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Italian Pages 225 [196] Year 1981
I NUOVI TESTI
FELTR~N
M. Turchetto G. Ci~batti A. lllum nati G. La Grassa F. Conslg io E. Florani L. Geymonat
AVO O SCIENZA POTERE
M r11rchotto G. Ciabatti A. Illuminati , 1 111 Grassa F. Consiglio E. Fiorani L. Geymonat
LAVORO SCIENZA POTERE
RICARDO BALEN FILOSOFIA UFF'R
raLTRINl!LLI ECONOMICA
Pl'ima tdiliunt: 1?t11nalo l98I Copyrll!III h,\'
e Giangiacomo Fdtrinelll Editore. Miluno
A,·vertenza
C:. questo il seconosti di un processo reale, si svolge una operazione .:he con termine marxiano possiamo chiamare di -semplificazione teorica". '3 Il corrispettivo di questo :ipo di operazione è che tra riflessione scientifica e .:ondizioni reali viene a stabilirsi un rapporto di ap:,rossimazione. Quali sono le caratteristiche di questo rapporto? Esso si manifesta in Marx sotto due aspetti sui quali occorrerebbe una piu ampia ricerca :;:ier poterne cogliere il carattere e il nesso. Sotto il primo, esso si manifesta come processo di approssimazione della teoria alla realtà. Un pro.:esso basato sul presupposto materialistico che il pri:nato spetta all'essere, al concreto, ali' oggetto reale, =non al pensiero; e che perciò è la teoria che ponendo molteplici determinazioni astratte tenta di riprodurre il concreto, e non viceversa, il concreto ad esse:-e prodotto, o anche esaurito, dalla teoria (una impostazione, quest'ultima, dietro cui si celerebbe l'il;usione hegeliana di "concepire il reale come il risulcato del pensiero automuoventesi", e il processo del pensiero, l' "idea", come il "demiurgo del reale"). 14 È abbastanza comune nella letteratura su Marx sottolineare l'importanza di questo aspetto del suo procedimento scientifico, e cioè dell'uso del metodo delle approssimazioni progressive 15 ; tuttavia mi sembra ancora in buona parte irrisolto il problema del significato da dare al carattere necessariamente provvisorio dei risultati raggiunti attraverso questo metodo. Questa provvisorietà può infatti significare che via via che si procede nel processo di approssimazione i risultati precedentemente raggiunti possono essere messi da parte, in relazione al livello piu avanzato dell'indagine (e ciò può implicare, naturalmente, la 165
messa in discussione delle stesse premesse); o può invece significare, piu hegelianamente, che la "verità" dei risultati progressivamente conseguiti sta già nel1' astrazione di partenza, sicché l'approssimarsi al "concreto" dovrebbe consistere necessariamente nel cogliere qualcosa che è già implicito nel punto di partenza, e cioè l'"essenziale". Ambedue queste prospettive mi sembrano però insoddisfacenti. La seconda perché chiaramente idealistica, e infatti il processo di approssimazione è solo apparente; la prima perché meriterebbe un ulteriore chiarimento su rispetto a che cosa, e in base a quale tipo di procedimento, si misura la provvisorietà dei risultati via via conseguiti. E ciò apre il discorso anche sul secondo aspetto in cui si presenta il rapporto marxiano tra riflessione scientifica e condizioni reali, e in cui esso appare, in modo rovesciato, come processo di approssimazione della realtà alla teoria. Ad es., quanto piu il capitalismo si sviluppa, tanto piu dovrebbe esserci approssimazione a condizioni presupposte, e a leggi formulate, dalla teoria, che sono: la generalizzazione del sistema capitalistico; una concentrazione sempre piu esclusiva del capitale e una proletarizzazione crescente; la parificazione del saggio di plusvalore; la caduta del saggio di profitto, ecc. In una indagine generale della produzione capitalistica - afferma Marx nel III libro del Capitale "si deve sempre partire dal presupposto che le condizioni reali corrispondano al loro concetto". Ovvero: le condizioni reali vengono esposte solo in quanto coincidono con il "tipo generale ad esse corrispondenti". 16 Cosi Marx accenna di passaggio ad una caratteristica comune dell'astrazione scientifica, e cioè al fatto che essa presuppone l'elaborazione di tipi generali. Tuttavia una presupposizione è, secondo Marx, giustificata in quanto coglie una tendenza reale e ne anticipa i risultati. Nella indagine sulla produzione capitalistica, ad es., è giustificato presupporre un livellamento dei sa166
lari, cioè del saggio del plusvalore, per il fatto .::::e questo livellamento, anche se "ostacolato da molteplici attriti locali", pure "si viene attuando col progresso della produzione capitalistica e con la subordinazione ad essa di tutti i rami della produzione". 17 Scrive ancora Marx: "L'esistenza di un tale saggio di plusvalore quale tendenza come tutte le leggi economiche - è stata da noi ammessa per semplificazione teorica[ ... ]. Nella vita reale c'è solo approssimazione, e questa approssimazione è tanto maggiore quanto maggiore è il grado di sviluppo del modo capitalistico di produzione. " 18 Vale a dire, quanto piu l'oggetto, il capitalismo si sviluppa, quanto piu spesso esso "riesce a liberarsi da contaminazioni e interferenze con situazioni economiche anteriori", tanto piu esso dovrebbe approssimarsi ad una forma in cui vale, ad es., il saggio normale o generale di plusvalore. Questo rapporto di approssimazione della realtà alla teoria si manifesta inoltre in tutte quelle leggi e questo è il caso, come abbiamo visto, di "tutte" le leggi economiche - che individuano tendenze. La legge della caduta tendenziale del saggio di profitto può essere frenata da "controtendenze", ma la sua "efficacia[ ... ] nel corso di lunghi periodi di tempo" si manifesterebbe, secondo Marx, "in modo convincente". 19 Vale a dire il trascorrere del tempo dovrebbe far si che la realtà si approssimi alle condizioni prescritte dalla teoria e le cui conseguenze sono espresse nella legge. Lo stesso fattore opera nel caso della -legge generale assoluta" della accumulazione capitalistica, che consente a Marx di affermare che "tanto maggiori sono la ricchezza sociale, il capitale in funzione [ ... ] tanto piu in massa si consoliderà la sovrap;rnpolazione la cui miseria è in proporzione inversa del tormento del suo lavoro" 20 ; come anche nel caso della "tendenza costante" e "legge di sviluppo" del :nodo di produzione capitalistico che si realizza at:raverso la concentrazione progressiva e la proleta:izzazione progressiva. 21 167
D'altra parte, negli stessi contesti, Marx fa riferimento alle "condizioni determinate" e alle "molteplici circostanze" che possono interferire sull'azione individuata da queste leggi: l'efficacia della legge della caduta del saggio di profitto si manifesta solo in "condizioni determinate"; la legge generale assoluta dell'accumulazione capitalistica - la tendenza al1' immiserimento delle masse - è modificata come tutte le altre leggi nella propria attuazione da molteplici circostanze". Sono accenni in cui Marx riconferma un tipo di rapporto tra teoria e realtà tale per cui la legge economica è valida soltanto in quanto, facendo astrazione da "molteplici circostanze", o presupponendo "condizioni determinate", si configuri come un processo di approssimazione della teoria alla realtà. Il punto critico di questo rapporto tra realtà e teoria, basato sui diversi tipi di approssimazione che abbiamo cercato di rintracciare nel procedimento di Marx, sta in questo concetto di legge economica come legge che individua una tendenza. La domanda che abbiamo posto a proposito dei rapporti tra teoria e realtà, e del significato del processo di approssimazione, riguarda in definitiva il requisito di verità di queste leggi, una domanda che va distinta da quella circa il loro ambito di validità. Quest'ultimo, dal punto di vista marxiano, fa capo a!'la distinzione tra "leggi di natura" che "non possono mai essere annullate", e quindi valide rispetto ad ogni sistema sociale di riferimento, e "leggi sociali" valide soltanto relativamente a specifici modi di produzione. 22 Come valutare il rapporto tra tendenze e leggi che individuano tendenze? A me pare che sulla base degli elementi