La ceramica a figure rosse della Magna Grecia e della Sicilia (vol. I : Produzioni, vol. II : Inquadramento, vol. III : Apparati) 8882656209, 9788882656201

Dopo il ciclopico lavoro classificatorio di A.D. Trendall e di A. Cambitoglou, la ceramica italiota e siceliota è stata

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(2626941) Ceramica pestana, P..pdf.decrypted
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(2626955) Fonti letterarie.pdf.decrypted
(2626958) Storia degli studi.pdf.decrypted
(2626961) Tradizione.pdf.decrypted
(2626965) Provenienze e contesti.pdf.decrypted
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(2626975) Iconografia e iconologia.pdf.decrypted
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AbbREViAzioni

ADAI ad es. AI AK am ANU aPm ASL ASU AU BG bibl. prec. bL bm c. cap. CM cma CMCA cmsa coll. coll.p. conf. d. dis. dm EKU em eu f. FM f.n. f.r. g. GM gPLm HUAM i. I.A.C. in part. iuam JMA Kagm Km KRUB

Heidelberg, Antikenmuseum und Abguss-Sammlung des Archäologischen Instituts,Universität ad esempio Münster, Archäologische Institut Bonn, Akademisches Kunstmuseum oxford, ashmolean museum Canberra, Australian National University amsterdam, allard Pierson museum Basilea, Antikenmuseum und Sammlung Ludwig Zurigo, Archäologische Sammlung der Universität Lipsia, Antikenmuseum der Universität Napoli, Biblioteca dei Gerolomini bibliografia precedente Karlsruhe, badisches Landesmuseum Londra, british museum ceramografo/i capitolo/capitoli Parigi, Bibliothèque Nationale, Cabinet des Médailles cleveland, cleveland museum of art Cambridge, Museum of Classical Archeology trieste, civico museo di storia ed arte collezione collezione privata area confinante con destra/destro disegno/disegni Wellesley (mass.), davies museum, Wellesley college Tübingen, Antikensammlung des Archäologischen Instituts der Eberhard-Karls-Universität syracuse (nY), everson museum atlanta, m.c. carlos museum, emory university femminile/femminili Cambridge, Fitzwilliams Museum figure nere figure rosse gruppo / gruppi Malibu, J. Paul Getty Museum Vicenza, gallerie di Palazzo Leoni montanari, collezione banca intesa Cambridge (Mass.), Harvard University Art Museums inferiore/inferiori California, Intercontinental Antiquity Corporation in particolare bloomington, indiana university art museum Ithaca (NY), Cornell University, Johnson Museum of Art glasgow, Kelvingrove art gallery and museum Vienna, Kunsthistorisches museum Bochum, Kunstsammlungen der Ruhr-Universität

Ks KWm Lacma LJ LLag m. m.a. ma maa ma agorà MAC MAH maL man maP mar mas matr mba mc mca mcampano mcm mda mfa mge MKG mm MMA mn MNC mneVg mnsiritide MRAH MRM msannio mts mum mV mVf MW MWM NCG NGV nm NMI

Weimar, Kunstsammlungen, schlossmuseum Krefeld, Kaiser Wilhelm museum Los angeles, Los angeles county museum of art Graz, Landesmuseum Joanneum Port sunlight, Lady Lever art gallery maschile/maschili Mercato antiquario museo archeologico Palermo, museo d’arte e archeologia i. mormino coll. banco di sicilia atene, museo archeologico dell’agorà Barcellona, Museu de Arqueologia de Catalunya Ginevra, Musée d’Art et d’Histoire genova, museo di archeologia Ligure museo archeologico nazionale museo archeologico Provinciale museo archeologico regionale museo archeologico statale Verona, museo archeologico del teatro romano budapest, museo di belle arti museo civico /musei civici museo civico archeologico capua, museo campano Liverpool, merseyside county museums torino, museo di antichità museum of fine arts città del Vaticano, musei Vaticani, museo gregoriano etrusco Amburgo, Museum für Kunst und Gewerbe cefalù, museo mandralisca New York, Metropolitan Museum of Art museo nazionale Sèvres, Musée National de Céramique roma, museo nazionale etrusco di Villa giulia Policoro, museo nazionale della siritide Bruxelles, Musées Royaux d’Art et d’Histoire Mariemont, Musée Royal de Mariemont benevento, museo del sannio milano, museo teatrale alla scala basilea, münzen und medaillen randazzo, museo Vagliasindi francoforte, museum für Vor- und frühgeschichte Mozia, Museo Whitaker Würzburg, Martin-von-Wagner Museum der Universität Copenhagen, Ny Carlsberg Glyptotek Melbourne, National Gallery of Victoria sydney, nicholson museum Dublino, National Museum of Ireland iX

LA cERAmicA A figuRE RossE dELLA mAgnA gREciA E dELLA siciLiA NMS om P. Pam par. part. Penn museum PM prec. RAG risd rm rom RSM RvO s. sama SAuG SF sin.

X

Edimburgo, National Museum of Scotland dunedin, otago museum Pittore / Pittori Portland, Portland art museum paragrafo/paragrafi particolare Philadelphia, university of Pennsylvania museum of archaeology and anthropology Reading, Public Museum precedente New York, m.a., Royal-Athena Galleries Providence, museum of art, rhode island school of design mannheim, reiß-museum der stadt mannheim toronto, royal ontario museum Edimburgo, Royal Scotland Museum Leida, Rijksmuseum van Oudheden superiore/superiori san antonio, san antonio museum of art Monaco, Staatliche Antikensammlungen und Glyptothek Adolphseck, Schloss-Fasanerie sinistra/sinistro

SKS SLM sm sottog. Tab. tav. tma t.q. uam UCAM umca umm USAI VAM Vmfa v.n. Wam WHM WM Yuag

Dresda, Staatliche Kunstsammlungen, Skulpturensammlung Altenburg, Staatliches Lindenau-Museum staatliche museen sottogruppo Tabella tavola tampa (florida), tampa bay museum of art tre quarti Princeton, university art museum Berkeley, University of California Art Museum reading, ure museum of classical archaeology manchester, university, the manchester museum Göttingen, Georg-August-Universität, Sammlung des Archäologisches instituts Londra, Victoria and Albert Museum richmond, Virginia museum of fine arts vernice nera baltimora, Walters art museum Urbana-Champaign (Ill.), World Heritage Museum Stoccarda, Württembergergische Landesmuseum new haven, Yale university art gallery

inTRoduzionE

A seguito del ciclopico lavoro classificatorio di Arthur Dale Trendall e di Alexander Cambitoglou, conclusosi con la monografia del 19921, negli ultimi decenni la ceramica a f.r. italiota e siceliota è stata oggetto di una notevole mole di studi, i quali hanno interessato i più vari aspetti di questa produzione vascolare, da quello tecnico a quello quantitativo, da quello cronologico a quello iconografico e iconologico, mentre nuova attenzione è stata prestata ai problemi delle provenienze, dei contesti di rinvenimento, del commercio internazionale e del collezionismo dei vasi. alcune posizioni espresse dal Trendall e dal Cambitoglou nelle loro opere sono state proficuamente discusse, riviste e aggiornate, così come numerose problematiche poste negli studi precedenti sono state affrontate in maniera più analitica e approfondita, giungendo a valutazioni talvolta sorprendenti. nuovi materiali emersi dagli scavi e dati di archivio si sono aggiunti, arricchendo la complessità della documentazione e allargando le prospettive già molto ampie della ricerca. In questo quadro il contributo degli studiosi si è sempre più esteso dal campo dell’archeologia a quelli della storia dell’artigianato e dell’arte, della letteratura e della filologia, dell’epigrafia, dell’antropologia, del pensiero e della religione, nello sforzo comune volto alla maggiore storicizzazione possibile delle officine artigiane produttrici di vasi a f.r. dislocate in italia meridionale e in sicilia tra l’età classica e l’età ellenistica. Nella schiera di ricercatori di tutto il mondo impegnati in questo lavoro, gli italiani occupano un posto privilegiato per ovvie ragioni geografiche, le quali consentono un accesso facilitato alle aree di scavo ed ai relativi materiali, ai musei e alle collezioni locali, come anche alla massima parte della documentazione d’archivio. Va sottolineato inoltre come essi, nel panorama internazionale degli studi, si contraddistinguano sia per l’approccio multidirezionale con cui vengono trattate le varie questioni sia per la diffusa propensione a collegare i diversi piani di lettura in una visione integrata del fenomeno. In questo ambito si colloca la pluridecennale tradizione di ricerche condotte sui vasi italioti e sicelioti dagli archeologi dell’università degli studi “aldo moro” di bari2, sfociata nella strutturazione di un progetto organico e a lungo termine. Avviato nel 1998, esso ha ottenuto finanziamenti dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (MURST) e dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (miur) in forma di Programma di Ricerca scientifica di rilevante Interesse Nazionale (PRIN) rispettivamente nel 19993 e nel 20064, e dall’amministrazione dell’ateneo pugliese rispettivamente nel 20055 e nel 20106. In occasione dei PRIN è stata studiata la ceramica figurata ricollegabile all’ambito dello spettacolo e del teatro. La ricerca finanziata dall’Università ha riguardato invece il più generale problema delle interazioni sviluppatesi intorno alla produzione ceramica a f.r. tra grecia e magna grecia nel V e nel iV secolo. Naturalmente l’elaborazione di queste analisi, già edite o in corso di pubblicazione in monografie e articoli in riviste specialistiche7, non poteva partire che da una raccolta capillare e sistematica di informazioni sulla produzione in generale, la quale è stata riversata in un archivio cartaceo e informatico in continuo aggiornamento, comprendente un imponente repertorio grafico e fotografico. dalla consultazione di tale archivio, pur risultando ancora sostanzialmente valide le classificazioni e molte delle attribuzioni del Trendall e del Cambitoglou, appaiono

evidenti i progressi raggiunti negli ultimi decenni nell’inquadramento dei vari problemi inerenti alla ceramica italiota e siceliota rispetto ai repertori, pur sempre fondamentali, di questi due studiosi. D’altra parte, l’impostazione essenziale e schematica delle opere suddette invitava all’elaborazione di una sintesi di più ampio respiro soprattutto dal punto di vista interpretativo e nella quale non mancasse una storia del reimpiego dei vasi oltre l’antico e della moderna ricerca. essa trovava peraltro plausibile giustificazione nel corposo incremento di contributi specifici più recenti, sparsi in innumerevoli pubblicazioni scientifiche. Non del tutto trascurabile si presentava, inoltre, l’esigenza di fornire agli specialisti degli istituti di ricerca e di conservazione italiani, come pure agli stessi studenti universitari, uno strumento più agevolmente consultabile nella lingua nazionale. Nel 2005 si è così proceduto a delineare il progetto di una pubblicazione in cui venissero ripresi in una forma quanto più completa, unitaria e progredita i diversi repertori già disponibili relativamente alla ceramica lucana, apula, siceliota, pestana e campana. Tale progetto è stato favorevolmente condiviso dall’editore Roberto Marcucci, alla guida della casa editrice “L’Erma” di Bretschneider, il quale si è assunto il gravoso impegno della stampa dell’opera. Il lavoro si articola in tre volumi, a cura di chi scrive, ed è stato condotto da un’équipe interamente barese, composta da Giuseppina Gadaleta, Claudia Lucchese, maria maggialetti, carmela roscino e Vita maria soleti. Il volume I è dedicato alle produzioni, ovvero ai materiali figurati nel contesto delle officine ceramiche distinti in ceramica lucana, apula, siceliota, pestana, campana. Esso è organizzato per schede, concepite per una consultazione agevole ed esaustiva delle produzioni finora attribuite a singoli ceramografi, botteghe e officine. Le schede sono disposte in ordine cronologico per ciascuna produzione e comprendono la denominazione, la tecnica esecutiva, il numero dei vasi attribuiti, le provenienze, le forme vascolari, i soggetti rappresentati, le peculiarità compositive, iconografiche e stilistiche delle figurazioni, le iscrizioni, la collocazione geografica, la cronologia e la bibliografia, il rimando all’apparato illustrativo. Il volume II è dedicato all’inquadramento di tutte le produzioni schedate. Di esse si fornisce una inedita visione organica e globale quanto sfaccettata, dalla quale emergono sia gli elementi comuni e le convergenze sia le specifiche differenziazioni, ovvero gli elementi di distinzione, sullo sfondo delle dinamiche storico-culturali dei secoli V e iV. Esso si articola in dieci capitoli, elaborati da singoli autori, che riguardano le relazioni e gli scambi fra Grecia, Magna Grecia e Sicilia nel V secolo; le fonti letterarie sulla ceramica italiota e siceliota; la storia degli studi su questa produzione dal secolo XVIII ad oggi; la fortuna dei vasi attraverso i secoli fino all’età contemporanea; il problema delle provenienze e dei contesti di rinvenimento; gli aspetti tecnici; le forme dei vasi; l’iconografia e l’iconologia; le iscrizioni; il contesto quotidiano. Il volume III comprende l’elenco delle sigle e delle abbreviazioni utilizzate nel testo, la bibliografia generale, gli indici, i grafici e le tabelle, le referenze fotografiche, le illustrazioni. L. T.

XXXi

La cERamica a figuRE RossE dELLa magna gREcia E dELLa siciLia

noTE aLL’inTRoduzionE * Le date non seguite da d(opo). c(risto). si intendono a(vanti). c(risto). Citando soltanto le monografie: Trendall 1936, Trendall 1938, Trendall 1959b, Cambitoglou, Trendall 1961, Trendall 1966, Trendall 1967a, Trendall 1967b, Trendall 1970a, Trendall 1971a, Trendall, Webster 1971, Trendall 1973d, Trendall 1974, Trendall 1976a, Trendall, Cambitoglou 1978, Trendall, Cambitoglou 1982, Trendall 1983a, Trendall, Cambitoglou 1983, McPhee, Trendall 1987, Trendall 1987, Trendall 1989, Trendall, Cambitoglou 1991, Trendall, Cambitoglou 1992. 2 Moreno 1964-1965, 27-98, Baldassarre 1966, Borda 1966, Napoli 1969a, AA. VV. 1970a, Greco 1970, Andreassi 1972, 233-259, Andreassi 1979, Rossi 1981, Miroslav Marin, Moreno Cassano, Fornaro, Chelotti 1982, Todisco 1982a, 180-189, Rossi, Wielen van Ommeren 1983, Todisco 1983, 45-57, Todisco 1984a, 59-92, Todisco 1984b, 50-57, Todisco 1984c, 49-66, Capurso 1985, Rossi 1986-1988, 27-34, Todisco 1988, 69-79, De Juliis 1990, D’Ercole 1990, Todisco 1990a, 901-957, Todisco 1990b, 59-67, Todisco 1990c, 103158, 413-415, Miroslav Marin 1991, 7-47, Cassano 1992e, De Juliis 1992c, Gezzi, Tamma 1992, Todisco, Volpe, Bottini, Guzzo, Ferrandini Troisi, Chelotti 1992, 19-28, Todisco 1995a, 137-157, Todisco 1995b, 447-450, Cassano 1996b, 108-113, 148-170, Cassano 1996d, XI-XLIV, Catucci 1996, 47-69, De Juliis 1996c, De Juliis 1996d, De Juliis 1997, Depalo 1997, Todisco 1997b, 29-73, Todisco 1998, 113-124, De Juliis 2000, Cassano 2004, 98-100, De Juliis 2004b, 145-149, De Juliis 2006, Montanaro 2007, Cassano 2008, 79-98. 3 Programma di Ricerca PRIN 1999 (Coordinatore Scientifico: M. Torelli): Studio sull’immagine nel mondo classico; Programma dell’Unità di Ricerca (Responsabile Scientifico: L. Todisco. Componenti: M. Catucci, E. Degano, G. Gadaleta, A. Raimondo, C. Roscino, M. A. Sisto): Studio delle immagini ispirate allo spettacolo e al teatro greco in Italia Meridionale. 1

XXXii

Programma di Ricerca PRIN 2006 (Coordinatore Scientifico: M. Torelli): Linguaggi e tradizioni della pittura ellenistica in Italia e in Sicilia; Programma dell’Unità di Ricerca (Responsabile Scientifico: L. Todisco. Componenti: G. Gadaleta, M. Maggialetti, M. Martinelli, C. Roscino, M. A. Sisto): Pittura ellenistica in Magna Grecia: ceramica a figure rosse e tombe monumentali. 5 Progetto di Ricerca finanziabile con i Fondi di Ateneo 2005 (Responsabile Scientifico: L. Todisco. Componenti: M. Catucci, M. Maggialetti, M. Martinelli, C. Roscino): Rapporti e scambi tra Grecia e Magna Grecia nella pittura vascolare. 6 Programma di Ricerca finanziabile con i Fondi di Ateneo 2010 (Responsabile scientifico: L. Todisco. Componenti: D. Coppola, G. Gadaleta, C. Lucchese, M. Maggialetti, M. Martinelli, C. Roscino, A. Silipo): Scambi commerciali e contatti culturali tra Puglia e mondo greco dall’Età del Bronzo all’Età ellenistica: le produzioni ceramiche. 7 Todisco 1997a, 135-153, Roscino 1998, 81-159, Todisco, Sisto 1998, 571-608, Todisco 2002, Catucci 2003a, Catucci 2003b, Catucci 2003c, 147-160, Gadaleta 2003c, 111-133, Roscino 2003a, 75-99, Roscino 2003b, 223-357, Todisco 2003b, Gadaleta 2004, 104-105, Roscino 2004, 263-264, Todisco 2004a, 258-260, Gadaleta 2004-2005, 173-178, Roscino 2004-2005, 59-76, Roscino 2006, Sisto 2006a, 151-163, Sisto 2006b, 363-406, Sisto 2006c, 411-418, Todisco 2006a, 131-150, Todisco 2006b, 261-274, Todisco 2006d, Todisco 2006e, 149-158, Maggialetti 2007, 289-310, Roscino 2007, 117-142, Todisco 2007a, 5-13, Todisco 2007b, 401-408, Todisco, Catucci 2007, Roscino 2008, 293-308, Todisco 2008b, Todisco 2008c, 233-241, Gadaleta 2009, 239-257, Roscino 2009a, 133-148, Roscino 2009b, 183-205, Sisto 2009, 81-100, Traversa 2009, 101-110, Gadaleta 2010a, 317-326, Roscino 2010a, 327-336, Gadaleta 2011, 319-330, Lucchese 2011, 127-144, Roscino 2011a, 203-214, Roscino 2011b, 331-340, Todisco 2011, 341-346, Roscino c.d.s.a, 483-507, Todisco c.d.s.a, Todisco c.d.s.b, Todisco c.d.s.c. 4

aVVERTEnza

auToRi dELLE schEdE Giuseppina Gadaleta (G. G.): Ceramica lucana (Tecniche; Provenienze; Luogo di produzione; Cronologia); Ceramica apula (Tecniche; Provenienze; Luogo di produzione; Cronologia); Ceramica siceliota (Tecniche; Provenienze; Luogo di produzione; Cronologia); Ceramica pestana (Tecniche; Provenienze; Luogo di produzione; Cronologia); Ceramica campana (Tecniche; Provenienze; Luogo di produzione; Cronologia). Claudia Lucchese (C. L.): Ceramica lucana (Vasi attribuiti; Forme vascolari); Ceramica apula (Vasi attribuiti; Forme vascolari); Ceramica siceliota (Denominazione; Vasi attribuiti; Forme vascolari; Composizione, iconografia e stile); Ceramica pestana (Denominazione; Vasi attribuiti; Forme vascolari; Composizione, iconografia e stile); Ceramica campana (Vasi attribuiti; Forme vascolari). Maria Maggialetti (M. M.): Ceramica lucana (Denominazione; Composizione, iconografia e stile); Ceramica campana (Denominazione; Composizione, iconografia e stile). Carmela Roscino (C. R.): Ceramica lucana (Iscrizioni); Ceramica apula (Denominazione; Composizione, iconografia e stile; Iscrizioni); Ceramica siceliota (Iscrizioni); Ceramica pestana (Iscrizioni); Ceramica campana (Iscrizioni). Vita Maria Soleti (V. M. S.): Ceramica lucana (Soggetti; Bibliografia); Ceramica apula (Soggetti; Bibliografia); Ceramica siceliota (Soggetti; Bibliografia); Ceramica pestana (Soggetti; Bibliografia); Ceramica campana (Soggetti; Bibliografia).

XXXiii

cERAMicA LucAnA (L) i officinA dEi p di pisTicci E di AMykos TEcnichE Argilla di buona qualità dalla colorazione intensa, in alcuni casi tendente al bruno per difetti di depurazione e/o di cottura e pertanto mascherata con un rivestimento rosso applicato sulla superficie dell’intero vaso (P. di Pisticci, P. del Ciclope, P. di Amykos, P. Arnò) oppure, occasionalmente, solo in alcuni punti (P. di Pisticci, P. di Amykos). Talvolta il bagno d’ocra è applicato in un film sottilissimo finalizzato ad uniformare e a rendere più lucente la superficie piuttosto che a correggerne il colore (P. di Palermo). V.n. raffinata e lucidata, in pochi casi tendente ad assumere un aspetto più opaco. in esemplari in peggiori condizioni di conservazione si riconosce la delimitazione a pennello delle zone risparmiate per le figure, in seguito mascherata uniformando tale contorno preliminare al colore del fondo. La v.n. risulta applicata in soluzione diluita per disegnare con pennellate corsive i dettagli anatomici dei corpi umani e animali, i riccioli delle capigliature, il vello degli animali, i bordi dei mantelli, le decorazioni delle bende (P. di Pisticci, P. del Ciclope, P. di Amykos, P. di Palermo, P. delle Carnee, P. di Policoro, P. Arnò, P. della Testa Grande), gli episemata di molti scudi (P. di Pisticci, P. di Amykos, P. della Testa Grande), in alcuni casi campiti dagli stessi pittori con v.n. coprente e lucente (P. di Amykos), le figure dipinte sui vasi inseriti nelle scene (P. delle Carnee), il piumaggio, gli occhi, il becco e le zampe delle civette (P. di Pisticci, c. del g. spanner), il piumaggio delle ali (P. di Pisticci, P. di Amykos, P. di Palermo), le asperità dei massi rocciosi (P. di Pisticci, C. del G. Spanner, P. di Amykos, P. di Palermo, P. delle Carnee, P. di Policoro), le sottilissime corde di strumenti musicali (P. di Amykos). La soluzione densa è utilizzata in particolar modo, nella fase iniziale, nelle croci inscritte della decorazione accessoria, tracciate con un contorno spesso e terminanti in vere e proprie gocce a rilievo (P. di Pisticci). Un alone risparmiato distingue, in tutta la produzione della bottega, le capigliature delle figure dal colore del fondo. Tale zona risparmiata è realizzata in maniera caratteristica nelle capigliature f. del P. di Amykos, separando lo chignon dal resto della capigliatura. Abbondante impiego dell’incisione preparatoria, talvolta molto marcata (P. di Pisticci, P. di Palermo). uso del compasso per tracciare disegni preliminari incisi di oggetti di forma circolare (P. di Pisticci). Quasi del tutto assente l’uso di colori sovraddipinti, con la sola eccezione del bianco per le capigliature canute dei personaggi anziani (P. di Policoro). Impiego della tecnica a f.n. per la decorazione del labbro, del collo e delle tavolette nei crateri a colonnette (P. di Pisticci, P. di Amykos), delle anse nelle nestorides (P. di Amykos) e in alcuni crateri a volute (P. di Palermo). Iscrizioni dipinte in nero sulle parti risparmiate (P. di Pisticci, P. di Amykos e loro collaboratori), in alcuni casi graffite sulla vernice del fondo dopo la cottura (P. di Policoro, P. arnò).

i 1 boTTEgA dEL p di pisTicci i 1 1 p di pisTicci (TAVV 1 1-4 3) dEnoMinAzionE Dalla località di rinvenimento del maggior numero di vasi attribuiti al C. VAsi ATTRibuiTi 167 pRoVEniEnzE Area metapontina (37): Pisticci (21), Metaponto (16). Apulia (26) – generiche (3); Peucezia (14): generiche (4), ruvo di Puglia (4), gioia del colle (2), gravina in Pu-

glia (2), Rutigliano (1), Valenzano (1); Messapia (9): generiche (2), Oria (2), Rudiae (2), Egnazia (1), Otranto (1), Vaste (1). Sicilia (6) – generiche/ipotetiche (5); Sicilia (1) - meridionale (1): camarina. Lucania (4) - Lucania interna (3): anzi (1), ruvo del Monte (1), Serra di Vaglio (1); conf. Peucezia (1): Montescaglioso. Campania (3) – generiche (1); golfo di Napoli (1): Nola; comparto settentrionale (1): Piedimonte d’alife. area tarantina (2): taranto. adriatico orientale (1): apollonia. grecia (1) generica. foRME VAscoLARi Crateri (94): a campana (80), a calice (7), a colonnette (4), indeterminati (3); idrie (25); pelikai (17); oinochoai (13): forma 3 (12), indeterminate (1); skyphoi (10); lekythoi (4); lebetes gamikoi (3); anfore di tipo panatenaico (1). soggETTi Scene mitologiche (23): Eos e Cefalo (8); Eos e Tithonos (3); Zeus ed Egina (2); Borea e Orizia (2); anodos di una dea, satiro (1); Ermes, Argo, Io (1); figli di Laocoonte uccisi dal serpente nel tempio di Apollo (1); Teseo in lotta contro il Minotauro (1); Elena e Menelao (1); Ermes, menade, satiro (1); Eros, donna, Afrodite (1); contesa tra apollo ed eracle per il tripode (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Polinice ed Erifile (1). Corteggio dionisiaco (42): komos (8); due satiri ai lati di una menade (8); menade e satiro ai lati di un’erma (5); satiro e menade in corsa (2); due donne ai lati di un satiro (2); satiro, donna (2); Pan danzante (2); satiro (2); satiro che suona il flauto, satiro (1); satiro che suona il flauto, menade (1); satiro che suona il flauto, menade danzante (1); donna presso un louterion, leone, satiro (1); satiro, menade (1); menade, due satiri (1); due satiri (1); due satiri presso un’erma (1); satiro presso un’erma (1); testa di satiro (1); testa di donna, parte di satiro (1). Scene con Eros (25): Eros e donna in corsa (5); Eros in corsa (2); donna e uomo barbato ammantato con scettro ai lati di Eros e donna in corsa (2); donna in corsa, Eros e donna in corsa (2); due giovani uomini ammantati ai lati di Eros (2); Eros (1); Eros e giovane uomo nudo in corsa (1); Eros e donna ai lati di un kalathos, donna in corsa (1); Eros e donna in corsa, uomo barbato ammantato con scettro (1); donna, Eros, giovane uomo ammantato (1); Eros, giovane uomo nudo, donna (1); giovane uomo ammantato, Eros e giovane uomo ammantato in corsa (1); due donne ai lati di un kalathos, donna seduta su roccia, donna, donna ed Eros ai lati di un kalathos (1); donna ed Eros ai lati di un kalathos (1); Eros e donna ai lati di donna su klismos (1); Eros, lepre (1); Eros, due donne (1). Scene con Nike (7): giovane uomo ammantato e uomo barbato ammantato ai lati di Nike (1); due pugili, uomo ammantato, Nike (1); donna, giovane uomo nudo, Nike, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi ai lati di Nike (1); Nike e giovane uomo con lira presso un altare (1); Nike in corsa (1); parte di due giovani uomini nudi ai lati di Nike (1). Scene generiche (178): giovani uomini ammantati (97): tre (76), due (20), quattro (1); civetta (6); donna (4); tre donne (4); due donne ai lati di un kalathos (3); tre giovani uomini nudi (3); donna in corsa, giovane guerriero e donna in corsa (3); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (3); due giovani guerrieri ai lati di un uomo barbato ammantato (2); uomo barbato ammantato, due giovani uomini ammantati (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un’erma (2); due giovani guerrieri ai lati di un giovane uomo ammantato (2); donna, due donne ai lati di un kalathos (2); due donne (2); donna, donna in corsa (2); donna presso un kalathos (2); donna in corsa (2); donna e uomo barbato ammantato ai lati di giovane guerriero e donna in corsa (2); giovane uomo nudo e donna in corsa (2); uomo barbato ammantato e giovane uomo ammantato ai lati di una flautista (2); uomo barbato ammantato con scettro, donna, giovane guerriero, donna (2); uomo barbato ammantato con scettro, donna, giovane guerriero, uomo barbato ammantato (2); giovane uomo ammanta1

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA to, giovane uomo nudo (1); due uomini barbati ammantati ai lati di un giovane uomo ammantato (1); giovani uomini (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo ammantato con lira (1); due uomini barbati ammantati ai lati di un’erma (1); colonna ionica, due giovani uomini ammantati (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di donna con lira (1); due donne ai lati di una gru (1); giovane flautista (1); due donne in corsa (1); tre donne e gru presso un kalathos (1); donna in corsa, guerriero barbato e donna in corsa (1); donna e uomo barbato ammantato ai lati di un guerriero barbato (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); giovane uomo ammantato e donna ai lati di un flautista (1); donna, giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (1); giovane uomo ammantato, donna, donna in corsa (1); donna che suona il flauto, giovane uomo ammantato in corsa (1); uomo barbato ammantato, giovane guerriero e donna in corsa (1); uomo barbato ammantato e donna in corsa, donna (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una flautista (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1); giovane uomo nudo, donna (1); donna che suona il flauto e giovane uomo ammantato in corsa (1); parte di due donne (1); parte di due donne in corsa (1); parte i. di figura ammantata (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a sei figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato, stante, con braccio proteso, con o senza bastone; giovane uomo, o più raramente donna, stanti, completamente avvolti nell’himation; figura m. (giovane uomo o satiro) o f. in movimento, inseguita o in fuga, retrospiciente, con le braccia allargate ai lati del corpo, spesso con oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. o alata (erote, Eos, Borea) o f. inseguitrice, in movimento, con entrambe le braccia protese; figura m. o f. in movimento, retrospiciente, con entrambe le braccia protese, completamente avvolta nell’himation; figura m. (cacciatore, guerriero) inseguitrice, in movimento, con oggetti (per lo più armi) in una o in entrambe le mani; figura m. (giovane uomo, satiro o erote) o donna stanti o in movimento, in atto di suonare il doppio flauto; donna stante o in movimento; donna seduta (su basamento, roccia, klismos) con oggetto nella mano; uomo barbato, stante, con scettro o bastone (re?); satiro danzante; satiro o donna stanti in atto di brandire con entrambe le mani, al di sopra della testa, un’ascia; citaristi; gru; civetta (sugli skyphoi). Influenze da parte di C. attici come il P. dei Niobidi ed esponenti della sua bottega (scene di inseguimento, posa ieratica di divinità, uomini barbati, stanti, con scettro o bastone, motivo delle piante stilizzate) e la cerchia di Polignoto, in part. i P. di Christie, di barclay e della centauromachia del Louvre (scene di inseguimento mitologico, disposizione delle figure su un unico piano, forma allungata dei corpi, pieghe dei chitoni). figure con corpi allungati, colli lunghi e teste piccole e rotonde, con nasi dritti e dalla punta leggermente all’insù, menti arrotondati, occhi grandi, con pupilla rotonda, molto avanzata e tangente alla palpebra s., con sopracciglio arcuato, orecchie piccole e tondeggianti. Capigliature a massa compatta, con qualche ricciolo sulle orecchie o sulla nuca. Nelle figure nude m., rendimento particolareggiato, mediante linee sottili, dei dettagli anatomici, specie per la clavicola, il torace e l’addome, più accurato nel periodo iniziale, tra i pettorali caratteristico motivo ad a. gomiti e ginocchia appuntiti, mani e piedi disegnati in maniera poco accurata. Figure f. abbigliate con chitoni talari a fitte pieghe coperti da pesanti himatia. Panneggi resi con gruppi di linee parallele, dritte e diagonali, più spesse nei mantelli. Nelle figure ammantate, caratteristica piega “a bulbo” sotto il braccio sin. piegato sul fianco. Fra gli attributi, frequenti tirso, specchio, palla, ghirlanda. Civette con corpo di profilo e testa di prospetto, piumaggio a puntini, occhi cerchiati, becco a forma d’angolo. Raffigurazione di elementi paesaggistici (albero, piante stilizzate, speroni rocciosi), architettonici (colonne, pilastrini, basamenti, altari, erme, statua di Apollo) e d’arredo (kalathoi, klismoi, sgabelli, vasi). Nel campo, benda a festone, bucranio, strigile, specchio. Nei crateri a colonnette, decorazione fitomorfa a f.n. sul collo e sul labbro e campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli, o campiti a scacchiera. talvolta, sulle idrie o sulle lekythoi, fascia ad ovoli. 2

iscRizioni KALOS (Oxford, AM, 1879.169; Bari, Coll. Colombo, 9); AUTOPSIA [Londra, bm, 1867.05-08.1128 (e 223)]. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 440-420. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 9-25, 697, nn. 1-84, tavv. 1-6, Trendall 1970a, 3-6, nn. 9a-b, 56a-b, 59a, 60a, 65b, 70a, 80a, 82a, Lo Porto 1973a, 189, n. 1, tav. XXXVII.3.3, Trendall 1973d, 151-155, nn. 2a, 3a, 10a, 31a, 33a, 42a-b, 55a, 58a, 59b, 61a, 69a, 71a, 82bc, tav. XXiX.1-2, carter 1977, 846-847, tav. cXXXiV, trendall 1983a, 4-9, nn. 7a, 8a, 12a, 18a, 24a-c, 25a-b, 28a, 29a, 30a, 33b, 41a, 43a, 44a-b, 55b-c, 58b-c, 65c, 66a, 75a, os1-os6, tav. Vi, carter 1985, 513, tav. XXXiii.2, bottini 1985a, 55-56, figg. 1-2, tav. II, Lo Porto 1988-1989, 413-414, nn. 1-2, figg. 130-131, 412, Trendall 1989, 18-19, figg. 1-8, Semeraro 1990, 100-101, n. 122, Siebert 1990a, 303, n. 137a, Canosa 1993b, 9, fig. 2, Padgett, Comstock, Hermann, Vermeule 1993, 51-53, n. 3, De Siena 1996b, 710, n. 219, Greco 1996, 278-279, nota 47, fig. 18, Denoyelle 1997, 399-400, figg. 6-7, Burn 1998, 596-598, 616-617, 620, 622-623, nn. T88-1, T95-7, T136-6, T209-7, T354-2, figg. 13.8, 219, Carter 1998, 188, 251, 275, 277-278, 389390, 409, fig. 6.14, Mannino 1999, 71-72, figg. 10-11, Nava 2000, 687, tavv. LII.2, LIII.2, Schauenburg 2000b, 24-26, figg. 66-68, 74-77, tavv. VIII, XI-XII, Mannino 2005, 28-30, figg. 2-5, 30, Masiello 2005, 442-443, n. III.374, Roubis 2005, 39-45, figg. 1-5, Todisco, Catucci 2007, 11-13, tavv. 2.1-2, 3.1-2.

i 1 2. c

Vicini nELLo sTiLE AL p di pisTicci

(TAVV 4 4-5 1)

VAsi ATTRibuiTi 19 pRoVEniEnzE area metapontina (12): metaponto (10), Pisticci (2). campania (2) – golfo di napoli (2): napoli. Lucania (1): tolve. apulia (1) - Peucezia (1): gravina in Puglia. area locrese (1): Locri. foRME VAscoLARi Idrie (6); skyphoi (5); crateri (3): a campana (3); lekythoi (2); oinochoai (1): indeterminate (1); pelikai (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Io (1); rapimento di Teti (1). Corteggio dionisiaco (1): komos con Dioniso (1). Scene con Eros (2): Eros (1); giovane uomo ammantato, Eros che suona il flauto e giovane uomo ammantato in movimento (1). Scene con Nike (1): Nike in corsa. Scene generiche (19): civetta (7); parte di donna (2); tre giovani uomini ammantati (2); donna che si sveste (1); giovane uomo (1); tre donne presso un monumento funebre (1); giovane uomo nudo, due donne (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo appoggiato ad un pilastrino (1); due giovani uomini nudi (1); testa f. (1); parte di donna e di giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani. Influenze da parte del P. di Pisticci (scelta dei soggetti, forma allungata dei corpi, profili, panneggi a gruppi di pieghe diritte e parallele, piante stilizzate, profili dei volti anche se con andamento meno angoloso). Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato, stante, con braccio proteso; giovane uomo o donna in movimento, retrospiciente, con braccio e oggetto in mano; figura alata (erote, Nike) inseguitrice, in movimento, con entrambe le braccia protese; giovane uomo o donna nudi, stanti, di profilo, con o senza oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. (cacciatore) inseguitrice, in movimento, con lance in mano; erote in movimento, in atto di suonare il doppio flauto; donna stante o seduta; civetta (sugli skyphoi). Raffigurazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi, rami di alloro) e architettonici (pilastrini, monumento funebre). Nel campo, pianta stilizzata.

cERAMicA LucAnA (L) Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli. Talvolta, sulle idrie o sulle lekythoi, fascia ad ovoli. iscRizioni su pilastrino, I[W] KALH E[..]N (Metaponto, MAN, 20150); su monumento funerario, TRWILO (Parigi, Louvre, n 2599). Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 440-420. bibLiogRAfiA Trendall 1970a, 6, nn. 84a-b, tav. I.1-2, Trendall 1973d, 152, Spigo 1977, 128-129, n. C 49, fig. 28, Bottini, Pica 1982, 72, Trendall 1983a, 8-9, n. 84c, Pica 1984b, 485486, tav. LXXiid, borriello, greco, Pontrandolfo, Lista, Prisco 1985, 236, 243-244, nn. 43.1, 52.1, Trendall 1989, 17, Denoyelle 1992a, 21-29, Ciancio 1997b, 207, n. 229, burn 1998, 596-598, 616-618, 620, 624, nn. cd 289-19a, t87-2, t166-2, t2091, T126-6, fig. 13.7, Carter 1998, 24, 125, 250, 409, 419, Denoyelle 1998, 18, tav. 5, Nava 2003, 667, tav. XXXIIII, fig. 1, Nava 2005, 330, tav. XX.2, Roubis 2005, 43, nota 29.

i 1 3. c

dEL g

spAnnER (TAV 5 2)

dEnoMinAzionE dalla decorazione accessoria presente su tutti i vasi, composta da rami di ulivo con foglia terminale a forma di chiave inglese. VAsi ATTRibuiTi 25 pRoVEniEnzE Apulia (8) - Daunia (4): Canosa (2), Cerignola (1), Ordona (1); Peucezia (4): generiche. area metapontina (6): metaponto. foRME VAscoLARi Skyphoi (24); pelikai (1). soggETTi scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (49): civetta (48); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti tre elementi sullo stesso livello: civetta tra rami di alloro. Influenze da parte del P. di Pisticci (civette con corpo di profilo e testa di prospetto, piumaggio a puntini, occhi cerchiati). figure ricorrenti: civetta tra rami di alloro. Becco delle civette a forma di angolo con lati inflessi. Rami di alloro con foglia terminale a forma di chiave inglese. Solo sulla pelike a Metaponto, MAN, SS29-1 (Burn 1998, 638, n. SS29-1) compare la raffigurazione di una donna stante, di profilo, con benda, di fronte ad un erote seduto su una roccia, con specchio. Nel campo, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 440-420. bibLiogRAfiA Trendall 1983a, 10, nn. OS7-OS19, Jentoft-Nilsen, Trendall 1991, 34, tav. 219, De Juliis 1992a, 360, 371, nn. 43, 48, Depalo 1997, 23, n. 10, fig. 15, Burn 1998, 596597, 621-622, 638, nn. 219-3, 330-7, 330-13, ss 19-2, ss 29-1-2, carter 1998, 341, 355, Pacillo, Compagni 2000, 37, figg. 12-14, Schauenburg 2001, 44, nota 518, Corrente 2005b, 66, note 23-24, Todisco, Catucci 2007, 17, tav. 9.1-2.

i 1 4. p dEL cicLopE (TAVV 5 3-6 3) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione dell’accecamento di Polifemo sul cratere a calice eponimo (Londra, bm, 1947.7-14.18). VAsi ATTRibuiTi 31 pRoVEniEnzE

apulia (5) - Peucezia (5): gioia del colle (1), gravina in Puglia (1), ginosa (1), rutigliano (1), toritto (1). area metapontina (2): Pisticci. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): montescaglioso. foRME VAscoLARi Crateri (26): a campana (24), a calice (1), a colonnette (1); lebetes gamikoi (2); anfore di tipo panatenaico (1); oinochoai (1): forma 3 (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): accecamento di Polifemo (1); Atena, Nike, Ermes (1). Corteggio dionisiaco (8): menade e satiro ai lati di un’erma (2); due satiri ai lati di una donna (2); satiro, donna (1); satiro e donna in corsa (1); due donne ai lati di un satiro (1); satiro ammantato, donna (1). Scene con Eros (5): Eros, donna, giovane uomo nudo (2); Eros, donna (1); Eros, due donne (1); Eros presso un pilastrino (1). Scene generiche (45): giovani uomini ammantati (25): tre (20), due (4), quattro (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (6); donna, giovane uomo nudo (4); giovane uomo ammantato, due giovani uomini nudi (1); due uomini barbati ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (1); due giovani uomini nudi, donna (1); giovane uomo ammantato, figura ammantata (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna, due giovani guerrieri (1); donna presso un pilastrino (1); giovane uomo nudo e giovane uomo ammantato ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello. Solo sul lato principale del cratere a calice eponimo (Londra, bm, 1947.7-14.18), numerose figure disposte su livelli differenti intorno ad un elemento centrale (tronco), talvolta con sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: figura m. (giovane uomo, uomo barbato, satiro) stante, ammantata o nuda, con braccio proteso, con o senza oggetti in mano; figura m. (giovane uomo o uomo barbato) stante, completamente avvolto nell’himation, talvolta anche con testa e parte del volto coperti; donna stante completamente ammantata; donna stante, ammantata, con braccio proteso, con o senza oggetti in mano; figura m. (giovane uomo, satiro, erote) nuda, stante, con entrambe le braccia protese, con o senza oggetti in entrambe le mani; giovane uomo o figura alata (erote, Nike) nudi, stanti di t.q., con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; satiro in movimento; erote o satiro ‘stanti’ in atto di suonare il doppio flauto. Influenze da parte del P. di Pisticci (forma allungata dei corpi, capigliature a massa compatta, panneggio rigido a gruppi di pieghe diritte e parallele, rappresentazione di satiri, menadi ed erme). Nelle teste delle figure f., sottile zona risparmiata che suddivide lo chignon posteriore in due parti, banda ondulata di capelli sull’orecchio, bocche piccole, dischiuse e con pieghe laterali all’ingiù, pupille grandi e tondeggianti. mani grandi con dita lunghe e affusolate, disegno dei piedi meno accurato. Talvolta, figure f. stanti e ammantate caratterizzate da un andamento sinuoso del corpo dovuto all’inarcamento all’indietro della schiena. nudi m. con muscolatura poderosa, cintura pelvica resa da linea ad “U”, capezzolo e ombelico a cerchietto. Nelle figure ammantate, drappeggio di pieghe parallele addensato attorno al collo. Predilezione per la rappresentazione di volti e corpi di t.q. o, più raramente, frontali [erma silenica sul cratere a campana, New York, m.a., Sotheby Parke Bernet, già Great Neck (L.I.), Leon Pomerance: Trendall 1967b, 28, n. 97; volto di Polifemo sul cratere a calice eponimo, Londra, BM, 1947.714.18]. nei nudi m., ripresa di modelli scultorei policletei. nel cratere a calice eponimo, adozione di schemi ripresi dall’iconografia attica (posizione seminginocchiata) e di forme di rappresentazione prospettica con figure rese di scorcio. Nelle figure alate, ali appuntite. Raffigurazioni di satiri stempiati e con il ventre prominente. Fra gli attributi, predilezione per bastone, strigile, corno potorio, tirso, più rari halteres, benda, clava. Raffigurazione di elementi paesaggistici (albero, piantina, piante stilizzate) e architettonici (pilastrini, erme). nel campo, halteres, corno potorio. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli. Sui lebeti, fascia ad ovoli. Luogo di pRoduzionE metaponto. 3

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA cRonoLogiA circa 425-400. bibLiogRAfiA Trendall 1960a, 85-92, Trendall 1967b, 25-29, 697, nn. 85-103, tavv. 7-8, Trendall 1970a, 3, 6, nn. 100a-b, tav. I.3, Trendall 1973d, 152, 155, n. 88a, tav. XXIX.34, Trendall 1983a, 10-11, nn. 90a-c, 93a, Trendall 1989, 19-20, figg. 9-10, Ciancio 1997b, 208-209, n. 232, Schauenburg 1999b, 167-168, tavv. I-II, figg. 1-4, Schauenburg 2000b, 26, figg. 78-80.

i 2 boTTEgA dEL p di AMykos i 2 1. p di AMykos (TAVV 6 4-13 2, i 1, ii 1) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione della punizione di Amykos sull’idria eponima (Parigi, CM, 442). VAsi ATTRibuiTi 282 pRoVEniEnzE apulia (45) – Peucezia (33): generiche (3), ruvo di Puglia (9), gravina in Puglia (7), rutigliano (6), ceglie del campo (2), gioia del colle (2), altamura (1), bari (1), Conversano (1), Ginosa (1); Messapia (10): Rudiae (5), Manduria (2), Cavallino (1), Lecce (1), Mesagne (1); Daunia (1): Canosa; territorio ofantino (1): generica. Area metapontina (15): metaponto (13), Pisticci (2). Lucania (11) – conf. Peucezia (5): Montescaglioso (3), Irsina (2); interna (3): Anzi (1), Ruvo del Monte (1), S. Mauro Forte (1); conf. Daunia (1): Banzi; meridionale (1): Castronuovo S. Andrea; tirrenica (1): fratte. area tarantina (10): taranto (5), eraclea (4), turi (1). campania (4) – golfo di Napoli (2): Nola; area capuana (1): Capua; golfo di Napoli-golfo di Salerno (1): Nocera. Sicilia (1): generica. Etruria padana (1): Marzabotto. Adriatico orientale (1): apollonia. grecia (1): generica. area a nord del mar nero (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (165): a campana (131), a colonnette (16), a calice (7), a volute (1), indeterminati (10); idrie (41); pelikai (23); anfore di tipo panatenaico (19); skyphoi (17); oinochoai (8): forma 3 (8); nestorides (6); lekythoi (1); frammenti (2). soggETTi Scene mitologiche (10): Eos e Cefalo (2); punizione di Amykos (1); Eracle e amazzoni (1); giovani guerrieri, amazzoni (1); centauromachia (1); Posidone e Amimone (1); partenza di Bellerofonte (1); liberazione di Fineo (1); giovane guerriero e donna ai lati di marsia (1). Scene a “soggetto tragico” (2): morte di Canace (1); morte di Clitennestra (1). scene a soggetto comico (1): punizione di un ladro (1). Corteggio dionisiaco (78): komos (10); satiro, menade (7); satiro e menade in corsa (7); menade e satiro ai lati di un’erma (6); menade in corsa, satiro e menade in corsa (4); satiro (4); due satiri ai lati di una menade (4); menade (3); satiro e donna in corsa (3); menade, Dioniso, satiro (3); satiro, donna (2); komos con Dioniso (2); satiro in corsa, satiro e menade in corsa (2); satiro e menade ai lati di un satiro (2); satiro che suona il flauto, menade danzante (2); due satiri, menade (2); parte di giovani uomini, donne, satiri, menadi in corsa (2); menade che suona il flauto, satiro danzante (1); due coppie di satiri e menadi (1); due satiri ai lati di un satiro inginocchiato con candelabro sormontato da un topo (1); due satiri danzanti ai lati di una menade che suona il flauto (1); due menadi ai lati di un satiro (1); testa di satiro (1); menade in corsa (1); satiro danzante (1); due satiri (1); donna, due giovani uomini nudi (1); donna e Pan in corsa, donna (1); due satiri ai lati di un cratere a campana (1); due satiri, donna nuda e donna presso un louterion, satiro (1). Scene con Eros (43): Eros e donna in corsa (8); Eros, donna (7); donna in corsa, Eros e donna in corsa (5); Eros (4); giovane uomo nudo e donna ai lati di Eros (3); Eros, giovane uomo nudo, donna (3); Eros, giovani uomini, donne (2); Eros, giovani uomini, giovani guerrieri, donne (2); due donne ai lati di Eros (2); giovane uomo ammantato, giovane uomo, Eros (1); giovane uomo nudo, donna, Eros, donna (1); giovani uomini nudi, Eros, donna in corsa (1); donna, giovane uomo nudo, donna, Eros (1); due donne, Eros (1); Eros, giovane uomo nudo, divinità f. (1); parte di Eros (1). 4

Scene con Nike (14): Nike, giovane uomo nudo (5); donna, giovane uomo nudo, Nike, giovane uomo nudo (2); Nike, donna, giovane uomo nudo (2); Nike e giovane uomo nudo in corsa (1); Nike, libagione ad un giovane guerriero (1); Nike, giovane guerriero (1); donna, giovane guerriero, Nike, giovane guerriero (1); giovane guerriero, Nike, giovane uomo nudo (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero, donna (1). Scene generiche (356): giovani uomini ammantati (174): tre (102), due (49), quattro (23); donna, giovane uomo nudo (16); donna, due giovani uomini nudi (14); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (14); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (9); due coppie di donne e giovani uomini nudi (9); giovani guerrieri, donne (7); giovane uomo nudo e donna in corsa (7); donna (7); due donne (5); giovane uomo nudo (5); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna dorica (4); donna, giovane guerriero (4); due donne ai lati di un giovane guerriero (3); giovane uomo ammantato (3); tre donne (3); due donne ai lati di un kalathos (3); parte di giovane uomo ammantato (2); giovani uomini ammantati (2); due giovani uomini nudi (2); due giovani guerrieri, donna (2); giovane uomo, donna in corsa, giovane guerriero e donna in corsa (2); donna in corsa, giovane guerriero e donna in corsa (2); giovane uomo nudo, donna, due giovani guerrieri (2); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (2); giovane guerriero (2); testa f. (2); testa m. (2); uomo barbato ammantato, due giovani guerrieri (1); combattimento tra quattro giovani guerrieri (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo, guerriero e donna in corsa (1); libagione ad un guerriero (1); donna e giovane guerriero in corsa (1); donna, giovane guerriero, donna, giovane uomo (1); due giovani guerrieri in corsa, donna (1); duelli tra guerrieri (1); giovane guerriero, giovane guerriero presso un cavallo, due donne (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un’erma (1); giovane uomo ammantato, donna (1); donna, due giovani uomini ammantati (1); sacrificio (1); donna in corsa, due giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo, donna, due giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una pantera (1); donna che suona il flauto, giovane uomo nudo in corsa (1); donna e giovane uomo nudo in corsa, donna che suona il flauto (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna in corsa (1); tre donne, due giovani uomini (1); donna e giovane uomo nudo in corsa, donna (1); donna e giovane uomo presso un altare (1); giovane uomo e donna ai lati di un volatile (1); donna, giovane uomo nudo seduto su klismos (1); giovane uomo nudo, donna, giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo, due donne (1); due giovani uomini nudi, donna, giovane uomo nudo (1); giovani uomini nudi, donne (1); donne e giovani uomini nudi in corsa (1); giovane uomo nudo seduto su un altare, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi, uomo barbato ammantato (1); due giovani uomini nudi presso un louterion (1); sette giovani uomini, sette donne (1); tre giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); due donne presso un altare (1); due donne in corsa (1); donna in corsa (1); donne in corsa (1); donna, cavallo (1); parte di giovani uomini nudi e donne (1); parte di giovane guerriero e di donna (1); giovane uomo nudo, parte di figura (1); parte di giovani uomini ammantati (1); parte di donna, due giovani uomini, donna (1); parte di donna, giovane uomo nudo (1); parte di giovane uomo e donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a cinque figure disposte sullo stesso livello, molto raramente su livelli leggermente sfalsati, spesso con parziali sovrapposizioni di piani. spesso sulle idrie, sulle nestorides e sulle anfore panatenaiche, composizioni ripartite su due registri sovrapposti e comprendenti numerose figure disposte sullo stesso livello o, più raramente, su livelli leggermente sfalsati, con frequenti e parziali sovrapposizioni di piani. Solo sul cratere a volute con la raffigurazione della liberazione di Fineo (Ruvo di Puglia, MAN Jatta, 1095) numerose figure dislocate su più livelli intorno ad un elemento centrale [cfr. cratere eponimo del P. del ciclope (Londra, bm, 1947.7-14.18)]. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, satiro o donna, stanti di t.q., con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo nudo o erote, stante di profilo, con un braccio lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo o satiro stanti, con un piede sol-

cERAMicA LucAnA (L) levato ed appoggiato su uno sperone roccioso, busto inclinato in avanti, un braccio puntato sulla gamba sollevata, l’altro proteso a reggere un oggetto; giovane uomo nudo o donna stanti a gambe incrociate, appoggiati ad un supporto (bastone, scudo, pilastrino, louterion), spesso con braccio proteso a reggere un oggetto; giovane uomo nudo o uomo barbato semiammantato, stanti, con il busto piegato in avanti ed appoggiati con tutto il peso del corpo ad un bastone, talvolta con oggetti in mano; giovane uomo stante di profilo, ammantato, con spalla scoperta e braccio corrispondente proteso; giovane uomo stante, completamente ammantato, talvolta anche col capo o con parte del volto coperti; donna, stante di profilo o di t.q., con braccio proteso spesso a reggere un oggetto; donna ammantata stante, con braccio piegato e mano puntata sul fianco al di sotto del mantello; satiro stante di profilo, con ambedue le braccia protese e oggetti in una o in entrambe le mani; figura alata (Nike, Eros) stante, con un braccio proteso, talvolta con corona in mano; figura alata (Eros, Nike, Borea) stante o in movimento, con entrambe le braccia protese, talvolta con oggetti in mano; giovane uomo nudo in movimento, talvolta retrospiciente, a gambe divaricate, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; donna in movimento, retrospiciente, con braccia allargate ai lati del corpo, spesso a reggere un oggetto in una o in entrambe le mani; donna ammantata in movimento, retrospiciente, con entrambe le braccia protese e nascoste al di sotto del mantello; donna ammantata in movimento, con braccio proteso a reggere un oggetto; donna in movimento, con braccio proteso in atto di far rimbalzare una palla; satiro in movimento, talvolta retrospiciente, con oggetto in mano; satiro in corsa a ginocchia sollevate, con una o entrambe le braccia protese, talvolta con tirso in una mano o abbandonato alle spalle; donna, giovane uomo o satiro stanti o in movimento in atto di suonare uno strumento musicale; satiro danzante; satiro o guerriero indigeno seduti su uno sperone roccioso, con una gamba piegata e l’altra leggermente distesa e allungata, entrambe le braccia protese, talvolta con oggetti in mano; figura m. (giovane uomo, Eros, Dioniso, satiro) seduta su uno sperone roccioso, con una mano appoggiata sulla roccia stessa e l’altra protesa spesso a reggere un oggetto; figura m. (giovane uomo, satiro) o donna sedute su uno sperone roccioso con una mano appoggiata sulla gamba e l’altra sulla roccia stessa o ad afferrare un bastone o un tirso per puntellare il peso del corpo; centauri in veloce movimento, in atto di brandire un oggetto. Nella fase iniziale, influenze da parte del P. di Pisticci (composizioni con due o tre figure, soggetti (sileni e menadi, scene di palestra e di inseguimento), resa di satiri, donne e giovani uomini ammantati, capigliature a massa compatta, panneggio rigido, piante stilizzate, decorazione accessoria). Affinità col P. del Ciclope (resa dei sileni e delle figure ammantate con drappeggio di pieghe parallele addensato attorno al collo, figure ammantate con testa e parte del volto coperti, trattamento dei nudi m. (con glutei meno poderosi), ripresa di modelli scultorei policletei, volti e corpi di t.q. o di prospetto, meandro intervallato a riquadri con croce inscritta e trattini negli angoli). Affinità con l’apulo P. di Sisifo (donna in corsa con palla, monumentalità delle figure). Predilezione per la rappresentazione di soggetti dionisiaci e mitologici in versioni piuttosto rare (punizione di Amykos, morte di Canace, Fineo e le Arpie). Frequente uso dello scorcio e della resa prospettica delle figure, talvolta viste anche da tergo. Aspetto monumentale delle figure. Predilezione per la resa di volti di t.q. o frontali. Nei profili, tratti s. e i. dell’occhio non congiunti, nasi lunghi e diritti con indicazione occasionale della narice mediante un breve tratto a U rovesciata, menti arrotondati e sfuggenti. Nelle figure nude m., rendimento particolareggiato, mediante linee sottili, dei dettagli anatomici, specie per la clavicola, il torace e l’addome, muscolatura poderosa con minuziosa indicazione degli addominali, cintura pelvica resa da linea ad U, capezzolo e ombelico a cerchietto, talvolta indicazione dei peli pubici. mani e piedi disegnati in maniera molto accurata, con dita lunghe e affusolate. capigliature m. a calotta compatta con riccioli sparsi sulle orecchie e dietro la nuca. Nelle figure f. stanti, andamento sinuoso del corpo. Capigliature f. generalmente raccolte in un sakkos o in uno chignon fermato da una larga fascia spesso decorata. Nell’abbigliamento f. predilezione per i chitoni talari a fitte pieghe spesso coperti da pesanti himatia. Panneggi resi con gruppi di linee parallele, dritte e diagonali,

più spesse nei mantelli, mentre, nella fase più avanzata, panneggi più fluidi resi mediante linee molto sottili, fitte e a vario andamento (raggiate, curve, ad uncino) e impiego di spessi bordi scuri, singoli o duplici, nei mantelli e nelle vesti f. Nelle figure ammantate, caratteristica piega “a bulbo” sotto il braccio sin. piegato sul fianco e drappeggio di pieghe parallele addensato attorno al collo. Predilezione per la raffigurazione di satiri per i quali si rintracciano due differenti schemi iconografici: 1) satiro stempiato, paffuto e con ventre prominente; 2) satiro con capigliatura folta e corpo atletico. Nelle figure alate, descrizione minuziosa del piumaggio delle ali caratterizzate da un andamento arrotondato del bordo s. Ripresa di schemi e modelli derivati dalla scultura architettonica (fregio di bassae) nella scena di centauromachia. Fra gli attributi m. e f., frequenti strigile, bastone, tirso, corno, girale, pilos, lancia, giavellotto, halteres, benda, corona, tavoletta, ramo, aryballos, specchio, asta, cassetta, lancia, ramo, palla, alabastron, phiale, girale, lekythos, kantharos, scudo; per i centauri, costanti ramo, idria, masso. Rappresentazione di elementi paesaggistici mediante impiego di sottili linee risparmiate (piani di terra, contorno delle rocce) o a vernice diluita (asperità rocciose), meno frequente la rappresentazione di arbusti e alberelli; frequente raffigurazione di elementi d’arredo (vasi, klismoi, klinai, louteria, trapezai, kalathoi, candelabro); occasionale rappresentazione di elementi architettonici (pilastrini spesso iscritti, erme, colonna dorica, altare, fontana). Talvolta, girale usato come elemento separatorio tra le figure. Nel campo, halteres, timpano, benda a festone, croce, specchio Nei crateri a colonnette, decorazione fitomorfa a f.n. sul collo, teoria di animali (leoni e cinghiali) a f.n. sul labbro e campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. registri sovrapposti separati da fascia ad ovoli e a palmette e fiori di loto. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro alternati a quadrati con o senza croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli, raramente campiti a scacchiera. iscRizioni su pilastrino, TERMWN [Bari, Coll. Lagioia; Napoli, MAN, 82898 (H 2869)]; su anfora, HE [Ruvo di Puglia, MAN Jatta, 36820 (J 1095)]; KALOS, KALE [monaco, AuG, 3275 (J 813)]; pilastrino iscritto (Brindisi, coll.p.); SUKEAI FALAC (metaponto, man, Pantanello, 25.05.1984, t 212-2). Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 425-400. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 29-50, 689, 694, 698, nn. 104-265, 135a, 250a, tavv. 9-21, Trendall 1970a, 3, 7-9, nn. 112a, 128a, 147a, 152a, 177a, 208a-c, 210b, 218b, 231a, 232c, 237a, tav. II.1, Trendall 1973d, 152, 156-157, nn. 137b, 151a, 157a, 196a, 208d, 211a, 231b, 237b, 247a, 258a-b, 263a, Trendall 1983a, 11-19, nn. 106a, 109a, 110a, 117a, 135b-e, 136a-b, 145a-c, 152b, 159a, 165a, 177b, 180a, 183a-b, 184a-b, 185a, 188a, 195a, 196b, 199a, 201a-b, 206a, 208e, 210c, 219c-d, 231c-e, 235a, 237c-d, 244a, 252a, 258c, 263b, 265a, tavv. II-III.1-2, Carter 1984, 513, tav. XXXIII.1, Bottini 1985a, 58-59, figg. 3-5, Ciancio 1987, 126, Trendall 1989, 20-21, figg. 11-19, Wisseman 1989, 44-45, tavv. 56.1-2, 57.1-4, cocchiaro 1991, 286-287, small 1992, 45, n. 450, tav. VIIIA, Lo Porto 1994, 74-75, n. 3, figg. 19.3, 23.1-2, Mayer-Emmertling, Vedder 1994, 115, tavv. 62.2, 63.3-4, ciancio 1995a, 31-32, 51, tavv. 34.1-2, 35.1-4, Cocchiaro 1995, 75-76, Rückert 1996, 76-77, tavv. 45.11-3, 47.2, Scarano Indice 1996, 647, n. 218, Ciancio 1997b, 102, 204-206, 208, nn. 222-223, 231, figg. 132-136, Depalo 1997, 22, n. 8, figg. 11-12, Burn 1998, 596-598, 613, 615-617, 619-621, 624, nn. T48-4, T69-3, T87-1, T106-6, T175-2, T212-2, fig. 13.9-10, Carter 1998, 117, 247, 250, 277, 279, 353-354, 418, figg. 4.4, 6.30, Denoyelle 1998, 20, tav. 8, Labellarte 1999, 53-54, nn. 2, 8, Schauenburg 1999b, 169-173, tavv. II, figg. 5-7, IV, figg. 10-13, Kossatz-Deissmann 2000a, 259-278, figg. 1-3, Nava 2002, 741-742, tav. LXiX.1, denoyelle 2002, 609, n. 15, smalwood, Woodford 2003, 113-114, tav. 83, Ciancio 2005b, 48-51, figg. 1.3-4, 6-7, Fontannaz 2005, 137, nota 68, Mannino 2005, 30-31, figg. 6.3, 7-9, Masiello 2005, 443, n. III.375, Ciancio 2006b, 406-407, figg. 22-23, Natali, Palmentola 2006, 90, n. 29.17, Todisco, Catucci 2007, 15-17, tavv. 6-8. 5

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

i 2 2. c

dELg pkp AppARTEnEnTi ALLA boTTEgA dEL p di AMykos

i 2 2.a p di pALERMo (TAVV 13 3-15 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (Palermo, mar a. salinas, 955). VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE area tarantina (3): taranto. sicilia (3): generiche. campania (2) – area capuana (2): capua (1), telese (1). apulia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (3), a calice (1), a volute (1); skyphoi (4); pelikai (3); anfore di tipo panatenaico (1); frammenti (5). soggETTi Scene mitologiche (7): centauromachia (1); Atena abbandona l’aulos, Era, Artemide, Marsia (1); Eros, Zeus (1); Ermes, Apollo, Artemide, Latona (1); uomo barbato, Atalanta (?) (1); parte di giovane guerriero, Atena (1); parte di giovane guerriero, Eracle, parte di donna (1). Corteggio dionisiaco (3): due satiri ai lati di una donna (1); menade che suona il flauto, satiro (1); satiro, parte di Eros (1). Scene con Eros (4): donna, flautista, coppia abbracciata su kline, Eros (1); donna, giovane uomo nudo, donna, Eros (1); giovane uomo nudo, Eros (1); Eros, donna, due giovani uomini nudi (1). Scene generiche (14): giovani uomini ammantati (8): quattro (5), tre (3); due coppie di giovani uomini nudi e donne (2); due giovani uomini, donna (1); giovane uomo nudo, donna (1); donna (1); testa di giovane uomo con pilos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a cinque figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovani uomini stanti di profilo, completamente ammantati; giovane uomo nudo, stante di t.q., con braccia distese lungo il corpo e oggetti in entrambe le mani; figura f. (donna ammantata, talvolta anche con capo velato) o m. (Eros) seduta su roccia, in posa quasi rannicchiata, spesso con oggetti in una o in entrambe le mani; figura f. (in un caso Atena) in atto di incoronare una figura m. (Eracle, Eros, guerriero, giovane uomo) seduta. Influenze da parte dei P. di Pisticci (aspetto statuario delle figure), del Ciclope (panneggio soprattutto delle figure ammantate con drappeggio di pieghe parallele intorno al collo, capigliature e volti delle figure f., mani grandi e con dita affusolate) e soprattutto da parte delle opere tarde del P. di Amykos (trattamento delle capigliature, profili dei volti, definizione della cintura pelvica dei nudi m., panneggi con pieghe a vario andamento, vesti con spessi bordi scuri, figure sedute su speroni rocciosi, pilastrini iscritti, uso della vernice diluita nelle asperità delle rocce). tratto sottile ed incisivo. Predilezione per la rappresentazione di volti frontali e di prospetto. Profili con fronte alta e leggermente convessa, occhio con palpebra i. estroflessa, talora più breve di quella s., naso leggermente all’insù, indicazione della narice con tratto ad U o breve linea diritta, bocca piccola e chiusa, mento arrotondato e pronunciato. mani con dita molto sottili e distinte, spesso ricurve alle estremità. Panneggi morbidi e mossi nei chitoni f., più rigidi nelle figure di ammantati. Resa calligrafica dei dettagli e predilezione per l’ornamentazione di vesti, attributi, accessori ed elementi di arredo. Fra gli attributi, notevole frequenza di benda, corona, strigile, patera. Raffigurazione di elementi paesaggistici (alberi, speroni rocciosi), architettonici (pilastino, finestra) e d’arredo (kline, trapeza, kottabos, trono). Nel campo, benda a festone. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli. iscRizioni su pilastrino, MARS[IAS] (New York, MMA, 12.235.4); su pilastrino, ONNASEUAS [Palermo, MAR, 961 (n.i. 2158]; su pilastrino, I-ERMHNOS (Malibu, GM, 85.AE.101). 6

Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 410-390. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 50-54, nn. 266-279, tavv. 22-23, Trendall 1970a, 4, Trendall 1973d, 153, Trendall 1983a, 19-20, nn. 269a-b, Trendall 1989, 21, fig. 20, Denoyelle 1993, 55, fig. 7, Jentoft-Nilsen, Trendall 1991, 27-28, tavv. 209-211, Cambitoglou 1995, 107-115, tavv. 31-36.

i 2 2.b p dELLE cARnEE (TAVV 15 3-16 1, copERTinA VoL i) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di danzatori alle feste in onore di Apollo Carneo sul cratere a volute eponimo (taranto, man, 8263). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ceglie del campo (1), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi crateri (2): a volute (2). soggETTi scene mitologiche (1): Perseo con il gorgoneion (1). Corteggio dionisiaco (2): komos con Dioniso (1); libagione (1). Scene generiche (2): danzatori (1); quattro giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti quattro o cinque figure disposte sullo stesso livello con frequenti parziali sovrapposizioni di piani, oppure numerose figure (lato secondario del cratere a volute eponimo) distribuite su due livelli e giustapposte sullo stesso piano. Figure ricorrenti: satiri in veloce movimento; donna stante di t.q., con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso verso l’alto, con oggetti in entrambe le mani; giovani uomini nudi, stanti di profilo; giovani uomini ammantati, stanti di profilo, con o senza bastone. Influenze da parte di C. attici come quelli appartenenti alla cerchia di Polignoto (monumentalità della composizione, schema della menade danzante) e il P. di meidias (donne con chitone velificato e aderente al corpo, seni appuntiti, pieghe sottilissime a tratti brevi e curvilinei). Influenze da parte dei P. di Pisticci (motivo ad A tra i pettorali), di Amykos (Dioniso seduto di t.q. su sperone roccioso, roccia in vernice diluita, volti e corpi di t.q., decorazione delle vesti, impiego dello scorcio, capigliature, particolari anatomici nei nudi m., satiri in movimento, giovani uomini ammantati) e di Palermo (monumentalità delle figure, profili, mani, disegno dell’addome nei nudi m.). Tratto scorrevole e preciso, continuo nei profili. Predilezione per un dinamismo accentuato e per la rappresentazione di figure dall’aspetto monumentale rese frontalmente, di t.q. e di spalle attraverso un uso sapiente dello scorcio. Descrizione dettagliata dei particolari anatomici, soprattutto nel torace (pettorali resi tramite caratteristico motivo ad A), dei nudi m. Panneggi fluidi e mossi, soprattutto nelle figure f. Resa calligrafica delle decorazioni di vesti, calzature e accessori, impiego di ombreggiature e chiaroscuri, impiego della tecnica à la barbotine per la resa dei monili dorati, uso di sovraddipinture bianche e gialle. Fra gli attributi, frequenti fiaccola, situla, canne di flauto. Raffigurazione di elementi paesaggistici (linea di livello del terreno, speroni rocciosi ricoperti da piantine in vernice diluita), architettonici (pilastrini) e d’arredo (louterion, kottabos, basamento sormontato da un cratere a calice a f.n.). nel campo, timpano. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini negli angoli. iscRizioni su pilastrino, KARNEIOS (Taranto, MAN, 8263); su pilastrino, CI-ISAN MOI TAN SFIRAN [napoli, man, 81406 (h 2872)]. Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 410-390.

cERAMicA LucAnA (L) bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 54-55, nn. 280-281, tavv. 24, 25.1, Trendall 1970a, 4, Trendall 1973d, 153, Trendall 1983a, 19, Trendall 1989, 21-22, fig. 23.

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Vicini nELLo sTiLE AL p dELLE cARnEE

(TAV 16 2-4)

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE area tarantina (2): eraclea. apulia (1) - Peucezia (1): gioia del colle. Lucania (1): Santa Sofia d’Epiro. Area locrese (1): Locri. foRME VAscoLARi Pelikai (2); anfore di tipo panatenaico (1); crateri (1): indeterminati (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): atena e donna su carro (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Eumolpo e Posidone a cavallo (1); Copreo, Iolao su un altare sormontato dalla statua di apollo, eraclidi, atena (1). Scene generiche (5): quattro giovani uomini nudi (1); parte di figura ammantata, parte di figura m., donne (1); parte di donna (1); parte di due giovani uomini ammantati, donna (1); parte di giovane uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, spesso con parziali sovrapposizioni di piani; in un solo caso, numerose figure disposte su livelli differenti e con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: figure m. (Posidone, guerriero) o f. (Atena) armate con panoplia, spesso in veloce movimento a cavallo o su carro; fanciulli nudi stanti; giovani uomini nudi, stanti, con o senza oggetti nelle mani. Influenze da parte del P. di Palermo (monumentalità delle figure, profilo dei volti, acconciature f., decorativismo di vesti ed armature) e del P. delle carnee (solido impianto delle figure, nudi m., panneggi mossi, ondulazione dei bordi delle vesti, ornati delle vesti, dinamismo). ricerca della simmetria nelle composizioni. impiego poco riuscito dello scorcio. nelle figure m., capigliature e barbe a riccioli folti e spesso distinti. Descrizione particolareggiata delle armi (tridente, scudo rotondo con emblema a stella, elmi con alto cimiero ed emblema a serpente o a palmetta, lance). Nei panneggi sia m. sia f., abbondanza di pieghe ad uncino e minuziosa descrizione delle decorazioni dei tessuti. Predilezione per la rappresentazione di cavalli in corsa. Resa calligrafica delle decorazioni di vesti, calzature, accessori e elementi d’arredo. Raffigurazione di elementi paesaggistici (piantina), architettonici (monumento funebre con colonna ionica sormontata da statua m.) e d’arredo (trono). Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. iscRizioni POSDAN (Policoro, mnsiritide, 35304). Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 410-390. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 55, nn. 282-283, tav. 25.3-6, Trendall 1970a, 4, Trendall 1973d, 153, Spigo 1977, 129, n. C50, fig. 28, Guzzo, Luppino 1980, 864, fig. 66, Trendall 1983a, 19, ciancio 1995a, 32, tav. 36, denoyelle 2002, 609, n. 1.

i 2 2.d p di poLicoRo (TAVV 17 1-18 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione dei vasi eponimi (Policoro, mnsiritide, 35292, 35294, 35296, 35297, 35300). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE area tarantina (7): eraclea. foRME VAscoLARi Idrie (4); pelikai (2); anfore di tipo panatenaico (1); frammenti (1).

soggETTi Scene mitologiche (4): Achille e Pentesilea (1); Europa e il toro (1); Pelope e Ippodamia sul carro in corsa (1); morte di Sarpedonte (1). Scene a “soggetto tragico” (3): fuga di Medea (1); Armonia, Polinice, Anfiarao, Erifile (1); punizione di Dirce (1). corteggio dionisiaco (1): giovane uomo nudo e donna in corsa, satiro, donna (1). Scene generiche (11): papere (4); pantere (2); quattro giovani uomini ammantati (2); quattro giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo, donna in corsa, donna presso un kalathos, giovane uomo nudo (1); parte di testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a più figure disposte spesso sullo stesso livello, talvolta su livelli differenti, con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: figure alate (Eros, Hypnos, Thanatos) in volo, con le braccia allargate e protese in avanti a reggere un oggetto o il corpo di un altro personaggio (Sarpedonte); figura m. (Pelope) o f. (Medea) alla guida di un carro, con frustino e redini nella mano d.; figure f. (Pentesilea, Dirce) o infantili (figli di Medea) recumbenti al suolo; figura f. in movimento, retrospiciente, con un braccio proteso in avanti e recante in mano un oggetto; figura m. (giovane uomo, satiro) in corsa, con braccio proteso in avanti; figura f. (amazzone) o m. (Amfione) in movimento, con un braccio proteso in avanti, mentre nell’altra mano impugna un’arma. Influenze da parte del P. del Ciclope (volti e corpi di t.q.), della fase tarda del P. di Amykos (uomini barbati, vesti decorate con fasce e bordi scuri, panneggi fluidi, panneggio dei giovani uomini ammantati), del P. di Palermo (erote in volo, profili, cintura pelvica nei nudi m.), di c. apuli contemporanei del P. della nascita di dioniso e vicini nello stile al P. di Sarpedonte (figure di amazzoni). Affinità col P. delle Carnee (busto nei nudi m., resa accurata dello scorcio). Predilezione per i soggetti mitologici di ispirazione tragica e per la raffigurazione di personaggi orientali (amazzone, Pentesilea, medea, Pelope). solido impianto delle figure, spesso rappresentate in movimento, rese frontalmente, di t.q. e di spalle attraverso un uso sapiente dello scorcio. corte capigliature a riccioli folti, usate per personaggi sia m. sia f. Volti poco differenziati, caratterizzati da fissità dello sguardo e piccola bocca. Capezzoli resi da cerchietti a linea spessa. Accurata definizione della muscolatura delle braccia. Predilezione per una resa calligrafica della ricca ornamentazione degli abiti, in part. per il caratteristico motivo a cerchietto pieno circondato da puntini, delle calzature e degli accessori (frequenti bende e ciste). Accurata raffigurazione di armi, carri e bardature dei cavalli. Panneggi svolazzanti con prevalente uso di pieghe curvilinee e ad uncino. Predilezione per la raffigurazione di animali (tori, cavalli, serpente, delfino, pesce, seppia, crostaceo). Raffigurazione dettagliata di elementi paesaggistici (sassi, piantine, mare con pesci e crostacei). Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini negli angoli o sui lati. iscRizioni SARPEDO[N (Policoro, MNSiritide, 35294); MEDEIA (Policoro, mnsiritide, 35296). Luogo di pRoduzionE metaponto/eraclea. cRonoLogiA circa 410-390. bibLiogRAfiA Neutsch 1967b, 137-138, tav. 20.1, Trendall 1967b, 57-58, nn. 284-290, tavv. 25.2, 26-27, trendall 1970a, 4, trendall 1973d, 153, trendall 1983a, 19, trendall 1989, 22, figg. 27-29.

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Vicino nELLo sTiLE Ai p dELLE cARnEE E di poLicoRo

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1). 7

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA soggETTi scene mitologiche (1): gigantomachia (1). Scene con Nike (1): due giovani uomini nudi ai lati di Nike (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Schema compositivo comprendente tre figure disposte sullo stesso livello, con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, stante di t.q., con le braccia allargate ai lati del corpo, in atto di reggere un ramo di palma in una mano. Influenze da parte del P. delle Carnee (busto nei nudi m.) e da parte del P. di Policoro (profili, capigliature, panneggi). Solido impianto delle figure rese di t.q. Capezzoli resi da cerchietti. Accurata definizione della muscolatura del torace nei nudi m. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE metaponto/eraclea. cRonoLogiA circa 410-390. bibLiogRAfiA trendall 1970a, 9, n. 283a, tav. ii.2.

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Vicini nELLo sTiLE AL p di poLicoRo

(TAVV 18 3-19 4)

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE area tarantina (2): taranto (1), eraclea (1). foRME VAscoLARi Crateri (4): a calice (3), a colonnette (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): Persefone (1). Scene a “soggetto tragico” (4): fuga di Medea (1); Alcmena con statua di Zeus, Iolao, Eraclidi, Copreo, Acamante e Demofonte (1); Agamennone e Clitennestra (1); rapimento di oreste da parte di telefo (1). Corteggio dionisiaco (1): komos (1). Scene generiche (2): quattro giovani uomini ammantati (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti numerose figure disposte su uno o più livelli con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: uomo anziano e figura alata (Furia) seduti di t.q., retrospicienti; menadi in movimento in atto di suonare uno strumento musicale. Influenze da parte del P. di Amykos (rappresentazione del piano roccioso mediante sottili linee risparmiate), del P. delle Carnee (busto dei nudi m. con motivo ad A tra i pettorali, calligrafismo) e del P. di Policoro (volti e corpi di t.q., ricca ornamentazione delle vesti, capigliature, sguardo fisso con occhi grandi e tondi, panneggi, interesse per i soggetti mitologici di ispirazione tragica, interesse per le notazioni paesistiche). Predilezione per un dinamismo accentuato e per la rappresentazione di figure dall’aspetto monumentale rese frontalmente, di t.q. e di spalle attraverso un uso sapiente dello scorcio. Predilezione per la rappresentazione di volti frontali e di prospetto. Accentuazione di alcuni tratti fisionomici nei volti m., specie nei soggetti anziani e nelle figure demoniche (stempiature, rughe, naso camuso). Nelle figure m., capigliature e barbe a riccioli folti e spesso distinti. Ricerca del dettaglio e dell’abbondanza nell’impiego di motivi ornamentali di vesti, attributi e accessori. Impiego di ombreggiature e chiaroscuri, uso di sovraddipinture bianche e gialle. Raffigurazione di animali (cavalli, serpenti, cane). Raffigurazione di elementi paesaggistici (linea di livello del terreno, tralci di vite, piantine), architettonici (colonna ionica, altari) e d’arredo (idria). Nel campo, scudo, nimbo radiato. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o campiti a scacchiera. iscRizioni ANEQEK[E] (Policoro, mnsiritide, s 64) 8

Luogo di pRoduzionE metaponto/eraclea. cRonoLogiA circa 410-390. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 59, n. 291, tav. 28.3, Trendall 1973d, 153, 157-158, nn. 290a, 291a, Trendall 1983a, 20, Cambitoglou, Chamay 1997, 14-17, n. 3, Gadaleta, Roscino, Sisto 2003, 391, nn. L13-14, tav. 30, Taplin 2007b, 122-123, 207, nn. 35, 76.

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dEL g

pkp (TAV 20 1)

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Crateri (2): indeterminati (2); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Amimone su altare (1); parte di amazzone (1). scene generiche (1): parte di giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Influenze da parte del P. di Amykos (volti di t.q.) e del P. di Policoro (capigliature a riccioli folti e distinti, occhi grandi e tondi, amazzone con uraeus). Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto/eraclea. cRonoLogiA circa 410-390. bibLiogRAfiA Blatter 1991, 511-513, fig. 1, Cambitoglou, Chamay 1997, 18, 23, nn. 4, 8.

i 3 sEguAci dEL p di AMykos i 3 1. p ARnò (TAV 20 2-4) dEnoMinAzionE dall’originaria collocazione del cratere a campana eponimo (taranto, man, 127915, già roma, coll. arnò). VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Peucezia (1): Gravina in Puglia; Messapia (1): Manduria. Etruria (2): orvieto (1), Populonia (1). foRME VAscoLARi Crateri (6): a campana (5), indeterminati (1); coppe (2); anfore di tipo panatenaico (1); idrie (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (4): Eracle, donna (2); Eracle, Nike (1); Elle e ariete (1). Scene generiche (18): due giovani uomini ammantati (5); donna, giovane uomo nudo (3); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); giovane uomo nudo, donna e giovane guerriero presso un louterion, donna (1); donna, due giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (1); parte di giovane uomo ammantato (1); giovane uomo nudo in corsa, donna (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, stante di t.q., con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro piegato e leggermente proteso in avanti, oggetti in una o in entrambe le mani; donna o giovane uomo ammantati, stanti di profilo, spesso con braccio proteso in avanti a reggere un oggetto; giovane uomo nudo, stante a gambe incrociate, appoggiato a un sostegno (pilastrino, louterion); giovane uomo nudo, in movimento, in un caso retrospiciente, con un braccio proteso in avanti a reggere un oggetto e con himation avvolto sull’altro braccio; donna stante con benda tra le mani; donna stante con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe la mani; donna in corsa, retrospiciente.

cERAMicA LucAnA (L) Influenze da parte del P. di Amykos (impianto dei nudi m., volti e corpi di t.q., capigliature, panneggi delle figure ammantate, calzari chiusi con motivo a cerchietto sul malleolo) e da parte del P. delle carnee e del P. di sisifo (panneggio a pieghe sottili e fitte dei chitoni velificati). Affinità con i C. vicini nello stile al P. di Policoro (impiego del nimbo radiato, schema della figura appoggiata a sostegno con gambe incrociate). Predilezione per la rappresentazione di figure dall’aspetto monumentale. Profili con naso sottile e affilato e mento pronunciato e sporgente oppure pesante e arrotondato. Nei nudi m., cintura pelvica a V con linea alba tratteggiata e indicazione del muscolo del polpaccio mediante una linea continua. Nelle figure f., chitoni decorati con una doppia fascia centrale o laterale scura, con panneggi resi da fitte pieghe verticali parallele o curvilinee. Fra gli elementi, frequenza di clava, ramo, bastone, strigile, lancia, corona. Raffigurazione di elementi paesaggistici (piantine, rami, pesci), architettonici (pilastrino) e d’arredo (louterion). Nel campo, benda, sfera, corona, nimbo radiato. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, oppure fascia ad ovoli. iscRizioni DAMOTELHS TOXETAS [syracuse (n.Y.),everson museum,42]. Luogo di pRoduzionE Metaponto/Etruria? cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 60, 689, nn. 297, 297a, Trendall 1970a, 10, tav. II.3-4, Trendall 1973d, 153, Greifenhagen 1981, 281, fig. 44, Bocci Pacini 1984, 23-39, tavv. VII-IX, Xa-b, Trendall 1983a, 20-21, nn. 297b-d, tav. III.3, Trendall 1989, 23, fig. 30, Denoyelle 1993, 53-56, 58-61, nn. 5, 8, 11-12, 14-16, figg. 4, 8, 11-12, Denoyelle 1998, 25, tavv. 13.1-2, 15.

i 3 2. p dELLA TEsTA gRAndE (TAV 21 1-2) dEnoMinAzionE Dalla tendenza del C. a disegnare figure con teste di grandi dimensioni. VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE Apulia (2) – generica (1); Peucezia (1): Ceglie del Campo. foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (3), a colonnette (1); pelikai (1). soggETTi scene mitologiche (1): eracle e le amazzoni (1). Scene generiche (8): giovani uomini ammantati (3): tre (2), due (1); due coppie di donne e giovani guerrieri in corsa (1); donna e giovane guerriero in corsa, giovane uomo nudo e donna in corsa (1); due giovani uomini nudi, donna, uomo barbato (1); donna che suona il flauto, giovane uomo nudo e donna in corsa (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, armato, con un braccio proteso in avanti, in atto di inseguire una donna; donna in fuga, retrospiciente; giovane uomo ammantato, stante, spesso con braccio proteso in avanti a reggere un bastone; figura f. (donna, amazzone) stante di profilo, con un braccio sollevato e proteso in avanti. Influenze da parte del P. di Pisticci (piante stilizzate), del P. di Amykos, soprattutto delle opere della fase tarda (decorazione fitomorfa a f.n., figure con teste grandi, panneggio delle figure f.) e del P. di Palermo (aspetto statuario di alcune figure). Predilezione per la rappresentazione di figure dall’aspetto monumentale e per le scene di inseguimento. Figure con teste di grandi dimensioni, con naso sottile e affilato e mento pronunciato e sporgente oppure pesante e arrotondato, capigliature a casco, caratterizzate da folti riccioli. Dettagliata raffigurazione delle armi (sagaris, lance e pelta con emblema a stella per le amazzoni, lance e scudo rotondo, con o senza emblema centrale, per i giovani uomini). Raffigurazione di elementi paesaggistici (albero, sperone roccioso, pianta stilizzata). Nel campo, halteres.

Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 59-60, nn. 292-296, tav. 29.1-3, Trendall 1983a, 19.

i 3 3. c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA TEsTA gRAndE

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); lekythoi (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, con un braccio proteso in avanti, in atto di inseguire una donna; donna in fuga, retrospiciente; giovane uomo ammantato, stante. Influenze da parte del P. di Pisticci (piante stilizzate), del P. di Amykos (panneggi, impianto dei nudi m.) e del P. della Testa Grande (figure con teste di grandi dimensioni, capigliature). Profilo con naso sottile e diritto e mento squadrato. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 60, nn. 298-299, tav. 29.4.

i 3 4. p di VAsTE (TAV 21 3-4) dEnoMinAzionE dal luogo di rinvenimento del cratere a campana eponimo (taranto, man, 22346). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generica (1); Peucezia (1): generica; Messapia (1): Vaste. foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (5); anfore di tipo panatenaico (1); pelikai (1). soggETTi scene a “soggetto tragico” (1): morte di egisto (1). Scene generiche (13): giovani uomini ammantati (7): tre (6), due (1); donna in corsa, giovane uomo nudo e donna in corsa (2); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); due donne ai lati di un giovane uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna in fuga, retrospiciente; giovane uomo o donna stanti, con oggetto in mano; figura f. o m. seduta di t.q. Influenze da parte del P. di Amykos (trattamento dei nudi m., volti e corpi di t.q., panneggio delle figure ammantate, decorazione dei chitoni, calzari chiusi) e da parte del P. Arnò (profili, cintura pelvica a V con linea alba tratteggiata, panneggi f.). Affinità con c. del g. intermedio e col P. di creusa (teste di grandi proporzioni con menti prominenti e arrotondati; corporature m. massicce). 9

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Predilezione per la rappresentazione di figure dall’aspetto monumentale. Imperizia nell’impiego dello scorcio. Disegno approssimativo. Nei profili, resa poco accurata ed imprecisa dell’occhio. nei nudi m., possente muscolatura delle cosce. fra gli attributi, frequenti corona, ramo, pianta stilizzata. Raffigurazione di elementi paesaggistici (alberi, rocce) e architettonici (altare, colonna con bucranio). Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 60, 698, nn. 300-302, 302a, tav. 29.5-6, Trendall 1970a, 10, Trendall 1973d, 158-159, nn. 301a-b, 302b, tav. XXX.2, Trendall 1983a, 21.

i 3 5. ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL p di AMykos

(TAV 22 1)

VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE Apulia (4) – generica (1); Peucezia (4): Ruvo di Puglia (3), Rutigliano (1). Area metapontina (1): Pisticci. area tarantina (1): eraclea. campania (1) – area capuana (1): san salvatore telesino. sicilia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (12): a campana (7), indeterminati (3), a calice (1), a colonnette (1); idrie (3); oinochoai (3): forma 3 (2), indeterminate (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Apollo e Marsia (1); Perseo, Atena, gorgoni (1). Corteggio dionisiaco (5): satiro e donna in corsa, giovane uomo nudo (1); satiro, donna nuda presso un louterion (1); satiro su un mulo (1); satiro (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un pilastrino (1). Scene con Eros (2): due donne ai lati di Eros (1); Eros, donne, giovani uomini nudi (1). Scene con Nike (1): Nike, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (17): giovani uomini ammantati (6): tre (4), quattro (1), due (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna dorica (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo, due donne (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); donna in corsa, donna e giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo, due donne (1); quattro giovani uomini nudi (1); tre giovani uomini nudi (1); parte di figura m. (1); parte di figura f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: Eros o menade in veloce movimento, retrospicienti, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetto in mano; giovane uomo completamente ammantato, stante; giovane uomo ammantato, con spalla scoperta e bastone nella mano corrispondente. Influenze da parte del P. di Amykos (decorazione fitomorfa a f.n., rappresentazione di satiri, panneggi e decorazioni delle vesti f., panneggi delle figure ammantate, pilastrini iscritti), del P. di Policoro (resa dell’occhio e dei tratti fisionomici) e del P. Arnò (schema della figura stante a gambe incrociate appoggiata a un sostegno). Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA ure, ure 1954, 48, tav. 32.3a-c, giglioli, bianco 1965, 3, sez. iV d, tav. 35.1-3, trendall 1967b, 61, nn. 303-305, Trendall 1973d, 159, nn. 306a-b, Trendall 1983a, 21-22, nn. 306c-f, tav. III.4-6, Berlingò 1992, 12-13, figg. 4-6, Eschbach 1995a, 60-61, n. 23, Rückert 1996, 78-79, tav. 47.1, Cambitoglou, Chamay 1997, 274-275, 277, nn. 113, 115, D’Henry 1999, 204, n. 11, fig. 11.1-2, Ciancio 2006b, 413-414, figg. 30-31, natali, Palmentola 2006, 87, n. 28.6. 10

ii c

dEL g inTERMEdio E dEL g

RusTico

TEcnichE Argilla di buona qualità dalla colorazione intensa, occasionalmente rivestita da un bagno d’ocra preliminare, applicato a volte soltanto nelle parti destinate ad essere risparmiate dalla v.n. (P. di schwerin), altre volte invece in una stesura omogenea di colore intenso (c. del g. di via dante). di colore più cupo il rivestimento preliminare su alcuni vasi attribuiti a C. del G. Rustico, quali i P. di BM F 162 e di Vienna 1091. V.n. coprente e sottoposta a lucidatura, per migliorare la tendenza ad assumere un aspetto opaco in superficie. In diversi casi si osserva la traccia, mal celata, delle pennellate per delimitare preliminarmente le zone risparmiate in cui inserire le figure, in seguito uniformate al colore del fondo. La v.n. è utilizzata in soluzione fluida ma coprente, solo occasionalmente più diluita: ad es. per i riccioli delle capigliature (P. di taranto 102547), per le pieghe delle vesti, i dettagli anatomici. spesso si riscontra una marcata zona a risparmio per distinguere le capigliature a massa compatta dal colore del fondo. Iscrizioni graffite sul fondo a v.n. a cottura ultimata (C. del G. di Schwerin).

ii 1 c

dEL g inTERMEdio

ii 1 1. c

dEL g di REggio cALAbRiA

(TAV 22 2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dello skyphos eponimo (Reggio Calabria, MAN, 7003). VAsi ATTRibuiTi 36 pRoVEniEnzE area tarantina (7): taranto (5), eraclea (2). area metapontina (4): Pisticci. apulia (4) – Peucezia (3): generiche; Messapia (1): Manduria. foRME VAscoLARi Skyphoi (24); lekythoi (6); lebetes gamikoi (2); oinochoai (2): forma 3 (2); idrie (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Eracle (2); Atalanta e Ippomene (1). Corteggio dionisiaco (24): satiro in corsa (8); satiro (6); satiro che suona il flauto (1); satiro e donna presso un altare (1); donna seduta su una roccia, Dioniso, donna (1); satiro, danzatrice (1); menade (1); menade in corsa (1); menade in corsa verso un pilastrino (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); donna nuda presso un pilastrino (1); due donne ai lati di un giovane uomo (1). Scene con Eros (6): Eros (1); Eros, donna (1); Eros e donna presso un altare (1); Eros seduto su un altare, donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di Eros (1); Eros, donna seduta su un altare (1). Scene generiche (29): donna in corsa (5); giovane uomo nudo in corsa (4); giovane uomo nudo (3); donna (3); due donne (2); giovane uomo nudo presso un pilastrino (2); donna nuda (1); danzatrice presso kalathos (1); donna in corsa verso un pilastrino (1); donna che suona il flauto presso un pilastrino (1); giovane uomo nudo presso un altare (1); simposio (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); tre giovani uomini ammantati (1); quattro giovani uomini nudi (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a quattro figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: figure m. e f. stanti con un braccio piegato e mano puntata sul fianco mentre l’alto braccio è proteso in avanti con o senza oggetto in mano; giovane uomo nudo stante davanti a un pilastrino; donna in veloce movimento verso sin., retrospiciente, con entrambe le braccia allargate, con o senza oggetti in mano; giovane uomo nudo in movimento verso sin. con mantello ripiegato su uno o su entrambe le braccia, recante oggetti nelle mani; satiro in movimento con o senza oggetti nelle mani; figura m. o f. seduta su sperone roccioso spesso coperto da vegetazione, in un caso su altare.

cERAMicA LucAnA (L) Influenze attiche da parte del P. di Penelope, riscontrabili nella decorazione accessoria (palmetta con boccioli “a spada”). Influenze da parte del P. di Amykos (decorazione accessoria, soprattutto negli skyphoi; rappresentazione dei sileni) e di C. apuli come il P. di tarporley (andamento sinuoso della postura con pronunciata inclinazione dell’anca, disegno della linea pelvica reso con un’ampia linea ad u, tirso con testa a puntini, orlo ondulato delle vesti f.). Predilezione per figure isolate (giovani, sileni e donne in corsa o stanti) viste di profilo, raramente con i volti di t.q. o di prospetto. Profili diritti, menti arrotondati, occhio reso con la palpebra s. più allungata rispetto a quella i. Nelle figure m. solitamente stanti, il peso del corpo grava su una gamba, spesso la d., mentre l’altra, a riposo, è leggermente scartata lateralmente con conseguente torsione del busto. Nei giovani uomini nudi la muscolatura del torace è fortemente accentuata, talvolta in maniera esagerata. capigliature m. compatte, circondate da una linea di contorno a risparmio, con riccioli definiti, soprattutto intorno alle orecchie e sulla nuca. Nelle figure f., chitoni decorati con una doppia fascia centrale scura, caratterizzati da brevi risvolti in vita, con panneggi resi da fitte pieghe verticali parallele o curvilinee. Capigliature raccolte in un piccolo chignon sulla nuca, spesso trattenuto da una fascia risparmiata. Frequente rappresentazione di pilastrini, più raramente di rilievi rocciosi coperti da vegetazione (piantine, edera). Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o quadratini scuri negli angoli, oppure campiti a scacchiera, oppure fascia decorata ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 63-65, 689, 698, nn. 307-322, 313a-b, 314a, tav. 30, Trendall 1970a, 11, n. 315a, trendall 1973d, 160-161, nn. 309a, 316a-c, 317a-c, 320a, trendall 1983a, 23-25, nn. 311a-b, 314b, 316d-e, 320b, Trendall 1989, 55, Lo Porto 1999, 14, n. 5, tav. V, Schauenburg 2003, 13, figg. 9-10.

ii 1 2. c

dEL g di ViA dAnTE

(TAV 22 3-4)

dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento dell’idria e dello skyphos eponimi (Taranto, MAN, 50944 e 50938). VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE area tarantina (7): taranto. area metapontina (1): metaponto. foRME VAscoLARi Skyphoi (8); pelikai (3); idrie (2); anfore di tipo panatenaico (1); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): Posidone, amimone, afrodite, eros (1). Corteggio dionisiaco (10): giovane uomo nudo (3); menade (3); satiro (2); menade in corsa (1); satiro in corsa (1). Scene con Eros (4): Eros (2); Eros, donna (1); due donne ai lati di Eros (1). Scene generiche (16): giovane uomo nudo (4); donna (2); civetta (2); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); donna in corsa (1); donna in corsa, pantera (1); donna presso un altare (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati (1); giovane uomo nudo, cervo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a quattro figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo e donna stante di profilo verso sin., con entrambe le braccia allargate, tirso nella mano sin. e un altro oggetto nella d.; donna stante o seduta; giovane uomo nudo, stante; donna e satiro in movimento, talvolta retrospicienti, con oggetto nella mano sin. Influenze attiche da parte del P. di Penelope, riscontrabili nella decorazione accessoria (palmetta con boccioli “a spada”). Influenze da parte del P. di Pisticci (civette),

del P. di Amykos (decorazione accessoria, soprattutto negli skyphoi; rappresentazione dei sileni), da parte dei C. del G. di Reggio Calabria (postura, corporatura e capigliature dei giovani stanti, resa dei profili) e da parte di C. apuli come il P. di tarporley (andamento sinuoso della postura con pronunciata inclinazione dell’anca, disegno della linea pelvica reso con un’ampia linea ad u, tirso con testa a puntini, orlo ondulato delle vesti f.). Predilezione per figure isolate (giovani, sileni e donne in corsa o stanti) viste di profilo. Volti generalmente visti di profilo, meno frequentemente di t.q. o di prospetto, con bocca carnosa e mento pesante ed arrotondato. Nei nudi m., muscolatura poderosa. Nelle figure f., chitoni decorati con una doppia fascia centrale o laterale scura, caratterizzati da brevi risvolti in vita, con panneggi resi da fitte pieghe verticali parallele o curvilinee. capigliature raccolte in un piccolo chignon sulla nuca, spesso trattenuto da una o due fasce risparmiate. Nella fase finale, capigliature m. e f. rese come una massa di riccioli scomposti e disposti a raggiera o, solo nelle figure f., raccolte in un sakkos; chitoni f. caratterizzati da un panneggio più fitto e da pieghe molto sottili e ravvicinate. testa dei tirsi resa talvolta a forma di goccia e con un nucleo centrale scuro e cavo, talvolta rotondeggiante e decorata con una massa di punti neri all’interno. Fra gli attributi m., spesso strigile, fra quelli f., predominanza dello specchio. Frequente rappresentazione di pilastrini, raramente di rilievi rocciosi. Nella decorazione accessoria, civetta con corpo di profilo e testa di prospetto, piumaggio a puntini, occhi cerchiati, becco a forma d’angolo, stante tra rami di alloro. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, oppure fascia di ovoli. Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 65-67, nn. 323-336, tav. 31.1-4, Trendall 1970a, 12, n. 333a, Trendall 1983a, 25, trendall 1989, 55, burn 1998, 598, 619, n. t 198-1, carter 1998, 362.

ii 1 3. c

dEL g di schwERin

(TAV 23 1-2)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (schwerin, sm, 720). VAsi ATTRibuiTi 33 pRoVEniEnzE Apulia (7) – Peucezia (6): generiche (3), Ruvo di Puglia (3); Daunia (1): generica. area tarantina (5): generica (1), taranto (4). campania (1) – golfo di napoli (1): nola. foRME VAscoLARi Pelikai (8); oinochoai (7): forma 3 (5), forma 1 (1), forma 2 (1); gutti (6); skyphoi (5); crateri (3): a calice (2), a campana (1); kantharoi (2); idrie (1); lekythoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (30): komos (5); satiro e donna in corsa (3); satiro (3); menade dormiente, satiro (2); giovane uomo nudo presso un pilastrino (2); satiro, donna (1); satiro e menade ai lati di un cervo (1); menade (1); satiro in corsa verso un altare (1); satiro e donna nuda abbracciati, cane (1); due satiri in corsa (1); menade dormiente, due satiri (1); giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (1); due giovani uomini nudi ai lati di un altare (1); giovane uomo nudo presso una stele (1); donna presso un altare (1); donna presso una stele (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donna (1). Scene con Eros (4): Eros in corsa (2); Eros, due donne (1); Eros, papera (1). Scene generiche (23): due giovani uomini ammantati (2); giovane uomo nudo (2); giovane uomo nudo presso un pilastrino (2); giovane uomo ammantato presso un altare (2); donna (2); donna in corsa (2); donna nuda (1); donna seduta su klismos (1); donna presso un altare (1); donna presso un pilastrino con civetta (1); giovane uomo nudo tra due altari (1); giovane uomo con spada presso un altare (1); giovane uomo ammantato (1); due giovani uomini nudi, donna (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un pilastrino (1); giovane uomo nudo presso una stele (1); donna e giovane uomo nudo presso un louterion (1). 11

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello, raramente con parziali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, stante davanti ad un pilastrino, con oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo nudo, stante, con strigile; satiro in veloce movimento, spesso all’inseguimento di una donna, con un oggetto; satiro danzante; donna in corsa, retrospiciente, con o senza oggetti nelle mani. Influenze da parte di C. attici, come il P. di Marlay per il motivo a losanghe e a graticcio nella decorazione accessoria degli skyphoi. Influenze da parte del P. di Amykos (resa dei sileni e delle donne inseguite, decorazione fitomorfa a f.n. sul collo dei vasi), da parte dei C. del G. di Reggio Calabria (postura dei giovani stanti o seduti, resa dei profili) e da parte dei C. del G. di Via Dante (resa dei tirsi). Predilezione per figure isolate (giovani, sileni e donne in corsa o stanti, più raramente seduti) viste di profilo. Nelle figure f., capigliature raccolte in un piccolo chignon sulla nuca, chitoni talvolta decorati con una doppia fascia scura centrale, caratterizzati da brevi risvolti in vita, con panneggi resi da fitte pieghe verticali parallele o curvilinee, pesanti himatia resi da gruppi di pieghe verticali parallele. Fra gli attributi m., predilezione per bastone, tirso, strigile. Testa dei tirsi decorata all’interno a volte mediante una massa di punti neri, a volte con un nucleo centrale scuro e cavo (come nei C. del G. di Via Dante), a volte attraverso un’unica fila mediana e verticale di punti. Frequente rappresentazione di pilastrini, più raramente di rilievi rocciosi. Nel campo, benda e palla. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o campiti a scacchiera. iscRizioni su pilastrini, […], ATIA; GLANON CAIRE (Londra, BM, 1898.07-12.1); su altare, FRUNIS (grottaglie, coll.p.). Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 67-69, nn. 337-350, tavv. 31.4-6, 32, Trendall 1970a, 12-13, nn. 339a-d, 342a-c, tav. III.1-3, Trendall 1973d, 161-162, nn. 338a-b, 345a-b, 349a, tav. XXXI.1-2, Trendall 1983a, 25-26, nn. 342d-e, 345c, 349b, Schauenburg 2003, 1314, figg. 11-12a-c, Castoldi 2004a, 155, n. 113.

ii 1 4. c

Vicini nELLo sTiLE AL g di schwERin

(TAV 23 3)

VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE area tarantina (4): taranto. apulia (3) - Peucezia (3): conversano (1), rutigliano (1), ruvo di Puglia (1). Lucania (2) - interna (2): roscigno. medio adriatico (2): numana. area metapontina (1): metaponto. foRME VAscoLARi Skyphoi (10); coppe (2); crateri (1): a campana (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Musa, Marsia, Apollo (1); Aura (1). scene a “soggetto tragico” (1): issione (1). Corteggio dionisiaco (4): satiro (2); satiro danzante, satiro con aulos, donna nuda (1); donna in corsa (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (12): giovane uomo nudo (4); tre giovani uomini ammantati (1); fanciulla presso un pilastrino (1); donna in corsa (1); donna presso un thymiaterion (1); donna su capra (1); donna nuda appoggiata ad una stele (1); giovane uomo nudo in corsa (1); giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello, raramente con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: figura f. o erote stante di profilo, con oggetti in una o in entrambe le mani, satiro in movimento. 12

Influenze da parte di C. attici, come il P. di Marlay, e da parte dei C. del G. di Schwerin, per il motivo a losanghe e a graticcio nella decorazione accessoria. Influenze da parte dei c. del g. di schwerin (resa di marsia e dei satiri/sileni, capigliature e volti f. di profilo, e resa dei tirsi), da parte dei C. del G. di Reggio Calabria (profili dei volti m.). Predilezione per figure isolate (giovani, sileni e donne stanti) viste di profilo, più raramente di t.q. Nei giovani uomini completamente ammantati, panneggio con brevi pieghe, curve e a uncino, fascio di pieghe diritte in corrispondenza del braccio sin. puntato sul fianco; nei giovani uomini ammantati con spalla e un braccio nudi, drappeggio trasversale sul busto a fascio di pieghe rettilinee. Capigliature f. trattenute da una sottile fascia risparmiata. Chitoni f. caratterizzati da brevi risvolti in vita, con panneggi resi da fitte pieghe verticali parallele o curvilinee, pesanti himatia resi da gruppi di pieghe verticali parallele. Frequente rappresentazione di pilastrini e di rilievi rocciosi, più raramente di indicazioni paesaggistiche (mare). Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o campiti a scacchiera. iscRizioni AURA (sydney, nm, 53.30). Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 69-70, 694, nn. 351-355, tavv. 32.9, 33.1-3, Trendall 1970a, 11, 13, nn. 351a, 352a, Trendall 1973d, 160, 162, nn. 351b, 353a, Trendall 1983a, 26-27, nn. 353b-c, 354a, Faustoferri 1989, 23-24, fig. 15, Denoyelle 1998, 27-28, fig. 3, tav. 16, Ciancio 2006b, 411-412, figg. 28-29, Natali, Palmentola 2006, 136-137, n. 46.35.

ii 1 5. c

dEL g di ViA MinniTi

(TAV 23 4)

dEnoMinAzionE dal luogo di rinvenimento dello stamnos eponimo (taranto, man, 52524). VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE area tarantina (5): taranto. apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Skyphoi (4); pelikai (3); lebetes gamikoi (3); coppe (1); crateri (1): a campana (1); oinochoai (1): forma 1 (1). soggETTi Scene mitologiche (3): amazzone (1); Atena (1); uomo barbato, due Esperidi (1). Corteggio dionisiaco (8): menade in corsa (2); satiro (2); satiro in corsa (1); menade (1); due giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo in corsa verso un altare (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (13): donna (4); giovane uomo nudo (2); donna in corsa (1); giovane uomo presso un pilastrino (1); giovane uomo ammantato, donna (1); donna nuda presso un louterion (1); donna in corsa verso un kalathos (1); donna in corsa verso un pilastrino (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici comprendenti da una a due figure disposte sullo stesso livello; in un solo caso, sul lebete nuziale a Berlino, SM, F 3196, tre figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: figura f. in corsa, retrospiciente, con un oggetto in mano; figura f. stante (donna, amazzone, Atena), di profilo, con oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte dei C. del G. Schwerin (resa degli occhi realizzati con la palpebra s. più allungata rispetto a quella i., delle donne stanti e dei panneggi, benché il tratto del disegno si riveli meno curato e più approssimativo). Predilezione per figure isolate (giovani, sileni e donne in corsa o stanti) viste di profilo. Profili diritti, bocche rese mediante un’unica linea ricurva verso il basso e con una maggiore accentuazione del labbro i. Capigliature m. compatte, circondate da una linea di contorno a risparmio, con riccioli intorno alle orecchie e sulla nuca. nelle figure f., capigliature circondate da una linea di contorno a risparmio, compatte nella

cERAMicA LucAnA (L) parte s. del capo e caratterizzate da riccioli scomposti intorno alle orecchie ed alla nuca, spesso fermati da una fascia risparmiata; chitoni decorati con una doppia fascia scura centrale o laterale, fermati strettamente in vita attraverso una cintura, caratterizzati da risvolti brevi e sporgenti, con panneggi resi da fitte pieghe verticali parallele o curvilinee. Fra gli attributi f., frequenza di tirso e specchio. Raramente presenza di raffigurazioni paesaggistiche (albero) e di elementi di arredo o architettonici (louterion e gocciolatoio a protome leonina). nella decorazione accessoria, palmette terminanti con una ampia foglia ricurva sotto cui è una foglia di dimensioni i. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, fascia ad ovoli. iscRizioni su pilastrino, SOFWN (berlino, sm, f 3197). Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 70-72, nn. 356-363, 365-366, tav. 33.4-7, Trendall 1973d, 161-162, Trendall 1983a, 23, nn. 357a-b, Trendall 1989, 55.

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della coppa eponima (new York, MMA, 69232). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Coppe (2); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): testa di ermes (1). Corteggio dionisiaco (3): satiro (1); satiro in corsa (1); menade in corsa (1). Scene generiche (4): donna (1); donna in corsa (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); giovane uomo nudo in corsa verso un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una sola figura stante o in movimento. Figure ricorrenti: figura m. (giovane uomo o satiro) o f. in veloce movimento, con un braccio proteso in avanti e oggetti in una o in entrambe le mani, figura m. (Ermes, satiro) e f. stante, di profilo, con un braccio proteso, con o senza oggetti in mano. Influenze da parte dei C. del G. Schwerin (resa degli occhi realizzati con la palpebra s. più allungata rispetto a quella i.) e da parte dei C. del G. di Via Minniti (decorazione accessoria e panneggi delle vesti f.). Affinità con il P. di Amburgo (resa dei profili, soprattutto m.). Predilezione per figure isolate (giovani, sileni e donne in corsa o stanti) viste di profilo. Nei profili, naso realizzato con accurata descrizione della narice, bocche rese mediante un’unica linea ricurva verso il basso. Nelle figure m. capigliature compatte, circondate da una linea di contorno a risparmio, con ciocca ondulata di capelli sulla tempia lasciata a risparmio; muscolatura dell’addome dettagliatamente definita. Nelle figure f., capigliature circondate da una linea di contorno a risparmio; chitoni con panneggi resi da fitte pieghe verticali parallele o curvilinee. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1983a, 23, nn. 366a-b, tav. IV.1-4, Denoyelle 1998, 32, tav. 20.

pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ceglie del campo. area locrese (1): Locri. foRME VAscoLARi Idrie (2); anfore di tipo panatenaico (1); lekanides (1); frammenti (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): cinque donne (1); due donne presso un louterion, Eros, busto di Pan (1). scene con eros (1): parte di eros (1). Scene generiche (4): offerenti presso un tempio (2); giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo, parte di due donne, parte di giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni articolate con numerose figure disposte su due o tre livelli differenti o leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna seduti di t.q., spesso retrospicienti; donna in atto di scostarsi il mantello dal corpo; donna stante, di profilo o di t.q., con oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo nudo, stante, di t.q., con il peso del corpo gravante su una gamba, con o senza oggetti nelle mani. Influenze da parte dei C. del G. di Via Dante (resa dei panneggi, delle capigliature e dei profili, raffigurazione di civette nella decorazione accessoria) e da parte dei C. del G. Schwerin e del G. di Via Minniti (trattamento dei capelli e degli occhi). Affinità con il P. dell’Ilioupersis (resa delle posture, in part. per quanto riguarda il gesto di scostarsi il velo, delle pieghe e delle decorazioni dei panneggi - doppia fascia scura verticale, fila di puntini - nelle figure f., i cui chitoni però presentano un risvolto più corto rispetto a quelli del C. apulo). Predilezione per composizioni con un numero elevato di figure disposte su più livelli e viste di profilo, di t.q. e di scorcio. Teste di grandi dimensioni e dalle fattezze piuttosto pesanti, profili diritti, nasi caratterizzati spesso dall’indicazione delle narici, bocche rese mediante un’unica linea ricurva verso il basso, labbra carnose, menti pesanti e arrotondati. Nelle figure m. stanti solitamente il peso del corpo grava su una gamba, spesso la d., mentre l’altra, a riposo, è leggermente scartata lateralmente con conseguente torsione del busto. Nei giovani uomini nudi muscolatura del torace dettagliatamente definita e fortemente accentuata, capezzoli e ombelico resi mediante cerchietti. Capigliature compatte, circondate da una linea di contorno a risparmio, con riccioli intorno alle orecchie e sulla nuca. Nelle figure f., capigliature circondate da una linea di contorno a risparmio, caratterizzate da riccioli ondulati sulla fronte, spesso fermate da una fascia risparmiata; chitoni stretti in vita da una cintura sottile da cui fuoriesce un breve risvolto, decorati con doppia fascia scura laterale, fila di puntini, raggi, stelle, tralci di foglie, motivi a zig-zag, con panneggi resi da fitte pieghe verticali parallele o curvilinee. Predilezione per la raffigurazione di gioielli, soprattutto collane con tre o più pendenti in forma di goccia. teste dei tirsi decorate al loro interno mediante grossi punti neri. Frequente raffigurazione di animali (civetta, cerbiatto). Indicazione di elementi paesaggistici (piantine, rilievi del terreno), di elementi di arredo (louterion) e di strutture architettoniche (naiskos con all’interno Apollo, naiskos con all’interno xoanon). Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 72-73, nn. 367-370, tav. 34.1-2, Trendall 1973d, 160, Spigo 1977, 129-130, n. C51, fig. 29, Trendall 1983a, 27, n. 370a.

ii 1 7. p di AMbuRgo (TAV 24 3-4)

ii 1 8. p di TARAnTo 102547 (TAV 24 2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dell’idria frammentaria eponima (Amburgo, Staats- und Universitätbibliothek, LI/38). VAsi ATTRibuiTi 6

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (taranto, man, 102547). VAsi ATTRibuiTi 6

ii 1 6. p di nEw yoRk 69232 (TAV 24 1)

13

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA pRoVEniEnzE apulia (2) - messapia (2): ceglie messapica (1), ugento (1). foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (3), a calice (1); anfore di tipo panatenaico (1); idrie (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): komos (2); due giovani uomini nudi ai lati una menade (1); donna, satiro, giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (5): giovani uomini ammantati (3): tre (2), due (1); donna, due giovani uomini ammantati (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello con occasionali e parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna seduta di t.q. su rilievo roccioso, con o senza oggetti in mano; giovane uomo nudo, stante, con corpo di t.q. e testa di profilo, peso del corpo gravante sulla gamba d. e oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. (giovane uomo nudo, satiro) stante di profilo, con oggetti in una o in entrambe le mani; donna in fuga retrospiciente, con oggetti in una o in entrambe le mani; donna stante, con corpo di t.q. e testa di profilo, un braccio disteso lungo il corpo, l’altro piegato e proteso in avanti, con oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo stante di profilo, completamente ammantato. Influenze da parte del P. Arnò (postura e definizione della muscolatura dei giovani uomini nudi), dei C. del G. di Reggio (trattamento del panneggio delle figure f.), da parte dei c. del g. schwerin (sileni e donne in fuga) e da parte dei c. del g. di Via dante (capigliature). Predilezione per composizioni comprendenti tre figure, stanti o in movimento, viste di profilo o di t.q. Nelle figure m. nude, corpi allungati talvolta caratterizzati da gambe corte e tozze rispetto al torace, la cui muscolatura è dettagliatamente definita, con addominali laterali indicati attraverso brevi tratti ad U, cintura pelvica resa mediante un’ampia linea ad U talvolta con linea alba tratteggiata, capezzoli e ombelico resi mediante cerchietto. Nelle figure f., chitoni, talvolta velificati, caratterizzati da risvolti brevi e sporgenti sui fianchi, con panneggi resi da fitte pieghe verticali parallele o curvilinee, raramente decorati con doppia fascia scura laterale, e pesanti himatia, avvolti attorno alle gambe, resi da gruppi di pieghe curvilinee. nei giovani uomini ammantati, panneggio con poche pieghe diritte e verticali, sul corpo, fascio di pieghe diritte e parallele in corrispondenza del braccio puntato sul fianco, drappeggio trasversale sul busto a fascio di pieghe rettilinee. Fra gli attributi m., cospicua presenza di strigile, pianta stilizzata, fra quelli f., diffusi specchio, corona e tirso. Raffigurazione di elementi paesaggistici (sassi e rilievi rocciosi talvolta coperti da vegetazione). nel campo, halteres, benda, corona. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini o punti sui lati. Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 73-74, 690, nn. 371-373, 373a, tavv. 34.3, 35.1-3, Trendall 1973d, 162, n. 373b, Trendall 1983a, 28, n. 371a, tav. IV.5-6.

ii 1 9. c

Vicini nELLo sTiLE AL p di TARAnTo 102547

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi crateri (2): a calice (1), a campana (1). soggETTi scene mitologiche (1): ermes, eracle, atena (1). corteggio dionisiaco (1): giovane uomo nudo, due satiri (1). scene con eros (1): giovane guerriero, donna con scettro, eros, donna (1). Scene con Nike (1): donna, giovane uomo nudo, Nike (1). 14

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a quattro figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, stante, con corpo di t.q. e testa di profilo, peso del corpo gravante sulla gamba d. e oggetto in mano; figura f. (donna, Nike) stante, con corpo di t.q. e testa di profilo, un braccio disteso lungo il corpo, l’altro piegato e proteso in avanti, con oggetti. Influenze da parte del P. di Taranto 102547 (posture delle figure f. stanti o sedute, posture e definizione della muscolatura dei giovani uomini nudi, panneggi). Predilezione per composizioni comprendenti tre figure viste di profilo o di t.q., predilezione per la resa dei volti di prospetto, sebbene non molto curata. Predilezione per la raffigurazione di personaggi alati (Eros, Nike). Figure caratterizzate da corpi allungati, profili molto spigolosi, dettagli anatomici poco curati, capigliature caratterizzate da riccioli scomposti e circondate da una linea di contorno a risparmio. Panneggi f. caratterizzati da pieghe verticali parallele o curvilinee molto fitte e ravvicinate, decorati mediante gruppi di puntini. tratto grossolano e impreciso. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e punti. Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA trendall 1983a, 28, nn. 373c-d.

ii 1 10. ALTRi c

dEL g inTERMEdio

(TAV 25 1-2)

VAsi ATTRibuiTi 35 pRoVEniEnzE Lucania (10) - interna (6): Serra Città (3), Armento (2), San Brancato di Tortora (1); tirrenica (4): Paestum (2), roccagloriosa (2). apulia (9) - Peucezia (4): rutigliano (2), Gioia del Colle (1), Gravina in Puglia (1); Daunia (3): Canosa; Messapia (2): muro tenente (1), Vaste (1). area locrese (9): Locri. foRME VAscoLARi Skyphoi (21); idrie (6); lekanides (3); crateri (1): a campana (1); kylikes (1); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1); oinochoai (1): indeterminate (1). soggETTi Scene mitologiche (4): Europa e il toro (1); Eracle in lotta contro un’amazzone (1); Teseo in lotta contro il toro di Maratona (1); parte di Ermes in corsa (1). Scene a soggetto comico (2): fallo alato, parte di donna, parte di personaggio m. (1); donna che suona un aulos, danzatore ammantato (1). Corteggio dionisiaco (6): komos (1); satiro in corsa (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna su klismos (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); donna (1); parte di satiro (1). Scene con Eros (5): parte di Eros (2); Eros, donna nuda (1); Eros, donna (1); parte di due donne e di eros (1). Scene generiche (25): donna in corsa (4); giovane uomo nudo (4); parte di figura f. (3); giovane uomo nudo in corsa (2); donna, giovane uomo nudo (2); donna (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un’anatra (1); giovane guerriero con abiti orientali in corsa (1); giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (1); giovane guerriero, donna seduta su klismos, donna, giovane uomo ammantato (1); donna presso un pilastrino (1); danzatrice (1); donna presso una base sormontata da un’idria (1); cerbiatto in corsa (1); parte di pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a quattro figure disposte nella maggior parte dei casi sullo stesso livello, solo raramente su livelli differenti, spesso con sovrapposizioni di piani. In part., predilezione per composizioni composte da tre o quattro figure convergenti verso un personaggio f. centrale seduto. Figure ricorrenti: figure m. (giovane uomo, satiro, Ermes) e f. (donna, amazzone) in movimento, raramente retrospicienti, con le braccia allargate ai lati del corpo e recanti oggetti in una o più frequentemente in entrambe le mani; giovane uomo nudo, più

cERAMicA LucAnA (L) raramente ammantato, stante, con un braccio piegato e la mano corrispondente puntata sul fianco, e l’altro braccio proteso in avanti a reggere un oggetto; donna seduta di t.q. su klismos o su un rilievo del terreno, con o senza oggetti nelle mani; donna o erote stante, con le braccia allargate ai lati del corpo e recanti oggetti in entrambe le mani; figura m. nuda (giovane uomo, satiro) stante, con il busto piegato in avanti ed un piede sollevato e poggiato su un sperone roccioso o su un rilievo del terreno; erote inginocchiato o in movimento con entrambe le braccia protese in avanti. Influenze da parte dei C. dei G. di Reggio Calabria, di Via Dante, di Schwerin e di Via Minniti e da parte del P. di New York 69232 (predilezione per le raffigurazioni di figure isolate); influenze da parte dei C. del G. di Reggio Calabria (postura delle figure m. stanti, schema delle figure f. in movimento, resa degli occhi e delle capigliature), da parte dei C. del G. di Schwerin (teste dei tirsi), da parte del P. di New York 69232 (resa del naso con indicazione della narice e della bocca mediante un’unica linea curva verso il basso) e da parte del P. di Amburgo (resa della muscolatura del torace negli uomini nudi). Predilezione per figure isolate (giovani, sileni, donne ed eroti in movimento o stanti). rappresentazione di scene e personaggi mitologici (ermes, eracle in lotta con un’amazzone, Teseo (o Eracle?) e il toro, Europa sul toro) e di scene di spettacolo (flautista e danzatore ammantato buffonesco, scena comica). Volti visti di profilo, raramente di t.q. Panneggi caratterizzati nella maggior parte dei casi da pieghe molto fitte e sottili. Chitoni f. spesso decorati da una fascia scura, singola o doppia, centrale; negli himatia orlo decorato da fila di punti. Fra gli attributi, frequenti bastone, benda, pianta stilizzata. Nel campo, otre, dittico, benda, corona, fallo alato, patera. Frequente raffigurazione di animali (toro, anatra, cerbiatto). Raffigurazioni di elementi paesaggistici (rilievi del terreno, speroni rocciosi, alberelli), architettonici (colonne ioniche, pilastrini, basamenti) e di arredo (klismoi, vasi). Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini o punti sui lati; fascia ad ovoli o ad onda corrente. iscRizioni MATUS (taranto, man, 150543). Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto/Lucania. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Spigo 1977, 130-131, n. C.52, fig. 29, Rossi 1981, 36, n. 48, tav. XXII, Greco 1982, 26-27, tav. X.1-5, Schauenburg 1988b, 81, fig. 24, Gualtieri 1990, 163, nn. 6, 18, 20, tavv. 56.1-2, 57.3, fig. 8, Semeraro 1990, 119-120, n. 167, Barra Bagnasco 1992, 175-178, 184, nn. 122, 123, 127, 128, 132-134, tavv. 53-55, Pontrandolfo, rouveret 1992, 307-308, n. 2, ciancio 1995a, 33-34, tav. 39.1-3, russo, tagliente 1995, 20-21, figg. 16-17, L’Arab 1996, 245, n. 3.32.3, Longo 1996b, 151, n. 59.1, Mugione 1996b, 241, n. 3.31.4, Viscione 1996b, 168, n. 66.3, Cambitoglou, Chamay 1997, 21-22, nn. 6-7, Bottini 1998, 63, Schauenburg 2001, 44, nota 518, Pellegris 2002, 244, n. 382, Pontrandolfo 2004a, 91-92, tav. i.2, ananich 2005, 19-20, tav. 19.1-3, barresi 2005a, 145, nota 6, Ciancio 2005b, 51, fig. 9, Corrente 2005b, 66, nota 23, Schauenburg 2005, 11, 47-48, 150, figg. 1a-c, 122a-b, Ciancio 2006b, 408-410, figg. 24-27, Natali, Palmentola 2006, 31, 129, nn. 7.8, 45.11, Söldner 2007, 190-191, figg. 255-256.

ii 2 c

dEL g

RusTico

ii 2 1. p di MEsAgnE (TAV 25 3) dEnoMinAzionE dal luogo di rinvenimento del cratere a calice eponimo (taranto, man, 6829). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generica (1); Messapia (1): Mesagne; Peucezia (1): generica. Area tarantina (1): taranto. sicilia (1) – meridionale (1): camarina. etruria padana (1): spina. foRME VAscoLARi crateri (9): a calice (4), a campana (3), a colonnette (1), indeterminato (1).

soggETTi Scene mitologiche (3): Eos e Cefalo (1); Apollo, Artemide, Leto, Ermes (1); testa di atena, testa di Zeus (1). Corteggio dionisiaco (6): komos (4); komos con Dioniso (1); due menadi ai lati di dioniso (1). Scene generiche (9): giovani uomini ammantati (2): tre (1), due (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (2); simposio (1); due coppie di donne e giovani guerrieri (1); due donne ai lati di un giovane uomo (1); due uomini ai lati di un guerriero (1); donna, giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a più figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. solo sul lato principale del cratere eponimo la composizione si svolge su due registri sovrapposti, separati da una fila di ovoli, e comprende un elevato numero di figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: figura m. (giovane uomo, Dioniso, satiro) in veloce movimento, retrospiciente, con un braccio allungato indietro e l’altro piegato in avanti, con oggetti in una o in entrambe le mani; donna in movimento o stante in atto di suonare il doppio flauto; giovani uomini semiammantati e semirecumbenti su klinai (simposiasti); figura m. (giovane uomo, uomo barbato) o f. stante di profilo o di t.q., con oggetti in una o in entrambe le mani. Affinità con i P. di Amykos, delle Carnee e di Policoro (decorazioni accessorie, soprattutto per la resa dei fiori di loto e delle palmette, in part. con il P. di Amykos per la teoria di animali a f.n. presente sull’orlo del cratere a colonnette, siracusa, mar P. Orsi, 24868; monumentalità delle figure dipinte sui lati principali, sebbene caratterizzate da un disegno più rozzo, rigido ed assai meno curato). nel disegno predilezione per l’uso di linee spezzate che conferiscono un aspetto di notevole rigidità e spigolosità alle figure. Figure monumentali, caratterizzate da corpi molto allungati e longilinei, teste di grandi dimensioni e dalle fattezze piuttosto pesanti. Volti caratterizzati da una certa mancanza di espressività dovuta ad un disegno piuttosto maldestro. Panneggi caratterizzati da pieghe realizzate mediante fitte linee verticali parallele o spezzate e angolose che conferiscono rigidità ai chitoni delle figure f. ed ai mantelli di quelle m. Resa sommaria delle anatomie nei nudi m. e delle capigliature sia m. sia f. Fra gli attributi m., frequenti lancia, tirso, bastone, coppa, kantharos. Rappresentazione di elementi architettonici (colonne) e di elementi di arredo (tripodi, klinai, trapezai). Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o campiti a scacchiera; fascia decorata con palmette verticali o oblique. Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 77-78, nn. 387-393, 395-396, tav. 36.1-3, Trendall 1973d, 160, Trendall 1983a, 32.

ii 2 2. c

Vicini nELLo sTiLE AL p di MEsAgnE

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (2) - messapia (2): rudiae. sicilia (1) – meridionale (1): camarina. foRME VAscoLARi crateri (4): a campana (4). soggETTi Scene mitologiche (2): flautista, danzatore di kalathiskos, Artemide (1); Nike, Eracle, iolao (1). Scene generiche (6): giovani uomini ammantati (3): tre (2), due (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); donna e giovane guerriero ai lati di un uomo barbato (1); flautista, giovane uomo nudo, uomo barbato ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. 15

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Figure ricorrenti: giovani uomini variamente ammantati, stanti, con o senza bastone in mano; suonatore di doppio flauto stante, di profilo; giovani uomini nudi, stanti di t.q., con oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte del P. di Mesagne (composizioni e posture delle figure, uso di linee spezzate, disegno poco curato delle anatomie e dei volti). nel disegno predilezione per l’uso di linee spezzate che conferiscono un aspetto di notevole rigidità e spigolosità alle figure. Figure caratterizzate da corpi piuttosto allungati, ma più massicci rispetto a quelli realizzati dal P. di Mesagne. Profili spigolosi e volti caratterizzati da una certa mancanza di espressività dovuta ad un disegno piuttosto maldestro. Nel campo, benda, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE metaponto/taranto. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 78, nn. 397-400, tav. 36.5-6, Trendall 1983a, 23.

ii 2 3. p di bM f 162 (TAVV 25 4-26 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo [Londra, bm, 1814.07-04.1216 (f 162)]. VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE campania (1): montesarchio. foRME VAscoLARi Crateri (8): a campana (8); skyphoi (2); idrie (1); kylikes (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (2): duello tra Lapita e centauro (1); Teti trasporta le armi di achille (1). Corteggio dionisiaco (7): komos con Dioniso (1); satiro, asino (1); satiro, capra (1); satiro, menade (1); donna che suona il flauto, papposileno in corsa (1); due satiri (1); donna e giovane uomo presso un altare (1). scene con indigeni (4): giovane guerriero disteso su una roccia, giovane guerriero (1); Ermes, donna, giovane guerriero (1); giovane guerriero (1); colonna dorica, due giovani guerrieri (1). Scene generiche (12): giovani uomini ammantati (6): due (5), tre (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1); giovane uomo (1); giovane uomo nudo (1); giovane uomo ammantato (1); due donne (1); donna e giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Predilezione per le composizioni comprendenti due figure. Figure ricorrenti: giovane uomo stante con un braccio proteso in avanti e oggetto nella mano corrispondente; giovane guerriero in atto di sferrare un colpo verso un avversario; satiro in movimento o danzante. Influenze da parte dei C. del G. di Via Minniti (chitoni delle figure f.), da parte dei C. del G. Schwerin (motivo a losanghe nella decorazione accessoria degli skyphoi), e da parte del P. di mesagne (disegno poco curato caratterizzato dall’uso di linee spezzate, nella resa delle figure, caratterizzate da corpi molto allungati e longilinei, e dei panneggi piuttosto rigidi). Affinità con il P. di Dolone (guerrieri indigeni). sporadico uso dello scorcio (scudi dei guerrieri indigeni). Volti caratterizzati da menti squadrati, naso diritto e appuntito, bocca chiusa resa mediante un’unica linea ricurva rivolta verso il basso, occhi con pupilla resa da un grosso punto nero inserito tra due linee che si congiungono a formare un angolo acuto. capigliature compatte caratterizzate a volte da ciocche scomposte sopra o dietro le orecchie. anatomie dei corpi m. nudi rese in maniera approssimativa, grossolana e abbozzata, spesso mani di dimensioni enormi rispetto al resto del corpo. Nelle figure di giovani uomini, pose rigide e statiche. nei giovani uomini ammantati, panneggi caratterizzati da pieghe 16

diritte o curvilinee parallele, fitte e lunghe, nettamente definite; mantelli con orlo decorato da un bordo scuro che spesso assume una forma ad onda. Nelle figure f., chitoni caratterizzati da un corto risvolto sui fianchi e decorati con una doppia fascia scura e talvolta anche da trattini orizzontali scuri. nei guerrieri, tuniche e perizomi di tipo messapico decorati con svastiche e motivi geometrici. Fra gli attributi m., frequenti bastone, lancia, strigile. Raffigurazioni di animali (civetta, capra). Raffigurazioni di elementi paesaggistici (rilievi del terreno, sporgenze rocciose, piantine) e architettonici (colonna dorica, pilastrino). nel campo, corona, dittico, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o decorati da trattini e punti, fascia ad ovoli. attorno alle anse motivo ad ovoli e rombi. Luogo di pRoduzionE metaponto/area tirrenica. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 78-79, nn. 401-410, tav. 37, Trendall 1970a, 13, n. 403a, Trendall 1983a, 23, 32, Schauenburg 1988b, 79, figg. 16-19, Schauenburg 2001, 44, nota 526, Schauenburg 2006, 11, figg. 1a-b, tav. IX.

ii 2 4. c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bM f162

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Coppe (1); idrie (1). soggETTi scene mitologiche (1): nereide con le armi di achille (1). Scene generiche (2): donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo, cane (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a due figure disposte sullo stesso livello. Influenze da parte del P. di BM F162 (composizioni e disegno delle figure). Luogo di pRoduzionE metaponto/area tirrenica. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 80, n. 411, Trendall 1983a, 32, n. 411a.

ii 2 5. p di ViEnnA 1091 (TAV 26 2-3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Vienna, Km, 1091). VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (5); anfora a collo distinto (1). soggETTi scene mitologiche (1): achille e troilo (1). Corteggio dionisiaco (2): komos (1); satiro in corsa (1). Scene con indigeni (2): due giovani guerrieri (1); duello tra due giovani guerrieri (1). Scene generiche (7): due giovani uomini ammantati (3); due giovani guerrieri in corsa (1); libagione (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna su toro (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello con frequenti e parziali sovrapposizioni di piani. Predilezione per le composizioni comprendenti due figure. Solo in un caso (lato B del cratere eponimo), composizione comprendente quattro figure disposte su livelli differenti. Figure ricorrenti: giovani uomini ammantati, stanti, con o senza bastone impugnato nella mano d. protesa in avanti; figura m. o f. stante, recante un oggetto nella mano protesa in avanti; figura m. in movimento recante oggetti in entrambe le mani. Influenze da parte del P. di BM F 162 (volti di profilo e decorazioni accessorie, motivo ad ovoli e rombi attorno alle anse), da parte del P. di Sisifo (resa dei chitoni

cERAMicA LucAnA (L) velificati caratterizzati da pieghe sottili e fitte indossati dalle menadi) e da parte del P. delle carnee (menade danzante sul cratere eponimo). Sporadico uso dello scorcio; volti generalmente visti di profilo, più raramente di t.q. Predilezione per la rappresentazione di guerrieri greci e indigeni, a volte in lotta tra loro. dettagliata descrizione degli armamenti adoperati dai guerrieri: elmi con alti cimieri o a pilos decorati sulla fronte da borchie e lateralmente da una mezzaluna; lance e spade di varia lunghezza; scudi con emblema centrale in forma di stella o di animale (quadrupede, serpente); schinieri; baltei borchiati con falera centrale; in un solo caso, sempre sul cratere eponimo, corazza anatomica. anatomie dei corpi m. nudi generalmente rese in maniera piuttosto dettagliata e puntuale. nei giovani uomini ammantati, panneggi caratterizzati da pieghe diritte o curvilinee parallele, fitte e lunghe, nettamente definite. Frequente uso di stoffe velificate nei panneggi sia m. sia f., caratterizzati da pieghe fitte e lunghe, e decorati con motivi a stelline e doppia fascia scura laterale; solo nei chitoni f., motivo ad onde lungo lo scollo. Fra gli attributi dei satiri, preferenza per tirso e craterisco. Raffigurazioni di animali (cane, cavallo). Raffigurazioni di elementi paesaggistici (rilievi del terreno, piantine) e architettonici (piccolo basamento). Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati oppure decorati da trattini e punti oppure campiti con motivo a scacchiera. Attorno alle anse motivo ad ovoli e rombi. Luogo di pRoduzionE metaponto/area tirrenica. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 80, nn. 412-415, tav. 38.1-3, Trendall 1973d, 13, n. 414a, Trendall 1983a, 32, Schauenburg 2003, 11, figg. 1a-c.

ii 2 6. ALTRi c

dEL g

RusTico

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE area locrese (1): Locri. foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); frammenti (1). soggETTi scene mitologiche (1): eracle in lotta contro il toro (1). Scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (1); parte di uomo barbato nudo, parte di figura nuda (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o più figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: figure m. (giovani uomini o uomo barbato) ammantate o semiammantate, stanti, con un braccio proteso in avanti, con o senza bastone nella mano corrispondente. Influenze da parte del P. di Mesagne (uso di linee spezzate, disegno maldestro, rigidità e spigolosità delle figure, monumentalità delle figure, corpi molto allungati e longilinei con resa sommaria della muscolatura, mancanza di espressività nei volti, panneggi rigidi) e da parte del P. di bm f 162 (resa approssimativa delle anatomie dei corpi m. nudi, mani di dimensioni enormi rispetto al resto del corpo, pose rigide e statiche, mantelli con bordo s. decorato da una fascia scura ondulata). Predilezione per la raffigurazione di personaggi m. e per la raffigurazione di scene mitologiche (Eracle e il toro). Volti resi di profilo, naso diritto e appuntito, mento rotondeggiate e pesante. anatomie rese in maniera approssimativa. capigliature compatte con riccioli scomposti sulla nuca e attorno alle orecchie. resa dettagliata dell’anatomia del toro. nel campo, faretra e corona. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con trattini sui lati e punto al centro. Luogo di pRoduzionE metaponto/area tirrenica. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Spigo 1977, 131, n. C.53, fig. 30, Schauenburg 2000b, 26-27, figg. 84-86, Schauenburg 2003, 12.

iii officinA dEi p di cREusA E di doLonE TEcnichE

Argilla di buona qualità dalla colorazione intensa, occasionalmente rivestita per mascherare difetti della superficie o particolari colorazioni assunte in cottura. Il bagno d’ocra applicato, chiaro e disomogeneo nei vasi attribuiti al P. di Ragusa, è invece di colore intenso in quelli attribuiti al P. di Creusa, nei quali tale accorgimento risulta utilizzato anche sotto il piede, sì da mascherare completamente il colore dell’argilla sottostante. Intenso e brillante è anche il sostrato pittorico applicato su numerosi vasi dipinti dal P. di Dolone, in alcuni casi uniformemente applicato su tutta la superficie del vaso e ben visibile anche se deteriorato, in altri invece steso solo in corrispondenza di spazi risparmiati. Un cambiamento in direzione delle nuove tecniche in seguito sviluppate dal P. di roccanova si registra con la mirata applicazione del sostrato di colore più carico (rosso cupo, quasi porpora) ad opera del P. di Louvre G 501. V.n. accuratamente lucidata, adoperata sia in soluzione densa, sia in soluzione diluita per dettagli disegnativi con effetto prospettico (P. dell’Anabates e C. a lui vicini nello stile, P. di dolone), per particolari delle vesti e delle anatomie dei corpi, riccioli delle capigliature (P. di creusa, P. dell’elena fliace, P. di dolone). rare le sovraddipinture, che si possono riscontrare solo in alcuni tocchi su specchi, bende piumaggio delle ali, phialai e rosette nel campo (P. di Creusa) o su altri elementi che si vogliono connotare in maniera specifica anche per i materiali, quali gli strumenti musicali (P. di stoccolma 12). occasionalmente si osserva un uso maggiore del colore aggiunto da parte del P. di Dolone, che esegue in bianco aggiunto i dettagli di alcune figure e le iscrizioni.

iii 1 pREcuRsoRi iii 1 1. p RAgusA (TAV 26 4) dEnoMinAzionE Dal nome della c.p. in cui è conservato il cratere a calice eponimo (Taranto, Coll. ragusa, 165). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE apulia (3) – Peucezia (3): generiche. foRME VAscoLARi Crateri (9): a campana (6), a calice (3); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Ermes, Atena, Eracle (2); Posidone e Amimone (1). scene a “soggetto tragico” (1): rapimento di oreste da parte di telefo (1). Corteggio dionisiaco (4): menade, Dioniso (1); satiro, menade, Dioniso, satiro (1); donna e giovane guerriero ai lati di un satiro che suona il flauto (1); donna e giovane guerriero ai lati di un satiro (1). Scene generiche (11): giovani uomini ammantati (9): tre (7), quattro (1), due (1); donna e giovane uomo nudo con papera ai lati di una donna (1); donna, giovane uomo nudo presso una colonna ionica, giovane uomo ammantato, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo stante, completamente ammantato; giovane uomo stante, ammantato, con torso scoperto, braccio proteso in avanti o lateralmente a reggere un bastone; giovane uomo nudo, stante di t.q., con mano d. protesa in avanti con o senza oggetti; donna stante, spesso di profilo, con il braccio d. disteso lungo il fianco corrispondente, con in mano un oggetto, e braccio sin. proteso in avanti, con o senza attributo nella mano. Influenze da parte del P. di Amykos (resa delle figure f. panneggiate, chitoni decorati con doppia fascia scura laterale e fila di punti, capigliature, resa dei sileni), da parte dei C. del G. Intermedio, in part. del G. di Reggio Calabria (resa e postura di 17

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Posidone sul cratere a Sydney, NM, 65). Affinità con il P. di Creusa (trattamento dei panneggi, capigliature e posture). Durante la fase iniziale della produzione, affinità con C. apuli, quali il P. di Sisifo ed i suoi seguaci e il P. di Tarporley (giovani uomini ammantati sui lati secondari), nella fase più matura e avanzata, con l’apulo P. delle Lunghe risvolti. Profili diritti, menti arrotondati, bocche piccole. Nelle figure m. volti e corpi talvolta resi frontalmente o di prospetto. nei giovani uomini nudi stanti solitamente il peso del corpo grava su una gamba, spesso la d., mentre l’altra, a riposo, è leggermente scartata lateralmente con conseguente torsione del busto, la cui muscolatura è descritta in maniera ben definita. Capigliature m. compatte, circondate da una linea di contorno a risparmio, con riccioli definiti, soprattutto intorno alle orecchie e sulla nuca. Sui lati secondari, predilezione per la raffigurazione di giovani uomini stanti, ammantati con himatia drappeggiati in modo da lasciare scoperta una spalla e parte del torso, o completamente avvolti in un mantello caratterizzato da fitte pieghe parallele addensate attorno al collo. Nelle figure f., capigliature circondate da una linea risparmiata con chignon posteriore fermato spesso da una doppia fascia. Panneggi f. fluidi, resi mediante linee sottili, fitte e a vario andamento, e decorati con doppia fascia scura laterale, impiego di bordi scuri più o meno spessi nei mantelli m. Fra gli attributi m., frequenti doppio flauto, lancia, tridente; fra quelli f., phiale, corona, idria, palla, fiore. Raffigurazione di elementi paesaggistici mediante impiego di linee risparmiate (contorno delle asperità rocciose), raffigurazione di elementi architettonici (porte, colonne, altari) e d’arredo (klismoi, thymiateria). Nel campo, benda a festone, drappo. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli. solo sul cratere già Londra, m.a., ohly, già deepdene, coll. hope 218, già coll. Walston (trendall 1973d, 165, n. 416e), tralcio di edera a f.n. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 82, Trendall 1970a, 15, tav. IV, Trendall 1973d, 165, Trendall 1983a, 35-36, nn. f1-10.

piegato e mano puntata sul fianco corrispondente, braccio d. proteso in avanti con o senza oggetto in mano; giovane uomo nudo o donna stanti, di t.q., con le braccia allargate ai lati del corpo, con oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo nudo o donna seduti su uno sperone roccioso, con braccio proteso in avanti a reggere un oggetto; giovane uomo nudo o erote stanti, con una mano puntata sul fianco e oggetto nell’altra. Influenze da parte dei P. di Pisticci e delle Carnee (definizione della muscolatura del torace dei giovani uomini nudi, in part. per il caratteristico motivo ad a tra i pettorali), dei C. del G. Intermedio, soprattutto da parte dei C. del G. di Reggio Calabria, di Via dante e di schwerin (panneggi f. con decorazione a doppia fascia scura verticale, testa dei tirsi a forma di goccia con nucleo cavo). Affinità con i P. di Creusa e di dolone (resa dei giovani ammantati sui lati secondari), con il solo P. di dolone (resa delle figure f., posture, capigliature, seni appuntiti). Profili diritti, menti arrotondati, labbra rese da una breve linea curva verso il basso, occhi con pupilla resa tramite un grosso punto nero. Nelle figure m. nude accurata definizione della muscolatura del torace. capigliature m. compatte, con riccioli sulla nuca e attorno alle orecchie. mantelli decorati con fasce scure più o meno spesse o puntinate lungo i bordi i. e s. Nelle figure f., capigliature compatte, con piccolo chignon sulla nuca trattenuto da fascia risparmiata e breve frangia di riccioli sulla fronte, seni appuntiti. chitoni decorati da doppia fascia scura verticale centrale o laterale, mantelli decorati da fascia scura, o meno frequentemente fascia puntinata, lungo l’orlo s. e i. Fra gli attributi, predilezione per cassetta, pianta stilizzata, ventaglio, tirso, spada, corona, lancia e asta. rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi) e architettonici (pilastrini adoperati come elemento divisorio tra le figure). Nel campo, benda, spesso a festone, pilos. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o campiti a scacchiera. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 83, tavv. 38.4, 39.3-4, Trendall 1983a, 36-37, nn. F11-18.

iii 1 2. c

iii 1 3. c

dEL g

dELEpiERRE (TAV 27 1)

dEnoMinAzionE Dal nome della Coll. in cui era originariamente conservata la pelike eponima (Parigi, cm, 58, già Parigi, coll. delepierre). VAsi ATTRibuiTi 8 foRME VAscoLARi Pelikai (3); crateri (2): a campana (2); gutti (1); idrie (1); skyphoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna (1). scene con eros (2): eros, donna (2). Scene generiche (12): giovani uomini ammantati (5): due (4), tre (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); giovane uomo ammantato, giovane guerriero (1); due giovani guerrieri (1); giovane uomo nudo (1); donna, due giovani guerrieri (1); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo stante, a gambe incrociate, con il busto piegato in avanti e appoggiato su un bastone, completamente avvolto nell’himation, abbastanza strettamente attorno alla parte i. del corpo e più mollemente sul busto, con braccio d. piagato ad angolo retto all’altezza del gomito intorno a cui il drappeggio del mantello crea un effetto a “fasciatura”; giovane uomo stante con himation drappeggiato in modo da lasciare scoperta la spalla d. e parte del torace, e da coprire il braccio sin. piegato sul fianco creando l’effetto di una manica; giovane uomo stante completamente avvolto nell’himation al di sotto del quale si scorge la protuberanza prodotta dalla mano leggermente protesa in avanti; donna stante, di profilo, con braccio sin. 18

dEL g dEL boRdo onduLATo

(TAV 27 2)

dEnoMinAzionE Dalla maniera di rendere i chitoni f., caratterizzati da un bordo scuro ondulato. VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Peucezia (1): Ruvo di Puglia; Daunia (1): Canosa. Area metapontina (1): metaponto. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (6): a campana (6); idrie (1); lekythoi (1); pelikai (1); skyphoi (1). soggETTi scene con eros (1): eros, due donne (1). Scene generiche (16): giovani uomini ammantati (5): tre (4), due (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di un pilastrino (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due donne ai lati di una stele, donna (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1); due giovani uomini nudi, donna (1); donna, giovane guerriero (1); giovane uomo nudo (1); donna presso una stele (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo stante, completamente ammantato; figure f. e m. stanti, di t.q., con entrambe le braccia protese lateralmente al busto e recanti oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo nudo, stante, con braccio proteso in avanti; figure f. e m. (giovane uomo, erote) stanti, di profilo o di t.q., con entrambe le braccia protese in avanti, nell’atto di porgere o di ricevere un oggetto.

cERAMicA LucAnA (L) Influenze da parte dei C. del G. Delepierre (postura dei giovani completamente avvolti nell’himation, al di sotto del quale si scorge la protuberanza prodotta dalla mano leggermente protesa in avanti). Affinità con il P. di Creusa (panneggi dei giovani ammantati sui lati secondari con fascia scura a forma di P), con il P. dell’Anabates (profili e panneggi delle figure f. con bordo scuro ondulato), e con il P. di Dolone (capigliature f. con larga fascia tra i capelli). Affinità con l’apulo P. di Tarporley (giovani ammantati sui lati secondari) e con i P. di Adolphseck e dei Lunghi Risvolti (panneggi dei giovani ammantati con fascia scura a forma di P). Profili diritti, talvolta con indicazione della narice mediante un breve tratto, occhio con palpebra s. più lunga di quella i., menti arrotondati e piuttosto pesanti, labbra serrate e divise da una linea breve e sottile, di frequente rivolta verso il basso. Capigliature f. raccolte mediante fasce più o meno larghe, talvolta posizionate sulla fronte. Nei nudi m., gambe talvolta corte e tozze rispetto al torace, cosce massicce, glutei e anche pesanti, muscolatura del torace resa in maniera rapida e approssimativa, capezzoli realizzati mediante cerchietti. nei giovani uomini completamente ammantati, panneggio con fascio di fitte pieghe orizzontali parallele culminante con un bordo scuro ondulato attorno al collo, e lembo posteriore dell’himation, in corrispondenza del braccio sin. puntato sul fianco, caratterizzato da un gruppo di pieghe e da un bordo scuro in forma di P. Nelle figure f., chitoni con risvolto caratterizzato da lunghi lembi a forma di V e da una fascia scura ondulata che corre lungo l’orlo i. dello stesso e verticalmente lungo la gamba in corrispondenza del lato aperto del chitone. Fra gli attributi, frequenti benda, bastone, parasole, cassetta, ghirlanda, aryballos, strigile. Rappresentazione di elementi architettonici (pilastrino usato come elemento divisorio tra le figure) e d’arredo (klismos). Nel campo, palla. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; ovoli. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 72, 94, 699, tavv. 33.6-7, 46.3-5, Trendall 1970a, 18, Trendall 1973d, 164, trendall 1983a, 27, 38-40, nn. a1-10, tav. V.1.

iii 1 4. p dELL’AnAbATEs (TAV 27 3) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di un cavaliere vittorioso in atto di smontare da cavallo per essere incoronato da Nike sui due crateri a campana eponimi (Londra, BM, 1978.6-15.1, già deepdene, coll. hope, 223 e siracusa, mar P. orsi, 16034) VAsi ATTRibuiTi 27 pRoVEniEnzE Area metapontina (4): Metaponto (2), Pisticci (2). Sicilia (3): generica (1); meridionale (1): Gela; orientale (1): Avola. Area tarantina (2): Taranto (1), Eraclea (1). campania (2): generiche. Lucania (1) – interna (1): armento. apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (20): a campana (20); pelikai (3); oinochoai (2): forma 3 (2); skyphoi (2). soggETTi Scene mitologiche (1): Atalanta (?)(1). Corteggio dionisiaco (9): donna e giovane uomo nudo in corsa (2); satiro e menade che suona il flauto ai lati di Dioniso su un mulo (1); komos con Dioniso e Arianna (1); satiro, due donne nude presso un louterion (1); due satiri ai lati di una donna (1); donna e satiro in corsa (1); satiro e donna ai lati di un kottabos e di un cratere a calice (1); giovane uomo ammantato in corsa (1). Scene con Eros (2): donna presso una colonna ionica, Eros (1); Eros e donna in corsa (1). Scene con Nike (5): Nike, giovane uomo nudo che scende da un cavallo, colonna ionica (2); Nike e uomo barbato ammantato ai lati di un giovane guerriero (1); donna con flauto, colonna ionica, citaredo, Nike (1); auriga su carro in corsa, Nike (1). Scene generiche (31): giovani uomini ammantati (19): tre (13), due (6); due giovani guerrieri ai lati di una donna (2); parte di donna (2); simposio (1); due cavalieri (1);

donna, cavaliere (1); due giovani guerrieri (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); donna, giovane uomo (1); donna seduta su klismos, giovane uomo nudo (1); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello, con parziale sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: giovani uomini stanti completamente ammantati; figura m. stante, ammantata, con busto e braccio d. nudi e bastone o altro oggetto nella mano d. protesa in avanti; giovane uomo nudo, con o senza clamide sulle spalle, stante, con braccio d. proteso; Nike stante o in volo, con entrambe le braccia protese in avanti; figure m. e f. nude, stanti di profilo, con gamba portante distesa e l’altra leggermente flessa in avanti, con entrambe le braccia protese in avanti, spesso con un oggetto in mano; guerrieri a cavallo in veloce movimento verso sin.; figure m. o f. in corsa con braccia allargate e recanti oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. o f. in corsa, retrospiciente, con oggetti in mano; donna seduta con strumento musicale tra le mani; donna o giovane uomo nudi, stanti, di t.q., con braccio sin. sollevato a reggere un oggetto; donna e giovane uomo semiammantati, semirecumbenti, con oggetto nella mano d. sollevata. Influenze da parte del P. di Amykos (resa dei giovani uomini nudi e dei sileni in corsa, palmette nella decorazione accessoria), da parte dei c. del g. di Via minniti (louterion con gocciolatoio a forma di protome leonina) e da parte dei c. del g. del bordo ondulato (panneggi dei giovani uomini ammantati caratterizzati da un gruppo di pieghe e da un bordo scuro in forma di P in corrispondenza del braccio puntato sul fianco). Affinità con il P. di Creusa (panneggi dei giovani uomini ammantati con bordo scuro in forma di P, capigliature, resa della figura di Nike e dei guerrieri). Profili con naso lungo, sottile e appuntito, spesso con indicazione della narice; bocca resa mediante un’unica linea curva rivolta verso il basso; occhio con palpebra s. più lunga rispetto a quella i. e con sopracciglio arcuato, nella fase finale, pupilla resa tramite un piccolo punto nero non sempre ben collocato all’interno dell’occhio, il che conferisce allo sguardo un aspetto sorpreso; mento rotondeggiante e pesante. Capigliature m. a calotta compatta con riccioli sulla nuca ed attorno alle orecchie. Precisa definizione della muscolatura del torace nei nudi m., con capezzoli a cerchietto e linea pelvica resa in forma di U. Capigliature f. raccolte in uno chignon alla base della nuca, trattenuto da una fascia singola o doppia, e caratterizzate da un unico ricciolo sull’orecchio. chitoni f. decorati tramite una doppia fascia scura laterale, panneggi con gruppi di pieghe verticali e spesse. Nelle figure f., predilezione per la raffigurazione di gioielli (collane con pendenti, elaborati orecchini pendenti, bandoliera con perline). Notevole varietà di attributi: bastone, lancia, rametto, corona, pilos, coppa, tirso, fiaccola, situla, cetra, doppio flauto, piattino per kottabos. Predilezione per la raffigurazione di cavalli in corsa con particolare cura alla descrizione delle bardature e dei finimenti. Frequente raffigurazione di elementi paesaggistici (alberello, piantine), architettonici (colonna ionica, louterion con gocciolatoio in forma di protome leonina, pilastrino) e d’arredo (kottabos, kalathos, materasso imbottito, cuscino, klismos, trono, cratere a calice a f.n. su pedistallo). Nel campo, halteres, ghirlanda. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 96-97, 699, tavv. 47-49, Trendall 1970a, 18, tav. III.4, Trendall 1973d, 164, 167, tav. XXXii.2, trendall 1983a, 40-42, nn. a11-a36, tav. Vi.2, trendall 1989, 55-56, figg. 67-68, Ananich 2005, 25, tav. 34.1-3.

iii 1 5. c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELL’AnAbATEs

(TAV 27 4)

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Lucania (1) – interna (1): serra città. campania (1) – settentrionale (1): Piedimonte d’alife. foRME VAscoLARi Anfore di tipo panatenaico (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 2 (1). 19

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA soggETTi Scene mitologiche (2): duello tra giovane guerriero greco e amazzone (1); due centauri in lotta contro caineo (1). Scene generiche (2): tre giovani uomini ammantati (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con parziale sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: giovane guerriero, armato, in posizione di difesa; centauri in atto di brandire rami. Influenze da parte del P. dell’Anabates (panneggi dei giovani ammantati sui lati secondari, profili). Limitato uso dello scorcio. Predilezione per la raffigurazione di scene di lotta. Capigliature m. con lunghi riccioli dietro la nuca e sulle orecchie. Guerrieri abbigliati con corto chitone puntinato (nel caso dell’amazzone con l’aggiunta di maniche lunghe decorate da un motivo a zig-zag). descrizione particolareggiata delle armi (elmo con alto cimiero, scudo rotondo con emblema centrale in forma di stella, lancia, spada, sagaris). Particolare cura nella descrizione delle anatomie dei centauri, soprattutto nella metà equina. Raffigurazione di elementi paesaggistici (roccia, piantina, albero). nel campo, patera. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro alternati a quadrati. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA trendall 1973d, 167, trendall 1983a, 42, nn. a37-38, bottini 1998, 78-79, n. 8.

iii 1 6 p di sToccoLMA 12 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (stoccolma, mn, 12). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi scene mitologiche (1): due muse ai lati di apollo citaredo (1). Scene con Nike (1): giovane uomo nudo su carro, Nike (1). Scene generiche (4): tre giovani uomini ammantati (3); donna, due giovani guerrieri (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovani uomini stanti, completamente ammantati, donna o giovane uomo stanti con entrambe le braccia protese in avanti. Influenze da parte dei C. del G. del Bordo Ondulato (panneggi f.) e da parte del P. dell’Anabates (profili, capigliature, panneggi f., giovani uomini ammantati, schema della figura di Nike in volo in atto di incoronare un personaggio alla guida di un carro), sebbene in uno stile più rozzo. disegno piuttosto rozzo ed approssimativo. Panneggi dei giovani ammantati caratterizzati da un sottile bordo scuro ondulato lungo l’orlo s. dell’himation. Nei panneggi sia m. sia f., abbondanza di pieghe verticali e curve e minuziosa descrizione delle decorazioni dei tessuti. Predilezione per la raffigurazione dettagliata di strumenti musicali (arpa, cetra). Raffigurazione di elementi d’arredo (sgabello). Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini negli angoli. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 78, tav. 36.4, Trendall 1983a, nn. A39-41, Trendall 1989, 56. 20

iii 2 boTTEgA dEL p di cREusA iii 2 1. p di cREusA (TAVV 28 1-29 4) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione della consegna dei doni di Medea a Creusa sul cratere a campana eponimo (Parigi, Louvre, CA 2193), successivamente attribuito al P. di Dolone. VAsi ATTRibuiTi 164 pRoVEniEnzE Apulia (30) - generica (1); Peucezia (19): generiche (8), Rutigliano (5), Gravina in Puglia (2), Ruvo di Puglia (2), Bitonto (1), Ginosa (1); Messapia (10): generiche (4), ceglie messapia (2), manduria (1), Pulsano (1), rudiae (1), Vaste (1). area metapontina (18): metaponto (14), Pisticci (4). area tarantina (4): taranto (3), eraclea (1). Campania (4) – generica (1); golfo di Napoli (2): Nola; area capuana (1): Telese. Lucania (3) - conf. Peucezia (2): Montescaglioso (1), Timmari (1); conf. Daunia (1): banzi. medio adriatico (1): frustellani di Pitino di sanseverino marche. etruria (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (98): a campana (85), a volute (5), a colonnette (1), indeterminati (7); pelikai (23); idrie (11); skyphoi (10); anfore di tipo panatenaico (6); lekythoi (5); lebetes gamikoi (4); oinochoai (2): forma 3 (1), indeterminate (1); piatti (2); anfore (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (25): Ermes, Nike (2); duello tra giovane guerriero greco e amazzone (1); Ermes, donna, giovane guerriero (1); Marsia, Apollo, Atena (1); Nike, Apollo, donna, Artemide (1); Apollo, Artemide, Ermes (1); Paride ed Elena (1); giudizio di Paride (1); due donne ai lati di Paride (?)(1); giovane uomo, donna, Nike, Eracle (1); giovane guerriero, Nike, Eracle (1); Eracle cattura i Cercopi (1); Eracle, Nike (1); Ermes, Atena, Eracle (1); due donne ai lati di Eracle (1); Ermes, due donne (1); Nike, Era (1); Era, Iris (1); libagione ad Ermes (1); Ermes, donna, giovane uomo (1); amazzonomachia (1); amazzone a cavallo (1); parte di Ermes (1); donna, giovane uomo nudo, parte di figura, quattro donne, Ermes (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Stenebea, Bellerofonte, Pegaso (1); esposizione e liberazione di Andromeda (1). Corteggio dionisiaco (24): menade e satiro ai lati di Dioniso (3); donna e satiro in corsa (3); due donne ai lati di Dioniso (2); due donne ai lati di un satiro (2); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (2); donna, Dioniso presso un pilastrino (1); satiri e menadi intorno a Dioniso e Arianna (1); simposio con Dioniso (1); simposio (1); komos (1); Dioniso, giovane uomo nudo (1); Dioniso, menade, satiro (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna, donna e giovane uomo nudo ai lati di un pilastrino (1); donna in corsa, satiro e donna in corsa (1); satiro (1); parte di menade e satiro (1). Scene con Eros (16): Eros, giovane uomo nudo, donna (3); Eros (2); Eros, donna (2); Eros, tre donne (1); Eros, due donne (1); donna ed Eros ai lati di una donna (1); due donne ai lati di Eros (1); Eros, Nike (1); Eros, donna presso un pilastrino (1); Eros e donna ai lati di una stele (1); Eros presso un pilastrino (1); Eros, donna seduta su klismos (1). Scene con Nike (8): Nike, giovane uomo ammantato (2); due Nikai ai lati di un giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi ai lati di Nike (1); Nike, donna (1); Nike, giovane uomo nudo (1); Nike presso un’erma (1); Nike (1). Scene generiche (207): giovani uomini ammantati (84): tre (57), due (24), quattro (3); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (13); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (7); parte di donna (7); due giovani guerrieri ai lati di una donna (6); donna, giovane uomo nudo (6); due giovani guerrieri, donna (4); donna, giovane uomo nudo presso un pilastrino (4); due donne in corsa (4); donna (4); libagione ad un giovane guerriero (3); donna e giovane uomo nudo ai lati di un pilastrino (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (3); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (3); giovane uomo nudo (2); due donne, donna seduta su un altare (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); due coppie di donne e giovani uomini

cERAMicA LucAnA (L) nudi (2); due donne ai lati di una donna (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di un pilastrino, donna (2); parte di donna seduta su klismos (2); due donne ai lati di un giovane guerriero (1); tre giovani guerrieri (1); due giovani guerrieri (1); donna, giovane guerriero (1); due coppie di donne e giovani guerrieri (1); giovane guerriero (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane guerriero (1); giovane uomo nudo, donna presso un pilastrino (1); donna, donna presso un kalathos (1); due donne ai lati di donna seduta su klismos (1); libagione ad un sovrano in abiti orientali (1); donna presso una stele (1); due giovani uomini nudi, donna (1); giovane ammantato, giovane uomo nudo presso un cavallo (1); simposio (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una colonna dorica (1); due donne presso una stele (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino, donna presso una colonna ionica (1); donna presso un’erma (1); tre donne (1); due donne (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un pilastrino (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); libagione ad un giovane uomo (1); donna in corsa verso un altare (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); donna in corsa (1); donna seduta su klismos, giovane guerriero, uomo barbato (1); giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (1); donna seduta su klismos (1); danzatrice (1); parte di due donne con volatile, parte di giovane guerriero (1); testa di donna, giovane uomo nudo (1); parte di due giovani uomini ammantati (1); parte di donna e di giovane uomo (1); parte di due giovani uomini ammantati, parte di figura (1); testa di giovane uomo (1); testa di donna (1); parte di giovane uomo ammantato (1); parte di giovane uomo presso un pilastrino e di donna (1); figura, giovane guerriero, donna su trono, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a numerose figure disposte generalmente sullo stesso livello, meno frequentemente su livelli differenti, con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovani uomini ammantati stanti: a) di profilo verso d., braccio sin. piegato e coperto dall’himation, braccio d. scoperto e proteso in avanti a reggere un oggetto; b) di profilo verso d., completamente ammantato; c) di profilo verso sin., braccio sin. piegato e mano puntata sul fianco al di sotto l’himation, in modo da creare un effetto di “finta manica” da cui si diparte un gruppo di pieghe che spesso assume la forma di un P, spalla e braccio d. scoperti, con o senza bastone nella mano; d) di profilo verso sin., completamente ammantato, braccio sin. piegato e mano puntata sul fianco corrispondente, con o senza gruppo di pieghe a forma di P; e) di profilo verso d. o verso sin., completamente avvolti nell’himation, al di sotto del quale si scorge la protuberanza prodotta dalla mano leggermente protesa in avanti, con o senza bastone; figura f. (donna, Iris) o m. (giovane uomo, satiro, Eros, uomo barbato, Paride) seduta di t.q., con volto di profilo o di prospetto e gambe incrociate, con o senza oggetti in una o in entrambe le mani; figura f. (giovane donna, menade, Nike) o m. (giovane uomo, Ermes, Eracle, Eros, satiro) stante, di profilo, spesso con una gamba avanzata e leggermente piegata, con oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. (giovane uomo, Apollo, Ermes, Eracle, Eros) nuda, stante di t.q., con il peso del corpo gravante su una gamba e conseguente torsione del busto, con oggetti in una o in entrambe le mani; figura f. (donna, Artemide, Atena, Nike) stante di t.q. con oggetti in una o in entrambe le mani; figura f. o m. (giovane uomo, Ermes, satiro) stante, con le gambe incrociate, spesso appoggiata ad un pilastrino, con o senza oggetti in mano; donna o giovane uomo in veloce movimento, con un braccio proteso in avanti, con o senza oggetti in mano; donna in corsa retrospiciente, con o senza oggetti in mano; giovane uomo stante, con piede sollevato e poggiato su uno sperone roccioso; Dioniso semirecumbente o seduto, semipanneggiato, con la mano d. protesa; Dioniso stante di t.q. con narthex; satiro in veloce movimento, con braccio proteso in avanti. Soprattutto nella fase iniziale della produzione, influenze da parte del P. di Amykos (composizioni comprendenti preferibilmente due o tre figure, monumentalità delle figure dalle fattezze piuttosto pesanti, teste di grani dimensioni, profili, capigliature, resa dei chitoni f., giovani ammantati sui lati secondari; nella decorazione accessoria, teoria di palmette racchiuse da girali sul collo), da parte del P. di Palermo (dita affusolate) e da parte di alcuni C. apuli, quali il P. di Sisifo (resa delle donne ammantate e dei giovani uomini sia nudi sia ammantati, himatia dei giovani uomini ammantati, con caratteristica piega a “bulbo”, pieghe dei chitoni f. simili alle scanalature di una colonna) e i P. del-

le Lunghi Risvolti, di Klejman e di Eton-Nika (giovani ammantati). Influenze da parte dei C. del G. di Reggio Calabria (postura delle figure m. con il peso del corpo gravante su una gamba e conseguente torsione del busto) e da parte del P. dell’Anabates (motivo a P nei panneggi dei giovani uomini ammantati sui lati secondari). Affinità con l’apulo P. di tarporley (motivo a P nei panneggi dei giovani uomini ammantati sui lati secondari), il P. di Bologna 497 (himatia dei giovani uomini ammantati con piega a “bulbo”). Nella fase finale della produzione, affinità con il P. delle Coefore (capigliature a massa compatta, drappeggi resi in maniera frettolosa, disegno meno curato). Predilezione per composizioni comprendenti due o tre figure e per la rappresentazione di figure dall’aspetto monumentale. Limitato uso dello scorcio. Occasionale raffigurazione di personaggi mitologici (Eracle, Paride, Elena, Era, Iride, Andromeda). Predilezione per la raffigurazione di volti di t.q. o di prospetto. Nella fase iniziale della produzione, figure dalle fattezze piuttosto pesanti con teste di grandi dimensioni e dall’aspetto paffuto, mento prominente e arrotondato, bocca aperta con labbra carnose e separate, naso lungo e sottile, talvolta con indicazione della narice, occhio con palpebra s. più lunga di quella i. e pupilla resa tramite un grosso punto nero che conferisce allo sguardo un’espressione fissa, capigliature a riccioli distinti, soprattutto sulla nuca e dietro le orecchie, circondate da una linea di contorno risparmiata. mani grandi con dita lunghe e affusolate, spesso ricurve all’estremità. corporature m. possenti, f. caratterizzate da seni floridi e prominenti. Nella fase finale, disegno meno curato, teste di dimensioni più contenute, sebbene sempre piuttosto pesanti, capigliature a massa compatta, circondate da una linea risparmiata, talvolta con frangia di riccioli sull’orecchio. Nelle figure f., capigliature raccolte in uno chignon fermato da una fascia risparmiata più o meno larga e riccioli dietro l’orecchio. chitoni f. fermati in vita da una cintura su cui si ripiega un kolpos fortemente sblusato e morbido, con pieghe fitte, soprattutto in corrispondenza dei seni, ad andamento curvilineo e ad uncino; nella parte i. del corpo panneggio caratterizzato da fitte e sottili pieghe verticali simili alle scanalature di una colonna, doppia fascia scura laterale talvolta presente anche sul busto. Spesso completano l’abbigliamento f. un corto mantello ripiegato sulle braccia e passante dietro la schiena oppure un velo che dalla sommità del capo scende lungo la schiena. Soprattutto nelle figure f. sedute, al di sopra del chitone è avvolto un pesante himation il cui panneggio è raccolto in fitte pieghe curvilinee sul grembo. Frequente uso di stoffe velificate, resa calligrafica delle decorazioni di vesti (motivo a stelline e a gruppi di puntini; lungo l’orlo degli himatia, fascia puntinata) calzature e accessori, con una predilezione per la raffigurazione di gioielli, soprattutto collane con pendenti, armille e orecchini. Estrema varietà di attributi: bastone, oinochoe, elmo, lancia, specchio, strigile, phiale, scettro, skyphos, caduceo, cassetta, iynx, kalathos, doppio flauto, corona, benda, asta, scudo, clava, arco, aryballos, kantharos, ramo, pilos, spada, volatile, tirso, cetra, cista, timpano, situla, palla, cesta con offerte. Predilezione per la raffigurazione di animali (cerbiatti, lepri, uccelli, cavalli). Raffigurazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso, rilievi del terreno, grotta, piantine, erba, tralci di vite con grappoli, pianta stilizzata), architettonici (pilastrini, colonna dorica o ionica, basamento) e d’arredo (materasso imbottito e cuscini, cista decorata con palmette, sgabello poggiapiedi, klismos, sgabello, kline, kottabos, trapeza). Nel campo, timpano, croce, scudo, specchio, halteres, benda a festone, bucranio, ghirlanda, patera, rosetta, palla, otre. Nella fase finale della produzione si assiste ad un deterioramento dello stile. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 83-95, 106, 690, 694, 699, tavv. 40-46, Trendall 1970a, 14-17, tavv. V-VI, Trendall 1973d, 164, 166, tav. 32.1, Büsing-Kolbe 1978, 17, tav. 4.7-8, mayo, hamma 1982, 67, n. 7, trendall 1983a, 43-53, nn. c1-c135, tavv. Vi.3-4, VII, Carter 1984, tav. XXXIII.1, Brommer 1985b, 203, fig. 25, Schauenburg 1986a, 155, Landolfi 1988, 343, fig. 297, Bentz, Rumscheid 1989, 44, tav. 29.1-3, Trendall 1989, 56-57, figg. 69-73, Woodford 1989, 201, tav. IV.b, Semeraro 1990, 95, n. 105, Jentoft-Nilsen, Trendall 1991, 31-32, tavv. 216-217, Padgett, Herrmann, Comstock, 21

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Vermeule 1993, 56, n. 5, Cambitoglou, Chamay 1997, 24-25, n. 9, Depalo 1997, 2223, n. 9, figg. 13-14, Burn 1998, 596-598, 617-618, 621, 624, nn. T 110-1, T 165-1ab, T212-3, T 219-4, CD 289 19b, CD 289 19e, Carter 1998, 341, 353-354, 369, 418, Denoyelle 1998, 31-33, tavv. 19, 21, Labellarte 1999, 54, nn. 2, 9, Lo Porto 1999, 16, n. 9, tav. VIII, Landolfi 2000b, 117, Schauenburg 2001, 34-35, nota 386, figg. 170-177, tav. XII, Roscino, Gadaleta, Sisto 2003, 395, n. L26, Landolfi 2005, n. 329, Mannino 2005, 38, nota 42, Schauenburg 2005, 15, figg. 11a-b, 12a-c.

iii 2 2. c

Vicini nELLo sTiLE AL p di cREusA

(TAV 30 1)

VAsi ATTRibuiTi 22 pRoVEniEnzE area metapontina (12): metaponto. apulia (3) - Peucezia (3): gravina in Puglia (2), ruvo di Puglia (1). campania (1): generica. foRME VAscoLARi Pelikai (8); crateri (5): indeterminato (3), a campana (2); skyphoi (4); lekythoi (2); anfore di tipo panatenaico (1); idrie (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (2): amazzone (1); Eracle in lotta contro un centauro (1). Corteggio dionisiaco (2): donna e giovane uomo nudo in corsa (1); parte di satiro e giovane uomo (1). Scene con Eros: Eros (1); Eros presso una stele (1). Scene con Nike (1): Nike, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (22): donna (3); giovane uomo nudo (3); due giovani uomini ammantati (2); coppia di figure (2); parte di due giovani uomini (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); guerriero barbato in abiti orientali (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un pilastrino (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un monumento funebre sormontato da una colonna ionica (1); parte di due giovani uomani ammantati (1); parte di donna presso una colonna e di giovane uomo ammantato (1); parte di figura, donna (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: figura m. (giovane uomo, Eros) nuda, stante, con il peso del corpo gravante su una gamba e conseguente torsione del busto, con oggetti in una o in entrambe le mani (bastone, corona, benda, phiale); giovani uomini completamente ammantati stanti davanti ad un pilastrino; donna stante con oggetto in una mano (bastone, corona). Notevoli influenze da parte del P. di Creusa (schemi iconografici, giovani ammantati tipo c ed e, resa dei giovani uomini nudi, resa dei panneggi f., profili). Nei nudi m. accurata definizione della muscolatura del torace. Raffigurazione di elementi paesaggistici (rilievo del terreno, sassi). Predilezione per la raffigurazione di elementi architettonici (pilastrini, monumento funebre, colonna). Nel campo, halteres, benda a festone, patera. Nella fase finale della produzione si assiste ad un deterioramento dello stile. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 82, 95, Trendall 1983a, 53-54, nn. C136-143, D’Henry 1986, 7-13, figg. 1-6, Venturo 1989, 202-204, Cambitoglou, Chamay 1997, 30-31, n. 12, Burn 1998, 596-598, 615, 621-624, nn. t51-5, t219-2, t 341-5, cd 289-19c, carter 1998, 125, 252-253, 336, 341, fig. 4.1, Ciancio 2005b, 53.

iii 2 3. p dELL’ELEnA fLiAcE (TAV 30 2) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di una performance comica rappresentante le nozze di Elena sul cratere a campana eponimo (matera, man d. ridola, 9579). VAsi ATTRibuiTi 4 22

pRoVEniEnzE Lucania (1) – conf. Peucezia (1): montescaglioso. campania (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (4): a campana (4). soggETTi Scene mitologiche (3): Eracle in lotta contro un centauro, Atena (1); Eracle in lotta contro le amazzoni (1); giovane guerriero e centauro in corsa (1). scene a soggetto comico (1): due uomini accompagnano elena (1). Scene generiche (4): tre giovani uomini ammantati (2); tre giovani uomini ammantati ai lati di una pilastrino (1); due giovani uomini ammantati, cane, felino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovani uomini stanti, completamente ammantati; attori in costume comico m. e f., in movimento; centauri; giovane uomo stante, di t.q., semipanneggiato, appoggiato ad un bastone, con braccio proteso in avanti con o senza oggetti in mano. Influenze da parte dei P. dell’Anabates (panneggio dei giovani ammantati) e di Creusa (teste di grandi dimensioni, giovani ammantati sui lati secondari). Affinità con il P. di dolone (predilezione per scene di carattere comico). disegno piuttosto rozzo e approssimativo, raro uso dello scorcio e della resa prospettica dei volti. Predilezione per la raffigurazione di scene mitologiche e di carattere comico. teste di grandi dimensioni, capigliature compatte, con riccioli sulle orecchie e dietro la nuca, circondate da una linea risparmiata, profili spigolosi. Nei nudi m., resa sommaria della muscolatura, corpi rigidi e spigolosi. nei giovani uomini ammantati, panneggi contraddistinti da gruppi di pieghe curvilinee parallele piuttosto distanziate tra loro, himatia caratterizzati da bordo scuro lungo l’orlo s., al di sotto dei quali si scorge la protuberanza prodotta dalla mano leggermente protesa in avanti. Attori in costume comico caratterizzati da maschere grottesche con larghe bocche spalancate, occhi sbarrati con pupilla resa mediante un grosso punto nero, nasi prominenti; ventre e natiche imbottite, fallo pendulo. Centauri con fisionomie grottesche, occhi sbarrati, nasi camusi, barbe appuntite. Predilezione per la raffigurazione dettagliata di armi (elmo con alto cimiero, scudi rotondi, sagaris, lance, clava). Predilezione per la raffigurazione di animali (cane, felino). Raffigurazione di elementi architettonici (pilastrino). nel campo, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1983a, 54, nn. C144-146, Schauenburg 2005, 47, figg. 121a-d.

iii 3 boTTEgA dEL p di doLonE iii 3 1. p di doLonE (TAVV 30 3-32 3, i 2) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione dell’agguato a Dolone sul cratere a calice eponimo [Londra, bm, 1846.09-25.3 (f 157)]. VAsi ATTRibuiTi 88 pRoVEniEnzE Area metapontina (38): Metaponto (36), Pisticci (2). Apulia (9) – generica (1); Peucezia (8): generiche (4), ruvo di Puglia (2), bari (1), ceglie del campo (1). Lucania (2) – generica (1); conf. Peucezia (1): Matera. Area tarantina (2): Taranto. Campania (1) - golfo di napoli (1): nola. sicilia (1): generica. area a nord del mar nero (1): Panticapeo. foRME VAscoLARi crateri (45): a campana (29), indeterminato (9), a calice (5), a colonnette (1), a volute (1); skyphoi (5); anfore (4); idrie (4); nestorides (4); lekythoi (3); pelikai (3); oino-

cERAMicA LucAnA (L) choai (2): forma 3 (1), indeterminate (1); anfore di tipo panatenaico (1); coppe (1); stamnoi (1); frammenti (15). soggETTi Scene mitologiche (15): Ermes e donna in corsa (1); giudizio di Paride (1); Paride ed Elena (1); ratto di Cassandra (1); Odisseo e Tiresia (1); agguato a Dolone (1); Laio e Crisippo (1); caccia al cinghiale calidonio (1); Elios sulla quadriga, Selene (1); amazzone (1); amazzonomachia (1); Ippodamia, Enomao, Pelope (1); Bellerofonte, Stenebea, Preto (1); parte di amazzone (1); parte di Paride (1). scene a “soggetto tragico” (5): giovane guerriero, donna seduta su un altare, giovane uomo nudo, donna (1); Antigone e Creonte (1); morte di Atteone (1); morte di Creusa (1); Oreste e Pilade presso la tomba di Agamennone (1). Scene a soggetto comico (3): uomo barbato (1); Issione (1); parte di figura m. (1). Corteggio dionisiaco (19): komos (3); Dioniso, satiro, menade (3); parte di menade (2); due donne, Dioniso (1); satiro vestito come Dioniso, satiro (1); donna, Pan, donna, Dioniso (1); menade danzante, satiro che compie una capriola, Dioniso (1); simposio con Dioniso (1); due donne ai lati di Dioniso (1); donna, Pan (1); satiro, donna (1); satiro, giovane uomo, donna (1); satiro in corsa (1); satiro e donna in corsa (1). Scene con Eros (10): Eros, donna (2); Eros, due donne (1); Eros (1); Eros seduto su un altare, donna, giovane uomo nudo (1); Eros, Nike, giovani uomini nudi, donne (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di Eros (1); donna, giovane uomo nudo, donna, Eros (1); parte di Eros (1); parte di donna, giovane uomo nudo, Eros, donna (1). Scene con Nike (2): Nike (1); Nike, donne, giovani uomini ammantati (1). Scene generiche (84): giovani uomini ammantati (34): tre (17), due (12), quattro (5); giovane uomo ammantato (8); due giovani guerrieri, due donne (3); parte di giovane uomo ammantato (3); testa f. (2); tre giovani guerrieri, donna (2); due giovani uomini nudi ai lati di un pilastrino (2); donna, giovane uomo ammantato (2); donna, giovane uomo nudo (2); donna (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un cane (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo, donna, due giovani uomini nudi (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna con volatile (1); giovane uomo nudo e giovane uomo ammantato ai lati di una donna (1); due donne, due giovani uomini (1); donna, giovane uomo nudo, donna, giovane uomo ammantato (1); due giovani uomini ammantati ai lati di due donne (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una colonna (1); due donne ai lati di un kalathos, giovane uomo nudo, donna (1); giovane uomo ammantato, uomo barbato ammantato (1); combattimento (1); giovane guerriero, donna (1); danzatori, danzatrici (1); giovane uomo ammantato su klismos (1); simposio (1); giovane uomo ammantato, parte di figure (1); parte di due giovani ammantati ai lati di una colonna (1); testa di giovane guerriero (1); parte di donna (1); parte di due giovani uomini nudi (1); parte di figura ammantata, donna, giovane uomo nudo (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna, parte di uomo barbato (1); giovane uomo nudo, parte di figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE nelle fasi iniziale e intermedia (tardoL), composizioni piuttosto semplici comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, raramente con parziali sovrapposizioni di piani. nella fase di transizione, composizioni più articolate e complesse comprendenti da tre a più figure disposte spesso sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani, talvolta su livelli e piani differenti. nella fase matura, composizioni complesse e movimentate, spesso disposte su due registri, comprendenti da due a numerose figure disposte sullo stesso livello o meno frequentemente su livelli sfalsati e con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane nudo stante, spesso a gambe incrociate, appoggiato con un braccio su un pilastrino, su cui è di frequente ripiegato un mantello; donna stante con chitone e capo velato; donna stante o seduta con specchio; figura m. (giovane uomo o Eros) e f. con volatile appollaiato su un dito o sulla mano; donna stante, con una mano puntata sul fianco e l’altra protesa in avanti a porgere un oggetto; figura f. (donna, Nike) in movimento, con una o entrambe le mani protese in avanti a reggere un oggetto; figura m. (giovane uomo nudo, uomo barbato, Eros) seduta di t.q. o di profilo su un supporto; giovane uomo nudo, stante di t.q., con una o più lance in una delle mani; figura m. o f. stante, con oggetti in una o in entrambe le mani; figure m. o

f. in movimento, spesso retrospicienti, con le braccia allargate ai lati del corpo, con o senza oggetti in una o in entrambe le mani; figure m. barbate stanti o sedute, spesso a capo velato; satiri barbati danzanti; giovane uomo ammantato, stante, con himation drappeggiato sulla spalla sin. e ricadente sul lato d., con il braccio d. drappeggiato a mo’ di fasciatura; giovane uomo stante completamente avvolto nell’himation al di sotto del quale si scorge la protuberanza prodotta dalla mano leggermente protesa in avanti; giovane uomo stante, ammantato, con braccio sin. piegato e mano corrispondente puntata sul fianco a creare un effetto di “finta manica”. Probabili influenze da parte dell’attico P. Zeusi (resa caricaturale e buffonesca dei temi mitologici). Soprattutto nella fase iniziale della sua produzione, influenze da parte dei P. di Amykos (soggetti, nella decorazione accessoria motivo a palmette racchiuse o a cerchi concentrici, separati in alto e in basso da tre foglioline), di Creusa e dell’Anabates (capigliature f., giovani ammantati), e da parte dei C. dei G. PKP (soggetti mitologici), Intermedio (figure barbate, figure f., Eros) e Delepierre (giovani ammantati). Sempre nella fase iniziale della produzione, influenze da parte degli apuli P. di sisifo (giovani ammantati), di tarporley, di Klejman e dei suoi seguaci (Eros e giovani seduti, postura e decorazione degli abiti delle figure f., capigliature f., postura dei giovani nudi o ammantati, donne e giovani con volatili appollaiati sulle dita, ondulazione e pieghe dei panneggi). Affinità con i C. del G. di Brooklyn (teoria di animali a f.n. sul labbro dei crateri a colonnette, figure barbate, bordi dei drappeggi, soggetti mitologici). Nella fase iniziale, tratto netto, sottile e preciso; predilezione per composizioni piuttosto statiche; corpi generalmente longilinei; nelle figure m. nude e stanti, predilezione per l’andamento sinuoso della postura con leggera torsione del busto e inclinazione dell’anca; teste di dimensioni contenute; capigliature m. a calotta compatta con riccioli scomposti attorno alle orecchie, frequente uso di una sottile benda risparmiata; nella decorazione degli abiti, impiego di fasce e bordi scuri o a pettine e di linee semplici puntinate, in part. nei chitoni f. doppia fascia scura verticale laterale; nei giovani uomini ammantati, pieghe i. dei mantelli rese mediante motivo ad Y ondulata e capovolta; pilastrino usato come elemento divisorio tra le figure o come elemento di appoggio per giovane uomo nudo stante a gambe incrociate; roccia con elementi vegetali. Nella fase intermedia, detta anche del G. TARDOL (per la probabile collaborazione con l’apulo P. di Tarporley), teste di dimensioni maggiori, nasi lunghi e affilati, capigliature m. a calotta compatta con riccioli sulla nuca, capigliature f. con chignon sulla nuca fermato da una doppia fascia risparmiata e ondulata oppure raccolte in un sakkos con una protuberanza sulla sommità. Eroti con ali dettagliatamente descritte tramite una fitta serie di puntini. Predilezione per la raffigurazione di figure m. (uomini o satiri) con baffi e barba lunghi, riccioluti e a punta, spesso con nasi camusi. Nelle figure m. ammantate, drappeggio di pieghe parallele addensato attorno al collo, spesso con linea scura ondulata al centro del panneggio. Fra gli attributi, frequenti aryballos, corona, cassetta. Raffigurazione di animali (cane, felino, volatile). Raffigurazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso con elementi vegetali), architettonici (pilastrini, basamenti) e d’arredo (sgabello, trapeza). Nel campo, ghirlanda. Nella fase di transizione dallo stile TARDOL a quello della maturità del C., tratto più fluido, disegno maggiormente dettagliato e preciso, sporadico uso dello scorcio, figure dall’aspetto monumentale caratterizzate da una maggiore accuratezza nella descrizione dei volti e delle anatomie. teste di grandi dimensioni, predilezione per la resa di volti di t.q., occhi grandi, naso sottile con indicazione delle narici, labbra carnose, mento piccolo e rotondeggiante, talvolta indicazione di rughe sulla fronte in corrispondenza dell’attaccatura del naso, capigliature a riccioli scomposti. capigliature f. spesso raccolte in una larga fascia risparmiata. nei nudi m. accurata definizione della cintura pelvica, degli addominali e dei pettorali, capezzoli resi tramite cerchietti circondati da una fila di puntini. Maggiore accuratezza nella resa dei panneggi caratterizzati da fitte pieghe diritte e parallele o curvilinee. Nelle figure ammantate, mantelli caratterizzati da spesse bordure scure. Nelle figure f. chitoni velificati con pesanti himatia, spesso sollevati anche sul capo, con orli decorati da bordi a pettine. Accurata descrizione di calzature, gioielli e armi. Predilezione per la raffigurazione di animali (montone, cane, cerbiatto). Raffigurazione 23

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA di elementi paesaggistici (sperone roccioso con elementi vegetali, rilievi del terreno, alberi), architettonici (fontana, basamenti). Nella fase matura, tratto più fluido ma meno definito, più approssimativo ed impreciso, soprattutto nella definizione dei panneggi, delle capigliature e delle croci all’interno dei riquadri intervallati ai meandri nella decorazione accessoria; predilezione per l’uso dello scorcio e per la rappresentazione di figure di t.q., di prospetto e di tergo. Teste di grandi dimensioni spesso leggermente piegate in avanti, capigliature con riccioli scomposti attorno alle orecchie, labbra carnose, accurata descrizione del naso con puntuale indicazione delle narici soprattutto nei volti raffigurati di t.q. e di prospetto. Incremento nella varietà degli abiti m. e f. e nella decorazione dei tessuti (bordi più spessi, motivi a puntini, a stelline, a svastica e a palmette). Panneggi caratterizzati da lembi i. svolazzanti. Raffigurazione di animali (cani, cinghiale, volatili, cavalli). Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi nodosi e con scarso fogliame, rilievi del terreno, rocce e speroni rocciosi), architettonici (colonna ionica, altare, pilastrino) e d’arredo (nestoris a f.n., sgabello, poggiapiedi, klismos, kottabos, kline, kalathos). Nel campo, scudo, benda a festone. Nei crateri a colonnette, teoria di animali sul labbro e decorazione fitomorfa sul collo, entrambi a f.n., campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Nelle nestorides, decorazione fitomorfa a f.n. all’interno del labbro, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali decorate da motivi a zig-zag e cerchietti. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro intervallati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli; fascia ad ovoli sormontante una teoria di palmette racchiuse tra girali e separate in alto e in basso da gruppi di tre foglioline. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 97-104, 699, tavv. 50-54, Trendall 1970a, 18-19, tav. VI.2, Trendall 1973d, 164-165, 168, tav. XXXII.3, Trendall, Cambitoglou 1978, 53-54, nn. A-E, Trendall 1983a, 55-64, nn. D1-66, tavv. IX-X, Trendall 1989, 55-58, figg. 75-82, Söldner 1993, 296-298, figg. 20, 23, Cambitoglou, Chamay 1997, 26-27, n. 10, Burn 1998, 596, 598, 600, 614-615, n. 51-1, fig. 13.12, Carter 1998, 214, figg. 252-253, hurschmann 2003a, 85-86, tav. 52.1-6.

iii 3 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di doLonE

(TAVV 32 4-33 1)

VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE Area tarantina (2): Taranto. Apulia (2) – generica (1); Peucezia (1): Gravina in Puglia. area metapontina (1): metaponto. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): irsina. area locrese (1): Locri. sicilia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (5): a calice (3), a campana (2); lekythoi (2); skyphoi (2); anfore (1); pelikai (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Eracle e Busiride (1); Eracle, Nike (1); Bellerofonte in lotta contro la chimera (1). Corteggio dionisiaco (6): satiro, menade (2); simposio con Dioniso (1); simposio (1); satiro in corsa (1); giovane uomo nudo in corsa (1). Scene generiche (9): due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1); tre giovani uomini ammantati (1); due donne ai lati di un giovane uomo (1); testa di guerriero barbato (1); testa di uomo barbato presso un capitello ionico (1); parte di giovane uomo (1); parte di quadriga (1); parte di giovani uomini ammantati (1); parte di guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a numerose figure disposte talvolta sullo stesso livello, talvolta su livelli sfalsati, raramente con parziali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo in movimento, eracle con clava. 24

Influenze da parte del P. di Dolone (scelta di soggetti mitologici, postura dei giovani nudi, profili). disegno piuttosto approssimativo e affrettato. teste di grandi dimensioni, capigliature a riccioli scomposti, anatomie dei nudi m. piuttosto tozze. Raffigurazione di animali reali e mitologici (cavallo, Pegaso, chimera). rappresentazione di elementi architettonici (altare, naiskos) e d’arredo (kline). Nel campo, scudo, benda a festone, maschera, tirso. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro intervallati a quadrati con trattini sui lati; teoria di palmette racchiuse da girali. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Schmidt 1963, 43-44, tav. 82.2, Trendall 1967b, 95, 102, 104-106, tav. 54.1-2, Trendall 1970a, 14, trendall 1973d, 164, trendall 1983a, 64-65, nn. d67-72, söldner 1990, 87-88, tav. 48.1-18, barra bagnasco 1992, 179, 185, n. 136, tav. 54, tugusheva 1997a, 12, tav. 5.1-3, Ciancio 1997b, 212-213, n. 248, Burn 1998, 596-597, 621-622, nn. 216, 306-12, figg. 6.32, 13.8, Carter 1998, 333-334, Ciancio 2005b, 47, fig. 1.

iii 3 3. p dEL kALAThiskos (TAV 33 2) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di tre danzatori di kalathiskos sul cratere a campana eponimo (Leida, rvo, rsx4). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Lucania (1) – conf. Peucezia (1): irsina. apulia (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi Scene mitologiche (1): Stenebea e Bellerofonte (1). corteggio dionisiaco (1): dioniso, donna (1). Scene generiche (4): tre giovani uomini ammantati (3); tre danzatori di kalathiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovani ammantati stanti, giovane uomo o donna stante, di t.q., con un braccio proteso in avanti a reggere un oggetto, mentre l’altro è disteso lungo il corpo a reggere un altro oggetto. Influenze da parte dei P. di Creusa (panneggi f. e m., profili), di Dolone (scelta di soggetti mitologici, postura dei giovani nudi) e dell’apulo P. di Sisifo (danzatori di kalathiskos). figure monumentali, teste di grandi dimensioni, anatomie dei nudi m. possenti. Predilezione per la raffigurazione di gioielli in bianco sovraddipinto. Raffigurazione di animali mitologici (Pegaso). Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. iscRizioni BELLOROFWN (Compiègne, Musée A. Vivenel, 1057, retrograda). Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 104-105, Trendall 1970a, 14, Trendall 1983a, 65, nn. D73-75.

iii 3 4. p di LouVRE g 501 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Parigi, Louvre, g 501). VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); vasi cantaroidi (1).

cERAMicA LucAnA (L) soggETTi Corteggio dionisiaco (2): Dioniso, menade (1); satiro, donna (1). Scene generiche (2): giovane uomo nudo, cavaliere (1); tre giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovani ammantati stanti, satiro e menade stanti, con un braccio proteso. Influenze da parte dei P. di Creusa (panneggi f. e m.), di Dolone (giovani uomini ammantati). Predilezione per scene dionisiache. disegno piuttosto approssimativo e corsivo. figure longilinee e piuttosto rigide, capigliature a riccioli scomposti circondate da una linea risparmiata e talvolta raccolte da una benda puntinata, panneggi a fitte pieghe diritte e parallele. nei giovani ammantati fascio di pieghe in corrispondenza del collo, poche pieghe curve disposte a ventaglio sul corpo. tirsi caratterizzati da una testa piccola e puntinata. Albero usato come elemento divisorio fra due figure. Al di sotto del campo figurato, meandro continuo o fila di ovoli. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 106, tav. 54.5-6, Trendall 1983a, 65, nn. D76-77.

iV boTTEgA dEL p di bRookLyn-budApEsT TEcnichE Argilla di qualità discreta, in alcuni casi mascherata da un bagno d’ocra rosato. V.n. opaca e tendente a scrostarsi. essa risulta utilizzata sia in soluzioni coprenti che in soluzioni diluite per eseguire dettagli anatomici dei corpi, pieghe dei panneggi, decorazioni dei tessuti, iscrizioni dipinte su pilastrini. Uso del bianco aggiunto su strutture lapidee, oggetti metallici, strumenti musicali, foglie e nelle linee di terreno rese mediante file di punti. Uso della decorazione a f.n. sul labbro, sulle tavolette e sul collo dei crateri a colonnette.

iV 1 p di bRookLyn-budApEsT (TAVV 33 3-35 3, ii 2) dEnoMinAzionE Dai luoghi di conservazione del cratere a colonnette eponimo (New York, Brooklyn museum, 09.7) e della nestoris eponima (budapest, mba, 50.191). VAsi ATTRibuiTi 67 pRoVEniEnzE Apulia (8) – generiche (2); Peucezia (6): generiche (2), Ruvo di Puglia (3), Altamura (1). Lucania (2) – interna (2): anzi. area metapontina (1): metaponto. area tarantina (1): eraclea. foRME VAscoLARi Crateri (24): a campana (14), a colonnette (6), a volute (2), indeterminato (2); nestorides (11); idrie (9); pelikai (9); skyphoi (5); anfore (4); lekythoi (3); anfore di tipo panatenaico (1); oinochoai (1): forma 2 (1). soggETTi Scene mitologiche (13): Eracle e Busiride (1); donna nuda e satiro ai lati di Eracle recumbente (1); giudizio di Paride (1); Nike, Zeus, Ermes (1); Perseo con il gorgonieion (1); Achille e Polissena (?) (1); Antigone ed Eteocle presso il monumento funebre di Edipo (1); Apollo e Marsia (1); Giasone in lotta contro il drago (1); due eroti ai lati di Afrodite su cigno (1); donna, giovane guerriero, Eros, donna, Ermes (1); donna, Ermes, satiro in corsa (1); erma caricaturale di Ermes (1). Scene a “soggetto tragico” (8): Oreste a Delfi (2); Melampo, sacerdotessa e Pretide presso una statua, Pretide, Dioniso (1); follia di Licurgo (1); Oreste, Pilade ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1); Oreste ed Elettra (1); Liceo minaccia con la spada Danao, Ipermestra, Abante (1); morte di Atteone (1).

Corteggio dionisiaco (22): komos (4); menade, satiro, satiro che tocca il seno di una menade nuda (2); simposio con Dioniso (2); menade e satiro ai lati di Dioniso (2); komos con Dioniso (1); donna, satiro e donna ai lati di Dioniso (1); Dioniso, Arianna, satiri (1); menade e satiro ai lati di Dioniso, menade (1); donna, giovane uomo nudo, Dioniso (1); menade, satiro, Dioniso, satiro, menade, papposileno (1); menade, satiro, donna, satiro (1); satiro (1); donna nuda presso un louterion, satiro (1); satiro, donna (1); satiro e donna in corsa (1); satiro e donna in corsa verso un altare sormontato da una statua di Zeus (1). scene con eros (1): eros, donne, giovani uomini nudi (1). Scene con Nike (1): giovane uomo nudo presso un pilastrino, Nike (1). Scene generiche (70): giovani uomini ammantati (30): tre (13), due (11), quattro (6); donna, giovane uomo nudo (8); donna in corsa (4); offerenti presso un naiskos (3); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (2); due coppie di giovani uomini nudi e donne (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di un giovane uomo nudo (2); giovane uomo nudo (2); simposio (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna e di un giovane guerriero (1); donna nuda e giovane uomo nudo ai lati di un giovane uomo (1); due donne e un giovane guerriero presso una stele, donna, uomo barbato (1); giovane guerriero, donna (1); due donne ai lati di un giovane uomo (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); donna e due giovani uomini nudi presso una stele (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo ammantato seduto su un altare (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo, donna presso un altare, due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); donna, due giovani uomini nudi (1); offerte presso un monumento funebre (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); donna presso un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Nella fase iniziale della produzione, composizioni comprendenti da due a sei figure generalmente disposte sullo stesso livello, più raramente su livelli leggermente sfalsati, con parziali sovrapposizioni di piani. Predilezione in part. per composizioni comprendenti tre o quattro figure. Solo in un caso, sull’idria a Napoli, MAN, 2899, la composizione si svolge su due registri sovrapposti, separati da due file di ovoli che racchiudono una fascia di palmette racchiuse tra girali, e comprende un elevato numero di figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Nella fase matura della produzione, composizioni comprendenti da due a sette figure talvolta disposte sullo stesso livello, talvolta disposte su vari livelli che seguono le linee rocciose del terreno, con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna in movimento, a volte retrospiciente; donna in movimento, spesso retrospiciente, con o senza oggetti in una o in entrambe le mani; donna seduta; donna stante con un braccio sollevato al di sopra della testa a reggere un oggetto; donna stante di t.q., con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; figura f. stante all’interno di un naiskos; satiro in atto di toccare il seno di una donna nuda; satiro stante o seduto in atto di suonare il doppio flauto; satiro inginocchiato su uno sperone roccioso; figura m. (uomo o satiro) stante, con un braccio proteso in avanti a porgere un oggetto; figura m. (uomo o satiro) in movimento, retrospiciente, con le braccia allargate ai lati del corpo, con oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo ammantato con un braccio puntato sul fianco e l’altro proteso in avanti a reggere un oggetto; figura f. o m. seduta su uno sperone roccioso, spesso con le gambe incrociate e con un oggetto in mano; figure m. o f. in fuga, retrospicienti; figura alata in volo. Nella fase iniziale della sua produzione, influenze da parte dei P. di Amykos, soprattutto delle sue opere più tarde (giovani ammantati, chitoni f. decorati da fasce scure, rocce, scudi, dischi crociati, teoria di animali a f.n. sul labbro dei crateri a colonnette), di Creusa e di Dolone (giovani ammantati con un braccio puntato sul fianco e l’altro proteso in avanti a reggere un bastone, panneggi con pieghe a forma di P e bordi scuri lungo gli orli degli himatia) e da parte dei c. del g. PKP (nudi f., sileni, scelta di soggetti mitologici rari). Nella fase matura della sua produzione, influenze da parte dello stile apulo ornato, ad es. da parte dei P. di York (massi di grandi dimensioni), di Bari 1364 (figure sedute, volti frontali, postura a gambe incrociate, pepli decorati da fasce scure, himatia dei giovani ammantati con orli i. ondulati), di monaco 3269 25

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA (sileni, terreno roccioso, anfore), dell’ilioupersis e di Licurgo, soprattutto nella loro produzione iniziale (elaborate scene mitologiche). Predilezione per la raffigurazione di teste di profilo spesso inclinate leggermente verso il basso, nasi piccoli e appuntiti, occhio con palpebra s. più allungata rispetto a quella i., bocca carnosa, mento piccolo e rotondeggiante. Nella fase iniziale della produzione, isolato tentativo di resa prospettica del volto (dioniso sul cratere a campana a Varsavia, mn, 147384). capigliature m. con riccioli scompigliati sulla nuca e attorno alle orecchie. Nei nudi m. muscolatura del torace dettagliatamente definita, con indicazione della linea alba. Nei giovani ammantati, himatia caratterizzati da sottili bordi scuri e da pieghe ondulate a forma di “U” lungo l’orlo i. Capigliature f. raccolte in uno chignon trattenuto da una fascia o, più raramente, strette da un nastro in una specie di “coda di cavallo”, o raccolte in un sakkos riccamente decorato. Nei chitoni f. scollo a V e gruppi di piccole pieghe ad uncino sul busto, panneggi decorati con gruppi di puntini e fasce scure verticali. uomini e donne con scarpe chiuse allacciate con cerchietto all’altezza del malleolo. Predilezione per la raffigurazione di collane a perle nere. Predilezione per la raffigurazione di timpani decorati da una stella centrale circondata da una fila di puntini. Predilezione per la raffigurazione di vasi in bianco suddipinto o a f.n. Tirsi con testa puntinata ai lati della quale spesso si affiancano due grosse foglie lanceolate e frastagliate. Altri attributi frequenti: specchio, cassetta, corona, alabastron, bastone, strigile. Rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi con particolari in vernice diluita, terreno roccioso, pietre, piantine, girali adoperati come elementi divisori tra le figure, alberi con foglie, fiori e frutti), d’arredo (tavolo basso, materasso, cuscini, kottabos, klismos) e architettonici (pilastrino, spesso iscritto, monumenti funebri). Nel campo, halteres, faretra, situla, benda a festone, benda decorata con motivo a zig-zag, cassetta. Nella fase matura della produzione, predilezione per elaborati soggetti dionisiaci o mitologici e per la raffigurazione di volti visti di t.q. o frontalmente. Nelle figure f. seni appuntiti e con capezzoli indicati mediante una piccola crocetta. Capigliature f. spesso raccolte in sakkoi riccamente decorati o lasciate sciolte in lunghi riccioli ricadenti sulle spalle. incremento della decorazione soprattutto degli abiti f. con motivi a raggi e a ramo di alloro. Nei giovani uomini ammantati, linea scura ondulata al centro del panneggio attorno al collo. Timpano decorato da un motivo a chevron. Frequenti rappresentazioni di animali (cerbiatto, cani). Raffigurazione di elementi paesaggistici (pile di massi, speroni rocciosi composti da ammassi di pietre con un nucleo centrale cavo, cumuli di pietre, pergolati di vite, piantine, arbusti, alberi, linee del terreno rese mediante un sottile tratto risparmiato o mediante file di puntini), d’arredo (vasi a f.n., trapezai, klinai, trono, sgabello poggiapiedi) e architettonici (pilastrini, spesso iscritti, colonna dorica e ionica, talvolta sormontata da tripode o da statua di divinità, naiskoi, basamento sormontato da statua di divinità). Nel campo, halteres, benda a festone, maschera, pinax. Nei crateri a colonnette, teoria di animali sul labbro e decorazione fitomorfa sul collo, entrambi a f.n., campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli o campiti a scacchiera. iscRizioni KALE THLEMACOS (su stele), ODUSSEUS [Napoli, MAN, 81839 (H 2899)]; sul fusto di un’alta stele, NWTWI MEN MOLACHH[ KOLPWI D OIDIPODAN[ [Parigi, Louvre, K 531 (CA 308)]; sul fusto di un’alta stele, NWTWI MOLAKHN TE KAI ASFODOLON POLURIION KOLPWI D OIDIPODAN LAIO UION ECW [Napoli, MAN, 81735 (H 2868)]; su pilastrino, FOINIX (Parigi, Louvre, K 21); su pilastrino, ORESTAS [Londra,bm,1849.05-18.16 (f 92)]. Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 61, 107-115, nn. 559-597, tavv. 55-59, Trendall 1970a, 20, Trendall 1973d, 169, Trendall, Cambitoglou 1978, 258-261, Schauenburg 1983a, 45, tav. 9.1, Trendall 1983a, 67-71, nn. BB1-60, Trendall 1989, 58-59, figg. 83-87, Schauenburg 1985a, 63, tavv. I-III, figg. 1-4, Mugione 1996e, 242, n. 3.31.5, fig. 241, Lo Porto 1999, 18-19, n. 13, tav. XI, Schauenburg 2000b, 28, figg. 90-92, Schauenburg 2002a, 103, nota 686. 26

iV 2 c Vicini nELLo sTiLE AL p di bRookLyn-budApEsT (TAV 35 4) VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE Lucania (1) – meridionale interna (1): san martino d’agri. foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); anfore di tipo panatenaico (2); nestorides (1). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste, Pilade ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1). corteggio dionisiaco (1): satiro e donna ai lati di dioniso (1). Scene con Nike (2): Nike, giovane uomo nudo (1); tre giovani guerrieri, Nike (1). scene con indigeni (1): dioniso e satiro in lotta contro un giovane guerriero (1). Scene generiche (4): giovani uomini ammantati (3): tre (2), due (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a cinque figure disposte sullo stesso livello, talvolta su livelli leggermente sfalsati, con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, stante, con le braccia allargate ai lati del corpo a reggere oggetti, in una o in entrambe le mani; figure m. o f. sedute; figura alata in movimento; giovani uomini ammantati stanti; guerrieri in lotta tra loro. Influenze da parte del P. di Brooklyn-Budapest (monumenti funebri, vasi a f.n., postura dei giovani uomini nudi e delle figure f., profili, panneggi). Fra gli attributi m., predilezione per la lancia. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi) e architettonici (monumenti funebri, pilastrini, spesso iscritti, basamenti). nel campo, fodero di spada, scudo. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. iscRizioni AGAMEMNWN (su monumento funerario), HLEKTR[A], KLUTEMNESTRA, AIGISTOS [Napoli, MAN, 82140 (H 1755)]; su pilastrino, TERMWN (göttingen, usai, f18). Luogo di pRoduzionE metaponto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 115, Trendall 1973d, 169, Trendall 1983a, 72, nn. BB61-63, Schauenburg 2000b, 27-28, figg. 87-88, Schauenburg 2002a, 17, Nava 2005, 326, tav. XIX.1.

V boTTEghE dEi p dELLE coEfoRE E di sydnEy TEcnichE Argilla di qualità discreta, in alcuni casi mascherata da un bagno d’ocra rosato. V.n. opaca e tendente a scrostarsi. essa risulta utilizzata sia in soluzioni coprenti che in soluzioni diluite per eseguire dettagli anatomici dei corpi, pieghe dei panneggi, decorazioni dei tessuti, iscrizioni dipinte su pilastrini, Uso del bianco aggiunto su strutture lapidee, oggetti metallici, strumenti musicali, foglie e nelle linee di terreno rese mediante file di punti. Uso della decorazione a f.n. sul labbro, sulle tavolette e sul collo dei crateri a colonnette.

V 1 p dELLE coEfoRE (TAVV 36 1-37 3) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di scene mitologiche associate alla tragedia eschilea delle Coefore presenti sui vasi eponimi [Parigi, Louvre, K 544; Napoli, MAN, 81841 e 81843;

cERAMicA LucAnA (L) Monaco, AuG, 3265 e 3266; già Londra, Coll. Norton: Trendall 1967b, 122, n. 621; bruxelles, mrah, r 407). VAsi ATTRibuiTi 58 pRoVEniEnzE Lucania (10) - generiche (2); interna (8): Anzi (7), Armento (1). Campania (2): generiche. foRME VAscoLARi Nestorides (15); anfore di tipo panatenaico (10); crateri (10): a campana (7), a volute (3); idrie (8); lebetes gamikoi (7); anfore (2); skyphoi (2); lekythoi (1); pelikai (1); patere (1). soggETTi Scene mitologiche (31): duello tra guerriero greco e amazzone (2); cinghiale, grifo (2); leone, grifo (2); due grifi attaccano un cavallo (2); amazzonomachia (1); Prometeo (?) e due satiri (1); giudizio di Paride (1); lotta tra guerrieri greci e troiani (1); Achille e Troilo (1); agguato a Dolone (1); Cassandra seduta sulla base della statua di Atena, Aiace (1); Argo e Zeus ai lati di Io su un altare, Eros (1); Posidone e Amimone (1); centauromachia (1); Bellerofonte in lotta contro la Chimera (1); Nike ed Eracle ai lati di un altare (1); ritorno di Perseo a Serifo (1); offerenti presso un naiskos con Atena (1); Dioniso infante, Ermes (1); Ermes e donna presso un monumento funebre (1); due grifi attaccano un cervo (1); grifo che dilania un cavallo (1); due leoni attaccano un grifo (1); felino e grifo attaccano un cervo (1); due giovani uomini in lotta contro un grifo (1); pantera, grifo (1); grifo, cervo (1). Scene a “soggetto tragico” (14): Frisso sacrifica un ariete, Calciope, Eete (4); Oreste, Elettra, Ermes presso un monumento funebre (3); Oreste, Elettra, Pilade presso la tomba di Agamennone (2); Oreste ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1); Ermes, Elettra, Oreste (1); Oreste a Delfi (1); Ermes, Frisso, Atamante (1); morte di Atteone (1). Scene con Eros (3): due donne ai lati di Eros (1); due giovani uomini, donna, Eros (1); giovane uomo nudo seduto sulla base di una colonna ionica, Eros, donna (1). Corteggio dionisiaco (12): satiro e menade ai lati di Dioniso (4); komos (3); satiro e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); donna, Eros e satiro intorno a Dioniso (1); due menadi e un satiro ai lati di Dioniso (1); Dioniso, due menadi, due satiri (1); parte di donna e satiro (1). Scene con Nike (1): donna, giovane uomo nudo, Nike (1). Scene generiche (108): due giovani uomini nudi ai lati di una donna (13); combattimento (10); tre giovani uomini ammantati (9); testa f. (5); donna, due giovani uomini nudi (5); donna, giovane uomo (5); due leoni (4); donna, giovane uomo nudo con volatile (3); auriga su carro (3); tre giovani guerrieri (3); due giovani guerrieri, donna (2); due coppie di donne e giovani uomini nudi (2); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (2); giovane uomo ammantato (2); giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1); donna e giovane uomo ammantato ai lati di un giovane uomo nudo (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1); giovane uomo e donna ai lati di una donna (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un giovane guerriero (1); donna, giovane guerriero (1); giovane guerriero e donna in corsa verso un altare (1); giovane uomo, giovane guerriero, donna (1); due donne, cinque giovani uomini (1); due coppie di donne e giovani guerrieri (1); tre giovani guerrieri, tre donne (1); tre giovani uomini nudi, donna (1); giovane uomo nudo, donna, due giovani uomini nudi ai lati di una donna seduta su un altare (1); uomo barbato, giovane uomo, donna (1); libagione ad un giovane guerriero (1); libagione ad un giovane uomo nudo (1); testa m. (1); offerenti presso una tomba (1); offerenti ad un eroe (1); tre giovani uomini nudi (1); due giovani uomini (1); giovane uomo ammantato, due giovani guerrieri (1); donna (1); donna in corsa (1); giovane guerriero (1); giovane guerriero in corsa (1); giovane uomo recumbente (1); giovane uomo nudo in corsa (1); donna che solleva il chitone presso un kalathos (1); donna nuda presso un louterion (1); parte di figura (1); parte di uomo barbato (1); parte di giovane uomo (1); pantera, leone (1); leone, toro (1); due leoni ai lati di una pantera (1); pantera, toro (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a cinque figure disposte sullo stesso livello o, di frequente, nelle opere più avanzate, su livelli diversi spesso con sovrapposizioni di piani.

Figure ricorrenti: uomo barbato stante con mantello avvolto attorno alla parte i. del corpo e su un braccio; giovane uomo stante o seduto con volatile appollaiato sulla mano; Elettra, in atteggiamento addolorato, seduta sul basamento della tomba di Agamennone; Oreste nudo, generalmente con clamide sulle spalle e pilos, stante accanto alla tomba di Agamennone, con lancia in una mano e nell’altra un vaso per libagioni; Ermes con clamide e petaso, stante accanto alla tomba di Agamennone, con le gambe incrociate, il braccio d. sollevato a reggere una corona, mentre con il sin. si appoggia al caduceo o ad una lancia; giovane uomo o donna stante di t.q., con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo a reggere oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo nudo o semipanneggiato, seduto, con le gambe incrociate e una mano protesa in avanti; giovane uomo stante con un piede sollevato ed appoggiato su un rilievo roccioso o su un basamento; giovane uomo alla giuda di un carro; guerriero greco o orientale in veloce movimento, retrospiciente, in atto di brandire un’arma; guerriero armato di scudo rotondo e lancia in posizione di attacco; guerriero a cavallo in movimento; donna seduta su pilastrino; giovani uomini stanti, completamente ammantati. Influenze da parte dei P. di Creusa (giovani ammantati), di Dolone (panneggi, posture dei giovani nudi con pilos, figure barbate, giovane uomo con volatile appollaiato sulla mano, composizioni a tre figure), di Brooklyn-Budapest (decorazione accessoria, motivo a raggi e a palmetta racchiusa, soggetti mitologici e dionisiaci) e da parte dell’apulo P. dell’Ilioupersis (trattamento delle figure viste frontalmente). Predilezione per soggetti mitologici, per scene di libagione e di combattimento caratterizzate da un notevole dinamismo. Frequente uso dello scorcio. Predilezione per volti di t.q. e di prospetto, incorniciati da riccioli sparsi, con labbra carnose dall’espressione imbronciata, occhi grandi e sbarrati che conferiscono alla figura un aspetto sorpreso e impaurito. Nei giovani uomini nudi, testa di profilo e corpo di t.q. o di prospetto con il peso che grava sulla gamba distesa mentre l’altra è piegata al ginocchio o incrociata davanti. muscolatura del torace descritta in maniera minuziosa. nei guerrieri dovizia di particolari e cura dei dettagli nelle armi (elmi, scudi con emblema centrale in forma di stella o di serpente) e nei costumi, soprattutto nei guerrieri orientali. capigliature f. generalmente raccolte in uno chignon. incremento nella decorazione degli abiti, soprattutto f., con motivi a gruppi di puntini, bordi a pettine, fasce scure verticali. Resa calligrafica dei panneggi caratterizzati da gruppi di fitte pieghe verticali e curvilinee. Predilezione per la raffigurazione di combattimenti tra animali reali e mitologici (grifoni, felini, cervidi, cavalli), in part. sulla spalla delle anfore e sul collo dei crateri a volute. Raffigurazione di elementi paesaggistici (albero con frutti, fiori e foglie, rocce, rilievi del terreno, piantine, arbusti, pietre, girali con fiore), d’arredo (louterion, kalathos, cassetta, vasi a f.n., a v.n. e risparmiati) e architettonici (monumenti funebri, naiskoi, altare, basamento con statua di divinità, colonna ionica su basamento, pilastrino). Accurata definizione dei particolari degli elementi architettonici, soprattutto nella resa delle statue di divinità e dei naiskoi. Nelle raffigurazioni ispirate alle Coefore varietà nella resa del monumento funebre di agamennone: colonna ionica, colonna dorica con palmette scolpite sull’echino, stele con cratere a calice sulla sommità. Sul basamento della tomba di Agamennone diverse tipologie di vasi a f.n., a v.n. e risparmiati. Nel campo, palla, lekythos, bucrani, patera, corona, idria, halteres, benda, croce, cassetta, pinakes. Nella fase finale della produzione, disegno meno accurato e preciso, piuttosto rozzo, figure pesanti e abbozzate. notevole incremento di motivi decorativi accessori, raggi o serie di triangoli sulla base dei vasi di grandi dimensioni, file di ovoli (soprattutto nella zona di maggiore estensione del corpo delle nestorides per separare i due registri figurativi), palmette racchiuse tra girali o fascia di linguette (sulla spalla dei crateri a volute, delle anfore o delle nestorides), decorazione fitomorfa a f.n. (all’interno del labbro o sulla spalla delle nestorides o dei lebetes gamikoi). Al di sotto delle anse elaborate composizioni di palmette tra girali e pianta stilizzata. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro intervallati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli, motivo ad onda corrente (sulle anfore). Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 360-340. 27

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 118-126, nn. 598-649, tavv. 60-62, Trendall 1970a, 21, n. 633a, Trendall 1973d, 170, Trendall 1983a, 73, Trendall 1989, 60, figg. 89-92, Pontrandolfo 1996a, 52-53, n. 5.11, Cabrera 2003d, 353-356, n. 126, Olmos 2003a, 351-352, n. 125.

V 2 p di sydnEy (TAVV 37 4-39 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione dell’idria eponima (sydney, nm, 54.01). VAsi ATTRibuiTi 39 pRoVEniEnzE Lucania (11) – tirrenica (10): Paestum (9), Serra d’Arce (1); interna (1): Armento; Campania (6) – generiche (5); area capuana (1): Sant’Agata de’Goti. Sicilia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (9): a campana (9); skyphoi (7); idrie (6); lebetes gamikoi (5); pelikai (4); lekythoi (3); lekanides (2); oinochoai (2): forma 1 (2); anfore a collo distinto (1). soggETTi Scene mitologiche (8): Eracle in lotta contro Gerione (1); partenza di Bellerofonte (1); Teseo e Sini (1); Atena (1); Apollo, cervo (1); giudizio di Paride (1); Afrodite, Ermes, Nike (1); sfinge (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Pilade, Oreste, Elettra (1); Licurgo, Driante (1). Corteggio dionisiaco (13): donna (4); menade, giovane uomo (2); satiro, due donne (1); satiro danzante, satiro che suona il flauto (1); satiro danzante (1); satiro danzante, donna (1); uomo, donna (1); donna, giovane ammantato (1); due donne presso una colonna dorica (1). Scene con Nike (1): donna, Nike presso un thymiaterion (1). Scene generiche (37): giovane ammantato (9); due giovani uomini ammantati (5); donna (5); donna in corsa (2); donna, giovane uomo nudo (2); testa f. (2); papera (2); due donne ai lati di una donna (1); donna e giovane guerriero ai lati di una donna seduta su un altare (1); giovane uomo nudo, donna, uomo barbato (1); giovane uomo ammantato, donna (1); due donne (1); due donne, papera (1); giovane guerriero (1); giovane uomo nudo (1); giovane uomo (1); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a quattro figure disposte sullo stesso livello con rare sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, stante, con testa di profilo e corpo di t.q., una mano protesa in avanti a reggere un oggetto, l’altra all’altezza del fianco con o senza oggetti (lance, corno potorio); figura m. (giovane uomo, uomo barbato) semipanneggiata, seduta con una mano protesa in avanti a reggere o ad afferrare un oggetto; giovane uomo ammantato, stante verso d., con spalla d. scoperta e mano corrispondente protesa in avanti a reggere un oggetto; giovane uomo ammantato, stante verso sin., con spalla d. scoperta e mano corrispondente protesa in avanti con o senza oggetto; donna in movimento con una mano protesa in avanti a reggere un oggetto e l’altra all’altezza del fianco con o senza oggetto. Nella fase iniziale della produzione, influenze da parte del P. di Dolone (profili, panneggi m. e f.). Influenze da parte dei P. di BM F 162 (giovani ammantati, profili, panneggi, motivi decorativi accessori), delle Coefore (veduta frontale dei volti). Affinità con i pestani assteas e Python (palmette, panneggi con fasce puntinate). Predilezione per la rappresentazione di versioni rare del mito. nel disegno predilezione per l’uso di linee spezzate che conferiscono un aspetto di notevole rigidità e spigolosità alle figure. Figure piuttosto massicce, teste dalle fattezze pesanti e tozze, profili diritti, naso con punta leggermente all’insù, occhi grandi e sgranati con sguardo fisso, bocca piccola e sovente aperta, capelli a ricci scomposti. Sporadica raffigurazione di volti di prospetto. Posture alquanto statiche che conferiscono alla figura una sensazione di immobilità e di mancanza di dinamismo. Nei giovani uomini nudi, accurata descrizione della muscolatura del torace, cintura pelvica resa mediante 28

una linea ad U, indicazione marcata degli addominali. Nelle figure f., capigliature generalmente raccolte in uno chignon sulla nuca, seni prominenti, visibili al di sotto del chitone, con capezzoli indicati mediante un cerchietto. Panneggi caratterizzati da pieghe nettamente definite, anche se talvolta in maniera affrettata; decorazione a doppia fascia scura verticale talvolta anche puntinata, linee puntinate, bordi a pettine. Nei chitoni f., panneggio a pieghe fitte e sottili che si aprono a raggiera in corrispondenza dei seni. Notevole varietà di attributi: lancia, pilos, bastone, fiaccola, caduceo, tavoletta scrittoria, kantharos, ramo di palma, tirso, corona, strigile, phiale, elmo, specchio, chiave, volatile, scettro, fiore, scudo. Rappresentazione di elementi paesaggistici (albero di palma), d’arredo (klismoi, thymiaterion) e architettonici (colonna dorica e ionica, pilastrini scanalati spesso adoperati come elementi divisori tra le figure, altare). Nel campo, patere puntinate, benda a festone, ghirlanda, palla. Nella decorazione accessoria, sotto le anse, caratteristico fiore a ventaglio con fila di puntini lungo l’orlo e grande foglia dentellata; grande palmetta a f.n. Nei crateri a campana, fascia fitomorfa a f.n. al di sotto del labbro. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro intervallati a quadrati con trattini sui lati con o senza croce inscritta. iscRizioni LUKORGOS [napoli, man, 81411 (h 2874)]. Luogo di pRoduzionE Lucania tirrenica. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 127-129, nn. 650-668, tav. 63, Trendall 1970a, 22, nn. 653a-b, tav. VI.3, Trendall 1973d, 171-172, nn. 659a-b, 660a, 663a, 665a, 666a-b, 668a, Trendall 1983a, 74-75, nn. 660b, 666c, Pontrandolfo 1988, 245, tavv. XXXVI, fig. 1, XXXVIII, fig. 2, Trendall 1989, 59-60, fig. 88, Schauenburg 2005, 14-15, 43-45, 54, nota 542, figg. 10, 110a-c, 118, tavv. XXXVI-XXXVII.

Vi boTTEgA dEL p di RoccAnoVA TEcnichE argilla molto pallida, spesso ricoperta da un rivestimento dalla caratteristica colorazione rosso cupo, copiosamente applicato sulla superficie dei vasi prima della decorazione. La presenza di tale peculiare rivestimento, occasionalmente adoperato nella produzione iniziale del P. di Roccanova, diventa più frequente in quella intermedia e, soprattutto, in quella tarda. V.n. di qualità discreta, adoperata sia in soluzione coprente che in soluzione diluita per la resa di capelli, pieghe e bordi delle vesti e dei mantelli, dettagli di elementi vegetali. tracce evidenti del disegno preparatorio inciso si riscontrano su numerosi vasi. Uso esteso del bianco aggiunto, utilizzato dal P. di Roccanova anche per sovraddipingere interamente palmette e girali. Caratteristica della produzione tarda del C. è l’ampio impiego del bianco aggiunto per sovraddipingere le parti nude delle figure f., dando luogo, in forte contrasto con il rosso cupo del colore del fondo visibile nelle parti risparmiate, al cosiddetto “red and white style”. utilizzo della tecnica a f.n. per la decorazione del collo e della spalla di anfore, pelikai e nestorides.

Vi 1 p di RoccAnoVA (TAV 39 2-4) dEnoMinAzionE Dalla località di rinvenimento del maggior numero di vasi attribuiti al C. VAsi ATTRibuiTi 149 pRoVEniEnzE Lucania (50) – generiche (5); interna (43): Roccanova (29), S. Arcangelo (4), S. Chirico raparo (3), castronuovo s. andrea (2), armento (1), castelluccio (1), chiaromonte (1), Cirigliano (1), Guardia Perticara (1); tirrenica (2): Roccagloriosa. Sicilia

cERAMicA LucAnA (L) (5): generiche. apulia (3) - Peucezia (3): generica (1), bari (1), gravina in Puglia (1). campania (1): generica. foRME VAscoLARi Idrie (26); pelikai (21); lebetes gamikoi (18); lekythoi (18); crateri (16): a campana (14), a calice (1), a volute (1); nestorides (16); anfore di tipo panatenaico (14); oinochoai (8): forma 2 (5), forma 1 (3); skyphoi (6); anfore a collo distinto (2); anfore (1); kernoi (1); lekanides (1); stamnoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (2): satiro danzante, donna, giovane uomo nudo, donna, satiro danzante (1); testa di satiro (1). scene con eros (2): donna e giovane uomo nudo ai lati di eros presso un louterion (1); Eros, donna (1). Scene generiche (256): donna, giovane uomo nudo (48); donna (37); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (36); giovani uomini ammantati (32): due (27), tre (5); giovane uomo nudo (26); donna e giovane uomo nudo ai lati di un louterion (10); tre donne (5); testa f. (5); donna in corsa (4); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (4); testa m. (4); busto di giovane uomo (4); donna presso un altare (2); due coppie di donne e giovani uomini nudi (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di un pilastrino (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); due donne (2); giovane uomo nudo in corsa (2); tre donne e due giovani uomini presso un louterion (2); parte di giovane uomo nudo (2); due coppie di donne e giovani uomini nudi, donna (1); due coppie di donne e giovani uomini nudi ai lati di una stele (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un altare (1); donna e giovane uomo nudo presso un louterion, donna, giovane uomo (1); donna e giovane uomo ai lati di una donna (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un kalathos (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un kalathos, donna e giovane uomo nudo ai lati di un louterion (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un altare, donna (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un monumento funebre (1); due donne ai lati di un altare, giovane uomo nudo (1); due donne, due giovani uomini (1); due donne ai lati di una donna (1); due donne in corsa (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1); cinque donne, louterion, altare (1); giovane uomo con volatile, donna, donna in corsa, due giovani uomini nudi (1); giovani uomini nudi e donne in corsa (1); due giovani uomini ai lati di una donna (1); quattro donne presso un louterion (1); giovane uomo (1); giovane uomo ammantato (1); parte di uomo e di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a cinque figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani. In un solo caso, sull’anfora a Okayama, Coll. R.O. (Trendall 1983a, 77, n. 726b), cinque figure disposte su due livelli differenti, con parziali sovrapposizioni di piani. Predilezione per composizioni comprendenti due o tre figure (giovani uomini e donne, due giovani ammantati) stanti e separate da un grande girale con foglie a goccia e fiore o, più raramente, da un pilastrino, da un louterion, da un kalathos, oppure per composizioni comprendenti tre figure, di cui quella centrale generalmente seduta. Figure ricorrenti: figura m. o f. in movimento, con le braccia allargate ai lati del corpo, con oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. o f. stante, con le braccia allargate ai lati del corpo, con o senza oggetti in una o in entrambe la mani; giovane uomo nudo seduto, generalmente su un basamento o su un himation, con gambe incrociate con o senza oggetti in mano; giovani uomini stanti completamente ammantati; giovani uomini stanti, ammantati, con una spalla scoperta, una mano protesa in avanti a reggere un oggetto; donna isolata, stante, con cassetta; teste m. (giovane uomo, sileno) o f. di profilo (sui vasi di piccole dimensioni). Influenze da parte degli apuli P. dell’Ilioupersis, di Digione e di Atene 1714 (donna ammantata, chitoni f., giovane uomo nudo o ammantato, girale). Nella fase finale della produzione influenze da parte dell’apulo P. della Lampas (resa delle figure f.). Repertorio di soggetti figurativi assai limitato, figure ricorrenti fisse ripetute insistentemente. Uso diffuso delle sovraddipinture in bianco e rosa intenso e del rosa e rosso fortemente diluiti. Profilo con linea fronte-naso concava, occhi con grandi pupille nere rivolte verso l’alto, naso con indicazione delle narici, labbra

carnose e leggermente aperte, mento piccolo e rotondeggiante, capelli a ricci scomposti circondati da una linea risparmiata. Vasi di piccole dimensioni decorati da teste di profilo di giovani uomini e di donne, talvolta raffigurate a mezzo busto, con indicazione delle clavicole tramite una spessa e lunga linea curva. Nelle figure m. nude, andamento sinuoso della corporatura e muscolatura del torace particolarmente possente, talvolta sproporzionata rispetto al resto del corpo. Capigliature f. raccolte in uno chignon sulla nuca. Nelle figure f., chitoni senza maniche, stretti in vita da una sottile cintura scura con due occhielli che terminano con tre puntini. Tra gli ornamenti predilezione per la raffigurazione di collane di perle scure. Tra gli attributi f., frequente raffigurazione di specchi resi in maniera prospettica; notevole varietà di oggetti: corona, phiale, timpano, palla, cassetta, strigile, fiaccola, bastone, tenia, girale, kalathos, situla, canestro, fiore. Nella fase finale della produzione disegno più approssimativo, volti resi grossolanamente e panneggi tratteggiati in maniera piuttosto sommaria. Panneggi f. maggiormente aderenti al corpo, in part. alla gamba flessa della figura, spesso decorati mediante un doppio bordo scuro ondulato lungo il risvolto del chitone. Raffigurazione di elementi paesaggistici (girali, fiori, piantine, rocce), d’arredo (louterion, kalathos) e architettonici (pilastrino, basamento, altare, monumento funebre). Nel campo, finestra, cerchio, halteres, dittico, palla, rosetta, kalathos, specchio, patera, cassetta, timpano. Alcuni motivi nella decorazione accessoria sono realizzati in bianco aggiunto. Nella decorazione accessoria frequente uso di diverse tipologie di fiori: 1) in forma di cono, con un nucleo centrale ovale scuro e linee nere orizzontali lungo tutto il calice; 2) in forma di ventaglio decorati con linee nere ondulate o a zig-zag, file di punti e linguette; 3) in forma di rombo con o senza decorazione lineare a v.n.; 4) in forma di tromba con grosso stame centrale. Sul collo delle nestorides e sulla spalla delle lekythoi motivi decorativi, soprattutto palmette, a f.n.; sotto il labbro dei crateri a campana, foglie e piante stilizzate a f.n. Nella fase finale della produzione, su vasi di grandi dimensioni, decorazione ripartita su due registri, di cui quello s. decorato con motivi vegetali complessi (palmette, girali, piante stilizzate, fiori e foglie). Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro intervallati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, fascia decorata con motivo in forma di Z o ad onda. Luogo di pRoduzionE Lucania meridionale interna. cRonoLogiA circa 360-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 130-141, 699, nn. 669-733, 735-786, 701b, 731a, tavv. 63-66, Trendall 1970a, 23-24, nn. 700a, 726a, 731b, 733a, 774a, Trendall 1973, 173, nn. 682a, 702a, Trendall 1983a, 76-78, nn. 670a, 680a, 707a-b, 709b, 711a, 726b, 736a-b, 744b, 752a-b, 774b, 786a, Trendall 1989, 60-61, figg. 93-95, Gualtieri 1990, 171, nn. 24.3-4, tav. 79.4-5, Bianco 1994, 114-115, figg. 3-5, Loprete 1996, 243, n. 3.31.8, Viscione 1996c, 243, n. 3.31.10, bottini 1998, 183, n. 1, ananich 2005, 30-31, tav. 43.1-4.

Vi 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di RoccAnoVA

VAsi ATTRibuiTi 23 pRoVEniEnzE Lucania (16) - interna (10): Viggiano (5), Montemurro (4), Anzi (1); meridionale interna (5): S. Martino d’Agri (4), S. Arcangelo (1); tirrenica (1): Roccagloriosa. foRME VAscoLARi Pelikai (8); crateri (5): a campana (4), a calice (1); idrie (2); stamnoi (2); anfore (1); anfore di tipo panatenaico (1); lekanides (1); nestorides (1); frammenti (2). soggETTi corteggio dionisiaco (1): menade e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene generiche (27): donna, giovane uomo nudo (5); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (5); giovani uomini ammantati (5): tre (4), due (1); testa f. (4); donna in corsa (3); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); donna (1); giovane uomo nudo (1); giovane guerriero in corsa (1); parte di donna (1). 29

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani. Predilezione per composizioni comprendenti tre figure, di cui quella centrale generalmente seduta. Figure ricorrenti: figura m. o f. in movimento, con le braccia allargate ai lati del corpo, con oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. o f. stante, con le braccia allargate ai lati del corpo, con o senza oggetti in una o in entrambe la mani; donna o giovane uomo nudo seduti, generalmente su un rilievo del terreno, con gambe incrociate con o senza oggetti in mano; giovani uomini stanti, ammantati, con una spalla scoperta, una mano protesa in avanti a reggere un oggetto; teste m. o f. di profilo (sui vasi di piccole dimensioni). Notevoli influenze da parte del P. di Roccanova (composizioni, figure ricorrenti fisse, decorazione floreale accessoria, capigliature, panneggi e ornamenti f., specchi resi in maniera prospettica). Repertorio di soggetti figurativi assai limitato. Disegno piuttosto approssimativo, volti resi grossolanamente e panneggi tratteggiati in maniera sommaria. Profili diritti, occhi sbarrati con grandi pupille nere, naso e mento appuntiti, labbra serrate rese mediante una piccola linea diritta, capelli a calotta o a ricci scomposti circondati da una linea risparmiata. Vasi di piccole e medie dimensioni decorati da teste f. di profilo verso sin. con capigliatura raccolta in un kekryphalos. Nelle figure m. nude, muscolatura del torace possente. Fra gli attributi, phiale, cassetta, timpano, tenia, girale, fiore, corona, piatto con dolci, fiaccola, situla, ramo di palma, specchio, volatile, bastone, strigile, piantina. Raffigurazione di elementi paesaggistici (girali, fiori, piantine, rocce, rilievi del terreno resi mediante file di puntini bianchi) e architettonici (pilastrino, capitello ionico). Nel campo, rosetta, fiore, cassetta, cista, finestra, palla. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro intervallati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, fascia decorata con motivo ad onda. Luogo di pRoduzionE Lucania meridionale interna. cRonoLogiA circa 360-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 136, 141, nn. 734, 787, Trendall 1970, 24, n. 787a, Hackens 1974, 209-213, n. 47, figg. 106-108, Trendall 1983a, 78, n. 787b, Bottini 1985b, 504, bottini 1989-1990, 607, tav. cXXVi, gualtieri 1990, 165, n. 12.2, tav. 66.4, Viscione 1996d, 244, n. 3.31.11, Bottini 1997b, 113-114, 140, nn. 1-2, Braunová, Čadíc, Dufková 2000, 21-22, tavv. 6.1-3, 7.1-2, Nava 2003, 684, tav. XLiii, figg. 1-2, nava 2005, 326, tav. XViii.2-3, ananich 2005, 29-30, tav. 42.1-4.

Vii boTTEgA dEL p di nApoLi 1959 TEcnichE Argilla di buona qualità e dalla colorazione intensa, non ricoperta dal bagno d’ocra. Vernice di buona qualità applicata sia in soluzione densa sia in soluzione diluita Utilizzo delle sovraddipinture in bianco aggiunto per strutture architettoniche, decorazioni accessorie, file di punti per indicare le linee di terreno. uso della tecnica a f.n. per la decorazione del collo e delle anse di alcune nestorides.

Vii 1 p di nApoLi 1959 (TAV 40 1-3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora di tipo panatenaico eponima [napoli, man, 81743 (h 1959)]. VAsi ATTRibuiTi 98 pRoVEniEnzE Lucania (3) - generica (1); interna (2): Viggiano. Apulia (2) - Messapia (2): Egnazia. Campania (2) – generica (1); golfo di Napoli (1): Napoli. 30

foRME VAscoLARi Nestorides (20); idrie (15); lekythoi (13); oinochoai (12): forma 2 (7), forma 5 (4), forma 1 (1); crateri (11): a campana (6), a volute (5); anfore di tipo panatenaico (10); skyphoi (8); lebetes gamikoi (6); ampolle (1); anfore (1); tazze (1). soggETTi Scene mitologiche (13): leone, grifo (2); apoteosi di Eracle (1); Eracle, Boreadi (1); Ermes, Eracle, Atena (1); Apollo, Eracle, Atena (1); Eracle in lotta contro Gerione (1); Eracle (1); Pan, Eracle recumbente, Dioniso, menade che suona il flauto (1); Perseo con il gorgoneion (1); Atena e giovane guerriero presso una stele (1), duello tra due giovani guerrieri, amazzone, due cani ai lati di un grifo (1); leone, cervo, grifo (1). scene a “soggetto tragico” (1): due giovani uomini nudi ai lati di antiope (1). Corteggio dionisiaco (21): satiro (4); donna, giovane uomo nudo (3); giovane uomo nudo, donna, Dioniso (1); menade, giovane uomo nudo (1); satiro seduto su un altare, satiro (1); satiro, due giovani uomini nudi (1); satiro presso una stele (1); menade (1); menade in corsa (1); due donne ai lati di un satiro (1); giovane guerriero (1); donna presso un kalathos (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo con volatile, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo con volatile (1). Scene con Eros (4): Eros, due donne (3); giovane uomo, due donne, Eros, donna (1). Scene con Nike (1): duello tra due giovani guerrieri, satiro, Nike (1). Scene con indigeni (2): komos (1); duello tra due giovani guerrieri (1). Scene generiche (123): donna (22); donna in corsa (19); giovane uomo nudo (15); giovane guerriero (9); giovane uomo nudo in corsa (7); giovani uomini ammantati (4): due (3), tre (1); donna, giovane uomo nudo (4); giovane guerriero, donna (4); lotta tra giovani guerrieri (2); offerenti presso un naiskos (2); donna con volatile, giovane uomo nudo (2); cavaliere (2); offerenti presso una stele (2); due donne (2); giovane guerriero in corsa (1); giovane uomo ammantato (1); donna in corsa verso un kalathos (1); donna presso un altare (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); acrobata su cavallo (1); giovane uomo nudo, donna presso una stele, giovane uomo nudo, donna (1); donna, due giovani uomini nudi (1); donna, giovane uomo nudo, donna in corsa (1); testa f. (1); giovane uomo nudo con volatile (1); cavallo (1); due giovani guerrieri, donna (1); giovane uomo ammantato (1); duello tra due giovani guerrieri (1); donna, giovane uomo nudo, gatto, donna, cigno, cerbiatto (1); tre giovani guerrieri (1); due giovani uomini, due donne (1); due giovani uomini ai lati di una donna (1); fanciullo, giovane uomo nudo, due donne (1); due donne, giovane uomo (1); testa barbata (1); cammello (1); giovane che attacca un cinghiale (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); parte di donna (1); colonna ionica sormontata da un cratere a calice (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Nella maggior parte dei casi, composizioni comprendenti da una a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati, raramente con sovrapposizioni di piani; meno frequentemente, composizioni comprendenti da tre a sei figure disposte su livelli differenti con sovrapposizione di piani. in un solo caso, su una lekythos schiacciata [Monaco, AuG, 3270 (J 808)], composizione ripartita su due registri, ciascuno comprendente otto figure disposte sullo stesso livello con parziale sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo stante di t.q., con una mano protesa in avanti a reggere una lancia e mantello ripiegato sull’altro braccio; donna stante con mano protesa; donna o giovane uomo stanti o in movimento con braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; donna o giovane uomo nudo seduti su uno sperone roccioso o su un klismos, a gambe incrociate, con oggetti in una o in entrambe le mani; Atena stante o in movimento armata di scudo borchiato, lancia ed elmo crestato; guerrieri greci e indigeni in lotta; Eracle stante o in movimento, con clava e leontea; Ermes stante con clamide e petaso ed oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo nudo con un piede sollevato e appoggiato su un rilievo roccioso o su un pilastrino, con oggetti in una o in entrambe le mani; figure m. (giovani uomini, figure alate [Boreadi?]) in corsa, con mano protesa in avanti, talvolta a reggere un oggetto; Nike in volo in atto di protendere una corona.

cERAMicA LucAnA (L) Influenze da parte dei P. di Brooklyn-Budapest (decorazione accessoria soprattutto sulle nestorides), delle coefore (motivi decorativi in forma di V e a raggi), di roccanova (motivo decorativo a forma di Z, fiori nella decorazione accessoria, profili con linea fronte-naso concava). Repertorio di soggetti figurativi piuttosto limitato (frequente rappresentazione di scene mitologiche con Atena ed Eracle), schemi decorativi accessori e figure ricorrenti fisse ripetuti insistentemente. Predilezione per figure isolate (donne o giovani uomini stanti, in movimento o seduti di t.q.). Nella fase iniziale della produzione figure dalla corporatura snella e slanciata. Nel corso della produzione appesantimento delle corporature, soprattutto nelle figure m. dall’aspetto piuttosto tozzo e tarchiato. nei giovani uomini nudi, torace largo, muscolatura possente, peli pubici talvolta indicati mediante una piccola macchia scura. Profili con linea fronte-naso concava, menti pesanti e rotondeggianti, occhi grandi, bocche aperte con labbro s. sottile e labbro i. reso mediante una linea ricurva rivolta verso il basso che conferisce al volto un aspetto scontento. capigliature a riccioli scomposti sulla fronte e intorno alle orecchie, talvolta raccolte con una fascia risparmiata. nella fase iniziale della produzione capigliature f. raccolte in un grosso chignon sulla sommità del capo. Nelle figure f., seni prominenti e sporgenti con capezzoli indicati mediante una piccola crocetta; chitoni fermati sulle spalle mediante fermagli, pepli stretti in vita mediante una sottile cintura e decorati con una sottile fascia scura. Nella fase finale della produzione disegno piuttosto approssimativo e rozzo, composizioni ambiziose ma eseguite in maniera imprecisa e talvolta non prive di fraintendimenti. Singolare raffigurazione di un giovane uomo nudo in ginocchio sulla groppa di un cavallo. Notevole varietà di attributi: phiale, asta, timpano, specchio, lancia, volatile appollaiato, fiaccola, scudo, cassetta, tirso, palla, situla, corona, cista, oinochoe, otre, benda, fuso, caduceo, corona, rametto, fuso, elmo. Frequente raffigurazione di animali reali e fantastici (uccelli in volo o appollaiati, spesso con oggetti tra le zampe (corona, benda), canidi, cavalli, leone, grifoni). Raffigurazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi, rilievi del terreno, pile di piccoli massi, piantine con o senza fiori, rami di alloro con o senza bacche, rami di palma, alberelli, girali, tralci d’uva), d’arredo (trapeza, kline, klismos, cratere a calice su supporto) e architettonici (colonna ionica talvolta sormontata da grossa kylix, pilastrino, naiskos con all’interno un elaborato elemento vegetale o un’anfora monumentale). Nel campo, benda a festone, disco crociato, palla, svastica, ghirlanda, croce, rosetta. nella decorazione accessoria, vasto repertorio di motivi decorativi (meandri a svastica intervallati da riquadri vuoti, tralci di vite a f.n., palmette e girali, scacchiere) e frequente uso di diverse tipologie di fiori, spesso in forma di ventaglio. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro intervallati a quadrati con croce inscritta e puntini o con croce inscritta e trattini sui lati, sovrastanti una fascia decorata da motivo a V o a raggi; fascia decorata con motivo ad onda corrente o in forma di Z. Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 142-152, nn. 788-873, tavv. 67-70, Trendall 1970a, 25, nn. 841a, 843a, 850a, trendall 1973d, 174-175, nn. 813a, 823a, 849a, trendall 1983a, 79-80, nn. 810a, 821a, 826a, 843b, tav. X.3-4, Trendall 1989, 61-62, fig. 96, Nava 2003, 684, tav. XLIV, fig. 2.

Vii 2 sEguAci dEL p di nApoLi 1959 Vii 2 1. c

Vicini nELLo sTiLE AL p di nApoLi 1959

VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE Lucania (4) –tirrenica (3): Roccagloriosa; interna (1): Anzi. Campania (1) – interna (1): generica.

foRME VAscoLARi Nestorides (5); lebetes gamikoi (3); lekythoi (3); anfore di tipo panatenaico (2); idrie (2); crateri (1): a volute (1); epichyseis (1); oinochoai (1): forma 8 (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Atena, Eracle, Iolao (1); amazzone, giovane guerriero (1). Corteggio dionisiaco (3): komos con Dioniso (1); giovane guerriero, donna (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (6): Eros, giovani uomini nudi e donne presso una stele (1); due donne ai lati di un altare, due eroti (1); tre donne nude presso un louterion, Eros (1); Eros, donna (1); giovane uomo nudo, donna, Eros (1); Eros, donna, erote (1). Scene generiche (24): testa f. (5); donna, due giovani guerrieri (1); giovane guerriero con volatile, donna (1); giovane guerriero presso un altare (1); donna, giovane guerriero (1); due donne ai lati di una giovane guerriero (1); giovane uomo che conduce un toro presso un altare, donna (1); due donne e un giovane uomo nudo presso una stele (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); offerenti presso un naiskos (1); giovane uomo nudo con volatile, donna, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); due giovani uomini (1); due giovani uomini ammantati (1); due donne ai lati di un altare (1); donna (1); donna in corsa (1); volatile (1); testa di m. (1); giovane uomo nudo, parte di figure (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo stante di t.q., con braccio proteso in avanti e oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. (Eracle, giovane uomo) stante, con un piede sollevato e appoggiato su un basamento o su un rocchio di colonna, con o senza oggetti in mano; giovane uomo stante o seduto con volatile appollaiato sulla mano; donna stante di t.q. con una mano protesa in avanti a reggere un oggetto. Influenze da parte del P. di Napoli 1959 (schemi e motivi della decorazione accessoria, motivi floreali, trattamento dei panneggi, soprattutto f., corporatura delle figure m., profili, capigliature m., ripresa di alcune figure ricorrenti). Predilezione per le raffigurazioni comprendenti due o tre personaggi. Nei giovani uomini nudi andamento sinuoso della postura con lieve inclinazione dell’anca, disegno della linea pelvica resa con un’ampia linea ad U, accurata definizione della possente muscolatura del torace. capigliature f. spesso raccolte in uno chignon trattenuto sulla nuca da una larga fascia decorata. Chitoni f. caratterizzati da un panneggio quasi velificato che aderisce soprattutto alle gambe, con pieghe fitte e sottili, sul busto gruppi di pieghe ad andamento curvilineo. Varietà di attributi: tirso, strigile, lancia, phiale, girale, situla, volatile appollaiato, timpano, corona, oinochoe, specchio, rametto. Raffigurazione di elementi paesaggistici (rilievi del terreno resi mediante una linea ondulata risparmiata o mediante file di piccoli massi, sperone roccioso reso mediante una linea di contorno a risparmio, piantine con o senza fiori, girali) e architettonici (capitello ionico, rocchio di colonna scanalata, naiskos con all’interno una statua, piccolo basamento, altare). Nel campo, benda a festone, disco crociato, palla, palla con svastica, croce, rosetta, cassetta, finestra, patera, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro intervallati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, sovrastanti una fascia decorata da motivo a V o a raggi. Luogo di pRoduzionE Lucania interna/tirrenica. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 152-153, nn. 874-885, Trendall 1970a, 25, n. 874a, Trendall 1973d, 175, n. 877a, Trendall 1983a, 79-80, nn. 877b, Gualtieri 1990, 164, nn. 9.22-24, tav. 62.3-5, figg. 15-16, Maffettone 1996, 106, nn. 42.2-4.

Vii 2 2. c

dEL g di bRuXELLEs R 304

(TAV 40 4)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della nestoris eponima (bruxelles, mrah, r 304). 31

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); idrie (1); nestorides (1); oinochoai (1): forma 2 (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Eracle punisce il centauro aggressore di Deianira (2); duello tra guerriero greco e amazzone (1). Scene generiche (2): tre giovani uomini ammantati (1); lepre, due cani (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati, raramente con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: centauro barbato in movimento, spesso retrospiciente in atto di scappare; Eracle con clava e leontea in lotta con un centauro (Nesso); giovani uomini nudi e donna in movimento con oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte dei P. di Roccanova (elementi floreali nella decorazione accessoria) e di Napoli 1959 (figure dalle corporature massicce e tozze, resa dei nudi m.). Affinità con il P. del Primato (Nike, elaborati motivi floreali nella decorazione accessoria). Predilezione per la raffigurazione di scene di lotta (Lapita-centauro; Eracle-Nesso; amazzone-greco). figure dalla corporatura tozza e massiccia, teste di grandi dimensioni, profili diritti con menti caratterizzati da un accentuato prognatismo, bocca resa mediante un’unica linea ricurva verso il basso, sopracciglio definito mediante un’ampia linea curva. capigliature a massa di riccioli scomposti circondati da una linea di contorno risparmiata. Nelle figure m. nude dettagliate descrizione della muscolatura del torace, disegno della linea pelvica resa con un’ampia linea ad u, peli pubici talvolta indicati mediante una piccola macchia scura. Nei centauri dettagliata descrizione della muscolatura del torace e della parte i. equina con indicazione del pelo sul dorso e intorno alla linea pelvica. Nelle figure f. (in part. Deianira in fuga e Nike in volo) panneggi fortemente mossi e caratterizzati da gruppi di pieghe fitte e curvilinee. Tra gli attributi, predilezione per tirso, torcia, doppio flauto, palla. Raffigurazione di elementi paesaggistici (rilievi del terreno resi mediante una linea ondulata risparmiata, rocce sovrapposte, piantine, alberelli, pianta con fiore campanulato, girali e piante stilizzate). nel campo, palla, uccello in volo, rosette. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro intervallati a quadrati con croce inscritta e trattini negli angoli; fascia ad ovoli. Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 154-155, nn. 887-890, Trendall 1983a, 79.

Vii 2 3. c Vicino nELLo sTiLE Ai p di nApoLi 1959 E di bRuXELLEs R 304 (TAV 41 1) VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE Lucania (1): anzi. foRME VAscoLARi nestorides (1). soggETTi scene mitologiche (1): achille e troilo (1). Scene generiche (1): offerenti presso un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizione comprendente tre figure disposte su livelli leggermente sfalsati attorno ad un naiskos centrale, con sovrapposizioni di piani. Influenze da parte del P. di Napoli 1959 (tratto del disegno, decorazione accessoria, figure dalla corporatura tozza, profili) e dei C. del G. di Bruxelles R 304 (figure dalla corporatura tozza e con teste di grandi dimensioni, prognatismo). Affinità con il P. del Primato (anfora monumentale a f.n.). Figure dalla corporatura tozza e massiccia, profili con linea fronte-naso concava, menti rotondeggianti caratterizzati da un lieve prognatismo, occhi piccoli, capigliature a calotta a massa compatta circondate da una linea di contorno risparmiata. 32

Raffigurazione di vasi (anfora monumentale a f.n., idria, anfora distesa al suolo) e di elementi paesaggistici (albero) e architettonici (naiskos). Nel campo, palla, benda a festone; sulla parete di fondo del naiskos, ghirlanda. Al di sotto del campo figurato, meandro continuo. Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 154, n. 886.

Vii 2 4. p dELL’AcRobATA (TAV 41 2) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di un acrobata a cavallo sull’idria eponima (Torino, MdA, 4482). VAsi ATTRibuiTi 9 foRME VAscoLARi Idrie (3); nestorides (2); oinochoai (2): forma 2 (1), forma 5 (1); anfore di tipo panatenaico (1); crateri (1): a campana (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro in corsa (1). scene con indigeni (1): cavaliere (1). Scene generiche (12): donna, giovane uomo nudo (2); giovane guerriero (2); acrobata su cavallo (1); donna, giovane guerriero (1); due giovani uomini nudi (1); combattimento (1); lotta tra due cavalieri e un giovane guerriero, due cani (1); cavaliere (1); giovane uomo nudo (1); idria all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani. In un solo caso, composizione ripartita su due registri, quello s. comprendente cinque figure disposte su livelli sfalsati e con parziali sovrapposizioni di piani, quello i. comprendente tre figure disposte su livelli differenti con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo (acrobata o guerriero) a cavallo; guerriero indigeno a cavallo o a piedi; donna o giovane uomo stanti o in movimento, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in entrambe le mani. Influenze da parte del P. di Napoli 1959 (corporature m. tozze, sebbene rese in maniera più grossolana, raffigurazione dell’acrobata a cavallo, decorazione accessoria: tralcio di vite a f.n., girali, meandro a svastica, motivo a forma di Z). disegno dal tratto scadente con predilezione per l’uso di linee spezzate che conferiscono un aspetto di notevole rigidità e spigolosità alle figure. Predilezione per la raffigurazione di figure m. a cavallo (acrobata, guerrieri isolati o in scene di combattimento). Profili spigolosi e poco accurati, talvolta piuttosto appiattiti, occhi di piccole dimensioni, talvolta orecchie di grandi dimensioni. Nelle figure m. nude, corporatura tozza con braccia di lunghezza sproporzionata rispetto al resto del corpo, muscolatura del torace descritta in maniera approssimativa con indicazione dei capezzoli e dell’ombelico tramite piccoli cerchietti, peli pubici talvolta indicati mediante una piccola macchia scura. capigliature a massa compatta con riccioli scomposti attorno alle orecchie e sulla nuca. Panneggi caratterizzati da gruppi di pieghe rese mediante linee spezzate, orli stondati. Tra gli attributi, predilezione per fiaccola, cassetta, fiore, scudo, lance, rami di palma, phiale, pilos. Resa molto rozza e approssimativa dell’anatomia dei cavalli, con dettagliata ma grossolana indicazione delle criniere. Accurata descrizione delle armi (elmo con cimiero, scudi con emblema centrale e orlo borchiato, lance). Raffigurazione di vasi (idria monumentale), di elementi paesaggistici (piantina, girale) e architettonici (naiskos). Nel campo, rosette, croce, fiore. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente o a meandro continuo. Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 155-156, nn. 891-898, tav. 71.1-3, Trendall 1973d, 174, Trendall 1983a, 79, 81, n. 896a, trendall 1989, 62.

cERAMicA LucAnA (L)

Vii 2 5. c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELL’AcRobATA

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); lekythoi (1). soggETTi Scene generiche (3): donna, cane (1); giovane guerriero presso un pilastrino (1); due colonne ioniche (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una sola figura (donna, giovane uomo) o elementi inanimati (palmetta tra colonne ioniche). Influenze da parte del P. dell’Acrobata (tratto del disegno, sebbene ancora più grossolano, anatomia delle figure, profili, panneggi, decorazione accessoria). disegno dal tratto molto scadente con predilezione per l’uso di linee spezzate che conferiscono un aspetto di notevole rigidità e spigolosità alle figure. Capigliature a calotta a massa compatta circondate da una linea di contorno risparmiata. Raffigurazione di elementi architettonici resi in maniera molto sommaria (pilastrini, colonne ioniche). Nel campo, palla, benda a festone, svastiche. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 156, n. 899, Trendall 1970a, 26, n. 898a, tav. VI.4, Trendall 1983a, 81.

Vii 2 6 c

dEL g di ToRino

(TAV 41 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione delle anfore di tipo panatenaico (torino, mda, 4677 e 4730) e dello skyphos (Torino, MdA, 4472) eponimi. VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Anfore di tipo panatenaico (2); skyphoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (2): satiro (2). Scene generiche (4): donna (2); donna in corsa (1); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una sola figura. Figure ricorrenti: figura m. (giovane uomo nudo o satiro) in corsa a ginocchia alzate, con le braccia allargate ai lati del corpo, con o senza oggetti in mano; donna in movimento, in un solo caso retrospiciente, con le braccia allargate ai lati del corpo ed oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte dei P. di Napoli 1959 (schemi delle figure ricorrenti, sebbene resi in maniera molto più rozza) e dell’Acrobata (disegno dal tratto spigoloso, sebbene ancora più grossolano). disegno dal tratto scadente. resa estremamente approssimativa dei lineamenti del viso e dei particolari anatomici, a tal punto da conferire alle figure quasi dei tratti grotteschi. Fra gli attributi, frequenti otre, palla, ghirlanda. Roccia resa come una grossa sfera. Nel campo, palla, finestra, civetta, kottabos con asta a zig-zag. Al di sotto del campo figurato, meandro a incastro interrotto da riquadri con croce e trattini sui lati, fascia a girali. Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 156-157, nn. 900-902.

Vii 2 7. p di dAwLish (TAV 41 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della nestoris eponima (Dawlish, Luscombe Castle, Sir Peter Hoare, Bart: Trendall 1967b, 157, n. 903).

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Lucania (1) – interna (1): anzi. foRME VAscoLARi Nestorides (3); idrie (3); lekythoi (2); lebetes gamikoi (1); crateri (1): indeterminato (1). soggETTi Scene con Eros (2): Eros presso un altare (1); giovane uomo nudo, donna che suona il flauto, Eros, due colonne ioniche (1). Scene generiche (12): donna, giovane uomo nudo (2); duello tra due giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una lekythos, pilastrino (1); due giovani uomini nudi presso un pilastrino (1); giovane uomo nudo in corsa verso una colonna (1); donna (1); giovane uomo nudo (1); giovane guerriero in corsa (1); giovane uomo ammantato (1); cista con lekythos, colonna (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani. Solo in un caso, sull’idria a Torino, MdA, 4485, tre figure, di cui una in volo. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, stante o in movimento, con oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo in corsa, con oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte del P. dell’Acrobata (figure dagli arti sproporzionatamente lunghi; resa dei capezzoli e dell’ombelico, peli pubici resi mediante piccola macchia scura). Rappresentazione della figura umana, soprattutto nei giovani uomini nudi, grossolana, approssimativa ed assolutamente priva di senso della proporzione, in part. braccia e gambe sproporzionatamente lunghe rispetto al torace, teste di grandi dimensioni. Nei nudi m. resa rozza della muscolatura del torace, con capezzoli ed ombelico resi mediante grossi cerchi con all’interno un grande punto nero. Nei profili, occhi di grandi dimensioni, collocati molto in alto sulla fronte. capigliature a calotta con lunghi riccioli sulla nuca. Panneggi rigidi e schematici caratterizzati da fasci di pieghe parallele nella parte i. del corpo e da pieghe scomposte sul torace. Raffigurazione di animali (uccello, cigno, cavalli). Per i giovani uomini, frequente la presenza di attributi quali asta, lancia, spada, strigile, bastone, ghirlanda. Predilezione per la raffigurazione di lekythoi a f.n. Raffigurazione di elementi paesaggistici (piantina, ramo d’alloro) e architettonici (colonne ioniche, altari, pilastrini). nel campo, palla con svastica, palla con croce apicata. Al di sotto del campo figurato, meandro ad incastro interrotto da riquadri con croce inscritta e trattini negli angoli; fascia ad onda corrente o ad ovoli. Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 157-158, nn. 903-911, tav. 71.4-6, Trendall 1970a, 26, n. 909a, Trendall 1973d, 174, trendall 1983a, 79, 81, trendall 1989, 62.

Viii boTTEgA dEL p dEL pRiMATo TEcnichE Argilla di buona qualità e dalla colorazione intensa, non ricoperta dal bagno d’ocra. Vernice di buona qualità applicata da tutti i C. in soluzioni variamente diluite per rendere riccioli delle capigliature, pieghe delle vesti, decorazioni delle stoffe. Uso diffuso dei colori aggiunti, perlopiù bianco ma anche giallo ocra, per elementi metallici e lapidei, strumenti musicali, piumaggio di ali, corpi di animali, foglie, pile rocciose, bende e ghirlande che cingono le capigliature, bordi delle vesti, stringhe delle calzature, oggetti sospesi nel campo, decorazioni accessorie vegetali e geometriche, in particolar modo meandri e ovoli sul collo e scacchiere, rosette e scudi a rilievo sulle rotelle delle nestorides. Si distinguono nettamente per la qualità inferiore dei materiali (argilla chiara e vernice opaca e tendente a scrostarsi) e per l’assenza delle sovraddipinture i vasi rinvenuti a marcellina di santa maria del cedro. 33

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Viii 1 pREcuRsoRi Viii 1 1. p di s piETRobuRgo 988 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo [San Pietroburgo, Ermitage, 988 (St 355)]. VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE Lucania (1) – interna (1): anzi. foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (1), a volute (1). soggETTi Scene mitologiche (2): liberazione di Era dal trono d’oro (1); Apollo e Marsia (1). Corteggio dionisiaco (2): satiro, Eros e menade ai lati di Dioniso e Arianna abbracciati (1); satiro e giovane uomo ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a sette figure, generalmente disposte su livelli diversi intorno ad una figura centrale, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: figure m. (Dioniso, satiro) o f. sedute su un rilievo del terreno, spesso con le gambe incrociate e con oggetti in entrambe le mani; Nike in volo o seduta. Notevoli influenze da parte del P. del Primato (scelta di alcuni soggetti [Nike seduta, divinità f. su trono, Apollo con cetra], composizioni gravitanti intorno ad una figura centrale, resa dei volti di t.q. o di prospetto, figure f. con stephane radiata, figure m. con ghirlanda di foglie sul capo, trattamento dei panneggi, uso diffuso delle sovraddipinture). Frequente uso dello scorcio. Predilezione per la raffigurazione di volti visti frontalmente o di t.q., menti pesanti e rotondeggianti, nasi lunghi e affilati, occhi grandi, labbra carnose, orecchie piccole e dettagliatamente disegnate. Nelle figure di divinità, capelli a lunghi riccioli che scendono sulle spalle; nelle figure m., capigliature a riccioli compatti, in quelle f., chignon raccolto in un sakkos. Nelle figure m. nude, muscolatura possente del torace dettagliatamente descritta. Panneggi morbidi resi mediante fitte pieghe sottili e dall’andamento sinuoso, tessuti decorati con una fascia scura verticale dentellata o con motivo a stelline. Fra gli attributi, preferenza per doppio flauto, tirso, kantharos, corona, phiale. Uso diffuso delle sovraddipinture nei gioielli, nei dettagli delle vesti, degli attributi, delle ali di Nikai o di eroti e degli elementi d’arredo. rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievi del terreno resi mediante sottili file di piccoli puntini bianchi, alberelli, piantine) e d’arredo (trono, sgabello poggiapiedi, thymiaterion, lekythos). Al di sotto del campo figurato, meandro. Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 161, nn. 912-913.

Viii 1 2. c

Vicini nELLo sTiLE AL p di s

piETRobuRgo 988

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); idrie (1); nestorides (1). soggETTi Scene mitologiche (1): donna, Eracle (?) seduto su un tripode (1). Corteggio dionisiaco (2): satiro e cane ai lati di una colonna ionica (1); satiro e menade (1). Scene generiche (4): donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo, cavallo (1); donna, giovane uomo nudo, cavallo (1); tre giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo seduto; giovane uomo stante accanto al suo cavallo; satiri. 34

Notevoli influenze da parte del P. di San Pietroburgo 988 (postura delle figure, figure f. con stephane radiata, figure m. con ghirlanda di foglie sul capo, trattamento dei panneggi, uso diffuso delle sovraddipinture). Profili con menti rotondeggianti, nasi lunghi e affilati, occhi grandi con palpebra s. più lunga di quella i. Capigliature f. raccolte in uno chignon sulla nuca, spesso fermato da una stephane radiata. Panneggi morbidi resi mediante fitte pieghe sottili e dall’andamento sinuoso. Frequente rappresentazione di animali (cane, cavalli). Rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievi del terreno resi mediante file di puntini bianchi, rocce con dettagli interni in vernice diluita) e architettonici (pilastrino, tripode, colonna ionica). nel campo, palla, croce. Al di sotto del campo figurato, meandro ad incastro interrotto da riquadri con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 162, nn. 914-916, Trendall 1970a, 27.

Viii 2 p dEL pRiMATo (TAVV 42 1-43 1, iii 1) dEnoMinAzionE Da “Il Primato artistico italiano”, titolo della rivista in cui furono pubblicati per la prima volta alcuni vasi attribuitigli. VAsi ATTRibuiTi 174 pRoVEniEnzE Lucania (18) – generica (1); interna (12): generiche (2), Anzi (6), Laurenzana (2), Marsico (1), Pomarico (1); meridionale (2): generica (1), Castelluccio (1); tirrenica (2): Paestum (1), Roccagloriosa (1); conf. Peucezia (1): Timmari. Campania (3) – generica (1); area capuana (1): S. Agata de’ Goti; settentrionale (1): Piedimonte d’Alife. foRME VAscoLARi Nestorides (41); crateri (25): a volute (14), a campana (7), a calice (3), indeterminati (1); lekythoi (22); anfore di tipo panatenaico (18); oinochoai (18): forma 3 (10), forma 6 (4), forma 2 (2), forma 5 (2); skyphoi (18); idrie (10); lebetes gamikoi (9); pelikai (5); coppe (2); epichyseis (2); cruets (1); lekanides (1); situle (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (23): Eracle, Nike (6); Eracle in lotta contro il toro (1); Eracle punisce il centauro aggressore di Deianira (1); Eracle, donna (1); Eracle (1); Eracle nel giardino delle Esperidi (1); Eracle e Apollo, donna alla finestra (1); Ermes e Nike ai lati di Eracle (1); Achille e Troilo (1); tre eroti intorno ad Afrodite (1); Ares, Afrodite, Eros (1); Apollo (1); donna e satiro ai lati di Apollo (1); cavallo alato, leone (1); Prometeo (?)(1); sfinge (1); Dioniso infante allattato da una ninfa, Eros, giovane uomo, pantera (1); leone, grifo (1). Scene a “soggetto tragico” (4): Oreste a Delfi (1); Oreste, Pilade, Elettra presso la tomba di Agamennone (1); Eros, Fedra su trono, donna presso un thymiaterion (1); maschera tragica di elettra (1). Corteggio dionisiaco (41): satiro (7); Dioniso (3); donna in corsa (3); Dioniso, donna (2); donna, giovane uomo nudo (2); giovane uomo nudo (2); giovane uomo nudo in corsa (2); satiro e Dioniso in corsa (1); due menadi ai lati di Dioniso, donna alla finestra (1); due giovani uomini ammantati ai lati di Dioniso (1); satiro e giovane uomo ammantato ai lati di Dioniso (1); komos con Dioniso (1); libagione con Dioniso e Nike (1); Dioniso, satiro, Eros (1); Nike, Dioniso, satiro, giovane uomo (1); satiro e menade in corsa (1); menade presso una stele (1); satiro itifallico (1); menade (1); donna (1); giovane uomo nudo e donna in corsa (1); giovane uomo con volatile, donna (1); donna, giovane guerriero (1); satiro, donna (1); simposio (1); due giovani uomini nudi in corsa (1); donna presso un altare (1). Scene con Eros (32): Eros (19); Eros, donna (5); Eros presso un altare (2); Eros su carro trainato da due oche (1); Eros, volatile, gatto (1); Eros, giovane uomo nudo (1); Eros, giovane uomo, donna (1); Eros con volatile (1); Eros presso un pilastrino (1).

cERAMicA LucAnA (L) Scene con Nike (12): Nike (6); Nike presso un altare (2); Nike, giovane uomo nudo (2); Nike con volatile presso una colonna ionica (1); Nike presso una colonna ionica (1). Scene con indigeni (1): Nike, giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (176): volatile (24); giovane uomo nudo (23); testa f. (20); donna (15); offerenti presso un naiskos (10); giovane uomo ammantato (10); donna, giovane uomo nudo (7); giovani uomini ammantati (6): due (4), tre (2); donna in corsa (5); testa m. (5); donna con volatile (4); cane (3); giovane uomo (3); giovane uomo nudo in corsa (2); giovane uomo e donna ai lati di un monumento con statua di cavaliere (2); donna alla finestra (2); giovane uomo nudo con volatile (2); giovane uomo nudo, donna con volatile (2); giovane uomo con volatile, due donne (1); donna su carro trainato da due cervi (1); donna che suona il flauto, danzatrice (1); giovane uomo ammantato presso una stele (1); giovane uomo ammantato in corsa (1); giovane uomo ammantato con volatile (1); offerenti presso la statua di un giovane guerriero (1); giovane guerriero in corsa, giovane guerriero, guerriero barbato su biga (1); guerriero barbato che trattiene per i capelli un giovane uomo nudo inginocchiato, uomo barbato (1); donna e uomo barbato ai lati di un giovane guerriero (1); due coppie di donne e giovani uomini nudi presso una colonna ionica (1); giovane uomo presso un naiskos (1); due donne ai lati di una stele (1); naiskos (1); donna con volatile e donna ai lati di un giovane uomo (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna (1); giovane uomo ammantato, donna con volatile (1); due donne (1); giovane uomo che scrive con uno stilo su una tavoletta (1); danzatrice ammantata (1); due volatili (1); donna, cervo (1); tre giovani uomini e donna presso una stele (1); lepre (1); testa (1); asino (1); colonna ionica (1); oca (1); cervo e cane in corsa (1); pantera, volatile (1); anfora a f.n. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Predilezione per composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani, o disposte su livelli sfalsati con sovrapposizione di piani. in part., predilezione per composizioni comprendenti due figure disposte ai lati di un naiskos. Su vasi di grandi e medie dimensioni (crateri a volute, anfore panatenaiche, nestorides, idrie), soprattutto nella fase iniziale della produzione, predilezione per composizioni più complesse e ambiziose, comprendenti da tre a cinque figure disposte su livelli differenti, spesso con sovrapposizione di piani. Su vasi di piccole o medie dimensioni (oinochoai, lekythoi schiacciate, skyphoi), soprattutto nella fase tarda della produzione, predilezione per composizioni comprendenti una sola figura isolata (Eros, testa f., animale) o due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: Eros o Nike in volo, con gambe protese indietro e braccia protese in avanti o allargate ai lati del corpo, con oggetti in una o in entrambe le mani; Nike seduta di t.q., con ali spiegate e testa di profilo o di prospetto reclinata verso il basso ad osservare la scena sottostante; giovane uomo nudo, stante di t.q. su un rilievo del terreno o su una roccia, con un piede posto leggermente più in alto dell’altro, appoggiato ad un bastone e con un braccio proteso in avanti a reggere un oggetto; giovane uomo nudo, stante di t.q., retrospiciente, con braccio piegato e poggiato su un monumento funebre e bastone nell’altra mano; giovane uomo stante di profilo, completamente ammantato; donna stante, ammantata e con capo velato; figura m. (Eracle, giovane uomo) o f. stanti di t.q., con un piede leggermente scartato di lato, oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. (Eracle, giovane uomo) o donna in movimento, retrospicienti, con le braccia allargate ai lati del corpo ed oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. (Eracle, giovane uomo, satiro) o f. stante, con un piede sollevato e poggiato su una roccia, busto piegato in avanti, gomito puntato sul ginocchio sollevato corrispondente, con o senza oggetti in mano; figura m. (giovane uomo, Dioniso, Eros) o f. (donna, Nike) seduta di t.q., con testa di profilo, raramente retrospiciente, gambe incrociate, un braccio leggermente proteso in avanti e l’altro disteso lungo il fianco, spesso con volatile appollaiato su una mano e ramo di palma nell’altra o con oggetti in una o in entrambe le mani; donna seduta di t.q. su roccia, con entrambe le braccia piegate e leggermente protese in avanti e oggetti in una o in entrambe le mani; donna seduta con corpo e volto di t.q., retrospiciente, una mano appoggiata

sulla gamba e l’altra protesa in avanti, con o senza oggetti; uomo barbato, con ampia stempiatura e lunghi capelli, semipanneggiato, seduto su klismos in un naikos, in atto di suonare una cetra; satiro in corsa visto da tergo; donna o satiro danzanti, con o senza doppio flauto; Atena stante di t.q., con egida, elmo con alto cimiero, lancia e scudo; donna, spesso velata, affacciata ad una finestra; Eros o donna alla giuda di una biga trainata da animali (cigni, cerbiatti); teste f. di profilo, talvolta con indicazione delle spalle, talvolta con mano davanti al volto con volatile appollaiato o con oggetti; teste f. di profilo o di t.q. emergenti da corolla in cornice vegetale; volatile di profilo ad ali spiegate; animali; palmette. Influenze da parte del P. di Brooklyn-Budapest (postura delle figure, panneggi dei giovani uomini ammantati raffigurati sui lati secondari). Soprattutto nella fase iniziale della produzione, influenze da parte dei C. apuli dello stile ornato (modelli compositivi con un numero elevato di figure soprattutto sui vasi di grandi dimensioni) e da parte dei P. di Licurgo (resa dei volti di t.q. e di prospetto, donne o uomini con volto di t.q. e testa leggermente piegata, giovane uomo con lunghe ciocche ricciolute, donna con stephane radiata, donna con chitone sceso sulle spalle, figure alate in volo con panneggio svolazzante, giovani nudi stanti di profilo, panneggi decorati con motivo a palmette, pepli con risvolti ondulati in vita, nella decorazione accessoria, motivo ad ogiva e palmette intervallate a fiori di loto, naiskos ionico con travi trasversali, bue pezzato, linea del terreno puntinata con piantine, rocce con all’interno un nucleo scuro), di Dario (schemi decorativi accessori molto elaborati con una struttura quasi architettonica soprattutto sul collo dei crateri a volute, fiori sormontati da teste f.) e di Atene 1714 (rami di palma). Nella fase finale della produzione, affinità con il P. di Napoli 1959 (imbarbarimento dello stile, disegno più grossolano e meno curato, predilezione per la rappresentazione di scene mitologiche con Eracle). Affinità con la produzione pestana (nel campo, figura f. velata alla finestra). Ampia gamma di soggetti con predilezione per quelli mitologici (Eracle, Atena, oreste, apollo, afrodite, achille e troilo), dionisiaci e funerari sui vasi di grandi dimensioni, mentre su vasi di piccole dimensioni netta preferenza per la rappresentazione di figure isolate (giovane uomo, donna, Eros), teste f., animali reali o fantastici (volatili, felini, canidi, lepri, sfinge) ed elementi vegetali (palmette, rami, ghirlande di alloro, fiori) o architettonici (colonne ioniche). Sul collo dei vasi di grandi dimensioni, prevalentemente crateri a volute e nestorides, predilezione per elaborati schemi decorativi: figure f. o m. alla guida di carri, teste f. di profilo o di t.q. emergenti da corolle in cornice vegetale, inseguimenti di animali (cervidi e canidi, cavalli alati, felini), complesse cornici vegetali e floreali, talvolta con volatili. Uso diffuso dello scorcio e frequente resa prospettica di figure e di elementi architettonici e d’arredo. Profili con nasi prominenti, in cui è sovente indicata la narice, e linea fronte-naso diritta, menti piccoli e rotondeggianti, occhi grandi con pupilla tangente alla palpebra s. più lunga di quella i., ampia arcata sopracciliare, labbra piccole indicate mediante un breve tratto ricurvo verso il basso, orecchie piccole e rotonde. Nella fase tarda della produzione, eccessiva accentuazione delle caratteristiche fisionomiche dei profili con effetto deformato e quasi caricaturale. Frequente rappresentazione di volti visti di t.q. e frontalmente, testa piegata su un lato, torsione del collo con conseguente indicazione di pieghe, il che conferisce spesso un aspetto dolente. corporature generalmente snelle e longilinee, arti ben proporzionati rispetto al busto, mani con dita lunghe e affusolate. Nelle figure m. nude (giovani uomini, eroti) dettagliata e marcata descrizione della muscolatura del torace con definizione precisa dei pettorali e degli addominali, cintura pelvica resa da linea ad U, capezzoli e ombelico resi mediante piccoli cerchietti, peli pubici talvolta indicati mediante una piccola macchia scura. Nelle figure f., seni prominenti, talvolta asimmetrici. Nelle figure alate (eroti e Nikai), ali di grandi dimensioni composte da tre o più fasce di piume, con sommità in forma di grossa s e penne terminali molto lunghe e affusolate disposte in maniera scalata, dettagliata descrizione del piumaggio mediante abbondante uso di sovraddipinture in bianco. Capigliature m. a riccioli compatti circondati da un’ampia linea di contorno risparmiata oppure, soprattutto nei volti di prospetto, riccioli disposti a raggiera in maniera piuttosto scomposta. capigliature f. raccolte in uno chignon, spesso a forma di tridente, sulla nuca, fermato da un kekryphalos o, assai 35

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA più soventemente da una stephane radiata con i lunghi raggi sovraddipinti in bianco. Nelle figure f. (donne, Nikai) in corsa, in volo o danzanti, panneggi in movimento violento e vorticoso con pieghe gonfie e curvilinee e orli fortemente ondulati e spesso sottolineati in bianco aggiunto; tessuti spesso velificati e decorati con fasce scure verticali e con motivi a cerchietti, a rosette puntinate e a zig-zag. nei giovani uomini ammantati, e talvolta anche nelle figure f., himatia eccessivamente ampi con voluminoso ammasso di pieghe rettilinee e parallele disposte attorno al collo. Cospicua varietà nella scelta degli attributi: ramo di palma, corona di foglie e bacche, specchio, tenia o nastro trattenuti a mo’ di festone in entrambe le mani, lancia, clava, rametto, scudo, volatile, bastone, tirso, asta, phiale, ghirlanda, cesta di offerte, timpano, tripode, cassetta, situla, kantharos, ventaglio, parasole, elmo. Predilezione per la raffigurazione di naiskoi architettonicamente elaborati e visti prospetticamente con indicazione della travatura interna del soffitto. Frequente rappresentazione di animali (volatili, cerbiatti, lepri, montoni, mucche pezzate). Speroni rocciosi con interno reso mediante ampie macchie scure o in bianco aggiunto, più raramente definiti solo mediante una linea di contorno risparmiata. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, talvolta con fiori e bacche, linea del terreno resa mediante fila di piccoli sassi, rocce, pietre, ramo di palma, fiori campanulati, tralci di vite), d’arredo (klinai, trono, klismoi, thymiateria, vasi a f.n.) e architettonici (pilastrini, colonne ioniche, monumento funebre con statua, naiskos, palco, porta, altari). Nel campo, rosette a tre, quattro o cinque petali, fiori, finestre (talvolta rese in maniera prospettica con i lati concavi per dare l’idea di un effetto incassato), palla, phialai, timpano, benda a festone, dittico, bucranio, tirsi con testa grossa fiancheggiata da foglie lunghe e sottili, kalathoi, infula. Nella decorazione accessoria, notevole abbondanza di motivi e schemi decorativi: ovoli e frecce con ombreggiature o in bianco aggiunto, ovoli e trattini, ovoli e punti, ogive, kymation lesbico, meandri a svastica con riquadri talvolta resi prospetticamente o con ombreggiature in bianco aggiunto, foglie di vite in bianco o in rosso, palmette e fiori di loto, palmette correnti, palmette a ventaglio sovrapposte a palmette correnti con piante stilizzate o fiori, fiori campanulati, talvolta con centro scuro o con lunghi pistilli. Al di sotto del campo figurato, meandro continuo o ad incastro intervallato da riquadri a scacchiera, oppure con croce inscritta e punti, o con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli, fascia ad onda corrente o ad ovoli. Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 162-179, nn. 917-977, 979-1070, 1078-1081, tavv. 72-76, Trendall 1970a, 27-28, nn. 978a, 998a, 1046a, trendall 1973d, 176-177, nn. 989a, 1013a, trendall 1983a, 82-85, nn. 936a, 939a, 944a, 957a, 1005a, 1014a, 1061a, trendall 1989, 62-63, figg. 97-100, Bentz, Rumscheid 1989, 43-44, tav. 28.1-3, Catucci 2003b, 106-107, n. 49, tav. XXIX, figg. c-d, Todisco, Catucci 2007, 19-20, tav. 12.1-4.

Viii 3 sEguAci dEL p dEL pRiMATo Viii 3 1. c di EpichysEis AppARTEnEnTi ALLA boTTEgA dEL p dEL pRiMATo (TAV 43 2) VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi epichyseis (7). soggETTi scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (7): testa f. (1); testa m. (1); testa f., volatile, giovane uomo (1); leone (1); volatile (1); lepre (1); papera (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello e fiancheggiate da elementi vegetali (girali e palmette). 36

Figure ricorrenti: teste m. o f. di profilo; donna o giovane uomo seduti; animali (leone, volatili, cinghiale, anatra). Influenze da parte del P. del Primato (resa delle teste di profilo e degli animali). decorazione prevalentemente concentrata sulla spalla del vaso, talvolta sul corpo decorazione accessoria a f.n. e r. (ramo di alloro, palmette, onda corrente). Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 178-179, nn. 1071-1077.

Viii 3 2. p di nEw yoRk 52 11 2 (TAV 43 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della nestoris eponima (new York, MMA, 52.11.2). VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi Nestorides (3); anfore di tipo panatenaico (2); anfore (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene mitologiche (1): Achille e Polissena (?)(1). scene con eros (1): giovane uomo nudo e donna ai lati di eros (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Corteggio dionisiaco (2): menade e satiro in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (8): donna, giovane uomo nudo (2); giovane uomo con volatile, donna (1); donna e giovane uomo presso un altare (1); due giovani uomini ammantati (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); due giovani uomini ammantati (1); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte su livelli leggermente sfalsati, raramente con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, visto da tergo, stante, con il busto leggermente inclinato in avanti, himation avvolto attorno al braccio sin. e volatile appollaiato sulla mano d. protesa; donna o figura m. (giovane uomo, erote) stante di t.q., con le braccia allargate ai lati del corpo a reggere oggetti in una o in entrambe le mani; donna o giovane uomo seduti (su roccia, capitello ionico o himation) con una o entrambe le mani protese con o senza oggetti; figura m. (giovane uomo, satiro) in corsa; giovane uomo ammantato e stante, talora con bastone nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Brooklyn-Budapest (giovani uomini ammantati), di Napoli 1959 (giovani uomini ammantati, motivo a scacchiera) e del Primato (giovani uomini con volatile appollaiato sulle mani, capigliature, teste f. nella decorazione del collo delle nestorides, decorazione accessoria). Affinità con l’apulo P. di Atene 1680 (figure sedute, panneggi dei giovani ammantati, meandri ad incastro alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante). Uso dello scorcio e resa prospettica di talune figure. Profili diritti, naso con indicazione della narice tramite piccola linea ad uncino, labbra piccole indicate mediante un breve tratto ricurvo verso il basso. Corporature generalmente snelle e longilinee, arti ben proporzionati rispetto al busto, mani con dita lunghe e affusolate. Nelle figure f., seni prominenti. Nelle figure alate (eroti e Nikai), ali di grandi dimensioni caratterizzate da una fascia scura dentellata lungo la parte s. capigliature m. a riccioli compatti circondati da una linea di contorno risparmiata. capigliature f. a riccioli scomposti raccolti in uno chignon, alto sulla testa. Nei giovani uomini ammantati rivolti a ds., con braccio nudo proteso, drappeggio trasversale sul busto; in quelli rivolti a sin., drappeggio prominente in corrispondenza del braccio proteso sotto il mantello. Tra gli attributi, frequenti corona e kalathos. Predilezione per l’uso di sovraddipinture in bianco per i capitelli ionici e gli speroni rocciosi. Raffigurazione di elementi paesaggistici (piantine, talvolta con fiori, speroni rocciosi, linea del terreno realizzata mediante fila di piccole pietre) e architettonici (capitelli ionici, altari). Nel campo, palle quadripartite, bende a festone, finestre.

cERAMicA LucAnA (L) Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE Lucania interna. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 180, nn. 1082-1085, tav. 77.1-2, Trendall 1973d, 177, n. 1083a, tav. XXXII.4, Trendall 1983a, 85, Trendall, Cambitoglou 1991, 58.

Viii 3 3. TARdi sEguAci dEL p dEL pRiMATo (TAVV 43 4-44 2) VAsi ATTRibuiTi 78 pRoVEniEnzE Lucania (31) – tirrenica (21): Marcellina di S. Maria del Cedro; interna (10): Albano di Lucania (9), Anzi (1); Apulia (1) - Peucezia (1): Gravina in Puglia. foRME VAscoLARi Lekythoi (12); oinochoai (10): forma 2 (3), forma 3 (1), forma 5 (1), indeterminate (5); idrie (9); nestorides (8); lebetes gamikoi (7); crateri (5): a volute (3), a campana (1), a calice (1); skyphoi (5); anfore di tipo panatenaico (4); anfore (3); piatti (3); rhytà (2); vasi cantaroidi (2); epichyseis (1); kantharoi (1); pelikai (1); bottiglie (1); lekanides (1); pissidi (1); situle (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Eracle e Omphale (?)(1); Afrodite, Eros, giovane uomo nudo (1). scene a soggetto comico (1): uomo in corsa (1). Corteggio dionisiaco (14): donna, giovane uomo nudo (3); Dioniso, donna (2); satiro (2); menade (2); giovane uomo nudo (2); Pan (1); menade in corsa (1); testa di satiro (1). Scene con Eros (11): Eros (4); Eros, donna (3); Eros presso una stele (2); donna con volatile, Eros (1); Eros in corsa (1). Scene con Nike (2): Nike (2). Scene generiche (75): testa f. (14); donna in corsa (9); giovane uomo (7); donna, giovane uomo nudo (6); donna (6); testa m. (3); giovane uomo ammantato (2); giovane guerriero (2); volatile (2); giovane guerriero, giovane uomo seduto su un altare (1); donna, giovane guerriero (1); giovane guerriero, scudiero (1); due giovani guerrieri (1); combattimento (1); giovane guerriero in corsa (1); duello tra due giovani uomini (1); giovane uomo ammantato, donna (1); offerenti presso un naiskos (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una louterion, cigno (1); giovane uomo, due cani in lotta (1); due giovani uomini ammantati (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una colonna ionica (1); giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo, volatile (1); donna con volatile, donna (1); due donne (1); donna, volatile (1); donna nuda (1); donna presso una stele (1); donna, lekythos (1); due volatili (1); asino (1); civetta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati, raramente con sovrapposizioni di piani. In un solo caso, il lebes gamikos a Reggio Calabria, MAN, 19166, 19167, composizione comprendente tre figure, di cui una in volo. Figure ricorrenti: donna o figura m. (giovane uomo nudo, erote) stanti di t.q., con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso in avanti, spesso con oggetti in una o in

entrambe le mani; donna o giovane uomo stanti di t.q., con le braccia allargate ai lati del corpo ed oggetti in una o in entrambe le mani; donna in movimento, retrospiciente, con oggetti in entrambe le mani; donna o figura m. (giovane uomo nudo, satiro) in movimento, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; Eros in movimento con oggetti in una o in entrambe le mani; donna o giovane uomo nudo o semipanneggiato, seduti su roccia o su diphros o su klismos, con un braccio proteso e l’altro disteso lungo il corpo, oggetti in una o più raramente in entrambe le mani; teste f., raramente alate, o m. di profilo. Influenze da parte dei P. di Napoli 1959 (teste di profilo, meandri a svastica intervallati a riquadri campiti in nero) e del Primato (profili, capigliature f. raccolte in uno chignon a forma di tridente, figure alate, resa dei volatili, panneggi delle figure in movimento, resa dei tirsi, rosette a quattro petali, elementi floreali, motivi nella decorazione accessoria). Affinità con l’apulo P. di Atene 1680 (meandri ad incastro alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante). Rari tentativi di resa prospettica delle figure. Disegno impreciso e rozzo, in part. resa dei volti di profilo alquanto approssimativa, con occhi di dimensioni esagerate e mal collocati all’interno del volto, nasi diritti, lunghi e appuntiti, menti talvolta con lieve prognatismo, labbra piccole indicate mediante una breve linea ricurva verso il basso. Corporature dal disegno sommario e impreciso, con sproporzioni nelle dimensioni degli arti, soprattutto delle braccia, spesso esageratamente lunghe rispetto al resto del corpo. resa approssimativa della muscolatura del torace nei giovani uomini nudi, mentre nelle figure f., seni prominenti, spesso asimmetrici. capigliature m. e f. a massa compatta di riccioli circondati da una spessa linea di contorno risparmiata. Chitoni f. spesso velificati con fitte pieghe verticali e curvilinee soprattutto sul busto. Cospicua varietà di attributi: specchio, benda, palla, timpano, lancia, corona, phiale, volatile, situla, alabastron, kalathos, ramo di alloro, lekythos a f.n., ghirlanda, grappolo, cassetta, spada, scudo e lancia, tirso, corno, cassetta, kantharos. Raffigurazione di elementi paesaggistici (piantine, talvolta con bacche, alberello, speroni e rilievi rocciosi, pile di piccole pietre), d’arredo (kline, louterion, cassa, diphros) e architettonici (monumento funebre, stele, pilastrino, arula, colonna ionica su basamento). Nel campo, phiale, benda a festone, rosette a quattro petali, svastica, ghirlanda, palla, elemento discoidale, finestre, fiore, tralcio d’uva. Al di sotto del campo figurato, meandri continui, o a svastica, o ad incastro alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, oppure fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE Lucania interna/Lucania tirrenica. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 181-186, nn. 1087-1130, tav. 77.3-6, Trendall 1970a, 27-28, nn. 1103a, 1114a, trendall 1983a, 83, 86, Pica 1984a, 464, tav. LXXViiia, todisco 1984b, 56, n. 11, tav. LXII, Zampieri 1991, 361-366, n. 390, Greco, Guzzo, Luppino 1992, 59, 62-64, 66, 70-71, 73, 75-78, nn. 40, 47-48, 50-51, 57-61, 54, 63-65, 6770, 72, tavv. X.3-4, fig. 5, XIII.5, fig. 6, XIV.1,3-4, fig. 7, XV.1-3, fig. 8, XVI-XXII, figg. 9-11, XXIII.1-2, Munzi 1996, 112-116, nn. 44.2, 44.6-7, 44.9, 44.13, 44.41-44, 44.55, 44.57-58, 44.62-63, 44.65, 44.66, mazzei 2005, 17.

37

cERAMicA ApuLA (Ap) i c

dELLE fAsi iniziALi

TEcnichE Argilla di buona qualità, dalla colorazione intensa. Applicazione estensiva o talvolta selettiva del rivestimento di ocra rossa, utile a rendere più uniforme, carico e brillante il colore delle parti risparmiate (P. di sisifo, P. di arianna). V.n. lucente e in generale coprente, sebbene applicata spesso anche in soluzione diluita, in particolare nell’esecuzione delle sottili linee che indicano panneggi leggeri e dettagli anatomici delle figure (P. del Parasole). Visibili talora le pennellate tracciate preliminarmente per circoscrivere l’area a risparmio in cui eseguire il disegno delle figure e successivamente mascherate dal riempimento a v.n. del fondo. evidente zona risparmiata attorno alla massa scura delle capigliature, per distinguerle dal fondo nero. Limitatissimo uso del bianco aggiunto, riservato esclusivamente alla caratterizzazione di dettagli come le bacche dei tralci vegetali, la fiamma delle torce, i capelli canuti dei personaggi anziani (P. di sisifo, P. del corego), i costumi degli attori (P. del Corego). Ancora più rara l’aggiunta di elementi in bianco nel campo. Iscrizioni dipinte in bianco sul fondo nero (P. della Danzatrice di Berlino, P. Hearst, P. del Parasole, P. del corego) o in nero su zone risparmiate (P. di sisifo).

i 1 p dELLA dAnzATRicE di bERLino (TAVV 44 3-46 2) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di una danzatrice accompagnata da un’auletride sul lato principale del cratere a calice eponimo (berlino, sm, f 2400). VAsi ATTRibuiTi 32 pRoVEniEnzE apulia (12) - Peucezia (11): rutigliano (9), ceglie del campo (1), gioia del colle (1); Messapia (1): Rudiae. Area tarantina (3): Taranto. Campania (3) - area capuana (2): Capua (1), Sant’Agata de’ Goti (1); golfo di Napoli (1): Nola. Area metapontina (1): Pisticci. sicilia (1) – meridionale (1): Vassallaggi. foRME VAscoLARi crateri (15): a campana (8), a calice (4), a colonnette (1), a volute (1), indeterminati (1); idrie (4); pelikai (3); skyphoi (3); anfore (2); anfore a collo distinto (1); oinochoai (1): forma 3 (1); kylikes (1); frammenti (2). soggETTi Scene mitologiche (20): duello tra giovane guerriero e amazzone a cavallo (6); amazzonomachia (1); amazzonomachia di Teseo (1); amazzonomachia con Eracle (1); Eracle in lotta contro il leone nemeo (1); Atena, Cerbero, Eracle (1); Eracle, due centauri (1); Eos e Cefalo (1); Danae e Perseo nell’arca (1); Orfeo musico fra i Traci (1); morte di Memnone (1); Achille e Troilo (1); Briseide, Achille, Agamennone (1); Adrasto si prepara alla spedizione dei Sette contro Tebe (1); Tereo (1). Scene con Eros (1): donna e giovane uomo su kline, donne, eroti (1). Scene con Nike (1): Nike, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (36): due giovani uomini ammantati, uomo barbato (8); due giovani uomini ammantati (4); uomo barbato e giovane uomo ammantato ai lati di una colonna (2); giovane uomo ammantato, uomo barbato (2); uomo barbato, giovane uomo nudo (2); giovane uomo ammantato presso una colonna (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna (1); uomo barbato e donna presso una colonna (1); due donne ai lati di un giovane nudo (1); giovane uomo ammantato, donna (1); giovane uomo ammantato, donna, uomo barbato (1); danzatrice, suonatrice di flauto (1); flautista, giovane uomo ammantato, due giovani uomini nudi (1);

due donne ai lati di un giovane uomo con cetra (1); danzatore di pirrica, giovane uomo ammantato che suona il flauto (1); donna che suona il flauto, danzatore (1); donna, giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un diphros su cui è poggiata una lekythos, kalathos (1); giovane uomo nudo (1); parte di giovane uomo ammantato (1); testa m. (1); parte di figura ammantata (1); pilastrino, parte di giovane uomo, danzatrice (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo o uomo semiammantato e stante con bastone nella mano protesa; giovane uomo ammantato e stante; fanciullo, giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna o donna ammantata stanti di t.q., talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato stante di t.q. da tergo a gambe incrociate e appoggiato al bastone col busto inclinato; giovane uomo semiammantato o donna seduti su sperone roccioso o klismos con gambe leggermente divaricate, piede poggiato su sperone roccioso e talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato, giovane guerriero o donna stanti di prospetto con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero stante con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e armi nelle mani protese; giovane guerriero nudo o donna danzanti; giovane uomo nudo o satiro ammantato, talora retrospicienti, in movimento, talora con oggetti nelle mani protese; amazzone a cavallo di t.q. da tergo con lancia e mano sollevata; giovane uomo nudo o donna stanti, talora con busto inclinato all’indietro, alla guida di un carro in corsa; guerriero stante sulle gambe parzialmente piegate con lancia e scudo nelle mani protese. Influenze da parte dei C. attici del G. di Polignoto (motivo del giovane uomo semiammantato di t.q. da tergo e appoggiato al bastone, impiego della colonna dorica quale elemento divisorio tra le figure, decorazione accessoria), in particolare il P. di Licaone (disegno delle figure m. nude) e il P. di Kassel (motivo del danzatore di pirrica, trattamento delle figure di Amazzoni); in generale, nell’impiego frequente di iscrizioni nominali. Tratto sottile e preciso, con linee ritmicamente tese. Aspetto statuario delle figure. Nei volti, profili spigolosi (soprattutto nelle opere della fase iniziale), occhio con palpebra s. più lunga di quella i. e arcata sopracciliare a doppio tratto, orecchie piccole e ben disegnate, capigliature a riccioli ben definiti, narice ad uncino, labbra carnose divise da un tratto ricurvo verso il basso. Teste cinte da sottili diademi. Nelle figure m. semiammantate, fascio di fitte pieghe orizzontali intorno alla vita e drappeggio a pieghe parallele sulla spalla sin. Nelle vesti f., panneggio a fitte e sottili pieghe rettilinee verticali e parallele tra loro. Predilezione per la rappresentazione di corpi di t.q. o di prospetto. Impiego dello scorcio nella raffigurazione di corpi rannicchiati e di scudi. Frequente rappresentazione di figure che suonano o recano strumenti musicali (doppio aulos, lira, barbyton). rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi, rocce internamente campite in v.n.) e architettonici (colonna dorica) e di animali (cavalli, leone). Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera o con trattini sui lati. iscRizioni QHSEUS [San Pietroburgo, Ermitage, 1842 (St. 1143)]; ORFEUS (già Zurigo, m.a., già Anagni, Museo del Duomo); QANATOS, MEMMWN, ACILLEUS (taranto, MAN, 140639); ADRASTOS (Taranto, MAN, 140638); ACILLEUS, BRUSHIS, AGAMENNWN (Lecce, MAP S. Castromediano, 571); TELAMWN, ANDROMA[CH] (Melbourne, NGV, 1391/5); PELEUS (Taranto, MAN, 140637); TEREUS (Parigi, cm). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 430-410. 39

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA bibLiogRAfiA Ure, Ure 1954, 48, tav. 32.6a-b, Trendall, Cambitoglou 1978, 6-8, 433-435, nn. 1-17, 9a, 10a, 11a-b, 12a-b, 15a-b, tavv. 2-3.1-3, Trendall, Cambitoglou 1983, 3, Trendall 1989, 23-25, figg. 31-34, Lo Porto 1988-1989, 415, fig. 133.2, Trendall, Cambitoglou 1991, 3-5, nn. 1a, 7a, 12c, 14a, Trendall, Cambitoglou 1992, 481, 483, Ciancio 1995a, 32-33, tav. 37.1-3, fontannaz 2002, 420, tav. XXiV.1.

i2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA dAnzATRicE di bERLino VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Apulia (3) - Peucezia (2): Gioia del Colle (1), Ruvo di Puglia (1); Messapia (1): Ugento. foRME VAscoLARi Idrie (2); kylikes (1); frammenti (1). soggETTi scene a “soggetto tragico” (1): antigone e creonte (1). Scene generiche (1): parte di uomo barbato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, uomo semiammantato o donna stanti di t.q. con mano protesa talora recante una lancia; satiro seduto di t.q. su roccia con gambe leggermente divaricate e mano protesa. Influenze da parte del P. della Danzatrice di Berlino (disegno delle teste delle figure m., disegno dei giovani uomini nudi). Affinità col P. di Amykos (motivo del satiro seduto su roccia, abiti decorati con spessi bordi scuri, semplici o duplici, estensione del campo figurato anche alla zona delle anse) e con i P. Hearst e di Sisifo (decorazione accessoria). ricorrente decorazione dei tessuti con motivi a gruppi di punti. rappresentazione di elementi paesaggistici (roccia). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 430-410. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 8-9, nn. 18-19, tav. 3.4.

i 3 p di sisifo (TAVV 46 3-48 2) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione delle nozze di Sisifo con Anticlea sul lato principale del cratere a volute eponimo (monaco, saug, 3268). VAsi ATTRibuiTi 46 pRoVEniEnzE apulia (12) - Peucezia (12): generica (1), ruvo di Puglia (5), gioia del colle (2), altamura (1), ceglie del campo (1), rutigliano (1), gravina in Puglia (1). area tarantina (2): taranto. area metapontina (1): Pisticci. campania (1) – golfo di napoli (1): nola. foRME VAscoLARi Crateri (32): a campana (23), a volute (4), a colonnette (2), indeterminati (3); idrie (5); lekythoi (3); pelikai (2); skyphoi (2); kylikes (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (12): Polinice ed Eirifile (1); nozze di Sisifo (1); Giasone in lotta contro il drago (1); Muse (1); centauromachia (1); ratto delle Leucippidi (1); amazzonomachia con Eracle (1); Eracle in lotta contro un centauro (1); Peleo e Teti (1); Paride ed Elena (1); eroti, Afrodite, corsa di cavalli (1); testa di divinità (Era ?) (1). Corteggio dionisiaco (6): komos (2); komos con Dioniso (1); simposio (1); due menadi, donna presso un thymiaterion, Dioniso, menade, donna, giovane uomo (1); parte di satiro, donna (1). scene con eros (2): eros, donna in corsa (2). 40

Scene con Nike (2): Nike, cavaliere (1); due giovani uomini nudi, Nike (1). Scene con indigeni (2): libagione (2). Scene generiche (53): giovani uomini ammantati (24): tre (14), due (6), quattro (4); due giovani uomini nudi, donna (5); giovane uomo nudo, due donne (3); donna, giovane uomo nudo (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna (2); donna e giovane uomo nudo presso un pilastrino (2); danzatori di kalathiskos ai lati di un suonatore di flauto (1); tre danzatori di kalathiskos (1); donna e giovane nudo ai lati di una colonna (1); suonatrice di flauto, uomo (1); suonatrice di flauto (1); giovane uomo, donna, donna seduta su klismos, donna (1); giovane uomo, giovane guerriero, donna (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); tre giovani uomini nudi (1); due giovani uomini nudi (1); donna presso un monumento funerario decorato con un leone (1); due donne (1); giovane uomo ammantato presso un thymiaterion (1); donna velata, parte di altare, parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello; 2) numerose figure collocate in due sezioni di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello, con occasionali e parziali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale, donna, vecchia ammantata o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, sperone roccioso, diphros, klismos o altare con gambe unite o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero o uomo stanti, spesso di t.q., con oggetto nella mano protesa; giovane uomo ammantato e stante, talora con bastone nella mano protesa; giovane uomo nudo danzante, con corona di lunghe foglie sulla testa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con mano protesa; giovane uomo nudo, donna o eros, talora retrospicienti, in movimento, talora con oggetti nelle mani protese; uomo semiammantato stante di t.q. appoggiato a bastone o scettro; giovane uomo ammantato e stante; donna o donna velata stante, talora di t.q., con oggetto nella mano protesa o con mano sollevata a reggere un lembo della veste; giovane uomo semiammantato o giovane guerriero, stanti a gambe incrociate e appoggiati al bastone o alla lancia, talora col busto leggermente curvo in avanti; giovane guerriero o giovane guerriero indigeno, stanti di prospetto a gambe incrociate e appoggiati alla lancia, talora con phiale o lancia nella mano protesa; satiro danzante; giovane uomo nudo o giovane guerriero indigeno stanti di prospetto con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero stante di prospetto con piede sollevato su sperone roccioso, busto inclinato e gomito poggiato sul ginocchio; giovane guerriero in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e mano protesa; Eros in volo; Nike in movimento con corona o benda nella mano protesa; giovane uomo ammantato a cavallo; testa f. di profilo; donna retrospiciente stante alla guida di un carro in corsa. Influenze da parte di C. attici quali i P. del Nano (trattamento dei giovani uomini ammantati con mano sul fianco), di Kleophon (rielaborazione di modelli scultorei nella resa delle figure m. nude, motivo della donna stante con mano sollevata a reggere un lembo della veste, decorazione dei tessuti), di Codro (panneggio delle vesti f.), Polion (disegno dei profili e degli occhi) e il P. di Meidias (schemi compositivi). Affinità col P. della Danzatrice di Berlino (disegno dell’occhio, trattamento delle figure m. semiammantate, rocce contornate da sottile linea a risparmio), col P. hearst (suddivisione del campo figurato in registri sovrapposti, panneggio delle vesti f.). Analogie col P. di Amykos (decorazione fitomorfa a f.n. sul collo dei crateri a colonnette, figure sedute di t.q. su rocce). tratto sicuro e preciso nella fase iniziale, più rapido e sommario nella fase avanzata. Teste di grandi dimensioni, spesso inclinate verso il basso. Predilezione per la rappresentazione di corpi e di volti di t.q., questi ultimi con labbro s. e mento resi rispettivamente da una linea a M e da una linea arcuata con breve tratto sottostante. Nelle figure m. nude, dettagli anatomici resi con rapidi e brevi tratti curvilinei. Nei giovani uomini ammantati, panneggio con brevi pieghe, curve e aperte a ventaglio, in corrispondenza del braccio piegato sul fianco e fascio di pieghe diritte in corrispondenza del braccio proteso oppure drappeggio trasversale sul busto a fascio di pieghe rettilinee. Vesti f. con profondo risvolto lungo fino all’altezza del ginocchio e panneggi a fitte pieghe verticali sottili e parallele. Predilezione per la raffigurazione di tessuti decorati con gruppi di punti e stelline.

cERAMicA ApuLA (Ap) Frequente rappresentazione di figure che suonano o recano strumenti musicali (doppio aulos, lira, arpa). rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra rese mediante sottili tratti curvilinei a risparmio) e di animali (cavalli). nel campo, halteres, corona, benda. Introduzione della raffigurazione di guerrieri in costume indigeno in scene di libagione, con donne spesso recanti nestorides. Introduzione di scene complesse di amazzonomachia strutturate per coppie di combattenti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o grossi punti negli angoli. iscRizioni su una foglia d’edera, SISUFOS (monaco, saug, 3268). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 420-400. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 14-20, 435-436, nn. 51-88, 62a, 63a, 118a, tavv. 5-6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1040, 1072, n. 59a, Trendall, Cambitoglou 1983, 3, Trendall 1989, 24-26, figg. 35-40, Trendall, Cambitoglou 1991, 6-7, nn. 64a, 84a, Trendall, Cambitoglou 1992, 481, 483, 487, 491, 541, Ciancio 1995a, 33, tav. 38.1-3, Cambitoglou, Chamay 1997, 54-55, n. 18, Lo Porto 1998a, 22, tav. 35.1, Denoyelle 2002, 609, n. 16.

i 4 c Vicini nELLo sTiLE AL p di sisifo (TAVV 48 3-49 1) VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): gravina in Puglia (2), ruvo di Puglia (1). area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Crateri (3): a volute (1), a calice (1), a campana (1); anfore di tipo panatenaico (2); skyphoi (2); pelikai (1); frammenti (3). soggETTi Scene mitologiche (2): amazzonomachia (1); Icaro (1). scene a “soggetto tragico” (2): oreste, Pilade ed elettra presso un monumento funebre (1); esposizione e liberazione di Andromeda (1). Corteggio dionisiaco (1): Dioniso e Arianna su kline su un mulo guidato da un satiro che suona il flauto (1). scene con eros (1): donna, eros, donna, due giovani uomini (1). Scene con Nike (1): giovane uomo nudo, donna, Nike, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (12): tre giovani uomini nudi (2); donna alla finestra, testa di donna (2); donne presso un louterion (1); partenza di un guerriero (1); donna, due giovani uomini nudi, donna (1); tre giovani uomini ai lati di una colonna (1); due donne, giovane uomo nudo, donna (1); giovane uomo nudo, due donne, giovane uomo (1); parte di figura alata, parte di donna con mani sulla testa (1); parte s. di nutrice trace con bambino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da tre a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con parziali sovrapposizioni di piani; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte ma non distinte, con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o donna nuda stanti di t.q., talora a braccia allargate e con oggetti nelle mani protese o sollevate; giovane uomo semiammantato, vecchio uomo, donna o satiro seduti di t.q. su rilievo, klismos o cavallo con gambe unite o incrociate e mano protesa, spesso a reggere un oggetto; giovane uomo nudo di prospetto con braccia allargate e oggetto in una mano protesa; giovane guerriero retrospiciente in movimento di prospetto con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; amazzone di t.q. a cavallo con lancia nella mano sollevata; giovane uomo o donna nuda accovacciati; amazzone supina con corpo inarcato; donna in movimento di t.q. con palla; giovane uomo stante di t.q. con salpinx nella mano protesa; donna ammantata stante di t.q. a gambe incrociate con oggetto nella

mano protesa; satiro inginocchiato su sperone roccioso con mani protese; giovane uomo nudo e stante a gambe incrociate, appoggiato al bastone, con busto leggermente curvo in avanti e strigile nella mano protesa. Affinità col P. di Sisifo (composizioni, aspetto statuario delle figure, disegno di corpi, teste, occhi e labbra, soprattutto nei volti di t.q., panneggi, decorazione dei tessuti). Analogie col P. di Amykos (sulle anfore di tipo panatenaico, suddivisione del campo figurato in due registri sovrapposti, separati da una linea risparmiata, tipo della donna in movimento con palla). Impiego di particolari in vernice diluita e di sovraddipinture in bianco negli ornamenti metallici e nelle chiome canute. rappresentazione di elementi paesaggistici (gruppi di sassi striati, alberi, piantine) e di animali (cavalli). Nel campo, vasi, specchio, gomitolo, benda. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 420-400. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 20-22, nn. 89-97, tav. 7.1-3, Trendall, Cambitoglou 1983, 3, Trendall 1989, 26, fig. 44, Trendall, Cambitoglou 1991, 6, n. 90a, tav. I.2, Trendall, Cambitoglou 1992, 477, Rückert 1997, 11-12, tavv. 1.1-2, 2.1-5.

i 5 p hEARsT (TAVV 49 2-50 4) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui era originariamente conservato il cratere a campana eponimo (già New York, m.a.; già San Simeon, Coll. Hearst, 2369). VAsi ATTRibuiTi 35 pRoVEniEnzE Apulia (6) – generica (1); Messapia (4): Rudiae (3), Oria (1); Peucezia (1): Bari. Area tarantina (6): taranto (5), turi (1). campania (1) – golfo di napoli (1): nola. Lucania (1) – interna (1): Pomarico. sicilia (1) – meridionale (1): gela. foRME VAscoLARi Crateri (31): a campana (15), a calice (8), indeterminati (8); anfore di tipo panatenaico (3); idrie (1). soggETTi Scene mitologiche (6): Odisseo e i Proci (1); Eracle punisce il centauro aggressore di Deianira (1); Bellerofonte in lotta contro la Chimera (1); liberazione di Fineo (1); Teti trasporta le armi di Achille (1); Ermes (1). scene a “soggetto tragico” (1): oreste seduto sull’altare di atena minacciato dalle erinni (1). Corteggio dionisiaco (6): komos con Dioniso (3); komos (1); komos e anodos (1); ermes e satiro ai lati di una donna presso un louterion (1). Scene con Eros (3): Eros, donna, uomo barbato, giovane uomo, Nike (1); giovane uomo nudo, Eros, donna nuda (1); Eros, giovane uomo in corsa (1). Scene con Nike (4): Nike, cavaliere (1); Nike, due giovani uomini nudi (1); Nike e giovane uomo nudo ai lati di un’erma (1); donna, testa di giovane uomo con pilos, Nike (1). Scene generiche (39): giovani uomini ammantati (15): tre (8), due (7); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (4); simposio (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (2); giovane auriga (1); cavaliere presso un’erma (1); libagione ad un guerriero (1); donna, giovane uomo nudo (1); uomo barbato, cavaliere (1); tre giovani uomini nudi (1); giovane uomo ammantato, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini, uomo barbato (1); due giovani uomini, donna (1); parte di donne, guerriero con petaso (1); parte di giovane uomo, parte di cratere (1); parte di giovane uomo nudo, testa di giovane uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello; 2) numerose figure distribuite su due registri distinti, uniformi e sovrapposti, e in ciascuno di essi disposte sullo stesso livello, con occasionali e parziali sovrapposizioni di piani. 41

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, uomo semiammantato, donna, Eros o Nike stanti con oggetto nella mano protesa o nelle mani sollevate; giovane uomo ammantato e stante, talora retrospiciente, con mano protesa spesso recante un oggetto; fanciullo nudo, giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna, satiro o furia, talora retrospicienti, in movimento con mani protese talora recanti un oggetto; giovane uomo o uomo semiammantato, talora retrospicienti, semidistesi su kline, talora con oggetto nelle mani; giovane uomo nudo o satiro in movimento sulle gambe parzialmente piegate; uomo semiammantato stante di t.q. a gambe incrociate, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti e diadema nella mano sollevata; giovane uomo semiammantato stante di t.q. da tergo, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti; donna stante di prospetto con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo a cavallo; giovane uomo nudo, uomo o donna seduti di t.q. su altare, sperone roccioso o delfino con oggetto nella mano protesa; Nike in volo con oggetto nelle mani protese; uomo nudo stante di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e mano protesa; uomo nudo seduto di t.q. da tergo su diphros con gambe incrociate e phiale nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su masso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo a cavallo; centauro con zampe posteriori flesse e tronco inarcato all’indietro. Influenze da parte di C. attici, quali i P. dei Niobidi (suddivisione del campo figurato in due registri equivalenti e sovrapposti), di Kleophon (motivo del giovane semiammantato, stante di t.q. da tergo e appoggiato al bastone, disegno delle teste, trattamento delle figure m. nude e di Nike). Affinità col P. della Danzatrice di Berlino (resa di capigliature, barbe e labbra, rappresentazione di volti e corpi di t.q., impiego di colonne doriche quali elementi divisori tra le figure) e, nella fase tarda, con il P. di Sisifo (panneggio delle vesti f.). Affinità col P. di Amykos (mantelli e vesti f. decorati con spessi bordi scuri, singoli e duplici, raffigurazione di erme barbate e di elementi d’arredo). Predilezione per la rappresentazione frontale dei volti e di t.q. da tergo dei corpi. nelle teste, capigliature contornate da fascia a risparmio e provviste di riccioli resi mediante una fila di punti, occhio con ampia arcata sopracciliare, lunga palpebra s. e pupilla, talora sovradimensionata, resa mediante un grande punto nero, linea delle labbra leggermente ricurva verso il basso. Nelle figure di giovani uomini ammantati, ampi panneggi a pieghe allungate, con impiego occasionale di pieghe a uncino; nelle mani, strigile, benda, phiale con offerte. Nelle vesti f., panneggio a fitte e sottili pieghe verticali che si aprono in corrispondenza dei seni. Predilezione per la rappresentazione di scene d’interno. Frequente rappresentazione di figure che suonano o recano strumenti musicali (doppio aulos, barbyton). Rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso con sottile contorno a risparmio, masso) e di animali reali e fantastici (cavallo, delfino, Pegaso). Frequente rappresentazione di elementi d’arredo (vasi, trapezai, klinai, louteria). Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e grossi punti. iscRizioni F[INEUS] (Amsterdam, APM, 2534); sull’ansa sin., KLHNIASDAMEA; sulla parte s. del piede, ARISSTODAAMOS ANEQETODICAKAEAS; all’attacco dell’ansa d., KLH (ginevra, mah, deposito). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 425-400. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 9-13, nn. 20-48, tav. 4.1-3, Trendall, Cambitoglou 1983, 3, Trendall 1989, 26, figg. 41-43, Trendall, Cambitoglou 1991, 3, 5-6, nn. 20a, 21a, 45a, 46a, tav. I.1, Trendall, Cambitoglou 1992, 487, 492, 495, 540, n. 27a.

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Vicino nELLo sTiLE Ai p dELLA dAnzATRicE di bERLino, hEARsT E di sisifo (TAV 51 1) VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) - messapia (1): egnazia. 42

foRME VAscoLARi Idrie (2); crateri (1): a campana (1). soggETTi Scene mitologiche (3): partenza di Bellerofonte (2); testa barbata con pilos (Odisseo ?) (1). scene generiche (1): tre giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con bastone nella mano protesa; uomo semiammantato e stante con scettro nella mano protesa; figura stante con mano protesa. Affinità coi P. della Danzatrice di Berlino (resa dell’arcata sopracciliare, panneggio delle figure di ammantati e semiammantati), Hearst (resa delle capigliature, decorazione accessoria) e di Sisifo (trattamento dell’occhio, postura delle figure di ammantati e semiammantati). negli uomini semiammantati, acconciatura con capelli ricciuti raccolti sulla nuca in un prominente chignon. rappresentazione di animali fantastici (Pegaso). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 425-400. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 14, nn. 49-50, Trendall, Cambitoglou 1991, 3, Cambitoglou, chamay 1997, 38, n. 13.

i 7 p dEL pARAsoLE (TAV 51 2) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di una donna nell’atto di reggere un parasole sul lato principale del cratere a campana eponimo (Heidelberg, ADAI, 26.85). VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE area metapontina (5): Pisticci. area tarantina (1): eraclea. apulia (1) - generica. foRME VAscoLARi Skyphoi (4); pelikai (3); crateri (2): a campana (2); idrie (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (4): Telegono e Circe (1); Apollo e Artemide (1); Paride ed Elena (1); testa di satiro (Marsia ?) (1). corteggio dionisiaco (1): dioniso, menade danzante, satiro (1). Scene con Nike (1): Nike, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (3): giovane uomo nudo, donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo (1); tre giovani uomini nudi (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con mano sul fianco e oggetto nell’altra mano protesa; giovane uomo o donna, talora retrospicienti, seduti su cuscino con gambe leggermente divaricate e mano protesa talora a reggere un oggetto; giovane uomo nudo e stante, appoggiato ad un bastone; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti, mano sul fianco e parasole nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Sisifo (panneggio delle vesti f., decorazione dei tessuti, rappresentazione dei volti di t.q., tipo della donna stante con mano sul fianco). Tratto approssimativo e disegno incerto, specialmente nella resa dei volti di t.q. Nel contorno delle figure, impiego costante di una linea risparmiata. Resa imprecisa dell’occhio. nelle vesti f., panneggio a pieghe verticali e parallele. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. iscRizioni THLEGONOS, KIRKH (budapest, mba, 50.101). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 410-390.

cERAMicA ApuLA (Ap) bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 22, nn. 98-100, Denoyelle 1998, 38-39, nn. 3, 5, 7-9, 11, denoyelle 2005, 106, nota 18.

i 8 c Vicini nELLo sTiLE AL p dEL pARAsoLE (TAV 51 3) VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Idrie (1); skyphoi (1); frammenti (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): komos con Dioniso (1); testa di satiro (1). Scene con Nike (1): Nike, giovane uomo nudo (1). scene generiche (1): tre giovani uomini nudi (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo e stante con mano sul fianco e oggetto nella mano protesa; donna o satiro stanti sulle gambe leggermente piegate e con un braccio o entrambe le braccia sollevate; giovane uomo nudo, stante di t.q., con oggetti nella mano protesa; Nike stante con corona nella mano protesa. Influenza da parte di C. attici, quali il P. di Meidias (panneggio del chitone f. velificato). Affinità col P. del Parasole (rappresentazione di figure e volti di t.q.). Analogie con i P. delle Carnee e di Gravina (panneggio del chitone f. velificato, forma appuntita dei seni). Tratto sottile e preciso. Nei chitoni velificati, panneggio a fasci, variamente orientati, di fitte pieghe parallele, aderenti al corpo e ai seni appuntiti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 410-390. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 23, nn. 101-103.

e oggetto nella mano protesa; giovane uomo ammantato e stante; uomo nudo e stante; giovane uomo nudo e stante di prospetto, appoggiato alla lancia e con mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo stante di t.q. a gambe incrociate; giovane uomo nudo o guerriero in movimento di t.q. o di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo a cavallo con lancia nella mano protesa; donna semiammantata dormiente distesa su un fianco; amazzone di prospetto con un ginocchio poggiato al suolo e altra gamba distesa; amazzone stante con lancia nella mano sollevata. Influenze da parte del P. di Sisifo (disegno del volto, chitone f. con lungo risvolto, rappresentazione di indigeni, schema compositivo per coppie di duellanti nelle scene di amazzonomachia). Analogie con il P. di Amykos (decorazione animalistica e fitomorfa a f.n. sul labbro e sul collo dei crateri a colonnette). Aspetto monumentale delle figure. Impiego di modelli scultorei per le figure m. nude. Capigliature folte e voluminose a riccioli morbidi e distinti. Predilezione per la rappresentazione di figure m. nude con volti resi di t.q. Nei panneggi dei giovani uomini ammantati, spessa linea ondulata tra le pieghe poste di traverso sul petto o sul bordo del lembo ricadente dalla spalla e, nella parte posteriore, caratteristico gruppo di pieghe a linee fortemente marcate prodotto dal puntamento del braccio sul fianco. Impiego di spessi bordi scuri variamente decorati nelle vesti, specialmente di figure divine, regali e barbare. Rappresentazione di figure di indigeni recanti nestorides e di figure che suonano il doppio aulos. Rappresentazione di figure parzialmente nascoste da rilievi. Impiego di sovraddipinture per gli ornamenti metallici e le decorazioni architettoniche. rappresentazione di elementi architettonici (prospetto di edificio) e di animali fantastici (Pegaso). Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini o grossi punti agli angoli o sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 425-400. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 23-25, nn. 104-115, tav. 7.4, Trendall, Cambitoglou 1983, 3, Trendall 1989, 26, figg. 45-46, Trendall, Cambitoglou 1992, 483, 485.

i 9 p di ARiAnnA (TAVV 51 4-52) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di Arianna abbandonata da Teseo sul lato principale dello stamnos eponimo (boston, mfa, 00.349a). VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE apulia (5) – Peucezia (5): generica (1), ruvo di Puglia (4). sicilia (1) – meridionale (1): gela. foRME VAscoLARi Crateri (13): a colonnette (7), a campana (6); anfore (1); stamnoi (1). soggETTi Scene mitologiche (9): Bellerofonte in lotta contro la Chimera (2); partenza di Bellerofonte (1); abbandono di Arianna a Nasso da parte di Teseo (1); Perseo con il gorgoneion (1); Nike, Eracle, Atena (1); Ermes, Eracle, Atena (1); Zeus, Eracle, Atena, Ermes (1); due duelli tra guerrieri e amazzoni (1). Corteggio dionisiaco (2): komos con Dioniso (2). scene con eros (1): eros, giovane uomo nudo (1). Scene con indigeni (1): libagione (1). Scene generiche (12): giovani uomini ammantati (10): quattro (5), tre (3), due (2); giovane uomo e donna presso un altare (1); giovane uomo nudo, danzatrice, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con parziali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: uomo semiammantato, giovane guerriero indigeno, donna o eros stanti di t.q. con mani protese talora recanti un oggetto; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o donna seduti di t.q. su rilievo o pelle ferina con gambe incrociate

i 10 c Vicini nELLo sTiLE AL p di ARiAnnA (TAV 53 1-2) VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE area tarantina (1): taranto. apulia (1) – generica. foRME VAscoLARi Crateri (6): a colonnette (3), a campana (2), a calice (1); idrie (3). soggETTi Scene mitologiche (4): arrivo di Bellerofonte da Iobate (1); Teseo in lotta contro il toro di Maratona (1); duello tra guerriero e amazzone (1); caccia al cinghiale (1). Corteggio dionisiaco (3): komos (3). scene con eros (1): eros, donna (1). scene con indigeni (1): giovane uomo nudo, donna, due giovani uomini (1). Scene generiche (10): quattro giovani uomini ammantati (5); giovane uomo nudo, tre donne, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo, donna, donna presso un pilastrino (1); fanciulla, donna, due giovani uomini nudi (1); tre giovani uomini ammantati (1); due giovani ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati, con sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora appoggiato al bastone; giovane uomo stante di t.q., talora con oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane guerriero o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. o di prospetto, con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese o 43

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA sollevate; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o amazzone, talora retrospicienti, di t.q. a cavallo, talora con oggetto nella mano protesa; uomo orientale ammantato o donna stanti a gambe incrociate e appoggiati a bastone o lancia, con busto leggermente curvo in avanti e mano protesa; giovane guerriero indigeno in movimento di t.q. da tergo con lancia nella mano sollevata; uomo semiammantato e stante con piede poggiato su rilievo e busto leggermente curvo in avanti; Eros in volo con benda nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Arianna (decorazione animalistica e fitomorfa a f.n. su labbro e collo dei crateri a colonnette, resa dei volti di t.q., disegno dei volti, panneggio dei giovani uomini ammantati). Impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di figure che suonano il doppio aulos. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, alberi, sassi, linee di terra rese mediante file di sassi di media grandezza) e di animali (cinghiale, cane). Nel campo, halteres, benda, palla quadripartita. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini agli angoli o sui lati; palmette. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 425-400. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 26-27, 436, nn. 116-122, 118a, Trendall, Cambitoglou 1982, 1040, n. 118b, Trendall, Cambitoglou 1983, 3, n. 118c, Trendall, Cambitoglou 1991, 7, n. 118d, Trendall, Cambitoglou 1992, 483.

i 11 p dEL coREgo (TAVV 53 3-54 2) dEnoMinAzionE dall’iscrizione ripetuta sul cratere a campana eponimo (restituito all’italia, già malibu, GM, 96.AE.29). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi Scene mitologiche (1): Eracle con il globo tra due satiri (1). Scene a soggetto comico (3): ladri di dolci (1); Egisto (1); due attori ai lati di un busto di dioniso sotto un pergolato (1). Corteggio dionisiaco (1): komos con Dioniso (1). Scene generiche (3): giovane uomo nudo (2); donna, donna su klismos, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti tre o più personaggi collocati sullo stesso livello. Figure ricorrenti: attore in costume comico, talora retrospiciente, stante di t.q., spesso con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o attore in costume comico stanti a gambe incrociate e appoggiati al bastone; attore comico stante di prospetto con braccio sollevato; giovane uomo nudo o giovane guerriero, stanti di t.q., con lancia nella mano sollevata o braccio sollevato; giovane uomo nudo con grande oggetto rotondo sorretto dalle mani sollevate; donna seduta di t.q. su klismos con gambe incrociate e volatile nella mano protesa; satiro in movimento con oggetto nelle mani protese; satiro retrospiciente in movimento con gamba flessa e sollevata e con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Sisifo (aspetto monumentale delle figure, rappresentazione di volti di t.q., disegno dei volti, panneggio delle vesti f., decorazione delle stoffe). Affinità col P. di Tarporley (motivo della donna seduta su klismos, panneggio dei chitoni f.). rappresentazione di palcoscenici lignei sostenuti da colonne con capitello dorico e con porta semiaperta. Nei costumi degli attori comici, predilezione per spessi bordi 44

scuri, semplici o merlati. Panneggi morbidi con frequente impiego di pieghe curvilinee e a uncino. nella resa delle calzamaglie degli attori comici, impiego di pieghe a brevi tratti rettilinei o a uncino. rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce). nel campo, oinochoe. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. iscRizioni FILOTIMIDES, CARIS, XANQIAS (Milano, MCA, AO.9.284); AIGISQOS, CORHGOS (2), PURRIA[S] (restituito all’Italia, già Malibu, GM, 96.AE.29). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Bielefeld 1960, tav. 113.2,4,6, Trendall, Cambitoglou 1991, 7-8, nn. 123-124, tav. I.3-4, Trendall, Cambitoglou 1992, 481, 483, 495, 540, n. 125, Denoyelle 1998, 39, n. 10.

ii EsoRdi dELLo “sTiLE oRnATo” Con la convenzionale definizione di “Stile Ornato” (“Ornate Style”: Cambitoglou, Trendall 1961, v, Trendall 1966, 19-20, Trendall 1974, 14, Trendall, Cambitoglou 1978, 28-29, Trendall 1989, 74) si è soliti indicare la particolare predilezione di questi c. per la decorazione di vasi di grande formato mediante composizioni complesse, comprendenti numerose figure disposte nello spazio su più piani e livelli sovrapposti, con impiego frequente di livelli intermedi, caratterizzate dalla cura del dettaglio decorativo e floreale nell’ornamentazione degli abiti, nella resa dei panneggi e nella descrizione degli sfondi paesaggistici, con impiego di sovraddipinture policrome progressivamente crescente nel tempo. TEcnichE Argilla di buona qualità, dalla colorazione intensa. Uso occasionale del rivestimento d’ocra (c. vicini nello stile al P. della nascita di dioniso). V.n. lucente e in generale coprente, applicata da tutti i c. in soluzione diluita, in particolare nell’esecuzione delle sottili linee che indicano panneggi leggeri e dettagli anatomici delle figure, da alcuni anche in soluzioni molto dense per dare risalto, con sottili linee a rilievo, a particolari delle capigliature e delle vesti (c. contemporanei del P. della nascita di dioniso). Per la caratterizzazione dei rilievi rocciosi si utilizza sia la tecnica a risparmio sia l’incisione realizzata dopo l’applicazione della v.n. per far emergere il colore del fondo (P. della nascita di dioniso). Uso delle sovraddipinture, per lo più in bianco aggiunto, in generale limitato a pochi dettagli, ad eccezione di alcuni grandi vasi del P. della nascita di dioniso e di c. a lui vicini per stile. nei loro prodotti la tendenza verso lo “stile ornato” si riscontra anche nella più frequente presenza di sovraddipinture bianche e gialle per indicare, ad es., maschere, bucrani, vasi in metallo, elementi di armature, statue, canizie di personaggi anziani, strutture architettoniche, nimbi radiati, corpi villosi. il gusto cromatico del P. della nascita di dioniso e della sua cerchia si osserva anche nella campitura nera di alcune corazze. Iscrizioni sovraddipinte in bianco sulla v.n. o graffite (P. della Nascita di Dioniso, C. contemporanei del P. della nascita di dioniso).

ii 1 p di gRAVinA (TAVV 54 3-55 2) dEnoMinAzionE dal luogo di rinvenimento del cratere a volute e delle anfore eponimi (gravina in Puglia, MAN, 177001, 177004, 177005), inseriti nel corredo funerario della tomba 1/1974 di gravina in Puglia. VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): gravina in Puglia.

cERAMicA ApuLA (Ap) foRME VAscoLARi Anfore di tipo panatenaico (2); crateri (2): a campana (1), a volute (1); idrie (2). soggETTi Scene mitologiche (6): morte di Atteone (1); amazzonomachia (1); caccia al cinghiale calidonio (1); partenza di Bellerofonte (1); ratto di Talia (1); arrivo di Paride a sparta (1). Corteggio dionisiaco (1): komos con Dioniso (1). Scene generiche (4): due giovani uomini nudi, due donne (1); tre donne, due giovani uomini nudi presso una statua di giovane guerriero (1); tre giovani uomini ammantati (1); giovane uomo, donna, donna presso una colonna, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due o più spesso numerose figure disposte su un unico livello; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte o intorno ad un gruppo centrale, con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: uomo semiammantato, donna, figura orientale o Pan, talora retrospicienti, seduti di t.q. su roccia, kline o klismos con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero o donna in movimento di t.q. o di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo semiammantato o donna semidistesi su kline; giovane uomo nudo stante di t.q. o di prospetto, spesso con braccio sollevato o con braccia sollevate a reggere un oggetto; donna stante di t.q., spesso con braccia allargate e oggetto nella mano protesa o talora con mano sollevata a reggere un lembo di mantello; giovane guerriero o amazzone in movimento con arma nella mano protesa; donna stante a gambe incrociate e appoggiata alla lancia, con busto leggermente inclinato in avanti e mano protesa; giovane uomo nudo di prospetto con ginocchio poggiato al suolo e altra gamba distesa; giovane uomo nudo di t.q. a cavallo; donna in volo con braccia allargate; Eros in volo di t.q. con benda tra le mani protese; Eros stante con piede poggiato su kline, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; Eros stante di prospetto con una mano sul fianco. Influenze da parte di C. attici, quali il P. del Dinos (figure di giovani uomini nudi e donne stanti o sedute sui lati secondari, ricorrenti anche in alcuni c. lucani, come i P. di Amykos e di Policoro). Influenze da parte del P. di Sisifo (disegno di teste, capigliature e volti, rappresentazione dei volti di t.q., inclinazione delle teste verso il basso, panneggio e lungo risvolto nelle vesti f., trattamento dei nudi m., schemi compositivi e figurativi nelle scene di amazzonomachia). Affinità con i C. vicini nello stile al P. del Parasole (panneggio del chitone f. velificato e aderente al corpo e ai seni appuntiti), col P. di Arianna (disegno degli scettri, figure f. sdraiate su coltri e cuscini variamente decorati, scene di combattimento strutturate per coppie di duellanti) e con i c. vicini nello stile al P. di arianna (scena di caccia al cinghiale, rappresentazione di sassi, piantine e alberelli come elementi paesaggistici). analogie col P. della nascita di dioniso (composizione delle scene di amazzonomachia). Figure contornate da una linea fluida, sottile e continua. Predilezione per la rappresentazione di figure con braccio sollevato sulla testa. Vesti f. decorate con una duplice fascia laterale. Introduzione dei motivi della figura stante su basamento e della figura stante a gambe incrociate, appoggiata ad un pilastrino. complessità e varietà degli schemi compositivi con organizzazione su più livelli, introduzione di quinte architettoniche (colonne) e di figure seminascoste da rilievi del terreno. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, alberi, sassi striati, linee di terra indicate da sottili tratti ondulati a risparmio) e architettonici (colonna sormontata da statuetta), di animali reali e fantastici (delfini, pesci, molluschi, aquila, cavallo, cinghiale, Pegaso, Sfinge) e di oggetti d’arredo (klinai, thymiaterion). nel campo, pilos. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 400. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 30-33, 436, nn. 1-5, 5a, tav. 8.1-4, Trendall 1989, 2627, figg. 47-48, Trendall, Cambitoglou 1991, 9.

ii 2 c

dEL g dELLA nAsciTA di dioniso

ii 2 1 p dELLA nAsciTA di dioniso (TAVV 55 3-57 1) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione della nascita di Dioniso dalla coscia di Zeus sul lato principale del cratere a volute eponimo (taranto, man, 8264). VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE apulia (6) - Peucezia (6): ruvo di Puglia (3), altamura (1), bari (1), ceglie del campo (1). area tarantina (3): taranto. foRME VAscoLARi Crateri (11): a volute (6), a calice (3), indeterminati (2); lekanides (1); frammenti (2). soggETTi Scene mitologiche (16): amazzonomachia (3); centauromachia (3); corsa di carri (2); nascita di Dioniso (1); Eracle, satiri (1); apoteosi di Eracle (1); Eracle e menade (1); Eracle punisce il centauro aggressore di Deianira (1); Apollo e Artemide davanti ad un tempio con la statua di Apollo (1); Elios (1); testa di divinità (1). Scene a “soggetto tragico” (3): Oreste a Delfi (1); Oreste ed Elettra (1); Alcmena sulla pira, Anfitrione, Eros, Zeus, Ermes (1). Corteggio dionisiaco (4): komos (1); komos con Dioniso (1); Dioniso, satiro (1); sacrificio a Dioniso (1). Scene generiche (4): libagione ad un guerriero (1); due giovani uomini ai lati di una donna in corsa (1); quattro giovani uomini nudi (1); donna in lutto (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) numerose figure disposte sullo stesso livello; 2) numerose figure collocate su due o tre livelli differenti, spesso sfalsati tra loro, con frequenti sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, uomo semiammantato, donna o satiro, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo con gambe unite o incrociate, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane guerriero indigeno, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. o di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo, giovane uomo semiammantato, donna, vecchia ammantata o Pan stanti di t.q., con oggetto nella mano protesa o con mano sollevata a reggere un lembo della veste; menade danzante con braccia sollevate; giovane uomo nudo, giovane guerriero o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, con busto leggermente curvo in avanti e mano protesa o braccio poggiato sul ginocchio; giovane uomo nudo o donna stanti su carro; Nike, talora retrospiciente, in volo con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero stante di t.q. da tergo con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nella mano sollevata; giovane uomo stante di t.q. con salpinx nelle mani protese; giovane guerriero di t.q. da tergo, stante sulle gambe parzialmente piegate; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline con oggetto nella mano protesa; donna o amazzone in movimento con oggetto nella mano sollevata; centauro in movimento di t.q. da tergo con zampe anteriori sollevate e braccio proteso all’indietro; amazzone di t.q. a cavallo; amazzone di prospetto o di t.q. con un ginocchio poggiato al suolo, altra gamba distesa e talora mano sollevata sulla testa; giovane guerriero supino con corpo inarcato all’indietro; donna in movimento sulle gambe parzialmente piegate con busto leggermente curvo in avanti e mani protese a reggere un oggetto; satiro stante di t.q. con gambe parzialmente piegate e braccia sollevate; donna seduta di t.q. su pira con gambe unite e mano sollevata a reggere la testa china; uomo nudo in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e mani protese a reggere un oggetto. Influenze da parte di C. attici, quali i P. di Cadmo (composizione su tre livelli con disposizione circolare delle figure intorno ad un gruppo centrale), di Meidias e seguaci (panneggio a pieghe fittissime del chitone f. velificato e aderente al corpo e ai seni appuntiti), di Eretria (disegno di volti e occhi). Influenze da parte del P. di Sisifo (schemi compositivi e figurativi nelle scene di amazzonomachia, aspetto monumentale delle figure, disegno dei volti, rappresentazione dei volti di t.q., teste rivolte verso il basso, decorazione dei tessuti con motivo a gruppi di tre punti). Affinità col 45

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA P. di Gravina (veste f. velificata e seni appuntiti, decorazione delle vesti f. con duplice fascia scura laterale, figure seminascoste da rilievi del terreno, composizione delle scene di amazzonomachia) e in generale con i c. del g. di sisifo (vesti e mantelli decorati con spessi bordi scuri). tratto sottile ed elegante. cura del dettaglio decorativo. figure di aspetto solenne ma sciolte e naturali nel movimento. Frequente rappresentazione di corpi e volti di t.q. o, più raramente, di prospetto. sguardo espressivo, occhi con arcata sopracciliare molto lunga e con pupilla talora non campita. Panneggi fluidi con impiego di pieghe fitte e spesso ad andamento spezzato. Rappresentazione di figure con testa nimbata. Impiego e adattamento di modelli scultorei nella postura e nel rendimento delle figure (sculture partenoniche nella scena della nascita di Dioniso, fregio di Bassae nelle centauromachie). Influssi polignotei nell’articolata distribuzione delle figure su piani e livelli differenti. Abile rendimento di vedute di scorcio e della profondità spaziale. Rappresentazione di figure seminascoste da rilievi del terreno. impiego di sovraddipinture nella resa di oggetti metallici. Profusione di decorazioni sia nelle armi sia negli abiti di amazzoni e guerrieri indigeni. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, alberelli, tronchi, sassi, indicazione dei rilievi rocciosi mediante linee circolari incise) e architettonici (tempio esastilo) e di animali (cavalli). Nel campo, maschera f., bucrani, bende, elmo a pilos, spada con fodero e bandoliera, faretra. Impiego di elaborate decorazioni accessorie, soprattutto in corrispondenza delle anse (palmette, viticci, rosette). Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o campiti a scacchiera; palmette disposte in senso alterno e collegate da girali. iscRizioni DIONUSOS, IEUS (Taranto, MAN, 8264); APOLL[WN] (Amsterdam, APM, 2579); ANFITRUWN (taranto, man, 4600). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 410-390. bibLiogRAfiA Ure, Ure 1954, 48, n. 32.4, Trendall, Cambitoglou 1978, 33-36, nn. 6-14, tavv. 9-10, Trendall, Cambitoglou 1982, 1072, Trendall, Cambitoglou 1983, 4, Trendall 1989, 27-28, figg. 49-55, Blatter 1991, 511, Trendall, Cambitoglou 1991, 9-10, n. 9a, Trendall, Cambitoglou 1992, 436, 481, 483, n. 14a, Cambitoglou, Chamay 1997, 70-71, n. 24, fontannaz 2005, 130, nota 33.

ii 2 2 c conTEMpoRAnEi dEL p dELLA nAsciTA di dioniso (TAVV 57 2-59 3) VAsi ATTRibuiTi 34 pRoVEniEnzE area tarantina (17): taranto. apulia (2) - Peucezia (2): gravina in Puglia (1), ruvo di Puglia (1). Lucania (1) – interna (1): buccino. foRME VAscoLARi Crateri (19): a calice (12), indeterminati (4), a volute (2), a campana (1); idrie (3); anfore (1); frammenti (11). soggETTi Scene mitologiche (22): arrivo degli Argonauti in Colchide (1); amazzonomachia (1); gigantomachia (1); pretendenti di Elena (1); ratto di Cassandra (1); Edipo e la sfinge (1); Eracle e Cicno (1); Eracle, Ade su una kline, Persefone (1); Eracle, Apollo, Ermes, due giovani nudi (1); Eros, Afrodite, Era, Nike (1); Perseo con gorgoneion (1); Issione (1); abbandono di Arianna a Nasso da parte di Teseo, Dioniso (1); Agave, Dioniso su carro, donna (1); Apollo, Musa (1); Oltretomba con Orfeo (1); due donne ai lati di Orfeo (1); Artemide, Orfeo (1); Ade e Kore, parte di auriga (1); parte di figura seduta in un palazzo, Artemide presso un tempio, parte di statua (1); Atena, Nike, parte di giovane uomo nudo (1); due figure alate (1). Corteggio dionisiaco (5): komos (1); komos con Dioniso (1); due satiri e due menadi ai lati di Dioniso (1); Dioniso (1); due donne ai lati di un papposileno (1). scene con eros (1): eros, donna (1). 46

Scene con Nike (1): testa f. con elmo, Nike, parte di figura con scettro (1). Scene generiche (10): tre giovani uomini ammantati (1); busto di donna (1); testa di donna presso un albero (1); trace dormiente (1); donna (1); giovane guerriero presso un edificio (1); parte di figura m. seduta, testa di donna (1); parte di uomo barbato (1); parte di donna presso la porta di una palazzo, parte di donna con idria (1); parte inferiore di figura su klismos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti numerosi personaggi disposti sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con frequente sovrapposizione di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, guerriero, giovane guerriero orientale, guerriero orientale, fanciulla, donna, donna ammantata (spesso con mano sollevata a reggere un lembo della veste) o satiro, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, altare, klismos o sacca da viaggio con gambe incrociate, unite o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero, guerriero, uomo, uomo orientale, donna o vecchia ammantata stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, stante di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante; satiro o papposileno in movimento con oggetto nella mano protesa; donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; giovane uomo nudo o giovane uomo semiammantato stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e braccia appoggiate sulle ginocchia; Eros o Nike in volo con benda nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante a gambe incrociate con braccio poggiato su pilastrino e stilo nella mano protesa; giovane guerriero stante di prospetto alla guida di un carro; giovane uomo nudo e stante col busto leggermente curvo in avanti alla guida di un carro; vecchia ammantata seduta di t.q. con mano sollevata a reggere la testa china in avanti; giovane uomo nudo e stante con mano sul fianco; giovane uomo nudo e stante con braccia allargate; vecchio uomo semiammantato e semidisteso su kline con oggetto nella mano protesa; donna semiammantata dormiente distesa su un fianco; satiro stante di prospetto con piede poggiato su rilievo e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte di C. attici quali i P. del Dinos (nella fase tarda), di Pronomos, di talos (disegno delle teste, panneggi, motivi decorativi delle vesti). Influenze da parte del P. della Nascita di Dioniso (schemi compositivi, disegno delle teste, dell’occhio e delle capigliature, rendimento dei volti di t.q., teste rivolte verso il basso, panneggio dei chitoni velificati, motivi decorativi dei tessuti, elementi paesaggistici, resa di scorcio, in particolare delle strutture architettoniche colonnate). Nelle figure m. nude, dettagli anatomici tracciati con veloci tratti curvilinei. Gusto accentuato per le ornamentazioni di abiti, accessori e arredi. Negli abiti, impiego di motivi ornamentali lungo i bordi e di ornati floreali. Rappresentazione di figure nimbate e di figure seminascoste da rilievi del terreno. Impiego di dettagli a rilievo, specie nelle capigliature. Impiego di sovraddipinture in bianco (nei dettagli decorativi e nel rendimento di gioielli e vasi metallici, occasionalmente nel rendimento di figure f.) e di dettagli in vernice diluita. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, alberelli, tronchi, sassi striati, rilievi indicati da linee ondulate a risparmio) e architettonici (edificio tetrastilo, altre strutture colonnate con porte aperte, altare monumentale) e di animali (cavalli, cani, aquila). Nel campo, benda, timpano, phiale, anfora, sacca da viaggio. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o campiti a scacchiera. iscRizioni QERSITAS, LEDA, ñELENA, M[ENEL]AOS, ODU[SEUS] (taranto, man, 52230). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 410-390. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 36-43, 437, nn. 15-41, 29a, tavv. 11-12, Trendall, Cambitoglou 1983, 4, Trendall 1989, 28, figg. 56-57, Trendall, Cambitoglou 1991, 7, 9-10, n. 25a, Trendall, Cambitoglou 1992, 477, 496, n. 41, Schauenburg 1994f, 533, nota 83, Cambitoglou, Chamay 1997, 68-69, 80-81, 84-85, nn. 23, 28, 30, Ciancio 1997c, 112, 235-236, n. 374, figg. 144-145, Rückert 1997, 13, tav. 3.1, Ciancio 2005b, 56, fig. 17, Fontannaz 2005, 130, nota 33.

cERAMicA ApuLA (Ap)

iii EsoRdi dELLo “sTiLE sEMpLicE”: officinA dEL p di TARpoRLEy Con la convenzionale definizione di “Stile Semplice” (“Plain Style”: Cambitoglou, Trendall 1961, v, Trendall 1966, 19, Trendall 1974, 14, Trendall, Cambitoglou 1978, 28, Trendall 1989, 74) si è soliti indicare la particolare predilezione di questi C. per la decorazione di vasi di piccolo e medio formato mediante composizioni essenziali, comprendenti un numero limitato di figure solitamente giustapposte sullo stesso livello, caratterizzate da accentuata sobrietà decorativa e scarso impiego di sovraddipinture policrome. TEcnichE Argilla di buona qualità dalla colorazione rosata intensa, lasciata a vista nelle parti risparmiate, senza aggiunta di alcun rivestimento preliminare. V.n. lucida e coprente nella campitura del fondo ma applicata anche in soluzione diluita ad es. nella caratterizzazione dei massi rocciosi su cui siedono le figure nonché nell’immagine, volutamente evanescente, della testa della gorgone riflessa nello scudo (P. di tarporley). netta l’area lasciata a risparmio attorno alle capigliature per distinguerle dal colore del fondo. Impiego delle sovraddipinture, esclusivamente in bianco, riservato a pochissimi dettagli quali armi, vasi metallici e maschere (P. di Tarporley, P. di La Rosiaz, C. vicini nello stile al P. di tarporley). iscrizioni dipinte sul fondo a v.n. (P. di tarporley).

iii 1 p di TARpoRLEy (TAVV 59 4-61 3) dEnoMinAzionE dall’originario luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (Los angeles, LACMA, 50.8.29; già Deepdene, Coll. Hope, 211; già Tarporley, Coll. Hon. Marshall Brooks). VAsi ATTRibuiTi 85 pRoVEniEnzE Apulia (15) – Peucezia (9): generiche (3), Ruvo di Puglia (5), Ginosa (1); Messapia (4): Cavallino (1), Leuca (1), Valesio (1), Vaste (1); Daunia (2): Canosa. Campania (2): generiche. Lucania (2) – generica (1); interna (1): Armento. Area metapontina (6): Pisticci (5), metaponto (1). area tarantina (1): taranto. sicilia (1) – meridionale (1): camarina. foRME VAscoLARi Crateri (53): a campana (39), a colonnette (9), a calice (4), a volute (1); pelikai (13); idrie (11); skyphoi (6); anfore (1); anfore di tipo panatenaico (1). soggETTi Scene mitologiche (5): Perseo, Atena, Ermes (2); Perseo, Atena su uno scudo (1); Eracle ed Ermes ai lati di una stele (1); amazzonomachia (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Oreste a Delfi (1); inseguimento tra le Erinni e Oreste (1). scene a soggetto comico (1): punizione di un ladro (1). scene a soggetto satiresco (1): coreuti (1). Corteggio dionisiaco (25): komos con Dioniso (14); komos (5); libagione (3); libagione con dioniso (3). Scene con Eros (6): Eros, donna (4); due donne ai lati di Eros (1); Eros e donna ai lati di un altare (1). Scene con Nike (6): giovane uomo nudo e Nike presso un’erma (1); giovane uomo nudo, Nike presso un’erma, satiro (1); Nike, giovane uomo nudo, satiro (1); Nike, giovane uomo nudo, donna (1); Nike, cavaliere (1); Nike, giovane uomo nudo (1). Scene con indigeni (3): donne, giovani uomini (2); libagione (1). Scene generiche (91): giovani uomini ammantati (54): tre (25), due (24), quattro (5); donna, giovane uomo nudo (10); donne, giovani guerrieri (5); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (3); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (2);

simposio (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (1); due giovani uomini ammantati, donna (1); due giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo, due donne (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (1); donne presso un louterion (1); due donne ai lati di una stele (1); due donne presso un altare (1); due donne ai lati di un giovane guerriero (1); giovane uomo nudo, due donne (1); donna in corsa (1); giovane uomo nudo (1); parte di donna, parte di giovane uomo, parte di drappeggio (1); scena di ratto (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a quattro figure disposte sullo stesso livello o, più raramente, su livelli leggermente sfalsati, con occasionali e parziali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna, menade, satiro, Eros o Nike stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane guerriero indigeno, donna, donna nuda, attore in costume comico, satiro o Nike, stanti di t.q. con mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su klismos, rilievo, plinto, kline o sperone roccioso, con gambe incrociate e oggetti (phiale, lancia, specchio, parasole, testa di Medusa) nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o menade, talora retrospicienti, in movimento con mano sollevata o con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro, spesso retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e mano sollevata, talora recante un oggetto; menade danzante con busto inarcato all’indietro, testa rivolta verso l’alto e braccio sollevato; giovane uomo nudo, giovane guerriero o satiro stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna in movimento di t.q. con palla; donna stante di t.q. con mano sul fianco e oggetto nell’altra mano protesa; giovane uomo nudo di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, spesso con tirso nella mano protesa e con mantello appoggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo con la mano opposta protesa; coreuta in costume satiresco stante di t.q., talora con mano sul fianco o con maschera nella mano protesa; coreuta in costume satiresco danzante con una gamba flessa all’indietro; giovane uomo o uomo semiammantato e semidisteso su kline; giovane uomo nudo o giovane guerriero stante, di profilo o di prospetto, a gambe incrociate, con braccio o gomito poggiato su pilastrino; attore in costume comico stante sulle punte, con braccia sollevate e mani giunte; giovane uomo nudo stante di t.q. a gambe incrociate; giovane uomo nudo a cavallo; satiro in movimento sulle gambe leggermente piegate e con braccia protese a reggere un oggetto. Influenze da parte dei P. di Sisifo, particolarmente evidenti nella fase iniziale (figure m. nude dai corpi longilinei ed elastici, posa statuaria delle figure f., inclinazione verso il basso delle teste, panneggio delle vesti f., trattamento dei giovani uomini ammantati, decorazione accessoria con rami di lauro a foglie prive di venatura centrale), di arianna (panneggio dei giovani uomini ammantati) e di gravina (motivo della figura stante a gambe incrociate e appoggiata al pilastrino). Nella fase tarda, analogie con il P. di Amykos e con i C. dell’Officina del P. di Sisifo (decorazione fitomorfa a f.n. sul labbro e sul collo dei crateri a colonnette, motivo dell’Eros seduto di t.q. su sperone roccioso, motivo della donna in movimento con palla); affinità col P. di Dolone (trattamento delle figure f., vesti con orli molto ondulati, panneggi, rappresentazione di indigeni). nella fase iniziale, tratto teso, sottile e continuo. Preferenza per composizioni statiche. Figure dalla corporatura longilinea. Nelle figure nude e stanti, predilezione per l’andamento sinuoso della postura con pronunciata inclinazione dell’anca. nei nudi m., addominali i. resi con un’ampia linea ad u. teste di dimensioni contenute, contornate da una linea risparmiata e con bocca piccola. Preferenza per la rappresentazione di t.q. di giovani uomini nudi e di donne in chitone. Giovani uomini provvisti di diadema con apice centrale. Nella decorazione degli abiti, impiego di fasce e bordi scuri o a pettine e di linee semplici puntinate. Nelle figure di giovani uomini ammantati, pieghe i. dei mantelli indicate da motivo ad Y capovolta; nelle mani, bastone, strigile o palla. Ricorrenza di figure che recano maschere, diademi con apici e che 47

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA suonano o recano strumenti musicali (doppio aulos, barbiton, sonaglio). Predilezione per la raffigurazione di vasi su basamento. Impiego di piante stilizzate, pilastrino o colonnina dorica come elementi divisori tra le figure. nelle opere successive, teste di dimensione ovale, più grandi nei giovani uomini ammantati. Incremento della decorazione soprattutto degli abiti f. (con bordi più spessi e aggiunta di motivi a rosette puntinate e a palmette). Nelle figure di giovani uomini ammantati, linea scura ondulata al centro del panneggio attorno al collo, duplice linea scura verticale nella piega posteriore del mantello (motivo a doppia L), panneggio ad ampie linee curve dell’ammantato centrale. In alcune figure di giovani uomini nudi e stanti, mantello appoggiato ad un braccio e afferrato per un lembo con la mano opposta. Rappresentazione di calzature, anche nelle figure di ammantati. Introduzione della rappresentazione di personaggi indigeni. rappresentazione occasionale di elementi paesaggistici (sassi, speroni rocciosi, alberelli, piantine). Nel campo, bende, maschere comiche m. e f., halteres, tralci di vite, phiale, bucranio con infule, scudo rotondo. Nella fase tarda, tratto più fluido ma meno definito. Rappresentazione sommaria di figure e volti. Panneggio meno dettagliato con frequente impiego di linee ondulate, rapidamente tratteggiate, soprattutto lungo i bordi. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; fascia in v.n. delimitata da doppia linea risparmiata. iscRizioni TRAGOIDOS, NORARETTEBLO, CATEDHS, ANW CEIRE, EGW PAREXW (New York, MMA, 24.97.104); sull’orlo esterno, E (Leuca, grotta Porcinara, inv. 197). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 395-380. bibLiogRAfiA Lo Porto 1973a, 166-167, nn. 5, 8-10, tavv. XV.3.1-3, XVi.1, rouveret 1978, 105, n. A101, tavv. 63, 87, 89, Trendall, Cambitoglou 1978, 44-53, 437, nn. 1-63, 33a, 45a, tavv. 12-16.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1072, Trendall, Cambitoglou 1983, 5, nn. 1a, 32a, 55a, Faustoferri 1989, 21-22, fig. 12, Trendall 1989, 74-75, figg. 101107, Semeraro 1990, 139-140, n. 213, Trendall, Cambitoglou 1991, 11-13, nn. 4a, 6a, 30a, 37a, 60a, tav. II.1, Trendall, Cambitoglou 1992, 481, 485, 488, Lo Porto 1994, 55, 58, 61, nn. 7.3, 9, 12.1-2, Lo Porto 1995, 28, n. 3, figg. 15.1-2, L’Arab 1996, 245, n. 3.32.2, Sanchez 2003a, 357-358, n. 127, Catucci 2003b, 88-90, n. 39, tav. XXiii.c-d.

iii 2 c Vicini nELLo sTiLE AL p di TARpoRLEy (TAVV 61 4-62 1) VAsi ATTRibuiTi 27 pRoVEniEnzE Apulia (10) – generica (1); Peucezia (8): Gioia del Colle (3), Ceglie del Campo (2), Conversano (1), Rutigliano (1), Ruvo di Puglia (1); Messapia (1): Oria. Area tarantina (2): taranto. area metapontina (2): Pisticci. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): montescaglioso. campania (1) – area capuana (1): montesarchio. foRME VAscoLARi Crateri (11): a campana (5), indeterminati (4), a calice (2); skyphoi (5); pelikai (4); kylikes (3); idrie (2); anfore (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Eracle in lotta contro Cerbero (1); Bellerofonte in lotta contro la Chimera (1); parte di figura con copricapo orientale (Perseo ?), gorgone (1). scene a soggetto comico (1): vecchio (maschera g) presso una colonna (1). Corteggio dionisiaco (7): libagione (2); satiro (2); giovane uomo nudo, menade, satiro (1); komos (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (3): Eros (1); gineceo (1); Eros e donna ai lati di un kalathos (1). Scene generiche (30): giovani uomini ammantati (5): tre (3), due (2); giovane uomo nudo (3); donna (3); due giovani uomini nudi (2); busto di donna (2); giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1); 48

due giovani uomini nudi ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna presso una stele (1); donna, giovane uomo ammantato (1); due donne e un giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); parte di giovane uomo nudo (1); parte di menade, parte di figura (1); testa f. (1); parte di giovane uomo nudo, parte di uomo ammantato (1); parte di uomo ammantato presso un pilastrino (1); tre teste di giovani uomini (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una ad almeno quattro figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, kline o sperone roccioso con gambe incrociate e mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo o satiro stanti, talora con mano sul fianco; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo stante di t.q. con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; satiro in movimento sulle gambe parzialmente piegate; menade danzante con busto leggermente inarcato all’indietro, testa rivolta verso l’alto e braccio sollevato; satiro danzante con gamba flessa sollevata; giovane uomo nudo di t.q. a cavallo; giovane uomo semiammantato e semidisteso con oggetto nella mano protesa; donna stante con mano sul fianco; Nike in volo con mano sul fianco; Furia stante con mano protesa; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Tarporley (teste contornate da linea risparmiata, trattamento delle figure stanti, panneggio dei giovani uomini ammantati, decorazione degli abiti con spessi bordi scuri, piante stilizzate e pilastrini usati come elementi divisori tra le figure). Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, sassi, sperone roccioso, linee del terreno indicate da file di punti) e di animali fantastici (Cerbero, Pegaso, Chimera). Nel campo, tralci di vite, finestre prospettiche, bende, phialai stilizzate, palle, bucranio con infule. Ricorrente rappresentazione di figure che recano un cigno, un volatile o un diadema con apice. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o corona. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o punti negli incroci; fascia in v.n. delimitata da doppia linea risparmiata; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 390-380. bibLiogRAfiA schmidt 1963, 35, 42, tavv. 72.4, 81.1,3, trendall 1967a, 72, n. 151, scarfì 1969, 1718, sez. iV d, tav. 19.1-4, Lo Porto 1973a, 160, 180, nn. 1, 3, tavv. Vii.1-3, XXXi.34, Reho-Bumbalova 1979, 129-130, n. 60, tav. 60a-b, Aellen, Cambitoglou, Chamay 1986, 55-56, franzius 1986, 211, n. 8, tav. 32.5-6, ciancio 1987, 125-126, tav. XXXVIII.2, De Caro 1987, 59-60, figg. 19-21, Labellarte 1988, 322, 324, nn. 687, 694, figg. 434, 441, Lo Porto 1988-1989, 376-377, n. 2, figg. 85.2, 86, Lo Porto 1990, 106, n. 1, tav. 36, Fariello 1993, 472, tav. LXXIIa-b, Ciancio 1995a, 34, tavv. 39.4-6, 40.1-3, Delli Ponti 1996, 143-145, n. 97, fig. 97, Cambitoglou, Chamay 1997, 132133, 146, 285-286, nn. 51, 56, 123-124, güntner 1999, 35-36, tav. 28.2-3, castoldi 2004b, 178, n. 149, Ciancio 2006a, 416-417, figg. 32-33, Natali, Palmentola 2006, 130, n. 45.16.

iii 3 p kLEjMAn (TAV 62 2) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui era originariamente conservato il cratere a campana eponimo [Wellesley (mass.), davis museum, Wellesley college, 1984.11, già Vienna, Km, 956, già New York, Coll. Klejman)]. VAsi ATTRibuiTi 2

cERAMicA ApuLA (Ap) pRoVEniEnzE sicilia (1) – orientale (1): Palazzolo acreide. foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); pelikai (1). soggETTi Scene generiche (4): due giovani uomini nudi ai lati di una donna (2); tre giovani uomini ammantati (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; donna stante con mano sul fianco e specchio nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante con bastone nella mano protesa; giovane uomo nudo stante di t.q.; giovane uomo nudo, stante di t.q. a gambe incrociate col gomito poggiato su pilastrino. Influenze da parte del P. di Tarporley (teste di forma ovale, postura delle figure). nei nudi m., cosce allungate, glutei e anche pesanti. teste massicce. nei giovani ammantati, braccio nascosto dal mantello puntato contro il fianco e con gomito fortemente angolato. nelle vesti f., gruppi di pieghe sottili disposte a raggiera in corrispondenza della gamba flessa. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 55-56, nn. 64-65, tav. 17.1-2, Trendall 1989, 75.

iii 4 c

Vicini nELLo sTiLE AL p

kLEjMAn

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Oinochoai (1): forma 3 (1); pelikai (1). soggETTi Scene generiche (3): donna, giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. Klejman (panneggio delle vesti f. e postura dei giovani nudi). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 56, n. 66, Trendall, Cambitoglou 1982, 1041, n. 66a.

iii 5 c

dEL g di LEccE 686

iii 5 1 p di LEccE 686 (TAV 62 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Lecce, maP s. castromediano, 686). VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Apulia (6) – generiche (2); Peucezia (3): generica (1), Gravina in Puglia (1), Ruvo di Puglia (1); Messapia (1): Rudiae. Area metapontina (1): Metaponto. foRME VAscoLARi Crateri (9): a campana (9); anfore (1); pelikai (1).

soggETTi Corteggio dionisiaco (5): komos (1); komos con Dioniso (1) Dioniso, donna (1); satiro, giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (14): due giovani uomini ammantati (10); donna, giovane uomo nudo (2); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (1); due giovani uomini nudi ai lati di un louterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti di t.q. con mano sul fianco o con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di t.q. con braccia allargate, tirso in una mano protesa e mantello appoggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo dalla mano opposta; giovane uomo nudo retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna in movimento, spesso con oggetto nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Tarporley (disegno delle teste, motivo del giovane uomo nudo con mantello appoggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo dalla mano opposta, addominali i. delle figure m. nude resi con un’ampia linea ad U, panneggi). Tratto poco accurato, scarsa definizione delle figure. Nei giovani uomini ammantati, drappeggio intorno al collo e lembi i. dei mantelli resi approssimativamente; nelle mani, bastone. Resa della rotula con caratteristico motivo a punta di lancia. Rappresentazione di figure che recano un volatile o uno strumento musicale (doppio aulos). Nel campo, bende. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 56-57, nn. 67-74, tav. 17.3-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1041, n. 71a, Trendall, Cambitoglou 1983, 6, nn. 69a, 71b, Trendall 1989, 75, Trendall, Cambitoglou 1991, 12, Burn 1998, 639, Carter 1998, 442.

iii 5 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di LEccE 686

(TAV 62 4)

VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE apulia (3) – Peucezia (3): generiche (2), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Crateri (7): a campana (7); pelikai (4). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): komos (1); simposio (1); satiro, Dioniso (1); satiro, donna (1). Scene generiche (18): due giovani uomini ammantati (11); donna, giovane uomo nudo (5); donna e giovane uomo nudo ai lati di un pilastrino (1); due giovani uomini nudi ai lati di un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con mano sul fianco e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo seduto di t.q. su klismos con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; satiro in movimento con gamba flessa sollevata e oggetto tra le mani protese; donna in movimento di t.q. con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Tarporley (figura di t.q. seduta su klismos). Affinità col P. di Lecce 686 (panneggio delle vesti f., trattamento delle figure m. nude, trattamento dei giovani uomini ammantati, figure stanti con mano sul fianco). 49

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Anatomie definite grossolanamente. Figure di giovani uomini ammantati rese in maniera approssimativa, con corpi tozzi e panneggi schematici; nelle mani, bastone. Al di sotto del campo figurato, meandri tracciati in modo incerto. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 57-58, nn. 75-84, tavv. 17.5-6, 18.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1072, Trendall, Cambitoglou 1983, 6, n. 76a, Trendall, Cambitoglou 1991, 11.

iii 5 3 p di LA RosiAz (TAV 63 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo [La rosiaz, coll. m.me ernst]. VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): generiche (2), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (5); pelikai (3). soggETTi scene mitologiche (1): afrodite, eros (1). Corteggio dionisiaco (4): komos (1); libagione con Dioniso (1); Pan, donna presso una fontana (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (11): due giovani uomini ammantati (7); donna, giovane uomo nudo (3); giovane uomo ammantato, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato o donna seduti di t.q. su klismos o rilievo, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e mano protesa talora recante un oggetto; donna, talora retrospiciente, in movimento con maschera nella mano protesa; Pan stante con oggetti nelle mani protese; donna in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con busto leggermente curvo in avanti e oggetto tra le mani protese. Influenze da parte dei P. di Tarporley (figure sedute di t.q., maschere) e di Lecce 686 (panneggio dei giovani uomini ammantati). Tratto rapido e approssimativo. Teste e volti resi in modo poco accurato; in particolare, occhi eccessivamente grandi e poco definiti, bocca resa con un semplice tratto rettilineo o ricurvo verso il basso. Panneggi sommariamente resi con pochi tratti rapidamente tracciati e marcate linee ondulate lungo gli orli. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. Ricorrenza di figure che recano un tirso. Rappresentazione di elementi paesaggistici (specchio d’acqua). Nel campo, halteres, specchio. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380. bibLiogRAfiA Trendall Cambitoglou 1978, 58, nn. 85-89, tavv. 18.5-6, 19, Trendall, Cambitoglou 1982, 1041, n. 89a, Trendall, Cambitoglou 1991, 12-13, nn. 88a, 89b.

iii 5 4 p bAisi (TAV 63 2) dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui si conserva la pelike eponima [Taranto, Coll. Baisi, 42 (T 21)]. VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Pelikai (3). 50

soggETTi Corteggio dionisiaco (1): komos (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (4): due giovani uomini ammantati (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; satiro o donna retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. su klismos, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante di t.q. con braccia allargate, mantello appoggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo dalla mano opposta; Eros stante. Influenze da parte del P. di Tarporley (trattamento delle figure m. nude, motivo della donna seduta di t.q. su klismos con oggetto nella mano protesa, impiego di pilastrini come elementi divisori). Affinità col P. di La Rosiaz (rendimento dell’occhio e della bocca). Frequente impiego di linee curve nei panneggi, con tendenza a lasciar trasparire le forme del corpo, in particolare delle gambe. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, corona o benda. Nel campo, halteres, benda, palla. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e motivi a V sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 59, nn. 90-92, tav. 20.

iii 6 c

dEL g dEL diAdEMA con ApicE

iii 6 1 p “R s ” (TAV 63 3) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva il cratere a campana eponimo (torino, coll. “r.s.”: Trendall, Cambitoglou 1978, 59, n. 93). VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE apulia (4) - Peucezia (4): generiche (2), ceglie del campo (1), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Crateri (7): a campana (7); idrie (7); oinochoai (1): forma 3 (1); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): Dioniso, satiro (1); satiro e donna ai lati di un cratere a calice (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene con Nike (1): giovane uomo nudo e Nike ai lati di una colonna (1). Scene generiche (21): giovani uomini ammantati (7): due (4), tre (3); donna, giovane uomo nudo (6); giovane uomo nudo e donna ai lati di un pilastrino (3); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (3); due donne ai lati di una statua di giovane uomo nudo su una base a gradini (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con una mano sul fianco; giovane uomo nudo seduto di t.q. su plinto con gambe incrociate e bastone nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Tarporley (motivo della figura seduta di t.q. su plinto, panneggio dei giovani uomini ammantati, pianta stilizzata o pilastrino come elementi divisori tra le figure).

cERAMicA ApuLA (Ap) Figure con mani di grandi dimensioni, rese in maniera sgraziata soprattutto quando puntate contro il fianco. Nelle vesti f., decorazione con semplice o duplice fascia scura verticale, gruppi di brevi pieghe quasi rettilinee in corrispondenza del kolpos, assenza di panneggio in corrispondenza della gamba flessa. Rappresentazione di statue collocate su alto basamento gradinato su cui sono deposte offerte. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini o punti sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 59-60, nn. 93-98, tav. 21.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1041, n. 93a, Trendall, Cambitoglou 1983, 6, nn. 93b-d, 96a-b, Labellarte 1988, 319, n. 682, fig. 429, Trendall, Cambitoglou 1991, 11, 14, n. 93e, Trendall, Cambitoglou 1992, 496, 554, nn. 93f, 96c.

iii 6 2 p di boLognA 498 (TAV 63 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Bologna, mca, 498). VAsi ATTRibuiTi 22 pRoVEniEnzE apulia (6) – Peucezia (6): generica (1), rutigliano (3), ruvo di Puglia (2). area tarantina (2): taranto. area metapontina (1): metaponto. foRME VAscoLARi Pelikai (9); idrie (4); oinochoai (4): forma 3 (3), forma 1 (1); lekythoi (3); crateri (2): a campana (2). soggETTi scene con eros (2): eros, donna (2). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (28): donna, giovane uomo nudo (9); due giovani uomini ammantati (8); due donne in corsa (3); donna in corsa (3); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); giovane nudo e donna ai lati di una colonna (1); due donne ai lati di un kalathos a due gradini (1); giovane uomo ammantato, donna (1); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo e stante di t.q. con mano sul fianco; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e strigile nella mano protesa; donna in movimento con palla. Affinità col P. “R.S.” (panneggio e decorazione delle vesti f.). Disegno grossolano delle teste. Nelle figure di giovani ammantati, lembo posteriore ricadente in una doppia coda, ciascuna delle quali marcata da una linea scura ad S. Raffigurazione frequente di calzari chiusi. Nel campo, halteres, palla. Al di sotto del campo figurato, meandri. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 60-61, 437, nn. 99-107, 102a-c, 105a, 106a-b, tav. 21.34, Trendall, Cambitoglou 1982, 1042, 1072, n. 101a, Trendall, Cambitoglou 1983, 5-6, nn. 99a, 107a, Trendall, Cambitoglou 1991, 14, nn. 99b-c, 101b, Trendall, Cambitoglou 1992, 492, 496, n. 102a.

iii 6 3 c

dEL g di sydnEy 71

(TAV 64 1)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’idria eponima (sydney, nm, 71).

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Idrie (2); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene generiche (3): donna (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo e stante di t.q. con braccia allargate e con oggetti nelle mani protese; donna o donna ammantata, talora retrospicienti, stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa e con mano sul fianco. Influenze da parte del P. di Tarporley (disegno delle figure, pianta stilizzata o pilastrino impiegati come elementi divisori tra le figure). Affinità con i P. “R.S.” (trattamento delle figure m. nude) e di Bologna 498 (disegno dei volti). Nelle figure f., acconciatura con voluminoso chignon raccolto sulla nuca e panneggio semplificato con evidenziazione delle linee del corpo sottostante. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da una fila di trattini). Nel campo, phialai, finestre, rosetta quadripartita. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 61, nn. 108-110, tav. 21.5-6.

iii 6 4 c Vicini nELLo sTiLE Ai p “R s ” E di boLognA 498 E AL g di sydnEy 71 VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE apulia (3) – Peucezia (3): generiche. foRME VAscoLARi Pelikai (5); idrie (2). soggETTi Scene con Eros (4): Eros e donna presso un louterion (2); Eros, donna (1); due eroti ai lati di un altare con colonne ioniche (1). Scene generiche (9): due giovani uomini ammantati (4); donna, giovane uomo nudo (3); donna e giovane uomo nudo ai lati di un altare (1); giovane uomo nudo, donna presso un pilastrino, giovane uomo nudo presso un louterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo stante di t.q. con mano sul fianco; donna nuda stante di t.q. da tergo con gomito poggiato su louterion e oggetto nella mano protesa. Affinità con i P. “R.S.” e di Bologna 498 (disegno dei profili) e con i C. del G. di sydney 71 (panneggi). Nel campo, rosetta quadripartita. Al di sotto del campo figurato, meandri; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 61, nn. 111-113, Trendall, Cambitoglou 1982, 1042, nn. 113a-b, Trendall, Cambitoglou 1991, 12, Trendall, Cambitoglou 1992, 496, nn. 113-1, 113-2, burn 1998, 639, carter 1998, 441.

iii 7 c

iMiTAToRi dEL p di TARpoRLEy

(TAV 64 2)

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1): generica. etruria (1): corciano. 51

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Pelikai (4). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1). scene con eros (1): donna, giovane uomo nudo con eros sulla mano (1). Scene generiche (6): due giovani uomini ammantati (2); donna, giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o donna ammantata stanti di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; donna in movimento con palla. Influenze da parte del P. di Tarporley (panneggi, ricorrente rappresentazione di vasi, pianta stilizzata impiegata come elemento divisorio tra le figure). tratto sottile ma impreciso. figure dai corpi talora eccessivamente gracili, con colli allungati e mani e piedi di grandi dimensioni, resi sommariamente. nei volti, profili angolosi; resa poco accurata dell’occhio. Panneggi approssimativi, in scarsa relazione con le forme del corpo. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di figure che recano diademi con apice. Rappresentazione di elementi architettonici (alta stele funeraria su alto basamento a gradini). Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 61-62, 437, nn. 114-115, 115a, Trendall, Cambitoglou 1983, 7, n. 115b, tav. I.1-2, Trendall, Cambitoglou 1991, 12, Trendall, Cambitoglou 1992, 455.

iii 8 c

dEL g di VATicAno V 5

(TAV 64 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima [Città del Vaticano, mge, 18032 (V 5)]. VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE apulia (1): generica foRME VAscoLARi Pelikai (5); idrie (2); crateri (1): a campana (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro, donna (1); satiro e donna in corsa (1). Scene generiche (13): due giovani uomini ammantati (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (3); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); due donne presso un louterion (2); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; satiro in movimento con gamba flessa sollevata e mani protese, una delle quali recante una corona; giovane uomo nudo e stante di t.q. con braccia allargate, mantello appoggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo dalla mano opposta e oggetto nella mano protesa; donna stante con piede poggiato su cista, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Tarporley (motivo e trattamento della donna stante con piede poggiato su rialzo e busto leggermente curvo in avanti, motivo del giovane 52

nudo e stante con mantello appoggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo dalla mano opposta). Affinità con i C. imitatori del P. di Tarporley (rappresentazioni di stele) e dei P. “R.S.” e di Bologna 498 (disegno dei profili). figure dalla corporatura tozza, resa in modo poco accurato. nelle vesti f., panneggi fluidi eseguiti con tratti rapidi e con frequente impiego di pieghe a uncino; bordi molto ondulati. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di elementi architettonici (alta stele su basamento). Nel campo, halteres, benda. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380. bibLiogRAfiA Rossignani 1970, 5, sez. IV D, tav. 6.1-2, Trendall, Cambitoglou 1978, 62, nn. 116-121, Trendall, Cambitoglou 1991, 12, Trendall, Cambitoglou 1992, 455, 497, n. 116a.

iV “sTiLE sEMpLicE”: c dELLA scuoLA dEL p di TARpoRLEy iV 1 c

dEL g

A

TEcnichE Argilla di buona qualità ma talvolta dalla colorazione poco intensa. uso occasionale del rivestimento preliminare di ocra rossa in casi in cui il corpo ceramico assume in cottura una colorazione molto pallida, tendente al beige (P. di Bendis, P. di Sydney 46.48, P. di Adolphseck). V.n. di modesta qualità, non di rado opaca e poco coprente nella campitura del fondo spesso fortemente deteriorata, consentendo in questi casi di osservare le tracce della preliminare delimitazione a pennello delle aree disegnative delle figure, in seguito mascherate uniformandole al colore del fondo (P. di Adolphseck, P. del Prigioniero, P. dei Lunghi Risvolti). Tale vernice scadente non sembra consentire l’esecuzione di linee a rilievo, mentre è utilizzata talora in soluzioni più diluite per rappresentare pieghe di chitoni leggeri (P. di Adolphseck, P. dei Dioscuri, P. Rainone), decorazioni di vesti e oggetti (P. di Eton-Nika, C. del G. di Ruvo 730, P. dei Lunghi Risvolti, P. di Bendis), macchie di liquidi che irrorano altari (P. dei Lunghi Risvolti, P. di Bari 1364) e pilastrini (P. rainone), dettagli strutturali e decorativi di elementi architettonici lapidei (P. dei Dioscuri, P. di Bologna 425), nonché massi rocciosi caratterizzati con linee ondulate (P. mcdaniel, P. di bologna 425) o con sottili tratti circolari o arcuati concentrici alle chiazze rotonde campite in nero più coprente (P. di bendis, P. dei Lunghi risvolti). tracce di incisioni preparatorie si osservano in corrispondenza del contorno delle figure su alcuni vasi (P. di Perseo e Atena, P. di Sydney 46.48). Uso ridotto delle sovraddipinture, limitato al bianco e riservato ad elementi di scarso impatto cromatico come le sottili file di punti che indicano la linea di terreno (P. di Adolphseck, P. del Prigioniero, C. vicini nello stile al P. del Prigioniero, P. dei Lunghi Risvolti, C. vicini nello stile al P. di Perseo e Atena), le bende tra i capelli (P. del Prigioniero, P. di Eton-Nika), le chiome canute dei personaggi anziani (P. di bendis). Si distinguono tuttavia alcuni C. che fanno del colore aggiunto, bianco e giallo, un uso più esteso per indicare gli oggetti metallici e lapidei (P. di sydney 46.48, P. di bologna 425, P. rainone, P. delle eumenidi, P. di bologna 501) o le maschere e i costumi degli attori comici (P. di Bologna 425, P. McDaniel) e i bucrani (P. delle eumenidi). Un diverso espediente di indicazione cromatica, senza uso di sovraddipinture, è impiegato invece dal P. dei Lunghi risvolti sull’unico cratere a volute dipinto nella fase matura della sua produzione, nella campitura a v.n. della corazza che trova un precedente nella produzione del P. della nascita di dioniso.

cERAMicA ApuLA (Ap) Iscrizioni dipinte con v.n. fluida sulle zone risparmiate (P. Schiller, P. di Adolphseck, P. di Eton-Nika, P. delle Eumenidi) o in bianco sul colore del fondo (P. di Eton-Nika, P. di sydney 46.48, c. vicini nello stile al P. mcdaniel).

iV 1 1 p schiLLER (TAVV 64 4-65 3) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui era originariamente conservato il cratere a campana eponimo (Londra, BM, 1929.5-13.2; già Berlino, Coll. Baurat Schiller, 410). VAsi ATTRibuiTi 48 pRoVEniEnzE Apulia (13) – generiche (4); Peucezia (9): generiche (7), Ruvo di Puglia (2). Campania (1): generica. area tarantina (1): crispiano. area metapontina (1): Pisticci. Lucania (1) – tirrenica (1): Pontecagnano. foRME VAscoLARi Crateri (30): a campana (28), a colonnette (2); idrie (7); pelikai (6); anfore (3); lebetes gamikoi (1); skyphoi (1). soggETTi Scene a soggetto comico (3): Telefo e Oreste (1); donna presso un altare, attore inginocchiato (1); tre attori (1). Corteggio dionisiaco (24): komos con Dioniso (7); libagione con Dioniso (4); komos (3); Dioniso, menade (3); Dioniso, menade, satiro (2); satiro, Dioniso (2); libagione con Dioniso presso un’erma (1); giovane uomo nudo, satiro (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (3): scena di corteggiamento (1); donna in corsa, Eros (1); Eros, donna (1). Scene con Nike (1): Nike, giovane uomo nudo, cavaliere (1). Scene generiche (57): giovani uomini ammantati (33): due (26), tre (6); quattro (1); donna, giovane uomo nudo (6); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (4); donna, giovane uomo nudo, giovane guerriero e giovane uomo nudo presso una stele (3); giovane uomo nudo, donna in corsa (2); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (2); due giovani uomini nudi (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1); giovane uomo nudo, donna seduta su un altare (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); testa m. (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o attore in costume comico seduti di t.q. su mantello o rilievo con gambe incrociate o unite e mano protesa, talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. o di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; attore in costume comico stante con oggetti nelle mani protese; satiro in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e otre appoggiato sulle spalle; attore in costume comico in movimento, anche di t.q. da tergo; attore in costume comico stante di prospetto con un ginocchio poggiato su altare, altra gamba distesa e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Tarporley (panneggio delle vesti f. con risvolto in alcune opere della fase iniziale, trattamento dei giovani uomini ammantati, motivo del giovane nudo e stante con mantello appoggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo con la mano opposta, impiego di pilastrini e di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure, ridotto impiego di elementi paesaggistici). Corpi molto longilinei e membra piuttosto esili, soprattutto nelle figure m. nude. addominali i. resi con una piccola linea ad u. mani di grandi dimensioni, rese in maniera piuttosto incerta, soprattutto nelle vedute di scorcio. Predilezione per figure rappresentate col corpo di t.q. e testa di profilo. Disegno poco accurato dei profili

dei volti, con grande mento arrotondato. nei giovani uomini ammantati, linea scura ondulata al centro del drappeggio trasversale sul petto, doppia linea a zig-zag lungo i lembi i. del mantello e, in quelli di profilo a sin., caratteristico orlo obliquo del lembo ricadente sotto il braccio puntato sul fianco; nelle mani, bastone, situla, benda, specchio. Nella fase più avanzata, predilezione per figure, stanti o in movimento, che recano situle e timpani, e per il motivo della donna retrospiciente in movimento con lembo posteriore della veste fluttuante in direzione opposta. Nelle raffigurazioni di performances comiche, rappresentazione di bassi palcoscenici sostenuti da pilastri cui sono fissati tendaggi. Nel campo, finestre prospettiche, bende, halteres, gomitoli, ghirlanda, dittico, maschera comica, specchio, bucranio con infule, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera o con croce inscritta e trattini sui lati o negli angoli; ovoli. iscRizioni SQE (richmond, Vmfa, 78.83). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 64-69, nn. 1-40, tavv. 22-23.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1042, 1068, 1071-1072, n. 10a, Trendall, Cambitoglou 1983, 8-9, nn. 8a, 19a, 22a, Trendall 1989, 75, figg. 108-109, Trendall, Cambitoglou 1991, 15, 17-18, n. 10b, Trendall, Cambitoglou 1992, 488, Todisco, Catucci 2007, 21, tav. 14.3-5.

iV 1 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p

schiLLER

VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): rutigliano. campania (1) – golfo di napoli (1): ercolano o Pompei. foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (3), a colonnette (1), indeterminati (1); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): komos (2); komos con Dioniso (1); Dioniso seduto su un capitello, menade (1); satiro, Dioniso (1). Scene generiche (7): due giovani uomini ammantati (3); donna, giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1); due giovani uomini nudi (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, talora retrospiciente, stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento con una mano avvolta nel mantello e oggetto nell’altra mano protesa; giovane uomo semiammantato seduto di t.q. su capitello ionico; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e lancia nella mano protesa. Affinità col P. Schiller (disegno dei profili, postura dei giovani uomini nudi e stanti, motivo della donna in movimento con veste fluttuante; panneggio dei giovani uomini ammantati, pianta stilizzata o pilastrino come elementi divisori tra le figure). Disegno sommario, soprattutto nella resa delle figure m. nude. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone, strigile, tirso. Rappresentazione di elementi paesaggistici (albero). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 68-69, nn. 41-42, Trendall, Cambitoglou 1992, 564, Rocha-Pereira 2000, 430, figg. 2-3, Ciancio 2006a, 421-423, figg. 39-40, Natali, Palmentola 2006, 41, 141, nn. 11-11, 48.9. 53

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

iV 1 3 p dEL conTo (TAVV 65 4-66 2) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di una performance comica con scena di riscossione di denaro sul lato principale del cratere a campana eponimo [San Pietroburgo, Ermitage, 1661 (St. 1779; W 1120)]. VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (4) - Peucezia (4): generica (1), ruvo di Puglia (2), gioia del colle (1). campania (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (6): a campana (6). soggETTi scene a soggetto comico (2): scena di pagamento con odisseo, elpenore, circe (Odisseo, Diomede, Theano ?) (1); due attori trascinano una donna (1). Corteggio dionisiaco (3): libagione con Dioniso (2); menade, giovane uomo nudo (1). Scene con Nike (1): Nike, giovane uomo nudo, donna (1). scene generiche (6): giovani uomini ammantati (6): tre (3), due (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o, più frequentemente, tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, Eros o Nike stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo semiammantato o attore in costume comico seduti di t.q. su klismos con gambe incrociate e talora con oggetti nelle mani protese; attore in costume comico, talora retrospiciente, stante e con mano protesa a volte recante un oggetto; attore in costume comico stante e appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti; attore in costume comico inginocchiato di prospetto. Influenze da parte dei P. di Tarporley (postura dei giovani nudi e stanti, motivo della figura di t.q. su klismos, panneggio e decorazione delle vesti f., piante stilizzate usate come elementi divisori tra le figure), di Bologna 498 (panneggio dei giovani uomini ammantati) e Schiller (disegno dei nudi m., delle teste e dei profili, motivo della donna stante con oggetto nella mano protesa, nei giovani uomini ammantati, linea scura ondulata nel drappeggio attorno al collo, rappresentazione di palcoscenici). Predilezione per le composizioni simmetriche e per figure stanti di t.q. Approssimazione nel disegno dei profili. Nei giovani uomini ammantati, panneggio con frequente impiego di pieghe a uncino; nelle mani, bastone o strigile. Nelle raffigurazioni di performances comiche, rappresentazione di bassi palcoscenici lignei sostenuti da pilastri. Maschere degli attori comici spesso rappresentate di t.q. Nel campo, bende, piante, halteres, croce lignea. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 69-70, nn. 43-46, tavv. 23.5-6, 24.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 9, n. 44a, Trendall, Cambitoglou 1991, 15, 18, n. 44b.

iV 1 4 p di AdoLphsEck (TAVV 66 3-67 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (Adolphseck, SF, 179). VAsi ATTRibuiTi 20 pRoVEniEnzE apulia (4) - Peucezia (4): generiche (2), bari (1), ruvo di Puglia (1). campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (18): a campana (17), a calice (1); pelikai (2). 54

soggETTi Scene mitologiche (4): agnizione tra Teseo ed Egeo (1); Apollo, parte di Zeus, Nike (1); Eracle presso un altare, Nike, giovane uomo nudo (1); Eracle e gli uccelli stinfalidi (1). Corteggio dionisiaco (11): komos con Dioniso (6); komos (4); libagione con Dioniso (1). Scene generiche (16): giovani uomini ammantati (13): tre (7), due (6); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo presso una colonna, cratere a f.n., parte di figura seduta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo, donna, satiro o Nike, talora retrospicienti, stanti di t.q. o di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, attore in costume comico, donna o menade in movimento spesso con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, menade o satiro, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata leggermente piegata e mano protesa, talora recante un oggetto; menade danzante di t.q. da tergo, talora con oggetto nella mano sollevata; satiro in movimento sulle gambe flesse, con mani protese talora recanti un oggetto; giovane uomo semiammantato o donna, seduti di t.q. su rilievo con gambe leggermente divaricate; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su pietra, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Arianna (rappresentazione dei volti di t.q., capigliature e decorazione di abiti e accessori nelle opere della fase tarda), di Tarporley e Schiller (disegno dei volti e dei profili, trattamento dei nudi m. e delle figure stanti di t.q., panneggio dei giovani uomini ammantati, raffigurazione di pianticelle e di pilastrini, spesso impiegati come elementi divisori tra le figure). Affinità col P. di Karlsruhe b 9 (motivo del giovane uomo nudo e stante con oggetto nella mano protesa, motivo della menade e del satiro in movimento con oggetti nelle mani protese). occhi grandi e di forma allungata, con pupilla indicata da un punto nero non tangente alle palpebre. Nei volti di t.q., bocca piccola e carnosa, inclinazione della testa verso il basso. Clavicole rese da linee ondulate interrotte. Nelle mani raffigurate di prospetto, dita distinte e aperte. nei giovani uomini ammantati, panneggio con doppia piega del lembo ricadente sotto il braccio puntato sul fianco caratterizzata da una duplice linea verticale di cui quella esterna terminante ad S, orlo i. ondulato, impiego frequente di piccole pieghe a uncino; nelle mani, bastone, diadema con apice, corona, strigile. nella fase più avanzata, accentuazione del dinamismo nelle rappresentazioni, incremento dell’impiego di motivi decorativi per le vesti. Predilezione per la raffigurazione di menadi danzanti con veste fluttuante caratterizzata dal lembo posteriore rigonfio e bordato da una linea a W. Ricorrenza di figure che recano torce, tirsi, phialai e situle o strumenti musicali (timpano, cetra). rappresentazione di pilastrini iscritti. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine con foglie ricurve, sassi, linee di terra ondulate indicate da file di punti). Nel campo, halteres, bende, altari insanguinati, corona, bucranio con infule, phiale, croce lignea, vaso. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli. iscRizioni su pilastrino, AEPTSQÇ [copenhagen, mn, 333 (b-s 214)]. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 70-73, nn. 47-60, 61a, tavv. 24.5-6, 25.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1042, 1071-1072, n. 49a, Trendall, Cambitoglou 1983, 8, Trendall 1989, 75, figg. 110-111, Trendall, Cambitoglou 1991, 15-16, 18, nn. 61b-c, Trendall, Cambitoglou 1992, 483, 485, 492, 497, n. 61d, Cambitoglou, Chamay 1997, 129-130, n. 49.

cERAMicA ApuLA (Ap)

iV 1 5 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di AdoLphsEck

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Pelikai (2); crateri (1): a campana (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): libagione (2); komos (1); simposio (1); donna, satiro (1). Scene generiche (7): due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (4); due giovani uomini ammantati (2); tre giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, con oggetto nella mano protesa; donna, menade o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Adolphseck (composizioni, soggetti, resa di volti e panneggi, piantine a foglie ricurve come elementi paesaggistici). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone, palla. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 73, nn. 61-62, Trendall, Cambitoglou 1982, 1072, Trendall, Cambitoglou 1992, 497, n. 62a.

iV 1 6 p dEL pRigioniERo (TAV 67 3-4) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di prigionieri a mani legate sui crateri a colonnette eponimi [Ruvo di Puglia, MAN Jatta, J 1709; Londra, BM, 1836.02-24.226 (F 173)]. VAsi ATTRibuiTi 21 pRoVEniEnzE Apulia (7) – generiche (2); Peucezia (4): generiche (2), Rutigliano (1), Ruvo di Puglia (1); Daunia (1): Canosa. foRME VAscoLARi Crateri (19): a campana (13), a colonnette (6); pelikai (1); frammenti (1). soggETTi scene mitologiche (1): achille e Licaone (1). Corteggio dionisiaco (11): libagione con Dioniso (4); giovane uomo, satiro (2); komos (1); komos con Dioniso (1); satiro, Dioniso (1); libagione (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con indigeni (5): guerriero legato ad un albero, duello (5). Scene generiche (22): giovani uomini ammantati (20): due (11), tre (8), quattro (1); donna, giovane uomo nudo (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o, nelle opere della fase più avanzata, su livelli differenti, con occasionali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane guerriero indigeno o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o giovane guerriero indigeno inginocchiato con braccia protese o con polsi legati; donna stante di t.q. con oggetto nella mano protesa; satiro stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, menade o satiro in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o giovane uomo indigeno, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe incrociate o divaricate e talora oggetti nelle mani protese; satiro stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero a cavallo di t.q. da tergo con lancia nella mano sollevata. Influenze da parte dei P. di Sisifo (decorazione fitomorfa a f.n. sul collo dei crateri a colonnette), di Tarporley (figure sedute di t.q. con oggetto nella mano protesa,

pilastrini usati come elementi divisori tra le figure, alberelli e sassi come elementi paesaggistici), schiller (panneggio dei giovani uomini ammantati) e Karlsruhe b 9 (motivo del giovane uomo nudo e stante con oggetto nella mano protesa, motivi della menade e del satiro in movimento con oggetti nelle mani protese). Nei volti di profilo, naso affilato, occhio grande e allungato con pupilla stretta e obliqua, mento prominente. Nei giovani guerrieri indigeni, capigliature caratterizzate da un corto ciuffo riccioluto sulla fronte e capelli lunghi sulla nuca. Vesti spesso provviste di orlo ondulato e marcato da uno spesso bordo scuro. Nei giovani ammantati di profilo a d. della fase iniziale, drappeggio ricadente sul dorso caratterizzato da un gruppo di fitte pieghe verticali e da bordo scuro ondulato evidente anche lungo il lembo posteriore e i. del mantello. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. Ricorrenza di figure che recano torce. Nella fase più avanzata, intensificazione del dinamismo nelle raffigurazioni e della presenza di elementi paesaggistici, preferenzialmente nelle scene di battaglia (piantine a foglie ricurve, alberi, sperone roccioso con cavità interne circolari a v.n., sassi, linee di terra indicate da file di punti o linea curva a risparmio) e di animali (cavalli). Nel campo, bende, halteres, rosette, phialai, dittico, foglia d’edera, ghirlanda. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 73-77, nn. 63-76, tavv. 25.5-6, 26.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1043, 1072, nn. 74a, 76a, Trendall, Cambitoglou 1983, 8-9, n. 75a, Trendall 1989, 75, Trendall, Cambitoglou 1991, 16, 18, n. 63a, Trendall, Cambitoglou 1992, 485, 497, n. 73a.

iV 1 7 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEL pRigioniERo

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Apulia (2) – generica (1); Peucezia (1): Bari. foRME VAscoLARi crateri (3): a calice (2), a campana (1). soggETTi Scene mitologiche (1): Nike, Eracle, Ermes (1). Corteggio dionisiaco (3): komos (1); Dioniso offre una maschera ad un giovane uomo (1); Dioniso, satiro, menade (1). scene generiche (2): giovani uomini ammantati (2): due (1), tre (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro seduti di t.q. su rilievo, klismos o anfora con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano protesa; donna stante con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo e busto leggermente curvo in avanti; satiro stante a gambe incrociate e appoggiato a bastone. Affinità col P. del Prigioniero (disegno dei profili, panneggio dei giovani ammantati di profilo a d.). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. Rappresentazione di figure che recano maschere. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fondo roccioso reso mediante cumuli di sassi contornati da file di punti). Nel campo, halteres, benda. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. 55

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 76, nn. 77-79, Trendall, Cambitoglou 1982, 1067, 1072, Trendall, Cambitoglou 1992, 478.

iV 1 8 p di ETon-nikA (TAV 68 1-3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (Windsor, eton college: Trendall, Cambitoglou 1978, 77, n. 80) e dall’iscrizione sui pilastrini raffigurati su due crateri a campana [Bonn, AK, 79; Madrid, MAN, 11081 (L 325)]. VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ceglie del campo (1), ginosa (1). campania (2): generiche. Lucania (1): generica. sicilia (1) – meridionale (1): camarina. foRME VAscoLARi crateri (15): a campana (15). soggETTi scene mitologiche (1): Perseo col gorgoneion (1). Corteggio dionisiaco (8): simposio con Dioniso (2); komos (1); libagione con Dioniso (1); menade, Dioniso seduto su un altare (1); menade, Dioniso (1); satiro e donna ai lati di un altare (1); donna e satiro ai lati di una statua di Eracle su una colonna ionica (1). Scene con Nike (1): giovane uomo nudo, Nike seduta su un altare (1). Scene generiche (20): giovani uomini ammantati (9): due (8), tre (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (5); donna, giovane uomo nudo (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una porta (1); due giovani uomini nudi, donna (1); giovane uomo e donna ai lati di un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o Nike seduti di t.q. su rilievo, roccia, altare o klismos, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero o donna stanti di t.q. con oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo, stante di prospetto con oggetto nella mano sollevata; donna o satiro stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Tarporley (postura dei giovani uomini nudi e stanti, panneggio delle vesti f. con risvolto stretto in vita da cintura, motivo delle figure sedute di t.q., pilastrini usati come elementi divisori tra le figure, piantine a foglie ricurve). Affinità col P. di Karlsruhe B 9 (motivo del giovane uomo nudo e stante con oggetto nella mano protesa). Nei volti di profilo, arcata sopracciliare ondulata o convessa e linea curva interposta tra quest’ultima e la palpebra s., occhio grande e allungato con pupilla resa da un puntino o da un trattino verticale, mento arrotondato e pronunciato. nei giovani ammantati di profilo a sin., piega in corrispondenza del braccio puntato sul fianco con orlo i. reso da un tratto scuro, panneggio sottostante marcato da due linee verticali e lembo i. con orlo fortemente ondulato. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone, phiale, strigile. Ricorrenza di figure che recano tirsi, rami, maschere, animali (lepre), situle. Raffigurazione di pilastrini iscritti. Rappresentazione di elementi paesaggistici (albero, piantine a foglie ricurve) e architettonici (porta, colonna ionica sormontata da statuetta, alto pilastro) e di animali (lepre, palmipede). Nel campo, bende, diademi con apice, piante stilizzate, altari, halteres, volatili, bucrani, timpano. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati campiti a scacchiera o con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli; ovoli. iscRizioni su pilastrino: NIKA [Bonn, AK, 79; Madrid, MAN, 11081 (L 325)]; su pilastrino, HERAKLHS [Londra, bm, 1978.04-14.33 (f 67)]. Luogo di pRoduzionE taranto. 56

cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 77-78, 437, nn. 80-91, 91a, tav. 27.1, Trendall, Cambitoglou 1982, 1043, 1071, n. 85a, Trendall, Cambitoglou 1983, 8, Trendall 1989, 75, Trendall, Cambitoglou 1991, 16, 18, n. 88a.

iV 1 9 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di ETon-nikA

(TAV 68 4)

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. campania (1) – area capuana (1): sant’agata de’ goti. foRME VAscoLARi crateri (5): a campana (5). soggETTi Scene a soggetto comico (2): morte di Priamo (1); Apollo a Delfi (1). Corteggio dionisiaco (2): komos (1); simposio con Dioniso (1). scene con eros (1): eros presso un’erma (1). scene generiche (5): due giovani uomini ammantati (5). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; attore in costume comico seduto di t.q. su altare con gambe incrociate e mano protesa; attore in costume comico stante di t.q. con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Tarporley (motivo dell’Eros in volo con oggetto nella mano protesa), di Eton-Nika (composizioni, motivo della figura seduta di t.q., postura e panneggio dei giovani uomini ammantati) e, nelle raffigurazioni di performances comiche, del P. del Conto (volti di t.q., panneggi con frequente impiego di pieghe a uncino, resa delle venature del legno nei palcoscenici). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Nelle raffigurazioni di performances comiche, rappresentazione di palcoscenici lignei sostenuti da bassi pilastri, di pedane con motivi a zig-zag, di erma e di altare. nel campo, halteres, phiale, dittico. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 78-79, nn. 92-95, tav. 27.2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1072, Trendall, Cambitoglou 1991, 16, 19, n. 92a, Trendall, Cambitoglou 1992, 483.

iV 1 10 c

dEL g di RuVo 730

(TAV 69 1)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Ruvo di Puglia, MAN Jatta, J 730). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generica (1), ruvo di Puglia (1). sicilia (1) – meridionale (1): camarina. foRME VAscoLARi Crateri (3): a campana (3); pelikai (1). soggETTi corteggio dionisiaco (2): simposio con dioniso (2). scene con eros (1): donna, eros, giovane uomo nudo, donna (1). Scene generiche (5): giovani uomini ammantati (4): quattro (2), due (1), tre (1); giovane uomo nudo, donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale sovrapposizione di piani.

cERAMicA ApuLA (Ap) figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna o satiro stanti con oggetti nella mano protesa; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline. Influenze da parte del P. di Tarporley (motivo del giovane uomo semiammantato e semidisteso). Affinità col P. di Eton-Nika (disegno delle teste, postura e panneggio dei giovani uomini ammantati, trattamento delle vesti f.). figure dalla corporatura longilinea ma poco armonica, con spalle piuttosto strette. Nei panneggi dei mantelli, frequente impiego di piccole pieghe a uncino. Vesti f. decorate con gruppo di tre punti. nel campo, halteres. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone, strigile, corona. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 79, nn. 96-99, tav. 27.3-6.

iV 1 11 c

dEL g dEi Lunghi RisVoLTi

iV 1 11 a p dEi Lunghi RisVoLTi (TAVV 69 2-70 3) dEnoMinAzionE Dalle caratteristiche vesti delle figure f., dotate di un risvolto lungo fino a metà coscia o al ginocchio, spesso stretto in vita da una cintura. VAsi ATTRibuiTi 92 pRoVEniEnzE Apulia (18) – generiche (2); Peucezia (13): generiche (4), Ceglie del Campo (2), Gravina in Puglia (2), Ruvo di Puglia (2), Bari (1), Gioia del Colle (1), Rutigliano (1); Messapia (2): Egnazia (1), Manduria (1); Daunia (1): Canosa. Lucania (4) – generica (1); interna (3): Armento (1), Guardia Perticara (1), Pomarico (1). foRME VAscoLARi Crateri (67): a campana (60), a colonnette (4), a volute (2), a calice (1); pelikai (12); idrie (6); skyphoi (5); lekythoi (1); piatti (1). soggETTi Scene mitologiche (6): donna, Eracle seduto su un altare (1); Eracle (1); satiro, Dioniso e Arianna, Nike (1); Marsia e Olimpo (1); partenza di Bellerefonte (1); Atena, giovane guerriero (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste a Delfi (1). Corteggio dionisiaco (42): komos (10); simposio con Dioniso (5); libagione con Dioniso (4); komos con Dioniso (3); Dioniso, menade, satiro (2); Dioniso, donna (2); donna, giovane uomo nudo (2); satiro, Dioniso (1); donna, Dioniso presso un’erma (1); Dioniso (1); donna nuda, Dioniso, satiro (1); satiro (1); satiro, giovane uomo nudo (1); libagione (1); simposio (1); satiro, giovane uomo nudo che suona il flauto, donna (1); due donne nude presso un louterion, satiro (1); menade in corsa (1); donna, giovane uomo nudo, satiro (1); satiro in corsa (1); parte di donna (1). Scene con Eros (6): Eros, donna (2); Eros, due donne, giovane uomo nudo (2); Eros (1); donna presso un louterion, Eros, giovane uomo ammantato (1). Scene con Nike (3): due giovani uomini ai lati di Nike (1); Nike presso una stele, due giovani uomini nudi (1); due giovani guerrieri, Nike (1). Scene con indigeni (3): donna, due guerrieri (2); combattimenti tra guerrieri greci ed indigeni (1). Scene generiche (117): giovani uomini ammantati (62): due (45), tre (17); donna, giovane uomo nudo (14); donna in corsa (8); giovane uomo nudo (8); donna, giovane uomo nudo in corsa (5); libagione (3); donna (3); giovane uomo nudo, due donne (3); simposio (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); giovane uomo nudo, donna, giovane uomo nudo (2); donna nuda presso un louterion (1); libagione ad un giovane guerriero (1); duello tra due giovani guerrieri (1); donna, giovane uomo con berretto frigio seduto su un altare (1); donna che suona il flauto, donna seduta su klismos (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da una a quattro figure disposte sullo stesso livello; 2) numerose figure disposte su due o tre livelli differenti, con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, seduti di t.q. su rilievo, roccia, altare, mantello, klismos o cassa con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna nuda, satiro o Furia stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, giovane uomo semiammantato, uomo nudo o vecchia, talora retrospicienti, in movimento, a volte con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero indigeno o guerriero di t.q. a cavallo con lancia nella mano sollevata; guerriero accovacciato; giovane uomo semiammantato e semidisteso su coltri con oggetto nella mano protesa; satiro danzante di prospetto con una gamba flessa e sollevata e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo di prospetto con un ginocchio poggiato su altare, altra gamba distesa e mano sollevata; giovane uomo nudo e stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Sisifo (vesti f. caratterizzate dal profondo risvolto lungo fino al ginocchio), di Tarporley (motivo del giovane uomo semiammantato e semidisteso), di Eton-Nika, soprattutto nella fase iniziale (composizioni a due figure, panneggio del giovane ammantato di profilo a sin.) e, nella fase più avanzata, dei C. dello “stile ornato”, in particolare dei c. vicini nello stile al P. della nascita di dioniso (schemi compositivi nelle scene di battaglia). Nella fase iniziale, profili più dolci con mento poco prominente. Teste talora di forma squadrata e tratti più spigolosi (sui vasi del Sottog. Calvet). Donne con seni piccoli e sporgenti. Vesti f. caratterizzate da lunghi risvolti talora stretti da cintura. Nelle figure f. di profilo, orli delle vesti leggermente sollevati in corrispondenza della gamba portante. Nei giovani ammantati di profilo a sin., piega del mantello sottostante il braccio puntato sul fianco resa da linee scure a P e orlo i. reso con un motivo sinuoso; nel drappeggio intorno al collo, piega progressivamente più sinuosa. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. Nella fase più avanzata (vasi del Sottog. Ruvo 820), incremento delle rappresentazioni di t.q. dei volti. Ricorrenza di figure che recano tirsi, torce, phialai, situle, ciste, kantharoi, diademi con apice, rami, animali (papera) e di figure che suonano o recano strumenti musicali (timpano, doppio aulos). Rappresentazione di elementi paesaggistici (sassi, piantine, alberelli, viti, rocce con asperità rese da elementi circolari campiti in nero e brevi linee ondulate, linee di terra rese da file di punti) e architettonici (finestra con battenti aperti) e di animali reali e fantastici (cavalli, Pegaso). Nel campo, bende, ghirlande, rosette, finestre prospettiche, phialai, halteres, diademi con apice, vasi, cista, timpano, dittico, maschera comica f. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; ovoli; onde correnti; fascia a v.n. delimitata da doppia linea risparmiata. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 79-86, 438, nn. 100-156, 101a, 119b, tavv. 28-30, Trendall, Cambitoglou 1982, 1043-1044, 1072, nn. 117a, 125a, 139a, 140a, 141a, 155a, Trendall, Cambitoglou 1983, 8, 10-11, nn. 110a-b, 114a-c, 130a, 134a, 143a-b, 149a, tav. I.4, Labellarte 1988, 322, n. 684, fig. 431, Trendall 1989, 76-77, figg. 112-114, Trendall, Cambitoglou 1991, 15-17,19-20, nn. 101b, 104a, 106a, 107a-c, 110c-g, 112a, 114a1, 142a, 156a-b, tav. II.4, Trendall, Cambitoglou 1992, 480, 549, Trendall 1995b, 208, n. 102.

iV 1 11 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEi Lunghi RisVoLTi

(TAV 70 4)

VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generica (1); Peucezia (2): generiche. Lucania (2) – conf. Daunia (2): Lavello. 57

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (4); skyphoi (2); idrie (1); lekythoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro, menade addormentata (1). Scene con Eros (4): Eros, donna (3); Eros (1). Scene generiche (10): donna (3); giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati (1); donna, giovane uomo nudo (1); ritorno di un giovane guerriero (1); giovane uomo seduto su un altare (1); donna, donna seduta su klismos, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. su plinto con gambe incrociate e mano protesa; giovane uomo stante di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa. Affinità con il P. dei Lunghi Risvolti (composizioni, disegno e postura delle figure, panneggi). Tratto marcato e spezzato. Profili angolosi. Nelle figure m., corporatura massiccia con arti i. brevi. Panneggi poco plastici, con pieghe a veloci tratti paralleli. Nel campo, benda, phiale. Al di sotto del campo figurato, ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 86, nn. 157-161, Trendall, Cambitoglou 1982, 1044, n. 159a, Trendall, Cambitoglou 1983, 8, Bottini 1985b, 503, Bottini 1985c, 59-68, Labellarte 1988, 322, n. 686, fig. 433.

iV 1 11 c p di wAshingTon 378475 (TAV 71 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Washington, national museum of natural history, 378475). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); pelikai (1). soggETTi Scene generiche (6): due giovani uomini ammantati (3); donna, giovane uomo nudo (2); giovane guerriero e donna ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo o donna seduti di t.q. su mantello con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Tarporley (figure sedute di t.q., pilastrini usati come elementi divisori tra le figure) e dei Lunghi Risvolti (disegno di teste e profili, panneggi dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo a d., busto di prospetto e gamba flessa evidente al di sotto del panneggio. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone, diadema con apice. Nel campo, benda, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 86-87, nn. 162-164. 58

iV 1 11 d p di bARi 1364 (TAV 71 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (bari, maP, 1364). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi scene mitologiche (1): atena, ermes, eracle, artemide bendis (1). Corteggio dionisiaco (2): menade, satiro, menade, Dioniso (1); simposio con Dioniso (1). scene generiche (3): tre giovani uomini ammantati (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna seduti di t.q. su rilievo, klismos o altare, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o amazzone stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; satiro stante di prospetto a gambe incrociate. Influenze da parte dei P. di Tarporley (figure sedute di t.q.) e Schiller, dei C. vicini nello stile al P. del Prigioniero (motivo del giovane uomo semiammantato seduto in atto di reggere una maschera) e del P. dei Lunghi risvolti (disegno di teste e profili). disegno approssimativo dei volti, con naso molto allungato e occhio posizionato imprecisamente. nei giovani uomini ammantati, corpi molto esili e teste piccole. nei giovani uomini semiammantati, drappeggi a gruppi di fitte pieghe parallele intorno ai fianchi e a circa metà altezza della coscia. Nelle vesti f., orlo i. del risvolto piuttosto ondulato e rigonfio. Nel campo, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 87, nn. 165-167, Trendall, Cambitoglou 1991, 16, Trendall, Cambitoglou 1992, 491.

iV 1 11 e p di bEndis (TAV 71 3-72 1) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di Artemide Bendis sui lati principali dei crateri a campana eponimi (Boston, MFA, 1983.553; Parigi, CM, 428; Parigi, Louvre, G 515) e forse su un terzo cratere a campana [madrid, man, 11047 (L 328)]. VAsi ATTRibuiTi 19 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. Lucania (1): generica. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (17): a campana (14), a colonnette (3); anfore (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (8): Artemide Bendis, Apollo, Ermes (2); Ermes, Eracle, Atena (2); Artemide Bendis, Apollo, Ermes, giovane uomo nudo (1); Ermes, Eracle recumbente, Atena (1); agnizione tra Teseo ed Egeo (1); consegna dei pharmaka a Giasone da parte di medea (1). Corteggio dionisiaco (4): satiro, giovane uomo nudo (1); due donne, due giovani uomini nudi (1); menade, satiro, Dioniso, menade (1); menade, Dioniso (1). Scene con indigeni (2): donna, due giovani guerrieri (1); giovane guerriero, re, regina (1). Scene generiche (24): giovani uomini ammantati (19): tre (9); due (9), quattro (1); giovane uomo e donna ai lati un altare (1); giovane uomo nudo, giovane uomo nudo seduto con le mani legate dietro la schiena, giovane uomo nudo (1); libagione ad un

cERAMicA ApuLA (Ap) giovane guerriero (1); donna, donna che si spoglia presso un kalathos (1); giovane uomo nudo, donna, re, donna, guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di ulteriori figure su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, vecchio uomo semiammantato, donna, donna ammantata o donna orientale, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese o con mano sul fianco; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane uomo indigeno, vecchio uomo semiammantato, donna, donna ammantata o donna orientale, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, altare, roccia, klismos o pelle ferina, con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; donna in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o giovane guerriero stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa, talora recante un oggetto; giovane uomo nudo semidisteso su pelle ferina con oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetto nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Sisifo (decorazione fitomorfa a f.n. sul collo dei crateri a colonnette), di Adolphseck (nella fase iniziale: postura e trattamento dei giovani uomini nudi e stanti di t.q., trattamento dei giovani uomini ammantati) e dei Lunghi Risvolti (nella fase avanzata: disegno di teste e capigliature, trattamento delle figure sedute di t.q. e delle figure f.). Sui lati principali, predilezione per composizioni con figura seduta di t.q. tra due figure stanti. Figure dalla corporatura longilinea. Nella fase iniziale, volti con naso affilato e mento squadrato o talora aguzzo; panneggi a gruppi regolari di sottili e fitte pieghe ad andamento parallelo; mantello dei giovani uomini ammantati con orlo i. molto ondulato e lembi con pieghe curvilinee a doppia U. Nella fase avanzata, tratto progressivamente più affrettato e impreciso soprattutto nelle figure dei giovani uomini ammantati; ulteriore allungamento dei corpi; forte inclinazione verso il basso dei volti rappresentati di t.q. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone, strigile, diadema. Occasionale ricorrenza di figure che recano maschere o animali (leprotto). Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce con asperità indicate da grandi punti circolari campiti in nero) e di animali (lepre). Nel campo, halteres, dittico, finestre prospettiche, stella, gomitolo, scudo, tralcio di lauro. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 87-90, 438, nn. 168-184, tav. 30.4-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 11, n. 176a, Trendall 1989, 77, Trendall, Cambitoglou 1991, 15-17, Trendall, Cambitoglou 1992, 483.

iV 1 11 f c

Vicino nELLo sTiLE AL p di bEndis

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE campania (1) generica. foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1). soggETTi scene mitologiche (1): ermes, eracle, atena (1). scene generiche (1): tre giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo seduto di t.q. su rilievo con gambe incrociate e mano protesa.

Affinità col P. di Bendis (schemi compositivi, disegno dei profili, rendimento dei giovani uomini seduti di t.q.). figure dai corpi estremamente allungati e con teste di piccole dimensioni. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastoni. Nel campo, finestra prospettica, bucranio, piantina, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 90, n. 185, Trendall, Cambitoglou 1992, 483.

iV 1 11 g p dEi dioscuRi (TAV 72 2-4) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di due giovani guerrieri, identificati come i Dioscuri, sul lato principale del cratere a colonnette eponimo [Londra, bm, 1856.12-26.19 (f 172)]. VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generica (1), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (4), a colonnette (1); idrie (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): komos (1); simposio (1); satiro, donna presso un louterion (1). scene con eros (1): porta, eros accompagna una coppia (1). Scene generiche (7): giovani uomini ammantati (4): due (3), tre (1); giovane uomo nudo, re, regina, giovane uomo nudo (1); tre giovani uomini ammantati presso una colonna (1); donna, giovane uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su due livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con mano protesa talora recante un oggetto; donna o vecchio uomo semiammantato, seduti di t.q. su klismos o kline con gambe incrociate e mano protesa; giovane guerriero stante di prospetto; giovane uomo semiammantato e semidisteso. Influenze da parte del P. dei Lunghi Risvolti (motivo del giovane uomo semidisteso, disegno dei profili e dei volti raffigurati di t.q.). Affinità col P. di Bendis (motivo del vecchio semiammantato). nei giovani uomini ammantati, panneggio a fasci di pieghe uniformi e parallele di vario andamento, con lembi posteriori a bordi scuri ondulati; nelle mani, bastone. Panneggi delle vesti f. a rigide pieghe parallele, verticali od oblique, più sottili nei chitoni velificati. rappresentazione di elementi architettonici (colonne ioniche, porte). nel campo, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 83, 90, nn. 124, 186-188, tav. 31.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1044-1045, n. 188a, Trendall, Cambitoglou 1983, 11, n. 188b, Trendall, Cambitoglou 1991, 20, n. 188a1.

iV 1 11 h c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEi dioscuRi

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi Scene mitologiche (1): Artemide versa una libagione ad Apollo, satiro (1). 59

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Corteggio dionisiaco (1): komos (1). Scene generiche (4): giovani uomini ammantati (2): quattro (1), tre (1); giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (1); due coppie di giovani uomini nudi e donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, seduto di t.q. su altare con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna o satiro stanti, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa e gamba arretrata leggermente piegata e con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. dei Dioscuri (disegno dei profili, panneggio delle figure m.). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. Nel campo, bucranio, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 90-91, nn. 189-191.

iV 1 12 c

dEL g di yoRk

iV 1 12 a p di sydnEy 46 48 (TAV 73 1,3-4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (sydney, nm, 46.48). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generica (1); Peucezia (1): Ruvo di Puglia; Messapia (1): Rudiae. Lucania (1) – interna (1): anzi. foRME VAscoLARi Crateri (8): a campana (5), a colonnette (3); lekythoi (1); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): komos (1); satiro, Dioniso, menade (1); Dioniso, Arianna (1). scene con eros (1): eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (13): giovani uomini ammantati (7): due (3), quattro (2), tre (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi (1); due coppie di donne e giovani guerrieri (1); uomo canuto, due giovani guerrieri, donna (1); donna, giovane guerriero, giovane uomo nudo (1); giovane uomo, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetto in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, roccia, cassa, plinto o diphros, con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; Eros in volo con benda; vecchio uomo semiammantato o donna stanti con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei C. del G. di Sisifo (resa degli occhi e delle labbra ad M nei volti di t.q.) e dei P. di Tarporley (motivo dell’Eros in volo con benda nella mano protesa), Schiller (motivo del giovane nudo con mantello appoggiato su un avambraccio ed afferrato per un lembo con la mano opposta), di Eton-Nika, dei Lunghi Risvolti e dei dioscuri (disegno dei corpi dei giovani uomini nudi, panneggi dei giovani uomini ammantati). 60

figure, soprattutto m., dalla corporatura muscolosa e massiccia. nei volti, lunghe sopracciglia tangenti alla radice del naso, occhi di grandi dimensioni con grossa pupilla scura e labbro i. pronunciato. Scarsa riuscita nel rendimento dei volti di t.q. Bordi degli abiti resi per mezzo di una marcata linea scura; orli delle vesti f. particolarmente sinuosi. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. Frequente impiego di sovraddipinture nelle chiome canute e negli oggetti metallici e lapidei. nel campo, halteres, scudi rotondi, pianta stilizzata, piantina, ghirlanda, benda, elmo a pilos. Sui crateri a colonnette, decorazione fitomorfa sul collo e campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. iscRizioni NA[. .]AN [Parigi, Louvre, g 588]. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 91-92, nn. 192-198, tav. 31.5-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 12, n. 194a, denoyelle 1998, 60-61, tav. 49.

iV 1 12 b p di boLognA 425 (TAVV 73 2, 74 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (bologna, mca, 425). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): montescaglioso. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (6): a campana (5), a colonnette (1); anfore (1); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): libagione con Dioniso (2); simposio con Dioniso (1); Dioniso, satiro, menade (1). scene con eros (1): due donne ai lati di eros (1). scene con indigeni (1): due coppie di giovani uomini e donne in corsa (1). Scene generiche (10): tre giovani uomini ammantati (5); tre giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); quattro giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due donne, giovane nudo (1); donna, due giovani uomini nudi presso un louterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte generalmente sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna o donna ammantata, seduti di t.q. su sperone roccioso o klismos, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane uomo indigeno o Eros, talora retrospicienti, in movimento di prospetto con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; donna nuda e stante, con mano protesa e braccio sollevato, in atto di sistemare il cottabo. Affinità con i P. di Eton-Nika (panneggio dei giovani uomini ammantati) e dei Lunghi risvolti (trattamento dei giovani uomini nudi semiammantati e semisdraiati, panneggio dei giovani uomini semiammantati, raffigurazione di maschere nel campo). nelle vesti delle donne stanti, gruppo di pieghe a uncino nel panneggio in corrispondenza della gamba flessa. Nelle vesti delle donne sedute, panneggio a fitte e sottili pieghe verticali parallele. Nelle figure semiammantate e semisdraiate, gruppo di pieghe a uncino in corrispondenza del ginocchio e di pieghe a rilievo in corrispondenza delle gambe flesse. Predilezione per la decorazione degli orli delle vesti con marcati bordi scuri. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastoni. Ricorrenza di figure che recano torce, tirsi, animali (oca) o strumenti musicali (lira). Raffigurazione di pilastrini con decorazione a reticolato. Impiego occasionale di

cERAMicA ApuLA (Ap) sovraddipinture nella resa degli ornamenti metallici. rappresentazione di elementi architettonici (finestra con volatile appollaiato sul davanzale) e di animali (oca). Nel campo, bende, halteres, ghirlanda, timpano, maschera, piantina, diadema con apice, specchio, trottola. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 92-93, 438, nn. 199-204, 202a, tav. 32.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 12, n. 200a, Trendall, Cambitoglou 1991, 16-17, Trendall, Cambitoglou 1992, 478.

iV 1 12 c c Vicino nELLo sTiLE Ai p di ETon-nikA, di sydnEy 46 48 E di boLognA 425 VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Pelikai (2). soggETTi Scene generiche (4): giovane uomo, donna in corsa (1); giovane uomo nudo seduto su un altare, donna (1); due giovani uomini ammantati (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; donna stante di t.q. con phiale nella mano protesa e veste afferrata per un lembo con la mano opposta; giovane uomo nudo, seduto di t.q. su altare, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa. Affinità con i P. di Eton-Nika, dei Lunghi Risvolti, di Sydney 46.48 e di Bologna 425 (panneggio e postura dei giovani uomini ammantati, figure ricorrenti, pilastrini con decorazione a reticolato e puntini). rappresentazione di elementi paesaggistici (piantina a foglie ricurve, pianta stilizzata). Nel campo, bende, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 93, nn. 205-206.

iV 1 12 d p di yoRk (TAV 74 2-4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (York, City Art Museum, 19). VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generica (1), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Crateri (15): a campana (10), a colonnette (5); pelikai (2); idrie (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Marsia, Apollo, Artemide (1); Dioscuri, donna (1); Dioniso, Eracle (?) a simposio (1). Corteggio dionisiaco (5): komos (2); komos con Dioniso (1); libagione con Dioniso (1); Dioniso, menade, satiro (1); scene con eros (1): eros, donna (1). Scene con indigeni (1): giovane guerriero, donna seduta con bambino in grembo, giovane guerriero (1).

Scene generiche (25): giovani uomini ammantati (10): tre (6), quattro (3), due (1); donna, giovane uomo nudo (4); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (5); tre giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); libagione ad un giovane guerriero (1); due coppie di donne e giovani uomini nudi (1); donna, cavaliere (1); combattimento (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su due livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; bambino, giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna o satiro seduti di t.q. su rilievo, mantello o klismos con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero indigeno, donna, menade o satiro stanti di t.q. con oggetto in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Eton-Nika (panneggio dei giovani uomini ammantati), dei Lunghi risvolti e di bologna 425 (panneggi con pieghe a uncino) e di sydney 46.48 (orli sinuosi delle vesti f.). Predilezione per le composizioni con figura seduta di t.q. al centro tra due figure stanti. Nei volti, arcata sopracciliare allungata, palpebra s. obliqua, pupilla stretta ed anch’essa obliqua, linea del naso convessa. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. Frequente rappresentazione di figure che recano tirsi, torce, situle, maschere, animali (papera) e di figure che suonano o recano strumenti musicali (timpano, lira, doppio aulos, barbiton). Pilastrini usati come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, alberelli, sassi, specchio d’acqua) e di animali (oca). Nel campo, bende, halteres, mezzi scudi o timpani, elmi a pilos, diadema con apice, ghirlanda, stella, cista metallica, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Scarfì 1969, 3-4, sez. IV D, tav. 1.5-6,9, Trendall, Cambitoglou 1978, 93-95, nn. 207-217, tav. 32.3-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 8, Trendall 1989, 76, Trendall, Cambitoglou 1991, 16, 21, nn. 207a, 209a, 210a-b, 217a-b, tav. III.1, Trendall, Cambitoglou 1992, 479.

iV 1 12 e c

Vicini nELLo sTiLE AL p di yoRk

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): gravina in Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); frammenti (1). soggETTi scene mitologiche (1): satiro con tripode, eracle (1). Scene generiche (4): due giovani uomini ammantati (2); simposio (1); parte di uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo o satiro in movimento con oggetto nelle mani protese o sollevate; donna nuda e stante, con braccio sollevato a sistemare il cottabo. Affinità con i P. di Bologna 425 (motivo della donna che sistema il cottabo) e di York (volti con arcata sopracciliare allungata, disegno e panneggio dei giovani uomini ammantati). 61

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberello, pianta stilizzata). Nel campo, diadema con apice, mezzo scudo rotondo. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 94-95, nn. 218-219, Small 1992, 46, n. 453, tav. VIIIA, Trendall, Cambitoglou 1992, 483.

iV 1 12 f p di VARsAViA 198120 (TAV 75 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Varsavia, mn, 198120). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): gravina in Puglia. foRME VAscoLARi Anfore di tipo panatenaico (1); crateri (1): a campana (1); idrie (1); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (1): komos con Dioniso (1). Scene generiche (6): giovane uomo nudo, due donne (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); giovane uomo nudo, due donne, giovane guerriero (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1); tre giovani uomini ammantati presso una porta (1); giovane uomo nudo, giovane uomo nudo seduto su un capitello, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna seduta di t.q. su klismos con gambe incrociate e oggetto tra le mani protese; giovane guerriero o donna stanti di t.q., talora retrospicienti, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con oggetto nella mano protesa; donna stante di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato su un pilastrino e braccio proteso. Influenze da parte del P. di Tarporley (motivo della figura stante a gambe incrociate e appoggiata ad un pilastrino). Affinità con i P. di Bologna 425 (panneggio delle vesti f. e dei giovani uomini ammantati) e di York (schema con figura seduta di t.q. al centro tra due figure stanti, panneggio dei giovani uomini ammantati). nei volti, occhio con lunga arcata sopracciliare e grande pupilla. nei giovani uomini ammantati, panneggio con brevi pieghe curvilinee irraggiantisi in corrispondenza del braccio puntato sul fianco e pieghe verticali rese con tratti lunghi e marcati; nelle mani, strigile, benda. Nel campo, ghirlanda, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 95, nn. 220-223, tav. 33.1-2, Trendall, Cambitoglou 1992, 485.

iV 1 13 p RAinonE (TAV 75 2-4) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conservava originariamente il cratere a campana eponimo (Sant’Agata de’ Goti, Coll. Rainone-Mustilli; già Sant’Agata de’ Goti, Coll. Rainone, 1). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generica (1), ruvo di Puglia (1). campania (1) – area capuana (1): sant’agata de’ goti. 62

foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (4); anfore (1). soggETTi Scene a soggetto comico (2): Creonte e Antigone (1); tre attori su palco con portico (1). Corteggio dionisiaco (1): komos con Dioniso (1). Scene generiche (7): giovani uomini ammantati (5): tre (4), due (1); auriga (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una colonna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro elementi disposti sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato e seduto di t.q. su rilievo, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o attore in costume comico stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; attore comico in movimento di t.q. o di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e mano protesa talora recante un oggetto; donna in movimento con oggetto nella mano protesa; menade danzante sulle punte con timpano nelle mani sollevate; satiro danzante di prospetto con una gamba flessa e sollevata e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Tarporley (motivo della figura seduta di t.q. con oggetto nella mano protesa, disegno delle teste e panneggi dei giovani uomini ammantati, con lembo posteriore del mantello bipartito, raffigurazione di sassi e piantine, pilastrini usati come elementi divisori tra le figure) e Schiller (vesti f. con lembo posteriore fluttuante in un’ampia onda). Affinità col P. di Digione (trattamento dei giovani uomini ammantati rivolti verso d.). nei giovani uomini ammantati, teste di grandi dimensioni rivolte prevalentemente verso il basso con naso allungato e mento arrotondato e prominente. Predilezione per la raffigurazione di t.q. dei volti con maschera degli attori in costume comico. Trattamento del chitone velificato a gruppi regolari di fitte e sottili pieghe parallele ad andamento incrociato. Nei panneggi delle figure semiammantate, impiego di ampie pieghe curvilinee alternate a pieghe a uncino. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sassi, alberello, linea di terra indicata da una sottile fascia ondulata a risparmio). Predilezione per la rappresentazione di pilastrini, spesso insanguinati, anche come elementi divisori tra le figure. Nelle raffigurazioni di performances fliaciche, rappresentazione di palcoscenici sostenuti da pali e di elementi architettonici (porta con battente aperto, colonna e timpano). Nel campo, bende, halteres, ramoscello. Al di sotto del campo figurato, meandri talvolta alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 95-96, nn. 224-227, tav. 33.3-6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1067, Trendall 1989, 76, fig. 115, Trendall, Cambitoglou 1991, 15-16, Trendall, Cambitoglou 1992, 485.

iV 1 14 c

Vicino nELLo sTiLE AL p

RAinonE

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1). soggETTi Scene generiche (2): giovane uomo nudo, donna in corsa (1); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni con due figure disposte sullo stesso livello. Affinità col P. Rainone (disegno della bocca e panneggi dei giovani uomini ammantati). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 96, n. 228.

cERAMicA ApuLA (Ap)

iV 1 15 c

dEL g dELLE EuMEnidi

iV 1 15 a p dELLE EuMEnidi (TAV 76 1-3) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione, sui lati principali di alcuni crateri a campana attribuiti a questo C. [Parigi, Louvre, Cp 710; Milano, m.a.: Trendall, Cambitoglou 1978, 97, n. 229; Londra, BM, 1772.03-20.96 (F 166)], della scena della purificazione di Oreste a Delfi, ispirata alle Eumenidi di eschilo. VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE area tarantina (1): taranto. Lucania (1) – interna (1): armento. apulia (1): generica. etruria (1): Vignanello. foRME VAscoLARi crateri (7): a campana (7). soggETTi Scene mitologiche (2): apoteosi di Eracle (1); Achille e Troilo (1). Scene a “soggetto tragico” (3): Oreste a Delfi (3). Corteggio dionisiaco (5): komos (3); satiro, Dioniso, menade (2). Scene generiche (4): due giovani uomini ammantati (2); due coppie di giovani uomini nudi e donne (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello; 2) quattro o più figure collocate su livelli differenti, generalmente in disposizione circolare attorno ad un gruppo centrale. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna o Nike stanti di t.q., spesso con braccia allargate e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, seduti di t.q. su altare o rilievo con gambe leggermente divaricate o incrociate; donna stante con mano protesa; guerriero o donna in movimento; donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo di prospetto con un ginocchio poggiato su altare e altra gamba distesa; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; fanciullo nudo di t.q. a cavallo; giovane uomo nudo a cavallo di t.q. da tergo. Influenze da parte dei P. della Danzatrice di Berlino e Hearst (impiego della colonna dorica come elemento divisorio tra le figure), di Sisifo (trattamento delle donne stanti, decorazione dei tessuti), di arianna (monumentalità dei nudi m., capigliature), di Gravina e della Nascita di Dioniso (motivo della figura di prospetto con un ginocchio poggiato su altare e altra gamba distesa, profili dei volti, rendimento dei volti di t.q., panneggi, figure seminascoste da rilievi), di Tarporley (composizioni, disegno delle figure), di Eton-Nika (panneggio dei giovani uomini ammantati) e dei Lunghi Risvolti (trattamento dei giovani uomini ammantati). Affinità con i P. di bologna 425 (nelle vesti delle donne stanti, impiego di pieghe a uncino in corrispondenza della gamba flessa) e di Lecce (colonna dorica usata come quinta del campo o come elemento divisorio tra le figure). Tratto sottile, elegante e preciso. Profili nettamente disegnati, occhi con palpebra s. e arcata sopracciliare allungate, orecchio piccolo, narice resa per mezzo di due piccoli tratti a virgola, linea delle labbra leggermente ricurva verso il basso. Rappresentazione sapiente dei volti di t.q., con capigliature caratterizzate dalla scriminatura centrale realizzata a risparmio. Panneggi morbidi e sinuosi, soprattutto nelle vesti f., decorate lungo i fianchi da una fascia scura laterale. Nei giovani uomini ammantati, orlo scuro con andamento a W in corrispondenza del piede sin.; nelle mani, bastone. Rappresentazione di figure che recano strumenti musicali (timpani) e di figure a mezzo busto seminascoste da rilievi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piante stilizzate, sorgenti rocciose, sassi, linee di terra indicate da file di punti, rilievi indicati da sottili linee ondulate a risparmio) e di elementi architettonici (colonna dorica usata come quinta del campo o come elemento divisorio tra le figure). Nel campo, bucrani con infule, bende, halteres, mezzo scudo rotondo, pinax (?).

Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera, a quadrati concentrici o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli; fascia in v.n. delimitata da doppia linea risparmiata. iscRizioni su altare (retrograda), IERA DEL[…] [Londra, bm, 1772.03-20.96 (f 166)]. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 96-97, nn. 229-233, tav. 34.1-3, Trendall, Cambitoglou 1982, 1045, 1069, n. 233a, Trendall 1989, 76, Trendall, Cambitoglou 1991, 16, 21, n. 230a, Trendall, Cambitoglou 1992, 483, 486.

iV 1 15 b p di boLognA 501 (TAV 76 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (bologna, mca, 501). VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (3), a colonnette (2); anfore (1). soggETTi scene mitologiche (1): duello tra giovane guerriero e amazzone (1). Corteggio dionisiaco (3): komos con Dioniso (1); simposio con Dioniso (1); satiro e donna ai lati di una stele (1). Scene con Nike (1): Nike, tre guerrieri (1). scene con indigeni (1): donna, due giovani guerrieri (1). Scene generiche (6): giovani uomini ammantati (4): tre (2), due (2); libagione presso un monumento funebre (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o giovane guerriero seduti di t.q. su seggio pieghevole o altare con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero indigeno o donna stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa o braccia sollevate; giovane uomo nudo in movimento con oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante a gambe incrociate con oggetto nella mano protesa. Affinità col P. delle Eumenidi (panneggio dei giovani uomini ammantati, orlo scuro con andamento a W in corrispondenza del piede sin.). Figure dai corpi molto allungati. Nei giovani uomini ammantati, lembo posteriore del mantello evidenziato da una lunga linea ondulata verticale; nelle mani, bastone o strigile. Nelle vesti f., drappeggio regolare a fitte e sottili pieghe verticali e bordi i. molto ondulati. Ricorrenza di figure che recano animali (volatili). Rappresentazione di elementi architettonici (monumento su alto basamento). Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 97-98, nn. 234-239, Trendall, Cambitoglou 1983, 8.

iV 1 15 c c Vicini nELLo sTiLE Ai p dELLE EuMEnidi E di boLognA 501 (TAV 77 1-2) VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): ruvo di Puglia. 63

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi crateri (4): a colonnette (4). soggETTi Scene mitologiche (1): Atena e Eracle sulla quadriga (1). corteggio dionisiaco (1): due donne ai lati di un satiro (1). scene con indigeni (2): due coppie di donne e giovani guerrieri (2). Scene generiche (4): giovani uomini ammantati (2): quattro (1), tre (1); giovane guerriero, due coppie di donne e giovani guerrieri nudi (1); due giovani guerrieri nudi ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a cinque figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o giovane guerriero indigeno, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, altare o capitello ionico con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero, giovane guerriero indigeno, donna, donna ammantata o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo ammantato e stante; donna ammantata e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, con busto curvo in avanti o leggermente inclinato all’indietro, stanti alla guida di un carro in corsa. Influenze da parte del P. delle Eumenidi (aspetto monumentale delle figure, profili, capigliature) e del P. di bologna 501 (panneggi delle donne ammantate). Predilezione per l’esuberante decorazione degli abiti (spesse fasce verticali, orli ad onde correnti, meandri, gruppi di punti), soprattutto nelle figure di indigeni. Impiego frequente di sovraddipinture per gli ornamenti metallici. Rappresentazione di animali (cavalli, civetta con ghirlanda tra gli artigli). Nel campo, bende, halteres, mezzi scudi rotondi, elmo di tipo frigio, bucranio con infule. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 98-99, nn. 240-243, tav. 34.4-5, Trendall, Cambitoglou 1991, 16.

iV 1 15 d p McdAniEL (TAV 77 3-4) dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui si conserva il cratere a campana eponimo [Cambridge (Mass.), huam, coll. mcdaniel]. VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi crateri (5): a campana (4), a colonnette (1). soggETTi Scene a soggetto comico (2): vecchio uomo e donna (1); vecchio uomo e guerriero (1). corteggio dionisiaco (1): menade, dioniso (1). Scene generiche (6): giovani uomini ammantati (3): due (2), quattro (1); donna, giovane uomo ammantato (1); guerriero che porge cibo ad un cavallo, giovane uomo nudo (1); simposio (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; attore in costume comico stante; attore in costume comico in movimento con le braccia protese o con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o attore comico seduti di t.q. su mantello o diphros con gambe incrociate o leggermente divaricate e braccio sollevato o con oggetto nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Tarporley (raffigurazione di maschere comiche sospese nel campo). 64

Nei volti dei giovani uomini ammantati, profili con linea del naso accentuatamente concava; nelle mani, bastone. Negli attori, maschere con occhi ad ampio angolo acuto provvisti di pupilla lineare e leggermente concava; abiti con orli marcati da una spessa linea scura. Rappresentazione di figure che suonano o recano strumenti musicali (lira, doppio aulos). Nelle raffigurazioni di performances comiche, rappresentazione di pedane o di bassi palcoscenici sorretti da capitelli dorici e di elementi architettonici di scena (colonna dorica, porta con battenti semiaperti). Nel campo, halteres, maschera comica. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 99, nn. 244-247, tav. 34.6, Trendall, Cambitoglou 1983, 8, Trendall, Cambitoglou 1992, 488, Schauenburg 1995a, 43, fig. 18.

iV 1 15 e c

Vicini nELLo sTiLE AL p

McdAniEL (TAV 78 1-2)

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE area metapontina (1): Pisticci. apulia (1): generica. sicilia (1) – meridionale (1): camarina. foRME VAscoLARi Crateri (8): a campana (6), indeterminati (2); pelikai (2). soggETTi scene mitologiche (1): donna, amazzone, cavallo (1). Scene a soggetto comico (3): Eracle consegna i Cercopi a Euristeo (1); attore nudo presso un’erma, attore anziano (1); guarigione di Chirone (1). corteggio dionisiaco (1): menade, satiro (1). Scene generiche (12): due giovani uomini ammantati (5); donna, giovane uomo nudo (3); due giovani uomini nudi in corsa (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); cratere a calice a f.n., danzatrice, colonna (1); figura f. presso un altare, parte di figura m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure sullo stesso livello; 2) numerose figure disposte su almeno due livelli, con occasionali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o attore in costume comico seduti di t.q. su diphros, roccia, rilievo o mantello con gambe unite o incrociate e braccio proteso o con oggetto nella mano sollevata; giovane uomo nudo, donna, attore in costume comico o amazzone, talora retrospicienti, in movimento, con oggetto nella mano protesa; attore in costume comico stante, con oggetto nella mano protesa; attore in costume comico stante di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato o donna in movimento di t.q. da tergo con braccio proteso; attore in costume comico stante con piede poggiato su scalino, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. McDaniel (profili, resa dell’occhio nelle maschere comiche raffigurate di profilo, basso palcoscenico sostenuto da capitelli dorici). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce). Nelle raffigurazioni di performances comiche, rappresentazione di palcoscenici, talora dotati di scala d’accesso, sostenuti da pali o colonne, e di elementi di scena (erma, ceste, sacca da viaggio, altare). in altre scene, rappresentazione di elementi architettonici (colonna ionica come quinta laterale). Nel campo, halteres, vaso, benda, bucranio con infule. Al di sotto del campo figurato, ovoli; meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera o con croce inscritta e trattini sui lati. iscRizioni [XA]NQIAS, CIRON, NU[MF]AI [Londra, bm, 1849.6-20.13 (f 151)]. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360.

cERAMicA ApuLA (Ap) bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 99-100, nn. 248-254, Trendall, Cambitoglou 1991, 1617, 22, n. 254a, Trendall, Cambitoglou 1992, 481, 488, Cambitoglou, Chamay 1997, 88-90, 174-175, n. 74.

iV 1 15 f p di REggio 7001 (TAV 78 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Reggio Calabria, MAN, 7001). VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); oinochoai (1): forma 3 (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Dioniso e Arianna a simposio (1); Eracle, Artemide, Pan (1). corteggio dionisiaco (1): simposio con dioniso (1). Scene generiche (4): giovane uomo nudo e donna ai lati di un pilastrino (1); giovane uomo ammantato e donna presso una colonna ai lati di un giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo e giovane uomo ammantato ai lati di un giovane uomo nudo (1); tre donne presso un louterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo o satiro seduti di t.q. su pelle ferina con gambe leggermente divaricate; donna o menade stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante; giovane uomo semiammantato e semisdraiato su coltri con braccio proteso; donna nuda e stante, con mano protesa e braccio sollevato, in atto di sistemare il cottabo; satiro stante, con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Tarporley (pilastrino come elemento divisorio tra le figure), dei Lunghi Risvolti (motivo del giovane uomo semiammantato e semisdraiato), di Bologna 425 (motivo della donna nuda in atto di sistemare il cottabo) e dei C. del G. delle Eumenidi (trattamento delle figure m. nude, disegno di teste e profili). Tratto sottile. Figure dall’aspetto piuttosto rigido, con gambe sottili. Nei giovani uomini, profili con naso dritto e lungo e mento squadrato. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, pianta stilizzata). Nel campo, benda, vasi. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 100-101, nn. 255-257, Trendall, Cambitoglou 1982, 1045, n. 256a, Trendall, Cambitoglou 1983, 8, Trendall, Cambitoglou 1991, 17.

iV 1 15 g p di pERsEo E ATEnA (TAV 79 1-2) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di Atena che consegna la harpe a Perseo sul lato principale della situla eponima [Londra, bm, 1836.02-24.85 (f 83)]. VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE Area tarantina (1): Taranto; Apulia (1): generica. foRME VAscoLARi Idrie (1); situle (1). soggETTi Scene mitologiche (2): consegna della harpe a Perseo (1); parte di figura orientale (Paride?), parte di figura f. (1).

corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti almeno due figure disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: giovane guerriero orientale, seduto di t.q. su rilievo con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna stante con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Sisifo (decorazione degli abiti con cerchietti e stelline) e delle Eumenidi (trattamento delle figure m. nude sedute di t.q.). Affinità con i P. mcdaniel (panneggio e orli a fascia scura dei chitoni f.) e di reggio 7001 (trattamento delle donne stanti). Nei volti di profilo, ampia arcata sopracciliare, occhio con palpebra i. resa da un trattino e pupilla tangente alla palpebra s., linea del naso leggermente concava, labbra serrate rese mediante una linea ricurva verso il basso. Nei panneggi delle vesti f., impiego di pieghe a uncino. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli). Nel campo, rosette. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 101, nn. 258-259, Trendall, Cambitoglou 1991, 17.

iV 1 15 h c Vicini nELLo sTiLE AL p di pERsEo E ATEnA (TAVV 78 4, 79 3) VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE area tarantina (1): Pulsano. apulia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Paride ed Elena (1); consegna della harpe a Perseo (1); lotta tra giasone e i tori (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (1); giovane uomo nudo, due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) quattro figure disposte su due livelli differenti, con sovrapposizione di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna, donna ammantata, Eros o Nike stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero orientale seduto di t.q. su rilievo con gambe incrociate e braccio proteso; giovane uomo nudo inginocchiato. Influenze da parte dei P. di Tarporley (postura con pronunciata inclinazione dell’anca nelle figure nude e stanti), delle Eumenidi (raffigurazione di elementi paesaggistici, vesti f. decorate da fasce laterali lungo i fianchi, panneggi) e di Perseo e Atena (figure ricorrenti, profili, trattamento dell’occhio e delle labbra). Profili con occhi piccoli, naso affilato e con la punta all’insù, labbra serrate rese mediante una breve linea ricurva verso il basso, mento squadrato e prominente. Nelle vesti f., panneggi a fasci di pieghe verticali parallele e frequente impiego di pieghe a uncino. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sassi, linea di terra indicata da una fila di punti). Nel campo, mezzo scudo rotondo, bucranio, ghirlanda. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 101, nn. 260-262, Trendall, Cambitoglou 1991, 17. 65

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

iV 2 c dEL g b: c dELL’officinA dEi p hoppin E di LEccE E LoRo sEguAci TEcnichE Argilla di buona qualità, talvolta dalla colorazione pallida. Occasionale impiego di bagno d’ocra rossa preliminare (P. di Stoccolma 1999, P. di truro). Vernice generalmente di buona qualità, modulata in soluzioni diluite da tutti i C. per la realizzazione di pieghe dei mantelli e delle vesti delle figure f., di dettagli anatomici dei corpi umani e animali. Essa è inoltre adoperata, sempre in soluzione diluita, per il disegno delle piantine che caratterizzano, insieme ai punti e ai larghi tratti a v.n. più coprente, gli speroni di roccia (P. di truro, P. di Lecce, g. di stoccolma 1999, P. hoppin), per la decorazione vegetale e geometrica di timpani (P. hoppin, c. vicini al P. di iride), per le decorazioni di elementi architettonici (g. di stoccolma 1999, P. di Lecce), per le ciocche più sottili delle capigliature (P. di Lecce, P. Dechter). La qualità della vernice, fluida nell’applicazione, consente notevole precisione nei contorni come evidenzia la sottigliezza dell’area risparmiata che distingue le capigliature dal colore del fondo. tracce del disegno preparatorio inciso sono state rilevate su vasi dipinti nella cerchia del P. di Berkeley. L’uso delle sovraddipinture, limitato esclusivamente al bianco aggiunto, diventa via via più frequente, sebbene vadano distinti C. che utilizzano l’espediente tecnico in maniera più contenuta e convenzionale da altri che invece fanno delle sovraddipinture un utilizzo più esteso. Nel primo caso il bianco aggiunto è impiegato esclusivamente per bucrani (P. di Lecce 681), vasi raffigurati in uso (P. di Stoccolma 1999), canizie dei personaggi anziani (P. di Lecce, P. di Iride, P. di Heidelberg U 6). Diversi i C. che suddipingono in bianco le larghe bende, talvolta semplici (P. Hoppin, C. del G. del Bucranio, P. di Truro, P. di Iride, P. di Berkeley, P. Dechter, P. del Tirso), talaltra a doppio giro (P. di Lecce, P. rohan), che cingono le capigliature dei personaggi, in particolar modo dei giovani uomini ammantati sui lati secondari. altri particolari convenzionalmente sovraddipinti, ma che conferiscono ai vasi un aspetto sempre più ricco, sono maschere e costumi di attori comici e acrobati (P. Hoppin, C. del G. del Bucranio, C. vicino nello stile al P. Rohan, P. Cotugno, C. vicini nello stile al P. di Berkeley), gioielli e ornamenti (P. hoppin, P. di truro, P. di Lecce, P. del tirso), ghirlande tra i capelli delle figure (P. Hoppin, P. di Truro, P. di Lecce, P. del Tirso), altari, e altre strutture lapidee quali louteria, pilastrini, strutture architettoniche e statue (P. Hoppin, P. di Truro, P. di Lecce, P. rohan, P. di iride, P. del giudizio e c. a lui vicini nello stile, P. dechter, P. di Boston 00.348), vasi e altri oggetti metallici quali il tridente di Posidone, le armi e i finimenti dei cavalli, gli specchi (P. Hoppin, C. del G. del Bucranio, P. di Truro, P. del tirso, P. di iride, P. dechter), la parte terminale del tirso (P. hoppin, P. del tirso), piumaggio delle ali (c. del g. del bucranio, P. di truro, P. di Lecce), piccoli uccelli (P. di Lecce, P. rohan), speroni rocciosi contornati e caratterizzati internamente da asperità in bianco e linee di terreno rese mediante file di punti bianchi (C. del G. del bucranio, P. di truro, P. di Lecce, P. di napoli 2307, P. del giudizio e c. a lui vicini nello stile, P. di Berkeley, P. Dechter, P. della Lampas e C. a lui vicini nello stile), foglie di alberi e ramoscelli (P. di Lecce, P. del Tirso), fiori, maschere, phialai, finestre, bende e altri oggetti dipinti nel campo figurato (P. Hoppin, C. del G. del Bucranio, P. di truro, P. di napoli 2307, P. del giudizio e c. a lui vicini nello stile, c. vicini nello stile al P. di Berkeley, P. del Tirso, P. della Lampas). Un uso più ampio ed evidente del colore aggiunto mostrano alcuni c. che contornano la parte superiore delle scene figurate con file di punti bianchi (C. del G. del Bucranio, P. di Truro, P. di Lecce, P. del tirso), foglie (c. del g. del bucranio, P. di truro), gocce e punti (c. del g. del bucranio), lineette (P. di truro). i medesimi P. si segnalano anche per la presenza di ampie chiazze di bianco aggiunto all’interno delle scene figurate e della decorazione accessoria: il P. di Lecce, che campisce in bianco aggiunto i corpi degli animali e il corpo e le ali di Eros; il P. di Truro, che sovraddipinge in bianco per intero la parte ferina del corpo di un centauro, i bordi crestati delle foglie e gli orli delle corolle dei fiori campanulati e i contorni dei massi impilati su cui poggiano le sue figure. Tale gusto diviene particolarmente accentuato nella produzione del P. della Lampas, il quale sovraddipinge in bianco anche i tralci d’edera sotto l’orlo e sul coperchio delle 66

oinochoai, i contorni delle palmette e di altri elementi vegetali, i timpani, la fiamma delle torce, le file di punti con cui sottolinea il contorno delle orecchie, delle code, delle corna e delle ali dei numerosi animali del suo repertorio, lo spesso tratto ondulato con cui delinea le rocce. una decorazione accessoria sovraddipinta, che enfatizza le caratteristiche morfologiche del supporto in quanto applicata sulle rotelle e sulle maschere a rilievo all’attacco delle anse, presenta anche la nestoris del P. di napoli 2307. Iscrizioni dipinte in bianco sul fondo a v.n. o a v.n. su zone risparmiate (P. di Lecce, P. del giudizio, P. dechter) oppure incise (P. della Lampas).

iV 2 1 p di LEccE 614 (TAVV 79 4-80 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Lecce, maP s. castromediano, 614). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (3) - messapia (3): Valesio (2), rudiae (1). foRME VAscoLARi crateri (5): a campana (4), a calice (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): Dioniso, menade, satiro (2); Dioniso, satiro (1). Scene generiche (7): giovani uomini ammantati (4): tre (1), due (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); donna, donna nuda presso un louterion (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna ammantata o satiro, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; donna, talora retrospiciente, seduta di t.q. su rilievo o su sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna nuda, stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su louterion. Influenze da parte del P. di Tarporley, opere della fase iniziale (corporatura snella e postura sinuosa dei giovani uomini nudi, motivo della donna seduta di t.q., panneggio dei giovani uomini ammantati, pianta stilizzata o pilastrino come elementi divisori tra le figure). Accentuato sbilanciamento del corpo sul lato della gamba portante nei giovani ammantati raffigurati al centro della composizione e in quelli di profilo verso sin. Nei mantelli di questi ultimi, drappeggio molto aderente al corpo e piuttosto stretto attorno al collo. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Nelle donne sedute, chitoni velificati a fitte pieghe sottili e mantelli con orli evidenziati da un bordo scuro molto ondulato. Rappresentazione di figure che recano strumenti musicali (timpano). Rappresentazione di elementi paesaggistici (cumulo di sassi) e di animali (oca). nel campo, palla, vaso. Al di sotto del campo figurato, meandri sul lato principale, alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati secondari. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 102-103, nn. 1-4, tav. 35.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 13, n. 4a, Trendall, Cambitoglou 1991, 23.

iV 2 2 p hoppin (TAVV 80 2-81 2) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conservava originariamente il cratere a campana eponimo [cambridge (Mass.), Fogg Art Museum, 1925.30.48, già Pomfret (Conn.), Coll. Hoppin]. VAsi ATTRibuiTi 87

cERAMicA ApuLA (Ap) pRoVEniEnzE Apulia (28) – generiche (3); Messapia (21): generiche (2), Rudiae (8), Manduria (2), brindisi (1), Lecce (1), mesagne (1), oria (1), Poggiardo (1), torchiarolo (1), Valesio (1), Vaste (1), Veglie (1); Peucezia (4): generiche (2), Ceglie del Campo (1), rutigliano (1). area tarantina (2): taranto (1), eraclea (1). campania (1): generica. etruria (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (66): a campana (56), a calice (5), indeterminati (5); pelikai (9); idrie (3); anfore (1); lekythoi (1); phialai (1); skyphos (1); frammenti (5). soggETTi Scene mitologiche (8): duello tra giovane guerriero e amazzone (2); Issione (?) (1); Eracle, Atena (1); morte di Ippolito (?) (1); Posidone e Amimone (1); donna, due giovani uomini presso un altare, dea, donna (1); Achille e Troilo (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste a Delfi (1). scene a soggetto comico (1): due attori (1). Corteggio dionisiaco (37): komos (8); komos con Dioniso (5); giovane uomo nudo, menade, satiro (4); satiro e giovane uomo nudo ai lati di una donna (3); donna, giovane uomo nudo (3); simposio con Dioniso (2); libagione con Dioniso (2); Dioniso, menade, satiro (2); Dioniso, donna (1); Dioniso, donna, donna presso un pilastrino (1); donna, satiro in corsa (1); due giovani uomini ai lati di una menade (1); satiro, menade (1); menade che si strappa le vesti (1); donna e satiro ai lati di un altare (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1). Scene con Eros (3): Eros, donna (1); due donne, Eros, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di eros (1). Scene generiche (111): giovani ammantati (59): due (31), tre (28); donna, giovane uomo nudo (9); donna, giovane uomo nudo in corsa (7); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (4); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (3); donna e giovane uomo nudo ai lati di un altare (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); due giovani uomini ammantati in corsa (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); tre giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna che si lava i capelli (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna velata (1); suonatrice di flauto, giovane uomo ammantato (1); giovane uomo nudo (1); due giovani uomini in corsa ai lati di una donna, donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo all’interno di un edificio, donna, giovane uomo nudo (1); donna in corsa (1); giovane uomo nudo, donna su klismos, donna (1); giovane uomo in corsa (1); donna (1); donna, suonatrice di flauto (1); quattro danzatrici presso un altare (1); parte di giovane uomo nudo, giovane uomo nudo, donna presso un pilastrino (1); parte di uomo barbato seduto (1); parte di due donne (1); parte di giovane uomo nudo (1); parte di donna (1); parte di donna, parte di ala (1); parte di donna, parte di uomo ammantato (1); donna nuda, donna ammantata, parte di giovane uomo nudo (1); parte di donna appoggiata ad una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due o tre figure disposte sullo stesso livello (nella fase iniziale); 2) numerose figure disposte su più livelli, con occasionale sovrapposizione di piani (nelle fasi intermedia ed avanzata). figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, uomo semiammantato, donna, donna ammantata o satiro, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di t.q., con mantello appoggiato ad un avambraccio e afferrato per un lembo dalla mano opposta; giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo, donna o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, klismos o rilievo con gambe incrociate o leggermente divaricate e mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna, satiro o attore in costume comico stanti, con mano protesa talora recante un oggetto; donna, donna ammantata o satiro stanti di t.q. con una mano sul fianco e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, uomo o donna stanti, con una gamba accentuatamente flessa al ginocchio e piede

arretrato; giovane uomo nudo, donna o satiro in movimento di t.q. sulle gambe parzialmente piegate e oggetto nelle mani protese; donna danzante di prospetto con braccia sollevate di lato e mani unite; satiro danzante con una gamba flessa e sollevata; giovane uomo nudo, donna o satiro con piede poggiato su rilievo o capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane uomo o amazzone di t.q. a cavallo; giovane guerriero stante di t.q. da tergo con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna nuda o satiro retrospicienti seduti di t.q., anche da tergo, su mantello, con busto proteso all’indietro e mano arretrata poggiata su roccia o rilievo; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo e stante di prospetto a gambe incrociate con oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente stante di t.q. con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; donna ammantata seduta di prospetto su rilievo con gambe leggermente divaricate; menade danzante di t.q. da tergo con testa rivolta verso l’alto; donna stante con busto accentuatamente curvo in avanti. Influenze, nella fase iniziale, da parte dei P. di Tarporley (disegno delle figure, motivi del giovane nudo e stante col mantello appoggiato ad un avambraccio e afferrato per un lembo dalla mano opposta, della figura stante con piede poggiato su rilievo e busto leggermente curvo in avanti, del giovane uomo semiammantato e semidisteso, pianta stilizzata o pilastrino come elementi divisori tra le figure) e di Lecce 614 (trattamento delle teste dei giovani uomini, rappresentazione di figure recanti viticci e volatili, motivo dei giovani uomini stanti di t.q.); nella fase intermedia, dei P. di Lecce e di Truro (drappeggio a brevi pieghe spezzate soprattutto sul petto delle figure f.) e del P. dei Lunghi Risvolti (composizioni con corteggio dionisiaco, disegno delle figure, motivo del giovane uomo semiammantato e semidisteso); nella fase tarda, del P. di Atene 1714 (composizione delle scene di simposio, panneggio delle vesti delle donne in movimento con orli i. molto mossi). Affinità con i C. del G. di Vienna 4013 (motivo della figura che regge un ramo di palma, decorazione accessoria). nella fase iniziale, vesti f. con drappeggio sul seno e intorno alla vita reso mediante brevi pieghe a virgola variamente disposte. Dei giovani uomini ammantati, quelli di profilo verso d. con braccio proteso a stringere il bastone, ampio drappeggio a pieghe parallele sulla spalla sin. e talora ampia piega in corrispondenza del braccio d. tenuto sotto il mantello e sollevato sul petto; quelli di profilo a sin. con bastone o strigile. In buona parte di queste figure, testa cinta da una benda sovraddipinta in bianco; occasionale impiego della svastica come elemento decorativo dei mantelli. Predilezione per la raffigurazione di uomo e donna stanti con offerte ai lati di un altare. occasionale rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve). Nel campo, halteres, corno potorio, aryballos, specchio, finestra, volatile, benda, phiale, zampa d’animale. Al di sotto del campo figurato, meandri delimitati alle estremità da quadrati con croce inscritta e punti sui lati. nella fase intermedia, volti con arcata sopracciliare molto accentuata. occasionale rappresentazione di figure f. con diadema a tre alti raggi. nei giovani uomini ammantati di profilo a d., drappeggio sulla spalla sin. con orli evidenziati da due bordi scuri paralleli molto ondulati. Nelle vesti f., piega centrale a fila di puntini. Rappresentazione di figure a mezzo busto seminascoste da rilievi, di figure che recano rami di palma, piante stilizzate, torce, specchi, diademi con apice, animali (volatile) e di figure che recano o suonano strumenti musicali (timpano, doppio aulos, sonaglio). Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piantine a foglie ricurve, cumuli di pietre, rocce stratificate, linee di terra indicate da file di ciottoli) e architettonici (fontane e, nelle raffigurazioni di performances comiche, palcoscenico sostenuto da pali) e di animali (cavalli, toro). Nel campo, bende, foglie d’edera, vasi, finestre prospettiche, fiori, rosette, tralci di vite, maschera comica, grappolo, phiale, zampa d’animale, timpano, mezzo scudo rotondo, finestra con battenti aperti, croce lignea. Nella fase finale, panneggio dei giovani uomini ammantati rivolti a sin. evidenziato sul ventre da un duplice tratto curvilineo simile ad un’ellissi. nei giovani ammantati, 67

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA mano d. leggermente avanzata fuori del mantello. Vesti delle donne in movimento caratterizzate da orli molto mossi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, linee di terra indicate da file di ciottoli). Nel campo, benda, anfora. Al di sotto del campo figurato, meandri delimitati alle estremità da palmette o alternati a quadrati con croce inscritta e trattini o motivi a V sui lati; girali. Sotto le anse, decorazione accessoria a viticci con foglie a losanga. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 104-111, 438, nn. 5-69, 31a, tavv. 35.3-6, 36-37, Trendall, Cambitoglou 1982, 1045, nn. 15a, 19a, 45a-b, Trendall, Cambitoglou 1983, 1314, nn. 14a, 15b, 27a, Trendall 1989, 76, figg. 116-117, Trendall, Cambitoglou 1991, 23-25, nn. 8a, 17a, 28a, 49a, 67a-b, tav. III.2, Trendall, Cambitoglou 1992, 477, 483, 487, 490, 497, nn. 46b-c, Lo Porto 1995, 28, n. 4, figg. 16.1-2, 18.3, Cambitoglou, chamay 1997, 154, 160-161, nn. 61-64.

iV 2 3 c

Vicini nELLo sTiLE AL p

hoppin

iV 2 3 a p di LEccE 681 (TAV 81 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Lecce, maP s. castromediano, 681). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (2) - messapia (2): generica (1), rudiae (1). foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi scene mitologiche (1): ratto di cassandra (1). Scene generiche (5): tre giovani uomini ammantati (3); giovane guerriero presso un cavallo, due donne (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; donna o donna ammantata seduta di t.q. su altare o rilievo con gambe incrociate; donna stante con oggetto nelle mani protese; giovane guerriero stante di prospetto con braccia allargate; giovane guerriero stante di t.q. a gambe incrociate; donna retrospiciente in movimento di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccio proteso. Affinità col P. Hoppin (trattamento dei giovani uomini ammantati). Predilezione per la raffigurazione dei volti di t.q. Nei giovani uomini ammantati stanti al centro della scena, mano d. protesa a reggere uno strigile. Vesti f. con orli i. decorati da file di punti. Nel campo, bucrani con infule, bende, finestra. Al di sotto del campo figurato, meandri delimitati alle estremità da quadrati con croce inscritta e punti sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 111, nn. 70-71, Trendall, Cambitoglou 1983, 13-14, n. 71a, Trendall, Cambitoglou 1991, 23.

iV 2 3 b c

dEL g dEL bucRAnio

(TAVV 81 4-82 1)

dEnoMinAzionE Dalla frequente raffigurazione, sui vasi attribuiti a questi C., di bucrani con infule come elementi di sfondo. VAsi ATTRibuiTi 20 68

pRoVEniEnzE Apulia (6) - Messapia (4): Rudiae (3), Patù (1); Peucezia (2): generiche (1), Ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Crateri (11): a campana (9), a calice (2); pelikai (4); oinochoai (2): forma 3 (2); idrie (2); nestorides (1). soggETTi Scene mitologiche (1): due Pan rubano le armi di Eracle addormentato sulla pelle di leone (1). Corteggio dionisiaco (7): giovane uomo nudo e donna presso un altare, satiro (1); Dioniso, menade che suona il flauto (1); Dioniso, menade (1); Dioniso, donna seduta su un altare (1); menade, satiro (1); Dioniso, menade, satiro (1); donna, giovane uomo seduto su un altare (1). Scene generiche (28): giovani uomini ammantati (13): due (12), tre (1); donna, giovane uomo nudo (11); giovane uomo nudo, giovane uomo nudo con berretto frigio, donna (1); giovane uomo nudo, donna, edificio (1); due giovani uomini ammantati presso un altare (1); giovane uomo nudo, due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello; 2) tre figure disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato o giovane uomo semiammantato stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese o mano sul fianco; giovane uomo nudo o donna, seduti di t.q. su sperone roccioso, con gambe incrociate o divaricate e sollevate e oggetto nella mano protesa; donna o satiro stanti con oggetto nella mano protesa; donna stante con piede poggiato su roccia, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo stante di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e maschera nella mano protesa; uomo nudo prono di t.q. su leontea; paniskos stante di t.q. da tergo; paniskos retrospiciente in movimento di t.q. Influenze da parte del P. di Tarporley (motivi della figura stante a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino, della figura seduta di t.q. su sperone roccioso, della figura stante con piede poggiato su roccia e busto leggermente curvo in avanti, pilastrino come elemento divisorio tra le figure). Affinità col P. Hoppin (motivo della figura che regge un ramo di palma, acconciatura f. con diadema ad alti raggi, panneggio delle vesti f. e dei giovani uomini ammantati, teste m. cinte da bende in bianco sovraddipinto). Frequente raffigurazione di giovani uomini stanti e semiammantati, a busto nudo, spesso con bastone e con panneggio ad ampie curve concentriche in corrispondenza della mano nascosta sotto il mantello, ricorrente anche nelle figure nude m. con drappeggio attorno al braccio. Rappresentazione di figure che recano piante stilizzate o phialai contenenti ramoscelli e di figure che recano o suonano strumenti musicali (doppio aulos). Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, masso, sassi, contorni delle rocce indicati da una fila di punti, speroni rocciosi con contorno polilobato in bianco sovraddipinto e cavità interne circolari a v.n. o delimitate da punti). Nel campo, bucrani con infule, phialai, bende, palle, foglioline d’edera, croci lignee, rosetta, fila di punti, vaso, specchio, finestra prospettica. Nelle oinochoai, occasionalmente (Taranto, Coll. Ragusa, 126) campo figurato delimitato da fasce verticali decorate con linee ondulate o con fila di chevrons. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o trattini sui lati; onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 111-113, 438, nn. 72-85, 79a, tav. 38.1-3, Trendall, Cambitoglou 1982, 1045-1046, 1072-1073, nn. 78a, 81a, Trendall, Cambitoglou 1983, 13-14, n. 81b, Trendall, Cambitoglou 1991, 23-26, n. 81c, Trendall, Cambitoglou 1992, 498, n. 79b.

cERAMicA ApuLA (Ap)

iV 2 3 c c

dEL g di sToccoLMA 1999

iV 2 3 c 1 p di sToccoLMA 1999 (TAV 82 3-4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Stoccolma, mn, 1999). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): generica (1), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Oinochoai (2): forma 3 (2); pelikai (2); anfore (1); nestorides (1). soggETTi Scene generiche (10): donna, giovane uomo nudo (4); due giovani uomini ammantati (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (1); donna, giovane uomo nudo con petaso presso una colonna sormontata da un’oinochoe, due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Tarporley (pilastrino come elemento divisorio tra le figure) e hoppin (trattamento dei giovani uomini ammantati, panneggi delle vesti f.). Affinità con il P. di Karlsruhe B 9 (trattamento delle donne stanti con oggetto nella mano protesa). analogie con i c. del g. dei choes (composizioni). Nelle vesti f., orlo i. del risvolto evidenziato da un sottile bordo scuro molto ondulato e duplice fascia scura laterale lungo le gambe. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone; in quelli di profilo a sin., accentuata ondulazione della piega del mantello sottostante il braccio sin. puntato sul fianco, fino all’orlo i. marcato da un bordo scuro fortemente sinuoso in corrispondenza del piede sin.; evidenziazione della gamba sin. flessa per mezzo di due pieghe parallele verticali, leggermente divergenti in basso. Nel campo, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e motivi a V sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 113-114, nn. 86-91, tav. 38.6, Trendall, Cambitoglou 1983, 13.

iV 2 3 c 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di sToccoLMA 1999

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Peucezia (1): Ruvo di Puglia; Messapia (1): Rudiae. Area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (4); pelikai (2); anfore (1). soggETTi scene mitologiche (1): Paride ed elena (1). corteggio dionisiaco (1): donna, giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (11): due giovani uomini ammantati (7); donna, giovane uomo nudo (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di un monumento (1); giovane uomo nudo, giovane uomo nudo seduto su un altare, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane guerriero orientale o donna

stanti di t.q. con braccia allargate e talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, seduti di t.q. su sperone roccioso, roccia o altare, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. Hoppin (motivo della figura che regge un ramo di palma, acconciature f. con diadema ad alti raggi) e di stoccolma 1999 (trattamento dei giovani uomini ammantati, panneggi delle vesti f.). Affinità con i C. del G. del Bucranio (raffigurazione di foglioline d’edera in alto nel campo, panneggio dei giovani uomini ammantati) e col P. di Karlsruhe b 9 (trattamento della donna stante con oggetto nella mano protesa, trattamento dei giovani uomini nudi). Nelle vesti f. e nei mantelli dei giovani uomini ammantati, frequente impiego di pieghe a uncino. Nei giovani uomini ammantati, panneggi molto morbidi e aderenti, sottolineati da ampie pieghe spesso ondulate; nelle mani, bastone, strigile, benda, phiale contenente ramoscelli. Rappresentazione di figure che recano piante stilizzate, rami di palma o animali (papera). rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievi rocciosi) e di elementi architettonici (colonne, colonne con tripode, altare con stele). Nel campo, bende, ghirlande, gomitoli, halteres, foglie, cerchi, rosetta, modellino di tempio, palla, finestra. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 114-115, nn. 92- 96, Trendall, Cambitoglou 1991, 24, 26, n. 92a, Trendall, Cambitoglou 1992, 480.

iV 2 3 d c

Vicini nELLo sTiLE AL p

hoppin (TAV 82 2)

VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE apulia (5) - Peucezia (5): ceglie del campo. area tarantina (2): taranto. Lucania (1) – interna (1): moliterno. foRME VAscoLARi Skyphoi (7); crateri (5): a campana (4), indeterminati (1); anfore (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene a soggetto comico (1): attore e donna a colloquio (1). Corteggio dionisiaco (5): komos (1); satiro in corsa (1); menade (1); parte di Pan (1); testa di menade (1). Scene generiche (17): giovane uomo nudo in corsa (4); donna (2); testa f. (2); donna in corsa (2); giovane uomo nudo (1); tre giovani uomini ammantati (1); due giovani uomini nudi ai lati di un pilastrino sormontato da un oggetto tondeggiante (1); donna, giovane uomo ammantato (1); due donne nude presso un louterion (1); parte di donna presso una stele, parte di donna dormiente (1); parte di cavallo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli differenti. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo o donna retrospicienti, in movimento di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento, spesso con oggetto nella mano protesa; attore in costume comico stante con mano protesa; attore in costume comico stante e appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti; donna nuda stante con busto leggermente curvo in avanti, mano poggiata su louterion e oggetto nell’altra mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e talora oggetto nella mano protesa; testa f. di profilo. Influenze da parte dei P. Hoppin e di Truro (composizioni, disegno delle figure, panneggi dei giovani uomini ammantati). Figure dalla corporatura tozza e massiccia, con teste talora rivolte verso il basso. Nei volti, occhi di grandi dimensioni e ampia arcata sopracciliare. rappresentazione di volti di t.q. 69

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Frequente rappresentazione di figure che suonano o recano strumenti musicali (timpano, barbiton, doppio aulos). Rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievi resi da sottili linee ondulate a risparmio). Nel campo, bende, finestra, phiale. Sui choes, campo figurato delimitato lateralmente da sottili fasce verticali. Al di sotto del campo figurato, meandri, spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; fascia a v.n. delimitata da doppia linea risparmiata; onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Frel, True 1983, 84-85, nn. 224, 229, Schojer 1984, 372-373, n. 10, Labellarte 1988, 322-324, nn. 688-692, figg. 435-439, Jentoft-Nilsen, Trendall 1994, 19-21, tavv. 266.1-2, 267.1, Maruggi 1991, 392, n. 165-1, fig. 165.1, Rückert 1997, 14, 19, tavv. 3.3, 4.5, califano ascenti 1998, 92-94, nota 38, güntner 1999, 12, 29, tavv. 2.1-3, 22.5-7.

iV 2 4 p di TRuRo (TAVV 83 1-84 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della pelike eponima (Truro, Royal Cornwall Museum: Trendall, Cambitoglou 1978, 116, n. 103). VAsi ATTRibuiTi 123 pRoVEniEnzE Apulia (28) – generiche (3); Messapia (15): generiche (2), Rudiae (9), Valesio (2), Egnazia (1), Manduria (1); Peucezia (10): generiche (8), Bitonto (1), Gioia del Colle (1). area tarantina (6): taranto (5), Palagiano (1). campania (1): generica. costa mediterranea della penisola iberica (1): Ampurias. foRME VAscoLARi Pelikai (34); oinochoai (31): forma 3 (29), forma 5 (1), forma 8 (1); skyphoi (23); crateri (14): a campana (11), indeterminati (2), a calice (1); lekythoi (11); idrie (4); piatti (4); anfore (1); askoi (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Eracle in lotta contro un centauro (2); Afrodite su un carro guidato da Nike ed Eros (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste a Delfi (1). scene a soggetto comico (1): conversazione tra uomo e donna (1). Corteggio dionisiaco (23): menade (4); giovane uomo nudo (4); donna, giovane uomo nudo (4); donna (2); komos (2); Dioniso, menade, satiro (1); menade, satiro (1); donna, danzatrice, satiro (1); satiro (1); satiro, donna (1); giovane uomo nudo in corsa (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1). Scene con Eros (8): Eros (5); Eros in corsa (2); giovane uomo nudo, donna su klismos, eros, due donne ai lati di un satiro (1). Scene generiche (152): giovane uomo nudo (33); donna (27); testa f. (15); donna, giovane uomo nudo (15); donna in corsa (12); giovani uomini ammantati (9): due (5), tre (4); giovane uomo nudo in corsa (7); testa m. (5); due donne ai lati di un giovane uomo (5); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (5); giovane uomo nudo e donna ai lati di una papera (2); parte di donna (2); giovane uomo nudo, donna, giovane uomo nudo su un louterion (1); donna presso un altare (1); donna presso un louterion (1); due coppie di giovani uomini nudi e donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); giovane uomo con volatile e donna ai lati di un altare (1); giovane uomo nudo con volatile (1); donna, giovane uomo nudo seduto su un altare (1); giovane uomo ammantato e giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo, donna presso un altare (1); volatile (1); parte di giovane uomo, donna (1); parte di giovane uomo nudo, parte di figura (1); parte di tre giovani uomini (1); giovane uomo, donna, parte di giovane uomo (1); parte di giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) da una a tre figure disposte sullo stesso livello o su due livelli leggermente sfalsati; 3) numerose figure disposte su livelli differenti intorno ad un gruppo centrale. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o satiro, stanti 70

di t.q. o di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna retrospicienti in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, uomo, donna, attore in costume comico o satiro stanti con mano protesa talora recante un oggetto o con mano sul fianco; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, klismos, altare, louterion, sperone roccioso, mantello, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; testa m., f. o maschera di attore comico di profilo; donna in movimento con palla; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; Nike, Eros, talora retrospicienti, in volo, a volte con benda tra le mani protese; giovane uomo nudo e stante appoggiato al bastone con busto leggermente curvo in avanti; giovane uomo nudo o donna, talora con busto leggermente inclinato all’indietro, stanti su carro in corsa; giovane uomo nudo e stante di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccia sollevate a reggere una figura; satiro stante, col piede poggiato su roccia e oggetto nella mano protesa; donna ammantata danzante; volatile. Influenze da parte del P. Hoppin nella sua fase intermedia e tarda (trattamento dei giovani uomini ammantati, svastica usata come motivo decorativo dei mantelli, giovani uomini con teste cinte da bende in bianco sovraddipinto, acconciature f. con diadema ad alti raggi, motivo della figura con ramo di palma). figure m. nude caratterizzate da corporatura massiccia e resa della muscolatura piuttosto accurata. Capigliature a riccioli mossi e talora scomposti; nelle capigliature m., gruppo di brevi ciocche sfrangiate all’altezza delle orecchie. Accentuato prognatismo dei volti. Nelle maschere comiche di profilo, chioma ricciuta e scomposta, fronte sporgente, occhio tondeggiante con piccola pupilla centrale e palpebre rese da un unico tratto curvilineo, naso rincagnato, barba e baffi resi da un’unica pennellata curvilinea. Nelle vesti f., drappeggio increspato a brevi pieghe a virgola variamente orientate. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. Rappresentazione occasionale di figure a mezzo busto o seminascoste da rilievi. Frequente rappresentazione di rami di palma come attributi o come elementi decorativi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, fiori, rocce con asperità indicate mediante larghe pennellate di v.n., speroni rocciosi contornati da file di punti, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (cavalli, cerbiatto, papera). Nelle raffigurazioni di performances comiche, rappresentazione di alta pedana. Nel campo, finestre prospettiche, halteres, bende, phialai, rosette, foglioline d’edera, palma, infula, zampa di animale, croce lignea, palla. Sui choes, campo figurato delimitato lateralmente da fasce verticali sottili o più larghe, queste ultime decorate con file di chevrons. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli. iscRizioni H NIKE KE TIMH (bonn, aK, 1758, moderna). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 115-122, nn. 97-190, tav. 39, Trendall, Cambitoglou 1982, 1046, 1068, 1073, nn. 109a, 140a, 149a, 188a, Trendall 1989, 76, fig. 118, Trendall, Cambitoglou 1991, 24, 26-27, nn. 106a-c, 121a, 126a-b, 134a-b, 140b, 143a, 154a-b, 155a, 157a, 167a, 183b, Trendall, Cambitoglou 1992, 492, 498, 554, nn. 126c, 154c, Cambitoglou, Chamay 1997, 180-183, nn. 76-77, Hurschmann 2003a, 18-19, tav. 2.3-5, Olmos 2003b, 361-364, n. 129.

iV 2 5 c di VAsi con MAschERE coMichE Vicini nELLo sTiLE AL p di TRuRo (TAV 84 2-3) VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE area tarantina (4): Lizzano (3), taranto (1). apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Oinochoai (6): forma 3 (6); skyphoi (1). soggETTi Scene a soggetto comico (8): maschera m. barbata tipo B (7); maschera m. (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una singola maschera comica. Figure ricorrenti: maschera comica di uomo o di giovane uomo di profilo. Influenze da parte del P. di Truro (rendimento dei particolari fisiognomici delle maschere). Volti caratterizzati da accentuato prognatismo; largo padiglione auricolare evidenziato da una linea ad W; capigliatura folta e scomposta; ampia arcata sopracciliare resa mediante una linea ondulata, zigomo e rughe ai lati della bocca indicati da un tratto arcuato e due tratti inflessi. Nel campo, elemento circolare. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 118, n. 141.

iV 2 6 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di TRuRo

VAsi ATTRibuiTi 19 pRoVEniEnzE Lucania (6) – meridionale interna (6): Serra Città. Apulia (3) – generica (1); Messapia (1): Rudiae; Peucezia (1): Ruvo di Puglia. Area tarantina (1): Taranto. foRME VAscoLARi Skyphoi (9); idrie (4); oinochoai (1): forma 3 (1); epichyseis (1); lebetes gamikoi (1); lekanides (1); pelikai (1); frammenti (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (6): satiro in corsa (1); satiro (1); giovane uomo nudo, donna seduta su un altare (1); donna, giovane uomo nudo (1); parte di menade (1); parte di satiro (1). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros versa acqua in un bacile, donna nuda inginocchiata, pilastrino, donna in corsa (1). Scene generiche (17): giovane uomo nudo (4); donna in corsa (4); donna, giovane uomo nudo (2); donna (2); due donne (1); tre donne (1); giovane uomo nudo in corsa (1); testa f. (1); parte di giovane uomo nudo, louterion, parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con oggetti nelle mani protese; donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. su altare con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; donna nuda accovacciata; testa f. di profilo. Influenze da parte del P. di Truro (accentuato prognatismo dei volti, rendimento delle figure f. stanti). Figure m. dotate di corporatura slanciata e muscolatura poco definita. Nelle vesti f., panneggi caratterizzati da fasci di fitte pieghe verticali. Nel campo, rosette, phiale, finestra prospettica, ghirlanda. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA scarfì 1969, 27-28, sez. iV dr, tavv. 30.1-3, 31.5-6, borda 1973, n. 10, büsing-Kolbe 1978, 24-25, tavv. 10.6, 11.1-2, Trendall, Cambitoglou 1978, 122, nn. 191-193a, Reho-Bumbalova 1979, 174, n. 130, tav. 92a-b, Rouillard 1980, 65, tav. 24.1-3, Hermary, Cassimatis, Vollkommer 1986, 907, n. 654f, Patera 1986, 45, n. 16, tav. 17.16, bottini 1998, 76-78, nn. 2-7.

iV 2 7 p di LEccE (TAVV 84 4-85 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione di un cospicuo gruppo di vasi attribuiti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 61 pRoVEniEnzE apulia (11) - messapia (9): rudiae (4), Vaste (2), carovigno (1), mesagne (1), Valesio (1); Peucezia (2): Gravina in Puglia (1), Ruvo di Puglia (1). Area tarantina (4): taranto. campania (1): generica.

foRME VAscoLARi Crateri (35): a campana (28), a calice (5), indeterminati (2); oinochoai (6): forma 3 (5), forma 8 (1); skyphoi (6); lekythoi (5); pelikai (4); idrie (2); anfore (1); lebetes gamikoi (1); frammenti (1). soggETTi scene mitologiche (4): afrodite su un carro trainato da due eroti, due eroti, due satiri (1); giovane uomo nudo, Afrodite, Eros, cane, Pan, papposileno con flauto, cane, giovane uomo nudo con flauto (1); due Esperidi nutrono il serpente attorcigliato ad un albero (1); giovane uomo nudo, donna, Eros, donna, giovane uomo nudo, Dioniso, arianna, satiro, satiro presso un louterion (1). scene a soggetto comico (1): due attori nudi in corsa (1). Corteggio dionisiaco (20): komos (4); Dioniso, menade (2); satiro e menade in corsa (2); due giovani uomini ai lati di una donna (2); giovane uomo nudo, donna e satiro in corsa (1); menade, Dioniso, satiro presso un louterion (1); menade, satiro (1); due satiri ai lati di una suonatrice di flauto (1); donna, giovane uomo, satiro in corsa (1); satiro, menade, Dioniso, satiro (1); menade, Dioniso, satiro (1); simposio con Dioniso (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo, due donne, giovane uomo nudo in corsa (1); due satiri, parte di tre menadi (1). Scene con Eros (5): Eros e donna in corsa (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1); donna presso un albero, cerbiatto, giovane uomo nudo presso un louterion, Eros, donna (1); due donne ai lati di Eros (1); parte di donna, Eros (1). Scene generiche (61): giovani uomini ammantati (23): due (13), tre (10); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (7); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna (6); donna e giovane uomo nudo in corsa (3); donna, giovane uomo nudo (3); due donne (2); donna in corsa (2); donna (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un altare (1); donna che spinge una donna in altalena (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna seduta su un altare (1); donna e giovane uomo ammantato ai lati di una donna con volatile (1); donna con volatile e felino, giovane uomo, donna, due giovani uomini, donna (1); due donne con volatile, giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi, donna (1); giovane uomo in corsa (1); testa f. (1); parte di giovane uomo (1); parte di due giovani uomini (1); parte di uomo, cerbiatto (1); parte di figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a sette figure disposte sullo stesso livello o su livelli differenti e variamente sfalsati tra loro, con frequente sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con bastone nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese o talora mano sul fianco; giovane uomo nudo, donna, Eros o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa, con oggetto nella mano protesa e talora braccio proteso all’indietro; donna, satiro o attore in costume comico, talora retrospicienti, in movimento, talora con braccia protese; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con gamba avanzata distesa e gamba arretrata flessa; donna stante con gamba flessa e scartata; donna o giovane uomo nudo, seduti di t.q. su roccia, klismos o altare, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o satiro, stanti di t.q. e retrospicienti, con una mano protesa e l’altra poggiata su pilastrino o louterion; satiro in movimento sulle gambe parzialmente piegate con oggetto nella mano protesa; Eros in volo; giovane uomo nudo e stante, con piede poggiato su sperone roccioso; donna danzante; giovane uomo nudo o giovane uomo semiammantato di t.q. da tergo stanti a gambe incrociate e con mano sul fianco, appoggiati al bastone col busto leggermente curvo in avanti; donna ammantata stante di t.q.; Eros stante a gambe incrociate con gomito poggiato su louterion e benda tra le mani protese; vecchio satiro stante di t.q. da tergo. Influenze da parte dei P. della Danzatrice di Berlino e Hearst (motivo del giovane uomo semiammantato visto di t.q. da tergo, stante a gambe incrociate, con mano sul fianco e appoggiato al bastone; impiego di colonne doriche come elementi divisori tra le figure); soprattutto nella fase iniziale, del P. Hoppin (composizioni, trattamento dei nudi m. e dei giovani uomini ammantati, disegno delle figure, orli svolazzanti delle vesti f., acconciature f. con diadema ad alti raggi) e di truro (nelle capigliature m., gruppo di ciocche sfrangiate all’altezza delle orecchie). 71

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA figure caratterizzate da corporatura progressivamente più tarchiata, con teste piuttosto grandi rispetto al corpo e spesso leggermente inclinate verso il basso. Predilezione per la rappresentazione di giovani uomini nudi di t.q., per figure in movimento e per figure che recano un timpano. Occhio con sopracciglio molto arcuato e palpebra s. concava. Figure m. spesso caratterizzate da bende strette a doppio giro intorno alla testa. Nelle figure f., seni piccoli e piriformi. Nei giovani uomini ammantati, impiego frequente di pieghe a uncino in corrispondenza della gamba flessa, drappeggio a pieghe ondulate intorno al collo, orli ondulati ed evidenziati, nel lembo gettato sulla spalla e in quello posteriore, da un duplice bordo scuro ad S contrapposte; nelle mani, bastone. Nelle vesti f., panneggi molto morbidi resi da gruppi uniformi di pieghe sottili e parallele ad andamento prevalentemente diagonale e orli ondulati con lembo posteriore molto rigonfio. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, alberi, rilievi rocciosi) e architettonici (colonne doriche) e di animali (cerbiatti, cani, serpente). Nel campo, halteres, phialai, graticola, spiedo, zampa di animale, ghirlanda, specchio, croce lignea. Al di sotto del campo figurato, meandri talora delimitati alle estremità o alternati a quadrati con croce inscritta e trattini o motivi a V sui lati e agli angoli o punti negli spazi intermedi; palmette; onde correnti. iscRizioni ELUH, ARETUOSA [napoli, man, 81865 (h 2885)]. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 122-126, nn. 194-234, tavv. 40-41.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1046, 1068-1069, nn. 197a, 200a, Trendall, Cambitoglou 1983, 13, 15, nn. 201a, 211a-b, 222b-c, Trendall 1989, 76, fig. 119, Trendall, Cambitoglou 1991, 23-24, 28, nn. 200b, 211c, 216a, Small 1992, 45, n. 451, tav. VIIIA, Trendall, Cambitoglou 1992, 483, 498, nn. 197b, 230a, Lo Porto 1995, 29, n. 5, figg. 17.1-2, 18.2, Cambitoglou, Chamay 1997, 123, 134-139, nn. 47, 52-53, Lo Porto 1998a, 22, tav. 35.4.

iV 2 8 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di LEccE

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE apulia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (1), indeterminati (1); oinochoai (1): forma 3 (1); idrie (1); lekythoi (1); skyphoi (1); pelikai (1). soggETTi scene mitologiche (1): donna che spinge una fanciulla su un’altalena, giovane uomo seduto su un altare, ermes presso una colonna (1). Corteggio dionisiaco (2): Pan (1); giovane uomo nudo e satiro ai lati di una donna su klismos (1). Scene generiche (6): tre giovani uomini ammantati (1); giovane uomo nudo in corsa (1); parte di donna in corsa (1); frontone di un tempio, parte di testa f. (1); parte di giovane uomo (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due o tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo o donna seduti di t.q. su altare o klismos con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o satiro stanti di t.q. con mano sul fianco; giovane uomo nudo, stante a gambe incrociate e con mano sul fianco, appoggiato al bastone. Affinità col P. di Lecce (resa dell’occhio, del naso e della bocca, capigliature m., panneggio delle vesti f.). figure di corporatura longilinea con teste piccole. nei volti, occhio di piccole dimensioni, labbra indicate da un breve tratto rettilineo. Rappresentazione di volti di prospetto (Melbourne, University, Department of Classical Studies, MUV 34) con tratti fisiognomici molto marcati (ampie arcate sopracciliari, occhio grande e di forma rotonda, con palpebra s. rivolta verso il basso, naso schiacciato, labbra tumide). 72

Rappresentazione di elementi architettonici (facciata di tempio con porta a battenti aperti). Sul chous, campo figurato delimitato lateralmente da fasce verticali decorate con file di chevrons. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Büsing-Kolbe 1978, 25, tav. 11.3, Trendall, Cambitoglou 1978, 126-127, n. 235, Trendall, Cambitoglou 1982, 1073, Trendall, Cambitoglou 1983, 15, n. 235a, Trendall, Cambitoglou 1991, 28, n. 234a, Cambitolgou, Chamay 1997, 172-173, 188, nn. 72-73, 80.

iV 2 9 c

sEguAci dEL p di LEccE

iV 2 9 a p RohAn (TAV 85 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (Strasburgo, Musée Rohan: Trendall, Cambitoglou 1978, 127, n. 236). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (2) - messapia (2): manduria (1), Valesio (1). foRME VAscoLARi Crateri (7): a campana (7); oinochoai (1): forma 3 (1); skyphoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): komos (1); satiro, menade (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); Eros in corsa (1). Scene generiche (9): giovani uomini ammantati (5): due (4), tre (1); donna, due giovani uomini nudi (1); parte di donna (1); testa di donna, testa di uomo barbato (1); giovane uomo nudo in corsa, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello o su due livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese o talora con mano sul fianco; giovane uomo nudo retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo seduto di t.q. su mantello con gambe incrociate e mano protesa. Influenze da parte del P. di Lecce (trattamento dei giovani uomini nudi di t.q., bende a doppio giro nelle acconciature delle figure m., acconciature f. con diademi ad alti raggi, panneggio delle vesti f.). Tratto grossolano e incerto. Teste dai profili spigolosi. Nei volti, occhi di grandi dimensioni, caratterizzati da sguardo fisso ottenuto per mezzo di palpebre e pupille rese rispettivamente con ampi tratti curvi e piccoli punti. accentuato prognatismo e colli taurini. capigliature caratterizzate da una massa di forma irregolare (in particolare quelle dei giovani uomini ammantati sui lati secondari) e ciocche filiformi intorno alle tempie e alle orecchie, disegnate in maniera affrettata. nei giovani uomini, teste cinte da bende a doppio giro in bianco sovraddipinto. Nei mantelli dei giovani uomini ammantati, orli i. resi con una spessa linea retta terminante in un tratto ondulato sul lato sin.; nelle mani, bastone. nel campo, phialai, oggetti circolari, ghirlanda. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 127, 438, nn. 236-242, 242a, Trendall, Cambitoglou 1982, 1068, Trendall 1989, 76, Trendall, Cambitoglou 1991, 28, n. 237a.

cERAMicA ApuLA (Ap)

iV 2 9 b c

Vicino nELLo sTiLE AL p

RohAn (TAV 86 1)

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) - messapia (1): egnazia. foRME VAscoLARi Crateri (1): a calice (1); pelikai (1). soggETTi scene con eros (1): giovane uomo presso un louterion, eros, donna (1). Scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino, kottabos, acrobata (1); due giovani uomini ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello o su due livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con bastone nella mano protesa; giovane uomo nudo, stante di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino; donna acrobata impegnata in una verticale a gambe flesse; giovane uomo nudo seduto. Influenze da parte dei P. di Tarporley (motivo della figura stante a gambe incrociate e con gomito poggiato su pilastrino) e Hoppin (giovani uomini con teste cinte da bende in bianco sovraddipinto). Affinità col P. Rohan (trattamento dell’occhio, panneggio dei giovani uomini ammantati). tratto scorrevole ma rigido. figure dalla corporatura estremamente allungata e con capigliature a massa compatta e regolare. Nei giovani uomini, teste cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Nel campo, bende. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 127-128, nn. 243-244.

iV 2 9 c p di iRidE (TAV 86 2-3) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di Iride che attacca un satiro sul lato principale del cratere a campana eponimo [città del Vaticano, mge, 17962 (u 14)]. VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Messapia (1): Vaste; Peucezia (1): Ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (14): a campana (14); pelikai (1). soggETTi scene mitologiche (1): iride attacca un satiro (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste condotto da Ifigenia (1). Scene a soggetto comico (3): due vecchi uomini ai lati di Eracle banchettante (1); Zeus, Eracle, vecchio uomo (1); menade e satiro in corsa (1). Corteggio dionisiaco (4): menade e satiro in corsa (1); satiro, menade (1); satiro, giovane uomo (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); giovane uomo ed Eros ai lati di una donna (1). Scene con Nike (1): giovane uomo nudo, Nike presso un pilastrino (1). Scene generiche (16): giovani uomini ammantati (12): due (10), tre (2); donna, giovane uomo (1); due donne nude presso un louterion (1); due donne ai lati di un altare (1); due giovani ammantati ai lati di un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, Eros o Nike, talora retrospicienti, stanti di t.q., con mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna o Iride,

talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero, attore in costume comico o Eros stanti, talora con oggetto nella mano protesa; attore in costume comico seduto su trono con gambe incrociate; satiro di t.q. con ginocchio poggiato su rilievo, altra gamba distesa e braccia protese; satiro stante con piede poggiato su basamento, busto leggermente curvo in avanti e timpano nella mano protesa; satiro in movimento con braccia protese; menade danzante. Influenze da parte dei P. di Truro (nelle capigliature m., gruppo di ciocche sfrangiate all’altezza delle orecchie) e di Lecce (disegno delle figure e delle teste, trattamento dell’occhio, trattamento dei seni, predilezione per le figure in corsa e quelle con timpano, panneggi dei chitoni f.). tratto poco accurato. figure con corpi sproporzionati e disegnati in modo approssimativo. Nelle figure f., capigliature a ciocche spiraliformi distanziate tra loro. Nei giovani uomini ammantati, teste cinte da bende in bianco sovraddipinto e resa sommaria del panneggio, caratterizzato da gruppi di sottili pieghe parallele o a raggiera; nelle mani, bastone. Nei mantelli degli attori comici, frequente impiego di pieghe a uncino. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce, alberello) e, nelle rappresentazioni di performances comiche, di elementi di scena (alto trono, altare, bassa pedana). Nel campo, bende, ghirlanda, gomitolo, rosetta, pianta stilizzata, phiale, tirso, corno potorio. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o punti negli spazi intermedi; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 129-130, nn. 257-266, tav. 42.2-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 16, n. 262a, Trendall 1989, 76, fig. 120, Trendall, Cambitoglou 1991, 24, 28-29, nn. 258a, 265a, Trendall, Cambitoglou 1992, 483, Tugusheva 1997a, 11-12, tav. 3, hurschmann 2003a, 33-34, tav. 19.1-3.

iV 2 9 d c

Vicini nELLo sTiLE AL p di iRidE

(TAV 87 1-2)

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE area tarantina (2): taranto. apulia (2) - messapia (2): oria (1), ugento (1). foRME VAscoLARi Crateri (8): a campana (8); lebetes gamikoi (1); skyphoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (6): komos (2); menade e satiro in corsa (1); parte di menade e di satiro (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); donna, Eros presso una colonna (1). Scene generiche (10): due giovani uomini ammantati (5); due giovani uomini ammantati presso una colonna (1); due donne nude (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un altare (1); giovane uomo ammantato e donna ai lati di una colonna (1); parte di donna con le braccia sollevate sulla testa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni con due o tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con bastone nella mano protesa; donna seduta di t.q. su diphros o basamento con gambe leggermente divaricate; donna nuda o Eros stanti di t.q. con braccio proteso; giovane uomo nudo stante di t.q. con braccia allargate; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; satiro in movimento con gamba sollevata; donna danzante di prospetto con braccia sollevate di lato e mani unite. Affinità col P. di Iride (disegno dei profili, capigliature f., panneggio dei giovani uomini ammantati). Figure nude dalla corporatura tozza e tarchiata e con teste frequentemente inclinate verso il basso. Rappresentazione di volti di t.q. e di prospetto. Volti caratterizzati da uno sguardo fisso reso per mezzo di grandi pupille puntiformi. Nelle figure f., piccoli 73

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA seni tondi e prominenti, panneggio dei chitoni velificati a fittissime pieghe parallele. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di elementi architettonici (colonna). Nel campo, bende, halteres, gomitolo, mantello, cerchio. Al di sotto del campo figurato, meandri delimitati alle estremità da quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi; onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 130, nn. 267-274, tav. 42.5-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 16, nn. 274a-b, Trendall, Cambitoglou 1991, 24.

iV 2 9 e c

Vicini nELLo sTiLE Ai p di LEccE E di iRidE

VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): generica (1), rutigliano (2). area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Crateri (6): a campana (6); skyphoi (5); oinochoai (4): forma 3 (4); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (11): menade (3); satiro (2); donna, giovane uomo nudo (2); komos con Dioniso (1); menade, satiro (1); satiro in corsa (1); donna (1). scene con eros (1): eros e donna in corsa (1). Scene generiche (12): giovani uomini ammantati (5): tre (2), due (3); due donne nude presso un louterion (1); giovane uomo nudo, danzatrice, giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); cavaliere presso una colonna (1); giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo in corsa (1); parte di donna (1); due donne, parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna nuda o satiro in movimento con gamba avanzata distesa e gamba arretrata leggermente piegata; donna nuda e stante di t.q. con mano poggiata su louterion; menade danzante di t.q. da tergo con testa rivolta verso l’alto e braccio proteso; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti; giovane uomo nudo in movimento di t.q. da tergo; giovane uomo nudo in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccio proteso; menade in movimento con braccio proteso. Influenze da parte dei P. di Lecce (trattamento dei giovani uomini nudi in movimento e delle donne stanti e in corsa, capigliature m., panneggio delle vesti f.), di truro (motivo del giovane uomo nudo, stante e appoggiato al bastone), Rohan (trattamento dell’occhio) e di iride (capigliature a lunghe ciocche ricciolute, seni piccoli e piriformi, panneggi dei giovani uomini ammantati). Tratto incerto. Imperizia nel disegno delle figure e nella rappresentazione di scorcio dei corpi. Resa sgraziata e aspetto sproporzionato delle figure nude, specialmente di quelle f. Panneggi a fasci di pieghe parallele ad andamento pressoché rettilineo. Nelle figure f. in movimento, orlo i. della veste molto ondulato nella parte posteriore. nei giovani uomini ammantati, drappeggio a pieghe parallele nella parte s. del mantello; nelle mani, bastone. rappresentazione di elementi paesaggistici (piante stilizzate, palmette). nel campo, bende, corno potorio, phiale, gomitolo. Sui choes, campo figurato delimitato lateralmente da fasce verticali decorate con fila di chevrons. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 128-129, nn. 245-256, tavv. 41.4-6, 42.1, Trendall, Cambitoglou 1982, 1046, 1068-1069, n. 245a, Trendall, Cambitoglou 1983, 13, 16, n. 256a, Trendall, Cambitoglou 1991, 24. 74

iV 2 9 f p di sydnEy 64 (TAV 86 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (sydney, nm, 64). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (3) - messapia (3): rudiae. foRME VAscoLARi Crateri (8): a campana (8); pelikai (1). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste a Delfi (1). Corteggio dionisiaco (2): donna e satiro in corsa (1); due menadi ai lati di un satiro che salta (1). Scene con Eros (3): Eros, giovane uomo (1); Eros, donna (1); due donne ai lati di eros (1). Scene con Nike (2): giovane uomo nudo e Nike ai lati di un altare, satiro (1); due giovani uomini nudi ai lati di Nike (1). Scene generiche (10): giovani uomini ammantati (7): tre (5), due (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna (1); donna (1); giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, Eros, Nike o Furia, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e spesso con oggetto nella mano protesa; satiro danzante con gamba sollevata; menade danzante; donna stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante di t.q., talora con braccio proteso; Eros stante con braccia protese; donna stante di t.q. con braccia allargate. Influenze da parte dei P. di Truro (motivo della figura stante con braccia allargate), di Lecce (impiego della colonna come elemento divisorio tra le figure) e di Iride (disegno delle figure f. nude, panneggio dei giovani uomini ammantati). figure disegnate in modo rapido e approssimativo. corpi molto allungati. resa poco accurata dell’occhio, con arcate sopracciliari di lunghezza irregolare. capigliature folte con ciocche che spesso coprono il volto nascondendone i tratti. Panneggi a pieghe sottili, fitte e parallele. Nelle vesti f., duplice fascia scura laterale, quasi sempre rettilinea, raramente a losanga; orli dei risvolti rigonfi e molto ondulati. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., orlo del drappeggio ricadente dalla spalla evidenziato da uno spesso tratto ad S; in quelli di profilo verso sin., piega centrale del mantello evidenziata da una coppia di linee parallele; nelle mani, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli). Nel campo, bende, gomitolo, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 131, nn. 275-282, tav. 43.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1073, Trendall, Cambitoglou 1983, 13, Trendall, Cambitoglou 1991, 29, n. 279a, tav. iii.3.

iV 2 9 g c

Vicini nELLo sTiLE AL p di sydnEy 64

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Apulia (2) – generica (1); Messapia (1): Rudiae. foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); pelikai (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) soggETTi Corteggio dionisiaco (3): menade in corsa (2); menade e satiro in corsa (1). scene generiche (3): giovane uomo nudo, donna, giovane uomo presso un pilastrino (1); tre giovani uomini ammantati (1); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; menade, talora retrospiciente, in movimento di t.q. con un braccio proteso in avanti e oggetto nella mano opposta protesa all’indietro; satiro in movimento con entrambe le braccia protese e gamba sollevata. Influenze da parte dei P. Hoppin, di Lecce (acconciature f. con diadema ad alti raggi) e di sydney 64 (decorazione delle vesti f., panneggi dei giovani uomini ammantati). Disegno schematico delle figure. Resa approssimativa dei volti. Panneggi rigidi indicati da fasci contrapposti di pieghe parallele. Nel campo, benda. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 131, nn. 283-284, Trendall, Cambitoglou 1991, 29, n. 284a.

iV 2 9 h p dEL MoTiVo A gRAndi oVoLi (TAV 87 3) dEnoMinAzionE Dal motivo decorativo ricorrente al di sotto del campo figurato. VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (3) - messapia (3): rudiae. foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (1): komos (1). Scene generiche (5): tre giovani uomini ammantati (3); tre donne (1); giovane uomo ammantato, due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con mano protesa; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti in una o in entrambe le mani protese; donna stante con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Sydney 64 (decorazione delle vesti f.). Affinità con i C. vicini nello stile al P. di sydney 64 (trattamento dei panneggi). Predilezione per le composizioni con figura centrale in movimento e figure laterali ad essa affrontate. Teste di grandi dimensioni. Nelle vesti f., panneggi rigidi a gruppi di linee lunghe e marcate. nei giovani uomini ammantati, drappeggio molto ampio intorno al collo e orlo i. del mantello reso mediante un tratto continuo e sinuoso a forma di W schiacciato. Al di sotto del campo figurato, grandi ovoli triangolari. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 131-132, nn. 285-287.

iV 2 9 i p LEEsEn (TAV 87 4) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conservava originariamente il cratere a campana eponimo [copenhagen, NCG, H 45 (inv. 2246), già Treben, Coll. von Leesen].

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) - messapia (1): rudiae. foRME VAscoLARi Crateri (3): a campana (3); idrie (1). soggETTi Scene con Eros (1): Eros, Nike (1). Scene generiche (6): giovani uomini ammantati (3): due (2), tre (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un kalathos (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un’erma e un albero (1); due donne in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo seduto di t.q. su tronco con gambe incrociate e mano protesa; giovane uomo nudo in movimento con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Sydney 64 (disegno di figure e volti, decorazione delle vesti f.) e del motivo a grandi ovoli (panneggi, drappeggio intorno al collo nei giovani uomini ammantati). tratto sottile. disegno molto elementare. figure dai corpi marcatamente longilinei, caratterizzati da membra sproporzionate. Nei volti di prospetto, ovali molto allungati e nasi molto pronunciati. Nelle gambe delle figure m. nude, linea ricurva di separazione tra il polpaccio e lo stinco. Impiego del tirso come elemento divisorio tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (albero). Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 132, nn. 288-291.

iV 2 10 c

sTRETTAMEnTE AssociATi AL p di LEccE

iV 2 10 a p di nApoLi 2865 (TAV 88 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo [napoli, man, 81410 (h 2865)]. VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): bari. foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (2). soggETTi scene mitologiche (1): eracle in lotta contro il toro (1). corteggio dionisiaco (1): satiro, due menadi (1). Scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q., talora con mano sul fianco; giovane guerriero, stante di prospetto a gambe incrociate e appoggiato alla lancia; giovane uomo nudo di prospetto con ginocchio puntato sul dorso di un toro, altra gamba distesa e braccio sollevato; Nike in volo con corona nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Lecce (resa delle arcate sopracciliari e delle palpebre, panneggio dei giovani uomini ammantati). 75

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Nelle figure m. nude, preferenziale rappresentazione dei corpi di prospetto. Rappresentazione di volti di t.q. caratterizzati da occhi con grandi pupille. Nelle figure f., acconciatura con diadema ad alti raggi e vesti con panneggio a pieghe sottili e curvilinee e decorazione a cerchietti. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sassi, linea di terra indicata da una fila di punti) e di animali (toro). Nel campo, stella, benda. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 132-133, nn. 292-293, tav. 43.5, Trendall, Cambitoglou 1992, 484.

iV 2 10 b p di giAsonE (TAV 88 2) dEnoMinAzionE Dalla scena della conquista del Vello d’oro da parte di Giasone rappresentata sul lato principale del cratere a campana eponimo (sorengo, coll.p., 57). VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (2). soggETTi scene mitologiche (1): giasone in lotta contro il drago (1). scene a soggetto comico (1): attore sul palco (1). Scene generiche (2): due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti tre figure disposte sullo stesso livello, con sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo stante di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata leggermente piegata, spada nella mano sollevata e mano opposta protesa; attore in costume comico o donna orientale stanti con braccio proteso; attore in costume comico stante e appoggiato al bastone, con busto leggermente curvo in avanti; attore in costume comico in movimento con oggetto nelle mani sollevate. Influenze da parte dei P. di York (panneggio dei giovani uomini ammantati) e di Lecce (rappresentazione di giovani uomini nudi di t.q., trattamento dell’occhio, resa dei seni). Disegno accurato delle teste di t.q. Profili con menti larghi e arrotondati. Nei mantelli, orli evidenziati da spessi bordi scuri. Nei giovani uomini ammantati, orli dei drappeggi intorno al collo e sul busto evidenziati da una spessa linea ondulata; nelle mani, diadema con apice. Impiego di grandi stele come elemento divisorio tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (albero) e, nella rappresentazione di performance comica, di elementi di scena (colonna dorica, palcoscenico rialzato con scaletta d’accesso centrale e sostenuto da colonne tra le quali sono distesi tendaggi decorati). nel campo, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 133, nn. 294-295, tav. 43.3-6, Trendall, Cambitoglou 1991, 23, Trendall, Cambitoglou 1992, 484-485.

iV 2 10 c p di nApoLi 2307 (TAV 88 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della nestoris eponima [napoli, man, 81832 (h 2307)]. 76

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Nestorides (1); pelikai (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna in corsa, satiro (1). scene con eros (1): due donne ai lati di eros (1). scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; Eros stante di prospetto con mano sul fianco; donna seduta di t.q. su rilievo roccioso con gambe unite e oggetto nella mano protesa; donna stante con piede poggiato su rilievo roccioso, busto leggermente curvo in avanti e mano poggiata sul ginocchio. Influenze da parte dei P. di Lecce (ponderazione delle figure m. nude e stanti), Hoppin e di Lecce 681 (meandro della decorazione accessoria) e del P. di iride (postura e panneggio dei giovani uomini ammantati). Nelle vesti f., panneggio a fasci di fitte pieghe parallele e decorazione a file di punti. rappresentazione di elementi paesaggistici (sassi, linea di terra resa mediante una fila di punti). Nel campo, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri di grandi dimensioni. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 133, nn. 296-297, Trendall, Cambitoglou 1983, 13.

iV 2 11 c

dEL g dEL giudizio

iV 2 11 a p dEL giudizio (TAVV 88 4-89 2) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione del giudizio di Paride sul lato principale del cratere a colonnette eponimo [Londra, bm, 1814.07-04.573 (f 167)]. VAsi ATTRibuiTi 19 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): generiche (2), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Crateri (14): a campana (11), a calice (2), a colonnette (1); pelikai (2); anfore (1); idrie (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi Scene mitologiche (5): Posidone, Amimone, satiro (1); giudizio di Paride (1); Zeus e Ganimede (1); Eracle, Nike (1); libagione con Eracle e due Nikai (1). scene a “soggetto tragico” (1): morte di callisto (1). scene a soggetto comico (1): giovane uomo e satiro ai lati di un giovane uomo (1). Corteggio dionisiaco (9): simposio (1); donna presso una stele, Dioniso (1); donna, Dioniso, satiro presso un altare (1); Eros, Dioniso su un leone, menade in corsa (1); donna e satiro ai lati di Dioniso (1); Dioniso, menade (1); due donne ai lati di Dioniso (1); Dioniso, menade (1); donna, satiro che suona il flauto (1). scene con eros (1): eros, due donne (1). Scene con Nike (1): Nike su carro (1). Scene generiche (21): giovani uomini ammantati (7): tre (6), due (1); due giovani ammantati ai lati di un giovane nudo (4); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (2); donna, giovane uomo nudo (2); due donne ai lati di un giovane guerriero (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due giovani ammantati ai lati di un pilastrino (1); offerenti presso un naiskos (1); quattro giovani uomini nudi (1); due donne ai lati di un monumento (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli sfalsati tra loro; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente

cERAMicA ApuLA (Ap) sfalsati tra loro; 3) due figure disposte ai lati di un alto basamento; 4) quattro figure disposte su due livelli differenti intorno ad un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna, Eros o Nike, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, altare, pelle o leone con gambe incrociate e mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna o papposileno stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di t.q., con bastone in una mano protesa e mano opposta avvolta nel mantello; Eros stante con benda o altri oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Furia, talora retrospicienti, in movimento di t.q. o con busto di prospetto e con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di t.q. con piede poggiato su masso e con strigile e bastone nelle mani protese; Nike stante con oggetto nella mano protesa; Nike stante, con piede poggiato su masso, in atto di vuotare un’anfora; Nike stante alla guida di un carro in corsa; giovane uomo nudo e stante a gambe incrociate, talora con gomito poggiato su pilastrino; uomo semiammantato e a capo velato o donna stante con mano protesa talora in atto di reggere un oggetto. Influenze da parte dei P. Schiller e di Adolphseck (panneggio delle vesti f., trattamento dei giovani uomini ammantati di profilo verso sin. con drappeggio aderente al ventre e a lunga manica intorno al braccio sin.; pilastrini come elementi divisori tra le figure) e, nelle opere della fase più avanzata, da parte dei C. del G. dei Lunghi risvolti, in particolare il P. di bendis (trattamento dei giovani uomini ammantati). Nella fase iniziale, disegno preciso e accurato. Nei volti, occhio con brevi palpebre arcuate e piccola pupilla puntiforme, naso piccolo e diritto, narice resa mediante un breve tratto curvilineo, bocca serrata, mento prominente e arrotondato. Nelle vesti, panneggi a fitte pieghe sottili con impiego frequente di pieghe a uncino, costante evidenziazione degli orli mediante spessi bordi scuri; nei pepli, lungo risvolto, sciolto o cintato, con orlo asimmetrico e spesso bordo scuro ondulato. Nella fase avanzata, vesti f. con ampio panneggio nella parte i. a fitte pieghe verticali e parallele, con lembo posteriore leggermente rigonfio. Nella fase finale, disegno progressivamente più affrettato e sommario. Nei giovani uomini ammantati rivolti verso sin., lungo drappeggio a manica in corrispondenza del braccio piegato sul fianco sotto il mantello. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. Rappresentazione di figure seminascoste da rilievi. Ricorrente rappresentazione di figure m. atletiche e di figure che recano spiedi con frutti (analoghi a quelli frequentemente rappresentati sui vasi pestani), rami di palma, tirsi, diademi con apice, animali (gallo) o strumenti musicali (timpano). Frequente impiego di pilastrini come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piantine, piante stilizzate, massi, rocce, rilievi indicati da sottili linee a risparmio, linee di terra indicate da file di punti o di sassi) e architettonici (colonna ionica, naiskos, alto basamento) e di animali (cani, cerbiatti, gallo, leone). All’interno del naiskos, giovane guerriero. Nel campo, halteres, bende, finestra prospettica, corona, rosetta. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; ovoli. iscRizioni ERMAS, ARKAS, KALLISTW, LUSSA, ARTEMIS, APOLLWN (cremona, mc, d 43). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 261-264, nn. 18-31, tavv. 86-87.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1066, 1073, Trendall, Cambitoglou 1983, 33-34, nn. 22a, 23a, Trendall 1989, 77, fig. 130, Trendall, Cambitoglou 1991, 61-63, n. 18a, tav. X.1,Trendall, Cambitoglou 1992, 481.

iV 2 11 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEL giudizio (TAV

89 3)

VAsi ATTRibuiTi 13 foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (2), a calice (1), a colonnette (1), indeterminati (1); anfore (4); idrie (2); pelikai (1); skyphoi (1).

soggETTi Scene mitologiche (1): Eracle in lotta contro Cerbero (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Oreste a Delfi (1); Oreste, Elettra, Crisotemi (1). Scene a soggetto comico (1): komos (1). Corteggio dionisiaco (4): due coppie di donne e giovani uomini (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1). Scene con Eros (2): giovane uomo nudo, donna, donna che trattiene le gambe di Eros (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna, Eros (1). Scene generiche (11): giovani uomini ammantati (5): quattro (2), due (2), tre (1); offerenti presso un monumento sormontato da un cratere a calice (1); donna e tre giovani uomini ammantati presso una stele (1); giovane guerriero e donna presso una stele, donna (1); giovane guerriero e donna presso una stele sormontata da un cratere a calice, giovane uomo nudo (1); tre giovani nudi (1); testa di uomo barbato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 2) numerose figure collocate su due livelli sovrapposti e, nell’ambito di ciascuno di essi, disposte sullo stesso piano; 3) quattro figure disposte su livelli differenti intorno ad una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con mano protesa anche recante un oggetto; giovane uomo nudo e stante di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna, seduti di t.q. su rilievo, klismos o sacca da viaggio con gambe incrociate e mano protesa talora recante un oggetto; donna stante con una mano sollevata nell’atto di afferrare un lembo della veste in corrispondenza dell’omero e l’altra protesa nell’atto di reggere un oggetto; donna retrospiciente, stante di prospetto, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, attore in costume comico o sileno in movimento, talora con oggetto nella mano protesa; Furia supina a gambe flesse; giovane uomo nudo o donna, stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo di t.q. con ginocchio poggiato su altare, altra gamba distesa e oggetto nella mano sollevata; Eros in volo con braccia protese e talora un oggetto tra le mani. Influenze da parte dei P. di Atene 1714 (motivo della donna stante in atto di afferrare un lembo della veste in corrispondenza dell’omero) e del Giudizio (postura delle figure, disegno del volto e dell’occhio, panneggi). sui lati secondari, predilezione per la rappresentazione di una menade al centro tra due giovani uomini ammantati. figure dalla corporatura molto longilinea. nelle vesti f., panneggi a fasci di fittissime e sottili pieghe ad andamento pressoché rettilineo, con impiego ricorrente anche di pieghe a goccia e predilezione per la decorazione con duplice fascia scura laterale. Rappresentazione di figure che recano tirsi, piante stilizzate, rami di palma e animali (volatili). occasionale rappresentazione di elementi di scorcio. impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, sperone roccioso, cumulo di massi, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (stele su alto basamento con vaso sulla sommità, sottile piattaforma lignea). Rappresentazione di animali fantastici (Cerbero). Nel campo, tralci, scudo, phiale, benda, bucranio, palla, foglia (?), mantello ripiegato. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati campiti a scacchiera o con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 264, 265-266, nn. 32-34, 40-44, tavv. 87.5-6, 88.3-5, Trendall, Cambitoglou 1982, 1073, Frel, True 1983, 85, n. 239, Trendall, Cambitoglou 1983, 34, n. 41a, Trendall, Cambitoglou 1991, 61, 63, n. 40a, tav. X.2-3, JentoftNilsen, Trendall 1994, 34-35, tav. 275.2, Cambitoglou, Chamay 1997, 51-53, n. 17. 77

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

iV 2 11 c p di hEidELbERg u 6 (TAV 89 4)

iV 2 11 e p coTugno (TAV 90 1)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Heidelberg, Universität, U 6). VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi crateri (4): a campana (4). soggETTi Scene mitologiche (1): Elios sulla quadriga (1). Scene a soggetto comico (3): due donne (1); moglie che rimprovera il marito (1); attore (1). Scene generiche (4): due giovani uomini ammantati (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1); erma (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: attore in costume comico stante di t.q. talora con mano protesa; attore in costume comico stante di t.q. e appoggiato al bastone; attore in costume comico in movimento con mano protesa; giovane uomo ammantato e stante, talora con bastone nella mano protesa; giovane uomo stante di prospetto su carro in corsa, con mano protesa; donna stante con oggetto nella mano protesa. Affinità con i P. Felton (rappresentazione di attori in costume comico e di figure nimbate) e del Giudizio (postura e drappeggio dei giovani uomini ammantati). Disegno piuttosto approssimativo nel rendimento delle figure, soprattutto dei giovani uomini ammantati. Imperizia nella resa delle figure di scorcio. Nelle maschere comiche, sopracciglio molto arcuato, grandi occhi rotondi con piccola pupilla puntiforme, rughe ai lati della bocca rese con coppie di brevi tratti arcuati. Nelle vesti, orli evidenziati da uno spesso bordo scuro ondulato, disegnato con tratto veloce in vernice diluita. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Piante e pilastrini impiegati come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi scultorei (erma) e di animali (cavalli). nel campo, halteres, corona, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o semimeandri contrapposti; ampia fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 264-265, nn. 35-38, tav. 88.1-2, Trendall, Cambitoglou 1992, 484.

dEnoMinAzionE dalla coll. in cui era originariamente conservato il cratere a campana eponimo (bari, maP, 8014, già bari, coll. cotugno). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (2). soggETTi Scene a soggetto comico (2): due attori ai lati di una donna (1); Apollo a Delfi (1). corteggio dionisiaco (1): due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1). scene generiche (1): tre giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; attore in costume comico stante, con mano protesa e talora appoggiato al bastone; attore in costume comico stante di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; figura seduta di t.q. su diphros con gambe incrociate. Influenze da parte dei C. seguaci del P. di Tarporley – G. A (rendimento dei palcoscenici e delle maschere e dei costumi degli attori comici). Affinità con il P. di Heidelberg U 6 (disegno delle figure) e con i C. vicini al P. del Giudizio (composizioni sui lati secondari, decorazione delle vesti f.). Nelle raffigurazioni di performances comiche, rappresentazione di bassi palcoscenici sostenuti da pali e di elementi scenici (alberello). Nel campo, maschera comica. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 266, nn. 45-46, tav. 88.6, Trendall, Cambitoglou 1991, 61, Trendall, Cambitoglou 1992, 481.

iV 2 11 d c

Vicino nELLo sTiLE AL p di hEidELbERg u 6

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1). soggETTi Scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo con strigile nella mano protesa; donna seduta su roccia con oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Heidelberg U 6 (disegno dei giovani uomini ammantati). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 265, n. 39. 78

iV 2 12 c

dEL g di bosTon 00 348

iV 2 12 a p di bosTon 00 348 (TAV 90 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (boston, mfa, 00.348). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. campania (1) – area capuana (1): telese. foRME VAscoLARi crateri (7): a campana (4), a colonnette (3). soggETTi Scene mitologiche (1): menade, Zeus, papposileno, cane, Atena abbandona l’aulos, giovane uomo nudo, marsia (1). scene a “soggetto tragico” (3): elena e due ancelle, antenore e odisseo presso una colonna (1); follia di Licurgo (1); Ifigenia consegna la lettera a Pilade (1). Corteggio dionisiaco (9): komos con Dioniso (4); satiro e menade ai lati di Dioniso (2); satiro, Dioniso, due donne, Eros (1); donna, Dioniso, satiro, fanciullo (1); due satiri, donna, Dioniso, suonatrice di flauto (1). scene generiche (1): duello tra due giovani guerrieri, giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da tre a cinque figure disposte sullo stesso livello con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto e con sovrapposizioni di piani; 2) numerose figure collocate su due o tre livelli sovrapposti e,

cERAMicA ApuLA (Ap) nell’ambito di ciascuno di essi, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale sovrapposizione di piani. figure ricorrenti: giovane guerriero, uomo semiammantato, donna o sileno, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, pelle ferina o klismos con gambe incrociate o leggermente divaricate; giovane uomo nudo e stante con busto di t.q., gambe di prospetto e oggetto nella mano protesa; donna o satiro stanti, talora retrospicienti e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, uomo nudo, donna o sileno in movimento, talora retrospicienti, con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa o leggermente piegata; giovane uomo nudo, vecchio satiro o Eros in movimento sulle gambe parzialmente piegate e con mani protese; giovane guerriero di t.q. a cavallo con oggetto nella mano sollevata; guerriero stante, con mano portata verso il mento o con testa china e mano a sostenere la fronte; vecchio uomo ammantato e a capo velato, stante e appoggiato al bastone con busto leggermente curvo in avanti; donna in corsa, retrospiciente, con un braccio o entrambe le braccia sollevate; danzatrice retrospiciente in movimento di t.q.; Eros in volo con corona nelle mani protese; giovane uomo stante, con busto leggermente inclinato all’indietro, su carro in corsa. Influenze da parte dei P. di Arianna (composizioni, predilezione per la rappresentazione di figure m. nude con volti resi di t.q.), di Tarporley (maschere sospese nel campo), del P. del giudizio e dei c. del suo g. (composizioni, panneggio degli uomini ammantati e col capo velato, trattamento delle donne sedute, decorazione delle vesti f., predilezione per la rappresentazione di cani). Affinità con i C. vicini nello stile al P. dell’Ilioupersis (motivo della donna retrospiciente in movimento con un braccio o entrambe le braccia sollevate). Tratto sottile. Nelle figure m. nude in movimento, gambe molto snelle. Predilezione per la rappresentazione di volti di t.q. Nei volti di profilo, occhio grande, con marcata arcata sopracciliare e pupilla ellittica o lineare, naso sottile e leggermente all’insù. Nelle vesti, panneggi a fasci paralleli di brevi pieghe a tratto sottile; predilezione per le decorazioni degli orli con spessi bordi scuri. Ricorrenza, nelle vesti f., di una duplice fascia scura centrale semplice o merlata e, nei chitoniskoi m., di ampia ed elaborata decorazione del tessuto. Nelle donne, ricorrente rappresentazione di copricapo a polos. Rappresentazione di figure seminascoste da edifici. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi, sassi con duplice striatura centrale, linee di terra indicate da file di sassi), architettonici (facciata di edificio, tettoia, colonna ionica sormontata da statuetta). Rappresentazione di animali (cani, pantere). Nel campo, vasi, bucranio, mezzo scudo rotondo, scudo, maschera f. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 267, nn. 48-51, tav. 89.2, Trendall, Cambitoglou 1983, 33, Trendall 1989, fig. 131, Trendall, Cambitoglou 1991, 62-63, nn. 48a, 49a, 50a, Trendall, Cambitoglou 1992, 479, 484, 492.

iV 2 12 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bosTon 00 348

(TAV 90 3)

VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Crateri (1): a colonnette (1); idrie (1); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Pan, Ermes, Eros, Atena, Dioscuro (1); ratto di Cassandra (1). Scene a “soggetto tragico” (1): compianto di Niobe sulla tomba dei figli (1). corteggio dionisiaco (1): satiro in corsa, giovane uomo nudo, menade (1). scene con eros (1): due donne, eros (1). Scene con artigiani (1): Zeus, Nike, Eracle, artista che dipinge una statua di Eracle (1). scene generiche (1): donna in corsa, donna, fanciulla inginocchiata, donna (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) tre figure disposte sullo stesso livello; 2) numerose figure collocate su due o tre livelli e, nell’ambito di ciascuno di essi, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale sovrapposizione di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, uomo semiammantato, donna, donna semiammantata o Nike, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo o mantello con gambe incrociate; giovane uomo nudo, uomo semiammantato o donna stanti, con mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna, vecchia o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e una o entrambe le mani protese; uomo o satiro stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in movimento col busto curvo in avanti ed entrambe le braccia protese; Eros in volo; giovane uomo nudo in movimento con mano portata verso il mento; donna stante con mano sul fianco; donna stante con busto di prospetto e mano sollevata a sostenere la testa china; donna retrospiciente inginocchiata su altare con braccia protese. Influenze da parte dei P. di Arianna (composizioni e disegno delle figure), del Giudizio (decorazione delle vesti f.) e di boston 00.348 (rappresentazione dei volti di t.q., disegno di figure e profili, panneggi delle vesti f.). Affinità col P. di Berkeley (composizioni sui lati secondari, predilezione per la rappresentazione di cagnolini). Tratto fluido e spesso. Disegno delle figure piuttosto sommario. Capigliature con lunghi riccioli a spirale. Nelle figure f. semiammantate, capezzoli prominenti resi con un cerchietto. Nelle vesti, orli evidenziati da bordi scuri. Nelle vesti f., decorazione con duplice fascia laterale scura. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi, alberelli, piante), architettonici (monumento funerario su alto basamento, colonna ionica) e scultorei (statua di Eracle stante su alto basamento). Rappresentazione di animali (volatile, cavallo). nel campo, stella, phiale. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 266-268, nn. 47, 52-53a, tav. 89.1,3, Trendall, Cambitoglou 1982, 1070, Trendall, Cambitoglou 1983, 33, Trendall, Cambitoglou 1991, 61, 63, n. 51a, Trendall, Cambitoglou 1992, 500.

iV 2 13 c

dEL g di bERkELEy

iV 2 13 a p di bERkELEy (TAV 91 1-2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del lebete nuziale eponimo (Berkeley, UCAM, 8/447A). VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE Apulia (2) – generica (1); Peucezia (1): Gioia del Colle. foRME VAscoLARi Crateri (7): a campana (5), a colonnette (2); pelikai (5); anfore (1); epichyseis (1); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste a Delfi (1). Corteggio dionisiaco (6): komos con Dioniso (3); komos (1); Dioniso, fanciullo, donna nuda (1); menade, Dioniso, satiro che versa vino da un’anfora in un cratere mantenuto da un satiro (1). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros, donna (1). Scene generiche (16): due giovani uomini ammantati (4); donna, giovane uomo nudo (3); donna, giovane uomo nudo con volatile (1); due giovani guerrieri, donna (1); donna e giovane guerriero presso un altare (1); cane, giovane guerriero (1); due donne (1); cane, donna (1); giovane uomo nudo, donna, fanciulla (1); donna, due giovani uomini nudi (1); donna, giovane uomo in corsa (1). 79

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 3) numerose figure collocate su due o tre livelli e, nell’ambito di ciascuno di essi, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizione di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna, sileno o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo o mantello con gambe leggermente divaricate, a volte con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Furia, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e con mano protesa talvolta recante un oggetto; giovane guerriero nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. su sacca da viaggio con gambe incrociate e con una mano sollevata a reggere un lembo della veste; donna stante con mano sollevata a reggere un lembo della veste; giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese; mezza figura di satiro stante, retrospiciente, con entrambe le braccia sollevate; satiro in movimento di t.q. da tergo, parzialmente piegato sulle gambe, col corpo leggermente curvo e braccio proteso; giovane uomo nudo inginocchiato di t.q. da tergo su altare; satiro in movimento sulle gambe parzialmente piegate con entrambe le mani protese a reggere un oggetto; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa. Influenze da parte del P. del Giudizio (composizioni, trattamento delle figure f. stanti, decorazione delle vesti f.). Affinità con i P. di Boston 00.348 (composizioni sui lati secondari, predilezione per la rappresentazione di cagnolini) e del tirso (composizioni, disegno delle figure, panneggio delle vesti f.). Tratto spesso e fluido. Nei volti, occhi di forma irregolare con pupilla curvilinea tangente alle palpebre, linea della bocca piuttosto lunga e con angoli rivolti verso il basso. Resa imprecisa dei volti di t.q. Nelle vesti, panneggi a gruppi di linee marcate e parallele, orli evidenziati da bordi scuri molto spessi. Nelle vesti f., decorazione con duplice e spessa fascia scura laterale. nei giovani uomini ammantati, teste cinte da bende in bianco sovraddipinto; drappeggio intorno al collo a pieghe parallele evidenziate da uno spesso bordo scuro, lembo posteriore del mantello a fascio di pieghe rigidamente parallele, impiego sporadico di pieghe a uncino; nelle mani, corona. Impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra e rilievi indicati da una fila di punti) e di animali (cani, oca). Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati campiti a scacchiera o con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli; meandri spezzati; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 268-269, nn. 54-66, tav. 89.4-6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1069, Trendall, Cambitoglou 1983, 34, n. 60a, Trendall 1989, 78, Trendall, Cambitoglou 1991, 62.

iV 2 13 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bERkELEy (TAV

90 4)

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Lucania (1) – tirrenica (1): diamante. foRME VAscoLARi Pelikai (3); oinochoai (1): forma 8 (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Afrodite su un carro trainato da due eroti con statua di Nike, due donne (1); due amazzoni (1). scene a soggetto comico (1): donna ammantata e vecchio viandante (1). Scene con Nike (1): Nike presso un altare, donna, due satiri, donna (1). 80

Scene generiche (7): due giovani uomini ammantati (2); uomo barbato, duello tra due giovani uomini nudi, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ai lati di una donna (1); giovane uomo nudo, donna (1); acrobata (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello; 3) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o uomo ammantato, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano protesa; giovane uomo o donna stanti; giovane uomo nudo stante, con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; amazzone; giovane uomo o donna seduti di t.q. su rilievo o klismos; acrobata. Affinità col P. di Berkeley (disegno dei volti, panneggi). Nel campo, grande fiore, maschera m. di prospetto. Al di sotto del campo figurato, meandri. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 270, nn. 67-69, Trendall, Cambitoglou 1991, 64, nn. 60b-c, 68a.

iV 2 14 c

dEL g

dEchTER

iV 2 14 a p dEchTER (TAV 91 3-4) dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui si conserva la pelike eponima (Los Angeles, Coll. Dechter, 28). VAsi ATTRibuiTi 21 pRoVEniEnzE Apulia (4) - Peucezia (3): generica (1), Conversano (1), Ruvo di Puglia (1); Daunia (1): salapia. foRME VAscoLARi Crateri (13): a campana (13); pelikai (7); anfore (1). soggETTi Scene mitologiche (7): Eros, Amimone, Posidone (2); satiro e Atena ai lati di Perseo con il gorgoneion (1); Eracle in lotta contro il leone nemeo (1); Atena, Afrodite, Era (1); Artemide, Apollo, Pan (1); Perseo e Cefeo ai lati di Andromeda tra le colonne di un tempio (1). Corteggio dionisiaco (6): suonatrice di arpa, Dioniso, satiro (1); Dioniso, satiro, donna (1); Dioniso, satiro (1); satiro e menade ai lati di Dioniso (1); simposio (1); satiro, menade, giovane uomo nudo (1). scene con eros (3): due eroti, donna, donna su trono, due donne, giovane guerriero (1); Eros su un louterion, donne (1); due donne, Eros, donna, giovane guerriero (1). Scene con Nike (3): Nike su un carro (2); Nike, cane, due giovani uomini nudi (1). Scene generiche (23): giovani uomini ammantati (5): tre (4), due (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (3); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (4); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (2); tre giovani uomini ammantati, pilastrino (1); giovane guerriero, donna, due giovani uomini nudi (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un giovane guerriero (1); suonatrice di flauto, suonatrice di lira, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi, donna (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna con armatura (1); due donne ai lati di un giovane guerriero (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele, stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) numerose figure disposte su livelli differenti intorno a un elemento o a un gruppo centrale. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, donna nuda, Pan, Eros o Nike stanti di t.q. o di

cERAMicA ApuLA (Ap) prospetto e talora con braccio sollevato; giovane uomo nudo, uomo semiammantato, donna o Eros seduti su rilievo, mantello, klismos, cassa, cista o altare con gambe incrociate e talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o sileno stanti, talora retrospicienti, con piede poggiato su rilievo; Eros in volo con benda tra le mani protese; giovane uomo nudo o satiro retrospicienti in movimento con oggetti nelle mani sollevate; donna stante di prospetto a braccia allargate; Nike stante alla guida di un carro in corsa. Influenze da parte del P. di Sisifo e dei C. della sua Scuola (disegno e preferenziale inclinazione verso il basso dei volti di t.q., panneggio delle vesti f.), dei C. del g. dei Lunghi risvolti, in particolare dei P. di bendis e dei dioscuri (composizioni con figura seduta di t.q. tra due figure stanti, panneggi delle vesti f., trattamento dei giovani uomini ammantati) e del P. del giudizio (panneggi e decorazioni delle vesti, trattamento dei giovani uomini ammantati). figure dalla corporatura estremamente allungata e dall’aspetto piuttosto rigido. rappresentazione occasionale di figure di prospetto. Nei volti, occhi grandi e sbarrati, con grossa pupilla puntiforme, naso di grandi dimensioni, bocca piccola. Predilezione per la raffigurazione di volti di t.q. inclinati verso il basso. Nelle vesti f., panneggio a fittissime e sottili pieghe parallele molto aderenti ai seni piccoli, prominenti e con capezzoli sporgenti. Nei giovani uomini nudi, teste cinte da bende in bianco sovraddipinto, resa dei peli pubici. Nei giovani uomini ammantati rivolti verso sin., drappeggio trasversale sul busto a pieghe parallele evidenziate da una fascia scura ondulata al centro, piega a spirale in corrispondenza del braccio piegato sul fianco sotto il mantello, resa dei contorni della gamba flessa al di sotto del mantello. Nelle mani, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi, piante, sassi, rilievi indicati da una linea ondulata a risparmio, linee di terra indicate da una fila di punti) e architettonici (facciata di edificio). Rappresentazione di animali (cavalli, cane, leone). Nel campo, halteres, bende, finestra, finestra con battenti chiusi o aperti, croce lignea, stella. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera o con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli. iscRizioni su pilastrino, TERMWN (napoli, coll.p., 102). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 270-273, nn. 70-84, tav. 90.1-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 33-35, nn. 79a, 83a, Trendall 1989, 78, fig. 132, Trendall, Cambitoglou 1991, 61-62, 64-65, nn. 79b-c, tav. XI.3-4, Trendall, Cambitoglou 1992, 481, 486, Trendall 1995c, 210-211, n. 104.

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Vicini nELLo sTiLE AL p

dEchTER (TAV 92 1)

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generiche. foRME VAscoLARi Crateri (3): a campana (3); anfore (1); lekythoi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Apollo e Artemide (1); Marsia, Apollo, Efesto (1). Corteggio dionisiaco (1): satiro, suonatrice di flauto, Dioniso (1). Scene generiche (5): donna, giovane uomo nudo, giovane guerriero (1); donna e giovane guerriero ai lati di un monumento ionico (1); donna, giovane uomo nudo e donna in corsa (1); donna in corsa (1); giovane uomo nudo su biga, colonna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 3) due figure disposte ai lati di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o satiro stanti, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato o donna seduti su roccia o coltri con

gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna in movimento, talora retrospicienti o con oggetto nella mano protesa; giovane uomo o uomo stanti e ammantati; sileno stante, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante alla guida di un carro in corsa. Affinità con i P. Dechter (composizioni, disegno delle figure, panneggi) e del Giudizio (composizioni). figure dalla corporatura estremamente allungata e dall’aspetto piuttosto rigido. Panneggi a fasci di brevi pieghe ondulate ad andamento parallelo, con aggiunta di pieghe a uncino nei mantelli. rappresentazione di elementi architettonici (monumento funerario, colonna dorica) e di animali (cavalli). nel campo, vasi. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 273, nn. 84a-87, Weis 1992, 370, n. 21a, tav. 186, Schauenburg 1994h, 67-68, tav. 35.1-2.

iV 2 15 p dEL TiRso (TAV 92 2-4) dEnoMinAzionE Dalla ricorrente raffigurazione, sui vasi attribuiti a questo C., del tirso quale attributo di donne e di giovani uomini appartenenti al corteggio dionisiaco. VAsi ATTRibuiTi 132 pRoVEniEnzE Lucania (36) – tirrenica (36): Paestum (35), Pontecagnano (1). apulia (16) – generiche (2); Messapia (8): generiche (6), Brindisi (1), Vaste (1); Peucezia (5): generiche (3), Gioia del Colle (1), Ruvo di Puglia (1); Daunia (1): generica. Campania (15): generiche. area tarantina (9): taranto (9). etruria (2) – padana (2): spina. foRME VAscoLARi Oinochoai (32): forma 3 (25), forma 6 (4), forma 1 (1), forma 7 (1), forma 10 (1); pelikai (18); lekythoi (17); skyphoi (16); crateri (12): a campana (11), indeterminati (1); idrie (8); lekanides (8); anfore (7); lebetes gamikoi (7); coppe (3); askoi (1); kantharoi (1); kylikes (1); piatti (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (99): donna, giovane uomo nudo (26); donna (16); menade (10); donna e giovane uomo nudo in corsa (8); donna in corsa (8); giovane uomo nudo (5); Eros, donna (5); menade in corsa (4); giovane uomo nudo in corsa (2); satiro, donna (2); due donne (2); due donne, Eros (1); due donne, Eros, giovane uomo nudo in corsa (1); menade, giovane uomo nudo (1); giovane uomo, donna, satiro (1); giovane uomo nudo presso una colonna (1); satiro (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); donna in corsa, donna (1); giovane uomo, due donne (1); donna, giovane uomo nudo presso una stele (1); giovane uomo nudo, donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (24): Eros (11); Eros, donna (8); giovane uomo nudo ed Eros ai lati di una donna (2); due donne ai lati di Eros (1); Eros in corsa (1); giovane uomo nudo, eros (1). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (85): donna (24); donna in corsa (18); giovane uomo nudo (9); donna, giovane uomo nudo (6); giovane uomo nudo in corsa (4); due donne (3); testa f. (3); due giovani uomini ammantati (2); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (2); testa m. (2); donna, giovane uomo nudo in corsa (2); giovane uomo ammantato, donna (1); due giovani uomini (1); due coppie di donne e giovani uomini nudi (1); donna, giovane uomo nudo in corsa, donna, giovane uomo nudo presso una stele (1); donna, giovane uomo nudo, donna, giovane uomo nudo in corsa (1); tre donne (1); due donne in corsa (1); offerenti presso un naiskos (1); donna in corsa presso un altare (1); parte di figura in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 3) numerose figure disposte su livelli differenti intorno ad un elemento centrale; 4) una testa di profilo. 81

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo, donna, menade o satiro, spesso retrospicienti, in movimento con busto di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. su klismos o roccia con gambe incrociate e mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con oggetto nella mano protesa; giovane uomo stante di prospetto a gambe incrociate, talora con gomito poggiato su pilastrino e con mano protesa a volte recante un oggetto; testa m. o f. di profilo; donna in corsa, retrospiciente, con palla; Eros, talora retrospiciente, in volo con mano protesa; giovane uomo nudo o Eros seduti su rilievo o roccia; satiro in movimento con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Lecce (composizioni, panneggi e trattamento delle donne sedute di t.q.), del P. di Truro e dei C. vicini nello stile (composizioni, raffigurazione di teste di profilo, figure ricorrenti). Affinità con i C. seguaci dello “Stile Semplice”, g. a (panneggi con pieghe a goccia). Tratto fluido e spesso. Disegno piuttosto approssimativo, soprattutto nella fase tarda. Corpi delineati da contorni spigolosi, costole indicate da brevi tratti paralleli. Nei volti, profili aguzzi, occhio grande ad angolo acuto con pupilla puntiforme. Nei giovani uomini, teste frequentemente cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nelle donne, occasionale acconciatura con diadema ad alti raggi. nelle vesti, panneggi semplificati a pieghe rigidamente parallele con frequente impiego di pieghe a goccia; nelle vesti f., ricorrente decorazione con duplice fascia scura laterale. Impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce stratificate) e architettonici (colonna). Nel campo, finestre con battenti chiusi, phialai, piante a foglie ricurve, rosette, benda, corona. Sulle oinochoai, talora campo figurato delimitato lateralmente da fasce verticali con decorazione a chevrons. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti; ovoli; sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA Rossignani 1970, 5, sez. IV D, tav. 8.1, Trendall, Cambitoglou 1978, 274-281, nn. 88-189, tav. 91.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1055, 1067, 1073, nn. 101a, 110a, Trendall, Cambitoglou 1983, 33, Trendall 1989, 78, fig. 133, Trendall, Cambitoglou 1991, 62, 65-66, nn. 92a, 103a, 123a, 133a, 146a, 153a, 189-1, 189-3-11, Pontrandolfo, Rouveret 1992, 176, 305, nn. 76.6,1, Longo 1996b, 153-154, nn. 60.6, 60.12, Schauenburg 1994f, 530, fig. 53, Tugusheva 1997a, 25, tav. 23.1-2, Alessio 1988b, 386, n. 32.8b, tav. LXXII, Smallwood, Woodford 2003, 90, nn. 66-67, tavv. 55, 57.

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Vicini nELLo sTiLE AL p dEL TiRso

(TAV 93 1)

VAsi ATTRibuiTi 28 pRoVEniEnzE Lucania (6) – tirrenica (6): Paestum. apulia (4) - Peucezia (2): generica (1), ruvo di Puglia (1); Messapia (2): generiche. Campania (3) – generica (1); settentrionale (2): Piedimonte d’alife. area tarantina (2): taranto (1), crispiano (1). foRME VAscoLARi Pelikai (11); lekythoi (4); lebetes gamikoi (3); skyphoi (3); anfore (1); oinochoai (1): forma 3 (1); coppe (1); crateri (1): a campana (1); epichyseis (1); lekanides (1); piatti (1). soggETTi scene mitologiche (2): giovane uomo nudo, danzatrice ai lati di Penteo che suona il flauto (1); sirena (1). Corteggio dionisiaco (7): komos (1); donna, giovane uomo ammantato (1); donna, satiro (1); satiro (1); donna (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo, menade e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (8): Eros (3); Eros in corsa (1); Eros, donna (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1); due donne con volatili ai lati di Eros (1); due eroti (1). 82

Scene generiche (30): donna in corsa (11); donna (8); giovane uomo nudo in corsa (4); giovane uomo nudo presso una stele (2); giovane uomo nudo (2); donna, giovane uomo nudo (1); donna presso una stele (1); donna presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: donna, talora retrospiciente o vista da tergo, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e con mani protese spesso recanti oggetti; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna, seduti di t.q. su rilievo o klismos con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante di prospetto con braccio sollevato; donna stante con oggetto nella mano protesa; donna o Eros, talora retrospicienti, inginocchiati e con oggetto nella mano protesa; danzatrice nuda o satiro in movimento con entrambe le braccia sollevate; giovane uomo semiammantato e semidisteso prono su pelle ferina; Eros in volo con benda in entrambe le mani protese; satiro stante con piede poggiato su rilievo; satiro in movimento sulle gambe parzialmente piegate; Sirena stante con braccia allargate. Influenze da parte dei P. del Tirso (composizioni, disegno delle figure, panneggi) e di Berkeley (composizioni, panneggi, decorazione delle vesti f.). tratto incerto. disegno piuttosto sommario. figure dalla corporatura allungata. nelle vesti, panneggi a gruppi di sottili pieghe parallele ad andamento ondulato con impiego frequente di pieghe a goccia. Rappresentazione di figure che recano animali (volatili). Impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi). Nel campo, palla, vasi, timpani. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o punti negli spazi intermedi; onde correnti; sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 281-283, nn. 190-207, tav. 91.3-5, Trendall, Cambitoglou 1982, 1055, n. 207a, Trendall, Cambitoglou 1991, 66, nn. 189-2, 192a, Pontrandolfo, Rouveret 1992, 168, nn. 66.2, 66.4-7, Cambitoglou, Harari 1997, 27, n. 9, tav. 17.

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dEL g dELLA LAMpAs

iV 2 17 a p dELLA LAMpAs (TAV 93 2-4) dEnoMinAzionE Dalla ricorrente raffigurazione, sui vasi attribuiti a questo C., di atleti impegnati in lampadedromie o di figure che recano torce accese. VAsi ATTRibuiTi 69 pRoVEniEnzE apulia (20) - daunia (20): canosa. Lucania (5): conf. daunia (5): Lavello. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Oinochoai (37): forma 8 (32), forma 3 (4), indeterminate (1); lekanides (16); piatti (5); skyphoi (3); coppe (2); pelikai (2); kantharoi (1); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1); pissidi (1). soggETTi Scene mitologiche (6): Nereidi con le armi di Achille (3); Eros, Psiche (1); Odisseo e i Proci (1); civetta e grifo (1). Corteggio dionisiaco (3): testa di satiro (1); donna (1); giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (27): Eros (8); Eros, donna (7); Eros, due donne (3); donna, Eros, volatile su un louterion (1); giovane nudo, donna, Eros, donna (1); volatile, Eros, donna, Eros, volatile (1); cigno ed Eros ai lati di una donna (1); Eros, papera (1); Eros con volatile, donna (1); Eros, papera, donna (1); giovane guerriero, Eros, donna, volatile (1); Pan, Eros, donna (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) Scene con Nike (3): Nike (1); Nike, papera (1); donna, Nike (1). Scene generiche (56): donna (11); testa f. (11); volatile, donna (4); donna, giovane uomo nudo (2); cane, donna (2); testa f., volatile (2); cane (2); gallo (2); volatile (2); tre giovani nudi in corsa (1); donna nuda presso una stele (1); donna, donna nuda (1); donna con volatile, cane (1); giovane uomo che caccia un cervo (1); giovane uomo che insegue una lepre (1); donna, papera (1); giovane uomo nudo in corsa (1); testa m., testa f., lepre (1); cinghiale (1); civetta (1); topo (1); ippocampo (1); pantera (1); lepre (1); lupo che attacca cervo (1); gatto (1); gatto, topo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, Nike o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e mani protese talora recanti oggetti; donna, Nike o Eros, talora retrospicienti, seduti su roccia, rilievo o mantello con gambe leggermente divaricate o incrociate e talvolta con oggetto nella mano protesa; atleta in corsa con torcia nella mano protesa; donna o Eros accovacciati con le braccia protese; giovane uomo nudo, donna o donna semiammantata, talora retrospicienti, semidistesi con braccia sollevate e a volte con oggetti nelle mani; giovane uomo nudo, donna o Paniskos in movimento con mani protese talora recanti oggetti; giovane uomo nudo di t.q. con ginocchio poggiato al suolo, altra gamba distesa e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o giovane guerriero, talora da tergo, stanti con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa o leggermente piegata e oggetto nella mano protesa; donna aggrappata a cavallo marino; donna stante con gomito poggiato su pilastrino; donna semidistesa in posizione prona con braccia protese; Eros, talora retrospiciente, in volo; Eros in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; testa di donna o di satiro di profilo; giovane uomo nudo, visto di t.q. da tergo, inginocchiato al suolo. Influenze da parte dei P. di Lecce (composizioni, disegno delle figure, panneggi delle vesti f.), del P. di Truro e dei C. vicini nello stile (composizioni, raffigurazione di teste di profilo, figure ricorrenti) e del P. del Tirso (disegno delle figure, panneggi). Rappresentazione di figure che recano animali (volatili). Frequente rappresentazione di animali reali e fantastici (felini, cervidi, canidi, colombe, oche, anatre, pesci, gallo, cane, civetta, topo, pantera, grifo, lepre, cinghiale, cavalli marini). rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piante, rocce delineate da uno spesso tratto sinuoso in bianco sovraddipinto, rilievi o linee di terra indicati da una fila di punti). Nel campo, fiori a quattro petali e rosette puntinate, bende, ghirlande, phialai, “xilofono”, foglia d’edera, finestra. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti; sottile linea a risparmio. iscRizioni Marchi graffiti sotto il piede delle seguenti oinochoai forma 8B: Melfi, MAN, 334660 (segno “a scala”), 334661 (L), 334662 (X), 334663 (F). Luogo di pRoduzionE taranto/canosa. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Bernhard 1970, 10, tavv. 7.6, 9.5-6, Trendall, Cambitoglou 1978, 283-286, nn. 208244, tav. 91.6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1055-1056, 1073, nn. 227a-b, 237a-b, Trendall, Cambitoglou 1983, 33, 35, n. 234a, De Palma 1989, 19, tav. XXI, Trendall 1989, 78, Bottini, Fresa 1991, 51, nn. 70-74, tavv. III, LII, fig. 192, Trendall, Cambitoglou 1991, 61-62, 67-68, nn. 214a-c, 220a, 221a-e, 233a-b, 234b, 237c-d, 238a-b, 240a-b, Cassano 1992a, 394-396, n. 57, Trendall, Cambitoglou 1992, 501, 550, n. 250a, touchefeu-meynier 1992c, 632, n. 12, tav. 372.

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Vicino nELLo sTiLE AL p dELLA LAMpAs

(TAV 94 1-2)

VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generica (1); Daunia (1): Canosa; Peucezia (1): Gravina in Puglia. foRME VAscoLARi Piatti (4); lekanides (3); pelikai (2); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1); pissidi (1); skyphoi (1).

soggETTi Scene mitologiche (3): Chimera (2); Cerbero (1). scene a “soggetto tragico” (1): morte di atteone (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (9): donna (4); giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una colonna dorica (1); due giovani uomini ammantati (1); donna in corsa (1); lepre (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna stanti, talora con oggetti nelle mani protese; donna, talora retrospiciente, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti, talora di t.q., su rilievo o roccia con oggetti nelle mani protese; giovane uomo stante, con corpo di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano sollevata. Affinità con i P. di Berkeley (trattamento dei giovani uomini ammantati) e della Lampas (composizioni, disegno delle figure, raffigurazione di animali). Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, sassi, rocce rese da spessi tratti a zigzag in bianco sovraddipinto). Rappresentazione di animali reali e fantastici (cani, lepre, Cerbero, Chimera). Nel campo, phialai, palle, dittico. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; ovoli; sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Borda 1973, n. 12, Trendall, Cambitoglou 1978, 286, nn. 245-251, De Palma 1989, 19, tav. XXi, cassano 1992a, 400, n. 76.

iV 3 c dEL g c: c dEL g di kARLsRuhE b 9 – di digionE TEcnichE Argilla di buona qualità dalla colorazione intensa. Non sono documentati casi di impiego del rivestimento preliminare. V.n. coprente e lucente, raramente in cattivo stato di conservazione. Essa è impiegata in varie soluzioni diluite da tutti i c. per il disegno delle pieghe delle vesti e dei dettagli anatomici. Spesso è utilizzata anche per delineare tratti ondulati e marcare punti più o meno grandi che indicano le asperità rocciose (fase iniziale del P. di Karlsruhe b 9, P. della Papera grassa e c. a lui vicini nello stile, P. di digione), i riccioli delle capigliature e le piume delle ali delle civette (P. di Karlsruhe b 9), le macchie di liquidi su pilastrini e altari (P. di Digione), la decorazione geometrica delle nestorides e degli abiti indigeni, quella figurata di altri vasi rappresentati nelle scene (P. di digione), la decorazione degli scudi (P. di digione, P. di graz), le iscrizioni dipinte sui pilastrini (P. di graz). tracce di disegno preparatorio eseguito a incisione sono state riscontrate sui vasi attribuiti al P. di Karlsruhe B 9. Uso del colore aggiunto, essenzialmente il bianco per elementi quali i capelli canuti dei personaggi e delle maschere dei personaggi anziani (P. di digione, c. vicini nello stile al P. di Digione, P. di Graz), bende (P. di Karlsruhe B 9, P. di Digione, G. di Ruvo 892, P. rodin) e ghirlande nei capelli (P. di digione), gioielli e ornamenti vari (P. di digione, P. di graz), chicchi d’uva (P. di Karlsruhe b 9, P. di digione), strutture in pietra (P. di Karlsruhe B 9, P. di Digione), oggetti metallici quali armi, vasi e specchi (P. di Karlsruhe b 9, P. di digione, g. di ruvo 892, P. di bari 1523), parte terminale del tirso (P. di Digione), fiamma delle fiaccole (P. di Digione), piumaggi delle ali (P. di Graz), file di punti che indicano linee di terreno (P. di Karlsruhe B 9, P. di Digione), rosette, stelle, gomitoli, infule e bende (P. di Karlsruhe B 9, P. di Digione), maschere (P. di digione), uccelli (P. di Karlsruhe b 9, P. di digione) e foglie d’edera (P. della Papera Grassa) dipinti nel campo figurato. Elementi di vistosa decorazione 83

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA accessoria sovraddipinta caratterizzano, in maniera particolare, i vasi attribuiti al P. di Karlsruhe B 9 (grandi rami d’alloro con bacche, interamente eseguiti in bianco aggiunto, sul labbro di alcune anfore e sovraddipintura degli ovoli da cui pendono file di gocce sotto l’imboccatura di alcune oinochoai) e al P. di Digione (rotelle delle nestorides, foglie d’edera ripassate in bianco aggiunto sul collo di alcuni crateri a colonnette). Entrambi i C., insieme ad alcuni altri minori del G., manifestano una maggiore predilezione per il colore aggiunto, anche in maniera marcata all’interno delle scene figurate, nella fase finale della loro produzione (sottolineatura in bianco dei cerchi e delle linee ondulate a v.n. diluita che indicano le asperità rocciose nella fase finale del P. di Karlsuhe B 9, corpose pennellate e altrettanto densi tocchi di bianco rispettivamente per i contorni dei massi rocciosi e per le foglie di alberi e ramoscelli negli ultimi prodotti del P. di digione e del P. di bari 1523). Decorazione a f.n. sul collo, sul labbro e sulle tavolette dei crateri a colonnette, nella fasce a puntini che delimitano ai lati il campo figurato (P. di Karlsruhe B 9, P. di Digione), nella fascia risparmiata con tralcio d’edera sotto l’orlo di alcune oinochoai (P. di digione). Iscrizioni dipinte con v.n. fluida su zone risparmiate (P. di Graz) o graffite (forse moderne su un vaso del P. di digione).

iV 3 1 p di kARLsRuhE b 9 (TAVV 94 3-95 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Karlsruhe, bL, b 9). VAsi ATTRibuiTi 107 pRoVEniEnzE Apulia (23) – generiche (2); Peucezia (19) – generiche (9), Ruvo di Puglia (6), Rutigliano (2), Ginosa (1), Gravina in Puglia (1); Daunia (2): Canosa (1), Minervino murge (1). area tarantina (1): taranto (1). Lucania (1) – interna (1): rionero in Vulture. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (56): a campana (50), a colonnette (6); idrie (20); pelikai (15); anfore (5); lekythoi (3); oinochoai (2); forma 3 (1), forma 5 (1); rhytà (2); skyphoi (2); lebetes gamikoi (1); piatti (1). soggETTi Scene mitologiche (1): Nike, Eracle (1). Corteggio dionisiaco (42): satiro, donna (15); komos (4); donna, giovane uomo nudo (4); Dioniso e satiro in corsa (3); komos con Dioniso (2); satiro, giovane uomo nudo (2); Dioniso, satiro (2); satiro e Dioniso ai lati di una stele (1); Dioniso, Nike (1); Dioniso, donna (1); satiro seduto su un altare e Dioniso ai lati di una stele (1); satiro, Dioniso, papera (1); Eros e Dioniso in corsa, menade (1); satiro, Pan (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); satiro e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); satiro (1). Scene con Eros (27): Eros, donna (14); Eros con papera, donna (2); Eros (2); Eros con volatile, donna (2); giovane uomo nudo con volatile, Eros, donna (1); Eros, due donne (1); Eros, donna con papera presso un monumento, donna (1); donna, Eros con papera, donna in corsa, donna (1); Eros, donna con volatile (1); due donne, Eros con volatile (1); Eros con coniglio, donna (1). Scene con indigeni (3): donna, due giovani guerrieri (1); due donne ai lati di un giovane guerriero (1); giovane guerriero, donna (1). Scene generiche (114): giovani uomini ammantati (68): due (66), tre (2); donna, giovane uomo nudo (13); donna (4); due donne (3); donna in corsa (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); giovane uomo nudo presso un pilastrino (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); due donne ai lati di una stele (2); giovane uomo nudo con felino, donna con volatile (1); giovane uomo nudo e giovane uomo nudo con papera ai lati di un naiskos (1); donna e giovane uomo nudo con papera ai lati di una stele (1); donna con papera presso un altare (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un louterion con papera (1); donna presso un altare, giovane uomo nudo con volatile (1); giovane uomo con volatile, donna (1); giovane uomo nudo (1); civetta, donna con papera, donna (1); giovane uomo nudo e donna con volatile ai lati di un louterion (1); donna seduta su un altare, donna (1); due donne ai lati di un altare (1); donna presso un pilastrino (1). 84

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli differenti, con sovrapposizione di piani; 3) due figure disposte su livelli differenti ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o Eros, stanti di profilo, col busto leggermente curvo in avanti, un braccio poggiato su un pilastrino e un braccio proteso; giovane uomo nudo, donna, satiro, Nike o Eros, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna, satiro o Eros, seduti di t.q., su klismos, cista, cassa, sperone roccioso, rilievo, con gambe incrociate e mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, stante di t.q., con mantello appoggiato ad un braccio e afferrato per un lembo con la mano opposta; Eros in volo con entrambe le braccia protese; Eros stante, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e braccia protese. influenze da parte dei P. di tarporley e di Lecce 686 (composizioni, disegno delle figure, panneggio e decorazione delle vesti f., panneggio dei giovani uomini ammantati, motivo del giovane uomo nudo e stante con mantello appoggiato ad un braccio e afferrato per un lembo con la mano opposta, motivo dell’Eros seduto di t.q. su sperone roccioso) e del P. Schiller (composizioni, disegno delle figure, postura e panneggio delle figure f., panneggi dei mantelli delle figure semiammantate), soprattutto nelle opere della fase iniziale. affinità con i C. del G. del Diadema con apice (composizioni), con i P. di Adolphseck (composizioni, motivo del giovane uomo nudo e stante con oggetto nella mano protesa, motivo della menade e del satiro in movimento con oggetti nelle mani protese), del Prigioniero (panneggio dei giovani uomini ammantati) e dei Lunghi Risvolti (motivo della donna seduta di t.q. su klismos e del giovane nudo stante, entrambi con oggetti nella mano protesa, trattamento delle figure in movimento) e con il P. di Lecce (impiego della colonna dorica come elemento divisorio tra le figure). Volti regolari con nasi piccoli e ben disegnati. Nelle vesti delle donne stanti, accentuata sblusatura in vita, fascia scura laterale, panneggio a fitte e lunghe linee parallele in corrispondenza della gamba portante. Predilezione per la rappresentazione di volatili. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. nelle fasi iniziali, panneggio dei giovani uomini ammantati di profilo verso d. caratterizzato da un’accentuata sporgenza – indicata da pieghe ad ampi archi concentrici – del braccio piegato sotto il mantello e da un lungo lembo a pieghe parallele gettato sulla spalla, spesso terminante in uno spesso bordo scuro ad ampio W, al di sotto del quale si distinguono due fasce scure verticali; panneggio dei giovani uomini ammantati di profilo a sin. caratterizzato dalla resa a doppia falda del lembo posteriore del mantello, evidenziata da bordi scuri e molto ondulati, o da un motivo a serie di u distanziate, e dalla progressiva accentuazione della curvatura nella piega formata dal braccio esterno piegato sotto il mantello. nelle vesti f., panneggio a gruppi di pieghe parallele sul petto e decorazione a fila di punti. Nella fase avanzata, tratto più fluido. Orli delle vesti accentuatamente ondulati. Nelle vesti f., fasce laterali più spesse. Nella fase tarda, predilezione per il motivo della figura stante che regge un volatile nella mano protesa. nelle vesti f., decorazione a duplice fascia scura laterale. nei giovani uomini ammantati, orli del mantello molto ondulati. Ricorrente rappresentazione di figure che recano torce, situle, grappoli, animali (cigno, felino, papera, anatroccolo) e strumenti musicali (timpani). rappresentazione di elementi paesaggistici (piante stilizzate, speroni rocciosi solo delineati, punteggiati di nero oppure campiti internamente di nero e delineati da una spessa linea di contorno risparmiata, linee di terra indicate da una fila di punti) e architettonici (naiskos, monumento funerario con colonna su basamento, colonna dorica) e di animali (anatroccolo, volatile, cigno).

cERAMicA ApuLA (Ap) Nel campo, bende, dittici, phialai, halteres, finestre, foglie d’edera, rosette, stella, arco, gomitoli. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti. al di sotto delle anse dei crateri a campana, palmetta a ventaglio con tralci laterali; viticci staccati ai lati delle palmette presso le anse; meandri con quadrati, campiti da punti o da tratti, con croce obliqua inscritta. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli o a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi; onde correnti; fascia in v.n. delimitata da doppia linea risparmiata; nella fase tarda, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 134-141, 439, nn. 1-62, 62a, tavv. 44-45, Trendall, Cambitoglou 1982, 1047-1048, 1067, 1070, nn. 8a, 12a, 14a, 15a, 31a, 36a, 48a, 51a, 62be, Trendall, Cambitoglou 1983, 17-18, nn. 1a, 6a, 20a-c, 27b, 36b, 62f, Trendall 1989, 76, figg. 121-123, Trendall, Cambitoglou 1991, 30-33, nn. 1b, 9a,10a, 15b-c, 16a, 17a-b, 24a, 30a, 32a-b, 45a, 54a, 56a, tavv. III.4, IV.1-2, Trendall, Cambitoglou 1992, 498, nn. 19a, 27c, Cambitoglou, Harari 1997, 26, n. 8, tav. 16, Rückert 1997, 27-28, tav. 12.1-5, Denoyelle 1998, 69, tavv. 58.3-4, 59.1-2, Giacobello 2004c, 221, n. 219.

iV 3 2 c Vicino nELLo sTiLE AL p di kARLsRuhE b 9 (TAV 96 1) VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (4) - Peucezia (4): generica (1), rutigliano (2), gravina in Puglia (1). foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (3), indeterminati (1); idrie (1); oinochoai (1): indeterminate (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): komos (1); komos con Dioniso (1); giovane uomo nudo in corsa con papera, menade (1). scene con eros (1): eros e donna ai lati di una stele sormontata da una civetta (1). Scene generiche (6): due giovani uomini ammantati (2); donna, giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati presso un altare (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa, mantello poggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo con la mano opposta e oggetto nella mano protesa; satiro o menade in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna o Eros stanti di t.q. con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Karlsruhe B 9 (schemi compositivi, motivo della figura seduta di t.q. con gambe incrociate, trattamento delle figure virili nude e delle figure in movimento, panneggio dei giovani uomini ammantati). Disegno di scarsa qualità. Figure dalla corporatura massiccia e muscolosa. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano situle, torce, animali (anatroccolo). rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piante stilizzate, linee di terra indicata da fila di punti) e di animali (anatroccolo). nel campo, ghirlanda, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e punti o motivi a V negli spazi intermedi; motivo a S rovesciata. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 142, nn. 63-65, Trendall, Cambitoglou 1983, 17, Todisco 1984a, 85, n. 37, tav. CIII, Ciancio 2006a, 419-422, figg. 37-38, Natali, Palmentola 2006, 41, 216, nn. 11.14, 78.5.

iV 3 3 c

dEL g dELLA pApERA gRAssA

iV 3 3 a p dELLA pApERA gRAssA (TAV 96 3-4) dEnoMinAzionE Dalla ricorrente raffigurazione, sui vasi attribuiti a questo C., di una papera pingue appollaiata sulle gambe o sulla mano di Eros o di giovani uomini nudi. VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generica (1), ruvo di Puglia (1). area metapontina (1): Pisticci. foRME VAscoLARi Pelikai (4); skyphoi (1). soggETTi scene con eros (1): eros con papera, donna (1). Scene generiche (9): due giovani uomini ammantati (4); donna, giovane uomo nudo con papera (2); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo con papera (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo (con mantello poggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo dalla mano opposta) o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, Eros o donna seduti di t.q. su mantello o rilievo con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Karlsruhe B 9 (profili delle figure, motivo del giovane uomo nudo o Eros seduto con le gambe incrociate, panneggio delle vesti f.). Volti dallo sguardo fisso e inespressivo. Imperizia soprattutto nella resa dei piedi. Nei giovani uomini nudi, pettorali indicati da due tratti inflessi. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., lembi ricadenti dalla spalla o dal braccio sollevato sotto il mantello terminanti con uno spesso bordo scuro a forma di Z. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Nelle vesti f., decorazione con fascia scura laterale e lembo i. tendente ad allargarsi sui piedi. Piante stilizzate usate come elemento divisorio tra le figure. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, rocce punteggiate) e di animali (papere). nel campo, halteres, gomitoli. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; fascia in v.n. delimitata da doppia linea risparmiata; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 142-143, nn. 66-70.

iV 3 3 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA pApERA gRAssA

VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generiche. area tarantina (1): crispiano. foRME VAscoLARi Pelikai (6); skyphoi (2). soggETTi scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (15): due giovani uomini ammantati (5); donna, giovane uomo nudo (4); donna (3); giovane uomo nudo con papera, donna (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo (con mantello poggiato su un avambraccio e afferrato 85

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA per un lembo dalla mano opposta) o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su mantello, rilievo o sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna retrospicienti in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. della Papera Grassa (trattamento delle donne sedute e dei giovani uomini nudi, stanti o seduti, elementi paesaggistici). Disegno di scarsa qualità. Figure dalla corporatura tozza e massiccia. Nei giovani uomini ammantati, orli dei lembi ricadenti dalla spalla o dal braccio sollevato sotto il mantello evidenziati da spessi bordi a doppio uncino, a forma di C e ad onda continua; nelle mani, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piante stilizzate, asperità rocciose rese mediante punti o tratti ad uncino). Nel campo, rosetta quadripartita. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 143-144, nn. 71-77, Trendall, Cambitoglou 1991, 30, Depalo 1997, 30-31, n. 18, figg. 38-39.

iV 3 4 c Vicini nELLo sTiLE Ai p di kARLsRuhE b 9 E dELLA pApERA gRAssA iV 3 4 a p di pALERMo 2177 (TAV 96 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Palermo, mar a. salinas, 2177). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (5); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro, menade (1); donna e satiro in corsa (1). Scene generiche (10): due giovani uomini ammantati (6); donna, giovane uomo nudo (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q., con braccia allargate e oggetto in una mano protesa; donna in movimento; satiro in movimento con entrambe le braccia protese; giovane uomo nudo, seduto di t.q. su roccia con gambe incrociate e con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Karlsruhe B 9 (motivo del giovane uomo seduto di t.q. con gambe incrociate, decorazione delle vesti f., panneggio dei giovani uomini ammantati) e della Papera Grassa (nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., panneggio del lembo ricadente dalla spalla o dal braccio sollevato sotto il mantello). Figure dalla corporatura slanciata. Nelle figure m. nude, resa poco dettagliata dei particolari anatomici. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Raffigurazione di elementi paesaggistici (cumuli di pietre di varie dimensioni). Nel campo, rosetta. Intorno agli attacchi delle anse, stretta fascia a risparmio. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 144-145, nn. 78-82, Trendall, Cambitoglou 1983, 18, n. 79a, Trendall, Cambitoglou 1991, 31. 86

iV 3 4 b ALTRi c Vicini nELLo sTiLE Ai p di kARLsRuhE b 9 E dELLA pApERA gRAssA VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Apulia (4) – Peucezia (3): generiche; Messapia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (6): a campana (6); pelikai (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): dioniso, satiro (1). Scene generiche (13): due giovani uomini ammantati (7); donna, giovane uomo nudo (2); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un altare (1); donna, giovane uomo nudo con volatile (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetto in una mano protesa; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o semiammantato, seduto di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe incrociate e mano protesa talora recante un oggetto. Influenze da parte dei P. di Tarporley (pianta stilizzata come elemento divisorio tra le figure), di Karlsruhe B 9 (motivo del giovane uomo seduto di t.q. con gambe incrociate, decorazione delle vesti f., panneggio dei giovani uomini ammantati) e della Papera Grassa (motivo della figura seduta recante un volatile, nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., panneggio del lembo ricadente dalla spalla o dal braccio sollevato sotto il mantello). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso formato da cumulo di sassi di forma squadrata irregolare). Nel campo, halteres, phiale, bucranio, rosetta, ghirlanda. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 145-146, nn. 83-89, Trendall, Cambitoglou 1983, 19, n. 85a.

iV 3 5 p di digionE (TAVV 97 1-98 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (digione, ma, 1199). VAsi ATTRibuiTi 114 pRoVEniEnzE Apulia (25) – Peucezia (22): generiche (8); Ruvo di Puglia (5), Rutigliano (4), Gravina in Puglia (3), Bari (1), Gioia del Colle (1); Messapia (2): generica (1), Oria (1); Daunia (1): Canosa. Campania (5) – generiche (4); area capuana (1): Licignano. Lucania (3) – generica (1); conf. Peucezia (1): Montescaglioso; meridionale interna (1): s. chirico raparo. area metapontina (1): ferrandina. foRME VAscoLARi Crateri (86): a campana (62), a colonnette (22), a calice (1), indeterminati (1); pelikai (19); idrie (4); oinochoai (3): forma 3 (3); anfore (1); nestorides (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Eracle presso un altare, Atena (1); testa di divinità f. (1); telemaco e nestore (1). Scene a soggetto comico (2): nascita di Elena (1); due schiavi trasportano uno spiedo, flautista (1). Corteggio dionisiaco (49): komos (10); komos con Dioniso (5); satiro, donna (4); Dioniso, satiro, donna (3); donna, giovane uomo nudo (3); Dioniso, donna (2); donna

cERAMicA ApuLA (Ap) e satiro ai lati di un altare (2); Dioniso, satiro (2); menade, satiro (2); satiro e donna in corsa (2); menade, satiro che sacrifica una capra su un altare, Dioniso (1); Dioniso recumbente, satiro, menade (1); Dioniso, menade (1); Dioniso e donna ai lati di un altare (1); donna e Dioniso ai lati di un cerbiatto (1); menade e satiro ai lati di un altare sormontato da un cratere a campana (1); menade e satiro in corsa (1); satiro (1); satiro, donna presso un altare (1); menade, giovane uomo presso un altare (1); giovane uomo nudo, satiro (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); parte di donna e di satiro (1); parte di satiro (1). Scene con Eros (7): Eros, donna (2); due donne ai lati di Eros (2); giovane uomo nudo e donna ai lati di Eros (1); donna e giovane uomo nudo con volatile ai lati di Eros (1); due donne, Eros (1). Scene con Nike (2): Nike (1); Nike, giovane uomo nudo (1). Scene con indigeni (16): libagione ad un giovane guerriero (3); giovane guerriero, donna (2); due donne ai lati di un giovane guerriero (2); giovane guerriero, due donne (2); cavaliere, due donne (1); due donne, due giovani guerrieri (1); uomo barbato con lancia, donna, giovane guerriero (1); libagione ad un guerriero barbato (1); donna con cesta sulla testa, giovane guerriero con cavallo (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1); caccia al cinghiale (1). Scene generiche (136): giovani uomini ammantati (87): due (53), tre (32), quattro (2); donna, giovane uomo nudo (15); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (5); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (4); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (3); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (2); donna in corsa, giovane uomo nudo (2); donna, giovane uomo nudo con papera (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna con volatile, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo con volatile ai lati di un altare (1); giovane uomo con volatile, donna (1); donna, giovane uomo nudo presso un louterion (1); due donne ai lati di un monumento funerario (1); due donne (1); giovane uomo nudo e donna in corsa (1); donna in corsa (1); giovane uomo ammantato e donna presso un altare (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); due giovani uomini ammantati presso un altare (1); donna, giovane guerriero seduto su un altare, donna (1); donna, giovane guerriero, giovane uomo con pilos (1); libagione ad un giovane guerriero (1); tre donne presso un louterion (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o semiammantato, giovane guerriero indigeno, uomo indigeno, donna, donna ammantata o eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo, donna, menade o satiro, spesso retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o semiammantato, guerriero indigeno, donna o Nike seduti di t.q. su mantello, sperone roccioso o altare con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; attore in costume comico, talora retrospiciente, in movimento con una gamba flessa e sollevata; giovane uomo semiammantato e semidisteso; giovane uomo indigeno o satiro stanti di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e talora oggetto nella mano protesa; giovane guerriero indigeno di t.q. a cavallo; donna stante di t.q., talora a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o donna stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane uomo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. o di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna o donna ammantata stanti di t.q. con mano puntata sul fianco; vecchio uomo ammantato e stante di t.q., appoggiato al bastone e col busto leggermente curvo in avanti; giovane uomo indigeno stante di t.q. da tergo con lancia nella mano sollevata; giovane uomo indigeno di t.q. con ginocchio poggiato su rilievo, altra gamba distesa e lancia nella mano sollevata. Nella fase iniziale, influenze da parte dei P. di Tarporley (nella sua fase tarda), dei Lunghi Risvolti (disegno e postura delle figure, specialmente dei giovani uomini

nudi, disegno dei volti, motivo del giovane uomo semiammantato e semidisteso, raffigurazione di maschere comiche sospese, temi ispirati al teatro comico, rappresentazione di indigeni, pilastrino o pianta stilizzata come elementi divisori tra le figure) e di Karlsruhe B 9 (motivo della figura seduta di t.q. con gambe incrociate, postura, panneggio e decorazione delle vesti delle figure f., postura e panneggio dei giovani uomini ammantati). Nelle fasi successive, crescente influenza dei P. dell’Ilioupersis (panneggio delle vesti f., trattamento dei giovani uomini nudi, decorazione accessoria) e di Atene 1714 (composizioni). Affinità col P. Hoppin (nei giovani uomini ammantati, teste cinte da bende in bianco sovraddipinto). Nella fase iniziale, figure dalla corporatura slanciata. Giovani uomini ammantati con capigliatura a massa compatta e breve tratto a risparmio in corrispondenza dell’orecchio; nelle mani, bastone o strigile. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., pronunciata sporgenza del braccio piegato sotto il mantello e orlo ondulato del lembo ricadente dalle spalle oppure drappeggio trasversale sul busto; orlo i. evidenziato da uno spesso bordo scuro rettilineo terminante in una pronunciata ondulazione sul lembo posteriore del mantello; nei giovani uomini ammantati e stanti di t.q., panneggio aderente al ventre e al braccio coperto, reso mediante alternanza di coppie di linee curve e pieghe a uncino, e orlo i. evidenziato da un bordo scuro molto ondulato sulla falda sin. Nei giovani ammantati di profilo verso sin., drappeggio trasversale sul busto decorato da una spessa fascia curva risalente verso il collo, lembo corrispondente al braccio piegato sotto il mantello terminante con bordo scuro a W sotto il quale si diparte un gruppo di pieghe parallele verticali, orlo del lembo posteriore evidenziato da un bordo scuro a W. Nelle figure f., veste decorata con fascia scura laterale, semplice o duplice, e acconciatura con sphendone e diadema ad alti raggi. Nella fase avanzata, figure con teste di dimensioni i. Nei giovani uomini ammantati, lembo posteriore del mantello decorato da un bordo scuro a serie di U o V distanziate tra loro; panneggio dei giovani uomini ammantati di profilo verso sin. caratterizzato da una ridotta sporgenza del braccio piegato sotto il mantello, dal quale si dipartono lunghe pieghe a raggiera; nel drappeggio sul busto, scomparsa della fascia scura risalente verso il collo; teste cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nelle vesti f., ricorrenza delle pieghe a uncino, orli i. evidenziati da un bordo scuro uniformemente ondulato. Nella fase tarda, figure spesso sinuose. Ampio drappeggio dei giovani uomini ammantati, con evidente allungamento, in quelli di profilo verso sin., del lembo corrispondente al braccio piegato sotto il mantello. Predilezione per la raffigurazione sui crateri a colonnette di guerrieri indigeni e di donne offerenti vassoi di dolci (plakountes rotondi o pyramides) o recanti nestorides. Rappresentazione di figure che recano torce, situle, corone, cassette aperte, phialai di offerte, animali (volatili) e di figure che suonano o recano strumenti musicali (timpano, doppio aulos). Rappresentazione di elementi paesaggistici (albero, piantine a foglie ricurve, alberelli, piante stilizzate, sassi, speroni rocciosi con dettagli resi mediante cerchi campiti a v.n. e contorni in bianco aggiunto, linee di terra indicate da una fila di punti, rilievi indicati da linee ondulate a risparmio) e architettonici (monumento funerario, nelle raffigurazioni di performances comiche, palcoscenico sorretto da pali tra i quali sono distesi tendaggi, porta con battenti aperti) e di animali reali e fantastici (cavalli, capra, cinghiale, volatile, animale alato con muso grottesco, orecchie d’asino, corpo di rettile e zampe di uccello). Nel campo, bende, phialai, ghirlande, elmi a pilos, finestre prospettiche, rosette quadripartite, halteres, diademi con apice, palle, maschera f., scudo rotondo a metà, spada, stella, dittico, grappolo, ramo di palma, cista metallica, infula. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri delimitati da palmette a ventaglio con piccoli tralci o alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o campiti a scacchiera; onde correnti. iscRizioni THLEMACOS, NESTWR KALOS (Berlino, SM, F 3289: iscrizioni probabilmente moderne, apposte in seguito al restauro del vaso). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. 87

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 146-155, 439, nn. 90-175a, 99a, 164a, tavv. 46-50.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1048-1049, 1067, 1072-1073, nn. 93a, 104a-b, 117a, 119a, 134a, 153a, 174a, Trendall, Cambitoglou 1983, 17, 19, nn. 90a-b, 106a, 113a, 127a, 139a, Trendall 1989, 77, figg. 124-128, Trendall, Cambitoglou 1991, 30-31, 33, nn. 106b, 119b, 133a, 166a, Trendall, Cambitoglou 1992, 480-481, 485, 488, 492, 499, nn. 103a, 134b, Cambitoglou, Chamay 1997, 162, n. 65, Guzzo 1997a, 395-397, figg. 2-3.

iV 3 6 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di digionE

iV 3 6 a p di ViEnnA 549 (TAV 98 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Vienna, Km, 549). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) - messapia (1): Vaste. foRME VAscoLARi crateri (4): a campana (4). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): giovane uomo nudo, donna presso un altare (1); donna, giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros con papera, donna (1). Scene generiche (5): due giovani uomini ammantati (4); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna seduta di t.q. su klismos o sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros stante con papera sulla mano protesa. Affinità col P. di Digione (trattamento dei giovani uomini nudi, dei giovani uomini ammantati, delle donne stanti e sedute e delle rocce, pianta stilizzata come elemento divisorio tra le figure). figure con corporatura longilinea e teste di piccola dimensione. tendenza all’inclinazione delle teste verso il basso. Panneggi schematici e poco dettagliati. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. Rappresentazione di figure che recano un animale (papera). nel campo, halteres, ghirlanda. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 155-156, nn. 176-178, tav. 50.3-4, Trendall, Cambitoglou 1991, 31, 34, n. 176a, Trendall, Cambitoglou 1992, 498.

iV 3 6 b p di ALTAMuRA 3 (TAV 98 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (altamura, man, 3). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Lucania (2) – interna (1): generica; conf. Daunia (1): Banzi. Apulia (1) - Peucezia (1): altamura. foRME VAscoLARi Crateri (3): a campana (3); pelikai (1). 88

soggETTi Corteggio dionisiaco (2): komos (1); menade, Dioniso (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (5): due giovani uomini ammantati (4); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante; donna seduta di t.q. Affinità col P. di Digione (schemi compositivi, disegno delle figure, orli delle vesti f., panneggi dei giovani uomini ammantati, specialmente nella fase tarda). giovani uomini nudi dalla corporatura tarchiata. nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., lembo ricadente dalla spalla più ampio e lungo rispetto a quello caratteristico del P. di Digione. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. nel campo, halteres, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 156, nn. 179-182, tav. 50.5-6.

iV 3 6 c c

Vicino nELLo sTiLE Ai p di ViEnnA 549 E di ALTAMuRA 3

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): bitonto. foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1). soggETTi Scene con Nike (1): Nike e giovane guerriero ai lati di un altare (1). scene generiche (1): due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; Nike stante di t.q. con corona nella mano protesa; giovane guerriero nudo, stante di t.q., con oggetto nella mano protesa. Affinità con i P. di Digione, di Vienna 549 e di Altamura 3 (composizioni, disegno delle figure, profili dei volti, panneggio delle vesti f.). figure di corporatura longilinea con teste di piccola dimensione. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Nel campo, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1991, 34, n. 178a.

iV 3 6 d c

dEL g di RuVo 892

(TAV 99 1)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (Ruvo di Puglia, MAN Jatta, J 892). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generica (1), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Cratere (10): a campana (5), a colonnette (5); pelikai (2). soggETTi Scene mitologiche (1): Agave e Penteo (?)(1).

cERAMicA ApuLA (Ap) Corteggio dionisiaco (3): Dioniso, satiro, menade (2); giovane uomo ammantato (1). Scene con indigeni (5): due giovani guerrieri ai lati di una donna (2); simposio (1); donna, due giovani guerrieri (1); duello tra due giovani guerrieri (1). Scene generiche (15): giovani uomini ammantati (11): tre (8), due (3); donna, giovane uomo nudo (3); donna presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo indigeno o donna stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato e semidisteso su coltri, con kantharos nella mano protesa; giovane uomo indigeno in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero indigeno stante di t.q., talora con gomito poggiato su pilastrino, e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o giovane uomo indigeno, seduti di t.q., con mano protesa. Influenze da parte del P. di Digione (motivo del giovane uomo semiammantato e semidisteso con oggetto nella mano protesa, trattamento dei nudi m. e delle figure f.). Affinità col P. di Atene 1714 (nei giovani uomini ammantati, drappeggio intorno al collo contrassegnato da una linea scura molto ondulata). Giovani uomini nudi contraddistinti da corporatura meno slanciata rispetto a quelli del P. di Digione. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., lembo del mantello ricadente dalle spalle con bordo scuro molto ondulato che segue tutta la lunghezza dell’orlo; in quelli di profilo verso sin., in corrispondenza del braccio piegato sotto il mantello, ampia e lunga piega svasata nella parte i. contraddistinta da piccole pieghe a uncino. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. Nei giovani uomini indigeni, teste frequentemente cinte da bende in bianco sovraddipinto. Rappresentazione di figure di indigeni che recano strumenti musicali (barbiton). Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da una fila di punti). Nel campo, bende, finestre prospettiche, halteres, phiale, palla, rosetta. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati ad un rettangolo quadripartito. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 156-157, nn. 183-191, tav. 51.1, Trendall, Cambitoglou 1982, 1049, n. 186a, Trendall, Cambitoglou 1983, 20, n. 188b, Trendall, Cambitoglou 1991, 31.

iV 3 6 e p Rodin (TAV 99 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a colonnette eponimo (Parigi, Musée Rodin, 970). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi crateri (7): a campana (5), a colonnette (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): menade, satiro (2); Dioniso, menade (1); menade e giovane uomo in corsa (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene con indigeni (2): due giovani guerrieri ai lati di una donna (1); donna, due giovani guerrieri (1). Scene generiche (7): giovani uomini ammantati (6): due (4), tre (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello.

figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo indigeno, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; guerriero indigeno, donna o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo semiammantato o guerriero indigeno seduto di t.q. con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Digione (composizioni, disegno delle figure, trattamento delle figure f., predilezione per le raffigurazioni di indigeni, pianta stilizzata come elemento divisorio tra le figure). Affinità con i C. del G. di Ruvo 892 (panneggio dei giovani uomini ammantati di profilo verso sin.). Figure dai corpi molto allungati, con teste di dimensioni molto piccole e profili delicati. Panneggi rigidi e schematici, con limitato impiego di pieghe a uncino. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da una fila di punti). nel campo, phialai, palle, rosette, halteres. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 158-159, nn. 192-196, tav. 51.3-4, Trendall, Cambitoglou 1991, 34, nn. 194a, 196a, tav. iV.3.

iV 3 6 f p di bARi 1523 (TAV 99 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (bari, maP, 1523). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (4): a campana (4). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro e donna in corsa (1). Scene generiche (7): due giovani uomini ammantati (3); donna, giovane uomo nudo (2); donna presso una stele (1); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, stanti di t.q. con braccia allargate, phiale in una mano protesa e corona nell’altra abbassata; giovane uomo nudo o donna, seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate e mano protesa talora recante un oggetto; donna o satiro in movimento con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Karlsruhe B 9 (motivo della figura seduta di t.q. con gambe incrociate) e di Digione (trattamento delle figure f., postura dei giovani uomini ammantati, trattamento degli speroni rocciosi). Affinità con i C. del G. di Ruvo 892 (giovani indigeni con teste cinte da bende in bianco sovraddipinto). Disegno piuttosto sommario. Profili aguzzi e imprecisi. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., lembo ricadente dietro la spalla terminante con orlo evidenziato da un bordo scuro con andamento ad S ed orlo i. del mantello evidenziato da un bordo scuro sinuoso nella parte posteriore ed inclinato verso il basso in quella anteriore; in quelli di profilo verso sin., drappeggio trasversale sul busto evidenziato da uno spesso bordo scuro sinuoso e gamba flessa sotto il mantello molto sporgente. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi). nel campo, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri. 89

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 159, 439, nn. 197-198, 198a, tav. 51.5-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 20, n. 197a, Trendall, Cambitoglou 1991, 30.

iV 3 6 g c

Vicini nELLo sTiLE AL p di digionE

(TAV 99 4)

VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE Apulia (5) - Daunia (2): Ascoli Satriano; Peucezia (2): generica (1), Valenzano (1); messapia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (9): a campana (7), a calice (2); skyphoi (3); idrie (1); lekythoi (1); pelikai (1). soggETTi scene a soggetto comico (1): padrone, schiavo (1). Corteggio dionisiaco (3): Dioniso, satiro, donna (1); giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (21): donna in corsa (7); giovane uomo nudo (3); giovane uomo nudo in corsa (2); parte di donna (2); giovani uomini ammantati (2): due (1), tre (1); donna (1); donna in corsa, giovane uomo nudo con volatile (1); giovane uomo nudo in corsa verso un’erma (1); donna in corsa verso un altare (1); parte di uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna, spesso retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o attore in costume comico, talora retrospicienti, stanti e con oggetto nella mano protesa; Eros in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, seduto di t.q. su mantello, con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Digione (trattamento dei giovani uomini ammantati, dei giovani uomini nudi, delle figure f. in movimento e degli attori in costume comico, elementi paesaggistici). Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, linee di terra indicate da una fila di punti) e architettonici (nella rappresentazione di performance comica, palcoscenico sorretto da pilastri). Nel campo, dischi quadripartiti, benda, elemento circolare. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati ad un quadrato centrale con croce inscritta e trattini agli angoli; meandro semplice spezzato; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 159-160, nn. 199-205, Camporeale, Saladino 1980, 1617, tav. 13.1-3, Trendall, Cambitoglou 1982, 1049, 1073, n. 203a, Trendall, Cambitoglou 1983, 20, n. 201a, Trendall, Cambitoglou 1991, 31, 34, n. 202a, Padgett, Herrmann, Comstock, Vermeule 1993, 82, n. 22, Cambitoglou, Chamay 1997, 189, n. 81, Colangelo 2002, 282, 285-286, n. 2, fig. 74.2-3.

iV 3 6 h p di gRAz (TAV 100 1-3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (graz, Landesmuseum, 4611). VAsi ATTRibuiTi 20 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): rutigliano. Lucania (1) – tirrenica (1): Pontecagnano. area metapontina (1): ferrandina. foRME VAscoLARi Crateri (19): a campana (19); lekythoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): afrodite, eros (1). 90

Scene a soggetto comico (2): riconoscimento di Ione (1); Ermes, Eracle con tavolo sulle spalle (1). Corteggio dionisiaco (10): komos (1); satiro e Dioniso ai lati di una menade (1); menade, Dioniso recumbente (1); donna e satiro ai lati di Dioniso (1); giovane uomo nudo e satiro ai lati di una donna seduta su un altare (1); donna e satiro in corsa presso un altare (1); satiro, menade (1); satiro, donna seduta su un altare (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo nudo presso un pilastrino (1). scene con eros (1): donna con papera, eros (1). Scene generiche (23): due giovani uomini nudi in corsa (12); due giovani uomini nudi (5); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); giovane uomo nudo e donna ai lati di un altare (1); donna in corsa verso una stele (1); donna, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e mantello poggiato sull’avambraccio; giovane uomo nudo in movimento con strigile nella mano protesa; giovane uomo nudo, menade o satiro, spesso retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, attore in costume comico o Eros, stanti di t.q., spesso con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, seduti di t.q. su mantello, roccia, altare o cassa, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, stante di t.q., con gomito poggiato su un pilastrino e mano protesa; giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; attore in costume comico stante e appoggiato al bastone; menade danzante con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e mano protesa talora recante un timpano; giovane uomo semiammantato e semidisteso con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Digione (schemi compositivi, disegno delle figure, trattamento delle figure f. e dei giovani uomini ammantati, pilastrini come elementi divisori tra le figure, resa del palcoscenico nelle raffigurazioni di performances comiche). Affinità col P. di Atene 1714 (composizioni). Figure di corporatura solida, soprattutto nei giovani uomini nudi. Nei volti, profili sommariamente definiti e occhi spesso di grandi dimensioni. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano strumenti musicali (timpani). nella fase tarda, rappresentazione di alti pilastrini iscritti, usati anche come elementi di appoggio o elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce delineate da file di punti o da una spessa linea a risparmio, linee di terra indicate da una fila di punti) e architettonici (nella raffigurazione di performance comica, palcoscenico sorretto da pali tra i quali sono distesi tendaggi decorati e affiancato da colonne ioniche). Nel campo, stella, benda, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, meandri semplici ad incastro; meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; meandri spezzati. iscRizioni su pilastrino, TERMWN [Londra, BM, 1867.05-08.1301 (F 62); Napoli, MAN, Stg 657]; su pilastrino, AFRODITH (cleveland, cma, 24.534). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 160-161, nn. 206-217, tav. 52.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1049, 1071, 1073, n. 213a, Trendall, Cambitoglou 1983, 20, n. 212a, tav. II.3-4, Trendall 1989, 77, fig. 129, Trendall, Cambitoglou 1991, 31, 34-35, nn. 207a, 212b, 213a-c, Trendall, Cambitoglou 1992, 478, 499, n. 207b.

iV 3 6 i c

Vicini nELLo sTiLE AL p di gRAz

VAsi ATTRibuiTi 8 foRME VAscoLARi Crateri (7): a campana (7); oinochoai (1): forma 3 (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) soggETTi Scene mitologiche (4): Ermes e satiro ai lati di Atena con il gorgoneion, Perseo (1); Eracle in lotta contro un’amazzone (1); amazzonomachia (1); Artemide Bendis e giovane guerriero (1). corteggio dionisiaco (1): satiro (1). Scene generiche (10): due giovani uomini ammantati (4); tre giovani uomini nudi in corsa (1); tre giovani uomini nudi (1); due giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino, donna che versa vino in un cratere a calice (1); donna, giovane uomo nudo seduto su un altare (1); donna in corsa, donna seduta su un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, con occasionali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o amazzone, seduti di t.q. su altare o sperone roccioso con gambe incrociate e mano protesa; giovane uomo nudo, talora retrospiciente, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante, col gomito poggiato su un pilastrino; giovane uomo nudo e stante a gambe incrociate; giovane guerriero nudo e stante di t.q. da tergo; amazzone stante di t.q. con piede poggiato su un rilievo, busto in torsione e arco nelle mani protese; amazzone riversa sul dorso di un cavallo; amazzone retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccia protese. Influenze da parte dei P. di Gravina e della Nascita di Dioniso (figure riverse, figure in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa) e dei P. di Karlsruhe B 9 (motivo della figura seduta di t.q. con gambe incrociate), di Digione (maschera f. sospesa nel campo) e di Graz (disegno delle figure e dei volti, trattamento dei giovani uomini nudi in movimento). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. Rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi con cavità centrale campita in nero) e architettonici (colonna ionica). nel campo, maschera f. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; meandri spezzati. iscRizioni su pilastrino, TERMWN (atene, museo goulandris di arte cicladica e greca antica, 715; su entrambi i lati di Los Angeles, Coll. Dechter, 30; Laguna Hills, coll.p.). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 161-162, nn. 218-221, tav. 52.4-6, Trendall, Cambitoglou 1991, 31, 35, nn. 217a-c, 222, tav. iV.4.

V sViLuppo dELLo “sTiLE oRnATo” TEcnichE Argilla dalla colorazione intensa e dalla superficie accuratamente lisciata e lucidata. In pochi casi la superficie dei vasi è ulteriormente uniformata e resa brillante mediante l’applicazione di un sottile film di rivestimento preliminare (P. della Furia Nera, P. felton). V.n. lucente e coprente nella campitura del fondo. Essa è applicata in un’ampia gamma di soluzioni, da quelle più diluite, come si osserva nei dettagli dei corpi e delle pieghe dei panneggi e nelle minute decorazioni delle stoffe e dei vasi (P. di sarpedonte, P. della furia nera e c. a lui vicini nello stile, P. dell’ilioupersis, P. geddes, P. del tumulo, g. di Vienna 4013, P. di atene 1714, P. di Vaticano V 2, P. Laing, P. di Licurgo) e nei tocchi talvolta applicati sui massi rocciosi per indicarne le asperità (P. della Furia Nera, C. del G. di Scirone), a quelle fluide ma coprenti applicate sulle parti nude delle caratteristiche erinni da cui prendono nome il P. e il g. della furia nera, a quelle più dense che consentono l’esecuzione di linee a rilievo per le capigliature (P. di sarpedonte, P. della furia nera).

Uso crescente delle sovraddipinture. Quasi totalmente assenti nel G. di Skiron, tocchi e pennellate in bianco caratterizzano negli altri C. elementi ormai consueti nel repertorio della ceramografia apula quali bende, ghirlande e corone che cingono le capigliature (c. vicini nello stile al P. della furia nera, P. di ruvo 1364 e c. a lui vicini nello stile, P. felton, P. dell’ilioupersis e c. a lui vicini nello stile, g. di Vienna 4013, P. di Atene 1714, P. Salting, C. del G. della Pelike di Yale, C. del G. di Oxford G 269, P. di Licurgo, P. Chini, C. vicini nello stile al P. Chini), capelli canuti di figure di anziani e capelli e incarnato di maschere (P. di sarpedonte, P. della furia nera, P. felton, P. dell’ilioupersis, c. del g. di oxford g 269, P. di Lecce 3544, P. di ruvo 423, c. vicini nello stile al P. del V. and a., P. di Licurgo), costumi di attori comici (P. felton), corpi villosi (c. del g. di napoli 3231), vasi, armi e altri oggetti in metallo (P. di sarpedonte, P. della furia nera, P. di ruvo 1364, c. vicini nello stile al P. di ruvo 1364, P. Salting, C. del G. della Pelike di Yale, P. delle Situle di Dublino, P. di Ruvo 423 e C. a lui vicini nello stile, c. del sottog. schneider-herrmann, c. del g. di Vaticano W 4, P. di Lecce 3544, P. di Licurgo, c. vicini nello stile al P. di boston 76.65, c. del g. dell’orfeo di milano, c. del g. del ganimede di berlino), corpi e ali di animali e di esseri fantastici (c. vicini nello stile al P. di ruvo 1364, P. felton, P. dell’ilioupersis e C. a lui vicini nello stile, P. di Atene 1714, C. del G. della Pelike di Yale, C. del G. di oxford g 269, P. di ruvo 423 e c. a lui vicini nello stile, P. del V. and a. e c. a lui vicini nello stile, c. del g. di Vaticano W 4, P. di Licurgo, c. del g. dell’orfeo di milano, c. del g. del ganimede di berlino, P. chamay), strumenti musicali (c. vicini nello stile al P. di Ruvo 1364, P. di Atene 1714, C. del G. della Pelike di Yale, P. di ruvo 423 e c. a lui vicini nello stile, P. del V. and a. e c. a lui vicini nello stile, P. di Lecce 3544, P. di Licurgo, c. vicini nello stile al P. di boston 76.65), linee di terreno (P. della Pelike di Mosca, P. di Ruvo 1364, P. Felton, P. dell’Ilioupersis, G. di Vienna 4013, P. di Atene 1714, P. di Licurgo, C. del G. dell’Orfeo di Milano, P. Chamay), figurette dipinte sui vasi figurati inseriti nelle scene (P. delle Situle di Dublino, P. di Licurgo, c. vicini nello stile al P. di boston 76.65), oggetti ed elementi paesaggistici sempre più frequenti nel campo figurato (C. vicini nello stile al P. della Furia Nera, C. vicini nello stile al P. di Ruvo 1364, P. Felton, C. del G. della Pelike di St. Louis, P. dell’ilioupersis, c. vicini nello stile al P. dell’ilioupersis¸ g. di Vienna 4013, P. di Atene 1714, P. Salting, C. del G. della Pelike di Yale, C. del G. di Oxford G 269, P. delle Situle di Dublino, P. del V. and A. e C. a lui vicini nello stile, C. del Sottog. schneider-herrmann, c. del g. di Vaticano W 4, P. di Lecce 3544, P. di napoli 1763, P. di Licurgo, P. di boston 76.65, c. vicini nello stile al P. di boston 76.65, c. del g. dell’orfeo di milano, c. vicini nello stile al P. di Licurgo, c. vicini nello stile al P. chamay). spesso tuttavia i c. mostrano un più spiccato gusto per l’inserimento diffuso di bianco aggiunto nelle scene figurate: si segnalano le parti nude nelle figure f. del P. di Sarpedonte e del P. Felton, Pegaso interamente in bianco aggiunto su un vaso attribuito ad un C. vicino nello stile al P. della Pelike di Mosca, le estese sovraddipinture bianche per gli elementi architettonici (naiskoi, stele, monumenti funerari con colonne ioniche e doriche, tempietti, louteria, altari, statue, basamenti) introdotti come elemento centrale nella produzione della bottega del P. dell’Ilioupersis, tutti sovraddipinti in bianco per simulare il marmo o la pietra calcarea stuccata (P. dell’Ilioupersis e c. a lui vicini nello stile, P. del tumulo, g. di Vienna 4013, P. di atene 1714, P. di Vaticano V 2, C. del G. della Pelike di Yale, C. del G. di Oxford G 269, P. di Ruvo 423, P. del V. and a., c. del sottog. schneider-herrmann, c. del g. di Vaticano W 4, P. di Lecce 3544, P. di napoli 1763, P. di Licurgo, c. del g. dell’orfeo di milano, c. vicini nello stile al P. chamay). Lo stesso gusto caratterizza anche la decorazione accessoria: ovoli e astragali, tralci d’edera, pampini (P. di ruvo 1364, c. vicini nello stile al P. di Ruvo 1364, P. di Licurgo). Ancor più marcato e variato è l’uso delle sovraddipinture su vasi che presentano, oltre al bianco, anche delle sfumature di giallo ocra e di vernice diluita per colorare capelli chiari di alcune figure (C. vicini nello stile al P. Felton, P. di Boston 76.65), vesti, copricapo, borchie e fibule (P. di Sarpedonte, P. della Furia nera, P. di Licurgo, P. di boston 76.65, c. del g. dell’orfeo di milano, P. chini, c. di crateri a volute con scene di Oltretomba), corpi e ali di animali e di creature fantastiche (C. vicini nello stile al P. della Furia Nera, P. Felton, C. del G. della Pelike di St. Louis, c. vicini nello stile al P. di boston 76.65, c. vicini nello stile al P. di Licurgo, P. Chini, C. vicini nello stile al P. Chini, C. di crateri a volute con scene di Oltretomba), archi e massi rocciosi (P. Felton, C. del G. della Pelike di St. Louis, P. di Licurgo, C. 91

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA vicini nello stile al P. di boston 76.65, c. del g. dell’orfeo di milano, c. di crateri a volute con scene di Oltretomba), statue e statuette (C. vicini nello stile al P. della Furia nera, P. salting, c. del g. di oxford g 269, P. di ruvo 423, P. del V. and a. e c. a lui vicini nello stile, c. del sottog. schneider-herrmann, c. del g. di Vaticano W 4, P. di Licurgo), strutture in pietra quali altari, monumenti funebri, edifici, colonne ulteriormente dettagliate con scanalature in bruno diluito sovrapposto al bianco-giallo, lumeggiature prospettiche dei pilastrini (P. di sarpedonte, P. della furia nera e c. a lui vicini nello stile, P. felton, P. dell’ilioupersis, P. geddes, g. di Vienna 4013, P. di atene 1714, P. di Licurgo, c. vicini nello stile al P. di boston 76.65, c. vicini nello stile al P. di Licurgo, P. Chamay, C. di crateri a volute con scene di Oltretomba), figure di defunti dipinte all’interno dei naiskoi (P. dell’Ilioupersis, P. di Licurgo, C. vicini nello stile al P. di Boston 76.65), oggetti metallici, quali vasi, armi, specchi, sia raffigurati in scene complesse sia isolati all’interno dei naiskoi (P. di Sarpedonte, P. della furia nera, P. felton, P. dell’ilioupersis e c. a lui vicini nello stile, g. di Vienna 4013, P. dell’ilioupersis, P. geddes, g. di Vienna 4013, P. di atene 1714, P. di Licurgo, c. vicini nello stile al P. di Licurgo, C. di crateri a volute con scene di Oltretomba), sgabelli e troni (P. di Sarpedonte, P. Salting, C. del G. di Oxford G 269, C. vicini nello stile al P. del V. and a., c. del sottog. schneider-herrmann, c. del g. di Vaticano W 4, C. di crateri a volute con scene di Oltretomba), finimenti di cavalli e ruote dei carri (P. di Sarpedonte, C. di crateri a volute con scene di Oltretomba), strumenti musicali (P. della furia nera, c. del g. dell’orfeo di milano, c. vicini nello stile al P. di Licurgo, C. di crateri a volute con scene di Oltretomba), drappi distesi sulle klinai (P. Felton), file di punti bianchi e foglie d’edera che delimitano in alto il campo figurato (P. Felton e seguaci quali i C. del G. della Pelike di St. Louis). Abbondante l’impiego dei medesimi colori aggiunti nella decorazione accessoria, per ovoli, foglie dei tralci d’edera e bacche dell’alloro (P. di Sarpedonte, P. Felton, P. dell’Ilioupersis e C. a lui vicini nello stile, P. del Poppante, c. del g. di Vaticano W 4, P. di Lecce 3544, P. di Licurgo, c. del g. dell’orfeo di milano, c. vicini nello stile al P. di Licurgo, c. di crateri a volute con scene di Oltretomba), contorni crestati (P. Felton) e fiori (P. Salting) che adornano le elaborate palmette, foglie di acanto contornate o interamente campite in bianco (P. Salting, P. delle Situle di Dublino), grappoli e pampini (P. di Ruvo 423, C. del sottog. schneider-herrmann, P. di napoli 1763), punti posti agli incroci delle linee di elaborati reticoli (P. dell’Ilioupersis e C. a lui vicini nello stile), ma soprattutto per l’elaborata decorazione introdotta nei crateri a volute. Sul collo compare, infatti, un fregio vegetale realizzato con colori aggiunti applicati in diverse tonalità e sfumature (bianco, giallo, rosso e bruno), al cui interno è spesso inserita una testa, di profilo o di t.q., generalmente anch’essa interamente sovraddipinta (P. dell’Ilioupersis, C. del G. di Vaticano W 4, P. di Lecce 3544, P. di Licurgo, c. di crateri a volute con scene di Oltretomba). Talora questa decorazione è sostituita da altre scene, pure con abbondante ricorso alle sovraddipinture in vari colori (P. dell’ilioupersis e c. a lui vicini nello stile, P. di Licurgo, C. di crateri a volute con scene di Oltretomba). La decorazione sovraddipinta policroma con testa fra girali è utilizzata talora anche all’interno della fascia divisoria tra i registri figurati di grandi anfore (P. di Ruvo 423 e C. a lui vicini nello stile, c. vicini nello stile al P. di Licurgo) o come decorazione sul corpo di vasi di dimensioni minori (P. chamay, c. vicini nello stile al P. chamay, P. chini, c. vicini nello stile al P. chini). sovraddipinti o a rilievo sovraddipinto sono anche i medaglioni che ornano le anse dei crateri, un elemento plastico introdotto nella modellazione dei grandi vasi insieme con le protomi di cigno all’attacco della anse (P. dell’ilioupersis, c. del g. di Vaticano W 4, P. di Lecce 3544, P. di Licurgo, c. del g. dell’orfeo di Milano, C. vicini nello stile al P. di Licurgo). Interamente sovraddipinto in bianco è anche l’incarnato di alcuni vasi cantaroidi configurati a testa f. con piccole corna bianche, con l’aggiunta di ulteriori colori per le sopracciglia, il contorno delle palpebre, l’iride e le labbra (C. vicini nello stile al P. dell’Ilioupersis), nonché le terminazioni a teste ferine di alcuni corni potori, nei quali è abbondante l’impiego di colori aggiunti anche per le scene figurate e le decorazioni vegetali inserite nella zona sotto il labbro del bicchiere vero e proprio (C. vicini nello stile al P. dell’Ilioupersis). Colori aggiunti diversi dal bianco e dal giallo, ad es. il rosso, sono occasionalmente impiegati per le bende (P. di Sarpedonte) e i mantelli delle figure, a loro volta sovraddipinte in bianco, rappresentate nei naiskoi (C. vicini nello stile al P. di Napoli 1763), per le fiamme ardenti (P. di Licurgo). 92

Uso della tecnica a f.n. sul collo, sul labbro e sulle tavolette dei crateri a colonnette (P. di atene 1714, P. di boston 76.65, c. vicini nello stile al P. di boston 76.65, P. chamay) e talvolta sul collo di anfore di tipo panatenaico (P. di atene 1714). Iscrizioni sovraddipinte in bianco con tratti molto sottili (C. vicini nello stile al P. di sarpedonte, P. della furia nera, c. vicini nello stile al P. della furia nera, c. vicini nello stile al P. felton, c. del g. di Kyminnon, P. dell’ilioupersis e c. a lui vicini nello stile, P. di atene 1714, c. vicino nello stile al P. del Poppante, P. delle situle di Dublino, P. di Ruvo 423, C. vicini nello stile al P. del V. and A., P. di Lecce 3544, P. di Licurgo, c. vicini nello stile al P. di Licurgo, c. vicini nello stile al P. chamay, c. di crateri a volute con scene di Oltretomba) o graffite sulla v.n. (P. dell’Ilioupersis, C. vicini nello stile al P. dell’ilioupersis, P. di atene 1714).

V1 c

dEL g di sARpEdonTE

V 1 1 p di sARpEdonTE (TAVV 100 4-101 2) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione del trasporto del corpo di Sarpedonte in Licia sul lato principale del cratere a campana eponimo (New York, MMA, 16.140). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE area tarantina (4): taranto. sicilia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (4); idrie (2); frammenti (2). soggETTi Scene mitologiche (4): Pelope e Ippodamia sul carro in corsa (1); Danaidi (1); presbeia (1); morte di Sarpedonte (1). scene a “soggetto tragico” (2): europa discute con Zeus ed era del destino di sarpedonte (1); Oreste ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1). Scene generiche (3): donna (1); parte di giovane uomo che abbevera un cavallo (1); parte di figura ammantata, parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti numerose figure disposte sullo stesso livello o su più livelli sfalsati tra loro, con frequenti sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo, uomo semiammantato, donna o donna orientale, talora retrospicienti, seduti di t.q. su kline, basamento o trono con gambe incrociate e a volte con oggetto nella mano protesa; giovane uomo o uomo ammantato stanti; donna in movimento di t.q. con braccio sollevato a sorreggere un vassoio con bende posto sulla testa; figure alate (Hypnos, Thanatos, Furia) in volo, spesso con braccia protese; guerriero orientale o donna inginocchiati; giovane uomo o donna in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato, seduto di t.q. su klismos con le mani strette intorno ad un ginocchio sollevato; giovane uomo nudo e stante visto di t.q. da tergo. Influenze da parte del P. di Sisifo (rappresentazione dei volti di t.q., vesti f. con lunghi risvolti, panneggi e decorazione delle stoffe) e dei P. di gravina, della nascita di dioniso e di arianna (disegno dei volti e dell’occhio, gusto per i dettagli decorativi, disegno degli scettri regali, decorazione di coltri e cuscini, panneggio dei chitoni f. velificati, impiego di sovraddipinture per la resa degli oggetti metallici). Tratto sottile. Resa calligrafica dei dettagli. Predilezione per la raffigurazione di volti di t.q. Teste con capigliature a fitti riccioli definiti da linee a rilievo. Predilezione per la ricca ornamentazione degli elementi di arredo e soprattutto di stoffe e abiti, questi ultimi talora contraddistinti da orli variamente decorati e maniche ricoperte di motivi a rami di lauro. Panneggi piuttosto rigidi a fasci di fitte pieghe parallele ad andamento preferibilmente rettilineo. Rappresentazione di mezze figure (protomi equine). Resa delle ombreggiature. Rappresentazione di elementi paesaggistici (cumuli di grandi sassi di forma squadrata, alberello, rilievi indicati da sottili linee a risparmio) e architettonici (stele funeraria su alto basamento scolpito, edicola, trono, porte, edificio tetrastilo con trabeazione

cERAMicA ApuLA (Ap)

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE sicilia (1) – isole eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi Crateri (3): a calice (1), a volute (1), indeterminati (1); idrie (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Cadmo (1); Marsia e Olimpo (1). Scene con Nike (1): due Nikai (1). Scene generiche (2): donna presso un’erma, parte di ala (1); parte di auriga (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti numerose figure con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna o figura alata di profilo; donna o figura alata stanti o in movimento di t.q.; giovane uomo nudo o satiro, stanti di t.q. Influenze da parte dei P. di Sisifo, della Furia Nera e di Sarpedonte (disegno dei profili, trattamento delle capigliature, panneggi). Tratto fluido. Profili delineati da una linea di contorno piuttosto spessa. Rappresentazione di volti di t.q. Nelle teste m., capigliature e barbe a ciocche spesse, ondulate e parallele. Nelle vesti, maniche con orlo evidenziato da uno spesso bordo scuro. Panneggi a fasci di pieghe parallele con isolato impiego di pieghe a uncino. impiego di vernice diluita nella resa degli oggetti metallici e nei dettagli delle ali. nel campo, ramo di lauro, rosetta, erma. iscRizioni KADMOS (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 11360). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall, 1983, 275, Frel, True 1983, 84, n. 210, Trendall, Cambitoglou, 1992, 499, n. 5a, Jentoft-Nilsen, Trendall 1994, 21, tav. 266.3-4, Cambitoglou, Chamay 1997, 94-95, n. 34.

Scene a “soggetto tragico” (2): parte di Furia (1); Egisto (?)(1). scene con eros (1): eros, coppia (1). Scene generiche (4): testa f. (2); testa m. (1); parte di uomo in corsa, cane, parte di cerbiatto, piede f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti numerose figure, disposte sullo stesso livello o su livelli differenti, con sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: figura alata (Furia, Eos) con volto (e talora corpo) neri; figura m. nuda o semiammantata, seduta di t.q.; uomo semiammantato seduto di t.q. e rivolto all’indietro ad abbracciare una donna; figura m. stante di t.q. con braccio proteso; fanciullo sollevato da terra, con braccio proteso; figura m. in movimento con gamba avanzata flessa e arretrata distesa. Influenze da parte dei P. di Sisifo (trattamento dei volti di t.q., inclinazione delle teste verso il basso, decorazione di stoffe e abiti) e della Nascita di Dioniso (nei volti, pupille talora non campite, panneggio a pieghe fittissime del chitone f. velificato, aderente al corpo e ai seni appuntiti). Tratto finissimo ed elegante. Resa calligrafica dei dettagli. Ricorrente raffigurazione di volti di t.q. dai tratti estremamente espressivi. Capigliature a riccioli folti, lunghi e distinti, resi con tratto sottilissimo e spesso definiti da pennellate a rilievo. Nei volti di profilo, naso diritto, lungo sopracciglio arcuato, occhio con palpebra s. molto lunga e pupilla di grandi dimensioni, campita di nero o non campita, labbra carnose. Nei volti m., resa delle rughe frontali. Rappresentazione di divinità in nimbo radiato. Predilezione per la ricca e minuta ornamentazione di stoffe, abiti e accessori, preferibilmente con motivi a stelline, cerchietti, denti di lupo. Nelle vesti, frequente attestazione di spessi bordi scuri, anche laterali. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi, sassi oblunghi, rilievi definiti da sottili fasce a risparmio) e architettonici (colonna). Rappresentazione di animali (cervidi, cani). Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera; ovoli. iscRizioni Iscrizione poco leggibile: HRA o ADH (Princeton, uam, y1958.114). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 165-166, nn. 7-11, tavv. 53.3-4, 54.1-2, Gais 1981, 377, n. 45, tav. 293, Kossatz-Deissmann 1981a, 140, n. 601, Trendall, Cambitoglou 1983, 21, Trendall 1989, 78, figg. 134-135, Trendall, Cambitoglou, 1991, 36-37, Trendall, Cambitoglou, 1992, 484, Mayer-Emmeling, Vedder 1994, 115, tav. 64.1, Cambitoglou, chamay 1997, 96-99, 102-104, 106-109, 118, nn. 35-36, 38, 40-41, 43, Pouzadoux 2005d, 195, nota 45.

V2 c

V 2 2 c Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA fuRiA nERA (TAVV 101 4-102 3)

scolpita) e di animali (cavalli). nel campo, vasi, scudi, elmi di tipo corinzio e frigio, corazza, cista, bucranio, specchio. Al di sotto del campo figurato, punti bianchi; ovoli; meandri. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 163-165, nn. 1-6, tav. 53.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 21, Trendall 1989, 78, Trendall, Cambitoglou, 1991, 36-38, n. 6a, Trendall, Cambitoglou, 1992, 447, 477, 484.

V1 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di sARpEdonTE

dEL g dELLA fuRiA nERA

V 2 1 p dELLA fuRiA nERA (TAV 101 3) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di una Furia col volto dipinto di nero sul frammento eponimo (amsterdam, aPm, 3525). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Crateri (6): a calice (4), a volute (1), indeterminati (1); pelikai (1); skyphoi (1); frammenti (4). soggETTi Scene mitologiche (8): Bellerofonte in lotta contro Chimera (1); Eos e Cefalo (1); Apollo (1); oltraggio sul corpo di Ettore (1); riscatto del corpo di Ettore (1); testa di Zeus (1); testa di Callisto (1); parte di Zeus (1).

VAsi ATTRibuiTi 27 pRoVEniEnzE area tarantina (3): taranto. apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. Lucania (1) – tirrenica (1): roccagloriosa. foRME VAscoLARi Crateri (15): a calice (5), a campana (4), a volute (2), indeterminati (4); anfore (1); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1); pissidi (1); skyphoi (1); frammenti (7). soggETTi Scene mitologiche (15): morte di Orfeo (3); Scilla (2); Callisto trasformata in orso (1); Ermes (1); Ermes, Dioniso, Nysa (1); Talia (1); Eracle in lotta contro il leone nemeo (1); Pelope e Ippodamia sul carro in corsa (1); Thanatos trasporta il corpo di un giovane uomo (1); ratto del Palladio (1); amazzonomachia (1); Procne e iti (1). Scene a “soggetto tragico” (5): Oreste a Delfi (2); rapimento di Oreste da parte di Telefo (1); Callisto e Arcade (1); compianto di Niobe sulla tomba dei figli (1). 93

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Corteggio dionisiaco (2): due donne, Eros e sileno ai lati di Dioniso (1); tre menadi (1). Scene con Nike (1): parte di Nike (1). Scene generiche (6): parte di giovane uomo (Dioscuro?) vicino ad un cavallo, donna (1); testa m. (Elios ?) (1); quattro donne (1); parte di donna (1); parte di donna, parte di ala (1); parte di uomo barbato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due o più figure disposte sullo stesso livello o su livelli sfalsati tra loro, con frequente sovrapposizione di piani; 2) numerose figure disposte su più livelli intorno ad un elemento centrale. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo orientale, donna o Nike stanti di t.q., talora con oggetto nella mano protesa o con mano sollevata ad afferrare un lembo della veste dietro le spalle; giovane uomo nudo o guerriero, talora retrospicienti, stanti su carro in corsa; donna in movimento con oggetto nelle mani sollevate; giovane uomo nudo o donna in movimento di t.q. o da tergo con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e talora oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o roccia, con gambe incrociate o con braccio sollevato; figura m. nuda in movimento con braccio sollevato; giovane uomo orientale in movimento; donna stante con braccio sollevato e talora oggetto nella mano; quadriga in corsa; giovane uomo nudo di t.q. con ginocchio poggiato su rilievo e altra gamba distesa; giovane uomo nudo, stante a gambe incrociate e col gomito poggiato su pilastrino; vecchio re inginocchiato e con entrambe le braccia protese; donna di t.q. con braccia allargate; Nike stante con busto leggermente curvo in avanti; Nike in volo con corona tra le mani protese. Influenze da parte del P. della Furia Nera (soggetti, disegno di teste e profili, calligrafismo, predilezione per la raffigurazione di volti di t.q., rappresentazione di Furie col volto nero, panneggio delle vesti, in particolare dei chitoni velificati, decorazione di stoffe ed abiti). nei volti m., ruga al centro della fronte evidenziata da un motivo a V. occasionale resa di una fossetta sul mento mediante un tratto arcuato e uno verticale sottostante. estrema cura del dettaglio e profusione di elementi decorativi. resa talora incerta di figure e volti di t.q. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi, piantine, rilievi del terreno indicati da linee continue a risparmio) e architettonici (facciata di tempio con porte semiaperte, interno di tempio, colonna, basamento) e di animali (leone, aquila). Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o campiti a scacchiera; palmette inclinate tra fasce ad ovoli; onde correnti. iscRizioni THLEFOS [tampa, tma, 86.103]. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 167-169, 440, nn. 12-29, 22a, tav. 54.3-6, Frel, True 1983, 83, 85, nn. 208, 228, Trendall, Cambitoglou 1983, 21-22, n. 24a, Trendall, Cambitoglou 1991, 36-38, n. 16a, Trendall, Cambitoglou 1992, 484-485, JentoftNilsen, Trendall 1994, 21-22, tav. 267.2-3, Simon 1995b, 206-207, n. 101, Gadaleta, roscino, sisto 2003, 413-414, nn. ap29, ap31, fracchia, gualtieri 2004, 301-326.

V3 c

dEL g dELLA pELikE di MoscA

V 3 1 p dELLA pELikE di MoscA (TAV 102 4) dEnoMinAzionE Dalla forma e dal luogo di conservazione del vaso eponimo (Mosca, Museo Puškin, 733). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE campania (1) – settentrionale (1): Piedimonte d’alife. foRME VAscoLARi Pelikai (2). 94

soggETTi Scene mitologiche (2): giudizio di Paride (1); Posidone e Amimone (1). Scene con Eros (2): Eros, giovane uomo e donna ai lati di una donna, (1); giovane uomo, tre donne, eros (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) numerose figure disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati, con frequenti sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo orientale o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, rilievo o sedile con gambe incrociate e mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo nudo o donna stanti, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna o Eros stanti con oggetto nella mano sollevata; donna o Eros in movimento con oggetto nella mano protesa; Eros stante di prospetto con oggetto nella mano protesa; Eros stante col busto leggermente curvo in avanti; Eros in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa, busto molto curvo in avanti e braccia protese; giovane uomo stante a gambe incrociate e appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti; fanciullo nudo, talora retrospiciente, su cavallo al galoppo; giovane uomo nudo, stante a gambe incrociate, di t.q. da tergo. Influenze da parte del P. della Nascita di Dioniso (disegno di figure, volti e profili, disegno dei volti di t.q., panneggi). Affinità col P. dell’Ilioupersis (trattamento dei giovani uomini nudi e delle donne sedute e stanti sui lati secondari). tratto sottile. figure dalla corporatura longilinea. Predilezione per la raffigurazione di volti di t.q. Frequente rappresentazione di donne con capelli raccolti sulla nuca in uno chignon piuttosto prominente. Nei profili f., bocca di piccole dimensioni. nelle vesti delle donne stanti, panneggi a gruppi di pieghe verticali ad andamento rettilineo; in quelle delle donne sedute, panneggi a pieghe più sottili, soprattutto in corrispondenza della vita. Vesti caratterizzate da sottili bordi scuri. Rappresentazione di figure circondate da un nimbo reso mediante un arco a risparmio. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sassi, alberelli, piantine a cinque foglie, rocce, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (fontana). Nel campo, finestre con battenti aperti, corone, phialai, palla, stele. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 169, nn. 30-31, tav. 55.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 21, Trendall, Cambitoglou 1991, 37.

V 3 2 c Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA pELikE di MoscA (TAV 103 1) VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ruvo di Puglia (1), ceglie del campo (1). Lucania (1) – interna (1): anzi. foRME VAscoLARi Crateri (2): a volute (2); idrie (2); lekanides (1); phialai (1). soggETTi Scene mitologiche (5): nozze di Eracle e Ebe (1); Posidone, Artemide, satiri (1); partenza di Bellerefonte (1); Io presso la statua di Artemide, Era, Argo, Zeus, Afrodite, Eros (1); Paride ed Elena (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste a Delfi (1). Corteggio dionisiaco (2): komos con Dioniso (1); donna, satiro, Eros (1). scene con eros (1): eros, donna, giovane uomo nudo (1). scene generiche (1): tre cavalieri (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) numerose figure disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati, con frequenti sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna stanti, spesso con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna, donna semiammantata o Eros, seduti di t.q. su mantello, kline, klismos o altare con gambe incrociate o leggermente divaricate e talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato o donna stanti di prospetto, con mano protesa; Eros stante di t.q. con braccia allargate; Eros, talora retrospiciente, in volo; donna o satiro in movimento con entrambe le mani protese talora recanti oggetti; giovane uomo nudo, donna o Pan, retrospicienti, in movimento con un braccio sollevato e oggetto nell’altra mano protesa; fanciullo nudo su cavallo in corsa; donna accovacciata, con entrambe le mani protese; giovane uomo nudo o giovane uomo orientale, stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo di prospetto con ginocchio poggiato su altare, altra gamba distesa e spada nelle mano sollevata; busto f. di profilo. Influenze da parte dei P. della Pelike di Mosca (disegno delle figure, trattamento dei nudi m., disegno delle teste f. di profilo e di t.q., panneggi e decorazioni delle vesti) e dell’Ilioupersis (disegno dei nudi m. e delle figure f. in movimento). Affinità col P. Schlaepfer (busti f. di profilo sotto le anse delle idrie). Rappresentazione di figure seminascoste da rilievi e di figure che recano torce, tirsi, animali (volatili) e strumenti musicali (timpano, sonaglio). rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piantine, canne lacustri, alberelli, sassi, rocce, tralcio di vite, rilievi indicati da una linea ondulata a risparmio, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (cani, cavalli, volatili, gru). nel campo, vasi, tavolino, phiale, rosetta. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati campiti a scacchiera. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 169-170, nn. 32-35, 39-40, Trendall, Cambitoglou 1991, 37, Trendall, Cambitoglou 1992, 477, 484-485.

V3 3 c

dEL g di sciRonE

(TAV 103 2)

dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di Teseo in lotta contro Scirone sul lato principale dello skyphos eponimo (Varsavia, mn, 142473). VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Lekythoi (3); lebetes gamikoi (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): teseo e scirone (1). Scene con Eros (3): Eros, donna, giovane uomo nudo (1); donna con Eros sulle gambe, due donne (1); Eros, donna su klismos con gatto e volatile (1). Scene generiche (3): due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo, donna su klismos (1); felino in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna seduta di t.q. su klismos, talora con le mani protese, una delle quali recante un oggetto; donna stante, talora con oggetto nella mano protesa; Eros stante di t.q. con oggetto nelle mani protese; Eros in volo con corona nelle mani protese; uomo seduto di t.q. su roccia, con gambe incrociate e un braccio proteso verso il ginocchio; giovane uomo nudo, stante di t.q., con gomito appoggiato al bastone, gambe flesse e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, stante a gambe incrociate e appoggiato alla lancia; giovane uomo nudo e stante, con piede poggiato su sperone roccioso.

Affinità con i C. vicini nello stile al P. del Parasole e col P. di Gravina (panneggio a pieghe fittissime del chitone f. velificato e aderente al corpo e ai seni appuntiti) e con i P. della Pelike di Mosca (composizioni, disegno delle figure, disegno delle teste f., panneggio e decorazione delle vesti). Tratto sottile. Disegno calligrafico. Lieve rigidità nel rendimento delle figure. Predilezione per la rappresentazione di volti di t.q., resi tuttavia con qualche incertezza. Nei volti, soprattutto f., occhi con pupilla centrale scura, bocca piccola e carnosa, mento arrotondato e sfuggente. Vesti decorate con spessi bordi scuri semplici o a linea spezzata. Nei chitoni velificati, panneggio a fasci di fitte pieghe parallele. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce con asperità rese da tratti in vernice diluita) e di animali (felino). Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 170, nn. 36-40, Trendall, Cambitoglou 1991, 39, n. 38a, Trendall, Cambitoglou 1992, 477, Todisco, Catucci 2007, 21, tav. 14.1-2.

V 4 p di RuVo 1364 E c

Vicini nELLo sTiLE

V 4 1 p di RuVo 1364 (TAV 103 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della situla eponima (ruvo di Puglia, MAN Jatta, 1364). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Situle (3); pelikai (1). soggETTi scene mitologiche (1): apollo e marsia (1). Corteggio dionisiaco (2): komos con Dioniso (1); Dioniso, satiro, menade (1). Scene con Eros (2): Eros, coppia su kline (1); due donne, giovane uomo su kline, eros, donna che si toglie le scarpe (1). Scene con Nike (1): Nike su quadriga (1). scene generiche (2): donna, due giovani uomini nudi (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizione di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo o mantello con gambe leggermente divaricate; menade o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e talora oggetti nelle mani protese; satiro stante con phiale nella mano protesa; giovane uomo nudo, stante di t.q. e appoggiato alla lancia; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline, talora retrospiciente e con le braccia tese ad abbracciare una donna; donna stante, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna nuda inginocchiata; quadriga in corsa; donna danzante con le braccia allargate e busto leggermente curvo in avanti. Affinità con i C. del G. della Pelike di Mosca (disegno di figure e volti, panneggi, in particolare dei chitoni velificati). figure di aspetto statuario. nudi m. dalla corporatura possente, con dettagli anatomici ben definiti. Teste ben strutturate, capigliature a folti riccioli scomposti e singolarmente disegnati, occhio provvisto di grande pupilla circolare. Predilezione per la raffigurazione di volti di t.q., con occasionale raffigurazione di volti di prospetto. Nelle donne, seni grandi e rotondi, ben evidenziati al di sotto della veste. Panneggi leggeri, aderenti al corpo e ricadenti in gruppi di sottilissime pieghe parallele. stoffe generalmente provviste di uno spesso bordo scuro continuo. 95

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piantine, fiori, linee di terra indicate da file di punti ravvicinati) e architettonici (colonna dorica) e di animali (cani). Nel campo, bende, phialai, finestra prospettica, rosetta, tralcio d’edera, tralcio di vite. Sul labbro delle situle, serie di ovoli e astragali; al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 170-171, nn. 41-44, tav. 56.1-3, Trendall, Cambitoglou 1983, 21, Trendall, Cambitoglou 1991, 37.

V4 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di RuVo 1364

(TAV 103 4)

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (1): a volute (1); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1); pelikai (1); piatti (1). soggETTi scene mitologiche (1): teti trasporta le armi di achille (1). Corteggio dionisiaco (2): komos con Dioniso (1); simposio con Dioniso (1). Scene con Eros (4): Eros, coppia su kline (2); due giovani uomini nudi ai lati di Eros (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (5): testa f. (2); busto f. (1); tre giovani uomini ammantati (1); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da tre a quattro figure disposte sullo stesso livello o su due livelli differenti, con sovrapposizione di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o semiammantato, semidisteso su rilievo o su coltri; Eros stante di t.q., con braccio proteso o braccia allargate; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, cassa, sperone roccioso o mostro marino, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante, talora appoggiato a bastone, con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo ammantato e stante; donna stante, con braccio sollevato a sistemare il cottabo; donna o fanciullo nudo in movimento; testa f. di profilo o di di t.q.; donna in movimento con palla; busto nudo di donna con polos e gonnellina, emergente da un tralcio fiorito. Affinità con il P. di Tarporley (motivi del giovane uomo semiammantato e semidisteso e della donna in corsa con palla) e dei suoi seguaci del g. a (motivo della donna stante con mano sollevata a sistemare il cottabo), con i C. del G. di Hoppin (trattamento dei giovani uomini ammantati, teste dei giovani uomini cinte da bende sovraddipinte) e con il P. di Ruvo 1364 (motivo della coppia abbracciata su kline, disegno di figure e volti, rendimento dei volti di t.q., linee di terra indicate da file di punti ravvicinati). Rappresentazione di elementi paesaggistici (cumuli di sassi, albero, roccia con profilo esterno e asperità interne delineate in bianco sovraddipinto). Nel campo, vasi, benda, rosetta, ventaglio, specchio. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 171-172, nn. 45-48, tav. 56.4, Trendall, Cambitoglou 1983, 21, Trendall, Cambitoglou 1991, 37, 39, n. 45a.

V 5 p fELTon (TAVV 104 1-105 2) dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui si conservava l’oinochoe eponima (Melbourne, NGV, 90/5). VAsi ATTRibuiTi 111 96

pRoVEniEnzE area tarantina (26): taranto. apulia (8) - Peucezia (7): generiche (4), ruvo di Puglia (3); Messapia (1): Oria. Costa mediterranea della penisola iberica (1): Ampurias. foRME VAscoLARi Oinochoai (69): forma 3 (69); pelikai (13); lekythoi (11); crateri (8): a calice (3), a campana (1), indeterminati (4); idrie (5); askoi (1); skyphoi (1); frammenti (3). soggETTi Scene mitologiche (7): Bellerofonte in lotta contro la Chimera (1); Stenebea (1); morte di Atteone (1); Dioscuri (1); Eracle e Busiride (1); Atena, suonatore di flauto, negroide presso un altare, Eracle (1); Dike presso un edificio, parte di giovane uomo, parte di cavallo, giovane uomo e uomo barbato, cavaliere (1). Scene a “soggetto tragico” (2): inseguimento tra le Erinni e Oreste (1); esposizione e liberazione di Andromeda (1). Scene a soggetto comico (16): attore in corsa (4); due attori in corsa (2); due attori armati in corsa (1); attore presso un pilastrino (1); due attori (1); due attori ai lati di un altare (1); ratto del Palladio (1); inseguimento di un ladro (1); komos (1); testa di uomo (1); piede vicino ad una porta (Geras?) (1); maschera f. (1). Scene con figure grottesche (10): due giovani uomini in corsa (2); giovane in corsa (2); giovane accovacciato (2); due giovani ai lati di Marsia, Apollo e Olimpo (1); libagione a Dioniso (1); simposio con Eros (1); giovane accovacciato, parte di figura (1). Corteggio dionisiaco (27): testa di satiro (14); komos (9), due donne, satiro, figura (1); satiro, Dioniso, paniskos (1); donna in corsa, satiro (1); donna in corsa, uomo ammantato (1). Scene con Eros (15): Eros, donna (4); Eros (3); Eros, donna, giovane uomo (2); Eros, scena erotica (1); donna, Eros seduto su un altare (1); due donne presso un louterion, Eros (1); donna e Eros presso un louterion (1); Eros che suona il flauto, danzatrice ammantata (1); Eros, donna, giovane uomo nudo presso un altare (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero (1). Scene generiche (47): donna, giovane uomo nudo (9); testa f. (5); testa di uomo barbato (3); testa di giovane uomo (2); due giovani uomini ammantati (2); donna (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di un altare (2); danzatrice ammantata (2); giovane uomo che urina (1); busto di donna con il capo velato (1); giovane uomo, due donne, busto f. (1); suonatrice di arpa, suonatore di flauto (1); donna in corsa (1); tre donne (1); donna, donna presso un thymiaterion, giovane uomo nudo (1); due donne nude presso un louterion (1); tre donne ai lati di una stele (1); donna, danzatore ammantato (1); donna che si sveste (1); donna che si sveste, giovane uomo nudo (1); due donne, giovane uomo nudo (1); testa con mitra (1); testa m. con petaso (1); donna, parte di uomo canuto (1); parte di donna, parte di uomo (1); testa di guerriero (1); donna, busto di donna (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a otto figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale aggiunta di un’ulteriore figura su un livello più alto, e con sovrapposizioni di piani; 4) numerose figure disposte su livelli differenti intorno ad un elemento o un gruppo centrale, con occasionali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: donna ammantata, vecchia nuda, satiro, menade o eros danzanti, di profilo o di prospetto, talora con oggetti nelle mani protese; donna, donna ammantata, figura grottesca o papposileno, talora retrospicienti, in movimento, con mano protesa talvolta recante un oggetto; figura deforme ammantata, papposileno ammantato o Eros, stanti di t.q.; attore in costume comico, donna o satiro retrospicienti, in movimento di t.q. o di prospetto, con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; testa di giovane sileno o di satiro, talora bendata, di profilo verso sin.; testa f. o di attore comico di profilo; giovane uomo in movimento con cetra nelle mani protese; giovane uomo semiammantato e semidisteso su coltri, con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo semiammantato, uomo nudo, donna, Furia o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su roccia, rilievo, klismos o altare con gambe incrociate o leggermente divaricate, talora con oggetto nelle mani protese; giovane uomo, donna, attore in costume comico o Eros stanti con mano protesa o con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o attore in costume comico, talora retrospicienti, in movimento e con oggetti nelle mani protese; giovane

cERAMicA ApuLA (Ap) uomo semiammantato o donna con braccio proteso, seduti all’amazzone su pantera, grifone o cavallo marino; donna nuda stante di profilo o di t.q. con mano poggiata sul bordo di un louterion; giovane guerriero di t.q. a cavallo con lancia nella mano sollevata; Eros o Nike in volo con oggetto nella mano protesa; uomo nudo, stante di t.q. a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino; giovane uomo o donna stanti, con piede poggiato su roccia o basamento, busto leggermente curvo in avanti e braccio proteso o mano protesa recante un oggetto; giovane uomo nudo di prospetto con ginocchio poggiato al suolo e altra gamba distesa; giovane uomo retrospiciente in movimento con mano sollevata avvolta nel mantello e spada nella mano opposta protesa; giovane uomo nudo in movimento di t.q. da tergo; busto di donna ammantata di t.q.; fanciullo nudo o donna nuda accovacciati, talora con oggetto nelle mani protese; donna stante di t.q., con testa china e mano sollevata a sostenere il mento; donna stante a braccia allargate; satiro in movimento sulle gambe parzialmente piegate, busto leggermente curvo e oggetto nelle mani protese. Influenze da parte del P. Hoppin (disegno di occhi e labbra, decorazione accessoria). Affinità col P. di Atene 1714 (panneggi). Ricorrente rappresentazione di volti di t.q. e di prospetto. Nei volti, sopracciglio molto arcuato, palpebra s. ricurva verso l’alto e talora tangente all’arcata sopracciliare, pupilla piccola e rotonda, narici larghe rese da punti o da tratti a uncino, bocca grande e ricurva verso il basso. Capigliature a folti riccioli distinti con lunghe ciocche ricadenti sulle spalle. Panneggi fluidi a pieghe sottili e continue, alternate frequentemente a pieghe a uncino, orli i. molto ondulati, talora evidenziati da un bordo a fila di punti. Nelle vesti, impiego frequente di motivi decorativi, soprattutto a denti di lupo e a reticolato lungo i bordi. Vesti f. di stoffa leggera, spesso trasparente, e molto aderente al corpo. Predilezione per la raffigurazione di figure grottesche e deformi, nude o completamente ammantate, e di attori in costume comico, generalmente in movimento. occasionale rappresentazione di figure di scorcio. Rappresentazione di divinità circondate da nimbo radiato e di figure che recano strumenti musicali (timpano, doppio aulos, trigonon). Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, sassi, pietre, piantine, rocce stratificate con asperità indicate da elementi circolari delineati in nero, arco roccioso sovraddipinto in bianco, linee di terra indicate da file di punti ravvicinati) e architettonici (edifici con colonne doriche). Rappresentazione di animali reali e fantastici (cani, cervidi, colombe, lepre, cigno, Chimera). Nel campo, mantelli, bende, rosette, grappoli, phialai, rombi, maschera f., timpano, tralcio, foglia, cista, finestra prospettica. Sotto le anse delle idrie, volatile. Campo figurato delimitato in alto da serie di punti in bianco sovraddipinto e da motivi fitomorfi (rami di edera, grappoli); ai lati, da palmette a foglie smerlate e delineate in bianco o, nelle oinochoai, da fasce a risparmio; in basso, da meandri, spesso alternati a quadrati con croce inscritta e punti o motivi a V sui lati, onde correnti o sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 172-178, 440, nn. 49-98, 71a, tavv. 57.1-2, 58, Trendall, Cambitoglou 1982, 1049-1050, 1070-1071, 1073, nn. 60a, 67a-b, 72a, 81a, 89a, 96e, Trendall, Cambitoglou 1983, 21-23, nn. 55a, 88a, 95a-b, 96f-j, 98a, tav. II.5-7, Laurens 1986, 148, n. 5, Trendall 1989, 78-79, figg. 136-137, Trendall, Cambitoglou 1991, 37-42, nn. 53a, 57a, 58b, 81b-c, 89b, 93a, 97a-f, V1-V14, tav. V.1, Maruggi 1991, 71-72, n. 6.15, Trendall, Cambitoglou 1992, 480, 561, Cambitoglou, Chamay 1997, 148-149, 158-159, nn. 58, 63, Lo Porto 1999, 28-29, 34, 39-41, nn. 22, 32, 46, 49-50, tavv. XX, XXVi, XXXii-XXXiii, todisco, catucci 2007, 25, tav. 19.2-3.

V6 c

Vicini nELLo sTiLE AL p fELTon

VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE area tarantina (2): taranto (1), Lizzano (1). Lucania (1) – meridionale interna (1): s. arcangelo.

foRME VAscoLARi Oinochoai (8): forma 3 (7), indeterminate (1); crateri (2): indeterminati (2); lekythoi (2); idrie (1); pelikai (1); rhytà (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): atteone (1). Scene a soggetto comico (2): Edipo, Creonte, sfinge (1); tre attori (1). Corteggio dionisiaco (2): satiro, donna (1); Dioniso affacciato ad un balcone (1). Scene con Eros (2): Eros in corsa (1); Eros, donna (1). Scene generiche (10): donna (4); donna, giovane uomo nudo (1); uomo barbato (1); giovane nudo in corsa (1); donna in corsa verso una stele (1); giovane uomo nudo recumbente nell’atto di bere (1); parte di donna, uomo, altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 3) numerose figure disposte su livelli sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o attore in costume comico, talora retrospicienti, stanti e con mano protesa talvolta recante un oggetto; attore in costume comico stante di prospetto; giovane uomo nudo, donna, donna semiammantata o figura m. grottesca, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso o mantello, talvolta con oggetto nella mano protesa; figura deforme ammantata e stante con braccio proteso; giovane uomo nudo o Eros stanti, con piede poggiato su roccia, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Sfinge di aspetto grottesco accovacciata su roccia; donna in movimento, retrospiciente, con oggetti in entrambe le mani protese. Influenze da parte del P. Felton (disegno delle figure, rendimento dei volti, panneggi, predilezione per la rappresentazione di figure grottesche o di attori in costume comico). Disegno sommario delle figure. Panneggi semplificati a pieghe raggiate, ad andamento curvilineo e a uncino, orli i. molto ondulati, talora evidenziati da un bordo scuro. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, sperone roccioso con cavità interne o reso mediante larghi tratti sovrapposti in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (altari, loggiato; nelle rappresentazioni di performances comiche, palcoscenico sorretto da pilastri) e di animali fantastici (Sfinge). nel campo, grappolo, rosetta, ghirlanda, phialai. Sulle oinochoai, campo figurato spesso delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici o con grandi e allungati motivi a chevrons. Al di sotto del campo figurato, ovoli; onde correnti; sottili fasce a risparmio. iscRizioni [OI]DI[POUS], KREWN, SFIX (taranto, coll. ragusa, 74) Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967a, 62, n. 115, tav. 8b, Trendall, Webster 1971, n. IV.32, tav. IV.32, Trendall, Cambitoglou 1978, 178-179, nn. 99-104a, Webster, Green 1978, 108, n. Ph115, Maruggi 1991, 70-71, n. 6.12, Poulsen 1992, 113, n. 2, Trendall, Cambitoglou 1992, 458, Lo Porto 1999, 28, 31-32, 40, nn. 20-21, 28, 47, tavv. XX, XXii, XXiV-XXV, Moignard 1989, 36-37, tav. 39.13-15, Bažant, Bouzek, Dufková 1997, 44-45, tav. 80.1-4, Schauenburg 1997c, 368, nota 29.

V7 c

sEguAci dEL p fELTon

V7 1 c

dEL g dELLA pELikE di sT

Louis (TAV 105 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della pelike eponima (St. Louis, City Art Museum, 41.21). pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. VAsi ATTRibuiTi 11 97

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Pelikai (5); idrie (3); anfore (1); crateri (1): a campana (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (1): libagione con Dioniso (1). Scene con Eros (2): donna su klismos, giovane uomo nudo, donna, Eros (1); Eros, donna (1). Scene generiche (14): due giovani uomini ammantati (5); donna, giovane uomo nudo (2); donna, donna su klismos, giovane uomo nudo (2); due donne ai lati di una colonna (1); due giovani uomini nudi ai lati di un monumento sormontato da una cratere a volute (1); giovane uomo, donna presso un naiskos (1); due donne ai lati di un monumento funebre (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale aggiunta di un’ulteriore figura su un livello più alto. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti, con oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q., su rilievo, sperone roccioso o klismos, con gambe incrociate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. da tergo, con braccio proteso. Influenze da parte del P. Felton (composizioni, trattamento dei volti di t.q., panneggio aderente al corpo e stoffe trasparenti nelle vesti f., trattamento delle rocce e delle linee di terra). Affinità col P. Schlaepfer (panneggio dei giovani uomini ammantati). tratto poco accurato e disegno piuttosto approssimativo. teste di grandi dimensioni con mandibola pronunciata. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, piante stilizzate, linee di terra indicate da file di punti ravvicinati) e architettonici (colonna ionica su basamento, stele sormontata da cratere). Nel campo, palle, rosette, finestre prospettiche, timpano. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 179-180, nn. 105-110, tav. 59.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 21, 24, nn. 106a, 108a-b, 109a, Trendall, Cambitoglou 1991, 38, 42, n. 109b.

V7 2 c

dEL g di kyMinnon

(TAV 105 4)

dEnoMinAzionE dall’iscrizione apposta sul cratere a calice eponimo (ferrara, man, 20482). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generiche. etruria (1) – padana (1): spina. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (2); crateri (1): a calice (1); idrie (1); oinochoai (1): forma 5 (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Penteo in lotta contro due menadi (1); scena nuziale con Eros e Afrodite (1); Afrodite, Eros, giovane uomo nudo, donna (1). corteggio dionisiaco (1): due menadi, satiro, menade, uomo canuto (1). scene con eros (2): eros, due donne (2). scene generiche (1): due donne ai lati di una giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a cinque figure disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro, con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: menade in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa o leggermente piegata e mano sollevata a reggere un oggetto; donna o Eros stanti a gambe incrociate; donna stante con oggetto nella mano protesa; donna seduta di t.q.; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline; giovane guerriero di t.q. con un ginocchio poggiato al suolo e altra gamba distesa. 98

Influenze da parte dei P. di Sarpedonte e della Furia Nera (elaborata decorazione delle stoffe) e del P. Felton (trattamento dei volti di t.q.). Disegno piuttosto approssimativo. Rappresentazione di volti di t.q. Nei giovani uomini ammantati, drappeggio intorno al collo o trasversale sul busto a pieghe ampie e morbide, lembo ricadente dietro le spalle a pieghe rettilinee e parellele, ampie pieghe curvilinee in corrispondenza del ventre. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, felci, linee di terra indicate mediante file di sassi oblunghi). Nel campo, rosette, phiale, cassetta, infula. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e triangoli campiti in nero sui lati; palmette tra fascia a risparmio e fascia ad ovoli. iscRizioni KUMINNON (ferrara, man, 20482) Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 180, nn. 111-115, tav. 59.5-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 21, Trendall, Cambitoglou, 1991, 38.

V 8 p dELL’iLioupERsis E c

dELLA suA boTTEgA

V 8 1 p dELL’iLioupERsis (TAVV 106 1-107 1) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione della presa di Troia sul lato principale del cratere a volute eponimo [Londra, bm, 1867.05-08.1333 (f 160)]. VAsi ATTRibuiTi 122 pRoVEniEnzE Apulia (23) - Peucezia (22): generiche (5), Ruvo di Puglia (15), Rutigliano (2); Messapia (1): ostuni. area tarantina (4): taranto (3), eraclea (1). Lucania (2) – conf. Peucezia (1): Montescaglioso; conf. Daunia (1): Lavello. Campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (32): a volute (17), a campana (4), a calice (3), indeterminati (8); piatti (24); idrie (19); anfore (9); pelikai (9); rhytà (9); lekythoi (4); lekanides (3); lebetes gamikoi (2); oinochoai (2): forma 3 (2); stamnoi (2); vasi kantharoidi (2); coppe (1); dinoi (1); epichyseis (1); phialai (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (24): Europa e il toro (1); Ade e Persefone sul carro (1); amazzonomachia (1); centauromachia (1); Teseo in lotta contro il toro di Maratona (1); ritorno di Perseo a Serifo (1); Perseo con il gorgoneion, Atena (1); Paride ed Elena (1); giudizio di Paride (1); Ilioupersis (1); oltraggio sul corpo di Ettore (1); Achille e Troilo (1); Eracle in lotta contro il leone nemeo (1); Eracle sacrifica un toro (1); giardino delle Esperidi (1); morte di Penteo (1); Zeus (1); Atena abbandona l’aulos, Marsia (1); giovane uomo nudo, donna, Afrodite, Eros (1); due leoni ai lati di una testa di Pan (1); Aura (1); due grifi ai lati di un cavallo (1); leone, grifo, leopardo (1); due grifi (1). Scene a “soggetto tragico” (6): partenza di Trittolemo (2); incontro tra Ifigenia e Oreste presso il tempio taurico (1); Oreste a Delfi (1); morte di Neottolemo a Delfi (1); era, eros, afrodite, furia, giovane guerriero, donna presso un altare, re in corsa (1). Corteggio dionisiaco (34): komos (6); komos con Dioniso (6); satiro (3); donna in corsa (3); libagione con Dioniso (2); menade (2); simposio con Dioniso (1); Dioniso, tre menadi (1); Dioniso, due menadi, due satiri (1); Eros, due menadi, satiro, Dioniso (1); Eros, due donne, satiro, suonatrice di arpa, giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); satiro, Dioniso, menade (1); libagione (1); donna (1); donna e giovane uomo nudo (1); parte di menade (1); parte di donna, parte di satiro (1). Scene con Eros (25): Eros, donne, giovane uomo nudo (8); Eros, donne (3); Eros, donna, giovane uomo (2); Eros, donne presso un louterion (2); due donne ai lati di Eros presso un louterion (2); Eros, donne, giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo presso un louterion, due donne, Eros (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di

cERAMicA ApuLA (Ap) Eros che lega il sandalo ad una donna, donna (1); Eros, donne ai lati di una coppia (1); due giovani uomini e due donne ai lati di Eros presso un louterion (1); due donne presso un pilastrino, kalathos, Eros (1); giovane uomo e donna ai lati di Eros (1); due donne ai lati di eros (1). Scene con Nike (2): donna, giovane uomo nudo, Nike, donna (1); due giovani uomini nudi ai lati di Nike (1). scene con indigeni (1): partenza di un guerriero (1). Scene generiche (122): offerenti presso un naiskos (20); donna (8); offerenti presso una stele (7); testa f. (5); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (4); donna e giovane uomo in corsa (3); tre donne (3); giovane uomo nudo e donna ai lati di un altare (3); due coppie di donne e giovani uomini nudi (3); donna, giovane uomo nudo (2); giovane uomo, tre donne (2); giovane uomo ammantato e donna ai lati di un giovane uomo nudo (2); quattro donne (2); donna, giovane uomo, donna in corsa (2); giovane uomo nudo in corsa (2); giovane uomo nudo (2); parte di naiskos (2); donna in corsa (2); due leoni (2); due donne (1); due giovani uomini, due donne (1); due donne ai lati di tre giovani guerrieri (1); due giovani guerrieri, donna, giovane guerriero (1); due giovani guerrieri, due donne (1); due donne, giovane uomo nudo, statua di atleta presso una colonna, donna, uomo anziano, giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di una statua di giovane uomo (1); due giovani nudi ai lati di una donna (1); simposio (1); giovane uomo ammantato e donna presso un altare (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi e una donna ai lati di un globo con anfora (1); due donne e due giovani uomini presso un monumento (1); donna, donna in corsa presso un altare (1); tre donne presso un pilastrino (1); due donne ai lati di un monumento (1); due donne, giovane uomo, donna presso un monumento ionico (1); due donne e un giovane uomo ai lati di un monumento ionico, kalathos (1); giovane uomo, due donne presso un altare (1); quattro donne ai lati di un pilastrino (1); giovane uomo nudo, donna, donna il corsa (1); donna in corsa presso un altare (1); donna con cigno (1); giovane ammantato (1); due giovani uomini ammantati (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un monumento funebre sormontato da una colonna (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1); due donne ai lati di tre giovani uomini (1); due donne, giovane uomo nudo (1); giovane uomo, donna in corsa, donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo ai lati di una donna (1); donna, giovane uomo ammantato, donna presso una colonna, donna (1); giovane uomo, due donne (1); tre cavalieri (1); testa con berretto frigio (1); colonna, due donne, donna in corsa (1); due leoni ai lati di un cervo (1); due leoni ai lati di un cerbiatto (1); due leoni ai lati di una gru (1); oche (1); felino (1); due leoni alati ai lati di un capriolo (1); parte di giovane uomo, parte di due donne (1); parte di giovane uomo (1); parte di due donne (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) tre o più figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) tre o più figure collocate in due sezioni sovrapposte, generalmente di medesima ampiezza; 3) numerose figure disposte su livelli differenti intorno ad un elemento centrale, con sovrapposizioni di piani; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 5) numerose figure disposte su livelli differenti intorno ad un naiskos o ad una stele, con sovrapposizione di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o uomo nudo, giovane uomo o uomo semiammantato, giovane uomo orientale, vecchio uomo, satiro, donna, donna semiammantata, Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, roccia, altare, basamento, cuscino, cassa o klismos, con gambe divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, vecchio uomo semiammantato, donna o Nike stanti di t.q. con oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, vecchia, satiro o Furia retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa e arretrata distesa e talora braccio sollevato; fanciullo nudo, giovane uomo nudo, menade o Eros in movimento, talora con oggetto nella mano protesa; mezza figura di giovane guerriero, di donna, di menade o di Furia, talora retrospicienti, stanti di t.q., talora con braccio sollevato od oggetto nella mano protesa; uomo nudo, uomo semiammantato o donna, stanti di t.q. su carro in corsa; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e talora oggetto nella mano protesa; re o vecchio re stante, talora con braccio proteso; vecchio semiam-

mantato, donna o satiro in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con busto leggermente curvo in avanti ed entrambe le mani protese a reggere un oggetto o con bastone nella mano protesa; giovane guerriero in corsa con braccio proteso; giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante a gambe incrociate, col gomito poggiato su louterion o pilastrino e talora oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato o vecchio ammantato, stanti a gambe incrociate e appoggiati al bastone; giovane uomo stante di prospetto su carro; satiro danzante con oggetto nella mano protesa; testa f. di t.q. emergente da cespo in cornice floreale; testa di Pan di t.q.; fanciullo nudo, talora retrospiciente, di t.q. a cavallo; giovane uomo nudo, retrospiciente, in movimento di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna stanti di prospetto con braccia allargate e oggetto in una o in entrambe le mani protese; donna ammantata e stante a gambe incrociate; donna stante a gambe incrociate, col busto leggermente curvo in avanti, gomito poggiato su pilastrino e braccio proteso; giovane uomo nudo di prospetto o di t.q., con ginocchio poggiato al suolo e altra gamba distesa; donna in corsa, retrospiciente, con palla; satiro stante di prospetto con gomito poggiato su tronco e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo stante di t.q. da tergo con braccia sollevate; Nike stante di t.q. con ramo di palma. Influenze da parte del P. della Nascita di Dioniso (rendimento prospettico delle strutture architettoniche, rappresentazione dei volti di t.q.), del P. di Tarporley (motivi delle figure stanti o sedute di t.q. con oggetti nelle mani protese, della donna in corsa con palla, delle figure stanti a gambe incrociate e poggiate a pilastrini) e dei C. suoi seguaci, in particolare i P. Schiller, di Adolphseck e di Lecce (vesti delle figure f. in movimento con orli rigonfi e ondeggianti) e i P. di Karlsruhe B 9 e di Digione (panneggi delle vesti f., trattamento dei giovani uomini ammantati e dei giovani uomini nudi sui lati secondari, predilezione per la raffigurazione di volatili, rendimento delle rocce). Affinità col P. della Pelike di Mosca (motivo del fanciullo nudo su cavallo al galoppo). tratto sottile, preciso ed elegante. teste accuratamente disegnate. Volti piuttosto espressivi e finemente disegnati, con naso piccolo e occhio caratterizzato da una linea sottile tra arcata sopracciliare e palpebra s. e dalla pupilla allungata. Nelle figure nude, capezzoli sporgenti nei busti di profilo, impiego di brevi linee a uncino nella resa della rotula e del malleolo. Nelle figure f., seni ampi con capezzoli sporgenti; capigliature a lunghi riccioli sciolti sulle spalle o sul petto e acconciatura con diadema ad alti raggi; vesti strette in vita da sottili cinture con sferette terminali e dotate di ampie aperture laterali che, nelle figure con braccio proteso, lasciano talora in vista una porzione triangolare della spalla; nelle figure in movimento, lembi posteriori fortemente rigonfi e ondeggianti. Frequente decorazione delle stoffe con motivi a cerchietti, stelline, file di punti e di chevrons. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o phiale. Predilezione per la rappresentazione di figure stanti con piede della gamba flessa poggiante al suolo sulle punte. nei leoni, predilezione per la rappresentazione di fauci spalancate e lunga lingua a cucchiaio. Rappresentazione di figure con testa circondata da nimbo radiato. Introduzione della rappresentazione di naiskoi tetrastili e di alte stele, talora sormontate da grandi vasi, cinte da bende; in entrambi i casi, offerte deposte sui basamenti gradinati e disposizione intorno ai monumenti di giovani uomini e di donne recanti offerte (phialai con offerte, bende, ventagli, ciste, corone, situle, grappoli), dapprima in ordine vario, in seguito con preferenziale disposizione chiastica. Frequente impiego dello scorcio nella rappresentazione di templi peripteri e di figure o gruppi rappresentati di prospetto. Rappresentazione di figure che recano elmi, phialai, strigili, cassette aperte, animali (volatile). Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a cinque foglie ricurve, alberi, alberelli, sassi, palme, rilievi rocciosi, rocce stratificate, specchi d’acqua delimitati da rocce, cumuli di sassi, rilievi definiti da file di punti, linee di terra indicate da file di punti o da serie di sassi ad andamento sinuoso) e architettonici (colonna dorica, alti basamenti sormontati da statue, naiskoi su alto basamento talora decorato con fregio a tremolo o a tralci fioriti, stele, tumuli sormontati da vasi, edicole, templi) e di animali reali e fantastici (leoni, cigni, cerbiatto, cane, felino con preda nelle fauci, grifi). All’interno dei naiskoi, giovane uomo nudo; fanciulla; donna; giovane e uomo; donna e fanciulla; kantharos; grande alabastron su sostegno; specchio e 99

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA phiale; pianta; sullo sfondo, phialai, specchi, uova, bende, kalathos, maschera, elmo a pilos, fodero di spada. Nel campo, bende, phialai, infule, ciste, cassette, stelle, vasi, rosette, finestre prospettiche, pilastrini, mezzi scudi rotondi, palle, specchi, grandi cespi di acanto, grappoli, piante stilizzate, elemento a cerchi concentrici, tralcio di vite, ghirlanda, finestra con battenti aperti. Sul collo dei crateri a volute, frequente raffigurazione di leoni o grifi affrontati ai lati di una pianta, di tre animali o di una testa di Pan; introduzione della rappresentazione di teste f. di prospetto o di t.q., emergenti da cespi di acanto e circondate da tralci floreali. Sulle anse dei crateri a volute, introduzione di mascheroni con teste f., talora provviste di corna di ariete, di prospetto, a v.n. o con volto in bianco sovraddipinto, oppure con amazzoni a cavallo (realizzate a rilievo), satiri, menadi. sul collo dei crateri a volute, campo figurato talora delimitato lateralmente da colonne ioniche (San Pietroburgo, Ermitage, B 586). Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce o svastica inscritta e trattini al centro dei lati; palmette; ovoli. iscRizioni PULADHS, ORESTAS, IFIGENEIA [Napoli, MAN, 82113 (H 3223)]; APOLLWN, NEOPTOLEMOS, ORHETAE (Vicenza, gPLm, 111, già milano, coll. “h.a.”, 239); AURA [Londra, BM, 1885.03-14.1 (F 277)]; I-ORAI, DHMHTHR, TRIPTOLEMOS, AFRODITH, PEIQW, NEILOS (San Pietroburgo, Ermitage, B 586); su un lato, PERSEUS; sull’altro, PENTEUS [napoli, man, 82039 (h 2562)]. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 365-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 185-199, 440, nn. 1-64, 19a, tavv. 60-64, Stähler 1983, 255-256, n. 1, tav. 32, fig. 1, Trendall, Cambitoglou 1983, 25, 26, nn. 23a, 35a-b, 58a, 63b, Trendall 1989, 79, figg. 138-141, Trendall, Cambitoglou 1991, 43-48, nn. 6a, 11a, 17a, 43a-b, 44a, 56a, 63c, 64a, 88a-c, 91a-b, Trendall, Cambitoglou 1982, 1050, 1068-1073, nn. 60a, 63a, Fresa 1991, 51, n. 76, tav. LIV, figg. 194-196, Trendall, Cambitoglou 1992, 477, 481, 484, 486, 487, 490, 491, 499, nn. 19b, 63d, Eschbach 1995d, 76-77, b.31, Lo Porto 1996b, 156, n. 2, tav. LXXI, figg. 1-2, Cambitoglou, chamay 1997, 143-145, n. 55, Lo Porto 1999, 39-40, nn. 45, 48, tavv. XXXiiXXXIII, Riccardi 2000, 148-149, fig. 5, Ciancio 2006a, 425-429, figg. 51-52, Natali, Palmentola 2006, 133-134, n. 46.7.

V 8 2 c Vicini nELLo sTiLE AL p dELL’iLioupERsis (TAVV 107 2-4, iV.1) VAsi ATTRibuiTi 74 pRoVEniEnzE Apulia (18) – generiche (2); Peucezia (16): generica (1), Ruvo di Puglia (9), Ceglie del campo (4), gioia del colle (1) , gravina in Puglia (1). area tarantina (3): eraclea (2), Taranto (1). Lucania (3) – generica (1); interna (2): Anzi (1), Pomarico (1). Sicilia (1) – meridionale (1): selinunte. foRME VAscoLARi Crateri (19): a volute (13), a campana (3), a calice (2), indeterminati (1); idrie (12); rhytà (8); lekythoi (6); anfore (5); vasi kantharoidi (5); corni (3); lekanides (3); oinochoai (3): forma 8 (2), indeterminate (1); epichyseis (2); pelikai (2); piatti (2); frammenti (4). soggETTi Scene mitologiche (16): Achille e Troilo (2); Nike sacrifica un ariete, Dioscuri, Atena, donna (2); due grifi (2); Eracle in lotta contro l’idra (1); Eracle nel giardino delle Esperidi (1); Nike, Eracle (1); figli di Laocoonte uccisi dal serpente nel tempio di Apollo (1); Enea e Ascanio (1); Atteone, Pan, Ermes, Artemide, satiro (1); Furia alata presso un naiskos con statua m. (1); morte di Penteo (1); Greci e Persiani in lotta (1); sacrificio di Ifigenia (1). Scene a “soggetto tragico” (8): Oreste a Delfi (2); morte di Creusa (1); centauro, Afrodite, Eros, Peleo e Teti, Nereo, Nereide su delfino (1); Penteo in lotta contro le menadi (1); Climene, Merope, Melanippo, Stornice (1); Nike, due giovani uomini depongono il corpo di Macaria su una pira (1); giovani guerrieri, donne, Macaria presso la porta di un tempio (1). 100

Corteggio dionisiaco (15): komos con Dioniso (3); satiro (2); Dioniso, satiro (1); menade, Pan, Dioniso, Eros (1); giovane uomo ammantato, satiro danzante, donna in corsa (1); donna, satiro, Dioniso, satiro (1); menade inginocchiata su un altare (1); satiro (1); satiro, tre donne (1); giovane guerriero, satiro (1); satiro, menade (1); parte di menade (1). Scene con Eros (9): Eros (3); Eros, due donne (1); Eros, donne (1); Eros e donne presso un louterion (1); Eros e donna in corsa (1); Eros, cigno, cerbiatto (1); Eros, cerbiatto (1). Scene con Nike (2): Nike (1); parte di Nike (1). Scene generiche (51): donna (3); due donne ai lati di una stele (2); due donne ai lati di un kalathos (2); giovane uomo nudo (2); civetta (2); donna in corsa (1); due donne (1); donna, oca (1); giovane uomo nudo, donna e giovane uomo ammantato in corsa (1); quattro cavalieri in corsa (1); uomo (Licurgo ?) che aggredisce una donna (1); tre donne e parte di un giovane uomo nudo intorno ad un monumento funebre (1); simposio (1); due fanciulle ai lati di una donna su klismos (1); due donne e due giovani uomini nudi intorno ad un monumento funebre (1); due giovani uomini nudi, giovane uomo ammantato, giovane uomo nudo (1); offerenti presso una stele (1); donna e giovane guerriero presso una colonna ionica (1); due giovani uomini, due donne (1); combattimento (1); due giovani uomini ai lati di un monumento funebre (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1); offerenti presso un naiskos (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane guerriero (1); giovane guerriero, donna, giovane uomo presso un monumento funebre (Oreste, Elettra, Pilade ?) (1); donna in corsa, due donne (1); giovane uomo ammantato e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (1); giovane guerriero e due donne presso una stele (1); tre donne presso una stele (1); due donne, giovane uomo nudo, giovane guerriero presso una stele (1); due donne e un giovane uomo nudo presso una stele (1); giovane uomo recumbente (1); giovane uomo ammantato (1); donna, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna in corsa (1); due giovani uomini ammantati (1); due donne ai lati di una base a gradini sormontata da un’idria (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donna che suona l’arpa (1); caccia al cinghiale (1); testa f. (1); cinghiale, leone (1); leoni (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a sei figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con parziali sovrapposizioni di piani; 3) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte e, all’interno di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con parziali sovrapposizioni di piani; 4) numerose figure disposte su livelli differenti intorno a un naiskos, a una stele, a un edificio tetrastilo o a un gruppo centrale. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, donna semiammantata, satiro, eros o Furia, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, anfora, sperone roccioso, basamento di stele o klismos, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato o satiro semidistesi, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con mano protesa spesso in atto di reggere oggetti; giovane guerriero, giovane uomo nudo, donna o Nike stanti, con mano protesa talora in atto di reggere un oggetto; giovane uomo nudo, talora retrospiciente, in movimento con gamba avanzata flessa e arretrata distesa, talora con oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; satiro in movimento, con busto leggermente curvo in avanti ed entrambe le mani protese a reggere un oggetto; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, di t.q. con un ginocchio poggiato al suolo o su altare, altra gamba distesa e una o entrambe le mani sollevate talora in atto di reggere oggetti; giovane guerriero, giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna stanti, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e talora oggetto nella mano protesa; donna stante con una mano sul fianco e l’altra protesa a reggere un oggetto; donna retrospiciente in movimento con un braccio o entrambe le braccia sollevate; fanciullo nudo, talora retrospiciente, di t.q. a cavallo; Nike stante con ginocchio poggiato sul dorso di un animale; vecchio re inginocchiato; menade danzante; Nike stante alla guida di un carro in corsa; giovane guerriero nudo supino a gambe flesse; fanciullo, vecchio uomo o

cERAMicA ApuLA (Ap) pedagogo in movimento talora con mano protesa; donna, talora retrospiciente, in corsa con palla; uomo semiammantato, stante a gambe incrociate, appoggiato al bastone, con busto leggermente curvo in avanti; testa di giovane uomo orientale di t.q. in cornice floreale. Influenze da parte del P. dell’Ilioupersis (composizioni, raffigurazione di naiskoi o di stele funerarie circondate da offerenti, disegno dei volti di t.q., motivo della donna che regge una corona, motivo della figura stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese, motivo del leone con fauci spalancate e lingua lunga e convessa, panneggi, rendimento prospettico di strutture architettoniche). Affinità col P. di Karlsruhe B 9 (nella decorazione accessoria, impiego del quadrato quadripartito con punto in ciascun quadrante). Frequente rappresentazione, talvolta imprecisa, di volti di t.q. Occasionale impiego dello scorcio nella rappresentazione di cavalli, figure di prospetto e strutture architettoniche. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, grande fiore, alberelli, sassi, tronco, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (edificio templare, naiskoi, stele, edicole) e di animali reali e fantastici (cervidi, felini disposti a coppie affrontate, volatili, cigno, idra). Nel campo, bende, phialai, cassette, rosette, foglie d’edera, stelle, gruppi di tre punti, vasi, finestra prospettica, timpano, corona, palla, strigile, mezzo scudo rotondo. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; ovoli; onde correnti; fascia a risparmio; decorazione fitomorfa a v.n. iscRizioni KLUMENH, MEROY, MELANIPPOS, STORNUX (bari, maP, 3648). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 365-350. bibLiogRAfiA Trendall 1966-1967, 40, fig. 20, Neutsch 1967b, 151-152, tav. 18.1-3, Moret 1975c, 39-40, 163-164, n. 19, tav. 24.2, Andreassi 1979, 151-153, nn. 88-89, Schauenburg 1977a, 252-253, tav. 70.5, Trendall, Cambitoglou 1978, 199-205, nn. 65-66, 82, 8486, 92-99, 100-115, 210, 144-145, tav. 65.1-2, Lohmann 1979, 277, n. a 852, moreno Cassano 1982c, 207-208, tav. XLV, Trendall, Cambitoglou 1982, 1069-1070, 1073, Frel, True 1983, 85, n. 225, Trendall, Cambitoglou 1983, 25, Schauenburg 1985a, 74, tav. VIII, fig. 24, Schauenburg 1985c, 435, nota 138, Hermary, Cassimatis, Vollkommer 1986, 873, n. 234b, McPhee 1990a, 400, n. 38a, Smallwood 1990, 36, n. 2010, Trendall, Cambitoglou 1991, 43-44, 49, nn. 106a, 107b-c, 109a, 113a, Farnoux 1992, 312, n. 23, Small 1992, 45-46, n. 452, tav. VIIIA, Trendall, Cambitoglou 1992, 478, 484, 486-487, 491, Ferhentz 1993, 151, 153, fig. 11, Schauenburg 1993a, 238, 243, fig. 45, Aellen 1994, 30, 60, 204, n. 21, tav. 26, Jentoft-Nilsen, Trendall 1994, 23-24, tav. 268.2, Boardman 1997a, 934, n. 203, Rückert 1997, 15, 30, tavv. 3.5-6,14.6-9, Schauenburg 1997c, 376, nota 52, Lo Porto 1998a, 24-25, tavv. 40-42, AA. VV. 2000b, 260, 262, nn. C15, C25, Gadaleta, Roscino, Sisto 2003, 427, Ap 77, Dolci 2004c, 184, n. 159, Giacobello 2004b, 156, n. 115, Lambrugo 2004b, 209, n. 194.

V 8 3 p gEddEs (TAV 108 1) dEnoMinAzionE Inizialmente (in Trendall, Cambitoglou 1978, 440-441) dalla raffigurazione della morte di Reso sul lato principale del cratere a volute a Berlino, SM, inv. 3157; in seguito (in Trendall, Cambitoglou 1991, 48-49), dalla coll. in cui era originariamente conservato il cratere a volute eponimo (già Melbourne, Coll. Geddes, A 4:7), attribuito in quella sede al medesimo C. VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): rutigliano (1), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi crateri (4): a volute (4). soggETTi Scene mitologiche (3): morte di Reso (1); Dioscuri (1); due grifi attaccano un cervo (1).

Corteggio dionisiaco (4): komos con Dioniso (1); due donne ai lati di un satiro, Eros e satiro ai lati di Dioniso (1); due donne, due satiri, Dioniso, menade (1); tre satiri, tre donne (1). Scene generiche (2): offerenti presso un naiskos (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) numerose figure collocate in due o tre sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) numerose figure disposte su livelli differenti intorno a un naiskos o a un edificio templare. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, satiro o guerriero orientale, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, con gambe incrociate e talvolta con oggetto nella mano protesa; donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di prospetto a gambe incrociate, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti, con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso e busto leggermente curvo in avanti, in atto di reggere oggetti tenendo le braccia allargate; re o guerriero orientale supino a gambe flesse, talora con braccio sollevato sulla testa; giovane guerriero o guerriero orientale in movimento, con testa rivolta verso l’alto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccia sollevate; donna stante con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero stante; fanciullo nudo a cavallo; guerriero in movimento con braccia allargate a trattenere per le briglie due cavalli rampanti; giovane guerriero stante, con piede poggiato su rilievo, testa rivolta verso l’alto e braccio proteso. Influenze da parte del P. dell’Ilioupersis (motivo delle figure in atto di reggere oggetti tenendo le braccia allargate, rappresentazione di tumuli funerari coperti di bende, panneggio delle vesti f., mascheroni sulle anse dei crateri a volute). tratto sottile. disegno preciso e accurato. figure dalla corporatura slanciata. nudi m. di aspetto statuario. Nei volti raffigurati di t.q., occhio di grandi dimensioni con palpebre e arcata sopracciliare marcate e grossa pupilla circolare nera. Capigliature a folti e voluminosi riccioli distinti disegnati a tratto sottile. Nelle vesti delle figure orientali, ampio impiego di motivi decorativi a cerchietti e zigzag. Panneggi morbidi a fasci di fitte pieghe sottili ad andamento prevalentemente parallelo o ad ampi fasci curvilinei nei mantelli sovrapposti, con evidenziazione in trasparenza della forma delle gambe nelle figure f. Rendimento prospettico incerto del soffitto di edifici templari. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, alberelli, sassi, rocce con asperità indicate da elementi circolari scuri, rilievi del terreno indicati da sottili linee a risparmio, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (heroon, naiskos con basamento decorato con metope figurate e triglifi) e di animali reali e fantastici (cervidi, grifi). Impiego dello scorcio nella rappresentazione dei cavalli rampanti. Nel campo, bende, phialai, fiori, scudi a pelta, cista, rosetta. Sul collo, predilezione per la raffigurazione di grifi affrontati o in atto di aggredire un cervo. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 441, nn. 102a-c, Trendall, Cambitoglou 1982, 1070, Trendall, Cambitoglou 1991, 48-49, n. 102d, tav. V.3-4.

V 8 4 p dEL TuMuLo (TAV 108 2) dEnoMinAzionE Dalla rappresentazione di un tumulo funerario ornato da bende sulle idrie eponime [Vienna, KM, 532; Londra, BM, 1866.04-15.67 (F 19)]. VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Idrie (3); crateri (1): a volute (1); lekythoi (1). 101

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA soggETTi Corteggio dionisiaco (1): donna, satiro, giovane uomo, Nike (1). Scene generiche (6): due donne ai lati di una stele (1); donna con volatile, donna presso una stele (1); giovane uomo nudo, tre donne, donna presso una stele (1); due donne ai lati di un giovane uomo (1); cane che insegue una lepre (1); due donne ai lati di una fanciulla su una cassa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure ai lati di un elemento centrale; 2) quattro figure disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro, con parziale sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: donna stante con oggetti in una o entrambe le mani protese; giovane uomo o donna seduti di t.q. su cista o mantello, con mano protesa talora recante un oggetto; donna o Nike stanti, col corpo quasi di prospetto e piede leggermente scartato. Influenze da parte del P. dell’Ilioupersis (rappresentazione di tumuli funerari coperti di bende, panneggio delle vesti f., mascheroni sulle anse dei crateri a volute). Affinità col P. di digione (predilezione per la rappresentazione di volatili appollaiati sulla mano di figure f. stanti). Nelle teste, occhi rapidamente tratteggiati, linea delle labbra ricurva verso il basso. Nelle figure f., capelli raccolti sulla nuca in un alto e morbido chignon piatto o in una coda molto prominente; vesti decorate con una duplice fascia scura centrale e provviste di orlo molto ondulato evidenziato da un bordo scuro. rappresentazione di monumenti funerari (alto tumulo preceduto da una colonna ionica, statua di giovinetta in corsa con palla, resa in bianco sovraddipinto e posta su cassapanca con piedi a zampa leonina). Nel campo, benda, palla. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 205-206, nn. 116-119, tav. 66.1, Trendall, Cambitoglou 1982, 1071, Trendall, Cambitoglou 1991, 49, n. 117a.

V8 5 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEL TuMuLo

(TAV 108 3)

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE Lucania (1) – interna (1): armento. foRME VAscoLARi Oinochoai (1): forma 3 (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): ratto del Palladio (1). Scene con Eros (2): due eroti ai lati di una coppia, donna (1); Eros, donna giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a cinque figure disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: donna stante, talora con braccio proteso; Eros stante con oggetti nelle mani protese; Eros stante con piede poggiato su rilievo e mano protesa; guerriero stante con busto di t.q. e gambe di prospetto, in atto di reggere oggetti tenendo le braccia allargate; giovane guerriero retrospiciente in movimento; giovane uomo nudo e stante; giovane uomo nudo con un ginocchio flesso o donna seduti di t.q. su kline. Influenze da parte del P. del Tumulo (disegno di teste e profili, capigliature, panneggio e decorazione delle vesti f.). rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine con foglie ricurve, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, mezzo scudo rotondo, specchio. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. 102

cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 206, nn. 120-121, Trendall, Cambitoglou 1992, 485.

V8 6 c

dEL g di ViEnnA 4013

(TAV 108 4)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Vienna, Km, 4013). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Lekythoi (2); pelikai (2); crateri (1): a calice (1); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene mitologiche (2): giudizio di Paride (1); apoteosi di Eracle (1). Corteggio dionisiaco (1): libagione con Dioniso (1). Scene con Eros (2): donna, Eros presso un albero, donna, giovane uomo nudo appoggiato ad un pilastrino (1); Eros presso un albero, donna (1). Scene generiche (5): giovani ammantati (2): due (1), tre (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo, due donne, giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); donna, giovane uomo nudo presso un monumento sormontato da un louterion, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) più figure disposte su livelli differenti intorno ad un elemento o ad un asse centrale, con parziale sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti, talora con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero orientale o donna seduti di t.q. su trono, rilievo roccioso o mantello con gambe incrociate o leggermente divaricate e talora con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di t.q., con mantello appoggiato ad un avambraccio e afferrato per un lembo con la mano opposta protesa; Nike stante con ramo di palma; Eros stante a gambe incrociate e col gomito poggiato su tronco d’albero; Eros retrospiciente in volo; Nike stante su carro in corsa; giovane uomo nudo con busto inclinato all’indietro, stante su carro in corsa. Influenze da parte dei P. di Tarporley (motivo del giovane uomo nudo, stante di t.q., con mantello appoggiato ad un avambraccio e afferrato per un lembo con la mano opposta protesa) e dell’ilioupersis (composizioni, rappresentazione di stele funerarie circondate da offerenti, disegno e postura delle figure, trattamento dei giovani uomini nudi, panneggi). Affinità con il P. Hoppin (motivo della figura che regge un ramo di palma). Approssimazione nel rendimento dei profili. In alcune figure f., acconciatura con sphendone e diadema ad alti raggi. Panneggi a fasci di pieghe fitte e sottili, con sporadico impiego di pieghe a uncino. mantelli talora avvolti in un rotolo attorno all’avambraccio e con orli evidenziati da uno spesso bordo scuro. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso sin., drappeggio trasversale sul busto e, intorno al braccio coperto, a lunga manica con lembo penzolante; nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Occasionale rappresentazione di figure di scorcio. Rappresentazione di elementi paesaggistici (albero, sassi, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (basamenti, monumento funerario con bacino su alto basamento). Nel campo, bucrani, phialai, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 206-207, nn. 122-128, tav. 65.3-4, Trendall, Cambitoglou, 1982, 1069-1070, Trendall, Cambitoglou 1991, 49, n. 117a.

cERAMicA ApuLA (Ap)

V 8 7 c Vicini nELLo sTiLE AL p dELL’iLioupERsis E AL g di ViEnnA 4013 (TAV 109 1-2) VAsi ATTRibuiTi 32 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ruvo di Puglia. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): montescaglioso. area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Oinochoai (19): forma 3 (12), forma 8 (5), forma 5 (1), indeterminate (1); lekythoi (4); crateri (3): calice (1), volute (1), indeterminati (1); lekanides (2); dinoi (1); idrie (1); piatti (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (5): giovane guerriero, Nike, Eracle, due donne (1); satiro che suona il flauto, Eracle, Dioniso, menade (1); Penteo in lotta contro due menadi (1); Edipo e la sfinge (1); donna, satiro, donna, Eros (1). Corteggio dionisiaco (13): komos con Dioniso (2); simposio con Dioniso (1); satiro che urina, Dioniso, donna (1); satiro e menade ai lati di Dioniso (1); satiro, Dioniso, satiro in corsa (1); komos (1); giovane uomo nudo e satiro in corsa (1); satiro e donna in corsa (1); satiro e menade in corsa (1); satiro (1); due satiri ai lati di una donna nuda (1); donna (1). Scene con Eros (5): giovane uomo nudo, donna con volatile ed Eros sul piede (1); Eros sulle spalle di una donna (1); Eros, donna (1); due eroti, satiro intorno ad una coppia su kline (1); Eros, papera (1). Scene generiche (18): donna, giovane uomo nudo (3); donna (2); due leoni che divorano un cervo (2); papera (2); giovane uomo nudo, donna presso un kalathos, giovane uomo nudo (1); due donne nude presso un louterion, donna (1); simposio (1); giovane uomo e nano in corsa (1); tre donne, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); giovane uomo nudo, donna nuda con volatile, donna (1); donna in corsa verso una stele (1); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a sette figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 3) numerose figure disposte su livelli differenti intorno ad un gruppo centrale. figure ricorrenti: giovane uomo semiammantato, giovane guerriero, donna, donna semiammantata o menade, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, basamento o kline con gambe incrociate e talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, talora retrospiciente, stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo o menade, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; giovane uomo nudo, stante di t.q. a gambe incrociate, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti; donna, satiro o Eros stanti, con piede poggiato su piattaforma, sperone roccioso o sostegno, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; satiro stante di t.q.; donna in movimento con busto curvo in avanti; Eros aggrappato alle spalle di una donna con un ginocchio flesso; donna o Nike stanti con benda nella mano sollevata; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline. Influenze da parte dei C. del G. di Vienna 4013 (figure stanti o sedute in atto di reggere un ramo di palma) e del P. dell’ilioupersis (disegno e postura dei giovani uomini nudi, motivo del giovane uomo nudo in atto di reggere una benda tenendo le braccia allargate, rendimento dei volti di t.q.). Affinità col P. Felton (rappresentazione di figure deformi e grottesche). Tratto spesso. Disegno sovente approssimativo. Nelle figure f., capelli di frequente raccolti sulla nuca in una coda molto prominente. nelle vesti, ricorrente impiego di bordi scuri. rappresentazione di donne che recano grappoli. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, sassi, alberello, tronco, viti, linee di terra e rilievi rocciosi indicati da file di grossi punti) e di animali reali ed esseri mostruosi (leoni, cane, lepre, cervo, caprone, Sfinge). Nel campo, bende, infule, fiore. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; ovoli; fila ondulata di punti e crocette con puntini in v.n.

Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 208-209, 441, nn. 129-143, 130a, 140a-b, tav. 66.2-3, Trendall, Cambitoglou 1982, 1050-1051, 1073, nn. 130b, 137a-c, Trendall, Cambitoglou 1983, 25-27, nn. 131a, 137d, Trendall, Cambitoglou 1991, 43-44, 50-51, nn. 130c-e, 130-1, 130-2, 133-1, 133-2, 140b1, tav. VII.1-3, Trendall, Cambitoglou 1992, 490.

V 9 p di ATEnE 1714 (TAVV 109 3-110 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (atene, mn, 1714). VAsi ATTRibuiTi 136 pRoVEniEnzE Apulia (37) – generiche (3); Peucezia (30): generiche (19), Ruvo di Puglia (6), Rutigliano (3), Bitetto (1), Ginosa (1); Messapia (2): generica (1), Rocavecchia (1); Daunia (2): canosa. campania (3): generiche. area tarantina (3): taranto (2), crispiano (1). Lucania (4) – conf. Peucezia: montescaglioso (1), timmari (1). area metapontina (1): cozzo Presepe. corsica (1): aleria. foRME VAscoLARi Crateri (91): a campana (52), a colonnette (29), a calice (7), a volute (3); pelikai (19); idrie (8); anfore (5); lebetes gamikoi (4); piatti (4); anfore di tipo panatenaico (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1); situle (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (8): Orfeo musico fra i Traci (1); morte di Orfeo (1); Atena con il gorgoneion, Ermes, Perseo, due donne, giovane uomo nudo (1); due amazzoni in lotta contro un grifo (1); Achille e Pentesilea (1); supplica di Crise ad Agamennone (1); presentazione di Pelope al cospetto di Enomao (1); grifo, leone (1). Corteggio dionisiaco (79): satiro e menade in corsa (26); komos con Dioniso (8); Dioniso, menade, satiro (5); donna e satiro ai lati di Dioniso (4); menade, satiro (4); komos (2); simposio con Dioniso (2); menade, Dioniso (2); satiro, donna (2); donna, giovane uomo nudo (2); Dioniso, giovane uomo nudo (1); Dioniso, due menadi, satiro (1); Dioniso, donna (1); due satiri ai lati di una menade (1); menade e giovane uomo nudo ai lati di Dioniso (1); satiro, donna, Dioniso, donna (1); simposio (1); Dioniso e Arianna su un carro trainato da un cervo, satiro (1); due satiri, menade (1); tre satiri, menade presso un edificio (1); due menadi ai lati di Dioniso (1); menade, satiro, Dioniso, menade (1); due satiri ai lati di una donna (1); giovane uomo, donna seduta su un altare, satiro (1); satiro, menade, giovane uomo nudo (1); satiro, due giovani uomini nudi (1); due donne ai lati di un satiro (1); satiro e donna presso un louterion (1); due giovani uomini nudi, donna (1); due donne, giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo nudo, satiro (1); donna presso un thymiaterion, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (6): Eros, donna, giovane uomo nudo (2); donna, Eros, giovane uomo nudo, donna (1); due donne e Eros ai lati di una coppia (1); due donne ai lati di Eros presso un louterion (1); Eros, donna (1). Scene generiche (169): giovani uomini ammantati (95): due (66), tre (28), quattro (1); donna, giovane uomo nudo (23); offerenti presso un naiskos (3); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (4); donna, due giovani uomini nudi (2); giovane uomo ammantato, donna (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); giovane uomo nudo, due donne (2); giovane uomo nudo e donna ai lati di un giovane uomo nudo (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); giovane uomo ammantato e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); tre giovani uomini nudi (1); quattro donne presso un louterion (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna, donna alla finestra (1); due donne, giovane uomo nudo, donna (1); donna, giovane uomo ammantato, giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna, donna (1); due donne, due giovani uomini (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un giovane uomo nudo e donna 103

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA in corsa (1); due donne ai lati di una stele (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna presso un altare (1); giovane uomo e donna ai lati di un altare (1); donna con papera, giovane uomo nudo (1); donna, due giovani uomini nudi (1); donna (1); donna in corsa (1); due donne in corsa verso un altare (1); giovane uomo nudo, donna seduta su un altare (1); donna, giovane guerriero, giovane uomo (1); giovane guerriero, donna presso un altare (1); giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (1); giovane guerriero presso un cavallo, donna (1); simposio (1); donna in corsa, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati e una donna presso una stele (1); giovane guerriero, donna, due giovani guerrieri (1); parte di donna e di giovane uomo nudo (1); busto f. (1); parte di donna (1); parte di giovane uomo ammantato (1); giovane uomo, donna, parte di figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) numerose figure disposte su livelli differenti intorno ad un gruppo centrale, con sovrapposizione di piani; 3) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizione di piani; 4) due o più figure disposte su livelli differenti ai lati di un naiskos, di una stele o di altro elemento centrale. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata, uomo orientale o satiro stanti, di profilo, di t.q. o di prospetto, talora con mano protesa o con oggetto nella mano sollevata; giovane uomo nudo, giovane guerriero, uomo semiammantato, uomo orientale o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su kline, klismos, diphros, rilievo, sperone roccioso, capitello, mantello o pelle, con gambe incrociate e mano protesa talvolta recante un oggetto; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline, con oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna in movimento, talora retrospiciente, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante a gambe incrociate, con busto di t.q. e gambe di prospetto; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo in movimento di t.q. da tergo con oggetto nella mano protesa; vecchio inginocchiato con entrambe le braccia protese; giovane uomo nudo o giovane uomo semiammantato e stante, talora a gambe incrociate e con gomito poggiato su pilastrino o a bastone; donna stante a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino o seduta di t.q., con una mano in atto di sollevare un lembo della veste o del mantello al di sopra della spalla; giovane guerriero nudo, donna, Eros o amazzone stanti, con piede poggiato su rilievo o roccia, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa talora in atto di reggere un oggetto; giovane orientale di prospetto con ginocchio poggiato su cumulo di massi, altra gamba protesa e braccio sollevato; donna in movimento con busto curvo in avanti ed entrambe le mani protese a reggere un oggetto; Eros in volo ad ali spiegate con benda in entrambe le braccia protese; giovane uomo nudo, stante di t.q. e talora a gambe incrociate, o giovane uomo nudo in movimento, con mantello appoggiato ad un avambraccio e afferrato per un lembo con la mano opposta protesa; donna stante con una mano sul fianco e l’altra protesa a reggere un oggetto; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa, e talora con oggetto nella mano protesa; satiro pugilatore; satiro in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con oggetto nella mano protesa; donna stante con braccio sollevato a sistemare il cottabo; amazzone semidistesa, con mano puntata al suolo, una gamba piegata al ginocchio e l’altra flessa; testa f. di profilo. Influenze da parte dei P. di Tarporley (motivo del giovane uomo nudo, stante di t.q., con mantello appoggiato ad un avambraccio e afferrato per un lembo con la mano opposta protesa, pianta stilizzata o pilastrino come elemento divisorio tra le figure), dei Lunghi Risvolti (motivo del giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline, raffigurazione di maschere sospese sul fondo), di Digione (panneggio dei giovani uomini ammantati rivolti a sin.) e dell’ilioupersis (disegno dei volti, trattamento dei giovani uomini nudi, acconciature, panneggi e decorazione delle vesti delle figure f., rappresentazione di naiskoi e stele funerarie circondate da offerenti, rappresentazione di teste f., decorazione accessoria). Affinità con i C. seguaci del P. di Tarporley – G. A (motivo della donna stante in atto di sistemare il cottabo) e con i C. vicini nello 104

stile al P. dell’Ilioupersis (motivo della donna stante con una mano sul fianco e l’altra protesa a reggere un oggetto). figure dalla corporatura piuttosto longilinea. capigliature a folti riccioli a rilievo, finemente definiti, che spesso coprono le orecchie. Nelle figure f., vesti e mantelli con panneggi ricchi di pieghe a uncino e di piccole pieghe a goccia; chitoni con panneggi a gruppi di sottili pieghe parallele; addensamento di brevi pieghe curvilinee in corrispondenza della cintura stretta in vita; decorazioni a sottile fascia scura laterale o a larga fascia scura centrale nelle vesti, a fasce con motivi ad onde correnti o a dentelli nei mantelli; nelle vesti delle donne in movimento, orli rigonfi e ondeggianti evidenziati da bordi scuri ondulati. Nelle figure m., frequente rappresentazione di gambe flesse con rotula sporgente e appuntita. Nei giovani uomini ammantati rivolti a sin., ampio drappeggio a fitte pieghe parallele attorno al collo e a parte del busto, evidenziato da una linea ondulata scura centrale; lembo corrispondente al braccio piegato sotto il mantello terminante con bordo scuro ondulato, sotto il quale si diparte una coppia di pieghe parallele verticali. nei giovani uomini ammantati rivolti a d., ampia sporgenza del braccio sottostante il mantello, impiego frequente di pieghe a uncino, lembo ricadente dalle spalle e orlo i. evidenziati da un bordo scuro fortemente ondulato. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone, strigile o corona. ricorrente rappresentazione di donne ammantate che recano phialai, ciste, corone e di figure che recano animali (cigno). Impiego dello scorcio nella rappresentazione di porte e soffitti e di sovraddipinture in bianco nella resa delle figure all’interno dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, ramoscelli, alberelli, piante stilizzate, cumuli di sassi, rocce stratificate delineate in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (interno di edifici colonnati, finestre con battenti chiusi o con battenti aperti da cui fuoriesce una testa f., porta con pensilina lignea, naiskoi su alto basamento decorato con fregio a phialai o a punti e meandri, stele su alto basamento talora sormontate da idrie). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; grande alabastron. Rappresentazione di animali reali e fantastici (cani, protomi di cavalli, cerbiatto, leone, cigno, grifo). Nel campo, maschere f. con bende, tralci d’edera, finestre prospettiche, stelle, bende, bucrani, timpani, phialai, ghirlande, halteres, dittici, palle, rosette, fiori, scudi rotondi (interi e a metà), vasi, diademi, cassette, ciste, arco. Sui crateri a colonnette, decorazione fitomorfa sul collo e, sul corpo, campo figurato delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. sui crateri a campana, campo figurato delimitato lateralmente da piccole palmette. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; palmette; onde correnti. iscRizioni P[o]QOS, AFRODITA, FRUX, IELOV, MViiiLOS, OI[NOMAOS], IPPODAMEIA (roma, mneVg, 18003). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 365-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 210-221, nn. 146-247, tavv. 67-69, Trendall, Cambitoglou 1982, 1051, 1067-1068, 1071-1073, nn. 197a, 199a-b, 210a, 218a, 240a, Trendall, Cambitoglou 1983, 25, 27, nn. 150a, 186a, 196a, 200a, 242a-b, Trendall 1989, 80-81, figg. 142-144, Trendall, Cambitoglou 1991, 44-45, 51-52, nn. 166a, 167a-b, 171a, 192a, 194a-b, 195a, 199c, 200b, 210b, 215a, 239a, 240b-c, tav. VII.4, Trendall, Cambitoglou 1992, 477, 484, 490, Lo Porto 1996b, 156-157, n. 3, tav. LXXII, Cambitoglou, Chamay 1997, 118, n. 44, Hurschmann 2003a, 49-50, tav. 30.1-3.

V 10 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di ATEnE 1714

V 10 1 p di VATicAno V 2 (TAV 111 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo [città del Vaticano, mge, 18029 (V 2)]. VAsi ATTRibuiTi 8

cERAMicA ApuLA (Ap) pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ruvo di Puglia. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): montescaglioso. area tarantina (1): taranto. campania (1) generica. foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); lebetes gamikoi (2); pelikai (2); oinochoai (2): forma 3 (1), forma 5 (1). soggETTi Scene con Eros (3): Eros, donna (1); donna nuda e donna presso un louterion, Eros (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di Eros (1). Scene generiche (11): donna, giovane uomo nudo (7); due giovani uomini ammantati (3); giovane uomo e donna ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 2) quattro figure collocate in due sezioni sovrapposte. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo ammantato o donna retrospicienti in movimento, talora con mano protesa; giovane uomo nudo o Eros, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccio proteso; giovane uomo nudo o donna stanti; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; donna semiammantata, seduta di t.q. su rilievo, con oggetti nelle mani protese; donna nuda in movimento con braccia protese; donna stante con piede poggiato su sperone roccioso e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Atene 1714 (disegno delle figure, panneggio e decorazione delle vesti f., panneggio dei giovani ammantati rivolti a d., grande fiore o pilastrino come elementi divisori tra le figure). Capigliature ricciute delineate da una linea molto ondulata. Nei volti, naso affilato e mento squadrato. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, ramoscelli, sassi, rocce stratificate, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (colomba). Nel campo, halteres, foglioline d’edera, rosette, phialai, benda, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 221, nn. 248-254, Trendall, Cambitoglou 1982, 1051, n. 254a.

V 10 2 p LAing dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a colonnette eponimo (newcastle-upon-tyne, Laing Gallery: Trendall, Cambitoglou 1978, 222, n. 258). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi crateri (3): a colonnette (3). soggETTi Scene generiche (4): donna, giovane guerriero (2); due giovani uomini ammantati (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, con oggetto nella mano protesa; donna stante con oggetti nelle mani protese; satiro retrospiciente in movimento con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa. Influenze da parte del P. di Atene 1714 (panneggio dei giovani uomini ammantati, pilastrino come elemento divisorio tra le figure). Tratto grossolano. Disegno approssimativo nel rendimento delle figure. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. nel campo, halteres, rettangoli con croce inscritta e punti. Sul collo dei vasi, decorazione fitomorfa in v.n.; sul corpo, campo figurato delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto.

cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 222, nn. 258-259.

V 10 3 ALTRi c (TAV 111 2)

Vicini nELLo sTiLE AL p di ATEnE 1714

VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (2), a colonnette (2), a volute (1); idrie (1). soggETTi scene mitologiche (1): achille e Pentesilea (1). Corteggio dionisiaco (5): Dioniso e menade in corsa (1); satiro, menade, Dioniso, menade (1); Nike, Dioniso (1); satiro e donna in corsa (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). scene con indigeni (1): donna, due giovani uomini (1). Scene generiche (7): giovani uomini ammantati (4): tre (2), due (2); donna e giovane uomo ai lati di un altare (1); donna, giovane uomo nudo (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo indigeno, giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetto nella mano protesa; donna o satiro stanti con oggetti nelle mani protese; amazzone retrospiciente in movimento con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; mezze figure di suonatore orientale di salpinx, di donna o di Nike stanti, con mano protesa talora in atto di reggere un oggetto; Eros in volo con oggetto nella mano protesa; amazzone a cavallo, retrospiciente, con braccio proteso; giovane guerriero nudo e stante, retrospiciente, con busto curvo in avanti ed entrambe le braccia protese; amazzone con ginocchio poggiato al suolo, altra gamba distesa e braccio sollevato; giovane uomo nudo, seduto di t.q. su mantello, con oggetto nella mano protesa; testa f. bifronte in cornice floreale. Influenze da parte dei P. di Sisifo (figura del suonatore di salpinx, amazzonomachie), dell’Ilioupersis e di Atene 1714 (disegno delle figure, motivo della testa f. in cornice floreale, mascheroni sulle anse dei crateri a volute, trattamento dei giovani uomini ammantati, panneggi). Teste talora rivolte verso il basso o rappresentate di t.q. Nei volti, occhi di forma allungata, ampia arcata sopracciliare, labbra indicate da un tratto ricurvo verso il basso. Vesti talora decorate con spessi bordi scuri. Nei panneggi, soprattutto delle vesti f., uso frequente di pieghe a goccia. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, sassi, linee di terra indicate da una fila, semplice o duplice, di punti). Nel campo, vasi, phialai. sul collo del cratere a volute con achille e Pentesilea (ginevra, coll. m.: trendall, Cambitoglou 1978, 222-224, n. 260), meandro prospettico. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Lo Porto 1973a, 189, n. 2, tav. XXXVII.5,2, Trendall, Cambitoglou 1978, 222, nn. 255-257, 260, Trendall, Cambitoglou 1982, 1052, nn. 257a, 259a.

V 11 c

dEL g dEL poppAnTE – sALTing

V 11 1 p dEL poppAnTE (TAV 111 3-4) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di scene di allattamento sulle lekythoi schiacciate eponime [Londra, BM, 1846.09-25.13 (F 107); Taranto, MAN, 4530]. 105

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Lekythoi (3); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Era allatta Eracle (1); Afrodite allatta Eros (1). scene con eros (1): donna, coppia, erote, donna, erote presso un louterion (1). scene generiche (1): suonatrice di arpa, parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti numerose figure disposte su vari livelli spesso sfalsati tra loro, con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su rilievo, klismos o kline, talora con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; donna o Eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; figura alata (Iride, Nike?) stante di t.q.; giovane uomo nudo stante a gambe incrociate di prospetto, con mantello avvolto intorno ad una mano, gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; donna incedente di t.q. con oggetti nelle mani protese; Eros inginocchiato col busto di t.q.; Eros stante sulle gambe parzialmente piegate col busto piuttosto curvo in avanti e braccia protese. Influenze da parte dei P. dell’Ilioupersis e di Atene 1714 (composizioni, disegno delle figure, in particolare dei seni, postura delle figure stanti, panneggi). Tratto fluido ed elegante. Notevole cura del dettaglio e gusto per gli elementi ornamentali. figure dall’aspetto monumentale, a volte con teste di dimensioni maggiori rispetto al corpo. capigliature a folti riccioli distinti. nelle teste m., indicazione delle basette. Frequente rappresentazione di volti di t.q. e di prospetto, caratterizzati da occhi grandi con pupilla rotonda tangente alle palpebre curvilinee, pronunciata linea del naso, bocca piccola con labbro s. ad M. Teste spesso inclinate verso il basso. Predilezione per la decorazione delle vesti con motivi a puntini, cerchietti, stelline, meandri e spessi bordi scuri continui o merlati. Nei chitoni velificati, panneggio a fitte e sottili pieghe parallele. Nelle altre vesti, panneggi morbidi con abbondante impiego di pieghe curvilinee e a goccia. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, sassi, linee di terra indicate da file semplici o duplici di punti) e di animali (felino). Nel campo, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 394-395, nn. 1-4, tav. 137.1, Trendall, Cambitoglou 1982, 1068, Trendall, Cambitoglou 1983, 55, Trendall, Cambitoglou 1991, 102, Trendall, Cambitoglou 1992, 484.

V 11 2 c

Vicino nELLo sTiLE AL p dEL poppAnTE

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Crateri (1): a calice (1); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (1): komos con Eros (1). scene con eros (1): eros, due donne, testa di donna (1). scene generiche (1): tre giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a quattro figure disposte sullo stesso livello, con leggere sovrapposizioni di piani e con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. Figure ricorrenti: giovane ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; donna, talora retrospiciente, stante di t.q.; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, con mano protesa talora recante un oggetto; Eros di t.q. in volo, con oggetto nella mano protesa; donna e figura ammantata retrospicienti, in movimento; satiro (?) in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante con oggetto nella mano protesa. 106

Affinità con i C. dei G. di Pittsburgh e di Barletta (trattamento dei giovani uomini ammantati), con il P. del Poppante (trattamento delle capigliature e dei volti di t.q., drappeggi sul busto delle figure f. e trattamento dei seni) e con le opere della fase iniziale del P. di Licurgo (composizioni, disegno delle figure). Nelle figure f., seni con capezzoli sporgenti, predilezione per acconciatura con capelli raccolti in un alto chignon sulla sommità del capo e capelli sciolti sulle spalle. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di figure che recano rami di palma. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, grandi fiori, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, ghirlanda, finestra prospettica, pinax iscritto, corona, bende. Al di sotto del campo figurato, serie di palmette; meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. iscRizioni su pinax, i- i[..] IHIWIO (Madrid, MAN, 1999/99/121, già Melbourne, Coll. Geddes, a 5:7). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 395-396, n. 5, tav. 137.2-4, Trendall, Cambitoglou 1991, 104, n. 5a.

V 11 3 p sALTing (TAV 112 1-3) dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui si conservava originariamente la pelike eponima (Londra, VAM, 2493.1910, già coll. salting). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Pelikai (5); lebetes gamikoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1); situle (1). soggETTi Scene mitologiche (3): due donne ai lati di Dioniso e Arianna su kline, Eros (1); Borea e Orizia (1); Paride ed Elena (1). Corteggio dionisiaco (2): due satiri ai lati di Dioniso (1); due menadi, satiro (1). Scene con Eros (5): donna e giovane uomo nudo ai lati di Eros e donna (2); Eros, donne, giovane uomo nudo (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di Eros e donna su klismos (1). Scene generiche (5): due giovani uomini nudi ai lati di una donna (2); giovane uomo, due donne (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1); giovane uomo ammantato e donna ai lati di un giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) da quattro a cinque figure disposte su due livelli differenti; 3) un gruppo di due figure in cornice floreale. figure ricorrenti: giovane uomo semiammantato, donna, donna nuda, donna semiammantata o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, klismos, diphros, kline, altare o sperone roccioso, con gambe incrociate, divaricate o unite e talora con oggetto nella mano protesa; donna protesa all’indietro ad abbracciare un giovane uomo nudo, entrambi semidistesi su kline; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane uomo orientale nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e mani protese spesso recanti oggetti; donna seduta di prospetto con gambe unite; giovane uomo semiammantato, donna o satiro stanti, con oggetto nella mano protesa; Eros in volo, di profilo o di prospetto, con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti con piede poggiato su rilievo, cista o plinto, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna o figura alata (Borea) in movimento con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; donna stante col busto molto inclinato e braccia protese a reggere un oggetto; donna stante a gambe incrociate di prospetto e oggetto nella mano protesa; donna accovacciata. Influenze da parte dei P. dell’Ilioupersis e di Atene 1714 (composizioni, disegno delle figure, in particolare dei seni, postura delle figure stanti, panneggi, motivo della

cERAMicA ApuLA (Ap) figura seduta su klismos). Affinità con i P. del Poppante (trattamento dei volti, soprattutto di quelli di t.q.), delle Situle di Dublino, di Ruvo 423 e di Ruvo 425 (ricca ornamentazione floreale). disegno preciso, accurato ed elegante. Predilezione per composizioni varie e complesse, per i dettagli decorativi e per le ornamentazioni floreali. Frequente rappresentazione di volti di t.q. o inclinati verso il basso. Panneggi indicati da densi fasci di pieghe sottilissime. Nelle vesti e nei tessuti d’arredo, predilezione per bordi scuri anche molto spessi, semplici o a onde correnti; vesti f. con duplice fascia scura laterale. Rappresentazione di figure che recano corone, phialai, rami di palma e animali (volatile, cigno). occasionale impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piantine a foglie ricurve, sassi, sperone roccioso, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (anatra, colombe, passerotti). Nel campo, kalathos, bende, rosette, palle, phiale, finestra prospettica, stella, rotella dentata, tralci di mirto, cespo di acanto e tralci vegetali. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 396-397, nn. 6-13, tav. 137.5-6, 138.1-4, 139.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 55, Trendall 1989, 80, fig. 145, Trendall, Cambitoglou 1991, 102, Trendall, Cambitoglou 1992, 506.

V 11 4 c Vicini nELLo sTiLE Ai p dEL poppAnTE E sALTing (TAVV 112 4-113 1) VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (2), a calice (1), a volute (1); pelikai (2); lebetes gamikoi (1). soggETTi Scene mitologiche (4): punizione di Teseo e Piritoo (1); Afrodite punisce Eros (1); figura alata, figura ammantata, testa (1); grifo, cigno, leone (1). Corteggio dionisiaco (3): libagione (1); parte di satiro che suona l’aulos, parte di menade (1); due eroti, due satiri e menade intorno a Dioniso e Arianna (1). Scene generiche (2): donna, donna su klismos (1); parte di giovane uomo con cetra, donna con aulos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, uomo o donna seduti di t.q. su rilievo, mantello, pelle ferina o klismos con gambe leggermente divaricate o incrociate e mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti di t.q. con oggetti nelle mani protese; satiro, talora retrospiciente, di t.q. da tergo, stante o in movimento; donna stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo in posizione inginocchiata di t.q.; Furia con corpo di prospetto, gamba flessa e mano protesa; Eros stante con braccia sollevate; giovane uomo semiammantato con piede poggiato su plinto, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; Eros in volo con benda nelle mani protese; Eros stante con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa. Affinità con i P. dell’Ilioupersis, di Atene 1714 e C. vicini nello stile (composizioni, disegno delle figure, rappresentazione di volti di t.q. e inclinati verso il basso, panneggi) e con i C. del G. del Poppante – Salting (composizioni, disegno delle figure, in particolare quelle f., panneggi e decorazione delle vesti, gusto per la ricca ornamentazione). Rappresentazione di personificazioni (Furia) con volti fortemente caratterizzati in senso grottesco. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, piantine a foglie ricurve, albero, gruppi di sassi, roccia cava delineata con profilo a festone in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (colomba). Nel campo, bende, mantelli ripiegati, rosetta, tralcio, cratere a campana, phiale, petaso, lagobolon.

Sul collo del cratere a volute, raffigurazione di grifo e leone affrontati ai lati di un cigno di prospetto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 397-398, nn. 14-15, tav. 139.3, Frel, True 1983, 83, 85, nn. 207, 230, 232, Trendall, Cambitoglou 1991, 103, Trendall, Cambitoglou 1992, 485, Jentoft-Nilsen, Trendall 1994, 24-25, 28, tavv. 269, 270.1, 271.2, Smallwood, Woodford 2003, 89-90, tav. 57, n. 65.

V 11 5 c

dEL g dELLA pELikE di yALE

(TAV 113 2)

dEnoMinAzionE dalla forma e dal luogo di conservazione del vaso eponimo (new haven, Yale university, 258). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Pelikai (4); oinochoai (2): forma 1 (2); piatti (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Apollo e Marsia (1); Afrodite trasportata da due eroti (1). corteggio dionisiaco (1): due menadi ed eros intorno a dioniso (1). Scene con Eros (6): Eros (1); Eros, due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo ammantato, donna con cetra, giovane uomo ammantato, eros (1); donna, Eros, due donne (1); giovane uomo nudo, donna con volatile, Eros, donna presso un thymiaterion (1); Eros, donna, due donne ai lati di un cigno (1). Scene generiche (3): giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1); due donne (1); donna e giovane uomo ai lati di una stele, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con frequente inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 2) due figure disposte ai lati di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, cumulo di sassi, mantello o pelle ferina, con gambe leggermente divaricate o incrociate e spesso con oggetto nella mano protesa; citaredo, donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetto nella mano protesa; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna stante con gomito poggiato su pilastrino; donna stante di prospetto a gambe incrociate, appoggiata ad un louterion; giovane uomo ammantato e stante di t.q. con mano protesa; Nike in movimento con corona nella mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. Salting (composizioni, trattamento delle figure sedute, drappeggio e decorazione delle figure f.). Nei profili, tratti angolosi. Ricorrenza di volti di t.q. o inclinati verso il basso. Nelle figure stanti, panneggi a fasci di pieghe spesso rettilinee e ad andamento verticale e diagonale. Nelle vesti f., duplice fascia scura verticale centrale; nella veste del citaredo, fascia verticale centrale a reticolato. Rappresentazione di giovani uomini nudi che recano “xilofoni” e di figure che recano rami di palma. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantina con foglie ricurve, grandi fiori, alberelli, ramoscelli, cumuli di sassi, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (cerbiatto, volatile, cigno). Nel campo, foglie d’edera, rosette, bende, pelle maculata, cista, corona, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini o punti sui lati, a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. 107

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 398-399, nn. 16-21, tav. 139.4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1064, 1074, n. 16a, Trendall, Cambitoglou 1991, 103.

V 11 6 c

Vicini nELLo sTiLE AL g dEL poppAnTE-sALTing

V 11 6 a c

dEL g di oXfoRd g 269

(TAV 113 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Oxford, am, g 269). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Pelikai (2); lebetes gamikoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (2): giovane uomo nudo ed Atena ai lati di Nike ed Eracle, Eros (1); Europa e il toro (1). Scene con Eros (4): Eros, donne presso un louterion (1); Eros, due donne, giovane uomo (1); Eros, due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo, danzatrice, donna, eros (1). scene generiche (2): donna, giovane uomo nudo (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa di profilo; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con frequente inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 3) varie figure disposte su due livelli differenti. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane semiammantato, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, toro, roccia o diphros, con mano protesa spesso recante un oggetto; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di t.q. e appoggiato al bastone, con mantello avvolto intorno a una mano e oggetto nell’altra mano protesa; donna o Nike stanti con oggetto nelle mani protese; donna nuda e stante, col corpo parzialmente piegato sulle gambe e oggetto nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; donna retrospiciente e stante di t.q., con gomito poggiato su pilastrino; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; testa f. di profilo verso sin. Affinità con il P. Varrese (disegno delle figure, drappeggio sul busto delle vesti f., drappeggio dei mantelli avvolti intorno alle mani dei giovani uomini nudi), con i P. del Poppante e Salting (composizioni, disegno delle figure, rappresentazione di volti di t.q., disegno di volti e capigliature delle figure f., panneggi e decorazioni delle vesti) e con i P. delle Situle di Dublino e di Licurgo (capigliature a lunghi riccioli distinti sciolti sulle spalle). Rappresentazione di volti di t.q. o inclinati verso il basso. Nelle vesti f., duplice fascia scura verticale centrale; in quelle trasparenti, incrocio di fasci di pieghe diagonali convergenti ed effetto a vortice della balza i. Rappresentazione di donne che recano “xilofoni” e di figure che recano phialai, corone e animali (civetta). occasionale impiego di una pianta stilizzata come elemento divisorio tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, roccia con cavità interne circolari delineate in v.n., linee di terra indicate da file di punti), animali (colombe, toro, civetta) e oggetti d’arredo (louterion su mezza colonna dorica, tavolino). nel campo, rosette, gruppi di punti, foglie d’edera, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini agli angoli o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante . Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 399-400, nn. 22-26, tav. 140.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 55, Trendall, Cambitoglou 1991, 103, Trendall, Cambitoglou 1992, 491. 108

V 11 6 b c

Vicini nELLo sTiLE AL g di oXfoRd g 269

(TAV 113 4)

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (1): a calice (1); piatti (1). soggETTi scene a “soggetto tragico” (1): morte di Penteo (1). Scene a soggetto comico (1): tre suonatori di flauto ai lati un altare (1). Corteggio dionisiaco (1): satiro che suona il flauto, due menadi ai lati di Dioniso (1). scene generiche (1): due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da quattro a cinque figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o sileno seduti di t.q. su mantello o pelle ferina con gambe incrociate e mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo ammantato, giovane uomo semiammantato o donna stanti; donna stante con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; attore in costume comico, donna o menade in movimento di profilo o di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, retrospiciente, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano protesa; menade in movimento con testa all’indietro e mano sollevata; attore in costume comico stante, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti; auleta accovacciato. Influenze da parte del P. Felton (rappresentazione di performance comica). Affinità con i c. del g. del Poppante - salting (disegno dei volti, panneggi). Accurata rappresentazione di volti di t.q. Frequente inclinazione delle teste verso il basso. Capigliature a riccioli distinti. Nelle vesti, decorazioni con motivi a puntini e a cerchietti; nelle vesti f., duplice fascia scura verticale al centro. Nei mantelli, bordi scuri, talora piuttosto spessi, o dentellati. Nei costumi degli attori, impiego frequente di brevi pieghe curvilinee e di pieghe a uncino. Rappresentazione di elementi paesaggistici (pianta, ramoscello, albero) ed architettonici (nella raffigurazione di performance comica, palcoscenico ligneo dotato di scala d’accesso centrale e sostenuto da colonne ioniche cui sono fissati tendaggi decorati con svastiche, rosette puntinate e spessi bordi dentellati). Impiego dello scorcio (scala d’accesso al palcoscenico). Nel campo, benda, bucranio con infula. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; palmette. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 400, nn. 27-28, tav. 140.5, Trendall, Cambitoglou 1982, 1069, Trendall, Cambitoglou 1991, 103, Trendall, Cambitoglou 1992, 488.

V 11 7 c

dEL g di nApoLi 3231

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima [Napoli, man, 81392 (h 3231)]. VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Pelikai (2); skyphoi (2). soggETTi Scene mitologiche (2): Apollo e Marsia (1); ratto del Palladio (1). scene con eros (1): parte di due donne, eros (1). Scene generiche (3): donna, donna alla finestra, coppia su kline (1); parte di donna, parte di donna che suona l’arpa (1); parte di tre donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello con inserzione di un’ulteriore figura ad un livello più alto e con sovrapposizione di

cERAMicA ApuLA (Ap) piani; 2) numerose figure disposte su livelli differenti intorno a una struttura o a un personaggio centrale, con occasionale sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo o uomo semiammantato, donna o Nike, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo o acroterio con gambe incrociate, leggermente divaricate o unite e oggetto nella mano protesa; guerriero o sacerdotessa retrospicienti, in movimento col busto di prospetto o di t.q., gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa di prospetto e oggetto nella mano protesa; donna o Nike in movimento con oggetto nelle mani protese; donna nuda con busto in torsione all’indietro e braccia protese ad abbracciare un giovane uomo semiammantato, entrambi semidistesi su kline; giovane guerriero retrospiciente, in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e gomito poggiato sul ginocchio; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. da tergo; satiro seduto su pelle ferina con gambe incrociate, busto curvo in avanti e mano portata alla fronte. Affinità con i C. del G. del Poppante – Salting (disegno dei volti, panneggi). Frequente rappresentazione di volti di t.q. e di teste inclinate verso il basso. Nei volti, duplice linea delle sopracciglia, occhi di forma allungata con pupilla resa mediante un grosso punto, bocca piccola con linea delle labbra rivolta verso il basso. Capigliature a riccioli e onde nettamente distinti. nelle vesti, panneggio a fasci paralleli di pieghe ad andamento rettilineo o diagonale, spesso spezzate; impiego ricorrente di pieghe a goccia e di spessi bordi scuri. Rappresentazione di teste sporgenti da finestre. Impiego dello scorcio (prospetto di tempio, soffitto, scudo). Ricorrente impiego di ombreggiature. Rappresentazione di elementi paesaggistici (albero, gruppi di sassi, rilievi e linee di terra indicati da file di punti) ed architettonici (tempio ionico tetrastilo con altare, finestra) e di animali (cani, capra). nel campo, situla, pelle ferina, siringa. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o agli angoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 401, nn. 29-31, Trendall, Cambitoglou 1991, 103.

V 12 c

dEL g dELLE siTuLE di dubLino

V 12 1 p dELLE siTuLE di dubLino (TAV 114 1-4) dEnoMinAzionE Dalla forma e dal luogo di conservazione dei vasi eponimi [Dublino, MN, 1917.46 (J 520); 1880.1106 (J 519)]. VAsi ATTRibuiTi 21 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Situle (9); crateri (5): a calice (2), a campana (2), a volute (1); idrie (3); dinoi (2); lebetes gamikoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene mitologiche (10): morte di Penteo (2); testa di Medusa (2); amazzonomachia (1); titanomachia (1); Paride ed Elena (1); Dioniso, Maron (1); Europa e il toro (1); testa di orfeo (1). Corteggio dionisiaco (13): due menadi ai lati di Dioniso, satiro (2); simposio (2); simposio con Dioniso (1); simposio con Dioniso e Arianna (1); satiro e due donne ai lati di Dioniso (1); satiro e menade ai lati di Dioniso (1); satiro e menade presso un thymiaterion, Dioniso (1); menade, satiro, Dioniso, menade (1); menade e satiro ai lati di Dioniso, Eros (1); menade (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (3): Eros, donna (1); Eros, giovane uomo e donna ai lati di una coppia (1); giovane uomo nudo, donna, due eroti, donna (1). Scene con Nike (2): Nike (1); Nike su biga (1).

Scene generiche (8): donna e giovane nudo in corsa (3); donna, giovane uomo nudo (2); tre giovani uomini ammantati (2); due donne ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte ai lati di una stele funeraria; 4) due o più figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizione di piani; 5) numerose figure disposte su due livelli differenti e, nell’ambito di ciascuno di essi, su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane uomo semiammantato, giovane uomo orientale, donna, donna semiammantata o satiro, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, roccia o kline con gambe leggermente divaricate, incrociate o accavallate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti in una o entrambe le mani protese; donna ammantata stante; donna ammantata e stante di t.q. o di prospetto con mano protesa; donna, menade, satiro, Eros o paniskos, talora retrospicienti, in movimento con oggetto nella mano protesa; fanciullo, donna, satiro o paniskos, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa di prospetto e oggetto nella mano protesa o sollevata; giovane uomo semiammatato, talora retrospiciente, semidisteso su coltri e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o figura alata (Iride, Eros) stanti con piede poggiato su rilievo o roccia, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa; giovane guerriero o menade in movimento di t.q. da tergo con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e arma nella mano sollevata; donna retrospiciente di t.q. da tergo, in movimento sulla punta dei piedi; giovane uomo nudo di prospetto con un ginocchio poggiato su rilievo, altra gamba distesa e braccia allargate; donna o satiro stanti a gambe incrociate col gomito poggiato su pilastrino; satiro stante col corpo leggermente piegato sulle gambe flesse e oggetto tra le mani protese; giovane guerriero retrospiciente, stante di t.q., con busto di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e spada nella mano sollevata; amazzone a cavallo con busto di prospetto e lancia nella mano sollevata; donna stante con mano sollevata a sistemare il piattello di un cottabo; menade in movimento con testa all’indietro; Pan retrospiciente, prono di t.q. e con braccio proteso; Nike su carro in corsa; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; Nike in volo di prospetto con corona nelle mani protese e in cornice floreale; testa alata di figura orientale di profilo; testa di Medusa di profilo emergente da corolla o da cespo di acanto in cornice floreale; menade retrospiciente danzante sulle punte su cespo di acanto e in cornice floreale, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Affinità con il C. vicino nello stile al P. del Poppante (acconciature f.) e con i P. di Licurgo (trattamento delle capigliature a lunghi riccioli) e branca (trattamento delle capigliature a corti riccioli). Frequente rappresentazione di volti di t.q. In essi, occhi con grande pupilla circolare nera tra palpebre non tangenti, sopracciglia lunghe e rivolte verso il basso. Resa espressiva dei volti mediante sopracciglia inclinate e indicazione delle rughe della fronte. capigliature a folti riccioli distinti con effetto a raggiera lungo i contorni talora risparmiati o con lunghi riccioli sciolti sulle spalle. Nelle figure f. e di eroti, ricorrente acconciatura con capelli raccolti in un alto chignon sulla sommità del capo, sphendone o kekryphalos e diadema ad alti raggi; seni separati, alti e rotondi. Predilezione per la decorazione di vesti, mantelli e tessuti d’arredo mediante bordi scuri semplici o a dentelli, fasce a onde correnti, motivi a puntini, a stelline o floreali. Rappresentazione di vesti in tessuti leggeri variamente ornati; pelli ferine maculate e alte cinture borchiate rese con impiego di sovraddipinture. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di prospetto, ricorrenza dei tipi CR e CL; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure, anche intere, inserite in cornici floreali, e di figure che recano torce, ciste, corone, vassoi e phialai di offerte e strumenti musicali (timpani). rappresentazione di elementi paesaggistici (piantina, ramoscello, grandi fiori, alberelli, roccia cava con profilo sinuoso in parte sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file semplici o più spesso duplici di punti), architettonici (stele su alto basamento) e d’arredo (tavolini). Rappresentazione di animali reali e fantastici (toro, 109

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA grifi). Nel campo, crateri a calice, bende, corone, phialai, altri vasi, rosette, tralci di vite (con foglie provviste di nervature), grappoli, bucranio, kidaris, ghirlanda, lira, ramoscello. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e punti o triangolini negli spazi intermedi; grandi palmette. iscRizioni AFRODITH, ERWS, I-EIRHNH, P[E]IQW, MARWN, DIONUSOS (ginevra, MAH, A 1998-301); I-UPERIWN (New York, MMA, 19.192.81,6,13,17). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 402-403, nn. 33-39a, tavv. 141.1-4, 142.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1065, nn. 37a-b, Trendall, Cambitoglou 1983, 55, n. 34a, tav. VI.1-3, Trendall 1989, 80, fig. 146, Trendall, Cambitoglou 1991, 102-106, nn. 34b-c, 35b-c, 35-1, 35-2, 35-3, 39b, tavv. XXI.3-4, XXII.1-4, Trendall, Cambitoglou 1992, 484, 489, 490, 492, Schauenburg 1995f, 68-69, n. 27.

V 12 2 p di RuVo 423 (TAV 115.1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima [ruvo di Puglia, MAN Jatta, 36734 (J 423)]. VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Anfore (2); crateri (1): a volute (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (9): Nereidi con le armi di Achille (2); grifi che attaccano un cervo (2); amazzonomachia (1); Apollo e Marsia (1); combattimento tra leone e grifo (1); leone e grifo che attaccano un cervo (1); due grifi ai lati di un toro (1). scene a “soggetto tragico” (1): antigone e creonte presso il tempio di eracle (1). Scene generiche (12): testa f. (6); offerenti presso un naiskos (5); due donne ai lati di una giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due o più figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizioni di piani; 3) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizioni di piani; 4) numerose figure disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro o su due livelli differenti intorno ad un naiskos o ad un tempio centrale, con occasionali sovrapposizioni di piani. Sulle anfore di tipo panatenaico, corpo frequentemente ripartito in due registri figurati separati da un’ampia fascia decorata. Figure ricorrenti: giovane uomo, giovane uomo nudo, donna o figura alata, talora retrospicienti, seduti di t.q. su klismos, diphros, rilievo, mantello, roccia o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o donna ammantata stanti di t.q. o, meno frequentemente, di prospetto, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; vecchia, fanciullo, fanciulla o satiro stanti; donna, talora retrospiciente, in groppa ad animale marino o seduta o semidistesa su di esso, talora con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero o amazzone, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa o leggermente piegata e oggetto nella mano sollevata; amazzone a cavallo con busto di t.q. e lancia nella mano sollevata; giovane uomo semiammantato e stante, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti; vecchio re o vecchio re orientale ammantato e stante, appoggiato allo scettro 110

con busto leggermente curvo in avanti; donna retrospiciente in movimento; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti a gambe incrociate con gomito poggiato a bastone, colonna, pilastrino o stele; citaredo di prospetto danzante sulle punte; giovane uomo nudo seduto di t.q. con piede poggiato su rilievo; testa f. di prospetto o di t.q. emergente da cespo di acanto o da corolla in cornice floreale. Affinità con i P. Salting (gusto per gli elementi ornamentali) e delle Situle di Dublino (composizioni, disegno delle figure, disegno dei volti di t.q., panneggi e decorazioni delle vesti) e con i c. del g. di oxford g 269 (trattamento delle vesti f. di tessuto leggero con effetto a vortice nella balza i.). Frequente rappresentazione di volti di t.q. e di teste fortemente inclinate verso il basso o lateralmente. Predilezione per la ricca decorazione delle vesti, in particolare di personaggi di alto rango e di origine orientale, con motivi a cerchietti, meandri, stelline, palmette. Nelle vesti f. di tessuto leggero, effetto a vortice della balza i. Rappresentazione di figure che recano ciste, grappoli e cassette aperte. Rendimento prospettico di edifici (tempio tetrastilo ionico) e frequente impiego dello scorcio. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi, alberelli, sassi, sperone roccioso talora con cavità interne circolari a v.n., roccia cava con profilo sinuoso in parte sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di punti) ed architettonici (naiskoi, a volte su basamento basso o alto e decorato con testa di figura orientale di prospetto tra palmette, tempio tetrastilo ionico). rappresentazione di animali reali e fantastici (cavalli, leoni, cervidi, delfini, pesci, toro, cane, grifi, cavalli marini, mostri marini) e di esseri mostruosi (scilla), con gusto dell’ornamentazione nella resa dei dettagli interni. Nel campo, dischi quadripartiti, bende, phialai, cista, corona, palla. Sui mascheroni del cratere a volute, teste f. di prospetto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante o a quadrati con trattini sui lati e con croce inscritta e punti negli spazi intermedi; ovoli. iscRizioni ISMHNH, AIMWN, ANTIGONH, HRAKLES, KRAWN [ruvo di Puglia, man Jatta, 36734 (J 423)]. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 403-404, nn. 40-43, tav. 142.3-5, Trendall, Cambitoglou 1982, 1970, Trendall, Cambitoglou 1983, 55, Trendall 1989, fig. 147, Trendall, Cambitoglou 1991, 103, Trendall, Cambitoglou 1992, 478.

V 12 3 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di RuVo 423

(TAV 115 2-4)

VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Loutrophoroi (2); lekythoi (1); pelikai (1); piatti (1); situle (1). soggETTi Scene mitologiche (5): Nereo e Teti, Nereidi (1); consegna delle armi ad Achille (1); Paride ed Elena (1); amazzonomachia (1); Bellerofonte in lotta contro la Chimera (1). Corteggio dionisiaco (2): due menadi ai lati di Dioniso, Eros (1); Dioniso e Arianna su kline, flautista, satiro (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (6): testa f. (2); due donne, danzatrice ammantata (1); donna in corsa (1); testa alata con berretto frigio (1); due leoni, cinghiale, leone, cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) numerose figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizioni di piani; 3) numerose figure collocate in sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizioni di piani. Sulla loutrophoros, corpo ripartito in due registri figurati separati da un’ampia fascia decorata.

cERAMicA ApuLA (Ap) figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo o uomo semiammantato, donna o donna nuda, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, plinto, diphros, mantello o coltri, con gambe incrociate o leggermente divaricate e mano protesa a volte recante un oggetto; vecchio re orientale seduto di t.q. su rilievo con gambe incrociate e mano sollevata a sostenere la testa china; donna nuda o donna ammantata, talora retrospicienti, sedute o aggrappate al dorso di un animale marino, a volte con oggetto nella mano protesa o sollevata; giovane guerriero nudo o amazzone stanti di prospetto, talora retrospicienti, con busto in torsione, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero nudo o amazzone a cavallo con busto di t.q. e lancia nella mano sollevata; amazzone, di profilo o di prospetto, accovacciata su una gamba, con braccio sollevato od oggetto nelle mani protese; giovane guerriero nudo in movimento di t.q. da tergo sulle gambe parzialmente piegate e oggetti nelle mani sollevate o protese; giovane guerriero orientale stante di t.q. da tergo con mano sollevata nel gesto dell’aposkopein; giovane guerriero indigeno in movimento con oggetto nella mano protesa; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto con piede puntato all’indietro e braccia allargate; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con mano protesa nel segno deittico; giovane guerriero orientale o donna stanti con piede poggiato su rilievo o cista, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa a reggere un oggetto o nel gesto dell’aposkopein; danzatrice ammantata in movimento di t.q.; giovane guerriero nudo, satiro o paniskos, di profilo o di prospetto, con un ginocchio poggiato al suolo o sul dorso di un animale marino e altra gamba distesa; giovane guerriero orientale retrospiciente, stante di prospetto a gambe incrociate e con gomito poggiato su kalathos; satiro in movimento con oggetto nella mano protesa; paniskos stante con zampa poggiata su rilievo, corpo parzialmente rannicchiato e braccio proteso; Eros in volo con corona nelle mani protese. Affinità con i P. Felton (motivo della danzatrice ammantata), di Ruvo 423, di Licurgo e dei C. del G. dell’Orfeo di Milano (composizioni, disegno delle figure, disegno dei volti di t.q., teste molto inclinate verso il basso o lateralmente, panneggi e decorazioni delle vesti). Nei panneggi, impiego molto frequente di pieghe a goccia. Rappresentazione di donne che recano “xilofoni”. Frequente impiego dello scorcio. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, alberi, ramoscelli, sassi, speroni, costoni o archi rocciosi con contorno polilobato in parte sovraddipinto in bianco, onde, linee di terra indicate da file semplici, o più spesso duplici, di punti o linee sottili) e di animali reali e fantastici (delfini, pesci, molluschi, volatile, cavallo marino, mostro marino, Pegaso, Chimera). Nel campo, rosette, phialai, ciste, bende, elmi crestati, tralcio di vite, ghirlanda, situla, stella. Al di sotto del campo figurato, meandri, talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, a quadrati con croce inscritta e punto in ciascun quadrante, a quadrati quadripartiti con quadratino in ciascun quadrante o a quadrati campiti a scacchiera; rosette; ovoli; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 404, nn. 44, 44a, Trendall, Cambitoglou 1982, 1065, n. 44b, Trendall, Cambitoglou 1983, 55, Trendall, Cambitoglou 1991, 103, 106-107, nn. 43a-b, 44-1, tavv. XXIII.1-4, XXIV.1-4, Trendall, Cambitoglou 1992, 486.

V 13 c

dEL g dEL V And A

V 13 1 p dEL V And A (TAV 116 1) dEnoMinAzionE Dalle iniziali del Victoria and Albert Museum di Londra in cui si conserva la pelike eponima (inv. 4799.1901). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia.

foRME VAscoLARi Oinochoai (1): forma 1 (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (1): Ermes (?), due donne, giovane uomo nudo, donna (1). Scene con Eros (1): donna e donna nuda ai lati di Eros che versa acqua in un louterion (1). Scene generiche (2): due donne (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna seduta di t.q. su rilievo, basamento o diphros con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o donna nuda stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros stante con gambe leggermente piegate, busto curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; testa f. di prospetto. Affinità con i C. del G. di Oxford G 269 (raffigurazione di louterion su plinto), col P. delle Situle di Dublino (nelle figure f., trattamento dei seni) e con altri C. vicini nello stile al P. chamay (trattamento delle teste f. di prospetto). Disegno meno accurato e dettagliato delle figure. Nelle figure f., acconciatura con capelli raccolti in un alto chignon sulla sommità del capo. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti distanziati) e d’arredo (louterion su plinto). Nel campo, timpano, disco quadripartito. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 404-405, nn. 45-46, tav. 143.1-2, Trendall, Cambitoglou 1991, 103.

V 13 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEL V And A

(TAV 116 2)

VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi Pelikai (2); alabastra (1); crateri (1): a calice (1); oinochoai (1): forma 3 (1); piatti (1); situle (1). soggETTi scene mitologiche (1): eros, afrodite, pedagogo, cigno, ganimede (1). scene a “soggetto tragico” (1): menelao ed elena (1). Scene con Eros (6): due eroti ai lati di una donna velata affacciata ad una finestra, donna, coppia, donna presso un thymiaterion (1); Eros e donna ai lati di una donna (1); Eros, donne, giovane uomo nudo (1); Eros, donna, satiro (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna, due eroti (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (4): donna, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi ai lati di due donne (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); uomo barbato, parte di ala, tripode (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 3) numerose figure disposte su due livelli differenti, con sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: donna, satiro o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, pilastro roccioso, mantello, klismos, diphros o cista, con gambe leggermente divaricate o incrociate e mano protesa nel gesto deittico o recante un oggetto; donna ammantata e stante di prospetto o di t.q., talora con oggetto nella mano protesa; Eros stante con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo retrospiciente in movimento di t.q. da tergo; satiro stante di t.q. da tergo con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; pedagogo in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e bastone nella mano sollevata; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo o bassa colonna ionica e oggetto nelle mani protese; giovane uomo semiammantato e stante con busto leggermente curvo 111

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA in avanti e braccia protese; vecchio ammantato stante con mano portata al mento; Eros in volo con corona nelle mani protese; busto di donna ammantata di prospetto inquadrato in una finestra. Influenze da parte del P. Varrese (panneggi delle vesti). Affinità con i P. delle Situle di Dublino (capigliature a folti riccioli distinti con effetto a raggiera, disegno dei volti di t.q.) e del V. and A. (composizioni, disegno delle figure). Episodica rappresentazione di volti di t.q. o di prospetto; ricorrenza di teste inclinate verso il basso. Nelle figure f. stanti, ricorrenza di panneggi a fasci isolati di pieghe rettilinee e parallele. Occasionale raffigurazione di vesti con fascia verticale centrale a reticolato e mantelli con bordi scuri a dentelli. Nella veste del pedagogo, duplice fascia scura laterale. Rappresentazione di figure che recano rami di palma, ciste, grappoli e cassette aperte. Impiego occasionale dello scorcio (finestra con battenti aperti). Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantina, grande fiore, albero, rilievi e linee di terra indicati da file, semplici o duplici, di punti o da brevi e sottili tratti rettilinei) e di animali reali e fantastici (colomba con benda tra le zampe, cigno, grifi). Nel campo, rosette, dischi quadripartiti, grappolo, phiale, palla, tripode. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; ovoli. iscRizioni MENELAOS, i-ELENA (boston, mfa, 00.360). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 405-406, nn. 47-52, tav. 143.3-6, Frel, True 1983, 84, n. 219, Trendall, Cambitoglou 1983, 55, Trendall, Cambitoglou 1991, 102-103, Jentoftnilsen, trendall 1994, 27, tav. 270.4.

V 13 3 c

dEL soTTog

schnEidER-hERRMAnn (TAV 116 3)

dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui si conserva la pelike eponima (L’Aia, Coll. Schneider-Herrmann, 22). VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Piatti (2); crateri (1): a campana (1); oinochoai (1): forma 1 (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (1): libagione con Ermes e Nike (1). Scene con Eros (4): due donne ai lati di Eros presso un louterion (2); Eros in corsa (1); satiro e donna ai lati di Eros (1). Scene generiche (4): donna, giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su diphros, louterion o scogliera rocciosa, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Nike stanti di t.q. con oggetto in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna o Eros stanti con oggetto nella mano protesa; Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su cista, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; satiro in movimento sulle gambe parzialmente piegate con oggetto nella mano protesa. Affinità col P. delle Situle di Dublino (acconciature f. e di Eros). nei volti, occhio molto allungato, con sopracciglio prolungato verso la linea del naso. Nelle figure f. e di eroti, predilezione per acconciatura con capelli raccolti in un alto chignon sulla sommità del capo, sphendone o kekryphalos e diadema ad alti raggi. Nei giovani uomini ammantati, teste cinte con bende in bianco sovraddipinto; in quelli di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., del tipo C (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone, corona, ramo di palma. 112

Rappresentazione di donne che recano “xilofoni”. Impiego di ombreggiature e resa prospettica. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore, piantine, alberelli, scogliera rocciosa con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (pesci). Nel campo, foglie d’edera, phialai, rosette, dischi quadripartiti, ghirlanda, bucranio con infula, benda, cassetta aperta. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera, a quadrati con croce inscritta con triangoli campiti sui lati o a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 406-407, nn. 53-57, Trendall, Cambitoglou 1991, 103.

V 13 4 ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL g dEL V And A

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE area tarantina (1): eraclea. foRME VAscoLARi Crateri (2): a volute (2); idrie (1). soggETTi scene mitologiche (1): Posidone e amimone (1). scene a “soggetto tragico” (1): sei danaidi (1). Corteggio dionisiaco (2): komos (1); satiro e giovane uomo nudo ai lati di un uomo (1). Scene generiche (2): offerenti presso un naiskos (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a sei figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una struttura architettonica. Sull’idria, campi figurati sulla spalla e sul corpo separati da un’ampia fascia decorata a meandro. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su klismos o rilievo, con mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; uomo semiammantato o satiro stanti con piede poggiato su rilievo o plinto, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa talora recante un oggetto; donna o satiro retrospicienti in movimento con busto di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e con oggetti nelle mani protese; satiro in movimento con oggetto nella mano protesa; donna o Eros stanti con oggetto nelle mani protese; donna in movimento di t.q. con mano sollevata a reggere un’idria sul capo o con le mani protese a reggere un’idria; donna stante col busto leggermente curvo in avanti, gambe parzialmente piegate e mani protese a reggere un’idria. Affinità con il P. delle Situle di Dublino (composizioni, trattamento dei volti di t.q., capigliature a folti riccioli distinti con effetto a raggiera, trattamento delle figure f. sedute) e con i C. del G. del V. and A. (composizioni, disegno delle figure, panneggi, acconciature). Disposizione chiastica delle figure raffigurate intorno ai naiskoi. Isolata rappresentazione di volti di t.q. ma ricorrenza di teste inclinate verso il basso. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, ramoscelli, gruppi di sassi, linee di terra indicate da file di punti), architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera, fontana monumentale su alto basamento), ceramici (grande pithos interrato) e di animali (leoni). All’interno del naiskos, giovane uomo. Nel campo, rosette, grappoli, phialai, corona, benda, finestra prospettica, lira. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati campiti a scacchiera.

cERAMicA ApuLA (Ap) Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 407, nn. 58-59, Trendall, Cambitoglou 1982, 1069, Trendall, Cambitoglou 1991, 104, 107, n. 58a, tav. XXIV.5-6.

V 14 c

dEL g di VATicAno w 4

(TAV 117 1-2)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo [città del Vaticano, mge, 17162 (W 4)]. VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (7): a volute (4), a calice (3); piatti (2). soggETTi Scene mitologiche (3): Trittolemo (1); testa di Orfeo (1); trionfo di Apollo (1). scene a “soggetto tragico” (1): re, giovane uomo nudo, ermes, atena e apollo intorno a Cleopatra e Periboia su un altare (1). corteggio dionisiaco (1): donna, donna presso un thymiaterion, dioniso, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (6): Eros, donna (2); due donne ai lati di Eros (2); Eros (1); satiro, due coppie di donne ed eroti (1). Scene con Nike (1): Nike, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (11): offerenti presso un naiskos (3); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); giovane uomo nudo, giovane uomo nudo presso un thymiaterion, donna (1); donna, due giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo (1); due giovani uomini e due donne ai lati di una stele (1); testa f. (1); due leoni (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 4) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 5) quattro figure disposte su due livelli differenti intorno ad un naiskos o ad una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, uomo semiammantato, donna, satiro, paniskos, Eros o Nike, talora retrospicienti, seduti su rilievo, diphros, mantello, sperone roccioso, altare o pelle ferina, con gambe leggermente divaricate, incrociate o unite e oggetti in una o in entrambe le mani protese oppure con mano sollevata ad afferrare un lembo della veste; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna, Eros o Nike stanti di t.q. o di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato, re o donna stanti di prospetto con mano protesa; giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna in movimento con busto di t.q., gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto ed oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con corona nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con gomito poggiato su pilastrino e mano protesa; donna ammantata e stante a gambe incrociate; giovane uomo nudo e stante appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti e con mano protesa; testa di figura f. o di orientale, frontali, di profilo o di t.q., emergenti da corolla in cornice floreale; triskeles. Influenze da parte del P. Varrese (disegno delle figure, motivo della donna stante con piede poggiato su rilievo e panneggio della veste, drappeggio con pieghe a vortice dei mantelli avvolti intorno alle mani). Affinità con i C. del G. di Ginosa (trattamento dei giovani uomini nudi, teste cinte da bende sovraddipinte in bianco), con quelli del G. del Poppante – Salting, del G. delle Situle di Dublino e del G. del V. and A. (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei volti di t.q. e delle capigliature,

panneggi, decorazione accessoria) e con i P. di Licurgo e di gioia del colle (composizioni, disegno delle figure). tratto sottile. disegno accurato e dettagliato. figure dalla corporatura molto longilinea e dai movimenti armoniosi. Misurata ricorrenza dei volti di t.q., caratterizzati da occhi piccoli e distanziati, bocca piccola, mento arrotondato, indicazione delle pieghe del collo, e da capigliature a folti riccioli distinti con effetto a raggiera lungo i contorni risparmiati o con lunghi riccioli sciolti sulle spalle. su una parte degli esemplari, profili dai tratti angolosi. Nei panneggi, fasci di pieghe molto sottili e impiego abbondante di pieghe ad andamento curvilineo. In alcune figure m. nude, mantello avvolto intorno alla mano caratterizzato da drappeggio con pieghe a vortice. nelle vesti, moderato impiego di decorazioni, limitate ai bordi scuri dei mantelli e a motivi a stelline o a palmette nelle vesti f. di tessuto leggero. Rappresentazione di figure, anche di giovani uomini ammantati, che recano corone. isolati casi di rendimento prospettico (pilastrini). rappresentazione di elementi paesaggistici (albero, alberelli, fiori, piantine, gruppi di sassi, sperone roccioso, linee di terra indicate da file di punti di grandezza variabile) ed architettonici (naiskoi e stele su alto basamento decorato con serie di chevrons, colonna ionica con tripode). Rappresentazione di animali (leoni, cane, cigno). All’interno dei naiskoi, giovani uomini, cane. Nel campo, bucrani, phialai, kylix, corone, bende, rosette, finestre prospettiche, halteres, infula, ramoscello, grappolo, foglia d’edera, tripode. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; palmette alternate a fior di loto; rosette; sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 407-409, nn. 60-68, tav. 144, Trendall, Cambitoglou 1992, 484.

V 15 p di LEccE 3544 (TAV 117 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo (Lecce, maP s. castromediano, 3544). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Anfore (2); crateri (2): a volute (2); idrie (1); lekythoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): grifo, leone (1). Scene generiche (12): offerenti presso un naiskos (7); offerenti presso un monumento funebre (2); donna, giovane uomo nudo (1); due leoni ai lati di un toro (1); quattro leoni (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello; 2) da quattro a sei figure disposte su uno stesso livello o su due livelli differenti ai lati di un naiskos, di una stele funeraria o di un’edicola, con sovrapposizioni di piani. Sull’idria, campi figurati sulla spalla e sul corpo separati da un’ampia fascia decorata con serie di palmette e fior di loto tra fasce a serie di ovoli. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello o cassa, con gambe unite, incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato o uomo semiammantato, stanti di prospetto o di t.q. con una mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; donna in movimento col busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stan113

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA te col piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa; giovane uomo stante a gambe incrociate, appoggiato al bastone col peso del corpo. Influenze da parte del P. dell’Ilioupersis (composizioni con naiskoi resi in veduta prospettica o stele sormontate da grandi vasi, raffigurazione di animali sul collo dei crateri a volute). Affinità con i P. di Licurgo (rendimento prospettico delle pareti dei naiskoi, decorazione accessoria) e di Gioia del Colle (composizioni con naiskoi). Rappresentazione di figure che recano rami di palma o animali (volatili). Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantina a foglie ricurve, alberelli, ramoscelli, rilievi indicati da sottili linee a risparmio o file di punti), architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con serie di phialai, con tralcio di vite o con fregio a palmette e fior di loto, colonne ioniche sormontate da kantharos o phiale di grandi dimensioni) e di animali reali e fantastici (leoni, toro, cavallo, volatile, grifo). All’interno dei naiskoi, giovani uomini (di cui uno in atto di reggere una maschera f.); pianta stilizzata; grandi vasi. Nel campo, rosette, phialai, bende, dischi quadripartiti, maschera comica, kantharos, lira, elmo a pilos, cista, idria. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante . iscRizioni AINEIAS, ANCISES (sulle figure all’interno del naiskos sull’anfora-nestoris a Berlino, SM, F 3260, ma di dubbia autenticità, a causa dell’indiscriminato restauro cui è stato sottoposto il vaso). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 409-411, nn. 69-73, Trendall, Cambitoglou 1982, 1070, Trendall, Cambitoglou 1983, 58, n. 71a.

V 16 c

dEL g di nApoLi 1763

V 16 1 p di nApoLi 1763 (TAV 117 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima [(napoli, man, 82384 (h 1763)]. VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi anfore (2). soggETTi Scene generiche (4): offerenti presso un naiskos (3); due coppie di giovani uomini nudi e donne ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero o uomo stante con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, uomo ammantato o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo o klismos con gambe incrociate e con mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo stante di t.q. o di prospetto a gambe incrociate, col gomito poggiato al bastone e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero stante con mano protesa. Influenze da parte dei P. dell’Ilioupersis (composizioni con naiskoi resi in veduta prospettica o stele sormontate da grandi vasi, preferenziale disposizione chiastica degli offerenti collocati ai lati delle stele, naiskos con tetto a piramide gradinata) e Varrese (impiego del rosso sovraddipinto nei mantelli delle figure rappresentate all’interno dei naiskoi, naiskos con tetto a piramide gradinata). Affinità con i P. delle Situle di Dublino (nelle teste di t.q., capigliature a folti riccioli distinti con effetto a raggiera lungo i contorni talora risparmiati), di Ruvo 423 (all’interno del naiskos, motivo del giovane uomo nudo e stante di prospetto con braccia allargate), di Licurgo (composizioni, disegno delle figure) e di Gioia del Colle (preferenziale disposizione chiastica delle figure collocate ai lati delle stele). 114

Raffigurazione di teste di t.q. e di teste spesso inclinate verso il basso. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberello, rilievi e linee di terra indicate da file di punti) ed architettonici (naiskoi, talora con tetto a piramide gradinata, sormontati da grande phiale e con alto basamento decorato con tralcio di vite, stele su alto basamento decorato con tralci vegetali). All’interno dei naiskoi (con sovrapposizioni di piani), giovani uomini, talora accanto a cavalli, uomini ammantati. nel campo, corone, phialai, elmo a pilos. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 411, nn. 74-75, Trendall, Cambitoglou 1991, 104.

V 16 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di nApoLi 1763

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi anfore (3). soggETTi Scene generiche (6): offerenti presso un naiskos (3); due coppie di giovani uomini nudi e donne ai lati di una stele (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, uomo ammantato o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, klismos o altare, con gambe accavallate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero stante di prospetto a gambe incrociate e appoggiato alle lance; giovane uomo nudo o uomo ammantato, stanti e con mano protesa. Influenze da parte del P. dell’Ilioupersis (composizioni con naiskoi resi in veduta prospettica o stele sormontate da grandi vasi) e Varrese (impiego del rosso sovraddipinto nei mantelli delle figure all’interno dei naiskoi). Affinità con il P. di Napoli 1763 (composizioni, figure ricorrenti, strutture architettoniche) e dei C. del G. di Gioia del Colle (nei naiskoi, architrave con fregio dorico a metope e triglifi). Raffigurazione di volti di t.q. e di teste leggermente inclinate verso il basso. Rappresentazione di giovani uomini che recano grandi fiori. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi, rilievi e linee di terra indicate da file di punti) ed architettonici (colonne ioniche, naiskoi su alto basamento decorato con meandri a svastica e quadrati, stele sormontate da grandi kantharos e kylix) e di animali (cavalli). All’interno dei naiskoi, uomo e giovane uomo accanto a cavallo; uomo e due giovani uomini. Nel campo, elmo a pilos, ruote di carro. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante . Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 411-412, nn. 76-78, Trendall, Cambitoglou 1982, 1070.

V 17 p di LicuRgo (TAVV 118 1-120 2, iV.2, Vii.4) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione della pazzia di Licurgo sul cratere a calice eponimo [Londra, bm, 49.6-23.48 (f 271)]. VAsi ATTRibuiTi 40 pRoVEniEnzE apulia (7) - Peucezia (7): ruvo di Puglia. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. area tarantina (1): taranto. etruria (1) – padana (1): adria.

cERAMicA ApuLA (Ap) foRME VAscoLARi Crateri (17): a volute (8), a calice (7), a campana (2); pelikai (7); situle (5); piatti (3); anfore (1); idrie (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1); frammenti (4). soggETTi Scene mitologiche (32): Achille e Troilo (4); amazzonomachia (2); Achille e Pentesilea (2); Arimaspe attaccato da un grifo (2); grifo (2); Marsia e Olimpo (1); morte di Reso (1); Borea e Orizia (1); gigantomachia (1); Eracle in lotta contro il toro (1); giardino delle Esperidi (1); apoteosi di Eracle (1); Nereidi con le armi di Achille (1); Bellerofonte in lotta contro la Chimera (1); ratto di Ganimede (1); Ippodamia, Pelope e Mirtilo (1); Ippodamia e Pelope (1); Iris, Poseione, Amimone (1); inseguimento di Perseo (1); amazzone (1); Afrodite su cigno, tre donne, coppia su kline, Eros, donna presso un thymiatierion (1); parte di amazzone (1); Artemide (1); Afrodite e parte di figure con strumenti musicali intorno ad una dea in trono (1); parte di Posidone (1). Scene a “soggetto tragico” (6): follia di Licurgo (1); Partenopeo e Atalanta (1); Oreste a Delfi (1); morte di Ofelte (1); Ione e Xuto presso il tempio di Apollo (1); giovane uomo nudo che lega ad un albero una donna, uomo nudo con le mani legate (1). Corteggio dionisiaco (12): libagione con Dioniso (2); satiro e menade ai lati di Dioniso su kline (1); giovane uomo nudo e donna con volatile ai lati di Dioniso (1); menade e due satiri ai lati di Dioniso (1); quattro donne e un satiro ai lati di Dioniso (1); due donne e due satiri ai lati di Dioniso (1); Nike, due satiri e menade ai lati di Dioniso (1); menade e satiro ai lati di Dioniso (1); donna presso un thymiaterion e donna con arpa ai lati di Dioniso, papposileno presso un cratere a calice, paniskos (1); giovane uomo nudo, satiro e tre donne intorno ad una menade (1); donna e satiro ai lati di una donna (1). Scene con Eros (13): due donne, Eros (2); Eros, donne, giovane uomo nudo intorno ad una coppia su kline (2); Eros, donne e giovane uomo nudo presso un louterion (2); Eros e quattro donne intorno ad un giovane uomo nudo (1); Eros, due donne, satiro (1); Eros, donna e satiro ai lati di una donna (1); due donne ed Eros ai lati di una coppia su kline (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di Eros (1); Eros, donna, due giovani uomini nudi (1); donna, donna appoggiata ad un louterion, Eros (1). Scene generiche (16): testa f. (4); offerenti presso un naiskos (3); donna e giovane uomo nudo ai lati di giovane uomo nudo (2); due coppie di donne e giovani uomini nudi (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di donna e giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi (1); caccia al cinghiale (1); due donne (1); giovane uomo nudo, due donne (1); parte di uomo barbato con lekythos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) da tre a sette figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 3) varie figure disposte, su livelli differenti e sfalsati tra loro, intorno ad una figura o a un gruppo centrale, con costanti sovrapposizioni di piani; 4) numerose figure collocate su due o, più raramente, tre sezioni sovrapposte di ampiezza variabile e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con costanti sovrapposizioni di piani; 5) da quattro a sei figure disposte su livelli differenti ai lati di un naiskos; 6) numerose figure disposte ai lati e al di sotto di un tempio, con costanti sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo o uomo nudo, giovane uomo o uomo semiammantato, donna, donna nuda, donna semiammantata, figura orientale, Eros o Erinni, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, cigno, kline, klismos, capitello ionico o sperone roccioso con gambe incrociate e mano protesa nel gesto deittico o a volte recante un oggetto; donna, talora retrospiciente, seduta su cassa, cista, idria o rilievo con busto di prospetto e gambe di t.q., incrociate o divaricate, con una mano poggiata all’indietro e l’altra sollevata; giovane uomo nudo, fanciullo o giovane uomo semiammantato, re, guerriero, donna, donna nuda, donna ammantata, satiro, Eros o Nike, talora retrospicienti, stanti di t.q. o di prospetto, spesso con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna, vecchia sacerdotessa, satiro, figura alata (Borea, Eros) o Erinni, talora retrospicienti, in movimento di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccia sollevate; giovane uomo nudo, vecchio re, pedagogo, fanciulla ammantata, donna, donna ammantata, satiro, Eros o Nike stanti e spesso con mano protesa, in taluni casi recante un oggetto; giovane uomo nudo, pedagogo, donna, satiro o papposileno, stanti con piede

poggiato su rilievo, tronco, carro o idria, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero, donna o amazzone in movimento, talora di t.q. da tergo o retrospicienti, con gamba avanzata flessa, gamba arretrata leggermente piegata e mano protesa o braccio sollevato; giovane uomo nudo, giovane guerriero, guerriero, donna o papposileno stanti, con busto curvo in avanti e braccia protese; giovane uomo nudo, giovane uomo orientale o donna stanti, spesso di prospetto, a gambe incrociate, talvolta con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, uomo nudo o guerriero orientale (amazzone o Arimaspe), talora retrospicienti, di prospetto con un ginocchio poggiato al suolo o su altare, altra gamba distesa e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero o giovane guerriero orientale di prospetto con ginocchio poggiato su rilievo o calice floreale, altra gamba distesa, busto in torsione e braccia sollevate; giovane uomo semiammantato e donna col busto leggermente reclinato all’indietro, abbracciati ed entrambi seduti su kline; guerriero, amazzone o Eros retrospicienti, in movimento, con busto in torsione all’indietro e braccio sollevato; giovane guerriero, giovane guerriero orientale o amazzone, semidistesi o distesi al suolo con una o entrambe le gambe flesse; giovane guerriero o uomo di t.q. da tergo con piede poggiato su rilievo; giovane guerriero o amazzone stanti di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese o sollevate; donna in movimento con le braccia protese; aegipan o papposileno danzanti di t.q. da tergo o di prospetto con un arto i. e un braccio sollevati; giovane guerriero orientale prono riverso al suolo; giovane uomo semiammantato e semidisteso su pelle ferina, con oggetto nella mano protesa; fanciullo nudo supino al suolo con gambe flesse; figura alata (Eros, Lyssa) in volo con oggetto nella mano protesa; biga o quadriga in corsa; testa f. o di figura orientale di prospetto, spesso emergente da cespo di acanto in cornice floreale; amazzone inginocchiata al suolo; amazzone a cavallo con arma nella mano sollevata; sileno seduto di prospetto su pelle ferina con busto in torsione e braccia protese; giovane guerriero o papposileno, talora retrospicienti, in movimento sulle gambe leggermente piegate; aegipan o papposileno, talora retrospicienti, in movimento di t.q., con mano protesa talora recante un oggetto; Nike in volo con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. della Nascita di Dioniso (rendimento prospettico di templi peripteri), dell’Ilioupersis (composizioni, rappresentazione di volti di t.q. e di prospetto, impiego dello scorcio, decorazione figurata del collo dei crateri, resa degli specchi d’acqua), del P. dei Nasi Camusi e dei C. suoi seguaci (drappeggio sul busto di talune vesti f.) e del P. Varrese (composizioni complesse a soggetto mitologico, disegno delle figure, panneggi, motivo della donna stante poggiata al pilastrino o con piede poggiato su rilievo, motivo a reticolato nella decorazione delle vesti f.). Affinità con i C. del G. del Poppante – Salting e col P. delle Situle di Dublino (trattamento dei volti di t.q. e di prospetto, capigliature a folti riccioli distinti con effetto a raggiera nelle teste di t.q.) e col P. di Lecce 3544 (rendimento prospettico delle pareti dei naiskoi). in particolare sui lati principali di crateri a calice e a volute, netta predilezione per composizioni, strutturate in maniera complessa e articolata, di argomento mitologico o di ispirazione mitologico-tragica. disegno preciso ed accurato nella resa dei dettagli. Figure di corporatura armoniosa e ben strutturata, raffigurate in pose piuttosto manierate. Frequente rappresentazione di volti di t.q. e di prospetto, spesso inclinati verso il basso o lateralmente. Nei volti, rilevante accentuazione dell’espressività patetica, resa mediante frequente indicazione delle rughe della fronte, sopracciglia marcate ed arcuate, occhi con grande pupilla rotonda e scura, labbra tumide e con angoli rivolti verso il basso. Capigliature a riccioli folti e distinti. Nelle figure m., corporature possenti, frequente indicazione della villosità del torace, ricorrente raffigurazione del mantello avvolto intorno ad una mano. Nelle figure f., seni piccoli, rotondi e sporgenti, prevalente acconciatura con capelli raccolti in un prominente chignon fissato sulla sommità del capo, sphendone o kekryphalos e diadema a raggi molto alti; ricorrenza di chitoni velificati con ampia scollatura sulle spalle. In vesti e mantelli, spessi bordi scuri semplici o dentellati. Nelle vesti f., ampi e morbidi panneggi dai bordi increspati. Nelle vesti di figure f., orientali, regali e dei pedagoghi, predilezione per decorazione con motivi a puntini, cerchietti, stelline, onde correnti, zigzag; ricorrenza di un’ampia fascia centrale con motivo a reticolato o di lunghe maniche decorate con motivi a reticolato, a cerchietti o a zigzag. Nelle figure di cavalli, colli allungati e teste di piccole dimensioni. 115

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Ricorrente rendimento prospettico di thymiateria, altari, naiskoi. Frequente impiego dello scorcio nella rappresentazione di templi e di figure o gruppi rappresentati di prospetto. resa della profondità spaziale mediante sovrapposizione e scaglionamento di piani. Rappresentazione di figure emergenti dal suolo (Erinni, giganti) e di figure nimbate (Lyssa). Rappresentazione di elementi paesaggistici (erba, piantine a sottili foglie ricurve, fiori, ramoscelli, alberelli, alberi, gruppi di sassi, rilievi o specchi d’acqua o rocce cave con contorno polilobato, fonte campestre delimitata da cumuli di sassi, rilievi e linee di terra indicati da file, semplici o duplici, di minutissimi punti, sperone roccioso), architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con serie di phialai e fregio a palmette e fior di loto oppure con meandro a svastiche e stelle, edifici tetrastili ed esastili, fontane monumentali, colonne ioniche con tripode) e scultorei (statua di apollo). rappresentazione di animali reali e fantastici (cani, tori, cavalli, cervidi, cigni, serpenti, cinghiale, volatile, delfino, pesce, grifi, mostro marino, Chimera). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero; giovane uomo con cane; fanciulla e donna. Nel campo, scudi a pelta, stelle, infule, corone, grappoli, rosette, dischi quadripartiti, bende, phialai, vasi, pelle ferina con tascapane, palla, anfora, chiave, mezzo scudo rotondo, cista, tralcio di vite. sui mascheroni dei crateri a volute, teste di io di prospetto. al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi; sottile linea a risparmio; palmette e fior di loto; tralcio ondulato di foglie di vite; rosette. iscRizioni ERMHS, APOLLWN, ARHS, PARQENOPAIOS, ATALANTA [milano, mca, A 1872 (St 6873)]; ISS[…] (Bonn, AK, 147); ARTEMI[.] (Melbourne, La Trobe university, coll. p.). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-345. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 413-418, nn. 1-27, tavv. 145-151, Trendall, Cambitoglou 1982, 1066, 1068-1070, 1074, Frel, True 1983, 85, n. 226, Trendall, Cambitoglou 1983, 56-58, nn. 7a, 16a, 22a, 24, 25a, Trendall 1989, 80-81, figg. 148-150, Trendall, Cambitoglou 1991, 108-110, nn. 17b, 20a, 22b, 23a-b, tav. XXV, Trendall, Cambitoglou 1992, 484-486, 490-491, 549, Jentoft-Nilsen, Trendall 1994, 27, tav. 271.1, Hurschmann 2003a, 51, tavv. 30.9-12, 31.1-3, Schauenburg 1995a, 70-71, n. 28.

V 18 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di LicuRgo

V 18 1 p di bosTon 76 65 (TAV 120 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (boston, mfa, 76.65). VAsi ATTRibuiTi 9 foRME VAscoLARi Crateri (6): a colonnette (5), a calice (1); pelikai (2); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi scene mitologiche (1): Paride ed elena (1). corteggio dionisiaco (3): menade e satiro ai lati di dioniso (3). Scene con Eros (4): Eros, donna (3); giovane uomo nudo e donna ai lati di Eros (1). scene con indigeni (1): giovane uomo, giovane guerriero, donna (1). scene generiche (6): giovani uomini ammantati (6): tre (4), due (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) varie figure collocate in due sezioni sovrapposte, di cui quella s. meno ampia di quella i., e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna, donna semiammantata, donna ammantata o Eros, spesso retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roc116

cioso o mantello con gambe leggermente divaricate o incrociate e mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti in una o entrambe le mani protese; donna stante di t.q. con una mano sul fianco e l’altra protesa, recante un oggetto; giovane uomo indigeno o donna ammantata stanti di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e mano protesa; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Affinità coi P. di Atene 1680 (decorazione accessoria), dei Nasi Camusi e C. a lui vicini nello stile (trattamento dei giovani uomini ammantati) e di Licurgo (composizioni, motivo della donna ammantata stante col gomito poggiato su pilastrino, trattamento delle figure e delle capigliature, trattamento delle vesti f., rendimento prospettico di pilastrini). Nei volti di profilo, occhi piccoli con pupilla puntiforme o lineare molto avanzata. Rappresentazione occasionale di volti di t.q. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo A; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, alberelli, sassi, sperone roccioso, rilievi e linee di terra indicati da una fila di minutissimi punti o da una sottile linea a risparmio) e di animali (cerbiatto). Nel campo, phialai, halteres, disco quadripartito, palla, benda. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi, a quadrati campiti a scacchiera o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; palmette e fior di loto. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 355-345. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 419-420, nn. 32-37, tav. 153.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1065, n. 37a, Trendall, Cambitoglou 1991, 108-110, nn. 32a, 52a.

V 18 2 c Vicini nELLo sTiLE AL p di bosTon 76 65 (TAV 120 4) VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE Lucania (1) – meridionale interna (1): roccanova. foRME VAscoLARi Crateri (2): a colonnette (1), a volute (1); piatti (2); epichyseis (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi scene mitologiche (4): ermes appoggiato ad un louterion, donna, giovane uomo nudo e Apollo intorno ad un tempio con una statua di giovane uomo nudo (1); amazzone in lotta contro una pantera (1); figura alata con thymiaterion (1); due grifi attaccano un cervo (1). corteggio dionisiaco (2): tre donne e satiro intorno a dioniso all’interno di un tempio (1); satiro e menade ai lati di Dioniso (1). Scene con Eros (4): Eros, donne (3); Pan, donne, Eros, giovane uomo nudo (1). Scene con indigeni (1): libagione ad un guerriero (1). scene generiche (3): giovane uomo ammantato e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); testa con berretto frigio (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte su livelli sovrapposti; 3) da tre a sei figure disposte sullo stesso livello con occasionali sovrapposizioni di piani; 4) quattro figure disposte su due livelli differenti intorno a un naiskos o a una figura centrale. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna, donna ammantata, satiro, Eros o figura orientale alata, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata, Eros o Pan, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso o klismos con gambe unite o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o giovane guerriero indigeno stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa;

cERAMicA ApuLA (Ap) giovane uomo nudo o donna stanti di t.q., talora a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino o bacino e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero o donna stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; Eros stante con una mano sul fianco e oggetto nell’altra mano protesa; amazzone di t.q. a cavallo con lancia nella mano sollevata, in cornice floreale; testa di figura orientale di prospetto emergente da calice in cornice floreale. Affinità con i P. di Licurgo (motivo della donna stante col gomito poggiato su pilastrino e delle figure in cornice floreale, panneggi) e di Boston 76.65 (composizioni, disegno di figure e volti) e con i C. del G. dell’Orfeo di Milano (trattamento delle figure). Nelle figure m., teste occasionalmente cinte di bende in bianco sovraddipinto. Rappresentazione di donne ed eroti che recano “xilofoni”. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, alberelli, sperone roccioso, roccia cava con contorno polilobato sovraddipinto in bianco, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskos, edicola) e di animali reali e fantastici (cane, cigno, pantera, cervide, grifo). All’interno del naiskos, giovane uomo. Nel campo, phialai, rosette, dischi quadripartiti, timpano, grappolo, benda, cassetta aperta, cratere a calice. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto. sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 355-345. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 420-421, nn. 38-41, tav. 154, Trendall, Cambitoglou 1982, 1065, 1069-1070, 1074, n. 41a, Trendall, Cambitoglou 1983, 56, 58, n. 39a, tav. VI.4, Trendall, Cambitoglou 1991, 108-109.

V 18 3 c

dEL g dELL’oRfEo di MiLAno

(TAV 121 1-3)

dEnoMinAzionE Dal soggetto raffigurato sul lato principale del cratere a volute eponimo e dal suo precedente luogo di conservazione (Vicenza, gPLm, 110, già milano, coll. “h.a.”, 270). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Apulia (4) – generica (1); Peucezia (3): Ruvo di Puglia (2), Ceglie del Campo (1). Lucania (1) – conf. daunia (1): Lavello. foRME VAscoLARi Crateri (6): a volute (5), a calice (1); pelikai (2); piatti (1). soggETTi Scene mitologiche (9): grifo, leone (2); Orfeo musico fra i Traci (1); ratto di Cassandra (1); Achille e Pentesilea (1); due grifi ai lati di un’amazzone (1); gigantomachia (1); toro, grifo (1); grifo (1). scene a “soggetto tragico” (1): dedalo, minosse, Pasifae (1). Corteggio dionisiaco (3): satiro, menade, Dioniso, donna (2); due menadi e tre satiri intorno a dioniso (1). Scene con Eros (3): Eros, donne, giovani uomini nudi (2); due donne ai lati di Eros e coppia su kline (1). Scene generiche (6): auriga con carro (1); due giovani uomini, due donne (1); offerenti presso un naiskos (1); donna, due giovani uomini, donna (1); testa con berretto frigio (1); giovane uomo nudo e giovane uomo ammantato ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 3) da quattro a cinque figure disposte su due livelli differenti ai lati di un edificio o di una figura centrale, con sovrapposizioni di piani; 4) numerose figure collocate in due o tre sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani.

figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane guerriero orientale, donna, donna ammantata o satiro, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello o kline con gambe incrociate o leggermente divaricate e spesso con mano protesa recante un oggetto; giovane guerriero, giovane guerriero orientale o donna, retrospicienti, in movimento di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e mani protese, talora recanti oggetti o sollevate a toccare la testa; giovane uomo, giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o satiro stanti di t.q. o di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano sollevata; giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale, satiro o eros stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa; donna o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, re o donna stanti di prospetto; giovane uomo o uomo nudo di prospetto, con un ginocchio poggiato al suolo, altra gamba distesa, oggetto nella mano protesa e braccio sollevato; amazzone a cavallo con braccio sollevato; giovane orientale danzante sulle punte dei piedi con oggetto tra le mani protese; giovane guerriero orientale stante a gambe incrociate e mano poggiata su bacino; donna di prospetto inginocchiata su altare con braccia protese; giovane orientale retrospiciente in movimento sulle gambe parzialmente piegate e con le braccia sollevate; menade in movimento con braccio sollevato e oggetto nella mano protesa; donna stante con mano protesa; menade danzante di t.q. da tergo con braccio sollevato; vecchio orientale accovacciato; Eros in volo con le braccia protese; testa di figura orientale di t.q. in cornice floreale. Affinità con i P. di Licurgo (composizioni, disegno e trattamento di figure, volti e capigliature, raffigurazione di volti di prospetto inclinati lateralmente, acconciature f., panneggi e decorazione delle vesti) e di boston 76.65 (composizioni, panneggi, trattamento delle capigliature). gusto molto accentuato per la resa di tessuti leggeri e per la decorazione delle vesti con bordi scuri semplici o dentellati, motivi a puntini, cerchietti, zigzag, palmette, meandri, denti di lupo, onde correnti; nelle vesti delle figure orientali, frequente impiego del motivo a reticolato per maniche applicate e anaxyrides. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. o di io di prospetto. rappresentazione di figure emergenti dal suolo (giganti). Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piantine a sottili foglie ricurve, ramoscelli, alberelli, alberi, sassi, linee di terra indicate da file di minutissimi punti), architettonici (tempio tetrastilo, naiskos, colonna ionica con tripode), scultorei (Palladio) e di animali reali e fantastici (cervidi, leoni, cavallo, toro, grifi). All’interno del naiskos, guerriero e fanciullo. Nel campo, rosette, bende, phialai, bucrani, conchiglia, ramoscello, cista, palmetta, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e triangolini campiti negli spazi intermedi, a quadrati campiti a scacchiera o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; palmette e fior di loto. iscRizioni [M]INWS (amsterdam, aPm, 2572). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 355-345. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 421-422, nn. 42-48, tav. 155.1, Trendall, Cambitoglou 1982, 1066, n. 48a, Trendall, Cambitoglou 1983, 56, Trendall 1989, 81, Bottini, Fresa 1991, 44, n. 23, tav. III, fig. 7, Trendall, Cambitoglou 1991, 109, Trendall, Cambitoglou 1992, 477.

V 18 4 c

dEL g dEL gAniMEdE di bERLino

(TAV 121 4)

dEnoMinAzionE Dal soggetto raffigurato sul lato principale del cratere a calice eponimo e dal suo luogo di conservazione [berlino, sm, 3619]. VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. 117

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Crateri (2): a calice (1), a campana (1); frammenti (1). soggETTi scene mitologiche (4): Posidone, eros, afrodite, ermes, pedagogo, ganimede, cigno (1); Posidone e Amimone (1), Europa e il toro (1); partenza di Trittolemo (1). corteggio dionisiaco (1): satiro e menade ai lati di dioniso (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: uomo semiammantato, donna o Eros retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, satiro o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo stante di prospetto a gambe incrociate, appoggiato al bastone; pedagogo in movimento con oggetto nella mano protesa; fanciullo nudo in movimento di t.q. Affinità col P. di Licurgo (disegno delle figure), col P. di Boston 76.65 e con i C. del g. dell’orfeo di milano (disegno dei volti, trattamento delle capigliature, panneggi delle vesti f., soprattutto sul busto) e col P. di Dario (trattamento della figura del pedagogo, grandi fiori). Tratto molto sottile. Figure dalla corporatura allungata e dai tratti delicati. Nelle figure f. e nei fanciulli, prevalentemente con volti di t.q., predilezione per acconciatura con lunghi riccioli sciolti sulle spalle e alto chignon sulla sommità del capo. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, alberelli, sperone roccioso con convessità indicate da tratti curvilinei sovraddipinti in bianco, rilievi e linee di terra indicati da file duplici di minutissimi punti), architettonici (edicola, fontana monumentale) e di animali reali e fantastici (cigno, toro, Pegaso). nel campo, stella, phiale, rosetta, benda. Al di sotto del campo figurato, linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 355-345. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 422-423, nn. 49-51, tav. 155.2-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 56, Trendall, Cambitoglou 1991, 109.

V 18 5 c

Vicino nELLo sTiLE AL p di LicuRgo

(TAV 122 3)

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Idrie (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Posidone e Amimone (1); centauromachia (1). corteggio dionisiaco (1): donna e giovane uomo nudo in corsa (1). scene con eros (1): due donne ai lati di eros presso un louterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o Eros seduti di t.q. su mantello o rilievo con gambe leggermente divaricate o incrociate; donna stante di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato su bacino e mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti. Affinità col P. Varrese (disegno delle figure, panneggi), col P. di Boston 76.65 e con i C. del G. dell’Orfeo di Milano (trattamento dei volti di t.q., trattamento delle capigliature f., panneggi delle vesti f., soprattutto sul busto). tratto sottile, evidente soprattutto nei panneggi e nel disegno dei volti. rappresentazione di donne che recano “xilofoni”. rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, bende, idria. 118

Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con quadratino in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 423, nn. 52-53, tav. 155.5-6, Trendall, Cambitoglou 1991, 109, Fontannaz 2005, 139, fig. 15.

V 18 6 ALTRi c Vicini nELLo sTiLE AL p di LicuRgo (TAVV 122 1,2,4-123 1) VAsi ATTRibuiTi 19 pRoVEniEnzE area tarantina (2): eraclea. Lucania (1) – interna (1): armento. foRME VAscoLARi Crateri (7): a volute (2), a calice (2), indeterminati (3); pelikai (3); situle (2); oinochoai (1): indeterminate (1); patere (1); skyphoi (1); frammenti (4). soggETTi Scene mitologiche (11): Oltretomba (1); riscatto del corpo di Ettore (1); Argonauti (1); amazzonomachia (1); Giasone in lotta contro il drago (1); Eracle punisce il centauro aggressore di Deianira (1); morte di Meleagro (1); testa di Medusa (1); Atena, due figure, naiskos (1); demone f., parte di giovane uomo che solleva una lancia, uomo barbato (1); trace morente, teste di due cavalli, parte di figura (1). scene a “soggetto tragico” (2): follia di Licurgo (2). Corteggio dionisiaco (3): Dioniso (1); satiro (1); due menadi ai lati di un giovane uomo nudo (1). scene con eros (3): eros, donne, giovane uomo nudo (3). Scene generiche (10): testa f. (2); cavalieri tra colonne ioniche (1); donna che punisce un bambino, donne (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un kalathos (1); due giovani uomini ammantati (1); testa m. (1); parte di pedagogo, parte di figura (1); parte di figura con berretto frigio (1); parte di figura barbata (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello con sovrapposizioni di piani; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con costanti sovrapposizioni di piani; 3) numerose figure disposte su due livelli ai lati di un elemento centrale, con sovrapposizioni di piani; 4) numerose figure disposte ai lati e al di sotto di una struttura architettonica, con costanti sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, uomo ammantato, giovane guerriero, vecchio uomo semiammantato, vecchio re orientale, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, diphros, plinto, kline o mantello con gambe leggermente divaricate, incrociate o accavallate e mano sollevata o protesa, talora a sostenere la testa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna orientale, amazzone o eros, talora retrospicienti e con busto in torsione, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q., anche da tergo, con mano protesa, talora sollevata a toccare la testa, o con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o pedagogo con un braccio o entrambe le braccia protese; donna o Furia stanti, con piede poggiato su pietra, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; testa f. di profilo o di prospetto, spesso emergente da corolla in cornice floreale; donna in movimento con braccio sollevato; giovane uomo ammantato e stante con bastone nella mano protesa; figura ammantata e stante di prospetto; donna stante a gambe incrociate con gomito poggiato su bacino e mano protesa; donna seduta su klismos con busto di prospetto e gambe di profilo; giovane guerriero inginocchiato al suolo con braccio sollevato; giovane guerriero di t.q. da tergo con ginocchio poggiato su sperone roccioso, altra gamba distesa e oggetti nelle mani protese; amazzone a cavallo con busto inarcato all’indietro; satiro semidisteso su pelle ferina; amazzone supina

cERAMicA ApuLA (Ap) con una gamba piegata; uomo con arma nella mano sollevata; Lyssa in volo; Eros accovacciato. Influenze da parte del P. di Licurgo (composizioni, disegno delle figure, rendimento dei volti di t.q. e delle figure di prospetto, capigliature, panneggi e decorazioni delle vesti). Affinità con i C. del G. del Poppante-Salting [rendimento del giovane uomo semiammantato seduto su klismos sul cratere a volute a Napoli, MAN, 80854 (Stg 11)]. sui medaglioni dei crateri a volute, gigantomachie. rendimento prospettico degli edifici e di figure di scorcio. Impiego di ombreggiature (tronco d’albero). Rappresentazione di figure nimbate. Rappresentazione di elementi paesaggistici (gruppi di sassi, albero, sperone roccioso, linee di terra indicate da file di minutissimi punti) e architettonici (edifici tetrastili ed esastili, veduta laterale di ingresso a un edificio, colonne ioniche, naiskos) e di animali reali e fantastici (cavalli, cani, serpenti, cigno, Cerbero). Nel campo, ruote di carro, rosette, bende, palle, mezzo scudo rotondo, elmo a pilos, fagotto, dittico, phiale, cassetta aperta, kalathos, finestra prospettica. All’interno del naiskos, donna. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante, talora (San Pietroburgo, Ermitage, B 1718) a comprendere una fascia figurata con pesci. iscRizioni DHIANEI[R]A, TUDEUS, FQONOS, AFRODITH, PHLEUS, QHSEUS, OINEUS [Napoli, MAN, 80854 (Stg 11)]; lato A: NESTWR, ACILLEUS, ERMAS, AMFILOCOS, EKTWR, PRIAMOS, QE[TIS]; lato B: KALA.S, MHDEIA, IASWN, HR[AKL]H[S] (San Pietroburgo, Ermitage, B 1718). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 355-345. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 419, 424-425, nn. 28-31, 54-56, tav. 152.5, Chamay, Cambitoglou 1980, 41, n. 5, tav. 14.3, Krauskopf 1980, 244, tav. 50.3, Adamesteanu 1982, 462, tav. 123.4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1071, Trendall, Cambitoglou 1983, 56, Vollkommer 1986, 360, n. 8, tav. 268, Sichtermann 1988, 159, n. 89, Vollkommer 1988a, n. 189, fig. 38, Söldner 1990, 35-36, tav. 16.1-2, Trendall, Cambitoglou 1991, 108-109, Berlingò 1992, 14-15, figg. 8-10, Diez de Velasco 1992, 842, n. 84, Touchefeu-Meynier 1992b, 186, n. 3bis, True 1997, 1046, n. 9, Schauenburg 1992-1993, 20, figg. 8-9, Trendall, Cambitoglou 1992, 481, 484, Aellen 1994, n. 22, tav. 26, Trendall 1994e, 137-139, n. 61, Chamay, Aufrère 1996, 39-40, tavv. 5.1-2, 6.1, Cambitoglou, Chamay 1997, 190-191, 201-204, 208-211, 290, nn. 82, 87, 90, 128, Tugusheva 1997a, 22, tav. 19.3-4, Stasinopoulou-Kakarouga 1997, 917, n. 30, schulze 1998a, 149, n. PV 16.

V 19 c

dEL g

chini fLoREALE

V 19 1 p chini (TAV 123 2) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva la situla eponima (bassano del grappa, mc, coll. chini, 86). VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Alabastra (1); lebetes gamikoi (1); pelikai (1); situle (1) soggETTi scene mitologiche (1): amazzone (1). corteggio dionisiaco (1): donna e satiro ai lati di un giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (3): due donne, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 2) tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro.

Figure ricorrenti: donna, satiro, Nike, Eros o amazzone stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese, emergenti da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o capitello ionico con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo stante con oggetto nella mano protesa; testa f. di profilo in cornice floreale. Influenze da parte dei P. dei Nasi Camusi (nelle vesti f., panneggio sul busto), Varrese (nei giovani uomini nudi, panneggio del mantello arrotolato intorno alla mano) e delle Situle di Dublino (predilezione per le figure inserite in cornici floreali). Affinità con i P. di Bari 8010 (nelle cornici floreali, grandi fiori con calice di forma triangolare), di Dario (giovane uomo nudo con testa cinta da benda molto spessa e con bandoliera, entrambe sovraddipinte in bianco) e con i C. di piccoli vasi della sua officina (gusto spiccato per le ornamentazioni floreali). rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso con cavità interne circolari circondate da punti e delineate in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di punti distanziati). Nel campo, bende, foglia d’edera, grappolo, corona, palla. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 355-345. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 429, nn. 72-75, tav. 159, Trendall, Cambitoglou 1982, 1067-1069.

V 19 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p

chini (TAV 123 3)

VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Pelikai (4); lebetes gamikoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): menade e fanciullo in corsa (1). Scene con Eros (6): Eros (2); Eros, donna, giovane uomo nudo (2); Eros, donna (1); Eros, donna, donna su klismos con volatile, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (4): donna (3); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su klismos o sperone roccioso con oggetto nella mano protesa; donna in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna con oggetto nella mano protesa seduta di t.q. su corolla in cornice floreale; donna ammantata incedente di t.q. su corolla in cornice floreale; Eros con braccia protese incedente su corolla in cornice floreale; giovane uomo semidisteso su kline con oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetto tra le mani protese; Eros accovacciato con oggetto tra le mani protese. Affinità col P. Chamay (nelle vesti f., panneggi a pieghe sottili, tessuti leggeri) e Chini (trattamento delle figure f., panneggi, predilezione per le figure, anche intere, inserite in cornici floreali, grandi fiori con calice di forma triangolare). rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso, sassi, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, elementi circolari, bende, alabastron, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera, con trattini verticali e orizzontali o con croce inscritta e punti o triangolini negli spazi intermedi; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 355-345. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 430, nn. 76-80, Trendall, Cambitoglou 1991, 109, Trendall, Cambitoglou 1992, 478. 119

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

V 20 c

di cRATERi A VoLuTE con scEnE di oLTREToMbA (TAVV

123 4-124 2)

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): altamura. foRME VAscoLARi crateri (2): a volute (2). soggETTi Scene mitologiche (9): Oltretomba con Orfeo (2); due grifi (2); Bellerofonte in lotta contro la Chimera (1); Elios su quadriga (1); Elios, Eros, Eos (1); amazzonomachia (1); giovani uomini, donne e satiro ai lati di Apollo citaredo (1). scene generiche (3): giovane uomo nudo e donna in corsa, giovane uomo nudo, donna (1); giovane uomo nudo che suona il flauto, giovane uomo, donna, tre giovani uomini (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) numerose figure disposte sullo stesso livello; 3) numerose figure collocate in tre sezioni sovrapposte di eguale ampiezza intorno a un edificio centrale e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane uomo semiammantato, uomo semiammantato, re, donna, donna ammantata o furia, talora retrospicienti, stanti di t.q. su rilievo, mantello, pelle ferina, idria, roccia, klismos o kline con gambe unite, incrociate, divaricate o accavallate e a volte con mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo orientale, uomo semiammantato, donna o furia, talora retrospicienti, stanti di t.q. o di prospetto, a volte con mano protesa o con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, uomo ammantato, donna o Furia, stanti di prospetto a gambe incrociate, talora con gomito poggiato su erma e oggetto nella mano protesa o con gomito appoggiato al bastone; giovane guerriero o giovane guerriero orientale, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano protesa, con braccia sollevate o con mano portata alla fronte; giovane guerriero o amazzone di t.q. a cavallo con lancia nella mano sollevata; giovane uomo nudo e stante di t.q. o di prospetto con una gamba flessa e l’altra distesa; giovane uomo nudo o Lyssa stanti con piede poggiato su sperone roccioso o rilievo, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa; giovane guerriero orientale inginocchiato di prospetto con oggetto tra le mani protese; giovane uomo nudo con braccia protese alla guida di un carro, in cornice floreale; donna o re in movimento; paniskos stante a gambe incrociate con busto leggermente curvo in avanti e gomito poggiato su sperone roccioso; giovane uomo o uomo stante di t.q. da tergo con corpo inclinato in avanti o con gambe parzialmente piegate e braccia protese; Nike in volo con oggetto nella mano protesa; testa f. di profilo emergente da corolla in cornice floreale. Influenze da parte dei P. Varrese (disegno delle figure, trattamento dei volti, soprattutto di t.q., panneggi) e di Licurgo (composizioni complesse, figure nimbate, panneggi, predilezione per le elaborate decorazioni delle vesti). Affinità con i C. del G. dell’Orfeo di milano (trattamento delle capigliature, panneggi e decorazioni delle vesti), col P. del Tersite di Boston e col P. di Laodamia (composizioni, figure nimbate, panneggi, predilezione per le elaborate decorazioni delle vesti). Costante rappresentazione di volti inclinati verso il basso e di volti di t.q. Rendimento prospettico di strutture architettoniche e troni. Rappresentazione di figure nimbate e di figure che recano rami di palma. Rappresentazione di elementi paesaggistici (erba, piantine a sottili foglie ricurve, ramoscelli, alberelli, tronchi, gruppi di sassi, specchi d’acqua con contorno polilobato sovraddipinto in bianco, sperone roccioso, rilievo roccioso reso mediante linee ondulate parzialmente in bianco sovraddipinto, roccia con cavità interne circolari in v.n. o in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file, semplici o duplici, di punti irregolari) e architettonici (edifici tetrastili sostenuti in facciata da colonne con capitelli in forma di sfinge o da colonne a cespi di acanto e cariatidi, fontana monumentale) e di animali fantastici (grifi, Cerbero, Chimera). Nel campo, rosette, phialai, ruota di carro, tripode, corona, faretra. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera; onde correnti. 120

iscRizioni sul collo: EWS; sul corpo: I-HRAKLEIDAI, MEGARA, ORFEUS, [P]OINAI, [A]NAN[KH], [SISUF]OS, ERMAS, TRIOPTOLEMOS, [A]IAKOS, [RADA]MANQUS; le iscrizioni PE[LOY], MURT[ILOS], HRA[KLHS] sono moderne [napoli, man 81666 (h 3222)]. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 355-345. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 430-432, nn. 81-83, tav. 160, Trendall, Cambitoglou 1982, 1071-1072, Trendall, Cambitoglou 1992, 484.

Vi sViLuppo dELLo “sTiLE sEMpLicE”: p di digionE E c dELLA suA scuoLA TEcnichE Argilla di buona qualità, dalla colorazione carica, senza alcuna aggiunta di rivestimento d’ocra nella parti risparmiate, con la sola eccezione dei vasi dipinti dai c. del g. dell’anfora di dresda, caratterizzati dall’impiego di un’argilla pallida e opaca e che presentano pertanto tracce del bagno d’ocra. V.n. di buona qualità, lucida, uniforme e coprente, utilizzata sia in soluzioni dense che in soluzioni diluite da tutti i c., soprattutto nelle decorazioni di stoffe. ancor più intenso l’impiego della vernice diluita nella produzione della scuola capeggiata dal P. dei Nasi Camusi, con frequente ricorso alla resa sfumata, attraverso questo espediente tecnico, dei riccioli delle capigliature e dei particolari dei profili e dei corpi delle figure. Visibili, in alcuni casi, le pennellate che definiscono, preliminarmente, i contorni degli spazi destinati alle figure, uniformate alla parte restante del fondo con una vernice più diluita che ha lasciato, attorno alle figure stesse, un alone meno coprente (P. schulman). Pochi i casi di cattiva conservazione della vernice e dovuti alle condizioni di giacitura più che alla qualità del materiale (P. di Verona, P. Rueff, c. del g. dell’anfora di dresda). Tracce del disegno preliminare inciso, per abbozzare il contorno delle figure, sono state riscontrate sovente, in particolar modo nella produzione del g. dell’anfora di dresda. uso contenuto e convenzionale delle sovraddipinture nella prima scuola, capeggiata dai P. di Vaticano V 14 e di ginevra 2754, nella cui produzione i colori aggiunti, prevalentemente il bianco, sono adoperati per indicare bende, ghirlande e corone che cingono le capigliature (P. brienner, P. di Vaticano V 14, P. di Lecce 669, P. di ginevra 13108, P. di haverford, P. di avignone, P. di atene 1680, P. rueff, c. del g. monash, c. del g. del gocciolatoio), piumaggio delle ali (P. schlaepfer, c. del g. di Lecce 727), strumenti musicali (P. di montpellier, P. dei choes), lumeggiature su vasi, armi e altri oggetti metallici (P. di Vaticano V 14, P. di ginevra 2754, P. di sydney 68, P. Kirzenbaum, P. di Haverford, P. Schlaepfer, P. di Maplewood, C. del G. Letet, C. del g. di goleta, P. di Verona, P. di Zaandam, c. del g. del gocciolatoio, c. del g. della Scala, C. del G. di Altenburg 331), strutture lapidee quali pilastrini, louteria, altari, monumenti funerari, naiskoi, edicole (P. di Vaticano V 14, P. di Ginevra 2754, P. di haverford, P. di atene 1680, P. schlaepfer, P. di montpellier, P. di maplewood, P. di Verona, c. del g. monash), contorni delle rocce (P. di Vaticano V 14, P. di ginevra 2754, c. del g. Lagioia, P. di montpellier, P. di Verona, P. rueff, c. del g. dell’anfora di Dresda), linee di terreno rese mediante file di punti (P. di Vaticano V 14, P. schlaepfer, P. di montpellier, P. di maplewood), piccoli oggetti e piante sparsi nel campo figurato (P. di Vaticano V 14 e C. a lui vicini nello stile, P. di Ginevra 2754, P. di sydney 68, P. chrysler, P. di haverford, P. di avignone, P. di atene 1680, P. di Altrock, P. Schlaepfer, P. di Montpellier, P. di Maplewood, C. del G. Letet, C. del G. di goleta, c. del g. monash, c. del g. di Lecce 727, c. del g. dell’anfora di dresda, C. del G. di Altenburg 331). All’interno di questa prima Scuola di seguaci si segnala la presenza un po’ più consistente di colori aggiunti nella produzione del P. di Zaandam e dei c. a lui vicini nello stile, che sovraddipingono anche i grappoli d’uva nelle scene di corteggio dionisiaco e i tralci di edera che decorano il corpo delle epichyseis. inte-

cERAMicA ApuLA (Ap) ramente sovraddipinto il tralcio di edera anche sui coperchi di alcuni mugs attribuiti ai c. del g. del gocciolatoio. decisamente più numerose le aggiunte decorative, con un uso più estensivo e vario dei colori sovraddipinti, che caratterizzano la seconda scuola di seguaci del P. di digione, a partire dalla produzione del P. dei nasi camusi e fino ai tardi seguaci che risentono anche dell’influenza della produzione del P. Varrese e della sua Scuola. Oltre che negli elementi già segnalati, più frequente è infatti la sovraddipintura bianca, spesso frammista a quella gialla, per corpo e ali di Eros (P. dei nasi camusi, P. di Lecce 660, c. vicini nello stile al P. “h.a.”, c. vicini nello stile ai P. “H.A.”, Varrese e della Situla di Dublino, P. di Vaticano V 50, P. di Trieste S 432, P. di Vaticano X 1, C. del G. di Dion, C. del G. di Pittsburgh), frutti, vasi e offerte nelle ceste portati dai protagonisti delle frequenti scene di corteggio dionisiaco (P. dei Nasi Camusi, P. di Lecce 660, C. vicini nello stile al P. di Lecce 660, P. di Woburn Abbey, P. di Ruvo 407-8, P. di Laterza, P. “H.A.”, P. del Dittico Crociato, P. di Zagabria, P. di montescaglioso, P. di ruvo 512, P. di ginevra mf 290, c. vicini nello stile al P. di ginevra mf 290, c. vicini nello stile al P. di bari 898, P. di Vaticano X 1, P. di Vienna 1072, P. schulman, P. di bochum, c. del g. del grappolo d’uva, c. vicini nello stile al P. di Barletta, C. del G. degli Indigeni Barbati), decorazioni di stoffe e cinture che stringono in vita le corte tuniche degli indigeni (P. dei nasi camusi, c. vicini nello stile al P. di Lecce 660, P. “h.a.”, P. di ruvo 512, c. vicini nello stile al P. di ginevra mf 290, P. di barletta, c. vicini nello stile al P. di barletta), decorazioni di altari, pilastrini, naiskoi e altri monumenti funerari in pietra (P. dei Nasi Camusi, P. di Lecce 660, P. di Woburn Abbey, C. vicini nello stile al P. di Woburn Abbey, P. di ruvo 407-8, P. “h.a.”, P. del dittico crociato, P. di montescaglioso, P. di ruvo 512, P. di roermond, c. vicini nello stile al P. di ginevra mf 290, c. vicini nello stile al P. di bari 898, P. di Vaticano X 1, c. vicini nello stile al P. di Vaticano X 1, c. del g. del Grappolo d’uva), elementi floreali, vasi e armi raffigurati insieme alle figure, a loro volta sovraddipinte, o isolati all’interno dei naiskoi (P. di Ruvo 407-8, P. “H.A.”, P. del dittico crociato, c. vicini nello stile al P. di Vaticano X 1), sassi e rocce (P. dei nasi Camusi, P. di Lecce 660, C. vicini nello stile al P. di Lecce 660, P. di Woburn Abbey, P. di ruvo 407-8, P. di Laterza, P. “h.a.”, P. di Vaticano V 50, P. di trieste s 432, P. di bari 8010, P. del dittico crociato, c. vicini nello stile al P. del dittico crociato, P. di Zagabria, P. di Ruvo 512, P. di Ginevra MF 290, P. di Vaticano X 1, P. di Vienna 1051, P. di Vienna 1072, P. schulman, c. del g. di dion, P. di bochum, c. del g. del Grappolo d’uva, C. del G. di Pittsburgh, C. vicini nello stile al P. di Barletta, C. del G. degli Indigeni Barbati, P. di Latiano), elementi paesaggistici (P. dei Nasi Camusi, C. vicini nello stile al P. di Lecce 660, P. di Woburn Abbey, P. di Laterza, P. “H.A.”, P. di Vaticano V 50, P. di trieste s 432, P. del dittico crociato, c. vicini nello stile al P. del Dittico Crociato, P. di Zagabria, P. di Ruvo 512, C. vicini nello stile al P. di Bari 898, P. di Vaticano X 1, P. di Vienna 1051, P. schulman, P. di bochum, c. del g. di Pittsburgh, C. vicini nello stile al P. di Barletta), ghirlande, viticci carichi di grappoli e bende sospesi nella parte s. del campo figurato (C. vicini nello stile al P. di Lecce 660, C. vicini nello stile ai P. “H.A.”, Varrese e della Situla di Dublino, P. di Vaticano X 1, C. del G. del Grappolo d’uva, P. di Barletta). Più abbondante è anche l’impiego di sovraddipinture per gli oggetti che riempiono gli spazi nel campo, specialmente nelle scene di corteggio dionisiaco (P. dei nasi camusi, P. di Lecce 660, c. vicini nello stile al P. di Lecce 660, P. di Woburn Abbey, C. vicini nello stile al P. di Woburn Abbey, P. di ruvo 407-8, P. di Laterza, P. “h.a.”, P. di Vaticano V 50, P. di Preston, P. di trieste s 432, P. di bari 8010, P. del dittico crociato, c. vicini nello stile al P. del dittico Crociato, P. di Zagabria, P. di Montescaglioso, P. di Ruvo 512, P. di Roermond, P. di ginevra mf 290, P. di Vienna 1072, c. vicini nello stile al P. di ginevra mf 290, P. di Vaticano X 1, P. di Vienna 1051, P. b-c, c. vicini nello stile al P. di Vienna 1072, P. Schulman, P. di Bochum, C. del G. di Pittsburgh, P. di Barletta, C. vicini nello stile al P. di Barletta, C. del G. degli Indigeni Barbati, P. di Latiano). Spesso interamente suddipinta la decorazione vegetale accessoria sul collo delle loutrophoroi (P. di Lecce 660), sul labbro espanso delle anfore (C. vicini nello stile al P. di Woburn Abbey, P. “H.A.”, P. del Dittico Crociato), sul collo delle pelikai (P. “H.A.”, C. vicini nello stile al P. “h.a.”, P. di Vaticano V 50, P. del dittico crociato, c. vicini nello stile al P. del Dittico Crociato, P. B-C, P. Schulman) e delle idrie (C. del G. degli Indigeni Barbati), nonché quella a tralci d’edera sotto l’orlo dei dinoi (C. vicini nello stile ai P. “H.A.”, Varrese e della Situla di Dublino), forma questa particolarmente elaborata anche nelle

aggiunte plastiche consistenti in fregi di ovoli a rilievo e sovraddipinti e coperchi con pomelli interamente ricoperti di colore aggiunto (c. vicini nello stile ai P. “h.a.”, Varrese e della Situla di Dublino). uso della tecnica a f.n. per la decorazione di collo, anse e tavolette dei crateri a colonnette (c. vicini nello stile al P. di Vaticano V 14, P. di avignone, P. di maplewood, P. dell’oreste di bari, c. del g. di goleta, P. dei nasi camusi, P. di Lecce 660, c. vicini nello stile al P. di Lecce 660, P. di Woburn Abbey, P. di Laterza, P. “H.A.”, C. vicini nello stile al P. di Vaticano V 50, P. di trieste s 432, P. del dittico crociato, P. di Zagabria, P. di Montescaglioso, P. di Ruvo 512, P. di Roermond, P. di Ginevra MF 290, c. vicini nello stile al P. di ginevra mf 290, c. vicini nello stile al P. di bari 898, P. di Vaticano X 1, P. di barletta, c. vicini nello stile al P. di barletta, c. del g. degli Indigeni Barbati), del coperchio di lebetes gamikoi (P. di Zaandam), del collo di alcuni mugs (C. del G. del Gocciolatoio), di collo, labbro e rotelle di alcune nestorides (C. del G. degli Indigeni Barbati). Iscrizioni dipinte con v.n. fluida all’interno di pinakes, dittici e pilastrini (C. del G. Lagioia, c. del g. dell’anfora di dresda, c. vicini nello stile al P. di Vienna 1072, c. del g. di dion) o dipinte in rosso nella parte risparmiata sotto il piede del vaso (P. schlaepfer).

Vi 1 c

dEL g di VATicAno V 14

Vi 1 1 p bRiEnnER (TAV 124 3) dEnoMinAzionE dall’originario luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (già monaco, Galleria Brienner, già Zurigo, m.a.: Trendall, Cambitoglou 1978, 226, n. 1). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Peucezia (1): Rutigliano; Messapia (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (5): a campana (5). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro e donna in corsa (1); menade, satiro (1). Scene generiche (8): due giovani uomini ammantati (5); giovane uomo nudo e donna ai lati di un altare (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o satiro in movimento, talora retrospicienti, con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. Hoppin (acconciatura m. con benda in bianco sovraddipinto), di Karlsruhe B 9 e di Digione (composizioni, disegno delle figure, panneggi, postura e drappeggi dei giovani uomini ammantati). Nelle donne, acconciature con diademi ad alti raggi; nei giovani uomini nudi, con bende in bianco sovraddipinto. Nei giovani uomini ammantati di profilo a d., notevole sporgenza del braccio piegato sotto il mantello con drappeggio a pieghe parallele e ampio lembo ricadente dalla spalla terminante con un lungo orlo molto ondulato. Nei giovani ammantati rivolti a sin., ampio lembo posteriore terminante con orlo molto ondulato. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai e situle. Nel campo, halteres, phialai, pilastrini. Ai lati del campo figurato, singoli viticci; al di sotto, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 365-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 226, nn. 1-4, tav. 70.1-4, Trendall, Cambitoglou 1991, 54, n. 2a. 121

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Vi 1 2 p di VATicAno V 14 (TAV 125 1-2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo [città del Vaticano, mge, 18047 (V 14)]. VAsi ATTRibuiTi 27 pRoVEniEnzE Apulia (6) – generiche (2); Peucezia (3): generica (1), Rutigliano (1), Ruvo di Puglia (1); Messapia (1): Mesagne. Lucania (5) – conf. Peucezia (5): Timmari. Campania (1): generica. etruria (1): generica. costa orientale dell’adriatico (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (21): a campana (18), a colonnette (3); idrie (2); lebetes gamikoi (2); epichyseis (1); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (8): Dioniso, donna (2); satiro, donna (2); komos (1); satiro, donna, giovane uomo nudo (1); donna e satiro in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); Eros (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero, donna (1). Scene generiche (40): due giovani uomini ammantati (20); donna, giovane uomo nudo (6); donna (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); giovane uomo nudo con volatile, donna presso una colonna (1); giovane uomo nudo con volatile, donna (1); giovane uomo nudo, donna presso un pilastrino (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un altare (1); giovane uomo nudo (1); donna presso una stele, donna presso un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna, satiro o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso, rilievo o mantello, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro in movimento, talora retrospicienti, con oggetti nelle mani protese; donna stante, con oggetti nelle mani protese e gomito poggiato su pilastrino o colonna; Eros stante, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. Hoppin (acconciatura m. con benda in bianco sovraddipinto), di Karlsruhe B 9 e di Digione (composizioni, disegno delle figure, panneggi, trattamento dei giovani uomini ammantati). Affinità con i P. Brienner e dei Nasi Camusi (composizioni, disegno delle figure, panneggi). Predilezione per la rappresentazione di due figure affrontate ai lati di un elemento centrale (ramoscello, altare, stele). nelle donne, acconciatura con diadema a raggi molto spessi. Nelle vesti delle donne stanti, kolpos ampio con pieghe a goccia; tra le gambe, panneggio a fasci di linee parallele; decorazione con sottile fascia scura rettilinea sulla gamba flessa. Nei giovani uomini nudi o semiammantati, testa cinta da una benda in bianco sovraddipinto. Nei giovani uomini ammantati rivolti a d., lembo ricadente dalle spalle terminante in un semplice orlo curvilineo; in quelli rivolti a sin., lembo posteriore del mantello terminante in un orlo ondulato solo nella parte i. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, bende, grappoli, ciste, corone, situle, animali (volatile) e strumenti musicali (timpano). rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, phialai, rosette, dittici di grandi dimensioni, fiori, foglie d’edera, grappoli, bende, finestra prospettica, croce. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 365-350. 122

bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 226-228, nn. 5-22, tavv. 70.5-6, 71.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1052, nn. 6a, 11a, 18a, Trendall, Cambitoglou 1983, 28, n. 9a, Trendall 1989, 81, figg. 152-153, Trendall, Cambitoglou 1991, 53-55, nn. 6b-c, 7a, 14a, Trendall, Cambitoglou 1992, 489, 500, n. 6d.

Vi 1 3 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di VATicAno V 14

VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE apulia (4) - Peucezia (4): generiche (2), altamura (1), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Crateri (12): a colonnette (9), a campana (3); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (7): donna, giovane uomo nudo (3); komos (1); Dioniso, satiro, menade (1); Dioniso e donna ai lati di un altare (1); Dioniso, donna (1). scene con eros (1): eros e donna in corsa (1). scene con indigeni (1): donna, giovane guerriero (1). Scene generiche (16): due giovani uomini ammantati (10); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (2); donna e giovane uomo nudo presso un pilastrino sormontato da un’idria (1); donna con volatile, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con bastone nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna, satiro o eros in movimento, talora retrospicienti, con oggetti nelle mani protese; donna stante, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, seduti di t.q. su rilievo o mantello e talora retrospicienti, con oggetto nella mano protesa; donna stante con una mano sollevata nell’atto di afferrare un lembo della veste in corrispondenza dell’omero. Influenze da parte dei P. di Digione (composizioni, disegno delle figure, panneggi, postura e drappeggi dei giovani uomini ammantati), di atene 1714 (motivo della donna stante in atto di afferrare un lembo della veste in corrispondenza dell’omero) e di Vaticano V 14 (disegno delle figure, postura e drappeggi dei giovani uomini ammantati). Volti caratterizzati da nasi grandi e sporgenti. nei giovani uomini ammantati, orli dei mantelli evidenziati da bordi scuri rettilinei e spessi; nelle mani, bastone. Ricorrente impiego di pilastrini come elementi divisori tra le figure. Ricorrente rappresentazione di figure che recano corone, torce, phialai, situle. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sassi, linee di terra e rilievi indicati da file di punti). nel campo, corona, phialai, rosette, halteres. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 365-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 229-230, nn. 26-37, tav. 71.5-6, Trendall, Cambitoglou 1991, 53.

Vi 1 4 p di VARsAViA 147091 (TAV 124 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (Varsavia, mn, 147091). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): rutigliano.

cERAMicA ApuLA (Ap) foRME VAscoLARi Crateri (3): a campana (2), a colonnette (1); idrie (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro, donna (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un pilastrino (1). Scene generiche (5): due giovani uomini ammantati (3); uomo nudo e donna ai lati di un altare sormontato da un thymiaterion (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante a gambe incrociate, con oggetti nelle mani protese e gomito poggiato su pilastrino. Influenze da parte del P. di Digione (composizioni, disegno delle figure, panneggi, postura e drappeggi dei giovani uomini ammantati). Affinità col P. di Vaticano V 14 (composizioni, raffigurazione di grappoli e ramoscelli nel campo). Predilezione per la rappresentazione di due figure affrontate ai lati di un altare. Profili dei volti sommariamente tracciati. occhi di grandi dimensioni. capigliature a calotta, poco definite nei dettagli. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., stretto lembo ricadente dalle spalle, terminante in un orlo ondulato orizzontale e lembo posteriore del mantello evidenziato da un bordo scuro a serie di motivi a W; in quelli di profilo verso sin., parte posteriore del mantello evidenziata da un bordo scuro a serie di motivi a C; orlo del lembo i. evidenziato da un bordo scuro a serie di motivi a W. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano grappoli e phialai di offerte. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 228, nn. 23-25a, Trendall, Cambitoglou 1991, 53.

Vi 2 c

dEL g di ginEVRA 2754

Vi 2 1 p di ginEVRA 2754 (TAV 125 3-4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (ginevra, mah, 2754). VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE Apulia (6) - Peucezia (5): Ruvo di Puglia (3), Gravina in Puglia (1), Rutigliano (1); messapia (1): rudiae. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (11): a campana (8), a colonnette (3); pelikai (3); anfore (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (7): donna, giovane uomo nudo (3); satiro, donna (2); Dioniso, menade (1); menade, satiro (1). scene con eros (2): eros, donna (2). Scene con indigeni (2): giovane guerriero, donna (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1). Scene generiche (20): giovani uomini ammantati (13): due (12), tre (1); donna, giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati tra due stele (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due giovani uomini nudi ai lati di una stele (1); donna, giovane uomo nudo presso una stele (1); giovane uomo nudo con volatile, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due o tre figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte, su livelli differenti, ai lati di una stele su alto basamento.

figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna, satiro o Eros, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di t.q., con mantello poggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo con la mano opposta e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, rilievo o mantello, con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o satiro stanti, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Digione (composizioni, disegno delle figure, panneggi, postura e drappeggi dei giovani uomini ammantati), rodin (viticci ai lati del campo figurato), dell’Ilioupersis (composizioni con figure disposte ai lati di una stele su basamento) e di Vaticano V 14 (panneggio delle donne stanti). Nei giovani uomini nudi, frequente rappresentazione di teste cinte da bende in bianco sovraddipinto. nelle donne, acconciatura con diadema ad alti raggi. nei volti, occhi con pupilla tangente alla palpebra s., naso sottile e appuntito, mento prominente e arrotondato. Nelle donne stanti, veste con drappeggio sul busto a pieghe increspate e a goccia, ampiamente disteso in corrispondenza dei seni grandi e rotondi, panneggio a fitte pieghe a goccia sovrapposte in corrispondenza dell’alta cintura, sottile fascia scura verticale lungo la gamba flessa, serie di brevi pieghe raddoppiate nella parte i., orlo i. fortemente ondulato. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., notevole sporgenza del braccio piegato sotto il mantello con drappeggio a coppie di pieghe parallele, orli del lembo ricadente dalle spalle e del lembo posteriore del mantello evidenziati da bordi scuri fortemente ondulati a serie di W o di V; in quelli di profilo verso sin., busto parzialmente scoperto, con drappeggio evidenziato da un bordo scuro ondulato, lembo posteriore del mantello evidenziato da un bordo scuro a serie di C. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, corone, bende, grappoli, specchi e strumenti musicali (timpano). rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, sassi, rocce stratificate delineate da spesse fasce in bianco sovraddipinto, linee di terra e rilievi indicati da file di punti) e architettonici (stele su basamento, pilastrini). Nel campo, palle, dittici, bende, phialai, finestre prospettiche, rosette, grappolo, foglia d’edera, ghirlanda. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 230-231, nn. 38-48a, tav. 72.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1052, 1068, n. 39a, Trendall 1989, 81, figg. 154-155, Trendall, Cambitoglou 1991, 53, 55, n. 39b, Trendall, Cambitoglou 1992, 500, n. 38a, Riccardi 2000, 148-149, fig. 5.

Vi 2 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di ginEVRA 2754

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) – messapia (1): manduria. costa orientale dell’adriatico (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (4): a campana (3), a colonnette (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo (1); Dioniso, menade (1). Scene generiche (5): due giovani uomini ammantati (3); donna, giovane uomo nudo (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, seduto di t.q. su mantello con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Ginevra 2754 (postura e panneggio delle donne stanti e dei giovani uomini ammantati). 123

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai e grappoli. Nel campo, dittico. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e motivi a V sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 231-232, nn. 49-51, Hurschmann 2003a, 34-35, tav. 19.4-6.

Vi 2 3 p di LEccE 669 (TAV 126 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Lecce, maP s. castromediano, 669). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Peucezia (1): Rutigliano; Messapia (1): Rudiae. foRME VAscoLARi crateri (4): a campana (3), a colonnette (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna, giovane uomo nudo (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero e donna ai lati di un altare (1). Scene generiche (6): due giovani uomini ammantati (4); donna, giovane uomo nudo (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o donna, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante a gambe incrociate e appoggiato al bastone, con oggetto nella mano protesa. Affinità con i P. di Vaticano V 14 (palmette della decorazione accessoria) e di Ginevra 2754 (disegno e acconciature delle figure, postura e panneggio delle donne stanti). nelle donne, acconciatura con diadema ad alti raggi. nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., rilevante sporgenza del braccio piegato sotto il mantello, lembo ricadente dalle spalle evidenziato da un bordo scuro ondulato. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. rappresentazione di donne che recano specchi e corone. nel campo, dittici di grandi dimensioni, halteres, rosette, phialai, bende, ghirlanda. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 232, nn. 52-54, tav. 72.5-6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1053, n. 54a.

Vi 2 4 p di sydnEy 68 (TAV 126 3-4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (sydney, nm, 68). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (3): a campana (3); pelikai (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo (1); donna e satiro in corsa (1). Scene con Eros (2): Eros, donna con papera (1); Eros, donna (1). 124

Scene generiche (8): due giovani uomini ammantati (6); giovane uomo, donna in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna, talora retrospiciente, satiro o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, seduto di t.q. su mantello con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa. Affinità con i P. di Ginevra 2754 e di Lecce 669 (postura e panneggio delle donne stanti) e con i P. di avignone e di atene 1680 (panneggio dei giovani uomini ammantati). figure dalla corporatura longilinea, con teste di piccole dimensioni. occhi con piccola pupilla scura centrale. Nei giovani uomini ammantati, panneggio definito da coppie isolate di ampie pieghe parallele; nelle mani, bastone. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso sin., drappeggio a fitte pieghe parallele intorno al collo; stretto drappeggio a manica ad andamento sinuoso in corrispondenza del braccio piegato sotto il mantello. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai e animali (papera). Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli). Nel campo, phialai, rosette, corone, bende puntinate, pilastrini. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini o punti sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 232-233, nn. 55-58, tav. 73.1-4, Trendall, Cambitoglou 1991, 55, nn. 55a, 57a.

Vi 2 5 c

Vicino nELLo sTiLE AL p di sydnEy 68

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE Lucania (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1). scene generiche (1): due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; donna o satiro, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Sydney 68 (panneggio dei giovani uomini ammantati). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1983, 28, n. 58a.

Vi 3 c

dEL g

chRysLER

Vi 3 1 p chRysLER (TAV 126 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo [Norfolk (Va.), Chrysler Museum: Trendall, Cambitoglou 1978, 233, n. 59]. VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE apulia (1) – messapia (1): rudiae. foRME VAscoLARi Crateri (9): a campana (9); pelikai (2).

cERAMicA ApuLA (Ap) soggETTi Corteggio dionisiaco (8): libagione (2); donna, giovane uomo nudo (2); menade e Dioniso in corsa (1); satiro, menade (1); satiro, menade danzante (1); satiro che afferra un cervo per le corna, donna (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (13): due giovani uomini ammantati (9); donna, giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovani uomini ammantati e stanti, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o semiammantato, donna o satiro stanti, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna seduti su mantello o cassa, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento, talora retrospicienti, con oggetti nelle mani protese; menade danzante; satiro semidisteso; Eros in volo, con corona nella mano protesa. Influenze da parte dei C. del G. di Ginevra 2754 (panneggio delle vesti f. e dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., orlo del lembo del mantello ricadente dalle spalle evidenziato da un bordo scuro molto ondulato; in quelli di profilo verso sin., gruppo di fitte pieghe intorno al collo a formare un panneggio di forma ovale; drappeggio a manica ad andamento sinuoso in corrispondenza del braccio piegato sotto il mantello. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano tirsi, grappoli, situle e strumenti musicali (timpano). Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli). Impiego di pilastrini, alberelli o piante stilizzate come elementi divisori tra le figure. Nel campo, phiale, bende, rosette. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 233, nn. 59-62, tav. 73.5-6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1053, n. 59a, Trendall, Cambitoglou 1983, 29, nn. 59c-d, 61a, Trendall, Cambitoglou 1991, 55, nn. 56, 59e, 62a.

Vi 3 2 p di LouVRE k 12 (TAV 127 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo [Parigi, Louvre, K 12 (n 2982)]. VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): conversano. foRME VAscoLARi crateri (4): a campana (4). soggETTi corteggio dionisiaco (1): dioniso e donna in corsa (1). Scene generiche (7): due giovani uomini ammantati (4); donna, giovane uomo nudo (2); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; donna, talora retrospiciente, seduta di t.q. su roccia stratificata, con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento, talora retrospicienti, con oggetto nella mano protesa; donna stante con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di t.q., con mantello poggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo con la mano opposta. Influenze da parte del P. Chrysler (drappeggio dei giovani uomini ammantati).

Nei volti, occhi con palpebra s. marcata e pupilla piccola, linea della bocca piegata verso il basso. Nelle vesti delle donne sedute, schematico panneggio del lembo posteriore a coppie di pieghe verticali, con parziale evidenziazione della gamba sottostante. Ricorrente rappresentazione di figure che recano specchi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce stratificate con nucleo interno circolare a v.n., linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, rosette, phialai, dittici di grandi dimensioni, halteres, tralci. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 233-234, nn. 63-64, tav. 74.1-4, Trendall, Cambitoglou 1991, 56, nn. 64a-b.

Vi 3 3 p kiRzEnbAuM (TAV 127 2) dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui si conserva il cratere a campana eponimo [New Brunswick (N.J.), Coll. Kirzenbaum: Trendall, Cambitoglou 1978, 234, n. 65]. VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): satiro, donna (2); satiro, menade (1). scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna o satiro stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; satiro stante, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna seduta con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. Chrysler (drappeggio dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso sin., orlo i. del mantello evidenziato da un bordo scuro ondulato. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano tirsi, torce, situle e strumenti musicali (timpano). rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, linee di terra e rilievi indicati da file di punti). Nel campo, rosetta. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 234, nn. 65-67.

Vi 3 4 c

Vicino nELLo sTiLE AL p

kiRzEnbAuM

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro, menade (1). scene generiche (1): due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; satiro seduto su roccia con oggetti nelle mani protese; donna stante con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. Kirzenbaum (rendimento dei giovani uomini ammantati). rappresentazione di elementi paesaggistici (roccia). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 234, n. 68. 125

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Vi 3 5 p di bRuXELLEs A 3378 (TAV 127 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (bruxelles, mrah, a 3378). VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): Dioniso, donna (1); satiro, donna (1). scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, con oggetto nella mano protesa; donna o satiro stanti, con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, seduto di t.q. su mantello, con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Tarporley (motivo della figura stante a gambe incrociate e appoggiata al pilastrino), di copenhagen 334 e chrysler (rendimento delle donne stanti, drappeggio dei giovani uomini ammantati). Affinità col P. di Louvre K 12 (rendimento delle rocce stratificate). Nei giovani uomini ammantati, drappeggio trasversale sul busto; nelle mani, bastone. In quelli di profilo verso d., panneggio a coppie distanziate di pieghe parallele nel drappeggio sul busto e nel lembo del mantello ricadente dalle spalle, a pieghe raggiate nella parte posteriore del mantello; in quelli di profilo verso sin., drappeggio sul busto a pieghe ondulate e parallele, drappeggio a manica sporgente in corrispondenza del braccio piegato sotto il mantello, drappeggio aderente in corrispondenza del ventre. Ricorrente rappresentazione di figure che recano tirsi, corone e strumenti musicali (timpano). rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce). nel campo, halteres, rosetta, benda. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 234, nn. 69-70, tavv. 74.5-6, 75.1-2.

Vi 3 6 p di ginEVRA 13108 (TAV 127 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (ginevra, mah, 13108). VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Apulia (5) - Daunia (4): Canosa; Peucezia (1): Gravina in Puglia. foRME VAscoLARi crateri (13): a campana (13). soggETTi Corteggio dionisiaco (8): donna e giovane uomo nudo in corsa (3); satiro, donna (2); donna, satiro in corsa (1); satiro e donna in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1). scene con eros (4): eros, donna (4). Scene generiche (14): due giovani uomini ammantati (13); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti, con braccia allargate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; donna o Eros, seduti di t.q. su rilievo o roccia, con 126

oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro in movimento, talora retrospicienti, con oggetti nelle mani protese; satiro o Eros stante, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Karlsruhe B 9 e di Digione (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati). Affinità col P. di Bruxelles A 3378 (drappeggio dei giovani uomini ammantati). figure dalla corporatura molle e poco proporzionata, con teste di piccole dimensioni. Panneggi a coppie distanziate di lunghe pieghe parallele. nei giovani uomini ammantati, panneggi molto schematici, con orli ondulati e, nelle figure rivolte a sin., aderenti al ventre; nelle mani, bastone. Rappresentazione di figure con tirsi (dalla caratteristica infiorescenza a spiga), phialai, bende, grappoli e strumenti musicali (timpano). Impiego occasionale di palmette come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra rese mediante file di punti). Nel campo, phialai, finestre prospettiche, rosette, foglie d’edera, grappoli. Ai lati del campo figurato, fiore con punto nero centrale e tralci; al di sotto, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 234-235, nn. 71-74, tav. 75.3-6, Trendall, Cambitoglou 1991, 53, 56, nn. 72a, 73a-g, tav. VIII.1-2, Trendall, Cambitoglou 1992, 500, n. 73h.

Vi 3 7 p di MiLAno “h A ” 437 (TAV 128 1) dEnoMinAzionE dal luogo dell’anteriore luogo di conservazione e dal relativo numero di inventario del cratere a campana eponimo (Vicenza, GPLM, 282; già Milano, Coll. “H.A.”, 437). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generica (1), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (2). soggETTi corteggio dionisiaco (2): menade e giovane uomo nudo in corsa verso un altare (2). Scene generiche (2): due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Ginevra 13108 (panneggi, conformazione del tirso). Predilezione per le composizioni con figure dirette verso altari o stanti presso di essi. Nel campo, finestra prospettica, rosetta. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 235, nn. 75-76.

Vi 4 c

dEL g di hAVERfoRd

Vi 4 1 p di hAVERfoRd (TAV 128 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (haverford, haverford college, 1). VAsi ATTRibuiTi 18

cERAMicA ApuLA (Ap) pRoVEniEnzE Apulia (7) - Peucezia (5): generiche (3), Bitonto (1), Rutigliano (1); Messapia (2): egnazia. foRME VAscoLARi Crateri (16): a campana (14), a colonnette (2); lekythoi (1); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (10): komos (3); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); due donne (1); Dioniso, menade (1); satiro, fanciullo con coniglio, giovane uomo ammantato appoggiato ad un altare presso un’erma (1); donna, satiro in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene con Nike (1): Nike, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (23): due giovani uomini ammantati (14); donna, giovane uomo nudo (5); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (2); due donne, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; fanciullo nudo, giovane uomo nudo, donna, menade o satiro in movimento, talora retrospicienti, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, seduti di t.q. su roccia o mantello, talora a gambe incrociate, con mano protesa a volte recante un oggetto; donna stante di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato, stante di t.q. di prospetto, con una mano sul fianco e l’altra protesa in atto di reggere un oggetto; donna o Nike stante, talora con ginocchio sollevato, e oggetto nella mano protesa; Eros in volo con mano protesa; satiro in movimento, con busto curvo in avanti ed entrambe le mani protese a reggere un oggetto. Influenze da parte dei P. di Digione (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati) e di Ginevra 2754 (trattamento delle figure f., panneggio delle vesti delle donne stanti). Affinità col P. dell’Ilioupersis (motivo del satiro in movimento, con busto curvo in avanti ed entrambe le mani protese a reggere un oggetto). figure dalla corporatura molto slanciata, con testa di piccole dimensioni. occhio con sopracciglio leggermente arcuato, palpebre parallele, piccola pupilla puntiforme. nelle vesti f., orlo i. ondulato, panneggio a coppie di pieghe verticali ad evidenziare la gamba sin., frequente impiego di pieghe a goccia. Nelle figure m., capigliature ricciute delineate da una linea a tremolo risparmiata, talvolta cinte da una fascia in bianco o in rosso sovraddipinto. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., drappeggio trasversale sul busto con braccio nudo proteso, lembo ricadente dalle spalle piuttosto lungo con orlo evidenziato da un bordo scuro ad S, panneggio con impiego occasionale di pieghe a goccia; in quelli di profilo verso sin., denso drappeggio intorno al collo evidenziato da una linea scura terminante ad uncino dietro al collo. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, corone, ciste, tirsi e animali (lepri). Frequente impiego di pilastrini o altari come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi, ramoscelli, piantine, rocce stratificate con contorno polilobato e con grandi cavità interne di forma ovale a v.n., linee di terra indicate da file di punti), architettonici (pensilina lignea di profilo) e scultorei (erma). Nel campo, dittici, rosette, phialai, halteres, foglie d’edera, bende, tralci, grappolo. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri, talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 235-237, nn. 77-87, tav. 76.1-8, Trendall, Cambitoglou 1983, 29, n. 81a, Trendall, Cambitoglou 1991, 57, nn. 77a, 78a, 79a-c, Trendall, Cambitoglou 1992, 500, n. 77b.

Vi 4 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di hAVERfoRd

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (1), a colonnette (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): giovane uomo nudo, donna, satiro (1); satiro, donna in corsa (1). scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna in movimento, talora retrospicienti, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o satiro stanti, con oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q., con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Haverford (composizioni, disegno delle figure, panneggi, trattamento delle donne in movimento). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli). Nel campo, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 237, nn. 88-89, Trendall, Cambitoglou 1991, 53.

Vi 5 c

dEL g

Vi 5 1 c

dEL g

LAgioiA

LAgioiA (TAV 128 3)

dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva il cratere a campana eponimo (bari, coll. Lagioia: trendall, Cambitoglou 1978, 238, n. 91). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Apulia (3) – Peucezia (2): generiche; Messapia (1): Valesio. foRME VAscoLARi Crateri (7): a campana (7); pelikai (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): donna, giovane uomo nudo (2); komos (1); Dioniso, menade (1); giovane uomo nudo con papera e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (11): due giovani uomini ammantati (6); donna, giovane uomo nudo (2); due donne (1); giovane uomo ammantato, donna con volatile (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o semiammantato o donna seduta di t.q. su sperone roccioso, con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; donna o satiro in movimento, talora retrospicienti, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Digione (rendimento delle figure f. in movimento e dei giovani uomini ammantati) e di Ginevra 2754 (rendimento delle figure f.). Affinità col P. di atene 1680 (decorazione accessoria). Nei giovani uomini ammantati, lembi i. dei mantelli evidenziati da duplici bordi scuri ondulati; nelle mani, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, rami, corone e animali (volatile). Impiego di viticci con foglie a forma di diamante e di fiori di grandi dimensioni come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce con 127

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA asperità indicate da elementi circolari delineati a tratto sottile o in bianco sovraddipinto, rocce stratificate composte da grandi dischi sovrapposti con risalti in bianco sovraddipinto e ridotte cavità interne a v.n.). nel campo, foglie d’edera, dittici, rosette, grappolo. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e grossi punti. iscRizioni Sul dittico raffigurato sul lato secondario del vaso eponimo, E... NIKA. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 237-238, nn. 90-96, Trendall, Cambitoglou 1982, 1053, n. 91a, Trendall, Cambitoglou 1983, 29, n. 98a, Trendall, Cambitoglou 1991, 53.

Vi 5 2 p di MoscA Mk 54 (TAV 128 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Mosca, Museo Pushkin, MK 54). VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): komos (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, satiro o menade in movimento, talora retrospicienti, con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Digione (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati). Affinità con i C. del G. Lagioia (grandi fiori come elementi divisori tra le figure, decorazione accessoria al di sotto del campo figurato) e con quelli del G. dell’Uovo e dell’Onda (elementi floreali della decorazione accessoria). Ricorrente rappresentazione di volti di t.q. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., drappeggio di forma ovale intorno al collo. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o ramo di palma. Nel campo, finestre prospettiche con linea scura centrale. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e grossi punti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 238-239, nn. 97-98.

Vi 6 p di AVignonE (TAV 129 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (Avignone, Musée Calvet, 112 a). VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Apulia (3) - Peucezia (2): Gioia del Colle; Messapia (1): Rudiae. Lucania (1) – tirrenica (1): Pontecagnano. foRME VAscoLARi Crateri (10): a campana (7), a colonnette (3); lekythoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (9): donna, giovane uomo nudo (3); komos (2); Dioniso, menade (2); donna e satiro in corsa (1), menade, satiro (1). scene con eros (1): eros, donna (1). 128

Scene generiche (11): due giovani uomini ammantati (7); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (3); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; donna o satiro in movimento, talora retrospicienti, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, stante di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, seduti di t.q. su rilievo o sperone roccioso, con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Digione (composizioni, trattamento delle donne in movimento e dei giovani uomini ammantati). Affinità con i P. di Sydney 68 e di Atene 1680 (panneggi delle vesti f., trattamento dei giovani uomini ammantati di profilo verso d.) e col P. di Verona (drappeggio dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., drappeggio di forma ovale intorno al collo; in quelli di profilo verso sin., lembo in corrispondenza del braccio piegato sotto il mantello con orlo evidenziato da un bordo scuro a forma di grosso uncino, lembo posteriore del mantello evidenziato da due fasce scure verticali e parallele, orlo ondulato, bastone nella mano protesa. Ricorrente rappresentazione di figure che recano tirsi e phialai. Frequente impiego di pilastrini come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, sassi, rocce stratificate con contorno polilobato e cavità interne di forma ovale a v.n. o con rilievi resi con fasce in bianco sovraddipinto, linee di terra rese mediante file di punti). Nel campo, phialai, rosette, fiori, bende. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 239-240, nn. 99-108, tav. 77.1-6, Trendall, Cambitoglou 1991, 57, n. 100c, tav. iX.1-2.

Vi 7 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di AVignonE

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (2). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro presso una stele, donna (1). Scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (2); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; satiro stante con braccio poggiato su stele e oggetti nelle mani protese; giovane uomo o donna stanti con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Avignone (composizioni, disegno delle figure, panneggi). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1053, nn. 100a-b.

Vi 8 p di ATEnE 1680 (TAV 129 2-3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (atene, mn, 1680).

cERAMicA ApuLA (Ap) VAsi ATTRibuiTi 48 pRoVEniEnzE Apulia (10) – Peucezia (6): Ruvo di Puglia (4), Ceglie del Campo (1), Rutigliano (1); Messapia (2): Egnazia (1), Rudiae (1); Daunia (2): generica (1), Canosa (1). Lucania (3) – meridionale interna (2): Civita di Tricarico (1), Sant’Arcangelo (1); conf. Peucezia (1): montescaglioso. corsica (1): aleria. foRME VAscoLARi Crateri (21): a campana (13), a colonnette (8); pelikai (13); idrie (6); anfore (4); oinochoai (2): forma 3 (2); anfore di tipo panatenaico (1); piatti (1). soggETTi scene mitologiche (1): nascita di elena (1). Corteggio dionisiaco (19): komos (5); komos con Dioniso (3); donna, giovane uomo nudo (2); menade e satiro in corsa (2); Dioniso, menade (1); libagione con Dioniso (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di Dioniso (1); menade, satiro (1); satiro, donna (1); libagione (1); donna in corsa, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (12): Eros, donna (8); Eros, donna, giovane uomo nudo (2); Eros, donna presso un louterion, donna (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di Eros (1). scene con indigeni (1): due giovani guerrieri ai lati di una donna (1). Scene generiche (56): giovani uomini ammantati (31): due (27), tre (4); donna, giovane uomo nudo (9); donna e giovane uomo nudo in corsa (5); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (4); giovane uomo nudo in corsa (1); donna in corsa (1); donna e giovane uomo ai lati di una stele (1); donna e giovane uomo presso un monumento funebre (1); due donne presso una stele sormontata da un kalathos (1); giovane uomo nudo, donna in corsa con volatile (1); giovane uomo e donna presso un edificio, donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su due livelli differenti; 3) due figure disposte ai lati di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, menade o satiro, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o satiro in movimento con gamba d. sollevata e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento con oggetto nella mano protesa; donna o satiro stanti, di prospetto o di t.q. a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o donna stanti con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros, seduti di t.q. su mantello o rilievo o sperone roccioso, con oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros in posizione inginocchiata, con corona nella mano protesa; donna o Eros stanti, con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti. Influenze da parte dei P. di Digione (composizioni, disegno delle figure, panneggi, trattamento dei giovani uomini ammantati), felton (disegno dei volti, trattamento delle figure f. in movimento, panneggi), dell’Ilioupersis (composizioni con figure disposte ai lati di stele) e di atene 1714 (panneggi con impiego di pieghe a goccia). Affinità con i P. di Ginevra 2754 (rappresentazione di stele su alto basamento), di sydney 68, di haverford e di avignone (panneggi delle vesti f. e dei giovani uomini ammantati di profilo verso d.), col P. di Maplewood (decorazione delle vesti f.) e con i c. del g. Lagioia (decorazione accessoria). Teste con capigliature ricciute a ciocche scomposte; nelle donne, acconciature con diademi ad alti raggi; nei giovani uomini, con bende sovraddipinte in bianco. Nei volti, linea della bocca solitamente con angoli rivolti verso il basso. Predilezione per la rappresentazione di figure in movimento e per i panneggi svolazzanti. Nelle figure di giovani uomini nudi e stanti con mantello passato dietro le spalle e avvolto attorno a una mano, panneggio a pieghe curvilinee ad andamento spiraliforme. nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., con braccio nudo proteso, drappeggio trasversale sul busto, orlo del lembo posteriore del mantello evidenziato da un bordo scuro molto ondulato; in quelli di profilo verso sin., drappeggio piuttosto prominente in corrispondenza del braccio proteso sotto il mantello, evidenziato da una fascia scura terminante a uncino dietro al collo, drappeggio di forma ovale sul ventre, delimitato

da pieghe curvilinee, orlo del lembo posteriore del mantello evidenziato da un bordo scuro molto ondulato. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Predilezione per la raffigurazione di Eros seduto o seminginocchiato nella sezione s. delle composizioni con più figure. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai (talora contenenti ramoscelli), tirsi, torce, corone, grappoli, specchi e strumenti musicali (timpano). Frequente impiego di stele, pilastrini e palmette come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, sassi, piantine, linee di terra e rilievi indicati da file di punti o da una sottile linea risparmiata ondulata). Nel campo, bende, fiori, finestre prospettiche, grappoli, phialai, halteres, elementi circolari, corona. Sull’idria a Reggio Calabria, MAN, 7035, sotto le anse, civetta. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce con decorazione ad onde. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e grossi punti negli spazi intermedi o con trattini sui lati, o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall 1967a, 180, nn. 1084-1085, Trendall, Cambitoglou 1978, 240-244, nn. 109147, tavv. 78.1-6, 79.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1053-1054, 1072-1073, nn. 114a, 145a, Cambitoglou 1981, 7-8, Trendall 1983a, 85, Trendall, Cambitoglou 1983, 30, nn. 124a-b, Trendall 1989, 80-81, figg. 142-144, Trendall, Cambitoglou 1991, 57, n. 129a, Trendall, Cambitoglou 1992, 500, n. 140a, Lo Porto 1998, 23, tav. 36.3-4.

Vi 9 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di ATEnE 1680

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Anfore (1); pelikai (1). soggETTi scene con eros (1): eros presso un altare (1). Scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo, seduto di t.q., con oggetti nelle mani protese; donna stante con oggetto nella mano protesa; donna stante, con piede poggiato su roccia, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con corona nella mano protesa. Influenze da parte dei P. Felton (disegno di figure e volti, panneggi) e di Atene 1680 (composizioni, disegno delle figure, panneggi). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 244, nn. 148-149.

Vi 10 p di ALTRock dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui si conserva il cratere a campana eponimo (Monaco, Coll. Altrock: Trendall, Cambitoglou 1978, 244, n. 150). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); epichyseis (1); piatti (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): dioniso, satiro, donna (1). 129

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (3): tre giovani uomini ammantati (1); due coppie di giovani uomini nudi e donne ai lati di un’anfora su una base a due gradini (1); giovane uomo nudo e due donne in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo, stante di t.q. o in movimento, con mantello avvolto attorno ad una mano e mano opposta protesa recante un oggetto; donna stante con oggetto nella mano protesa; donna in movimento, talora retrospiciente, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, col gomito poggiato su pilastrino; Eros seduto di t.q. su rilievo, con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Karlsruhe B 9 e di Digione (composizioni, disegno delle figure, panneggi, trattamento dei giovani uomini ammantati) e di Atene 1680 (panneggi delle figure ammantate, drappeggi dei mantelli avvolti intorno alle mani dei giovani uomini nudi). Nei giovani uomini nudi, corporatura tozza e muscolatura poco definita; teste cinte da larghe bende sovraddipinte in bianco. Nelle donne, acconciatura con diadema ad alti raggi. Panneggi a gruppi di pieghe curvilinee e parallele oppure a brevi tratti curvilinei. Nelle vesti f., lembi posteriori rigonfi e orli i. evidenziati da bordi scuri molto ondulati. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, corone, rami. Rappresentazione di elementi architettonici (stele su alto basamento). Nel campo, rosette. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 244, nn. 150-151, tav. 79.5-6, Åström, Holmberg 1985, 84, tav. 39.4-5.

Vi 11 p schLAEpfER (TAVV 129 4-130 2) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva il cratere a campana eponimo (berna, coll. r. schlaepfer: Trendall, Cambitoglou 1978, 246, n. 165). VAsi ATTRibuiTi 33 pRoVEniEnzE Apulia (7) – generica (1); Peucezia (3): generica (1), Conversano (2); Messapia (2): Mesagne (1), Rudiae (1); Daunia (1): Bovino. Lucania (2): interna (1): Rionero in Vulture; tirrenica (1): Marcellina di S. Maria del Cedro. Area tarantina (1): Taranto. costa orientale dell’adriatico (1): epidamnos. foRME VAscoLARi Crateri (13): a campana (11), a calice (2); pelikai (9); idrie (4); oinochoai (4): forma 3 (3), forma 5 (1); anfore (1); lekythoi (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): satiro, eracle, donna (1). Scene a soggetto comico (3): attore (2); attore, donna (1). Corteggio dionisiaco (7): Dioniso, donna (4); simposio (1); satiro, donna (1); satiro, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (8): Eros, donna (4); Eros, menade (1); Eros (1); due coppie di donne nude ai lati di un louterion sormontato da Eros che versa acqua da un’idria (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (38): giovani uomini ammantati (17): due (14), tre (2), quattro (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (2); donna, giovane uomo nudo (2); giovane uomo, due donne (2); testa f. (2); giovane uomo nudo e donna in corsa (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); libagione presso un monumento funebre (1); libagione presso una stele (1); libagione (1); offerenti presso un naiskos (1); due coppie di giovani uomini nudi e donne ai lati di una statua di giovane uomo nudo su un piedistallo (1); giovane guerriero, donna, giovane uomo (1); giovane 130

uomo ammantato, donna (1); donna in corsa (1); giovane ammantato, donna che si cinge il capo con una benda, donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizione di piani; 3) numerose figure disposte su livelli differenti intorno a un naiskos o a una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, attore in costume comico, satiro o Eros stanti, con oggetto nella mano protesa; donna nuda stante, con mano protesa; giovane uomo nudo o semiammantato, donna, anche semiammantata, o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, pelle, klismos, rilievo o sperone roccioso, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o attore in costume comico, in movimento e con oggetto nella mano protesa; Eros stante di prospetto, con entrambe le braccia sollevate a reggere un oggetto; papposileno danzante, con un braccio e una gamba sollevati; donna semiammantata e semidistesa su kline; giovane uomo semiammantato, stante a gambe incrociate, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti e con mano protesa; satiro stante, con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa; busto f. di profilo. Influenze, soprattutto nelle opere della fase iniziale, da parte del P. di Karlsruhe B 9 e del P. di Digione e dei C. suoi seguaci (composizioni, disegno delle figure, panneggi, trattamento dei giovani uomini ammantati) e del P. dell’ilioupersis (composizioni incentrate su naiskoi o stele, raffigurazione di vasi a f.n. presso i monumenti funerari). Affinità con i C. vicini nello stile al P. della Pelike di Mosca (busti f. di profilo sotto le anse delle idrie) e con i P. di Atene 1680 (trattamento dei giovani uomini ammantati), del Giudizio e delle Pelikai di Londra (nelle opere della fase avanzata, drappeggio sul ventre nelle figure dei giovani uomini ammantati). Scarsa perizia nella rappresentazione dei volti di t.q. Nelle figure f., seni grandi e a profilo appuntito, con capezzoli in evidenza; acconciatura preferenziale con sphendone e diadema ad alti raggi; decorazione delle vesti con duplice fascia scura laterale o centrale. Nelle donne sedute, mantello avvolto intorno alle gambe con orlo i. evidenziato da un bordo scuro molto ondulato. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., drappeggio di forma ovale sul ventre, delimitato da pieghe curvilinee, orlo i. del lembo ricadente dalle spalle e lembo posteriore del mantello evidenziati da un unico bordo scuro con apice a uncino; in quelli di profilo verso sin., denso drappeggio intorno al collo evidenziato da un bordo scuro a forma di lunga S, che diviene più marcato nelle opere della fase avanzata. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o corona. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, corone e specchi. Impiego di piante stilizzate, altari o pilastrini come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sassi, linee di terra e rilievi indicati da file di punti o di piccoli sassi), architettonici (naiskos, stele), scultorei (statua su alto basamento) e di animali (volatili). All’interno del naiskos, donna. Nel campo, halteres, dittici, rosette, bende, phialai, bucrani, finestre prospettiche, foglie. Nell’idria ad Adolphseck, SF, 185, al di sotto delle anse, busti f. di profilo. Al di sotto del campo figurato, sui choes, sottile fascia risparmiata; altrove, meandri alternati a quadrati, tracciati in modo molto marcato, con croce inscritta e trattini sui lati. iscRizioni Sulla base del vaso, in rosso, GAKEIROI ANDROFUKTAI (budapest, mba, 75.40a). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 244-247, nn. 152-175, tav. 80.1-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 28, 30, nn. 157a, 169a, Trendall 1989, 82, Trendall, Cambitoglou 1991, 58, nn. 151a, 156a, 162a, 170a-b, 171a, 175a.

cERAMicA ApuLA (Ap)

Vi 12 c

Vicini nELLo sTiLE AL p schLAEpfER

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) – messapia (1): rudiae. foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); idrie (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo (1); satiro che suona il flauto, Pan danzante (1). scene generiche (1): due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo, seduto di t.q. su mantello, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna stante con oggetto nella mano protesa; satiro seduto di t.q. su rilievo; Pan danzante, con braccia e una zampa sollevati. Influenze da parte del P. Schlaepfer (composizioni, rendimento delle figure f., panneggi). Nei giovani uomini ammantati, drappeggio intorno al collo o trasversale sul busto evidenziato da uno spesso bordo scuro, che assume una forma di profondo W in corrispondenza del lembo i. del mantello. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 247, nn. 176-177, Trendall, Cambitoglou 1991, 54.

Vi 13 c

dEL g di MonTpELLiER

Vi 13 1 p di MonTpELLiER (TAV 130 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a colonnette eponimo (Montpellier, Musée Fabre, 837-1-1116). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): ruvo di Puglia (2), bitonto (1). foRME VAscoLARi Pelikai (3); anfore (2); crateri (1): a colonnette (1). soggETTi Scene generiche (12): due giovani uomini ammantati (4); donna, giovane uomo nudo (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di un giovane guerriero (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una colonna dorica (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una colonna ionica (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); donna, giovane uomo nudo con volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) due figure disposte ai lati di un monumento funerario. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con bastone o altro oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, seduti di t.q. su rilievo o sperone roccioso, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, stante e col piede poggiato su rilievo, col busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa.

Influenze da parte del P. di Digione nella sua fase tarda (composizioni, disegno delle figure, panneggi) e dei C. suoi seguaci, in particolare quelli del G. di Ruvo 892 (trattamento delle figure f. stanti e dei giovani uomini ammantati). tratto molto sottile. figure dalla corporatura longilinea, teste di piccola dimensione, naso affilato, linea della bocca breve e rivolta verso il basso. Nelle donne, acconciatura con sphendone e diadema ad alti raggi. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., lembo ricadente dalle spalle terminante in profonde pieghe sovrapposte; in quelli di profilo verso sin., capigliatura a calotta che lascia scoperto l’orecchio, drappeggio a manica in corrispondenza del braccio piegato sotto il mantello definita da un’ampia piega curvilinea. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai. Impiego di piante stilizzate e di pilastrini allungati come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piantine, rocce stratificate, linee di terra indicate da file di minutissimi punti) e architettonici (colonne su basamento). Nel campo, phialai, rosette, finestre prospettiche, bende, halteres, fiore. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 247-248, nn. 178-182, tav. 81.1-4, Trendall, Cambitoglou 1991, 59, n. 179a.

Vi 13 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di MonTpELLiER

VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Anfore (2); pelikai (2). soggETTi Scene generiche (8): due giovani uomini ammantati (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); giovane uomo ammantato, donna (1); donna e giovane uomo presso un monumento ionico (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte, su livelli differenti, ai lati di una stele. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con bastone nella mano protesa; giovane uomo, nudo o semiammantato, o donna stanti, con oggetto nella mano protesa; donna seduta di t.q. su rilievo, con oggetto nella mano protesa; donna stante, con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Montpellier (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati). Predilezione per la raffigurazione di stele o pilastrini come elementi divisori tra le figure. Nel campo, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri, talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 248, nn. 183-186, tav. 81.5-6.

Vi 14 p di MApLEwood (TAVV 130 4-131 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a colonnette eponimo [Maplewood (N.J.), Coll. Noble: Trendall, Cambitoglou 1978, 249, n. 187]. VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE apulia (4) – Peucezia (4): generiche (3), ruvo di Puglia (1). 131

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Crateri (15): a colonnette (10), a campana (3), a calice (2); anfore (1); pelikai (1); piatti (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (13): Dioniso, satiro, menade (2); komos con Dioniso (1); libagione con Dioniso (1); libagione (1); Dioniso, menade (1); epifania di Dioniso (1); menade, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e satiro ai lati di una donna (Artemis ?) (1); satiro e giovane uomo nudo ai lati di una donna in corsa (1); menade, giovane uomo nudo e satiro in corsa (1). Scene con Eros (1): libagione con Eros (1). Scene con indigeni (8): libagione ad un giovane guerriero (2); Nike in volo, guerriero barbato, fanciullo, donna, cavaliere (1); combattimento tra giovani guerrieri (1); donna, due giovani guerrieri (1); duello tra un guerriero greco ed un giovane guerriero (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un giovane guerriero (1); giovane uomo con lira, giovane guerriero, donna, giovane guerriero (1). Scene generiche (14): giovani uomini ammantati (10): tre (6), due (4); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1); donna, giovane uomo nudo (1); offerenti presso un naiskos (1); giovane uomo, donna, parte di giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli e piani leggermente sfalsati tra loro; 2) numerose figure disposte su due livelli sovrapposti; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; indigeni (fanciullo, giovane uomo, giovane guerriero, guerriero fanciullo) stanti; giovane guerriero indigeno a cavallo; giovane guerriero o giovane guerriero indigeno in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e lancia nella mano sollevata; giovane guerriero indigeno seminginocchiato, col corpo inclinato all’indietro e mano puntata al suolo; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna, Eros e paniskos, seduti di t.q. su rilievo o mantello, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; Nike in volo con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese; donna in movimento di t.q. da tergo con oggetto nella mano protesa; fanciullo nudo o giovane guerriero stanti, talora retrospicienti; giovane guerriero o satiro stanti, talora retrospicienti, con piede poggiato su rilievo e talvolta oggetti nelle mani protese; donna armata su cervo; testa f. di profilo verso sin. Influenze da parte dei P. Hoppin (acconciatura m. con benda in bianco sovraddipinto), di Digione e dei C. suoi seguaci (raffigurazione di guerrieri indigeni). Affinità col P. di montpellier (trattamento dei giovani uomini ammantati). Tratto sottile ed elegante. Disegno accurato e preciso. Nelle figure m., teste cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nelle figure di guerrieri indigeni, ricca decorazione delle vesti con motivi a file di punti, onde correnti, ampie fasce scure. Nelle figure f., acconciatura con sphendone e diadema raggiato; pepli ampiamente distesi sul busto, senza pieghe di separazione tra i seni rotondi e con evidenziazione della gamba flessa sotto il panneggio; chitoni a gruppi di pieghe sottili e increspate, con resa della trasparenza del tessuto mediante evidenziazione delle linee del corpo sottostante. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., lungo lembo ricadente dalla spalla sin. raccolto in due profonde pieghe sovrapposte; in quelli di profilo verso sin., drappeggio trasversale sul busto a fitte pieghe schiacciate e lungo drappeggio a manica, con ampia svasatura terminale, in corrispondenza del braccio piegato sul fianco sotto il mantello. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o corona. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, tirsi, torce, corone, rami e situle. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piante, fiori, arco roccioso, linee di terra indicate da file di punti), architettonici (naiskos, edicola) e scultorei (statua di uomo semiammantato). All’interno del naiskos, giovane uomo. Nel campo, fiori anche di grandi dimensioni, foglie di edera, phialai, tralci, rosette, fiori, corone, bende, timpano. 132

Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; palmette. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 248-250, nn. 187-201, Trendall, Cambitoglou 1982, 1054, n. 198a, Trendall 1989, 82, fig. 157, Trendall, Cambitoglou 1991, 59, n. 201a, tav. IX.3-4, Eschbach 1995b, 62-63, n. 24.

Vi 15 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di MApLEwood

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Crateri (2): a colonnette (2); anfore (1). soggETTi Scene con indigeni (2): donna, due giovani guerrieri (1); donna, giovane guerriero in corsa (1). Scene generiche (4): giovani uomini ammantati (3): due (2), tre (1); offerenti presso un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due o tre figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo o donna, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno stante; giovane guerriero indigeno stante, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna seduta di t.q., retrospiciente, con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno o donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Maplewood (composizioni, trattamento dei giovani uomini nudi e ammantati, rappresentazione di guerrieri indigeni). Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, rocce stratificate delineate da fasce in bianco sovraddipinto e file di punti, con cavità interne in v.n., linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskos). All’interno del naiskos, giovane uomo. Nel campo, phiale, dittico, finestre prospettiche, rosette, infule, tralci. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 250, nn. 202-204.

Vi 16 p dELL’oREsTE di bARi (TAV 131 4) dEnoMinAzionE Dal soggetto raffigurato sul lato principale e dal luogo di conservazione del cratere a colonnette eponimo (bari, maP, 1366). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (5): a colonnette (5); pelikai (1). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste a Delfi (1). Scene con indigeni (4): libagione ad un giovane guerriero (1); donna e due giovani guerrieri in corsa (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna, colonna ionica sormontata da una nestoris (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) Scene generiche (7): giovani uomini ammantati (6): tre (5), due (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammmantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane indigeno o donna in movimento; giovane uomo nudo e stante di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane indigeno, donna o Furia stanti, con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno o donna, seduti di t.q., con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo di t.q. da tergo, con ginocchio poggiato su altare, altra gamba distesa e braccio sollevato; giovane indigeno stante, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Digione e dei C. suoi seguaci (disegno delle figure, panneggi, raffigurazione di indigeni). Affinità con i P. di Avignone e di Atene 1680 (panneggio dei giovani uomini ammantati). Rappresentazione di figure di scorcio da tergo. Nelle composizioni con tre giovani uomini ammantati e stanti, figura centrale con testa di profilo e corpo di prospetto, con drappeggio trasversale sul busto nudo e braccio piegato sul fianco sotto il mantello. Nei giovani ammantati rivolti verso d., lembo ricadente dalla spalla sin. con orlo i. evidenziato da un bordo scuro ondulato o a forma di ampia S. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di figure di indigeni che recano nestorides. Rappresentazione di elementi architettonici (colonna ionica sormontata da nestoris). nel campo, dittici, halteres, rosette. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 251, nn. 205-207, tav. 83.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1054, n. 206a, Trendall, Cambitoglou 1983, 28, 31, n. 207a, Trendall, Cambitoglou 1991, 59, n. 205a.

tello, con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno o donna, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros o Nike in volo con corona nella mano protesa; giovane guerriero indigeno o donna stanti, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo di t.q., accovacciato su una gamba e con braccio sollevato; Furia in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccio sollevato. Affinità con i P. di Atene 1680 (drappeggio sul ventre nei giovani uomini ammantati) e dell’Oreste di Bari (trattamento dei giovani uomini ammantati raffigurati al centro delle composizioni a tre figure, rappresentazione di figure di indigeni che recano nestorides). Capigliature folte, a ricci ben definiti, talora sciolti sulle spalle. Rappresentazione di volti di t.q. e di corpi di scorcio. Nelle ricorrenti composizioni con tre giovani uomini ammantati e stanti, figura centrale con testa di profilo e corpo di prospetto, con drappeggio trasversale sul busto nudo, drappeggio di forma ovale sul ventre, delimitato da pieghe curvilinee ampie o talora più ridotte, ampio drappeggio a manica in corrispondenza del braccio piegato sul fianco sotto il mantello terminante in un lungo lembo evidenziato con un bordo scuro ondulato. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, fiori, rilievi indicati da sottili linee sinuose a risparmio, linee di terra indicate da file di punti o di sassi di media grandezza). Nel campo, halteres, phialai, rosette, foglie d’edera, benda. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri, talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; tralcio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 251-252, nn. 208-214, tav. 83.3-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 31, n. 211a, Trendall, Cambitoglou 1991, 54, 60, nn. 211b, 213a.

Vi 18 c Vi 17 c

dEL g

LETET (TAV 132 1-2)

dEnoMinAzionE dalla coll. in cui era originariamente conservato il cratere a colonnette eponimo (budapest, mba, 57.5a, già coll. Letet, 135). VAsi ATTRibuiTi 10 foRME VAscoLARi Crateri (6): a colonnette (5), a calice (1); pelikai (4). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste a Delfi (1). corteggio dionisiaco (1): satiro e dioniso ai lati di una menade (1). scene con eros (1): eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene con indigeni (4): libagione ad un giovane guerriero (2); giovane guerriero accanto ad un cavallo, Nike (1); due giovani guerrieri, due donne (1). Scene generiche (13): giovani uomini ammantati (9): tre (5), due (4); donna, giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1); giovane uomo ammantato, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) quattro figure disposte su tre livelli differenti. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o semiammantato, giovane guerriero indigeno, donna o satiro stanti, con mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo nudo o semiammantato, giovane guerriero indigeno o donna, seduti di t.q. su rilievo o man-

dEL g di goLETA

(TAV 132 3-4)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a colonnette eponimo [goleta (calif.), coll. Whitehead: Trendall, Cambitoglou 1978, 252, n. 216]. VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. costa orientale dell’adriatico (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (6): a colonnette (4), a campana (2). soggETTi Scene mitologiche (2): amazzonomachia (1); Eracle, Atena (1). Corteggio dionisiaco (2): satiro e donna in corsa (1); due donne ai lati di Dioniso (1). Scene con indigeni (2): libagione ad un giovane guerriero (2). Scene generiche (6): tre giovani uomini ammantati (4); due giovani uomini ammantati, fanciullo, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero di t.q. da tergo, semidisteso al suolo con le gambe flesse; giovane guerriero stante, con piede sollevato su rilievo e braccio proteso; amazzone stante di prospetto, con gambe flesse e braccia protese; giovane guerriero indigeno, fanciullo o donna stanti con oggetto nella mano protesa; donna seduta su basamento, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, stanti di t.q., con braccia allargate e talora oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro in movimento, talora con mano sollevata verso il mento; Eracle nudo, stante a gambe 133

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA incrociate, col busto curvo in avanti e appoggiato alla clava, con braccia incrociate e una mano sollevata verso il mento; cavallo retrospiciente con zampa anteriore d. sollevata. Affinità col P. di Haverford (nei giovani uomini ammantati di profilo verso sin., drappeggio intorno al collo evidenziato da una linea scura terminante a uncino dietro al collo), col P. di atene 1680 e i c. del g. Letet (nei giovani uomini ammantati, drappeggio ovale sul ventre) e col P. di Licurgo (disegno dei cavalli). Disegno incerto, specialmente nella resa delle figure di t.q. e di scorcio. Figure provviste di teste di piccole dimensioni. nei volti, occhio molto grande, con arcata sopracciliare e palpebra s. molto allungate e ad andamento rettilineo, pupilla resa mediante un tratto sottile tangente alla palpebra s. Nelle figure di indigeni e di amazzoni, vesti decorate con fitti motivi ornamentali, soprattutto a fasce, a dentelli, a punti, a meandri e a palmette. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Predilezione per la raffigurazione di cavalli in leggero scorcio con testa piccola e collo allungato. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, finestre prospettiche, bende, phialai, rosette, pilos, dittico. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul collo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri, talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante . Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 252-253, nn. 215-220, Trendall, Cambitoglou 1991, 54.

Vi 19 p di VERonA (TAV 133 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della pelike eponima (Verona, MATR, 168). VAsi ATTRibuiTi 30 pRoVEniEnzE apulia (11) - Peucezia (11): generiche (6), ruvo di Puglia (3), gravina in Puglia (1), rutigliano (1). area metapontina (1): ferrandina. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (12): a campana (10), a colonnette (2); idrie (8); pelikai (6); oinochoai (3): forma 3 (3); anfore (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (13): donna, giovane uomo nudo (4); satiro, menade (2); libagione con Dioniso (1); Dioniso, donna presso un altare (1); menade, Dioniso (1); Dioniso, donna (1); satiro, donna (1); donna in corsa (1); giovane uomo nudo presso una stele (1). Scene con indigeni (1): libagione ad un giovane guerriero (1). Scene generiche (34): giovani uomini ammantati (16): due (14), tre (2); donna, giovane uomo nudo (5); giovane uomo nudo e donna ai lati di un kalathos (4); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (2); donna, giovane uomo nudo in corsa (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); libagione (1); due donne ai lati di un altare (1); due donne (1); giovane guerriero, donna (1); tre donne presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o satiro stanti di t.q., con braccia allargate e spesso con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q., su sperone roccioso o mantello, con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo stante, con piede poggiato su roccia, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa; donna stante a gambe incrociate, con busto leggermente curvo in avanti, gomito poggiato su pilastrino, oggetto in una mano protesa e l’altra in atto di sollevare un lembo della veste al di sopra della spalla; giovane uomo nudo, stante a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino. 134

Influenze da parte dei P. di Digione (composizioni, disegno delle figure, panneggi, postura e drappeggi dei giovani uomini ammantati), di atene 1714 (motivo della donna stante e appoggiata al pilastrino con una mano in atto di sollevare un lembo della veste al di sopra della spalla) e di avignone (drappeggio dei giovani uomini ammantati). Affinità con i P. Rueff (disegno delle figure, drappeggi) e del Tirso (panneggi). Nelle figure f., acconciatura con sphendone e diadema a raggi, vesti con drappeggio a coppie di brevi e piatte pieghe verticali sulle spalle e intorno alla vita, seni grandi e rotondi, cintura sottile con terminazioni a fila di sferette. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., drappeggio intorno al collo prominente e terminante ad angolo acuto, orlo del lembo ricadente dalla spalla sin. evidenziato da un bordo scuro a onda duplice, orlo del lembo posteriore del mantello evidenziato da un bordo scuro a serie di tre U; in quelli di profilo verso sin., drappeggio a manica sporgente ad angolo retto in corrispondenza del braccio piegato sul fianco sotto il mantello, pieghe a uncino, orlo del lembo posteriore del mantello evidenziato da un bordo scuro a serie di due U. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di figure recanti phialai, rami di palma, ciste, tirsi, kantharoi, grappoli, vassoi di dolci. Impiego di piante stilizzate, alberi, altari, stele, kalathoi o palmette come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (stele). Nel campo, ghirlanda, finestra prospettica, halteres, phialai. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 253-255, nn. 221-241, tav. 84.1-6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1054, 1067, nn. 222a, 226a-b, Trendall 1989, 82, fig. 158, Trendall, Cambitoglou 1983, 31, n. 226c, Trendall, Cambitoglou 1991, 60, nn. 225a, 230b, 231a, 235a.

Vi 20 c Vicini nELLo sTiLE AL p di VERonA (TAV 133 2) VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi oinochoai (4): forma 3 (4). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): komos (1); libagione (1). scene con eros (1): eros, donna (1). scene generiche (1): giovane uomo nudo, donna presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, satiro o eros stanti con oggetto nella mano protesa; donna o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Verona (composizioni, disegno delle figure, acconciature e panneggi delle figure f.). Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli). Nel campo, foglia d’edera, phiale, rosette. Campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio e inferiormente da onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 255, nn. 242-244, Trendall, Cambitoglou 1983, 31, n. 243a, Trendall, Cambitoglou 1991, 54.

cERAMicA ApuLA (Ap)

Vi 21 p RuEff (TAV 133 3)

Vi 22 c

dEnoMinAzionE Dalla casa d’asta in cui originariamente è apparso il cratere a colonnette eponimo (già Monaco, m.a., Rueff: Trendall, Cambitoglou 1978, 256, n. 250). VAsi ATTRibuiTi 29 pRoVEniEnzE Apulia (3) - Peucezia (2): generica (1), Rutigliano (1); territorio ofantino (1): generica. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. foRME VAscoLARi Crateri (25): a colonnette (13); a campana (12); anfore (2); pelikai (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (16): menade e satiro in corsa (4); satiro, menade (3); donna e satiro ai lati di Dioniso (3); komos con Dioniso (1); libagione con Dioniso (1); satiro e donna ai lati di un giovane uomo nudo (1); satiro, donna in corsa (1); satiro, donna (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Nike (1): Nike versa una libagione ad un giovane guerriero (1). Scene con indigeni (6): libagione ad un giovane guerriero (2); giovane guerriero, Nike (1); donna, due giovani guerrieri (1); giovane guerriero, due prigionieri (1); donna, giovane guerriero, prigioniero (1). Scene generiche (35): giovani uomini ammantati (24): tre (12), due (12); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (5); donna, giovane uomo nudo (3); donna, giovane guerriero, prigioniero (1); donna, giovane uomo nudo presso una stele (1); simposio (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due o tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) due figure disposte ai lati di un’alta stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane indigeno, donna o satiro in movimento, talora retrospicienti e con oggetti nelle mani protese; giovane indigeno in movimento con le mani legate dietro la schiena; giovane guerriero indigeno stante, talora a gambe incrociate, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna o Nike, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; satiro stante, con piede su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline. Influenze da parte dei P. di Digione (composizioni, disegno delle figure, panneggi, postura e drappeggi dei giovani uomini ammantati) e di avignone (drappeggio dei giovani uomini ammantati). Affinità con il P. di Verona (composizioni, trattamento delle figure f. stanti e dei giovani uomini ammantati). Nelle figure f., acconciatura con sphendone e diadema a raggi, vesti con drappeggio intorno alla vita piuttosto rigonfio, a coppie di brevi pieghe curvilinee, seni grandi, rotondi e prominenti, cintura sottile con terminazioni a fila di sferette. Nei giovani uomini ammantati, drappeggio con doppia protuberanza dietro il collo; nelle mani, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano ciste (talora con offerte), phialai, rami di palma, rami. Impiego di piante stilizzate, alberelli, stele o pilastrini come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, rocce stratificate con cavità interne di forma circolare a v.n., linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (alta stele). Nel campo, bende, palle, halteres, dittici, fiori, corone, rosette. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato lateralmente da fasce verticali a serie parallele di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti; onde con punti; chevrons. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 255-257, nn. 245-263, tav. 85.1-6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1054, 1066, n. 251a, Trendall, Cambitoglou 1983, 31-32, nn. 249a, 253a, Trendall 1989, 82, Mizuta 1991, 59, tav. 51.1-2, Trendall, Cambitoglou 1991, 53-54, 60, nn. 249a-c, Trendall, Cambitoglou 1992, 492.

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna, satiro (1). scene generiche (1): due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, con bastone nella mano protesa; donna stante di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; satiro stante di prospetto a gambe incrociate. Influenze da parte del P. Rueff (composizioni, disegno delle figure m. nude). Affinità con il P. Wolfenbüttel (trattamento dei giovani uomini ammantati). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Nel campo, finestra prospettica, dittico, fiori. Al di sotto del campo figurato, meandri. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 257, n. 264.

Vi 23 c

Vicino nELLo sTiLE AL p

RuEff

dEL g di zAAndAM

Vi 23 1 p di zAAndAM (TAV 133 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del lebete nuziale eponimo (Zaandam, Coll. Takens Bremma: Trendall, Cambitoglou 1978, 288, n. 1). VAsi ATTRibuiTi 36 pRoVEniEnzE apulia (5) - Peucezia (5): generica (1), ruvo di Puglia (3), rutigliano (1). area tarantina (1): taranto. Lucania (1): generica. costa orientale dell’adriatico (2): generiche. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (11); skyphoi (10); cup-skyphoi (8); lekythoi (3); lekanides (1); oinochoai (1): indeterminate (1); pelikai (1); pissidi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (10): satiro (9); donna (1). Scene con Eros (11): Eros (10); Eros e donna ai lati di una stele (1). Scene generiche (46): donna (28); giovane uomo nudo (11); donna in corsa (2); giovane uomo nudo presso una stele (2); giovane uomo nudo presso un altare (1); donna tra due stele (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti col corpo di t.q. e gambe di prospetto, talora con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti, con piede poggiato su roccia, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna, anche semiammantata, satiro o Eros, seduti su basamento, cista, mantello o sperone roccioso, con oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento, con braccia allargate; satiro inginocchiato al suolo, con una gamba piegata e l’altra distesa ed oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo. Influenze da parte dei P. dell’Ilioupersis (trattamento delle donne stanti con piede poggiato su roccia) e di Atene 1714 (disegno delle finestre prospettiche). Nei nudi m., corpo sproporzionato, con lunghe braccia e gambe brevi e tozze. Nei volti, occhio grande con piccola pupilla puntiforme, bocca dischiusa, con labbro s. prominente, mento arrotondato. Nelle figure f., acconciatura con sphendone e diadema ad alti raggi. Frequente rappresentazione di specchi distinti da un cerchietto scuro centrale e di figure stanti presso pilastrini su cui è poggiato un uovo. 135

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Ricorrente rappresentazione di figure che recano specchi, grappoli, phialai, ciste e corone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce stratificate, rilievi resi mediante una linea ondulata, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, corona, finestre prospettiche, bende, palle, phialai, grappoli. Campo figurato compreso tra palmette a volute estroflesse alla sommità, con singola foglia a goccia sopra e sotto la voluta centrale. Al di sotto del campo figurato, linea duplice e sottile o fascia a risparmio; ovoli; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 287-290, nn. 1-21, tav. 92.1-8, Trendall, Cambitoglou 1982, 1056, nn. 15a, 20a, Trendall, Cambitoglou 1983, 36, nn. 10a-b, Trendall 1989, 82, fig. 159, Trendall, Cambitoglou 1991, 69-70, nn. 19a-b, Trendall, Cambitoglou 1992, 501, nn. 9b, 14a, Güntner 1999, 29-30, tav. 23.1-5, Catucci 2003b, 91-92, n. 40, tav. XXIVa-b.

Vi 23 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di zAAndAM

VAsi ATTRibuiTi 20 pRoVEniEnzE apulia (4) - Peucezia (4): ceglie del campo (2), ruvo di Puglia (2). foRME VAscoLARi Oinochoai (6): forma 5 (2), forma 8 (2), forma 3 (1), indeterminate (1); cup-skyphoi (5); epichyseis (4); skyphoi (4); idrie (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (7): satiro (4); satiro, donna (2); satiro e donna in corsa (1). scene con eros (6): eros (6). Scene generiche (17): donna (10); donna, giovane uomo nudo (2); donna, giovane uomo nudo presso una stele (1); giovane uomo nudo presso una stele (1); donna in corsa verso un altare (1); giovane uomo ammantato (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o satiro stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna, anche semiammantata, satiro o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su roccia con oggetti nelle mani protese; donna o satiro in movimento, talora retrospicienti e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante, col gomito appoggiato su pilastrino; Eros in volo con oggetto nella mano protesa; Eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su roccia, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo. Affinità col P. di Zaandam e con i C. del G. del Gocciolatoio (composizioni, disegno delle figure, disegno delle finestre prospettiche, delle rosette e delle palle raffigurate nel campo). Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, ciste, specchi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberello, pianta a foglie ricurve, rocce stratificate). Nel campo, rosette, finestre prospettiche, palle. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce verticali con motivo a chevrons. Al di sotto del campo figurato, linea duplice e sottile a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 290, nn. 22-32, Trendall, Cambitoglou 1982, 1068, Miroslav Marin 1982, 93, 114, nn. F XIII, F XV2, tavv. VIII, IX, XIV, Trendall, Cambitoglou 1983, 36-37, nn. 25a-b, Bažant, Bouzek, Dufková 1997, 47-48, tav. 83.1-3.

Vi 24 c

dEL g

MonAsh (TAV 134 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a calice eponimo (Melbourne, Monash University, 127/69/73). VAsi ATTRibuiTi 27 136

pRoVEniEnzE Apulia (9) – generiche (7); Peucezia (1): Putignano; Messapia (1): Valesio. Lucania (2) – interna (2): Pomarico. foRME VAscoLARi Oinochoai (9): forma 3 (8), forma 5 (1); skyphoi (6); crateri (5): a campana (3), a calice (2); pelikai (4); idrie (1); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (2): satiro e donna in corsa (2). Scene con Eros (3): Eros (2); Eros, donna in corsa (1). Scene generiche (38): donna in corsa (11); giovane uomo nudo (8); giovane uomo nudo in corsa (8); donna (6); giovane uomo nudo presso un altare (2); donna in corsa verso un altare (1); donna presso una stele (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo (preferenzialmente con mantello sul braccio o avvolto intorno alla mano), donna o satiro in movimento con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa o leggermente piegata, spesso retrospicienti e con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros, seduti di t.q. su roccia con le gambe incrociate e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Digione e dell’Ilioupersis (trattamento delle figure f. in movimento). Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, corone e ciste. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piante stilizzate, piantine). Nel campo, palle, finestre prospettiche, corona, rosetta dentellata. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce verticali a risparmio semplici o con motivi a zigzag e punti. Al di sotto del campo figurato, ovoli (sul lato principale) e onde correnti (sul lato secondario); meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini agli angoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 291, nn. 33-42, tav. 93.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1056, nn. 39a, 40a, Trendall, Cambitoglou 1983, 37, nn. 39b-e, 41a, Trendall, Cambitoglou 1991, 70-71, nn. 35a, 37a, 39f-g, 40b, 41b-c, 43, 43a.

Vi 25 c

dEL g dEL goccioLAToio

(TAV 134 2)

dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di un gocciolatoio sull’oinochoe eponima (già Zurigo, m.a., Arete: Trendall, Cambitoglou 1978, 292, n. 44). VAsi ATTRibuiTi 77 pRoVEniEnzE Apulia (5) – generiche (4); Peucezia (1): Gioia del Colle. Lucania (1): generica. Etruria (1): generica. foRME VAscoLARi Oinochoai (27): forma 3 (23), forma 8 (2), forma 1 (1), forma 5 (1); lekythoi (21); pelikai (15); skyphoi (7); lekanides (4); anfore (1); idrie (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (10): satiro in corsa (4); satiro (2); libagione con Dioniso (1); donna (1); satiro con flauto (Marsia ?) (1); satiro, donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (16): Eros (5); Eros, donna (2); Eros e donna in corsa (2); Eros con volatile (1); Eros in corsa (1); Eros presso una stele (1); donna, Eros presso un louterion (1); Eros con volatile, due donne (1); donna, papera, Eros, donna (1); donna presso una stele, satiro, eros (1). Scene generiche (76): donna in corsa (20); giovane uomo nudo (15); donna (14); giovane uomo nudo in corsa (10); donna, giovane uomo nudo (8); donna presso un altare

cERAMicA ApuLA (Ap) (2); donna in corsa verso un altare (1); donna con volatile (1); donna alata con volatile (1); donna con volatile, giovane uomo nudo presso una stele (1); giovane uomo nudo con volatile, donna (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q., talora retrospicienti, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna alata, satiro o Eros seduti di t.q. su mantello, sperone roccioso, cumulo di sassi o pilastrino, con gambe incrociate e mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna, satiro o eros, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; satiro o Eros stanti con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti, con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna in movimento con palla; donna in movimento con entrambe le braccia protese; Eros in volo; satiro retrospiciente in corsa sulle gambe parzialmente piegate e con braccia protese; testa f. di profilo. Influenze da parte del P. dell’Ilioupersis (disegno delle figure, trattamento delle donne in movimento). Affinità con i C. del G. di Zaandam e del G. Monash (composizioni, soggetti, decorazione accessoria) e col P. dei nasi camusi e i c. della sua scuola (nelle vesti f., drappeggio sul busto). Figure dalla corporatura brevilinea e tozza. Nei volti, sopracciglio rettilineo, occhio grande e ad angolo acuto, con piccola pupilla puntiforme non tangente alle palpebre, bocca dischiusa con labbra prominenti, mento piccolo e sporgente. Nelle figure f., seni grandi e rotondi, nettamente separati dalle pieghe centrali del panneggio sul busto; acconciatura con sphendone e diademi ad alti raggi in bianco sovraddipinto; evidenziazione della gamba flessa al di sotto della veste. Nei giovani uomini nudi, teste cinte da diademi con apice. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, ciste, specchi, grappoli, situle e animali (volatili). Frequente rappresentazione di pilastrini, occasionalmente come elementi divisori tra le figure. Impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, piante a foglie ricurve, sassi, speroni rocciosi, rocce stratificate, rilievi e linee di terra indicati da file di punti) e di animali (lepre, oca). Nel campo, gocciolatoi, bende, fiori, rosette, phialai, foglie d’edera, finestre prospettiche, elementi circolari, croce, rotella dentata, palla. Sui choes, campo figurato delimitato lateralmente da fasce verticali a risparmio. Al di sotto del campo figurato, ovoli (sul lato principale) e onde correnti (sul lato secondario); meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; duplice e sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 291-295, nn. 44-85, tav. 93.3-9, Rossi 1981, 36-37, n. 48, tav. XXIII, Trendall, Cambitoglou 1982, 1056-1057, 1069, 1073, nn. 46b, 50a, 54b-f, 69a, 75a, 83a, Trendall, Cambitoglou 1983, 36-38, nn. 44a-b, 55a, 56a, 69b, Trendall, Cambitoglou 1991, 69, 71-72, nn. 44c-e, 47a, 49b, 55b, 56b, 57b, 66a, 72a, 85a-b, tav. XII.1-3, Trendall, Cambitoglou 1992, 502, n. 46c, Cassimatis 1993, 59-60, n. VI, figg. 20-21, Pellegris 2002, 254, n. 390, Todisco, Catucci 2007, 31, tav. 26.3-4.

Vi 26 c

dEL g di LEccE 727

(TAV 134 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dello skyphos eponimo (Lecce, maP s. castromediano, 727). VAsi ATTRibuiTi 19 pRoVEniEnzE Apulia (3) - Peucezia (2): Ceglie del Campo (1), Gioia del Colle (1); Messapia (1): Poggiardo.

foRME VAscoLARi Oinochoai (6): forma 3 (4), indeterminate (2); lekythoi (5); skyphoi (4); pelikai (2); coppe (1); crateri (1): a calice (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): donna (2); menade, Eros (1). Scene con Eros (12): Eros presso un altare (6); Eros (4); Eros in corsa (2). Scene generiche (11): donna (6); donna presso un altare (2); donna in corsa (1); giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. o di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo seduto di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, talora retrospiciente, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata leggermente piegata, braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros in movimento con oggetto nella mano protesa; donna in movimento con palla. Influenze da parte del P. dell’Ilioupersis (disegno delle figure, trattamento delle figure stanti e in movimento). Affinità con i C. del G. del Gocciolatoio (composizioni, disegno delle figure, acconciature delle figure m. e f.). Predilezione per composizioni con figura stante presso un altare o in movimento verso di esso. Volti di forma affilata con nasi grandi e prominenti. Nelle vesti f., decorazione degli orli con bordo a fila di punti. Ricorrente rappresentazione di eroti recanti specchi o corone. Frequente rappresentazione di pilastrini e altari su cui è deposto un uovo. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, pianta, linee di terra rese mediante file di punti). Nel campo, phialai, foglie d’edera, rosette, aryballos. Sui choes, campo figurato delimitato lateralmente da sottili fasce verticali a risparmio. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 295-296, nn. 86-93, tav. 93.10, Miroslav Marin 1982, 113-114, n. F XV 1, tavv. XIV-XV, Trendall, Cambitoglou 1982, 1057, nn. 87a, 88a, 91a, Trendall, Cambitoglou 1991, 73, nn. 89b-d, 93a, tav. XII.4, Delli Ponti 1996, 146, n. 98, fig. 98.

Vi 27 c

dEL g dEi choEs

Vi 27 1 p dEi choEs (TAV 134 4) dEnoMinAzionE dalla netta preferenza accordata dal c. alla decorazione di choes. VAsi ATTRibuiTi 23 pRoVEniEnzE area tarantina (4): taranto. apulia (1) - Peucezia (1): bitonto. foRME VAscoLARi Oinochoai (20): forma 3 (20); crateri (1): a campana (1); lekythoi (1); skyphoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): satiro e giovane uomo nudo in corsa (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); danzatrice (1). scene con eros (1): eros presso un pilastrino (1). Scene generiche (20): donna, giovane uomo nudo (11); giovane uomo nudo con volatile, donna (2); giovane uomo nudo con gatto, donna (1); giovane uomo nudo, donna presso un altare (1); donna e giovane uomo nudo presso un altare (1); due giovani uomini nudi presso un altare (1); due giovani uomini nudi (1); donna in corsa verso un altare (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. 137

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Figure ricorrenti: donna seduta di t.q. su rilievo, roccia, sperone roccioso o basamento, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna ammantata, stanti di t.q., con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, satiro o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; donna in corsa con palla; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti; giovane uomo nudo e stante, con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso e oggetto nella mano protesa; menade danzante di t.q. da tergo con braccia protese. Influenze da parte dei P. Hoppin e di Truro (panneggio delle vesti f., in particolare delle donne ammantate) e del P. dell’Ilioupersis (disegno delle teste nelle figure di giovani uomini). Preferenza per la rappresentazione di un giovane uomo nudo e di una donna ammantata stanti ai lati di un basso altare. Nei giovani uomini nudi, spalle cascanti. Nelle figure f., orli i. delle vesti evidenziati da uno spesso bordo scuro ondulato; frequente acconciatura con sakkos. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grande fiore, rocce stratificate). Al di sotto del campo figurato, sottile linea a risparmio; meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. al di sotto del piede, croce in rosso sovraddipinto (marchio di fabbrica?). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Büsing-Kolbe 1978, 26, tav. 11.8, Trendall, Cambitoglou 1978, 296-297, nn. 94-107, tav. 94.1, Trendall, Cambitoglou 1982, 1057, nn. 98b-c, Trendall, Cambitoglou 1983, 36, 38, nn. 98d-e, 105a, Trendall 1989, 82, fig. 160, Trendall, Cambitoglou 1991, 70, Lo Porto 1999, 42-43, n. 56, tav. XXXV, Catucci 2003b, 93-94, n. 41, tav. XXIVc-d.

Vi 27 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEi choEs

VAsi ATTRibuiTi 35 pRoVEniEnzE Apulia (6) – generiche (3); Peucezia (3): Ruvo di Puglia (3). Campania (1) – settentrionale (1): Piedimonte d’alife. area tarantina (2): taranto. costa adriatica orientale (1): generica. foRME VAscoLARi Oinochoai (16): forma 3 (16); skyphoi (9); pelikai (7); cup-skyphoi (2); lekythoi (1). soggETTi scene a soggetto comico (1): eracle, donna (1). Corteggio dionisiaco (7): satiro (4); satiro che insegue una papera (1); satiro, donna (1); parte di giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros in corsa (1). Scene generiche (40): giovane uomo nudo (11); donna (8); donna in corsa (7); donna, giovane uomo nudo (5); donna, giovane uomo nudo presso un altare (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); giovane uomo nudo, donna presso una stele (1); giovane uomo nudo con felino (1); donna in corsa verso un altare (1); giovane ammantato (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o satiro, stanti di t.q. o di prospetto, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna ammantata, stanti e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna, anche semiammantata, o satiro, seduti di t.q. su roccia o anfora, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, attore in costume comico o Eros in movimento, talora retrospicienti, con oggetti nelle mani protese; satiro in movimento, col corpo leggermente piegato su se stesso e mani protese; satiro stante, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con palla; Eros inginocchiato con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. dell’Ilioupersis (trattamento delle figure f.). Affinità col P. dei Choes (composizioni, disegno delle figure, acconciature f., panneggi). 138

Predilezione per la rappresentazione di figure al centro tra due piante stilizzate o tra una pianta stilizzata e un altare. Teste rivolte preferibilmente verso il basso. Nelle donne ammantate, drappeggio trasversale sul petto con orlo evidenziato da un bordo scuro; acconciatura con sakkos decorato. Preferenza per la rappresentazione di figure stanti, con offerte, presso piccoli altari. rappresentazione di elementi paesaggistici (sassi isolati o a cumuli). rappresentazione di animali (anatra). Nel campo, croci, rosette, benda, palla, phiale, finestra prospettica. Sui choes, campo figurato delimitato lateralmente da fasce verticali a risparmio. Al di sotto del campo figurato, sottile linea a risparmio; meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Büsing-Kolbe 1978, 26-27, tav. 11.9-10, Trendall, Cambitoglou 1978, 297-299, nn. 108-126, tav. 94.2-3, Trendall, Cambitoglou 1982, 1058, 1067-1068, nn. 112a, 117b, 119a-b, Trendall, Cambitoglou 1983, 36, 39, nn. 111a, 115a, Trendall, Cambitoglou 1991, 69-70, 73, nn. 110a, 112a, 115b, 117c, 118a, Trendall, Cambitoglou 1992, 477, 490, 502, n. 115c.

Vi 28 c

di VAsi A soggETTo coMico Vicino nELLo sTiLE AL p dEi choEs VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi oinochoai (2): forma 8 (2). soggETTi Scene a soggetto comico (2): donna, attore, vecchio uomo, donna in corsa (1); donna, attore, vecchio uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a quattro figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: attore in costume comico stante con mano protesa; attore in costume comico stante di prospetto; donna ammantata in movimento e retrospiciente; donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. dell’Ilioupersis e di Atene 1714 (trattamento delle figure f. in movimento). Affinità col P. dei Choes (trattamento delle donne ammantate). Disegno sommario delle figure. Resa incerta dei volti di prospetto. Nelle donne ammantate, panneggi con impiego ricorrente di brevi pieghe curvilinee. Negli attori in costume comico, gambe tozze e magre coperte da calzamaglie prive dell’indicazione delle pieghe. Impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure. Nel campo, benda. Al di sotto del campo figurato, sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 299, nn. 127-128.

Vi 29 c

dEL g di MEER

Vi 29 1 p di MEER (TAV 135 1,3-4) dEnoMinAzionE Dalla città in cui si conserva l’anfora eponima (Meer, coll.p.: Trendall, Cambitoglou 1978, 300, n. 129). VAsi ATTRibuiTi 23 pRoVEniEnzE Apulia (2) – Peucezia (1): Ruvo di Puglia; Messapia (1): Manduria. foRME VAscoLARi Oinochoai (10): forma 3 (10); lekythoi (5); anfore (3); askoi (2); cup-skyphoi (1); idrie (1); pelikai (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) soggETTi Scene a soggetto comico (2): attore in corsa (1); vecchio uomo (1). Corteggio dionisiaco (2): donna (1); donna in corsa (1). Scene generiche (26): donna in corsa (8); giovane uomo nudo (6); donna (3); donna e giovane uomo nudo in corsa (3); giovane uomo nudo in corsa (2); giovane uomo ammantato in corsa verso un altare (1); giovane uomo nudo che insegue un volatile (1); donna, giovane uomo nudo (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato, donna, donna ammantata o attore in costume comico, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa o leggermente piegata e mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo o donna ammantata, stanti di t.q., con oggetto nella mano protesa; donna o donna ammantata, talora retrospiciente, in movimento con palla; giovane uomo seduto con bastone nella mano protesa. Affinità con i C. del G. dei Choes (panneggi, trattamento delle figure ammantate) e col P. Felton (trattamento delle figure di attori in costume comico, palmette della decorazione accessoria). nelle maschere degli attori comici, resa delle rughe frontali mediante linee ondulate ad andamento parallelo, occhio circolare con piccola pupilla centrale, bocca aperta con mento sporgente e ricurvo. Nelle figure ammantate, drappeggio trasversale sul busto, con orlo evidenziato da una fascia scura ondulata. Nelle figure di attori in costume comico, impiego ricorrente di pieghe a goccia, nelle vesti in corrispondenza della vita e sulle gambe coperte da calzamaglie. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di ciottoli). rappresentazione di animali (volatile, cigno). nel campo, rosette, palle, phialai. Sulla pelike e sui choes, campo figurato delimitato lateralmente da due fasce verticali a risparmio. Al di sotto del campo figurato, sottile linea a risparmio; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 299-300, nn. 129-142, tav. 94.4-6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1058, 1066, n. 129a, Trendall, Cambitoglou 1983, 36, 39, nn. 130a, 133a, Trendall, Cambitoglou 1991, 74, nn. 129b, 130b, 132a-b, 133b, 136a.

Vi 29 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di MEER

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Lekythoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1); pelikai (1). soggETTi Scene generiche (4): donna in corsa (2); donna (1); giovane uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: donna in movimento con oggetto nella mano protesa; donna ammantata in movimento, con palla; giovane uomo ammantato o donna ammantata, stanti e con oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Meer (trattamento dei giovani uomini ammantati). Disegno sommario delle figure. Panneggi semplificati con impiego di piccoli fasci di brevi pieghe parallele; orli spesso evidenziati da bordi scuri. Nelle vesti f., decorazione con fascia scura verticale centrale. Nelle figure ammantate, drappeggio trasversale sul busto, con orlo evidenziato da un bordo scuro ondulato. nel campo, foglia ricurva. Sui choes, campo figurato delimitato lateralmente da due fasce verticali a risparmio. Al di sotto del campo figurato, meandri; sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 301, n. 143, Trendall, Cambitoglou 1991, 74, nn. 143a-b.

Vi 30 c dEL g (TAV 135 2)

dELL’AnfoRA di dREsdA

dEnoMinAzionE dalla forma e dal luogo di conservazione del vaso eponimo (dresda, sKs, 525). VAsi ATTRibuiTi 63 pRoVEniEnzE Apulia (13) – generiche (6); Peucezia (5): Rutigliano (3), Conversano (1), Gioia del colle (1). messapia (2): egnazia (1), manduria (1). Lucania (1): generica. costa orientale dell’adriatico (2): generiche. foRME VAscoLARi Lekythoi (24); skyphoi (19); pelikai (14); lebetes gamikoi (2); anfore (1); cupskyphoi (1); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (10): donna (3); satiro in corsa (3); satiro (2); donna con volatile (1); donna in corsa (1). scene con eros (4): eros (4). Scene generiche (84): donna (32); giovane uomo nudo (20); donna in corsa (14); giovane uomo nudo in corsa (5); donna presso una stele (5); donna con volatile (4); donna presso un altare (1); giovane uomo nudo con volatile (1); donna, testa m. (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, spesso ammantata, satiro o eros, stanti di t.q. e talora retrospicienti, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna ammantata o satiro, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa e con oggetti nelle mani protese; donna, anche ammantata, o Eros seduti di t.q. su roccia, basamento o rilievo, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, seduto su mantello, con mani congiunte ad afferrare un ginocchio; giovane uomo nudo e stante, con piede poggiato su basamento ed oggetto nella mano protesa; donna in movimento con palla; satiro in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. vicini nello stile al P. dei Choes e con i C. del G. di Meer (composizioni, trattamento delle donne ammantate). Predilezione per la rappresentazione di figure al centro tra due piante stilizzate o tra una pianta stilizzata e un altare. Frequente rappresentazione di figure stanti presso pilastrini e di figure che recano phialai, corone, specchi, ciste, palle e animali (volatili). nelle donne ammantate, acconciatura con capelli raccolti sulla nuca in uno chignon allungato; vesti decorate con una fascia scura laterale lungo la gamba flessa e con panneggio a brevi pieghe verticali al di sotto del seno e intorno alla vita; collana a vaghi scuri. Preferenza per la rappresentazione di figure stanti, con offerte, presso piccoli altari. Rappresentazione di animali (volatili, oca). Nel campo, corone, phialai, finestre prospettiche, diademi con apice, palle, rosette, benda. Al di sotto del campo figurato, sottile linea a risparmio; meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; ovoli; onde correnti. iscRizioni su pilastrino, EU]TUCIA [Londra, BM, 1836.02-24.148 (F 111)]; su tavoletta, disposta su tre linee, PELEIAS KALA CAIRETE; su stele, iscrizione verticale I-IARON (già San Marino, m.a., rispettivamente sul lato principale e su quello secondario). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 301-303, nn. 144-173, tavv. 94.7-8, 95.1-10, Rossi 1981, 40-41, n. 57, tavv. XXVII-XXVIII, Trendall, Cambitoglou 1982, 1058, 1071, nn. 154a, 169a-b, Trendall, Cambitoglou 1983, 39, nn. 169c-d, Trunk 1985, 238, n. 1, tav. 27, figg. 1-2, Trendall, Cambitoglou 1991, 69, 75-76, nn. 145b-c, 147a-d, 155a, 164a-b, 169e-k, 170a, Trendall, Cambitoglou 1992, 502, 562, nn. 164c, 169d1, 169l, Pellegris 2002, 256, n. 393, Ciancio 2006a, 422-424, figg. 41-44, Natali, Palmentola 2006, 142, 172, 210, nn. 48.10, 57.7, 75.13. 139

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Vi 31 c

dEL g

wELLcoME

Vi 31 1 p wELLcoME (TAV 136 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dello skyphos eponimo (Londra, Wellcome Museum, R 394/1936). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE apulia (2): generiche. area metapontina (1): Pisticci. Lucania (1): generica. foRME VAscoLARi Skyphoi (11); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): donna (2); giovane uomo nudo (2). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros in corsa (1). Scene generiche (17): giovane uomo nudo (4); donna (4); donna in corsa (2); donna presso una stele (1); giovane uomo nudo con volatile (1); donna in corsa con volatile (1); giovane uomo nudo presso un altare (1); donna nuda (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, donna nuda o donna ammantata, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata leggermente piegata e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o satiro stanti, talora retrospicienti, con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa; Eros in volo con oggetto nella mano protesa; donna in movimento con palla. Affinità con i C. del G. dei Choes (rappresentazione di figure stanti presso altari) e con i c. del g. dell’anfora di dresda (decorazione e panneggio delle vesti f.). Predilezione per la rappresentazione di figure al centro tra due piante stilizzate o stanti accanto ad un pilastrino. Teste preferibilmente rivolte verso il basso. Nelle figure f., vesti decorate con una fascia scura laterale lungo la gamba flessa, leggermente spezzata all’altezza del ginocchio piegato. Frequente rappresentazione di figure che recano palle e animali (volatili). Nel campo, palle, svastica, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, duplice e sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Büsing-Kolbe 1978, 26, tav. 11.5, Trendall, Cambitoglou 1978, 303-304, nn. 174180, tav. 96.1, Trendall 1989, 82, fig. 161, Trendall, Cambitoglou 1991, 69, 76, nn. 174a, 176a, Trendall, Cambitoglou 1992, 502, n. 176b, Canosa 2005, 85, nota 52, todisco, catucci 2007, 36-37, tav. 33.1-3.

Vi 31 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p

wELLcoME (TAV 136 2)

VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE Apulia (2) – generica (1); Messapia (1): Valesio. Lucania (3): generiche (2); interna (1): Pomarico. campania (1) – golfo di napoli (1): nola. foRME VAscoLARi Skyphoi (15). soggETTi Scene a soggetto comico (1): attore presso una porta dalla quale esce una donna (1). Corteggio dionisiaco (5): satiro (3); satiro in corsa (1); menade danzante (1). scene con eros (1): eros in corsa (1). Scene generiche (21): giovane uomo nudo (7); donna (5); donna in corsa (2); donna presso una stele (1); donna presso un altare (1); donna con volatile (1); danzatrice (1); giovane uomo nudo presso un altare (1); giovane uomo ammantato (1); giovane uomo nudo con volatile presso un pilastrino (1). 140

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna, stanti di t.q. e talora retrospicienti, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o Eros, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con palla; attore in costume comico stante di t.q.; donna ammantata stante con oggetto nella mano protesa; menade danzante; donna ammantata seduta; satiro stante con piede poggiato su basamento, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; satiro in movimento sulle gambe leggermente piegate, con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. dei Choes (rappresentazione di figure stanti presso altari) e col P. di Wellcome (composizioni, postura delle figure stanti). Predilezione per la rappresentazione di figure al centro tra due piante stilizzate o stanti vicino a pilastrini. rappresentazione di elementi architettonici (pensilina lignea di profilo). Nel campo, motivi a spirale, grappoli. Al di sotto del campo figurato, duplice e sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Büsing-Kolbe 1978, 18-19, tavv. 6.3, 26, 11.6, Trendall, Cambitoglou 1978, 304305, nn. 181-186, tav. 96.2-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 36, 40, nn. 182b-c, Trendall, Cambitoglou 1991, 69, 76, nn. 182d-f, Tugusheva 1997a, 34, tav. 35.3-4.

Vi 31 3 c

dEL g di ToRino

Vi 31 3 a p di ToRino (TAV 136 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dello skyphos eponimo (Torino, MdA, 4141). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Skyphoi (3). soggETTi scene con eros (1): due donne, eros (1). Scene generiche (6): giovane uomo nudo presso una stele (2); donna (2); donna presso una stele (1); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna ammantata o eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. o di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. Wellcome (composizioni, disegno delle figure, decorazione delle vesti f.). Predilezione per la rappresentazione di figure al centro tra due piante stilizzate e di figure stanti presso pilastrini. Nelle figure m. nude, resa dei muscoli pettorali per mezzo di tratti orizzontali e della cintura pelvica per mezzo di un ampio tratto ad u. Frequente rappresentazione di figure che recano bende, phialai, corone, grappoli. Nel campo, rosette, palla, foglia. Al di sotto del campo figurato, sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Lo Porto 1960, 13, tav. 21.7, Trendall, Cambitoglou 1978, 305, nn. 187-189.

Vi 31 3 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di ToRino

VAsi ATTRibuiTi 10 foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (4); skyphoi (4); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 5 (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) soggETTi Scene con Eros (3): Eros, donna (2); Eros (1). Scene generiche (14): donna (4); donna, giovane uomo nudo (2); giovane uomo nudo (3); giovane uomo nudo in corsa (2); donna presso una stele (1); donna in corsa (1); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello o su due livelli differenti. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante di t.q. a gambe incrociate, con braccio poggiato su pilastrino; donna seduta di t.q. su sperone roccioso o cista con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; Eros in volo. Affinità con i C. del G. Wellcome (composizioni, postura delle figure) e col P. di Torino (trattamento delle figure m. nude). Predilezione per la rappresentazione di figure al centro tra due piante stilizzate e di figure stanti presso pilastrini o in movimento verso di essi. Figure dalla corporatura molto longilinea. rappresentazione di elementi paesaggistici (piante con foglie ricurve, rocce) e di animali (colomba). Nel campo, foglia, rosetta. Al di sotto del campo figurato, duplice e sottile linea a risparmio; meandri ad incastro alternati a quadrati con croce inscritta o quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 305-306, nn. 190-198.

Vi 32 c

dEL g dEgLi oVoLi E dELLE ondE

Vi 32 1 p dEgLi oVoLi E dELLE ondE dEnoMinAzionE dalle fasce ad ovoli e ad onde correnti che decorano, rispettivamente sul lato principale e su quello secondario, il labbro dei vasi attribuiti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (1) – messapia (1): manduria. foRME VAscoLARi Skyphoi (5). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro (1). scene con eros (2): eros (2). Scene generiche (7): donna (3); donna in corsa (2); giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa o leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna seduta; giovane uomo nudo e stante. Influenze da parte del P. Hoppin e dei C. della sua Officina (disegno delle corone, motivi floreali con foglie a losanga nella decorazione accessoria) e del P. dell’Ilioupersis (trattamento delle figure in movimento). Preferenza per la rappresentazione di figure stanti con offerte presso piccoli altari. Ricorrente rappresentazione di figure che recano corone, ciste, phialai contenenti foglie d’edera e animali (colomba). Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello). Nel campo, finestre prospettiche, palle, foglia d’edera.

Nella decorazione accessoria, fiori con foglie a losanga, spesso con due linee parallele centrali e uno o due punti collocati lateralmente. Al di sotto del campo figurato, sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 306, nn. 199-203, tav. 96.5.

Vi 32 2 c Vicini nELLo sTiLE AL p dEgLi oVoLi E dELLE ondE (TAV 136 4) VAsi ATTRibuiTi 22 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generiche (2); Messapia (1): Manduria. foRME VAscoLARi Skyphoi (19); pelikai (2); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (10): giovane uomo nudo (3); satiro in corsa (2); donna (2); donna in corsa (1); satiro presso un altare (1); satiro (1). Scene con Eros (4): Eros (2); Eros con volatile (1); Eros presso una stele (1). Scene generiche (29): donna (15); giovane uomo nudo (6); giovane uomo nudo in corsa (5); donna in corsa (2); donna presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o satiro, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa o leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna semiammantata o Eros seduti di t.q. su roccia, rilievo o mantello con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo retrospiciente in movimento sulle gambe leggermente piegate. Affinità col P. delle Fasce ad Ovoli e ad Onde (disegno delle figure, fasce ad ovoli e ad onde correnti sui lati principali e su quelli secondari dei vasi, decorazione accessoria). Predilezione per la rappresentazione di figure stanti o in movimento verso alberelli o altari. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai (anche contenenti foglie d’edera), corone, bende, ciste. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli). Nel campo, palle, rosette, grappolo, phiale, foglia d’edera. Al di sotto del campo figurato, sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 306-307, nn. 204-218, tav. 96.6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1058-1059, nn. 205a, 208a-b, Trendall, Cambitoglou 1983, 40, n. 207a, Trendall, Cambitoglou 1991, 69, 77, nn. 206a-b, 209a.

Vi 33 p di REggio 1157 (TAV 137 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Reggio Calabria, MAN, 1157). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Pelikai (2); lekythoi (1). soggETTi Scene generiche (5): donna (1); donna presso una stele (1); giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo presso una stele (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. 141

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetto nella mano protesa; donna seduta con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Truro (composizioni con figure stanti presso stele) e del Tirso (disegno di teste e profili). Affinità con i C. del G. dei Choes, del G. dell’Anfora di dresda, del g. Wellcome, del g. di torino, del g. degli ovoli e delle onde, del g. della Scala e del G. di Altenburg 331 (rappresentazione di figure stanti, con offerte, presso piccoli altari). Figure con profili schiacciati, bocche serrate, menti squadrati. Nel campo, phiale. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 307-308, nn. 219-221.

Vi 34 c dEL g dELLA scALA E dEL g di ALTEnbuRg 331 Vi 34 1 c

dEL g dELLA scALA

(TAV 137 2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione degli skyphoi eponimi (Milano, MTS, Alb. 337-339). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) – messapia (1): manduria. Lucania (1): generica. foRME VAscoLARi Skyphoi (4); cup-skyphoi (1); pelikai (1). soggETTi Scene generiche (12): giovane uomo nudo in corsa (5); donna in corsa (4); donna (2); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. dei Choes, del G. dell’Anfora di Dresda, del G. Wellcome, del g. di torino e del g. degli ovoli e delle onde, col P. di reggio 1157 e con i c. del g. di Altenburg 331 (rappresentazione di figure stanti, con offerte, presso piccoli altari). Predilezione per la rappresentazione di figure al centro tra piante stilizzate e di figure stanti presso altari su cui sono deposte uova. Predilezione per la rappresentazione di giovani uomini nudi che reggono rami di palma. nei volti, occhio grande con pupilla resa da una linea verticale, naso diritto, bocca resa da un tratto rettilineo, mento aguzzo. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linea di terra resa mediante fila di punti). nel campo, rosetta. Al di sotto del campo figurato, duplice e sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 308, nn. 222-227, Trendall, Cambitoglou 1982, 1067.

Vi 34 2 c

dEL g di ALTEnbuRg 331

(TAV 137 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dello skyphos eponimo (Altenburg, SLM, 331). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ceglie del campo. 142

foRME VAscoLARi Skyphoi (7); lebetes gamikoi (1). soggETTi scene con eros (3): eros (3). Scene generiche (13): donna (6); donna in corsa (4); giovane uomo nudo (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna o donna ammantata, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna in movimento, talora retrospiciente, con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna o Eros seduti di t.q. su rilievo, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; Eros stante, col piede poggiato su basso pilastrino, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. dei Choes, del G. dell’Anfora di Dresda, del G. Wellcome, del g. di torino e del g. degli ovoli e delle onde, col P. di reggio 1157 e con i c. del G. della Scala (rappresentazione di figure stanti, con offerte, presso piccoli altari). Predilezione per la rappresentazione di figure al centro tra piante stilizzate. Figure m. nude e di Eros dalla corporatura tarchiata. Nelle figure f. in movimento, gamba arretrata tozza e muscolosa in evidenza sotto la veste. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievo indicato da file di punti). Nel campo, palle, finestre prospettiche, rosetta, elemento circolare, corona, phiale. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 308-309, nn. 228-234, Trendall, Cambitoglou 1982, 1067, Trendall, Cambitoglou 1991, 69, 77, n. 234a.

Vi 35 c MinoRi di piccoLi VAsi pRodoTTi dALLE officinE dEL p dELL’iLioupERsis E dEL p hoppin VAsi ATTRibuiTi 64 pRoVEniEnzE Lucania (6) – conf. Peucezia (3): Montescaglioso (2), Timmari (1); meridionale interna (2): Roccanova; tirrenica (1): Roccagloriosa. Apulia (3) - Peucezia (3): Conversano (1), gioia del colle (1), ruvo di Puglia (1). area tarantina (2): taranto. campania (1) – golfo di napoli (1): Pozzuoli. foRME VAscoLARi Oinochoai (17): forma 3 (15), forma 8 (2); lekythoi (16); pelikai (12); skyphoi (8); idrie (4); epichyseis (3); lebetes gamikoi (2); kantharoi (1); thymiateria (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (7): satiro in corsa (2); donna e satiro in corsa (1); satiro (1); menade (1); giovane uomo nudo (1); giovane uomo ammantato presso un pilastrino (1). Scene con Eros (7): Eros presso un altare (2); Eros, donna (1); Eros, due donne nude (1); Eros, acrobata (1); Eros (1); Eros con volatile, donna con gatto, donna appoggiata ad un louterion (1). Scene generiche (74): donna (20); giovane uomo nudo (15); donna in corsa (15); giovane uomo nudo in corsa (10); donna presso un altare (3); giovane uomo nudo in corsa verso una stele (2); donna, giovane uomo nudo (2); giovane uomo seduto su un altare (1); giovane uomo nudo, due donne (1); donna e donna in corsa ai lati di un kalathos (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); due giovani uomini nudi in corsa (1); due giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o satiro, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti

cERAMicA ApuLA (Ap) nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato, donna, donna ammantata o Eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, seduti su rilievo o mantello con oggetti nelle mani protese; donna nuda accovacciata; Eros in volo; Eros inginocchiato; satiro in movimento parzialmente piegato sulle gambe, con braccia protese; giovane uomo nudo e stante, con gomito poggiato su pilastrino; acrobata. Affinità con il P. di Truro (disegno delle figure m. nude) e con i C. del G. dei Choes, del g. dell’anfora di dresda, del g. Wellcome, del g. di torino e del g. degli ovoli e delle Onde, col P. di Reggio 1157 e con i C. del G. della Scala e di Altenburg 331 (rappresentazione di figure stanti, con offerte, presso piccoli altari). Preferenza per la rappresentazione di figure stanti, con offerte, presso piccoli altari, generalmente accanto ad una o tra due piante stilizzate. disegno approssimativo. figure dalle silhouettes spigolose. Panneggi schematici con pieghe rettilinee e talora a goccia. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberello, rilievi indicati da una fila di punti). Nel campo, foglie d’edera, palla, rosetta, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, ovoli; onde correnti; sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 309-313, nn. 235-281, 283-288, 290-299, tav. 96.7-8, Trendall, Cambitoglou 1982, 1073, Trendall, Cambitoglou 1991, 69.

Vi 36 p dEi nAsi cAMusi (TAVV 137 4-138 1-2) dEnoMinAzionE Dalla caratteristica forma del naso dei satiri spesso raffigurati nelle opere di questo C. VAsi ATTRibuiTi 64 pRoVEniEnzE Apulia (5) - Peucezia (3): Conversano (1), Rutigliano (1), Ruvo di Puglia (1); Messapia (2): egnazia (1), rocavecchia (1). Lucania (3) – conf. Peucezia (2): Pomarico (1), Timmari (1); conf. Daunia (1): Lavello. Area metapontina (1): Metaponto. foRME VAscoLARi Crateri (53): a campana (48), a colonnette (4), indeterminati (1); oinochoai (7): forma 3 (6), indeterminate (1); pelikai (2); askoi (1); stamnoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (49): donna e giovane uomo nudo in corsa (10); donna, giovane uomo nudo (9); Dioniso, satiro, menade (5); komos con Dioniso (5); donna e satiro in corsa (4); satiro, donna (3); menade, Dioniso, satiro, Eros (2); satiro e giovane uomo nudo ai lati di una donna (2); Dioniso, menade (1); satiro, menade, Dioniso, menade (1); giovane uomo ammantato, donna (1); satiro, menade (1); satiro in corsa (1); satiro e donna ai lati di una stele (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (1); busto di satiro (1); testa di Pan (1). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); Eros e donna in corsa (1). Scene con indigeni (2): due giovani guerrieri, donna (1); giovane, giovane liricine, donna (1). Scene generiche (65): giovani uomini ammantati: due (37), tre (13); donna e giovane uomo nudo in corsa (6); donna, giovane uomo nudo (6); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane guerriero indigeno, donna, Eros o satiro, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato, donna o satiro, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane

guerriero, donna, satiro o paniskos, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, rilievo o mantello, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna, satiro o Eros stanti, con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; guerriero indigeno, donna o satiro stanti; giovane uomo indigeno in movimento con lira nelle mani protese; donna stante con gomito poggiato su pilastrino; Eros in volo con corona tra le mani protese; testa di paniskos di profilo. Influenze da parte del P. di Digione e dei C. del suo G. (trattamento delle donne in movimento e dei giovani uomini ammantati, teste m. cinte da bende in bianco sovraddipinto). Affinità col P. Varrese (composizioni, postura delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati). Figure dalla corporatura longilinea. Nelle figure f., soprattutto in quelle sedute di t.q., seni prominenti nettamente separati da una piega centrale della veste. nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ampia sporgenza ad angolo acuto del braccio d. piegato sotto il mantello e drappeggio a fascio di pieghe orizzontali intorno al collo (tipo A) o drappeggio trasversale sul busto con braccio d. nudo e proteso a reggere il bastone (tipo B), lembo ricadente dalle spalle provvisto di bordo scuro ondulato, orlo i. del mantello evidenziato da un bordo scuro rettilineo terminante in una doppia ondulazione. Nei giovani uomini ammantati di prospetto con testa di profilo verso d. (tipo CR) o verso sin. (tipo CL), drappeggio trasversale sul busto a fascio di pieghe parallele, braccio d. nudo proteso a reggere il bastone, ampia piega trasversale sulle gambe, ampia sporgenza curvilinea del braccio sin. piegato sotto il mantello, lembo sin. del mantello con drappeggio a pieghe irraggiate e orlo i. evidenziato da motivi scuri a doppia ondulazione. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso sin., drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una fascia scura centrale desinente a uncino, braccio d. proteso a reggere il bastone, orlo del lembo corrispondente al braccio sin. piegato sotto il mantello evidenziato da un bordo scuro, orlo i. del mantello evidenziato da un bordo scuro rettilineo terminante in una doppia ondulazione, ripetuta sull’orlo del lembo posteriore (tipo C); drappeggio intorno al collo molto sporgente e di forma appuntita, evidenziato da una fascia scura centrale con terminazioni a uncino, orlo i. del mantello evidenziato da un bordo scuro rettilineo terminante in una doppia ondulazione, ripetuta sull’orlo del lembo posteriore (tipo D); ampia sporgenza in corrispondenza delle braccia piegate sotto il mantello con drappeggio a brevi pieghe rettilinee e parallele intorno al collo, evidenziato da una fascia scura continua al centro (tipo E); drappeggio trasversale sul busto a pieghe rettilinee e parallele evidenziate da una fascia scura centrale leggermente ondulata, braccio d. nudo e proteso a reggere il bastone (tipo F); corpo di prospetto e testa di profilo (tipo FL). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Frequente rappresentazione di donne che recano ciste decorate da croce diagonale e di figure che recano phialai, corone, specchi, rami, grappoli e strumenti musicali (timpano). Rappresentazione di donne che reggono “xilofoni”. Frequente impiego di alberelli, pilastrini o piante stilizzate come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, fiori, piante con foglie ricurve, rocce stratificate con contorno a festone in bianco sovraddipinto o con cavità interne rese da elementi circolari a v.n., linee di terra indicate da file di punti, alto pilastro roccioso). Nel campo, corone, phialai, bende, rosette, bucrani, infule con pinakes, finestre prospettiche, halteres, foglie d’edera, rotella dentata, grappolo, dittico. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o punti negli spazi intermedi; onde correnti; sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 317-321, nn. 1-28, 34-40, tavv. 98, 99.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1059, nn. 2a-b, 7a, 18a-b, Trendall, Cambitoglou 1983, 41-42, nn. 2c-d, 7b, 15a, 16a, Trendall 1989, 82-83, figg. 162-163, Tagliente 1990b, 244, tav. XCIX.2, Lo Porto 1991, 56, n. 1, Trendall, Cambitoglou 1991, 78-80, nn. 13b-e, 28a-h, Cambitoglou, Chamay 1997, 163, n. 66, Califano, Ascenti 1998, 101, fig. 17, Ovidi 1998, 133-134, n. 7, fig. 7, Colangelo 2005, 100, Mazzei 2005, 15, nota 4. 143

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Vi 37 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEi nAsi cAMusi

VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): bitonto. foRME VAscoLARi Crateri (11): a campana (8), a colonnette (3); idrie (2); oinochoai (1): indeterminate (1); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (8): komos con Dioniso (3); donna e giovane uomo nudo in corsa (3); donna, giovane uomo nudo (1); testa di satiro (1). scene con eros (1): eros e donna in corsa (1). Scene generiche (18): giovani uomini ammantati (12): due (9), tre (3); donna e giovane uomo nudo in corsa (5); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, menade, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa o leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento; testa di satiro di profilo. Influenze da parte del P. dei Nasi Camusi (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati). Affinità col P. di Woburn Abbey (decorazione accessoria). Figure dalla corporatura molto allungata. Nelle figure f., panneggio disteso sul busto reso mediante duplici o triplici pieghe orizzontali al di sopra e al di sotto dei seni prominenti e distinti. Panneggi a fasci isolati di pieghe doppie, parallele o leggermente divergenti. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piantine, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (civette sotto le anse). Nel campo, foglie d’edera, rosette, dittici, halteres, elementi circolari, fiore, finestra, benda. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante o con croce inscritta e punti negli spazi intermedi; fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Borda 1973, n. 24, Trendall, Cambitoglou 1978, 320-321, nn. 29-33, 41-42, tav. 99.36, Trendall, Cambitoglou 1982, 1059, n. 42a, Trendall, Cambitoglou 1983, 42, nn. 31a-b, 41a, Trendall, Cambitoglou 1991, 78-80, nn. 41b, 42b-c, tav. XIII.1-2.

Vi 38 c

dEL g di LEccE 660

Vi 38 1 p di LEccE 660 (TAV 138 3-4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Lecce, maP s. castromediano, 660). VAsi ATTRibuiTi 23 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): altamura (1), ginosa (1). Lucania (2) – conf. Peucezia (2): timmari. foRME VAscoLARi Crateri (11): a campana (8), a colonnette (3); anfore (7); pelikai (2); idrie (1); loutrophoroi (1); stamnoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): satiro e donna in corsa (2); Dioniso, donna (1); menade e satiro ai lati di Dioniso (1); satiro, donna (1). 144

Scene con indigeni (2): donna, giovane guerriero (1); libagione ad un giovane guerriero (1). scene con eros (5): eros, donna (5). Scene generiche (33): giovani uomini ammantati (17): due (16), tre (1); donna, giovane uomo nudo (5); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (2); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (2); offerenti presso un naiskos (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 2) una figura all’interno di un naiskos; 3) due figure stanti ai lati di un monumento funerario. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane guerriero indigeno, donna, satiro o Eros, seduti di t.q. su rilievo, mantello o pilastro roccioso, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno o Eros stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; donna o satiro stanti con gomito poggiato su pilastrino; giovane guerriero indigeno stante, con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Influenze, soprattutto nella fase iniziale, da parte del P. dei Nasi Camusi (trattamento delle donne stanti e sedute di t.q., trattamento dei giovani uomini ammantati); nella fase avanzata, da parte del P. Varrese (nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., drappeggio trasversale sul dorso caratterizzato da pieghe rettilinee inizianti con un punto) e dei c. della scuola del P. dei nasi camusi e del P. Varrese (predilezione per la rappresentazione di stele sormontate da una foglia d’edera come elementi divisori tra le figure). Affinità con i C. contemporanei dello “Stile Ornato” (motivo del giovane uomo recante un grande fiore, rappresentazione di naiskoi). Nelle figure f., vesti con fascia scura verticale sul busto, sottile o spessa, tra i seni grandi e distinti, cintura sottile attorno alla vita terminante con pesetti e, nelle figure stanti, fascia scura laterale lungo la gamba arretrata ed evidenziata sotto l’abito; capelli raccolti in coda o chignon a contorno risparmiato; diadema ad elementi circolari o ad alti raggi. nei giovani uomini ammantati, ricorrenza dei tipi a (soprattutto nella fase iniziale), B (soprattutto nella fase avanzata), C, D, E, F e del tipo A1 (con sporgenza del braccio d. piegato sotto il mantello più accentuata che nel tipo a), con orlo i. del mantello evidenziato da un bordo scuro rettilineo separato dalla doppia ondulazione terminale; in quelli di profilo verso sin., drappeggio trasversale sul collo evidenziato da una fascia scura ondulata (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, ciste, corone, specchi e strumenti musicali (timpano) e di giovani uomini che recano grandi fiori. Impiego di bianco sovraddipinto per le figure all’interno dei naiskoi. Predilezione per la rappresentazione di pilastrini come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piante, rocce stratificate, pilastri rocciosi, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi). All’interno dei naiskoi, giovane uomo. Nel campo, bende, dittici, rosette, finestre prospettiche, halteres, foglie d’edera, corona, phiale. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri occasionalmente alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con trattini sui lati; meandro continuo; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 321-323, nn. 43-56, tavv. 100.1-6, 101.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1059-1060, nn. 51a, 54a-b, Trendall, Cambitoglou 1983, 41, Trendall 1989, 82, fig. 165, Trendall, Cambitoglou 1991, 78, 81, nn. 46a, 49a, 54c, Trendall, Cambitoglou 1992, 503, n. 56-1.

cERAMicA ApuLA (Ap)

Vi 38 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di LEccE 660

(TAV 139 1)

VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (10): a colonnette (9); a campana (1); anfore (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro e menade ai lati di dioniso (1). Scene con indigeni (8): giovane guerriero, donna (2); due giovani guerrieri ai lati di una donna (2); due giovani guerrieri, donna (1); giovane guerriero e donna in corsa (1); cavallo, giovane guerriero, donna presso un pilastrino (1); due donne ai lati di un giovane guerriero (1). Scene generiche (12): giovani uomini ammantati (10): tre (6), due (4); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo con lira all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 2) una figura stante all’interno di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato, giovane guerriero indigeno o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o roccia, con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno o donna, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno o donna, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa o leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno retrospiciente, in movimento col busto di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo semiammantato o satiro stanti; donna in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero indigeno stante, con piede poggiato su pilastro roccioso e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno, stante di t.q. o di prospetto e a gambe incrociate; donna stante, con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. dei Nasi Camusi (trattamento dei giovani uomini ammantati). Affinità con il P. di Lecce 660 (disegno delle figure, trattamento delle figure f. sedute, doppia ondulazione staccata dal bordo rettilineo lungo l’orlo i. del mantello). Predilezione per la rappresentazione di scene con figure di indigeni. Nei giovani uomini ammantati, ricorrenza dei tipi A, B, CL, E, F, FL (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone o strigile. Rappresentazione di grandi fiori come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (albero, alberello, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskos) e di animali (cavallo). All’interno del naiskos, giovane uomo. Nel campo, ghirlande, corone, bende, fiori, halteres, phialai. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati, specie sui lati principali, a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 323-324, nn. 57-66, tavv. 97.6, 101.3-6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1068, Trendall, Cambitoglou 1991, 81, n. 62a.

Vi 39 c

dEL g di wobuRn AbbEy

Vi 39 1 p di wobuRn AbbEy (TAV 139 3-4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (Woburn Abbey, Art Gallery: Trendall, Cambitoglou 1978, 325, n. 68). VAsi ATTRibuiTi 26

pRoVEniEnzE apulia (1) - messapia (1): Valesio. foRME VAscoLARi Crateri (16): a campana (15), a colonnette (1); anfore (5); idrie (3); pelikai (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (11): donna, giovane uomo nudo (4); satiro, donna (3); due menadi ai lati di Dioniso (1); Dioniso e menade in corsa (1); Dioniso, menade (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). scene con eros (3): eros, donna (3). scene con indigeni (1): donna, giovane guerriero (1). Scene generiche (33): due giovani uomini ammantati (22); donna, giovane uomo nudo (7); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di un altare (1); offerenti presso un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure ai lati di un naiskos o di una stele. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna o Eros, seduti di t.q. su mantello, roccia o pilastro roccioso, con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di prospetto e a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; satiro o Eros stanti con piede poggiato su roccia o su pilastro roccioso, busto curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. dei Nasi Camusi (disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati). Affinità con i C. vicini nello stile al P. dei Nasi Camusi (drappeggio sul seno nelle vesti f.). Nelle figure f., preferenziale acconciatura con kekryphalos, talora associato a diadema ad alti raggi. Nelle donne stanti di t.q., gamba flessa evidenziata sotto la veste decorata con una sottile fascia scura lungo il fianco, panneggio disteso sul busto con seni non separati da pieghe. nei giovani uomini ammantati, orlo i. del mantello evidenziato nella parte posteriore da un’ampia linea a doppia ondulazione. In quelli di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B, ma con orlo del lembo ricadente dalle spalle evidenziato da un bordo scuro molto ondulato e drappeggio trasversale sul busto delimitato in alto e in basso da piccoli rotoli di pieghe duplici che formano un profilo dentellato; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C e D, ma con drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una fascia scura rettilinea talora desinente in basso a uncino (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone o cista. Predilezione per la rappresentazione, sui lati secondari, di giovani uomini ammantati affrontati, entrambi con bastone, con quello a d. la cui mano protesa sovrasta la mano protesa del compagno. Rappresentazione di donne che recano “xilofoni” e di figure che recano phialai (talora contenenti ramoscelli), tirsi, corone e rami. rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, ramoscelli, rocce delineate da una linea molto ondulata in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file semplici o duplici di punti) e architettonici (naiskos, stele su alto basamento talora decorato con fregio a zigzag). All’interno del naiskos, pianta. Nel campo, rosette, fiori, bende, phialai, halteres, corona, foglia d’edera. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a rettangoli con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 324-326, nn. 67-79a, tav. 102.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1060, n. 71a, Trendall, Cambitoglou 1983, 42-43, nn. 68a-b, 71b-d, 79b, Trendall 1989, 82, Trendall, Cambitoglou 1991, 81-82, nn. 68c-d, 69a, 71e, Trendall, Cambitoglou 1992, 503, n. 73a. 145

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Vi 39 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di wobuRn AbbEy

VAsi ATTRibuiTi 13 foRME VAscoLARi Crateri (7): a colonnette (4), a campana (3); anfore (4); idrie (1); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): satiro, donna (2); Dioniso, menade (1); donna, Pan (1). Scene con indigeni (3): giovane guerriero, donna (2); due donne, giovane guerriero (1). Scene generiche (18): giovani uomini ammantati (12): due (11), tre (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (3); donna, giovane uomo nudo (2); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure ai lati di una stele. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o satiro stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro, seduti di t.q. su rilievo, roccia o pilastro roccioso, con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; donna o Pan stanti, col gomito poggiato a un pilastrino o a un pilastro roccioso e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. dei Nasi Camusi (trattamento dei giovani uomini ammantati). Affinità da parte del P. di Woburn Abbey (composizioni, disegno delle figure, trattamento delle donne stanti e dei giovani uomini ammantati, decorazione accessoria). nei giovani uomini ammantati, ricorrenza dei tipi b, c, d, e, f (per i tipi, cfr. ap VI.36.); nelle mani, bastone. rappresentazione di donne che recano “xilofoni”. Piante stilizzate isolatamente impiegate come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (stele su alto basamento talora decorato con fregio a chevrons). Nel campo, dittici, rosette, bende, halteres, phiale. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 326-327, nn. 80-87, Trendall, Cambitoglou 1991, 82, nn. 79c, 83a, 85b, 87a.

Vi 39 3 p di bARi 6407 (TAV 139 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (bari, maP, 6407). VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Anfore (1); crateri (1): a colonnette (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): giovane uomo nudo e satiro in corsa (1). Scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (2); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o satiro in movimento, con oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. su pilastro roccioso, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, con piede poggiato su pilastro roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. dei Nasi Camusi (trattamento dei giovani uomini ammantati) e di Woburn Abbey (composizioni, disegno delle figure). 146

Nei giovani uomini ammantati, ricorrenza dei tipi B ed F; in questi ultimi, di profilo verso sin., drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una fascia scura con ampio motivo sinuoso nella parte centrale (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, linee di terra indicate da file sovrapposte di punti). Nel campo, halteres, fiore, benda. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 327, nn. 88-89, tav. 102.5-6.

Vi 39 4 p di RuVo 407-8 (TAV 140 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario delle anfore eponime (ruvo di Puglia, MAN Jatta, J 407 e J 408). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Apulia (4) - Peucezia (4): Ruvo di Puglia. Costa mediterranea della penisola iberica (1): ampurias. foRME VAscoLARi Anfore (8); crateri (2): a campana (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro, donna (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (18): due giovani uomini ammantati (5); offerenti presso un naiskos (4); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (3); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (3); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (2); giovane uomo nudo e donna ai lati di un monumento funebre (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure ai lati di un naiskos o di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti su rilievo, mantello o roccia, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di prospetto, con una gamba distesa e l’altra leggermente flessa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di prospetto e a gambe incrociate, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, stante a gambe incrociate, appoggiato a un bastone e con oggetto nella mano protesa; satiro stante, con piede poggiato su rilievo e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. dei Nasi Camusi (trattamento dei giovani uomini ammantati) e di Woburn Abbey (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati, decorazione accessoria). figure dalla corporatura estremamente allungata, con, specialmente nei giovani uomini ammantati, teste di piccole dimensioni e arti i. sproporzionati, caratterizzati da cosce molto lunghe e gambe brevi. Nei giovani uomini ammantati, ricorrenza dei tipi B, C, D, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone o phiale. rappresentazione di giovani uomini che reggono “xilofoni”. impiego di sovraddipinture in bianco per le figure all’interno dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberello, rocce cave con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, rocce stratificate in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a S accavallate, a onde correnti o con tralcio, stele su alto basamento decorato con tralcio o linea spezzata, cinte da bende). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; fiore a corolla multipla; sullo sfondo, benda, rosetta. Nel campo, foglie d’edera, bende, phialai, finestre prospettiche, dittici, rosetta. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti, gruppi di puntini o triangoli negli spazi intermedi o a quadrati campiti con crocetta centrale.

cERAMicA ApuLA (Ap) Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 327-328, nn. 90-99, tav. 103.1-6, Trendall 1989, 82, trendall 1991, 78.

Vi 40 p di LATERzA (TAV 140 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento del cratere a campana e della pelike eponimi (Taranto, man, 22555 e 22556). VAsi ATTRibuiTi 33 pRoVEniEnzE Apulia (14) - Daunia (8): Salapia; Peucezia (6): Gravina in Puglia (2), Laterza (2), ruvo di Puglia (2). molise (1) – conf. campania (1): Venafro. foRME VAscoLARi Crateri (27): a campana (25), a colonnette (2); anfore (3); pelikai (2); idrie (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (21): donna e giovane uomo nudo in corsa (8); donna, giovane uomo nudo (3); satiro e donna in corsa (3); Dioniso, donna (2); komos (1); satiro, menade (1); komos con Dioniso (1); Dioniso e satiro ai lati di una donna (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1). scene con eros (3): eros, donna (3). scene con indigeni (1): due giovani guerrieri, donna (1). Scene generiche (40): giovani uomini ammantati (32): due (28), tre (4); donna, giovane uomo nudo (4); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); offerenti presso un naiskos (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro retrospicienti, in movimento con busto di t.q., gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros, stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros, seduti di t.q. su mantello, rilievo o pilastro roccioso, con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o giovane guerriero indigeno stanti, con oggetti nelle mani protese; donna stante con piede su pilastro roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo con busto di t.q. e gambe di prospetto, stante a gambe incrociate e appoggiato al bastone. Influenze da parte del P. dei Nasi Camusi (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati). Affinità con il P. di Woburn Abbey (composizioni, trattamento delle figure f., panneggio dei giovani uomini ammantati, predilezione per la raffigurazione di giovani uomini ammantati e affrontati, con bastone, con quello a d. la cui mano protesa sovrasta la mano protesa del compagno) e col P. di Lecce 660 (motivo del giovane uomo recante un grande fiore). Nei volti, mento piuttosto arrotondato. Nelle figure f., arti i. piuttosto snelli, con coscia molto lunga e gamba breve; seni grandi e separati, uno dei quali spesso rappresentato di profilo e prominente. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B, C, D, F, con orlo del lembo ricadente dalle spalle evidenziato da un bordo scuro molto ondulato e drappeggio trasversale sul busto delimitato in alto e in basso da piccoli rotoli di pieghe duplici che determinano un profilo dentellato (per i tipi, cfr. Ap VI.36.). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o corona. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, corone, rami. Occasionale impiego di piante stilizzate e pilastrini come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piantine, pilastro roccioso reso con brevi pennellate parallele in bianco sovraddipinto,

linee di terra indicate da file di punti o linee a zigzag) e architettonici (naiskoi, stele decorate in alto con file di punti tra linee scure). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; grande fiore a corolla multipla. Nel campo, bende, rosette spesso suddivise in spicchi, foglie d’edera di varia dimensione, fiori, phialai, gruppi di tre punti, corona, dittico. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto, quadratino o cerchietto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 328-330, nn. 100-124, tavv. 104.1-6, 105.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 43, n. 113a, Trendall 1989, 82, Trendall, Cambitoglou 1991, 82-83, nn. 113b, 117a-c, 118a, 119a, tav. XIV.2-3, Trendall, Cambitoglou 1992, 503, n. 112a.

Vi 41 c

dEL g

“h A ”

Vi 41 1 p “h A ” (TAV 140 3) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conservavano le due anfore eponime (Vicenza, gPLm, 133 e 132, rispettivamente già milano, coll. “h.a.”, 364 e 446). VAsi ATTRibuiTi 44 pRoVEniEnzE apulia (3) – Peucezia (3): ruvo di Puglia (3). Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. foRME VAscoLARi Crateri (31): a colonnette (16), a campana (15); anfore (10); pelikai (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (13): donna e giovane uomo nudo in corsa (5); komos (2); donna, giovane uomo nudo (2); Dioniso e menade in corsa (1); komos con Dioniso (1); satiro, donna (1); donna e satiro ai lati di un altare (1). scene con eros (7): eros, donna (7). Scene con indigeni (11): due donne ai lati di un giovane guerriero (4); menade e giovane guerriero in corsa (2); donna, due giovani guerrieri (1); donna e giovane guerriero in corsa (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1); donna e due giovani guerrieri in corsa (1); giovane guerriero, donna (1). Scene generiche (57): giovani uomini ammantati (43): due (30), tre (13); offerenti presso un naiskos (10); donna, giovane uomo nudo (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) due figure ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero indigeno o donna stanti, talora retrospicienti, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna o Eros stanti, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna o eros stanti, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, rilievo o pilastro roccioso, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno o donna, talora retrospicienti, in movimento con busto e gamba arretrata distesa di prospetto, gamba avanzata flessa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di t.q. e a gambe incrociate, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. o di prospetto e a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino o su pilastro roccioso e oggetti nelle mani protese. 147

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Influenze da parte del P. dei Nasi Camusi (trattamento delle figure f. e dei giovani uomini ammantati). Affinità col P. Varrese (composizioni incentrate su naiskoi, decorazione dell’orlo i. del mantello nei giovani uomini ammantati di profilo verso sin.). Nelle figure f., frequente raffigurazione di un mantello ripiegato passato dietro le spalle e poggiato sugli avambracci. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.), ma con drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una fascia scura centrale con pronunciata forma a uncino nella parte i. e bordo scuro i. del mantello spesso terminante con due motivi ondulati separati tra loro. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone, strigile o corona. Ricorrente rappresentazione di figure che recano phialai, patere, grappoli, specchi, corone, situle, rami con frutti, tirsi, cassette aperte, catene di rosette e ceste con dolci. Impiego di sovraddipinture in bianco per le figure all’interno dei naiskoi. Impiego di piante stilizzate o pilastrini come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. resa di scorcio di alcuni oggetti (scudo). rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, alberelli, sassi, pilastro roccioso reso mediante brevi pennellate parallele in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti), architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a girali o a meandro di svastiche e quadrati) e d’arredo (tavolino). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero; scudo rotondo su diphros; grande pianta; elmo a pilos e scudo; sullo sfondo, elmo a pilos. Nel campo, grappoli, bucrani con bende, dittici, foglie d’edera, finestre prospettiche, fiori, rosette suddivise in spicchi, corone, bende, phialai, halteres, patera. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 330-332, 442, nn. 125-141, 126b, tavv. 105.5-6, 106.15, Trendall, Cambitoglou 1982, 1060, 1067, 1072-1073, nn. 130a, 139a, Trendall, Cambitoglou 1983, 41, 43-44, nn. 126c, 127b, 139b-d, Trendall 1989, 82, fig. 164, Trendall, Cambitoglou 1991, 78, 83-84, nn. 126c1, 126d-e, 127c, 132a, 135b-c, 139e-k, tav. XIV.4-5, Trendall, Cambitoglou 1992, 503, nn. 126b1, 136a.

Vi 41 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p

“h A ”

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Lucania (2) – conf. Peucezia (2): Pomarico (1), timmari (1). foRME VAscoLARi Crateri (7): a campana (4), a colonnette (3); anfore (2); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (2): Eros e donna in corsa (1); donna, giovane uomo nudo, donna, Eros (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero, donna (1). Scene generiche (14): giovani uomini ammantati (9): due (7), tre (2); giovane guerriero, donna (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donna, due giovani guerrieri (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno stante con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso, con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero o donna stanti di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino e og148

getto nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento con busto di t.q., gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. “H.A.” (composizioni, trattamento delle figure f. e dei giovani uomini ammantati). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone, phiale o corona. Impiego di piante stilizzate o stele sormontate da foglia d’edera come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, bende, dittici, rosette suddivise in spicchi, halteres, grappolo, phiale. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 332-333, nn. 142-147, Trendall, Cambitoglou 1982, 1068, Trendall, Cambitoglou 1983, 41, Trendall, Cambitoglou 1991, 78, 84, nn. 143a-c, Trendall, Cambitoglou 1992, 503, n. 143-1.

Vi 41 3 p bRAccio (TAV 140 4) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva il cratere a campana eponimo (francavilla fontana, Coll. Braccio: Trendall, Cambitoglou 1978, 333, n. 148). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): menade e Dioniso in corsa (1); satiro e donna in corsa (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. “H.A.” (trattamento delle figure f. e dei giovani uomini ammantati) e con i c. del g. del dittico crociato (dittico decorato con tre linee verticali e tre orizzontali e privo di punti). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo A; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C ed F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Impiego di pilastrini come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. nel campo, halteres, dittico. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 333, nn. 148-150, tav. 106.6.

Vi 42 c Vicini nELLo sTiLE Ai p “h A ”, VARREsE E dELLE siTuLE di dubLino (TAV 141 1) VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Piatti (2); crateri (1): a calice (1); dinoi (1); oinochoai (1): forma 5 (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna, Dioniso, due satiri (1); donna, Dioniso (1). Scene con Eros (5): Eros, donna, donna in corsa (3); due donne ai lati di Eros (1); donna in corsa, eros (1). Scene generiche (4): simposio (1); donna in corsa (1); testa f. (1); due coppie di giovani uomini nudi e donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a sette figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: donna o satiro stanti; donna o satiro di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo semiammantato, talora retrospiciente, semidisteso su kline e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, rilievo o cista, con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna o Eros in movimento, talora retrospicienti, con busto di t.q., gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; testa f. di profilo. Affinità con i P. dell’Ilioupersis (trattamento delle figure in movimento sul coperchio del dinos a Londra, BM, F 303), “H.A.” (figure ricorrenti, disegno delle figure, elementi nel campo), Varrese – soprattutto con le opere del sottog. Vaticano X 6 (composizioni, motivo della donna stante con piede poggiato su rilievo, disegno dei volti, trattamento delle figure f. in movimento, panneggi, pieghe inizianti con un puntino) – e della Situla di Dublino (composizioni). Nelle figure f., preferenziale acconciatura con kekryphalos, talora associato a diadema ad alti raggi, grandi seni rotondi e prominenti nella visione di profilo. Nelle figure f. ammantate in movimento, lembi del mantello fluttuanti dietro le spalle. rappresentazione di donne che reggono “xilofoni”. rappresentazione di elementi paesaggistici (tralcio di vite, ramoscelli, linee di terra indicate da file di punti) e d’arredo (tavolini, vasellame). nel campo, rosette, phialai, situla. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e triangolini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 334, nn. 151-153, tav. 107.1-6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1060, 1073, n. 154, Trendall, Cambitoglou 1983, 41, Trendall, Cambitoglou 1991, 78, 85, n. 155.

Vi 43 c

dEL g di VATicAno V 50

Vi 43 1 p di VATicAno V 50 (TAV 141 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima [Città del Vaticano, mge, 18083 (V 50)]. VAsi ATTRibuiTi 8 foRME VAscoLARi Pelikai (8). soggETTi Scene con Eros (4): Eros, donna (3); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (12): due giovani uomini ammantati (8); donna, giovane uomo nudo (3); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con bastone o più spesso con altro oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su pilastro roccioso o mantello con gambe incrociate o leggermente divaricate e

oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo in movimento con oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in volo. Influenze da parte dei P. dei Nasi Camusi (trattamento delle donne sedute e dei giovani uomini ammantati) e Varrese (resa dei pilastri rocciosi). Nelle figure f. di t.q., seno rappresentato di profilo di piccole dimensioni e di forma piuttosto appuntita; in quelle ammantate, drappeggio trasversale sul busto e lunga manica in corrispondenza del braccio piegato sotto il mantello terminante in un orlo ondulato. nei giovani uomini ammantati, capigliatura a folti riccioli, soprattutto sulla sommità del capo, orlo i. del mantello evidenziato da un bordo scuro rettilineo terminante in un motivo sinuoso a doppia S; in quelli di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A e B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.), con lunga manica in corrispondenza del braccio sin. piegato sotto il mantello, con orlo evidenziato da breve bordo scuro. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone, corona o strigile. Frequente rappresentazione di figure che recano phialai, corone, specchi, rami. rappresentazione di donne che recano “xilofoni”. impiego di rami di palma come elementi divisori tra le figure di giovani ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberello, pilastro roccioso con asperità indicate da spesse pennellate in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, rosette, bende, dischi quadripartiti o esapartiti, finestre prospettiche, corone. In queste ultime, spazio interno in v.n. leggermente eccentrico verso sin. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 359-360, nn. 1-6, tav. 116.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1062, 1074, n. 2a, Trendall, Cambitoglou 1983, 49, n. 4a, Trendall, Cambitoglou 1991, 92.

Vi 43 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di VATicAno V 50

VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Pelikai (3); crateri (2): a colonnette (2). soggETTi Scene con Eros (3): Eros, donna (2); Eros e donna in corsa (1). Scene generiche (7): due giovani uomini ammantati (5); donna, giovane uomo nudo (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; donna o Eros seduti di t.q. su pilastro roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con oggetti nelle mani protese; donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Vaticano V 50 (composizioni, motivi ricorrenti, disegno delle figure). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Impiego di rami di palma come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberello, pilastro roccioso con asperità indicate da spesse pennellate in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di punti). Nel campo, foglie d’edera, halteres, dittici (anche di forma quadrata), phiale, corona, rosetta. 149

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Sui crateri a colonnette, decorazione fitomorfa sul collo (con foglie alternate a dischi neri circondati da punti) e campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 360, nn. 7-10, tav. 116.5-6, Trendall, Cambitoglou 1991, 93, n. 10a.

Vi 43 3 p di pREsTon (TAV 141 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della pelike eponima (Preston, Harris Museum and Art Gallery: Trendall, Cambitoglou 1978, 360, n. 12). VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Pelikai (6). soggETTi scene con eros (2): eros, donna (2). Scene generiche (10): due giovani uomini ammantati (6); donna, giovane uomo nudo (4). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su rilievo o roccia con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di prospetto a gambe incrociate. Influenze da parte del P. di Vaticano V 50 (composizioni, trattamento delle donne sedute e dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati, teste cinte da bende in bianco sovraddipinto; in quelli di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. rappresentazione di elementi paesaggistici (roccia). nel campo, halteres, rosetta, disco quadripartito. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 360-361, nn. 11-15, Trendall, Cambitoglou 1992, 504, n. 13a.

Vi 43 4 p di TRiEsTE s 432 (TAV 142 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Trieste, cmsa, s 432). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE area tarantina (1): eraclea. foRME VAscoLARi Pelikai (7). soggETTi scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (13): due giovani uomini ammantati (6); donna, giovane uomo nudo (5); donna, giovane uomo ammantato (1); due giovani uomini ammantati ai lati di due pilastrini (1). 150

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna semiammantata, talora retrospicienti, seduti di t.q. su pilastro roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti, mantello avvolto intorno ad un avambraccio e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. dei Nasi Camusi (drappeggio dei giovani uomini ammantati) e di Vaticano V 50 (composizioni, drappeggio dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A e B, con panneggio caratterizzato da due pieghe rilevate e sporgenti davanti al collo. nei giovani ammantati di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C ed F, con drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una fascia scura centrale con estremità i. a uncino (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Rappresentazione di donne che recano “xilofoni”. Impiego di grandi fiori come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (pilastri rocciosi indicati da una fila di elementi circolari sovrapposti delineati in bianco sovraddipinto) e di animali (colomba, oca). Nel campo, rosette, halteres, finestra prospettica, infula. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 361, nn. 16-22.

Vi 44 c

dEL g di bARi 8010

Vi 44 1 p di bARi 8010 (TAV 142 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Bari, maP, 8010). VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Pelikai (6). soggETTi scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (11): donna, giovane uomo nudo (5); due giovani uomini ammantati (4); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su mantello, talora a gambe leggermente divaricate, e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; Eros stante con oggetti nelle mani protese; donna stante con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante, con mantello avvolto intorno ad un avambraccio e oggetto nella mano protesa. Affinità con i P. di Woburn Abbey (decorazione accessoria, trattamento dei giovani uomini ammantati), di Vaticano V 50 e di trieste s 432 (drappeggio dei giovani uomini ammantati), Chamay (lembi di mantello sporgenti tra le ginocchia delle figure m. sedute), Chini (grandi fiori con calice di forma triangolare) e con il P. di Dario e i c. suoi precursori (fascio di pieghe rilevate tra le ginocchia dei giovani uomini seduti).

cERAMicA ApuLA (Ap) Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Impiego di pilastrini come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di donne che recano grandi fiori. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, benda, dischi variamente ripartiti, rosette, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 362, nn. 23-27, tav. 117.1-5, Trendall, Cambitoglou 1991, 93, n. 25a.

Vi 44 2 c

Vicino nELLo sTiLE AL p di bARi 8010

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi anfore (1). soggETTi Scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo seduto di t.q. con oggetto nella mano protesa; donna stante con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. di Bari 8010 (composizioni, disegno delle figure). Nei giovani uomini ammantati, tipi A (di profilo verso d.) e D (di profilo verso sin.) (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 362, n. 28, Trendall, Cambitoglou 1982, 1072.

Vi 44 3 c

dEL g dEL diTTico cRociATo

Vi 44 3 a p dEL diTTico cRociATo (TAV 142 3) dEnoMinAzionE Dalla frequente raffigurazione nel campo figurato di un dittico con tre linee verticali e tre orizzontali incrociate tra loro. VAsi ATTRibuiTi 31 pRoVEniEnzE apulia (3) – Peucezia (3): rutigliano (2), ruvo di Puglia (1). Lucania (4) – conf. Peucezia (3): Timmari (2), Pomarico (1); meridionale interna (1): Castronuovo S. andrea (1). foRME VAscoLARi Crateri (21): a campana (17), a colonnette (3), indeterminati (1); anfore (5); pelikai (4); idrie (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (9): satiro e donna in corsa (3); donna e giovane uomo nudo in corsa (3); komos (1); satiro, donna (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (5): Eros, donna (4); Eros e donna in corsa (1). Scene generiche (47): giovani uomini ammantati (23): due (21), tre (2); donna, giovane uomo nudo (7); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (7); donna e giovane uomo nudo in corsa (3); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una colonna ionica (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un altare (1); giovane guerriero, donna (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); giovane uomo nudo in corsa, donna (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due o tre figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure ai lati di una colonna o di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello o sperone roccioso a gambe incrociate o leggermente divaricate e con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, talora con mantello arrotolato intorno ad un avambraccio, donna, menade, satiro o Eros in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di t.q. con mantello arrotolato intorno ad un avambraccio e oggetto nell’altra mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; guerriero o donna stanti; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su pilastro roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. dei Nasi Camusi (drappeggio dei giovani uomini ammantati) e Varrese (composizioni, disegno delle figure, ciste decorate da croce diagonale). Disegno sommario delle figure. Nei giovani uomini ammantati, orlo i. del mantello evidenziato da un bordo scuro rettilineo terminante nella parte posteriore con un motivo sinuoso a doppia S; in quelli di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di prospetto, ricorrenza dei tipi CR; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.), con drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una fascia scura centrale terminante con un motivo a zigzag. nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Predilezione per figure che recano rami di palma, phialai, corone e ciste, spesso decorate con una croce diagonale. impiego di pilastrini – talora con sommità di forma triangolare – o di palmette come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, sassi, pilastri rocciosi talora con cavità interne circolari a v.n.) e architettonici (colonna ionica). nel campo, fiori a quattro petali, bende, finestre prospettiche, dittici, halteres, ghirlanda. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Sul collo delle pelikai, decorazione a tralci contrapposti di lauro convergenti a formare al centro un motivo a diamante. al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 362-364, nn. 29-42, tavv. 117.6, 118.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1062-1063, 1067, 1074, nn. 30a, 36a-b, 37a, 38a, 40b, Trendall, Cambitoglou 1983, 49, n. 40c, Trendall, Cambitoglou 1991, 94, nn. 34a, 36c-d, 40d, 41a, Trendall, Cambitoglou 1992, 492, Califano Ascenti 1998, 86, figg. 2-3.

Vi 44 3 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEL diTTico cRociATo

VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Pelikai (4). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna, giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (6): due giovani uomini ammantati (4); donna, giovane uomo nudo (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros, seduti di t.q. su mantello, rilievo o sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con mantello arrotolato intorno ad un avambraccio e oggetto nell’altra mano protesa. 151

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Influenze da parte del P. del Dittico Crociato (composizioni, figure ricorrenti). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo A; in quelli di prospetto, ricorrenza del tipo CL; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone, phiale o palla. Impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, sperone roccioso con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (colomba). Nel campo, bende, dischi quadripartiti, halteres, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 364, nn. 43-45, tav. 118.5-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 50, n. 43a.

Vi 44 3 c p di oXfoRd 1959 204 dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Oxford, am, 1959.204). VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Pelikai (2). soggETTi Scene generiche (4): donna, giovane uomo nudo (2); donna, giovane uomo ammantato (1); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna ammantata stanti, talora con oggetto nella mano protesa o sollevata. Influenze da parte del P. di Bari 8010 (disegno delle figure). Disegno approssimativo delle figure. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C e D (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Impiego di rami o di palmette come elementi divisori tra le figure. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 364-365, nn. 46-47.

Vi 44 3 d c

Vicino nELLo sTiLE AL p di oXfoRd 1959 204

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi Pelikai (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna, giovane uomo nudo (1). scene generiche (1): due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna stante con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su rilievo o roccia con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Oxford 1959.204 (composizioni, disegno delle figure). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 365, n. 48. 152

Vi 45 c

dEL g di zAgAbRiA

Vi 45 1 p di zAgAbRiA (TAV 142 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (Zagabria, MA, 10). VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi crateri (7): a campana (5), a colonnette (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (6): satiro, donna (4); donna, giovane uomo nudo (2). scene con indigeni (1): menade e giovane guerriero in corsa (1). scene generiche (7): due giovani uomini ammantati (7). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro seduti di t.q. su pilastro roccioso o mantello, con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna o satiro stanti di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno o donna, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa o leggermente piegata e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. dei Nasi Camusi (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati) e Varrese (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati, pieghe inizianti con un punto). Nelle figure m. sedute su mantello, pieghe rilevate e distinte tra le ginocchia. Nei giovani uomini ammantati di profilo a d., ricorrenza del tipo B, con lungo lembo posteriore del mantello ricadente dalle spalle; in quelli di profilo a sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, con lungo drappeggio a manica in corrispondenza del braccio sin. piegato sotto il mantello (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Frequente rappresentazione di figure che recano phialai, ciste, corone, grappoli, situle e strumenti musicali (timpano). rappresentazione di elementi paesaggistici (pilastro roccioso completamente sovraddipinto in bianco, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (colomba). Nel campo, rosette, dischi quadripartiti, phialai, dittici, halteres, benda, grappolo, disco con croce, fiore. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 365, nn. 49-54, tav. 119, Trendall, Cambitoglou 1983, 50, n. 51a.

Vi 45 2 p di MonTEscAgLioso (TAV 143 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento dei vasi attribuiti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Lucania (3) – conf. Peucezia (3): montescaglioso. foRME VAscoLARi Anfore (1); crateri (1): a colonnette (1); idrie (1). soggETTi scene con indigeni (1): donna, giovane guerriero (1). Scene generiche (4): due giovani uomini ammantati (2); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure ai lati di una stele.

cERAMicA ApuLA (Ap) Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. dei Nasi Camusi (disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati) e Varrese (disegno delle figure, motivo della donna stante con piede poggiato su rilievo, trattamento dei giovani uomini ammantati). Nei giovani ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Rappresentazione di figure che recano ciste, patere e rami. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello) e architettonici (stele su alto basamento). Nel campo, bende, rosette, dischi quadripartiti, fiori, phialai (anche di grande dimensione), halteres, dittico (con due linee verticali e due orizzontali incrociate), corona. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 366, nn. 55-57.

Vi 46 c

dEL g di RuVo 512 – RoERMond

Vi 46 1 p di RuVo 512 (TAV 143 3-4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (Ruvo di Puglia, MAN Jatta, J 512). VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE Lucania (2) – conf. Peucezia (2): timmari. apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (16): a campana (14), a colonnette (2); anfore (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (12): satiro e menade in corsa (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); donna, giovane uomo nudo (2); donna, Pan (2); komos (1); libagione con Dioniso (1); satiro, donna (1); giovane uomo nudo e satiro in corsa (1). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); Eros e donna in corsa (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero, donna (1). Scene generiche (19): giovani uomini ammantati (16): due (14), tre (2); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due o tre figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro seduti di t.q. su pilastro roccioso, mantello o cuscini, con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero indigeno o donna stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, Eros o Pan stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata di prospetto e oggetti nelle mani protese; satiro o Pan stanti di t.q. da tergo con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna ammantata stante a gambe incrociate e appoggiata con i gomiti su un rilievo roccioso.

Influenze da parte dei P. dei Nasi Camusi (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati), Varrese (composizioni, disegno e panneggi delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati, rendimento dei pilastri rocciosi) e dei c. del g. schulman (composizioni, drappeggio dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C (con una piega arrotondata in corrispondenza del braccio sin. flesso sotto il mantello e lunga manica sottostante con orlo evidenziato da un bordo scuro ad S semplice o doppia), D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano corone, phialai, tirsi. Rappresentazione di ciste decorate con una croce diagonale. impiego di piante stilizzate, palmette o pilastrini come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piantine, ramoscelli, alberelli, pilastro roccioso reso mediante semicerchi sovrapposti sovraddipinti in bianco, rilievo roccioso con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di trattini) e architettonici (stele su alto basamento). Nel campo, rosette, foglie, corone, bucrani, infule, dittici (con tre linee verticali e due orizzontali), halteres, finestre prospettiche, vasi, timpano, benda. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante, a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 366-367, nn. 58-63a, tav. 120, Trendall, Cambitoglou 1983, 49, Trendall, Cambitoglou 1991, 94-95, nn. 60a-b, 61a-b, 62a-c, Trendall, Cambitoglou 1992, 504, n. 58a, Todisco, Catucci 2007, 37-38, tavv. 34.1-3, 35-1-3.

Vi 46 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di RuVo 512

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (1) - daunia (1): salapia. area tarantina (1): eraclea. foRME VAscoLARi crateri (5): a campana (5). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): satiro e Dioniso in corsa (1); satiro, donna (1); satiro e menade in corsa (1); satiro e donna in corsa (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). scene generiche (5): due giovani uomini ammantati (5). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; donna o satiro stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Ruvo 512 (composizioni, disegno delle figure, disegno dei dittici raffigurati nel campo sui lati secondari). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Nel campo, dittici. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 367, nn. 64-65, Trendall, Cambitoglou 1983, 50, n. 65a, Trendall, Cambitoglou 1991, 95, nn. 64a-b.

Vi 46 3 p di bARi 6408 (TAV 143 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (bari, maP, 6408). 153

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi crateri (4): a colonnette (4). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna e satiro in corsa (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). scene con eros (1): eros, donna (1). scene con indigeni (1): donna e giovane uomo in corsa (1). scene generiche (4): due giovani uomini ammantati (4). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros stante con oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. dei Nasi Camusi e del P. Varrese (composizioni, disegno dei giovani uomini ammantati). Affinità col P. di Wolfenbüttel (nei giovani uomini ammantati, drappeggio con due pieghe rilevate e sporgenti poste subito dietro il collo). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, E (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Rappresentazione di figure che recano ciste, tirsi, phialai e strumenti musicali (timpano). Nel campo, dittici, halteres, disco quadripartito. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 367, nn. 66-69, tav. 121.1.

Vi 46 4 p di RoERMond (TAV 144 1-2) dEnoMinAzionE dalla città in cui si conserva il cratere a colonnette eponimo [roermond, gemeentemuseum, già Warwick Castle: Trendall, Cambitoglou 1978, 368, n. 70]. VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi crateri (6): a colonnette (6). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): menade e satiro ai lati di Dioniso (2); donna, giovane uomo nudo, satiro appoggiato ad un pilastrino (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1). scene con indigeni (1): cavallo, giovane guerriero presso un altare, donna, prigioniero (1). scene generiche (5): giovani uomini ammantati (5): tre (3), due (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, con occasionali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo seduto di t.q. su mantello con oggetti nelle mani protese; donna, donna ammantata o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno stante; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; satiro stante con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. dei Nasi Camusi (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati) e del P. Varrese (composizioni, trattamento delle figure f. stanti). Affinità col P. di Vaticano V 50 (drappeggio dei giovani uomini ammantati di profilo verso sin.). 154

nei giovani uomini ammantati, panneggi con occasionale presenza di pieghe a goccia; in quelli di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di prospetto, ricorrenza del tipo CR; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, con lunga manica corrispondente al braccio sin. piegato sotto il mantello, caratterizzata, nel tipo D, da un bordo scuro curvilineo collegato a due fasce verticali scure, tangenti in basso al caratteristico motivo a doppia ondulazione del lembo posteriore del mantello (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Nelle vesti dei personaggi indigeni, decorazioni a file di punti o a denti di lupo. Nella donna ammantata, veste con kolpos profondo fino al ginocchio e decorazione con duplice fascia scura verticale centrale. Rappresentazione di figure che recano tirsi, phialai, corone e ciste. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti) e di animali (cavallo). Nel campo, bende, dittici, dischi quadripartiti, halteres, phiale, infula. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 367-368, nn. 70-75, tav. 121.2-4.

Vi 46 5 p di ginEVRA Mf 290 (TAV 144 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (ginevra, mah, mf 290). VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Crateri (4): a colonnette (4); oinochoai (1): forma 1 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): komos con Dioniso (1); menade e satiro ai lati di Dioniso (1); menade, Dioniso, satiro in corsa (1). Scene con Eros (3): due donne ai lati di Eros (1); Eros, donna (1); Eros, donna, Pan (1). Scene generiche (3): tre giovani uomini ammantati (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q., con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros, seduti di t.q. su mantello, roccia o pilastro roccioso con gambe incrociate o unite e oggetto nella mano protesa; satiro o Eros stanti con piede poggiato su pilastro roccioso e oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; Eros incedente con oggetti nelle mani protese; Pan stante di prospetto a gambe incrociate, appoggiato al lagobolon e con oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Roermond (composizioni, disegno delle figure). Disegno sensibilmente meno accurato delle figure. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone o strigile. Impiego occasionale di pilastrini sormontati da elemento circolare (offerta?) come elemento divisorio tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di figure che recano corone, tirsi, torce. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, alberelli, pilastri rocciosi, rocce con cavità interne irregolari a v.n., linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, rosette, dittici, bucrani (anche con infule), halteres, benda, timpano, phiale. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; meandri continui; onde correnti.

cERAMicA ApuLA (Ap) Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 368, nn. 76-79, tav. 121.5-6, Trendall, Cambitoglou 1991, 95, n. 76a.

Vi 46 6 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di ginEVRA Mf 290

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ceglie del campo. foRME VAscoLARi crateri (2): a colonnette (2). soggETTi corteggio dionisiaco (1): menade e satiro ai lati di dioniso (1). scene con indigeni (1): donna appoggiata ad un pilastrino, due giovani guerrieri (1). scene generiche (2): giovani uomini ammantati (2): tre (1), due (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna stante con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o giovane guerriero indigeno seduto di t.q. su mantello con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; satiro incedente con oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Ginevra MF 290 (composizioni, disegno delle figure). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo A; in quelli di prospetto, ricorrenza del tipo CR; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi D, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievi e linee di terra indicati da file di punti). Nel campo, halteres, benda, bucranio, phiale, dittico. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 368-369, nn. 80-81.

Vi 47 c

dEL g di VATicAno X 1

Vi 47 1 p di bARi 898 (TAV 144 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (bari, maP, 898). VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Crateri (5): a colonnette (4), a campana (1); anfore (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): dioniso, donna (1). Scene con Eros (3): Eros, donna (2); Eros e donna in corsa (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero, donna (1). Scene generiche (7): due giovani uomini ammantati (6); giovane uomo nudo presso un pilastrino, donna presso una stele (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o Eros, seduti di t.q. su mantello o rilievo, con oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con mano appoggiata ad un pilastro roccioso. Influenze da parte del P. di Ruvo 512 (trattamento dei giovani uomini ammantati). Figure sproporzionate, con lunghe cosce e gambe corte. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B, con orlo del lembo del mantello ricadente dietro le spalle evidenziato da un bordo scuro sinuoso a doppia S; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, con orlo della lunga manica corrispondente al braccio sin. piegato sotto il mantello evidenziato da un bordo scuro sinuoso a doppia S (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone o strigile. Rappresentazione di figure che recano phialai, grappoli, vassoi di dolci, tirsi e strumenti musicali (timpano). impiego di rami di palma come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Nel campo, semipalmette, dittici, halteres. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 369, nn. 82-86, tav. 122.1-2, Trendall, Cambitoglou 1991, 95, n. 82a.

Vi 47 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bARi 898

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi crateri (2): a colonnette (2). soggETTi corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo (2). scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su mantello o rilievo con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Bari 898 (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza del tipo C (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Nel campo, bucranio, benda, semipalmetta, dittico. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 369, nn. 87-88.

Vi 47 3 p di VATicAno X 1 (TAV 145 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo [città del Vaticano, mge, 18101 (X 1)]. VAsi ATTRibuiTi 9 155

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi crateri (9): a colonnette (7), a campana (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): donna e giovane uomo nudo in corsa (2); donna, giovane uomo nudo (1); satiro, donna (1). scene con eros (1): eros e donna in corsa (1). Scene con indigeni (3): donna, due giovani guerrieri (1); donna e giovane uomo in corsa (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1). Scene generiche (9): giovani uomini ammantati (7): due (6), tre (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; donna o giovane guerriero indigeno seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno o Eros in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane uomo indigeno o satiro stanti; giovane uomo indigeno stante con piede poggiato su roccia, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Ruvo 512 (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati). Affinità col P. di Bari 898 (trattamento dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B, con orlo del lembo ricadente dietro le spalle evidenziato da un bordo scuro molto sinuoso a doppia S; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, con orlo della lunga manica corrispondente al braccio sin. piegato sotto il mantello evidenziato da un bordo scuro molto sinuoso a doppia S (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Rappresentazione di figure che recano phialai, catene di rosette, cassette aperte, torce e strumenti musicali (timpano) e di figure di indigeni che recano nestorides. Impiego di pilastrini sormontati da foglia d’edera o di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure di giovani ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, alberello, pilastro roccioso). Nel campo, bende, dittici, halteres, foglia d’edera, phiale, grappolo. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 369-370, nn. 89-95, Trendall, Cambitoglou 1982, 1068, Trendall, Cambitoglou 1983, 50-51, nn. 90a, 92a, Trendall, Cambitoglou 1991, 92.

Vi 47 4 c Vicini nELLo sTiLE AL p di VATicAno X 1 (TAV 145 2) VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (1) - messapia (1): Lecce. foRME VAscoLARi Anfore (2); crateri (2): a campana (1), a colonnette (1); frammenti (1). soggETTi scene con indigeni (1): giovane guerriero, donna (1). Scene generiche (8): due giovani uomini ammantati (4); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); offerenti presso un naiskos (1); parte di giovane uomo nudo appoggiato ad un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna retrospicienti in movimento con gamba avanza156

ta flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante di t.q. con mantello arrotolato intorno ad un avambraccio e oggetto nell’altra mano protesa; giovane guerriero indigeno seduto di t.q. con oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. di Vaticano X 1 (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati) e di Vienna 1051 (trattamento dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati, teste talora cinte con bende in bianco sovraddipinto; in quelli di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B, con orlo del lembo ricadente dietro le spalle evidenziato da un bordo scuro molto sinuoso a doppia S; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F con orlo della lunga manica corrispondente al braccio sin. piegato sotto il mantello evidenziato da un bordo scuro molto sinuoso a doppia S (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. rappresentazione di giovani uomini che recano una catena di rosette. rappresentazione di elementi architettonici (naiskos su alto basamento decorato). All’interno del naiskos, anfora su plinto. Nel campo, rosette, dittici, halteres, benda. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 370, n. 96, Favaretto 1982, 114, n. 87, Trendall, Cambitoglou 1983, 51, n. 96a, Trendall, Cambitoglou 1991, 95, n. 96b, tav. XVIII.3-4, Trendall, Cambitoglou 1992, 505, n. 96c.

Vi 47 5 p di ViEnnA 1051 (TAV 145 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Vienna, Km, 1051). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Pelikai (2); crateri (1): a campana (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1). Scene generiche (5): due giovani uomini ammantati (3); donna, giovane uomo nudo (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su sperone roccioso o mantello con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o satiro stanti con piede poggiato su pilastro roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. di Vaticano X 1 (trattamento dei giovani uomini ammantati) e Chiesa (drappeggio sul busto nelle vesti f.). figure dalla corporatura estremamente allungata, con teste di piccole dimensioni. nelle donne, dettagli fisiognomici del viso, in particolare naso e bocca, molto minuti. Nelle vesti f., drappeggio sul busto caratterizzato da una sottile linea scura verticale che divide i seni. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Rappresentazione di figure che recano phialai e grappoli. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, foglie, pilastri rocciosi con asperità indicate da tocchi in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, halteres, benda, grappolo, foglia d’edera, dittico. Al di sotto del campo figurato, meandri. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 370-371, nn. 97-99, tav. 122.3-4.

cERAMicA ApuLA (Ap)

Vi 47 6 p b-c (TAV 145 4) dEnoMinAzionE Dalle iniziali di Benevento e Capua, città in cui si conservano le pelikai attribuite a questo C. (Benevento, MSannio, 359; Capua, MCampano, 8349). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE campania (2) – generiche. foRME VAscoLARi Pelikai (2). soggETTi Scene generiche (4): donna, giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su mantello o rilievo con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti con mano protesa talora recante un oggetto. Affinità con i C. del G. di Vaticano X 1 (trattamento dei giovani uomini ammantati) e col P. di Vienna 1051 (corporatura allungata delle figure). Figure dalla corporatura piuttosto longilinea. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo A, con orlo del lembo ricadente dietro le spalle evidenziato da un bordo scuro sinuoso a doppia ondulazione; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Impiego di pilastrini come elemento divisorio tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, ramoscelli, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, fiori, finestre prospettiche, bende, rosette, dittici, halteres, phiale, foglia. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 371, nn. 100-101, tav. 122.5-6.

Vi 48 p di ViEnnA 1072 (TAV 146 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Vienna, Km, 1072). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): gioia del colle. foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (4), a calice (1); frammenti (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): Dioniso, menade (2); komos (1); donna, satiro (1). scene con eros (1): eros e donna in corsa (1). Scene generiche (6): due giovani uomini ammantati (5); parte di donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo stante di t.q. con gomito poggiato su pilastrino; giovane uomo nudo stante di prospetto con oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna, menade, satiro o eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese.

Influenze da parte dei P. Schiller (composizioni) e Schlaepfer (nei giovani uomini ammantati, fascia a uncino nel drappeggio trasversale sul busto), del P. Chiesa e dei c. del g. schulman (trattamento dei giovani uomini ammantati). Tratto spesso e deciso. Nelle figure m., teste cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nelle figure f., acconciatura con capelli ricciuti raccolti sulla sommità della testa in un alto chignon e sphendone talora associata al diadema ad alti raggi. nei panneggi, indicazione netta delle pieghe, fortemente marcate. nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza del tipo F, con drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una fascia centrale scura con motivo a uncino molto accentuato (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Ricorrente rappresentazione di figure che recano tirsi, phialai, corone e strumenti musicali (timpano). Impiego occasionale di pilastrini come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Nel campo, grappoli, dischi quadripartiti, rosetta, foglia. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 380, nn. 157-159, tav. 129.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1064, n. 159a, Trendall, Cambitoglou 1991, 98, nn. 158a-b.

Vi 49 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di ViEnnA 1072

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi crateri (3): a calice (2), a campana (1). soggETTi corteggio dionisiaco (3): dioniso appoggiato ad un pilastrino, donna, satiro in corsa (1); donna e satiro in corsa (1); menade, satiro che suona il flauto, satiro (1). Scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna o satiro stanti con oggetto nella mano protesa; donna seduta di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante col gomito poggiato su pilastrino; satiro semidisteso su kline con oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Vienna 1072 (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati). Nelle figure m., teste cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nelle figure f., acconciatura con capelli ricciuti raccolti sulla sommità della testa in un alto chignon e sphendone talora associata al diadema ad alti raggi. Nelle figure f. in movimento, gamba arretrata nettamente evidenziata sotto la veste, il cui lembo posteriore appare piuttosto rigonfio. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza del tipo C (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Nel campo, benda, grappolo, pinax iscritto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. iscRizioni su pinax, CAIRE (Lecce, maP s. castromediano, 635). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 380-381, nn. 160-161a, Trendall, Cambitoglou 1991, 92. 157

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Vi 50 c

dEL g

schuLMAn

Vi 50 1 p schuLMAn (TAV 146 2) dEnoMinAzionE dalla proprietaria della coll. in cui si conserva il cratere a calice eponimo [boston, Coll. Mrs. Schulman, già Coll. Hearst, 5524): Trendall, Cambitoglou 1978, 382, n. 172]. VAsi ATTRibuiTi 46 pRoVEniEnzE Apulia (3) - Messapia (2): Mesagne (1), Oria (1); Peucezia (1): Rutigliano. Lucania (1) – roccanova. foRME VAscoLARi Crateri (42): a campana (38), a calice (3), indeterminati (1); pelikai (3); oinochoai (1): forma 1 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (38): donna, giovane uomo nudo (6); satiro e donna in corsa (5); satiro, donna (5); menade e satiro ai lati di Dioniso (4); komos con Dioniso (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); Dioniso, donna (1); Pan, Dioniso, donna in corsa (1); menade e satiro ai lati di Dioniso e donna (1); due menadi ai lati di Dioniso (1); menade, Dioniso, Eros, menade (1); satiro, menade, Dioniso, donna (1); donna, Eros, Dioniso (1); menade e giovane uomo nudo ai lati di Dioniso (1); donna e Pan in corsa (1); donna, giovane uomo nudo presso un louterion, satiro (1); due satiri ai lati di una donna (1); satiro e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); satiro e menade in corsa (1); satiro, menade (1). Scene con Eros (5): Eros, donna (2); Eros, donna, giovane uomo nudo (2); Eros e donna in corsa (1). Scene generiche (48): giovani uomini ammantati (37): due (34), tre (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (4); donna, giovane uomo nudo (3); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); giovane uomo nudo (1); giovane uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, rilievo o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata, satiro o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e donna, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro, Pan o eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, poggiato sull’orlo di un bacino o su pilastrino, con lembo di mantello stretto tra le ginocchia; donna o satiro stanti di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, retrospiciente, in corsa con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto, con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetto nelle mani protese. Influenze da parte dei P. dei Nasi Camusi (decorazione accessoria) e Varrese (decorazione accessoria, panneggio delle donne stanti con piede poggiato su rilievo) e dei P. di Laterza e di ginosa (trattamento dei giovani uomini ammantati, impiego di piante stilizzate o stele come elementi divisori). Affinità con i P. di Ginosa, di Nîmes, Chiesa (giovani uomini ammantati con teste cinte da bende in bianco sovraddipinto) e col P. di Dario (giovane uomo stante con lembo di mantello stretto tra le ginocchia). Talora, nelle figure m., lunga chioma ricciuta ricadente sulle spalle. Panneggi a fasci di pieghe finemente tracciate. Nei giovani uomini ammantati, teste cinte da bende in bianco sovraddipinto, coda posteriore del mantello di forma rettangolare ed evidenziata da un bordo scuro a cavatappi; nelle mani, bastone o strigile. In quelli di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, A1, B, con lembo del mantello ricadente dalle spalle caratterizzato da un 158

bordo scuro ondulato ad S multiple; in quelli di prospetto, ricorrenza del tipo FL; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36., VI.38.1.). Rappresentazione di eroti che recano grandi fiori, di figure che recano tirsi con apice a forma di diamante e strumenti musicali (timpano) e, occasionalmente, di donne che recano “xilofoni”. Impiego di alberelli e grandi fiori come elementi divisori tra le figure dei lati principali. Impiego di piante stilizzate, stele (anche sormontate da foglia d’edera o gruppo di tre sfere) o rosette come elementi divisori tra le figure di giovani ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, fiori, alberelli, ramoscelli, pilastri rocciosi, sassi, rilievi e linee di terra indicati da file, semplici o duplici, di punti). Nel campo, bucrani, phialai, dittici (con tre o quattro linee verticali e stilo perpendicolare), finestre prospettiche, bende, rosette, foglie d’edera, fiori, dischi variamente ripartiti, halteres (con un punto bianco al centro), infula, cesta. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti; rosette. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 381-384, nn. 162-190, tavv. 129.5-6, 130.1-5, Trendall, Cambitoglou 1982, 1064, 1074 n. 163a, Trendall, Cambitoglou 1983, 52, nn. 163b, 171a, 173a, 178a, Trendall 1989, 83, figg. 166-167, Trendall, Cambitoglou 1991, 92, 98-99, nn. 163c-d, 168a-b, 172a-b, 178b-f, 184a, tav. XX.1-2.

Vi 50 2 c

Vicino nELLo sTiLE AL p

schuLMAn

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi crateri (1): a colonnette (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): due donne, satiro che versa vino (1). scene generiche (1): due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna stante con oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. con oggetto nella mano protesa; satiro stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Affinità col P. Schulman (trattamento delle figure). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., tipo A1; in quelli di profilo verso sin., tipo f (per i tipi, cfr. ap Vi.36., Vi.38.1.); nelle mani, bastone. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 384, n. 191.

Vi 50 3 c

dEL g di dion

(TAV 146 3)

dEnoMinAzionE Dall’iscrizione leggibile sul pinax raffigurato sul lato secondario del cratere a campana eponimo (Sèvres, MNC, 9). VAsi ATTRibuiTi 9 foRME VAscoLARi crateri (9): a campana (8), a colonnette (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (6): komos con Dioniso (2); satiro e menade ai lati di Dioniso (2); satiro, donna (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). scene con eros (1): eros, donna (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero e donna in corsa (1). Scene generiche (10): giovani uomini ammantati (7): due (5), tre (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); donna, giovane uomo nudo (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna, donna ammantata o satiro, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros seduti di t.q. su mantello o pilastro roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. Schulman (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati, dischi quadripartiti con punto bianco centrale). Affinità con il P. di Vienna 1072 (trattamento delle donne ammantate). Nei giovani uomini ammantati, teste di piccole dimensioni, spesso cinte da bende in bianco sovraddipinto; nelle mani, bastone; in quelli di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di prospetto, braccio d. coperto dal mantello e braccio sin. piegato sul fianco; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F (per i tipi, cfr. Ap Vi.36.). Rappresentazione di figure che recano tirsi, situle, ciste, grappoli e phialai. Impiego di stele, bende o piante stilizzate come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piantine, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, bende, finestre prospettiche, dischi quadripartiti, rosette, phialai, foglia d’edera, cesta, ghirlanda, corona, grappolo, dittico, pinax iscritto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. iscRizioni su pinax, DIWNI (Sèvres, MNC, 9). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 384-385, nn. 192-199, tav. 130.6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1074, Trendall, Cambitoglou 1992, 505, n. 198a.

Vi 50 4 c

Vicino nELLo sTiLE AL g di dion

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): dioniso e satiro in corsa (1). scene generiche (1): tre giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. di Dion (composizioni, disegno delle figure). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o cista. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 385, n. 200.

Vi 50 5 c

Vicini nELLo sTiLE AL g di dion E AL p schuLMAn

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); pelikai (1).

soggETTi corteggio dionisiaco (2): satiro, menade, giovane uomo nudo (2). scene con eros (1): eros e donna ai lati di un giovane uomo nudo (1). scene generiche (3): giovani uomini ammantati (3): tre (2), due (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. di Dion (composizioni, disegno delle figure) e col P. Schulman (trattamento dei giovani uomini ammantati). rappresentazione di giovani uomini che recano catene di rosette. nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di prospetto, ricorrenza del tipo CR, con braccio proteso; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 385, nn. 201-203.

Vi 50 6 p di bochuM (TAV 146 4) dEnoMinAzionE dalla città in cui si conserva il cratere a colonnette eponimo (bochum, Krub, s 576). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): gravina in Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (8): a campana (5), a colonnette (3); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (3): Eros, donna (1); Eros e donna in corsa (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene con indigeni (3): giovane guerriero, donna (2); donna, giovane guerriero seduto su un altare (1). Scene generiche (10): due giovani uomini ammantati (8); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o donna seduti di t.q. su rilievo o mantello, talora con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna o donna ammantata stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con benda tra le mani protese. Affinità col P. Schulman (composizioni, trattamento delle donne ammantate e dei giovani uomini ammantati dei tipi a e b). Figure dall’aspetto piuttosto rigido. Frequente rappresentazione di donne ammantate con drappeggio trasversale sul busto. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone o strigile. Predilezione per la rappresentazione di figure recanti ciste o vassoi con offerte e grappoli. impiego di stele sormontate da una foglia d’edera o di halteres come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piantine, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, dittici, bende, halteres, phialai, dischi quadripartiti, bucranio, foglia d’edera, finestra prospettica, rosetta. 159

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 385-386, nn. 204-211, tav. 131.

Vi 50 7. c

dEL g

hELbig – dEL gRAppoLo d’uVA

Vi 50 7 a p hELbig (TAV 147 1) dEnoMinAzionE Dallo studioso tedesco curatore dell’inventario della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen dove si conserva il cratere a campana eponimo [h 46 (inv. 2249)]. VAsi ATTRibuiTi 8 foRME VAscoLARi crateri (8): a campana (8). soggETTi Corteggio dionisiaco (8): satiro e donna ai lati di Dioniso (3); komos con Dioniso (2); satiro, menade e Dioniso seduti su un altare, Eros (1); due menadi, satiro, Eros, menade (1); simposio (1). Scene generiche (8): giovani uomini ammantati (4): tre (2), due (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (4). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con bastone nella mano protesa; donna ammantata e stante; donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa e gamba arretrata di prospetto e distesa, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna o donna ammantata, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, altare o pilastro roccioso, con le gambe leggermente divaricate o incrociate e con oggetti nelle mani protese; donna, menade o satiro stanti con oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline con oggetto nella mano protesa; satiro stante con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese. Affinità col P. Schulman (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati, disegno degli halteres), con i c. del g. di dion (trattamento dei giovani uomini ammantati) e col P. di Bochum (predilezione per la raffigurazione di oggetti nel campo). Ricorrente rappresentazione, sui lati principali, di figure retrospicienti sedute in posizione speculare e, sui lati secondari, di una donna, stante o seduta, al centro tra due giovani uomini ammantati. Nei giovani uomini ammantati, teste cinte di bende in bianco sovraddipinto; nelle mani, bastone. In quelli di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi D, E, F (per i tipi, cfr. ap Vi.36.). rappresentazione di giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno ad un avambraccio, di donne che recano “xilofoni” e di figure che recano vassoi di dolci, ciste e grappoli. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piantine, pilastri rocciosi, linee di terra indicate da file di minutissimi punti). Nel campo, finestre prospettiche, corone, bende, phialai, bucrani, rosette, dischi quadripartiti, halteres (con punto bianco al centro), foglia d’edera. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. 160

bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 386-387, nn. 212-214, tav. 132.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 52-53, nn. 212a-b, 213a-b, Trendall, Cambitoglou 1991, 92, 100, n. 213c, Trendall, Cambitoglou 1992, 491.

Vi 50 7 b c

pREcuRsoRE dEi c dEL g dEL gRAppoLo d’uVA

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi crateri (1): a volute (1). soggETTi corteggio dionisiaco (2): due menadi ai lati di dioniso seduto su un altare e satiro (1); satiro, menade (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su altare o rilievo con gambe incrociate e talora con oggetti nelle mani protese; satiro stante di t.q. con oggetti in una mano sollevata e nell’altra abbassata; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. del Grappolo d’Uva (composizioni, figure ricorrenti, trattamento delle figure). Nelle figure f., ricorrenti acconciature con sphendone e diadema ad alti raggi. Nel giovane uomo nudo seduto, mantello avvolto intorno ad una coscia. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti o di sassi oblunghi). Nel campo, rosette. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 387, n. 217.

Vi 50 7 c c

dEL g dEL gRAppoLo d’uVA

(TAV 147 2)

dEnoMinAzionE Dalla ricorrente rappresentazione, come elementi del campo o come attributi, di tralci di vite con grappoli d’uva. VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi crateri (4): a campana (3), a calice (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (6): komos con Dioniso (2); komos (1); donna, Dioniso, menade, Pan (1); due donne ai lati di Dioniso e satiro (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (2): due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1); giovane uomo ammantato e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone o pilastro roccioso con gambe incrociate e mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna o Pan stanti di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; sileno barbato in movimento, curvo in avanti, con oggetto sulle spalle.

cERAMicA ApuLA (Ap) Affinità col P. Schulman (trattamento dei giovani uomini ammantati), con i C. del G. di Barletta (panneggi dei giovani uomini ammantati), del G. Helbig (composizioni, trattamento delle figure) e del G. delle Situle di Dublino (composizioni e disegno delle figure) e col P. di Dario e i C. suoi precursori (composizioni e trattamento delle figure, soprattutto sui lati secondari). Figure dalla corporatura longilinea, con teste piccole. Nelle figure f., ricorrenti acconciature con sphendone e diadema ad alti raggi. nei giovani uomini ammantati, corpi molto allungati, teste cinte da bende in bianco sovraddipinto, drappeggi tratteggiati da un ridotto numero di pieghe con orli evidenziati da bordi scuri molto sinuosi; nelle mani, bastone. In quelli di profilo verso d., tipo B; in quelli di profilo verso sin., tipo d (per i tipi, cfr. ap Vi.36.). Rappresentazione di donne che recano “xilofoni” e di figure che recano maschere e grappoli. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, sperone roccioso con contorno polilobato in bianco sovraddipinto e con cavità interna in v.n., pilastro roccioso, linee di terra indicate da file, generalmente duplici, di minutissimi punti). Nel campo, bende, phialai, halteres, bucranio, disco quadripartito, tralcio di vite. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 387, nn. 215-216, tav. 132.5, Trendall, Cambitoglou 1983, 53, n. 213b, Trendall, Cambitoglou 1991, 92, Trendall, Cambitoglou 1992, 506, n. 216-1.

Vi 50 8 c

dEL g di piTTsbuRgh (TAV

147 3)

dEnoMinAzionE Dalla città in cui si conserva la pelike eponima (Pittsburgh, Carnegie Museum, 2983/7031). VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. foRME VAscoLARi Crateri (8): a campana (8); pelikai (7); anfore (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): donna, giovane uomo nudo (2); satiro, donna (1); satiro e donna in corsa (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (4): Eros, donna (3); Eros e donna in corsa (1). Scene generiche (22): due giovani uomini ammantati (15); donna, giovane uomo nudo (4); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e retrospiciente, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata di prospetto e distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna in movimento col busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. di Dion (trattamento dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini nudi, occasionale raffigurazione del mantello avvolto intorno all’avambraccio. Nelle donne in movimento, orlo i. delle vesti ondulato. Nei giovani uomini ammantati, occasionale raffigurazione di teste cinte da bende sovraddipinte in bianco, drappeggi tratteggiati da un ridotto numero di pieghe; nelle mani, bastone. In quelli di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di prospetto, ricorrenza

del tipo CL; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E (per i tipi, cfr. ap Vi.36.), con spazio di forma vagamente cilindrica, segnato da un’unica piega trasversale, tra il braccio sin. piegato sul fianco e la gamba d. flessa e manica talora di notevole lunghezza. Rappresentazione di figure che recano phialai, grappoli, ciste e strumenti musicali (timpano). Impiego di bende, halteres, stele, ramo di palma come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantina, alberello, sperone roccioso sovraddipinto in bianco o con contorno polilobato in bianco sovraddipinto e cavità interna in v.n., linee di terra indicate da file di minutissimi punti). Nel campo, finestre, rosette, bende, dittici, halteres, ramo di palma. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 387-388, nn. 218-225, tav. 132.6, 133, Trendall, Cambitoglou 1983, 53, nn. 219a-b, 221a, Trendall 1989, 83, Trendall, Cambitoglou 1991, 100, nn. 218a-b, 219c, 223a.

Vi 50 9 c

dEL g di bARLETTA

Vi 50 9 a p di bARLETTA (TAV 147 4) dEnoMinAzionE dalla città in cui si conserva il cratere a campana eponimo (barletta, mca, 656). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (2) - messapia (2): Poggiardo. Lucania (2) - conf. Peucezia (2): timmari. foRME VAscoLARi Crateri (8): a campana (6), a colonnette (2); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (6): donna e satiro ai lati di Dioniso (3); komos (1); Dioniso ed Eros in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene con indigeni (2): giovane guerriero, donna (1); due giovani guerrieri (1). scene generiche (9): due giovani uomini ammantati (9). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetti nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti di t.q., talora a gambe incrociate, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso o mantello con gambe divaricate e oggetti nelle mani protese; satiro retrospiciente in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; uomo indigeno stante, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. Schulman (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati) e con i C. del G. di Pittsburgh (vesti delle donne in movimento, drappeggio dei giovani uomini ammantati). figure dai corpi molto allungati. teste piccole con capigliatura molto riccioluta sulla sommità e con mento pronunciato. Nelle figure f., seni rotondi e prominenti. Nelle vesti degli uomini indigeni, predilezione per decorazione a fasce con colori sovraddipinti. Nei giovani uomini ammantati, teste cinte da bende in bianco sovraddipinto, mani spesso recanti bastoni ritorti. In quelli di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.). Rappresentazione di figure che recano tirsi, phialai, rami e corone. Impiego occasionale di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure di giovani ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, rilievi e linee di terra indicati 161

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA da file di punti). Nel campo, grappoli, finestre prospettiche, rosette, bende, foglie d’edera, phialai, halteres, infula, corona, scudo, rhyton, dittico. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con cerchietto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 388-389, nn. 226-232, tav. 134, Trendall, Cambitoglou 1983, 54, n. 226a, Trendall 1989, 83, Delli Ponti 1996, 156, n. 128, fig. 128.

Vi 50 9 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bARLETTA

VAsi ATTRibuiTi 22 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): gioia del colle. foRME VAscoLARi Crateri (17): a campana (10), a colonnette (7); pelikai (3); anfore (1); nestorides (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (6): komos con Dioniso (2); donna e satiro ai lati di un giovane uomo nudo (1); satiro e donna in corsa (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (5): Eros, donna (2); satiro e donna in corsa, Eros (1); donna e giovane uomo nudo in corsa, Eros (1); satiro, donna, Eros, donna (1). Scene con indigeni (5): due giovani guerrieri ai lati di una donna (2); giovane uomo, donna e giovane guerriero in corsa (1); giovane guerriero, donna e giovane guerriero in corsa (1); giovane guerriero, donna (1). Scene generiche (28): giovani uomini ammantati (20): due (13), tre (7); donna, giovane uomo nudo (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); offerenti presso un naiskos (1); giovane uomo all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe unite o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; uomo indigeno, donna, donna con grande cesta di offerte sulla testa o satiro, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa o leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno o donna stanti di t.q., talora a gambe incrociate, con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti; giovane uomo nudo in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata leggermente flessa e oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Barletta (composizioni, trattamento delle figure) e con i C. del G. degli Indigeni Barbati (raffigurazione di uomini indigeni con lunga barba). Tratto fluido. Predilezione per la raffigurazione di indigeni e di figure in movimento. Nei giovani uomini ammantati, teste piuttosto piccole, lembi posteriori dei mantelli caratterizzati da bordi scuri a cavatappi; nelle mani, bastoni. In quelli di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di prospetto, ricorrenza del tipo CL; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.). rappresentazione di donne che recano catene di rosette. occasionale impiego di piante stilizzate o stele come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (pianta, alberello, fiore, sperone roccioso sovraddipinto in bianco con piccole cavità interne circolari a v.n., linee di terra indicate da file di punti) 162

e architettonici (naiskoi). All’interno dei naiskoi, giovane uomo nudo. Nel campo, grappoli, corone, bende, foglie d’edera, rosette, dittici, halteres, dischi variamente ripartiti, scudo, finestra prospettica, ramo, bucranio, grande croce. Sui crateri a colonnette e sulla nestoris, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con cerchietto o punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 389-390, nn. 233-244, tav. 135.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1064, nn. 235a, 243a, Trendall, Cambitoglou 1983, 54, n. 239a, Trendall, Cambitoglou 1991, 100-101, nn. 239b-d, 239-1, 239-2, 241a, 242a, tav. XX, Trendall, Cambitoglou 1992, 490.

Vi 50 10 c

dEL g dEgLi indigEni bARbATi

(TAV 148 1)

dEnoMinAzionE Dalla ricorrente raffigurazione di uomini indigeni con lunga barba. VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (11): a colonnette (7), a campana (4); pelikai (5); idrie (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): Pan, donna (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). scene con eros (2): eros, donna (2). Scene con indigeni (7): due giovani uomini ai lati di una donna (1); donna e giovane guerriero ai lati di un giovane guerriero (1); giovane guerriero, donna, guerriero barbato (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1); due uomini barbati compiono un sacrificio, donna (1); giovane uomo e donna ai lati di un uomo barbato (1); giovane uomo, donna (1). Scene generiche (22): giovani uomini ammantati (13): tre (6), due (7); donna, giovane uomo nudo (6); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna, Eros o Pan stanti con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero indigeno, donna o donna ammantata stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso o rilievo con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo indigeno, uomo indigeno o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento con oggetto nella mano protesa; guerriero indigeno in movimento con corpo e volto di t.q. e oggetti nelle mani protese; uomo indigeno in movimento col busto leggermente curvo in avanti; uomo indigeno semidisteso con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. Schulman (trattamento dei giovani uomini ammantati). Affinità con i C. vicini nello stile al P. di Barletta (rappresentazione di uomini indigeni con lunga barba). Predilezione per la raffigurazione di uomini indigeni dal volto fortemente caratterizzato nei tratti fisiognomici, con baffi e lunga barbetta a punta, chitonisco con decorazioni a fasce e a svastiche e con orli a denti di lupo e alto copricapo conico metallico o di pelo. Occasionale ed incerta rappresentazione di volti di t.q. Nei giovani uomini nudi, ricorrenza del mantello avvolto intorno ad un avambraccio. Nei giovani uomini ammantati, frequente ma non costante raffigurazione di teste cinte da bende sovraddipinte in bianco; nelle mani, bastone; in quelli di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, A1, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F (per i tipi, cfr. ap Vi.36., Vi.38.1.). nelle vesti f., duplice fascia scura centrale.

cERAMicA ApuLA (Ap) Rappresentazione di donne che recano “xilofoni” e di figure che recano tirsi, rami, situle, phialai, corone. impiego di stele, talora sormontate da foglie d’edera, come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberello, sperone roccioso con cavità interne circolari a v.n., linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, lance, rosette, phialai, finestre prospettiche, dittici, halteres, scudo, benda. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati quadripartiti con cerchietto o punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 390-391, nn. 245-256, tav. 135.5-6, 136.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 49, 54, n. 249a, Trendall 1989, 83, Trendall, Cambitoglou 1991, 101, nn. 250a, 254a, 256a, tav. XX.6, Trendall, Cambitoglou 1992, 506, n. 251a.

Vi 51 p di LATiAno (TAV 148 2) dEnoMinAzionE Dalla località in cui è stato rinvenuto il cratere a campana eponimo (Taranto, MAN, 135755). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) - messapia (1): Latiano. foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi corteggio dionisiaco (1): papposileno, eros, menade, satiro (1). Scene generiche (5): giovani uomini ammantati (3): due (2), tre (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane cavaliere che attacca un cervo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo seduto di t.q. su rilievo o mantello con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; papposileno in movimento sulla punta dei piedi; satiro stante di t.q. con oggetto nella mano protesa; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo a cavallo con arma nella mano sollevata; Eros in volo con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei C. del G. degli Indigeni Barbati (disegno delle figure). Disegno approssimativo delle figure. Nei volti di profilo, occhio solo accennato e naso affilato e appuntito. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A1, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, E (per i tipi, cfr. ap Vi.36., Vi.38.1.); nelle mani, bastone. Rappresentazione di giovani uomini nudi che recano fiori. Impiego occasionale di pianta stilizzata come elemento divisorio tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi, ramoscelli, sperone roccioso, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (cerbiatto). Nel campo, vasi, fiori, rosette, dischi quadripartiti, phiale, finestra prospettica, benda, dittico. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 392, nn. 257-259, tav. 136.3-6, Trendall 1989, 83, fig. 169.

Vi 52 c

Vicino nELLo sTiLE AL p di LATiAno

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1). soggETTi scene con eros (1): eros, donna (1). scene generiche (1): due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, con oggetto nella mano protesa; donna stante a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese; Eros seduto di t.q. su rilievo con oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Latiano (composizione, figure ricorrenti). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 392, n. 260.

Vii p VARREsE E c

dELLA suA scuoLA

TEcnichE Argilla di buona qualità, dalla colorazione intensa, accuratamente lisciata e lucidata in superficie. V.n. lucida, coprente e uniforme, modulata in soluzioni dense e diluite, queste ultime impiegate, da tutti i C., per dettagli anatomici delle figure umane e animali, riccioli delle capigliature, pieghe più sottili delle vesti. Ampio e variato uso di sovraddipinture, in differenti colori. Il bianco, sempre più spesso mescolato all’ocra gialla, colora corpi e ali di animali ed esseri fantastici (P. Varrese, P. di Wolfenbüttel, C. vicini nello stile al P. di Wolfenbüttel, P. di Bari 12061, P. di Nîmes, C. del G. delle Metope, P. di Louvre MNB 1148), altari, pilastri, statue, stele e naiskoi dalle decorazioni spesso molto elaborate (P. Varrese, P. di Conservatori 164, P. di Wolfenbüttel, P. di Ginosa, C. del G. delle Anfore di Sotheby, P. di Louvre K 74, P. di BM F 336, P. di Bari 12061, P. di Nîmes, P. Chiesa, C. del G. delle Metope, P. di Louvre mnb 1148), vasi metallici (P. Varrese, P. di conservatori 164, P. di Wolfenbüttel, P. di Ginosa, P. di Louvre K 74, P. Chiesa, P. di Louvre MNB 1148), spesso con corpi baccellati e raffigurati in uso e isolati o con figure all’interno dei naiskoi (P. Varrese, P. di bari 12061, P. di Louvre mnb 1148), armi e altri oggetti metallici (P. Varrese, C. vicini nello stile al P. di Wolfenbüttel, P. di Ginosa, P. di Nîmes, P. Chiesa, c. del g. delle metope, P. di Louvre mnb 1148), strumenti musicali (P. Varrese, P. di Conservatori 164), sgabelli, klinai e troni (P. Varrese), contorni a grandi pennellate delle rocce e degli archi rocciosi (P. Varrese, P. di conservatori 164, c. vicini nello stile al P. di Wolfenbüttel, P. di Bari 12061, C. del G. delle Metope, P. di Louvre MNB 1148), linee di terreno rese mediante file di punti (P. Varrese, P. di Wolfenbüttel, P. di bm f 336, c. vicini nello stile al P. chiesa, P. di Louvre mnb 1148), elementi paesaggistici (P. Varrese, P. di Wolfenbüttel, P. di Ginosa, P. di BM F 336, P. di Nîmes, P. chiesa, P. di Louvre mnb 1148), rami di vite carichi di grappoli che incorniciano le scene di corteggio dionisiaco (P. Varrese), bende e oggetti nel campo (P. Varrese, P. di Conservatori 164, P. di Wolfenbüttel, C. vicini nello stile al P. di Wolfenbüttel, P. di Ginosa, C. del G. delle Anfore di Sotheby, P. di Louvre K 74, P. di BM F 336, P. di Bari 12061, P. di Nîmes, C. vicini nello stile al P. Chiesa, C. del G. delle Metope, P. di Louvre MNB 1148). Frequente impiego del bianco aggiunto anche nelle decorazioni accessorie: rosette, bacche dell’alloro, tralci d’edera, pampini (P. Varrese, P. di Wolfenbüttel, C. di piatti vicini nello stile ai C. del G. delle Anfore di Sotheby, P. di Louvre K 74, P. di BM F 336, P. di Nîmes, P. Chiesa, P. di Louvre MNB 1148), ovoli a rilievo (P. Varrese), file di grossi punti sopra la scena figurata (P. Varrese, P. di BM F 336, C. del G. delle Metope), mascheroni o altre figure suddipinte o a rilievo e suddipinte sulle anse dei crateri (P. Varrese, c. del g. delle metope, P. di Louvre 163

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA mnb 1148) e sulle rotelle delle nestorides (P. Varrese, c. vicini nello stile al P. di Wolfenbüttel, P. di Louvre K 74). Una più ampia gamma di colori aggiunti, bianco, giallo, arancio, porpora e cremisi, è utilizzata per i corpi e soprattutto per le vesti e i mantelli delle figure dipinte all’interno dei naiskoi (P. Varrese, P. di Conservatori 164, P. di Wolfenbüttel, P. di Ginosa, P. di Nîmes, P. Chiesa, C. del G. delle Metope, P. di Louvre MNB 1148), per le piante isolate all’interno dei naiskoi (P. Varrese, C. del G. delle Anfore di Sotheby, C. del G. delle Metope) e per elaborate decorazioni accessorie quali i punti all’incrocio delle linee della decorazione a reticolo e squame sul collo delle loutrophoroi (P. Varrese, c. del g. delle metope), per la complessa decorazione floreale, spesso interamente sovraddipinta sulla spalla delle anfore (P. Varrese, P. di Nîmes), delle nestorides (P. Varrese) e delle loutrophoroi (P. Varrese, C. del G. delle Metope), nella fascia di separazione dei registri figurati di grandi anfore (P. Varrese), sul collo dei crateri a volute (P. Varrese, P. di Louvre K 74, P. di bari 12061, c. del g. delle metope) e dei crateri a colonnette (P. di bari 12061), nel tondo interno di coppe (P. di conservatori 164). Uso della tecnica a f.n. per riquadri metopali sul collo, per l’orlo e le tavolette dei crateri a colonnette (P. Varrese, P. di Wolfenbüttel, P. di Bari 12061). Iscrizioni sovraddipinte in bianco (P. Varrese, P. di Louvre MNB 1148) o dipinte con v.n. fluida su pilastrini risparmiati (P. Varrese).

Vii 1 p VARREsE (TAVV 148 3-149 4) dEnoMinAzionE dall’ipogeo Varrese di canosa, luogo di rinvenimento dell’idria e dell’anfora eponime (taranto, man, 8922 e 8935). VAsi ATTRibuiTi 235 pRoVEniEnzE apulia (20) - Peucezia (17): ruvo di Puglia (11), gioia del colle (2), bari (1), bitonto (1), Ginosa (1), Gravina in Puglia (1); Daunia (3): Canosa (2), Arpi (1). Lucania (4) – conf. Peucezia (2): Montescaglioso (1), Timmari (1); interna (2): Armento (1), roccanova (1). campania (1) – golfo di napoli (1): nola. area tarantina (1): eraclea. area metapontina (1): ferrandina. foRME VAscoLARi Pelikai (55); crateri (54): a campana (36), a colonnette (10), a volute (5), a calice (3); idrie (43); anfore (25); oinochoai (25): forma 1 (12), forma 3 (9), forma 2 (3), forma 5 (1); lekythoi (9); situle (6); nestorides (4); dinoi (3); lebetes gamikoi (3); loutrophoroi (3); piatti (3); lekanides (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (11): Eros, Apollo, donne (2); Apollo, Muse (1); donna, Apollo, donna che mette incenso in un thymiaterion presso un louterion (1); giovane guerriero, Artemide Bendis, cane, giovane uomo nudo (1); Eracle e Nike ai lati di un altare (1); Pelope e Enomao versano una libagione sull’altare di Zeus (1); due eroti ai lati di Afrodite (1); Demetra, Metanaira, donne (1); Ermes, Atena abbandona l’aulos, Marsia (1); parte di due amazzoni (1). Scene a “soggetto tragico” (4): offerenti presso un naiskos con Niobe (2); compianto di Niobe sulla tomba dei figli (1); esposizione e liberazione di Andromeda (1). Scene a soggetto comico (2): liberazione di Era dal trono d’oro (1); due attori, donna (1). Corteggio dionisiaco (15): satiro, menade (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); satiro, Pan, donna (1); simposio con Dioniso (1); Dioniso, donne, giovani uomini nudi, Pan (1); Dioniso su un carro guidato da grifi (1); komos con Eros (1); due donne ai lati di Dioniso, satiro dormiente appoggiato ad un louterion (1); due donne ai lati di Dioniso (1); due donne ai lati di Pan (1); Dioniso, menade, Pan (1); Dioniso, menade (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (38): Eros, donne, giovani uomini nudi (6); Eros, donna (5); Eros (4); Eros, due donne, giovane uomo nudo (3); eroti e donne intorno ad una coppia (2); due donne ai lati di Eros (2); Eros, donna, giovane uomo nudo (2); Eros e donna in corsa (1); eroti, giovani uomini nudi e donne in corsa (1); Eros, donne, coppia (1); donne, eroti, giovani guerrieri (1); donna, giovane uomo nudo, donna appoggiata ad un louterion, Eros (1); Eros, donna presso un edificio (1); due eroti (1); busto di figura 164

f. alata (1); simposio con Eros (1); due donne ai lati di Eros presso un thymiaterion (1); donna ed Eros ai lati di un’oca (1); figura alata, giovane uomo nudo e due donne in corsa (1); Eros, donna, parte di giovane uomo nudo e di donna (1); parte di donna, ala di eros, parte di donna (1). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene con indigeni (7): due giovani guerrieri ai lati di una donna (2); giovane uomo, liricine, donna (1); libagione ad un guerriero (1); tre giovani guerrieri (1); donna, giovane guerriero (1); donna, due giovani guerrieri (1). Scene generiche (339): donna, giovane uomo nudo (110); giovani uomini ammantati (107): due (92), tre (15); giovane uomo nudo e donna a lati di una stele (22); offerenti presso un naiskos (21); testa f. (13); donne, giovani uomini nudi (10); donna (6); sette donne (5); due giovani uomini nudi e due donne ai lati di una stele (4); donna e giovane uomo nudo in corsa (4); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (4); donna in corsa (3); due giovani uomini nudi (3); giovane uomo nudo (3); quattro donne (3); giovane uomo nudo, due donne (2); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (2); pantera (2); otto donne (1); due donne (1); donna presso un altare (1); donna, giovane uomo nudo, due donne, giovane uomo ammantato, donna (1); due donne, giovane uomo nudo (1); donna in corsa, donna, giovane uomo nudo (1); donna che brucia incenso, donna (1); due donne, due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); due coppie di donne e giovani uomini nudi, due donne, giovane uomo ammantato, donna, giovane uomo nudo (1); donna presso una colonna, giovane uomo nudo seduto su un altare, cavallo (1); otto giovani guerrieri (1); duello tra due guerrieri, guerriero in corsa (1); due guerrieri ai lati di una donna appoggiata ad un louterion (1); giovane uomo nudo, coniglio, donna (1); parte di giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 4) numerose figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani; 5) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di differente ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani; 6) da due a quattro figure disposte ai lati di un pilastro o di una stele; 7) da due a undici figure disposte su livelli differenti ai lati di un naiskos. Su anfore, idrie, loutrophoroi, oinochoai (forma 1) e nestorides, corpo frequentemente ripartito in due registri figurati separati da una fascia decorata con girali, rosette e volute incrociate a forma di otto, tralci contrapposti a rosetta, rosette e phialai, o con testa f. di profilo emergente da cespo d’acanto in cornice floreale. Su una parte delle idrie, campo figurato distribuito su spalla e corpo senza soluzione di continuità. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, giovane guerriero, giovane guerriero indigeno, giovane uomo semiammantato, giovane uomo orientale, giovane guerriero orientale, donna, donna orientale, Eros, Nike o Pan, talora retrospicienti, seduti di t.q., su rilievo, mantello, cista, roccia, sperone roccioso, capitello, anfora, kline, klismos, diphros o trono, spesso a gambe leggermente divaricate, e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo o pilastro roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane guerriero indigeno, donna, amazzone, satiro, Nike o Eros stanti di t.q., talora retrospicienti, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, giovane guerriero indigeno, donna, satiro o Eros stanti di t.q., talora retrospicienti, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo (talora con mantello arrotolato intorno ad un braccio), giovane guerriero, giovane guerriero indigeno o donna, stanti di prospetto a gambe incrociate e talora retrospicienti, con gomito poggiato su pilastrino o louterion o con mano poggiata sullo scudo e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, stante di t.q., con mantello arrotolato intorno ad un braccio e oggetto nell’altra mano sollevata; busto di prospetto di figura f. con polos, emergente da cespo di acanto in cornice floreale; giovane uomo nudo (talvolta con mantello appoggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo dalla mano opposta), donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento con corpo di t.q. o di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, attore in costume

cERAMicA ApuLA (Ap) comico, donna, satiro, menade o eros, talora retrospicienti e in movimento, talora con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna semiammantata, talora retrospicienti, semidistesi su kline, con mano protesa; donna ammantata stante di prospetto o seduta di t.q. su altare, col capo leggermente chino e una mano sollevata a reggere il mento o sollevata a toccare la testa; vecchio re o pedagogo stante, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo e con una mano protesa; vecchio re orientale inginocchiato e con entrambe le braccia protese; guerriero orientale stante di t.q. a gambe incrociate; giovane uomo nudo (talvolta con mantello appoggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo dalla mano opposta) o Pan, stanti a gambe incrociate col corpo di t.q. e gambe di prospetto, braccia allargate e oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo in cornice floreale; attore in costume comico in movimento con oggetti nelle mani sollevate o protese; giovane guerriero o attore in costume comico stanti da tergo; donna accovacciata; Eros in volo a gambe flesse, spesso con corona tra le mani protese; Eros inginocchiato; carro tirato da coppia di grifi. Influenze da parte dei P. dell’Ilioupersis (composizioni con naiskoi, trattamento dell’occhio), dei Nasi Camusi (composizioni, postura delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati) e “H.A.” (composizioni con naiskoi, decorazione dell’orlo i. del mantello nei giovani uomini ammantati di profilo verso sin.). Affinità con i C. vicini nello stile al P. dei Nasi Camusi e col P. di Woburn Abbey (panneggio sul busto delle vesti f.) e col P. di Licurgo e i c. della sua scuola (composizioni complesse a soggetto mitologico, motivo a reticolato nella decorazione delle vesti f.). sui vasi di grandi dimensioni, prevalenza di composizioni complesse a soggetto mitologico; sulle anfore, di raffigurazioni di naiskoi; sui vasi di dimensioni più contenute, di composizioni con giovane uomo nudo e donna alternatamente seduti o stanti, talvolta con piede poggiato su rilievo. figure di aspetto solenne ed elegante. disegno preciso e accurato nella resa dei dettagli. Nei volti di profilo, occhio caratterizzato da una linea sottile interposta tra l’arcata sopracciliare e la palpebra s. e dalla pupilla allungata, bocca piccola con angoli spesso leggermente ricurvi verso il basso, mento piccolo e arrotondato. Frequente rappresentazione di volti di t.q., con occhi piccoli, labbra carnose, mento largo e arrotondato, indicazione di una breve piega della pelle sul collo. Nelle figure f., acconciatura preferenziale con capelli raccolti in un alto chignon e a volte legati da un nastro bianco, e con kekryphalos talora associato al diadema ad alti raggi. Nelle figure m., teste frequentemente cinte di bende in bianco sovraddipinto. Panneggi con pieghe spesso inizianti o terminanti con un puntino. Nei mantelli arrotolati intorno all’avambraccio dei giovani uomini nudi, drappeggio a pieghe circolari concentriche con effetto a vortice. Nelle figure f., serie di pieghe concave e concentriche in corrispondenza dello scollo della veste; ampio drappeggio a pieghe curvilinee sul busto, teso e appianato in corrispondenza dei seni, con inserimento tra di essi di brevi e fitte piegoline verticali di separazione nelle opere del sottog. di Vaticano X 6. nelle donne stanti, panneggio a fasci paralleli di tre o quattro pieghe rettilinee e verticali in corrispondenza della gamba portante, con l’altra gamba, nettamente evidenziata sotto la veste, leggermente arretrata e poggiata al suolo con la punta del piede; nelle donne stanti con piede poggiato su rilievo, panneggio a fasci di sottili e fitte pieghe verticali parallele in corrispondenza della gamba portante, terminanti in un morbido orlo i. ondulato; nelle donne sedute, panneggio a fasci paralleli di tre o quattro pieghe del mantello avvolto intorno alle gambe. Nei mantelli, orli definiti da sottili bordi scuri rettilinei. Nelle vesti f., in quelle di personaggi orientali o di alto rango, predilezione per stoffe decorate con motivi a puntini; nelle vesti f., ricorrenza di sottili fasce scure centrali, semplici o duplici, e di fasce centrali verticali a reticolato. nei giovani uomini ammantati, orlo i. del mantello evidenziato da bordo scuro rettilineo terminante con una coppia di motivi ondulati; nelle mani, bastone. In quelli di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B, con drappeggio a fascio di pieghe curvilinee al di sotto del braccio d. piegato sotto il mantello; in quelli di prospetto, ricorrenza del tipo CL; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi c, d, e, f (per i tipi, cfr. ap Vi.36.), con drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una fascia scura con motivo a uncino ad un’estremità. rappresentazione di donne che recano cassette aperte, di giovani uomini nudi e donne che recano grandi fiori, rami, rami con grandi frutti, rami di palma, grappoli, catene di rosette, di giovani uomini, donne ed eroti che recano “xilofoni”. ricorrenza di figure che recano ramoscelli bipartiti e di ciste decorate con una croce diagonale.

Impiego di piante stilizzate o di ramoscelli come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Predilezione per la rappresentazione di vasi metallici, spesso con corpo baccellato o decorato. Impiego di sovraddipinture in giallo per gli oggetti e i vasi metallici, in bianco per le figure all’interno dei naiskoi e in rosso per i mantelli da esse indossati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, alberi, tronchi, ramoscelli, alberelli, piantine, tralci di vite, file sovrapposte di sassi, rocce cave con contorno polilobato o a cerchi sovrapposti in bianco sovraddipinto, pilastri rocciosi e rocce stratificate resi mediante brevi tocchi in bianco sovraddipinto, sorgenti, linee di terra indicate da file di punti spesso ondulate o spezzate) e architettonici (naiskoi, anche con tetto a piramide gradinata, stele cinte da bende e su alto basamento decorato prevalentemente con tralci di fiori a tre punti o con fregio dorico a metope e triglifi, pilastri, altari, colonna corinzia; nelle rappresentazioni a soggetto comico, raffigurazione di palcoscenico con scaletta centrale e sostenuto da pali tra i quali talora sono distesi tendaggi, facciata di edificio in veduta laterale) e di animali reali e fantastici (colombe, cavalli, oche, lepre, pantere, cane, cerbiatto, grifi). All’interno dei naiskoi (con occasionali sovrapposizioni di piani), giovane uomo, talora con cane; giovane guerriero; giovane guerriero accanto a cavallo e giovane uomo; donna; due donne, di cui talora una anziana; giovane uomo e guerriero; grande fiore; pianta stilizzata; loutrophoros monumentale; scudo. Nel campo, stelle, specchi, kalathoi, cassette (anche aperte), elmi a pilos, spade, rami di palma, finestre prospettiche, ramoscelli, fiori, fiori a quattro o ad otto petali, grappoli, rosette, dischi quadripartiti, bucrani, infule, bende, corone, ghirlande, cesti con offerte, phialai, palle/gomitoli, vasi fittili, vasi metallici, cetre, “xilofoni”, teste umane, halteres, gruppi di tre punti, palla, dittico, flabello, elmo corinzio, corazza, cinturone, scudo rotondo, sacca da viaggio, timpano. sui mascheroni dei crateri a volute e delle nestorides, teste f. di prospetto, teste di figure orientali di profilo (Orfeo?), amazzone a cavallo. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da sottili fasce verticali a risparmio. sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante, a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati campiti a scacchiera; tralcio a volute vegetali; sottile fascia a risparmio; palmette; rosette; ovoli; onde correnti; motivi ad S. iscRizioni IPPODAMEIA, PELOY, OINOMAOS, MURTILOS, AFRODITA, PELAG[WN], PERIFAS; su pilastro, DIOS [Londra, BM, 1843.07-24.2 (F 331)]; DAIDALOS, HHRA, ENEUALIOS [Londra, bm, 1772.03-20.33 (f 269)]. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 355-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 335-352, nn. 1-160, tavv. 108-113, Reho, Bumbalova 1979, 131-132, n. 70, tav. 62.a-b, Trendall, Cambitoglou 1982, 1060-1062, nn. 34ae, 41a, 43a, 91a, 96b, 112a-d, 151a, Trendall, Cambitoglou 1983, 45-47, nn. 22a-b, 23a, 34,1-2, 34f, 42a, 47a, 68a, 82a, 93a-b, 113a, 140a, 156a, tavv. IV-V, Trendall 1989, 83-86, figg. 170-174, Trendall, Cambitoglou 1991, 86-89, nn. 2a-b, 30a-g, 343, 35a, 36a, 37a, 43b-c, 44a, 46a-b, 53a, 78a, 106a, 110a-d, 114b, 116a, 125a, 134a, 140a, 151a, 152a, tavv. XV-XVi, mizuta 1991, 50-52, tavv. 43.2-5, 44.1-2, trendall, Cambitoglou 1992, 481, 483-485, 488, 491, 546, 504, nn. 105a, 121a, Hurschmann 2003a, 38-39, 50, tavv. 23.1-5, 30.4-6, De Cesare 2005, 27-28, tav. 22.1-3, fig. 18.

Vii 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p

VARREsE

Vii 2 1 p di consERVAToRi 164 (TAV 150 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (roma, musei capitolini, museo del Palazzo dei conservatori, 164). VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Crateri (3): a campana (3); anfore (1); idrie (1); piatti (1). 165

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna, Pan (1). Scene generiche (9): due giovani uomini ammantati (3); donna, giovane uomo nudo (3); testa f. (1); testa f., parte di naiskos (1); busto f., parte di naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due figure disposte sullo stesso livello; 3) varie figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso o mantello con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti e con oggetti nelle mani protese; Pan stante di prospetto a gambe incrociate e appoggiato al lagobolon, con corpo di t.q., gambe di prospetto, oggetto nella mano protesa e mantello arrotolato intorno alla mano opposta; testa f. di t.q. emergente da corolla in cornice floreale. Influenze da parte dei P. di Woburn Abbey (decorazione accessoria), Varrese (composizioni, panneggio sul busto delle vesti f., drappeggio dei giovani uomini ammantati). Affinità con i contemporanei C. dello “Stile Ornato” (motivo della testa f. emergente da corolla in cornice floreale). disegno rapidamente tracciato e poco accurato, soprattutto nei giovani uomini ammantati. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza del tipo C (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Impiego di grandi fiori e di pilastri decorati con linee e punti neri e sormontati da foglia o bucranio come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, ramoscelli, grandi fiori, rocce, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi). All’interno dei naiskoi, figura f. stante di t.q. da tergo. Nel campo, dittici, bende, grappoli, rosette, dischi quadripartiti, fiori, halteres, infula con pinakes, foglia d’edera, finestra prospettica, corona. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 355-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 353, nn. 161-164, tav. 114.1-4, Trendall, Cambitoglou 1991, 86-87, Cambitoglou, Chamay 1997, 197-200, nn. 85-86.

Vii 2 2 p di VATicAno V 19 (TAV 150 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo [città del Vaticano, mge, 18052 (V 19)]. VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi corteggio dionisiaco (3): donna e giovane uomo nudo in corsa (3). scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con busto e gamba arretrata di prospetto, gamba avanzata flessa e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Laterza (trattamento dei giovani uomini ammantati) e Varrese (composizioni, disegno delle figure, panneggio sul busto delle vesti f., trattamento dei giovani uomini ammantati). Disegno poco accurato, soprattutto nei giovani uomini ammantati. Nelle figure f., vesti con sottile fascia scura verticale lungo il fianco. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza del tipo C (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. 166

Impiego di piante o ramoscelli come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, ramoscelli, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, bende, foglioline d’edera, dittico, phiale, rosette (anche quadripartite). Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 353-354, nn. 165-167.

Vii 2 3 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di VATicAno V 19

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene generiche (4): due giovani uomini ammantati (3); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. Varrese (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati) e di Vaticano V 19 (disegno delle figure). Disegno poco accurato. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Impiego di foglie come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce con piccole cavità interne circolari in v.n.). Nel campo, phialai, halteres, finestra prospettica, palla. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 354, nn. 168-169, Trendall, Cambitoglou 1992, 504, n. 168a.

Vii 2 4 c

di piATTi Vicini nELLo sTiLE AL p

VARREsE

Vii 2 4 a p di RuVo 553 (TAV 150 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del piatto eponimo (ruvo di Puglia, MAN Jatta, J 553). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Piatti (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo (1); satiro, donna (1). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros, donna (1). Scene generiche (5): donna (3); donna in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su rilievo o sperone roccioso, con oggetti nelle mani protese; donna, talora retrospiciente, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. Varrese e di Conservatori 164 (disegno delle figure, trattamento delle figure sedute di t.q.). Disegno poco accurato. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, speroni rocciosi con contorno polilobato in bianco sovraddipinto o con cavità interne circolari in v.n.). Nel campo, bende, rosette, fiori, foglie d’edera. Nel tondo interno, campo figurato circondato da una ghirlanda di lauro e bacche in bianco sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 354, nn. 170-172, Trendall, Cambitoglou 1991, 86-87.

Vii 2 4 b p di RuVo 542 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del piatto eponimo (ruvo di Puglia, MAN Jatta, J 542). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Piatti (2); oinochoai (1): forma 2 (1). soggETTi Scene con Eros (4): due donne ai lati di Eros (2); Eros, donna (1); due donne, Eros presso un louterion (1). scene generiche (1): due donne nude presso un louterion, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna o Eros seduti di t.q. su pilastro roccioso, capitello o cista con oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti a gambe incrociate, col gomito poggiato su bordo di un louterion o su pilastrino. Influenze da parte del P. Varrese (disegno e trattamento delle figure). Disegno poco accurato. Nel tondo interno dei piatti, in bianco sovraddipinto, stella circondata da una ghirlanda. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 354-355, nn. 173-174, Trendall, Cambitoglou 1992, 504, n. 173a.

Vii 2 5 p di TRiEsTE s 422 (TAV 150 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Trieste, cmsa, s 422). VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Pelikai (4). soggETTi Scene con Eros (2): Eros, donna (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (6): due giovani uomini ammantati (3); donna, giovane uomo nudo (3).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su due livelli differenti. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con busto e gamba arretrata di prospetto, gamba avanzata flessa e oggetto nelle mani protese. Influenze da parte del P. Varrese (disegno delle figure, trattamento delle figure sedute e dei giovani uomini ammantati). Affinità con i C. seguaci del P. Varrese (disegno delle figure). Disegno relativamente accurato. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A e B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C ed F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone, phiale o strigile. Impiego di grandi fiori come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli). Nel campo, fiori, rosette, benda, corona, infula con fiore. Al di sotto del campo figurato, semionde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 355, nn. 175-177, Trendall, Cambitolgou 1983, 442, n. 176a.

Vii 2 6 ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL p

VARREsE

VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): gravina in Puglia. foRME VAscoLARi Pelikai (7); lebetes gamikoi (2). soggETTi Scene con Eros (8): Eros (3); Eros, donna (3); donna, giovane uomo nudo, Eros, donna, Eros (1); parte di Eros (1). Scene generiche (8): donna (3); due giovani uomini ammantati (2); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna in corsa (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; donna o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su rilievo o sperone roccioso con oggetti nelle mani protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in volo. Affinità con i C. vicini nello stile al P. Varrese (composizioni, disegno delle figure, panneggi, trattamento dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo A; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C ed F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 355-356, nn. 178-184, Small 1992, 46, nn. 457-458, tav. Viiia-b.

Vii 3 p di woLfEnbüTTEL (TAV 151 1) dEnoMinAzionE dall’originario luogo di conservazione del cratere a colonnette eponimo (hannover, Kestner Museum, 1966.75, già Wolfenbüttel, Coll. Kästner). VAsi ATTRibuiTi 30 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): gravina in Puglia (1), noicattaro (1). 167

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Crateri (21): a campana (13), a colonnette (8); pelikai (6); anfore (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (11): komos (7); komos con Dioniso (1); Dioniso, donna (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1). scene con eros (2): eros e donna in corsa (2). Scene con indigeni (6): donna, giovane guerriero (3); libagione ad un giovane guerriero (1); donna e giovane guerriero in corsa (1); donna, giovane uomo (1). Scene generiche (41): giovani uomini ammantati (29): due (25), tre (4); donna, giovane uomo nudo (5); donna e giovane uomo nudo in corsa (4); offerenti presso un naiskos (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero indigeno o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo (talora con mantello arrotolato intorno ad un braccio), giovane guerriero indigeno (talora con mantello arrotolato intorno ad un braccio), donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba arretrata di prospetto, gamba avanzata flessa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o donna, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o donna stanti, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, disegno delle figure, panneggi, trattamento dei giovani uomini ammantati). nei giovani uomini ammantati, panneggio caratterizzato da due pieghe rilevate e sporgenti poste subito dietro il collo; nelle mani, bastone. In quelli di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A e B; in quelli di prospetto, ricorrenza del tipo CL; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.). Rappresentazione di figure che recano patere, corone, phialai, vassoi di dolci, ciste, rami di palma, rami con grandi frutti. impiego di piante stilizzate, pilastrini o grandi fiori come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, alberelli, sperone roccioso con cavità interne ovali a v.n., rilievi e linee di terra indicati da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; giovane guerriero. Nel campo, foglie, phialai, dittici (suddivisi da una doppia linea verticale, con stilo orizzontale e due grossi punti neri nella parte s.), finestre prospettiche, bende, fiori, rosette, halteres, corona, palla, ghirlanda. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 356-358, nn. 185-205, tavv. 114.5-6, 115.1-6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1062, 1067, nn. 189a, 204a, Trendall, Cambitoglou 1983, 45, 48, n. 186a, Trendall 1989, 84, figg. 175-176, Trendall, Cambitoglou 1991, 87, 91, nn. 185a, 186b, 187a, 195a, tav. XVII, Trendall, Cambitoglou 1992, 491.

Vii 4 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di woLfEnbüTTEL

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi nestorides (2). soggETTi scene con indigeni (3): donna, giovane guerriero (3). scene generiche (1): due giovani uomini ammantati (1). 168

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con bastone nella mano protesa; giovane guerriero indigeno seduto di t.q. su mantello con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno o donna stanti con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su pilastro roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; pesci; molluschi. Influenze da parte del P. di Wolfenbüttel (composizioni, figure ricorrenti). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza del tipo F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Impiego di grandi fiori come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, pilastri rocciosi, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (fascia con teoria di pesci e molluschi). Nel campo, foglie, rosette, bende. Campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri; al di sotto di esso, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante; rosette. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 358, nn. 206-207, Trendall, Cambitoglou 1983, 45.

Vii 5 c

dEL g di ginosA

Vii 5 1 p di ginosA (TAV 151 2-3) dEnoMinAzionE dal luogo di rinvenimento di due anfore (taranto, man, 51011 e 51012) e di un cratere a campana (Taranto, MAN, 51014) attribuiti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE apulia (6) - Peucezia (6): ginosa (3), ruvo di Puglia (2), rutigliano (1). foRME VAscoLARi Crateri (10): a campana (5), a colonnette (5); anfore (6). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): donna, giovane uomo nudo (2); komos con Dioniso (1); dioniso, donna (1). scene con eros (1): satiro e donna ai lati di eros (1). Scene con indigeni (4): due giovani guerrieri, donna (3); giovane uomo, donna (1). Scene generiche (23): giovani uomini ammantati (15): tre (9), due (6); offerenti presso un naiskos (6); giovane guerriero, donna, due giovani guerrieri (1); giovane uomo nudo, due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane uomo indigeno o satiro stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane guerriero indigeno, donna o eros, occasionalmente retrospicienti, seduti di t.q. su roccia, mantello o rilievo con gambe leggermente divaricate o incrociate e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o donna stanti di t.q. e a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero stante di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante a gambe incrociate, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese.

cERAMicA ApuLA (Ap) Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, disegno delle figure, predilezione per la rappresentazione di naiskoi sulle anfore, motivo della figura stante con piede poggiato su roccia o rilievo, panneggio delle vesti nelle figure f. stanti, trattamento dei giovani uomini ammantati). Affinità con i P. di Lecce 660 (drappeggio sul busto delle figure f., drappeggio dei giovani uomini ammantati, trattamento delle figure di giovani uomini seduti all’interno dei naiskoi) e “H.A.” (composizioni, rappresentazione di naiskoi), con i C. del G. Schulman e con i C. del G. di Gioia del Colle (nelle figure m., teste cinte con bende in bianco sovraddipinto). figure dalla corporatura particolarmente allungata, soprattutto nei giovani uomini ammantati, con teste di piccola dimensione rispetto al corpo. Nelle figure m., teste spesso cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nelle figure f., drappeggio sul busto caratterizzato da una sottile linea scura verticale che divide i seni. Nelle figure f. stanti a gambe incrociate, fascio di pieghe rettilinee e verticali in corrispondenza della gamba portante e gamba flessa nettamente evidenziata sotto la veste. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di prospetto, ricorrenza del tipo CR; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C (con lunga manica cilindrica, in corrispondenza del braccio sin. piegato sotto il mantello, terminante in un bordo scuro a forma di C schiacciata e con drappeggio spesso rigonfio sul ventre, evidenziato da duplici pieghe curvilinee), d, f (per i tipi, cfr. ap Vi.36.). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. rappresentazione di giovani uomini che recano rami di palma, di donne che recano catene di rosette, di giovani uomini nudi e di eroti che recano fiori a corolla multipla e di giovani uomini e donne che recano grappoli. rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, tronchi, rocce con asperità e cavità a piccoli elementi circolari in bianco sovraddipinto o a v.n., speroni rocciosi resi da una linea a zigzag in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di punti, semplici o duplici, ad andamento rettilineo o curvilineo) e architettonici (naiskos su alto basamento decorato con fregio ad onde correnti, a tralci o a meandri di svastiche, in bianco sovraddipinto, alternati a quadrati neri con trattini sui lati). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; giovane guerriero; scudo rotondo ed elmo a pilos; grande fiore; sullo sfondo, bende, ramoscello. Nel campo, foglie d’edera, phialai, bucrani, finestre prospettiche, bende, rosette, dittici, halteres, ghirlanda. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 371-373, nn. 102-111, tav. 123, Trendall, Cambitoglou 1982, 1063, 1070, nn. 103a-b, 104a, 105a, Trendall, Cambitoglou 1983, 51, n. 108a, Trendall, Cambitoglou 1991, 92, 96.

Vii 5 2 c

Vicino nELLo sTiLE AL p di ginosA

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi Pelikai (1). soggETTi Scene generiche (2): donna, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. di Zagabria e di Ginosa (composizioni, disegno delle figure) e con i C. del G. delle Anfore di Sotheby e di Louvre K 74 (composizioni). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 373, n. 111a.

Vii 5 3 c Vii 5 3 a c

dEL g dELLE AnfoRE di soThEby E di LouVRE k 74 dEL g dELLE AnfoRE di soThEby

(TAV 151 4)

dEnoMinAzionE dall’originaria collocazione sul m.a. delle anfore eponime (già Londra, m.a., sotheby’s: Trendall, Cambitoglou 1978, 373, nn. 112-113). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) - messapia (1): egnazia. foRME VAscoLARi Idrie (3); anfore (2); crateri (1): indeterminati (1). soggETTi Scene generiche (8): offerenti presso un naiskos (5); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati (1); parte di giovane uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di prospetto a gambe incrociate, appoggiato al bastone, con mantello avvolto intorno ad un avambraccio e oggetto nell’altra mano protesa; donna stante a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni incentrate su naiskoi, disegno delle figure). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di prospetto, del tipo CL; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza del tipo C (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. ricorrente rappresentazione di giovani uomini e donne che recano patere. impiego di pilastrini come elementi divisori tra le figure di giovani ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con tralci vegetali). All’interno dei naiskoi, donna; grande fiore; pianta. Nel campo, bende, phialai, rosette, halteres, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 373-374, nn. 112-116, tav. 123.1-4, Trendall, Cambitoglou 1982, 1074, Trendall, Cambitoglou 1991, 92, Cambitoglou, Chamay 1997, 184, n. 78.

Vii 5 3 b c

di piATTi Vicini nELLo sTiLE AL g dELLE AnfoRE di soThEby

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Piatti (3). soggETTi Scene con Eros (3): Eros, donna (2); Eros (1). Scene generiche (6): testa f. (3); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. delle Anfore di Sotheby (disegno delle figure). 169

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Nelle teste f., occhi piccoli, naso con punta all’insù, linea della bocca rivolta verso il basso, mento prominente e aguzzo. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, speroni rocciosi indicati da larghi tratti sovrapposti in bianco sovraddipinto). Nel campo, bende, rosette, specchi. Intorno al tondo interno, tralcio di vite in bianco sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 374, nn. 117-119, tav. 124.5-6, Trendall, Cambitoglou 1991, 92.

Vii 5 3 c p di LouVRE k 74 (TAV 152 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo (Parigi, Louvre, K 74). VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi crateri (1): a volute (1). soggETTi scene generiche (3): giovane uomo nudo e donna ai lati di un plinto con statua di giovane uomo nudo appoggiato ad un pilastrino (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due figure disposte ai lati di una statua o di una stele. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo stante di t.q. con mantello avvolto intorno ad un avambraccio, gomito poggiato su colonnina e oggetto nella mano protesa; testa f. di profilo verso sin. emergente da corolla in cornice floreale. Influenze da parte dei P. dell’Ilioupersis (rappresentazione di statue su plinto con sovraddipinture policrome) e Varrese (composizioni, impiego di sovraddipinture policrome). Affinità col P. di Ginosa (drappeggi delle vesti f.). Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file, semplici o duplici, di punti), architettonici (stele su alto basamento decorato con fregio a girali) e scultorei (statua su alto plinto decorato). Nel campo, rosette, phialai, patera, lira, benda. Sui mascheroni, teste f. con kidaris (amazzoni?). Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 374, n. 120, tav. 125.1-2, Trendall, Cambitoglou 1982, 1070.

Vii 5 4 p di bM f 336 (TAV 152 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima [Londra, bm, 1772.03-20.18 (f 336)]. VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): gioia del colle. campania (1) – golfo di napoli (1): nola. foRME VAscoLARi Anfore (3); idrie (1). soggETTi Scene generiche (7): offerenti presso un naiskos (3); due giovani uomini ammantati (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna dorica (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un plinto sormontato da un’anfora (1). 170

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un monumento o di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo seduto di t.q. con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. Varrese (composizioni, disegno delle figure, rappresentazione – all’interno di un naiskos – di un’anfora metallica con nastro legato intorno al collo) e di Ginosa (decorazione dei basamenti di monumenti e naiskoi). Affinità con il P. Schiller e i C. del G. della Pelike di St. Louis (rappresentazione di anfore a f.n. con nastro legato intorno al collo) e con i C. del G. delle Anfore di Sotheby (composizioni). nelle composizioni con giovani uomini ammantati, predilezione per la rappresentazione di una figura di prospetto, con ricorrenza del tipo CR e con braccio sin. piegato sul fianco sotto il mantello, e di un’altra di profilo verso sin., con ricorrenza del tipo F, caratterizzato dal drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una fascia scura rettilinea e dal lembo posteriore del mantello con bordo scuro molto ondulato (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. impiego di colonne doriche o pilastrini come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con tralci vegetali, monumento costituito da una grande anfora a f.n. su plinto, colonna dorica). All’interno dei naiskoi, donna; grande fiore; anfora con benda. Nel campo, vasi, corona, bende, rosette, kalathos con specchio, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 375, nn. 121-124, tavv. 125.3, 126.1-2,5, Trendall, Cambitoglou 1983, 49, Trendall, Cambitoglou 1991, 92.

Vii 5 5 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bM f 336

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (1), a volute (1). soggETTi scene mitologiche (1): io (1). Scene generiche (5): offerenti presso un naiskos (2); simposio (1); due giovani uomini ammantati (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due figure disposte sullo stesso livello; 3) da due a quattro figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante con braccia allargate, mantello avvolto intorno ad un avambraccio e oggetto nell’altra mano protesa; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone col busto curvo in avanti; giovane uomo nudo e stante di prospetto con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna nuda stante con braccia sollevate nell’atto di sistemare un cottabo; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline con oggetto nella mano protesa; testa f. di profilo. Affinità col P. di BM F 336 (composizioni, tipi dei giovani uomini ammantati).

cERAMicA ApuLA (Ap) Nelle composizioni con giovani uomini ammantati, rappresentazione di una figura di prospetto, del tipo CR, e di un’altra di profilo verso sin., del tipo F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone o strigile. Rappresentazione di elementi architettonici (naiskoi) e d’arredo (tavolino a tre gambe). All’interno dei naiskoi, giovane uomo nudo; grande palmetta (ridipinta). Nel campo, ghirlanda, benda, rosetta, vaso. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste di Io. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 375, n. 125, Trendall, Cambitoglou 1991, 96, n. 125a.

Vii 5 6 p di nîMEs (TAV 153 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dell’anfora eponima (Nîmes, MA, 891.25.40). VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (7): a campana (6), a colonnette (1); anfore (5); pelikai (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna, Pan (1). Scene con Eros (6): Eros, donna (5); Eros e donna in corsa (1). scene con indigeni (1): donna, giovane uomo (1). Scene generiche (20): due giovani uomini ammantati (13); donna all’interno un naiskos (2); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (2); testa f. (2); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura all’interno di un naiskos; 3) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna, donna semiammantata, Pan o eros seduti di t.q. su sperone roccioso o mantello con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti di t.q. con una gamba leggermente portata all’indietro, braccia allargate e oggetti nelle mani, l’una sollevata e l’altra abbassata; donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo tra girali vegetali. Affinità con i P. di Ginosa e di BM F 336 (composizioni, disegno delle figure, figure m. con teste cinte da bende in bianco sovraddipinto). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, E, F, con dimensioni piuttosto ampie del mantello (per i tipi, cfr. Ap VI.36.). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone, corona o strigile. Predilezione per la rappresentazione di mantelli in rosso sovraddipinto. rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piante, roccia, pilastri rocciosi, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi su basamento talora decorato con fila di punti). All’interno dei naiskoi, giovane uomo nudo; donna. Nel campo, bende, rosette, foglie d’edera, grappoli, dischi quadri- o esapartiti, halteres, tralcio di edera, idria, corona. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 376-377, nn. 133-141, tav. 127, Trendall, Cambitoglou 1982, 1063, n. 141a, Trendall, Cambitoglou 1983, 49, Trendall, Cambitoglou 1991, 97, n. 140a, Trendall, Cambitoglou 1992, 505, nn. 140b, 141b.

Vii 6 c

dEL g

chiEsA

Vii 6 1 p chiEsA (TAV 153 3) dEnoMinAzionE dal proprietario del cratere a volute eponimo (basilea, asL, in prestito dal dott. f. Chiesa: Trendall, Cambitoglou 1978, 378, n. 142). VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE apulia (1) – daunia (1): canosa. foRME VAscoLARi Crateri (8): a campana (7), a volute (1); anfore (2); idrie (2); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi scene mitologiche (1): testa di orfeo (1). Corteggio dionisiaco (3): satiro, donna (2); Dioniso, donna (1). scene con eros (2): eros, donna (2). Scene generiche (18): due giovani uomini ammantati (8); offerenti presso un naiskos (5); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due figure disposte sullo stesso livello; 3) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o Eros seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, mantello o plinto con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con mantello avvolto intorno ad un avambraccio e oggetto nell’altra mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti con piede poggiato su rilievo o pilastro roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; uomo nudo o donna stanti, col busto leggermente curvo in avanti ed entrambe le braccia protese a reggere un oggetto; giovane uomo nudo, stante a gambe incrociate e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; testa di figura orientale di profilo emergente da corolla in cornice floreale. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, disegno delle figure, panneggi delle vesti f. e del mantello avvolto intorno all’avambraccio dei giovani uomini nudi). Affinità con i C. del G. di Vaticano X 1 (drappeggio dei giovani uomini ammantati). Nelle figure m., teste spesso cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nelle figure f., seni rotondi e simmetrici, di forma semicircolare, di cui quello più esterno prominente e appuntito. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Raffigurazione di mantelli in rosso sovraddipinto. Rappresentazione di giovani uomini nudi che recano grandi fiori, strigili e phialai contenenti ramoscelli, di donne che recano “xilofoni” e cassette aperte, di giovani uomini e donne che recano patere e di donne e satiri che recano grappoli. Impiego di alberelli o halteres come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Occasionale rappresentazione prospettica dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, pilastri rocciosi, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto e largo basamento decorato con motivi in bianco sovraddipinto a tralci vegetali o a meandri alternati a quadrati, stele). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; giovane guerriero; donna; uomo e giovane guerriero; due donne. Nel campo, finestre prospettiche, fiori, rosette, bende, grandi dittici, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. 171

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 378-379, nn. 142-148, tav. 128.1-5, Trendall, Cambitoglou 1982, 1063, 1070, n. 147a, Trendall, Cambitoglou 1983, 147b, Trendall 1989, 84, Trendall, Cambitoglou 1991, 92, 98, nn. 145a, 147c-d, Trendall, Cambitoglou 1992, 480-481, 505, 562, n. 147e.

Vii 6 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p

chiEsA

VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Lucania (4) – conf. Peucezia (3): Timmari; meridionale interna (1): Chiaromonte foRME VAscoLARi Pelikai (7); anfore (1); idrie (1). soggETTi Scene con Eros (2): Eros, donna (1); Eros e donna in corsa (1). Scene generiche (13): due giovani uomini ammantati (7); donna, giovane uomo nudo (4); donna e giovane uomo nudo in corsa (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa o leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento con oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino. Affinità col P. Chiesa (composizioni, disegno delle figure). Nelle figure m., teste spesso cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, con accentuata sporgenza del braccio sin. piegato sotto il mantello e talora drappeggio piuttosto rigonfio sul ventre (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, rosette, fiori, bende, corone, finestre prospettiche, dittici, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 379, nn. 149-156, tav. 128.6, Trendall, Cambitoglou 1992, 562.

Vii 7 p di bARi 12061 (TAV 152 2,4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima (bari, maP, 12061). VAsi ATTRibuiTi 17 foRME VAscoLARi Crateri (5): a colonnette (2), a volute (2), a campana (1); idrie (4); situle (4); oinochoai (2): forma 3 (2); anfore (1); piatti (1). soggETTi scene a “soggetto tragico” (2): artemide, apollo, afrodite, eros, donna, Pan, giovane guerriero in corsa, due donne sedute su un altare con colonna ionica, re nudo, giovane guerriero nudo (1); Ifigenia in Tauride (1). Corteggio dionisiaco (11): Eros, menade e satiro ai lati di Dioniso (3); Dioniso, donna (2); libagione con Dioniso e Eros (1); libagione con Dioniso (1); donna e satiro 172

ai lati di Dioniso (1); satiro, donna (1); menade e satiro in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (2): Eros e donna in corsa (1); donna, cigno, donna, giovane uomo nudo, eros, donna (1). Scene con indigeni (3): libagione ad un giovane guerriero (2); donna, giovane guerriero e donna in corsa (1). Scene generiche (13): testa f. (6); offerenti presso un naiskos (4); due giovani uomini ammantati (2); due donne ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 4) numerose figure disposte su livelli differenti intorno ad un naiskos o ad un monumento centrale. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, guerriero indigeno, donna o satiro, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, roccia, altare o mantello con gambe leggermente divaricate o incrociate, e spesso con oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o satiro stanti con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o satiro stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero, guerriero o donna, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto, e spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo indigeno, donna, satiro o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno o donna ammantata stanti di prospetto con mano protesa talora recante un oggetto; testa di profilo, di t.q. o di prospetto emergente da corolla in cornice floreale; giovane guerriero stante a gambe incrociate e appoggiato alla lancia; donna stante con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese; Pan stante di t.q. da tergo con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, retrospiciente, stante di t.q. con mantello poggiato su un avambraccio e afferrato per un lembo dalla mano opposta e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, disegno delle figure, motivo della figura stante con piede poggiato su rilievo, raffigurazione di vasi metallici spesso con corpo baccellato). Affinità col P. di Ginosa (drappeggio sul busto delle vesti f.). Frequente rappresentazione di volti di t.q. Nelle vesti f., drappeggio sul busto caratterizzato da una duplice piega centrale a dividere i seni e sottile fascia scura verticale corrente lungo il seno e la gamba sin. Nelle vesti dei personaggi indigeni, decorazioni a file di cerchietti, onde correnti, denti di lupo o a fasce, anche in colori sovraddipinti. rappresentazione di donne che recano “xilofoni”. rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore, alberello, pilastri rocciosi, rocce delineate in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di punti), architettonici (naiskos su basamento decorato con motivo ad ovoli e astragali o con tralcio di lauro, stele sormontata da coppa, tempio tetrastilo, monumento con altare e colonna sormontata da cratere a volute, frontone con infule e pinakes) e scultorei (statua di Artemide su plinto) e di animali (cavallo, cigno). All’interno dei naiskoi, cratere a volute con nastri annodati alle anse; anfora baccellata su trapeza; idria su plinto; cista sormontata da loutrophoros cinta da un nastro. Nel campo, phialai, timpani, bende, rosette, stelle, vasi, bucranio, finestra prospettica, foglia d’edera, spada, scudo, dittico. Sul collo dei crateri a volute, frequente rappresentazione di teste f. con polos, talora rese in bianco sovraddipinto. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 376, nn. 126-132, tav. 126.3-4,6, Trendall, Cambitoglou 1982, 1070, Trendall, Cambitoglou 1983, 49, 51, n. 129a, Trendall 1989, 84-85, figg. 179-180, Trendall, Cambitoglou 1991, 92, 97, nn. 126a-d, 128a, 129b, tav. XIX, Trendall, Cambitoglou 1992, 481, 484, 492, 505, 562, nn. 126-1, 127a.

cERAMicA ApuLA (Ap)

Vii 8 c dEL g dELLE METopE (TAVV 153 1, 154 1) dEnoMinAzionE Dalla ricorrente rappresentazione, sui vasi attribuiti a questi C., di naiskoi su alto basamento decorato con fregio a triglifi e metope figurate. VAsi ATTRibuiTi 8 foRME VAscoLARi Loutrophoroi (5); crateri (3): a volute (3). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (4): testa di Io (3); esposizione e liberazione di Andromeda (1). scene con eros (2): eros in corsa (2). Scene generiche (23): offerenti presso un naiskos (13); testa f. (7); due coppie di giovani uomini nudi e donna ai lati di una stele (1); donne e giovani uomini nudi intorno ad una colonna ionica sormontata da un kantharos (1); testa con berretto frigio (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da quattro a sei figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos, di un edificio tetrastilo o esastilo o di una stele; 4) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, sacca da viaggio, cassa o rilievo, con gambe unite, leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna stanti di t.q., talora retrospicienti, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; testa f. o di figura orientale di profilo, di t.q. o di prospetto emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo o vecchio re orientale stanti, talora appoggiati al bastone, con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero, donna o fanciulla stanti di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale o vecchio uomo semiammantato stanti a gambe incrociate, talora appoggiati al bastone, con mano protesa; donna o fanciulla stanti di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino o louterion o con braccio poggiato contro una colonna, e talora con oggetto nelle mani protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; fanciullo o fanciulla stanti con braccia protese; donna stante a braccia allargate; giovane guerriero orientale retrospiciente in movimento di t.q. con busto di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e braccia protese; giovane uomo nudo di prospetto con un ginocchio appoggiato al suolo e altra gamba distesa; Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; Eros inginocchiato con braccia protese. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, disegno delle figure, motivo del giovane uomo nudo e stante con mantello avvolto intorno alla mano). Affinità con i P. di Copenhagen 4223 (composizioni incentrate su naiskoi, impiego abbondante di sovraddipinture, figure nei naiskoi poggianti su piattaforma rialzata, decorazione accessoria), di Branca (motivo della figura stante di prospetto a braccia allargate all’interno di un arco roccioso) e di dario (composizioni dei lati secondari, trattamento delle teste isolate di profilo, trattamento delle figure f. all’interno dei naiskoi). rappresentazione di giovani uomini nudi che reggono catene di rosette e grandi fiori, di donne che reggono cassette aperte o “xilofoni”, di giovani uomini nudi e donne che reggono patere. impiego di sovraddipinture in rosso, giallo e arancio per mantelli e vesti delle figure all’interno dei naiskoi. Preferenziale disposizione chiastica delle figure di offerenti ai lati di naiskoi e stele. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, arco roccioso con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di punti) e architettonici (edifici tetrastili ed esastili o naiskoi su alto basamento decorato con fregio a triglifi e metope figurate con amazzonomachie, a palmette e fior di loto, a tralci vegetali, con testa f. di t.q. emergente da corolla in cornice floreale o con grifi che attaccano un cerbiatto, stele

cinte da bende e sormontate da coppe, colonna ionica sormontata da kantharos su alto basamento) e di animali fantastici (mostro marino). All’interno dei naiskoi, generalmente poggianti su una piattaforma leggermente rialzata, talvolta decorata con motivi a onde correnti, a meandro di svastiche e quadrati, a serie di rosette o con leoni affrontati: giovane guerriero; donna; fanciullo o vecchio uomo con giovane guerriero; fanciulla e donna; fiore a corolla multipla; sullo sfondo, ruote di carro, palle, phiale. Nel campo, bende, rosette, phialai, corone, specchi, finestra prospettica, alabastron. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f., talora diademate, di prospetto, con volto in bianco e capigliatura in giallo sovraddipinti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1983, 70-72, nn. 16a-e, tavv. IX-X, Trendall 1989, 85, figg. 181-182, Trendall, Cambitoglou 1991, 138, 143-144, nn. 16f-g, tav. XXXIV, Trendall, Cambitoglou 1992, 507, n. 16b1.

Vii 9 p di LouVRE Mnb 1148 (TAVV 154 2, 155 1, iV.3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dall’originario numero di inventario della loutrophoros eponima [Parigi, Louvre, K 77 (mnb 1148)]. VAsi ATTRibuiTi 28 pRoVEniEnzE Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. foRME VAscoLARi Crateri (6): a campana (5), a calice (1); piatti (6); loutrophoroi (4); dinoi (3); pelikai (3); situle (2); barrel-amphorae (1); lekythoi (1); patere (1); stamnoi (1). soggETTi Scene mitologiche (5): amazzonomachia (1); Astrape, Zeus, Afrodite, Eros, giovane uomo, dea, Leda e Hypnos (1); Eos e Cefalo (1); donna alata (1); sirena (1). Scene a “soggetto tragico” (2): compianto di Niobe sulla tomba dei figli (1); Pelope e ippodamia sul carro in corsa (1). Corteggio dionisiaco (9): simposio con Dioniso (3); donna, giovane uomo nudo (2); libagione con Dioniso (1); satiro e menade in corsa (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di Dioniso (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (15): Eros (4); Eros, donna (4); Eros, giovane uomo nudo (1); due donne, Eros (1); Eros e donna in corsa (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo presso un louterion, Eros (1); Eros, giovane uomo nudo, cerbiatto, donna (1); Eros, donne, giovane uomo nudo (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero e donna ai lati di un giovane uomo (1). Scene generiche (34): testa f. (7); offerenti presso un naiskos (6); due giovani uomini ammantati (4); donna, giovane uomo nudo (4); donna e giovane uomo nudo in corsa (3); donna (2); donna in corsa (1); quattro donne (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna in corsa (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); caccia al cinghiale (1); donna presso una stele (1); ippocampo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a dodici figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura disposta su un livello più alto; 4) due figure disposte ai lati di una stele o di un naiskos; 5) da quattro a sette figure disposte su due o tre livelli sovrapposti ai lati o anche davanti ad un naiskos o ad un edificio tetrastilo; 6) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con ricorrenti sovrapposizioni di piani. 173

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, sperone roccioso, cuscini, kline o fiore con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; fanciullo, giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, fanciulla, donna, donna alata, satiro o Eros stanti di t.q., spesso con una gamba flessa, braccia allargate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di prospetto o di t.q. a gambe incrociate, con gomito poggiato su loutrophoros, pilastrino, pilastro roccioso, louterion o bastone o con braccio poggiato contro una colonna e oggetto nella mano protesa; donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero stante di t.q. da tergo con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo o di prospetto emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane uomo orientale o donna stanti di t.q. su carro in corsa; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone e con mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. o di prospetto, con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa e di prospetto e mano protesa o recante un oggetto o sollevata verso la fronte; giovane uomo ammantato e stante con bastone nella mano protesa; giovane uomo nudo, retrospiciente, con ginocchio flesso e poggiato al suolo e altra gamba distesa, e con mano sollevata verso la fronte; donna ammantata stante di prospetto, con braccio piegato alla vita e mano opposta sollevata a reggere la testa; donna in movimento di t.q. da tergo sulle gambe parzialmente piegate, con busto curvo in avanti e braccia protese; satiro in movimento di t.q. da tergo con un braccio sollevato e uno proteso; giovane uomo nudo, pedagogo o donna in movimento con braccio proteso; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline con oggetto nella mano sollevata; donna retrospiciente in movimento di prospetto con oggetto nella mano sollevata; vecchio sileno inginocchiato su asino; amazzone retrospiciente, di t.q., a cavallo; amazzone a cavallo col corpo inarcato all’indietro; giovane guerriero o Eros in movimento di t.q. sulle gambe parzialmente piegate e con braccia protese; Eros in volo, talora di prospetto e con braccia allargate, con oggetti nelle mani protese; sirena o busto di figura alata di prospetto, talora con braccia sollevate, in cornice floreale; giovane uomo nudo, stante di t.q. da tergo, con mano protesa nel gesto deittico. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, disegno delle figure, teste m. cinte da bende in bianco sovraddipinto, drappeggio sul busto delle vesti f., impiego di sovraddipinture nelle vesti delle figure poste all’interno dei naiskoi, motivo del busto di figura alata emergente da corolla). Affinità col P. di Dario (composizioni, disegno dei volti di t.q., capigliature, vesti f. con ampia scollatura sulle spalle, rendimento delle vesti trasparenti, motivo della quadriga in corsa, decorazione accessoria). Figure, soprattutto quelle f., con teste di forma squadrata. Nei volti di profilo, linea della bocca marcatamente ricurva verso il basso, naso diritto e pronunciato, mento molto prominente. Frequente rappresentazione di volti di t.q. con occhi grandi e grossa pupilla scura, naso pronunciato e largo, labbro s. ondulato, mento molto arrotondato. Capigliature a riccioli molto fitti distribuiti in onde parallele e talora sciolti sulle spalle in lunghe ciocche ondulate; nelle figure f., preferenziale acconciatura con alto chignon prominente sulla sommità della testa e kekryphalos. Nelle figure nude, capezzoli circolari e sporgenti. Nelle figure f., seni ampi e rotondi, con tendenza, nelle figure rappresentate di t.q., a raffigurare un seno di profilo, appuntito verso l’alto. Panneggi con pieghe ben definite, spesso distribuite a coppie in fasci paralleli. nelle vesti f., preferenziale decorazione con semplice o duplice fascia sottile centrale sul busto o con lunga fascia centrale a dentelli; occasionale rappresentazione di tessuti trasparenti. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F (per i tipi, cfr. ap Vi.36.). Rappresentazione di figure nimbate, di giovani uomini che reggono patere, di giovani uomini e donne che reggono catene di rosette, di donne ed eroti che reggono “xilofoni”. Rendimento prospettico di stele e naiskoi. Impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piantine, alberelli, alberi, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, fondo roccioso a contorno polilobato in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file, spesso spezzate o sovrapposte, di punti) e 174

architettonici (naiskoi su stilobate di due gradini o su alto basamento decorato con fregio a palmette o con tralcio di vite, stele su alto basamento decorato con tralcio di vite, cinte da bende e sormontate da kylikes, edifici tetrastili) e di animali (cavalli, cerbiatti, cane, cigno, volatili con oggetto tra le zampe). All’interno dei naiskoi, spesso poggianti su alta piattaforma decorata con meandro a svastiche e quadrati o con girali: donna; fanciulla e donna, loutrophoros, lekythos; sullo sfondo, bende, loutrophoroi, gomitolo. Nel campo, rosette, kalathoi, bende, tralci di vite, corone, foglie d’edera, finestre prospettiche, halteres, dittici, grappoli, specchio, gomitolo, “xilofono”, cassetta aperta, phiale, cista metallica, ascia, kidaris, scudo a pelta, cetra, bucranio, fiore. Sulle lekythoi, corpo ripartito in due registri figurati separati da una fascia decorata con meandro prospettico di svastiche e quadrati. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. iscRizioni ASTRAPH, ZEUS, AFRODITH, ENIAUTOS, ELEUSIS, LHDA, UPNOS (malibu, GM, 86.AE.680); AWS (Kiel, Kunsthalle, B 787); TECMHSSA (già california, m.a., I.A.C., 3975, probabilmente moderna). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 589-590, nn. 278-290, tavv. 225-226, Trendall, Cambitoglou 1983, 92-93, 98-101, nn. 278a-d, 282a-b, tavv. XIX-XX, Trendall 1989, 85, figg. 183-184, Trendall, Cambitoglou 1991, 171-172, 179-181, nn. 278-1-3, tav. XLVII, Trendall, Cambitoglou 1992, 477, 485, 487, Schauenburg 1996c, 75-78, figg. 3-5, Schauenburg 2002b, 137, nota 52.

Vii 10 c Vicini nELLo sTiLE AL p di LouVRE Mnb 1148 VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Nestorides (2); piatti (2); dinoi (1); rhytà (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Afrodite su carro trainato da due eroti (1); Peleo, Teti, Nereidi (1). Corteggio dionisiaco (2): Pan, donna (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (5): Eros e donna in corsa (2); Eros, donna (1); Eros (1); Eros, giovane uomo nudo, donna (1). Scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (2); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; donna o Pan stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovani uomini ammantati e stanti con bastone nelle mani protese; Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in volo in posizione verticale, talora retrospiciente, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di prospetto con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; donna stante col busto leggermente curvo in avanti alla guida di un carro in corsa; donna di prospetto con busto in torsione e mano protesa. Affinità col P. di Louvre MNB 1148 (composizioni, disegno delle figure). rappresentazione di donne che reggono “xilofoni”. rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piantine, alberelli, alberi, speroni rocciosi indicati da fasce so-

cERAMicA ApuLA (Ap) vrapposte in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di punti) e di animali reali e fantastici (pesci, delfini, cavalli marini, colomba con benda tra le zampe). Nel campo, bende, rosette, phialai, foglia d’edera, dittico, stella. Sulle nestorides, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. nel tondo interno del piatto, in esergo: rosette, gruppi di tre punti e phiale; sulle pareti interne, tralci di vite. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 590-591, nn. 291-293, Trendall, Cambitoglou 1983, 92, Trendall, Cambitoglou 1991, 181, nn. 291a-c, tav. XLVIII.

Vii 11 p chAMAy (TAV 155 2-3) dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui si conserva la pelike eponima (Ginevra, Coll. Chamay: Trendall, Cambitoglou 1978, 426, n. 57). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ceglie del campo. foRME VAscoLARi Idrie (3); crateri (2): a calice (1), a colonnette (1); pelikai (2); anfore (1); piatti (1); situle (1). soggETTi Scene mitologiche (6): giudizio di Paride (2); Afrodite, due eroti, donne e giovane uomo nudo intorno ad Apollo e donna (1); Afrodite, Eros, giovane uomo nudo e donna appoggiata ad un louterion ai lati di una donna (1); donne e giovani uomini intorno ad Era in trono, Eros, Eracle (1); Europa e il toro (1). Corteggio dionisiaco (3): komos con Dioniso (1); satiro e Dioniso ai lati di una menade (1); due menadi ai lati di Dioniso, parte di figura (1). Scene generiche (7): giovani uomini ammantati (2): due (1), tre (1); due donne, giovane uomo nudo (1); due donne (1); offerenti presso un naiskos (1); donna, giovane uomo nudo (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos; 4) numerose figure collocate in due o tre sezioni sovrapposte di ampiezza pressappoco eguale, e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani. Sulle idrie, campo figurato distribuito su corpo e spalla del lato anteriore, senza soluzione di continuità. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane guerriero orientale, donna, donna semiammantata, Pan, Eros o Nike, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello o roccia con gambe unite, leggermente divaricate o incrociate e a volte con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o donna ammantata stanti di t.q., talora con oggetto nella mano protesa; donna, donna ammantata o Eros stanti con braccia protese; donna, talora retrospiciente, stante di t.q. o di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato su bacino o pilastrino, e mani protese a volte recanti oggetti; giovane uomo nudo, donna, fanciullo o paniskos in movimento, spesso con mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna accovacciata; donna seduta su trono con busto di prospetto e gambe di profilo; giovane uomo nudo stante di t.q. a gambe incrociate con mani protese; Eros in volo col corpo di t.q.; Eros in volo con oggetto tra le braccia protese; satiro in movimento con gamba avanzata distesa, gamba avanzata leggermente flessa e

oggetti nelle mani protese; testa f. di t.q. emergente da corolla in cornice floreale. Influenze da parte dei P. Varrese e di Licurgo (composizioni complesse a soggetto mitologico, disegno delle figure e delle capigliature, acconciature f., motivi ricorrenti, panneggi delle vesti, in particolare delle vesti f., decorazione accessoria). Affinità con i P. di Ginosa e Chiesa (trattamento dei giovani uomini ammantati) e di Bari 8010 (lembi di mantello stretti tra le ginocchia delle figure m. sedute), con i C. del g. del ganimede di berlino (trattamento delle capigliature), con i c. del g. di berlino-branca, col P. di Laodamia e con le opere della fase iniziale del P. di dario (disegno delle figure, gusto per le decorazioni, raffigurazione di stoffe trasparenti, vesti f. con duplici risvolti all’altezza del ginocchio, panneggi, capigliature). tratto sottile ed elegante. disegno dettagliato e meticoloso. nei volti, tratti molto delicati, occhi allungati, bocca piccola, mento arrotondato. Ricorrenza di volti di t.q. e di prospetto. Capigliature a folti e minuti riccioli distinti, spesso a vernice diluita. Nelle figure m., corporatura piuttosto molle e pose ricercate; ricorrenza di figure stanti a gambe incrociate o sedute con lembo di mantello stretto tra le ginocchia. Nelle figure f., seni rotondi e divergenti con piccoli capezzoli. Nelle vesti, predilezione per la raffigurazione di tessuti leggeri indicati da panneggi regolari a coppie di sottili pieghe curvilinee; bordi scuri molto sottili. Nelle vesti f., ricorrenza di lembi molto ondulati, di duplici risvolti all’altezza del ginocchio, di raffinate decorazioni a puntini. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone o strigile. rendimento prospettico di pilastrini. impiego occasionale di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, fiori, alberelli, roccia con cavità interne indicate da grossi punti, rilievi e linee di terra indicati da file di punti), architettonici (naiskos su alto basamento decorato con tralcio di vite) e di animali (cani, cigno, toro). All’interno del naiskos, phiale, benda. Nel campo, dischi quadripartiti, rosette, bende, finestre prospettiche, phialai, cassette aperte, halteres, foglia d’edera, dittico. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera, a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 425-427, nn. 57-64, tavv. 156-167, Trendall, Cambitoglou 1982, 1066, 1068, 1074, nn. 57a, 61a, Trendall 1989, 86, fig. 185, Trendall, Cambitoglou 1991, 109.

Vii 12 c Vii 12 1 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEL g di bM f 308

chAMAy

(TAV 156 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima [Londra, bm, 1867.05-08.1323 (f 308)]. VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Anfore (1); idrie (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Eros, Afrodite, donne (1); ratto di Persefone (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Ipsipile, Euridice, Amfiarao, Licurgo (1). Scene con Eros (2): giovani uomini nudi e donne intorno ad Eros (1); due donne ai lati di eros (1). Scene generiche (5): due giovani uomini nudi ai lati di una donna (2); due giovani uomini ai lati di due donne (1); due giovani uomini ai lati di una donna, donna, giovane uomo (1); testa f. (1). 175

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) da tre a sei figure disposte sullo stesso livello; 3) numerose figure collocate in due o tre sezioni sovrapposte di pressappoco eguale ampiezza, e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, uomo semiammantato o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo o diphros con gambe leggermente divaricate e spesso con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero, uomo semiammantato, uomo ammantato, re, donna, vecchia donna ammantata o Eros stanti di t.q. con mano protesa; giovane guerriero o donna, talora retrospicienti, in movimento con busto di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero o donna in movimento con un braccio o entrambe le braccia sollevate; giovane uomo nudo col corpo inclinato all’indietro, busto leggermente curvo in avanti e braccia protese; donna stante col gomito poggiato su pilastrino; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Affinità col P. Chamay (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei volti, soprattutto di t.q., delle capigliature e dei panneggi). Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, fiore). Nel campo, stelle, benda, elmo a pilos. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 427, nn. 65-67, Trendall, Cambitoglou 1991, 109.

Vii 12 2. ALTRi c (TAV 156 2-3)

Vicini nELLo sTiLE AL p

chAMAy

VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Epichyseis (1); idrie (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 8 (1); stamnoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): giudizio di Paride (1). Scene a “soggetto tragico” (3): ritorno di Alcesti (1); Pan e Artemide ai lati di Atteone (1); esposizione e liberazione di Andromeda (1). corteggio dionisiaco (1): satiro e donna ai lati di dioniso (1). Scene con Eros (2): Eros (1); donna, satiro ed Eros intorno ad una coppia (1). scene generiche (1): testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da tre a quattro figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 4) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 5) numerose figure collocate in tre sezioni sovrapposte di eguale ampiezza intorno ad un elemento centrale e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale, donna, donna ammantata o Pan, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso o mantello con gambe incrociate o leggermente divaricate e a volte con mano sollevata a reggere la testa; pedagogo o giovane guerriero orientale stanti con mano protesa; giovane uomo nudo, donna, fanciullo o satiro stanti di t.q. con mano protesa; giovane uomo nudo, uomo o giovane orientale nudo, stanti di profilo o di t.q. a gambe incrociate e appoggiati al bastone; giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa; re orientale accovacciato; donna stante di prospetto con braccia allargate; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e mano protesa; donna seduta di prospetto su rilievo con gambe divaricate; Eros in volo con braccia protese; testa di figura orientale di prospetto emergente da cespo di acanto in cornice floreale. 176

Influenze da parte dei P. Varrese (motivo dell’altare con fregio a triglifi, trattamento delle figure f. sedute, panneggio sul busto delle vesti f.) e di Licurgo (composizioni, figure f. in chitone velificato e spalle scoperte). Affinità col P. Chamay (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei volti, soprattutto di t.q., degli occhi, delle capigliature e dei panneggi). Tratto preciso ed elegante. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, alberelli, arco roccioso quadrangolare, sperone roccioso, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (grande altare circondato alla base da infula con bucranio) e di animali (cane). Rendimento prospettico di altari e pilastrini. Nel campo, phialai, rosette, fiori, corona, cassetta aperta, benda, grappolo, thymiaterion. Al di sotto del campo figurato, rosette; meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. iscRizioni PALLAS, ERWS, ALEXANDROS, HERA, HELENE (Castle Ashby, Coll. Marchese di northampton). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1978, 427-429, nn. 68-71, tavv. 158, 159.3, Trendall, Cambitoglou 1982, 1070, 1074, Trendall, Cambitoglou 1991, 108-109, 111, n. 64a, tav. XXV.3, Trendall, Cambitoglou 1992, 484, 486.

Viii c dELLo “sTiLE oRnATo” sEguAci dEL p VARREsE TEcnichE Argilla di buona qualità, dalla colorazione intensa, accuratamente lisciata e lucidata in superficie. Presenza di miltos, dalla colorazione carica, tendente al rosa corallo, come rivestimento preliminare atto a conferire un effetto cromatico particolare su alcuni vasi attribuiti al P. di Copenhagen 4223 rinvenuti a Timmari. V.n. molto raffinata, lucente e coprente, applicata in tutte le possibili soluzioni da tutti i c. Larghissimo impiego delle sovraddipinture. oltre alle ormai tradizionali aggiunte di colore bianco per bende e ghirlande che cingono le capigliature, capelli canuti dei personaggi anziani, contorni dei massi rocciosi, file di piccolissimi puntini che indicano le linee di terreno e altri elementi paesaggistici, oggetti metallici, rappresentati in uso o sospesi nel campo figurato, tocchi sparsi nella decorazione figurata, si segnala, in questa fase, l’uso estensivo del colore aggiunto in continuità con la produzione del P. Varrese ma in maniera ancor più marcata. Il colore bianco, sempre più spesso mescolato al giallo o con l’ocra gialla a sua volta sovraddipinto al bianco per indicare dettagli, è infatti regolarmente sovrapposto al disegno risparmiato di tutte le strutture lapidee inserite nella decorazione figurata, tra cui spiccano, soprattutto, i ricorrenti naiskoi, ma anche monumenti funerari di diversa tipologia, altari e pilastrini (P. di gioia del Colle, P. Strötgen, C. di idrie con raffigurazioni di naiskoi, P. di Copenhagen 4223, P. di BM F 281, P. Loebbecke, P. del Tersite di Boston, C. del G. di Berlino, P. della Loutrophoros di Alcesti, P. De Schulthess). In bianco su fondo risparmiato o campito con un colore più scuro sono spesso dipinte anche le decorazioni dei basamenti di questi monumenti (P. di Gioia del Colle, P. Strötgen, C. di idrie con raffigurazioni di naiskoi, P. di Copenhagen 4223, P. di BM F 281, P. Loebbecke, P. del Tersite di Boston, C. del G. di Berlino, P. De Schulthess). In alcuni casi, i basamenti stessi sono interamente campiti in bianco aggiunto, con delle zone risparmiate all’interno delle quali sono inseriti elementi decorativi anch’essi in colori aggiunti (C. di idrie con raffigurazioni di naiskoi). Altre volte la decorazione dei medesimi basamenti è eseguita a reticolo di linee sottilissime, in nero, sul fondo risparmiato (P. di copenhagen 4223, P. di bm f 281). Molteplici colori aggiunti, bianco, giallo, arancio, rosso, porpora, cremisi, sono largamente utilizzati, con contorni e pieghe in tonalità più cupe degli stessi, per le parti nude, le vesti e talvolta i capelli delle figure, soprattutto quelle collocate all’interno dei naiskoi (P. di Gioia del Colle, P. Strötgen, C. di idrie con raffigurazioni di naiskoi, P. di

cERAMicA ApuLA (Ap) Copenhagen 4223, P. di BM F 281, P. Loebbecke, C. del G. di Berlino, P. della Loutrophoros di alcesti, P. de schulthess), ma anche altre, diversamente collocate nel campo figurato (P. De Schulthess). La medesima sovrabbondanza di colori caratterizza sia le teste, le figure e le mezze figure sia la complessa decorazione vegetale che le circonda sul collo dei crateri a volute (P. di gioia del colle, P. di copenhagen 4223, P. di bm f 281, P. Loebbecke, P. del Tersite di Boston, C. del G. di Berlino, P. De Schulthess), o come fascia di divisione tra i registri figurati di loutrophoroi (P. della Loutrophoros di alcesti), o come soggetto del tondo interno di piatti, a sua volta contornato da ulteriori elementi decorativi sovraddipinti quali i tralci d’edera (P. di Gioia del Colle), nonché le elaborate piante raffigurate isolate all’interno dei naiskoi (P. di Gioia del Colle, P. di copenhagen 4223). tali elementi decorativi, inizialmente resi nella tecnica a f.r. e successivamente sovraddipinti, risultano sempre più spesso interamente realizzati con colori aggiunti sulla v.n., secondo la medesima tecnica utilizzata dagli artigiani che realizzano la ceramica di gnathia, al cui repertorio appartiene anche il reticolo di sottili linee nere talvolta presente, in questa fase della ceramografia apula, come decorazione accessoria soprattutto sul collo di grandi vasi (P. della Loutrophoros di alcesti). notevole esuberanza di colori aggiunti si riscontra in ulteriori elementi della decorazione accessoria: rosette e phialai, contornate o interamente campite o con pochi tocchi in bianco e giallo (P. di Gioia del Colle, C. di idrie con raffigurazioni di naiskoi, P. di copenhagen 4223, P. di bm f 281, c. del g. di berlino, P. branca, c. del g. dell’ifigenia di Mosca, P. di Ippolita, P. di Laodamia, P. De Schulthess), talvolta inserite in una sorta di riquadro metopale anch’esso realizzato con linee in bianco aggiunto (P. De Schulthess); rami di alloro con foglie contornate o campite con colore, a volte anche con due colori, generalmente bianco e giallo-arancio (P. di Gioia del Colle, C. di idrie con raffigurazioni di naiskoi, P. Loebbecke, C. del G. di Berlino), e in alcuni casi collocate, con notevole effetto decorativo, anche sulle anse di crateri a volute (P. del Tersite di Boston); tralci d’edera con rami e foglie quasi sempre interamente sovraddipinti, a volte con foglie contornate o campite per metà in bianco-giallo aggiunto (P. di Copenhagen 4223, C. del G. di Berlino, P. della Loutrophoros di Alcesti); viticci con vistosi pampini, talora collocati anche sul piede del vaso (P. del tersite di Boston); rami con ghiande (C. del G. dell’Ifigenia di Mosca); meandri con effetto prospettico ottenuto proprio grazie all’aggiunta di uno o due colori (P. di bm f 281). con discreta frequenza i colori aggiunti sono adoperati anche per arricchire le decorazioni plastiche dei vasi: fregi plastici ad ovoli sull’alto sostegno delle loutrophoroi, cigni applicati all’attacco delle anse dei crateri e soprattutto mascheroni applicati sulle anse dei crateri. Per questi ultimi, in particolare, il colore aggiunto può essere applicato sul volto, talvolta risparmiato, spesso sovraddipinto in bianco o in rosso (P. di Gioia del colle, P. strötgen, altri c. di grandi vasi vicini nello stile al P. di gioia del colle, P. di copenhagen 4223, c. vicini nello stile al P. di copenhagen 4223, P. di bm f 281, P. Loebbecke, P. del Tersite di Boston, C. del G. di Berlino, P. De Schulthess) e sui capelli, talvolta a v.n., più spesso sovraddipinti in bianco, in giallo, in giallo-bruno o in arancio-bruno (P. di Gioia del Colle, P. Strötgen, Altri C. di grandi vasi vicini nello stile al P. di gioia del colle, P. di copenhagen 4223, c. vicini nello stile al P. di Copenhagen 4223, P. di BM F 281, P. Loebbecke, P. De Schulthess), con dettagli del volto ulteriormente sovraddipinti. uso della tecnica a f.n. in metope con decorazione a tralcio d’edera collocate sull’orlo di crateri a volute, sopra la decorazione floreale a f.r. e sovraddipinta e immediatamente sotto l’orlo (P. Loebbecke). Iscrizioni graffite o dipinte sulla v.n. del fondo (P. del Tersite di Boston, P. di Laodamia, P. della Loutrophoros di alcesti, P. de schulthess).

Viii 1 c

dEL g di gioiA dEL coLLE

Viii 1 1 p di gioiA dEL coLLE (TAVV 156 4-157 2) dEnoMinAzionE dal luogo di provenienza del cratere a volute e dell’oinochoe eponimi (bari, maP, 20054 e 20056). VAsi ATTRibuiTi 22

pRoVEniEnzE apulia (9) - Peucezia (9): generica (1), ruvo di Puglia (5), gioia del colle (2), bari (1). Calabria (1) – versante ionico (1): Cariati. foRME VAscoLARi Crateri (14): a volute (14); anfore (3); piatti (2); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Eracle nel giardino delle Esperidi (1); sfinge (1). Scene generiche (51): offerenti presso un naiskos (20); due giovani nudi e due donne ai lati di una stele (12); testa f. (12); donna in corsa (2); due giovani nudi e due donne ai lati di un monumento funebre (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); donna all’interno di un naiskos (1); testa con berretto frigio (1); parte di figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su due livelli differenti ai lati di un naiskos, di un’alta stele o di altro elemento centrale. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, vecchio uomo ammantato o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, diphros, mantello, sperone roccioso o capitello ionico con gambe leggermente divaricate, incrociate o unite e mano protesa oppure con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane guerriero, donna o satiro stanti di t.q. o di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa o leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; testa f. o di figura orientale di profilo o, più raramente, di t.q., emergente da corolla in cornice floreale; giovane guerriero o fanciullo stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino o bastone e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o giovane guerriero stanti di profilo o di t.q. a gambe incrociate, spesso appoggiati al bastone, con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo e stante col busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. dell’Ilioupersis (composizioni, raffigurazioni di naiskoi, motivo del vaso deposto dinanzi alla stele, raffigurazione di teste f. in cornice floreale sul collo dei crateri a volute), dei Nasi Camusi (composizioni, figure ricorrenti) e Varrese (composizioni, figure ricorrenti, disegno delle figure, acconciature, panneggi, mantelli in rosso sovraddipinto). Affinità con i C. del G. di Ginosa e del G. Chiesa (composizioni con naiskoi). Occasionale rappresentazione di volti di t.q. (teste sul collo dei crateri). Nei giovani uomini nudi, teste cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nelle donne, preferenziale acconciatura con capelli raccolti in un prominente chignon sulla sommità della testa, sphendone o kekryphalos e diadema ad alti raggi. Predilezione per la raffigurazione di offerenti presso naiskoi sui lati principali e presso alte stele sui lati secondari, con prevalente disposizione chiastica delle figure. rappresentazione di figure che recano rami di palma, catene di rosette, grappoli, grandi fiori o “xilofoni”. Ricorrente raffigurazione di kantharoi in v.n. deposti dinanzi alle stele e di ciste decorate con croce diagonale. rendimento prospettico di naiskoi e pilastrini. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscello, albero, sperone roccioso con profilo in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di punti o trattini) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a tralci ondulati, a girali, a palmette o a meandro di svastiche e quadrati, compreso tra fasce scure; colonne ioniche o stele, sormontate da grandi kylikes, su alto basamento talora decorato con fregio a tralci o a zigzag, compreso tra fasce scure) e di animali (cavalli, cani, serpente). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero, spesso accanto a cavallo o cane; giovane uomo, talora accanto a cane; due giovani guerrieri accanto 177

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA a cane; fanciullo e giovane uomo; vecchio uomo e giovane uomo o guerriero; uomo, giovane uomo e cane; tre giovani uomini; pianta stilizzata; scudo, cratere a calice e corazza; sullo sfondo, schinieri, phialai, scudo rotondo, elmo a pilos, elmo piumato, ruote di carro, scudo rotondo. Nel campo, rosette, bende, phialai, finestra prospettica, corona, infula, foglia d’edera, scudo rotondo, mezzo scudo rotondo. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. (talora diademate) o di io di prospetto con volti a risparmio o in bianco aggiunto e capigliature a v.n. o in giallo aggiunto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con grossi punti o quadratini, spesso campiti in nero, in ciascun quadrante, occasionalmente con aggiunta di trattini agli angoli; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Guzzo, Luppino 1980, 832-833, figg. 20-23, Favaretto 1982, 114, n. 86, Trendall, Cambitoglou 1982, 457-459, nn. 1-10, 12-16, tavv. 161-162, Trendall, Cambitoglou 1983, 61, n. 3a, Trendall 1989, 86-87, fig. 186, Trendall, Cambitoglou 1991, 112-114, n. 7b, Ciaula 1998, 94-96, fig. 52.

Viii 1 2 c dEL coLLE

di piccoLi VAsi Vicini nELLo sTiLE AL

p

di

gioiA

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Peucezia (1): Gioia del Colle; Messapia (1): Egnazia. Area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Pelikai (7); alabastra (1); crateri (1): a calice (1); oinochoai (1): indeterminate (1). soggETTi scene con eros (5): eros (5). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (13): donna in corsa (3); testa f. (3); donna in corsa verso una stele (2); giovane uomo nudo (1); offerenti presso un naiskos (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donna (1); giovane uomo nudo in corsa verso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo, spesso emergente da corolla in cornice floreale; donna, Nike o Eros seduti di t.q. su rilievo o sperone roccioso con oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. Chiesa (composizioni, figure ricorrenti) e di Gioia del Colle (composizioni, disegno delle figure, raffigurazione di teste f. in cornice floreale). Predilezione per la rappresentazione di figure in movimento verso pilastrini. Rappresentazione di eros che recano “xilofoni”. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, speroni rocciosi con cavità interne, linee di terra indicate da file di minutissimi punti) e architettonici (naiskos su alto basamento) ed animali (cigno). All’interno del naiskos, giovane guerriero. Nel campo, bende, corona, phiale, finestra prospettica, aryballos. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con quadratino in ciascun quadrante; rosette. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 460, nn. 16a-20, tav. 163.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 61-62, nn. 19a, 20a, Lippolis 1984b, 400, n. 9, Trendall, Cambitoglou 1991, 113-114, nn. 20b-c. 178

Viii 1 3 c

di gRAndi VAsi Vicini nELLo sTiLE AL

p

di

gioiA

dEL coLLE

Viii 1 3 a p sTRöTgEn (TAV 157 3) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva il cratere a volute eponimo (essen, coll. strötgen, 46). VAsi ATTRibuiTi 8 foRME VAscoLARi crateri (8): a volute (8). soggETTi Scene mitologiche (2): Afrodite seduta su un altare, Eros (1); sfinge (1). Scene generiche (21): offerenti presso un naiskos (6); testa f. (3); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (2); donna, giovane uomo nudo presso una stele (2); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa verso una stele (1); donna, giovane uomo nudo presso un altare (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo in corsa (1); donna in corsa (1); testa con berretto frigio (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura o un gruppo; 3) due figure disposte sullo stesso livello; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos, di una stele o di un altare. Figure ricorrenti: testa f. o di figura orientale di profilo emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su capitello ionico, rilievo o altare, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna stante con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; pedagogo stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e mano sollevata a toccare la testa; donna ammantata stante di t.q. con mano sollevata a toccare la testa; giovane uomo nudo e stante appoggiato al bastone, con oggetto nella mano protesa; figura retrospiciente e danzante con braccia allargate; Eros in volo, sfinge di profilo, cigno in cornice floreale. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, disegno delle figure e dei volti, acconciature, panneggi, panneggio con pieghe a vortice dei mantelli avvolti intorno alle mani dei giovani uomini nudi). Predilezione per la rappresentazione di offerenti presso naiskoi sui lati principali e presso stele o altari sui lati secondari. rappresentazione di giovani uomini che recano catene di rosette e di donne che recano rami di palma. rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piantine a sottili foglie ricurve, ramoscello, linee di terra indicate da file, semplici o più spesso duplici, di minutissimi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a meandro, a tralci o a rosette) e di animali reali e fantastici (cane, cavallo, cigno, sfinge). All’interno dei naiskoi, giovane uomo o giovane guerriero, spesso accanto a cane o a cavallo; figura danzante, con abiti o mantelli in rosso o arancione sovraddipinto. Nel campo, stelle, bende, phialai, rosetta, corona. Sui mascheroni, teste f. o di Io di prospetto a v.n. o con volti in bianco aggiunto e capigliature a v.n. o in giallo aggiunto. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1991, 115-116, nn. 20-1-20-8, tav. XXVI.

Viii 1 3 b ALTRi c dEL coLLE

di gRAndi VAsi Vicini nELLo sTiLE AL p di gioiA

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica.

cERAMicA ApuLA (Ap) foRME VAscoLARi Crateri (2): a volute (2); frammenti (2). soggETTi corteggio dionisiaco (1): testa di Pan (1). Scene generiche (7): offerenti presso un naiskos (2); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); testa f. (1); parte di giovane uomo nudo, parte di edificio (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due figure disposte sullo stesso livello; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna stanti col gomito poggiato ad un pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; testa f. o di Pan, di profilo o di t.q., emergente da corolla in cornice floreale; donna retrospiciente seduta di t.q. con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, figure ricorrenti, disegno delle figure). Affinità con i P. di Gioia del Colle e Strötgen (composizioni, raffigurazione di vesti sovraddipinte in rosso). Occasionale rappresentazione di volti di t.q. (teste sul collo dei crateri). Rappresentazione di elementi architettonici (naiskoi su alto basamento). All’interno dei naiskoi, giovane uomo, talora con mantello in rosso sovraddipinto. Sui mascheroni, teste f. o di Io di prospetto a v.n. o con volti in bianco e capigliature in giallo aggiunto. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340. bibLiogRAfiA Büsing-Kolbe 1978, 28-29, tavv. 12.6, 13.3, Trendall, Cambitoglou 1991, 116-117, nn. 20-9, 20-10.

Viii 2 c di idRiE con RAffiguRAzioni di nAiskoi (TAV 157 4) VAsi ATTRibuiTi 39 pRoVEniEnzE Apulia (5) – generiche (2); Daunia (2): Canosa; Peucezia (1): generica. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. campania (1): generica. foRME VAscoLARi idrie (39). soggETTi Scene generiche (39): offerenti presso un naiskos (39). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte ai lati di un naiskos ospitante un’unica figura; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos ospitante due figure; 3) quattro o più figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos ospitante due o più figure. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, klismos, diphros, plinto, cassa, cista, capitello ionico o altare, con gambe divaricate o incrociate e mano protesa oppure con oggetto in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o fanciulla stanti di t.q., spesso a gambe incrociate, con gomito poggiato contro colonna, louterion, pilastro roccioso, cista o loutrophoros e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o fanciulla, talora retrospicienti, stanti di t.q. con mano protesa o con oggetto in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su basamento o rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna seduta su diphros col busto di prospetto e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. da tergo con oggetto nella mano protesa.

Influenze da parte dei P. Varrese (composizioni, disegno delle figure, acconciature, panneggi, rendimento dei naiskoi). Affinità con i P. di Gioia del Colle (composizioni, disegno delle figure, rendimento dei naiskoi) e dell’Oltretomba (composizioni, disegno delle figure). Occasionale rappresentazione di volti di t.q. Nelle vesti f., frequente decorazione con una duplice fascia scura o rossa centrale. Rappresentazione di figure f. che recano grandi fiori o “xilofoni” e di giovani uomini nudi e donne che recano catene di rosette. Rendimento prospettico dei naiskoi. Ricorrente impiego di sovraddipinture in porpora, bianco e giallo per gli oggetti metallici e per le decorazioni architettoniche e in rosso, porpora, arancio e bruno per le vesti delle figure collocate nei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, sperone roccioso, rilievi e linee di terra indicati da file di minutissimi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a tralci, a rosette, a palmette, a meandro di svastiche e quadrati o ad onde correnti) e di animali (volatile). All’interno dei naiskoi, generalmente poggianti su una piattaforma rialzata, donna e fanciulla; gocciolatoi e louterion. Nel campo, kalathoi, alabastra, bende, rosette, cassette aperte, phialai, corona, palla, finestra prospettica, patera. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante, a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, a quadratini con crocetta centrale o a rettangoli con trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 460-462, nn. 21-36, tavv. 163.3-4, 164.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 62, nn. 25b, 33a, Trendall, Cambitoglou 1991, 113, 117-119, nn. 28a-e, 31a-e, 33b-k, tav. XXVII, Trendall, Cambitoglou 1992, 480, 489-490, 546.

Viii 3 c

dEL g di copEnhAgEn 4223

Viii 3 1 p di copEnhAgEn 4223 (TAV 158 1-3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo (copenhagen, mn, 4223). VAsi ATTRibuiTi 103 pRoVEniEnzE apulia (6) - Peucezia (6): generiche (2), ruvo di Puglia (2), ginosa (1), gravina in Puglia (1). Lucania (5) – conf. Peucezia (5): timmari. campania (5): generiche. foRME VAscoLARi Crateri (88): a volute (87), indeterminati (1); situle (6); anfore (2); idrie (2); lekanides (2); kylikes (1); oinochoai (1): forma 8 (1); piatti (1). soggETTi Scene mitologiche (13): duello tra guerriero greco e amazzone (2); testa di Afrodite, eroti (2); sirena (2); Elios su quadriga (1); amazzonomachia (1); Arimaspe su grifo (1); testa di Orfeo (1); testa di amazzone (1); testa di Ermes (1); sfinge (1). Corteggio dionisiaco (11): testa di Pan (8); satiro e menade ai lati di Dioniso su biga, Eros (1); menade, Eros, Dioniso (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (6): donna e giovane uomo nudo in corsa, Eros (2); Eros (1); Eros e donna in corsa (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1); donna presso un louterion, giovane uomo nudo, donna nuda, eros (1). Scene generiche (253): offerenti presso un naiskos (90); testa f. (60); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (50); due giovani uomini nudi e due donne ai lati di una stele (29); testa con berretto frigio (5); due donne ai lati di una stele (3); donna (3); donna e giovane uomo nudo ai lati di una colonna ionica (1); donna, giovane uomo nudo presso una stele (1); donna presso una stele (1); giovane uomo all’interno di un naiskos (1); fanciullo all’interno di un naiskos (1); giovane guerriero (1); testa alata (1); testa con elmo (1); testa di giovane uomo con petaso (1); due animali alati (1); due leoni alati attaccano un cervo (1); parte di ala (1); parte di combattimento (1). 179

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 4) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele, con sovrapposizione di piani; 5) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con frequente inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto e con sovrapposizione di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, uomo semiammantato, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, mantello, cassa, diphros, cista, capitello ionico o plinto con gambe divaricate o incrociate e oggetto in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q., raramente retrospicienti, con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna, satiro o Eros in movimento, di profilo o di t.q., raramente anche da tergo, con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa o leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o guerriero stanti di t.q. con una mano sollevata; testa f., di figura orientale, di figura f. o m. alata, di guerriero, di giovane uomo con petasos o di Pan, di t.q. o di prospetto, emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo o donna stanti di prospetto o di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino, colonna, bastone, idria, louterion, tronco o pilastro roccioso, con mano protesa o con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, talora a gambe incrociate, appoggiato al bastone e con oggetto nella mano protesa; uomo semiammantato o fanciullo stanti con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna stanti con piede poggiato su rilievo, sperone roccioso o capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o fanciullo nudo, stanti di t.q. da tergo, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo stante di t.q. alla guida di un carro; fanciullo o guerriero orientale a cavallo, con oggetto nella mano protesa; Eros o Nike in volo con oggetto nella mano protesa; menade danzante con testa inclinata all’indietro e oggetti nelle mani protese; amazzone inginocchiata di t.q., con busto inarcato in avanti e mani poggiate al suolo; sirena stante di t.q. su corolla in cornice floreale; testa f., affiancata da Eros in volo, emergente da corolla in cornice floreale; sfinge accovacciata di t.q. su corolla in cornice floreale; felino con corna di antilope, alato e rampante, in cornice floreale. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, acconciature, panneggio del mantello avvolto intorno alla mano dei giovani uomini nudi, predilezione per ciste decorate con croce diagonale). Affinità con i P. di Licurgo (acconciature f., ricorrenza del motivo del giovane uomo nudo e stante con mantello avvolto intorno alla mano, cavalli con colli allungati e teste di piccole dimensioni), di gioia del colle (composizioni, rendimento dei naiskoi), con le opere iniziali del P. di Dario (composizioni sui lati secondari, motivo della figura con braccio sollevato) e col P. della Patera (predilezione per composizioni con due offerenti ai lati di naiskoi o stele). Occasionale rappresentazione di volti di t.q. (teste sul collo dei crateri e figure all’interno dei naiskoi). Nelle teste f., ricorrente acconciatura con kekryphalos associato al diadema ad alti raggi o con sakkos. Nelle donne ammantate sedute, predilezione per la raffigurazione di lembi di mantello svolazzanti. Preferenziale disposizione chiastica degli offerenti intorno a naiskoi e stele. Rappresentazione di figure con testa nimbata, di donne che recano “xilofoni” e di giovani uomini nudi e donne che recano grandi fiori, rami, cassette aperte, catene di rosette e patere. rendimento prospettico delle strutture architettoniche. moderato impiego dello scorcio (figure sedute di t.q., phialai). Ricorrente impiego di sovraddipinture nel rendimento dei corpi (bianco) e di vesti e mantelli (rosso, arancio) delle figure rappresentate all’interno dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, alberelli, gruppi di piccoli sassi, pilastri e speroni rocciosi piuttosto sottili e sovraddipinti in bianco, rilievi e linee di terra indicati da file, semplici o duplici, di minutissimi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a reticolato, a tralci, a palmette e fior di loto, a meandro semplice, a meandro di svastiche e quadrati, a rosette, a zigzag, stele su alto basamento decorato con fregio a onde correnti, a girali, a tralci, a meandro semplice, a zigzag, cinte da bende e sormontate da grandi kylikes, idrie o kantharoi), di animali reali e fantastici (cavalli, cani, volatili, pantere, cervide, cigno, leoni alati) e di figure mostruose (sfinge, sirena). All’interno dei naiskoi, generalmente poggianti su una piattaforma 180

leggermente rialzata, talvolta decorata con motivi a onde correnti o a meandro di svastiche e quadrati, giovane uomo o giovane guerriero (talora accanto a cavallo o cane) e fanciullo; giovane uomo o giovane guerriero (talora accanto a cavallo o cane) e uomo; giovane uomo, giovane guerriero o guerriero (talora accanto a cavallo o cane); uomo, giovane uomo e fanciullo; fanciullo e uomo; donne; benda e scudo; sullo sfondo, bende, phialai, corone, ghirlande, palle, aryballoi, finestre prospettiche, ruote di carro, corazze anatomiche, elmi, schinieri, scudi, cetra, patera, kalathos contenente specchio e alabastron. Davanti alle stele, patere, phialai, alabastra, cratere a volute in v.n. su supporto. Nel campo, bucrani, rosette, finestre prospettiche, phialai, alabastra, patere, ciste, bende, foglie d’edera, infula con pinax, sacca da viaggio, cesto con offerte, scudo a pelta, cespo di acanto, palla. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f., talora diademate, o di io di prospetto, risparmiate, a v.n. o sovraddipinte in bianco oppure con volto in bianco e capigliatura in giallo, giallo-bruno o arancio-bruno sovraddipinto, o volto in rosso o in bianco sovraddipinto e capigliatura a v.n. Sui crateri a volute, particolare esuberanza della cornice floreale sul collo dei lati principali. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto, cerchietto o quadratino in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 463-466, nn. 37-54a, tavv. 165-167, Trendall, Cambitoglou 1983, 61-66, nn. 39a-g, 40a-d, 44a, 49a-e, 53a, 54b, tavv. VII-VIII, Trendall 1989, 86-87, figg. 187-189, Trendall, Cambitoglou 1991, 112-113, 119-130, nn. 391-11, 49-1-12, 40-6, 40-A, 50-1-17, 53b, 54c-f, tavv. XXVIII-XXXI, Trendall, Cambitoglou 1992, 481, 484, 489, 491, 553, 507, nn. 40-B, 50-18, Schauenburg 19961997, 25, figg. 38-42, 30, nota 98, Schauenburg 1997b, 95-97, figg. 12-14, Cabrera 2003f, 375-377, n. 134, Cabrera 2003g, 378-380, n. 135, Canosa 2005, 85-86, fig. 2, Canosa 2007, 69-71, 80, nn. 13-14, 19, 42, 43, tavv. XXXV, fig. 7, XXVIII.

Viii 3 2 c Vicini nELLo sTiLE AL p di copEnhAgEn 4223 (TAVV 158 4-159 1) VAsi ATTRibuiTi 32 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generica (1); Peucezia (2): generica (1), Rutigliano (1). Campania (2): generiche. Lucania (1) – tirrenica (1): marcellina di s. maria del cedro. foRME VAscoLARi Crateri (11): a volute (8), indeterminati (3); anfore (9); epichyseis (5); lebetes gamikoi (2); loutrophoroi (2); idrie (1); oinochoai (1): forma 1 (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (6): amazzonomachia (1); Ganimede e il cigno (1); duello tra guerriero greco e amazzone (1); due grifi, due tori (1); grifo, grifo che attacca un cervo (1); due grifi (1). Corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo, satiro (1); satiro (1). Scene con Eros (8): Eros, donna, giovane uomo nudo (4); giovane uomo nudo e donna ai lati di Eros e donna (2); Eros, donne (1); Eros, donne, giovani uomini nudi (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (54): offerenti presso un naiskos (18); testa f. (10); due giovani uomini nudi e due donne ai lati di una stele (8); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (5); donna (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele, donna in corsa (1); due donne ai lati di una stele (1); due donne ai lati di una colonna ionica (1); donna e giovane guerriero ai lati di una stele (1); tre giovani uomini, tre donne (1); donna, giovane uomo nudo (1); due donne (1); parte di giovane uomo e di donna (1); parte di donna (1); parte di giovane uomo e di donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a sei figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 4) due o quattro figure (rara-

cERAMicA ApuLA (Ap) mente tre) disposte sullo stesso livello o su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele; 5) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con costanti sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, uomo semiammantato, donna, donna ammantata, satiro o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, capitello ionico, seggio pieghevole, diphros o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, pedagogo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo o di t.q. emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna stanti con piede poggiato su rilievo o corpo, busto leggermente curvo in avanti e talora oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero o fanciullo, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; amazzone di t.q., anche da tergo, a cavallo, con lancia nella mano sollevata; guerriero o amazzone supini, talora con braccio sollevato; giovane uomo ammantato e stante; uomo stante appoggiato al bastone; giovane uomo nudo e stante di t.q. a gambe incrociate; giovane guerriero stante di t.q. con mano protesa; fanciullo di prospetto in volo con braccia allargate; busto di donna alata; Eros stante con oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetto nelle mani protese. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, disegno delle figure, acconciature, motivo del giovane uomo nudo con mantello avvolto intorno alla mano, predilezione per ciste decorate con croce diagonale). Affinità con i C. seguaci del P. dei Nasi camusi (trattamento dei giovani uomini ammantati), con i c. del g. del ganimede di berlino (composizioni, acconciatura dei fanciulli con lampadion e lunghi riccioli sciolti sulle spalle, rendimento della fontana a edicola) e col P. di copenhagen 4223 (composizioni, disegno delle figure, rendimento delle figure interne ai naiskoi con abbondante impiego di colori aggiunti). Occasionale rappresentazione di volti di t.q. (teste sul collo dei crateri). Rappresentazione di donne che recano cassette aperte, di giovani uomini nudi che recano patere, di giovani uomini e donne che recano catene di rosette e di figure che recano animali (papera). Rendimento prospettico di naiskoi e stele. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, tronchi, linee di terra indicate da file di minutissimi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con motivo a meandro di svastiche e quadrati o a girali, stele su alto basamento, cinte da bende e sormontate da coppe o grandi kylikes o da coronamento a timpano, fontana a edicola, colonna ionica) e di animali reali e fantastici (cavalli, tori, cani, papere, cigno, cervo, grifi). All’interno dei naiskoi, giovane uomo (talora accanto a cavallo); giovane uomo nudo o giovane guerriero (accanto a cavallo) e uomo; giovane uomo (accanto a cane) e fanciullo; giovane uomo e giovane guerriero; donna e sgabello con kalathos; giovane uomo e donna; uomini e giovane guerriero; giovani uomini e uomo; fiore a corolla multipla; sullo sfondo: schinieri, scudo, corazza. Nel campo, rosette, bende, scudi a pelta, phialai, oinochoe, ghirlanda, foglia d’edera. davanti alle stele, cratere a volute a v.n. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f., talora diademate, o di io di prospetto, con volto in bianco sovraddipinto e capigliatura a v.n. o in giallo sovraddipinto o con volto in rosso sovraddipinto e capigliatura a v.n. Nella loutrophoros già Melbourne, Coll. Geddes, 1:26, corpo suddiviso in due campi figurati delimitati da fasce decorate a rosette e gruppi di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri, spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante, a quadrati con croce inscritta e triangolini negli spazi intermedi o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Büsing-Kolbe 1978, 28, tav. 12.7-9, Trendall, Cambitoglou 1982, 466-470, nn. 5561, 64-68, tav. 167.5, Trendall, Cambitoglou 1983, 61, 67, nn. 58b-c, Aellen, Cambitoglou, Chamay 1986, 94-97, Trendall, Cambitoglou 1991, 113, 130-133, nn. 58c1, 58d-f, 60a1, 67-1-4, Trendall, Cambitoglou 1992, 491-492, Schauenburg 1995a, 44, 47, figg. 23-25.

Viii 3 3 p di bM f 281 (TAV 159 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo [Londra, bm, 1867.05-08.1336 (f 281)]. VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi crateri (6): a volute (6). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): testa di satiro (1); testa di Pan (1). Scene generiche (16): offerenti presso un naiskos (7); testa f. (3); due donne ai lati di una stele (2); due giovani uomini nudi e due donne ai lati di una base (2); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (1); testa con berretto frigio (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due o quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di un monumento. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, uomo semiammantato o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo o mantello, con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, uomo ammantato o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; testa f., di figura orientale, di satiro o di Pan di profilo, emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo o uomo ammantato, stanti a gambe incrociate, con gomito poggiato a pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo con oggetto nelle mani protese. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, disegno delle figure, acconciature, panneggi). Preferenziale disposizione chiastica degli offerenti intorno ai naiskoi. Rappresentazione di giovani uomini che recano rami di palma e patere e di donne che recano catene di rosette e cassette aperte. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, alberelli, sperone roccioso, rilievi e linee di terra indicati da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con motivo a reticolato o a girali, grande palmetta su plinto, stele sormontate da kylikes). All’interno dei naiskoi, uomo; giovane uomo; giovane guerriero e uomo; grande tralcio; sullo sfondo, bende, rosetta, phiale, finestra prospettica, kantharos, ruota di carro, palla. Nel campo, phialai, rosette, bende, corona, situla, ramoscello, finestra prospettica. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f., talora diademate, di prospetto, in bianco sovraddipinto o a risparmio, a volte con capigliatura in giallo sovraddipinto o a v.n. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 468-469, nn. 62-63, tav. 167.6, Trendall, Cambitoglou 1983, 67, nn. 63a-c, tav. VIII.3-4, Trendall, Cambitoglou 1991, 112, 131, n. 62a, tav. XXXi.5-6.

Viii 3 4 c di sTAMnoi Vicini nELLo sTiLE AL p di copEnhAgEn 4223 (TAV 159 3) VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi stamnoi (5). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): donna, Dioniso, Eros (1); giovane uomo nudo e menade in corsa (1); donna e satiro ai lati di giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo ammantato (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); donna, giovane uomo ammantato, Eros (1). 181

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA scene con indigeni (1): donna, due giovani guerrieri (1). Scene generiche (2): donna, giovane uomo ammantato (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, con frequente inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo semiammantato, giovane guerriero indigeno o donna seduti di t.q. su rilievo o sperone roccioso con oggetti nelle mani protese; giovane uomo semiammantato, giovane guerriero indigeno, donna ammantata o eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo stante di prospetto a gambe incrociate con mano protesa; donna ammantata stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nelle mani protese. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, panneggi). Affinità col P. di Copenhagen 4223 (composizioni, disegno delle figure). Rappresentazione di donne che recano cassette aperte. Nel campo, bende, foglie d’edera, corona, rosetta. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1991, 132, nn. 64-1-4, tav. XXXI.4, Trendall, Cambitoglou 1992, 492, 507, n. 64-5.

Viii 4 c Vicini nELLo sTiLE Ai p di gioiA dEL coLLE, di copEnhAgEn 4223 E di dARio Viii 4 1 p LoEbbEckE (TAV 159 4) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conservava originariamente il cratere a volute eponimo (university of Mississippi, già Baltimora, Coll. Robinson, già Braunschweig, Coll. Loebbecke: Trendall, Cambitoglou 1982, 470, n. 69). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE apulia (1) – daunia (1): canosa. foRME VAscoLARi crateri (8): a volute (8). soggETTi Scene mitologiche (7): amazzone, pantere (1); amazzone su grifo (1); amazzonomachia (1); Arimaspe su grifo (1); testa di Afrodite (1); testa di Afrodite, eroti (1); sfinge (1). Scene generiche (23): offerenti presso un naiskos (11); testa f. (7); due donne e due giovani uomini nudi ai lati di una stele (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele, giovane uomo nudo (1); quattro figure intorno ad una stele (1); testa con berretto frigio (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura o un unico gruppo; 3) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con costanti sovrapposizioni di piani; 4) da quattro a sei figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos; 5) tre o quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, vecchio uomo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, diphros, seggio pieghevole, sacca da viaggio o cassa, con gambe divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti 182

nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante a gambe incrociate, appoggiato al bastone o con mano protesa; giovane uomo nudo e stante di prospetto a gambe incrociate, con spalla appoggiata alla parete; giovane guerriero o fanciullo stanti di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; testa f. o di figura orientale, di profilo o di t.q., emergente da corolla in cornice floreale; amazzone di t.q. a cavallo o su grifo, con braccio sollevato, talora in cornice floreale; giovane guerriero stante di t.q.; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; fanciullo stante con mani protese; donna stante con gomito poggiato su pilastro; Nike in volo con oggetto nelle mani protese; sfinge accovacciata su corolla in cornice floreale. Affinità con i P. di Gioia del Colle, di Copenhagen 4223 (e C. del suo G.) e con le opere della fase iniziale del P. di Dario (composizioni, disegno delle figure, rendimento prospettico delle strutture architettoniche, figure interne ai naiskoi collocate su piattaforma rialzata, decorazione accessoria). Predilezione per la rappresentazione di composizioni incentrate su naiskoi sia sul lato principale (con abbondante uso di colori aggiunti – bianco per il corpo, rosso e arancio per le vesti – nel rendimento delle figure all’interno di essi) sia su quello secondario (con rendimento delle figure interne a risparmio). Occasionale rappresentazione di volti di t.q. (teste sul collo dei crateri e figure all’interno dei naiskoi). Predilezione per la disposizione chiastica degli offerenti intorno ai naiskoi. Rappresentazione di giovani uomini che recano rami e di giovani uomini e donne che recano patere. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberello, sperone roccioso reso mediante pennellata a zigzag in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file, semplici e duplici, di minutissimi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a tralci, a meandro di svastiche e quadrati o a palmette e fior di loto, stele su alto basamento, cinte da bende e sormontate da kylikes, edicola), di animali reali e fantastici (cavallo, grifi) e di figure mostruose (sfinge, sirena). All’interno dei naiskoi, poggianti su piattaforme rialzate talvolta decorate con motivi vegetali, giovane uomo; giovane guerriero; uomo e giovane guerriero (accanto a cavallo); guerriero e giovane uomo; vecchio uomo, fanciullo e giovane guerriero; uomo, giovane uomo e guerriero orientale; tre giovani uomini; grande fiore; sullo sfondo, bende, scudi rotondi, ruote di carro, phialai, elmo a pilos. Nel campo, rosette, bende, foglie d’edera. Sui mascheroni, teste f., talora diademate, o di Io di prospetto, in bianco sovraddipinto, a v.n. o con volto in bianco e capigliatura in giallo sovraddipinto. Sul collo, predilezione per la rappresentazione di teste o di gruppi affiancati da coppie di eroti, di sirene o di thymiateria. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 470-471, nn. 69-74, Trendall, Cambitoglou 1991, 113, 150, nn. 12b-c, Trendall, Cambitoglou 1992, 553.

Viii 4 2 p dEL TERsiTE di bosTon (TAV 160 1) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di Tersite decapitato sul lato principale del cratere a volute eponimo e dal suo luogo di conservazione (boston, mfa, 1900.03.804). VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ceglie del campo. foRME VAscoLARi crateri (1): a volute (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Elios su quadriga (1); morte di Tersite (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (1): offerenti presso un naiskos (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura o un unico gruppo; 2) numerose figure collocate in due o tre sezioni sovrapposte di eguale ampiezza ai lati di un naiskos o di un edificio e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizione e scaglionamento di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, furia o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, scudo, kline o corolla con gambe leggermente divaricate o incrociate e a volte con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero, re o donna in movimento con mano protesa o con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o giovane guerriero retrospicienti, in movimento, con busto di t.q., gamba avanzata flessa e gamba arretrata di prospetto; giovane uomo nudo o uomo ammantato stanti di t.q. a gambe incrociate e appoggiati al bastone; giovane uomo nudo e stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo stante alla guida di un carro; uomo semiammantato e semidisteso con busto in torsione; giovane guerriero accovacciato; Pan stante di t.q. da tergo con mano protesa. Influenze da parte del P. Varrese (disegno delle figure, trattamento dei volti, panneggi) e di Licurgo (trattamento dei volti, soprattutto quelli di t.q., con accentuazione dell’espressività patetica, capigliature). Affinità con i C. di crateri a volute con scene di Oltretomba (composizioni, figure nimbate, panneggi, predilezione per le elaborate decorazioni delle vesti), con i P. di gioia del colle, di copenhagen 4223 (composizioni, predilezione per i panneggi svolazzanti, rendimento dei naiskoi, disposizione delle figure interne agli edifici su piattaforme rialzate decorate con motivo a meandro di svastiche e quadrati o a volute vegetali) e di Dario (composizioni complesse, disegno delle figure, resa dei volti di t.q. e delle capigliature, frequente impiego dello scorcio, rappresentazione di figure nimbate, predilezione per la elaborata decorazione delle vesti). tratto sottile, elastico ed elegante. figure dalla corporatura snella e slanciata, poderosa e atletica nelle figure m. nude. Efficace e sapiente rappresentazione delle figure in scorcio. Predilezione per la rappresentazione, fortemente espressiva, di volti di t.q., spesso inclinati verso il basso, con indicazione di rughe ai lati degli occhi e sulla fronte, occhi con palpebra s. spessa e grande pupilla circolare scura, bocca piccola e carnosa, mento arrotondato e talora sfuggente; nei giovani uomini, indicazione delle basette. Capigliature a folti riccioli distinti con effetto a fiamma lungo i contorni risparmiati. Panneggi molto morbidi, a fasci paralleli di sottilissime pieghe curvilinee di varia direzione. Predilezione per la raffigurazione di mantelli dai lembi svolazzanti e spesso decorati con bordi scuri, semplici o a dentelli. Decorazione delle vesti di re e personificazioni (Furia) con minuti motivi a puntini, onde correnti e palmette. Rappresentazione di figure nimbate, di giovani uomini che recano grandi fiori e di donne che recano “xilofoni”. Accurato rendimento prospettico di edifici architettonici. Impiego di ombreggiature, specialmente nella resa delle convessità. Frequente impiego di sovraddipinture, in particolare per gli oggetti metallici. rappresentazione di elementi paesaggistici (albero, rilievi e linee di terra indicati da file di minutissimi punti) e architettonici (edificio tetrastilo con colonne eoliche, naiskos su alto basamento decorato con fasce di fregi a meandro, kymation lesbio e meandro di svastiche e quadrati) e di animali (cavalli). All’interno del naiskos, giovane uomo (accanto a cavallo), reso a risparmio. Nel campo, vasi (anche metallici), benda, rosetta. Sui mascheroni, teste f. diademate di prospetto con volto in bianco aggiunto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con quadratino in ciascun quadrante. iscRizioni ACILLEUS, FOINIX, QERSITAS, AGAMEMNWN, FORBAS, DIOMHDHS, AITWLOS, MENELAOS, PAN, POINA, AQANA, ERMAS. A[U]TOMEDWN, DMWS (boston, mfa, 1900.03.804). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 472, n. 75, Trendall, Cambitoglou 1983, 61, Trendall, Cambitoglou 1991, 113.

Viii 5 c

dEL g di bERLino-bRAncA

Viii 5 1. c

dEL g di bERLino

(TAV 160 2-3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione dei crateri a volute eponimi (berlino, sm, 1968.11, 1969.9). VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi crateri (4): a volute (3), a calice (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Eracle e Ippolita (1); Elena e Menelao (1); parte di Atena (1). corteggio dionisiaco (1): menade e satiro ai lati di dioniso su una pantera (1). scene generiche (8): due coppie di donne e giovani uomini nudi ai lati di una stele (2); testa f. (2); offerenti presso un naiskos (1); due eroti ai lati di una testa f. (1); due coppie di donne e giovani uomini ai lati di una statua di giovane guerriero (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa, a volte affiancata da figure; 2) da tre a sei figure disposte sullo stesso livello; 3) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele; 4) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane uomo semiammantato, donna, donna semiammantata o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, foglia, seggio pieghevole, pantera o sperone roccioso con gambe allungate, leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, guerriero, donna, amazzone o eros retrospicienti in movimento con busto di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, fanciullo, amazzone o Eros stanti di t.q. e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo o basamento, busto leggermente curvo in avanti e oggetti in una o in entrambe le mani protese; testa f. di profilo, di t.q. o di prospetto, talora emergente da corolla, in cornice floreale; giovane uomo nudo e stante a gambe incrociate, di profilo o di prospetto, appoggiato a bastone e con mano protesa, a volte recante un oggetto; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna seduta su altare con busto di prospetto e gambe incrociate di t.q. Affinità con i C. del G. del Ganimede di Berlino (acconciatura di Eros con lampadion e lunghi riccioli sciolti sulle spalle), col P. di copenhagen 4223 (composizioni, disegno delle figure, panneggi, predilezione per la rappresentazione di figure con lembi del mantello svolazzanti, trattamento delle teste f. emergenti da corolla) e con i c. del G. Loebbecke (trattamento delle teste f. emergenti da corolla, motivo della testa f. affiancata da eroti, decorazione accessoria). figure sottili dalla corporatura longilinea, con teste piccole. ricorrente rappresentazione, talora con imperfezioni, di volti di t.q. Rappresentazione di giovani uomini che recano “xilofoni”. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, alberelli, albero, gruppi di tre sassi, speroni rocciosi, talora con cavità interna delineata da spessa linea di contorno polilobata, rilievi e linee di terra indicati da file, semplici o più spesso duplici, di minutissimi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fascia a onde correnti e fasce scure, stele su alto basamento decorato con fasce scure, cinte da bende e sormontate da kantharoi) e di animali (cavallo, pantera, lepre). All’interno del naiskos, fanciullo e giovane uomo; sullo sfondo, ruote di carro, aryballos, palla. Nel campo, rosette, bende, bucrani, infule, anche con pinakes, tripode, phiale, mezza colonna ionica. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. diademate o di io di prospetto, con volti a v.n. o in bianco sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con quadratino in ciascun quadrante; meandro prospettico. 183

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 474-475, tav. 168, Trendall, Cambitoglou 1983, 68, Trendall, Cambitoglou 1991, 139.

Viii 5 2 p bRAncA (TAV 160 4-161 1) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva il cratere a calice eponimo (svizzera, coll. branca: Trendall, Cambitoglou 1982, 476, n. 5). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE area tarantina (1): eraclea. foRME VAscoLARi crateri (3): a calice (2), a campana (1). soggETTi scene mitologiche (1): eracle e ippolita (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Prometeo liberato da Eracle (1); morte di Atteone (1). Corteggio dionisiaco (3): satiro e menade ai lati di Dioniso ed Eros (1); Dioniso e menade ai lati di una menade, Eros (1); libagione con Dioniso ed Eros (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di differente ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sporadiche sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato, donna, amazzone, Pan, Eros o Furia, quasi sempre retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, pelle ferina o mantello con gambe incrociate o più spesso divaricate e oggetto in una o in entrambe le mani protese; uomo semiammantato, donna, donna ammantata o amazzone stanti di prospetto, a volte a gambe incrociate, con mano protesa talora recante un oggetto o con braccia allargate; giovane uomo nudo di profilo, stante a gambe incrociate, con mano protesa o con gomito poggiato su pilastrino; satiro stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese; donna, satiro o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento con busto di prospetto, gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa e di prospetto, e con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nella mano protesa; amazzone a cavallo. Influenze da parte dei P. di Lecce 660 (raffigurazione di grandi fiori), Varrese (raffigurazione di grandi fiori, disegno delle figure e dei volti) e di Licurgo (trattamento dei volti di prospetto e di t.q., inclinazione laterale delle teste di prospetto, capigliature, rappresentazione di figure emergenti dal suolo). Affinità con i P. Chamay (vesti f. con kolpos duplice all’altezza del ginocchio), di Copenhagen 4223 (predilezione per la rappresentazione di figure con lembi del mantello svolazzanti) e di Dario (frequente raffigurazione di grandi fiori, composizione e soggetti dei lati secondari). Tratto molto fine e preciso. Frequente rappresentazione di volti di t.q. o di prospetto, con occhi piccoli e distanziati, naso largo e diritto, bocca piccola e carnosa. Capigliature a riccioli sottili, folti e distinti, rilevati sulla sommità della testa e con effetto a fiamma lungo il contorno risparmiato. Panneggi a pieghe molto sottili, spesso curvilinee, raggruppate in piccoli fasci paralleli. nelle vesti delle amazzoni, lunghe maniche e anaxyrides a reticolato. Rappresentazione di donne che recano un grande fiore. Nei grandi fiori, impiego occasionale di sovraddipinture in rosso. rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, tronco, albero, grotticella delineata da spessa linea polilobata, arco roccioso con contorno a zigzag in bianco aggiunto, linee di terra indicate da file di minutissimi punti) e di animali (cavalli, cani, aquila). Nel campo, phialai, bucrani, bende, finestre prospettiche, rosette, infula, grappolo, corona, ghirlanda, situla. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, a quadrati quadripartiti con quadratino in ciascun quadrante o a quadrati campiti a scacchiera; palmette e fior di loto. 184

Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 476-478, nn. 5-7, tav. 169.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 68, Trendall, Cambitoglou 1991, 139, Trendall, Cambitoglou 1992, 486.

Viii 6 c dEL g (TAV 161 2)

dELL’ifigEniA di MoscA

dEnoMinAzionE dal soggetto e dal luogo di conservazione del cratere a calice eponimo (mosca, museo Pushkin, II 1b 504). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi crateri (3): a calice (3). soggETTi scene mitologiche (1): apollo e artemide (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Ifigenia in Tauride (1). Corteggio dionisiaco (2): donna e satiro ai lati di un giovane uomo nudo (1); menade e satiro ai lati di Dioniso su klismos (1). Scene generiche (2): donna e giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizioni di piani; 3) tre figure disposte su livelli sfalsati tra loro ai lati di un tempietto. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna seduti di t.q. con gambe incrociate su klismos o plinto; giovane uomo nudo e stante con mano protesa; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su statua e mano protesa; donna retrospiciente in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, talora retrospiciente, in movimento con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. Varrese e di Licurgo (rendimento e inclinazione dei volti di t.q., motivo a reticolato nella decorazione delle vesti f.). Affinità con i C. del G. di Berlino-Branca (disegno dei volti, soprattutto di quelli di t.q., capigliature, panneggi). Tratto sottile. Rappresentazione di volti di t.q. inclinati verso il basso. Rendimento prospettico di plinti e templi. rappresentazione di elementi paesaggistici (grande fiore, alberello, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (tempio tetrastilo) e di animali (cane). Nel campo, bucrani, rosette, foglie d’edera, vasi metallici, faretra, ghirlanda. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; tralcio vegetale; rosette. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 478, nn. 8-10, Trendall, Cambitoglou 1991, 139, Trendall, Cambitoglou 1992, 484, 487.

Viii 7 p di ippoLiTA (TAV 161 3-4) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione della consegna della cintura di Ippolita ad Eracle sul lato principale del cratere a calice eponimo (già Basilea, m.a.: Trendall, Cambitoglou 1982, 480, n. 12). VAsi ATTRibuiTi 3

cERAMicA ApuLA (Ap) foRME VAscoLARi crateri (3): a calice (3). soggETTi scene mitologiche (1): eracle e ippolita (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Ifigenia in Tauride (1). Corteggio dionisiaco (4): komos con Dioniso (2); donna, Eros, Dioniso e Arianna abbracciati, satiro (1); menade e satiro ai lati di Pan (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto e con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna, amazzone o satiro stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o Pan, talora retrospicienti e con busto in torsione, seduti di t.q. su mantello con gambe leggermente divaricate o incrociate e mano protesa a volte recante un oggetto; giovane uomo nudo e stante di t.q. con piede poggiato su roccia e oggetto nella mano protesa; amazzone stante di prospetto a gambe incrociate; donna stante a gambe incrociate di t.q. da tergo; satiro stante di t.q. da tergo con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo in movimento con busto di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese. Affinità col P. Salting, con i C. del G. di Oxford G 269 e col P. Chamay (predilezione per le stoffe trasparenti) e con i P. delle Situle di Dublino e di Licurgo (disegno delle figure, capigliature, acconciature, decorazione delle vesti). Tratto fine e preciso. Disegno accurato ed elegante delle figure. Occasionale rappresentazione di volti di t.q. Raffigurazione del motivo del bacio tra donna e giovane uomo con teste accostate. Predilezione per la raffigurazione di stoffe trasparenti, talora decorate con motivo a puntini neri, solcate da panneggi a sottilissime pieghe dal tratto appena accennato. nelle vesti f., fascia centrale decorata con motivo a scacchiera. Impiego di sovraddipinture in bianco e in rosso, queste ultime soprattutto per accessori di abbigliamento e copricapo. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, alberelli, alberi, roccia, rilievi e linee di terra indicati da file duplici di minutissimi punti) e architettonici (frontone) e di animali (cavallo, cerbiatto). Nel campo, corone, phialai, maschera satiresca, bucranio con infula, “xilofono”. Al di sotto del campo figurato, rosette; meandri. iscRizioni PULADHS, ORESTAS, IFIGENEIA (già New York, m.a.). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 479-480, nn. 12-13, tav. 170.1-4, Trendall 1989, 87, fig. 194, Trendall, Cambitoglou 1991, 139, Gadaleta, Roscino, Sisto 2003, 449, n. ap 134, tav. Xc.

Viii 8 p di LAodAMiA (TAV 162 1) dEnoMinAzionE dal personaggio f. così designato da una delle iscrizioni apposte sul lato principale del cratere a calice eponimo [Londra, bm, 1870.07-10.2 (f 272)]. VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Crateri (1): a calice (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (2): centauromachia (1); Paride ed Elena (1). scene a “soggetto tragico” (1): nutrice, donna, eros, due donne, pedagogo, donna (1). corteggio dionisiaco (1): simposio con dioniso (1). scene con eros (1): tre donne, due eroti (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) quattro figure disposte sullo stesso livello con inserzione di due ulteriori figure su un livello più alto; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con frequenti sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: pedagogo, donna, donna ammantata, vecchia donna o eros stanti con mano protesa o con braccia sollevate; donna retrospiciente in movimento di t.q. o di prospetto; giovane uomo semiammantato, giovane guerriero orientale o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, kline, cista, mantello o cassa con gambe leggermente divaricate, accavallate o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e mano protesa; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline con oggetto nella mano protesa; donna o Eros stanti di t.q. o di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna, satiro o paniskos, talora da tergo, in movimento sulle gambe leggermente piegate, col busto curvo in avanti e con mani protese a reggere un oggetto; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; donna seduta di t.q. su diphros con gambe accavallate e mani unite intorno al ginocchio sollevato; donna stante di t.q., leggermente inclinata su un fianco, con braccia sollevate e mani unite dietro la testa; donna stante di t.q. da tergo con una mano sollevata sulla testa e l’altra poggiata sul fianco; centauro stante con braccia protese. Influenze da parte del P. di Licurgo (disegno e accentuata espressività in particolare dei volti di t.q.). Affinità con il P. Chamay (gusto per gli elementi decorativi, disegno delle figure, vesti f. con kolpos duplice all’altezza del ginocchio) e di Copenhagen 4223 (predilezione per la rappresentazione di figure con lembi del mantello svolazzanti). Tratto sottile. Disegno elegante, preciso e dettagliato. Notevole abilità nel rendimento dei volti, caratterizzati da lunghe sopracciglia, occhi piccoli con pupilla puntiforme e spessa palpebra s., naso minuto e appuntito, mento piccolo e sporgente. Netta predilezione per la raffigurazione di volti di t.q. Grande cura nella resa dell’espressività, ottenuta mediante indicazione delle rughe frontali o accentuata gestualità, soprattutto di mani e braccia. Gusto per la raffigurazione dettagliata degli intagli lignei delle suppellettili e per le decorazioni di tessuti d’arredo e vesti f. mediante spessi bordi scuri, gruppi di tre puntini, motivi a tremolo, a reticolato e a onde correnti contrapposte. Predilezione per la rappresentazione di stoffe trasparenti, con panneggi indicati da sottilissime pieghe dal tratto appena accennato. nelle altre vesti, panneggi a fasci di sottili pieghe parallele ad andamento prevalentemente curvilineo e bordi scuri. Ricorrente impiego dello scorcio. Frequente uso di sovraddipinture in rosso per la parte interna delle pelli e per i tessuti. rappresentazione di elementi paesaggistici (piante, ramoscello, albero, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, phialai e altri vasi metallici, cetra, cassetta aperta, palla, ventaglio, selvaggina. Al di sotto del campo figurato, spessa fascia a risparmio; meandri. iscRizioni PEIRIQOOS, LAODA[M]EIA, QHSEUS [Londra, bm, 1870.07-10.2 (f 272)]. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 480-481, nn. 14-15, tavv. 171.1-3, 172, Trendall, Cambitoglou 1983, 68, Trendall 1989, 87, fig. 195, Trendall, Cambitoglou 1991, 139, Trendall, Cambitoglou 1992, 478.

Viii 9 p dELLA LouTRophoRos di ALcEsTi (TAV 162 2) dEnoMinAzionE Dalla forma del vaso eponimo (Basilea, ASL, S 21), raffigurante l’addio di Alcesti ai propri cari. VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi Loutrophoroi (1). 185

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA soggETTi scene mitologiche (1): morte di alcesti (1). Scene con Eros (3): Eros in corsa (1); giovane uomo nudo e donna con papera ai lati di Eros e giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di Eros presso un louterion (1). Scene generiche (3): testa f. (2); due donne ai lati di una donna su klismos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) cinque figure disposte sullo stesso livello, con costanti sovrapposizioni di piani; 4) varie figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. Figure ricorrenti: donna o vecchia donna, stanti con braccia sollevate o con mano protesa; testa f. di profilo, di t.q. o di prospetto, talora emergente da corolla, in cornice floreale; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su klismos, seggio pieghevole o cista, talora con oggetto nella mano protesa; donna, donna ammantata o Eros stanti di prospetto a gambe incrociate, spesso con gomito poggiato a pilastrino o a louterion e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante di t.q. a gambe incrociate, con mano portata alla fronte; pedagogo stante di t.q., appoggiato al bastone, col mento sulle mani unite; donna seduta su kline con busto di prospetto e con gambe di t.q. leggermente divaricate; donna stante con oggetto nella mano protesa; fanciullo ammantato e stante; fanciulla in movimento di t.q. da tergo con le braccia sollevate. Influenze da parte del P. di Licurgo (disegno dei volti, accentuata espressività patetica dei volti, predilezione per la raffigurazione di volti di t.q., capigliature, chitoni f. velificati con ampia scollatura sulle spalle). Affinità coi P. di Ippolita e di Laodamia (trattamento delle figure di fanciulli, panneggi di vesti f. e mantelli, vesti f. con kolpos duplice all’altezza del ginocchio, impiego di sovraddipinture in rosso anche nelle vesti). Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, alberelli, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (edicola tetrastila, colonna ionica sormontata da anfora, colonna corinzia sormontata da vaso). Nel campo, rosette, phialai, bende, corona, bucranio, cista, lekythos, iynx. Sul lato principale del vaso, campi figurati del corpo suddivisi da una fascia occupata da una testa f. di prospetto in cornice floreale. Al di sotto del campo figurato, meandri; meandro di svastiche alternate a quadratini con croce inscritta. iscRizioni ALKHSTIS (basilea, asL, s 21). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 481-482, n. 16, tav. 171.4, Trendall, Cambitoglou 1983, 68, Trendall 1989, 87-88, fig. 196, Trendall, Cambitoglou 1991, 139, Trendall, Cambitoglou 1992, 481.

Viii 10 p dE schuLThEss (TAV 162 3-4) dEnoMinAzionE Dal principale finanziatore dell’acquisto del cratere a volute eponimo (Ginevra, mah, hr 44). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (6): a volute (6). soggETTi Scene mitologiche (6): arrivo a Troia di Paride ed Elena (1); gigantomachia (1); consegna delle armi ad Achille (1); Achille e Troilo (1); sfinge (1); due grifi attaccano un cervo (1). 186

scene con eros (1): eros su carro trainato da pantera e grifo (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (9): due donne e due giovani uomini nudi ai lati di una stele (3); offerenti presso un naiskos (2); due donne, donna e giovane uomo nudo ai lati di un altare (1); quattro danzatrici (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); testa alata (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da tre a quattro figure disposte sullo stesso livello; 4) varie figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di una figura su un livello leggermente sfalsato; 5) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 6) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o donna ammantata, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, roccia, mantello o pelle ferina con gambe leggermente divaricate, unite o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso oppure sollevato, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, fanciullo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero orientale, vecchio re o donna stanti, talora con mano protesa; giovane uomo nudo, fanciullo o donna in movimento con busto di prospetto o di t.q., gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto, oggetti nelle mani protese o con mano sollevata; donne, talora retrospicienti, danzanti con braccia intrecciate; giovane guerriero o guerriero visti da tergo, con un ginocchio flesso e poggiato al suolo e altra gamba distesa; giovane uomo semiammantato o vecchio uomo ammantato stanti a gambe incrociate e appoggiati al bastone, con mano protesa talora recante un oggetto; uomo semiammantato o donna stanti di prospetto, talora con oggetto nella mano sollevata; donna ammantata stante di prospetto a gambe incrociate con mano sollevata talora recante un oggetto; donna seduta di prospetto su rilievo con testa inclinata lateralmente e oggetto nella mano protesa; fanciullo a cavallo; giovane guerriero di t.q. su cavallo con oggetto nella mano sollevata; Eros o Nike stanti alla guida di un carro; giovane uomo nudo o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; donna semiammantata di t.q., anche da tergo, aggrappata ad animale, con piedi sollevati e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero accovacciato; fanciullo nudo stante, leggermente piegato sulle ginocchia e con mani protese; fanciullo stante di t.q. da tergo con braccia sollevate; sfinge di prospetto accovacciata su corolla in cornice floreale; busto di donna orientale alata di profilo o di t.q. emergente da corolla in cornice floreale. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni a soggetto mitologico, disegno delle figure e dei volti, acconciature, panneggi, motivo del giovane uomo nudo con mantello avvolto attorno alla mano) e di Licurgo (trattamento dei volti di prospetto e di t.q., inclinazione laterale delle teste di prospetto, capigliature, rappresentazione di figure emergenti dal suolo). Affinità coi P. di Gioia del Colle, di Copenhagen 4223 e Strötgen (composizioni con naiskoi, disegno delle figure, impiego di sovraddipinture ed esuberante decorazione nelle vesti). Predilezione per la raffigurazione di scene a soggetto mitologico sui lati principali e per composizioni incentrate su stele sui lati secondari, con disposizione chiastica degli offerenti. tratto sottile ed elegante. disegno molto accurato soprattutto nella resa dei volti e dei panneggi. Figure definite da una netta linea di contorno. Ricorrente rappresentazione di volti di t.q. e di prospetto dai tratti piuttosto schematici ma molto delicati. Rappresentazione di giovani uomini che recano catene di rosette, grandi fiori e rami di palma e di donne che recano cassette aperte. Rappresentazione di mezze figure emergenti dal suolo. Rendimento prospettico delle strutture architettoniche. Impiego abbondante di sovraddipinture in bianco, giallo e rosso per oggetti metallici, mezze figure, figure e decorazione accessoria del collo. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piantine, alberelli, sassi, sperone roccioso, superficie rocciosa con contorno polilobato in bianco aggiunto, rilievi e linee di terra indicati da file, spesso duplici, di minutissimi punti) e architettonici (naiskos su alto basamento decorato con tralcio, stele su alto basamento decorato con motivi geometrici, fontana a edicola, fontana monumentale) e di animali reali e fantastici (cavalli, cerbiatto, delfino, pantera, grifi, cavallo marino, drago marino). All’interno dei naiskoi, giovane uomo e fanciullo su cavallo;

cERAMicA ApuLA (Ap) guerrieri in duello; sullo sfondo, phialai, benda, mezzo scudo rotondo, elmo a pilos. Nel campo, bucrani, infule, phialai, rosette, ruote di carro, palla, fulmine, elmo a pilos. Sui mascheroni, teste di Io o f. di prospetto con volto in bianco aggiunto e capigliature a v.n. o in giallo aggiunto. Sul collo dei lati principali, caratteristica sequenza di stretta fascia a ovoli ed astragali su ampia fascia a meandro di svastiche e quadrati. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o campiti a scacchiera. iscRizioni i-ELENA, […]ODITA, PRIAMOS, TRWILOS, ALEXANDROS, KASSACIDRA (ginevra, mah, hr 44). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 459, n. 11, tav. 162.3, Trendall 1989, 88, figg. 197-199, Trendall, Cambitoglou 1991, 133-135, nn. 11, 76-80, tavv. XXXII-XXXIII.

Viii 11 c Vicino nELLo sTiLE AL p dE schuLThEss (TAV 163 1) VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi crateri (1): a calice (1). soggETTi scene a “soggetto tragico” (1): edipo a colono (1). corteggio dionisiaco (1): satiro e menade ai lati di una menade (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da tre a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: vecchio uomo ammantato, donna ammantata o furia, talora retrospicienti, seduti di t.q. su altare con gambe leggermente divaricate o incrociate e spesso con mano protesa; giovane uomo nudo, uomo semiammantato o satiro stanti di t.q.; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Affinità col P. De Schulthess (disegno delle figure, rendimento dei volti di t.q., capigliature). tratto sottile. figure dalla corporatura allungata e piuttosto esile. rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file, semplici e duplici, di minutissimi punti) e architettonici (colonne ioniche con tripode e grande altare su basamento). Nel campo, phialai, bucrani, infule. Al di sotto del campo figurato, rosette su due file sfalsate tra loro. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1991, 136, n. 81, tav. XXXIII.4.

Viii 12 ALTRi c dEL p VARREsE

dELLo “sTiLE oRnATo” sEguAci

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): gravina in Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); idrie (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): filottete a Lemno (1). scene generiche (2): giovane uomo nudo (2).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti numerose figure collocate in due sezioni differenti intorno ad un elemento centrale. Figure ricorrenti: giovane uomo o uomo semiammantato stanti di t.q.; giovane uomo nudo, uomo o uomo semiammantato seduti di t.q. su rilievo con gambe divaricate o incrociate e mano protesa; uomo semiammantato in movimento; uomo stante con piede poggiato su rilievo e busto leggermente curvo in avanti; giovane uomo nudo in movimento con mano protesa; uomo stante, appoggiato al bastone, con busto leggermente curvo in avanti. Affinità con i P. Branca (capigliature, panneggi a pieghe sottili) e di Copenhagen 4223 (predilezione per la rappresentazione di figure con lembi del mantello svolazzanti) e di Laodamia (disegno delle figure). Rappresentazione di elementi paesaggistici (arco roccioso con contorno polilobato). Mantelli decorati con spessi bordi scuri semplici o a dentelli; decorazione delle vesti con bordi a dentelli, denti di lupo e ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340. bibLiogRAfiA Small 1992, 46, n. 455, tav. VIIIA, Cambitoglou, Chamay 1997, 206, n. 88, Fontannaz 2000, 53-68, n. 5, tav. 10.1-6.

iX officinA dEi p di dARio E dELL’oLTREToMbA TEcnichE Argilla di buona qualità, dalla colorazione carica, accuratamente lisciata e lucidata in superficie. Il bagno d’ocra, di qualità molto raffinata, volto a conferire particolare lucentezza e intensità cromatica alle zone risparmiate, è applicato principalmente dai c. del g. di egnazia e, in una versione particolare, dalla colorazione tendente al rosa corallo, da numerosi altri c. (P. di dario, c. di idrie vicini nello stile ai P. di dario e dell’Oltretomba, C. del G. del Pedagogo, C. di vasi plastici vicini nello stile ai P. di Dario e dell’Oltretomba e ai C. dei G. degli Alabastra, del Centauro del BM e di rochester, c. del g. del centauro del bm, c. del g. di Liverpool, c. del g. dello chevron, P. della coppa di Kassel). V.n. molto raffinata, lucente e coprente, applicata in tutte le possibili soluzioni da tutti i c. tracce di disegno preliminare inciso sono spesso presenti sotto la decorazione pittorica, talora consistenti in semplici linee guida orizzontali, altre volte in indicazioni abbozzate dei contorni delle figure da dipingere, altre volte indicative persino di minuti dettagli quali i contorni della dita delle mani e le pieghe delle vesti (P. di Dario, P. dell’Oltretomba). Abbondantissimo e con notevole effetto di vivacità cromatica l’uso delle sovraddipinture. Oltre al bianco, adoperato sia dai C. autori di grandi vasi sia dai numerosi C. di piccoli vasi per bende e ghirlande che cingono le capigliature, capelli canuti dei personaggi anziani, contorni dei massi rocciosi, file di piccolissimi puntini che indicano le linee di terreno e altri elementi paesaggistici, oggetti, soprattutto metallici, rappresentati in uso o sospesi nel campo figurato, tocchi sparsi nella decorazione figurata, va segnalato l’utilizzo di più colori accostati (bianco, giallo, arancio, rosso, in differenti miscugli e in tonalità variate). Tra i più usati, il bianco e il giallo, accostati o mescolati insieme, caratterizzano soprattutto i naiskoi e altre strutture, grandi e piccole, in marmo o in pietra (P. di dario, c. tardi vicini nello stile al P. della danzatrice di copenhagen, P. dell’Oltretomba, C. di idrie vicini nello stile ai P. di Dario e dell’Oltretomba, P. della Pelike di Truro, P. di Haifa, P. Malahide, P. di Leida Si 3, P. di Lucera, P. di como, c. tardo imitatore del P. di como, c. vicini nello stile al P. delle teste Piatte, P. de santis, c. precursore del g. di barcellona, c. del g. di barcellona, c. di anfore vicini nello stile ai P. di Vienna 751 e di matera 10178-9, P. di forlì, c. del g. del Pedagogo, c. vicini nello stile al g. del Pedagogo, P. di ascoli satriano). con il bianco fluido, inoltre, sono eseguite, sul fondo a risparmio, su altri colori o sul fondo 187

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA a v.n., le decorazioni dei basamenti dei naiskoi e di altri monumenti funerari (P. di dario, c. tardi vicini nello stile al P. della danzatrice di copenhagen, P. dell’oltretomba, C. di idrie vicini nello stile ai P. di Dario e dell’Oltretomba, P. della Pelike di Truro, P. di haifa, P. malahide, P. di Leida si 3, P. di como, c. tardo imitatore del P. di como, P. de santis, c. precursore del g. di barcellona, c. vicini nello stile al g. del Pedagogo, P. di Ascoli Satriano). Lo stesso procedimento è utilizzato, in molti casi, per la raffigurazione di scudi, troni, sgabelli, strumenti musicali, vasi, ceste e copricapo decorati, nonché di colonne scanalate: sul fondo risparmiato o preliminarmente campito di un colore, generalmente il giallo-bruno, indicativo del materiale (legno, cuoio, vimini, ecc.), il bianco aggiunto disegna trame intrecciate e decorazioni geometriche e floreali (P. di Dario, P. dell’Oltretomba, P. della Danzatrice di Copenhagen, C. del G. di Egnazia, C. del G. di New York 28.57.10, C. del G. di Tarrytown, C. vicini nello stile al P. Perrone, C. di idrie vicini nello stile ai P. di Dario e dell’Oltretomba, P. di Vienna 334, c. precursori del P. e del g. di monopoli, c. del g. dello chevron). bianco e giallo campiscono spesso le parti nude delle figure all’interno dei naiskoi, fulcro della composizione di molti grandi vasi, all’interno dei quali si concentra un’elevata quantità di colori (bianco, giallo, giallo-arancio, giallo-bruno, arancio-bruno, rosso, rosso-arancio, rosso-bruno, porpora, cremisi): essi sono utilizzati per armi, vesti e mantelli, corpi di animali, travi prospettiche, piante (P. di Dario, P. dell’Oltretomba, C. di idrie vicini nello stile ai P. di Dario e dell’Oltretomba, C. tardi vicini nello stile al P. della danzatrice di copenhagen, c. tardo imitatore del P. di como). il rosso, variamente diluito, è inoltre sovrapposto al bianco della pietra per indicare macchie di sangue sulle stele (P. di Würzburg 853, C. vicini nello stile al P. di Vienna 751, C. vicini nello stile al P. di Forlì, C. tardo imitatore del P. di Como). Meno frequenti nel campo figurato dei piccoli vasi, le sovraddipinture contraddistinguono tuttavia le produzioni di alcuni C., utilizzate con abbondanza ad es. per raffigurare, sui vasi con teste dei c. di piccoli vasi vicini nello stile ai P. di bm f 465 e della foglia di Quercia, diademi, corna di esseri fantastici, capelli canuti di personaggi anziani, questi ultimi presenti anche sui vasi con teste attribuiti ai C. del G. dello Chevron, i quali si segnalano anche per variopinti corpi e ali di animali che decorano, come soggetto unico, alcuni crateri e per la presenza di tempietti sovraddipinti in bianco e giallo all’interno di scene più complesse. animali colorati caratterizzano anche la produzione del P. di Ascoli Satriano. Di forte impatto coloristico è, inoltre, la raffigurazione di pesci e altri animali marini, sui cui corpi vengono eseguite sfumature con colori aggiunti e vernice diluita, in contrasto con i colori matti e coprenti, per lo più bianco e giallo, utilizzati per pinne, code, occhi e squame dei pesci, occhi e ventose dei molluschi, decorazione di solito impiegata nella fascia di separazione tra registri figurati (P. di Dario, P. Perrone, c. vicini nello stile ai P. di dario e Perrone), talvolta anche all’interno di coppe (c. del g. di frisso). il più ampio e vario uso dei colori si riscontra tuttavia nella decorazione accessoria. Contorni, piccoli tocchi o intere sovraddipinture in bianco e giallo si riscontrano su rosette e phialai utilizzate in notevole quantità e da tutti i C. nella parte alta del collo soprattutto di crateri, pelikai e anfore, talora anche sulla parte frontale delle anse di crateri (P. di Dario); su bacche, rami e foglie di alloro, collocate anche, con effetto decorativo assai carico, sulla parte frontale delle anse di crateri (P. di dario, P. dell’Oltretomba), sulle anse di pelikai (P. di Dario, P. della Danzatrice di Copenhagen, C. tardi vicini nello stile al P. della Danzatrice di Copenhagen, P. dell’Oltretomba, C. del G. di Tarrytown, P. di Zurigo 2657) e di lebeti (C. del G. di Egnazia, C. del G. di New York 28.57.10), nella fascia di divisione tra registri figurati (C. vicini nello stile al P. della Danzatrice di Copenhagen), sul bocchello di grandi lekythoi (P. di dario), sul corpo di epichyseis (c. del g. di Liverpool, c. del g. di rochester), sul bordo interno dei piatti (C. di piatti vicini nello stile ai P. di Dario e Perrone); sui pampini e sui grappoli dei tralci di vite (P. di dario, c. del g. di frisso, c. di piatti vicini nello stile ai P. di Dario e Perrone, C. di piatti vicini nello stile al P. dell’Oltretomba, P. dell’Oltretomba, C. del G. di Tarrytown), talvolta dipinti anche sull’orlo espanso di grandi anfore (P. di Dario, P. Perrone); sui contorni o per l’intera campitura delle foglie d’edera, talora anch’esse collocate sulla parte frontale delle anse di crateri (P. di dario, c. vicini nello stile al P. Perrone, c. vicini nello stile ai P. di dario e Perrone, c. del g. di Frisso, P. di Haifa, C. del G. di Liverpool); sui rami con ghiande, introdotti proprio in questa bottega (P. di Dario, C. tardi vicini nello stile al P. della Danzatrice di Copenhagen, P. Perrone). Due colori, più spesso bianco e giallo, talora anche bianco e rosso, 188

caratterizzano la resa di elementi prospettici quali i dentelli (P. di Dario, P. dell’Oltretomba) e i meandri, talvolta utilizzati, oltre che sul collo dei vasi, anche nelle fasce di separazione tra i registri figurati di grandi vasi (P. di Dario, P. dell’Oltretomba, P. della sirena citarista), a due o anche a tre colori, generalmente nella gamma giallo-aranciorosso, talvolta anche con la discreta aggiunta di azzurro, sono eseguiti i vivaci motivi decorativi a squame e a complesso reticolo di rombi su collo e spalla di anfore e loutrophoroi (P. di Dario). Molteplici i colori utilizzati nell’ormai sempre più frequente decorazione consistente in teste, figure o mezze figure inserite all’interno della complessa decorazione a girali vegetali, presente, oltre che sul collo di quasi tutti i crateri a volute e a mascheroni, anche sul labbro espanso di grandi anfore (P. di Dario), sulla spalla di grandi vasi (P. di dario, c. vicini nello stile ai P. di dario e Perrone), sulle pelikai (P. dell’Oltretomba, C. del G. di Egnazia, P. della Sirena Citarista, P. Perrone), nella fasce di separazione tra registri figurati di grandi vasi (C. del G. di New York 28.57.10, c. vicini nello stile ai P. di dario e Perrone), all’interno di piatti (P. Perrone), sugli alabastra (C. del G. degli Alabastra), sui kantharoi (C. vicini nello stile al P. delle tre rosette). dalla iniziale tecnica di sovrapposizione delle tempere policrome alla decorazione a risparmio, si passa progressivamente all’esecuzione di tutte queste partiture decorative direttamente con i colori opachi sul fondo a v.n., secondo la tecnica dei vasi di Gnathia, con la quale si segnala la fortissima analogia di ulteriori motivi decorativi, interamente sovraddipinti, quali le collane a gocce e punti che cingono il collo delle pelikai (P. di Dario, C. del G. di Egnazia, C. del G. di Atene 1450, C. tardi vicini nello stile al P. della danzatrice di copenhagen, c. del g. di tarrytown, c. del G. di Liverpool), gli chevrons su vasca delle lekanides (C. del G. di Rochester), le rosette che decorano le rotelle plastiche nelle anse delle nestorides (c. vicini nello stile al P. della Danzatrice di Copenhagen, C. vicini nello stile al P. Perrone) e alla base del collo di alcune loutrophoroi (P. di Dario), o anche i bottoni applicati alle anse dei lebeti (C. del G. di New York 28.57.10) e delle phialai (P. dell’Oltretomba). L’impiego dei colori aggiunti per sottolineare le decorazioni plastiche si estende regolarmente ai mascheroni dei crateri i cui volti, a v.n. o in bianco (C. del G. di Berlino, P. di Dario, C. vicini nello stile al P. di Dario, P. dell’Oltretomba, C. vicini nello stile al P. dell’Oltretomba, P. De Santis, C. tardi seguaci del P. di Ascoli Satriano) o rosso (P. di Dario, P. dell’Oltretomba, P. De Santis) aggiunti, sono incorniciati da capigliature talvolta a v.n., più spesso in giallo ocra o giallo oro (P. di Dario, P. dell’Oltretomba, P. De Santis) o in bruno (C. tardi seguaci del P. di Ascoli Satriano) e completati da dettagli degli occhi e delle bocche in nero e rosso. Analoghi volti a rilievo e sovraddipinti in più colori decorano le rotelle all’attacco delle anse di lekythoi dipinte dal P. dell’Oltretomba. Con bianco aggiunto sono ricoperte anche alcune teste plastiche collocate accanto agli attacchi delle anse di lebeti (C. del G. di New York 28.57.10), le costolature sulle anse di alcune loutrophoroi (P. di dario), i contorni di ovoli plastici sull’orlo di oinochoai trilobate (C. del G. di Egnazia) e di idrie (C. del G. di New York 28.57.10), nonché i volti dei vasi conformati a teste umane (C. di vasi conformati a teste umane e di rhytà vicini nello stile ai P. di Dario e dell’Oltretomba, C. del G. degli Alabastra, del centauro del bm e di rochester). Uso della tecnica a f.n. sul collo di alcune grandi anfore (P. dell’Oltretomba), sul collo dei crateri, l’orlo e le tavolette di crateri a colonnette, per le cornici del campo figurato di crateri a colonnette, nestorides e skyphoi cantaroidi, sul pomello di lekanides (P. di Haifa, P. di Como, P. di Würzburg 853, P. De Santis, P. di Ferrandina, P. di Vienna 751, c. del g. di barcellona, P. di forlì, c. di vasi nello “stile semplice” dell’Officina dei P. di Dario e dell’Oltretomba, C. del G. di Liverpool, C. del G. di rochester), per la decorazione che dà il nome ai c. del g. dello chevron. Il graffito eseguito sulla v.n. è spesso utilizzato per dare risalto alle corde di strumenti musicali (P. di dario, P. della danzatrice di copenhagen, c. del g. di egnazia, P. dell’Oltretomba, C. del G. di Tarrytown) e talvolta, insieme alla sovraddipintura, per i rami dei tralci d’edera (P. di dario, c. vicini nello stile al P. Perrone, c. vicini nello stile ai P. di dario e Perrone, c. del g. di frisso, P. di haifa, c. del g. di Liverpool). Iscrizioni graffite (P. di Dario, P. dell’Oltretomba, P. di Zurigo 2657, C. del G. dello Chevron) o dipinte in bianco sottilissimo (P. di Dario) o a tratto più spesso (C. di piatti vicini nello stile ai P. di Dario e Perrone, P. dell’Oltretomba) o dipinte in nero fluido sul fondo risparmiato (c. vicini nello stile al P. di Lucera, P. di ascoli satriano).

cERAMicA ApuLA (Ap)

iX 1 p di dARio (TAVV 163 2-167 2, V.1-2, copERTinA VoL ii) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione del re persiano Dario, designato da un’iscrizione, sul lato principale del cratere eponimo [napoli, man, 81947 (h 3253)]. VAsi ATTRibuiTi 168 pRoVEniEnzE Apulia (36) – generica (1); Peucezia (24): generica (1), Ruvo di Puglia (13), Ceglie del Campo (4), Altamura (2), Conversano (2), Gravina in Puglia (2); Daunia (9): Canosa (8), Arpi (1); Messapia (2): Oria (1), Vaste (1). Lucania (8) – generica (1); conf. Peucezia (7): timmari (6), irsina (1). area tarantina (3): taranto (2), turi (1). area metapontina (1): metaponto. foRME VAscoLARi Crateri (49): a volute (24), a calice (18), a campana (2), indeterminati (5); anfore (26); pelikai (18); loutrophoroi (14); dinoi (9); lekythoi (7); idrie (6); oinochoai (3): forma 3 (2), forma 8 (1); anfore di tipo panatenaico (1); coppe (1); lekanides (1); piatti (1); pissidi (1); situle (1); frammenti (30). soggETTi Scene mitologiche (107): amazzonomachia (7); giudizio di Paride (4); due eroti ai lati della testa di Afrodite (3); rapimento di Persefone (3); Ilioupersis (2); Europa e il toro (2); Elios su quadriga (2); Eracle e Busiride (2); Eracle e Ippolita (2); Eracle nel giardino delle Esperidi (2); Afrodite su carro trainato da due eroti, donne e giovani uomini nudi intorno ad una coppia su kline (2); figura alata (2); testa di Io (2); arrivo di Bellerofonte presso Iobate (2); gigantomachia (1); Oltretomba (1); catabasi di Dioniso nell’Ade (1); Laomedonte e Priamo supplici dinanzi ad Eracle ed Esione (1); Eracle, Antiope, Ippolito (1); Anfiarao, Ade (1); Anfiarao (1); Bellerofonte in lotta contro la Chimera (1); Adone, Afrodite e Persefone ai lati di Zeus, due eroti (1); Zeus ed Egina (1); due donne ai lati di Apollo (?), Eros (1); Orfeo musico fra i Traci (1); Posidone, Anfitrite, Eros, Pan, Atena su quadriga, Nike, Elios, Zeus, Artemide, Apollo, combattimento tra guerrieri greci e orientali (1); battaglia tra giovani guerrieri greci e persiani (1); funerali di Patroclo (1); ambasciata ad Achille (Meleagro ?) (1); morte di Reso (1); Paride ed Elena (1); due giovani troiani, Ecuba, Apollo, Priamo, Eros, Afrodite, Paride, Elena (1); Achille e Fenice (?)(1); ratto di Cassandra (1); Elena e Menelao (1); Edipo e la sfinge (1); Era, Zeus in trono, giovane uomo nudo, Demetra, Elios su quadriga, figura, Posidone, donna a cavallo, Iride, Coribanti, Eros, Afrodite, Ecate, Ermes, Oceanidi (1); morte di Atreo (1); Adrasto ed Egisto (1); Elios su quadriga, Eos e Titono su quadriga, Eros, Nike, Selene a cavallo (1); due donne e Posidone ai lati di Elios su quadriga (1); caccia al cinghiale calidonio (1); Pan, Apollo, Artemide presso una statua, afrodite, eros, giovane guerriero presso scita su trono, rodope, eros su quadriga, satiro, Pan, Ermes, Zeus (1); Borea e Orizia (1); Arianna e Dioniso (1); Zeus, Ermes su quadriga, Nike, Artemide, Dioniso su biga trainata da due pantere (1); Zeus ed Ermes su quadriga, Ecate, Dioniso su biga trainata da due pantere (1); menade e due satiri ai lati di Dioniso e Arianna (1); Pan, tre satiri e menade ai lati di Dioniso e Arianna su quadriga trainata da pantere (1); satiro, donna e giovane uomo ai lati di Dioniso e Arianna (1); Pan, Apollo, Eros, giovane uomo e donna su una quadriga, Ecate, Ermes, donna su kline, due donne (1); Eos su biga, giovane guerriero, donna, tre giovani uomini, cavallo, fontana, giovane guerriero, giovani uomini, donne, biga trainata da pantere, donna con bambino nudo, giovane guerriero, parte di due figure (1); Zeus, Io, Ermes in lotta contro Argo (1); Apollo, Eros, Ermes presso un’erma, Anfione, Zeto (1); figura f. alata, Era, Zeus, Ermes, Afrodite, Atena, giovani uomini, donne (1); Posidone e Anfitea su carro, Ermes, Eros, Afrodite, re, quattro uomini in abiti orientali (1); Eros, Afrodite, donna (1); Apollo su cigno, Eros, donne e giovane uomo nudo (1); figura m., due giovani guerrieri presso una grotta, paniskos, Pan (1); Afrodite (1); Artemide e Ermes (1); Atena, Zeus (1); Zeus e Ganimede (1); Afrodite su carro trainato da due eroti, donne (1); personaggi orientali intorno ad un edificio ospitante una sacerdotessa e una divinità con corna di ariete (1); parte di kline, Afrodite (1); parte di Theano (1); parte di Antenor, parte di figure (1); Enea, parte di Ascanio, parte di Anchise, parte di figure (1); due eroti ai lati di una testa con berretto frigio (1); creature marine (1); parte di Persefone, Ade, Eraclidi, Megara, uomo barbato (1);

guerriero barbato presso una colonna ionica, giovane uomo con berretto frigio, parte di Atena (1); Anfitrite, mostro marino, parte di uomo barbato, Posidone (1); Nike, Hellas, parte di donna, parte di cavalli (1); testa di Atena (1); parte di Nike, parte di Zeus, parte di Atena (1); parte di Posidone (1); parte di Afrodite che abbraccia Adone, parte di Eros (1); Iride, parte di Zeus (1); Eracle, parte di donna, parte di Atena (1); due grifi ai lati di una testa f. (1); due grifi ai lati di una testa con berretto frigio (1). Scene a “soggetto tragico” (49): rapimento di Crisippo (3); esposizione e liberazione di Andromeda (3); partenza di Anfiarao (2); morte di Ippolito (2); Mirtilo ed Enomao su quadriga, Pelope e Ippodamia su quadriga (2); morte di Atteone (2); sacrificio di Frisso (2); compianto di Niobe sulla tomba dei figli (2); trionfo di Andromeda (1); Andromeda (1); Eros, Afrodite, Pelope e Ippodamia ai lati di un altare, Enomao, Mirtilo, Furia alata (1); Creusa a Delfi (1); Creusa presso un altare, serpenti, pantere (1); Agamennone ed Ecuba ai lati di Polimestore (1); pedagogo, Furia, Apollo, Atena, Ermes (1); Antigone e Creonte (1); morte di Adone (1); Dario tra i Persiani (1); morte di Archemoro (1); fuga di Medea (1); Medea ad Eleusi (1); Meleagro offre la pelle di cinghiale ad Atalanta (1); follia di Licurgo (1); Oino, Spermo e Anio seduti su un altare, Menelao (Palamede?), Elais (1); due giovani guerrieri in corsa, Tereo, Apate, Procne e auriga su biga, Filomela e auriga su biga (1); guerriero orientale, Iobate, Filonoe (1); Teseo, Fedra, Ippolito (1); Eros, Atena, Ermes, donna anziana, Fedra (Elena ?) presso un thymiaterion, giovane uomo nudo (1); Edipo e Tiresia (1); Tiresia, Ermes, Afrodite, Eros, Amfitrione, Alcmena, Zeus, Creonte (1); Peleo e Fenice (1); Piritoo, Dike, Eaco, Trittolemo, parte di figura, parte di Euridice, tempio ionico (1); giovane guerriero nudo e Illo in corsa (1); Afrodite, Eros, Atena, figlio di Egitto, due Danaidi, Egitto (Pelasgo ?) (1); re nudo, sacerdotessa, due fanciulle sedute su un altare, giovane guerriero (1); figlie di Anios (1); parte di figura ammantata, parte di Eurisace, parte di Teucro (1); nutrice, parte di figura, Pasifae su altare, Icaro, Dedalo, parte di figura (1); Andromeda, parte di figure (1). Corteggio dionisiaco (42): komos con Dioniso (4); menade e satiro ai lati di Dioniso (3); satiro, Eros e donna intorno a Dioniso (3); komos (3); Dioniso, donna (2); due satiri e due menadi ai lati di Dioniso (2); menade e satiro ai lati di Dioniso, Eros (2); donna, giovane uomo nudo, donna, satiro (2); due menadi ai lati di Dioniso (1); due menadi e un satiro ai lati di Dioniso (1); menade, satiro presso un louterion, satiro, menade, satiro (1); menade e due satiri ai lati di Dioniso (1); due menadi e satiro ai lati di Dioniso e Eros (1); menade, Dioniso, donna, satiro (1); simposio con Dioniso (1); menadi, satiri, Eros e giovane uomo nudo intorno a Dioniso (1); satiro e Dioniso in corsa (1); Dioniso, Nike, menadi, satiri, giovane uomo ammantato, donne (1); menade e satiro ai lati di Dioniso, menadi, satiri (1); Nike, Dioniso, satiro (1); satiro, donna, Pan, paniskos (1); menade, Dioniso, satiro, Eros, donna (1); Eros, menade e satiro in corsa (1); menade, Dioniso, menade, satiro (1); donna e satiro ai lati di Dioniso, satiro, donna (1); donna, erote, Dioniso, donna (1); donne, satiri, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini (1); Dioniso, cerbiatto, menade, parte di figura danzante (1). Scene con Eros (52): Eros, donne, giovani uomini nudi (9); Eros, donne, giovane uomo nudo (7); Eros (4); Eros, donna (3); Eros, donna e giovane uomo nudo in corsa (2); simposio con Eros (2); testa f., Eros (2); Eros, menade (1); Eros, donne (1); Eros, due donne e un giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1); due eroti, donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di Eros (1); Eros, due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); Eros, giovane uomo nudo presso un louterion, donna in trono, donna (1); Eros, donne e giovane uomo nudo ai lati di un cerbiatto (1); Eros, donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); Eros e donna intorno ad una coppia su kline (1); Eros, giovane uomo nudo e donna presso un louterion (1); Eros, Pan presso una fontana, donne, giovani uomini nudi (1); Eros, giovane uomo nudo, due donne, Eros, donna (1); donna con cigno, Eros, donne (1); Eros, quadriga, giovane uomo ammantato (1); Eros, donne, satiri (1); tre quadrighe guidate da Eros (1); due eroti (1); Eros, donne (1); Eros, giovane uomo nudo, donna, danzatrice (1); parte di menade, Eros (1); Eros, cigno (1). Scene con Nike (4): giovane uomo nudo, Nike, giovane guerriero, cavallo, giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); Nike su quadriga in corsa, quadriga in corsa (1); due leopardi ai lati di Nike (1); Nike, parte di uomo (1). Scene con indigeni (1): combattimento tra giovani guerrieri greci e indigeni (1). 189

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Scene generiche (153): testa f. (55); offerenti presso un naiskos (15); offerenti presso una stele (11); donne, giovani uomini (7); parte di giovane uomo (4); donne e giovani uomini nudi ai lati di un louterion (3); donne, giovane uomo nudo (3); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (3); parte di donna (3); donna, giovane uomo nudo (2); donna seduta su un altare (2); testa con berretto frigio (2); testa m. con corna di ariete (2); quattro donne, giovane uomo nudo (1); tre donne ai lati di una donna e un giovane uomo nudo (1); donna presso una stele, giovane uomo nudo presso un louterion (1); sei donne (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); due colonne ioniche ai lati di otto cavalieri (1); due danzatrici ai lati di una testa con berretto frigio (1); giovani uomini e donne presso una fontana (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1); donne e giovane uomo nudo presso una fontana (1); donne e giovani uomini presso una fontana (1); simposio (1); offerenti presso un monumento funerario (1); donna in corsa, donna, giovane uomo nudo (1); uomo su trono (1); donna con capo velato presso una colonna (1); testa m. (1); pesce (1); animali (1); parte di due giovani guerrieri (1); parte di donne e giovani uomini nudi (1); parte di donna e giovane uomo (1); donna su carro, tempio, altare con erma, parte di figura (1); parte di giovane guerriero con berretto frigio (1); parte di due giovani uomini nudi che sorreggono una donna (1); re su trono, donna presso un thymiaterion (1); parte di due donne, parte di uomo (1); parte di donna, parte di ala (1); uomo barbato inginocchiato davanti ad un re su trono (1); donna, parte di figura (1); parte di uomo, thymiaterion, montone (1); parte di donna, maialino (1); parte di uomo barbato (1); parte di uomo su trono (1); parte di donna, cavallo, parte di figura (1); tre cavalli in corsa (1); uomo barbato, parte di figura (1); parte di uomo, parte di donna, flauto (1); parte di guerriero, cavallo (1); parte di figura presso un naiskos (1); parte di due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) un gruppo di due figure; 4) da due a otto figure disposte sullo stesso livello o su livelli sfalsati tra loro ai lati di una stele o di un naiskos; 5) da quattro a sei figure collocate su livelli differenti ai lati di un naiskos; 6) da due a numerose figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto e con frequenti sovrapposizioni di piani; 7) numerose figure disposte su livelli sfalsati tra loro ai lati o intorno ad una figura, un gruppo o un elemento centrale; 8) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte, prevalentemente di eguale ampiezza, e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte, con frequenti sovrapposizioni di piani, sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione su un lato di una figura posta su un livello intermedio; 9) numerose figure collocate in tre sezioni sovrapposte di ampiezza differente e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte, con frequenti sovrapposizioni di piani, sullo stesso livello o su livelli sfalsati tra loro; 10) numerose figure collocate in tre sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, ai lati e davanti ad un edificio tetrastilo. Figure ricorrenti: testa f., di figura orientale, di giovane uomo con corna di ariete o di Io, di profilo, di t.q. o di prospetto, emergenti da corolla o da cespo di acanto in cornice floreale; fanciullo, giovane uomo nudo, giovane uomo, uomo, uomo orientale o vecchio uomo semiammantato, vecchio uomo ammantato, giovane guerriero, giovane uomo indigeno, giovane uomo, uomo o re orientale, donna, donna semiammantata, donna ammantata, donna orientale, vecchia, amazzone, satiro, vecchio sileno, Pan, paniskos, Eros o Furia, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, rilievo, sperone roccioso, capitello ionico, cista, anfora, cuscini, sacca da viaggio, pelle ferina, cerva, cavallo marino, delfino, scudo, kline, diphros, klismos, seggio pieghevole, trono o altare, con busto spesso di prospetto e gambe incrociate o leggermente divaricate; bambino nudo, fanciullo ammantato, giovane uomo o uomo nudo, uomo semiammantato, giovane guerriero, guerriero o giovane guerriero indigeno, re, giovane uomo, guerriero orientale o re orientale, donna, donna ammantata o vecchia donna ammantata, pedagogo, eros o furia, talora retrospicienti, stanti di prospetto o più raramente di t.q., con mano protesa, spesso nel gesto deittico, con mano portata alla fronte, talora nel gesto dell’aposkopein, o con braccia allargate (e a volte con mani protese recanti oggetti); giovane uomo nudo, giovane guerriero, guerriero, re, re orientale, donna, donna ammantata, Eros o Furia, stanti di prospetto o di t.q. a gambe incrociate, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiam190

mantato, uomo semiammantato, re, donna, donna o vecchia ammantata, satiro, Pan o paniskos, talora retrospicienti, stanti spesso di t.q. e a volte con oggetto nella mano protesa; Eros stante di profilo o di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, guerriero, giovane guerriero o re orientale, donna, pedagogo, satiro o Furia, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con braccio sollevato; giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale, vecchio uomo semiammantato o donna stanti a gambe incrociate, talora appoggiati a bastone o cuscino, con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, giovane uomo o re orientale, fanciullo nudo, donna, amazzone o furia retrospicienti, stanti o in movimento, con busto in torsione e un braccio o entrambe le braccia sollevate; giovane uomo nudo, donna, satiro o eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, fanciullo, donna, satiro o Pan, stanti di t.q. da tergo, spesso a gambe incrociate, con mano sollevata sulla testa o con gomito poggiato su pilastro roccioso o tronco e oggetto nella mano protesa; giovane uomo o uomo nudo, giovane guerriero o guerriero, donna, amazzone, satiro, Eros, Furia o figura alata (Borea), talora retrospicienti, in movimento con busto di prospetto, gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa e di prospetto; giovane uomo, giovane uomo semiammantato, uomo nudo, giovane uomo orientale, donna o Eros stanti, talvolta col busto leggermente curvo in avanti, alla guida di un carro fermo o in corsa; Eros o Nike in volo con una o entrambe le mani protese talora recanti un oggetto; giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato o donna, stanti di t.q. o di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato su sperone roccioso, tronco, pilastrino o louterion e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, uomo nudo, uomo semiammantato, donna, guerriero, guerriero orientale, Pan, satiro, Eros, Nike, Furia o figura alata (Iride), talora retrospicienti, stanti con piede poggiato su rilievo, sperone roccioso, predellino o capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti, spesso con gomito poggiato sul ginocchio opposto e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, fanciullo nudo o Nike stanti e con un braccio o entrambe le braccia sollevate; giovane uomo nudo o donna retrospicienti e stanti; giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale o amazzone di prospetto o di t.q. con un ginocchio flesso e poggiato al suolo, su rilievo roccioso o sul dorso di un animale, altra gamba distesa e talora oggetto nella mano sollevata; giovane uomo, talora retrospiciente, semiammantato e semidisteso su kline o coltri; giovane uomo nudo, giovane orientale, vecchio re, vecchio re orientale o donna inginocchiati al suolo con un braccio o entrambe le braccia sollevate o abbassate; donna stante di t.q. con gamba flessa e mano protesa; vecchio uomo semiammantato, uomo orientale, donna, donna ammantata o donna orientale seduti di t.q. o, più raramente, di prospetto, su rilievo, cassa, idria, altare, klismos o kline, con gambe accavallate o divaricate, gomito poggiato sul ginocchio e mano protesa o sollevata a reggere il mento o la testa; vecchio orientale semiammantato, donna o amazzone seduti di prospetto su rilievo, klismos o trono, con gambe leggermente divaricate e spesso con mano sollevata; giovane orientale in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con busto curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, guerriero, guerriero orientale, donna o amazzone, talora retrospicienti, di t.q. a cavallo, con busto di prospetto e mano sollevata recante un oggetto; giovane uomo nudo a cavallo; giovane guerriero o amazzone, talora retrospicienti, di t.q. da tergo con un ginocchio flesso e poggiato su rilievo, altra gamba distesa, busto leggermente inclinato e braccio sollevato; uomo semiammantato o amazzone seduti di t.q. da tergo su diphros o rilievo; uomo semiammantato, vecchio uomo o vecchio re orientale stanti, appoggiati al bastone; pedagogo, donna, Eros o paniskos stanti con busto leggermente curvo in avanti e mani protese talora recanti un oggetto; amazzone inginocchiata di t.q. o di prospetto con busto in torsione e braccio sollevato; amazzone riversa prona al suolo; re orientale o fanciullo supini; guerriero orientale supino con gambe flesse; giovane uomo nudo o re, riversi e supini; giovane uomo nudo, guerriero o giovane guerriero orientale in movimento di t.q. da tergo con oggetto nelle mani protese; giovane uomo semiammantato, inginocchiato di prospetto o di t.q. su kline; giovane uomo nudo o satiro stanti di prospetto con piede poggiato su sperone roccioso e oggetto nella mano protesa; guerriero a cavallo di t.q. da tergo con oggetto nella mano sollevata; donna retrospiciente, danzante sulle punte; donna danzante, retrospiciente, di t.q. da tergo; satiro danzante con una gamba sollevata, braccia sollevate e mani congiunte; fanciullo retrospiciente accovacciato; sfinge ac-

cERAMicA ApuLA (Ap) covacciata su corolla in cornice floreale; busto di figura alata di prospetto emergente da corolla; sirena in volo di prospetto in cornice floreale. Influenze, nella fase iniziale, da parte dei P. Varrese (composizioni, da quelle incentrate su naiskoi e stele a quelle complesse a soggetto mitologico, figure ricorrenti, panneggi, pieghe inizianti o terminanti con un puntino, motivo a reticolato nella decorazione delle vesti f., panneggio a vortice del mantello avvolto intorno alla mano dei giovani uomini nudi, decorazione accessoria), di gioia del colle e di copenhagen 4223 (composizioni incentrate su naiskoi e stele, motivo della figura con braccio sollevato); nelle fasi successive, da parte dei P. delle Situle di Dublino (disegno dei volti, trattamento delle capigliature) e di Licurgo (composizioni complesse a soggetto mitologico, disegno delle figure, figure ricorrenti, predilezione per la rappresentazione dei volti di t.q. e per l’inclinazione laterale delle teste, accentuata espressività dei volti, capigliature, chitoni f. velificati con ampia scollatura sulle spalle, motivo a reticolato nella decorazione delle vesti f.). Affinità con i P. Chamay (disegno delle figure, gusto per le decorazioni, raffigurazione di stoffe trasparenti, vesti f. con duplici risvolti all’altezza del ginocchio, giovani uomini nudi e seduti con lembo di mantello stretto tra le ginocchia, panneggi, capigliature) e di Branca (frequente rappresentazione di grandi fiori, composizione e soggetti dei lati secondari, grotticelle delineate da spessa linea polilobata in bianco sovraddipinto, decorazione accessoria). Tratto sottile, fluido ed elegante. Nelle scene strutturate su sezioni sovrapposte, netta predilezione per la collocazione nella sezione s. del campo figurato di una serie di divinità olimpiche. figure m. nude atletiche e possenti, con minuziosa indicazione dei dettagli anatomici, tra cui muscolatura addominale e villosità del torace. figure f. longilinee ed eleganti, con seni rotondi e turgidi e capezzoli spesso in evidenza sotto la veste. mani caratterizzate da dita lunghe e sottili. accentuata espressività dei volti. Nei volti di profilo, frequente resa delle rughe frontali, arcata sopracciliare lunga e marcata, occhio piccolo con spessa palpebra s. e nera pupilla circolare, orecchie piccole e rotonde, naso regolare ma appuntito, ampio mento arrotondato, a volte sfuggente, indicazione sul collo di rughe o del pomo d’adamo. netta predilezione per la rappresentazione di volti di t.q. e soprattutto di prospetto, resi con notevole abilità, con fronte spaziosa di forma vagamente triangolare, occhi distanziati, naso largo, bocca piccola e carnosa, con labbra rese da linee ondulate e mento reso da due linee curve contrapposte con puntino centrale. Capigliature e barbe a massa di riccioli distinti, folti e voluminosi, con indicazione delle basette sulle tempie delle figure m. e con lunghi boccoli ricadenti sulle spalle delle figure f. Ricorrente acconciatura f. con stretto diadema a fascia che solleva i capelli sulla fronte e m. con corone di foglie talora alternate a bacche. Panneggi morbidi e ben definiti, con ampi fasci di pieghe curvilinee sul busto delle figure f. e sulle gambe, specialmente nel drappeggio dei mantelli. Nelle figure f., vesti con lungo, a volte duplice, risvolto rigonfio, posto al di sotto del ginocchio, e a volte strette in vita da sottili cinture scure con terminazioni a sferette; mantelli spesso drappeggiati trasversalmente sul busto o con lembo sollevato sulla testa; frequente rappresentazione di vesti trasparenti, con panneggi a pieghe appena accennate, spesso spezzate; lembi ricadenti con orli spesso molto ondulati. nella fase avanzata, tendenza al rendimento a gruppi di rigide pieghe verticali dei panneggi sulle gambe delle figure f. stanti in corrispondenza della gamba portante. Nelle vesti, ricorrente impiego di sobrie decorazioni con sottili fasce scure centrali o con motivi a puntini neri, palmette, onde correnti; nelle vesti di figure orientali o di figure di status elevato, frequente decorazione con fascia centrale a scacchiera, a tralci o a reticolato; nelle figure di orientali, lunghe maniche e brache a reticolato, a volte con perline rese a rilievo agli incroci. Nei mantelli, sottili bordi scuri o ampio orlo a fascia non decorata. gusto particolarmente spiccato per la resa dettagliata di calzature di vario tipo e delle decorazioni di suppellettili lignee e metalliche. caratteristica raffigurazione di scettri e tridenti con bastoni provvisti di bugne. Notevole abilità nell’impiego, assai frequente, dello scorcio e nella rappresentazione di figure da tergo. Occasionale rappresentazione di donne o eroti che recano “xilofoni” e di giovani uomini nudi, donne e satiri che recano catene di rosette e grandi fiori. Rendimento prospettico di naiskoi, stele, fontane monumentali ed edifici. Rappresentazione di figure nimbate e di animali emergenti dal suolo. Soprattutto nelle fasi più avanzate, uso frequente di sovraddipinture in bianco, giallo e rosso per vello di animali, elementi scultorei, abiti, tessuti, oggetti in pelle e metallici.

Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, fiori a corolla multipla, ramoscelli, piante, alberelli, alberi, tronchi, sassi, erbetta, pilastri, speroni rocciosi, grotticelle, archi rocciosi e specchi d’acqua resi con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file, semplici o duplici, di minutissimi punti, lineari nella fase iniziale, curvilinee e in parte sovrapposte nelle fasi più avanzate), architettonici (edifici tetrastili o esastili, in un caso con capitelli configurati a sfinge, naiskoi su alto basamento decorato con fregio a tralcio vegetale o a palmette, stele su alto basamento monolitico o a gradini, decorato con fregio a tralci, cinte da bende e sormontate da piatti o coppe, colonne ioniche, colonne ioniche con tripodi, vasi o statuette, fontane monumentali, tholos, altare monumentale, frontone con infule sospese) e di animali reali e fantastici (cavalli, tori, lepri – spesso in corsa –, cani, cigni, cervidi, aquile, colombe e uccelli – spesso con corona tra le zampe –, delfini, pesci, leoni, serpenti, pantere, grifi, cinghiale, montone, porcellino, ariete, cigno, Chimera, Cerbero, mostro marino). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero; giovane uomo; donna; giovane guerriero e vecchio uomo; fanciulla e donna; fanciullo, giovane guerriero, uomo; loutrophoros; sullo sfondo, ruote di carro, elmi a pilos, phialai, loutrophoroi, bende, gomitolo, scudo rotondo. Nel campo, bucrani, infule, infule con pinakes, bende, phialai, corone, ghirlande, rosette, ruote di carro, schinieri, elmi a pilos, foderi di spada, scudi rotondi e a pelta, stelle, gruppi di tre punti, palle, cassette aperte, tripodi, louteria, ciste, ciste metalliche, vasi metallici, kalathoi, delfini, pesci, copricapo di tipo frigio, cetre, grappoli, finestre prospettiche, cerchi, pergolati di vite, maschere comiche, specchio, piatto, sacca da viaggio, nimbo a triplo semicerchio, “xilofono”, spada. Sul corpo di loutrophoroi, anfore e lekythoi, campi figurati separati da fasce decorate con motivi a dentelli lineari o prospettici, a meandro – lineare o prospettico – di svastiche e quadratini, a rosette e phialai, a tralci, a teoria di sfingi, grifi e felini o di molluschi, crostacei e pesci o con testa f. di prospetto fra tralci vegetali. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f., talora diademate, e teste di io di prospetto con volto a v.n. o in bianco o rosso sovraddipinto e capigliature a v.n. o in giallo oro sovraddipinto. Ai lati delle teste in cornice floreale, ricorrente rappresentazione di fiori triplici. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante, a quadrati campiti a scacchiera, a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati con punti sui lati; fascia a risparmio; palmette e fior di loto; rosette, talvolta alternate a phialai; tralcio vegetale; ovoli; ramo di ghiande; onde correnti. iscRizioni RHSOS (Berlino, SM, 1984.39); DAMATHR, i-EKATA, i-AIDAS, PERSEFONA, ERMAS (Berlino, SM, 1984.40); ADWNIS (Napoli, MAN, Stg 702); I-ADWNIS (Berna, coll.p.); I-ELLAS, APA[TA], ASIA, DAREIOS; sul bema, PERSAI; sulla tavoletta: T A L N, T A : H; sulla trapeza: M Y H D P O < T [napoli, man, 81947 (H 3253)]; sul basamento della pira, PATROKLOU TAFOS [napoli, man, 81393 (H 3254)]; su architrave, ELEUSIS: TO IERON; MEDEIA (Princeton, UAM, y1983-13); NEFELH, INW, FRIXOS, AQ[AM]AS, TROFEUS, ÔELLH, [E]UFHMIA (Berlino, SM, 1984.41); PERSIS, OINOY, AKTAIWN, PENQEUS, ACETA, [DIO]NUSOS, ÔAIDAS, FERSEFONA, ÔERMHS, AGAUH [toledo (Ohio), Museum of Art, 1994.19]; DIONUSOS, [ZE]US, NEMEA, EUNEWS, ÔUYIPULH, EURUDI[K]E, AMF[I]ARAOS, [PA]RQENOPAIOS, KAPANEUS, ARCEMOROS, PAIDA[GWG]OS [Napoli, MAN, 81934 (H 3255)]; PELOPEIA, AIGISQOS, QUESTHS, ATREUS, [P]OINH, DMWIAI (restituita all’italia, già boston, MFA, 1991.437); SELANA, ATLAS, i-HERAKLH[S], ERMAS, M[…] (già berlino, SM, F 3245); AMFIQEA, LEUKWN (Ginevra, Coll. Braillard); SIPUL[OS], MEROPH, PELOY; su altare, AMFIWN (restituita all’italia, già Princeton, uam, y1989-29); su altare, KREOUSA (già Basilea, m.a., Palladion); THREUS, APATA, FILOMHLA [Napoli, MAN, 82268 (H 3233)]; SKUQHS, RODOPH, HRAK[L]HS, IPPOLUTOS, ANTIOPH (Basilea, ASL, S 34); TEIRESIAS, AMFITRUWN, ALKMHNH, CRHWN (Boston, MFA, 1989.100); SIKUWN, AIGISQOS, QUESTHS, ADRASTOS, PELOPEIA, AMFIQEA (Boston, MFA, 1987.53); [AIAS] TELAMWN[IOS], [E]URUSAKHS, TEUKROS, TEKMHSSA (Pulsano, coll. guarini, 155-157); KUPRIS, OMONOIA, ANDRO[M]EDA, KASSIEPEIA, PERSEUS, KHFEUS (restituita all’Italia, già Malibu, GM, 87.AE.23); [A]MFI[AR]AOS (oxford, AM, 1966.1036); PHLEUS, FOINIX [Norman, Oklahoma Museum of Natural 191

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA History, C/53-4/55 (96)]; PEIRIQOOS, DIK[H], [AIA]KOS, TRIP[TOLEMOS], ]LA[ , [ALKM]AIWN, EURUDIKH, [OR]FEUS, FER[SEFONA] (Karlsruhe, bL, B 1549-B 1550); AMFITRITA, AQA[MAS] (Ginevra, Coll. Chamay); [I-E]LLAS (Copenhagen, MN, 13320); ULLOS (Basilea, Coll. Cahn, HC 229); HSIONH, LAOMEDWN, PRIAMOS, i-HRAKLHS, FRUGES (ginevra, mah, già ginevra, coll. Nordmann); DAIDA[LOS] (Basilea, Coll. Cahn, HC 225 A-C); NEOPTOLEMOS, PRIAMOS, AIAS, KASSANDRA, QEANW, DHIFOBOS, ELENH, MENELAOS, AFRODITH, EKABH, AIQRA, AKAMAS, ODUSSEUS, POLUXENH (svizzera, coll.p.); AFRODITH (Matera, MAN D. Ridola, 8952, incisa); NEOPTOLEMO[S], QEANW, ANTHNOR, AINEAS (Metaponto, MAN, T5/312358, frr. 13, 15, 16, 23); su basamento di edificio, IS[..] IBHRES (Amburgo, MKG, 2003.129). Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Hamma 1982e, 128-132, n. 50, Trendall, Cambitoglou 1982, 482-505, nn. 17-102, tavv. 173-181.5, Frel, True 1983, 84-85, nn. 218, 227, 234, Trendall, Cambitoglou 1983, 68-69, 73-79, nn. 20a, 26a, 41a, 63a-d, 64b-d, 71a-e, tavv. XI-XV, Delivorrias, BergerDoer, Kossatz-Deissmann 1984, 147, 149, nn. 1538, 1557, Brommer 1985b, 193, fig. 12, Schauenburg 1985c, 411, figg. 23-24, Aellen, Cambitoglou, Chamay 1986, 165-168, 172-175, Boardman 1988c, 825, n. 1570, Schauenburg 1989c, 32-33, nota 51, Trendall 1989, 89-90, figg. 201-206, Lo Porto 1991, 159, n. 217, tav. LXXVI, Schauenburg 1991a, 195, tav. 43.1-2, Trendall, Cambitoglou 1991, 137-143, 145-153, nn. 17a-c, 41b-c, 47a-c, 56a-b, 59a, 59c, 63e, 64e-g, 65a-f, 69a, 70a, 71f-g, 73b, 102a, tavv. XXXV-XXXVIII, Small 1992, 47, nn. 465-466, tav. VIIID, Trendall, Cambitoglou 1992, 477-478, 481-482, 484-487, 492, 508, 544, 553, n. 41a1, Vickers 1992, 247, n. 23, Jentoft-Nilsen, Trendall 1994, 28-30, tavv. 271.4, 272.1-4, Schauenburg 1994e, 88, nota 89, Schauenburg 1994f, 523-524, fig. 31, Birchler, Chamay 1995, 50-57, tavv. 13-16, D’Andria 1995b, 95, tav. XL, fig. 2, Maruggi 1995, 81, tav. XXX, fig. 2, Corrente 1993, 42-43, Williams 1996, 10, fig. 1, Cambitoglou, Chamay 1997, 212-213, 216-226, 229, 239-240, nn. 91, 93-94, 96, 102, Rückert 1997, 18-19, tav. 4.4, AA. VV. 2000b, 261, n. C20, Morard 2002, 44, nota 51, Schauenburg 2002a, 54-55, figg. 111a-e, Gadaleta, Roscino, Sisto, 2003, 470, n. Ap185, Mannino 2004b, 709, tav. XXII, fig. 1, Canosa 2005, 78-84, 86, figg. 3-8A, canosa 2007, 31-52, 56-63, 71, nn. 1-2, 4-6, tavv. iii-Xiii, XiX-XXi.

iX 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di dARio

iX 2 1 c

dEL g dELLA dAnzATRicE di copEnhAgEn

iX 2 1 a p dELLA dAnzATRicE di copEnhAgEn (TAV 167 3) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di una danzatrice sul lato principale della pelike eponima e dal luogo di conservazione del vaso (copenhagen, mn, Viii, 316). VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Pelikai (11). soggETTi scene mitologiche (5): afrodite su carro trainato da eroti, donne ed eroti intorno ad una coppia (1); Afrodite su carro trainato da eroti, donne e giovani uomini nudi intorno ad una donna su trono (1); Afrodite su carro trainato da eroti, fanciulla e donna ai lati di una coppia (1); Posidone, Amimone, Ermes, Afrodite, Eros (1); Afrodite, Eros, donne (1). Scene con Eros (13): Eros, donne (3); due donne ai lati di Eros, donne, giovani uomini nudi (3); Eros, giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (2); donna, suonatrice di flauto, danzatrice, suonatrice di arpa, giovane uomo nudo e donna intorno ad una donna su trono (1); donne intorno ad una coppia, Eros (1); Eros, donne, giovani uomini nudi (1); Eros, donna e donna presso un louterion ai lati di un giovane uomo ammantato (1); Eros, giovane uomo nudo, donna, giovane uomo nudo (1). 192

Scene generiche (7): donne intorno ad una coppia (2); donne e giovani uomini nudi (1); donne, giovane uomo nudo (1); testa f. (1); cervo, cigno (1); pantera, cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di differente o eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte, con frequenti sovrapposizioni di piani, sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione su entrambi i lati di figure poste su un livello intermedio; 3) numerose figure collocate su livelli differenti ai lati e davanti ad un edificio; 4) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su klismos, diphros, trono, kline, cassa, sperone roccioso, sacca da viaggio, capitello ionico o mantello con gambe leggermente divaricate o incrociate e mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo o donna stanti con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo o donna stanti di prospetto o di t.q., talora a gambe incrociate, a volte con gomito poggiato su cuscino, tronco o louterion, e con oggetto in una o in entrambe le mani protese; Eros in volo con oggetto in una o in entrambe le mani protese; donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; uomo semiammantato o donna stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; teste f. o di figure orientali di profilo o di t.q.; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline; danzatrice ammantata in movimento con braccio flesso al gomito sollevato sotto il mantello e testa rivolta verso l’alto; donna inginocchiata; donna stante col busto leggermente curvo alla guida di un carro in corsa; giovane uomo nudo e stante di t.q. da tergo. Affinità con i C. vicini nello stile al P. di Ruvo 423 (motivo della danzatrice ammantata) e con i P. delle Situle di Dublino (capigliature a folti riccioli distinti con effetto a raggiera), di Dario (composizioni, disegno delle figure, rendimento dei volti di t.q., capigliature, panneggi e decorazione delle vesti f., raffigurazione di grandi fiori, dettagliata decorazione delle suppellettili, decorazione accessoria) e di Louvre mnb 1148 (motivo della donna che bacia un cigno). Nei volti, profili a volte spigolosi con naso diritto e mento squadrato. Capigliature a riccioli distinti, talora scomposti. rappresentazione di donne che recano catene di rosette o “xilofoni”, di giovani uomini nudi e donne che recano grandi fiori e di figure che recano animali (cigno). Predilezione per la rappresentazione di strumenti musicali (cetra, lira, “xilofoni”). Ampio impiego di sovraddipinture in bianco e rosso. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, alberi, sassi, sperone roccioso, linee di terra indicate da brevi file di punti ad andamento rettilineo oppure adattate al profilo delle figure) e architettonici (fontana monumentale) e di animali (cigni, cervidi, pantera). nel campo, palle, “xilofoni”, phialai, rosette, ciste metalliche, specchio, sacca da viaggio, cassetta aperta, cetra. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punti, cerchietti o quadratini in ciascun quadrante. iscRizioni Dipinta sotto il piede della pelike, B i-í-i ˘ ˘i- ; boukol(i)w~n meleoı Livbussa katavpugoı (brusuglio, coll.p., 9). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 508-511, nn. 123-131, tav. 183.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 68-69, 80, n. 130a, Trendall, Cambitoglou 1991, 142, Trendall, Cambitoglou 1992, 509, n. 123a.

iX 2 1 b c Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA dAnzATRicE di copEnhAgEn (TAV 167 4) VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE apulia (2) - daunia (2): canosa. Lucania (2) – meridionale interna (2): castronuovo sant’andrea.

cERAMicA ApuLA (Ap) foRME VAscoLARi Pelikai (4); lebetes gamikoi (1); lekanides (1); nestorides (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Paride ed Elena (1); Eros, Afrodite, due donne, giovane uomo nudo (1); Afrodite su carro trainato da eroti, donna, giovane uomo ammantato (1). Scene con Eros (6): Eros, donna presso un louterion, giovane uomo nudo (1); donne ed eroti intorno ad una coppia (1); Eros, donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); due eroti ai lati di una donna, donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna su trono (1); eroti, donne, giovane uomo nudo (1); Eros, due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1). scene con indigeni (1): donna, giovane uomo, donna, giovane guerriero, giovane uomo, donna, eros (1). Scene generiche (2): due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di differente o eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte, con frequenti sovrapposizioni di piani, sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione su un lato di figure poste su un livello intermedio; 2) da due a sette figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane uomo indigeno, giovane uomo orientale, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, sperone roccioso, kline, diphros, seggio pieghevole o trono, con gambe leggermente divaricate o incrociate e mano protesa spesso recante un oggetto; giovane uomo nudo e stante appoggiato al bastone; donna, donna ammantata o Eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale, donna o eros stanti di prospetto e a gambe incrociate, col gomito poggiato su louterion, pilastro roccioso o pilastrino e oggetti nelle mani protese; Eros in volo, talora retrospiciente, spesso con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno o donna stanti di prospetto con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo o donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna stante, col busto leggermente curvo, alla guida di una biga; eros in movimento con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Dario (disegno delle figure, rendimento delle figure stanti di prospetto e dei volti di t.q., giovani uomini nudi e stanti con lembo di mantello stretto tra le ginocchia, rendimento e decorazione delle suppellettili). Affinità con il P. della Danzatrice di Copenhagen (composizioni, disegno delle figure e dei volti). rappresentazione di donne che recano “xilofoni”, di eroti che recano catene di rosette e grandi fiori e di figure che recano animali (lepre). Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (finestre) e di animali (lepre, colomba con benda tra le zampe). Nel campo, bende, rosette, phialai, kalathoi, cassetta aperta, fuso, cetra, finestra prospettica. Sulla nestoris a Napoli, coll.p., 352, campi figurati separati da fasce decorate con tralci vegetali o rami di alloro; sulle rotelle, teste di Gorgone di prospetto, rosette. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punti in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e triangolini negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 511-512, nn. 132-137, tavv. 183.2, 184.1-2, Trendall, Cambitoglou 1991, 142, 154, n. 134a, tav. XXXIX.1.

iX 2 2 c

dEL g di EgnAziA (TAV

168 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento delle pelikai eponime (Taranto, MAN, 54098 e 54041). VAsi ATTRibuiTi 29

pRoVEniEnzE Apulia (5) – generiche (2); Messapia (2): Egnazia; Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Pelikai (24); lebetes gamikoi (3); lekanides (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene con Eros (34): Eros, donna, giovane uomo nudo (8); Eros, due donne ai lati di un giovane uomo nudo (2); Eros, giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (2); due eroti, donna, giovane uomo nudo, due donne (2); Eros, donne, giovane uomo nudo (2); Eros, donna (2); Eros, due donne (1); Eros, donne (1); due donne ai lati di Eros (1); Eros, cigno, donne, giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di Eros, giovane uomo nudo, due donne (1); Eros, donne, giovani uomini nudi (1); Eros, donne e fanciullo intorno ad una coppia su kline (1); cigno e lepre ai lati di Eros, due donne, giovane uomo nudo, donna (1); Eros, due donne, giovane uomo nudo, donna (1); Eros, giovane uomo nudo, donna che apre una scatola, donna (1); Eros, donna, giovane uomo nudo presso un louterion (1); Eros, due donne, giovane uomo nudo presso un louterion, thymiaterion, donna (1); Eros, giovane uomo nudo e donna in corsa (1); Eros, donna e Pan ai lati di un cigno (1); Eros e donne intorno ad una coppia (1); eros, donne e giovane uomo nudo intorno ad una donna su trono (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (21): donna, giovane uomo nudo (10); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (3); testa f. (2); giovane uomo nudo, due donne (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); donne, giovane uomo nudo, cigno (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo e fanciulla ai lati di una donna (1); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di una o due ulteriori figure su un livello più alto; 2) varie figure disposte su livelli sfalsati tra loro intorno ad un gruppo centrale; 3) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte, con frequenti sovrapposizioni di piani, sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o semiammantato, donna, donna semiammantata, donna ammantata, Eros o Pan, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, seggio pieghevole, diphros, kline, cassa o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; donna, donna ammantata o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante di t.q., talora a gambe incrociate, con mano protesa a volte recante un oggetto; giovane uomo nudo o donna stanti di prospetto o di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino o louterion e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, fanciullo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo o fanciullo nudi e stanti, talora retrospicienti e con oggetto nella mano protesa; donna stante di prospetto con piede poggiato su sacca da viaggio e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o semiammantato stanti di t.q. da tergo con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline; donna stante di t.q. con mano sul fianco e oggetto nell’altra mano protesa; donna stante con gamba flessa al ginocchio e oggetto nella mano protesa; donna seduta di t.q. su rilievo con gambe leggermente divaricate, busto in torsione e braccia sollevate; donna seduta di prospetto su trono con oggetto nella mano sollevata; donna inginocchiata con braccia protese; Eros accovacciato con braccia protese. Influenze da parte del P. Varrese (disegno dei volti, panneggio sul busto nelle vesti f., motivo del giovane uomo nudo e stante con mantello avvolto intorno al braccio, rendimento degli speroni rocciosi), del P. delle Situle di Dublino, dei C. del G. del V. and a. e del P. di Licurgo (acconciatura f. con capelli raccolti in un alto chignon sulla sommità del capo) e del P. di Dario (disegno delle figure, rendimento delle figure stanti di prospetto e dei volti di t.q., giovani uomini nudi e stanti con lembo di mantello stretto tra le ginocchia, rendimento e decorazione delle suppellettili). 193

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Nelle figure f., seni rotondi e turgidi con capezzoli talora sporgenti; nelle figure stanti, gamba flessa evidente sotto la veste. Nelle vesti f., decorazione con sottile fascia scura, semplice o duplice, centrale sul busto o laterale sul fianco; sul busto, ampio drappeggio a pieghe curvilinee, teso e appianato in corrispondenza dei seni. Rappresentazione di giovani uomini nudi che recano grandi fiori, catene di rosette e animali (cigno), di donne che recano “xilofoni” e di giovani uomini e donne che recano rami con grandi frutti. rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, alberi, rilievi e linee di terra indicati da file di punti, semplici o più raramente duplici, ad andamento rettilineo oppure adattate al profilo delle figure), architettonici (finestra con battenti aperti) e di animali (cigni, cerbiatto, cane, lepre, uccello). Nel campo, rosette, “xilofoni”, bende, finestre prospettiche, gruppi di tre punti, cetre, phialai, sacche da viaggio, finestre prospettiche, foglie d’edera, cassetta aperta, specchio, kalathos. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con cerchietto o punto in ciascun quadrante, a quadrati con grossi punti neri sui lati o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 512-514, nn. 138-154, tavv. 183.4, 184.3-4, 185.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 69, 81, nn. 141a, 147a, 153a, Todisco 1984a, 83-84, n. 35, tav. CI, Trendall, Cambitoglou 1991, 137, 142-143, 154-155, nn. 140a, 147b-g, tav. XXXIX.2-3, Trendall, Cambitoglou 1992, 479, 490, Hurschmann 2003a, 53-54, tav. 32.4-9.

iX 2 3 c

dEL g di ATEnE 1450

(TAV 168 2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Atene, mn, 1450). VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE Lucania (2): generica (1), matera (1). foRME VAscoLARi Pelikai (15); idrie (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (9): Eros, donna, giovane uomo nudo (2); Eros, donna (1); Eros, donna presso un louterion (1); Eros, due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); Eros, donna, giovane uomo nudo presso un louterion (1); giovane uomo nudo, donna seduta su un capitello ionico, Eros con volatile (1); due donne ai lati di Eros (1); Eros, due giovani uomini nudi, donna (1). Scene generiche (19): donna, giovane uomo nudo (4); due donne (3); due donne ai lati di una stele (2); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (2); donna in corsa (2); due donne ai lati di un altare (1); due donne in corsa (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 3) due figure disposte ai lati di un altare o di una stele; 4) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. Figure ricorrenti: donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, rilievo, capitello ionico, roccia o sperone roccioso, con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di pro194

spetto a gambe incrociate, appoggiato al bastone o con gomito poggiato su louterion e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna ammantata, talora retrospicienti, stanti di t.q. con mano sul fianco e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. Varrese (composizioni, motivo del giovane uomo nudo con mantello dal panneggio a vortice avvolto intorno alla mano, raffigurazione di giovani uomini ammantati, decorazione accessoria), di copenhagen 4223 (predilezione per la raffigurazione di lembi di vesti svolazzanti) e di Dario (stoffe trasparenti, donne con mantello drappeggiato trasversalmente sul busto). Affinità con i C. seguaci dei P. dei Nasi Camusi e Varrese (composizioni, figure ricorrenti, raffigurazione di giovani uomini ammantati) e col P. dell’Oltretomba (composizioni, disegno delle figure, figure ricorrenti). Giovane uomo ammantato di profilo a d. di tipo B e di profilo a sin. di tipo E (per i tipi, cfr. ap Vi.36.). rappresentazione di donne che recano “xilofoni” e catene di rosette e di eroti che recano grandi fiori. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, ramoscelli, grandi fiori, speroni rocciosi delineati in bianco sovraddipinto con cavità interne circolari a v.n., roccia con contorno polilobato, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (stele talora sormontata da kalathos) e di animali (uccelli). Nel campo, finestre prospettiche, bende, rosette, phialai, foglie, timpano, cista. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o puntini negli spazi intermedi o a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante. iscRizioni incisa al di sotto di un’ansa, DPIIII (Würzburg, MWM, in prestito dalla Coll. Fujita). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 514-515, nn. 155-168, Trendall, Cambitoglou 1983, 69, 81, n. 157a, Trendall, Cambitoglou 1991, 137, 139, 142, 155, n. 157b, tav. XXXIX.4.

iX 2 4 ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL g di EgnAziA

VAsi ATTRibuiTi 22 pRoVEniEnzE Apulia (6) – Peucezia (5): generiche (2), Ruvo di Puglia (3); Messapia (1): generica. Lucania (3) – tirrenica (3): diamante (2), marcellina di s. maria del cedro (1). foRME VAscoLARi Oinochoai (6): forma 1 (4), forma 2 (1), forma 3 (1); lekythoi (5); pelikai (4); situle (3); skyphoi (2); crateri (1): a calice (1); loutrophoroi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): donna e giovane uomo nudo ai lati di Orfeo (1); giovane uomo nudo presso un louterion, donna, eros, afrodite (1). Corteggio dionisiaco (6): Eros, menade e satiro ai lati di Dioniso (2); simposio con Dioniso (1); menade e satiro in corsa (1); giovane uomo nudo, satiro (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (13): Eros, donna, giovane uomo nudo (3); Eros, donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (3); Eros e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); donna seduta su capitello ionico, giovane uomo nudo, Eros, giovane uomo ammantato (1); donna ed Eros ai lati di un giovane uomo nudo (1); Eros e donna, donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); Eros, donne, giovani uomini nudi (1); Eros e donna presso un louterion, giovane uomo nudo, due donne presso un louterion (1); Eros, giovane uomo nudo su klismos e giovane uomo nudo ai lati di una danzatrice (1). Scene generiche (12): donna, giovane uomo nudo (5); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (2); due donne, giovane uomo nudo, donna (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); offerenti presso un naiskos (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); due donne ai lati di un altare (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello con frequente inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 2) due figure ai lati di un altare, di una stele o di un naiskos; 3) varie figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo semiammantato, giovane uomo orientale, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, sperone roccioso, seggio pieghevole, diphros, klismos, base di louterion, louterion o capitello ionico con gambe incrociate o divaricate e spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o satiro stanti, talora di prospetto, con gomito poggiato su pilastrino, louterion o pilastro roccioso e oggetti nelle mani protese; Eros in volo; donna stante con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di t.q. e appoggiato ad un pilastrino, con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo, stante di prospetto a gambe incrociate, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di t.q. da tergo, appoggiato al bastone; giovane uomo nudo o satiro con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e talora con oggetto nella mano protesa; donna o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto con piede poggiato su rilievo; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline; donna ammantata danzante con braccio flesso al gomito sollevato sotto il mantello e testa rivolta verso l’alto; satiro danzante di t.q. Influenze da parte dei P. Chamay (motivo del giovane stante a gambe incrociate con lembo di mantello stretto tra le ginocchia) e di Dario (rendimento dei volti di t.q. e delle dita della mano, capigliature). Affinità con il P. della Danzatrice di Copenhagen (motivo della danzatrice ammantata) e con i c. del g. di egnazia (composizioni, drappeggio sul busto delle vesti f.). Rappresentazione di donne che recano grandi fiori o “xilofoni”. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori), architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a meandro di svastiche e quadrati, stele su alto basamento decorato con tralcio) e di animali (volatili, talora con corona tra le zampe, cerbiatto). Nel naiskos, donna; sullo sfondo, palla. Nel campo, phialai, foglie d’edera, finestre prospettiche, rosette, bucranio, benda, rosetta, corona, cista. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e puntini negli spazi intermedi o trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto, quadratino o cerchietto in ciascun quadrante; onde correnti; palmette. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 516-517, nn. 169-185, tav. 186, Trendall, Cambitoglou 1991, 142, 155, nn. 167a, 172a, 174a, 179a.

iX 3 c

dEL g di nEw yoRk 28 57 10

(TAV 168 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della lekythos schiacciata eponima (New York, MMA, 28.57.10). VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generica (1); Peucezia (2): generica (1), Ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (7); pelikai (3); idrie (2); lekythoi (2); situle (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Eracle, Eros, Afrodite, Atena, Pan, Ebe, Ermes (1); Afrodite, eros, giovani uomini, donne (1). Scene con Eros (18): Eros, donna, giovane uomo nudo (3); Eros, due donne, giovane uomo nudo (3); Eros, donne, giovane uomo nudo (2); Eros (1); Eros, donna (1); Eros e donna, giovane uomo nudo e donna presso un louterion ai lati di una donna con

volatile (1); Eros, giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1); Eros e donne intorno ad una coppia su kline (1); Eros, due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); Eros, giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna su trono (1); due eroti, cigno, giovane uomo nudo, fanciulla e donna ai lati di una donna (1); eroti e donne intorno ad una coppia (1); due eroti, giovane uomo, donna, fanciulla, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (10): testa f. (3); due donne (2); tre donne e giovane uomo nudo ai lati di un giovane uomo nudo (1); giovani uomini nudi e donne presso un louterion (1); giovane uomo nudo e fanciulla ai lati di una donna (1); giovane uomo nudo e due donne in corsa (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro con inserzione di una o due ulteriori figure su un livello più alto; 4) numerose figure disposte sullo stesso livello; 5) numerose figure collocate in due sezioni differenti e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, capitello ionico, mantello, kline, trono, diphros o seggio pieghevole con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; Eros in volo spesso con oggetto in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante appoggiato al bastone; giovane uomo nudo o donna stanti di prospetto a gambe incrociate, talora con gomito appoggiato al bastone o ad un pilastrino o con mano protesa nel gesto deittico; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o Eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. con mano protesa talora recante un oggetto o con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Pan stanti con piede poggiato su rilievo o capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto con piede poggiato su rilievo e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo seduto di t.q. su pelle ferina con gambe accavallate; Eros in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetto nelle mani protese; testa f. di t.q. o di profilo, talora in cornice floreale. Influenze da parte dei P. Varrese (disegno delle figure e dei volti, figure ricorrenti, panneggi) e di Dario (figure ricorrenti, capigliature, acconciature f., decorazione delle vesti f., decorazione accessoria). Affinità col P. dell’Oltretomba (composizioni, decorazione accessoria) e con i c. del g. di Zurigo 2657 (composizioni). rappresentazione di donne che recano “xilofoni”, catene di rosette o rami con grandi frutti. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, speroni rocciosi, rilievi e linee di terra indicati da file, semplici e duplici, di punti, talora adattate al profilo delle figure) e architettonici (frontone con infule sospese) e di animali (colombe, cigni, cerbiatto). Nel campo, rosette, rosette puntinate, phialai, palle, bende, finestre prospettiche, foglie d’edera, corona, cista, cetra. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini o triangolini sui lati, a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi, a quadrati campiti a scacchiera o a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante; onde correnti, anche a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 518-519, nn. 186-196a, tav. 187, Trendall, Cambitoglou 1991, 138, 142, nn. 189a, 194a, smallwood, Woodford 2003, 83-85, tav. 53, n. 60.

iX 4 c 28 57 10

Vicini nELLo sTiLE AL g di nEw yoRk

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi idrie (2). 195

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA soggETTi Scene generiche (2): offerenti presso un naiskos (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: donna stante o in movimento di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, disegno delle figure). Affinità con i C. del G. di New York 28.57.10 (figure ricorrenti). rappresentazione di donne che recano catene di rosette. rappresentazione di elementi architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a meandro o ad onde correnti). All’interno dei naiskoi, benda e loutrophoros; grande fiore. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1991, 156, nn. 196b-c, tav. XL.1-2, Trendall, Cambitoglou 1992, 492.

iX 5 c TARdi Vicini nELLo sTiLE AL g dELLA dAnzATRicE di copEnhAgEn (TAV 168 4) VAsi ATTRibuiTi 35 pRoVEniEnzE Apulia (4) - Peucezia (3): generica (1), Ruvo di Puglia (2); Messapia (1): Egnazia. Lucania (4) – generiche (2); conf. Peucezia (1): Montescaglioso (1); interna (1): Miglionico. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Pelikai (33); idrie (1); lekanides (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (35): Eros, donna, giovane uomo nudo (19); Eros, giovane uomo nudo presso un louterion, donna (3); Eros e donna, donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (3); Eros (1); Eros, donna (1); Eros, donna e giovane uomo nudo in corsa (1); Eros, due donne (1); Eros, tre donne (1); Eros, donna, giovane uomo nudo presso un thymiaterion, donna presso un louterion (1); Eros, cigno, due donne ai lati di un giovane uomo ammantato (1); Eros, donna, giovane uomo ammantato (1); Eros, giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1); donna presso un louterion, eros (1). Scene generiche (33): donna, giovane uomo nudo (20); offerenti presso un naiskos (4); donna e giovane uomo nudo in corsa (3); giovane uomo ammantato, donna (2); donna (2); testa f., due donne (1); donna, giovane uomo nudo presso un louterion, donna presso un thymiaterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos; 4) da due a tre figure disposte sullo stesso livello con frequente inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 5) varie figure collocate in due sezioni sovrapposte di differente ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o semiammantato, donna o donna ammantata stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o semiammantato, donna, donna ammantata o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, sperone roccioso, cassa, seggio pieghevole, diphros o capitello ionico con gambe leggermente divaricate e oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con piede poggiato su rilievo, sperone roccioso o timpano, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; donna stante sulle gambe parzialmente piegate, con busto leggermente curvo in avanti e mani protese a reggere un oggetto; giovane uomo nudo o donna 196

stanti di prospetto, di t.q. o di t.q. da tergo a gambe incrociate, con gomito poggiato su louterion, pilastrino o bastone e oggetto in una o in entrambe le mani sollevate; giovane uomo ammantato con oggetto nella mano protesa; Eros stante di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; testa f. emergente da cespo di acanto. Influenze da parte del P. Varrese (composizioni, disegno delle figure, motivo del giovane uomo nudo con mantello avvolto intorno al braccio con panneggio a vortice, acconciature f., figure m. con teste cinte da bende in bianco sovraddipinto) e del P. di Dario (rendimento dei volti di t.q., capigliature, vesti f. con ampia scollatura sulle spalle, giovani uomini nudi con lembo di mantello stretto tra le ginocchia, panneggi). Affinità col P. dell’Oltretomba (composizioni). Nel giovane uomo ammantato, lembo posteriore del mantello evidenziato da tre linee orizzontali. rappresentazione di giovani uomini nudi che recano rami di palma, di eroti che recano “xilofoni” e di giovani uomini nudi, donne ed eroti che recano catene di rosette. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, albero, speroni rocciosi, linee di terra indicate da file, semplici o duplici, di punti) e architettonici (naiskoi su alti basamenti talora decorati con tralci) e di animali (oche, cigni). Nei naiskoi, donna; donna e donna ammantata; louterion e phiale; sullo sfondo, palle, phialai, infula con pinakes. Nel campo, phialai, alabastra, rosette, finestre prospettiche, bende, kalathoi, infula, corona. Al di sotto del campo figurato, meandri, spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante, a quadrati con quadratini sui lati o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 519-522, nn. 197-224, tavv. 188-189, Trendall, Cambitoglou 1983, 69, Trendall, Cambitoglou 1991, 142, 157, nn. 204a, 209a-e, tav. XL.3, Trendall, Cambitoglou 1992, 509, n. 206a.

iX 6 ALTRi c (TAV 169 1)

Vicini nELLo sTiLE AL p di dARio

VAsi ATTRibuiTi 82 pRoVEniEnzE Apulia (13) – generiche (3); Messapia (5): Poggiardo (3), Oria (1), Rocavecchia (1); Peucezia (3): generica (1), Ruvo di Puglia (2); Daunia (2): Canosa. Lucania (6) – generiche (2) - conf. Peucezia (4): montescaglioso (3), oppido Lucano (1). campania (1) – generica. foRME VAscoLARi Crateri (29): a calice (13), a volute (11), a campana (1), indeterminati (4); dinoi (7); oinochoai (7): forma 3 (6), forma 5 (1); pelikai (6); lekythoi (4); lebetes gamikoi (3); skyphoi (3); stamnoi (3); anfore di tipo panatenaico (2); idrie (2); lekanides (2); alabastra (1); coppe (1); loutrophoroi (1); pinakes (1); rhytà (1); situla (1); frammenti (8). soggETTi Scene mitologiche (26): amazzonomachia (2); Apollo e Marsia (2); due grifi ai lati di una testa f. (2); due donne ai lati di Frisso con un ariete presso un altare, Ermes (1); rapimento di Crisippo (1); due eroti ai lati di Afrodite (1); Europa e il toro (1); Anfitrite (1); Cerbero (1); battaglia tra guerrieri greci e orientali (1); Scilla (1); Artemide su biga trainata da cervo e pantera (1); Posidone (1); Ermes, pedagogo (1); assemblea di divinità (1); Apollo, donna presso un louterion, Pan, satiro, due donne ai lati di un giovane uomo nudo, Eros presso un thymiaterion (1); eroti, menade e satiro ai lati di Dioniso e Arianna su carro (1); due eroti ai lati di una donna alla finestra, donna, giovane uomo nudo, Apollo (1); Iride, divinità m., donne, satiri (1); Apollo, Eros, donne, giovane uomo nudo (1); giovane guerriero presso un thymiaterion, donna presso un altare, Apollo, Pan, satiro, donne presso un louterion (1); parte di Ermes e Afrodite (?) presso un altare (1); testa f. alata (1). Scene a “soggetto tragico” (1): parte di figura, Eros in piedi su toro, parte di figura (1). Corteggio dionisiaco (23): donna e giovane uomo nudo in corsa (3); Eros, menade e satiro ai lati di Dioniso (2); menade, Eros e satiro ai lati di Dioniso (2); satiro, donna

cERAMicA ApuLA (Ap) (2); donna, giovane uomo nudo (2); Dioniso, menade (1); menade e satiro ai lati di Dioniso (1); Eros, Dioniso, satiri, menadi (1); Eros, Pan e donna ai lati di Dioniso (1); Eros, Pan, satiro su pantera, menade in corsa (1); Eros, Dioniso, menade, (1); satiro e menade in corsa (1); satiro e donna ai lati di una menade (1); giovane uomo ammantato e giovane uomo nudo ai lati di una menade (1); giovane uomo nudo, menade (1); papposileno (1); Dioniso, parte di donna (1). Scene con Eros (25): Eros, donna (8); Eros (4); Eros su carro trainato da due cigni (2); Eros, donne, giovani uomini nudi (1); Eros, donna, giovane uomo nudo, donna (1); due donne ai lati di Eros (1); Eros, donna e giovane uomo nudo in corsa (1); Eros, statua di Atena (1); Pan (1); tre eroti su quadrighe (1); Eros, satiri, menadi, donne, giovani uomini (1); parte di Eros (1); parte di giovane uomo nudo e donna, Eros (1); donna, donna su kline, parte di giovane uomo, parte di Eros (1). Scene con Nike (1): Nike su quadriga in corsa (1). Scene generiche (56): parte di donna (8); testa f. (5); parte di figura (4); donna, giovane uomo nudo (4); donna in corsa (3); giovane uomo nudo (2); offerenti presso un naiskos (2); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (2); due donne ai lati di una giovane uomo nudo (1); donna (1); maschera f. (1); giovane uomo e donna ai lati di un altare (1); danzatrice (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo, fanciulla su capitello, giovane uomo nudo (1); uomo barbato (1); giovane uomo nudo presso un altare (1); due donne ai lati di una fontana (1); donna presso un pilastrino (1); giovane uomo nudo e fanciulla ai lati di una donna (1); parte di giovane uomo, parte di ala, parte di donna (1); donna, parte di donna (1); parte di uomo, parte di donna, parte di uomo, cane (1); parte di figura in abiti orientali (1); parte di donna in corsa (1); parte di uomo (1); parte di figura, giovane uomo nudo (1); parte di figura, giovane uomo nudo, donna in corsa, giovane uomo ammantato, donna in corsa, giovane uomo nudo (1); parte di giovane uomo con petaso in corsa (1); parte di tre cavalli (1); parte di giovane guerriero (1); parte di figura in corsa (1); parte di cigno (1); donna, parte di figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un gruppo di tre figure, con occasionali sovrapposizioni di piani; 3) due figure disposte ai lati di una stele o di un naiskos; 4) da due a dieci figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto e con sporadiche sovrapposizioni di piani; 5) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo, giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti in una o in entrambe le mani sollevate o protese; giovane uomo, giovane uomo nudo o uomo semiammantato, donna, donna ammantata, satiro, papposileno, Pan o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, klismos, diphros, seggio pieghevole, otre, capitello ionico o sperone roccioso con gambe unite, leggermente divaricate, incrociate o accavallate e oggetto nella mano protesa; Eros in volo, talora con oggetto nelle mani protese; Eros stante di t.q.; testa f. o di figura alata di t.q. emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, donna, satiro, Pan o Eros, talora retrospicienti, stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti di prospetto o di t.q. e a gambe incrociate con gomito poggiato su louterion, pilastrino, sperone roccioso, bastone o dorso di animale e mano protesa; pedagogo, donna, donna ammantata, satiro o Iride, talora retrospicienti, in movimento di t.q., spesso con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; amazzone o satiro, talora retrospicienti, di t.q. a cavallo o in groppa a una pantera; satiro stante o in movimento sulle gambe parzialmente piegate, col busto leggermente curvo in avanti e mani protese a reggere un oggetto; donna stante di prospetto, talora retrospiciente; giovane uomo nudo, satiro o Pan in movimento di t.q. da tergo con oggetto nelle mani protese; donna in movimento con braccia protese; giovane uomo nudo stante a gambe incrociate, talora appoggiato al bastone; satiro danzante di t.q. da tergo con braccia sollevate e mani congiunte; donna di t.q.

danzante sulle punte; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, stanti e col corpo leggermente curvo in avanti alla guida di un carro in corsa; Eros accovacciato con oggetto nelle mani protese; uomo stante da tergo a gambe incrociate; giovane uomo nudo stante di t.q. da tergo con braccio sollevato; re stante di t.q. con braccio sollevato; busto di donna ammantata di prospetto affacciata a finestra con battenti aperti. Influenze da parte dei C. seguaci dei P. dei Nasi Camusi e Varrese (composizioni, figure ricorrenti) e del P. di Dario (panneggi delle vesti f., decorazione delle vesti, raffigurazione di grandi fiori, andamento delle linee di terra, predilezione per la raffigurazione di cerbiatti e lepri in corsa, decorazione accessoria). Giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno al braccio. Rappresentazione di giovani uomini nudi che recano grandi fiori, di donne ed eroti che recano catene di rosette e di giovani uomini nudi ed eroti che recano “xilofoni”. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, grandi fiori, alberelli, albero, speroni rocciosi con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, rilievo roccioso delineato da file di sassi, linee di terra indicate da file di punti), architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a tralci, stele, fontane monumentali, colonna ionica, altare), scultorei (statua su pilastrino) e di animali reali e fantastici (cigni, cani, cervidi, cavalli, tori, pantere, lepre, ariete, grifi, Cerbero). All’interno dei naiskoi, giovani uomini; sullo sfondo: benda. Nel campo, rosette, bende, bucrani, infule, corone, maschere comiche, foglie d’edera, finestre prospettiche, phialai, grappoli, cetra, tripode, cista metallica, “xilofono”, stella, specchio, timpano. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto con volto in bianco sovraddipinto. Sul corpo di anfore e idrie, campi figurati separati da fasce decorate con tralci o serie di rosette. Nel tondo interno delle lekanai, in esergo, rosette e gruppi di tre punti. Al di sotto del campo figurato, meandri quasi sempre alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e punti o cerchietti negli spazi intermedi; rosette; tralcio di edera; palmette e fior di loto; onde correnti, anche a risparmio. iscRizioni [AMFI]TRITA (Matera, MAN, 9867); POLUDEUKHS (basilea, coll. cahn, hc 1325). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Schauenburg 1958a, 64, 68, fig. 13, Schmidt 1960, 61, VII, n. 1, Scarfì 1969, 19-20, sez. id, tav. 21.1-2,5-6, dohrn 1973, 15, Lo Porto 1973a, 189, n. 2, tav. XXXVii.4, Kranz, Lullies 1975, 53-54, tav. 78.3-5, moret 1975c, tav. 83.2, giuliani 1977, 28, fig. 3, Trendall 1976b, 14, tav. III.4, Pensa 1977, 28, 51, fig. 10, Büsing-Kolbe 1978, 29-31, tavv. 13.2,5-7, 14.3-9, Reho-Bumbalova 1979, 138-140, 190-191, nn. 79-80, 159, tavv. 68, 103c-d, Favaretto 1982, 105-106, n. 76, Trendall, Cambitoglou 1982, 505-508, nn. 103-122, tavv. 181.6, 182.1-2, frel, true 1983, 62, 83-84, nn. 45, 205, 209, 211, 213, Trendall, Cambitoglou 1983, 69, 79-80, nn. 106a-c, tav. XVI, Delivorrias, Berger-Doer, Kossatz-Deissmann 1984, 127, n. 1336, Schauenburg 1984b, 383, Hermary, Cassimatis, Vollkommer 1986, 870, 912, nn. 203a, 720, Schefold 1986c, 288, n. 5, Lo Porto 1988-1989, 378-379, fig. 88, 3-4, Schauenburg 1989c, 54, nota 132, Wisseman 1989, 44, tav. 55.6-7, mastronuzzi 1990, 302, n. 254, söldner 1990, 36-38, tav. 16.3,7, Lissi caronna, armigliacco alidori, Panciera 1990-1991, 335, nn. 21-22, figg. 167-168, Trendall, Cambitoglou 1991, 137-138, 141-142, 153-154, nn. 106d-f, 115a-c, tav. XXXViii.4, Zampieri 1991, 333-335, n. 375, cassano 1992c, 272, n. 34, Canosa 1993b, 14, fig. 6, Trendall, Cambitoglou 1992, 478, 487, 489, 546, Padgett, Comstock, Herrmann, Vermeule 1993, 123, n. 45, Aellen 1994, 214, n. 95, tav. 116, Jentoft-Nilsen, Trendall 1994, 29-32, 34, tavv. 272.2,5, 273.2-3, 275.1, Delli Ponti 1996, 146, 184, nn. 99, 200, figg. 99, 200, Cambitoglou, Chamay 1997, 214-215, 230-238, 256-257, nn. 92, 97-101, 107, Depalo 1997, 39, n. 34, fig. 65, Giannotta 1997, 159-160, n. 3, Jentel 1997, 1139, n. 17a, Rückert 1997, 19-20, tav. 4.6, Cabrera 2003i, 400-402, n. 142, Gadaleta, Roscino, Sisto 2003, 491, n. Ap. 242, schmidt 2003, 56-59, 68-70, tav. 13, mazzei 2005, 16, nota 10, todisco, catucci 2007, 51-52, tav. 52.1-2, 53.1-2. 197

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

iX 7 c

dEi g pERRonE E di fRisso E c di piATTi Vicini nELLo sTiLE

iX 7 1 c

dEL g

pERRonE

iX 7 1 a p pERRonE (TAV 169 2-3) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva l’anfora eponima (bari, coll. Perrone, 14). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Anfore (4); pelikai (1); piatti (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Oltretomba con Orfeo (1); Peleo e Teti (1); Europa e il toro (1). Corteggio dionisiaco (2): menade e satiro ai lati di Dioniso (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1). Scene con Eros (4): Eros, donne, giovani uomini presso una stele (2); Eros, donne, giovani uomini (1); Eros e donna in corsa (1). Scene generiche (16): testa f. (8); pesci (4); donne, giovani uomini (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna in corsa (1); parte di due carri, parte di giovani uomini e donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a numerose figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto e sporadiche sovrapposizioni di piani; 4) due o numerose figure disposte ai lati di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, seggio pieghevole, roccia o sperone roccioso con gambe unite, leggermente divaricate, incrociate o accavallate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto, mani protese talora recanti oggetti o mano portata alla fronte nel gesto dell’aposkopein; donna o eros, talora retrospicienti, in movimento, a volte con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti, con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e mani protese talora recanti oggetti; donna o Eros in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con busto curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale o donna stanti di t.q. o di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; testa f. di prospetto o di profilo emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo o giovane guerriero, stanti di prospetto a gambe incrociate e gomito poggiato su bastone o lance; re seduto di t.q. su trono con busto di prospetto, gambe leggermente divaricate e mano protesa; giovane uomo in movimento di t.q. con busto in torsione e oggetto nelle mani protese; donna stante, con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano sollevata; quadriga in corsa; centauro stante. Influenze da parte dei P. di Copenhagen 4223 e Loebbecke (composizioni, rendimento delle stele, trattamento delle teste in cornice floreale) e del P. di Dario (composizioni, motivo delle figure stanti di prospetto a gambe incrociate e della figura orientale seduta su seggio pieghevole, disegno delle figure e dei volti, capigliature, panneggi, decorazione delle vesti, impiego di fasce di separazione con teorie di pesci, crostacei e molluschi). Affinità con i C. vicini nello stile al P. dell’Ilioupersis [composizione della scena con Peleo e teti sull’anfora a città del Vaticano, mge, 18105 (X 5)]. Ripetitiva tendenza alla giustapposizione delle figure. Figure dalla corporatura possente, con colli spesso brevi e taurini. Nei volti di profilo, mento piccolo e prominente. Frequente rappresentazione di volti di t.q. Rappresentazione di giovani uomini nudi che recano grandi fiori e di donne che recano catene di rosette, patere o “xilofoni”. Impiego di ombreggiature e di sovraddipinture, soprattutto nella raffigurazione di cavalli, pesci e crostacei. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, albero, roccia con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, speroni 198

rocciosi, linee di terra indicate da brevi file arcuate di punti) e architettonici (stele su alto basamento cinte da bende e sormontate da kylikes) e di animali (pesci, molluschi, crostacei, cavalli, toro). Nel campo, rosette, bende, foglia d’edera. Sul corpo delle anfore, campi figurati separati da fasce decorate con teoria di pesci, crostacei e molluschi. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con quadratino in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 522-523, nn. 225-230, tav. 190, Trendall 1989, 90, Trendall, Cambitoglou 1991, 142, Trendall, Cambitoglou 1992, 487.

iX 7 1 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p

pERRonE (TAV 169 4)

VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Dinoi (2); idrie (1); nestorides (1). soggETTi Scene mitologiche (2): tre quadrighe in corsa guidate da due eroti e Nike, due cavalieri in corsa (1); Europa e il toro (1). corteggio dionisiaco (1): satiro, due donne, giovane uomo nudo, donna in corsa (1). Scene con Eros (2): Eros, due donne (1); due donne ai lati di Eros, satiro (1). Scene con indigeni (1): cavaliere presso un altare, uomo barbato, giovane guerriero, donna (1). Scene generiche (2): donna presso un louterion e donna ai lati di una donna (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da tre a cinque figure disposte sullo stesso livello; 3) due figure disposte ai lati di una stele. Figure ricorrenti: donna, talora retrospiciente, seduta di t.q. su rilievo, roccia, diphros, delfino, toro o pesce, spesso con busto di prospetto, gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano sollevata; giovane guerriero indigeno o donna stanti di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato su louterion o pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo di t.q. a cavallo; Eros o Nike stanti, col busto leggermente curvo in avanti, alla guida di una quadriga in corsa; giovane uomo nudo in movimento di t.q. con oggetti nelle mani protese; donna in movimento col busto leggermente curvo in avanti e oggetto tra le mani protese; guerriero indigeno stante con oggetti nelle mani protese; Eros stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nelle mani protese. Affinità col P. Perrone (composizioni, disegno delle figure). rappresentazione di donne che recano “xilofoni”. moderato impiego di sovraddipinture, soprattutto nella raffigurazione di suppellettili e vasi metallici. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piantine, linee di terra indicate da file di minutissimi punti) e architettonici (stele su alto basamento cinta da bende e sormontata da kylix) e di animali (cavalli, molluschi, pesci, toro, delfino). Nel campo, stelle, bende, rosette, gruppi di tre punti, foglie d’edera, phiale, “xilofono”. Su idrie e nestorides, campi figurati separati da fasce decorate con serie di rosette o ramo di lauro. sulle rotelle della nestoris, teste f. di prospetto a v.n. al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 524, nn. 231-233, tav. 191.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 69, 81, n. 233a, Trendall, Cambitoglou 1991, 142-143.

cERAMicA ApuLA (Ap)

iX 7 1 c c

Vicini nELLo sTiLE Ai p di dARio E pERRonE

(TAV 170 1)

VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (4) - Peucezia (4): ceglie del campo. foRME VAscoLARi Anfore (6); crateri (2): a calice (1), a volute (1); idrie (1). soggETTi Scene mitologiche (8): amazzonomachia (2); Europa e il toro (1); centauromachia (1); Eracle e Ippolita (1); giudizio di Paride (1); Paride ed Elena (1); Ganimede, cigno, pedagogo (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Pelope, Ippodamia, Enomao, Mirtilo sulle quadrighe, furia (1). Corteggio dionisiaco (3): Dioniso, donne, giovani uomini (1); giovane uomo nudo, donna, Dioniso, donna, satiro (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (4): Eros (1); Eros, donne, giovani uomini presso una stele (1); Eros, donne, giovani uomini (1); due donne ai lati di Eros (1). Scene con Nike (3): Nike (1); due Nikai ai lati di una testa f. (1); Nike su quadriga (1). Scene generiche (18): donne, giovani uomini (6); offerenti presso un naiskos (2); giovani uomini nudi e donne ai lati di un tempio (2); testa f. (2); pesci (2); testa con berretto frigio (1); due giovani uomini ai lati di una donna e di una danzatrice di oklasma (1); tre donne, parte di figura (1); giovane uomo nudo e donna presso una stele, parte di due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da quattro a numerose figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto e sporadiche sovrapposizioni di piani; 4) da due a numerose figure disposte sullo stesso livello o su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, donna semiammantata o amazzone, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, toro, cavallo marino, klismos, plinto o sperone roccioso, con gambe leggermente divaricate o incrociate, a volte con busto di prospetto, e con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, amazzone o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; centauro in movimento con braccia sollevate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Furia, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata protesa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero in movimento di t.q. da tergo con gamba avanzata protesa e gamba arretrata distesa; testa f. o di figura orientale di profilo o di t.q. in cornice floreale; giovane uomo orientale o Nike stanti col busto leggermente curvo in avanti alla guida di una quadriga in corsa; giovane uomo nudo o Nike in movimento con braccia protese; donna stante con gomito poggiato su pilastrino; giovane uomo nudo stante a gambe incrociate, appoggiato al bastone; pedagogo stante appoggiato al bastone; giovane uomo nudo in movimento sulle gambe parzialmente piegate, busto curvo in avanti e braccia protese; donna stante su delfino; giovane uomo orientale stante di prospetto con piede poggiato su rilievo; danzatrice orientale con braccia sollevate e mani congiunte. Influenze da parte dei P. di Dario e Perrone (composizioni, disegno di figure e volti, figure ricorrenti, decorazione accessoria). Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, fiori, ramoscelli, albero, linee di terra indicate da file, semplici o duplici, di minutissimi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento talora decorato con fregio a spirali e palmette, stele sormontate da kylikes) e di animali reali e fantastici (toro, pesci, molluschi, delfini, cavalli, cavalli marini, felino). All’interno dei naiskoi, donna e giovani uomini; grande fiore, benda. Nel campo, rosette, foglie, gruppi di tre punti, bende, infule, bucrani, ghirlanda, conchiglia, “xilofono”. Sul corpo delle anfore, campi figurati separati da fasce decorate con teoria di pesci, crostacei e molluschi, testa f. in cornice floreale o spirali e palmette. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; rosette.

Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 524-526, nn. 234-239, 241-243, tav. 191.3-4, Trendall, Cambitoglou 1991, 142.

iX 7 2 c

dEL g di fRisso

(TAV 170 3)

dEnoMinAzionE Dal soggetto raffigurato nel tondo centrale del piatto eponimo (Berlino, SM, F 3345). VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Apulia (2) – Daunia (1): Canosa; Messapia (1): generica. foRME VAscoLARi Piatti (11); coppe (1); rhytà (1). soggETTi Scene mitologiche (4): Frisso su ariete (1); apoteosi di Eracle (1); Nereidi e creature marine (1); Nereide su due delfini (1). corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1). Scene con Eros (17): Eros, donna, giovane uomo nudo (6); donna e giovane uomo nudo ai lati di Eros (3); Eros e giovane uomo nudo ai lati di una donna (2); Eros, donna (2); Eros (1); Eros, due donne (1); giovane uomo nudo, donna, Eros, donna (1); parte di giovane uomo nudo, Eros, donna (1). Scene generiche (11): pesci (4); donna, giovane uomo nudo (2); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); donna, giovane uomo nudo e donna in corsa (1); testa f. (1); parte di tre figure (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un gruppo di due figure; 3) da due a numerose figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su ariete, sperone roccioso, roccia, cassa, mantello, delfino, pesce, mostro marino, colonna ionica con gambe incrociate, unite o leggermente divaricate e spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o Eros stanti, con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros retrospicienti in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante a gambe incrociate, appoggiato al bastone e col busto leggermente curvo in avanti; Eros o Nike in volo con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. su quadriga in corsa; donna in movimento con oggetto nella mano protesa; testa f. di prospetto in cornice floreale. Influenze da parte dei P. di Copenhagen 4223 (nelle donne ammantate sedute, predilezione per la raffigurazione di lembi di mantello svolazzanti), di Varrese e di Dario (disegno delle figure, figure ricorrenti, panneggio delle vesti f., motivo della donna che regge un grande fiore, predilezione per le fasce di separazione dei campi figurati decorate con teorie di pesci e molluschi). Affinità con i C. del G. di Egnazia (disegno e trattamento dei giovani uomini nudi) e col P. Perrone e c. vicini nello stile (predilezione per le fasce di separazione dei campi figurati decorate con teorie di pesci e molluschi). Rappresentazione di donne che recano “xilofoni”, grandi fiori e catene di rosette e di giovani uomini nudi e donne che recano rami di palma. rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, pianta, ramoscelli, alberelli, rocce con contorno polilobato in bianco sovraddipinto), di animali (delfini, pesci, molluschi, cavalli, mostri marini, ariete, lepre) e di conchiglie. Nel campo, bende, foglie d’edera, gruppi di tre punti, rosette, finestre prospettiche, bucranio con infule. Sui piatti, predilezione per la raffigurazione di pesci, molluschi e conchiglie nel tondo interno o nella fascia che lo circonda e, sulle pareti interne, di tralci di vite; in 199

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA esergo, ghirlanda. Al di sotto o intorno al campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto o cerchietto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 526-527, nn. 244-248, tavv. 191.5-6, 192.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 69, 82, n. 148a, Trendall, Cambitoglou 1991, 157-158, nn. 245ac, 248a-b, tav. XL.4, Trendall, Cambitoglou 1992, 484, 491, 541, 553, Rückert 1997, 23-24, tavv. 7.5-6, 8.1-4, Schauenburg 1997c, 365-367, figg. 1-4.

iX 7 3 c di piATTi Vicini nELLo sTiLE Ai p di dARio E pERRonE (TAV 170 4) VAsi ATTRibuiTi 33 pRoVEniEnzE Apulia (6) – generica (1); Peucezia (4): generiche (2), Bari (1), Ceglie del Campo (1); messapia (1): generica. foRME VAscoLARi Piatti (32); coppa (1). soggETTi Scene mitologiche (1): figura alata su biga (1). Corteggio dionisiaco (11): satiro, donna (2); satiro e donna in corsa (2); donna, giovane uomo nudo (2); komos con Dioniso (1); satiro e donna ai lati di un giovane uomo nudo (1); menade su biga trainata da pantera e cervo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (32): Eros (12); Eros, donna (12); Eros e donna in corsa (2); Eros, due donne (2); due donne ai lati di Eros (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo presso un louterion, Eros (1); Eros, giovane uomo nudo (1). scene con indigeni (1): donna e giovane uomo in corsa (1). Scene generiche (47): donna (14); donna, giovane uomo nudo (11); donna in corsa (8); donna e giovane uomo nudo in corsa (7); testa f. (2); donna, giovane uomo ammantato con volatile (1); giovane uomo nudo (1); testa m. con pilos (1); lepre (1); cane (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna o eros seduti di t.q. su sperone roccioso o mantello con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna, satiro o eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o eros stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa, di prospetto o di t.q., e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, con gomito poggiato su louterion; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; donna o donna alata stante, col busto leggermente curvo in avanti, alla guida di un carro in corsa; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; testa di profilo di giovane uomo con pilos o di donna; busto di donna di profilo; Eros accovacciato. Influenze da parte dei P. di Dario e Perrone (composizioni, disegno delle figure). Predilezione per la raffigurazione di giovani uomini nudi con mantello appoggiato sull’avambraccio o avvolto intorno alla mano. sporadica rappresentazione di giovani uomini che recano catene di rosette e di donne che recano patere o “xilofoni”. rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, alberelli, sperone roccioso con cavità interne circolari a v.n. o con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e 200

di animali (cavalli, lepre, cervide, cane, volatile, pantera). Nel campo, rosette, bende, specchio. Nei tondi interni, in esergo, fiori e rosetta, rosette, testa f. in cornice floreale; sulle pareti interne, predilezione per la raffigurazione di tralci di vite. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti; ovoli. iscRizioni FILISTA (taranto, man, 4756). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 527-529, nn. 249-265, tav. 192.3-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 69, 82, nn. 250a, 259a, 263a, 264a, Trendall, Cambitoglou 1991, 138-139, 142, 158-160, nn. 249a-d, 250b-e, 251a, 255a, Trendall, Cambitoglou 1992, 509, n. 251-1.

iX 7 4 c

di piATTi Vicini nELLo sTiLE AL p dELL’oLTREToMbA

VAsi ATTRibuiTi 26 pRoVEniEnzE Apulia (4) - Daunia (3): Salapia (2), Canosa (1); Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Piatti (26). soggETTi scene mitologiche (1): frisso su ariete (1). Corteggio dionisiaco (12): due donne ai lati di Dioniso (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); menade, Pan presso un louterion (1); Pan che suona il flauto, donna, Eros (1); satiro, due donne (1); donna, giovane uomo nudo, satiro (1); donna e satiro ai lati di un giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo presso un louterion (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (33): Eros, donna (8); Eros, donna, giovane uomo nudo (4); Eros e donna in corsa (3); Eros, due donne, giovane uomo nudo (3); Eros, donne, giovane uomo nudo (2); Eros, due donne (2); Eros (1); due donne ai lati di Eros (1); Eros, donna e giovane uomo ammantato ai lati di un donna (1); due donne, Eros, cane, lepre (1); Eros, donna, giovane uomo nudo, donna, giovane uomo ammantato (1); Eros e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); Eros e giovane uomo nudo, donna, donna con cigno, giovane uomo nudo presso un louterion (1); satiro, donna e Eros in corsa (1); Eros, donna, satiro (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di Eros (1); eros, donna e giovane uomo nudo presso un thymiaterion ai lati di una donna (1). Scene generiche (27): donna e giovane uomo nudo in corsa (6); donna, giovane uomo nudo (5); testa f. (4); due donne, giovane uomo nudo (3); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (3); donna, giovane uomo nudo, donna presso un louterion, giovane uomo nudo (1); due coppie di donne e giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo, due donne in corsa, giovane uomo nudo in corsa (1); donna in corsa, lepre (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) un gruppo di due figure; 4) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, seggio pieghevole, capitello ionico, cuscino, mantello o ariete con gambe unite o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o eros in movimento, talora retrospicienti, con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna, satiro o eros stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani

cERAMicA ApuLA (Ap) protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Pan stanti di prospetto con gomito poggiato su louterion o pilastrino e oggetti nelle mani protese; Eros stante di t.q. da tergo con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; Eros stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese, su corolla in cornice floreale; Pan danzante sulle gambe parzialmente piegate, con oggetto nelle mani protese; testa f. di profilo, talora emergente da corolla, in cornice floreale. Influenze da parte del P. dell’Oltretomba (composizioni, figure ricorrenti). rappresentazione di donne che recano patere, di giovani uomini nudi, donne ed eroti che recano “xilofoni” e di giovani uomini nudi e donne che recano catene di rosette e fiori. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piantine, ramoscelli, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto o con cavità interne circolari a v.n., linee di terra indicate da file ondulate di punti) e di animali (volatili, cigni, lepri, cane, cerbiatto, felino). Nel campo, foglie d’edera, rosette, bende, finestre prospettiche. nei tondi interni, in esergo, felino e volatile, cigno tra rosette, cane e lepre, rosette, testa f.; sulle pareti interne, predilezione per la raffigurazione di tralci di vite. Al di sotto del campo figurato, meandri, quasi sempre alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 529-531, nn. 266-281, tav. 193, Trendall, Cambitoglou 1983, 69, 82, n. 266a, Trendall, Cambitoglou 1991, 142-143, 160, nn. 266b-d, 267a, 273a, 274a, 280a, tav. XL.5-6, Trendall, Cambitoglou 1992, 509, 546, nn. 272a, 275a.

iX 8 p dELL’oLTREToMbA (TAVV 170 2, 171 1-4, 172 1-4, Vi) dEnoMinAzionE Dalla scena raffigurata sul lato principale del cratere a volute eponimo [Monaco, SAuG, 3297 (J 849)]. VAsi ATTRibuiTi 93 pRoVEniEnzE Apulia (19) – generiche (2); Peucezia (10): generiche (2), Gravina in Puglia (3), Altamura (2), Ceglie del Campo (1), Gioia del Colle (1), Ruvo di Puglia (1); Daunia (6): Canosa; Messapia (1): Poggiardo. Area tarantina (2): Taranto. Lucania (1) – tirrenica (1): roccagloriosa. area metapontina (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (41): a volute (30), a calice (7), indeterminati (4); pelikai (11); anfore (9); idrie (9); loutrophoroi (7); lekythoi (5); piatti (5); oinochoai (3): forma 1 (2), forma 3 (1); epichyseis (1); frammenti (2). soggETTi Scene mitologiche (46): amazzonomachia (4); assemblea degli dei, amazzonomachia (2); Achille e Pentesilea (2); Oltretomba con Orfeo (2); gigantomachia (2); parte di figura alata (2); Selene ed Elios su quadriga (1); Oltretomba (1); giudizio di Paride (1); ierogamia tra Zeus ed Era sul monte Ida (1); Orfeo musico fra i Traci (1); rapimento di Persefone (1); Eos e Cefalo (1); ratto delle Leucippidi (1); Posidone e Amimone (1); Elios su quadriga (1); Eracle e Atlante nel giardino delle Esperidi (1); apoteosi di Eracle (1); Peleo e Teti (1); Ippolito e il toro (1); Achille e Troilo (1); Nereidi con le armi di Achille (1); addio di Ettore ad Andromaca (1); ratto di Cassandra (1); Cerbero (1); ritorno di Bellerofonte (1); morte di Enomao (1); Artemide, Apollo, paniskos, Lyssa, Ippolito (1); Apollo, Artemide, Ermes, giovane uomo e donna su quadriga, Eros, giovani uomini e donne intorno a coppia su kline (1); Afrodite su carro trainato da due eroti (1); donna, Afrodite, eroti, donna, cerbiatto, donna presso un thymiaterion (1); Eros, Afrodite, cigno, giovane uomo nudo presso un louterion, due donne (1); figura alata con berretto frigio (1); parte di donne e uomini, parte di Zeus (1); amazzone a cavallo, parte di giovane guerriero (1); Atena, Nike, parte di figura (1);

giovane uomo nudo, Ermes, Atena su quadriga, Nike, parte di figura, uomo barbato, giovane guerriero, uomo barbato, giovane uomo con berretto frigio (1); due grifi attaccano un cavallo (1). Scene a “soggetto tragico” (8): Oltretomba (1); morte di Creonte, fuga di Medea (1); Tereo, Danaidi, Pelasgo (1); follia di Licurgo (1); esposizione e liberazione di Andromeda (1); Artemide, Apollo, Atena, Eros, Afrodite, Posidone, Creteo, Eolo, pastore, Elleno, nutrice, Melanippe (1); supplizio di Dirce (1); parte di Licurgo (?) (1). Corteggio dionisiaco (14): donna, giovane uomo nudo (2); libagione con Dioniso (1); Nike, Dioniso, menade, satiro (1); satiro e menade ai lati di Dioniso (1); Dioniso, Eros, menade (1); satiro, menade, Dioniso, menade (1); due menadi, due satiri, Dioniso (1); donna presso un louterion, Dioniso, satiro (1); komos con Dioniso (1); Eros, satiri e menadi intorno a Dioniso (1); Eros, menade e satiro ai lati di Dioniso (1); testa di satiro (1); parte di Pan (1). Scene con Eros (27): Eros, donne, giovani uomini nudi (8); Eros, donna, giovane uomo nudo (4); Eros, donna (3); Eros, giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (2); Eros (2); due eroti, donne (2); donna, cigno, Eros, giovane uomo nudo presso un louterion e donna ai lati di una donna (1); Eros, donne, giovane uomo nudo (1); donna, Eros, fanciulla e giovane uomo nudo ai lati di una donna, Eros (1); Eros, donne e giovani uomini presso una stele (1); Eros, donne (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di eros presso un louterion (1). Scene con Nike (2): testa di Nike (1); due Nikai ai lati di una donna (1). Scene generiche (122): testa f. (27); offerenti presso un naiskos (47); offerenti presso una stele (9); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (9); donna (4); testa con berretto frigio (3); donna, giovane uomo nudo (2); donna all’interno di un naiskos (2); donna in corsa (2); giovani guerrieri (1); uomo nudo e re barbato ai lati di due donne sedute su un altare (1); parte di tre donne presso un louterion (1); donna presso un naiskos (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); due donne ai lati di una stele (1); testa m. (1); testa con mitra (1); pesci (1); parte di ala (1); parte di figura, giovane guerriero, donna, uomo barbato, due giovani guerrieri (1); giovane uomo nudo presso un louterion, donna (1); giovane guerriero in corsa, parte di guerriero con anaxyrides (1); donna, parte di figura, parte di cavallo (1); giovane uomo nudo presso un naiskos (1); parte di figura ammantata (1); parte di pedagogo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) un gruppo; 4) da due a numerose figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di ulteriori figure su un livello più alto e con frequenti sovrapposizioni di piani; 5) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di ulteriori figure su un livello più alto e con sovrapposizioni di piani; 6) da due a sei figure disposte sullo stesso livello o su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele; 7) numerose figure collocate in tre sezioni sovrapposte di ampiezza differente e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte, con frequenti sovrapposizioni di piani, sullo stesso livello o su livelli fortemente sfalsati tra loro; 8) numerose figure collocate in tre sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, ai lati e davanti ad un edificio tetrastilo o ad un naiskos, con frequenti sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, uomo semiammantato, vecchio uomo, vecchio uomo ammantato, re, re orientale, giovane uomo orientale, giovane guerriero orientale, donna, donna ammantata, satiro, Eros o Nike, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, sperone roccioso, cassa, sacca da viaggio, cuscino, capitello ionico, cavallo marino, cerva, seggio pieghevole, kline, klismos, diphros, trono o altare con gambe incrociate o divaricate e mano protesa; fanciullo o bambino nudo, giovane uomo nudo, giovane uomo, uomo, uomo semiammantato, uomo o vecchio uomo ammantato, guerriero, giovane uomo orientale, giovane guerriero orientale, donna, donna o vecchia ammantata, paniskos, Eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. o di prospetto con una gamba flessa e scartata e mano spesso sollevata o protesa; fanciullo nudo, giovane uomo nudo, uomo semiammantato, vecchio re, giovane guerriero orientale, donna, Pan o Eros stanti di t.q. o di prospetto a gambe 201

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA incrociate, con mano protesa e talora gomito poggiato su louterion, pilastro roccioso o tronco; giovane uomo, uomo o bambino nudo, giovane guerriero, uomo orientale, pedagogo, donna o donna orientale, eros, talora retrospicienti, in movimento con un braccio proteso; giovane uomo o uomo nudo, giovane guerriero, guerriero, vecchio re, pedagogo, donna, vecchia ammantata, amazzone o furia, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con busto a volte di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccia spesso protese; vecchio uomo semiammantato seduto di t.q. da tergo su diphros con gambe incrociate; giovane uomo nudo, giovane uomo o donna stanti su carro, col busto leggermente curvo in avanti, alla guida di una quadriga in corsa; testa di giovane uomo, di giovane uomo con corna, di donna, di donna alata, di donna con corna, di figura orientale, di figura orientale alata, di satiro calvo, di profilo, di t.q. o di prospetto, emergenti da cespo di acanto o da corolla, in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale, donna, satiro o Nike stanti con piede poggiato su rilievo, sperone roccioso o capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros o Nike in volo con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo o amazzone distesi al suolo su un fianco con braccio proteso; uomo nudo o donna proni con un braccio o entrambe le braccia protese; fanciullo nudo, giovane guerriero, donna o Furia in movimento di t.q. da tergo con un braccio sollevato e l’altro proteso o con entrambe le braccia protese a reggere un oggetto; fanciullo o giovane uomo nudo o Furia di t.q. da tergo con gamba flessa e braccio proteso; amazzone retrospiciente su cavallo con busto in torsione e braccio sollevato; giovane uomo nudo, uomo nudo o amazzone di t.q. su cavallo con oggetto nella mano sollevata; uomo semiammantato o donna stanti con busto in torsione e braccio sollevato all’indietro o braccia protese; giovane uomo nudo o semiammantato, giovane uomo orientale, donna o donna nuda, stanti di prospetto o di t.q. su carro; giovane uomo nudo o amazzone con busto di t.q. o di prospetto e inclinato, ginocchio poggiato al suolo, altra gamba distesa e oggetto nella mano sollevata; giovane uomo nudo e stante con busto di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetto nella mano sollevata; giovane uomo o donna stanti di t.q. da tergo; donna col corpo inarcato all’indietro; giovane uomo nudo o Pan stanti di t.q. o di prospetto con busto inclinato e piede poggiato su rilievo o sperone roccioso; giovane uomo nudo accovacciato; uomo o amazzone di t.q., talora retrospicienti, accovacciati su una gamba e con l’altra gamba flessa; uomo semiammantato seduto di prospetto su trono con gambe leggermente divaricate; giovane guerriero stante di t.q. da tergo con piede poggiato su rilievo e oggetti nelle mani protese; guerriero di t.q. da tergo con un ginocchio poggiato al suolo e altra gamba distesa; guerriero inginocchiato al suolo col busto inarcato in avanti; donna stante di prospetto con braccia allargate e legate a tronchi; giovane uomo nudo o Furia in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetto nella mano protesa; busto di figura alata di prospetto emergente da corolla in cornice floreale. Influenze, nella fase iniziale, da parte dei P. di Dario (composizioni, figura con piede poggiato su rilievo col busto curvo in avanti, figure stanti di prospetto a gambe incrociate, capigliature, vesti f. con lungo e duplice risvolto rigonfio posto al di sotto del ginocchio e talora strette in vita da sottili cinture scure terminanti con serie di piccoli nodi, rendimento delle vesti trasparenti, raffigurazione di grandi fiori e di fiori a corolla multipla) e di Louvre MNB 1148 (disegno dei volti, panneggi). Affinità con i C. di crateri a volute con scene di Oltretomba (composizioni), con i P. della Patera e di Ganimede (composizioni con due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele) e col P. di baltimora e i c. della sua cerchia (fascia decorativa con testa f. in cornice floreale sul collo dei crateri a volute). Figure dalla corporatura ben strutturata, talora con cosce muscolose ma con gambe piuttosto esili. Nelle figure m. nude, muscolatura poderosa e dettagliatamente rappresentata; frequente rappresentazione della villosità del torace. Netta predilezione per l’inclinazione delle teste su un lato e per la rappresentazione di volti di t.q. e di prospetto, tuttavia a volte resi in modo poco accurato e con risultati di scarsa espressività. Capigliature a folti riccioli distinti finemente tracciati. Panneggi molto ricchi, a fasci di dense pieghe, spesso spezzate, ad andamento preferibilmente curvilineo o diagonale. Nelle figure stanti, gamba flessa ben evidenziata sotto la veste, con pan202

neggio a fitte pieghe verticali in corrispondenza della gamba portante. Frequente rappresentazione di giovani uomini nudi e stanti con mantello avvolto intorno alla mano o con un lembo stretto tra le ginocchia. Predilezione per l’elaborata decorazione delle vesti con frequenti motivi a puntini e denti di lupo. Nelle vesti di figure orientali e re, lunghe maniche in rosso sovraddipinto decorate con puntini; nelle vesti f., frequente decorazione sul busto con sottile fascia scura centrale, semplice o duplice o, su tutta la veste, con larga fascia scura con decorazione a scacchiera o floreale, comune agli abiti di alcune figure orientali. Nelle scene incentrate su naiskoi e stele, preferenziale disposizione chiastica degli offerenti. Ricorrente rappresentazione di figure nimbate, di giovani uomini nudi e donne che recano catene di rosette, patere e cassette aperte, di donne, giovani uomini e Nikai che recano “xilofoni”. Rappresentazione di mezze figure emergenti. Frequente raffigurazione di vasi, anche metallici e marmorei, come suppellettili all’interno dei naiskoi. Rendimento prospettico di strutture architettoniche e altari. Ricorrente e abile rappresentazione di figure di scorcio, prone, di prospetto o di t.q. da tergo. Abbondante impiego di colori sovraddipinti (arancio, rosso) nella decorazione di mantelli e vesti e nel rendimento del vello degli animali; frequentissimo impiego di bianco sovraddipinto per la resa di strutture architettoniche, sculture, figure interne ai naiskoi, fiori, teste e figure in cornice floreale, particolari di animali (ad es. i garretti dei cavalli) e calzature, soprattutto f. Rappresentazione di elementi paesaggistici (erbetta, piantine, grandi fiori, foglie lanceolate, ramoscelli, tronchi, alberi, gruppi di sassi, specchi d’acqua e archi rocciosi con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, speroni e pilastri rocciosi in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di minutissimi punti anche molto brevi o ad andamento curvilineo), architettonici (naiskoi ed edifici tetrastili o esastili su basso stilobate a uno o due gradini, naiskoi su alto basamento decorato con fregio a meandro di svastiche e quadrati, a racemi, a rosette, a palmette e fior di loto o a meandro di svastiche alternato a rosette, stele su alto basamento cinte da bende e sormontate da kylikes, coppe o crateri a calice, fontane monumentali, colonne ioniche con tripode, colonne, altari) e di animali reali e fantastici (cavalli, cani, volatili, cervidi, tori, pesci, serpenti, lepri, felini, cigni, aquila, capra, delfino, Cerbero, cavalli marini, mostri marini). All’interno dei naiskoi, talora disposti su una piattaforma rialzata occasionalmente decorata con fregio a meandro continuo o a onde correnti: giovane uomo; giovane guerriero; donna; due giovani uomini; giovane guerriero e vecchio uomo; giovane uomo e cavallo; giovane guerriero e cavallo; giovane uomo e fanciullo; donna e giovane guerriero; due donne; donna e bambino; giovane uomo, uomo e giovane guerriero; giovane uomo, cavallo, vecchio uomo; fanciulla, donna e fanciullo; tre donne; vecchio uomo, giovane guerriero, cavallo, fanciullo; due donne, fanciulla, cane; vecchio uomo, uomo, fanciullo, fanciullo a cavallo, giovane guerriero; grande fiore; sullo sfondo, ruote di carro, elmi a pilos, scudi rotondi, schinieri, bende, palle, ghirlande, spada e fodero, elmo di tipo frigio, elmo di tipo beotico, infula, cista metallica, finestra prospettica. Nel campo, rosette, stelle, bende, phialai, vasi metallici, bucrani (talora con infule), infule, scudi, schinieri, ruote di carro, “xilofoni”, thymiateria, fodero di spada, corazza, cassetta aperta, gomitolo, specchio, cetra, idria, corona, finestra prospettica, foglia d’edera, tirso, timpano, grappolo, alabastron, piatto. sui mascheroni dei crateri a volute e sulle rotelle all’attacco s. dell’ansa delle lekythoi, teste f., talora diademate, o di Io di prospetto, a risparmio o con volto in bianco o rosso sovraddipinto e capigliatura a v.n. o in giallo sovraddipinto. Sul collo dei crateri a volute di grandi dimensioni, campo figurato suddiviso in due registri con inserimento, al di sopra del registro con scena figurata, di una fascia con testa f. in cornice floreale. Su alcuni crateri a volute, nel registro s. del collo, fascia a dentelli prospettici; sul piede, fascia con pesci e conchiglie. Occasionalmente, sul corpo di loutrophoroi, lekythoi e anfore, campi figurati separati da fasce decorate con girali, serie di rosette, meandro continuo prospettico o meandro di svastiche e quadrati. Nel tondo interno dei piatti, in esergo, decorazione floreale; testa f. di t.q. emergente da corolla in cornice floreale; sulle pareti interne, tralcio di vite. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante o a quadrati con motivo a quincunx; onde correnti; ovoli.

cERAMicA ApuLA (Ap) iscRizioni MEROPH, [KRE]WN, KREONTEIA, IPPOTHS, EIDWLON AHTOU, MHDEIA, OIS[T]ROS, IASWN [(Monaco, SAuG, 3296 (J 810)]; AFRODITA, SELANA, ATLAS, GA (già New York, m.a., Almagià); KRHQEUS, AIOLOS, BOTHR, ÔELLHN, TROFOS, MELANIPPH (atlanta, m.c. carlos museum, emory university, 1994.1); due iscrizioni non decifrabili sull’orlo intorno al labbro (Laguna hills, coll.p.). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Schauenburg 1963, 131, nota 127, Schmidt 1963, 42, tav. 80.4, Andreassi 1979, 5456, n. 17, Trendall, Cambitoglou 1982, 531-539, nn. 282-331, tavv. 194-203.1-2, Frel, True 1983, 84, n. 217, Trendall, Cambitoglou 1983, 69, 83-86, nn. 281a-d, 284a, 287a, 288a, 289a, 293a, 312a, 322a, 327a, tav. XVII, Schauenburg 1984b, 383, tav. 122.1, Trendall 1989, 90-92, figg. 208-213, Gualtieri 1990, 170, n. 19.13, tav. 76.4-5, Söldner 1990, 36-37, tav. 16.4-5, Trendall, Cambitoglou 1991, 139, 142-143, 161164, nn. 283a-d, 290a, 293b, 299a, 302a, 308a, 315a-b, 318a, 323a-b, 327a1, 331a-b, tavv. XLI-XLII.1-3, Farnoux 1992, 313, n. 29, Trendall, Cambitoglou 1992, 478, 480, 482, 484-485, 487, 490, 492, 510, 544, 553, nn. 289b, 313a, Jentoft-Nilsen, Trendall 1994, 32-33, tav. 273.4, Delli Ponti 1996, 207-208, n. 284, fig. 284, Cambitoglou, chamay 1997, 246-255, nn. 105-106, burn 1998, 599, 629, carter 1998, 369, cat. 250, AA. VV. 2000b, 261, C21, Morard 2002, 47, Schauenburg 2002b, 129-134, tavv. I-II, figg. 1-5, Gualtieri 2005, 218, nota 12, Mazzei 2005, 17, Pouzadoux 2005d, 195, nota 51.

iX 9 c Vicini nELLo sTiLE AL p dELL’oLTREToMbA (TAV 173 1-2) VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE apulia (4) - Peucezia (4): generica (1), rutigliano (2), altamura (1). area tarantina (2): taranto. area metapontina (1): metaponto. foRME VAscoLARi Crateri (7): a calice (3), a volute (2), indeterminati (2); pelikai (2); anfore (1); oinochoai (1): forma 5 (1); piatti (1); situle (1); skyphoi (1); frammenti (2). soggETTi Scene mitologiche (11): Achille e Pentesilea (1); ratto delle Leucippidi (1); Giasone consegna il vello d’oro a Pelia (1); Medea consegna i pharmaka a Giasone (1); sirena che suona il flauto (1); testa di Gorgone (1); Atena (1); Bellerofonte in lotta contro la Chimera (1); Eracle nel giardino delle Esperidi (1); Eracle in lotta contro Gerione (1); caccia al cinghiale calidonio (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Oreste a Delfi (1); Oreste contro Egisto (Ermes contro Argo ?) (1). Corteggio dionisiaco (3): menade e satiro ai lati di Dioniso (1); Pan danzante, menade (1); parte di satiro, menade, giovane uomo nudo, Dioniso, donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (2): Eros, donna, giovane uomo nudo (1); eroti, giovani uomini nudi e donne presso una stele (1). Scene generiche (23): donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (3); testa f. (3); donna, giovane uomo nudo (2); offerenti presso un naiskos (2); donna presso due statue su base (1); donna canuta presso una base (1); donna presso una stele (1); giovane uomo nudo in corsa verso una stele (1); donna, donna a seno scoperto, fanciullo esanime, giovane uomo nudo che accoltella un re su trono, donna in corsa, fanciullo, pedagogo, busto di re barbato che emerge dal suolo (1); due cigni (1); parte di giovane guerriero (1); parte di giovane uomo, parte di edificio, parte di figura ammantata, parte di giovane uomo e di donna (1); naiskos (1); parte di donna (1); parte di donna, parte di due figure (1); parte di cavallo (1); parte di edificio, uomo con spada, parte di figura in abiti orientali (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di ulteriori due figure ad un livello più alto; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, re, donna, donna semiammantata, satiro, Eros o Nike, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, mantello, trono, plinto o cigno con gambe leggermente divaricate o incrociate e mano protesa a volte recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna, vecchia o satiro stanti con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros o Nike in volo con oggetto nelle mani protese; donna, talora retrospiciente, in movimento con braccio sollevato; donna stante di prospetto con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna o paniskos in atto di danzare sulle punte tenendo un braccio sollevato; giovane uomo nudo e stante di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano protesa; guerriero stante su carro; donna in movimento sulle gambe leggermente piegate, col busto leggermente curvo in avanti e mani protese a reggere un oggetto; Furia di t.q. con ginocchio poggiato al suolo e altra gamba distesa; guerriero di prospetto con ginocchio poggiato al suolo e altra gamba distesa; testa f. di prospetto in cornice floreale; amazzone di t.q. a cavallo; guerriero nudo da tergo, anche di t.q., con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; donna stante di t.q. con gomito poggiato su pilastro roccioso. Affinità col P. dell’Oltretomba (composizioni, teste f. in cornice floreale, impiego di colori sovraddipinti). Rappresentazione di figure emergenti dal suolo e di figure di scorcio. Rendimento prospettico di altari. Impiego abbondante di colori sovraddipinti, soprattutto di rosso e bianco. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, albero, speroni e pilastri rocciosi con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti talora adattate al profilo delle figure), architettonici (edificio tetrastilo, naiskoi su alto basamento decorato con fregio a meandro di svastiche e rettangoli o a tralci, stele con basamento decorato con fregio a metope e triglifi) e scultorei (statuette di figure f. con offerte) e di animali reali e fantastici (cavalli, porcellino, Pegaso). All’interno del naiskos, giovane uomo; grande fiore. Nel campo, rosette, foglie d’edera, tirsi, phialai, bucrani, benda, finestra prospettica, scudo. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. o di io di prospetto con volti a v.n. o in bianco sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati con croce inscritta e puntini negli spazi intermedi o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; rosette; duplice e sottile fascia risparmiata. iscRizioni DWROQEA, ZEUS, KASTWR, LUGKEUS, POLUDEUKHS, IDAS, FOIBA, EURUTOS, STOMIOS, ILAEIRA, KERKUNOS, MELANIWN (germania, coll.p.). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 533, 539-540, nn. 332-337, tav. 203.3-4, Costamagna 1983, 109, n. 22, tav. XLV, Frel, True 1983, 84, n. 220, Trendall, Cambitoglou 1991, 143, 164-165, nn. 333a-b, Jentoft-Nilsen, Trendall 1994, 31, tav. 273.1, Schauenburg 1995g, 72-73, n. 29, Schauenburg 1996-1997, 8, figg. 8-11, Schauenburg 1997a, 237, Burn 1998, 599, 626-629, fig. 13.11, Carter 1998, 294, 354, 361, cat. 221, 221/CD 8, Schauenburg 2000a, 253, figg. 1-3, Morard 2002, 23, note 30, 47, Lippolis 2006, 435-43, 438, 445, 454, figg. 57-59, Natali, Palmentola 2006, 62, 102, nn. 18.15, 33.6.

iX 10 p dELLA siREnA ciTARisTA (TAV 173 3) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di una sirena in atto di suonare una cetra sul lato principale della pelike eponima (già Francia, m.a., Thonon, Numifrance: Trendall, Cambitoglou 1983, 87, n. 334b). VAsi ATTRibuiTi 3 203

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Pelikai (3). soggETTi Scene mitologiche (2): testa di Orfeo (1); sirena citarista (1). Scene con Eros (3): Eros (1); Eros, donna (1); Eros e donna in corsa (1). Scene generiche (5): testa f. (4); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. o di giovane uomo con kidaris, di prospetto, di t.q. o di profilo in cornice floreale; donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su rilievo o roccia con oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; sirena di profilo con cetra, stante su corolla in cornice floreale; Eros su corolla in cornice floreale; Eros stante. Influenze da parte del P. dell’Oltretomba (disegno delle figure, trattamento delle teste f. in cornice floreale, decorazione accessoria). Predilezione per la raffigurazione di teste o di singole figure in lussureggianti cornici floreali, con impiego di abbondante bianco sovraddipinto e di effetti prospettici, soprattutto negli avvolgimenti vegetali. rappresentazione di elementi paesaggistici (roccia). Sul corpo delle pelikai, campi figurati separati da fasce decorate con meandro prospettico di svastiche e quadrati o con rosette e gruppi di tre punti. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1983, 87, nn. 334a-b, Trendall 1989, 91, Trendall, Cambitoglou 1991, 139, 165, n. 334b1, tav. XLII.2.

iX 11 c Vicino nELLo sTiLE AL p dELLA siREnA ciTARisTA VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi Pelikai (1). soggETTi scene con eros (2): eros, donna (2). scene generiche (2): testa f. (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. in cornice floreale; donna o Eros seduti con oggetti nelle mani protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. della Sirena Citarista (ripartizione dei campi figurati sul corpo del vaso, composizioni). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1983, 87, n. 334c.

iX 12 c sTRETTAMEnTE AssociATi AL p dELL’oLTREToMbA iX 12 1 c

dEL g di TARRyTown

(TAV 173 4)

dEnoMinAzionE Dall’originario luogo di conservazione della pelike eponima [già New York, m.a., Christie’s, già Tarrytown (N.Y.), Warner Library: Trendall, Cambitoglou 1982, 542, n. 355]. 204

VAsi ATTRibuiTi 34 pRoVEniEnzE Apulia (4) – generica (1); Peucezia (3): generiche (2), Ruvo di Puglia (1). Area metapontina (1): ferrandina. foRME VAscoLARi Pelikai (31); askoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1); piatti (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): donna, giovane uomo nudo (2); donna e giovane uomo nudo presso un altare (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (27): Eros, donna, giovane uomo nudo (10); Eros, donna e giovane uomo nudo presso un louterion (8); Eros, donna e giovane uomo nudo presso un thymiaterion ai lati di una donna (2); Eros, donna (2); Eros, donna e giovane uomo nudo ai lati di un kalathos (1); Eros, due donne, giovane uomo nudo presso un louterion (1); Eros e due donne intorno ad una coppia (1); Eros, donne, giovane uomo nudo (1); Eros e donna in corsa (1). Scene generiche (36): donna, giovane uomo nudo (19); giovani uomini ammantati (6): due (5); tre (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (4); donna e giovane uomo nudo in corsa (3); donna, giovane uomo ammantato (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un kalathos (1); donna, giovane uomo nudo presso un louterion (1); giovane uomo nudo presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di una o due ulteriori figure su un livello più alto; 3) varie figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sacca da viaggio, seggio pieghevole, capitello ionico, capitello dorico, diphros, mantello, cuscini o sperone roccioso con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; donna seduta di t.q. con arpa; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di prospetto o di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su louterion o pilastrino e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o donna ammantata in movimento con oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo o capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante appoggiato al bastone; giovane uomo semiammantato e stante con entrambi i gomiti poggiati su louterion; Eros con ginocchio poggiato al suolo, altra gamba distesa e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. dell’Oltretomba (composizioni, disegno dei volti, vesti f. strette in vita da sottili cinture scure con terminazioni a sferette, frequente rappresentazione di giovani uomini nudi e stanti con mantello arrotolato intorno alla mano o con lembo di mantello stretto tra le ginocchia). Affinità con i C. del G. di Zurigo 2659 (composizioni) e con quelli del G. delle Teste Piatte (drappeggio dei giovani uomini ammantati). Nelle figure f., seni grandi e rotondi con capezzoli in evidenza sotto la veste ben tesa sul busto. Nei giovani uomini nudi, teste cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, A1, con terminazione a punta del lembo del mantello ricadente dalla spalla e con orli i. e posteriore evidenziati da due o tre linee parallele; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi c, f, con capezzolo scoperto sporgente e orlo i. e posteriore del mantello evidenziati da due o tre linee parallele (per i tipi, cfr. ap Vi.36., Vi.38.1.). rappresentazione di donne che recano catene di rosette e di donne ed eroti che recano cassette aperte. caratteristica rappresentazione di corone punteggiate di bianco. Abbondante impiego di sovraddipinture in bianco e giallo su capitelli, elementi d’arredo, ali, vasi metallici. rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piante con foglie lanceolate, piante con due foglie allungate e punteggiate di nero con contorno a grossi punti bianchi, ramoscelli, alberelli,

cERAMicA ApuLA (Ap) speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicate da brevi file di punti) e di animali (cigni, volatili, cerbiatto, cane, oca). Frequente rappresentazione di thymiateria e di louteria. Nel campo, bende, palle, rosette, phialai, “xilofoni”, alabastra, foglie d’edera, finestre prospettiche, halteres, phiale, cista, specchio, corona. Nei tondi interni dei piatti, in esergo, catena di rosette; sulle pareti interne, tralcio di vite. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 540-543, nn. 338-363, tavv. 204-205, Trendall, Cambitoglou 1983, 69, 88, nn. 359a, 363a, Trendall, Cambitoglou 1991, 143, 165-166, nn. 338a, 341a, 349a, 351a, 358a-b, 363b, tav. XLII.3-4.

iX 12 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL g di TARRyTown

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Daunia (1): Canosa; Peucezia (1): Gravina in Puglia. foRME VAscoLARi Pelikai (2); epichyseis (1). soggETTi Scene con Eros (2): Eros presso un pilastrino (1); Eros, donna e giovane uomo nudo presso un louterion (1). Scene generiche (3): donna presso un pilastrino (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato o donna stanti con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante, col gomito poggiato su louterion. Affinità con i C. del G. di Tarrytown (composizioni, disegno delle figure). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 543, nn. 364, 364a, Tugusheva 1997a, 20-21, tav. 16.1-3.

iX 13 c

TARdi sEguAci dEL p dELL’oLTREToMbA

iX 13 1 c

dEL g di zuRigo 2657

iX 13 1 a p di zuRigo 2657 (TAV 174 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Zurigo, asu, 2657). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE area tarantina (1): taranto. campania (1) – settentrionale (1): Piedimonte d’alife. foRME VAscoLARi Pelikai (3). soggETTi Scene mitologiche (2): Europa e il toro (1); due eroti ai lati di Afrodite, giovane uomo nudo, donna e fanciulla ai lati di una donna (1). Scene con Eros (3): Eros, due donne, donna su klismos (1); Eros e donna in corsa (1); eros, due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 2) varie figure collocate in due sezioni sovrapposte di differente ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con una mano protesa; giovane uomo semiammantato, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, kline o sacca da viaggio con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento di t.q. o di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane donna o Eros in movimento; donna in movimento di t.q. da tergo; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline; Eros in volo con mano protesa. Influenze da parte del P. dell’Oltretomba (disegno di volti e figure, capigliature, panneggi, motivo della figura seduta su sacca da viaggio, motivo della figura di t.q. da tergo). Nelle vesti f., sottile fascia continua verticale su busto e parte i. dell’abito; talora, fascia centrale decorata con motivo a reticolato. Nelle figure stanti, gamba flessa ben evidente al di sotto della veste e denso fascio di pieghe verticali parallele, spesso brevi, in corrispondenza della gamba portante. Ricorrenza di figure f. in vesti trasparenti. rappresentazione di donne che recano catene di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, albero, sperone roccioso con cavità interne ellittiche a v.n., linea di costa resa mediante una sottile linea ondulata a risparmio, linea di terra indicata da fila di punti) e di animali (pesci, toro, volatile). Nel campo, palle, phialai, “xilofono”, benda, cista, foglia d’edera. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. iscRizioni EURWPH [milano, mca, a 1868 (st 6874)]. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 544, nn. 365-367, tav. 206.1-2, Trendall, Cambitoglou 1991, 143.

iX 13 1 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di zuRigo 2657

VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE Apulia (7) – Messapia (4): generiche (2), Egnazia (2); Peucezia (3): generiche (2), ginosa (1). area metapontina (1): generica. foRME VAscoLARi Pelikai (9); oinochoai (6): forma 3 (3), forma 1 (2), forma 2 (1); bottiglie (1); lekanides (1); lekythoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): satiro, Dioniso presso un altare, menade (1); satiro e menade ai lati di Dioniso, paniskos (1); satiro e donna in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (11): Eros, donna, giovane uomo nudo (3); donna, due eroti su carro (2); Eros, donna e giovane uomo nudo ai lati di una coppia (1); Eros, due donne presso un louterion (1); Eros, donne, giovane uomo nudo presso un louterion (1); Eros, donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); Eros, donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna su trono (1); eroti, donne, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (9): donna, giovane uomo nudo (3); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di un altare (1); due giovani uomini ammantati (1); due stele ai lati di una donna (1). 205

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a sei figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto o più basso. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, kline, mantello, sperone roccioso, diphros o altare con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o donna ammantata stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con le braccia protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, sperone roccioso o capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con gomito appoggiato ad un louterion o ad un pilastrino e oggetti nelle mani protese; donna o Eros in movimento con busto di t.q. o di prospetto, gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa e di prospetto, con oggetti nelle mani protese; donna stante con busto curvo in avanti alla guida di un carro; donna seduta di prospetto su trono con oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. di Zurigo 2657 (composizioni, disegno delle figure, decorazione delle vesti f., frequente rappresentazione di giovani uomini nudi e stanti con mantello arrotolato intorno alla mano o con lembo di mantello stretto tra le ginocchia) e di Forlì (composizioni, disegno delle figure). figure dal disegno piuttosto rigido. Panneggi schematici a fasci di pieghe parallele o, nei mantelli avvolti intorno alle mani dei giovani uomini nudi, a serie di pieghe concentriche. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza del tipo E (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. rappresentazione di giovani uomini che recano patere, di donne che recano cassette aperte e di giovani uomini e donne che recano catene di rosette. impiego diffuso di sovraddipinture in bianco. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, piantine, albero, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, linee di terra e rilievi indicati da file, semplici o duplici e generalmente brevi, di punti) e architettonici (stele), di animali (colomba, cigno, cerbiatto) e di elementi d’arredo (louteria, diphroi, kline, ypopodion). Nel campo, foglie d’edera, rosette, bende, phialai, finestre prospettiche, corona, timpano, “xilofono”, patera. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; sottile fascia a risparmio; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 544-546, nn. 368-384, tav. 206.3-5, Trendall, Cambitoglou 1983, 69, Trendall, Cambitoglou 1991, 143, 166, n. 370a.

iX 14 c di idRiE Vicini nELLo sTiLE Ai p di dARio E dELL’oLTREToMbA (TAV 174 2) VAsi ATTRibuiTi 212 pRoVEniEnzE Apulia (40) – generiche (3); Peucezia (33): generiche (20), Ruvo di Puglia (4), Bitonto (3), Gravina in Puglia (3), Rutigliano (2), Ginosa (1); Messapia (3): generiche; Daunia (1): generica. Lucania (10) – generiche (2); conf. Peucezia (7): Timmari (6), Irsina (1); interna (1): Miglionico. Campania (1): generica. foRME VAscoLARi idrie (212). soggETTi Corteggio dionisiaco (7): donna, giovane uomo nudo (3); satiro e donna in corsa (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). 206

Scene con Eros (26): Eros, donna (17); Eros e donna in corsa (9). Scene generiche (178): donna, giovane uomo nudo (68); due donne ai lati di una stele (29); donna e giovane uomo nudo in corsa (26); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (22); due donne ai lati di un naiskos (11); donna e giovane uomo nudo ai lati di un naiskos (6); due donne (4); offerenti presso un naiskos (4); donna presso un pilastrino e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); due donne ai lati di una colonna ionica (1); donna e giovane uomo nudo in corsa ai lati di una stele (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un kalathos (1); due donne ai lati di un kalathos (1); due donne in corsa (1); due donne ai lati di un louterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti: 1) due donne o, più raramente, un giovane uomo e una donna disposti ai lati di una stele, di una colonna o di un naiskos; 2) quattro figure disposte intorno ad un naiskos; 3) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, sperone roccioso, capitello ionico o seggio pieghevole con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese o sollevate; giovane uomo o donna stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o donna ammantata stanti di t.q., talora a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino, pilastro roccioso o louterion e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros in movimento con oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo o donna, spesso retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa, di prospetto o di t.q., e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone; donna stante di prospetto a gambe incrociate, appoggiata ad un louterion e con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Dario (figure ricorrenti) e dell’Oltretomba (composizioni, figure ricorrenti, trattamento dei giovani uomini nudi e stanti con mantello avvolto intorno alla mano, panneggio e decorazioni delle vesti f., impiego diffuso di sovraddipinture, ricorrenza di calzature sovraddipinte in bianco). Affinità con i C. del G. dello chevron (decorazione accessoria). rappresentazione di donne che recano “xilofoni” o rami di palma e di giovani uomini, donne ed eroti che recano grandi fiori, catene di rosette, cassette aperte, rami con grandi frutti e patere. Incerto rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, alberelli, pilastri e speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, talora con cavità interne ellittiche a v.n., linee di terra rese mediante file, semplici e più raramente duplici, di punti) e architettonici (stele su alto basamento decorato con fregio a girali, a zigzag, a onde correnti, a trattini, a palmette e fior di loto, con tralcio o con benda, cinte da bende e sormontate da coronamento a timpano, acroteri, offerte oppure kylikes, phialai, kantharoi, patere, piatti con uova o idria, colonna ionica, naiskoi su alto basamento decorato con fregio a meandro continuo, a meandro di svastiche e quadrati, a onde correnti, a girali) e di animali (volatili, cigno). All’interno dei naiskoi, donna; due donne; fiori a corolla multipla; piante; testa f. di profilo emergente da corolla di grande fiore; louterion; piatto con ramoscelli; bende, palla, ventaglio e alabastron; sullo sfondo, cista, phiale. Nel campo, rosette, dischi quadripartiti, phialai, bende, patere, foglie d’edera, kalathoi, finestre prospettiche, specchio, ventaglio, corona, palla. sotto l’ansa posteriore, grande palmetta a ventaglio tra girali. sull’idria a taranto, MAN, 8147, sotto le anse laterali, civetta. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; chevrons; onde correnti; linea spezzata. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitolgou 1982, 547-557, nn. 1-142, tavv. 207-208, Trendall, Cambitoglou 1983, 89-91, nn. 8a, 17a, 22b, 25a, 26a, 29a-b, 45a, 48a-b, 56b, 58a, 77a 83a, 98a, 102a, 104a, 124a, 129a, 131a, todisco 1984a, 88, n. 42, tav. cV, trendall, Cambitoglou 1991, 167-170, nn. 8b, 14a, 25b-c, 29c, 30a, 42a, 48c-f, 54a, 56c-d, 57a, 62a-d, 66a, 70a, 77b, 83b, 87a, 99a, 100a, 105a, 110a, 113a, 114a, 119a, 121a,

cERAMicA ApuLA (Ap) 124b, 129b, 133a, tav. XLIII, Trendall 1992, 489, 490, 492, 510-511, 563, nn. 20a, 48g, 56e, 58b, 62e, 105b, Depalo 1997, 33-34, n. 23, figg. 48-50, Gargano 2001, 103-104, n. 108.

iX 15 c nELLo “sTiLE sEMpLicE” dELL’officinA dEi p di dARio E dELL’oLTREToMbA iX 15 1 p dELLA pELikE di TRuRo (TAV 174 3) dEnoMinAzionE dalla forma e dal luogo di conservazione del vaso eponimo (truro, royal cornwall Museum: Trendall, Cambitoglou 1982, 561, n. 1). VAsi ATTRibuiTi 59 pRoVEniEnzE Apulia (16) – Peucezia (10): generiche (8), Bari (1), Ruvo di Puglia (1); Daunia (6): Salapia. Lucania (5) – generiche (2); meridionale interna (3): Roccanova (2), Pomarico (1). area tarantina (1): eraclea. foRME VAscoLARi Crateri (36): a campana (23), a colonnette (13); pelikai (11); anfore (6); idrie (3); oinochoai (3): forma 3 (2), indeterminate (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (11): komos (4); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); Dioniso, menade (1); komos con Dioniso (1); satiro, giovane uomo nudo (1); menade, satiro (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (20): Eros, donna (14); Eros e donna in corsa (5); Eros (1). Scene con indigeni (6): due donne ai lati di un giovane guerriero (3); donna, giovane uomo (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1); donna e giovane guerriero ai lati di un giovane guerriero (1). Scene generiche (63): giovani uomini ammantati: due (39), tre (12); donna, giovane uomo nudo (9); offerenti presso un naiskos (6); donna e giovane uomo nudo in corsa (3); donna in corsa (2); donna presso una stele (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); due giovani uomini nudi (1); giovane guerriero, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, guerriero indigeno, donna, satiro o Eros seduti di t.q. su rilievo o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna, donna ammantata o eros stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, guerriero, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e mano protesa; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, stanti di t.q. a gambe incrociate, a volte con gomito poggiato su pilastro roccioso, e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, stante di prospetto a gambe incrociate, col gomito poggiato al bastone e strigile nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti e con oggetti nelle mani protese; donna in movimento sulle gambe leggermente piegate, col busto curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Lecce 660 (nei giovani uomini ammantati di profilo verso sin., linea scura ondulata del drappeggio trasversale sul busto), Varrese (composizioni, scene incentrate su naiskoi rappresentate preferibilmente su anfore, motivo e trattamento della figura stante col piede poggiato su rilievo e busto leggermente curvo in avanti, pieghe inizianti con un puntino, serie di s accavallate al di sotto del campo figurato), di Vaticano V 50 (composizioni, figure ricorrenti, rendimento degli speroni

rocciosi, ramo di palma come elemento divisorio tra le figure di giovani uomini ammantati), di Dario (grandi fiori) e dell’Oltretomba (motivo dei giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno alla mano, vesti f. strette in vita da sottili cinture scure con terminazioni a sferette). Affinità con i P. di Copenhagen 4223 (composizioni con naiskoi, motivo della figura stante a gambe incrociate e appoggiata ad un pilastro roccioso) e di Haifa (trattamento del drappeggio trasversale sul busto nei giovani uomini ammantati di profilo verso sin.). Tratto morbido e fluido. Figure dai dettagli rapidamente tratteggiati. Nei volti, profili aguzzi con naso e mento appuntiti, occhio amigdaloide con lunga arcata sopracciliare e pupilla puntiforme appena segnata, linea della bocca ricurva verso il basso. Capigliature morbide e voluminose, contornate, soprattutto nelle figure di giovani uomini ammantati, da riccioli a serpentelli. Nelle figure f. e di eroti, acconciatura preferenziale con capelli raccolti in un prominente chignon sulla sommità della testa e avvolti in un kekryphalos, spesso associato ad un diadema ad elementi sferici, con ampia massa di riccioli lasciata libera sulla fronte. Vesti f. con cintura alta in vita. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B (con lembo ricadente dalle spalle e lembo posteriore del mantello evidenziati da un bordo scuro a S semplice o doppia, simile a una epsilon, o, nella fase tarda, da due tratti concavi sovrapposti); in quelli di prospetto, ricorrenza del tipo CR; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F (con drappeggio sul busto evidenziato da una linea scura ondulata, talora con terminazioni a uncino, e con lembo posteriore del mantello, e talora orlo i. del lungo drappeggio a manica in corrispondenza del braccio sin. piegato sotto il mantello, evidenziati da un bordo scuro a s semplice o doppia, simile a una epsilon, o, nella fase tarda, da due tratti concavi sovrapposti). Nelle scene in cui entrambi i giovani uomini ammantati recano un bastone, quello stretto dalla figura di profilo a d. più alto di quello stretto dalla figura di profilo a sin. Rappresentazione di donne ed eroti che recano grandi fiori multipli e catene di rosette e di giovani uomini e donne che recano cassette aperte e patere. ricorrente impiego di foglie di palma punteggiate, pilastrini, stele o palmette come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, gruppi di grandi sassi, speroni rocciosi, linee di terra indicate da file, semplici o più raramente duplici, di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con motivo a zigzag, onde correnti o tralcio, stele su alto basamento). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; giovane guerriero; grande fiore; sullo sfondo, elmi a pilos, benda. Nel campo, rosette, phialai, halteres, bende, foglie d’edera terminanti a punta, dittico, disco quadripartito. Sui crateri a colonnette, decorazione fitomorfa sul collo (con foglie terminanti a punta e fiori con grossi punti neri centrali) e campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; S accavallate; tremolo. iscRizioni dipinta a v.n. sul fondo dell’oinochoe, HRA (Reggio Calabria, MAN, 88722). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 559-564, nn. 1-32c, tavv. 209, 211.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 93, nn. 1a, 2a, 19a-b, 24a-c, Trendall 1989, 92, figg. 214-215, Trendall, Cambitoglou 1991, 171-174, nn. 13a-b, 18a, 19c-d, 22a-e, 24d, 25a-b, 26a-b, tav. XLIV.1-2, Califano Ascenti 1998, 101-102, fig. 18, Hurschmann 2003a, 39, tav. 24.1-3.

iX 15 2 c

dEL g di hAifA

iX 15 2 a p di hAifA (TAV 174 4-175 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (haifa, city museum, 3316). VAsi ATTRibuiTi 90 207

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA pRoVEniEnzE Apulia (18) – generiche (5); Peucezia (11): generiche (6), Bitonto (2), Bitetto (1), Gioia del Colle (1), Rutigliano (1); Daunia (2): Salapia. Lucania (2) – conf. Peucezia (2): generica (1), montescaglioso (1). area metapontina (1): ferrandina. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (53): a campana (40), a colonnette (13); pelikai (22); anfore (14); nestorides (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (31): donna e giovane uomo nudo in corsa (11); satiro, donna (5); donna, giovane uomo nudo (4); donna e satiro ai lati di Dioniso (4); Dioniso, donna (2); satiro e donna in corsa (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di un satiro (2); komos (1). Scene con Eros (16): Eros, donna (6); Eros e donna in corsa (5); donna, giovane uomo ammantato con volatile, Eros (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di Eros (1); donna e satiro ai lati di Eros (1); Eros, parte di figura (1). Scene con indigeni (9): due donne ai lati di un giovane guerriero (3); donna, due giovani guerrieri (3); due giovani guerrieri ai lati di una donna (2); tre giovani guerrieri (1). Scene generiche (126): giovani uomini ammantati (84): due (63), tre (21); donna, giovane uomo nudo (28); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (4); offerenti presso un naiskos (3); donna presso un naiskos (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con episodica inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane uomo indigeno, giovane guerriero indigeno, donna, satiro o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna, donna ammantata, satiro o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo stante di prospetto a gambe incrociate con oggetto nella mano protesa; giovane uomo indigeno stante di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, giovane guerriero indigeno, uomo indigeno, donna, satiro o eros stanti con piede poggiato su rilievo, sperone roccioso o capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno o donna stanti di t.q. a gambe incrociate, appoggiati a un pilastro roccioso e con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna, menade o Eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti, appoggiati a pilastrino o a pilastro roccioso con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero indigeno stante con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. Varrese (composizioni, disegno delle figure) e dell’Oltretomba (frequente rappresentazione di giovani uomini nudi e stanti con mantello avvolto intorno alla mano, panneggi delle vesti delle donne stanti). Affinità col P. della Pelike di Truro, soprattutto nella fase iniziale (composizioni, disegno delle figure, trattamento delle vesti f., acconciature f., grandi fiori, decorazione accessoria), con alcuni C. del G. Schulman – in particolare i C. del G. di Barletta (trattamento delle figure di giovani uomini e di guerrieri indigeni e dei giovani uomini ammantati) e quelli del G. di Pittsburgh (acconciature m.) – e con i C. del G. di Bologna 572 (composizioni, disegno delle figure). Nelle figure f., seno raffigurato di profilo più piccolo e appuntito di quello, ampio e rotondo, raffigurato di prospetto; vesti a vita alta strette da una sottile cintura scura, occasionalmente con terminazioni a sferette. Tendenza alla raffigurazione di donne 208

in corsa dalla corporatura molto massiccia, con panneggio della balza i. della veste a fasci paralleli di duplici pieghe verticali curvilinee e con balza posteriore sollevata e rigonfia. Nelle figure m., teste spesso cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B, con mantello caratterizzato dal bordo scuro molto ondulato del lembo ricadente dalle spalle e dal bordo scuro e ondulato del lembo posteriore, talora separato dal bordo dell’orlo i.; in quelli di prospetto, ricorrenza dei tipi CR, FR, con drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una fascia centrale scura a onde allungate e con terminazioni a uncino spesso molto marcate; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F, col medesimo motivo della fascia centrale del drappeggio trasversale sul busto (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. rappresentazione di donne che recano patere, di giovani uomini e donne che recano grandi fiori e cassette aperte e di giovani uomini, donne e satiri che recano catene di rosette. impiego di stele, altari insanguinati – talora sovrastati da foglia cuoriforme, palmette o rami di palma punteggiati o dai contorni sfrangiati – come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piantine, pianta con lunga foglia lanceolata, speroni rocciosi talora con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, ramoscelli, linee di terra indicate da file ondulate di punti) e architettonici (stele su alto basamento decorato con palmetta o rosette, sormontate da kylikes o cesta, naiskoi su alto basamento decorato con fregio a girali). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; guerriero; palmetta; corazza anatomica; sullo sfondo, bende, aryballos, finestra prospettica. Nel campo, bende, halteres, rosette, phialai, foglie d’edera (con contorno in bianco sovraddipinto), dittici (con tre o quattro linee scure verticali), bucrani, grappoli, finestre prospettiche, dischi quadripartiti, corone, scudi, aryballos, timpano. Sui crateri a colonnette, decorazione fitomorfa sul collo (con foglie terminanti a punta e fiori con grossi punti neri centrali) e campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di s accavallate o a punti. Al di sotto del campo figurato, meandri, talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 564-569, nn. 33-81, tavv. 211.3-6, 212-214.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 92, 94-95, nn. 38a, 39a-b, 42b, 43a-b, 45a-c, 46a, 49a-b, 58a, Trendall 1989, 92, figg. 216-217, Trendall, Cambitoglou 1991, 171-172, 174176, nn. 38b, 39c-f, 41a, 43c-d, 49c-d, 59a-c, 67a, 68a-b, 69a-c, 78a-b, tavv. XLIV.34, XLV.1-4, Trendall, Cambitoglou 1992, 511, nn. 53a, 57b, Gezzi, Tamma 1992, 168-171.

iX 15 2 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di hAifA

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Apulia (6) - Peucezia (4): Rutigliano (3), Ceglie del Campo (1); Messapia (2): generiche. foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (3), indeterminati (1); idrie (1); oinochoai (1): indeterminate (1); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): Dioniso, donna (1); donna, Pan, Eros (1); due donne ai lati di un satiro (1). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); Eros e donna in corsa (1). Scene generiche (7): due giovani uomini ammantati (5); donna, giovane uomo nudo (1); donna in corsa e giovane uomo nudo ai lati di una colonna ionica (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto.

cERAMicA ApuLA (Ap) figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna o satiro stanti; giovane uomo nudo, donna, Eros o Pan, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese; Eros stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Haifa (composizioni, disegno delle figure). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Impiego di palmette come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, vite, sperone roccioso, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, benda, dittico, finestra prospettica, rosetta. Al di sotto del campo figurato, meandri. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 569, nn. 82-85, tav. 214.5-6, Trendall, Cambitoglou 1991, 172, Lippolis 2006, 438-440, 445, 453-454, 456, figg. 62-65, Natali, Palmentola 2006, 157-158, n. 54.13, 15-16.

iX 15 2 c p MALAhidE dEnoMinAzionE Dal nome del donatore dell’anfora eponima (Hobart, John Elliott Classics Museum, University of Tasmania: Trendall, Cambitoglou 1982, 570, n. 86). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): generica (1), altamura (1). foRME VAscoLARi Anfore (4); crateri (2): a campana (1), a colonnette (1). soggETTi Scene con Eros (4): Eros, donna (2); Eros e donna in corsa (2). Scene generiche (8): due giovani uomini ammantati (6); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) una figura all’interno di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo o Eros, seduti di t.q. su rilievo o mantello, con oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna stante con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Haifa (composizioni, disegno delle figure, trattamento delle figure f. in corsa). Disegno schematico e manierato delle figure. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B, con panneggio del lembo del mantello ricadente dalle spalle con doppio fascio di pieghe verticali e parallele e bordi di tale lembo e di quello posteriore con motivi a S rovesciata; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, F, con drappeggio trasversale sul busto caratterizzato da due pieghe rilevate e sporgenti dietro il collo e fascia centrale scura con bordo i. a uncino (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskos). Nel campo, grappoli, dittici, bucranio, finestra prospettica, disco quadripartito, palla.

Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 569-570, nn. 86-91, tav. 215.1,3-4.

iX 15 2 d c

dEL g di VATicAno z 16

(TAV 175 2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima [Città del Vaticano, mge, 18143 (Z 16)]. VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE Apulia (4) - Daunia (2): generiche; Messapia (2): generiche. Campania (1): generica. foRME VAscoLARi Pelikai (7); anfore (5); crateri (3): a campana (3); nestorides (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna e giovane uomo nudo in corsa (1); satiro, donna (1). scene con eros (2): eros, donna (2). Scene generiche (32): due giovani uomini ammantati (16); donna, giovane uomo nudo (8); donna e giovane uomo nudo in corsa (5); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); due donne ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, retrospiciente, in movimento con gamba avanzata quasi distesa e gamba arretrata flessa; giovane uomo nudo, retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; satiro o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante e appoggiato al bastone. Affinità con i P. di Haifa e Malahide (composizioni, disegno delle figure, panneggi, trattamento dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. rappresentazione di donne ed eroti che recano catene di rosette. impiego di foglie punteggiate, altari insanguinati o stele sovrastate da foglia cuoriforme come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, piante con lunga foglia lanceolata, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (stele cinta da benda). Nel campo, bende, halteres, dittici (con gruppo di tre punti in ciascun quadrante), foglie d’edera (con contorno in bianco sovraddipinto), rosette, finestre prospettiche, disco quadripartito, phiale. Sulle nestorides, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 570-571, nn. 92-107, tav. 215.2,5-6, 216.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 92, 95, n. 107a, tav. XVIII.1-2, Trendall, Cambitoglou 1991, 172, Trendall, Cambitoglou 1992, 511, n. 99a. 209

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

iX 15 3 c E di hAifA

Vicini nELLo sTiLE Ai

p

iX 15 3 a c

dEL g di VATicAno V 21

dELLA

pELikE di TRuRo

(TAV 175 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo [città del Vaticano, mge, 18054 (V 21)]. VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi crateri (7): a campana (7). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): satiro, donna (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); Eros e donna in corsa (1). Scene generiche (9): due giovani uomini ammantati (5); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su rilievo o roccia con oggetto nelle mani protese; satiro stante con gomito poggiato su pilastrino; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. della Pelike di Truro e di Haifa (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. rappresentazione di eroti che recano catene di rosette. impiego di stele o altari come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti molto distanziati). Nel campo, halteres, dittici, rosette, benda, bucranio. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 571-572, nn. 108-112, Trendall, Cambitoglou 1991, 176, nn. 111a-b.

iX 15 3 b c

dEL g dELLA ToMbA 131

(TAV 175 4)

dEnoMinAzionE dalla sepoltura di salapia del cui corredo fa parte un cospicuo numero di vasi attribuiti a questi C. VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE apulia (6) - daunia (6): salapia. Lucania (1) – interna (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (7): a campana (7). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): satiro, donna (3); donna, giovane uomo nudo (2). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (8): due giovani uomini ammantati (7); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti di t.q. con braccia al210

largate e oggetti nelle mani protese; Eros stante con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su mantello con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. di Haifa e con i C. del G. di Vaticano V 21 (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati) e con il P. di Lucera (trattamento dei giovani uomini ammantati). tratto spesso e rapido. figure dalla testa piuttosto piccola, soprattutto nei giovani uomini ammantati. Volti approssimativamente disegnati, con occhi piuttosto marcati. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B, con orlo del mantello leggermente estroflesso dietro il collo; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, E, F, con drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una spessa linea ad S ampia e schiacciata (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, rilievi e linee di terra indicati da brevi file di grossi punti). Nel campo, rosette, benda, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, meandri. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 572-573, nn. 113-119, tav. 216.3-6.

iX 15 3 c c TARdo sEguAcE dEL p dELLA pELikE di TRuRo E dEi c dEL g di hAifA VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): gravina in Puglia. foRME VAscoLARi oinochoai (1): indeterminate (1). soggETTi scene con eros (1): eros e donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna retrospiciente in movimento con busto di prospetto, gamba avanzata distesa, gamba arretrata leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; Eros stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. della Pelike di Truro e dei C. del G. di Haifa (composizioni, disegno delle figure). Disegno molto approssimativo, soprattutto nella resa dei volti e del busto della figura f. nel campo, rosette, foglia d’edera. Al di sotto del campo figurato, onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-310. bibLiogRAfiA todisco 1984a, 91, n. 48, tav. cViii.

iX 15 4 c

dEL g di zuRigo 2659

(TAV 176 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Zurigo, asu, 2659). VAsi ATTRibuiTi 28 pRoVEniEnzE Apulia (3) – Peucezia (2): generica (1), Gioia del Colle (1); Messapia (1): generica. area metapontina (2): ferrandina. Lucania (2): generiche. campania (1) – settentrionale (1): Piedimonte d’alife. foRME VAscoLARi Pelikai (17); crateri (9): a campana (9); anfore (1); nestorides (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) soggETTi Corteggio dionisiaco (10): donna, giovane uomo nudo (8); Dioniso e menade in corsa (1); satiro, donna (1). Scene con Eros (5): Eros, donna (5); scene con indigeni (1): donna e giovane uomo in corsa (1). Scene generiche (40): due giovani uomini ammantati (24); donna, giovane uomo nudo (10); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (4); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donna in corsa, parte di figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto in una o in entrambe le mani protese; donna o satiro stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros stante con oggetto nella mano protesa; donna, talora retrospiciente, in movimento di t.q. con oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo e retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e con oggetti nelle mani protese; giovane uomo indigeno in movimento di t.q. con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. dell’Oltretomba (disegno delle figure, motivo dei giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno alla mano). Affinità con i C. del G. di tarrytown (composizioni). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, A1, B, con orlo i. del lembo ricadente dalle spalle evidenziato da bordo scuro ad U; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F, con orlo i. del drappeggio a manica, in corrispondenza del braccio sin. coperto dal mantello, evidenziato da bordo scuro ad u (per i tipi, cfr. ap Vi.36., Vi.38.1.); nelle mani, bastone. rappresentazione di donne che recano cassette aperte e di giovani uomini e donne che recano catene di rosette. impiego di sottili rami di palma punteggiati, stele, altari insanguinati o piante stilizzate come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, alberelli, speroni rocciosi con asperità indicate da spessi cerchi o tratti sovrapposti in bianco sovraddipinto, linee di terra occasionalmente indicate da file di punti). Nel campo, halteres, dittici, finestre prospettiche, bende, foglioline d’edera, rosette, phialai, disco quadripartito, melagrana. Sulle nestorides, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri; onde correnti; meandro semplice. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 573-575, nn. 120-145, tav. 217, Trendall, Cambitoglou 1983, 92, 95, nn. 121a, 133a, Trendall, Cambitoglou 1991, 172.

iX 15 5 p di LEidA si 3 (TAV 176 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Leida, rvo, si 3). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE campania (1) – settentrionale (1): Piedimonte d’alife. foRME VAscoLARi Pelikai (8); crateri (3): a campana (3); anfore (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro, giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (22): giovani uomini ammantati (12): due (11), tre (1); donna, giovane uomo nudo (9); offerenti presso un naiskos (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso o mantello con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di t.q. a gambe incrociate, col gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o satiro stanti, con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. della Pelike di Truro (bordi scuri a S semplice o doppia, simile ad una epsilon, nei mantelli dei giovani uomini ammantati). tratto spesso e marcato. disegno rapido e approssimativo. figure con testa piuttosto piccola rispetto al corpo. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. rappresentazione di giovani uomini che recano catene di rosette. impiego di nastri punteggiati come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da brevi file di punti) e architettonici (naiskos su alto basamento decorato con fregio a meandro). All’interno del naiskos, giovane guerriero. Nel campo, bende, halteres, dittico, rosetta, phiale, foglia d’edera. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 575-576, nn. 146-154, tav. 218.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 96, nn. 149a, 152a, Trendall, Cambitoglou 1991, 171, 176, n. 148-1, tav. XLV.5-6.

iX 15 6 p di VATicAno z 20 (TAV 176 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima [Città del Vaticano, mge, 18147 (Z 20)]. VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); idrie (2); pelikai (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): Dioniso, donna (1); Dioniso e menade in corsa (1). Scene generiche (8): due giovani uomini ammantati (4); donna, giovane uomo nudo (3); donna e giovane uomo nudo ai lati di un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante di prospetto a gambe incrociate, appoggiato al bastone, col mantello avvolto intorno ad una mano e oggetto nell’altra mano sollevata; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su rilievo o mantello a gambe unite e con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. dell’Oltretomba (motivo dei giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno alla mano). Affinità con i C. del G. di Zurigo 2659 (composizioni, figure ricorrenti). 211

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA disegno molto approssimativo, specialmente nei volti. nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. rappresentazione di giovani uomini che recano rami di palma e di donne che recano grandi fiori. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piante con lunga foglia lanceolata, rilievi e linee di terra indicati da file di punti irregolari). Nel campo, rosette, bende, halteres, disco quadripartito, grappolo. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 576-577, nn. 155-160.

iX 15 7 p di LucERA (TAV 176 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della pelike eponima (Lucera, MC G. Fiorelli, 565). VAsi ATTRibuiTi 33 pRoVEniEnzE Apulia (3) - Peucezia (2): generiche; Daunia (1): generica. Campania (2): generica (1); area capuana (1): Montesarchio. Lucania (1): conf. Peucezia (1): Irsina. foRME VAscoLARi Crateri (28): a campana (26), a colonnette (2); anfore (4); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (13): satiro, donna (4); satiro e menade in corsa (3); Dioniso, satiro (2); satiro e donna in corsa (2); donna in corsa, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (13): Eros, donna (8); Eros e donna in corsa (5). scene con indigeni (1): donna, giovane guerriero (1). Scene generiche (39): due giovani uomini ammantati (33); donna, giovane uomo nudo (3); offerenti presso un naiskos (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, guerriero indigeno, donna, satiro o Eros seduti di t.q. su rilievo, mantello o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; donna, satiro o Eros stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, satiro o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q., anche a gambe incrociate, col gomito poggiato su pilastrino o pilastro roccioso e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. Schlaepfer (trattamento del drappeggio sul busto nei giovani uomini ammantati di profilo verso sin.), di Laterza (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei giovani uomini ammantati) e, nella fase tarda, da parte del P. dell’Oltretomba (motivo dei giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno alla mano, trattamento delle donne stanti di t.q. o appoggiate a pilastri rocciosi). Affinità, nella fase tarda, con i c. vicini nello stile al P. della Patera (trattamento dei giovani uomini ammantati) e con i c. campani dei g. del cavaliere e della foglia d’edera (composizioni, trattamento delle figure). figure dalla corporatura massiccia, con teste piuttosto piccole, soprattutto nei giovani uomini ammantati. Nelle figure f., un seno, raffigurato di prospetto, di forma circolare non conclusa e l’altro raffigurato di profilo. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza 212

dei tipi C, D, E, F, con drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una fascia scura centrale ondulata e talora con accentuato motivo ad s nella parte s. (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. rappresentazione di donne che recano patere e di donne ed eroti che recano cassette aperte. sui vasi della fase tarda, impiego di lunghe foglie o di pilastrini sormontati da dischi quadripartiti o phialai come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piantine, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file anche brevi di punti) e architettonici (naiskoi). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero. Nel campo, bende, halteres, dittici (con quattro, cinque o sei tratti verticali, stilo orizzontale e punti nei due angoli s.), foglie d’edera, bucrani, rosette, finestre prospettiche (più frequenti sui vasi della fase tarda), dischi quadripartiti. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e puntini negli spazi intermedi; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 577-579, nn. 161-179, tavv. 218.3-6, 219, Trendall, Cambitoglou 1983, 96, nn. 164b-e, Trendall 1989, 92, figg. 218-219, Trendall, Cambitoglou 1991, 172, 177, nn. 163a, 167a-c, 171a-b, 180a-b, tav. XLVI, Trendall, Cambitoglou 1992, 511, n. 167d.

iX 15 8 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di LucERA

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE campania (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (2). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1). scene con eros (1): eros e donna in corsa (1). Scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso piano. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; satiro seduto di t.q. con oggetto nella mano protesa; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e volatile nella mano protesa. Affinità col P. di Lucera (composizioni). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza del tipo F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. iscRizioni sotto una delle anse, dipinta su fondo risparmiato, retrograda e su due linee, PVPPIIS, ATENIS (madrid, man, 11049). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 579, nn. 180-181.

iX 15 9 c

dEL g di coMo

iX 15 9 a p di coMo (TAV 177 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (como, mca, c 55). VAsi ATTRibuiTi 45

cERAMicA ApuLA (Ap) pRoVEniEnzE Apulia (11) – generiche (2); Peucezia (9): generiche (6), Bari (1), Noicattaro (1), rutigliano (1). Lucania (2) – conf. Peucezia (2): matera (1), timmari (1). foRME VAscoLARi Crateri (34): a campana (30), a colonnette (4); anfore (6); idrie (2); pelikai (2); nestorides (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (21): satiro, donna (10); donna e giovane uomo nudo in corsa (4); donna, giovane uomo nudo (3); Dioniso e donna in corsa (1); Dioniso, satiro (1); Dioniso e satiro in corsa (1); satiro e donna in corsa (1). Scene con Eros (17): Eros, donna (10); Eros e donna in corsa (5); Eros e donna ai lati di un louterion (1); Eros in corsa, donna (1). Scene generiche (49): due giovani uomini ammantati (40); donna, giovane uomo nudo (4); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (2); donna in corsa, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); offerenti presso un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso o mantello con gambe leggermente divaricate o incrociate e con oggetti nelle mani protese; donna, satiro o Eros stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna retrospicienti in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna, satiro o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. dell’Oltretomba (disegno dei volti, motivo dei giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno alla mano, diffuse sovraddipinture in bianco, anche sulle calzature, quadrati campiti a quincunx nella decorazione accessoria). Affinità con i C. dei G. di Barletta e di Pittsburgh (disegno delle figure e trattamento dei giovani uomini ammantati, teste m. cinte da bende in bianco sovraddipinto) e col P. di Haifa (composizioni con figure in movimento). figure dalla corporatura molto allungata e con teste molto piccole rispetto al corpo. Volti approssimativamente disegnati. Nei giovani ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B, con orlo del lembo del mantello ricadente dalle spalle e di quello posteriore evidenziati da un bordo scuro molto sinuoso; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F, con orlo del lembo posteriore del mantello evidenziato da un bordo scuro molto sinuoso (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); a volte, teste cinte da bende in bianco sovraddipinto; nelle mani, bastone. Vesti f. strette in vita da cinture sottili e scure con terminazioni a sferette. rappresentazione di donne che recano patere e cassette aperte e di eroti che recano catene di rosette. impiego di stele – talora insanguinate o sormontate da halteres – o di rami di palma come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piante, piante con lunga foglia lanceolata, ramoscelli, speroni rocciosi, rilievi e linee di terra indicati da file di punti) e architettonici (stele, naiskos su alto basamento decorato con serie di S accavallate) e di elementi d’arredo (louterion). All’interno del naiskos, grande fiore. Nel campo, dittici, bende, halteres, grappoli, bucrani, rosette, foglie d’edera, phialai, infule, finestre prospettiche, ghirlanda, corona, patera. Sui crateri a colonnette e sulle nestorides, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri, talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati campiti a quincunx; S accavallate; meandri semplici; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 579-582, nn. 182-215, tavv. 220-221, Trendall, Cambitoglou 1983, 92, 97, nn. 189b, 191a-b, 195a, 199a, tav. XVIII.3-6, Tren-

dall, Cambitoglou 1991, 172, 178, nn. 184a, 185a, 189c, tav. XLVI.5-6, Trendall, Cambitoglou 1992, 511, 563, Tugusheva 1997a, 12-13, tav. 4.3-4, Riccardi 2000, 150-151, fig. 8.

iX 15 9 b p di wüRzbuRg 853 (TAV 177 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima (Würzburg, MWM, 853). VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE Apulia (5) – Peucezia (3): Ginosa (1), Gravina in Puglia (1), Rutigliano (1); Daunia (1): generica; Messapia (1): generica. Lucania (1) – interna (1): Pomarico. foRME VAscoLARi Crateri (14): a campana (12), a colonnette (2); anfore (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): menade e satiro ai lati di Dioniso (1); menade e satiro in corsa (1); satiro e donna in corsa (1). Scene con Eros (10): Eros, donna (5); Eros e donna in corsa (4); Eros e menade in corsa (1). Scene generiche (19): giovani uomini ammantati (15): due (14), tre (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); donna, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros in movimento con oggetto nella mano protesa; donna stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o Eros seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. dell’Oltretomba (disegno dei volti). Affinità con i P. di Haifa (composizioni, figure f. in corsa dalla corporatura massiccia) e di Como (composizioni, vesti f. strette in vita da cinture con terminazioni a sferette). Tratto rapido. Disegno sommario delle figure. Volti rapidamente tracciati, con linea della bocca quasi puntiforme. Nelle figure f. in movimento di t.q., seno sin. piriforme, orlo ondulato della veste. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di prospetto, ricorrenza del tipo CR; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); in tutti i tipi, lembo posteriore del mantello evidenziato da due tratti scuri sovrapposti; nelle mani, bastone. rappresentazione di eroti che recano patere. impiego di stele insanguinate come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, linee di terra indicate da file irregolari di punti). Nel campo, dittici, halteres, bende, grappoli, finestre prospettiche, foglia d’edera, phiale, bucranio. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandro continuo; chevrons; meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 582-583, nn. 216-224, tav. 222, Trendall, Cambitoglou 1983, 97, nn. 221a-b, 222b, Trendall, Cambitoglou 1991, 178, nn. 218a-c.

iX 15 9 c c

TARdo iMiTAToRE dEL p di coMo

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi anfore (1). soggETTi Scene generiche (2): offerenti presso un naiskos (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1). 213

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso piano; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna stante con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Como (composizioni con naiskos ospitante un elemento floreale, trattamento dei giovani uomini ammantati). Giovane uomo ammantato di profilo verso d. di tipo B; giovane uomo ammantato di profilo verso sin. di tipo C (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Impiego di stele insanguinata come elemento divisorio tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievi e linee di terra indicati da file curvilinee di punti) e architettonici (naiskos su alto basamento). All’interno del naiskos, grande pianta. nel campo, phiale, cista, corona. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 583, n. 225.

iX 15 10 p dELLE TEsTE piATTE (TAV 177 3) dEnoMinAzionE dalla caratteristica forma, schiacciata sulla sommità, delle teste dei giovani uomini ammantati raffigurati sui vasi attribuiti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 62 pRoVEniEnzE apulia (14) – Peucezia (8): generiche (4), rutigliano (2), conversano (1), gravina in Puglia (1); Messapia (3): generiche (2), Rocavecchia (1); Daunia (2): generiche; territorio ofantino (1): generica. Lucania (6): conf. Peucezia (6): Pomarico (2), timmari (2), irsina (1), montescaglioso (1). molise (1) – conf. campania settentrionale (1): Venafro. foRME VAscoLARi Crateri (43): a campana (40), a colonnette (3); pelikai (15); anfore (4). soggETTi Corteggio dionisiaco (17): donna e giovane uomo nudo in corsa (6); donna, giovane uomo nudo (6); satiro e donna in corsa (2); menade e satiro ai lati di Dioniso (2); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (7): Eros, donna (5); Eros e donna in corsa (2). Scene con indigeni (2): donna, giovane guerriero (1); donna e giovane uomo in corsa (1). Scene generiche (95): giovani uomini ammantati (56): due (54), tre (2); donna, giovane uomo nudo (27); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (5); donna e giovane uomo nudo in corsa (4); donna in corsa, giovane uomo nudo (1); donna che suona il flauto, giovane uomo nudo (1); donna, giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, guerriero indigeno, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, mantello o rilievo, con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo o donna retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa di t.q. e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna, satiro o eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna ammantata e stante di t.q. o di prospetto, talora a gambe incrociate, col gomito poggiato su pilastri214

no o pilastro roccioso e oggetto nella mano protesa; Eros in movimento con gamba avanzata distesa e gamba arretrata flessa; giovane uomo nudo e stante di t.q. da tergo con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. dell’Oltretomba e dei C. del G. di Tarrytown (diffuso impiego di sovraddipinture, anche nelle calzature, motivo dei giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno alla mano, drappeggio dei giovani uomini ammantati). affinità con i C. del G. di Como (composizioni, disegno delle figure). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B, con orlo i. del lembo ricadente dalle spalle evidenziato da un bordo scuro a uncino o da un breve tratto concavo; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); in tutti i tipi, lembi posteriori del mantello evidenziati da due o tre tratti sovrapposti; nelle mani, bastone. rappresentazione di donne che recano catene di rosette, patere o “xilofoni”, di eroti che recano grandi fiori, di giovani uomini e donne che recano cassette aperte e di giovani uomini ed eroti che recano phialai contenenti due foglie punteggiate. impiego di stele, spesso insanguinate, di piante stilizzate o di rami con foglie punteggiate come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore, grande fiore, alberelli, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto con cavità interne ellittiche a v.n., pilastri rocciosi, linee di terra indicate da file, anche curvilinee, di punti) e architettonici (stele sormontata da coppa). nel campo, halteres, dittici, grappoli, rosette, finestre prospettiche, benda, disco quadripartito, ghirlanda. Al di sotto del campo figurato, meandri; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 584-587, nn. 226-263, tavv. 223-224, Trendall, Cambitoglou 1983, 92, 97-98, nn. 237a-b, 240a, 243a-c, 248a, 253a-b, Trendall 1989, 92, Trendall, Cambitoglou 1991, 172, 178-179, nn. 232a, 236-1, 239a, 240b, 243d, 246a-b, 250a-b, 255a, Trendall, Cambitoglou 1992, 490, 511, nn. 243e, 245a, Riccardi 2000, 150-151, fig. 8.

iX 15 11 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLE TEsTE piATTE

VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE Lucania (3) – meridionale interna (3): miglionico (2), Pomarico (1). foRME VAscoLARi Pelikai (6); crateri (6): a campana (5), a calice (1); anfore (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): satiro, donna (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). scene con eros (3): eros, donna (3). Scene generiche (22): giovani uomini ammantati (14): due (13), tre (1); donna, giovane uomo nudo (6); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); offerenti presso un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso o mantello con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa. Affinità col P. delle Teste Piatte (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati, decorazione accessoria). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone.

cERAMicA ApuLA (Ap) rappresentazione di eroti che recano catene di rosette. rappresentazione di elementi architettonici (naiskos). All’interno del naiskos, giovane guerriero. Nel campo, halteres, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, meandri. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 587-588, nn. 264-277.

iX 15 12 c

dEL g

dE sAnTis

iX 15 12 a p dE sAnTis (TAV 177 4) dEnoMinAzionE Dal donatore della pelike eponima [Reggio Calabria, MAN (già Francavilla Marittima, Coll. De Santis): Trendall, Cambitoglou 1982, 592, n. 298]. VAsi ATTRibuiTi 28 pRoVEniEnzE apulia (6) – Peucezia (5): generica (1), ceglie del campo (2), altamura (1), bitonto (1); Messapia (1): generica. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): Matera. Campania (1) – settentrionale (1): generica. Calabria (1) – costa ionica: Francavilla marittima. foRME VAscoLARi Crateri (13): a campana (5), a colonnette (5), a volute (3); anfore (7); pelikai (4); idrie (3); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi scene mitologiche (1): testa di amazzone (1). Corteggio dionisiaco (9): satiro, donna (4); satiro e donna in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); testa di Pan (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1). Scene con Eros (8): Eros, donna, giovane uomo nudo (3); Eros, donna (2); due donne ai lati di Eros (1); Eros, donne e giovane uomo nudo intorno ad una donna (1); Eros, donne, giovani uomini nudi (1). scene con indigeni (1): donna, giovane guerriero, giovane uomo (1). Scene generiche (35): giovani uomini ammantati (17): due (13), tre (4); donna, giovane uomo nudo (6); offerenti presso un naiskos (6); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); donna, giovane uomo ammantato (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 4) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos; 5) varie figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, mantello, rilievo, cassa, basso plinto o diphros con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna, satiro o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti con piede poggiato su sperone roccioso, rilievo o capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, col corpo leggermente inclinato in avanti e mano protesa; testa f., di figura orientale o di Pan di profilo in cornice floreale; giovane uomo nudo, donna o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con gomito poggiato su louterion o pilastrino e oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. a gambe incrociate con oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetto nelle mani protese.

Influenze da parte del P. dell’Oltretomba (composizioni, figure ricorrenti, disegno dei volti di t.q., raffigurazione di giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno alla mano e di figure con lembo del mantello stretto tra le ginocchia, panneggi, grandi fiori, diffuso impiego di sovraddipinture in bianco, anche per le calzature). Affinità col P. di Louvre MNB 1148 (trattamento delle figure f. sedute). Capigliature a riccioli rilevati sulla sommità della testa e con effetto a fiamma lungo il contorno risparmiato. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B, con piega rilevata e sporgente dietro il collo; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone o phiale. rappresentazione di donne che recano catene di rosette e cassette aperte, di giovani uomini che recano patere e di eroti che recano grandi fiori. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, alberelli, sperone roccioso interamente sovraddipinto in bianco o con contorni a elementi ellittici sovrapposti in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da brevi file di punti) e architettonici (naiskos su alto basamento decorato con motivo a chevrons, stele sormontate da kylikes), di animali (leprotto, volatile, cane). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero, talora con cane; pianta stilizzata; sullo sfondo, elmo a pilos, scudo. Nel campo, rosette, foglie d’edera, finestre prospettiche, halteres, bende, dittici, grappolo, disco quadripartito. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. diademate di prospetto con volto in bianco o rosso sovraddipinto e capigliatura a v.n. o in giallo o in giallo oro sovraddipinto. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 591-593, nn. 294-310a, tav. 227, Trendall, Cambitoglou 1983, 102, nn. 298a, 309a, Trendall, Cambitoglou 1991, 172, 182, nn. 294a, 309b-f, tav. XLVIII.3-4, Trendall, Cambitoglou 1992, 512, nn. 298b-c.

iX 15 12 b p di fERRAndinA (TAV 178 1) dEnoMinAzionE dal luogo di rinvenimento del cratere a campana eponimo (metaponto, man, 27933). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE area metapontina (1): ferrandina. foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (1), a colonnette (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (2); donna, giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o giovane guerriero indigeno seduti di t.q. su mantello con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese. Affinità col P. De Santis (trattamento dei giovani uomini ammantati). figure dalla corporatura estremamente allungata con teste piuttosto piccole. nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, rilievi e linee di terra indicati da file di punti). Nel campo, halteres, foglie d’edera, finestre prospettiche, bende, dittico, phiale, rosetta, bucranio. 215

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 593, nn. 311-312.

iX 15 12 c c

Vicini nELLo sTiLE AL p

dE sAnTis

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo (1); komos (1). scene con eros (1): eros, donna (1). scene generiche (3): giovani uomini ammantati: tre (2), due (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. De Santis (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 593, nn. 313-315.

iX 15 13 c

dEL g di ViEnnA 751

iX 15 13 a p di ViEnnA 751 (TAV 178 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (Vienna, Km, 751). VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE Apulia (7) – generica (1); Peucezia (4): generiche (3), Gravina in Puglia (1); Messapia (1): generica; Daunia (1): generica. Campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (13): a campana (8), a colonnette (5); anfore (3); nestorides (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (6): satiro, donna (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); menade e satiro in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (7): Eros, donna (6); Pan, Eros (1). scene con indigeni: donna e giovane uomo in corsa (1). Scene generiche (19): due giovani uomini ammantati (15); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); parte di giovane uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; donna in movimento retrospiciente con busto di prospetto o di t.q., gamba avanzata flessa, gamba arretrata di t.q. e leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna o satiro in movimento con oggetto nella mano protesa; donna, satiro o Eros stanti di t.q. con braccia allar216

gate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, Pan o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa. Affinità con i C. del G. di Como (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati). Tratto marcato. Disegno sommario e incerto delle figure. Nelle figure f. di t.q., seno di profilo più piccolo e appuntito, seno di prospetto molto grande e rotondo. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B, con orlo rettilineo del lembo del mantello ricadente dalle spalle; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, E, F, con drappeggio trasversale sul busto evidenziato da una fascia scura con estremità s. a uncino e orlo i. del mantello con bordo rettilineo (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. impiego di stele, talora decorate alle estremità con tratti paralleli, piante stilizzate o foglie come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (foglia sfrangiata, ramoscelli, sperone roccioso in bianco sovraddipinto con cavità interne ellittiche a v.n., linee di terra indicate da file di trattini). Nel campo, dittici (con tre o quattro tratti verticali e stilo a forma di T), dischi quadripartiti, halteres, bende, rosetta. Sui crateri a colonnette, decorazione fitomorfa sul collo con foglie terminanti a punta e fiori con grossi punti neri centrali. Sui crateri a colonnette e sulle nestorides, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti o con trattini sui lati e punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 593-595, nn. 316-329, tav. 228, Trendall, Cambitoglou 1983, 92, 102, n. 322a, Trendall 1989, 92, Trendall, Cambitoglou 1991, 172, 182, n. 322b, Trendall, Cambitoglou 1992, 512, n. 321a.

iX 15 13 b c

dEL soTTog di wüRzbuRg h 4920

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Würzburg, MWM, H 4920). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro e donna in corsa (1). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); Eros e donna in corsa (1). scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; donna o satiro retrospicienti in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; donna o Eros in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetto nella mano protesa; donna seduta di t.q. con oggetti nella mano protesa; Eros stante con oggetti nella mano protesa. Affinità con il P. di Vienna 751 (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza del tipo F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Nel campo, dittico, rosetta, disco quadripartito, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 595, nn. 330-332, tav. 229.1-2.

cERAMicA ApuLA (Ap)

iX 15 13 c c

Vicini nELLo sTiLE AL p di ViEnnA 751

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): rutigliano. foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (3), a colonnette (2); anfore (3); frammenti (2). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro e donna in corsa (1). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); Eros e donna in corsa (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero, donna (1). Scene generiche (11): due giovani uomini ammantati (5); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); offerenti presso un naiskos (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero indigeno o donna seduti di t.q. su mantello o rilievo con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e retrospiciente, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata di t.q. e leggermente piegata e oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Vienna 751 (composizioni, trattamento delle figure f. e dei giovani uomini ammantati) e con i c. del g. di barcellona (nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ampia sporgenza in corrispondenza delle braccia piegate sotto il mantello). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A1, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D1 (con sporgenza del braccio più accentuata rispetto a D), E, E1 (con sporgenza del braccio più accentuata rispetto a E), F (per i tipi, cfr. ap Vi.36., Vi.38.1.); nelle mani, bastone. rappresentazione di donne che recano catene di rosette. impiego di stele insanguinate e decorate alle estremità con tratti paralleli o di foglie come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskos). All’interno del naiskos, guerriero. Nel campo, foglioline d’edera, halteres, dittici, dischi quadripartiti, grappolo, phiale, benda, rosetta, aryballos. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 595-596, nn. 333-338, tav. 229.3-6, Trendall, Cambitoglou 1991, 182, n. 336a, Riccardi 2000, 149-150, fig. 6.

iX 15 14 c

dEL g di bARcELLonA

iX 15 14 a c

pREcuRsoRE

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi anfore (1). soggETTi Scene generiche (2): donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di una stele.

figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo seduto di t.q. su mantello con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Vienna 751 (composizioni, trattamento delle figure f. e dei giovani uomini ammantati). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di elementi architettonici (stele su alto basamento decorato con motivo a meandro di svastiche e quadrati, sormontata da kylix). Nel campo, rosette, benda, dittico. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 596, n. 339.

iX 15 14 b c

dEL g di bARcELLonA

(TAV 178 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione dell’anfora eponima (barcellona, mac, 374). VAsi ATTRibuiTi 8 foRME VAscoLARi Anfore (2); crateri (2): a campana (2); nestorides (2); pelikai (2). soggETTi corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo (2). scene con eros (2): eros, donna (2). Scene generiche (12): due giovani uomini ammantati (8); donna, giovane uomo nudo (3); donna presso un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. di Vienna 751 (trattamento delle figure f. di t.q.). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, A1, con ampia sporgenza in corrispondenza delle braccia piegate sotto il mantello con drappeggio, e B, con orlo del lembo ricadente dalle spalle evidenziato da un bordo scuro molto ondulato; in quelli di profilo a sin., ricorrenza dei tipi C, F (per i tipi, cfr. Ap Vi.36., Vi.38.1.); nelle mani, bastone. Rappresentazione di giovani uomini che recano grandi fiori. Impiego occasionale di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, linee di terra indicate da brevi file di punti) e architettonici (naiskos su alto basamento decorato con fregio ad onde correnti). All’interno del naiskos, giovane guerriero; sullo sfondo, schinieri, scudo, phiale, ramoscello. Nel campo, phialai, dittici, halteres, rosette, foglie d’edera, benda, finestra prospettica, grappolo. Sulle nestorides, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; meandri alternati a quadrati con piccola croce inscritta o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 596-597, nn. 340-345, tav. 230.1-2, Trendall, Cambitoglou 1991, 183, nn. 342a, 343a. 217

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

iX 15 15 p di MATERA 10178-9 (TAV 178 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dai numeri di inventario delle pelikai eponime (Matera, man d. ridola, 10178 e 10179). VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): generica. Lucania (5) – conf. Peucezia (5): generica (1), timmari (3), irsina (1). foRME VAscoLARi Pelikai (12); anfore (1); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo (2). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); donna in corsa, Eros (1). Scene generiche (24): due giovani uomini ammantati (11); donna, giovane uomo nudo (10); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); giovane uomo nudo, donna in corsa (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su mantello o cassa con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con oggetto nella mano protesa; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Forlì (nei giovani uomini ammantati, ampia sporgenza in corrispondenza delle braccia piegate sotto il mantello = tipi A1, D1, F1). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, A1, B, con panneggio a pieghe verticali e orlo evidenziato da bordo ondulato o da due tratti paralleli del lembo del mantello ricadente dalle spalle; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi c, d1, e, f, f1 (per i tipi, cfr. ap Vi.36., Vi.38.1.); capigliature molto ricciute; nelle mani, bastone. Impiego di basse stele sormontate da foglia o di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grande fiore, ramoscelli, linee di terra indicate da file di punti talora disposti seguendo il contorno delle figure). Nel campo, halteres, dittici, bende, dischi quadripartiti, palla, finestra prospettica, foglia d’edera. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 597-598, nn. 346-359, tav. 230.3-6, Trendall, Cambitoglou 1991, 183, n. 348a.

iX 15 16 c di AnfoRE Vicini nELLo sTiLE Ai p di ViEnnA 751 E di MATERA 10178-9 VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi anfore (2). soggETTi Scene generiche (4): giovane guerriero all’interno di un naiskos (2); due giovani uomini ammantati (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nelle mani protese; giovane guerriero stante; giovane guerriero seduto di t.q. 218

Affinità con i P. di Vienna 751 e di Matera 10178-9 (trattamento dei giovani uomini ammantati). disegno molto approssimativo, soprattutto nei volti. nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); in tutti i tipi, lembi posteriori del mantello evidenziati da due tratti paralleli; nelle mani, bastone. Rappresentazione di elementi architettonici (naiskoi). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero. nel campo, halteres. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1991, 183, nn. 359a-b, tav. XLVIII.5.

iX 15 17 c

dEL g di foRLì

iX 15 17 a p di foRLì (TAV 179 1) dEnoMinAzionE Dalla città in cui si conserva la pelike eponima (Forlì, MA: Trendall, Cambitoglou 1982, 599, n. 360). VAsi ATTRibuiTi 33 pRoVEniEnzE Apulia (2) – Peucezia (1): Rutigliano; Messapia (1): generica. Lucania (2) – interna (2): Pomarico. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Pelikai (22); nestorides (8); anfore (2); lekythoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): dioniso, donna, eros (1). Scene con Eros (8): Eros, donna (3); Eros (2); Eros, donna, giovane uomo nudo (1), due eroti, due donne, giovane uomo nudo (1); Eros, donna in corsa, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (56): due giovani uomini ammantati (25); donna, giovane uomo nudo (21); offerenti presso un naiskos (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); donna, giovane uomo ammantato (1); giovane guerriero, donna (1); giovane uomo nudo presso un louterion, donna (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); due donne (1); donna (1); due giovani uomini nudi (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane guerriero indigeno, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su massi, pilastro roccioso, mantello o capitello ionico con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con oggetto in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros inginocchiato; Eros in volo con mano protesa. Influenze da parte del P. dell’Oltretomba (motivo dei giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno alla mano). Affinità con i C. vicini nello stile al P. di Vienna 751 (dittici con tratti verticali molto marcati) e con i P. di Leida si 3 e di matera 101789 (nei giovani uomini ammantati, ampia sporgenza in corrispondenza delle braccia piegate sotto il mantello). Tratto marcato e molto fluido. Figure rapidamente tratteggiate, con piedi abbozzati, di forma rettangolare. Panneggi schematicamente indicati da fasci di pieghe parallele. nei giovani uomini ammantati, panneggi sommariamente evidenziati da ampie pieghe curvilinee. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, A1, con ampia sporgenza in corrispondenza delle braccia piegate sotto il mantello; in quelli di pro-

cERAMicA ApuLA (Ap) filo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, D1, con ampia sporgenza in corrispondenza delle braccia piegate sotto il mantello, E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36., VI.38.1., iX.15.15.); nelle mani, bastone. rappresentazione di giovani uomini che recano cassette aperte e di giovani uomini, donne ed eroti che recano catene di rosette. impiego di alte foglie punteggiate e semipalmette, piante stilizzate o stele, queste ultime con marcati tratti orizzontali sulla sommità e a volte insanguinate, come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore, alberello, cumulo di massi appiattiti con convessità indicate da ombreggiature, linee di terra indicate da file duplici di minutissimi punti) e architettonici (naiskos, stele). All’interno del naiskos, giovane uomo. Nel campo, halteres, dittici (disposti verticalmente), bende, rosette, finestre prospettiche, foglia d’edera, timpano, stele sormontata da rosetta, phiale. Sulle nestorides, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300/290. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 598-600, nn. 360-383, tav. 231, Trendall, Cambitoglou 1983, 92, 102, n. 364a, Trendall 1989, 92, figg. 220-221, Trendall, Cambitoglou 1991, 172, 184, nn. 360a, 364b, 366a-b, Trendall, Cambitoglou 1992, 512, 556, 561, nn. 360b-c, 364c, Smallwood, Woodford 2003, 83-84, n. 59, tav. 51.

iX 15 17 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di foRLì

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (1), a colonnette (1); anfore (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna, giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (4): due giovani uomini ammantati (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante; donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. di Forlì (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati). Figure sommariamente disegnate. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza del tipo D (per i tipi, cfr. ap Vi.36.). impiego di stele insanguinate e con marcati tratti orizzontali sulla sommità come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Nel campo, dittico quadrato. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300/290. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 600, n. 384, Trendall, Cambitoglou 1991, 184, nn. 385386, tav. XLVIII.6, Trendall, Cambitoglou 1992, 489.

iX 15 18 ALTRi c di VAsi nELLo “sTiLE sEMpLicE” dELL’officinA dEi p di dARio E dELL’oLTREToMbA (TAV 179 2) VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (6) - Peucezia (6): generica (1), rutigliano (5). foRME VAscoLARi Crateri (3): a colonnette (1), indeterminati (2); anfore di tipo panatenaico (1); idrie (1); pelikai (1).

soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna, giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros in corsa (1). Scene generiche (7): donna, giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati (2); donna in corsa, giovane uomo nudo presso una stele (1); donna, giovane guerriero (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, stanti di t.q., spesso con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o giovane guerriero indigeno, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. di vasi nello “Stile Semplice” dell’Officina dei P. di Dario e dell’Oltretomba (composizioni, disegno delle figure). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone, phiale o strigile. Impiego di stele, talora insanguinate, come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, sperone roccioso con asperità indicate da spessi tratti in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file curvilinee di punti). Nel campo, halteres, finestre prospettiche, bende, rosette, phialai, foglia d’edera, alabastron, dittico. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie parallele di punti neri. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Depalo 1997, 32, n. 21, figg. 44-45, Gargano 2001, 102-105, nn. 107, 109, Lippolis 2006, 432, 438, 452, 454, fig. 53, Natali, Palmentola 2006, 49-50, 248-250, nn. 14.18, dd 3.9-10.

iX 16 c di piccoLi VAsi con scEnE figuRATE dELL’officinA dEi p di dARio E dELL’oLTREToMbA iX 16 1 c

dEL g dEgLi ALAbAsTRA

(TAV 179 3-4)

dEnoMinAzionE Dalla forma vascolare prediletta da questi C. VAsi ATTRibuiTi 36 pRoVEniEnzE apulia (6) - Peucezia (5): generica (1), rutigliano (3), ruvo di Puglia (1). Lucania (1) – tirrenica (1): Paestum. foRME VAscoLARi Alabastra (32); piatti (4). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro (1). Scene con Eros (23): Eros (18); Eros in corsa (2); Eros, giovane uomo nudo, donna (1); Eros su carro trainato da due cigni (1); donna nuda su plinto, Eros su plinto (1). Scene generiche (31): donna (16); donna in corsa (5); testa f. (5); donna presso un thymiaterion (1); giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo in corsa (1); busto di figura m. (1); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) una testa; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto o più basso. Figure ricorrenti: donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso o roccia, con gambe unite, leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. 219

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA con gamba flessa molto scartata di lato, braccia allargate e oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo emergente da corolla di grande fiore in cornice floreale; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetto nella mano protesa; donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con mano poggiata sul fianco; donna nuda o Eros, talora retrospicienti, stanti su plinto; Eros in volo, talora in cornice floreale; Eros stante con busto leggermente curvo in avanti alla guida di un carro in corsa; donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo o roccia, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros incedente su corolla in cornice floreale; Eros stante su corolla con piede poggiato su fiore, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese, in cornice floreale; Eros seduto di t.q. su corolla con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese, in cornice floreale; Eros in movimento sulle gambe parzialmente piegate; satiro in movimento sulle punte dei piedi, con cetra tra le mani protese, su corolla in cornice floreale; busto di prospetto di uomo con braccio sollevato. Influenze da parte dei C. del G. del Poppante-Salting e del P. delle Situle di Dublino (predilezione per le ornamentazioni floreali, trattamento delle figure di eroti), dei P. di Gioia del Colle (trattamento delle teste in cornice floreale), di Dario (motivo della figura che regge una cassetta aperta, trattamento delle teste in cornice floreale, rendimento delle rocce, decorazione accessoria), Perrone e dell’Oltretomba (trattamento elaborato delle teste in cornice floreale) e con i contemporanei C. nello stile di Gnathia, come il P. della Rosa (composizioni, ornamentazione, impiego di sovraddipinture). Affinità con i C. del G. Chini floreale (predilezione per le ornamentazioni floreali). rappresentazione di giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno alla mano. teste f. rivolte verso l’alto. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piante con foglie ricurve, ramoscelli, alberelli, albero, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, rocce con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file spesso ondulate di minutissimi punti) e di animali (cigni, volatili, cerbiatto). Nel campo, bende, rosette, finestre prospettiche, grappolo, phiale, disco quadripartito, foglia d’edera. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o con quadrato inscritto e piccola croce interna; onde correnti; ovoli (resi in bianco sovraddipinto e con impiego di incisioni). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 604-607, nn. 1-25a, tav. 232, Trendall, Cambitoglou 1983, 103-104, nn. 5a, 9a, Trendall 1989, 92, fig. 222, Trendall, Cambitoglou 1992, 185, 187, nn. 4a, 5b, 12a, Güntner 1999, 24, tavv. 18.1-2, 19.4, Lippolis 2006, 433, 438, 445, 454, 456, figg. 54-55, Natali, Palmentola, 2006, 157-158, n. 54.14, Todisco, catucci 2007, 55-56, tavv. 56-57.1-2.

iX 16 2 ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL g dEgLi ALAbAsTRA

VAsi ATTRibuiTi 25 pRoVEniEnzE Lucania (1) – meridionale interna (1): roccanova. foRME VAscoLARi Lekythoi (11); oinochoai (5): forma 3 (3), forma 8 (2); bottiglie (2); skyphoi (2); coppe (1); idrie (1); lebetes gamikoi (1); pelikai (1); piatti (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Nereide su delfino (1); due eroti ai lati di Afrodite (1); Afrodite su cigno (1). Scene con Eros (17): Eros (14); Eros in corsa (2); Eros, cane, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (15): testa f. (8); donna (4); testa f. ammantata (1); testa con berretto frigio (1); donna e giovane uomo alla finestra (1) coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) tre figure disposte sullo stesso livello. 220

figure ricorrenti: giovane uomo semiammantato, donna, donna semiammantata o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su corolla, rilievo, sperone roccioso o cigno con gambe incrociate o unite e talora con oggetto in una o in entrambe le mani protese; Eros stante con oggetto tra le mani protese su corolla in cornice floreale; Eros retrospiciente stante di t.q. con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa e di prospetto, braccia allargate e oggetti nelle mani protese, su corolla in cornice floreale; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; testa f., talora velata, di profilo; testa f. di t.q. e m. di profilo inquadrate in una finestra con i battenti aperti; Eros in volo con mano protesa talora recante un oggetto; donna retrospiciente aggrappata a delfino; Eros stante di t.q. a gambe incrociate su corolla; testa di figura orientale emergente da corolla in cornice floreale; Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros con un ginocchio poggiato al suolo e altra gamba distesa, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Ippolita (motivo del bacio tra testa f. e m. accostate), di Dario e dei C. della sua officina (disegno dei volti, capigliature). Affinità con i C. del G. degli Alabastra (composizioni, predilezione per le ornamentazioni floreali, disegno delle teste). Rappresentazione di volti di t.q. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piante, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (volatili, cigni, polpo, delfino, cane). Nel campo, rosette, phialai, dischi quadripartiti, benda. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 607-609, nn. 26-45a, tav. 233, Trendall, Cambitoglou 1983, 103-104, n. 45b, Trendall, Cambitoglou 1992, 185-187, 513, nn. 33a, 34a, 43a.

iX 16 3 c di piATTi Vicini nELLo sTiLE AL g (TAV 180 1)

dEgLi ALAbAsTRA

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Scene generiche (2): danzatrice con la spada (1); danzatrice ammantata (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: acrobata a seno nudo in verticale sulle mani poggianti al suolo, con busto inarcato all’indietro e piedi rivolti verso il basso; danzatrice ammantata in movimento di t.q. sulla punta dei piedi con un braccio puntato sul fianco e gomito opposto sollevato sotto il mantello. Influenze da parte del P. di Dario (disegno delle figure, elementi decorativi). Affinità con i C. del G. degli Alabastra (trattamento degli elementi paesaggistici). rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, pianta stilizzata sul lato destro). Nel campo, rosette, benda, finestra prospettica, spada conficcata nel suolo, pilastrino. in esergo, palmette. Intorno al campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 609, nn. 46-47, tav. 234.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 103.

iX 16 4 c

dEL g dEL pEdAgogo

(TAV 180 2)

dEnoMinAzionE Dal soggetto raffigurato sul lato principale del kantharos eponimo (Ruvo di Puglia, MAN Jatta, J 1394). VAsi ATTRibuiTi 35

cERAMicA ApuLA (Ap) pRoVEniEnzE Apulia (8) - Peucezia (7): generiche (4), Ruvo di Puglia (3); Daunia (1): Canosa. Lucania (5) – conf. Peucezia (4): Timmari; conf. Daunia (1): Lavello. Campania (1): generica. foRME VAscoLARi Kantharoi (34); oinochoai (1): indeterminate (1). soggETTi scene mitologiche (1): artemide (1). Scene a “soggetto tragico” (2): morte di Atteone (1); messaggero presso un thymiaterion (1). Corteggio dionisiaco (19): satiro (5); donna in corsa (3); giovane uomo nudo (2); simposio con Dioniso (1); Dioniso (1); Pan con cigno (1); menade danzante (1); menade in corsa (1); satiro danzante (1); satiro in corsa (1); papposileno in corsa (1); donna (1). Scene con Eros (11): Eros (8); Eros su cervo (1); Eros su delfino (1); Eros su carro trainato da lepre (1). Scene con Nike (1): Nike che poggia uno scudo su trofeo antropomorfo (1). Scene generiche (34): donna (23); giovane uomo nudo (6); donna in corsa (2); giovane guerriero (1); donna seduta su un altare (1); giovane uomo nudo, cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna, donna semiammantata, satiro, Pan o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, roccia, mantello, trono, altare o delfino con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, papposileno o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; pedagogo stante con busto di prospetto e mano protesa nel gesto deittico; satiro inginocchiato di t.q. da tergo; giovane uomo nudo e stante, di t.q. da tergo, appoggiato al bastone e con mano protesa nel gesto deittico; guerriero o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese; menade o Nike stanti con mano protesa recante un oggetto; satiro in movimento con gamba arretrata sollevata e oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto con gamba flessa scartata, braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata di t.q., busto in torsione e braccio sollevato; Eros in volo; Eros con arco; Eros inginocchiato su cerva in corsa; Eros stante con busto leggermente curvo in avanti alla guida di un carro in corsa; giovane uomo semiammantato e semidisteso su kline con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Dario e dell’Oltretomba (tipo del pedagogo, rappresentazione di figure di t.q. da tergo, panneggio di stoffe trasparenti). Campo figurato generalmente delimitato sui lati da alti ramoscelli, da colonne ioniche o da una colonna ionica e un ramoscello. tratto sottile. disegno preciso e piuttosto accurato delle figure. Occasionale rappresentazione di volti di t.q. e di figure di t.q. da tergo. Nelle figure f. e di eroti, acconciature con alto e prominente chignon sulla nuca e kekryphalos associato a diadema ad alti raggi o a grossi elementi sferici. Vesti f. con drappeggio teso e appianato sul seno e talora decorate con sottile fascia verticale centrale. Rappresentazione di donne ed eroti che recano cassette aperte. Abbondante impiego di colori sovraddipinti (bianco, giallo, bruno, arancio scuro, rosso) nella resa di elementi architettonici, mantelli, vasi metallici, bacche dei ramoscelli, elementi decorativi, decorazione accessoria. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantina a foglie ricurve, ramoscelli, speroni rocciosi con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, rocce punteggiate, linee di terra indicate da file anche curvilinee di punti) e architettonici (colonne ioniche) e di animali (cigni, cani, volatile, cerva, leprotto, delfino). Nel campo, bucrani (anche con infule), bende, foglie d’edera, finestre prospettiche, rosette, tralci di vite, phialai, corona, thymiaterion, idria, corna di cervo. Al di sotto del campo figurato, ovoli; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320.

bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 610-611, nn. 48-66, tav. 234.4-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 104, nn. 49a, 59a, Trendall, Cambitoglou 1992, 186, 188, 513, nn. 55a-b, 60a-b, 62a-b, 63a-b, Schauenburg 1994g, 111-112, tavv. II.3-6, Rückert 1997, 16, tav. 3.7, Canosa 2005, 85-86, figg. 10-11, Canosa 2007, 71-74, nn. 22, 24, tavv. XXIXXXX.

iX 16 5 c

Vicini nELLo sTiLE AL g dEL pEdAgogo

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generiche. foRME VAscoLARi oinochoai (4): forma 1 (2), forma 3 (2). soggETTi Scene generiche (4): donna, giovane uomo nudo (2); uomo barbato presso un altare (1); fanciulla con tartaruga, cane (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: uomo o fanciulla di t.q. con mano protesa talora recante un oggetto; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo seduto di t.q. su mantello con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Dario (chitoniskos a fasce laterali). Affinità con i C. del G. del Pedagogo (composizioni, disegno delle figure). Nella figura di fanciulla, acconciatura con lampadion sulla sommità della testa. Predilezione per la rappresentazione di figure abbigliate con chitoniskoi di tessuto pesante decorati con fasce laterali bianche e nere o con motivi a svastiche e fascia centrale scura. rendimento prospettico di pilastri. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, linee di terra indicate da brevi file di punti) e architettonici (erma su alto basamento decorato con scena figurata, pilastro sormontato da kantharos) e di animali (cane, tartaruga). Nel campo, benda, finestra prospettica. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 611-612, nn. 67-70, tav. 235.1-2.

iX 16 6 c

di VAsi pLAsTici

iX 16 6 a c

di VAsi pLAsTici di TRAnsizionE

iX 16 6 a 1 c

dEL g dEL nEgRo

(TAV 180 3)

dEnoMinAzionE Dalla rappresentazione plastica, alla base di questi vasi, di un coccodrillo che azzanna un giovane uomo nero o dalla configurazione di alcuni di essi a testa di giovane uomo nero con kidaris. VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi Vasi plastici (6); oinochoai (1): forma 8 (1). soggETTi scene mitologiche (1): testa di eracle (1). Corteggio dionisiaco (2): Pan in corsa (1); giovane uomo ammantato con volatile (1). scene con eros (2): eros (2). Scene generiche (3): giovane uomo nudo (2); giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; Pan in movimento con braccio proteso; giovane uomo 221

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA nudo o Eros seduti di t.q. su mantello o roccia con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato e semidisteso su rilievo con braccio proteso. Influenze da parte del P. dell’Ilioupersis e dei C. della sua Officina (morfologia e configurazione dei vasi, disegno delle figure). Rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievi e linee di terra indicati da file di punti) e di animali (volatili). nel campo, foglia d’edera. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 612-614, nn. 71-75, tav. 235.3, Trendall, Cambitoglou 1992, 188, n. 75a, Rückert 1997, 33-34, tav. 18.5-7.

iX 16 6 a 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL g dEL nEgRo

VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE apulia (4) - Peucezia (4): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Vasi plastici (5); kantharoi (3). soggETTi scene mitologiche (1): sirena (1). Corteggio dionisiaco (4): satiro (1); satiro in corsa (1); donna in corsa (1); giovane uomo nudo in corsa (1). scene con eros (1): eros (1). Scene con Nike (2): Nike in corsa (2). Scene generiche (4): donna in corsa (2); danzatrice (1); giovane uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, satiro o Nike in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese; sirena stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo semiammantato o satiro seduto di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; menade sulle punte con oggetti nelle mani protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. del Negro (morfologia e configurazione dei vasi, disegno delle figure). Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello). Nel campo, finestra prospettica, rosetta, foglia d’edera. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 614-615, nn. 76-82, Trendall, Cambitoglou 1992, 186, 479, n. 76a.

iX 16 6 b c (TAV 180 4)

di VAsi pLAsTici Vicini nELLo sTiLE AL g dEL pEdAgogo

VAsi ATTRibuiTi 9 foRME VAscoLARi Rhytà (6); kantharoi (2); corni (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Oreste presso un altare (1); Eracle (1); Apollo presso l’omphalos, cerbiatto (1). corteggio dionisiaco (1): giovane uomo nudo (1). Scene generiche (7): donna (4); giovane uomo nudo (2); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, seggio pieghevole, altare, cassa o 222

capitello ionico con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di t.q. con braccio proteso. Affinità con i C. del G. del Pedagogo (composizioni, campo figurato generalmente delimitato sui lati da alti ramoscelli o da colonne ioniche, disegno delle figure). Rappresentazione di giovani uomini nudi che recano grandi fiori e di donne che recano cassette aperte. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, rilievi indicati da linee ondulate) e di animali (cerbiatto). Nel campo, foglioline d’edera, bende, rosetta, corona, finestra prospettica. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 615-616, nn. 83-90, tav. 235.4, Trendall, Cambitoglou 1992, 186, 189, n. 83a, tav. XLiX.1-3.

iX 16 6 c c di VAsi pLAsTici Vicini nELLo sTiLE Ai p di dARio E dELL’oLTREToMbA E Ai c dEi g dEgLi ALAbAsTRA, dEL cEnTAuRo dEL bM E di RochEsTER iX 16 6 c 1 c

di VAsi confoRMATi A TEsTE uMAnE E di RhyTà (TAV

181 1-2)

VAsi ATTRibuiTi 53 pRoVEniEnzE Lucania (11) – conf. Peucezia (11): timmari. apulia (5) - Peucezia (5): generiche (3), ruvo di Puglia (2). foRME VAscoLARi Rhytà (43); vasi plastici (5); corni (3); oinochoai (1): indeterminate (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (3): amazzone (1); amazzone, grifo (1); Eros, Afrodite (1). Corteggio dionisiaco (9): satiro in corsa (3); Pan (2); satiro (2); satiro in corsa, donna (1); giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (13): Eros (8); Eros in corsa (2); Eros, donna (2); Eros in corsa verso una stele (1). Scene generiche (29): donna (14); donna in corsa (7); testa f. (2); due rematori (1); giovane uomo in abiti orientali (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo in corsa (1); giovane guerriero, cavallo (1); parte di figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, donna orientale, satiro, Pan o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, roccia, sperone roccioso o cesta con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o eros in movimento con oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo; figura orientale in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa, busto leggermente curvo in avanti e braccia protese a reggere un oggetto; Eros, talora retrospiciente, in volo con oggetto tra le mani protese; donna nuda natante con braccio proteso; giovane uomo nudo o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; donna o satiro, spesso retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese; Eros in movimento sulle gambe parzialmente piegate con busto leggermente curvo in avanti e braccia protese; amazzone di prospetto con ginocchio poggiato al suolo e altra gamba distesa; giovane uomo nudo a cavallo. Influenze da parte dei P. di Dario e dell’Oltretomba (disegno delle figure). Affinità con i C. dei G. degli Alabastra, del Centauro del BM e di Rochester (composizioni, figure ricorrenti, disegno delle figure). rappresentazione di donne che recano catene di rosette e di donne e satiri che recano grandi fiori. Rappresentazione di figure nimbate. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, fiori, ramoscelli, speroni rocciosi, roccia, rilievi e linee di terra indicati da file di punti) e di animali reali e fantastici (volatile, grifo, cavallo).

cERAMicA ApuLA (Ap) Nel campo, rosette, finestre prospettiche, bende, foglioline d’edera, bucranio, trapeza con cratere a calice, grande valva di conchiglia. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 616-620, nn. 91-121, 134-135, tav. 235.5-7, Trendall, Cambitoglou 1983, 103-104, n. 111a, Trendall, Cambitoglou 1992, 186, 189-190, 481, 490, 492, nn. 94a-b, 101a, 105a, 109a, tavv. XLIX.4-6, L.1-2, De Micheli 1994, 138, tavv. V-VIII, figg. 7-12, Schauenburg 1997c, 369-373, figg. 6-9,11-13, Canosa 2005, 85, Canosa 2007, 66, 74-78, 85, nn. 10, 25-34, figg. 2, 7, tavv. XXII, XXIX, XXXi-XXXii.

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dEL g di RuVo 1401

(TAV 181 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del rhyton eponimo (ruvo di Puglia, MAN Jatta, J 1401). VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Apulia (5) - Peucezia (4): Ruvo di Puglia; Messapia (1): generica. foRME VAscoLARi rhytà (11). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): giovane uomo nudo (1); giovane uomo ammantato (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (8): giovane uomo ammantato (2); donna (2); donna in corsa (2); giovane uomo (1); giovane uomo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna o eros seduti di t.q. su mantello, rilievo, sperone roccioso o pelle ferina con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Dario e dell’Oltretomba (disegno delle figure). Affinità con i C. dei G. degli Alabastra, del Centauro del BM e di Rochester (composizioni, figure ricorrenti, disegno delle figure). Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, foglioline d’edera, rosette, disco quadripartito. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 619-620, nn. 122-131, Trendall, Cambitoglou 1992, 190, n. 125a.

iX 16 6 c 3 c

dEL g di ViEnnA 4440

(TAV 181 4)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del rhyton eponimo (Vienna, Km, 4440). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi rhytà (2).

soggETTi scene generiche (2): donna in corsa (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Dario e dell’Oltretomba (disegno delle figure). Affinità con i C. del G. del Centauro del BM (composizioni, figure ricorrenti, disegno delle figure). Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, dischi quadripartiti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 620, nn. 132-133, Trendall, Cambitoglou 1992, 186.

iX 16 6 c 4 c

dEL g dELLA TEsTA di cinghiALE di oXfoRd

(TAV 182 1)

dEnoMinAzionE dalla conformazione e dal luogo di conservazione del rhyton eponimo [oxford, am, 1885.638 (V 477)]. VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi rhytà (9). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo in corsa (1); donna (1). scene con eros (1): eros (1). Scene con Nike (1): Nike in corsa (1). Scene generiche (4): donna in corsa (2); simposio (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o Nike in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese; donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo semiammantato, talora retrospiciente, semidisteso, con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante con oggetti nella mano protesa; donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. dell’Oltretomba e dei C. vicini nello stile (disegno delle figure). Affinità con i C. dei G. degli Alabastra, del Centauro del BM e di Rochester (composizioni, figure ricorrenti). Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantina, linee di terra indicate da file di punti). nel campo, fogliolina d’edera, rosetta. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 620-621, nn. 136-144, Trendall, Cambitoglou 1992, 186.

iX 16 7 c

dEL g dEL cEnTAuRo dEL bM

(TAV 182 2)

dEnoMinAzionE Dal soggetto raffigurato sull’oinochoe eponima e dal suo luogo di conservazione [Londra, bm, 1867.05-08.1282 (f 370)]. VAsi ATTRibuiTi 214 pRoVEniEnzE Apulia (36) – generiche (7); Peucezia (22): generiche (9), Rutigliano (4), Ruvo di Puglia (4), Bitonto (2), Bari (1), Conversano (1), Gravina in Puglia (1); Messapia 223

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA (7): generica (1), rudiae (5), ortelle (1). Lucania (3) – conf. Peucezia (3): generica (1), matera (1), Pomarico (1). campania (2) – settentrionale (2): Piedimonte d’alife. foRME VAscoLARi Oinochoai (95): forma 3 (87), forma 5 (4), forma 8 (2), indeterminate (2); pelikai (33); lekythoi (29); piatti (21); gutti (13); lekanides (8); epichyseis (4); bottiglie (3); idrie (3); coppe (2); askoi (1); lebetes gamikoi (1); phialai (1). soggETTi scene mitologiche (1): donna, centauro (1). Corteggio dionisiaco (43): satiro in corsa (10); giovane uomo nudo in corsa (7); donna (4); donna in corsa (4); giovane uomo nudo in corsa verso una stele (3); satiro (2); giovane uomo nudo (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); donna e satiro in corsa (2); donna in corsa verso una stele (1); menade in corsa (1); menade e satiro in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo presso una stele (1); due giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo, donna in corsa (1). Scene con Eros (73): Eros (37); Eros, donna (11); Eros, due donne (4); Eros in corsa (3); Eros presso una stele (3); Eros in corsa verso un altare (3); Eros, donna, giovane uomo nudo (3); Eros presso un pilastrino (2); Eros e donna in corsa (2); donna ed Eros ai lati di una stele (1); Eros presso un thymiatierion (1); Eros presso un louterion (1); donna e Eros ai lati di un louterion (1); Eros, scena dionisiaca (1). scene con indigeni (1): donna, giovane uomo, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (143): donna (65); donna in corsa (27); giovane uomo nudo (17); giovane uomo nudo in corsa (8); donna, giovane uomo nudo (6); donna e giovane uomo nudo in corsa (5); donna in corsa verso una stele (4); donna presso una stele (3); donna in corsa, giovane uomo nudo (2); donna su capitello ionico (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); figura danzante in abiti orientali (1); giovane uomo nudo presso una stele (1); donna nuda presso un louterion (1); giovane uomo nudo, due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, satiro o eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna, donna semiammantata, satiro o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, sperone roccioso, capitello ionico, fiore, diphros o seggio pieghevole con gambe unite, leggermente divaricate o incrociate e oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetto in una o in entrambe le mani protese; donna, satiro o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetto in una o in entrambe le mani protese; donna o satiro in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di t.q. da tergo con oggetto nella mano protesa; Eros in volo con braccia protese; centauro stante di t.q. con zampa anteriore sollevata; figura orientale danzante; Eros inginocchiato. Influenze da parte dei P. di Gioia del Colle, di Copenhagen 4223 e di Dario (trattamento delle figure di giovani uomini nudi, donne ed eroti) e del P. dell’Oltretomba (frequente raffigurazione di giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno alla mano). Affinità con i C. vicini nello stile al P. Varrese (trattamento di donne ed eroti), con i c. del g. di frisso (composizioni nei tondi interni dei piatti), con i c. del g. di egnazia (trattamento di donne ed eroti), con i c. di vasi nello “stile semplice” dell’Officina dei P. di Dario e dell’Oltretomba (composizioni, disegno delle figure) e con i C. dei G. dello Chevron e delle Pelikai di Zurigo (disegno delle figure, trattamento di donne ed eroti). Nelle figure f. stanti, vesti con panneggi a fasci di pieghe rigidamente parallele in corrispondenza delle gambe e ricorrenza di mantelli con lembi fluttuanti; in quelle in movimento, ampio rigonfiamento del lembo posteriore della veste; gamba flessa in evidenza sotto il panneggio. 224

rappresentazione di giovani uomini che recano cassette aperte, di giovani uomini e donne che recano fiori o “xilofoni” e di giovani uomini, donne ed eroti che recano catene di rosette o phialai contenenti foglie d’edera. rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piantine, ramoscelli, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto con cavità interne ellittiche a v.n. o con asperità evidenziate in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (stele insanguinate o sormontate da foglia d’edera). Nel campo, phialai, bende, rosette, dischi quadripartiti, foglie d’edera, finestre prospettiche, corone, thymiateria. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. nel tondo interno dei piatti, in esergo, rosetta tra gruppi di tre punti, tralcio di lauro con rosetta centrale. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; S retrograde accavallate; sottile fascia a risparmio; linea spezzata; chevrons. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 621-630, nn. 145-197, 199-279a, tavv. 236-237, Trendall, Cambitoglou 1983, 103, 105-106, nn. 148a, 153b, 172a, 173a, 200a, 204a, 238a, 241a-f, 242a, 243a, 262d, 263a, 269a, 270a, todisco 1984a, 90, n. 46, tav. cVii, Trendall, Cambitoglou 1992, 185-186, 190-193, 490-491, nn. 146a, 147a, 148b, 153c-d, 155a-e, 159a, 160b-c, 164a, 173b, 180a, 183a, 191a, 194a, 196a-b, 222a, 234a, 235b, 238b-d, 241f-j, 257a, 262e-f, 263b-c, 269b, 271a, 272a, 279b-d, tavv. L.3-4, LI.1-3, Giannotta 1994, 97, n. 11, fig. 98, n. 10, Cambitoglou, Harari 1997, 31-32, nn. 13-14, tavv. 22-23, tugusheva 1997a, 23, tav. 23.3-4, Lippolis 2006, 438, 441, 445, 454, 456, figg. 66-67, Natali, Palmentola 2006, 158, n. 54.17.

iX 16 8 c

Vicini nELLo sTiLE AL g dEL cEnTAuRo dEL bM

VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE apulia (4) - Peucezia (4): generiche (2), conversano (1), gravina in Puglia (1). area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Piatti (3); idrie (2); alabastra (1); bottiglie (1); lebetes gamikoi (1); lekanides (1); oinochoai (1): indeterminate (1); pelikai (1). soggETTi Scene con Eros (6): Eros (3); Eros in corsa (2); Eros, donna (1). Scene generiche (10): donna (3); donna in corsa (2); giovane uomo nudo presso una stele (2); donna presso una stele (1); giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetto in una o in entrambe le mani protese; donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; Eros in movimento di t.q. con gamba avanzata distesa e oggetto nella mano protesa; Eros inginocchiato con oggetto nella mano protesa. Affinità con i C. del G. del Centauro del BM (composizioni, figure ricorrenti). Disegno molto approssimativo delle figure. Rappresentazione di donne ed eroti che recano cassette aperte. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, speroni rocciosi con cavità interne a tratti orizzontali paralleli a v.n.) e architettonici (stele, talora insanguinate, sormontate da foglie d’edera). Nel campo, finestre prospettiche, rosetta. Al di sotto del campo figurato, ovoli; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 630-631, nn. 280-287, 290, Trendall, Cambitoglou 1983, 106, n. 283a, todisco 1984a, 90-91, n. 47, tav. cViii.

cERAMicA ApuLA (Ap)

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dEL g di LiVERpooL (TAV

182 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dello skyphos eponimo (Liverpool, MCM, M 10882). VAsi ATTRibuiTi 180 pRoVEniEnzE Apulia (20) – generiche (3); Peucezia (14): generiche (7), Ruvo di Puglia (4), Gioia del Colle (2), Rutigliano (1); Daunia (2): generica (1), Canosa (1); Messapia (1): generica. Lucania (7) – conf. Peucezia (6): Montescaglioso (4), Timmari (2); meridionale interna (1): roccanova. foRME VAscoLARi Skyphoi (74); epichyseis (42); lebetes gamikoi (16); oinochoai (13): forma 10 (7), forma 3 (4), forma 5 (1), indeterminate (1); pelikai (13); lekythoi (7); lekanides (5); bottiglie (4); idrie (3); askoi (1); coppe (1); pissidi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (19): satiro (5); giovane uomo nudo (4); donna (3); satiro in corsa (2); giovane uomo nudo in corsa (2); Dioniso (1); donna, giovane uomo nudo (1); testa di satiro (1). Scene con Eros (91): Eros (69); Eros presso una stele (5); Eros in corsa (5); Eros, donna (3); Eros presso un altare (3); Eros presso un pilastrino (3); Eros e donna in corsa (2); Eros seduto su un capitello ionico (1). Scene con Nike (2): Nike, giovane uomo seduto su un altare (1); Nike e lepre in corsa (1). Scene con indigeni (4): giovane guerriero (2); giovane uomo (2). Scene generiche (168): donna (75); donna in corsa (52); giovane uomo nudo (17); giovane uomo nudo in corsa (6); donna presso una stele (5); donna, giovane uomo nudo (4); giovane guerriero (2); donna presso un pilastrino (2); donna in corsa verso una stele (1); donna in corsa verso un altare (1); donna presso un altare (1); giovane uomo nudo presso un altare (1); giovane uomo nudo presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, donna ammantata, satiro o eros, spesso retrospicienti, in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, guerriero, donna, donna ammantata, donna semiammantata, satiro o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, sperone roccioso, roccia, cista, capitello ionico, scudo, altare o rilievo con gambe unite, leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; donna, donna ammantata o Eros stanti con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o Eros stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e braccia protese; donna o Eros stanti di t.q. con piede poggiato su sperone roccioso e oggetti nelle mani protese; donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano protesa; Eros o Nike in volo con oggetti nelle mani protese; Eros inginocchiato, talora di t.q., con oggetti nelle mani protese; Eros retrospiciente, accovacciato su una gamba, con l’altra gamba distesa e oggetto nella mano protesa; testa di satiro calvo. Influenze da parte dei P. di Gioia del Colle (figure ricorrenti, disegno delle figure) e dell’Oltretomba (frequente raffigurazione di giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno alla mano). Affinità con i C. del G. Wellcome e del G. degli Ovoli e delle Onde (decorazione accessoria), del G. del Pedagogo (finezza del tratto, disegno delle figure), dei G. dello Chevron e di BM F 465 (motivo della testa di satiro), col P. della Patera (figure f. con un seno piriforme) e con i P. campani della Foglia d’Edera e APZ (trattamento del drappeggio teso sul busto delle figure f.). Tratto sottile. Disegno piuttosto definito delle figure. Nelle figure f., seni ampi e rotondi, di cui talora uno piriforme; drappeggio della veste teso sul busto e definito lateralmente da ampie pieghe curvilinee oppure caratterizzato da pieghe centrali a dividere i seni, di cui quello di profilo molto prominente e talora con indicazione del capezzolo; frequente rappresentazione di mantelli con lembo fluttuante dietro le

spalle. Acconciature f. con capelli raccolti morbidamente in un kekryphalos o in una sphendone, talora associati ad un diadema ad alti raggi. Vesti f. talora prive di cintura e decorate con una spessa fascia centrale scura. Nelle figure in movimento, ampia apertura del passo; in quelle f., pronunciato rigonfiamento del lembo posteriore della veste. rappresentazione di donne che recano rami di palma e phialai contenenti foglie d’edera, di eroti che recano grandi fiori e di donne ed eroti che recano “xilofoni”, catene di rosette e cassette aperte. Occasionale impiego dello scorcio nella raffigurazione di eroti inginocchiati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto con piccole cavità interne a v.n., roccia cava con contorno a zigzag sovraddipinto in bianco, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (stele) e di animali (cerbiatto, leprotto, volatile). Nel campo, foglie d’edera, bende, grappoli, finestre prospettiche, dischi quadripartiti, rosette, phialai, ghirlanda, bucranio. Sugli skyphoi cantaroidi, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, sottile linea a risparmio; fascia a v.n. tra sottili linee a risparmio; meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti, anche a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 632-639, nn. 291-391, tav. 238-239.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 103, 106-108, nn. 293a, 297a, 307a-b, 318a, 321a-b, 322a, 327a, 330a, 331a, 332a, 335c-e, 340a, 362a, 372a-b, 380a, 382b, Trendall, Cambitoglou 1992, 185-187, 193-197, 480, 489-490, 492, 513-514, 562, nn. 291a-d, 293b, 294c-g, 295a-b, 297b, 307c, 309a, 316a, 321c-d, 330b-d, 331b-f, 335f-h, 353a, 355a, 358a, 359a, 361a, 372c, 382c-f, 384a, 293c, 294h, 307d, 331g-h, 379a, 382g, tavv. Li.4-6, LII.1-5, Padgett, Comstock, Herrmann, Vermeule 1993, 90, n. 30, Tugusheva 1997a, 23, tav. 20.3-5, Ovidi 1998, 132-133, n. 6, fig. 6, Hurschmann 2003a, 60-61, tav. 35.5-6,9,11, Lippolis 2006, 438, 442, 454, fig. 68, Natali, Palmentola 2006, 259, n. dd 5.8.

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dEL g di RochEsTER (TAV

182 4)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dello skyphos eponimo (Rochester, University Memorial Library, 69.6). VAsi ATTRibuiTi 54 pRoVEniEnzE Apulia (2) – Peucezia (1): Rutigliano; Messapia (1): generica. Area metapontina (1): metaponto. Lucania (4): generiche. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Lekanides (10); lekythoi (9); skyphoi (9); oinochoai (6): forma 3 (4), forma 10 (1), indeterminate (1); pelikai (6); idrie (4); lebetes gamikoi (4); epichyseis (2); askoi (1); bottiglie (1); crateri (1): a calice (1); piatti (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro, donna (1); donna in corsa (1). Scene con Eros (27): Eros (22); Eros, donna (3); Eros in corsa (1); Eros presso una stele (1). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (55): donna (33); donna in corsa (10); giovane uomo nudo (3); donna presso una stele (2); donna in corsa verso una stele (2); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo presso una stele (1); donna presso un altare (1); giovane uomo ammantato (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna o eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro, Eros o Nike stanti di t.q. con braccia allargate e og225

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA getti nelle mani protese; donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo; Eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese; donna ammantata, retrospiciente, stante di prospetto con una mano sul fianco e oggetto nell’altra mano protesa; donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Dario e dei C. della sua cerchia (vesti f. con ampia scollatura sulle spalle). Affinità con i C. del G. degli Ovoli e delle Onde (decorazione accessoria) e con i C. del G. di Liverpool (nelle vesti f., drappeggio teso sul busto e definito lateralmente da ampie pieghe curvilinee). Nelle figure f., alto chignon prominente sulla nuca suddiviso in tre file di riccioli. nelle vesti f., gruppi di sottili pieghe curvilinee sotto la scollatura o sotto i seni. drappeggi a fasci di due o tre pieghe parallele. rappresentazione di donne che recano catene di rosette, di donne ed eroti che recano cassette aperte e phialai contenenti foglie d’edera e di giovani uomini ed eroti che recano grandi fiori. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, albero, speroni rocciosi con contorni o intera superficie in bianco sovraddipinto, rocce con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e di stele. Nel campo, dischi quadripartiti, phialai, bende, rosette, finestre prospettiche. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, spesso a risparmio; sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 639-642, nn. 392-422, tav. 239.5-7, Trendall, Cambitoglou 1983, 103, 108-110, nn. 397a-d, 400b-g, 403b, 407a-b, 411a, 412a, 416a, Trendall, Cambitoglou 1992, 186, 197, nn. 416b, 421a, 422a, tav. LII.6, Lippolis 2006, 438, 445, fig. 72, Natali, Palmentola 2006, 115, n. 37.7.

iX 16 11 c

iMiTAToRi dEL g di RochEsTER

VAsi ATTRibuiTi 23 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generiche. campania (1) – golfo di napoli (1): ercolano. foRME VAscoLARi Oinochoai (7): forma 3 (4), forma 5 (1), forma 8 (1), forma 10 (1); lekythoi (5); coppe (4); skyphoi (4); lebetes gamikoi (2); bottiglie (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): satiro, donna (2); donna, Pan (1). Scene con Eros (8): Eros (4); Eros, donna (3); Eros e donna ai lati di un louterion (1). Scene generiche (26): donna (18); giovane uomo nudo (3); donna, giovane uomo nudo (2); giovane uomo nudo in corsa (1); donna in corsa (1); giovane uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna, donna ammantata, satiro o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di t.q. e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Pan stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; Eros stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa. Affinità con i C. del G. di Rochester (composizioni, figure ricorrenti, panneggi). rappresentazione di donne che recano cassette aperte e phialai contenenti foglie d’edera. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, speroni rocciosi a profilo gradinato in bianco sovraddipinto) e di animali (volatile). Nel campo, bende, phialai, grappolo. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Al di sotto del campo figurato, ovoli; onde correnti. 226

Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 642-643, nn. 423-441, tav. 240.1-5, Trendall, Cambitoglou 1983, 110, n. 427a, Trendall, Cambitoglou 1992, 185-186, 197, 556, nn. 425a-b, 426a.

iX 16 12 c

dEL g dELLA donnA E di ERos

iX 16 12 a p dELLA donnA E di ERos (TAV 183 1-2) dEnoMinAzionE Dalla predilezione per la raffigurazione di una donna su un lato e di un Eros sull’altro lato dei vasi attribuiti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (7); skyphoi (2). soggETTi Scene con Eros (9): Eros (8); Eros appoggiato ad una colonna ionica (1). Scene generiche (9): donna (8); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso a gambe unite e con oggetti in una o in entrambe le mani protese; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros stante col braccio poggiato contro una colonna ionica. Affinità con i C. del G. di Rochester (composizioni, disegno delle figure). Nelle figure f., un seno, ampio e rotondo, raffigurato di prospetto, e l’altro di profilo, più piccolo e appuntito. Nelle figure nude e stanti, rotula resa da due tratti rettilinei convergenti in basso. Acconciature con alto, voluminoso e prominente chignon raccolto dal kekryphalos. Panneggi a fasci di pieghe molto sottili. Nel campo, bende, rosette (con bottone centrale in bianco sovraddipinto). Al di sotto del campo figurato, onde correnti; punti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 643-644, nn. 442-450, tav. 240.7-8.

iX 16 12 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA donnA E di ERos

VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): rutigliano. Lucania (1) – tirrenica (1): marcellina di s. maria del cedro. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (4); kylikes (1); oinochoai (1): forma 3 (1); piatti (1); stamnoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): donna alata (1). Scene con Eros (5): Eros (4); Eros in corsa verso una stele (1). Scene generiche (8): donna (4); donna in corsa (3); donna presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: donna, donna ammantata o Eros seduti di t.q. su plinto decorato o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba

cERAMicA ApuLA (Ap) avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetto nella mano protesa. Affinità con i C. del G. di Rochester (acconciatura f. con chignon suddiviso in tre file di riccioli) e col P. della Donna e di Eros (composizioni, disegno delle figure). figure tozze dal disegno rapidamente tracciato, soprattutto nella resa dei volti. rappresentazione di eroti che recano una phiale contenente una foglia d’edera. nel campo, bende, rosette, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 644-645, nn. 451-456, tav. 240.6,9, Munzi 1996, 113, n. 44.14, Lippolis 2006, 438, 445, 446, 454, 456, figg. 73-74, Natali, Palmentola 2006, 159, n. 54.21.

iX 17 c

di piccoLi VAsi gEnERALMEnTE dEcoRATi con TEsTE dELL’officinA dEi p di dARio E dELL’oLTREToMbA

iX 17 1 c

dEL g dELLo chEVRon

(TAV 184 1)

dEnoMinAzionE Dal motivo prediletto per la decorazione della fascia sottostante il labbro sulla maggior parte dei crateri a campana attribuiti a questi C. VAsi ATTRibuiTi 183 pRoVEniEnzE Apulia (51) – generiche (6); Peucezia (29): generiche (12), Rutigliano (14), Conversano (2), Ruvo di Puglia (1); Daunia (11): generiche (3), Salapia (6), Minervino Murge (1), San Severo (1); Messapia (5), generiche (4), Alezio (1). Lucania (6) – generiche (2); conf. Peucezia (3): generica (1), Timmari (2); interna (1): Calciano. Campania (3) – generica (1); settentrionale (1): Piedimonte d’Alife; golfo di Napoli (1): Nola. foRME VAscoLARi Crateri (152): a campana (146), a calice (2), a volute (1), indeterminati (3); oinochoai (17): forma 3 (15), indeterminate (2); pelikai (6); piatti (4); skyphoi (2); boccali (1); lekanides (1). soggETTi Scene mitologiche (7): Arimaspe in lotta contro un grifo (2); sfinge (2); volatile fantastico (2); centauro, lepre (1). Scene a soggetto comico (1): maschera fliacica (tipo L) (1). Corteggio dionisiaco (62): testa di satiro (30); donna in corsa (6); donna (5); satiro in corsa (4); giovane uomo nudo (4); giovane uomo nudo in corsa (3); donna in corsa verso una stele (3); Pan, lepre (1); satiro in corsa verso una stele (1); satiro (1); menade (1); menade in corsa (1); giovane uomo nudo (1); donna presso un altare (1). Scene con Eros (49): Eros (28); Eros in corsa (12); Eros in corsa verso una stele (6); Eros presso un pilastrino (2); Eros presso un altare (1). Scene generiche (221): testa f. (95); donna (40); donna in corsa (26); giovane uomo nudo (12); giovane uomo nudo in corsa (10); testa m. (7); donna in corsa verso una stele (5); testa f. presso una stele (3); testa con elmo frigio (3); giovane uomo nudo in corsa verso una stele (2); giovane uomo nudo in corsa verso un altare (2); donna presso un pilastrino (2); airone (2); naiskos (2); testa di giovane guerriero (1); giovane uomo ammantato (1); giovane uomo all’interno di un naiskos (1); donna in corsa verso un altare (1); danzatrice con le spade (1); giovane uomo ammantato recumbente (1); testa con mitra (1); protome di cavallo (1); cavallo in corsa (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, satiro o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, mantello o cassa con gambe unite, incrociate o

leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata, satiro, paniskos o Eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o Eros stanti di t.q. a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante; testa di profilo di donna, giovane uomo, figura con elmo di tipo frigio, uomo con elmo di tipo tracio, uomo orientale, figura orientale, amazzone, satiro, satiro barbato, papposileno, giovane uomo con corna, maschera comica di vecchio uomo (tipo L), Pan/satiro, cavallo; animali (sfinge, sfinge barbata, airone, gallinaceo immaginario); Eros in volo con oggetti nelle mani protese; donna seduta di prospetto con oggetti nelle mani protese; Eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese; Eros con un ginocchio flesso, altra gamba distesa e oggetti nelle mani protese; centauro stante; guerriero orientale di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetto nella mano sollevata; donna in verticale sulle mani poggianti al suolo, con busto inarcato all’indietro e piedi rivolti verso il basso, tra spade; giovane uomo semiammantato e semidisteso; testa di t.q. di papposileno; busto di donna con specchio nella mano sollevata. Influenze da parte dei P. di Gioia del Colle (trattamento delle teste e delle figure in movimento, teste m. cinte da bende in bianco sovraddipinto, acconciature f.). Affinità con il P. campano della Foglia d’Edera (trattamento delle figure f. sui crateri a campana). Tratto sottile. Disegno delle figure semplificato ma netto. Episodica rappresentazione di teste di t.q. Frequente caratterizzazione fisiognomica delle teste di uomini orientali o di satiri. Nelle teste di profilo, disegnate con tratto molto sottile, occhio piccolo con pupilla puntiforme tangente alla palpebra s., indicazione delle ciglia, naso lungo e diritto, narice resa mediante un breve tratto concavo, linea della bocca rivolta verso il basso, mento arrotondato, collo possente. Nelle teste del Sottog. Magnini, sopracciglio lungo ed arcuato, palpebra s. resa mediante due tratti convergenti alla radice del naso, linea della bocca ad angolo ottuso, indicazione delle pieghe del collo. nelle teste del sottog. di salapia/san severo, lungo sopracciglio marcato, occhio rivolto in alto con pupilla molto avanzata, breve tratto inserito tra il sopracciglio e la palpebra s. Nelle teste del Sottog. di Dallas, occhio molto piccolo, pupilla puntiforme, mento massiccio, labbro s. talora prominente. Capigliature a riccioli sottili e serpentiformi o talora resi con un tratto a zigzag. Nelle figure m., teste spesso cinte da larghe bende in bianco sovraddipinto. Nelle figure di donne ed eroti e nelle teste f., acconciature a folti e morbidi riccioli raccolti in un alto e prominente chignon sulla sommità della testa (con ripartizione in tre file di riccioli nelle opere del Sottog. di Dallas), spesso legato con lunghi nastri fluttuanti terminanti con puntini, e avvolti in un kekryphalos (decorato da fasce a trattini o a punti nelle opere del sottog. di salapia/san severo e da fasce a cerchietti, punti o zigzag nelle opere del Sottog. di Dallas), in una sphendone o in un sakkos, associati a diadema ad alti raggi (con elementi di forma triangolare nelle opere del sottog. di dallas), talora con elementi sferici. Figure e teste talora affiancate su di uno e su entrambi i lati da ramoscelli di lauro, piante stilizzate o semipalmette. rappresentazione di donne che recano cassette aperte e phialai contenenti foglie d’edera, di eroti che recano “xilofoni”, di donne ed eroti che recano catene di rosette e di giovani uomini ed eroti che recano grandi fiori. Rendimento prospettico di pilastri e stele. Ampio impiego di sovraddipinture in bianco (animali, elementi vegetali e decorativi, acconciature, calzature) ma anche in arancio e rosso (nel mantello della figura rappresentata all’interno del naiskos). Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piantine, ramoscelli, pianta con lunga foglia lanceolata, ramoscelli, speroni rocciosi, linee di terra indicate da file irregolari di punti) e architettonici (naiskos, prospetto di tempio dorico tetrastilo) e architettonici (altare insanguinato su basamento) e di animali reali e fantastici (lepri, aironi, cavalli, volatile, cigno, pesce, gallinaceo immaginario, sfinge, sfinge barbata, grifo). All’interno del naiskos, giovane uomo, benda; sullo sfondo, benda. 227

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Nel campo, rosette, bende, phialai, foglie d’edera, grappoli, finestre prospettiche, infule, dischi quadripartiti, specchi, gruppi di tre punti, siringa, ramo di palma, mano con alabastron, kopis, lancia, stele, patera. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; S accavallate, anche retrograde; Z accavallate, anche retrograde; chevrons; ovoli e astragali; motivo a tremolo; linea spezzata. iscRizioni Incisa al di sotto del campo figurato, ARC (Liverpool, university, department of classics). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 650-660, nn. 1-52, 54-60, 62-67, 90-112, tavv. 241243.1-7, 244.5-8, 245-246, Trendall, Cambitoglou 1983, 111-113, nn. 2a, 3a, 4a, 6a-b, 8a-b, 41a, 64a-b, 67a-f, 90a, tav. XXI, Trendall 1989, 93, figg. 224-226, Trendall, Cambitoglou 1992, 198-203, 205-206, 514-515, 556, 560, 563, nn. 2b, 4b-c, 6b-1, 6cg, 8-1, 15a, 22a, 26a, 41-1-6, 42a, 43a-b, 47b, 48a-e, 49b-d, 57b-c, 62a, 64-1-4, 64c-h, 67g-h, 2c, 43c, 55-1, 64-1a, 64-5-8, 64i, 67g1, 64-9, tavv. Liii-LV.1,3-4, corrente 1994b, 64-66, Mayer-Emmerling, Vedder 1994, 63, tav. 33.1-3, Schauenburg 1994a, 550, nota 34, Schauenburg 1995b, 63-64, 67, nota 4, tav. 17, figg.1-2, Bažant, Bouzek, Dufková 1997, 48, tav. 84.1, Rückert 1997, 17, tav. 4.1, Riccardi 2000, 150-151, fig. 8, Falconer, Mannack 2002, 16-17, tav. 12.4-6, Giacobello 2004d, 221, n. 220, Corrente 2005b, 69, nota 36, figg. 8-9, Lippolis 2006, 438, 445, 447-448, 454, 458, figg. 75-78, 92-93, natali, Palmentola 2006, 45, 103, 248, 259, nn. 12.13-14, 33.14, dd3.8, dd5.9.

iX 17 2 p di Linz (TAV 183 3-4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del piatto eponimo (Linz, coll.p., ai 13). VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Piatti (9); pelikai (2); lekanides (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi corteggio dionisiaco (2): testa di satiro (2). scene generiche (13): testa f. (13). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. o di satiro di profilo. Affinità con i C. del G. dello Chevron (composizioni, disegno delle teste). rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli). nel campo, rosette, phialai, finestra prospettica, palmetta. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Intorno al tondo interno dei piatti, chevrons, tralcio di mirto. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 654, n. 53, Trendall, Cambitoglou 1983, 113, nn. 53ab, tav. XXI.4-5, Trendall, Cambitoglou 1992, 198, 203-204, 483, 562, nn. 53, 53a-j, 53-1-2, tav. LV.2.

iX 17 3 p di sAffRon wALdEn dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della pelike eponima (Saffron Walden, LXVIII). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (1) - messapia (1): Vaste. 228

foRME VAscoLARi Oinochoai (5): forma 3 (5); pelikai (3); lekythoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): testa di satiro (1). Scene generiche (10): testa (4); testa m. (3); testa f. (2); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo, donna o satiro; volatile. Affinità con i C. del G. dello Chevron, Sottog. Magnini (composizioni, disegno delle teste). Nelle teste, palpebra s. congiunta al sopracciglio nell’estremità anteriore, narice resa mediante un tratto ad uncino, linea della bocca rivolta verso il basso, indicazione delle pieghe del collo. rappresentazione di animali (volatile). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 655-656, nn. 68-75, Trendall, Cambitoglou 1983, 111, Trendall, Cambitoglou 1992, 199, 206, n. 69a.

iX 17 4 p di MALibu (TAV 184 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dei crateri a campana eponimi (Malibu, GM, 71.AE.301 e 71.ae.302). VAsi ATTRibuiTi 14 foRME VAscoLARi crateri (14): a campana (14). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna (1). scene con eros (3): eros (3). Scene generiche (22): testa f. (12); donna (4); donna in corsa (3); donna in corsa verso una stele (2); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo o di donna; donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros, spesso retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; busto di donna con specchio nella mano sollevata. Affinità con i C. del G. di Rochester (drappeggio sul busto nelle vesti f.) e con i C. del G. dello Chevron (fascia decorativa sotto il labbro, composizioni, disegno delle teste, capigliature). Nelle figure f. in movimento, gamba ben evidente al di sotto della veste, panneggio a fasci di due o tre pieghe ben definite. Nelle teste, sopracciglio convergente con la palpebra s. verso la radice del naso, linea della bocca rivolta verso il basso, mento pronunciato; tendenza ad accennare la rappresentazione delle spalle; collo spesso adorno di collana. Acconciature f. con kekryphalos non decorato associato a diadema a raggi alti e spessi. rappresentazione di donne che recano catene di rosette e phialai contenenti foglie d’edera. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. Rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi in bianco sovraddipinto). Nel campo, rosette, finestre prospettiche. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; meandro spezzato; quadrati con punti; s accavallate. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 655-657, nn. 61, 76-82, tav. 243.4,8-10, Trendall, Cambitoglou 1983, 111, Trendall, Cambitoglou 1992, 199, 206-207, nn. 78b, 79a-d, tav. LV.6.

cERAMicA ApuLA (Ap)

iX 17 5 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di MALibu

VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi crateri (5): a campana (5). soggETTi Scene generiche (10): testa f. (5); donna (2); donna in corsa (1); giovane uomo nudo (1); testa f. presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Malibu (composizioni, disegno delle figure e delle teste). rappresentazione di donne che recano “xilofoni”. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli). Nel campo, rosette, benda, stele, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 657, nn. 83-87, tav. 243.11-12, Trendall, Cambitoglou 1992, 199.

iX 17 6 c

TARdo sEguAcE dEL p di MALibu

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (2). soggETTi corteggio dionisiaco (1): giovane uomo nudo in corsa (1). scene con eros (1): eros in corsa verso un altare (1). scene generiche (2): testa f. (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo nudo, retrospiciente, in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Malibu (composizioni, disegno delle figure e delle teste). Disegno sommario delle figure. Al di sotto del campo figurato, S accavallate; chevrons. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 657, nn. 88-89, tav. 244.1-4.

iX 17 7 c

Vicini nELLo sTiLE AL g dELLo chEVRon

iX 17 7 a c (TAV 184 3)

dEL g

T p s (dEgLi skyphoi di ToRino E di poLicoRo)

dEnoMinAzionE Dalla forma e dai luoghi di conservazione di un consistente numero di vasi attribuiti a questi C. VAsi ATTRibuiTi 245 pRoVEniEnzE Apulia (79) – generiche (10); Daunia (34): Salapia (32), Canosa (2); Peucezia (32): generiche (12), rutigliano (9), ruvo di Puglia (4), bitonto (2), ceglie del campo (2), Conversano (1), Ginosa (1), Gioia del Colle (1); Messapia (2): generica (1), Manduria (1); territorio ofantino (1): generica. Lucania (7) – generiche (5); conf. Peucezia (2): generica (1), timmari (1). area tarantina (1): taranto.

foRME VAscoLARi Piatti (106); skyphoi (57); lekanides (41); stamnoi (9); coppe (8); oinochoai (5): forma 3 (4), forma 8 (1); tazze (5); lekythoi (3); crateri (2): a campana (2); pelikai (2); askoi (1); lebetes gamikoi (1); loutrophoroi (1); pissidi (1); frammenti (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): testa di satiro (1); giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (7): Eros (5); Eros presso una stele (2). Scene generiche (362): testa f. (346); donna in corsa (4); donna (7); giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo in corsa (1); testa m. (1); quattro teste m. (1); civetta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di donna, giovane uomo, uomo o paniskos di profilo; donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetto nella mano protesa. Affinità con i C. del G. di Liverpool (panneggi delle vesti delle figure f. sedute) e del G. dello Chevron (trattamento delle figure sedute) e col P. di Malibu (disegno delle teste). nelle teste, lunga arcata sopracciliare, occhio con pupilla puntiforme o lineare tangente alla palpebra s., linea della bocca curvilinea e accentuatamente rivolta verso il basso, trattino al di sotto del labbro i., mento pronunciato e arrotondato, collo massiccio ma spesso piuttosto allungato. Teste m. cinte da larghe bende in bianco sovraddipinto. Acconciature f. con capelli raccolti in uno chignon sulla nuca da un kekryphalos (solo occasionalmente da un sakkos) decorato con fasce e file di punti, massa di capelli ondulati su fronte e tempie, frequente indicazione di riccioli uncinati sulla parte anteriore della testa e sullo chignon, con ricciolo curvo e continuo o aperto e a serpentello sulla sommità della fronte, lunghi riccioli sulle tempie, diadema ad alti raggi o, meno di frequente, ad elementi sferici. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi o elementi di diadema. rappresentazione di eroti che recano phialai contenenti foglie. Limitato impiego di sovraddipinture in bianco, soprattutto sui diademi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto o con piccoli inclusi circolari) e di animali (civetta). Nel campo, rosette, finestre, dischi quadripartiti, bende, phialai, foglie d’edera, specchi, gruppo di tre punti. Nel tondo interno dei piatti, teste spesso affiancate da palmette su uno o su entrambi i lati. Al di sotto del campo figurato, fascia a v.n. tra due sottili linee a risparmio; sottile linea a risparmio; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Rossi 1981, 42, n. 61, tav. XXX, Trendall, Cambitoglou 1982, 660-669, nn. 113262, tavv. 247-250.1-3, Trendall, Cambitoglou 1983, 111, 114-116, 127, nn. 134a, 143a, 146b, 152a, 158a, 168b, 175a, 177a, 178a, 183a, 190a, 206a, 297a, 211a, 215a, 225a-b, 227a, 256a, 152b, tavv. XXI.6-9, XXIII.8, Trunk 1985, 240, n. 5, tav. 27, fig. 9, de Palma 1989, 19, tav. XXi, söldner 1990, 72-73, tav. 39.6-8, cassano 1992a, 396-397, n. 58, Trendall, Cambitoglou 1992, 198-200, 207-211, 478, 491, 515-516, 550, nn. 134b, 139a-d, 140a, 145a-c, 146c-e, 150a-d, 153a, 155a-b, 157a-c, 160a, 161a, 162a, 163a-d, 163-1-2, 165a, 174a-b, 175b-c, 187a, 191a, 200a, 202a, 215b, 221a-b, 146f, 156a, 162b, 163e, 168c, tavv. LV.7-12, LVI.1, Jannot 1993, 429, n. 7, fig. 7, Cambitoglou, Harari 1997, 33, n. 16, tavv. 25-27, Depalo 1997, 40-41, nn. 3839, figg. 72-73, Rückert 1997, 22, 32-33, tavv. 7.3-4, 17.4-6, Tugusheva 1997a, 35, tav. 36.1-2, Riccardi 2000, 149-151, fig. 8, Dolci 2002, 49-50, n. 21, Pellegris 2002, 260, n. 401, Lippolis 2006, 438, 445, 451, figg. 82, 83a-b, Natali, Palmentola 2006, 54-56, 103, 149, 151, 159, nn. 16.5, 33.15, 50.7-8, 54.22, todisco, catucci 2007, 57-58, tav. 59.1-3. 229

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

iX 17 7 b p di copEnhAgEn 35 (TAV 184 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dello skyphos eponimo [Copenhagen, mn, 35 (b-s 230)]. VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi Skyphoi (5); lebetes gamikoi (1); stamnoi (1). soggETTi Scene generiche (12): testa f. (6); donna (4); donna in corsa (1); giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con oggetto nella mano protesa; donna seduta di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e con oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. T.P.S. (trattamento delle teste). Nelle teste f., acconciature con capelli raccolti in un kekryphalos talora decorato con fasce curvilinee, raggi e punti, associato a diadema ad alti raggi. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi). nel campo, rosette, foglie d’edera. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 669-670, nn. 263-266a, Trendall, Cambitoglou 1992, 211, n. 266b.

iX 17 7 c p dEi piATTi di conVERsAno (TAV 185 1) dEnoMinAzionE dal luogo di rinvenimento dei piatti eponimi (bari, maP, 20602 e 20603). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): conversano. foRME VAscoLARi Piatti (3). soggETTi scene generiche (3): testa f. (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. T.P.S. (trattamento delle teste). Disegno piuttosto sommario. Capigliature con doppia fila di riccioli uncinati sulla fronte e sulle tempie. Nel campo, rosette, phiale, disco quadripartito, foglia d’edera. intorno al tondo interno, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 670, nn. 267-269, Trendall, Cambitoglou 1992, 491.

iX 17 7 d p di cApuA 7795-6 (TAV 185 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dei piatti eponimi [capua, mcampano, 7795 (P 92) e 7796 (P 93)]. VAsi ATTRibuiTi 3 230

pRoVEniEnzE campania (2): generiche. apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Piatti (3). soggETTi scene generiche (3): testa f. (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. dei G. dello Chevron (rendimento dello chignon) e T.P.S. (trattamento delle teste, serie di riccioli uncinati sulla fronte). Teste affiancate da palmette su uno o su entrambi i lati. Capigliature con capelli raccolti sulla nuca in uno chignon talora con ripartizione in tre file di riccioli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 670, nn. 270-272.

iX 17 7 e ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL g dELLo chEVRon

VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (6) - Peucezia (6): rutigliano. foRME VAscoLARi Lekanides (3); crateri (1): indeterminati (1); piatti (1); skyphoi (1). soggETTi Scene generiche (11): testa f. (8); donna (1); giovane uomo nudo presso una stele (1); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. o m. di profilo; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. su rilievo con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa. Affinità con i C. dei G. dello Chevron e T.P.S. e col P. di Copenhagen 35 (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievi e linee di terra indicati da file di punti). Nel campo, rosetta, pianta stilizzata, benda, phiale. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Lippolis 2006, 438, 443, 445, 449-450, 454, figg. 69a,c, 79-81, Natali, Palmentola 2006, 102-103, 113-115, 157, 248, 259, nn. 33.11, 37.5, 54.11-12, dd3.7, dd5.10.

iX 17 8 c

dEi g di coiRA E di pERTh

iX 17 8 a p di coiRA (TAV 185 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della pelike eponima (Coira, Rätisches Museum, K 47). VAsi ATTRibuiTi 12 foRME VAscoLARi Lekanides (9); coppe (1); oinochoai (1): forma 3 (1); pelikai (1). soggETTi Scene generiche (24): testa f. (21); testa m. (2); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo o di donna; donna seduta di t.q. con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. T.P.S. (disegno dei volti).

cERAMicA ApuLA (Ap) Disegno piuttosto semplificato. Nelle teste, naso lungo e diritto, labbra prominenti e rivolte verso il basso, con labbro i. protruso e incavo all’attacco col mento, mento pronunciato e arrotondato. capigliature a massa indistinta di riccioli. acconciature f. con capelli raccolti sulla nuca in un alto e prominente chignon e avvolti in un kekryphalos o in un sakkos non decorati, associati a diadema ad alti raggi. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. nel campo, rosette, phialai, mano di donna recante un oggetto. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 671, nn. 273-278a, tav. 250.4-5, Trendall, Cambitoglou 1983, 117, nn. 278b-c, 279a, Trendall, Cambitoglou 1992, 198, 211, 516, nn. 273a, 277a.

iX 17 8 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di coiRA

VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE apulia (7) - Peucezia (7): generiche (2), gioia del colle (5). foRME VAscoLARi Piatti (8); oinochoai (2): forma 3 (2); pelikai (2); idrie (1); lekanides (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (18): testa f. (17); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetto in una o in entrambe le mani protese. Affinità con il P. di Coira (trattamento delle teste, disegno dei volti). Disegno piuttosto sommario e impreciso. Nelle teste, acconciatura con sakkos decorato da fasce a file di cerchietti e di crocette o da linee ondulate, con massa di riccioli ondulati sulle tempie, e diadema a fitti raggi. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi con asperità indicate da spessi tratti curvilinei in bianco sovraddipinto e cavità interne a v.n., linee di terra indicate da brevi file di punti). Nel campo, bende, foglioline d’edera, rosetta. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 671-672, nn. 279-290, Trendall, Cambitoglou 1992, 211-212, nn. 290a-b.

iX 17 8 c c

dEL g di pERTh

(TAV 185 4)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della lekythos schiacciata e dell’idria eponime (Perth, W. a. museum, a 108 e a 117, in prestito all’università). VAsi ATTRibuiTi 36 pRoVEniEnzE Apulia (5) – generiche (2); Messapia (2): generica (1), Manduria (1); Daunia (1): canosa. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): generica. campania (1) – golfo di napoli (1): Pozzuoli. foRME VAscoLARi Lekythoi (9); pelikai (8); piatti (6); oinochoai (4): forma 3 (4); idrie (3); skyphoi (3); crateri (1): a campana (1); lebetes gamikoi (1); rhytà (1). soggETTi Scene generiche (46): testa f. (45); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna seduta di t.q. su rilievo con gambe unite e oggetto nella mano protesa; Eros inginocchiato.

Affinità col P. di Coira (trattamento delle teste). Nelle teste, lunga arcata sopracciliare distanziata dall’occhio, palpebra s. definita da due linee convergenti oppure parallele e ravvicinate, pupilla piccola e molto avanzata, cuneiforme o semicircolare, mento molto pronunciato. acconciature con sphendone, sakkos o kekryphalos, decorati con fasce e serie di punti, da cui fuoriesce sulla fronte una voluminosa massa di capelli con riccioli che spesso sopravanzano gli alti raggi del diadema. occasionale rappresentazione dell’attacco delle spalle. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, rilievo reso mediante fila di punti). nel campo, rosetta, foglia d’edera, thymiaterion. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 672-674, nn. 291-318, tavv. 250.8-9, 251.1-4, Zampieri 1991, 339-340, n. 378, Trendall, Cambitoglou 1992, 199, 212, 516, nn. 291a, 293a, 297a, 316a, Rückert 1997, 31, tav. 16.3-6, Tugusheva 1997a, 31-32, tav. 33.1, Hurschmann 2003a, 45, tav. 27.8-10.

iX 17 9 c

dEL g di zuRigo 2662

iX 17 9 a p di zuRigo 2662 (TAV 186 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Zurigo, asu, 2662). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Apulia (2) – generica (1); Messapia (1): generica. Campania (2) - generica (1); settentrionale (1): Piedimonte d’alife. foRME VAscoLARi Pelikai (4); bottiglie (1); oinochoai (1): forma 3 (1); lebetes gamikoi (1); lekanides (1); lekythoi (1). soggETTi scene con eros (2): eros (2). scene generiche (13): testa f. (13). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; Eros seduto di t.q. su sperone roccioso o mantello con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Coira (trattamento delle teste). Nelle teste, palpebra s. definita da linee ravvicinate ma non convergenti, pupilla piccola e puntiforme, mento pronunciato, frequente rappresentazione dell’attacco delle spalle. Acconciatura con kekryphalos decorato con raggi e file di punti. rappresentazione di eroti che recano catene di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi). Nel campo, rosette, foglie d’edera, dischi quadripartiti, benda, finestra, phiale. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 674-675, nn. 319-327, tav. 251.5-7.

iX 17 9 b p di ugEnTo (TAV 186 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della pelike eponima (Ugento, coll.p.: Trendall, Cambitoglou 1982, 675, n. 328). VAsi ATTRibuiTi 21 231

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA pRoVEniEnzE Apulia (6) – generiche (5); Messapia (1): Ugento. Campania (1): generica. Lucania (1): oliveto citra. grecia (1) – costa ionica (1): corfù. foRME VAscoLARi Idrie (8); pelikai (4); lekythoi (3); lekanides (2); crateri (2): a campana (2); skyphoi (1); stamnoi (1). soggETTi scene generiche (31): testa f. (31). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità col P. di Zurigo 2662 (trattamento delle teste). Rendimento piuttosto semplificato delle teste. Bocca piccola resa da una linea breve e marcatamente rivolta verso il basso. Acconciatura con kekryphalos decorato da un’unica fila di punti o di tratti e voluminosa massa compatta di capelli disposta a forma triangolare tra la fronte e la tempia. Nel campo, dischi quadripartiti. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio; punti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 675-676, nn. 328-338, tav. 251.9-10, Trendall, Cambitoglou 1983, 117, nn. 331a, 332a, 335a, 338a, Trendall, Cambitoglou 1992, 200, 212, 516, nn. 331-1, 336a, 332b, Tugusheva 1997a, 23, tav. 21.1-2, Hurschmann 2003a, 40, tav. 24.4-6.

iX 17 9 c c

Vicini nELLo sTiLE AL p di ugEnTo

VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Apulia (4) – generica (1); Peucezia (2): generica (1), Ruvo di Puglia (1); Messapia (1): Poggiardo (1). campania (1): generica. foRME VAscoLARi Pelikai (6); oinochoai (4) : forma 3 (4); lekanides (2); lekythoi (1). soggETTi Scene generiche (21): testa f. (20); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo o di donna. Affinità col P. di Ugento (trattamento semplificato delle teste). Rendimento molto sommario delle figure. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 676, nn. 339-349,Trendall, Cambitoglou 1983, 117118, nn. 339a, 347a.

iX 17 9 d c

dEL soTTog di kiskunhALAs

(TAV 186 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (Kiskunhalas, Thorma museum, 55.160.91). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Apulia (2) – generica (1); Daunia (1): generica. foRME VAscoLARi Oinochoai (3): forma 3 (3); pelikai (3); idrie (2); crateri (1): a campana (1); lekanides (1). soggETTi Scene generiche (15): testa f. (14); giovane uomo nudo in corsa (1). 232

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo nudo in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. di Zurigo 2662 e di Ugento (trattamento delle teste). Disegno piuttosto incerto delle figure. Nelle teste, lunga arcata sopracciliare molto distanziata dalla palpebra s., occhio molto spostato verso l’interno del volto, naso molto lungo e diritto, con leggera gobba sulla fronte, narice resa mediante un puntino, linea della bocca molto breve, arcuata e rivolta verso il basso. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Al di sotto del campo figurato, punti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 677, nn. 350-359, tav. 251.11-12.

iX 17 9 e ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL p di zuRigo 2662

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Apulia (4) – generiche (2); Peucezia (1): Rutigliano; Messapia (1): Egnazia. foRME VAscoLARi Lekythoi (5); idrie (2). soggETTi scene generiche (7): testa f. (7). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Zurigo 2662 (trattamento delle teste). Al di sotto del campo figurato, fascia a v.n. tra due sottili fasce a risparmio; sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Andreassi 1979, 77-78, nn. 33-34, Zampieri 1991, 338-339, n. 377, Rückert 1997, 28, tav. 13.3-4, Ovidi 1998, 129, n. 1, fig. 1, Pedrazzi 1998, 69, n. 5.01, tav. XVIII, fig. 10, Lippolis 2006, 438, 445, Natali, Palmentola 2006, 115, n. 37.6.

iX 17 10 c

dEL g di zuRigo 2660

(TAV 186 4)

iX 17 10 a p di zuRigo 2660 dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Zurigo, asu, 2660). VAsi ATTRibuiTi 67 pRoVEniEnzE Apulia (11) – Daunia (6): generica (1), Arpi (3), Salapia (1), San Severo (1); Peucezia (4): generiche (3), Bari (1); Messapia (1): generica. Lucania (2) – conf. Peucezia (2): generica (1), Timmari (1). Campania (2) - generica (1); settentrionale (1): Piedimonte d’alife. foRME VAscoLARi Piatti (26); skyphoi (25); pelikai (7); crateri (5): a campana (5); lekanides (2); idrie (1); oinochoai (1): forma 8 (1). soggETTi scene con eros (7): eros (7). Scene generiche (15): testa f. (13); donna (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura.

cERAMicA ApuLA (Ap) Figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo o donna; donna o Eros, spesso retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. dello Chevron (composizioni con figure sedute, decorazione della fascia sulla parte i. del labbro dei crateri a campana, decorazione accessoria) e del G. del Centauro del BM (composizioni con figure sedute). Nelle teste, lunga arcata sopracciliare, occhio ben definito, con palpebra i. e s. convergenti ad angolo acuto e talora breve tratto tra palpebra s. e sopracciglio, naso lungo e diritto, con leggera gobba sulla fronte, labbra piccole, con labbro i. arrotondato e incavo all’attacco col mento piccolo e sporgente. acconciature f. con massa compatta di riccioli ad anello disposti sulla fronte, sulla tempia o intorno allo chignon raccolto sulla nuca, kekryphalos decorato con raggi e file di punti e crocette o sakkos con alette sommitali, associati a diadema con raggi molto alti. rappresentazione di eroti che recano cassette aperte e phialai contenenti foglie d’edera. Occasionale rappresentazione di figure sedute con piedi che sopravanzano il limite i. del campo figurato. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, speroni rocciosi con asperità indicate da larghi tratti sovrapposti o con contorno polilobato in bianco sovraddipinto). Nel campo, rosette, finestre prospettiche, foglie d’edera, gruppi di tre punti, bende, phialai, disco quadripartito. intorno al tondo interno dei piatti, serie di ovoli e astragali. al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 677-680, nn. 360-404, tav. 252.1-6, Trendall 1989, 93, fig. 227.

iX 17 10 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di zuRigo 2660

VAsi ATTRibuiTi 58 pRoVEniEnzE Apulia (7) – generica (1); Daunia (3): Arpi (2), Ordona (1); Peucezia (3): Ruvo di Puglia (2), ceglie del campo (1). Lucania (1) – conf. Peucezia (1): generica. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Lekanides (28); piatti (16); skyphoi (6); cup-skyphoi (4); oinochoai (2): forma 8 (2); lekythoi (1); stamnoi (1). soggETTi Scene generiche (97): testa f. (96); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna seduta di t.q. su plinto con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; Eros stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Zurigo 2660 (trattamento delle teste). Acconciature con chignon talora ripartito in tre file di riccioli. nel campo, rosette, foglie d’edera, gruppi di tre punti, crocette, pinax, ramoscello, finestra prospettica. intorno al tondo interno dei piatti, onde correnti o chevrons. al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 680-682, 1223, nn. 405-425, tav. 252.9-11, Trendall, Cambitoglou 1983, 111, 118-120, nn. 405a, 406a, 408a, 410c-e, 412a-b, 415b-e, 416a-f, 423a, tav. XXI.10-11, Trendall, Cambitoglou 1992, 198, 213-214, 491, nn. 405b-d, 406b-d, 411a, 413a, 415a1-5, 416c1, tav. LVI.3-5.

iX 17 11 c

dEL g di zuRigo 2661

iX 17 11 a p di zuRigo 2661 (TAV 187 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Zurigo, asu, 2661). VAsi ATTRibuiTi 26 pRoVEniEnzE Apulia (3) - Peucezia (3): generiche (2), Conversano (1). Lucania (3): generica (1); conf. Peucezia (2): matera (1), Pomarico (1). campania (1) – settentrionale (1): Piedimonte d’alife. foRME VAscoLARi Pelikai (18); oinochoai (4): forma 3 (4); lekanides (2); idrie (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi Scene con Eros (8): Eros (7); Eros in corsa (1). Scene generiche (40): testa f. (30); donna (5); giovane uomo nudo (2); maschera f. (2); giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo f. o di satiro barbato; maschera di etera; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. di Zurigo 2660 (composizioni con figure sedute su speroni rocciosi) e con i contemporanei C. nello stile di Gnathia (raffigurazione della maschera di etera). Tratto marcato. Teste di grande dimensione rivolte verso l’alto; lunga arcata sopracciliare, palpebra s. definita da linee parallele, occhio con pupilla lineare, talora concava, linea della bocca ondulata, labbro i. leggermente protruso, mento sfuggente; acconciature con capelli raccolti in uno chignon alto sulla nuca e avvolti in un kekryphalos decorato da brevi raggi e file di punti o in un sakkos, associati ad un diadema ad alti raggi; folti riccioli ad anello, disposti anche in duplice fila, sia sulla fronte, a sopravanzare il diadema, sia sulle tempie; chignon talora ripartito in tre file di riccioli. Rappresentazione di giovani uomini nudi con mantello avvolto intorno al braccio e di donne che recano patere. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi). Nel campo, rosette, finestre prospettiche, phialai, dischi quadripartiti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Reho-Bumbalova 1979, 113-114, n. 45, tav. 47a-b, fig. 5b, Trendall, Cambitoglou 1982, 682-683, nn. 427-439, tav. 253.1-7, Trendall, Cambitoglou 1983, 111, 120, nn. 427a, 432a, 435a, 438a, Trendall, Cambitoglou 1992, 214, nn. 433a-e, 434a, 435b, tav. LVi.6, todisco, catucci 2007, 77, tav. 87.3-4.

iX 17 11 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di zuRigo 2661

VAsi ATTRibuiTi 20 pRoVEniEnzE Apulia (4) - Peucezia (2): Ruvo di Puglia; Messapia (2): generiche. Campania (2): generiche. foRME VAscoLARi Pelikai (17); piatti (2); skyphoi (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (37): testa f. (36); donna presso un altare (1). 233

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; Eros con ginocchio poggiato al suolo, altra gamba flessa e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Zurigo 2661 (trattamento delle teste). Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, linee di terra indicate da file irregolari di punti). Nel campo, rosette, foglie d’edera, benda. Al di sotto del campo figurato, onde correnti a risparmio; fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 683-684, nn. 440-456, tav. 253.8-9, Trendall, Cambitoglou 1983, 120, n. 545a, Trendall, Cambitoglou 1992, 198-199, 215, 516, nn. 440a-b.

iX 17 12 c

dEL g di VATicAno z 3

iX 17 12 a p di VATicAno z 3 (TAV 187 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima [Città del Vaticano, mge, 18130 (Z 3)]. VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): generica (1), bitonto (1), ruvo di Puglia (1). Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. foRME VAscoLARi Pelikai (7); lekanides (1); oinochoai (1): forma 3 (1); piatti (1). soggETTi scene con eros (4): eros (4). Scene generiche (14): testa f. (12); donna (1); donna in corsa verso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna o Eros seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. dello Chevron (disegno delle figure sedute, trattamento delle teste) e di Zurigo 2661 (trattamento delle teste). Tratto sottile. Nelle figure f. di t.q., seno piccolo e prominente, rappresentato di profilo, seno ampio e rotondo, rappresentato di prospetto. nelle teste, lunga arcata sopracciliare arcuata, palpebra s. definita da due linee convergenti, pupilla circolare tangente alla palpebra s., naso lungo e diritto, bocca piccola con labbro i. protruso, mento piccolo e sporgente, collo massiccio ma allungato, talora con raffigurazione delle spalle; acconciature con capelli raccolti sulla nuca in un ciuffo o un piccolo chignon e avvolti in un kekryphalos decorato con fasce e file di punti, associato a un diadema ad alti raggi o a un diadema ad elementi sferici con alto apice centrale a triangolo. rappresentazione di eroti che recano cassette aperte. impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello). Nel campo, rosette, phiale, finestra prospettica, alabastron, foglia d’edera, mano recante uno specchio. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 684-685, nn. 457-462, tav. 254.1-3, Trendall, Cambitoglou 1983, 120, n. 462a, tav. XXI.12, Trendall, Cambitoglou 1992, 199, 215, nn. 457a, 462b, Tugusheva 1997a, 26, tav. 24.1-2.

iX 17 12 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di VATicAno z 3

VAsi ATTRibuiTi 11 234

pRoVEniEnzE Lucania (4): generica (1); conf. Peucezia (3): Timmari (2), Pomarico (1). Apulia (3) – Peucezia (3): generica (1), gravina in Puglia (1), rutigliano (1). area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Pelikai (6); lekanides (2); oinochoai (2): forma 3 (2); nestorides (1). soggETTi scene mitologiche (2): testa di amazzone (2). scene con eros (4): eros (4). Scene generiche (14): testa f. (10); donna (1); donna in corsa (1); testa m. (1); testa con kidaris (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo di uomo, donna o figura orientale; Eros seduto di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna, talora retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. del Centauro del BM (trattamento delle figure di eroti seduti) e col P. di Vaticano Z 3 (trattamento delle teste, diademi con alto apice centrale a triangolo). rappresentazione di donne che recano catene di rosette e patere. rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, sperone roccioso con asperità indicate da larghi tratti in bianco sovraddipinto). Nel campo, bende, rosette, disco quadripartito, phiale, finestra prospettica, clava. Sulle nestorides, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 685, nn. 463-469, tav. 254.4, Lo Porto 1991, 32, n. 9, Trendall, Cambitoglou 1992, 215, n. 462c, 469a-b, Lippolis 2006, 438, Natali, Palmentola 2006, 68, n. 18.90.

iX 17 12 c p di TRApAni (TAV 187 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (trapani, museo Pepoli, 3602). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Lucania (1) – conf. Peucezia (1): montescaglioso. foRME VAscoLARi Crateri (6): a campana (6); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro in corsa (1); testa di satiro (1). Scene con Nike (1): Nike presso una stele (1). Scene generiche (11): testa f. (10); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo di donna o di satiro; donna o satiro in movimento con oggetti nelle mani protese; Nike stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. dello Chevron (decorazione accessoria sui crateri a campana) e col P. di Vaticano Z 3 (trattamento delle teste, decorazione del kekryphalos). Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli). Nel campo, rosette, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; S accavallate. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 685-686, nn. 470-476, tav. 254.5-7, Trendall, Cambitoglou 1992, 198.

cERAMicA ApuLA (Ap)

iX 17 12 d p di LEccE 974 (TAV 187 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’oinochoe eponima (Lecce, maP s. castromediano, 974). VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Oinochoai (2): forma 3 (2); alabastra (1); pelikai (1); skyphoi (1). soggETTi scene generiche (6): testa f. (6). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità col P. di Vaticano Z 3 (trattamento delle teste). Occhio con palpebra s. definita da due linee convergenti in corrispondenza della pupilla, grande e circolare, bocca piccola con labbro i. protruso e incavo all’attacco del mento pronunciato e prominente. capigliature a massa compatta con ciuffo sulle tempie. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 686, nn. 477-480, Trendall, Cambitoglou 1992, 215, n. 479a.

iX 17 12 e p di bARi 1180 (TAV 188 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Bari, maP, 1180). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Lucania (3): generica (1); interna (2): Miglionico. Apulia (2) - Peucezia (2): generica (1), noicattaro (1). foRME VAscoLARi Pelikai (6); crateri (3): a campana (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro in corsa (1); donna in corsa (1). scene con eros (3): eros (3). Scene generiche (13): testa f. (10); donna in corsa (2); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; Eros seduto di t.q. con oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con oggetto nella mano protesa. Affinità con i C. del G. del Centauro del BM (disegno delle figure f. in movimento) e col P. di Vaticano Z 3 (trattamento delle teste, disegno dell’occhio). nelle teste, pupilla non campita, con indicazione dell’iride. rappresentazione di eroti che recano cassette aperte. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello). Nel campo, rosette, phiale, specchio, patera, stele, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, meandri; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 686-687, nn. 481-489, tav. 254.8-9.

iX 17 12 f c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bARi 1180

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Peucezia (1): Gravina in Puglia; Daunia (1): generica.

foRME VAscoLARi Pelikai (3); oinochoai (2): forma 3 (2); lekanides (1); piatti (1). soggETTi Scene con Eros (2): Eros (1); Eros presso un altare (1). Scene generiche (9): testa f. (8); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; Eros stante con oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Bari 1180 (trattamento delle teste). rappresentazione di eroti che recano “xilofoni”. nel campo, foglia d’edera. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 687-688, nn. 490-496, Trendall, Cambitoglou 1983, 111.

iX 17 12 g p di bM f 326 (TAV 188 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Londra, bm, 1756.01-01.485 (f 326)]. VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Pelikai (2). soggETTi Scene generiche (4): testa f. (2); donna (1); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna seduta di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Bari 1180 (trattamento delle figure f. in movimento). nelle teste, lunga arcata sopracciliare arcuata, occhio allungato con tratto trasversale che incrocia la palpebra s. in corrispondenza dell’attacco della pupilla puntiforme, narice resa mediante un puntino e un breve tratto curvo, indicazione dell’attacco delle spalle; acconciature con sakkos da cui fuoriesce sulla tempia una massa compatta di capelli. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, linee di terra indicate da brevi file di punti). Nel campo, rosette, benda, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; S retrograde accavallate. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 688, nn. 497-498, tav. 255.1.

iX 17 12 h p ThoRVALdsEn (TAV 188 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della pelike eponima (Copenhagen, Thorvaldsen Museum, 133). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE campania (1): generica. foRME VAscoLARi Pelikai (4). soggETTi scene con eros (1): eros presso un pilastrino (1). Scene generiche (7): testa f. (4); donna in corsa (2); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. 235

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna in movimento con oggetti nelle mani protese; donna seduta; Eros stante col gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Bari 1180 (trattamento delle teste, soprattutto di labbra e mento). Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, benda, rosetta, phiale, finestra prospettica, gruppo di tre punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 688, nn. 499-500, tav. 255.2-3, Trendall, Cambitoglou 1983, 121, n. 499a, Trendall, Cambitoglou 1992, 200, 216, n. 499b.

iX 17 13 c

dEL g di VATicAno z 4

iX 17 13 a p di VATicAno z 4 (TAV 188 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima [Città del Vaticano, mge, 18131 (Z 4)]. VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE apulia (6) - Peucezia (6): generiche (4), conversano (1), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Piatti (8); pelikai (3); coppe (2); crateri (1): a campana (1); idrie (1). soggETTi Scene con Eros (8): Eros (6); Eros presso un capitello ionico sormontato da un volatile (1); Eros, donna (1). Scene generiche (31): testa f. (25); donna (3); donna in corsa (2); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso o mantello con gambe leggermente divaricate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna stante con oggetti nelle mani protese; Eros stante con piede poggiato su capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. del Centauro del BM (composizioni e decorazione del cratere a campana bari, maP, 6334) e col P. di Vaticano Z 3 (trattamento delle teste, decorazione accessoria). tratto marcato. nelle teste, rivolte verso l’alto, lunga arcata sopracciliare arcuata e ravvicinata alla palpebra s., con occasionale inserimento di un tratto intermedio, occhio con pupilla puntiforme molto avanzata, bocca piccola, labbro i. protruso e squadrato, con marcato incavo all’attacco del mento, piccolo e prominente, occasionale raffigurazione dell’attacco delle spalle; acconciature con capelli raccolti sulla nuca in uno chignon molto allungato, talora ripartito in ciocche distinte alle estremità, e avvolto da un kekryphalos, decorato con fasce e file di punti, o da un sakkos. rappresentazione di donne ed eroti che recano cassette aperte. rappresentazione di elementi paesaggistici (grande fiore, pianta con lunghe foglie lanceolate, sperone roccioso) e di animali (volatile). Nel campo, rosette (con bottone centrale in bianco sovraddipinto), palla, ventaglio. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; grossi punti; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 688-690, nn. 501-514, tav. 255.4-9, Trendall, Cambitoglou 1992, 200, 216, n. 513a. 236

iX 17 13 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di VATicAno z 4

VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. foRME VAscoLARi Stamnoi (6); coppe (2); pelikai (2); krateriskoi (1); lekanides (1); skyphoi (1). soggETTi Scene con Eros (2): Eros (1); Eros presso un altare (1). scene generiche (24): testa f. (24). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; Eros stante con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Vaticano Z 4 (trattamento delle teste). rappresentazione di eroti che recano catene di rosette. nel campo, gruppi di tre punti, rosette, altare. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 690, nn. 515-522a, Trendall, Cambitoglou 1983, 121, n. 515a, Trendall, Cambitoglou 1992, 200, 216, n. 517a.

iX 17 14 c

dEL g di bM f 465

iX 17 14 a c

Vicino nELLo sTiLE Ai g di VATicAno z 4 E di bM f 465

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi Piatti (1). soggETTi Scene generiche (3): testa f. (2); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna seduta di t.q. con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Dario e dell’Oltretomba (trattamento della figura seduta). Affinità con i C. del G. di Vaticano Z 4 (trattamento delle teste) e del G. di BM F 465 (trattamento della figura seduta). tratto molto marcato. rappresentazione di donne che recano cassette aperte. nel campo, palla. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 691, n. 523.

iX 17 14 b p dELLE TRE RosETTE (TAV 189 1) dEnoMinAzionE Dai motivi decorativi che accompagnano le teste raffigurate nel tondo interno dei piatti eponimi [Berlino, SM, F 3347; Napoli, MAN, 82048 (H 2682)]. VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi Piatti (4); rhytà (2); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene con Eros (4): Eros (3); Eros in corsa verso una stele (1). Scene generiche (10): testa f. (6); donna in corsa (2); donna (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura.

cERAMicA ApuLA (Ap) Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna, donna ammantata o Eros seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese; donna, donna ammantata o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. della Foglia di Quercia (conformazione del diadema). Tratto sottile. Teste rivolte verso l’alto; occhio ben definito, con palpebra s. allungata, palpebra i. concava. Acconciatura con capelli raccolti sulla nuca in un piccolo chignon allungato, ripartito in file di riccioli distinti, e avvolti in un kekryphalos decorato con crocette, cerchietti e brevi raggi, associato ad un diadema ad alti raggi; massa di capelli con riccioli ad anello, distinti sulle tempie in lunghe ciocche parallele. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti). nel campo, rosette (in numero di tre, una in alto e due ai lati della testa, o di due, ai lati della testa). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 691, nn. 524-528, tav. 256.3-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 121, n. 528a, Trendall, Cambitoglou 1992, 216, n. 526a.

iX 17 14 c c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLE TRE RosETTE

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): generica (1), altamura (2). foRME VAscoLARi Piatti (2); kantharoi (1); lekanides (1); pelikai (1). soggETTi scene con eros (2): eros (2). Scene generiche (11): testa f. (9); donna (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo in cornice floreale. Affinità col P. delle Tre Rosette (trattamento delle teste). Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli). Nel campo, bende, rosetta, palla, patera. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 691-692, nn. 529-531, Trendall, Cambitoglou 1992, 216, nn. 529a, 530a.

iX 17 14 d p di bM f 465 (TAV 189 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del piatto eponimo [Londra, bm, 1814.07-04.1211 (f 465)]. VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): generica (1), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Piatti (6); anfore (2); oinochoai (1): forma 3 (1); pissidi (1); skyphoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (25): testa f. (20); donna (1); donna in corsa (1); donna presso un louterion (1); giovane uomo nudo (1); testa f. all’interno di un naiskos (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante con gomito poggiato su bacino e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. dello Chevron (trattamento delle teste, decorazione accessoria), col P. di Vaticano Z 4 (trattamento dei capelli nelle teste) e col P. di Stoke-onTrent (nelle teste, forma della bocca). Tratto marcato. Figure ben disegnate. Nelle teste, arcata sopracciliare molto lunga e curva, occhio con palpebra s. definita da una sola linea o da due linee convergenti in corrispondenza della pupilla circolare, narice indicata da uno o due puntini, bocca piuttosto grande con labbra serrate indicate da una linea ad angolo ottuso con piccolo tratto verticale all’estremità, orecchino con pendente; acconciatura con capelli raccolti in un kekryphalos o in un sakkos decorati con fasce e file di cerchietti o di punti neri o bianchi, associati a diademi con raggi alti e distanziati tra loro; sulle tempie, ampia massa di capelli talora distinta in lunghi riccioli separati. rappresentazione di donne ed eroti che recano cassette aperte. impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, alberello, rilievi e linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskos). All’interno del naiskos, testa f. Nel campo, rosette, bende, foglie d’edera, patere, palla, specchio, timpano. Al di sotto del campo figurato, motivo a tremolo. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 692-693, nn. 532-542, tav. 256.5-12, Trendall, Cambitoglou 1992, 547.

iX 17 14 e c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bM f 465

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Lekanides (1); skyphoi (1). soggETTi scene generiche (4): testa f. (4). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di BM F 465 (trattamento delle teste). Al di sotto del campo figurato, fascia a v.n. tra sottili fasce a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA söldner 1990, 63, 72, tavv. 33.9-12, 39.4-5.

iX 17 14 f p dELLA fogLiA di QuERciA (TAV 189 3) dEnoMinAzionE Dalla caratteristica forma degli elementi dei diademi che adornano le teste raffigurate da questo C. VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): generiche. foRME VAscoLARi Piatti (3). 237

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro, donna, satiro (1). scene con eros (2): eros (2). Scene generiche (6): testa f. (3); donna (2); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese; donna o satiro stanti con oggetti nelle mani protese; eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. della cerchia dei P. di Dario e dell’Oltretomba (trattamento delle teste, disegno delle figure sedute e stanti). Predilezione per la rappresentazione di teste f. con diademi a foglie di quercia. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili ed elementi dei diademi. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli). nel campo, palla. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 693, nn. 543-545, tav. 257.1-2, Trendall, Cambitoglou 1992, 200.

iX 17 14 g c di piccoLi VAsi Vicini nELLo sTiLE Ai p E dELLA fogLiA di QuERciA

di bM f 465

VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): generica (1), gravina in Puglia (1). Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. foRME VAscoLARi Oinochoai (6): forma 3 (6); crateri (3): a campana (3); piatti (3); coppe (1). soggETTi scene mitologiche (1): afrodite su cigno (1). corteggio dionisiaco (5): testa di satiro (5). Scene generiche (12): testa f. (7); testa m. (3); testa m. con corna di ariete (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo di donna, giovane uomo con petaso, giovane guerriero, giovane uomo con corna di ariete, satiro, satiro barbato, vecchio satiro; donna seduta di t.q. su cigno con oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. di BM F 465 (nelle teste, disegno della bocca, trattamento delle capigliature) e della foglia di Quercia (disegno delle teste, conformazione delle corone che adornano alcune teste m.). Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti) e di animali (cigni). Nel campo, phialai, rosette, bende, foglie d’edera, gruppi di tre punti. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 693-694, nn. 546-556, tav. 257.3-5, Trendall, Cambitoglou 1983, 121, n. 556a, Trendall, Cambitoglou 1992, 200, 217, n. 551a.

iX 17 15 c

dEL g di winTERThuR E c Vicini nELLo sTiLE

iX 17 15 a c

dEL g di winTERThuR (TAV

189 4)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del chous e della pelike eponimi (Winterthur, Archäologische sammlung, 328 e 322). 238

VAsi ATTRibuiTi 68 pRoVEniEnzE Apulia (13) – generiche (3); Peucezia (9): Rutigliano (6), Bitonto (1), Conversano (1), Ruvo di Puglia (1); Messapia (1): Egnazia. Area tarantina (1): Taranto. Campania (1): generica. foRME VAscoLARi Pelikai (30); crateri (16): a campana (9), a volute (4), a calice (2), indeterminati (1); lekanides (9); oinochoai (5): forma 3 (5); idrie (2); skyphoi (2); bottiglie (1); lekythoi (1); piatti (1); pissidi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): testa di satiro (1). scene con eros (2): eros (2). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (121): testa f. (97); testa m. (9); testa f. con maschera (3); giovane uomo nudo (3); giovane uomo all’interno di un naiskos (2); donna (1); donna in corsa (1); donna all’interno di un naiskos (1); giovane uomo nudo in corsa (1); civetta (1); pantera (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos. figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo, donna, donna alata, figura con maschera da donna o da vecchia, satiro barbato; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; cigno in cornice floreale. Affinità con i C. del G. di Rochester (trattamento delle figure f. sedute) e del G. di Zurigo 2661 (trattamento delle teste). Teste rivolte verso l’alto; occhio con palpebre spesso non convergenti e con pupilla puntiforme tangente alla palpebra s., talora molto marcata; bocca piccola. Teste m. cinte da larghe bende in bianco sovraddipinto. Teste f. con capelli raccolti sulla nuca in uno chignon e avvolti in un kekryphalos o, più raramente, in un sakkos decorato con fasce e file di punti in nero o in bianco sovraddipinto, associati ad un diadema ad alti raggi; in corrispondenza dello chignon, indicazione di due giri di nastro con aletta s. di forma triangolare o ad anello e lembi i. sottili e ondulati; occasionale ripartizione dello chignon in tre file di riccioli; indicazione dell’attacco delle spalle. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi) e di animali (cigno, volatile, pantera). All’interno dei naiskoi, fanciullo; giovane uomo; donna. Nel campo, rosette, gruppi di tre punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; fascia a risparmio. iscRizioni su un lato, TRAGWDOS, sull’altro IHRNW, entrambe in bianco sovraddipinto (Laguna Hills, coll.p., già California, m.a., I.A.C., 4098); FRUNIS (budapest, mba, 97). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 694-697, nn. 557-587, tav. 258.1-10, Trendall, Cambitoglou 1983, 122, nn. 558a, 563a-e, 571a, 573a, tav. XXII, Schojer 1984, 396-397, n. 3, Trunk 1985, 240-241, n. 6, tav. 27, figg. 11-12, Bentz, Rumscheid 1989, 42, tav. 27.4-7, Trendall 1989, 93, fig. 227/4, Trendall, Cambitoglou 1992, 199, 217-219, 492, 457, nn. 557a, 561a-d, 563d1, 563f-j, 564b-c, 567a, 582b, 585a, tav. LVI.7-10, Rückert 1997, 28, tav. 13.1-2, Pedrazzi 1998, 70, n. 5.05, tav. XIX, fig. 4, Riccardi 2000, 151-152, fig. 9, Dolci 2002, 49, n. 20, Lippolis 2006, 438, 452-454, figg. 84-86a, Natali, Palmentola 2006, 85, 187, 195, nn. 27.27, 66.8, 69.10.

cERAMicA ApuLA (Ap)

iX 17 15 b p di ViEnnA 334 (TAV 190 1)

iX 17 15 d c

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo (Vienna, Km, 334). VAsi ATTRibuiTi 24 pRoVEniEnzE Apulia (4) – generiche (2); Peucezia (2): Ceglie del Campo (1), Gioia del Colle (1). foRME VAscoLARi Pelikai (12); idrie (5); skyphoi (4); crateri (1): a volute (1); lekanides (1); lekythoi (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (42): testa f. (38); donna (3); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) una figura; 3) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo o donna; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa. Affinità con i C. del G. di Winterthur (trattamento delle teste) e col P. delle Anfore (profili dei volti). tratto marcato. disegno piuttosto sommario. occhio con pupilla molto ridotta. acconciature con kekryphalos provvisto di duplici alette molto sporgenti sulla sommità della testa, associato a diadema a raggi spessi e molto distanziati. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, calzature, monili e raggi di diadema. rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso con asperità indicate da larghi tratti in bianco sovraddipinto) e architettonici (naiskos). All’interno del naiskos, giovane uomo. Nel campo, benda. Al di sotto del campo figurato, onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 697-698, nn. 588-605, tavv. 258.11-12, 259.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 123, n. 597b, Trendall, Cambitoglou 1992, 199-200, 219, 516, nn. 598b, 600a, 602a.

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima [Madrid, man, 11215 (L 491)]. VAsi ATTRibuiTi 13 foRME VAscoLARi Pelikai (10); cup-skyphoi (1); lekanides (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene generiche (25): testa f. (24); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. di Winterthur e col P. di Capua 8358 (trattamento delle teste). Disegno incerto e sommario. Nelle teste, bocca piccola con labbro i. molto protruso, profondo incavo all’attacco del mento, talora molto sporgente. Nel campo, rosette, phialai, disco quadripartito. Al di sotto del campo figurato, fasce a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 698-699, nn. 610-622, tav. 259.7-9.

iX 17 15 c p di cApuA 8358 (TAV 190 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima [Capua, mcampano, 8358 (P 61)]. VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE campania (1) - area capuana (1): generica. foRME VAscoLARi Piatti (3); pelikai (2). soggETTi scene generiche (7): testa f. (7). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Winterthur (trattamento delle teste). Naso diritto con leggera gobba sulla fronte, bocca piccola e spostata in alto con brevissima linea della bocca, profondo incavo all’attacco del mento. nel campo, rosette. Al di sotto del campo figurato, fasce a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 698, nn. 605a-609, tav. 259.5-6.

iX 17 15 e c (TAV 190 4)

dEL soTTog di MAdRid 11215

dEL soTTog

(TAV 190 3)

A-b-c (ARnò-bRuXELLEs-coMo)

dEnoMinAzionE Rispettivamente dalla coll. e dai luoghi di conservazione delle pelikai eponime [già Roma, m.a., già Roma, Coll. Arnò: Trendall, Cambitoglou 1982, 699, n. 623; Bruxelles, MRAH, A 268; Como, MCA, C 60]. VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE Apulia (4) – generica (1); Messapia (3): generiche (2), Manduria (1). foRME VAscoLARi Pelikai (9); lekanides (5); crateri (1): a campana (1); kernoi (1); oinochoai (1): forma 8 (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros in corsa (1). Scene generiche (32): testa f. (30); donna in corsa (1); cane che insegue una lepre (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) una figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo nudo seduto di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; Eros in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa di prospetto o di t.q. e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. dello Chevron (decorazione accessoria) e dei G. di Lavello e T.C. (disegno di naso, bocca e mento). Nelle teste, rivolte verso l’alto, occhio ben definito con una sola linea ad indicare la palpebra s., pupilla puntiforme, bocca piccola con labbra prominenti e rivolte verso il basso, collo molto allungato, acconciatura con kekryphalos decorato con un’unica fila di raggi o cerchietti, associato a diadema con alti raggi ravvicinati. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, sperone roccioso) e di animali (cane, lepre). nel campo, rosette. Al di sotto del campo figurato, sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 699-700, nn. 623-635, tav. 260.1-5, Trendall, Cambitoglou 1992, 200, 219, nn. 635-1-3, tav. LVi.11. 239

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

iX 17 16 c

dEL g di coMo c 62

iX 17 16 a c

pREcuRsoRi

VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Pelikai (2); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1); piatti (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (6): testa f. (4); donna (1); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo o donna; donna o Eros seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Como C 62 (trattamento delle teste, decorazione accessoria). Disegno sommario. Teste con naso lungo e diritto, bocca piccola, labbra protruse, profondo incavo all’attacco del mento, arrotondato e sfuggente, collo massiccio ma allungato; acconciatura con kekryphalos decorato con una fila di trattini e diadema ad alti raggi inclinati. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. rappresentazione di elementi paesaggistici (piante). Al di sotto del campo figurato, onde correnti; sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 700-701, nn. 636-639, tav. 260.7-8, Trendall, Cambitoglou 1992, 220, n. 638a.

iX 17 16 b p di coMo c 62 (TAV 191 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Como, mca, c 62). VAsi ATTRibuiTi 41 pRoVEniEnzE apulia (2): generiche. foRME VAscoLARi Oinochoai (14): forma 3 (13), forma 5 (1); pelikai (13); lekythoi (9); idrie (4); cupskyphoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): testa di satiro (1). Scene generiche (54): testa f. (52); giovane uomo nudo (1); donna presso un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo di donna o di satiro; giovane uomo nudo e stante con oggetti nelle mani protese; donna stante con gomito poggiato su pilastrino. Affinità con i C. dei G. di Perth e di Zurigo 2662 (trattamento delle teste). Tratto marcato. Disegno rapido e talora approssimativo. Teste affiancate da palmette composte da alto girale, ventaglio appuntito in basso e girale più basso. Nelle teste, occhio con duplice o unica linea della palpebra s. e pupilla puntiforme, linea della bocca ad angolo ottuso, labbro i. protruso, incavo all’attacco del mento arrotondato; massa compatta di capelli con singoli riccioli a serpentello sulla sommità della testa e unica ciocca a spirale sulla tempia. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 701-702, nn. 640-662, tavv. 260.6, 261.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 111, 123, nn. 640a, 645a, 647c, 649a, 653a, 654a, 657a, Trendall, 240

Cambitoglou 1992, 200, 220, 477, 517, nn. 654b, 655a, 659a, 643a, 644a, 654c-d, 660a, hurschmann 2003a, 50-51, tav. 30.7-8.

iX 17 16 c c

dEL soTTog di LiMogEs

(TAV 191 2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della pelike eponima (Limoges, Musée A. Dubouché, 79-11). VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Apulia (4) – generiche (3); Messapia (1): Poggiardo. foRME VAscoLARi Pelikai (4); crateri (3): a calice (2), a campana (1); oinochoai (2): forma 3 (2); aryballoi (1); lekanides (1); lekythoi (1); skyphoi (1). soggETTi Scene generiche (22): testa f. (16); testa m. (3); donna in corsa (1); giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo o di donna; giovane uomo nudo o donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. di Como C 62, con i C. del G. di Winterthur e con i C. di piccoli vasi del g. dell’otago museum (trattamento delle teste). Teste molto inclinate verso l’alto; nell’occhio, palpebra s. definita da due linee convergenti di cui quella più alta parallela all’arcata sopracciliare, narice indicata da un puntino, linea della bocca convessa e accentuatamente rivolta verso il basso o molto breve, collo massiccio, allungato e inclinato. Capigliature a massa compatta con contorno a riccioli ondulati. Teste m. cinte da corone con doppio filare di foglie. acconciature f. con capelli raccolti sulla nuca in un piccolo chignon e avvolti in un kekryphalos decorato da punti, associato spesso ad un diadema a raggi inclinati e paralleli. Nel campo, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Bulas 1932, 39, sez. IV E, tav. 51.3, Trendall, Cambitoglou 1982, 703, nn. 663-671, tav. 261.3-8, Trendall, Cambitoglou 1992, 220, n. 664a, Giannotta 1997, 171-172, n. 35.

iX 17 16 d c

di piccoLi VAsi Vicini nELLo sTiLE AL p di coMo c 62

VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE Apulia (6) – generiche (2); Messapia (3): generica (1), Manduria (2); Peucezia (1): bitonto. campania (1): area capuana (1): generica. foRME VAscoLARi Oinochoai (8): forma 3 (8); lekythoi (5); pelikai (3); lekanides (1). soggETTi scene generiche (21): testa f. (21). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo o di donna. Affinità con i C. del Sottog. di Limoges (trattamento di occhi, bocca e collo). tratto marcato. disegno molto approssimativo. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 704, nn. 672-682, tav. 261.9, Trendall, Cambitoglou 1983, 111, Trendall, Cambitoglou 1992, 220, nn. 672a, 676a-b, 679b, Johnston souyoudzoglou-haywood 2000, 69, tav. 52.8-10.

cERAMicA ApuLA (Ap)

iX 17 17 c

dEL g di MonopoLi

iX 17 17 a c

pREcuRsoRi

(TAV 191 3)

VAsi ATTRibuiTi 25 pRoVEniEnzE Apulia (3) – Peucezia (2): Ruvo di Puglia; Messapia (1): generica. Campania (2) settentrionale (2): Piedimonte d’alife. Lucania (1): generica. foRME VAscoLARi Cup-skyphoi (9); lekanides (4); skyphoi (4); lekythoi (3); lebetes gamikoi (2); oinochoai (2): forma 3 (2); crateri (1): a calice (1). soggETTi scene con eros (3): eros (3). Scene generiche (41): testa f. (38); donna (1); volatile (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di giovane uomo o di donna di profilo o di t.q.; donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su fondo roccioso con gambe incrociate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; testa di profilo di donna o donna alata, emergente da corolla in cornice floreale; busto di donna di profilo. Affinità con i C. del G. di Zaandam (composizioni, trattamento delle teste f.) e col P. di Monopoli, in particolare con le opere del Sottog. dell’Arsenale (profilo delle teste con bocca semiaperta). Abile rendimento dei volti di t.q. Nelle teste, occhio con pupilla puntiforme tangente alla palpebra s. lunga e marcata, bocca piccola e semiaperta, labbra protruse, incavo all’attacco del mento. capigliature a folti riccioli, distinti e a serpentello lungo i contorni della testa. nelle teste f., acconciatura con capelli raccolti sulla nuca in un alto chignon con riccioli distinti e ondulati e avvolti in una sphendone decorata con raggi, puntini o crocette o in un sakkos, decorato con fasce e file di punti e talora dotato di un apice ad anello sulla sommità, associati al diadema ad alti raggi. Impiego di sovraddipinture in bianco per ali, elementi decorativi, monili e raggi di diadema. rappresentazione di elementi paesaggistici (fondo roccioso) e di animali (volatile, cigno). nel campo, rosette, gruppi di tre punti. Al di sotto del campo figurato, sottile fascia a risparmio; onde correnti; serie di Z accavallate. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 704-706, nn. 683-701, tav. 262.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 124, n. 695a, Trendall, Cambitoglou 1992, 199, 221, nn. 685a, 686a, 694a, 696a, 701a.

iX 17 17 b p di MonopoLi (TAV 191 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione delle pelikai eponime (Monopoli, Coll. Meo Evoli, 20 e 21). VAsi ATTRibuiTi 80 pRoVEniEnzE apulia (13) – Peucezia (7): generiche (4), bitetto (1), bitonto (1), ruvo di Puglia (1); Messapia (5): generiche (4), Vaste (1); Daunia (1): generica. Campania (2) – area capuana (2): generiche. area tarantina (1): taranto. Lucania (1): oliveto citra. foRME VAscoLARi Pelikai (35); oinochoai (18): forma 3 (17), forma 5 (1); skyphoi (6); cup-skyphoi (5); lekythoi (5); piatti (4); crateri (2): a campana (2); lekanides (2); idrie (1); lebetes gamikoi (1); stamnoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): fanciullo (1); giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros in corsa (1).

Scene generiche (130): testa f. (120); testa m. (2); donna (2); donna in corsa (2); volatile (2); giovane uomo nudo (1); donna in corsa verso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo o di donna; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; fanciullo seduto di t.q. con una gamba flessa al ginocchio, l’altra poggiante al suolo con la coscia e con oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Gioia del Colle (decorazione del kekryphalos con file di triangoli o cerchietti con apice) e con i c. del g. del centauro del bm (trattamento delle donne in movimento) e del g. dello chevron (trattamento delle capigliature nelle opere del sottog. dell’arsenale). tratto molto spesso. disegno approssimativo, soprattutto nelle opere del sottog. Jenkins. Nelle teste, occhio con pupilla puntiforme, naso diritto, bocca piccola e serrata con linea rivolta verso il basso, labbro i. leggermente protruso e incavo all’attacco del mento, collo breve, frequente indicazione dell’attacco delle spalle; nelle opere del Sottog. dell’Arsenale, bocca semiaperta; nelle opere del Sottog. Jenkins, bocca aperta con labbro i. molto protruso. Nelle teste f., acconciature con kekryphalos – decorato con duplice linea scura sulla fronte e fasce di punti o di triangoli e cerchietti con apice – o sakkos con lunghe alette, associati a diadema ad alti raggi (alternati a elementi sferici nelle opere del Sottog. dell’Arsenale); sulla fronte, massa compatta di capelli con riccioli ad anello (nelle opere del sottog. dell’arsenale) o molto ondulati sulla fronte, ciuffo o lunga ciocca di riccioli a cavatappi sulla tempia. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, sperone roccioso) e architettonici (stele sormontata da foglia d’edera) e di animali (tordi). nel campo, rosette, dischi quadripartiti, benda, mano recante uno specchio. nei tondi interni dei piatti, in esergo, rosette e gruppi di tre punti. al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio; meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi; onde correnti. iscRizioni Su kekryphalos, CYW, EHIOUW (taranto, coll. ragusa, 168). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 706-710, nn. 702-759, tavv. 262.5-9, 263, Trendall, Cambitoglou 1983, 111, 124, nn. 702a, 719a, 733a-b, 738a, 743a, 758a, tav. XXIII.1, Trendall 1989, 93, fig. 227/5, Trendall, Cambitoglou 1992, 199-200, 221, 222, 517, nn. 705b, 725a, 726a, 736a, 738b, 739a, 748b, 756a-b, 758b, 759a, 709a, 733c.

iX 17 17 c c

Vicini nELLo sTiLE AL p di MonopoLi

VAsi ATTRibuiTi 20 pRoVEniEnzE Apulia (10) – generiche (2); Messapia (6): Poggiardo (4), Lecce (2); Peucezia (2): generica (1), rutigliano (1). foRME VAscoLARi Pelikai (5); crateri (4): a campana (4); lekanides (3); lekythoi (3); idrie (2); skyphoi (2); stamnoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): testa di satiro (1). Scene generiche (32): testa f. (27); testa m. (3); giovane uomo nudo in corsa (1); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo, donna o satiro. 241

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Affinità con il P. di Monopoli (trattamento delle teste). rappresentazione di animali (volatile). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 710, nn. 760-763, Frel, True 1983, 85, n. 240, De Cesare 1991, 46-47, tavv. 38.1-3, 39.1-3, 40.1-2, Jentoft-Nilsen, Trendall 1991, 17-18, tav. 201, Trendall, Cambitoglou 1992, 222, n. 760a, Jentoft-Nilsen, Trendall 1994, 33-34, tav. 274.5-8, Delli Ponti 1996, 116, 170, 198, nn. 29, 167, 246, figg. 29, 167, 246, Cambitoglou, Harari 1997, 36, nn. 19-20, tavv. 31-32, Giannotta 1997, 165-166, n. 18, tugusheva 1997a, 24-25, tav. 22.4-5, calvaruso 2000, 78, 80, nn. 7, 9, Lippolis 2006, 438, 445, 454, fig. 86b, Natali, Palmentola 2006, 259, n. Dd5.7.

Teste con lunga arcata sopracciliare, naso lungo e diritto, bocca piccola, labbro i. protruso, mento molto pronunciato, collo allungato, raffigurazione dell’attacco delle spalle. Nel campo, rosette, phialai, dischi quadripartiti, finestre prospettiche. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; fasce a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 710-711, nn. 764-766b, tav. 264.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 125, nn. 766c-d, tav. XXIII.5, Trendall, Cambitoglou 1992, 200, 222223, 517, nn. 766e-f, 764a, tav. LVi.2.

iX 17 17 d c

VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE apulia (1) – messapia (1): manduria. foRME VAscoLARi Pelikai (9); skyphoi (3); nestorides (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (23): testa f. (19); donna (3); donna presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna o Eros seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto a gambe incrociate con mano protesa; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; eros in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. di Brno (trattamento delle teste). Nelle teste, linea della bocca spezzata; collo molto lungo con rappresentazione delle spalle, generalmente piuttosto strette. rappresentazione di eroti che recano cassette aperte. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello). Nel campo, rosette, dischi quadripartiti, phiale. Sulle nestorides, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 711-712, nn. 767-776, tav. 264.5-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 111.

dEL g di dERuTA

(TAV 192 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della lekanis eponima (Deruta, Coll. Magnini, 184). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): conversano. foRME VAscoLARi Lekanides (6). soggETTi Scene generiche (12): testa f. (11); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa di profilo di giovane uomo o di donna. Affinità con il P. di Monopoli (rendimento del sakkos). Teste con occhio grande e rivolto verso l’alto, linea del naso concava, labbra molto protruse, stretto e profondo incavo all’attacco del mento, molto prominente. Teste m. cinte da bende in bianco sovraddipinto. Teste f. con sakkos provvisto di lunghe alette. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1983, 124-125, nn. 763a-f, tav. XXIII.2-4.

iX 17 18 c

dEL g dELL’oTAgo MusEuM

iX 17 18 a p di bRno (TAV 192 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della pelike eponima (Brno, Moravské Zemské Muzeum, 76/s). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Apulia (2) – Peucezia (1): generica; Messapia (1): generica. foRME VAscoLARi Pelikai (4); piatti (3); skyphoi (3). soggETTi scene con eros (2): eros (2). scene con indigeni (2): giovane guerriero (2). Scene generiche (13): testa f. (10); donna (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: teste f. di profilo; donna ammantata o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; guerriero indigeno inginocchiato. Affinità con i C. del G. di Perth (trattamento delle teste). 242

iX 17 18 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bRno

iX 17 18 c p dELL’oTAgo MusEuM (TAV 192 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della pelike eponima (Dunedin, OM, E 62.1). VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Apulia (3) - Peucezia (2): generica (1); Rutigliano (1); Messapia (1): generica. Lucania (2): generiche. foRME VAscoLARi Pelikai (7); lekanides (4); piatti (1); skyphoi (1). soggETTi Scene generiche (25): testa f. (23); donna (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. di Brno (trattamento delle teste). Tratto sottile. Teste affiancate da alti girali con foglie a goccia. Arcata sopracciliare ampia e ricurva, occhio piccolo con pupilla resa con un minutissimo punto, palpebra

cERAMicA ApuLA (Ap) s. definita da due linee separate, naso lungo e diritto, narice indicata da un puntino, bocca molto piccola e serrata, con linea della bocca brevissima e sottile, collo molto lungo a colonna; capelli avvolti in un kekryphalos decorato con serie di tratti e di punti o in un sakkos con brevi alette, associati a diademi ad alti raggi o a elementi sferici; sulla fronte, ampia massa di capelli. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili, raggi e vaghi di diadema. Nel campo, phialai, rosetta, finestra. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio con linea verticale centrale. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 712-713, nn. 777-784, tavv. 264.8-9, 265.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 125, n. 784a, Trendall, Cambitoglou 1992, 200, 223, nn. 780a-d.

iX 17 18 d c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELL’oTAgo MusEuM

VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE Apulia (3) – Messapia (2): generiche; Peucezia (1): generica. Campania (1): generica. foRME VAscoLARi Pelikai (5); lekanides (4); oinochoai (3): forma 3 (3); skyphoi (2). soggETTi scene con eros (1): eros (1). scene generiche (24): testa f. (24). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa di profilo di donna o donna velata; Eros stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. dell’Otago Museum (trattamento delle teste). disegno approssimativo. teste con collo fortemente inclinato in avanti, arcata sopracciliare e palpebra s. indicate da tre tratti paralleli, piccola pupilla puntiforme, palpebra i. resa mediante un breve tratto congiunto alla palpebra s.; capelli avvolti in un kekryphalos decorato con serie di tratti. Al di sotto del campo figurato, sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 713-714, nn. 785-796a, tav. 265.3.

iX 17 18 e p dELL’“ARk” (TAV 192 4) dEnoMinAzionE Dalla dicitura abbreviata del luogo di conservazione della pelike eponima (Cambridge, CMCA, 427). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (2) – messapia (2): generica (1), manduria (1). campania (1): generica. foRME VAscoLARi Pelikai (6); skyphoi (3). soggETTi scene generiche (18): testa f. (18). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. vicini nello stile al P. dell’Otago Museum (forte inclinazione del collo). Teste con marcata arcata sopracciliare, palpebra s. definita da una (sugli skyphoi) o due linee (sulle pelikai), pupilla circolare, palpebra i. resa mediante un trattino

lineare, narice resa mediante un puntino o un piccolo tratto a virgola, linea della bocca convessa, collo molto inclinato in avanti. Acconciatura con capelli avvolti in un kekryphalos decorato con serie di tratti o di punti, associato ad un diadema ad alti raggi desinenti in un punto. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 714-715, nn. 797-805, tav. 265.4-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 111.

iX 17 19 p dELLA coppA di kAssEL (TAV 193 1) dEnoMinAzionE Dalla forma e dal luogo di conservazione del vaso eponimo (Kassel, Antikenabteilung der staatlichen Kunstsammlungen, t 603). VAsi ATTRibuiTi 56 pRoVEniEnzE apulia (17) - Peucezia (14): generica (1), ruvo di Puglia (6), gioia del colle (4), bari (1), Conversano (1), Gravina in Puglia (1); Daunia (2): Salapia; Messapia (1): Manduria. Lucania (6): generica (1); conf. Peucezia (5): Timmari (4), Montescaglioso (1). campania (1) – golfo di napoli (1): Pompei. foRME VAscoLARi Skyphoi (23); lekanides (15); coppe (7); lekythoi (5); pelikai (3); lebetes gamikoi (1); piatti (1); stamnoi (1). soggETTi Scene con Eros (8): Eros (7); Eros in corsa (1). Scene generiche (99): testa f. (80); donna (11); donna in corsa (5); giovane uomo nudo (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna, donna semiammantata o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; Eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. dell’Otago Museum (nelle teste, capigliature, rendimento del diadema). Disegno impreciso. Nelle teste, occhio rapidamente abbozzato con palpebra definita da due linee convergenti, pupilla e palpebra i. rese da tratti rapidi, naso molto allungato, linea della bocca rivolta verso il basso, leggero incavo all’attacco del mento, arrotondato e molto pronunciato, indicazione della linea del collo; acconciature con capelli raccolti sulla nuca in un prominente chignon circondato da ampia area riservata, e avvolti in un kekryphalos associato ad un diadema ad alti raggi. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, monili e raggi di diadema. Nel campo, rosette, finestre prospettiche, benda, phiale, grappolo, palla. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 715-717, nn. 806-849, tav. 265.7-10, Trendall, Cambitoglou 1983, 111, 126, nn. 825a-b, 826a, 835a, Fornaro 1988, 200, n. 459, fig. 226, Trendall 1989, 93, fig. 227/7, Trendall, Cambitoglou 1992, 199-200, 223, 481, 517, 557, nn. 811a, 825c-d, 840a, 849a, 811b, 813-1.

iX 17 20 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA coppA di kAssEL

VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generica (1); Daunia (1): Canosa; Peucezia (1): generica. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): montescaglioso. 243

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Lekanides (4); coppe (3); stamnoi (2); piatti (1); skyphoi (1). soggETTi Scene generiche (21): testa f. (18); donna (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna seduta di t.q. con oggetto in una o in entrambe le mani protese. Affinità con il P. della Coppa di Kassel (trattamento delle teste). disegno rapidamente tracciato e impreciso, soprattutto dell’occhio, molto spostato verso l’interno del volto. rappresentazione di elementi paesaggistici (pianta, ramoscello). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 717-718, nn. 850-856, tav. 265.11-12, Trendall, Cambitoglou 1983, 126, n. 855a, Trendall, Cambitoglou 1992, 224, nn. 856a-c.

iX 17 21 p di AscoLi sATRiAno (TAV 193 2-4) dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento di un cospicuo numero di vasi attribuiti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 60 pRoVEniEnzE Apulia (32) – generiche (2); Daunia (28): Ascoli Satriano; Peucezia (2): generiche. Lucania (1): generica. foRME VAscoLARi Oinochoai (16): forma 3 (5), forma 8 (4), forma 1 (3), forma 2 (3), indeterminate (1); lekanides (12); crateri (8): a campana (8); piatti (5); skyphoi (5); situle (4); coppe (3); pelikai (3); anfore di tipo panatenaico (2); idrie (2). soggETTi Scene mitologiche (14): sfinge (2); Ermes su carro guidato da satiri e Pan, Eros (1); Nereide su ippocampo (1); giudizio di Paride (1); Scilla (1); Eracle nel giardino delle Esperidi (1); Eracle punisce il centauro aggressore di Deianira (1); Eracle libera Prometeo (1); Eracle e Nike ai lati di un altare (1); centauro (1); testa di Atena (1); cinghiale, tre grifi e leone intorno ad una testa f. (1); grifo (1). Corteggio dionisiaco (7): Pan (2); satiro, Dioniso (1); Dioniso, donna (1); donna, papposileno, due paniskoi, due satiri ai lati di Dioniso (1); Pan, cervo, Eros (1); due donne ai lati di una colonna (1). Scene con Eros (45): Eros (16); Eros, donna (11); Eros presso una stele (3); Eros, cerbiatto (2); Eros e donna ai lati di un pilastrino (2); due donne ai lati di Eros (2); Eros in corsa (1); Eros e cigno in corsa (1); Eros e donna ai lati di un altare (1); Eros in corsa verso un altare, donna (1); Eros presso un altare (1); due eroti, satiro, due donne (1); Eros, donna, giovane guerriero (1); due grifi, leone e due pantere intorno ad Eros (1); Eros presso un colonna, giovane uomo ammantato (1). Scene con Nike (2): donna e Nikai presso un naiskos (1); Nike, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (32): testa f. (17); due giovani uomini ammantati (4); donna in corsa (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); donna (1); donna presso un altare (1); giovane uomo nudo (1); giovane guerriero (1); due giovani uomini nudi (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); figura (1); leone (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 4) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello; 5) quattro figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo ammantato e stante, talora con bastone nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, donna, papposileno, Eros o Nike seduti di t.q. su sperone roccioso, mantello, rilievo, centauro, basamento di naiskos, pianta stilizzata, pelle ferina o colonna ionica 244

con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna, donna ammantata, satiro, Pan, paniskos o Eros stanti con mano protesa o con oggetti nelle mani protese; giovane uomo semiammantato e stante; donna, satiro, Pan, paniskos o Eros, talora retrospicienti, in movimento, spesso con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo, donna, donna ammantata, satiro, paniskos, Eros o Nike, talora retrospicienti, stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero, talora retrospiciente, stante di t.q. a gambe incrociate con mano protesa; Eros stante con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo inginocchiato; giovane guerriero o Eros stanti di prospetto con oggetti nelle mani protese; uomo nudo e stante di prospetto con braccia allargate; giovane uomo nudo e stante di t.q. con busto in torsione e oggetto nelle mani protese; donna, talora retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; Eros stante su colonna. Affinità con i C. pestani Python e P. dell’Oreste di Boston (composizioni, disegno delle figure, decorazione delle vesti), con i P. della Lampas (trattamento degli eroti seduti) e di Zurigo 2661 (trattamento delle labbra nelle teste di profilo). Tratto fluido. Disegno elegante e preciso. Figure dalla postura piuttosto rigida. Nelle figure f., seni piccoli e prominenti con capezzolo circolare in evidenza. Nelle teste f. di profilo, occhio con pupilla lineare tangente alla palpebra s. definita da due linee nette e parallele, naso diritto e regolare, narice resa mediante un punto e una breve linea arcuata, linea della bocca curva e rivolta verso il basso, mento arrotondato, orecchie ben definite, collo massiccio e breve, indicazione dell’attacco delle spalle; acconciature con ampia massa di capelli raccolti sulla nuca in un compatto chignon e avvolti in un kekryphalos decorato con fasce, file di punti e volute o in una mitra a fasce, talora associati a diademi con raggi. Panneggi a fasci di brevi pieghe curvilinee e a goccia o a pieghe diagonali tratteggiate. Nei giovani uomini ammantati, bordi dei mantelli decorati con motivi a punti. Vesti con spessi e ondulati bordi scuri; in quelle f., decorazione con duplice fascia scura verticale centrale talora a dentelli. Rendimento prospettico di naiskoi e stele. Impiego di colonne sormontate da eroti come elementi divisori tra le figure. Scarso impiego di sovraddipinture nelle teste di profilo. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, albero, speroni rocciosi con spesso contorno polilobato sovraddipinto in bianco, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskos su alto basamento decorato con fregio a palmette, colonna dorica sormontata da cratere a calice), di animali reali e fantastici (leoni, cervidi, pantere, cani, cinghiale, lepre, serpente, cigno, volatile, grifi, cavallo marino) e di creature mostruose (Scilla, centauro, sfinge alata). All’interno del naiskos, guerriero. Nel campo, rosette (anche puntinate), dischi quadripartiti, bende, infule, phiale, foglia d’edera, finestra prospettica, stella. Campo figurato talora delimitato da fasce verticali decorate a chevrons. Sull’orlo del coperchio delle lekanides, fascia ad ovoli e astragali. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; meandri, talora molto larghi, alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante, a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati campiti a scacchiera. iscRizioni su stele, i-HRAKLHTOS EQHKE (foggia, mc, 129328). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 718-720, nn. 857-889, tav. 266, Trendall, Cambitoglou 1983, 111, 126-127, nn. 870a-b, 874a-c, 875a, 880a, 890, 891, tav. XXIII.6-7, Trendall 1989, 93, figg. 227/8, 228, Trendall, Cambitoglou 1992, 199-200, 224-226, 517, nn. 878a-c, 884a-b, 885a-c, 890a-b, 892-897, 893a, tav. LVII.1-7, Schauenburg 1993a, 236, 242, fig. 42, Todisco, Catucci 2007, 78, tav. 89.1-2.

iX 17 22 c

Vicino nELLo sTiLE AL p di AscoLi sATRiAno

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) soggETTi Scene con Nike (1): Nike, fanciullo (1). scene generiche (1): donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: satiro stante di t.q.; donna seduta (?). Affinità con il P. di Ascoli Satriano (composizioni, disegno delle figure). Nel campo, finestra prospettica. Campo figurato delimitato da fascia verticale decorata a chevrons. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Schauenburg 1990b, 101-105, figg. 1-2, Goulaki-Voutira 1992, 879, n. 353.

iX 17 23 c (TAV 194 1)

TARdi sEguAci dEL p di AscoLi sATRiAno

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (2): a colonnette (1), a volute (1); idrie (1); oinochoai (1): indeterminate (1). soggETTi Scene mitologiche (1): due grifi attaccano un cavallo (1). Corteggio dionisiaco (3): donna e satiro ai lati di un naiskos (1); satiro, donna (1). parte di satiro (1). Scene generiche (6): due donne ai lati di un naiskos (1); donna (Atena?) seduta su un altare, giovane guerriero (1); testa (1); leone che attacca un cervo (1); leopardo (1); leone (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: donna o Nike sedute di t.q. su altare o sperone roccioso con gambe unite o incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane guerriero, donna o satiro incedenti con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero, donna, satiro o Eros stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; testa di profilo di figura con corna ricurve (?). Affinità con i P. di Ascoli Satriano (composizioni, disegno delle figure) e di Mattinata (composizioni). Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto con volti in bianco e capigliature in bruno sovraddipinti. Raffigurazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso) e architettonici (naiskoi con frontone provvisto di grandi acroteri) e di animali reali e fantastici (leoni, cervo, leopardo, cavallo, grifi). All’interno del naiskos, donna. Al di sotto del campo figurato, meandri. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 226, nn. 898-900, tav. LVII.8, Rückert 1997, 18, tav. 4.3.

iX 17 24 ALTRi c di piccoLi VAsi gEnERALMEnTE dEcoRATi con TEsTE dELL’officinA dEi p di dARio E dELL’oLTREToMbA VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Lucania (2) – conf. daunia (2): Lavello. foRME VAscoLARi Lekanides (3). soggETTi scene generiche (6): testa f. (6). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa.

Figure ricorrenti: testa f. o di satiro di profilo. Affinità con i C. di piccoli vasi generalmente decorati con teste dell’Officina dei P. di Dario e dell’Oltretomba (trattamento delle teste). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA giorgi, martinelli, osanna, russo 1988, 76, 140, 227-228, nn. 69/7, 314/9, tav. 115, figg. 223-226, Rückert 1997, 33, tav. 17.7-9.

iX 18 c dELL’officinA dEi p di dARio E dELL’oLTREToMbA spEciALisTi in piATTi dA pEscE iX 18 1 p dEL piATTo dA pEscE di poTEnzA dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del vaso eponimo (Potenza, man d. adamesteanu, 151). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE area metapontina (1): metaponto. foRME VAscoLARi Piatti (5). soggETTi Pesci, molluschi, valve di conchiglia. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di dimensioni minori. Figure ricorrenti: torpedine, piccolo squalo (palombo), pesce persico. Affinità con i C. del G. di Morgantina e col P. di Adelaide-S. Prisco (trattamento delle figure). Nei pesci, occhi puntiformi e scuri spesso delineati in bianco e sovrastati da breve tratto bianco. Nella torpedine, corpo delineato in bianco, bocca rettilinea delineata in bianco, occhi piccoli e ravvicinati, quattro grandi macchie scure sul dorso. Nel palombo, sottile linea scura lungo il dorso. Nel pesce persico, striature scure sul dorso e fila di punti bianchi alla congiunzione con la coda. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 117-118, 169, nn. iVa/1-4, 2a, tav. 42.a-c.

iX 18 2 p dELLA sogLioLA dEnoMinAzionE dalla predilezione del P. per la rappresentazione di sogliole. VAsi ATTRibuiTi 43 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Piatti (43). soggETTi Pesci, molluschi, crostacei, pettini, mitili. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con elementi di minore dimensione inseriti negli spazi di risulta. figure ricorrenti: sogliola, perchia, triglia, sarago, mormora, donzella, pettine. Nei pesci, branchie ad archi concentrici in bianco sovraddipinto; pinne pettorali a sottili raggi in bianco sovraddipinto; vicino alla bocca, piccolo motivo ad uncino in bianco sovraddipinto. Pettini, mitili e gamberetti disposti tra le figure principali. all’interno della depressione centrale, motivo ad onde correnti, a rosetta o a ruota. Lungo il bordo esterno dei piatti, fila di punti, motivo ad onde correnti, tralcio di alloro o di edera. 245

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 118-120, 169, nn. iVa/5-29, 8c-16c, tavv. 42d-44, 64.8, trendall 1988a, 146, n. iVa/8c, tav. iii.9, mcPhee, trendall 1990, 41, nn. iVa/6a17a, Trendall 1992a, 112, n. IVA/8c1, tav. VII.25, Lambrugo 2004c, 187, n. 166, con fig., Todisco, Catucci 2007, 79, tav. 90.1-2.

iX 18 3 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA sogLioLA

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Pesci, molluschi, crostacei, pettini, mitili. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minori dimensioni. Figure ricorrenti: sogliola, triglia, labride, pettini, mitili. Affinità col P. della Sogliola (trattamento delle figure). Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 120, nn. iVa/30-31.

iX 18 4 c

dEL g di binningEn

iX 18 4.a p di binningEn dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione di un gruppo di 4 piatti attribuiti a questo P. (Binningen, coll.p.: mcPhee, trendall 1987, 121, n. iVa/32, 34-36). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): altamura. foRME VAscoLARi Piatti (12). soggETTi Pesci, molluschi, crostacei, pettini, mitili. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. figure ricorrenti: sogliola, pesce persico, capone, scorfanotto, conchiglia, pettine, seppia. Affinità con il P. di Dario (trattamento di pesci, molluschi e conchiglie nelle fasce decorative di suddivisione tra registri figurati) e col P. della Sogliola (trattamento di branchie e pinne pettorali dei pesci). Nei pesci, branchie ad archi concentrici alternatamente bianchi e neri; pinne pettorali a sottili raggi in bianco sovraddipinto, rettilinei o a ventaglio, incrociati da una serie di sottili linee bianche (negli scorfanotti); occhio puntiforme nero delineato in bianco; bocca bianca; nelle fauci aperte, unica fila di denti. Conchiglie, pettini, gamberetti disposti tra le figure principali. all’interno della depressione centrale, circondata da una stretta fascia a risparmio, rosetta con grosso punto centrale e raggi di forma conica, a volte con puntino bianco a metà dell’altezza. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti, tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 120-121, nn. iVa/32-40, tavv. 45.a-d, c.2, trendall 1992a, 113-114, n. IVA/35a-40b, tav. VII.26-28. 246

iX 18 4 b p dELLA sEppiA dEnoMinAzionE Dalla ricorrente rappresentazione di seppie sui vasi attribuiti a questo P. VAsi ATTRibuiTi 27 foRME VAscoLARi Piatti (27). soggETTi Pesci, molluschi, crostacei, pettini, mitili. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con interposizione, spesso in posizione trasversale, di elementi di minore dimensione. figure ricorrenti: seppia, sarago, pettine, conchiglia. Nelle seppie, grande corpo di forma ovale con bordo frastagliato, serie di sottili striature bianche nella parte rilevata centrale e fila di punti alla congiunzione con la testa, grandi occhi sporgenti, sottili tentacoli (di cui spesso due molto lunghi) talora ricoperti da file di punti bianchi. Nei pesci, pinne dorsali a sottilissimi raggi bianchi verticali con sfasatura in altezza tra quella anteriore e quella posteriore. Negli spazi intermedi tra le figure più grandi, pesci, torpedini, razze di piccola dimensione ed inoltre gamberetti, pettini, conchiglie. all’interno della depressione centrale, circondata da una stretta fascia a risparmio, rosetta con grosso punto centrale e raggi di forma conica, a volte con puntino bianco a metà dell’altezza. Lungo il bordo esterno dei piatti, tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 121-123, 169, nn. iVa/41-64, 46a, tavv. 45.e-f, 46, 64.9, trendall 1988a, 147, n. iVa/46a, tav. iV.13.

iX 18 5 c

dEi g pERRonE E di fRisso spEciALisTi in piATTi dA pEscE (TAV 194 2)

VAsi ATTRibuiTi 51 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Piatti (51). soggETTi Pesci, molluschi, crostacei, pettini, mitili. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: torpedine, polpo, delfino, rana pescatrice, totano, conchiglia, pettine, anguilla, ombrina. Affinità con il P. attico Alcácer do Sal (raffigurazione di pesci o crostacei sul fondo della depressione centrale del vaso), con i c. dei g. Perrone e di frisso (trattamento di pesci, molluschi e conchiglie nelle fasce decorative di suddivisione tra registri figurati) e con i C. del G. di Binningen (trattamento dei pesci). Accentuata libertà interpretativa nella resa delle figure. Nei pesci, pinne dorsali e anali a brevi e sottili tratti bianchi paralleli. Nelle rane pescatrici e nelle sogliole, bocca dischiusa. Talora, sullo sfondo, piccole stelle in bianco sovraddipinto. All’interno della depressione centrale, rosetta con petali decorati da punto bianco all’estremità o, raramente, torpedine, granchio o stella. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti o tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 125-127, 170, nn. iVa/71-99, 101, 72a, tavv. 49-50, trendall 1988a, 148, n. IVA/72, tav. IV.14, McPhee, Trendall 1990, 41-42, nn. IVA/84b-96a, tav. 11.1-2, Trendall 1992a, 114, n. IVA/85e-99a, tav. VIII.29-30, Lambrugo 2004d, 187, n. 167, con fig.

cERAMicA ApuLA (Ap)

iX 18 6 c

dEL g di kARLsRuhE 66/140

iX 18 6 a p di kARLsRuhE 66/140 (TAV 194 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del vaso eponimo (Karlsruhe, bL, 66/140). VAsi ATTRibuiTi 46 pRoVEniEnzE Apulia (5) – Peucezia (3): Ruvo di Puglia (2), Bitonto (1); Daunia (1): Salapia; Messapia (1): fasano. foRME VAscoLARi Piatti (46). soggETTi Pesci, molluschi, crostacei. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di piccoli elementi decorativi. Figure ricorrenti: sarago, labride, seppia, torpedine. Affinità con i C. del G. di Binningen, con i C. specialisti in piatti da pesce dei G. Perrone e di Frisso e col P. dell’Ippocampo (trattamento delle figure). Nei pesci, branchie a spessi archi concentrici alternatamente bianchi e neri, pinna dorsale a brevi e spessi tratti bianchi, pinna pettorale a sottili raggi bianchi disposti a ventaglio e talora incrociati da tratti trasversali o che si dipartono da un piccolo motivo a semicerchio, corpo cosparso di puntini neri e spesso decorato da due fasce nere, bocca talora dischiusa. nelle seppie, grandi occhi circolari, corpo decorato con spessi tratti scuri a onda, gruppo di lunghi tentacoli ondeggianti. Impiego diffuso di sovraddipinture in bianco. Impiego come riempitivi di motivi decorativi di piccole dimensioni (rosette, corone, foglie d’edera). all’interno della depressione centrale, rosetta con grosso punto centrale e raggi di forma conica con punto bianco all’estremità, talora circondata da una fascia ad onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, tralcio di alloro, motivo ad onde correnti o, più raramente, a meandro o a tratti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 127-129, 170, nn. iVa/102-133, 112a, tavv. 51-53d, mcPhee, trendall 1990, 42, nn. iVa/122a-132a, bottini, fresa 1991, 64-65, n. 30, tavv. LXXXIII, LXXXIX, figg. 284, 303-304, Trendall 1992a, 114-115, n. IVA/115a130c, tav. Viii.31-32, depalo 2003, 155-156, n. 161.

iX 18 6 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di kARLsRuhE 66/140

VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Piatti (4). soggETTi Pesci, molluschi, crostacei, mitili. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di piccola dimensione. figure ricorrenti: pesce persico, seppia, mitili. Affinità con il P. di Karlsruhe 66/140 (trattamento delle seppie). all’interno della depressione centrale, rosetta a grandi petali circondata da una fascia ad onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti e file di punti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 129-130, nn. iVa/134-135, tav. 53.e-f, ovidi 1998, 131, n. 4, fig. 4, Utili 2003, 60-61, tav. 42.1-3.

iX 18 7 p dEi piATTi dA pEscE di göTTingEn dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dei due piatti eponimi (Göttingen, USAI, 583b-c). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Piatti (3). soggETTi Pesci, molluschi, crostacei, mitili. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. figure ricorrenti: pesce persico, seppia, sogliola, torpedine, pettine, mitile. Affinità con i C. specialisti in piatti da pesce dei G. Perrone e di Frisso e con i C. del G. di Karlsruhe 66/140 (trattamento delle figure). Nei pesci, corpo dipinto in vernice diluita, ventre in bianco sovraddipinto. Nelle seppie, grande corpo ovale, con bordo ondulato, dipinto nella metà d. con vernice diluita. depressione centrale a risparmio, circondata da una fascia ad onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 130, nn. IVA/136-138, tavv. 54.a-b, 64.11.

iX 18 8 p cosTAnTini dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva il vaso eponimo (fiesole, mc, coll. costantini: mcPhee, trendall 1987, 130, n. iVa/139). VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi Piatti (7). soggETTi Pesci, molluschi, mitili. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: pesce persico, labride, seppia, sogliola, triglia, mitile. Affinità con il P. di Karlsruhe 66/140 (trattamento delle figure) e con i C. specialisti in piatti da pesce dei g. Perrone e di frisso (trattamento delle seppie). Nei pesci, bocche piccole e dischiuse in bianco sovraddipinto, pinne pettorali in bianco sovraddipinto a forma di ventaglio semiaperto, con punto alla base. Impiego preferenziale di mitili come riempitivi. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti o tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 130-131, 170, nn. iVa/139-144, 139a, tav. 54.c-d, trendall 1988a, 149-150, n. iVa/139a, tav. V.20.

iX 18 9 p di RuVo 964 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del vaso eponimo (ruvo di Puglia, MAN Jatta, J 964). VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Pesci, molluschi. 247

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di rari elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: labride, triglia, seppia. Nei pesci, bocche a forma di goccia allungata, delineate in bianco sovraddipinto, con due denti della fila superiore in evidenza, occhio circolare campito in nero e delineato da una spessa linea bianca, branchie arcuate lungo l’intera testa, pinna pettorale a palmetta. Nelle seppie, corpo globoso con decorazione a raggi in bianco sovraddipinto, testa cosparsa di puntini bianchi, occhi circolari bianchi con puntino nero centrale, tentacoli sottili e ondeggianti, punteggiati di cerchietti bianchi. All’interno della depressione centrale, rosetta con brevi raggi di forma conica con punto bianco all’estremità. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 131, nn. iVa/145-146, tav. 55a.

iX 18 10 p LEMpERTz dEnoMinAzionE dalla casa d’aste in cui comparve originariamente il vaso eponimo [colonia, m.a., Lempertz, cat. 585 (19-21 nov. 1981): mcPhee, trendall 1987, 131, n. iVa/147]. VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione in posizione trasversale. figure ricorrenti: sogliola, triglia. Nei pesci, occhi resi mediante un cerchietto nero delineato in bianco, branchie rese mediante un gruppo di tre linee arcuate concentriche, pinne a brevi tratti paralleli leggermente distanziati e arcuati alla sommità; sul corpo, motivi ad onda sovrapposti, in nero e in bianco sovraddipinto. all’interno della profonda depressione centrale, circondata da una fascia ad onde correnti, rosetta a sette petali dipartiti da un punto centrale e terminanti con un tratto bianco. Lungo il bordo esterno dei piatti, tralcio di alloro con bacche. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 131-132, nn. IVA/147-148, tav. 55.b.

iX 18 11 c

dEL g dEL gRAnchio

iX 18 11 a p dEL gRAnchio (TAV 194 4) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di un grande granchio sul vaso eponimo (Copenhagen, MN, 600). VAsi ATTRibuiTi 10 foRME VAscoLARi Piatti (9); lekanides (1). soggETTi Pesci, crostacei, mitili, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. figure ricorrenti: sarago, tonno, mitili, granchio, rana pescatrice. Affinità col P. di Dario (resa dell’occhio nei pesci) e con i C. del G. di Karlsruhe 66/140 (impiego di rosette e mitili come riempitivi). 248

nei pesci, occhi puntiformi circondati da un sottile cerchietto, particolari interni resi con semplici linee scure. nelle rane pescatrici, occhi puntiformi circondati da una spessa linea circolare in bianco sovraddipinto, bocca aperta con evidenziazione di una doppia fila di denti acuminati, corpo cosparso di punti bianchi e scuri. Impiego di rosette e mitili come elementi riempitivi. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti, a tratti, a meandro alternato a quadrati con croce inscritta. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 132, nn. iVa/149-153, tav. 55.c-d, mcPhee, trendall 1990, 42, nn. IVA/151a-151c, tav. 11.3, Trendall 1992a, 115, Mlasowsky 2000, 66, tav. 51.1-2.

iX 18 11 b p di scoTTsdALE dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del vaso eponimo [scottsdale (arizona), coll. cutler: mcPhee, trendall 1987, 133, n. iVa/157). VAsi ATTRibuiTi 9 foRME VAscoLARi Piatti (9). soggETTi Pesci, crostacei, mitili, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: sarago, dentice, seppia, pettini, gamberetti. Affinità col P. del Granchio (trattamento di pesci e crostacei). Nei pesci, bocca chiusa e leggermente protrusa, con mandibole separate da una sottile linea scura, occhio puntiforme circondato da un sottile cerchietto, pinna pettorale di forma triangolare; sul ventre, motivo a stretto rettangolo parzialmente campito in nero. Nelle seppie, corpo ovale decorato nella parte centrale con fila di spessi tratti scuri, tentacoli sottili. Impiego di gamberetti e di pettini come riempitivi. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 132-133, 170, nn. iVa/154-159, 158a, tav. 56.a-d, trendall 1988a, 150, n. iVa/158a, tav. Vi.22, mcPhee, trendall 1990, 42, n. iVa/159a.

iX 18 11 c p di RuVo 769 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del vaso eponimo (ruvo di Puglia, MAN Jatta, J 769). VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Piatti (4). soggETTi Pesci, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: sarago, seppia. Affinità coi P. del Granchio e di Scottsdale (trattamento di pesci e crostacei). Nei pesci, resa piatta nel rendimento del corpo, bocca resa per mezzo di un breve tratto trasversale, testa separata dal corpo da linee arcuate in nero e parzialmente in bianco sovraddipinto. dettagli interni delineati in nero, corpo decorato con puntini neri e con rari tocchi di bianco sovraddipinto. Nelle seppie, occhi puntiformi, corpo globulare, lunghissimi tentacoli cosparsi di punti neri.

cERAMicA ApuLA (Ap) Impiego ridotto di sovraddipinture. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 133, nn. iVa/160-162, tav. 56.e-f.

iX 18 11 d p di bosTon 282 1970 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del vaso eponimo (boston, mfa, 282.1970). VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Piatti (5). soggETTi Pesci, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: pesce, seppia. Affinità con gli altri C. del G. del Granchio (trattamento dei pesci). nei pesci, dettagli interni resi mediante sottili linee scure, corpo interamente solcato da striature. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 133, 170, nn. iVa/163-166, 167, trendall 1988a, 151, n. IVA/167, tav. VI, fig. 23.

X officinA dEi p dELLA pATERA E di gAniMEdE TEcnichE Argilla di buona qualità, ben depurata, dalla colorazione uniforme ed intensa, accuratamente lisciata e lucidata in superficie e priva di ulteriori rivestimenti. V.n. lucida, coprente e uniforme, solitamente ben conservata e impiegata in soluzioni diverse, da quelle più dense e coprenti a quelle più diluite e trasparenti, non di rado utilizzate per dipingere corpi di animali e ombreggiature di armi. Sovraddipinture bianche caratterizzano tutto ciò che è entrato a far parte del repertorio delle botteghe precedenti (bende e ghirlande dipinte sul capo delle figure, oggetti metallici, strumenti musicali, capigliature dei personaggi anziani, ali e corpi di animali, oggetti nel campo, contorni di rocce, file di punti per indicare le linee di terreno, ecc.). Diffusissimo l’impiego del bianco aggiunto per indicazioni di dettaglio o decorazioni sovrapposte a zone risparmiate o campite in altri colori: con sottili pennelli intinti in questo colore, matto, sono indicati trame delle ceste, disegni di vasi, decorazioni e modanature di troni, sgabelli e altri seggi, decorazioni di bordi rossi dei vestiti (P. della Patera, c. del g. della civetta di trieste, c. vicini nello stile al g. di bologna 752, C. del G. delle Donne Sedute, C. del G. di Berkeley, C. di idrie con raffigurazioni di naiskoi, P. delle Anfore, C. del G. di Taranto 9243, C. del G. di Trieste S 427, C. del g. di como c 63, P. di Pavia, c. del g. dell’idria temple, P. di ganimede, P. di bruxelles a 3759-60, c. del g. di bologna 585, c. del g. di trieste s 403, c. del g. di Trondheim-Kiev, C. del G. della Bocca Spaccata, C. del G. degli Askoi di Trieste, C. del g. del Vaticano Y 14, c. del g. menzies, c. di rhytà vicini nello stile ai P. della Patera e di Ganimede), complesse decorazioni dei basamenti dei naiskoi, non di rado completati anche dall’aggiunta di ulteriori colori, principalmente rosso e rosso-bruno (P. della Patera, C. del G. di Bologna 752, C. del G. di New York 17.120.240, C. del G. delle Donne Sedute, C. del G. di Stanford-Conversano, C. del G. di Berkeley, C. di

idrie con raffigurazioni di naiskoi, P. di Ganimede, C. del G. di Trondheim-Kiev, C. del G. della Bocca Spaccata). Ampie chiazze in bianco aggiunto decorano inoltre il sakkos, le ghirlande, le corone e i monili nei numerosissimi vasi con teste (P. delle anfore, c. del g. di taranto 9243, c. del g. di trieste s 427, c. del g. del Louvre ca 3205, c. del g. di como c 63, P. di Limoges 79-09, c. del g. di buncrana, c. del g. di oslo, c. di vasi minori vicini nello stile al P. delle anfore, c. del g. di Launceston, P. di Pavia, P. di Altenburg 351, P. dell’Idria Temple, C. vicini nello stile al P. dell’Idria Temple, P. di Bruxelles A 3379, P. di Vienna 113, P. di Altenburg 344, P. di Ganimede, P. di armidale, c. del g. di bologna 585, c. del g. di trieste s 403, c. del g. di Trondheim-Kiev, P. di Bristol, C. del G. della Bocca Spaccata), nonché le spesse fasce che decorano le stoffe e le cinture dei vestiti degli indigeni (P. della Patera, c. del g. della Civetta di Trieste, C. del G. di New York 17.120.240, P. delle Anfore, C. del G. di taranto 9243, P. di ganimede). bianco e giallo, tra loro mescolati, oppure il secondo sovrapposto al primo per indicare ulteriori dettagli, altre volte sovraddipinti al bianco in rosso-bruno, sono adoperati per la campitura, ormai anch’essa convenzionale, di strutture in pietra quali colonne, pilastri, altari, naiskoi (P. della Patera, c. del g. della Civetta di Trieste, C. del G. di Bologna 752, C. del G. di New York 17.120.240, C. del G. delle Donne Sedute, C. del G. di Stanford-Conversano, C. del G. di Berkeley, C. di idrie con raffigurazioni di naiskoi, P. delle Anfore, C. del G. di Taranto 9243, C. del g. di Launceston, P. di Pavia, c. del g. dell’idria temple, P. di ganimede, P. di armidale, c. del g. di trondheim-Kiev, c. del g. della bocca spaccata). grandi aree di colore aggiunto (bianco, giallo, arancio, rosso) sono riscontrabili anche all’interno dei naiskoi, nei quali la campitura policroma con tempere opache è utilizzata anche per le figure umane e animali, le vesti, le armi, gli oggetti, le piante e spesso anche le travature del soffitto, tutti contornati o ulteriormente dettagliati all’interno con sottilissime linee eseguite nei medesimi colori ma in tonalità più scure (P. della Patera, c. del G. di New York 17.120.240, C. del G. delle Donne Sedute, C. del G. di StanfordConversano, C. del G. di Berkeley, C. di idrie con raffigurazioni di naiskoi, P. delle anfore, c. del g. di Launceston, P. della Patera, P. di ganimede, P. di armidale, c. del G. di Trondheim-Kiev, C. del G. della Bocca Spaccata). Ancor più vistoso è l’impiego delle sovraddipinture policrome nella elaborata decorazione accessoria, nella quale presentano sempre aggiunte di bianco e giallo, o sono interamente sovraddipinti in questi colori, rosette e phialai, queste ultime in alcuni casi alternate a bucrani, anch’essi in bianco aggiunto, rami e foglie d’alloro, tralci di vite con pampini e grappoli, tralci d’edera che decorano quasi sempre il labbro espanso di grandi anfore e di loutrophoroi, il bordo interno di phialai e coppe, il collo di mugs, il corpo di epichyseis (P. della Patera, c. del g. di bologna 752, c. del g. delle donne sedute, c. del g. di Stanford-Conversano, C. del G. di Berkeley, P. delle Anfore, C. del G. di Taranto 9243, c. del g. di trieste s 427, P. di Pavia, c. del g. dell’idria temple, P. di bruxelles a 3379, c. del g. di Lecce 875, P. di ganimede, c. del g. di bologna 585, c. del g. di trieste s 403, c. del g. di trondheim-Kiev, P. di bristol, c. del g. menzies). un numero maggiore di colori è utilizzato per decorazioni accessorie più elaborate, quali il meandro prospettico, la cui profondità è ottenuta anche grazie all’utilizzo di colori differenti (P. della Patera, C. del G. di New York 17.120.240, C. del G. delle Donne Sedute, C. del G. di Berkeley, P. di Ganimede), rombi ed embricature policromi spesso dipinti sul collo delle loutrophoroi (c. del g. delle donne sedute, P. di ganimede, C. del G. di Trondheim-Kiev). Diffusissimo l’impiego dei colori multipli (bianco, giallo, arancio, rosso, quest’ultimo in diverse gradazioni) aggiunti alla tecnica a f.r., oppure direttamente sovrapposti alla v.n., nella decorazione con teste, figure o mezze figure tra elaborati girali floreali, spesso anche con l’inserimento di figurette di animali, presente sul collo di crateri, all’interno di piatti, sulla spalla di anfore e loutrophoroi, sul corpo delle pelikai, sul collo di alcuni mugs, nella fascia di divisione tra i registri figurati di anfore e loutrophoroi (P. della Patera, C. del G. della Civetta di Trieste, P. di Ruvo 1092, C. del G. di New York 17.120.240, C. del G. delle Donne Sedute, C. del G. di Berkeley, C. vicini nello stile al P. della Patera, P. delle Anfore, C. del G. di taranto 9243, c. del g. di Launceston, P. di Pavia, P. di ganimede, P. di Limoges 7909, c. del g. di Launceston, P. di ganimede, c. del g. di trondheim-Kiev, c. del g. della bocca spaccata, P. menzies, c. del g. menzies). direttamente in colore aggiunto sono spesso sovraddipinte le decorazioni che sottolineano la modellazione plastica di vasi dalla forma più elaborata: elementi vegetali e animali sui bottoni e sulle tavo249

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA lette delle phialai (P. della Patera, c. del g. di stanford-conversano, c. del g. di trondheim-Kiev, c. del g. menzies), costolature sulle anse e ovoli sui sostegni delle loutrophoroi (P. della Patera, c. del g. delle donne sedute, P. di ganimede, c. del g. di trondheim-Kiev), corna e occhi, a volte interi musi, nelle teste di animali e incarnato e tutti i dettagli dei volti nelle teste umane di rhytà e altri vasi plastici (P. della Patera, C. del G. di Bologna 585, C. del G. della Bocca Spaccata, C. del G. degli Askoi di trieste, c. del g. menzies, c. di rhytà vicini nello stile ai P. della Patera e di ganimede). analogamente i mascheroni, applicati sulle anse dei crateri e spesso anche all’attacco delle anse delle oinochoai, possono essere semplicemente rivestiti di v.n. o sovraddipinti interamente in bianco (come le protomi di cigno all’attacco delle anse), oppure decorati in maniera più vivida e dettagliata con risparmio o colore aggiunto bianco o rosso per l’incarnato e v.n., giallo, bianco o bruno per i capelli e la barba, rosso e nero per i dettagli delle labbra e degli occhi (P. della Patera, P. di Ruvo 1092, C. del G. di New York 17.120.240, C. del G. delle Donne Sedute, C. del G. di Stanford-Conversano, C. del G. di Berkeley, C. del G. di Taranto 9243, P. di Altenburg 351, P. di ganimede). nella tecnica a f.n. sono spesso eseguite le palmette sotto l’orlo di grandi anfore e loutrophoroi (P. della Patera, C. del G. di Bologna 752, C. del G. di New York 17.120.240, c. del g. delle donne sedute, P. delle anfore, c. del g. di taranto 9243, c. del g. di trieste s 427, c. del g. di Launceston, P. di Pavia, c. del g. di trondheim-Kiev, c. del g. della bocca spaccata), le decorazioni accessorie sulle anse, l’orlo e le tavolette, nonché lungo i bordi dei riquadri metopali dei crateri a colonnette (P. della Patera, c. del g. della civetta di trieste, c. del g. di bologna 752, c. vicini nello stile al g. di bologna 752, P. di ruvo 1092, P. delle anfore, c. del g. di taranto 9243, c. del g. di oslo, c. del g. dell’idria temple, P. di ganimede, P. di Bruxelles A 3759-60, C. del G. di Trieste S 403, P. di Cracovia, P. di Newark 50.320, P. di Bristol, C. del G. degli Askoi di Trieste), talvolta la decorazione a foglie d’edera dipinta sotto il labbro di crateri a volute (P. di Ganimede) o sotto il campo figurato di corni potori (c. di rhytà vicini nello stile ai P. della Patera e di ganimede). Il graffito, spesso utilizzato per rendere, con sottilissime linee, le corde di strumenti musicali, è talvolta utilizzato anche, insieme alla sovraddipintura bianca delle foglie, per i rami dei tralci d’edera che decorano la parte interna di coppe, piatti e phialai, il collo di alcuni mugs, il corpo delle epichyseis (C. del G. degli Askoi di Trieste, P. menzies, c. del g. menzies). Iscrizioni dipinte in bianco sulla v.n. (P. delle Anfore) o con v.n. fluida su zone risparmiate (c. di piccoli vasi vicini nello stile ai P. della Patera e di ganimede).

X 1 p dELLA pATERA (TAVV 195 1-4, 196 1, Vii 3) dEnoMinAzionE dalla predilezione del c. per la rappresentazione di patere dal lungo manico. VAsi ATTRibuiTi 287 pRoVEniEnzE Apulia (54) – generiche (2); Peucezia (47): generiche (16); Ruvo di Puglia (21), Bitonto (6), Conversano (2), Bari (1), Ceglie del Campo (1); Daunia (3): Ascoli Satriano (1), Arpi (1), Salapia (1); Messapia (1): generica; territorio ofantino (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (127): a volute (66), a colonnette (41), a campana (19), indeterminati (1); anfore (80); idrie (23); oinochoai (12): forma 1 (6), forma 3 (5), forma 8 (1); piatti (12); loutrophoroi (11); lekanides (5); rhytà (5); anfore di tipo panatenaico (2); kantharoi (2); lekythoi (2); pelikai (2); situle (2); askoi (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (9): amazzonomachia (1); Europa e il toro (1); Oltretomba (1); Oltretomba con Orfeo (1); Paride ed Elena (1); giudizio di Paride (1); Eos su biga, cigno, cavalli (1); due eroti ai lati di Afrodite (1); Pegaso (1). Corteggio dionisiaco (18): donna, giovane uomo nudo (4); donna e satiro in corsa (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); donna (2); donna, Pan (1); komos (1); Dioniso, donna (1); satiro e menade ai lati di Dioniso (1); satiro, menade (1); menade e satiro ai lati di un naiskos (1); testa di Pan (1); due coppie di donne e giovani uomini nudi (1). 250

Scene con Eros (101): Eros, donna (41); Eros (20); Eros e donna in corsa (9); due donne ai lati di Eros (5); Eros, donna, giovane uomo nudo (4); Eros, giovane uomo nudo e donna ai lati di un louterion (3); eroti, donne, giovani uomini nudi (3); Eros, cigno (2); Eros, donne e giovani uomini nudi ai lati di una stele (2); donna ed Eros con volatile ai lati di una donna (2); Eros in corsa (1); Eros presso un altare (1); Eros presso un louterion (1); giovane uomo nudo ed Eros ai lati di una donna su capitello ionico (1); Eros, donne, giovane uomo nudo (1); Eros, donne, giovani uomini nudi (1); Eros e donna ai lati di una stele (1); donna su biga, Eros, cane (1); donna, Eros presso un altare (1); due eroti ai lati di una testa f.(1). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene con indigeni (12): due donne ai lati di un giovane guerriero (5); giovane guerriero e donna in corsa (4); giovane guerriero, donna (3). Scene generiche (479): offerenti presso un naiskos (102); giovani uomini ammantati (81): due (75), tre (6); testa f. (80); due donne ai lati di una stele (62); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (45); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (30); donna (17); donna all’interno di un naiskos (15); donna, giovane uomo nudo (8); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (7); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (2); tre donne, giovane uomo nudo (2); donna, giovane uomo nudo e donna in corsa (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); donna in corsa (2); testa f. con mitra (2); testa con berretto frigio (2); due coppie di donne e giovani uomini nudi (1); giovane uomo nudo e due donne ai lati di una donna (1); due donne ai lati di una donna (1); giovane guerriero vicino ad un cavallo (1); due giovani uomini nudi ai lati di una stele (1); due giovani uomini nudi ai lati di un kalathos (1); giovane guerriero, donna (1); due donne in corsa (1); giovane uomo nudo (1); donna in corsa verso una stele (1); due teste f. (1); testa di giovane guerriero (1); maschera f. (1); due figure presso una stele (1); stele (1); parte di stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a dieci figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 4) una figura all’interno di un naiskos; 5) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane guerriero orientale, re, donna o donna ammantata, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane guerriero indigeno, donna, donna semiammantata, Pan o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, capitello ionico, seggio pieghevole, sperone roccioso, cassa, diphros o trono con gambe unite, incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo indigeno o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; testa f., f. con polos, f. nimbata, di figura orientale, di figura orientale con copricapo alato, di giovane guerriero o di Pan, di profilo, di t.q. o di prospetto, spesso emergente da corolla, in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo orientale, donna o Eros stanti di t.q., spesso a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino, sperone roccioso, pilastro roccioso o bacino e oggetto nella mano protesa; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su loutrophoros, bacino o pilastro roccioso e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna retrospicienti, stanti di t.q. a gambe incrociate con braccio poggiato a colonna o bastone; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna, satiro o eros stanti con piede poggiato su rilievo, sperone roccioso, idria o phiale, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna o Eros in volo; Eros inginocchiato con oggetti nelle braccia protese; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone; giovane guerriero o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo indigeno o amazzone, talora retrospicienti, in movimento di prospetto con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; donna ammantata seduta di t.q. su capitello ionico o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e cigno sulle ginocchia; amazzone di t.q. a cavallo con oggetto nella mano sollevata; giovane guerriero in movimento di t.q. da tergo con gamba avanzata flessa, gamba

cERAMicA ApuLA (Ap) arretrata distesa e oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; donna di prospetto, talora a gambe incrociate, con oggetto in una o in entrambe le mani protese; donna in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con braccia protese a reggere un oggetto; donna stante col busto leggermente curvo in avanti alla guida di un carro in corsa. Influenze da parte del P. di Copenhagen 4223 (composizioni, figure nei naiskoi poggianti su piattaforma rialzata). Affinità con i P. Schulman e con i C. del G. di Haifa (composizioni con giovani uomini ammantati con teste cinte da bende in bianco sovraddipinto), con i C. di idrie con naiskoi vicini al P. di Gioia del Colle (composizioni), col P. di Dario (composizioni a soggetto mitologico, disegno delle figure, ripartizione del campo figurato sul corpo delle anfore in due registri separati da fasce di decorazione accessoria), col P. di Louvre mnb 1148 (meandro prospettico nel registro s. del collo dei crateri a volute) e con i P. di ganimede e di baltimora (composizioni, disegno delle figure, trattamento e decorazione delle vesti, trattamento delle teste in cornice floreale). Collaborazione col P. delle Anfore e con i C. del suo G. (cui sono attribuite le teste f. sui lati secondari di anfore, crateri a colonnette, crateri a volute, situle, piatti). Nelle figure f., mento tendente ad assumere forma squadrata; nelle figure di t.q., seno di prospetto ampio e rotondo, seno di profilo più piccolo e prominente; nelle figure in movimento, gamba arretrata ben evidente al di sotto del panneggio. Acconciature f. con capelli raccolti sulla nuca da un lungo nastro in un voluminoso e prominente chignon e avvolti in un kekryphalos o in una sphendone associati ad un diadema ad elementi sferici; talora, coppia di lunghi riccioli ricadenti ai lati dell’orecchio. Nelle vesti f., bordi ondulati, fasce centrali sottili e scure oppure più spesse in bianco e in nero, sottile cintura in vita, spesso a sferette bianche; lunghi e stretti mantelli drappeggiati su una spalla o appoggiati agli avambracci; panneggi a fasci paralleli di due o tre sottili pieghe verticali; drappeggio sul busto con pieghe centrali a dividere i seni; frequente raffigurazione di mantelli in rosso sovraddipinto, dotati di ampi bordi e spesso decorati, avvolti intorno ai fianchi. Rara rappresentazione di vesti trasparenti; occasionale rappresentazione di donne con un seno nudo. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, A1, B, con orlo del lembo ricadente dalle spalle con bordo scuro molto ondulato; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F, con drappeggio sul busto evidenziato da un bordo scuro e orlo del drappeggio a lunga manica in corrispondenza del braccio piegato sotto il mantello evidenziato da un bordo scuro ondulato (per i tipi, cfr. Ap Vi.36., Vi.38.1.); drappeggio sul busto con due pieghe parallele nella parte s. ed i. del panneggio, con effetto a larga V; orlo i. del mantello evidenziato da un bordo scuro rettilineo che diviene ondulato in corrispondenza del lembo posteriore; nelle mani, bastone, situla, corona, foglia d’edera o cista. Impiego di stele (talora insanguinate), piante stilizzate, lunga foglia lanceolata o bende come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. rappresentazione di giovani uomini e donne che recano “xilofoni”, di donne che recano patere e cassette aperte, di giovani uomini, donne ed eroti che recano grandi fiori, di giovani uomini, giovani uomini indigeni, donne ed eroti che recano catene di rosette e di giovani uomini, donne ed eroti che recano ciste o phialai sormontate da foglie d’edera. Rendimento prospettico dei naiskoi. Predilezione per la raffigurazione di lussureggianti cornici floreali con ricorrente inserimento di fiori campanulati e a corolla multipla. Abbondante impiego di sovraddipinture, in bianco per figure all’interno dei naiskoi, animali, elementi architettonici, volti f. (nelle teste e sui medaglioni), calzature, monili, decorazioni di basamenti; in bianco e giallo per elementi floreali, elementi decorativi, vasi metallici, armi e armature, capigliature delle teste sui medaglioni; in arancio, rosso e porpora per mantelli e decorazioni di vesti, soprattutto nelle figure all’interno dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piantine, pianta con lunghe foglie lanceolate, ramoscelli, speroni e pilastrini rocciosi in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file, semplici o duplici, di minutissimi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a girali, a meandro, a meandro di svastiche e quadrati, a onde correnti o a linea spezzata e con frontone decorato con grande disco centrale, stele su basamento – spesso decorato con fregio a tremolo o a meandro oppure decorato con benda e tre cerchietti neri – cinte da bende bianche

e nere e talora sormontate da kylikes) e di animali reali e fantastici (cigni, cani, cavalli, colombe, oca, toro, Pegaso). All’interno dei naiskoi, generalmente poggianti su una piattaforma rialzata, fanciullo con cigno; giovane uomo nudo, talora con papera; giovane guerriero; donna, talora con cigno; giovane guerriero con cavallo; giovane uomo e giovane guerriero; grande fiore; sullo sfondo, bende, rosette, vasi metallici, corazze, elmi a pilos, schinieri, spade con fodero, ramoscelli, loutrophoroi, bucranio con infule, loutrophoros. Nel campo, patere, bende, rosette, ciste, phialai, foglie d’edera, ventagli, gomitoli, alabastra, aryballoi, idrie, thymiateria, finestre prospettiche, bucrani, corone, dittici, halteres, dischi quadripartiti, kalathoi, situle, timpani, grappoli. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f., talora con diadema decorato con punti o zigzag, o di Io, di prospetto, con volti a risparmio o in bianco o rosso scuro sovraddipinti e capigliatura a v.n. o in giallo sovraddipinto; teste m. di prospetto a v.n. o con capigliatura e barba in bianco sovraddipinto; teste di Gorgone di prospetto. Sul collo dei crateri a volute di grandi dimensioni, campo figurato suddiviso in due registri, con inserimento, al di sopra del registro con testa in cornice floreale, di una fascia con meandro prospettico, tralcio di lauro (talora con rosetta centrale) o di edera, girali, rosette, rosette e phialai. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Sul corpo delle anfore, campi figurati separati da fasce decorate con meandro continuo, lineare o prospettico. nella decorazione accessoria, palmette a ventaglio affiancate da girali con foglia centrale a losanga decorata da un punto o con foglia centrale tripartita. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante, a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati con quadrato inscritto e punto centrale; onde correnti a risparmio; ovoli; Z accavallate. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Scarfì 1969, sez. IV Dr, 27-28, tav. 30.7-12, Reho-Bumbalova 1979, 191, n. 160, tav. 103e-f, Trendall, Cambitoglou 1982, 721-747, nn. 1-177, tavv. 267-276 (di cui i nn. 51, 57, 82, 109, 124, 162-177 in collaborazione col P. delle Anfore e con i C. del suo G.), Trendall, Cambitoglou 1983, 128-132, nn. 3c, 8a, 38a-c, 43a, 47a, 52a-b, 59a, 66a, 70a, 82a, 86b-c, 100b, 108b, 115a, 118a, 123b-c, 125a, 133a, 135a, 145fg, 172a, tav. XXIV (di cui i nn. 52a, 172a in collaborazione col P. delle Anfore e con i C. del suo G.), Trendall 1989, 94, figg. 229-233, Trendall, Cambitoglou 1992, 227-235, 478, 482, 492, 518, 557, 561, nn. 3d-h, 3-1, 7-1, 10a-g, 25a, 52-1, 57a, 58a-c, 66b-c, 92c-d, 100c-d, 102a, 108c, 109a, 111a-c, 115b-c, 118b, 130a, 133b, 149a, 150a, 157a-c, 161a, 170a, 174a, 177a, 61a, 3a1, tavv. LViii-LX (di cui i nn. 7-1, 10a, 10d-10e, 170a, 174a, 177a in collaborazione con i C. del G. delle Anfore), Schauenburg 1992c, 419-421, figg. 9-11, Schauenburg 1994e, 89-94, figg. 22-24, Schauenburg 1995a, 52, fig. 30, Schauenburg 1996b, 105, 111-115, figg. 1-2, 9-14, 16-18, Schauenburg 2000b, 10, Colangelo 2002, 282, 285-286, nn. 9-10, fig. 75,9-10, Colangelo 2005, 99-100, figg. 6, 7-8, Mazzei 2005, 15.

X 2 c dEi g dELLA ciVETTA di TRiEsTE E di boLognA 572 E c Vicini nELLo sTiLE X21 c

dEL g dELLA ciVETTA di TRiEsTE

(TAV 196 2-4)

dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione apposta sotto le anse sul cratere a colonnette eponimo (Trieste, cmsa, s 396). VAsi ATTRibuiTi 37 pRoVEniEnzE Apulia (11) – generica (1); Peucezia (10): generica (1), Bitonto (5), Ruvo di Puglia (4). foRME VAscoLARi Crateri (25): a colonnette (19), a campana (6); anfore (10); lekanides (1); pelikai (1). 251

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA soggETTi Corteggio dionisiaco (4): komos con Dioniso (1); satiro e donna in corsa (1); menade e satiro in corsa (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (18): Eros, donna (8); Eros e donna in corsa (8); Eros (1); Eros e donna ai lati di un altare (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene con indigeni (5): giovane guerriero, cavaliere e giovane guerriero in corsa (2); donna, giovane guerriero (2); donna e giovane guerriero in corsa (1). Scene generiche (47): giovani uomini ammantati (31): due (29), tre (2); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (7); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (3); civetta (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa verso una stele (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 4) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane guerriero indigeno, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su capitello ionico, sperone roccioso o mantello con gambe divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero indigeno, donna, satiro o eros in movimento con oggetto nella mano protesa; testa di figura f. alata di prospetto in cornice floreale; giovane uomo indigeno, donna o Eros stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo indigeno, donna o satiro retrospicienti in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento con busto in torsione e oggetti nelle mani protese; civetta di prospetto; giovane guerriero indigeno di t.q. su cavallo. Influenze da parte dei P. di Ginosa, Schulman e della Pelike di Truro (teste dei giovani ammantati cinte da bende in bianco sovraddipinto) e del P. della Patera (composizioni, figure ricorrenti, trattamento delle figure f., rappresentazione di donne a seno nudo, teste dei giovani ammantati cinte da bende in bianco sovraddipinto, panneggi, drappeggio a V sul busto dei giovani uomini ammantati, impiego di sovraddipinture). Affinità con i C. del G. di Bologna 572 (composizioni, trattamento dei giovani uomini ammantati). Collaborazione con i C. del G. delle Anfore (cui sono attribuite le teste f. sui lati secondari di anfore). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B, con marcato bordo scuro a forma di 3 del lembo ricadente dalle spalle; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, E, F, con marcato bordo scuro a epsilon del lembo ricadente dal braccio sollevato sotto il mantello e, occasionalmente, gamba sin. evidente sotto il panneggio (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone, corona o phiale. impiego di stele insanguinate e sormontate da rosette o di palmette come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. rendimento prospettico di stele. impiego di rosso sovraddipinto per i tessuti su cui sono seduti i giovani uomini ospitati nei naiskoi. Rappresentazione di donne che recano grandi fiori e di giovani uomini ammantati ed eroti che recano catene di rosette. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, sperone roccioso in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di punti) ed architettonici (naiskos su basamento decorato con fregio a ovoli e astragali) e di animali (civetta, cavallo, cane, lepre). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; giovane guerriero; sullo sfondo, benda, elmo a pilos. Nel campo, bende, rosette, dittici (con punto in ciascun quadrante e punto bianco all’incrocio delle linee verticali e orizzontali), halteres, foglie d’edera, patere, kalathoi con patere, corone, phiale, grappolo, bucranio. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. al di sotto delle anse del cratere eponimo, civetta. al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto, quadratino o trattino in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. 252

bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 747-749, nn. 178-202a, tavv. 277-278.2 (di cui i nn. 197-198 in collaborazione con i C. del G. delle Anfore), Trendall, Cambitoglou 1983, 132, nn. 197a, 201a, Trendall 1989, 95, figg. 234-235, Trendall, Cambitoglou 1992, 229, 235, 518, nn. 179a-b, 194a-b, 199a-b, 202b.

X22 c

dEL g di boLognA 572 (TAV

197 1)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (bologna, mca, 572). VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE apulia (5) - Peucezia (5): generica (1), conversano (2), ruvo di Puglia (2). foRME VAscoLARi Anfore (9); crateri (9): a colonnette (9). soggETTi Corteggio dionisiaco (6): donna e giovane uomo nudo ai lati di Dioniso (1); menade e satiro in corsa (1); menade, satiro (1); satiro, donna (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1). Scene con Eros (6): Eros, donna (4); Eros e donna in corsa (1); Eros e donna ai lati di una stele (1). Scene generiche (24): giovani uomini ammantati (18): due (17), tre (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (3); offerenti presso un naiskos (1); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (1); due donne ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 2) una figura all’interno di un naiskos; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su mantello, sperone roccioso o capitello ionico con gambe incrociate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros in movimento con oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o satiro stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di t.q. con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. o di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. della Patera (composizioni, figure ricorrenti, impiego di sovraddipinture). Affinità con i C. dei G. di Barletta, degli Indigeni Barbati e di Haifa (composizioni, disegno delle figure), col P. della Civetta di Trieste (trattamento dei giovani uomini ammantati) e con i c. del g. di Vienna 751 (composizioni, drappeggio dei giovani uomini ammantati di profilo verso sin.). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di prospetto, ricorrenza del tipo CR; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, E, F, con drappeggio trasversale sul busto evidenziato da un bordo scuro terminante a uncino e con bordo a C del drappeggio a lunga manica in corrispondenza del braccio piegato sotto il mantello (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); teste cinte da bende in bianco sovraddipinto talora sormontate da una fila di punti; nelle mani, bastone o corona. Impiego di alte foglie come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Raffigurazione di eroti che recano cassette aperte, di donne ed eroti che recano catene di rosette e di donne e satiri che recano patere. rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file, semplici o duplici, di minutissimi punti) e architettonici (naiskos su basamento decorato con fregio a onde correnti, stele su alto basamento decorato con fregio a meandro, cinta da bende bianche e nere). All’interno del naiskos, giovane uomo; sullo sfondo, bende. Nel campo, rosette, foglie d’edera, halteres, bende, dittici, finestra.

cERAMicA ApuLA (Ap) Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 750-751, nn. 203-217, tav. 278.3-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 132-133, nn. 207a, 214a, Trendall 1989, 95, Trendall, Cambitoglou 1992, 236, n. 204a.

X23 c

Vicini nELLo sTiLE AL g di boLognA 572

VAsi ATTRibuiTi 9 foRME VAscoLARi Crateri (6): a colonnette (4), a calice (1), a campana (1); pelikai (2); anfore (1). soggETTi scene mitologiche (1): donna e giovane uomo nudo ai lati della testa di orfeo (1). corteggio dionisiaco (1): menade e dioniso in corsa (1). Scene con Eros (5): Eros, donna (3); Eros e donna in corsa (1); Eros (1). Scene generiche (11): due giovani uomini ammantati (7); giovane uomo ammantato (2); donna, giovane uomo nudo (1); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante, spesso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso o mantello con gambe divaricate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. a gambe incrociate con oggetto nella mano protesa; testa di figura orientale emergente da grande fiore a corolla multipla. Affinità con il P. della Civetta di Trieste (drappeggio dei giovani uomini ammantati, gamba sin. evidente sotto il panneggio dei giovani uomini ammantati di profilo verso sin., trattamento delle vesti f.). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A1, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, F, con gamba sin. evidente sotto il panneggio (per i tipi, cfr. ap Vi.36., Vi.38.1.); nelle mani, bastone. Impiego di alte foglie lanceolate come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto). Nel campo, bende, gruppi di tre punti, rosette, dittici, halteres, finestre prospettiche, foglie d’edera, bucranio, specchio. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri, talora alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti; rosette; fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 751-752, nn. 218-225, tav. 278.7-8, Trendall, Cambitoglou 1983, 128, 133, n. 218a.

X 3 p di RuVo 1092 E c 17 120 240

dEL g di nEw yoRk

VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ruvo di Puglia. campania (1) – settentrionale (1): Piedimonte d’alife. foRME VAscoLARi Crateri (3): a colonnette (2), a volute (1); piatti (2); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi corteggio dionisiaco (4): eros, due donne e due satiri intorno a dioniso su carro trainato da due pantere (1); komos con Dioniso (1); due donne, Pan (1); menade e satiro in corsa (1). Scene con Eros (3): Eros, donna (2); due eroti ai lati di una testa f.(1). scene con indigeni (1): due donne, giovane guerriero (1). Scene generiche (4): tre giovani uomini ammantati (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) un gruppo; 4) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 5) quattro figure disposte su due livelli differenti intorno ad un gruppo centrale. Figure ricorrenti: donna o satiro, spesso retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccio sollevato od oggetti nelle mani protese; donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, seggio pieghevole o capitello ionico con gambe unite e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o vecchio satiro, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; donna o Pan stanti con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero indigeno o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; Eros accovacciato; testa f. di t.q.; giovane uomo semiammantato, stante e col busto leggermente curvo in avanti, alla guida di un carro in corsa; Eros stante a gambe divaricate; giovane uomo nudo inginocchiato e col busto inarcato all’indietro; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei C. del G. di Berlino-Branca (motivo della donna tra eroti) e dei P. di dario (composizioni complesse, disegno delle pantere, panneggi) e della Patera (figure ricorrenti, trattamento delle figure f. di t.q., vesti f. trasparenti, panneggi delle vesti f., impiego di sovraddipinture, fascia a meandro prospettico sul collo del cratere a volute eponimo). nelle vesti f., sottili cinture scure con sferetta alle estremità, orli ondulati con motivi ad S. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A1, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36., Vi.38.1.); nelle mani, bastone o corona. Rappresentazione sul collo di donne ed eroti in elaborata cornice floreale. Rappresentazione di donne che recano catene di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi resi da un largo tratto a zigzag in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (pantere, cerbiatto). Nel campo, bende, foglie d’edera, bucrani, dischi quadripartiti con bottone centrale in bianco sovraddipinto. sui mascheroni del cratere a volute eponimo, teste f. diademate di prospetto con volti a risparmio o in bianco sovraddipinto. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con quadratino in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 752-754, nn. 226-230, tav. 279.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 128, Trendall, Cambitoglou 1992, 229, 236, n. 227a, tav. LX.5-6.

X 3 1 p di RuVo 1092 (TAV 197 2)

X32 c

dEL g di nEw yoRk 17 120 240

(TAV 197 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo (Ruvo di Puglia, MAN Jatta, J 1092).

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo (New York, MMA, 17.120.240). 253

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): generica (1), ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Crateri (6): a volute (6); idrie (1); loutrophoroi (1); piatti (1). soggETTi Scene mitologiche (3): due eroti ai lati di Afrodite (2); Afrodite, Eros, Atena, Iris, Pan, due coppie di donne ai lati di una stele (1). corteggio dionisiaco (1): due donne ai lati di una donna (1). Scene con Eros (6): Eros (1); Eros, cigno (1); Eros, donna (1); due donne ai lati di Eros (1); Eros e donna ai lati di una donna (1); donna presso un louterion, donna, giovane uomo nudo, eros (1). scene con indigeni (1): donna e giovane uomo in corsa (1). Scene generiche (17): offerenti presso un naiskos (9); due donne ai lati di una stele (3); donna, giovane uomo nudo (1); donna (1); due volatili ai lati di una testa f. (1); due figure alate ai lati di una testa f. (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 5) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos; 6) numerose figure disposte su due livelli differenti ai lati e davanti ad un naiskos; 7) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna, donna ammantata, Pan o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, mantello, capitello ionico, seggio pieghevole o corolla con gambe leggermente divaricate o unite e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o figura alata stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con piede poggiato su sperone roccioso, rilievo o capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con braccia protese; donna stante di t.q. a gambe incrociate con braccio o gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; testa f. di profilo; Eros seduto di t.q. su corolla con gambe unite e cigno sulle ginocchia; giovane uomo indigeno o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; testa f. di prospetto emergente da corolla in cornice floreale. Influenze da parte dei P. Loebbecke e dell’Oltretomba (composizioni complesse incentrate su naiskoi) e della Patera (composizioni, motivo della figura seduta con cigno sulle ginocchia, trattamento delle figure f., panneggi, decorazione floreale, impiego di sovraddipinture, ripartizione del collo dei crateri a volute in due registri con fascia s. a meandro prospettico). Affinità con il P. di Ruvo 1092 (composizioni complesse, figure ricorrenti, rappresentazione sul collo dei crateri a volute di donne ed eroti in elaborata cornice floreale), con i C. del G. di Stanford-Conversano (composizioni incentrate su stele) e col P. di baltimora (composizioni complesse, rappresentazione di figure in elaborata cornice floreale, fascia con teoria di pesci sul piede dei crateri a volute). Nelle figure f., gambe nettamente in evidenza sotto i panneggi aderenti; vesti spesso decorate con duplice fascia verticale centrale. Panneggi a fasci, rigorosamente scanditi, di due o tre pieghe parallele. rappresentazione di giovani uomini che recano patere e di donne che recano catene di rosette. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piantine, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file, semplici o duplici, di minutissimi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a meandro, lineare o prospettico, a tralci o a girali, stele su alto basamento decorato con fregio a meandro o a tralcio, cinte da bende) e di animali (pesci). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; donna; donna e giovane guerriero; giovani uomini; sullo sfondo, scudo rotondo. Nel campo, bende, rosette, phialai. 254

Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. o di Io di prospetto con volti in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliature a v.n. o in bianco sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 754-756, nn. 231-238, tavv. 279.3-4, 280.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 128, Trendall, Cambitoglou 1992, 229, 236, nn. 231a, 232a.

X33 c

Vicino nELLo sTiLE AL g di nEw yoRk 17 120 240

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi Pelikai (1). soggETTi Scene generiche (2): offerenti presso un naiskos (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. su capitello ionico con gambe incrociate e oggetto nelle mani protese; fanciulla stante di prospetto a gambe incrociate. Affinità con i C. del G. di New York 17.120.240 (composizioni, disegno delle figure). Rendimento prospettico del naiskos. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, ramoscelli, linee di terra indicate da brevi file di punti) e architettonici (naiskos su alto basamento decorato con girali). All’interno del naiskos, fanciulla e donna; sullo sfondo, phiale. Nel campo, phialai, finestre prospettiche, bende, rosette. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 756, n. 238.

X4 c

dEL g dELLE donnE sEduTE

(TAV 197 4)

dEnoMinAzionE Dalla ricorrente raffigurazione, sui lati secondari dei vasi attribuiti a questi C., di donne sedute ai lati di una stele. VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE apulia (4) - Peucezia (4): ruvo di Puglia (3), rutigliano (1). foRME VAscoLARi Crateri (10): a volute (10); loutrophoroi (3); anfore (1); idrie (1); oinochoai (1): forma 1 (1); frammenti (1). soggETTi scene mitologiche (1): sirena (1). corteggio dionisiaco (1): donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (6): Eros (5); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (33): offerenti presso un naiskos (12); due donne ai lati di una stele (7); testa f. (4); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); donna all’interno di un naiskos (2); donna (2); due donne all’interno di un naiskos (1); donna, giovane uomo nudo (1); due volatili ai lati di una testa f. (1); testa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele.

cERAMicA ApuLA (Ap) figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, mantello, capitello ionico, corolla o diphros con gambe divaricate, incrociate o unite e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, fanciulla o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino o lekythos e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nella mano protesa; testa f. di profilo emergente da corolla in cornice floreale; Eros seduto di t.q. su corolla con gambe incrociate e cigno sulle ginocchia; Eros in volo con oggetto nella mano protesa; testa f. di prospetto in cornice floreale, talora affiancata da uccellini. Influenze da parte del P. della Patera (composizioni, figure ricorrenti, panneggi, impiego di sovraddipinture). Affinità con i C. del G. di New York 17.120.240 (disegno delle figure f. sedute). Collaborazione con i C. del G. delle Anfore (cui sono attribuite le teste f. sui lati secondari di crateri a volute). Figure f. sedute con gambe molto lunghe. rappresentazione di giovani uomini che recano rami di palma e di giovani uomini e donne che recano patere e catene di rosette. impiego di rosso sovraddipinto per i mantelli delle figure all’interno dei naiskoi. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a girali, a onde correnti o a rosette e phialai, stele su alto basamento decorato con fregio a meandro o a tremolo o a serie di s accavallate e talora ornato con benda, cinte da bende e sormontate da kylikes), di animali (cigno) e di figure mostruose (sirena). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; giovane guerriero; donna; giovane guerriero e cavallo; donna e fanciulla; sullo sfondo, bende, elmo a pilos, fodero di spada, situla, corona, aryballos, specchio. Nel campo, rosette, bende, phialai, palle. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste di Io o f. di prospetto con volto in bianco o rosso sovraddipinti e capigliature a v.n. o in bianco e in giallo sovraddipinti. Al di sotto del campo figurato, meandri, spesso alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 756-758, nn. 239-253, tav. 281 (di cui il n. 248 in collaborazione con un C. del G. delle Anfore), Trendall, Cambitoglou 1983, 128, Trendall, Cambitoglou 1992, 229, Riccardi 2000, 149.

Scene con Eros (3): Eros (2); Eros e donna in corsa (1). Scene con Nike (2): testa di Nike (2). Scene generiche (21): donna (6); donna in corsa (3); donna in corsa verso un altare (3); offerenti presso un naiskos (2); due donne ai lati di una stele (2); testa f. (2); donna all’interno di un naiskos (2); giovane uomo nudo ai lati di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello; 4) una figura all’interno di un naiskos; 5) due figure ai lati di un naiskos o di una stele. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su mantello, capitello ionico, kalathos o sperone roccioso con gambe incrociate o divaricate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; donna, talora retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata leggermente piegata e oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento con busto in torsione e oggetti nelle mani protese; testa f. di prospetto; testa di figura f. alata di profilo; giovane uomo nudo o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; Eros accovacciato con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. della Patera (composizioni, trattamento delle figure f., decorazione delle vesti f., impiego di sovraddipinture). Nelle figure f. di t.q., seno raffigurato di prospetto grande e rotondo, seno di profilo più piccolo e leggermente più sollevato, vesti con orli molto ondulati, decorate con una fascia centrale o laterale nera oppure nera e bianca. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di donne che recano catene di rosette, grandi fiori o “xilofoni”. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori molto grandi, ramoscelli, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi con basamento decorato con fregio a onde correnti, stele con alto basamento decorato con fregio a onde correnti, cinte da bende e sormontate da un piatto). All’interno dei naiskoi, donna; giovane uomo. Nel campo, bende, phialai, disco quadripartito, rosetta. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. con volti in bianco sovraddipinto e capigliature a v.n. o in giallo sovraddipinto. nel tondo interno dei piatti, in esergo, tralcio. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 758-760, nn. 254-268, tav. 282.1-4, Trendall 1989, 95, Trendall, Cambitoglou 1992, 229, 553.

X 5 c dEi g di sTAnfoRd-conVERsAno E di bERkELEy 8/61

X52 c

X51 c

dEL g di sTAnfoRd-conVERsAno

(TAV 198 1)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione di un cratere a volute (stanford, university museum of Art, 10940) e dal luogo di ritrovamento di una lekanis e di una idria (Bari, MAP, 22158 e 22156) attribuiti ai C. di questo G. VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE Apulia (7) – generiche (3); Peucezia (4): generica (1), Conversano (2), Ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Piatti (5); crateri (3): a volute (3); idrie (3); anfore (1); lekanides (1): loutrophoroi (1); pelikai (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna e giovane uomo nudo in corsa (1).

dEL g di bERkELEy 8/61

(TAV 198 2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a volute eponimo (Berkeley, UCAM, 8/61). VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): generiche (2), ruvo di Puglia (1). campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (7): a volute (7); piatti (6); loutrophoroi (2); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1); situle (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donna in corsa (1); donna in corsa verso un altare (1); donna in corsa verso una stele (1). Scene con Eros (5): Eros (3); Eros in corsa (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Nike (2): Nike in corsa (1); testa di Nike (1). Scene generiche (30): offerenti presso un naiskos (7); testa f. (7); donna in corsa (4); donna all’interno di un naiskos (3); donna (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); due donne ai lati di una stele (2); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo in corsa (1). 255

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 4) una figura all’interno di un naiskos; 5) due figure ai lati di un naiskos o di una stele. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, Eros o Nike in movimento con oggetti nelle mani protese; donna, talora retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna semiammantata, donna ammantata o Eros seduti di t.q. su mantello, seggio pieghevole, capitello ionico, corolla o sperone roccioso con gambe incrociate o divaricate e oggetto nella mano protesa; testa f. di prospetto; testa f. o di Nike di profilo; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nelle mani protese. Influenze da parte del P. della Patera (composizioni, motivo del giovane uomo nudo con cigno sulle ginocchia, trattamento delle figure, decorazione floreale, impiego di sovraddipinture, ripartizione del collo dei crateri a volute in due registri con fascia s. a meandro prospettico). Affinità con i C. del G. di Stanford-Conversano (composizioni, trattamento delle figure, rendimento dei seni f.). figure dal disegno schematico, rapidamente tracciato. rappresentazione di giovani uomini nudi che recano rami di palma, di donne che recano catene di rosette e di giovani uomini, donne ed eroti che recano cassette aperte. rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi su basamento decorato, stele su basamento decorato con meandro e cinte da bende, talora sormontate da kylikes). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; guerriero; donna; guerriero e giovane uomo; grande fiore; sullo sfondo, bende, corazza, elmo a pilos. Nel campo, bende, rosette, finestra prospettica. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f., anche diademate, di prospetto, a v.n. o con volti in bianco o in rosso e capigliature in giallo sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 760-762, nn. 269-285, tavv. 282.5-6, 283, Trendall, Cambitoglou 1992, 227-229.

X53 c

di idRiE con RAffiguRAzioni di nAiskoi

(TAV 198 3)

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Peucezia (1): Ruvo di Puglia; territorio ofantino (1): generica. foRME VAscoLARi idrie (7). soggETTi Scene generiche (7): donna all’interno di un naiskos (7). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: donna seduta di t.q. su cista, capitello ionico, sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. della Patera (composizioni, disegno delle figure, impiego di sovraddipinture). Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a onde correnti o a meandro). All’interno dei naiskoi, su piattaforma rialzata: donna; sullo sfondo, 256

bende, gruppi di tre punti, finestre prospettiche. Nel campo, rosette, kalathoi, kalathoi con alabastra, cassetta aperta, gomitolo. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 762-763, nn. 286-292, Trendall, Cambitoglou 1992, 229.

X 6 ALTRi c Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA pATERA (TAV 198 4) VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE Apulia (13) - Peucezia (11): Altamura (10), Rutigliano (1); Daunia (2): Arpi. Campania (1) – golfo di napoli (1): cuma. foRME VAscoLARi Coppe (4); crateri (4): a volute (2), indeterminati (2); anfore (2); oinochoai (2): forma 1 (1), forma 8 (1); idrie (1); lekanides (1); lekythoi (1); piatti (1); phialai (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (5): Oltretomba (1); Penteo in lotta contro due menadi (1); Nereidi con le armi di Achille su animali marini (1); Bellerofonte in lotta contro la Chimera (1); Eos e Cefalo (1). Corteggio dionisiaco (2): donna, giovane uomo nudo e satiro in corsa (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (10): Eros (8); Eros, due donne, giovane uomo nudo (2). Scene generiche (11): donna in corsa (2); due giovani uomini ammantati (1); giovane uomo nudo (1); donna (1); giovane uomo con tunica (1); caccia (1); testa (1); parte di giovane uomo (1); parte di figura presso un monumento funebre (1); parte di due donne, parte di figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) numerose figure disposte sullo stesso livello, con frequenti sovrapposizioni di piani; 4) numerose figure collocate in tre sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con frequenti sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, uomo semiammantato, donna o eros seduti di t.q. su trono, mostro marino o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, uomo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo orientale o donna stanti di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna ammantata stanti, talora retrospicienti; donna stante di prospetto con piede poggiato su pithos o idria e oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo o pedagogo in movimento di t.q. con braccio sollevato; giovane uomo nudo e stante, con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto, busto in torsione e oggetto nella mano protesa; giovane uomo di t.q. a cavallo con braccio sollevato; Eros, con volto di prospetto, seduto di t.q. su corolla con gambe leggermente divaricate e braccia allargate, in cornice floreale; testa f. di profilo; giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; Eros accovacciato con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. della Patera (disegno delle figure, elaborata decorazione floreale, impiego di sovraddipinture) e di Baltimora (composizioni complesse). Collaborazione con i C. del G. delle Anfore (cui sono attribuite le teste f. sui lati secondari di coppe apode). Tratto fine. Disegno preciso ed elegante. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di donne che recano “xilofoni” e di figure nimbate e di

cERAMicA ApuLA (Ap) eroti che recano cassette aperte. rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, albero, sperone roccioso, linee di terra indicate da file, semplici o duplici, di minutissimi punti) e di animali reali e fantastici (cani, cavalli, pesci, cervidi, leone, pantera, mostri marini, grifo, Pegaso, chimera). nel campo, rosette, foglie d’edera, corona, benda, bucranio, cassetta aperta, mantello ripiegato, dittico, finestra prospettica. Sul corpo delle anfore, campi figurati separati da fasce decorate con tralcio di quercia e rosetta centrale, serie di volute e palmette, tralcio con rosette. all’interno del piatto, in esergo: testa di Nike di profilo. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con motivo a quincunx; ovoli; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Favaretto 1982, 110, 112, nn. 81, 84, Trendall, Cambitoglou 1982, 763-764, nn. 293302, tav. 284 (di cui i nn. 300-302 in collaborazione con i C. del G. delle Anfore), Trunk 1985, 238-239, n. 2, tav. 27, figg. 3-4, Schauenburg 1983b, 100, tav. 13, fig. 1, De Juliis 1992c, 75, 81, nn. 125, 139, figg. 334-335, 358-359, Trendall, Cambitoglou 1992, 229, 487, Rückert 1997, 25, tav. 9.3-4, Lippolis 2006, 438, 453-455, figg. 8788, natali, Palmentola 2006, 28, n. 6.6.

a onde correnti). All’interno del naiskos, donna. Nel campo, phialai, foglia d’edera, rosetta, benda. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; fila di punti; sottile fascia a risparmio; chevrons. iscRizioni sulla parete esterna del piatto, DL (mannheim, rm, cg 451). Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 735, 737, 746-747, nn. 57, 82, 162-177, tavv. 272.5, 276.4.6 (in collaborazione col P. della Patera), 765-774, nn. 1-58, tavv. 285.1-6, 806, n. 92 (in probabile collaborazione col P. di Armidale), Trendall, Cambitoglou 1983, 132, n. 172a (in collaborazione col P. della Patera), 134, nn. 23/172a, 17a, 41a, Trendall 1989, 95, fig. 237/1-4, Trendall, Cambitoglou 1992, 235, 238-239, 518, nn. 170a, 174a, 177a, 4a, 13a-b, 30a, 41b-c, 48c-d, 51a, 54a, 5a, 48-1, tav. LXI.1, Bažant, Bouzek, Dufková 1997, 47, tav. 82.1-2, Utili 2003, 61-62, tav. 42.4-6.

X72 c

X 7 p dELLE AnfoRE E c

Vicini nELLo sTiLE

X 7 1 p dELLE AnfoRE (TAV 199 1) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione, sul lato secondario di un cospicuo gruppo di anfore del P. della Patera, di teste attribuite a questo C. VAsi ATTRibuiTi 98 pRoVEniEnzE Apulia (14) – generiche (2); Peucezia (11): generiche (2), Ruvo di Puglia (4), Altamura (2), Bari (2), Bitonto (1); territorio ofantino (1): generica. Campania (1): generica. foRME VAscoLARi Anfore (25); oinochoai (24): forma 3 (21), forma 8 (3); crateri (19): a colonnette (18), a volute (1); piatti (11); askoi (7); idrie (4); skyphoi (4); bottiglie (1); kantharoi (1); lekanides (1); situle (1). soggETTi Scene generiche (128): testa f. (126); donna all’interno di un naiskos (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: teste f. di t.q. o di profilo; donna seduta di t.q. su sperone roccioso o cista con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa. Collaborazione col P. della Patera (esecuzione di teste sui lati secondari di anfore, crateri a colonnette, situle e piatti). tratto piuttosto marcato. nelle teste, lunga arcata sopracciliare, talora tangente alla palpebra s., definita da due linee convergenti ad angolo acuto (di cui quella i. più lunga), pupilla resa mediante un marcato tratto verticale, naso diritto, narice resa mediante un puntino, linea della bocca ricurva verso il basso, labbra dischiuse, mento arrotondato; acconciature con sakkos terminante con una o due alette sommitali o con kekryphalos decorato con larghe fasce nere e in bianco sovraddipinto con decorazioni a punti o a raggi, associati ad un diadema ad alti raggi; nelle teste con sakkos, sulla tempia, ciuffo compatto di capelli da cui pende un lungo ricciolo a cavatappi; in quelle con kekryphalos, alto e prominente chignon sulla nuca legato con nastro a doppio giro terminante con sferette; al lobo, orecchino a cerchio, occasionalmente con pendente. Rendimento prospettico di naiskoi. Abbondante impiego di bianco sovraddipinto per elementi decorativi, monili, raggi di diadema, elementi architettonici, figura ospitata nel naiskos. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore, sperone roccioso in bianco sovraddipinto) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLE AnfoRE

(TAV 199 2)

VAsi ATTRibuiTi 29 pRoVEniEnzE Apulia (10) – generica (1); Peucezia (9): Ruvo di Puglia (5), Bitonto (2), Bari (1), ceglie del campo (1). Lucania (1): generica. foRME VAscoLARi Coppe (13); oinochoai (4): forma 5 (2), forma 8 (1), indeterminate (1); skyphoi (4); lekanides (2); anfore (1); anfore di tipo panatenaico (1); idrie (1); pelikai (1); phialai (1); tazze (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro (1). scene con eros (6): eros (6). Scene generiche (68): testa f. (62); donna (3); donna in corsa (1); donna in corsa verso una stele (1); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo o di prospetto; giovane uomo nudo, donna, satiro, Eros seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese; Eros stante con oggetti nelle mani protese; donna, talora retrospiciente, in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. delle Anfore (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture) e con i c. del g. menzies (composizioni nei tondi interni dei piatti). Collaborazione col P. della Patera, con i C. del G. della Civetta di Trieste e col P. delle donne sedute (esecuzione di teste su anfore e crateri a volute). Nelle teste, linea della bocca rivolta verso il basso e ad angolo ottuso. rappresentazione di satiri che recano phialai contenenti foglie d’edera. rappresentazione di elementi paesaggistici (grande fiore, ramoscello). Nel campo, foglie d’edera, rosette, phiale. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA scarfì 1969, 28, sez. iV dr, tav. 31.3-4, sena chiesa 1971, 9, 19, tavv. 17.6-7, 38.2, Reho-Bumbalova 1979, 196, n. 172, tav. 107f, Marin, Moreno Cassano, Fornaro, Chelotti 1982, 174, n. F XXVI, 6, tavv. XXVI, XXIX, Trendall, Cambitoglou 1982, 734, 741, 742, nn. 51, 109, 124 (in collaborazione col P. della Patera), 749, nn. 197198 (in collaborazione col P. della Civetta di Trieste), 758, n. 248 (in collaborazione col P. delle Donne sedute), 770, nn. 59-72, Trendall, Cambitoglou 1983, 130, n. 52a (in collaborazione col P. della Patera), Trunk 1985, 243, n. 8, tav. 28, figg. 4-6, Fornaro 1988, 195-196, n. 448, fig. 212.2, Lo Porto 1988-1989, 417, n. 3, fig. 135.3, 257

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Bentz, Rumscheid 1989, 34, tav. 19.4-6, Trendall, Cambitoglou 1992, 231, 235, 457, 518, nn. 7-1, 10a, 10d-e, 60a-b, tav. LVIII.3-4 (in collaborazione col P. della Patera), tugusheva 1997a, 36, tav. 36.7-8, depalo 2003, 153, nn. 153-154, de cesare 2005, 27, tav. 21.1-3, fig. 17.

X 8 c di ALTRi g dELLE AnfoRE X81 c

X73 c

dEL g di TARAnTo 9243

(TAV 199 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima [taranto, man, 9243 (2996)]. VAsi ATTRibuiTi 62 pRoVEniEnzE Apulia (18) – generiche (2); Peucezia (14): generiche (2), Ceglie del Campo (5), Ruvo di Puglia (6), Bitonto (1); Messapia (2): Manduria (1), Rudiae (1). Sicilia (2) – generiche. foRME VAscoLARi Anfore (17); oinochoai (10): forma 3 (9), forma 5 (1); crateri (9): a volute (2), a colonnette (7); lekanides (9); piatti (7); askoi (3); coppe (2); idrie (2); situle (2); skyphoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro (1). scene con eros (4): eros (4). scene con indigeni (1): donna, giovane guerriero (1). Scene generiche (99): testa f. (93); donna all’interno di un naiskos (5); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos; 4) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane guerriero indigeno, donna o Eros seduti di t.q. su mantello, capitello ionico o sperone roccioso con gambe incrociate o divaricate e oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese; satiro retrospiciente in movimento di t.q. da tergo con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; Eros inginocchiato. Affinità con il P. delle Anfore (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Tratto piuttosto marcato. Nelle teste, lunga arcata sopracciliare, palpebra s. definita da due linee parallele (di cui quella i. più lunga), pupilla lineare, naso diritto, narice resa mediante breve tratto curvilineo, breve linea della bocca, mento arrotondato. Acconciature con sakkos terminante con un’aletta sommitale e decorato con larghe fasce, in nero e in bianco sovraddipinto, a punti e a raggi, associato ad un diadema ad alti raggi o talora con elementi a palmetta o a rosetta; sull’orecchio, ciuffo di ricci resi con linee a zigzag; al lobo, grande orecchino a cerchio, talora con pendente a gruppo di tre punti. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, sperone roccioso in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a onde correnti) e di animali (volatile). All’interno dei naiskoi, donna. Nel campo, rosette, bende, foglie d’edera, patere, finestre prospettiche, gruppi di tre punti, foglia. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. o di Io di prospetto in bianco sovraddipinto o con volti in bianco o rosso sovraddipinto e capigliature a v.n. o in giallo sovraddipinto. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; meandri. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Scarfì 1969, 24, sez. IV Dr, tav. 26.7,10, Trendall, Cambitoglou 1982, 771-774, nn. 72-123, tavv. 285.7-8, 286-287.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 134-135, nn. 89a, 93a, Trendall, Cambitoglou 1992, 238-240, nn. 79a, 84a-c, 118a-b, tav. LXI.2-3. 258

Vicini nELLo sTiLE AL p

dEL g di TRiEsTE s 427

(TAV 199 4)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima (trieste, cmsa, s 427). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Apulia (6) – generiche (3); Peucezia (2): Ruvo di Puglia; Daunia (1): Arpi. foRME VAscoLARi Lekanides (6); anfore (4). soggETTi scene generiche (20): testa f. (20). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. delle Anfore (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Tratto marcato. Nelle teste, palpebra s. definita da un’unica linea. Al di sotto del campo figurato, onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 774-775, nn. 124-130b.

X82 c

Vicini nELLo sTiLE AL g di TRiEsTE s 427

VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Skyphoi (5); idrie (1). soggETTi scene generiche (11): testa f. (11). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Trieste S 427 (trattamento delle teste) e con i C. del G. di taranto 9243 (diadema con elementi a palmetta). Sakkoi talora associati a diademi con elementi a palmetta. Al di sotto del campo figurato, onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 775, nn. 131-136, tav. 287.3-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 134, Trendall, Cambitoglou 1992, 238.

X83 c

dEL g di LouVRE cA 3205

(TAV 200 1)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del piatto eponimo (Parigi, Louvre, ca 3205). VAsi ATTRibuiTi 22 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generica (1); Daunia (1): Arpi; Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Idrie (11); piatti (7); askoi (2); lekanides (1); situle (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) soggETTi scene generiche (24): testa f. (24). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. delle Anfore e con i C. del G. di Taranto 9243 (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Tratto marcato. Disegno rapido e approssimativo. Occhio con palpebra s. definita da due linee convergenti ad angolo acuto, bocca molto piccola, acconciatura con sakkos decorato con raggi e spesso associato ad un diadema ad alti raggi o ad elementi allungati ovali. Nel campo, bende, rosette, phialai, ventaglio, cista, cista con specchio. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 775-777, nn. 137-156, tav. 287.5-6, Trendall, Cambitoglou 1992, 238, 240, 518, nn. 152a-b.

soggETTi scene con eros (1): eros in corsa (1). scene generiche (6): testa f. (6). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: teste f. di profilo; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. delle Anfore (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Nelle teste, occhio con palpebra definita da due linee convergenti ad angolo acuto, breve linea della bocca rivolta verso il basso, capelli avvolti in un sakkos decorato sulla fronte con una fascia da cui emergono i raggi del diadema. Nel campo, bucranio, torcia a croce. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 777-778, nn. 165-167, tav. 287.8, Trendall, Cambitoglou 1992, 238, 240, n. 166a.

X84 c

X 8 6 c Vicini nELLo sTiLE AL p di LiMogEs 79-09 (TAV 200 4)

dEL g di coMo c 63

(TAV 200 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cup-skyphos eponimo (como, mca, c 63). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE apulia (4) - Peucezia (4): conversano (2), ruvo di Puglia (2). foRME VAscoLARi Skyphoi (5); anfore (1); cup-skyphoi (1); lebetes gamikoi (1); oinochoai (2): forma 8 (2). soggETTi Scene generiche (18): testa f. (17); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna retrospiciente seduta di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. delle Anfore (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Ricorrente raffigurazione, ognuna su un lato del vaso, di una testa avvolta in un sakkos decorato con fasce, motivi a zigzag e raggi e di una testa avvolta in un kekryphalos, entrambi associati a diademi ad alti raggi. Nelle teste, occhio con palpebra definita da una sola linea, naso pronunciato, labbra piccole ma pronunciate e spesso semiaperte. nel campo, situla. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 777, nn. 157-164, tav. 287.7, Trendall, Cambitoglou 1983, 135, n. 158a, hurschmann 2003a, 60, tav. 35.3-4,8,10.

X 8 5 p di LiMogEs 79-09 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’idria eponima (Limoges, Musée A. Dubouché, 79-09). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): bitonto. foRME VAscoLARi Askoi (1); coppe (1); idrie (1); pissidi (1).

VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Coppe (4); pissidi (2). soggETTi scene generiche (12): testa f. (12). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Limoges 79-09 (trattamento delle teste). Teste in bianco sovraddipinto. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 778, nn. 168-170a, Trendall, Cambitoglou 1992, 240, nn. 168a-b.

X87 c

dEL g di buncRAnA

(TAV 200 2)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione dell’anfora eponima (buncrana, coll. swan, 692). VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Anfore (3); piatti (1). soggETTi Scene con Eros (3): Eros (2); Eros in corsa (1). Scene generiche (4): testa f. (3); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. o di giovane uomo di profilo; Eros seduto di t.q. su sperone roccioso con oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. delle Anfore (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Nelle teste, linea della bocca indicata da un breve tratto ad arco rivolto verso il basso. rappresentazione di eroti che recano catene di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso). Al di sotto del campo figurato, onde correnti; motivo a tremolo. 259

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 778, nn. 171-173, tav. 288.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 135, n. 173a.

X88 c

dEL g di osLo

(TAV 201 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del kantharos eponimo (Oslo, Kunstindustrimuseet, 10160 a). VAsi ATTRibuiTi 9 foRME VAscoLARi Kantharoi (5); crateri (4): a campana (2), a colonnette (2). soggETTi Scene con Eros (8): Eros (7); Eros, donna (1). scene con indigeni (1): giovane uomo, donna (1). scene generiche (9): testa f. (9). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; Eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese; giovane uomo indigeno, donna o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. delle Anfore e di Cracovia e con i C. del G. di Bologna 505-Trieste S 403 (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Ricorrente raffigurazione, ognuna su un lato del vaso, di una testa con sakkos e di una testa con kekryphalos, entrambi associati a diademi ad alti raggi. Teste con linea della bocca breve e rivolta verso il basso e labbra dischiuse. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, sperone roccioso in bianco sovraddipinto). Nel campo, rosetta, benda. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; ovoli; meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; fila di punti; Z accavallate. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 778-779, nn. 174-182, tav. 288.3-8, Trendall, Cambitoglou 1983, 134.

X 9 c di VAsi MinoRi Vicini nELLo sTiLE AL p dELLE AnfoRE VAsi ATTRibuiTi 42 pRoVEniEnzE Apulia (9) – generica (1); Peucezia (8): generiche (3), Ruvo di Puglia (5). Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. foRME VAscoLARi Lekanides (19); skyphoi (10); oinochoai (3): forma 8 (2), forma 1 (1); piatti (3); askoi (2); lekythoi (2); coppe (1); lebetes gamikoi (1); stamnoi (1). soggETTi scene generiche (73): testa f. (73). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Influenze da parte del P. delle Anfore (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Disegno molto sommario. Nel campo, bende, rosette. Al di sotto del campo figurato, sottile fascia a risparmio. 260

Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 779-781, nn. 183-219, Trendall, Cambitoglou 1983, 135, nn. 187a, 213a, Trendall, Cambitoglou 1992, 241, nn. 196a, 198a.

X 10 c Vicini nELLo sTiLE Ai g E di ARMidALE X 10 1 c

dEL g di LAuncEsTon

dELLE AnfoRE

(TAV 201 2)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a colonnette eponimo (Launceston, Queen Victoria museum, 1961.57.2). VAsi ATTRibuiTi 25 pRoVEniEnzE Apulia (5) – generica (1); Peucezia (4): Ceglie del Campo (3), Bitonto (1). Campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (11): a colonnette (8), a volute (3); anfore (9); idrie (1); kantharoi (1); piatti (1); situle (1); skyphoi (1). soggETTi Scene con Eros (3): Eros, donna (1); Eros e donna in corsa (1); Eros all’interno di un naiskos (1). Scene con Nike (2): testa di Nike (2). scene con indigeni (1): giovane uomo, donna (1). Scene generiche (49): testa f. (44); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (5). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello; 4) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane uomo indigeno o donna, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros accovacciato su una gamba con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. delle Anfore e i C. del G. di Armidale (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Nelle teste, occhio con palpebra s. definita da due linee convergenti a Y e pupilla resa mediante un lungo tratto, sguardo spesso rivolto verso l’alto, collo lungo e inclinato in avanti, acconciatura con sakkos o, più raramente, con kekryphalos a larghe fasce e decorazione a raggi. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, speroni rocciosi) e architettonici (naiskoi su alto basamento talora decorato con fila di punti o con S accavallate) e di animali (volatile). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; guerriero; sullo sfondo, finestre prospettiche. Nel campo, bende, kalathoi, ventagli, rosetta, finestra prospettica. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 781-783, nn. 220-239, tavv. 289, 290.1, Trendall, Cambitoglou 1983, 134, 136, n. 235a, De Juliis 1992c, 75-76, 78, nn. 127, 130-131, figg. 337, 342-345, Trendall, Cambitoglou 1992, 238, 241, nn. 223a, 223-1, 237a, tav. LXi.4.

cERAMicA ApuLA (Ap)

X 10 2 c

iMiTAToRE dEL g di LAuncEsTon

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (3): a colonnette (3). soggETTi scene generiche (6): testa f. (6). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Launceston (trattamento delle teste). Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 783, nn. 240-241, tav. 190.1, Trendall, Cambitoglou 1983, 136, n. 240a.

X 10 3 c

Vicini nELLo sTiLE AL g di LAuncEsTon

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (5) - daunia (5): arpi. foRME VAscoLARi Lekanides (2); lebetes gamikoi (1); oinochoai (1): forma 8 (1); pelikai (1). soggETTi scene generiche (9): testa f. (9). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Launceston (trattamento delle teste). Acconciatura preferenziale con kekryphalos decorato a fasce e a raggi in bianco sovraddipinto; collane composte da due giri di vaghi, uno in nero e uno in bianco sovraddipinto. nel campo, rosette. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 783, nn. 242-246.

X 10 4 p di pAViA dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a volute eponimo (Pavia, ma, università, 82/241). VAsi ATTRibuiTi 8 foRME VAscoLARi Crateri (4): a volute (4); anfore (2); askoi (1); idrie (1). soggETTi Scene generiche (18): testa f. (14); donna all’interno di un naiskos (3); naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) oggetti o una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; testa f. di profilo emergente da corolla in cornice floreale; donna seduta di t.q. su sperone roccioso o capitello ionico con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa. Affinità con il P. delle Anfore e con i C. del G. di Launceston (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture).

Nelle teste, arcata sopracciliare marcata, occhio grande con palpebra s. definita da due linee marcate e convergenti, palpebra i. resa mediante un breve tratto e pupilla lineare, linea della bocca breve e accentuatamente rivolta verso il basso, capelli avvolti in un sakkos o in un kekryphalos con larga fascia in bianco sovraddipinto sulla fronte da cui emergono i raggi del diadema. rappresentazione di donne che recano catene di rosette. rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso) e architettonici (naiskos). All’interno dei naiskoi, su piattaforma rialzata, donna, coppia di oinochoai e loutrophoros; sullo sfondo, specchi, aryballos. Nel campo, rosette, bende, foglie d’edera. Al di sotto del campo figurato, meandri; onde correnti, anche a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 783-784, nn. 247-254, tav. 290.2-5, Trendall, Cambitoglou 1983, 238, Trendall, Cambitoglou 1992, 134.

X 10 5 c

Vicino nELLo sTiLE AL p di pAViA

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi stamnoide (1). soggETTi Scene generiche (2): donna (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna seduta di t.q. su sperone roccioso con gambe divaricate e oggetto nella mano protesa. Affinità con il P. di Pavia (composizioni, trattamento delle teste). disegno molto approssimativo. rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso). Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 519, n. 254a.

X 10 6 p di ALTEnbuRg 351 (TAV 201 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo (Altenburg, SLM, 351). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE campania (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (2): a colonnette (1), a volute (1). soggETTi Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (4): testa f. (3); donna all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; testa di figura f. alata di profilo con specchio nella mano sollevata; donna retrospiciente seduta su sperone roccioso con gambe unite e specchio nella mano protesa. Affinità con i P. delle Anfore (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture), di Pavia (nelle teste, linea della bocca), col P. di Armidale e con i C. del g. di bologna 585 – trieste s 403 (nelle teste sul collo del cratere a volute, linea della bocca ad angolo ottuso) e con i C. del G. del Museo Déri (decorazione accessoria). nelle teste, arcata sopracciliare molto ampia, lungo tratto intermedio ad essa parallelo, palpebra s. unita alla pupilla lineare e tangente alla palpebra i. ad angolo acuto; al di sotto, breve tratto rettilineo; linea della bocca breve e rivolta verso il basso. 261

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Rendimento prospettico del naiskos. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso) e architettonici (naiskos). All’interno del naiskos, donna. Sui mascheroni del cratere a volute, teste f. di prospetto a risparmio o in bianco sovraddipinto. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 784, nn. 255-256, tav. 290.6.

X 10 7 c

dEL g dELL’idRiA TEMpLE

(TAV 201 4)

dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conservava originariamente l’idria eponima [Londra, bm, 1858.12 – 26.208 (già coll. temple, 208)]. VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generica (1); Peucezia (2): generiche. foRME VAscoLARi Crateri (5): a colonnette (4), a volute (1); idrie (4); anfore (3); oinochoai (1): forma 3 (1); situle (1). soggETTi scene con eros (1): satiro ed eros ai lati di una donna (1). Scene generiche (25): testa f. (21); donna all’interno di un naiskos (2); offerenti presso un naiskos (1); testa f. all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due figure disposte sullo stesso livello, con inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 3) una figura all’interno di un naiskos; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. su capitello ionico con gambe unite o divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante col gomito poggiato su pilastrino; Eros accovacciato su una gamba con oggetti nelle mani protese; testa f. di t.q. Affinità con i C. dei G. delle Anfore e di Armidale e col P. Forrer (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Nelle teste, arcata sopracciliare sottile e molto ampia, occhio con palpebra s. definita da due linee convergenti ad un’estremità, piccola pupilla circolare e palpebra i. concava, narice resa mediante due puntini o mediante un puntino e un breve tratto arcuato, bocca piccola con linea molto breve e rivolta verso il basso, leggero incavo al di sopra del labbro s., mento piccolo, arrotondato e rivolto verso l’alto; capelli raccolti sulla nuca in un compatto chignon e avvolti in un kekryphalos decorato a fasce con motivi a punti, a raggi o a zigzag in nero e in bianco sovraddipinto, ampia massa di capelli ondulati sulla fronte e lungo ciuffo sull’orecchio; più raramente, acconciatura con sakkos decorato a fasce con motivo a zigzag e raggi in nero e in bianco sovraddipinto; al lobo, orecchini ad S con pendente a gruppo di tre punti od orecchini a tre pendenti. rappresentazione di giovani uomini che recano rami di palma. rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, linee di terra indicate da file duplici di minutissimi punti) e architettonici (naiskos su alto basamento decorato con fregio a onde correnti). All’interno dei naiskoi, donna, giovane uomo, testa f.; sullo sfondo, benda. Nel campo, rosette, kalathoi con phialai, finestre, bende, foglie d’edera, phiale. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, sottile fascia a risparmio; meandri talora alternati a quadrati con croce a quincunx. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 784-786, nn. 257-269, tav. 291.1-6, Trendall, Cambitoglou 1992, 241, n. 260a, tav. LXi.5. 262

X 10 8 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELL’idRiA TEMpLE

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Crateri (2): colonnette (2); idrie (1). soggETTi scene generiche (5): testa f. (5). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. dell’Idria Temple (trattamento delle teste). nel campo, rosette. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali. Al di sotto del campo figurato, sottile linea a risparmio; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 786, nn. 270-272, tav. 291.7-8.

X 10 9 c Vicini nELLo sTiLE AL p dELLE AnfoRE E Ai c Vicini nELLo sTiLE AL p di gAniMEdE VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE Apulia (5) – generica (1); Peucezia (3): generiche; territorio ofantino (1): generica. foRME VAscoLARi Piatti (6); coppe (5); crateri (1): a colonnette (1). soggETTi scene con eros (2): eros (2). scene con indigeni (1): giovane guerriero in corsa (1). Scene generiche (23): testa f. (20); donna (1); donna presso un louterion (1); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo indigeno, donna o Eros in movimento con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. delle Anfore e col P. di Bruxelles A 3759-60 (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). rappresentazione di giovani uomini che recano catene di rosette e di giovani uomini ed eroti che recano phialai contenenti foglie. rappresentazione di elementi paesaggistici (grande fiore, ramoscelli). Nel campo, phialai, finestra prospettica. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 786-787, nn. 273-284.

X 11 c Vicini nELLo sTiLE Ai p dELLE AnfoRE E di sTokE-on-TREnT X 11 1 p di bRuXELLEs A 3379 (TAV 202 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (bruxelles, mrah, a 3379). VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi Piatti (4); crateri (2): a campana (2); oinochoai (1): forma 3 (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) soggETTi Scene generiche (9): testa f. (7); donna (1); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna retrospiciente seduta di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna in movimento di t.q. con gamba arretrata e gamba avanzata entrambe flesse e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. dello Chevron e con i P. delle Anfore e di Stoke-on-Trent (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Nelle teste, occhio di forma allungata finemente tracciato, con pupilla lineare sottile e appena accennata, naso lungo e schiacciato, bocca piccola definita da una linea breve e rivolta verso il basso; acconciature con sakkos caratterizzato da un’ampia fascia centrale decorata con tralci a rilievo. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, alberelli, speroni rocciosi con asperità in bianco sovraddipinto). Nel campo, benda, disco quadripartito. Al di sotto del campo figurato, meandri; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 787-788, nn. 285-290, tav. 292.1-2.

X 11 2 p di ViEnnA 113 (TAV 202 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del piatto eponimo (Vienna, Km, 113). VAsi ATTRibuiTi 27 pRoVEniEnzE Apulia (9) - Peucezia (7): generica (1), Ruvo di Puglia (6); Messapia (2): Manduria. foRME VAscoLARi Oinochoai (11): forma 8 (6), forma 3 (4), forma 2 (1); piatti (4); crateri (2): a campana (1), a colonnette (1); coppe (2); idrie (2); lekanides (2); askoi (1); loutrophoroi (1); pelikai (1); skyphoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): testa di satiro (1). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros in corsa verso un altare (1). Scene generiche (32): testa f. (31); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. o di satiro di profilo; Eros stante con oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo inginocchiato con oggetto nella mano protesa. Affinità con i P. delle Anfore, di Bruxelles A 3379 e di Stoke-on-Trent (composizioni, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Nelle teste, lineamenti finemente tracciati, con arcata sopracciliare lunga fino alla radice del naso, palpebra s. definita da due linee convergenti ad angolo acuto in corrispondenza della pupilla, lineare e sottile, e palpebra i. leggermente concava e non tangente a quella s., labbra prominenti e semiaperte, mento piccolo e arrotondato; acconciature con capelli raccolti sulla nuca in un corto chignon e avvolti in un kekryphalos decorato con raggi, linee a zigzag e punti in nero e in bianco sovraddipinto o, più raramente, in un sakkos, entrambi associati ad un diadema ad alti raggi o ad elementi ovali alternati ad elementi sferici; sulla fronte, folta massa di riccioli. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli). Nel campo, bende, phialai, foglioline d’edera, gruppi di tre punti, rosetta. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio; raggi; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 788-790, nn. 291-315, tav. 292.3-6, Bentz, Rumscheid 1989, 39-40, tav. 24.10-12, Trendall, Cambitoglou 1992, 238, 457.

X 11 3 c

TARdi Vicini nELLo sTiLE AL p di ViEnnA 113

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) - messapia (1): egnazia. foRME VAscoLARi Lekanides (1); lekythoi (1); piatti (1). soggETTi scene generiche (4): testa f. (4). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Vienna 313 (trattamento delle teste, in particolare dell’occhio). Disegno approssimativo. Occhio abbozzato, labbra strette e sottili, divise da un tratto rettilineo. nel campo, phiale, rosetta. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 790, nn. 316-318, tav. 292.7.

X 11 4 p di ALTEnbuRg 244 (TAV 202 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del piatto eponimo (altenburg, SLM, 244). VAsi ATTRibuiTi 21 pRoVEniEnzE Lucania (3) – conf. daunia (3): Lavello. apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Lekanides (6); skyphoi (4); oinochoai (3): forma 3 (1), forma 5 (1), forma 8 (1); pissidi (3); piatti (2); askoi (1); coppe (1); idrie (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (38): testa f. (37); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna o Eros retrospicienti seduti di t.q. su rilievo o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. della Patera (trattamento delle figure sedute). Affinità con i P. delle anfore (composizioni, impiego di sovraddipinture) e di Vaticano Z 4 (trattamento delle teste). Tratto marcato. Disegno piuttosto approssimativo. Nelle teste, occhio con palpebra s. definita da due linee convergenti e palpebra i. ad essa non tangente, naso pronunciato e tanto prominente da formare un angolo acuto con il labbro s., bocca semiaperta, labbro i. protruso con leggero incavo all’attacco col mento; acconciature con kekryphalos o, più raramente, con sakkos decorato con raggi e larghe fasce in nero e in bianco sovraddipinto, entrambi associati ad un diadema a brevi raggi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grande fiore, ramoscello, sperone roccioso con asperità rese da larghi tratti in bianco sovraddipinto, rilievi indicati da duplici file di punti). Nel campo, bende, foglia d’edera. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. nel tondo interno del piatto, in esergo, gruppi di tre punti e phiale. Al di sotto del campo figurato, ovoli; fascia a risparmio; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 790-791, nn. 319-331, tavv. 292.8, 293.1, Bottini, Fresa 1991, 47-48, nn. 20, 24-25, tav. XXXIII, Trendall, Cambitoglou 1992, 242, nn. 323ad, 330a, tav. LXi.6-7. 263

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

X 11 5 c

dEL g di LEccE 875 (TAV

202 4)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dello skyphos eponimo (Lecce, maP s. castromediano, 875). VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Apulia (7) - Peucezia (6): Ruvo di Puglia (3), Bitonto (2), Ceglie del Campo (1); messapia (1): generica. foRME VAscoLARi Oinochoai (4): forma 3 (3), forma 8 (1); skyphoi (3); lebetes gamikoi (2); anfore (1); askoi (1); pelikai (1); piatti (1). soggETTi scene generiche (20): testa f. (20). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Altenburg 244 (trattamento delle teste). Nelle teste, arcata sopracciliare rettilinea, occhio con palpebra s. inclinata verso il basso, palpebra i. ad essa tangente e terminante in un breve tratto arcuato, piccola pupilla lineare, semicircolare o triangolare, labbra prominenti definite da una linea marcata e rivolta verso il basso. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli). nel campo, phialai, foglie d’edera, benda, rosetta, disco quadripartito, ventaglio. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Al di sotto del campo figurato, sottile linea a risparmio; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 791-792, nn. 332-339, tav. 293.2-8, Trendall, Cambitoglou 1992, 238, 242, nn. 332a, 333a, 337a-b, tav. LXI.8, Hurschmann 2003a, 25, tav. 7.4-7.

X 12 p di gAniMEdE (TAVV 203 1-2, 204 1-3) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di Ganimede rapito dal cigno sul collo del cratere a volute eponimo (Svizzera, coll.p.: Trendall, Cambitoglou 1982, 795-796, n. 1). VAsi ATTRibuiTi 102 pRoVEniEnzE Apulia (17) – generica (1); Peucezia (16): generiche (7), Ruvo di Puglia (9). Area a nord del mar nero (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (30): a volute (20), a colonnette (6), a campana (4); oinochoai (19): forma 1 (9), forma 8 (7), forma 3 (2), forma 5 (1); anfore (16); piatti (8); idrie (7); coppe (5); rhytà (4); situle (4); askoi (3); loutrophoroi (2); skyphoi (2); lebetes gamikoi (1); lekanides (1). soggETTi Scene mitologiche (5): Ganimede e il cigno (1); incontro tra Anfiarao (Protesilao ?) e Ade (1); offerenti presso un naiskos con Orfeo e uomo barbato (1); Orfeo musico fra i Traci (1); paniskos, Pan, Apollo, Artemide, cigno, cane (1). Scene a “soggetto tragico” (2): morte di Atteone (1); Niobe (1). Corteggio dionisiaco (12): satiro, donna (3); satiro e donna in corsa (2); Eros, Dioniso, donna (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di Arianna e Dioniso (1); simposio con Dioniso, Eros (1); Eros, donna e satiro ai lati di Dioniso (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (1); donna (1). Scene con Eros (46): Eros (24); Eros, donna (8); due donne ai lati di Eros (4); Eros e donna in corsa (3); Eros, papera (1); Eros, cigno (1); Eros in corsa (1); Eros in corsa verso una stele (1); satiro e due donne ai lati di Eros (1); erote, donna, erote presso un louterion (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di Eros (1). 264

Scene con Nike (4): testa di Nike (2); Nike (1); Nike su biga (1). Scene con indigeni (2): donna, giovane uomo (1); donna, giovane guerriero e donna in corsa (1). Scene generiche (108): offerenti presso un naiskos (36); testa f. (20); due giovani uomini e due donne ai lati di una stele (12); donna (10); due donne ai lati di una stele (9); giovani uomini ammantati (8): due (7), tre (1); donna all’interno di un naiskos (3); tre donne (3); donna in corsa (2); donna in corsa verso una stele (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); giovane uomo nudo, donna in corsa verso una stele, donna, giovane guerriero (1); due giovane uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1); donna e giovane guerriero ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) un gruppo di due figure; 4) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 5) una figura all’interno di un naiskos; 6) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 7) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele; 8) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale o differente ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane guerriero, giovane guerriero orientale, uomo, vecchio uomo, vecchio uomo orientale, re, donna, satiro, Pan, paniskos o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, sperone roccioso, diphros, seggio pieghevole, kline o cista con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; testa f. con sakkos di t.q. in cornice floreale; testa f., spesso con sakkos, o di figura f. alata, di prospetto, di profilo o di t.q., talora emergente da corolla, in cornice floreale; fanciullo, giovane uomo nudo, guerriero, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo indigeno, giovane guerriero indigeno, donna, Eros o Nike in movimento con oggetti nelle mani protese; donna o vecchia ammantata stanti; giovane guerriero, giovane uomo indigeno, donna o satiro stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo orientale o Eros stanti col busto leggermente curvo in avanti alla guida di un carro in corsa; giovane uomo nudo, donna o satiro retrospicienti in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero stante sulle gambe parzialmente piegate, col busto leggermente curvo in avanti e con la mano poggiata su uno scudo; donna o Eros in movimento sulle gambe parzialmente piegate, col busto leggermente curvo in avanti e mani protese a reggere un oggetto; giovane uomo nudo, guerriero, giovane guerriero orientale, donna o Eros, stanti di prospetto o di profilo a gambe incrociate, appoggiati a bastone, lancia o bacino, con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale o donna stanti di prospetto; Eros accovacciato con oggetto nella mano protesa; Eros inginocchiato, talora con gambe distese all’indietro, e con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino; giovane uomo nudo o giovane guerriero orientale, talora retrospicienti, stanti di prospetto con piede poggiato su sperone roccioso o capitello ionico; Eros o Nike in volo con oggetti nelle mani protese; vecchio uomo semiammantato o pedagogo stanti, appoggiati al bastone col busto leggermente curvo in avanti e mano protesa o portata alla testa; giovane guerriero a cavallo; fanciullo di t.q. con braccia allargate, trasportato da cigno; giovane citaredo orientale danzante; giovane uomo semiammantato e semidisteso; vecchia ammantata stante con busto leggermente curvo in avanti e mano sollevata; giovane guerriero retrospiciente in movimento, con busto in torsione. Affinità con il P. della Patera (composizioni, disegno delle figure, trattamento delle teste f., trattamento dei seni nelle figure f., panneggi e decorazioni delle vesti, giovani uomini ammantati con teste cinte da bende in bianco sovraddipinto, predilezione per lussureggianti decorazioni floreali, impiego di sovraddipinture in bianco, giallo e varie tonalità di rosso, campo figurato suddiviso in due registri sul collo del lato principale nei crateri a volute, con palmetta raffigurata sul lato secondario) e con i c. dei g. della civetta di trieste e di bologna 572 (trattamento dei giovani uomini

cERAMicA ApuLA (Ap) ammantati). Collaborazione col P. di Armidale (cui sono attribuite le teste f. sui lati secondari di crateri a colonnette, piatti, skyphoi, coppe apode, anfore e mugs). Tratto molto fluido, soprattutto nei panneggi. Figure ben disegnate, dalle pose tuttavia a volte rigide e ripetitive. Occasionale rappresentazione di volti di t.q. Nelle figure m., predilezione per capigliature a ricci folti e spesso scomposti. Frequente raffigurazione di teste f. di t.q. con sakkos, dal volto ovale e dal lungo collo a colonna, tracciate con linea di contorno in giallo su bianco sovraddipinto. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi E, F (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, bastone. Ricorrente rappresentazione di donne con mantello, provvisto di spessi bordi in rosso sovraddipinto, avvolto intorno ai fianchi. Predilezione per la disposizione chiastica delle figure di offerenti presso naiskoi o stele. rappresentazione di donne che recano cassette aperte, di giovani uomini e donne che recano patere e di giovani uomini, donne, eroti e Nikai che recano catene di rosette. Rendimento di scorcio di cavalli e prospettico di naiskoi e oggetti d’arredo. impiego di pilastrini sormontati da foglia d’edera o di foglie come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Predilezione per la rappresentazione di ciste decorate con grande croce diagonale e triangoli negli spazi di risulta, spesso contenenti una focaccia rigonfia (plakous) e una a forma di piramide (pyramis). Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, alberelli, file di sassi, speroni rocciosi con asperità indicate da larghi tratti sovrapposti in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da brevi file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregi a meandro continuo, a meandro di svastiche e quadrati, a girali, a palmette diagonali o a onde correnti, stele su alto basamento decorato con fregio a girali, cinte da una benda e talora sormontate da kylikes) e di animali (cavalli, cigni, volatili, cani, oca). All’interno dei naiskoi, poggianti su piattaforma rialzata, giovane uomo; giovane guerriero; giovane guerriero indigeno; donna; giovane guerriero a cavallo e cigno; donna e giovane uomo; giovane guerriero e cavallo; uomo e fanciullo; uomo e giovane uomo; due giovani uomini; guerriero e biga; giovane guerriero e vecchio uomo; giovane citaredo orientale e vecchio uomo; giovane uomo, guerriero e cavallo; palmetta e grande fiore; fiore a corolla multipla, talora con palmetta; sullo sfondo, corazze, petasoi, elmi a pilos, schinieri, ruote di carro, aryballoi, fiori, bende, scudo, phiale. Nel campo, phialai, bende, piatti, foglie d’edera, alabastra, idrie, oinochoai, patere, specchi, grappoli, bucrani, finestre prospettiche, dittici (con punto bianco centrale), infule, cetre, lire, kalathoi, cassette aperte, gomitolo, disco quadripartito, rosetta, torcia a croce, cista. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. diademate o di io di prospetto, con volti in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliature a v.n. o in giallo sovraddipinto. Sul collo dei crateri a volute di grandi dimensioni, campo figurato suddiviso in due registri, con inserimento, al di sopra del registro raffigurante una testa in cornice floreale, di una fascia con meandro prospettico, tralcio di lauro con rosetta centrale o serie di phialai e bucrani. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Notevole esuberanza della cornice floreale apposta sul collo dei crateri a volute, con ricorrente inserimento, fra i tralci, di piccoli animali (uccellini, cavallette) ed effetti tridimensionali nella resa dei girali a spirale. sul corpo di anfore e idrie, campi figurati separati da fasce decorate con meandro continuo prospettico o con serie di rosette e phialai. Al di sotto del campo figurato, meandri, talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; rosette; onde correnti, anche a risparmio; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 793-803, nn. 1-66a, tavv. 294-298, 300.1 (di cui i nn. 52-66a in collaborazione col P. di Armidale), Trendall, Cambitoglou 1983, 137-138, nn. 16a, 46b, 65a, 66b (di cui i nn. 65a e 66b in collaborazione col P. di Armidale), Trendall 1989, 95-96, 97, 98, figg. 237.5, 238-242, Trendall, Cambitoglou 1992, 243247, 482, 487, 519, nn. 6a-b, 9d, 14a, 16a1, 16b-c, 17-1-3, 20a, 27-1, 31a, 34a-c, 42a, 43a, 43a1, 51a, 64a, 64-1, 65b, tavv. LXII-LXV.1-2 (di cui i nn. 64a, 64-1, 65b in collaborazione col P. di Armidale), Cabrera 2003e, 371-374, n. 133.

X 13 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di gAniMEdE

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Anfore (2); crateri (1): a calice (1); loutrophoroi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Artemide, Ermes, Zeus, Era, Demetra, Pan (1); ratto di Cassandra (1). Scene con Eros (4): Eros (1); Eros in corsa (1); Eros e donna in corsa (1); eroti, giovani uomini nudi, donna (1). Scene generiche (4): testa f. (2); giovane guerriero all’interno di un naiskos (1); donna all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos; 4) da due a sei figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; re, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su cista o rilievo con gambe unite e oggetto nella mano protesa; guerriero stante con oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con oggetto nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Ganimede (composizioni, disegno delle figure, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture, decorazione accessoria). Rendimento prospettico di naiskoi. Rappresentazione di elementi architettonici (naiskos su alto basamento decorato con motivo a tremolo). All’interno del naiskos, donna. Al di sotto del campo figurato, meandro prospettico. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Schauenburg 1961a, 217, nota 5, tav. 41.2, Moret 1975c, n. 9, tav. 7.1, Trendall, Cambitoglou 1982, 803, n. 67, Trendall, Cambitoglou 1992, 244, 248, 489, nn. 67ab, Söldner 1990, 37, tav. 16.6.

X 14 p di bRuXELLEs A 3759-60 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario delle oinochoai forma 1 e forma 8 eponime (bruxelles, mrah, a 3759 e a 3760). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Apulia (2) – generica (1); Daunia (1): Canosa. Lucania (1) – tirrenica (1): Roccagloriosa. foRME VAscoLARi Lekanides (4); kantharoi (3); oinochoai (2): forma 1 (1), forma 8 (1). soggETTi scene con eros (8): eros (8). Scene generiche (10): testa f. (8); donna (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe divaricate o incrociate e oggetti nella mano protesa; Eros accovacciato con oggetti nella mano protesa; Eros inginocchiato con oggetti nella mano protesa; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Ganimede (trattamento delle teste, disegno delle figure, impiego di sovraddipinture). Affinità col P. di Stoke-on-Trent (nelle teste, rendimento della linea della bocca). Nelle teste, anche delle figure di eroti, arcata sopracciliare rettilinea e lunga fino alla radice del naso, linea della bocca talora terminante con un trattino verticale, labbro i. protruso, con profondo e stretto incavo all’attacco del mento. Nelle figure di eroti, ali con piume arrotondate nella parte i. 265

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Campo figurato spesso delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, duplice sperone roccioso sormontato da pietra piatta, con asperità indicate da larghi tratti in bianco sovraddipinto) e architettonici (colonnine ioniche). Nel campo, bende, rosette, foglia d’edera, patera, phiale. Al di sotto del campo figurato, ovoli; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 803-804, nn. 68-72, tav. 299.1-5, Gualtieri 1990, 167, b.15.13, tav. 71.1, Trendall, Cambitoglou 1992, 248, nn. 72-1-2, tav. LXV.3.

X 15 c Vicini nELLo sTiLE AL p di bRuXELLEs A 3759-60 (TAV 205 1) VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Skyphoi (2); crateri (1): a colonnette (1); piatti (1). soggETTi scene con eros (5): eros (5). Scene generiche (2): donna, giovane uomo nudo presso un louterion (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: Eros in volo con oggetti nelle mani protese; donna o Eros seduti di t.q. su capitello ionico con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, stante di t.q. a gambe incrociate, con gomito poggiato su bacino. Affinità con il P. di Bruxelles A 3759-60 (composizioni, disegno delle figure, trattamento delle ali di eros). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di eroti che recano catene di rosette. impiego di stele insanguinate e sormontate da foglia d’edera come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, bende, halteres, dittico, aryballos, specchio, phiale. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 804, nn. 72a-74, tav. 299.6, Trendall, Cambitoglou 1992, 244, 248, n. 74a.

X 16 p di ARMidALE (TAV 205 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del piatto eponimo (armidale, university of new england, 69/1). VAsi ATTRibuiTi 84 pRoVEniEnzE Apulia (25) – generiche (2); Peucezia (12): generiche (7), Ruvo di Puglia (4), Altamura (1); Daunia (11): Ascoli Satriano (8), Arpi (1), Canosa (1), Salapia (1). Lucania (7) – conf. Daunia (7): Lavello (5), Melfi (2). foRME VAscoLARi Lekanides (26); piatti (23); skyphoi (13); anfore (10); crateri (7): a campana (4), a colonnette (3); oinochoai (2): forma 3 (1), forma 8 (1); askoi (1); idrie (1); lebetes gamikoi (1). 266

soggETTi scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (159): testa f. (157); pianta all’interno di un naiskos (1); giovane guerriero all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due figure disposte sullo stesso livello; 3) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane guerriero, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate o divaricate e oggetto nella mano protesa. Affinità col P. di Ganimede (trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Collaborazione col P. di Ganimede (teste f. sui lati secondari di crateri a colonnette, piatti, skyphoi, coppe apode, anfore e mugs). nelle teste, arcata sopracciliare lunga e rettilinea, molto ravvicinata all’occhio, con palpebra s. definita da due linee convergenti e pupilla lineare o resa mediante un puntino, naso lungo, sottile ed appuntito, narice resa mediante un puntino, linea della bocca con terminazione ad angolo ottuso piegato verso il basso, labbro i. protruso, piccolo mento arrotondato, collo snello e spesso allungato, inclinato in avanti; acconciature con sakkos, decorato da motivi a raggi e caratterizzato da un’ampia fascia sulla fronte e da una calotta arrotondata in bianco sovraddipinto o con aletta semplice o doppia, associato ad un diadema ad elementi sferici e, più raramente, ad alti raggi; massa compatta di riccioli sull’orecchio; al lobo, piccolo orecchino a bottone o a cerchio. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso in bianco sovraddipinto) ed architettonici (naiskoi). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero; grande fiore; sullo sfondo, benda. Nel campo, phialai, gruppi di tre punti, bende, rosette, finestra prospettica, specchio, grappolo. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 802-803, 804-808, nn. 52-66a (in collaborazione col P. di Ganimede), 75-11a (di cui il n. 92 in probabile collaborazione con il P. delle Anfore), tavv. 298.3-5, 301.4, Trendall, Cambitoglou 1983, 137-138, nn. 65a, 66b (in collaborazione col P. di Ganimede), 82a, 91a, 95a, 99b, Trendall 1989, 95-96, fig. 237/6-8, Trendall, Cambitoglou 1992, 243-244, 247, 248-249, 491, 493, 519, 553, nn. 64a, 64-1, 65b (in collaborazione col P. di Ganimede), 75a-e, 82b-f, 91a, 95b-c, 99b-e, 92a, 110a-e, tav. LXV.4-5, Giuliani 1995, 65, n. 27, Mazzei 1999a, 60-61, fig. 12, Mizuta 1991, 43-44, tav. 37.5-10, Colangelo 2002, 282, 286, nn. 5-8, figg. 74.68, 75.5, recupero Louvre 2002, 455-459, tavv. 7-8, 32, mazzei 2005, 16, nota 12, Colangelo 2005, 99, 101, fig. 6.5-6.

X 17 c Vicini nELLo sTiLE Ai p dELLE AnfoRE E di ARMidALE X 17 1 c

dEL g di boLognA 585 – TRiEsTE s 403

X 17 1 a c

dEL g di boLognA 585

(TAV 205 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (bologna, mca, 585). VAsi ATTRibuiTi 22 pRoVEniEnzE Apulia (6) - Peucezia (5): generica (1), Ruvo di Puglia (4); Daunia (1): generica. campania (1): generica. foRME VAscoLARi Skyphoi (7); lekanides (6); piatti (3); anfore (2); rhytà (2); crateri (1): a colonnette (1); situle (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) soggETTi Scene con Eros (3): Eros (2); Eros, cerbiatto (1). Scene generiche (38): testa f. (37); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con braccia protese. Affinità con i P. delle Anfore e di Armidale (trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Nelle teste, labbra carnose e protruse, predilezione per l’acconciatura con sakkos. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piantine, speroni rocciosi con asperità indicate da larghi tratti in bianco sovraddipinto) e di animali (cerva). Nel campo, bende, foglie d’edera, rosetta, timpano. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 808-810, nn. 118-133, tav. 301.5-8, Trendall, Cambitoglou 1983, 137, Trendall, Cambitoglou 1992, 250, nn. 123a, 125-1.

X 17 1 b c

dEL g di TRiEsTE s 403

(TAV 205 4)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (trieste, cmsa, s 403). VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generica (1); Peucezia (2): generica (1), Ceglie del Campo (1). Campania (1) – settentrionale (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (10): a colonnette (9), a campana (1); askoi (2); piatti (2); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (4): Eros (3); Eros, donna (1). scene generiche (20): testa f. (20). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso piano. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; Eros o donna seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros stante con oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. delle Anfore e di Armidale, con i C. del G. di Bologna 585 e col P. di bristol (trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Nelle teste, capelli preferibilmente raccolti in un piccolo chignon e avvolti in un kekryphalos percorso o interamente o soltanto sulla nuca da una larga fascia sovraddipinta in bianco, associato ad un diadema ad alti raggi. rappresentazione di eroti che recano cassette aperte e catene di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi con asperità indicate da larghi tratti o da ellissi in bianco sovraddipinto). Nel campo, bende, rosette, foglie d’edera, finestra prospettica, bucranio, stele cinta da bende. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320.

bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 810-811, nn. 134-145, tav. 302.1-7, Trendall, Cambitoglou 1992, 557, 560, n. 137a.

X 17 2 p di cRAcoViA (TAV 206 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a colonnette eponimo [cracovia, università, 143 (1093)]. VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Crateri (5): a colonnette (5); oinochoai (1): forma 1 (1). soggETTi scene generiche (11): testa f. (11). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. delle Anfore, con i C. del G. di Trieste S 403 e col P. di Newark 50.320 (trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Nelle teste, linea della bocca molto breve e rivolta verso il basso, capelli raccolti in un sakkos decorato con fasce delineate e motivo a raggi; sull’orecchio, ciuffo di riccioli reso mediante linea a spirale. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Nel campo, bende. Al di sotto del campo figurato, serie di punti; onde correnti; fascia a risparmio tra due sottili linee a v.n. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 811, nn. 146-151, tav. 302.8, Trendall, Cambitoglou 1992, 244.

X 17 3 p di nEwARk 50 320 (TAV 206 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a colonnette eponimo (Newark, Newark Museum, 50.320). VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE apulia (5) - Peucezia (5): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (4): a colonnette (4); anfore (3); piatti (3); oinochoai (2): forma 1 (1), forma 5 (1); lekanides (1). soggETTi Scene con Eros (8): Eros (7); Eros, donna (1). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (14): testa f. (13); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna, Eros o Nike seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa; Eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese; Eros con piede sollevato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Ganimede (trattamento delle figure di eroti). Affinità con i P. delle anfore e di armidale, con i c. del g. di trieste s 403 e col P. di cracovia (trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Predilezione per la raffigurazione di una testa con sakkos e di una con kekryphalos, ognuna su un lato del vaso. nelle teste, lunga e sottile arcata sopracciliare leggermente convessa, palpebra s. definita da due sottili linee convergenti, pal267

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA pebra i. resa da un breve tratto curvilineo non tangente alla palpebra s., narice resa mediante un punto o un breve tratto arcuato, breve linea della bocca rivolta verso il basso, labbro i. carnoso e protruso; capelli avvolti in un sakkos con larga fascia anteriore in bianco sovraddipinto e calotta appuntita, decorato con raggi, file di punti o di chevrons e motivi a tremolo, con ciuffo di sottili riccioli a cavatappi sull’orecchio, oppure in un kekryphalos decorato con fasce e raggi, con ampia massa di riccioli ad anello sulla fronte, lungo ricciolo a cavatappi sulla tempia e breve chignon sulla nuca, talora ripartito in file distinte; diadema a brevi raggi. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, sperone roccioso con asperità indicate da larghi tratti irregolari in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da brevi file di minutissimi punti). Nel campo, bende disposte ad angolo retto, rosette, foglie d’edera, bucrani, phiale. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, meandri; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 811-813, nn. 152-161, tav. 303.1-4, Tugusheva 1997a, 32, tav. 33.3.

X 17 4 c

dEL g di TRondhEiM-kiEV

(TAV 206 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione delle anfore eponime (trondheim, coll.p.: trendall, Cambitoglou 1982, 813, n. 162; Kiev, Museo di Arte Occidentale ed Orientale, 260). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): bitonto. foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (2), a colonnette (2); anfore (3); piatti (3); loutrophoroi (1); situle (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro (1). scene con eros (2): eros (2). Scene generiche (21): testa f. (18); donna all’interno di un naiskos (2); giovane guerriero all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; giovane guerriero, donna, satiro o Eros seduti di t.q. su rilievo o mantello con oggetti nella mano protesa; donna stante di prospetto con gomito poggiato su lekythos e oggetti nella mano protesa; Eros stante con oggetti nelle mani protese; testa f. di prospetto in cornice floreale. Affinità con i P. di Armidale (linea della bocca con terminazione ad angolo ottuso piegato verso il basso, impiego di sovraddipinture) e di Bristol (trattamento delle teste). Predilezione per la raffigurazione di una testa con sakkos e di una con kekryphalos, ognuna su un lato del vaso. Nelle teste, labbra serrate e piatte, linea della bocca convessa o rettilinea, con terminazione ad angolo ottuso piegato verso il basso e due punti disposti al di sopra e al di sotto di essa, mento arrotondato; capelli avvolti in un sakkos o, più frequentemente, raccolti in uno chignon sulla nuca e avvolti in un kekryphalos decorato con larga fascia anteriore in bianco sovraddipinto, spesse fasce nere e motivi a raggi; sulla fronte, compatta massa di capelli con ampio margine a risparmio nella parte anteriore caratterizzata da tre piccoli bozzi; sull’orecchio, lungo ricciolo a serpentina; diadema ad alti raggi. rappresentazione di eroti che recano catene di rosette. rappresentazione di elementi architettonici (naiskoi su alto basamento) e animali (volatili). All’interno del naiskos, giovane guerriero, donna; sullo sfondo, bende. Nel campo, foglie d’edera, bende, dittico. 268

Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 813-814, nn. 162-170, tav. 303.5-8, Trendall, Cambitoglou 1983, 139, n. 168a, Trendall, Cambitoglou 1992, 244, 250, n. 164a.

X 17 5 p di bRisToL (TAV 206 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a colonnette e dell’anfora eponimi (bristol, city museum and art gallery, h 4653 e h 4656). VAsi ATTRibuiTi 19 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Daunia (1): generica; Messapia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (5): a colonnette (5); kantharoi (3); piatti (3); anfore (2); lekanides (2); askoi (1); oinochoai (1): forma 8 (1); pissidi (1); skyphoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (2): testa di satiro (2). scene generiche (31): testa f. (31). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. o di satiro di profilo. Affinità con i C. del G. di Trieste S 403 (trattamento delle teste) e di Trondheim-Kiev (trattamento delle teste, linea della bocca rettilinea con terminazione ad angolo ottuso piegato verso il basso e punti). Disegno piuttosto sommario. Nelle teste, naso diritto e squadrato, mento piccolo e sfuggente o tendente ad assumere una forma ad angolo retto. nella testa di satiro, capigliatura compatta con ampio margine a risparmio. Nel campo, foglie d’edera, gruppi di tre punti, benda disposta ad angolo retto, rosetta. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; sottile linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 814-815, nn. 171-184, tav. 304.1-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 139, nn. 178a, 184a-b, Trendall, Cambitoglou 1992, 243, 250, nn. 173a, 176a, tav. LXV.6.

X 17 6 c

dEL g dELLA boccA spAccATA

(TAV 207 1)

dEnoMinAzionE Dalla caratteristica forma della bocca nelle teste raffigurate sui vasi attribuiti ai C. di questo G. VAsi ATTRibuiTi 32 pRoVEniEnzE Apulia (7) – generica (1); Peucezia (5): generiche (3), Bitonto (2); Daunia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (18): a colonnette (15), a volute (2), a campana (1); anfore (9); oinochoai (2): forma 1 (1), forma 3 (1); rhytà (2); piatti (1). soggETTi scene con eros (4): eros (4). Scene con Nike (2): testa di Nike (2). Scene generiche (56): testa f. (49); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (2): donna (1); donna all’interno di un naiskos (1); due donne all’interno di un

cERAMicA ApuLA (Ap) naiskos (1); giovane guerriero all’interno di un naiskos (1); offerenti presso un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una o due figure all’interno di un naiskos; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o Eros seduti di t.q. su mantello, sperone roccioso o seggio pieghevole con gambe divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; fanciulla stante di prospetto con oggetto nella mano protesa; Eros stante con oggetti nelle mani protese; testa di figura f. alata di prospetto. Influenze da parte del P. di Ganimede (composizioni incentrate su naiskoi, impiego di sovraddipinture). Affinità con i C. del G. di Trieste S 403 (trattamento delle teste). Nelle teste, occhio di forma ellittica con palpebra s. definita da due linee convergenti e pupilla resa mediante un punto marcato, linea della bocca breve e rettilinea, terminante con un tratto verticale o fortemente ricurva verso il basso, mento sfuggente; acconciature con capelli raccolti sulla nuca in un piccolo chignon e avvolti in un kekryphalos con sottile fascia in bianco sovraddipinto sulla nuca, decorato con fasce, file di punti e raggi e associato ad un diadema a lunghi e spessi raggi. Nelle figure f., mantelli con spessi bordi scuri, vesti decorate con una o due fasce scure verticali e centrali. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi con asperità indicate da larghi tratti o elementi circolari in bianco sovraddipinto) e architettonici (naiskoi con basamento decorato con fregio a linea spezzata o a tremolo). All’interno dei naiskoi, poggianti su una piattaforma rialzata, giovane uomo; giovane guerriero, donna; fanciulla e donna; sullo sfondo, finestre prospettiche, palle, corazza. Nel campo, bende, bucrani, kalathoi, rosette, phialai, foglie d’edera. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; fascia a risparmio; meandri. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 815-817, nn. 185-211, tavv. 304.7-8, 305, Trendall, Cambitoglou 1983, 139, nn. 196a, 204a, Trendall, Cambitoglou 1992, 244, 250, nn. 204a, 208a.

X 17 7 c Vicino nELLo sTiLE AL g E AL p di ARMidALE (TAV 207 2)

dELLE AnfoRE

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi situle (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). scene generiche (1): testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; Eros seduto di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa. Affinità con i C. del G. delle Anfore e col P. di Armidale (composizioni, disegno delle figure, trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture). Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore, sperone roccioso con asperità indicate da larghi tratti curvilinei in bianco sovraddipinto). Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Schauenburg 1996c, 79-80, figg. 6-10.

X 18 c di piccoLi VAsi Vicini nELLo sTiLE Ai p dELLA pATERA E di gAniMEdE X 18 1 c Vicini nELLo sTiLE siA AL p di dARio siA Ai p dELLA pATERA E di gAniMEdE X 18 1 a c

dEL g di cLEVELAnd

(TAV 207 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione dell’oinochoe eponima (cleveland, cma, 28.601). VAsi ATTRibuiTi 26 pRoVEniEnzE Apulia (6) - Peucezia (4): Altamura (2), Ruvo di Puglia (2); Messapia (1): generica; territorio ofantino (1): generica. area metapontina (3): metaponto. area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Oinochoai (11): forma 1 (11); lekythoi (8); piatti (5); bottiglie (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro e menade ai lati di Dioniso (1); donna, Pan, Eros (1). Scene con Eros (18): Eros, donna (8); Eros e donna in corsa (2); due donne, Eros (2); Eros con papera, donna (1); donna presso un louterion, Eros (1); Eros e donna ai lati di un’arpa (1); Eros e donna ai lati di una donna (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di Eros (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (6): donna (3); donna, giovane uomo nudo (2); donna con arpa, giovane uomo nudo presso un louterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, satiro, Pan o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, sperone roccioso, roccia, seggio pieghevole, plinto, plinto sagomato, capitello ionico o diphros con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o Eros stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros stante con oggetto nella mano protesa; Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento con busto di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con busto leggermente curvo in avanti e mani protese a reggere un oggetto; giovane uomo nudo, stante di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato su bacino, busto leggermente in torsione e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Dario e dei C. a lui vicini nello stile (disegno delle figure, capigliature), e dei P. della Patera e di Ganimede (composizioni, disegno delle figure, trattamento dei seni nelle figure f., decorazione accessoria). Tratto sottile. Disegno piuttosto netto. Figure dalla corporatura slanciata. Nelle figure f. di t.q., seno di prospetto ampio e rotondo, seno di profilo più piccolo e appuntito. Nelle figure f. stanti, vesti con panneggio a fitte pieghe rettilinee in corrispondenza della gamba portante, con gamba scartata in evidenza; in quelle sedute, panneggio a fasci di due pieghe parallele che seguono il contorno delle gambe. Rappresentazione di donne che recano “xilofoni” e di eroti che recano grandi fiori, cassette aperte e catene di rosette. Impiego frequente di sovraddipinture in bianco e in giallo per elementi floreali e decorativi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, alberelli, speroni rocciosi con asperità indicate da spessi tratti irregolari in bianco sovraddipinto, roccia con contorno reso mediante tratto a zigzag in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file – rettilinee od ondulate, semplici o duplici – di punti) e di animali (volatile, papera). nel campo, rosette, foglie d’edera, bende, phialai, grappoli, infula, corona, aryballos, finestra prospettica, piatto, patera, alabastron, arpa. nel tondo interno dei piatti, in esergo, tralcio con rosetta centrale. al di sotto del campo figurato, onde correnti; meandri. 269

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 819-821, nn. 1-22, tavv. 306-307.1-3, Trendall, Cambitoglou 1992, 251, 253, n. 3a, tav. LXVi.1.

X 18 1 b c

dEL g dEgLi Askoi di TRiEsTE

(TAV 207 4)

dEnoMinAzionE dalla forma e dal luogo di conservazione dei due vasi eponimi (trieste, cmsa, s 444 ed s 445). VAsi ATTRibuiTi 85 pRoVEniEnzE apulia (20) - Peucezia (18): generiche (7), ruvo di Puglia (10), ceglie del campo (1); Daunia (1): Canosa; Messapia (1): Manduria. foRME VAscoLARi Oinochoai (25): forma 1 (12), forma 3 (7), forma 8 (3), forma 5 (2), forma 10 (1); lekanides (13); askoi (10); piatti (9); coppe (8); lekythoi (5); pelikai (5); rhytà (3); bottiglie (2); idrie (2); lebetes gamikoi (1); pissidi (1); situle (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1). Scene con Eros (82): Eros (43); Eros, donna (12); Eros in corsa (6); Eros e donna in corsa (4); Eros, donna presso un louterion (2); Eros, due donne (2); Eros su un altare (1); Eros presso una stele (1); Eros presso un altare (1); Eros e papera in corsa (1); Eros e cigno in corsa (1); Eros presso un thymiaterion (1); donna ed Eros ai lati di un kalathos (1); Eros, donna, giovane uomo nudo, cerbiatto (1); Eros presso una colonna sormontata da una papera, donna (1); Eros, cigno, donna su capitello ionico, giovane uomo nudo (1); Eros e donna ai lati di un cervo (1); due donne ai lati di Eros (1); donna ed eros ai lati di un cigno (1). Scene generiche (31): donna (23); testa f. (2); donna in corsa (1); donna su trono, thymiaterion (1); donna presso un altare (1); donna su capitello ionico (1); due donne ai lati di un kalathos, figura (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, capitello ionico, mantello, altare, cassa, cista, trono o seggio pieghevole con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, satiro o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; Eros in volo, talora retrospiciente, con oggetti nelle mani protese, anche in cornice floreale; donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna stante con gomito poggiato su bacino o pilastro roccioso e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo; Eros, talora retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese, in cornice floreale; Eros in movimento sulle gambe parzialmente piegate con busto leggermente curvo in avanti e braccia protese; Eros accovacciato con oggetto nella mano protesa. Affinità con i C. del G. di Cleveland (composizioni, disegno delle figure, impiego di sovraddipinture). Nelle vesti f., drappeggio sul busto con pieghe verticali che dividono i seni. rendimento prospettico impreciso degli altari. rappresentazione di eroti che recano phialai contenenti foglie, di donne ed eroti che recano catene di rosette, cassette aperte o “xilofoni” e di giovani uomini, donne ed eroti che recano grandi fiori. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, piantine, ramoscelli, alberelli, speroni e pilastri rocciosi con asperità indicate da larghi tratti in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da brevi file di punti) e architettonici (colonna ionica) e di animali (cigni, cerbiatti, papere). Nel campo, bende, rosette, phialai, gruppi di tre punti, foglie d’edera, kalathoi, corona, grappolo, pinax, patera. 270

Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, talora a risparmio; fascia a risparmio; meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 821-824, nn. 23-70, tavv. 307.4-6, 308, Trendall, Cambitoglou 1983, 140-141, nn. 47a, 53a, 55a-b, 60a-h, 61a, 68a, tav. XXV, Trendall, Cambitoglou 1992, 251, 253-255, 519, 550, nn. 27a, 33a, 36a, 47b-c, 55c, 57a, 59a, 61b-d, 64a, 68b, 70a-e, 33b, 70f-h, tavv. LXVI.2-6, LXVII.1-2.

X 18 1 c c

dEL g di VATicAno y 14

(TAV 208 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del lebes gamikos eponimo [città del Vaticano, mge, 18120 (Y 14)]. VAsi ATTRibuiTi 21 pRoVEniEnzE Apulia (5) – generica (1); Peucezia (4): generiche (2), Ginosa (1), Ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Skyphoi (10); lebetes gamikoi (9); kantharoi (1); lekanides (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna (1); donna in corsa (1). Scene con Eros (20): Eros (16); Eros in corsa (3); Eros presso una stele (1). Scene generiche (20): donna (17); donna presso una stele (1); giovane uomo nudo in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, mantello o cista con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros retrospicienti in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; donna o Eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. dei G. di Liverpool, di Cleveland e degli Askoi di Trieste (composizioni, disegno delle figure). rappresentazione di eroti che recano catene di rosette e di donne ed eroti che recano cassette aperte. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, speroni rocciosi con asperità indicate da spessi tratti in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da brevi file di punti) e di animali (oca). Nel campo, bende, rosette, foglie d’edera, finestre prospettiche, specchio. Sullo skyphos cantaroide (Oxford, AM, 1971.205), campo figurato delimitato da fasce verticali a serie di punti. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, ovoli; onde correnti, talora anche a risparmio; sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 824-825, nn. 71-83, tav. 309, Trendall, Cambitoglou 1992, 252, 255, 520, nn. 75a-d, 79a-b, tav. LXVII.3-4, Ovidi 1998, 130, n. 3, fig. 3.

X 18 2 p MEnziEs E c

Vicini nELLo sTiLE

X 18 2 a c di coLLEgAMEnTo con L’officinA dEi p di dARio E dELL’oLTREToMbA VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Kantharoi (3); oinochoai (1): forma 8 (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) soggETTi Scene con Eros (3): Eros (2); Eros, donna (1). Scene generiche (4): donna (3); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o plinto con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; Eros stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. del Pedagogo (campo figurato delimitato lateralmente da alti ramoscelli, decorazione accessoria) e col P. menzies (trattamento dei seni, panneggi). rappresentazione di donne che recano “xilofoni”. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, alberelli, sperone roccioso, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, phialai, rosette, bende, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, ovoli. iscRizioni P (dipinta sotto il piede dei kantharoi a Canberra, ANU, 65.28, 65.29, 65.30). Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 826, nn. 84-87, tav. 310.

X 18 2 b p MEnziEs (TAV 208 2) dEnoMinAzionE Dall’intitolazione dell’edificio ospitante la biblioteca di Canberra, ANU, dove nel 1976, in occasione della sua acquisizione da parte del Department of Classics, fu esposto il corredo funerario comprendente un cospicuo numero di vasi attribuiti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 31 pRoVEniEnzE Apulia (6) - Peucezia (5): generiche (4), Ruvo di Puglia (1); Daunia (1): Canosa. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. foRME VAscoLARi Oinochoai (18): forma 1 (8), forma 8 (8), forma 5 (1), forma 10 (1); lebetes gamikoi (6); coppe (3); lekythoi (2); bottiglie (1); skyphoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): due donne ai lati di Dioniso (1); due donne ai lati di una donna (1). Scene con Eros (24): Eros (7); Eros, donna (6); due donne ai lati di Eros (6); Eros presso una stele (1); Eros, donna su capitello ionico (1); Eros in corsa (1); Eros, donne (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (10): donna (4); donna in corsa (2); donna in corsa verso un altare (1); donna, giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, roccia, mantello o capitello ionico con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto in una o in entrambe le mani protese; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti di prospetto o di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con

oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante; testa f. di profilo emergente da corolla in cornice floreale. Affinità con i C. dei G. di Cleveland, degli Askoi di Trieste e di Vaticano Y 14 (composizioni, disegno delle figure) e con i C. dei G. di Armidale e di Bristol (trattamento delle teste in cornice floreale). tratto marcato. figure dal contorno deciso e dalla corporatura molto longilinea, con teste spesso piccole. Nei volti, naso diritto e spigoloso, labbra strette e serrate, mento arrotondato e spesso prominente. Nelle figure f., seno rappresentato di prospetto ampio e perfettamente circolare, seno di profilo molto appuntito e rivolto in alto; vesti con ampio kolpos laterale. Nelle vesti f., drappeggio sul busto con gruppo di brevi pieghe parallele che circondano i seni, evidenziandone il volume, e sul ventre a fila di piccole pieghe concave; nelle figure stanti a gambe incrociate, panneggio a fitte pieghe verticali e parallele, a pieghe più leggere e curvilinee in corrispondenza della gamba piegata in evidenza sotto la veste. rappresentazione di donne che recano cassette aperte, di eroti che recano “xilofoni”, di giovani uomini ed eroti che recano phialai contenenti foglie e di donne ed eroti che recano catene di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (grande fiore, ramoscelli, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, talora con piccole cavità interne circolari, rocce con contorno delineato mediante tratti a zigzag in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di punti) e di animali (volatile). Nel campo, bende, rosette, finestre prospettiche, foglie d’edera, corone. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 826-828, nn. 88-113, tavv. 311-313.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 140, Trendall 1989, 96, figg. 244-247, Trendall, Cambitoglou 1992, 251-252, 256, 457, 520, nn. 89a, 103a, 107a, 13a, bentz, rumscheid 1989, 41, tav. 26.5-8.

X 18 2 c c

Vicini nELLo sTiLE AL p

MEnziEs (TAV 208 3)

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Apulia (5) – generica (1); Peucezia (3): generica (1), Ruvo di Puglia (2); Messapia (1): rudiae. foRME VAscoLARi Oinochoai (3): forma 8 (2), forma 3 (1), skyphoi (3); lebetes gamikoi (2); lekanides (2). soggETTi Scene con Eros (10): Eros, donna (4); Eros (4); Eros che suona il flauto (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (7): donna, giovane uomo nudo (4); donna (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso o mantello con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo in cornice floreale. Affinità con il P. Menzies (composizioni, disegno di figure e volti, panneggi). Disegno poco accurato delle figure. Rendimento prospettico di stele. Rappresentazione di donne che recano “xilofoni”. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (volatile). Nel campo, rosette, bende, foglie d’edera, grappolo, disco quadripartito, finestra prospettica, phiale. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; sottile fascia a risparmio; meandro alternato a quadrati con trattini sui lati; ovoli. 271

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 828-829, nn. 114-120, tavv. 313.5-6, 314.1, Trendall, Cambitoglou 1983, 140, 142, nn. 115a-b, 117a, tav. XXV.6, Trendall, Cambitoglou 1992, 252-253.

X 18 3 c

dEL g

hAMiLTon (TAV 208 4)

dEnoMinAzionE dal nome di sir William hamilton, originario proprietario dell’oinochoe eponima [Londra, bm, 1772.03-20.335 (f 379)]. VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generiche (2); Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi oinochoai (5): forma 1 (5). soggETTi Scene con Eros (3): donna in corsa, Eros (2); Eros, donna (1). Scene generiche (2): donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: Eros seduto di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente in movimento con busto di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. della Patera (panneggi delle vesti f.). Affinità con i C. del G. di Stoccarda (disegno delle figure). rappresentazione di giovani uomini che recano catene di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso con asperità indicate da larghi tratti in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, foglia d’edera. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 829-830, nn. 121-125, tav. 314.2-4.

X 18 4 c

Vicini nELLo sTiLE AL g

hAMiLTon

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi oinochoai (3): forma 1 (3). soggETTi scene mitologiche (1): Leda e il cigno (1). Corteggio dionisiaco (2): donna (1); donna, giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e di prospetto e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento con oggetto nella mano protesa; donna stante di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e cigno sulle ginocchia; Eros stante con oggetto nella mano protesa. Affinità col P. Menzies (panneggi) e con i C. del G. Hamilton (composizioni, disegno delle figure). 272

rappresentazione di donne che recano catene di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, sperone roccioso in bianco sovraddipinto) e di animali (cigno). nel campo, rosetta, gruppo di tre punti. Al di sotto del campo figurato, meandri; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 830, nn. 126-128, tav. 314.5.

X 18 5 c

dEL g

MEnziEs (TAV 209 1-2)

VAsi ATTRibuiTi 549 pRoVEniEnzE Apulia (143) – generiche (11); Peucezia (120): generiche (29), Ruvo di Puglia (82), Altamura (6), Conversano (1), Gravina in Puglia (1), Rutigliano (1); Daunia (9): generiche (4), Canosa (5); Messapia (3): generiche (2), Lecce (1). Lucania (9) – conf. Peucezia (6): Timmari; conf. Daunia (2): Melfi; interna (1): Moliterno. Area tarantina (2): taranto. campania (2): generiche. etruria (2) – padana (2): spina. grecia (1): corinto. foRME VAscoLARi Oinochoai (181): forma 8 (70), forma 10 (59), forma 1 (44), forma 3 (6), forma 5 (2); epichyseis (66); lekanides (53); kantharoi (50); skyphoi (43); piatti (42); gutti (32); coppe (20); lekythoi (12); bottiglie (11); lebetes gamikoi (11); askoi (8); alabastra (5); rhytà (5); vasi plastici (3); pissidi (2); crateri (1): a campana (1); cup-skyphoi (1); patere (1); pelikai (1); phialai (1). soggETTi scene mitologiche (1): testa di amazzone (1). Corteggio dionisiaco (20): satiro (6); Pan (3); satiro, donna (2); giovane uomo nudo in corsa (2); Pan, cigno (1); satiro presso una stele (1); satiro in corsa verso un altare (1); donna (1); donna in corsa (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1). Scene con Eros (431): Eros (345); Eros, donna (39); Eros in corsa (11); Eros, cigno (6); Eros presso un altare (5); Eros, lepre (4); Eros e donna in corsa (4); due donne ai lati di Eros (3); Eros presso un thymiaterion (2); Eros seduto su un altare (2); Eros su cerbiatto (2); Eros presso una stele (1); Eros con papera (1); Eros seduto su un altare, cigno (1); Eros presso un louterion (1); Eros presso un pilastrino (1); Eros in corsa verso un altare (1); Eros su cigno (1); Eros afferra una papera (1). Scene con Nike (11): Nike (10); Nike seduta su un altare (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero (1). Scene generiche (308): donna (221); donna in corsa (23); testa f. (21); giovane uomo nudo (10); donna, giovane uomo nudo (11); donna in corsa verso un altare (4); donna presso un altare (2); giovane uomo ammantato (2); giovane uomo nudo in corsa (2); due donne (1); due donne ai lati di una donna (1); due donne ai lati di un giovane uomo ammantato (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna presso un pilastrino (1); donna, cigno (1); donna con volatile (1); donna presso un louterion con cigno (1); giovane uomo nudo, cavallo (1); giovane uomo nudo in corsa verso un altare (1); due giovani uomini ammantati (1); testa f. con mitra (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane uomo indigeno, donna, donna semiammantata, satiro, Pan, Eros o Nike, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, mantello, capitello ionico, colonna dorica rovesciata, anfora a punta, cassa, seggio pieghevole, fiore, cigno o altare con gambe divaricate, incrociate, unite o accavallate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento con busto di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; Eros o Nike in volo con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, satiro o

cERAMicA ApuLA (Ap) Eros stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo; donna, Pan o Eros stanti, con gomito o mano poggiati su pilastrino o bacino e spesso con oggetti nella mano protesa; Eros con un ginocchio poggiato al suolo e altra gamba flessa e con oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di prospetto a gambe incrociate, appoggiato al bastone e con mano protesa; Eros in movimento sulle gambe parzialmente piegate, col busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; Eros accovacciato con oggetto nella mano protesa; Eros in groppa a cervide. Influenze da parte dei P. della Patera e di Ganimede (composizioni, disegno delle figure, impiego di sovraddipinture). Affinità con i C. dei G. di Cleveland (composizioni, disegno delle figure), di Vaticano Y 14 (sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate) e di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). rappresentazione di donne che recano patere, di giovani uomini ed eroti che recano cassette aperte e grandi fiori, di donne ed eroti che recano catene di rosette e grandi fiori, di giovani uomini, donne ed eroti che recano “xilofoni” e di donne, satiri ed eroti che recano phialai contenenti foglie d’edera. Frequente rappresentazione di stele, talora insanguinate, sormontate da foglie d’edera. rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, speroni rocciosi con asperità indicate da spessi tratti e punti in bianco sovraddipinto, rilievi e linee di terra indicati da file di punti) e architettonici (colonne ioniche) e di animali (cigni, lepri, cervidi, volatili, cavallo, papera). Nel campo, phialai, bende, rosette, gruppi di tre punti, finestre prospettiche, foglie d’edera, aryballoi, alabastra, kalathoi, patere, specchi, ventagli, torce a croce, situla, timpano, cista. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Nei tondi interni dei piatti, in esergo, fiore, tralcio, phialai e rosetta, piantine e phiale, catena di rosette. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; sottile fascia a risparmio; ovoli; doppia fila di punti, più grandi in quella superiore; meandri prospettici. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Büsing-Kolbe 1978, 31, tav. 14.11-12, Andreassi 1979, 79, n. 36, Trendall, Cambitoglou 1982, 830-851, nn. 129-263, 265-436, 438-508, tavv. 315-318.1-3, trendall, Cambitoglou 1983, 140, 142-145, nn. 131a-f, 135b-c, 162b-c, 171a-b, 184a, 196a, 230b, 231b-c, 234b, 236b-c, 237b, 239a, 246a, 252a, 254a, 290a, 294a, 337a, 355a, 358a-c, 369a, 372a, 398a, 487a, 496a, 500a, tav. XXV.7-8, de Palma 1989, 19, tav. XXi, Williams 1989, 26, n. 36, tav. 12, cassano 1992a, 400, n. 75, trendall 1989, 96, Trendall, Cambitoglou 1992, 251-253, 256-261, 493, 520-521, 550, 557, 560, 562, nn. 134a, 159a-b, 162d, 175a, 201a, 203a, 230c-h, 231d, 235a-b, 236d-o, 237dg, 238a-f, 258a-g, 259a, 260a-c, 261a-b, 270a, 276a-c, 294b-c, 358d-i, 372b, 385a, 386a, 455a, 468a, 489a-c, 497a, 498a, 502a, 230i-j, 236p-t, 245a, 258h, 245b, 258i, tavv. LXVII.5-6, LXVIII.490, Jannot 1993, 429-430, 432-433, nn. 8-9, 11, figg. 8-9, 11, Trendall 1995b, 205, n. 100, Cambitoglou, Harari 1997, 37-39, nn. 21-24, tavv. 33-38, Rückert 1997, 25-26, 30-31, tavv. 10.1-3, 14.7-8, 15.4-9, 16.1-2, Tugusheva 1997a, 26-27, tav. 26.1-2, Califano Ascenti 1998, 92, fig. 9, Lo Porto 1998a, 25, tav. 41.3-4, Ovidi 1998, 129-130, n. 2, fig. 2, Lo Porto 1999, 48, n. 64, tavv. XXXIII, XLiV, calvaruso 2000, 77, n. 3, gargano 2001, 105, n. 110, hurschmann 2003a, 4849, 54-56, tavv. 29.5-14, 32.10-11, 33, utili 2003, 62-63, tav. 43.1-4, dolci 2004f, 184, n. 161, McPhee, Pemberton 2004, 57-58, tav. 8.1-2, Berlingò 2005, 92, note 2526, figg. 7-8, Canosa 2005, 86, De Cesare 2005, 29-30, tav. 24.1-3, fig. 20, Canosa 2007, 79-80, n. 41, tav. XXXV.

X 18 6 c di RhyTà Vicini nELLo sTiLE Ai p dELLA pATERA E di gAniMEdE (TAV 209 3) VAsi ATTRibuiTi 63 pRoVEniEnzE Apulia (22) – generica (1); Peucezia (21): generiche (3), Ruvo di Puglia (17), Altamura (1). campania (1) – settentrionale (1): generica.

foRME VAscoLARi rhytà (63). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro (1). Scene con Eros (53): Eros (52); Eros, donna (1). Scene generiche (9): donna (7); donna presso un pilastrino (1); donna presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: donna, donna semiammantata o eros, talora retrospiciente, seduti di t.q. su sperone roccioso, capitello ionico, idria o cassa con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; Eros, talora retrospiciente, accovacciato, con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; Eros stante con oggetto nella mano protesa; donna stante con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; donna in movimento con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. della Patera e di Ganimede (composizioni, disegno delle figure, impiego di sovraddipinture). Affinità con i C. dei G. di Cleveland (disegno delle figure) e Menzies (composizioni, figure ricorrenti). rappresentazione di eroti che recano cassette aperte e catene di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piantine, ramoscelli, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto o con cavità interne circolari a v.n., linee di terra indicate da file di punti). Nel campo, bende, foglie d’edera, rosette, torcia a croce, situla, timpano, specchio, phiale. Al di sotto del campo figurato, ovoli; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/Peucezia/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 852-855, nn. 509-560, tav. 318.4-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 140, 145, nn. 512a, 516a, 517a, 525a, 544a, tav. XXV.9, trendall, cambitoglou 1992, 252-253, 261, 491, nn. 512b, 513b, 546a-b, 550a, Pellegris 2004a, 72, n. 35.

Xi officinA dEi p di bALTiMoRA E dEL sAkkos biAnco TEcnichE Argilla di buona qualità, ben depurata, dalla colorazione uniforme ed intensa, accuratamente lisciata e lucidata in superficie, solitamente priva di rivestimento d’ocra. fanno eccezione i vasi dipinti in colori aggiunti, precursori della tecnica a tempera policroma, caratterizzati da un rivestimento spesso, di colore rosso mattone o rosa. V.n. lucida, uniforme e coprente, solitamente ben conservata, utilizzata da tutti i C., sia in soluzioni dense sia in quelle più diluite e trasparenti. Oltre agli elementi convenzionalmente sovraddipinti in bianco, si segnala l’uso, ormai esteso a grandi aree della superficie dei vasi, di numerosi altri colori matti, che conferiscono ai prodotti un aspetto variopinto. come già nei c. dei due g. precedenti, il bianco, spesso mescolato al giallo o con dettagli o tocchi aggiunti in questo colore, campisce statue e strutture lapidee, in particolare i numerosi naiskoi (P. di Baltimora, P. di Stoke-on-Trent, P. del Sostegno Macinagrossa, C. del G. Samarcande, P. del Sakkos Bianco, C. del G. di Stoccarda, C. del G. Oldenburg) e, applicato con pennelli sottili, si sovrappone al colore del fondo o a tinte più scure nella decorazione dei basamenti e dei timpani degli stessi edifici (P. di Baltimora, c. dei vasi del g. di ceglie, P. del sostegno macinagrossa, c. del g. samarcande, P. del Sakkos Bianco, C. del G. di Stoccarda). Allo stesso modo sono decorati oggetti in materiali diversi, quali il metallo, il legno, il vimini (P. di Baltimora, C. vicini nello stile al P. di Baltimora, C. di piccoli vasi dell’Officina del P. di Baltimora, P. del Sostegno Macinagrossa, C. del G. Samarcande, P. del Sakkos Bianco, C. del G. di stoccarda, c. vicini nello stile al P. di bari 5981, P. K-s). numerose le aggiunte 273

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA di colore bianco nei copricapo in stoffa (P. di Stoke-on-Trent, C. del G. della Bocca Squadrata, P. Varrese-Toppicelli, C. del G. di Praga, C. del G. di Lavello, C. del G. T.C., C. del G. dell’Askos di Amburgo, P. del Sostegno Macinagrossa, C. del G. Samarcande, P. del Sakkos Bianco, P. K-S, P. di Vaticano Y 5 e 6, altri C. del G. del Kantharos, P. dei Piatti di Potenza, C. del G. di Seattle-Berkeley, P. di Marburg 788, C. tardi seguaci del G. del Kantharos), nonché nelle vesti e negli accessori dell’abbigliamento degli indigeni (P. di Baltimora, P. del Sakkos Bianco). Notevole l’uso del bianco, con particolari aggiunti in giallo ocra, nelle decorazioni vegetali accessorie (rami d’alloro, tralci di vite con pampini e grappoli, rami d’edera) presenti sulla spalla di anfore e loutrophoroi, all’interno delle coppe, sulla vasca delle pissidi (P. di Baltimora, C. vicini nello stile al P. di Baltimora, P. di Stoke-on-Trent, C. del G. T.C., P. del Sostegno Macinagrossa, C. del G. Samarcande, P. del Sakkos bianco, c. del g. di stoccarda, c. del g. di bari 5924, c. del g. del Kantharos, c. tardi seguaci del G. del Kantharos). Ancora in bianco-giallo possono inoltre essere sovraddipinte le file di maschere frontali utilizzate come decorazione accessoria sul collo di grandi vasi (P. di Baltimora, P. del Sakkos Bianco). Sovraddipinti in bianco o in bianco-giallo sono inoltre i vasi plastici o le parti modellate plasticamente e applicate a vasi di forma più consueta: manici di patere (P. di baltimora), anse di kantharoi (C. del G. dei Kantharoi di Ginevra), bottoni sulle anse delle phialai (P. di baltimora, c. vicini nello stile al P. di baltimora, c. del g. di stoccarda), corna e occhi di rhytà a testa ferina e incarnato di vasi plastici di altre fogge (P. della testa di Cavallo di Lecce, altri C. di rhytà vicini nello stile al P. di Baltimora, P. di Stokeon-Trent, C. di rhytà strettamente associati nello stile al P. di Stoke-on-Trent, P. del Sakkos Bianco), costolature sulle anse di phialai e oinochoai (P. di Baltimora, P. del Sakkos Bianco, C. del G. di Stoccarda, C. del G. del Kantharos), ovoli plastici che decorano l’orlo di oinochoai (P. del Sostegno Macinagrossa, P. del Sakkos Bianco), scene figurate e decorazioni accessorie modellate plasticamente e poi applicate sulla superficie del vaso, ad esempio sul collo e all’attacco delle anse di crateri a volute (P. del Sakkos Bianco). In alcuni casi anche le anse orizzontali delle idrie sono sovraddipinte in bianco (P. di Baltimora). Una decorazione aggiunta molto vivace, con l’impiego di colori dal bianco, al giallo, all’arancio, al rosso, al porpora, caratterizza sia le scene figurate sia la sovrabbondante decorazione accessoria: policromi sono spesso le vesti delle figure, gli animali, le armi e le piante, nonché le travi del soffitto all’interno dei naiskoi (P. di Baltimora, P. di Stoke-on-Trent, P. del Sostegno Macinagrossa, C. del G. Samarcande, P. del Sakkos Bianco), le vesti e i copricapo di alcune figure inserite in scene diverse, a volte con bordi rossi decorati da motivi a tratti sottili ulteriormente sovraddipinti in bianco (P. di Baltimora, C. del sottog. dell’occhio triangolare), i corpi degli animali, soprattutto dei cavalli, e i carri (P. di Baltimora, P. del Sakkos Bianco, C. del G. di Stoccarda, C. del G. di bari 5924, c. del g. del Kantharos, c. tardi seguaci del g. del Kantharos), le ali di animali e di esseri fantastici (P. di baltimora, c. vicini nello stile al P. di baltimora, C. di piccoli vasi dell’Officina del P. di Baltimora, C. dei vasi del G. di Ceglie, P. di Stoke-on-Trent, P. del Sostegno Macinagrossa, P. del Sakkos Bianco, C. del G. di Stoccarda, C. del G. Oldenburg, C. del G. di Bari 5924, C. del G. del Kantharos). nella decorazione accessoria si riscontra l’impiego di sovraddipinture policrome per il meandro (P. di Baltimora, C. di piccoli vasi dell’Officina del P. di Baltimora, P. del Sakkos Bianco, C. del G. di Stoccarda, C. del G. del Kantharos) e i dentelli prospettici (P. di Baltimora, P. del Sakkos Bianco), utilizzati anche come fascia divisoria tra registri figurati di grandi vasi, per le decorazioni a rombi e a embrici spesso eseguite sul collo delle loutrophoroi e su elaborati sostegni (P. di Baltimora, P. del Sakkos Bianco, C. del G. del Kantharos) e soprattutto nella elaborata decorazione consistente in teste, figure e mezze figure tra girali che arricchisce collo e piedi di crateri (P. di baltimora, P. del sostegno macinagrossa, c. del g. samarcande, P. del Sakkos Bianco, C. del G. di Stoccarda, C. del G. Oldenburg), labbro, spalla e pancia di anfore e loutrophoroi (P. di Baltimora, P. del Sakkos Bianco, P. del Sostegno Macinagrossa), collo, spalla, corpo e piedi di idrie (P. di Baltimora, P. del Sakkos bianco), interni di coppe (P. di baltimora, c. vicini nello stile al P. di baltimora, P. del Sakkos Bianco), corpo di oinochoai (C. vicini nello stile al P. di Baltimora, P. del Sakkos Bianco, C. del G. di Stoccarda) corpo di alabastra (C. vicini nello stile al P. di Baltimora), corpo di kantharoi (C. di piccoli vasi dell’Officina del P. di Baltimora, 274

P. del Sakkos Bianco, C. vicini nello stile al P. di Bari 5981), coperchio di pissidi (C. del Sottog. dell’Occhio Triangolare), infine la fascia di divisione tra registri figurati di grandi vasi (P. di baltimora). La medesima decorazione policroma invade anche la parte frontale delle anse dei crateri (P. di Baltimora, P. del Sakkos Bianco, C. del g. di stoccarda) e delle loutrophoroi (P. di baltimora). talvolta tale decorazione a tempera è sovrapposta, parzialmente o totalmente, al medesimo disegno eseguito a f.r., altre volte direttamente dipinta sul fondo, tutto a v.n. Policromi sono anche i mascheroni - con volti a v.n. o sovraddipinti in bianco o rosso, capelli a v.n. o sovraddipinti in bianco, giallo o bruno, labbra e occhi sovraddipinti rispettivamente in rosso e nero - collocati sia sulle anse dei crateri (P. di baltimora, P. del sostegno Macinagrossa, C. del G. Samarcande, P. del Sakkos Bianco, C. del G. di Oldenburg, c. del g. di ordona, c. del g. di arpi), sia all’attacco delle anse di oinochoai (P. di Baltimora, C. vicini nello stile al P. di Baltimora, C. del G. di Praga, P. del Sakkos Bianco, C. del G. di Stoccarda) e del collo di loutrophoroi (P. del Sakkos Bianco). Nettamente differente è la tecnica sperimentata all’interno dell’Officina per la realizzazione dei vasi policromi in colori aggiunti. Su di essi infatti le figure sono tracciate a pennello con colori a tempera sul già descritto rivestimento preliminare, molto coprente, di colore rosso mattone o rosa. La tecnica di applicazione a crudo di questi colori ha determinato la loro frequente cattiva conservazione. Si tratta di vasi rinvenuti principalmente a ordona e ad arpi, vicini nello stile ai grandi maestri dell’Officina, dalla cui sperimentazione si sarebbero in seguito generate le produzioni a tempera policroma erdoniate e arpana, ormai distanti da quella apula a f.r. In questa tecnica si cimentano, in particolare, alcuni C. vicini nello stile al P. del Sakkos Bianco e ai C. del G. del Kantharos, distinti in due G. denominati, proprio sulla base dei principali luoghi di rinvenimento e della possibile localizzazione delle officine, g. di ordona e g. di arpi. Uso frequente della tecnica a f.n. per decorazioni collocate sotto l’orlo di anfore e loutrophoroi (P. di Baltimora, P. di Stoke-on-Trent, P. del Sostegno Macinagrossa, P. del Sakkos Bianco), su collo, anse e tavolette dei crateri a colonnette (P. di Stokeon-Trent, P. del Sakkos Bianco), su alcune modanature di alti sostegni (P. del Sakkos bianco). Iscrizioni dipinte in v.n. fluida su parti risparmiate o a tratti molto sottili in bianco aggiunto (P. di baltimora, P. del sostegno macinagrossa, c. vicini nello stile al P. del Sakkos Bianco).

Xi 1 p di bALTiMoRA (TAVV 209 4-214 4, Viii 2) dEnoMinAzionE dalla città in cui si conserva il cratere a volute eponimo (baltimora, Wam, 48.86). VAsi ATTRibuiTi 399 pRoVEniEnzE apulia (77) – daunia (37): generiche (6), arpi (15), canosa (15), minervino murge (1); Peucezia (39): generiche (25), Ruvo di Puglia (11), Conversano (1), Bari (1), Ceglie del Campo (1); territorio ofantino (1): generica. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (104): a volute (99), a colonnette (3), a campana (1), indeterminati (1); oinochoai (74): forma 1 (59), forma 8 (15); anfore (40); loutrophoroi (37); idrie (34); lekanides (30); kantharoi (25); piatti (23); pissidi (11); askoi (7); lebetes gamikoi (6); lekythoi (3); skyphoi (2); bottiglie (1); patere (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (179): amazzonomachia (22); assemblea di divinità (11); amazzone (7); Achille e Fenice (7); incontro tra Anfiarao e Ade (6); Oltretomba (3); Eracle e le cavalle tracie (5); Ippodamia e Pelope (5); consegna delle armi ad Achille (5); Bellerofonte in lotta contro la Chimera (4); Paride ed Elena (4); testa f. alata (4); rapimento di Persefone (4); Danaidi (3); gigantomachia (3); Ilioupersis (2); rapimento di Crisippo (2); Eos su quadriga (2); Eracle e Busiride (2); Oltretomba con Orfeo (2); duello tra giovane guerriero greco e due donne ai lati di un’amazzone (2); due eroti ai lati della testa di Afrodite (2); Afrodite, Eros (2); amazzone, cavallo (2); arrivo di

cERAMicA ApuLA (Ap) Bellerofonte presso Iobate (2); Eros, Meneleao, Elena e donna in corsa verso un altare, Aiace che afferra Cassandra presso la statua di Atena, guerriero in abiti orientali (2); contesa di Adone (2); Nike, Afrodite su quadriga, Adone, Eros in corsa, Eros (1); Artemide, Afrodite, Eros, Atena (1); giudizio di Paride (1); donne giovani guerrieri ai lati di Ermes e Persefone all’interno di un naiskos (1); due amazzoni, tre giovani uomini nudi (1); due amazzoni in lotta contro la Chimera (1); Eracle e le amazzoni (1); amazzone su carro (1); due amazzoni su cavalli (1); testa di amazzone (1); due menadi ai lati di Dioniso e Arianna su biga trainata da leoni (1); satiri e menadi ai lati di Dioniso e Arianna su biga trainata da leoni (1); satiri, menadi, Eros e paniskos ai lati di Dioniso e Arianna su biga trainata da leoni (1); due eroti ai lati di Dioniso e Arianna su biga trainata da leoni (1); menade e satiro ai lati di Dioniso e Arianna su carro trainato da pantere (1); Dioniso e Arianna su carro trainato da pantere (1); Eos e Cefalo (1); Pan, due troiani ai lati di Atena (1); donna, Ermes presso una quadriga, giovane uomo con berretto frigio (1); Era presso un louterion, Iride, Zeus, Ermes, Elios su quadriga (1); partenza di Atena (1); Artemide, Apollo e Ecate, Atena, Ermes ai lati di una coppia su quadriga (1); Afrodite, Eros, Apollo, paniskos, Artemide, Zeus, Iride, Era, Ermes (1); due donne ai lati di Afrodite ed Eros (1); Afrodite su carro trainato da due eroti (1); Afrodite, Ermes, Atena, Iride (1); donne ai lati di Eros e Afrodite (1); due eroti ai lati di Afrodite (1); donne, Afrodite, Eros (1); Afrodite, donna, Eros, Ermes, Persefone su quadriga con auriga, Artemide (1); Artemide, Apollo con cigno, Atena, Ermes, Afrodite con colomba (1); testa di Afrodite (1); Artemide e Iride ai lati di Atena (1); Atena (1); Ermes (1); due donne ai lati di Paride (?)(1); Atena, Apollo, Ermes, Artemide, giovani guerrieri (1); satiro, Artemide, Atena, Apollo, Nike (1); guerriero troiano su cavallo (1); Selene su cavallo, Elios su quadriga, donna su cavallo (1); cigno su louterion, donne, Ermes, Persefone, Ecate (1); Artemide, cavallo, Atena (1); Arimaspe in lotta contro il grifo (1); Iobate su trono, donne, giovani guerrieri, cavalli, giovani uomini in abiti orientali (1); Iride, Nike su biga, Eros (1); Ecate, Nike su quadriga (1); donna, giovane guerriero, Posidone (1); carro con auriga alata (1); Persefone, Ermes (1); donna su delfino (1); Teti con armi (1); Ermes, Orfeo (1); Ecate, Nike su quadriga (1); donna alata su toro (1); Apollo e Marsia (1); Erinni (?) su quadriga, Ade che insegue Persefone (1); tre donne in corsa, donna, figura alata con berretto frigio (1); figure alate (1); Artemide e Atena in corsa, Nereide (1); parte di Erinni (1); parte di Apollo, cigno, parte di due figure su quadriga (1); figura alata, parte di figura (1); parte f., Eros, Afrodite presso un thymiterion (1). Scene a “soggetto tragico” (9): Enomao, Perseo e Andromeda (4); fanciulla, Cassiopea e Perseo, donna ai lati di Andromeda (1); tre giovani guerrieri, Furia (1); consegna della lettera da Ifigenia a Pilade (1); strage dei Niobidi (1); Pelope e Mirtilo (?); morte di ippolito (1). Corteggio dionisiaco (37): due donne ai lati di Dioniso (3); komos (2); due menadi ai lati di Dioniso (2); satiro e menade ai lati di Dioniso (2); due donne ai lati di un giovane uomo nudo in corsa (2); menade, donne, giovani uomini nudi (2); testa di satiro (2); Dioniso (1); Eros e donna ai lati di Dioniso (1); Eros, donna, Dioniso, satiro (1); menade, cervo (1); menade e satiro ai lati di Dioniso su biga trainata da pantere (1); menade, paniskos, Dioniso su pantera, satiro, menade (1); danzatore di oklasma, donna che suona il flauto, satiro, giovane uomo nudo presso un louterion (1); donna, Pan (1); Eros presso un thymiaterion e donna presso un louterion ai lati di Dioniso (1); satiro e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); due menadi e satiro ai lati di Pan (1); due menadi e due satiri ai lati di Dioniso (1); due menadi e satiro ai lati di Dioniso (1); satiro, donna, Eros e donna ai lati di Dioniso (1); donna e donna presso un louterion ai lati di Dioniso, giovane uomo nudo (1); satiro, menade e uomo barbato ai lati di Dioniso (1); giovane uomo nudo, donna, menade e satiro ai lati di Dioniso (1); satiro, menade, giovane uomo nudo, donna (1); donna, giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna (1); due donne (1). Scene con Eros (171): Eros (79); Eros, donna (35); Eros, donne, giovane uomo nudo (9); Eros, donna, giovane uomo nudo (6); eroti, donne, giovani uomini nudi (4); Eros in corsa (3); Eros, cerbiatto (3); Eros, cigno (3); Nike ed Eros su biga (2); due donne ai lati di Eros (2); Eros, donne, giovani uomini nudi (2); due eroti (2); Eros e donne in corsa (1); Eros in corsa verso un altare (1); donna e satiro ai lati di Eros (1); Eros, donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donne ed eroti presso un louterion (1); Eros, fanciulla, donna, giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo presso

un louterion, donna, Eros (1); Eros, giovane uomo nudo (1); Eros, due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); Eros e donne intorno ad una donna su trono (1); Eros con cigno (1); eroti, donne e giovani uomini nudi presso una stele (1); Eros, donna, giovane uomo nudo e donna presso una stele (1); Eros, donna, giovane uomo nudo e figura ai lati di una stele (1); simposio con Eros (1); donna, Eros, donna su trono, giovane uomo nudo, donna (1); Eros, donna, Eros presso un louterion, donna (1); Eros, carro trainato da due cavalli (1); Eros e cigno ai lati di una sirena (1); offerenti presso un naiskos, Eros (1); due menadi ai lati di Eros (1). Scene con Nike (47): testa di Nike (17); Nike su carro (16); Eros, Nike su carro (6); Nike (2); Nike in corsa (1); Nikai (1); due Nikai su carri (1); Nike, cigno (1); fanciulla, donna su trono, giovane guerriero, Nike (1); eroti, Nike su carro (1). Scene con indigeni (2): offerenti presso un naiskos (1); donna, giovane guerriero, satiro, figura (1). Scene generiche (506): offerenti presso un naiskos (191); testa f. (127); donna (51); due giovani uomini nudi e due donne ai lati di una stele (28); due donne ai lati di una stele (15); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (13); donna, giovane uomo nudo (8); due donne, giovane uomo nudo (6); donne presso una stele (5); testa con berretto frigio (5); offerenti presso una stele (4); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (3); due donne (3); testa f. con mitra (3); donne (3); donne presso una fontana (2); donna all’interno di un naiskos (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (2); giovane uomo nudo (2); donna su biga (2); testa m. (2); stele (2); donna, giovane uomo nudo e donna in corsa (1); due giovani guerrieri, cavallo (1); giovane guerriero, cavallo (1); donna in corsa (1); donne, giovane uomo nudo (1); simposio (1); due donne, donna su trono, giovane uomo in abiti orientali, donna (1); due coppie di donne e giovani uomini nudi (1); due coppie di donne e giovani uomini nudi in corsa (1); due coppie di giovani uomini nudi e donne ai lati di una loutrophoros su alta base (1); due coppie di donne e giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); donna, donna su trono, fanciullo, giovane guerriero, cavallo, donna (1); donna, giovane guerriero, cavallo (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); donna in corsa, giovane uomo nudo, due donne (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo in corsa (1); donne e giovane uomo nudo in corsa (1); donne, giovani uomini nudi (1); donna, giovane guerriero, cavallo, donna (1); due donne ai lati di una donna su trono (1); donna, cigno (1); donna su trono (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna in corsa (1); giovane guerriero in corsa, giovane guerriero in atto di salire su una quadriga guidata da auriga in abiti orientali (1); cigno (1); pesce (1); parte di giovane uomo nudo presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 4) due o più figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di ulteriori figure su un livello più alto e con ricorrenti sovrapposizioni di piani; 5) due figure disposte ai lati di una stele; 6) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele; 7) sei figure disposte su tre livelli differenti ai lati di un naiskos; 8) numerose figure collocate in tre sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello davanti ad un edificio esastilo, con ricorrenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: testa f. (con kekryphalos, sakkos, diadema ad alti raggi o diadema triangolare), di figura f. nimbata, di figura f. alata, di figura f. orientale, di giovane uomo con petaso reclinato sulla nuca, di vecchio uomo, di figura orientale, di figura orientale alata, di satiro o di vecchio satiro, di t.q., di prospetto o di profilo, emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, uomo ammantato, giovane uomo semiammantato, uomo semiammantato, giovane guerriero, giovane guerriero indigeno, guerriero, giovane uomo orientale, giovane guerriero orientale, re, re orientale, donna, donna ammantata, donna semiammantata, satiro, amazzone, Pan, Eros o Furia, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, corolla, diphros, seggio pieghevole, kline, trono, idria, cassa, cista, cassetta aperta, sperone roccioso, pantera, cavallo marino, capitello ionico, cuscini, pelle ferina o altare, con gambe divaricate o incrociate e oggetto nella mano protesa o con testa china e mano portata al mento; giovane uomo nudo, giovane uomo orientale, fanciulla, donna o Eros, 275

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; fanciullo, giovane uomo nudo, uomo, guerriero, giovane uomo orientale, giovane guerriero orientale, donna o Nike stanti, spesso con mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane uomo orientale, donna, amazzone, satiro, paniskos o Eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, guerriero, giovane guerriero orientale, pedagogo, donna, satiro, amazzone, Nike o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. o di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e mani protese spesso recanti oggetti; giovane uomo, giovane guerriero, giovane uomo orientale, donna, satiro, satiro-Pan, Eros, Furia o Iride stanti con piede poggiato su rilievo, kalathos, idria, sperone roccioso o capitello ionico, busto curvo in avanti, talora in modo molto accentuato, e oggetti nelle mani protese; donna o Furia stanti di prospetto con piede poggiato su rilievo e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero stante di prospetto con mano protesa nel gesto deittico o recante un oggetto; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, uomo, uomo ammantato, giovane guerriero orientale, Eros o Furia, stanti a gambe incrociate e appoggiati a bastone o lancia, talora con busto leggermente curvo in avanti; donna stante con busto molto curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; fanciullo, giovane uomo nudo, giovane uomo orientale, donna, Iride, Eros o Pan, stanti di prospetto a gambe incrociate; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. o di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino, tronco, louterion, stele o sostegno sagomato; guerriero, donna o Furia stanti di prospetto, talora con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo orientale, Nike o Eos stanti, talora con busto curvo in avanti o retrospicienti, alla guida di un carro in corsa; donna aggrappata a delfino o cavallo marino; giovane uomo nudo, uomo, guerriero, donna o amazzone, talora retrospicienti, di t.q., anche da tergo, a cavallo; giovane uomo nudo o donna di t.q. con un ginocchio poggiato al suolo o su basamento, altra gamba distesa o flessa e talora braccio proteso; guerriero in atto di salire su un carro in corsa; Eros in volo, talora retrospiciente, con oggetto tra le mani protese; giovane uomo nudo o Eros di t.q. con un ginocchio poggiato al suolo e altra gamba flessa; giovane uomo nudo inginocchiato con una gamba distesa all’indietro; donna inginocchiata con braccia protese; fanciullo o donna retrospicienti, stanti, col busto in torsione e talora con braccia protese; uomo nudo seduto di t.q. da tergo con gambe flesse e polsi legati dietro la schiena; donna o Nike in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con busto leggermente curvo in avanti e mani protese a reggere un oggetto; giovane uomo semiammantato o uomo semiammantato, talora retrospicienti, semidistesi su kline con oggetto nella mano protesa; donna stante di prospetto a braccia allargate; figura orientale danzante di prospetto con una gamba flessa, braccia sollevate e mani giunte; donna di t.q. con busto inarcato all’indietro; donna, talora retrospiciente, seduta su trono con busto di prospetto e braccia allargate; uomo semiammantato e stante con busto in torsione e oggetto nella mano sollevata; guerriero stante di t.q. da tergo con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e talora busto leggermente curvo in avanti; amazzone prona al suolo con braccia protese; menade danzante con testa rivolta verso l’alto e oggetto nella mano sollevata; giovane uomo nudo o Eros accovacciati; giovane uomo nudo, di t.q., seduto o stante contro un tronco con mani legate dietro la schiena; giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. da tergo con oggetto nella mano protesa; busto nudo di figura f. alata con corona, di prospetto, emergente da corolla in cornice floreale; sirena di prospetto, stante su corolla in cornice floreale. Influenze da parte dei P. di Dario (composizioni a soggetto mitologico, predilezione – nelle composizioni strutturate su sezioni sovrapposte – per la collocazione nella sezione s. del campo figurato di una serie di divinità olimpiche), della Patera (composizioni incentrate su naiskoi e stele, disegno delle figure) e di Ganimede (collo dei crateri a volute suddiviso in due registri sovrapposti, con esuberanti cornici floreali spesso popolate da volatili e con ricorrenti effetti tridimensionali nella resa dei girali a spirale, rappresentazione di naiskoi ospitanti grandi piante o fiori, disegno delle figure, rendimento dei naiskoi). Affinità col P. dell’Oltretomba (composizioni, anche a soggetto mitologico, fascia decorativa con testa f. in cornice floreale sul collo dei crateri a volute, preferenziale disposizione chiastica degli offerenti nelle scene incentrate su naiskoi e stele, diffuso impiego di sovraddipinture, decorazione delle vesti 276

f.). Collaborazione col P. di Stoke-on-Trent (cui sono attribuite teste f. sul collo e sul piede di crateri a volute, e su anfore, loutrophoroi, pissidi, askoi, lebetes gamikoi, crateri a colonnette, crateri a campana, oinochoai e kantharoi). Tratto molto marcato ma fluido. Frequente rappresentazione di teste inclinate lateralmente o di volti di t.q., con spiccata accentuazione delle espressioni patetiche. Nei volti di t.q., occhi provvisti di grande pupilla circolare scura, naso molto pronunciato, narici larghe, bocca piccola con angoli delle labbra rivolti verso il basso e labbro i. molto carnoso, mento arrotondato con fossetta convessa, indicazione delle pieghe del collo; nei volti di profilo, occhio allungato, linea della bocca rivolta verso il basso, mento squadrato. Capigliature a riccioli folti ma sottili e distinti, con ricorrente raffigurazione, anche nelle figure di giovani uomini, di lunghe ciocche sciolte sulle spalle. Nelle figure m., dettagliata rappresentazione della muscolatura addominale; predilezione per la raffigurazione di armature; nelle figure di Ermes, petaso ad ampia falda poggiato sulla sommità della testa. Nelle figure f., predilezione per acconciature con diadema triangolare, seni piccoli e piriformi o rotondi, in evidenza sotto il drappeggio sul busto, con frequente indicazione dei capezzoli; vesti, spesso trasparenti, decorate con sottile fascia verticale sul busto e lungo i fianchi, con duplice e spessa fascia centrale scura o con fascia centrale a reticolato o a scacchiera. Panneggi piuttosto ricchi, a fasci di ampie e morbide pieghe parallele, rettilinee e marcate nelle vesti delle figure stanti, curvilinee e più sottili in quelle delle figure sedute e nelle vesti di tessuto trasparente. Nelle figure orientali o di alto rango, vesti decorate con minuti motivi, anche in bianco sovraddipinto, a puntini, zigzag, stelline, cerchietti. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., tipo B; in quelli di profilo verso sin., tipo C (per i tipi, cfr. Ap VI.36.); nelle mani, corona. Rappresentazione di cavalli di taglia robusta con tronco e collo possenti. nelle scene a soggetto mitologico, predilezione per composizioni caratterizzate da forte dinamismo; ricorrente raffigurazione di quadrighe in corsa. Rappresentazione di giovani uomini orientali e Nikai che recano cassette aperte, di donne che recano grandi fiori multipli, di donne ed eroti che recano “xilofoni” e di giovani uomini, donne ed eroti che recano cassette aperte, catene di rosette, patere, grappoli e phialai contenenti foglie d’edera. Frequente rappresentazione di figure nimbate. Rendimento prospettico dei naiskoi. Abile resa di figure e oggetti di scorcio. Predilezione per la rappresentazione di armature (elmi, corazze anatomiche, schinieri) e di idrie caratterizzate da anse a forma di M. Abbondante impiego di colori sovraddipinti (giallo, bruno, arancio, rosso, cremisi, porpora) nella decorazione di mantelli e vesti, soprattutto delle figure rappresentate all’interno dei naiskoi, e nella resa degli oggetti metallici; nelle corazze anatomiche, superficie esterna in giallo sovraddipinto con tocchi di bianco (per la resa dei riflessi del metallo) e bordi interni del collo e delle ascelle in rosso o porpora (per la resa del rivestimento interno); frequentissimo impiego di bianco sovraddipinto per la resa di strutture architettoniche, sculture, figure all’interno dei naiskoi, fiori, teste e figure in cornice floreale, vello di animali e calzature. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, rami di palma, tronchi, speroni rocciosi resi mediante spessi tratti in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da brevi ed irregolari file di punti, fondo roccioso reso mediante spessa linea frastagliata in bianco sovraddipinto, arco roccioso con contorno polilobato in bianco sovraddipinto) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a girali, a meandro di svastiche e quadrati, a meandro prospettico, a linea spezzata, a tralcio, a S accavallate, fregio di metope e triglifi o con testa in cornice floreale, stele su alto basamento decorato con girali, onde correnti, meandro semplice o meandro di svastiche e quadrati, cinte da bende e talora sormontate da kylikes o phialai con offerte, edifici tetrastili o esastili, fontana monumentale, colonna ionica sormontata da tripode) e di animali reali e fantastici (cavalli, cani, cervidi, lepri, leoni, oche, pantere, colombe, cigni, delfini, pesci, toro, Pegaso, Chimera, grifo, mostri marini, cavalli marini). All’interno dei naiskoi, poggianti su una piattaforma rialzata, giovane uomo; giovane guerriero; giovane guerriero indigeno; donna; giovane guerriero o guerriero a cavallo; giovane guerriero accanto a cavallo o cane; fanciullo e giovane guerriero, talora accanto a cavallo; due giovani guerrieri; giovane uomo e giovane guerriero, talora a cavallo; uomo e giovane guerriero; giovane uomo e giovane guerriero accanto a cavallo; donna e giovane guerriero, talora accanto a cavallo; uomo e donna; Nike e giovane uomo; giovane uomo e uomo; giovane guerriero orientale

cERAMicA ApuLA (Ap) e donna; due donne; uomo, donna e fanciulla; fanciullo, giovane guerriero e donna; uomo, giovane uomo e giovane guerriero a cavallo; due donne e fanciullo; uomo, giovane guerriero, fanciullo; tre donne; uomo, giovane guerriero, fanciullo e donna; grande pianta; grande fiore a corolla multipla; sullo sfondo, schinieri, scudi, ruote di carro, elmi a pilos, spade, foglie d’edera, phialai, aryballoi, bende, finestre prospettiche, specchi, ciste metalliche, corone, ramoscelli, palle, petaso, oinochoe, patera. Nel campo, rosette, bende, corone, foglie d’edera, phialai, vasi metallici, alabastra, stelle, scudi rotondi, scudi a pelta, spade e petasi, corazze, teste umane, ruote di carro, bucrani, infule, cetre, ciste metalliche, kalathoi, cassette aperte, ventagli, kidareis, specchi, torce a croce, “xilofoni”, diphros. sui crateri a volute, mascheroni con teste f., talora diademate, di gorgone o di io di prospetto in bianco o in rosso sovraddipinto oppure con volto in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliatura a v.n. o in giallo sovraddipinto; sulle volute, girali in bianco sovraddipinto; sulle placche inferiori delle volute, eroti o Nikai; sul collo, campo figurato suddiviso in due registri, con inserimento, al di sopra del registro con scena figurata, di una fascia decorata con meandro prospettico, dentelli prospettici, palmette e teste di figure orientali di prospetto, teste f. in cornice floreale, tralcio con rosetta centrale; sul piede, frequente rappresentazione di teste f., di teorie di pesci e delfini o di scene figurate. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Su idrie, anfore, loutrophoroi e lebeti, campi figurati separati da una fascia decorata con teste f. di prospetto o di t.q. in cornice floreale, rosette, meandro prospettico, volute contrapposte o serie di kalathoi, ciste, cassette e cetre. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Nei tondi interni dei piatti, in esergo, bende, rosette, testa f. in cornice floreale, ghirlanda, fiori. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati con quadratino inscritto e punto centrale, a quadrati con trattini sui lati, a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati, a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante o a quadrati campiti a scacchiera; rosette; ovoli; rosette tra due serie di ovoli; onde correnti, anche a risparmio; palmette. iscRizioni Sulla base e sulla parte i. del coperchio della pisside cilindrica, P; sul coperchio, K [già Birmingham (Mich.), Donna Jacobs Gallery]. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 856-877, 885-887, nn. 1-16, 18-25, 27-57, 56a, 58-59, 61-122, 220-232, 735, tavv. 319-323.1-2, 324-337.1-2, 339.5-6, 340.1-2 (di cui i nn. 220-232 in collaborazione col P. di Stoke-on-Trent), Trendall, Cambitoglou 1983, 146-159, 162, nn. 2b, 9a, 12a, 14b-d, 15a, 21a-b, 23a-d, 39a, 40a-b, 43b-d, 44a, 45b, 48a-c, 50a, 52a, 53c, 59a, 60a-b, 62a-b, 64a, 67a-b, 78a, 81a-b, 83b-d, 104a-c, 105b, 110d, 115b, 118a-c, 225a, tavv. XXVI-XXX.3 (di cui i nn. 23b e 225a in collaborazione col P. di Stoke-on-Trent), Trunk 1985, 239-240, n. 4, tav. 27, figg. 7-8, Keuls 1986a, 339, n. 16, Vollkommer 1988a, 11, n. 76, fig. 17, De Palma 1989, 19, tav. XXI, Trendall 1989, 94-102, figg. 248-253, Boardman 1990c, 68, n. 2423, tav. 82, Cassano 1992a, 391, 399, nn. 41, 73, Cassano 1992c, 267, n. 16, De Juliis 1992c, 51-53, 71, nn. 104, 106-107, 110, 121, figg. 255, 257-259, 263, 324-325, Trendall, Cambitoglou 1992, 262-288, 297-298, 478-479, 482, 485-487, 489-493, 521-524, 546, 550-552, 557, 560, nn. 3a, 4a, 8b-c, 9b-d, 11a-i, 13a-c, 14e-g, 21c, 22-1-2, 22a14, 23e-h, 31a-b, 36a-b, 39b-l, 40c-h, 43-1-4, 43e-f, 47a-c, 48d-j, 52-1-4, 52a-g, 53, 53c-h, 58a, 62-1, 63a, 67c-e, 72a-c, 72-1, 75a, 81c-k, 84a, 86a, 88-1, 105c-d, 107a-c, 109-1, 110e-p, 114-1, 115c, 119a-b, 122-1-9, 223-1-2, 225b, 226a, 226b-d, 227a-b, 228a, 232a, 232-1-2, 227c-d, tavv. LXiX-LXXV.8, LXXVii.1-2, nn. 8d, 13d, 22-3, 37a, 39b1, 40i, 81-1, 105e, 112a, 119b, 120a, 97a (di cui i nn. 9b-9c, 11b, 11d-f, 11h-i, 13c, 36a, 40e, 43-4, 47b, 48e, 223-1 – 232-2, 227c-d in collaborazione col P. di Stoke-on-Trent), Corrente 1993, 35, figg. 23-24, Schauenburg 1993a, 225, 231, 236, 242, figg. 16-17, 43, Schauenburg 1994a, 549-551, figg. 8, 10, Schauenburg 1994c, 400, fig. 12, Schauenburg 1994d, 133-137, figg. 15-17, Schauenburg 1994g, 117-118, tav. VI, figg. 16-17, Schauenburg 1994h, 55-59, 60-61, 63-68, tavv. 17.1-3, 18.1-2, 19.1, 20.1-2, 24.1-2, 25-27, 28-29, 30-32, martini 1995a, 16-17, n.1, martini

1995b, 18-19, n. 2, Martini 1995c, 22-23, n. 4, Martini 1995d, 26-27, n. 5, Martini 1995e, 32-33, n. 8, Schauenburg 1995a, 35-37, figg. 15-17, Schauenburg 1996b, 108, fig. 6, Cambitoglou, Chamay 1997, 258-261, n. 108, Depalo 1997, 45-46, n. 46, figg. 85-86, Schulze 1998a, 395-396, fig. 6, Schauenburg 1999a, 16-17, 48-49, nota 98, figg. 39-41, Utili 2003, 57, tav. 38.1-5, Cabrera 2004a, 132-134, n. 32, Cabrera 2004a, 134-136, n. 33, Pouzadoux 2005d, 196, nota 53.

Xi 2 c Vicini nELLo sTiLE AL p di bALTiMoRA (TAVV 215 1, Vii 1-2) VAsi ATTRibuiTi 94 pRoVEniEnzE Apulia (18) – generica (1); Peucezia (10): generiche (2), Ruvo di Puglia (7), Conversano (1); Daunia (5): generiche (3): Arpi (1), Canosa (1); Messapia (1): Egnazia; territorio ofantino (1): generica. Lucania (2) – conf. Daunia (1): Lavello; conf. Peucezia (1): generica. campania (1): generica. area metapontina (1): metaponto. grecia (1): generica. foRME VAscoLARi Piatti (30); oinochoai (24): forma 1 (14), forma 8 (10); lekanides (13); kantharoi (7); anfore (4); idrie (4); askoi (3); lebetes gamikoi (2); lekythoi (2); pissidi (2); situle (2); rhytà (1). soggETTi Scene mitologiche (9): Bellerofonte in lotta contro la Chimera (2); Ermes, pantera (1); Nereidi (1); Nereidi su ippocampi (1); Nereidi con le armi di Achille (1); donne, giovane uomo nudo, Ermes (1); Achille, Iride, Antiloco (1); Eracle e le cavalle tracie (1). Corteggio dionisiaco (3): satiro e donna ai lati di Dioniso (1); satiro e menade presso un louterion ai lati di Dioniso (1); menade, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (48): Eros (31); Eros, donna (7); Eros in corsa (5); donna su quadriga, Eros (1); Eros, delfino (1); Eros presso un altare (1); Eros presso una stele (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Nike (7): Nike (3); testa di Nike (2); Nike in corsa (2). Scene generiche (71): donna (41); testa f. (11); donna in corsa (4); due donne (2); giovane uomo nudo (2); donna su carro trainato da due cavalli (1); donna nuda (1); donna presso un altare (1); donna presso una stele (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo ammantato (1); giovane guerriero (1); cavallo, giovane uomo nudo presso un altare (1); testa con berretto frigio (1); parte di giovane uomo con berretto frigio (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. orientale di profilo, emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, guerriero, donna, Eros o Nike, talora retrospicienti, seduti di t.q. su plinto, corolla, diphros, seggio pieghevole, capitello ionico, mantello, sperone roccioso o cavallo marino con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, sperone roccioso o kalathos, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, Eros o Nike in movimento di t.q. o di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna, Eros o Nike, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; satiro stante con gomito poggiato su pilastro roccioso e oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su louterion o pilastrino, spesso con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante con busto leggermente curvo in avanti alla guida di un carro in corsa; Eros in movimento sulle gambe parzialmente piegate, busto leggermente curvo in avanti e mani protese recanti un oggetto; giovane uomo ammantato e stante con bastone nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone; giovane uomo nudo di t.q. a cavallo; donna nuda inginocchiata; Eros in volo con oggetto nella mano protesa; Eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese; 277

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Eros con un ginocchio poggiato al suolo, altra gamba flessa e oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo. Influenze da parte del P. di Baltimora (figure ricorrenti, disegno delle figure, decorazione delle vesti f., panneggi, impiego delle sovraddipinture). rappresentazione di giovani uomini e di donne che recano phialai contenenti foglie d’edera, di donne ed eroti che recano catene di rosette e di giovani uomini, di donne e Nikai che recano cassette aperte. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grande pianta, grande fiore, tronco, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file convesse o rettilinee di punti) e di animali reali e fantastici (cavalli, delfini, lepre, cigno, Pegaso, Chimera, cavalli marini). Nel campo, rosette, ventagli, phialai, bende, foglie d’edera, kalathoi, specchi, torce a croce, bucrani, vasi, finestra prospettica. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Nei tondi interni dei piatti, in esergo, phiale, testa f. alata, benda, foglioline d’edera e gruppi di punti, tralcio. Al di sotto del campo figurato, ovoli; meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Schmidt, Trendall, Cambitoglou 1976, 70, nota 231, Kossatz-Deissmann 1981a, 125, n. 529, Trendall, Cambitoglou 1982, 877-881, nn. 123-165b, tavv. 337.3-6, 338, Trendall, Cambitoglou 1983, 159-160, nn. 123a, 130a-b, 144a, 145a, 159c, Schauenburg 1989a, 26-27, fig. 8, Russo 1990, 83-85, fig. 1, De Juliis 1992c, 73, n. 123, fig. 330, Trendall, Cambitoglou 1992, 266, 288-291, 478-479, 486, 523, nn. 126a-f, 129-1-2, 130c-g, 131b-c, 134a, 135a, 135-1-2, 143e-k, 145b-f, 155a, 126g, 131d, tavv. LXXV.9, LXXVI, Rückert 1997, 26-27, tav. 11.4-6, Burn 1998, 599, 629.

Xi 3 c di piccoLi VAsi dELL’officinA dEL p di bALTiMoRA (TAV 215 2) VAsi ATTRibuiTi 144 pRoVEniEnzE Apulia (18) – generica (1); Peucezia (10): generiche (2), Ruvo di Puglia (7), Conversano (1); Daunia (5): generiche (3), Arpi (1), Canosa (1); Messapia (1): Egnazia; territorio ofantino (1): generica. Lucania (2) – conf. Daunia (1): Lavello; conf. Peucezia (1): generica. area metapontina (1): metaponto. campania (1): generica. foRME VAscoLARi oinochoai (89): forma 8 (55), forma 1 (24), forma 3 (7), forma 10 (1), indeterminate (2); kantharoi (17); lekanides (14); askoi (8); lekythoi (4); piatti (4); pissidi (3); alabastra (1); anfore (1); bottiglie (1); coppe (1); kernoi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Nereide su delfino (1); Pegaso (1). Scene con Eros (125): Eros (114); Eros presso una stele (3); Eros presso un altare (2); Eros in corsa (2); Eros, lepre (2); Eros, donna (1); parte di Eros (1). Scene con Nike (2): Nike, thymiaterion (1); testa di Nike (1). Scene generiche (48): donna (26); testa f. (12); giovane uomo nudo (6); donna in corsa (1); lepre (1); cervo in corsa (1); colomba (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: Eros in volo con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, fiore, sperone roccioso, cista, mantello o capitello ionico, con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; Eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese; Eros o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna, Eros o Nike stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; testa f. o di figura f. alata di profilo; donna aggrappata a delfino. 278

Influenze da parte del P. di Baltimora (trattamento delle figure). Affinità con i C. di piccoli vasi vicini nello stile al P. di Berlino F 3383 (trattamento delle figure f. con vesti strette da cinture con sferette). Collaborazione col P. di Stoke-on-Trent (cui sono attribuite le teste f. sulle oinochoai). rappresentazione di eroti che recano catene di rosette, patere e phialai contenenti foglie d’edera, di donne ed eroti che recano grappoli e di giovani uomini, donne ed eroti che recano cassette aperte. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, grandi fiori, ramoscelli, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, rilievi e onde indicati da file arcuate di punti) e di animali reali e fantastici (cigni, lepri, colombe, cervo, delfino, Pegaso). Nel campo, phialai, bende, foglie d’edera, rosette, torce a croce, kalathos, corona. Sul collo dei mugs, meandro prospettico di svastiche e quadrati. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, ovoli; onde correnti, anche a risparmio; sottile fascia a risparmio; file sfalsate di punti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 882-884, nn. 166-200, tav. 339.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 160-162, nn. 166a, 175a, 178a, 180a-c, 183a-b, 184b-i, 192b, 194a-b, 195a, 196a-b, 198c, 200a (di cui il n. 184h in collaborazione col P. di Stoke-onTrent), Schauenburg 1984b, 365, nota 51, Aellen, Cambitoglou, Chamay 1986, 242244, Schauenburg 1988b, 79, fig. 15, De Palma 1989, 19, tav. XXI, Cassano 1992a, 393-394, nn. 49-50, 52, De Juliis 1992c, 78-80, 82, nn. 132, 136, 140, figg. 346-347, 352-353, 360, Trendall, Cambitoglou 1992, 263-264, 266-267, 291-296, 550, 523, 546, 552-553, nn. 177a-d, 178b-g, 179a-d, 182a-c, 184-1-29, 188a, 194c-f, 197a, 197b, 199a, 200b-c, 200-1-5, nn. 178h, 184-18a, 184-30, 197c (di cui il n. 184-19 in collaborazione col P. di Stoke-on-Trent e i nn. 184-12-184-13, 200-2-5 in collaborazione con C. strettamente associati nello stile al P. di Stoke-on-Trent), tav. LXXVI.8, Cambitoglou, Harari 1997, 40, n. 26, tav. 40, Frère 1997, 77, tav. 44.7-8, Hurschmann 2003a, 45-46, tav. 28.1-6.

Xi 4 c di RhyTà Vicini nELLo sTiLE AL p di bALTiMoRA Xi 4 1 p dELLA TEsTA di cAVALLo di LEccE (TAV 215 3) dEnoMinAzionE dalla conformazione e dal luogo di conservazione del rhyton eponimo (Lecce, maP s. castromediano, 838). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (1) - messapia (1): egnazia. foRME VAscoLARi rhytà (5). soggETTi scene con eros (4): eros (4). scene generiche (1): donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; Eros accovacciato con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Baltimora (trattamento delle figure). rappresentazione di eroti che recano phialai contenenti foglie. rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi in bianco sovraddipinto). Nel campo, rosetta. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto.

cERAMicA ApuLA (Ap) cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 884, nn. 201-204, Trendall, Cambitoglou 1992, 296, n. 204a.

Xi 4 2 ALTRi c

di RhyTà Vicini nELLo sTiLE AL p di bALTiMoRA

VAsi ATTRibuiTi 19 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): generica (1), ruvo di Puglia (2). foRME VAscoLARi rhytà (19). soggETTi scene mitologiche (1): amazzone (1). Scene con Eros (15): Eros (12); Eros presso un altare (2); Eros presso un louterion (1). Scene generiche (3): donna (2); giovane uomo, cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: donna, donna ammantata o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; Eros retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; Eros retrospiciente, stante di prospetto a gambe incrociate, appoggiato contro un louterion e con oggetti nelle mani protese; Eros in volo, inginocchiato o accovacciato, con oggetti nelle mani protese; amazzone in movimento; giovane uomo stante. Influenze da parte del P. di Baltimora (disegno delle figure). rappresentazione di eroti che recano phialai contenenti ramoscelli. rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto) e di animali (cigno). Nel campo, foglie d’edera, phialai, corona, ventaglio, benda, torcia a croce, disco quadripartito. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 884-885, nn. 205-219, Trendall, Cambitoglou 1983, 162, n. 213a, Trendall, Cambitoglou 1992, 266-267, 296, nn. 216a, 219a.

Xi 4 3 c

di VAsi pLAsTici Vicino nELLo sTiLE AL p di bALTiMoRA

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi oinochoai (1): forma 10 (1). soggETTi scene generiche (1): donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. figure ricorrenti: donna retrospiciente accovacciata, con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Baltimora (disegno delle figure). Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file arcuate di punti). nel campo, rosetta. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 296, n. 219-1, tav. LXXVI.9.

Xi 5 c

dEi VAsi dEL g di cEgLiE

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE apulia (6) - Peucezia (6): ceglie del campo.

(TAV 215 4)

foRME VAscoLARi Anfore (2); oinochoai (2): forma 1 (1), forma 3 (1); lekanides (1); situle (1); skyphoi (1). soggETTi Scene con Eros (4): Eros (3); Eros in corsa (1). Scene generiche (6): donna (4); donna in corsa (1); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte ai lati di un elemento centrale. Figure ricorrenti: donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con oggetto in una mano protesa e mano opposta in atto di reggere un lembo della veste; donna seduta di t.q. con oggetti nelle mani protese; Eros stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di Baltimora (composizioni, disegno delle figure, esuberante decorazione floreale). Collaborazione col P. di Stoke-on-Trent (cui sono attribuite le teste f. sui lati secondari delle anfore). rappresentazione di donne che recano cassette aperte e grappoli. rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori) e architettonici (basamenti decorati con fregio a girali e sormontati da donna o da grande fiore). Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 887-888, nn. 233-239, tav. 340.3-6 (di cui i nn. 233-234 in collaborazione col P. di Stoke-on-Trent).

Xi 6 p di sTokE-on-TREnT (TAV 216 1-2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dell’anfora e del piatto eponimi [Stoke-on-Trent, City Museum (già Nocera, Coll. Fienga, 607: Trendall, Cambitoglou 1982, 889, n. 249) e 241 P 35]. VAsi ATTRibuiTi 360 pRoVEniEnzE Apulia (99) – generiche (3); Daunia (50): generiche (18), Canosa (29), Salapia (2), Ordona (1); Peucezia (30) – generiche (14), Ceglie del Campo (7), Conversano (4), Bari (3), Ruvo di Puglia (2); territorio ofantino (14): generiche; Messapia (2): generiche. Campania (6): generiche. Lucania (2) - conf. Daunia (2): Lavello (1), Melfi (1). foRME VAscoLARi Kantharoi (77); lekanides (64); oinochoai (57): forma 1 (39), forma 8 (18); piatti (47); pissidi (24); anfore (23); crateri (23): a volute (14), a colonnette (8), a campana (1); askoi (11); skyphoi (9); idrie (6); coppe (5); loutrophoroi (4); rhytà (3); alabastra (2); lebetes gamikoi (2); pissidi (2); sostegni (1). soggETTi scene con eros (5): eros (5). Scene con Nike (20): testa di Nike (20). Scene generiche (573): testa f. (560); donna all’interno di un naiskos (5); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (4); giovane guerriero all’interno di un naiskos (2); cavaliere all’interno di un naiskos (1); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo, talora in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, sperone roccioso o capitello ionico con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna stante con oggetti nelle mani protese; guerriero a cavallo; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; Eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese. 279

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Influenze da parte dei P. delle Anfore (trattamento delle teste, impiego di sovraddipinture) e di Baltimora (trattamento delle figure). Affinità con i C. del G. di Menzies (trattamento degli speroni rocciosi). Collaborazione col P. di Baltimora, con i C. di piccoli vasi della sua Officina e con i C. del G. di Ceglie (esecuzione di teste sul collo e sul piede di crateri a volute e su anfore, loutrophoroi, pissidi, askoi, lebetes gamikoi, crateri a colonnette, crateri a campana, oinochoai e kantharoi). Tratto molto marcato. Nelle teste, lunga arcata sopracciliare, occhio con palpebra s. definita da due linee convergenti, palpebra i. in genere non tangente a quella s. e pupilla resa mediante uno spesso tratto verticale, naso diritto, linea della bocca breve e rettilinea conclusa da un trattino verticale, labbro i. talora squadrato, mento piccolo e prominente, talora con leggero incavo all’attacco col labbro i.; acconciature con kekryphalos o, più raramente, sphendone o sakkos – decorati con spesse fasce nere e in bianco sovraddipinto con motivi a punti, crocette, foglie e raggi – associati ad un diadema ad alti raggi; ampia massa di capelli sulla fronte con lunga ciocca ricciuta (talora duplice) sull’orecchio; nelle teste con kekryphalos, piccolo chignon sulla sommità della testa, legato da nastro con due lembi fluttuanti resi a zigzag; spesso, dietro il collo, lunga ciocca ripartita in tre file di riccioli, talora in bianco sovraddipinto; collana a doppia fila di vaghi in bianco sovraddipinto; al lobo, ricorrente orecchino a piccolo cerchio, talora con pendente a tre vaghi. rappresentazione di eroti che recano cassette aperte e di donne ed eroti che recano grappoli. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, speroni rocciosi con asperità indicate da spessi tratti e punti in bianco sovraddipinto) e architettonici (naiskoi) e di animali (cavallo, volatile). All’interno dei naiskoi, poggianti su piattaforma rialzata, giovane uomo; giovane guerriero; giovane guerriero a cavallo; donna; sullo sfondo, bende, elmi a pilos, scudo, patera, ventaglio. Nel campo, phialai, specchi, gruppi di tre punti, rosette, foglie d’edera, bende, alabastra, melagrane, torce a croce, palle, ventaglio. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio tra due sottili fasce a v.n. o viceversa; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 886-888, nn. 220-232 (in collaborazione col P. di Baltimora), nn. 233-234 (in collaborazione con i C. dei vasi del G. di Ceglie), 888-897, nn. 240-420, tavv. 341-342.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 146, 161-165, nn. 23b, 225a (in collaborazione col P. di Baltimora), n. 184h (in collaborazione con i C. di piccoli vasi dell’Officina del P. di Baltimora), nn. 248b-h, 250a-c, 260a, 283c-g, 290bd, 314a, 321a, 331a, 354a, 355c-f, 357a, 364b-d, 366a, 392a, 394a, 396a-b, 401a-b, 407a, 420a, Trendall, Cambitoglou 1992, 263-264, 266-267, 269-272, 276, 278, 280, 281, 291, 294, 479, 482, 489, 524, 547, 548, 550-551, 562, nn. 9b-c, 11d-f, 11-h-i, 31a, 36a, 40e, 43-4, 47b, 48e, 145d, 223-1-2, 225b, 226a-d, 227a-b, 228a, 232a, 2321-2, 250d, 269a, 273a-j, 282a-b, 283h, 287a, 290d, 299b-p, 302b-c, 311a-b, 314b, 317a-c, 331a-b, 332a-b, 348a-l, 355f-g, 359a, 360b-d, 364b-d, 364-1, 365a-c, 366b-d, 388a-b, 389a, 394b-g, 409a, 420b, tavv. LXX.1-2, LXXVII.1-8, nn. 227c-d, 250e-f, 273h1, 299k1, 388c, 394h, 401a, 414a-b, 184-19 (in collaborazione con i C. di piccoli vasi dell’Officina del P. di Baltimora), Trendall 1989, 95, fig. 254/1-2, Söldner 1990, 9, 67, Rückert 1997, 31-32, tavv. 16.7-8, 17.10, Tugusheva 1997a, 28, tav. 28.1-2, hurchmann 2003a, 17, tav. 1.1-5, smallwood, Woodford 2003, 87-88, tav. 56, n. 63.

Xi 7 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di sTokE-on-TREnT

Xi 7 1 c sTRETTAMEnTE AssociATi nELLo sTiLE AL p di sTokE-on-TREnT VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): rutigliano. area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Piatti (4); pissidi (4); kantharoi (2); oinochoai (1): forma 8 (1); skyphoi (1). 280

soggETTi scene generiche (17): testa f. (17). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). Collaborazione con i C. di piccoli vasi dell’Officina del P. di Baltimora (esecuzione delle teste su oinochoai e kantharoi). Tratto molto marcato. Disegno piuttosto approssimativo. Nelle teste, breve linea della bocca, rivolta verso il basso e priva di trattino verticale all’estremità. Nel campo, phiale, rosetta. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Siedentopf 1982, 58-59, tav. 47.2-3, Trendall, Cambitoglou 1982, 897, n. 422, Trendall, Cambitoglou 1983, 237, Trendall, Cambitoglou 1992, 294, 296, nn. 184-12-13, 200-2-5 (in collaborazione con C. di piccoli vasi dell’Officina del P. di Baltimora), 303, nn. 422a-d, tav. LXXVII.9, Jentoft-Nilsen, Trendall 1990, 28, tav. 166.1-3, Schauenburg 1993b, 79, figg. 29-30, Rückert 1997, 32, tav. 17.1-3, Lippolis 2006, 438, 456, fig. 89, Natali, Palmentola 2006, 81, 233, nn. 27.9, 85.9.

Xi 7 2 c

dEL g dELLA boccA sQuAdRATA

(TAV 216 3)

dEnoMinAzionE Dalla caratteristica forma della bocca con ampia apertura rettangolare delle teste raffigurate sui vasi attribuiti ai C. di questo G. VAsi ATTRibuiTi 10 foRME VAscoLARi Kantharoi (6); anfore (3); idrie (1). soggETTi Scene generiche (19): testa f. (17); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (1); donna all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). Tratto molto marcato. Disegno piuttosto approssimativo. Nelle teste, bocca aperta e di forma rettangolare. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, meandri; fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 897-898, nn. 423-428, tav. 342.5-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 165, n. 428a, Trendall, Cambitoglou 1992, 263, 303, 525, nn. 428b, 423a-b.

Xi 7 3 c di RhyTà sTRETTAMEnTE AssociATi nELLo sTiLE AL p di sTokE-on-TREnT (TAV 216 4) VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE apulia (6) - Peucezia (6): generiche (4), gioia del colle (1), ruvo di Puglia (1). Costa mediterranea della penisola iberica (1): generica. foRME VAscoLARi rhytà (13). soggETTi Scene con Nike (1): testa di Nike (1). scene generiche (12): testa f. (12).

cERAMicA ApuLA (Ap) coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). disegno piuttosto incerto. nel campo, halteres, rosetta. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 898, nn. 429-441, Trendall, Cambitoglou 1983, 146, Trendall, Cambitoglou 1992, 547.

Xi 7 4 c

dEL g

VARREsE-ToppicELLi

Xi 7 4 a p VARREsE-ToppicELLi (TAV 217 1) dEnoMinAzionE dai siti di rinvenimento (ipogeo Varrese e contrada toppicelli a canosa di Puglia) di un cospicuo numero di vasi attribuiti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 30 pRoVEniEnzE apulia (14) - daunia (14): canosa. foRME VAscoLARi Lekanides (29); oinochoai (1): forma 8 (1). soggETTi scene generiche (60): testa f. (60). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). tratto molto marcato. disegno molto sommario. nelle teste, spessa arcata sopracciliare, naso lungo e sottile, linea della bocca arcuata, con estremità rivolta verso il basso, mento piccolo e prominente, acconciature con kekryphalos o sakkos, decorati con larghe bande e punti in nero o in bianco sovraddipinto e associati a diademi a raggi molto spessi. Tra le teste, palmette racchiuse da una fascia a risparmio. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 303-306, 525, nn. 441-8-35, 441-26a-b.

Xi 7 4 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p

VARREsE-ToppicELLi

VAsi ATTRibuiTi 18 foRME VAscoLARi Lekanides (13); oinochoai (3): forma 3 (2), forma 8 (1); kantharoi (1); piatti (1). soggETTi scene mitologiche (2): testa di amazzone (2). scene generiche (31): testa f. (31). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. orientale di profilo. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). Affinità col P. Varrese-toppicelli (trattamento delle teste). tra le teste, palmette non racchiuse da fascia a risparmio. nel campo, palmetta a tre foglie, o solo a sin. della testa o con punto bianco alla sommità della foglia centrale. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 304, 306, 525-526, nn. 441-1-7, 441-36-45, tav. LXXVIII.1,3.

Xi 7 5 c

dEL g di pRAgA

(TAV 217 2)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione delle oinochoai eponime [Praga, man, 86 (63/P) e 258 (66/P)]. VAsi ATTRibuiTi 26 pRoVEniEnzE apulia (2): generiche. foRME VAscoLARi Oinochoai (13): forma 1 (11), forma 3 (1), forma 8 (1); piatti (4); lekanides (3); askoi (2); anfore (1); kantharoi (1); pissidi (1); skyphoi (1). soggETTi Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (29): testa f. (27); donna (1); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; donna seduta di t.q. con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). Nelle teste, occhio grande e molto spostato verso l’interno del volto; acconciature con capelli raccolti in uno chignon legato con un nastro in bianco sovraddipinto terminante in due lembi a S rovesciata e avvolti in un kekryphalos spesso decorato sulla nuca con doppia fascia in bianco sovraddipinto e associato ad un diadema ad alti raggi; sulla nuca, lunga ciocca ricciuta di forma triangolare; al lobo, orecchino triangolare a tratti sovrapposti, talora con pendente a tre vaghi. rappresentazione di animali (volatile). nel campo, foglie d’edera, rosette. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio tra due sottili fasce a v.n.; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 899, nn. 442-448, tav. 342.8, Trendall, Cambitoglou 1983, 165-166, nn. 443a-b, 444a-c, 446a, Trendall, Cambitoglou 1992, 264, 267, 306-307, nn. 442a-d, 444-1, 446-1-5, 448-1-3, tav. LXXViii.4-7.

Xi 7 6 c

dEL g di LAVELLo

(TAV 217 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di rinvenimento dell’oinochoe eponima (Potenza, man d. adamesteanu, 50950). VAsi ATTRibuiTi 45 pRoVEniEnzE Apulia (5) – Peucezia (3): generiche (2), Ceglie del Campo (1); Daunia (2): generiche. Lucania (1) – conf. daunia (1): Lavello. foRME VAscoLARi Oinochoai (19): forma 1 (14), forma 3 (2), forma 8 (2), forma 10 (1); lekanides (12); anfore (4); piatti (2); pissidi (2); skyphoi (2); askoi (1); kantharoi (1); lekythoi (1); sostegni (1). soggETTi scene generiche (59): testa f. (59). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due teste affrontate. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). Tratto molto marcato, soprattutto nella resa dei particolari fisiognomici. Nelle teste, lunga arcata sopracciliare, occhio grande di forma triangolare con palpebra s. definita da un’unica linea non tangente alla palpebra i. e pupilla resa da un tratto verticale, breve linea della bocca rivolta verso il basso, labbro i. carnoso e protruso, mento molto arrotondato, acconciatura con kekryphalos decorato da un’ampia fascia in bianco sovraddipinto e associato a un diadema a raggi brevi e disposti fino all’altezza delle orecchie. 281

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore). Nel campo, gruppi di tre punti, bucrani, foglie d’edera, rosette, stella. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio tra due sottili fasce a v.n.; onde correnti; punti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 899-901, nn. 449-465a, tav. 343.1-3, Trendall, Cambitoglou 1983, 166, nn. 545a-d, 456a, 457a, 458a-b, 459a, 460a-b, Trendall, Cambitoglou 1992, 266-267, 308, nn. 450b-g, 452a, 456b-d, tav. LXVIII.9, Utili 2003, 59-60, tav. 41.1-3.

Xi 7 7 c

dEL g

T c (TARAnTo dA cAnosA) (TAV 217 4)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione di un gruppo di oinochoai e kantharoi, attribuiti a questi C., rinvenuti nel 1965 in una tomba di Canosa. VAsi ATTRibuiTi 117 pRoVEniEnzE Apulia (26) – generiche (2); Daunia (17): generica (1), Canosa (15), Salapia (1); Peucezia (5): generiche; territorio ofantino (2): generica (1), Barletta (1). Lucania (3) – conf. Peucezia (3): generica (1), oppido Lucano (2). campania (1) – settentrionale (1): generica. foRME VAscoLARi Lekanides (37); oinochoai (30): forma 1 (19), forma 8 (11); piatti (19); kantharoi (14); pissidi (6); anfore (3); coppe (2); crateri (2): a campana (1), a colonnette (1); kernoi (1); lebetes gamikoi (1); thymiateria (1); frammenti (1). soggETTi Scene con Eros (4): Eros (3); Eros, donna (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (180): testa f. (168); donna (6); giovane uomo nudo (2); testa di cavallo (2); due cervi (1); due giovani uomini ammantati (1); coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due teste affrontate; 3) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su rilievo, mantello o basamento con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o Eros inginocchiati con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; testa f. gianiforme; protome di cavallo. Influenze da parte dei P. di Baltimora (disegno delle figure) e di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). Affinità con i C. del G. di Lavello e col P. di Berlino F 3383 (trattamento delle teste). Collaborazione col P. di Berlino F 3383 (esecuzione delle teste raffigurate sul coperchio del lebes gamikos a Vienna, KM, 4012). Tratto molto marcato, soprattutto nella resa dei particolari fisiognomici. Nelle teste, lunga arcata sopracciliare ad andamento rettilineo, occhio molto grande con palpebra s. definita da un’unica linea o da due linee convergenti ad angolo acuto in corrispondenza della pupilla, resa da un largo tratto verticale o da un grande punto, naso diritto e appuntito, incavo al di sopra e al di sotto delle labbra segnate da un taglio rettilineo, con labbro i. più carnoso e protruso, mento molto pronunciato e prominente; acconciatura con capelli raccolti in un corto chignon, talora ripartito in tre file di riccioli, e avvolti in un kekryphalos decorato con fasce in nero e in bianco sovraddipinto e con motivi a raggi, punti e zigzag, associato ad un diadema ad alti raggi; di frequente, sulla nuca, lunga ciocca ripartita in tre file di riccioli in bianco sovraddipinto. rappresentazione di donne che recano phialai contenenti foglie d’edera e di eroti che recano catene di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello) e di animali (cervidi, cavallo). Nel campo, rosette, bende, phialai, bucranio, alabastron. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio tra due sottili fasce a v.n.; onde correnti. 282

Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 901-903, nn. 466-507, tav. 343.4-11, Trendall, Cambitoglou 1983, 146, 167, nn. 473a-b, 474a, 475a, Trendall 1989, 98, fig. 254/3, D’Ercole 1990, 75, n. 21, tav. 4, Lissi caronna, armigliacco alidori, Panciera 1990-1991, 211, 217, n. 1, figg. 33, 39, Trendall, Cambitoglou 1992, 266, 308-313, 493, 526, 547, 550, 552, 563, nn. 466a-b, 468a-b, 474a, 477a, 480a-s, 480-1-6, 484a, 4841-3, 492a-b, 494-1, 495a, 496a-b, 496-1-18, 498a, 502a, 480g1, 480t, 480-7, tavv. LXXVIII.10-12, LXXIX.12, Cambitoglou, Harari 1997, 40-41, n. 27, tavv. 41-42, Depalo 1997, 47, n. 51, fig. 91, Schauenburg 1997c, 368, nota 20, Todisco, Catucci 2007, 58, tav. 60.1-3.

Xi 7 8 c

dEL g dELL’Askos di AMbuRgo

(TAV 218 1)

dEnoMinAzionE Dalla forma e dal luogo di conservazione del vaso eponimo (Amburgo, MKG: Trendall, Cambitoglou 1982, 903, n. 508). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Apulia (5) - Daunia (3): generiche; Peucezia (2): generiche. foRME VAscoLARi Lekanides (6); askoi (2); pissidi (1). soggETTi scene generiche (16): testa f. (16). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste, in particolare della bocca). nelle teste, massa compatta di capelli sulla fronte che prosegue, al di sotto dell’orecchio, in una ciocca più sottile e leggermente ondulata. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 903, nn. 508-514, tav. 343.12, Trendall, Cambitoglou 1983, 167, n. 513a, Trendall, Cambitoglou 1992, 313, n. 514a.

Xi 7 9 p dEL sosTEgno MAcinAgRossA (TAV 218 2) dEnoMinAzionE dalla forma del vaso eponimo e dalla coll. in cui esso si conserva (bari, coll. macinagrossa, 52). VAsi ATTRibuiTi 65 pRoVEniEnzE Apulia (6) - Daunia (4): Salapia (2), Stornara (2); Peucezia (2): generiche. foRME VAscoLARi Oinochoai (19): forma 1 (13), forma 8 (6); crateri (12): a volute (8), a colonnette (3), a campana (1); lekanides (11); anfore (6); bottiglie (3); loutrophoroi (3); piatti (3); skyphoi (3); pelikai (2); idrie (1); situle (1); sostegni (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Eracle in corsa (1); Eros, donna e giovane uomo nudo ai lati di Pegaso all’interno di un naiskos (1); grifo all’interno di un naiskos (1). corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1). Scene con Eros (6): Eros (1); Eros all’interno di un naiskos (1); Eros in corsa (1); giovane uomo nudo ed Eros ai lati di una donna (1); Eros, Nike (1); due eroti ai lati di una stele (1). Scene con Nike (4): Nike (3); testa di Nike (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) Scene generiche (95): testa f. (89); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna ionica (2); donna all’interno di un naiskos (1); testa f., figura ammantata (1); giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos, parte f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 5) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; testa f. di profilo, di t.q. o di prospetto, talora emergente da corolla, in cornice floreale; giovane uomo nudo, Eros o Nike in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, stanti di t.q. con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, Eros o Nike, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, kline, corolla, tralcio o altare con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; Nike stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto tra le mani protese; giovane uomo ammantato e stante, talora con bastone nella mano protesa; Eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. dei G. delle Anfore e di Bristol e col P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste) e con i C. dell’Officina del P. di Baltimora (disegno delle figure, esuberante decorazione floreale, impiego di sovraddipinture). tratto sottile ma talora incerto. nelle teste, lunga e sottile arcata sopracciliare, occhio grande con palpebra s. definita da due linee, breve palpebra i., pupilla circolare campita in bianco sovraddipinto, narice resa mediante un puntino e un breve tratto ondulato, linea della bocca rettilinea, affiancata da un puntino s. e da uno i. e con un tratto ricurvo verso il basso all’estremità; acconciatura con sakkos o con capelli raccolti in un corto chignon talora ripartito in tre file di riccioli e avvolti in un kekryphalos decorato con linee sottili e motivi a raggi, associato a un diadema ad alti raggi; al lobo, orecchini a forma di c con pendente a foglia d’edera. Rappresentazione di giovani uomini che recano catene di rosette e di Nikai ed eroti che recano grappoli. Rendimento prospettico dei naiskoi. Abbondante impiego di bianco sovraddipinto per elementi decorativi, floreali e architettonici, accessori, copricapo, vasi metallici e calzature. rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, ramoscelli, speroni rocciosi con contorno polilobato, linee di terra indicate da duplici file di punti) e architettonici (naiskoi su basamento decorato con fregio a meandro, stele o colonne ioniche, cinte da bende, su alto basamento decorato con fregio a meandro di svastiche e quadrati o a girali, colonna ionica sormontata da coppe) e di animali fantastici (grifi, Pegaso). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; donna; Eros; grifo; Pegaso; sullo sfondo, rosette, scudo, phiale. Nel campo, rosette, foglie d’edera, gruppi di tre punti, ventagli, phialai, finestre prospettiche, corona e benda, specchio, torcia a croce, disco quadripartito. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f., talora diademate, di prospetto, con volti in bianco sovraddipinto o a risparmio e capigliatura a v.n. o in giallo sovraddipinto. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Sulle oinochoai, campo figurato talora delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Occasionalmente, sulle loutrophoroi, campi figurati sul corpo separati da una fascia a palmette e fior di loto. Sulla parete della bottiglia a Francoforte, MVF, β 628, in esergo, phialai e rosetta. Al di sotto del campo figurato, ovoli; meandri alternati a quadrati con trattini sui lati o a spazi riempiti con quattro quadratini; onde correnti. iscRizioni I I O O PI M N T O PI T N (lettere dipinte all’interno del coperchio della lekanis a Laguna Hills, coll.p., già Santa Monica, coll.p.). Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 904-905, nn. 515-517h, tav. 344.1-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 146, 167-168, nn. 516b-e, 517ea-fa, 518a, 519a-b, 520, tav. XXXI.1-3, Trendall 1989, 98, fig. 254/4, Schauenburg 1991d, 524, figg. 22-23, Trendall, Cambitoglou 1992, 263, 266-267, 313-318, 490, 526-527, 563, nn. 515-571, 527a-b, 535ac, 541a, 558a, tav. LXXX.489.

Xi 7 10 c

iMiTAToRE dEL p dEL sosTEgno MAcinAgRossA

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1). scene generiche (1): due giovani uomini ammantati ai lati di una stele ionica (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure disposte ai lati di una colonna. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; donna seduta di t.q. con oggetto nelle mani protese; satiro stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. del Sostegno Macinagrossa (composizioni). Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Rappresentazione di elementi architettonici (colonna ionica sormontata da phiale). nel campo, dittico. Al di sotto del campo figurato, meandri. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 318, n. 572, tav. LXXX.6.

Xi 7 11 c

dEL g

sAMARcAndE (TAV 218 3)

dEnoMinAzionE dalla galerie samarcande di Parigi in cui si conservava il cratere a campana eponimo (Trendall, Cambitoglou 1992, 320, n. 580). VAsi ATTRibuiTi 24 foRME VAscoLARi Crateri (6): a volute (5), a campana (1); lekanides (6); anfore (4); oinochoai (4): forma 8 (4); idrie (1); kantharoi (1); pissidi (1); stamnoi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): due donne ai lati di Eracle all’interno di un naiskos (1); grifo con testa di leone (1). Scene con Eros (5): Eros (4); Eros all’interno di un naiskos (1). Scene con Nike (9): testa di Nike (5); due Nikai presso un naiskos (1); Nike (1); Nike in corsa verso una stele (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di Nike all’interno di un naiskos (1). Scene generiche (34): testa f. (28); due donne in corsa verso una stele (2); offerenti presso un naiskos (2); donna (1); testa f. all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) una figura all’interno di un naiskos; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o Nike in movimento con oggetti nelle mani protese; testa f. o di figura f. alata di profilo; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su fiore, seggio pieghevole, capitello ionico, sperone roccioso o mantello con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; testa f. o di figura f. alata, di t.q. o di prospetto, emergente da corolla in cornice floreale; Eros stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Nike in movimento di t.q. con busto di prospetto, gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; Nike in volo con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Baltimora (collo dei crateri a volute suddiviso in due registri sovrapposti, disegno delle figure, decorazione delle vesti f.). Affinità con i P. del sostegno macinagrossa (composizioni, trattamento delle teste) e della mostra in Virginia (decorazione dei naiskoi). Tratto sottile e preciso. Figure dal disegno schematico ma piuttosto raffinato. Nelle teste, narice resa mediante una linea curva, linea della bocca ricurva verso il basso e spesso terminante con un tratto verticale; acconciature con sakkos o kekryphalos 283

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA ampiamente decorati con motivi a raggi, punti, girali, meandri, s accavallate in nero e in bianco sovraddipinto, associati a diademi a raggi alti e sottili o, talora, ad una fila di piccoli elementi circolari disposta sulla fronte. Esuberante ed elaborata decorazione floreale. Rappresentazione di donne ed eroti che recano grappoli. rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a meandro o a tremolo tra due fasce scure con punti bianchi, stele ioniche su alto basamento, cinte da bende e sormontate da coppe) e di animali fantastici (grifo). All’interno dei naiskoi, giovane uomo nudo; donna; Eros; testa; grande fiore; sullo sfondo, stele, scudo, elmo. Nel campo, bucrani, rosette, phialai, bende, foglie d’edera, loutrophoroi, ciste. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. o di Io di prospetto, con volti in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliature a v.n. o in giallo sovraddipinto oppure sovraddipinte in bruno e bianco. Sul kantharos a Kiel, Kunsthalle, B 729, lato secondario decorato con tralcio di vite in colori sovraddipinti. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con quadratino campito in nero disposto su ogni lato o a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 318-322, 480, 489, 493, 527, nn. 573-592, 574a, 576a, tavv. LXXXi-LXXXii.1-5.

Xi 7 12 ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL p di sTokE-on-TREnT

VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Daunia (1): Canosa; Peucezia (1): Ceglie del Campo. foRME VAscoLARi Lekanides (6); oinochoai (2): forma 1 (1), indeterminate (1); crateri (1): a volute (1); lebetes gamikoi (1); pissidi (1); skyphoi (1). soggETTi Scene con Eros (1): Eros all’interno di un naiskos (1). Scene con Nike (3): testa di Nike (3). scene generiche (20): testa f. (20). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; Eros seduto con oggetto nella mano protesa. Affinità con i C. del G. dell’Askos di Amburgo e col P. del Sostegno Macinagrossa (trattamento delle teste). Rappresentazione di eroti che recano grandi fiori. Nel campo, rosetta. Sui mascheroni del cratere a volute, teste f. di prospetto in bianco o in rosso sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA scarfì 1969, 30, sez. iV dr, tav. 32.11-12, rossignani 1970, 6, sez. iV d, tav. 9.1, Reho-Bumbalova 1979, 145, n. 95, tav. 73.c-d, Miroslav Marin 1982, 122-123, n. f XVi 6, tav. XVi, de Palma 1989, 18, tav. XXi, cassano 1992a, 398-399, n. 70, Trendall, Cambitoglou 1992, 322, 526, 550, nn. 593-598, tav. LXXXII.6, De Cesare 2005, 30-31, tav. 26.1-2, de Palma 1989, 22, tav. 23.

Xi 8 p dEL sAkkos biAnco (TAVV 218 4-221 3) dEnoMinAzionE Dalla ricorrente rappresentazione, sui vasi attribuiti a questo C., di donne che indossano un sakkos reso in bianco sovraddipinto. VAsi ATTRibuiTi 440 284

pRoVEniEnzE apulia (61) – generiche (29); Daunia (25): Canosa (23), Ascoli Satriano (1), Salapia (1); Peucezia (3): Ruvo di Puglia; territorio ofantino (3): generiche; Messapia (1): egnazia. Lucania (13) – conf. daunia (13): Lavello. foRME VAscoLARi Oinochoai (168): forma 1 (138), forma 8 (25), indeterminate (5); kantharoi (69); piatti (48); lekanides (41); crateri (35): a volute (30), a campana (3), a calice (1), a colonnette (1); anfore (26); pissidi (13); askoi (9); idrie (7); loutrophoroi (7); skyphoi (5); barrel-amphorae (3); sostegni (3); bottiglie (2); lekythoi (2); rhytà (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (99): due eroti ai lati della testa di Afrodite (20); testa di Io (12); Pegaso (11); amazzone su carro (7); testa di amazzone (4); rapimento di Crisippo (3); Oltretomba con Orfeo (3); sirena (3); testa f. alata (3); Nereidi con le armi di Achille (3); amazzone (2); amazzone su carro, Pan (2); Achille e Fenice (2); testa di Apollo (1); ritorno di Persefone (1); ratto di Persefone (1); Telefo, due giovani uomini, giovane guerriero, giovane uomo presso una colonna ionica, cinque giovani uomini armati (1); Pelope e Ippodamia su carro (1); Apollo, donna (1); amazzonomachia (1); amazzone, cavallo (1); amazzone, amazzone su carro (1); amazzone su carro, giovane uomo con calzari alati (1); amazzone su carro, Pan, Eros (1); amazzone su carro, Eros in volo (1); amazzone su carro, due eroti (1); amazzone su carro, Eros, lepre (1); Nike su carro, Ermes (1); Ermes, due donne, due eroti (1); testa di Elios (1); Pegaso su mostro marino (1); Eros, Afrodite, donna (1); satiro, Eros, Artemide su carro (1); mostro marino (1); ippocampo (1); testa di Ermes (1); testa di figura alata con berretto frigio (1). Corteggio dionisiaco (3): komos con Dioniso (2); donna in corsa, Dioniso, donna su colonnina ionica (1). Scene con Eros (123): Eros (59); Eros, donna, giovane uomo (14); Eros, donna (13); Eros su carro (5); Eros, donna, giovane uomo nudo (3); due eroti ai lati di una testa f. (3); Eros fra due colonne (2); Eros presso una colonnina ionica (2); Eros, donna presso una colonnina ionica (2); Eros, donna, papera (2); Eros, donna su carro (2); Eros, cigno (2); Eros in corsa (1); Eros, papera (1); Eros su carro, cervo, lepre (1); Eros su carro, due cani, erote (1); Eros, donna presso un thymiaterion (1); Eros, donna su carro, lepre (1); Eros, due donne (1); Eros, due donne, cane (1); Eros seduto su colonnina ionica, due donne in corsa (1); Eros, tre donne presso una colonnina ionica (1); Eros, donna, giovane uomo nudo, volatile (1); Eros, due giovani uomini (1); due eroti (1); due donne, giovane uomo, due eroti (1). Scene con Nike (69): testa di Nike (54); Nike su carro (7); Nike su carro, Eros (4); busto di Nike (2); Nike su carro, Eros, lepre, tre volatili (1); due Nikai su quadriga (1). scene con indigeni (1): donna, giovane guerriero (1). Scene generiche (517): testa f. (222); donna (73); offerenti presso naiskos (36); giovane uomo (16); giovane uomo nudo (16); tre donne (15); testa f. con berretto frigio (11); due donne (10); due donne presso una stele (10); donna all’interno di un naiskos (8); donna, giovane uomo (7); tre donne presso un pilastrino (4); donna, giovane uomo nudo presso una stele sormontata da vaso (4); donna su carro (4); donna, giovane uomo presso una stele (3); due donne, giovane uomo (3); giovane uomo all’interno di un naiskos (3); due donne all’interno di un naiskos (3); cavaliere (3); donne presso una colonnina ionica (3); donna presso una stele (2); due donne presso una fontana (2); donne presso una stele (2); donna, giovane uomo nudo (2); donna, giovane uomo nudo presso una stele (2); tre donne, giovane uomo presso una stele sormontata da coppa (2); testa f. all’interno di un naiskos (2); giovane guerriero (2); donne presso una fontana (2); donne (2); donna, giovane uomo nudo in corsa verso una stele (2); stele (2); donna presso un pilastrino (1); donna che suona la cetra (1); due donne presso una colonnina ionica (1); due donne presso un louterion (1); tre donne presso due pilastrini (1); donne presso due colonnine ioniche e louterion (1); donne presso un pilastrino (1); giovane uomo, volatile (1); due giovani uomini presso una stele (1); donna, giovane uomo in corsa (1); donna, giovane uomo presso un pilastrino (1); donna in corsa, giovane uomo (1); donna in corsa, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); due donne, giovane uomo e uomo presso un altare (1); due donne, giovane uomo nudo (1); due donne, giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); due donne, due giovani uomini nudi presso una stele (1); tre

cERAMicA ApuLA (Ap) donne, giovane uomo (1); due donne, giovane uomo nudo, donna in corsa presso una stele (1); tre donne, giovane uomo in abiti orientali presso un pilastrino (1); donna e fanciulla all’interno di un naiskos (1); donna su carro, daino (1); donna su carro, cane (1); donna su carro, cervo (1); giovane uomo su carro (1); giovane uomo su carro, lepre (1); guerriero, auriga su carro, cane (1); uomo, giovane guerriero, fanciullo (1); uomo, giovane guerriero, fanciullo, donna (1); testa f. con mitra (1); due donne ai lati duna testa f. (1); testa m. (1); donna alata con berretto frigio (1); pesce, conchiglia, triglia, calamaro (1); pesci (1); conchiglia, pesce (1); cigno (1); fila di animali (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 4) da due a numerose figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto e con ricorrenti sovrapposizioni di piani; 5) due figure disposte ai lati di una stele; 6) una o due figure in un naiskos; 7) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele; 8) numerose figure collocate in tre sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello, ai lati e davanti ad un edificio tetrastilo. Figure ricorrenti: testa f. (con sakkos, kekryphalos, polos o diadema triangolare), di figura f. alata, di figura f. orientale, di giovane uomo, di giovane uomo con corona di foglie, di giovane uomo con petasos, di figura orientale, di t.q., di prospetto o di profilo, emergente da corolla in cornice floreale; testa f., di figura f. alata o di figura f. alata con petaso, di profilo o di t.q.; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, uomo semiammantato, giovane guerriero, giovane guerriero indigeno, giovane uomo orientale, re, vecchio uomo, donna, donna ammantata o eros, spesso retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, corolla, diphros, seggio pieghevole, kline, trono, idria, sacca da viaggio, cista, sperone roccioso, cavallo marino, delfino, capitello ionico o altare, con busto spesso quasi di prospetto, gambe divaricate o incrociate e mano protesa o recante un oggetto; donna o donna ammantata sedute di t.q. su rilievo o diphros, con gambe leggermente divaricate e mano sollevata a reggere un lembo della veste; giovane uomo nudo, fanciulla, donna, donna ammantata o Eros, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; fanciullo, giovane guerriero, amazzone, talora retrospicienti, stanti e con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale, donna, amazzone, furia, Pan, satiro o eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese o con braccio sollevato; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e mani protese spesso recanti oggetti; giovane uomo, guerriero, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, idria, sperone roccioso o capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero stante di prospetto con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, stante a gambe incrociate e appoggiato a bastone; fanciullo, giovane uomo nudo, vecchio uomo, donna o donna ammantata, stanti di prospetto o di t.q. a gambe incrociate, con braccio poggiato contro una colonna o con gomito poggiato su pilastrino, pilastro roccioso, idria o thymiaterion e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, donna, amazzone, Eros o Nike stanti, con busto curvo in avanti e braccia protese o retrospicienti, alla guida di un carro in corsa; Eros in volo, talora retrospiciente e con busto in torsione, con oggetto tra le mani protese; fanciullo stante con busto in torsione e talora con braccia protese; giovane uomo orientale o Furia stanti di prospetto a braccia allargate e con oggetti nelle mani protese; Eros accovacciato con oggetti nelle mani protese; Eros retrospiciente inginocchiato con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo di t.q. a cavallo; busto nudo di figura f. orientale alata, di prospetto, emergente da corolla in cornice floreale; sirena con oggetto nelle mani protese, stante di t.q. su corolla in cornice floreale. Influenze da parte del P. di Baltimora (ripartizione dei campi figurati su collo e corpo dei vasi, composizioni, figure ricorrenti, disegno dei volti, decorazione delle vesti, panneggi, decorazione floreale, frequente raffigurazione di armature e di idrie con anse a M, abbondante impiego di sovraddipinture in vari colori). Affinità col P. di Berlino F 3383 (composizioni sulle pissidi globulari), col P. della Mostra al Virginia Museum (decorazione dei timpani) e con i c. del g. del Kantharos (trattamento delle teste).

Tratto sottile e fluido. Figure dai contorni sinuosi, con dettagli interni spesso solo accennati, in particolar modo nelle opere del g. del carro. Predilezione per la rappresentazione di figure di eroti dalla corporatura molle e dall’accentuato aspetto femmineo. Nelle figure m., muscolatura rapidamente delineata e spesso molle; teste cinte con larghe bende in bianco sovraddipinto; ricorrenza di petasi (in bianco sovraddipinto) reclinati dietro la nuca o di petasi ed elmi con calotta molto bombata, solo leggermente calcati sulla sommità della testa. Nelle figure f., seni grandi e rotondi, in genere prominenti, che tendono fortemente sul busto il drappeggio della veste, e con capezzoli spesso in evidenza; ricorrente acconciatura con sakkos in bianco sovraddipinto, schiacciato sulla calotta e gonfio sulla nuca, da cui fuoriescono corte ciocche ricciute sull’orecchio, o con capelli raccolti in un prominente chignon legato con lunghi nastri svolazzanti e spesso avvolto in un kekryphalos o in una sphendone; panneggi a pieghe molto morbide, tese sui seni e intorno alla vita in gruppi di tre brevi pieghe irraggiate; ricorrenza di figure con una spalla e un seno scoperti. Nelle figure di eroti, collana a vaghi circolari, fasce a vaghi circolari indossate trasversalmente sul busto e intorno alle cosce e armille intorno a polsi e caviglie. Nelle teste, arcata sopracciliare tangente alla palpebra s., definita da due linee che convergono in corrispondenza della pupilla lineare, con palpebra i. parallela, naso diritto e appuntito, linea della bocca breve e rivolta verso il basso; capigliature con riccioli distinti resi in vernice diluita; ricorrente acconciatura con sakkos provvisto di due alette sommitali e decorato con file di punti, trattini e crocette in nero e in bianco sovraddipinto, associato ad un diadema a brevi raggi; compatta massa di capelli sulla fronte, contraddistinta da un tratto bianco centrale e terminante con un sottile ricciolo ondulato sulla tempia; sulla parte s. della fronte, duplice protuberanza a risparmio; occasionale rappresentazione di teste f. quasi di prospetto, in bianco sovraddipinto, con grandi occhi provvisti di ciglia distinte e con capelli raccolti in un alto chignon sulla sommità della calotta. Sui kantharoi, ricorrente raffigurazione di una testa f. emergente da corolla, affiancata da eroti. Nei vasi del G. del Carro, predilezione per la raffigurazione di quadrighe in corsa. rappresentazione di donne che recano “xilofoni”, di eroti che recano phialai con oche, di donne ed eroti che recano cassette aperte, catene di rosette e ciste metalliche, di giovani uomini e donne che recano patere e di giovani uomini, donne ed eroti che recano phialai contenenti foglie d’edera, grappoli e situle. occasionale rappresentazione di figure con testa nimbata. Caratteristica forma dei ventagli a cuore rovesciato. Rappresentazione di teste f. sia in bianco o in giallo sovraddipinto con dettagli interni in rosso o giallo sia a f.r. Predilezione per la rappresentazione di ciste e situle metalliche con decorazione figurata resa in bianco sovraddipinto e provviste di manici. Abbondante impiego di colori sovraddipinti (giallo, bruno, arancio, rosso, porpora) nella decorazione di mantelli e vesti, soprattutto delle figure rappresentate all’interno dei naiskoi, e nella resa degli oggetti metallici; frequente impiego di bianco sovraddipinto per la resa di strutture architettoniche, sculture, figure all’interno dei naiskoi, fiori, teste e figure in cornice floreale, vello di animali e calzature. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, grandi fiori, anche a corolla multipla, speroni rocciosi resi mediante spessi tratti in bianco sovraddipinto o con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, pilastri rocciosi con asperità indicate da una linea ondulata o tratti sovrapposti, alternati a punti in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti brevi o talora adattate al profilo della figura) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a meandro semplice, a meandro di svastiche e quadrati, a rosette, a linea spezzata, a S accavallate o con tralcio, stele su alto basamento decorato con chevrons, girali, S accavallate, cinte da bende e talora sormontate da kylikes o kantharoi, colonne scanalate, sormontate da timpano o da kylix, su basamento decorato con punti, edifici tetrastili, fontana monumentale) e di animali reali e fantastici (cavalli, cani, cervidi, lepri, oche, colombe con corona tra le zampe, cigni, volatili, delfini, cavalletta, Pegaso, Pegaso con coda anguiforme, cavalli marini anche alati). All’interno del naiskos, poggianti su una piattaforma rialzata, giovane uomo; giovane guerriero; donna; fanciullo e giovane guerriero; giovane uomo e donna; due giovani uomini; fanciulla e donna; due donne; uomo, giovane guerriero, fanciullo; tre donne; uomo, giovane guerriero, fanciullo e donna; grande fiore a corolla multipla; testa; sullo sfondo, schinieri, corazze, elmi a pilos, spade, phialai, alabastra, bende, finestre prospettiche, 285

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA specchi, ciste metalliche, corone, palle, ventagli, spada, thymiaterion, patera. nel campo, rosette, bende, foglie d’edera, phialai, schinieri, alabastra, palle, stelle, gruppi di tre punti, bucrani, grappoli, ciste metalliche, specchi, corone con bende, “xilofoni”, idrie, sacche da viaggio, torce a croce (spesso raffigurate trasversalmente sul corpo delle figure), patere, infule, oinochoai. sui crateri a volute, mascheroni con teste f., talora diademate, di io o di Pan, di prospetto, in bianco o in rosso sovraddipinto oppure con volto in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliatura a v.n. oppure in giallo o bruno sovraddipinto; sulle volute e sulle placche ad esse sottostanti, girali in bianco sovraddipinto; sulle placche inferiori delle volute, amazzoni a cavallo, donne; sul collo, campo figurato suddiviso in due registri, con inserimento, al di sopra del registro con scena figurata, di una fascia decorata con meandro prospettico; sul piede, rappresentazione di teste f. e di figure f. alate o di sirene. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Su idrie, anfore e loutrophoroi, campi figurati separati da una fascia decorata con dentelli prospettici, teste f. di t.q. in cornice floreale, rosette e gruppi di tre punti, rosette e phialai, teoria di felini e cervidi, teoria di pesci, molluschi e conchiglie (questi ultimi attribuiti al P. Sansone), teste f. tra volute contrapposte. Sul corpo delle oinochoai del G. del Carro, campo figurato suddiviso in due registri sovrapposti da fasce decorate. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. tondi interni dei piatti talora suddivisi in due registri separati da una fascia a ovoli o con testa f. o di figura f. alata in cornice floreale; in esergo, rosette puntinate, onde correnti, testa f. affiancata da eroti, testa f. tra rosette, testa di figura f. alata, talora con phialai. Al di sotto del campo figurato, meandri spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto o quadratino in ciascun quadrante; ovoli; rosette; onde correnti; punti; S accavallate; meandro prospettico; foglie d’edera e gruppi di tre punti; fascia a v.n. tra sottili linee a risparmio; fascia a risparmio interrotta da linea centrale a v.n. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 959-977, nn. 1-198, tavv. 374-382.4, Trendall, Cambitoglou 1983, 181-188, nn. A-H, 2c-d, 3a, 4a-c, 6a-b, 8a, c, 14a-d, 15a-d, 17c, 20a, 33a, 45a-b, 50a, 56a, 60a, 69a, 72a, 74a, 84 b, 93a, 116a-b, 124a, 143a, 160a, 182ab, 183a, 184a, 185a, 194a, 196a, Schauenburg 1983b, 101-102, tav. 14, figg. 1-2, Schauenburg 1984b, 364, tav. 103, fig. 3, Schauenburg 1989c, 55, Trendall 1989, 97-100, figg. 255-259, Trendall, Cambitoglou 1992, 345-363, 483, 489-490, 493, 530-534, 558-559, nn. A1-3, D1-8, E1, I, J, 1a, 2d1-5, 4d, 4-1-4, 3b-f, 6c-g, 8d-f, 10a-b, 15e-h, 17d, 23a, 26a-c, 26-1-6, 29a-e, 30a, 33b-f, 34-1-12, 36a, 39a, 44a, 49ae, 51a-c, 52a, 53a-b, 54a, 57a, 69a, 72b-d, 74b, 85b-e, 87-1-3, 115a, 116a1, 116c, 120a-b, 155a, 172a, 178a, 182c-d, 184b, 196b-c, D2a, 2d2a, 4-5, 7a, 8g-h, 15-i-j, 161, 17b, 31a, 39b, 45c, 53c-e, 70a-b, 86a, 101a-b, 105a-b, 111b, 131b, 155b-e, 163ab, 164a, 184c, 188a, 10c-d, 10-1, 15k, 90a, Bottini, Fresa 1991, 47, nn. 18-19, tav. XXV, figg. 134-135, Bottini 1993b, 225-227, n. 33, Schauenburg 1994a, 554-556, 558, figg. 13-17, 20, Schauenburg 1994f, 507-516, 518-521, figg. 1-15, 18-20, 24-29, Schauenburg 1995a, 21-22, 27-28, 31-34, 48-52, 57, 76, figg. 1-2, 5, Schauenburg 1996a, 105-122, tav. 1, figg. 1-3, Ovidi 1998, 131-132, n. 5, fig. 5, Colangelo 2002, 282, 285, fig. 74.1, Catucci 2003b, 99-102, nn. 45-46, tavv. XXVI.e-h, XXVII.a-b, XXVIII.a-b, Colangelo 2005, 97-99, fig. 5.1, Mazzei 2005, 15.

Xi 9 c

dEL g dEL sAkkos biAnco

Xi 9 1 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEL sAkkos biAnco

VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Oinochoai (6): forma 1 (5), indeterminate (1); crateri (2): a volute (2); askoi (1). soggETTi 286

Scene mitologiche (14): amazzonomachia (3); Eros su carro, Ermes, Nereidi su ippocampi (2); giovane uomo e donna su carro, Nike, Eros, Artemide in lotta contro un giovane guerriero, cavallo alato, guerriero, guerriero su cavallo alato (1); lotta tra Giasone e i tori (1); giovani uomini, donne, Eros, Giacinto sul cigno (1): pazzia di Licurgo (1); morte di Atteone (1); Andromeda, Perseo, Cefeo (1); giovane guerriero orientale in lotta contro un grifo (1); auriga alato con berretto frigio su carro (1); Afrodite su cigno (1); Eracle e le cavalle tracie (1). Scene con Eros (3): Eros (1); due carri guidati da eroti, Nike (1); due donne, Eros, giovane uomo con volatile (1). Scene generiche (2): donna, giovane uomo (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) tre o più figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionali sovrapposizioni di piani; 3) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello; 4) due figure disposte ai lati di un elemento centrale. Figure ricorrenti: testa f. di prospetto in cornice floreale; Eros o Nike in volo con oggetto nelle mani protese; giovane guerriero stante o in movimento, di t.q. o di profilo, sulle gambe parzialmente piegate, con busto curvo in avanti e braccio proteso, protetto dallo scudo; giovane guerriero, donna o Eros seduti di t.q. su rilievo, altare, delfino o mostro marino con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nelle mani protese; fanciullo, donna o pedagogo in movimento con entrambe le braccia protese; giovane guerriero o amazzone di t.q. a cavallo con oggetto nella mano sollevata; donna stante di t.q. con oggetto nella mano protesa alla guida di un carro in corsa; giovane uomo nudo o Eros stanti con braccia protese alla guida di un carro in corsa; donna o donna ammantata stanti con un braccio o entrambe le braccia protese; giovane uomo nudo o Eros stanti con una mano protesa; fanciullo o giovane uomo nudo di t.q., con un ginocchio poggiato al suolo, altra gamba distesa e braccia protese; giovane uomo nudo, uomo nudo, giovane guerriero o giovane guerriero orientale stanti di t.q. o di prospetto con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e mano sollevata talora recante un oggetto; satiro stante di prospetto; vecchio re orientale stante di t.q. con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero orientale stante a gambe incrociate, appoggiato alla lancia e con mano protesa; giovane uomo nudo con ginocchio poggiato su sperone roccioso, altra gamba distesa e oggetto nella mano sollevata; giovane guerriero supino al suolo con gambe flesse; giovane guerriero stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nella mano sollevata; donna stante di prospetto a braccia allargate; Nike stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. dei G. di Elios e del Vento (composizioni, predilezione per la raffigurazione di carri in corsa e di volti di t.q.) e con il P. del Sakkos Bianco, in particolare nelle opere del G. del Carro (composizioni, predilezione per la raffigurazione di carri in corsa, di scene con Pegaso e di volti di t.q., elaborata decorazione ornamentale e floreale). Incerto rendimento prospettico di edifici e di volti di prospetto. Rappresentazione di guerrieri con elmi piumati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, grandi fiori, ramoscelli, tronchi, alberi, fondo roccioso, sperone roccioso con asperità indicate da tratti ondulati e irregolari in bianco sovraddipinto, arco roccioso contornato da spessa linea a zigzag in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da brevi file di punti) e architettonici (prospetto di edificio con porte aperte) e di animali reali e fantastici (cavalli, cervi, cani, delfini, colombe con corona tra le zampe, palmipedi, toro, cigno, serpente, grifi, mostri marini, Pegaso). Nel campo, foglie d’edera, rosette, corona, stella, specchio, patera, gruppo di tre punti. Sul cratere a volute, mascheroni con teste f. di prospetto in bianco sovraddipinto; inserimento di placche fittili a rilievo sul collo (con Eros alla guida di una biga preceduta da Ermes) e agli attacchi inferiori delle volute (con giovane uomo e donna); corpo suddiviso in due registri sovrapposti da una fascia intermedia con scena figurata. Al di sotto del campo figurato, meandri, spesso alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; ovoli; onde correnti. iscRizioni ARTEMIS [napoli, man, 82261 (h 3252)]. Luogo di pRoduzionE taranto.

cERAMicA ApuLA (Ap) cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 977-978, nn. 199-200, tav. 383.3-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 181, Schauenburg 1989c, 53, nota 131, Trendall, Cambitoglou 1992, 347, martini 1995f, 40-41, n. 12, martini 1995h, 46-47, n. 15, martini 1995i, 48-49, n. 16, Martini 1995l, 50-51, n. 17, Schauenburg 1995d, 38-39, n. 11, Schauenburg 1995e, 44-45, n. 14, Schauenburg 1996a, 121-122, tav. VII, figg. 23-25, Schauenburg 1997a, 230, tav. IV, fig. 14.

Xi 9 2 c

dEL g di sToccARdA

(TAV 222 1,3-4)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione (stoccarda, WL) di un consistente numero di vasi attribuiti a questi C. VAsi ATTRibuiTi 148 pRoVEniEnzE Apulia (15) – generiche (7); Daunia (5): Canosa (5); Peucezia (1): Ruvo di Puglia; territorio ofantino (2): generiche. Lucania (2) – conf. daunia (2): Lavello. foRME VAscoLARi oinochoai (55): forma 1 (42), forma 8 (11), indeterminate (2); piatti (27); kantharoi (23); lekanides (16); crateri (12): a volute (12); pissidi (6); askoi (5); anfore (2); lepastai (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (36): duello tra giovane guerriero greco e amazzone (5); amazzone a cavallo (2); Eos su carro (2); due eroti ai lati della testa di Afrodite (2); Erinni (1); gigantomachia (1); Atena, gigante Encelado (1); amazzonomachia (1); amazzone su carro, Eros (1); Eracle nel giardino delle Esperidi (1); Eracle in lotta contro due centauri (1); Eracle all’interno di un naiskos, albero con serpente, amazzone (1); Eracle, due donne, Eros (1); guerriero in abiti orientali in lotta contro un centauro (1); giudizio di Paride (1); Paride, cane (1); Achille e Briseide (1); Arimaspe attaccato da un grifo (1); Ecate (1); eroti ai lati della testa di Elios, donna (1); Elios su quadriga, delfino (1); Elios su carro (1); Elios su carro, Eros (1); Eos su carro, due pesci, due delfini (1); Eos su carro, Eros, donna presso una colonnina ionica, cigno (1); libagione ad Apollo con Eros (1); giovane guerriero, Atena (1); donna in trono, Ermes (1); eos su carro, eros, lepre, giovane uomo nudo (1). Corteggio dionisiaco (7): satiro, due donne (2); menade, papposileno (1); giovane uomo (1); giovane uomo nudo, papera (1); donna, giovane uomo nudo presso un altare (1); Nike, due donne (1). Scene con Eros (53): Eros (20); Eros, donna (11); Eros, donna, giovane uomo nudo (4); Eros, due donne (3); Eros su carro (2); Eros, lepre (1); Eros, volatile (1); Eros su cigno, cane (1); Eros su carro, erote (1); Eros, carro, lepre (1); Eros, donna presso una colonna ionica (1); Eros, donna presso due colonne (1); Eros, donna su carro, lepre, daino (1); Eros, due donne ai lati di un pilastrino (1); Eros, giovane uomo nudo (1); Eros, donna, giovane uomo (1); donna, giovane uomo, Eros, giovane uomo nudo (1); eros, donna, cavaliere (1). Scene con Nike (26): testa di Nike (10); Nike su carro (6); Nike su carro, Eros (6); Nike (1); Nike, Eros (1); Nike su carro, lepre (1); Nike su carro, giovane uomo nudo, lepre (1); Scene generiche (123): donna (21); testa f. (17); donna, giovane uomo (15); giovane uomo (9); due donne (8); giovane uomo nudo (8); donna su carro (4); cavaliere (4); giovane uomo, cavallo (3); due giovani uomini (3); donna, giovane uomo nudo (3); due donne ai lati di una stele (2); giovane uomo, cavallo, fanciullo (2); offerenti presso un naiskos (2); donna, due cavalli (1); donna presso una stele (1); donna, papera (1); donna, volatile (1); giovane uomo nudo, lepre (1); giovane uomo, volatile (1); giovane uomo su carro, lepre (1); donna, giovane uomo con berretto frigio (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una colonna ionica (1); donna e giovane uomo ai lati di un louterion (1); donna, giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); donna, uomo canuto su piedistallo (1); due donne, giovane uomo nudo (1); due donne, giovane uomo nudo presso una colonnina ionica (1); due donne e due giovani uomini ai lati di una stele (1); due giovani guerrieri, uomo canuto in trono (1); due cavalieri in

lotta, guerriero morto (1); donna all’interno di un naiskos (1); due giovani uomini all’interno di un naiskos (1); cavaliere all’interno di un naiskos, lepre (1); testa f. con berretto frigio (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due o più figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 4) due figure all’interno di un naiskos; 5) due figure disposte ai lati di una stele; 6) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos; 7) varie figure disposte ai lati e davanti ad un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata (a volte con un’unica ala) di profilo o di prospetto; testa f. o testa nimbata di giovane uomo di profilo, di t.q. o di prospetto, emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane guerriero orientale, vecchio re, donna, Eros, Nike o Furia, spesso retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, basamento, sperone roccioso, diphros, trono, corolla, pelle ferina, cigno, idria o capitello ionico con busto a volte di prospetto, gambe incrociate o divaricate e oggetti nelle mani protese o con mano sollevata a reggere la testa china; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, basamento o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna orientale, Eros o Nike stanti col busto leggermente curvo in avanti alla guida di un carro in corsa; Eros retrospiciente, in movimento di t.q. con braccia allargate, in cornice floreale; giovane guerriero o Eros stanti di prospetto, talora con braccia allargate, e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros o Nike, talora retrospicienti, in volo con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o guerriero orientale in movimento o stanti di t.q. con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa, talora con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; centauri rampanti di t.q. con oggetti nelle mani sollevate; donna stante di t.q. a gambe incrociate con braccio contro una colonna o gomito poggiato su pilastro roccioso o idria e oggetto nella mano protesa; Eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento di t.q. da tergo sulle gambe parzialmente piegate, con mantello avvolto intorno al braccio; giovane uomo nudo e stante di t.q. con braccia allargate e mantello avvolto intorno ad una mano; donna, menade o papposileno ammantato in movimento con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo a cavallo; giovane guerriero o amazzone di t.q. a cavallo con braccio sollevato; giovane uomo o amazzone stanti di t.q. con braccio proteso alla guida di un carro in corsa; giovane uomo stante alla guida di un carro in corsa di prospetto; amazzone in movimento con busto molto inclinato all’indietro; giovane guerriero o amazzone proni al suolo; donna in movimento sulle gambe parzialmente piegate con busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; uomo semiammantato e stante di t.q. con busto inclinato all’indietro e braccio proteso, su carro in corsa; figura anguipede di prospetto con braccia sollevate; giovane uomo di t.q. emergente dal suolo; giovane uomo nudo, seduto di t.q. su rilievo con gambe accavallate, braccio poggiato sul ginocchio e altra mano sollevata a reggere il mento. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (composizioni incentrate su naiskoi e stele, composizioni con quadrighe in corsa, disegno delle figure e dei volti di t.q., donne con diadema triangolare, trattamento delle vesti f., ricorrente rappresentazione di donne con un seno scoperto, elaborata decorazione floreale, impiego di sovraddipinture, resa delle situle metalliche). Tratto fluido. Figure dalla corporatura poco strutturata, con teste piccole. Nelle figure m. e di eroti, muscolatura molto molle e rapidamente tracciata. disegno sommario dei tratti del volto. Frequente rappresentazione di volti di t.q. Panneggi a fasci di due pieghe parallele; nelle vesti f., drappeggio intorno alla vita a gruppi di brevi pieghe increspate e divergenti. Tendenza delle figure a fuoriuscire dai naiskoi o, nei tondi interni dei piatti, dai limiti del campo figurato. Predilezione per la rappresentazione di teste circondate da nimbi stellati a raggi molto lunghi. Rappresentazione di volti di t.q. e di prospetto. Ricorrente rappresentazione di quadrighe di scorcio e in veduta frontale, con cavalli slanciati, 287

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA provvisti di lungo collo e testa piccola. rappresentazione di giovani uomini che recano ciste metalliche, di donne che recano patere, cassette aperte, catene di rosette e ciste metalliche e di giovani uomini, donne ed eroti che recano grappoli, situle metalliche e phialai contenenti foglie d’edera. Diffuso impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, floreali e architettonici, figure all’interno dei naiskoi, statuette, cavalli, ali, vasi metallici, gioielli e calzature. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, fiori, ramoscelli, grandi fiori a corolla multipla, tronchi, alberi, speroni rocciosi resi mediante larghi tratti in bianco sovraddipinto alternati a spazi a v.n. o con asperità in bianco sovraddipinto, pilastro roccioso, linee di terra indicate da file, semplici o più raramente duplici, di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a meandro di svastiche e quadrati o ad onde correnti, stele su alto basamento decorato con fregio a girali, cinte da bende e sormontate da coppe) e di animali reali e fantastici (cavalli, colombe, volatili, oche, lepri, delfini, pesci, cervidi, cani, serpenti, cigno, grifo). All’interno dei naiskoi, poggianti su piattaforma rialzata talora decorata, giovane uomo; giovane guerriero accanto a cavallo; due giovani uomini; giovane uomo e giovane guerriero; giovane uomo accanto a cavallo e fanciullo; testa; sullo sfondo, corazze, elmi a pilos, rosette, fiori, strigile, aryballos, corona, bucranio, caduceo, albero, cista, edera. Davanti alle stele, crateri a volute o anfore a silhouette nera. Nel campo, rosette a petali dentati con punto bianco centrale e contorno a fila di punti bianchi, rosette puntinate, foglie d’edera, phialai, stelle, grappoli, bende, gruppi di tre punti, palle, anfora a punta su sostegno, timpano, conchiglia, finestra prospettica, catena di rosette, grande scudo rotondo, statuetta di eracle. Sui crateri a volute, mascheroni con teste f. o di Io di prospetto in bianco sovraddipinto o con volto in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliatura a v.n. o in giallo sovraddipinto; sulle placche inferiori delle volute, donna con torce, giovane uomo, eroti; sul collo, campo figurato suddiviso in due registri, con inserimento, al di sopra del registro con scena figurata, di una fascia decorata con rosette; corpo talora suddiviso in due registri sovrapposti da una fascia ad ovoli. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. nel tondo interno dei piatti, campo figurato talora suddiviso in due registri di eguale ampiezza da una fascia ad ovoli; in esergo, onde correnti, girali, rosette, astragali, testa di figura orientale di prospetto tra rosette, testa f. in cornice floreale, volatile tra ramoscelli. Al di sotto del campo figurato, meandri, occasionalmente alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; meandro di svastiche e quadrati; ovoli; onde correnti; fascia a risparmio interrotta da linea centrale a v.n. Luogo di pRoduzionE taranto. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 978-983, nn. 201-255, tavv. 383-385.5, Trendall, Cambitoglou 1983, 181, 189, nn. 212a-b, 218a-b, 220a, 224a, 234a, Bottini, Fresa 1991, 48, n. 27, tavv. XXXIII, XXXVI, figg. 128, 136-137, Schauenburg 1991b, 89, 98. figg. 7-9, Trendall, Cambitoglou 1992, 345, 347-349, 364-370, 482, 486, 489-490, 493, 534-535, 559, nn. 200-1-11, 203a-i, 206a-b, 212c-d, 217a, 219a, 220b, 224b-c, 225a, 227a-b, 229a, 232a-b, 233a-b, 237a-c, 238a-c, 240a, 243a-b, 244a–b, 244-1-10, 200-12, 203b1, 203c1-5, 212f, 215a, 223a, 237d, 244-1a, 237e, 242a-b, Schauenburg 1994e, 86-89, figg. 18-19, Moignard 1997, 35-36, tav. 36.1-4, Tugusheva 1997a, 3233, tav. 33.5, utili 2003, 58-59, tav. 40.1-5, todisco, catucci 2007, 62-63, tav. 68.1-2.

Xi 9 3 c

LocALi iMiTAToRi dEL g di sToccARdA

(TAV 222 2)

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE Lucania (5) – generiche (3); conf. Daunia (2): Lavello. foRME VAscoLARi Lekanides (2); pelikai (2); pissidi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): giovane uomo nudo in corsa (1). Scene generiche (7): donna (4); testa f. (2); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. 288

Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo nudo o donna retrospicienti, seduti di t.q. su plinto o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese o mano sollevata a reggere un lembo della veste dietro le spalle; giovane uomo nudo o donna retrospicienti in movimento di t.q. con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei C. del G. di Stoccarda (composizioni, figure ricorrenti, forma delle rosette, figure che recano situle metalliche). Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee di terra indicate da file di punti). nel campo, timpano, rosette, foglie d’edera, gruppi di tre punti, phiale. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; fascia a risparmio interrotta da linea centrale a v.n. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 983, nn. 256-258, tav. 385.6, Berlingò 2005, 92, nota 21, figg. 4-9.

Xi 9 4 c

Vicini nELLo sTiLE AL g di sToccARdA E coLLAboRAToRi dEL g dEL kAnThARos (TAV 223 1)

VAsi ATTRibuiTi 40 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generiche (2); Peucezia 81): Bari. Lucania (2) – conf. Daunia (2): Melfi. foRME VAscoLARi Pissidi (18); oinochoai (7): forma 8 (7); sostegni (7); lekanides (3); kantharoi (2); anfore (1); crateri (1): a volute (1); rhytà (1). soggETTi Scene mitologiche (4): due eroti ai lati di Elios su carro, lepre, thymiaterion (1); due eroti ai lati di Elios su carro, due donne, cane, lepre (1); Eracle, due donne, lepre (1); offerenti presso un naiskos, Atena (1). Scene con Eros (19): Eros (12); Eros su carro, lepre (2); Eros, donna (2); Eros, volatile (1); Eros, donna su carro (1); giovane uomo nudo, donna, volatile, Eros presso un thymiaterion (1). Scene con Nike (4): testa di Nike (3); Nike seduta su una colonnina ionica (1). Scene generiche (31): testa f. (9); donna (6); giovane uomo nudo (4); giovane uomo (2); due donne, giovane uomo (2); donna su carro (1); due donne (1); donna, giovane uomo (1); donna, giovane uomo, cigno (1) donna, giovane uomo nudo (1); due donne, giovane uomo nudo (1); combattimento (1); due giovani uomini all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) tre figure disposte sullo stesso livello; 4) due figure all’interno di un naiskos; 5) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; testa f. di t.q. in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna, Eros o Nike, spesso retrospicienti, seduti di t.q. su plinto, mantello, capitello ionico o sperone roccioso con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros, talora retrospiciente, in volo di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo stante di prospetto, con braccia allargate, alla guida di un carro in corsa; Eros stante di profilo o di t.q., con busto leggermente curvo in avanti e braccia protese, alla guida di un carro in corsa; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros stante sulle gambe flesse, con oggetti nelle mani protese; Eros retrospiciente, inginocchiato, con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero di t.q. a cavallo; giovane guerriero stante di t. q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei C. del G. di Stoccarda (composizioni, disegno delle figure, panneggi, rappresentazione di quadrighe di prospetto e di figure nimbate). Collaborazione con i C. del G. del Kantharos (cui sono attribuite le teste raffigurate su lekanides, pissidi, kantharoi, oinochoai e anfora).

cERAMicA ApuLA (Ap) Disegno approssimativo delle figure. Nelle figure m. nude, ampi pettorali simili a mammelle e capezzoli circolari o puntiformi. Frequente rappresentazione di volti di t.q. o di prospetto. rappresentazione di donne che recano ciste metalliche e cassette aperte, di eroti che recano situle metalliche, di donne ed eroti che recano grappoli, di giovani uomini ed eroti che recano catene di rosette e di giovani uomini, donne ed eroti che recano phialai contenenti foglie d’edera; rappresentazione di guerrieri con elmi piumati. Impiego diffuso di sovraddipinture in bianco e giallo per decorazione floreale e vasi metallici. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piantine, sperone roccioso con asperità in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi) e di animali (lepri, volatili, cerbiatto, cigno, cane). All’interno dei naiskoi, giovane uomo accanto a cavallo; due giovani uomini; sullo sfondo, vaso, strigile, elmo. Nel campo, phialai, foglie d’edera, rosette, gruppi di tre punti, benda. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Andreassi 1979, 159, n. 97 (in collaborazione con i C. del G. del Kantharos), Trendall, Cambitoglou 1982, 983-985, nn. 259-280, tav. 385.7-386.3 (in collaborazione con i C. del G. del Kantharos), Trendall, Cambitoglou 1983, 181, 190, nn. 264a, 278a-b, 280a, 287a (di cui il n. 287a in collaborazione con i C. del G. del Kantharos), Trendall, Cambitoglou 1992, 346-348, 370-371, 535, nn. 260a, 261a, 264b, 268a, 273a, 275a, 275 1-3, 262a-262b, tav. CII.5-CIII.1 (di cui i nn. 260a-268a, 275-2–2753, 262a-262b in collaborazione con i C. del G. del Kantharos).

Xi 9 5 c

dEL g dEi kAnThARoi di ginEVRA (gk)

dEnoMinAzionE dalla forma e dal luogo di conservazione dei vasi eponimi (ginevra, coll. sciclounoff: Trendall, Cambitoglou 1992, 372, nn. 280-2, 280-3). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Kantharoi (3). soggETTi Scene con Eros (2): Eros (1); Eros presso un thymiaterion (1). Scene generiche (4): testa f. (3); donna, volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: Eros in volo con oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente seduta di t.q. su sperone roccioso con gambe divaricate e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (composizioni, disegno delle figure). Collaborazione con i C. del G. del Kantharos (cui sono attribuite le teste raffigurate sui lati secondari). Rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso delineato in bianco sovraddipinto e con cavità interne circolari) e di animali (volatile). nel campo, torcia a croce, phiale. Campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 372, nn. 280-1-3, tav. CIII.3.

Xi 9 6 c

dEL g di oLdEnbuRg (TAV

223 2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dell’anfora eponima (Oldenburg, Stadtmuseum, Xii/19787/59). VAsi ATTRibuiTi 17

foRME VAscoLARi Crateri (5): a volute (5); kantharoi (4); anfore (2); oinochoai (2): forma 8 (2); idrie (1); piatti (1); pissidi (1); skyphoi (1). soggETTi Scene con Eros (9): Eros (5); Eros all’interno di un naiskos (2); Eros presso un altare (1); Eros all’interno di un naiskos, donna (1). Scene con Nike (3): testa di Nike (3). Scene generiche (23): testa f. (16); giovane uomo all’interno di un naiskos (3); testa f. alata (3); donna all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata (a volte con un’unica ala) di profilo; testa f. o di figura f. alata con petaso, di t.q., emergente da corolla in cornice floreale; Eros in volo con oggetti nella mano protesa; giovane guerriero, donna nuda o Eros, spesso retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, corolla o mantello con gambe divaricate e oggetti nelle mani protese; Eros in movimento appoggiato a bastone; Eros stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (composizioni, disegno delle figure, disegno delle teste di t.q., trattamento delle teste di profilo, impiego di sovraddipinture). Tratto marcato. Disegno sommario ma corretto delle figure. Predilezione per l’elaborata ornamentazione, soprattutto mediante file di punti. Nelle teste f., sakkos con decorazione a crocette sulla nuca; duplice e sottile ricciolo sotto l’orecchio. rappresentazione di eroti che recano catene di rosette e situle metalliche. rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore, linee di terra indicate da file, spesso duplici, di punti, sparse nell’intero campo figurato e anche all’interno dei naiskoi) e architettonici (naiskoi su basamento decorato con fregio a girali o a meandro, colonna ionica con infule) e di animali (lepre). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero; Eros; sullo sfondo, infule, gruppi di tre punti, foglie d’edera, corazza, elmo, rosetta, trapeza, corona. nel campo, foglie d’edera, phialai, gruppi di tre punti, rosette puntinate, rosetta, alabastron. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. o di Io a v.n. o con volti in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliature a v.n. o in giallo sovraddipinto. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 985-986, nn. 281-286, tav. 386.5-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 190, n. 286a, Trendall, Cambitoglou 1992, 346, 372-373, 536, nn. 280-45, 283a-d, 283c1-3, 286b, tav. 53.4-6.

Xi 9 7 p di bARi 957 (TAV 223 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del kantharos eponimo (Bari, maP, 957). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (4): generiche. foRME VAscoLARi Kantharoi (5). soggETTi scene con eros (5): eros (5). Scene generiche (5): donna (4); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso o cassa con gambe incrociate o divaricate e oggetti in una o in entrambe le mani 289

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA protese; donna retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. della Patera e di Baltimora (composizioni, disegno delle figure) e del Sakkos Bianco (panneggi delle vesti f., decorazione floreale). rappresentazione di donne che recano cassette aperte e di eroti che recano grappoli e situle. rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi piante, speroni rocciosi resi mediante larghi tratti in bianco sovraddipinto). Nel campo, bende. Al di sotto del campo figurato, ovoli; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 986, nn. 288-292, tav. 287.1-3, Trendall, Cambitoglou 1992, 347.

Xi 9 8 c

dEL g di LEccE 847

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del kantharos eponimo (Lecce, maP s. castromediano, 847). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Peucezia (1): Ruvo di Puglia; Daunia (1): Canosa. foRME VAscoLARi Kantharoi (10). soggETTi Scene con Eros (8): Eros (7); Eros, cigno (1). Scene con Nike (2): testa di Nike (2). Scene generiche (10): donna (5); testa f. (5). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; testa di figura f. alata, di t.q., emergente da corolla in cornice floreale; donna o Eros seduti di t.q. su corolla o sperone roccioso con gambe incrociate o divaricate e oggetto nella mano protesa; Eros in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e cigno tra le braccia; Eros inginocchiato con oggetto nella mano protesa; Eros stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (composizioni, disegno delle figure, trattamento delle figure di eroti). Impiego di sovraddipinture in bianco nelle teste di figure f. alate. Rappresentazione di donne che recano phialai contenenti foglie d’edera, di eroti che recano catene di rosette e situle e di donne ed eroti che recano grappoli. rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore, ramoscello, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (volatile, cigno). Nel campo, benda. Campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 986-987, nn. 293-302, Trendall, Cambitoglou 1992, 347.

Xi 9 9 c

dEL g di bARi 5981

Xi 9 9.a p di bARi 5981 dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del kantharos eponimo (Bari, maP, 5981). VAsi ATTRibuiTi 23 pRoVEniEnzE Apulia (9) – Daunia (5): Canosa; Peucezia (4): generiche. 290

foRME VAscoLARi Kantharoi (23). soggETTi scene mitologiche (3): duello tra giovane guerriero greco e amazzone (3). Scene con Eros (22): Eros (14); Eros, donna (5); Eros su cigno (1); Eros in corsa, lepre (1); Eros, cigno (1). Scene con Nike (1): Nike su carro (1). Scene generiche (18): donna (4); donna in corsa (2); donna, giovane uomo nudo (2); donna presso un pilastrino (1); due donne (1); libagione (1); donna, cigno (1); giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo (1); donna, giovane uomo nudo ai lati di un pilastrino (1); cavaliere (1); due cavalieri (1); duello tra due cavalieri (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, idria o seggio pieghevole, con gambe incrociate o divaricate e con oggetto nella mano protesa; Eros, talora retrospiciente, in volo con oggetti nelle mani protese; donna o Eros inginocchiati con oggetto nella mano protesa; donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccia protese; donna in movimento con oggetti nelle mani protese; donna stante con gomito poggiato su pilastro roccioso o pilastrino; Eros accovacciato con mano protesa; Eros stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna stante con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero o Eros stanti di t.q. con oggetto in una o in entrambe le mani protese; Nike stante con busto leggermente curvo in avanti alla guida di un carro in corsa; guerriero o amazzone di t.q. a cavallo. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (composizioni, figure ricorrenti, raffigurazione di idrie con anse a M). Affinità con i C. del G. di Stoccarda (disegno delle figure, forma delle rosette). rappresentazione di donne che recano cassette aperte e di donne ed eroti che recano grappoli. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, speroni e pilastri rocciosi resi con larghi tratti in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da brevi file di punti) e di animali (cigni, cavalli, lepre, volatile). Nel campo, rosette, torce a croce, rosetta puntinata, phiale. Campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, ovoli; onde correnti; triplice fascia a risparmio suddivisa da due sottili linee scure. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 987-988, nn. 303-311, tav. 387.4-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 191, nn. 311a-c, Trendall, Cambitoglou 1992, 347, 373-374, 480, 489, 548, nn. 307a-b, 311d-l.

Xi 9 9 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bARi 5981 (TAV

223 4)

VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Apulia (4) – Peucezia (3): generiche; Daunia (1): Canosa. foRME VAscoLARi Kantharoi (8); lekanides (3); oinochoai (2): forma 1 (2). soggETTi Scene mitologiche (1): sfinge (1). Scene con Eros (4): Eros (3); Eros, cigno (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (17): donna (5); testa f. (5); donna fra due colonne ioniche (2); donna presso un louterion fra due colonne ioniche (2); donna presso una colonnina ionica (1); giovane uomo (1); donna, giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura.

cERAMicA ApuLA (Ap) Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata, di t.q. o di prospetto, emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello o capitello ionico con oggetto nella mano protesa; donna, talora retrospiciente, stante di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato ad un louterion e oggetto nella mano protesa; Eros inginocchiato con oggetto nella mano protesa; donna stante con oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (composizioni, figure ricorrenti, trattamento delle teste sovraddipinte in bianco, impiego di sovraddipinture, occhi con indicazione delle ciglia) e del P. di bari 5981 (composizioni, disegno delle figure). Teste in bianco sovraddipinto; occhi con indicazione delle ciglia sulla palpebra i. rappresentazione di donne che recano patere o phialai contenenti foglie d’edera e di giovani uomini e donne che recano situle. Impiego frequente di sovraddipinture in giallo per elementi decorativi, kalathoi e vasi metallici. Rappresentazione di animali (cigno). Nel campo, ramoscello, palla, timpano, kalathos con bende, gruppo di tre punti. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 988, nn. 312-318, Trendall, Cambitoglou 1983, 191, n. 315a, Trendall, Cambitoglou 1992, 374, 545, 548, n. 313a, Martini 1995m, 54-55, nn. 19-22.

Xi 9 10 c

dEL g di bARi 5924

(TAV 224 1)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’oinochoe eponima (bari, maP, 5924). VAsi ATTRibuiTi 29 pRoVEniEnzE apulia (13) - Peucezia (13): generiche (12), ruvo di Puglia (1). Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. foRME VAscoLARi Oinochoai (10): forma 1 (9), forma 8 (1); lekanides (5); piatti (8); kantharoi (2); sostegni (2); askoi (1); bottiglie (1). soggETTi scene mitologiche (1): afrodite su cigno (1). Corteggio dionisiaco (2): Eros, due donne (1); donna (1). Scene con Eros (18): Eros (11); Eros, donna (3); Eros su carro (1); Eros, donna, due cigni (1); Eros, donna presso un altare, cigno (1); donna su carro trainato da due eroti, thymiaterion (1). Scene con Nike (2): Nike su carro (1); testa di Nike (1). Scene generiche (13): donna (3); giovane uomo nudo (2); due donne (2); donna su trono (1); donna su carro, lepre (1); due donne presso colonna ionica e pilastrino (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo nudo presso un louterion, colonnina ionica sormontata da idria (1); tre cigni (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su sperone roccioso, altare o cigno con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; Eros retrospiciente in volo con oggetto nella mano protesa; donna retrospiciente, seduta di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate e mano protesa a reggere un cigno; donna stante di prospetto su carro, con mano sollevata a reggere un lembo della veste; Eros stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna, Eros o Nike stanti di t.q. con bu-

sto leggermente curvo in avanti alla guida di un carro in corsa; testa di figura f. alata di prospetto; donna, talora retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con oggetto nella mano protesa; donna in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con busto leggermente curvo in avanti e oggetto tra le mani protese; Eros stante di t.q. con braccia allargate. Influenze da parte dei C. del G. di Stoccarda (composizioni, rappresentazione di rosette dentate, abbondante impiego di bianco sovraddipinto). Affinità con i C. vicini nello stile al G. di Stoccarda e collaboratori del G. del Kantharos (resa dei muscoli pettorali nelle figure m.). Disegno piuttosto approssimativo. Nelle figure f. e di eroti, acconciature con diademi a raggi ricurvi. rappresentazione di eroti che recano ciste e situle metalliche e catene di rosette e di donne ed eroti che recano cassette aperte e grappoli. rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi con asperità rese da larghi tratti paralleli in bianco sovraddipinto) e di animali (cigni, cavalli, oche, lepre). Nel campo, phialai, bende, rosette, rosette puntinate, ventaglio, timpano, foglia d’edera, alabastron. nel tondo interno dei piatti, in esergo, testa f. alata di prospetto, onde correnti. al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 988-990, nn. 319-333, tav. 387.7-8, Trendall, Cambitoglou 1983, 191-192, nn. 319a-b, 324a-e, Trendall, Cambitoglou 1992, 346-347, 374, 536, 548, nn. 323a, 324-1-4, 320a, 324-5, tav. 54.3-4.

Xi 10 c

dEL g dEL kAnThARos

Xi 10 1 p k – s (TAV 224 2) dEnoMinAzionE dalle iniziali di Karlsruhe (bL) e stoccarda (WL), luoghi di conservazione di un cospicuo gruppo di vasi attribuiti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE apulia (3): generiche. foRME VAscoLARi Oinochoai (9): forma 1 (7), forma 8 (2); piatti (6); askoi (1). soggETTi scene generiche (16): testa f. (16). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (trattamento delle teste). tratto marcato. nelle teste, grande occhio con arcata sopracciliare convergente con la palpebra s. definita da un’unica linea, pupilla resa da un lungo tratto verticale unito alla palpebra i., breve e convessa; sulla parte s. della fronte, triplice protuberanza a risparmio, solo accennata; bocca con labbra protruse e divise da una brevissima linea, mento arrotondato e sfuggente; acconciatura con capelli raccolti in un sakkos provvisto di due alette sommitali in bianco sovraddipinto legate da un nastro svolazzante, ed estesamente decorato con fasce e motivi a punti, raggi e crocette in nero e in bianco sovraddipinto, con una spessa fascia bianca a crescente sulla nuca; diadema a raggi ravvicinati, di altezza decrescente in direzione dell’orecchio; ampia massa compatta di capelli sulla fronte a forma di goccia, segnata in alto da uno spesso tratto bianco e contornata da una fascia a risparmio delineata in nero; sull’orecchio, ricciolo a forma di tre C sovrapposte; sotto l’orecchio, due sottili e lunghi riccioli distinti. Nel campo, phialai, gruppi di tre punti, benda. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio interrotta da linea centrale a v.n.; fascia a v.n. tra sottili linee a risparmio; onde correnti. 291

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 992-993, nn. 342-354, tav. 388.1-2, Trendall 1989, 97100, figg. 254/6-8, Trendall, Cambitoglou 1992, 377, 548, nn. 353a-b, 354a, tav. 54.5.

Xi 10 2 p di bRunswick 307-8 (TAV 224 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dai numeri di inventario delle oinochoai eponime (braunschweig, herzog anton ulrich-museum, at 307 e 308). VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE apulia (2) - Messapia (1): Egnazia; territorio ofantino (1): generica. foRME VAscoLARi Oinochoai (9): forma 1 (4), forma 8 (2), forma 10 (2), indeterminate (1); kantharoi (3); pissidi (3); lekanides (2). soggETTi scene generiche (32): testa f. (32). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (trattamento delle teste). tratto marcato. nelle teste, occhio con arcata sopracciliare convergente con la palpebra s. definita da due linee anch’esse convergenti, pupilla resa da un tratto verticale unito alla palpebra i., breve e convessa; sulla parte s. della fronte, ampia protuberanza a risparmio; bocca con labbra protruse e divise da una breve linea inclinata verso il basso, mento arrotondato e sfuggente; acconciatura con capelli raccolti in un sakkos provvisto di due alette sommitali in bianco sovraddipinto legate da un nastro svolazzante ed estesamente decorato con fasce e motivi a punti, raggi e crocette in nero e in bianco sovraddipinto; due o tre tratti neri a pettine dietro al diadema a raggi ricurvi e ravvicinati, di altezza decrescente in direzione dell’orecchio; ampia massa compatta di capelli sulla fronte, segnata in alto da uno spesso tratto bianco; due sottili e lunghi riccioli distinti sotto l’orecchio. nel campo, foglie d’edera, gruppi di tre punti. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, due fasce a v.n. e onde correnti o tremolo. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 994, nn. 355-362, tav. 388.3, Trendall, Cambitoglou 1983, 193, nn. 362a-c, Trendall, Cambitoglou 1992, 377, 537, nn. 358a, 360a, 357a, 360b-c, Pedrazzi 1998, 74-75, n. 5.17, tavv. IX, XXI, figg. 1, 7.

Xi 10 3 p di VATicAno y 5 E 6 (TAV 224 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dai numeri di inventario delle oinochoai eponime [città del Vaticano, mge, 18111 (Y 5) e 18112 (Y 6)]. VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi oinochoai (10): forma 1 (9), forma 8 (1). soggETTi Scene con Nike (1): testa di Nike (1). scene generiche (18): testa f. (18). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. 292

Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (trattamento delle teste). Affinità con i C. del g. t.c. (trattamento dell’occhio). tratto marcato. nelle teste, occhio con spessa arcata sopracciliare convergente con la palpebra s. definita da due linee anch’esse convergenti, pupilla resa da un sottile tratto verticale unito alla palpebra i. rettilinea; sulla parte s. della fronte, serie di protuberanze a risparmio; bocca con labbra protruse e divise da un punto; acconciatura con capelli raccolti in un kekryphalos o in un sakkos provvisto di due alette sommitali in bianco sovraddipinto legate da un nastro svolazzante, estesamente decorato con fasce e motivi a punti e raggi in nero e in bianco sovraddipinto; diadema a raggi, talora ricurvi; ampia massa compatta di capelli sulla fronte, segnata in alto da uno spesso tratto bianco; lungo ricciolo sotto l’orecchio. Nel campo, sul lato sin., piccola phiale in basso e talora foglia d’edera in alto. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio interrotta da linea centrale a v.n. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 994-995, nn. 363-369, tav. 388.4, Trendall, Cambitoglou 1992, 377, nn. 364a, 366a-b.

Xi 10 4 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di VATicAno y 5 E 6

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Oinochoai (2): forma 1 (1), forma 8 (1); piatti (1). soggETTi scene generiche (6): testa f. (6). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Vaticano Y 5 e 6 (trattamento delle teste). Disegno incerto. Naso lungo ed appuntito, profondo incavo al di sopra del labbro s., mento prominente ed aguzzo. Nel campo, sul lato sin., piccola phiale in basso e talora foglia d’edera in alto. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio interrotta da linea centrale a v.n. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 995, n. 370, tav. 388.5, Trendall, Cambitoglou 1983, 193, nn. 369a-b.

Xi 10 5 p dEi kAnThARoi di soThEby’s (TAV 225 2) dEnoMinAzionE Dalla forma del gruppo di vasi messi all’asta presso Sotheby’s a Londra il 10 Luglio 1984 nei lotti 471 e 472 (Trendall, Cambitoglou 1992, 378, nn. 370-1 – 370-4). VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Kantharoi (4). soggETTi scene generiche (8): testa f. (8). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (resa della linea della bocca). Affinità con i c. del g. del Kantharos (trattamento delle teste). Nelle teste, lunga e sottile arcata sopracciliare, occhio con palpebra s. definita da due sottili linee convergenti ad angolo acuto, pupilla resa da un sottile tratto verticale unito alla palpebra i. rettilinea; linea della bocca breve e leggermente ricurva verso il basso, talora con trattino verticale all’estremità; acconciatura con capelli raccolti in un kekryphalos decorato con fasce e motivi a raggi in nero e in bianco sovraddipinto,

cERAMicA ApuLA (Ap) associati ad un diadema a lunghi e fitti raggi; massa compatta di capelli sulla fronte, contornata da una fascia a risparmio e segnata in alto da uno spesso tratto bianco a zigzag; sotto l’orecchio, ciocca di capelli ondulata e compatta. Campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 378, nn. 370-1-4, tav. 54.6.

Xi 10 6 ALTRi c

dEL g dEL kAnThARos

(TAV 225 3)

dEnoMinAzionE Dalla netta predilezione per la decorazione di vasi di questa forma da parte dei C. del g. VAsi ATTRibuiTi 762 pRoVEniEnzE Apulia (202) – generiche (34); Daunia (89): generiche (50), Canosa (33), Ordona (4), Salapia (2); Peucezia (40): generiche (31), Ruvo di Puglia (4), Altamura (2), Ceglie del Campo (2), Rutigliano (1); territorio ofantino (33): generiche; Messapia (6): generica (1), Egnazia (5). Lucania (60) – generiche (10); conf. Daunia (50): Lavello (29), Melfi (21). Area tarantina (2): Eraclea. Costa mediterranea della penisola iberica (1): generica. Area orientale del Mediterraneo (1): Sidone. foRME VAscoLARi Oinochoai (176): forma 1 (106), forma 8 (68), forma 3 (1), forma 10 (1); pissidi (158); kantharoi (150); lekanides (129); piatti (115); askoi (8); thymiateria (8); epichyseis (5); bottiglie (3); skyphoi (3); coppe (1); crateri (1): a volute (1); kernoi (1); sostegni (1); frammenti (3). soggETTi scene con Eros (2): Eros (1); Eros, due donne, cerbiatto, giovane uomo (1). Scene con Nike (91): testa di Nike (91). Scene generiche (874): testa f. (865); testa f. alata (6); donna (1); testa f. con berretto frigio (1); testa f., pesce (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; testa di figura f. alata di profilo emergente da corolla in cornice floreale. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (trattamento delle teste). Affinità con i C. del G. di Stoccarda (rosette a petali dentati con punto bianco centrale e contorno a fila di punti bianchi). tratto marcato. nelle teste, occhio con spessa arcata sopracciliare convergente con la palpebra s. definita da una linea o da due linee anch’esse convergenti, pupilla resa da un sottile tratto verticale unito alla palpebra i. rettilinea, talora obliqua, ma raramente tangente alla palpebra s.; sulla parte s. della fronte, serie di appuntite protuberanze a risparmio; bocca con labbra protruse, divise da un punto o da un brevissimo tratto; acconciatura con capelli raccolti in un kekryphalos o più frequentemente in un sakkos provvisto di una o due alette sommitali in bianco sovraddipinto legate da un nastro svolazzante, estesamente decorati con fasce e motivi a punti, raggi e a crocette in nero e in bianco sovraddipinto e spesso, sulla nuca, con una o due fasce in bianco sovraddipinto; diadema ad alti raggi ravvicinati; contenuta massa compatta di capelli sulla fronte, segnata in alto da uno spesso tratto bianco; sotto l’orecchio, uno o due lunghi e sottili riccioli distinti. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, ramoscelli, grandi fiori a corolla multipla). Nel campo, specchi, finestre prospettiche, phialai, rosette, rosette dentate, rosette puntinate, gruppi di tre punti, bende, foglie d’edera, palle, alabastra, catena di rosette. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate, spesso simili a croci con lungo braccio verticale, o da torce a croce. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio, spessa o talora molto sottile; fascia a risparmio interrotta da linea centrale a v.n.; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia.

cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Porten Palange 1970, 10, sez. iV d, tav. 15.1-2, borda 1973, n. 35, andreassi 1979, 159, n. 97, Reho-Bumbalova 1979, 178-179, n. 140, tav. 97a-b, fig. 8b, Miroslav Marin 1982, 122, n. F XVI, 4-5, tavv. XVI, XIX, Trendall, Cambitoglou 1982, 983985, 995-1009, nn. 259-280, 371-646, 648-816, tavv. 385.7-386.3, 388-389, trendall, Cambitoglou 1983, 181, 190, 193, nn. 287a, 381a-c, 392a, 403a, 405a, 406b, 423a, 426a, 427a, 440a, 452a-b, 458a, 464a, 469a, 473a-b, 488a-b, 490a, 494a-b, 499a, 500a, 502a, 560a, 561a-b, 582a-b, 584a-b, 601a, 613a-c, 615a, 628a, 631a, 644a, 668a-b, 674b-d, 676a, 677a, 678a-b, 697a, 715a, 737a, 742a-b, 746a, 751a, 753a, 755a, 765a-b, 766a-b, 776a, 803a, Schauenburg 1985c, 440, fig. 63, De Palma 1989, 18-19, 22, tavv. XX-XXi, XXiii, Pianu 1990, tav. XXii, nn. 2-3, cassano 1992a, 396397, 399-400, nn. 59, 74, Giorgi, Martinelli 1992, 38, figg. 1-2, Trendall, Cambitoglou 1992, 345-347, 349, 370-371, 378-383, 478, 491-492, 535, 537-538, 550, 560, nn. 260a, 261a, 264b, 268a, 275.2-3, 262a-262b, 371a-b, 379a-d. 381d, 391a-b, 406c-e, 412a, 416a-b, 419b-e, 423b-g, 424a-c, 427b-g, 434a-b, 438a-b, 448a, 449a, 457a-c, 465a, 467a, 472a, 473c-e, 481a, 486a-b, 490b-h, 491a, 494c-l, 495a, 499b-c, 500a-b, 502b-d, 508a, 514a, 520a, 532a, 534a, 538a, 560-1-2, 574a, 576a-c, 577a-g, 584c-d, 589a-d, 594a, 599a, 600a, 601b-c, 608a-c, 612a, 613d, 616a, 630a, 632a, 643a, 644b, 649a-b, 664a, 668a, 669a, 674e-j, 677b-c, 678c-d, 681a, 684a-b, 700a, 725a-h, 740-14, 740a-b, 746b, 747a-b, 750a, 756a, 765c-i, 766b-d, 770a-e, 809a, 409a, 412-1, 455a, 487b, 490i, 495-1-5, 577h, 577-1-4, 615-1-2, 644-1, 645a-b, 670a, 677d, 680b, 7551-2, 766-1-7, 766c1, 795-1-4, 507a, tavv. 52.5-53.1, 55, Schauenburg 1993b, 63-70, nota 44, figg. 19-20, Schauenburg 1994b, 53, nota 3, fig. 1, Schauenburg 1996a, 110, nota 44, Cambitoglou, Harari 1997, 41-42, nn. 28-29, tavv. 43-44, Depalo 1997, 39, 49, nn. 36, 56-58, figg. 68-69, 97-99, Rückert 1997, 22, 24, tavv. 7.1-2, 9.1-2, Güntner 1999, 34, tav. 27.4, Dally 2000, 184-185, tav. 50.1-2, Catucci 2003b, 98, n. 44, tav. XXVI, fig. 1d, Mazzei 2005, 16, nota 13, Lippolis 2006, 438, 459, fig. 95, Natali, Palmentola 2006, 26, n. 6.3.

Xi 11 c

di VAsi in coLoRi AggiunTi Vicini nELLo sTiLE AL p dEL sAkkos biAnco E AL g dEL kAnThARos

Xi 11 1 c

dEL g di oRdonA

(TAV iX 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento di un cospicuo gruppo di vasi attribuiti a questi C. VAsi ATTRibuiTi 29 pRoVEniEnzE apulia (16) - Daunia (14): generiche (7), Ordona (7); Peucezia (2): generiche. foRME VAscoLARi Crateri (24): a volute (24); anfore (5). soggETTi Scene con Nike (15): testa di Nike (15). Scene generiche (44): testa f. (15); donna all’interno di un naiskos (11); giovane guerriero all’interno di un naiskos (4); figura all’interno di un naiskos (3); giovane uomo all’interno di un naiskos (2); donna all’interno di un naiskos, due thymiateria (1); giovane uomo all’interno di un naiskos, colonnina ionica (1); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (1); giovane cacciatore e cane all’interno di un naiskos (1); cavaliere all’interno di un naiskos (1); testa f. all’interno di un naiskos (1); tenia all’interno di un naiskos (1); figura (1); stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) una stele; 3) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata, di profilo o di t.q.; testa f. di t.q. emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo o donna ammantata, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo o capitello ionico con gambe leggermente divaricate 293

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o giovane guerriero in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccio proteso; uomo di t.q. a cavallo. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (composizioni, trattamento delle teste di t.q.). Affinità con i P. di Sèvres 1 e delle Teste di Copenhagen (rappresentazione di naiskoi e stele affiancate da grandi fiori). Collaborazione con i C. del G. del Kantharos (teste di figure f. alate di profilo). Decorazione figurata e accessoria realizzata in bianco e rosso sovraddipinti su fondo in nero o ocra ugualmente sovraddipinti. Predilezione per la rappresentazione di naiskoi e stele affiancate da grandi fiori a corolla multipla. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori a corolla multipla) e architettonici (naiskoi su alto basamento, stele su alto basamento) e di animali (cane?). All’interno dei naiskoi, giovane uomo, talora con cane (?); giovane guerriero; uomo a cavallo; donna; testa; benda. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto in bianco sovraddipinto o con volto in bianco e capigliatura in giallo sovraddipinto; rosette. Al di sotto del campo figurato, meandri; fasce. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 990-991, nn. 334-341, Trendall, Cambitoglou 1983, 192, nn. 336a-d, 341a, Trendall, Cambitoglou 1992, 348, 374-376, 536, 560, nn. 339.1-12, 336e-f, 341b-c.

Xi 11 2 c

dEL g di ARpi

(TAVV 225 1, iX 2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento dei vasi attribuiti a questi C. VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE apulia (11) - daunia (11): Arpi. foRME VAscoLARi Crateri (13): a volute (13); oinochoai (1): indeterminate (1); frammenti (1). soggETTi scene mitologiche (1): amazzone a cavallo (1). Scene con Eros (2): eroti (1); Nike su carro, tre eroti (1) Scene generiche (15): combattimento tra giovani guerrieri (9); quadriga (3); quadriga, testa di figura f. alata (1); quadriga, donna alata (1); giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti numerose figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. Figure ricorrenti: testa di figura f. alata di profilo; Nike stante con busto leggermente curvo in avanti alla guida di un carro in corsa; giovane guerriero, talora retrospiciente, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa, un braccio sollevato e un braccio proteso, protetto dallo scudo; giovane guerriero in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero con ginocchio poggiato al suolo e altra gamba distesa all’indietro; giovane guerriero di t.q. a cavallo, talora con corpo nascosto dallo scudo; giovane guerriero o amazzone a cavallo di t.q., anche da tergo, con lancia nella mano sollevata; Eros in movimento. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (composizioni, raffigurazione di carri in corsa). Decorazione figurata realizzata con ampio impiego di rosa e blu sovraddipinti. rappresentazione di guerrieri con elmo piumato. rappresentazione di animali (cavalli). Sui crateri a volute, mascheroni con teste f. di prospetto; volute decorate con girali. Al di sotto del campo figurato, fascia decorata. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Mazzei 1987, 167-188, Trendall, Cambitoglou 1992, 375. 294

Xi 12 c Vicini nELLo sTiLE Ai g di sTokE-on-TREnT E dEL kAnThARos Xi 12 1 p dEi piATTi di poTEnzA (TAV 226 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione dei piatti eponimi (Potenza, man d. adamesteanu, 50919 e 50920). VAsi ATTRibuiTi 22 pRoVEniEnzE Apulia (5) – Peucezia (4): generiche; Daunia (1): generica. Lucania (2) – conf. Daunia (2): Lavello. foRME VAscoLARi Oinochoai (11): forma 1 (9), forma 8 (2); piatti (5); lekanides (2); anfore (1); askoi (1); kantharoi (1); thymiateria (1). soggETTi Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (24): testa f. (23); giovane uomo all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo, talora in cornice floreale. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). Affinità con i C. del G. T.C. e del P. delle Teste di Copenhagen (trattamento della bocca), con i C. del G. del Kantharos (capigliatura e acconciature) e con il P. di Marburg 788 (trattamento dell’occhio). Tratto marcato. Nelle teste, occhio con spessa arcata sopracciliare e palpebra s. definite da tre tratti paralleli, pupilla resa da un tratto verticale, palpebra i. resa con un breve tratto rettilineo non tangente alla palpebra s., naso con leggera gobba frontale; bocca con labbro i. protruso, divisa da un punto o da un brevissimo tratto ondulato o terminante con un tratto verticale rivolto verso il basso, narice resa da un punto, mento allungato e massiccio, talora squadrato; acconciatura con capelli avvolti in un kekryphalos o, più frequentemente, in un sakkos provvisto di due alette sommitali in bianco sovraddipinto legate da un nastro svolazzante, decorati con fasce e motivi a punti e raggi in nero e in bianco sovraddipinto e, sulla nuca, con una larga fascia in bianco sovraddipinto; diadema a fitti raggi ravvicinati e ricurvi, di altezza decrescente in direzione dell’orecchio; contenuta massa compatta di capelli sulla fronte, segnata in alto da uno spesso tratto bianco e contornata nella parte anteriore da uno spazio risparmiato; sotto l’orecchio, ciocca compatta di capelli. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli). Nel campo, phialai, bende, foglie d’edera. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1010, nn. 817-821, tav. 389.6-7, Trendall, Cambitoglou 1983, 197, n. 821a, Trendall, Cambitoglou 1992, 383-384, 538, nn. 819a-b, 821.1-12, 821-6a, tav. 56.1-3, Depalo 1997, 46, n. 47, fig. 87.

Xi 12 2 c

dEL g di sEATTLE-bERkELEy

(TAV 226 2)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione delle oinochoai (seattle, university of Washington, department of Classics, 6-14100 e 6-14101) e dei piatti (Berkeley, UCAM, 8/451 A e 8/452 a) eponimi. VAsi ATTRibuiTi 8 foRME VAscoLARi Piatti (4); oinochoai (3): forma 1 (2), forma 3 (1); lekanides (1). soggETTi scene generiche (11): testa f. (11).

cERAMicA ApuLA (Ap) coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). Affinità con i C. del g. del Kantharos (trattamento di capigliatura e acconciature). Tratto marcato. Nelle teste, lunga arcata sopracciliare, palpebra s. definita da due linee convergenti, pupilla resa da un sottile tratto verticale, palpebra i. resa con un breve tratto obliquo non tangente alla palpebra s.; brevissima linea della bocca, talora terminante con un tratto verticale, mento arrotondato; acconciatura con capelli raccolti in un sakkos – provvisto di apice sommitale in bianco sovraddipinto legato da un nastro svolazzante con lungo cappio – decorato con fasce e motivi a punti, raggi e crocette in nero e in bianco e, sulla nuca, con una larga fascia bianca; diadema ad alti e fitti raggi molto ravvicinati; contenuta massa compatta di capelli sulla fronte, segnata in alto da uno spesso tratto bianco e contornata nella parte anteriore da uno spazio risparmiato; sotto l’orecchio, ciocca compatta di capelli. nel campo, phialai, foglie d’edera. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1010, nn. 822-825, Trendall, Cambitoglou 1983, 197, nn. 825a-b, Trendall, Cambitoglou 1992, 384, n. 824a.

Xi 12 3 p di MARbuRg 788 (TAV 226 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del kantharos eponimo (Marburg, Philipps-Universität, Antiken- und Abgußsammlung, 788). VAsi ATTRibuiTi 33 pRoVEniEnzE apulia (3) - Peucezia (3): generiche (2), bari (1). foRME VAscoLARi Kantharoi (23); oinochoai (5): forma 1 (4), indeterminate (1); sostegni (3); lekanides (1); piatti (1). soggETTi Scene con Nike (2): testa di Nike (2). Scene generiche (55): testa f. (54); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; donna seduta di t.q. con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). Affinità con il P. dei Piatti di Potenza (trattamento dell’occhio). Tratto marcato. Nelle teste, occhio con spessa arcata sopracciliare e palpebra s. definite da tre tratti paralleli, pupilla resa da un tratto verticale, palpebra i. resa con un breve tratto rettilineo parallelo alla palpebra s.; bocca semiaperta con labbra protruse; linea della bocca resa con un punto o un breve tratto curvilineo rivolto verso il basso, mento arrotondato; acconciatura con capelli raccolti in un compatto e prominente chignon, talvolta legato con un nastro svolazzante, e avvolti in un kekryphalos o, più raramente, in un sakkos provvisto di due alette sommitali in bianco sovraddipinto, decorati con fasce e motivi a punti, raggi e crocette in nero e in bianco e, sulla nuca, con un’ampia fascia bianca; diadema a raggi talora ricurvi; sulla fronte, massa compatta di capelli di forma ovale, talora prominente, segnata da uno spesso tratto bianco e contornata nella parte anteriore da uno spazio risparmiato; sotto l’orecchio, ciocca compatta di capelli. Nel campo, gruppi di tre punti, benda, finestra prospettica. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da una o due colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, fascia a v.n. e sottile fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300.

bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1002, 1010-1011, nn. 592, 826-831, tav. 389.10, Trendall, Cambitoglou 1983, 197-198, nn. 826a, 827a, 828a-d, 830a-c, 831a-c, Bentz, Rumscheid 1989, 34-35, tav. 19.7-8, Trendall, Cambitoglou 1992, 384-385, 457, 538, nn. 828e-n, Catucci 2003b, 103-104, n. 47, tav. XXIX.a-b, Hurschmann 2003a, 58-59, tav. 34.4-6.

Xi 12 4 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di MARbuRg 788

VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE Apulia (4) – generiche (3); Peucezia (1): Rutigliano. foRME VAscoLARi Piatti (7); anfore (1) soggETTi scene generiche (9): testa f. (9). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Marburg 788 (trattamento delle teste). occhio di piccole dimensioni. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1011, nn. 832-837, tav. 389.11, Trendall, Cambitoglou 1983, 181, Trendall, Cambitoglou 1992, 346, 385, 548 n. 837a, Lippolis 2006, 438, 459, fig. 94, Natali, Palmentola 2006, 28, n. 6.4.

Xi 12 5 c dEL soTTog dELL’occhio TRiAngoLARE (TAV 226 4) dEnoMinAzionE Dalla caratteristica forma dell’occhio nelle teste raffigurate sui vasi attribuiti a questi C. VAsi ATTRibuiTi 25 pRoVEniEnzE apulia (5) - Daunia (3): generiche; territorio ofantino (1): generica; Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Oinochoai (11): forma 1 (7), forma 8 (4); kantharoi (9); piatti (2); pissidi (2); lekanides (1). soggETTi scene con Nike (1): testa di Nike (1). scene generiche (38): testa f. (38). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). Affinità con i C. del g. del Kantharos (trattamento di capigliature e acconciature). Tratto marcato. Nelle teste, arcata sopracciliare curvilinea, occhio con palpebra s. definita da due linee convergenti, pupilla verticale unita alla palpebra i. obliqua, a sua volta tangente alla palpebra s. in modo da formare un triangolo; sulla parte s. della fronte, piccole e numerose protuberanze a risparmio; labbra protruse con linea della bocca resa da un punto o da un trattino talora terminante con un tratto verticale; acconciatura con capelli raccolti in uno chignon – compatto o ripartito in file di riccioli distinti, in entrambi i casi legato con un nastro svolazzante e segnato con un anellino in bianco sovraddipinto – e avvolti in un kekryphalos decorato con fasce e motivi a punti, raggi e crocette in nero e in bianco e, sulla nuca, con una fascia bianca; diadema a raggi talora ricurvi o di altezza decrescente in direzione dell’orecchio; sulla fronte, massa compatta di capelli di forma ovale, talora prominente, segnata da uno spesso tratto bianco e contornata nella parte anteriore da uno spazio risparmiato; sotto l’orecchio, ricorrenza di due sottili e lunghi riccioli distinti. 295

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA nel campo, foglie d’edera, gruppi di tre punti, phiale, rosetta a petali dentati. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio tra due sottili linee a v.n.; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1011-1012, nn. 838-849, tavv. 389.12-390.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 198, nn. 838a, 840a, tav. 60.3-4, Trendall, Cambitoglou 1992, 346, 385, 492, nn. 840b, 841a, 844a-c, 849.1-2, tav. 56.5-7.

Xi 12 6 c dEL soTTog dELLE LAbbRA iMbRonciATE (TAV 227 1) dEnoMinAzionE Dal caratteristico aspetto delle labbra nelle teste raffigurate sui vasi attribuiti a questi C. VAsi ATTRibuiTi 50 pRoVEniEnzE Apulia (7) – generica (1); Daunia (4): generiche; Peucezia (2): generiche. Campania (3): generiche. Lucania (2) – conf. Daunia (1): Lavello; conf. Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Pissidi (14); oinochoai (13): forma 1 (9), forma 8 (4); lekanides (7); piatti (7); kantharoi (4); thymiateria (2); anfore di tipo panatenaico (1); askoi (1); skyphoi (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene con Nike (2): testa di Nike (2). Scene generiche (61): testa f. (60); testa f. alata (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (trattamento delle teste). Affinità con i C. del g. del Kantharos (trattamento di capigliature e acconciature). tratto molto marcato. disegno molto approssimativo. nelle teste, arcata sopracciliare curvilinea, occhio con palpebra s. definita da una o da due linee parallele o convergenti, pupilla verticale unita alla palpebra i. obliqua o rettilinea; talora, pupilla puntiforme e assenza della palpebra i.; sulla parte s. della fronte, occasionale presenza di protuberanze a risparmio; labbra molto protruse e dischiuse, con linea della bocca resa da un punto o da un trattino; acconciatura con capelli raccolti in uno chignon, legato da un nastro svolazzante, e avvolti in un kekryphalos o in un sakkos con due alette sommitali, decorati con fasce e motivi a punti, raggi e crocette in nero e in bianco e occasionalmente, sulla nuca, con una fascia bianca; diadema ad alti e fitti raggi; sulla fronte, ridotta massa compatta di capelli segnata da uno spesso tratto bianco; sotto l’orecchio, uno o due lunghi riccioli. nel campo, foglie d’edera, gruppi di tre punti, phiale, rosetta a petali dentati. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio tra due sottili linee a v.n.; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1012-1014, nn. 850-884, tav. 390.3-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 198, nn. 860a, 882a, Trunk 1985, 241-242, n. 7, tav. 27, figg. 10, 28.1-3, Trendall, Cambitoglou 1992, 386, nn. 852a-b, 853a, 858a, 884.1-5, Todisco, Catucci 2007, 786, tav. 86.1-3.

Xi 12 7 c TARdi sEguAci dEi c (TAV 227 2)

dEL g dEL kAnThARos

VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE apulia (4) – daunia (4): generiche. foRME VAscoLARi Thymiateria (7); kantharoi (5); skyphoi (4); piatti (1). 296

soggETTi Scene con Nike (3): testa di Nike (3). Scene generiche (31): testa f. (30); papera (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo. Affinità con i C. del G. del Kantharos (trattamento delle teste). Tratto molto marcato. Disegno molto semplificato e approssimativo. Tratti del volto rapidamente tracciati. Nelle teste, numerose protuberanze sulla fronte, labbra piuttosto protruse; acconciatura con capelli raccolti in un piccolo chignon e avvolti in un kekryphalos o in un sakkos con aletta sommitale in bianco sovraddipinto, grossolanamente decorati con fasce e motivi a punti, raggi e crocette in nero e in bianco sovraddipinto; diadema a raggi. rappresentazione di animali (oca). nel campo, rosette, rosette puntinate, foglie d’edera, gruppi di tre punti, phiale. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio, talora tra due sottili linee a v.n. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1014, nn. 885-899, tav. 390.7-10, Trendall, Cambitoglou 1992, 346, 386, nn. 888a, 894a.

Xi 13 c

Vicini nELLo sTiLE AL g dEL kAnThARos

Xi 13 1 c

dEL g di poTEnzA

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione di un gruppo di pissidi, piatti e oinochoai attribuiti a questi C. (Potenza, MAN D. Adamesteanu: Trendall, Cambitoglou 1982, 1015, nn. 900-904). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE Lucania (5) – conf. daunia (5): generiche. foRME VAscoLARi Oinochoai (2): forma 1 (1), forma 8 (1); piatti (2); kantharoi (1); pissidi (1). soggETTi scene generiche (7): testa f. (7). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. del Kantharos (trattamento delle teste). Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1014-1015, nn. 900-905.

Xi 13 2 ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL g dEL kAnThARos

VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generiche (2); Daunia (1): generica. foRME VAscoLARi Kantharoi (9); thymiateria (2); anfore (1); oinochoai (1): forma 1 (1); piatti (1); skyphoi (1). soggETTi scene generiche (26): testa f. (26). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo.

cERAMicA ApuLA (Ap) Affinità con i C. del G. del Kantharos (trattamento delle teste). Tratto molto marcato. Disegno molto semplificato e approssimativo. Nelle teste, occhio allungato, tendente ad assumere forma triangolare, labbra piuttosto protruse, bocca dischiusa; acconciatura con capelli raccolti in un piccolo chignon, talora ripartito in file di riccioli distinti, e avvolti in un kekryphalos o in un sakkos con due o tre alette sommitali delineate in bianco sovraddipinto, decorati con fasce e motivi a punti, raggi e talora a girali in nero e in bianco sovraddipinto; diadema a raggi in genere molto fitti e di altezza decrescente in direzione dell’orecchio; ridotta massa di capelli sulla fronte, contornata nella parte anteriore da uno spazio risparmiato; sotto l’orecchio, lungo ricciolo. nel campo, rosette, foglie d’edera, gruppi di tre punti, elemento circolare. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio tra due sottili linee a v.n.; trattini verticali. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1015, nn. 906-909, 911-917, tav. 390.11-12, Trendall, Cambitoglou 1983, 199, Trendall, Cambitoglou 1992, 1015, nn. 906a, 912a, 918919, tav. 56.9-12.

Xi 14 c dELL’officinA dEi p di bALTiMoRA E dEL sAkkos biAnco spEciALisTi in piATTi dA pEscE Xi 14 1 c

dEL g dELL’ippocAMpo

Xi 14 1 a p dELL’ippocAMpo dEnoMinAzionE Dalla ricorrenza di rappresentazioni di ippocampi sui vasi di questo G. VAsi ATTRibuiTi 32 pRoVEniEnzE Apulia (3) – Daunia (1): Canosa; Peucezia (2): Ruvo di Puglia. Campania (1) – golfo di napoli (1): cuma. foRME VAscoLARi Piatti (32). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: sarago, mormora, triglia, ippocampo. Affinità col P. di Baltimora (trattamento dei pesci nelle fasce decorative di suddivisione tra registri figurati). nei pesci, solitamente di grandi dimensioni, impiego diffuso di sovraddipinture in bianco su bocca, branchie, pinne, coda e ventre; pinne dorsali rigide e segnate da spessi tratti bianchi; pinne pettorali a forma di n e solcate da tratti bianchi. all’interno della depressione centrale, motivo a raggi circondato da una fascia ad onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, tralcio di alloro o motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 134-136, nn. iVb/1-24, tavv. 57-58a, mcPhee, trendall 1990, 42-43, nn. iVb/11a-17a, tav. 11.4, trendall 1992a, 115, n. iVb/14a-18a, tav. IX.33-34, Tugusheva 1997a, 33, tav. 34.2,4, Lambrugo 2004e, 187, n. 170, con fig.

Xi 14 1 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELL’ippocAMpo

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE apulia (2) – Peucezia (2): ruvo di Puglia.

foRME VAscoLARi Piatti (7). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: sarago, mormora, triglia, ippocampo. Affinità col P. dell’Ippocampo (trattamento dei pesci). Nei pesci striati, file di puntini bianchi tra le striature scure. all’interno della depressione centrale, motivo a raggi circondato da una fascia ad onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, tralcio di alloro o motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 134-136, nn. IVB/25-29, tav. 58b, Lambrugo 2004f, 187, n. 171, con fig.

Xi 14 2 c

dEL g dELLE fAscE biAnchE E nERE

Xi 14 2 a p dELLE fAscE biAnchE E nERE dEnoMinAzionE Dalla caratteristica decorazione a fasce alternatamente bianche e nere del corpo dei pesci raffigurati da questo P. VAsi ATTRibuiTi 28 pRoVEniEnzE apulia (1) – daunia (1): arpi. foRME VAscoLARi Piatti (28). soggETTi Pesci, molluschi, conchiglie. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: perchia, mormora, seppia, labride, triglia, totano, pescespada, gamberetto, pettine, conchiglia. Affinità con i P. di Arpi e dell’Ippocampo (trattamento dei pesci). Nei pesci, decorazione del corpo a fasce alternatamente bianche e nere al di sotto della pinna dorsale, code decorate con incrocio di tratti bianchi aperti a ventaglio. Sul corpo di pescespada e triglia, squame rese da punti o chevrons bianchi e neri o da un leggero motivo a tremolo. Talora bocche leggermente dischiuse con denti in evidenza. Gamberetto, pettine e conchiglia occasionalmente impiegati come riempitivi. all’interno della depressione centrale, circondata da una fascia ad onde correnti, rosetta a petali conici con tratto bianco all’estremità. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti, file di punti, tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 136-138, 170, nn. IVB/30-46, 33b, tavv. 58.c-f, 64.12, mcPhee, trendall 1990, 43, nn. iVb/35a-40a, tav. 11.5, trendall 1992a, 116, n. IVB/37b-43c, tav. IX.35-36.

Xi 14 2 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLE fAscE biAnchE E nERE

VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Piatti (5). soggETTi Pesci. 297

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. Figure ricorrenti: perchia, labride. Affinità con i P. delle Fasce Bianche e Nere e delle Ciglia e con i C. del G. di Mattinata (trattamento dei pesci), col P. Sansone (trattamento del labride) e con i C. del g. di stoccarda (resa delle rosette all’interno della depressione centrale del vaso). Nei pesci, bocche spalancate e delineate in bianco, occhio reso mediante un cerchio bianco delineato in nero. Nel labride, decorazione del corpo con fascia nera su fascia bianca laterale. All’interno della depressione centrale, rosetta con puntini bianchi all’estremità dei petali. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti, tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 138, nn. iVb/47-51.

Xi 14 2 c p di bLooMingTon dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del vaso eponimo (bloomington, iuam, 75.18.3). VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Piatti (5). soggETTi Pesci, molluschi, teste f. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: perchia, seppia, testa f. Affinità con i C. del G. del Kantharos e coi P. dei Piatti di Potenza (trattamento delle teste f.), di arpi e dell’ippocampo (trattamento dei pesci). Nei pesci, serie di linee al di sopra della bocca, corpo decorato con fasce bianche e nere, pinna pettorale a forma di ventaglio con piccoli tocchi neri. nelle seppie, occhi sporgenti, corpo decorato con file di punti neri, tentacoli ondeggianti. Isolata rappresentazione di teste f. in abbinamento ai pesci. All’interno della depressione centrale, rosetta. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 139, nn. iVb/52-54, mcPhee, trendall 1990, 43, nn. IVB/52a-52b.

Xi 14 3 c

dEL g dEL sopRAccigLio

Xi 14 3 a p Ricchioni (TAV 228 1) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva uno dei vasi più rappresentativi del P. (bari, coll. ricchioni, 28). VAsi ATTRibuiTi 10 foRME VAscoLARi Piatti (10). soggETTi Pesci, conchiglie, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: torpedine, labride, perchia, sarago, seppia, conchiglia. Affinità con il P. delle Fasce Bianche e Nere (trattamento dei pesci). Tratto grossolano. Rappresentazione fantasiosa delle figure, tutte delineate da una spessa linea bianca abbinata ad una nera, interna, più sottile. Nei pesci, bocca resa 298

mediante due lunghe linee bianche orizzontali e sovrapposte; occhio delineato in nero e campito da un cerchietto bianco con punto centrale in colore contrastante; decorazione del corpo, al di sotto della pinna dorsale, con fasce alternatamente bianche e nere con interposizione di punti neri, con cerchietti neri campiti da punti bianchi o con squame ovali sovrapposte decorate con un puntino; branchie rese da linee arcuate alternatamente bianche e nere; pinne pettorali rese da gruppo di linee a ventaglio bianche e nere; occasionale comparsa di “sopracciglia” sugli occhi. Nelle torpedini, corpo ovale cosparso di punti bianchi e neri, grandi occhi sovrastati da “sopracciglio” a tremolo, coda a terminazione ondulata o tripartita. all’interno della depressione centrale, circondata da una fascia a onde correnti, rosetta. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti o tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 139-140, 170, nn. iVb/55-62, 62a, tav. 59.a-c, mcPhee, trendall 1990, 43, n. iVb/62a.

Xi 14 3 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p

Ricchioni

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi Piatti (1). soggETTi Pesci, conchiglie. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: labride, conchiglia. Affinità con il P. Ricchioni (trattamento dei pesci). Tratto molto grossolano. Nei pesci, corpo decorato con file di punti bianchi e con fasce longitudinali a tremolo, alternatamente bianche e nere. Lungo il bordo esterno del piatto, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 140, n. iVb/63, tav. 59d.

Xi 14 3 c p dEL sopRAccigLio (TAV 228 2) dEnoMinAzionE Dalla consuetudine, tipica di questo P., di descrivere una sorta di sopracciglio al di sopra degli occhi dei pesci. VAsi ATTRibuiTi 44 pRoVEniEnzE apulia (1) – daunia (1): canosa. foRME VAscoLARi Piatti (44). soggETTi Pesci, pettini, conchiglie, crostacei, molluschi, mitili, delfini. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: labride, donzella, perchia, sarago, mormora, triglia, pettine, sogliola, seppia, torpedine, palombo. Affinità con i P. di Berlino F 3383 e di Arpi (trattamento di pesci e molluschi nelle fasce decorative di suddivisione tra registri figurati). Nei pesci, occhi circolari campiti in nero e delineati in bianco, sormontati da un “sopracciglio” ondulato solitamente a forma di W, corpo decorato a fasce longitudinali (di cui la centrale a tremolo), a squame o con fasce verticali alternatamente bianche e nere; sulla bocca, gruppo di tre linee arcuate in bianco sovraddipinto; ventre in

cERAMicA ApuLA (Ap) bianco sovraddipinto. Nelle torpedini e nei palombi, bocca, delineata in bianco, aperta e con piccoli denti acuminati in evidenza. Nei palombi, coda a chela. Accentuato senso decorativo nella rappresentazione delle figure. Piccoli pesci, conchiglie, mitili e gamberetti impiegati come riempitivi. all’interno della depressione centrale, circondata da una fascia a risparmio o decorata con motivo a onde correnti, a tratti o a chevrons, ruota o rosetta con grosso punto centrale. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti o tralcio di alloro con bacche. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 140-143, 170, nn. iVb/64-94, 69a-93a, tavv. 60-61, 64.13, mcPhee 1990, 44, nn. iVb/67a-82a, tav. 12.1, trendall 1988a, 152, n. iVb/75a-93a, tav. VII.25-26, Trendall 1992a, 116-117, n. IVB/69a-69b, tav. X.37-38, Sanchez 2003d, 419, n. 150, con figg.

Xi 14 3 d c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEL sopRAccigLio

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: labride, donzella, triglia. Affinità con il P. del Sopracciglio (trattamento dei pesci). Nei pesci, occhi circolari campiti in nero e delineati in bianco, talora sormontati da un “sopracciglio” ondulato solitamente a forma di W, corpo decorato a fasce longitudinali o a squame. all’interno della depressione centrale, circondata da una fascia con motivo a onde correnti, rosetta. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 140-143, nn. iVb/95-96.

Xi 14 4 c

dEL g di MATTinATA

Xi 14 4 a p sAnsonE dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui è custodita la maggior parte dei vasi attribuiti a questo P. [Mattinata (fg), coll. sansone]. VAsi ATTRibuiTi 30 pRoVEniEnzE apulia (1) – daunia (1): canosa. foRME VAscoLARi Piatti (30). soggETTi Pesci, molluschi, mitili, pettini. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: labride, tordo rosso, seppia, ombrina, sarago, mitile, pettine, torpedine, rana pescatrice, razza. Affinità con il P. dell’Ippocampo (trattamento della bocca e della pinna pettorale dei pesci) e col P. del Sakkos Bianco (trattamento di pesci e molluschi nelle fasce decorative di suddivisione tra registri figurati). tratto piuttosto spesso. nei pesci, corpo percorso da una linea longitudinale a tremolo o più spesso delineata in nero e campita in bianco sovraddipinto; piccolo occhio

circolare reso da due cerchietti concentrici, nero (all’esterno) e bianco (all’interno); bocca protrusa resa mediante due sottili tratti convergenti in bianco sovraddipinto, su cui si dispone di frequente una coppia di trattini bianchi sovrapposti; pinna dorsale a brevi tratti bianchi distanziati talora incrociati da linee orizzontali bianche; pinna pettorale di forma ovale allungata. Nelle torpedini, ciuffo in bianco sovraddipinto in corrispondenza della bocca (“baffo”), corpo percorso da una linea longitudinale a lisca, coda bipartita. Nella rana pescatrice, bocca spalancata, di forma ovale, delineata in bianco sovraddipinto. Nei molluschi, testa piccola e sagomata, tentacoli lunghi e fluttuanti, cosparsi di sottili filamenti bianchi. Pettini a forma di ventaglio. Accentuato decorativismo nella resa delle conchiglie. Pettini e mitili impiegati come riempitivi. all’interno della depressione centrale, circondata da una duplice fascia a risparmio o decorata con motivo a onde correnti o a punti, rosetta con petali decorati da un punto bianco alle estremità. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti, a file di punti e a chevrons o tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 143-144, 170, nn. iVb/97-111, 109a, tavv. 62.a-e, d.1-2, mcPhee, trendall 1990, 44, nn. iVb/97a-107d, tavv. 11.6, 12.2-3, trendall 1992a, 117, n. iVb/104c-111a, tav. X.39.

Xi 14 4 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p

sAnsonE

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Pesci, molluschi, delfino. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. Figure ricorrenti: seppia, rana pescatrice, delfino. Affinità con i P. Sansone (trattamento delle rane pescatrici) e di Bloomington (trattamento delle seppie). Nei molluschi, corpo ovaleggiante in bianco sovraddipinto, cosparso di puntini neri, sottilissimi tentacoli fluttuanti. All’interno della depressione centrale, rosetta con petali decorati da un punto bianco alle estremità. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987,144, nn. iVb/112-113, tav. 62.f.

Xi 14 5 c

di cAnosA spEciALisTi in piATTi dA pEscE

Xi 14 5 a p dEi dELfini sALTAnTi (TAV 228 3) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione, nei vasi attribuiti a questo C., di delfini in posizione di salto. VAsi ATTRibuiTi 11 foRME VAscoLARi Piatti (11). soggETTi Delfini, palombo, totano. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. Figure ricorrenti: delfini, palombo, totano. Affinità con i P. del Sopracciglio e Sansone (trattamento delle figure). Nei delfini, ventre decorato con serie di trattini verticali alternatamente bianchi e neri, coda a doppia pinna o a chela. Nel palombo, grande bocca di forma ovale con denti in evidenza, corpo cosparso di puntini neri, coda a chela. 299

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA all’interno della depressione centrale, circondata da una fascia decorata con motivo a onde correnti, rosetta a raggi. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti o tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 145, 170, nn. iVb/114-116, 114a, tav. 63a, mcPhee, trendall 1990, 44, nn. IVB/114b-116c, tav. 12.4, Eschbach 1995e, 64-65, n. 25, con fig., Depalo 1997, 43, n. 43, figg. 80-81.

all’interno della depressione centrale, circondata da una fascia decorata con motivo a onde correnti, rosetta a raggi. Lungo il bordo esterno dei piatti, tralcio di edera e duplice fila di punti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 145-146, nn. iVb/122-123, tav. 63c.

Xi 14 5 b c

dEnoMinAzionE dalla galleria in cui comparve originariamente il vaso eponimo (già Londra, m.a., faustus gallery: mcPhee, trendall 1987, 146, n. iVb/124). VAsi ATTRibuiTi 11 foRME VAscoLARi Piatti (11). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. Figure ricorrenti: labride. Nel labride, occhio puntiforme delineato da una spessa linea bianca, pinna pettorale triangolare, bocca dischiusa con denti in evidenza, branchie a duplice linea semicircolare su tutta la lunghezza della testa, corpo semplicemente delineato in nero con scarsi dettagli interni o decorato da linee punteggiate di bianco alternate a file di punti neri, ventre sovraddipinto in bianco, coda ampia e svasata. all’interno della depressione centrale, circondata da una fascia a risparmio o con motivo a onde correnti, rosetta a raggi. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti, tralcio di alloro, serie di tratti, girali. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 146, nn. iVb/124-132, tav. 63.d-e, trendall 1992a, 117, n. iVb/129a, tav. X.40.

dEL g dELLA cAVALLETTA

dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di una cavalletta sul vaso eponimo (Ginevra, Coll. Chamay: mcPhee, trendall 1987, 145, n. iVb/117). VAsi ATTRibuiTi 10 foRME VAscoLARi Piatti (10). soggETTi Pesci, molluschi, conchiglie, pettini, ippocampi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. figure ricorrenti: sciarrano, uranoscopide, sarago, ippocampo. Affinità col P. dell’Ippocampo (raffigurazione di ippocampi). figure rigide e prive di volume. nei pesci, grandi occhi circolari, campiti in nero e delineati in bianco, branchie rese da una coppia di tratti arcuati neri sovraddipinti in bianco, pinna pettorale a nappina, collegata alle branchie da un elemento a gancio, pinna dorsale a brevi e fitti tratti bianchi, serie di tre trattini nella parte terminale del corpo, lunga coda decorata da tratti neri e bianchi, con serie di tre trattini bianchi e neri alla congiuntura col corpo. impiego di cavalletta e di palmette come motivi riempitivi. all’interno della depressione centrale, circondata da una fascia decorata con motivo a onde correnti, rosetta a petali conici con punto bianco alla sommità. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti o a spina di pesce o tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 145, 170, nn. IVB/117-121, 119a, tavv. 63b, 64.14, McPhee, Trendall 1990, 44-45, nn. IVB/120a-121a, Schauenburg 1999a, 61 nota 540.

Xi 14 5 c p di bERLino f 3609 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del vaso eponimo (berlino, sm, f 3609). VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Pesci, molluschi, ippocampi, pettine. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. figure ricorrenti: ippocampo, sarago. figure prive di volume, semplicemente delineate con scarsi dettagli interni resi mediante linee molto sottili. nei pesci, occhio circolare campito in nero e delineato in bianco, branchie rese da una coppia di linee scure arcuate di spessore differente, coda bifida. Nei molluschi, tentacoli paralleli a pettine. Negli ippocampi, pinna pettorale ad ala. Pesci e pettini impiegati come motivi riempitivi. 300

Xi 14 5 d p fAusTus (TAV 228 4)

Xi 14 5 e p gELLERT dEnoMinAzionE dalla casa d’aste in cui comparve originariamente il vaso eponimo (già basilea, m.a., Kunsthaus zum gellert: mcPhee, trendall 1987, 147, n. iVb/134). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Piatti (3). soggETTi Pesci, conchiglie. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. figure ricorrenti: pesci, pettini, mitili. Nei pesci, piccolo occhio puntiforme bianco delineato in nero, sovrastato da uno o due archetti concentrici (“sopracciglio”), bocca aperta a forma di V, in bianco sovraddipinto, o denti sporgenti dalla bocca chiusa, pinna pettorale a ventaglio, ventre decorato da sovraddipintura in bianco di forma ovale, corpo ricoperto, in parte o interamente, da squame sovrapposte, talora delineate o parzialmente campite in bianco, coda lunga a forma di kalathos. all’interno della depressione centrale, circondata da una fascia a onde correnti, rosetta con punto centrale. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia.

cERAMicA ApuLA (Ap) cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 146-147, nn. IVB/133-135, Schauenburg 1999a, 41-42, figg. 144-145.

Xi 14 5 f p dEL “giRino” dEnoMinAzionE Dalla rappresentazione di fantasiose figure somiglianti a girini sui vasi attribuiti a questo P. VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Piatti (4). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di due o tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: “girini”. tratto incerto e scarsa perizia nel disegno. nei “girini”, grande corpo ovale con frangia sulla parte dorsale, due brevi arti laterali e lunga coda centrale anch’essi talora con brevi frange, occhi puntiformi bianchi delineati da una spessa linea nera, bocca resa mediante due brevi tratti paralleli in nero e bianco, talora denti sporgenti. Occasionalmente, tra le figure, oggetto di incerta interpretazione (altare? stele?). All’interno della depressione centrale, rosetta a raggi. Lungo il bordo esterno dei piatti, tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 147, nn. iVb/136-138a, tav. 63f.

Xi 14 5 g ALTRi c

TARdi spEciALisTi in piATTi dA pEscE

VAsi ATTRibuiTi 11 foRME VAscoLARi Piatti (11). soggETTi Pesci, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con occasionale interposizione di elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: sarago, seppia, labride, polpo. Affinità col P. di Baltimora e del Sakkos Bianco e con i C. della loro Officina specialisti in piatti da pesce (trattamento delle figure). Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti, tralcio di alloro con bacche. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 147, nn. iVb/139-145, mcPhee, trendall 1990, 45, nn. IVB/135a-135b, 146, tav. 12.5, Trendall 1992a, 117, n. IVB/135c.

Xi 14 5 h p dELLA RAnA dEnoMinAzionE Dalla rappresentazione di una rana sul vaso eponimo del P. (già Melbourne, Coll. geddes, a 2:22). VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Pesci, rana.

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: pesci, rana. nei pesci, occhio reso da un cerchietto con puntino centrale, corpo decorato da motivi a triangolo o a macchia sotto la pinna dorsale crestata o a fitto pettine. all’interno della depressione centrale, circondata da un motivo a onde correnti a risparmio, palmetta a ruota. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1990, 45, nn. iVb/147-148, tav. 12.6.

Xii c

dELLA fAsE finALE dELLA cERAMicA ApuLA TEcnichE Argilla di buona qualità, ben depurata, dalla colorazione uniforme ed intensa, accuratamente lisciata e lucidata in superficie, solitamente priva di ulteriore rivestimento. V.n. uniforme, coprente e lucida, utilizzata da tutti i c. sia in soluzioni dense sia in soluzioni diluite, queste ultime con effetti di semitrasparenza. Amplissimo uso delle sovraddipinture in molteplici colori. Il bianco, frammisto al giallo o come colore di base cui il giallo ocra si sovrappone per l’indicazione dei dettagli, campisce sempre le strutture lapidee, tra cui i frequenti naiskoi (P. di Capodimonte, P. dell’elmo, P. di taranto 7013, P. di berlino f 3383, P. della mostra al Virginia museum, P. di arpi, c. del g. dell’andromeda di bari, P. di Louvre K 67, P. Meo Evoli, C. del G. dell’Orecchio Rotondo, P. di Sèvres 1, P. delle Teste di Copenhagen, C. di vasi con naiskoi seguaci dei P. della Patera e di Baltimora, P. Tenri, C. del g. di foggia, c. vicini nello stile al g. di taranto 7013). a tratti sottili, sovrapposti al colore del fondo risparmiato, o ad altri colori più scuri, il bianco decora anche basamenti e timpani delle medesime strutture architettoniche (P. di Capodimonte, P. dell’elmo, P. di taranto 7013, P. della mostra al Virginia museum, P. di arpi, P. di Louvre K 67, P. Meo Evoli, P. di Sèvres 1, P. delle Teste di Copenhagen, P. Tenri, C. vicini nello stile al g. di taranto 7013) o indica i dettagli di oggetti in materiali differenti (quali metallo, cuoio, legno, vimini, stoffa (P. di Capodimonte, P. della Mostra al Virginia Museum, P. di Arpi, P. delle Teste di Copenhagen, C. di vasi con naiskoi seguaci dei P. della Patera e di Baltimora). Gli stessi due colori, bianco e giallo, dominano le frequentissime decorazioni a tralci vegetali (alloro, edera, viti), collocate all’interno delle coppe (P. di capodimonte, P. di berlino f 3383, c. del g. dell’andromeda di Bari, C. del G. di Foggia), sul labbro espanso di anfore e loutrophoroi (P. dell’elmo, P. di berlino f 3383, P. meo evoli), sotto l’orlo dei crateri (P. di arpi), sul labbro e sulle rotelle delle nestorides (C. del G. di Bassano). In bianco-giallo è talora dipinta la decorazione a file di maschere frontali utilizzata sul collo di grandi vasi (P. di Arpi). Sovraddipinti in bianco o in bianco-giallo sono inoltre i vasi plastici o le parti modellate plasticamente e applicate a vasi di forme tradizionali: occhi e corna di animali nei rhytà (P. forrer, c. del g. dell’orecchio rotondo, c. del g. di new milton, c. del g. di seattle), prese plastiche di coperchi, talvolta anche in forma di vere e proprie statuette (P. della mostra al Virginia museum, c. vicini nello stile al P. della Mostra al Virginia Museum), anse di kantharoi (C. vicini nello stile al P. della mostra al Virginia museum), protomi collocate all’attacco delle anse delle situle (c. del G. dell’Andromeda di Bari), costolature delle elaborate anse di loutrophoroi (P. di Taranto 7013) e oinochoai (C. del G. di Elios). Molteplici colori aggiunti (bianco, giallo, arancio, rosso, rosso-bruno, porpora), arricchiscono vivacemente corpi e ali di animali, esseri fantastici e carri (P. di berlino f 3383, P. di arpi, c. del g. di elios, C. del G. di Foggia), gli abiti delle figure, soprattutto quelle collocate all’interno dei naiskoi, nonché le armi e gli altri oggetti, comprese le piante isolate, che popolano queste caratteristiche strutture (P. di Capodimonte, P. dell’Elmo, P. di Taranto 7013, P. di berlino f 3383, P. di arpi, c. del g. dell’andromeda di bari, P. meo evoli, P. di Sèvres 1, P. delle Teste di Copenhagen, P. Tenri, C. del G. di Foggia). Nella 301

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA decorazione accessoria, si segnalano, per l’impiego di sovraddipinture policrome, il meandro prospettico (P. dell’elmo, P. di arpi, P. di Louvre K 67, c. di vasi con naiskoi seguaci dei P. della Patera e di Baltimora, C. vicini nello stile al G. di Taranto 7013) e quello lineare bianco inframmezzato da quadrati campiti a colori alterni (P. di Arpi). Frequentissimo l’impiego del motivo a teste, figure e mezze figure tra girali non solo sul collo e sul piede dei crateri a volute e a mascheroni (P. di capodimonte, P. di taranto 7013, P. di arpi, c. del g. dell’andromeda di bari, P. di Louvre K 67, P. delle teste di copenhagen, P. tenri, c. del g. di foggia) e sulla spalla di anfore e loutrophoroi (P. di capodimonte, P. dell’elmo, P. di taranto 7013, P. della mostra al Virginia museum), ma anche su coperchi (P. della mostra al Virginia museum) e corpo dei mugs (C. vicini nello stile al P. della Mostra al Virginia Museum) e perfino sulla parte frontale delle anse (P. di capodimonte, P. di taranto 7013, P. della mostra al Virginia Museum, P. delle Teste di Copenhagen, C. del G. di Foggia). Rombi ed embricature, campiti con molteplici colori aggiunti, decorano inoltre il collo di anfore e la parte frontale delle anse dei crateri (P. di taranto 7013, P. di arpi). Uso della tecnica a f.n. per le decorazioni sotto il labbro delle anfore (P. dell’Elmo), nella fascia divisoria tra registri figurati di alcune anfore (P. di Taranto 7013), sotto il labbro, decorato a chevrons, di alcuni crateri (P. Meo Evoli), sul collo, le anse e le tavolette dei crateri a colonnette (P. meo evoli, c. del g. dell’orecchio rotondo). Iscrizioni in bianco sovraddipinto a tratti sottilissimi (P. della Mostra al Virginia Museum, c. vicino nello stile al P. müller).

Xii 1 c di VAsi con scEnE figuRATE sEguAci dEi p dELLA pATERA E di bALTiMoRA Xii 1 1 c

dEL g di cApodiMonTE - dELL’ELMo

Xii 1 1 a p di cApodiMonTE (TAV 227 3-4) dEnoMinAzionE dalla reggia di capodimonte a napoli, originario luogo di conservazione del cratere a volute eponimo (New York, MMA, 56.171.63). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE Apulia (2) – generica (1); territorio ofantino (1): generica. foRME VAscoLARi Loutrophoroi (3); crateri (2): a volute (2); piatti (2); askoi (1). soggETTi Scene mitologiche (6): sfinge (2); assemblea di divinità con Eracle (1); amazzonomachia (1); amazzone su cavallo (1); Ecate, Nike su quadriga (1). Corteggio dionisiaco (2): paniskos (2). scene con eros (1): eros (1). Scene con Nike (2): Nike (1); testa di Nike (1). Scene generiche (12): offerenti presso un naiskos (7); testa f. (3); due donne ai lati di una stele (1); due delfini (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) numerose figure disposte sullo stesso livello; 3) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello; 4) due figure disposte ai lati di una stele; 5) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos; 6) numerose figure collocate su tre livelli differenti intorno e davanti ad un naiskos. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, uomo, donna, Nike, Iride o sfinge, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, diphros o sperone roccioso con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, fanciulla o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; testa f. o di figura f. alata, 302

di profilo o di prospetto, spesso emergente da corolla in cornice floreale; amazzone retrospiciente di t.q. a cavallo; Nike stante col busto leggermente curvo in avanti, alla guida di un carro in corsa; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. della Patera (disegno delle figure e dei volti, panneggi) e di Baltimora (nei crateri a volute, collo suddiviso in due registri sovrapposti e decorazione delle volute e delle placche ad esse sottostanti, composizioni, predilezione – nelle composizioni strutturate su sezioni sovrapposte – per la collocazione nella sezione s. del campo figurato di una serie di divinità olimpiche, figure ricorrenti, diffuso impiego di sovraddipinture, decorazione delle vesti, acconciature f. con diadema triangolare, decorazione accessoria). tratto sottile. disegno piuttosto accurato. figure dalla corporatura possente. teste piccole dalla forma piuttosto squadrata, con mento molto arrotondato. Nelle figure m., buona definizione della muscolatura; teste cinte da bende in bianco sovraddipinto talora decorate con una fila di punti. Nelle figure f., seni rotondi e prominenti, con capezzoli in evidenza sotto la veste, e divisi da una piega centrale della veste; vesti decorate con una fascia centrale a scacchiera o in rosso sovraddipinto; mantelli con ampio bordo in rosso sovraddipinto; acconciatura preferenziale con capelli raccolti sulla nuca in un prominente chignon legato da nastri o avvolto in una sphendone; occasionale presenza di un diadema triangolare. Rappresentazione di donne che recano cassette aperte e grandi fiori e di Nikai che recano phialai contenenti foglie d’edera. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, sperone roccioso reso mediante spessi tratti in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di minutissimi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento talora decorato con fregio a girali, frontone con bende) e di animali (cavalli, delfini). All’interno dei naiskoi, poggianti su piattaforma rialzata, giovane uomo; guerriero; donna e giovane guerriero accanto a cavallo; donna e fanciulla; sullo sfondo, finestre prospettiche, foglie d’edera, spada e petaso. Nel campo, bucrani con infule, cista metallica, patera, scudo rotondo, scudo a pelta. Sui crateri a volute, mascheroni con teste di Io di prospetto con volto in bianco sovraddipinto e capigliatura a v.n. o in giallo sovraddipinto; sulle volute, girali in bianco sovraddipinto; sulle placche s. delle volute, paniskoi, sfinge; sul collo, campo figurato suddiviso in due registri con inserimento, al di sopra del registro con scena figurata, di una fascia decorata a volute contrapposte. Nei tondi interni dei piatti, in esergo, delfini contrapposti. Al di sotto del campo figurato, meandri; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 906-908, nn. 1-8, tav. 346.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 169, Trendall 1989, 100, fig. 260, Trendall, Cambitoglou 1992, 324.

Xii 1 1 b p dELL’ELMo (TAV 229 1-3) dEnoMinAzionE Dalla ricorrente rappresentazione, sui vasi attribuiti a questo C., di giovani uomini che recano un elmo nella mano protesa. VAsi ATTRibuiTi 41 pRoVEniEnzE Apulia (6) – generiche (4); Daunia (1): Salapia; Peucezia (1): Altamura. foRME VAscoLARi Crateri (24): a volute (24); anfore (8); idrie (5); loutrophoroi (3); lekanides (1). soggETTi Scene mitologiche (4): Eros, Afrodite, Apollo, Atena, Ermes (1); morte di Priamo (1); Atena, Apollo, Afrodite, donna presso un louterion, re su trono, re, fanciullo (1); testa di ermes (1). corteggio dionisiaco (1): donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (2): Eros (1); donna, Eros, giovane uomo nudo presso una stele (1). Scene con Nike (1): Nike su carro, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (99): offerenti presso un naiskos (38); testa f. (30); due donne ai lati di una stele (20); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (7); due donne e due

cERAMicA ApuLA (Ap) giovani uomini nudi ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1); stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) numerose figure disposte sullo stesso livello; 3) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 5) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, uomo semiammantato, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, trono, kalathos, capitello ionico o sperone roccioso con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q., spesso con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, giovane guerriero orientale o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese o braccia incrociate sul ginocchio; giovane uomo nudo o giovane guerriero orientale, talora retrospicienti, in movimento con mano protesa talora recante un oggetto; testa f. o di giovane uomo, di profilo, di t.q. o di prospetto, emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo ammantato e stante con mano protesa talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, fanciullo semiammantato, donna o Eros stanti di t.q. a gambe incrociate, appoggiato al bastone o con gomito poggiato su pilastrino e con oggetti nelle mani protese; figura orientale di prospetto con ginocchio poggiato su altare, altra gamba distesa e braccio proteso; uomo ammantato stante di prospetto con braccio proteso; donna stante con busto leggermente curvo in avanti, alla guida di un carro in corsa. Influenze da parte dei P. della Patera (composizioni incentrate su stele, trattamento delle stele, impiego di sovraddipinture) e di baltimora (composizioni incentrate su naiskoi, predilezione – nelle composizioni strutturate su sezioni sovrapposte – per la collocazione nella sezione s. del campo figurato di una serie di divinità olimpiche, predilezione per la rappresentazione, all’interno dei naiskoi, di giovani uomini con elementi di armatura, trattamento delle teste in esuberante cornice floreale, impiego di sovraddipinture). Affinità con il P. di Capodimonte (composizioni, disegno delle figure, panneggi, acconciature f. con diadema triangolare, rendimento dei naiskoi), con i C. del G. della civetta di trieste e con i P. di bologna 572 e di berlino f 3383 (trattamento dei giovani uomini ammantati). Disegno a volte sommario. Nelle figure f., mantello appoggiato sugli avambracci, drappeggio a brevi e fitte pieghe intorno alla vita, stretta da sottili cinture scure, vesti e mantelli con orli molto ondulati. Giovane uomo ammantato di profilo verso d. di tipo A1, giovane uomo ammantato di profilo verso sin. di tipo F (per i tipi, cfr. Ap Vi.36., Vi.38.1.); nelle mani, foglia d’edera. rappresentazione di giovani uomini che recano rami, spesso con grandi frutti, di donne ed eroti che recano cassette aperte e di giovani uomini e donne che recano grandi fiori, patere, grappoli e catene di rosette. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, grandi fiori, speroni rocciosi, linee di terra indicate da brevi file di minutissimi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento spesso decorato con fregio a girali, a meandro o a linea spezzata, stele su alto basamento decorato con benda e tre cerchietti o con fregio a girali, cinte da bende e talora sormontate da kylikes) e di animali (cavalli). All’interno dei naiskoi, poggianti su piattaforma rialzata, giovane uomo, talora accanto a cavallo; giovane guerriero, talora accanto a cavallo; donna; due giovani uomini; giovane uomo e giovane guerriero; fanciullo e giovane guerriero; donna e giovane guerriero; donna e fanciulla; grande fiore; sullo sfondo, foglie d’edera, finestre prospettiche, ventagli, scudo rotondo, kylix. Nel campo, dittici, phialai, rosette, foglie d’edera, alabastra, kalathos, cista metallica, specchio. sui mascheroni dei crateri a volute, teste di io o f., talora diademate, di prospetto, con volto in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliatura a v.n. o in giallo oppure in giallo-arancio sovraddipinto. Sul corpo delle anfore, campi figurati separati da una fascia a meandro prospettico di svastiche e quadrati.

Al di sotto del campo figurato, meandri, occasionalmente alternati a quadrati con croce inscritta, a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 909-913, nn. 9-33, tavv. 346.3, 347-349.1, Trendall, Cambitoglou 1983, 169, n. 20a, Todisco 1984a, 69-70, n. 16, tav. LXXXII, Trendall 1989, 100, fig. 261, Schauenburg 1992b, 163-169, tavv. 42-47, Trendall, Cambitoglou 1992, 324, 326, 528, nn. 12a, 23a, 25a, 30a, 33a, 14-1-2, tav. LXXXiii.1-2, Pedrazzi 1998, 77-78, n. 5.23, tavv. XXii.4, XXV.1-3, XXVi.1-3, XXVii.1-2, XXViii.1-3.

Xii 1 1 c c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELL’ELMo

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1) – messapia (1): egnazia. foRME VAscoLARi oinochoai (2): forma 1 (1), forma 3 (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Atena, Eracle (1); paniskos, giovane uomo nudo, Europa e il toro, Pan (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure sullo stesso livello; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, sperone roccioso o pelle ferina, con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna o paniskos, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone. Affinità con il P. dell’Elmo (composizioni). Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, gruppi di sassi, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file, semplici o duplici e anche ondulate, di punti) e di animali (toro, cane). Nel campo, foglie d’edera, grappoli, bende. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 913, nn. 34-35, tav. 349.2-3, Trendall, Cambitoglou 1992, 324.

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dEL g di TARAnTo 7013 (già dEL g di “LAsiMos”)

Xii 1 2 a p di TARAnTo 7013 (TAVV 229 4-230 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo (taranto, man, 7013). VAsi ATTRibuiTi 23 pRoVEniEnzE Apulia (9) – generiche (3); Peucezia (5): generica (1), Ceglie del Campo (4); Daunia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (10): a volute (10); anfore (6); loutrophoroi (5); idrie (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (6): giovane guerriero, Ermes, Eos su quadriga (1); donna presso un naiskos, Ermes (1); offerenti presso un naiskos, Ermes (1); Afrodite su cigno (1); amazzone su cavallo (1); due eroti ai lati della testa di Afrodite (1). 303

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA scene a “soggetto tragico” (1): morte di archemoro (1). Corteggio dionisiaco (2): satiro e donna ai lati di una stele (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1). Scene con Eros (9): Eros (6); Eros, giovane uomo nudo (1); Eros, donne (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Nike (3): testa di Nike (3). Scene generiche (41): offerenti presso un naiskos (18); testa f. (8); due donne ai lati di una stele (6); donna in corsa (4); giovane uomo nudo e donna ai lati di una stele (2); donna all’interno di un naiskos (1); giovane guerriero all’interno di un naiskos (1); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da tre a quattro figure disposte sullo stesso livello; 4) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello; 5) una figura all’interno di un naiskos; 6) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 7) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos; 8) numerose figure disposte su livelli differenti ai lati e davanti ad un edificio tetrastilo. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, donna ammantata o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, sperone roccioso, capitello ionico, corolla, cigno o seggio pieghevole, con gambe incrociate, leggermente divaricate o unite e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, guerriero, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, guerriero, donna o amazzone, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna seduta su trono con busto di prospetto, gambe leggermente divaricate e mano portata alla testa; giovane guerriero o guerriero stanti di t.q. o di prospetto a gambe incrociate, appoggiati alla lancia o con mano protesa nel gesto deittico; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti e con oggetti nelle mani protese; donna, talora retrospiciente, stante di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastro roccioso e oggetto nella mano protesa; Nike stante con braccia protese alla guida di un carro in corsa; bambino disteso di t.q.; testa f. o di figura f. alata, di prospetto, di profilo o di t.q., emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo e stante con oggetto nella mano protesa; donna in movimento sulle gambe parzialmente piegate con busto leggermente curvo in avanti e oggetto tra le mani protese; Eros accovacciato con braccio proteso; amazzone di t.q. a cavallo; Eros in volo. Influenze da parte dei P. della Patera e di Baltimora (composizioni incentrate su naiskoi e stele, impiego di sovraddipinture, in particolare del rosso sovraddipinto per la decorazione delle vesti delle figure all’interno dei naiskoi). Affinità con i C. del G. di Capodimonte-dell’Elmo (composizioni incentrate su naiskoi, disegno delle figure) e con i contemporanei C. nello stile di Gnathia (trattamento dei volatili in cornice floreale). Tratto sottile. Nei volti, occhi piccoli e linea della bocca breve e retta. Occasionale rappresentazione di volti di t.q. Nelle figure m., dettagli anatomici sul torace resi mediante brevi tratti concavi o ad angolo acuto; teste frequentemente cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nelle figure f., seni asimmetrici, di cui uno rotondo e piriforme; nelle vesti delle figure in movimento, panneggi a fasci distanziati di due o tre pieghe sottili ad andamento parallelo; nei mantelli delle figure sedute, panneggio sulle gambe a fasci distanziati di due o tre brevi pieghe curvilinee parallele; acconciature con sphendone e prominente chignon sulla nuca ripartito in tre file di riccioli o con diadema triangolare. Rendimento prospettico di naiskoi ed edifici tetrastili. Rappresentazione di donne che recano “xilofoni”, cassette aperte e rami con grandi frutti, di giovani uomini e donne che recano grappoli e di giovani uomini, donne ed eroti che recano fiori, anche grandi, e catene di rosette. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piantine, speroni rocciosi alti e stretti con cavità interne circolari a v.n. o con asperità in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da duplici file di minutissimi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a girali, a meandro o a 304

rosette, stele su alto basamento decorato con fregio a girali o a tratti verticali, cinte da bende e talora sormontate da kylikes, edificio tetrastilo) e di animali (cavalli, volatili, cigno). All’interno dei naiskoi, poggianti su una piattaforma rialzata, giovane uomo; giovane guerriero; guerriero accanto a cavallo; donna; giovane guerriero e giovane uomo; giovane uomo e donna; due donne; cratere a calice; sullo sfondo, bende, phialai, fiori, torcia a croce, louterion, elmo a pilos, schinieri, spada, mezzo scudo rotondo. Nel campo, bende, bucrani, foglie d’edera, fiori, gruppi di tre punti, phialai, kalathoi con specchi, schinieri, elmo a pilos, spada, scudo rotondo, palla. sui crateri a volute, mascheroni con teste f., di io o di elios di prospetto con volto in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliatura a v.n. o in giallo sovraddipinto; sulle placche s. delle volute, eroti. Sul corpo delle anfore, campi figurati separati da una fascia a meandro prospettico o a girali. Al di sotto del campo figurato, sommariamente disegnati, meandri spesso alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi, a quadrati con quadratini campiti in nero sui lati o a quadrati con croce inscritta campita in nero; onde correnti. iscRizioni LASIMOS EGRAFE (Parigi, Louvre, K 66, dubbia, probabilmente moderna). Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 913-916, nn. 36-51, tavv. 350-352.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 169, Trendall, Cambitoglou 1992, 323-324, 326-327, 528, nn. 38a, 46a-b, 50a, 51a, 39b, tav. LXXXIII.3-4.

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Vicini nELLo sTiLE AL p di TARAnTo 7013

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Daunia (1): generica; Peucezia (1): generica. Campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (7): a calice (3), a colonnette (2), a volute (2); anfore (2); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): amazzone (1); Elios su quadriga (1). Corteggio dionisiaco (3): donna e satiro ai lati di Dioniso (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino, donna, giovane uomo nudo (1); satiro e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1). scene con eros (1): satiro, eros, due donne (1). scene con indigeni (1): donna, giovane uomo (1). Scene generiche (16): offerenti presso un naiskos (4); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (3); testa f. (3); due giovani uomini ammantati (2); due donne ai lati di una stele (1); due giovani uomini nudi ai lati di un altare (1); giovane guerriero in corsa, cavallo (1); donna all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 4) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno, giovane guerriero, giovane guerriero indigeno, donna o satiro, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di t.q. con mantello avvolto intorno ad una mano e altra mano protesa; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso o mantello con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e mano protesa; testa f. di profilo emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo ammantato e stante, talora con oggetto nella mano protesa; giovane uomo stante col busto leggermente curvo in avanti, alla guida di un carro in corsa. Affinità con il P. di Taranto 7013 (composizioni, disegno delle figure). Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, F (per i tipi, cfr. Ap IV.36.); nelle mani, bastone.

cERAMicA ApuLA (Ap) rappresentazione di giovani uomini indigeni che recano rami con grandi frutti, di donne che recano patere e di giovani uomini, giovani uomini indigeni e donne che recano catene di rosette e grappoli. rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso con contorni in bianco sovraddipinto) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a girali, stele su alto basamento, cinte da bende). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; giovane guerriero indigeno; donna; donna e giovane guerriero; sullo sfondo, bende, schinieri. Nel campo, rosette, foglie d’edera, bende, grappolo. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. o di Io di prospetto con volto in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliatura a v.n. o in giallo sovraddipinto. sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, sommariamente disegnati, meandro alternato a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati o a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi; rosette; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 916-917, nn. 52-57, Trendall, Cambitoglou 1983, 170, 52a, 55a, Gezzi, Tamma 1992, 172-175, n. 21, Trendall, Cambitoglou 1992, 327, n. 57a.

Xii 1 3 p di bERLino f 3383 E c

Vicini nELLo sTiLE

Xii 1 3 a p di bERLino f 3383 (TAVV 230 2, 231 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’oinochoe forma 8 eponima (berlino, sm, f 3383). VAsi ATTRibuiTi 68 pRoVEniEnzE Apulia (3) - Daunia (2): Arpi (1), Canosa (1); Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (26): a volute (25), a campana (1); anfore (14); oinochoai (9): forma 1 (6), forma 8 (3); piatti (4); barrel-amphorae (3); idrie (3); pissidi (3); kantharoi (2); lebetes gamikoi (2); skyphoi (2). soggETTi Scene mitologiche (9): duello tra guerriero greco e amazzone (3); due eroti ai lati della testa di Afrodite (2); Furia, donna (1); giudizio di Paride (1); Pegaso (1); due grifi (1). Corteggio dionisiaco (9): donna, giovane uomo nudo (2); satiro, donna, Dioniso, donna, Eros (1); satiro e donna ai lati di una donna (1); due donne, satiro (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di un giovane uomo nudo su capitello ionico (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); due giovani uomini nudi (1); parte di giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (26): Eros (9); Eros, donna, giovane uomo nudo (4); Eros presso un altare (1); Eros in corsa (1); Eros su quadriga (1); Eros, donna (1); Eros e donna in corsa verso una stele (1); Eros, donna su biga (1); Eros, donne, giovane uomo nudo, Pan (1); Eros, donne, satiri (1); Eros, due donne ai lati di un louterion (1); donna su due delfini, Eros su quadriga, donna su due delfini (1); due eroti, lepre, giovane guerriero e donna su quadriga (1); Eros, donne, giovani uomini nudi (1); due eroti (1). Scene con Nike (9): testa di Nike (5); due Nikai su bighe, lepre (1); Eros, Nike su quadriga, lepre (1); Eros, Nike su quadriga (1); Nike su biga (1). Scene generiche (111): testa f. (31); offerenti presso un naiskos (26); due giovani uomini ammantati (16); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (10); due coppie di donne e giovani uomini nudi ai lati di una stele (4); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (2); due donne ai lati di una stele (2); donna (2); due giovani uomini nudi ai lati di una stele (1); due donne ai lati di un giovane guerriero (1); donna, giovane uomo, cavallo (1); donna presso una stele, giovane uomo nudo in corsa (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); due donne ai lati di un louterion (1); due coppie di donne e giovani uomini nudi (1); due donne (1); donna all’interno di un naiskos (1); giovane

guerriero all’interno di un naiskos (1); donna in corsa verso una stele (1); donna, giovane uomo nudo (1); due figure ai lati di una stele (1); volatile (1); testa f. con berretto frigio (1); pesce (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 4) numerose figure disposte su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di due figure su un livello più alto; 5) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 6) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero orientale, fanciulla, donna, donna ammantata, Furia, Eros o Pan, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, idria, kalathos, cassetta aperta, cista, cassa, delfino, capitello ionico, capitello ionico rovesciato, seggio pieghevole, diphros, tralcio o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o satiro, talora retrospicienti, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o giovane guerriero, stanti e con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero, donna o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro, talora retrospicienti, in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna, stanti di t.q. o di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastro roccioso o pilastrino e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti con piede poggiato su rilievo, sperone roccioso o basamento, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; testa f., di figura f. alata o di figura orientale, di profilo, di prospetto o di t.q., talora emergente da corolla, in cornice floreale; teste f. affrontate; Eros o Nike stanti col busto leggermente curvo in avanti, alla guida di un carro in corsa; Eros, talora retrospiciente, in volo con oggetto tra le mani protese; giovane uomo ammantato o donna ammantata stanti, con oggetto nella mano protesa; donna ammantata, stante di prospetto; Eros retrospiciente inginocchiato con oggetto nella mano protesa; amazzone di t.q. a cavallo, anche da tergo; guerriero in movimento di t.q. da tergo; guerriero con gamba sollevata in atto di salire su carro. Influenze da parte del P. di Baltimora (collo suddiviso in due registri sovrapposti nei crateri a volute e corpo delle anfore suddiviso in due registri, composizioni incentrate su naiskoi, disegno delle figure, figure ricorrenti). Affinità con i C. del G. T.C. e col P. della bottiglia del Louvre, nello stile di gnathia (trattamento delle teste), con i P. del Sakkos Bianco (composizioni sulle pissidi), del Sostegno Macinagrossa e di bologna 572 (trattamento dei giovani uomini ammantati), col P. di arpi (scene di amazzonomachia, composizioni con naiskoi ospitanti donne, motivo del meandro alternato a quadrati con croce inscritta e motivi a V sui lati) e col P. campano della Foglia d’Edera (composizioni, panneggi delle vesti f.). Collaborazione con i C. del G. T.C. (esecuzione delle teste raffigurate sul coperchio del lebete nuziale a Vienna, Km, 4012). Tratto sottile e molto fluido. Nelle figure m. nude, capezzoli circolari ben definiti e sporgenti di profilo; teste cinte da bende in bianco sovraddipinto. Nelle figure f., seni piccoli e rotondi, con capezzoli circolari in evidenza sotto la veste. Vesti f. fissate sulle spalle con fibule a piccolo disco circolare, strette in vita da sottili cinture con terminazioni a sferette e decorate con una larga fascia scura centrale, interrotta sul busto da due pieghe curvilinee distese tra i seni, o con una fascia laterale scura talora a punti bianchi; panneggi a fasci distanziati di due pieghe parallele e con impiego di pieghe a goccia; orlo i. evidenziato da un bordo molto ondulato. Nei giovani uomini ammantati, panneggi a fasci distanziati di due pieghe parallele e teste cinte da bende in bianco sovraddipinto; in quelli di profilo verso d., ricorrenza dei tipi A, B; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, E, F (per i tipi, cfr. Ap IV.36.); nelle mani, bastone o dittico. rappresentazione di donne che recano “xilofoni”, di giovani uomini ammantati, donne ed eroti che recano phialai contenenti foglie d’edera e di giovani uomini, donne ed eroti che recano fiori (anche grandi), patere, cassette aperte, catene di rosette e grappoli. Nei naiskoi, frequente rappresentazione di figure in parte disposte all’esterno della struttura. Rendimento prospettico dei naiskoi. Impiego dello scorcio nella 305

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA rappresentazione di scudi. impiego di rami di palma come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, grandi fiori, ramoscelli, alberi, tronchi, alti e stretti pilastri e speroni collegati a fondo roccioso, con contorni in bianco sovraddipinto e piccole cavità a v.n., speroni rocciosi con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file, semplici o duplici e anche ondulate, di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento talora decorato con fregio a girali, ad onde correnti, a chevrons, a meandro, a meandro alternato a quadrati, a meandro di svastiche e quadrati, a metope e triglifi o a rosette, stele su alto basamento decorato con palmette, talora a v.n., o tralcio, cinte da bende e talora sormontate da kantharoi) e di animali reali e fantastici (volatili, cavalli, delfini, lepri, cervo, grifi). All’interno dei naiskoi, talora poggianti su una piattaforma rialzata decorata con onde correnti, giovane guerriero, talora con cavallo; donna; donna e fanciulla; giovane uomo e donna; louterion in cornice floreale; grande fiore; sullo sfondo, schinieri, scudo, mezzo scudo, benda, palla, alabastron, spada, phiale, kalathos con specchio, timpano. Nel campo, rosette, foglie d’edera, bende, phialai, finestre prospettiche, dischi quadripartiti, dittici, torce a croce, alabastra, grappoli, cassetta aperta, “xilofono”, melagrana. sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto, talora diademate, a v.n. o con volti in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliature a v.n. o in giallo sovraddipinto. Sul corpo delle barrel-amphorae, campi figurati separati da una fascia con teoria di pesci, molluschi e conchiglie. nei tondi interni dei piatti, in esergo, rosetta tra foglie d’edera, pesci. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; palmette; rosette tra gruppi di tre punti; meandri alternati a quadrati con quadrato inscritto e punto centrale, a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi o a quadrati con croce inscritta e motivi a V sui lati; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 917-920, nn. 58-75, tavv. 353-357.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 170-172, nn. 63c-e, 66a, 67a, 69a-b, 70a, 72b-d, 73a, Trendall, Cambitoglou 1992, 323-325, 327-331, 482, 486, 493, 528-529, 544, 551-552, 558, 560561, nn. 60a, 62a, 63f-g, 64a-g, 67b-e, 69c-d, 70b-c, 74-1-2, 75b, 62a1-2, 64h-i, 69e, 72e, 66-1, 63c1, 64j, 70-1, tavv. LXXXiV-LXXXVi.1.

Xii 1 3 b c di piccoLi VAsi Vicini nELLo sTiLE AL p 3383 (TAV 231 3)

di

bERLino f

VAsi ATTRibuiTi 21 pRoVEniEnzE Apulia (3) – Daunia (1): generica; territorio ofantino (1): generica; Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Oinochoai (7): forma 8 (7); lekanides (5); anfore (2); skyphoi (2); askoi (1); coppe (1); pelikai (1); piatti (1); rhytà (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Nike, Atena, Eracle (1); Dioniso, Nike, Eracle, Atena (1). corteggio dionisiaco (1): donna presso una stele (1). Scene con Eros (6): Eros (4); Eros, giovane uomo nudo e donna all’interno di un naiskos (1); Eros su carro trainato da cerbiatti, colomba, donna, giovane uomo nudo, fanciulla (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (18): donna (14); giovane uomo nudo (3); donna presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna o donna ammantata, stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso, cista, diphros, mantello o capitello ionico rovesciato con gambe incrociate o divaricate e oggetto nella mano protesa; Eros 306

stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o Eros inginocchiati con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante con mantello arrotolato intorno ad una mano e oggetto nella mano protesa; donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino; Nike in volo con oggetti nelle mani protese; Eros stante col busto leggermente curvo in avanti alla guida di un carro in corsa; testa f. alata. Affinità con i C. di piccoli vasi dell’Officina del P. di Baltimora (composizioni), col P. di Berlino F 3383 (composizioni, disegno delle figure, trattamento delle vesti f., cinture con terminazioni a sferette) e col P. del Sakkos Bianco (composizioni su vasi di piccola dimensione). Tratto marcato e fluido. Figure dalla corporatura talora estremamente allungata, con teste piccole. rappresentazione di donne che recano cassette aperte, di giovani uomini e donne che recano rami con grandi frutti e phialai contenenti foglie d’edera e di donne ed eroti che recano grappoli. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, alberelli, speroni rocciosi con contorno polilobato o in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e di animali (cervidi, colomba, cigno). Nel campo, rosette, foglie d’edera, torce a croce, gruppi di tre punti, phiale. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; meandri. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 920-921, nn. 75a-86, tav. 357.3-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 173, nn. 78a, 83a, 84a, Hermary, Cassimatis, Vollkommer 1986, 930, n. 968, Mizuta 1991, 62-63, tav. 54.1-2, Trendall, Cambitoglou 1992, 324-325, 331332, nn. 79a-b, 81a-b, tav. LXXXVI.2.

Xii 1 4 p dELLA MosTRA AL ViRginiA MusEuM (p V E ) (TAV 231 1) dEnoMinAzionE dalla mostra tenutasi nel 1982 al Vmfa di richmond, occasione in cui fu esposto per la prima volta in pubblico l’originario nucleo di vasi – proveniente da un unico contesto tombale – attribuito a questo C. VAsi ATTRibuiTi 18 foRME VAscoLARi Oinochoai (8): forma 1 (5), forma 8 (3); crateri (6): a volute (6); anfore (3); loutrophoroi (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Elios (1); offerenti presso un naiskos con Ermes (1); testa di ermes (1). Corteggio dionisiaco (2): donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (6): Eros (1); Eros, donna (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1); Eros che suona il flauto, danzatrice (1); offerenti presso un naiskos, Eros (1); cavaliere all’interno di un naiskos, Eros (1). Scene con Nike (3): testa di Nike (3). Scene generiche (27): testa f. (10); offerenti presso un naiskos (5); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (3); stele (3); due donne all’interno di un naiskos (2); due giovani uomini ammantati (1); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una lepre (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 4) due figure ai lati di un naiskos o di una stele; 5) da due a tre figure all’interno di un naiskos; 6) una stele affiancata da grandi fiori. Figure ricorrenti: testa f. o di giovane uomo con petaso, di t.q. o di prospetto, emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane uomo semiamman-

cERAMicA ApuLA (Ap) tato, giovane guerriero, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, capitello ionico, sperone roccioso, diphros o idria con gambe leggermente divaricate o incrociate e oggetti nelle mani protese; testa f. o di figura f. alata di profilo; giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, fanciulla o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo e donna, stanti di t.q., con un braccio poggiato sulla spalla dell’altro e oggetto nell’altra mano protesa; fanciullo, giovane uomo nudo, giovane guerriero o Eros, stanti con braccio proteso o sollevato; satiro o Eros stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo con diadema raggiato, di prospetto, emergente per t.q. da corolla in cornice floreale; giovane guerriero stante di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna danzante con testa rivolta verso l’alto e crotali nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. di Baltimora (nei crateri a volute, collo suddiviso in due registri sovrapposti e decorazione delle volute e delle placche ad esse sottostanti, composizioni incentrate su naiskoi, disegno delle figure, figure ricorrenti, impiego diffuso di sovraddipinture). Affinità con i P. di Berlino F 3383 (disegno dei volti, panneggi e decorazione delle vesti f., trattamento dei giovani uomini ammantati, basamento delle stele decorato con palmette a v.n., decorazione accessoria), del Sakkos Bianco (disegno delle figure, trattamento delle teste) e di Sèvres 1 (decorazioni floreali). Figure dalla corporatura spesso esile, raffigurate in pose sinuose. Gusto accentuato per le decorazioni floreali. Nei giovani uomini ammantati di profilo verso d., ricorrenza del tipo A; in quelli di profilo verso sin., ricorrenza dei tipi C, D (per i tipi, cfr. Ap IV.36.). Nelle teste, ricorrente acconciatura con kekryphalos decorato a bande nere e in bianco sovraddipinto, associato ad un diadema ad alti raggi, e chignon prominente talora contraddistinto da una croce in bianco sovraddipinto. rappresentazione di donne che recano catene di rosette e di giovani uomini e donne che recano grappoli e cassette aperte. Raffigurazione di timpani di grandi dimensioni, decorati con nastri ondulati alternati a nastri a cappio. rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, grandi fiori, albero, sperone roccioso con contorno in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a meandro o a girali tra file di punti, stele su alto basamento decorato con motivo a tremolo o a palmette tra file di punti o di S accavallate, cinte da bende e talora sormontate da phialai o coppe, basamento decorato con fregio a palmette tra file di punti) e di animali (cavalli, cigni, volatile, lepre). All’interno dei naiskoi, poggianti su una sottile piattaforma rialzata o su linee di terra poste anche su livelli leggermente sfalsati tra loro, giovane uomo; giovane guerriero, talora accanto a cavallo; giovane guerriero e fanciullo; donna e giovane uomo; donna e fanciulla; donna, Eros e giovane uomo; sullo sfondo, fiori, schinieri, infule, palle, bende, elmi a pilos, specchio, phiale. nel campo, rosette (anche circondate da punti), foglie d’edera, bende, timpani, dittico, corona. Sui crateri a volute, mascheroni con teste f. diademate dai volti in bianco o rosso sovraddipinto e capigliatura a v.n. o in arancio e giallo sovraddipinti; sulle volute, girali; collo suddiviso in due registri sovrapposti con fascia s. decorata con tralci e rosetta centrale o con rosette. Al di sotto del campo figurato, meandri; onde correnti. iscRizioni OUK ANI-ISTAMAI, ASTA ES I-AIDA (tracciate in bianco sovraddipinto al di sopra delle figure rappresentate all’interno del naiskos sull’anfora a Basilea, ASL, bs 484). Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1983, 173-175, nn. 86a-f, tavv. XXXIII-XXXIV, Trendall 1989, 101, figg. 268-269, Trendall, Cambitoglou 1992, 325, 332-333, nn. 86-1-12, tavv. LXXXVi.3-4, LXXXVii.1-2.

Xii 1 5 c Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA MosTRA AL ViRginiA MusEuM (TAV 232 1) VAsi ATTRibuiTi 14 foRME VAscoLARi Oinochoai (7): forma 8 (7); kantharoi (4); crateri (3): a volute (3). soggETTi scene mitologiche (1): due eroti ai lati della testa di afrodite (1). Scene con Eros (2): Eros presso una stele (1); Eros, donna (1). Scene con Nike (3): testa di Nike (2); Nike (1). Scene generiche (9): testa f. (5); donna (3); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello; 4) una figura all’interno di un naiskos; 5) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: testa di figura f. alata di profilo; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, seggio pieghevole, sperone roccioso o capitello ionico con gambe incrociate o divaricate e oggetti nelle mani protese; donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros stante con oggetto nella mano protesa; Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in volo; testa f. di prospetto emergente da corolla, talora affiancata da ali, in cornice floreale. Affinità con il P. della Mostra al Virginia Museum (composizioni, disegno delle figure, trattamento delle teste). Nelle teste raffigurate sui kantharoi, acconciatura con sakkos decorato sulla sommità da un motivo a croce in bianco sovraddipinto. Rappresentazione di eroti che recano fiori. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, speroni rocciosi resi mediante tratti ellittici in bianco sovraddipinto e cavità interne a v.n.) e architettonici (naiskoi su alto basamento talora decorato con fregio a meandro o a S accavallate). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero; donna; testa; sullo sfondo, elmo di tipo frigio. nel campo, rosetta, ventaglio, palla, phiale, gruppo di tre punti, torcia a croce. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto con volti in bianco e capigliature in bruno o giallo sovraddipinto. Sui kantharoi, campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; S accavallate, anche a risparmio; fascia in bianco sovraddipinto. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 334-335, nn. 86-13-26, tav. LXXXVII.3-6.

Xii 1 6 c

dEL g dELLA cRocE biAncA

(TAVV 232 2, iX 3)

dEnoMinAzionE Dal motivo che decora lo chignon nelle teste f. raffigurate sui vasi attribuiti ai C. di questo G. VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Daunia (1): generica; Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Lekanides (9); crateri (5): a volute (4), a calice (1); oinochoai (2): forma 8 (2); anfore (1); piatti (1). soggETTi Scene con Nike (5): testa di Nike (5). Scene generiche (34): testa f. (30); donna e giovane guerriero all’interno di un naiskos (1); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (1); giovane guerriero all’interno di un naiskos (1); donna all’interno di un naiskos (1). 307

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) una o due figure all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; testa f. di t.q. emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo o giovane guerriero seduto di t.q. su rilievo o mantello con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. di Berlino F 3383 e della Mostra al Virginia Museum (composizioni incentrate su naiskoi, trattamento delle teste f., motivo della croce sovraddipinta in bianco sulle teste f. di profilo). Nelle teste, lunga arcata sopracciliare rettilinea, occhio di forma allungata con palpebra s. definita da due linee convergenti, breve palpebra i. e pupilla resa mediante un sottile tratto verticale, linea della bocca breve e rettilinea terminante con uno o due punti; acconciature con capelli raccolti in un prominente chignon – sul quale è posto un motivo a croce, con o senza punti negli spazi intermedi, in bianco sovraddipinto – e avvolti in un kekryphalos decorato a bande nere e in bianco sovraddipinto, associato a un diadema ad alti raggi. Realizzazione di crateri a volute nella tecnica a f.r. e in quella a colori aggiunti. Rappresentazione di elementi architettonici (naiskoi su basso stilobate non decorato). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero; donna; donna e giovane guerriero; sullo sfondo, bende. Nel campo, benda, rosetta, phiale. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto con volti in bianco (con dettagli in giallo-bruno sui crateri nella tecnica a colori aggiunti) e capigliatura in giallo sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, ovoli; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 320-310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 336-338, 493, 529, nn. 86-28-43, tav. LXXXVIII.

Xii 1 7 p di ARpi E c

Vicini nELLo sTiLE

Xii 1 7 a p di ARpi (TAVV 232 3-4, 233 1-2, Viii 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento di un cospicuo gruppo di vasi attribuiti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE Apulia (7) - Daunia (5): Arpi; Peucezia (2): generiche. foRME VAscoLARi Crateri (9): a volute (9); anfore (2); askoi (1); idrie (1); pelikai (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (10): amazzonomachia (2); Danaidi (1); Nike a Atena su carro (1); partenza di Achille per l’isola dei Beati (1); Elios su quadriga, Eros (1); liberazione di Era dal trono d’oro (1); Artemide, Apollo (1); sparagmos di Pelope (1); Ermes porge dioniso infante alle ninfe di nisa (1). Scene a “soggetto tragico” (2): morte di Semele (1); strage dei Niobidi (1). Corteggio dionisiaco (3): satiro, donne (2); simposio (1). Scene con Eros (9): Eros, donne (1); Eros, donne, giovani uomini nudi presso una stele (1); Eros, donne e giovani uomini nudi presso un louterion (1); Eros, donna e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); Eros, donne, giovani uomini nudi (1); offerenti presso un naiskos, eroti (1); due eroti ai lati di un giovane uomo, cani (1); Eros, coppia su kline (1); due eroti ai lati di una testa f. (1). Scene con Nike (1): Nike su carro (1). Scene generiche (27): testa f. (9); offerenti presso un naiskos (8); due donne e due giovani uomini nudi ai lati di una stele (3); due giovani uomini ammantati (2); giovane guerriero con berretto frigio, donna (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); donne (1); pesci (1); parte di giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due o più figure disposte sullo stesso livello con leggere sovrapposizioni di piani; 3) varie figure disposte su due livelli dif308

ferenti; 4) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello; 5) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 6) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele; 7) sei figure disposte su tre livelli differenti ai lati di un naiskos; 8) numerose figure disposte ai lati e davanti ad un edificio tetrastilo. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. orientale, di t.q., di profilo o di prospetto, spesso emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, giovane guerriero, donna, donna nuda, donna semiammantata, donna ammantata o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, diphros, seggio pieghevole, trono, kline, plinto, capitello ionico, capitello ionico rovesciato, sperone roccioso, kalathos o anfora con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese o mano portata al mento; giovane uomo semiammantato, giovane guerriero, guerriero indigeno, uomo semiammantato, fanciulla, donna o amazzone stanti di t.q. o di prospetto con oggetto nella mano protesa o con mano sollevata talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna ammantata e stante di t.q.; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, sperone roccioso, pithos o kalathos, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, papposileno o Eros, talora retrospicienti, in movimento sulle gambe parzialmente piegate con busto curvo in avanti e mani protese talora recanti un oggetto; giovane guerriero o satiro in movimento sulle gambe parzialmente piegate e con busto leggermente curvo in avanti, di t.q. da tergo; Eros in volo con braccia protese od oggetto nelle mani protese; giovane guerriero orientale, uomo semiammantato o donna stanti di prospetto o di profilo a gambe incrociate, con mano sollevata, spesso a reggere un oggetto; giovane uomo nudo, donna, satiro o Eros, talora retrospicienti, in movimento di t.q., spesso con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, vecchio uomo ammantato, amazzone, satiro o eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. o di profilo a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastro roccioso o pilastrino e mano protesa; donna stante, di profilo o di prospetto, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa, oppure inginocchiata, con entrambe le braccia sollevate; giovane uomo o Nike stanti con braccio proteso, alla guida di un carro in corsa; giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti; donna stante di prospetto con piede poggiato su rilievo; giovane uomo o amazzone di t.q. a cavallo, anche da tergo; Eros seduto di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate, busto curvo in avanti e testa china sorretta da una mano; guerriero inginocchiato con braccio proteso; uomo di dimensioni ridotte, retrospiciente, stante di t.q. con braccio sollevato; donna inginocchiata di prospetto col busto completamente curvo in avanti; donna retrospiciente inginocchiata di t.q. con braccio sollevato dietro la testa; giovane uomo stante di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccia protese; giovane uomo nudo semidisteso; giovane uomo nudo supino al suolo. Influenze da parte del P. di Baltimora (nei crateri a volute, collo suddiviso in due registri sovrapposti, volute decorate e piede decorato con teste f., predilezione per composizioni a soggetto mitologico caratterizzate da forte dinamismo, disegno dei volti di t.q., abbondante impiego di sovraddipinture). Affinità col P. di Berlino F 3383 (disegno delle figure, panneggi, decorazione accessoria). Tratto sottile. Figure dalla corporatura solida e ben strutturata. Frequentissima rappresentazione di volti di t.q., ovali e fortemente inclinati di lato e talora con sguardo piuttosto fisso; occhio grande e con pupilla puntiforme, naso pronunciato, ricorrente indicazione delle rughe frontali. Accentuato gusto per i dettagli decorativi. Negli abiti, abbondanti e minute decorazioni con motivi a punti, rosette, cerchietti, stelline, croci, tralci, reticolato, anche in bianco sovraddipinto. Nelle vesti f., sottile cintura con terminazione a sferette, decorazione con larga fascia verticale centrale nera e bianca; nelle vesti delle figure orientali, fasce sovrapposte di zigzag in nero e in bianco sovraddipinto. Panneggi a fasci distanziati di due pieghe parallele, prevalentemente ad andamento curvilineo. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone.

cERAMicA ApuLA (Ap) Inclinazione alla rappresentazione di figure che oltrepassano i limiti del campo figurato o le linee di fondo. rappresentazione di donne che recano “xilofoni” e patere, di giovani uomini e donne che recano grappoli e rami con grandi frutti e di giovani uomini, donne ed eroti che recano cassette aperte e catene di rosette. rappresentazione di figure nimbate (con nimbo stellato). Rendimento prospettico di naiskoi e stele. Impiego di piante stilizzate come elementi divisori tra le figure di giovani uomini ammantati. Diffuso impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi, floreali e architettonici, vello di animali, calzature, figure all’interno dei naiskoi; in bianco e giallo per accessori, armi e vasi metallici; in giallo, arancio e rosso per le decorazioni di vesti, tessuti, pelli, fiori. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piantine, ramoscelli, tronchi, pilastri e speroni rocciosi resi mediante tratti a zigzag o larghi tratti sovrapposti in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file, semplici o duplici, di minutissimi punti) e architettonici (edificio tetrastilo su basamento decorato con fregio a meandro prospettico di svastiche e quadrati, naiskoi su alto basamento decorato con fregio a rosette e punti, a phialai e triglifi, a meandri alternati a quadrati, a tralcio o con linea spezzata, stele su alto plinto, stele su alto basamento decorato con bende o con fregio a fiori di loto o a girali, cinte da bende e talora sormontate da crateri) e di animali (cavalli, colombe, cani, lepri, cigno, delfino). All’interno dei naiskoi, poggianti su piattaforma rialzata talora decorata con onde correnti o file di punti, giovane guerriero accanto a cane o a cavallo; guerriero indigeno accanto a cavallo; donna; fanciulla e donna; sullo sfondo, schinieri. Nel campo, bende, idrie, bucrani (anche con infule), phialai, grappoli, palle, rosette, foglie d’edera, stelle, torce a croce, alabastra, vasi metallici, cratere a calice, elmo a pilos, ramo di palma, nimbo radiato, fulmine. Sui crateri a volute, mascheroni con teste f. diademate di prospetto con volto in bianco o in rosso sovraddipinto, capigliatura a v.n. o in giallo sovraddipinto e tratti del volto resi in rosso scuro; sulle volute, motivo a foglie embricate policrome; sul collo, campo figurato suddiviso in due registri con inserimento, al di sopra del registro con scena figurata, di una fascia decorata con teste f. in cornice floreale, tralcio di vite, tralcio con rosetta centrale, onde correnti, girali, rosette, meandro di svastiche e quadrati; sul piede, rappresentazione di teste f. in cornice floreale. Sul corpo delle anfore e occasionalmente in quello dei crateri (Tampa, TMA, 87.36), campi figurati separati da una fascia a rosette, a girali, a tralcio con rosetta centrale, a meandro di svastiche e quadrati o con teoria di pesci, molluschi e conchiglie. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e motivi a V sui lati, a quadrati con quadratini campiti in nero sui lati, a quadrati con quadratino inscritto, a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante, a quadrati con croce inscritta e cerchietti negli spazi intermedi o a quadrati campiti a scacchiera con quadratini a quincunx negli spazi vuoti e punto centrale; ovoli; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 922-926, nn. 87-96, 98, tavv. 358-362, Trendall 1989, 100-101, figg. 264-266, Mazzei 1990a, 61, tav. 32.1, Trendall, Cambitoglou 1992, 323-324, 338-339, 482, 485, nn. 88a, 93a-b, tav. LXXXIX.1-2, Todisco 2008b.

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Vicini nELLo sTiLE AL p di ARpi

(TAV 233 3)

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Daunia (1): Canosa; Peucezia (1): Rutigliano. Area tarantina (1): Taranto. foRME VAscoLARi Crateri (1): a volute (1); idrie (1); pelikai (1); phialai (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Arimaspe in lotta contro un grifo (1); amazzonomachia (1); testa di amazzone (1). Scene a “soggetto tragico” (2): compianto di Niobe sulla tomba dei figli (1); esposizione e liberazione di Andromeda (1). scene con eros (1): donna in corsa, giovane uomo nudo, donna, eros (1). Scene generiche (2): donna, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due o più figure disposte sullo stesso livello; 4) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte di eguale ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro. figure ricorrenti: giovane guerriero o donna, talora retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna o donna ammantata, talora retrospicienti, sedute di t.q. su capitello ionico o rilievo con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa o con testa china sorretta da una mano; giovane uomo nudo o giovane uomo orientale, stanti di profilo o di prospetto a gambe incrociate, talora appoggiato al bastone e col busto leggermente curvo in avanti; giovane uomo, donna o donna ammantata stanti di prospetto; giovane uomo ammantato e stante; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nelle mani protese; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su anfora e oggetti nelle mani protese; Eros stante con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero di prospetto con un ginocchio poggiato su corolla, altra gamba distesa e braccio sollevato; donna stante con braccia allargate; amazzone di t.q. a cavallo; amazzone retrospiciente in movimento con braccia sollevate; re orientale inginocchiato con braccia protese; donna inginocchiata di prospetto col busto completamente curvo in avanti. Affinità con il P. di Arpi (disegno delle figure, esuberanza delle decorazioni, diffuso impiego di sovraddipinture). Vesti decorate con spessa fascia verticale centrale a fila di quadrati. rappresentazione di donne che recano cassette aperte e catene di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, fiori, ramoscelli, tronchi, alberello, sperone roccioso in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file, semplici o duplici, di punti) e architettonici (edificio tetrastilo) e di animali reali e fantastici (cavallo, grifo). Nel campo, foglie d’edera, rosette, halteres, palle, bucranio, grappolo, ventaglio, anfora. Sull’idria, campi figurati separati da fascia decorata con meandro prospettico di svastiche e quadrati. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati; onde correnti; palmette. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 926, nn. 97, 99-100, tav. 363.1-3, Trendall, Cambitoglou 1983, 169, Lippolis 2006, 438, 453-454, 457, figg. 90-91, Natali, Palmentola 2006, 28, n. 6.5.

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dEL g di bARi 3720

(TAV 233 4)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della pelike eponima (Bari, maP, 3720). VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Pelikai (5). soggETTi Scene con Eros (7): Eros, donna (2); Eros, donne, coppia su kline (2); Eros, coppia su kline (1); Eros, giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1); Eros, fanciulla e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1). scene generiche (2): donna, giovane uomo nudo (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, con inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 2) varie figure collocate in due sezioni sovrapposte di differente ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: donna o eros, talora retrospicienti, seduti su rilievo, cassa, mantello, diphros o sperone roccioso con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; donna con busto in torsione e braccia protese ad abbrac309

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA ciare un giovane uomo semiammantato, entrambi seduti di t.q. su kline; Eros in volo con braccia protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; donna in movimento con oggetto nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante, appoggiato al bastone e col busto leggermente curvo in avanti; donna stante di t.q. da tergo. Affinità con i P. dell’Elmo e di Berlino F 3383 (panneggi e decorazione delle vesti f.) e di Arpi (trattamento dei volti di t.q.). tratto molto sottile. Predilezione per la rappresentazione di chitoni di tessuto leggero e trasparente con panneggi a fitti fasci di due pieghe parallele o a sottili pieghe spezzate. rappresentazione di giovani uomini che recano patere e di donne che recano cassette aperte. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, albero, sperone roccioso in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file, semplici e duplici, di minutissimi punti). Nel campo, bende, rosette, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandro alternato a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 927, nn. 101-104, tav. 364.1-5, Trendall, Cambitoglou 1992, 324.

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dEL g dELL’AndRoMEdA di bARi (TAV

234 1)

dEnoMinAzionE Dalla scena della liberazione di Andromeda raffigurata sulla loutrophoros eponima e dal suo luogo di conservazione (bari, maP, 5591). VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE Apulia (5) – generiche (4); Peucezia (1): Bari. foRME VAscoLARi Oinochoai (4): forma 8 (3), forma 3 (1); crateri (2): a volute (2); piatti (2); anfore (1); bottiglie (1); idrie (1); lebetes gamikoi (1); loutrophoroi (1); situle (1). soggETTi Scene mitologiche (2): amazzonomachia (1); sirena (1). scene a “soggetto tragico” (1): esposizione di andromeda (1). Corteggio dionisiaco (3): satiro che suona il flauto (1); satiro, donna che suona il flauto (1); donna seduta su una stele, satiro (1). Scene con Eros (7): Eros, donne (4); Eros (1); Eros in corsa verso un altare (1); Eros, delfino (1). Scene con Nike (1): Nike in corsa (1). Scene generiche (12): testa f. (6); due donne ai lati di una stele (2); offerenti presso un naiskos (1); due donne (1); giovane uomo nudo (1); fanciulla e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele. Figure ricorrenti: testa f. di profilo, di t.q. o di prospetto emergente da corolla in cornice floreale; testa f. di profilo; giovane uomo nudo e stante con braccio proteso; giovane uomo nudo, donna o satiro stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto con braccia allargate; giovane uomo nudo, donna, Eros o Nike seduti di t.q. su rilievo, pilastrino o colonna ionica con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo o cista, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti con oggetti nelle mani protese; amazzone di prospetto con ginocchio poggiato al suolo e altra gamba distesa; sirena; satiro col busto molto curvo in avanti; satiro stante di prospetto; Nike retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese. 310

Affinità con i C. del G. di Taranto 7013 (figure m. con teste cinte da bende in bianco sovraddipinto, panneggi). Disegno semplificato delle figure, soprattutto dei volti, con occhio piccolo ad angolo acuto, linea della bocca resa con un breve tratto rettilineo e mento squadrato. Nelle vesti f., ampie scollature. Panneggi a fasci distanziati di due pieghe ad andamento rettilineo. Predilezione per mantelli in rosso sovraddipinto. rappresentazione di giovani uomini nudi, donne ed eroti che recano grappoli e di donne ed eroti che recano phialai contenenti foglie d’edera. rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, piante di vite, arco roccioso con contorno a zigzag in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file, semplici e duplici, di punti) e architettonici (naiskoi su basamento decorato con fregio a onde correnti, stele sormontata da foglia d’edera, colonne ioniche) e di animali (cavallo, cane, delfino). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero, talora accanto a cavallo; loutrophoros; sullo sfondo, elmo a pilos, benda. Nel campo, foglie d’edera, bende, tralcio di vite. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto con volti in bianco e capigliature in giallo sovraddipinto. Nel tondo interno dei piatti, in esergo, file di punti. Al di sotto del campo figurato, meandro alternato a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; ovoli; meandro continuo; fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 927-928, nn. 105-114, tav. 364.6, Trendall, Cambitoglou 1983, 169, Trendall, Cambitoglou 1992, 324, 339, nn. 112a-d, tav. LXXXIX.3-5.

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TARdi sEguAci dEL p di bALTiMoRA

Xii 1 10 a p di LouVRE k 67 (TAV 234 2-3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo (Parigi, Louvre, K 67). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (4): a volute (4); oinochoai (1): forma 1 (1). soggETTi Scene mitologiche (9): amazzonomachia (2); Oltretomba (1); Elios su quadriga (1); Danaidi (1); rapimento di Persefone (1); morte di Penteo (1); consegna delle armi ad Achille (1); due eroti ai lati della testa di Afrodite (1). scene a “soggetto tragico” (1): issione legato alla ruota, Zeus, furia, efesto, iris (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (9): offerenti presso un naiskos (4); testa f. (3); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); donne presso una fontana (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due figure disposte ai lati di un naiskos, di una stele o di un elemento centrale; 3) numerose figure disposte sullo stesso livello; 4) numerose figure collocate in due o tre sezioni sovrapposte di eguale o differente ampiezza e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di una figura su un livello intermedio; 5) numerose figure collocate su tre livelli differenti ai lati e davanti ad un edificio tetrastilo. Figure ricorrenti: testa f. di prospetto, di profilo o di t.q., emergente da corolla, in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, uomo semiammantato o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, cavallo marino, idria, sperone roccioso, pelle ferina, diphros o trono, con gambe incrociate o leggermente divaricate e talora oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros inginocchiato con braccia protese; guerriero o amazzone stanti sulle gambe parzialmente piegate con busto curvo in avanti e braccio proteso, protetto dallo scudo; giovane uomo nudo, donna o amazzone retrospicienti in movimento di t.q. con gamba avan-

cERAMicA ApuLA (Ap) zata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, amazzone o Eros, talora retrospicienti, in movimento con braccio proteso talora recante un oggetto; giovane uomo nudo, uomo semiammantato o donna stanti di prospetto o di t.q. a gambe incrociate con oggetto nella mano protesa e talora con gomito poggiato su tronco; Eros stante con braccia protese; uomo stante di prospetto con gambe divaricate e braccia allargate; uomo seduto su trono con busto di prospetto e gambe incrociate; giovane uomo stante e appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti; giovane uomo o uomo semiammantato stante con braccia protese alla guida di un carro in corsa; giovane uomo nudo o donna stanti con piede poggiato su rilievo o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; donna retrospiciente e stante con busto in torsione e braccia protese; Nike in volo con corona nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Baltimora (nei crateri a volute, collo suddiviso in due registri sovrapposti e decorazione delle placche sottostanti alle volute e del piede, predilezione – nelle composizioni strutturate su sezioni sovrapposte – per la collocazione nella sezione s. del campo figurato di una serie di divinità olimpiche, disegno delle figure, disegno dei volti di t.q., impiego di sovraddipinture). Affinità con il P. di Capodimonte (composizioni, rappresentazione di volti di t.q.). Tratto sottile e fluido. Disegno talora impreciso. Figure dalla corporatura allungata con teste di piccole dimensioni. Frequente rappresentazione di volti di t.q. Rappresentazione di donne che recano grappoli, fiori o cassette aperte e di giovani uomini e donne che recano patere. Rappresentazione di figure interamente circondate da un nimbo. Nelle quadrighe, cavalli con manto alternatamente in bianco sovraddipinto e a risparmio. Rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, grandi fiori, ramoscelli, tronchi, speroni rocciosi, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskos su alto basamento decorato con fregio a tralcio, stele su alto basamento decorato con fila di punti, cinta da bende e sormontata da coppa, fontana monumentale, edificio tetrastilo) e di animali reali e fantastici (cavalli, colombe con corone tra le zampe, cavallo marino). All’interno dei naiskoi, poggianti su piattaforma rialzata, donna; giovani guerrieri; giovane uomo e guerriero; sullo sfondo, bende, palla, corona, scudo rotondo, phiale. Nel campo, rosette, bende (anche con pinakes), stelle, finestra prospettica. sui crateri a volute, mascheroni con teste f., talora diademate, o di io di prospetto con volto in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliature in giallo sovraddipinto; sul collo, campo figurato suddiviso in due registri, con inserimento, al di sopra del registro con scena figurata, di una fascia decorata con meandro prospettico, testa f. in cornice floreale, volute contrapposte; sulle placche s. delle volute, eroti; sul piede, scene figurate. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con croce inscritta e trattini sui lati. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 929-930, nn. 115-117, tav. 365.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 169, 175, n. 117a, tav. XXXV.1-2, Trendall, Cambitoglou 1992, 324-325, 340, n. 117b.

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Vicini nELLo sTiLE AL p di LouVRE k 67

(TAV 234 4)

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi crateri (2): a volute (2). soggETTi Scene mitologiche (5): Pelope e Enomao versano una libagione sull’altare di Zeus (2); Ilioupersis (1); amazzonomachia (1); due eroti ai lati della testa di Afrodite (1). scene con eros (1): eros (1). Scene con Nike (2): due Nikai (1); Nike, Nike su quadriga (1). Scene generiche (3): offerenti presso un naiskos (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) numerose figure disposte sullo stesso livello; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane guerriero, uomo semiammantato, donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, trono o tralcio con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo o giovane guerriero in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero, guerriero o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; uomo orientale o donna retrospicienti, di prospetto, con ginocchio poggiato su altare, altra gamba distesa e braccio proteso; guerriero orientale in movimento con braccio sollevato; donna di prospetto stante a gambe incrociate; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; testa f. di t.q. emergente da corolla in cornice floreale; Nike stante con busto leggermente curvo in avanti, alla guida di un carro in corsa. Influenze da parte dei P. dell’Oltretomba e di Baltimora (collo suddiviso in due registri sovrapposti e decorazione delle placche sottostanti alle volute, predilezione per la collocazione nella sezione s. del campo figurato di una serie di divinità olimpiche, decorazione accessoria). Affinità con i P. di Louvre K 67 (disegno dei volti di t.q., trattamento delle figure) e del Sakkos Bianco (motivo della testa f. affiancata da eroti in cornice floreale). Rappresentazione di giovani uomini che recano fiori e di donne che recano grappoli. Rappresentazione di elementi paesaggistici (tronchi, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento, colonna su plinto sormontata da statuetta) e di animali (cavalli). All’interno del naiskos, giovane uomo. Nel campo, phialai, bucranio, ruota di carro, schiniere, elmo a pilos, scudo rotondo. Sui crateri a volute, mascheroni con teste f. di prospetto con volto in bianco sovraddipinto; sul collo, campo figurato suddiviso in due registri con inserimento, al di sopra del registro con testa f., di una fascia decorata con meandro prospettico; sulle placche s. delle volute, Nikai, Eros, donna; sul corpo, campo figurato distinto in due registri separati da fascia con volute contrapposte. Al di sotto del campo figurato, meandro di svastiche e quadrati. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 931, nn. 118-119, tav. 365.3, Trendall, Cambitoglou 1992, 324.

Xii 1 10 c c

dEi g di ELios E dEL VEnTo

Xii 1 10 c 1 c

dEL g di ELios (TAV

235 1-3)

dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di Elios alla guida del suo carro, ricorrente su due oinochoai attribuite a questi C. (Haifa, Museum of Ancient Art, 3361; Zurigo, Coll. Roš, 66). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE Apulia (2) – generica (1); Daunia (1): Canosa. foRME VAscoLARi oinochoai (8): forma 1 (8). soggETTi Scene mitologiche (6): Ermes e Elios su quadriga, lepre (2); Ermes, donna su quadriga (2); apoteosi di Eracle (1); amazzonomachia (1). Scene generiche (3): testa f. (2); giovane uomo su quadriga (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) da quattro a sei figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, retrospiciente, in movimento; giovane uomo stante di prospetto con braccio sollevato alla guida di un carro in corsa; giovane guerriero o amazzone di t.q., con oggetto nella mano sollevata, su cavallo rampante; giovane guerriero stante di prospetto o di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba ar311

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA retrata distesa e braccio sollevato, protetto dallo scudo; giovane uomo o donna stanti con busto leggermente curvo in avanti, alla guida di un carro in corsa; amazzone semidistesa di t.q., con gambe incrociate; testa f. di profilo. Influenze da parte del P. di Baltimora (predilezione per la rappresentazione di quadrighe in corsa e di amazzonomachie). Affinità con il P. del Sakkos Bianco (trattamento della figura di Elios) e con i C. del G. del Kantharos (trattamento delle teste). Disegno sommario delle figure. Ricorrente rappresentazione di volti di t.q. e di prospetto con tratti spesso resi in modo poco uniforme; occhi piccoli e con angoli rivolti verso il basso, nasi molto appuntiti. Rappresentazione di figure nimbate. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, linee di terra indicate da file discontinue di punti) e di animali (cavalli). Nel campo, rosette, stelle, scudi a pelta, kidaris. Al di sotto del campo figurato, meandri talora alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 932, nn. 120-124b, tav. 366.1-2, Trendall, Cambitoglou 1992, 324, 545, Rückert 1997, 28-30, tavv. 13.5-8, 14.1-5.

Xii 1 10 c 2 c

dEL g dEL VEnTo

(TAV 235 4)

dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione della personificazione del Vento sull’oinochoe eponima [Londra, bm, 1873.08-20.339 (f 237)]. VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (2): generiche. foRME VAscoLARi oinochoai (6): forma 1 (6). soggETTi Scene mitologiche (3): amazzonomachia (1); apoteosi di Eracle (1); Zeus ed Ermes su carro in lotta contro tifeo (1). scene a “soggetto tragico” (2): morte di egisto (2). Scene generiche (4): testa f. (3); giovane uomo nudo e fanciulla ai lati di una donna, louterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) da tre a sette figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane guerriero in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e mano protesa talora recante un oggetto; donna in movimento con braccia sollevate a reggere un oggetto; uomo o donna seduti su trono con busto di prospetto, gambe leggermente divaricate e un braccio proteso o sollevato; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. o di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su louterion e oggetto nella mano protesa; testa f. di profilo o di t.q. in cornice floreale; giovane uomo nudo e stante con busto molto curvo in avanti e braccia protese, alla guida di un carro in corsa; uomo semiammantato e stante di t.q. con busto inclinato all’indietro e braccio proteso, su carro in corsa; donna stante su carro in corsa; giovane uomo nudo in atto di salire su carro; figura anguipede di prospetto con braccia sollevate a reggere massi; busto di uomo con guance gonfie, intento a soffiare. Influenze da parte del P. di Baltimora (composizioni, predilezione per la rappresentazione di quadrighe in corsa, disegno dei volti di t.q., impiego di sovraddipinture). Affinità col P. del Sakkos Bianco (trattamento delle teste f.). Tratto fluido. Disegno rapido e spesso impreciso delle figure. Frequente rappresentazione di figure di prospetto e di volti di t.q., questi ultimi con occhi piccoli e distanziati e pupilla spesso puntiforme, naso ad angolo retto, linea della bocca leggermente increspata, puntino o breve tratto curvilineo sul mento. Capigliature e barbe a riccioli sottili e distinti. rendimento confuso dei panneggi, a fasci uniformi di pieghe parallele, spesso curvilinee; bordi scuri irregolarmente tracciati. Nelle figure regali, vesti decorate con motivi a zigzag o a gruppi di punti. 312

Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, fiori, onde indicate da spessi tratti curvilinei in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da brevi file di punti) e di animali (cavalli). Nel campo, rosette, gruppi di tre punti, stella, situla, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con quadratino inscritto e punto centrale. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 933, nn. 125-130, tavv. 366.3, 367.1-3, Trendall, Cambitoglou 1983, 169, Trendall 1989, 101, fig. 267, Trendall, Cambitoglou 1992, 325, 485.

Xii 2 c di VAsi con TEsTE f sEguAci dEi p dELLA pATERA E di bALTiMoRA Xii 2 1 p MEo EVoLi (TAV 235 5) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conservano le anfore eponime (monopoli, coll. meo evoli, L 152 e L 151). VAsi ATTRibuiTi 50 pRoVEniEnzE apulia (6) - Peucezia (6): ruvo di Puglia (5), ceglie del campo (1). foRME VAscoLARi Lekanides (13); anfore (11); crateri (7): a volute (5), a colonnette (2); piatti (5); barrel-amphorae (3); kantharoi (3); idrie (2); lebetes gamikoi (2); oinochoai (1): forma 8 (1); pelikai (1); rhytà (1); situle (1). soggETTi Scene con Nike (7): testa di Nike (7). Scene generiche (78): testa f. (70); pianta all’interno di un naiskos (6); testa f. all’interno di un naiskos (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata, di profilo o di prospetto. Affinità con i C. del G. di Bitonto (conformazione del sakkos), con i C. del G. di Seattle (predilezione per la raffigurazione di teste di donne affiancate da ali) e con i contemporanei c. nello stile di gnathia (rendimento delle teste di donne alate, piante in bianco sovraddipinto). Nelle teste, palpebra s. definita da due linee convergenti ad angolo acuto, palpebra i. spesso unita alla pupilla da un unico tratto curvilineo oppure suddivisa in due brevi tratti accostati, naso allungato, breve linea della bocca, mento piccolo e appuntito; acconciatura con capelli avvolti in un sakkos provvisto di due alette sommitali e decorato con raggi e punti in nero e bianco sovraddipinto; massa di capelli sulla fronte con breve fascia in bianco sovraddipinto; diadema ad alti raggi; lungo ricciolo a cavatappi sull’orecchio. Predilezione per la rappresentazione, sul collo dei crateri o sulla spalla delle anfore, di teste f. affiancate da ali. Rappresentazione di elementi architettonici (naiskos su alto basamento decorato con S accavallate, tratti verticali, girali o meandro). All’interno dei naiskoi, testa; grande pianta (in bianco sovraddipinto); sullo sfondo, foglie d’edera. Nel campo, foglie d’edera, bende, phialai. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, anche a risparmio; chevrons; fasce a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 933-937, nn. 131-170, tavv. 368-369.1-4, Bentz, Rumscheid 1989, 38-39, tav. 24.4-6, Söldner 1990, 73, tav. 39.9-11, Trendall, Cambitoglou 1992, 323, 340, 457, nn. 153a, 156a.

cERAMicA ApuLA (Ap)

Xii 2 2 c

dEL g di REAding 51 7 13

(TAV 236 1)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima (reading, umca, 51.7.13). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE apulia (1) - Peucezia (1): ceglie del campo. foRME VAscoLARi Anfore (3); lekanides (2); lebetes gamikoi (1); phialai (1); piatti (1); rhytà (1). soggETTi scene generiche (13): testa f. (13). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. Meo Evoli (trattamento delle teste) e con i C. del G. dell’Orecchio Rotondo (conformazione del sakkos). Sakkoi con due alette sommitali in bianco sovraddipinto. Nel campo, palmetta, ventaglio. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA bernhard 1970, 14, tav. 12.1-4, miroslav marin 1982, 123, n. f XVi 7, tavv. XVi, XIX, Trendall, Cambitoglou 1982, 937, nn. 171-175, tav. 369.4, Rückert 1997, 26, tav. 11.1-3.

Xii 2 3 c

dEL g dEL MusEo déRi E c Vicini nELLo sTiLE

Xii 2 3 a c

dEL g dEL MusEo déRi

(TAV 236 2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a volute eponimo (Debrecen, Museo Déri, g. ii. 6). VAsi ATTRibuiTi 9 foRME VAscoLARi Crateri (8): a volute (8); idrie (1). soggETTi Scene con Nike (7): testa di Nike (7). Scene generiche (17): testa f. (13); testa f. all’interno di un naiskos (2); due kalathoi e tre alabastra all’interno di un naiskos (1); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) una figura od oggetti all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo, di t.q. o di prospetto; giovane uomo nudo e seduto con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. Meo Evoli (teste di figure f. alate) e con i C. del G. di Stoccarda (trattamento delle teste). Nelle teste, occhio con pupilla puntiforme e palpebra s. definita da due linee convergenti; acconciature con capelli raccolti in un compatto chignon e avvolti in un kekryphalos; massa ricciuta di capelli sulla fronte con lunga ciocca a zigzag sull’orecchio. Rappresentazione di elementi architettonici (naiskoi). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; testa; testa con braccio che regge uno specchio; kalathoi e alabastra; sullo sfondo, ramoscelli. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto con volto in bianco e capigliatura in giallo sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, fasce a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300.

bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 937-939, nn. 176-182, tav. 369.5-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 176, n. 180a, Trendall, Cambitoglou 1992, 325, 530, n. 177a.

Xii 2 3 b c

dEL g

Lundh (TAV 236 3)

dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva il cratere a volute eponimo (malmö, coll. Lundh: trendall, Cambitoglou 1982, 939, n. 183). VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi Crateri (4): a volute (3), a colonnette (1); barrel-amphorae (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (11): testa f. (8); donna all’interno di un naiskos (2); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata, di profilo o di prospetto, talora in cornice floreale; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su mantello, rilievo o capitello ionico con oggetti in una o in entrambe le mani protese. Affinità col P. Meo Evoli (trattamento dei naiskoi) e con i C. dei G. del Museo Déri e di Copenhagen (decorazione floreale, decorazione accessoria). rappresentazione di eroti che recano cassette aperte e di donne ed eroti che recano catene di rosette. Rappresentazione di elementi architettonici (naiskoi). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; donna; sullo sfondo, kalathoi con specchi, benda. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto con volto in bianco e capigliatura in giallo sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; rosette e foglie d’edera; chevrons. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 939, nn. 183-186, tav. 369.7-10, Trendall, Cambitoglou 1983, 176, n. 185a, Trendall, Cambitoglou 1992, 323.

Xii 2 3 c c

Vicini nELLo sTiLE AL g dEL MusEo déRi

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (2) - Peucezia (2): rutigliano. foRME VAscoLARi Loutrophoroi (2); crateri (1): a volute (1). soggETTi Scene con Nike (2): testa di Nike (2). Scene generiche (4): testa f. all’interno di un naiskos (3); stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa all’interno di un naiskos; 2) una stele. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo. Influenze da parte del P. di Baltimora e dei C. del G. delle Anfore (trattamento delle teste). Affinità con il P. Meo Evoli e con i C. del G. del Museo Déri (trattamento delle teste di figure f. alate). Rappresentazione di elementi architettonici (naiskoi, stele cinta da bende). All’interno dei naiskoi, teste; sullo sfondo, finestre prospettiche. Al di sotto del campo figurato, fasce a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 940, nn. 187-189, tav. 369.11-12. 313

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Xii 2 4 c

dEL g

foRRER (dELL’oREcchio)

Xii 2 4 a p foRRER (TAV 236 4) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva il cratere a volute eponimo (Zurigo, coll. forrer: trendall, Cambitoglou 1982, 940, n. 190). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE apulia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (4): a volute (3), a colonnette (1); anfore (2); rhytà (2); situle (2). soggETTi scene con eros (1): eros, donna (1). Scene con Nike (2): testa di Nike (2). Scene generiche (19): testa f. (15); giovane guerriero all’interno di un naiskos (2); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) una figura in un naiskos; 3) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. orientale alata di profilo; testa f. di t.q. in cornice floreale; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. con oggetto nella mano protesa; Eros stante con oggetto nella mano protesa; giovane guerriero in movimento. Influenze da parte del P. di Stoke-on-Trent (nelle teste, forma della bocca) e dei C. del g. dell’idria temple (trattamento delle teste). Teste rivolte verso l’alto, con leggera protuberanza sulla fronte, lunga arcata sopracciliare distanziata dall’occhio allungato, provvisto di piccola pupilla molto spostata in avanti e palpebra i. concava, naso diritto, piccolo e appuntito, breve linea della bocca con estremità ad angolo ottuso rivolta verso il basso, incavo a risparmio al di sopra dell’orecchio; acconciatura con capelli avvolti in un kekryphalos o in un sakkos con aletta sommitale, fila di punti e fasce sulla nuca in bianco sovraddipinto, entrambi associati ad un diadema ad alti raggi; ampia massa di capelli sulla fronte, terminante sull’orecchio con un lungo ricciolo ondulato. rappresentazione di giovani uomini che recano phialai contenenti foglie d’edera. Rappresentazione di elementi architettonici (naiskos su alto basamento decorato con fregio a meandro). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero; giovane uomo; sullo sfondo, kalathoi, fiore. Nel campo, rosette, gruppi di tre punti. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto in bianco sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, sottile fascia a risparmio; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 940-941, nn. 190-199, tav. 370.1-3.

Xii 2 4 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p

foRRER

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Anfore (3); lekanides (3); coppe (1); piatti (1); rhytà (1); situle (1). soggETTi scene con eros (2): eros (2). Scene generiche (17): testa f. (15); giovane guerriero all’interno di un naiskos (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane guerriero o Eros seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; eros inginocchiato con oggetti nelle mani protese. 314

Affinità con il P. Forrer (trattamento delle teste). rappresentazione di eroti che recano grappoli. rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso con asperità in bianco sovraddipinto) e architettonici (naiskoi). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero. Nel campo, bucranio. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio; linea spezzata. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 941-942, nn. 200-206, tav. 370.4, Trendall, Cambitoglou 1983, 176, nn. 203a-c.

Xii 2 4 c c

dEL g dELL’oREcchio RoTondo

(TAV 237 1)

dEnoMinAzionE Dalla caratteristica forma dell’orecchio nelle teste raffigurate sui vasi attribuiti ai C. di questo G. VAsi ATTRibuiTi 31 pRoVEniEnzE Apulia (5) – generiche (3); Peucezia (2): Rutigliano (1), Ruvo di Puglia (1). foRME VAscoLARi Rhytà (10); crateri (9): a colonnette (6), a volute (3); piatti (5); anfore (3); coppe (2); kantharoi (1); lekanides (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene con Nike (4): testa di Nike (4). Scene generiche (44): testa f. (39); giovane guerriero all’interno di un naiskos (2); testa f. all’interno di un naiskos (1); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo in movimento. Affinità con il P. Forrer (resa dell’orecchio). Nelle teste, naso affilato e appuntito, brevissima linea della bocca, incavo a risparmio al di sopra dell’orecchio oppure orecchio reso da un incavo tondeggiante a risparmio con punto nero al centro; sakkos con due alette sommitali in bianco sovraddipinto. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore, sperone roccioso, linee di terra indicate da file duplici di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a meandro). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero; testa; sullo sfondo, finestre prospettiche. Nel campo, kalathoi con ventagli, gruppi di tre punti. Sui crateri a colonnette, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio, S accavallate. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 942-943, nn. 207-231, tav. 370.6-8, Trendall, Cambitoglou 1983, 176, n. 215a, Trendall, Cambitoglou 1992, 325, 340, nn. 223a-b, 231a, tav. Xc.1-2.

Xii 2 4 d c

Vicini nELLo sTiLE AL g dELL’oREcchio RoTondo

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE apulia (1): generica. foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi scene generiche (2): testa f. (2).

cERAMicA ApuLA (Ap) coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. dell’Orecchio Rotondo (trattamento delle teste). disegno molto sommario. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 943, nn. 232-233.

rappresentazione di donne che recano grappoli. nel campo, rosette, foglie d’edera, finestra prospettica, phiale. Sulle oinochoai, campo figurato delimitato lateralmente da fasce a risparmio semplici. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 944, nn. 239-245, tav. 371.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 177, nn. 241a, 242a.

Xii 2 5 p di LEccE 876

Xii 2 6 b c

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima (Lecce, maP s. castromediano, 876). VAsi ATTRibuiTi 5 foRME VAscoLARi anfore (5). soggETTi scene generiche (10): testa f. (10). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. T.C. (trattamento delle teste). Nelle teste, occhio con palpebra definita da un solo tratto e con pupilla puntiforme, brevissima linea della bocca e mento piccolo; acconciature con capelli raccolti in un corto chignon, spesso ripartito in tre file di riccioli, e avvolti in un kekryphalos decorato con fasce e punti, neri e in bianco sovraddipinto. Nel campo, foglie d’edera. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio tra sottili fasce scure. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 943-944, nn. 234-238.

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del rhyton eponimo (seattle, art museum, cs 20.60). VAsi ATTRibuiTi 9 foRME VAscoLARi Rhytà (6); piatti (2); kantharoi (1). soggETTi Scene con Nike (1): testa di Nike (1). scene generiche (9): testa f. (9). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa di figura f. alata di profilo. Affinità col P. Meo Evoli (rappresentazione di teste di figure f. affiancate da ali). Predilezione per la rappresentazione di teste di figure f. affiancate da ali. Nelle teste, grande occhio obliquo con pupilla puntiforme, linea della bocca rivolta verso il basso con labbro i. talora protruso, acconciatura con sakkos provvisto di due alette sommitali, lungo ricciolo a cavatappi sulla tempia. nel campo, phiale, gruppo di tre punti. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 945, nn. 246-253, Hurschmann 2003a, 56-57, tav. 33.8-11.

Xii 2 6 c

dEi g di nEw MiLTon E di sEATTLE

Xii 2 6 a c

dEL g di nEw MiLTon (TAV

237 2)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del rhyton eponimo (new milton, coll. hattatt, 581). VAsi ATTRibuiTi 9 foRME VAscoLARi Kantharoi (4); rhytà (4); skyphoi (1). soggETTi scene con eros (2): eros (2). Scene generiche (12): testa f. (11); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros con un ginocchio poggiato al suolo, altra gamba flessa e oggetto in una delle mani protese; Eros seduto di t.q. con oggetto nella mano protesa. Affinità con i C. del G. dell’Orecchio Rotondo (nelle teste, resa dell’orecchio). Nelle teste, occhio grande, con palpebra s. definita da due linee convergenti, pupilla lineare e palpebra i. resa mediante un trattino obliquo, brevissima linea della bocca talora rivolta verso il basso, mento sfuggente; talora, orecchio reso da un incavo tondeggiante a risparmio con punto nero al centro; acconciatura con capelli raccolti in un corto chignon e avvolti in un kekryphalos decorato con fasce e raggi; diadema a brevi raggi, da cui fuoriesce sulla fronte una folta massa di riccioli, terminanti, sull’orecchio, con una lunga ciocca ondulata.

Xii 2 7 c

dEL g di sEATTLE

(TAV 237 3)

dEL g di copEnhAgEn

Xii 2 7 a p di sèVREs 1 (TAV 237 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo (Sèvres, MN, 1). VAsi ATTRibuiTi 51 pRoVEniEnzE Apulia (5) – generiche (2); Daunia (2): Arpi; Peucezia (1): Bitetto. Etruria (2) – padana (2): spina. foRME VAscoLARi Anfore (12); crateri (11): a volute (11); piatti (8); oinochoai (7): forma 8 (7); kantharoi (5); lekanides (5); pissidi (1); situle (1); vasi kantharoidi (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene con Nike (10): testa di Nike (10). Scene generiche (87): testa f. (72); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (5); donna all’interno di un naiskos (3); offerenti presso un naiskos (2); guerriero barbato all’interno di un naiskos (2); donna con cigno all’interno di un naiskos (1); giovane guerriero all’interno di un naiskos (1); testa f. all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos. 315

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; testa f. di profilo o di prospetto in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o Eros seduti di t.q. su mantello, plinto o capitello ionico con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetti nelle mani protese; uomo nudo e stante di t.q. con braccia allargate e oggetto nella mano protesa. Influenze da parte dei P. di Stoke-on-Trent e dei C. dei G. Forrer e dell’Orecchio Rotondo (trattamento delle teste). Affinità col P. delle Teste di Copenhagen (trattamento dell’occhio) e con i P. di capodimonte e dell’elmo (trattamento delle donne stanti). tratto molto marcato. nelle teste, lunga arcata sopracciliare distanziata dall’occhio, provvisto di palpebra s. definita da due linee molto vicine e convergenti fino quasi a coincidere, pupilla lineare e palpebra i. resa da un breve tratto, piccola protuberanza sulla fronte, naso diritto e appuntito, narice resa da un puntino, orecchio reso da un incavo tondeggiante a risparmio, spesso con punto nero al centro, breve linea della bocca talora terminante con un trattino verticale, mento arrotondato, collo massiccio; acconciatura con kekryphalos o sakkos provvisto di due alette sommitali, decorati semplicemente con fasce e raggi e associati a diadema a brevi raggi; sulla fronte, ampia massa compatta di capelli; sull’orecchio, lungo ricciolo sottile e spesso duplice. Predilezione per la rappresentazione di naiskoi affiancati da grandi fiori a corolla multipla. rappresentazione di giovani uomini che recano phialai contenenti foglie d’edera. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, grandi piante, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento talora decorato con fregio a linea spezzata tra fasce scure). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; giovane guerriero; donna; guerriero accanto ad un finto cavallo animato da due uomini; uomo accanto a cavallo su ruote; testa; sullo sfondo, grandi piante, gruppi di tre punti. Nel campo, phialai, halteres, gruppi di tre punti, foglie d’edera, dittici, benda. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. diademate o di Io di prospetto in bianco sovraddipinto o con volto in bianco o rosso sovraddipinto e capigliatura a v.n. o in giallo sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio tra sottili linee a v.n.; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 945-948, nn. 254-283, tav. 371.3-8, Trendall, Cambitoglou 1983, 169, 177-178, nn. 259a-b, 262a, 265a-b, 267a, 273a-b, 281a-b, tav. XXXV.3, Trendall, Cambitoglou 1992, 323, 341, 482, 530, nn. 255a, 257a-b, 259c-d, 265c, 273c-d, 279a, 264a, tav. Xc.3-5.

Xii 2 7 b c

dEL g di biTonTo

(TAV 238 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento di un cospicuo gruppo di vasi attribuiti a questi C. VAsi ATTRibuiTi 40 pRoVEniEnzE Apulia (8) - Peucezia (7): Bitonto (5), Ceglie del Campo (1), Ruvo di Puglia (1); daunia (1): ascoli satriano. foRME VAscoLARi Crateri (8): a colonnette (4), a volute (4); lekanides (8); piatti (6); oinochoai (5): forma 8 (3), forma 1 (2); coppe (3); idrie (3); anfore (2); bottiglie (1); kantharoi (1); lebetes gamikoi (1); rhytà (1); skyphoi (1). soggETTi scene con eros (2): eros (2). Scene con Nike (4): testa di Nike (3); Nike (1). Scene generiche (67): testa f. (62); donna all’interno di un naiskos (2); offerenti presso un naiskos (1); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) tre figure disposte sullo stesso livello; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; giovane uomo nudo e stante di t.q. con mantello arrotolato intorno ad una mano e oggetto nell’altra mano protesa; donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella 316

mano protesa; giovane guerriero stante con mano protesa; Eros stante con busto leggermente curvo in avanti e braccia protese, alla guida di un carro in corsa. Influenze da parte dei P. di Stoke-on-Trent e dei C. dei G. Forrer e dell’Orecchio Rotondo (trattamento delle teste). Affinità col P. di Sèvres 1 (composizioni, trattamento delle teste). tratto molto marcato. disegno progressivamente approssimativo. nelle teste, occhio grande, con palpebra s. accentuatamente rivolta verso il basso, definita da due linee convergenti, e pupilla resa da un grosso punto o tratto verticale; acconciature con sakkos provvisto di due spessi nodi sommitali in bianco sovraddipinto. rappresentazione di giovani uomini che recano rami con grandi frutti e di donne ed eroti che recano cassette aperte. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, speroni rocciosi) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a zigzag tra fasce scure) e di animali (cavalli, volatile). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; giovane guerriero accanto a cavallo; donna. Sullo sfondo, bende, kalathoi. Nel campo, phialai, finestre prospettiche, rosetta, benda. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; fascia a risparmio tra due sottili linee scure; punti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 948-950, nn. 284-311a, tav. 372.1-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 178, n. 301a, Trendall, Cambitoglou 1992, 342, nn. 291b, 311b-l, tav. Xc.6.

Xii 2 7 c p dELLE TEsTE di copEnhAgEn (TAV 238 2) dEnoMinAzionE Da un consistente gruppo di anfore, piatti e coppe, attribuiti a questo C., raffiguranti teste e conservati a copenhagen, mn. VAsi ATTRibuiTi 32 pRoVEniEnzE Apulia (4) – generica (1); Peucezia (3): Bari (2), Conversano (1). foRME VAscoLARi Anfore (14); crateri (12): a volute (8), a colonnette (4); coppe (2); piatti (2); askoi (1); situle (1). soggETTi scene mitologiche (1): centauro (1). Scene con Nike (5): testa di Nike (5). Scene generiche (62): testa f. (44); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (9); donna all’interno di un naiskos (6); giovane guerriero all’interno di un naiskos (2); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo, talora emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna seduti di t.q. su mantello, seggio pieghevole o cista con gambe incrociate o divaricate e oggetti nelle mani protese; donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su cassetta, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; centauro stante con oggetto nella mano protesa. Affinità con il P. di Sèvres 1 e con i C. del G. di Bitonto (composizioni, naiskoi affiancati da grandi fiori a corolla multipla, trattamento delle teste, acconciature). Nelle teste, lunghissima arcata sopracciliare, occhio molto allungato con palpebra s. definita da due sottili linee convergenti in corrispondenza della pupilla marcata ed ellittica e palpebra i. resa da un breve tratto, linea della bocca breve, talora ad angolo ottuso o con trattino verticale all’estremità; acconciature preferenziali con sakkoi provvisti di due spessi fiocchi sommitali, associati a diademi ad alti raggi o ad elementi conformati a giglio; sull’orecchio, lungo ricciolo sottile, spesso duplice. rappresentazione di giovani uomini che recano catene di rosette e di donne che recano grappoli. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi piante, grandi fiori, piantine, alberello) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio

cERAMicA ApuLA (Ap) a girali o a tremolo) e di animali (pesci, cervide, volatile). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; giovane guerriero; donna; sullo sfondo, phiale. Nel campo, bende, kalathoi con offerte e alabastra, foglie d’edera. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto in bianco sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; fascia a risparmio tra sottili linee scure. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 950-952, nn. 312-341, tavv. 372.5-6, 373.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 179, nn. 329a-b, Trendall 1989, fig. 254/5.

Xii 2 7 d c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLE TEsTE di copEnhAgEn

VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Piatti (3); crateri (1): a colonnette (1); lekanides (1); skyphoi (1). soggETTi scene generiche (9): testa f. (9). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. delle Teste di Copenhagen (trattamento delle teste). Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 952-953, nn. 342-346, Trendall, Cambitoglou 1983, 179, n. 342a.

Xii 2 8 c di VAsi con TEsTE A f R (TAV 238 3-4)

di pRospETTo o di T Q

VAsi ATTRibuiTi 27 pRoVEniEnzE Apulia (2) - generica (1); territorio ofantino (1): generica. Campania (1) – golfo di napoli (1): nola. foRME VAscoLARi Lekanides (11); piatti (7); oinochoai (6): forma 8 (3), forma 1 (2), forma 3 (1); alabastra (1); askoi (1); kantharoi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): due eroti ai lati della testa di Afrodite (1); testa di grifo (1). scene con eros (1): eros (1). Scene con Nike (3): testa di Nike (3). Scene generiche (36): testa f. (30); giovane uomo nudo (3); testa di cavallo (1); lepre in corsa (1); due teste di cavallo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f., di figura f. orientale o di figura f. alata di prospetto o di t.q., talora in cornice floreale o anche emergente da corolla; giovane uomo nudo o Eros talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o rilievo con gambe incrociate o unite e oggetti nelle mani protese; protome di cavallo. Influenze da parte del P. di Baltimora e dei C. della sua Officina (disegno dei volti). Affinità con i c. del g. di taranto 7013 e col P. di arpi (disegno dei volti, trattamento delle teste). Tratto fluido. Disegno spesso accurato. Nei volti, occhi grandi con marcata pupilla puntiforme o lineare, occasionale indicazione dei canali lacrimali, naso con narici larghe, bocca piccola e carnosa, fossetta sul mento indicata da un trattino rettilineo o curvo, mento arrotondato, indicazione delle pieghe del collo. nelle teste, acconciature con diadema ad alti raggi, ad elementi conformati a giglio o a foglia di quercia o corona di lunghe foglie lanceolate. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi fiori, linee di terra indicate da file di punti). nel campo, rosette.

Al di sotto del campo figurato, onde correnti; meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 953-954, nn. 347-360, tav. 373.3-8, Trendall, Cambitoglou 1983, 169, 179, nn. 351a, 352a-b, Trendall, Cambitoglou 1992, 325, 343-344, 552-553, nn. 351b-e, 352c-d, 356a, 357a-b, 359a, tav. XC.7-12.

Xii 3 c di VAsi con nAiskoi sEguAci dEi p dELLA pATERA E di bALTiMoRA (TAV 239 1) VAsi ATTRibuiTi 25 pRoVEniEnzE costa orientale dell’adriatico (1): Viš. foRME VAscoLARi Idrie (8); loutrophoroi (8); crateri (5); a volute (5); oinochoai (2): forma 3 (2); piatti (2). soggETTi Scene con Nike (3): testa di Nike (3). Scene generiche (38): donna all’interno di un naiskos (9); testa f. (9); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (5); giovane guerriero all’interno di un naiskos (4); kalathos all’interno di un naiskos (3); offerenti presso un naiskos (2); due donne all’interno di un naiskos (1); donna e cigno all’interno di un naiskos (1); donna (1); giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di una stele (1); stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una o due figure all’interno di un naiskos; 4) una stele; 5) due figure disposte ai lati di una stele; 6) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata, di profilo o di t.q., in cornice floreale; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna seduti di t.q. su mantello, cassa o capitello ionico con gambe incrociate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o satiro stanti con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di t.q. con mantello avvolto intorno a una mano e altra mano protesa; giovane uomo nudo in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con braccia protese. Influenze da parte dei P. della Patera e di Baltimora (composizioni, disegno delle figure). Affinità con i P. di Sèvres 1 e delle Teste di Copenhagen (raffigurazione di naiskoi affiancati da grandi fiori a corolla multipla). Rappresentazione di teste nimbate, di giovani uomini che recano catene di rosette, di donne che recano phialai contenenti foglie d’edera, grappoli e cassette aperte e di satiri che recano “xilofoni”. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, grandi fiori, ramoscelli) e architettonici (naiskoi su alto basamento, stele su alto basamento decorato con motivo a tremolo, cinte da bende e talora sormontate da kylikes) e di animali (cane, volatile, cigno). All’interno dei naiskoi, giovane uomo, talora accanto a cane; giovane guerriero; donna; due giovani uomini; due giovani guerrieri; due donne; kalathos e grandi piante o rami. Nel campo, rosette, phialai, bende, patere, kalathoi con ventagli o specchi, alabastra, grande pianta, ventaglio. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. di prospetto con volto in bianco e capigliatura in giallo sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 955-956, nn. 361-380, Trendall, Cambitoglou 1983, 180, nn. 378a, 381-382, Trendall, Cambitoglou 1992, 344, nn. 362a-b. 317

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Xii 4 c

TARdi di VAsi con scEnE figuRATE

Xii 4 1 c

dEL g

TEnRi

Xii 4 1 a p TEnRi (TAV 239 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a volute eponimo (nara, università tenri, 36/50). VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE apulia (3) – generica (1); Peucezia (2): ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Crateri (11): a volute (11); oinochoai (3): forma 1 (3); anfore (1); loutrophoroi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): due donne ai lati di satiro e donna all’interno di un naiskos (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (6): Eros (4); Eros presso una stele (1); Eros, donna (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (29): testa f. (8); offerenti presso un naiskos (5); due donne ai lati di una stele (4); donna all’interno di un naiskos (3); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (2); donna (2); donna in corsa (1); donna in corsa verso un altare (1); donna, giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos; 4) due figure disposte sullo stesso livello; 5) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele. Figure ricorrenti: testa f. di profilo emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso, mantello, corolla, capitello ionico o cista con gambe incrociate, divaricate o unite e oggetto nella mano protesa; donna incedente di t.q. con oggetti in una mano abbassata e nell’altra sollevata; giovane uomo nudo o donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o satiro stanti di t.q. con oggetti nelle mani protese; testa di figura f. alata di profilo; donna stante con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. dei G. di Stanford-Conversano e di Berkeley 8/61 (composizioni, trattamento delle figure e delle vesti f.) e con i P. dell’Elmo e di Taranto 7013 (panneggio delle vesti f., decorazione accessoria). tratto sottile. disegno schematico e lineare, spesso impreciso. figure prive di plasticità. Nelle figure f., seno di prospetto ampio e rotondo, seno di profilo spesso a punta, gamba in evidenza al di sotto della veste, orli di vesti e mantelli evidenziati da un sottile bordo scuro molto ondulato. Panneggi a fasci regolarmente scanditi di due pieghe parallele; nelle vesti f., duplice e sottile fascia verticale sul busto e gruppi di brevi pieghe a virgola intorno alla vita, stretta da una sottile cintura. rappresentazione di giovani uomini con mantello avvolto intorno ad una mano, di giovani uomini che reggono phialai contenenti foglie d’edera e di giovani uomini, donne ed eroti che reggono grappoli. nei capitelli ionici, volute semplici a spirale non collegate tra loro da linee intermedie. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello, sperone roccioso interamente in bianco sovraddipinto o con asperità indicate da spessi tratti paralleli in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a S accavallate o a girali, stele su alto basamento decorato con S accavallate, cinte da bende) e di animali (volatile). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; donna; fanciullo e donna; satiro e donna; scudo e corazza; sullo sfondo, elmi a pilos, bende, grappoli. Nel campo, gruppi di tre punti, grappoli, elemento circolare, disco quadripartito, phiale. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. o di Io di prospetto in bianco sovraddipinto o a v.n. o con volto in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliature a v.n. o in giallo sovraddipinto. 318

Al di sotto del campo figurato, meandri occasionalmente alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; riquadro rettangolare con motivo a tremolo, in bianco sovraddipinto; onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1017-1018, nn. 1-9, tavv. 391-392.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 200-201, nn. 5a-b, 6a, Trendall 1989, 102, Trendall, Cambitoglou 1992, 389, 539, nn. 2a, 9a, 9-1-2.

Xii 4 1 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p

TEnRi

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Apulia (3) – generiche (2); Peucezia (1): Ruvo di Puglia. foRME VAscoLARi Loutrophoroi (2); crateri (1): a volute (1). soggETTi scene con eros (2): eros (2). Scene generiche (6): giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (2); testa f. (2); donna all’interno di un naiskos (1); giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di profilo emergente da corolla in cornice floreale; Eros stante con oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo o donna seduti di t.q. con oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. Tenri (composizioni, disegno delle figure e dei volti). rappresentazione di eroti che reggono situle. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli) e architettonici (naiskoi su basamento). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; donna. Nel campo, benda, phiale. Al di sotto del campo figurato, meandri; tralcio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1018-1019, nn. 10-12, tav. 392.3-4.

Xii 4 1 c p di AuXERRE (TAV 239 3) dEnoMinAzionE dalla città in cui sono stati venduti all’asta i crateri a campana eponimi (già auxerre, m.a.: Trendall, Cambitoglou 1992, 390, nn. 13c-d). VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (3), a volute (1); idrie (1); pelikai (1). soggETTi corteggio dionisiaco (2): giovane uomo nudo in corsa (2). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (9): donna (2); donna in corsa (2): giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo (1); giovane uomo ammantato (1); due donne ai lati di una donna (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata di profilo; donna, talora retrospiciente, seduta di t.q. su sperone roccioso o mantello con gambe leggermente divaricate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo o donna in movimento con oggetti nelle mani protese; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa.

cERAMicA ApuLA (Ap) Affinità con il P. Tenri (composizioni, disegno delle figure e dei volti), con i P. di Taranto 7013 e Forrer e con i contemporanei C. nello stile di Gnathia quali i C. del g. di boston (trattamento delle teste f. con capelli avvolti in una sphendone in rosso sovraddipinto). tratto sottile. disegno schematico ma accurato. accentuato gusto decorativo. nei volti, mento aguzzo, talora con profondo incavo al di sotto del labbro i. Nelle figure m., teste cinte da larghe bende in bianco sovraddipinto. Nelle figure f., acconciature con capelli raccolti in uno chignon legato con nastri svolazzanti e diadema ad elementi circolari; massa di capelli sulla fronte talora segnata da uno spesso tratto in bianco sovraddipinto. Panneggi, soprattutto delle vesti f., a pieghe fitte e rigidamente parallele, leggermente tese sul busto. rappresentazione di donne che reggono grappoli e patere. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore, sperone roccioso in bianco sovraddipinto con cavità interne a v.n., linee di terra indicate da file, semplici e duplici, di fittissimi punti). Nel campo, rosette, gruppi di tre punti, bende, finestre prospettiche, foglia d’edera. Al di sotto del campo figurato, meandri; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1019, n. 13, Trendall, Cambitoglou 1983, 201, n. 13a, Trendall, Cambitoglou 1992, 390, 494, nn. 13b-e, tav. CVII.1-3.

Xii 4 2 c

dEi g di foggiA E di bAssAno

Xii 4 2 a c

dEL g di foggiA (TAV

239 4)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a volute eponimo (foggia, mc: trendall, Cambitoglou 1982, 1019, n. 14). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Daunia (1): Arpi; Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (4): a volute (4); skyphoi (2); anfore (1); piatti (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna, giovane uomo nudo (1). scene con eros (3): eros, donna (3). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (14): offerenti presso un naiskos (5); due giovani uomini nudi e due donne ai lati di una stele (2); testa con berretto frigio (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); tre giovani guerrieri (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due donne ai lati di una stele (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 2) due figure ai lati di un naiskos o di una stele; 3) quattro figure disposte su due livelli differenti intorno ad un naiskos o ad una stele. figure ricorrenti: giovane guerriero, giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, uomo, donna o Eros seduti di t.q. su rilievo, mantello o sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; testa f. o di figura f. orientale, di profilo o di t.q., spesso emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo o capitello ionico, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero stante a gambe incrociate con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (composizioni, disegno delle figure, impiego di sovraddipinture per i mantelli dei giovani uomini in naiskos, decorazione dei timpani). Affinità col P. di Arpi (composizioni con giovani guerrieri in naiskos) e con i C. del G. di Stoccarda (rosette con punto centrale e contorno a punti bianchi).

Disegno piuttosto sommario. Figure dalle membra talora sproporzionate. Nelle teste di donne orientali, kidaris – delineata in bianco sovraddipinto e decorata a cerchietti con contorno nero e punto bianco centrale – associata a diadema a raggi alti e sottili. Nelle figure m., teste cinte da larghe bende in bianco sovraddipinto. Nelle figure f., seno di prospetto piriforme e seno di profilo sodo e sporgente; collana a doppio giro di vaghi circolari. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, grappolo, benda. rappresentazione di donne che reggono cassette aperte e di giovani uomini, donne ed eroti che reggono patere, grappoli e catene di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi in bianco sovraddipinto o con sottile contorno in bianco sovraddipinto e cavità a risparmio) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a girali, stele su alto basamento decorato con fregio a girali, cinte da bende e sormontate da kylikes o kantharoi) e di animali (cane, cavallo). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero, talora accanto a cavallo; uomo; giovane uomo accanto a cane; uomo e due giovani uomini; sullo sfondo, fodero di spada e petaso, phiale. Nel campo, phialai, benda. Sui mascheroni dei crateri a volute, teste f. diademate di prospetto con volto in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliature a v.n. o in giallo sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio interrotta da linea centrale a v.n.; meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1019-1020, nn. 14-19, tav. 392.5-7, Trendall 1989, 102, Trendall, Cambitoglou 1992, 388, 389, 390, 489, nn. 19a-b, tav. CVII.4.

Xii 4 2 b c

dEL g di bAssAno

(TAV 240 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione di un consistente numero di vasi attribuiti ai C. di questo g. (bassano del grappa, mc, coll. chini). VAsi ATTRibuiTi 20 pRoVEniEnzE Apulia (5) – generiche (3); daunia (2): salapia. foRME VAscoLARi Crateri (5): a volute (5); piatti (5); idrie (2); piatti (2); oinochoai (2): forma 1 (2); dinoi (1); lekanides (1); nestorides (1); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (1): Dioniso su biga trainata da pantere (1). Scene con Eros (17): Eros (11); Eros con papera (2); Eros, donna, giovane uomo nudo (1); Eros in corsa (1); due eroti ai lati di una testa f. (1); offerenti presso un naiskos, parte di Eros (1). Scene con Nike (2): Nike in corsa (1); Nike ed Eros ai lati di una stele (1). Scene con indigeni (1): libagione (1). Scene generiche (16): offerenti presso un naiskos (5); donna (4); due giovani uomini nudi e due donne ai lati di una stele (2); giovane uomo nudo (2); testa f. (2); giovane guerriero all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 4) una figura all’interno di un naiskos; 5) quattro figure disposte su due livelli differenti intorno ad un naiskos o ad una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, giovane uomo semiammantato, uomo semiammantato, vecchio uomo, donna, donna ammantata o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, diphros, tralcio, corolla, sperone roccioso o capitello ionico con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane uomo indigeno o donna stanti con piede poggiato su basamento, sperone roccioso o timpano, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros o Nike in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con busto leggermente curvo in avanti e braccia protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero o donna, talora re319

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA trospicienti, stanti di t.q., spesso con oggetti nelle mani protese; fanciullo o giovane uomo stanti di t.q. da tergo, talora a gambe incrociate; giovane uomo semiammantato, stante di t.q. su carro in corsa, in cornice floreale; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; giovane uomo nudo accovacciato su una gamba con oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo o di prospetto in cornice floreale; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; Eros in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (partizioni decorative sui crateri a volute, composizioni, disegno delle figure e dei volti di t.q., impiego di sovraddipinture per le vesti delle figure all’interno dei naiskoi). Affinità con i P. di Sèvres 1 e delle Teste di Copenhagen (raffigurazione di naiskoi affiancati da grandi piante). Disegno delle figure talora approssimativo. Frequente rappresentazione di volti di t.q. Nelle teste f., labbra piccole e protruse. Nelle figure m., resa talora incerta dei dettagli anatomici; teste cinte da bende a doppia fascia in bianco sovraddipinto, con doppio giro e lembo ondulato pendente all’altezza dell’orecchio. Nelle figure f., seni pesanti e rotondi, spesso con capezzolo puntiforme o circolare in evidenza; acconciature con capelli raccolti in uno chignon bi- o tripartito (in quest’ultimo caso con punta centrale più lunga di quelle laterali) e avvolti in un kekryphalos o in una sphendone. Panneggi semplificati ma morbidi, a fasci, regolarmente scanditi, di due pieghe parallele o a pieghe curvilinee concentriche. Nelle vesti delle figure f. all’interno dei naiskoi, decorazione con duplice fascia centrale verticale; bordi di vesti e mantelli in colore contrastante. rappresentazione di donne che reggono cassette aperte e catene di rosette, di giovani uomini e donne che reggono patere, di giovani uomini ed eroti che reggono situle metalliche e di donne, eroti e Nikai che reggono grappoli. Rendimento prospettico dei naiskoi. Frequente impiego di sovraddipinture in bianco per teste, elementi decorativi e partizioni architettoniche e in bianco, rosso e giallo per il corpo e le vesti delle figure all’interno dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grandi piante, speroni rocciosi con contorni in bianco sovraddipinto e cavità interne irregolari a v.n. o a risparmio, linee di terra indicate da file, semplici o più spesso duplici, di grossi punti) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a girali, a meandro, a linea a zigzag e triangoli o a palmette, stele su alto basamento decorato con fregio a S accavallate, cinte da bende e sormontate da kylikes) e di animali (cigni, volatili, pantere, cavallo, cerbiatto). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero; giovane uomo e uomo; giovane guerriero e vecchio uomo; due donne; uomo, giovane guerriero e fanciullo accanto a cavallo; sullo sfondo, bende, elmo a pilos, schiniere, palla, scudo rotondo. Nel campo, rosette, phialai, benda, timpano. Sui crateri a volute, mascheroni con teste f. o di Io di prospetto con volto in bianco o in rosso sovraddipinto e capigliature a v.n. o in giallo sovraddipinto; sulle placche i. delle volute, eroti e cigni, girali; sul collo, campo figurato suddiviso in due registri, con inserimento, al di sopra del registro con scena figurata, di una fascia decorata a meandro prospettico di svastiche e quadrati o a rosette. Sulla nestoris, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, grandi meandri; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1020-1021, nn. 20-26, tavv. 393-394.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 200, 202, nn. 20a, 24a-b, Todisco 1984a, 70-72, nn. 17-18, tavv. LXXXIII-LXXXIV, Trendall 1989, 102, Trendall, Cambitoglou 1992, 391, 539, nn. 24a1-2, 24c-e, 24a3-4, 24f.

Xii 4 2 c c

Vicini nELLo sTiLE AL g di bAssAno

VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Anfore (1); lebetes gamikoi (1); nestorides (1); pelikai (1); skyphoi (1); stamnoi (1). 320

soggETTi Corteggio dionisiaco (2): due satiri (1); satiro (1). Scene con Eros (3): Eros (1); Eros in corsa (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (7): offerenti presso un naiskos (2); donna, giovane uomo nudo (2); donna (1); due donne ai lati di una stele (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 5) quattro figure disposte su due livelli differenti intorno ad un naiskos o ad una stele. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello o sperone roccioso con gambe incrociate o unite e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna, donna ammantata, satiro o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o satiro stanti con gomito poggiato su pilastrino e oggetto nella mano protesa; satiro stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Bassano (composizioni, figure ricorrenti, disegno delle figure). rappresentazione di donne che reggono cassette aperte, grappoli e catene di rosette. Rendimento prospettico dei naiskoi. Frequente impiego di sovraddipinture in bianco, giallo e rosso per elementi decorativi, partizioni architettoniche e figure all’interno dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (grande fiore a corolla multipla, ramoscelli, sperone roccioso in bianco sovraddipinto) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a volute, stele su alto basamento decorato con fregio a palmette, cinta da bende). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; donna. Nel campo, rosette, benda. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1021, n. 26a, Trendall, Cambitoglou 1983, 202, nn. 26b-c, Trendall, Cambitoglou 1992, 391-392, 490, 494, nn. 26d-f, tavv. CVII.5-6, cViii.1-2.

Xii 4 3 c

TARdi sEguAci dEL g dEL sAkkos biAnco

Xii 4 3 a c

dELLE TEsTE chini

(TAV 240 2)

dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui si conservano i vasi, tutti raffiguranti teste, attribuiti a questo C. (bassano del grappa, mc, coll. chini). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Piatti (2); coppe (1). soggETTi scene generiche (5): testa f. (5). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. dei G. di Foggia e di Bassano (trattamento delle teste). Arcata sopracciliare curvilinea, occhio con palpebra s. definita da due linee parallele o convergenti, piccola pupilla, breve palpebra i. curvilinea; linea del naso concava, labbra protruse e separate da una brevissima linea; bocca talora dischiusa, mento arrotondato talora molto allungato; acconciatura con capelli raccolti in uno chignon tripartito e avvolti in un kekryphalos decorato con fasce o punti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1021-1022, nn. 27-29, tav. 395.1-2.

cERAMicA ApuLA (Ap)

Xii 4 3 b p MoonEn (TAV 240 3)

Xii 4 3 c c

dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui si conservano le oinochoai eponime (Emblem, Coll. Moonen: Trendall, Cambitoglou 1992, 392, nn. 30-31). VAsi ATTRibuiTi 18 foRME VAscoLARi Oinochoai (11): forma 1 (11); kantharoi (3); lekanides (3); pissidi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (1): satiro, quattro cavalli, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (10): Eros (3); Eros, donna (2); Eros, donna, giovane uomo nudo (1); offerenti presso un naiskos, Eros (1); Eros, gigante, cane, donna, figura (1); eroti, donne (1); eroti, donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Nike (3): Nike su quadriga (2); cavaliere, Nike, Eros (1). Scene generiche (13): giovane uomo nudo (5); donna (3); testa f. (2); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo nudo (1); fanciullo, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a sei figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro, con occasionale inserzione di una o due ulteriori figure su un livello più alto; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso o mantello con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; Eros o Nike in movimento, talora con busto leggermente curvo in avanti e con oggetti nelle mani protese; donna, talora retrospiciente, stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; fanciullo, donna o satiro-Pan, talora retrospicienti, stanti; Eros in volo, talora retrospiciente, con benda tra le mani protese; testa f. di profilo; donna stante di prospetto; giovane uomo nudo e stante di prospetto a gambe incrociate, con gomito poggiato su pilastrino; donna stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; figura anguipede con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero a cavallo con busto di prospetto e oggetto nella mano sollevata; Nike stante col busto leggermente curvo in avanti, alla guida di un carro in corsa. Affinità con i C. dei G. di Stoccarda (composizioni, figure ricorrenti, disegno e trattamento delle figure) e di Bassano (nelle acconciature f., chignon tripartito con punta centrale più lunga di quelle laterali). Tratto marcato. Disegno incerto delle figure. Resa imprecisa delle figure nude e di quelle di t.q. e di prospetto. Volti dai tratti rapidamente accennati. Panneggi piuttosto schematici a pieghe fitte e parallele. Accentuato gusto per le decorazioni. Rappresentazione di giovani uomini, donne e Nikai che reggono grappoli. Diffuso impiego di sovraddipinture in bianco con dettagli in vernice diluita soprattutto per la resa delle figure all’interno del naiskos e di animali. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, sperone roccioso stilizzato in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da brevi file di punti) e architettonici (naiskos su stilobate) e di animali (cavalli, cani, lepre, volatile). All’interno del naiskos, donna e giovane uomo; sullo sfondo, rosetta. Nel campo, gruppi di tre punti, foglie d’edera, rosette, bende, ventagli, palle, ruote di carro con asse, rosetta puntinata, oggetto circolare, torcia a croce, ramo. Sul coperchio della pisside globulare (Elsaß, coll.p.: Schauenburg 1993b, 45-46, 8890), campo figurato delimitato lateralmente da colonne ioniche stilizzate. Al di sotto del campo figurato, meandri; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1022, nn. 30-31, tav. 395.3-4, Trendall, Cambitoglou 1983, 202, n. 31a, Trendall, Cambitoglou 1992, 389, 392-393, 489, nn. 31a-o, tavv. CVIII.3-7, CIX.1-2, Schauenburg 1993b, 45-46, 88-90, figg. 1-2.

VAsi ATTRibuiTi 8 foRME VAscoLARi oinochoai (6): forma 1 (5), forma 8 (1); crateri (1): a volute (1); kantharoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1). Scene con Eros (4): Eros (2); Eros e donna presso una stele (1); Eros che tiene una lepre per le orecchie (1). Scene generiche (6): donna (2); donna in corsa (2); offerenti presso un naiskos (1); lotta tra tre giovani guerrieri (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele. Figure ricorrenti: giovane guerriero, donna, satiro o Eros, seduti di t.q. su rilievo o sperone roccioso con oggetto nella mano protesa; donna o Eros stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna, talora retrospiciente, in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; giovane guerriero stante o in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; amazzone retrospiciente, di t.q. a cavallo con oggetto nella mano sollevata; donna stante con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. del G. di Oldenburg (linee di terra sparse nel campo figurato e all’interno dei naiskoi) e col P. Moonen (composizioni). disegno molto sommario. rappresentazione di donne ed eroti che reggono grappoli. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore, sperone roccioso, linee di terra indicate da brevi file di punti, semplici o duplici, diffusamente sparse anche all’interno del naiskos) e architettonici (naiskos su alto basamento decorato con fregio a linea spezzata, stele, cinta da bende, su alto basamento decorato con fregio a tremolo) e di animali (cavallo). All’interno del naiskos, giovane guerriero; sullo sfondo, gruppi di tre punti, benda, fiore. Nel campo, foglie d’edera, rosette, phiale. sui mascheroni dei crateri a volute, teste di io di prospetto non dipinte oppure con volto in bianco e capigliatura in giallo sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, meandri. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 394, nn. 31p-w, tav. CIX.3-4.

Vicini nELLo sTiLE AL p

MoonEn

Xii 4 3 d ALTRi c TARdi sEguAci dEL g dEL sAkkos biAnco (TAV 241 1) VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE apulia (2): generiche. foRME VAscoLARi Oinochoai (4): forma 1 (2), forma 8 (2); crateri (1): a volute (1). soggETTi Scene con Eros (6): Eros, donne, giovane uomo nudo (2); Eros (1); Eros in corsa (1); Eros all’interno di un naiskos (1); Eros, donna, giovani uomini nudi (1). Scene generiche (7): donne, giovani uomini nudi (2); donna su cervo (1); donna su quadriga (1); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo, giovane uomo nudo in corsa (1); due donne, giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da quattro a cinque figure disposte sullo stesso livello; 3) numerose figure collocate in due o tre sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati tra loro; 4) una figura all’interno di un naiskos, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura laterale. 321

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, sperone roccioso, cerva, diphros o capitello ionico con gambe leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo e stante di prospetto con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna o Eros stanti con oggetto nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna retrospicienti, in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con oggetti nelle mani protese; Eros in movimento di t.q. con gamba avanzata distesa, gamba arretrata flessa e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. di Baltimora (composizioni complesse). Affinità col P. della mostra al Virginia museum (decorazione delle volute del cratere), con i c. del g. di Stoccarda (composizioni, elaborata decorazione floreale) e con i P. Moonen e di Mattinata (disegno delle figure, panneggi). Disegno sommario e spesso incerto, soprattutto nella resa dei volti di t.q. e delle figure nude. Panneggi semplificati e schematici a fasci di pieghe parallele. rappresentazione di giovani uomini che reggono rami di palma, di giovani uomini e donne che reggono grappoli e cassette aperte e di giovani uomini ed eroti che reggono situle e catene di rosette. Impiego di sovraddipinture in bianco per le figure all’interno dei naiskoi, elementi decorativi e partizioni architettoniche. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, speroni rocciosi con cavità interne a risparmio contornate in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da brevi file di punti, semplici o più spesso duplici, in parte adattate al contorno delle figure) e architettonici (naiskoi su stilobate) e di animali (cavalli, cerva). All’interno dei naiskoi, giovane uomo, Eros; sullo sfondo, corona, rosetta, cista. Nel campo, gruppi di tre punti, rosette, bende, phialai, palle, specchio. Sui crateri a volute, mascheroni con teste f. di prospetto, con volto in bianco e capigliatura in giallo sovraddipinto; sulle volute, girali in bianco sovraddipinto; sulle placche i. delle volute, eroti; sul collo, campo figurato suddiviso in due registri, con inserimento, al di sopra del registro con scena figurata, di una fascia decorata con rosette e gruppi di tre punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; meandri alternati a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 394-395, nn. 31x-z, 31-1-2, tavv. CIX.5-6, CX.

Xii 4 4 c TARdi Vicini nELLo sTiLE Ai g E di bERLino f 3383 Xii 4 4 a c

di TARAnTo 7013

Vicini nELLo sTiLE AL g di TARAnTo 7013

VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Apulia (4) – generica (1); Daunia (2): Salapia; Peucezia (1): Gravina in Puglia. Campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (9): a volute (9); anfore (2); lebetes gamikoi (1); loutrophoroi (1). soggETTi Scene mitologiche (3): due donne ai lati di Iride, giovane uomo nudo, Nike, cavallo (2); Elios e Demetra su carro, Pan, uomo in corsa con spada (1). corteggio dionisiaco (1): due giovani uomini nudi ai lati di una stele (1). Scene con Eros (4): Eros, donna, giovane uomo nudo (1); Eros, donne, giovane uomo nudo presso un louterion (1); Eros, donne, giovane uomo nudo (1); offerenti presso un naiskos, eroti (1). Scene con Nike (3): Nike su quadriga, giovane uomo, donna, Eros (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di Nike su biga (1); Nike ed Eros ai lati di una stele (1). 322

Scene generiche (31): offerenti presso un naiskos (10); testa f. (9); donna e giovane uomo ai lati di una stele (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); giovane guerriero (2); donne, giovani uomini (1); due giovani uomini e due donne ai lati di una stele (1); donna, giovane uomo nudo (1); testa m. (1); parte di figura f. presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) da due a otto figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una stele; 4) quattro figure disposte su due livelli differenti ai lati di un naiskos o di una stele. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, vecchio uomo semiammantato, donna, donna nuda o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, mantello, sperone roccioso, capitello ionico, cista, cassa o diphros con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto in una o in entrambe le mani protese; testa f. di t.q., di profilo o di prospetto emergente da corolla in cornice floreale; giovane uomo nudo e stante di t.q. con mantello avvolto intorno ad una mano e oggetti nell’altra mano protesa; giovane guerriero, donna o Nike stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante; giovane uomo nudo, donna, Iride o Eros stanti con piede poggiato su rilievo, basamento o sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti, mantello avvolto intorno ad una mano e oggetto nell’altra mano protesa; giovane uomo nudo o giovane guerriero stanti di prospetto a gambe incrociate; giovane guerriero o Pan, talora retrospicienti, in movimento con braccio sollevato; giovane uomo o donna, talora retrospicienti, stanti di t.q. su carro in corsa; donna stante di prospetto a gambe incrociate con gomito poggiato su louterion e oggetto nella mano protesa; Eros in movimento sulle gambe parzialmente piegate, con busto curvo in avanti e braccia protese; Nike stante con braccio proteso, alla guida di un carro in corsa; giovane uomo nudo e stante a gambe incrociate, appoggiato al bastone col busto leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; Eros in volo con oggetto tra le mani protese. Influenze da parte dei P. di Baltimora (composizioni complesse, figure ricorrenti, impiego di sovraddipinture, in particolare del rosso per la decorazione dei mantelli delle figure all’interno dei naiskoi), di Taranto 7013 (composizioni incentrate su naiskoi e stele, disegno dei volti, acconciature f. con chignon ripartito in tre file di riccioli, decorazione accessoria) e del Sakkos Bianco (disegno dei volti di t.q., composizioni con quadrighe in corsa, raffigurazione di donne con un seno scoperto, di giovani uomini con petaso reclinato dietro la nuca e di figure nimbate). Affinità col P. di Arpi (composizioni, disegno delle figure) e con i C. del G. di Stoccarda (raffigurazione di quadrighe di prospetto). Disegno semplificato. Pose statiche e talora molto rigide. Figure dalla corporatura spesso esile e poco strutturata, con resa rapida e sommaria dei dettagli anatomici. Volti abbozzati. Panneggi schematici. Resa talora molto semplificata delle strutture architettoniche; solo occasionale rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di figure dalla testa nimbata, di giovani uomini che reggono situle metalliche, patere e rami con grandi frutti e di giovani uomini e donne che reggono cassette aperte, grappoli, grandi fiori e phialai contenenti foglie d’edera. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, grandi fiori a corolla multipla, ramoscello, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto con cavità interne a v.n., linee di terra indicate da brevi file, spesso duplici, di punti irregolari, talora adattate al contorno delle figure) e architettonici (naiskoi su alto basamento decorato con fregio a zigzag, a linea spezzata o a girali, stele su alto basamento decorato con fregio a tralcio, a tremolo, a girali o a trattini, cinte da bende e talora sormontate da kantharoi) e di animali (cavalli, lepri, cigno, volatile). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; giovane guerriero, talora accanto a cavallo; donna; giovane guerriero e giovane uomo; vecchio uomo e giovane guerriero; giovane guerriero e donna; grande fiore a corolla multipla; sullo sfondo, schiniere, elmo a pilos, benda, palla. Rappresentazione di un battello con grande occhio aportropaico, provvisto di ciglia, disegnato sulla prua. Nel campo, phialai, bende, palle, foglie d’edera, stelle, rosette, finestra, cista metallica. Sui crateri a volute, mascheroni con teste f., talora diademate, o di Io di prospetto; sulle placche i. delle volute, guerrieri, eroti; sul collo, campo figurato suddiviso in

cERAMicA ApuLA (Ap) due registri, con inserimento, al di sopra del registro con scena figurata, di una fascia decorata con rosette e gruppi di tre punti o con meandro prospettico di svastiche e quadrati. Sul corpo di anfore e crateri a volute, campi figurati separati da una fascia a phialai e rosette o a meandro prospettico di svastiche e quadrati. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi, a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante o a quadrati con quadratino inscritto; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1022-1024, nn. 32-42, tavv. 395.5-6, 396.1-4, Todisco 1984a, 72-73, nn. 19-20, tavv. LXXXV-LXXXVI, Schauenburg 1987, 206, fig. 1011, Trendall, Cambitoglou 1992, 388.

Xii 4 4 b p MignoT (TAV 241 2) dEnoMinAzionE Dalla coll. in cui si conservano i due crateri a volute eponimi (Bruxelles, Coll. Abbé mignot, 34 e 35). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Crateri (2): a volute (2); askoi (1). soggETTi Scene mitologiche (3): donna, donna alata, ippocampo (1); due sirene (1); grifo, pantera (1). scene con eros (3): donna e giovane presso una statua di eros su una colonna ionica (1); Eros e donna ai lati di una stele (1); due eroti (1). Scene con Nike (1): Nike, donna (1). Scene generiche (5): testa f. (3); offerenti presso un naiskos (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos o di una statua. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o donna alata stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; testa f. o di figura f. orientale, di t.q. o di prospetto, emergente da corolla in cornice floreale; donna ammantata stante di t.q. con mano sul fianco; donna seduta di t.q. su rilievo con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; sirena stante; giovane uomo nudo, donna o Eros stanti con piede poggiato su rilievo o basamento, con busto talora leggermente curvo in avanti e oggetto nella mano protesa; figura alata con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. di Berlino 3383 (motivo della donna ammantata con mano sul fianco, motivo del louterion in cornice floreale all’interno del naiskos, decorazione accessoria) e del Sakkos Bianco (trattamento delle teste f. di prospetto in bianco sovraddipinto con alto chignon sulla sommità della testa). Affinità con il P. delle teste di copenhagen e con i c. pestani della fase apulizzante (trattamento delle teste f.). Disegno incerto delle figure. Pose rigide. Panneggi molto schematici a fasci regolarmente distanziati di due pieghe parallele, in genere ad andamento rettilineo. Resa elementare dei volti di t.q. Nella testa f. di prospetto, volto rotondeggiante, grandi occhi ravvicinati e sbarrati, con grande pupilla circolare campita in nero, narici larghe, bocca con labbro s. a linea ondulata molto marcata e labbro i. carnoso. rappresentazione di eroti che reggono situle metalliche. impiego di sovraddipinture in rosso nelle vesti delle figure all’interno dei naiskoi. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiore) e architettonici (naiskoi su alto basamento, stele, cinta da bende, su alto basamento decorato con fregio a palmette, colonna ionica sormontata da statuetta) e di animali reali e fantastici (pesci, cavalli marini, volatile, pantera, grifo, sirena). All’interno dei naiskoi, poggianti su piattaforma rialzata, donna; louterion in cornice floreale. Nel campo, grandi rosette. Sui crateri a volute, mascheroni con teste f. di prospetto in bianco sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con croce inscritta e punti negli spazi intermedi; fascia a risparmio.

Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1024-1025, nn. 43-45, tavv. 396.5-6, 397.1, Trendall 1989, 102, fig. 270, Trendall, Cambitoglou 1992, 388.

Xii 4 4 c c

Vicini nELLo sTiLE AL p

MignoT

VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE Apulia (2) - Peucezia (1): Ruvo di Puglia; Daunia (1): generica. Lucania (1) – conf. Peucezia (1): timmari. foRME VAscoLARi Oinochoai (3): forma 5 (2), forma 3 (1); askoi (2); anfore di tipo panatenaico (1); crateri (1): a campana (1); lekanides (1). soggETTi Scene mitologiche (2): ippocampo, grifo (2); gigante alato (1). Scene con Eros (3): Eros, donna (2); Eros e donna ai lati di un altare (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (9): lepre (2); cane (2); donna all’interno di un naiskos (1); donna, giovane uomo nudo (1); danzatrice, suonatrice di flauto (1); due giovani uomini ammantati (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello o su due livelli sovrapposti; 4) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di profilo in cornice floreale; testa di figura f. alata di prospetto; donna o Eros stanti con oggetto nella mano protesa; donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante con oggetto nella mano protesa; figura alata anguipede di prospetto con braccia protese; Eros stante con piede poggiato su sperone roccioso e oggetti nelle mani protese; donna ammantata di prospetto con braccio sollevato; giovane uomo nudo appoggiato a pilastrino, con oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (trattamento dei volti di t.q.) e dei C. del G. di Stoccarda (motivo della figura anguipede). Affinità col P. Mignot (composizioni, rappresentazione di animali in corsa, disegno delle figure, trattamento delle teste f.). Disegno talora molto approssimativo e semplificato delle figure. Nelle mani dei giovani uomini ammantati, bastone. Impiego di pilastrini sormontati da phiale come elemento divisorio tra le figure di giovani uomini ammantati. Rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file irregolari di punti) e architettonici (naiskos su stilobate) e di animali reali e fantastici (lepri, cane, cane con testa leonina, cavalli marini, grifi). All’interno dei naiskoi, donna; Eros e donna. Nel campo, grandi rosette, rosette puntinate, catene di rosette e grappoli pendenti da tralci, corona, dittico, phiale. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; ovoli; fascia a risparmio tra due linee a v.n. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1026, nn. 46-51, tav. 397.2-6, Trendall, Cambitoglou 1983, 200, Todisco 1984a, 81, n. 31, tav. XCVII, Trendall, Cambitoglou 1992, 388, 396, n. 47a.

Xii 4 5 c

dEL g

fogg (TAV 241 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dell’askos e del cratere a volute eponimi [Cambridge (mass.), fogg art museum, 2272 e 2227]. VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi Epichyseis (2); askoi (1); crateri (1): a volute (1); lebetes gamikoi (1); pissidi (1); skyphoi (1). 323

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA soggETTi Corteggio dionisiaco (2): due donne (1); donna presso un pilastrino (1). scene con Eros (6): Eros, donna (3); Eros (1); Eros in corsa (1); due donne ai lati di eros (1). Scene generiche (8): testa f. (4); donna (2); offerenti presso un naiskos (1); due donne ai lati di un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di prospetto emergente da corolla in cornice floreale; testa f. di profilo; donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso o diphros con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; donna, donna ammantata o Eros stanti di t.q. con oggetto in una o in entrambe le mani protese; donna stante con gomito poggiato su pilastrino ed oggetti nelle mani protese; Eros in movimento con oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. tardi seguaci del P. di Baltimora (composizioni, disegno delle figure, panneggi delle figure f.), in particolare i C. del G. del Vento (panneggi a pieghe curvilinee) e il P. di Taranto 7013 (trattamento delle teste f. di t.q.). Disegno approssimativo di figure e volti. Panneggi disorganici a fasci regolarmente scanditi di due pieghe parallele o a pieghe curvilinee ad andamento irregolare. rendimento prospettico dei naiskoi. Rappresentazione di donne che reggono grappoli e catene di rosette. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, ramoscelli, linee di terra indicate da file, brevi e duplici, di punti) e architettonici (naiskos su alto basamento) e di animali (volatile). All’interno del naiskos, donna; sullo sfondo, palla, specchio. nel campo, rosette, torcia a croce. sui mascheroni del cratere a volute eponimo, teste di io di prospetto con volto in bianco sovraddipinto e capigliatura a v.n. o in giallo sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, meandro alternato a quadrati con quadrato inscritto, campito in nero, e crocetta centrale bianca; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1026-1027, nn. 52-57, tav. 398.1-2, Trendall, Cambitoglou 1983, 203, n. 53a.

Xii 4 6 p di Rodin 971 (TAV 241 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a volute eponimo (Parigi, Musée Rodin, 971). VAsi ATTRibuiTi 9 foRME VAscoLARi Crateri (2): a volute (2); lekythoi (2); piatti (2); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1); rhytà (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna (1). Scene con Eros (12): Eros (6); Eros in corsa (2); Eros presso un altare (1); Eros, donna (1); due eroti, giovane uomo nudo, donna (1); due eroti, donna (1). Scene generiche (2): donna presso una stele (1); giovane uomo nudo all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello; 3) tre o quattro figure su due livelli differenti; 4) una figura all’interno di un naiskos. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su rilievo, sperone roccioso o capitello ionico con gambe incrociate o leggermente divaricate e oggetto nelle mani protese; Eros, talora retrospiciente, in movimento con oggetti nelle mani protese; donna stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetti nelle mani protese; donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, 324

gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; fanciullo accovacciato con oggetto nelle mani protese. Affinità con i C. del Sottog. dell’Occhio Triangolare (forma dell’occhio) e con i C. tardi seguaci del G. del Sakkos Bianco (panneggi). Disegno piuttosto schematico e semplificato. Nei volti, profili spigolosi con naso e mento aguzzi, arcata sopracciliare rettilinea, occhio di forma triangolare con pupilla stretta e lineare, linea della bocca breve e rettilinea. Panneggi sommari, con fasci di rigide pieghe rettilinee in corrispondenza delle gambe o, nelle figure f. sedute, della parte posteriore della veste. rappresentazione di eroti che reggono grappoli e di donne ed eroti che reggono catene di rosette e phialai contenenti foglie d’edera. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantina, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, linee di terra indicate da file di punti) e architettonici (naiskos) e di animali (volatili). All’interno del naiskos, giovane uomo. Nel campo, bende, rosette, foglia d’edera. Sui mascheroni del cratere a volute, teste f. di prospetto a v.n. o in bianco sovraddipinto. Al di sotto del campo figurato, meandro semplice; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1027-1028, nn. 58-63, Trendall, Cambitoglou 1983, 203, nn. 58a, 61a, Trendall, Cambitoglou 1992, 396, n. 60a.

Xii 4 7 c

Vicino nELLo sTiLE AL p di Rodin 971

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi oinochoai (1): forma 1 (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizione comprendente un’unica figura. Figure ricorrenti: Eros seduto di t.q. con oggetti nelle mani protese. Affinità con il P. di Rodin 971 (composizioni, disegno delle figure). rappresentazione di eros che regge una cassetta aperta. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1983, 203, n. 63a.

Xii 4 8 p di MATTinATA (TAV 242 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a volute e dell’anfora eponimi (mattinata, Coll. Sansone: Trendall, Cambitoglou 1982, 1028, nn. 64-65). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE apulia (2) - daunia (2): generiche. foRME VAscoLARi Crateri (3): a volute (3); anfore (2); oinochoai (2): forma 1 (2). soggETTi Scene mitologiche (3): amazzonomachia (2); amazzone (1). Scene con Eros (2): Eros (1); due donne ai lati di Eros all’interno di un naiskos (1). Scene con Nike (5): testa di Nike (4); Nike (1). Scene generiche (14): testa f. (6); offerenti presso un naiskos (4); donna in corsa (2); cavaliere all’interno di un naiskos (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) quattro figure disposte sullo stesso livello; 4) una figura all’interno di un naiskos; 5) due figure disposte ai lati di un naiskos.

cERAMicA ApuLA (Ap) Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata, di prospetto o di t.q., emergente da corolla in cornice floreale; testa di figura f. alata di profilo; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane guerriero stante di t.q. con gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa; giovane guerriero o amazzone a cavallo, con busto di t.q. o di prospetto e braccio sollevato; giovane uomo nudo e stante di t.q.; donna, Eros o Nike seduti di t.q. su sperone roccioso o corolla con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano protesa; donna stante di t.q. a gambe incrociate con gomito poggiato su pilastrino o pilastro roccioso e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con oggetto nella mano protesa; donna o Eros retrospicienti in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte del P. del Sakkos Bianco (acconciature f. con sakkos). Affinità col P. della mostra al Virginia museum (decorazione dei timpani), con i c. del g. di Stoccarda (rosette a petali dentati) e con i C. epigoni dello stile del G. del Sakkos Bianco (disegno delle figure, panneggi). disegno molto approssimativo. figure dalla corporatura esile e molto allungata. nelle figure f., vesti con alta cintura, gambe molto lunghe, panneggi schematici a pieghe parallele in corrispondenza delle gambe portanti e brevi e spezzate in corrispondenza delle gambe flesse e sul busto, con increspature intorno alla vita e disposizione concentrica sui seni ampi e rotondi. Diffuso impiego di sovraddipinture per le figure all’interno dei naiskoi e per elementi decorativi, floreali e architettonici. Rappresentazione di donne che reggono grappoli e di donne, eroti e Nikai che reggono situle metalliche. Rappresentazione di elementi paesaggistici (pilastri e speroni rocciosi in bianco sovraddipinto o con cavità interne ellittiche a v.n., linee di terra indicate da file duplici di punti) e architettonici (naiskoi) e di animali (cavalli). All’interno del naiskos, giovane uomo accanto o dietro a cavallo; donna; due giovani guerrieri con cavallo; sullo sfondo, fiore. Nel campo, rosette a petali dentati, rosette, bende, elementi circolari con punto nero centrale (fiori?), foglie d’edera. Sui crateri a volute, mascheroni con teste di Io di prospetto in bianco sovraddipinto; sul collo, campo figurato suddiviso in due registri, con inserimento, al di sopra del registro con scena figurata, di una fascia decorata con meandro prospettico a svastiche e quadrati o con elementi circolari provvisti di punto nero centrale (fiori?). Sul corpo delle anfore, campi figurati separati da una fascia di rosette a petali dentati. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; grandi meandri. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1028-1029, nn. 64-67, tav. 398.3-5, Trendall, Cambitoglou 1992, 396-397, nn. 65a-c, tav. cXi.1.

Xii 4 9 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di MATTinATA

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE apulia (1) - messapia (1): rudiae. foRME VAscoLARi Crateri (2): a colonnette (2); oinochoai (1): forma 3 (1); skyphoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna (1). Scene con Eros (4): Eros (2); Eros, donna (2). scene generiche (2): donna (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) due figure disposte sullo stesso livello o su due livelli differenti. Figure ricorrenti: donna o Eros seduti di t.q. su sperone roccioso o capitello ionico con gambe divaricate e oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con braccia protese; Eros stante; donna accovacciata. Affinità col P. di Mattinata (composizioni, disegno delle figure).

tratto incerto. disegno molto sommario. figure dalla corporatura esile e molto allungata, talora disorganica. Nelle figure f., vesti con alta cintura, panneggi approssimativi e schematici a pieghe parallele o brevi e curvilinee, increspate sul busto. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscelli, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto) e architettonici (colonna ionica). nel campo, rosette a petali dentati, elementi circolari con punto nero centrale (fiori?), foglie d’edera. Sull’oinochoe forma 3 (Lecce, MAP S. Castromediano, 685), campo figurato delimitato lateralmente da fasce con foglie embricate. Al di sotto del campo figurato, grandi meandri; onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1029, nn. 68-71, tav. 398.6.

Xii 4 10 p MüLLER dEnoMinAzionE dalla coll. in cui erano originariamente custodite le due oinochoai eponime (già Londra, m.a., Christie’s, già Solothurn, Coll. Müller: Trendall, Cambitoglou 1982, 1029, nn. 72-73). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Oinochoai (2): forma 1 (2); lekanides (1). soggETTi scene con eros (1): eros, donna (1). Scene con Nike (1): Nike, Eros (1). Scene generiche (2): donna (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna o Eros seduti di t.q. su rilievo con gambe unite e oggetti nelle mani protese; Eros o Nike stanti con oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo. Influenze da parte del P. della Lampas (disegno delle figure, trattamento delle teste). Affinità con i P. di Mattinata e di BM F 339 (panneggi, disegno delle figure alate). tratto incerto. disegno molto sommario. nelle vesti f., panneggi approssimativi a pieghe rettilinee e trasversali in corrispondenza delle gambe e a pieghe spezzate sul busto. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievi indicati da file curvilinee di punti). Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1029, nn. 72-74.

Xii 4 11 c

Vicino nELLo sTiLE AL p

MüLLER (TAV 242 3)

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi crateri (1): a campana (1). soggETTi Scene generiche (2): processione nuziale (1); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un busto; 2) numerose figure collocate in due sezioni sovrapposte e, nell’ambito di ciascuna di esse, disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo a cavallo; uomo o donna stanti su carro in corsa; busto di giovane uomo di profilo con braccia allargate e oggetti nelle mani sollevate. Affinità col P. Müller (disegno delle figure, panneggi). disegno notevolmente incerto. resa disorganica ed elementare di teste e di oggetti. occhio di forma triangolare tracciato con tratto sottile. rappresentazione di animali (cavalli). Al di sotto del campo figurato, Z accavallate. 325

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA iscRizioni NUNF AGWG[... (già Melbourne, Coll. Geddes, A 9:0). Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 397, n. 74a, tav. CXI.2.

Xii 5 c Epigoni dELLo sTiLE dEL g dEL sAkkos biAnco (TAV 242 4) VAsi ATTRibuiTi 33 pRoVEniEnzE Apulia (6) – generiche (3); Daunia (3): generiche (2), Salapia (1). foRME VAscoLARi Pelikai (11); oinochoai (5): forma 1 (3), forma 3 (2); piatti (5); crateri (3): a volute (3); skyphoi (3); alabastra (1); anfore (1); lekanides (1); nestorides (1); patere (1); situle (1). soggETTi scene mitologiche (1): due eroti ai lati della testa di afrodite (1). corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1). scene con Eros (19): Eros (8); Eros in corsa (5); Eros, donna, giovane uomo nudo (3); Eros, donna presso un louterion, giovane uomo nudo (2); due eroti in lotta, donna, eros (1). Scene con Nike (2): Nike (2). Scene generiche (34): donna (6); donna, giovane uomo nudo (5); testa f. (4); donna in corsa (3); giovane uomo nudo (3); due giovani uomini ammantati (3); offerenti presso un naiskos (3); giovane uomo ammantato (2); giovane uomo nudo presso un altare (1); giovane uomo seduto su un altare (1); giovani uomini e donne ai lati di una stele (1); cavaliere (1); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con frequente inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto; 4) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, donna, Eros o Nike, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello, sperone roccioso, diphros o kalathos rovesciato con gambe unite, incrociate o leggermente divaricate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros in volo con oggetto nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante; Eros stante di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e braccia protese; satiro stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo su cavallo; giovane uomo nudo, stante di prospetto a gambe incrociate con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo; testa f. in cornice floreale. Influenze da parte dei C. del G. di Forlì (composizioni, disegno delle figure) e dei C. tardi seguaci del G. del Sakkos Bianco (composizioni, figure ricorrenti, impiego di sovraddipinture). Affinità col P. di BM F 339 (trattamento delle teste f. di profilo). Disegno molto incerto e impreciso. Resa frequentemente disorganica ed elementare delle figure. Volti dai tratti abbozzati. Panneggi schematici e spesso rigidi. rappresentazione di giovani uomini che reggono ciste metalliche, di donne che reggono fiori, di eroti che reggono catene di rosette, di giovani uomini ed eroti che reggono cassette aperte, di giovani uomini e donne che reggono situle e di donne ed eroti che reggono grappoli. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, grandi fiori, ramoscelli, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto, talora con cavità interne contornate a v.n., o resi mediante file sovrapposte di grossi punti bianchi, linee di terra indicate da file di punti talora adattate al contorno delle figure) e architettonici (naiskoi, stele) e di animali (volatile, cavallo). All’interno dei naiskoi, giovane guerriero, talora accanto a cavallo; sullo sfondo, schinieri, elmo, corazza. Nel campo, fo326

glie d’edera, finestre prospettiche, grappoli, phialai, rosette, bende, halteres, mantello ripiegato, lunga foglia lanceolata. Sulle nestorides, campo figurato sul corpo delimitato da fasce verticali a serie di punti. Al di sotto del campo figurato, onde correnti, talora con punti o a risparmio; meandro alternato a quadrati quadripartiti con punto in ciascun quadrante; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1029-1031, nn. 75-98, tav. 399.1-3, Trendall, Cambitoglou 1983, 200, Trendall, Cambitoglou 1992, 388, 397-398, tav. CXI.3-7.

Xii 6 c

TARdo iMiTAToRE LocALE dELLo sTiLE dEL g dEL sAkkos biAnco VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi crateri (2): a volute (2). soggETTi Scene mitologiche (1): donna e giovane uomo nudo ai lati di una sfinge all’interno di un naiskos (1). scene con eros (1): eros, due donne (1). Scene generiche (3): offerenti presso un naiskos (1); tre giovani uomini ammantati (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) tre figure disposte sullo stesso livello; 3) due figure disposte ai lati di un naiskos. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo seduto di t.q. su sperone roccioso con oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante; testa f. di prospetto emergente da corolla in cornice floreale; sfinge stante su capitello ionico. Affinità con i C. tardi seguaci del G. del Sakkos Bianco (trattamento dei naiskoi, disegno delle figure) e col P. lucano di New York 52.11.2 (trattamento delle figure). rappresentazione di giovani uomini che reggono grappoli. rappresentazione di elementi architettonici (naiskoi). All’interno dei naiskoi, giovane uomo; sfinge. sui mascheroni, teste f. di prospetto. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1983, 203-204, nn. 98a-b.

Xii 7 c

TARdi di VAsi con TEsTE f

Xii 7 1 p di bM f 339 (TAV 242 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima [Londra, bm, 1859.02-16.114 (f 339)]. VAsi ATTRibuiTi 19 pRoVEniEnzE Apulia (4) - Peucezia (3): Ruvo di Puglia; Messapia (1): generica. Lucania (2) – interna (2): oppido Lucano. foRME VAscoLARi Loutrophoroi (5); anfore (4); oinochoai (2): forma 8 (2); rhytà (2); skyphoi (2); bottiglie (1); crateri (1): a volute (1); lekanides (1); piatti (1). soggETTi Scene con Eros (4): Eros (3); Eros, donna (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1).

cERAMicA ApuLA (Ap) Scene generiche (26): testa f. (23); donna (1); nano e cavallo all’interno di un naiskos (1); donna all’interno di un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello; 4) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. o di figura f. alata, di profilo o di prospetto; testa f. di profilo emergente da corolla in cornice floreale; donna o Eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su mantello o sperone roccioso con gambe incrociate e oggetto nella mano protesa; figura grottesca o donna stanti; Eros stante con una gamba sollevata; testa f. bifronte. Influenze da parte del P. di Rodin 971 (composizioni, disegno delle figure e delle teste). Disegno sommario delle figure e impreciso dei volti. Panneggi schematici a pieghe rettilinee e parallele. nelle teste, lunga arcata sopracciliare curvilinea, naso lungo e diritto, frequente indicazione di una protuberanza frontale, occhio allungato con pupilla puntiforme, talora privo di palpebra i., bocca serrata indicata da una linea ondulata o ricurva verso il basso; acconciatura con capelli raccolti in un piccolo chignon, ripartito in tre file di riccioli e legato da nastri svolazzanti, e avvolti in un kekryphalos o in un sakkos, entrambi decorati con lunghi raggi neri, fasce o motivi a punti e a tremolo in bianco sovraddipinto; diadema ad alti raggi; sull’orecchio, ciocca ricciuta desinente in un sottile ricciolo. Nelle figure di eroti seduti, ricorrenza di un lungo orecchino a serpentina. rappresentazione di donne ed eroti che reggono grappoli. rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso con contorno polilobato in bianco sovraddipinto, rilievo indicato da fila curva di punti) e architettonici (naiskos su alto basamento decorato con fregio a meandro continuo e quadrati con croce inscritta) e di animali (cavallo). All’interno del naiskos, figura grottesca dietro a cavallo; donna. Nel campo, rosette con punto bianco centrale e contorno a punti bianchi, rosetta puntinata. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio tra due sottili linee a v.n. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1031-1033, nn. 99-115, tavv. 399.4-6, 400.1, Trendall 1989, 102, fig. 254/9, Lissi Caronna, Armigliacco Alidori, Panciera 1990-1991, 230, nn. 1-2, fig. 53.1-2.

Xii 7 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bM f 339

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Lucania (1): matera. foRME VAscoLARi Lekanides (2); piatti (2); crateri (1): a colonnette (1); kantharoi (1); pelikai (1). soggETTi Scene con Eros (3): Eros in corsa (1); Eros presso un altare (1); Eros, donna (1). Scene generiche (9): testa f. (8); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo o di prospetto; Eros seduto di t.q. con oggetto nella mano protesa; Eros in movimento con oggetti nelle mani protese; donna stante con oggetti nelle mani protese. Affinità col P. di BM F 339 (trattamento delle teste). nelle teste, mento molto prominente e arrotondato. rappresentazione di eroti che reggono grappoli. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1033, nn. 116-119, Trendall, Cambitoglou 1992, 398, nn. 116a, 116-1-2, tav. cii.2.

Xii 7 3 p dELLE LEkAnidEs di LAgunA hiLLs (TAV 243 1) dEnoMinAzionE dalla forma e dall’originario luogo di conservazione della maggior parte dei vasi attribuiti a questo C. (Laguna Hills, coll.p., già Santa Monica, coll.p.). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Lekanides (3). soggETTi Scene generiche (6): testa f. (4); due teste f. (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità col P. di BM F 339 (trattamento delle teste). Nelle teste, occhio con pupilla puntiforme e breve palpebra i. concava, naso piccolo, labbra leggermente protruse e divise da un breve tratto rettilineo terminante in un trattino verticale, mento molto prominente e arrotondato; acconciatura con capelli raccolti in uno chignon e avvolti in un kekryphalos decorato a fasce nere e motivi a raggi e ad S accavallate in bianco sovraddipinto; diadema con elementi sferici sormontati da alti e fitti raggi. nel campo, rosetta, foglia d’edera. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1992, 399, nn. 119-1-3, tav. CXII.2-5.

Xii 7 4 c

pREcuRsoRi dEL p di REnnEs

(TAV 243 2)

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Pelikai (2). soggETTi scene generiche (4): testa f. (4). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Influenze da parte dei C. del G. del Sakkos Bianco (trattamento delle teste). Arcata sopracciliare rettilinea, naso leggermente adunco, occhio allungato con breve palpebra i., labbra protruse separate da un tratto rivolto verso il basso, mento piccolo e prominente; acconciatura con capelli raccolti in un grande chignon rotondo, delimitato da uno spazio di contorno a risparmio, e avvolti in un kekryphalos decorato con fasce e punti neri e con duplice fascia sulla nuca; sulla fronte, massa di capelli resa con tratti a zigzag. Nel campo, finestra prospettica. Al di sotto del campo figurato, onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1033-1034, nn. 120-121, tav. 400.2.

Xii 7 5 p di REnnEs (TAV 243 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della bottiglia eponima [Rennes, Musée des Beaux-Arts, d 08.2.38 (7119)]. VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. Lucania (1) – interna (1): oppido Lucano. foRME VAscoLARi Pelikai (7); bottiglie (1); lekanides (1); lekythoi (1). 327

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA soggETTi Scene generiche (18): testa f. (16); donna (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna stante di prospetto con braccia allargate, mano poggiata su pilastrino e oggetti nelle mani protese. Affinità con i tardi C. campani (trattamento delle teste, disegno delle figure, panneggi). tratto marcato. disegno incerto e disorganico. nelle teste, occhio, molto spostato verso l’orecchio, con pupilla puntiforme tangente alla palpebra s. concava e palpebra i. talora distanziata, linea del naso concava con punta aguzza e prominente, narice resa da un grosso punto, linea della bocca resa da un tratto con estremità accentuatamente ricurva verso il basso, collo allungato; acconciatura con capelli raccolti in uno chignon e avvolti in un kekryphalos appena abbozzato, provvisto di doppia fascia sulla nuca, e associato ad un diadema ad alti raggi, talora solo suggerito da un tratto a zigzag; ampia massa di capelli sulla fronte. Figure f. dal disegno schematico ed elementare, con panneggio a pieghe regolari, rigide e rettilinee, curve sul busto ad evidenziare i seni, provvisti di grande capezzolo circolare. Diffuse sovraddipinture in bianco nella resa delle teste e degli elementi decorativi. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantina, palmetta). nel campo, rosette, grappoli, rosetta a petali dentati. Al di sotto del campo figurato, sottile fascia a risparmio, talora tra due fasce a v.n.; onde correnti. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1034, nn. 122-130, tav. 400.3-5, Trendall 1989, 102, Lissi Caronna, Armigliacco Alidori, Panciera 1990-1991, 227-228, n. 1, fig. 52.

Xii 7 6 ALTRi c (TAV 243 4)

TARdi di VAsi dEcoRATi con TEsTE f

VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Sostegni (2); crateri (1): a volute (1); situle (1). soggETTi scene generiche (7): testa f. (7). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) una figura all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; giovane uomo nudo seduto di t.q.; giovane uomo nudo a cavallo. Affinità con i C. tardi di vasi con teste f. (trattamento delle teste, disegno disorganico). tratto marcato. disegno incerto e disorganico. nelle teste, occhio allungato con pupilla collegata alla palpebra i. rettilinea, linea della bocca resa da un tratto con estremità accentuatamente ricurva verso il basso o talora ad angolo retto, collo allungato; acconciatura con capelli avvolti in un kekryphalos o in un sakkos decorato con fasce

328

bianche, raggi neri e motivi a punti, con fascia bianca lunga fino dietro il collo; diadema a raggi fitti e spessi; sulla fronte, massa compatta di capelli. Diffuso impiego di sovraddipinture in bianco nella resa delle teste e di elementi decorativi e architettonici. Rappresentazione di elementi architettonici (naiskos) e di animali (cane, lepre). All’interno del naiskos, giovane uomo accanto a cane. Nel campo, rosette, grappolo. sui mascheroni del cratere a volute, teste di io di prospetto. Al di sotto del campo figurato, S accavallate. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1034, nn. 131-134, tav. 400.6.

Xii 7 7 c

di VAsi dEcoRATi con TEsTE f Epigono dELLo sTiLE A f R (TAV 244 1)

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Piatti (3). soggETTi scene con eros (1): eros e donna in corsa (1). scene generiche (2): testa f. (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna in movimento con oggetti nelle mani protese; Eros retrospiciente in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei C. del G. del Sakkos Bianco (trattamento della figura f.) e K-S (trattamento dei capelli sulla fronte della testa f.). Affinità con il P. di BM F 339 (trattamento della testa f.). tratto sottile. figure dai contorni sinuosi, con teste piccole. nelle vesti f., panneggi a fasci di pieghe molto ondulate; decorazione con duplice fascia scura centrale. Nella testa, occhio piccolo, arcata sopracciliare curva, parallela alla palpebra s., a sua volta definita da due linee parallele tra loro, occhio piccolo con pupilla puntiforme, naso allungato, bocca piccola con linea rivolta verso il basso, mento molto sporgente; acconciatura con capelli avvolti in un kekryphalos decorato con fasce e brevi raggi neri e con doppia fascia bianca sulla nuca; sulla fronte, massa di capelli conformata a goccia, delineata con fasce concentriche bianche e nere. rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello). nel campo, gruppi di tre punti, rosette, catena di rosette, palla. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; ovoli. Luogo di pRoduzionE taranto/daunia. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall, Cambitoglou 1982, 1035, nn. 135-136, tav. 400.7-8, Trendall, Cambitoglou 1992, 399, n. 136a, tav. cXii.6.

cERAMicA sicELioTA (s) i fAsE iniziALE TEcnichE argilla dalla colorazione molto pallida, tendente al rosa, solitamente non mascherata da alcun rivestimento (g. della scacchiera, g. di dirce, g. di scoglitti, g. della Pisside di agrigento). fanno eccezione alcuni vasi plasmati in un’argilla dalla colorazione più scura, causata da impurità dell’impasto, e ricoperti da un bagno d’ocra necessario a rendere più carico il colore delle parti risparmiate dalla v.n. (P. della scacchiera, P. Prado-Fienga). Argilla pallida di tonalità divesra, non rosata, per i vasi attribuiti ai C. del G. di Locri, i quali presentano quasi sempre un sottile ma coprente film di ocra rossa. Vernice di qualità piuttosto scadente, tendente a distaccarsi e ad assumere un aspetto opaco e a chiazze (g. della scacchiera, g. di dirce, g. di scoglitti, g. della Pisside di Agrigento, G. di Locri). Essa è tuttavia utilizzata da tutti i C. in diverse soluzioni, più dense o più diluite, queste ultime in particolare per la realizzazione di dettagli quali le pieghe delle vesti (P. della Scacchiera, G. di Locri, P. Santapaola, P. di Imera, P. di Napoli 2074, P. di Louvre K 236, P. di Sikon, P. della Pisside di Agrigento, P. di scoglitti, P. di Louvre K 240, P. di eros e della Lepre) e i riccioli delle capigliature (P. della Scacchiera, P. di Imera, P. di Louvre K 236, P. di Sikon, P. della Pisside di agrigento, P. di Louvre K 240). Sovraddipinture bianche adoperate con frequenza per indicare oggetti metallici (P. della scacchiera, g. di dirce, P. di napoli 2074, P. Prado-fienga, P. di Vienna 687, P. di Sikon), strutture in pietra (P. Prado-Fienga, P. di Sikon), strumenti musicali (G. di Dirce, P. di Louvre K 240), bende e ghirlande che cingono le capigliature (P. della scacchiera, P. di imera, g. di Locri, P. di dirce, P. di Louvre K 236, P. PradoFienga, P. di Vienna 687, P. di Sikon, P. di Scoglitti, P. di Louvre K 240), canizie dei personaggi anziani (g. Prado-fienga, P. del Venditore di tonno, P. di Louvre K 240), maschere e costumi di attori comici (P. di Louvre K 240), corpi villosi (P. della scacchiera), corpi di animali e di esseri fantastici (g. di dirce, P. del Venditore di tonno, P. della Pisside di agrigento), piumaggio delle ali (P. di imera, P. di napoli 2074, P. Prado-fienga, P. di Vienna 687), contorni e asperità dei massi rocciosi (P. di imera, g. di Locri, g. di dirce, P. Prado-fienga, P. di Vienna 687), tirsi e timpani (P. di napoli 2074, P. di Louvre K 236, P. Prado-fienga, P. del Venditore di tonno, P. di Scoglitti, P. di Louvre K 240), linee di terreno rese mediante file di punti (G. di dirce), foglie della decorazione accessoria (P. di imera, P. di Vienna 687). Piccole sovraddipinture rosse e nere nella produzione del g. di scoglitti e del P. di Louvre K 240. scarso impiego del colore aggiunto nella produzione del P. di eros e della Lepre. Uso del graffito per i rami dei tralci d’edera completati da foglie in bianco aggiunto che decorano l’orlo dei crateri (P. di Louvre K 240). Iscrizioni a volte graffite sulla v.n. dopo la cottura (P. di Louvre K 240), altre volte sovraddipinte in bianco (P. di Sikon).

i1 c

dEL g dELLA scAcchiERA

i 1 1 p dELLA scAcchiERA (TAVV 244.2-245 3) dEnoMinAzionE Dalla decorazione accessoria sottostante al campo figurato di molti dei vasi attribuiti. VAsi ATTRibuiTi 31 pRoVEniEnzE Sicilia (10) – generiche (4); orientale (6): Centuripe (2), Civita di Paternò (1), Lentini (1), Randazzo (1), Siracusa (1). Campania (9) – generiche (4); area capuana (3): Montesarchio; golfo di Napoli (2): Napoli (1), Suessula (1).

foRME VAscoLARi Crateri (24): a calice (15), a campana (8), indeterminati (1); skyphoi (3); coppe (1); lebetes gamikoi (1); oinochoai (1): forma 2 (1); pissidi (1). soggETTi Scene mitologiche (8): Eracle, Nike (1); donna e giovane ai lati di Eracle (1); due satiri ai lati di Eracle (1); Atlante, Esperide (1); morte di Penteo (1); Agave con la testa di Penteo, menade (1); Teseo in lotta contro Sini (1); giovane uomo su delfino (1). Scene con Eros (11): Eros, giovane uomo (1); Eros, donna (1); Eros a cavallo (1); Eros, uomo su kline, donna (1); Eros, uomo su kline, satiro (1); Eros, due uomini su kline (1); Eros che suona il flauto, donna e giovane uomo su kline (1); satiro, uomo su kline, Eros, donna, papposileno (1); due donne, danzatrice di pirrica, Eros sulle spalle di un satiro (1); due donne, Eros (1); Pan, menade presso un altare, Eros, donna (1). Corteggio dionisiaco (20): komos (3); satiro, menade (2); satiro, Dioniso, menade (2); komos con Eros (1); due donne ai lati di Dioniso su kline (1); donna, Dioniso, satiro (1); due satiri ai lati di un giovane uomo (1); tre satiri (1); satiro, due menadi (1); satiro, donna (1); satiro, due donne (1); donna, giovane uomo, satiro (1); danzatrice, due donne che suonano il flauto ai lati di un satiro (1); due menadi ai lati di un giovane uomo (1); testa di satiro che suona il flauto (1); parte di tirso (1); parte di menade (1). Scene generiche (19): giovani uomini ammantati (8): tre (1); due (7); giovane uomo ammantato, giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ammantati presso un altare (1); due donne (1); donna, uomo (1); tre giovani guerrieri in lotta (1); donna fra due figure (1); cavaliere, giovane uomo (1); tre danzatrici (1); due giovani uomini (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure (eccetto un caso, coperchio di pisside, Agrigento, MAR, R 210 con otto figure), prevalentemente disposte sullo stesso livello, più raramente su livelli sfalsati, con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante o in movimento con il braccio proteso, talvolta con oggetto nella mano avanzata; donna in movimento, con un braccio allungato indietro e l’altro avanzato a reggere un oggetto; figura alata (Nike, Eros), in movimento verso d., con il braccio d. sollevato e quello sin. abbassato; giovane uomo semiammantato, seduto o sdraiato, con il gomito sin. puntato sul cuscino, il braccio d. proteso in avanti a porgere un oggetto; giovane uomo stante o in movimento, con il braccio proteso; donna stante o seduta di profilo, con entrambe le braccia protese a reggere un oggetto nelle mani, talvolta un flauto; satiro con i due piedi piantati a terra o con un piede poggiato su rialzo roccioso, con entrambe le braccia protese a porgere un oggetto; giovane uomo ammantato stante, con un braccio proteso e la mano poggiata sul bastone. Influenze da parte di C. attici, quali il P. di Pothos (resa del panneggio e del tirso, figure dei satiri, uso del quadrato campito a scacchiera all’interno del fregio a meandro) e il P. di Jena (figura della Nike). Affinità col P. di Dirce (resa dei lati secondari, foglie di edera dell’estremità del tirso). Preferenza per scene movimentate. figure dalle corporature esili, rese con tratti rapidi, spesso stanti o sedute, riprese di t.q. Testa di piccole dimensioni, naso a tratto continuo senza evidente separazione dalla fronte, bocca definita da un sottile segmento orizzontale. capigliatura f. ottenuta da linee ondulate accostate a formare una calotta compatta. Nelle figure m. semiammantate, pettorale sin. reso con una curva pronunciata ad indicare la pressione esercitata dalla mano; frequente la resa dettagliata delle dita dei piedi scalzi. Pieghe del chitone f. sul petto talvolta rese a cerchi concentrici in corrispondenza dei seni; bordo i. della gonna f. eseguito con linee scure, talvolta decorate da segmenti paralleli; modesto impiego di bianco aggiunto, per i monili, le corone di edera, alcuni attributi, in un caso per la figura di Eros. Frequente il kantharos come attributo di figure m. in ambiti dionisiaci, più rari flauto e timpano; costante l’impiego di elementi connotanti uno spazio interno (sgabello, kline 329

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA spesso con banda laterale decorata da motivo ad onda destrorso e cuscino decorato da quadrati in bianco e nero alternati, cottabo, tavolino per vivande sormontato da pietanze suddipinte, tenia appesa alla parete); scarsi elementi paesaggistici (viticcio, rialzo roccioso, motivo ad onda o altarino sormontato da uova suddipinte in bianco). Al di sotto del campo figurato, sequenze di tre meandri sinistrorsi alternate a quadrati campiti con motivo a scacchiera o, più raramente, con motivo a X centrale iscritto in un quadrato reso in bianco. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 197-199, nn. 1-18, tavv. 78-79, Trendall 1970a, 33, nn. 11a-b, Trendall 1973d, 181, trendall 1983a, 92-94, nn. 19-23, tav. Xi.1-2, trendall 1989, 29-30, figg. 58-59, Trendall 1992a, 301, nn. 6a, 11a, 15a, 16a-b, tavv. 66.3-4, 67.1-4, 68.1-3, Pautasso 1997, 113-115, n. II.4, fig. 14, Schauenburg 2000b, 28-29, figg. 93-97.

i 1 2 c Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA scAcchiERA (TAV 245 4) VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE sicilia (7) - orientale (6): siracusa (2), civita di Paternò (2), randazzo (1), Lentini (1); occidentale (1): Mozia. foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (4), indeterminati (1); skyphoi (1); frammenti (1). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste a Delfi (1). Corteggio dionisiaco (5): menade, due donne (2); due giovani uomini (2); papposileno e menade ai lati di dioniso (1). Scene generiche (3): due giovani ammantati (1); donna (1); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni composte da due o tre figure, disposte sullo stesso livello, senza sovrapposizioni di piani. Influenze da parte del P. della Scacchiera (fregio a meandro con quadrato a scacchiera, capigliatura, motivo decorativo dell’altare, forma del naso; resa del volto di t.q.). Affinità con il P. di Dirce (resa del volto di t.q.). Corporature morbide, dalle forme sinuose, con il capo spesso inclinato su un lato. Volti piccoli, arrotondati, con occhi piccoli, poco distanziati, labbra sottili perlopiù serrate. capigliature composte da riccioli resi come una massa vaporosa o ricadenti in lunghe ciocche sulla schiena, ad es. nella figura di Dioniso. Cura nella descrizione dell’abbigliamento: orli dei chitoni e dei mantelli spesso decorati con file di puntini o motivi ad onda; pieghe diritte e spigolose. sporadica comparsa di vesti corte (erinni), con doppia piega all’altezza del ginocchio e linea ondulata continua e regolare al centro. Spiccata predilezione per attributi di carattere dionisiaco (tirso, kantharos). Sporadica comparsa di elementi paesaggistici (siracusa, mar, 37059), perlopiù funzionale alla vocazione narrativa della scena. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 410-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 200, nn. 19-22, Trendall 1983a, 94, nn. 24-27, Pautasso 1997, 113115, nn. II.5-II.6, fig. 14.

i 1 3 p di siRAcusA 24000 (TAV 246 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (siracusa, mar, 24000). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE sicilia (3) - meridionale (3): camarina. foRME VAscoLARi crateri (4): a campana (4). 330

soggETTi Corteggio dionisiaco (2): komos (1); komos con Eros (1). Scene con Nike (1): Nike, uomo, atleta (1). Scene generiche (5): giovani uomini ammantati (4): tre (3); due (1); due donne, giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti tre figure, impegnate in un’unica azione. Figure ricorrenti: figura alata, stante o in movimento, di t.q. o di profilo, con le ali spiegate o accostate. Influenze da parte del P. della Scacchiera (fregio a meandro con quadrato a scacchiera, giovani uomini ammantati) e dei C. della sua cerchia (resa delle figure alate, profili m. e f., capigliature, panneggio). Predilezione per scene di carattere dionisiaco, variate talvolta mediante l’aggiunta della figura di Eros. Volti m. e f. poco caratterizzati. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 200-201, nn. 23-26, Trendall 1973d, 182, n. 25ca, Trendall 1983a, 94-95, nn. 28-31.

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Vicino nELLo sTiLE AL p di siRAcusA 24000

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE sicilia (1) – isole eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi idrie (1). soggETTi scene generiche (1): donna e giovane uomo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizione, comprendente due figure. Influenze e affinità con il P. di Siracusa 24000 e con il P. di Santapaola (panneggio, resa delle figure). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA trendall 1983a, 95, n. 36.

i 1 5 p sAnTApAoLA (TAV 246 3-4) dEnoMinAzionE dalla denominazione dell’originaria coll. in cui era conservato il cratere a calice eponimo (Lentini, ma, 61534). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE Sicilia (4) – generica (1); isole Eolie (2): Lipari; orientale (1): Lentini. foRME VAscoLARi crateri (6): a calice (6). soggETTi scene mitologiche (3): eracle che regge una corda a cui sono legati i polsi di un satiro, papera (1); giovane uomo nudo con lancia presso un altare, donna armata, Ermes (1); Filottete (?), Atena (1). Corteggio dionisiaco (1): donna, Dioniso (?), figura (1). Scene generiche (7): giovani uomini ammantati (5): tre (1), due (4); donna, giovane uomo nudo (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure, prevalentemente disposte su un unico livello, con rarissime sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo stante, nudo o ammantato di profilo, con il braccio sin. proteso, talvolta a reggere un oggetto; donna in movimento, retrospiciente,

cERAMicA sicELioTA (s) o stante di profilo, con un braccio teso a porgere un oggetto e l’altro abbassato lungo il fianco; uomo seduto con entrambe le braccia avanzate a porgere un oggetto. Influenze da parte del P. della Scacchiera e dei C. ad esso vicini nello stile (fregio a meandro con quadrato a scacchiera). Figure dalle corporature morbide, con grinze evidenti soprattutto nelle parti scoperte (braccia) delle figure f. Scarsa attenzione ai dettagli anatomici, segnalati solo nel caso di forti movimenti muscolari (soprattutto presso gomiti e ginocchia). Nelle figure m., pettorali resi prevalentemente mediante una breve linea verticale, affiancata ad un puntino a contrassegnare il capezzolo. Teste di modeste dimensioni, naso diritto e bocca piccola; capigliature m. e f. rese come una massa riccioluta compatta. Nei panneggi delle figure m., predilezione per la resa di pieghe verticali in corrispondenza del lembo appoggiato sulla spalla. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 400-380. bibLiogRAfiA trendall 1970a, 34, nn. 25a-c, tav. Vii.1-2, trendall, 1973d, 181, cavalier 1981, 264, Trendall 1983a, 95, nn. 32-35, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 12-14, figg. 4-5, Barresi 2000, 136-137, n. 104, gadaleta, roscino, sisto 2003, 493-494, n. s4, tav. cXXVi.

i 1 6 p di iMERA (TAV 246 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento dei primi vasi attribuiti al P. (Imera, Antiquarium, 65.48165.482). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Sicilia (3) – settentrionale (2): Imera; meridionale (1): Agrigento. foRME VAscoLARi Crateri (3): a calice (3); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): donna, Apollo, giovane uomo ammantato (1); Marsia e Olimpo (1). corteggio dionisiaco (1): satiro, donna presso un louterion sormontato da un cigno, giovane uomo nudo (1). scene generiche (3): giovani uomini ammantati (3): tre (2), due (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure, prevalentemente disposte su un unico livello, con rare sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo, stante, con la testa e il busto di t.q. e le gambe di profilo; donna stante, con un braccio piegato al gomito e sollevato a reggere un oggetto e l’altro abbassato con la mano puntata sul fianco; giovane uomo stante, con entrambe le braccia portate in basso, un piede piantato al suolo e l’altro posato con la punta. Influenze da parte del P. della Scacchiera (fregio a meandro con quadrato a scacchiera) e del P. di Santapaola (largo meandro sottostante al campo figurato). Vaga affinità con il G. di Locri (resa stilistica delle figure). figure longilinee, prevalentemente statiche, spesso in posizioni sinuose, con la testa inclinata su un lato. capigliature m. rese come una massa riccioluta. nelle donne, chitoni lunghi, cinti in vita da spesse fasce dipinte in bruno. Nel campo, frequenti louterion e viticcio. Motivo decorativo sottostante al campo figurato composto da uno o due meandri a maglia larga, alternati da un quadrato centrato con i lati interrotti da un segmento centrale. al punto di attacco fra il corpo e il piede, fascia a rilievo fra due linee a risparmio. Luogo di pRoduzionE area imerese. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA trendall 1970a, 34-36, nn. 25e-f, 25l, trendall 1973d, 181, trendall 1983a, 96-97, nn. 37-39, de miro 2000, 286-287, n. 1944, tav. cXXXii.

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Vicini nELLo sTiLE AL

p

di iMERA

(TAV 247 1)

VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE sicilia (7) – settentrionale (7): imera. Lucania (1) – tirrenica (1): Paestum.

foRME VAscoLARi Crateri (7): a calice (6); a campana (1); skyphoi (4). soggETTi Scene mitologiche (2): Eracle (?), menade, satiro (1); morte di Atteone (1). Corteggio dionisiaco (3): donna nuda, Pan (1); satiro in corsa (1); donna, parte di Dioniso seduto, donna che suona il flauto (1). Scene con Eros (3): Eros, donna (1); giovane uomo nudo, Eros seduto su un louterion, cigno, donna presso un pilastrino (1); due donne nude presso un louterion sormontato da eros, satiro, donna (1). Scene generiche (11): giovani uomini ammantati (3): tre (2), due (1); giovane uomo ammantato, due donne (1); giovane uomo ammantato, donna (1); donna, donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); giovane uomo, due donne (1); figura ammantata (1); giovani uomini, donne (1); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure (eccetto un caso, Imera, Antiquarium, H 71.975, in cui sono cinque figure), prevalentemente disposte su un unico livello (tranne un caso, Karlsruhe, bL, 72.335), con sporadiche sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna in movimento, talvolta retrospiciente, con entrambe le braccia allargate o protese, talvolta con oggetti nelle mani; giovane uomo in movimento, con un braccio proteso a reggere un oggetto; satiro in movimento sulla punta dei piedi, con un braccio teso indietro e l’altro avanzato a reggere il tirso; Pan in movimento, con entrambe le braccia avanzate; giovane uomo ammantato, con entrambe le braccia coperte dal mantello o con un braccio scoperto e avanzato; giovane uomo nudo stante, con un braccio abbassato lungo il fianco, l’altro piegato al gomito con la mano portata al mento, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa; Eros seduto a gambe incrociate, penzolanti, su un louterion, con la testa di t.q. e il corpo di profilo. Influenze da parte del P. della Scacchiera (fregio a meandro con quadrato a scacchiera) e del P. di Imera (volti di t.q., capigliatura, motivo decorativo a quadrato centrato nella decorazione accessoria; fascia a rilievo al punto di attacco fra corpo e piede). Corporature m. e f. morbide e sinuose. Volto allungato, con naso diritto, labbra carnose, mento appuntito. Modesta attenzione ai dettagli anatomici (quando visibili, capezzoli m. resi con un cerchietto circondato da punti; particolari delle giunture di torace, gomito, anca, ginocchio resi con brevi segmenti ricurvi). Capigliature corte e ricciolute, quasi compatte, con rare indicazioni di riccioli cadenti sulle spalle. Nei mantelli m. e f., orlo spesso segnato da un bordo più scuro decorato da segmenti; costante descrizione delle calzature, anche negli ammantati. Predilezione per strumenti musicali (timpano), attributi dionisiaci (tirso), più raramente vasi, ceste, specchi, bastoni o clave. nel campo, elementi decorativi (viticci, girali a volute) o caratterizzanti (louteria), raramente animali (cigni). Sotto il campo figurato, motivo decorativo a meandro interrotto da quadrati centrati o a scacchiera, motivo ad onda. Luogo di pRoduzionE area imerese. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1970a, 34-36, nn. 25d, 25g-i, 25j-k, tav. VIII.1, Trendall 1973d, 181-182, trendall 1983a, 97-98, nn. 40-47, tav. Xii.3-6.

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dEL g di LocRi

i 2 1 p di LocRi (TAV 247 2-3) dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento di alcuni vasi attribuiti al P. (Reggio Calabria, MAN, 5013, 1971/144; Locri, Antiquarium [Trendall 1967b, 74, n. 375]; Locri, Antiquarium, 1972/57). VAsi ATTRibuiTi 16 331

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA pRoVEniEnzE area locrese (4): Locri. sicilia (4) – meridionale (4): selinunte (2), agrigento (1), Vassallaggi (1). apulia (3): generiche. Lucania (1) – meridionale interna (1): san brancato di tortora. foRME VAscoLARi Crateri (6): a campana (3), a calice (2), a volute (1); skyphoi (5); anfore (2); dinoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (9): Scilla e mostro marino (3); Atena, Ermes, donna alata, felino, due uomini, due donne, giovane uomo nudo (1); Orfeo, tre donne (1); Sileno e Mida (1); Ermes porge Dioniso infante a una menade (1); lotta di Eracle e Apollo per il tripode (1); due menadi ai lati di Ermes (1). scene a “soggetto tragico” (1): follia di Licurgo (1). Corteggio dionisiaco (4): satiro menade (1); komos (1); satiro, due menadi (1); giovane uomo nudo, menade, satiro presso un piastrino (1). Scene con Eros (6): Eros in corsa (3); Eros, donna (1); Eros e donna in corsa (1); afrodite, eros (1). Scene con Nike (1): giovane uomo ammantato, Nike (1). Scene generiche (13): donna, giovane uomo nudo (4); giovani uomini ammantati (2): uno (1), due (1); donna (2); giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ai lati di una donna (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo su quadriga (1); due donne ai lati di una donna che suona la lira (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a quattro figure (eccetto due casi, Palermo, MAN, 2170 e senza inv. [trendall 1973d, 163, n. 375c], con decorazione intorno al corpo del vaso composta da cinque e otto figure), prevalentemente disposte su un unico livello, occasionalmente su due livelli poco sfalsati, con sporadiche sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante, di profilo, con entrambe le braccia abbassate o leggermente flesse, talvolta a reggere oggetti in entrambe le mani, una gamba tesa e l’altra piegata all’indietro con il piede puntato a terra; donna in movimento con le braccia protese a reggere uno strumento musicale; donna in corsa, retrospiciente, con un braccio portato indietro e l’altro piegato o abbassato; giovane uomo nudo stante, di profilo, con il gomito piegato, talvolta con la mano poggiata sul fianco, e l’altro braccio abbassato o sollevato a reggere un oggetto; giovane uomo nudo stante, con entrambe le braccia abbassate, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa al ginocchio; giovane uomo nudo, talvolta alato, di profilo, in movimento, con entrambe le braccia protese in avanti a reggere oggetti nelle mani; uomo barbato ammantato, con un avambraccio scoperto, appoggiato ad un bastone; figura alata, con le ali spiegate, resa in movimento, con le braccia accostate al corpo; satiro stante di profilo, con entrambe le braccia protese o un braccio teso e uno piegato; Scilla di profilo verso sin., con un braccio proteso in avanti e l’altro lasciato dietro le spalle, le due protomi canine sulla parte anteriore del ventre e la coda sinuosa che si allunga sul retro; mostro marino con testa equina. Influenze da parte del P. della Scacchiera (resa del naso, fregio a meandro con quadrato a scacchiera) e dal P. di Imera (resa del volto di t.q.). Affinità con alcuni P. lucani, come il P. di Taranto 102547 (capigliatura, panneggio). Predilezione per scene movimentate. Seni f. sempre visibili sotto le vesti, talvolta indicati con curve appuntite. Volti prevalentemente resi di profilo, con naso lungo, senza linea di demarcazione dalla fronte; capigliatura m. a calotta, con evidenti basette ricciolute a coprire le orecchie. Nelle figure in movimento o in posizioni particolarmente sinuose, pieghe dei mantelli rese con sequenze di U e linee spezzate, specie nell’orlo i.; mantelli f. spesso decorati con file verticali di puntini sul fianco. Preferenza per alcuni attributi (bastoni, vasi, uova, ghirlande, strigili per le figure m.; tirso, timpano, tenia, ghirlanda, cesta per le figure f.). Modesto impiego di elementi paesaggistici (pilastrini e tenie appese alla parete). Sopra il campo figurato, frequente fila di foglie di alloro, spesso alternate a puntini. intorno alle anse, fregio ad ovuli e, sotto le anse, palmetta con girali. Luogo di pRoduzionE sicilia/Locri. cRonoLogiA circa 380-360. 332

bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 74-75, nn. 374-376, tav. 35.4-6, Trendall 1973d, 160, 163, nn. 375ac, 376a, Trendall 1983a, 29-31, nn. 376b-g, tav. V.1-6, Trendall 1989, 30, fig. 63, Schauenburg 1994d, 117-119, figg. 1-3, Pontrandolfo 2004a, 91-92, tav. I.1.

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Vicini nELLo sTiLE AL p di LocRi

(TAV 247 4)

VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE Area locrese (11): Locri. Sicilia (3) - isole Eolie (1): Lipari; meridionale (1): Gela; orientale (1): Siracusa; Apulia (1) - Peucezia (1): Ceglie del Campo. foRME VAscoLARi Crateri (6): a campana (4), a calice (1), a volute (1); bariletti (1); idrie (1); lekanides (1); oinochoai (1): forma 3 (1); skyphoi (1); frammenti (4). soggETTi Scene mitologiche (4): Ermes (1); Ermes presso un monumento funebre (1); Ermes, Eros che danza con una donna (1); Eros e Psiche (1). Corteggio dionisiaco: Dioniso, satiro, menade (1); giovani uomini ai lati di una menade (1). Scene con Eros (8): Eros, donna (2); erote, donna ed erote abbracciati, due donne, donne, testa m. (1); Eros, tre donne presso un louterion, donna stante, donne (1); Eros, Nike (1); due donne ai lati di Eros su un piastrino, albero, colonna dorica (1). Scene generiche (5): donna, giovane uomo (2); giovane uomo nudo (1); tre giovani uomini ammantati (1); giovane uomo nudo, fanciulla, giovane uomo nudo fra due pilastrini sormontati da anfore panatenaiche, due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure (con una sola eccezione, Siracusa, MAR, 35187, con sette figure disposte intorno al corpo del vaso), perlopiù disposte sullo stesso livello, con occasionale ricorso a livelli sfalsati e con modesta sovrapposizione di piani, specie nelle scene più articolate. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, talvolta alato, di profilo, con entrambe le braccia protese in avanti a reggere oggetti diversi nelle mani, con una gamba tesa e l’altra sollevata a poggiare il piede su un rialzo del terreno; donna o giovane uomo, stanti, con il volto di profilo e il corpo di t.q., un braccio teso in avanti a porgere un oggetto e l’altro piegato a posare la mano sul fianco, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa in modo da poggiare a terra solo la punta del piede; donna o giovane uomo, nudi, stanti di profilo, con un braccio portato in avanti, piegato al gomito o abbassato, e l’altro spinto all’indietro, in modo da far leggermente arcuare la schiena. Influenza da parte del P. di Locri (capigliature m., motivo decorativo soprastante il campo figurato). Predilezione per scene statiche, con figure dalle corporature longilinee e sinuose; pochi dettagli anatomici evidenziati. Nei mantelli m. e f., bordi ornati da doppie linee scure e file di puntini; pieghe verticali nel punto di congiunzione delle cosce rese con una V obliqua. Monili e viticci talvolta resi in bianco aggiunto. Cospicuo inserimento di elementi paesaggistici (rialzo roccioso, altarino, colonnine, tenie e ghirlande appese). Sotto il campo figurato, motivo decorativo a onda. Luogo di pRoduzionE Locri. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 75-76, nn. 377-386, Spigo 1977, 135-136, nn. C 56, C 57A-b, C 58, Trendall 1983a, 31, nn. 377-380, Spigo 2000a, 29-33, figg. 1-11, Spigo 2000b, 115, fig. 10, Bernabò Brea, Cavalier, Villard 2001a, 254, tav. XCVI.1-2.

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dEL g di diRcE

i 3 1 p di diRcE (TAVV 248-249 2) dEnoMinAzionE dal personaggio ritratto sul cratere a calice eponimo (berlino, sm, f 3296).

cERAMicA sicELioTA (s) VAsi ATTRibuiTi 24 pRoVEniEnzE Sicilia (9) - orientale (5): Siracusa (3), Civita di Paternò (1), Palazzolo Acreide (1); isole Eolie (2): Lipari; meridionale (2): Gela (1), Monte Adranone (1). Campania (2) – generica (1); golfo di Napoli (1): Cuma. Apulia (1) – Peucezia (1): Bari. foRME VAscoLARi Crateri (23): a calice (13), a campana (8), indeterminati (2); lekanides (1). soggETTi Scene mitologiche (4): agguato a Dolone (1); Filottete (1); amazzonomachia (1); centauromachia (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Oreste, Pilade ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1); supplizio di Dirce (1). Scene a soggetto comico (1): attore e attore che suona il flauto ai lati di Zeus (1). Corteggio dionisiaco (22): komos (4); satiro, menade (4); satiro, donna (3); due satiri ai lati di una menade (2); due menadi, satiro (2); satiro, due donne (1); satiro, donna, donna nuda (1); satiro, menade, Dioniso (1); satiro, menade, Dioniso, busto di satiro (1); satiro, due menadi ai lati di Dioniso (1); due donne (1); due giovani uomini ammantati (1). Scene con Eros (5): Eros, donna (2); donna, Eros, donna, giovane uomo ammantato, busto di satiro (1); due satiri ai lati di Eros e menade (1); due menadi, Eros (1). Scene generiche (9): due giovani uomini ammantati (3); due donne (3); donna (2); due giovani uomini nudi, due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure (rari casi con più figure, ad es. Berlino, SM, F 3296), spesso disposte su livelli sfalsati, con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: satiro stante, di profilo, con un piede sollevato e l’altra gamba tesa; donna seduta, di profilo, con un braccio sollevato in avanti e l’altro tenuto indietro, talvolta con il gomito puntato, con i polpacci incrociati in modo da lasciare vedere entrambe le cosce; busto di giovane uomo o di satiro, posto nella parte s. del campo figurato; giovane uomo nudo o satiro, stante, con la testa di profilo e il corpo di t.q., un braccio portato in avanti e l’altro tenuto indietro, talvolta sollevato ad appoggiare la mano al bastone o al tirso, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa in modo da poggiare il piede a terra solo con la punta; donna, perlopiù in chitone, stante, con la testa di profilo, entrambe le braccia allargate, con o senza oggetti nelle mani, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa in modo da dare al fianco una postura sinuosa, leggermente sbilanciata all’indietro. Influenze da parte del P. della Scacchiera (fregio a meandro con quadrato a scacchiera). figure prevalentemente snelle, dalle corporature sinuose, con atteggiamento caratterizzato dalla inclinazione del capo. dettagli anatomici segnalati con minuzia nei corpi dei giovani satiri nudi, capezzoli f. sempre evidenti, anche al di sotto delle vesti. nei satiri, volto caratterizzato da profonde rughe sulla fronte, naso rincagnato, mento sporgente. nelle donne, capigliature composte da chignon sulla nuca, reso da piccoli cerchi ravvicinati a rendere riccioli arruffati, e diadema, talvolta radiato, sulla fronte; nei satiri, capelli resi come massa compatta, formata da piccoli tratti arcuati caoticamente disposti. nelle donne, chitone trasparente, con un drappeggio avvolto intorno ai fianchi; mantello con bordi spesso decorati da fascia scura e fila di quadratini. nelle donne sedute, all’altezza dei piedi incrociati, pieghe del panneggio rese con una morbida linea a S ondulata. Nelle figure stanti, m. e f., mantello avvolto in modo da lasciare scoperti una spalla e un braccio, l’altro braccio, piegato al gomito, coperto in modo da formare, nel punto di appoggio della mano sul fianco, una vistosa serie di pieghe; sul tessuto, segmenti ricurvi sparsi ad indicare la morbidezza. Predilezione per alcuni attributi (tirsi, con foglie sull’estremità rese grossolanamente da una serie di linee a zigzag sovrapposte, talvolta alternate a bacche in bianco aggiunto; phialai, talvolta decorate da un motivo a onda, sormontate da offerte rotonde in bianco aggiunto). Cospicuo impiego di elementi paesaggistici (arbusto, rialzo roccioso, cista con il coperchio sollevato, tenia alla parete). Sotto il campo figurato, fila di meandri alternati da quadrato campito a scacchiera o con X iscritta, o motivo ad onda, raramente entrambi i motivi sovrapposti; sotto le anse, palmetta circondata da due foglie più alte con l’estremità a forma di falcetto. Nella fase finale della produzione, leggero incremento nell’uso del bianco aggiunto per gioielli, attributi e elementi paesaggistici.

Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 390-370. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 202-206, nn. 26-43, tavv. 80-81, Trendall 1970a, 37, n. 33a, tav. VIII.3, trendall 1973d, 183, trendall 1983a, 99-100, 102, nn. 49-59, trendall 1987, 24-28, nn. 1-11, 13-22, tavv. 1-2, Trendall 1989, 29, figg. 60-61, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 19, fig. 13, Pautasso 1997, 114-115, n. II.7, fig. 14, Schauenburg 2002a, 61, fig. 124.

i 3 2 p di nApoLi 2074 (TAV 249 3-4) dEnoMinAzionE dalla collocazione del cratere eponimo (napoli, man, 2074). VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE campania (2) – golfo di napoli (2): nola. Lucania (1) – tirrenica (1): Paestum. foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (5); skyphoi (3); pelikai (2); lekanides (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (15): satiro, donna (4); komos (2); komos con Dioniso (1); satiro, Dioniso, menade, busto di donna (1); menade, satiro (1); satiro (1); due menadi (1); donna nuda presso un louterion, satiro (1); satiro, Eros, donna, giovane uomo ammantato (1); due giovani uomini ammantati (1); donna (1). Scene generiche (5): due donne (2); due donne nude presso un louterion (1); due donne, giovane uomo (1); due giovani guerrieri ai lati di due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a quattro figure, di solito poste sullo stesso livello, raramente su livelli poco sfalsati, assente il ricorso a piani diversi. Figure ricorrenti: donna, stante o seduta, con la testa di profilo retrospiciente e il busto di prospetto; donna, satiro o giovane uomo di profilo, con entrambe le braccia in avanti, la schiena fortemente incurvata, una gamba tesa e l’altra sollevata e piegata al ginocchio a poggiare il piede su un rialzo roccioso. Influenze da parte del P. della Scacchiera e del P. di Locri (decorazione accessoria). Affinità con il P. di Dirce (postura delle donne sedute, volti dei satiri, estremità s. del tirso; palmetta sotto le anse), con il P. dell’Orgia (resa stilistica delle figure). figure dalle corporature piuttosto massicce, prevalentemente statiche. capigliature m. e f. ornate sulla fronte da fascia radiata o diadema centrale, talvolta da ghirlanda. Nelle vesti f., orli decorati con fascia scura e fila di trattini lanceolati, cinture indicate da puntini in bianco aggiunto; frequente l’indicazione delle calzature, sia m. che f. Predilezione per l’aggiunta di dettagli nel campo figurato (arbusti, ramoscelli, rialzi rocciosi, tenie alle pareti, ciste, palle); sporadica comparsa di linee ondulate incise ad indicare il livello del terreno. Abbondante uso del bianco aggiunto per gioielli, borchie, ali, ghirlande. Sopra il campo figurato, fregio a ovuli alternati a puntini, reso grossolanamente (su skyphoi e pelikai); sotto il campo figurato motivo ad onda (su skyphoi e pelikai) o meandro alternato a quadrati campiti a X iscritta (su crateri e skyphoi). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/campania. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 204-207, nn. 41, 48-51, Trendall 1970a, 37-38, tav. VIII.4, Trendall 1983a, 101-103, 105, nn. 68, 70a, 71-74, 76-78, trendall 1987, 28-29, nn. 23-33, tav. 3a-e, trendall 1989, 30.

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dEL g di diRcE (TAV

250 1-4)

VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE Sicilia (5) - orientale (2); Civita di Paternò; meridionale (2): Gela (1), Agrigento (1); isole eolie (1): Lipari. Lucania (2) – meridionale tirrenica (2): marcellina di s. maria del cedro. adriatico orientale (1): epidamnos. 333

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Crateri (4): a calice (3), a campana (1); skyphoi (4); lekanides (3); anfore (2); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1); frammenti (2). soggETTi Scene mitologiche (4): amazzonomachia (2); Pan, satiro, tre Muse, Tamiri, tre Muse, oca, felino (1); Cadmo in lotta contro il drago (1). Corteggio dionisiaco (12): satiro (4); donna (3); donna, satiro, Eros (2); satiro, Dioniso (1); due donne, satiro (1); satiro che suona il flauto presso un altare (1). Scene con Eros (1): Afrodite (?), danzatrice ammantata, Eros, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (8): donna, giovane uomo nudo (2); donna (2); donna in corsa (1); giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati (1); donna, donna nuda presso un pilastrino, oca (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti scene semplici con due o tre figure, disposte su livelli sfalsati, con qualche sovrapposizione di piano perlopiù relativa alla presenza di elementi di arredo e qualche raffigurazione più complessa (già Melbourne, Coll. Geddes, CI 3; New York, m.a. [Schauenburg 2002b, 64-67, figg. 132a-f] ), con un numero maggiore di figure, disposte su livelli diversi, spesso con busti emergenti dal terreno nella parte s. del campo figurato. Figure ricorrenti: donna in chitone, seduta, con un braccio proteso in avanti a porgere un oggetto e l’altro abbassato dietro la schiena a sorreggere il peso del corpo; donna in chitone e mantello, stante, con un lembo del mantello avvolto intorno al braccio o appoggiato alla spalla, mentre l’altro braccio, scoperto, è avanzato a reggere un oggetto, un piede saldamente piantato a terra, l’altro tocca il suolo con la punta; giovane satiro in movimento, con entrambe le braccia portate in avanti, una gamba flessa e l’altra allungata; giovane uomo nudo seduto, con un braccio proteso in avanti e l’altro allargato indietro o piegato al fianco, con i polpacci incrociati, un piede avanzato e l’altro arretrato a toccare il suolo con la punta. influenza da parte del P. della scacchiera e del P. di Locri (decorazione accessoria). Affinità con il P. di Dirce (volti dei satiri, impiego del bianco aggiunto). Donne dalla corporatura morbida, specialmente nella resa delle braccia e delle mani; figure m. dai corpi longilinei con dettagli anatomici dettagliatamente segnalati; mani e piedi talvolta sproporzionatamente grandi. Volto, spesso reso di t.q., allungato, naso sporgente, occhio reso da due tratti diritti. Nelle donne, chitone cinto in vita con accentuata sblusatura, spalline rese con tre brevi tratti convergenti nel punto sopra i seni; in chitoni e mantelli, orli ornati da file di puntini o di trattini curvi. collane spesso rese da una linea nera. nei giovani uomini, di solito nudi, mantelli avvolti in modo da formare una piega sporgente su una spalla. Diffuso impiego di attributi caratterizzanti (specchio, palla, rametto, tirso, timpano, patera, ghirlanda), cospicua presenza di elementi d’arredo (klismos, kalathos, cista, tenia alla parete), più rari i motivi paesaggistici (rialzo roccioso, talvolta coperto dal mantello, piantine). Frequente segnalazione del livello del terreno mediante linea ondulata in bianco. Sopra il campo figurato, motivo a tralcio di edera; sotto il campo figurato, serie di due meandri separate alternativamente da un quadrato campito a scacchiera e un quadrato decorato con un motivo floreale a quattro foglie alternate a trattini. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 206-207, nn. 46-47, 52-53, Trendall 1970a, 37, Trendall 1973d, 183184, nn. 51a, 52a, trendall 1983a, 100, 102-103, nn. 75, 80-82, 85-88, trendall 1987, 26, 29-31, 444-445, nn. 12, 34-41, 34a, 38-41, 51a-b, tav. 3f, Greco 1992, 59-61, n. 41, tav. XI.1-2, figg. 5, 76, Greco, Guzzo, Luppino 1992, 59, 75, n. 39, tav. X.1-2, fig. 5, Pautasso 1997, 114-116, nn. II.8, II.9, fig. 14, De Miro 2000, 115, 303, n. 2152, tav. CXXX, Schauenburg 2002a, 64-67, figg. 132a-f, De Cesare 2005, 35, tav. 30.1-2, fig. 23. 334

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dEL g dELL’oRgiA

i 4 1 p dELL’oRgiA (TAV 251 1) dEnoMinAzionE dalla scena di corteggio dionisiaco rappresentata sull’idria eponima (Londra, bm, f 156). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): nola. foRME VAscoLARi Crateri (1): a calice (1); idrie (1); lepastai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): komos (2). Scene con Eros (2): due donne, due eroti (1); Eros, menade, satiro (1). scene generiche (1): due giovani uomini, due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni elaborate, costruite intorno a parecchi personaggi, disposti su livelli sfalsati e in posizioni diverse, con frequenti sovrapposizioni di piani, specialmente per quanto riguarda gli attributi nelle mani. Figure ricorrenti: satiro barbato, con il naso rincagnato; donna in chitone stante o in movimento, con entrambe le mani protese a reggere oggetti. Influenza da parte del P. di Napoli 2074 e del P. di Dirce (satiro barbato, chitone f.). Figure dalla corporatura sgraziata, con teste sproporzionatamente grandi, braccia lunghe, busti corti. Scarsa attenzione alla resa dei dettagli anatomici, sia m. (rapidi tratti sul torace scoperto dei satiri, talvolta con trattini paralleli a indicare la peluria) che f. (resa grossolana del profilo dei seni visibile al di sotto del chitone trasparente). Capigliature rese come massa compatta di ciuffi riccioluti in nero, spesso ornate da fasce o ghirlande sulla fronte. Chitoni f. a fitte pieghe, stretti in vita da cintura con punti in bianco aggiunto, decorati con cerchietti sparsi sul tessuto, orli resi da file di segmenti paralleli, formanti ampie curve nella parte i. della gonna, spesso sistemata in modo da rendere una veduta di scorcio della parte interna. mantelli decorati con motivi a stella sulla stoffa. calzature f. sempre indicate, con stringhe sul collo del piede e sulla caviglia e suola in bianco aggiunto. Notevole varietà di attributi, spesso decorati con ritocchi in bianco aggiunto (tirso con foglie di edera sovrapposte, timpano con orlo decorato a scacchiera e tondo centrale campito in nero e circoscritto da puntini, phiale con offerte, specchio). Numerosi elementi d’arredo (cista campita a scacchiera con quadratini neri alternati a quadrati puntinati, basso tavolino) e paesaggistici (papere, piantine). Assidua indicazione della linea del terreno mediante una linea ondulata in bianco aggiunto. Decorazione accessoria abbondante, ma resa in maniera frettolosa: fregio a ovuli, a foglie di alloro, a onde alternate a puntini. sporadica presenza di fasce decorate a quadrati alternati in bianco e nero a inquadrare il campo figurato. iscRizioni D, K, N, D [caratteri incisi su Londra,bm,1856.05-12.11 (f 139)]. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/campania. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 210-211, nn. 61, 63-64, Trendall 1983a, 105, nn. 103-105, Trendall 1989, 158, fig. 271.

i 4 2 p di ViEnnA 687 (TAV 251 2) dEnoMinAzionE dalla collocazione del cratere a calice eponimo (Vienna, Km, 687). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE apulia (1) – messapia (1): egnazia. foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); idrie (1); pissidi (1).

cERAMicA sicELioTA (s) soggETTi Corteggio dionisiaco (2): komos (1); due menadi, satiro (1). Scene con Eros (2): Eros, donne, giovani (1); menadi, satiri, Eros (1). Scene con Nike (1): Nike (1). scene generiche (1): due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni elaborate comprendenti parecchie figure, disposte su più livelli diversi, con sporadiche sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante o seduta, con il volto di profilo e il busto di prospetto, talvolta retrospiciente, con un braccio proteso e il lembo del mantello pendente dal gomito; giovane satiro imberbe, nudo, con ghirlanda di edera sulla fronte, stante o in movimento. Influenze da parte del P. dell’Orgia (costante indicazione della linea del terreno, fregio a onda con flutti dalle dimensioni incostanti), del P. della Scacchiera e del G. di Dirce (meandro alternato a quadrati campiti a scacchiera). Affinità con il P. K 236 (rialzo roccioso decorato da grappoli di puntini sparsi in bianco aggiunto), il P. Prado-Fienga (fiore a forma di phiale sul lato della palmetta sotto le anse); con il campano P. di Cassandra (resa delle figure f.). Nelle figure f., corporature morbide e rilassate. Nelle donne, volti piccoli, naso lungo e schiacciato, occhio piccolo con pupilla resa da un puntino. nei satiri, volti piccoli, con naso rincagnato, labbra e zigomi prominenti. Capigliature f. rese con chignon raccolto sulla nuca e trattenuto da nastrini svolazzanti in bianco aggiunto, diadema radiato sulla fronte. teste dei satiri ornate con corona di edera. chitone f. decorato da due fibbie sulle spalle, scollo a V terminante in una fila di bottoni in bianco aggiunto al centro del busto, talvolta cintura con puntini in bianco. Orli decorati variamente, con fascia continua o doppia striscia con puntini. Sporadica presenza di attributi caratterizzanti (timpano decorato con cerchi concentrici e nastrini svolazzanti sul bordo, tirso, rami di edera). Campo figurato occupato da innumerevoli elementi (linee ondulate in bianco aggiunto a indicare il livello del suolo, accompagnate da piantine e fili d’erba; arbusti e piantine, foglie di edera; dischi; girali e volute; stele; rialzo roccioso decorato da puntini bianchi). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/campania. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 211-212, nn. 65-67, tav. 83.1-2, Trendall 1983a, 106, nn. 106-108.

i 4 3 ALTRi c

dEL g dELL’oRgiA

(TAV 251 3-4)

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE Sicilia (2) – orientale (1): Civita di Paternò; isole Eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi Crateri (1): a calice (1); frammenti (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): komos con Dioniso (1); komos (1). scene generiche (1): parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure, in movimento o in atto di compiere una azione, talvolta su livelli leggermente sfalsati, con rare sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: menade stante o in movimento; giovane satiro imberbe, stante o in movimento. Affinità con il P. di Vienna 687 (ricchezza degli elementi decorativi sparsi nel campo figurato), con il P. dell’Orgia (impiego del bianco aggiunto per i dettagli dell’abbigliamento e degli attributi), con il P. Prado-Fienga e i C. della sua cerchia (sovrapposizione, sotto il campo figurato, di fregio a ovuli alternati a puntini e meandro intervallato da quadrati con croce iscritta). Figure dalle corporature massicce, con volti squadrati, naso diritto, occhio piccolo. Nelle donne, chitoni decorati con doppia fascia sul fianco e orlo segnato da linea

ondulata regolare a tratto spesso. Frequente la presenza di diademi radiati e monili in bianco aggiunto. Suola delle calzature in bianco aggiunto. Cospicuo impiego del bianco aggiunto per gli attributi (situla, kantharos, timpano, corona, doppio flauto, fiaccola) e per i dettagli degli elementi paesaggistici (rialzo roccioso con contorno in bianco aggiunto e grappoli di puntini scuri sparsi, roccia coperta da pelle di animale con macchie bianche, linea del terreno resa con file di puntini in bianco aggiunto). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/campania. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 212, n. 69, tav. 83.4-5, Trendall 1983a, 106, n. 110, Pautasso 1997, 114-116, n. II. 10, fig. 14.

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dEL g

pRAdo-fiEngA

i 5 1 p pRAdo-fiEngA (TAVV 252 1-253 1) dEnoMinAzionE doppia denominazione derivata dall’iniziale distinzione in due c., poi riuniti in un’unica personalità: Prado, dalla originaria collocazione del cratere eponimo (madrid, man, 32653, già Prado 120) e fienga, dal nome del proprietario della coll. in cui era inserito il cratere eponimo (nocera, coll. fienga, de f. 582). VAsi ATTRibuiTi 23 pRoVEniEnzE Sicilia (14) – isole Eolie (7): Lipari; meridionale (5): Agrigento (3), Camarina (1), Gela (1); orientale (2): Ibla (1), Lentini (1). Campania (4) – generiche (3); golfo di napoli (1): napoli. area locrese (1): Locri. apulia (1) – Peucezia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (14): a campana (8), a calice (5), indeterminati (1); pissidi (4); skyphoi (2); lekanides (1); lepastai (1); frammenti (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (16): komos (5); satiro, donna (2); menade (2); menadi, satiro (2); satiro, menade (1); satiro, menade, due donne (1); due donne, Pan (1); due donne ai lati di un uomo barbato (1); donna, giovane uomo ammantato (1). Scene con Eros (8): due donne ai lati di Eros (2); Eros, donna (2); Eros (1); busto di satiro, tre donne, Eros (1); due menadi ai lati di un satiro, satiro, menade, Eros (1); eros e satiro ai lati di una donna (1). Scene generiche (17): due giovani uomini ammantati (3); donna (3); parte di donna (3); due giovani uomini ammantati presso una stele (2); donna, giovane uomo ammantato (2); parte di donna, giovane uomo ammantato presso una stele (1); donna nuda presso un pilastrino (1); giovane uomo ammantato, parte di due figure ammantate (1); parte di giovane uomo e di due figure ammantate (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Predilezione per composizioni vivaci ed elaborate, composte da due a quattro o cinque figure, disposte su vari livelli, specialmente nei soggetti dionisiaci, con occasionale sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: menade seduta con entrambe le braccia sollevate o in atteggiamento estatico; satiro barbuto, nudo, in atto di compiere un ampio passo o di danzare, con entrambe le braccia allargate; giovane uomo ammantato o donna stante ammantata; donna seduta, di profilo, con un braccio avanzato o sollevato nel gesto dell’anakalypsis, e l’altro lasciato dietro il busto, una gamba distesa e l’altra arretrata con il piede poggiato al suolo con la punta; Eros stante, con un braccio leggermente proteso a porgere un oggetto, una gamba tesa e l’altra flessa. Influenza da parte del P. di Dirce (volto dei satiri). Affinità con il P. di Louvre K 236 (forma del volto m. e f.), con il P. dell’Orgia (satiri), con il P. di Sikon (satiri, figure del lato posteriore, orli puntinati dei mantelli). Volti dalle fattezze pesanti, di forma allungata, con mento massiccio, occhi con larga pupilla dall’espressione fissa. Nei giovani uomini, capigliature a calotta compatta o riccioluta, talvolta decorate da tenie in bianco aggiunto; nelle donne, capelli raccolti 335

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA nel sakkos, talvolta trattenuti da stephane radiata, nei satiri, corona di edera. Chitoni f. di stoffa leggera, trasparente a lasciare sempre visibili i seni arrotondati e i capezzoli, sistemati sulle spalle in modo cadente e decorati, al centro del busto, da una fila verticale di bottoni o da doppia striscia decorata con puntini, con sporadici trattini ricurvi sulla gonna ad indicare la morbidezza del tessuto. Mantelli con orli semplici o fascia decorata a puntini; al di sotto del lembo i. del mantello, visibili molte pieghe affastellate del chitone. Nelle figure ammantate, panneggio sistemato in modo da coprire entrambe le braccia, rendendo visibile uno dei due gomiti sollevati mediante una piega sporgente di fronte al viso. Quasi costante indicazione delle calzature, sia m. che f., mediante una doppia striscia verticale sul collo del piede. Diademi, gioielli, attributi spesso resi con dettagli in bianco aggiunto. Spiccata predilezione per attributi dionisiaci (tirso, timpano decorato da motivo a stella con raggi alternati a puntini, pelle di pantera, corona di edera, grappolo d’uva) o generici (ghirlanda, patera). Diffusa presenza di elementi d’arredo (kalathoi) e paesaggistici (stele, patere alla parete); frequente indicazione della linea del terreno ottenuta mediante linee ondulate in bianco. Motivo decorativo sottostante al campo figurato composto da uno o due larghi meandri, di forma allungata e schiacciata, alternati a quadrati campiti a scacchiera o a X iscritte o da motivo a onda. Sotto le anse, motivo floreale composto, sul lato, da un bocciolo a forma di patera verticale o di campanula, con grappolo di puntini al centro. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/campania. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 212-216, nn. 68, 70-71, 78-81, 83-85, tavv. 83.3, 84-85, Trendall 1970a, 39-40, nn. 81a-b, 102a, Trendall 1973d, 185-186, nn. 83a, 85b, Trendall 1983a, 107-109, nn. 117-136, tavv. Xii, trendall 1987, 31-34, nn. 42-61, tavv. 4-6, Trendall 1989, 158, fig. 272, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 28-30, figg. 27a-d, De miro 2000, 175, n. 531, tav. cXXXi, de cesare 2005, 35-36, 38-39, 41, tavv. 30.3, fig. 24, 34.1, 37.3.

i 5 2 p di LouVRE k 236 (TAV 253 2-3) dEnoMinAzionE dalla collocazione del cratere a calice eponimo (Parigi, Louvre, K 236). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE Campania (4) – generiche (3); golfo di Napoli (1): Nola. Area locrese (2): Locri. Etruria (1): Viterbo. foRME VAscoLARi Crateri (3): a calice (3); oinochoai (3): forma 3 (3); lekanides (2); skyphoi (2); idrie (1); lepastai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): satiro (2); tre donne, satiro (1); due menadi, satiro (1); satiro, donna (1). scene con eros (1): tre donne, eros (1). Scene generiche (12): due donne (5); donna (4); giovane uomo ammantato, donna (2); tre donne presso un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni composte da una a tre figure, prevalentemente statiche, poste sullo stesso livello, con sporadiche sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna seduta, con un braccio proteso a reggere il timpano (in un caso a sollevare un lembo del chitone nel gesto dell’anakalypsis), l’altro piegato, avvolto nel mantello, con il gomito puntato sulla coscia, le gambe incrociate; donna stante, con un braccio avanzato a porgere la phiale, l’altro, avvolto nel mantello, piegato; giovane uomo semiammantato stante, con il braccio proteso con o senza bastone; satiro barbato appoggiato a un tronco o con il piede sollevato posato sul rialzo roccioso. Influenza da parte del P. Prado-Fienga (decorazione accessoria). figure dalle corporature esili e slanciate, spesso riprese in movimenti agili e disinvolti. Mani con dita allungate, distinte singolarmente; accurata resa dei dettagli 336

anatomici nei busti m. e nei satiri. Volti allungati, con lunghi nasi rivolti all’insù, labbra carnose, pupille grandi. Nelle donne, capelli trattenuti sulla fronte da stephane in bianco aggiunto e raccolti in uno chignon sulla nuca o interamente coperti dal sakkos; nei giovani uomini, fronte ornata da tenia o ghirlanda in bianco aggiunto; satiri coronati di edera. chitoni f., dal tessuto trasparente che sottolinea l’intero profilo dei seni appuntiti, riccamente decorati da fascia verticale con puntini fra i seni, orli segnati da una linea scura, cinture decorate con puntini in bianco aggiunto, spalline cadenti sistemate in modo da lasciare scoperta la spalla. nei mantelli f. e m., orlo decorato con fascia scura con puntini, tessuto cosparso di segni a u fra le pieghe. Nelle figure m., mantello drappeggiato in modo da lasciare scoperta una spalla, a formare una rigida piega di forma rettangolare cadente sull’altro lato; nelle donne, stanti e sedute, mantello, avvolto su una spalla e sotto il braccio opposto in modo da lasciare visibile la parte s. del chitone e formare un risvolto intorno al collo. Quasi costante indicazione delle calzature, formate da una scarpa accollata, stretta da un laccetto sulla caviglia. Predilezione per determinati attributi: timpano decorato sull’esterno da croce puntinata in bianco aggiunto iscritta in tondo scuro, circondato da fila di puntini, sull’orlo da fila di puntini e sul bordo da laccetti in bianco aggiunti svolazzanti; rametti, ghirlande, tralci di edera, tenie in bianco aggiunto. cospicua presenza di dettagli paesaggistici (rialzo roccioso decorato da puntini in bianco aggiunto, arbusti, tronchi, altarini) e frequenti elementi sparsi nel campo figurato (rosette a quattro petali, dischi). Decorazione accessoria sotto il campo figurato resa da motivo a onda o serie di meandri intervallate da quadrati con X iscritta e trattini. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/campania. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 211, 215-216, nn. 62, 86-93, Trendall 1983a, 110, nn. 137-142, Trendall 1987, 34-36, nn. 62-73, tavv. 7-8.

i 5 3 ALTRi c

dEL g

pRAdo-fiEngA (TAVV 253 4)

VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Sicilia (6) - orientale (4): Naxos (2), Adrano (1), Siracusa (1); meridionale (1): Camarina; isole Eolie (1): Lipari. Campania (2) – generica (1); area capuana (1): Capua. foRME VAscoLARi Crateri (4): a calice (2); a campana (2); skyphoi (2); anfore a collo distinto (1); lebetes gamikoi (1); lekanides (1). soggETTi Scene mitologiche (2): amazzonomachia (1); Eros, Afrodite, donna (1). Corteggio dionisiaco (2): due satiri, Dioniso, Arianna (?) (1); satiro, donna (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (3): offerente, donna seduta su monumento funebre con colonna ionica, vecchia (1); donna, giovane uomo nudo (1); uomo barbato, donna seduta su un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni composte da due o tre figure, disposte su livelli leggermente sfalsati, con frequenti e accurate sovrapposizioni di piani. Solo in un caso (Siracusa, MAR, 55484), scena comprendente otto personaggi, organizzati in coppie di duellanti, disposti su più livelli con numerose sovrapposizioni di piani e qualche tentativo di scorcio nella raffigurazione del lato interno degli scudi. Figure ricorrenti: satiro barbato; donna seduta di profilo, con un braccio proteso in avanti o piegato al gomito e l’altro tenuto indietro e sollevato. Influenza da parte del P. Prado-Fienga (satiro barbato); lontana ripresa del P. della Scacchiera (motivo decorativo sottostante al campo figurato). Affinità con il P. di dirce (predilezione per temi mitologici). Figure f. dalla corporatura esile, riprese in atteggiamento statico; nei giovani guerrieri e nei satiri, pochi dettagli anatomici, predilezione per la resa dei corpi nudi, ripresi in movimenti tesi. Volto allungato, con naso lungo e appuntito, privo di separazione

cERAMicA sicELioTA (s) dalla fronte, pupilla resa con un piccolo cerchietto pieno secante la palpebra s., tale da conferire al volto un’espressione immobile. Capigliature f. ricciolute, con diadema sulla fronte, talvolta con ciocche ricadenti sulle spalle. nelle donne sedute, predilezione per la riproduzione del gesto dell’anakalypsis. Nei chitoni, apoptygma con lembo i. ornato da un motivo ad onda e pieghe i. a tratti verticali, tessuto decorato da grappoli di puntini sparsi, panneggio posteriore a coda di rondine. amazzoni vestite con corte tuniche cinte in vita, decorate in maniera diversa con cospicuo uso del bianco aggiunto. Calzature indicate da laccetti sulle caviglie e dalla suola resa con una linea in bianco aggiunto. Limitato riferimento agli attributi dei personaggi (vassoio con frutti, ghirlanda, pelle di pantera). Abbondante indicazione di elementi paesaggistici (monumento funerario reso da una colonna ionica su base a tre gradini, con scanalature indicate da linee verticali in bianco aggiunto, con tenia avvolta presso il collarino e kantharos sul capitello) e d’arredo (klismos, cratere sul pavimento, tenie alle pareti). Motivo decorativo soprastante il campo figurato composto da fregio ad ovuli iscritti, alternati a puntini, da corona di alloro o da ramo di edera con foglie alternate a grappoli di puntini in bianco aggiunto. Fregio decorativo sottostante il campo figurato composto da file di meandri intervallate da quadrati campiti da X iscritta, da triangoli convergenti al centro o da scacchiera. talvolta, sotto il meandro, fregio a ovuli iscritti, alternati a puntini. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/campania. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 214-215, 218, nn. 77, 82, 101-102, tav. 86.3-4, Trendall 1970a, 39, trendall 1973d, 186, nn. 87a, 104a, tav. XXXiii, trendall 1983a, 110-111, nn. 143146, Trendall 1987, 36-37, nn. 74-76, tav. 8d, Barresi 2002a, 616, 637, n. 1, fig. 1, Lentini 2002, 226, 232, 236, figg. 3, 13.

i 5 4 p di sikon (TAV 254 1-3) dEnoMinAzionE dal nome iscritto presso l’attore comico del vaso eponimo (Zurigo, coll. ruesch: trendall 1987, 38, n. 77). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): napoli. foRME VAscoLARi Crateri (4): a calice (2); a campana (2); pelikai (1). soggETTi scene a soggetto comico (1): due donne in corsa ai lati di un attore (1). Corteggio dionisiaco (3): satiro (1); donna nuda presso un louterion, due donne ai lati di un satiro (1); giovane satiro e satiro barbato ai lati di una donna (1). scene con eros (1): due menadi in corsa ai lati di un satiro, eros (1). Scene generiche (5): due donne (1); donna (1); donna, giovane uomo nudo presso una stele (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni composte da una a quattro figure, talvolta su più livelli sfalsati, con occasionali sovrapposizioni di piani. In un caso (Brisbane, University of Queensland, 64.1), motivo decorativo sottostante al campo figurato interrotto dai piedi dei personaggi piegati a fuoriuscire dai limiti della metopa. Figure ricorrenti: donna in chitone, in movimento e retrospiciente, con un braccio proteso all’indietro e l’altro piegato al gomito; donna stante, ammantata; giovane satiro nudo, giovane uomo nudo o donna nuda, stante con un braccio piegato a posare la mano sul fianco e l’altro con l’avambraccio proteso a reggere un oggetto; satiro barbato stante, con un braccio proteso e l’altro vicino al corpo, una gamba tesa e l’altra leggermente divaricata e ripresa frontalmente; donna o satiro con la schiena fortemente incurvata, entrambe le braccia protese a porgere oggetti, una gamba tesa e l’altra sollevata a posare il piede su un rialzo roccioso.

Affinità con il P. del Venditore di Tonno (motivo floreale della palmetta sotto le anse, resa del personaggio con tratti comici), con il P. dell’Orgia (stile delle figure); con i P. pestani Assteas e Python (composizione dei lati secondari); con i P. campani dei G. di cassandra e Parrish (composizione dei lati secondari). Influenza da parte del P. Prado-Fienga (decorazione accessoria, ammantati) e dei C. della sua cerchia (motivo floreale della palmetta sotto le anse). Figure dalle corporature esili, con la vita molto sottile, riprese in posizioni sinuose; nei corpi m. nudi, notevole attenzione ai dettagli anatomici relativi alla configurazione del torace e del basso ventre, povere le indicazioni su gambe e braccia. Volti allungati, con naso piccolo e sporgente, occhi grandi, mento prominente. nelle donne, stephane radiata, terminante sulla nuca con due laccetti svolazzanti, nei giovani uomini e nei satiri, ghirlanda; sporadico il diadema radiato. Chitoni f. trasparenti in modo da lasciare visibili i capezzoli e la forma arrotondata dei seni, talvolta decorati da una doppia fascia con puntini sul fianco, stretti in vita e con gonne dalle fitte pieghe verticali, formanti sull’orlo curve regolari. nei giovani uomini ammantati, mantelli con orli decorati da fascia scura e fila di puntini, panneggiati in modo da coprire entrambe le braccia, lasciando parzialmente visibile solo l’oggetto retto in una mano, con lembo cadente dalla spalla a formare, presso i piedi, una piega a triangolo con i lati irregolari. calzature spesso indicate con laccetti sul collo del piede e suola formata da doppia linea. Cospicua presenza di attributi (tralcio con tre rami sporgenti con foglioline, specchio, melagrana, tenia, phiale, cista con offerte, corno potorio). Nel campo figurato, predilezione per elementi paesaggistici (rialzo roccioso, arbusto), molto rari gli elementi d’arredo (disco). Frequente ricorso al bianco aggiunto per i dettagli dell’abbigliamento, i monili, gli attributi. decorazione accessoria caratteristica, disposta a formare una cornice intorno alla scena figurata: fregio i. composto da motivo ad onda o da file di meandri, con o senza quadrati campiti con X iscritte, sottostanti a un fregio a ovuli; bande laterali decorate con motivo a onda iscritto in due righe verticali parallele; fregio s. formato da ovuli o quadrati campiti in bianco e in nero alternato. Rosetta sotto le anse decorata, sul lato, da un fiore composto da un bocciolo stretto e allungato, disposto in verticale, con la parte esterna trilobata, decorata da tre grappoli di puntini. iscRizioni SIKON (Zurigo, coll. ruesch). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 213-214, nn. 72-76, tav. 84, Trendall 1983a, 106-107, nn. 111-115, trendall 1987, 38-39, nn. 77-81, tav. 9.

i 5 5 p dEL VEndiToRE di Tonno (TAV X.1) dEnoMinAzionE Dalla scena raffigurata sul cratere a campana eponimo (Cefalù, MM, 2). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE sicilia (1) – isole eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi crateri (2): a campana (2). soggETTi scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (2); venditore di tonno, tavolino sormontato dal pesce acefalo, uomo barbato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure, sullo stesso livello, con ricercate sovrapposizioni di piani e occasionali scorci. Figure ricorrenti: uomo barbato stante; giovane uomo ammantato. Affinità con il P. di Sikon (motivo floreale della palmetta sotto le anse, resa del personaggio con tratti comici, motivo ad onda sotto il campo figurato), con alcuni C. 337

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA pestani (ammantati sui lati secondari); con il lucano P. di Brooklyn-Budapest (scelta tematica). Influenze da parte dei C. vicini nello stile al P. Prado-Fienga (motivo floreale della palmetta sotto le anse), del P. di napoli 2074 (giovani ammantati sui lati secondari), del P. di dirce (donna seduta). Uomini resi spesso con la schiena fortemente incurvata e le gambe esili. Uomini barbati, con alta fronte rugosa, capelli neri o canuti disposti a raggiera intorno alla testa, barba appuntita sul mento, naso prominente. Cospicuo impiego di bianco aggiunto per la resa dei dettagli. Rosetta sotto le anse decorata, sul lato, da un fiore composto da un bocciolo stretto e allungato, disposto in verticale, con la parte esterna trilobata, decorata da tre grappoli di puntini. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 207-208, nn. 54-55, Trendall 1983a, 103, nn. 89-90, Trendall 1987, 39-40, nn. 82-83.

i6 c

dEL g di scogLiTTi

i 6 1 p di scogLiTTi (TAV 254 4) dEnoMinAzionE dalla località di rinvenimento del cratere a campana eponimo (siracusa, mar P. orsi, 14625). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Sicilia (2) - generica (1); meridionale (1): Camarina. Campania (2) – generica (1); golfo di napoli (1): napoli. foRME VAscoLARi crateri (4): a calice (2), a campana (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): Dioniso, menade (1); satiro, Dioniso (1); komos (1). Scene generiche (5): due giovani uomini ammantati (2); donna in corsa (1); giovane uomo ammantato fra due stele (1); due giovani uomini ammantati presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni piuttosto statiche, comprendenti una o due figure sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato con o senza bastone; donna o menade, stante o in movimento, con un braccio proteso a tendere un oggetto; Dioniso seduto con tirso. Affinità con il P. del Louvre K 236 (vesti f.); con C. pestani, in particolare Assteas (panneggio f.). Influenza da parte dei C. del G. di Dirce (decorazione accessoria). figure dalla corporatura carnosa, statiche, con il volto piccolo, occhi incavati, naso sporgente, labbra carnose e mento prominente. Capigliature m. e f. ricciolute e corte, nelle donne trattenute da una fascia sulla fronte. Chitoni e mantelli quasi del tutto privi di pieghe, con orli decorati da una spessa linea nera, nei giovani ammantati ornata da una fila di puntini, nelle donne e in Dioniso da una fila di triangoli neri. Peplo f. decorato da una doppia fascia verticale al centro e stretto in vita da cintura con puntini in bianco aggiunto. Nei giovani uomini ammantati, mantelli dal tessuto pesante e rigonfio cosparso da sporadici segni a U, avvolti in modo da lasciare scoperti spalla e braccio, con un lembo appoggiato sull’altra spalla e trattenuto sul petto dalla mano. Frequente indicazione di attributi qualificativi (oinochoe, kantharos, corno potorio, tirso, palla, cesta, tenia). Dettagliata notazione di elementi d’arredo (klismos, tenia o disco alla parete) e paesaggistici (stele e pilastrino). Palmetta sotto le anse caratterizzata da un bocciolo laterale da cui spunta un fiore a forma di diamante. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. 338

cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 216-217, nn. 94-97, tav. 85.5-6, Trendall 1983a, 111, nn. 147-148, 151-152, Trendall 1987, 41-42, nn. 84-87, tav. 10a-b.

i 6 2. ALTRi c

dEL g di scogLiTTi

(TAV 255 1)

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Sicilia (2) – generica (1); orientale (1): Messina. Area locrese (1): Locri. foRME VAscoLARi crateri (3): a campana (3). soggETTi corteggio dionisiaco (1): menade, donna (1). Scene generiche (3): donna, giovane uomo ammantato (1); due giovani uomini (1); donna che suona il flauto, giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure, sullo stesso livello, riprese in posizioni leggermente mosse. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato con entrambe le braccia avvolte nel mantello; donna ammantata con un braccio scoperto e la mano portata al mento. Affinità con il P. di Scoglitti (motivo decorativo sopra il campo figurato; decorazione degli orli delle vesti e delle cinture). Influenza da parte del P. del Louvre K 236 (rialzo roccioso decorato con grappoli di puntini in bianco aggiunto sparsi), del P. Prado-Fienga e dei C. ad esso correlati (forma del fiore sporgente dalla palmetta sotto l’ansa), del P. della scacchiera e del P. di dirce (decorazione accessoria sottostante il campo figurato, con file di meandri intervallate da quadrati campiti a scacchiera). Figure dalla postura vivace, con volti allungati, bocca semiaperta resa con un trattino ricurvo con la punta verso l’alto. chitoni f. di stoffa pesante, con gonne dalle pieghe ampie rese da spessi tratti verticali fra le gambe; apoptygma f. ornato da puntini sparsi. orli dei chitoni e dei mantelli decorati da spesse fasce nere con puntini. mantelli dei personaggi ammantati drappeggiati in modo da formare sulla schiena ordinate pieghe disposte in verticale. Cospicuo uso del bianco aggiunto per ornamenti dell’abbigliamento, monili, offerte. Presenza di elementi paesaggistici (stele, rialzo roccioso). Palmetta sotto le anse, terminante sul lato con un fiore a forma di patera bilobata, in verticale, al cui centro spunta un bocciolo puntinato. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 217, nn. 98-100, tav. 86.1-2, Trendall 1983a, 106, 111, nn. 109, 150, trendall 1987, 42, nn. 88-89.

i7 c

dEL g di LouVRE k 240

i 7 1 c Vicino nELLo sTiLE AL p di LouVRE k 240 (TAV 255 2) VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE sicilia (1) – isole eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi cratere (1): a calice (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): komos con Dioniso (1); komos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni vivaci di due e quattro figure, disposte su livelli diversi, fra loro leggermente sfalsati, con ricercate sovrapposizioni di piani.

cERAMicA sicELioTA (s) Figure ricorrenti: menade in movimento, con le due braccia protese in avanti o allargate in avanti e indietro. Influenza da parte del P. Prado-Fienga (forma vascolare), del P. di Sikon (sovrapposizione di fregio a ovuli e meandro nella parte sottostante al campo figurato, predilezione per le corone di edera in bianco aggiunto), del P. di Scoglitti (cinture f. con puntini in bianco aggiunto). Figure agili e snelle, rapidi tratti a segnalare i dettagli anatomici m. e dei satiri, busti m. squadrati, con braccia e mani lunghe, cosce possenti. Predilezione per una postura m. con gambe leggermente flesse, divaricate. Volti piccoli e spigolosi. Vesti f. con orli regolarmente ondulati, formanti un tipico rigonfiamento nella parte posteriore, all’altezza dei piedi, a indicare la direzione del movimento. Cospicuo ricorso al bianco aggiunto (corone di edera, code dei satiri, elementi decorativi dell’abbigliamento f., attributi). Studiato impiego di linee ondulate in bianco aggiunto per indicare il piano di appoggio di ogni figura, con grappoli di puntini bianchi come decorazione del terreno. elementi d’arredo limitati a tenie appese alla parete. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/isole eolie. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA trendall 1987, 43-44, n. 90, tav. 10c-d.

i 7 2. p di LouVRE k 240 (TAVV 255 3-257 1, Xi) dEnoMinAzionE dalla collocazione del cratere a campana eponimo (Parigi, Louvre, K 240). VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE Sicilia (6) – isole Eolie (4): Lipari; orientale (1): Siracusa; meridionale (1): Gela. campania (4): generiche. area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Crateri (12): a calice (7), a campana (5); rhytà (1); situle (1). soggETTi Scene a soggetto comico (6): Dioniso, un’acrobata su tornio, attore, busti di donne con maschere comiche nelle finestre (1); Dioniso, attore, menade (1); Dioniso, attore canuto, satiro barbato che suona il doppio flauto con Eros sulle spalle (1); attore canuto che si allontana da una porta, parte di un attore seduto su un altare (1); due attori in conversazione (1); attore canuto e parte di figura in corsa (1). Corteggio dionisiaco (14): komos (4); komos con Dioniso (3); due menadi ai lati di Dioniso, satiro barbato, maschere (1); satiro, donna (1); satiro, menade (1); donna, satiro presso una stele (1); Pan, satiro che disturba una menade dormiente, papposileno, busto di donna (1); due menadi, Pan, donna (1); papposileno, Dioniso, menade, Eros, busto di satiro (1). Scene con Eros (2): donna, Eros, stele, papera (1); Eros, donna in corsa (1). Scene generiche (2): donna, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo che si incorona (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni vivaci ed elaborate, composte dalle due alle cinque figure, riprese in movimenti rapidi, sempre disposte su vari livelli a occupare quasi l’intero campo figurato disponibile, con frequenti e volute sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: Dioniso semiammantato, seduto, con la testa di profilo, il busto di t.q. e le gambe semidistese coperte dal mantello, da cui sporgono i piedi con la punta rivolta verso il basso; menade semiammantata o donna in chitone, stante, con un braccio fortemente proteso in avanti a porgere un oggetto e l’altro abbassato lungo i fianchi o piegato al gomito con la mano sollevata; menade in atto di incedere, retrospiciente, con le due braccia allargate; giovane satiro nudo in movimento; satiro barbato nudo, stante, seduto, accovacciato o in atto di incedere; satiro canuto, nudo o semiammantato, stante o seduto, con il volto e il busto di t.q.; Eros nudo, stante o in appoggio su una gamba, con le braccia protese ad offrire oggetti; attore comico barbato, talvolta canuto, stante e in movimento. Influenza del P. della Scacchiera e del P. di Dirce (decorazione accessoria a meandro), del P. di Scoglitti (fiore a diamante nella palmetta sotto le anse).

Affinità con i P. pestani della prima fase (decorazione dei chitoni f., composizione, delle scene sui lati secondari, costume fliacico), in particolare Asteas (predilezione per l’uso di maschere appese alla parete, resa della figura di Dioniso; riproduzione del palcoscenico; sporadica introduzione di colonnine come elementi separatori). Introduzione della figura di Eros nelle scene di komos dionisiaco, anche in presenza di dioniso. impiego di forme vascolari inusuali (rhyton, situla). Figure robuste, spesso riprese in movimenti vivaci e con gli arti distesi ad occupare ampia parte del campo figurato. Volti allungati e scarni, con naso lungo e diritto, labbra carnose, mento piccolo e appuntito, occhi resi con una pupilla sottile, tratto sopracciliare allungato. nelle capigliature di menadi e dioniso, predilezione per lunghi capelli riccioluti ricadenti in ciocche sulle spalle e trattenuti sulla fronte da un diadema radiato in bianco aggiunto; nei giovani uomini, frequente la corona di alloro in bianco aggiunto. Chitoni e mantelli decorati con orli e fasce laterali rese con una linea continua e una fila di puntini. Lembo i. dell’apoptygma reso con due voluminose protuberanze sui fianchi delle figure in movimento. Frequente indicazione delle calzature, ornate di ritocchi in bianco aggiunto. Attori comici spesso canuti, con capelli riccioluti, baffi e folta barba, bocca semiaperta, corta tunica gonfia sul bacino e calzamaglia aderente; talvolta l’attore indossa anche un mantello, panneggiato intorno a una spalla, in modo da avvolgere un braccio lasciando scoperta la mano, formando una piega arruffata al di sotto del gomito, con un lembo cadente verso il basso. In questi casi, l’attore si appoggia a una bastone dall’estremità arcuata, reso in bianco aggiunto. Estrema varietà negli attributi, in particolare di ambito dionisiaco (tirso, spesso decorato con oggetti pendenti: campana, maschera; kantharos, kylix, ghirlanda di edera, timpano decorato da cerchi concentrici di puntini in bianco aggiunto, crotali, doppio flauto, phiale con offerte, fiaccola, cetra, pelle di pantera). Pluralità di elementi d’arredo (basso tavolino sormontato da offerte, maschere f. appese alle pareti, cratere a calice poggiato a terra, anfora coricata, klismos, tornio, tenia alla parete) e paesaggistici (piantine, ghirlande di edera alla parete, pilastrini, dischi decorati, rara resa del livello del suolo mediante linee ondulate in bianco aggiunto, personaggi con maschere f. nelle finestre della parte s. del campo figurato, struttura lignea del palcoscenico con tenda sottostante, rialzo roccioso). Decorazione accessoria piuttosto scarsa: al di sopra del campo figurato, fregio a ovuli talvolta ornati di dettagli in bianco aggiunto, corona di alloro; nella parte sottostante al campo figurato, fregio a meandro intervallato raramente da quadrati con X iscritta o campiti a scacchiera. raramente e solo nelle scene a soggetto comico, impiego di elementi decorativi accessori come divisori a definire il campo figurato sui lati. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/isole eolie/campania. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1936, n. 54, Trendall 1952, 5-6, nn. 43, 60, 91, tav. 5a,c, Trendall 1959b, 2, n. A1-2, tav. 1a-c, Trendall 1967a, 92, nn. 80, 90, 50, 77, 67, 134, tavv. 6b, 56, Trendall 1967b, 206, n. 44, Trendall 1987, 44-48, nn. 91-104, tavv. 11-13d, Trendall 1989, 198, figg. 339-341.

i 7 3 ALTRi c

dEL g di LouVRE k 240 (TAVV

257 2-258 1)

VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE Sicilia (6) – isole Eolie (5): Lipari; meridionale (1): Selinunte. foRME VAscoLARi Crateri (5): a calice (3), a campana (1), indeterminati (1); anfore a collo distinto (1); idrie (1), frammenti (1). soggETTi scene mitologiche (1): due muse ai lati di orfeo musico (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste, Pilade e Elettra presso la tomba di Agamennone (1). Scene a soggetto comico (1): Eracle presso l’Apollo di Delfi, attore (1). Corteggio dionisiaco (3): giovane uomo, donna (1); parte di figura (1); parte di satiro (1). 339

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA scene con eros (2): parte di eros (2). Scene generiche (6): testa f. (3); donna, giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo nudo presso una stele (1); civetta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni articolate, comprendenti due personaggi affrontati e statici o composte da scene di tre figure che compiono un’azione. Frequente il ricorso a livelli diversi sfalsati fra loro e non rara sovrapposizione di piani, circoscritta alle scene con vocazione narrativa. Figure ricorrenti: attore comico barbato, con costume imbottito, di profilo, con le braccia tese o sollevate e le gambe unite; donna stante, in chitone e himation, con il braccio teso a reggere un oggetto; giovane uomo nudo, con clamide o chitone avvolto intorno al braccio. Vaga influenza da parte del P. di Sikon (forma del fiore sul fianco della palmetta sotto le anse). Affinità con i C. pestani, in particolare con Assteas (attori comici). giovani uomini e donne dai corpi estremamente longilinei, caratteristica evidente nelle donne il cui profilo sinuoso risulta visibile al di sotto del mantello leggero. Capigliature m. e f., ornate sulla fronte da una tenia, rese a calotta compatta circondata da una spessa fascia a risparmio. Nei personaggi comici, volti paffuti, con grandi occhi, bocca aperta, ripresi di profilo o di t.q., cospicuo impiego del bianco aggiunto per gli attributi. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/isole eolie. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall 1936, n. 35, fig. 16, Trendall 1952, n. 45, Trendall 1967a, 33, n. 32, Trendall 1987, 48-51, nn. 105-107, tavv. 13-14, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 43-45, figg. 40a-d, f.

Affinità con il campano P. di Cassandra (giovani uomini ammantati). figure longilinee, scarsa attenzione per i dettagli anatomici e per i tratti del viso. Braccia massicce, mani sproporzionatamente grandi e poco dettagliate; torace nudo di Eros, poco caratterizzato. Volto piccolo, squadrato, con naso prominente e mento accentuato, occhi piccoli, sguardo inespressivo. capigliature m. e f. a calotta, con riccioli ricadenti sul collo o raccolti in chignon sulla nuca e tenia decorata a puntini sulla fronte. Chitoni f. con larghe spalline, cinti in vita a formare una sblusatura appuntita sul fianco, con folte pieghe verticali quasi parallele leggermente incurvate a indicare il movimento delle gambe, ornati da doppia fascia scura centrale e fila di trattini sul bordo i. Nei giovani uomini ammantati, mantello avvolto a coprire entrambe le braccia, con linee parallele sulla spalla e un rigonfiamento circolare al punto in cui la mano si appoggia sul fianco. Ali di Eros decorate da grappoli di puntini sparsi nella metà s. Rari gli attributi: grappolo di uva, tenia, phiale. spiccata predilezione per la riproduzione della lepre in corsa, resa con le orecchie accostate, la pelle cosparsa di macchie, concentrate lungo il dorso e l’addome. Cospicua presenza di elementi paesaggistici, perlopiù pilastrini e stele su base a più gradini, in un caso colonna. Sotto il campo figurato, fregio a onda o file di meandri alternati da quadrati campiti con X iscritta. Luogo di pRoduzionE campania. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 209, nn. 56-59, Trendall 1970a, 38, n. 59a, Trendall 1973d, 184, nn. 60a-b, Trendall 1983a, 104, nn. 91-102, Borriello, Greco Pontrandolfo, Lista, Prisco 1985, 242, n. 50.3, trendall 1989, 158.

i 8 p di ERos E LA LEpRE (TAV 258 2)

i 9 boTTEgA dEL p MAd-MAn E dEL p nyn

dEnoMinAzionE dalla predilezione per la rappresentazione di eros in volo accanto ad una lepre in corsa (Napoli, Coll. Spinelli 1981; Parigi, Louvre, MN 737; Berlino, m.a. [Trendall 1973d,184, n. 60b]). VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Campania (6) - generiche (3); golfo di Napoli (3): Suessula (2), Napoli (1). Adriatico orientale (1): epidamnos. foRME VAscoLARi Skyphoi (9); oinochoai (2): forma 1 (1), forma 3 (1); pelikai (2). soggETTi corteggio dionisiaco (2): menade (2). Scene con Eros (7): Eros, donna (3); Eros, lepre (3); Eros, donna presso una colonnina (1). Scene generiche (14): donna (5); due giovani uomini ammantati presso un pilastrino (3); donna presso una stele (2); due donne (1); giovane uomo ammantato presso una stele (1); giovane uomo ammantato presso un pilastrino (1); due giovani uomini ammantati presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, perlopiù comprendenti una o due figure, stanti o in movimento, poste ad occupare l’intera superficie a disposizione, di solito nei pressi di un elemento architettonico. Figure ricorrenti: Eros in volo, con entrambe le braccia protese, quello d. tenuto più in alto, la gamba d. abbassata a sfiorare il suolo con la punta del piede, le ali spiegate; donna in atto di incedere, retrospiciente, con le braccia allargate a reggere oggetti nelle mani; giovane uomo ammantato, stante, con entrambe le braccia coperte dal mantello; lepre in corsa. Influenza da parte del P. della Scacchiera, del P. di Dirce e dei C. ad essi associati (palmetta sotto le anse dello skyphos, figura di Eros, resa del volto); del P. di Napoli 2074 (volti).

i 9 1 p MAd-MAn (TAV 258 3-4)

340

dEnoMinAzionE Dall’abbreviazione dei luoghi di conservazione (Madrid e Manchester) del cratere a campana eponimo (Madrid, MAN, 11057) e dello skyphos eponimo (Manchester, umm, iV e 27). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Sicilia (6) – isole Eolie (5): Lipari; meridionale (1): Agrigento. Lucania (1) – tirrenica (1): Paestum. foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (4); lebetes gamikoi (2); oinochoai (2): forma 3 (1), forma 5 (1); pissidi (1); skyphoi (1). soggETTi Scene a soggetto comico (2): menade, attore (1); donna, parte di attore, donna, parte di donna in corsa (1). Corteggio dionisiaco (3): donna, giovane uomo nudo (1); satiro in corsa (1); scena dionisiaca (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (10): donna (4); due giovani ammantati (3); donna in corsa (2); parte di uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a due figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizione di piani. figure ricorrenti: donna seduta su roccia, spesso semiammantata, talvolta retrospiciente, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso a reggere un oggetto; donna in corsa con oggetti in una o in entrambe le mani; giovani uomini ammantati stanti; attori comici. Influenze da parte dei P. Prado-Fienga, dell’Orgia e di Sikon (disegno delle teste, capigliature e panneggi f., satiri, viticci, fiori nella decorazione accessoria).

cERAMicA sicELioTA (s) Predilezione per la rappresentazione di figure isolate. Profili diritti, con nasi leggermente a punta, occhi grandi con palpebra s. più lunga rispetto a quella i., labbra carnose indicate mediante un breve tratto ricurvo verso il basso, menti massicci e rotondeggianti. nei nudi m., muscolatura del torace appena accennata, linea pelvica resa mediante un’ampia linea a V, capezzoli e ombelico resi tramite cerchietti; nelle figure f., seni piccoli. accurato disegno di mani e piedi. capigliature f. raccolte in uno chignon sulla nuca, spesso fermato da una stephane radiata o decorata con piccole perle. Panneggi caratterizzati da gruppi di fitte pieghe curvilinee e ad uncino, più rade e diritte negli himatia. Predilezione per la rappresentazione di monili e di fili di perle portati diagonalmente sul torace, resi in bianco aggiunto. Tra gli attributi, timpano, girale, specchio, phiale, palla. Frequente rappresentazione di elementi paesaggistici, in particolare rocce caratterizzate da macchie nere o in bianco aggiunto e linee del terreno rese mediante file di puntini bianchi. Nel campo, palle, rosette a punti, bende. Nella decorazione accessoria, al di sotto delle anse, predilezione per la raffigurazione di palmette a ventaglio, terminanti in girali da cui emerge un grosso fiore campanulato dall’orlo ondulato e decorato al suo interno da brevi tratti e punti neri. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE Lipari/Lucania tirrenica/campania. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 360-361, nn. 1-4, tav. 137.1,3-5, Trendall 1970a, 64, n. 4a, Trendall 1983a, 171-172, nn. 1a-c, Trendall 1989, 163, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 121123, figg. 134-136, De Cesare 2005, 51-52, tav. 49.1.

i 9 2 p nyn (TAV 259 1-4) dEnoMinAzionE Dall’abbreviazione dei luoghi di collocazione (New York e Napoli) delle due anfore a collo distinto eponime (New York, MMA, 06.1021.225; Napoli, MAN, 1780). VAsi ATTRibuiTi 36 pRoVEniEnzE Sicilia (20) – isole Eolie (18): Lipari; occidentale (1): Entella; settentrionale (1): imera. Lucania (3) – tirrenica (3): marcellina di s. maria del cedro (2), Paestum (1). Campania (1) – golfo di Napoli (1): Cuma. Calabria (1) – costa ionica (1): Motta San giovanni. foRME VAscoLARi Crateri (9): a campana (3), a calice (2), indeterminati (4); anfore a collo distinto (6); lekythoi (4); skyphoi (4); lekanides (3); pissidi (3); lebetes gamikoi (2); anfore di tipo panatenaico (1); idrie (1); oinochoai (1): forma 5 (1); pelikai (1); frammenti (1). soggETTi Scene a soggetto comico (4): attore in corsa (2); attore in vesti f. tra due attori in vesti m. (Odisseo, Arete, Alcinoo?) (1); Pan, quattro giovani uomini banchettanti, auletria, attore danzante, satiro (1). Corteggio dionisiaco (2): satiro, donna (1); testa di satiro (1). Scene con Eros (8): Eros (1); Eros in corsa (4); Eros in corsa verso un altare (1); Eros presso un altare (1); Eros, donna e giovane uomo nudo presso un altare (1). Scene con Nike (1): parte di Nike (1). Scene generiche (42): testa f. (9); donna (6); parte di giovane uomo (6); donna in corsa (5); parte di donna (4); donna, giovane uomo (4); due giovani uomini ammantati (2); giovane uomo nudo presso una stele (1); donna nuda (1); donna presso un altare (1); donna, donna nuda (1); due donne (1); parte di donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani. solo sul lato principale del cratere a calice Lipari, mar Eoliano L. Bernabò Brea, otto figure disposte su livelli differenti con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: Eros in movimento con oggetti in una o in entrambe le mani; donna seduta su roccia, retrospiciente, con le braccia allargate ai lati del corpo, con o senza oggetti in mano; giovane uomo seduto su roccia o su himation, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso a reggere un oggetto; donna in movimento, retrospi-

ciente, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in entrambe le mani; donna stante di t.q., con le braccia allargate ai lati del corpo, con oggetti in una o in entrambe le mani; attori comici stanti o in movimento; giovane uomo o satiro semirecumbente. Influenze da parte dei P. Prado-Fienga, dell’Orgia e di Sikon (disegno delle teste, capigliature e panneggi f., satiri, viticci, fiori nella decorazione accessoria). Affinità con il P. di mad-man (resa dei volti e delle mani, resa dei nudi m., decorazione accessoria, viticci). Predilezione per la rappresentazione di figure isolate e di teste f. di profilo. Profili diritti, con nasi dalla punta leggermente all’insù, talvolta con indicazione delle narici, tratti s. e i. dell’occhio non congiunti e palpebra s. più lunga rispetto a quella i., labbra carnose indicate mediante un breve tratto ricurvo verso il basso, menti rotondeggianti. Nelle figure f., seni prominenti. Accurato disegno di mani e piedi. capigliature f. raccolte in un grosso chignon riccioluto sulla nuca, spesso fermato da una sphendone o da una stephane radiata; capigliature m. a massa compatta di riccioli. chitoni f. fermati sulle spalle e in vita da una stretta cintura, con panneggi caratterizzati da gruppi di fitte pieghe diritte, curvilinee e ad uncino, decorati da singola o doppia fascia laterale scura, con orli ondulati. Particolareggiata descrizione dei costumi degli attori comici. Nelle figure alate, ali con parte s. decorata da una fascia scura e punti bianchi nel piumaggio. Tra gli attributi, corona, phiale, benda, kantharos, timpano, specchio, cassetta. Frequente rappresentazione di elementi paesaggistici, in particolare rocce caratterizzate da macchie nere e linee del terreno rese mediante file di puntini bianchi o mediante sottili linee risparmiate. sporadica rappresentazione di elementi architettonici (pilastrini, altari). nel campo, grappolo d’uva, palle, timpano, finestra, patera. Nella decorazione accessoria dei crateri, al di sotto delle anse, predilezione per la raffigurazione di teste f. di profilo. Aumento e differenziazione delle tipologie dei fiori tipici delle decorazioni accessorie: 1) fiore campanulato dall’orlo ondulato e decorato al suo interno mediante brevi tratti e punti neri; 2) fiore a forma di rombo decorato al suo interno da un motivo ad epsilon con grosso stame bianco; 3) fiore a forma di rombo decorato al suo interno da una croce con punti in ogni quadrante; 4) fiore conico decorato da linee nere. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE Lipari/Lucania tirrenica/campania. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Turano 1964, 34-36, n. 13, figg. 9-10, Trendall 1967b, 361-363, nn. 5-14, tavv. 137.2,6, 138.1-6, Trendall 1970a, 64, n. 10a, Trendall 1973d, 210, nn. 6a, 10b-c, Trendall 1983a, 171-174, nn. 11a-c, 14a-b, Trendall 1989, 163, fig. 292, Cavalier, Bernabò Brea 1993-1994, 995, tav. CI, figg. 1-2, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 133136, figg. 153-156, Bernabò Brea, Cavalier 2000, 44, 389, tavv. XIX.4f, XVI, Bernabò Brea, Cavalier, Villard 2001b, 712, tav. CCXCVII.3b, Di Noto, Guglielmino 2002, 530, fig. 194.

i 9 3. c

Vicini nELLo sTiLE AL p

nyn

VAsi ATTRibuiTi 60 pRoVEniEnzE Sicilia (54) – isole Eolie (49): Lipari; meridionale (5): Agrigento (3), Monte Adranone (1), Mussomeli (1). Calabria (1) – costa ionica (1): Motta San Giovanni. Lazio tirrenico (1): ardea. foRME VAscoLARi Lekanides (31); pissidi (10); lekythoi (5); crateri (4): a campana (2), a calice (2); oinochoai (3): forma 5 (2), forma 3 (1); aryballoi (2); anfore a collo distinto (1); lebetes gamikoi (1); skyphoi (1); frammenti (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): giovane uomo (1); testa di satiro (1). Scene con Eros (3): Eros in corsa (2); Eros, giovane uomo ammantato (1). Scene generiche (91): testa f. (83), donna (2); donna in corsa (1); giovane uomo ammantato presso un pilastrino (1); volatile con testa di scimmia (1); pulcino/anatroccolo (1); civetta (1); struzzo (1). 341

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a due figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: Eros in corsa, con oggetti in una o in entrambe le mani; teste f. di profilo. Influenze da parte del P. Nyn (resa dei volti, decorazione accessoria, fiori). Predilezione per la raffigurazione di teste f. di profilo. Raffigurazione di elementi architettonici (pilastrini). nel campo, patere, palle. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE Lipari/Lucania tirrenica/campania. cRonoLogiA circa 380-360. bibLiogRAfiA Turano 1964, 36, n. 14, figg. 11-12, Trendall 1967b, 363, nn. 15-18, Trendall 1983a, 174, nn. 15-18, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 123, 141-154, 157, nn. 1-17, 20-21, 25-30, 32-46, figg. 137, 149a, 149c, 157-161, 162a-163a, 162b-163b, 166a-167a, 166b-167b, 168a-169a, 168b-169b, 170-171, 172a, 172c, 173-178, 179a-180a-181a, 182a, 182b, 183, 184b, 184c, 185-186, 187a-188a, 187b-188b, 189a-190a, 189b-190b, 189c-190c, 191a-192a, 193-195, 195bis-a, 195bis-b, 195bis-c-d, 195bis-e,195bis-f, 198a-199a, 198b-199b, 200a-201a, 200b-201b, 200c-201c, Bernabò Brea, Cavalier 2000, 44-45, tavv. XIX.4e, XX.2a, Bernabò Brea, Cavalier, Villard, 2001b, 716, tav. CCXCIX.3a, De Cesare 2005, 52-54, tavv. 49.2-5, 50.1-4, figg. 4042, Di Mario 2005, 154, n. 8, fig. 7.

i 10 c

dEL g dELLA pissidE di AgRigEnTo

i 10 1 p dELLA pissidE di AgRigEnTo (TAV 260 1-2) dEnoMinAzionE dalla collocazione della pisside eponima (agrigento, mar, c 948). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE sicilia (2) – meridionale (2): agrigento (1), selinunte (1). area locrese (1): Locri. foRME VAscoLARi Pissidi (2); skyphoi (1); piatti da pesce (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Scilla e mostro marino (1); Scilla, Nereide su ippocampo, Nerede su delfino (1). corteggio dionisiaco (1): donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (3): due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati (1); pesci (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure, perlopiù disposte su uno stesso livello, con rare sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: creature anguiformi (Scilla, ippocampo, mostro) di profilo con le braccia o le zampe anteriori protese, le due protomi leonine erette in avanti e l’estremità a coda di rondine disposta a formare un’ampia curva a U; giovane uomo o donna stante, ammantato, con un braccio proteso o piegato a poggiare la mano sul fianco e l’altro avvolto nel mantello. Influenza da parte del P. di Locri (soggetto e resa di Scilla e dei mostri marini), del P. di Scoglitti (motivo floreale della palmetta sotto le anse). Affinità con il P. di Lentini (resa stilistica dei volti). Figure dalla corporatura esile, con volto scarno, lungo naso appuntito, labbra sottili, occhi profondi, pupilla grande. nei giovani uomini nudi, stanti o seduti, corpo magro, con cosce e braccia lunghe, sul torace tratto a l tra i seni e tratti orizzontali e paralleli sugli addominali. Capigliatura f. ornata dal kekryphalos, con un rigonfiamento pendente sulla nuca e riccioli visibili sulle orecchie; capigliatura m. a calotta, con corti ciuffi sulla fronte e sulle gote, circondata da una spessa linea a risparmio. nei giovani uomini e nelle donne, mantello con orli decorati da doppia fascia nera e fila di puntini spessi, drappeggiato in modo da lasciare scoperta una spalla (nuda 342

per gli uomini, coperta dalla spallina del chitone per le donne) e coprire completamente l’altro braccio, piegato al gomito e con la mano poggiata sul fianco in modo da formare sul mantello uno sbuffo reso da pieghe semicircolari concentriche, con il lembo cadente posato sul fianco con piega regolare. Nelle creature marine, parte posteriore del corpo sinuosa e fortemente incurvata, distinta in una metà s. più scura e in una i. più chiara con una marcata linea mediana, terminante con coda di sirena; parte anteriore dal busto eretto, nuda, con braccia carnose, portate in avanti a compiere gesti con le dita. Quasi assente l’uso del bianco aggiunto, pochi elementi paesaggistici (rialzo roccioso, pesci) e attributi non costanti (kalathos, tirso, timpano, phiale). Decorazione accessoria composta da motivo ad onda con i flutti contrassegnati da un puntino sulla parte i., da un fregio ad ovuli separati fra loro da un puntino. Luogo di pRoduzionE sicilia meridionale. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 218, nn. 103-104, tav. 86.5-6, Trendall 1983a, 112, nn. 153-155, barra bagnasco 1992, 179-180, 186, n. 138, tav. 55.

i 10 2. c Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA pissidE di AgRigEnTo (TAV 260 3-4) VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Sicilia (4) – generica (2); orientale (1): Siracusa; occidentale (1): Palermo. Area locrese (1): Locri (1). Calabria (2) – Reggio Calabria (1), Rosarno (1). Egitto (2): naucrati. foRME VAscoLARi Piatti da pesce (10); pissidi (1). soggETTi Scene con Eros (2): Eros, donna (1); due coppie di satiro e donne, Eros (1). scene generiche (10): pesci, conchiglie (10). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti coppie di figure affrontate (donne) o affiancate (pesci), talvolta in fregi continui (coperchio di pisside), sullo stesso livello. figure ricorrenti: pesci. Influenza da parte del P. di Scoglitti (fiori a diamante sul fianco della palmetta sotto le anse), del P. della Pisside di agrigento (predilezione per la pisside, metodo compositivo del coperchio). Affinità con i P. Mad-Man e P. Nyn (resa dei contorni delle figure). figure dalla corporatura esile, con arti s. allungati, talvolta sproporzionati. donne con capelli raccolti in uno chignon sulla nuca, con riccioli ricadenti sulle orecchie, ornate da un orecchino a cerchio. Chitone a fitte pieghe rese frettolosamente, con scollatura a V decentrata rispetto al collo, di tessuto trasparente a lasciare visibili i seni grandi e disposti in maniera asimmetrica. Spesso le figure rivolgono il palmo di una mano in basso, con pollice e indice divaricati. Nei pesci, occhio reso da un punto nero sormontato da una linea bianca ricurva. Luogo di pRoduzionE sicilia meridionale. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 219, n. 105, Trendall 1983a, 112, n. 156, McPhee, Trendall 1987, 61-62, nn. IA/1-IA/7a, tavv. 12b-13a, McPhee, Trendall 1990, 38, nn. IA/1a, IA/5a.

i 11 c

dEL g dELL’ERos inginocchiATo

i 11 1. p dELL’ERos inginocchiATo (TAV 261 1) dEnoMinAzionE Dalla frequente presenza della figura di Eros in ginocchio sui vasi attribuiti al P. (Reggio Calabria, MAN, 5251; Amburgo, MKG, 1917.1075).

cERAMicA sicELioTA (s) VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE campania (1): generica. area locrese (1): Locri. foRME VAscoLARi Lekanides (4). soggETTi Scene con Eros (4): Eros (3); due donne ai lati di Eros (1). scene generiche (3): donna (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni prevalentemente statiche, composte da una a tre figure, tutte disposte sullo stesso livello, senza sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: Eros inginocchiato, con una gamba completamente flessa in modo da poggiare la natica sul tallone e l’altra avanzata e piegata al ginocchio, con la pianta del piede posata al suolo, le due braccia protese in avanti a porgere oggetti; donna seduta con un braccio teso dietro a poggiare il peso del corpo sul palmo della mano e l’altro teso in avanti. Influenza da parte del P. di Dirce (predilezione per la figura di Eros), del P. di Vienna 687 (grappoli di puntini in bianco aggiunto sparsi nel campo figurato), del P. dell’Orgia (drappeggio f.). Affinità con il P. di Lentini (resa della figura di Eros). figure scarne, con rapidi tratti a indicare i dettagli anatomici, nel corpo di eros concentrati in corrispondenza delle costole visibili a causa della posizione accovacciata. Sporadico impiego del bianco aggiunto per gli ornamenti personali, le ali di Eros, gli attributi e le linee del terreno. Frequente presenza di dischi decorati sparsi nel campo figurato. Luogo di pRoduzionE area locrese. cRonoLogiA circa 370-360. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 219, nn. 106-109, tav. 87.1-2, Trendall 1983a, 113, nn. 157-159.

i 11 2. c Vicini nELLo sTiLE AL p dELL’ERos inginocchiATo (TAV 261 2) VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE area locrese (3): Locri (2), gizzeria (1). foRME VAscoLARi Lekanides (2); idrie (1). soggETTi Scene con Eros (5): Eros (1); donna, giovane uomo, due donne che si abbracciano, Eros (1); Eros, donna presso un altare (1); Eros, donne, giovane uomo (1); due donne eros (1). Scene generiche (2): donna (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni vivaci, con numerose figure in movimento, sullo stesso livello, con rare sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: Eros accovacciato o seduto; donna nuda, in chitone o semiammantata, seduta e retrospiciente, con un braccio tenuto dietro la schiena e saldamente piantato a terra e l’altro sollevato in avanti; donna o giovane uomo stante, con un braccio lungo i fianchi e l’altro piegato al gomito a poggiare la mano sul fianco o sollevato, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa e scostata dal corpo. Influenza da parte del P. dell’Eros inginocchiato (figura di Eros, chitoni f., dischi sparsi nel campo figurato), del P. Prado-Fienga (fregio a ovuli). Figure esili, nei giovani uomini nudi, stanti o seduti, corpo magro, con cosce e braccia lunghe, sul torace tratto a l tra i seni e tratti orizzontali e paralleli sugli addominali. Volti squadrati, lungo naso appuntito e diritto, mento regolare. Teste f., m. e di Eros decorate da basso diadema radiato in bianco aggiunto. Chitoni f. leggeri, in modo da lasciare intravedere il profilo arrotondato dei seni, con orli talvolta decorati da file di puntini, stretti in vita da cinture raramente decorate da file di puntini in bianco aggiunto.

Presenza di elementi paesaggistici (rialzo roccioso puntinato in bianco) e d’arredo (tenie e dischi alla parete, klismos). Sotto le anse, teste f. con sakkos, diadema e collana in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE area locrese. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 219-220, nn. 110-112, tav. 87.3-6, Trendall 1983a, 113, nn. 160-162.

i 12 c

dEL g di ciViTA di pATERnò

VAsi ATTRibuiTi 44 pRoVEniEnzE sicilia (44) – orientale (44): civita di Paternò. foRME VAscoLARi Crateri (14): indeterminati (14); lekanides (4); oinochoai (1): forma 5 (1); skyphoi (1); frammenti (24). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): parte di satiro (4); satiro (1). Scene con Eros (1): parte di Eros e parte di figura presso un louterion (1). Scene generiche (35): parte di uomo (16); parte di figura (8); parte di donna (5); donna (3); giovane uomo, parte di donna (1); tavolino (1); animali (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Figure ricorrenti: giovane uomo stante, con le gambe incrociate, il braccio proteso ad appoggiare la mano al bastone. Influenza da parte dei C. del G. di Dirce (sovrapposizione di fregi di motivi decorativi nella zona sottostante al campo figurato, cinture f. decorate da borchie in bianco aggiunto). Affinità con i C. del G. di Lentini-Manfria (palmetta sulle prese dei coperchi delle lekanides). figure carnose dalle fattezze pesanti. notevole attenzione ai dettagli anatomici, perlopiù concentrata nella resa dei seni f., spesso appuntiti, fortemente distanziati e asimmetrici; nella descrizione del torace m., con capezzoli resi da un cerchietto e pettorali perfettamente indicati; nella sperimentazione di posture insolite, come la donna di profilo accovacciata. Volti piccoli, con naso e mento appuntiti e squadrati, labbra sottili, occhi grandi con doppia linea a indicare il sopracciglio. capigliature corte, a calotta, raramente con tenia o ghirlanda in bianco aggiunto sulla fronte. Mantelli pesanti, ricadenti con folte pieghe disposte a formare una linea curva all’altezza dei piedi; orli decorati da file di puntini. calzature spesso indicate mediante una doppia fascia intorno alla caviglia e al collo del piede, talvolta trattenuta da un laccetto o da una borchia. Cospicua presenza di monili f.. Fra gli attributi, bastone, specchio. Nel campo, tavolino sormontato da offerte. sull’orlo, motivo decorativo composto da una corona di alloro, con foglie allungate e stelo centrale, rese grossolanamente. sotto le anse, talvolta palmetta iscritta. sotto il campo figurato, frequente fregio di meandri di notevoli dimensioni, raramente intervallati da quadrati campiti a X con puntini. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA Cavalier 1981, 276, fig. 453, Trendall 1983a, 275, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 114-115, fig. 131, Pautasso 1997, 114, 116-126, nn. II.11-55, II.59-60, figg. 14-18.

i 13 c

dEL g di MoRgAnTinA

(TAV 261 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di rinvenimento del piatto da pesce eponimo (morgantina, ma, 57.960) VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE Sicilia (8) – occidentale (3): Palermo (1), Mozia (1), Selinunte (1); isole Eolie (2): Lipari; meridionale (1): Gela; settentrionale (1): Imera; interna (1): Morgantina.. Calabria (3): Reggio Calabria (2), Crotone (1). Lucania (2): Rivello (2). Area locrese (1): Locri (1). 343

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Piatti da pesce (17). soggETTi Pesci, molluschi, conchiglie. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE figure ricorrenti: pesci. Affinità con il P. di Stromboli-Amantea. nei pesci, corpo decorato da striature nere, disposte in verticale o in orizzontale sul dorso dell’animale, talvolta sostituite da file di puntini (Morgantina, MA, 57.960). Frequente l’impiego del bianco aggiunto per la resa di branchie, baffi e spina. Depressione centrale dipinta in bianco e circoscritta da un motivo a ovuli (Lugano, coll. p., 253), ad onda (già Londra, m.a., Sotheby’s). Bordo esterno dei piatti decorato con motivi vegetali: fila di foglie di edera (Morgantina, MA, 57.960), ramo di alloro (già Londra, m.a., Sotheby’s). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 62-64, nn. IA/8-IA/23, tavv. 13b-14e, McPhee, Trendall 1990, 38, n. 12a..

foRME VAscoLARi Piatti da pesce (18). soggETTi Pesci, mitili. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE figure ricorrenti: pesci. Affinità con il P. di Stromboli-Amantea (corpo dei pesci privo di decorazione), con i C. del G. di Morgantina (depressione centrale in bianco, inscritta in fascia di motivo a onda). nei pesci, corpo poco decorato, con striature grossolane in orizzontale, talvolta sostituite da una lunga linea sottile disposta lungo il dorso dell’animale (Palermo, mar a. salinas, 2239, Vienna, Km, 110). occhi resi da un puntino sottile e poco espressivo. Rarissimo impiego del bianco aggiunto per sottolineare alcuni elementi (baffi, spine, branchie) (New York, Coll. Bastis). Bordo esterno del piatto, costantemente decorato da una fila di puntini neri su fondo bianco (New York, Coll. Bastis). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 65-67, nn. 5-16, tav. 15b-15e, McPhee, Trendall 1990, 3839, nn. 16a-c.

i 14 pREcuRsoRi dEi c cAMpAni dELL’officinA dEL p di cAssAndRA

i 14 3. p dEi piATTi dA pEscE di MoziA

spEciALisTi in piATTi dA pEscE

i 14 1. p di sTRoMboLi-AMAnTEA (TAV 261 4) dEnoMinAzionE Dai luoghi di provenienza dei piatti da pesce attribuiti al P. (Lipari, MAN Eoliano L. Bernabò Brea, 12535-12536; Reggio Calabria, MAN, 10572-10573). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Sicilia (2) – Isole Eolie (2): Stromboli (2); Calabria (2): Amantea. foRME VAscoLARi Piatti da pesce (4). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE figure ricorrenti: pesci. Affinità con i C. del G. di Morgantina (decorazione accessoria). nei pesci, caratteristico corpo privo di decorazione, con linee grossolane tese a sottolineare le parti del corpo. occhio reso da un punto nero di grandi dimensioni, dal contorno impreciso (Reggio Calabria, MAN, 10572). Sul bordo del piatto, costante impiego di un motivo a onda. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 64-65, nn. 1-4, tav. 15a, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 103, figg. 118a-b.

i 14 2. p bAsTis (TAV 262 1) dEnoMinAzionE Dal proprietario del piatto da pesce eponimo (New York, Coll. Chr. Bastis). VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE Sicilia (5): occidentale: Palermo (3), Mozia (2). Calabria (2): Santa Maria del Cedro (1), belvedere marittimo (1). Lucania (2) – tirrenica (1): agropoli (1), roccagloriosa (1). campania (1): cuma (1). 344

dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento dei due piatti da pesce attribuiti al P. (Mozia, MW, 18181820). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE sicilia (2): occidentale (2): mozia (2). foRME VAscoLARi Piatti da pesce (2). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE figure ricorrenti: pesci. Affinità con i C. vicini nello stile al P. della Pisside di Agrigento (impiego del bianco aggiunto per gli elementi del corpo dei pesci), con i c. del g. di morgantina (resa dell’occhio). Nei pesci, corpo rigonfio, decorato da molte linee in nero; sul retro del corpo, coda di forma quasi rettangolare. Bordo esterno del piatto decorato da fila di grossi punti neri su fondo bianco. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 67, nn. 17-18, tav. 15f.

ii fAsE inTERMEdiA ii 1 c

dEL g di LEnTini-MAnfRiA

TEcnichE argilla a volte dalla colorazione intensa, tendente al rosso (P. di Lentini) o al rosso bruno (P. di Manfria, G. Lloyd) e priva di ulteriore rivestimento, altre volte dalla colorazione piuttosto spenta, coperta da un evidente strato di ocra dalla colorazione tendente al rosso o al rosato (P. di Lentini, g. di rancate, g. di randazzo). V.n. di qualità variabile, a volte uniforme coprente e lucente, a volte tendente ad assumere un aspetto opaco e a distaccarsi dalla superficie dei vasi. Frequente uso delle linee in vernice diluita per le pieghe dei panneggi e i dettagli anatomici di corpi umani e animali da parte di tutti i c. del g.

cERAMicA sicELioTA (s) Diffuse sovraddipinture, più spesso in bianco, a volte anche in giallo e rosso, per indicare oggetti metallici (P. di Lentini, P. di siracusa 47099, g. di rancate, P. di manfria, g. di adrano), strutture architettoniche e altri elementi lapidei (P. di Lentini, P. di siracusa 47099, P. di manfria, g. di adrasto, g. di maron), strumenti musicali (P. di Siracusa 47099, G. di Gibil Gabib, G. di Adrano), piumaggio della ali (P. di Lentini, P. di siracusa 47099, g. di rancate, P. di manfria), canizie di personaggi anziani (P. di Siracusa 47099, G. di Capodarso, G. di Adrano), ghirlande e bende che cingono le capigliature (P. di Lentini, G. di Rancate, P. di Manfria, G. di Gibil Gabib, g. di maron, g. dell’havana), drappi di tessuto (g. di adrano), risvolti delle calzature (P. di Manfria, G. di Gibil Gabib, G. Lloyd), maschere e costumi di attori comici (G. di Manfria, P. della Pisside di Lugano), linee di terreno continue o a file di punti (P. di Lentini, g. di maron), contorni e asperità di massi rocciosi (P. di Lentini, g. di Rancate, G. di Gibil Gabib), tirsi (G. di Rancate, P. di Manfria, G. Lloyd). Tecnica a f.n. per la decorazione del pomello dei coperchi di lekanides (P. di Lentini, P. di siracusa 47099, g. di gela). Uso del graffito per i rami dei tralci d’edera completati da foglie contornate o interamente campite in bianco aggiunto (G. di Lentini, P. di Manfria). Iscrizioni sovraddipinte in bianco sul fondo a v.n. (G. di Adrasto, G. di Maron, G. di Gibil Gabib, altri C. del G. di Lentini-Manfria).

ii 1 1. pREcuRsoRi dEL g

di LEnTini-MAnfRiA

(TAV 262 2)

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE sicilia (3) – isole eolie (3): Lipari. etruria (1) – padana (1): spina. foRME VAscoLARi Lekanides (5); lekythoi (2). soggETTi scene mitologiche (1): Psiche (1). Corteggio dionisiaco (2): satiro (1); satiro, donna nuda (1). Scene con Eros (7): Eros (5); Eros, donna (2). scene generiche (2): donna (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, formate da una o due figure, poste sullo stesso livello senza il ricorso alla sovrapposizione di piani diversi. Figure ricorrenti: Eros stante, in volo o seduto, nudo, con un braccio proteso a offrire un oggetto; donna nuda, semiammantata o ammantata, seduta, con un braccio avanzato e leggermente flesso al gomito e la mano chiusa intorno ad un oggetto. Influenza da parte del P. della Scacchiera e del P. di Dirce (forma delle foglie dell’estremità s. del tirso), di alcuni c. del g. dell’orgia, in particolare il P. della Pisside di agrigento e il P. dell’eros inginocchiato (stile), del P. di scoglitti (cintura del chitone f.). Affinità con il P. di Lentini (resa del panneggio, fascia nera sull’orlo del mantello, trattamento dei volti). Figure snelle, spesso nude, con rapidi dettagli anatomici. Nelle figure sedute, torace spesso segnato da due pieghe ondulate parallele sormontanti l’ombelico; nelle donne, busto di t.q. con seni arrotondati e capezzoli a piccolo cerchietto; tipica la resa delle mani, con lunghe dita affusolate, spesso con medio e anulare accostati. eros, seduto e stante, con cosce lunghe e snelle, ali formanti uno spigolo vivo nella parte s. con molte piume accostate nella metà i., spesso formanti una leggera piega verso l’alto. Capigliature f. e di Eros ricciolute, quasi sempre con uno chignon sulla nuca. Mantelli con orlo nero continuo, ondulato a seguire il movimento dei piedi. calzature sempre indicate mediante una doppia striscia sulla caviglia e sul collo del piede. Tra gli attributi, preferenza accordata al timpano decorato con cerchio centrale e file di X alternate a segmenti verticali sul bordo, pelle di leone per il satiro; cista, ghirlanda, specchio. nel campo, discreta presenza di elementi paesaggistici (rialzo roccioso reso da protuberanze sporgenti dal terreno; anfora a punta coricata; pilastrino; grappolo d’uva o tenia alla parete). Nei coperchi delle lekanides, viticcio con voluta s. a uncino, impiegato come strumento separatore delle scene; presa decorata a f.n., con una palmetta composta da linee ondulate affiancate a rosette puntinate.

Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 350. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 583-584, nn. 1-5, tavv. 225.1-5, Trendall 1983a, 270, nn. 2a-b, tav. XXX.6.

ii 1 2. c

dEL g di LEnTini

ii 1 2.a p di LEnTini (TAVV 262 3-263 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento di numerosi vasi attribuiti al P. (Siracusa, MAR P. Orsi, 14000, 33795, 33797). VAsi ATTRibuiTi 21 pRoVEniEnzE Sicilia (14) – generiche (2); orientale (8): Lentini (4), Adrano (2), Caltagirone (1), Scordia (1); meridionale (3): Camarina (1), Gela (1), Selinunte (1); interna (1): Capodarso. area locrese (1): Locri. etruria (1) – padana (1): spina. foRME VAscoLARi Lekanides (13); lebetes gamikoi (3); pissidi (2); anfore a collo distinto (1); oinochoai (1): forma 5 (1); phialai (1). soggETTi Scene mitologiche (2): grifo, cavallo, leone (1); Pegaso, leone, sfinge (1). Corteggio dionisiaco (3): komos (2); satiro (1). Scene con Eros (17): Eros (10); Eros, donna (2); due donne ai lati di Eros (2); donna, satiro, Eros (1); donna, erote, Eros (1); parte di Eros (1). Scene generiche (15): donna (10); testa f. (2); donna, giovane uomo nudo, busto f. alla finestra (1); parte di donna (1); parte di testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, formate prevalentemente da una sola figura, spesso seduta, più raramente da due o più personaggi, sempre disposti su un solo livello. rare le sovrapposizioni di piani diversi. figure ricorrenti: donna seduta, semiammantata, spesso retrospiciente, con un braccio proteso in avanti e l’altro teso indietro, una gamba distesa e l’altra piegata al ginocchio, con il piede saldamente piantato a terra, in modo da fornire con la coscia un appoggio al gomito del braccio corrispondente; Eros seduto, stante, inginocchiato. Influenza da parte del P. dell’Eros inginocchiato (resa stilistica delle figure) e del P. della Pisside di agrigento (organizzazione della composizione del coperchio delle lekanides), del P. di Scoglitti (fiore a diamante nel viticcio laterale). Affinità con i precursori del G. di Lentini-Manfria (stile della composizione, palmetta nella presa del coperchio delle lekanides), con il P. di Siracusa 47099 (stile della decorazione accessoria). Disegno preciso, con linee studiate e efficaci, disposte a rendere accuratamente i dettagli anatomici; nelle donne, seni resi con semicerchi fortemente distanziati fra loro e capezzoli a puntino; arti i. e s. snelli e allungati, specialmente nelle figure sedute. Volto piccolo, naso lungo e appuntito, labbra sporgenti, occhio grande e pupilla stretta. capigliature spesso raccolte in uno chignon sulla nuca, sia per le donne che per Eros, talvolta ornate con sakkos o kekryphalos e diadema radiato. Mantelli con orli decorati da una spessa fascia nera, disposta a seguire le numerose curve delle pieghe sui piedi delle donne sedute. Nelle donne sedute semiammantate, lembo del mantello ricadente sulle spalle a formare, sulla vita, uno strascico ondulato. calzature sempre indicate. Ali di Eros, stante o seduto, spesso rese con la parte s. nera e file di puntini in bianco aggiunto. Frequente indicazione di diademi, collane, braccialetti e cavigliere in bianco aggiunto, sia per Eros che per le donne. Sporadico inserimento di teste f. di profilo in riquadri metopali e un caso isolato di scena composta solo da animali in lotta. Fra gli attributi dei personaggi, predilezione per ghirlande con foglie in bianco aggiunto, patere con offerte, timpano, grappolo di uva, ciste quadrangolare decorata da un motivo a X. 345

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Cospicua presenza di dettagli paesaggistici (linea del terreno ondulata in bianco aggiunto, talvolta decorata con grappoli di puntini sparsi; busto f. alla finestra nella parte s. del campo figurato; rialzo roccioso, talvolta con macchie in bianco aggiunto). Estrema varietà di attributi sparsi nel campo (rosette a quattro petali, patere, tenie, ciste, animali, grappoli di uva). Ai lati delle scene, viticci con fiori laterali a diamante o a forma di patera posta in verticale decorata all’interno da un motivo a c con segmento centrale. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 584-587, nn. 6-16, tavv. 226-227.1-2,5-8, Trendall 1970a, 104, n. 10a, Trendall 1973d, 256, n. 16a, Spigo 1977, 141-142, n. C65, fig. 30, Trendall 1983a, 269-270, nn. 8a, 10b-c, 12a, tav. XXXI.2, Trendall 1989, 235, figg. 419-422, Barresi 2002a, 616-617, 637, nn. 2-3, figg. 2, 3a-b, Pellegris 2002, 266-267, n. 404.

ii 1 2.b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di LEnTini

(TAV 263 2-3)

VAsi ATTRibuiTi 30 pRoVEniEnzE Sicilia (27) – generiche (6); meridionale (14): Agrigento (11), Gela (2), Monte Adranone (1); isole Eolie (5): Lipari; interna (2): Gibil Gabib. Calabria ionica: Reggio Calabria. Area locrese (1): Locri. foRME VAscoLARi Lekanides (13); skyphoi (8); pissidi (3); anfore a collo distinto (2); lekythoi (2); bottiglie (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi Scene con Eros (15): Eros (5); Eros, donna (3); parte di Eros (3); Eros, satiro, donna (2); Eros, donna nuda, cigno (1); Eros presso un altare (1). Scene generiche (28): testa f. (13); parte di donna (4); donna (3); donna, giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); due donne presso un louterion (1); donna in corsa, parte di figura (1); parte di grappolo d’uva (1); parte di giovane uomo ammantato (1); busto di giovane uomo (1); parte di giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, composte da una a tre figure, perlopiù disposte sul medesimo livello, in disposizioni paratattiche organizzate ad occupare la tesa del coperchio delle lekanides. Figure ricorrenti: testa f., di profilo verso sin.; donna, Eros o satiro seduto a terra, talvolta retrospiciente, con entrambe le gambe piegate, un braccio teso in avanti a poggiare il gomito sul ginocchio corrispondente, a volte con oggetto nella mano; Eros seduto, di profilo, con un braccio proteso in avanti e l’altro abbassato o con entrambe le braccia portate in avanti; donna stante, nuda o ammantata, retrospiciente, con una gamba tesa e l’altra leggermente flessa, a toccare il suolo con la punta del piede. Affinità con il P. di Lentini (trattamento del panneggio, resa delle teste f., che in questo caso appaiono in quantità maggiore, resa delle ali di Eros, la cui parte sommitale è decorata in nero, lontana ripresa del tipo del fiore della palmetta laterale), con i precursori del g. di Lentini-manfria (palmetta posta sulla presa del coperchio delle lekanides, Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 749D, a volte qui utilizzata per decorare il collo delle anfore a collo distinto, Reggio Calabria, MAN, 8994). disegno frettoloso, poco accurato, sia nei personaggi che nella decorazione accessoria. figure snelle, dai volti ovali, naso lungo e poco sporgente, occhi grandi e pupilla piccola. nei nudi m., poca attenzione ai dettagli anatomici, sporadica resa dei capezzoli con cerchietti puntinati (Agrigento, MAR, AGS 6914a-b). Nelle teste f., volto pieno, labbra carnose, occhi grandi, visibili rughe sul collo; capelli riccioluti coperti da sakkos o kekryphalos decorato da grappoli di puntini sparsi e da motivo a raggi o da fila di punti intorno allo chignon posteriore, talvolta con diadema radiato in bianco aggiunto sulla fronte; sulle orecchie e sulla fronte, riccioli; frequenti orecchini e collana. Chitoni e mantelli talvolta decorati da file verticali di puntini lungo il bordo o al centro del busto; nei chitoni, spalline talvolta segnate da fila di borchie; cintura, quando visibile, a fascia continua non decorata. Varietà nella resa delle pieghe i. 346

delle vesti, ottenute da una linea continua con ondulazione più o meno marcata. raro impiego del bianco aggiunto per gli elementi decorativi dell’abbigliamento dei personaggi, perlopiù limitato alle figure di Eros o, meno frequentemente, per i monili f. Fra gli attributi, patera, ghirlanda in bianco aggiunto, cista sormontata da offerte, palla in bianco aggiunto. Limitati elementi paesaggistici e d’arredo (louterion su base a due gradini, klismos, rialzo roccioso, pilastrino, rosetta a quattro petali, tenia alla parete). Ampia gamma di motivi decorativi accessori: sulla presa del coperchio delle lekanides, rosetta a sei petali, rombo crociato con i lati obliqui e campito da grappoli di puntini; sul corpo delle lekanides, spesso fascia di segmenti verticali paralleli. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/meridionale. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA De Miro 1963, 120, fig. 37e, Trendall 1967b, 587-588, 602, 610, nn. 17-26, 99-100, 113, 171, tavv. 227.3-4,8, 229.9, 239.6, Trendall 1983a, 271, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 88-89, figg. 91c, 95-96, 97a-b, De Miro 2000, 148, 215, 303, nn. 239, 1100, 2154, tavv. cXXXi-cXXXii, de cesare 2005, 59-61, 71-74, 76, tavv. 55.3-4, 57.14, 69.1-4, figg. 55-57, 70.1-3, 71.3-4, 74.2.

ii 1 2.c p di siRAcusA 47099 (TAVV 263 4-264 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di collocazione del lebes gamikos eponimo (Siracusa, MAR, 47099), la cui scena fu inizialmente interpretata come un episodio legato alla vita di Persefone, con Ecate, per poi essere riletto come soggetto generico di ambito nuziale. VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE Sicilia (7) – isole Eolie (4): Lipari; orientale (3); Lentini (2), Caltagirone (1). Area locrese (1): Locri. foRME VAscoLARi Crateri (3): a calice (3); lebetes gamikoi (2); lekanides (1); oinochoai (1): forma 5 (1); frammenti (1). soggETTi scene mitologiche (1): ermes, apollo citaredo, era seduta in trono, ancella, uomo barbato (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Elettra seduta su un monumento funebre, parte di donna (1); esposizione e liberazione di Andromeda (1). Corteggio dionisiaco (2): menade, satiro (1); satiro, donna (1). Scene con Eros (4): Eros (2); Eros, donna (2). Scene generiche (5): donna (1); due donne (1); due donne in un’edicola, donna (1); donna, giovane uomo nudo (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni composte da una a quattro figure, poste prevalentemente sullo stesso livello, con frequenti sovrapposizioni di piani, dovute al cospicuo inserimento di elementi paesaggistici e al relativo affastellamento di personaggi di notevoli dimensioni in campi figurativi di dimensioni contenute. Figure ricorrenti: donna semiammantata o ammantata, seduta, con un braccio sollevato e piegato al gomito in modo da portare la mano davanti al viso, spesso nell’atto di specchiarsi, ma talvolta retrospiciente, con un piede arretrato quasi sotto il sedile e l’altro leggermente spinto in avanti; figura f. canuta, con i capelli corti, stante. Influenza da parte del P. della Scacchiera (motivo a meandro alternato da quadrati campiti a scacchiera o a X iscritta), del P. di dirce e del P. dell’orgia (impiego del cratere a calice; decorazione accessoria composta da ghirlanda di edera), del P. di Louvre K 240 (impiego di colonnine e file di motivi accessori verticali come elementi separatori dei campi figurati), vago riferimento al P. di Napoli 2074 (cintura f. decorata da fila di puntini in bianco aggiunto). Affinità con il P. di Lentini e i C. a lui vicini nello stile (resa delle ali di Eros, palmetta sulla presa del coperchio della lekanis, Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 9533b, resa del panneggio f.), con i c. del g. Lloyd (forma monumentale dei vasi).

cERAMicA sicELioTA (s) Disegno accurato, sapiente scelta tematica, evidente ricerca di variazioni iconografiche volte alla caratterizzazione dei personaggi mitici. Figure particolarmente magre, con il ventre quasi rivolto all’interno, e ombelico a forma di goccia; dettagli anatomici accurati, busto m. con tratti sul torace, seni f. arrotondati, capezzoli resi da un cerchietto. Per le donne, predilezione per la posizione seduta; per le figure m., giovani o barbate, prevalenza di posture stanti, spesso con una gamba tesa e l’altra intrecciata davanti o dietro. Capigliature m. e f. spesso ornate da diademi o fasce in bianco aggiunto, in qualche caso anche da corona; orli dei mantelli, m. e f., decorati con linea scura continua, raramente con linee puntinate; nelle vesti f., pieghe i. disposte a formare uno strascico appuntito sulla parte posteriore, reso da una linea continua ondulata; talvolta cintura visibile, talvolta bretelle sul petto decorate da file di cerchietti; sul ventre delle donne semiammantate sedute, orlo reso da una spessa fascia arricciata in corrispondenza dell’ombelico. Calzature sempre segnalate, spesso con borchie e fasce indicate in bianco. Fra gli attributi, schiacciante preponderanza di specchi, accompagnati da ghirlanda, timpano, patere, strigile, alabastron, ciste. Abbondante ricorso al bianco aggiunto, per la resa di alcuni elementi paesaggistici, attributi, monili m. e f. e parti della decorazione accessoria. Copiosa indicazione di elementi paesaggistici: edicola con colonne ioniche, soffitto a cassettoni, frontone con acroteri angolari a forma di Nike interamente in bianco aggiunto; pilastrino; rialzo roccioso reso da linee sottili e grappoli di puntini in bianco aggiunto. Raffinati elementi d’arredo: sgabello in bianco aggiunto con zampe modanate; tenie alla parete. sapiente impiego della decorazione accessoria come elemento di cornice delle metope figurate: riquadro composto da due fasce verticali campite a reticolo o con linea a zigzag alternata a puntini, disposte quasi a sorreggere una fascia s. orizzontale decorata a ovuli. Al di sopra della zona figurata, fregio a ovuli, talvolta con il centro decorato in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 588-590, nn. 27-29, tav. 228, Trendall 1970a, 103, Spigo 1977, 142, n. C66, fig. 30, Trendall 1983a, 271, nn. 29a-c, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 50-52, figg. 43-45.

ii 1 2.d c Vicino nELLo sTiLE AL p di siRAcusA 47099 (TAV 264 3-4) VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE sicilia (1) – isole eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi crateri (1): a calice (1). soggETTi scene a “soggetto tragico” (1): alcmena sulla pira, Zeus, ermes (1). scene con eros (1): eros, donna, giovane uomo nudo presso due pilastrini (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni formate da tre figure, disposte su livelli diversi, con sovrapposizioni di piani funzionali allo svolgimento delle scene. Influenza da parte del P. della Scacchiera (decorazione accessoria sotto il campo figurato), del P. di dirce (sovrapposizione dei due motivi decorativi accessori, meandro con quadrato a scacchiera e motivo ad onda), dei C. del G. Prado-Fienga (orlo del chitone f. decorato con motivo ad onda). Affinità con i precursori del P. di Lentini (posizione delle dita delle mani), il P. di Lentini, il P. di siracusa 47099 (resa delle ali di eros, resa del torace scarno delle figure m., fregio a ovuli intervallati da puntini). Figure m. particolarmente magre, con arti lunghi; volti arrotondati, ripresi sia di profilo che di t.q., naso prominente, occhi piccoli e ravvicinati. Vesti, m. e f., decorate da grappoli di puntini sparsi, fitte pieghe sottili, orli decorati, cospicuo impiego del bianco aggiunto per le borchie. Capigliature, sia m. che f., composte da masse compatte di riccioli, spesso trattenuti sulla fronte da ghirlande, tenie o diademi radiati,

sempre in bianco aggiunto. Particolare cura nella resa degli attributi dei personaggi, spesso in bianco aggiunto (scettro, collane; bastone, arco). Ampio impiego di elementi paesaggistici (pira composta da quattro tronchi legnosi sovrapposti e sormontata da due altarini; pilastrini su base a uno o due gradini; rialzo roccioso con linea di contorno in bianco aggiunto e decorato da grappoli di puntini in bianco aggiunto). Decorazione accessoria arricchita da dettagli in bianco aggiunto: fiori fra il tralcio di edera sopra il campo figurato. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA trendall 1983a, 272, n. 29d.

ii 1 2.e c

dEL g di RAncATE

(TAV 265 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo dell’originaria Coll. di appartenenza della lekanis eponima (Basilea, ASL, Z 300, già rancate, coll. Züst). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Sicilia (8) - orientale (5): Lentini (3), Adrano (2); meridionale (3): Agrigento (2), gela (1). campania (1): generica. foRME VAscoLARi Lekanides (4); skyphoi (3); idrie (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 1 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): satiro (2); donna e satiro presso un louterion (1). Scene con Eros (5): Eros (4); due donne ai lati di Eros (1). Scene generiche (7): donna (5); papera (1); civetta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, composte da una a tre figure, disposte sullo stesso livello, con sovrapposizioni di piani solo in presenza di elementi d’arredo particolarmente ingombranti (come il louterion, Agrigento, MAR, AG 2201). Figure ricorrenti: Eros o satiro, stante, con una gamba tesa e l’altra piegata al ginocchio a poggiare il piede su un rialzo roccioso, non sempre accuratamente segnalato, il gomito poggiato sul ginocchio corrispondente e l’altro braccio leggermente abbassato; donna semiammantata, seduta, con un braccio lasciato dietro e l’altro più o meno disteso a reggere un oggetto (specchio o timpano). Affinità con il P. di Siracusa 47099 (resa delle ali di Eros, fregio a ovuli intervallati da puntini, torace m. scarno), con il P. di Lentini (palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides, motivo del fiore campanulato delle palmette laterali). Figure f. carnose, con dettagli anatomici e pieghe della pelle segnalati in quantità cospicua ma poco accuratamente. Seni gonfi e arrotondati, capezzoli resi da un cerchietto di medie dimensioni. figure m. scarne, con arti allungati. Volti piccoli, naso allungato, occhio grande e incavato, labbra carnose, rese da una linea ondulata. in donne e eros, capigliatura riccioluta con chignon sulla nuca, talvolta ornata da stephane o diadema radiato in bianco aggiunto. Nelle donne sedute semiammantate, mantello avvolto intorno ai fianchi in modo da lasciare visibile l’ombelico, sempre sormontato da due linee ricurve parallele, e parte del fondo-schiena; panneggio morbido, a formare un’ampia piega sul bacino. Costante ricorso al bianco aggiunto nella resa degli attributi (patera sormontata da uova; specchio; timpano; fiore). Minuziosa descrizione di elementi paesaggistici (louterion; gocciolatoio a protome leonina; rialzo roccioso), meno precisa per i dettagli d’arredo (rosette a quattro petali puntinati; patere; tenie alle pareti). Decorazione accessoria composta da motivi poco accurati (motivo ad onda con flutti sproporzionatamente allungati e di forma diversa fra loro; fregio ad ovuli con linguette di dimensioni diverse). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 590-591, nn. 30-36, tav. 229.1-5, Trendall 1970a, 104, n. 31a, Trendall 1983a, 272, Barresi 2002a, 617-618, 637-638, nn. 4-5, figg. 4-5. 347

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

ii 1 2.f ALTRi c

dEL g di RAncATE

(TAV 265 2)

VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE Sicilia (11) – generiche (5); meridionale (3): Gela; orientale (1): Lentini; interna (1): Gibil Gabib; isole Eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi Oinochoai (4): forma 5 (2), forma 3 (1), indeterminate (1); lekanides (3); skyphoi (2); lekythoi (2); lebetes gamikoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): satiro, donna (3); satiro (2). scene con eros (3): eros (3). Scene generiche (8): donna (6); donna fra due altari (1); donna e figura ai lati di un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, perlopiù composte da una sola figura, più raramente da due personaggi. Figure ricorrenti: giovane satiro stante, in atto di incedere o con una gamba piegata a posare i glutei sul tallone; donna stante, talvolta con un piede sollevato e poggiato su un pilastrino, o seduta; Eros stante o seduto. Affinità con il P. di Lentini (motivo decorativo del fiore campanulato della palmetta laterale), con il P. di siracusa 47099 (torace m. scarno e incavato, resa delle ali di eros), con i c. del g. di rancate (resa della donna semiammantata seduta, seni f.). Figure m. longilinee, con cosce muscolose; donne dalle fattezze morbide e dalle braccia carnose, spesso con rughe segnalate da tratti. Nelle donne, volti piccoli, mento appuntito, occhi piccoli e incavati, pupilla minuscola. capigliature ricciolute, con chignon sulla nuca, tavolta ornate da diadema o sakkos. Nei satiri, viso rotondo, mento sporgente, naso rincagnato, capelli riccioluti a calotta, padiglione auricolare con l’estremità s. a punta ricurva. Vesti f. semplici, orli non decorati, poche pieghe ad illustrare un tessuto pesante e coprente. Nelle figure di Eros, ali appuntite, con la meta s. scura o decorate da file di puntini verticali in bianco aggiunto. Cospicuo impiego del bianco aggiunto per i monili, le calzature e gli attributi (ciste e patere sormontate da offerte, rametti, timpani). Predilezione per pilastrini e altari come unici elementi paesaggistici, talvolta sormontati da offerte in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/meridionale. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 591-592, nn. 37-45, 47, tavv. 229.6-8, 230.1, Trendall 1983a, 272, nn. 38a, 41a.

ii 1 3 c

dEL g di MAnfRiA

ii 1 3 a p di MAnfRiA (TAV 265 3-4) dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento di alcuni vasi attribuiti al P. (Gela, MAR 642, 644, 751, 755a, 755b, 14758). VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE Sicilia (16) – generiche (6); meridionale (6): Manfria; orientale (3): Adrano (1), Scordia (1), Siracusa (1); isole Eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi Skyphoi (8); pissidi (6); lebetes gamikoi (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (9): satiro (5); Dioniso, satiro (1); satiro presso un altare (1); menade (1); parte di menade (1). scene con eros (1): eros, testa f. (1). Scene generiche (12): donna (9); donna presso un pilastrino (1); giovane uomo (1); parte di donna (1). 348

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, formate da una o due figure, prevalentemente collocate sullo stesso livello, senza sovrapposizioni di piani (fatta eccezione per un caso, siracusa, MAR P. Orsi, s. inv. [Trendall 1967b, 594, n. 50], in cui i piedi del satiro sfondano il motivo ad onda sottostante al campo figurato). Figure ricorrenti: donna semiammantata seduta, quasi sempre con entrambe le braccia protese a reggere un oggetto in ogni mano; satiro, stante, talvolta con un piede sollevato. Influenza da parte del P. di Lentini (resa stilistica delle figure, forma del fiore della palmetta); del campano P. CA (klismos in bianco aggiunto, resa dei giovani satiri, panneggio f.). Affinità con i C. vicini nello stile al P. di Siracusa 47099 (impiego del bianco aggiunto nella decorazione accessoria), con i c. del g. di rancate (resa del panneggio intorno ai fianchi delle donne semiammantate sedute). Predilezione per la forma dello skyphos. Figure dalle teste sproporzionatamente piccole, con labbra sottili e bocca piccola. Sporadica comparsa della postura di t.q. per il volto (Dioniso e un satiro). Dettagli anatomici resi con cura, sebbene in maniera rapida: corporature m. massicce, torace squadrato e cosce possenti; busti f. nudi morbidi, con seni appuntiti. Vesti dal tessuto pesante, con poche pieghe lineari, quasi sempre prive di elementi decorativi. Capigliature f. spesso dotate di sakkos o kekryphalos con elementi decorativi in bianco aggiunto. Spiccata predilezione per l’uso di colori aggiunti, bianco e giallo, in particolare per gli elementi decorativi dell’abbigliamento (monili, calzature, pelle di leone dei satiri), per gli attributi (tirso, fiaccola, corone, patera sormontata da offerte, rametti, timpano con laccetti svolazzanti, specchio). notevole attenzione per i dettagli paesaggistici e d’arredo (klismos in bianco aggiunto; pilastrino in bianco aggiunto; patera, tenia, pinax alle pareti; linea di contorno del rialzo roccioso in bianco aggiunto). Luogo di pRoduzionE sicilia meridionale/orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 593-594, nn. 48-61, tav. 230, Trendall 1970a, 104, n. 55a, Trendall 1983a, 273, n. 55a, Trendall 1989, 235, fig. 423, Barresi 2002a, 619, 639, n. 11, fig. 11.

ii 1 3 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di MAnfRiA

(TAV 266 1-3)

VAsi ATTRibuiTi 29 pRoVEniEnzE Sicilia (24) – generiche (5); orientale (11): Adrano (8), Centuripe (1), Grammichele (1), Messina (1); meridionale (6): Manfria (2), Agrigento (1), Butera (1), Gela (1), Monte Saraceno (1); interna (2): Gibil Gabib (1), Monte Raffe (1). Area locrese (1): Vibo Valentia. foRME VAscoLARi Skyphoi (6); crateri (5): a calice (5); lekanides (5); lekythoi (4); pissidi (4); oinochoai (2): forma 3 (2); bottiglie (1); frammenti (2). soggETTi Scene a soggetto comico (12): parte di attore presso una colonna (3); tre attori su un palcoscenico (1); vecchio e schiavo presso un altare (1); parte di un palcoscenico, parte di attore (1); Eracle e Auge, due attori su un palcoscenico (1); attore presso colonna (1); parte di una scenografia, parte di donna (1); attore che trasporta un’anfora (1); quattro attori su un palcoscenico (Ecclesiazuse, Ione o Ippolito) (1); due attori presso un altare (1). Corteggio dionisiaco (4): parte di satiro (2); Pan su un capro presso un altarino (1); parte di donna (1). Scene con Eros (5): Eros, donna (3); Eros (1); parte di Eros (1). Scene generiche (14): parte di donna (6); donna (2); parte di figura (2); donna nuda presso un louterion (1); due donne (1); tre donne (1); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni elaborate, vivaci, affollate, spesso organizzate intorno a complessi elementi architettonici (palcoscenici), formate da una a quattro figure, disposte su livelli

cERAMicA sicELioTA (s) diversi, con frequenti e ricercate sovrapposizioni di piani, spesso con ricerca di resa prospettica nella descrizione del piano del palcoscenico. Figure ricorrenti: attore comico, imberbe, vecchio o barbato, stante, in postura di t.q., con un braccio proteso in avanti o tenuto lungo il fianco e l’altro piegato al gomito, con la mano poggiata sul fianco, interamente coperto dal mantello; attore comico in atto di incedere, con la testa e il busto di t.q., talvolta retrospiciente, con le gambe incrociate; Eros stante o inginocchiato, con un braccio proteso in avanti a porgere un oggetto; donna ammantata o semiammantata, seduta, con un braccio avanzato a reggere un oggetto e l’altro piegato al gomito e arretrato. Influenza da parte del P. di Dirce (resa degli attori comici, sovrapposizione di più motivi decorativi accessori), del P. di Siracusa 47099 (impiego del bianco aggiunto nella decorazione accessoria). Affinità con il P. di Lentini (forma del fiore della palmetta laterale). Spazio figurativo rigidamente delimitato grazie ad elementi paesaggistici e a motivi decorativi. Attori comici, quasi sempre ripresi con il volto e il busto di t.q., le gambe di profilo; volto largo, mascella quadrata, cospicua quantità di rughe, fronte alta e stempiata, capelli neri o canuti, riccioluti, disposti a calotta intorno al cranio. donne dalla corporatura massiccia, torace largo, seni piccoli e fortemente distanziati, fronte bassa, naso piccolo, labbra appena accennate, mento rotondo e sporgente. In donne e Eros, capelli coperti da sakkos o kekryphalos, da cui sfugge, sull’orecchio, un ciuffo reso con una lunga linea ondulata. chitoni e mantelli pesanti, con poche pieghe lineari, decorati da fasce più scure verticali, sui fianchi e al centro del busto. Raro l’impiego di cerchietti in bianco aggiunto per decorare le cinture, frequente invece nella resa dei dettagli delle calzature e dei monili. Ricco il repertorio di attributi associati alle figure, spesso con elementi decorati in bianco aggiunto (scettro, bastone, phiale con offerte, cista con e senza offerte, tirso, ghirlanda, tenia, palla). Evidente elaborazione prospettica nella realizzazione delle strutture sceniche: piattaforma lignea poggiante su sostegni laterali, resa di t.q. in modo da illustrare l’intera superficie a disposizione dell’azione scenica; scena inquadrata da colonne con capitelli ionici (in un caso dorici, Siracusa, MAR P. Orsi [Trendall 1967b, 596, n. 75]) in bianco aggiunto, spesso corredata da altare, in un caso sormontato da colonnasostegno di una statuetta f. di offerente con patera e ghirlanda nelle mani o dall’indicazione di una porta, oltre che di elementi vegetali e di patere appese alla parete di fondo; di fronte al basamento, scaletta in bianco aggiunto, anch’essa resa in veduta di t.q., in un caso circondata da elementi decorativi composti da lische di pesce e file di salsicce. Nelle scene prive di struttura lignea, frequente la presenza di elementi spaziali: pilastrini con o senza piedistallo; sgabello sormontato da cuscino. Notevole varietà e quantità di motivi decorativi accessori, spesso resi tuttavia senza eccessiva cura nel dettaglio: fregi a ovuli con linguette di lunghezze diverse, talvolta separate da puntini o con il centro in bianco aggiunto; sporadica sovrapposizione di motivo a onda, motivo a quadrati bianchi e neri alternati e fregio a meandro, o di motivo a onda e fregio ad ovuli. Luogo di pRoduzionE sicilia meridionale/orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 592, 594-596, nn. 62-77, tav. 231, Trendall 1970a, 103, Trendall 1973d, 255, frel, true 1983, 84, n. 216, trendall 1983a, 269, de cesare 1991, 42-43, tav. 35.1-2, Bacci, Spigo 1993-1994, 938, tav. LXXXV, fig. 3, Jentoft-Nilsen, Trendall 1994, 44, tav. 282.1, Barresi 2002a, 618, 638-639, nn. 6-10, 12-14, figg. 6-10, 12-14, de cesare 2005, 74, tav. 72.1-2.

ii 1 3 c p di pALERMo 401 (TAV 266 4) dEnoMinAzionE Dalla collocazione del coperchio di lekanis eponima (Palermo, MAR A. Salinas, 401). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE Sicilia (5) – generiche (3); isole Eolie (2): Lipari. foRME VAscoLARi Lekanides (5); skyphoi (1).

soggETTi Scene con Eros (4): Eros (3); Eros presso un altare (1). Scene generiche (8): donna (6); donna presso un altare (1); donna presso un louterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, composte da una figura su ogni lato del vaso, di solito ripresa in atteggiamento stante, con sovrapposizioni di piani limitate alla presenza di elementi di arredo particolarmente ingombranti (louterion in Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 185bis). Figure ricorrenti: donna semiammantata seduta, retrospiciente, con un braccio proteso in avanti a reggere un oggetto e l’altro abbassato alle spalle; Eros in volo o inginocchiato, con entrambe le braccia protese. Influenza da parte dei C. del G. di Rancate (panneggio della donna semiammantata seduta), lontana ripresa del P. di siracusa 47099 (resa delle ali di eros). Affinità con i C. del G. di Lentini (palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides) e con il P. di Lentini (motivo decorativo del fiore campanulato laterale della palmetta), con il P. di manfria e con i c. a lui vicini nello stile (resa del torace f., fattezze carnose f.). Spiccata predilezione per la forma della lekanis, il cui coperchio viene decorato secondo una rigida organizzazione dello spazio in due campi figurati distinti e non con un fregio continuo. figure dalla corporatura massiccia, con evidenti tratti tesi a sottolineare le pieghe della pelle. nelle donne, spalle larghe e cadenti, seni piccoli, fortemente distanziati, con capezzolo reso da un puntino, bacino ampio, cosce carnose. Nelle figure di Eros, arti s. e i. lunghi e massicci. Nelle donne e in Eros, capelli riccioluti raccolti in uno chignon sulla nuca e ornati da sakkos, kekryphalos o diadema radiato con dettagli in bianco aggiunto. Ali di Eros decorate da grappoli di puntini in bianco aggiunto sparsi nella metà s. in nero. Sporadico impiego del bianco aggiunto per i monili e per gli attributi (specchio, timpano, tenia, rami, situla, phiale, cista). Nel campo figurato, louterion su piedistallo con dettagli in bianco aggiunto; altare su basso piedistallo; rialzo roccioso con linea di contorno, crocette e puntini all’interno in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 597, nn. 78-80, tav. 233.1-4, Trendall 1970a, 104-105, nn. 79a-b, trendall 1973d, 255, trendall 1983a, 269, 273, n. 78a.

ii 1 3 d c

Vicino nELLo sTiLE AL p di pALERMo 401

(TAV 267 1)

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE sicilia (1): generica. foRME VAscoLARi Lekanides (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). scene generiche (1): donna presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, ridotte ad un solo personaggio nell’intero spazio figurato, ripreso in postura stante. Influenza da parte dei C. del G. di Rancate (panneggio della donna semiammantata seduta), del P. di siracusa 47099 (decorazione delle ali di eros). Affinità con i C. del G. di Lentini (palmetta sulla presa del coperchio della lekanis), con il P. di Palermo 401 (scelta dei soggetti). disegno poco accurato. figure dalla corporatura tozza, con viso sproporzionatamente piccolo, mento e naso appuntiti, braccia e gambe massicce; scarsa attenzione ai dettagli anatomici. Teste ornate di sakkos non decorato. Panneggio del mantello f. con poche pieghe fortemente distanziate, ad indicare un tessuto pesante; mantello intorno al braccio di Eros in volo con pieghe fortemente ondulate ad evidenziare il movimento. Pochi attributi (specchio, phiale) e altare nel campo. 349

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE sicilia meridionale/orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 597, n. 81, tav. 233.5-6.

ii 1 3 e p di bM f 473 (TAV 267 3-4) dEnoMinAzionE Dalla collocazione della pisside skyphoide eponima (Londra, BM, F 473). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE sicilia (1): generica. etruria (2) – padana (2): spina. foRME VAscoLARi Pissidi (6). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro (1). scene con eros (2): eros (2). Scene con Nike (3): Nike (3). Scene generiche (5): donna (4); parti di figure (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, limitate ad un solo personaggio per ogni lato, prive di sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: donna semiammantata o satiro nudo seduto, retrospiciente, con un braccio proteso in avanti a porgere un oggetto e l’altro abbassato lungo la schiena; Nike seduta, di profilo, con entrambe le braccia protese in avanti; Eros seduto su un rialzo roccioso, con entrambe le braccia protese in avanti e oggetti nelle mani. Influenza da parte dei C. del G. di Rancate (postura e panneggio delle donne semiammantate sedute), da parte del P. di siracusa 47099 (decorazione delle ali di eros). Affinità con i C. del G. di Manfria (torace f.). Introduzione nel repertorio iconografico della figura della Nike. Figure poco accurate, con corpi massicci e goffi, spesso sproporzionate. Volti piccoli e inespressivi, naso appuntito, labbra serrate, molto accostate al naso, mento arrotondato e prominente. Scarsa attenzione nella resa dei dettagli anatomici, spesso circoscritti alle pieghe sul ventre in prossimità dell’ombelico, seni f. piccoli, asimmetrici e fortemente distanziati fra loro. Nelle donne sedute, braccio carnoso, smisuratamente più grande dell’avambraccio. Nelle donne semiammantate sedute, pieghe del mantello avvolto intorno ai fianchi solo sul risvolto sulle cosce, a rendere un tessuto pesante. Pelle di leone del satiro decorata con grappoli di puntini neri sparsi. Ali di Eros e Nike a falcetto, nelle figure di Eros con aggiunta di dettagli in bianco aggiunto e parte s. in nero. Sporadica aggiunta di monili, talvolta in bianco aggiunto, specialmente per Eros. Fra gli attributi, preferenza per phiale con o senza offerte rotonde in bianco aggiunto, timpano, ghirlanda. decorazione accessoria caratteristica: sul coperchio delle pissidi, ghirlanda di foglie di edera e rosette a puntini, con numerosi ritocchi in bianco aggiunto lungo il profilo delle foglie; sull’orlo del coperchio e del corpo, fascia ornata con doppia fila di puntini neri; sotto il campo figurato, motivo ad onda. Luogo di pRoduzionE sicilia meridionale/orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 597, nn. 82-84, tav. 232.3-5, Trendall 1970a, 105, n. 84a, tav. XXV.12, Trendall 1983a, 273, nn. 83a, 84a, Trendall 1989, fig. 425, Smalwood, Woodford 2003, 113, n. 110, tav. 82.

ii 1 3 f c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bM f 473

(TAV 267 2)

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE Sicilia (4) – interna (2): Gibil Gabib (2); orientale (1): Siracusa; meridionale (1): selinunte. etruria (1) – padana (1): spina. foRME VAscoLARi Lekythoi (2); pissidi (2); bottiglie (1). 350

soggETTi Scene mitologiche (1): Scilla, donna su ippocampo, donna su delfino (1). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros, donna (1). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (2): donna (1); due donne presso un louterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure, talvolta in movimento, più spesso statiche, prevalentemente disposte sul medesimo livello, con rare sovrapposizioni di piani, perlopiù legate alla presenza di oggetti d’arredo (louterion in ferrara, man [Trendall 1967b, 598, n. 85]). Figure ricorrenti: Eros, stante o seduto, con un braccio proteso a porgere un oggetto. Affinità con il P. di BM F 473 (decorazione accessoria sul coperchio delle pissidi e presso l’orlo del coperchio e del corpo del vaso, presenza della Nike; predilezione per la forma della pisside) . Disegno poco accurato, figure carnose e prive di indicazioni anatomiche. Frequente presenza di elementi d’arredo e paesaggistici (louterion, pilastrino, sgabello); fra gli attributi, preferenza per timpano, phiale con offerte. Luogo di pRoduzionE sicilia meridionale/orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 598, nn. 85-88, Trendall 1973d, 257, n. 85a, Trendall 1983a, 269.

ii 1 4 c

dEL g di LEnTini-MAnfRiA spEciALisTi di VAsi MonuMEnTALi

ii 1 4.a piTToRE dELLA pissidE di LugAno (TAV 268 1-2) dEnoMinAzionE Dalla collocazione della pisside skyphoide eponima (Lugano, coll. p. [Trendall 1983a, 274, n.46b]). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Sicilia (3) – generiche (2); meridionale (1): Gela. foRME VAscoLARi Crateri (2): a calice (2); pissidi (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): satiro canuto offre un porcellino su un altare, eracle (1). Corteggio dionisiaco (4): satiro, donna (3); Dioniso e Eros su kline, menade che suona il flauto, Pan, menade e satiro (1). Scene con Eros (3): Eros (1); Eros, donna (1); tre donne presso un louterion, Eros (1). scene generica (1): donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni elaborate, spesso costruite intorno ad un elemento centrale (kline con Dioniso in Palermo, MAR A. Salinas [Trendall 1970a, 104, n. 46a; louterion in Lugano, coll. p.,[Trendall 1983a, 274, n.46b]; altare in Gela, MAR, 35694) comprendenti da due a sei figure, spesso su livelli sfalsati (talvolta il piede della figura sfonda la decorazione accessoria sottostante al campo figurato), con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante, di profilo, con un braccio avanzato a porgere un oggetto e l’altro abbassato a posare la mano sul fianco, a reggere un oggetto o a puntare il gomito su un sostegno, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa; satiro imberbe, con una gamba tesa e l’altra sollevata a posare il piede su un rialzo roccioso, con entrambe le braccia protese in avanti; Eros stante, con la testa di profilo e il busto di prospetto, un braccio teso a porgere un oggetto; donna o Eros seduti, con entrambe le braccia divaricate e sollevate a reggere oggetti o con un braccio proteso in avanti e l’altro abbassato lungo la schiena, con un piede piantato al suolo e l’altro sollevato sulla punta. Influenza da parte del P. della Scacchiera (motivo decorativo sottostante al campo figurato sui crateri a calice), del P. di Dirce (sovrapposizione di più fregi con motivi decorativi accessori), del P. di siracusa 47099 (resa delle ali di eros, torace m. incavato).

cERAMicA sicELioTA (s) Affinità con il P. di BM F 473 (tralcio di edera alternato a rosette a puntini sull’orlo dei crateri, fascia a puntini sull’orlo della pisside). Figure longilinee, dagli arti lunghi e proporzionati; torace di satiri e Eros scarno, con l’ombelico a forma di goccia; volto piccolo, naso allungato senza linea di demarcazione dalla fronte, occhio grande e incavato, labbra carnose e mento sporgente. Rara la rappresentazione frontale del volto: Dioniso disteso sulla kline, con la testa inclinata, il busto di t.q., il gomito puntato sul cuscino e l’altro braccio sollevato a toccare la fronte con la mano e Pan, con la testa frontale e il corpo di t.q., il mantello avvolto a coprire anche il capo e la parte inf. del volto. Capigliature f. e di Eros con chignon sulla nuca, talvolta coperte da kekryphalos o sakkos, più raro diadema radiato in bianco aggiunto, nei satiri e in Eracle corta calotta riccioluta. Nei chitoni f., trasparenti a lasciare visibili i seni arrotondati e simmetrici, orli decorati da sottile linea scura, scollatura morbida, cintura definita da una fascia nera, talvolta decorata da fila di borchie in bianco aggiunto, piega i. dell’apoptygma resa da una linea regolarmente ondulata. Mantello f. e di Dioniso con bordi segnati da fasce scure, ricco panneggio intorno ai fianchi a formare una piega con la punta rivolta verso il basso all’altezza del fianco. Pelle di leone di Eracle e del satiro canuto decorata a puntini. Notevole varietà di attributi (cista decorata da motivo a onda sovrapposto a una fila di puntini, sormontata da offerte; grappolo di uva; tenia; tirso; flauto; porcellino; patera; fiaccola; timpano). Cospicua la presenza di elementi caratterizzanti lo spazio figurativo: pilastrino su basso piedistallo, talvolta sormontato da mantello ripiegato parzialmente ricadente sul lato anteriore del pilastro, louterion su base a due gradini; altare su bassa base sormontato da colonna dorica in bianco aggiunto e retrostante a cista decorata da fila di motivi a zigzag verticali; rialzo roccioso formato da più elementi globulari sovrapposti; kline rivestita da coperta decorata con grappoli di puntini sparsi; tavolino portavivande a tre piedi; alla parete, timpano, pinakes decorati da X iscritta; ghirlanda, tenia. Accurata decorazione accessoria, con rigogliosi motivi floreali sotto le anse, composti da una palmetta centrale iscritta circondata da elaborate volute terminanti in fiori con due petali allungati e ricurvi e pistillo centrale. Luogo di pRoduzionE sicilia meridionale/orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 592, tav. 230.2, Trendall 1970a, 104, n. 46a, Trendall 1983a, 274, nn. 46, 46a-c, Trendall 1989, fig. 426.

ii 1 4.b c

dEL g di AdRAsTo

(TAV 268 3-4)

dEnoMinAzionE Dalla figura di Adrasto rappresentata sul cratere a calice eponimo (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 10647). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE sicilia (3) – isole eolie (3): Lipari. foRME VAscoLARi crateri (3): a calice (3). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (2): nozze di Eracle e Deianira (1); intervento di Adrasto nella contesa fra Polinice e tideo (1). Scene a soggetto comico (1): Talia che suona il flauto, papposileno danzante, satiro (1). Corteggio dionisiaco (2): satiro che incorona una donna, satiro e menade (1); satiro e donna presso un pilastrino (1). scene generiche (1): donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni vivaci ed elaborate, comprensive spesso di numerosi personaggi (da due a sei figure), posti su livelli sfalsati o diversi in base alle esigenze rappresentative. Frequenti le sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: satiro, giovane uomo imberbe nudo o Eracle, stante, con un braccio proteso in avanti o allungato indietro e l’altro abbassato, con una gamba tesa e l’altra

leggermente flessa a toccare il suolo con la punta del piede; donna semiammantata seduta, talvolta retrospiciente, con un braccio proteso in avanti a porgere un oggetto e l’altro tenuto dietro le spalle, una gamba di profilo con la pianta del piede saldamente posata a terra e l’altra leggermente piegata, in modo da toccare il suolo con le dita del piede, ripreso frontalmente; menade o giovane uomo nudo, di profilo, in atto di incedere con la gamba sin. avanzata e piegata al ginocchio e l’altra fortemente scartata indietro, con un braccio o entrambe le braccia portate in alto a brandire un oggetto o a caricare un pugno. Influenza da parte del P. della Scacchiera (motivo decorativo sottostante al campo figurato a meandri alternati a quadrati campiti a scacchiera), del P. di Dirce (predilezione per la sovrapposizione di più fregi con motivi decorativi), del P. di siracusa 47099 (fregio a ovuli alternati a puntini, ripresa della modalità di campitura delle ali), del P. di Manfria e dei C. della sua cerchia (elaborazione della cornice architettonica). Affinità con il P. di BM F 473 (tralcio di edera sull’orlo del cratere arricchito da dettagli in bianco aggiunto e fiori), con il P. della Pisside di Lugano (predilezione per il cratere a calice). figure longilinee e proporzionate, minuziosa resa dei dettagli anatomici. Volto allungato, naso lungo e poco sporgente, bocca delineata da una linea incurvata verso il basso, mento alto e squadrato. Torace m. e dei satiri indicato da pettorali ampi, linea centrale curva; nei personaggi in movimento, visibili due linee parallele sormontanti l’ombelico; busto f. nudo ampio, con seni piccoli e fortemente distanziati, privi dell’indicazione dei capezzoli. capigliature f. ricciolute, spesso con chignon scosceso sulla nuca a toccare le spalle, in un caso con sakkos decorato, e fronte ornata da diadema radiato in bianco aggiunto, in un caso con ghirlanda di edera; nei satiri, calotta riccioluta con corona di edera in bianco aggiunto, sostituita talvolta nei giovani uomini da diadema radiato o tenia. chitoni e mantelli f., spesso stretti in vita da cintura con borchie in bianco aggiunto, orli indicati da fascia scura, raramente decorati da fascia con trattini, formanti sul fianco delle figure semiammantate sedute e sui piedi delle figure in movimento ampie pieghe rese da una linea curva continua con tre lobi consecutivi, di cui il terzo maggiore dei primi. Calzature sempre indicate, con un caratteristico triangolo sul collo del piede, raramente borchie laterali, in un caso risvolto alla caviglia in bianco aggiunto. Notevole varietà degli attributi, spesso con dettagli in bianco aggiunto (phiale con offerte, ghirlanda, oinochoe, tirso, flauto, clava, rametto). cospicua presenza di elementi paesaggistici (pilastrino, rialzo roccioso con piantine in bianco aggiunto) e d’interno (klismos con zampe modanate, pelle di daino) e particolare cura nella resa della struttura templare della scena di adrasto: cinque colonne ioniche, disposte, con evidente accortezza al risultato prospettico, a sorreggere il soffitto a cassettoni decorati alternativamente da un motivo a stella nera su fondo in bianco aggiunto e un motivo floreale in bianco aggiunto su fondo nero; sul lato d. della struttura, una porta ripresa di t.q. ridondante decorazione accessoria, caratterizzata dall’introduzione di ampi elementi floreali in bianco aggiunto fra le foglie del tralcio di edera soprastante il campo figurato; dalla variante del motivo a meandro, ora reso con linee sottili in bianco su fondo nero intervallate da quadrati campiti da quadrati bianchi su fondo nero. In un caso, piede del cratere modanato, con elemento sporgente decorato da fregio a ovuli. iscRizioni sul lato a: DHIANEIRA, NIKH, HERAKLHS, ACELWIOS, OINEUS; sul lato b: QALIA, SIMOS, SK[U]RTOS (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 9341D). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1983a, 274-275, nn. 46d-f, Trendall 1989, figg. 427-428.

ii 1 4.c ALTRi c

dEL g di AdRAsTo

(TAV 269 1)

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE sicilia (2) – isole eolie (2): Lipari. foRME VAscoLARi crateri (2): a calice (2). 351

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA soggETTi Scene mitologiche (2): Cadmo e gli Sparti, Atena (1); Oltretomba (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni composte da un cospicuo numero di personaggi, organizzati nello spazio mediante sporadiche sovrapposizioni di piani e poste su livelli diversi. Figure ricorrenti: giovane nudo stante o con il busto leggermente inclinato, armato di scudo. Affinità con i C. del G. di Adrasto (scorcio del soffitto a cassettoni della struttura templare, postura frontale di uno dei due piedi delle figure sedute). figure snelle e con dettagli anatomici accuratamente segnalati: torace m. con indicazione dei pettorali, ruga orizzontale soprastante l’ombelico a forma di goccia; minuziosa resa delle dita dei piedi, con la presenza delle unghie. nei soldati, elmo con alta cresta in bianco aggiunto, scudo rotondo, all’interno dotato di bracciale; orlo all’interno decorato da motivo ad onda, all’esterno con fascia a puntini. Altri attributi riconoscibili: fiaccola, spada, parte dell’egida di Atena con orlo decorato da linea ricurva in bianco aggiunto. Particolare attenzione alla resa della struttura architettonica, composta da colonne ioniche e doriche, trabeazione e frontone con elementi decorativi in bianco aggiunto, minuziosa descrizione del soffitto a cassettoni, reso visibile dalla posizione obliqua. iscRizioni [SPA]RTOI (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 11359-11361). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA trendall 1983a, 275.

ii 1 4.d c

dEL g di MARon

(TAVV 269 3-270 1)

dEnoMinAzionE Dalla figura di Maron sul cratere a calice eponimo (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò brea, 2297). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE sicilia (3) – isole eolie (3): Lipari. foRME VAscoLARi Crateri (2): a calice (2); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): marone offre un otre di vino a odisseo, opora, ampelis (1). scene a “soggetto tragico” (1): morte di ippolito (1). corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1). Scene generiche (3): due donne ai lati di un giovane uomo nudo (2); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure, disposte su livelli diversi, con sovrapposizioni di piani relative soprattutto alla resa del carro e dei cavalli (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 340bis), per i quali si nota anche una notevole ricerca di scorcio prospettico. Figure ricorrenti: uomo vestito, stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, con entrambe le braccia lungo i fianchi, talvolta piegate al gomito, con una gamba tesa e l’altra leggermente flessa a toccare il suolo con la punta del piede; donna con chitone e himation, stante, con il volto di profilo o di t.q. e il corpo di t.q., con un braccio piegato al gomito a sollevare un oggetto e l’altro abbassato lungo il fianco e parzialmente coperto dal mantello. Affinità con i C. del G. di Adrasto (uso delle iscrizioni per identificare i personaggi). Introduzione di una nuova concezione dello spazio figurativo, ora quasi completamente occupato, con espedienti volti a creare un senso di maggiore spazialità. figure proporzionate, spesso rappresentate di prospetto o di t.q. Volto ovale, occhi grandi, palpebra segnata da una doppia linea ricurva, naso allungato, labbra carnose, mento piccolo. minuziosa riproduzione delle mani, con dita allungate e appuntite e rughe del palmo. Capigliature f., m. e barba rese da brevi tratti curvi ravvicinati; notevole varietà negli ornamenti del capo (corona, pilos in bianco aggiunto; elmo con visiera 352

e cresta, diadema radiato in bianco aggiunto, in un caso congiunto con il velo). Particolare cura nella resa dell’abbigliamento: nelle donne, mantello, talvolta decorato da cerchietti sparsi, avvolto intorno ad una spalla con panneggio pesante, lembo ricadente sul braccio e lungo il fianco a formare pieghe indicate da una lunga linea a segmenti spezzati. odisseo, maron e ippolito in corta tunica a maniche lunghe, cinta in vita, per Maron con bretelle e cintura decorate con borchie in bianco aggiunto, con clamide fissata al collo da una borchia in bianco aggiunto. Calzature sempre indicate: per Odisseo, stivaletti allacciati, per Maron anaxyrides e basse scarpe. Peculiare resa del piano di calpestio: base disposta in obliquo, parzialmente sfondata dai piedi dei personaggi, rialzo del terreno, con contorno curvilineo e piantine in bianco aggiunto parzialmente sfondato dalle zampe dei cavalli. Nel campo figurato, nell’angolo s., linea di separazione in bianco aggiunto da cui spuntano un busto f. e una figura di Eros. Cospicuo impiego del bianco aggiunto per gli attributi: ghirlanda, lancia, corno potorio. iscRizioni OPWRA, OD[U]SSEUS, MAR[WN], AMPELIS (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò brea, 2297). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1983a, 175, nn. 46g-i, Trendall 1989, fig. 430.

ii 1 4.e ALTRi c

dEL g di MARon

(TAV 269 2)

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Sicilia (5) – generica (1); isole Eolie (4): Lipari. Area locrese (1): Locri. foRME VAscoLARi Crateri (4): a calice (2), indeterminati (2); pissidi (1); situle (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): nereidi con le armi di achille (1). Corteggio dionisiaco (4): komos con Pan (1); komos (1); due donne ai lati di Dioniso (1); parte di donna (1). Scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (1); donna, giovane uomo (1); parte di uomo barbato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro personaggi, prevalentemente disposti in file paratattiche, talvolta in corsa, sullo stesso livello e senza sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante o in movimento, con la testa di profilo e il corpo di prospetto; satiro barbato o uomo barbato, di profilo. Influenza dei C. del G. di Maron (predilezione per i lunghi capelli riccioluti). Disegno accurato, figure carnose e proporzionate, riprese in movimento vivace. Volto rotondo, naso piccolo e mento pronunciato, occhi piccoli, privi di pupilla. capigliature m. e f. con lunghi riccioli disordinati, spesso disposti a formare una corona sulla fronte, talvolta raccolti in uno chignon sulla nuca. chitone f. di tessuto leggero e trasparente, con morbido scollo a V, cinto in vita a formare un’ampia sblusatura resa da linee concave consecutive, ampia gonna a fitte pieghe, rese da coppie di linee verticali ondulate a seguire il movimento delle gambe, talvolta decorata da cerchietti sparsi; in un caso, sul chitone nebris a una sola spalla, cinta in vita e con apoptygma terminante a punta. Pan e satiro, nudi, con pettorali ben evidenziati, capezzoli resi da cerchietti, addome pronunciato e sporgente. Frequente la presenza di monili e dettagli in bianco aggiunto (corna e zampe di Pan). Fra gli attributi, predilezione per oggetti di carattere dionisiaco (timpano, tirso, doppio flauto, spesso ornati da laccetti terminanti con foglie di edera, svolazzanti, in bianco aggiunto). Manifesto interesse per la forma della situla, sia nella realizzazione effettiva (Reggio Calabria, MAN, 4795) che nella riproduzione iconografica (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 2241 nelle mani di una menade). sporadica presenza di elementi accessori come cornice della scena: linea del terreno resa da due file parallele di puntini in bianco aggiunto, tralcio di vite, con grappoli e maschere f. appese nella parte s. del campo figurato. Impiego del bianco aggiunto anche nella resa delle squame dei mostri marini.

cERAMicA sicELioTA (s) Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA foti 1972, 58, n. Vi, spigo 1977, 146, trendall 1983a, 276, n. 46j, costamagna 1987, 44, Icard-Gianolio, Szabados 1992, 810, n. 348, Sabbione 1996, 707, n. 201, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 76-78, figg. 70-71, 73, Bernabò Brea, Cavalier 2000, 43-45, tavv. XXi.2a-c, XVii.3c, de cesare 2005, 56, tav. 53.1.

ii 1 4.f c

dEL g

LLoyd (TAV 270 3-4)

dEnoMinAzionE dall’originaria collocazione del cratere a calice eponimo (oxford, am, 1937.283, già Cambridge, Coll. Lloyd). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE sicilia (2) - orientale (2): Lentini (1), siracusa (1). foRME VAscoLARi Crateri (3): a calice (3); lekanides (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): komos (2); komos con Pan ed Eros (1); satiro, donna (1). Scene con Eros (2): Eros, due donne (1); satiro e Eros ai lati di una donna (1). scene generiche (1): due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni vivaci, comprendenti da due a cinque personaggi, spesso in atto di incedere o correre, di solito posti sullo stesso livello, ma con frequenti intrecci di gambe e braccia che determinano l’impiego di più piani. Figure ricorrenti: satiro in corsa, retrospiciente, con le gambe molto divaricate e spesso un piede sollevato dal suolo; donna stante, con un braccio proteso a porgere un oggetto e l’altro abbassato lungo il fianco, talvolta con il tirso nella mano; donna seduta, vestita o semiammantata, con un braccio teso in avanti a porgere un oggetto e l’altro allungato dietro la schiena. Influenza da parte del P. di Dirce (sovrapposizioni di più fregi con motivi decorativi accessori nella zona sottostante al campo figurato), del P. di BM F 473 (tralcio di edera sul bordo del cratere a calice), del P. di Lentini (motivo decorativo del fiore sul lato del viticcio). Affinità con il P. della Pisside di Lugano (predilezione per il cratere a calice), con il g. di maron (sperimentazione della veduta di prospetto del volto). Figure corpulente e proporzionate, quasi del tutto prive di dettagli anatomici, anche se nude, perlopiù relativi ai seni f., piccoli e fortemente distanziati, all’ombelico a piccola goccia e ai genitali. Volti piccoli, scarsamente caratterizzati, di solito ripresi di profilo, in un caso di prospetto. Capigliature m. e f. a corta calotta riccioluta ornata sulla fronte da una ghirlanda di edera; nei satiri, fascia ondulata in bianco aggiunto. Preferenza per la resa delle vesti con pieghe leggermente ricurve a seguire il movimento delle figure. Nelle figure nude stanti, lembo del mantello avvolto intorno al braccio o alla spalla reso con ingombrante rigonfiamento laterale. Nei satiri, pelle annodata intorno al collo e svolazzante sulla schiena all’altezza della testa, terminante in due estremità arricciate. Fra gli attributi, preferenza per tirso, timpano, patera con o senza offerte, ghirlanda, cista. Cospicuo l’impiego del bianco aggiunto per i dettagli dell’acconciatura, i monili e parte degli attributi, introduzione del colore rosso per l’indicazione dei dettagli corporei dei satiri e delle vesti f. Nel campo figurato, pilastrini con bordo in bianco aggiunto, sormontati da offerte, capitello ionico sormontato da Pan, cervo, rialzo roccioso, piantine, viticci. decorazione accessoria accurata, fregio ad ovuli talvolta arricchito da linguette in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 599, nn. 89-91, tav. 234.1-5, Trendall 1973d, 257, n. 91a, Trendall 1983a, 276, n. 91b, Trendall 1989, 235-238, fig. 431.

ii 1 4.g ALTRi c

dEL g

LLoyd (TAV 270 2)

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE Sicilia (4) – isole Eolie (2): Lipari; orientale (1): Lentini; meridionale (1): Manfria. foRME VAscoLARi Crateri (2): a calice (1), indeterminati (1); lekanides (2); pissidi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): komos (1); satiro, menade (1). Scene con Eros (2): Eros (1); due donne ai lati di Eros (1). Scene generiche (3): donna (1); parte di donna (1); parte di giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure, prevalentemente disposte sullo stesso livello. Influenza da parte del P. di Lentini (resa stilistica delle figure). Affinità con i C. del G. Lloyd (sporadico impiego del rosso aggiunto, volti di prospetto e di t.q.). Volti arrotondati, resi di profilo e di t.q., resa minuziosa dell’occhio, caratterizzato dalla cornea in bianco aggiunto, tale da mettere in rilievo la posizione della pupilla e la direzione dello sguardo. Ridondante impiego del bianco aggiunto: ali di Eros rese con una spessa linea di contorno e grappoli di puntini sparsi all’interno; kekryphalos f. decorato da cerchietti e crocette sparsi; laccetti svolazzanti del timpano. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/meridionale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 600, nn. 92-94, tav. 234.6, Trendall 1970a, 103, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 160-161, figg. 203a-b.

ii 1 4.h c

dEL g di gibiL gAbib

(TAV 271 1-2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento di alcuni dei vasi attribuiti ai C. (Caltanissetta, MC, G 258, g 261, g 346). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE Sicilia (5) – interna (4): Gibil Gabib; isole Eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi crateri (6): a calice (5), indeterminati (1). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): parte di Anfione con la cetra (1). scene a soggetto comico (1): papposileno, frisso che porta un ariete presso una stele, donna (1). Corteggio dionisiaco (3): komos (1); komos presso un louterion (1); satiro e donna presso un pilastrino (1). Scene generiche (6): due donne (3); donne (2); carro trainato da due muli, figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni movimentate, prevalentemente comprendenti due figure, poste sullo stesso livello, ma con frequenti sovrapposizioni di piani. Influenza con il P. di Manfria (panneggio f.), i C. del G. di Maron (figure con i lunghi capelli riccioluti ricadenti sulle spalle in ciocche distinte). Affinità con i C. del G. di Lloyd (impiego ridondante del bianco aggiunto anche nella decorazione accessoria, sporadica comparsa di volti in veduta frontale, resa della pupilla). disegno a tratti veloci ma precisi. figure dalle fattezze carnose, proporzionate, con volti minuti, spesso resi di t.q. Vesti leggere, con pieghe ampie a seguire il vivace movimento del corpo, trasparenti in modo da lasciare vedere il profilo degli arti nascosti. Evidente interesse nell’organizzazione dello spazio figurato: decorazione accessoria sottostante al campo sfondata dai piedi dei personaggi (caltanissetta, mc, g 258), disposizione dei muli (caltanissetta, mc, g 346). 353

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Cospicua varietà degli attributi, spesso corredati di elementi in bianco aggiunto (tirso, fiaccola, cista con offerte, ghirlanda, phiale, timpano) e degli elementi caratterizzanti la scena (louterion, viticci, stele, sgabello poggia-piedi, pilastrino). iscRizioni AMFIWN (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 13183). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 600-601, nn. 95-97, tav. 235.1, Cavalier 1981, 276, fig. 455, Trendall 1983a, 276-277, nn. 97a-b, Trendall 1989, fig. 429, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 159-160, fig. 202.

ii 1 4.i ALTRi c

dEL g di gibiL gAbib

(TAVV 271 3-272 1)

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Sicilia (5) – isole Eolie (3): Lipari; orientale (2): Megara Iblea (1), Palazzolo Acreide (1). foRME VAscoLARi Bottiglie (1); crateri (1): a calice (1); pissidi (1); frammenti (4). soggETTi Scene mitologiche (3): amazzonomachia (1); parte di donna alata con serpenti nei capelli (Erinni?) (1); donna, giovane uomo che suona il flauto, Afrodite con Eros sulla spalla, donna (1). corteggio dionisiaco (1): parte di donna (1). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros, donna, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (5): tre donne (1); donna, donna che suona l’arpa (1); due donne, giovane uomo ammantato (1); giovane uomo con spada, parte di donna, colonna (1); parte di figura su kline all’interno di un edificio, parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni elaborate, di diversa qualità e organizzazione spaziale, data la presenza di mani diverse. in generale, scene comprendenti parecchi personaggi, spesso posti su livelli sfalsati, in un caso su livelli diversi (siracusa, mar, 55838 in base alle necessità tematiche del soggetto), con frequenti e accurate sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna seduta, retrospiciente, con il volto e il busto in veduta frontale, le braccia piegate al gomito e le mani sollevate a toccare le spalle o i capelli; donna stante, vestita o semiammantata, con la schiena incurvata in avanti e entrambe le braccia protese a toccare i capelli o il volto della compagna seduta accanto; donna semiammantata o Eros, seduto, retrospiciente, con il volto di profilo, un braccio posato sulla coscia o sollevato a reggere un oggetto, l’altro allungato o piegato dietro la schiena; donna seduta, di profilo, con la schiena leggermente incurvata e lo sguardo rivolto verso il basso, con un braccio piegato a reggere uno strumento musicale e l’altro stretto al fianco o con le due braccia piegate in grembo. Influenza da parte del P. di Lentini (forma del fiore campanulato della palmetta sotto le anse), del P. di bm f 473 (fascia a puntini sull’orlo del corpo e del coperchio della pisside), del P. della Scacchiera (quadrato campito a scacchiera nel fregio a meandro), del P. di dirce (sovrapposizione di più fregi di motivi decorativi sotto il campo figurato sui crateri a calice). Affinità con i C. del G. di Maron, del G. di Lloyd e del G. di Gibil Gabib (veduta frontale dei volti e dei busti, predilezione per i lunghi capelli riccioluti ricadenti in ciocche sulle spalle), del G. di Adrasto (nelle figure sedute, un piede di profilo e uno di t.q., calzature decorate da un triangolo sul collo del piede) . forte tendenza alla sperimentazione mediante l’adattamento della scena alla superficie offerta dal vaso; introduzione della disposizione su livelli diversi per la resa dell’amazzonomachia; ripresa frontale del volto m. e f., leggermente rivolto a sin. e inclinato; introduzione di proporzioni gerarchiche nella riproduzione delle figure (donna di dimensioni minori delle altre e piccolo Erote in bianco aggiunto sulla spalla di Afrodite in Basilea, ASL, BS 478); veduta di t.q. del lato interno dello scudo imbracciato dal guerriero, con la riproduzione del bracciale; tentativo di 354

scorcio nella disposizione delle zampe del cavallo del guerriero greco. Predilezione per la raffigurazione di donne intente a toccare o sistemare i capelli del personaggio vicino (Amburgo, Coll. Termer [Trendall 1983a, 277, n. 101b]). Figure dalle corporature massicce e proporzionate. Rapidi ma efficaci dettagli anatomici, tesi ad indicare anche i minimi movimenti del corpo: nei toraci delle donne semiammantate, sedute o stanti, con la schiena incurvata, doppia linea curva soprastante l’ombelico allungato a goccia; nel torace del giovane uomo nudo retrospiciente, rapidi trattini ricurvi sotto il seno ad indicare la torsione del busto. Volti arrotondati, occhi piccoli e fortemente distanziati, costante indicazione dell’arcata sopracciliare; capelli resi con linee fortemente ondulate sovrapposte, nelle donne ricadenti sulle spalle, nei giovani uomini a calotta intorno alla fronte; frequente la presenza di sakkos o kekryphalos, con riccioli ricadenti sulle orecchie, spesso con larga fascia in bianco aggiunto, in un caso (afrodite) polos e velo. Vesti m. e f. pesanti, con ricco panneggio: orli dei mantelli talvolta indicati da una fascia più spessa, specialmente nei casi di movimenti vivaci (soldato a cavallo in siracusa, mar P. orsi, 55838), piega scoscesa all’altezza delle cosce, a formare una linea curva con l’estremità arricciata; chitoni cinti in vita, con sblusatura resa da una fila di trattini obliqui intersecati; presenza di varianti nell’abbigliamento f., peplo con apertura centrale, a maniche corte, sopra una blusa aderente a puntini. Calzature sempre indicate da fasce a triangolo sul collo del piede, talvolta decorate da borchie. Modesta presenza di monili, predilezione per tracolla in bianco aggiunto a ornamento del torace m. Fra gli attributi, patera con o senza offerte, timpano variamente decorato al centro e con nastrini svolazzanti sul bordo, strumenti musicali (arpa, flauto). Nel campo figurato parecchi elementi d’arredo interno (klismos con zampe modanate, cista, pilastrini con offerte) e evidente insistenza sulla figura del volatile, stante o in volo, come elemento accessorio della scena. decorazione accessoria accurata e ricca: palmette sotto le anse e sul coperchio della pisside arricchite da foglie lanceolate, fiori campanulati e viticci con volute; sulla bottiglia, elemento separatore creato da una fascia con motivo a lisca di pesce verticale. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 602, 695, n. 101, tav. 236.3-4, Trendall 1983a, 276-277, nn. 101a-b.

ii 1 4.j p di cApodARso (TAV X.2) dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento del cratere a calice eponimo (Caltanissetta, MC, 1301bis). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE Sicilia (2) - orientale (1): Siracusa; interna (1): Capodarso. foRME VAscoLARi crateri (2): a calice (2). soggETTi scene a “soggetto tragico” (2): corifea, ipsipile, euridice, uomo canuto su palcoscenico (1); Tiresia, Antigone bambina, Edipo, Ismene, Giocasta, donna su palcoscenico (1). corteggio dionisiaco (1): satiro, sileno su carro trainato da pantera, Pan (1). scene generiche (1): tre giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni prevalentemente organizzate in file paratattiche comprendenti da tre a cinque personaggi, disposti su un unico livello, con sovrapposizioni di piani funzionali all’azione e corrispondenti soprattutto alla presenza di elementi scenici. Figure ricorrenti: uomo barbato o donna, stante, con il capo di profilo, abbassato con lo sguardo rivolto al suolo, il busto e le gambe di prospetto, le braccia piegate con le mani sui fianchi, una gamba tesa e l’altra leggermente scartata sul lato, con il piede di prospetto; uomo canuto, barbato, ammantato, con il volto di prospetto, il corpo di t.q., le braccia coperte dal mantello, in atto di avviare un passo, con un piede posato al suolo e l’altro sollevato sulla punta.

cERAMicA sicELioTA (s) Influenza da parte dei C. del G. di Adrasto (resa della struttura scenica). Affinità con i C. del G. di Maron, del G. di Lloyd e del G. di Gibil Gabib (adozione della resa del volto di prospetto personaggi di diverse proporzioni). Disegno accurato e minuziosa resa dei particolari dell’abbigliamento. Figure proporzionate. Volti grandi, sempre leggermente inclinati verso il basso a puntare lo sguardo a terra, occhi piccoli. capigliature m. e f. con lunghe ciocche ricciolute ricadenti sulle spalle o con chignon raccolto sulla nuca; nelle figure canute, alta stempiatura e basette congiunte con la lunga barba, in un caso con pilos; rari gli ornamenti, in un caso velo. Vesti riccamente decorate: nelle donne, chitoni decorati a rombi alternati a puntini o con motivo floreale iscritto in fasce di puntini, corta tunica cinta in vita, da cui fuoriescono maniche lunghe, talvolta decorate a puntini, e polsini neri, clamide annodata sul collo o mantello avvolto a coprire spalle e testa, con un lembo arricciato sul petto; negli uomini, mantello con orli più scuri, avvolto intorno al braccio e ricadente sul fianco con una lunga linea a zigzag e terminante a punta in vita, lembo i. del chitone visibile, decorato da punti e file di segmenti. Particolare interesse nella riproduzione della struttura scenica, resa con una piattaforma lignea di t.q., poggiata su colonne ioniche o da un palcoscenico sormontato da quattro colonne doriche. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 601, n. 98, tav. 235.2-3, Trendall 1970a, 105, n. 98a, Trendall 1983a, 255, 276, gadaleta, roscino, sisto 2003, 496-497, nn. s13-14.

ii 1 4.k c

dEL g di AdRAno

(TAV 272 2-4)

dEnoMinAzionE Dal luogo di provenienza dell’olpe eponima (San Pietrobrugo, Hermitage, 2079 W. 1065). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE sicilia (2) - orientale (2): adrano. foRME VAscoLARi Lekanides (1); oinochoai (1): forma 5 (1); pissidi (1). soggETTi scene mitologiche (1): donna velata, afrodite, Peito, eros (1). Scene a soggetto comico (1): Eracle ubriaco, satiro, due menadi (1). corteggio dionisiaco (2): donna (2). scene con eros (1): eros (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni articolate intorno a più personaggi, intenti a compiere la medesima azione, disposti sullo stesso livello,con numerose sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: donna stante o seduta, ripresa di prospetto, il capo leggermente inclinato; donna stante, con il volto e il busto di profilo, la schiena leggermente inclinata, le due braccia protese a reggere oggetti o a sistemare il velo della compagna. Influenza dello stile attico, cosiddetto di Kertch (policromia ottenuta mediante i colori aggiunti); del P. di Siracusa 47099 (fregio a ovuli alternati a puntini, talvolta con la linguetta in bianco aggiunto), del P. di Lentini (forma del fiore campanulato sulla rosetta laterale). Affinità con i C. del G. di Maron, del G. Lloyd e del G. di Gibil Gabib (resa dei volti di prospetto, organizzazione delle figure sul lato secondario, resa del torace e delle mani, ripresa del gesto di toccare il volto del personaggio vicino, proporzioni diverse per i vari personaggi). disegno dai tratti delicati e minuziosi. Particolare predilezione per l’impiego di colori aggiunti (bianco, giallo, blu, rosa). Figure dalle corporature carnose, con volti rotondi, occhi piccoli e ravvicinati, naso minuscolo, reso da trattini, labbra piccole e carnose. Volto del satiro e di eracle, con la fronte corrugata, occhi piccoli con cornea in bianco e pupilla piccola, naso bulboso, barba o labbra circondate da rughe di espressione. Particolare cura nei dettagli anatomici del corpo di eracle, torace distinto in due parti, con indicazione di pettorali, costole e ombelico, gambe con

definizione di femore e polpaccio; meno accurata la descrizione del busto f., limitata a due piccoli seni fortemente distanziati e ombelico privo di pieghe in corrispondenza dell’addome. notevole attenzione dedicata allo studio della disposizione del corpo umano nello spazio: in Afrodite stante, gamba flessa a coprire la gamba tesa; in Eracle disteso, gamba sin. flessa e piede in veduta frontale, gamba d. distesa, di profilo. Chitoni f. con pieghe morbide in vita, gonne lunghe a coprire i piedi, in un caso con maniche lunghe. mantello pesante, nella donna completamente ammantata avvolto a coprire le braccia, la testa e parte del volto, formando una punta sul capo per segnalare la presenza della crocchia di capelli; nella donna semiammantata, tessuto più leggero, avvolto intorno ai fianchi a formare un’arricciatura presso l’anca; in Afrodite stante, mantello vezzosamente posato sulla spalla, con un lungo lembo ricadente sul fianco fino ai piedi e un panneggio morbido sulle cosce. Capelli prevalentemente sciolti e riccioluti, ricadenti sulle spalle in ciocche separate, talvolta raccolti in chignon o in sakkos, raramente con diadema o ghirlanda sulla fronte. Scarsi monili, ridondanti attributi, perlopiù resi con colori aggiunti (pelle di leone, clava, fiaccole, arpa, oinochoe, cista, tirso). nel campo, predilezione per i festoni appesi alla parete nella metà s. del campo, talvolta con grappoli d’uva pendenti; tenie. Resa dettagliata di dettagli paesaggistici e d’arredo: porta decorata da file di borchie rotonde; rialzo roccioso con globuli in bianco aggiunto sovrapposti; klismos e poggiapiedi con zampe modanate. sul collo dell’olpe, fascia di segmenti verticali paralleli resi grossolanamente, sovrapposta a doppia fila di foglie di edera con contorno in bianco aggiunto alternate a fiorellini. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 603-604, nn. 104-106, tavv. 236.5-6, 237, Trendall 1970a, 103, Trendall 1983a, 269.

ii 1 4.l ALTRo c

dEL g di AdRAno

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE sicilia (1) – orientale (1): adrano. foRME VAscoLARi Pissidi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro presso una stele (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, limitate ad un solo personaggio stante. Affinità con i C. del G. di Adrano (tralcio di edera come motivo decorativo accessorio). Disegno frettoloso e meno curato nei dettagli rispetto a quello dei C. del G. di Adrano. Attributi prevalentemente di ambito dionisiaco (tirso, timpano, situla, phiale) e indicazione di dettagli paesaggistici (stele). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 604, n. 107. dEL g di LEnTini-MAnfRiA spEciALisTi di VAsi MonuMEnTALi (TAV 273 1-2)

ii 1 4.m c

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Sicilia (3) – generica (1); orientale (1): Canicattini; meridionale (1): Agrigento. foRME VAscoLARi Lekanides (2); crateri (1): a calice (1). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): Melampo e le figlie di Preto (1). 355

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Corteggio dionisiaco (1): komos (1). Scene generiche (3): donna addormentata, donna presso un louterion, donna (1); donna addormentata, donna, giovane uomo (1); parte di donna, parte di figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni di vario genere, sicuramente da intendere come legate a mani diverse. scene comprendenti parecchi personaggi, di particolare vivacità, con disposizione su livelli sfalsati e sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante o in corsa, con il volto di prospetto, il busto di profilo, entrambe le braccia protese in avanti. Influenza del P. di Dirce (sovrapposizione di più fregi con motivi decorativi accessori nella zona sottostante al campo figurato), del P. di BM F 473 (tralcio di edera sul bordo del cratere), del P. di Lentini e della sua cerchia (palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides). Affinità con i C. del G. di Adrasto (resa della struttura templare e del soffitto), con i C. del G. di Lloyd, del G. di Gibil Gabib (predilezione per i volti di prospetto e di t.q.). disegno elegante e accurato, ricerca di varianti nella postura dei personaggi e nella scelta dei motivi decorativi accessori. figure longilinee e proporzionate, volti arrotondati, spesso resi di t.q. o di prospetto, in posizione leggermente inclinata su un lato. Vesti con poche pieghe efficaci a rendere il movimento del personaggio, formanti sui piedi una lunga linea a curve regolari. Attenzione nella resa della struttura templare, con una piattaforma obliqua su cui agiscono i personaggi e il soffitto posto di scorcio a rendere visibili le travi, sostenuto da quattro colonne ioniche. introduzione di un registro sul piede del cratere, separato dal campo principale da una corona di alloro terminante in un cerchietto: motivi floreali e cavalli alati. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/meridionale. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 602-603, nn. 102-103, tavv. 235.4-5, 236.1-2, De Miro 2000, 177, n. 545, tav. cXXXii, de cesare 2005, 74, tav. 72.3.

ii 1 5 c dEL g (TAV 273 3)

di LEnTini-MAnfRiA spEciALisTi di piccoLi VAsi

VAsi ATTRibuiTi 64 pRoVEniEnzE Sicilia (50) – generiche (32); meridionale (10): Butera (3), Gela (3), Agrigento (1), Camarina (1), Eraclea Minoa (1), Palma di Montechiaro (1); orientale (3): Troina (2), Lentini (1); interna (2): Assoro (1), Gibil Gabib (1); isole Eolie (2): Lipari; occidentale (1): Mozia. Calabria (1) – costa ionica (1): Reggio Calabria. Campania (1): generica. foRME VAscoLARi Lekythoi (31); bottiglie (21); pissidi (6); skyphoi (3); alabastra (1); lebetes gamikoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro (1); donna (1). Scene con Eros (12): Eros (10); Eros presso un altare (2). Scene con Nike (5): Nike (3); Nike presso un louterion (1); Nike presso un pilastrino (1). Scene generiche (52): donna (41); donna presso un pilastrino (7); donna presso un altare (2); libagione (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, composte sempre da un solo personaggio, perlopiù stante o nell’atto di compiere un movimento composto. figure ricorrenti: donna seduta semiammantata, in alcuni casi retrospiciente, con la testa di profilo e il busto di t.q., un braccio teso in avanti a porgere un oggetto e l’altro tenuto dietro, piegato al gomito o disteso, talvolta coperto dal mantello o entrambe le braccia avanzate; donna stante, in atto di incedere, retrospiciente, con la testa di profilo, il busto e le gambe di t.q., entrambe le braccia divaricate a reggere oggetti; donna stante, semiammantata, con una gamba piegata a poggiare il piede su un pilastrino, 356

entrambe le braccia protese a porgere un oggetto in ogni mano; Eros stante, con la testa di profilo, il busto e il corpo di prospetto, le ali di profilo, un braccio piegato al gomito a reggere un oggetto e l’altro abbassato e leggermente scostato dal corpo, una gamba tesa e l’altra appena flessa in modo da toccare il suolo con la punta del piede; Eros seduto, con la testa di profilo, il busto e le gambe di t.q., un braccio teso ad offrire un oggetto e l’altro abbassato dietro a posare la mano sul sedile. Influenza dei P. di Lentini e di Manfria e dei C. ad essi affini (resa stilistica delle figure, realizzazione delle forme vascolari), del P. di bm f 473 (palmette laterali, fasce a puntini sull’orlo del corpo e del coperchio della pisside, tralcio di edera con foglie dai contorni in bianco aggiunto, alternate a rosette a puntini), del P. di Siracusa 47099 (torace scarno; resa delle ali di Eros). Predilezione per forme di piccole dimensioni, presumibilmente legate alla sfera di utilizzo f. Disegno semplice ma accurato, sia nei dettagli anatomici che in quelli paesaggistici. Abbandono dei tentativi sperimentali degli altri C. del G. nella resa dei volti di prospetto. figure magre, spesso con il torace incavato, reso da due linee ondulate parallele sopra l’ombelico schiacciato in orizzontale, seni f. piccoli, simmetrici, fortemente distanziati, con il capezzolo reso da un cerchietto. Volti proporzionati al corpo, collo tozzo, occhi piccoli e profondi, molto distanti dall’attacco del naso, labbra sottili, bocca molto vicina alle narici, mento alto e prominente. Capelli perlopiù raccolti in uno chignon sulla nuca e coperti da sakkos o kekryphalos, pochi riccioli sporgenti sulla fronte, raro il diadema radiato. nelle donne semiammantate, mantello pesante avvolto intorno ai fianchi in modo morbido, tale da lasciare visibile tutto il basso ventre, formando pieghe profonde fra le cosce e all’altezza dell’anca; di solito, nelle figure semiammantate, torace nudo, raramente lembo del mantello avvolto intorno a una spalla a coprire interamente un braccio. Nelle donne stanti in chitone, sporadica presenza di una cintura decorata con fila di borchie in bianco aggiunto; veste ricadente in una morbida scollatura a V sul petto, con spalline larghe e gonna dalle pieghe fitte, ondulate a seguire il movimento delle gambe e lunga a coprire quasi completamente i piedi. Rara l’indicazione delle calzature, limitata alla figura di Eros, dove è congiunta alle armille alle caviglie in bianco aggiunto. Limitata la descrizione dei monili, frequente solamente l’indicazione della tracolla. Interessanti il repertorio degli attributi delle figure, dominato dalla phiale con o senza offerte e molto meno da timpano, cista, ghirlanda, specchio, piatto, e la cospicua quantità di scene incentrate intorno all’altare o al pilastrino, a sottolineare la vocazione rituale delle scene legate al momento della libagione. Luogo di pRoduzionE sicilia meridionale/orientale. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 604-608, nn. 108-158, tavv. 238, 696, Trendall 1970a, 105, nn. 137a, 151a-b, Trendall 1973d, 256-257, nn. 124a, 136a, Castellana 1983, fig. 6, Trendall 1983a, 269, 277, nn. 124b-c, 157a, De Cesare 2005, 66-67, tavv. 64.1-5, 65.1-4, fig. 51.

ii 1 6 c

dEL g di LEnTini-MAnfRiA spEciALisTi di VAsi con TEsTE

ii 1 6 a. c

dEL g di RAndAzzo

(TAV 273 4)

dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento di gran parte dei vasi attribuiti ai C. (Palermo, MAR A. salinas, r 1022, r 205, r 914, r 855, r 1033, r 183). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Sicilia (10) - generica (1); orientale (8): Randazzo; isole Eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi Lekanides (3); pelikai (3); skyphoi (3); bottiglie (1). soggETTi Scene generiche (19): testa f. (17); cigno (1); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni incentrate intorno alla testa f. di profilo verso sin., posta ad occupare quasi l’intera superficie del vaso. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin.

cERAMicA sicELioTA (s) Influenza da parte del P. di Lentini (tratti somatici f.). Affinità con i C. del G. di Gela e del G. dell’Havana (trattamento del volto f.), con i c. del g. dell’etna (resa della testa f.). Profilo f. lineare, naso lungo, diritto e appuntito, privo di netta separazione dalla fronte, bocca segnata da linea ricurva verso il basso, labbri i. più carnoso, mento squadrato e sporgente, occhio grande, dettagliatamente descritto, con doppia linea dell’arcata sopracciliare. capelli raccolti a lasciare la fronte scoperta e ricadenti sull’orecchio in un ciuffo riccioluto con onde regolari, coperti da sakkos o kekryphalos perlopiù decorato da fasce con grappoli di puntini sparsi. Costante presenza di monili in bianco aggiunto (orecchini, collana di perle, sporadico diadema radiato). Volatile stante di profilo, ad ali spiegate, accostate in modo da lasciare visibile solo la punta dell’ala retrostante. nel campo, sotto le anse semplici palmette con rami laterali, in alto, talvolta, phialai. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 609-610, nn. 159-168, tav. 239.7.

ii 1 6 b. ALTRi c

dEL g di RAndAzzo

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE sicilia (2) – orientale (2): randazzo. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (2); lekythoi (1). soggETTi Scene generiche (5): donna (3); giovane uomo presso un altare (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, composte da una sola figura stante. Figure ricorrenti: donna stante, con un braccio proteso e l’altro abbassato lungo il fianco. Influenza da parte del P. di Lentini e dei C. a lui vicini nello stile (resa del giovane uomo). Affinità con i C. del G. di Randazzo (resa delle fattezze f., decorazione accessoria). Ripresa di alcuni tratti tipici del volto delle donne raffigurate sui vasi dei C. del G. di Randazzo, dai quali i C. si distanziano nella scelta delle forme vascolari e nella predilezione per la resa della figura intera. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 610, nn. 169-170, Rossignani 1970, sez. IV D, tav. 9.5.

ii 1 6 c. c

dEL g di gELA

(TAV 274 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento e di collocazione del coperchio della lekanis eponima (gela, mar, 8572). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE Sicilia (9) – generiche (4); meridionale (2): Gela; isole Eolie (3): Lipari. foRME VAscoLARi Lekanides (10); pissidi (1); skyphoi (1). soggETTi Scene generiche (21): testa f. (15); volatile (6). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni incentrate su un’unica figura, posta ad occupare l’intera superficie disponibile; nel caso delle tese dei coperchi, due teste f. alternate a motivi floreali. Figure ricorrenti: testa f., di profilo verso sin., spesso affiancata da due phialai. Influenza da parte del P. di Lentini e dei C. della sua cerchia (palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides), del P. di BM F 473 (doppia fascia decorata a puntini sull’orlo del corpo e del coperchio della pisside).

Affinità con i C. del G. di Randazzo (palmetta, direzione della testa f., profilo del volto f., espressione imbronciata della bocca). Volto f. di profilo, naso piccolo e allungato, mento sporgente, occhio incavato. Capelli raccolti sulla nuca, con riccioli disordinati sulle tempie a coprire le orecchie, ornati da sakkos o kekryphalos decorato da fasce con grappoli di puntini sparsi. Assoluta mancanza di monili e ornamenti. Volatile stante, di profilo, con le ali spiegate, decorate nella parte s. da fila di puntini. Palmetta laterale talvolta arricchita da un viticcio con foglie e volute a spirale. Luogo di pRoduzionE sicilia meridionale/orientale. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 610-611, nn. 172-179, tav. 239.1-4, Trendall 1983a, 278, n. 175a, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 90, figg. 91b, 98, Barresi 2000, 143-144, n. 112.

ii 1 6 d. ALTRi c

dEL g di gELA

VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Sicilia (8) – generiche (2); orientale (5): Randazzo (3); Lentini (2); interna (1): Capodarso. foRME VAscoLARi Lekanides (8); lekythoi (2); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): grifo (1). Scene generiche (17): testa f. (16); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate sulla testa f. raffigurata di profilo al centro della superficie vascolare, inquadrata da due motivi floreali. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Influenza da parte del P. di Lentini (palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides). Affinità con i C. del G. di Gela (phialai nel campo figurato, vaga ripresa delle fattezze f., assenza di monili). disegno poco accurato, tratti fra loro diversi a manifestare l’operato di c. differenti. Testa f. di profilo, verso d. o verso sin., con il naso allungato, più o meno sporgente, con la punta diritta e talvolta un tratto ricurvo a segnare le narici, labbra carnose, occhio grande, palpebre spesse e leggermente abbassate. Capelli raccolti in sakkos decorato da righe con segmenti e grappoli di puntini sparsi, con un ciuffo rotondo sulle tempie a coprire le orecchie, o lasciati sciolti sulle spalle, trattenuti sulla fronte da una tenia. decorazione accessoria composta da phialai decorate a puntini nel campo e rosette come elementi separatori fra le teste e sotto le anse. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 611-612, nn. 180-188, tav. 239.5,13, Trendall 1983a, 278, n. 183a.

ii 1 6 e. c

dEL g dELL’hAVAnA

(TAV 274 2)

dEnoMinAzionE Dalla collocazione della pisside skyphoide eponima (La Havane, MN, Coll. Condes de Lagunillas [Trendall 1967b, 612, n. 189]). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Sicilia (7) – generica (1); orientale (6): Randazzo (2), Troina (2), Adrano (1), Centuripe (1). foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (5); pissidi (2); skyphoi (2); idrie (1). soggETTi Scene generiche (17): testa f. (16); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate intorno alla testa f. al centro del campo figurato; in un solo caso sostituita da una donna seduta (adrano, già coll. Portale [trendall 1967b, 640, n. 359]). 357

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Influenza da parte del P. di Manfria (resa della forma della pisside skyphoide, decorazione accessoria), del P. di bm f 473 (tralcio di edera sul coperchio delle pissidi skyphoidi). Affinità con i C. del G. di Randazzo e del G. di Gela (fattezze del volto f.). maggiore varietà nel panorama morfologico, con l’introduzione della forma del lebes gamikos. Volto f. pieno e rotondo, introduzione del dettaglio anatomico della piega fra il mento e il collo, a formare un principio di doppio mento. naso diritto, senza separazione dalla fronte, con punta squadrata, leggermente rivolta verso l’alto, occhio grande, pupilla sottile, bocca piccola con labbro i. rigonfio. Capelli raccolti in uno chignon sulla nuca, sporgenti in ciuffi ondulati e disordinati sull’orecchio. Testa coperta da sakkos o kekryphalos, composto da una fascia semplice sulla fronte, delimitata da una doppia riga, con la cuffia retrostante decorata da linee ondulate, segmenti paralleli, grappoli di puntini, con sporadiche inserzioni di elementi in bianco aggiunto. In un solo caso, la testa è sostituita da una donna semiammantata seduta, con il braccio proteso in avanti a porgere una phiale, dalle fattezze carnose, i seni piccoli e arrotondati, il mantello pesantemente avvolto intorno alle gambe. decorazione accessoria più curata rispetto agli altri c. specializzati in teste f.: palmetta laterale inquadrata da motivi floreali con viticci a spirale, tralcio di edera con rami ondulati e sporadico impiego di dettagli incisi. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 612-613, nn. 189-192, tav. 239.8,11, Trendall 1983a, 278, nn. 192ad, cassimatis 1993, 208, s22, barresi 2000, 144-145, n. 113.

ii 1 6 f. ALTRi c

dEL g dELL’hAVAnA

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Sicilia (4) – generica (1); orientale (3): Lentini. foRME VAscoLARi Idrie (2); lekanides (2). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro (1). Scene generiche (7): testa f. (4); volatile (2); civetta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, composte da una sola figura, in un caso un satiro, per il resto testa f., accostata a una figura di volatile. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. dell’Havana (fattezze del volto f.). compresenza di tratti stilistici differenti a mostrare l’operato di c. diversi. Volto f. di profilo, con dettagli più o meno accurati, talvolta creanti una evidente ricerca di caratterizzazione. nella maggior parte dei casi, volto con naso diritto e allungato, poco sporgente, con punta squadrata, labbra piccole, bocca segnata da una linea curva. in un caso (Lentini, mar, 116), volto con naso diritto, narici segnate da una linea terminante ad uncino al di sopra della bocca, labbra spesse, carnose e sporgenti e bocca segnata da una linea fortemente ondulata, occhio grande, reso a rapidi tratti sottili, con indicazione delle ciglia e pupilla sottile. capelli solitamente raccolti in sakkos grossolanamente decorato da file di puntini o trattini sparsi, con ciuffo ricadente sull’orecchio e fronte scoperta, nel caso più accurato, capelli distinti in ciocche ricciolute, ricadenti dalla scriminatura centrale sulla fronte fin sotto l’orecchio. Campo figurato solitamente vuoto, solo in un caso ( Lentini, MAR, 116), tenia, phiale e motivo floreale. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 613-614, nn. 193-196, tav. 239.10,12. 358

ii 1 6 g. c

dEL g di buTERA

(TAV 274 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di provenienza di alcuni dei vasi attribuiti ai C. (Gela, MAR 6401, 6311, 6312). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE Sicilia (10) – generiche (4); meridionale (3): Butera; interna (2): Gibil Gabib; orientale (1): Chiaramonte Gulfi. Grecia (1): Corinto. foRME VAscoLARi Lekythoi (10); bottiglie (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi scene generiche (9): testa f. (9). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, incentrate sulla testa f. posta al centro del corpo del vaso. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Randazzo, del G. di Gela, del G. dell’Havana (fattezze f., decorazione del copricapo). Predilezione per la forma della lekythos. Disegno dai tratti grossolani, ma accurato nell’indicazione dei dettagli ornamentali del copricapo e dei monili. Volto rotondo, mento pesante, occhio grande, reso da tratti obliqui e pupilla sottile, naso schiacciato e bocca piccola. Capelli raccolti in un sakkos allungato, decorato da file di trattini e di cerchietti, talvolta con diadema radiato sulla fronte. In corrispondenza dell’orecchio, ciuffi di capelli. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/meridionale. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 614, nn. 197-205, tav. 239.9, Barresi, 2000, 145-146, nn. 114-115, McPhee, Pemberton 2004, 56, tav. 7.1.

ii 1 6 h. ALTRi c dEL g di LEnTini-MAnfRiA spEciALisTi di VAsi con TEsTE (TAV 274 4) VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE Sicilia (5) – generica (1); meridionale (3): Agrigento (2), Vassallaggi (1); orientale (1): adrano. foRME VAscoLARi Lekythoi (3); skyphoi (2). soggETTi scene generiche (6): testa f. (6). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, organizzate intorno alla testa f. di profilo. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Randazzo, del G. di Gela, del G. dell’Havana, del G. di butera (fattezze f., forme vascolari, palmetta). Testa f. di profilo, viso squadrato, lungo naso diritto, più o meno sporgente, con la punta leggermente rivolta verso il basso, bocca resa da linea incurvata verso il basso, labbro i. più spesso e sporgente di quello s., mento pronunciato e prominente, collo lungo e sottile. Sulla fronte scoperta, stephane in bianco aggiunto a incorniciare il copricapo (sakkos o kekryphalos) decorato da puntini neri di diversa dimensione o da file di crocette e segmenti. Orecchio coperto da un ciuffo disordinato di capelli. Nel campo, talvolta, phialai. rosetta con foglie rese grossolanamente, talvolta circondate da viticci con volute e girali. Luogo di pRoduzionE sicilia meridionale/orientale. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA De Miro 1963, 116, Orlandini 1971, 35, t. 12bis, n. 3, fig. 48a, Barresi 2002a, 635, 644, n. 34, figg. 34a-b, de cesare 2005, 62, 68-69, tavv. 59.1-4, 66.4-8.

cERAMicA sicELioTA (s)

ii 1 7 ALTRi c

dEL g di LEnTini-MAnfRiA

(TAV 275 1-2)

VAsi ATTRibuiTi 26 pRoVEniEnzE Sicilia (19) – occidentale (9): Entella (6), Lilibero (2), Sciacca (1); orientale (3): Adrano (2), Troina (1); generiche (2); isole Eolie (3): Lipari; meridionale (2): Agrigento (1), Selinunte (1). Area locrese (3): Vibo Valentia (2), Locri (1). Grecia (1): Corinto. foRME VAscoLARi Lekanides (7); lekythoi (7); skyphoi (5); pissidi (3); crateri (2): a calice (1), indeterminati (1); lebetes gamikoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene mitologiche (1): libagione con Eracle e Sileno (1). scene a soggetto comico (1): parte di donna seduta su un altare (1). corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1). scene con eros (2): eros (2). Scene generiche (12): donna (4); donna presso un pilastrino (2); parte di figura (2); giovane uomo ammantato (1); donna (1); due donne (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni più o meno elaborate, comprendenti sia file paratattiche di personaggi posti ad occupare la tesa del coperchio delle lekanides e intervallati da motivi floreali, che una sola figura al centro della superficie a disposizione, soprattutto nei numerosi vasi di piccole dimensioni. assenti esperimenti di disposizione su livelli sfalsati e di sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna semiammantata seduta, con la testa di profilo e il busto di t.q., un braccio proteso in avanti a porgere un oggetto e l’altro abbassato lungo il fianco; Eros seduto o inginocchiato, con entrambe le braccia tese in avanti a scagliare una freccia o con un braccio avanzato a porgere un oggetto e l’altro abbassato a poggiare la mano a terra. Influenza da parte del P. di Lentini (palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides, resa stilistica delle figure). figure dalle fattezze pesanti, spesso con dettagli anatomici del ventre e del torace indicati con minuzia. Volti piccoli, naso e mento appuntito, seni f. abbondanti e arrotondati, capezzoli m. e f. resi da un cerchietto, torace m. fortemente caratterizzato con ombelico a forma di goccia. Notevole varietà nelle acconciature m. e f., talvolta con lunghi capelli riccioluti ricadenti in ciocche sulla spalla e trattenuti sulla fronte da una stephane in bianco aggiunto, talvolta raccolti in uno chignon sulla nuca con diadema radiato in bianco aggiunto sulla fronte, in altri casi coperti da sakkos o kekryphalos, raramente decorati. nelle donne semiammantate, mantelli pesanti, con panneggio ingombrante intorno ai fianchi, formante una profonda piega all’altezza dell’anca e ricadente in pieghe verticali e ravvicinate lungo i polpacci; in un caso (Agrigento, mar, ag 10969) donna canuta con mantello avvolto intorno al capo, decorato in rosso aggiunto. Chitone f. leggero, bordi decorati con file irregolari di puntini, pieghe ridondanti presso la cintura e ai piedi. Costante presenza di monili, sempre in bianco aggiunto, caratteristica la resa della tracolla di perle per le donne semiammantate. Attributi: timpano, patera con offerte, ghirlanda, ramo, cista, fiaccola, tirso, ventaglio. Solo in un caso (Gela, MAR, 35694), caratterizzazione specifica per il sileno che conduce all’altare un cinghialetto e Eracle stante con leontè, clava e kantharos. Sporadici gli elementi d’arredo e paesaggistici: altare, pilastrino, rialzo roccioso, sgabello in bianco aggiunto. iscRizioni MURTE (agrigento, mar, ag 10969). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/meridionale. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Libertini 1930, 190, n. 809, Spigo 1977, 142-143, C67, fig. 30, Di Stefano 19821983, 163, tav. XVII, fig. 2, Di Stefano 1984, 57-58, n. 30, Moreschini 1990, 511, nn. 16-17, tavv. 118.4, 119.1, de cesare 1991, 43-44, tavv. 35.3-4, 36.1-2, michelini 1992, 660-661, 667, tavv. XIX.2-3, XXII.2-4, Cassimatis 1993, 208, S20, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 91, figg. 100a-c, Pasquier 1998, 195-214, Corretti 1999, 144, fig. 168, Barresi 2000, 139-141, nn. 106, 108, De Miro 2000, 115, 227, n. 1240, tav.

CXXXII, Schauenburg 2000b, 60-61, figg. 248-249, Green 2001, 51, n. 24, Barresi 2002a, 619-620, 635, 639, 643-644, nn. 15, 33, figg. 15, 33a-b, Kustermann Graf 2002, 181, n. 113/O 713, tav. 57, Carli 2004e, 168, n. 137, McPhee, Pemberton 2004, 55-56, tav. 7.2, De Cesare 2005, 61-63, tavv. 58.1, figg. 47, 60.3.

ii 2 c

dEL g

boRELLi

TEcnichE Argilla di qualità discreta dalla colorazione quasi sempre pallida, talora intensa ma scura e lontana dalle tonalità del rosso (g. di exeter). nel primo caso, occasionale e selettivo impiego di un rivestimento preliminare estremamente diluito, nel secondo assenza del bagno d’ocra. V.n. di qualità scadente, opaca, poco uniforme e tendente a staccarsi dalla superficie dei vasi. essa risulta pertanto opaca e polverosa e, utilizzata per segnare tratti disegnativi quali i dettagli anatomici o le pieghe dei panneggi, genera contorni poco nitidi e molto marcati, come fossero eseguiti al carboncino (P. Borelli, G. di Siracusa 51288). Sempre più spesso anche questi tratti risultano eseguiti con il pennello sottile intinto nella gradazione più intensa dei colori aggiunti con cui sono rese le figure. Ampia la gamma dei colori utilizzati, vere e proprie tempere dalla superficie opaca e polverosa: tra essi il bianco, utilizzato oltre che in tutti i dettagli già consueti nel repertorio siceliota, anche per campire interamente le vesti delle figure insieme al rosso, al verde, al giallo, al rosa e al blu (P. Borelli, P. di Withaker, P. di Siracusa 51288, G. del Lilibeo). Quest’ultimo colore è spesso applicato anche a piccoli tocchi sulle palmette e le foglie d’edera nella decorazione accessoria (P. borelli). L’impiego dei colori aggiunti si incrementa, in modo particolare, con il g. di exeter: per mascherare la particolare colorazione del fondo, del tutto inadeguata soprattutto nella resa degli incarnati, estese sovraddipinture vengono applicate in strati molto coprenti, con un effetto che rassomiglia a quello della ceramica sovraddipinta policroma nella cui produzione si specializza un insieme di c. appartenenti al g. borelli. Tra essi spicca il C. autore della elaborata pisside dalla località Falcone (Palermo), con una scena interamente realizzata in colori aggiunti, dall’effetto pittorico molto vivace e dall’aspetto ormai lontano da quello dei vasi a figure rosse.

ii 2 1. p boRELLi (TAVV 275 3-276 1) dEnoMinAzionE Dalla Coll. della pisside skyphoide eponima (Hillsborough, Coll. Hearst, 5428, già borelli bay). VAsi ATTRibuiTi 20 pRoVEniEnzE Sicilia (10) – generiche (3); orientale (4): Siracusa (2), Centuripe (1), Ragusa (1); interna (2): Marianopoli; meridionale (1): Eraclea Minoa. foRME VAscoLARi Pissidi (10); crateri (3): a calice (3); idrie (3); alabastra (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 5 (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (3): amazzonomachia (1); ratto di Cassandra (1); Afrodite che allatta eros, due donne (1). scene a “soggetto tragico” (1): elettra, tre donne (1). Corteggio dionisiaco (3): satiro, donna (1); menade, satiro (1); menade, due satiri (1). Scene con Eros (8): Eros (5); due donne, Eros (1); Eros, menade (1); Eros, due donne presso un louterion, satiro (1). Scene generiche (24): due donne (6); donna (5); tre donne (2); testa f. (2); donna presso un pilastrino (1); preparativi per le nozze con sei donne (1); donne presso un louterion (1); donna, donna nuda (1); due donne presso un louterion e un pilastrino sormontato da un modellino plastico di tempio (1); due donne presso un louterion, cigno (1); donna, due giovani uomini ammantati (1); donna, tre figure (1); figura presso un altare (1). 359

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a sei figure, spesso piuttosto elaborate, organizzate intorno ad una figura centrale, solitamente seduta, attorniata da personaggi disposti su varie file, in modo da creare frequenti e volute sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna semiammantata, seduta, con la testa di profilo talvolta retrospiciente, il busto e le gambe di t.q., con un braccio proteso, spesso a reggere un oggetto, e l’altro abbassato lungo il fianco; donna stante, con la testa di profilo, il corpo di t.q., un braccio sollevato a reggere un oggetto, di solito una patera, e l’altro abbassato; donna in movimento, retrospiciente, con il capo leggermente inclinato, un braccio teso all’indietro; Eros stante o con una gamba piegata a poggiare il piede su un rialzo, con entrambe le braccia protese, talvolta con oggetti; donna nuda, stante, talvolta di spalle, in atto di spogliarsi o di porgere il mantello con entrambe le mani protese. Affinità con i C. del G. dell’Etna (composizione), con i C. dei vasi minori del G. Lentini-manfria (sintassi decorativa dei vasi di minori dimensioni), con il campano P. CA (resa pittorica delle figure). Influenze da parte dei C. del G. Lloyd (volto di t.q., resa monumentale delle figure, organizzazione compositiva). Disegno accurato, reso con tratti rapidi ed efficaci a creare un peculiare effetto pittorico. minuziosa attenzione nella riproduzione dei gesti compiuti dai personaggi, ripresi in posizioni inconsuete (donna accovacciata ad asciugarsi i lunghi capelli; donna nuda stante di spalle, a reggere il mantello con entrambe le mani in Basel, m.a. [Trendall 1970a, 107, n. 213b]; donna stante, con le braccia appoggiate alla schiena della figura a lei davanti e la schiena incurvata a sporgere il volto (Hillsborough, Coll. Hearst, 5428); figure fortemente accostate, come nell’amazzonomachia (Siracusa, MAR P. Orsi, 46005); Afrodite nell’atto di allattare Eros (Rotterdam, coll. p. [trendall 1983a, 281, n. 212c]). figure dalle fattezze carnose, con sapiente cura degli elementi anatomici, ottenuti mediante rapidi accenni ai seni f., resi con due semicirconferenze rivolte verso l’alto; nel torace m. e f., ombelico a goccia sormontato da due brevi linee orizzontali. Volto, spesso reso di t.q., arrotondato, con gli occhi piccoli e simmetricamente disposti ai lati del naso diritto e appuntito, labbra sottili e serrate, collo corto. Nella figura di Cassandra, particolare attenzione nella caratterizzazione del volto di t.q., con occhi ravvicinati e inclinati verso il basso, naso largo. nelle donne, notevole varietà nelle capigliature: capelli raccolti in uno chignon sulla nuca e trattenuti sulla fronte da una tenia, un sakkos o un kekryphalos; capo coperto dal mantello avvolto in modo da lasciare scoperto solo il volto; velo appoggiato sulla testa con lunghi riccioli visibili sulla fronte e sulle orecchie; capelli sciolti, riccioluti, con lunghe ciocche ricadenti sulle spalle fino a toccare i seni. Chitoni f. leggeri e trasparenti, con spalline sottili ricadenti sulle spalle a creare una scollatura morbida e leggermente a V; al centro dei seni, pieghe orizzontali ricurve; gonna lunga a coprire i piedi, ricadente in poche pieghe riunite in gruppi e scampanate verso l’orlo i. nelle donne sedute semiammantate, mantello morbidamente avvolto intorno ai fianchi, in modo da lasciare scoperta parte del fondo-schiena, formando una piega sul fianco poggiata sul sedile. nelle donne stanti ammantate, mantello completamente avvolto intorno al corpo, lasciando visibile solo il profilo del gomito e una mano sporgente dal lembo s. panneggiato intorno al collo; in altri casi, mantello con orli segnalati da una fascia scura, avvolto intorno a una spalla, con un lembo corto ricadente dall’avambraccio. Nelle menadi in corsa, apoptygma e gonna formanti un’ampia piega rotondeggiante presso l’orlo i. Fra gli attributi, frequenti phiale e timpano; più rari specchio, lekythos, cista, arpa. fra gli elementi connotativi del contesto, predilezione per il louterion, seguito da altare, pilastrino (sormontato da un modellino di tempio in Agrigento, MAR, 20050); xoanon ligneo di Atena (Agrigento, MAR, 2206); thymiaterion. Sporadico impiego di colori aggiunti, perlopiù blu. Decorazione accessoria meno accurata rispetto alle raffigurazioni: sull’orlo dei vasi di piccole dimensioni, fregio a ovuli o file di trattini bianchi e neri alternati; sul coperchio delle pissidi, tralcio di edera o corona di alloro alternata a elementi ovali decorati da fasce a zigzag; nella zona sottostante al campo figurato dei crateri, fregi a meandro e a ovuli sovrapposti. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. 360

bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 615-616, 696, nn. 206-213, tav. 240.1-5, Trendall 1970a, 106-107, nn. 212a, 213b, tav. XXV.3-4, Trendall 1973d, 258, Trendall 1983a, 279-281, nn. 206-212d, Trendall 1989, 236-238, figg. 435-436.

ii 2 2. c

dEL g dELLE idRiE di LEnTini

ii 2 2.a c

dEL g dELLE idRiE di LEnTini

(TAV 276 3-4)

dEnoMinAzionE Dalle due idrie attribuite ai C. provenienti da Lentini (Lentini, MAR, 1602, 1672). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Sicilia (7) – generiche (2); orientale (2): Lentini; meridionale (2): Agrigento (1), Vassallaggi (1); interna (1): Montagna di Marzo. foRME VAscoLARi Idrie (2); pissidi (2); skyphoi (2); lebetes gamikoi (1); lekanides (1); frammenti (1). soggETTi scene mitologiche (1): ratto di cassandra (1). Scene con Eros (3): Eros, donna (1); Eros, due donne (1); Eros, due teste affacciate alla finestra (1). Scene generiche (11): testa f. (5); parte di donna (2); donna (1); due donne (1); due teste affacciate alla finestra (1); testa f. presso una colonna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti varie figure, spesso accostate o intervallate da teste di notevoli dimensioni, sorgenti dal fondo del campo figurato, talvolta organizzate su livelli sfalsati, sempre arricchite da una ricercata sovrapposizione di piani e da una consapevole ricerca di scorcio prospettico, soprattutto nei battenti delle finestre (Kiel, coll. p. [trendall 1970a, 258, n. 216]). Figure ricorrenti: testa f. di profilo o di prospetto, spesso accostata ad un pilastro o a una colonna utilizzato come elemento divisorio delle scene o avvicinata ad un’altra testa delle medesime dimensioni; Eros nudo, stante, di t.q. o di prospetto, con le ali spiegate; donna stante, con il volto di profilo e il corpo di prospetto, ammantata, con un braccio piegato al gomito e la mano tesa a reggere o ad afferrare un oggetto e l’altro abbassato lungo il fianco, le gambe leggermente accavallate, in modo da conferire al corpo una posizione sinuosa. Affinità evidente con il P. Borelli (resa stilistica della capigliatura e del panneggio, palmette, frequente postura di prospetto). Influenze da parte dei C. del G. Lloyd (tecnica del disegno, predilezione per il volto di t.q.). Tecnica disegnativa particolarmente efficace, mirata a conferire alle scene un effetto pittorico. corporature esili e slanciate, con arti e testa proporzionati. Volti di prospetto e di t.q., occhi grandi e rotondi, minuziosa indicazione di sopracciglio, ciglia e contorno, pupilla grande, naso allungato, diritto e appuntito, precisa descrizione delle narici ottenute con due lobi arrotondati, labbra carnose, serrate, con il labbro i. più spesso e quello s. sagomato, sotto la bocca tratto curvo rivolto verso il basso ad indicare la ruga di espressione del mento. modesta attenzione ai dettagli anatomici, perlopiù rivolta alla corporatura m., con torace connotato dalla sovrapposizione di pieghe parallele rispetto all’ombelico, definito da un tondo campito in nero. Estrema varietà nelle capigliature f.: capelli raccolti in uno chignon sulla nuca e trattenuti sulla fronte da una fascia o da un diadema radiato in bianco aggiunto, interamente coperti dal mantello avvolto anche intorno al capo o lasciati sciolti e ricadenti in lunghe ciocche ricciolute sulle spalle, con il polos in bianco aggiunto sulla fronte. Nelle donne, chitone dal tessuto morbido, a formare una scollatura ampia e profonda; sul petto, pieghe ricurve parallele in orizzontale in corrispondenza dei seni, non accennati; mantello avvolto intorno al fianco, a formare una bassa piega morbida, al di sotto della cintura, e intorno al braccio, completamente avvolto fino al polso, in modo da lasciare sporgere la mano, grande e aperta, con un lembo ricadente lungo il fianco e terminante, all’altezza del ginocchio, in una serie di pieghe angolari simmetriche; gonna lunga fino ai piedi, a lasciare visibile solo la punta delle calzature in bianco aggiunto, con un breve

cERAMicA sicELioTA (s) strascico nella parte posteriore. Del tutto peculiare, sebbene scaturita dalla precedente sperimentazione pittorica e compositiva del P. borelli, la struttura compositiva di alcune scene. Frequente l’inquadramento dell’immagine in uno spazio circoscritto dai battenti di una finestra, di dimensione tale da occupare l’intero campo figurativo, al cui interno si muovono personaggi, si affacciano busti di donne, in un caso posti davanti ad un Eros stante, di prospetto, di dimensioni i. rispetto alle teste, che allarga le braccia a posare le mani sulle teste delle due donne. In altri casi, la scena è inquadrata da pilastrini o colonne utilizzate come elementi divisori fra l’immagine e una testa f. di profilo. Fra gli attributi dei personaggi, particolare predilezione per oggetti di ambito prettamente f.: ombrellino, specchio, timpano, cista. Ai lati del campo figurato, palmetta, talvolta in bianco aggiunto, con foglia centrale lanceolata e volute ricurve verso l’interno sui fianchi, alternate a fiori campanulati con pistillo sporgente. Nella parte soprastante il campo figurato, fregio a onda, ad ovuli alternati a puntini o tralcio di edera con foglie alternate a fiori puntinati. Nella parte sottostante il campo figurato, fila di cerchietti neri alternati a gruppi di segmenti verticali paralleli o motivo ad onda. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 617, nn. 214-217, tav. 241.1-3, Trendall 1970a, 258, n. 216a, Trendall 1983a, 281-282, Trendall 1989, 237, figg. 437-438, De Cesare 2005, 57-58, 6263, fig. 49, tavv. 54.2, 60.1-2, 61.1-3.

ii 2 2.b ALTRi c

dEL g dELLE idRiE di LEnTini

(TAV 276 2)

VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Sicilia (11) – generiche (3); interna (4): Marianopoli (3), Montagna di Marzo (1); orientale (2): Randazzo (1), Scordia (1); isole Eolie (1): Lipari; meridionale (1): agrigento. adriatico orientale (1): Viš. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (3); lekanides (3); oinochoai (3): forma 5 (2), forma 2 (1); anfore di tipo panatenaico (1); bottiglie (1); idrie (1); lekythoi (1). soggETTi scene generiche (22): testa f. (22). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni statiche, tutte ruotanti intorno alla testa f. centrale, nelle quali si nota un tentativo di variazione delle esperienze tradizionali, mediante lo sporadico accostamento di due teste fra loro affrontate (agrigento, mar, ag 3106). Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. delle Idrie di Lentini (organizzazione compositiva del campo figurato, tratti del volto). Influenza da parte del P. di Lentini e dei P. di vasi con teste della sua cerchia (forma del fiore campanulato sul lato della palmetta, soggetto). Volto f. di profilo con fronte alta, naso diritto e appuntito, narici rese da un lobo circolare, labbra spesse, bocca serrata ottenuta da una spessa linea nera incurvata verso il basso a conferire al viso un’espressione imbronciata; occhio grande, con indicazione del sopracciglio e della palpebra, pupilla tonda e grande. Collo lungo, spesso ornato da una collana, resa in colori aggiunti. capelli raccolti in una crocchia coperta da un sakkos decorato con grappoli di puntini sparsi, con file di motivi a spina di pesce o con linee spezzate alternate a file di trattini orizzontali e puntini in bianco aggiunto. rara la presenza del diadema radiato sulla fronte e degli orecchini. sulla fronte e sulle orecchie, riccioli sporgenti, formanti sulle tempie dei boccoli lunghi e distinti fra loro. notevole, nella decorazione accessoria, lo sporadico impiego di fregi ad onda posti in verticale utilizzati come elementi divisori del campo figurato. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 617-618, nn. 218-223, tav. 241.4,6-7, Trendall 1983a, 282-283, n. 223a.

ii 2 3. c

dEL g di MoziA

ii 2 3.a p whiTAkER (TAV 277 1) dEnoMinAzionE Dalla collocazione dei tre vasi attribuiti al P. (Mozia, MW, 1413, 437 [Trendall 1970a, 107, n. 225c]). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Sicilia (3) – occidentale (3): generiche (2); Lilibeo (1). foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (2); lekanides (1). soggETTi scene con eros (3): eros (3). Scene generiche (3): donna (1); donna presso un tempio (1); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici e statiche, composte da uno o due personaggi, posti sullo stesso livello e senza sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: eros stante o appoggiato ad un rialzo roccioso, con il volto di profilo e il corpo di t.q., un braccio teso in avanti, talvolta a reggere un oggetto, e l’altro piegato al gomito a portare la mano all’altezza del fianco. Influenze da parte del P. di Lentini (resa delle ali di Eros, resa del fiore campanulato sporgente dalla palmetta sotto le anse), dei C. del G. Lloyd (resa del volto di t.q.). figure carnose, con pochi dettagli anatomici. Volto piccolo e appuntito, capelli resi come una massa compatta dalla quale fuoriescono lunghe ciocche ricadenti sulle spalle. Solo in un caso, resa del volto di t.q., con occhi piccoli e ravvicinati, scarsamente caratterizzati, naso ingombrante e bocca grande e posta vicino alle narici, mento sporgente. Mediocre presenza di monili, perlopiù resi in bianco aggiunto. Ali di Eros con la metà s. in nero e quella i. decorata con file di puntini e lunghi tratti verticali in bianco aggiunto, a indicare il piumaggio. Fra gli attributi, kalathos reso con dettagliata descrizione dell’intreccio del vimini e portato sulla spalla da una donna, specchio, tenia, phiale, timpano. Nel campo figurato, scarsa attenzione alla caratterizzazione del contesto. In un caso, resa di un tempio (mozia, mW [trendall 1970a, 107, n. 225c]). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA trendall 1970a, 107, nn. 225a-c, tav. XXVi.1-3, trendall 1983a, 284, di stefano 1984, 60, n. 34, fig. 31.

ii 2 3.b ALTRi c

dEL g di MoziA

(TAV 277 2)

dEnoMinAzionE Dalla collocazione di uno dei vasi attribuiti ai C. (Mozia, MW, 1403). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE sicilia (1) – occidentale (1): generica. foRME VAscoLARi Pissidi (2); lekythoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro (1). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros, donna (1). Scene generiche (2): donna (1); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, comprendenti da uno a due personaggi, disposti sullo stesso livello. Figure ricorrenti: Eros stante, con un braccio proteso e l’altro piegato al gomito a portare la mano all’altezza del torace, con una gamba leggermente arretrata a toccare il suolo con la punta del piede; donna stante con entrambe le braccia avanzate ad offrire un oggetto. Affinità con i C. del G. Lloyd e con il P. Borelli (sporadica presenza del volto di t.q.). 361

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Influenze da parte del P. di Lentini e dei C. della sua cerchia (resa delle ali di Eros), del P. di BM F 473 (aggiunta di dettagli in bianco aggiunto nel tralcio di edera del coperchio della pisside). figure tozze, con arti massicci, dettagli anatomici precisi, soprattutto nella resa del torace nudo di t.q. di Eros, con indicazione dei pettorali, della linea dell’ascella, dei capezzoli resi con un cerchietto, dell’ombelico reso con un puntino e della rotula. Nelle donne, capelli raccolti sulla nuca e coperti da un sakkos dal quale fuoriescono riccioli sulle tempie; nella figura di Eros, lunghi capelli riccioluti, ricadenti in ciocche sulle spalle, con tenia in bianco aggiunto sulla fronte. Abbigliamento f. pesante, quasi completamente privo di pieghe, con abbondante impiego di colori aggiunti. Meticolosa indicazione delle calzature. Cospicua presenza di monili resi da globuli in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA trendall 1970a, 108, n. 225d, tav. 26.4, trendall 1983a, 284, nn. 225e-f.

ii 2 4. c

dEL g di siRAcusA 51288

ii 2 4.a p di siRAcusA 51288 (TAV 277 3) dEnoMinAzionE Dalla collocazione della pisside skyphoide eponima (Siracusa, MAR P. Orsi, 51288). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE Sicilia (10) - generiche (3); meridionale (4): Camarina (2), Agrigento (1), Gela (1); interna (2): Montagna di Marzo; orientale (1): Adrano. foRME VAscoLARi Pissidi (5); bottiglie (4); lekanides (2); lekythoi (1). soggETTi Scene con Eros (5): Eros (3); Eros, donna che suona il flauto (1); Eros, due donne presso un pilastrino (1). Scene con Nike (2): Nike (2). Scene generiche (12): donna (6); due donne (3); testa f. (2); libagione (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure, poste sullo stesso livello con scarsi tentativi di sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: figura di donna o di Eros nudo, seduta, con un braccio proteso e l’altro piegato a poggiare la mano sul grembo; donna semiammantata seduta, con entrambe le braccia protese a porgere oggetti o un braccio con il gomito puntato sulla coscia e l’altro interamente coperto dal mantello e tenuto lungo il fianco, la schiena leggermente incurvata a sporgere il busto in avanti, una gamba flessa e l’altra distesa, ripresa nell’atto di scendere dalla sedia; donna stante, con un braccio piegato al gomito e coperto dal mantello e l’altro sollevato a reggere un oggetto. Affinità con il P. Borelli e i C. del G. delle Idrie di Lentini (resa stilistica e pittorica, palmetta, motivo floreale sul coperchio delle pissidi). Lontana ripresa del P. di Lentini (fiore campanulato della rosetta, ali di Eros). Assente la resa del volto di t.q., contrariamente a quanto evidenziato per gli altri C. dello stesso ambito. Figure dalle fattezze piene; scarsa attenzione ai dettagli anatomici, perlopiù concentrati nei seni f., rotondi, asimmetrici, con il capezzolo a forma di goccia coricata; nella sporadica descrizione delle rughe dell’addome nei busti f. e m.; nell’indicazione della rotula. Volto piccolo, naso sporgente, labbra immediatamente sotto le narici, mento appuntito e prominente, occhi piccoli. nelle donne, capelli raccolti in chignon sulla nuca, riccioli sporgenti sulla fronte e sulle tempie, sakkos o kekryphalos, talvolta con diadema radiato o stephane in bianco aggiunto; in Eros e Nike, ghirlande in bianco aggiunto sulla fronte. Chitoni f. lunghi, cinti in vita in modo da formare un’ampia piega, talvolta con nastrino annodato in bianco aggiunto, con spalline segnate da una borchia, scollatura morbida e profonda; nelle donne sedute semiammantate, mantelli pesanti e lunghi, con una piega lunga all’altezza del fianco e pieghe verticali lungo i polpacci; nelle donne ammantate stanti, 362

mantello avvolto intorno alla spalla in modo da formare un risvolto circolare intorno al collo, con un lembo ricadente dal braccio lungo il fianco in folte pieghe verticali; al di sotto dell’orlo i. del mantello, reso da una doppia linea, gonna lunga con fitte pieghe. Calzature indicate in bianco aggiunto, tranne nel caso degli stivaletti del giovane uomo, allacciati sul davanti e con nastrini in bianco aggiunto pendenti dal bordo s. Cospicua presenza di monili, resi da collane e tracolle di perle, orecchini in bianco aggiunto o in nero, armille alle caviglie e intorno alle cosce. Ricca varietà di attributi (ghirlanda, cista, timpano con orlo decorato da motivi a zigzag, specchio, tenia, flauto, ventaglio), dominati dalla presenza di vasi forse riconducibili all’ambito della libagione – situla, phiale, oinochoe – e dalla presenza di fiaccole. Altrettanto elaborata appare la disposizione degli elementi d’arredo (tenie, grappoli di uva, ghirlande) e paesaggistici (rialzo roccioso, klismos in bianco aggiunto, altare, pilastrino). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 618-620, nn. 226-235, tavv. 242.1-8, 243.6, Trendall 1983a, 284, n. 228a, de cesare 2005, 64, tav. 61.4.

ii 2 4.b c Vicini nELLo sTiLE AL p (TAV 277 4)

di siRAcusA

51288

VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Sicilia (9) – meridionale (5): Gela (4), Manfria (1); interna (2): Montagna di Marzo (1), Morgantina (1); orientale (1): Megara Iblea; isole Eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi Lekanides (3); bottiglie (2); skyphoi (2); lebetes gamikoi (1); pissidi (1). soggETTi scene con eros (3): eros (3). Scene generiche (11): testa f. (7); donna (3); tre donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, ruotanti intorno ad una figura, spesso una testa f. di profilo posta ad occupare l’intero spazio a disposizione. Figure ricorrenti: donna seduta, retrospiciente, con il volto di t.q. o di profilo e il busto di t.q., con un braccio avanzato verso l’alto o verso il basso e l’altro tenuto sotto il mantello o sollevato a reggere un lembo della veste; donna stante, con il volto di profilo e il corpo di prospetto, un braccio avanzato e l’altro piegato dinanzi al busto; testa f. di profilo, con sakkos. Affinità con il P. di Siracusa 51288 (corporature m. e f., figura di Eros, impiego della testa f. alternata a elementi floreali come motivo decorativo dei coperchi delle lekanides). Influenze da parte del P. di Lentini (resa delle ali di Eros), dei C. del G. Lloyd, P. Borelli, dei C. del G. delle Idrie di Lentini (resa del volto di t.q., panneggio f. ridondante, motivo floreale sul coperchio della pisside). Evidenti differenze nella resa stilistica e qualitativa dei pezzi associati a questo G. di c., tali da mostrare la compresenza di più artisti. in generale, scarsa attenzione alla resa dei dettagli anatomici. rari i tentativi di resa pittorica del disegno e di sperimentazione nelle posture delle figure, tali da ricondurre al P. di Siracusa 51288. Chitoni e mantelli pesanti, con pieghe folte, rese da tratti rapidi e brevi, a sottolineare l’abbondanza del tessuto, spalline larghe, scollatura morbida ma accollata, fila di trattini curvilinei fra i seni ad indicare la piega dell’abito, gonna lunga con pieghe raccolte sui fianchi e convergenti nello spazio fra le gambe. Nelle donne stanti, mantello avvolto intorno al fianco e sul braccio con un lembo a pieghe circolari. Nella donna seduta semiammantata, le pieghe del mantello formano una sequenza di linee curve sul grembo e una fila di trattini curvi al centro delle gambe o talvolta una piega profonda sul fianco. Capigliature varie: per le donne e Eros, chignon sulla nuca coperto dal sakkos, con riccioli sulla fronte, talvolta decorato con diadema radiato in bianco aggiunto o capelli sciolti, ricadenti in ciocche ricciolute sulle spalle per le donne, con kekryphalos decorato per Eros. Particolare cura nella riproduzione del contesto scenografico: fila di tre colonne doriche (Cefalù, MM, 11), sgabello pieghevole reso con gambe incrociate decorate

cERAMicA sicELioTA (s) da linee parallele e sormontate da un ampio cuscino (siracusa, mar P. orsi, 14629) o sgabelli esili con gambe posteriori visibili di scorcio (Siracusa, MAR P. Orsi, 33433), rialzo roccioso in bianco aggiunto. Nella decorazione accessoria, introduzione della testa f. di profilo come elemento decorativo della presa del coperchio della lekanis; sporadico impiego del bianco aggiunto per dettagli e contorni dei motivi floreali sotto le anse. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 620-621, nn. 236-244, tav. 243.3-5.

ii 2 5 c

dEL g di LiLibEo

ii 2 5.a c

dEL g di LiLibEo

(TAV 278 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di provenienza dei due vasi attributi ai C. (Palermo, MAR A. Salinas, 1258, 1293). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE Sicilia (2) – occidentale (2): Lilibeo. foRME VAscoLARi Bottiglie (1); pissidi (1). soggETTi Scene generiche (3): testa f. (2); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, composte da una sola figura o da una testa di profilo. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. Borelli, i C. del G. delle Idrie di Lentini (corona di alloro alternata a motivo floreale sul coperchio della pisside). Disegno grossolano e frettoloso. Volto f. dal profilo spigoloso e poco caratterizzato. corporatura tozza, del tutto priva di dettagli anatomici. chitone reso con poche pieghe, senza alcun tentativo di indicazione del movimento della veste. Notevole l’introduzione dell’uso del colore aggiunto blu, impiegato per la resa di alcuni dettagli della ghirlanda nella mano della donna seduta. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 621, nn. 245-246, Trendall 1970a, 106, Di Stefano 1984, 58-59, nn. 32-33, fig. 30.

ii 2 5.b ALTRi c

dEL g di LiLibEo

(TAV 278 2)

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Sicilia (6) – occidentale (5): generiche (2), Lilibeo (2), Marsala (1); meridionale (1): gela. africa (1) – settentrionale (1): cartagine. foRME VAscoLARi Bottiglie (2); pissidi (2); lekanides (1); lekythoi (1); skyphoi (1). soggETTi Scene con Eros (2): suonatrice di flauto, donna, Eros (1); figura alata (?) (1). Scene generiche (10): donna (3); testa f. (3); volatile (2); due donne (1); due donne presso un louterion con papera (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni poco elaborate, comprendenti da una a tre figure, di solito stanti sullo stesso livello, in rari casi accostate in modo da rendere necessaria una certa sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: donna seduta, con entrambe le braccia allargate o protese, il volto di profilo o di prospetto. Affinità con i C. del G. del Lilibeo (uso dei colori aggiunti, resa del panneggio f.).

Influenze da parte dei C. vicini nello stile al P. di Siracusa 51288 (testa f. come decorazione della presa del coperchio). Figure dalle fattezze carnose. Nelle donne nude e nelle figure di Eros, dettagli anatomici assenti, particolare attenzione alla resa di posture ricercate, tali da nascondere le parti anatomiche solitamente più dettagliate: Eros in volo, con il corpo posto quasi in orizzontale a incurvare la schiena tendendo le braccia in avanti; donna stante, retrospiciente, con le braccia appoggiate ad un louterion e le gambe incrociate. Volti piccoli e poco caratterizzati; solo in un caso (Cartagine, Museo Lavigerie [Trendall 1967b, 622, n. 248]), volto f. di t.q., con occhi grandi e il resto del viso coperto dalla mano dell’ancella ripresa nel sistemare l’orecchino della donna. capigliature sempre rese con uno chignon sulla nuca e fascia o sakkos decorato con colori aggiunti sulla fronte, sistemato in modo da lasciare fuoriuscire riccioli sulla fronte e sulle tempie e da rendere visibili gli orecchini, sempre presenti. Mantello f. pesante, con poche pieghe disposte a seguire il contorno della donna seduta, tracciando quasi il profilo del bacino e l’andamento della gamba distesa, in un caso lembo dell’apoptygma ricadente sul grembo in folte pieghe ricurve; nelle donne stanti, pieghe sistemate in gruppi e ordinatamente disposte; gonne lunghe quasi a coprire interamente i piedi, di cui resta solo la punta in bianco aggiunto. Notevole l’impiego del bianco aggiunto, per i numerosi monili dei personaggi (armille, tracolle, collane, orecchini, bracciali), per l’incarnato della testa f. di profilo stante fra motivi floreali (Mozia, MW, 878), per la gran parte degli attributi (ventaglio, phiale. ghirlanda) e per molti elementi paesaggistici (rialzo roccioso, papera, elementi floreali sparsi nel campo) e d’arredo (cista, tenie). decorazione accessoria ridondante, comprensiva di elementi vegetali accostati a palmette con girali e volute, teste f., rametti, spesso arricchiti di elementi in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 622, nn. 247-249, tav. 243.2, Trendall 1970a, 108, nn. 247a, 249a-c, tav. XXVii.1-6, trendall 1983a, 285.

ii 2 6 c

dEL g di EXETER

dEnoMinAzionE Dalla collocazione di un cratere a calice originariamente attribuito dal Trendall ai C. e poi spostato ai C. del G. Borelli (Exeter, Royal Albert Memorial Museum, 5/1946.643). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Sicilia (4) – generiche (2); meridionale (1): Camarina; orientale (1): Centuripe. foRME VAscoLARi Lekythoi (3); bottiglie (1). soggETTi Scene con Nike (2): Nike presso una stele (1); Nike presso un altare (1). Scene generiche (2): donna presso un altare (1); donna presso un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, organizzate intorno ad un solo personaggio disposto ad occupare l’intera superficie del vaso, sempre di piccole dimensioni. Figure ricorrenti: donna stante con il braccio proteso a offrire un oggetto; Nike stante presso un elemento architettonico (altare, stele). Affinità con il P. di Siracusa 51288 (Nike). Influenza da parte dei C. del G. Lentini-Manfria (forma della lekythos schiacciata, organizzazione del campo figurato), del P. Borelli (resa stilistica della donna). figure semplici e prevalentemente statiche. tentativo di resa prospettica nella realizzazione di una piattaforma su cui agiscono i personaggi. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 622-623, nn. 251-254. 363

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

ii 2 7 c

dEL g dELLA TEsTA di cAMARinA

ii 2 7 a c

dEL g dELLA TEsTA di cAMARinA

(TAV 278 3)

dEnoMinAzionE Dalla combinazione del soggetto raffigurato e del luogo di provenienza della bottiglia eponima (siracusa, mar P. orsi, 16460). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE Sicilia (8) – generiche (2); meridionale (6): Camarina. foRME VAscoLARi Lekythoi (3); bottiglie (2); lekanides (2); pissidi (1). soggETTi scene generiche (10): testa f. (10). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate sulla testa f. di profilo posta ad occupare l’intera superficie del vaso di piccole dimensioni. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Exeter (resa del volto f.). Influenze da parte dei C. di vasi minori del G. Lentini-Manfria (scelta del soggetto iconografico, preferenza per forme vascolari di piccole dimensioni). testa f. di notevoli dimensioni, leggermente sproporzionata, con naso lungo e schiacchiato, bocca resa da un trattino incurvato verso il basso tangente ad un segmento perpendicolare volto a raffigurare la gota piena, occhio allungato e terminante a punta, con palpebra marcata e rigonfia, collo corto e segnato da due rughe. I capelli, raccolti in un sakkos decorato da elementi in bianco aggiunto, fuoriescono in riccioli disordinati sulle tempie, coprendo l’orecchio. Al collo, fila di perle in bianco aggiunto, fortemente distanziate fra loro. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 624, nn. 269-276, tav. 243.9.

ii 2 7 b ALTRo c

dEL g dELLA TEsTA di cAMARinA

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE sicilia (1) – meridionale (1): camarina. foRME VAscoLARi Alabastra (1). soggETTi scene generiche (1): testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, organizzate intorno alla testa f. posta ad occupare l’intera superficie del vaso. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. della Testa di Camarina (tratti somatici del volto f.). disegno frettoloso, tratti grossolanamente segnati. meticolosa riproduzione dei riccioli crespi sulla fronte; impiego del bianco aggiunto per l’indicazione degli orecchini. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 625, n. 277.

ii 2 8 ALTRi c

dEL g

boRELLi

VAsi ATTRibuiTi 24 pRoVEniEnzE Sicilia (23) – generiche (6); orientale (8): Adrano (3), Centuripe (2), Megara Iblea (1), Siracusa (1), Troina (1); isole Eolie (3): Lipari; meridionale (3): Agrigento (2), Camarina (1); interna (1): Gibil Gabib; occidentale (2): generica (1), Lilibeo (1). 364

foRME VAscoLARi Bottiglie (10); crateri (3): a calice (3); pissidi (3); lekythoi (2); lebetes gamikoi (1); lekanides (1); oinochoai (1): forma 5 (1); frammenti (3). soggETTi Scene mitologiche (1): Odisseo, Atena, donna, figura alata, figura con corna, uomo armato (1). Scene con Eros (5): Eros (3); Eros, donna (2). Scene con Nike (3): Nike (1); Nike presso un pilastrino (1); Nike, donna (1). Scene generiche (21): donna (14); due donne (2); donna presso un louterion (1); donna presso un pilastrino (1); giovane guerriero (1); due giovani uomini nudi, uomo ammantato presso colonne, tre donne presso un altare (1); parte di figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Notevole varietà compositiva, comprendente scene composte da uno fino a sei personaggi, con molteplici soluzioni esecutive: da immagini statiche fino a rappresentazioni di figure disposte su diversi livelli. figure ricorrenti: donna seduta, talvolta retrospiciente, vestita o semiammantata, con un braccio proteso e l’altro piegato al gomito e sollevato a toccare i capelli o a porgere un oggetto; figura alata (Nike, Eros) in atto di incedere, con testa e corpo di profilo, entrambe le braccia protese; donna o giovane uomo nudo stante, con il corpo di prospetto, una gamba tesa e l’altra flessa e incrociata a toccare il suolo con le dita dei piedi. Affinità con il P. Borelli (resa stilistica), con i C. del G. del Lilibeo (donna seduta). Vaga influenza da parte dei C. del G. di Dirce (sovrapposizione di più fregi decorativi nella zona sottostante al campo figurato). Evidente presenza di vasi attribuibili a mani diverse, accomunati da caratteristiche simili. Nei vasi di piccole dimensioni, spiccata predilezione per la figura della donna seduta. Figure dalle fattezze morbide, scarsa attenzione ai dettagli anatomici, volto piccolo, naso poco sporgente, bocca piccola, labbra serrate. Nella capigliatura f., due varianti: chignon sulla nuca e tenia sulla fronte, con riccioli segnalati da ciocche ondulate; sakkos non decorato con doppia fascia sulla fronte. Notevole cura nella resa del panneggio: nelle donne semiammantate, lembo avvolto intorno ai fianchi in modo da formare una piega morbida, ricadente sul fianco in una profonda linea ricurva, in un caso avvolto anche intorno alla spalla in modo da coprire interamente il braccio; nelle donne vestite, chitone con strette spalline trattenute da borchie in bianco aggiunto, ampia scollatura a V segnata da pieghe convergenti sul petto, cinturina sottile con vaghi accenni di bianco aggiunto, limitatissima sblusatura, lunga gonna a folte pieghe, con un lembo raccolto in grembo a formare un drappo segnalato da linee parallele correnti quasi perpendicolarmente alle cosce. Nei vasi di maggiori dimensioni, comparsa della resa del volto di t.q., di forma ovale, con accurata descrizione degli occhi, la cui pupilla indirizza la direzione dello sguardo, naso largo, con narici formate da due lobi arrotondati, bocca larga, labbra carnose, indicazione della fossetta sul mento. corporature esili, contrassegnate da limitata cura verso i dettagli anatomici, sebbene con frequenti indicazioni di movimenti e torsioni notevoli. Evidente tendenza verso la resa di lembi di mantelli svolazzanti (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 13152), spesso segnalati da contorni in rosso aggiunto, con numerose pieghe a seguire la direttrice del movimento e con l’orlo i. segnato da una doppia linea fortemente ondulata; nelle figure stanti semiammantate, panneggio avvolto intorno ai fianchi, formante un lembo a folte pieghe con l’orlo i. ondulato a seguire lo spostamento delle gambe, oppure stretto in vita da una cintura decorata con fila di borchie, ricadente fin sotto le ginocchia e interamente resa in giallino aggiunto; nelle figure stanti ammantate, mantello avvolto a coprire interamente il braccio, con pieghe disposte a seguire il contorno del gomito nascosto. notevole varietà di copricapi e acconciature, scelte anche in base alle esigenze narrative delle scene: pilos per la figura di Odisseo (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 13208); capelli riccioluti disposti a formare una corona intorno al capo; diadema radiato in bianco aggiunto per divinità e Nike. Notevole anche la gamma degli attributi: phiale, timpano, ghirlanda, specchio, cista. Innovativa la resa delle ali di Nike, con la metà s. interamente campita in bianco e la parte i. decorata con puntini e raggi ad indicare il folto piumaggio. ridondante presenza di monili e elementi ornamentali in bianco aggiunto. Particolare attenzione agli elementi d’arredo (klismos in bianco aggiunto con zampe modanate) e paesaggistici (nel campo, finestra; pilastrino; rialzi del terreno segnati

cERAMicA sicELioTA (s) da file di puntini ondulate in bianco aggiunto; piantine, arbusti; colonne in bianco aggiunto; paraste decorate da motivo a reticolo poste come separatori delle scene). Decorazione accessoria ridondante: frequente la sovrapposizione di più fregi ornamentali nella zona sottostante al campo figurato; fregio a ovuli talvolta alternati a puntini e con linguette in bianco aggiunto; palmette sotto le anse e fra le scene, arricchite da numerosi viticci e girali a volute. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/meridionale. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 623-624, nn. 255-268, tav. 243.1, Trendall 1970a, 106, Trendall 1973d, 258, n. 266a, Cavalier 1981, 276, Trendall 1983a, 285, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 165-170, figg. 206-214, Barresi 2000, 151, n. 120, Barresi 2002a, 620-621, 639-640, nn. 16-18, figg. 16-18, De Cesare 2005, 58, tav. 54,3-4.

ii 2 9 p di fALconE (TAV 278 4) dEnoMinAzionE Dalla località di rinvenimento della pisside skyphoide eponima (Palermo, MAA, GE 4730). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Sicilia (3) - orientale (2): Siracusa; occidentale (1): Palermo. foRME VAscoLARi Lekanides (1); pissidi (1); skyphoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro, donne, eros (1). Scene con Nike (2): Nike, donna (1); Nike, donna presso un altare (1). Scene generiche (3): donna (1); tre donne (1); tre donne presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni elaborate, comprendenti da due a sette personaggi. Nelle scene più affollate, impiego di livelli sfalsati e numerose sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante, di prospetto, con le braccia allargate o piegate a portare le mani al petto; donna stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, un braccio proteso. Affinità con i C. del G. Borelli (impiego di colori aggiunti, resa della Nike), con i C. del g. di Lipari (forte tendenza alla policromia). Influenza da parte del P. di Lentini (scelta degli elementi da arricchire con la policromia), del P. borelli (stile pittorico del disegno). disegno curato, dalle ricche sfumature policrome per la resa di elementi di dettaglio. Corporature massicce e poco flessuose, volti squadrati, occhi piccoli e ravvicinati, naso diritto e prominente, bocca piccola e serrata. Capigliature f. perlopiù raccolte in uno chignon sulla nuca e disposte intorno al capo a corona, in un caso sakkos; satiro calvo, con lunga barba appuntita resa da peli convergenti verso il basso; nel medesimo modo resa la peluria sul contorno di braccia e gambe; nella figura di Eros, corti capelli neri. Abbigliamento rapidamente schizzato, con vesti con scarse pieghe, perlopiù realizzate mediante l’impiego della vernice più o meno diluita e della sovrapposizione di più colori aggiunti: nelle donne stanti, chitone con ampie spalline, con rigida scollatura a V, leggermente aderente in vita e ricadente in lunga gonna diritta priva di pieghe; nelle donne sedute, lembo raccolto sul grembo e rapida indicazione del profilo delle gambe. Anche gli attributi (timpano, tenia, cista, specchio, phiale) decorati con elementi in colori aggiunti. nel campo: altare, cista. iscRizioni Sulle figure, SAN, AR, M e altri caratteri illeggibili, forse riferiti al colore usato per le campiture; sulle figure rappresentate sul coperchio della pisside schifoide, SN, AR con la medesima funzione (Palermo, mar, ge 4730). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/meridionale. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 625-626, nn. 278-280, Trendall 1973d, 258, Trendall 1989, 237-238, fig. 440.

iii fAsE finALE iii 1 c

dEL g dELL’ETnA

TEcnichE argilla di colore chiarissimo e spento, spesso ravvivato mediante l’aggiunta mirata di un rivestimento a base di ocra rossa diluita, di colore rosato, applicato in alcune parti del campo figurato, specialmente in corrispondenza delle parti nude delle figure. Vernice di buona qualità applicata tuttavia in misura sempre meno consistente, a vantaggio dell’impiego, sia nel disegno che nelle campiture, dei colori aggiunti. Uso estremamente diffuso delle sovraddipinture policrome, in part. nei colori bianco, rosso e giallo, specialmente nella colorazione delle stoffe di copricapo e abiti (P. Za, g. di centuripe, g. di Paternò, g. dell’edera bianca, P. Portale, g. della fascia bianca), ma anche nel contorno delle palmette della decorazione accessoria (P. Za), nel piumaggio delle ali (P. di biancavilla, g. mormino), nei pilastrini a doppia colorazione (P. di Catania 4299), nella profusione di piante e fiori in bianco che spuntano dal terreno (P. ZA) e persino nell’indicazione della cornea bianca all’interno degli occhi (P. Za).

iii 1 1. c

dEL g di zuRigo

iii 1 1.a p zA (TAV 279 1) dEnoMinAzionE dall’unione delle iniziali del nome della città in cui i due vasi principali sono conservati e di quella da cui i vasi provengono (Zurigo, Coll. E.T.H., Gr. B 24-B 25, da adrano). VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE Sicilia (12) – generiche (5); orientale (7): Adrano (6), Centuripe (1). foRME VAscoLARi Lekanides (6); skyphoi (4); pissidi (3); alabastra (1); bottiglie (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 5 (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene con Nike (2): Nike (1); Nike, donna presso un altare (1). Scene generiche (25): testa f. (21); donna (2); donna presso un altare (1); due teste f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, prevalentemente organizzate intorno ad una testa f. di profilo posta ad occupare l’intera superficie del vaso, in rari casi comprendenti una o due figure, disposte sul medesimo livello e senza sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin.; donna seduta, retrospiciente, con le braccia allargate; Nike stante o inginocchiata, di profilo, con le braccia avanzate. Influenze da parte dei C. di vasi monumentali del G. di Lentini-Manfria (organizzazione del campo figurato, forma del fiore campanulato sul lato della palmetta), dei c. del g. Lloyd (resa stilistica, scelta tematica), del P. di siracusa 51288 e dei c. ad esso affini (motivo della testa f. di profilo come elemento decorativo della presa del coperchio delle lekanides), dei C. del G. delle Idrie di Lentini (palmetta con foglia centrale lanceolata e elementi laterali ricurvi verso l’esterno), dei c. del g. del Lilibeo (contorni e dettagli in bianco aggiunto nella decorazione accessoria). Evidente influenza delle esperienze della grande pittura. In questo P., come in tutti i C. del G., chiara predilezione per la forma della lekanis decorata con teste f. di profilo. Stile piano, disegno poco accurato nei particolari. Figure dalle corporature massicce, volti squadrati, occhi grandi, pupilla in bianco aggiunto, naso appuntito, bocca piccola, labbra carnose leggermente rivolte verso il basso, mento squadrato. Nelle figure intere, volto leggermente sollevato e collo basso. Nelle teste f. di profilo, capelli raccolti nel sakkos, quasi sempre decorato con fasce in bianco aggiunto, con riccioli sulle tempie e, più raramente, posti ad incorniciare la fronte (adrano, mar, 5759). In un caso, due teste f. affrontate (Siracusa, MAR P. Orsi, 46883). Pressoché 365

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA costante indicazione di orecchini e collana, resi in bianco aggiunto. Nelle donne sedute, chitone quasi privo di pieghe, motivo a goccia al centro della scollatura a V, apoptygma rigidamente posato sul grembo, ricadente sul fianco in una piega ristretta, gonna lunga a coprire i piedi, con poche pieghe all’altezza dei polpacci e orlo i. decorato da linee rapide in colore aggiunto. Nike semiammantata, in posizione accovacciata, con i seni arrotondati parzialmente coperti dalle braccia avanzate, rughe ad indicare l’addome, mantello avvolto intorno ai fianchi con pesante drappeggio, posto coprire le gambe, delle quali è visibile il profilo, ala posteriore parzialmente coperta da quella anteriore, rese entrambe come una massa compatta, senza indicazione del piumaggio. Fra gli attributi, particolare preferenza accorata alla phiale, seguita da timpano, ghirlanda e cista. Nel campo, altare e motivi paesaggistici, quali il rialzo roccioso, parzialmente ritoccato in bianco aggiunto, fiori e viticci. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 628-629, nn. 281-291, tav. 244.1-6, Trendall 1973d, 259, n. 290a, Trendall 1983a, 287-288, nn. 287a-b, Trendall 1989, 238, fig. 441, Barresi 2002a, 622, 640-641, nn. 19-21, figg. 19-21.

iii 1 1.b c

Vicini nELLo sTiLE AL p

zA (TAV 279 2)

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Sicilia (2) – generica (1); orientale (1): Adrano. foRME VAscoLARi Pissidi (3); bottiglie (2); lekanides (1); lekythoi (1). soggETTi Scene con Nike (1): Nike (1). scene generiche (8): testa f. (8). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, incentrate intorno alla testa f. posta ad occupare l’intera superficie del vaso, circondata da elementi floreali accessori. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. ZA (scelta tematica, elementi decorativi del sakkos). Disegno poco accurato. Testa f. dal profilo continuo, naso e mento sporgenti e appuntiti, occhio grande e profondo, leggermente incurvato verso il basso, pupilla piccola. Capelli raccolti nel sakkos, decorato da fasce in bianco aggiunto, con un ricciolo reso da una linea ondulata sulla fronte e sulle tempie. Talvolta visibili gli orecchini a forma di stella in bianco aggiunto, costante la presenza della collana di perle in bianco aggiunto. decorazione accessoria canonica, composta da palmette con foglie di grandi dimensioni, non sempre proporzionate, poste a separare le teste f. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 629, n. 292, Trendall 1973d, 260, nn. 291a-e, Trendall 1983a, 288, Barresi 2002a, 622, 636, 644, n. 36, fig. 36.

iii 1 1.c p di cATAniA 4305 (TAV 279 3) dEnoMinAzionE Dalla collocazione della lekanis eponima (Catania, MC di Castello Ursino, 4305). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE Sicilia (4) – generica (1); orientale (2): Centuripe (1), Lentini (1); isole Eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi Lekanides (4); bottiglie (1); pissidi (1). soggETTi scene con eros (1): donne, due eroti (1). 366

Scene con Nike (4): Nike (1); Nike, due donne (1); Nike, due donne un presso pilastrino (1); Nike, Eros, donna presso un pilastrino (1). Scene generiche (4): testa f. (3); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a quattro figure, spesso riprese in posizioni diverse, perlopiù poste sullo stesso livello, con sporadiche sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna seduta, retrospiciente, con un braccio sollevato a portare un oggetto di fronte al viso e l’altro abbassato a puntare il gomito su un sostegno retrostante, una gamba piegata e l’altra parzialmente distesa e posta di t.q.; Nike accovacciata, con entrambe le braccia portate in avanti, una gamba piegata a poggiare i glutei sul tallone e l’altra distesa in avanti; donna seduta, con il volto e il busto di t.q., le braccia piegate. Affinità con il campano P. CA (resa di Eros, palmette), con il P. ZA (figura della Nike, donna seduta, profilo f.), con i C. vicini nello stile al P. ZA (forma delle ali di Nike), con i c. del g. di Lipari (tendenza alla resa del volto di prospetto). Influenze da parte del P. di Siracusa 51288 e dei C. ad esso affini (testa f. di profilo sulla presa del coperchio delle lekanides), dei C. del G. Borelli (interesse nella resa del volto di t.q.). Corporature dalle dimensioni notevoli; evidente interesse pittorico nel disegno e nella realizzazione degli elementi caratteristici del contesto. Ricchissimo impiego del bianco aggiunto. Volti lunghi e appuntiti, capelli raccolti in sakkos o kekryphalos in bianco aggiunto, con riccioli sporgenti sulla fronte e sulle tempie in modo ordinato, raramente con ciocche più lunghe a toccare le spalle. Nelle teste f. di profilo, chignon cadente sulla nuca decorato con grappoli di puntini in bianco aggiunto. Dettagli anatomici poco accurati, preferenza per figure vestite con chitoni e mantelli pesanti, a folte pieghe. Nelle figure sedute, lembo del mantello avvolto intorno al bacino ricadente all’altezza del fianco in una piega profonda; tipica la resa del lembo posato su una coscia. Sporadico impiego del colore aggiunto blu per la decorazione del mantello (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò brea, 716 a). costante la resa dei monili, per le donne costituiti da orecchini e collane di perle, per Eros e Nike arricchiti anche da tracolle. Ali di Eros e Nike completamente suddipinte in bianco nella metà s. e decorate con file di trattini e fasce bianche nella parte i. Fra gli attributi, sempre decorati con elementi in bianco aggiunto, ventaglio, phiale, ghirlanda, specchio, timpano (in un caso decorato in blu, Ginevra, MAH, MN 271), flauto, fiaccola. Nel campo, particolare ridondanza di elementi architettonici e paesaggistici, di frequente associati in una stessa scena (cista decorata da un motivo a volute; pilastrino, di solito impiegato come elemento d’appoggio; altare; rialzo roccioso), motivi floreali. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 630, nn. 293-297, tav. 244.7-10, De Cesare 2005, 64, tav. 61.5.

iii 1 1.d p di biAncAViLLA (TAV 279 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di collocazione della lekanis eponima (Biancavilla, Coll. Portale, 7). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE Sicilia (11) – generiche (4); orientale (5): Adrano (3), Centuripe (1), Siracusa (1); isole eolie (2): Lipari. foRME VAscoLARi Lekanides (11); pissidi (1). soggETTi Scene con Eros (8): Eros (3); Eros presso un altare (1); Eros presso un pilastrino (1); donna, Eros presso una stele (1); due donne, Eros presso un louterion (1); Eros, due donne presso louterion e pilastrino (1). Scene con Nike (3): Nike (3). Scene generiche (9): donna (6); donna presso un pilastrino (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure, prevalentemente in posizioni statiche, disposte sempre sullo stesso livello, con sovrapposizioni di piani funzionali alla presenza di elementi architettonici.

cERAMicA sicELioTA (s) Figure ricorrenti: donna o Nike, seduta o accovacciata, retrospiciente, con un braccio teso all’indietro o con il gomito appoggiato su un pilastrino, e l’altro avanzato a porgere un oggetto o piegato a portare la mano sul petto; Eros accovacciato con entrambe le braccia protese o un braccio abbassato a toccare il suolo con la mano, una gamba flessa ad appoggiare il gluteo sul tallone e l’altra più o meno distesa. Affinità con il P. ZA e i C. ad esso vicini nello stile e il P. di Catania 4305 (decorazione del sakkos), con il P. di Catania 4295 (figure accovacciate). Influenze da parte del P. di Lentini e dei suoi collaboratori (forma della palmetta decorativa della presa del coperchio delle lekanides), dei C. del G. di Lentini-Manfria (forma del fiore campanulato della palmetta laterale), del P. di BM F 473 (aggiunta di ritocchi e dettagli in bianco aggiunto nel tralcio di edera sul coperchio delle pissidi). Intenso impiego di rosso e bianco aggiunti. Figure dalle corporature proporzionate, sostanziale attenzione verso i dettagli anatomici, soprattutto nella caratterizzazione delle figure semiammantate e nude. Seni f. poco dettagliati, resi da una leggera sporgenza, con il capezzolo a cerchietto; particolare attenzione nella descrizione delle pieghe del torace, rese da due linee leggermente incurvate verso l’alto sormontanti l’ombelico rotondo, a riprodurre un torace rilassato e parzialmente disteso. Volti piccoli, proporzionati, con occhi profondi, naso piccolo e all’insù, bocca piccola, labbra sottili, mento appuntito, collo basso. Capelli riccioluti raccolti in uno chignon sulla nuca, spesso coperti da sakkos decorato con spesse fasce in bianco aggiunto, più raramente trattenuti da una spessa stephane. Nelle donne sedute, sia vestite che semiammantate, lembo del chitone avvolto intorno ai fianchi panneggiato in modo da formare una piega ondulata all’altezza del fianco, con un risvolto a folte pieghe posato sulle cosce. Costante presenza di calzature chiuse in bianco aggiunto. Ridondante presenza di monili, composti da perle di grandi dimensioni intorno al collo, a tracolla, intorno ai polsi e alle caviglie. Ali di Eros e Nike perlopiù di profilo, con l’estremità s. appuntita, resa da un’ampia fascia, e la parte i. con lunghe linee in bianco aggiunto a rendere il piumaggio, in un caso (Siena, MAN [Trendall 1967b, 631, n. 302]) ali spiegate e senza decorazione. Tra gli attributi, predilezione per la phiale, seguita da specchio, ghirlanda, cista, situla, ventaglio, timpano, piatto con offerte. Particolare cura della disposizione di elementi architettonici e paesaggistici in grado di caratterizzare il campo d’azione: pilastrino, altare, rialzo roccioso, stele, louterion. Nella decorazione accessoria, introduzione di motivo floreale composto da tondo centrale in bianco aggiunto, circondato da raggi ondulati terminanti in cerchietti bianchi, impiegato come ornamento delle prese dei coperchi. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 630-631, nn. 298-304, tavv. 245.1-5, 246.1-2, 248.6, Trendall 1983a, 288, nn. 298a, 302a-c, Trendall 1989, 238, fig. 442, Barresi 2002a, 623, 641, n. 22, fig. 22.

iii 1 1.e c

Vicini nELLo sTiLE AL p di biAncAViLLA

(TAV 280 1)

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE sicilia (2) – occidentale (2): entella. foRME VAscoLARi Lekanides (2). soggETTi scene con eros (1): parte di eros, volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Affinità con il P. di Biancavilla (resa del tralcio di edera arricchito da dettagli in bianco aggiunto sul coperchio delle lekanides). scene dal contesto caratterizzato dalla presenza del pilastrino, sormontato da eros seduto, con ghirlanda in bianco aggiunto e tenia nelle mani. Volatile di grandi dimensioni, con piumaggio segnalato da fasce parallele. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA michelini, Parra 1988, 1505, tavv. ccLXXV.1, ccLXXiX.3-4.

iii 1 1.f p di cATAniA 4295 (TAV 280 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di collocazione della lekanis eponima (Catania, MC di Castello Ursino, 4295). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Sicilia (7) – generica (1); orientale (4): Centuripe (3), Adrano (1); interna (2): Assoro (1), capodarso (1). foRME VAscoLARi Lekanides (4); lekythoi (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (1): libagione (1). Scene con Eros (5): Eros (3); Eros presso un altare (2). Scene con Nike (1): Nike presso un altare (1). Scene generiche (4): donna (3); donna presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, comprendenti sempre un solo personaggio, spesso ripreso nell’atto di porgere un oggetto. Figure ricorrenti: figura alata (Nike, Eros), seduta, con entrambe le braccia protese a porgere oggetti, una gamba flessa e l’altra distesa, o accovacciata con una gamba piegata a puntare il ginocchio a terra e a posare il gluteo sul tallone e l’altra distesa a posare l’intera pianta del piede al suolo; donna seduta, retrospiciente, con le braccia allargate e le gambe distese. Affinità con il P. di Biancavilla (postura accovacciata delle figure alate, drappeggio delle donne semiammantate), il P. Za, il P. di catania 4305 (resa del volto, attenzione alla resa degli elementi architettonici caratterizzanti il contesto). Influenze da parte del P. di Lentini e dei C. a lui vicini nello stile (resa delle ali di Eros, palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides), del P. di Siracusa 47099 (torace scarno e incavato). Figure dalle corporature esili, con gambe talvolta sproporzionatamente massicce rispetto al busto e teste troppo piccole. Dettagli anatomici sommariamente descritti: seni f. piccoli, spesso in posizione asimmetrica, con capezzoli resi da puntino; nei busti nudi m. e f., torace fortemente scavato, segnato da due rughe parallele e leggermente ricurve sopra l’ombelico reso da un puntino; mani smisuratamente grandi. Volto schiacciato, occhi piccoli, naso poco sporgente, mento corto e appuntito, collo corto. Capelli sempre raccolti in un sakkos, morbidamente avvolto intorno alla testa, in modo da formare un rigonfiamento cadente sul collo, talvolta con ciuffo ondulato a incorniciare fronte e tempie. nelle donne semiammantate, mantello avvolto intorno ai fianchi a formare all’altezza del bacino una piega profonda resa da una linea ondulata, con lembo a fitte pieghe sul grembo; fra le gambe e all’altezza dei polpacci, linee disposte a seguire il profilo del corpo; in un caso (Catania, MC di Castello Ursino, 4295), mantello avvolto a coprire anche un braccio, in modo da rendere visibile il profilo della mano puntata sul fianco. Calzature sporadicamente segnalate da fasce sottili; mediocre presenza di monili. Ali di Eros e Nike con l’estremità s. in nero o in bianco aggiunto (Siracusa, MAR P. Orsi, 46882). Fra gli attributi, phiale, talvolta arricchita da ritocchi in rosso aggiunto (Catania, MC di Castello Ursino, 4295; Siracusa, MAR P. Orsi, 31594, 58298), fiaccola. Come negli altri prodotti dei c. del g., particolare predilezione per elementi architettonici relativi al contesto della libagione, quale l’altare . Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 632, nn. 305-309, tav. 246.4-8, Trendall 1983a, 287, 289, nn. 309a-b.

iii 1 1.g c

dEL g di cAnbERRA

(TAV 280 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di collocazione della lekanis eponima (Canberra, ANU [Trendall 1967b, 632, n. 310]). VAsi ATTRibuiTi 5 367

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA pRoVEniEnzE Sicilia (3) – generiche (2); orientale (1): Centuripe. foRME VAscoLARi Lekanides (5). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna, satiro presso tre altari (1). Scene con Eros (3): Eros (2); libagione di Eros (1). Scene generiche (5): donna (3); donna presso un pilastrino (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, composte da una sola figura, in un caso (Siracusa, MAR P. Orsi, 51285 A) da due figure, disposte sui due lati della tesa del coperchio della lekanis e intervallate da motivi floreali. Figure ricorrenti: donna seduta, semiammantata, talvolta retrospiciente, con un braccio proteso a offrire un oggetto e l’altro abbassato sul retro a posare la mano su un sostegno. Affinità con il P. di Catania 4295 (proporzioni delle figure, profilo del volto), i C. del g. di Zurigo (attenzione agli elementi architettonici connotanti il contesto, drappeggio delle donne semiammantate sedute). Influenze da parte del P. di Lentini (palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides). disegno poco accurato, corporature esili e spesso sproporzionate, arti esageratamente lunghi, seni f. asimmetrici, privi dell’indicazione dei capezzoli, ombelico reso da un ovale vuoto. Testa piccola, volto di profilo, scarsa attenzione alla resa dell’espressione di occhi e bocca. Capelli raccolti in sakkos sistemato in modo da lasciare visibile un’ampia corona di ciuffi riccioluti disposti a incorniciare il viso. Nelle donne semiammantate sedute, mantello avvolto intorno al bacino, in modo da formare una piega morbida e ondulata sul fianco, caratterizzata da un lembo del mantello appoggiato alla schiena, sulle gambe fitte pieghe ricurve a coprire i piedi; dietro i polpacci, drappeggio reso da un rigonfiamento circolare. Indicazione delle calzature solo per Eros nudo (Berlino, SM, F 3233). Peculiare resa delle ali di Eros, affiancate in modo che quella anteriore copra parzialmente l’altra: ala anteriore bianca, con piccolo triangolo nero nell’estremità s. appuntita, ala retrostante con linee parallele indicanti il piumaggio. Fra gli attributi, phiale, timpano, secondo la consuetudine dei C. del G. di Zurigo associati con una spiccata predilezione per altare e pilastrino. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 632-633, nn. 310-313, tav. 247.1-3, Trendall 1983a, 287, 289, n. 311a.

iii 1 1.h ALTRi c

dEL g di zuRigo

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE sicilia (1): generica. foRME VAscoLARi Pissidi (1). soggETTi scene generiche (1): testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici composte da una testa f. di profilo disposta ad occupare l’intera superficie del vaso. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Zurigo (soggetto della testa f., resa del volto). disegno poco accurato, volto poco caratterizzato, mento prominente. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA barresi 2000, 157-158, n. 127. 368

iii 1 1.i c

dEL g

MoRMino

iii 1 1.i 1 p MoRMino (TAV 280 4) dEnoMinAzionE Dalla Coll. in cui sono conservate le prime tre lekanides attribuite al P. (Palermo, maa, 218, 220, 222). VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Lekanides (6). soggETTi Scene con Nike (3): Nike (2); Nike, donna presso pilastrino e altare (1). Scene generiche (7): testa f. (3); donna (1); donna presso un pilastrino (1); donna presso pilastrino e altare (1); tre donne presso un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni disposte a decorare la tesa del coperchio delle lekanides, perlopiù composte da due figure isolate, separate fra loro da due elementi floreali accessori. Figure ricorrenti: donna semiammantata seduta, retrospiciente, con un braccio proteso e l’altro teso a posare la mano al suolo o piegato a puntare il gomito su un pilastrino retrostante; Nike seduta, con entrambe le braccia protese o un braccio avanzato e l’altro piegato a puntare il gomito sul pilastrino retrostante. Affinità con il P. di Catania 4295, i C. del G. di Canberra (scelta tematica, postura delle Nikai e delle donne sedute, resa delle ali della Nike, drappeggio del mantello intorno ai fianchi delle donne sedute semiammantate), il P. di Biancavilla (motivo decorativo sulla presa del coperchio delle lekanides). Influenze da parte del P. di Lentini (palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides). disegno più accurato rispetto agli altri c. del g. dettagli anatomici parzialmente segnalati: seni f. piccoli e appuntiti, simmetricamente disposti, capezzoli segnati da piccolo cerchietto vuoto. Volto piccolo, naso sporgente, mento appuntito. capelli raccolti in uno chignon sulla nuca, trattenuti sulla fronte da una spessa stephane in bianco aggiunto, in due casi con orli ondulati (per esempio, Palermo, MAA, 222). Nelle donne sedute, sia vestite che semiammantate, lembo del mantello avvolto intorno ai fianchi cadente all’altezza del bacino in modo da formare una piega a V con la punta rivolta verso il basso e orlo corrente parallelo alla schiena; gonna lunga a coprire i piedi, mai visibili, ricadente in modo da avvolgere completamente la gamba in primo piano, il cui profilo risulta del tutto visibile; dietro i polpacci, rapide linee verticali. nelle donne vestite, chitone accollato con pieghe verticali in prossimità delle spalline. Ali delle Nikai affiancate, in modo che quella anteriore vada parzialmente a coprire quella posteriore: in un caso, ali con contorno e piume in bianco aggiunto (Palermo, maa, 218). Fra gli attributi, preferenza accordata alla phiale, seguita da tirso, cista, timpano. Nel campo figurato, individuano il contesto pilastrino e altare. Palmetta con un fiore campanulato su un fianco, circondato da due volute. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 633, nn. 314-316, tavv. 247.5-8, 248.1-2, Trendall 1973d, 259, Trendall 1983a, 289, nn. 314a, 316a, tav. XXXII.1, Trendall 1989, 238, fig. 443, De Cesare 2005, 75, tav. 72.4-5, fig. 58.

iii 1 1.i 2. ALTRi c

dEL g

MoRMino (TAV 281 1)

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE sicilia (2) – orientale (2): adrano (1), centuripe (1). foRME VAscoLARi Lekanides (2). soggETTi Scene con Nike (2): Nike (2). Scene generiche (3): testa f. (2); donna (1).

cERAMicA sicELioTA (s) coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, composte da due personaggi disposti a decorare la tesa del coperchio delle lekanides, separati da elementi floreali. Figure ricorrenti: Nike seduta, con entrambe le braccia avanzate e le gambe piegate; testa f. di profilo. Affinità con il P. Mormino (figura della Nike, palmetta). Influenze da parte del P. di Siracusa 51288 (testa f. sulla presa del coperchio delle lekanides). figure grossolanamente rappresentate, poca attenzione ai dettagli anatomici. sulla tesa del coperchio della lekanis, introduzione del motivo della donna seduta affrontata a una testa f. di profilo (Zurigo, ASU, B 26), phiale e palmetta come elementi separatori. Volti piccoli e poco caratterizzati, mento appuntito e prominente. Predilezione per la raffigurazione del volto di profilo, tranne in un caso (Siracusa, MAR P. Orsi, 42922), con il volto f. di prospetto sulla presa del coperchio. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 633, nn. 317-318, tav. 247.4, Trendall 1983a, 287.

iii 1 2 c

dEL g di cATAniA

4299

iii 1 2 a p di cATAniA 4299 (TAV 281 2) dEnoMinAzionE Dalla collocazione della lekanis eponima (Catania, MC di Castello Ursino, 4299). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE sicilia (3): generiche. foRME VAscoLARi Bottiglie (1); lekanides (1); pissidi (1). soggETTi Scene con Nike (1): Nike presso un altare (1). Scene generiche (5): donna presso un altare (2); testa f. (2); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una figura in posizione statica o una testa f., circoscritta da elementi vegetali impiegati come separatori nel caso della tesa del coperchio della lekanis (Catania, MC di Castello Ursino, 4299) e del corpo della pisside (Catania, mc di castello ursino, 4238). Figure ricorrenti: donna o Nike seduta, con entrambe le braccia protese a porgere o reggere oggetti. Affinità con il P. Mormino e i C. a lui vicini nello stile (palmetta), con gli altri C. del g. dell’etna (predilezione per determinati elementi architettonici). Influenza da parte del P. di Siracusa 51288 (testa f. di profilo sulla presa del coperchio della lekanis), del P. ZA (trattamento del volto f.). Disegno di stile pittorico, poca attenzione ai dettagli anatomici delle figure nude e limitata propensione alla caratterizzazione dei volti. Corporature morbide, leggermente sproporzionate nella grandezza della testa rispetto al resto del corpo e nella lunghezza degli arti, soprattutto s. Volto allungato, naso diritto privo di demarcazione dalla fronte alta, labbra poco sporgenti, mento squadrato. Capelli raccolti in uno chignon sulla nuca, coperti da sakkos rigonfio nella parte i. ricadente sul collo, raramente arricchito da elementi in bianco aggiunto, con ciocche ricciolute sulle tempie. Nelle donne e Nikai semiammantate o vestite, sedute, panneggio avvolto intorno ai fianchi a formare un lembo a fitte pieghe pesanti, con piega stretta sul bacino, contrassegnata da una linea poco ondulata, parzialmente risalente lungo la schiena. Sulle gambe, gonna avvolta in modo da lasciare completamente visibile il profilo della coscia, lunga fino a coprire i piedi. Quando presente, chitone a maniche corte, stretto sotto i seni. Attributi: specchio, phiale, cista. Nel campo: altare, cista. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 633-634, nn. 319-321, tav. 250.7-9.

iii 1 2 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di cATAniA 4299

(TAV 281 3)

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE sicilia (1) – orientale (1): centuripe. foRME VAscoLARi Crateri (1): a calice (1); oinochoai (1): forma 5 (1); pissidi (1). soggETTi Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (6): testa f. (3); donna (2); due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure, disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna o Nike seduta, retrospiciente, con entrambe le braccia in avanti, uno disteso e l’altro piegato a puntare il gomito su un sostegno retrostante, le gambe flesse e accostate. Affinità con il P. di Catania 4299 (volto f.), con il P. di Cefalù (resa stilistica della figura f.). disegno dalla chiara tendenza pittorica, evidente nella resa della corporatura f., particolarmente accurata nella definizione del profilo e poco dettagliata negli elementi anatomici. Volto f. perfettamente proporzionato rispetto al corpo, collo alto e slanciato, naso diritto e arrotondato, marcato dalla fronte da una leggera rientranza fra gli occhi, profondi e accuratamente descritti nell’arcata sopracciliare e nella definizione della pupilla; sotto le narici, rese da un breve tratto obliquo, bocca leggermente dischiusa, con il labbro i. sporgente rispetto a quello s., mento prominente e leggermente rivolto verso l’alto. Capelli raccolti in sakkos pendente sulla nuca e trattenuto sulla fronte da una stephane decorata, poche ciocche ondulate ricadenti sulle orecchie. Nelle donne sedute semiammantate, lembo del mantello intorno ai fianchi reso da una linea diritta, del tutto priva di pieghe; gonna lunga a coprire i piedi, terminante con orlo ondulato e breve strascico nella parte posteriore. Attributi rappresentati da ventaglio, phiale. Elementi architettonici composti da pilastrino, altare, rialzo roccioso, in un caso (New York, m.a. [Trendall 1973d, 260, n. 322]) di dimensioni particolarmente rilevanti, tali da costituire anche l’appoggio per la schiena della donna seduta. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 634, nn. 322-323, tav. 248.3-5, Trendall 1973d, 260, n. 322a, tav. XLiV.1, trendall 1983a, 287.

iii 1 3. c

dEL g di cEfALù

iii 1 3.a p di cEfALù (TAVV 281 4-282 2) dEnoMinAzionE Dalla collocazione della lekanis eponima (Cefalù, MM, 36). VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE Sicilia (16) – isole Eolie (15): Lipari; orientale (1): Mendolito. foRME VAscoLARi Lekanides (15); lebetes gamikoi (1); oinochoai (1): forma 5 (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Apollo presso l’omphalos, Artemide, satiro, volatile (1); Nereide su mostro marino (1). Corteggio dionisiaco (5): satiro, menade (1); satiro, figura (1); donna presso un louterion (1); parte di satiro (1); parte di menade (1). Scene con Eros (7): Eros (3); Eros, donna (1); donna, Eros presso un pilastrino, donna, Eros che suona il flauto (1); due donne presso un louterion sormontato da cigno, Eros (1); donna presso un cratere, satiro, pantera, Eros (1). Scene generiche (8): testa f. (3); parte di donna (2); donna (1); figura (1); due teste f. (1). 369

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni elaborate, composte da due a quattro personaggi, spesso in movimento, disposti su livelli diversi con occasionali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna seduta, semiammantata, retrospiciente, con un braccio proteso a reggere un oggetto e gambe distese, in un caso (Cefalù, MM, 36) gambe accavallate; donna, Eros, satiro in posizione accovacciata, con le braccia allargate, entrambe le gambe flesse a poggiare i glutei sui talloni o una gamba flessa e l’altra distesa, talvolta ripresa di prospetto; donna ammantata accovacciata o Apollo, di t.q., con un braccio piegato a reggere un oggetto o a puntare il gomito su un sostegno retrostante e l’altro proteso a porgere un oggetto; giovane satiro nudo o donna semiammantata, con una gamba tesa e l’altra sollevata a posare il piede su un sostegno, con la schiena fortemente incurvata in avanti ed entrambe le braccia protese in avanti a porgere un oggetto; testa f. di profilo. Affinità con il campano P. CA e con il P. ZA e i C. a lui vicini nello stile (palmetta), con il P. di Biancavilla (tralcio di edera con ritocchi in bianco aggiunto sul coperchio delle pissidi). Influenze da parte dei C. di vasi monumentali del G. di Lentini – Manfria (stile del disegno, criterio compositivo, resa delle ali di eros, palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides), da parte dei C. del G. Lloyd (satiro), del P. di Palermo 401 (resa del louterion), del P. di Siracusa 51288 (testa f. di profilo nella presa del coperchio delle lekanides). Spiccata tendenza, maggiore rispetto ai C. del suo G., verso la resa del volto di t.q. Interesse verso scene di maggiore impegno, con soggetti mitologici altrove non attestati in questo G. Figure dalle corporature proporzionate, costante attenzione alla resa dei dettagli anatomici: seni f. simmetrici, arrotondati, capezzoli resi da cerchietti vuoti, pettorali m. indicati da linee sottili a sottolineare la muscolatura toracica intorno all’ombelico. Volti piccoli, di profilo caratterizzati da naso lungo e diritto e mento sporgente, di t.q. volto ovale, testa leggermente inclinata, occhi grandi e pupilla sottile, naso a base ampia con descrizione delle narici, bocca piccola, mento arrotondato con fossetta sotto le labbra. Capigliature f. e di Eros talvolta interamente coperte dal copricapo ornato da fasce in bianco aggiunto e dal diadema radiato sulla fronte (in un caso, Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 18033, con fregio a ovuli con linguette in bianco aggiunto), talvolta chignon allungato sul collo, trattenuto da nastrini svolazzanti in bianco aggiunto, con diadema sulla fronte; nelle figure di profilo, riccioli visibili sulle tempie; in Apollo e nella donna con la testa di t.q. (Cefalù, MM, 36), capelli lasciati sciolti e ricadenti in lunghe ciocche ricciolute sulle spalle, con diadema sulla fronte a incorniciare una sequenza di riccioli continui. Nelle figure semiammantate sedute o stanti, panneggio avvolto intorno ai fianchi in maniera morbida, tale da lasciare visibile gran parte del bacino e dell’inguine, con lembo a folte pieghe arricciate sulle gambe, linea ondulata a lobi irregolari ricadente sul fianco a formare una piega diritta e lembo diritto parallelo alla schiena; gonna lunga, con pieghe visibili solo in corrispondenza dei polpacci e breve strascico; in un caso (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 749 A), cintura in vita resa in nero e gonna corta con orlo segnato da una fascia più scura fortemente ondulata, veste decorata da file di puntini; talvolta mantello avvolto intorno ad una spalla e ad una gamba, in modo da lasciare scoperta l’altra gamba, trattenuto in vita da una spessa cintura in bianco aggiunto e ricadente sulla schiena in un lungo lembo verticale a folte pieghe. Notevole varietà nelle calzature: suola in bianco aggiunto con borchie e lacci intorno alla caviglia; stivaletti con fila di bottoni centrale o con risvolto esterno nella parte s. Ali di Eros, rese in nero nella parte s., con indicazione del piumaggio in bianco aggiunto. Tra gli attributi: timpano con orlo decorato, ventaglio, specchio, flauto, lira, tirso, fiaccola, phiale con offerte. Particolare cura nella resa degli elementi architettonici, paesaggistici e d’arredo: pilastrino, talvolta sormontato dal mantello, louterion su gradino, in un caso con gocciolatoio a protome leonina (Già Adrano, Coll. Petronio Russo [Trendall 1967b, 635, n. 329]), omphalos, rialzo roccioso; sporadica presenza di volatili; cratere a calice, posato a terra, decorato a f.n. (Roma, coll. p. [Trendall 1983a, 290, n. 326b]). Decorazione accessoria particolarmente curata: sulle lekanides, alla base dello stelo della presa del coperchio, fregio a ovuli alternati a puntini con linguette nere iscritte; motivo a onda intorno alla testa f. di profilo sulla presa del coperchio delle lekanides; sulla presa dei coperchi, talvolta, fiore con centro con cerchietto puntinato circondato da ramo; sul corpo delle lekanides, motivo a meandro. 370

Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/isole eolie. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 634-635, nn. 324-329, tavv. 249.1-9, 250.1-3, Trendall 1983a, 287, 290, nn. 326a-b, Trendall 1989, 238, figg. 444-445, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 171-172, figg. 216a-e, 217b-d, Bernabò Brea, Cavalier 2000, 45, tav. XXI.2g,j, Bernabò Brea, Cavalier, Villard, 2001b, 603, tav. CCLXV.1b,2-4.

iii 1 3.b c

Vicini nELLo sTiLE AL p di cEfALù

(TAV 282 3)

VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE Sicilia (7) – generica (1); isole Eolie (4): Lipari; orientale (2): Randazzo. foRME VAscoLARi Lekanides (6); oinochoai (1): forma 5 (1); pissidi (1). soggETTi Scene con Eros (1): Eros che abbraccia una donna nuda (1). Scene generiche (14): testa f. (12); testa m. (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni prevalentemente limitate ad una testa di profilo posta ad occupare l’intero spazio figurato, in un caso (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea [Trendall 1967b, 636, n. 330]) scena comprendente due personaggi, sullo stesso livello, con numerose sovrapposizioni di piani dovute all’intreccio fra le due figure. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; testa di giovane uomo di profilo. Affinità con il P. di Biancavilla (ritocchi in bianco aggiunto sul tralcio di edera del coperchio della pisside). Influenze da parte del P. di Lentini (palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides), del P. di Siracusa 51288 (testa f. di profilo come motivo decorativo della presa del coperchio delle lekanides). evidente compresenza di tratti distintivi di mani diverse, specialmente nella resa del volto f. di profilo. Testa di forma più o meno allungata, in un caso (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 749 C) con incarnato completamente reso in bianco aggiunto, naso diritto, a volte corto e sporgente, spesso piccolo con punta rotonda leggermente rivolta verso l’alto, occhi di grandi dimensioni, in un caso (Palermo, mar a. salinas [Trendall 1967b, 636, n. 332]) con dettagliata indicazione delle ciglia, di solito terminanti a punta con lunga arcata sopracciliare, pupilla piccola, in un caso indicata da un cerchietto vuoto (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 749 T). Costante presenza della collana di perle in bianco aggiunto; capelli raccolti in sakkos o kekryphalos, in alcuni casi riccamente decorato con file di puntini e trattini; sulla fronte diadema radiato, sporadica indicazione dei riccioli sporgenti dal copricapo, spesso visibili sotto i lobi delle orecchie, ornati con orecchini pendenti in bianco aggiunto. Nell’unica scena composta da più figure (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea [Trendall 1967b, 636, n. 330]), donna nuda con volto piccolo e minuziosamente caratterizzato, leggermente rivolto verso il basso, in modo da formare una grinza di espressione sul collo, busto in leggera torsione visibile dalla posizione asimmetrica dei seni rotondi e dalla postura del braccio piegato al gomito con la mano aperta e protesa, ripresa di prospetto in modo da rendere visibile l’indicazione delle linee anatomiche sul palmo. Accanto a lei, Eros con ali decorate con puntini in bianco aggiunto, volto piccolo. Entrambe le figure con i capelli riccioluti sporgenti in ciuffi da una fascia avvolta intorno alla fronte. Sostanziale assenza di elementi nel campo figurato, eccetto cetra e viticci ai lati della testa f. Palmette ai lati delle figure, spesso con girali arricchite da contorni in bianco aggiunto, talvolta con fiori laterali a ventaglio, in un caso, circondante da viticci sorgenti dal suolo con profilo segnato da file di puntini in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/isole eolie. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 636, nn. 330-335, tav. 250.3,5-6, Trendall 1973d, 259, Trendall 1983a, 259, 290, nn. 333a, 335a.

cERAMicA sicELioTA (s)

iii 1 4. c

dEL g dELL’ETnA spEciALisTi di VAsi con TEsTE nELLo sTiLE piAno

iii 1 4.a c

dEL g dELLA boTTigLiA di sydnEy

(TAV 282 4)

dEnoMinAzionE Dalla collocazione della bottiglia ritenuta caratteristica dei C. del G. (Sydney, NM, 47.214). VAsi ATTRibuiTi 30 pRoVEniEnzE Sicilia (27) – generiche (18); orientale (6): Troina (2), Adrano (1), Centuripe (1), Chiaramonte Gulfi (1), Lentini (1); meridionale (3): Agrigento (1), Gela (1), Monte adranone (1). foRME VAscoLARi Bottiglie (17); pissidi (7); lekythoi (5); lebetes gamikoi (1). soggETTi Scene generiche (37): testa f. (36); erma itifallica (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni basate sulla testa f. posta al centro della scena. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Catania 4295 e con i C. del G. di Canberra (resa del motivo floreale affiancato alla testa f.). Influenze da parte del P. di BM F 473 e dei C. a lui vicini nello stile (fila di puntini sull’orlo del coperchio e del corpo delle pissidi). scarsa attenzione all’apparato ornamentale della scena (caratteristica dello stile piano). Testa f. di forma allungata, naso lungo, diritto, talvolta con leggera gobba nella parte s., appuntito e leggermente rivolto verso l’alto; occhio grande, con l’indicazione precisa della palpebra i. e s., spesso convergenti in un angolo leggermente inclinato verso il basso; arcata sopracciliare, sempre indicata da segmento ricurvo a seguire l’andamento dell’occhio; bocca piccola, spesso segnata da linea incurvata verso il basso, labbra talvolta più carnose a indicare una separazione netta dal mento arrotondato, più o meno sporgente. corto collo tozzo, spesso senza monili. Tratto comune fra queste raffigurazioni è la presenza di un ciuffo di riccioli arruffati sporgente dal copricapo sulle tempie, più o meno ricadenti verso il collo, sempre collocati in modo da coprire interamente l’orecchio. Sulla testa, sakkos o kekryphalos, decorato in qualche caso da una stephane sulla fronte, talvolta ornata da file di trattini, con la parte posteriore sporgente a seguire il profilo dello chignon sottostante, decorata da grappoli di puntini sparsi e da file di segmenti intorno al ciuffo posteriore. in un caso (agrigento, mar, ag 19721), testa f. sostituita da erma itifallica al centro della scena, con testa m. barbata di profilo, sormontante un pilastrino quadrangolare su cui è indicato il fallo in posizione eretta. decorazione accessoria resa da motivi corsivi, raramente riprodotti in maniera più accurata: sul coperchio delle pissidi e sul collo delle bottiglie, file di segmenti neri su fondo bianco; raramente sul collo delle bottiglie motivo a ovuli neri con contorno segnato da spessa linea bianca; rara la presenza di fregio decorativo a onda sottostante la zona figurata. Ai lati dell’immagine, palmetta prevalentemente indicata con foglie di grandi dimensioni sporgenti verso l’esterno, prive di elementi floreali. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 638-640, nn. 337-357a, 360-362, tav. 251.1-2,5-6, Trendall 1983a, 291, Barresi 2000, 160, n. 130, De Cesare 2005, 69-70, tav. 67.1-2,4-6, fig. 53.

iii 1 4.b c

dEL g di cEnTuRipE

(TAV 283 1-2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di provenienza di numerosi vasi attribuiti ai C. di questo G. (Siracusa, MAR P. orsi, 23645, 29575, 32351, 32479, 32482, 32500, 32502, 36055, 36056, 36057, 46844, 46847). VAsi ATTRibuiTi 49

pRoVEniEnzE Sicilia (38) – generiche (20); orientale (14): Centuripe (13), Adrano (1); interna (4): assoro (3), morgantina (1). foRME VAscoLARi Lekanides (21); oinochoai (12): forma 5 (10), forma 3 (1), indeterminate (1); pissidi (7); bottiglie (5); lebetes gamikoi (4). soggETTi Scene generiche (71): testa f. (62); due teste f. (9). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, basate sulla collocazione di una testa f. di profilo al centro circondata da motivi floreali, talvolta sostituita da due teste f. di profilo affrontate. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con gli altri C. specialisti di teste del G. dell’Etna (scelta tematica, decorazione accessoria poco accurata), con i c. del g. della bottiglia di sydney (ciuffo di riccioli sull’orecchio, palmetta, scarsa attenzione all’apparato ornamentale della scena). Influenze da parte del P. di Lentini (palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides), del P. di bm f 473 (tralcio di edera sul coperchio delle pissidi, talvolta con ritocchi in bianco aggiunto), del P. di Siracusa 51288 (testa f. di profilo nella presa del coperchio delle lekanides), del P. ZA (resa del profilo f.). Profilo f. schiacciato, naso diritto e allungato, perlopiù terminante a punta diritta, talvolta leggermente rivolta verso l’alto; quasi costante indicazione delle narici, segnate da lobo tondeggiante; occhio grande, spesso correttamente indicato in tutte le parti costitutive, pupilla molto piccola, talvolta assente; bocca di medie dimensioni, serrata, indicata da linea incurvata verso il basso, ogni tanto leggermente ondulata; di solito labbro i. più sporgente di quello s.; collo tozzo e poco slanciato, nella maggioranza dei casi ornato da un filo di perle. Capelli raccolti in sakkos o kekryphalos, raramente decorato da file di puntini, di V, di grappoli di puntini o da linea verticale ondulata, spesso trattenuto sulla fronte da diadema radiato, talvolta sostituito da una stretta stephane indicata da due linee parallele più spesse. tratto caratteristico di questo G. di C. è l’indicazione di ciuffi di riccioli sporgenti dal copricapo e più o meno ricadenti sul collo, in modo da coprire l’orecchio, del quale talvolta resta visibile l’orecchino pendente in bianco aggiunto; rarissima l’indicazione di ciuffi a incorniciare la fronte (Siracusa, MAR P. Orsi, 8775+2735). Frequente è la riproduzione di una coppia di teste f. affrontate, separate da un elemento floreale, talvolta decorato con ritocchi in bianco aggiunto (grappolo di uva; rametto iscritto in un triangolo; rosetta a quattro petali). introduzione, nei motivi decorativi accessori, del tralcio di edera a ornamento del collo delle bottiglie. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Libertini 1930, 189, n. 793, Trendall 1967b, 640-644, nn. 363-388, tavv. 251.3-4,7, 9-11, Trendall 1973d, 261, n. 382a, Trendall 1983a, 292-293, nn. 369a-h, k-l, 385a-c, Maischatz 1987, 171, n. 1, tav. 22, figg. 1, 4, Barresi 2000, 161-164, 166, 168, nn. 131, 133-134, 137, 139, Barresi 2002a, 625, 642, n. 26, fig. 26.

iii 1 4.c c

dEL g di bERLino

(TAV 283 3)

dEnoMinAzionE Dalla collocazione di due delle pissidi skyphoidi attribuite ai C. del G. (Berlino, SM, f 3395 – f 3396). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Pissidi (3). soggETTi scene generiche (6): testa f. (6). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni incentrate intorno alla testa f., posta ad occupare tutto lo spazio disponibile e circondata da elementi vegetali. 371

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Centuripe (ciuffo di capelli sulle tempie), con tutti i C. specialisti in teste del g. dell’etna (scelta tematica) e, in part., con i c. del g. dell’etna specialisti in vasi con teste dello stile piano (scarsa attenzione all’apparato ornamentale della scena). Influenze da parte del P. di BM F 473 (tralcio di edera con ritocchi in bianco aggiunto sul coperchio della pisside). Testa f. di profilo, con volto allungato e scarno, naso appuntito e diritto con leggero incavo nella parte s. ad indicare la demarcazione dalla fronte, occhio accuratamente descritto, in posizione diritta, palpebra s. leggermente rigonfia, labbra sottili e leggermente sporgenti, mento squadrato e prominente, collo slanciato ornato da filo di perle in bianco aggiunto. Capelli raccolti in kekryphalos decorato con file di V e file di trattini obliqui in bianco aggiunto, fronte ornata da diadema radiato composto da raggi molto ravvicinati e sottili; sulla nuca, ciuffo sporgente dal copricapo di grandi dimensioni, reso come una massa compatta di riccioli. sulle orecchie, riccioli cadenti, resi da linee fortemente ondulate, da cui sporge l’orecchino pendente in bianco aggiunto. Palmetta composta da foglie lunghe e sottili, leggermente incurvate verso l’esterno, circondata da un lungo viticcio e da una breve girale, terminante a volute, con piccoli ritocchi in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 644, nn. 389-391, tav. 251.13-14.

iii 1 4.d p di MAccLEsfiELd (TAV 283 4) dEnoMinAzionE Dalla collocazione della lekanis eponima (Macclesfield, Capesthorne Hall, 23). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE sicilia (6) – orientale (6): centuripe. foRME VAscoLARi Lekanides (7). soggETTi scene generiche (14): testa f. (14). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni incentrate intorno alla testa f., posta ad occupare tutto lo spazio disponibile e circondata da elementi vegetali. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Centuripe (resa del profilo f., forma dell’occhio, leggermente inclinato verso il basso), del G. dell’Etna (predilezione per la forma della lekanis), del G. di Berlino (riccioli sulle tempie, ciuffo sulla nuca), del G. dell’Etna specialisti in vasi con teste dello stile piano (scarsa attenzione all’apparato ornamentale della scena). Influenze da parte del P. di Lentini (palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides). Disegno poco accurato. Volto squadrato, linea continua dalla fronte fino alla punta del naso, con indicazione delle narici leggermente incavate; occhio grande, molto prossimo alla base del naso, a rendere l’idea di occhi fra loro ravvicinati, di forma triangolare oblunga, fortemente inclinato verso il basso, arcata sopracciliare incurvata e più lunga dell’occhio stesso; bocca grande, molto vicina al naso, segnata da linea leggermente incurvata verso il basso, labbro i. sporgente rispetto a quello s., mento grande, prominente, contraddistinto da una ruga al di sotto delle labbra. Collo basso, privo della linea di contorno nella parte posteriore, da cui si collega direttamente al motivo floreale laterale. Capelli, raccolti in kekryphalos non decorato con bordi segnati da fasce più scure, cadenti sulla nuca in uno chignon di grandi dimensioni dai contorni imprecisi e sulle tempie in lunghi riccioli a spirale convergenti verso l’alto a coprire interamente l’orecchio. Palmetta formata da una lunga foglia centrale verticale lanceolata, circondata da grandi foglie curve verso l’esterno e racchiusa da due basse girali, talvolta separate dalla palmetta da due piccole foglie lanceolate. 372

Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 644-645, nn. 392-396, tav. 251.15-16, Trendall 1983a, 293-294, nn. 393a, 396b.

iii 1 4.e c

Vicino nELLo sTiLE AL piTToRE di MAccLEsfiELd

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE sicilia (1) – orientale (1): centuripe. foRME VAscoLARi Lekanides (1). soggETTi scene generiche (2): testa f. (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni incentrate sulla testa f. posta ad occupare tutto lo spazio disponibile, circondata da motivi floreali. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Macclesfield (palmetta, profilo f., scarsa attenzione all’apparato ornamentale della scena), con i C. del G. di Centuripe (resa del profilo f., forma dell’occhio, leggermente inclinato verso il basso), del G. dell’Etna (predilezione per la forma della lekanis), del G. di Berlino (riccioli sulle tempie, ciuffo sulla nuca). Influenze da parte del P. di Lentini (palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides). Disegno poco accurato, profilo f. tozzo, forma del viso squadrata. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1983a, 294, n. 396b.

iii 1 4.f p di ToRino 4518 (TAV 284 1) dEnoMinAzionE Dalla collocazione della lekanis eponima (Torino, MdA, 4518). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE sicilia (2) – orientale (2): Lentini (1), grammichele (1). foRME VAscoLARi Lekanides (4). soggETTi scene generiche (8): testa f. (8). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni incentrate intorno alla testa f. circondata da elementi vegetali, posta ad occupare tutto lo spazio disponibile. Figure ricorrenti: testa f. di profilo . Affinità con il P. di Macclesfield (riccioli sulle tempie, palmetta laterale), con i C. del G. dell’Etna (predilezione per la forma della lekanis, scelta tematica) e, in part., con i c. del g. dell’etna specialisti in vasi con teste dello stile piano (scarsa attenzione all’apparato ornamentale della scena). Influenze da parte del P. di Lentini (palmetta sulla presa del coperchio della lekanis). Disegno poco curato nei dettagli anatomici del volto f. Fronte bassa, leggermente prognata in avanti, senza linea di separazione dal naso diritto, appuntito e sporgente, in alcuni casi con base larga e sintetiche indicazioni delle narici; occhio grande, reso da tratti spessi, pupilla sottile; bocca piccola, resa da cerchietto nero racchiuso da labbra carnose e poco sporgenti; mento arrotondato, poco sporgente; collo tozzo e basso, talvolta decorato da collana in bianco aggiunto. Capelli raccolti in kekryphalos decorato da file di puntini, trattenuto sulla fronte da stephane con orli indicati da fasce spesse o da diadema radiato in bianco aggiunto; sulla nuca, chignon sporgente formato da una massa compatta di riccioli; sulle tempie, riccioli ricadenti sulle orecchie.

cERAMicA sicELioTA (s) Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 645, nn. 397-398, Trendall 1983a, 294, nn. 398a-b.

iii 1 4.g p iudicA dEnoMinAzionE Dal nome della Coll. in cui è conservata la lekanis eponima (Palazzolo Acreide, Coll. Iudica [Trendall 1967b, 645, n. 399]). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Sicilia (7) – generiche (2); orientale (5): Centuripe (4), Troina (1). foRME VAscoLARi Lekanides (5); lekythoi (1); pissidi (1). soggETTi scene generiche (14): testa f. (14). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni incentrate sulla testa f. di profilo posta ad occupare l’intero spazio della rappresentazione. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. specialisti di teste del G. dell’Etna dello stile piano (scelta del soggetto, predilezione per la forma della lekanis, scarsa attenzione all’apparato ornamentale della scena), con il P. di Macclesfield (palmetta), con il P. di Torino 4518 (forma della bocca). ampliamento del repertorio morfologico a comprendere anche forme diverse dalla lekanis. Evidenti nella produzione alcune evoluzioni: bocca sempre più piccola, progressivo rimpicciolimento della pupilla. Profilo diritto, mento leggermente sporgente in avanti, naso diritto e allungato terminante a punta, rapida indicazione delle narici; occhio grande, marcato da tratti spessi, leggermente inclinato verso il basso, pupilla sottile; bocca piccola, labbra poco segnalate; mento squadrato e leggermente prominente; collo basso, con linea di demarcazione dal mento segnata da una ruga spessa. Capelli raccolti in kekryphalos sobriamente decorato, con riccioli disordinati sulle tempie e ciocche ricadente a coprire l’orecchio. sporadica presenza del diadema radiato sulla fronte, a volte sostituito da qualche ciuffo di capelli. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 645, nn. 399-400, Trendall 1983a, 294, nn. 400a-e.

iii 1 5. c dEL g dELL’ETnA spEciALisTi di VAsi con TEsTE nELLo sTiLE TRAnsizionALE (TAV 284 2) VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Sicilia (9) – generiche (6); orientale (3): Centuripe (2), Troina (1). foRME VAscoLARi Pissidi (7); skyphoi (3); oinochoai (1): forma 5 (1). soggETTi Scene generiche (21): testa f. (20); due teste f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni prevalentemente comprendenti una testa f. posta ad occupare l’intera superficie del vaso, circondata da elementi vegetali; in un caso, due teste f. affrontate (torino, mda, 4449). Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Centuripe (ricciolo sulle tempie, decorazione del copricapo). Influenza da parte dei C. del G. di Zurigo (ripresa del soggetto, con leggere variazioni, delle due teste f. affrontate). Cambiamento del repertorio morfologico; disegno più accurato e maggiore attenzione all’aspetto ornamentale dell’immagine (stile transizionale).

Volto f. carnoso, fronte bassa separata dalla radice del naso da una leggera rientranza, naso piccolo, diritto e terminante a punta, con narici indicate da piccolo segmento ricurvo verso l’alto; occhio grande, con dettagli minuziosamente indicati, talvolta palpebra s. marcatamente incurvata verso il basso e arcata sopracciliare resa da una linea spessa, pupilla resa da un triangolo sottile con la base tangente la palpebra s.; bocca piccola, serrata, resa da segmento orizzontale terminante in piccolo trattino perpendicolare ad indicare il gonfiore delle guance; labbro s. carnoso e sporgente; mento squadrato e separato dalla bocca da profonda fossetta; collo proporizionato, decorato da un filo di perle in bianco aggiunto. Capelli raccolti in kekryphalos decorato da fila di V, talvolta racchiusa da linee in bianco aggiunto, con chignon sporgente sulla nuca reso da una spessa linea attorcigliata o da una massa compatta di riccioli raccolta da una stephane con orli marcati da bordi spessi, da cui pendono laccetti in bianco aggiunto; sulla fronte, diadema radiato in bianco aggiunto; sulle tempie, riccioli a spirale posti a coprire l’orecchio in modo da lasciare visibile l’orecchino pendente in bianco aggiunto. nella decorazione accessoria, palmetta resa in modo convenzionale, in un caso (torino, MdA, 4449) sostituita da una fascia verticale con contorni in bianco aggiunto, campita da gruppi di segmenti in bianco e nero, impiegata come elemento separatore dei due profili f. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 645-646, nn. 401-410.

iii 1 6. c dEL g dELL’ETnA spEciALisTi di VAsi con TEsTE nELLo sTiLE oRnATo iii 1 6.a pREcuRsoRi dEL g

dELL’EdERA biAncA

(TAV 284 3)

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE Sicilia (2) – generica (1); orientale (1): Centuripe. foRME VAscoLARi Lekanides (2). soggETTi scene generiche (4): testa f. (4). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni incentrate intorno alla testa f. posta al centro ad occupare tutto lo spazio disponibile, circondata da elementi vegetali. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con gli altri C. specialisti in teste del G. dell’Etna (predilezione per la forma della lekanis, scelta tematica, palmetta). disegno accurato, notevole attenzione all’aspetto ornamentale, crescente impiego del bianco aggiunto (stile ornato). Profilo f. fortemente sporgente in avanti, fronte bassa senza linea di demarcazione dal naso lungo e diritto, terminante in punta arrotondata leggermente incurvata verso il basso, narici indicate da trattino incurvato verso l’alto; occhio di medie dimensioni, segnato da tratti sottili, palpebra i. parzialmente indicata e pupilla ottenuta da cerchietto nero tangente la parte centrale della palpebra s., arcata sopracciliare molto lunga, quasi a toccare i capelli sulle tempie; bocca grande, serrata, resa da segmento incurvato verso il basso, labbro i. più carnoso, mento indicato da fossetta incavata, arrotondato e sporgente; collo basso e largo, ornato da collana di perle in bianco aggiunto. Capelli raccolti in un sakkos riccamente decorato da file di motivi in bianco aggiunto, terminante sulla nuca in laccetti bianchi svolazzanti e trattenuto sulla fronte dal diadema radiato. sulle tempie, riccioli sporgenti, con una sola ciocca più lunga e fortemente ondulata, che lascia visibile il grande orecchino pendente in bianco aggiunto. Palmetta con viticci laterali bassi, terminanti a volute, parzialmente decorati con ritocchi in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. 373

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 647, n. 411, tav. 252.1, Trendall 1983a, 295, n. 411a.

iii 1 6.b c

dEL g dELL’EdERA biAncA

(TAV 284 4)

dEnoMinAzionE Dal motivo decorativo sul sakkos di alcune figure del P. (Siracusa, MAR P. Orsi, 46935; Oxford, AM, 1932.100; Catania, MC di Castello Ursino, 4366). VAsi ATTRibuiTi 20 pRoVEniEnzE Sicilia (13) – generiche (4); orientale (9): Centuripe (8), Adrano (1). foRME VAscoLARi Bottiglie (8); pissidi (6); lekanides (4); lekythoi (2). soggETTi scene generiche (27): testa f. (27). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni incentrate su una testa f. posta ad occupare l’intero spazio a disposizione, circondata da elementi vegetali. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. dell’Etna specialisti di vasi con teste nello stile ornato (scelta tematica, disegno accurato, notevole attenzione all’aspetto ornamentale, crescente impiego del bianco aggiunto). Influenze da parte dei precursori del G. dell’Edera Bianca (impiego del bianco aggiunto), dei c. del g. di berlino (palmetta con viticci a volute laterali con contorno in bianco aggiunto). notevole ampliamento del repertorio morfologico, accompagnato da disegno più accurato e maggiore attenzione verso gli elementi ornamentali. nei vasi dela fase finale della produzione dei C. del G. (Siracusa, MAR P. Orsi, 30200, 31572, 32473 A, 32473B, 32474), qualità più scadente del disegno, progressiva distrazione nella resa degli elementi ornamentali e dei tratti fisiognomici del personaggio. La compresenza di diversi tipi di profilo f. rende evidente l’attività di più mani diverse all’interno dello stesso g. Lungo profilo, talvolta con fronte leggermente prognata rispetto al naso, allungato e terminante a punta diritta, sporadica indicazione delle narici con linea ondulata a segnalare i lobi, a volte sostituita da due puntini affiancati. notevole varietà nella resa dell’occhio, di notevoli dimensioni, più o meno distante dal naso, talvolta posto in orizzontale, senza l’indicazione della palpebra i., e con con la pupilla grande ottenuta da un cerchietto, più spesso palpebra s. resa da una linea fortemente incurvata verso il basso, arcata sopracciliare nella stessa direzione, a volte resa da una doppia linea, pupilla sottile. Bocca piccola, chiusa, resa con linea leggermente ondulata, labbra sporgenti, formanti una piega profonda al punto di attacco del mento, arrotondato e poco sporgente, talvolta senza precisa linea di demarcazione dal collo, con rughe ad indicare il doppio mento. sporadica presenza di collana di perle. Capelli raccolti in uno chignon sulla nuca, coperto da sakkos, più raramente da kekryphalos, talvolta decorato da file di motivi in bianco aggiunto (grappoli di puntini, foglie di edera, fascia continua), più spesso con orli indicati da linee nere; sporadica presenza del diadema radiato; sulle tempie, notevole varietà nella resa dei riccioli sporgenti, disposti in modo da coprire del tutto l’orecchio: riccioli disordinatamente affastellati, talvolta con ciocche a spirale ricadenti sul collo, in qualche caso, ciuffo compatto di forma triangolare circondato da elementi circolari a rendere i riccioli. Nella decorazione accessoria, frequente la presenza di un fiore campanulato, a volte arricchito da fiori e pistilli in bianco aggiunto, nella parte laterale della palmetta. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 647-648, nn. 412-418, tav. 252.2,4-5, Trendall 1970a, 110, n. 416a, Trendall 1983a, 295-296, nn. 416b-c, 418a-b, Barresi 2000, 171, n. 143, Barresi 2002a, 625, 642, n. 27, fig. 27. 374

iii 1 6.c c

dEL g di pATERnò

(TAV 285 1)

dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento di una pisside skyphoide attribuita ai C. del G. (Siracusa, mar P. orsi, 45860). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE Sicilia (5) – generiche (3); orientale (2): Centuripe (1), Paternò (1). foRME VAscoLARi Pissidi (6); oinochoai (2): forma 5 (2). soggETTi Scene generiche (12): testa f. (10); due teste f. (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni incentrate intorno ad una o due teste f. di profilo poste ad occupare tutto lo spazio disponibile. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Torino 4518 (forma dello chignon sulla nuca), con gli altri C. del G. dell’Edera Bianca (impiego ricco del bianco aggiunto, spettro morfologico, fiore campanulato sul lato della palmetta), con i c. del g. dell’etna specialisti di vasi con teste nello stile ornato (disegno accurato, notevole attenzione all’aspetto ornamentale, crescente impiego del bianco aggiunto). Influenze da parte dei C. del G. di Zurigo (soggetto delle due teste f. affrontate), da parte del P. di BM F 473 (tralcio di edera con ritocchi in bianco aggiunto sul coperchio delle pissidi). Profilo diritto e schiacciato; volto allungato, naso diritto terminante a punta, narici raramente segnate da piccoli puntini; occhio di grandi dimensioni, precisamente indicato, palpebra s. e arcata sopracciliare inarcate, pupilla piccola tangente la palpebra s.; bocca piccola, serrata, resa da segmento esile, labbra sottili, mento diritto e squadrato senza linea di demarcazione dal labbro i.; collo tozzo, ornato da sottile collana di perle in bianco aggiunto. Capelli raccolti e coperti da sakkos o kekryphalos, decorato da fasce in bianco aggiunto, talvolta alternate a linee ondulate, sempre trattenuto sulla fronte da diadema radiato suddipinto. sulle tempie, riccioli resi da linee fortemente ondulate, affastellate fra loro in modo da coprire completamente l’orecchio, ma non l’orecchino pendente in bianco aggiunto, spostato quasi a occupare lo spazio s. della guancia. nei pochi casi di scene con due teste f. affrontate, al centro nel campo, motivi vegetali emergenti da suolo e pendenti dall’alto, con numerosi ritocchi in bianco aggiunto. Altre volte, sparsi nel campo, grappoli di puntini. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 648-649, nn. 420-426, tavv. 251.12, 252.9-10,12, Maischatz 1987, 172, n. 3, tav. 21, figg. 2-4, Trendall 1989, 239, fig. 446/2.

iii 1 6.d p di cAMbRidgE 253 (TAV 285 2) dEnoMinAzionE Dalla collocazione della pisside skyphoide eponima (Cambridge, FM, 253). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE sicilia (1) – orientale (1): centuripe. foRME VAscoLARi Oinochoai (1): forma 3 (1); pissidi (1). soggETTi Scene generiche (3): testa f. (2); due teste f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni incentrate su una testa f. posta ad occupare tutto lo spazio a disposizione. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Paternò (profilo della testa), del G. dell’Edera Bianca (decorazione accessoria, elementi sparsi nel campo figurato), del G. dell’Etna specialisti

cERAMicA sicELioTA (s) di vasi con teste nello stile ornato (disegno accurato, notevole attenzione all’aspetto ornamentale, crescente impiego del bianco aggiunto). Influenze da parte dei C. del G. di Zurigo (due teste f. di profilo affrontate). Disegno poco approfondito, scarsa attenzione alle proporzioni e ai dettagli fisionomici del volto. Fronte bassa senza segno di demarcazione dal naso, corto e diritto, con la punta arrotondata, narici segnalate da segmento curvo posto in verticale a intendere i lobi nasali, occhio di grandi dimensioni, palpebra s. e arcata sopracciliare fortemente incurvate verso il basso, pupilla resa da grande cerchietto nero, non tangente con le palpebre; bocca piccola, chiusa, resa da trattino inclinato verso il basso, labbra sporgenti, mento squadrato, collo basso, ornato da doppio giro di perle in bianco aggiunto. Capelli, raccolti nel sakkos decorato da file verticali di motivi ornamentali suddipinti, sporgenti sulla nuca in uno chignon decorato da grappoli di puntini sparsi in bianco aggiunto, sulla fronte disposti ad incorniciare il volto con riccioli resi da linea ondulata terminante sulle tempie in ciocche più lunghe fortemente ricciolute, dalle quali spunta l’orecchino a spirale pendente. Sulla fronte, diadema radiato. Nel campo, elementi decorativi in bianco aggiunto: rosette a quattro petali, ghirlande, rametti; sul coperchio della pisside, tralcio di vite con foglie alternate a fiori puntinati; nella fascia sul collo del chous, fascia decorata con fila di foglie di vite contornate in bianco aggiunto, posizionate con la punta verso l’alto e verso il basso, intervallate da file di fiori puntinati. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 649, nn. 427-428, tav. 252.11.

iii 1 6.e c

Vicino nELLo sTiLE AL p di cAMbRidgE 253

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE sicilia (1): generica. foRME VAscoLARi Pissidi (1). soggETTi scene generiche (2): testa f. (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni incentrate su una testa f. posta ad occupare tutto lo spazio a disposizione. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Cambridge 253 (resa del volto f., decorazione accessoria), con i C. del G. di Paternò (profilo della testa), del G. dell’Edera Bianca (decorazione accessoria, elementi sparsi nel campo figurato). Influenze da parte dei C. del G. di Zurigo (due teste f. di profilo affrontate). Profilo diritto, occhio di grandi dimensioni, naso piccolo con punta incurvata; bocca chiusa con labbra sottili. Capelli raccolti nel sakkos decorato da motivi in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 649, n. 429.

iii 1 6.f c

dEL g dELLA fAsciA biAncA

iii 1 6.f 1 p poRTALE (TAV 285 3) dEnoMinAzionE Dal nome della Coll. in cui è conservata la lekanis eponima (Biancavilla, Coll. Portale, 11). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE Sicilia (7) – generiche (6); orientale (1): Centuripe.

foRME VAscoLARi Lekanides (6); pissidi (3); bottiglie (2); skyphoi (1). soggETTi Scene generiche (22): testa f. (21); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni prevalentemente incentrate intorno a una testa f. di profilo, posta ad occupare lo spazio disponibile, circondata da elementi vegetali. Solo in un caso (Catania, mc di castello ursino, 4250), composizione comprendente un personaggio in posizione statica. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Cambridge 253 (chignon decorato con grappoli di puntini sparsi in bianco aggiunto), con i C. del G. dell’Edera bianca (palmetta con ritocchi in bianco aggiunto). Profilo f. fortemente sporgente in avanti, naso diritto, senza linea di demarcazione dalla fronte bassa, con punta sporgente e affusolata, narici dettagliatamente descritte con trattino ondulato sormontante un punto nero; occhio grande, perfettamente indicato, arcata sopracciliare leggermente ondulata, palpebra s. rigonfia, pupilla piccola; bocca resa con linea inclinata verso il basso, labbra carnose; mento, segnato da una profonda fossetta sotto le labbra, appuntito e sporgente; collo tozzo e corto, ornato da collana di perle ovali in bianco aggiunto. Sulla testa, kekryphalos con forte rigonfiamento sulla nuca, riccamente decorato da file di motivi (cerchietti, grappoli di puntini in bianco aggiunto) alternate a fasce continue, con chignon decorato da grappoli di puntini sparsi e trattenuto da laccetti svolazzanti; sulla fronte, diadema a raggi sottili e ravvicinati; sulle tempie, poche ciocche fortemente ondulate, da cui spunta un orecchino pendente in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 649-650, nn. 430-436, tav. 252.6, Trendall 1970a, 110, n. 432a, tav. 28.1, Trendall 1973d, 262, nn. 430a, 432b, 436a, Trendall 1983a, 296-297.

iii 1 6.f 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p

poRTALE (TAV 285 4)

VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE Sicilia (7) – generiche (2); orientale (2): Centuripe; interna (2): Morgantina; isole eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi Lekanides (4); pissidi (4); bottiglie (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 5 (1); skyphoi (1). soggETTi Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (17): testa f. (16); due teste f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni incentrate intorno a una testa f. di profilo, posta ad occupare l’intero spazio disponibile, circondata da elementi vegetali. In un caso (Aidone, Museo Comunale archeologico di morgantina, 59.613), personaggio stante. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. Portale (ampio spettro morfologico, sporadica presenza di una figura intera nella gamma dei soggetti), con i c. del g. dell’edera bianca (ampio impiego del bianco aggiunto, decorazione accessoria; elementi sparsi nel campo figurato), con il P. di Cambrigde 253 (grappoli di puntini in bianco aggiunto sullo chignon). Influenze da parte dei C. del G. della Bottiglia di Sydney (fregio a ovuli con linguette iscritte come elemento decorativo dei coperchi). Tratti in comune evidenti fra le immagini associate a questo G., tali da fare pensare a una forte influenza esercitata da un P. sui suoi colleghi. Volti piccoli, lungo naso fortemente prominente privo di linea di demarcazione dalla fronte, con punta diritta e sporgente, narici segnate da segni a U coricata a indicare i lobi; occhio di enormi dimensioni, arcata sopracciliare a volte troppo lunga fino a toccare i capelli sulla fronte, palpebra s. rigonfia, talvolta inclinata verso il basso, pupilla sottile; bocca 375

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA grande, resa da linea incurvata verso il basso; labbra carnose e sporgenti, al punto da formare una fossetta profonda nel punto di attacco con il mento, piccolo, arrotondato e prominente; collo senza segno di stacco dal mento, talvolta indicato da qualche ruga, ornato da filo di perle quasi tangente al mento. Capelli raccolti in sakkos o kekryphalos, decorato da fasce bianche, talvolta concentriche o accostate a file di puntini; sulla fronte, diadema radiato con raggi lunghi e spessi, posizionati in obliquo rispetto alla testa, quasi ad avvolgere il capo; sulle tempie, pochi ciuffi sporgenti, resi da ciocche più lunghe o da ciuffo rotondo, da cui sporge l’orecchino rotondo o a spirale in bianco aggiunto. nel campo, rametti e ghirlande. decorazione accessoria particolarmente curata: sul coperchio della pisside (Limoges, Musée Municipal de l’Evêché, 79-05), fregio a ovuli con linguette nere iscritte alternate a puntini bianchi; nelle palmette, fiore campanulato laterale con pistillo reso da cerchietti bianchi e neri alternati. notevole l’uso su un’olpe (siracusa, mar P. orsi, 32483) di rosso aggiunto per la resa delle gote. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 650-651, nn. 437-444, tavv. 251.8, 252.3,7-8, Trendall 1970a, 110, n. 437a, tav. 28.2, Trendall 1973d, 262, n. 437b, Trendall 1983a, 297, nn. 441a, 444a.

iii 1 6.f 3 ALTRi c

dEL g dELLA fAsciA biAncA

(TAV 286 1-2)

VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Sicilia (10) - orientale (5): Adrano; isole Eolie (5): Lipari. foRME VAscoLARi Lekanides (3); pissidi (2); skyphoi (2); alabastra (1) ; bottiglie (1); lekythoi (1). soggETTi Scene mitologiche (1): Nike e Afrodite ai lati di Era (1). Scene con Nike (1): Nike, donna (1). Scene generiche (13): testa f. (10); donna (1); due donne (1); due donne presso un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni prevalentemente composte da una testa f. posta ad occupare l’intero spazio disponibile; in casi più rari, scene comprendenti da uno a tre personaggi, disposti sullo stesso livello, con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna stante, con la testa di profilo e il busto di t.q., un braccio proteso e l’altro abbassato a posare la mano sul fianco; donna stante, con la testa di t.q. leggermente inclinata, il busto di prospetto, un braccio proteso e l’altro abbassato a puntare la mano sul fianco. Affinità con i C. del G. dell’Etna (cospicuo impiego dei colori aggiunti). Influenze da parte del P. di Lentini (forma della palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides), dei C. del G. Borelli (stile impressionistico delle scene composte da più personaggi), del G. Lloyd (predilezione per la resa del volto di t.q.). Disegno realizzato a tratti rapidi ed efficaci. Figure dalle fattezze carnose e proporzionate. Volto f., di t.q., arrotondato, precisa descrizione dei tratti somatici: occhi piccoli e dettagliati, ravvicinati, naso largo reso da linea ondulata, bocca chiusa, labbra carnose, mento rotondo, collo corto. Scarsa attenzione ai dettagli anatomici: capezzoli resi da puntino su seni f. rotondi e prominenti; due linee parallele ad indicare le pieghe del torace nel busto della donna semiammantata, e rapidi tratti in corrispondenza del gomito flesso. Capelli raccolti in sakkos o kekryphalos, ornato dalla tipica fascia in bianco aggiunto, con laccetti svolazzanti sul retro; sulla fronte e sulle tempie, ciocche ricciolute talvolta lunghe fino al collo; in rari casi, capelli raccolti in uno chignon sulla nuca, con scriminatura centrale, ornati dal polos (era in Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 14895l). Chitoni f. del tutto privi di pieghe, caratteristica scollatura formata da scollo arrotondato con due lembi sovrapposti, nelle donne sedute raro l’apoptygma terminante sulle cosce in un risvolto spesso, ricadente sul fianco; nelle donne stanti, mantello avvolto intorno ai fianchi e, talvolta, anche a 376

coprire interamente un braccio, formante all’altezza della vita un risvolto spesso, leggermente pendente sul fianco d.; gonna lunga a coprire i piedi, quando visibili coperti da calzature in bianco aggiunto. Fra gli attributi, alabastron, specchio, phiale con offerte. Nelle scene figurate, cospicua presenza di elementi d’arredo (trono, sgabello pieghevole, ghirlande appese) o paesaggistici (fiori, rametti, arbusti). Decorazione accessoria sempre abbondantemente arricchita da dettagli in bianco aggiunto, composta da tralci di alloro o di edera sul coperchio delle pissidi; fregio a ovuli sul collo delle bottiglie; motivo floreale sulla presa del coperchio delle lekanides. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale interna. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Bernabò Brea, Cavalier, Villard 2001b, 602-603, 628, figg. 106, 107.5, tavv. CCLXVII.1b,3-5,1c,2, CCLXVIII.1-3, Barresi 2002a, 625-627, 642-643, nn. 28-32, figg. 28-32.

iii 1 7. ALTRi c

dEL g dELL’ETnA

(TAV 286 3)

VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE Sicilia (16) – generiche (5); orientale (7): Adrano (4), Centuripe (3); occidentale (4): entella. foRME VAscoLARi Lekanides (7); pissidi (4); bottiglie (2); lebetes gamikoi (2); skyphoi (2). soggETTi scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (14): testa f. (13); donna alata (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni prevalentemente incentrate intorno a una testa f. posta ad occupare l’intero spazio disponibile. In rari casi, composizioni comprendenti da una a due figure, spesso sui lati della tesa del coperchio delle lekanides, sul medesimo livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. specialisti di teste del G. dell’Etna dello stile piano (scelta e resa della testa f. di profilo), con i C. del G. della Fascia Bianca (decorazione del copricapo f.), del g. di centuripe (palmetta). Testa f. con profilo diritto, naso corto, rapida indicazione delle narici tramite puntino, perlopiù senza elementi di demarcazione dalla fronte, raramente segnata da leggera incurvatura, labbra carnose e sporgenti, mento arrotondato con profonda fossetta sotto la bocca; collo tozzo, prevalentemente ornato da un filo di perle in bianco aggiunto. Capelli raccolti in sakkos o kekryphalos, di solito trattenuto sulla fronte dal diadema radiato, decorato da fasce concentriche in bianco aggiunto. Sulle tempie e, raramente, sulla fronte, riccioli resi da cerchietti ravvicinati. notevole l’impiego di una cospicua policromia in alcuni esemplari (Palermo, maa, 287-288). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 651, nn. 445-446, Maischatz 1987, 171-172, n. 2, tav. 21, fig. 5, Canzanella, De Vido, Di Nauta, Fabbri, Guglielmino, Michelini, Moreschini, Parra 1990, 459-460, 526, 535-536, n. 1, tavv. ci.2, cXXiii.2, cXXVii.2-4, barresi 2000, 170, 175, nn. 141-142, 148-149, barresi 2002a, 623, 637, 641-642, 645, nn. 23-25, 38, figg. 23a-b, 24a-b, 25, 38a-c, De Cesare 2005, 75-76, tavv. 73.1-3, 74.1, fig. 59.

iii 2 c

dEL g di LipARi

TEcnichE argilla dalla colorazione camoscio chiaro, a volte non rivestita, altre volte ricoperta di v.n. mascherata da una scialbatura biancastra opaca sulla quale sono suddipinte a tempera figure policrome in una gamma amplissima di colori che comprende, oltre ai tradizionali bianco e giallo, anche il rosa, in diverse tonalità, spesso applicato

cERAMicA sicELioTA (s) sulle parti nude delle figure per renderne l’incarnato, il verde, il blu, anch’esso in gradazioni differenti, utilizzati soprattutto per le vesti e gli ornamenti delle figure, gli oggetti d’arredo, le foglie della sempre più colorata decorazione a tralcio d’edera e ad elaborate palmette, tanto nella produzione del P. di Lipari, quanto in quella del P. delle Tre Nikai e dei C. vicini. Si tratta ormai di una quasi completa sostituzione dei pigmenti argillosi con le tempere, secondo il gusto e la tecnica che si affermeranno nella produzione centuripina del iii secolo. impiego del colore aggiunto, nelle tonalità più scure e con pennellli sottili, anche per le lettere iscritte (P. di Lipari).

iii 2 1. p di LipARi (TAVV 286 4-287 4, Xii) dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento della maggiore parte dei vasi attribuiti al P. VAsi ATTRibuiTi 117 pRoVEniEnzE Sicilia (109) – isole Eolie (106): Lipari; orientale (3): Siracusa (2), Adrano (1). foRME VAscoLARi Lekanides (39); pissidi (29); bottiglie (14); lekythoi (12); alabastra (10); lebetes gamikoi (9); anfore a collo distinto (1); aryballoi (1); idrie (1); lepastai (1). soggETTi Scene mitologiche (5): Afrodite, due donne (1); Nereidi con le armi di Achille (1); due Nereidi su ippocampi, Eros su delfino (1); due donne ai lati di Afrodite (?) in atto di allattare (1); parte di Afrodite e Eros (1). Scene con Eros (2): Eros, due donne (1); donna, Afrodite, Eros, volatile (1). Scene con Nike (22): Nike, donna (13); Nike (6); Nike, due donne (1); Nike presso un altare, due donne (1); parte di Nike e donna (1). Scene generiche (128): testa f. (57); donna (37); due donne (9); due teste f. (7); parte di donna (6); tre donne (4); scena nuziale (4); donna, giovane uomo (1); donna presso un altare, due donne (1); parte di tre donne (1); parte di due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni estremamente varie, sempre caratterizzate da una sapiente organizzazione dello spazio compositivo, nel quale le figure si dispongono su livelli diversi, con sovrapposizioni di piani frequenti. Figure ricorrenti: donna o Nike semiammantata seduta, spesso su un altare, talvolta con il volto e il busto di t.q., raramente retrospiciente, con un braccio appoggiato a un pilastrino e l’altro proteso, spesso a sollevare il velo dal capo o a porgere un oggetto; donna stante con un braccio teso a offrire un oggetto; donna stante, con un braccio piegato a puntare il gomito su un pilastrino e l’altro abbassato a posare la mano sul fianco, con le gambe incrociate o leggermente sovrapposte, dalla postura particolarmente sinuosa; Nike stante o seduta, talvolta accovacciata, con la schiena fortemente incurvata, a porre un oggetto sull’altare di fronte; testa f. di profilo, anche nella variante delle due teste affrontate, spesso separate da un elemento floreale, talvolta da un altare (cefalù, mm, 10). Affinità con i C. del G. della Fascia Bianca (vago riferimento nell’acconciatura f., sporadica ripresa della scollatura del chitone f.). Influenze da parte della grande pittura (stile impressionistico, gusto per la policromia), dei vasi attici di Kerch (gusto policromo), del P. di cefalù (impiego dei colori aggiunti), dei c. del g. di Zurigo, in part. del P. di catania 4305 (stile delle figure), dei C. del G. Borelli (stile impressionistico), del P. ZA (testa f. di profilo sul lato b). caratteristico impiego cospicuo di colori aggiunti. Particolare predilezione per scene di carattere nuziale. Poche forme vascolari predilette: lekanides, pissidi, bottiglie. Disegno di stile impressionistico. Evidente l’esistenza di filoni tematici (testa f. di profilo; scene di preparazione nuziale, prevalentemente composte da tre donne; scene intorno ad un altare, prevalentemente composte da una donna e Nike) e stilistici distinti all’interno della produzione, tali da testimoniare l’evoluzione di varie fasi artistiche. Nelle teste f. di profilo, naso diritto, fronte leggermente prognata, narici ben segnalate mediante linea ricurva verticale e piccolo cerchietto; occhio grande, palpebra

s. leggermente rigonfia, palpebra i. rapidamente indicata, pupilla tonda tangente palpebra s., arcata sopracciliare leggermente ricurva; bocca piccola e serrata, labbra carnose e poco sporgenti, mento piccolo, arrotondato e rivolto verso l’alto, con piega della pelle all’altezza del collo molto pronunciata; collo snello e alto, con o senza monili; capelli raccolti in kekryphalos, talvolta decorato da linee parallele intervallate da file di puntini, con riccioli sparsi sporgenti sulla nuca a formare una massa indistinta e un ricciolo ondulato sulla fronte e sporadica presenza del diadema radiato, o in un sakkos con ampia stephane sulla fronte, posizionato in modo da coprire tutti i capelli, lasciando sporgente qualche ricciolo più lungo; orecchio talvolta visibile, con il padiglione auricolare formato da una linea ovale con un puntino al centro. Nelle figure intere, volto f. piccolo, di forma ovale, spesso reso di t.q. o di prospetto, occhi piccoli, correttamente distanziati, naso diritto, bocca piccola. Nelle donne sedute, quasi sempre di prospetto o di t.q., corporatura particolarmente abbondante, tale da formare sull’addome parecchie grinze della pelle, quasi a coprire l’ombelico, seni fortemente distanziati, capezzolo indicato da cerchietto. Nelle donne stanti, quasi sempre di profilo, arti s. particolarmente lunghi, ridotte indicazioni di dettagli anatomici, limitati a piccole pieghe in corrispondenza dei gomiti flessi e sui palmi delle mani. Particolare attenzione alla resa delle dita delle mani nel caso di intrecci fra gli arti di diversi personaggi o quando la figura è ripresa nell’atto di afferrare o reggere un oggetto decorato in bianco aggiunto: dita affusolate, di solito con il medio e l’anulare accostati. Abbondante varietà di capigliature: per donne, Nikai e Eros, capelli riccioluti, spesso acconciati in modo da lasciare pendere qualche ciocca a toccare languidamente spalle o collo, raccolti in uno chignon sulla nuca, spesso trattenuti da una stephane larga avvolta intorno alla testa, in modo da lasciare fuoriuscire sulla nuca una crocchia compatta, raramente congiunta, perlopiù nelle figure di Eros, al diadema radiato sulla fronte. Nelle Nereidi (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 9345B), capelli sciolti, con scriminatura centrale, trattenuti sulla fronte da una stephane sottile in bianco aggiunto. In donne sedute, Nikai accovacciate o Nereidi sedute sugli ippocampi, semiammantate, mantello morbidamente avvolto intorno ai fianchi, raramente panneggiato in modo da coprire un braccio, a lasciare scoperta la zona sotto l’ombelico e formare sul fianco una piega profonda, con l’indicazione di numerose pieghe, spesso arricchite da colori aggiunti, concentrate nella zona fra le gambe, spesso in posizione leggermente divaricata; orli talvolta decorati con una fascia più scura; frequente la descrizione del velo appoggiato sulle spalle, talvolta trattenuto sulla fronte dal polos e visibile soprattutto nel gesto compiuto dalla donna di sollevarne un lembo con il braccio proteso, portandolo all’altezza delle spalle; gesto analogo adattato a donne seminude sedute, nell’atto di posarsi il mantello sulle spalle (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 276L), qui e in altri casi (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 276K) con spesso risvolto reso da una fascia in bianco aggiunto e retto in modo da coprire la mano con il tessuto; gonna lunga a coprire i piedi. nelle donne stanti, chitone leggero e trasparente, spesso decorato con ritocchi in bianco aggiunto, molto accollato, raramente con orlo cadente al centro dei seni, spalline larghe trattenute da borchie in bianco, più raramente con maniche corte a palloncino (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 734D), talvolta stretto sotto i seni, con lungo apoptygma a piccole piegoline parallele, raramente decorato con una fila di segmenti orizzontali corrente al centro; gonna lunga diritta, non sempre mossa da pieghe, perlopiù segnate a indicare il movimento delle gambe, talvolta posizionata in modo da lasciare scoperto il polpaccio leggermente arretrato o i piedi con calzature indicate in colori aggiunti; quando presente, mantello avvolto intorno al fianco e al braccio, in modo da lasciare scoperta la mano e ricadente fino al ginocchio in un lembo fortemente drappeggiato, con estremità appuntite poste ad altezze diverse oppure avvolto intorno al braccio piegato e accostato al fianco, in modo da formare un drappeggio ingombrante all’altezza della vita e con un lembo parallelo alla gonna; in altri casi, mantello avvolto a coprire completamente un braccio, del quale resta visibile il profilo. Enorme varietà di attributi, riferibili senza eccezione alla sfera f., quasi sempre resi interamente in bianco aggiunto con ritocchi in altri colori, talvolta rappresentati in forme insolite: ventaglio, tirso, ghirlanda, specchio, cista, alabastron, timpano, piatto con offerte, phialai, arpa. 377

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Ali di Nike e Eros, con estremità s. arrotondata, piume rese da linee verticali parallele, di diversa lunghezza, in bianco aggiunto solo nella parte i.; qualche volta, bordo i. reso da fila di cerchietti. Ippocampi resi con parte anteriore equina, zampe sollevate e leggermente flesse e retro a coda di pesce, riprodotta in posizione sinuosa con cospicuo impiego di colori aggiunti sulle squame. interessante la circoscritta scelta di elementi d’arredo, evidentemente mirata ad indicare un contesto preciso per le scene rappresentate: quasi costante la presenza del pilastrino, spesso congiunto all’altare, in molti casi utilizzato come sedile per una figura, talvolta più propriamente inteso come sede di dediche e libagioni, anche da parte di Nikai (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 276K, 741 A). nella decorazione accessoria, notevole capacità di fare interagire elementi vegetali con la scena figurata, in modo tale da permettere al fiore laterale della palmetta sotto le anse di coprire parte della gonna della donna (napoli, man, 794). Palmetta sotto le anse, formata da una foglia centrale sottile e lanceolata, circondata da foglie ricurve grossolanamente rese, sorgente da un cerchietto puntinato posto al di sotto o da un triangolo. Diversi motivi decorativi: sui coperchi di pissidi e lekanides, fregio a ovuli intervallati da puntini e con linguette in bianco aggiunto; raggi con la punta rivolta verso il basso; fila di foglie in posizione obliqua, intervallate da cerchietti; sulla presa del coperchio delle lekanides, fiore stilizzato a otto petali, talvolta separati da puntini. iscRizioni D (2: Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 276L, 276K). Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/isole eolie. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 653-661, nn. 447-501, tavv. 253-255, Trendall 1970a, 111-114, nn. 450a-b, 456a-b, 462a, 467a, 476a-d, 477a-f, 478a-b, 481a-b, 482a-b, 492a, 495a, 496a, tav. XXViii.3, trendall 1973d, 263, n. 452a, tav. XLiV.2, trendall 1983a, 299-304, nn. 450c-d, 451a-c, 456c, 459a-e, 461a, 463a, 465a, 469a-c, 476e-f, Trendall 1989, 16, 233, 238, 242, figg. 447-451, Bernabò Brea, Cavalier 1991, 19-21, Moignard 1997, 40, tav. 45.10-14, Bernabò Brea, Cavalier 2000, 45, tavv. XIX.4c, XX.1e, Bernabò Brea, Cavalier, Villard 2001a, 81-82, tav. XXXVII.1a,c, Bernabò Brea, Cavalier, Villard 2001b, 528, 547, 628, 649, figg. 106.5-6, 107.3-4, tavv. ccL.1a-d, ccLi.1c,3, ccLXXii.1-3, spigo 2002, 122, fig. 19.

iii 2 2. c

dEL g dELLE TRE nikAi

iii 2 2 a p dELLE TRE nikAi (TAV 288 1-2) dEnoMinAzionE Dalla rappresentazione sulla lekanis eponima (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò brea, 734 a). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE sicilia (8) – isole eolie (8): Lipari. foRME VAscoLARi Lekanides (6); pissidi (2). soggETTi Scene con Nike (3): due Nikai, donna (2); tre Nikai (1). Scene generiche (8): testa f. (5); donna presso un altare (1); due donne (1); donne presso un louterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni poco elaborate, comprendenti da una a tre figure, perlopiù disposte in file paratattiche a decorare i coperchi delle lekanides. Figure ricorrenti: Nike o donna, di profilo, con entrambe le braccia protese, le gambe flesse ad indicare la posizione in volo o inginocchiata; donna seduta, con un braccio proteso a porgere oggetto e l’altro piegato a puntare il gomito sul ginocchio corrispondente, una gamba flessa e l’altra leggermente avanzata; testa f. di profilo. 378

Affinità con i C. del G. dell’Etna (testa f.). Influenze da parte del P. di Lipari (scelta dei soggetti, resa stilistica delle figure). Disegno meno accurato rispetto a quello del P. di Lipari, nonostante alcuni evidenti tentativi di resa del volto di t.q. e di sperimentazione in posture insolite, come la donna accovacciata di prospetto (Lipari, MAR Eoliano L. Bernabò Brea, 2304 A). Abbondante impiego del bianco aggiunto opaco. Poca attenzione alle proporzioni delle corporature e alla resa dei dettagli anatomici, quasi completamente assenti. Volto arrotondato, naso corto e appuntito, occhio grande, palpebre rese da tratti spessi e brevi, pupilla piccola e tangente alla palpebra s., labbra sottili e prominenti, mento arrotondato, senza evidente linea di demarcazione rispetto al collo. capelli raccolti in sakkos non decorato, sporadica presenza del diadema radiato, soprattutto per le Nikai. Chitoni e mantelli interamente suddipinti, privi di pieghe, con lembi pesanti disposti a seguire il profilo del corpo. Fra gli attributi, phiale, tenia, alabastron. Cospicua presenza di elementi paesaggistici e d’arredo: rialzo roccioso, pilastrino su base sormontato da un mantello e con un’anfora appoggiata sul fianco; altare; cista. Presa del coperchio decorata con testa f. di profilo o fiore in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/isole eolie. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 661-662, nn. 502-506, tav. 256.1-4,8, Trendall 1970a, 115, n. 505a, Trendall 1983a, 304, nn. 504a-b, Trendall 1989, 242, fig. 452, Bernabò Brea, Cavalier, Villard 2001a, 247, tav. cVi.3-4,6.

iii 2 2 b c

Vicino nELLo sTiLE AL p dELLE TRE nikAi

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE sicilia (1) – isole eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi Lekanides (1). soggETTi scene generiche (1): due donne, testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure e una testa f., disposte in fila paratattica sulla tesa del coperchio della lekanis. Affinità con il P. delle Tre Nikai (bianco aggiunto opaco, tratti fisionomici del volto f., resa dell’abbigliamento f.). Influenze da parte del P. di Lipari (resa della testa f. di profilo). figure dalla corporatura massiccia, con arti leggermente sproporzionati. cospicuo impiego del bianco aggiunto, congiunto al blu, per la decorazione dell’ammasso roccioso. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/isole eolie. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 662, n. 507, tav. 256.6.

iii 2 3. c

dEL g di LipARi spEciALisTi di VAsi con TEsTE

VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE sicilia (9) – isole eolie (9): Lipari. foRME VAscoLARi Lekanides (4); pissidi (4); skyphoi (1). soggETTi scene generiche (18): testa f. (18). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate intorno alla testa f. di profilo posta ad occupare l’intera superficie a disposizione . Figure ricorrenti: testa f. di profilo.

cERAMicA sicELioTA (s) Affinità con il P. di Lipari e con il P. delle Tre Nikai (resa del volto). Influenze da parte dei C. del G. dell’Etna (scelta tematica, repertorio morfologico). disegno poco accurato nei dettagli, particolarmente propenso all’impiego di colori aggiunti e di elementi ornamentali, perlopiù floreali. Volto allungato, evidente sproporzione fra i diversi elementi: fronte troppo alta e spaziosa, occhio piccolo poco dettagliato e fortemente arretrato rispetto al naso, arrotondato e pendente verso il basso, bocca più o meno pronunciata inclinata verso il basso, labbro i. più spesso del s., mento allungato, con grinza di demarcazione dal collo. capelli raccolti in kekryphalos, talvolta decorato da motivi in bianco aggiunto, raramente

ornato di diadema radiato, sporadica presenza di riccioli sporgenti su fronte o tempie. Decorazione accessoria comprendente palmette iscritte, spesso con elementi in bianco aggiunto e, meno di frequente, motivi floreali sparsi per il campo. Luogo di pRoduzionE sicilia orientale/isole eolie. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 663-664, nn. 508-513, tav. 256.7,9, Trendall 1970a, 115, nn. 514516, trendall 1983a, 305.

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cERAMicA pEsTAnA (p) i pREcuRsoRi sicELioTi (TAVV 248-258 1, 00) cfr. ceramica siceliota: c dEL g di diRcE (s i.3.): P. di dirce (s i.3.1.); P. di Napoli 2074 (S I.3.2.); Altri C. del g. di dirce (s i.3.3.). c dEL g pRAdo-fiEngA (s i.5.): P. Prado-fienga (s i.5.1.); P. di Louvre K 236 (S i.5.2.); Altri C. del G. Prado Fienga (S I.5.3.); P. di Sikon (S I.5.4.); P. del Venditore di tonno (s i.5.5.). c dEL g di scogLiTTi (s i.6.): P. di scoglitti (s i.6.1.); Altri C. del G. di Scoglitti (S I.6.2.). c dEL g di LouVRE k 240 (s i.7.): c. vicino nello stile al P. di Louvre K 240 (s i.7.1.); P. di Louvre K 240 (S I.7.2.); Altri C. del G. di Louvre K 240 (S I.7.3.).

ii officinA di AssTEAs E pyThon TEcnichE Argilla ad alto contenuto micaceo, dalla colorazione arancio-bruno. Totale assenza del bagno d’ocra preliminare. V.n. di buona qualità, lucida e coprente, adoperata in diverse gradazioni di soluzione, da quelle più dense a quelle più diluite, queste ultime, in part. adoperate per disegnare riccioli delle capigliature (Assteas, Python, P. di Würzburg H 5739, tutti i C. specialisti di vasi con teste), dettagli delle vesti (P. dell’oreste di ginevra, assteas, Python, P. di Würzburg H 5739, P. Kurashiki), decorazioni delle stoffe (P. dell’Oreste di Ginevra, Assteas, Python, P. di Würzburg H 5739), dettagli anatomici delle figure umane (P. dell’Oreste di Ginevra, Assteas, Python, P. di Würzburg H 5739, P. Kurashiki), animali (P. dell’Oreste di Ginevra, Assteas, Python, P. di Würzburg H 5739) e ibride (P. dell’Oreste di Ginevra, Assteas, Python, P. di Würzburg H 5739, P. Kurashiki), punteggiature delle rocce (Assteas, Python, P. di Würzburg H 5739), decorazioni delle armi (Python), corpi dei pesci e dei molluschi dipinti dai c. specialisti di piatti da pesce. Il consueto procedimento della decorazione figurata, eseguita tracciando preliminarmente un bordo a v.n. attorno alla zona in cui dipingere le figure, ben mascherato grazie all’ottima qualità della materia prima, è ben visibile, tuttavia, in una speciale idria di Assteas, nella quale la parte s. è stata trasformata in un coperchio rimovibile che nasconde una struttura interna a tre scomparti, ciascuno dei quali decorato a figure rosse all’interno di un contorno a v.n., mentre manca la campitura nera della parte restante del fondo. Altrove l’espediente tecnico è visibile solo in casi di cattiva conservazione della v.n. del fondo (Altri C. dell’Officina di Assteas e Python). Abbondantissimo ricorso ai colori aggiunti. Il bianco è adoperato in larghissima quantità in tutta l’officina per le bende e le ghirlande che cingono le capigliature così come per i punti che decorano kekryphaloi, gioielli e bandoliere, ma anche per numerosi altri dettagli quali i serpentelli tra i capelli delle Erinni (P. dell’Oreste di ginevra), le decorazioni a gruppi di punti sovrapposti al rosso o al nero delle vesti (P. dell’Oreste di Ginevra, Assteas, Python, P. di Würzburg H 5739), le caratteristiche decorazioni che danno il nome al g. della fascia bianca e nera, i dettagli delle calzature (P. dell’Oreste di Ginevra, Assteas, Python, P. di Würzburg H 5739), i costumi degli attori comici (assteas, Python), la canizie di personaggi e di maschere di personaggi anziani (Assteas, Python, P. di Würzburg H 5739), il piumaggio delle ali di Erinni, Sirene e Eros (P. dell’Oreste di Ginevra, Assteas, Python), quest’ultimo spesso interamente sovraddipinto in bianco, gli elementi lapidei e metallici (P. dell’Oreste di Ginevra, Assteas, Python, P. di Würzburg H 5739), le nebridi (Assteas, Python), gli strumenti musicali (Assteas, Python, P. di Würzburg H 5739), i sassi

(Python) e le rocce punteggiate (Python, P. di Würzburg H 5739), uova e tirsi (Python, P. di Würzburg H 5739), vari elementi che interrompono la superficie nera del campo figurato, quali il disco solare in alto e i bucrani (Python), i volatili (Python, P. di Würzburg H 5739). L’uso minuzioso del bianco aggiunto spinge Assteas ad introdurlo persino nell’indicazione del bianco della cornea all’interno degli occhi delle figure. Lo stesso C. utilizza la tempera bianca sovraddipinta anche per il lungo pistillo che caratterizza il cosiddetto “fiore di Assteas” e per definire gli spazi occupati dalle mezze figure che occupano gli angoli del campo figurato. Diffusa è anche la presenza di un rosso porpora che sovente campisce le bende (P. dell’Oreste di Ginevra, Python, P. di Würzburg H 5739), le vesti f. (P. dell’Oreste di Ginevra, Python, P. di Würzburg H 5739) o le bande che decorano alcune vesti nere (Python), i mantelli (P. dell’Oreste di Ginevra, Python, P. di Würzburg H 5739), i costumi degli attori (assteas, Python), la leontea di eracle (Python), alcune calzature (P. di Würzburg H 5739), i cuscini posati sulle klinai (Python). Frammisto al bianco o adoperato da solo è il giallo ocra, talvolta di una gradazione assai intensa, quasi arancio, utilizzato soprattutto per campire oggetti in metallo pregiato quali tripodi (Python), armi (Assteas, Python), fibule (Assteas, Python), alcune stoffe (assteas), la pelle degli animali e di creature mostruose (assteas, Python), i fiori della decorazione accessoria (Assteas, Python). un uso ancora più esteso delle sovraddipinture si osserva nella produzione del P. di Afrodite, la cui anfora eponima presenta le scene di entrambi i lati eseguite quasi interamente in colori sovraddipinti alla v.n.: bianco per i corpi e gran parte della ricchissima decorazione vegetale, rosso arancio e bruno per le vesti, le ali di Eros e le nervature delle grandi foglie. La tecnica si combina a quella a f.r., adoperata nelle figure dipinte sul collo, pure completate da bianco, giallo e rosso aggiunti, secondo un gusto che caratterizza l’intera produzione del c. Attestazioni consistenti dell’utilizzo esclusivo della tecnica della decorazione figurata in colori aggiunti sovraddipinti alla v.n., nella quale si cimentano molti C. della bottega che producono, come i C. campani della scuola dei P. di Laghetto, Caivano ed errera, una serie numerosa di vasi a f.r. sovraddipinte. Più mirata l’applicazione dei colori aggiunti nella produzione ascritta al P. dell’oreste di Boston, volta a mettere in evidenza elementi paesaggistici, animali e abiti delle figure in lutto. Frequente, nella realizzazione dei tralci d’edera che decorano l’orlo delle coppe (Assteas, Python, P. di Würzburg H 5739) e il piede di alcune grandi anfore (P. di Afrodite), il ricorso alla tecnica mista del graffito e della sovraddipintura bianca. Iscrizioni a volte graffite sulla v.n. (Assteas, Python, G. del Mento pesante), a volte in bianco aggiunto (assteas, Python,P. di afrodite), più raramente dipinte con v.n. diluita su zone chiare.

ii 1 p dELL’oREsTE di ginEVRA (TAVV 288 3-289 3) dEnoMinAzionE dal luogo di collocazione e dal soggetto principale dell’anfora a collo distinto eponima (ginevra, mah, hr 29). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Lucania (2) – tirrenica (2): Paestum. foRME VAscoLARi Anfore a collo distinto (2); idrie (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): sirena (1); testa di Ermes (?) (1). 381

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste, Pilade ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1). Scene con Eros (2): Eros in corsa (1); due donne ai lati di Eros (1). Scene generiche (5): testa f. (2); donna, giovane uomo ammantato, giovane uomo nudo (1); donna nuda presso un pilastrino (1); parte di donna presso una colonna ionica (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a cinque figure, disposte su livelli sfalsati o diversi, con frequenti e corrette sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo o ammantato, stante, di profilo, con entrambe le braccia portate in avanti, una gamba tesa e l’altra leggermente arretrata a toccare il suolo solo con la punta del piede. Affinità con il P. di Dirce (scelta tematica di Oreste), con il P. di Louvre K 240 (impiego di elementi separatori resi con fasce verticali); con i C. campani del G. della Nike seduta (palmette con fiori a diamante) e dei G. di Laghetto, G. di Caivano, G. di Errera, G. di BM F 63 (sirena nel riquadro metopale sul collo delle anfore). Influenze da parte dei C. sicelioti della fase iniziale, in part. del P. della Scacchiera e dei C. ad esso associati (sotto il campo figurato, fregio a meandro intervallato da quadrato campito a scacchiera o da X iscritta), del P. di Scoglitti (fiore a diamante nella palmetta laterale), dei c. del g. di dirce (sovrapposizione di più fregi a motivi decorativi); da parte dei coevi P. apuli (forma dell’anfora a collo distinto), del P. di Sikon e del P. di Louvre K 241 (organizzazione del lato posteriore). Disegno accurato, particolare attenzione ai dettagli anatomici di figure longilinee e proporzionate. nei nudi m., torace minuziosamente descritto: linea ricurva all’altezza della clavicola, fra i pettorali segno a forma di l fra due cerchietti vuoti ad indicare i capezzoli, segmenti verticali per la muscolatura dell’addome, linee curve sul fianco ad indicare la leggera torsione del busto e al di sopra del bacino ad indicare l’attaccatura dell’anca; glutei arrotondati e sporgenti; trattini sul ginocchio ad indicare il movimento della rotula. comparsa della donna nuda, altrimenti rara nella ceramica pestana: seni rotondi, capezzoli grandi resi da cerchietto, doppia linea sormontante l’ombelico ad indicare le pieghe dell’addome, dettagliata riproduzione dei tendini delle ginocchia flesse. Volto piccolo, naso schiacciato e allungato senza linea di demarcazione dalla fronte, terminante in piccolo rigonfiamento verso il basso; occhio grande, leggermente rivolto verso l’alto, pupilla grande tangente la palpebra s.; arcata sopracciliare leggermente incurvata; bocca resa da linea curva verso il basso, labbra carnose e sporgenti, formanti una profonda fossetta all’attacco con il mento, piccolo, arrotondato e sporgente; collo snello e lungo. Capigliatura f. composta da uno chignon sulla nuca, visibile in un ciuffo di forma triangolare sporgente dal kekryphalos, solitamente decorato con fascia puntinata centrale e fila di borchie in bianco aggiunto lungo l’orlo posteriore e, talvolta, anteriore; diadema radiato solo nel caso della testa di profilo, assidua la presenza di un ciuffo di riccioli sporgente sulle tempie, talvolta accompagnato da ciocche sulla fronte; in un caso (New York, Cooper Hewitt Museum, 1985.74), ampio copricapo a larghe falde, con l’orlo decorato da rettangoli capiti da motivi a zigzag; in un caso (Ginevra, MAH, HR 29), capigliatura f. a corta calotta per rendere l’immagine di Elettra luttuosa; nelle Erinni, lunghi capelli lisci, trattenuti sulla fronte da un serpente in bianco aggiunto. Capigliature m. composte da corte calotte compatte a coprire interamente le orecchie, talvolta ornate da una corona di alloro o dal petaso (Madrid, MAN, 11138), con fila di riccioli ad uncino con la punta verso il basso visibili sul collo; in Oreste, capelli ricci ricadenti in lunghe ciocche sulle spalle. chitoni f. leggeri e trasparenti, in modo da lasciare perfettamente visibile il profilo di seno e capezzolo, morbida scollatura, borchie sulle spalline, sporadica presenza di motivi a X sparsi o di doppia fila puntinata al centro, circondata da numerose pieghe sottili e parallele; nelle figure ammantate stanti, mantello avvolto intorno al corpo appoggiato alla spalla, in modo da coprire interamente le braccia, con risvolto spesso e pesante ornato da fila puntinata, corrente trasversalmente sul busto a lasciare visibile il profilo di un braccio sottostante, piegato al gomito a posare la mano sul fianco, e dell’altro leggermente avanzato a tendere la mano, da cui pende un lembo del mantello a pieghe lunghe e parallele; orli decorati da spessa fascia puntinata; in Elettra inginocchiata, mantello appoggiato sulla spalla e avvolto intorno al gomito, cadente con corto lembo a fitte pieghe, orli decorati da fascia a scacchiera arricchita da piccoli puntini in bianco aggiunto. Su mantelli e clamidi avvolte intorno 382

al collo, frequenti semicerchi sparsi ad indicare la morbidezza del tessuto. Notevole varietà di calzature, rese da semplici linee appuntite sulle caviglie; bassi stivaletti con fila di borchie in bianco aggiunto sulla caviglia o linee parallele. Cospicua presenza di monili, collane e tracolle, indicati da un filo nero dal quale pendono globuli bianchi di discrete dimensioni. caratteristica resa del piumaggio delle ali di erinni, sirena e eros, con contorno in bianco aggiunto, parte s. in nero e parte inf. campita da sequenze di semicerchi con puntini al centro, linee verticali parallele nella parte finale. Cospicua varietà di attributi, in parte funzionali alla narrazione, come spada e doppia lancia per Oreste e Pilade, phiale baccellata nelle mani di Elettra nell’atto di compiere libagioni presso il sepolcro paterno, in parte legati al contesto generale: timpano, strigile, bastone, rametto. Fra gli elementi paesaggistici, predilezione per la colonna (ionica o dorica) in bianco aggiunto, talvolta su plinto decorato sormontante un piedistallo a gradini indicante il sepolcro; pilastrini. Evidente tentativo di delimitazione del campo figurato mediante l’inserimento di fasce decorate o linee sottili ai due lati della scena, in un caso (ginevra, mah, hr 29) interrotte dalla lancia del personaggio. nella decorazione accessoria, sul collo dell’anfora, riquadri metopali campiti con sirena e testa f. di profilo; sotto le anse, palmetta con fiore laterale a diamante. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 365-355. bibLiogRAfiA Trendall 1987, 57-60, nn. 1-4, tavv. 15-16, Trendall 1989, 199-200, figg. 346-348.

ii 2 AssTEAs (TAVV 289 4-294 1, Xiii 1, XiV 1) dEnoMinAzionE dal nome del c. iscritto o dipinto su alcuni vasi. VAsi ATTRibuiTi 178 pRoVEniEnzE Lucania (81) – tirrenica (81): Paestum (60), Pontecagnano (12), agropoli (4), buccino (4), Oliveto Citra (1). Campania (11) – generiche (4); area capuana (4): Montesarchio (2), S. Agata de’ Goti (2); golfo di Napoli (2): Avella (1), Nola (1); settentrionale (1): generica. apulia (1) - messapia (1): rudiae. foRME VAscoLARi Crateri (78): a campana (64), a calice (12), a volute (1), indeterminati (1); idrie (31); lekanides (12); oinochoai (12): forma 3 (4), forma 2 (3), forma 5 (2), forma 1 (1), forma 10 (1), indeterminate (1); anfore a collo distinto (11); lekythoi (10); lebetes gamikoi (10); pelikai (4); skyphoi (3); frammenti (7). soggETTi Scene mitologiche (26): giudizio di Paride (5); Cadmo in lotta contro il drago (3); Apollo e Marsia (2); sirena (2); Frisso e Elle (1); follia di Eracle (1); Eracle nel giardino delle Esperidi (1); giardino delle Esperidi, (1); Europa e il toro (1); partenza di Bellerofonte (1); Scilla, Ketos, Tritone, delfini (1); Giasone in lotta contro il drago (1); Dioniso, Afrodite (1); Dioniso, Afrodite, satiro, Eros (1); Ermes, donna (1); Ermes, busto di donna (1); testa di amazzone (1); Latona, Apollo, Artemide (1). Scene a “soggetto tragico” (3): Oreste a Delfi (2); rapimento di Oreste da parte di telefo (1). Scene a soggetto comico (21): Dioniso, attore (12); attore (2); attore che si arrampica ad una finestra a cui si affaccia una donna, attendente (1); attore, Dioniso, menade (1); scena di furto (1); ratto di Cassandra (1); due attori (1); parte di attore (1); Zeus, Ermes, busto f. alla finestra (1). Corteggio dionisiaco (79): Dioniso, satiro (20); komos con Dioniso (7); Dioniso, Eros (7); komos (4); Dioniso, papposileno (4); satiro, donna (5); Dioniso, Pan (4); satiro (3); Dioniso, menade (2); Dioniso, menade, satiro, busti di tre menadi e un satiro (2); parte di satiro (2); Dioniso (1); papposileno (1); Dioniso, papposileno, busto di donna (1); Dioniso, papposileno, donna (1); komos con Dioniso e Pan (1); donna, Dioniso, Eros (1); due donne, Dioniso, Eros (1); due donne, Dioniso, satiro (1); don-

cERAMicA pEsTAnA (p) na, Ermes, Pan (1); Dioniso, donna (1); giovane uomo nudo, menade (1); Dioniso, menade, satiro, busti di giovani uomini, menade, satiro (1); Dioniso, menade, satiro, busti di tre menadi, papposileno, Pan (1); Dioniso, menade, satiro, busti di pappo sileni, due menadi (1); Dioniso, menade, satiro, busti di due menadi (1); Dioniso, menade, satiro (1); Dioniso, menade, papposileno, due busti di donne, satiro (1); Dioniso presso una stele (1); testa di giovane satiro (1); simposio (1); Dioniso, satiro (1). Scene con Eros (30): Eros, donna (12); Eros (7); Eros, due donne (5); Eros, donna, giovane uomo nudo (2); Eros, donna presso un louterion, due busti di donne, figura (1); Eros, giovane uomo nudo, due donne (1); Eros, due satiri (1); donna e satiro ai lati di eros (1). Scene generiche (192): giovani uomini ammantati (73): due (73); testa f. (63); donna, giovane uomo nudo (17); donna (13); donna, giovane uomo (5); giovane uomo nudo (2); testa m. (4); pesci (3); libagione (2); giovane uomo ammantato (2); giovane uomo ammantato, donna (2); volatile (2); due donne ai lati di un giovane uomo nudo, due busti di donne (2); giovane uomo nudo e giovane uomo ammantato ai lati di una donna (1); du giovani uomini nudi ai lati di un louterion (1); due giovani uomini nudi in corsa (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo, busto di donna (1); donna, giovane guerriero (1); danzatrice (1); tre donne (1); due donne nude presso un louterion (1); donne presso un louterion (1); figure presso un altare (1); civetta (1); due triglie, squalo, labro, pesce persico, conchiglia (1); polipo, due pesci persici, due abramidi, capasanta, gamberetto (1); polipo, due triglie, pesce persico, coris, due capesante, gamberetto (1); parte di figura m. (1); parte di giovane uomo nudo, donna, altare (1); parte di guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni caratteristiche della forma del vaso: nella prima fase, nelle forme di grandi dimensioni, composizioni comprendenti due figure su ogni lato; nei vasi minori, frequente la presenza di una sola figura. Rara la ricerca prospettica, in pochi casi evidenziata da studiate posture assunte dai personaggi, ripresi di profilo, con il corpo di t.q. e uno dei due piedi di prospetto, talvolta sistemato in modo da invadere la sottostante decorazione accessoria, frequente la disposizione su livelli leggermente sfalsati. nella fase matura, composizioni con numerosi personaggi, sempre disposti su due livelli differenti, quasi a formare l’immagine di una serie di figure affacciate ad un davanzale, con frequenti sovrapposizioni di piani e ricerca di resa prospettica in alcuni elementi architettonici, come una porta (Berlino, SM, F 3044) o il soffitto di un colonnato (Madrid, MAN, 11094). Nella fase finale, compresenza di esemplari più grandi con composizioni elaborate comprendenti numerosi personaggi, ormai sempre disposti su livelli diversi con sovrapposizioni di piani sapientemente rese, spesso congiunti alla sequenza di figure nel registro s., e di vasi di piccole dimensioni decorati con una o due figure, in considerevole aumento nel corso della fase ultima della produzione. figure ricorrenti: nella prima fase, giovane uomo semiammantato o dioniso seduto, con entrambe le braccia protese; giovane uomo semiammantato o ammantato stante; donna stante, con entrambe le braccia abbassate e leggermente allargate a porgere oggetti, una gamba tesa e l’altra scartata; donna seduta, con le braccia allargate, le gambe piegate, un piede con la suola interamente posata al suolo e l’altro sulla punta; satiro giovane o barbato, con le due braccia in avanti, una gamba tesa e l’altra flessa a posare il piede su un rialzo roccioso; attore comico; busto di donna alla finestra; testa f. di profilo. Nella fase matura e finale, si aggiungono: donna a cavallo di un animale, con entrambe le gambe su un lato, un braccio sollevato, la testa di t.q. leggermente inclinata; donna o giovane uomo in corsa, con le braccia allargate; giovane uomo stante o donna, con un braccio proteso e una gamba sollevata a posare il piede su un rialzo; busti di donna, di uomo, di satiro; creatura marina con la parte s. del corpo umano e la coda di pesce, retrospiciente, con un braccio sollevato e e l’altro avanzato a reggere un oggetto; giovane uomo nudo stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, le braccia allargate a reggere oggetti, una gamba tesa e l’altra flessa con il piede leggermente scartato; giovane uomo nudo, in corsa, con le braccia allargate. Affinità con il P. dell’Oreste di Ginevra (organizzazione del campo figurato, testa f. di profilo, sporadica ripresa della decorazione accessoria, ripresa del soggetto di oreste ed elettra presso il sepolcro paterno in Paestum, man, 3781-3, 3789, 3793, sporadica ripresa della sirena come motivo decorativo del collo delle anfore a collo

distinto, resa delle ali di eros), con i c. del g. di Laghetto, caivano, errera, bm f 63 (sirena nel riquadro metopale sul collo delle anfore). Influenze da parte dei sicelioti P. di Louvre K 236 (figure e composizione del lato secondario), P. di Louvre K 240 (stile e trattamento delle figure, in part. di Dioniso, in un caso anche qui a cavallo della pantera (Madrid, MAN, 11094 (L 369), del satiro canuto e barbato, decorazione accessoria, resa dell’attore comico), P. di Scoglitti (fiore a diamante nella palmetta laterale), P. di Louvre K 241 (giovani uomini ammantati e semiammantati, tirso di dioniso decorato con campanella pendente), di alcuni c. del g. di Lentini-manfria, in part. il P. di siracusa 52099 (resa del torace m. scarno ed incavato), P. di afrodite (sporadica adozione della forma del cratere a volute). evidenti tratti tematici e stilistici che testimoniano la progressione di diverse fasi evolutive dell’opera del c. pRiMA fAsE: disegno accurato, sobria e dettagliata descrizione di elementi anatomici. nei nudi m., clavicola indicata da lunga linea ondulata perpendicolare al collo, torace segnato da ampi pettorali magri, capezzolo definito da cerchietto vuoto, ombelico sormontato da linea verticale scura, nelle figure sedute o fortemente piegate in avanti addome scarno, incavato, con ombelico ovale a segnare la torsione del busto, sporadica indicazione di rotula e polpaccio; nei più rari busti f. nudi, seni piccoli e appuntiti, simmetricamente disposti, ampio capezzolo reso da cerchietto; mani rese grossolanamente, dita della medesima lunghezza accostate fra loro. Nelle figure intere, volti piccoli ma proporzionati al corpo, naso appuntito e sporgente, occhio profondo molto distanziato dal naso, palpebra s. resa da lunga linea diritta e palpebra i. appena segnata; pupilla a volte arricchita con ritocchi di bianco aggiunto, bocca larga, labbra carnose, mento prominente segnato da profonda fossetta; nelle teste f. e m., caratteristica forma della bocca, leggermente dischiusa, resa da una spessa linea con l’estremità interna incurvata verso il basso, labbro s. appuntito e leggermente sporgente rispetto a quello i. Satiri e attori comici, talvolta ripresi con la testa di prospetto o di t.q., connotati da volto corto, fronte fortemente corrugata, occhi grandi, spesso con iride in bianco aggiunto e ampia pupilla, sopracciglia incurvate, grande naso arrotondato, bocca semidischiusa. Nelle donne, frequente la presenza di una sphendone decorata da fila di puntini trasversale a raccogliere i capelli in uno chignon sulla nuca, con laccetti svolazzanti; sulla fronte due ciocche ricciolute con scriminatura centrale, ricadenti sulle tempie a coprire le orecchie, talvolta decorate con fila di perle in bianco aggiunto; sporadico il diadema radiato; più raro il sakkos, con orli decorati da file di puntini in bianco aggiunto e riccioli sporgenti sulle tempie; talvolta, sphendone decorata con motivo a reticolo. Maggiore varietà riconoscibile nelle capigliature m.: Dioniso e talvolta Eros con lunghi capelli riccioluti, ricadenti sulle spalle e ornati sulla fronte da tenia svolazzante sulla nuca, talvolta decorata con ghirlanda di edera o di perle in bianco aggiunto; nei giovani uomini e talvolta in eros, calotta compatta, riccioli disposti a coprire le orecchie, spesso tenia o ghirlanda sulla fronte; attori comici e satiri quasi sempre con corti capelli riccioluti, in qualche caso con lunghe basette collegate alla barba terminante a punta o, specialmente nelle figure canute, corta barba bianca. Chitone f., più o meno trasparente, decorato con doppia fila puntinata al centro del torace fino ai piedi, spalline trattenute da piccola borchia bianca, con la parte posteriore pendente sulla spalla, resa come un ovulo iscritto, più raramente maniche lunghe, morbida scollatura, leggermente più profonda sul lato d., perlopiù cinto in vita e con apoptygma con orlo reso da linea regolarmente ondulata, gonna lunga con fitte pieghe diritte sulla parte anteriore, curvanti sul retro a seguire il movimento della gamba posteriore; nelle menadi, frequente chitone corto al ginocchio, decorato nella stessa maniera, coperto da nebride monospalla, con puntini bianchi e neri sparsi a indicare le macchie, terminante in due punte sporgenti sui fianchi; nelle donne in chitone sedute, orlo i. dell’apoptygma con ampia piega arrotondata all’altezza del fianco. Quando presente, nelle donne stanti, mantello morbidamente avvolto intorno alla spalla, al braccio e ai fianchi, orli decorati da fila puntinata e lembo ricadente a fitte pieghe sul fianco. Nelle donne e negli uomini ammantati stanti, raramente panneggio a coprire il capo f., costante resa di spesso risvolto a più pieghe intorno al collo, drappeggio su un lato, lembo laterale trattenuto dalla mano puntata sul fianco in modo da formare una piega ondulata orizzontale, lembo terminate sui piedi in una piega fortemente ondulata, pieghe segnate a 383

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA seguire il profilo della pancia sporgente e del ginocchio flesso e avanzato. Nei giovani uomini ammantati, frequente resa di due pieghe parallele svolazzanti sul lembo i. del mantello, all’altezza dei piedi; nei giovani uomini semiammantati, talvolta lembo del mantello avvolto intorno ad un braccio, formante una piega diritta perpendicolare al torace, terminante in breve lembo sporgente sul fianco o morbidamente avvolto intorno al gomito a lasciare scoperta la spalla; in rari casi, mantello panneggiato a formare sul torace una scollatura a V (ad es. Madrid, MAN, 11231; Paestum, MAN, 26607; Londra, BM, F 153; Torino, MdA, 4703). Nelle donne, nelle figure di Dioniso e nei giovani uomini semiammantati, seduti, mantello con orli decorati da spessa fascia puntinata, strettamente avvolto intorno ai fianchi, risvolto tangente l’ombelico formante sull’anca una breve incurvatura a seguire il profilo del corpo, raramente con lembo cadente, fitte pieghe sulle gambe a illustrare il profilo delle gambe, orlo i. diritto con leggero strascico a punta dietro i piedi. studiata la disposizione del mantello nei giovani uomini nudi e in dioniso stanti o in corsa e della pelle di animale nei satiri: avvolto intorno alle due braccia, con lembi arrotondati ricadenti sui fianchi, in modo da lasciare visibili spalle e avambracci; avvolto intorno a un braccio, a coprire o meno anche la mano, appoggiato su una spalla e ricadente su un fianco in un lembo formante una linea a zigzag; avvolto intorno al braccio, da dove scende un corto lembo, e intorno alla coscia (ad es. Londra, BM, F 153, F 188); avvolto intorno a un braccio con la mano coperta posata sul fianco, con l’altro lembo tenuto nella mano libera. Abbigliamento degli attori comici secondo i canoni tradizionali: corta tunica imbottita, spesso in colore aggiunto, maniche aderenti a fitte pieghe, calzamaglia con linea verticale in bianco aggiunto, sporadica presenza del mantello. Calzature sempre indicate, perlopiù da fascia sulla caviglia con borchia centrale, in qualche caso arricchite da risvolto o borchie in bianco aggiunto; rara comparsa di alti stivaletti con laccetti intrecciati e fila di bottoni bianchi. Ali di Eros rese con spessa fascia di contorno in bianco aggiunto, metà s. in nero e piumaggio a linee accostate arricchite da dettagli in bianco aggiunto. Poche innovazioni nella gamma di attributi delle figure, perlopiù connessi alla sfera dionisiaca (con mediocre quantità di maschere) e rituale, discreta attenzione alla caratterizzazione del contesto d’azione mediante l’introduzione di accurati elementi paesaggistici e d’arredo, sostanzialmente limitati a pilastrini, altari, bassi tavolini sormontati da offerte, rialzi rocciosi, viticci e elementi floreali, talvolta curiosamente impiegati come sedili per le figure (Madrid, MAN, 11019, 11058, 11062; Salerno, maP, 1813). Più accurata la descrizione nel caso di scene a soggetto comico, con l’introduzione di finestre nella parte s., di scale. Nella decorazione accessoria, testa f. di profilo, solo in un caso (Paestum, MAN, 48455) sostituita da testa di amazzone, o di giovane satiro, raramente civetta. nelle palmette laterali, sotto le anse, tipico fiore campanulato con il bocciolo nero da cui parte un pistillo bianco allungato (cosiddetto “fiore di Assteas”), talvolta sostituito da un fiore a goccia. fAsE MATuRA: sulla base compositiva e stilistica ormai consolidata, introduzione di scene più complesse e di soggetti tematici di maggiore impegno, spesso mitologici, accompagnate da frequenti iscrizioni incise o dipinte a indicare il nome dell’autore o a identificare i personaggi rappresentati e prevalentemente associate, sul lato posteriore, a immagini dionisiache. Avanzata capacità di sfruttamento dell’intero campo figurativo, mediante la disposizione di figure su più livelli, in posizione funzionale anche al ruolo del personaggio nell’evento descritto: elementi centrali della narrazione posti al centro, quasi sempre sormontati da busti di figure posti sul registro s., come affacciati a un davanzale, talvolta accompagnati da figure sottostanti, in part. nel caso di creature marine (Napoli, MAN, 3412; Malibu, GM, 81 AE 78), sistemate negli angoli s. dello spazio figurato, delimitate da una spessa fascia in bianco aggiunto o adattate a restituire l’idea di un registro del tutto autonomo, popolato da figure intere disposte in fila paratattica sulla spalla del vaso (San Antonio, SAMA, 86.134.168; Paestum, MAN, 20202). Leggero aumento dei dettagli anatomici, funzionali a rendere i movimenti dei personaggi impegnati in azioni mitiche; incremento della rappresentazione del volto di t.q., spesso in posizione leggermente inclinata, meticolosa resa degli occhi, iride in bianco aggiunto, pupilla grande, tangente entrambe le palpebre. Crescente impiego di colori aggiunti, rosso giallo arancione e bianco, congiunti al nero diluito per la pelle di animali, i corpi dei volatili e delle creature marine. Abbigliamento m. e f. arricchito 384

da motivi ornamentali utili all’identificazione del personaggio: chitoni f. con orli decorati a scacchiera o ad onda e motivi floreali sparsi sul tessuto. Notevoli aggiunte nel repertorio di elementi caratterizzanti il contesto di azione: frequenti i colonnati dorici sottostanti al campo a formare un palcoscenico (berlino, sm, f 3044) o nella parte s. della scena, con figure negli intercolumni a qualificare il teatro dell’azione (Madrid, MAN, 11094; Paestum, MAN, 20202), di monumenti composti da colonne sormontanti una base ad indicare altari (San Antonio, SAMA, 86.134.167-168). nella decorazione accessoria, crescente interesse verso l’aspetto ornamentale: palmette in bianco aggiunto; fregio con tralci di girali e volute, alternate a fiori, resi da sottili linee in colori aggiunti; tralcio di edera con foglie alternate a fiori resi a puntini. fAsE finALE: insolita comparsa della forma del cratere a volute (Paestum, man, 32128), altrimenti raramente attestata nella fase iniziale e intermedia della ceramica pestana. in un primo periodo, progressivo adattamento della tendenza alla rappresentazione di scene mitologiche anche a vasi di minori dimensioni, parallelo mantenimento della predilezione per la congiunzione con scene dionisiache sul lato secondario, ora organizzate in maniera leggermente meno simmetrica rispetto alle fasi precedenti. Incremento dell’aspetto decorativo dell’abbigliamento, degli elementi sparsi nel campo figurato. Nella fase ultima della produzione, ripresa delle caratteristiche del momento iniziale: progressiva diminuzione di composizioni a più personaggi, ora circoscritte prevalentemente a immagini con due figure. Minore cura per i dettagli ornamentali dell’abbigliamento: chitoni f. e bordi dei mantelli, unica fascia puntinata. Leggera diminuzione dell’uso dei colori aggiunti. iscRizioni ASSTEAS EGRAFE, NRAKLHS, MEGARH, ALKMHNH, IOLHOS, MANIA (Madrid, MAN, 11094); ASSTEAS EGRAFE, EURWPH, SKULA, TRITWN, POQOS, IEUS, KRHTH, I-ERMHS, ADONIS, AFRODITH (restituito all’italia, già Malibu, GM, 81.AE.78); A[SSTE]A[S] EG[RAFE], [BE]LLEROFONTHS, PROITOS, SQENEBOIA, ASSTUANAS[SA], AFRODITH, ALLEKO (Paestum, MAN, 20202); ASSTEAS EGRAFE, AIWPIS, ANQEIA, KALUYW, MRMHSA, I-ERAKLHS, NHLISA, TARA, HERMES, DONAKIS, I-SSPERID[H]S [napoli, MAN, 81847 (H 2873)]; ASSTEAS EGRAFE (in bianco aggiunto), GUMNILOS, CARINOS, KWSILOS, KARIWN (Berlino, SM, F 3044); ASSTEAS EGRAFE (in bianco aggiunto), [I-EL]LE, [DIONUS]OS, NEFE[LH] [napoli, man, 82411 (H 3412)]; ASSTEAS EGRAFE (in bianco aggiunto), [K]ASSANDRH, IHRHA (Roma, MNEVG, 50279); ASSTEAS EGRAFE (in bianco aggiunto), KADMOS, KRHNAIH, QHBH, IMENOS [Napoli, MAN, 82258 (H 3226)]; ASSTEAS EGRAFE (in nero diluito), THLEFOS, KLUTAIMHS[TRA], AGAMEM[N]WN, KALCAS, [A]POLLWN, I-ERMHS, QRISA, ORESTHS (San Antonio, SAMA, 86.134.167); ASS[TEAS EG]RAF[E] (in bianco aggiunto), MANTIKLEIA, APOLLWN, MEGAIRA, ALLHK[TW] (San Antonio, SAMA, 86.134.168); in bianco aggiunto, ASSTEAS [EGRAFE], ANTHNW[R], EURUFAMOS, POLUFRA[SMWN], AFRODITH (Giappone, Coll. Fujita); AS[STEA]S EGRAFEN (Salerno, MP); FRUNIS, PURWNIDHS (Salerno, MP, Pc 1812); KADMOS, QHBH, ISMHN[H], DIRKH, ANAK[KH] (Basilea, ASL, BS 1421); TEISIFONH, MEGAIRA, LHTW, APOLLWN, ORESTHS, ARTEMIS, MANTW (Paestum, MAN, 4794); KALAIS, MHDEIA, IASWN, PEL[EU]S (Bochum, KRUB, S 1080); [MEGA]IRA, TE[ISIFONH] (Paestum, man, 3781-3783). Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 365-330. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 108, nn. 32-33, 35, tav. 37a, trendall 1987, 60-81, 84-116, 122-129, 133, 235-236, 445-446, nn. 5-108, 125-151, 170-187, 212-219, 953-954, 957, 29a, 75a, 89a, 108a, 143a-b, tavv. 16f-42d, 44-65, 71-76, 81-82, 144e, Paribeni 1988, 413, n. 7, Trendall 1989, 198-201, figg. 342-345, 349-366, 394, McPhee 1990a, 397, n. 5a, Longo 1996b, 153, n. 60.7, McPhee 1992, 177, n. 9, Trendall 1994f, 146-149, n. 65, Schauenburg 2000b, 60, figg. 241-247, Schauenburg 2001, 48, figg. 257-258, Sanchez 2003b, 413-414, n. 147, Schauenburg 2003, 38, 45-46, 54, 57, note 425, 558, figg. 115a-b, 121a-d, tavv. XVIII, XXIV, Schauenburg 2005, 51-52, figg. 130a-d, 131a-c, tavv. XLIII, XLV-XLVI, Schauenburg 2006, 38-39, figg. 94a-c, 95a-c, tav. Viii.

cERAMicA pEsTAnA (p)

ii 3 pyThon (TAVV 294 2-299 1, Xiii 2, XiV 2) dEnoMinAzionE dal nome iscritto su un cratere a campana (Londra, bm, f 149) e un’anfora a collo distinto (Paestum, man, 21370). VAsi ATTRibuiTi 174 pRoVEniEnzE Lucania (26) – tirrenica (26): Paestum (13), Pontecagnano (8), agropoli (2), roccadaspide (2), Altavilla Silentina (1). Campania (15) – generica (1); area capuana (14): montesarchio (8), s. agata de’ goti (5), capua (1). area tarantina (1): taranto. foRME VAscoLARi Crateri (135): a campana (128), a calice (5), indeterminati (2); anfore a collo distinto (24); idrie (5); coppe (4); oinochoai (4): forma 3 (3), indeterminate (1); kylikes (1); lekythoi (1). soggETTi Scene mitologiche (20): sirena (4); nascita di Elena (1); Cadmo in lotta contro il drago, (1); morte di Ofelte (1); rapimento di Ganimede (1); Oineo, Peribea, Diomede, Agrios presso un altare, Erinni (1); Odisseo e le sirene (1); Atteone attaccato dai cani (1); Apollo, papposileno, busto di dea (1); Eracle, busto di menade (1); Ermes che conduce una capra al sacrificio, busto di satiro (1); Ermes (1); Ermes, donna (1); Dioniso, busto di Afrodite sorgente dal suolo (1); Posidone, Amimone (1); Posidone, Anfitrite (1); Eros, Afrodite (1). Scene a “soggetto tragico” (3): Alcmena sulla pira, Zeus, Antenore, Amfitrione, busto di Eos, nuvole (1); Elettra, Oreste, Pilade presso la tomba di Agamennone (1); Oreste a Delfi (1). Scene a soggetto comico (16): Dioniso, attore (6); Dioniso, attore, donna alla finestra (2); attore su un asino (2); simposio (1); Dioniso, Eros (1); Dioniso, Ermes (1); padrone, inserviente (1); attore, centauro (1); attore (1). Corteggio dionisiaco (146): satiro (37); Dioniso (31); Dioniso, satiro (16); Dioniso, papposileno (10); komos con Dioniso (8); komos con Dioniso e Pan (8); Dioniso, menade (4); satiro, donna (4); simposio (4); Dioniso, Eros (3); satiro e menade ai lati di Dioniso, busti di satiro e menade (2); Dioniso, menade (2); Dioniso, due menadi, busti di due satiri e Pan (1); satiro e menade ai lati di Dioniso, busto di menade (1); Dioniso, satiro, donna (1); Dioniso, papposileno che suona la cetra (1); Dioniso, papposileno, busto di menade (1); Dioniso, papposileno, due donne, busto di menade (1); Dioniso, donna, papposileno (1); Dioniso, donna, donna alla finestra (1); Dioniso e donna che suona l’aulos su carro trainato da papposileno, busto di menade (1); Dioniso su centauro, busto di donna alla finestra (1); Dioniso, busto di donna (1); Dioniso, donna (1); satiro, menade, busto di donna (1); satiro, donna, giovane uomo ammantato (1); papposileno, Sfinge (1); papposileno, Sfinge, satiro (1); satiro, centauro (1). Scene con Eros (5): Eros (2); Eros, donna (2); Eros, donna, Pan (1). Scene generiche (168): due giovani uomini ammantati (80); testa f. (30); donna (21); donna, giovane uomo nudo (8); donna, giovane uomo ammantato (7); giovane uomo nudo (6); giovane uomo (4); simposio (3); giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (2); donna nuda (2); due donne, giovane uomo nudo (1); due donne nude (1); libagione ad un giovane guerriero (1); donna, giovane guerriero (1); giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni distinguibili in due gruppi principali: 1) scene a soggetto mitologico e dionisiaco, comprendenti numerosi personaggi posti su livelli sfalsati, ripresi in movimenti vivaci, con necessarie e frequenti sovrapposizioni di piani, arricchite con l’aggiunta, nella parte s. del campo figurato, di una linea del terreno ondulata, più o meno marcatamente segnata, da cui sporgono busti di personaggi; 2) composizioni comprendenti da una a due figure, sui lati principali di solito riprese in atto di compiere gesti vivaci, disposte su livelli leggermente sfalsati e con varie sovrapposizioni di piani; sui lati secondari perlopiù limitate a una disposizione paratattica di giovani uomini ammantati. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato o semiammantato, stante, di profilo, con un braccio avanzato a porgere un oggetto o a posare la mano sul bastone; giovane uomo nudo, spesso dioniso o satiro, in movimento, talvolta retrospiciente, con la

testa di profilo e il busto di prospetto, le braccia allargate, una gamba flessa e l’altra leggermente arretrata; giovane uomo nudo, spesso Dioniso, seduto, con la testa di profilo e il corpo di t.q., un braccio avanzato, l’altro allungato dietro a reggere un oggetto o un tirso, le gambe flesse con i polpacci incrociati; giovane uomo nudo, stante, di profilo, con un braccio proteso, una gamba tesa e l’altra accostata e leggermente flessa; donna stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, un braccio proteso, l’altro piegato a reggere un lembo del mantello o allungato lungo il fianco a reggere un oggetto o a posare la mano su un tirso, una gamba tesa e l’altra leggermente scartata, con il piede ripreso di prospetto; attore comico, stante, con la testa inclinata verso l’alto, un braccio proteso e l’altro abbassato lungo il fianco, una gamba tesa e l’altra leggermente avanzata, talvolta a toccare terra solo con il tallone; satiro imberbe o barbato, Eros o, in casi rari, donna, stante di profilo, con un braccio proteso a porgere un oggetto e l’altro abbassato lungo il fianco, una gamba tesa e l’altra sollevata a posare il piede su un rialzo roccioso; busto f., con le braccia allargate; busto m., con un braccio proteso; testa f. di profilo. Affinità con il P. dell’Oreste di Ginevra (sirena nella metopa sul collo dell’anfora, resa delle ali di Eros), con Assteas (busti nella parte s. del campo figurato, uso delle iscrizioni, combinazione di scena mitologica su un lato e scena dionisiaca sull’altro, sporadica comparsa del cosiddetto “fiore di Assteas”, resa della figura di Cadmo, fregio con motivi floreali sotto le scene a carattere mitologico, nelle figure f. delle scene mitologiche, orli dei chitoni decorati a scacchiera, scollatura a V del drappeggio nei giovani uomini ammantati, impiego di elementi vegetali come sedili per le figure, impiego di viticci con girali come sedili per dioniso nudo, resa della struttura scenica con colonnato dorico sottostante al campo figurato nella scena a soggetto comico Londra, BM, F 189, riquadro metopale con testa f. sul collo dell’anfora), con il P. di Würzburg H 5739 (mantelli f., resa stilistica del volto). Influenze da parte del G. del P. della Scacchiera e dai C. sicelioti della fase iniziale (fregio a meandro intervallato da quadrati campiti a scacchiera); dei C. campani dei G. di Laghetto e di Caivano (scelta tematica del centauro, sirena e testa f. nel riquadro metopale sul collo delle anfore). corporature massicce, non sempre proporzionate, specialmente negli arti s. talvolta troppo piccoli. nei nudi m., pettorali segnati da segno di l al centro del busto sormontante un trattino ricurvo rivolto verso il basso al di sopra della linea dell’addome terminante nell’ombelico, capezzoli resi con cerchietto vuoto; frequente descrizione minuziosa di rotula e polpaccio. Nei busti f., seni grandi e rotondi, proporzionati e simmetrici, piccolo capezzolo a cerchietto; rarissimo il nudo f. (Napoli, coll. p., I I/103; città del Vaticano, mge, u 15), pochi dettagli anatomici. Volti m. e f. grandi, naso diritto e sporgente, impercettibile linea di demarcazione dalla fronte bassa, occhi grandi, palpebra s. e arcata sopracciliare diritti, palpebra i. arrotondata, pupilla rotonda, di medie dimensioni tangente la palpebra s.; bocca grande, serrata, resa da linea ondulata, labbro i. più sporgente di quello s., formante una evidente fossetta nel punto di congiunzione con il mento, appuntito e sporgente. nelle capigliature f., oltre a un caso (Londra, BM, F 149) con ciocca riccioluta pendente dalla fronte e alla riproduzione di specifici personaggi mitici, perlopiù rappresentati con lunghi capelli riccioluti ricadenti sulle spalle e ornati da polos o velo sulla fronte o, più raramente, con capelli corti a calotta compatta, prevalenza di pettinature composte da chignon sulla nuca e sphendone legata intorno al capo, con bordi decorati da puntini in bianco aggiunto, raro il diadema radiato. capigliature m. distinte in lunghi capelli riccioluti ricadenti sulle spalle in ciocche separate nel caso di dioniso, perlopiù rappresentato con sphendone sottile, raramente decorata con puntini in bianco aggiunto, terminante sulla nuca in due corti nastri spessi e svolazzanti; in corti capelli a calotta, spesso ornati con fascia o ghirlanda in bianco aggiunto, per i giovani uomini ammantati o semiammantati; in massa riccioluta, con alta attaccatura frontale, lunghe basette congiungenti con la barba per satiri, attori comici e centauri, quasi sempre dotati di ghirlanda di edera sulla fronte. Chitone f. talvolta in tessuto insolitamente trasparente, tale da lasciare intravedere il profilo completo del busto e delle gambe della donna (ad es. Londra, BM, F 149; Sydney, NM, 48.04), di frequente decorato con spessa fascia centrale o laterale, contornata da puntini, più raramente da uncini, con spalline strette, scollatura diritta, raramente con orlo decorato a fascia puntinata, apoptygma lungo, con orlo i. ottenuto da linea regolarmente ondulata, gonna lunga, con bordo i. curvo a rendere il movimento delle gambe, a fitte pieghe verticali 385

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA e parallele, rarissimi grappoli di puntini sparsi sul tessuto (Parigi, Louvre, K 250); nel caso di menadi, non rara la presenza della nebride a puntini sul chitone (Sydney, NM, 49.09); in un caso (Parigi, Louvre, K 358), chitone nero, con scollatura, fascia centrale e gonna decorata da file di puntini. Mantelli m. e f. quasi sempre con orli decorati da spessa fascia puntinata, resi in diverse modalità di panneggio. nei giovani uomini in veduta frontale o di t.q., drappeggio disposto a formare una scollatura a V sul petto, raramente avvolto anche intorno al capo (Sydney, NM, 47.04), con entrambe le braccia coperte, in modo da rendere visibile il profilo dei gomiti, un lembo corto ricadente con pieghe diritte all’altezza del fianco e correnti parallelamente alle gambe; in altri casi, mantello avvolto intorno a braccio e fianchi, in modo da lasciare scoperti parte del torace e l’altro braccio, con corto lembo trattenuto sul fianco dalla mano coperta e pendente in una piega diritta, tessuto disposto a coprire il corpo in modo da segnare il profilo delle gambe con la piega centrale, orlo i. diritto, molto raramente impiegato anche per le donne (Boston, MFA, 95.835); talvolta mantello appoggiato sull’avambraccio in modo da lasciare visibile parte della spalla, avvolto intorno al braccio proteso e intorno al busto, formante uno spesso risvolto trasversale sul torace, con un lembo a fitte pieghe ricadente dal braccio e l’orlo i. diritto. Nelle figure di profilo, mantello avvolto intorno alle spalle, con risvolto a più pieghe intorno al collo, dal quale spunta la mano, e reso in modo da rendere il profilo del braccio piegato al gomito, con lembo ondulato ricadente sulla schiena, sui piedi orlo diritto formante una curva spezzata sul retro; in altri casi, mantello avvolto intorno a una spalla e passante sotto l’ascella opposta, in modo da lasciare scoperto un braccio proteso, con lembo diritto pendente sulla schiena, piega sul fianco a seguire il profilo del bacino, orlo i. diritto; nelle immagini di Dioniso, talvolta mantello avvolto intorno alle cosce, in modo da lasciare nudi torace e bacino, con un lembo ricadente verso il basso a fitte pieghe verticali e estremità appuntita e l’altro sollevato e poggiato sul braccio proteso. Nelle figure semiammantate sedute, prevalentemente ritraenti Dioniso o giovani uomini banchettanti, più raramente donne (Berlino, SM, F 3050), mantello morbidamente disposto a coprire le gambe, con ampio risvolto, talvolta decorato con fascia a puntini o a scacchiera sotto l’ombelico e piega profonda sul fianco, avvolto strettamente intorno alle gambe con pieghe fitte in corrispondenza delle ginocchia, correnti trasversali ai polpacci, fino ai piedi, ad indicare la presenza del sedile. Nei nudi m. in corsa, quasi esclusivamente ritraenti Dioniso, mantello appoggiato ad un braccio e ricadente in lembi appuntiti o a coda di rondine all’altezza delle ginocchia oppure appoggiato alle due braccia ricadente sui fianchi. Fra gli elementi caratterizzanti il contesto dell’azione, frequente la comparsa di piccoli animali; fra i dettagli d’arredo, sporadica la presenza di klinai con bordo decorato con motivo ad onda o a ovuli; basso tavolino a tre piedi; louterion su base a due gradini, talvolta con contorno in bianco aggiunto e fusto scanalato. Fra gli elementi architettonici, oltre alle strutture tipiche di eventi mitici, cospicua la quantità di finestre con donne affacciate nella parte s. del campo figurato; altari decorati, spesso sormontati da offerte; pilastrini; rara comparsa di strutture sceniche con colonne nelle immagini a carattere comico (Londra, bm, f 189). negli elementi paesaggistici, preferenza accordata a rialzo roccioso puntinato. Sotto le anse, talvolta testa f. di profilo, in un caso (Londra, BM, F 155) resa anche con parte della spalla ammantata e mano sporgente dal mantello; in altri casi, palmetta con viticci laterali a girali ornate da fiori con bocciolo a campanula e petali allungati a forma di goccia. Sotto il campo figurato, specialmente nei vasi di grandi dimensioni decorati con scene mitologiche e dionisiache, predilezione per fregio a meandro intervallato da quadrati campiti a scacchiera o con motivo ad onda; sopra il campo figurato, fregio a ovuli alternati a puntini e con linguette in bianco aggiunto; corona di alloro. Nel tondo interno di coppe e kylikes, orlo con tralcio di edera in bianco aggiunto, base della scena figurata ottenuta da una fascia campita a ovuli o a spina di pesce. Ai due lati della scena figurata, frequente la presenza di un viticcio, terminante a girale, con due fiori campanulati con petali sporgenti, rivolti verso il campo figurato. iscRizioni PUQWN EGRAFE, ALKMHNH, IEUS, ANTHNWR, AMFITRUWN, AOS [Londra, BM, 1890.02-10.1 (F 149)]; PUQWN EGRAFE, LHDA, I-ELENH, TUNDAREUS, I-ERMHS, AFRODITH, FOIBA, TUBRWN (Paestum, MAN, 21370); GANUMHDHS 386

(Berlino, SM, F 3297a); EMAUTA (Paestum, MAN, 21369); AGRIOS [Londra, bm, 1772.03-20.37 (f 155)]. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 360-330. bibLiogRAfiA trendall 1987, 136-172, nn. 227-250, 252-260, 264-304, 306-342a, 347-378, tavv. 84-117f, Trendall 1989, 202-203, figg. 367-379, Trendall 1990b, 124-126, tavv. V-VI, figg. 10-12, 14, Güntner 1997d, 170-171, n. 48, d’Henry 1999, 197-200, n. 3, figg. 4-6, Schauenburg 2000b, 35-36, figg. 133-136, Schauenburg 2001, 27, 48, note 266, 625, Schauenburg 2003, 37-41, 45, 56, nota 503, figg. 93- 94a-c, 96, 101a-c, 103a-c, 105- 107, 119-120, tavv. XiX-XX, XXii–XXiii, smalwood, Woodford 2003, 107108, tav. 74, n. 101, Schauenburg 2005, 52-56, figg. 132, 133a-c, 135-137, tavv. XLIV, XLVII-XLVIII, LI-LII, LV-LVI, Schauenburg 2006, 39-40, figg. 96-98, tavv. XI- XIII.

ii 4 c Vicini nELLo sTiLE Ad AssTEAs (TAVV 299 2-300 1) VAsi ATTRibuiTi 62 pRoVEniEnzE Lucania (33) – tirrenica (33): Paestum (28), agropoli (3), roccadaspide (2). campania (5): generiche. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (20); lekanides (11); crateri (6): a campana (3), a calice (2), indeterminati (1); skyphoi (5); coppe (4); kylikes (4); lekythoi (4); oinochoai (4): forma 1 (1), forma 10 (1), indeterminate (2); idrie (2); epichyseis (1); pelikai (1). soggETTi scene mitologiche (1): giovane uomo alato, donna (1). Scene a soggetto comico (4): attore che muove il tornio su cui è una danzatrice acrobatica (1); attore, Dioniso su grifo, papposileno, volatile alla finestra (1); parte di attore canuto (1); parte di attore con cratere sulla spalla, attore con donna nuda sulle spalle (1). Corteggio dionisiaco (18): satiro (3); satiro, donna (3); komos (2); Dioniso, satiro (2); Dioniso, menade (1); Dioniso, papposileno, menade (1); Dioniso, menade, satiro (1); Dioniso, giovane uomo nudo (1); Dioniso, Eros (1); Dioniso, donna (1); satiro presso due stele (1); due satiri in atto di colpire un serpente con bastoni (1). Scene con Eros (27): Eros, donna (12); Eros (7); Eros, donna, giovane uomo (2); Eros, due donne (2); Eros, donna, satiro (1); Eros, donna nuda, satiro (1); Eros, satiro (1); due eroti alternati a due donne (1). Scene generiche (87): testa f. (23); donna (9); volatile (9); donna presso un louterion (6); giovane uomo nudo (5); donna, giovane uomo nudo (4); giovane uomo ammantato (3); due donne presso un louterion (3); busto f. (3); cane (3); donna, giovane uomo (2); due giovani uomini ammantati (2); giovane uomo (2); donna nuda (2); testa m. (2); civetta (2); due giovani uomini nudi (1); donna, volatile (1); donna nuda presso un louterion (1); giovane uomo nudo presso un louterion (1); pantera (1); pesci (1); parte di giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni poco elaborate, perlopiù comprendenti da una a due figure, poste sullo stesso livello e separate da un elemento architettonico o floreale. Figure ricorrenti: donna stante o in atto di incedere, con le due braccia allargate, una gamba tesa o leggermente flessa e l’altra scartata all’indietro; donna semiammantata, stante, leggermente incurvata in avanti a posare la mano sul bordo del louterion, con l’altro braccio proteso; donna semiammantata seduta, con le braccia allargate a porgere oggetti, spesso phiale; Eros stante, con un braccio proteso e l’altro flesso, una gamba tesa e l’altra leggermente piegata; Eros seduto, spesso su un arbusto, con entrambe le braccia avanzate, un piede poggiato al suolo e uno leggermente rialzato su un rialzo roccioso; giovane semiammantato o Dioniso, seduto, con un braccio proteso in avanti e l’altro piegato a puntare il gomito sul sostegno posteriore; giovane satiro nudo o donna, con la schiena incurvata a puntare il gomito sulla gamba sollevata con il piede poggiato su un rialzo roccioso o un arbusto. Affinità con i C. del G. nero e rosso (resa del chitone rosso).

cERAMicA pEsTAnA (p) Influenze da parte di Assteas (resa delle ali di Eros, “fiore di Assteas” nella decorazione accessoria, impiego di viticci e arbusti come sedili per le figure); del siceliota P. di Lentini e dei c. a lui vicini nello stile (lontana ripresa nella palmetta sulla presa del coperchio delle lekanides). Divergenze stilistiche e compositive notevoli su una base compositiva del tutto simile a quella di Assteas. Disegno meno accurato, specialmente nella resa dei volti, allungati e poco caratterizzati, con mento esageratamente sporgente. rarissima la resa del volto di t.q., limitata agli attori comici. Acconciature m. e f. spesso prive di ornamenti, rese come corte calotte ricciolute o lunghe ciocche ricadenti sulle spalle; talvolta sphendone a puntini legata intorno al capo, rara presenza di diadema radiato. chitone f. con apoptygma decorato da una fascia centrale con bordi puntinati, pieghe spesse e fortemente distanziate alternate a file di trattini ricurvi a seguire il movimento delle gambe; in un caso (napoli, coll. p., 4-21-1), chitone a maniche lunghe rosso con grappoli di puntini sparsi in bianco aggiunto. Mantello con bordi decorati da fascia scura puntinata, fitte pieghe spesse ad indicare tessuto pesante; nelle figure stanti, panneggiato in modo da coprire interamente un braccio, del quale è visibile il profilo del gomito e della mano che trattiene il mantello, lasciandone cadere un corto lembo terminante con una punta rivolta verso l’alto sul fianco e con pieghe disposte nella stessa direzione all’altezza dei piedi; nelle donne stanti presso louterion, mantello suddipinto in rosso, talvolta con grappoli di puntini bianchi sparsi, avvolto intorno alle gambe e a un braccio, a lasciare scoperto il busto e il bacino; nelle figure semiammantate sedute, sul fianco orlo a linea ondulata, terminante sui piedi con un corto strascico appuntito. Attributi perlopiù afferenti alla sfera f.: specchio, phiale con offerta, ghirlanda, tenia. tra gli elementi architettonici, spiccata predilezione per il louterion, funzionale alla caratterizzazione del contesto e alla forma del vaso, spesso lebes gamikos, reso con fusto scanalato su base a uno o due gradini, spesso in bianco aggiunto, talvolta posto al centro della composizione, in altri casi rappresentato a metà sul lato della scena, in un caso (già Melbourne, Coll. Geddes, P 2:1) associato a un gocciolatoio a protome leonina in alto; in quantità minore, presenti anche altari, pilastrini e stele, colonne con capitelli ionici utilizzate come sedili delle figure. Notevoli innovazioni nella decorazione accessoria: civetta sotto le anse; ai lati del campo figurato, palmetta terminante in voluta dal profilo frastagliato, al centro della kylix (Napoli, coll. p., 4-21-1); in un caso (Gronenigen, coll. p. [Schauenburg 2001, 31, figg. 155-158]), lato posteriore interamente decorato da palmetta stilizzata in nero su fondo bianco; finestra da cui sporge un busto f. In alcuni casi, tentativo di delimitazione del campo figurato mediante due linee verticali poste fra le figure e la palmetta sotto le anse (Paestum, MAN, 21429; già Melbourne, Coll. Geddes, P 2:1); comparsa di teste f. plastiche sul collo dei lebetes gamikoi (Leiden, Rijksmuseum van oudheden, K 1959/2.1). iscRizioni SU[…]NOSHEAKULIX (Groningen, coll. p.); tracce di graffito (A) all’interno del frammento di parete di cratere (Paestum, man, 51-11). Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 360-330. bibLiogRAfiA Greco, Theodorescu 1987, 125-126, nn. 510, 635, fig. 104, Trendall 1987, 69, 81-82, 121-122, 129-135, 446-447 nn. 31-33, 109-113, 167-169, 188-211, 220-226, 198a, 207a, 220a, tavv. 24a-g, 42e-f, 77-81b, 83a-d, Attinger-Gies 1988, 52-56, fig. 1, tavv. 14.1-2,4-5, 15.1, Pontrandolfo, rouveret 1992, 320, n. 1, 349, nn. 6-7, 373, n. 3, 385, n. 3, 389, n. 6, mugione 1996a, 247, nn. 177-179, serritella 1996, 195, 197, 199, nn. 90.2, 90.5, 91.3-4, 92.3, Schauenburg 2001, 11-12, 31, 83, figg. 23-26, 155-158, Carli 2004a, 158, nn. 124-125, Turner 2005, 61, figg. 6a-b.

ii 5 c dEL g (TAV 300 2)

dELLA fAsciA biAncA E nERA

dEnoMinAzionE Dalla fascia bianca e nera impiegata come decorazione del chitone delle donne. VAsi ATTRibuiTi 11

pRoVEniEnzE Lucania (10) – tirrenica (10): Paestum (7), Pontecagnano (2), oliveto citra (1). foRME VAscoLARi Idrie (4); lekythoi (3); anfore a collo distinto (2); lebetes gamikoi (1); pelikai (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (15): donna (6); donna in corsa (5); donna, giovane uomo nudo (1); donna nuda (1); giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti una sola figura, in un caso due (Parigi, Louvre, K 24). Figure ricorrenti: donna stante o in corsa, con le braccia allargate a reggere oggetti. Affinità con Assteas (resa del volto f.), con i C. vicini nello stile ad Assteas (panneggio del chitone f., pieghe i. del mantello, mento sporgente e appuntito). Disegno a tratti spessi, arricchito da dettagli anatomici nel caso delle poche figure m.. chitone a pieghe pesanti, diritte e parallele fra loro, cinto in vita, talvolta con linea tracciata in bianco aggiunto, decorato al centro del busto e lungo il fianco da due spesse fasce nere separate da una fascia bianca. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 360-350. bibLiogRAfiA trendall 1987, 82-83, 446, nn. 114-124, 118a, tav. 43.

ii 6 c

dEL g

nERo E Rosso (TAV 300 3)

dEnoMinAzionE dal chitone nero decorato da una fascia rosa o rossa centrale indossato da alcune donne sui vasi attribuiti ai C. del G. VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE Lucania (13) – tirrenica (13): Paestum (12), Eboli (1). Campania (2): generiche. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (4); anfore a collo distinto (3); coppe (3); lekanides (2); askoi (1); idrie (1); phialai (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (2): sirena (2). Corteggio dionisiaco (4): satiro (1); papposileno in atto di suonare il flauto, due donne, Eros (1); satiro, donna (1); donna presso una stele (1). Scene con Eros (4): Eros (1); Eros, donna (1); Eros, due donne presso un louterion (1); donna, satiro, Eros (1). Scene generiche (23): testa f. (6); donna (3); due giovani uomini ammantati (3); giovane uomo nudo (2); donna, giovane uomo (2); donna, giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo, busti f. (1); donna nuda, donna, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi che suonano il flauto, donna presso un louterion (1); donna, donna con infante in braccio (1); parte di due donne (1); parte di donna nuda (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a due figure, prevalentemente disposte sullo stesso livello, tranne rari casi in cui la presenza di elementi architettonici causa la sovrapposizione di livelli diversi (Paestum, man, 26633). Figure ricorrenti: donna seduta, con le braccia allargate portate in avanti o un solo braccio proteso, le gambe semidistese e i piedi sollevati da terra; donna seduta a terra, retrospiciente, con le braccia allargate a porgere oggetti, le gambe quasi completamente distese; giovane uomo o satiro, seduto a terra, talvolta retrospiciente, con le braccia allargate a porgere oggetti, entrambe le gambe semidistese o una gamba più flessa; testa f.; donna stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, con le braccia lungo i fianchi, una gamba tesa e l’altra leggermente scartata. Affinità con Assteas (fascia attorno ai capelli delle donne “fiore di Assteas” impiego di motivi floreali e viticci come sedili delle figure), con Python (sirena nel riquadro 387

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA metopale del collo delle anfore), con i c. vicini nello stile ad assteas (presenza del louterion indicato a metà nella parte laterale della scena). Influenze da parte del P. dell’Oreste di Ginvera (sirena nel riquadro metopale delle anfore, ali di eros). Disegno accurato e attento ai dettagli ornamentali, notevole la compresenza di figure con proporzioni diverse. Volto piccolo e allungato, naso lungo con punta sporgente leggermente rivolta verso l’alto, bocca grande, labbra sporgenti e sottili, mento appuntito e prominente. nelle donne, capigliature perlopiù composte da chignon sulla nuca, sphendone ornata da motivi in bianco aggiunto intorno al capo; in Eros, capelli lunghi riccioluti trattenuti sulla fronte da diadema radiato; nei giovani uomini, capelli corti con ghirlanda sulla fronte. nelle donne, chitone nero, decorato da grappoli di puntini sparsi in bianco aggiunto, talvolta con scollatura regolare decorata da orlo più chiaro, fascia centrale in rosa o in rosso, circoscritta da file di puntini bianchi, cintura bianca sottile; mantello con gli orli decorati a fascia puntinata, talvolta a scacchiera, avvolto intorno ai fianchi, a formare un rigonfiamento all’altezza del bacino; sui piedi, visibile l’orlo i. del chitone decorato da fascia con puntini bianchi. In un caso (Paestum, MAN, 21135), donne con chitoni a maniche lunghe decorate da fasce di motivi geometrici, con giacca senza maniche in rosso aggiunto, bretelle incrociate sul petto, clamide annodata sul petto. Calzature con suola in bianco e borchie in bianco e nero. Spiccata predilezione per i volatili, resi con ali decorate da file parallele in bianco aggiunto. Tra gli elementi paesaggistici, pila di rocce resa come blocco parallelepipedo in bianco aggiunto decorato a squame. Sporadica comparsa della linea del terreno resa da una fila di puntini in bianco. Nella decorazione accessoria, motivo a stella radiata in bianco aggiunto sulla presa delle lekanides. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA trendall 1987, 116-121, 446, nn. 152-166, 159a, tavv. 66-69e.

ii 7 c

Vicini nELLo sTiLE A pyThon

(TAV 300 4)

VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE Lucania (1) – tirrenica (1): Pontecagnano. campania (1): montesarchio. foRME VAscoLARi Crateri (9): a campana (9); lebetes gamikoi (4); anfore (1); kylikes (1); lekanides (1). soggETTi Scene mitologiche (5): Tritone (1); centauro in corsa (1); sirena (1); Oreste e Elettra presso la tomba di Agamennone, busti di Apollo e Ermes (1); Afrodite, Eros, cigno (1). Corteggio dionisiaco (11): satiro (2); Dioniso, satiro (2); Dioniso, papposileno (2); giovane uomo nudo (2); Dioniso, papposileno, donna (1); papposileno, lepre (1); dioniso (1). Scene con Eros (2): Eros (1); testa di Eros (1). Scene generiche (16): testa f. (10); due giovani uomini ammantati (4); giovane uomo nudo in corsa (1); donna, due giovani uomini nudi (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure, raramente disposte su livelli lievemente sfalsati, con poche sovrapposizioni di piani relative alla disposizione degli elementi d’arredo e paesaggistici. Figure ricorrenti: donna o Dioniso, semiammantato, seduto, con entrambe le braccia protese, le gambe flesse, un piede posato per terra e l’altro puntato solo con il tallone; giovane uomo ammantato stante, con un braccio coperto dal mantello e l’altro avanzato o tenuto lungo il fianco; satiro canuto, stante, con un braccio proteso, l’altro abbassato lungo il fianco, una gamba tesa e l’altra accostata e leggermente flessa a poggiare il piede al suolo solo con la punta. Affinità con Python (fascia intorno alla testa di Dioniso, resa delle calzature, varianti del panneggio dei giovani uomini ammantati, chitone f., profilo del volto f., 388

fascia con orli decorati da file di puntini in bianco aggiunto sul capo delle teste f. di profilo, impiego dei motivi floreali come sedili per le figure, viticcio a girale ai lati della scena figurata, soggetto del centauro, struttura compositiva del tondo della kylix). Influenze da parte del P. dell’Oreste di Ginevra (resa delle ali di Eros, sirena), di Assteas (resa della figura del tritone); dei campani P. di Laghetto e P. di Caivano (soggetto del centauro). figure proporzionate, con dettagli anatomici minuziosamente resi: caratteristico capezzolo m. e f. definito da cerchietto sporgente. Tra gli attributi, interessante la resa del thymiaterion modanato in bianco aggiunto (Parigi, Louvre, K 264); predilezione per i volatili, rappresentati stanti ai lati della scena o come attributi dei personaggi. Fra gli elementi caratterizzanti il contesto, rialzo roccioso a puntini neri; altare su piedistallo con bordo decorato, sormontato da offerte. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA trendall 1987, 156-158, 162, 166-167, 171, 222, nn. 251, 261-263, 305, 343-346, 373, 829-833, tavv. 95a-b, 97a-f, 107c-d, 117b, 142c-d, Schauenburg 2000b, 45, Schauenburg 2001, 13.

ii 8 p di wüRzbuRg h 5739 (TAV 301 1-3) dEnoMinAzionE Dalla collocazione dell’anfora a collo distinto eponima (Würzburg, MWM, H 5739). VAsi ATTRibuiTi 46 pRoVEniEnzE Lucania (28) – tirrenica (28): Paestum (21), agropoli (3), altavilla silentina (1), buccino (1), fratte (1), Pontecagnano (1). campania (5) – golfo di napoli (3): avella (2), Cuma (1); area capuana (2): Montesarchio (2). foRME VAscoLARi Crateri (10): a campana (10); idrie (8); anfore a collo distinto (7); lebetes gamikoi (6); skyphoi (6); coppe (4); pelikai (2); lekanides (1); lekythoi (1); phialai (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Elettra e Eraclidi, due busti (1); Ermes, donna (1); Ermes, donna, satiro (1). Corteggio dionisiaco (23): satiro, donna (6); Dioniso, satiro (4); menade (3); Dioniso (2); Dioniso, donna (2); satiro (2); Dioniso, menade (1); Dioniso, donna, busto f. (1); donna, satiro, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (3): Eros, donna (1); due donne, giovane uomo, due eroti, volatile (1); eros, donna giovane uomo nudo (1). Scene generiche (73): testa f. (24); donna (13); donna, giovane uomo nudo (11); due giovani uomini ammantati (9); donna, giovane uomo (4); donna presso un louterion (3); giovane uomo nudo (3); due donne (2); testa m. (2); pantera (1); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni varie, comprendenti rappresentazioni a più personaggi, disposti su livelli diversi e muniti di busti f. posti in riquadri angolari s., con cospicue sovrapposizioni di piani, e più semplici composizioni a due figure affrontate sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, con la testa di profilo e il corpo di prospetto o di profilo, entrambe le braccia piegate e coperte dal mantello; testa f. di profilo; busto f.; giovane uomo nudo stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, un braccio sollevato e l’altro piegato al busto; donna stante, con la testa di profilo e il corpo di t.q., con un braccio sollevato a portare la mano di fronte al viso e l’altro abbassato lungo il fianco; donna semiammantata o Dioniso, seduto, con un braccio sollevato con la mano piegata all’indietro; satiro o donna stante, con un braccio proteso a offrire un oggetto, l’altro abbassato, una gamba tesa e l’altra piegata a posare il piede su un sostegno. Affinità con i C. vicini nello stile a Python (resa del rialzo roccioso, struttura compositiva del tondo interno delle kylikes), con i C. del G. Nero e Rosso (sporadica

cERAMicA pEsTAnA (p) comparsa di chitoni neri decorati con linea centrale e grappoli di puntini sparsi, linea del terreno resa da fila di puntini in bianco aggiunto), del G. della Fascia Bianca e nera (in alcuni casi, motivo decorativo del chitone f.). Influenze da parte del P. dell’Oreste di Ginevra (sirena come motivo accessorio), di assteas e Python (resa del chitone f. con una fascia centrale puntinata, forma dell’anfora a collo distinto, impiego dei motivi floreali come sostegni e sedili delle figure), dei c. vicini nello stile ad assteas (sporadica presenza del louterion indicato per metà all’estremità della scena); da parte degli apuli P. di Licurgo e dei C. ad esso associati (presenza del lungo risvolto sul chitone f.). Figure longilinee, testa piccola rispetto al corpo; bocca leggermente dischiusa, resa da una linea ondulata. Nei giovani, in part. nella figura di Dioniso, frequenti i lunghi capelli riccioluti ricadenti in ciocche sulle spalle e ornati da ghirlanda sulla fronte, sostituiti a volte da corta calotta compatta con tenia sottile sulla fronte; nelle donne, prevalenza di stephanai decorate con file di puntini, riccioli sporgenti sulla fronte e lunga ciocca sulle tempie a coprire completamente le orecchie; sporadica comparsa del diadema radiato, talvolta sostituito da fila di perline in bianco aggiunto; in un caso (Paestum, man, 26630) lunghi riccioli sulla schiena congiunti a un’alta crocchia sulla nuca e diadema radiato. Nei busti f. sul collo delle anfore, cospicua quantità di collane di perle nere. Nelle donne, chitone leggero, scollatura accollata, talvolta ornata da fascia puntinata, sul petto motivo a V fra i seni; quanto presente, apoptygma con orlo i. a zigzag; sporadica comparsa di lungo risvolto sulla gonna (Paestum, MAN, 21654, 21356; Madrid, MAN, 11458). Nei mantelli, panneggiati intorno al corpo o annodati al collo con una borchia, bordi decorati con fascia spessa più scura accostata a puntini, lungo il fianco sistemati in modo da creare una sequenza di linee sovrapposte ad indicare la presenza di numerose pieghe; frequente la presenza di una fila di puntini all’altezza della coscia. Nei giovani uomini ammantati stanti e in Dioniso semiammantato, mantello drappeggiato a coprire entrambe le braccia, talvolta con uno scollo a V, caratterizzato da pieghe convergenti verso il basso sulle gambe, con orlo i. leggermente ondulato, formante una doppia curva sul retro. Insolita riproduzione del rialzo roccioso, con contorno reso da fila di trattini obliqui in bianco aggiunto e campitura di grappoli di puntini sparsi. Particolare attenzione alla struttura complessiva della scena: linee ondulate come cornici dei riquadri angolari nella parte alta del campo figurato (Würzburg, MWM, H 5739; Napoli, MAN, 1786); frequente presenza di linee verticali a definire il campo di azione, in alcuni casi interrotte nella parte i. dal viticcio sporgente dalla palmetta sotto l’ansa (Paestum, man, 20199). Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA trendall 1987, 174-183, 200, 447, nn. 379-417, 565, 380a, tavv. 118-128e-f, 135a, Trendall 1989, 203, figg. 380-382, Pontrandolfo, Rouveret 1992, 325-326, nn. 5-6, Viscione 1996b, 180, n. 81.7-8, Schauenburg 2003, 39, fig. 102.

ii 9 p di pAEsTuM 21602 (TAV 301 4) dEnoMinAzionE dalla collocazione della coppa eponima (Paestum, man, 21602). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE Lucania (1) – tirrenica (1): Paestum. foRME VAscoLARi Coppe (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi Scene con Eros (2): Eros, donna (1); Eros, donna, giovane uomo (1). Scene generiche (5): testa f. (2); volatile (2); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti da due a tre personaggi, in posizione statica, ma rappresentati su livelli sfalsati e con sovrapposizioni di piani.

Figure ricorrenti: donna stante, con la testa di profilo e il corpo di t.q., le braccia abbassate o allargate, una gamba tesa e l’altra flessa a toccare il suolo con la punta del piede. Influenze da parte di Assteas, Python e i C. attivi nell’Officina (forma del lebes gamikos elaborata, con elementi decorativi plastici, impiego di motivi floreali accessori come sedili e sostegni delle figure, predilezione per elementi separatori a creare un riquadro figurativo circoscritto, resa del louterion), del P. di Würzburg H 5739 (resa del chitone f., pettinature f., resa del rialzo roccioso), dei c. del g. della fascia bianca e nera (motivo decorativo del chitone f.). figure snelle, leggermente sproporzionate nella testa e nella lunghezza degli arti s. Nelle donne e in Eros, frequente presenza di alto chignon sulla nuca, con pochi riccioli sulle tempie. tratti caratteristici nella resa delle vesti m. e f.: nel mantello m. e nell’apoptygma f., orlo decorato con motivo ad onda; nel chitone f., scollatura decorata da motivo ad onda. fra gli elementi architettonici, particolare rilevanza concessa al louterion, con ampia vasca e fusto scanalato, sormontato da eros seduto, e, come di consueto, reso a metà all’estremità della scena. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA trendall 1987, 184-186, nn. 419-420, tav. 129c-e.

ii 10 p di pAEsTuM 5397 (TAV 302 1) dEnoMinAzionE dalla collocazione dell’idria eponima (Paestum, man, 5397). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Lucania (2) – tirrenica (2): Paestum. foRME VAscoLARi Anfore a collo distinto (1); crateri (1): a campana (1); idrie (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (1): komos con Dioniso (1). Scene generiche (8): due giovani uomini ammantati (2); testa f. (2); donna, giovane uomo nudo, civetta (1); donna, giovane uomo nudo presso una colonna ionica (1); testa m. (1); civetta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti due figure disposte sullo stesso livello con sovrapposizioni di piani solo per la presenza di elementi architettonici sullo sfondo (Paestum, MAN, 22450); tentativo di scorcio nella riproduzione della cista aperta (Paestum, man, 5397). Figure ricorrenti: donna stante, con un braccio proteso, l’altro abbassato, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa; giovane uomo ammantato o semiammantato, di profilo. Affinità con il P. di Paestum 21602 (orli del mantello con motivo ad onda). Influenze da parte di Assteas (presenza di due pieghe ricurve parallele all’altezza dei piedi dei giovani uomini ammantati, civetta), di Python e dei c. a lui vicini nello stile (pettinatura f.), dei c. del g. della fascia bianca e nera (motivo decorativo del chitone f.), del P. di Würzburg H 5739 (orlo inf. del mantello dei giovani uomini ammantati, reso come una linea a due curve). figure caratterizzate da volti con tratti molto marcati: fronte alta e prognata, naso lungo e sporgente con punta rigonfia, precisa indicazione delle narici, occhio grande e di forma amigdaloide molto distante dalla radice del naso, bocca grande resa da una lunga linea ondulata, labbra carnose, profonda fossetta a segnare la demarcazione con il mento, appuntito e sporgente. nei dettagli anatomici, costante presenza di un doppio tratto parallelo per rendere le giunture del gomito e dell’addome. chitoni f. trasparenti in modo da lasciare visibili seni e capezzoli, talvolta circondati da pieghe a cerchi concentrici. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA trendall 1987, 186-187, nn. 421-423, tav. 130a-f. 389

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

ii 11 p kuRAshiki (TAV 302 2) dEnoMinAzionE Dal nome della collezione museale in cui è conservato il cratere a campana eponimo (Okayama, Kurashiki Ninagawa Museum, 79). VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Crateri (3): a campana (3); pelikai (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): komos con Dioniso (2); satiro, giovane uomo nudo (1). scene con eros (1): eros, donna (1). scene generiche (4): due giovani uomini ammantati (4). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, composte da due personaggi, disposti su livelli sfalsati, prive di sovrapposizioni di piani. notevole la compresenza di personaggi di diverse proporzioni. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto o di profilo, entrambe le braccia coperte dal mantello. Influenze da parte di Assteas, Python e i C. dell’Officina (viticci a girale ai lati della palmetta sotto le anse). Disegno poco accurato, rarefazione di tratti fisionomici del volto e ridondanza di elementi anatomici: pettorali m. segnati con tratti spessi e ravvicinati, poco attenti alle proporzioni. capigliature rese come una massa compatta di capelli, circondati da una linea ondulata. nei giovani uomini ammantati stanti, mantello avvolto a formare sul petto una profonda scollatura ovale, rigonfiamento sul fianco ad indicare la presenza della mano sottostante, fitte pieghe sulle gambe, leggermente divergenti all’altezza dei piedi, orlo i. ondulato, con doppia curva nella parte posteriore, talvolta leggermente rigonfia a seguire il movimento della figura. motivi decorativi accessori connotati dal medesimo aspetto trasandato: fregio ad onda con sequenza di flutti di diverse dimensioni. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall 1987, 187-188, nn. 424-426, tav. 131a-f, Trendall 1989, 204, fig. 383.

ii 12 ALTRi c dELL’officinA di AssTEAs E pyThon (TAVV 302 3-304 4) VAsi ATTRibuiTi 424 pRoVEniEnzE Lucania (228) – tirrenica (228): Paestum (166), Pontecagnano (32), agropoli (7), roccadaspide (5), altavilla silentina (4), Padula (4), arenosola (2), salerno (2), teggiano (2), Eboli (1), Grotta di Perosa (1), Oliveto Citra (1), Velia (1). Campania (45) – generiche (38); golfo di Napoli (6): Avella (5), Cuma (1); area capuana (1): Calvi. Sicilia (7) – isole Eolie (6): Lipari; meridionale (1): Ravanusa. Apulia (1) - Messapia (1): fasano. foRME VAscoLARi Lekanides (64); lebetes gamikoi (61); anfore a collo distinto (58); oinochoai (57): forma 3 (39), forma 1 (7), forma 6 (7), forma 2 (2), forma 10 (2); lekythoi (53); idrie (47); skyphoi (22); pelikai (21); crateri (17): a campana (16), a calice (1); coppe (12); epichyseis (3); gutti (2); kylikes (2); frammenti (5). soggETTi Scene mitologiche (13): sirena (7); sfinge (2); sirena, giovane uomo (1); Pegaso (1); Ketos (1); Oreste in atto di uccidere Clitennestra, Erinni (1). Scene a soggetto comico (4): maschera comica (2); attore e Dioniso in corsa (1); attore in atto di danzare di fronte a dioniso (1). Corteggio dionisiaco (123): satiro (38); giovane uomo nudo (31); Dioniso (10); satiro presso un altare (8); satiro presso una stele (4); donna (3); giovane uomo (3); komos con Dioniso (3); Dioniso presso un altare (2); satiro presso due altari (2); giovane 390

uomo nudo presso una stele (2); parte di Dioniso (2); Dioniso presso una stele (1); Dioniso presso due stele (1); satiro in corsa presso una stele (1); satiro fra altare e stele (1); komos con Dioniso, busti di menade e donna (1); Dioniso, satiro (1); Dioniso, satiro, menade (1); satiro, donna presso un altare (1); satiro, figura (1); giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo in corsa presso una stele (1); giovane uomo presso due stele (1); giovane uomo presso una stele (1); giovane uomo, volatile (1); giovane uomo nudo, giovane uomo (1). Scene con Eros (55): Eros (34); Eros presso una stele (5); Eros presso un altare (4); Eros in corsa (4); Eros presso un louterion (2); Eros, donna (2); Eros, delfino (1); Eros presso un altare, papera (1); Eros, satiro, donna (1); parte di Eros (1). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (484): donna (164); giovane uomo nudo (77); volatile (39); giovane uomo ammantato (34); testa f. (29); donna in corsa (17); donna nuda (10); giovane uomo nudo in corsa (10); giovane uomo nudo presso un altare (10); donna presso una stele (10); donna presso un altare (9); cane (7); cigno (5); giovane uomo presso un altare (4); donna, giovane uomo nudo (4); giovane uomo nudo presso una stele (4); donna nuda presso un louterion (3); donna, papera (3); bambino, lepre (3); giovane uomo presso una stele (3); donna presso un louterion (2); donna presso due stele (2); donna nuda presso un altare (2); giovane uomo nudo presso due stele (2); donna, giovane uomo presso un altare (2); parte di donna (2); civetta (2); pantera (2); due giovani uomini ammantati (1); donna presso due altari (1); donna presso altare e stele (1); donna nuda presso un pilastrino (1); donna nuda presso una stele (1); donna nuda distesa (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); giovane uomo nudo presso due altari (1); giovane uomo nudo presso due louteria (1); giovane uomo nudo, volatile (1); giovane uomo presso due stele (1); giovane uomo presso un pilastrino (1); giovane uomo, papera (1); bambino (1); donna, giovane uomo presso un louterion (1); donna, figura (1); testa m. (1); coniglio (1); lepre (1); cane, lepre (1); volatile, leone (1); due cani, volatile (1); parte di figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, organizzate intorno ad uno o due personaggi, perlopiù in posizione statica, prevalentemente affrontati e posti sullo stesso livello, con rarissimi casi di sovrapposizioni di piani (Malibu, GM, 80 AE 155, 1). figure ricorrenti: donna, giovane uomo nudo o eros nudo stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, entrambe le braccia allargate o un braccio proteso e l’altro abbassato lungo il fianco, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa con il piede di prospetto; giovane uomo nudo o giovane satiro nudo, di profilo, con un braccio proteso, l’altro flesso a puntare il gomito sul ginocchio sollevato per posare il piede sul rialzo roccioso; giovane uomo o Dioniso semiammantato, seduto, con la testa di profilo e il busto di t.q., le braccia allargate, una gamba flessa e l’altra leggermente distesa; donna ammantata o semiammantata, seduta su un viticcio, con le braccia allargate o avvolte nel mantello, un piede completamente posato a terra e l’altro arretrato a toccare il suolo con la punta; donna, giovane uomo nudo o Dioniso, in corsa, con le braccia allargate, una gamba flessa e l’altra arretrata e distesa; giovane uomo nudo o Dioniso, disteso con la pancia rivolta verso il basso, con entrambe le braccia avanzate o un braccio proteso e l’altro disteso indietro, le gambe affiancate, leggermente piegate al ginocchio; sirena; volatile. Affinità con Assteas, Python e gli altri C. dell’Officina (impiego di viticci a girale come sedili per le figure, predilezione per le scene intorno al louterion, talvolta rappresentato solo per metà, sporadica comparsa del cosiddetto “fiore di Assteas”), con Python (fascia intorno alla testa di dioniso, nei giovani uomini e in dioniso, mantello avvolto intorno ad una coscia, con un lembo intorno al polso, rialzo roccioso campito con puntini sparsi), con i C. del G. del Mento Pesante (sporadica resa del profilo m. e f.). Influenze da parte del P. dell’Oreste di Ginevra (sul collo delle anfore, sporadica comparsa della sirena e della testa f.), del P. di Würzburg H 5739 (sporadica presenza di lungo risvolto sul chitone f., ripresa incerta del motivo decorativo con due fasce circondate da file di puntini corrente al centro del chitone f., pieghe sui piedi dei mantelli delle figure sedute, nei giovani uomini nudi con il mantello avvolto intorno al braccio, lembo ricadente con estremità appuntita, sporadica ripresa dell’acconciatura f.); dei campani P. di Laghetto, P. di Caivano e P. di Errera (sul collo della anfore, sporadica comparsa della sirena e della testa f.).

cERAMicA pEsTAnA (p) Disegno poco accurato e rispondente ai canoni fissati dai C. principali attivi nell’Officina. Figure dalla corporatura proporzionata, con limitata attenzione alla resa corretta dei dettagli anatomici, parzialmente approfonditi solo nel torace m. nei volti, caratteristici il naso lungo, sporgente e con punta arrotondata e il mento talvolta particolarmente prominente, secondo la tipologia messa a punto dai c. specialisti in vasi con teste della medesima bottega. Nei chitoni f., evidente richiamo al motivo decorativo centrale messo a punto nell’Officina, in particolare dal P. di Würzburg H 5739, espresso però con imprecisione, in modo che le fasce non combacino al passaggio fra il busto, l’apoptygma e la gonna. Nelle donne ammantate sedute, talvolta visibili pieghe del chitone sporgenti dal mantello sui piedi (Londra, bm, 67.5-8.1275). ali di eros rese con la metà s. in nero e la parte i. distinta in piume intervallate da puntini sparsi. spiccata predilezione per la riproduzione del volatile, in alcuni casi posto ad ornare un intero lato del vaso e, in misura minore, della sirena: corpo decorato da puntini sparsi, ali chiuse, con la parte s. campita in nero e l’estremità e la coda rese a fasce parallele. Del tutto irrilevante la quantità di vasi con il corpo decorato da maschera comica, resa con tratti analoghi a quelli messi a punto dagli altri C. dell’Officina. Notevole l’interesse per la resa degli animali, riprodotti come figura isolata o, in casi sporadici, a coppie in file o affrontati, prevalentemente disposti su coperchi di lekanides o gutti. Cospicua varietà di attributi: cista spesso con il coperchio sollevato, ghirlanda, palla, phiale, piatto con offerte, specchio, spiedo di frutti, tenia, timpano, tirso, uovo; sporadici bastone, situla; rarissimo strigile. scarsa attenzione alla caratterizzazione del contesto d’azione dei personaggi, perlopiù attuata mediante l’inserimento di altare, stele, louterion e, in misura minore, del pilastrino; rarissima la comparsa del kalathos (Londra, BM, 1977.5-22.36). Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 360-330. bibLiogRAfiA Cavalier 1981, 280, Greco, Theodorescu 1987, 126, n. 659, fig. 104, Trendall 1987, 183-184, 189-220, 447, nn. 418, 427-564, 566-672, 674-825, 736a-b, tavv. 129a-b, 132a-b-141h, Wisseman 1989, 44, tav. 55.8-9, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 91-92, figg. 91a, 101-106, Bernabò Brea, Cavalier 2000, 44, tav. XX.3a, Bernabò Brea, Cavalier, Villard 2001a, 80, 218-219, tavv. 31.2-3,5, 83.1,3, 84.1,2, Schauenburg 2001, 42, 48, figg. 217-218, 261-262, Smalwood, Woodford 2003, 105, 107-111, tavv. 7479, nn. 98, 100, 102-105, Schauenburg 2005, 50, 53, 58-59, figg. 128, 134a-c, 144ab, 147, 153, tavv. XLIX, L.

ii 13 c

dELL’officinA di AssTEAs E pyThon spEciALisTi in VAsi con TEsTE

ii 13 1. p di LipsiA T 4740 (TAV 305 1) dEnoMinAzionE Dalla collocazione della lekanis eponima (Lipsia, Universität Museum, T 4740). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Lucania (3) – tirrenica (3): Paestum. foRME VAscoLARi Lekanides (3); lebetes gamikoi (1). soggETTi Scene generiche (8): testa f. (6); volatile (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni incentrate intorno alla testa f. o al volatile. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Influenze da parte di Assteas, Python e dei C. dell’Officina (sphendone con rara presenza del diadema radiato). Volto f. allungato, naso diritto e appuntito, breve indicazione delle narici, occhio grande sommariamente descritto, in alcuni casi pupilla sottilissima, bocca grande resa da curva inclinata verso il basso, labbra carnose, profonda fossetta arrotondata

a rendere la demarcazione dal mento sporgente, collo tozzo e corto, spesso ornato da filo nero da cui pendono globuli in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall 1987, 209, 221-222, nn. 673, 826-828, tav. 142a-b.

ii 13 2. c

dEL g dEL MEnTo pEsAnTE

(TAV 305 2)

dEnoMinAzionE Dal tratto somatico caratteristico della gran parte dei volti ritratti sui vasi attribuiti a questi C. VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Lucania (8) – tirrenica (8): Paestum (7), Pontecagnano (1). foRME VAscoLARi Lekanides (8); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): testa di dioniso (1). Scene generiche (16): testa f. (12); testa m. (4). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni incentrate intorno ad una testa di profilo posta ad occupare tutto lo spazio a disposizione. Figure ricorrenti: testa f. o, più raramente, m. di profilo. Affinità con il P. di Lipsia T 4740 (scelta tematica, tratti somatici, elementi decorativi e della capigliatura delle teste f.). Influenze da parte di Python (fascia sulla fronte di Dioniso). notevole l’introduzione della testa di dioniso. disegno poco accurato. Volti leggermente inclinati in avanti, naso diritto e sporgente, occhio grande, iride talvolta arricchita da ritocchi in bianco aggiunto, pupilla arrotondata e sporgente, tangente la palpebra s., arcata sopracciliare lunga con estremità esterna leggermente inclinata verso il basso, bocca larga, labbra carnose, profonda fossetta a separare il mento appuntito e sporgente, con visibile doppio mento accostato a due grinze parallele sul collo. nelle teste f., capelli trattenuti sulla fronte da una larga fascia decorata a puntini, talvolta con elementi globulari in bianco aggiunto lungo i bordi, con un lungo ricciolo ricadente sulle tempie. nei giovani uomini, corti capelli a calotta, con sommaria indicazione dei riccioli sul collo, rara la presenza di una ghirlanda in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA trendall 1987, 223, nn. 834-842, tav. 142e-h.

ii 13 3. ALTRi c

dEL g dEL MEnTo pEsAnTE

(TAV 305 3)

VAsi ATTRibuiTi 24 pRoVEniEnzE Lucania (18) – tirrenica (18): Paestum (12), Pontecagnano (5), agropoli (1). foRME VAscoLARi Lekythoi (10); anfore a collo distinto (4); idrie (3); oinochoai (3): forma 3 (3); pelikai (3); crateri (1): a calice (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): testa di dioniso (1). Scene generiche (29): testa f. (20); testa m. (8); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni incentrate intorno alla testa di profilo, posta ad occupare l’intera superficie disponibile. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. del Mento Pesante (scelta tematica, repertorio morfologico, tratti somatici, acconciatura f.). 391

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA compresenza di volti dai tratti somatici differenti a testimoniare la presenza di più artigiani nel medesimo G. Volto allungato, talvolta con fronte bassa e prognata, naso corto e diritto, in altri casi maggiormente inclinato in avanti. occhi profondi, in alcuni casi con arcata sopracciliare e palpebra s. inclinate e sporgenti rispetto al resto dell’occhio; pupilla rotonda, talvolta molto piccola, tangente la palpebra s. Punto di attacco fra mento appuntito e sporgente e collo segnato da ruga. iscRizioni KREPA (napoli, man, stg 682). Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall 1987, 224-226, nn. 845-868, tavv. 142j-k, 143b.

ii 13 4. ALTRi c

dELL’officinA di AssTEAs E pyThon spEciALisTi in VAsi con TEsTE (TAV 305 4)

VAsi ATTRibuiTi 51 pRoVEniEnzE Lucania (43) – tirrenica (43): Paestum (35), Pontecagnano (3), roccadaspide (2), agropoli (1), matinelle (1), Padula (1). foRME VAscoLARi Lekythoi (18); lekanides (13); lebetes gamikoi (10); coppe (4); anfore a collo distinto (2); oinochoai (2): forma 1 (1), forma 3 (1); crateri (1): a campana (1); idrie (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): testa di dioniso (1). Scene generiche (81): testa f. (76); testa m. (5). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, organizzate intorno ad una testa di profilo, nella maggioranza dei casi f., posta ad occupare l’intera superficie del vaso e circondata da palmette. Figure ricorrenti: testa f. di profilo a s. Affinità con i C. del G. del Mento Pesante (introduzione della testa di Dioniso nel repertorio figurativo delle teste, profilo f.). Influenze da parte di Assteas (“fiore di Assteas”). Volti fortemente sporgenti in avanti, fronte bassa e prognata, naso diritto, appuntito e prominente, occhio grande, palpebra s. resa da lunga linea diritta tangente alla pupilla piccola, raramente palpebra i. resa da una fila di puntini (Madrid, MAN, 11261); labbra carnose e sporgenti, mento arrotondato, separato da fossetta profonda, collo slanciato. caratteristica acconciatura f., composta da chignon sulla nuca, terminante in ricciolo e sulla fronte fascia sottile decorata da fila di puntini, con ciocche ricciolute ricadenti sulle tempie in modo da coprire completamente l’orecchio. Raramente, teste f. prive di copricapo o con sakkos; sporadica l’aggiunta del diadema radiato con ritocchi in bianco aggiunto. Decorazione accessoria semplificata, composta esclusivamente da palmette laterali, in alcuni casi arricchite da viticci da cui fuoriescono i cosiddetti “fiori di Assteas”. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA trendall 1987, 132, 226-229, nn. 869-919, tav. 143c-l.

ii 14 c

dELL’officinA di AssTEAs E pyThon spEciALisTi in piATTi dA pEscE (TAV 306 1) VAsi ATTRibuiTi 54 pRoVEniEnzE Lucania (17) – tirrenica (17): Paestum (8), agropoli (3), roccadaspide (1), ardea (1), tempa rossa di fonte (1), fravita (1), Pontecagnano (1), oliveto citra (1). foRME VAscoLARi Piatti (53); coppe (1). soggETTi Pesci, molluschi, crostacei, conchiglie. 392

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni organizzate con file paratattiche di pesci posti ad occupare la tesa del piatto. Figure ricorrenti: pesce persico, abramide, triglia. Influenze da parte di Assteas e dei ceramografi a lui vicini nello stile (scelta della forma vascolare e della tipologia decorativa). Pesci con il corpo decorato da piccoli puntini sparsi e linea ondulata corrente al centro, spesso congiunti a spesse fasce parallele poste trasversalmente. occhio rotondo, circondato da fila di puntini. Frequente la resa dei baffi in bianco aggiunto. Nei polipi, tentacoli circondati da cerchietti bianchi puntinati. Orlo dei piatti decorato da fascia bianca con puntini sparsi; più raramente bordo decorato con tralcio di edera con foglie alternate a fiori puntinati in bianco aggiunto (Toledo, Art Museum, 77.30; Paestum, MAN, 20298); sporadica la presenza di un motivo ad onda intorno al tondo centrale. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 104-108, nn. iiia/1-iiia/31, iiia/33a-iiia/34, iiia/36IIIA38, tavv. 34a-36d, 37b-38b, Trendall 1987, 229-236, 447-448, nn. 920-952, 955-956, 958-962, 925a, 928a-c, tav. 144a-f, Trendall 1988a, 145, tav. II, fig. 8, I, mcPhee, trendall 1990, 41, nn. iiia/27a, iiia/9d, iiia/10a, iiia/14a, iiia/23a, tav. 10.4-5, Trendall 1992a, 111-112, nn. IIIA/1a, IIIA/11a, tav. VI, figg. 21-22, Padgett, Comstock, Herrmann, Vermeule 1993, 181, n. 101, Serritella 1996, 195, n. 90.6; Sanchez 2003c, 415, n. 148, Di Mario 2005, 151, n. 1, fig. 1.

ii 15 p di AfRodiTE (TAVV 306 2-308 2, XV) dEnoMinAzionE Dal soggetto iconografico rappresentato sull’anfora eponima (Paestum, MAN, 20303). VAsi ATTRibuiTi 37 pRoVEniEnzE Lucania (16) – tirrenica (16): Paestum. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (8); idrie (6); anfore a collo distinto (5); crateri (4): a campana (2), a calice (1), indeterminati (1); coppe (3); oinochoai (3): forma 3 (2), forma 10 (1); skyphoi (3); lekythoi (2); askoi (1); gutti (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (4): Afrodite, due eroti (1); Ermes insegue una donna (1); giudizio di Paride (1); Oreste a Delfi (1). Corteggio dionisiaco (2): donna (1); donna, giovane uomo nudo presso una stele (1). Scene con Eros (2): donna con Eros in grembo, giovane uomo, donne presso un pilastrino, giovane uomo nudo (1); donna, giovane, erote, donna presso un louterion (1). Scene con Nike (1): Nike, giovane uomo nudo, due donne, erote, giovane uomo (1). Scene generiche (74): testa f. (21); donna (15); giovane uomo nudo (10); donna, giovane uomo nudo (7); due donne, giovane uomo nudo (3); donna in corsa (2); giovane uomo (2); donna e giovane uomo nudo in corsa (2); testa m. (2); civetta (2); donna presso una stele (1); due giovani uomini ammantati (1); giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo, giovane uomo (1); donna, giovane uomo (1); donna, giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); due donne, giovane uomo nudo presso una colonna ionica (1); due donne ai lati di un giovane uomo, due giovani uomini ai lati di una donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni di vario genere: di carattere elaborato, con la disposizione di numerosi personaggi, perlopiù in pose statiche, su livelli diversi, con ridotte sovrapposizioni di piani; di natura semplificata, con la presenza di una o due figure, poste su livelli leggermente sfalsati, con sporadiche sovrapposizioni di piani perlopiù relative all’interazione fra i personaggi e gli elementi paesaggistici e architettonici sullo sfondo.

cERAMicA pEsTAnA (p) Figure ricorrenti: donna stante, con la testa di t.q. inclinata su un lato, le braccia sollevate, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa e avanzata a coprire l’altra in parte; donna stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, un braccio proteso o flesso e l’altro sollevato a portare la mano di fronte al volto, una gamba tesa e l’altra piegata in modo da toccare il suolo con la punta del piede, quasi in atto di incedere; donna stante, con la testa di profilo, il corpo di t.q., un braccio sollevato a reggere oggetto e l’altro abbassato lungo il busto, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa con il piede di prospetto; donna o giovane uomo nudo, in corsa, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, le due braccia allargate con oggetti nelle mani sollevate, una gamba fortemente piegata e l’altra, distesa, arretrata; donna o giovane uomo nudo, seduto, con la testa di profilo e il busto di t.q., un braccio avanzato a porgere oggetto, l’altro abbassato lungo il fianco, talvolta con oggetto o bastone, una gamba distesa e l’altra piegata ad arretrare leggermente il piede, in alcuni casi ad incrociare i piedi fra loro; giovane uomo nudo, stante, con la testa e il corpo di profilo, un braccio proteso a porgere oggetto, l’altro piegato a puntare il gomito sul ginocchio sollevato a posare il piede su un rialzo roccioso; testa f. di profilo; erote di piccole dimensioni in volo. Affinità con i coevi C. apuli, in particolare con il P. di Licurgo e con i predecessori del P. di dario (xilofono nelle mani di afrodite, resa del rialzo roccioso decorato a squame in bianco aggiunto, ampio impiego dei colori aggiunti, fregio decorativo con meandro a svastica, fregio interamente campito da motivo a scacchiera in colori aggiunti, ridondante decorazione accessoria con motivi floreali composti da fiori, viticci, intersecantisi fra loro o da palmette iscritte fra loro affiacate e sovrapposte, sporadica ripresa di una peculiare forma di lekythos, sporadica combinazione fra la decorazione a f.r. e motivi impressi), con il P. Varrese (composizione delle scene con numerosi personaggi), con i c. del g. del centauro del bm (donna seduta su un rialzo roccioso). Influenze da parte di Assteas e Python (organizzazione della raffigurazione in riquadri metopali, predilezione per la forma del lebes gamikos; tipologia dell’anfora a collo distinto, soggetto mitologico di Oreste a Delfi, impiego delle iscrizioni identificative dei personaggi, testa f. di profilo nel riquadro sul collo delle anfore, organizzazione della cornice compositiva nel tondo centrale delle coppe, rarissima ripresa dell’uso dei viticci come sedili per le figure, motivi floreali accessori, spesso corredati dal “fiore di Assteas” o dal tralcio di edera), del P. di Würzburg H 5739 (sporadica presenza di fasce verticali inserite fra la scena figurata e la palmetta sotto l’ansa per circoscrivere il campo figurato). figure dalla corporatura proporzionata, talvolta con cosce carnose, rapida ma accurata attenzione ai dettagli anatomici: caratteristica indicazione di due linee sul ginocchio m. ad indicarne la torsione. Volto, frequentemente reso di t.q. con la caratteristica inclinazione del capo, dal profilo diritto, naso allungato, occhio grande, palpebra s. resa da tre linee parallele e pupilla di medie dimensioni nei volti di t.q., più piccola nei profili, iride spesso in bianco aggiunto, bocca piccola, labbra sottili, di cui quello i. leggermente sporgente. capigliatura composta da lunghi riccioli ricadenti a spirale sulle spalle e trattenuti sulla fronte da filo di perle in bianco aggiunto, in particolare nei giovani uomini nudi e nelle donne con il volto di t.q.; altrettanto frequente il kekryphalos decorato da motivi in bianco aggiunto e corredato da diadema radiato in bianco aggiunto e laccetti svolazzanti sulla nuca; nei giovani uomini con corti capelli a calotta, costante presenza di ghirlanda di edera. nelle donne, chitoni leggeri e trasparenti, cinti in vita in modo da formare una sblusatura abbondante, con sbuffo ricadente sul fianco in un morbido rigonfiamento, sul petto brevi pieghe trasversali e curvilinee in corrispondenza dei seni; frequente la decorazione con una fascia centrale, talvolta campita a scacchiera o con aggiunte in bianco suddipinto, più raramente doppia fascia puntinata con linea centrale in bianco aggiunto, sporadica presenza di motivi a stella sparsi sul tessuto. Nelle figure ammantate, mantelli leggeri a rendere visibile il profilo del corpo, ricadenti in pieghe spesse e ben definite. Notevole la resa del panneggio del tutto diversa dagli altri C. dell’Officina di Assteas e Python: sui piedi delle donne e nei lembi dei mantelli ricadenti dalle braccia dei giovani uomini nudi stanti, orlo reso da una linea ondulata regolare, formante una morbida curva. Abbondante presenza di monili, spesso corredati di una tenia o una collana intorno alla coscia m. Fra gli attributi, spesso decorati con fasce campite da motivi ad onda o a scacchiera, predilezione per cista con coperchio sollevato, specchio, phiale, ghirlanda, rametto.

notevole cura nella caratterizzazione dello scenario dell’azione rappresentata: elementi paesaggistici – costante indicazione della linea del terreno sottostante a ogni personaggio mediante un sottile linea ondulata, a volte composta da puntini in bianco aggiunto, talvolta corredata da piantine e arbusti, in altri casi coperta dal mantello; rialzo roccioso, talvolta (Paestum, MAN, 20303) reso con motivo a squame o con una fila di globuli sovrapposti (Paestum, MAN, 20296) – ; strutture architettoniche – louterion, spesso visibile sullo sfondo della scena, parzialmente coperto dai personaggi (Paestum, MAN, 20295), colonnina ionica, finestre con o senza busti f. nella parte s. del campo figurato, pilastrino –; dettagli d’arredo – sedia, klismos. iscRizioni APOLLWN, ORESTAS, ALHKTRA, POINA, TEISIFONH (tampa, tma, ni 4.1.89). Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Greco 1970, Greco, Theodorescu 1983, 1983, 98, n. 59, fig. 73, Trendall 1987, 237252, nn. 963-995, 998-999, tavv. 145-156f, Trendall 1989, 204-205, figg. 384-388, Schauenburg 2005, 59, figg. 155a-c.

ii 16 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di AfRodiTE

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Lucania (4) – tirrenica (4): Paestum (3), Pontecagnano (1). foRME VAscoLARi Anfore a collo distinto (2); lekythoi (2). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna (1). Scene generiche (5): giovane uomo nudo (2); donna in corsa (1); testa f. (1); parte di pesce (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti una sola figura, posta al centro del campo figurato e circondata da elementi decorativi vegetali. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo stante, con un braccio proteso, l’altro sollevato, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa con il piede arretrato rispetto all’altro. Affinità con il P. di Afrodite (postura delle gambe delle figure stanti, tratti somatici f., abbigliamento f., resa del panneggio). Influenze da parte di Assteas (palmetta ai lati del campo figurato circondata da viticci da cui spunta il cosiddetto “fiore di Assteas”). figure dalla corporatura massiccia, con una leggera sproporzione fra la dimensione della testa e quella del torace; scarsi dettagli anatomici. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Greco, Theodorescu 1987, 126, n. 411, fig. 104, Trendall 1987, 252, nn. 996-997, 1000.

ii 17 p dELL’oREsTE di bosTon (TAV 308 3-310 1) dEnoMinAzionE dal soggetto rappresentato sull’anfora eponima (boston, mfa, 99.540). VAsi ATTRibuiTi 41 pRoVEniEnzE Campania (4) – area capuana (2): Montesarchio; golfo di Napoli (2): Cuma (1), Nola (1). foRME VAscoLARi Crateri (22): a campana (22); oinochoai (5): forma 2 (3), forma 6 (1), indeterminate (1); anfore a collo distinto (4); idrie (4); skyphoi (2); kylikes (1); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1); pelikai (1). 393

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA soggETTi scene mitologiche (6): giovane uomo, donna presso una colonna ionica, sacerdotessa con chiavi e Palladio (1); Perseo nel giardino delle Esperidi (1); Achille e Troilo (1); giudizio di Paride (1); sirena (1); sfinge (1). Scene a “soggetto tragico” (3): Oreste ed Elettra presso la tomba di Agamennone (2); Penteo attaccato da agave e menadi (1). Corteggio dionisiaco (28): satiro, donna (2); giovane uomo nudo (3); Dioniso (1); Dioniso su pantera (1); Dioniso, menade (1); Dioniso, donna (1); Dioniso, donna presso un pilastrino (1); Dioniso, due menadi, satiro (1); komos con Dioniso (1); komos (1); satiro (1); Pan (1); satiro, menade (1); menade danzante (1); satiro, menade presso una stele (1); satiro e menade in corsa (1); satiro che suona il flauto, donna (1); menade su pantera (1); tre menadi, due satiri (1); menade, donna che suona il flauto (1); satiro, due donne (1); papposileno, menade (1); due menadi ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo (1); donna, giovane uomo nudo presso un altare (1). Scene generiche (40): giovani uomini ammantati (19): due (17), tre (2); testa f. (4); donna (3); libagione ad un giovane guerriero (3); giovane uomo ammantato (3); donna in corsa (1); donna presso una stele (1); giovane uomo nudo (1); giovane uomo ammantato presso una stele (1); donna, giovane uomo, busto m., busto f. (1); quattro giovani uomini nudi impegnati nella caccia al cinghiale, busto di giovane uomo nudo (1); duello tra due giovani guerrieri (1); cervo attaccato da leone e pantera (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni di varia natura: in scene con uno o due personaggi, figure disposte sullo stesso livello, con sporadiche sovrapposizioni di piani o con la rara inserzione di busti negli angoli s. del campo figurato; nelle immagini con più figure, frequente presenza di molti livelli di azione, con chiara ricerca di resa prospettica ottenuta mediante la studiata postura di alcuni personaggi (ad es. giovane uomo nudo ripreso di spalle in Londra, bm, f 154) e degli animali (postura della testa e delle zampe del cavallo in Vienna, Km, 2949) e ripetute sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo stante, talvolta retrospiciente, con la testa di profilo e il corpo di t.q., un braccio sollevato a reggere la lancia o proteso a porgere un oggetto, l’altro abbassato lungo il fianco, una gamba tesa e l’altra leggermente scartata con il piede ripreso di prospetto; donna stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, entrambe le braccia allargate, una gamba tesa e l’altra arretrata a toccare il suolo con la punta del piede; giovane uomo ammantato, stante, con entrambe le braccia piegate e coperte dal mantello, una gamba testa e l’altra flessa; donna seduta, talvolta su viticcio, con la testa di profilo e il busto di t.q., un braccio proteso a porgere un oggetto, l’altro arretrato a poggiare la mano sul sedile o piegato al fianco, una gamba distesa e l’altra piegata ad arretrare leggermente il piede; donna o satiro stante, di profilo, con un braccio proteso e l’altro piegato a puntare il gomito sul ginocchio sollevato a posare il piede su un rialzo roccioso; testa f. di profilo. Affinità con Assteas, Python e gli altri C. dell’Officina (predilezione per determinati soggetti mitologici e tragici: oreste e elettra, giudizio di Paride). Influenze da parte di Python (resa dei giovani uomini ammantati sul lato secondario, decorazione dei chitoni f., predilezione per la forma del cratere a campana, impiego di fasce verticali fra la scena figurata e la palmetta sotto le anse per delimitare il campo d’azione, talvolta interrotta da elementi sporgenti, casuale impiego dei viticci a spirale come sedili delle figure), dei C. attivi nell’Officina di Assteas e Python (sirena con la testa umana e l’intero corpo di volatile, sporadico inserimento del “fiore di Assteas” nel viticcio posto di fianco alla palmetta), del P. di Afrodite (organizzazione compositiva della scena, decorazione accessoria, capigliatura m. con lunghi riccioli a spirale ricadenti sulle spalle), del P. di Würzburg H 5739 (nei giovani uomini ammantati, scollo a V sul torace); dei coevi C. campani (soggetto di leoni e pantere in atto di attaccare un altro animale, giovane uomo ammantato stante nel riquadro metopale sul collo delle anfore). Evidente ricerca di soggetti insoliti e poco noti nella bottega: scena di caccia al cinghiale (Londra, BM, F 154) e sfinge (Vienna, KM, 2949). Figure dalla corporatura longilinea, con una leggera sproporzione evidente nelle dimensioni esagerate delle mani; dettagli anatomici m. resi con acribia: segno a forma di l al centro del torace, capezzoli ottenuti con cerchietti vuoti, pube segnalato da una spessa mezzaluna nera con le punte 394

rivolte verso l’alto, sormontata da due trattini paralleli. Volto m. e f. allungato, naso lungo e appuntito, bocca larga e serrata, mento squadrato poco sporgente. Nelle donne, capelli raccolti in uno chignon sulla nuca, con sakkos o kekryphalos, quasi sempre congiunto a diadema radiato in bianco aggiunto e nastrini svolazzanti sul retro. Nei chitoni f., profilo dei seni grandi e arrotondati visibile, sblusatura resa da un rigonfiamento simmetrico sui due fianchi, gonna leggera con pieghe disposte a seguire il profilo della gamba flessa; orlo i. reso da linea sottile lievemente ondulata; tessuto spesso reso in nero, di frequente decorato da grappoli di puntini sparsi o ampia fascia centrale, talvolta puntinata; rara la presenza di puntini in bianco aggiunto sulla scollatura. Nei mantelli, orli decorati da spessa fascia nera con fila di puntini su un lato; costante indicazione di pieghe sottili disposte a seguire l’andamento della gamba leggermente flessa, bordo i. reso da una linea fortemente ondulata. nei giovani uomini stanti ammantati, mantello con orlo decorato da fascia puntinata. avvolto intorno al collo in modo da coprire interamente entrambe le braccia, a formare una sporgenza appuntita sul petto in corrispondenza delle braccia conserte, con un lembo sporgente all’altezza della coscia. Fra gli attributi, preferenza per spiedo di frutti, rametto, specchio (in un caso associato ad una sirena, Boston, MFA, 99.540), tirso; sporadica la comparsa di vasi, collegati a scene di libagione a guerrieri (Benevento, MSannio, 601 S; Parigi, Louvre, ED 718) o a momenti rituali (berlino, sm, f 3025). Piuttosto accurata la caratterizzazione del contesto d’azione: arbusti e alberi nella scena di caccia; albero con serpente attorcigliato sul tronco nel giardino delle Esperidi; pilastrini e altarini su piedistallo spesso sormontati da offerte e decorati da tenie appese; colonnine ioniche con base modanata; rialzi rocciosi con contorno irregolare e macchie sparse. nella decorazione accessoria, non rara l’inserzione di elementi fuoriuscenti dalla scena figurata (punta dei piedi di una figura, in Sydney, NM, 48.05, 48.06; lancia di un cacciatore, Londra, BM, F 154); sporadica la comparsa di busti f. e m. in riquadri angolari posti alle due estremità s. del campo figurato (Boston, MFA, 99.540). Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA trendall 1967, 252-261, nn. 1001-1035, tavv. 157-164f, trendall 1989, 205-206, figg. 389-393, Schauenburg 2003, 41-42, figg. 108a-b, Schauenburg 2005, 56-57, figg. 138a-c, 139a-c, 140a-c, tav. LIII, Schauenburg 2006, 19, fig. 34.

ii 18 c Vicini nELLo sTiLE AL p dELL’oREsTE di bosTon (TAV 310 2) VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE campania (1) - golfo di napoli (1): nola. foRME VAscoLARi anfore a collo distinto (2). soggETTi Scene mitologiche (3): ratto di Talia (1); sirena (1); ratto di Cassandra (1). Scene generiche (4): testa f. (2); donna (1); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni elaborate, comprendenti due o più personaggi, ripresi in posture vivaci, di t.q. o di prospetto, posti su livelli diversi e con numerose sovrapposizioni di piani. Affinità con il P. dell’Oreste di Boston (sporadica inserzione di parti delle figure nella decorazione accessoria, giovani uomini ammantati sul lato secondario, volto f., busto f., dettagli anatomici m.), con il P. di afrodite (corporatura f.). Influenze da parte di Assteas (ricorso alle iscrizioni identificative dei personaggi). figure dalle corporature proporzionate, notevole cura dei dettagli ornamentali, funzionale alla caratterizzazione di personaggi mitici: chitoni f. leggeri e svolazzanti, decorati con grappoli di puntini sparsi, fascia centrale circondata da motivi a uncino, cintura in bianco aggiunto, borchie bianche sulle spalle; clamide di Aiace decorata da cerchietti puntinati.

cERAMicA pEsTAnA (p) iscRizioni KESANDRH, TROIO I-IEREA (Vienna, KM, 724); QALIA (già napoli, coll. hamilton). Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA trendall 1987, 261-262, nn. 1036-1037, tav. 165.

iii officinA dEi p di nApoLi 1778 E di nApoLi 2585 TEcnichE Argilla e vernice tipicamente pestane, in tutto simili a quelle utilizzate all’interno dell’Officina di Assteas e Python. Uso di linee tracciate con vernice fluida per rendere dettagli delle capigliature (P. di napoli 1778, c. specialisti di vasi con teste a lui vicini nello stile, P. di napoli 2585) e delle anatomie dei corpi (P. di napoli 1778, c. specialisti di vasi con teste a lui vicini nello stile, P. di napoli 2585), pieghe delle vesti (P. di napoli 1778, P. di napoli 2585), decorazioni delle stoffe (P. di napoli 1778, P. di napoli 2585), rocce punteggiate (P. di napoli 1778), contorni di parti nude dei corpi sovraddipinte in bianco (P. di Napoli 1778, P. di Napoli 2585) e di vesti sovraddipinte in altri colori (P. di napoli 2585, P. di Paestum 22870), dettagli di corpi di pesci e molluschi dipinti dai c. specialisti di piatti da pesce vicini nello stile al P. di Napoli 1778 e, ancor più, da quelli vicini nello stile al P. di Napoli 2585. Abbondante utilizzo di colori aggiunti. Il bianco per le vesti di attori (P. di Napoli 1778), le fasce che decorano vesti nere (P. di napoli 1778), i particolari delle calzature (P. di Napoli 1778), le bende (P. di Napoli 1778, P. di Napoli 2585), le strutture lapidee (P. di napoli 1778, P. di napoli 2585, P. di Paestum 22870) e gli oggetti metallici (P. di Napoli 1778, P. di Napoli 2585), i gioielli, le bende e le ghirlande che cingono le capigliature (P. di napoli 1778, c. specialisti di vasi con teste a lui vicini nello stile), i volatili (P. di napoli 1778, P. di Paestum 22870), le parti nude di alcune figure f. (P. di Napoli 1778, P. di Napoli 2585, P. di Paestum 22870), il corpo e le ali di eros (P. di napoli 1778, P. di napoli 2585), le rocce (P. di napoli 1778), gli strumenti musicali (P. di napoli 1778), tirsi e timpani (P. di napoli 1778, P. di napoli 2585, P. di Paestum 22870), rami d’alloro stilizzati con bacche sul bordo delle coppe (P. di Napoli 1778), teste a rilievo applicate sulla spalla dei lebeti (P. di Paestum 22870), dettagli di corpi di pesci e molluschi dipinti dai c. specialisti di piatti da pesce vicini nello stile al P. di Napoli 1778 e, ancor più, da quelli vicini nello stile al P. di Napoli 2585. Il rosso aggiunto è utilizzato per le vesti di attori comici (P. di Napoli 1778), alcuni vestiti f. (P. di Napoli 2585), i cuscini poggiati sulle klinai (P. di Napoli 2585). Applicati a zone ancora più estese e a riempire i vuoti del campo figurato, con forte gusto pittorico, i colori aggiunti utilizzati dal P. Floreale: bianco per monumenti funebri, louteria, pilastrini, klismoi, armi, mantelli, calzature degli uomini e per le parti nude delle figure f. nonché per i numerosi fiori nel campo, tipici del suo stile; tenui colori aggiunti per le vesti delle donne, le cui pieghe sono ulteriormente sovraddipinte con linee dei medesimi colori in tonalità più forti. Uso delle tecnica mista (incisione e sovraddipintura bianca, per i tralci d’edera che decorano l’orlo interno delle coppe [P. di napoli 1778, P. di napoli 2585]).

iii 1 p di nApoLi 1778 (TAVV 310 3-312 1) dEnoMinAzionE dal luogo di collocazione del cratere a campana eponimo (napoli, man, 1778). VAsi ATTRibuiTi 283 pRoVEniEnzE Lucania (225) – tirrenica (223): Paestum (192), Pontecagnano (10), oliveto citra (5), Arenosola (4), Agropoli (3), Capaccio (3), Roccadaspide (3), Albanella (2), Roscingo (1); interna (2): Oppido Lucano.

foRME VAscoLARi Lekythoi (51); lebetes gamikoi (49); anfore a collo distinto (31); coppe (31); crateri (29): a campana (29); oinochoai (26): forma 3 (25), forma 10 (1); lekanides (23); skyphoi (11); idrie (10); bottiglie (4); pelikai (3); alabastra (2); askoi (2); lepastai (2); piatti (2); epichyseis (1); kylikes (1); stamnoidi (1); frammenti (4). soggETTi Scene mitologiche (2): Neottolemo e Polissena presso un sepolcro (1); sirena (1). Scene a soggetto comico (2): Dioniso e donna ai lati di un attore (1); due attori, antigone (1). Corteggio dionisiaco (35): satiro (12); Dioniso (4); komos con Dioniso (4); satiro, donna (3); satiro in corsa (2); donna, giovane uomo nudo (2); satiro fra due altari (1); komos (1); Dioniso, donna (1); Dioniso, giovane uomo nudo (1); Pan, donna (1); donna in corsa (1); satiro, due donne nude presso due louteria, papera (1); satiro, donna, due satiri ai lati di una donna nuda, fanciullo nudo, due donne presso un louterion con cigno (1). Scene con Eros (35): Eros (20); Eros, donna (5); Eros che suona il flauto, donna (1); Eros, donna presso una stele (1); due donne, erote, giovane uomo nudo (1); Eros, due donne, giovane uomo nudo (1); due donne nude, erote presso un louterion (1); due donne nude, erote, presso un louterion con due volatili sulla base (1); donna e Eros presso un louterion, due coppie di donne e giovani uomini nudi con cigno (1); due donne, giovane uomo, Eros, giovane uomo nudo (1); Eros, giovane uomo nudo, due donne, cigno, papera (1); giovane uomo nudo, due donne, due eroti impegnati a cogliere mele da un albero (1). Scene generiche (396): donna (107); testa f. (86); giovane uomo nudo (57); donna, giovane uomo nudo (29); donna in corsa (15); donna, giovane uomo (15); cigno (13); due giovani uomini ammantati (9); giovane uomo ammantato (4); giovane uomo nudo presso un altare (4); testa m. (4); giovane uomo (3); giovane uomo nudo in corsa (3); due donne, giovane uomo nudo (3); due donne nude presso un louterion (3); due teste f. (3); due donne, due giovani uomini alternati (2); donna presso una stele (2); donna nuda (2); giovane uomo nudo disteso (2); due donne, giovane uomo (2); donna, due giovani uomini nudi (2); volatile (2); pantera (2); tre pantere (2); donna presso un altare (1); donna in corsa verso una stele (1); donna, cigno (1); donna nuda presso un altare (1); giovane uomo presso una stele (1); giovane uomo in corsa (1); giovane uomo nudo in corsa verso un altare (1); donna, giovane uomo presso un altare (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); donna e giovane uomo nudo abbracciati (1); donna, figura presso un altare (1); donna, due giovani uomini (1); donna, giovane uomo nudo presso un sepolcro (1); due donne nude presso un louterion sormontato da cigno (1); due donne presso un altare (1); due giovani uomini armati presso un sepolcro (1); donna, donna e giovane uomo nudo abbracciati (1); fanciullo nudo, due donne, giovane uomo e donna abbracciati (1); volatile presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni di vario genere: nella maggior parte dei casi comprendenti due o tre figure, disposte su livelli leggermente sfalsati, con sovrapposizioni di piani funzionali agli intrecci di gambe e braccia (particolare predilezione per la rappresentazione di coppie riprese nell’atto di abbracciarsi); meno di frequente, composizioni con parecchi personaggi, prevalentemente disposti in fila paratattica, quasi sempre sullo stesso livello, senza eccezionali tentativi di sovrapposizione di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo o donna semiammantata seduto, talvolta retrospiciente, con un braccio proteso e l’altro abbassato lungo il fianco, le gambe flesse e i piedi incrociati; donna seduta, quasi sempre semiammantata, con entrambe le braccia allargate, una gamba distesa e l’altra flessa ad arretrare leggermente il piede; donna o giovane uomo nudo, in corsa, talvolta retrospiciente, con un braccio proteso e l’altro sollevato, una gamba flessa e l’altra distesa nel passo; donna, satiro o giovane uomo nudo o semiammantato, stante, di profilo, con un braccio proteso e l’altro piegato a puntare il gomito sul ginocchio sollevato a posare il piede su un rialzo roccioso; giovane uomo ammantato di profilo, con le braccia coperte dal mantello e entrambe le gambe tese; donna o giovane uomo nudo, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, un braccio proteso e l’altro arretrato, una gamba tesa e l’altra flessa e leggermente scartata, con il bacino avanzato in una postura sinuosa; testa f. di profilo. Influenze da parte di Assteas e Python (visibile soprattutto nella fase iniziale della produzione: postura della donna seduta con le braccia avanzate, impiego del viticcio come 395

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA sedile per le figure, viticcio laterale alla palmetta con il cosiddetto “fiore di Assteas”) e dei C. attivi nella loro Officina (predilezione per la versione più elaborata del lebes gamikos), del P. di Afrodite (capigliatura m. con lunghi riccioli ricadenti sulla schiena, sporadica comparsa di una fascia in bianco aggiunto al centro dei chitoni, piccoli eroti in bianco aggiunto), del P. di Oreste di Boston (panneggio dei giovani uomini ammantati), dei campani P. di Laghetto, P. di Caivano (visibile soprattutto nella fase matura della produzione: resa del panneggio m. e f., giovani uomini ammantati sul lato secondario, testa f. sul collo delle anfore a collo distinto, phialai ai lati del campo figurato, foglioline d’edera in alto), P. di BM F 63 (nei mantelli, orli decorati da puntini sparsi); dei C. apuli, in particolare del P. di Dario (sporadico impiego della forma dell’alabastron). Figure dalla corporatura massiccia, con gambe e braccia leggermente troppo corte rispetto al resto del corpo, dettagli anatomici segnati ma senza particolare cura: pettorali m. indicati dalla linea centrale, capezzoli spesso ottenuti da un puntino; seni f. appuntiti, disposti asimmetricamente e privi dell’indicazione del capezzolo. Volto allungato, fronte bassa, naso lungo e schiacciato, bocca piccola, labbra carnose, mento lungo e prominente; nella fase finale, ulteriore indurimento della forma del viso. Nelle donne, capelli raccolti in uno chignon sulla nuca, perlopiù coperto da sakkos o kekryphalos decorato da puntini sparsi in bianco aggiunto, più raramente trattenuti sulla fronte da sphendone con ornamenti in bianco aggiunto, più spesso utilizzata per la figura di eros. nei giovani uomini, predilezione per capelli ricadenti sulla schiena in lunghi riccioli, non di rado sostituiti da corta capigliatura a calotta, in qualche caso ornata da tenia o ghirlanda sulla fronte. nelle donne, peplo e chitone, raramente reso in nero, decorato con fascia centrale talvolta puntinata o con linea centrale in bianco aggiunto; sul torace, pieghe ricurve a seguire il profilo dei seni; sulle gambe delle donne stanti, pieghe spesse e diritte, affastellate in corrispondenza della gamba tesa. Mantelli con orli decorati da fascia nera con fila di puntini; nelle donne e nei giovani uomini seduti, mantello avvolto intorno ai fianchi e ricadente in un lembo corposo, formante parecchie pieghe curvilinee; nei giovani uomini semiammantati e nelle donne ammantate stanti, mantello avvolto intorno ai fianchi, con un lembo appoggiato sul polso del braccio proteso, sistemato in modo da coprire il bacino e la coscia della figura. Cospicua presenza di monili, perlopiù resi da file di globuli in bianco aggiunto. Ali di Eros rese con uno spesso contorno bianco, l’estremità s. in nero e le penne i. cosparse di puntini. Fra gli attributi, preferenza per cista a tre punte, spesso sormontata da offerte e congiunta con ghirlande e rametti. Frequente, fra gli accessori caratterizzanti della scena, la coppia di phialai o di timpani appesi alla parete; nella fase finale della produzione, sporadica comparsa di due triangoli iscritti con la punta rivolta verso il basso (ad es., Paestum, MAN, 5535). spiccata predilezione per cigni e volatili, spesso rappresentati in associazione con il louterion. Ampia quantità di elementi architettonici, con dettagli resi sommariamente (altari, stele, colonnine); fra gli elementi paesaggistici, frequente il rialzo roccioso campito a puntini. Nelle palmette sotto le anse o ai lati della rappresentazione figurata, foglia lanceolata con pistillo centrale bianco e due puntini ai lati della radice. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 325-300. bibLiogRAfiA D’Henry 1986, 19-24, figg. 12-16, Trendall 1987, 266-292, 296-298, 448, nn.1-226, 266296, 3a, 29a, tavv. 166-185d, 188a-i, Trendall 1989, 205-207, figg. 395-397, Lissi Caronna, Armignacco Alidori, Panciera 1990-1991, 433-434, nn. 127, 129, figg. 225-226, Serritella 1995, 22, 86, figg. 9, 61, Schauenburg 2001, 48-49, nota 624, figg. 263-264, Schauenburg 2003, 42-43, figg. 110a-c, 111a-c, Schauenburg 2005, 57-58, figg. 145a-b, 146a-b.

iii 2 c Vicini nELLo sTiLE AL p di nApoLi 1778 (TAV 312 2) VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE Lucania (13) – tirrenica (13): Paestum. 396

foRME VAscoLARi Lekythoi (9); lebetes gamikoi (2); lekanides (1); oinochoai (1): forma 3 (1); skyphoi (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (17): cigno (9); donna (3); volatile (2); donna in corsa (1); giovane uomo nudo (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, organizzate intorno ad una sola figura, di frequente un volatile, disposta ad occupare l’intero spazio a disposizione. figure ricorrenti: cigno, spesso con il muso rivolto all’indietro. Affinità con il P. di Napoli 1778 (predilezione per la resa di cigni e volatili, resa del rialzo roccioso). Influenze da parte dei campani P. di Caivano e P. di BM F 63 (resa del volatile). figure dalla corporatura tozza, poco accurate nei dettagli anatomici e con lievi sproporzioni nelle dimensioni degli arti s., spesso troppo lunghi. Volti piccoli, naso e mento sporgenti, occhio grande con pupilla piccola tangente la palpebra s., labbro i. carnoso e fortemente sporgente. nelle donne, chitone pesante, decorato con doppia fascia al centro, con pieghe spesse, affastellate lungo la parte interna delle gambe e incurvate a seguire il movimento del corpo. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 325-300. bibLiogRAfiA trendall 1987, 292-293, nn. 227-240.

iii 3 ALTRi c Vicini nELLo sTiLE AL p di nApoLi 1778 iii 3 1. c

Vicini nELLo sTiLE AL p di nApoLi 1778 spEciALisTi in VAsi con TEsTE (TAV 312 3)

VAsi ATTRibuiTi 31 pRoVEniEnzE Lucania (24) – tirrenica (22): Paestum (21), Roccadaspide (1); interna (2): Oppido Lucano. campania (1): nola. foRME VAscoLARi Oinochoai (10): forma 3 (10); skyphoi (5); anfore a collo distinto (4); lekanides (4); lebetes gamikoi (3); pelikai (2); coppe (1); crateri (1): a campana (1); lekythoi (1). soggETTi Scene generiche (48): testa f. (44); testa m. (3); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, organizzate intorno alla testa, prevalentemente f. di profilo, posta ad occupare l’intera superficie a disposizione. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Napoli 1778 e con i C. a lui vicini nello stile (profilo f., figura del volatile, phialai o timpani negli angoli s. del campo figurato). Evidente compresenza di figure dai tratti differenti a testimoniare la pluralità di C. attivi in questa Officina. Volto prevalentemente allungato, fronte bassa, talvolta prognata, naso diritto e terminante a punta squadrata, narici dettagliatamente descritte; occhio grande, fortemente distanziato dalla radice del naso, arcata sopracciliare lunga e spesso ricurva, palpebra s. rigonfia, pupilla sottile, palpebra i. solo accennata; bocca piccola, resa con tratto spesso e leggermente incurvato verso il basso, terminante in segmento perpendicolare utile ad indicare il gonfiore delle gote; labbro i. carnoso e leggermente sporgente; mento squadrato, talvolta indicato da fossetta profonda sotto la bocca. Capelli raccolti nel sakkos decorato da file di puntini in bianco aggiunto alternate a fasce nere, più rara la sphendone; sulla fronte, sporadico il diadema radiato, a volte sostituito da un filo di perle disposto a seguire il ciuffo di capelli; talvolta ciocche di capelli, ricadenti sulle orecchie dalla scriminatura centrale. costante l’indicazione della collana di perle. Luogo di pRoduzionE Paestum.

cERAMicA pEsTAnA (p) cRonoLogiA circa 325-300. bibLiogRAfiA Trendall 1987, 294-295, 298, nn. 241-265, 297-300, tavv. 186b-g, 188j-l, Lissi Caronna, Armignacco Alidori, Panciera 1990-1991, 348-350, 437-438, nn. 1, 132, figg. 173, 226.

iii 3 2. c

Vicini nELLo sTiLE AL p di nApoLi 1778 spEciALisTi in piATTi dA pEscE (TAV 312 4)

VAsi ATTRibuiTi 24 pRoVEniEnzE Lucania (8) – tirrenica (8): Paestum (7), stregara (1) – campania (1): capua. foRME VAscoLARi Piatti (24). soggETTi Pesci, molluschi, crostacei, conchiglie. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti diversi pesci, disposti sul bordo interno del piatto. Figure ricorrenti: abramide, polipo. Influenze da parte dei ceramografi attivi nell’Officina di Assteas e Python specialisti in piatti da pesce (resa della pelle dei pesci, motivo ad onda intorno al tondo centrale). Corpo dei pesci decorato da puntini sparsi, con baffi in bianco aggiunto; occhio rotondo, spesso circondato da puntini; nei polipi, tentacoli disposti a formare una corona intorno alla testa dell’animale, con contorno reso da puntini in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 325-300. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 111-113, nn. IIIC/58-IIIC76, tavv. 40d-41b, Trendall 1987, 298-301, nn. 301-322, tav. 189, Trendall 1992a, 112, nn. IIIC/70a, IIIC/71b, tav. VI, figg. 23-24.

iii 4 p di nApoLi 2585 (TAV 313 1-315 1) dEnoMinAzionE dalla collocazione della coppa eponima (napoli, man, 2585). VAsi ATTRibuiTi 259 pRoVEniEnzE Lucania (165) – generica (1); tirrenica (160): Paestum (148), Eboli (5), Agropoli (2), Pontecagnano (2), Capaccio (1), Oliveto Citra (1), Roccadaspide (1); interna (4): oppido lucano. campania (9): montesarchio. sicilia (1) – occidentale (1): mozia. foRME VAscoLARi Crateri (49): a campana (45), a calice (3), indeterminati (1); lekythoi (42); anfore a collo distinto (32); coppe (29); lebetes gamikoi (27); lekanides (27); oinochoai (22): forma 3 (20), indeterminate (2); idrie (14); anfore (5); pelikai (4); skyphoi (4); bottiglie (3); askoi (1). soggETTi Scene mitologiche (7): fecondazione di Danae (1); Scilla (1); nascita di Afrodite (1); giudizio di Paride (1); amazzonomachia (1); sirena (1); sirena, donna (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Oreste, Pilade ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1); Oreste ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1). Corteggio dionisiaco (26): satiro, donna (4); giovane uomo nudo (4); giovane uomo nudo presso una stele (1); testa di satiro (3); satiro (2); satiro, donna presso una stele (2); menade (1); menade, pantera (1); komos con Dioniso (1); Dioniso, menade (1); Dioniso, satiro presso due altari (1); satiro, menade (1); satiro e giovane uomo nudo ai lati di una donna (1); menade, donna (1); giovane uomo, donna, satiro presso un pilastrino (1); donna (1). Scene con Eros (11): Eros (1); Eros presso una stele (1); Eros fra due stele (1); Eros, donna presso una stele (1); Eros, donna presso un altare, testa f. (1); Eros seduto su un altare presso un louterion, donna fra due giovani uomini (1); Eros, giovane uomo

e donna abbracciati (1); donna fra Eros e giovane uomo nudo presso una stele (1); satiro, donna presso un pilastrino, Eros presso un louterion (1); due donne nude presso un pilastrino, Eros, testa f. alla finestra (1); due donne nude presso un louterion, due papere, eros (1). Scene generiche (374): testa f. (155); donna (60); giovane uomo nudo (19); donna, giovane uomo nudo (19); donna presso un altare (15); donna in corsa (12); giovane uomo nudo presso una stele (12); testa m. (12); donna, giovane uomo (9); giovane uomo nudo presso un altare (8); donna, giovane uomo nudo presso una stele (7); donna presso una stele (6); giovane uomo (5); volatile (4); donna in corsa verso un altare (3); due giovani uomini ammantati (3); cigno (3); giovane uomo disteso (2); giovane uomo presso una stele (2); giovane uomo nudo presso due altari (2); donna, giovane uomo presso un altare (2); donna, giovane uomo nudo presso un altare (2); due donne nude presso un louterion sormontato da un cigno (2); donna presso due stele (1); donna che pone incenso su un thymiaterion (1); giovane uomo presso un altare (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); donna e giovane uomo in corsa (1); donna, giovane uomo nudo, volatile (1); donna nuda (1); donna nuda, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi (1); due donne nude presso un louterion sormontato da un fanciullo con volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni prevalentemente comprendenti da una a due figure, più raramente tre, disposte su livelli leggermente sfalsati, con ricorso a sovrapposizioni di piani in casi di necessità compositiva. Rarissimi gli esempi di composizioni più elaborate (Benevento, MSannio, 28189; Paestum, MAN, 24603, 24602, 24604), inquadrabili nella fase matura della produzione, e comprendenti numerosi personaggi, disposti su livelli diversi, impegnati in un’azione comune, con frequenti e riuscite sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna ammantata stante, con un braccio proteso a sporgere la mano dal lembo del mantello e l’altro piegato al gomito, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa e avanzata; donna ammantata seduta, con un braccio proteso e l’altro piegato al gomito o con entrambe le braccia piegate e coperte dal mantello, le gambe flesse e i piedi incrociati; donna semiammantata seduta, con la testa di profilo e il busto di t.q., entrambe le braccia allargate, le gambe flesse e i piedi incrociati; donna o giovane uomo nudo in corsa, spesso retrospiciente, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, un braccio proteso e l’altro abbassato, una gamba flessa e l’altra distesa nel movimento; giovane uomo nudo stante, con una gamba tesa e il bacino avanzato in posa flessuosa; giovane uomo nudo, donna nuda, satiro o Eros, con un braccio proteso e l’altro piegato a puntare il gomito sul ginocchio piegato a posare il piede su un rialzo roccioso; testa f. di profilo. Affinità con il P. di Napoli 1778 (ripresa del soggetto della coppia di donna e giovane uomo in atto di abbracciarsi, sporadica ripresa della fascia puntinata come decorazione dei pepli f., predilezione per la presenza di due phialai o due timpani negli angoli s. del campo figurato, predilezione per la riproduzione di cigni e volatili). Influenze da parte del P. dell’Oreste di Ginevra (sirena), dei C. attivi nell’Officina di assteas e Python, in particolare di assteas nella fase iniziale della produzione (scelta di alcuni soggetti mitologici: oreste ed elettra, giudizio di Paride, panneggio delle figure semiammantate sedute, giovane uomo nudo con un piede sollevato, predilezione per le scene presso louterion, impiego di viticci come sedili delle figure, sporadica interruzione della decorazione accessoria da parte di elementi sporgenti dalla scena figurata, sporadica comparsa del “fiore di Assteas” nei viticci ai lati delle palmette), dei c. del g. bianco e rosso (sporadica presenza del chitone f. nero), del G. del Mento Pesante (profilo f. nei vasi decorati con teste), del P. di Afrodite (ampio impiego di colori aggiunti, impiego dello xilofono come attributo di Afrodite, elaborata composizione delle palmette), del P. dell’oreste di boston (tipologia del cratere a campana) e dei C. a lui vicini nello stile (veste f. a maniche lunghe con fila di borchie in bianco aggiunto sulle spalle), del P. di Würzburg H 5739 (panneggio delle donne e dei giovani uomini seduti). figure dalle corporature snelle, leggera sproporzione negli arti i., lunghi rispetto al busto. Nei giovani uomini nudi, evidente resa progressivamente più morbida dei dettagli anatomici, tale da conferire alla figura un aspetto effeminato. Nelle donne, crescente tendenza alla resa della pelle in bianco aggiunto; seni grandi e arrotondati, 397

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA privi dell’indicazione del capezzolo. Volti piccoli, allungati, naso con punta arrotondata, occhio grande fortemente decentrato rispetto al naso, palpebra s. rigonfia, pupilla piccola, labbra carnose formanti una profonda fossetta al punto di attacco con il mento, arrotondato e prominente, collo corto. nei vasi decorati con teste f., evidente un peggioramento qualitativo nella fase finale della produzione: pupilla progressivamente più grande ma priva di capacità espressiva, riduzione della decorazione del copricapo. capigliature f. prevalentemente composte da uno chignon sulla nuca coperto da sphendone, spesso decorata da fila di puntini, con ricciolo ricadente sulle tempie in modo da lasciare visibile un orecchino pendente di perle; nei giovani uomini, prevalenza di corte capigliature a calotta compatta, talvolta ornate da tenia sulla fronte; più raramente, chignon sulla nuca con ghirlanda di edera sulla fronte. nelle donne ammantate, lungo peplo o chitone stretto in vita, trasparente in modo da lasciare visibile il profilo dei seni e della gamba tesa, raramente reso in nero, decorato con una sottile fascia nera al centro del petto, raramente arricchita da una linea in bianco aggiunto e sporadicamente da fasce puntinate. Nelle figure ammantate, mantelli con orli decorati da fascia e fila di puntini, pieghe pesanti, ricadenti al suolo verticali e parallele fra loro in corrispondenza della gamba posteriore, in modo da formare sui piedi un orlo diritto, con un leggero rigonfiamento sul tallone. Nelle figure semiammantate, frequente la presenza di mantelli con orli decorati da fasce puntinate, con pieghe curvilinee ad avvolgere il bacino, poche linee verticali in corrispondenza del polpaccio, bordo i. terminante in corto strascico ondulato. Nella fase finale della produzione, peggioramento qualitativo della resa del panneggio, con conseguente diminuzione del numero di pieghe e contemporaneo ispessimento delle stesse. Estrema varietà di attributi, sempre decorati con ritocchi in bianco aggiunto, in part. prediletto per la resa delle offerte sulle phialai, le ghirlande, gli spiedi di frutti. Nel campo, spiccata predilezione per l’inserzione di vari elementi in bianco e giallo aggiunti (rosette, motivi floreali, piantine, phialai, timpani, triangoli), con frequente ricorso ad elementi architettonici, principalmente altari, stele, pilastrini, spesso sormontati da offerte e decorati da tenie appese. Preferenza per la rappresentazione di volatili, cigni e sirene: visibile il peggioramento del disegno nella crescente sproporzione fra il corpo dell’animale e l’ala. nella tendenza ad interrompere i fregi decorativi accessori soprastanti e sottostanti il campo figurato condivisa da quasi tutti i C. attivi nell’Officina, notevoli alcuni esperimenti nei vasi più elaborati di decisivo sfondamento della decorazione o di studiato adattamento del profilo dei personaggi alle dimensioni dei motivi floreali laterali; notevole il progressivo abbandono dell’usanza dell’Officina di circoscrivere il campo figurato mediante linee verticali fra la scena e la palmetta sotto le anse. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 325-300. bibLiogRAfiA trendall 1987, 302-330, nn. 323-551, 559-562, tavv. 190-216g, trendall 1989, 207, 209, figg. 398-405, Lissi Caronna, Armignacco Alidori, Panciera 1990-1991, 350, 434-437, nn. 2, 128, 130-131, figg. 173, 225-226, Pontrandolfo, Rouveret 1992, 339, n. 1, 390, n. 1, Longo, Viscione 1996, 78, n. 36.1-4, Schauenburg 2000b, 36-38, 71-72, nota 478, figg. 139-143, tavv. XIX-XX, Schauenburg 2001, 13, figg. 39-40, Schauenburg 2003, 43-44, 57, nota 522, figg. 112a-c, 114a-c, Schauenburg 2005, 58-60, figg. 149a-b, 152a-b, 159a-b, Schauenburg 2006, 40-42, figg. 99a-c, 100a-c, tav. XIV.

iii 5 c Vicini nELLo sTiLE AL p di nApoLi 2585 (TAV 315 2) VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE Lucania (1) – tirrenica (1): Paestum. foRME VAscoLARi Lekythoi (2); anfore a collo distinto (1); coppe (1); crateri (1); a campana (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): dioniso su pantera (1). 398

Scene generiche (6): donna presso un pilastrino (1); donna in corsa (1); giovane uomo nudo in corsa (1); giovane uomo nudo con elmo in mano presso una colonnina ionica (1); giovane uomo nudo con i polsi legati ad una vite, uomo (1); cane (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti uno o due personaggi, posti su livelli sfalsati e con numerose sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, stante o in movimento, retrospiciente, con la testa di profilo e il corpo di t.q., con un braccio piegato e l’altro avanzato, una gamba tesa e l’altra fortemente scartata. Affinità con il P. di Napoli 1778 e il P. di Napoli 2585 (impiego dei triangoli come elemento decorativo negli angoli s. della scena, profilo del volto m. e f.). Influenze da parte di Assteas, Python e i C. attivi nella loro officina (sporadica comparsa del “fiore di Assteas” nel viticcio laterale della palmetta), dei C. del G. Nero e Rosso (linea del terreno resa da una fila di puntini in bianco aggiunto). figure dalla corporatura proporzionata, scarsa attenzione alla descrizione dei dettagli anatomici, leggermente più accurati nel torace m. nelle donne e nei giovani uomini, capelli ornati da diadema o tenia sulla fronte. nelle donne, chitone e mantello leggeri e privi di motivi decorativi. Nell’uomo barbato con clamide annodata intorno al collo, caratteristico orlo i. reso da sequenza di spirali rotonde sovrapposte l’una all’altra. nel campo, costante indicazione di elementi caratterizzanti: pilastrino, colonnina ionica, albero della vite, altare. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 325-300. bibLiogRAfiA Trendall 1987, 330, nn. 563-565, tav. 217a-b, Trendall 1988a, 156-157, tav. XI, figg. 36-37, donnarumma 1996, 230, n. 174.3.

iii 6 ALTRi c Vicini nELLo sTiLE AL p di nApoLi 2585 iii 6 1. c

Vicini nELLo sTiLE AL p di nApoLi 2585 spEciALisTi in VAsi con TEsTE (TAV 315 3)

VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Lucania (8) – tirrenica (8): Paestum (6), fravita (1), roccadaspide (1). foRME VAscoLARi Anfore a collo distinto (3); lebetes gamikoi (2); lekanides (2); lekythoi (2). soggETTi Scene generiche (15): testa f. (14); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni incentrate intorno ad una testa, perlopiù f., di profilo posta ad occupare l’intera superficie a disposizione. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Napoli 1778 (sporadico impiego del triangolo come elemento decorativo degli angoli s. del campo figurato), con i C. a lui vicini nello stile specialisti in vasi con teste (scelta tematica, acconciatura f.), con il P. di napoli 2585 (forma del ricciolo sulle tempie, forma del mento). Influenze da parte dei C. del G. del Mento Pesante (profilo f.). Volto dal profilo diritto, raramente con segno di demarcazione fra la fronte e il naso, diritto e terminante a punta, sporadica indicazione delle narici; occhio grande, arcata sopracciliare ricurva, palpebra s. rigonfia, pupilla piccola tangente la palpebra s.; bocca più o meno grande, sempre segnata da linea fortemente incurvata verso il basso, labbra sporgenti, formanti una fossetta incavata al punto di attacco del mento, fortemente prominente e arrotondato; collo snello ornato da collana di perle in bianco aggiunto. capelli raccolti in chignon sulla nuca, reso da grappolo di riccioli disordinati o unico ricciolo a spirale, trattenuti sulla fronte da sphendone decorata da una fila di puntini o, più raramente, da kekryphalos ornato con diadema stilizzato con raggi

cERAMicA pEsTAnA (p) in bianco aggiunto; sulla fronte e sulle tempie, capelli ricadenti da una scriminatura centrale, in modo da formare sulle tempie un ricciolo fortemente arricciato, tale da lasciare visibile l’orecchino pendente in bianco aggiunto. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 325-300. bibLiogRAfiA trendall 1987, 223-224, 329, nn. 843-844, 552-558, tavv. 142i, 216c-d.

iii 6 2. c

Vicini nELLo sTiLE AL p di nApoLi 2585 spEciALisTi in piATTi dA pEscE (TAV 315 4)

VAsi ATTRibuiTi 21 pRoVEniEnzE Lucania (12) – tirrenica (11): Paestum (10), Agropoli (1); interna (1): Tricarico. Sicilia (1): generica. foRME VAscoLARi Piatti (21). soggETTi Pesci, molluschi, crostacei. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni composte da pesci in fila paratattica ad occupare l’interno del piatto. Figure ricorrenti: abramidi; pesce persico; polipo. Affinità con i C. vicini nello stile al P. di Napoli 1778 specialisti in vasi da pesce (resa dell’occhio del pesce rotondo circondato da fila di puntini). Innovazioni riscontrabili nella comparsa della seppia, resa con una testa ovale seguita da una coda ondulata; progressiva scomparsa della tendenza a ricoprire il corpo del pesce con puntini, ora sostituiti da strisce oblique parallele; sporadica comparsa di una linea di puntini lungo il contorno interno del pesce; diminuzione dell’uso del bianco aggiunto per i baffi. nella decorazione accessoria, solo sporadicamente ricorso ad una fascia decorata con puntini sparsi sull’orlo del piatto; intorno alla depressione centrale, frequente una linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 325-300. bibLiogRAfiA mchPhee, trendall 1987, 109-110, nn. iiib/39-iiib/56, tavv. 39a-40c, trendall 1987, 331-333, nn. 566-583, tav. 217c-f, Witterholt 1988, 20, nota 8, fig. 10, McPhee, Trendall 1990, 41, nn. IIIB/39a, IIIB/47a-b, tav.10.6.

iii 7 p fLoREALE (TAV 316 1-2) dEnoMinAzionE Dal motivo decorativo floreale su una bottiglia attribuita al P. (Paestum, MAN, 5426). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Lucania (10) – tirrenica (10): Paestum. foRME VAscoLARi Bottiglie (3); lekanides (3); lebetes gamikoi (2); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste, Pilade ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1). corteggio dionisiaco (1): dioniso, donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (4): Eros, donna (1); due donne nude presso un louterion sormontato da volatile, Eros (1); tre donne nude presso un louterion, erote (1); testa f., erote (1). Scene generiche (11): testa f. (9); due donne (1); due donne nude presso un louterion sormontato da volatile, due pilastrini (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni prevalentemente composte da due o tre figure, perlopiù due donne separate da un erote in volo o da un elemento architettonico (louterion in molti casi),

disposte sullo stesso livello, con frequenti sovrapposizioni di piani. Solo in un caso (Paestum, man, 5422), insolito anche per il soggetto mitologico rappresentato, la composizione prevede la presenza di più personaggi. Figure ricorrenti: donna nuda stante, con entrambe le braccia protese o un braccio sollevato, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa e arretrata; testa f. di profilo; donna seduta, con un braccio sollevato a porgere oggetto, l’altro abbassato lungo il fianco o entrambe le braccia protese, le gambe flesse a posare i piedi al suolo con la punta. Affinità con i C. del G. Apulizzante (decorazione accessoria floreale). Influenze da parte di Python (sporadica comparsa di linee verticali fra la scena e la decorazione figurata per circoscrivere il campo di azione), del P. di Napoli 1778 (triangoli negli angoli s. del campo figurato), del P. di Napoli 2585 (abbondante uso del bianco aggiunto per la resa della pelle f. scoperta, palmetta). figure dalla corporatura massiccia, ridondanti indicazioni anatomiche rese da tratti spessi e grossolani, volte a sottolineare una pelle flaccida e cadente: nelle donne, seni alti, grossi, appuntiti, capezzolo reso a triangolo, ombelico a goccia sormontato da spessa linea verticale, tendini di cosce e polpacci descritti; nei giovani uomini nudi, pochi dettagli anatomici. Nelle figure intere, volti piccoli, naso appuntito, con punta verso il basso, labbra sottili e mento piccolo e squadrato; nelle teste f., naso lungo, dettagliata descrizione delle narici, occhio grande, cornea in bianco aggiunto, pupilla grande e ovale tangente le due palpebre, bocca grande, labbro s. sottile e appuntito, labbro i. carnoso e leggermente rientrante, mento arrotondato e poco sporgente, collo tozzo, ornato da sottile filo di perle. Capigliature f. rese da uno chignon sulla nuca coperto da kekryphalos decorato da file di puntini o crocette sparse, sporadicamente arricchito da diadema radiato in bianco aggiunto sulla fronte; nei giovani uomini, capelli a calotta compatta, con copricapo solo nel caso di oreste e Pilade. Ridondante impiego del bianco aggiunto (monili, attributi, elementi architettonici, ritocchi nella decorazione floreale). Decorazione accessoria accurata: ai lati delle scene, elementi floreali composti da viticci a girale, spesso con contorno in bianco aggiunto, con fiori campanulati con contorno e pistillo centrale in bianco aggiunto; nel campo, sparsi, fiori puntinati; sulla presa del coperchio delle lekanides, più fregi concentrici di motivi decorativi diversi. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 320-300/290. bibLiogRAfiA Trendall 1987, 333-335, nn. 584-593, tavv. 218-219a-b, Trendall 1989, 207, fig. 406.

iii 8 p di pAEsTuM 22870 (TAV 316 3-4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della lekanis eponima (Paestum, MAN, 22870). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Lucania (3) – tirrenica (3): Paestum. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (1); lekanides (1); stamnoidi (1). soggETTi Scene generiche (8): donna (2); testa f. (2); donna, mulo (1); due donne presso una colonna dorica (1); due donne, volatile (1); giovane uomo con briglie di un cavallo nelle mani, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, comprendenti uno o due personaggi, disposti sullo stesso livello e senza sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante, con un braccio proteso, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa; donna seduta, con un braccio proteso, l’altro piegato a posare la mano sul grembo, una gamba distesa e l’altra flessa ad arretrare il piede. Affinità con il P. Floreale (resa del panneggio f., ridondante impiego del bianco aggiunto). figure poco accurate, prive di indicazioni anatomiche. Volti piccoli e poco caratterizzati. chitoni f. pesanti, stretti in vita in modo da creare un’ondulazione notevole 399

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA della sblusatura, gonna lunga a coprire completamente i piedi, caratterizzata da fitte e spesse pieghe verticali interrotte da una linea spezzata ad indicare il profilo della gamba flessa; nelle donne sedute, mantello avvolto intorno ai fianchi, in modo da lasciare cadere sotto la sedia un lembo diritto, terminante con una linea a zigzag. Decorazione accessoria frettolosa e grossolana: nella presa del coperchio della lekanis e sotto il campo figurato, motivo ad onda con flutti di dimensioni e inclinazioni diverse. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 320-300/290. bibLiogRAfiA Trendall 1987, 336-337, nn. 596-598, tav. 220, Trendall 1989, 207, fig. 407.

iii 9 sEguAci dEL p di nApoLi 2585 E dEL p fLoREALE (TAV 317 1-2) VAsi ATTRibuiTi 24 pRoVEniEnzE Lucania (20) – tirrenica (20): Paestum. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (7); lekythoi (6); lekanides (5); askoi (2); anfore a collo distinto (1); crateri (1): a calice (1); epichyseis (1); frammenti (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (1): due donne nude presso un louterion, finestra con testa f., Pan, volatile (1). Scene con Eros (1): Eros, giovane uomo e donna abbracciati (1). Scene generiche (37): testa f. (20); donna (5); donna nuda (2); figura (2); giovane uomo ammantato (1); giovane uomo disteso (1); giovane uomo nudo (1), giovane uomo nudo presso una stele (1); donna, giovane uomo (1); donna, giovane uomo presso una stele (1); donna, giovane uomo presso un sepolcro con colonna ionica (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, comprendenti da uno a tre personaggi, sullo stesso livello, con sovrapposizioni di piani perlopiù relative alla presenza di elementi architettonici sul fondo o al centro della scena. da notare il tentativo di scorcio effettuato nella resa della finestra. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna nuda o vestita, stante, con la testa di profilo e il corpo di t.q., un braccio sollevato a porgere un oggetto, l’altro abbassato, una gamba tesa e l’altra flessa. Influenze da parte del P. di Napoli 1778 (soggetto composto da giovane uomo e donna in atto di abbracciarsi), del P. Floreale (corporatura e dettagli anatomici dei personaggi m. e f., impiego del bianco aggiunto per la pelle scoperta f.). disegno poco attento ai dettagli anatomici, maggiormente tendente ad una resa ornamentale, perlopiù raggiunta mediante ricco impiego del bianco aggiunto. Da notare la comparsa del volto di prospetto nella figura di Pan, del tutto abbandonata dai C. coevi. corporature sproporzionate, soprattutto nelle dimensioni degli arti s. e delle mani, volti piccoli, talvolta con una caratterizzazione meglio riuscita, grazie alla resa più accurata dell’occhio, con pupilla grande tangente entrambe le palpebre. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 320-300/290. bibLiogRAfiA trendall 1987, 336-338, nn. 594-595, 599-620, tavv. 218 f, 219c-f.

iV officinA dEi c

dEL g

ApuLizzAnTE

TEcnichE Argilla e vernice pestane, in tutto simili a quelle utilizzate nella produzione delle altre officine locali. Uso di v.n. fluida per i riccioli isolati delle capigliature (C. della fase iniziale, g. di Paestum 5188, P. di spinazzo), meno spesso per le pieghe interne delle vesti (c. della fase iniziale, P. di Paestum 26713), i dettagli dei corpi umani (c. della fase iniziale, G. di Paestum 5188), animali e ibridi (C. della fase iniziale). 400

Spesso le parti nude delle figure f. sono sovraddipinte in bianco (C. della fase iniziale, G. di Paestum 5188, P. di Spinazzo), colore ampiamente aggiunto alla superficie dei vasi anche per calzature (c. della fase iniziale, P. di spinazzo, P. di Paestum 26713), piumaggi delle ali (c. della fase iniziale, P. di spinazzo, P. di Paestum 26713), strutture lapidee (c. della fase iniziale, g. di Paestum 5188, P. di spinazzo), strumenti musicali (C. della fase iniziale, G. di Paestum 5188), sgabelli (P. di Spinazzo, P. di Paestum 26713), grappoli (c. della fase iniziale, g. di Paestum 5188, P. di spinazzo), specchi (P. di spinazzo ), tirsi e timpani (g. di Paestum 5188, P. di Paestum 26713), bende (G. di Paestum 5188, P. di Spinazzo, P. di Paestum 26713), ciste (P. di Spinazzo, P. di Paestum 26713), patere (P. di spinazzo), elementi paesaggistici (c. della fase iniziale), rosette sparse nel campo (P. di spinazzo, P. di Paestum 26713). Permane inoltre l’impiego del rosso aggiunto per la campitura di alcune vesti f. (g. di Paestum 5188).

iV 1 c dELLA fAsE iniziALE dEL g ApuLizzAnTE (TAVV 317 3-318 4) VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Lucania (8) – tirrenica (8): Paestum. foRME VAscoLARi Crateri (4): a volute (3), a campana (1); bottiglie (2); lekanides (2); coppe (1); lekythoi (1); pissidi (1). soggETTi Scene mitologiche (3): tre Muse, Apollo, Marsia, satiro, due donne ai lati di Nike (1); Giasone in lotta contro il drago (1); Eros, Faone, Demonassa (?), due satiri, donna (Afrodite?) (1). Corteggio dionisiaco (4): satiro, menade (2); komos (1); due giovani uomini presso un pilastrino, satiro, donna (1). Scene con Eros (6): Eros (1); Eros, volatile (1); due donne, Eros seduto su un louterion, stele, louterion (1); Eros, due donne, giovane uomo nudo presso un louterion (1); due donne, satiro, cigno, giovane uomo, Pan, cane, Eros (1); Eros, donna, giovane uomo, busti di donna e di giovane uomo ammantato (1). Scene generiche (8): donna (4); donna, giovane uomo nudo (2); donna in corsa (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni di due tipologie differenti: 1) scene comprendenti uno o due personaggi, disposti sullo stesso livello con pochi casi di sovrapposizione di piani; 2) composizioni elaborate, comprendenti numerose figure, disposte su livelli diversi, spesso con personaggi o busti stanti sul registro s., con frequenti sovrapposizioni di piani e sporadici tentativi di scorcio nella resa di elementi d’arredo o attributi. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, un braccio piegato a gomito e nascosto dal mantello, l’altro avanzato, una gamba tesa e l’altra flessa, leggermente scartata o posta ad incrociare i piedi, in modo tale da conferire al corpo una postura sinuosa con l’avanzamento del bacino; donna stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, talvolta retrospiciente, le due braccia allargate, una gamba tesa con il piede di profilo e l’altra scartata con il piede di prospetto; donna seduta, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, retrospiciente, le due braccia allargate a porgere oggetti, una gamba leggermente distesa e l’altra piegata; donna seduta, con la testa di profilo e il corpo di t.q., un braccio sollevato a porgere oggetto, l’altro abbassato dietro la schiena a posare la mano sul sedile, una gamba leggermente distesa e l’altra piegata. Influenze da parte dei C. dell’Officina dei P. di Napoli 1778 e 2585 (impiego del bianco aggiunto per la resa della pelle f., chitoni f. decorati con fascia centrale in bianco aggiunto, sporadica comparsa delle palmette con viticcio a volute laterale come elemento divisorio della scena, busti f. o m. negli angoli s. della scena figurata predilezione per le scene presso louterion), nelle palmette, pistillo della foglia centrale in bianco aggiunto, ripresa di alcune forme vascolari, quali la bottiglia), da parte di C. apuli, come i seguaci del P. di Baltimora (profilo f. nelle teste, puntini bianchi

cERAMicA pEsTAnA (p) sulle foglie delle palmette), con i C. dell’Officina del P. di Dario (volto f. nelle figure intere, panneggio della donna ammantata stante, riproduzione della cista con il coperchio sollevato, viticcio floreale, grappolo d’uva, elementi paesaggistici, quale il banco roccioso, ripresa della forma del cratere a volute), dei C. del G. del Centauro del B.M. (fiore campanulato), dei P. della Patera e P. di Ganimede e dei C. del G. di Menzies (resa dei dettagli anatomici m.); da parte dei C. sicelioti del G. dell’Etna e del G. di Lipari (ripresa della forma della pisside skyphoide, Paestum, MAN, 26796). Figure con corporature proporzionate; scarsa attenzione ai dettagli anatomici, vagamente accennati sul torace m. in corrispondenza dei pettorali e dei capezzoli segnati da un puntino. Volti piccoli e appuntiti, mento lungo, occhi piccoli, pupilla piccola. nelle donne e in eros, capelli raccolti in chignon sporgente sulla nuca in pochi riccioli a spirale, coperti da kekryphalos o sphendone, raramente decorati da motivi in bianco aggiunto, con riccioli sporgenti sulla fronte; diadema radiato in bianco aggiunto solo in eros. nei giovani uomini, capelli composti da una massa riccioluta, poco compatta, con riccioli sporgenti sul collo e sotto l’orecchio. chitone f. leggero, con scollatura asimmetrica, cinto in vita in modo da formare due rigonfiamenti pendenti sui fianchi; visibile il profilo dei seni reso da una linea ricurva corrente al centro del busto, gonna lunga, con pieghe sottili e leggere, orlo i. leggermente ondulato; chitone raramente decorato con fascia centrale a scacchiera o con bretelle centrali, cintura e fascia laterali ornate da file di puntini in bianco aggiunto. Nei giovani uomini nudi, mantello avvolto intorno al braccio in modo da formare un rigonfiamento pendente dal quale discende un lembo con orlo a zigzag; nelle donne e nei giovani uomini seduti semiammantati, mantello disposto a formare una linea ondulata sulle cosce, con orli raramente decorati da uncini e ritocchi in bianco aggiunto. Fra gli attributi, predilezione per cista decorata da fasce ondulate in bianco aggiunto, in qualche caso con il coperchio sollevato (Paestum, MAN, 26796, 5358); sporadica comparsa del grappolo d’uva (Paestum, man, 5460) e del ventaglio, perlopiù associato alla figura di Eros (Paestum, MAN, 26796; Philadelphia, University of Pennyslvania museum, L 29.46). Nel campo, frequente l’inserimento di elementi vegetali e floreali sorgenti dalla linea del terreno, talvolta segnata da fila di puntini in bianco aggiunto, o sparsi nella parte s. nella decorazione accessoria, sporadica ripresa del motivo del viticcio laterale della palmetta come cornice del campo figurato; nel cratere a volute (Napoli, MAN, 3248), introduzione di un fregio campito da viticci resi con linee sottili, sull’orlo s. del collo e di un fregio con motivi floreali intrecciati sulla spalla. iscRizioni FAWN (germania, coll. p. ii, 97). Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA trendall 1987, 340-345, 449-451, nn. 621–630a, tavv. 221-224c, 241d.

iV 2 c

dEL g di pAEsTuM 5188

(TAV 319 1)

dEnoMinAzionE dal luogo di collocazione dell’anfora a collo distinto eponima (Paestum, man, 5188). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Lucania (7) – tirrenica (7): Paestum (5), Eboli (1), Oliveto Citra (1). foRME VAscoLARi Anfore a collo distinto (3); bottiglie (3); alabastra (2); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): dioniso, donna (1). Scene con Eros (4): Eros (1); donna, Eros presso un louterion (1); donna, giovane uomo nudo incoronato da Eros (1); due eroti ai lati di una donna (1). Scene generiche (9): donna (5); giovane uomo ammantato (2); donna in corsa (1); donna, giovane uomo nudo presso una stele (1) .

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, comprendenti da uno a due personaggi, disposti sullo stesso livello con scarse sovrapposizioni di piani, prevalentemente relative alla presenza di elementi architettonici sullo sfondo o al centro della scena. Vago tentativo di resa di scorcio nella stele. Figure ricorrenti: donna stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, le braccia allargate, una gamba tesa e l’altra leggermente arretrata con il piede di prospetto. Affinità con i C. della fase iniziale della produzione del G. Apulizzante (torace m., capigliatura m., forma dello chignon f., pieghe del chitone f. in corrispondenza dei seni). Influenze da parte dei C. dell’Officina di Assteas e Python e dei P. di Napoli 1778 e P. di napoli 2585 (predilezione per la forma dell’anfora a collo distinto, sporadico impiego del bianco aggiunto per la pelle f., resa del volatile e decorazione del piumaggio); dei C. apuli dell’Officina del P. di Dario (panneggio f., forma del grappolo d’uva, presenza dello xilofono, nella decorazione accessoria, foglia di edera con ritocchi in bianco aggiunto). Figure dalla corporatura morbida e proporzionata; nei giovani uomini nudi, sempre scalzi, caratteristico tratto a L ad indicare la caviglia. Volto piccolo, naso appuntito e sporgente, occhio grande, pupilla sottile, labbra sottili, mento prominente. Nelle donne, capelli raccolti in uno chignon sulla nuca coperto da kekryphalos decorato da fasce e diadema radiato in bianco aggiunto, con nastrini svolazzanti sul retro. Nelle donne, chitone rosso, leggero a lasciare visibile il profilo dei seni grandi e rotondi, segnati da pieghe talvolta concentriche, gonna lunga, con pieghe sottili concentrate nella zona centrale, disposte a seguire il profilo della gamba flessa, completamente visibile. Abbondante impiego del bianco aggiunto nella decorazione degli attributi (timpano, grappolo, phiale, kantharos, ghirlanda) e degli elementi appesi sul fondo (grappolo, tenia). nella decorazione accessoria, cura nella resa della palmetta e dei viticci laterali, arricchiti da ritocchi in bianco aggiunto; poco accurata la resa dei fregi sopra e sotto il campo figurato, composti da ovuli sproporzionatamente allungati separati da puntini o da motivo ad onda con flutti di diverse dimensioni. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1987, 345-347, nn. 631-640, tavv. 224d-225, Trendall 1989, 208, fig. 412.

iV 3 c

dEL g di spinAzzo

iV 3 1. p di spinAzzo (TAV 319 2-4) dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento di alcuni dei vasi attribuiti al P. (Paestum, MAN, 27027, 27028, 27029, 27088, 27091, 27092). VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Lucania (10) – tirrenica (10): Paestum. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (4); lekanides (4); pissidi (2); bottiglie (1). soggETTi Scene con Eros (9): Eros (4); due donne presso un louterion, Eros (1); due donne nude presso un louterion, Eros (1); due donne nude presso un louterion, Eros in corsa (1); donna, donna nuda presso un louterion sormontato da Eros (1); giovane uomo, due donne ai lati di eros (1). Scene generiche (15): testa f. (6); donna (4); donna in corsa (1); donna, donna seduta su una colonna ionica, giovane uomo nudo, volatile (1); due donne nude (1); due donne nude presso un louterion (1); due donne presso un louterion (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure, nella maggioranza dei casi disposte a formare una coppia affrontata separata da un elemento architettonico (prevalentemente louterion) sormontato da una figura in volo. I personaggi sono disposti quasi sempre sullo stesso livello, frequenti le sovrapposizioni di piani e notevole il tentativo 401

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA di resa dello scorcio nella postura inginocchiata assunta dalle donne, nella cista con il coperchio sollevato e nell’unico caso di donna resa di spalle (Paestum, man, 27028). Figure ricorrenti: donna nuda, con testa e corpo di profilo, raramente retrospiciente, entrambe le braccia avanzate, in posizione accovacciata a poggiare i glutei sui talloni, coi piedi sollevati sulla punta; donna o Eros seduto con la testa di profilo, il corpo di t.q., un braccio proteso e l’altro abbassato a posare la mano sul sedile, una gamba distesa e l’altra flessa, talvolta a incrociare i piedi, o entrambe le gambe distese; Eros in volo, con le due braccia protese, le gambe tese, quella retrostante leggermente arretrata; giovane uomo nudo o Eros, stante, con la testa e il corpo di profilo, un braccio proteso e l’altro piegato a puntare il gomito sul ginocchio sollevato a posare il piede su un rialzo roccioso; donna nuda stante, con testa e corpo di profilo, entrambe le braccia abbassate e leggermente distanziate dal busto ad infilare le mani nel bacino del louterion antistante, una gamba tesa e l’altra flessa con il piede sollevato sulla punta e leggermente arretrato. Affinità con i C. della fase iniziale del G. Apulizzante e con il P. di Paestum 5188 (donna in corsa, pieghe del chitone in corrispondenza dei seni). Influenze da parte dei P. di Napoli 1778 e di Napoli 2585 (predilezione per il soggetto delle donne nude presso louterion; bianco aggiunto per la pelle f., sporadico impiego del viticcio come sedile per le figure); da parte dei C. apuli seguaci del P. di Dario (postura e drappeggio delle donne, forma del grappolo d’uva, testa f. emergente dai motivi floreali). Figure dalla corporatura carnosa, spesso flaccida, modesta attenzione alla resa corretta dei dettagli anatomici, circoscritti a piccoli seni f. cadenti o pettorali m. squadrati e asimmetrici, capezzoli resi da puntino nero, rughe sormontati l’ombelico a rendere la prominenza dell’addome; nelle donne accovacciate, ginocchia dal profilo fortemente squadrato. Volto allungato, naso diritto con punta leggermente rivolta verso l’alto, mento sporgente, occhio grande, pupilla tangente le due palpebre. Capigliature delle donne e di Eros con chignon sulla nuca, coperto da kekryphalos ornato da diadema radiato in bianco aggiunto, sporadica descrizione del ricciolo a spirale cadente sulle tempie (Paestum, MAN, 27028); frequente la tracolla, con elementi pendenti in bianco aggiunto. nelle donne stanti ammantate, chitone e mantello dal tessuto leggero a lasciare visibile il profilo del corpo, mantello avvolto intorno al collo, con un lembo ricadente sulla spalle e l’altro pendente dal gomito corrispondente, a formare pieghe verticali parallele con orlo a zigzag regolare; nelle donne ammantate sedute, chitone posato sulla spalla e ricadente in un lembo diritto lungo la schiena, in modo da formare un rigonfiamento morbido posato sul sedile; nei giovani uomini nudi con il mantello avvolto intorno ad un braccio, ampio risvolto appoggiato sulla spalla, con lembo ricadente sul fianco a formare pieghe verticali parallele e orlo a zigzag regolare. Nel campo, presenza di elementi fissi e caratteristici: nelle scene di toletta f., basso louterion con bacino poggiato su tre piedi sagomati a zampa leonina; cista con il coperchio sollevato; mantello avvolto in modo da formare due rigonfiamenti laterali con il lembo trasversale al centro; più raramente colonnina ionica impiegata come sedile, sgabello pieghevole; sul lato secondario, rialzo roccioso come sedile di Eros. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 315-300/290. bibLiogRAfiA Greco, Theodorescu 1983, 100, n. 72, fig. 75, Trendall 1987, 347-350, nn. 641-650, tavv. 226-230a-b, Trendall 1989, 208, figg. 413-417.

iV 3 2. p di pAEsTuM 26713 (TAV 320 1-2) dEnoMinAzionE Dal luogo di collocazione della pisside skyphoide attribuita al P. (Paestum, MAN, 26713). VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE Lucania (1) – tirrenica (1): Paestum. foRME VAscoLARi Pissidi (1). soggETTi carteggio dionisiaco (1): due donne, volatite, giovane uomo nudo, donna, satiro (1). 402

scene con eros (1): eros in volo (1). Scene generiche (6): teste f. (4); due donne nude (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una colonna ionica sormontata da coppa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro personaggi, posti sullo stesso livello, con sporadiche sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: testa f. in veduta frontale; donna nuda, talvolta retrospiciente, con le braccia protese, accovacciata a posare i glutei sui talloni, con i piedi sollevati sulla punta; giovane uomo ammantato, stante. Affinità con il P. di Spinazzo e con i C. del G. (donne nude accovacciate, cista con il coperchio sollevato, mantello appeso nella scena della toletta f.). Influenze da parte degli apuli, P. di Baltimora, P. di Berlino F 3383, P. della Mostra della Virginia (due giovani uomini ammantati ai lati di una colonnina ionica). figure dalla corporatura proporzionata, discreto approfondimento sui dettagli anatomici, individuabili nella resa dei pettorali m. con due linee curve convesse tangenti, dei seni f. solo parzialmente visibili. Volti piccoli e appuntiti, naso largo e appuntito, occhi piccoli, pupilla sottile. nelle donne e in eros, capelli raccolti in uno chignon coperto da sphendone con orli e fila di puntini in bianco aggiunto e laccetti svolazzanti sul retro; nei giovani uomini, corti capelli riccioluti con tenia sulla fronte e laccetti pendenti sulla nuca. nei giovani uomini ammantati, mantello avvolto intorno al collo a coprire completamente anche le braccia, lembo ricadente sulle spalle con una piega fortemente arricciata, panneggiato in modo da formare sull’addome un’ampia sporgenza arrotondata; sui piedi, orlo diritto, terminante in una breve piega ondulata verticale. caratteristica la resa frontale della testa f. sotto le anse: volto rotondo, orlo del copricapo decorato a ovuli e puntini in bianco aggiunto sulla fronte e con riccioli cadenti sulle tempie e ciocche lisce ricadenti sulla nuca; occhi rotondi ravvicinati, con pupilla nera ampia ad occupare quasi l’intera superficie della cornea, arcata sopracciliare ricurva, naso camuso, narici descritte da una linea con due lobi rigonfi alle estremità, piccola bocca serrata, labbra carnose, mento indicato da ruga curvilinea. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 315-300/290. bibLiogRAfiA trendall 1987, 352-353, n. 662, tav. 232.

iV 3 3. ALTRi c

dEL g di spinAzzo

(TAV 320 3-4)

VAsi ATTRibuiTi 32 pRoVEniEnzE Lucania (32) – tirrenica (32): Paestum (31), Castellabate (1). foRME VAscoLARi Bottiglie (14); anfore a collo distinto (3); coppe (3); lekanides (3); pissidi (2); alabastra (1); idrie (1); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1); pelikai (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Atena sulla quadriga (1); morte di Semele (1). corteggio dionisiaco (1): donna (1). Scene con Eros (17): Eros (8); Eros, donna (2); donna, giovane uomo nudo, Eros (2); tre donne, giovane uomo, Eros, donna (1); due donne, giovane uomo presso un pilastrino, donna distesa, Eros (1); due donne, giovane uomo nudo, Eros (1); testa di Nike, due eroti (1); parte di Eros (1). Scene generiche (34): donna (13); testa f. (5); donna in corsa (2); donna, giovane uomo nudo (2); donna presso un louterion (1); due donne nude (1); donna, giovane uomo (1); tre donne, giovane uomo (1); due donne, giovane uomo nudo, figura seduta (1); giovane uomo nudo, due donne presso un louterion, due donne con cigno (1); due uomini barbati (1); uomo barbato presso un monumento (1); due donne, parte di una figura (1); parte di donna e giovane uomo (1); parte di figura (1); parte di testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni distinte in due diverse tipologie: 1) due figure affrontate separate da un elemento architettonico, quasi sempre il louterion, disposte sullo stesso livello con sovrapposizioni di piani relative all’intreccio con il monumento; 2) scene a più

cERAMicA pEsTAnA (p) personaggi, disposti su livelli diversi, con frequenti sovrapposizioni di piani. Notevole il tentativo di resa prospettica nella resa di Atena alla guida della quadriga, con i cavalli in veduta frontale (Paestum, man, iV/304) e nella forte torsione del giovane uomo nudo ripreso di t.q. di spalle, con un braccio posato sul louterion retrostante (Paestum, man, hu/251), dell’altare sormontato da eros (Paestum, man, 41030). Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, con la testa e il corpo di profilo, un braccio proteso e l’altro piegato a puntare il gomito sul ginocchio sollevato a posare il piede su un rialzo roccioso; donna stante, con la testa di profilo e il corpo di prospetto, entrambe le braccia allargate o un braccio proteso e l’altro abbassato lungo il fianco, una gamba tesa e l’altra leggermente flessa con il piede di prospetto; donna seduta, con un braccio proteso a porgere oggetto e l’altro piegato al gomito a posare la mano sul fianco, entrambe le gambe distese a toccare il suolo con i talloni. Affinità con i C. della fase iniziale della produzione dei C. del G. Apulizzante, con il P. di spinazzo (predilezione per le scene presso il louterion, panneggio del mantello delle donne sedute, frequente rappresentazione della cista con il coperchio sollevato, mantello appeso alla parete con il lembo trasversale centrale circondato da due rigonfiamenti circolari), con il P. di Paestum 26713 (testa f. in veduta frontale sotto le anse). Influenze da parte dei P. di Napoli 1778 e di Napoli 2585 e dei C. attivi nella loro Officina (rara comparsa di chitoni f. decorati con doppia fascia puntinata, sporadica comparsa di viticci laterali delle palmette), del P. di afrodite (sporadica comparsa dell’indicazione della linea del terreno composta da una fila ondulata di puntini in bianco aggiunto); da parte dei C. apuli P. di Arpi (scelta tematica della morte di Semele) e seguaci del P. di Dario (frequente presenza del grappolo d’uva). figure dalla corporatura tozza, con scarse indicazioni anatomiche, limitate alla descrizione dei pettorali m. resi da linee curve concave, talvolta asimmetriche. Volti arrotondati, naso piccolo e appuntito, occhio grande, pupilla sottile tangente la palpebra s., labbra sottili e sporgenti, mento arrotondato. Nelle donne, chitone con scollatura arrotondata e profonda, sul petto pieghe tali da seguire il profilo sporgente dei seni grandi e rotondi, cintura talvolta segnalata in bianco aggiunto, gonna lunga, con pieghe verticali e diritte in corrispondenza della gamba tesa. Particolare ridondanza di elementi caratterizzanti il contesto: kline con zampe sormontate da capitello ionico, materasso decorato a fasce e cuscini con fasce campite da motivi decorativi, congiunta a sgabello poggiapiedi con zampe modanate; louterion; sgabello pieghevole; pilastrino; altare. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 315-300/290. bibLiogRAfiA trendall 1987, 350-355, nn. 651-661, 663-683, tavv. 230c-231, 233a-c.

iV 4 c

dELLA fAsE MATuRA dEL g

iV 4 1. c

dELLA fAsE MATuRA dEL g

ApuLizzAnTE

ApuLizzAnTE (TAV 321 1)

VAsi ATTRibuiTi 22 pRoVEniEnzE Lucania (22) – tirrenica (22): Paestum (20), teggiano (2). foRME VAscoLARi Piatti (7); bottiglie (4); askoi (1); crateri (1): a campana (1); lekanides (1); lekythoi (1); pissidi (1); frammenti (6). soggETTi corteggio dionisiaco (2): dioniso e menade (2). Scene con Eros (3): donna nuda, Eros (1); tre donne presso un louterion, Eros (1). parte di eros (1). Scene con Nike (1): parte di giovane uomo e di Nike (1). Scene generiche (22): testa f. (13); parte di donna (3); donna (1); due donne presso un louterion (1); due giovani uomini ammantati (1); parte di donna e giovane uomo nudo (1); parte di due donne nude presso un louterion (1); parte di figura su kline (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti due personaggi, solitamente disposti ai lati di un elemento architettonico, quasi sempre un louterion, sullo stesso livello, con sporadiche sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna nuda, con la testa di profilo e il busto di prospetto, un braccio sollevato a reggere un oggetto e l’altro abbassato, con una gamba tesa e l’altra leggermente scartata; testa f. di profilo. Affinità con i C. della fase iniziale del G. Apulizzante, il P. di Spinazzo e i C. del G. (predilezione per le scene con donne nude ai lati di un louterion, capigliatura m., resa della kline, forma del mantello appeso alla parete, cista con il coperchio sollevato). Influenze da parte dei P. di Napoli 1778 e di Napoli 2585 e dei C. della loro Officina (viticci laterali alle palmette sotto le anse, disposti ad incorniciare la scena figurata). Corporatura f. carnosa, seni grandi e rotondi, bacino sporgente e arrotondato, cosce grandi. torace m. con pettorali indicati da segno a l. caratteristica pettinatura f. “a melone”: capelli raccolti in uno chignon sulla nuca e con riccioli sporgenti sulla fronte e ricadenti sulle tempie, resi da ciocche lunghe in bianco e nero alternato. iscRizioni dipinta sul collo di una testa f., cAGWN (Paestum, man, 6193). Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 315-300/290. bibLiogRAfiA trendall 1987, 355-356, 359-360, 362, nn. 684/1-684/9, 701-706, 709-710, tavv. 235b-e, 236c-e, Trendall 1989, 207, figg. 408-412.

iV 4 2. c dEL g ApuLizzAnTE spEciALisTi in VAsi con TEsTE (TAV 321 2-4) VAsi ATTRibuiTi 21 pRoVEniEnzE Lucania (19) – tirrenica (19): Paestum. campania (1) – golfo di napoli (1): Pompei. foRME VAscoLARi Lekanides (6); crateri (4): a campana (4); piatti (3); lekythoi (3); lebetes gamikoi (2); coppe (1); pelikai (1); pissidi (1). soggETTi scene a soggetto comico (1): testa di attore (1). Scene generiche (34): testa f. (32); donna (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni organizzate intorno ad una testa, prevalentemente f., disposta ad occupare l’intera superficie del vaso. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Paestum 26713 (postura frontale della testa). Influenze da parte dei C. del G. del Mento Pesante (profilo del mento e fossetta sotto il labbro i.), dei P. di Napoli 1778 e di Napoli 2585 e dei C. della loro Officina (viticcio laterale delle palmette); dell’apulo P. di Baltimora e dei suoi seguaci (profilo f.). Volto allungato, talvolta leggermente sporgente in avanti, naso prominente, con punta incurvata verso il basso, occhio grande di forma vagamente amigdaloide, palpebra s. segnata da linea spessa o doppia, pupilla più o meno grande tangente la palpebra s., raramente cornea in bianco aggiunto (Paestum, MAN, 27004), arcata sopracciliare lunga, bocca piccola, labbra sottili, labbro i. leggermente sporgente, fossetta profonda a marcare la separazione con il mento, basso e sporgente; collo sottile ornato da filo di perle in bianco aggiunto. capelli raccolti in uno chignon sulla nuca, talvolta con caratteristica forma sottile e allungata (Paestum, man, 26963), con riccioli sulla fronte resi da una linea ondulata regolare corrente dalla scriminatura centrale alla ciocca sulle tempie, coperti da kekryphalos decorato da fasce bianche e file di puntini, con diadema con raggi lunghi e spessi in bianco aggiunto, in un caso (Bonn, AK, 1020) velo decorato da righe verticali e fila di puntini ricadente sulle spalle; frequenti gli orecchini a globuli bianchi pendenti. notevoli i casi di rappresentazioni diverse: testa di attore comico, in veduta frontale, con grandi occhi, pupilla rotonda, cornea in bianco aggiunto, naso camuso, grande bocca triangolare spalancata, circondata dalla barba bianca capelli canuti riccioluti; donna inginocchiata, in postura frontale (Paestum, man, 26963). 403

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 315-300/290. bibLiogRAfiA Greco, Theodorescu 1987, 126, nn. 246, 675, fig. 104, Trendall 1987, 356-359, nn. 685-700, tavv. 233 d–235a, söldner 1990, 101-102, tav. 60.2-4, donnarumma 1996, 230, n. 174.2.

iV 4 3. c

dEL g

ApuLizzAnTE spEciALisTi in piATTi dA pEscE

VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE Lucania (2) – tirrenica (2): Paestum (1), teggiano (1). foRME VAscoLARi

404

Piatti (2). soggETTi Pesci, crostacei. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni con pesci disposti in fila ad occupare la parte interna del piatto. notevole la resa frontale di un pesce (salerno, maP, Vd 68). Pesci lunghi, con la pelle decorata da doppie strisce verticali o da linea ondulata trasversale. Luogo di pRoduzionE Paestum. cRonoLogiA circa 315-300/290. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 113-114, n. iiid/77, tavv. 40f, 41d, trendall 1987, 361-362, nn. 707-708, tav. 236a-b.

cERAMicA cAMpAnA (c) i pREcuRsoRi sicELioTi cfr. ceramica siceliota (s): c dEL g dELL’oRgiA (s i 4 ): p dELL’oRgiA (s i 4 1.); p di ViEnnA 687 (s i 4 2.); ALTRi c dEL g dELL’oRgiA (s i 4 3.) c dEL g pRAdo-fiEngA (s i 5 ): p pRAdo-fiEngA (s i 5 1.); p di LouVRE k 236 (s i 5 2.); ALTRi c dEL g pRAdo fiEngA (s i 5 3.); p di sikon (s i 5 4.); p dEL VEndiToRE di Tonno (s i 5 5.) p di ERos E LA LEpRE (s i 8.) boTTEgA dEL p MAd-MAn E dEL p nyn (s 1 9.): p MAd-MAn (s 1 9 1 ); p nyn (s 1 9 2.): c Vicini nELLo sTiLE AL p nyn (s 1 9 3)

ii pRoduzionE di cApuA i: scuoLA dEi p di cAssAndRA E pARRish TEcnichE Argilla pallida dalla colorazione spenta, color cuoio o caffellatte. Frequente ricorso ad un rivestimento d’ocra rosata o rossa necessaria a conferire una colorazione più vivace alle parti risparmiate dalla v.n. (P. di cassandra, P. di napoli 855, P. dell’arciere, P. di Io, P. del Sacrificio del Louvre, C. del G. della Testa con Pilos, C. del G. di mainz, P. errera, P. dei duelli).. si distinguono alcuni vasi modellati in un’argilla di colore arancio intenso e non coperti da alcun rivestimento aggiunto (P. di Laghetto, P. di Caivano), riferibili probabilmente a fasi in cui i C. erano attivi a Paestum. il differente tenore di ferro dei materiali utilizzati condiziona in maniera analoga la qualità della v.n., più povera ed opaca nei prodotti eseguiti con le tipiche argille campane, la cui superficie è lucidata per sfregamento, lucida e coprente in quelli fabbricati con l’argilla pestana. Raramente vernice di qualità scadente, con problemi di scarsa aderenza al supporto ed effetti di iridescenza (P. di Napoli 855). Essa è tuttavia applicata sui vasi sia in una soluzione densa e coprente, che nei prodotti di migliore qualità consente l’esecuzione della linea a rilievo e di gocce corpose (P. di cassandra), sia in soluzioni diluite per l’esecuzione delle linee fluide con cui sono disegnati i dettagli anatomici delle figure umane (P. di Cassandra, P. di Louvre K 491, P. di Laon, P. della Nike Seduta, vasi con teste di C. vicini nello stile al P. della Nike Seduta, P. di Portland, C. del G. del Naso Affilato, C. del G. di Egisto, P. della Gita in Barca, P. Parrish, P. di BM F 500, P. di Io, P. del Sacrificio del Louvre, P. di Plutone, P. di Laghetto), animali (P. di cassandra, P. di Louvre K 491, P. di Laon, vasi con animali di c. vicini nello stile al P. della Nike Seduta, P. di Portland, C. del G. del Naso Affilato, P. Parrish, P. di BM F 500, P. di Io, P. di Laghetto) e ibride (P. della Nike Seduta, C. del G. del Naso Affilato, P. Parrish, P. di BM F 500, P. di Io, P. del Sacrificio del Louvre, P. di Laghetto), i particolari delle armature (P. di cassandra, P. di Louvre K 491, P. di Laon, c. del g. di egisto, P. Parrish, c. del g. dell’arciere, P. di bm f 500, P. di Laghetto), i grossi punti che indicano le asperità rocciose (P. di Cassandra, P. della Nike Seduta, C. del G. del Naso Affilato, P. Parrish, C. del G. dell’Arciere, P. di Laghetto), le pieghe più sottili dei panneggi (P. di Cassandra, P. di Louvre K 491, P. di Laon, P. della Nike Seduta, C. del G. di Egisto, P. della Gita in Barca, P. di Io, P. del Sacrificio del Louvre, P. di Plutone, P. di Laghetto), le decorazioni delle stoffe (P. Parrish, P. di Laghetto), i particolari di strutture lignee (P. della gita in barca, P. di caivano, P. di issione), i particolari interni dei grossi fiori campanulati aggiunti alle palmette (P. di Laon, P. Parrish, P. di Laghetto). Una zona più o meno ampia è spesso risparmiata attorno alle capigliature per distinguerle dal colore del fondo. talora campitura del solo immediato contorno delle teste di profilo, lasciando una parte risparmiata tra le due zone figurate dei due lati sul collo delle anfore (C. del G. dei Tre Punti).

Tracce del disegno preliminare inciso sono spesso visibili sotto la decorazione pittorica (P. di Würzburg, P. di Laghetto, P. di Caivano, P. di BM F 63, P. Errera). Uso esteso di sovraddipinture bianche per gli oggetti metallici (P. di Cassandra, P. di Louvre K 491, P. Parrish, P. di bm f 500, P. di Plutone, c. del g. VbK, c. del g. della Testa con Pilos, C. del G. dei Tre Punti, P. VPH, P. Haileybury, P. di Laghetto, P. di sydney 46.54, P. di caivano, P. di bm f 63, P. errera, P. di bm f 223, P. del Trionfo, P. delle Colonne, P. D. V., P. del Combattimento di Washington, P. dei Duelli, P. di Issione, P. dell’Oklasma, P. di Atella, P. del Siamese-Majewski) e le strutture in pietra (P. di Cassandra, P. di Louvre K 491, P. Parrish, P. di Würzburg, P. del Sacrifico del Louvre, c. del g. VbK, c. del g. della testa con Pilos, c. del g. dei tre Punti, P. di Leida, P. di Laghetto, P. di caivano, P. di bm f 63, P. errera, P. di bm f 223, P. del Trionfo, P. delle Colonne, P. di Issione, P. dell’Oklasma), i nastrini, le bende e le stephanai che cingono le capigliature (P. di cassandra, P. di Louvre K 491, P. della Nike Seduta, P. della Gita in Barca, P. Parrish, P. di Io, P. del Sacrifico del Louvre, P. di Plutone, c. del g. VbK, c. del g. della testa con Pilos, P. di napoli 128012, P. di Leida, P. di Laghetto, P. di sydney 46.54, P. di caivano, P. di bm f 63, P. errera, P. di bm f 223, P. del trionfo, P. delle colonne, P. d. V., P. di issione), le linee di contorno del suolo roccioso (P. di cassandra, c. del g. della roccia Punteggiata, P. Parrish, c. del G. della Testa con Pilos, P. di Laghetto, P. Errera, P. dell’Oklasma), i grossi punti bianchi che, insieme con quelli neri, indicano le asperità della breccia vulcanica (P. di Cassandra, in part. nei vasi del sottoG. di Andromeda, e, con particolare frequenza, c. del g. della roccia Punteggiata¸ P. di Laghetto, P. di bm f 63, P. di bm f 223, P. dell’Oklasma), le spesse pennellate che disegnano la roccia vulcanica a colata (P. di Caivano), gli specchi d’acqua (P. della Gita in Barca), i corpi degli animali e i dettagli ferini degli esseri ibridi (P. di Io, P. di Plutone, P. di Leida, P. di Laghetto, P. di caivano, P. di bm f 63, P. di bm f 223, P. di issione, P. di atella), stoffe cinture e altri dettagli dell’abbigliamento (P. di Laghetto, P. di Caivano, P. Errera, P. di Issione), suole delle scarpe (P. Errera, P. di Issione), particolari della decorazione vegetale quali le bacche e le foglie di ramoscelli e alberelli nelle scene ambientate all’aperto (P. di cassandra, P. Parrish, c. del g. della testa con Pilos, P. di Laghetto, P. di caivano, P. di BM F 63), le elaborate palmette ed i fiori (P. della Nike Seduta, C. del G. dei Tre Punti, P. di Laghetto, P. di Caivano, P. di Issione, P. dell’Oklasma, P. di Atella), gli elementi inseriti nel campo e le decorazioni sul collo, sulla spalla e sotto l’orlo (P. di napoli 855, c. del g. VbK, c. del g. dei tre Punti, P. di napoli 128012, P. di Laghetto, P. di Caivano, P. di BM F 63, P. del Trionfo, P. di Issione, P. dell’Oklasma). Il P. di Napoli RC 17 introduce in questa bottega la consuetudine di sovraddipingere in bianco le parti nude delle figure f., scelta che ricorre anche nei vasi attribuiti ai C. del g. di egisto, al P. Parrish, al P. VbK, ai c. del g. della testa con Pilos – sottog. del tirso Perlinato, ai c. del g. dei tre Punti, al P. di Leida, al P. di caivano, al P. di BM F 63, al P. Errera, al P. di BM F 223, al P. di Iobate, al P. di Issione. Frequente l’impiego del giallo, sia sovrapposto al bianco, sia utilizzato per campire i petali dei ricorrenti fiori nella decorazione accessoria (P. di Laghetto, P. di Caivano, P. di BM F 63, P. Errera, P. di BM F 223, P. di Iobate, P. di Issione) o strutture e oggetti in materiali come il cuoio e il legno che richiedono sfumature del giallo-bruno (P. di Laghetto, P. di Caivano, P. di BM F 63, P. Errera, P. di BM F 223, P. di Iobate, P. di Issione). A partire dalla produzione ascritta alla mano del P. di Io e, in misura maggiore, da quella del P. di Plutone, si introduce l’utilizzo di un rosso cupo tra i colori aggiunti per alcuni particolari delle vesti e per le bende che cingono i capelli delle donne. In seguito, in rosso aggiunto sono dipinti elementi d’arredo, carri, vesti e bende (C. vicino nello stile al P. di sydney 46.54 e al P. di Laghetto, P. di caivano, P. di bm f 63, P. errera, P. di BM F 223, P. di Iobate, P. di Issione). L’uso del rosso aggiunto sul fondo a v.n. è del resto l’unica tecnica utilizzata da alcuni di questi C. per realizzare alcuni vasi a f.r. sovraddipinte rinvenuti in contesto insieme con i loro prodotti a f.r. (P. di Laghetto, P. di Caivano), secondo una tecnica sperimentata anche nella bottega pestana di Assteas 405

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA e Python. Ai colori più comuni e ottenuti da pigmenti a base di calce o d’ocra (bianco, giallo e rosso), tutti i C. autori dei vasi più elaborati aggiungono piccoli dettagli in colori meno comuni quali rosa, il blu e il verde (P. di Laghetto, P. di Caivano, P. di BM F 63, P. Errera, P. di BM F 223, P. di Iobate, P. di Issione). Uso della tecnica mista, graffito e sovraddipintura bianca, per i tralci d’edera (a volte interamente sovraddipinti) che decorano il bordo interno delle coppe (vasi con animali di C. vicini nello stile al P. della Nike Seduta). uso della tecnica a f.n. sulla spalla di idrie (P. errera), sul corpo di epichyseis (altri C. attivi nelle botteghe dei P. di Cassandra e Parrish). Iscrizioni talvolta sovraddipinte in bianco (P. di Cassandra, P. di Caivano), talvolta incise prima dell’applicazione della vernice (P. del Sacrificio del Louvre), talvolta graffite sulla v.n. (P. della Nike Seduta), in un caso dipinta in nero su una parte risparmiata (P. di Karlsruhe B 2400). In alcuni casi le iscrizioni graffite sulla v.n. sono moderne (P. di Cassandra, C. di vasi con animali vicini nello stile al P. delle Nike Seduta, C. del G. del Naso Affilato).

ii 1 boTTEgA dEL p di cAssAndRA ii 1 1 p di cAssAndRA (TAV 322 1-4) dEnoMinAzionE dal nome della protagonista della scena mitologica dipinta sull’anfora capua, mcampano, 7554 (P 15). VAsi ATTRibuiTi 40 pRoVEniEnzE Campania (7) – generica (1); area capuana (4): Capua; golfo di Napoli (2): Cuma. apulia (1): generica. foRME VAscoLARi Lekythoi (11); crateri (8): a campana (8); idrie (7); bail-amphorae (5); skyphoi (4); anfore a collo distinto (3); oinochoai (2): forma 1 (1), forma 3 (1) soggETTi Scene mitologiche (6): ratto di Cassandra (1); nascita di Elena (1); Dioscuri e Amykos (1); morte di Enomao (1); due grifi che attaccano un cavallo e un guerriero (1); due paniskoi ai lati di una palmetta (1). scene a “soggetto tragico” (1): esposizione di andromeda (1). Corteggio dionisiaco (4): donna, giovane uomo (2); donna, thymiaterion, satiro, donna (1); satiro e menade in corsa (1). Scene con Eros (2): Eros, giovane uomo (1); Eros e donna ai lati di un altare (1). Scene generiche (51): testa f. (20); giovane guerriero (8); giovane uomo ammantato (5); giovane guerriero, donna (3); due giovani uomini ammantati (2); giovane uomo nudo (2); civetta (2); donna (1); donna presso un altare (1); giovane uomo in corsa verso un altare (1); donna e giovane uomo in corsa (1); due giovani uomini ai lati di una stele (1); giovane guerriero che regge per le briglie un cavallo (1); giovane guerriero che regge per le briglie un cavallo, donna (1); giovane uomo che uccide un cinghiale (1); testa di giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni perlopiù semplici, comprendenti da una a tre figure, generalmente disposte sullo stesso livello con poche e parziali sovrapposizioni di piani. Più complesse e ricche di figure le poche scene mitologiche. Figure ricorrenti: teste f. di profilo con sakkos o con copricapo indigeno, spesso inserite come elemento decorativo accessorio sul collo delle anfore o sotto le anse, ma frequenti anche come unico soggetto raffigurato all’interno del gruppo dei vasi con teste, comprendente skyphoi, crateri a campana, lekythoi, choes. Giovane guerriero nudo, talvolta con lancia e scudo, altre volte con lancia e pilos, con gamba sollevata e piede poggiato su un masso roccioso, gomito opposto poggiato sulla coscia sollevata, sia isolato sia in associazione con una donna seduta su un masso roccioso, anch’essa una figura ricorrente in posizione isolata, in abbinamento con l’uomo, con Eros e all’interno di scene di corteggio dionisiaco. giovane guerriero nudo, stante con la gamba d. portante e la sin. rilassata, braccio sin. coperto dal mantello e d. poggiato 406

alla lancia puntata a terra, a volte isolato, a volte inserito all’interno di composizioni più articolate. Identico, con posizione invertita delle braccia, la sin. appoggiata alla lancia, la d. in atto di reggere le briglie, lo schema utilizzato per la figura del guerriero accanto al cavallo e per uno dei Dioscuri, raffigurato nel medesimo gesto. Influenze da parte del P. dell’Orgia e del P. Prado-Fienga (capigliature, drappeggi, calzature, linee di terreno, rocce). Disegno deciso, con linee marcate e continue. Teste piccole disegnate, di profilo, con naso piccolo, pupilla indicata da un punto tangente alla palpebra s., labbra distinte da una linea curva verso il basso, quello i. più carnoso, mento arrotondato. Buona resa delle teste disegnate di t.q. Masse di capelli compatte, con attorno pochi riccioli definiti all’interno di una più o meno ampia zona risparmiata, spesso decorate da sottili bende bianche, a volte con piccoli raggi, sia nelle capigliature m. che in quelle f. Queste ultime presentano spesso un ciuffo sporgente nella parte posteriore, trattenuto da un nastrino bianco. Nei nudi f., seni piccoli e arrotondati con un cerchietto ad indicare i capezzoli. Gli stessi, nei nudi m. disegnati di profilo, sporgono dalla linea del pettorale. Muscolatura ben delineata, linea pelvica marcata e intersecante l’attacco della coscia. Mani piccole, con buona resa del pollice opposto alle altre dita e mignolo grande. Panneggi caratterizzati lungo il bordo o nella parte mediana dei chitoni da una larga fascia contornata da file di punti oppure, talvolta, da una doppia fascia nera. Pieghe accuratamente disegnate, spesso disposte in gruppi paralleli a V nella zona tra le gambe o a ventaglio sopra il ginocchio piegato, oppure marcate da sottili linee in corrispondenza dell’arricciatura creata dalla fila di perline bianche che fa da cintura. Piedi coperti da calzature, spesso con suola bianca. Linee di terra segnate da una spessa linea e gruppetti di punti bianchi. Asperità rocciose caratterizzate da macchie nere e bianche (breccia vulcanica). Frequente presenza di una phiale bianca sospesa nel campo figurato. Nel gruppo dei vasi con teste, ricorrenza di teste f. di profilo con sakkos decorato con file e gruppi di puntini e con nastrino bianco annodato alla sommità, piccola stephane bianca sulla fronte e ciuffo di capelli ricciuti sull’orecchio decorato da orecchino a singola perla bianca o con pendente. Collana di perle bianche attorno al collo. In un caso la testa di profilo utilizzata come decorazione del campo figurato è quella di un guerriero con elaborato elmo. La raffigurazione isola nel campo la testa di un guerriero, raffigurato per intero sull’altro lato del medesimo vaso nella consueta posizione con gamba sollevata e piede poggiato su un masso, il quale imbraccia scudo e lancia e indossa un elaborato elmo con pennacchi e coda equina. Accentuato gusto per l’utilizzo di sovraddipinture per elementi in pietra e metallo, dettagli di animali reali e fantastici e delle decorazioni vegetali. decorazione accessoria eseguita con accuratezza. Sul collo delle anfore frequente presenza di teste analoghe a quelle utilizzate come unica decorazione nel gruppo di vasi con teste. Palmette caratterizzate da foglie mozzate. nelle palmette a ventaglio, talora poste al centro di figure disposte simmetricamente, foglia centrale appuntita. Elaborate e circondate da girali con regolari spirali le palmette collocate sotto le anse delle anfore. Frequente aggiunta di fiore a ventaglio, non di rado con il bordo sottolineato in bianco. Preferenza per i fregi di ovoli e punti, linguette e onda corrente capovolta nella parte s. dei vasi e sotto il campo figurato. Sotto l’orlo dei crateri a campana, tralcio di alloro con foglie a romboide. Nel G. di Andromeda, sotto il campo figurato, meandro interrotto da quadrati con motivo a croce e sottili tratti al centro dei quattro lati. iscRizioni OINWMAOS (Parigi, CM, 977) ; KASTWR, POLUDHUSKH, AMUKOS, moderne (basilea, m.a.). Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA Trendall 1960b, 7-33, Trendall 1967b, 224-229, 695, nn. 1-25, tavv. 88-90.1-5, Trendall 1970a, 41, n. 16a, Trendall 1973d, 187, Trendall 1983a, 116-118, nn. 3a, 5a-b, 7a-d, 11a-b, 12a, 21a, 24a-b, tav. XIII.1-2, Trendall 1989, 157, 158, figg. 7, 273.

ii 1 2 p di LouVRE k 491 (TAVV 323 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario dello skyphos eponimo (Parigi, Louvre, K 491).

cERAMicA cAMpAnA (c) VAsi ATTRibuiTi 37 pRoVEniEnzE Campania (8) – generica (1); area capuana (5): Capua (3), Caivano (1), S. Agata de’ Goti (1); golfo di Napoli (2): Cuma. foRME VAscoLARi Skyphoi (16); crateri (5): a campana (5); lekythoi (5); bail-amphorae (4); anfore a collo distinto (3); oinochoai (3): forma 3 (2), forma 2 (1); coppe (1). soggETTi Scene mitologiche (4): centauro (2); Eracle (1); Cerbero (1). scene a “soggetto tragico” (1): alcmena sulla pira, antenoe, nuvole (1). Corteggio dionisiaco (5): giovane uomo (3); satiro, donna (1); menade, satiro (1). Scene con Eros (2): Eros (1); donna, Eros presso un altare (1). Scene generiche (52): giovane uomo ammantato (17); giovane guerriero (8); donna (5); testa f. (4); due giovani uomini ammantati (3); donna, giovane uomo (2); giovane uomo (2); giovane uomo che porta un cinghiale sulle spalle (1); giovane uomo su un carro trainato da due muli (1); giovane uomo, cavallo (1); donna presso un altare (1); donna presso un louterion (1); giovane uomo su una roccia, giovane uomo (1); giovane guerriero, donna (1); giovane uomo presso un louterion (1); giovane uomo in atto di segare la legna (1); giovane guerriero in lotta contro un leone (1); arciere (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici comprendenti più spesso una, raramente più figure, generalmente disposte su un unico livello senza sovrapposizioni di piani. Più complessa la composizione della scena di Alcmena sulla pira, con le figure delle Nuvole collocate in alto e parzialmente sporgenti da una spessa linea bianca ad arco ogivale. figure ricorrenti: giovani uomini ammantati più spesso isolati, occasionalmente in numero di due; giovane o guerriero seduto su masso punteggiato; donna seduta su masso punteggiato. Influenze da parte del P. di Cassandra (disegno delle teste dal mento arrotondato, delle capigliature, dei panneggi, palmette semplici, palmette a ventaglio con fiori, meandri, decorazione sotto l’orlo dei crateri a campana, rocce punteggiate). Affinità con il P. Parrish (fiori elaborati che decorano le palmette) e con il P. di Laghetto (resa degli ammantati). disegno dal tratto sicuro e marcato. dettagli anatomici sommariamente disegnati. Gambe pingui. Profili caratterizzati da nasi piccoli con punta accentuata e mento arrotondato. capigliature a massa compatta nera distinte dal fondo da una più o meno ampia zona risparmiata. uso delle sovraddipinture per indicare elementi in metallo, dettagli dei corpi di animali e di elementi vegetali. Attenzione alla resa dell’abbigliamento e dell’armatura indigena, con caratteristico elmo con pennacchi piumati. nel campo, scudi e phialai in bianco. Inserimento nelle palmette, di larghi fiori a ventaglio talvolta con pistillo e stame indicati da un punto da cui partono tre lineette a v.n., altre volte con orlo segnato da una spessa linea bianca. Nella decorazione accessoria, predilezione per fregi di ovoli, onda corrente capovolta. Elaborate palmette talvolta con inserimento di fiori decorati sullo stame e all’interno della corolla con puntini. Sotto il campo figurato, meandro interrotto da quadrati con motivo a croce e puntini nei quadranti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 230-232, 690, nn. 26-46, 42a, tav. 90.6, Trendall 1970a, 42, n. 29a, tav. IX.1, Trendall 1973d, 188, nn. 28a-c, 39a, 41a-b, 45a-c, tav. XXXIV.1-2, Trendall 1983a, 115, 118-119, nn. 28d, 29a-b, 40a, 41c, 45d, Trendall 1989, 158, fig. 274.

ii 1 3 p di LAon dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dell’anfora eponima (Laon, Musée Archéologique Municipal: Trendall 1967b, 232, n. 47). VAsi ATTRibuiTi 24 pRoVEniEnzE campania (5) - area capuana (5): capua (4), curti (1).

foRME VAscoLARi Skyphoi (14); bail-amphorae (5); anfore a collo distinto (2); crateri (2): a campana (2); epichyseis (1). soggETTi Scene mitologiche (2): suicidio di Aiace (1); Cerbero (1). corteggio dionisiaco (1): satiro (1). Scene generiche (43): giovane uomo ammantato (21); giovane uomo (8); giovane uomo presso un altare (5); giovane guerriero (2); donna (2); testa f. (2); giovane guerriero accovacciato (1); due teste f. (1); pantera (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni estremamente semplici, comprendenti una sola figura che occupa, per intero, il campo figurato. figure ricorrenti: giovani coperti da pesanti mantelli drappeggiati nella maniera caratteristica del C. Giovane stante accanto ad un altare verso il quale porge un oggetto che può essere uno strigile, una ghirlanda o una phiale. Talvolta il giovane è raffigurato con la gamba d. portante e la sin. rilassata, il braccio sin. poggiato alla lancia puntata al suolo e il d. sollevato verso l’altare. Altre volte la gamba sin. è incrociata sulla d. e l’avambraccio sin. poggia su un bastone puntato al suolo. Giovane con gamba sollevata e piede poggiato su un masso roccioso, gomito opposto poggiato sulla coscia sollevata. Influenze da parte del P. di Cassandra (disegno dei profili e dei panneggi f., figura del giovane stante, figure sedute su massi, resa delle rocce, decorazione accessoria) e del P. di Louvre K 491 (capigliature, decorazione accessoria). Disegno essenziale dei dettagli anatomici. Profilo dei volti reso con bocca piccola, dalle labbra serrate e narice segnata da un punto. Giovani uomini ammantati completamente avvolti in mantelli pesanti, che formano un largo collare segnato, come il bordo i., da una linea nera e da una fila di punti parallela ad essa, e con braccio sin. puntato al fianco sotto il quale cadono una serie di pieghe. Notevole dettaglio nella resa degli animali. Inserimento nelle palmette di fiori decorati lungo il bordo con linee e file di punti o serie di archetti. Sotto il campo figurato, onda corrente destrorsa con creste sottili. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 232-233, 690, nn. 47-53, 52b-c, tav. 91, Trendall 1970a, 42, nn. 47a, 51a, 52d, Trendall 1973d, 187, 189, nn. 49b-c, 52c, 53a, tav. XXXV.1-2, Trendall 1983a, 119-120, nn. 50a-c, 52e-f, 53b, Trendall 1989, 158.

ii 1 4 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di LAon

ii 1 4.a p di nApoLi Rc 17 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (napoli, man, rc 17). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE campania (2) – golfo di napoli (2): cuma. foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); lekythoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro e donna in corsa (1); donna, giovane uomo (1). Scene generiche (3): due giovani uomini ammantati (2); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni estremamente semplici, incentrate su una o due figure disposte su un unico livello senza sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovani uomini ammantati completamente avvolti in pesanti mantelli. Influenze da parte del P. di Laon (giovani uomini ammantati, fiori e palmette) e del P. di Cassandra (tralcio d’alloro con foglie a romboide sotto l’orlo dei crateri a campana, resa delle rocce). 407

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Disegno poco accurato nei dettagli. Introduzione dell’uso di sovraddipingere in bianco le parti nude delle figure f. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 233, nn. 54-55, Trendall 1983a, 120, n. 55a.

ii 1 4.b ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL p di LAon

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE campania (1) - area capuana (1): capua. foRME VAscoLARi Skyphoi (2); lekythoi (1). soggETTi Scene generiche (5): giovane uomo ammantato (2); cavaliere (1); giovane guerriero in corsa (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni estremamente semplici, incentrate su singole figure. figure ricorrenti: giovani uomini ammantati completamente avvolti in pesanti mantelli. Influenze da parte dei precedenti C. della Bottega di Cassandra (palmette e fiori) e del P. di Laon (giovani uomini ammantati). disegno grossolano. giovani uomini ammantati completamente avvolti in mantelli drappeggiati rigidamente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 234, nn. 56-57, Trendall 1973d, 189, n. 57a, Trendall 1983a, 120.

ii 1 5 c

dEL g dELLA RocciA punTEggiATA

ii 1 5.a p dELLA nikE sEduTA (TAV 323 3-4) dEnoMinAzionE Dalla ricorrente raffigurazione di una Nike seduta su una roccia punteggiata (Berlino, SM, F 3093; Napoli, MAN, 82722; Napoli, MAN, 82831). VAsi ATTRibuiTi 46 pRoVEniEnzE Campania (4) – generiche (2); area capuana (2): Montesarchio. foRME VAscoLARi Lekythoi (13); idrie (12); crateri (11): a campana (11); oinochoai (6): forma 3 (5), indeterminate (1); lebetes gamikoi (2); skyphoi (2). soggETTi Scene mitologiche (6): centauro, grifi in lotta contro linci (1); Pegaso, leone (1); Ermes, donna (1); Ermes, giovane, donna seduta sui gradini di un monumento funebre, donna, Eros (1); Eros, Afrodite (?) (1); grifo (1). scene a soggetto comico (1): attore comico (Xanthias) presso una statuetta di eracle su basamento (1). Corteggio dionisiaco (8): donna (3); satiro, donna (2); menade, satiro (1); papposileno che monta una capra (1); paniskos, donna (1). scene con eros (2): eros (2). Scene con Nike (4): Nike (3); Nike su carro trainato da due cavalli (1). Scene generiche (43): testa f. (10); donna (11); giovane uomo ammantato (5); donna, altare (4); giovane uomo (4); donna, giovane uomo (2); civetta (2); due donne (1); due donne, giovane uomo (1); donna presso un monumento funebre, donna anziana (1); testa di orientale (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti da una a tre figure, quasi sempre disposte sullo stesso livello, con poche e parziali sovrapposizioni di piani. in un caso la com408

posizione, articolata sul corpo di un’idria, comprende cinque figure, le tre centrali disposte ad occupare tutto il campo percepibile nella veduta frontale, le due laterali collocate, in posizione semiaccovacciata, sotto le anse orizzontali. Figure ricorrenti: testa f. di profilo, con sakkos, adoperata sia come unica raffigurazione nel campo figurato principale sia come elemento inserito nel campo all’interno di una scena figurata. Donna seduta su masso roccioso, con busto e gambe di profilo o con gambe di profilo e busto di t.q., talvolta vestita di chitone, altre volte con mantello che copre solo le gambe, generalmente con il braccio d. sollevato e portato in avanti a reggere un attributo (cista, specchio, uccello, ghirlanda, phiale) oppure, a volte, piegato all’altezza del gomito, il sin. abbassato e puntato sul masso o in atto di reggere un secondo attributo oppure sollevato nel gesto dell’anakalypsis. Analogo lo schema del giovane e della Nike seduti su massi rocciosi, quest’ultima con l’aggiunta di ampie ali frequentemente segnate da vistosi tocchi bianchi. Giovane uomo ammantato isolato. Giovane e donna stanti con la gamba d. sollevata e il piede poggiato su rialzo. Le figure f. in questo schema sono spesso raffigurate nell’atto di porgere un oggetto su un altare/pilastrino. Influenze da parte del P. di Cassandra (disegno dei profili, delle capigliature f. con sakkos, disegno delle palmette) e del P. di Louvre K 491 (disegno delle palmette) e del P. di Laon (resa dei giovani uomini ammantati). Capigliature f. generalmente coperte da un sakkos, decorato con linee, file e gruppi di punti, legato da un nastrino bianco e con corona bianca a piccoli raggi sulla fronte. ciuffo di capelli sull’orecchio contornato da riccioli a piccoli tocchi in vernice diluita. Capigliature m. a massa compatta, spesso cinte da bende e ghirlande bianche. Chitoni delle figure f. caratterizzati da scollatura a larga V, disegnati in modo da avvolgere strettamente la gamba sin., il cui contorno è perfettamente visibile al di sotto della stoffa, più morbidamente la d. Pieghe disegnate a gruppi di linee parallele. giovani uomini ammantati avvolti in mantelli rigidi e drappeggiati attorno al collo in maniera da formare un largo collare. asperità rocciose caratterizzate da macchie nere e bianche (breccia vulcanica) e linee di contorno a spesse pennellate bianche. Nel campo, finestre prospettiche, bucrani, anitre, fiori e girali bianchi. Nella decorazione accessoria, fregi di ovoli, onde correnti rovesciate, finte baccellature con frequenti aggiunte di bianco, girali. Zona risparmiata immediatamente al di sopra delle anse dei crateri a campana e decorazione a piccoli e spessi tratti neri all’attacco delle anse. Palmette a foglie mozzate con fiori campanulati contornati da frangia di punti bianchi. Sotto il campo figurato, onda corrente a creste sottili diritta o capovolta, linguette, fasci di linee parallele all’interno di una più ampia fascia risparmiata. iscRizioni Graffita in alfabeto osco e retrograda, SANTIA [Londra,bm,1865.01-03.29 (f 233)]. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 234-238, nn. 58-94, tavv. 92-94.1-3, Trendall 1970a, 42, n. 63a, trendall 1973d, 187, 189-190, nn. 61a, 70a, 82a, mizuta 1981, 44, tavv. 35.3-4, 36.2, Trendall 1983a, 115-116, 120-121, nn. 63b-c, 67a, 68a, tav. XIII.3, Trendall 1995h, 227, n. 114.

ii 1 5.b c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA nikE sEduTA

ii 1 5.b 1 c

di VAsi con AniMALi

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE campania (2): generiche. foRME VAscoLARi Lekythoi (6); coppe (2); crateri (2): a campana (2). soggETTi Scene mitologiche (3): grifo (2); Pegaso (1). Scene generiche (9): lince (2); cigno (2); anitra (2), colomba (1); segugio (1); testa m. (1).

cERAMicA cAMpAnA (c) coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, prevalentemente incentrate sulla figura isolata di un animale, su due figure, con andamento circolare, soltanto nel tondo interno della coppa con scena di attacco di un grifo ad un cervo. Figure ricorrenti: lince di profilo verso sin., con tre zampe poggiate al suolo e zampa anteriore d. sollevata. Cigno di profilo verso sin. Anitra di profilo verso sin. con contorno dipinto in bianco. Influenze da parte del P. della Nike Seduta (resa dei fiori campanulati inseriti nelle palmette e dell’anitra). disegno deciso, marcato e semplice, con pochi dettagli interni segnati da linee continue e marcate. Abbondante uso della sovraddipintura per tracciare i contorni degli animali (anitre e segugio). Profili caratterizzati da sopracciglio lungo e appena arcuato, occhio con iride tangente alla palpebra s., naso dalla punta arrotondata e narice disegnata con un tratto ondulato, labbra separate da una linea leggermente arcuata rivolta verso il basso, mento appuntito. capigliatura a massa compatta cinta da corona radiata. nella scena di attacco del grifo al cervo, suolo roccioso punteggiato. nel campo, phialai, rosette. Nella decorazione accessoria, netta preferenza per le onde correnti capovolte; tralcio d’edera graffito con foglie sovraddipinte in bianco; fascia a risparmio con trattini a v.n. sfalsati, ramo d’alloro con bacche. Palmette con foglie mozzate o arrotondate, fiori campanulati con corolla decorata da linea curva e punti e da punti bianchi lungo l’orlo. iscRizioni Graffita lungo il bordo del tondo interno della coppa, PUQWN EPOIJESE (germania, coll.p., moderna). Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 238-239, 690, nn. 95-101, 101a, Trendall 1973d, 187, Trendall 1983a, 121, n. 101b.

ii 1 5.b 2 c

di VAsi con TEsTE f

(TAV 324 1)

VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Lekythoi (3); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi scene generiche (4): testa f. (4). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni incentrate unicamente sulla testa isolata di profilo verso sin. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin, generalmente con corona radiata o con corona radiata sovrapposta a una benda portata sulla fronte. Influenze da parte del P. della Nike seduta (resa dei profili e delle palmette con fiori). Affinità con il P. Parrish (resa dei profili). Profili dal tratto semplice e deciso, occhio con iride tangente alla palpebra s., naso piccolo con narice segnata da un doppio tratto, labbra carnose separate da una linea spezzata, mento prominente. capigliature a massa compatta, talvolta con chignon posteriore contornato da riccioli scomposti, e ghirlanda radiata bianca. Nel campo, phialai. Nella decorazione accessoria, preferenza per onda corrente capovolta e finte baccellature. Palmette con foglie mozzate o arrotondate, spesso contornate in bianco, fiori campanulati con corolla decorata da doppia linea curva e punti neri e da punti bianchi lungo l’orlo. Sotto il campo figurato, fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 239, nn. 102-104, tav. 94.4-5, Trendall 1970a, 42, n. 104a, Trendall 1983a, 121.

ii 1 5.b 3 p di nApoLi 855 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario del cratere a campana eponimo (napoli, man, 855).

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Campania (2) – generica (1); golfo di Napoli (1): Cuma. foRME VAscoLARi Crateri (3): a campana (3); skyphoi (1). soggETTi Scene generiche (8): testa f. (3); testa m. (2); testa di giovane guerriero (1); testa m. con petaso (1); testa m. barbata (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate unicamente su una testa di profilo o di prospetto. Figure ricorrenti: testa m. di profilo, più spesso giovanile, talvolta a capo scoperto, talaltra con copricapo (petaso) o con elmo, in un caso barbata; testa f. di profilo, a capo scoperto. isolata la rappresentazione di una testa f. di prospetto. Influenze da parte del P. di Louvre K 491 (disegno delle palmette). Disegno dal contorno a linea sottile, deciso ed essenziale. Profili caratterizzati da labbra carnose, separate da una linea arcuata rivolta verso il basso e da menti arrotondati. nella decorazione accessoria, preferenza per la decorazione a spina di pesce in bianco sotto l’orlo dei crateri. Palmette semplici e con piccoli fiori a ventaglio. Sotto il campo figurato, fascia risparmiata talvolta decorata da una più sottile a v.n. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 239-240, nn. 105-107, tav. 94.6, Trendall 1983a, 121, n. 106a.

ii 1 5.c p di poRTLAnd (TAV 324-2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della lekanis eponima (Portland, Art Museum, 26.289). VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Lekanides (2); lekythoi (2); idrie (1); kantharoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): satiro, Dioniso (1); giovane uomo nudo (1); donna in corsa (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (5): testa m. con pilos (2); cavaliere (1); cavaliere, donna (1); giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, generalmente incentrate su singole figure. Più articolate quelle collocate su entrambi i lati della vasca del kantharos e nel campo figurato dell’idria, comprendenti, nel primo caso, due figure convergenti verso il centro, di cui una a cavallo, su un lato, e due figure convergenti verso il centro occupato da oggetti, sull’altro, nel secondo caso una figura a cavallo di dimensioni maggiori. Figure ricorrenti: teste m. di profilo, con pilos, collocate sotto le anse dell’idria; guerriero con lancia, in un caso in posizione di riposo, nell’altro in atto di scagliarla, in groppa ad un cavallo, adorno di finimenti di perline bianche, in un caso al passo, nell’altro al galoppo; figura (Eros, giovane, Dioniso) seduta su masso roccioso le cui asperità sono indicate da grossi punti bianchi e neri, con braccio sin. arretrato e d. proteso in avanti, gambe entrambe flesse e sfalsate. Influenze da parte del P. della Nike Seduta (resa dei profili e delle figure sedute). Affinità con i C. del G. del Naso Affilato (resa del tirso). disegno dal contorno deciso a linee continue, accurato nella resa dei dettagli anatomici delle figure umane e animali. Peculiare, in part., la resa delle doppia piega sull’addome delle figure sedute, immediatamente al di sopra dell’ombelico, e delle pieghe alla base del collo dei cavalli. Tocchi di bianco aggiunto punteggiano i tirsi, dal caratteristico contorno a scaletta, gli ornamenti di figure umane e animali, le rocce. Sovraddipintura bianca per la resa dei vasi metallici. Nel campo, phialai e gruppi a tre punti. Nella decorazione accessoria, preferenza per finte baccellature, onde correnti diritte e capovolte, linguette, palmette a f.n. sul pomello del coperchio delle lekanides. Palmetta a ventaglio con foglie mozzate e caratterizzata da una coppia di punti neri al centro del cuore a semicerchio. 409

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 240, nn. 108-111, tavv. 95.1, 97.1, Trendall 1973d, 190, n. 111a, tav. XXXV.3-4, trendall 1983a, 121, Lo Porto 1999, 67-68, n. 93, tav. LX.

ii 1 5.d c

dEL g dEL nAso AffiLATo

(TAV 324 3)

dEnoMinAzionE Dal caratteristico naso appuntito e affilato che caratterizza i profili. VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): avella. foRME VAscoLARi Lekythoi (6); crateri (4): a campana (4); idrie (3); lekanides (1); epichyseis (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (6): testa di grifo (3); centauro in corsa (1); sirena che suona il flauto (1); sirena con lira (1). scene a “soggetto tragico” (1): morte di fedra (1). Corteggio dionisiaco (4): menade (1); satiro (1); donna (1); giovane uomo (1). Scene generiche (16): donna (4); testa f. (3); giovane guerriero (2); giovane uomo (2); giovane uomo ammantato (2); giovane uomo ammantato in corsa (1); donna presso un altare (1); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, generalmente incentrate su una sola figura occupante per intero il campo figurato. Fa eccezione la scena mitologica con Fedra che si suicida alla base della pira di Ippolito, caratterizzata da una composizione piramidale con sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: testa di profilo, di solito f., in un caso m., a capo scoperto, utilizzata come elemento decorativo sotto le anse orizzontali di una delle idrie e sulla spalla dell’epichysis; parte della figura di un grifo, in due casi la sola testa, collocata sotto le anse orizzontali di un’idria, in un caso una protome che occupa per intero il campo figurato sul lato secondario di un cratere a campana; figure (guerrieri, donne e giovani nudi) sedute su un masso roccioso con asperità indicate da grossi punti neri, con un braccio proteso in avanti in atto di reggere un attributo e l’altro arretrato, puntato sul masso roccioso o con un secondo attributo, gambe incrociate o leggermente divaricate; figure (donna, satiro) con gamba sollevata e piede poggiato su un rialzo. Influenze da parte del P. di Louvre K 491 e del P. dell’Oreste di Ginevra (fiori inseriti nelle palmette), del P. delle Nike Seduta (resa delle palmette) e dei C. a lui vicini nello stile (resa della testa e del becco dei grifi), del P. di Portland (resa del tirso, dell’addome delle figure sedute e della labbra). Disegno deciso, dal tratto fluente, dettagliato nelle vesti e nei particolari anatomici in alcuni vasi, in alcuni casi più elementare. Profili caratterizzati da fronte bassa, naso affilato, bocca serrata. Dettagliata la resa delle mani che afferrano le aste di tirsi e lance. busti nudi delle donne semiammantate caratterizzati da sviluppato addome, spalle e seni prominenti, ombelico segnato da una linea uncinata. Tirsi con foglie scalate e con punti bianchi. Nel campo, phialai. Nella decorazione accessoria, preferenza per finte baccellature, onda corrente diritta o capovolta, rami di alloro, linguette, motivo ad onda tra file parallele di punti. Palmette a ventaglio con foglie mozzate, con fiori a volte a forma di diamante altre volte campanulati e contornati da una linea curva in nero accompagnata talvolta da puntini talaltra da una palmetta stilizzata anch’essi in nero. iscRizioni LUKOGOS (Adolphseck, SF, 167, moderna). Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 240-242, nn. 112-125, tavv. 95, 97.5, Trendall 1973d, 190, nn. 123a,124a, trendall 1983a, 121. 410

ii 1 5.e c

dEL g di EgisTo

(TAV 324 4)

dEnoMinAzionE Dal soggetto dell’oinochoe Adolphseck, SF, 166. VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE campania (2) – golfo di napoli (2): avella (1), napoli (1). foRME VAscoLARi Idrie (7); lekythoi (3); anfore a collo distinto (1); lekanides (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene mitologiche (4): Teseo in lotta contro il Minotauro (1); Cadmo in lotta contro il drago (1); Penteo in lotta contro una menade (1); Elena e Menelao (1). Scene a “soggetto tragico” (3): morte di Egisto (1); esposizione e liberazione di Andromeda (1); Antigone, pedagogo (1). Corteggio dionisiaco (2): due menadi ai lati di Dioniso (1); giovane guerriero, donna, uomo barbato (1). Scene generiche (11): testa f. (2); testa di orientale (2); cavaliere in abiti orientali, due giovani guerrieri (1); giovane guerriero che trafigge un giovane guerriero caduto (1); donna presso un louterion, roccia con un gocciolatoio a protome leonina, colonna (1); giovane uomo ammantato (1); testa m. barbata, testa f. (1); testa di leone (1); testa di cavallo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a cinque figure, disposte su un unico livello (salvo eros in volo) ma a volte con sovrapposizioni di piani e scorci. Quelle con più di due figure si articolano spesso in uno schema incentrato su un elemento o una figura o un gruppo di figure al centro e due figure o due elementi d’arredo disposti simmetricamente ai lati. Figure ricorrenti: teste di profilo disposte sotto le anse delle idrie, quelle f. con sakkos, decorato con linee, file di punti e ghirlanda radiata bianca, da cui fuorisce una ciocca riccioluta sull’orecchio, quelle m. con copricapo frigio; donna ammantata stante con un braccio sollevato e piegato all’altezza del gomito; guerriero stante con la gamba sin. portante, la d. rilassata e leggermente arretrata con il piede poggiato a terra con la sola punta, a volte nudo, a volte vestito con corta tunica e con una o due lance impugnate. Influenze da parte del P. di Cassandra (figure di uomini barbati, decorazione accessoria), del P. di Laon (mantelli con bordo a puntini), del P. della Nike Seduta (resa del panneggio, decorazione all’attacco delle anse, teste f. di profilo e teste di orientali sotto le anse delle idrie), del P. di Portland (resa del tirso), dei c. del g. del naso Affilato (resa del tirso, dei profili dei volti e delle palmette). Affinità con il P. Parrish (resa del corpo di andromeda). disegno dal tratto sicuro e pulito, accurato nella resa dei dettagli. numerose rappresentazioni di teste, f. e m., queste ultime in part. barbate e con il capo cinto da ghirlanda radiata bianca, di t.q., con buona resa dello scorcio. Analoga abilità nel disegno di scorcio dei corpi rappresentati in scene di combattimento. Parti nude delle figure f. spesso sovraddipinte in bianco. Nel campo, abbondanti elementi decorativi, spesso completati dal bianco aggiunto (palmette, festoni, bende, vasi). Nella decorazione accessoria, preferenza per finte baccellature, rami d’alloro con foglie piccole e ravvicinate, ovoli, onde correnti diritte e capovolte. numerose le palmette, inserite nei girali sulla spalla delle idrie, sparse come elementi separatori tra le figure o dipinte, come di consueto, sotto le anse e caratterizzate da fiori di forma adamantina, oppure campanulati, in alcuni casi con stame sporgente a forma di cono terminante in un punto separato. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 243-245, nn. 126-138, tavv. 96, 97.2-4,6, 98.1.

ii 1 6. p dELLA giTA in bARcA dEnoMinAzionE Dal soggetto dipinto sul cratere a campana eponimo (Melbourne, NGV, D 27/1979, già Wakefield, Nostell Priory, 22).

cERAMicA cAMpAnA (c) VAsi ATTRibuiTi 8 foRME VAscoLARi Crateri (5): a campana (5); lebetes gamikoi (2); skyphoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna seduta sulla poppa di una barca, kottabos, satiro che rema, satiro, anfora (1); tre giovani uomini nudi (1). Scene generiche (14): due giovani uomini ammantati (6); donna (3); giovane uomo ammantato (1); libagione (1); due giovani uomini presso un pilastrino su cui arde un fuoco (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1); due giovani uomini ai lati di un giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello, generalmente senza sovrapposizioni di piani, con la sola eccezione del cratere eponimo, comprendente un livello i., con il mare popolato di delfini guizzanti, e uno s. con le tre figure in barca rese con parziali sovrapposizioni di piani. Frequente la scelta della composizione incentrata su tre elementi, uno centrale e due laterali disposti simmetricamente. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato stante rivolto verso d. con braccio d. puntato al fianco e sin. proteso, talvolta appoggiato al bastone, a volte completamente avvolto nel mantello, altre volte con la spalla sin. scoperta, con lembo del mantello ricadente dalla spalla d. con spesso bordo nero terminate a L e bordo i. disegnato con una contorta linea ondulata; giovane uomo nudo stante con gamba d. portante e sin. rilassata e leggermente arretrata e piede poggiato solo in punta, talvolta disegnato di t.q., altre volte di profilo, braccio sin. leggermente flesso e arretrato, talora appoggiato a un supporto, braccio d. proteso; pilastrino e altare collocati al centro della composizione, spesso con fuoco ardente. Influenze da parte dei C. del G. del Naso Affilato (figure sedute, resa dei profili). Affinità con i restanti C. della Bottega del P. di Cassandra (motivo decorativo sotto il campo figurato), con il P. Parrish (resa degli ammantati) e con il P. del Sacrificio del Louvre (proporzioni delle figure). disegno dal tratto deciso ed essenziale. figure slanciate, caratterizzate da pochi ma accurati dettagli anatomici (pettorali, ombelico, genitali, rotule). Mani grandi e mal disegnate. capigliature a massa compatta, spesso con contorno ondulato, occasionalmente con poche ciocche sporgenti sulla nuca, distinte dal fondo da un’ampia zona a risparmio. Profili caratterizzati da nasi appuntiti, bocca indicata sommariamente da una lineetta che separa le labbra, mento prominente. Panneggi resi con linee diritte per le pieghe più sottili, appena ondulate o spezzate ad uncino in corrispondenza degli arti in movimento. bordi dei mantelli segnati da spesse pennellate nere. Impiego del bianco aggiunto per le bende che cingono le capigliature dei giovani, sia di quelli ammantati, sia nudi. Di foggia particolare le bende del giovane e della donna nella scena di libagione sull’altare, caratterizzate da un apice sulla fronte. bianche anche le ghirlande apicate del cratere eponimo, nel quale l’utilizzo della sovraddipintura sottolinea il timone, i remi, il kottabos, la phiale, l’anfora e le onde, disegnate come corte linee curve tra cui nuotano i delfini. Nella decorazione accessoria, ramo d’alloro regolare e sempre sinistrorso sotto l’orlo dei crateri, trattini paralleli sui coperchi e linguette bianche sulla spalla dei lebeti. Palmette ridotte a vantaggio del largo sviluppo degli elementi floreali che le inquadrano, talvolta a ventaglio pieno, più spesso a fiore campanulato variamente caratterizzato nella corolla, talvolta segnata da una linea ondulata e punti, altre volte da una linea curva parallela al contorno e punti, altre volte decorata da piccoli tratti che disegnano una sorta di palmetta stilizzata. Sotto il campo figurato, netta preferenza per il motivo ad onda corrente capovolta con creste molto assottigliate e, nel cratere eponimo, meandro semplice disegnato con linee a S squadrata in vernice diluita all’interno di una larga fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 245-246, nn. 139-143, tav. 98.3-6, Trendall 1970a, 43, n. 141a, Trendall 1983a, 122, nn. 143a-b, tav. XIII.4.

ii 1 7 c

dELLA boTTEgA dEL p di cAssAndRA spEciALisTi in piATTi dA pEscE

ii 1 7 a p gRAssi (TAV 325 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del vaso eponimo (Lipsia, grassimuseum, 16.218). VAsi ATTRibuiTi 19 foRME VAscoLARi Piatti (19). soggETTi Pesci, molluschi, pettini. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di dimensioni minori. figure ricorrenti: polpo, donzella, perchia, sarago, orata, torpedine, sogliola, spigola, pettine, mitile. Affinità con il P. Bastis (trattamento delle figure, decorazione accessoria) e col P. di Cassandra (decorazione del bordo esterno dei vasi con tralcio di alloro con foglie a romboide). Nei pesci, occhio circolare nero delineato da una spessa linea in bianco sovraddipinto, corpo ovale decorato nella metà s. con file parallele di piccoli punti, lunghe striature scure verticali o linea centrale scura, a tremolo o con terminazioni a V, branchie rese mediante serie di archi concentrici neri e bianchi disposti sotto la bocca, pinna pettorale resa mediante sottili linee bianche a ventaglio che si dipartono da un elemento circolare, pinna dorsale separata dal corpo da una spessa linea nera, pinne dorsali e anali rigide, decorate con sottili tratti verticali distanziati, coda spesso bipartita. Nella torpedine, corpo cosparso di macchie scure. nel polpo, tentacoli massicci, talora intrecciati, con serie di trattini neri su un lato a renderne la plasticità e decorati sulla superficie da radi punti bianchi delineati in nero. Impiego di pettini e, più raramente, di mitili come riempitivi. depressione centrale a v.n., circondata da una fascia a risparmio o da fascia ad onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti o tralcio di alloro con foglie a romboide. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 70-71, nn. iia/1-16, tavv. 16-17a, 64.3, mcPhee, trendall 1990, 39, n. IIA/11a, tav. 9.2, Trendall 1992a, 106, n. IIA/11b, tav. I.3, Hurschmann 2003a, 79-80, tav. 48.1-2.

ii 1 7 b c

Vicini nELLo sTiLE AL p

gRAssi (TAV 325 2)

VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Piatti (6). soggETTi Pesci, molluschi, pettini, conchiglie. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di dimensioni minori. Figure ricorrenti: sarago, spigola, triglia, torpedine, labride, seppia, rana pescatrice. Affinità con il P. Grassi (trattamento delle figure). Disegno semplificato delle figure. Occasionalmente, impiego di ombreggiature sul corpo dei pesci. depressione centrale a v.n., circondata da una fascia a risparmio o con motivo a raggi. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti o tralcio di alloro con foglie a romboide. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 71, nn. IIA/17-22, tavv. 17.b-f, 64.2. 411

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

ii 1 7 c c

dEL g

LyMAn ALLyn (TAV 325 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del vaso eponimo [new London (conn.), Lyman allyn museum, 1935.4.169]. VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE campania (1) – nocera superiore. foRME VAscoLARi Piatti (11). soggETTi Pesci, molluschi, pettini, conchiglie. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre (o, più raramente, quattro) figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di dimensioni minori. figure ricorrenti: spigola, donzella, seppia, triglia, totano, polpo, torpedine, perchia, pettine, conchiglia. Affinità con il P. Grassi (trattamento delle figure). Nelle seppie, corpo rotondo percorso da una fila centrale di tratti neri sovrapposti, brevi tentacoli disposti a raggiera. Impiego di pettini come riempitivi. depressione centrale a v.n., circondata da una fascia a risparmio o decorata con motivo ad onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti o tralcio di alloro con foglie a romboide. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 72, nn. iia/23-33, tavv. 18.a-d.

ii 1 7 d p di nApoLi 171205 (TAV 325 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del vaso eponimo (napoli, man, 171205). VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi Piatti (7). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: sarago, cefalo, torpedine. Affinità con i C. del G. Lyman Allyn (trattamento delle figure). Nei pesci, pinna pettorale sovraddipinta in bianco, resa da un motivo a semicerchi concentrici con punto centrale, il più esterno dei quali decorato con raggi di lunghezza decrescente dall’alto verso il basso; sul corpo, serie di motivi a P in nero. Depressione interna a v.n., circondata da una fascia a risparmio. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti, a tralcio di alloro o a tratti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 72-73, 168, nn. iia/34-38, 38a, tavv. 18.e-f, trendall 1992a, 106, n. iia/34a.

pRoVEniEnzE campania (4) – golfo di napoli (4): cuma. foRME VAscoLARi Piatti (32). soggETTi Pesci, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. Figure ricorrenti: sarago, mormora, triglia, donzella, spigola, labride, polpo, totano, seppia, torpedine, cefalo. Affinità con il P. Grassi, con i C. vicini nello stile al P. Grassi e con i C. del G. Lyman Allyn (trattamento delle figure). Nei pesci, occhio circolare campito in nero e delineato in bianco, testa cosparsa di file divergenti di minuti puntini neri, corpi di grande dimensione solcati da una fascia centrale nera punteggiata o da striature verticali nere, distanziate tra loro, branchie a linee ondulate in bianco sovraddipinto, pinna pettorale a raggi bianchi collegati a un piccolo elemento a gancio. depressione centrale a v.n., circondata da una fascia a risparmio o decorata con motivo a onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti, tralcio di alloro o di edera. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 73-74, nn. iia/39-66, tavv. 19, 64.4, trendall 1992a, 106, n. iia/59a, tav. i.4.

ii 1 7 f p di sToccARdA-cApuA (TAV 326 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dei due principali vasi attribuiti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): cuma. foRME VAscoLARi Piatti (6). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni. Figure ricorrenti: sarago, mormora, labride, capone. Affinità con il P. Grassi, con i C. del G. Lyman Allyn, con i C. del G. delle Branchie Ondulate e della Fascia Punteggiata e col P. dell’Angolo (trattamento delle figure, pesci di grande dimensione). Disegno semplificato. Nelle figure, scarsi dettagli interni. Nei pesci, testa appuntita, occhio circolare campito in nero e delineato in bianco, sovrastato da un sottile tratto arcuato in nero (“sopracciglio”), branchie rese da una serie di tre linee arcuate ravvicinate, pinna pettorale preceduta da un motivo ad angolo acuto, corpo decorato con striature nere distanziate o da file verticali di minutissimi punti neri. Intorno alla depressione centrale, motivo a onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti, tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 74-75, nn. IIA/67-72, tavv. 20.a-b, B.1.

ii 1 7 e c dEL g dELLE bRAnchiE onduLATE E dELLA fAsciA punTEggiATA (TAV 326 1)

ii 1 7 g c

dEnoMinAzionE Da alcuni dei caratteri distintivi dei pesci rappresentati da questi C. VAsi ATTRibuiTi 32

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2).

412

Vicino nELLo sTiLE AL p di sToccARdA-cApuA

(TAV 326 3)

cERAMicA cAMpAnA (c) soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni. Figure ricorrenti: sarago, mormora, labride, capone. Affinità con il P. di Stoccarda-Capua e con i C. pestani dell’Officina di Assteas e Python specialisti in piatti da pesce (trattamento delle figure, decorazione dei corpi dei pesci). Tratto spesso, disegno elementare delle figure. Intorno alla depressione centrale, motivo a onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 75, nn. iia/73-74, tav. 20c.

ii 1 7 h p dELL’AngoLo (TAV 326 4) dEnoMinAzionE Dal caratteristico motivo che precede le pinne pettorali nei pesci raffigurati da questo C. VAsi ATTRibuiTi 12 foRME VAscoLARi Piatti (12). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: donzella, tordo rosso, mormora, torpedine, perchia. Affinità con il P. Grassi, con il P. di Stoccarda-Capua (motivo ad angolo acuto presso la pinna pettorale, trattamento dei pesci). Tendenza alla rappresentazione di figure appiattite. Nei pesci, testa appuntita, occhio puntiforme delineato in bianco, branchie rese da una serie di linee arcuate ravvicinate, pinna pettorale preceduta da un motivo ad angolo acuto, corpo decorato con striature nere, con fasce orizzontali nere (talora punteggiate) o con una spessa fascia centrale a tremolo, pinna dorsale alta e rigida, talora crestata. nella torpedine, testa con fantasiosa resa di caratteri fisiognomici umani, corpo decorato da grandi macchie scure delineate in bianco. depressione interna a risparmio o a v.n., circondata da una fascia a risparmio. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 370-350. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 75, nn. iia/75-84, tavv. 20.d-f, mcPhee, trendall 1990, 39, n. iia/76a, trendall 1992a, 106, n. iia/75a.

ii 2 boTTEgA dEL p pARRish ii 2 1 p pARRish (TAV 327 1-4) dEnoMinAzionE dalla coll. cui apparteneva originariamente la situla eponima (Londra, bm, 1928.719.3). VAsi ATTRibuiTi 46 pRoVEniEnzE Campania (4) – generiche (2); area capuana (1): Capua; golfo di Napoli (1): Napoli. foRME VAscoLARi Crateri (18): a campana (17), indeterminati (1); anfore a collo distinto (6); skyphoi (6); idrie (5); coppe (3); lekanides (2); lekythoi (2); oinochoai (2): forma 3 (2); lebetes gamikoi (1); situle (1).

soggETTi Scene mitologiche (13): centauro in lotta contro un lapita (2); sirena (2); Paride ed Elena (1); Afrodite su cigno, Eros (1); Nereide con le armi di Achille (1); consegna delle armi ad Achille (1); Onfale (?) su trono, Eracle infante (1); Atena (1); Eracle infante in atto di strozzare serpenti (1); Telefo ferito, Achille, giovane uomo ammantato (1); Europa e il toro (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Orteste a Delfi (1); Zeus, giovane uomo nudo, Nuvole che versano acqua da anfore, Eros con cigno, Anfitrione, Alcmena (1). scene a soggetto comico (1): attore con maschera canuta, attore con maschera calva, attore armato, cane (1). Corteggio dionisiaco (10): satiro (3); menade (2); giovane uomo (2); menade, giovane uomo (1); due giovani uomini ai lati di una menade danzante, satiro (1); satiro, menade, giovane guerriero, donna (1). Scene con Eros (5): Eros (1); Eros, giovane uomo nudo (1); Eros, donna, giovane uomo (1); Eros, cane, donna, Eros, donna (1); giovane guerriero, Eros, donna (1). Scene con Nike (1): Nike (1). scene con indigeni (1): due giovani guerrieri (1). Scene generiche (52): giovani uomini ammantati (6): tre (3), due (3); giovane uomo ammantato (6); giovane uomo nudo (5); donna (3); due giovani guerrieri (2); giovane guerriero (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (2); due giovani uomini nudi (2); testa m. (2); tre giovani guerrieri (1); giovane guerriero in corsa (1); donna, due giovani uomini (1); donna, giovane uomo, cane (1); giovane uomo nudo presso una colonna ionica (1); donna, colonna ionica sormontata da un cigno, donna (1); donna presso un altare (1); giovane uomo nudo in corsa, cavallo (1); giovane guerriero che tiene per le briglie un cavallo (1); giovane uomo ammantato, giovane uomo nudo (1); giovane guerriero, giovane uomo ammantato (1); giovane guerriero, donna (1); giovane guerriero, giovane uomo ammantato, giovane uomo nudo (1); due giovani ammantati ai lati di un altare, giovane uomo ammantato (1); due coppie di giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo, giovane guerriero (1); giovane uomo e donna ai lati di un giovane guerriero (1); giovane guerriero presso un monumento funebre, giovane uomo nudo (1); giovane guerriero che tiene per le briglie un cavallo, due giovani guerrieri, donna con idria sul capo (1); due giovani uomini nudi ai lati di un giovane ammantato (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna, due giovani ammantati, colonna ionica (1); giovane guerriero e donna ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni di diverso grado di complessità a seconda della forma e della grandezza dei vasi. Esse vanno pertanto da quelle con una sola figura, generalmente su lebeti, skyphoi, tondi interni delle coppe, non di rado tuttavia disegnata di scorcio, a quelle comprendenti da due a cinque figure disposte sullo stesso livello ma spesso con significative sovrapposizioni di piani, a quelle comprendenti da due a sette figure articolate su differenti livelli e con inserimento di elementi architettonici. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo stante, con la gamba d. portante e anca corrispondente sporgente, gamba sin. in riposo leggermente arretrata, braccio d. spesso flesso con attributo (ghirlanda, rametto, drappo), braccio sin. spesso puntato al fianco o, talvolta, abbassato; giovane stante con gamba sollevata e piede poggiato su un rialzo, spesso con pilos in mano; donna stante una gamba portante e l’altra flessa e leggermente arretrata in atto di sollevare un lembo della veste sulla spalla. Influenze da parte del P. di Cassandra (volti di t.q., meandri alternati a quadrati con croci), dei C. vicini nello stile al P. della Nike Seduta (disegno dei profili), dei C. del G. del Naso Affilato (rocce punteggiate in nero) e dei C. del G. di Egisto (volti di t.q., rocce punteggiate in nero). Affinità con il P. di Louvre K 491 (fiori che decorano le palmette). consistente presenza di scene a soggetto mitologico, spesso ricercate, con preferenza per la raffigurazione delle Nereidi, di Achille e di Eracle, nonché, nelle scene generiche, di rappresentazioni di guerrieri. Alcune di queste ultime, di difficile interpretazione, rinviano probabilmente a episodi mitologici relativi alla Guerra di Troia. Disegno preciso e marcato sia nei dettagli anatomici di figure umane e animali, sia nelle pieghe delle vesti, queste ultime spesso con stoffe decorate a cerchietti. Profili dal tratto semplice e deciso, occhio con iride tangente alla palpebra s., naso piccolo, 413

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA labbra carnose separate da una linea spezzata, mento prominente. Mento pesante e labbra sottili caratterizzano i volti di t.q. e frontali. Capigliature m. a solide masse compatte da cui spuntano solo pochi riccioli sulla nuca e sulle orecchie. capigliature f. con piccola e alta crocchia trattenuta da un nastrino bianco. Uomini e donne portano spesso sul capo ghirlande, in alcuni casi particolarmente elaborate, e bende bianche. Nelle figure f., occasionale impiego del bianco aggiunto per le parti nude. Bordi dei mantelli spesso sottolineati da larghe fasce nere e talvolta anche da file di punti. Frequente rappresentazione di cani, talvolta accucciati sulle zampe posteriori, altre volte in movimento, e di eleganti cavalli, tenuti per le briglie da un guerriero, con testa e collo fieramente eretti, criniere e dettagli del muso e del corpo accuratamente disegnati, zampa anteriore d. sollevata ad indicare il passo, spesso con finimenti bianchi. Linee di terreno quasi sempre indicate da sottili pennellate bianche ondulate. Occasionalmente il suolo è roccioso, con asperità segnate da punti neri più o meno grandi, analogamente ai massi rocciosi su cui siedono o poggiano i piedi alcune figure. Nel campo, lepaste, specchio, strigile, patera con lunga ansa e timpano, finestra, ghirlanda. Nella decorazione accessoria, preferenza per fregi di ovoli e punti, con frequenti tocchi di bianco aggiunto, linguette separate da coppie di linee sottili, palmette tra girali o alternate a fiori di loto. Sul collo delle anfore, teste di profilo. Attorno al tondo interno delle coppe, tralcio di foglie d’edera sovraddipinto in bianco o con foglie bianche e rami graffiti. Sotto le anse, elaborate palmette doppie con inserimento di grossi fiori, con stame e interno della corolla resi mediante numerosi puntini. Sotto il campo figurato, meandri interrotti, spesso separati da una semplice linea verticale o intervallati da quadrati decorati con motivo a croce e trattini al centro di ogni lato, dal disegno poco accurato (spesso le diagonali non intersecano esattamente gli angoli del quadrato). Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Lo Porto 1960, 4, sez. IV E, tav. 3.3-4, Trendall 1967b, 247-252, nn. 144-174, tavv. 99-100, trendall 1970a, 44, n. 169a, trendall 1973d, 191, nn. 147a, 161a, trendall 1981b, 554, n. 7, Trendall 1983a, 123-124, nn. 147b, 165a, 170a-c, Trendall 1989, 1157-159, figg. 275-277, AA. VV. 2000b, 257, C7, Schauenburg 2003, 15, 48, note 56, 60, fig. 17, Schauenburg 2005, 18, 62, figg. 28a-b, 165a-d.

ii 2 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p

pARRish

ii 2 2.a c sTRETTAMEnTE Vicino nELLo sTiLE AL p pARRish (TAV 327 5) VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Campania (2) – generica (1); area capuana (1): Capua. foRME VAscoLARi Skyphoi (7); idrie (3); lekanides (1). soggETTi scene mitologiche (1): Zeus, eracle (1). scene con eros (2): eros seduto (2). scene con indigeni (1): due giovani guerrieri (1). Scene generiche (17): giovane guerriero (4); giovane uomo (2); testa f. (2); cinghiale (2); due giovani uomini ammantati (1); giovane uomo ammantato (1); giovane uomo, cavallo, colonna ionica (1); giovane uomo (1); testa m. (1); cervo (1); parte di due giovani uomini (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni molto semplici, generalmente comprendenti una singola figura o, al massimo, due, disposte simmetricamente e sullo stesso livello. figure ricorrenti: guerriero nudo o in corta tunica con grande scudo rotondo, a volte a capo scoperto, altre volte con pilos; giovane uomo nudo stante, con la gamba d. portante e anca corrispondente sporgente, gamba sin. in riposo leggermente arretrata, braccio d. spesso flesso con drappo sull’avambraccio, braccio sin. abbassato. Cinghiale in corsa, raffigurato come unico elemento del campo figurato. 414

Influenze da parte del P. Parrish (preferenza per la raffigurazione di guerrieri, spesso affiancati dai loro cavalli, decorazione accessoria, fiori campanulati). disegno deciso e marcato, sia nei dettagli anatomici sia nelle pieghe dei panneggi. Profili sommari, con fronte bassa e sfuggente, occhio definito da due linee spezzate, con iride tangente alla palpebra s., naso grosso e dalla punta arrotondata, labbra piccole con linea di separazione curva verso il basso, mento prominente e rincagnato. Figure dalla corporatura tozza, con poche linee interrotte che ne definiscono la linea di separazione dei pettorali, l’ombelico a cerchietto, le ginocchia, i polpacci, i malleoli. bordi delle vesti dei guerrieri caratterizzati da una decorazione a lineette alternate a punti. nella decorazione accessoria, preferenza per i fregi di ovoli e punti. Elaborate palmette doppie, a volte con inserimento di grossi fiori, con stame e interno della corolla resi mediante numerosi puntini. Sotto il campo figurato, meandri intervallati da quadrati decorati con motivo a croce e trattini al centro di ogni lato. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 253, nn. 175-181, tav. 101.1-2, Trendall 1983a, 124, n. 177a, Schauenburg 1986a, 148-150, tav. 43.1-2, Papadopoulos 2000, 349, 359, n. 90.1, fig. 29, smallwood, Woodford 2003, 103, tav. 69, n. 94.

ii 2 2.b p dELL’ARciERE (TAVV 328 1-2, XVi 1) dEnoMinAzionE dal soggetto dell’oinochoe eponima (napoli, man, 82655). VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Campania (3) – generiche (2); area capuana (1): S. Agata de’Goti. foRME VAscoLARi oinochoai (11): indeterminate (11). soggETTi Scene generiche (11): due giovani uomini ai lati di una donna (3); cacciatori che trasportano un cinghiale (2); tre arcieri che scagliano frecce contro un gallo su una colonna ionica (1); due cani ai lati di una giovane uomo (1); quattro giovani guerrieri in lotta (1); due giovani uomini che conducono un asino (1); giovane guerriero presso una colonna, giovane uomo, donna (1); libagione ad un giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, talora con corrette sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovani guerrieri e cacciatori accovacciati, con gamba sin. più in alto, con piede completamente posato a terra, gamba d. più in basso con il piede sollevato sulla punta. giovane uomo nudo seduto su una roccia punteggiata con un braccio poggiato sulla coscia posta più in alto, l’altro corrispondente alla gamba abbassata e rilassata, puntato sulla roccia. Influenze da parte del P. Parrish e di altri C. del G. (raffigurazione di guerrieri, cacciatori, cinghiali e cavalli, meandri con quadrati a croce, palmette). Preferenza per la rappresentazione di scene generiche, soprattutto incentrate sul tema del combattimento e della caccia. Figure statiche, con poche indicazioni di dettagli anatomici tracciate con la vernice diluita. Profili delle teste, tendenzialmente quadrangolari, breve linea curva per il sopracciglio, due tratti e un grosso punto per l’occhio e l’iride, labbra separate da una corta linea diritta. Capigliature a massa compatta e piuttosto corte anche nelle donne, con l’aggiunta, per esse, di pochi riccioli scomposti sotto la calotta. Nella scena di libagione, copricapo f. indigeno a fazzoletto annodato dietro la nuca. nella decorazione accessoria, rami d’alloro. Palmette di forma simile a quelle dipinte dal P. Parrish, senza i grandi fiori campanulati. Sotto il campo figurato, meandro interrotto da quadrati con motivo a croce e quattro trattini al centro dei lati, onda corrente sinistrorsa. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 254, nn. 182-191, tav. 101.3, Trendall 1983a, 124, n. 191a.

cERAMicA cAMpAnA (c)

ii 2 3 p di bM f 227 (TAV 328 3-5) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario dell’idria eponima (Londra, bm, f 227). VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi idrie (2) soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro, dioniso (1). Scene generiche (5): testa f. (4); due giovani presso un tumulo funerario sormontato da un’idria (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: teste f. di profilo, con cuffia decorata, sul capo, da un motivo caratteristico consistente in un tondo centrale da cui partono dei raggi, resi con linee continue o file di puntini e tocchi di bianco aggiunto. Influenze da parte del P. Parrish (teste di profilo) e del P. dell’Arciere (aspetto pesante delle teste delle figure). Affinità con il P. di BM F 500 (profili). disegno deciso e accurato, con linee di contorno più marcate e dettagli interni più sottili, profili caratterizzati da ampio tratto arcuato per le sopracciglia, palpebra s. definita da una doppia linea, parte i. dell’occhio da un breve tratto curvo, narice indicata da un breve tratto ondulato, labbra carnose separate da un tratto spezzato o curvo verso il basso, mento arrotondato, attacco del collo indicato da una doppia linea. Alte colonne ioniche e bende annodate appese nel campo inquadrano le scene figurate. Nella decorazione accessoria, quadrati divisi dalle diagonali in quattro scomparti, in ciascuno dei quali è un triangolino in nero. Elaborate palmette, contornate in bianco, con fiori a ventaglio il cui bordo è segnato da una linea e punti in bianco. Sotto il campo figurato, meandro, onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 254-255, nn. 192-193, tav. 101.4-5.

ii 2 4 c

dEL g di bM f 500

ii 2 4.a p di bM f 500 (TAV 329 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario dell’idria eponima [Londra, bm, 1892.05-18.4 (f 500)]. VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE campania (1) – area capuana (1): capua. foRME VAscoLARi Idrie (4); oinochoai (1): forma 3 (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (3): inseguimento di Perseo (1); Nereide con le armi di Achille (1); testa di Medusa (1). Corteggio dionisiaco (3): due satiri, menade (1); menade (1); satiro (1). Scene generiche (3): testa f. (1); due giovani guerrieri (1); giovane uomo ammantato presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure generalmente disposte su un solo livello, talora tuttavia con i piedi sollevati dal suolo o l’una a cavalcioni dell’altra. figure ricorrenti: testa di medusa di prospetto con ovale pieno, disegno marcato e continuo tra sopracciglia e contorno del naso, labbra serrate. Menade in atteggiamento estatico, con capo portato verso l’alto e indietro. Influenze da parte del P. Parrish e del P. di BM F 223 (profili dalle labbra carnose e dal mento arrotondato, palmette).

Preferenza per le scene movimentate. Disegno raffinato e dettagliato, con minuziosa resa delle vesti f. caratterizzate da una fitta arricciatura lungo l’orlo i. dei risvolti, resa mediante una serie di archetti doppi, da piccoli cerchietti che decorano la stoffa nella parte i. e dall’orlo i. teso dal movimento del volo o della rotazione come se fosse retto da un cerchio rigido. Presenza di sovraddipinture bianche per caratterizzare il metallo della armi portate dalla Nereide. Nella decorazione accessoria, fregi di ovoli sul labbro delle idrie, linguette, onda corrente capovolta, teste di prospetto sulla spalla delle idrie, a volte sostituite da rami di alloro convergenti. Palmette con fiori campanulati a puntini. Sotto il campo figurato meandro disegnato con tratti grossolani e non continui, separato da doppie e sbavate linee verticali e intervallato da quadrati con motivo a croce di S. Andrea con quadratini all’incrocio e al centro dei quattro lati; onda corrente capovolta. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 255-256, nn. 194-199, tav. 102.1-3.

ii 2 4.b p di wüRzbuRg dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del lebete nuziale eponimo (Würzburg, MWM, L 879). VAsi ATTRibuiTi 12 foRME VAscoLARi Lekythoi (6); lebetes gamikoi (3); crateri (1): a campana (1); lekanides (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi scene mitologiche (1): atena, artemide (1). Corteggio dionisiaco (4): menade (1); menade, Dioniso (1); satiro, due menadi (1); satiro, quattro menadi (1). Scene generiche (14); due donne (4); donna (2); due fanciulle ai lati di una donna (2); donna, fanciulla (1); tre donne (1); due giovani guerrieri (1); giovane guerriero, donna (1); due teste f. (1); cane, lepre (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, articolate sempre su un solo livello anche quando si articolano in un numero più alto di figure, che può arrivare fino a cinque. Influenze da parte del P. Parrish (profili) e del P. di BM F 500 (vesti f., meandri sotto il campo figurato e foglie d’acanto). figure ricorrenti: donna seduta, talvolta a capo velato, con testa piccola, a volte leggermente inclinata, e corporatura massiccia, con parte i. della veste caratterizzata da pieghe rese mediante coppie di linee tra le quali sono disegnati piccoli cerchi. Donne nude stanti accanto a louteria sovraddipinti in bianco. Preferenza per la raffigurazione di volti di t.q., ben resi. Minuziosa resa dei dettagli delle vesti f. (cfr. la decorazione a denti di lupo per il bordo del mantello avvolto attorno alle gambe di una donna seduta con scettro). Nella decorazione accessoria, palmette, ovoli, onda corrente, linguette, queste ultime separate da sottili linee nere che convergono toccandosi al centro. Palmette tipiche della tradizione della bottega, con l’aggiunta di foglie d’acanto. Sotto il campo figurato, meandro disegnato con tratti grossolani e non continui, separato da doppie e sbavate linee verticali e intervallato da quadrati con motivo a croce di S. Andrea con quadratini all’incrocio e al centro dei quattro lati; linee nere su fascia risparmiata. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 256-257, nn. 200-206a, tav. 102.4-5, Trendall 1983a, 123, 125, nn. 202a, 203a, 204a, tav. XIII.5, Hurschmann 2003, 73-75, tav. 44.1-6, fig. 7.

ii 2 4.c c

dEL g di ToRonTo 387

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario dell’idria eponima (toronto, rom, 387). 415

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE campania (1) - area capuana (1): capua. foRME VAscoLARi Idrie (1); skyphoi (1). soggETTi Scene generiche (3): tre giovani guerrieri (1); giovane guerriero inginocchiato (1); giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate di solito su una singola figura. Più ardita la scena dell’idria nella quale un giovane guerriero si arrampica su una scala a pioli. Figure ricorrenti: guerrieri, armati di lance e spade, raffigurati in posizione stante, inginocchiata, in arrampicata, appoggiati alla lancia. Influenze da parte del P. di Würzburg (resa dei volti di t.q.). Affinità con il P. di Io (decorazione accessoria) e con il P. di caivano (presenza della scala a pioli). Netta preferenza per le scene articolate attorno alle figure di guerrieri. Variazione del fregio a meandro sotto il campo figurato, nel quale talora il quadrato che lo interrompe presenta i quadratini ma non il motivo a croce. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 257, nn. 207-208.

ii 2 5 p di io (TAV 329 2-4) dEnoMinAzionE dal nome della protagonista della scena dipinta sull’oinochoe eponima Vienna, Km, 1035 (sK 227, 171). VAsi ATTRibuiTi 29 pRoVEniEnzE campania (1) - area capuana (1): capua. foRME VAscoLARi Idrie (12); lekythoi (6); crateri (4): a campana (4); lebetes gamikoi (2); skyphoi (2); askoi (1); lekanides (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene mitologiche (5): Io, Argo, Ermes, donna, Eros, satiro (1); giovane uomo, Eracle, due donne, giovane uomo (1); amazzone a cavallo (1); Achille e Troilo (1); ratto del Palladio (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Telefo (1); Elettra e Oreste presso la tomba di Agamennone (1). Corteggio dionisiaco (16): satiro (4); donna (3); due donne (3); satiro, menade (3), donna, giovane uomo (2); menade (1). Scene con Eros (2): Eros, cane (1); Eros, oca, giovane uomo, donna (1). Scene generiche (14): testa f. (3); donna (2); due giovani uomini (2); due donne (1); due giovani uomini ammantati (1); giovane uomo (1); due donne, giovane uomo (1); duello tra due giovani guerrieri (1); testa m. (1); asino presso un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni generalmente comprendenti da una a cinque figure disposte sullo stesso livello con poche e parziali ma efficaci sovrapposizioni di piani. Più complessa la scena dipinta sull’oinochoe eponima, affollata di figure in pose variate disposte su differenti livelli del terreno segnati da linee sottili ondulate. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo seduto con una gamba portata in avanti, con piede portato verso l’esterno e braccio corrispondente appoggiato alla lancia, l’altra gamba piegata e braccio corrispondente poggiato alla coscia o al fianco, lembo del mantello e benda apicata bianca. Donna seduta con gambe incrociate avvolte da mantello decorato. Influenze da parte del P. di Toronto 387 (decorazione accessoria) del P. di BM F 500 e del P. di Würzburg (meandro sotto il campo figurato, uso del fregio a ovoli e punti), del P. Parrish (fiore campanulato a puntini). 416

Predilezione per scene mitologiche, anche tragiche. disegno dal tratto sottile e preciso. dettagli anatomici dei corpi m. disegnati in maniera accurata (pettorali, addominali, ombelico, rotule). Particolare minuzia nel disegno dei drappeggi delle vesti f., con una serie di fitte pieghe parallele sul busto, un mantello sulle gambe con spesso bordo nero, decorato a piccoli raggi e terminante nella parte posteriore in una linea ondulata, piccoli cerchietti nella decorazione della parte i. della veste, sulle gambe. Bordo analogo a quello dei mantelli lungo i risvolti delle vesti. nella decorazione accessoria, fregi di ovoli e punti, rami d’alloro semplici, con foglie a profilo geometrico, o convergenti al centro in un grosso fiore a quattro petali, linguette, grossi fiori di loto alternati a palmette. Accanto alle palmette, presenza occasionale di grossi fiori campanulati con interno e stame decorati da puntini. Sotto il campo figurato, meandro tipico del repertorio del G.. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 257-260, nn. 209-227, tavv. 102.6-7, 103.1-3, Trendall 1970a, 4445, nn. 216a, 225a, trendall 1973d, 191-192, nn. 212a, 213a, trendall 1983a, 125126, nn. 210a, 212b-c, 219a, 224a, tav. XIII.6.

ii 2 6 p dEL sAcRificio dEL LouVRE dEnoMinAzionE Dalla scena di sacrificio a Posidone dipinta sul cratere a campana eponimo Parigi, Louvre, K 5. VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): Pompei. foRME VAscoLARi Crateri (8): a campana (8); lekanides (2); lekythoi (2); anfore (1); idrie (1); lebetes gamikoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene mitologiche (4): uomo presso un altare sul quale un fanciullo versa una libagione, Posidone, due giovani uomini, tempietto (1); papposileno, Eracle (1); Ermes (1); Ermes, Eracle (1). Corteggio dionisiaco (12): satiro (5); due satiri, menade (2); satiro, menade (1); tre satiri (1); satiro e menade in corsa (1); satiro, due menadi, due satiri (1); giovane guerriero in abiti orientali, satiro prigioniero, menade (1). scene con eros (1): giovane uomo, eros (1). Scene generiche (11): giovani uomini ammantati (5): due (3), tre (2); testa f. (3); giovane uomo, due donne (1); due giovani guerrieri in abiti orientali, giovane uomo (1); donna, giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni solitamente incentrate su due o tre figure disposte su un unico livello e con poche sovrapposizioni di piani. si distingue la disposizione su due livelli nella scena di sacrificio a Posidone sul vaso eponimo, in cui nel livello s., oltre al tempietto, sono collocati due busti di giovani. Figure ricorrenti: satiri inginocchiati sul coperchio delle lekanides, alcuni in atto di catturare volatili. Influenze da parte del P. di BM F 500 e del P. di Io (volti di profilo e di t.q., resa delle vesti, bende apicate). Affinita con il P. di Zurigo 2633 (meandro). Disegno elementare dei profili. Figure nude con poche indicazioni dei dettagli anatomici. Capigliature e barbe ispide, le prime spesso cinte da una benda bianca con apice centrale. Dettagliata resa del drappeggio delle vesti, con fitte pieghe parallele e decorazione delle stoffe con larghe fasce scure che decorano gli orli, doppie fasce che scendono dall’omero fino all’orlo i. nelle figure f., bordo ad onda corrente per tutti i protagonisti della scena del cratere eponimo. nella decorazione accessoria, rami d’alloro semplici, fregi di ovoli e punti, linguette. Sotto le anse elaborate palmette con originale fiorellino a trifoglio. Sotto il campo figurato, meandro tipico del repertorio del G. con introduzione, nel cratere eponimo, del quadrato decorato a scacchiera. iscRizioni EMAUTOS OINIONOS KALLENIKAS EIMI GW (napoli, man, 146735).

cERAMicA cAMpAnA (c) Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 260-261, nn. 228-236, tav. 103.4-5, Trendall 1983a, 123, 126, nn. 228a, 232a-e, Schauenburg 1994f, 525-527, figg. 36-37, Schauenburg 2005, 54, figg. 111a-b.

ii 2 7 p di pLuTonE dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione del dio sul cratere a campana eponimo Windsor, Eton College (Trendall 1967b, 261, n. 237). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): Ponticelli. foRME VAscoLARi Bail-amphorae (4); crateri (3): a campana (3); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Eracle, Ade, Persefone (1); Apollo e Artemide (1). Corteggio dionisiaco (3): due satiri (1); due satiri ai lati di una menade (1); simposio (1). Scene generiche (11): giovane uomo ammantato (4); tre giovani uomini ammantati (3); giovane uomo (3); giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti da una a quattro figure disposte sullo stesso livello con poche e parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: uomo seduto, con barba e capelli ispidi, questi ultimi cinti da ghirlanda radiata bianca. Influenze da parte dei P. di Io e del Sacrificio del Louvre (uso del rosso aggiunto, barbe ispide, decorazione accessoria, meandro con quadrati a scacchiera). Figure tozze, disegnate sommariamente nei dettagli sia dei profili, dal mento sfuggente, sia dei corpi. giovani uomini ammantati sui lati secondari caratterizzati da un drappeggio rigido che forma attorno al collo una scollatura squadrata, sottolineata dalla fascia nera sottostante diritta; pieghe sottili verticali fino all’orlo i., tagliate dal bordo nero orizzontale. Maggior cura nella resa delle vesti f., a volte con banda mediana fiancheggiata da file di punti e bordo i. ad onda corrente. Uso del bianco aggiunto per le parti nude delle figure f. e del rosso per alcune vesti f. e per i cuscini sulle klinai nella scena di simposio. nel campo, grappoli, a volte in nero e distinti dal colore del fondo da un’area a risparmio. Nella decorazione accessoria, rami d’alloro con grosse bacche, linguette, fregio di ovoli e punti, piccola onda corrente. eleganti palmette con foglie contornate in bianco. Coppie di phialai tra le foglie. Sotto il campo figurato, meandro analogo a quello dipinto dal P. del Sacrificio del Louvre, onda corrente, linee risparmiate. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 261-262, nn. 237-239, tav. 104, Trendall 1970a, 45, nn. 239a-b, tav. iX.3-4, trendall 1973d, 192, n. 239c, trendall 1983a, 127, n. 239d, trendall 1989, 159, fig. 279, Jentoft-Nilsen, Trendall 1991, 42-43, tav. 229.1-2,5-6.

ii 3 c di piccoLi VAsi AppARTEnEnTi ALLA boTTEgA dEi p di cAssAndRA E pARRish ii 3 1 g Vbk (dEi cRATERi A cAMpAnA di ViEnnA) ii 3 1.a p Vbk (dEi cRATERi A cAMpAnA di ViEnnA) dEnoMinAzionE Dalle iniziali della definizione inglese Vienna Bell Kraters Painter, indicante i tre crateri a campana eponimi: Vienna, Km, 1016, 2191, 4017. VAsi ATTRibuiTi 13

pRoVEniEnzE campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (10): a campana (10); lekythoi (2); pelikai (1). soggETTi scene mitologiche (1): centauro (1). Corteggio dionisiaco (12): satiro (9); donna (1); menade (1); donna, giovane uomo (1). Scene generiche (11): giovane uomo ammantato (5); due giovani uomini ammantati (3); giovane uomo (2); asino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni estremamente semplici, comprendenti al massimo due figure nelle coppie di ammantati dipinti sui lati secondari, talvolta con un elemento centrale (pilastrino). Figure ricorrenti: satiri e sileni dalle caratteristiche capigliature e barbe ispide, seduti, saltellanti o accovacciati, con il capo sempre cinto da vistose ghirlande radiate. Influenze da parte del P. del Sacrificio del Louvre (resa delle capigliature e delle barbe dei satiri), del P. di Io (donna seduta su roccia punteggiata) e del P. di Plutone (ammantati). Affinità con i C. del G. della Testa con Pilos - G. delle Due Foglie Contrapposte (inserimento di foglioline nei girali che fiancheggiano le palmette). disegno rapido, con linee di contorno continue e scarna indicazione dei dettagli anatomici. Volti di profilo abbozzati mediante brevi tratti diritti per indicare il sopracciglio, le palpebre, la narice, la linea che divide le labbra. Piedi grandi e mal disegnati. giovani uomini ammantati sui lati secondari dalla corporatura tozza, con drappeggio rigido che forma attorno al collo una scollatura squadrata, sottolineata dal bordo a molteplici linee e fila di punti, motivo decorativo che si ripete anche sull’orlo i. Nella decorazione accessoria, ramo d’alloro con foglie larghe. Palmette con fiori a ventaglio, talvolta sostituti da coppie di piccole foglie. Sotto il campo figurato, meandro a volte interrotto dal tipico quadrato con croce di S. Andrea e quadratini al centro delle diagonali e dei quattro lati; linee nere su fascia risparmiata. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 263-264, nn. 240-248, tav. 105, Trendall 1970a, 46, n. 242a, Trendall 1973d, 193-194, nn. 242b, 243a, 246a, tav. XXXVI.1-2, Trendall 1983a, 128-129.

ii 3 1.b p di zuRigo 2633 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario dell’anfora eponima Zurigo, asu, 2633. VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Campania (4) – generiche (3); golfo di Napoli (1): Cuma. foRME VAscoLARi Bail-amphorae (3); skyphoi (3); pelikai (2); coppe (1). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste a Delfi (1). scene con eros (2): eros (2). Corteggio dionisiaco (3): donna (2); satiro e giovane uomo ammantato presso un altare (1). Scene generiche (13): giovane uomo ammantato (9); giovane uomo nudo (2); giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate su una o due figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo ammantato stante completamente avvolto nel mantello con ampia scollatura rigida contrassegnata da spesso bordo e fila di grossi punti; giovane semiammantato stante, retrospiciente con busto, spalla e braccio d. nudi e di prospetto, testa di profilo, mantello bordato da spesso bordo e punti sul busto, spesso bordo e linguette lungo l’orlo i. 417

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Influenze dal parte dei P. di Plutone e VBK (resa degli ammantati) e del P. del Sacrificio del Louvre (meandro). disegno rapido, spesso a tratti marcati e tuttavia preciso nella caratterizzazione dei dettagli anatomici dei corpi nudi, con corretta indicazione dei muscoli pettorali e addominali e dell’ombelico. Profili dal disegno semplificato, con naso e mento piccoli. capigliature m. a calotta corta e compatta, distinta dal colore del fondo da un’ampia zona a risparmio. Capigliature f. coperte da kekryphalos da cui sbuca un ciuffo riccioluto collocato in alto. nei panneggi, linee sottili, per lo più parallele, per indicare le pieghe, appena accennanti il movimento degli arti, linee spesse e sbavate per indicare la decorazione dei bordi, seguiti da file di punti o di linguette. Nel campo, phiale, oggetto circolare diviso in quattro scomparti ciascuno con un puntino, oggetto circolare con svastica. nella decorazione accessoria, fregio a ovoli con cerchietto interno definito da tratti neri marcati e imprecisi, disegnato e contornato da linee nere sottilissime, palmette dal disegno incerto e irregolare, meandro intervallato da quadrati campiti a scacchiera. Sotto le anse, elaborate palmette affiancate da girali con fiori a ventaglio. Sotto il campo figurato, linee a v.n. parallele su fasce risparmiate. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 264-265, nn. 249-255, tavv. 105.9-10, 106.1-4, 110.8-9, Trendall 1973d, 194, nn. 249a, 251a, trendall 1983a, 128-129.

ta da uno spesso bordo a grossa linea nera con grandi punti tangenti, orlo i. segnato da bordo nero spesso, seguito da una fila di grandi punti, con caratteristico andamento a V rovesciata con uno dei due tratti sinuoso; pieghe lungo il fianco sin. segnate da sottili linee parallele verticali, ampia piega curva attorno al ventre, prominente, gruppo di tre pieghe divergenti ad indicare il movimento del ginocchio, leggermente flesso. Nella decorazione accessoria, fregio a ovoli con cerchietto interno definito da tratti neri marcati e imprecisi, disegnato e contornato da linee nere sottilissime; ramo di alloro sinistrorso; motivo a grosse gocce in nero; utilizzo delle teste f. di profilo sul collo delle anfore. Grandi palmette, semplici e talora affiancate da due foglie isolate terminanti ad uncino che incorniciano le figure, altre volte da una lunghissima foglia che si allunga verso l’alto, curva su se stessa, e ricade fino al suolo, descrivendo ai lati delle figure due motivi caratteristici a lunga U rovesciata, dentro cui spesso si collocano foglie semplici e, in alto, a spirale. Sotto il campo figurato, onda corrente sinistrorsa, diritta e capovolta, linee più o meno spesse a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 266, nn. 256-264, tav. 106.5-11, Trendall 1970a, 46-47, nn. 258a, 264a, Trendall 1973d, 195, n. 261a, Trendall 1983a, 128-130, nn. 262a-b.

ii 3 1.c p di sToccoLMA

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE campania (1) - area capuana (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (5): a campana (5). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): menade (2); satiro (1); giovane uomo presso un altare (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (5): giovane uomo ammantato (4); giovane uomo ammantato presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate su una o due figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: menade in movimento con gamba sin. arretrata e piede poggiato al suolo o sollevato sulla punta, gamba d. fortemente flessa e sollevata o leggermente flessa nel passo, un braccio proteso e libero o proteso e abbassato con grande timpano, l’altro arretrato a reggere il tirso puntato al suolo, a volte con capo fortemente reclinato all’indietro. Influenze da parte del P. di Stoccolma (resa dei profili, decorazione accessoria). Affinità con i c. del g. della testa con Pilos, sottog. del tirso Perlinato) (resa dei tirsi). Disegno rapido ed essenziale nell’indicazione dei dettagli. Profili semplificati, con linea diritta tra fronte e naso, sopracciglio indicato da un tratto rettilineo, palpebra s. definita da una linea breve e diritta, iride tangente ad essa, naso schiacciato, narice indicata da un punto, labbra semiaperte e piccole. Capigliature m. a calotta corta, spesso cinte da bende bianche. Nei giovani uomini ammantati, mantello drappeggiato attorno al corpo a volte completamente, con ampia scollatura segnata da una serie di sottili pieghe parallele, altre volte lasciando scoperto spalla e braccio d. e ricadente in una serie di pieghe parallele che attraversano il busto diagonalmente e corrono lungo il fianco sin. parallele e quasi verticali. Caratteristica una piccola piega ad uncino sull’addome. nella decorazione accessoria, ramo d’alloro sinistrorso, onda corrente rada e capovolta a creste allungate e sottili. sotto le anse, palmette regolari, affiancate talora da foglie sinuose e fiori triangolari, talvolta campiti con tre punti, altre volte dalla lunga foglia a u rovesciata introdotta dal P. di stoccolma. sotto il campo figurato, onda corrente sinistrorsa, linee risparmiate. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 267, nn. 265-269, tavv. 106.12-15, 107.1-4, Trendall 1983a, 128.

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (stoccolma, mn, 1663). VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE campania (3): generiche. foRME VAscoLARi Crateri (8): a campana (8); skyphoi (3); bail-amphorae (2); lekythoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (7): donna (3); satiro (3); satiro e menade in corsa (1). Scene generiche (21): giovane uomo ammantato (11); donna, giovane uomo nudo (4); giovane guerriero (2); testa f. (2); giovane uomo ammantato presso un altare (1); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate su una o due figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo con una gamba portante e braccio corrispondente piegato e sollevato a reggere un attributo, altra gamba in riposo, leggermente flessa e arretrata, con braccio corrispondente piegato e mano puntata al fianco o, più spesso, in atto di impugnare l’asta di una lancia; satiro con capelli e barba ispidi in movimento e semiaccovacciato con timpano e tirso; testa f. di profilo con sakkos; giovane uomo ammantato con mantello avvolto strettamente attorno al busto da cui spunta un uovo. Influenze da parte del P. di Eros e della Lepre (capigliature m.). Affinità con il P. VBK (ammantati) e il P. di Zurigo 2633 (disegno dei profili e dei dettagli anatomici, decorazione accessoria). Preferenza per la rappresentazione di uova, su altari e tenuti dai giovani uomini ammantati. Disegno marcato e spesso poco accurato nei dettagli. Profili pesanti, con linea diritta tra fronte e naso, sopracciglio indicato da una tratto rettilineo, palpebra s. definita da due linee ad angolo, iride tangente ad essa, naso schiacciato, narice indicata da un punto, labbra semiaperte e piccole, mento arrotondato. Sommario disegno della decorazione della stoffa del sakkos, con rapidi tratti indicanti linee e file di punti. Ricciolo circondato da fila di punti a cerchio in corrispondenza dell’orecchio. Capigliature m. a calotta corta da cui spunta un caratteristico ricciolo ad uncino in corrispondenza dell’orecchio, spesso cinte da bende bianche. Negli ammantati, mantello drappeggiato attorno al collo a formare una scollatura ampia a molteplici giri, segna418

ii 3 1.d ALTRi c

dEL g

Vbk

cERAMicA cAMpAnA (c)

ii 3 2. c

dEL g dELLA TEsTA con piLos

(TAV 330 1-4)

dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di una testa m. con pilos fermato da una cinghia sotto il mento sul collo dell’anfora New York, MMA, GR 639. VAsi ATTRibuiTi 108 pRoVEniEnzE Campania (11) – generiche (4); area capuana (3): Capua; golfo di Napoli (4): Cuma. Calabria (1) – Costa tirrenica (1): Sangineto. foRME VAscoLARi Lekythoi (31); lebetes gamikoi (26); skyphoi (17); crateri (8): a campana (7), indeterminati (1); anfore a collo distinto (6); lekanides (6); bail-amphorae (5); oinochoai (4): forma 3 (2), forma 2 (1), forma 10 (1); anfore (3); pelikai (2). soggETTi Scene mitologiche (3): Centauro (2); ratto di Cassandra (1). scene a “soggetto tragico” (1): telefo e oreste (1). Corteggio dionisiaco (39): satiro (19); donna (8); menade (3); donna presso un altare (2); testa di satiro (2); due satiri, due donne (1); satiro, donna (1); satiro, menade, Dioniso, Eros, donna (1); Pan (1); giovane uomo ammantato (1). Scene con Eros (10): Eros (9); fanciulla ed Eros ai lati di una donna (1). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (132): testa f. (47); giovane uomo ammantato (18); donna (16); giovane uomo nudo (14); testa m. con pilos (9); giovani uomini ammantati (6): due (3), tre (3); testa m. (4); donna presso un altare (3); testa m. barbata (2); giovane uomo nudo con petaso (2); cigno (2); donna nuda presso una stele (1); donna nuda presso un louterion (1); giovane guerriero (1); donna, giovane guerriero (1); duello tra due giovani guerrieri (1); sacrificio di una capra accanto ad un’erma (1); giovane guerriero e giovane con spada su un altare (1); testa m. con petaso (1); cavallo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Il gruppo si articola in ulteriori quattro gruppi, tre dei quali distinti sulla base delle differenze tra le palmette sotto le anse (g. delle due Palmette a Ventaglio, g. dei fiori Puntinati, g. delle due foglie contrapposte) più uno di c. specialisti di vasi con teste. il g. delle due foglie contrapposte si divide, a sua volta, in due sottogruppi (SottoG. del Tirso Perlinato, SottoG. di Vaticano U 46-47) sulla base di dettagli iconografici. composizioni semplici comprendenti in molti casi teste isolate, negli altri generalmente una o due figure, raramente tre o quattro, sempre disposte sullo stesso livello, con sovrapposizioni di piani limitate alle figure sedute o inginocchiate su altari, per lo più utilizzate per scene mitologiche e a “soggetto tragico”. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin., a volte a capo scoperto, con capelli raccolti in uno chignon sulla nuca, più spesso con sakkos caratterizzato al centro da un piega sollevata tra due file di punti, utilizzata occasionalmente come decorazione accessoria sul collo delle anfore (G. delle Due Palmette a Ventaglio; G. dei Fiori a Puntini; G. delle Due Foglie Contrapposte, sottog. del tirso Perlinato), più spesso come soggetto principale sui vasi con teste inseriti nel g. della testa con Pilos proprio per le ricorrenze di queste teste insieme a quelle m. con pilos; testa m. con pilos, decorato da coppie di linee e cerchietti e allacciato sotto il mento, di profilo verso sin., utilizzata come decorazione sul collo dell’anfora eponima, appartenente al g. delle due Palmette a Ventaglio, ma principalmente come soggetto principale dei vasi con teste; altre teste m. di profilo, talvolta di giovani, uno dei quali con petaso, in altri casi barbate, in altri ancora di sileno, uno dei quali calvo, di profilo verso sin., adoperate come decorazione principale dei vasi con teste, in associazione con la testa f. di profilo; sileno barbato seduto su masso roccioso o su basamento squadrato, con le spalle incurvate, di profilo verso sin. con la gamba sin. avanzata e il piede ruotato verso l’esterno, gamba d. piegata ad angolo retto, avambraccio d. parallelo alla coscia, con attributo, braccio sin. sollevato con un secondo attributo, caratteristico soprattutto del sottog. del tirso Perlinato; centauro in movimento verso sin. con braccio d. piegato e sollevato a reggere un albero a tre rami posato sulla spalla d. da cui pende un coniglio, carat-

teristico anch’esso del sottog. del Tirso Perlinato; figure m., f. e di sileni, sedute o accovacciate con un braccio in riposo e l’altro proteso portato più spesso con mano sollevata all’indietro e dito sollevato in un cenno di richiamo, altre volte con mano portata verso il basso. Influenze da parte del P. Parrish e del P. di Io (palmette con fiori con interno della corolla a puntini), del P. di Würzburg (trattamento dei panneggi), del P. del Sacrificio del Louvre (capigliature e barbe ispide con bende bianche apicate, meandro). Affinità con i C. del G. VBK (piccole foglie nella parte i. delle palmette, bordi dei mantelli dei giovani uomini ammantati). Disegno deciso e accurato nei dettagli. Profili caratterizzati da fronte sfuggente, con doppia ruga nel caso dei sileni, linea continua che gira sotto la punta del naso, piccola e arrotondata, o spezzata a definire una punta prominente e arrotondata per satiri e sileni; sopracciglio e palpebra s. definiti mediante due linee parallele, la prima più ampia; narice indicata da piccoli tratti curvi molto sottili; labbra socchiuse. Capigliature m. generalmente corte e a morbidi riccioli, più lunghe e ispide, come le barbe, nei sileni e in altre figure barbate, con l’aggiunta di un lungo ricciolo ondulato ai lati del volto, spesso cinte da bende bianche con apice centrale o da ghirlande. capigliature f. scoperte compatte e raccolte in chignon alto, a volte cinte da bende e ghirlande in bianco; più spesso coperte dal sakkos da cui sporge un ciuffo rotondo con pochi riccioli disegnati attorno. accurato disegno delle muscolature m. con ampi pettorali, segnati al centro da un cerchietto per indicare il capezzolo, accentuata linea alba, ombelico definito da un cerchietto. Tratti arcuati segnano l’addome delle figure sedute o accovacciate o incurvate. Più essenziale l’indicazione dei dettagli anatomici nel sottog. di Vaticano u 46-47. caratteristica la resa dell’ombelico, segnato da un punto e da uno o due tratti, e della linea alba, resa mediante una fila di trattini paralleli, nei sileni seduti dipinti sui vasi del sottog. del tirso Perlinato. esso si caratterizza anche per il tirso eponimo, contornato da vistosi punti bianchi, così come le bende che cingono le capigliature, le bandoliere e i rami dell’albero portato dal centauro. All’interno dello stesso sottog., esteso uso del bianco aggiunto anche per la campitura del corpo di Cassandra nuda aggredita da Aiace e per le parti nude di altre figure f. Ammantati dal caratteristico bordo segnato da una spessa linea nera affiancata da una fila di punti attorno alla scollatura e lungo l’orlo i., quest’ultimo terminante nella parte posteriore con una linea ondulata. Nella decorazione accessoria, fregi di ovoli, linguette e finte baccellature, palmette e semipalmette, onda corrente diritta e capovolta, teste di profilo sul collo delle anfore, ramo d’alloro sinistrorso. Palmette sotto le anse caratterizzate da girali laterali con inserimenti di foglie e fiori di fogge diverse distinguibili in tre gruppi. 1. g. delle due Palmette a Ventaglio: due palmette a ventaglio, una sopra il girale, l’altra nascente dal suolo con un piccolo girale ad onda alla base. 2. G. dei Fiori a Puntini: la palmetta a ventaglio s. è rimpiazzata da un grosso fiore campanulato con parte interna della corolla decorata da puntini. 3. g. delle due Foglie Contrapposte: la palmetta a ventaglio s. è rimpiazzata da un grosso fiore campanulato con parte interna della corolla decorata da puntini, talvolta con stame ingrossato, quella i. è sostituita da due piccole foglie. Talvolta, all’interno del G. delle due foglie contrapposte, in part. nel sottog. di Vaticano U 46-47, il fiore campanulato presenta la parte interna decorata, anziché da puntini, da una linea curva e da un punto o una linea per indicare lo stame. Sotto il campo figurato, onda corrente rada con creste sottili, per lo più sinistrorsa, sia diritta che capovolta, linee risparmiate più o meno spesse, fregio di ovoli, meandro interrotto da quadrati decorati a scacchiera. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 267-274, 372, nn. 270-326, tavv. 107.7-8, 108-110, Trendall 1970a, 46-47, nn. 291a, 309a, 314a, 319a, trendall 1973d, 193, 195, nn. 286a, 287a, 306a, 312a, 313a, 319b-c, 322a, 324a, 325a, Trendall 1983a, 128, 130, 133, nn. 270a, 273a, 275a, 277a, 280a, 281a, mollo 2003, 188, n. a3, tav. 39, Schauenburg 2003, 15, 48, note 54, 58, 63, figg. 14a-c, smallwood, Woodford 2003, 104-105, tav. 74, n. 97, Schauenburg 2005, 16, figg. 14a-b. 419

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

ii 3 3 c

dEL g dEi TRE punTi

(TAV 331 1)

dEnoMinAzionE Dalla decorazione dell’interno dei fiori ai lati delle palmette con gruppi di tre punti. VAsi ATTRibuiTi 59 pRoVEniEnzE Campania (9) – generiche (2); area capuana (4): Capua; golfo di Napoli (3): Cuma. Calabria (1) –Costa tirrenica (1): Sangineto. foRME VAscoLARi Bail-amphorae (23); anfore a collo distinto (18); skyphoi (13); crateri (4): a campana (4); lebetes gamikoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): ermes (1). Corteggio dionisiaco (17): satiro (7); donna (3); testa di satiro (2); Pan (1); satiro presso un altare (1); menade (1); satiro, donna (1); giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (3): Eros (2); Eros, volatile (1). Scene generiche (144): giovane uomo ammantato (52), testa f. (40); giovane guerriero (14); testa m. (12); donna (10); giovane uomo nudo (5); donna in corsa (1); donna nuda (1); giovane uomo nudo seduto su un altare (1); due giovani uomini ammantati (1); giovane uomo nudo, giovane ammantato (1); uomo con spada inginocchiato su un altare (1); giovane guerriero presso un altare (1); giovane guerriero in abiti orientali (1); donna presso un monumento funebre con colonna ionica sormontata da un kantharos (1); uomo ammantato con scettro (1); cane (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate su una o due figure disposte su un unico livello e con poche sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato di profilo verso sin., completamente avvolto nel mantello, con braccio sin. puntato al fianco e ginocchio d. leggermente piegato; testa f. di profilo verso sin., con sakkos, utilizzata come decorazione sul collo delle anfore; guerriero, talvolta stante, con il busto completamente coperto dallo scudo, altre volte in movimento verso sin. o semiaccovacciato con lo scudo poggiato obliquamente sul braccio sin. proteso; testa m. di profilo verso sin., in alcuni casi con pilos trattenuto sotto il mento da una stringa; satiro in movimento verso sin., talora retrospiciente, con le braccia allargate, quello in avanti più in basso, con la mano verso l’alto, quello arretrato portato verso l’alto. Influenze da parte dei P. VBK e di Zurigo 2633 (resa dei giovani uomini ammantati, disegno dei piedi), dei C. del G. della Testa con Pilos (sakkos indossato dalle teste f. di profilo, palmette e fiori). Preferenza per la rappresentazione di guerrieri, spesso con le armi sovraddipinte in bianco. Disegno dal tratto sottile. Profili caratterizzati da grande arcata sopracciliare, parallela alla linea che definisce la palpebra s., con piccola iride tangente ad essa, naso schiacciato, labbra piccole e serrate, mento pronunciato. Capigliature m. corte e ricciolute, particolarmente ispide nelle teste dei satiri, con ampia zona di contorno risparmiata. Capigliature f. per lo più coperte dal sakkos, a volte caratterizzato al centro da un piega sollevata tra due file di punti, da cui sporge un ciuffo rotondo circondato da riccioli in corrispondenza dell’orecchio, raramente scoperte e sciolte, con lunghi riccioli a zig-zag ricadenti sugli omeri. figure dalla corporatura tozza, caratterizzata da teste quadrangolari, collo breve (soprattutto nei satiri), spalle larghe, braccia massicce. Parti nude delle figure f. talora sovraddipinte in bianco. Nei giovani uomini ammantati, mantello che copre completamente il corpo avvolto attorno al collo a formare una serie di linee parallele e talvolta segnato in questa posizione e lungo l’orlo i. da un bordo nero e da una fila di punti. Nella parte posteriore, linea ondulata. Vesti f. con pieghe indicate da sottili linee e talvolta attraversate da banda mediana a doppia linea nera e file di punti. Tra gli attributi, preferenza per ciste e tirsi e, per i guerrieri, elmo, lancia, schinieri, grande scudo rotondo e, in alcuni casi, pietra. Presenza, accanto alle figure, anche quelle dei giovani uomini ammantati, di pilastrini con uova. Nella decorazione accessoria, fregi di ovoli, palmette, teste f. e m. di profilo, linguette, ramo d’alloro sinistrorso, onda corrente destrorsa. Palmette sotto le anse ca420

ratterizzate dall’inserimento, ai lati, di doppi fiori a ventaglio, quelli verso l’esterno decorati da gruppi di tre punti e, in basso, di foglie contrapposte sopra una isolata a onda o ad occhiello. Sotto il campo figurato, linee orizzontali risparmiate, onda corrente destrorsa o sinistrorsa, a creste sottili, a volte capovolta. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 274-279, nn. 327-367, tavv. 111-113, Trendall 1970a, 46-48, nn. 333a, 347a, tav. IX.5, Trendall 1973d, 193-194, 196, nn. 331a-b, 357a, tav. XXXVI.3, Trendall 1983a, 128, 134-135, nn. 328a, 334a, 343a, 345a, 347b, 349a, 353a, 355a, 356a, 357b-c, tav. XIV.2-4, Papadopoulos 2000, 342-343, 354, n. 3.1, fig. 6, Mollo 2003, 189-190, n. A 9, tav. 41, Schauenburg 2006, 13, figg. 6a-b, IV.

ii 3 4 p di nApoLi 128012 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario dell’anfora eponima napoli, man, 128012. VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Campania (4) – generica (1); golfo di Napoli (3): Cuma. foRME VAscoLARi Bail-amphorae (9); anfore a collo distinto (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): satiro che suona il flauto (1); donna (1); giovane uomo nudo (1). scene con eros (2): eros (2). Scene generiche (32): testa f. (16); giovane uomo ammantato (10); donna (3); giovane uomo nudo (2); donna presso una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni estremamente semplici, incentrate su una o, al massimo, due figure, disposte su un livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato di profilo verso sin., completamente avvolto nel mantello, con braccio sin. puntato al fianco e ginocchio d. leggermente piegato, con il capo cinto da benda bianca; testa f. di profilo verso sin., con sakkos, utilizzata come decorazione sul collo delle anfore Influenze da parte dei C. del G. della Testa con Pilos, in part. del sottog. di Vaticano u46-47 (palmette sotto le anse) e dei c. del g. dei tre Punti (resa delle teste f. di profilo e dei giovani uomini ammantati). Disegno dalla linea marcata e decisa. Figure dalla corporatura tozza. Profili schiacciati, con leggera curva tra fronte e naso, dalla punta piccola e abbassata, con narice indicata da un puntino, sopracciglio arcuato, breve linea tra esso e la palpebra s. definita da una linea diritta, separata da quella i., e con iride tangente ad essa, labbra piccole e serrate, mento allungato. una doppia ruga segna l’attacco del collo. nelle teste f. di profilo, sakkos caratterizzato al centro da un piega sollevata in corrispondenza della quale è decorato da due file di punti e due linee continue. sulla fronte, corona bianca. Capigliature m. a calotta corta compatta. Capigliature f., quando scoperte, raccolte in un alto ciuffo e cinte da bende bianche, quando coperte dal sakkos, consistenti unicamente in un ciuffo sull’orecchio, dal caratteristico ricciolo ondulato, al quale si sovrappone la corona bianca. Nel disegno dei corpi delle figure m. nude, indicazione marcata dei pettorali, dei capezzoli disegnati mediante cerchietti e dell’ombelico, indicato da un piccolo tratto a U. Nei giovani uomini ammantati, mantello completamente avvolto attorno al corpo, con bordo segnato, attorno al collo e lungo l’orlo i., da una spessa linea seguita da una fila parallela di punti che segue il medesimo andamento ondulato in corrispondenza del lembo posteriore. Tra gli attributi, preferenza per phialai con offerte, nastri e tirsi perlinati. Nella decorazione accessoria, ramo d’alloro destrorso, linguette, teste f. di profilo. Palmette fiancheggiate da girali avvolgentisi a spirale e ricadenti verso il basso, con una fogliolina pendula appena sotto la voluta. Sotto il campo figurato, linee, più o meno spesse, a risparmio.

cERAMicA cAMpAnA (c) Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 279-280, nn. 368-373, tav. 114.1-4, Trendall 1970a, 48, nn. 369a, 370a, 371a, Trendall 1983a, 135, nn. 370b, 371b, tav. XIV.5-6.

ii 3 5 p Vph (TAV 331 2) dEnoMinAzionE dalle lettere iniziali dei luoghi di conservazione dei tre vasi che individuano i tratti salienti dello stile del C. (Vienna, KM, 477; Philadelphia, Penn Museum, L 64.219; Hamm, Städtisches Museum, 1550). VAsi ATTRibuiTi 35 pRoVEniEnzE Campania (4) – generica (1); golfo di Napoli (3): Cuma. Lucania (1) – interna (1): Atella. foRME VAscoLARi Skyphoi (10); bail-amphorae (8); anfore a collo distinto (2); crateri (6): a campana (6); lekythoi (5); lekanides (3); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): testa di satiro (1). Scene generiche (71): testa f. (33); giovane guerriero (15); testa m. (9); cigno (8); giovane uomo ammantato (2); giovane guerriero che tiene per le briglie un cavallo (1); giovane guerriero in abiti orientali (1); giovane uomo nudo (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate su una sola figura. Sovrapposizione di piani nella rappresentazione del guerriero che tiene per le briglie il cavallo stando in primo piano davanti ad esso. Figure ricorrenti: giovane guerriero nudo stante, con gamba d. portante e piede d. completamente poggiato al suolo, gamba sin. in riposo, flessa e arretrata, con piede poggiato sulla punta, braccio d. piegato al gomito ad angolo retto e proteso, braccio sin. piegato e arretrato, generalmente in atto di sostenere il peso del corpo su una o due lance puntate al suolo; testa m. di profilo verso sin., con capigliatura coperta da sakkos; testa m., in un caso di satiro, di profilo verso sin., a capo scoperto; cigno svolazzante di profilo verso sin, con collo e testa sollevati verso l’alto. Affinità con il P. di Napoli 128012 (riccioli sporgenti dal sakkkos nelle f., decorazione accessoria) e dei C. del G. dei Tre Punti (foglie collocate alla base delle palmette). Disegno rozzo e incerto. Profili caratteristici, con linea continua e concava tra fronte e naso, terminante in una punta all’insù, senza indicazione della narice, bocca serrata, con labbro i., distinto da quello s. da una linea, sporgente, mento pesante e molto arrotondato, doppia piega all’attacco del collo. capigliature m. a massa compatta, caratterizzate da un contorno polilobato, all’interno di una netta zona risparmiata. Capigliature f. sporgenti dal sakkos, decorato con linee, file di punti e gruppi di tre punti, in un ciuffo compatto, dai contorni poco definiti, da cui spuntano riccioli ondulati. Figure m. dalla corporatura flessuosa, con busto e spalle larghi e fianchi molto stretti, ampi pettorali con capezzolo indicato da un cerchietto e a rilievo nella resa di profilo, linea alba continua con il disegno dell’ombelico a cerchietto. Deciso ma essenziale anche il disegno dei dettagli dei corpi degli animali, tra i quali civetta e cigno presentano una parte del piumaggio resa mediante un tratteggio rapido in v.n. fluida, il cavallo è interamente sovraddipnto in bianco. Nei giovani uomini ammantati, mantello completamente avvolto attorno al corpo, con bordo segnato, attorno al collo e lungo l’orlo i., da una spessa linea seguita da una fila parallela di punti. Ricorrente presenza di un grande scudo rotondo, sovraddipinto in bianco, raffigurato di t.q. e spesso utilizzato come sostegno accanto alle figure di guerrieri, in un caso accanto ad un giovane uomo ammantato. talora i giovani guerrieri indossano il pilos. Nella decorazione accessoria, fregi di ovoli e punti, con frequenti tocchi di bianco e giallo aggiunti, ramo d’alloro destrorso con grandi foglie stilizzate, linguette, onda corrente destrorsa, palmette e teste, m. e f., di profilo sul collo delle anfore. Palmette fiancheggiate da girali avvolgentisi a spirale e ricadenti verso il basso, a formare una sorta di cornice del campo figurato, con una fogliolina pendula appena sotto la voluta e altre due foglie isolate, una delle quali ad onda, in basso. Talora, in alto, grosso

fiore campanulato decorato all’esterno da punti e con bordo della corolla e stame indicati da spessi tratti a v.n. Sotto il campo figurato, onda corrente destrorsa, linee a risparmio più o meno spesse. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 280-281, nn. 374-391, tav. 114.5-12, Trendall 1970a, 48-49, nn. 378a-b, 382a, 387b-c, tavv. IX.2, X.1, Trendall 1973d, 193, 196-197, nn. 377a-b, 378c, 382b-d, 385a, tav. XXXI, Trendall 1983a, 128, 136, nn. 379a, 382e, 388a, Trendall 1989, 159, fig. 279, Papadopoulos 2000, 348, 358, n. 87.1, fig. 27.

ii 3 6 c

Vicino nELLo sTiLE AL p

Vph

VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): cuma. foRME VAscoLARi Skyphoi (5); crateri (2): a campana (2); lekanides (2); lekythoi (2); anfore a collo distinto (1); askoi (1); epichyseis (1). soggETTi scene generiche (20): testa f. (17); testa f., testa m. (1); civetta (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni estremamente semplici, comprendenti una singola testa, m. o f., di profilo o singoli animali. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin., coperta da sakkos con piega centrale sollevata. Influenze da parte del P. VPH (disegno dei profili umani e dei corpi degli animali). Disegno essenziale, con linee marcate e frequenti pennellate spesse in v.n. fluida. Profili con linea continua e concava tra fronte e naso, a punta e prominente, senza indicazione della narice, bocca serrata, con labbro s., distinto da quello i. da una linea, sporgente, mento pesante e molto arrotondato, piega all’attacco del collo. capigliature f. coperte da sakkos, decorato con linee, file di trattini e gruppi di tre punti, da cui sporge, sull’orecchio, un ciuffo compatto di capelli, dai contorni poco definiti, da cui spuntano riccioli a zig-zag. Piumaggio delle ali e dettagli della testa dei volatili segnati da linee, punti e tratti resi mediante spesse pennellate in nero. nella decorazione accessoria, onda corrente a creste allungate e sottili, capovolta. Palmette fiancheggiate da allungati girali aprentisi verso l’alto in due volute da cui spunta un fiore a ventaglio oppure campanulato, quest’ultimo con orlo della corolla e stame resi mediante spessi tratti neri. In basso, foglie, una delle quali a onda. Sotto il campo figurato, linee più o meno marcate a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 282, nn. 392-396, Trendall 1970a, 49, n. 391a, tav. X.2, Trendall 1973d, 197, n. 391b, Trendall 1983a, 137, nn. 391c-h, Bentz, Rumscheid 1989, 5354, tav. 38.5-7.

ii 3 7 p hAiLEybuRy dEnoMinAzionE Dalla Coll. a cui appartiene lo skyphos eponimo Hertford, Haileybury and Imperial Service College (Trendall 1967b, 282, n. 397). VAsi ATTRibuiTi 19 pRoVEniEnzE Campania (4) – generica (1); area capuana (2): Capua; golfo di Napoli (1): Pompei. foRME VAscoLARi Lekythoi (5); bail-amphorae (3); lebetes gamikoi (3); oinochoai (3): forma 3 (2), forma 6 (1); skyphoi (3); lekanides (2). soggETTi corteggio dionisiaco (1): satiro (1). 421

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Scene generiche (32): testa f. (26); giovane uomo ammantato (3); due teste f. (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); giovane uomo nudo (1), giovane guerriero presso un pilastrino. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti in molti casi una sola testa di profilo o singole figure stanti, talvolta decentrate e collocate accanto ad un pilastrino. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin., raramente verso d., con capigliatura coperta da un sakkos; giovane uomo ammantato di profilo verso sin. completamente avvolto dal mantello, con braccio sin. puntato al fianco, braccio d. proteso sotto il mantello, gamba d. flessa al ginocchio, molto avanzato. Influenze da parte del P. VPH e del P. di Napoli 128012 (capigliature, complessi girali delle palmette che incorniciano il campo figurato) e dei C. del G. dei Tre Punti (foglia ad occhiello ai lati della palmetta, in basso). Affinità con il P. di BM F 63 (decorazione del sakkos). Disegno marcato e deciso, con tratti corposi. Profili caratterizzati da una linea continua e dritta tra fronte e naso, con narice indicata da un puntino, sopracciglio segnato da un vistoso tratto nero leggermente curvo, iride tangente ad entrambe le palpebre, labbra separate da una linea curva verso il basso, mento arrotondato e prominente. Capigliature f. sempre coperte dal sakkos, da cui spunta un ciuffo di capelli, dal contorno poco definito, talora completato da riccioli ondulati pendenti, talaltra rotondo e circondato da un cerchio concentrico a puntini. capigliature m. a corta calotta compatta, talora con contorno polilobato all’interno di un evidente alone risparmiato. Sakkos bordato e diviso in due parti da una doppia linea fiancheggiata da file di punti; in ciascuna sezione, spessa linea ondulata nera, talora terminante in una spirale; alla sommità, cerchio nero circondato da una linea e da una fila di punti. Corporature m. con muscolatura segnata da lunghe linee continue in v.n. diluita. in un caso, giovane guerriero nudo raffigurato di t.q. di spalle, con corretta rappresentazione dello scorcio della muscolatura del dorso. nei giovani uomini ammantati, mantello segnato attorno al collo e lungo l’orlo i., da uno spesso bordo nero. Frequente presenza, accanto alle figure, di pilastrini, in alcuni casi sormontati da un uovo. Nel campo, in alto, elementi circolari (ruote, phialai). Nella decorazione accessoria, linguette, palmette e teste f. di profilo sul collo delle anfore. Palmette fiancheggiate da girali avvolgentisi a spirale e ricadenti verso il basso in una foglia molto allungata, a formare una sorta di cornice del campo figurato, con doppia fogliolina pendula o fiore campanulato stilizzato appena sotto la voluta e una foglia ad onda o ad occhiello in basso; raramente, accanto alle palmette, singola foglia allungata. Sotto il campo figurato, onda corrente destrorsa, linee, più o meno spesse, a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 282-283, nn. 397-406, tav. 115.1-2,4, Trendall 1970a, 49, nn. 398a, 402a-b, Trendall 1973d, 193, Trendall 1983a, 138, nn. 402c-d, 405a-c, D’Ambrosio 1984, 38, n. 26, tav. Viii.

ii 3 8 p di LEidA (TAV 331 3) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione dell’anfora eponima Leida, rvo, K 97/1.13. VAsi ATTRibuiTi 19 pRoVEniEnzE Campania (7) – generica (1); golfo di Napoli (4): Cuma; area capuana (2): Capua (1), caivano (1). foRME VAscoLARi Skyphoi (12); anfore a collo distinto (2); bail-amphorae (2); askoi (1); idrie (1); lekanides (1). soggETTi scene mitologiche (1): centauro (1). Corteggio dionisiaco (4): satiro (3); donna (1). Scene con Eros (5): Eros (3); Eros, satiro e menade in corsa (1); satiro, Eros, donna (1). 422

Scene generiche (38): giovane uomo ammantato (14), testa f. (10); due giovani uomini ammantati (3); donna (2); donna in corsa (2); giovane uomo nudo seduto su altare (2); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo (1); due giovani guerrieri presso un monumento funebre (1); testa m. (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni generalmente semplici incentrate su una singola figura o su due, queste ultime collocate simmetricamente ai lati di un elemento centrale e su un unico livello. in alcuni casi, in scene di corteggio dionisiaco e su anfore, composizioni comprendenti due figure in basso e una mezza figura al centro, in alto, sporgente da una linea di terreno ondulata. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato di profilo verso sin., spesso completamente avvolto nel mantello, drappeggiato attorno al braccio sin., abbassato, sotto il quale ricade un lembo con sottile contorno ondulato; giovane uomo ammantato di profilo verso d., con mantello trattenuto strettamente dalla mano sin., coperta, sotto la quale sporge un corto lembo; testa f. di profilo verso sin., a volte a capo scoperto a volte con sakkos; donna in corsa, verso sin. o verso d., talora retrospiciente, con una gamba avanzata e braccio corrispondente piegato verso l’alto con o senza attributo, l’altra arretrata e sollevata, con braccio corrispondente portato indietro con o senza attributo. Influenze da parte del P. VPH e del P. Haileybury (capigliature m., resa dei giovani uomini ammantati), del P. di Napoli RC 17 (parti nude delle figure f. sovraddipinte in bianco). Affinità con i C. della Bottega dei P. di Laghetto, Caivano ed Errera e con i c. pestani ad essi collegati (decorazioni delle vesti f.). Disegno raffinato e accurato nei dettagli. Teste piccole rispetto ai corpi. Profili schiacciati, con leggero rigonfiamento in corrispondenza dell’attacco tra fronte e naso, sopracciglio indicato da un breve tratto arcuato, occhio con iride tangente alla palpebra s., staccata da quella i., labbra piccole e semiaperte. Disegno delle muscolature a tratti essenziali, marcati e spezzati. Elaborato disegno del piumaggio delle ali di Eros e del cigno, con file di punti in bianco aggiunto. Capigliature f. e m. a massa compatta, talora con un ciuffetto alla sommità, cui si sovrappone una benda o una ghirlanda perlinata in bianco aggiunto. La medesima ghirlanda è dipinta anche sulla fronte delle figure f. indossanti un sakkos, caratterizzato da una piega sollevata al centro e da una decorazione a doppie linee e file di punti, da cui sporge, sull’orecchio, un piccolo ciuffo riccioluto. Frequente l’aggiunta del bianco sovraddipinto anche nei gioielli, negli attributi (principalmente specchi, ghirlande, ciste, fili di perle), nelle parti nude delle figure f., nel masso retto in un caso da eros e in altri elementi in pietra, come la colonna ionica del monumento funerario, e in metallo (armi), nelle suole delle calzature, nelle uova spesso collocate su altari e pilastrini, nelle linee di terreno ondulate. Vesti f. caratterizzate da una banda mediana consistente in una fascia nera contornata da file di punti, spezzata in tre segmenti (in corrispondenza del busto, del risvolto e della gonna), nelle figure in corsa. Mantello dei giovani uomini ammantati caratterizzato da spesso bordo nero attorno al collo e lungo il bordo i., e da una spessa linea ad S in corrispondenza del lembo sporgente sotto la mano sin. degli ammantati rivolti verso d. ricorrente presenza di pilastrini, collocati al centro o ai lati della composizione, talora sormontati da uova, e di un piccolo altare quadrato con decorazione consistente in due linee mediane incrociate che lo dividono in quattro sezioni triangolari, all’interno delle quali, talvolta, sono dipinti quattro cerchietti. Nel campo, bende bianche. nella decorazione accessoria, preferenza per fregi di ovoli e punti, ramo d’alloro sinistrorso, onde correnti, palmette e teste di profilo sul collo delle anfore. Palmette semplici, talora con una singola foglia allungata, occasionalmente con inserimento di piccola palmetta a ventaglio o di fiore a ventaglio, in alcuni casi decorato con linee e file di punti. Sotto il campo figurato, onda corrente quasi sempre sinistrorsa, occasionalmente destrorsa. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 283-285, nn. 407-422, tav. 115.5-9, Trendall 1970a, 46, 49, n. 409a, tav. X.5-6, Trendall 1983a, 128, 138, nn. 409b, 411a.

cERAMicA cAMpAnA (c)

ii 3 9 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di LEidA

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE Campania (2) – generica (1); golfo di Napoli (1): Cuma. foRME VAscoLARi Crateri (3): a campana (3); bail-amphorae (2). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): due donne ai lati di Dioniso (1); satiro e menade in corsa (1); due satiri in corsa (1); due satiri presso pilastrini (1). Scene con Eros (3): Eros e donna ai lati di un pilastrino (1); Eros presso un altare (1); eros presso un alto spuntone roccioso (1). Scene generiche (5): giovane uomo ammantato (2); testa f. (2); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato di profilo verso sin., completamente avvolto nel mantello, con ventre prominente, gamba d. leggermente flessa; testa f. di profilo verso sin. con sakkos; satiro in corsa, con gambe e braccia allargate e attributi nelle mani. Influenze da parte del P. di Leida (resa dei profili e del sakkos, uso del bianco aggiunto, decorazione degli altari, palmette semplici). Disegno marcato e preciso nell’esecuzione dei dettali. Profili schiacciati, con leggero rigonfiamento in corrispondenza dell’attacco tra fronte e naso, dalla punta distinta, piccola e arrotondata, sopracciglio indicato da un breve tratto arcuato, occhio con iride tangente alla palpebra s., staccata da quella i., labbra piccole e semiaperte. Disegno dei corpi m. nudi, con linee nette per gli ampi pettorali, linea alba e inguine, capezzoli indicati da cerchietti, malleoli ad uncino. Elaborato disegno del piumaggio delle ali di Eros, con spesso bordo e file di punti in bianco aggiunto. Capigliature f. e m. a massa compatta, talora con un ciuffo alla sommità, cui si sovrappone una benda o una ghirlanda perlinata in bianco aggiunto. La ghirlanda perlinata in bianco aggiunto si sovrappone anche, sulla fronte, al sakkos delle figure f., caratterizzato da una piega sollevata al centro e da una decorazione a doppie linee e file di punti, da cui sporge, sull’orecchio, un piccolo ciuffo a riccioli scomposti. Frequente l’aggiunta del bianco sovraddipinto anche nei gioielli, negli attributi (principalmente uova e nastri), nelle uova collocate su altari e pilastrini. mantello dei giovani uomini ammantati caratterizzato da fitte pieghe parallele a linee sottili e bordo nero appena più spesso attorno al collo, lembo ricadente a fitte pieghe dalla spalla sin. e terminante all’altezza delle anche e in basso con bordo nero ondulato, serie di sottili pieghe in corrispondenza del piede d. avanzato. ricorrente presenza di pilastrini, collocati al centro o ai lati della composizione, talora sormontati da uova, e di un piccolo altare quadrato con decorazione consistente in due linee mediane incrociate che lo dividono in quattro sezioni triangolari, all’interno delle quali sono dipinti quattro cerchietti. nella decorazione accessoria, linguette, palmette con doppie foglie verso l’alto ai lati delle teste di profilo sul collo delle anfore. Palmette sotto le anse semplici, con doppia voluta a spirale di molteplici giri e foglie ad onda mal definita in basso, inserimento, in alto, di fiori campanulati stilizzati. Sotto il campo figurato, meandro disegnato a spesse linee incerte. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 285, nn. 423-426, tav. 115.3, Trendall 1970a, 46, 50, n. 426a, Trendall 1983a, 128, 138.

ii 3 10 c

dEL g dEL siLEno di cApuA

ii 3 10 a p dEL siLEno di cApuA (TAV 331 4) dEnoMinAzionE dal soggetto e dal luogo di conservazione dei vasi eponimi capua, mcampano, 7553 e senza n.

VAsi ATTRibuiTi 26 pRoVEniEnzE Campania (3) – generica (1); area capuana (2): Capua. foRME VAscoLARi Skyphoi (19); lebetes gamikoi (3); oinochoai (2): forma 2 (1), forma 3 (1); crateri (1): a campana (1); idrie (1). soggETTi Scene mitologiche (2): centauro (1); Cerbero (1). Corteggio dionisiaco (11): satiro (7); Pan (1); satiro e menade in corsa (1); giovane uomo nudo (1); testa di satiro (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (34): giovane uomo ammantato (12); giovane uomo nudo (4); donna (4); testa f. (3); testa m. (3); nano (1); giovane uomo nudo in corsa (1); giovane guerriero in atto di tirare con l’arco (1); cavaliere (1); erma con petaso (1); pantera (1); cane (1); gru (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, generalmente comprendenti singole figure, occasionalmente due, disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato di profilo verso sin. o verso d., con mantello talvolta completamente avvolto attorno al corpo, altre volte drappeggiato in maniera tale da lasciare scoperto la spalla e il braccio d., spesso proteso e poggiato al bastone; satiro o sileno in atteggiamento danzante, rivolto a d., con gamba sin. poggiata al suolo, gamba d. arretrata e sollevata, braccio sin. proteso, braccio d. arretrato e piegato con la mano dietro la testa; sileno barbato in movimento verso d., con gamba sin. avanzata e ginocchio fortemente flesso, gamba d. arretrata con piede di scorcio poggiato sulla punta, braccio sin. proteso, braccio d. arretrato; giovane nudo stante con gamba d. portante e sin. in riposo, resa frontalmente, leggermente arretrata e con il piede di scorcio, braccio d. flesso, sin. allargato e coperto dalla clamide. Testa f. di profilo verso sin., con sakkos; testa m. di profilo verso sin. a capo scoperto. Influenze da parte dei C. della Bottega del P. Parrish (fiori campanulati inseriti ai lati delle palmette). disegno rozzo a tratti spezzati e spesso delineati con corpose pennellate. figure dalla corporatura tozza, con gambe corte e testa grande rispetto al corpo. Profili caratterizzati da linea diritta e continua tra fronte e naso, prominente, di solito triangolare e affilato, rincagnato e segnato da una marcata linea ondulata nei sileni, occhi grandi, con ampia arcata sopracciliare, piega ingrossata sulla palpebra s. dei sileni, due tratti spessi, staccati tra loro, a definire le palpebre, iride tangente ad esse alla estremità o tonda e centrale in figure di t.q., labbra piccole e serrate, mento piccolo ma pronunciato. Capigliature m. e f. e barbe dei sileni, talora con accentuata calvizie, compatte ma dal contorno scomposto. Capigliature delle teste m. di profilo, generalmente scoperte, in un caso con petaso, caratterizzate da frange di riccioli attorno alla fronte e sull’orecchio. Teste f. coperte spesso da un sakkos aderente e con piccola sporgenza posteriore in alto, simili a un berretto, caratterizzato da una decorazione a linee parallele. dettagli dei corpi m. nudi indicati da poche linee essenziali definenti i pettorali, i capezzoli a cerchietto aperto, l’ombelico a piccola V rovesciata, le pieghe delle braccia flesse, le rotule, queste ultime a S nelle figure in corsa; peluria pubica indicata da una macchia nera dal contorno irregolare. Piedi mal disegnati. corporatura dei ricorrenti satiri in atteggiamento danzante caratterizzata da un aspetto flaccido, reso mediante doppie pieghe in corrispondenza delle pieghe dei gomiti, delle ascelle, della parte s. del ventre prominente. negli animali, reali e fantastici, dettaglio dei musi animali disegnato a sottili linee spezzate, dettaglio dei corpi reso mediante punti, macchie e brevi tratti spezzati in nero. Vesti f. caratterizzate da marcati bordi neri ondulati, fiancheggiati da linee di punti ai lati e da lunghi tratti neri attorno al collo e lungo l’orlo i. mantello dei giovani uomini ammantati segnato da linee sottili, che seguono il movimento degli arti e ricadono parallele nel lembo pendente dalla spalla, e da un bordo nero più marcato lungo l’orlo i. Punti neri indicano le perline dei monili nelle figure f. e dei tirsi, attributi più frequenti caratterizzati da un contorno frastagliato. Talora le figure poggiano i piedi su un suolo roccioso dal contorno ondulato. 423

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA nella decorazione accessoria, fregi di ovoli e punti o di linguette e punti. Palmette sotto le anse molto semplici, con lunghi girali laterali con doppia foglia a spirale e foglie semplici in alto, foglie a onda in basso, piccoli fiori a palmetta in alto e in basso, talvolta quello s. sostituito da un fiore campanulato, talvolta decorato a puntini, altre volte con bordo della corolla segnato da una fila di punti e, all’interno, elemento ovale e stame in nero. Sotto il campo figurato, fasce regolari, più o meno spesse, a risparmio, onda corrente destrorsa capovolta. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 285-287, nn. 427-445, tav. 116.1-6,8, Trendall 1970a, 46, 50, n. 429a, Trendall 1973d, 193, 197, nn. 432a, 440a, Trendall 1983a, 139, nn. 432b-e, trendall 1989, 159.

ii 3 10.b c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEL siLEno di cApuA

ii 3 10.b.1 p di nApoLi 146751 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario del cratere a campana eponimo (napoli, man, 146751). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Campania (4) – generiche (2); area capuana (1): Capua; golfo di Napoli (1): Napoli. foRME VAscoLARi Lekythoi (5); skyphoi (2); crateri (1): a campana (1); idrie (1); oinochoai (1): forma 10 (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Ermes, cane (1); sfinge (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene generiche (8): giovane uomo ammantato (2); testa f. (2); due giovani uomini ammantati (1); donna (1); donna presso una colonna ionica (1); giovane guerriero nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti una o due figure poste sullo stesso livello. Piani sovrapposti unicamente nella rappresentazione di ermes in primo piano rispetto al cane che gli cammina a fianco. Figure ricorrenti: giovane uomo ammantato di profilo verso sin. o verso d., con mantello completamente avvolto attorno al corpo; testa f. di profilo verso sin. con sakkos. Influenze da parte del P. del Sileno di Capua (resa dei profili e dei musi degli animali, elementi floreali inseriti nelle palmette). Disegno deciso a tratti spezzati e sottili. Profili caratterizzati da linea diritta e continua tra fronte e naso, prominente e dalla punta arrotondata, occhi grandi, con ampia arcata sopracciliare, due tratti spessi, uniti tra loro ad angolo acuto, a definire le palpebre, iride tangente ad esse alla estremità, labbra piccole e serrate. Corporature delle figure m. nude con una linea addominale centrale terminante nell’ombelico ad uncino e numerose altre sottili linee spezzate a definire sommariamente i pettorali e le cosce. corpi degli animali, reali e fantastici, con muscolatura scattante indicata da lunghe e sottili linee appena ondulate. Mantelli delle figure m. e di Ermes caratterizzati da spessi bordi neri ondulati. nella decorazione accessoria, fregi di ovoli e punti o di linguette e punti, ramo d’alloro destrorso. Palmette sotto le anse molto semplici, con lunghi girali laterali con doppia foglia a spirale e foglie semplici in alto, foglie a onda in basso, talora con fiore campanulato decorato a puntini. Sotto il campo figurato, fasce più o meno spesse, a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 287, nn. 446-450, Trendall 1970a, 50, n. 447a, Trendall 1983a, 139, nn. 450a-d. 424

ii 3 10 b 2 ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL p dEL siLEno di cApuA

(TAV 332 1)

VAsi ATTRibuiTi 8 foRME VAscoLARi Skyphoi (3); bail-amphorae (2); crateri (2): a campana (2); oinochoai (1): forma 1 (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Giacinto (?) su cigno (1); Apollo e Marsia (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (11): testa f. (4); giovane uomo ammantato (4); giovane guerriero (2); uomo anziano (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti una o al massimo due figure, su un unico livello. Sovrapposizione di piani nella rappresentazione di Hyakikthos sul cigno. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin., con sakkos; giovane uomo ammantato di profilo verso sin. con piedi paralleli e una gamba leggermente flessa al ginocchio, peso del corpo appoggiato al bastone, puntato sotto il braccio sin. flesso sotto il mantello, braccio d. piegato con la mano portata al mento. Influenze da parte del P. del Sileno di Capua (profilo, capigliatura e barba dei satiri). Disegno rapido, definito da numerose linee spezzate e da spessi tratti neri. Profili caratterizzati da linea diritta e continua tra fronte e naso, di solito piccolo e terminante in una piccola punta rotonda, rincagnato e segnato da una marcata linea ondulata nel satiro marsia, occhi grandi, con ampia arcata sopracciliare, piega ingrossata sulla palpebra del satiro, due tratti spessi, staccati tra loro, a definire le palpebre, iride tangente ad esse alla estremità, labbra piccole e serrate, quello i. ingrossato nel profilo di Marsia, mento pronunciato. Teste grandi in proporzione ai corpi. Dettagli dei corpi m. nudi indicati da poche linee essenziali definenti i pettorali, gli addominali, le pieghe delle braccia flesse, le rotule, i malleoli. Mantello dei giovani uomini ammantati, segnato da un bordo nero che forma un’ampia L attorno al busto scoperto e tratti obliqui in corrispondenza del lembo che scende sotto la mano sin. coperta. Allo stesso modo è drappeggiato e bordato il mantello di Apollo, indossato sopra una tunica manicata decorata a crocette delineate mediante spessi e brevi tratti. Corpose pennellate nere e altre diluite indicano le asperità della roccia. nella decorazione accessoria, linguette e punti. Palmette semplici, circondate da girali aprentisi in alto in due volute, tra le quali è una semplice foglia o un fiore campanulato decorato da tratti neri, in basso in una foglia a spirale. Sotto il campo figurato, linee a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 289, nn. 451-455, Trendall 1983a, 139-140, nn. 450e-g.

ii 3 11 c di VAsi dEcoRATi con TEsTE f AppARTEnEnTi ALLA boTTEgA dEi p di cAssAndRA E pARRish ii 3 11 a c di VAsi dEcoRATi con TEsTE f di cAssAndRA ii 3 11 a 1 c

dEL g

AppARTEnEnTi AL g dEL p

A (TAV 332 2-3)

VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): cuma. foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (3); oinochoai (3): forma 3 (3); skyphoi (3); crateri (1): a campana (1); lekythoi (1). soggETTi Scene generiche (16): testa f. (9); cigno (2); giovane uomo ammantato (2); volatile (2); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti una sola figura umana o animale o, il più delle volte, una testa.

cERAMicA cAMpAnA (c) Figure ricorrenti: testa f. di profilo con sakkos; cigno di profilo verso sin., con ali in movimento e collo incurvato verso il basso. Influenze da parte del P. di Cassandra e di vari altri C. della Bottega (resa delle teste f., palmette, phialai nel campo). Disegno a linee marcate. Profili caratterizzati da una linea continua tra fronte e naso, senza indicazione della narice, breve arcata sopracciliare diritta, palpebra s. definita da due linee, una obliqua, l’altra s. terminante contro la prima, iride ovale, labbra piccole distinte da una linea che curva verso il basso all’angolo della bocca, piega del collo curvilinea. Capigliature f. sempre coperte da sakkos, decorato da linee o coppie di linee sottili e file di piccoli punti e gruppi di tre punti, da cui spunta talvolta un semplice ciuffo rotondo contornato da riccioli in corrispondenza dell’orecchio, altre volte un corposo ciuffo a contorno polilobato che parte dalla fronte e termina, con ciocche ricciolute, sotto l’orecchio, completamente coperto. capigliature m. a corta calotta compatta a contorno polilobato entro ampio alone risparmiato. Dettagli essenziali nei pingui corpi dei volatili, indicanti il contorno del becco, dell’occhio e delle penne. uno dei giovani uomini ammantati, completamente avvolti nel mantello, bordato in nero, è di t.q. Nel campo, phialai. Nella decorazione accessoria, linguette e fregi di ovoli. Palmette semplici, circondate da girali verticali allungati e aprentisi in alto in due foglie tra le quali è talvolta una piccola foglia, altre volte un grosso fiore campanulato con bordo e stame in nero; in basso, foglie separate, quella alla base ad onda. Sotto il campo figurato, fasce regolari, più o meno spesse, risparmiate. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 288-289, nn. 456, 458-460, tav. 117.1-3,5, Trendall 1970a, 50, nn. 456a, 459a, tav. X.3-4, Trendall 1973d, 193, 198, nn. 459b-c, Trendall 1983a, 140141, nn. 456b-c, 458a.

ii 3 11 a 2 c

dEL g di MAinz

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della lekanis eponima (Mainz, Antikensammlung der Universität, 27). VAsi ATTRibuiTi 21 pRoVEniEnzE Campania (5) – generiche (3); area capuana (1): Montesarchio; golfo di Napoli (1): napoli. Lucania (1) – tirrenica (1): Pontecagnano. foRME VAscoLARi Lekanides (9); crateri (4): a campana (4); lekythoi (3); skyphoi (2); idrie (1); lebetes gamikoi (1); oinochoai (1): forma 8 (1). soggETTi Scene generiche (37): testa f. (33); testa m. (2); cavallo marino (1); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni estremamente semplici, generalmente consistenti in una singola testa, talora nella figura isolata di un animale, reale o fantastico. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con sakkos; testa m. di profilo verso sin. a capo scoperto. Influenze da parte del P. di Cassandra e dei C. del G. della Roccia Punteggiata (teste f. e palmette). Affinità con i C. del G. A (teste f. di profilo). disegno poco accurato, reso mediante linee essenziali tracciate con pennellate marcate. Profili caratterizzati da una linea continua tra fronte e naso, con narice indicata da un breve trattino obliquo, ampia arcata sopracciliare leggermente curva, palpebra s. definita da una spessa linea leggermente curva, iride triangolare, labbra piccole distinte da un trattino. Capigliature f. sempre coperte da sakkos, decorato da linee o coppie di linee sottili e file di punti e gruppi di tre punti molto marcati, da cui spunta spesso un corposo ciuffo con tratti risparmiati all’interno che parte dalla fronte e termina sull’orecchio, completamente coperto, altre volte un ciuffo circolare che circonda l’orecchio, a cerchio aperto o continuo, talvolta circondato da una fila di punti. capigliature m. a corta calotta compatta a contorno irregolare entro ampio

alone risparmiato. dettagli essenziali nei corpi degli animali, reali e fantastici, resi mediante corpose pennellate in nero. Palmette semplici, affiancate da alte foglie avvolgentisi in alto in una punta arrotondata mal definita. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 289-290, nn. 461-473, tav. 117.6-10, Trendall 1970a, 46, 51, nn. 466a, 467a, 473a, Trendall 1973d, 193-194, 198, n. 473b, Trendall 1983a, 141, nn. 462a, 473c-d.

ii 3 11.b c di VAsi dEcoRATi con TEsTE f dEL p pARRish ii 3 11 b 1 c

AppARTEnEnTi AL g

dEL g dELLA LEkAnis di copEnhAgEn

dEnoMinAzionE Dalla lekanis eponima Copenhagen, NCG, 36. VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE campania (3) – area capuana (3): capua. foRME VAscoLARi Lekanides (3); skyphoi (3); lebetes gamikoi (2); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1); skyphoi (1). soggETTi Scene generiche (19): testa f. (15); testa m. (4). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, consistenti unicamente in teste isolate. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. raramente a capo scoperto, più spesso con sakkos o con kekryphalos; testa m. di profilo verso sin. a capo scoperto. Influenze da parte dei C. del G. della Testa con Pilos (forma del sakkos) e dei C. del G. dei Tre Punti (teste m. di profilo). Disegno deciso e marcato. Profili caratterizzati da fronte sfuggente, linea continua con il naso, con narice segnata da piccolo tratto, sopracciglio e palpebra s. definiti mediante due linee parallele, la prima più ampia; labbra socchiuse o chiuse e separate da una linea curva verso il basso. Capigliature f. coperte dal sakkos o da kekryphalos, entrambi caratterizzati al centro della testa da una piega sollevata in corrispondenza della decorazione a doppia linea, talvolta affiancata da file di punti, che decora anche i bordi; in entrambi i casi sporge un ciuffo di capelli, arrotondato e compatto, con pochi riccioli disegnati attorno; analogo il grosso ciuffo posteriore sporgente dal kekryphalos; simile la capigliatura nelle poche teste f. a capo scoperto. Capigliature m. corte e dal contorno irregolare, con ampia zona di contorno risparmiata. Nella decorazione accessoria, palmette stilizzate (sui pomelli delle lekanides), fregi di ovoli e linguette. Palmette semplici, con foglie laterali biforcate e revolute verso il basso e, alla base, foglie a onda. Sotto il campo figurato, linee a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 291-292, nn. 474-482, Trendall 1970a, 51, n. 474a, Trendall 1983a, 141, n. 480a.

ii 3 11 b 2 c

dEL g di ginEVRA

(TAV 332 4)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della lekythos eponima Ginevra, MAH, 2756. VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Oinochoai (3): forma 3 (3); lekythoi (2); skyphoi (1). soggETTi scene generiche (7): testa f. (7). 425

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, consistenti unicamente in teste isolate. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con sakkos o con kekryphalos. Influenze da parte dei C. del G. della Lekanis di Copenhagen (teste f. di profilo e decorazione accessoria). Disegno deciso e marcato. Profili caratterizzati da fronte sfuggente, linea continua con il naso, con narice non indicata, sopracciglio e palpebra s. definiti mediante due linee parallele, la prima più ampia; labbra chiuse e separate da una breve linea. Capigliature f. coperte dal sakkos o da kekryphalos, con decorazione a linee e file di punti; in entrambi i casi sporge un ciuffo di capelli, che parte dalla tempia e scende fin sopra l’orecchio, completamente coperto. Una delle teste è fiancheggiata da due rami d’alloro. nella decorazione accessoria, fregi di ovoli e linguette. Palmette semplici. sotto il campo figurato, linee a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 292, nn. 483-486, tav. 118.3, Trendall 1973d, 198, n. 484a, Trendall 1983a, 142, n. 485a.

Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con sakkos. Influenze da parte degli altri C. di vasi decorati con teste f. appartenenti alla Bottega del P. Parrish (tipo di teste f. di profilo). Disegno essenziale definito da tratti spezzati e marcati. Profili resi con linea continua tra fronte e naso, schiacciato, labbra poco pronunciate e serrate, distinte da un brevissimo tratto, mento pronunciato. Sakkos decorato da coppie di linee parallele attorno alla fronte e al centro tra le quali sono due o più file di punti, da cui sporge, sull’orecchio, un ciuffo di capelli dal contorno irregolare, sotto il quale è talvolta disegnato un orecchino circolare con pendente in bianco aggiunto. Nella decorazione accessoria, fregi di ovoli e linguette. Sotto il campo figurato, linee a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 292-293, nn. 490-492, tav. 118.5, Trendall 1970a, 51, n. 490a, Trendall 1973d, 198, n. 491a, Trendall 1983a, 142, nn. 490b-e, 492a-b, Zampieri 1991, 353, n. 386.

ii 3 11 b 3 c

dEL p

ii 3 11 b 5 c TARdi di VAsi con TEsTE AppARTEnEnTi ALLA boTTEgA pARRish

dEL g di LiLLE

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dell’oinochoe eponima Lille, Musée, 64. VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE campania (1): generica. foRME VAscoLARi oinochoai (3): forma 3 (3). soggETTi scene generiche (3): testa f. (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, incentrate sempre su teste isolate. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con sakkos. Influenze da parte dei C. del G. di Ginevra (tipo di testa f. di profilo), del P. VPH (labbro sporgente) e dei C. del G. dei Tre Punti (forma delle teste). Disegno essenziale definito da tratti abbastanza spessi. Profili resi con linea continua tra fronte e naso, quest’ultimo prominente e con punta arrotondata, labbra serrate, quello s. appena sporgente, distinte da una linea appena curva verso il basso, mento pronunciato che conferisce alle teste un aspetto quadrangolare. Sakkos decorato da doppia linea attorno al volto e file parallele di punti, da cui sporge, sull’orecchio, un ciuffo di capelli dal contorno irregolare. nella decorazione accessoria, fregi di ovoli e linguette, talvolta formanti, con le fasce laterali verticali, decorate a chevrons, una sorta di riquadro metopale all’interno del quale sono inserite le teste. Sotto il campo figurato, linee a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 292, nn. 487-489, tav. 118.1.

ii 3 11 b 4 c

dEL g di gRAz

(TAV 332 5)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione della lekythos eponima Graz, Landesmuseum, 4197. VAsi ATTRibuiTi 12 foRME VAscoLARi Lekythoi (9); lekanides (2); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene generiche (14): testa f. (12); testa m. (1); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate sempre su teste isolate o su una figura animale isolata. 426

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): cuma. Lucania (1) – interna (1): atella. foRME VAscoLARi Lekythoi (3); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene generiche (4): testa f. (3); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, incentrate sempre su teste isolate. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con sakkos. Influenze da parte degli altri C. di vasi decorati con teste f. appartenenti alla Bottega del P. Parrish (tipo di teste f. di profilo) e, in part., da parte dei C. del G. di Graz (resa del sakkos). Disegno essenziale definito da tratti molto marcati. Profili resi con linea continua tra fronte e naso, labbra appena accennate, distinte da un brevissimo tratto, mento arrotondato. Sakkos decorato da linee parallele e numerose file di punti, da cui sporge, sull’orecchio, un grosso ciuffo di capelli, contornato da riccioli. Nella decorazione accessoria, fregi di ovoli e linguette. Sotto il campo figurato, linee a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 293, nn. 493-496, tav. 118.4.

ii 3 11.c c

dEL g di sèVREs

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del coperchio di lekanis eponimo (Sèvres, MNC, 259.4). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): napoli. foRME VAscoLARi Lekanides (3); skyphoi (3). soggETTi scene generiche (12): testa f. (12). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni semplici, incentrate sempre su teste isolate. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con sakkos appuntito.

cERAMicA cAMpAnA (c) Influenze da parte del P. VPH (alcuni elementi decorativi del sakkos), dei C. del G. della testa con Pilos (decorazione accessoria). disegno essenziale eseguito con linee sottili nei dettagli anatomici, più marcate nella decorazione della stoffa del sakkos. Profili resi con linea continua tra fronte e naso, labbra appena accennate, distinte da un tratto curvo verso il basso, mento pronunciato e arrotondato. Sakkos dalla caratteristica forma a punta alla sommità, decorato con trattini ingrossati alle estremità, crocette, gruppi di punti, motivo a s accavallate, talvolta cerchietti circondati da fila di punti; da esso sporge, sull’orecchio, un grosso ciuffo rotondo di capelli dal quale pende, sulla gota, un boccolo a zig-zag. nella decorazione accessoria, fregi di ovoli, onda corrente capovolta e linguette. Palmette semplici talvolta con piccoli fiori a ventaglio. Sotto il campo figurato, linee a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 293-294, nn. 497-502, Trendall 1973d, 194.

ii 3 12 c di ALTRi VAsi pRodoTTi nELLA boTTEgA dEi p di cAssAndRA E pARRish VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE Campania (4) – golfo di Napoli (3): Pompei (2), Avella (1); area capuana (1): Curti. foRME VAscoLARi Lekythoi (5); crateri (2): a campana (2); lekanides (2); bail-amphorae (1); epichyseis (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): menade (2); satiro che aggredisce una menade (1); satiro (1). Scene generiche (13): testa f. (5); donna (2); due teste f. (1); tre pesci (1); giovane uomo ammantato (1); due giovani uomini ammantati (1); giovane guerriero (1); arciere (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate su una o due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con sakkos o con kekryphalos. Influenze da parte del P. di Louvre K 491, dei C. del G. della Testa con Pilos (resa dei giovani uomini ammantati palmette) e del P. Parrish (fiori inseriti nelle palmette sotto le anse). Il gruppo comprende una serie di vasi genericamente riferibili alla Bottega dei P. di cassandra e Parrish ma con caratteristiche differenti al loro interno. si segnala, in questo caso, la resa dei profili f., con tratti brevi ma marcati e dei sakkoi decorati con coppie di linee, talvolta in vernice diluita, e file di punti, la resa delle capigliature m. a masse compatte contornate da riccioli scomposti entro ampie zone risparmiate. corporature m. nude con muscolature indicate da tratti sottili e spezzati, indicanti i pettorali, la linea alba, le pieghe delle braccia, le rotule. Peluria pubica indicata da spessi tratti o macchie dal contorno irregolare in nero. In un caso, la figura dell’arciere è vista di t.q. da tergo, con buona indicazione dello scorcio della muscolatura del dorso. Nelle vesti f., fitte pieghe parallele indicanti il movimento degli arti e bande decorate da fasce nere e linee di punti. tratteggio a v.n. diluita e contorni e dettagli in bianco aggiunto nella caratterizzazione dei corpi dei pesci. nella decorazione accessoria, rami d’alloro, linguette, fregi di ovoli e punti, onda corrente diritta e capovolta, palmette sul collo delle anfore. Palmette sotto le anse con inserimento di grossi fiori campanulati decorati da linee o da linee e file di punti. Sotto il campo figurato, onda corrente, fila di punti in nero, linee risparmiate più o meno spesse. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 294-295, nn. 503-508, tav. 118.6-9, Trendall 1983a, 128, Smallwood, Woodford 2003, 104, tav. 70, n. 95, Rückert 1996, 87-88, tav. 53.1-7, Söldner 1990, 97-98, tav. 57.4-7, D’Ambrosio 1984, 38-39, nn. 27, 28, tavv. VIII-IX.

ii 4 boTTEgA dEi p di LAghETTo, cAiVAno Ed ERRERA ii 4 1 p di LAghETTo (TAV 333 1-2) dEnoMinAzionE Dalla necropoli pestana nella quale furono rinvenuti, in un’unica tomba, tre vasi attributi al C. (Paestum, MAN, 5427, 5427a, 5430). VAsi ATTRibuiTi 73 pRoVEniEnzE Campania (8) – generiche (3); golfo di Napoli (3): Cuma (2), Pompei (1); area capuana (2): capua. Lucania (13) – tirrenica (13): Paestum (11), Pontecagnano (2). sicilia (1) – isole eolie (1): Lipari. foRME VAscoLARi Lekythoi (18); idrie (16); crateri (8): a campana (8); lebetes gamikoi (7); skyphoi (6); lekanides (5); oinochoai (5): forma 3 (3), forma 1 (2); anfore a collo distinto (3); bail-amphorae (3); frammenti (2). soggETTi Scene mitologiche (3): Dioscuri presso cavalli ai lati di una colonna ionica (1); partenza di bellerofonte (1), ermes (1). Scene a “soggetto tragico” (1): donna, Elettra, Oreste, Pilade (?)(1). Corteggio dionisiaco (20): testa di satiro (3); giovane uomo nudo, satiro (3); satiro (2); donna (2); giovane uomo (2); satiro in corsa (1); menade (1); satiro, donna (1); satiro, menade (1); menade, due satiri (1); satiro e satiro che suona il flauto ai lati di un giovane uomo (1); giovane uomo in corsa verso un altare (1); donna, giovane uomo (1). Scene con Eros (21): Eros (12); due donne ai lati di Eros (3); Eros e donna in corsa (1); Eros, donna (1); Eros, giovane uomo (1); donna, giovane uomo, Eros, donna (1), Eros, due donne e un giovane uomo all’interno di un edificio a due piani (1); due donne, satiro, donna, eros (1). Scene generiche (75): testa f. (26), donna (17); giovane uomo ammantato (8); due giovani uomini ammantati (3); giovane uomo (3); donna, giovane uomo nudo (3); testa m. (3); due teste f. (1); donna nuda accovacciata (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una pianta (1); due donne presso un altare (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); due donne ai lati di un giovane guerriero (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1); simposio (1); duello tra due giovani guerrieri, giovane guerriero caduto (1); cigno (1); cane (1); palmipede (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, solitamente comprendenti una o due figure, meno spesso tre o quattro, generalmente disposte su un unico livello con poche e parziali sovrapposizioni di piani. Frequentemente tali composizioni, pressoché paratattiche, risultano raccordate dal vistoso suolo roccioso punteggiato che funge da piano d’appoggio per i piedi delle figure stanti o sporge in massi su cui poggiano le figure sedute. Più complesse le composizioni di un’anfora in una coll.p. svizzera, nella quale le figure, in numero di quattro, occupano i due piani di un edificio ionico, coronato da un timpano con acroteri e con il piano s. scandito al centro da una colonna dorica, e di un’idria al BM, in cui le tre figure di guerrieri, due in combattimeno, la terza caduta in basso, disegnano una composizione piramidale. Figure ricorrenti: teste di profilo, soprattutto f., ma anche m. e di satiro, utilizzate prevalentemente come decorazione accessoria, sulla spalla di lebeti, sul coperchio di lebeti e lekanides, sul collo di anfore, sotto le anse orizzontali delle idrie. In un caso le due varianti delle teste f., una con sakkos, l’altra a capo scoperto, sono affrontate sulla spalla di un lebete. Non mancano casi in cui le teste, in part. quelle delle donne e dei satiri, costituiscono la decorazione principale di vasi minori. giovani uomini ammantati, per lo più isolati, talvolta in numero di due. Numerose figure sedute su altari, massi rocciosi semplici o, il più delle volte, punteggiati. Più spesso si tratta di donne, a volte completamente avvolte nei mantelli, da cui fuoriesce la spalla d. con il braccio corrispondente proteso, talvolta in atto di reggere un oggetto (phiale, cista), più spesso con busto nudo e gambe panneggiate, generalmente di profilo verso sin. con braccio d. proteso a reggere quasi sempre uno specchio, il sin. arretrato 427

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA con un secondo oggetto (ad es. una cista) oppure puntato sulla roccia, in alcuni casi retrospicienti verso un elemento alle loro spalle (specchio e altare con offerte, tirso). Nel medesimo schema sono raffigurati anche satiri, sileni, giovani, Eros e Ermes. Giovane uomo nudo stante, con gamba d. portante, gamba sin. in riposo leggermente flessa e arretrata, braccio d. proteso, sin. disteso lungo il corpo, con pilos sul capo o dietro la nuca e mantello poggiato sulle spalle. Donne e giovani con gamba sollevata e piede poggiato su un masso roccioso punteggiato. Influenze da parte del P. di Cassandra (resa delle acconciature, degli abiti e dei seni delle figure f., disegno delle figure m. nude, disegno delle palmette sotto le anse, onda corrente sotto il campo figurato, uso dei massi rocciosi come linea di terreno e come appoggio delle figure sedute) e dei C. del G. della Roccia Punteggiata (uso dei massi rocciosi come linea di terreno e come appoggio delle figure sedute), del P. di Leida (teste di satiro). Affinità con il P. di Caivano (resa degli ammantati, rami della decorazione accessoria convergenti verso un fiore centrale) e con il P. Errera (ghirlande sospese nel campo in alto). Disegno dei corpi delle figure, nude e vestite, reso con linee continue, pulite e precise. Teste di dimensioni piccole rispetto ai corpi; nasi piccoli con la narici indicate soltanto da un trattino obliquo; piccole labbra carnose segnate da un breve tratto arcuato verso il basso e, talvolta, nell’angolo, da una corta linea ondulata; menti arrotondati non prominenti. Seni tondeggianti, uno dei quali nettamente più in alto dell’alto e sporgente rispetto alla linea del busto. Capezzoli indicati da cerchietti. Panneggi resi con linee sottili ad indicare le pieghe e spesso terminanti in orli resi con linee spezzate più marcate. Più pesanti i panneggi di alcune figure f. sedute sulla roccia, i cui mantelli coprono il corpo quasi completamente, lasciando scoperto un seno e l’omero e il braccio corrispondenti. giovani uomini ammantati completamente avvolti nei loro mantelli, con poche pieghe, dai bordi segnati da sottili linee nere attorno al collo e lungo l’orlo i., quest’ultimo terminante posteriormente in una caratteristica linea ondulata. accanto agli ammantati, spesso elemento rettangolare decorato con due linee diagonali intersecantesi a formare quattro triangoli, in ciascuno dei quali è un triangolo più piccolo in nero (altare?, cesta?); altre volte tra i due è una stele. Linee di terreno rese a volte con una fila di punti, più spesso come piani di roccia a punti bianchi e neri o solo neri, identica a quella dei massi su cui poggiano le figure sedute. Resa dettagliata di elementi architettonici sovraddipinti in bianco. Nel campo, più spesso ghirlande, bende, phialai. Due vasi sono interamente decorati nella tecnica a figure rosse suddipinte. Predilezione per soggetti dionisiaci e per scene con eros, con ampio utilizzo di attributi quali tirsi e timpani per i primi e specchi e phialai per le seconde, accuratamente disegnati e con frequente impiego di bianco e giallo aggiunti: tirsi resi con la parte terminale a ventaglio, con contorno a tremolo e decorati da una serie di piccoli tratti arcuati e spezzati in nero; timpani di grandi dimensioni, talvolta retti per una cordicella da figure f. stanti, più spesso utilizzati come appoggio sotto il gomito o puntello per il braccio disteso delle descritte figure sedute, decorati al centro con un cerchio contornato in nero e campito in bianco, spesso con nastrini bianchi sporgenti; specchi bianchi e phialai con offerte bianche. Scarsa presenza di soggetti mitologici. nella decorazione accessoria, predilezione per l’onda corrente diritta e capovolta, con onde regolarissime e a creste sottili, palmette a ventagio semplici, foglie di palmette isolate, ovoli, rami d’alloro, due rami - uno sinistrorso, l’altro destrorso - congiungentisi al centro del lato principale con una rosetta a quattro petali spesso suddipinta in bianco e giallo tra il collo e la spalla delle idrie, linguette imitanti scanalature e baccellature. Fasce verticali decorate da un ramo d’alloro inquadranti, come un riquadro metopale, la decorazione sul collo di alcune anfore. Particolarmente curato ed elegante il disegno delle teste f. di profilo inserite nella decorazione accessoria, con capelli raccolti in un sakkos decorato con rosette e/o puntini e legato da un sottile nastro suddipinto in bianco, oppure in un kekryphalos a puntini da cui sporge posteriormente un grosso ciuffo di riccioli. sotto le anse di tutte le forme vascolari, grandi palmette spesso inquadrate da due grossi girali con fiori campanulati, nei quali l’orlo della corolla è reso con una linea curva mentre lo stame con una linea spezzata in due tratti (a V) oppure, in alcuni casi, con un triangolo campito in nero. sotto il campo figurato, elaborato meandro interrotto da quadrati campiti a croce con quattro triangolini o trattini neri al centro di ciascun lato, onda corrente diritta o capovolta, sottili linee nere parallele su un’ampia fascia risparmiata, ovoli. 428

Luogo di pRoduzionE capua / Paestum. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 298-304, 693, nn. 509-555, tavv. 119-121, Trendall 1970a, 52-53, nn. 517a, 525a, 539a, 545a, 549a-b, tav. XI.1-2, Trendall 1973d, 199-200, nn. 520a, 524a, 533a, 538b, Trendall 1983a, 143-145, nn. 510a, 511a, 518b, 522a-b, 539b, 543a, 548a, tav. XV.6, Trendall 1987, 367, 388, Trendall 1989, 159-160, fig. 280, Bernabò Brea, Cavalier 1997, 118, fig. 132a, Papadopoulos 2000, 343, 354, n. 3.2, fig. 7, Schauenburg 2002a, 41, 68, figg. 136a-b, 137a-c, Serritella 1995, 44-45, 8586, figg. 25, 56-57, Mancusi, Serritella 2004-2005, 297, n. 7, fig. 7c.

ii 4 2 p di sydnEy 46 54 (TAV 333 3-4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario della bail-amphora eponima (sydney, nm, 46.54). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE Campania (4) – generica (1); area capuana (3): Capua. foRME VAscoLARi Skyphoi (3); bail-amphorae (2); anfore a collo distinto (1); crateri (1): a campana (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): sirena (1). corteggio dionisiaco (1): satiro (1). Scene generiche (18): giovane uomo ammantato (6); testa f. (3); giovani uomini ammantati (2): due (1), tre (1); giovane guerriero (2); giovane uomo nudo (2); due giovani uomini ai lati di una donna (2); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti una sola figura su ciascun lato del vaso, sia per i vasi di piccole dimensioni, sia per le anfore. fanno eccezione i due vasi di dimensioni maggiori, un’anfora a collo distinto e un cratere a campana, la prima con tre figure sul lato principale e due su quello secondario, il secondo con tre figure su ciascun lato in una composizione tuttavia altrettanto semplice e nella quale i personaggi sono disposti tutti sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovani uomini ammantati, generalmente isolati, talvolta in coppia o in numero di tre, completamente avvolti nei mantelli, con gamba sin. portante, gamba d. leggermente avanzata e flessa al ginocchio, braccio d. coperto dal mantello e portato in avanti a formare un ampio collare e braccio sin. abbassato ma distanziato dal corpo a sollevare il mantello. Testa f. di profilo con i capelli raccolti in un sakkos, utilizzata come decorazione accessoria sul collo delle anfore. Giovane uomo nudo di profilo con un braccio disteso, l’altro sollevato in atto di reggere un oggetto. Influenze da parte del P. di Laghetto (figure sedute su massi rocciosi, disegno dei corpi nudi e del panneggio, decorazione floreale, teste f. di profilo nella decorazione accessoria, resa degli ammantati). Preferenza per la rappresentazione di figure isolate che occupano quasi per intero il campo figurato. Figure dalle corporature ben proporzionate, con teste di dimensioni maggiori rispetto a quelle del P. di Laghetto e capigliature rese anche in questo caso a masse compatte ma con l’aggiunta di una frangia di minuscoli riccioli. disegno continuo ed essenziale dei tratti che indicano la muscolatura, con scarsa attenzione alla definizione dei dettagli dei piedi, spesso sommariamente delineati solo nel contorno e molto goffi, specialmente se di scorcio. Panneggi resi con pieghe sottili. caratteristica la resa dei giovani uomini ammantati sul lato secondario dei vasi, completamente avvolti nel mantello rappresentato discosto dal collo e rigido, retto dal braccio portato in avanti lungo il quale si distende la decorazione dell’orlo a puntini neri, con un secondo rigonfiamento appena più in basso, davanti e dietro il busto. Massi rocciosi caratterizzati da puntini dipinti esclusivamente a v.n. Allo stesso modo è resa la linea di terreno sotto i piedi del satiro sullo skyphos del Museo di Leida. Ai lati della parte s. del campo figurato, frequente presenza di due phialai simmetriche.

cERAMicA cAMpAnA (c) nella decorazione accessoria, onda corrente destrorsa, linguette (sulla spalla delle anfore) e ovoli (sotto l’orlo degli skyhpoi). Decorazione floreale consistente in grandi palmette a ventaglio sul collo delle anfore e sotto le anse di tutte le forme vascolari. In questa posizione, le palmette sono incorniciate da grandi fiori campanulati, occasionalmente lumeggiati in bianco aggiunto, in alcuni casi caratterizzati dallo stame reso come un triangolino campito in nero. Sotto tale decorazione floreale, ai lati, frequente presenza di due girali in forma di occhiello che inquadrano, in basso, i piedi delle figure (la linea di terreno del già citato skyphos di Leida si sovrappone ad uno di questi “occhielli”). Sotto il campo figurato, linea nera all’interno di una fascia a risparmio seguita, negli skyphoi, da un motivo ad onda corrente destrorso. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 304-305, nn. 556-563, tav. 122, Trendall 1983a, 143.

ii 4 3 c Vicino nELLo sTiLE AL p di sydnEy 46 54 E AL p di LAghETTo VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): avella. Lucania (1) – tirrenica (1): Pontecagnano. foRME VAscoLARi Lekythoi (2). soggETTi scene con eros (1): eros (1). scene generiche (1): donna, giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, incentrate su una o due figure. Influenze da parte del P. di Laghetto e del P. di Sydney 46.54 (resa dei capelli, del panneggio, dell’anatomia dei corpi nudi, della decorazione accessoria). Tratti disegnativi puliti e decisi nel disegno dei volti e delle corporature, queste ultime caratterizzate da proporzioni analoghe a quelle del P. di Sydney 46.54. Evidente zona a risparmio per distaccare dal fondo le capigliature rese a massa compatta e terminanti in sottilisime ciocche dal disegno raffinato e dettagliato. La medesima finezza di particolari si evidenzia nella decorazione della veste della donna e dello sgabello su cui siede, suddipinto in rosso e con gambe modanate, nella lekythos conservata a Londra, bm, f 110. Decorazione accessoria a linguette tra collo e spalla; ovoli sopra il campo figurato, delimitato lateralmente da due fasce verticali con decorazione vegetale. fasce verticali decorate da un ramo d’alloro inquadranti, come un riquadro metopale, la decorazione figurata. Sotto il campo figurato, onda corrente destrorsa. Luogo di pRoduzionE territorio di capua. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 305, nn. 564-565.

ii 4 4 p di cAiVAno (TAVV 334 1-335 1, copERTinA VoL iii) dEnoMinAzionE Dalla località di rinvenimento dei primi vasi su cui fu identificata la mano del C. VAsi ATTRibuiTi 139 pRoVEniEnzE Campania (36) – generiche (11); area capuana (18): Capua (10), Caivano (4), Frignano (3), Calvi (1); golfo di Napoli (7): Cuma (4), Bacoli (1), Baia (1), Pozzuoli (1). Lucania (34) – tirrenica (34): Paestum. foRME VAscoLARi Crateri (23): a campana (21), a calice (2); anfore a collo distinto (21); bail-amphorae (19); lekythoi (18); skyphoi (15); lebetes gamikoi (13); idrie (9); lekanides (7); oinochoai (7): forma 3 (7); coppe (2); anfore di tipo panatenaico (1); gutti (1); pelikai (1); frammenti (2).

soggETTi Scene mitologiche (19): giovane guerriero in lotta contro un centauro (2); punizione di Marsia (2); grifo (2); nascita di Elena (1); Afrodite e Peithò (1); sacrificio di Polissena (1); giovane guerriero che trascina Polissena, Achille, Priamo e Andromeda (1); morte di Mirtilo (1); Eos su quadriga sul mare (1); Eracle in lotta contro un’amazzone (1); Achille e Troilo (1); due sirene (1); amazzone a cavallo (1); Capaneo sulle mura di Tebe (1); agguato a Dolone (1); partenza di Bellerofonte (1). Scene a “soggetto tragico” (4): Ipermestra e Ifidame (1); compianto di Niobe sulla tomba dei figli (1); morte di Pelopia (1); donna in corsa verso una porta aperta, uomo barbato (Licurgo; Tereo) in corsa, parte di donna in corsa (1). Corteggio dionisiaco (45): satiro (30); donna (3); satiro, donna, giovane uomo nudo (2); menade (2); due donne ai lati di un satiro (1); satiro, donna (1); tre satiri, due menadi (1); Dioniso (1); altare, Dioniso, satiro (1); Dioniso, satiro (1); donna, giovane uomo nudo (1); testa di satiro (1). Scene con Eros (15): Eros (12); Eros, donna (2); donna e satiro ai lati di Eros (1). Scene con indigeni (5): libagione (4); donna (1). Scene generiche (168): donna (48); testa f. (36); giovane uomo ammantato (29); felino (13); due giovani uomini ammantati (12); cigno (12); giovane uomo (5); donna, giovane uomo nudo (4); segugio (2); cavaliere (1); giovane guerriero (1); giovane guerriero presso un monumento funebre (1); donna presso un altare (1); testa m. (1); testa di giovane guerriero (1); due felini (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE composizioni di differente livello di complessità a seconda della morfologia e delle dimensioni dei vasi. molto spesso su vasi con una minore espansione del campo figurato, le composizioni includono esclusivamente una figura, occupante per intero il campo figurato. Abbastanza frequenti le scene incentrate su due, tre o quattro figure disposte su un unico livello e con parziali e corrette sovrapposizioni di piani. Fanno eccezione alcuni casi in cui, ad un livello più alto, sono inserite alcune figure a mezzo busto sporgenti da linee di terreno. In alcuni casi le composizioni a tre figure vedono la disposizione delle due laterali stanti o sedute più in alto e di quella centrale distesa o seduta più in basso, in uno schema grosso modo triangolare o piramidale. nelle scene mitologiche più complesse, rappresentate su vasi di dimensioni maggiori, per lo più anfore a collo distinto e crateri a campana, le composizioni possono comprendere fino a cinque o sei figure, articolate su differenti livelli e con frequenti e corrette sovrapposizioni di piani, e risultano talvolta incentrate su complesse strutture architettoniche. figure ricorrenti: giovani uomini ammantati sui lati secondari, più spesso isolati, ma anche, frequentemente, in numero di due, affrontati, resi in maniera estremamente simile a quelli dipinti sui lati secondari dei vasi attribuiti al P. di Laghetto, con la frequente aggiunta di un ramoscello che sporge dal mantello, occasionalmente sostituito da uno strigile, e talvolta con bastone impugnato. In pochi casi l’ammantato isolato, sempre rivolto a sin., è raffigurato con mantello che lascia scoperti spalla e braccio d., ricadendo sul busto, sulla spalla e sui piedi con un drappeggio meno tirato e più morbido, il cui bordo è segnato da una linea in nero diluito. Donna seduta di profilo verso sin., sempre con sakkos, talvolta con busto nudo e mantello che le copre soltanto le gambe, altre volte con pesante mantello che lascia scoperti soltanto spalla e braccio d., quest’ultimo quasi sempre proteso a reggere un attributo (phiale, ghirlanda, ramoscello, specchio), raramente in atto di sollevare un lembo del panneggio sulla spalla, mentre il sin. è in riposo se avvolto nel mantello oppure, se scoperto, arretrato e talvolta sollevato in atto di reggere un secondo attributo (cista, specchio, ghirlanda), altre volte puntato sul seggio, quasi sempre un masso roccioso. Occasionalmente sul grembo della donna può posarsi un volatile. Analogo è lo schema utilizzato per raffigurare, isolate o all’interno di scene più articolate, figure m. nude, anch’esse sedute su massi rocciosi, sia giovani senza peculiari attributi, sia con pilos sul capo e armi, sia satiri con gli attributi peculiari del corteggio dionisiaco, infine lo stesso Dioniso ed Eros, quest’ultimo con vistose ali contornate in bianco. In posizione seduta, con pesante mantello che copre tutto il corpo lasciando sporgere soltanto un braccio, piegato e portato verso il mento in posizione pensosa, è anche la figura ricorrente dell’uomo barbato, dalla chioma nera o canuta, presente nelle scene a “soggetto tragico”. Teste di profilo, 429

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA utilizzate sia come decorazione accessoria, posta sotto le anse orizzontali delle idrie e sul collo delle anfore, sia, più spesso, come soggetto principale di vasi di dimensioni minori. Nel primo caso si tratta esclusivamente di teste f., quasi sempre con sakkos, con bordo decorato da un bordo a onda corrente, linee, file di punti e gruppi di tre punti e da una ghirlanda bianca, da cui solitamente sporgono una ciocca di capelli e un grosso orecchino bianco, a volte con kekryphalos. Nel secondo caso si tratta prevalentemente di teste f., eseguite secondo il medesimo schema, ma compaiono anche, in casi isolati, una testa di satiro con benda bianca, una testa m. giovanile, una testa di guerriero con elmo bianco. Grosso felino stante di profilo verso sin., con pelo maculato, testa e collo diritti, piccole orecchie appuntite, accurato disegno dei dettagli del muso e dei muscoli delle poderose zampe, lunga coda sollevata a s. in un caso, sulla spalla dell’anfora della coll. termer, i felini, in numero di due, sono raffigurati in atto di affrontarsi aggressivamente, ciascuno con una delle due zampe anteriori sollevata e puntata contro l’avversario, le posteriori divaricate e saldamente puntate al suolo. In un’altro, sul coperchio della lekanis 89.8596 dell’Università di Tübingen, il felino è in corsa, con le due zampe anteriori sollevate, le due posteriori tese indietro e leggermente sfalsate, nello schema della corsa ripreso, identico, per il grifo in corsa sull’altro lato della tesa del coperchio e per i cani in corsa. grosso cigno posato al suolo con le zampe, lungo collo incurvato verso il basso, ali spiegate caratterizzate da un bordo puntinato. Satiro in movimento o con gamba sollevata e piede poggiato su rialzo o stante, con benda fra i capelli, tirso e corno potorio in bianco aggiunto. Figura f. (donna, menade) in forte movimento, più spesso verso d., talora anche verso sin., con una gamba avanzata, ginocchio fortemente flesso e piede poggiato al suolo e braccio corrispondente proteso a reggere un attributo (specchio, phiale, cista, tirso), l’altra arretrata con la sola punta del piede poggiata al suolo e braccio corrispondente arretrato a reggere un secondo attributo (cista, ghirlanda, ramo) oppure sollevato e piegato a tenere un lembo della veste. Talora la donna corre in direzione di un oggetto rettangolare diviso in quattro da due linee intersecantesi e con una foglia d’edera al centro di ciascuno scomparto (altare?, cesta?), sormontato da offerte (uova?). Figura f. stante, con abbigliamento simile a quello descritto per le figure in movimento, con una gamba portante tesa, in corrispondenza della quale cadono pieghe verticali parallele delle vesti, l’altra leggermente arretrata e flessa al ginocchio, con conseguente sollevamento del bordo della veste, un braccio sollevato e l’altro disteso e discosto dal corpo, in atto di reggere attributi vari (specchio, benda, phiale, corona). La figura ricorre sia isolata sia all’interno di composizioni più articolate. Identica la postura delle gambe e la resa delle pieghe della veste nella ricorrente immagine di una donna in costume locale, raffigurata più spesso in atto di offrire una libagione ad un guerriero sannitico appiedato o a cavallo, in un caso isolata. Ella indossa un alto copricapo a tre cercini, da cui sporge una sorta di sakkos che copre la capigliatura, una corta mantellina, talvolta poggiata su entrambe le spalle, talvolta portata indietro lasciando vedere la scollatura monospalla della lunga veste con risvolto che attraversa trasversalmente le cosce, trattenuta in vita da una larga cintura bianca. Figura m. stante con testa di profilo e corpo quasi di prospetto, una gamba portante, con piede di profilo e forte sollevamento dell’anca corrispondente, l’altra scartata e leggermente flessa, con piede disegnato di scorcio, braccia in atteggiamenti vari ma generalmente con almeno i gomiti discosti dal corpo. nella stragrande maggioranza dei casi tale postura è utilizzata per la figura di un giovane satiro stante, isolato o in composizioni più complesse. essa tuttavia ricorre anche per Apollo, Bellerofonte, Pilade, giovani nudi con specchi o altri attributi generici, guerrieri nudi con lance, a volte con pilos dietro il collo, guerrieri sannitici stanti nelle scene di libagione. Questi ultimi sono caratterizzati con la tipica armatura consistente in un elmo piumato e con lunga coda equina, corazza a tre dischi, corta tunica trattenuta da un cinturone, schinieri e portano delle insegne appese ad un’asta poggiata sulla spalla. Ricorrente è anche la rappresentazione, ormai di repertorio, di varie figure (donne, giovani, satiri) protese in avanti con una gamba sollevata ed un piede poggiato su un rialzo. Influenze da parte del P. di Cassandra (caratterizzazione della breccia rocciosa attraverso l’uso di punti neri o neri e bianchi, impiego delle teste f. di profilo nella decorazione accessoria), del P. di Laghetto (resa degli ammantati, schema delle figure 430

sedute, decorazione accessoria, teste di profilo, oggetti rettangolari.), del P. di Napoli RC 17 (parti nude delle figure f. sovraddipinte in bianco). Affinità con il P. di Napoli 1778 (phialai e foglioline d’edera in alto, nel campo). cospicua presenza, accanto alle numerosissime scene di genere e ai corteggi dionisiaci, di scene mitologiche, non di rado di “soggetto tragico”, in un caso accompagnate da iscrizioni, spesso ricercate, altre volte più consuete ma rese con grande originalità, ad esempio con la caratterizzazione del guerriero in lotta contro il centauro come guerriero sannitico. Analoga attenzione alla rappresentazione di figure in abiti indigeni si riscontra, per la prima volta, nelle scene di libagione. disegno accurato, dal tratto deciso e sapiente, tanto nella resa dei dettagli anatomici quanto in quella dei drappeggi. Volti quasi sempre resi di profilo, con sopracciglio indicato da una linea ampia e leggermente arcuata, occhio spesso dettagliato con il colore bianco per la cornea e un grosso tondo nero per l’iride, profilo continuo tra fronte e naso, piccolo e appuntito, con narice correttamente indicata da una linea incurvata verso il basso e poi rialzata a marcare l’attacco, labbra piccole ma carnose, mento arrotondato. In non pochi casi, volti resi di t.q. e di prospetto, posizione associata ai protagonisti di scene mitologiche (Pelopia esanime, Leda e elena nella scena della nascita di quest’ultima dall’uovo, guerriero sannitico e centauro impegnati nella lotta, Niobe pietrificata, Tereo che insegue Procne e Filomela, Dolone assalito da odisseo e diomede, una delle sirene, Polissena trasportata dal guerriero). All’interno degli ovali pieni dei volti di t.q. e di prospetto, indicazione delle fronti corrugate, dello scorcio degli occhi chiusi, socchiusi e aperti, in quest’ultimo caso sempre caratterizzati dall’ampia iride tangente alla palpebra s., del naso, della piccola bocca dalle labbra carnose, del mento arrotondato. Capigliature m. quasi sempre rese a calotta corta e compatta, cinta da tenia o da ghirlanda bianca, con l’eccezione di figure quali Apollo, Dioniso, Eros e Troilo, per i quali alla consueta calotta sono state aggiunte ciocche di capelli lunghi e ricci, simili a file di perle in nero, ricadenti simmetricamente sulle spalle. capigliature f. spesso coperte dal sakkos, in molti casi coperte da kekryphalos, da cui sbuca uno chignon compatto e posizionato in alto, in altri coperte da un peculiare copricapo indigeno a triplo cercine con velo, da cui sporge uno chignon coperto da una morbida cuffia simile a un sakkos, in alcune figure, infine, quali Latona, Afrodite e Peithò, indossanti un polos bianco, lunghe e rese in maniera simile a quella indicata per Apollo, Dioniso, Eros e troilo, così come nei pochi casi in cui esse risultano completamente scoperte (Leda e Elena, Polissena, Sirene, Niobe, Ipermestra e Ifidame). Nella resa dei corpi, sempre con gambe affusolate e braccia piuttosto tozze per la mancata caratterizzazione dei polsi, mani e piedi proporzionati sebbene sommariamente dettagliati, indicazione sintetica ma efficace dei dettagli sia in quelli m., con brevi tratti per pettorali e addominali, evidenti capezzoli indicati da marcati punti neri, ombelico disegnato a forma di L sottolineata da un doppio tratto, sia in quelli f., con i seni indicati da due tratti angolati e ombelico a L. In alcuni casi le parti nude delle figure f. sovraddipinte in bianco. Non mancano esempi di rappresentazione di alcuni corpi in posizioni particolarmente ardite, ad esempio nella forte torsione del busto e delle braccia umani rispetto al corpo ferino nel centauro che solleva un masso, nella resa di Polissena portata via da un guerriero e nella rappresentazione di prospetto di capaneo che si arrampica su una scala lignea e pioli, con il capo fortemente ruotato e rivolto in alto e lo scudo imbracciato, sollevato e rappresentato di scorcio. Frequente l’indicazione di dettagli dei corpi umani, animali e ibridi mediante l’impiego di colore aggiunto, generalmente il bianco, ad esempio per la canizie dei personaggi anziani, le code dei satiri, le ali di eros. accurata indicazione dei movimenti degli arti sotto i panneggi mediante la forma assunta dalle pieghe delle vesti ad esempio delle figure f. in corsa, nelle quali il movimento delle gambe genera un gruppo di fitte pieghe a ventaglio tra le gambe, oppure, quando sono decorate dalla banda mediana contornata da file di punti, un frazionamento della stessa in quattro segmenti sfalsati. In alcuni casi, vesti più elaborate, a volte con una semplice fascia decorata attorno al collo e lungo l’orlo i. (Leto, Leda, afrodite, Polissena), altre volte anche con stoffe decorate a rosette di punti (tantalo, Priamo), ad asterischi (Niobe, Tereo, Polissena), a scacchiera (Procne, Tereo), palmette stilizzate (Niobe), denti di lupo (Niobe, Procne, Filomela). Una stoffa decorata con palmette e denti di lupo caratterizza anche le insegne portate dai guerrieri nelle scene di libagione.

cERAMicA cAMpAnA (c) Frequente uso del colore aggiunto sia per vesti e accessori dell’abbigliamento (bianco per cinture, gioielli, fibule, tenie, diademi e ghirlande che cingono i capelli; giallo per la fibula di Achille, la cintura di Leda, la fibula e i calzari di Neottolemo; rosso per il mantello di troilo), sia per le armi da offesa e da difesa (coltelli, lance, corazze, schinieri, elmi, scudi), la cui resa coloristica è ottenuta mediante ombreggiature in vernice diluita e suddipinture, prevalentemente bianche, a volte con tocchi di giallo, ma anche rosse per elementi particolari quali i pennacchi dell’elmo del guerriero che rapisce Polissena. L’uso della sovraddipintura e della vernice diluita connota inoltre in maniera fortemente coloristica altri oggetti, soprattutto metallici (specchi, vasi, borchie delle porte di città, finimenti per cavalli) e lapidei (colonne, statue, altari, blocchi squadrati delle mura di città) ma anche in altri materiali (tirsi, bende, strumenti musicali, corni potori, ramoscelli, timpani, uova, insegne). Nella caratterizzazione delle asperità dei massi rocciosi il c. si distingue per l’introduzione, accanto alla rappresentazione della breccia attraverso una decorazione a puntini neri o neri e bianchi, già nel repertorio della scuola di Capua I (Bottega del P. di cassandra, P. di Laghetto), di una maniera particolare e nuova consistente nella campitura a v.n. al di sopra della quale dipinge in bianco, mediante spirali, cerchi e irregolari pennellate sinuose, una sorta di flusso di colata che sembra suggerire l’aspetto di un conglomerato vulcanico formato dalla lava che ha inglobato massi sferoidali. Allo stesso modo è spesso reso il suolo, altre volte semplicemente indicato da linee o file di punti ondulate. Nel campo, frequenti aggiunte di mezzi scudi, bende, specchi e phialai quasi sempre suddipinti o almeno contornati in bianco. Ricorrenti con notevole frequenza e in posizioni fisse, gruppi di punti e foglie d’edera appena sotto la decorazione accessoria che sovrasta il campo figurato, due infule appese ai lati del campo figurato in alto oppure, in posizione analoga e in sostituzione o in aggiunta alle infule, due phialai. La standardizzazione del motivo comporta, talvolta, la sovrapposizione tra esso e altri elementi che ne vanno ad occupare lo spazio, quali le palmette. Frequente presenza nel campo di foglie isolate di palmette contornate in bianco o sorgenti da una specie di calice, posizionate accanto alle figure o al centro, soprattutto nelle composizioni a due figure. Nella stessa posizione, frequente presenza di piccole stele, pilastrini e soprattutto nei corteggi dionisiaci, altari con uova e caratteristici oggetti rettangolari decorati con due linee diagonali intersecantesi a formare quattro triangoli, in ciascuno dei quali è una foglia d’edera in nero (altari?, ceste?), in tutto simili alle ciste rette da alcune figure, spesso sormontati anch’essi da piccole offerte (uova?). In alcuni casi, al centro, curiosa pianta dal grosso fiore chiuso a forma di goccia con parte i. punteggiata in nero. Nella decorazione accessoria, rami d’alloro con bacche suddipinte (orlo dei crateri, collo o spalla delle anfore), talvolta due rami convergenti e congiungentisi al centro in un doppio fiore campanulato sovraddipinto in giallo (spalla di idrie), ovoli e astragali (orlo e collo di varie forme vascolari), onda corrente diritta (collo e orlo di varie forme vascolari), linguette (collo e spalla di varie forme vascolari, punto d’attacco delle anse), palmette (collo di anfore, spalla di lekythoi), talvolta a f.n. (collo di anfore, pomelli di coperchi di lekanides), animali affrontati (spalla di anfore), tralcio d’edera con sottili rami incisi e foglie e gruppi di punti sovraddipinti in bianco (bordo interno delle coppe). Sul collo delle anfore, in pochi casi scene figurate, più spesso teste f. di profilo, come già dagli altri C. della Bottega posizionate anche sotto le anse orizzontali delle idrie. rispetto al repertorio precedente, esse si segnalano, oltre che per l’accuratezza dei profili, già descritta per le figure intere, per la minuziosa indicazione degli elementi decorativi (motivo ad onda corrente lungo tutto il bordo del sakkos, sulla fronte tanto quanto sulla nuca, gruppi di tre punti e linee sulla porzione di stoffa che avvolge i capelli, ghirlanda apicata bianca sulla fronte, sovrapposta al sakkos, grosso orecchino bianco sporgente dalla ciocca compatta e tondeggiante di capelli neri che fuoriesce dal sakkos nascondendo completamente l’orecchio) e per la frequente rappresentazione dell’attacco delle spalle. sotto le anse, palmette a ventaglio con foglie mozzate caratterizzate, all’interno dell’ormai tipico fiore campanulato, da tre punti dai quali sporge uno stame reso attraverso una lineetta bianca. Sotto il campo figurato, onda corrente diritta o capovolta, meandro, talora interrotto da quadrati con motivo a croce e quattro trattini al centro dei lati, ovoli e astragali, sequenza di quadrati risparmiati con grossi punti neri al centro, linee risparmiate.

iscRizioni UPERMESTRA, IFIDAME (Paestum, man). Luogo di pRoduzionE capua/Paestum. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 305-313, nn. 566-634, tav. 123, Trendall 1970a, 52-54, nn. 572a, 576a, 585a, 614a-b, 616a, 618a, 634a, Trendall 1973d, 199-201, nn. 584a, 589a, 590a, 592a-b, 600a, 610a, Chamay 1980, 48-53, tav. 15, Trendall 1983a, 143, 145149, 392, nn. 566a-b, 574a-b, 577a, 584b, 593a, 600b-d, 603a, 604a, 605b-c, 608a-b, 611a, 612a-b, 618b, 619a-b, 621a-c, 625a, tav. XVI.1-3, Trendall 1983b, 91-94, tavv. 1-2, Trendall 1987, 388-390, Aellen, Cambitoglou, Chamay 1986, 252-258, Williams 1986, 662, n. 18, tav. 528, Trendall 1989, 74, 83-84, 160, figg. 170-174, 282, Krauskopf 1990c, 954, n. 12a, Brandes-Druba 1994, 150, 283, n. 36, Krauskopf 1994b, 739, n. 42, Rückert 1996, 82-83, tav. 49.3-6, Tugusheva 1997a, 22, tav. 28.1-3.

ii 4 5 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di cAiVAno

(TAV 335 2)

VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE campania (1): generica. foRME VAscoLARi Coppe (2); crateri (2): a campana (2); idrie (1); lekythoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): centauromachia con eracle (1). Corteggio dionisiaco (6): satiro, menade (3); satiro (1); satiro, donna (1); simposio (1). Scene generiche (2): giovane uomo e donna presso un altare (1); donna, giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti da una a tre figure, generalmente disposte su un unico livello. Più complessa la composizione dell’unica scena a soggetto mitologico, articolata attorno al gruppo centrale composto da eracle in lotta con un centauro e altri due personaggi, guerriero e centauro, convergenti verso il fulcro della composizione, con parziale sovrapposizione di piani. Influenze da parte del P. di Capua (resa dei satiri e delle figure f. in corsa). Affinità con il P. di Caivano (resa dei profili, del suolo roccioso e di alcuni elementi paesaggistici, elementi nel campo, decorazione accessoria; impiego della tecnica delle decorazione a figure in rosso aggiunto). disegno dai tratti decisi ma meno eleganti e dettagliati rispetto al c. principale della Bottega. Volti quasi sempre resi di profilo, con sopracciglio indicato da una linea ampia, profilo continuo tra fronte e naso, quest’ultimo piccolo e dalla punta arrotondata, occhio grande, spesso con cornea sovraddipinta in bianco, labbra piccole, mento arrotondato. Volti resi di t.q. e di prospetto in due dei protagonisti dell’unica scena mitologica, con resa semplificata dello scorcio degli occhi e del naso e delle rughe sulla fronte e sul mento. capigliature m. a corta calotta compatta, con pochi riccioli in corrispondenza dell’orecchio, più spesso scoperte e, nei satiri, cinte da ghirlande perlinate in bianco aggiunto, occasionalmente coperte dal pilos o dalla leontea da cui sporge un ciuffo dal contorno circolare irregolare, con pochi riccioli sporgenti, in corrispondenza delle orecchie, come nelle figure f. indossanti il sakkos. Quest’ultimo appare sempre cinto sulla fronte da una ghirlanda apicata in bianco aggiunto e dalla stoffa talora decorata da gruppi di tre punti, altre volte non decorata e con la sola indicazione delle pieghe. Corporature m. nude dai dettali anatomici appena abbozzati, con un singolo tratto curvo indicante i pettorali, ombelico segnato da un occhiello aperto o da una linea curva, ampia linea ad arco da fianco a fianco ad indicare la cintura pelvica, rara indicazione della rotula, con una linea a semicerchio, piedi allungati e disegnati solo nei contorni. sul petto dei centauri, peli indicati grossolanamente da una fitta serie di puntini neri, poco definiti, analogamente a quelli che compongono la decorazione della corta tunica del guerriero e l’indicazione della pelle ferina, maculata esternamente e con doppia fila di punti all’interno, tanto sulla spalla di Eracle quanto su quella dei satiri. Vesti delle figure f. caratterizzate da linee sottili indicanti le pieghe e, nelle figure in corsa, da un risvolto svolazzante sollevato su 431

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA entrambi i fianchi come un gonnellino e delimitato inferiormente da un bordo nero a W arrotondata. tra gli elementi paesaggistici, suolo roccioso reso a larghe pennellate ondulate in bianco aggiunto sul fondo a v.n. e curiosa pianta dal grosso fiore chiuso a forma di goccia con parte i. punteggiata in nero. in un caso, decorazione interamente realizzata in rosso aggiunto con ulteriore aggiunta di dettagli in bianco aggiunto. Nel campo, mezzo disco solare radiato, infule, phialai, foglie d’edera. nella decorazione accessoria, linguette, onda corrente, ramo d’alloro, tralcio d’edera con grandi foglie dalla tripla nervatura regolarmente indicata e piccoli fiori a cinque petali in bianco aggiunto. Sotto le anse, nei crateri, palmette a ventaglio basse ma con foglia centrale allungata, contornate da girali fiancheggiati in basso da semplici foglie verticali su foglie a onda e, talora, in alto, da grossi fiori sia del tipo a ventaglio semplice sia del tipo campanulato. Sotto il campo figurato, onda corrente destrorsa, linee risparmiate, meandro scandito da doppie o triple linee verticali e alternato a quadrati divisi dalle diagonali in quattro scomparti triangolari in ciascuno dei quali è un punto. Luogo di pRoduzionE capua/Paestum. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 313-314, nn. 635-636, 636a, Trendall 1970a, 54, n. 635a, tav. XI.3-4, Trendall 1973d, 199, 201, nn. 635b-c, Trendall 1983a, 149.

ii 4 6 c

Vicini nELLo sTiLE Ai p di cAiVAno E di nApoLi 1778

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Lucania (2) – tirrenica (2): Paestum. foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); lekanides (1); oinochoai (1): forma 2 (1). soggETTi corteggio dionisiaco (2): satiro (2). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (4): donna (3); giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti unicamente figure isolate. Figure ricorrenti: donna in corsa, talvolta retrospiciente, con un braccio proteso e l’altro sollevato, una gamba flessa e l’altra distesa. Influenze da parte del P. di Caivano (resa delle figure sedute e disegno delle capigliature). Affinità con il P. di Napoli 1778 (resa delle corporature e delle rocce). Disegno sommario ma dal tratto marcato e deciso. Figure dalla corporatura robusta, con dettagli anatomici segnati senza particolare cura: pettorali m. indicati da una semplice linea arcuata e senza indicazione del capezzolo. Profili dalla fronte bassa, naso piccolo dalla punta arrotondata, bocca piccola. Capigliature f. raccolte coperte da sakkos decorato da gruppi di tre puntini. Capigliature a corta calotta circondata da pochi riccioli e spesso cinte da ghirlande perlinate in bianco aggiunto. Nella figura di eros, capelli ricadenti sulla schiena in lunghi riccioli. nella decorazione accessoria, onda corrente, ramo d’alloro. Sotto il campo figurato, onda corrente, linee risparmiate. Luogo di pRoduzionE capua/Paestum. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 314, nn. 637-638, Cambitoglou, Harari 1997, 44-45, n. 31, tav. 47.

ii 4 7 p di bM f 63 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario del vaso eponimo [Londra, bm, 1772.03-20.473 (f 63)]. VAsi ATTRibuiTi 109 pRoVEniEnzE Campania (27) – generiche (12); area capuana (7): Capua (5), Aversa (1), Caivano (1); golfo di Napoli (8): Cuma. Lucania (11) – tirrenica (11): Pontecagnano (6), Paestum (4), fravita (1). 432

foRME VAscoLARi Skyphoi (23); lekythoi (16); crateri (13): a campana (12), a calice (1); bail-amphorae (12); lekanides (12); oinochoai (12): forma 3 (9), forma 1 (1), forma 2 (1), forma 5 (1); idrie (8); anfore a collo distinto (4); lebetes gamikoi (4); pelikai (3); anfore (1); coppe (1). soggETTi scene mitologiche (1): eracle e ippolita (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Ifigenia e Oreste presso il tempio taurico (1). Corteggio dionisiaco (20): satiro (5); satiro, donna (4); donna, giovane uomo (2); testa di satiro (2); Dioniso (1); due satiri ai lati di una menade (1); satiro e giovane uomo nudo ai lati di una menade (1); tre satiri (1); due satiri danzanti, Pan (1); giovane uomo (1); donna in corsa (1). Scene con Eros (11): Eros (6); Eros, donna (3); Eros, donna, giovane uomo (2). Scene generiche (166): testa f. (59); giovane uomo ammantato (32); donna (34); giovane guerriero (7); giovane uomo nudo (7); testa m. (5); civetta (5); due giovani uomini ammantati (4); cigno (4); donna, giovane uomo (2); due donne, due giovani guerrieri (1); guerriero in abiti orientali a cavallo (1); due donne ai lati di un giovane guerriero (1); libagione ad un guerriero (1); due donne, due giovani uomini (1); volatile (1); tordo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni poco articolate, comprendenti generalmente da una a tre figure disposte su un unico livello. Isolata la raffigurazione, riferita ad una scena a “soggetto tragico”, di quattro figure articolate all’interno di un edificio con due porte, copertura di tegole e basamento con indicazione di piani e livelli differenti (Parigi, Louvre, K 404). Influenze da parte del P. di Haileybury (teste f. coperte dal sakkos da cui sbuca una ciocca compatta e rotonda di capelli circondata da punti), del P. di Leida (teste f. coperte dal sakkos da cui sbuca una ciocca di capelli riccioluti) del P. di Laghetto (ricorrenza dell’altare/cesta, decorazione dei fiori campanulati affiancati alle palmette) e del P. di Caivano (resa delle vesti e dei copricapi delle figure f., ricorrenza dell’altare/ cesta, resa della donna ammantata seduta sulla roccia). Figure ricorrenti: testa f. di profilo, sia verso sin. che verso d., utilizzata sia come decorazione accessoria sul collo di anfore e sotto le anse orizzontali di idrie, sia come soggetto unico sul corpo di vasi di dimensioni minori, di due tipi: il primo con kekryphalos, diadema, orecchino a pendente e collana a grosse perle sovraddipinti in bianco, il secondo con capelli completamente coperti dal sakkos con piccolo nodo in alto tenuto da un nastrino bianco, talvolta con piccolo orecchino sovraddipinto in bianco; testa m. di profilo diademata, anch’essa usata nella doppia funzione di decorazione accessoria e di soggetto principale; donna stante con testa di profilo verso sin. e corpo di t.q., gamba d. portante e tesa, gamba sin. in riposo, leggermente flessa ed arretrata con piede di scorcio, braccio d. proteso, braccio sin. arretrato e leggermente flesso, entrambi con attributi; satiro proteso in avanti con una gamba fortemente sollevata, con ginocchio piegato ad angolo retto, su cui poggia il gomito opposto, e piede poggiato su alto masso roccioso punteggiato, l’altra gamba tesa e braccio opposto proteso e leggermente flesso verso l’alto, con attributo; figura m. stante con testa di profilo e corpo di t.q., gamba sin. portante, gamba d. in riposo leggermente flessa e arretrata con piede disegnato di scorcio, braccio sin. abbassato, talvolta con attributo, braccio d. flesso e sollevato. Disegno dal tratto leggero e rapido, poco dettagliato ma efficace nella resa delle figure anche in posizioni particolari. Profili caratterizzati da linea continua e diritta tra fronte e naso, piccolo e dalla punta schiacciata, arrotondata e leggermente sporgente nei satiri, ma con narice sempre indicata da una linea ad arco di ellissi aperta verso il basso, piccole labbra carnose con linea di separazione arcuata verso il basso, mento arrotondato, collo massiccio. Nelle figure m. orecchio scoperto piccolo e di forma rotonda con cerchietto ad indicare la parte interna del padiglione e piccolo lobo definito da una linea ad uncino. Capigliature f. talvolta coperte da un kekryphalos da cui sbuca un ciuffo corposo di capelli a contorno polilobato nella parte posteriore e un altro tondeggiante in corrispondenza dell’orecchio, altre volte con capelli completamente coperti dal sakkos, diviso da linee e file di punti in zone decorate a cerchietti o gruppi di punti, da cui spunta talvolta un ciuffo a riccioli scomposti,

cERAMicA cAMpAnA (c) più spesso un ciuffo compatto e arrotondato circondato da puntini. capigliature m. corte a contorno morbido e ondulato nella parte s. e con minutissime ciocche sporgenti davanti alle orecchie e dietro la nuca. corpi m. nudi con sintetica indicazione dei muscoli pettorali, addominali e dell’ombelico, capezzoli indicati da cerchietti o grossi punti neri. Sommario ma efficace nello scorcio il disegno della figura m. vista da tergo nella già citata scena a “soggetto tragico”. occasionale sovraddipintura in bianco per le parti nude delle figure f. Vesti f., talvolta semplici, altre volte decorate da una banda mediana a doppia linea o a linee e file di punti, caratterizzate da pieghe segnate da coppie o fasci di linee fluide parallele o ondulate che suggeriscono efficacemente il movimento degli arti e le forme del corpo. Nella rappresentazione dell’amazzone Ippolita (Napoli, MAN, 128044), abito orientale completamente decorato da grosse rosette con tondo nero o cerchietto centrale e cerchio concentrico di punti. nei giovani uomini ammantati, mantello completamente avvolto attorno al corpo terminante appena sotto le ginocchia, con bordo caratterizzato da linea nera e fila di punti. Frequente uso della sovraddipintura bianca per indicare le suole delle calzature. Suolo reso mediante file di punti o piani rocciosi punteggiati in nero. Larga preferenza per la raffigurazione di corteggi dionisiaci, con ricorrenza di attributi quali situle, tirsi e grandi timpani con la parte centrale indicata da un tratto nero a mezza luna, e con frequente presenza di un oggetto rettangolare decorato con due linee diagonali intersecantesi a formare quattro triangoli, in ciascuno dei quali è un triangolo più piccolo in nero (altare?, cesta?). Tra gli altri attributi ricorrenti, bende, ghirlande, phialai, specchi, armi. Nel campo, rosette, bende, phialai con frequenti tocchi in bianco aggiunto. nella decorazione accessoria, fregi di ovoli, linguette, onda corrente, palmette e teste f. e m. Sotto le anse, grandi palmette spesso inquadrate da due grossi girali con fiori a ventaglio o campanulati, nei quali lo stame è reso con una linea spezzata in due tratti (a V) oppure, in alcuni casi, con un triangolo campito in nero. sotto il campo figurato, linea risparmiata, onda corrente capovolta, meandro interrotto da quadrati divisi da linee mediane in quattro scomparti in ciascuno dei quali è una linea angolata e un punto. Luogo di pRoduzionE capua/Paestum. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 315-321, 690, nn. 639-702, 698a, tavv. 124-125, 128.5, Trendall 1970a, 52, 55, nn. 651a, 670a, 673a, 684a, 692a, 695a, tav. Xi.5, trendall 1973d, 199, 201-203, nn. 640a, 648a, 650a, 652a, 660a-b, 664a, 677a, 687a, 688a, 690a, 698a, 699a, Trendall 1983a, 149-152, nn. 648b, 661a, 662b-c, 664b-c, 665a-d, 668ab, 673b-d, 686a, 689, 689a-b, 692b, 695b, 696a, 697a, 698b, Wisseman 1989, 42, tav. 53.4-5, Papadopoulos 2000, 344, 356, n. 5.1, fig. 13, Schauenburg 2000a, 20-21, figg. 56-58, Schauenburg 2006, 15, figg. 19a-b.

ii 4 8 p ERRERA (TAV 335 3-4) dEnoMinAzionE dal nome della coll. a cui apparteneva originariamente l’anfora eponima (bruxelles, mrah, a 3550). VAsi ATTRibuiTi 37 pRoVEniEnzE Campania (13) – generiche (6); area capuana (6): Capua (5), Calvi (1); golfo di Napoli (1): cuma. foRME VAscoLARi Skyphoi (12); idrie (7); bail-amphorae (5); crateri (5): a campana (5); lekythoi (3); oinochoai (2): forma 3 (2); lebetes gamikoi (1); lekanides (1); anfore a collo distinto (1). soggETTi Scene mitologiche (2): guerriero in lotta contro un centauro (1); Leda e il cigno (1). scene a “soggetto tragico” (1): oreste, erinni (1). corteggio dionisiaco (2): donna (2). scene con eros (1): eros e donna ai lati di una stele (1). Scene con indigeni (2): combattimento tra giovani guerrieri (1); quattro giovani guerrieri, due donne (1).

Scene generiche (68): donna (23); testa f. (15); giovane uomo ammantato (12); giovane uomo nudo (3); giovane guerriero (2); due donne (2); due giovani uomini ammantati (1); donna, giovane uomo (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1); due giovani guerrieri, due donne (1); duello tra due giovani guerrieri (1); giovani guerriero trafitto da una lancia (1); donna presso un altare (1); combattimento (1); fanciullo su capitello ionico, donna (1); donna, giovane uomo nudo seduto su un altare (1); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni solitamente semplici, comprendenti più spesso da una a tre figure, disposte su un unico livello. in alcuni casi, tuttavia, le composizioni appaiono più articolate, con un numero maggiore di figure (fino a otto sul lato principale dell’anfora eponima) articolate su differenti livelli e con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante verso sin., con gamba d. portante, gamba sin. in riposo leggermente flessa ed arretrata, braccio d. proteso, a volte teso, altre volte flesso al gomito, con o senza attributo, braccio sin. disteso lungo il fianco con attributo oppure puntato al fianco; donna stante verso d., talora retrospiciente con gamba sin. portante, gamba d. in riposo, flessa e arretrata, braccio d. talvolta flesso e sollevato con attributo, altre volte disteso, braccio sin. puntato sul fianco corrispondente o portato, trasversalmente al busto, fino al fianco opposto, con un secondo attributo; donna seduta su masso roccioso, talora con piedi poggiati al suolo, altre volte con i piedi sospesi, braccio d. proteso, con o senza attributo, braccio sin. arretrato e puntato sul masso roccioso oppure anch’esso proteso o poggiato sul ginocchio, con attributo; testa m. o f. di profilo utilizzata come decorazione sul collo di anfore e sotto le anse di idrie, la prima generalmente con capigliatura cinta da benda, la seconda con capelli coperti da sakkos; guerrieri armati di elmi piumati, lance e grandi scudi rotondi, talvolta con mantello svolazzante sulle spalle e con cinturone e perizoma, in diversi schemi ricorrenti: in piedi con scudo sollevato e lancia puntata verso l’avversario, una gamba avanzata e flessa, l’altra arretrara e appena flessa al ginocchio, in posizione d’attacco, accovacciati in posizione di difesa dall’assalto dell’avversario, con lancia abbassata e scudo a proteggere il busto, in piedi in posizione d’attacco ma visti di t.q. da tergo, infine seduti in posizione di riposo. Influenze da parte del P. di Laghetto (decorazione accessoria, ghirlande sospese), del P. di caivano (decorazione accessoria sulla spalla delle idrie) e del P. di bm f 63 (teste f. di profilo con sakkos). Disegno dal tratto fluido e corsivo, poco accurato nei dettagli. Profili caratterizzati da linea fronte-naso continua, sopracciglio ampio, palpebra s. definita da una sottile linea parallela ad esso, cornea talora sovraddipinta in bianco, grande iride tangente alla palpebra s., narice indicata da un tratto incurvato verso il basso, analogamente alla linea di separazione delle labbra, spesso carnose, mascelle pesanti e a volte quadrate, collo massiccio. capigliature f. spesso caratterizzate da lunghe ciocche ricce, dal disegno poco definito, ricadenti sulle spalle, sciolte nelle menadi, annodate sulla nuca e trattenute sulla fronte da nastrini e bende in bianco aggiunto. In altri casi capelli raccolti e trattenuti da un kekrypahlos, talora anche in rosso aggiunto, da cui spuntano ciuffi compatti e dal contorno irregolare nella parte potseriore della testa e sull’orecchio. Nelle teste f. di profilo, utilizzate come decorazione accessoria sul collo di anfore e sotto le anse di idrie, capigliature coperte da sakkos, con piccoli elementi decorativi, nodo nella parte s. e ghirlanda bianca sulla fronte, da cui sbuca una ciocca compatta di capelli in corrispondenza dell’orecchio e un orecchino in bianco aggiunto. Capigliature m. a calotta compatta corta, spesso cinte da bende in bianco aggiunto. Disegno delle corporature, piuttosto tozze e massicce, con indicazione, nei nudi m., dei pettorali, dei capezzoli a cerchietto, dell’ombelico e della cintura pelvica. Vesti f. caratterizzate da un corto risvolto trattenuto in vita da una cintura perlinata in bianco aggiunto, che genera, immediatamente al di sopra, una fitta serie di piegoline rese mediante trattini paralleli e, al di sotto, pieghe lunghe rese mediante coppie di linee sottili, mentre gruppi di pieghe disposte a raggiera segnano i panneggi in corrispondenza delle spalle e delle ginocchia piegate. uso regolare della sovraddipintura bianca per le parti nude delle figure f. Abbigliamento dei guerrieri caratterizzato da corti mantelli svolazzanti dietro le spalle, cinturoni in bianco aggiunto, elmi piumati, spesso perizoma in rosso aggiunto, trattenuto dal cinturone bianco, e calzature a stivaletto, in colore aggiunto giallo bruno, con indica433

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA zione delle suole e dei risvolti in bianco. Frequente presenza di bandoliere a perline bianche sul busto dei giovani nudi. L’uso del colore aggiunto caratterizza in maniera estensiva numerosi altri elementi della rappresentazione, da quelli metallici, quali i grandi scudi e gli elmi piumati dei guerrieri, alle ali di Eros, agli attributi ricorrenti quali bende, phialai, specchi e soprattutto ghirlande, queste ultime frequentemente sospese nel campo. tra gli elementi paesaggistici, ricorrenza dei massi rocciosi, in alcuni casi punteggiati. nella decorazione accessoria, fregi di ovoli e linguette, onda corrente, rami d’alloro, teste f. e m. sul collo di anfore e sotto le anse di idrie e, sulla spalla di queste ultime, rami d’alloro congiungentisi al centro in grandi fiori sovraddipinti in bianco e giallo. singolare la decorazione accessoria sulla spalla dell’idria francoforte, ma, b 126, consistente in rami d’alloro e grosse “uova” o “cuscini” decorati a fasce, file di punti e rami, in uno dei quali è la silhouette nera di un cavaliere al galoppo. Sotto le anse, palmette fiancheggiate da girali con grossi fiori campanulati, con bordo della corolla in nero e stame a V oppure, più spesso, a triangolo campito in nero. sotto il campo figurato, onda corrente destrorsa, linee risparmiate alternate ad altre a v.n. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 321-324, nn. 704-729, tav. 126, Trendall 1970a, 55-56, nn. 716a, 719a, tav. Xii.1, trendall 1973d, 203, nn. 717a, 720a, trendall 1983a, 143, 152-153, nn. 706a-b, 728a-b, 729a-b, Trendall 1989, 159-160, fig. 284.

ii 4 9. c

Vicini nELLo sTiLE AL p

ERRERA

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Campania (5) – generica (1); area capuana (3): Capua; golfo di Napoli (1): Cuma. Lucania (1) – tirrenica (1): Pontecagnano. foRME VAscoLARi Lekanides (3); skyphoi (2); bail-amphorae (1); idrie (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna (1). Scene generiche (16): testa f. (11); donna (1); giovane uomo ammantato (1); testa m. (1); cigno (1); civetta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni estremamente semplici, incentrate unicamente su figure umane e animali isolate nel campo figurato. Figure ricorrenti: testa di profilo f., in un caso m., utilizzata come decorazione principale sulla tesa di coperchi di lekanides e sulla vasca di skyphoi, come decorazione accessoria sul collo di anfore e sotto le anse di idrie. Influenze da parte del P. Errera (disegno dei profili delle teste f. con sakkos, decorazione accessoria). Disegno corsivo e piuttosto rozzo, poco accurato nei dettagli. Profili caratterizzati da linea fronte-naso continua, sopracciglio ampio, palpebra s. definita da una sottile linea arcuata, grande iride tangente alla palpebra s., narice indicata da un tratto incurvato verso il basso, labbra carnose, mascelle pesanti, collo massiccio. Capigliature f. coperte da sakkos, con piccoli elementi decorativi, nodo nella parte s. e ghirlanda bianca sulla fronte, da cui sbuca una ciocca compatta di capelli in corrispondenza dell’orecchio e un orecchino in bianco aggiunto. Capigliature m. a calotta compatta corta, spesso cinte da bende in bianco aggiunto. Pochi tocchi essenziali definiscono i dettagli del piumaggio dei volatili. nella decorazione accessoria, fregi di ovoli, onda corrente. sotto le anse, palmette fiancheggiate da girali con grossi fiori campanulati, con bordo della corolla in nero e stame a triangolo campito in nero. Sotto il campo figurato, onda corrente destrorsa, linee risparmiate alternate ad altre a v.n. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 324, nn. 730-735, Trendall 1973d, 203, n. 735a. 434

ii 4 10 p di bM f 223 (TAV 336 1-2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’idria eponima [Londra, bm, 1867.05-08.1316 (f 223)]. VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Campania (2) – golfo di Napoli (2): Cuma (1), Nola (1). Lucania (1): Eboli. foRME VAscoLARi Idrie (4); anfore a collo distinto (1); bail-amphorae (1); coppe (1); lekythoi (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): duello tra giovane guerriero e amazzone (1). Scene a “soggetto tragico” (2): morte di Atteone (1); fuga di Medea (1). Corteggio dionisiaco (4): menade in corsa (2); satiro (1); donna (1). Scene con Eros (3): Eros, due donne (2); Eros (1). Scene generiche (18): testa f. (11); due giovani uomini ammantati (2); donna in corsa (2); giovane uomo ammantato (1); cinghiale assalito da due cani (1); due cani ai lati di una lepre (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni generalmente semplici, comprendenti da una a tre figure, disposte sullo stesso livello e con sovrapposizioni di piani quasi assenti. Si segnala la raffigurazione relativa all’uccisione dei figli di Medea (Parigi, CM, 876) nella quale è un busto di vecchio posizionato su un livello s. e una più complessa sovrapposizione di piani nella figura del cadavere di uno dei due fanciulli riverso sull’altare. Figure ricorrenti: testa f. di profilo con capelli coperti da un sakkos; donna o menade in corsa, talora retrospiciente, con gamba sin. portante avanzata e felssa, gamba d. arretrata e tesa, con piede disegnato di scorcio, braccio d. portato indietro. Influenze da parte del P. di Caivano (decorazione accessoria sulla spalla delle idrie) e del P. Errera (capigliature f. sciolte, teste f. sotto le anse delle idrie, uso del bianco aggiunto per le parti nude delle figure f., pieghe della parte i. delle vesti f. a coppie di linee parallele). Disegno deciso, marcato e rozzo, con poche indicazioni di dettaglio. Profili caratterizzati da linea fronte-naso continua, breve sopracciglio arcuato, occhio posizionato in alto, poco profondo, con iride tangente alla palpebra s., naso schiacciato con piccola punta arrotondata, spesso con narice indicata mediante una linea curva ed un punto, labbra serrate, mento arrotondato e pesante, collo lungo. Capigliature f. spesso raccolte in un alto chignon e talvolta cinte da bende in bianco aggiunto, in alcuni casi sciolte e con ciocche ricciolute, mal definite, ricadenti sulle spalle; nelle teste f. di profilo, utilizzate come decorazione sotto le anse delle idrie, capelli più spesso coperti da sakkos, talvolta con bandolo del nodo di stoffa sporgente sulla nuca, decorato con linee e file di punti e talvolta, sulla fronte, da un motivo ad onda corrente, da cui fuoriesce, in corrispondenza dell’orecchio, un ornamento circolare in nero, con grosso punto nero centrale, sotto il quale sono ciocche di capelli ricci; in alcuni casi, capigliature delle teste f. di profilo coperte da kekryphalos, da cui sporgono due ciuffi di capelli a massa compatta con pochi riccioli, uno nella parte posteriore del capo, l’altro in corrispondenza dell’orecchio. capigliature m. corte e circondate tutt’attorno da minute ciocche ondulate. Nei nudi m., marcata indicazione degli ampi pettorali, dell’ombelico e delle rotule. Frequente impiego del bianco aggiunto per le parti nude delle figure f. Nelle vesti f., uso di pieghe rese mediante coppie di linee parallele tanto nella parte i. quanto sul busto, sopra la cintura. Abbondante impiego del bianco aggiunto, anche per le ali di Eros (rare volte con piumaggio disegnato in nero), bende e oggetti in pietra come pilastrini e altari. Nella decorazione accessoria, onda corrente, linguette, rami d’alloro, teste f. di profilo sotto le anse delle idrie e, sulla spalla di questa forma vascolare, palmette contornate a triangolo e rami d’alloro congiungentisi al centro in fiori bianchi e gialli. Nella decorazione accessoria della già citata anfora a “soggetto tragico”, donna in corsa sul collo, animali in corsa sulla spalla. Sotto le anse, elaborate palmette con girali laterali in cui sono inserite mezze palmette a ventaglio o fiori campanulati decorati interna-

cERAMicA cAMpAnA (c) mente da un motivo a zig-zag. Sotto il campo figurato, onda corrente, linee singole o multiple di differente spessore, a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 325-326, nn. 736-742, tavv. 127, 128.2, Trendall 1970a, 52, Trendall 1973d, 203, n. 741a, trendall 1983a, 143, 153.

ii 4 11 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bM f 223

VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE campania (1): generica. foRME VAscoLARi Skyphoi (3); lekythoi (2). soggETTi scene mitologiche (1): ermes (1). Corteggio dionisiaco (3): satiro (1); satiro, menade (1); satiro, donna (1). Scene con Eros (1): donna con piccolo erote in grembo, erote (1). Scene generiche (3): giovane uomo ammantato (2); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni estremamente semplici comprendenti una o, al massimo, due figure, poste su un unico livello. Figure ricorrenti: satiro stante o con gamba sollevata e piede poggiato su rialzo o in forte movimento; donna seduta, talora retrospiciente, con gambe incrociate, un braccio poggiato sulle ginocchia, con o senza attributi, l’altro arretrato puntato sul rialzo su cui siede. Influenze da parte del P. di BM F 223 (resa dei profili, delle capigliature e delle vesti). Disegno rozzo, con poche indicazioni di dettaglio. Profili caratterizzati da linea fronte-naso continua, breve sopracciglio arcuato, occhio posizionato in alto, con iride tangente alla palpebra s., naso schiacciato con punta piccola e arrotondata, labbra serrate, mento arrotondato e pesante. Capigliature f. raccolte in un alto chignon, talvolta cinte da bende in bianco aggiunto. Capigliature m. corte e circondate tutt’attorno da ciocche ondulate mal definite, ispide nel caso dei satiri. Nei nudi m., sommaria indicazione dei pettorali, dei capezzoli a cerchietto, dell’ombelico e delle rotule. nelle vesti f., uso di pieghe rese mediante coppie di linee parallele tanto nella parte i. quanto sul busto, sopra la cintura. Impiego del bianco aggiunto, per bandoliere, ghirlande, timpani. nella decorazione accessoria, onda corrente, linguette, fregi di ovoli. sotto le anse, elaborate palmette con girali laterali in cui sono inseriti grossi fiori campanulati decorati da linee, file di punti, orlo della corolla in nero e indicazione dello stame in nero. Sotto il campo figurato, linee singole o multiple di differente spessore, a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 326, nn. 743-744, tav. 128.1, Trendall 1973d, 204, nn. 743a, 744a, tav. XXXVII.2, Trendall 1983a, 153-154, n. 743b.

ii 4 12 p di iobATE dEnoMinAzionE dal soggetto del cratere a campana eponimo (Windsor, eton college, già deepdene, coll. hope, 324). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); lekythoi (1). soggETTi Scene mitologiche (1): arrivo di Bellerofonte presso Iobate (1). corteggio dionisiaco (1): satiro, donna (1).

scene con eros (1): eros presso una colonna ionica, giovane uomo, donna anziana (1). Scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (1); duello tra due giovani guerrieri (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti da una a tre figure disposte su un unico livello, con poche sovrapposizioni di piani. si segnala il lato secondario del cratere a campana eponimo, in cui il piccolo Eros con arco è inginocchiato ai piedi di una colonna ionica, in secondo piano, che inquadra lateralmente la composizione. Influenze da parte dei C. vicini nello stile al P. di BM F 223 (fiori inseriti ai lati delle palmette) e del lucano P. di creusa (resa del soggetto sul lato secondario del cratere a campana eponimo, identica a quella del cratere a campana Mosca, Museo Puškin, II 1b 645). Disegno corsivo, eseguito con tratti rapidi e fluidi, essenziale ma con efficace indicazione dei dettagli sia nelle anatomie sia nelle vesti. Profili caratterizzati da linea continua e leggermente curva tra fronte e naso, con punta abbassata, ampio sopracciglio arcuato, occhio grande con iride tangente alla palpebra s., labbra serrate, mento pesante. figure dalla corporatura pesante, con poche indicazioni dei dettagli anatomici, tra cui la peluria pubica resa mediante una chiazza nera irregolare. Capigliature m. a calotta corta dal contorno irregolare con ampia zona rispamiata per distinguerle dal colore del fondo. Capelli della donna anziana corti a calotta e bianchi. Vesti f. caratterizzate da lunghe pieghe parallele con lungo risvolto segnato, sotto le ginocchia, da una fila di coppie di archetti paralleli. nella decorazione accessoria, rami d’alloro, linguette. sotto le anse, palmette con girali laterali in cui sono inseriti grossi fiori campanulati decorati da linee e file di punti, con orlo della corolla segnato da grossa pennellata arcuata in nero e indicazione dello stame in nero. Sotto il campo figurato, fascia risparmiata segnata all’interno da linee più o meno spesse a v.n. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 326-327, nn. 746-748, tav. 128.6.

ii 4 13 p dEL TRionfo (TAV 336 3) dEnoMinAzionE Dalla processione trionfale davanti al naiskos di un guerriero raffigurata sull’idria eponima (capua, mcampano, 7). VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Campania (2) – generica (1); area capuana (1): Capua. foRME VAscoLARi Idrie (1); lekanides (1); oinochoai (1): forma 2 (1). soggETTi scene mitologiche (1): atena in corsa verso un altare (1). Scene con indigeni (1): due giovani guerrieri, prigioniero presso un naiskos con un giovane guerriero (1). Scene generiche (4): testa f. (2); testa m. (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti singole figure isolate sui vasi di piccole dimensioni, quattro figure, una delle quali all’interno di un naiskos. Figure ricorrenti: testa di profilo, sia f. sia m., quest’ultima barbata, utilizzata come decorazione sia sulla tesa del coperchio della lekanis sia sotto le anse orizzontali dell’idria. Influenze da parte del P. Errera e del P. di BM F 223 (resa delle armi e delle pieghe delle vesti m. e f., decorazione sulla spalla delle idrie). Affinità con il P. di Issione (teste m. di profilo, barbate, nella decorazione accessoria, presenza di dischi decorati sospesi nel campo). Disegno eseguito con tratti rapidi e fluidi, essenziale ma efficace nell’indicazione dei dettagli. Profili caratterizzati da linea continua fronte-naso, ampio sopracciglio leggermente arcuato, occhio grande con iride tangente alla palpebra s., narice indi435

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA cata da un trattino arcuato, labbra serrate, mento piccolo. Nella figura del guerriero nel naiskos, sull’idria eponima, resa del capo, molto piccolo rispetto al corpo e al massiccio collo, quasi compresso dall’elmo a calotta, di t.q., con rozza indicazione dei dettagli del volto. Capigliature m. e di Atena (già Nocera, Coll. Fienga, 583) quasi completamente coperte dall’elmo, da cui spuntano poche ciocche compatte attorno alla fronte e in prossimità delle orecchie. In alcuni casi, figure m. con il capo scoperto, con capelli e barba a riccioli, i primi trattenuti da una benda in bianco aggiunto. Vesti e corte tuniche dei guerrieri caratterizzate da pieghe indicate mediante coppie di linee parallele e da bordi in nero diluito attorno al collo. Abbondante impiego del bianco aggiunto per le armi, i trofei, le strutture in pietra. nella decorazione accessoria, onda corrente, fregio di ovoli e, rispettivamente sul collo e sulla spalla dell’idria, rami congiungentisi al centro in grosso fiore a quattro petali sovraddipinto in bianco-giallo e palmette inscritte in una foglia appuntita a contorno e dischi decorati. Sotto il campo figurato, onda corrente, linee a risparmio più o meno spesse. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 327, nn. 749-751.

ii 4 14 p dELLE coLonnE (TAV 336 4) dEnoMinAzionE Dalle vistose, bianche colonne doriche dipinte ai lati e al centro della composizione sul lebes gamikos già Philadelphia, m.a.: Trendall 1967b, p. 56, n. 751a, tav. XII,5 e sull’idria Christchurch, University of Canterbury, 103/70. VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): cuma. foRME VAscoLARi Skyphoi (2); anfore a collo distinto (1); idrie (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): menade, giovane uomo nudo presso una stele (1); satiro, donna (1). Scene generiche (11): testa f. (4); duello tra due giovani guerrieri (1); due giovani uomini ammantati (1); donna (1); giovane uomo nudo (1); due donne (1); donna, giovane uomo (1); uomo presso un altare, donna presso un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti al massimo due figure disposte sullo stesso livello, senza sovrapposizioni di piani. Nei due vasi eponimi le figure sono alternate a tre tozze colonne doriche. Figure ricorrenti: testa f. di profilo con capigliatura coperta da sakkos; donna stante, di profilo verso sin. o verso d., con una gamba tesa e portante, l’altra leggermente avanzata e flessa al ginocchio, braccio corrispondente alla gamba portante sollevato nel gesto dell’anakalypsis, braccio opposto poggiato sulla coscia avanzata o portato in avanti e piegato, con attributo. Influenze da parte del P. Errera (grosse linguette sul collo e sulla spalla dell’idria eponima, resa dei capelli lunghi sciolti ricadenti sulle spalle, resa delle teste f. di profilo), del P. di bm f 223 (resa dei capelli lunghi sciolti ricadenti sulle spalle, resa delle teste f. di profilo) e del P. del Trionfo (disegno rozzo e marcato, vistosa campitura bianca degli elementi architettonici, resa delle teste f. di profilo). Disegno dal tratto deciso, marcato e coprente. Profili caratterizzati da linea frontenaso continua, con naso piccolo ma sporgente rispetto alle labbra, indicate solo mediante una lineetta di separazione orizzontale e diritta, grosso sopracciglio, spesso sollevato e occhi, sommariamente disegnati, con orlo delle palpebre in nero marcato. Caratteristica del profilo è soprattutto il mento sproporzionatamente grande e pesante. capigliature f. e m. sciolte a riccioli ricadenti sulle spalle nelle scene di corteggio dionisiaco, negli altri casi coperte da sakkos o da kekryphalos non decorati e con alto diadema nelle donne, con piccoli ciuffi di capelli sporgenti sull’orecchio e dalla parte posteriore del kekryphalos, a calotta corta nei giovani o coperte da pesanti elmi 436

piumati nei guerrieri. minuta decorazione delle creste e delle penne, sovraddipinte in bianco, negli elmi e indicazione degli episemata negli scudi. Uso del bianco aggiunto per gli attributi, tra cui soprattutto specchi, e per le vistose colonne doriche che inquadrano le figure dei due vasi eponimi. nella decorazione accessoria, fregio di ovoli, onda corrente, grosse linguette piatte sia sulla spalla del lebete che sul collo e la spalla dell’idria eponimi. Sul coperchio del lebete e sul collo dell’anfora, teste f., di profilo. Sul primo, palmette a ventaglio alternate alle teste. sotto le anse, palmette circondate da girali talvolta con inserimento di mezze palmette a ventaglio, altre volte con foglie pendule. Sotto il campo figurato, onda corrente e linee a risparmio più o meno spese. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 321, n. 703, Trendall 1970a, 56-57, nn. 751a-c, tav. XII.2,5-6, Trendall 1973d, 199, 204, trendall 1983a, 154, n. 751e.

ii 4 15 p d V (TAV 337 1) dEnoMinAzionE Dalle iniziali dei luoghi di conservazione dei due crateri a campana eponimi (Dublino, university college, 50.1917 e Vienna, Km, 256). VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); anfore (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): satiro (3); satiro che aggredisce una menade (1); satiro presso un altare (1). Scene generiche (4): donna (1); donna, giovane guerriero (1); testa f. (1); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni semplici, comprendenti al massimo due figure, collocate su un solo livello. figure ricorrenti: satiro dalla corporatura massiccia e dalla grossa coda sovraddipinta in bianco, a volte stante con gamba d. portante, gamba sin. leggermente arretrata con piede sollevato sulla punta, entrambe le braccia piegate all’altezza dei gomiti con attributi, altre volte con gamba sollevata e piede poggiato su un rialzo. Influenze da parte del P. di BM F 223 (resa della testa m. di profilo), del P. BM F 500 e del P. VBK (meandro sotto il campo figurato). Netta predilezione per i soggetti dionisiaci, in part. per la raffigurazione di satiri, in vivace movimento o fermi, e con ricorrenza di attributi quali phialai e ramoscelli, questi ultimi spesso sparsi nel campo insieme con dischi decorati e phialai. Disegno dal tratto fluido, essenziale nell’indicazione dei dettagli. Profili caratterizzati da linea fronte-naso continua, breve sopracciglio arcuato, occhio posizionato in alto, poco profondo, con iride tangente alla palpebra s. e cornea a volte completata da bianco aggiunto, naso piccolo, spesso con narice indicata mediante una linea curva, labbra serrate, mento piccolo e arrotondato, collo lungo. Nelle figure f., capelli raccolti in uno chignon alto e a volte cinti da bende in bianco aggiunto. In quelle m. capelli corti e compatti dal contorno irregolare, spesso cinti da bende e ghirlande in bianco aggiunto. Sommaria indicazione dei dettagli anatomici nelle figure m. nude. Nelle vesti f., fitta serie di linee ad indicare le pieghe agitate dal movimento degli arti nelle figure in movimento e serie di archetti incrociati ad indicare il bordo del risvolto sopra le ginocchia. costante impiego del colore aggiunto per le code dei satiri, i monili e i particolari delle calzature, gli oggetti nel campo. Nella decorazione accessoria, fregio di ovoli, linguette, ramo d’alloro, teste di profilo sul collo dell’anfora. Sotto le anse, palmette circondate da girali con grandi fiori campanulati decorati da una fila di grossi e rozzi punti neri. Sotto il campo figurato, meandro a volte interrotto da quadrato con croce di S. Andrea e quadratini al centro delle diagonali e dei quattro lati, onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 327-328, nn. 752-754, tav. 129.1,4, Trendall 1983a, 143, 155, n. 753a.

cERAMicA cAMpAnA (c)

dEnoMinAzionE dal soggetto dell’idria eponima Washington, united states national museum, 429913. VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE campania (1) - area capuana (1): capua. foRME VAscoLARi idrie (3). soggETTi Scene generiche (5): testa f. (2); duello tra giovane guerriero greco e guerriero in abiti orientali (1); duello tra giovane guerriero e cavaliere (1); duello tra due giovani guerrieri (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni caratterizzate sempre dalla contrapposizione tra due figure che si affrontano in duello disponendosi ai lati della scena e sfiorandosi al centro nello scontro delle armi, senza sostanziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: testa f. di profilo con sakkos; guerriero con elmo e mantello svolazzante, in combattimento, con gamba sin. flessa e avanzata, gamba d. arretrata con piede disegnato di scorcio, braccio d. arretrato in atto di puntare la lancia contro il nemico, braccio sin. sollevato a reggere un grande scudo rotondo disegnato di scorcio. Influenze da parte del P. di Laghetto (decorazione accessoria a linguette e a rami congiungentisi al centro sul collo e sulla spalla delle idrie), del P. di bm f 63 e di BM F 223 (resa dei profili). Disegno leggero, essenziale ma efficace nell’indicazione delle posture delle figure impegnate in combattimento. nella decorazione accessoria, fregio di ovoli, linguette, ramo d’alloro. sotto le anse, palmette elaborate con sottili girali arrotolati a spirale e mezze palmette a ventaglio, teste di profilo. Sotto il campo figurato, onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 328, nn. 755-757, tav. 129.2-3,5.

arretrata, grande scudo rotondo, disegnato di scorcio, retto dal braccio sin. avanzato, braccio d. arretrato o proteso e abbassato in atto di brandire l’arma di offesa; guerriero in posizione d’attacco da d., visto di t.q. da tergo, con gamba sin. avanzata e flessa, gamba d. arretrata, grande scudo rotondo disegnato di scorcio dall’esterno retto con il braccio sin. a coprire parte del busto, braccio d. arretrato e sollevato in atto di brandire l’arma d’offesa. Influenze da parte del P. di BM F 63 e del P. Errera (decorazione accessoria) e del P. D.V. (decorazione dei fiori inseriti nelle palmette). Disegno a tratto sottile, fluido e con poche indicazioni di dettaglio. Netta preferenza per la raffigurazione di scene di duelli, molto simili a quelli raffigurati nella coeva pittura funeraria pestana e campana. Profili caratterizzati da ampia arcata sopracciliare, palpebra s. definita mediante doppio tratto, naso piccolo e appuntito, bocca serrata con labbra separate da un trattino orizzontale, mento piccolo, collo greve. sommaria indicazione, nei corpi m. nudi, dei pettorali, dei capezzoli e dell’ombelico. Capigliature m. quasi sempre coperte dagli elmi, da cui spunta il contorno della corta calotta compatta che le caratterizza anche quando scoperte. Capigliatura e barba di Ade con riccioli poco definiti. Capigliatura di Persefone sciolta e ricadente in lunghi riccioli sulle spalle. Largo impiego del colore aggiunto per la caratterizzazione delle armi dei guerrieri, indossanti regolarmente piloi, sul capo o sospesi dietro la nuca, mantello sulle spalle, balteo, e impugnanti grandi scudi rotondi, corte spade e lunghe e sottili lance. uso del rosso aggiunto nelle corte tuniche indossate dai guerrieri dell’idria al museo di Napoli dalla tomba 1 di Caivano e nelle bende legate al monumento con colona ionica che si erge tra i due, entrambi indossanti un alto elmo piumato. Uso variato del colore aggiunto, bianco, giallo bruno e rosso, nella già citata scena del rapimento di Persefone, nella quale l’intera composizione si svolge su un continuo suolo roccioso punteggiato. nella decorazione accessoria, fregio di ovoli, onda corrente, linguette, rami d’alloro congiungentisi al centro in un grande fiore bianco e giallo sovraddipinto. Sotto le anse, palmette circondate da girali con grandi fiori campanulati decorati da una fila di grossi e rozzi punti neri. Sotto il campo figurato, onda corrente, fregio di ovoli. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 328-330, nn. 758-764, tav. 129.6-8, Trendall 1970a, 57, n. 761a, tav. Xiii.1, trendall 1983a, 155, n. 764a, tav. XVi.4.

ii 4 16 b p dEi duELLi (TAV 337 2-3)

ii 4 16 c p di kARLsRuhE b 2400 (TAV 337 4)

dEnoMinAzionE Dalla ricorrente raffigurazione di duelli su molti dei vasi attribuiti. VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Campania (2) – generica (1); area capuana (1): Caivano. foRME VAscoLARi Idrie (6); skyphoi (2); lekanides (1). soggETTi scene mitologiche (1): rapimento di Persefone (1). Scene generiche (15): duello tra due giovani guerrieri (5); testa f. (3); due giovani uomini ammantati (1); due donne (1); tre giovani guerrieri (1); due giovani guerrieri presso un monumento funebre (1); testa m. (1); cavaliere (1); due giovani uomini nudi ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure, raramente di più, in molti casi impegnate in duelli con incrocio, al centro, delle armi articolate in più piani sovrapposti. Una sapiente sovrapposizione di piani è realizzata nella scena del rapimento di Persefone sul coperchio di lekanis Lugano, coll.p. (Trendall 1983a, 155, n. 764a, tav. XVI), attraverso la resa su quattro piani sovrapposti dei cavalli e lo scorcio del carro. Figure ricorrenti: testa f. di profilo con sakkos; guerriero in posizione d’assalto verso d., con busto più o meno inclinato, gamba sin. portante avanzata e flessa, gamba d.

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario dell’idria eponima (Karlsruhe, bL, b 2400). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Campania (3) - area capuana (2): Capua; golfo di Napoli (1): Cuma. foRME VAscoLARi Idrie (2); anfore a collo distinto (1); coppe (1). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): giovane uomo nudo (Ippolito; Bellerofonte), figura ammantata seduta (Fedra; Teseo; Preto), donna ammantata e a capo velato (nutrice; Fedra; Stenebea), busto di Furia (1). Scene generiche (6): donna (2); partenza di un navigante (1); due giovani guerrieri, due donne (1); due giovani uomini ammantati (1); donna, giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti tre o quattro figure disposte su un unico livello. Si segnalano la composizione dell’idria eponima, chiusa a sin. dalla prua di una barca, attraccata contro uno scoglio roccioso, con una scala a pioli in bianco aggiunto poggiata per consentire al giovane di salirvi e quella dell’anfora con “soggetto tragico” (Capua, MCampano, 7559), con busto sporgente ad un livello più alto da una linea di terreno ondulata.

ii 4 16 ALTRi c

dELLA boTTEgA di LAghETTo, cAiVAno, ERRERA

ii 4 16 a p dEL coMbATTiMEnTo di wAshingTon

437

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Figure ricorrenti: donna stante, ammantata e a capo velato, di profilo verso sin., con gamba d. portante, gamba sin. arretrata e leggermente flessa con piede disegnato di scorcio, braccio sin. sporgente dal mantello dall’avambraccio, disteso lungo il fianco con o senza attributo, braccio d. proteso a stringere la mano del giovane navigante nell’idria eponima o poggiato sulla spalla della figura seduta nell’anfora a “soggetto tragico”. Influenze da parte del P. di Caivano (proporzioni e disegno dei dettagli delle figure, decorazione accessoria), del P. Errera (regolare sovraddipintura in bianco delle parti nude delle figure f., disegno delle pieghe, ghirlande sovraddipinte in bianco sospese nel campo, fiori inseriti nelle palmette). Disegno fluido e deciso. Profili regolari, caratterizzati da linea continua fronte naso, ampio arco sopracciliare, labbra carnose separate da una linea curva verso il basso, mento arrotondato e pesante. capigliature m. e f. a massa nera compatta, dal contorno ondulato, distinte dal colore del fondo da una netta fascia risparmiata, spesso con alcune ciocche sporgenti sulla nuca nelle figure m., sporgenti solo sulla fronte nelle figure f. ammantate. Figure massicce, dagli arti pesanti, con rapida indicazione dei dettagli anatomici nelle figure m. Parti nude delle figure f. regolarmente sovraddipinte in bianco. Vesti e mantelli delle donne segnati da un sottile bordo seguito da una fila di punti, spezzato in numerosi trattini e coppie di puntini in corrispondenza del lembo pieghettato del mantello ricadente dal capo. Nel campo, ricorrente presenza di ghirlande in bianco aggiunto. nella decorazione accessoria, onda corrente, linguette, rami congiungentisi al centro in un fiore bianco e giallo sovraddipinto sulla spalla delle idrie. Sotto le anse, palmette circondate da girali a sottile spirale multipla, talora con inserimento di grandi fiori campanulati con stame indicato da un triangolino nero. Sotto il campo figurato, onda corrente. iscRizioni Z[E]US SWTER dipinta su una tavola della nave raffigurata sull’idria eponima. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 330-331, nn. 765-768, Trendall 1970a, 52.

ii 4 16 d p di cApuA 7531 (TAV 338 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario del cratere a campana eponimo (capua, mcampano, 7531). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE campania (1) - area capuana (1): capua. foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); skyphoi (2); idrie (1). soggETTi Scene mitologiche (2): due giovani, busto di Erinni (1); ratto di Cassandra (1). Corteggio dionisiaco (7): donna, Dioniso, papposileno (2); testa f. (2); satiro, Dioniso, menade (1); papposileno, Dioniso (1); testa di satiro, testa f. (1). scene generiche (2): giovani uomini ammantati (2): tre (1), due (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure, generalmente disposte su un unico livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo con sakkos. Influenze da parte del P. di Caivano (foglie d’edera nel campo in alto), del P. Errera (resa delle teste e delle capigliature sciolte, fiori inseriti nelle palmette) e del P. di BM F 63 (fiori nelle palmette). Disegno dal tratto marcato, spesso eseguito con vernice diluita. Profili caratterizzati da linea fronte-naso continua, sopracciglio ampio, palpebra s. definita da una sottile linea parallela ad esso, grande iride tangente alla palpebra s., narice indicata da un tratto incurvato verso il basso, labbra carnose, mento arrotondato. Capigliature f., coperte dal sakkos o dal kekryphalos, dai quali spuntano ciocche ricciolute. Capigliature m. a corta calotta compatta, distinta dal colore del fondo da una zona rispar438

miata, spesso cinte da bende sovraddipinte in bianco. Si distingue la capigliatura di Dioniso a lunghe ciocche ricce, dal disegno poco definito, ricadenti sulle spalle. Uso del bianco aggiunto per le parti nude delle figure f., la peluria del papposileno, gli attributi, prevalentemente tirsi e phialai, e gli oggetti sospesi nel campo, soprattutto foglie d’edera e strigili. nella decorazione accessoria, ramo d’alloro sinistrorso, palmette contronate da elementi triangolari, fregio di ovoli. Sotto le anse, palmette con grandi fiori campanulati con corolla decorata da linee nere arcuate e stame indicato da un archetto o da una linea a V o da un triangolino pieno in nero. Sotto il campo figurato, onda corrente, meandro interrotto da quadrati a scacchiera. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 331-332, nn. 769-771, tav. 130.1-3, Aellen, Cambitoglou, Chamay 1986, 259-262, aellen 1994, 210, n. 72, tav. 87.

ii 4 16 e c

dEL g di nApoLi 128100 (TAV

338 2)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero d’inventario del lebete nuziale eponimo (napoli, man, 128100). VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE campania (2) – golfo di napoli (2): cuma (1), napoli (1). foRME VAscoLARi Idrie (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (4): testa f. (2); giovane guerriero appoggiato ad una colonna ionica, donna (1); testa m. con pilos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte su un solo livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo a capo scoperto. Influenze da parte del P. di Laghetto (resa dei profili, disegno accurato nei dettagli). Disegno deciso e accurato. Profili caratterizzati da lungo sopracciglio rettilineo, palpebra superiore definita da un doppio tratto, con iride tangente ad essa, labbra piccole e carnose. capigliature f. raccolte in uno chignon alto trattenuto da un nastrino svolazzante in bianco aggiunto. Spesso, nelle teste f. di profilo, sotto la calotta di capelli, consueta anche nelle figure m., lunghi riccioli disegnati con pennellate fluide ondulate accanto alle orecchie e sulla nuca. Vesti f. caratterizzate da fitte pieghe sottili e orli decorati da trattini attorno al collo. Uso del bianco aggiunto per dettagli, attributi, bende nel campo ed elementi architettonici. nella decorazione accessoria, linguette, gocce rami congiungentisi al centro della spalla dell’idria. Sotto le anse, elaborate palmette con lunghe foglie dentellate. Sotto il campo figurato, linee risparmiate più o meno spesse. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 332, nn. 772-773, tav. 130.4-6.

ii 4 16 f c

dEL g dEi gioVAni AffETTATi

(TAV 338 3)

dEnoMinAzionE dall’aspetto dei giovani uomini ammantati dipinti sul lato secondario dei vasi attribuiti. VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Campania (3) – generica (1); area capuana (2): Caivano. foRME VAscoLARi Bail-amphorae (1); crateri (1): a calice (1); oinochoai (1): forma 3 (1); skyphoi (1).

cERAMicA cAMpAnA (c) soggETTi Scene generiche (9): giovane uomo nudo (2); giovane uomo ammantato (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); testa m. con pilos (1); testa m. con petaso (1); duello tra giovane guerriero greco e cavaliere in abiti orientali (1); giovane uomo nudo, cavallo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure, generalmente collocate su un unico livello. figure ricorrenti: giovani uomini ammantati dall’aspetto affettato ed effeminato, completamente avvolti nei mantelli lunghi fin sotto il ginocchio. Disegno deciso e corsivo a tratti quasi caricaturale nelle figure dei giovani uomini ammantati, caratterizzati da una posa affettata e goffa, con testa piccola rispetto al corpo, capelli corti scomposti, ventre prominente, gambe esili. Accurato il disegno delle figure e delle vesti nella scena di combattimento tra un guerriero a piedi e un cavaliere in abito orientale, quest’ultimo punteggiato di asterischi. Uso della sovraddipintura bianca per le armi e i finimenti dei cavalli. Nella decorazione accessoria, ramo d’alloro destrorso. Sotto il campo figurato, onda corrente, meandro continuo. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 332-333, nn. 774-776, Trendall 1970a, 57, n. 776a, tav. XIII.2-3, trendall 1983a, 155.

ii 4 16 g c

Vicino nELLo sTiLE AL g dEi gioVAni AffETTATi

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi bail-amphorae (1). soggETTi Scene generiche (4): testa f. (2); giovane uomo ammantato (1); giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti unicamente singole figure isolate. Figure ricorrenti: testa f. di profilo con sakkos. Influenze da parte del C. del G. dei Giovani Affettati (resa dei giovani uomini ammantati) e del P. Errera (profili pesanti e quasi rettangolari). Disegno rozzo e quasi caricaturale nelle figure dei giovani uomini ammantati, con posa affettata ed effeminata, testa piccola e ventre prominente, completamente avvolti nel loro mantello lungo fino ai piedi. Teste f. di profilo caratterizzate da un profilo rettangolare con collo lungo e stretto, fronte sporgente e arrotondata in alto, naso schiacciato, labbra piccole, mento pesante e quadrato. Sul capo di queste figure è un sakkos molto aderente. Nella decorazione accessoria, ramo d’alloro destrorso, teste di profilo. Sotto le anse, palmette affiancate da alti girali separati che incorniciano il campo figurato con grossi fiori campanulati caratterizzati al centro da un archetto e un punto in nero. Sotto il campo figurato, onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 333, n. 777, tav. 130.7.

ii 4 16 h p di AVERsA dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento di una tomba contenente quattro vasi attribuiti al C. VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE campania (4) – area capuana (4): aversa. foRME VAscoLARi Oinochoai (4): forma 3 (3), forma 5 (1); coppe (1); lekythoi (1).

soggETTi Scene mitologiche (2): arrivo di Bellerofonte presso Iobate (1); Bellerofonte su Pegaso (1). Corteggio dionisiaco (2): giovane uomo nudo, Dioniso (1); simposio (1). scene con eros (1): eros (1). scene generiche (3): testa f. (3). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni incentrate sempre su una o, al massimo, due figure. Affinità con numerosi C. della scuola (uso del bianco aggiunto per le parti nude delle figure f. e ricorrenza delle rocce punteggiate in bianco e nero) e in part. del Pittore di BM F 63 (resa dei profili). Disegno fluido e corsivo, poco dettagliato nel tratto ma arricchito da numerosissimi elementi in colore aggiunto: parti nude delle figure f., vasi metallici, armi e finimenti del cavallo (Pegaso), bandoliere, ghirlande, ramoscelli e piante, punteggiatura delle rocce, sassi, decorazione degli abiti orientali. Profili caratterizzati da linea continua e diritta tra fronte e naso, piccolo e appuntito, piccole labbra serrate con linea di separazione arcuata verso il basso, mento arrotondato. Scarni i dettagli anatomici indicati nelle figure m. nude. Capigliature f. raccolte in chignon e cinte da ghirlande in bianco. Capigliature m. a calotta corta e compatta, con la sola eccezione di Dioniso, con capelli lunghi fin sopra le spalle ma anch’essi compatti e non definiti nei riccioli. ricca e varia la decorazione accessoria, a onda corrente, fregio di ovoli, linguette, tralcio inciso con rosette o con foglie d’edera sovraddipinte in bianco. Elaborate palmette con inserimento di fiori campanulati decorati da archetto, punto e linea a V in nero. Sotto il campo figurato, onda corrente destrorsa. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 333-334, nn. 778-783, tav. 130.8.

ii 4 17 c

spEciALisTi in piATTi dA pEscE dEL g di hELigoLAnd

ii 4 17 a p di hELigoLAnd (TAV 338 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del vaso eponimo (Heligoland, Coll. Kropatschek, 127). VAsi ATTRibuiTi 59 pRoVEniEnzE campania (5) – area capuana (4): capua (1), maddaloni (1), frignano (1), s. nicola La Strada (1); golfo di Napoli (1): Cuma. foRME VAscoLARi Piatti (59). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: perchia, mormora, sarago, torpedine, triglia, cefalo, orata, donzella. Affinità con i P. di Napoli 171205, Grassi e D’Agostino (trattamento dei pesci). Nei pesci, occhio circolare campito in nero e delineato in bianco solo nella metà s.; testa decorata con file divergenti di minuti puntini neri; bocca resa da un motivo a V in bianco sovraddipinto; corpo decorato da spesse striature nere verticali, talora con bordo i. irregolare, disposte all’estremità anteriore e a quella posteriore o sull’intera superficie, oppure parzialmente o interamente punteggiato; branchie rese da una serie di tre o quattro linee arcuate concentriche; pinna ventrale resa da un gruppo di quattro sottili linee bianche parallele spesso orientate a d., più raramente a sin.; pinna dorsale rigida e crestata, solcata da rade linee bianche; pinna pettorale resa mediante gruppi di sottili linee trasversali e parallele in bianco sovraddipinto. Nelle torpedini, corpo globoso con coda sagomata a 8, cosparso di grandi macchie scure e di punti neri e bianchi. Rado impiego di crostacei e conchiglie (murex) come riempitivi. depressione centrale a v.n., circondata da una fascia a risparmio, o da fascia ad onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti. 439

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-325. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 94-96, 168, nn. IID/1-40a, 5a-18b, tavv. 30-31, McPhee, Trendall 1990, 40, nn. iid/7a-24a, tav. 10.3, trendall 1992a, 110, nn. iid/10a-18c, tavv. i.5, IV.15-16, Rückert 1996, 86-87, tav. 52.2-3, Tugusheva 1997b, 23, tav. 29. 2.4.

ii 4 17 b p di MAdison dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del vaso eponimo (madison, university of Wisconsin, elvehjem art center, 1981.132). VAsi ATTRibuiTi 10 foRME VAscoLARi Piatti (10). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. Figure ricorrenti: perchia, labride, torpedine. Affinità con il P. di Heligoland (trattamento dei pesci). Nei pesci, occhio circolare campito in nero e completamente delineato in bianco; testa decorata da punti neri; bocca resa da un motivo a V in bianco sovraddipinto; corpo decorato da striature nere verticali e parallele oppure interamente punteggiato; branchie rese da una serie di tre linee arcuate concentriche; pinna ventrale resa da un gruppo di quattro sottili linee bianche parallele spesso orientate a sin.; pinna dorsale rigida, solcata da fitte linee bianche; pinna pettorale resa mediante gruppi di sottili linee trasversali e parallele in bianco sovraddipinto dipartite da un elemento a gancio. Nelle torpedini, corpo globoso cosparso di grandi macchie scure e di punti neri e bianchi. talora, intorno alla depressione centrale, fascia riservata o ad onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-325. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 96, nn. IID/41-48, tavv. 32.a-b, 64.6, McPhee, Trendall 1990, 40, nn. iid/44a.

Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-325. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 96-97, nn. iid/49-59, tav. 32.c-e, trendall 1992a, 110, n. iid/55a, tav. V.17.

ii 4 17 d c

Vicini nELLo sTiLE AL p

d’AgosTino

VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Piatti (4). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. Figure ricorrenti: perchia, labride, triglia, polpo, seppia. Affinità con i P. di Heligoland e D’Agostino (trattamento dei pesci) e con i C. pestani dell’Officina di Assteas e Python specialisti in piatti da pesce (trattamento delle pinne dei pesci, trattamento dei molluschi, decorazione accessoria). nei pesci, testa cosparsa di minuti punti neri, occhio puntiforme delineato da una linea bianca molto spessa, corpo decorato con serie di striature verticali e parallele o con due ampie striature triangolari o a mezzaluna, disposte l’una all’estremità anteriore e l’altra a quella posteriore, pinna dorsale e pinna anale rigide e solcate da sottili linee bianche, branchie e pinne talora tracciate in nero. Nella triglia, metà s. del corpo decorata con file di triangolini neri separate da linee continue. Nel polpo, tentacoli “a fiamma” abbinati a tentacoli avvolti a chiocciola. depressione centrale a v.n., circondata da fascia a risparmio. Lungo l’orlo esterno dei piatti, talora serie di punti; lungo il bordo esterno, motivo ad onde correnti o tralcio di edera. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-325. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 97-98, nn. iid/60-63, tav. 32.f.

ii 4 18 c ii 4 18 a c

spEciALisTi in piATTi dA pEscE di sTiLE pEsTAnizzAnTE dEL g dELLA ToRpEdinE

ii 4 17 c p d’AgosTino

ii 4 18 a 1 p dELLA ToRpEdinE (TAV 339 1)

dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva il vaso eponimo (bari, coll. d’agostino, 62). VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE campania (1) – area capuana (1): maddaloni. foRME VAscoLARi Piatti (14). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. Figure ricorrenti: perchia, labride, torpedine, triglia. Profonde affinità con i P. di Heligoland e di Madison (trattamento dei pesci). Nei pesci, bocca rivolta verso l’alto, resa da un motivo a V in bianco sovraddipinto, testa decorata da minuti puntini, occhio puntiforme delineato da una spessa linea bianca e talora da una fila di minuti puntini, corpo decorato da striature nere, spesso con bordo i. frastagliato, estremità della coda decorata da un piccolo rettangolo campito in nero, code talvolta debordanti dal campo. Nelle torpedini, corpo decorato con cerchietti neri delineati in bianco disposti in quincunce. depressione centrale a v.n., circondata da fascia a risparmio o decorata con motivo ad onde correnti. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti o tralcio di alloro.

dEnoMinAzionE Dalla predilezione del P. per la rappresentazione di questo pesce. VAsi ATTRibuiTi 34 pRoVEniEnzE Lazio (1): ardea. campania (2) – area capuana (2): maddaloni (1), caivano (1). Lucania (1) – tirrenica (1): Paestum. foRME VAscoLARi Piatti (34). soggETTi Pesci e molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con isolata interposizione di elementi di minore dimensione. figure ricorrenti: torpedine, donzella, perchia, sarago, orata, seppia, conchiglia. Affinità con i C. del G. delle Branchie Ondulate e della Fascia Punteggiata e del G. di heligoland e con i c. pestani specialisti in piatti da pesce (trattamento dei pesci). nelle torpedini, corpo rotondo, talora delineato in vernice diluita, cosparso di piccole macchie bianche e nere e solcato da una linea centrale in vernice diluita, occhi resi mediante brevi archi o linee oblique, bocca lineare, lunga coda cosparsa di piccole macchie bianche e nere. Nei pesci, muso appuntito, occhio circolare campito in nero e delineato in bianco, teste decorate da una o più file di punti, branchie rese da una

440

cERAMicA cAMpAnA (c) serie di tre o quattro archi concentrici, pinna pettorale resa da un gruppo di sottili linee inclinate di 45° collegate ad un elemento a gancio, ventre delineato da una fascia bianca, corpo decorato con striature parallele fino in prossimità della coda. Occasionale impiego di piccoli pesci o di altri organismi marini come riempitivi. depressione centrale a v.n., circondata da fascia a risparmio o decorata con motivo ad onde correnti o a tratti. Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo ad onde correnti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 98-101, nn. IIE/1-28, tav. 33.a-c, C.1, fig. 4f, McPhee, Trendall 1990, 40, n. iie/9a-27a, trendall 1992a, 111, nn. iie/5a-22a, tav. V.18-19, di Mario 2005, 151, n. 2, fig. 2.

ii 4 18 a 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA ToRpEdinE

(TAV 339 2)

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE campania (1) – area capuana (1): curti. foRME VAscoLARi Piatti (4). soggETTi Pesci, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di minore dimensione. figure ricorrenti: triglia, orata, perchia, totano, polpo, cefalo, sarago, torpedine, mormora, gamberetto, pettine. Affinità con il P. della Torpedine (trattamento dei pesci) e con i C. pestani vicini nello stile al P. di napoli 1778 specialisti in piatti da pesce (trattamento dei molluschi, decorazione accessoria). Nei molluschi, corpo e tentacoli delineati da minuti punti bianchi. Occasionale impiego, come riempitivi, di piccoli pesci, crostacei o pettini sovraddipinti in bianco. depressione centrale a v.n., circondata da fascia a risparmio o decorata con motivo ad onde correnti o a tratti. Lungo l’orlo esterno dei piatti, serie di punti; lungo il bordo esterno, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 101, nn. iie/29-32, tav. 33.d.

ii 4 18 b c

dEL g di bREMA

ii 4 18 b 1 p di bREMA dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del vaso eponimo (Brema, Focke-Museum, 2540). VAsi ATTRibuiTi 17 pRoVEniEnzE campania (1) – area capuana (1): santa maria capua Vetere. foRME VAscoLARi Piatti (17). soggETTi Pesci, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con occasionale interposizione di elementi di dimensione minore. figure ricorrenti: torpedine, mormora, polpo, sarago, perchia, cefalo, razza, pettine. Affinità con il P. di Heligoland e con i C. del suo G. (trattamento dei pesci). Nei pesci, occhio circolare campito in nero e delineato in bianco sovraddipinto, branchie rese mediante due archi concentrici, pinna pettorale resa mediante un gruppo

di tratti bianchi collegati ad un motivo a gancio, corpo decorato con fitte striature nere o solcato da linee a tremolo orizzontali e parallele, ventre delineato da una fascia bianca, pinna dorsale rigida, percorsa da linee oblique parallele. Nelle torpedini, corpo decorato da macchie bianche e nere, bocca lineare, coda rivolta verso sin. o d. nei polpi, corpo compresso, coppie di tentacoli intrecciati. occasionale impiego di pettini, conchiglie o piccoli pesci come riempitivi. depressione centrale a v.n., circondata da fascia a risparmio o decorata con motivo ad onde correnti o a tratti. Lungo l’orlo esterno dei piatti, serie di punti; lungo il bordo esterno, motivo ad onde correnti o tralcio di alloro. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 101-102, nn. iie/33-45, tav. 33.e-f, mcPhee, trendall 1990, 40, n. iie/45a, trendall 1992a, 111, n. iie/44a, tav. V.20.

ii 4 18 b 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di bREMA

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: torpedine, sarago. Affinità con il P. di Brema (trattamento dei pesci). Disegno semplificato delle figure. Lungo il bordo esterno, serie di tratti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 102, nn. iie/46-47.

ii 5 boTTEgA dEL p di issionE ii 5 1 p di issionE (TAV 339 3-340 2) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione della punizione di Issione sulle due anfore eponime (Berlino, sm, f 3023 e capua, mcampano, 7336). VAsi ATTRibuiTi 172 pRoVEniEnzE Campania (32) – generiche (2); golfo di Napoli (17): Napoli (8), Cuma (6), Avella (2), Nola (1); area capuana (13): Capua (11), Caserta (1), Montesarchio (1). Apulia (2) – generica (1); Peucezia (1): Polignano. foRME VAscoLARi Crateri (36): a campana (32), indeterminati (4); bail-amphorae (31); anfore a collo distinto (23); skyphoi (21); idrie (17); lekythoi (17); lebetes gamikoi (9); anfore (5); oinochoai (4): forma 3 (3), forma 2 (1); lekanides (2); gutti (1); kylikes (1); piatti (1); frammenti (4). soggETTi Scene mitologiche (43): testa di amazzone (7); amazzonomachia (3); lotta fra grifi e Arimaspi (3); Afrodite su cigno (3); Giacinto su cigno (2); Nereide su ippocampo (2); Borea e Orizia (2); Apollo e Marsia (2); Achille e Memnone (1); cherostasia di Achille e Memnone (1); Odisseo e i Proci (1); Oreste e Pilade (?) (1); Teseo e il toro di Maratona (1); rapimento di Elena da parte di Teseo (1); Bellerofonte in lotta contro la Chimera (1); Pelope e Ippodamia (1); Atena (1); amazzone (1); amazzone a cavallo (1); Nereide su animale marino (1); toro e grifo (1); grifi affrontati (1); grifomachia (1); duello tra giovane guerriero e centauro (1); testa di Gorgone (1); sfinge (1); sirena (1). 441

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Scene a “soggetto tragico” (13): punizione di Issione (2); Oreste a Delfi (2); Elettra, Oreste e Pilade presso la tomba di Agamennone (1); fuga di Ifigenia, Oreste e Pilade (1); morte di Egisto (1); fuga di Medea (1); esposizione e liberazione di Andromeda (1); Furia, Ippolito, donna, Fedra (1); Antigone, pedagogo (1); uccisione di Telefo (1); corpo, uomo seduto su monumento funebre, vecchio, giovane uomo (1). scene a soggetto comico (1): attore, donna (1). Corteggio dionisiaco (15): donna (4); Pan in atto di spiare due donne, di cui una nuda, presso un louterion (2); due papposileni in corsa, ciascuno con un Eros sulle spalle (1); satiro e giovane uomo ammantato (1); due donne presso una colonna ionica sormontata da un’idria, volatile (1); donna e giovane uomo presso una stele (1); donna e giovane uomo (1); due donne (1); menade (1); testa di satiro (1); parte di Pan (1). Scene con Eros (12): Eros (4); donna, Eros (3); Eros, due donne (2); due donne in corsa, una con Eros sulle spalle (1); Eros, quattro donne, giovane uomo (1); Eros e cerbiatto in corsa (1). Scene con Nike (3): Nike (1); due Nikai presso una stele, busti di due donne velate (1); Nike presso una statua di Atena (1). scene con indigeni (2): giovane guerriero (2). Scene generiche (225): giovani uomini ammantati (43): due (40), tre (3); giovane uomo ammantato (66); donna (32); giovane guerriero (21); testa f. (15); due donne (6); pantera (6); cavaliere (4); gallo (3); cigno (2); parte di giovane uomo ammantato (2); libagione ad un guerriero (2); erma (2); giovani uomini ammantati presso una stele (1); due giovani guerrieri (1); tre giovani guerrieri (1); giovane uomo ammantato, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo con una bambina in braccio e donna all’interno di un naiskos (1); cavaliere presso una colonna ionica (1); due donne presso una stele (1); donna, giovane guerriero (1); donna e giovane uomo presso un tripode, pantera (1); donna presso una statua di divinità (1); donna nuda abbracciata alla statua di una divinità (1); donna presso una stele (1); donna presso un’erma (1); combattimento (1); simposio (1); due teste f. (1); testa f. , testa m. (1); testa m. (1); testa con elmo frigio (1); colomba (1); volatile, cane, lepre (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Su vasi di piccole dimensioni, soprattutto skyphoi, composizioni comprendenti un’unica figura isolata, spesso una testa f. di profilo, o al massimo due figure disposte sullo stesso livello. su vasi di medie e grandi dimensioni composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani, 2) da tre a cinque figure disposte su livelli leggermente sfalsati, con notevoli sovrapposizioni di piani, 3) numerose figure disposte su due o tre livelli differenti, con ricorrenti e significative sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: teste f. di profilo con sakkos e ghirlanda; giovani uomini stanti completamente ammantati; giovani uomini stanti, ammantati, con un braccio proteso a reggere un oggetto, per lo più un bastone; figure m. (giovane uomo nudo, Perseo, Teseo) stanti di t.q., con oggetti in un una o in entrambe le mani; donna stante di t.q. con un braccio proteso a reggere un oggetto; donna stante retrospiciente; donna seduta su una roccia a gambe incrociate, con o senza oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. o f. in movimento, retrospiciente; donna in movimento, con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo a reggere oggetti; figura m. o f. in atto di afferrare per i capelli un’altra figura e di colpirla con un’arma, per lo più una spada; figura m. o f. in volo in groppa ad un cigno; figure m. o f., stanti o sedute, con entrambe le mani portate sulla testa in un atteggiamento afflitto; figure alate (Nikai, eroti, Furie) sedute di t.q., con le ali spiegate e il volto retrospiciente e spesso inclinato verso il basso in atto di osservare la scena sottostante; guerrieri greci e orientali a cavallo in veloce movimento, spesso in atto di brandire un’arma; guerrieri in posizione di attacco, con lo scudo proteso in avanti, in atto di brandire un’arma con la mano arretrata; guerrieri stanti o in movimento con lancia e grosso scudo rotondo. Influenze da parte dei P. di Cassandra, Parrish e di Caivano (decorazione accessoria), da parte dei C. apuli contemporanei (composizioni elaborate comprendenti numerose figure) e, soprattutto nella fase iniziale della produzione, da parte del P. di Dario (volti di prospetto e di t.q.). Influenze da parte dei C. attici del tardo stile di Kerch (uso abbondate della policromia e delle sovraddipinture). Affinità con i P. apulizzanti della scuola di cuma, con i P. ca e aPZ (predilezione per la decorazione di vasi 442

monumentali, composizioni comprendenti numerose figure, palmette con foglie a “pettine”). ricca e ampia varietà di soggetti, con una spiccata predilezione, soprattutto su vasi di grandi dimensioni, per la raffigurazione di imponenti scene mitologiche o di ispirazione teatrale affollate da un elevato numero di personaggi. figure dall’aspetto statuario, spesso monumentale. Frequente uso dello scorcio e della prospettiva, figure rese sovente da tergo o seminascoste dietro rilievi del terreno, preferenza per la raffigurazione di volti visti frontalmente o di t.q. Profili diritti, nasi piccoli, leggermente appuntiti e con la punta lievemente all’insù, narici indicate mediante un piccolo tratto o un punto, bocca resa mediante un breve tratto fortemente ricurvo verso il basso, occhi con pupilla tangente alla palpebra s., menti piccoli e rotondeggianti. Volti di t.q. e di prospetto resi in maniera piuttosto piatta. Marcata caratterizzazione dei volti dei satiri, dei personaggi anziani e dei centauri. capigliature a lunghi riccioli separati, spesso ricadenti sul collo e sulle spalle sia nelle figure m. sia in quelle f. capigliature m. decorate da ghirlande di foglie o da corone con perle, lunghi raggi o apice centrale, capigliature f. sovente raccolte in uno chignon e fermate da una ghirlanda di perle o da un sakkos decorato da linee e punti. Nelle figure m. nude dettagliata descrizione dell’anatomia e della muscolatura del torace, con particolare accentuazione degli addominali, linea pelvica resa mediante un profondo tratto ad U, capezzoli e ombelico indicati tramite piccoli cerchi. Panneggi generalmente piuttosto semplici e caratterizzati da gruppi di pieghe nettamente delineate, spesso con un andamento trasversale che conferisce ai tessuti uno sviluppo fortemente movimentato e un aspetto agitato, quasi vorticoso. Chitoni f. spesso realizzati in tessuti velificati che lasciano intravvedere seni prominenti con capezzoli indicati mediante piccoli cerchi. nei giovani uomini ammantati: 1) himation drappeggiato su tutto il corpo, con pieghe affollate attorno al collo; 2) himation drappeggiato in modo da lasciare scoperti il busto e una spalla e da creare un effetto di “finta manica” attorno al braccio ammantato. Accurata descrizione dell’abbigliamento di personaggi orientali (ad esempio amazzoni, medea, Pelope) con maniche e calzamaglie decorate da file di brevi tratti verticali in v.n. diluita. Frequente raffigurazione di figure alate (Nikai, eroti, Furie, sirene, Pegaso) caratterizzate da ampie ali con dettagli in bianco aggiunto. Marcata preferenza per la rappresentazione di scene di battaglia tra guerrieri greci e orientali o centauri, tra grifoni e arimaspi, con una precisa definizione delle armature e delle armi spesso sottolineate in bianco aggiunto, in part. predilezione per la raffigurazione di grossi scudi rotondi spesso con stella centrale e raggi in bianco aggiunto e in v.n. Sporadica presenza di guerrieri indigeni. Diffusa rappresentazione di animali (cavalli, volatili, pantere, cerbiatti, tori). Predilezione per la raffigurazione di scene d’interno con dettagliata e minuziosa descrizione degli elementi architettonici e d’arredo. Nella raffigurazione degli edifici frequente resa prospettica delle travature del soffitto. Tra gli attributi, phiale, lancia, corona, fiaccola, oinochoe, rametto, cesta, specchio, tirso harpe, clava. Raffigurazioni di elementi paesaggistici (alberelli, rilievi rocciosi realizzati mediante grossi punti neri e bianchi su una superficie risparmiata, piantine, girali usati come elemento divisorio tra le figure, pergolati di vite), d’arredo (sgabelli, louteria, klinai, trapezai, vasi) e architettonici (templi, edifici frontonati, monumenti funebri, colonne doriche e ioniche, pilastrini, statue su colonna o su alto basamento, tripodi, erme). Nel campo, dischi quadripartiti, palle, rosette, fiori puntinati, phialai, finestre, scudi rotondi, bucrani, pinakes, infule, halteres, specchi, kalathoi, bende a festone, ciste. Uso diffuso di colori aggiunti, frequente policromia, con impiego massiccio, oltre che del consueto bianco, giallo e rosso di colori come il rosa, il blu e il verde. Decorazione accessoria caratterizzata da schemi molto vari ed elaborati: palmette a ventaglio spesso sovrapposte e fiancheggiate da foglie a voluta, nei vasi prodotti in una fase più tarda, palmette a “pettine”; fiori in forma di ventaglio con orlo bianco, decorati mediante linea di punti neri, e fiancheggiati da una foglia isolata in forma di uncino. spesso, sul collo delle anfore o al di sotto delle anse di anfore e di idrie, teste f. di profilo o figure isolate. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente oppure meandri ad incastro interrotti da riquadri campiti a scacchiera o, più raramente, con stella inscritta. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320.

cERAMicA cAMpAnA (c) bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 335-344, nn. 784-850, tavv. 131-134,1,3,7, Trendall 1970a, 58-60, nn. 806a, 811a, 813a, 822a, 826a-c, 835a, 845a, 847a, 850a, tav. Xiii.4-6, trendall 1973d, 205-206, nn. 792a, 802a, 808a, 813b, 822b, 827a-c, tav. XXXVII.3-5, Trendall 1983a, 156-163, nn. 786a, 792b-c, 804a, 806b, 813c-f, 816a, 818a-c, 820a-e, 821a, 822c-h, 827d-h, 828a-b, 832a-c, 836a-b, 840a, 841a, 843a-b, 846a-h, 847b-c, 848a, 850a-d, tavv. XVii, XViii.1-5, Kahil, icard 1988, 509, n. 35ter, tav. 298, trendall 1989, 157, figg. 286-290, Denoyelle 1994, 174-175, n. 82, Denoyelle 1995, 89, fig. 5, Rückert 1996, 84-85, tav. 50.6, Schauenburg 1996b, 116, figg.19-20, Schauenburg 1997a, 230, tav. V, fig. 15, AA. VV. 2000b, 264, n. C30, Schauenburg 2002a, 69, 103-104, 106, note 678, 690-691, 693, 796, figg. 138a-c, 141a-b, 143a-b, 146, 147ab, Schauenburg 2002b, 137, tav. VI, fig. 15, Schauenburg 2003, 16-17, 48, note 75, 78, figg. 16a-b, 21a-c, Smallwood, Woodford 2003, 100, n. 88, tav. 66, Schauenburg 2005, 17-18, 62, figg. 16a-c, 18, 22, 267a-d, Schauenburg 2006, 15, fig. 23.

ii 5 2 c

dEL g di issionE

ii 5 2.a c

Vicini nELLo sTiLE AL p di issionE

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Lekythoi (2); oinochoai (1): indeterminate (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): menade, cigno (1). Scene con Nike (1): Nike (1). scene generiche (1): erma (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una figura isolata, o due figure disposte su livelli sfalsati, senza sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: figura alata o f. seduta su roccia, con un braccio disteso lungo il corpo e una mano protesa a reggere un oggetto. Influenze da parte del P. di Issione (profili, figure, panneggi, capigliature, rocce con punti neri, volatili, erma, decorazione accessoria). Disegno meno curato e preciso. Ali decorate da file di punti bianchi. Tra gli attributi, phiale, corona. Raffigurazione di elementi paesaggistici (rocce puntinate, alberelli). Nel campo, phiale. Uso diffuso di sovraddipinture in bianco aggiunto. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Zampieri 1991, 354-357, n. 387, Schauenburg 2002a, 70, fig. 145, Schauenburg 2006, 14, figg. 13a-b.

ii 5 2.b c

dEL g di VALEnciA

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione della coppa eponima a Valencia, museo etnológico (Trendall 1967b, 344, n. 851). VAsi ATTRibuiTi 43 pRoVEniEnzE campania (3) generiche. Lucania (1) – tirrenica (1): Paestum. costa mediterranea della penisola iberica (1): Ampurias. foRME VAscoLARi Oinochoai (10): forma 3 (10); lekythoi (9); crateri (7): a campana (7); skyphoi (4); askoi (3); lebetes gamikoi (3); bail-amphorae (2); lekanides (2); coppe (1); gutti (1); idrie (1). soggETTi scene mitologiche (1): scilla (1). scene a soggetto comico (1): testa f. (1). corteggio dionisiaco (2): testa di satiro (2).

Scene generiche (62): testa f. (38); giovane uomo ammantato (6); volatile (7); due giovani uomini ammantati (2); cigno (2); giovane guerriero (1); donna (1); due teste f. (1); erma (1); colomba (1); ippocampo (1); cane (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti generalmente una sola figura isolata, raramente due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: teste f. di profilo, con sakkos e ghirlanda; giovane uomo stante completamente ammantato. Influenze da parte del P. di Issione (profili, palmette e fiori nella decorazione accessoria). Affinità con i C. etruschi del G. Torcop (profili). Profili diritti, con nasi lunghi e appuntiti, narice indicata tramite un piccolo tratto ad U, bocca resa mediante una linea profondamente ricurva verso il basso, occhi con tratti delle palpebre non congiungenti e pupilla tangente alla palpebra s. Capigliature raccolte in uno chignon coperto da un sakkos con un nodo sulla sommità del capo, decorato con serie di punti e trattini; spesso al di sopra del sakkos ghirlanda di foglie o stephane radiata in bianco aggiunto. Dal sakkos sfugge, all’altezza dell’orecchio, una ciocca di capelli, al di sotto della quale spesso emerge un grosso orecchino. Himatia dei giovani uomini ammantati decorati lungo il bordo da una fila di grossi punti neri. Nella decorazione accessoria prevalenza di palmette “a pettine” e di fiori con il bordo ondulato decorati da linee ondulate e punti. nel campo phialai, rosette puntinate. Al di sotto del campo figurato, linea risparmiata. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 344-346, nn. 851-872, tav. 134.2,4-6, Trendall 1970a, 60, nn. 864a, 866a, 870a, Trendall 1983a, 156-157, 163-164, nn. 853a-b, 859a-b, 861a-d, 864b, 866b, 867a-b, 868a-b, 870b-c, tav. XVIII.6-8, Söldner 1990, 98, tav. 58.1-4.

ii 5 3 p di nApoLi 2178 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del chous eponimo (napoli, man, 2178). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE campania (1) - area capuana (1): generica. foRME VAscoLARi Oinochoai (2): forma 2 (1), forma 3 (1); crateri (1): a campana (1); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1); skyphoi (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Apollo e satiro con flauto (1); donna, giovane presso un tripode, Apollo (Oreste a Delfi?) (1). Corteggio dionisiaco (2): figura, figura recumbente presso una colonna ionica (1); donna, papposileno (1). Scene con Nike (1): Nike presso un trofeo (1). Scene generiche (9): giovane uomo ammantato (2); donna (2); due giovani uomini ammantati (1); giovane uomo nudo (1); testa f. (1); testa con mitra (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovani uomini ammantati o nudi, stanti; Apollo; teste di profilo. Influenze da parte del P. di Issione (profili, capigliature, panneggi, decorazione accessoria), sebbene con un disegno più approssimativo. disegno dal tratto sommario e impreciso. resa di volti e capigliature piuttosto approssimativa. Raffigurazione di elementi paesaggistici (rilievi del terreno, rocce, alberi, vite), d’arredo (kline) e architettonici (colonne ioniche, trofeo). Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 346-347, nn. 873-879, Trendall 1970a, 58, Trendall 1973d, 205. 443

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

ii 5 4 p dELL’okLAsMA (TAV 340 3) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di un danzatrice orientale di oklasma sul lebes gamikos eponimo [Londra, bm, 1772.03-20.160 (f 205)]. VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (7). soggETTi corteggio dionisiaco (1): giovane uomo ammantato (1). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (13): giovane uomo ammantato (8); danzatrice di oklasma presso una colonna (2); danzatrice presso una colonna (1); suonatrice di lira (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una sola figura isolata. Figure ricorrenti: danzatori e danzatrici presso colonne; giovani uomini completamente ammantati stanti, con un braccio proteso in avanti, talvolta con bastone. Influenze da parte dei P. di Issione e di Napoli 2178 (profili, giovani uomini ammantati, speroni rocciosi puntinati, palmette e fiori nella decorazione accessoria, foglia ad uncino). tratto del disegno piuttosto sommario e impreciso. Predilezione per la resa di volti di t.q. e di prospetto. Accurata descrizione dell’abbigliamento delle danzatrici orientali, composto da un chitoniskos decorato da puntini bianchi e da maniche e calzamaglie con brevi tratti verticali in v.n. diluita; sul capo kidaris con puntini bianchi. Nelle figure m. e f. calzature decorate da una fila di puntini bianchi. Uso diffuso di sovraddipinture in bianco aggiunto per alcuni particolari dell’abbigliamento e per gli elementi architettonici e paesaggistici. Raffigurazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso puntinato) e architettonici (colonna). nel campo, palla, phiale, disco quadripartito. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 347-348, nn. 880-884, tav. 134.8-9, Trendall 1973d, 205, Trendall 1983a, 157, 164, n. 884a, Schauenburg 2003, 17, figg. 24a-b.

ii 5 5 c

dELLA boTTEgA dEL p di issionE spEciALisTi in piATTi dA pEscE

ii 5 5 a p di AdELAidE-s pRisco (TAV 340 4) dEnoMinAzionE rispettivamente dal luogo di conservazione e dal luogo di rinvenimento di due dei principali vasi ascritti a questo C. VAsi ATTRibuiTi 20 pRoVEniEnzE campania (1) – area capuana (1): santa maria capua Vetere. foRME VAscoLARi Piatti (20). soggETTi Pesci, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con occasionale interposizione di elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: donzella, perchia, labride, torpedine, seppia, pettine. Affinità con il P. di Issione (trattamento dei pesci). Tratto spesso. Figure semplificate. Nei pesci, occhio puntiforme delineato da una spessa linea bianca, bocca indicata da due tratti bianchi sovrapposti, corpo decorato con linee scure verticali rapidamente tracciate sull’intera superficie o solo alle estremità, con una fila orizzontale di punti o con una linea orizzontale a tremolo, branchie 444

rese mediante due linee arcuate concentriche, breve pinna pettorale resa mediante linee bianche collegate ad un punto, pinna ventrale formata da linee bianche disposte a V, ventre delineato da una fascia bianca, pinna dorsale e coda rigide percorse da fitte linee bianche. Nelle torpedini, corpo delineato da una fascia bianca e cosparso da rade macchie scure puntiformi, bocca resa mediante una breve linea concava, coda di pesce. Nelle seppie, grande testa ovale, tentacoli brevi e fluttuanti delineati da puntini bianchi. Depressione centrale a v.n., circondata da fascia a risparmio. Lungo il bordo esterno, motivo ad onde correnti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 76-78, nn. iib/1-19, tav. 21, mcPhee, trendall 1990, 39, n. iib/14a, tav. 9.3.

ii 5 5 b p di LionE (TAV 341 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del vaso eponimo (Lione, Musée des Beaux-Arts, X482.41). VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Piatti (4). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di quattro figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: perchia, triglia, razza, torpedine. Affinità con il P. di Adelaide-S. Prisco e con i C. etruschi specialisti di piatti da pesce (trattamento dei pesci). Figure semplificate e rendimento grafico dei dettagli interni. Nei pesci, occhio puntiforme circondato da un cerchietto nero, bocca dischiusa, corpo decorato con striature nere e linee a tremolo, indicazione di squame rese mediante piccoli motivi a virgola, pinna pettorale di forma triangolare unita alle branchie rese mediante un fitto gruppo di linee scure unite tra loro. nelle torpedini, corpo decorato da macchie puntiformi circondate da cerchietti, disposte in quincunce, lunga coda sottile. Nelle razze, corpo decorato da file di punti e da grossi punti neri. nella depressione centrale, circondata da una fascia con motivo merlato, duplice fascia scura. Lungo il bordo esterno, motivo ad onde correnti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 78, nn. iib/20-23, tav. 22.a.

ii 5 5 c c

Vicino nELLo sTiLE AL p di LionE

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi Piatti (1). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: perchia, torpedine. Affinità con il P. di Lione (trattamento dei pesci). Tratto spesso. Disegno semplificato delle figure. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 78, nn. IIB/24, tav. 22.b.

cERAMicA cAMpAnA (c)

ii 5 5 d p ELLioTT (TAV 341 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione di due vasi attribuiti al P. (Hobart, John Elliott Classics museum, 69 e 96). VAsi ATTRibuiTi 18 foRME VAscoLARi Piatti (18). soggETTi Pesci, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di due o tre figure di grandi dimensioni, talora con interposizione di elementi di dimensione minore. Figure ricorrenti: delfino, labride, perchia, torpedine, totano, pettine. Affinità con il P. Bastis (linea di separazione tra pinna dorsale e corpo dei pesci), con il P. di adelaide-s. Prisco (trattamento dei pesci) e con il P. grassi (rendimento delle branchie). Nei delfini, occhio di forma ovale, linea di separazione continua tra testa e rostro, becco allungato, corpo affusolato e delineato nella parte i. da una fascia bianca, coda bipartita. Nei pesci, occhio puntiforme nero o bianco circondato da un cerchietto nero, testa talora decorata con serie di minuti punti, bocca resa da coppie di brevi linee in bianco sovraddipinto, corpo decorato con sottili fasce orizzontali bianche e nere alternate a file di punti bianchi e neri, con motivo a chevron o con striature triangolari scure nella metà s., branchie rese da tre archi concentrici bianchi o neri, pinna dorsale rigida separata dal corpo da una linea scura, pinne ventrali ad aletta, ventre in bianco sovraddipinto. Nelle torpedini, corpo e coda cosparsi di piccole macchie nere e bianche, quattro delle quali più grandi delle altre, e percorso da una fila centrale di punti neri. Occasionale impiego di pettini o pesciolini come riempitivi. depressione centrale a v.n., circondata da fascia a risparmio o decorata con tratti. Lungo il bordo esterno, motivo ad onde correnti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 78-80, 168, nn. IIB/25-37, 34b, tav. 22.c-f, McPhee, Trendall 1990, 39, n. iib/36a, tav. 9.4, trendall 1992a, 107, nn. iib3/32a-33a, tav. ii.5-6.

ii 5 5 e c

dEL g di coiRA k 55

(TAV 341 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del vaso eponimo (coira, Rätisches Museum, K 55). VAsi ATTRibuiTi 21 foRME VAscoLARi Piatti (21). soggETTi Pesci, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni, con occasionale interposizione di elementi di minore dimensione. Figure ricorrenti: labride, donzella, tordo, torpedine. Affinità con il P. del Siamese (disegno delle figure). Nei pesci, muso appuntito decorato con file divergenti di punti, occhio circolare campito in nero e delineato in bianco, protuberanza frontale, corpo decorato con file parallele di trattini bianchi e neri o con una fila di punti e una spessa linea scura a tremolo con linea bianca sovraddipinta, pinna pettorale formata da brevi tratti scuri collegati a un elemento a gancio, pinna dorsale decorata con fitti e lunghi tratti bianchi obliqui, ventre, pinna ventrale e pinna anale a tratti bianchi orientati a d., coda squadrata decorata con linee bianche parallele che ne oltrepassano la lunghezza. Nelle torpedini, corpo quadrangolare delineato in bianco e decorato con radi punti

neri, coda lunga e affusolata. Occasionalmente, piccole torpedini o seppie in bianco sovraddipinto impiegate come riempitivi. depressione centrale a v.n., circondata da fascia a risparmio o decorata con punti. Talora, lungo l’orlo esterno del piatto, fila di punti; lungo il bordo esterno, motivo ad onde correnti, a trattini o a chevron con punto intermedio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 80-81, 168, nn. iib/38-54, 41a, tav. 23.a-e, mcPhee, trendall 1990, 39, n. IIB/42a-42b, tav. 9.5-6, Schauenburg 1999a, 35, fig. 122.

ii 5 5.f p di LouVRE k 589 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del vaso eponimo (Parigi, Louvre, K 589). VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Delfini, pesci, mitili. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di quattro figure di medie dimensioni. Figure ricorrenti: delfino, triglia, mitile. Affinità con il P. di Stoccarda-Capua (resa del “sopracciglio” sugli occhi dei pesci) e del P. di Coira K 55 (trattamento delle figure). nei pesci, muso appuntito, occhio circolare non campito, corpo decorato con gruppi di tratti neri, file di punti neri o fila orizzontale di punti neri di grandezza decrescente. impiego di mitili come riempitivi. bordo esterno a v.n. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 81, nn. iib/55-56, tav. 23.f.

ii 5 5.g c

Vicini nELLo sTiLE AL p di LouVRE k 589

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Delfini, pesci, ippocampo. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. Figure ricorrenti: delfino, triglia, labride, ippocampo. Affinità con i P. di Louvre K 589 (trattamento dell’occhio dei pesci) e di Coira K 55 (decorazione del corpo dei pesci). Lungo il bordo esterno dei piatti, motivo a onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 81, nn. iib/57-58.

ii 5 5.h p di sAn piETRobuRgo 383 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del vaso eponimo (san Pietroburgo, Ermitage, 383). VAsi ATTRibuiTi 2 445

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: sarago, torpedine, triglia. Nei pesci, bocca aperta, branchie posizionate molto in alto, subito dietro l’occhio, pinna pettorale resa da una serie di brevi tratti paralleli in bianco sovraddipinto collegate ad un cerchietto. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 82, nn. iib/59-60.

ii 5 5.i p di kARLsRuhE b 221 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del vaso eponimo (Karlsruhe, bL, b 221). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Piatti (3). soggETTi Pesci, pettini. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di dimensione minore. figure ricorrenti: sarago, perchia, pettine. Affinità con i P. di Coira K 55 (trattamento delle figure) e Robinson (forma dei pesci). Disegno semplificato ed elementare delle figure. Nei pesci, occhio circolare molto grande, delineato in nero e campito in bianco sovraddipinto, con puntino nero centrale, al di sopra del quale è tracciata una linea arcuata nera (“sopracciglio”); sulla parte anteriore del muso, gruppo di fasce bianche e nere; testa caratterizzata da una protuberanza frontale; corpo cosparso di radi puntini neri, con serie di spessi raggi neri all’attacco con la testa; pinne ventrali appena accennate, pinna dorsale decorata da fitta serie di tratti bianchi obliqui e paralleli. Depressione centrale a v.n. Lungo il bordo esterno del piatto, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA trendall 1992a, 107-108, nn. iib5/58a-58c, tav. ii.7-8.

ii 6 boTTEgA dEi p di ATELLA E dEL siAMEsE ii 6 1 p di ATELLA dEnoMinAzionE dalla località di rinvenimento del cratere a campana eponimo napoli, man (trendall 1967b, 349, n. 855). VAsi ATTRibuiTi 42 pRoVEniEnzE Campania (7) – generiche (2); area Capuana (4): Maddaloni (3), Aversa (1); golfo di napoli (1):napoli. Lucania interna (1): atella. foRME VAscoLARi Crateri (12): a campana (10), indeterminati (2); lekythoi (8); skyphoi (7); bail-amphorae (6); anfore a collo distinto (3); idrie (2); lekanides (2); anfore (1); oinochoai (1): forma 3 (1). 446

soggETTi corteggio dionisiaco (1): due giovani uomini ammantati (1). scene con eros (1): eros (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero, cavaliere (1). Scene generiche (64): giovane uomo ammantato (20); donna (11); testa f. (9); giovane uomo nudo (6); donna, giovane uomo nudo (7); giovane uomo ammantato, giovane uomo nudo (3); donna, giovane uomo ammantato, giovane guerriero (2); giovane guerriero, cavaliere (1); due giovani uomini nudi (1); donna, giovane uomo ammantato (1); due donne (1); figura nuda (1); testa f., civetta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello, con limitate sovrapposizioni di piani, oppure, più raramente, comprendenti tre figure disposte su livelli leggermente sfalsati, con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: testa f. di profilo, con sakkos; giovane uomo nudo, in movimento, retrospiciente, con o senza oggetti in mano; giovane uomo nudo in movimento, con un braccio proteso, talvolta a reggere un oggetto; donna in movimento, talvolta retrospiciente, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in entrambe le mani; figura f. o m. stante, con un braccio proteso, talvolta a reggere un oggetto; donna stante, con un piede sollevato e appoggiato su uno sperone roccioso, con oggetti in mano; guerriero a cavallo in corsa. Influenze da parte dei P. di Cassandra e Parrish (giovani uomini ammantati), da parte del P. di Laon e dei C. del G. dei Tre Punti (himatia decorati lungo l’orlo da bordi puntinati), da parte del P. di caivano (ramo di alloro a f.n. nella decorazione accessoria) e del P. di aversa (palmette sfrangiate). Lineamenti dei profili disegnati in maniera approssimativa con linea fronte-naso leggermente concava, nasi molto lunghi e appuntiti, di dimensioni sproporzionate rispetto al resto del volto, occhi grandi e resi in maniera affrettata, con palpebre che non si congiungono e pupilla indicata tramite un grosso punto nero, bocca piccola indicata da un breve tratto ricurvo verso il basso, mento pronunciato e rotondeggiante. Teste dalla forma piuttosto appiattita sulla sommità. disegno delle anatomie poco curato e piuttosto sommario. corporature rese in maniera sommaria e non proporzionate, con teste spesso troppo piccole e gambe troppo lunghe. Nei giovani uomini nudi, torace carnoso, con sommaria indicazione della muscolatura mediante linee in vernice diluita, ginocchia appuntite, disegno dei piedi approssimativo. figure in movimento realizzate in maniera particolarmente goffa e maldestra. Frequente rappresentazione di cavalli bianchi. I piedi delle figure e gli zoccoli dei cavalli spesso oltrepassano i limiti del campo figurato e invadono lo spazio della decorazione accessoria. Capigliature f. raccolte in uno chignon sulla nuca all’interno di un sakkos decorato da file di punti. Panneggi semplici caratterizzati da poche pieghe parallele diritte o trasversali nettamente definite. Decorazione accessoria caratterizzata da palmette sovrapposte e fiori a ventaglio, decorati mediante una fila di punti lungo l’orlo, o fiori a forma di tromba. Tra gli attributi, corona, cista, phiale, bende, oinochoe, candelabro, fiori. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce puntinate, piantine, fiori). Nel campo, palla, disco crociato, phiale, finestra, infule a festone. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente o meandro ad incastro intervallato da rettangoli puntinati. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 349-351, nn. 885-897, tav. 135, Trendall 1970a, 61-62, nn. 886a, 893b-c, 895a-b, 897a-d, tav. XIV.1-2,4, Trendall 1973d, 207-208, nn. 888a, 893d, 897ba-be, 897e-f, Trendall 1983a, 165-167, nn. 886b, 893e, 895c-d, 897-897i-viii, Trendall 1989, 162, Tugusheva 1997a, 19, tav. 21.3-4, Schauenburg 2002a, 82, 108, note 901-902, fig. 192, Schauenburg 2003, 48-49, nota 100.

ii 6 2. c

Vicini nELLo sTiLE AL p di ATELLA

VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi Lekythoi (3); anfore (1); bail-amphorae (1); crateri (1): a campana (1); skyphoi (1).

cERAMicA cAMpAnA (c) soggETTi Corteggio dionisiaco (2): satiro (1); satiro danzante (1). Scene generiche (10): donna (3); testa m. (2); due giovani uomini (1); giovane uomo ammantato (1); giovane uomo nudo (1); vecchia e donna in corsa (1); civetta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: satiro; giovane uomo nudo o ammantato stante. Influenze da parte del P. di Atella (composizioni, disegno, profili, occhi sbarrati, corporature massicce e sproporzionate, decorazione accessoria, uso di vernice diluita). disegno rozzo e impreciso. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, rocce puntinate). nel campo, corona, palla. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 320-310. bibLiogRAfiA Bernabò Brea 1942, 3, sez. IV Er, tav. 2.1-2, Trendall 1967b, 351-352, nn. 898-900, tav. 136.6, Trendall 1983a, 167, n. 899a, Schauenburg 2003, 17, figg. 27a-b, Schauenburg 2005, 19, figg. 29a-c.

Disegno pessimo, tratto impreciso, figure solo abbozzate. Sporadica e assai maldestra resa di volti di prospetto o di t.q. Resa assai sommaria e sgraziata di volti e corporature, spesso di dimensioni sproporzionate. Figure dall’aspetto rigido; particolarmente goffa la resa delle figure in movimento. Panneggi decorati mediante fascia scura centrale fiancheggiata da due file di punti, gruppi di tre punti, palmette, motivi floreali, raggi e, lungo l’orlo, da file di punti, da trattini o da onde correnti. Rappresentazione di elementi architettonici (statua di divinità su colonna, sarcofago con colonnato). Nel campo, corone. Nella decorazione accessoria, uso diffuso di fiori a forma di “tromba”. Uso diffuso di sovraddipinture in bianco aggiunto. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente o meandro ad incastro interrotto da palmette. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 315-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 352-356, 691, nn. 901-937, 909a, tav. 136.1-5,7, Trendall 1970a, 62-63, nn. 902a, 907a, 912a, 915a, 936a, trendall 1973d, 207-209, nn. 905a, 908a, 922a, Trendall 1983a, 165, 168-169, nn. 901a, 902b-d, 903a, 909a, 913a-b, 915b-e, 917a, 919a, 920a, 922b, 936a-b, tav. XIX, Bentz, Rumscheid 1989, 54, tav. 38.8-10, Trendall 1989, 162, fig. 291, Papadopoulos 2000, 344-345, 356, n. 5.2, fig. 14.

ii 6 3 p dEL siAMEsE E MAjEwski (TAV 341 4) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di due coppie di gemelli siamesi sull’anfora eponima (Capua, MCampano, 7561) e dall’originaria collocazione dello skyphos eponimo (Varsavia, MN, 138069, già Coll. Majewski, 16288). VAsi ATTRibuiTi 65 pRoVEniEnzE Campania (21) – generiche (9); area capuana (11): Capua (10), Caivano (1); golfo di napoli (1): napoli. foRME VAscoLARi Skyphoi (21); crateri (19): a campana (19); bail-amphorae (13); anfore a collo distinto (3); lekanides (3); lekythoi (3); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Ermes, donna (1); Nereide su ippocampo presso una statua di Atena su un altare (1); Pegaso (1). Scene a soggetto comico (1): due donne ai lati di un uomo barbato in corsa (1). Corteggio dionisiaco (7): testa di satiro (3); satiro (2); due satiri (1); tre satiri in corsa (1). Scene con Nike (2): Nike (1); giovane uomo nudo, Nike (1). scene con indigeni (1): donna, giovane guerriero (1). Scene generiche (126): testa f. (72); donna (14); giovane uomo ammantato (6); giovane uomo nudo (3); testa m. (3); cavaliere (3); figura ammantata (2); due donne (2); gemelli siamesi (2); donna, cavaliere (2); cavallo al galoppo (2); tre donne (1); giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); duello tra due giovani guerrieri (1); giovane guerriero, giovane uomo (1); tre donne velate presso un sarcofago (?) con colonne (1); acrobata, giovane uomo ammantato (1); donna presso un altare (1); giovane guerriero (1); sei teste f. (1); nove teste f. (1); dodici teste f. (1); testa f., testa m. (1); cavallo e volatile presso una colonna (1); due cavalli (1); altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una sola figura isolata; 2) due o tre figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani; 3) da tre a numerose figure collocate su registri sovrapposti, disposte sullo stesso livello, con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donne e giovani uomini completamente ammantati, stanti, di profilo; donne ammantate e a capo velato, in movimento; teste f. di profilo, talvolta con sakkos, spesso con corte capigliature; satiri in movimento, con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo; donna o giovane uomo in movimento con entrambe le braccia piegate e sollevate, con o senza oggetti in entrambe le mani; guerrieri a cavallo, in movimento. Influenze da parte del P. di Atella (disegno, decorazione accessoria, resa dei guerrieri e delle figure in movimento, panneggi). Affinità con tardi C. etruschi, come il P. riccardi.

iii pRoduzionE di cApuA ii TEcnichE argilla dalla colorazione chiara, spesso coperta da un rivestimento d’ocra piuttosto spesso di colore rosato o rosso (P. della faccia bianca e di frignano, bottega del P. delle danaidi). V.n., povera di ferro, coprente ma generalmente opaca, lucidata per sfregamento. L’uso delle sovraddipinture, contenuto e convenzionale nella produzione di precursori quali i P. Mad-Man e NYN, i quali impiegavano il bianco in piccole macchie di colore per bende e ghirlande che cingono le capigliature, capelli canuti di personaggi anziani, piumaggi delle ali, campitura e contorni delle rocce, bandoliere, oggetti metallici, file di punti che indicano le linee di terreno, oggetti nel campo, diventa più diffuso con l’avvio della Bottega del P. di Capua, nella quale molti sono gli elementi sovraddipinti in diversi colori e su ampie zone del campo figurato e della decorazione accessoria. Bianco e giallo sovraddipingono in abbondanza, nelle scene figurate, le strutture in pietra (P. di capua, c. del g. di bryn mawr P 123, P. della faccia bianca e di Frignano, P. di Sèvres 50, P. di Andover, P. di Copenhagen 3757, P. Astarita, P. della Libagione, P. di Manchester, P. delle Danaidi), le rocce (P. Astarita, P. di Manchester), le parti nude delle figure f. (P. di Capua, P. delle Idrie di Napoli, P. della Faccia Bianca e di Frignano, P. di Andover, P. di BM F 196, P. Astarita, P. della Libagione, P. di Manchester, P. delle Danaidi), ampie zone delle ali di Eros e Nike (P. di Capua, P. delle idrie di napoli, P. della faccia bianca e di frignano, P. di andover, P. della Libagione, P. delle Danaidi), il corpo di Eros (P. della Faccia Bianca e di Frignano, P. di Andover, P. di Copenhagen 3757), gli attributi (P. di Capua, C. del G. di Bryn Mawr P 123, P. della faccia bianca e di frignano, P. di andover, P. di copenhagen 3757, P. astarita), i vasi (P. di capua, c. del g. di bryn mawr P 123, P. della faccia bianca e di Frignano, P. di Andover, P. delle Danaidi), le vesti f. (P. Astarita, P. della Libagione, P. di manchester), le armi (P. di capua, P. della faccia bianca e di frignano, P. di BM F 196, P. Astarita, P. della Libagione, P. di Manchester), gli strumenti musicali (P. della Faccia Bianca e di Frignano, P. della Libagione), le bende (P. di Capua, C. del g. di bryn mawr P123, P. della faccia bianca e di frignano, P. di andover, P. della Libagione), gli animali e esseri fantastici (P. di Capua, P. delle Idrie di Napoli, P. della Faccia Bianca e di Frignano, P. Astarita, P. della Libagione, P. di Manchester, P. delle Danaidi), le finestre (P. della Faccia Bianca e di Frignano, P. Astarita, P. di Manchester, P. delle danaidi), gli oggetti nel campo (P. della faccia bianca e di frignano, P. di Sèvres 50, P. Astarita, P. di Manchester). Gli stessi colori bordano spesso le palmette sotto le anse e numerosi altri elementi vegetali della decorazione accessoria (P. di capua, P. della faccia bianca e di frignano, P. di bm f 196, P. del borea di capua, P. Astarita, P. della Libagione, P. di Manchester) o sono sovrapposti alle decorazioni 447

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA plastiche dei lebetes (P. di Capua, P. della Faccia Bianca e di Frignano). Curato l’uso del rosso sovraddipinto, spesso utilizzato per i bordi di vesti in bianco (P. della Libagione), o, al contrario, per la campitura di mantelli e bende bordati in bianco (P. della Faccia Bianca e di Frignano, P. della Libagione, P. di Manchester, P. delle Danaidi). In rari casi anche la vernice è utilizzata con valore di colore, per colorare la stoffa di vesti nere (P. della Libagione). Più colori sono spesso utilizzati anche nella decorazione accessoria, soprattutto per motivi dipinti con effetto prospettico, come il meandro (P. della Libagione). Interamente sovraddipinta sulla v.n. nei colori bianco, giallo e rosa è la decorazione figurata di alcuni vasi della fase avanzata dell’Officina AV II. Minore impiego del colore aggiunto ma con un uso più fluido e pittorico della v.n. caratterizza la fase di cosiddetta barbarizzazione della produzione di Capua II, con larghi bordi neri per contorni, piumaggi, orli delle palmette e soprattutto per la decorazione delle vesti in contrasto con il bianco aggiunto che caratterizza bende (P. di Catania 737, P. della Benda), sakkoi (P. di Catania 737, P. della Benda), corpi di animali (P. di catania 737, P. della benda) e armi (di catania 737, P. della benda). Iscrizione sovraddipinta in bianco sul fondo a v.n. in un solo caso (P. di Catania 737).

iii 1 boTTEgA dEL p di cApuA iii 1 1. p di cApuA (TAV 342 1-3) dEnoMinAzionE Dalla località di rinvenimento del maggior numero di vasi attribuiti al C. VAsi ATTRibuiTi 80 pRoVEniEnzE Campania (12) – generiche (5); area capuana (7): Capua (6), S. Agata de’ Goti (1). Lucania (2) – tirrenica (1): Pontecagnano; interna (1): Atella. foRME VAscoLARi Bail-amphorae (22); skyphoi (15); lekythoi (11); idrie (10); crateri (8): a campana (8); lebetes gamikoi (5); anfore a collo distinto (4); oinochoai (3): forma 3 (3); lekanides (1); askoi (1). soggETTi Scene mitologiche (4): grifo, pantera (2); leone che divora un cervo, grifo (1); Ermes, menadi e satiri presso l’omphalos (1). Scene a “soggetto tragico” (2): Oreste ed Elettra presso la tomba di Agamennone (2). Corteggio dionisiaco (40): satiro (9); donna (5); donna, Pan (4); satiro e menade in corsa (4); satiro in corsa (3); donna in corsa (3); testa di satiro (2); satiro, donna (2); satiro in corsa verso un altare (1); donna e satiro in corsa ai lati di una stele (1); donna e satiro presso un altare (1); menade in corsa (1); Eros, donna seduta su pilastrino, Dioniso presso un pilastrino, menade, (1); menade (1); Pan in corsa (1); giovane uomo, volatile (1). Scene con Eros (6): Eros, donna (3); Eros (3). Scene con Nike (1): Nike, giovane guerriero (1). Scene con indigeni (5): giovane guerriero (3); donna, giovane guerriero (1); libagione ad un giovane guerriero (1). Scene generiche (94): testa f. (23); giovane uomo ammantato (20); donna (15); donna in corsa (8); due giovani uomini ammantati (5); cigno (3); donna, donna nuda (2); due donne nude ai lati di un louterion (2); donna e giovane uomo ai lati di donna e giovane uomo su una stele (1); due donne ai lati di una donna presso una stele (1); donna in corsa verso una stele (1); due donne presso un monumento funebre (1); giovane uomo ammantato presso un pilastrino (1); donna e giovane uomo presso una stele (1); donna, giovane uomo (1); donna e giovane uomo in corsa (1); donna, volatile (1); due giovani uomini nudi (1); giovane uomo (1); giovane uomo nudo in atto di detergersi il sudore (1); testa f. presso un altare (1); pantera, toro, leone (1); volatile (1); cervo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a cinque figure, generalmente disposte sullo stesso livello, talvolta su livelli differenti, spesso con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: teste f. di profilo con sakkos; giovane uomo completamente ammantato, stante, con in mano un oggetto che fuoriesce dall’orlo s. dell’himation; 448

figura m. (Dioniso, giovane uomo, Eros) seduta (su mantello o rilievo del terreno o capitello), con le gambe incrociate, talvolta retrospiciente, con oggetti in entrambe le mani; donna seduta (su pilastrino o cassetta o monumento funebre o rilievo del terreno), con gambe incrociate, talvolta retrospiciente, spesso con oggetti in una o in entrambe le mani; donna in movimento, spesso retrospiciente o con la testa rivolta verso l’alto, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; donna o giovane uomo stanti di t.q. con o senza oggetti in mano; donna nuda stante, con il busto leggermente piegato in avanti e un braccio proteso, talvolta appoggiata ad un louterion; satiro o Pan stanti o in movimento, talvolta retrospicienti, con capelli scarmigliati, bandoliera che attraversa diagonalmente il torace, oggetti in una o in entrambe le mani; guerriero indigeno stante. Influenze da parte del P. Nyn (resa delle donne in corsa, panneggi decorati da linee verticali, capigliature, fiori nella decorazione accessoria, fascia ad onda corrente al di sotto del campo figurato, bende puntinate, fili di perle trasversali sul torace). Affinità con il P. di Cassandra (fiori nella decorazione accessoria, teorie di animali sulla spalla delle idrie). Preferenza per soggetti dionisiaci e per scene presso stele e monumenti funebri. Profili lineari caratterizzati da nasi appuntiti e con la punta leggermente all’insù, con indicazione della narice mediante un breve tratto a uncino, labbra carnose divise da una sottile linea ricurva verso il basso, menti massicci e rotondeggianti, occhi grandi con pupilla resa mediante una breve linea verticale, orecchie piccole e rotonde. capigliature m. a riccioli compatti spesso fermati da una fascia in bianco aggiunto decorata mediante una protuberanza sulla fronte. Nei nudi m. muscolatura del torace poco accentuata e indicazione dei peli pubici mediante una piccola macchia nera. nei giovani uomini ammantati, pesanti himatia decorati lungo il bordo s. da una fascia scura puntinata e caratterizzati da rade pieghe diritte o curvilinee. Capigliature f. raccolte in un sakkos, spesso decorato da linee e punti, talvolta con l’aggiunta di una stephane radiata, al di sotto del quale si scorge la protuberanza dello chignon e dal quale, talora, viene fuori una ciocca riccioluta in corrispondenza delle orecchie. chitoni f. decorati da una fascia scura verticale e caratterizzati da pieghe diritte, spesse e piuttosto rade, talvolta desinenti in forma di uncino. Più raramente, donne abbigliate con un costume locale composto da un pesante mantello indossato al di sopra del chitone e da un copricapo simile ad un turbante. Eros con ali decorate da file di punti bianchi e neri e capelli raccolti in uno chignon prominente sulla sommità del capo, spesso cinto da una doppia fila di perle bianche. Soprattutto sul collo o sotto le anse dei vasi di medie e grandi dimensioni e sul corpo dei vasi di piccole dimensioni, predilezione per la raffigurazione di teste f. di profilo, caratterizzate da lunghi colli sottili, ornati con collane con vaghi neri, e da capigliature raccolte in un sakkos. Sotto le anse, talvolta, donne in corsa. Predilezione per la raffigurazione di animali (soprattutto sulla spalla delle idrie), in part., caratteristica peculiare del c. sono i volatili dotati di lunga coda. tra gli attributi più frequenti: rametto, strigile, lancia, volatile, tirso, ghirlanda, cista, cassetta, specchio, timpano, idria, corona, palla, grappolo d’uva, fiaccola. Rappresentazione di elementi architettonici (pilastrini, monumenti funebri), in part. stele sormontate da un anthemion emergente da un capitello ionico e fiancheggiato da ali. Nella decorazione accessoria, fiore campanulato con orlo della corolla descritto da una linea ricurva ad uncino ad entrambe le estremità e grosso punto nero centrale oppure fiore in forma di rombo con sovraddipinture in bianco aggiunto. Nel campo, grappolo d’uva, infule a festone, bende puntinate a festone, tenie, phialai, rosette, palle, volatili dalla lunga coda, finestra, dischi quadripartiti, timpano, cassetta. Uso diffuso di sovraddipinture, soprattutto in bianco aggiunto, per l’incarnato delle figure f., i monili, alcuni particolari dell’abbigliamento (fila di puntini bianchi sulle scarpe) e degli attributi (teste dei tirsi puntinate). Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente o fascia puntinata. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 364-369, nn. 19-59, tavv. 139-141.4-6, Trendall 1970a, 65-66, nn. 36a-b, 38a, 41a, 42a, 46a-b, 52a, 53a, tav. XV.1-2, Trendall 1973d, 211-212, nn. 26a, 27a, 30a, 41b, 58a, Trendall 1983a, 175-177, nn. 31a-b, 33b-c, 38b, 39a-b, 41c, 44a,

cERAMicA cAMpAnA (c) 45a, 49a-d, 53b, 54a-b, 57a, 58b, tav. XX.1-2, Trendall 1989, 163, fig. 293, Serritella 1995, 65-66, 86, figg. 48, 59, Schauenburg 2001, 46, figg. 253-254, Schauenburg 2002a, 70, figg. 148a-d, Schauenburg 2003, 18, figg. 28a-c, 29a-b.

iii 1 2 c

sTRETTAMEnTE Vicini nELLo sTiLE AL p di cApuA

iii 1 2 a c

dEL g di bRyn MAwR p 123 (TAV

342 4)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’idria eponima (bryn mawr, college, P 123). VAsi ATTRibuiTi 11 foRME VAscoLARi Idrie (6); lekythoi (2); bail-amphorae (1); coppe (1); skyphoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna (1). Scene con Eros (5): Eros (2); Eros e donna in corsa (1); Eros e donna presso un louterion, volatile (1); Eros, donne (1). Scene con Nike (3): giovane uomo nudo, Nike (1); Nike e lepre in corsa (1); Nike che uccide un ariete (1). Scene generiche (14): testa f. (8); donna e giovane uomo presso una stele (2); giovane uomo ammantato (2); donna (1); donna in corsa (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello, raramente su livelli differenti senza sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: testa f. di profilo con sakkos; donna o giovane uomo o figura alata (Eros, Nike) seduti su un rilievo del terreno o su una colonna ionica, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso a reggere un oggetto; donna o figura alata (Eros, Nike) in movimento con oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte del P. di Capua (teste f. di profilo sotto le anse delle idrie, trattamento dei panneggi delle figure f., capigliature f., calzature, bende puntinate). Uso diffuso di sovraddipinture nell’incarnato delle figure f., nei monili, negli elementi architettonici ed in alcuni particolari dell’abbigliamento e degli attributi. Predilezione per la rappresentazione di figure alate caratterizzate da ali di grande dimensioni, spesso decorate in bianco aggiunto. Nei giovani uomini nudi, muscolatura del torace appena accennata e linea pelvica resa da un’ampia linea a in forma di u. Tra gli attributi più frequenti: phiale, cassetta, cista, corona, benda. Rappresentazione di elementi architettonici (colonna ionica, pilastrini, monumento funebre). Girale adoperato come elemento divisorio tra le figure. Nel campo, rosette, palle, dischi crociati, phialai, finestra, anfora. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 369-370, nn. 60-68, tav. 141.1-3,8, Trendall 1983a, 177-178, nn. 60a, 67a.

iii 1 2 b c di VAsi dEcoRATi con TEsTE Vicini nELLo sTiLE AL p di cApuA E AL g di bRyn MAwR p 123 VAsi ATTRibuiTi 9 foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (4); anfore a collo distinto (1); bail-amphorae (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1); skyphoi (1). soggETTi Scene generiche (16): testa f. (8); volatile (3); testa m. (2); donna (1); giovane uomo ammantato (1); civetta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una sola figura isolata. Figure ricorrenti: teste f. di profilo con sakkos.

Influenze da parte del P. di Capua e da parte dei C. del G. Bryn Mawr P 123 (profili, panneggi, decorazione accessoria). Affinità con i C. del G. dei Capelli Neri (profili). Uso di bianco aggiunto per l’incarnato delle figure f. Nel campo, rosette. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA trendall 1983a, 178, nn. 68a-68i, tav. XX.3-5.

iii 1 2 c ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL p di cApuA

VAsi ATTRibuiTi 44 pRoVEniEnzE Campania (9) – generiche (4); area capuana (4): Capua; golfo di Napoli (1): Cuma. Lucania (1) – tirrenica (1): Pontecagnano. foRME VAscoLARi Lekythoi (17); crateri (15): a campana (13), indeterminato (2); idrie (3); oinochoai (3): forma 3 (3); bail-amphorae (2); lekanides (2); skyphoi (2). soggETTi scene mitologiche (1): tre sirene (1). Corteggio dionisiaco (10): satiro in corsa (4); satiro (1); Pan in corsa (1); donna (1); donna in corsa verso un altare, volatile (1); giovane uomo nudo, volatile (1); testa di satiro (1). Scene con indigeni (1): libagione ad un giovane guerriero (1). Scene generiche (57): testa f. (21); cigno (7); pantera (5); leone (5); donna (5); giovane uomo ammantato (5); donna in corsa (2); donna presso un altare, volatile (1); donna con volatile tra louterion e pilastrino (1); donna seduta su un capitello ionico presso una colonna ionica sormontata da un’idria (1); giovane uomo nudo (1); figura con volatile presso una colonna (1); ippocampo (1); colomba (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: teste f. di profilo con sakkos; satiro o Pan in corsa, con il busto piegato in avanti, talvolta retrospiciente, con entrambe le braccia protese a reggere oggetti in entrambe le mani; donna o giovane uomo seduti su roccia; animali, in part. volatili e felini. Influenze da parte del P. di Capua (profili, panneggi, capigliature f., cigno, fiori nella decorazione accessoria). Uso delle sovraddipinture in bianco aggiunto nelle armi, negli elementi paesaggistici e architettonici, nei monili, nei particolari degli attributi, nelle palmette della decorazione accessoria. Tra gli attributi, tirso, corona, phiale. Rappresentazione di elementi architettonici (altare, louterion, pilastrino, colonna e capitello ionico) e paesaggistici, soprattutto rilievi del terreno e rocce con l’interno dipinto a macchie nere e bianche. Nel campo, foglia d’edera, phialai, corona, halteres, benda a festone, rosetta. Sotto il labbro dei crateri, fascia ad onda corrente. Al di sotto del campo figurato, fascia a onda corrente, a bastoncelli a v.n. o risparmiata. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 360-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 370-372, 376, 691, nn. 69-92, 79a, 120-121, tavv. 141.7, 142.4, Trendall 1970a, 66-67, nn. 79b, 84a, 87a, 89a-c, Trendall 1973d, 212-213, nn. 73a, 75a, 77a, 84b, Trendall 1983a, 178-179, nn. 68i, 73b-c, 82a, 90a-b, Serritella 1995, 66, 86, Schauenburg 2002a, 104, nota 714, Zampieri 1991, 357-358, n. 388.

iii 1 2 d c

dEL g dEi cApELLi nERi

(TAV 343 1)

dEnoMinAzionE dalla maniera di rendere le capigliature come una massa nera compatta. VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE campania (3): generiche. 449

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Crateri (7): a campana (7); lebetes gamikoi (2); skyphoi (2); anfore (1); bail-amphorae (1); lekanides (1); lekythoi (1). soggETTi scene con eros (1): eros (1). Scene con Nike (1): testa di Nike (1). Scene generiche (27): testa f. (14); donna (4); testa m. (3); donna in corsa (1); testa m., testa f. (1); giovane uomo (1); leone (1); pantera (1); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: teste f. di profilo con o senza sakkos; teste m. di profilo. Influenze da parte del P. di Capua (donna in corsa, leone, profili, sakkoi, decorazione accessoria). Profili con linea fronte-naso concava, nasi lunghi, sottili, con la punta leggermente all’insù e indicazione della narice mediante un breve tratto, bocca resa mediante una linea ricurva verso il basso, mento massiccio e rotondeggiante. Capigliature f. e m. a massa compatta fermate da una fascia risparmiata o in bianco aggiunto, oppure capigliature f. raccolte in un sakkos. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberello, linea del terreno resa mediante fila di punti bianchi). Sotto l’orlo dei crateri, ramo di alloro in f.n. nel campo, disco. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 373, nn. 93-101, tav. 142.1-3, Trendall 1970a, 67, nn. 94a-b, 101a, tav. XV.3-6, trendall 1973d, 213, nn. 94c, 100a, trendall 1983a, 179, söldner 1990, 93, tav. 54.1-3.

iii 1 2 e c TARdi di VAsi dEcoRATi con TEsTE Vicini nELLo sTiLE AL p di cApuA VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): sorrento. foRME VAscoLARi Lekanides (2); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1). soggETTi Scene generiche (6): testa f. (5); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata. Figure ricorrenti: testa f. di profilo con sakkos. Influenze da parte del P. di Capua (profili). disegno poco accurato e piuttosto rozzo. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 374, nn. 102-105.

iii 1 3 p dELLE idRiE di nApoLi (TAV 343 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione delle due idrie eponime (napoli, man, 852 e 843). VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): nola. foRME VAscoLARi Idrie (8); anfore a collo distinto (2); oinochoai (1): forma 2 (1). soggETTi Scene mitologiche (2): Ermes (1); Pegaso (1). 450

corteggio dionisiaco (1): donna in corsa (1). Scene con Eros (6): Eros (4); Eros in corsa (1); Eros e giovane uomo (1). Scene generiche (4): giovane uomo ammantato (3); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: eros stante con un piede sollevato e appoggiato su un girale o su una piantina, talvolta con il busto piegato in avanti e oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo stante completamente ammantato; donna o giovane uomo semiammantati, seduti su una pianta, con le gambe incrociate, un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso con un oggetto in mano. Influenze da parte dei P. Nyn (fiori nella decorazione accessoria) e di Capua (teste ed ali degli eroti, bandoliere di perle, fiori nella decorazione accessoria). Profili con linea fronte-naso concava, nasi sottili e leggermente a punta, bocca resa mediante un piccolo tratto ricurvo rivolto verso il basso, menti piccoli, appuntiti e sporgenti, occhi con pupilla tangente alla palpebra s. Nelle figure m. nude (Eros, giovani uomini) indicazione dei pettorali e linea pelvica resa mediante un ampio tratto ad U, capezzoli e ombelichi resi mediante cerchietti. Nelle figure f. a busto scoperto, seni piccoli e appuntiti. capigliature a lunghi riccioli che scendono sulle spalle o raccolte in uno chignon sulla nuca. nei giovani uomini ammantati, himation con fascia scura lungo l’orlo s. e i. Negli eroti, ali grandi decorate lungo il bordo s. da una fascia scura talvolta dentellata. Tra gli attributi più frequenti: ghirlanda, timpano, benda, phiale, specchio. Nel campo, rosetta, timpano, infula a festone, benda. Al di sotto del campo figurato, fascia a onda corrente, a bastoncelli a v.n. o risparmiata. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 374-375, nn. 106-111, tav. 143.1-2, Trendall 1970a, 67, nn. 109a, 111a, tav. XVI.1-2, Trendall 1983a, 180, nn. 108a, 109b, 111b, tav. XX.6.

iii 1 4 c

dEL g dEL TRoVATELLo

(TAV 343 3)

dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione del ritrovamento di un neonato da parte di un attore comico sulla lekythos schiacciata eponima (Parigi, CM, 1046). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Campania (2) - area capuana (1): Capua; golfo di Napoli (1): Avella. foRME VAscoLARi Idrie (6); lekythoi (4). soggETTi Scene mitologiche (2): satiro che versa del vino ad Eracle (1); gigante con estremità serpentiformi (1). scene a soggetto comico (1): attore in corsa verso un neonato in fasce (1). Scene con Eros (3): Eros (1); Eros su delfino (1); Eros su un carro trainato da due pantere (1). Scene generiche (6): testa f. (5); danzatrice acrobatica (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: teste f. di profilo con sakkos. Influenze da parte dei P. di Capua (infule a festone nel campo) e delle Idrie di Napoli (fiori nella decorazione accessoria). Figure dalla corporatura longilinea. Profili con nasi piccoli e con indicazione della narice mediante un breve tratto ad U, labbra carnose separate da una breve linea ricurva verso il basso, menti rotondeggianti e prominenti, occhi con pupilla resa mediante una sottile pennellata verticale. Resa sporadica di volti raffigurati frontalmente o di t.q. Capigliature f. raccolte in un sakkos ricamato dal quale fuoriesce una grossa ciocca riccioluta in corrispondenza delle tempie. timpani decorati da una stella centrale. Raffigurazione di elementi paesaggistici (rocce), architettonici (pilastrini e altari decorati da linee diagonali e punti) e d’arredo (cassetta, tavolino girevole). uso

cERAMicA cAMpAnA (c) diffuso di sovraddipinture in bianco aggiunto. Nel campo, timpani, infule a festone, finestra, rosette. Nei fiori della decorazione accessoria, fila di puntini bianchi intorno al bordo della corolla. Al di sotto del campo figurato, meandro continuo o fascia ad onda corrente o a bastoncelli in v.n. o risparmiata. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 350-340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 375-376, nn. 112-119, tav. 143.3-7, Trendall 1970a, 65, Trendall 1983a, 181, nn. 113a-b.

iii 2 boTTEgA dEL p dELLA fAcciA biAncA E di fRignAno (AV i) iii 2 1. p dEi poRTAToRi di ToRcE (TAV 343 4) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di tre giovani uomini con torce sul cratere a campana eponimo (Londra, bm, 1900. 6-11. 2). VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); bail-amphorae (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): due coppie di satiri e menadi (1). Scene generiche (6): tre giovani uomini ammantati (2); donna in corsa (1); due giovani uomini e donna ai lati di una stele (1); donna, giovane uomo (1); due giovani uomini nudi in corsa ai lati di un giovane uomo nudo a cavallo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli differenti con frequenti sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovani uomini nudi in movimento, retrospicienti, con torcia in mano; giovani uomini ammantati stanti; donna o giovane uomo stanti di t.q., con un oggetto nella mano protesa. Influenze da parte del siceliota P. di Napoli 2074 (capigliature m. e f., livello del terreno indicato mediante linee ondulate incise). Affinità con il P. della Faccia BiancaFrignano (profili, panneggi dei giovani uomini ammantati, resa delle mani, livello del terreno indicato mediante linee ondulate incise, palmette, meandro al di sotto del campo figurato). Predilezione per composizioni caratterizzate da un forte senso prospettico e dall’uso dello scorcio. Talvolta, i piedi delle figure oltrepassano i limiti del campo figurato invadendo la decorazione accessoria. Profili diritti con piccoli nasi all’insù, bocca con labbro s. più piccolo rispetto a quello i., menti prominenti e rotondeggianti. Nei giovani uomini nudi, corporature dalla muscolatura possente, soprattutto per torace e braccia. Accurata descrizione di piedi e mani caratterizzati da dita lunghe e dall’accentuato rigonfiamento del palmo in corrispondenza del pollice. Capigliature m. a massa di riccioli compatti sul capo e scomposti sulle orecchie e sulla nuca, spesso trattenute da sottile fascia in bianco aggiunto. Capigliature f. raccolte in uno chignon sulla nuca, spesso con sakkos. Nelle figure m. e f. himatia drappeggiati intorno ai fianchi e su una spalla, con un lembo avvolto intorno al braccio a formare un vistoso rigonfiamento. Panneggi caratterizzati da gruppi di pieghe sottili e curvilinee. Accurata descrizione della criniera e dell’anatomia del cavallo bianco raffigurato sul cratere eponimo, con dettagliata indicazione anche dei finimenti. Livelli e rilievi del terreno realizzati mediante sottili linee incise. Tra gli attributi più frequenti: phiale, spiedo. Rappresentazione di elementi architettonici (stele in bianco aggiunto) e di elementi d’arredo (trapeza con offerte). nella decorazione accessoria, palmette con punti bianchi tra le foglie e grandi foglie terminali con bordo frastagliato sottolineato in bianco aggiunto. Uso di sovraddipinture in bianco aggiunto nella decorazione accessoria, negli elementi architettonici e in alcuni particolari dell’abbigliamento e degli attributi.

Al di sotto del campo figurato, fascia a meandro continuo o ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 377-378, nn. 122-123, tav. 144.1-3, Trendall 1983a, 183, n. 122a.

iii 2 2. p dELLA fAcciA biAncA E di fRignAno (TAV 344 1-2) dEnoMinAzionE Dalla predilezione per l’uso di sovraddipinture in bianco aggiunto per la resa dell’incarnato f. e dal luogo di rinvenimento dello skyphos eponimo (già Frignano, Coll. maglione, 102). VAsi ATTRibuiTi 159 pRoVEniEnzE Campania (26) – generiche (13); area capuana (7): Capua (6), Marcianise (1); golfo di Napoli (6): Cuma. Lucania (2) – interna (1): Atella; conf. Daunia (1): Lavello. etruria padana (1): spina. egitto (1): generica. foRME VAscoLARi Skyphoi (54); bail-amphorae (33); crateri (30): a campana (30); lekythoi (15); idrie (6); lekanides (6); anfore a collo distinto (5); lebetes gamikoi (5); coppe (3); anfore (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene mitologiche (6): due donne ai lati di Apollo che suona la lira (1); Apollo e Musa (1); Atena (1); giardino delle Esperidi (1); Cadmo in lotta contro il drago (1); amazzone con cavallo (1). Corteggio dionisiaco (37): satiro (14); menade (10); donna (6); komos (2); due satiri ai lati di Dioniso (1); satiro e menade ai lati di Dioniso (1); satiro, donna (1); donna, Pan (1); due menadi in corsa (1). Scene con Eros (11): Eros (6); Eros su biga (2); Eros, donna (2); Eros presso una stele (1). Scene con Nike (3): Nike (2); Nike, donna, satiro (1). scene con indigeni (1): giovane uomo nudo a cavallo (1). Scene generiche (236): giovane uomo ammantato (69); donna (50); testa f. (38); donna in corsa (18); giovane uomo nudo (17); donna, giovane uomo nudo (12); giovani uomini ammantati (8): due (7), tre (1); giovane guerriero (5); testa m. (3); volatile (3); donna presso un pilastrino (2); giovane uomo nudo presso un pilastrino (2); donna all’interno di un naiskos (1); giovane uomo nudo che suona il flauto (1); due giovani guerrieri (1); giovane guerriero presso un cavallo (1); giovane uomo nudo e giovane uomo ammantato in corsa (1); due giovani uomini nudi, donna (1); due donne (1); simposio (1); civetta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una figura isolata; 2) due figure disposte sullo stesso livello, spesso con sovrapposizioni di piani; 3) raramente tre o quattro figure disposte su livelli differenti o leggermente sfalsati, talvolta con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: teste f. di profilo, con sakkos o sphendone, raramente velate; donna o giovane uomo nudo stanti a gambe incrociate, con un braccio appoggiato su un pilastrino, la cui sommità è coperta da un himation, e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; donna o giovane uomo nudo stanti di t.q., con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe la mani; donna o giovane uomo seduti su roccia con le gambe incrociate, un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso a reggere una cassetta, spesso con fila di uova o di offerte sulla sommità; giovane uomo nudo, seduto su mantello, con bastone in una mano e volatile appollaiato sull’altra; donna stante di t.q., con un braccio disteso lungo il corpo, con o senza oggetti nella mano corrispondente, e l’altro proteso a reggere un oggetto, spesso una cassetta con fila di uova o di offerte sulla sommità; donna stante in costume locale con braccio proteso a reggere un oggetto; donna in movimento, con il capo rivolto verso l’alto, le braccia allargate ai lati del corpo a reggere un oggetto; donna in movimento, retrospiciente, con oggetti in entrambe le mani; giovani uomini stanti, con himation drappeggiato intorno ai fianchi e su una spalla, lasciando l’altra spalla e il busto scoperto, mano protesa a reggere un oggetto; donna o giovane uomo stanti, completamente ammantati; satiro stante di t.q., con oggetti in entrambe le mani; satiro o erote stanti, 451

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LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA con un piede sollevato e appoggiato su un supporto, oggetti in una o in entrambe le mani; donna (Musa) con lira; Apollo seduto. Influssi da parte dei sicelioti P. di Dirce e di Napoli 2074 (decorazione accessoria: fiori romboidali e palmette con foglie a forma di falce, meandri intervallati da riquadri campiti a scacchiera, panneggi) e dei P. di capua (panneggi, donne in costume locale, teste f., capigliature f., scarpe f.) e dei Portatori di Torce (profili, panneggi dei giovani uomini ammantati, resa delle mani, livello del terreno indicato mediante linee ondulate incise, palmette, meandro al di sotto del campo figurato). Affinità con i c. del g. cassandra-Parrish (composizioni). Uso sporadico e non sempre ben riuscito dello scorcio o di vedute prospettiche. Ripresa di modelli prassitelici nella postura dei giovani uomini stanti appoggiati ad un pilastrino. Predilezione per la raffigurazione di teste di profilo, raramente di t.q. o viste frontalmente. Profili diritti, con nasi dalla punta rotondeggiante e leggermente all’insù, con indicazione della narice mediante un breve tratto ad U, labbra carnose divise da una breve linea, fortemente ricurva verso il basso, occhi grandi, con pupilla spesso tangente alla palpebra s. più lunga di quella i. Capigliature m. a massa compatta sul capo e riccioli scomposti sulle orecchie e sulla nuca, cinte da diademi, talvolta con apice centrale, o da ghirlande di foglie. capigliature f. fermate da diademi perlinati o da stephanai, talvolta radiate, oppure raccolte in sphendonai o sakkoi, spesso decorati con linee, punti e semicerchi, da cui fuoriesce una grossa ciocca di riccioli in corrispondenza delle orecchie. Nelle figure m. nude, accurata descrizione della muscolatura del torace, in part. dei pettorali, linea pelvica resa mediante una linea ad U, capezzoli resi tramite piccoli cerchi. Nelle figure f., seni prominenti con indicazione dei capezzoli, visibili al di sotto dei chitoni, mediante piccoli cerchi spesso asimmetrici. Accurata descrizione di piedi e mani, queste ultime caratterizzate da lunghe dita. Nelle figure m. e f. himatia drappeggiati intorno ai fianchi e su una spalla, con un lembo avvolto intorno al braccio a formare un vistoso rigonfiamento. nei giovani uomini ammantati, himatia decorati da una sottile fascia scura lungo i bordi e con piccoli pesi rotondi appesi agli angoli, avvolti attorno ad un braccio a formare una finta manica cilindrica. Chitoni f. fermati in vita da una stretta cintura, spesso decorati da una fascia scura centrale compresa tra due fasce a puntini. generalmente nelle figure f., calzature decorate da una fila di puntini bianchi. Tra i monili, predilezione per orecchini pendenti in forma di triangolo rovesciato o di grappolo d’uva e per collane di vaghi bianchi. Nelle figure alate (Eros, Nike), grandi ali suddipinte in bianco o decorate con file di punti bianchi. Diffuse raffigurazioni di animali (cavalli bianchi, volatili, serpenti). Tra gli attributi più ricorrenti: timpano, ghirlanda, bastone, tirso, collana, phiale, cassetta con fila di uova o di offerte sulla sommità, lancia, lira, oinochoe, volatile bianco appollaiato sulle dita, corona, grappolo d’uva, specchio, fiaccola, strigile. Rappresentazione di elementi paesaggistici (linee del terreno incise o rese mediante file di punti, rilievi rocciosi resi mediante linee incise, rocce, alberi, piantine), architettonici (pilastrini, stele, edificio frontonato [heroon? tempio?]) e d’arredo (kline). Nel campo, finestre in bianco aggiunto, piccoli fiori a quattro petali, rosette, fiori puntinati, foglie d’edera in bianco aggiunto, bende o infule a festone, gruppi di tre punti, palla, phiale, corona, timpano. nella decorazione accessoria, predilezione per la raffigurazione di fiori a ventaglio o in forma di rombo, campiti internamente da linee bianche e nere e sormontati da una lunga foglia ricurva, talvolta evidenziata da una linea bianca; palmette con punti bianchi tra le foglie. Uso abbondante di sovraddipinture in bianco aggiunto per l’incarnato f., gli animali, gli elementi architettonici, i monili e alcuni particolari dell’abbigliamento, degli attributi, degli oggetti nel campo e della decorazione accessoria. Al di sotto del campo figurato, meandro continuo o intervallato da riquadri campiti a scacchiera oppure con croce inscritta e trattini sui lati, fascia ad onda corrente o ad ovoli con o senza punti o a tremolo e punti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 378-383, 387-389, 691, nn. 124-168a, 141a, tavv. 144.4-5, 145148.1-5,8, 150.1-2, trendall 1970a, 68-70, 74, nn. 128a, 138a, 139a, 158a, 192a, 195a-c, 355a, tavv. XVI.3-4, XVII.1-4, XX.3, Trendall 1973d, 214-218, nn. 126a-b, 129a, 138b-c, 141b, 158b-g, 160a, 162b-d, 166a, 168b, 193a, 195d, 208, 208a, 211a,

tav. XXXVIII.1, Trendall 1976b, 22, tav. 7.3, Trendall 1983a, 182-188, 190, 392, nn. 125a, 126c-e, 127a, 129b-i, 138d-e, 143a-b, 146a, 147a, 156b, 158h-l, 160b-c, 165a, 167a, 168c-j, 192a-c, 195e-h, 196a, 199a-b, 208b-e, 209a, 211a-b, tavv. XXI.1-4, XXII.1-4, Schauenburg 1988b, 72, nota 28, Trendall 1989, 163-164, figg. 295-297, Schauenburg 2002a, 71-72, figg. 151a-b, 153a-c, 155a-c, tav. VII, Hurschmann 2003, 76-77, 79, tavv. 45.9-12, 47.8-11, Schauenburg 2005, 19, figg. 32a-c, tav. VI.

iii 2 3. c

dEL g dELLA fAcciA biAncA E di fRignAno

iii 2 3.a p di sèVREs 50 (TAV 344 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima (Sèvres, mnc, 50). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE campania (2): generiche. foRME VAscoLARi anfore a collo distinto (5). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna, giovane uomo (1). Scene generiche (12): testa f. (2); donna, giovane uomo (2); due giovani uomini ammantati (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di un monumento funebre (2); donna presso un altare (1); donna e due giovani uomini nudi presso un monumento funebre (1); due donne e un giovane uomo ammantato presso una stele (1); donna, due giovani uomini nudi (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso piano con parziali sovrapposizioni di piani, oppure tre figure disposte su livelli differenti con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna velata seduta su un monumento funebre con il volto poggiato su una mano in atteggiamento addolorato; giovane uomo nudo o ammantato, stante di t.q., con oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo nudo, stante, con una mano appoggiata sulla fronte in atteggiamento addolorato. Influenze da parte del P. della Faccia Bianca e di Frignano (panneggi dei giovani ammantati, ghirlande di foglie sul capo dei giovani uomini, teste f., profili, capigliature, scarpe con file di punti bianchi, palmette nella decorazione accessoria). Affinità con il P. di andover (panneggi, decorazione accessoria) e con il P. di copenhagen 3757. Predilezione per la rappresentazione di scene funerarie. Frequente raffigurazione di volti di t.q. Panneggi caratterizzati da fitte pieghe verticali o curvilinee. Sporadica rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine) e d’arredo (trapeza). tra gli attributi, bastone, ghirlanda, corona, tirso. Predilezione per la rappresentazione di elementi architettonici, in part. per monumenti funebri su alti basamenti in forma di edicola o di stele, talvolta sormontata da una grande coppa. Nel campo rosette, bende a festone, specchio, ghirlanda, finestre, kalathos. Uso abbondante di sovraddipinture in bianco aggiunto negli elementi architettonici e negli oggetti nel campo. Al di sotto del campo figurato, fascia a meandro continuo. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 393, 397, nn. 247-248, 265, tavv. 152.3-4, 154.6, Trendall 1970a, 70, n. 248a, tav. XViii.3, trendall 1983a, 184, 194, nn. 123a-e.

iii 2 3 b p di AndoVER (TAV 344 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione dell’idria eponima (andover, Phillips academy, 178). VAsi ATTRibuiTi 27 pRoVEniEnzE Campania (7) – generiche (5); area capuana (1): Capua; golfo di Napoli (1): Cuma.

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cERAMicA cAMpAnA (c) foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (9); bail-amphorae (5); idrie (5); lekanides (3); lekythoi (3); crateri (1): a campana (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna (1); donna, giovane uomo (1). Scene con Eros (1): Eros, figura f. alata (1). Scene con Nike (1): Nike su una colonna ionica, giovane uomo nudo, donna (1). Scene generiche (41): testa f. (19); donna (8); giovane uomo ammantato (4); volatile (3); donna, giovane uomo (2); donna velata, giovane uomo nudo (2); testa m. (2); donna e giovane uomo presso omphalos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a tre figure disposte sullo stesso livello, raramente con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: teste f. di profilo con sakkos e diadema con perle; giovane uomo stante, appoggiato ad un pilastrino su cui è ripiegato un himation, con bastone in mano; giovane uomo ammantato, stante, con corona in mano; donna seduta o stante di t.q., con braccio proteso a reggere un oggetto e l’altro disteso lungo il corpo con o senza oggetti in mano; figura alata (Eros, Nike) seduta, con le gambe incrociate e con corona in una o in entrambe le mani. Influenze da parte del P. della Faccia Bianca e di Frignano (posture, teste f. con sakkoi, panneggi, himatia m. con pesi negli angoli, seni f., calzature con fila di punti bianchi, ghirlande di foglie, volatili in bianco aggiunto, decorazione accessoria). Profili diritti con nasi piccoli e dalla punta rotondeggiante con indicazione della narice mediante un piccolo tratto, occhi grandi, quasi spalancati, con palpebre non congiunte e pupilla non tangente alle palpebre e resa mediante una breve pennellata curvilinea, labbra serrate e separate da un tratto fortemente ricurvo verso il basso che conferisce un aspetto imbronciato. Capigliature f. raccolte in un sakkos, decorato con linee e semicerchi, o coperte da un polos e da un velo con bordo puntinato, da cui fuoriesce una grossa ciocca riccioluta che copre l’orecchio e al di sotto della quale spunta un orecchino pendente. Figure alate con grandi ali decorate lungo il bordo s. da una fascia in bianco aggiunto. Tra gli attributi, bastone, colomba, corona, cassetta, tirso. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine con o senza fiore) e di elementi architettonici (colonna ionica, pilastrini decorati da una fila di punti bianchi). Nel campo, ghirlanda, phiale, rosetta, benda. Abbondante uso di sovraddipinture in bianco aggiunto nei monili, nei timpani, in alcuni particolari dell’abbigliamento, degli attributi e della decorazione accessoria. Al di sotto del campo figurato, fascia a meandro continuo o ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 384-385, 691, nn. 169-183, 179a, tavv. 148.6-7, 149.1-3, Trendall 1970a, 68, trendall 1973d, 214, 216-217, nn. 176a, 182a, greifenhagen 1982, 160161, figg. 12-14, Trendall 1983a, 188-189, nn. 172a, 173a, 176b, 177a, 180b-c, tav. XXI.5, Trendall 1989, 164, fig. 298, Schauenburg 2001, 11, fig. 21.

iii 2 3 c p di copEnhAgEn 3757 (TAV 345 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (copenhagen, ncg, 3757). VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE Campania (4) – generica (1); area capuana (3): Capua. foRME VAscoLARi Anfore a collo distinto (5); idrie (3); crateri (2): a campana (2); oinochoai (1): forma 3 (1); situle (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): apollo e marsia (1). Corteggio dionisiaco (2): satiro e donna ai lati di Dioniso (1); komos (1). Scene con Nike (1): Nike (1).

Scene generiche (18): giovane uomo ammantato (5); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (2); due giovani uomini ai lati di una stele (2); donna e giovane uomo ai lati di una donna su una stele (2); donna (1); donna, giovane uomo ammantato (1); due donne e due giovani uomini intorno ad un monumento funebre (1); donna, uomo barbato e giovane uomo nudo intorno ad un monumento funebre (1); donna e giovane uomo ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati (1); cavallo marino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello, raramente con sovrapposizioni di piani, oppure tre o quattro figure, spesso gravitanti attorno ad un elemento centrale, disposte su livelli differenti con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante di t.q. con entrambe le braccia piegate e sollevate e oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo nudo, stante di t.q., con mantello avvolto attorno al braccio puntato sul fianco e l’altro braccio proteso a reggere un oggetto; donna o Nike stanti di t.q., con un braccio flesso accanto al corpo e l’altro proteso a reggere un oggetto; figura m. (giovane uomo, uomo barbato) o f. (Artemide) sedute con le gambe incrociate, retrospicienti, con un braccio flesso accostato al corpo e l’altro proteso a reggere un oggetto. Influenze da parte dei P. della Faccia Bianca e di Frignano e di Andover (posture, riprese di modelli prassitelici nelle posture m., profili, panneggi, decorazione accessoria) e da parte del P. di Sèvres 50 (donna velata seduta su monumento funebre in atteggiamento addolorato). Capigliature m. trattenute da una fascia o da una ghirlanda di foglie in bianco aggiunto, capigliature f. raccolte in un sakkos. Chitoni f. decorati da una fascia scura laterale o centrale e da una linea puntinata lungo l’orlo i.; himatia m. decorati da un bordo scuro lungo l’orlo s. e i. Nelle figure alate ali di grandi dimensioni decorate da una fascia in bianco aggiunto lungo il bordo s. e da file di puntini bianchi all’interno. Tra gli attributi, corona, cassetta, phiale, benda, asta, scettro. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, linee del terreno rese mediante file di puntini bianchi) e architettonici (altare, pilastrino, monumenti funebri, stele). Predilezione per la raffigurazione di monumenti funebri al cui interno sono vasi o piante con o senza fiori. Nel campo, infule a festone, phialai, finestre, rosette, benda, volatile in bianco aggiunto, foglie d’edera. Uso abbondante di sovraddipinture in bianco aggiunto. Al di sotto del campo figurato, meandro interrotto da riquadri con croce inscritta e trattini sui lati, oppure fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Lo Porto 1960, 3, sez. IV E, tav. 1.4-5, Trendall 1967b, 385-386, nn. 184-190, tav. 149.4-8, Trendall 1970a, 68-69, n. 190a, Trendall 1973d, 217, nn. 188a, 190b, Trendall 1983a, 189, nn. 190c, Schauenburg 2002b, 134, tav. V, figg. 13-14.

iii 2 3.d c Vicini nELLo sTiLE Ai p di sèVREs 50, di AndoVER E di copEnhAgEn 3757 VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Oinochoai (2): forma 10 (2); idrie (1). soggETTi Scene mitologiche (3): follia di Licurgo (1); Apollo citaredo (1); sfinge (1). corteggio dionisiaco (1): satiro (1). scene con eros (1): eros, donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Influenze da parte dei P. di Sèvres 50, di Andover e di Copenhagen 3757 (profili, panneggi, decorazione accessoria). Rappresentazione di volti di t.q. Rilievi del terreno resi mediante una sottile linea incisa. Rappresentazione di elementi architettonici (pilastrini, porta). Nel campo, finestra, phiale. Al di sotto del campo figurato, fascia ad ovoli e punti. 453

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA trendall 1983a, 189, nn. 190e-g, tav. XXi.6.

iii 2 3.e p di oXfoRd 1945 73 (TAV 345 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (oxford, am, 1945.73). VAsi ATTRibuiTi 23 pRoVEniEnzE Campania (5) – generiche (3); golfo di Napoli (2): Cuma (1), Pompei (1). foRME VAscoLARi Crateri (12): a campana (12); lekanides (2); oinochoai (2): forma 3 (2); skyphoi (2); bail-amphorae (1); askoi (1); idrie (1); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): grifo (1). corteggio dionisiaco (3): testa di satiro (3). Scene generiche (38): testa f. (27); testa m. (6); donna (3); giovane uomo ammantato (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una sola figura isolata. Figure ricorrenti: teste f. di profilo con sakkos; teste m. di profilo, spesso con corona in bianco aggiunto sul capo; testa di satiro di profilo; donna o giovane uomo ammantato seduti con un braccio proteso a reggere una phiale. Influenze da parte del P. della Faccia Bianca e di Frignano (profili, postura dei giovani uomini seduti, panneggi, teste f., palmette e fiori nella decorazione accessoria). Sakkoi decorati con linee curve e file di puntini, spesso corredati da una stephane in bianco aggiunto. Capigliature m. a massa solida e compatta di riccioli. Rilievi del terreno resi mediante file di puntini bianchi. Nel campo, foglie d’edera, gruppi di tre punti, phialai. Uso abbondante di sovraddipinture in bianco aggiunto per l’incarnato f., per i fiori e le palmette nella decorazione accessoria, per alcuni particolari dell’abbigliamento e degli oggetti nel campo. Al di sotto del campo figurato, fascia a bastoncelli o ad onda corrente in v.n. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 389-390, nn. 212-226, tav. 150.3-4, Trendall 1973d, 218, nn. 224a-b, 225a, Trendall 1983a, 191, nn. 218a, 219a, 223a, 224c, 225b.

iii 2 3.f c

dEL g di oXfoRd V 460

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima (oxford, am, V 460). VAsi ATTRibuiTi 28 pRoVEniEnzE Campania (3) – generiche (2); area capuana (1): Capua. foRME VAscoLARi Bail-amphorae (8); lekythoi (8); idrie (3); lebetes gamikoi (3); skyphoi (3); anfore a collo distinto (2); crateri (1): a campana (1). soggETTi scene mitologiche (1): selene a cavallo (1). corteggio dionisiaco (1): giovane uomo nudo (1). Scene generiche (34): donna (22); giovane uomo nudo (4); donna, giovane uomo ammantato (3); giovane uomo ammantato (2); due giovani uomini ammantati (1); donna presso una stele (1); donna presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani. 454

Figure ricorrenti: donna stante di t.q., in movimento o seduta, con chitone e himaton, un braccio piegato con la mano puntata sul fianco corrispondente, braccio proteso con o senza oggetto in mano; donna in movimento, retrospiciente, con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte del P. della Faccia Bianca e di Frignano (disegno, posture, profili, panneggi). Profili spesso descritti in maniera abbozzata e bocca disegnata mediante una linea accentuatamente arcuata verso il basso, a tal punto da conferire al volto un’espressione triste. Nelle figure f. himation drappeggiato al di sopra del chitone intorno ai fianchi e sulla spalla sin., in modo da lasciare scoperto il busto e da avvolgere il braccio sin. in una sorta di finta manica cilindrica. Capigliature f. raccolte in un sakkos non decorato. Panneggi caratterizzati da pieghe a forma di uncino. Tra gli attributi, ghirlanda, volatile, specchio, palla, grappolo d’uva, cassetta. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine) ed architettonici (stele, pilastrini, altare). nel campo, phialai, finestra, benda, rosetta, volatili. Al di sotto del campo figurato, linea risparmiata. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 390-391, nn. 227-237, tav. 150.5, Trendall 1973d, 218-219, nn. 229a, 231a, Trendall 1983a, 192-193, nn. 227a, 228a, 229b, 230a-b, 231b-f, 233a-d, 237a.

iii 2 3.g p dEgLi skyphoi di LEidA (TAV 345 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione dei due skyphoi eponimi (Leida, RvO, K 94/1e GNV 8). VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE campania (1): generica. foRME VAscoLARi Skyphoi (10); anfore a collo distinto (1). soggETTi corteggio dionisiaco (2): satiro (2). Scene generiche (20): donna (8); giovane uomo nudo (5); giovane uomo ammantato (3); testa f. (1); cavaliere (1); cavallo (1); testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti un’unica figura isolata. Figure ricorrenti: donna seduta su una roccia con volatile appollaiato sulla mano; giovane uomo nudo seduto o stante con volatile appollaiato sulla mano. Influenze da parte del P. della Faccia Bianca e di Frignano (profili, panneggi, capigliature m. e f., volatili nel campo e appollaiati sulle mani delle figure, palmette e fiori nella decorazione accessoria). orlo del velo f. decorato da una fascia ad onda corrente. Linee del terreno rese mediante file di puntini bianchi; interno delle rocce decorato da serie di linee concentriche in nero e bianco. Nel campo, phiale, finestra, benda, fiori puntinati. Uso di sovraddipinture in bianco aggiunto per i monili e alcuni particolari della decorazione accessoria e degli oggetti nel campo. Al di sotto del campo figurato, fascia a bastoncelli a v.n. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 391-392, nn. 238-241, tav. 151.1-4, Trendall 1970, 70, nn. 240b-c, Trendall 1973d, 219, n. 240d, Trendall 1983a, 193, nn. 239a-b, 240e.

iii 2 3.h c

dEL g dEgLi skyphoi con bEccuccio

(TAV 345 4)

dEnoMinAzionE Dalla forma dello skyphos eponimo Napoli, MAN (Trendall 1967b, 392, n. 242). VAsi ATTRibuiTi 16

cERAMicA cAMpAnA (c) foRME VAscoLARi Skyphoi (6); lebetes gamikoi (5); bail-amphorae (2); crateri (1): a campana (1); idrie (1); lekythoi (1). soggETTi Scene mitologiche (3): testa di amazzone (2); testa di grifo (1). Scene generiche (28): donna (13); testa f. (5); giovane uomo ammantato (4); giovane uomo nudo (2); giovane uomo (2); donna presso un louterion, donna, volatile (1); civetta (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: donna stante, ammantata, con una mano protesa a reggere uno specchio; testa f. di profilo con sakkos; testa f. di profilo con kidaris puntinata. Influenze da parte del P. di Oxford 1945.73 (teste f.) e dei C. del G. di Oxford V 460 (donne ammantate, panneggi, capigliature f.). disegno piuttosto approssimativo. figure f. e m. con himation drappeggiato attorno ai fianchi e sulla spalla sin., lasciando scoperti parte del busto e la spalla ed il braccio destri. Nel campo, phiale, foglia d’edera, finestra, rosette. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente o a bastoncelli in v.n. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 392, nn. 242-244, tavv. 150.6-7, 151.5-8, Trendall 1970a, 70, n. 243a, tav. XVIII.1-2, Trendall 1973d, 219, n. 243b, Trendall 1983a, 193-194, nn. 242b-f, 243c-d, 244a-d.

iii 2 3.i p di ToRino 4699 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (torino, mda, 4699). VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Crateri (1): a campana (1); idrie (1). soggETTi scene con indigeni (1): giovane guerriero, apollo (1). Scene generiche (4): testa f. (3); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo con sakkos. Influenze da parte del P. della Faccia Bianca e di Frignano (profili, capigliature f., posture). Sporadico tentativo di raffigurazione di una figura vista frontalmente. Guerriero osco con armatura composta da pettorale a tre dischi ed elmo crestato e con piume. rilievi del terreno resi mediante una sottile linea risparmiata. nel campo, rosetta. Al di sotto del campo figurato, linea a risparmio. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 393, nn. 245-246, tav. 152.1-2, Trendall 1973d, 214.

iii 2 3.j p di bM f 196 (TAV 346 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora a collo distinto eponima [Londra, bm, 1867.05-08.1189 (f 196)]. VAsi ATTRibuiTi 15 pRoVEniEnzE Campania (4) - area capuana (2): Capua (1), Caserta (1); golfo di Napli (2): Napoli (1), Pompei (1). Lucania (3) – conf. daunia (3): Lavello. foRME VAscoLARi Anfore a collo distinto (5); bail-amphorae (5); crateri (3): a campana (2), a calice (1); idrie (1); lekythoi (1).

soggETTi Corteggio dionisiaco (2): komos (1); menade (1). Scene generiche (26): giovani uomini ammantati (4): due (2), tre (2); giovane uomo ammantato (3); giovane uomo (2); donna, giovane uomo (2); due donne ai lati di un giovane uomo (2); donna (1); giovane guerriero (1); donna, giovane guerriero (1); simposio (1); due donne e un giovane uomo nudo presso un monumento funebre (1); due donne ai lati di una stele (1); cavaliere in lotta contro un giovane guerriero in ginocchio (1); giovane guerriero con ascia in lotta contro un guerriero in ginocchio (1); giovane uomo ammantato, giovane uomo nudo (1); due giovani uomini nudi presso un monumento funebre (1); donna e un giovane uomo ammantato ai lati di un giovane uomo nudo (1); due donne ed un guerriero ai lati di una stele (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a quattro figure generalmente disposte sullo stesso livello, meno frequentemente su livelli differenti, con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovani uomini stanti completamente ammantati; giovane uomo ammantato stante, con un braccio proteso a reggere un oggetto; giovane uomo nudo seduto su mantello, con le gambe incrociate, bastone in una mano mentre l’altra è protesa; giovane uomo nudo stante, a gambe incrociate, appoggiato ad un bastone, con mantello avvolto attorno ad un braccio; guerriero inginocchiato; donna seduta a gambe incrociate, talvolta retrospiciente, con una mano protesa a reggere un oggetto; guerriero o donna stanti, con un piede sollevato e appoggiato su un rialzo del terreno, con oggetti in una o in entrambe le mani; donna con entrambe le braccia sollevate in atto di legare una tenia attorno ad una stele; donna o satiro in movimento, retrospicienti, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in entrambe le mani; giovani uomini semiammantati e semirecumbenti con un braccio sollevato sul capo. Influenze da parte dei P. della Faccia Bianca e di Frignano (panneggi f. e m., uso del bianco aggiunto per l’incarnato f., palmette, ovoli e punti nella decorazione accessoria, fiori a quattro petali nel campo), di Andover (panneggi giovani uomini ammantati, bocca con linea curva verso il braccio) e di Oxford 1945.73 (teste f.). Sporadica rappresentazione di figure viste di scorcio e da tergo. Frequente raffigurazione di guerrieri stanti o in lotta fra loro. figure m. spesso rappresentate in pose prassiteliche. Nelle figure f. seni prominenti, spesso asimmetrici, con indicazione dei capezzoli resi mediante piccoli cerchietti visibili al di sotto del chitone. Panneggi f. caratterizzati da gruppi di pieghe a forma di uncino, soprattutto lungo l’orlo. Capigliature m. trattenute da fasce in bianco aggiunto, talvolta con apice centrale; capigliature f. raccolte in sakkoi. Spesso i piedi delle figure oltrepassano il limite del campo figurato invadendo la decorazione accessoria. Tra gli attributi più ricorrenti: phiale, bastone, cassetta, specchio, lancia, scudo, ghirlanda, timpano, grappolo d’uva, anfora, situla. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, linee del terreno e rilievi resi mediante una fila di puntini bianchi), d’arredo (klinai, trapezai) e architettonici (naiskoi con all’interno e sul basamento vasi di grandi dimensioni, stele, monumento funebre con vasi di grandi dimensioni). Nelle rappresentazioni di naiskoi resa prospettica delle travature del soffitto. Girale adoperato come elemento divisorio tra le figure. Nel campo, palla, finestra, phiale, foglie d’edera, gruppi di tre punti, fiori a quattro petali, kalathoi, benda a festone, scudo, vasi. Abbondante uso di sovraddipinture in bianco aggiunto, talvolta in rosso aggiunto. Al di sotto del campo figurato, meandro continuo oppure fascia ad ovoli e punti o ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 394-395, nn. 250-256a, tav. 153.1-5, Trendall 1983a, 194-195, nn. 251a-b, 252a-c, 255a, D’Ambrosio 1984, 36, n. 21, tav. VIII.

iii 2 3.k p dEL boREA di cApuA (TAV 346 2) dEnoMinAzionE dalla rappresentazione dell’inseguimento di orizia da parte di borea e dal luogo di conservazione dell’idria eponima (capua, mcampano, 7565). VAsi ATTRibuiTi 3 455

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA pRoVEniEnzE Campania (3) – golfo di Napoli (2): Cuma; area capuana (1): Capua. foRME VAscoLARi Idrie (2); lekythoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): borea e orizia (1). scene con eros (1): eros, donna (1). scene generiche (1): due donne ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o quattro figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: donna velata seduta, talvolta con cassetta nella mano protesa. Influenze da parte dei vasi attici nello stile di Kerch e da parte del P. di Issione (uso di sovraddipinture in arancione, rosso, bianco). Influenze da parte dei P. della Faccia bianca e di frignano e di bm f 196 (disegno, panneggi, soprattutto nelle donne velate, profili, bocca, decorazione accessoria, oggetti nel campo). Predilezione per la raffigurazione di donne velate con diadema di perle sul capo. Girali adoperati come elementi divisori tra le figure. Nei chitoni f., orlo decorato da fila di punti scuri. Piccoli pesi fissati alle estremità degli himatia f. e m. Raffigurazione di elementi architettonici (stele ioniche su basamento a gradini, sormontata da un piatto con uova e decorata da tenie rosse). nel campo, palle, cassetta. Al di sotto del campo figurato, linea risparmiata. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 395-396, nn. 257-259, tav. 153.6, Trendall 1973d, 214.

iii 2 3.l c Vicini nELLo sTiLE Ai p di bM f 196 E dEL boREA di cApuA (TAV 346 3-4) VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Campania (2) – golfo di Napoli (1): Avella; area capuana (1): generica. foRME VAscoLARi Lekythoi (4); crateri (1): a campana (1); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi scene mitologiche (1): achille e troilo (1). Scene con Nike (1): Nike presso un altare (1). Scene generiche (6): donna e giovane uomo ai lati di una stele (1); due giovani guerrieri, due donne (1); due giovani uomini nudi ai lati di una donna (1); donna (1); donna, giovane guerriero (1); due giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da una a quattro figure generalmente disposte sullo stesso livello, più raramente su livelli leggermente sfalsati, spesso con notevoli sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: donna seduta su rilievo del terreno o su trono, con una lancia o uno scettro in una mano e un oggetto nell’altra mano protesa; giovane uomo stante di profilo con lancia in una mano. Influenze da parte dei P. di BM F 196 e del Borea di Capua (profili, ripresa di modelli prassitielici nelle posture dei giovani uomini, donna seduta, donna velata, sovraddipinture diffuse). Affinità con i P. dell’Oreste di Boston (rocce) e di Aversa (fiori nella decorazione accessoria). Resa sporadica di volti di t.q. Tra gli attributi: lancia, scettro, elmo, phiale. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, rocce in vernice bianca, rilievi del terreno con fitti puntini neri, linee del terreno resa mediante file di puntini bianchi), d’arredo (trono) e architettonici (fontana, stele ionica). nel campo, phialai, foglie d’edera, gruppi di tre punti. Uso abbondante di sovraddipinture in rosso e arancione nelle vesti e in bianco per l’incarnato f., gli elementi architettonici e d’arredo, alcuni particolari dell’abbigliamento, delle armi, dei gioielli e della decorazione accessoria. uso diffuso del chiaroscuro, soprattutto nella descrizione delle armi. 456

Al di sotto del campo figurato, meandro continuo o interrotto da riquadri con croce inscritta e trattini sui lati, oppure fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 396-397, nn. 260-264, tav. 154.1-5, Trendall 1970a, 68, 71, n. 259a, tav. XViii.4, trendall 1973d, 214, trendall 1983a, 195, n. 260a.

iii 2 3.m ALTRi c

dEL g dELLA fAcciA biAncA E di fRignAno

VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE campania (2) - golfo di napoli (2): cuma. sicilia (1) – meridionale (1): agrigento. foRME VAscoLARi Crateri (3): a campana (2), indeterminato (1); idrie (2); anfore (1); bail-amphorae (1); kylikes (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (3): centauro (1); Cadmo in lotta contro il drago (1); Andromeda legata a due tronchi, Perseo e cassiopea (1). Scene con Eros (2): Eros, due donne (1); donna, satiro, Eros, donna, satiro (1). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (9): giovane uomo ammantato (3); testa f. (2); due donne ai lati di un monumento funebre (1); tre giovani uomini ammantati (1); donna, due giovani uomini nudi (1); giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni da una a cinque figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati, spesso con sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo stante completamente ammantato; donne sedute, spesso retrospicienti, con o senza oggetti nelle mani; satiro in movimento. Influenze da parte del P. della Faccia Bianca e di Frignano (profili, panneggi, elementi architettonici, uso diffuso delle sovraddipinture). disegno non sempre accurato, a volte piuttosto rozzo. sporadica resa dei volti di t.q. Raffigurazione di elementi paesaggistici (piantina, rocce, rilievo del terreno, albero) e architettonici (stele ionica su basamento sormontata da una coppa). Nel campo, rosetta, phiale, dittico, riquadro, bende, palla, cassetta, infule a festone, finestra. Uso abbondante di sovraddipinture in rosso, arancione e bianco e del chiaroscuro. Al di sotto del campo figurato, meandro continuo oppure fascia con fila di punti neri o ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1983b, 94-102, n. 2, tavv. IV-VI, figg. 5-6, 8-9, Schauenburg 1989c, 30-31, fig. 15, Valenza Mele 1990, 24, tav. 15.1-2, Frère 1997, 76, tav. 44.1-3, Heenes 1998, tav. 36.5, De Miro 2000, 303, n. 2153, tav. CXXXI, Schauenburg 2005, 21-22, figg. 37a-c, 44a-b.

iii 3 boTTEgA dEL p dELLA LibAgionE (AV ii) iii 3 1. p AsTARiTA (TAV 347 1) dEnoMinAzionE dalla collezione in cui sono conservate le tre anfore eponime (napoli, coll. astarita, 57, 58, 586) e l’idria eponima (napoli, coll. astarita, 56). VAsi ATTRibuiTi 25 pRoVEniEnzE campania (5): generiche. foRME VAscoLARi Bail-amphorae (6); anfore a collo distinto (4); anfore (3); crateri (9): a campana (9); idrie (3).

cERAMicA cAMpAnA (c) soggETTi scene mitologiche (1): giovane guerriero in lotta contro un’amazzone, amazzone morente (1). Corteggio dionisiaco (2): simposio (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con indigeni (11): donna, giovane guerriero (4); donna, due giovani guerrieri (3); cavaliere (2); giovane guerriero presso un pilastrino (1); donna e giovane uomo ai lati di un giovane guerriero (1). Scene generiche (32): giovani uomini ammantati (12): due (8), tre (4); giovane uomo ammantato (9); donna (7); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (2); due donne ai lati di una stele (1); giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata oppure due o tre figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo completamente ammantato, stante, talvolta con una mano leggermente protesa; giovane uomo ammantato, con una spalla scoperta ed il braccio corrispondente proteso a reggere un oggetto; guerriero indigeno stante con scudo ovale e lancia nella mano protesa; donna stante con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso con oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. (Dioniso, guerriero indigeno) seduta a gambe incrociate, retrospiciente, con oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte dei P. Faccia Bianca-Frignano (posture delle figure, uso di sovraddipinture in bianco aggiunto per l’incarnato f., calzature decorate con file di puntini bianchi, decorazione accessoria), Sèvres 50 e Copenhagen 3757 (donna ammantata e a capo velato seduta su un monumento funebre in atteggiamento addolorato). Profili diritti con nasi dalla punta rotondeggiante e leggermente all’insù, talvolta con indicazione della narice mediante un breve tratto, occhi grandi con pupilla resa mediante un grosso punto nero, labbra piccole separate da una breve linea ricurva verso il basso, mento rotondo e piuttosto pesante. Nei giovani uomini nudi, muscolatura del torace poco accentuata, capezzoli e ombelico resi mediante cerchietti. Capigliature m. a massa compatta di riccioli spesso cinte da una corona in bianco aggiunto, spesso con un apice centrale. Frequente raffigurazione di guerrieri indigeni con corta tunica, decorata mediante sottili fasce orizzontali e file di punti tra linee, stretta in vita da un cinturone, armati di elmo crestato decorato con due o tre piume, pettorale formato da tre cerchi, scudo ovale, lancia e schinieri. nei giovani uomini ammantati rivolti verso sin., himatia drappeggiati intorno al corpo in modo da avvolgere il braccio sin., puntato sul fianco, ottenendo l’effetto di una finta manica cilindrica. Himatia caratterizzati da gruppi di fitte pieghe disposte orizzontalmente attorno al collo, obliquamente attraverso il torace quando l’himation è drappeggiato lasciando scoperta una spalla, e verticalmente sul resto del corpo. Nelle figure f., pepli, con o senza himatia drappeggiati attorno alla parte i. del corpo, caratterizzati da fitte e sottili pieghe verticali simili a scanalature di colonne. Frequente rappresentazione di donne indigene abbigliate con chitoni con risvolti caratterizzati da pieghe curvilinee parallele, corte mantelline sulle spalle, fermate sul petto da una fibula, tipico copricapo in forma di foulard. Tra gli attributi più frequenti: benda, scudo, lancia, phiale, bastone, corona, oinochoe, cista, skyphos, tirso, flauto. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, rocce rese con linee in bianco aggiunto, girali con fiori adoperati come elemento separatorio tra le figure), d’arredo (kottabos) ed architettonici (stele, monumenti funebri, pilastrini). Nel campo, phialai, foglie d’edera, mezzi scudi, finestre, kalathoi, palla, rosette, gruppi di tre punti. Nella decorazione accessoria palmette e fiori a ventaglio spesso con contorni sottolineati da particolari in bianco aggiunto e da puntini bianchi tra le foglie; sul collo delle anfore grosso bocciolo di fiore di loto. Uso abbondante di sovraddipinture in bianco aggiunto per l’incarnato delle figure f., alcuni elementi dell’abbigliamento sia m. sia f., le armi e i monili, gli elementi architettonici, alcuni attributi e particolari nella decorazione accessoria. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati da riquadri con croce inscritta e trattini sui lati, fascia ad onda corrente o a bastoncelli. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320.

bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 398-401, nn. 266-280, tavv. 155.1-7, 156.1-7, Trendall 1970a, 7273, nn. 267a, 268a, 278a, tav. XiX.1, trendall 1973d, 220, trendall 1983a, 196-197, nn. 268b, 271a, 276a, Trendall 1989, 165, figg. 299-300, Schauenburg 2006, 15-16, figg. 17a-c, 21a-b, 22a-b, 24, tav. V.

iii 3 2. c

Vicini nELLo sTiLE AL p

iii 3 2 a c

dEL g di nApoLi 3227

AsTARiTA

(TAV 347 2)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (napoli, man, 3227). VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Campania (3) – generiche (2); area capuana (1): Capua. foRME VAscoLARi Crateri (6): a campana (6); idrie (1). soggETTi Scene mitologiche (6): Tritone (2); contesa tra Posidone e Atena alla presenza di Nike, Pegaso, Cecrope e Dioniso (1); partenza di Bellerofonte (1); Ippodamia, Pelope e mirtilo (1); toro che insegue una quadriga guidata da Ippolito, donna (1). corteggio dionisiaco (1): satiro e menade (1). Scene con indigeni (2): trombettiere, duello tra due giovani guerrieri, cavaliere (1); due donne, cavaliere (1). Scene generiche (8): testa f. (2); due giovani uomini ai lati di una donna (2); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna, giovane uomo (1); donna e giovane uomo ai lati di un giovane guerriero (1); donna, tre giovani uomini nudi (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti tre figure disposte sullo stesso livello, con limitate sovrapposizioni di piani, oppure comprendenti da tre a sei figure disposte su livelli differenti, con notevoli sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna o figura m. (giovane uomo, erote) stanti di t.q., talvolta retrospicienti, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; donna o figura m. (giovane uomo, uomo barbato) seduti, a gambe incrociate, spesso retrospicienti, con oggetti in una o in entrambe le mani; donna o uomo stanti, con un piede sollevato e poggiato su un rilievo del terreno, il busto piegato in avanti e oggetti in una mano; donna o giovane uomo stanti, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso e leggermente sollevato, oggetti in una o in entrambe le mani; guerriero a cavallo; cavallo alato stante, con testa girata di fianco. Influenze da parte dei P. Sèvres 50 e Copenhagen 3757 (donna ammantata e a capo velato seduta su un monumento funebre in atteggiamento addolorato) e Astarita (profili, giovani uomini nudi, giovani guerrieri e donne in abbigliamento indigeno, giovani uomini ammantati, panneggi, cavalli, alberelli di alloro, piantine, finestre, decorazione accessoria). Uso sporadico dello scorcio e della visione di t.q. delle figure. Composizioni piuttosto movimentate. Figure alate (eroti, Nike, Pegaso) caratterizzate da grandi ali spiegate, con lunghe penne terminali e abbondante presenza di dettagli in bianco aggiunto. Diffusa rappresentazione di cavalli bianchi, con dettagliata descrizione dell’anatomia, delle criniere e dei finimenti. Tra gli attributi più diffusi: phiale, specchio, benda, scettro, corona, uovo, spada, lancia, ventaglio, oinochoe, strigile. rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi, alberelli di alloro, piantine, rocce rese solo mediante una sottile linea di contorno risparmiata oppure mediante una serie di linee concentriche in bianco aggiunto e in vernice diluita, linee del terreno rese mediante file di puntini bianchi). Nel campo, finestre con i lati incavati, scudo rotondo, mezzo scudo, foglie d’edera, phiale, rosette puntinate e a quattro petali, bende a festone, bucrani. Uso diffuso di sovraddipinture in bianco, rosso e rosa. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati da riquadri con croce inscritta e trattini sui lati, oppure fascia ad onda corrente. 457

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 401-402, nn. 281-284, tavv. 157.1-3, 158.1, Trendall 1970a, 72, Trendall 1973d, 220-221, n. 281a, Trendall 1983a, 196, 198, n. 281b, Oakley 1991, 66, n. 8, tav. VI, fig. 16.

iii 3 2 b p di LouVRE k 296 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’anfora eponima (Parigi, Louvre, K 296). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE Campania (3) – generiche (2); area capuana (1): Capua. foRME VAscoLARi Bail-amphorae (5); skyphoi (3); lebetes gamikoi (1). soggETTi scene con indigeni (6): giovane guerriero (6). Scene generiche (12): donna (8); giovane uomo ammantato (2); due giovani uomini ammantati (1); donna, giovane guerriero (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una sola figura isolata o due figure affrontate disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: guerriero indigeno stante o in movimento; donna o giovane uomo ammantati, stanti di profilo, spesso con oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte del P. Astarita (profili, donne e giovani guerrieri indigeni, panneggi giovani uomini ammantati, capigliature m., fiori di loto sul collo delle anfore, decorazione accessoria, uso di bianco aggiunto per l’incarnato f.). Disegno piuttosto approssimativo. Donne abbigliate con chitoni, caratterizzati da poche pieghe rettilinee, e himatia drappeggiati attorno al corpo. himatia f. e m. decorati con un bordo scuro lungo l’orlo. Capigliature f. raccolte in sakkoi lisci, privi di decorazioni. Tra gli attributi, situla, rython, phiale, rametto, cista, ghirlanda, lancia singola o doppia e scudo rotondo. nel campo, phiale, foglie d’edera, rosette. nella decorazione accessoria, palmette sovrapposte, girali con lunghe foglie ricurve e fiori a ventaglio. Al di sotto del campo figurato, fascia a bastoncelli a v.n. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 402-403, nn. 285-291, tav. 157.4,6-7, Trendall 1983a, 196, n. 287b.

iii 3 2 c p di dETRoiT dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (detroit, institute of arts, 24.152). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE campania (1) - area capuana (1): frignano. foRME VAscoLARi crateri (5): a campana (5). soggETTi Scene con indigeni (4): donna, due giovani guerrieri (2); donna, giovane guerriero (1); libagione ad un giovane guerriero (1). Scene generiche (6): giovani uomini ammantai (5): due (3), tre (2); donna, giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati, con lievi sovrapposizioni di piani. 458

Figure ricorrenti: donna stante di t.q., con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso e leggermente sollevato ed oggetti in entrambe le mani; guerrieri indigeni stanti con scudo e lancia; giovani uomini ammantati stanti. Influenze da parte del P. Astarita (profili, guerrieri indigeni, giovani uomini ammantati, donne in abbigliamento indigeno, panneggi, decorazione accessoria). Figure dall’aspetto monumentale che oltrepassano i limiti del campo figurato, invadendo la fascia a decorazione accessoria con il capo e con i piedi. capigliature m. a massa compatta cinte da ghirlande di perle in bianco aggiunto. Chitoni f. caratterizzati da gruppi di pieghe diritte, curvilinee o ad uncino, soprattutto sul busto. Capigliature f. raccolte in uno chignon sulla nuca e trattenute da una stephane radiata. Tra gli attributi, situla, cassetta, corona, oinochoe, phiale, lancia e scudo. Uso diffuso di sovraddipinture in bianco aggiunto per gli oggetti nel campo, l’incarnato f., le armi, i monili e la decorazione accessoria. Rocce rese mediante file di puntini bianchi. Nel campo, phiale, finestre, foglie d’edera. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 403, nn. 292-295, tav. 157.5.

iii 3 2 d ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL p

AsTARiTA

VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE Lucania (1) – conf. daunia (1): Lavello. foRME VAscoLARi Crateri (2): a campana (2); idrie (2). soggETTi Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste, Pilade ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1). corteggio dionisiaco (1): menade e satiro ai lati di dioniso (1). scene con indigeni (2): donna, giovane guerriero (2). scene generiche (2): due giovani uomini ammantati (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante di t.q. con entrambe le braccia protese a reggere un oggetto; guerriero indigeno stante con lancia e scudo; giovani uomini ammantati stanti; giovani uomini stanti di t.q., con le braccia leggermente protese e lo scettro del supplice in mano. Influenze da parte del P. Astarita (profili, donna in abbigliamento indigeno, donna velata in atteggiamento dolente, guerriero indigeno, panneggi, uso delle sovraddipinture, decorazione accessoria). disegno piuttosto sommario. figure dall’aspetto longilineo, con muscolatura appena accennata, ginocchia ossute, mani dalle dita sottili e appuntite. giovani uomini stanti, abbigliati con una corta tunica manicata, clamide fermata sullo sterno da una grossa fibula, pilos sul capo. Tra gli attributi, oinochoe, skyphos, lancia, scudo e scettro. Raffigurazione di elementi paesaggistici (linee del terreno rese mediante file di punti bianchi) e architettonici (monumento funebre, pilastrino). Uso diffuso di sovraddipinture in bianco aggiunto per la resa dell’incarnato delle figure f., degli elementi architettonici, delle armi, degli attributi. Nel campo, phiale, foglie d’edera, finestre, bende, infule. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente o a ramo di alloro. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 404, nn. 296, 298, tav. 158.2, Russo Tagliente 1991, 1, Schauenburg 2003, 11, figg. 3a-c.

iii 3 3 p dELLA LibAgionE (TAV 347 3-348 2) dEnoMinAzionE Dalla predilezione per la rappresentazione di scene di libagione sulla maggior parte dei vasi.

cERAMicA cAMpAnA (c) VAsi ATTRibuiTi 100 pRoVEniEnzE campania (11) – area capuana (9): montesarchio (4), capua (2), caserta (1), s. agata de’ Goti (1), Telese (1); golfo di Napoli (2): Avella (1), Napoli (1). foRME VAscoLARi Crateri (35): a campana (33), indeterminati (2); idrie (29); anfore a collo distinto (20); anfore (7); skyphoi (4); bail-amphorae (2); oinochoai (2): forma 2 (1), indeterminate (1); lekythoi (1). soggETTi Scene mitologiche (9): Achille e Pentesilea (1); Achille e Troilo (1); morte di Sarpedonte (1); morte di Orfeo (1); Nereide su ippocampo (1); consegna della harpe a Perseo (1); Teseo in lotta contro un centauro, giovane guerriero (1); pantera, grifo (1); toro, pantera e grifo (1). Scene a “soggetto tragico” (2): consegna della lettera da Ifigenia a Pilade (1); compianto di Niobe sulla tomba dei figli (1). Scene a soggetto comico (3): suonatore/suonatrice di flauto e attore presso un altare (2); due attori su palcoscenico, un flautista (1). Corteggio dionisiaco (10): satiro, donna (2); komos (1); Pan, menade (1); satiro e Pan ai lati di Dioniso e menade (1); menade e giovane uomo ai lati di un satiro che suona il flauto (1); satiro e giovane uomo ai lati di una donna (1); menade, giovane uomo presso kottabos, satiro, maschera comica (1); due satiri ai lati di una donna e Dioniso (1); donna, giovane uomo (1). Scene con Nike (1): Nike, giovani guerrieri ai lati di un giovane guerriero (1). Scene con indigeni (38): donna, due giovani guerrieri (10); donna, giovane guerriero presso una stele (9); cavaliere, giovane guerriero (3); libagione ad un cavaliere (3); cavaliere (3); donna, giovane guerriero (2); duello tra due giovani guerrieri (2); giovane guerriero (2); donna, quattro giovani guerrieri in lotta (1); due donne, giovane guerriero (1); quattro giovani guerrieri in lotta (1); Nike, giovane guerriero che trafigge un guerriero (1). Scene generiche (140): giovani uomini ammantati (31): due (24), tre (7); testa f. (18); donna (17); donna, giovane uomo nudo (14); giovane uomo ammantato (8); donna e giovane uomo ai lati di una stele (7); donna, giovane uomo ammantato (6); due donne e un giovane uomo nudo presso un monumento funebre (5); due giovani uomini ai lati di una donna (4); due donne, giovane uomo (3); giovane uomo nudo (2); giovane uomo nudo, giovane uomo ammantato (2); due donne (2); tre donne e un giovane uomo presso un monumento funebre (2); due pugili (2); giovane uomo su biga (1); giovane uomo ammantato a cavallo (1); donna in costume orientale seduta su un altare in atto di stringere la mano ad un giovane uomo nudo tra una donna e un giovane uomo nudo (1); donna e giovane uomo ammantato ai lati di un giovane uomo (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1); donna e giovane uomo ai lati di un altare (1); donna e giovane uomo ai lati di un heroon (1); due donne e un giovane uomo presso un’edicola (1); tre donne e due giovani uomini presso un monumento funebre (1); tre donne e un giovane uomo presso una figura seduta che suona la lira (1); tre donne e tre giovani uomini presso un heroon in cui è un giovane uomo (1); tre donne e un giovane uomo presso la statua di una donna su alto basamento (1); testa m. (1); testa f., testa m. (1); simposio (1); leone che divora un cervo (1); due leoni (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una singola figura isolata; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati, spesso con parziali sovrapposizioni di piani; 3) tre o cinque figure disposte su livelli differenti, con sovrapposizioni di piani; 4) da tre a sette figure disposte su livelli diversi attorno ad un elemento architettonico centrale (stele, naiskos, monumento funerario, edicola, statua su alto basamento), con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante, spesso in abiti indigeni, con una o entrambe le braccia protese, oggetti in una o in ambedue le mani; donna completamente ammantata stante di profilo; donna ammantata, stante, con una mano puntata sul fianco e l’altra protesa a reggere una phiale; donna stante di t.q., con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; donna stante o in movimento con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; donna in corsa con entrambe le braccia sollevate e oggetti in una o in ambedue le mani; donna

seduta su roccia, rilievo del terreno o altare, spesso retrospiciente, con una mano poggiata al suolo e l’altra protesa, oggetti in una o in entrambe le mani; donna seduta su rilievo del terreno o roccia, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in ambedue le mani; donna stante o in movimento con cista o idria sul capo; donna stante, seduta o in corsa, con le braccia allargate davanti al corpo a reggere una tenia o una ghirlanda a festone tra le mani; testa f. di profilo con sakkos; donna o giovane uomo seduti sul basamento di un monumento funebre; guerriero indigeno stante di t.q., retrospiciente, con un piede sollevato e poggiato su un rilievo del terreno, in una mano scudo, nell’altra lancia; guerriero indigeno stante di t.q., talvolta retrospiciente, con lancia in una mano e scudo nell’altra; guerriero indigeno a cavallo, in movimento o in corsa, spesso con insegne; guerriero indigeno seduto, con le gambe incrociate, una mano poggiata sullo scudo e l’altra a reggere una lancia; guerriero greco o indigeno inginocchiato al suolo; giovane uomo ammantato, stante di profilo o di t.q., talvolta retrospiciente, con un braccio piegato e la mano corrispondente puntata sul fianco e l’altro braccio proteso a reggere un oggetto; giovane uomo nudo, stante di t.q., con entrambe le braccia piegate e sollevate e oggetti in ambedue le mani; giovane uomo nudo stante di t.q., con le braccia allargate ai lati del corpo, mantello ripiegato su un braccio e lancia nell’altra mano; giovane uomo semiammantato e semirecumbente su una kline; giovane uomo ammantato, stante di t.q., con un braccio piegato e la mano corrispondente puntata sul fianco, l’altro braccio è disteso lungo il corpo e spesso regge grappoli d’uva; giovane uomo completamente ammantato stante; figura m. (Teseo, guerriero indigeno) seduta su una roccia in atto di calzare uno schiniere; figura m. (giovane uomo, satiro) in corsa, retrospiciente, con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in ambedue le mani; figura m. (giovane uomo, guerriero indigeno) stante a gambe incrociate e poggiato ad un pilastrino o a un bastone; donna, giovane uomo nudo o guerriero indigeno, stanti, con un piede sollevato e poggiato su una roccia, busto inclinato in avanti, entrambe le braccia protese e oggetti in una o in entrambe le mani; Dioniso retrospiciente seduto su pelle ferina; pugili in lotta tra loro con i pugni sollevati; suonatore di doppio flauto stante di fronte ad un attore comico con le braccia protese in avanti e fiaccola in una mano. Influenze da parte dei P. di Copenhagen 3757 (composizioni gravitanti attorno ad un elemento centrale, monumenti funebri, capigliature m.) e Astarita (donne in abbigliamento indigeno, sebbene con un copricapo leggermente diverso, capigliature f. e m., guerrieri indigeni, panneggi dei giovani uomini ammantati, cavalli, palmette e fiori nella decorazione accessoria). Predilezione per la raffigurazione di scene di libagione per la partenza di un guerriero o presso un monumento funebre, di scene a soggetto dionisiaco e teatrale; propensione per composizioni comprendenti tre figure. Corpi che oltrepassano i limiti del campo figurato, in alto, invadendo la fascia di decorazione accessoria con teste, copricapi, elmi piumati. Frequente uso dello scorcio e della resa di teste e corpi di t.q., di prospetto e talvolta anche da tergo. Ricorrente presenza di figure seminascoste dietro rilievi del terreno. Profili diritti con linea fronte-naso leggermente convessa, nasi sottili e con la punta leggermente all’insù, indicazione della narice mediante un breve tratto curvo, labbra carnose separate da un breve tratto ricurvo verso il basso, occhi piccoli con pupilla resa mediante un puntino nero. Nei giovani uomini nudi attenta descrizione della muscolatura del torace, linea pelvica resa mediante una linea ad u non molto accentuata. sommaria descrizione di piedi e mani, talvolta di dimensioni sproporzionate rispetto al resto del corpo. capigliature m. compatte e cinte da sottili ghirlande in bianco aggiunto con apice centrale. Predilezione per la raffigurazione di donne in abito indigeno, con corte mantelline indossate al di sopra dei chitoni, talvolta decorati da una fascia scura puntinata, e capo coperto da sakkoi lisci, da copricapi a foulard o da veli. Chitoni f. con lungo risvolto, caratterizzati da pieghe diritte e curvilinee nella parte i. del corpo e da brevi pieghe ad uncino sul busto. Predilezione per la raffigurazione di guerrieri indigeni abbigliati con una corta tunica decorata da motivi a linee e cerchietti, su cui talvolta è indossata un’armatura anatomica o a tre cerchi, e armati di elmo con cresta e due o tre lunghe piume, schinieri, scudo e lance. tutte le armi sono sempre suddipinte in bianco aggiunto. Accurata descrizione dei costumi dei suonatori di flauto (chitoni talari manicati decorati da una fascia centrale scura e da file di punti) e degli attori comici (exomis in bianco aggiunto e calzamaglie imbottite). Tra gli attributi 459

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA più ricorrenti: phiale, corona, cista, oinochoe, skyphos, tavoletta, chiave, specchio, thymiaterion, civetta, ventaglio, idria, timpano, palla, cassetta, cesto con offerte, benda, tenia o una ghirlanda a festone, bastone, lancia, scudo, insegne, grappoli d’uva, mantello, situla, piatto con offerte, fiaccola. Rappresentazioni di elementi paesaggistici (speroni rocciosi con dettagli in bianco aggiunto e in vernice diluita, linee di terra rese mediante file di grossi punti bianchi, rilievi resi mediante una linea risparmiata o campiti internamente in bianco e nero, alberi, piantine, girali e fiori usati come elemento divisorio tra le figure), d’arredo (kottabos, thymiaterion, kline, trapeza) e architettonici (pilastini, colonne ioniche, altari, monumenti funebri, edicole, statua f. su alto basamento, fontana, naiskos, stele funebri, palcoscenico ligneo, porta). minuziosa rappresentazione degli elementi architettonici, in part. dei monumenti funebri, spesso costituiti da una colonna ionica su alto basamento, attorno al cui fusto sono legate tenie di differenti colori (bianco, nero, rosso) e sulla cui sommità sono talvolta collocate coppe o idrie; meno frequente la rappresentazione di anthemia sempre su basamento. Sulla base dei monumenti funebri, numerosi vasi in bianco e in nero. Nei naiskoi, accentuato senso prospettico specie nella resa delle travature del soffitto. Notevole senso prospettico anche nella resa delle porte lignee e del palcoscenico. Nel campo, finestre, mezzo scudo, scudo rotondo, rosette puntinate, phiale, palle, rosette a quattro petali, infule a festone, bende a festone, foglie d’edera, maschera comica, corona, grappolo d’uva, dittico. nella decorazione accessoria, sul collo delle idrie palmette tra girali o tra ali, sulla spalla teorie di animali. Abbondante uso di suddipinture, oltre che in bianco aggiunto, anche in rosso, soprattutto nell’abbigliamento e per le tenie che decorano stele e monumenti funebri. Frequente uso del chiaro scuro e della vernice diluita, soprattutto nelle armi e negli elementi paesaggistici e architettonici. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati da riquadri con croce inscritta e trattini sui lati, oppure fascia ad onda corrente, a bastoncelli o ad ovoli e punti. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 404-411, 691, nn. 299-399, 303a, tavv. 159.1,3-5, 160-165.1-2, Trendall 1970a, 72-74, nn. 314a, 336a-b, 348a, tavv. XIX.2-3, XX.1-2, Trendall 1973d, 220-223, nn. 300a, 305a, 309a, 314b, 320a, 336c, 337b, 338a-c, 340a, tav. XXXVIII.2-4, Trendall 1983a, 196-201, nn. 300b-d, 304a-f, 309b-c, 320b-c, 321a, 324a, 330a-b, 331a, 335a, 336d-f, tav. XXIII.1-5, Trendall 1983b, 102-106, n. 3, tavv. VII-VIII, figg. 11-13, Trendall 1989, 164-166, figg. 301-305, Eschbach 1995c, 66-67, n. 26, Schauenburg 2003, 19-22, note 167, 170, 176, 210, figg. 37a-d, 50-51, tavv. VI-IX, Schauenburg 2005, 22-26, 63-64, figg. 48a-c, 49a-c, 50a-c, 53a-b, 54a-c, 55a-b, 169a-c, 170a-c, tavv. VII-XI, Schauenburg 2006, 16-19, nota 105, figg. 20a-b, 25a-c, 28, 30a-c, 32, tavv. iii, Vi.

iii 3 4. c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA LibAgionE

iii 3 4.a p oLcoTT (TAV 348 3) dEnoMinAzionE Dalla originaria collocazione dell’idria eponima (New York, Brooklyn Museum, 62.147.4, già coll. olcott). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE campania (1) - area capuana (1): capua. foRME VAscoLARi idrie (8). soggETTi scene mitologiche (1): bellerofonte in lotta contro la chimera (1). corteggio dionisiaco (1): donna e giovane uomo nudo ai lati di un monumento funebre (1). scene con indigeni (2): due donne, giovane uomo nudo e giovane guerriero presso una stele (1); donna e giovane guerriero ai lati di una stele (1). 460

Scene generiche (7): testa f. (3); testa m. (1); donna e giovane uomo ai lati di una stele (1); donne e giovani uomini ai lati di una stele (1); due donne e due giovani uomini nudi ai lati di una statua f. su basamento (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due figure disposte sullo stesso livello, convergenti verso un elemento centrale (stele), con limitate sovrapposizioni di piani; 2) quattro o più figure disposte su livelli differenti attorno ad un elemento architettonico centrale (statua f. su basamento, stele), con limitate sovrapposizioni di piani; 3) sei figure disposte su livelli differenti con notevoli sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: guerriero indigeno stante, con un braccio disteso in avanti e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; donna o giovane uomo seduti, retrospicienti, con le gambe incrociate e oggetti in mano; teste f. di profilo con sakkos. Influenze da parte del P. della Libagione (composizioni, posture delle figure, profili, panneggi, resa degli elementi paesaggistici e architettonici, statua f. su basamento, decorazione accessoria). Nelle idrie, limite del campo figurato oltrepassato verso l’alto da un oggetto conico collocato sulla sommità delle stele che invade la fascia di decorazione accessoria a palmette inscritte. Tra gli attributi, lancia, corona, scudo, cista. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce, piantine, linee del terreno rese mediante file di puntini bianchi, sassi) ed architettonici (fontana monumentale, statua f. su alto basamento, stele ionica, anthemion). Nel campo, phialai, bende, rosette, corone. Abbondante uso di sovraddipinture in bianco aggiunto per le armi, i gioielli, gli elementi architettonici. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati a riquadri con croce inscritta e trattini sui lati oppure fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 411-412, nn. 341-346, tavv. 165.3, 166.1-2,4, Trendall 1973d, 220, Trendall 1983a, 196-197, 201, n. 342a, tav. XXIII.6, Schauenburg 1996-1997, 28, nota 57.

iii 3 4.b p di bM f 190 (TAV 348 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo [Londra, bm, 1772.03-20.354 (f 190)]. VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE Campania (3) – generiche (2); Montesarchio (1). foRME VAscoLARi crateri (7): a campana (7). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): satiro, menade (2); quattro satiri che trasportano un otre (1); paniskos, giovane uomo nudo (1). Scene generiche (10): due giovani uomini ammantati (5); donna, giovane uomo (1); donna presso un altare (1); fanciullo che trascina verso una colonna ionica un mulo con un giovane uomo ed una donna (1); giovane uomo presso un mulo (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: figure m. (giovane uomo nudo, satiro) in movimento, talvolta retrospicienti, con un braccio disteso davanti al corpo e l’altro sollevato, oggetti in una o in entrambe le mani; giovani uomini ammantati stanti. Influenze da parte del P. della Libagione (menadi e satiri, decorazione accessoria). Affinità con l’apulo P. di Atene 1714 (menadi, giovani uomini ammantati sui lati secondari, panneggi f.). Predilezione per la raffigurazione di scene a soggetto dionisiaco. Profili piuttosto irregolari, nasi leggermente schiacciati con indicazione della narice mediante un breve tratto ad U, labbra serrate, occhi con palpebra i. ricurva e palpebra s. diritta e legger-

cERAMicA cAMpAnA (c) mente più allungata, pupilla resa mediante una macchia scura. Accurata definizione della muscolatura dei satiri. Tra gli attributi frequente presenza di torce e timpani con grosso punto nero centrale circondato da fila di puntini, otre, torce, corno potorio, situla. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberi, piantine) e architettonici (colonna). Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati da riquadri con croce inscritta e trattini sui lati, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 412-413, nn. 347-351, tav. 166.3,5, Trendall 1970a, 72, 74, n. 348a, tav. XX.2, Trendall 1973d, 220, Trendall 1983a, 201, n. 348b.

iii 3 4.c ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLA LibAgionE

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Campania (4) – generica (1); area capuana (2): Frignano (1), Caserta (1); golfo di napoli (1): nola. foRME VAscoLARi Bail-amphorae (3); idrie (3); anfore a collo distinto (1); crateri (1): a campana (1); lekanides (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (1): giovane uomo nudo in lotta contro una sfinge (1). Corteggio dionisiaco (2): satiro che trasporta un cratere a calice (1); donna che sistema un kottabos (1). Scene con Eros (2): Eros (1); donna e giovane uomo che pesano due eroti su una bilancia (1). Scene generiche (12): donna (4); giovane uomo ammantato (2); testa f. (2); due giovani uomini ammantati (1); giovane guerriero (1); donna, giovane uomo nudo (1); cinque danzatrici (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata o due figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna o erote in movimento, retrospicienti, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in entrambe le mani; giovani uomini ammantati stanti; donna stante con phiale ed oinochoe. Influenze da parte dei P. della Libagione (posture delle figure, profili, guerrieri indigeni, guerriero inginocchiato, decorazione accessoria) e di bm f 190 (donna in corsa, resa degli occhi). Sporadico uso dello scorcio e della visione da tergo delle figure. Nei giovani uomini nudi, muscolatura del torace descritta attentamente, linea pelvica resa mediante una profonda linea ad u. capigliature m. compatte e cinte da una ghirlanda di foglie in bianco suddipinto. Capigliature f. raccolte in uno chignon sulla nuca e fermate da una stephane radiata o in un sakkos liscio. Panneggi f. caratterizzati da gruppi di sottili pieghe verticali e da piccole pieghe ad uncino sul busto. Calzature decorate da una fila di puntini bianchi. Tra gli attributi, cista, corona, palla, benda, phiale, oinochoe. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, alberelli), d’arredo (sgabello, bilancia, kottabos) e architettonici (pilastrino). Nel campo, benda, phiale, palla, rosette puntinate, corona, dittico. Uso diffuso di sovraddipinture in bianco aggiunto nella decorazione accessoria, per la resa dei monili, di alcuni particolari dell’abbigliamento e delle calzature, per gli attributi e per alcuni degli elementi nel campo. Al di sotto del campo figurato, meandri a incastro intervallati da riquadri con croce inscritta e trattini sui lati, fascia ad onda corrente o a triangoli. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 413-414, nn. 352-358, Trendall 1973d, 220, Schauenburg 2005, 2629, figg. 58a-c, 64a-d, tav. Xii.

iii 3 5. p di MAnchEsTER (TAVV 349 1-2, XVi 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (manchester, umm, iV e 30). VAsi ATTRibuiTi 38 pRoVEniEnzE Campania (5) – golfo di Napoli (3): Avella (1), Cuma (1), Carditello (1); area capuana (2): montesarchio. foRME VAscoLARi Crateri (13): a campana (13); anfore a collo distinto (7); idrie (6); skyphoi (6); bailamphorae (3); oinochoai (2): forma 3 (2); lekythoi (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Eracle e Ippolita (1); arrivo di Bellerofonte presso Iobate (1); Pegaso (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste, Pilade ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1). Corteggio dionisiaco (9): komos (3); Dioniso, donna (1); donna e Dioniso presso un’erma (1); donna, paniskos (1); satiro, flautista, Dioniso (1); satiro, Dioniso e donna presso un altare (1); donna e satiro ai lati di una doppia erma (1). scene con eros (1): eros, donna (1). Scene con Nike (1): donna e giovane guerriero ai lati di Nike e giovane guerriero (1). Scene con indigeni (9): donna e giovane uomo ai lati di un giovane guerriero (3); libagione ad un giovane guerriero (1); donna, giovane guerriero (1); cavaliere (1); giovane guerriero che scaglia una pietra (1); due donne e un giovane guerriero presso un cavallo (1); due cavalieri (1). Scene generiche (48): giovani uomini ammantati (15): due (10), tre (5); donna, giovane uomo (5); donna (4); giovane uomo (3); giovane uomo ammantato (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (3); due giovani uomini ammantati ai lati di un giovane uomo (2); testa f. (2); giovane uomo ammantato e uomo ai lati di una donna (1); simposio (1); donna, due giovani guerrieri nudi (1); due donne ed un giovane uomo presso una stele (1); due uomini su due bighe (1); donna, uomo che stringe la mano ad un giovane guerriero presso un cavallo (1); testa m. (1); giovane uomo nudo e giovane uomo ammantato ai lati di un altare (1); parte di giovane uomo ammantato (1); parte di giovane uomo, finestra (1); parte di cavallo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) due o tre figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizione di piani; 2) da due a cinque figure disposte su livelli differenti o leggermente sfalsati con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo nudo, stante di t.q., con lancia appoggiata alla spalla sin.; figura m. (giovane uomo, Dioniso) semiammantata, seduta su un rilievo del terreno o su un altare, con una gamba distesa e l’altra piegata, un braccio proteso a reggere un oggetto; giovane uomo nudo, seduto su un rilievo del terreno, talvolta retrospiciente, con un braccio poggiato su uno scudo e l’altro proteso a reggere un oggetto; giovane uomo semiammantato, semirecumbente su una kline, con un braccio appoggiato su un cuscino e l’altro sollevato; giovane uomo nudo in movimento, talvolta retrospiciente, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in entrambe le mani; giovane uomo completamente ammantato, stante di profilo; giovane uomo ammantato, stante di t.q. o di profilo, con braccio proteso o disteso a reggere un oggetto; figura m. (giovane uomo ammantato, satiro) vista da tergo, con un braccio proteso, spesso a reggere una phiale; donna stante di t.q. con le braccia piegate sul petto e una mano portata alla bocca in atteggiamento pensoso; donna stante con entrambe le mani protese a reggere oggetti; donna stante con un braccio proteso e phiale in mano; donna stante in atto di suonare il doppio flauto; donna in movimento, talvolta retrospiciente, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; donna stante di t.q., con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in entrambe le mani; donna o giovane uomo stanti, con un piede sollevato e poggiato su una roccia, il busto inclinato e oggetti in una o in entrambe le mani protese; cavallo bianco, talvolta alato, in movimento, retrospiciente. 461

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Influenze da parte del P. della Libagione (soggetti, postura delle figure, volti, giovane uomo in atto di indossare uno schiniere, suonatrice di doppio flauto, panneggi, resa delle rocce e degli elementi architettonici). Affinità con il P. LNO (uso della policromia). Predilezione per la rappresentazione di figure m., in diverse posizioni, viste da tergo; frequente uso dello scorcio. Profili con linea fronte-naso leggermente convessa, nasi sottili e affilati, con la punta leggermente all’insù, labbra carnose e prominenti, separate da una sottile linea ricurva verso il basso, che conferisce alla bocca un aspetto imbronciato, occhi con palpebra i. appena accennata e pupilla resa mediante un piccolo punto nero talvolta tangente alla palpebra s., mento rotondeggiante e sporgente. Nei giovani uomini nudi, corporature dalla muscolatura piuttosto morbida, postura flessuosa, ombelico e capezzoli resi mediante cerchietti. Capigliature m. compatte cinte da una corona in bianco aggiunto con raggi lunghi e sottili. Frequente raffigurazione di donne, dall’incarnato in bianco aggiunto, abbigliate con lunghi chitoni a fitte pieghe verticali, al di sopra dei quali è drappeggiato un mantello che copre anche la testa. Chitoni f. caratterizzati da lunghi risvolti e fitte pieghe diritte, curve o ad uncino, talvolta decorati da un bordo scuro e da file di punti neri o bianchi lungo l’orlo. capigliature f. raccolte in uno chignon dietro la nuca e fermate da una stephane radiata, talvolta sovrapposta ad un sakkos decorato da linee, punti e zigzag. Spesso sui lati secondari giovani uomini ammantati raffigurati in atteggiamenti diversi: 1) giovane uomo stante, di profilo verso sin., completamente ammantato oppure con himation drappeggiato in modo da lasciare scoperti una spalla e un braccio proteso, spesso a reggere un bastone, mentre l’altra mano è puntata sul fianco, al di sotto dell’himation, in modo da formare una finta manica con pieghe rettilinee e ad uncino, gruppo di pieghe oblique addensate attorno al collo o sul busto; 2) giovane uomo stante di profilo verso d., completamente ammantato, con himation avvolto intorno al collo in modo da formare un rigonfiamento sul petto; 3) giovane uomo stante di t.q., spesso appoggiato ad un bastone, con himation drappeggiato in modo da lasciare scoperto il busto e un braccio. Frequente rappresentazione di cavalli in bianco aggiunto. Tra gli attributi più diffusi: phiale, lancia, corona, oinochoe, palla, ramo, kantharos, torcia, cesto con offerte, bastone, timpano, cista, benda. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori, livelli del terreno resi mediante sottili linee risparmiate o mediante file di puntini, piantine, girali usati come elementi divisori tra le figure, rocce con contorni resi in bianco aggiunto e con interno campito in bianco e nero), d’arredo (sgabello, poggiapiedi, klinai, kalathos) e architettonici (colonna dorica, altare, erma, pilastrino). Nel campo, foglie d’edera, rosette a quattro petali, phiale, bende, finestre, scudo. Nella decorazione accessoria palmette sovrapposte, girali e frequente uso di fiori a ventaglio o campanulati con un nucleo centrale scuro ed un lungo pistillo centrale in bianco. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati da riquadri con croce inscritta e trattini sui lati, fascia ad onda corrente o a bastoncelli. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 414-417, 700, nn. 359-378, tavv. 167.1-6, 168.1,5, Trendall 1970a, 72, 74, n. 363a, trendall 1973d, 221, 223-224, nn. 367a, 370a-c, 377a, trendall 1983a, 197, 202, nn. 364a, 365a, 367b, 377b-c, 378a, Trendall 1989, 165-166, fig. 306, schauenburg 1999a, 18, figg. 45-46, Schauenburg 2001, 33, figg. 164-166, tav. XVII, Schauenburg 2002a, 41, figg. 76a-b, Schauenburg 2005, 28-30, figg. 63a-b, 68, tav. XIV.

iii 3 6 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di MAnchEsTER

iii 3 6.a c

dEL g di LouVRE k 366

(TAV 349 3)

dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della lekythos schiacciata eponima (Parigi, Louvre, K 366). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE campania (1): nocera. 462

foRME VAscoLARi Oinochoai (3): forma 3 (2), forma 2 (1); idrie (2); lekythoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): ermes, donna (1). corteggio dionisiaco (3): donna, giovane uomo nudo (3). scene con eros (1): due donne presso un louterion sormontato da eros (1). scene generiche (1): donna, giovane uomo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello o, più raramente, su livelli leggermente sfalsati, con sporadiche sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante di t.q., con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in entrambe le mani; donna stante con un piede sollevato e appoggiato su uno sperone roccioso; figura m. (giovane uomo, Ermes) seduta su un rilievo del terreno, con oggetti in entrambe le mani. Influenze da parte del P. di Manchester (posture delle figure, corporature dei giovani uomini nudi, profili, bocca carnosa con labbro i. sporgente, occhi, capigliature m. e f., stephane radiata, decorazione accessoria). Chitoni f. realizzati in tessuti molto leggeri, quasi velificati, con lunghi risvolti dagli orli ondulati, caratterizzati da fitte e sottili pieghe verticali nella parte i., mentre sul busto pieghe curvilinee che si aprono in corrispondenza dei seni. Pieghe fortemente marcate e definite nei panneggi dei mantelli su cui sono sedute le figure. Raffigurazione di elementi paesaggistici (linee del terreno rese mediante file di punti bianchi, girale adoperato come elemento divisorio tra le figure). Tra gli attributi, phiale, tirso, situla, benda, lancia, caduceo. Raffigurazione di un grosso cratere a calice su un piedistallo. Nel campo, foglie d’edera, phiale, rosette puntinate, finestre rese prospetticamente, girali. Uso di sovraddipinture in bianco aggiunto nei monili, negli attributi e nella decorazione accessoria. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati da riquadri con croce inscritta e trattini sui lati, fascia ad onda corrente o a bastoncelli. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 417, nn. 379-383, tav. 168.2-4, Trendall 1970a, 74, n. 381a.

iii 3 6.b p di bM f 217 (TAV 349 4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’idria eponima [Londra, bm, 1867.05-08.1313 (f 217)]. VAsi ATTRibuiTi 6 foRME VAscoLARi Idrie (2); skyphoi (2); anfore a collo distinto (1); crateri (1): a campana (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): giovane uomo nudo (1). Scene con Nike (2): Nike e giovane guerriero presso un altare (1); Nike, giovane uomo (1). Scene generiche (9): testa f. (3); donna (3); giovane uomo nudo presso un pilastrino (1); giovane uomo nudo (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata o due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: Nike stante con le braccia sollevate e protese, in mano corona; giovane uomo stante di t.q., con le braccia allargate ai lati del corpo ed oggetti in una o in entrambe le mani; teste f. di profilo. Influenze da parte dei P. di Manchester (posture e corporature dei giovani uomini nudi, decorazione dei chitoni f., capigliature f., decorazione accessoria) e di Louvre K 366 (composizioni, trattamento del panneggio dei chitoni f., panneggi ripiegati sui rilievi del terreno). Sporadico uso dello scorcio. Predilezione per la raffigurazione di Nike che incorona un giovane uomo. chitoni f. caratterizzati da lunghi risvolti svolazzanti e decorati

cERAMicA cAMpAnA (c) lungo l’orlo da una fila di punti bianchi. Tra gli attributi, scudo, lancia, tirso. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine, alberelli di alloro) e architettonici (altare). nel campo, phiale. uso limitato di sovraddipinture. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati a riquadri con croce inscritta e tratti a V sui lati. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 417-418, nn. 384-388, tav. 169.1-4, Trendall 1983a, 203, n. 386a.

iii 3 6.c ALTRi c

Vicini nELLo sTiLE AL p di MAnchEsTER

(TAV 350 1)

VAsi ATTRibuiTi 7 pRoVEniEnzE campania (2) - area capuana (2): frignano (1), maddaloni (1). foRME VAscoLARi Bail-amphorae (2); lekanides (2); idrie (1); oinochoai (1): forma 3 (1); skyphoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): europa e il toro (1). Scene generiche (11): giovane uomo ammantato (3); testa f. (3); donna (2); testa m. (2); testa f., testa m. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata o due figure disposte sullo stesso livello con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: teste f. di profilo; teste m. di profilo con stephane radiata; giovani uomini ammantati stanti. influenze da parte del P. di manchester (posture e corporature dei giovani uomini, profili, panneggi f., stephane radiata, resa delle rocce, decorazione accessoria). Disegno non sempre curato. Raffigurazione di elementi paesaggistici (tronco d’albero, rocce). Nel campo, phiale, finestra, benda a festone, volatile. Uso diffuso di sovraddipinture in bianco aggiunto, anche per l’incarnato delle figure f. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 418-419, nn. 389-394, tavv. 168.6-7, 169.5-6, Trendall 1983a, 203, n. 394a.

iii 3 6.d c

di piccoLi VAsi, di VAsi dEcoRATi con TEsTE E di VAsi suddipinTi gEnERicAMEnTE AppARTEnEnTi ALLA boTTEgA di AV ii (TAV 350 2)

VAsi ATTRibuiTi 140 pRoVEniEnzE Campania (10) – generiche (2); area capuana (5): Capua (3), Frignano (1), Maddaloni (1); golfo di Napoli (3): Pompei (2), Nocera (1). foRME VAscoLARi Lekythoi (32); bail-amphorae (27); oinochoai (16): forma 2 (9), forma 3 (3), forma 6 (3), indeterminate (1); skyphoi (16); idrie (13); lekanides (11); anfore a collo distinto (7); lebetes gamikoi (6); askoi (4); crateri (4): a campana (4); anfore (1); coppe (1); epichyseis (1); pelikai (1). soggETTi Scene mitologiche (7): Pegaso (2); centauro (2); duello tra guerriero greco e amazzone (1); amazzonomachia (1); cavallo marino (1). scena a soggetto comico (1): personaggio grottesco in corsa (1). Corteggio dionisiaco (18): satiro (8); donna (3); testa di satiro (3); satiro, menade (1); menade (1); paniskos (1); due teste di satiro (1). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros, donna (1). Scene con indigeni (3): giovane guerriero (2); donna, giovane guerriero (1).

Scene generiche (180): donna (64); testa f. (25); giovane uomo nudo (21); giovane uomo ammantato (21); giovane uomo (10); donna, giovane uomo nudo (8); testa m. (7); cavallo (4); due giovani uomini ammantati (2); due colonne ioniche ai lati di una donna (2); due colonne ioniche ai lati di un giovane guerriero (2); donna presso un altare (1); donna in corsa verso una stele (1); due donne (1); due donne ai lati di una stele (1); donna, giovane uomo ammantato (1); due donne, giovane uomo ammantato (1); cavaliere (1); tre giovani uomini (1); simposio (1); parte di donna (1); figura (1); pantera e cane (1); cigno (1); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata, due o tre figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: giovane uomo nudo, in movimento o stante con un piede sollevato e poggiato su una roccia, retrospiciente, con le braccia allargate ai lati del corpo, panneggio ripiegato sul braccio sin. e oggetti in entrambe le mani; donna stante con una mano poggiata sul fianco e l’altra protesa a reggere un oggetto; donna in corsa, retrospiciente, con un oggetto in mano; giovane uomo ammantato, stante, con braccio proteso a reggere un oggetto; donna o giovane uomo seduti su un rilievo del terreno, su un panneggio o su un altare, con le gambe incrociate, un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso a reggere un oggetto; guerriero indigeno stante con scudo e lancia; donna stante, con braccio proteso a reggere un ramo con frutti; testa f. di profilo, con sakkos; testa di satiro con corona di perle bianche; cavalli bianchi in movimento. Influenze da parte dei P. della Faccia Bianca-Frignano (resa degli occhi), di Andover (teste f. di profilo), della Libagione (composizioni, profili, capigliature f., giovani uomini ammantati, rocce), Astarita (bocciolo di loto sul collo delle anfore), di Louvre K 296 (guerrieri indigeni) e di Manchester (profili, panneggi f., decorazione accessoria). disegno spesso poco accurato e piuttosto rozzo e impreciso. soggetti stereotipati. Predilezione per la raffigurazione di giovani uomini e donne ammantati. Muscolatura dei giovani uomini nudi dettagliatamente definita, con particolare accentuazione degli addominali. capigliature m. a calotta compatta, talvolta cinte da una corona in bianco aggiunto con un apice centrale. Incarnato f. spesso reso in bianco aggiunto. Capigliature f. raccolte in sakkoi lisci. Tra gli attributi più diffusi: corona, phiale, cista, ghirlanda, specchio, ventaglio, bastone, scudo, lancia, ramo con frutti. Rappresentazione di elementi paesaggistici (girale con fiore, roccia suddipinta in bianco con nucleo nero, fiori dallo stelo lungo, albero, linee del terreno rese mediante file di punti bianchi), d’arredo (kottabos, kline) e architettonici (pilastrino, altare, colonne ioniche). Nel campo, finestra, phiale, infula, rosetta puntinata, palla, foglie d’edera, corona. Uso diffuso delle sovraddipinture, figure realizzate in colore (bianco, rosa, rosso) aggiunto, spesso evanido, al di sopra della v.n. del vaso. Al di sotto del campo figurato, fascia a bastoncelli. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 330-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 419-426, nn. 395-485, tav. 170.1-8, Trendall 1970a, 72, 75-76, nn. 401a, 404a, 410a, 412a, 421a, 433a, 456a, 460a, 467a-d, 474a, 477a, tav. XX.4-5, Trendall 1973d, 221, 224-225, nn. 403a, 413a, 420a, 453a, 456b, 462a-c, 466a, 474b, Trendall 1976b, 27, tav. 13.1, Trendall 1983a, 197, 203-206, nn. 413b, 415a-c, 421b, 422a, 436a, 437a, 445a, 456c-f, 457a-d, 460b, 463a-d, 467e-g, 474c, Schauenburg 1983b, 97, tav. 11, figg. 6-7, D’Ambrosio 1984, 44-45, nn. 43, 46, tav. XII.

iii 4 boTTEgA dEL p dELLE dAnAidi (AV iii) iii 4 1. p dELLE dAnAidi (TAV 350 3-4) dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione delle Danaidi sull’idria eponima [Londra, BM, 1867.05-08.1339 (f 210)]. VAsi ATTRibuiTi 60 463

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA pRoVEniEnzE Campania (11) – generiche (2); golfo di Napoli (9): Avella (7), Nola (1), Pompei (1). Lucania (3) – interna (2): Anzi; tirrenica (1): Paestum. foRME VAscoLARi Idrie (11); crateri (9): a campana (9); skyphoi (7); coppe (6); lekanides (6); lekythoi (6); lebetes gamikoi (5); anfore a collo distinto (4); oinochoai (4): forma 3 (3), forma 2 (1); kylikes (1); situle (1). soggETTi Scene mitologiche (7): punizione delle Danaidi (1); Eracle nel giardino delle Esperidi (1); divinità f. su biga trainata da pantere (1); donna, Eros presso un louterion, Naiade su una divinità fluviale, donna alla finestra (1); Pan danzante presso un altare, Ermes (1); sirena (1); grifo (1). Scene a “soggetto tragico” (1): Oreste, Pilade ed Elettra presso la tomba di Agamennone (1). Corteggio dionisiaco (14): menade (4); donna (2); satiro (2); testa di satiro (2); donna, giovane uomo (1); libagione con Dioniso (1); satiro presso un louterion (1); satiro, menade (1). Scene con Eros (4): Eros (3); erote con volatile, erote presso un louterion (1). Scene con Nike (3): Nike (1); satiro, Nike (1); donna con pantera e un giovane uomo ai lati di Nike presso una colonna ionica (1). Scene generiche (93): testa f. (53); testa m. (7); donna (5); due giovani uomini ammantati (3); giovane uomo presso un altare (3); giovane uomo nudo (3); donna presso un pilastrino (2); giovane uomo nudo presso una stele (2); donna, giovane uomo nudo (2); lepre, cervo (2); pantere (2); donna e giovane uomo ai lati di una stele ionica sul cui basamento è seduto un giovane uomo (1); pugile barbato (1); donna e donna nuda con volatile e gatto (1); giovane uomo ammantato (1); donna presso un louterion con volatile (1); lince (1); tordo (1); toro, pesce (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una sola figura isolata; 2) due o tre figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani; 3) da due a cinque figure disposte su livelli differenti, spesso con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: teste f. di profilo con capigliature raccolte in una sphendone decorata con linee e file di punti o ornata da una ghirlanda di perle; teste f. di profilo con capigliature raccolte in un sakkos decorato con linee, punti e rosette, da cui fuoriesce una grossa ciocca di capelli che copre le orecchie; teste m. (giovane uomo, satiro) di profilo; figura f. o m. stante di t.q., con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in entrambe le mani; figura f. o m. seduta su rilievo del terreno o su himation, con un braccio proteso e oggetti in una o in entrambe le mani; figura m. (giovane uomo nudo, eros, satiro) stante, con un piede sollevato e poggiato su un rilievo del terreno, busto inclinato in avanti, una o entrambe le braccia protese e oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte dei P. di Capua (fiori nella decorazione accessoria, volatili), della faccia bianca e di frignano (volatili), astarita (palmette con contorni evidenziati da una linea in bianco aggiunto e decorate da punti bianchi tra le foglie o alla base delle stesse) e della Libagione (composizioni, fascia ad onda corrente o a bastoncelli a v.n.). Affinità con il pestano P. dell’Oreste di Boston (composizioni, resa delle Sirene, schemi della decorazione accessoria, palmette, uso delle sovraddipinture, soprattutto bianco, giallo e rosso). Affinità con il P. della Roccia Chiazzata (predilezione per la rappresentazione di animali). Predilezione per la raffigurazione di scene mitologiche, dionisiache e di genere, meno frequente la rappresentazione di scene di libagione e di scene funerarie. Profili diritti, con nasi piccoli e leggermente appuntiti, con indicazione della narice mediante un piccolo tratto, bocca piccola resa mediante un breve tratto ricurvo verso il basso, con una pronunciata rientranza tra il labbro i. e il mento, menti rotondeggianti e prominenti, occhi con pupilla tangente alla palpebra s. Mani e piedi disegnati in maniera piuttosto accurata, spesso medio e anulare sono raffigurati attaccati tra loro e separati dalle altre dita. Nelle figure f. nude o semiammantate, seni piccoli e rotondeggianti. Capigliature m. a massa compatta con riccioli scomposti sulle orecchie; capigliature f. raccolte in un grosso chignon sulla sommità del capo. Nelle figure m. e f. spesso capigliature decorate da ghirlande composte da una striscia singola o doppia 464

di perle. Chitoni f. stretti in vita, spesso con un breve risvolto sui fianchi, sovente velificati e caratterizzati da gruppi di pieghe verticali simili alle scanalature di una colonna, spesso decorati da fasce ad onda corrente. Nelle figure f., predilezione per la raffigurazione di orecchini pendenti e collane. Frequente raffigurazione di animali sia come decorazione di vasi di piccole dimensioni sia nel campo di vasi di grandi dimensioni (volatili, lepri, cervi, pantere, cani, gatti, toro, pesce). Linee del terreno rese mediante sottili tratti incisi o mediante file di puntini bianchi. Tra gli attributi più diffusi: oinochoe, specchio, palla, bastone, corona, kantharos, caduceo, lancia, specchio, phiale, tirso, benda. Frequente rappresentazione di elementi paesaggistici (piccole piante con o senza fiori, rocce, rilievi rocciosi, alberi, arbusti, piante di alloro) e di elementi architettonici (monumenti funebri, stele, pilastrini, louteria, altare, colonna ionica). Nel campo, phialai, bende a festone, foglie d’edera, infule a festone, finestre, palle, fiori a quattro petali. Nella decorazione accessoria, palmette con punti bianchi tra le foglie o alla base delle stesse e fiori campanulati con stami sormontati da gruppi di punti o con bordo della corolla sottolineato da file di punti o da linee ondulate in bianco aggiunto. Spesso al di sopra del campo figurato o come elemento divisorio tra due registri, fascia con ramo d’alloro con bacche e, talvolta, con fiore centrale. All’interno delle coppe, ramo di alloro con bacche o ramo d’edera. Raro uso di bianco aggiunto per la resa dell’incarnato f. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente o a bastoncelli a v.n., oppure fascia singola o doppia risparmiata. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 427-433, nn. 486-537, tavv. 171.1-4, 172.1-6, Trendall 1970a, 77, n. 532a, trendall 1973d, 226, nn. 507a, 533a, trendall 1983a, 207-208, nn. 491a, 495a, 521a, 533b, Trendall 1989, 164, figg. 307-309.

iii 4 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p dELLE dAnAidi

(TAV 351 1)

VAsi ATTRibuiTi 41 pRoVEniEnzE Campania (5) – generica (1); Avella (4). Lucania (1) – tirrenica (1): S. Angelo Ogliara. foRME VAscoLARi Lekythoi (14); oinochoai (10): forma 3 (7), forma 2 (2), forma 6 (1); coppe (5); idrie (5); skyphoi (4); gutti (1); lebetes gamikoi (1); lekanides (1). soggETTi Scene mitologiche (5): Pegaso (1); ratto di Cassandra (1); sirena presso un pilastrino (1); donna su ippocampo (1); grifo (1). scene a soggetto comico (1): attore travestito da asino (1). corteggio dionisiaco (4): satiro (4). scene con eros (2): eros (2). Scene generiche (39): cigno (10); testa f. (6); giovane uomo nudo (3); donna (3); giovane uomo ammantato (2); pantera (2); cane (2); giovane guerriero (2); giovane guerriero presso un cavallo (1); giovane uomo ammantato presso un pilastrino (1); testa m. (1); libagione ad un giovane guerriero (1); lince (1); leone (1); tordo (1); colonna ionica (1); idria su capitello ionico (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una sola figura isolata; 2) due figure disposte sullo stesso livello; 3) sei figure disposte su livelli differenti con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: teste f. di profilo con sakkos; giovane uomo ammantato, stante, con un braccio proteso a reggere un oggetto; donna in movimento, retrospiciente, con una o entrambe le mani protese; animali. Influenze da parte del P. delle Danaidi (composizioni, soggetti, profili, panneggi, decorazione accessoria). Capigliature f. raccolte all’interno di un sakkos decorato con fascia ad onda corrente. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine con o senza fiori, linee del terreno rese mediante tratti incisi o file di puntini bianchi, girali, rocce con chiazze scure all’interno) ed architettonici (statua di divinità su basamento, colonna ionica,

cERAMicA cAMpAnA (c) pilastrino). Nel campo, finestre, phialai, civetta con ghirlanda tra le zampe, foglia d’edera, benda, ghirlanda, rosette. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 433-437, nn. 538-576, tav. 172.7, Trendall 1970a, 77, n. 568a, Favaretto 1982, 118-119, n. 92, trendall 1983a, 207-208.

iii 5 boTTEgA dEi p di cATAniA 737 E dELLA bEndA iii 5 1 p di cATAniA 737 (TAV 351 2-4) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (catania, mc, 737). VAsi ATTRibuiTi 51 pRoVEniEnzE Campania (12) – generiche (4); area capuana (8): Montesarchio (6), Sant’Agata de’goti (2). foRME VAscoLARi Crateri (26): a campana (23), a calice (3); oinochoai (11): forma 2 (5), forma 3 (5), indeterminate (1); coppe (6); lekythoi (3); kylikes (2); anfore a collo distinto (1); lekanides (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (5): grifo (2); grifo e pantera ai lati di una testa f. (1); leone, cerbiatto e grifo ai lati di una testa f. (1); cigno, grifo, pantera (1). scene a “soggetto tragico” (1): morte di agamennone (1). Corteggio dionisiaco (2): testa di satiro (1); satiro e donna (1). Scene con Nike (1): figura f. alata con piccola Nike tra le mani su un carro in movimento verso una colonna, donna (1). Scene generiche (78): testa f. (30); testa di cavallo (8); donna (6); testa di giovane guerriero (3); due donne (2); tre donne (2); cavaliere (2); donna, giovane guerriero (2); volatile (2); cigno (2); donna con maschera (1); donna, cavallo (1); donna, pantera (1); duello tra due guerrieri con kidaris (1); donna, giovane uomo (1); cavallo, donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo presso una colonna ionica, protome equina (1); cavaliere, volatile (1); simposio (1); testa m. (1); testa f., testa di giovane guerriero (1); pesce, testa f. (1); animali (1); testa di leone (1); testa di cane (1); testa di cinghiale (1); cane (1); cavallo (1); pantera (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata oppure due o tre figure disposte sullo stesso livello, con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: teste f. di profilo con capelli raccolti in un sakkos o in un copricapo indigeno; teste m. di profilo, spesso con elmo; protomi di animali, spesso equini; donna stante o in movimento, con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; guerriero a cavallo con grande scudo ovale, in veloce movimento; donna o giovane uomo nudo seduti su una pila di massi, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso in avanti; donna completamente ammantata, a volte con un oggetto in mano. Influenze da parte dei C. del G. di Bryn Mawr P 123 (teste f.), del P. delle Danaidi e dei c. a lui vicini nello stile (teste f., capigliature f., decorazione di chitoni e sakkoi, alberelli di alloro tra gli elementi paesaggistici). Affinità col P. della Benda (decorazione dei sakkoi, meandri ad incastro intervallati da riquadri campiti a scacchiera). Raro uso dello scorcio e delle visioni di t.q. o frontali. Teste dalla forma allungata, profili spesso schiacciati con linea fronte-naso talvolta diritta talvolta con una protuberanza sulla fronte, nasi lunghi e appuntiti, occhi con pupilla tangente alla palpebra s., sopracciglia spesse, labbra separate da una linea spezzata ricurva verso il basso, mento rotondeggiante e sporgente. Nei giovani uomini nudi, corpi

longilinei con muscolatura del torace accuratamente disegnata, con indicazione dei pettorali, degli addominali e della linea pelvica, talvolta anche indicazione delle costole. Frequente rappresentazione di guerrieri nudi, con kidaris puntinata e talvolta crestata, armati di grosso scudo rotondo con emblema centrale in forma di stella. Teste f. di profilo con capigliature raccolte in un sakkos decorato con linee, file di punti e motivi ad onda corrente oppure raccolte in un tipico copricapo indigeno; da entrambi i copricapi viene fuori una grossa ciocca di capelli in corrispondenza delle orecchie. chitoni f. decorati da una fascia scura verticale centrale e da una fascia ad onda corrente lungo l’orlo i.; attorno allo scollo singola o doppia fascia scura oppure fascia scura e linea puntinata oppure fascia ad onda corrente, che in alcuni casi prosegue anche sul busto. Panneggi caratterizzati da pieghe verticali o curvilinee, talvolta ad uncino, disegnate in maniera piuttosto imprecisa e abbozzata, soprattutto sul busto. Predilezione per la raffigurazione di animali e di protomi di animali. dettagliata descrizione dell’anatomia, delle criniere e dei finimenti dei cavalli. Frequente raffigurazione di volatili, spesso con bende tra le zampe. Linee del terreno rese mediante una fila di puntini in bianco aggiunto. Tra gli attributi, maschera, cista, phiale. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piantine, pile di massi, rilievi del terreno puntinati) e architettonici (colonna ionica). Nel campo, phiale, grappolo d’uva, benda a festone, bucrani, palla. Uso di sovraddipinture in bianco, spesso rosso e rosa sulle guance delle figure f. Nella decorazione accessoria, sul collo fascia a linguette; lateralmente, palmette con fiore a tre petali, talvolta decorato da una fila di punti, e foglie con motivo a pettine; al di sotto delle anse, teste f. di profilo. Soprattutto nelle oinochoai, campo figurato racchiuso tra due linee risparmiate. Spesso, al di sopra del campo figurato, teoria di animali (volatili, felini, animali mitologici e selvaggi) a volte intervallata da teste f. viste frontalmente. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro intervallati da riquadri a scacchiera oppure fascia ad onda corrente o a bastoncelli. iscRizioni GNAIOS (napoli, coll.p., i-i-ii). Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 438-443, 700, nn. 577-607, tavv. 173.1-2, 174.1,3-4, Trendall 1970a, 78-79, nn. 581a, 583a-b, 584a, 600a, 601a, 605a, 606a, Trendall 1973d, 227, Trendall 1983a, 209-210, nn. 579a-c, 581b-c, 596a, tav. XXIV.1-6, Trendall 1989, 167, fig. 310, Schauenburg 1990b, 101-105, figg. 3-5, Schauenburg 2000b, 32-33, figg. 121-124, Schauenburg 2001, 25-26, figg. 119-120, 123, Schauenburg 2005, 31, figg. 74a-c, tav. XV.

iii 5 2 c

dEL g di cATAniA 737

iii 5 2 a c

Vicino nELLo sTiLE AL p di cATAniA 737

(TAV 352 1)

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Askoi (1); frammenti (1). soggETTi Scene generiche (2): donna con bambino e donna ai lati di un altare (1); due teste di cavallo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Influenze da parte del P. di Catania 737 (protomi equine, volatili nel campo, alberelli di alloro). Raffigurazione di elementi paesaggistici (alberelli di alloro) e architettonici (altare). nel campo, volatile, phiale. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 446, n. 632, Schauenburg 2001, 25, fig. 118. 465

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

iii 5 2 b. p di nApoLi 692 dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (napoli, man, 692). VAsi ATTRibuiTi 4 pRoVEniEnzE campania (1) – area capuana (1): montesarchio. foRME VAscoLARi Crateri (3): a campana (3); anfore a collo distinto (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna e giovane uomo ammantato ai lati di un capitello dorico (1). Scene con Nike (1): Nike (1). scene con indigeni (1): giovane guerriero (1). Scene generiche (5): giovane guerriero, cavallo (2); giovane guerriero (1); cavaliere, cavallo (1); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata oppure due figure disposte sullo stesso livello con sovrapposizione di piani. Figure ricorrenti: guerrieri stanti accanto alla propria cavalcatura; guerrieri stanti o in movimento. Influenze da parte del P. di Catania 737 (guerrieri, cavalli, panneggi, palmette nella decorazione accessoria). Predilezione per la raffigurazione di guerrieri armati di lancia e scudo, con elmi crestati sul capo, spesso accompagnati dal proprio cavallo. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine) e architettonici (capitello dorico). nella decorazione accessoria palmette con fila di puntini bianchi all’attacco delle foglie e girali con contorni suddipinti in bianco aggiunto. Uso diffuso di sovraddipinture in bianco per le armi, i cavalli, gli elementi paesaggistici e la decorazione accessoria. nel campo, phialai. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 443, nn. 608-610, Trendall 1970a, 79, n. 608a.

Figure ricorrenti: donna seduta (su rocce, capitelli ionici, girali) con braccio proteso a reggere un oggetto; donne o giovani uomini stanti, con un piede sollevato ed appoggiato su un girale o su una piantina, spesso con oggetti in una o in entrambe le mani; donna stante con un braccio proteso a reggere un oggetto; figura f. (donna, Nike) in movimento, con entrambe le braccia protese a reggere un oggetto in entrambe le mani; testa f. di profilo con sakkos; satiro in movimento; guerriero con cavallo. Influenze da parte del P. di Catania 737 (profili, figure f., panneggi, cavalli, palmette nella decorazione accessoria, linguette sul collo dei vasi, campo figurato racchiuso tra linee risparmiate nelle oinochoai). soggetti ricorrenti, piuttosto standardizzati e poco ispirati. disegno piuttosto rozzo e sommario. Teste disegnate in maniera alquanto goffa, profili diritti con linea frontenaso leggermente concava, nasi affilati, occhi con pupilla resa mediante un piccolo punto nero, bocca resa mediante un breve tratto ricurvo verso il basso. Nelle figure m. nude, dettagli anatomici descritti chiaramente ma spesso in maniera distorta. mani di grandi dimensioni rispetto al resto del corpo. capigliature f. spesso trattenute da una ghirlanda di perle in bianco aggiunto e raccolte in un grosso chignon sulla nuca, con una lunga ciocca riccioluta che scende sull’orecchio. chitoni f. decorati da una fascia scura verticale centrale e lungo l’orlo i. da un bordo scuro o da un motivo ad onda corrente. Panneggi caratterizzati da pieghe sparse, curvilinee e divergenti. tra gli attributi, phiale, specchio, cista, benda. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce, alberelli di alloro) e architettonici (capitelli ionici, colonne ioniche, altari, pilastrino). Nel campo, frequente presenza di bende a festone, infule, specchi, phialai, rosette puntinate e volatili. Nella decorazione accessoria, talvolta fiore a forma di ventaglio e girali con foglie frastagliate, spesso decorate con punti, palmette emergenti da un nucleo puntinato. Abbondante uso di sovraddipinture in bianco aggiunto nei monili, in alcuni particolari delle calzature o dell’abbigliamento e degli attributi, nella decorazione accessoria. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati da riquadri campiti a scacchiera in nero e rosso oppure fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE capua. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 444-446, nn. 611-631, tav. 173.3-6, Trendall 1970a, 79, n. 618a, Trendall 1973d, 227, n. 624a, Trendall 1983a, 209, 211, n. 612a, Schauenburg 2005, 30-31, figg. 70a-c, 73.

iii 5 3 p dELLA bEndA (TAV 352 2) dEnoMinAzionE Dalla frequente raffigurazione di bende a festone disposte nel campo. VAsi ATTRibuiTi 26 pRoVEniEnzE campania (2): generiche. foRME VAscoLARi Crateri (15): a campana (15); oinochoai (8): forma 2 (7), forma 3 (1); idrie (2); lekythoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (6): satiro (1); satiro, menade (1); satiro, donna (1); Dioniso, donna (1); due donne (1); donna, giovane uomo nudo (1). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros, donna (1). Scene con Nike (1): Nike (1). scene con indigeni (1): testa di giovane guerriero (1). Scene generiche (31): due donne (5); testa f. (5); donna (4); donna, volatile (3); donna, oca (2); cavaliere (2); donna, cigno (1); donna presso un altare (1); donna con cane e volatile (1); donna che compie un sacrificio (1); due donne, oca (1); giovane uomo (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo nudo presso un altare (1); cigno (1); colonna ionica su plinto (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata o due figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani. 466

iV pRoduzionE di cuMA TEcnichE Argilla di buona qualità, generalmente dalla colorazione arancio chiaro, spesso mascherata da un bagno d’ocra dalla colorazione variabile dal rosa al rosso. Argilla dalla colorazione molto pallida, ma senza impiego di rivestimento d’ocra, per i vasi attribuiti al P. di Vitulazio. V.n. di buona qualità, coprente e uniforme, adoperata da tutti i C. in soluzioni di diversa densità. Diffuso uso di sovraddipinture già nella produzione dell’Officina Cuma “A”, i cui esponenti impiegano il bianco regolarmente per bende e ghirlande che cingono le capigliature (P. CA, P. di Fuscillo, P. LNO, P. di New York GR 1000, P. della Foglia d’Edera, P. APZ), lumeggiature dei pilastrini (P. CA), parti nude delle figure f. (P. CA, P. di New York GR 1000), stoffe di vesti e copricapo (P. CA, P. di Fuscillo, P. di New York GR 1000, P. APZ, P. di Boston Ready, P. di Tolosa), calzature (P. ca, P. di fuscillo), contorno delle rocce (P. ca, P. di fuscillo, P. Lno, P. di new York GR 1000, P. della Foglia d’Edera, P. APZ, P. di Boston Ready, P. di Tolosa), vasi (P. CA, P. di Fuscillo, P. LNO, P. di New York GR 1000, P. della Foglia d’Edera, P. APZ), armi (P. CA, P. di Fuscillo, P. LNO, P. di New York GR 1000, P. aPZ, P. di boston ready), corpo e ali di animali e di eros (P. ca, P. di fuscillo, P. LNO, P. di New York GR 1000, P. della Foglia d’Edera, C. del G. del Cavaliere, P. APZ), sedie e sgabelli (P. CA, P. di Fuscillo, P. APZ, P. di Boston Ready), strutture

cERAMicA cAMpAnA (c) in pietra (P. CA, P. di Fuscillo, P. LNO, P. di New York GR 1000, P. della Foglia d’edera, c. del g. del cavaliere, P. aPZ, P. di boston ready), cuscini e drappi sulle klinai (P. CA, P. LNO, P. di New York GR 1000), tocchi sugli elementi nel campo (P. ca, P. di fuscillo, P. aPZ), contorni delle palmette (P. ca, P. di fuscillo, P. LNO, P. di New York GR 1000, P. APZ), foglie d’edera (P. della Foglia d’Edera). Si segnala, per la presenza e la resa dei naiskoi in pietra, in bianco-giallo sovraddipinto, con basamenti decorati in bianco a tratti sottilissimi sul fondo a risparmio o su colori più scuri, la produzione dei c. del g. del cavaliere, che dimostra in ciò una forte analogia con il coevo gusto apulo, recepito e adoperato con l’impiego di analoghi espedienti tecnici. Il rosso, a sua volta, è talora adoperato per le vesti e i mantelli (P. ca, P. della foglia d’edera, c. del g. del cavaliere, P. aPZ, P. di boston ready). un uso più parco del colore aggiunto caratterizza la produzione dell’Officina Cuma “B”, i cui C. sovraddipingono, essenzialmente in bianco, rocce (P. Nicholson, P. di Washington, P. di Copenhagen 244, P. di Rio), oggetti in metallo (P. nicholson, P. di Washington, P. di copenhagen 244, P. di Rio, P. Branicki, P. di BM F 229), ali di animali ed esseri fantastici (P. di BM F 229), pilastrini (P. nicholson, P. di copenhagen 244), vesti e altri oggetti in stoffa come i cuscini delle klinai (P. Nicholson, P. di Montauban, P. di Rio), uova (P. Nicholson), alcuni copricapi (P. Nicholson, P. di Copenhagen 244), bende e corone nei capelli (P. Nicholson, P. di Copenhagen 244, P. Branicki), bordi delle bende sospese nel campo, talvolta dipinte in rosso (P. nicholson), contorni di palmette e di fiori (P. Nicholson, P. Branicki), elementi nel campo (P. Nicholson) e, talvolta, parti nude di figure f. (P. di Washington, P. di Copenhagen 244, P. di Montauban). con un pigmento aggiunto di colore rosso, piuttosto diluito, sono in alcuni casi eseguiti le bende annodate alle stele (P. Nicholson, P. di Copenhagen 244), i bordi delle vesti e i cuscini sulle klinai (P. di BM F 229). Un deciso ritorno al gusto policromo, con l’impiego di numerosi colori aggiunti in tutte le parti del vaso, anche nelle nuances del rosa, del verde e dell’azzurro, si osserva nella produzione di tutti i C. dell’Officina Cuma “C”. Rari i casi di decorazioni eseguite a stampo, applicate sulla superficie del vaso e interamente sovraddipinte in bianco (P. Branicki). in un caso, nelle parti risparmiate, si riconosce chiaramente la realizzazione della decorazione a figure rosse su un vaso precedentemente decorato a fasce (P. di BM f 229). Una tecnica del tutto particolare è utilizzata, infine, dal P. di Vitulazio, il quale dipinge figure a contorno in nero sul fondo chiarissimo dell’argilla con cui sono modellati i suoi vasi. Iscrizione tracciata a pennello con v.n. fluida sul piede risparmiato di un vaso (P. della cetra).

iV 1 officinA di cuMA A iV 1 1. boTTEgA dEi p cA E di nEw yoRk gR 1000 iV 1 1.a p cA (TAVV 352 3-353 2) dEnoMinAzionE Dall’abbreviazione, introdotta da J.D. Beazley, della denominazione dell’officina di cuma a (ca). VAsi ATTRibuiTi 270 pRoVEniEnzE Campania (56) – generiche (17); golfo di Napoli (27): Cuma (20), Carditello (4), Napoli (2), Pompei (1); area capuana (12): Caivano (6), Capua (2), S. Agata de’ Goti (2), curti (1), montesarchio (1). foRME VAscoLARi Crateri (60): a campana (58), indeterminati (2); idrie (46); anfore a collo distinto (44); bail-amphorae (38); lekythoi (30); skyphoi (22); lekanides (12); lebetes gamikoi (7); oinochoai (4): forma 2 (2), forma 3 (2); anfore (2); coppe (2); frammenti (2); bottiglie (1).

soggETTi Scene mitologiche (5): giudizio di Paride (1); Eros, Afrodite, donne (1); Eros, Afrodite (1); Dioniso, Arianna, satiro (1); Ermes, papposileno, paniskos (1). Corteggio dionisiaco (37): satiro (6); donna (6); satiro, donna (2); due donne (2); due donne ai lati di un satiro (2); donna, giovane uomo nudo (2); libagione con Dioniso (1); menade e papposileno ai lati di Dioniso (1); donna e papposileno ai lati di Dioniso (1); menade e satiro ai lati di Dioniso (1); Dioniso, donne (1); due menadi ai lati di Dioniso, Pan presso un thymiaterion (1); due donne ai lati di Dioniso su klismos (1); due satiri ai lati di una donna (1); due satiri ai lati di una menade (1); menade, satiro (1); paniskos e donna in corsa (1); donna, menade danzante (1); giovane uomo ammantato (1); donna su klismos, giovane uomo ammantato (1); tre donne (1); donna, figura ammantata (1); satiro in corsa (1). Scene con Eros (15): Eros (4); Eros, donna (2); due donne ai lati di Eros (2); Eros e donna ai lati di una donna (1); erote, donne, giovane uomo nudo (1); satiro, donna, Eros (1); Eros e donne presso un’erma (1); Eros e donna ai lati di un altare (1); Eros e giovane uomo ai lati di un altare (1); parte di Eros presso un altare (1). Scene con Nike (3): Nike (2); donna presso un pilastrino, Nike (1). Scene con indigeni (83): due donne ai lati di un giovane guerriero (14); donna, giovane guerriero (13); donne e giovane guerriero presso una stele (9); donna e giovane guerriero ai lati di una stele (6); giovane guerriero, donna (5); giovane guerriero (4); due donne, giovane guerriero presso una stele (4); giovane guerriero, donne (4); giovane guerriero, donna, donna presso un altare (3); donna e giovane guerriero ai lati di un pilastrino (2); giovani guerrieri, donne (2); due coppie di giovani guerrieri e donne (2); giovane guerriero e donna ai lati di una stele, louterion, Nike (1); giovane guerriero e donna presso una stele, Nike (1); libagione ad un giovane guerriero (1); giovane guerriero, due donne (1); due giovani guerrieri ai lati di una donna (1); due giovani guerrieri, due donne (1); giovane guerriero e donna ai lati di una donna seduta su una stele (1); due donne ai lati di un giovane guerriero presso un altare (1); giovane guerriero presso un altare (1); giovane guerriero presso una stele (1); donna presso un’erma, due giovani guerrieri (1); due giovani guerrieri e due donne ai lati di una stele (1); donne e giovane guerriero ai lati di una tomba (1); donna e giovane guerriero ai lati di un altare (1); parte di giovane guerriero presso un’erma (1). Scene generiche (329): donna (58); due donne (50); donna, giovane uomo ammantato (34); testa f. (28); donne presso una stele (26); giovane uomo ammantato (22); due donne ai lati di una donna (11); offerenti presso un naiskos (11); donna presso un altare (10); donne (9); due donne ai lati di una stele (6); donna e giovane uomo ammantato ai lati di una stele (5); testa con berretto frigio (4); donna e giovane uomo ammantato ai lati di un altare (3); due donne ai lati di un altare (3); simposio (3); donna presso un altare, giovane uomo ammantato (2); donna presso una stele (2); donne presso un altare (2); donna e giovane uomo ammantato ai lati di una donna (2); donna e giovane uomo nudo ai lati di un altare (2); due donne, donna presso una stele (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (2); giovane uomo ammantato presso una stele (2); donna in corsa verso un pilastrino (2); due giovani uomini ammantati (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); combattimento (2); parte di pilastro (2); giovane uomo ammantato (1); donna su klismos (1); donna in corsa (1); donna presso un altare (1); donna presso una stele, donna presso un louterion (1); donna seduta su un altare, donna (1); donna nuda e donna presso un louterion (1); donne intorno ad un pilastrino (1); due donne ai lati di un giovane uomo ammantato (1); due donne ai lati di un pilastrino (1); due donne presso un altare (1); due donne ai lati di un louterion (1); due donne ai lati di un thymiterion (1); donna su klismos, giovane uomo ammantato (1); giovane uomo nudo e donna ai lati di una donna (1); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (1); donna e giovane uomo ammantato presso un altare (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un pilastrino (1); parte di giovane uomo nudo (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una singola figura isolata, soprattutto su vasi di piccole dimensioni; 2) due figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani, spesso convergenti verso un elemento centrale (altare, pilastrino, thymiaterion); 3) due figure disposte sullo stesso livello, convergenti verso un naiskos al cui interno è una terza figura; 4) da tre a sette figure disposte sullo stesso 467

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA livello, con parziali sovrapposizioni di piani; 5) tre o quattro figure disposte su livelli differenti, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani; 6) da quattro a otto figure disposte su livelli differenti talvolta convergenti attorno ad una stele o ad un naiskos al cui interno sono una o due figure, con sovrapposizioni di piani; 7) sei figure disposte su due livelli differenti, con sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: donna completamente ammantata, seduta (su rilievo del terreno, sgabello a gambe incrociate, klismos), con entrambe le braccia protese a reggere oggetti in ambedue le mani, o con un solo braccio proteso a reggere una phiale; donna semiammantata, talvolta retrospiciente, seduta (su roccia, rilievo del terreno o klismos coperti da pelle di cerbiatto, sgabello a gambe incrociate), con un braccio disteso lungo il corpo e una mano protesa a reggere un oggetto; donna semiammantata, seduta (su rilievo del terreno, roccia, klismos) con il busto leggermente inclinato in avanti, entrambe le braccia protese con un oggetto in mano; donna seduta su un rilievo del terreno con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in entrambe le mani; donna stante di t. q., con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in ambedue le mani; donna stante di t. q., con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; donna o giovane uomo completamente ammantati stanti, talvolta con ramo o con tirso; donna o erote stanti di profilo, con un braccio disteso lungo il corpo a reggere un oggetto e l’altro proteso a reggere un oggetto; guerriero indigeno stante di t. q. o di profilo con scudo rotondo su braccio sin. e lancia nella mano d. protesa; donna o guerriero indigeno stanti di t.q., con un piede sollevato e poggiato su rialzo del terreno o su roccia, un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, con oggetti in entrambe le mani; donna semiammantata o satiro stanti di t.q., con un piede sollevato ed appoggiato su una roccia o un rialzo del terreno, busto inclinato in avanti ed entrambe le braccia protese a reggere oggetti; donna stante di t.q., con un oggetto mantenuto sul capo e un braccio disteso lungo il corpo ed avvolto in un mantello; testa f. di profilo verso s. con sakkos o kekryphalos; donna stante o in movimento, con le braccia allargate davanti al corpo e tenia trattenuta a festone in entrambe le mani; donna stante di t.q. con tirso e situla; guerriero indigeno stante, con un braccio appoggiato su uno scudo e una lancia in mano; Dioniso retrospiciente, seduto su rilievo del terreno o su klismos coperti da pelle di cerbiatto, con mano protesa a reggere tirso; giovane uomo semiammantato e semirecumbente su una kline, con un braccio puntato su un cuscino e l’altro proteso e sollevato, spesso oggetti in una e in entrambe le mani; giovane uomo nudo o guerriero indigeno seduti su roccia o su rilievo del terreno, con le gambe incrociate, un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso a reggere un oggetto; ragazzino stante o in movimento, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; satiro stante o in movimento, con oggetti in una o in entrambe le mani; testa f. di profilo verso sin. con sakkos o kekryphalos e stephane radiata. Influenze da parte di C. apuli (composizioni gravitanti attorno ad un heroon, rocce, pile di massi simili a cuscini, xilofono, decorazione accessoria, palmette e fiori) e in part. da parte del P. di Dario (panneggi). Affinità con il P. di Boston Ready (aspetto allungato delle figure) e con i C. sicelioti, in part. il P. di Manfria (palmette e fiori nella decorazione accessoria). Predilezione per composizioni comprendenti due o tre figure; in part. per la rappresentazione di una donna ammantata, seduta, con timpano e phiale, di fronte ad un giovane uomo completamente ammantato, tra i due pilastrino. diffusa anche la raffigurazione di scene rituali, con gruppi di donne, disposte attorno ad una stele o ad un heroon, spesso affiancate a guerrieri indigeni, e di scene di partenza di guerriero. Meno frequenti sono le rappresentazioni di soggetti dionisiaci. Predilezione per scene di simposio (sui vasi del sottog. ss). sapiente uso dello scorcio e della prospettiva. Talvolta, piede delle figure o elemento d’arredo oltrepassanti i limiti del campo figurato e invadenti la fascia sottostante a decorazione accessoria (sui vasi del Sottog. Walters). Schemi e figure ricorrenti ripetuti in maniera monotona e stereotipata, disegno poco accurato, rozzo ed impreciso (sui vasi del sottog. di orvieto). Teste con profili diritti disegnati in maniera precisa, caratterizzati da nasi piccoli con narice resa mediante un piccolo punto, bocca, talvolta leggermente aperta, con labbra separate da una linea ricurva verso il basso, labbro i. più carnoso e pronunciato rispetto a quello s., occhi con linee delle palpebre non congiunte, palpebra s. resa mediante una linea retta sormontata da un’altra linea ricurva, pupilla realizzata mediante un 468

grosso punto scuro, mento generalmente piccolo e rotondeggiante, sui vasi del sottog. Walters molto pronunciato. sui vasi del sottog. di orvieto volti resi in maniera piuttosto approssimativa, teste di dimensioni alquanto piccole in proporzione al resto del corpo. Nelle figure m. nude corporature caratterizzate da una muscolatura piuttosto morbida, sebbene dettagliatamente definita; in quelle ammantate gambe sproporzionatamente corte rispetto al resto del corpo. capigliature m. a massa compatta, spesso cinte da una ghirlanda di foglie o da una corona con apice centrale in bianco aggiunto. Predilezione per la raffigurazione di guerrieri indigeni abbigliati con una corta tunica, su cui spesso è applicato un pettorale composto da tre cerchi, e armati di schinieri, scudo, lance ed elmo con lunga cresta e alte piume. giovani uomini completamente ammantati, con himation avvolto intorno al collo in modo da formare un’ampia protuberanza composta da fitte pieghe orizzontali e trasversali. Frequente raffigurazione di donne: 1) semiammantate, con il busto nudo, suddipinto in bianco aggiunto, ed un himation drappeggiato attorno ai fianchi; 2) completamente ammantate in un himation da cui fuoriesce solo una mano protesa; 3) abbigliate con chitoni talari, con lunghi risvolti, fermati in vita da larghe cinture borchiate o da sottili cordini con un fiocco centrale, decorati da un motivo a raggi sia lungo l’orlo del risvolto sia lungo l’orlo i., a volute sul petto e da una fascia scura laterale, caratterizzati da pieghe fitte e sottili, rettilinee nella parte i. del corpo, curvilinee e divergenti sul busto. I chitoni f. sono spesso realizzati in un tessuto velificato, trasparente sul seno di cui si intravvedono i capezzoli resi mediante piccoli cerchietti. Uso diffuso, nell’abbigliamento f., di himatia suddipinti in bianco o in rosso, avvolti attorno ai fianchi e ricadenti su una spalla. Teste f. prevalentemente di profilo verso sin., con capelli raccolti in un sakkos decorato da linee e file di punti, o in un kekryphalos, ugualmente decorato, da cui fuoriesce un grosso chignon spesso legato con un nastro bianco. Spesso al di sopra del sakkos o del kekryphalos è una stephane radiata in bianco aggiunto, mentre lateralmente, in corrispondenza dell’orecchio, fuoriesce una ciocca di riccioli al di sotto della quale spunta, di frequente, un orecchino pendente in bianco. Figure alate (eroti e piccole Nikai) con corpo suddipinto in bianco e grandi ali chiare con fascia scura centrale dentellata. Diffusa raffigurazione di giovani satiri con il capo cinto da una ghirlanda d’edera, una bandoliera che attraversa trasversalmente il busto, una ghirlanda attorno alla coscia e stivaletti aderenti (sui vasi del Sottog. SS). Tutti gli elementi caratterizzanti i satiri sono realizzati in bianco aggiunto. Tra gli attributi, predilezione per la raffigurazione di phiale, kantharos, kylix, corno potorio, oinochoe, ghirlanda, situla, cista, benda, specchio, timpano, rametto, ramo di palma, alabastron, tirso, lancia, ascia, scudo, idria con spighe, tenia. Rappresentazione di elementi paesaggistici (alberelli, piantine simili ad una spiga, alberi, palme, viti, fiori, rilievi del terreno resi mediante una sottile linea di contorno risparmiata o incisa, pile di massi, speroni rocciosi in bianco aggiunto), d’arredo (sgabelli a gambe incrociate, thymiateria, klismoi, klinai, trapezai, kottaboi, vasi, louteria) e architettonici (altare, pilastrini, heroa, naiskoi, capitello ionico, erma, stele sormontate da idrie). In part., frequente uso di pilastrini, spesso contornati in bianco aggiunto, decorati con una benda e con offerte sulla sommità, come elemento divisorio tra le figure. Predilezione per la rappresentazione di pelli di cerbiatti adoperate come copertura di sedute quali klismoi, rilievi del terreno. Rocce campite da puntini neri e bianchi (sui vasi del Sottog. Walters). Naiskoi sormontati da acroteri in forma di palmetta che oltrepassano i limiti del campo figurato invadendo la decorazione accessoria e con raffigurazione prospettica della travatura del soffitto. Nel campo, tralci d’edera, pinakes da cui spesso pende un nastro intrecciato, disco quadripartito con nastro pendente, bende a festone, ghirlande spesso aperte, finestre, phialai, anfore, xilofono, lepaste, elemento architettonico in forma di pigna, timpano, foglie d’edera, maschere teatrali, volatili, rosette puntinate o a quattro petali, timpani, bende, oscilla, cetra. Cibi sparsi al suolo e sulle trapezai. Sui vasi del Sottog. Walters campo figurato contenuto lateralmente da fasce a chevrons. nella decorazione accessoria, palmette emergenti da foglie di acanto, talvolta contornate da un bordo in bianco aggiunto e decorate da un motivo a tratteggio, fiancheggiate da una doppia lunga foglia ricurva con fiore in alto e mezza palmetta a ventaglio o foglia a pettine in basso. Diverse tipologie di fiori: 1) a ventaglio con tratteggi orizzontali in nero, 2) triangolare con orlo ovale dal cui centro emerge uno stame singolo o triplice, 3) a tre petali, 4) con stame in forma di triangolo nero con la punta bianca. Diffuso uso di sovraddipinture in bianco aggiunto, in part.

cERAMicA cAMpAnA (c) per l’incarnato f., i monili, alcuni elementi dell’abbigliamento, le armi, gli attributi, gli elementi architettonici, gli oggetti nel campo e alcuni dettagli della decorazione accessoria. sui vasi del sottog. cc incarnato f. lasciato nel colore dell’argilla, non più suddipinto in bianco. Modesto uso di sovraddipinture in bianco aggiunto, raro uso della policromia (sui vasi del sottog. di orvieto). Al di sotto del campo figurato, meandri continui, fascia ad onda corrente o a bastoncelli. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 450-468, nn. 1-147, tavv. 175-182.1-6, trendall 1970a, 80-82, nn. 19a, 31a, 46a, 82a, 96a-b, 98a, 102a, 103a, 109a, 112a, 120a, 122a, 127a, trendall 1973d, 228, 230-233, nn. 16a, 19b, 23a, 32a-b, 34a, 46b-c, 59a-b, 83a, 92ab, 97a, 99a, 101a-b, 104a-e, 105a, 114a, 117a, 119b, 136a, 142a, tav. XXXiX.1-3, XL-XLi.1-2, Trendall 1976b, 27, tav. 13.2, Trendall 1983a, 214-221, nn. 7a-c, 9a-c, 20a–b, 24a, 25a-b, 34b–c, 46d-e, 59c, 64a-d, 69a, 72a-b, 82a, 83b, 85a, 90a, 96ab, 98a-b, 101c-d, 104f-k, 107a, 108a-e, 112b, 114b-c, 123a, 127b-c, 135a-c, 137a, 143a-b, tav. XXV, delivorrias, berger-doer, Kossatz-deissmann 1984, 138, n. 1440, Bentz, Rumscheid 1989, 53, tav. 38.1-4, Trendall 1989, 167-169, 173, figg. 312-316, 334, Valenza Mele 1990, 25, tav. 17.3b-4b, Söldner 1990, 96, tavv. 55.7-8, 56.1-2, Goulaki-Voutira 1992, 875, n. 293, Pontrandolfo, Rouveret 1992, 344, 390, nn. 2, 5, Papadopoulos 2000, 343, 355, n. 4.1, fig. 9, D’Alessio 2001, 130-131, n. G 8, tav. 25f, Schauenburg 2002a, 73-75, 105, note 755, 760, figg. 159-169, hurschmann 2003b, 24-25, n. 9, fig. 9, Schauenburg 2003, 23, figg. 50a-c, Schauenburg 2006, 20, figg. 36a-b, 38a-b.

iV 1 1.b. c di VAsi di piccoLE diMEnsioni Vicini pER sTiLE AL p cA (TAV 353 3-4) VAsi ATTRibuiTi 203 pRoVEniEnzE Campania (32) – generiche (11); golfo di Napoli (13): Cuma (10), Ponticelli (2), Napoli (1); area capuana (8): Montesarchio (3), Caivano (2), Capua (2), Aversa (1). Costa mediterranea della penisola iberica (1): Ampurias. foRME VAscoLARi Bail-amphorae (44); crateri (43): a campana (43); lekythoi (27); lebetes gamikoi (20); lekanides (17); skyphoi (15); askoi (13); oinochoai (10): forma 3 (8), forma 2 (1), indeterminate (1); anfore a collo distinto (4); idrie (4); coppe (3); gutti (3). soggETTi Corteggio dionisiaco (5): donna (4); donna presso un altare (1). Scene con Eros (2): Eros presso un altare (1); Eros, donna seduta su un altare (1). Scene con indigeni (5): giovane guerriero (4); giovane guerriero presso una stele (1). Scene generiche (344): testa f. (178); giovane uomo ammantato (70); donna (68); donna presso un altare (11); donna presso una stele (4); due giovani uomini ammantati (3); donna in corsa (3); donna su klismos (1); donna presso un’erma (1); due donne (1); due donne presso un pilastrino (1); giovane uomo ammantato presso un altare (1); pantera (1); volatile (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una sola figura isolata o due figure disposte sullo stesso livello. figure ricorrenti: donna o giovane uomo completamente ammantati stanti, talvolta con tirso; teste f. di profilo, spesso con diadema in bianco aggiunto; donna seduta su roccia o su sgabello a gambe incrociate, con oggetti in una o in entrambe le mani; donna semiammantata seduta su un rialzo del terreno, con un braccio proteso a reggere un oggetto; guerriero indigeno; donna stante, con un piede sollevato ed appoggiato su una roccia, entrambe le braccia protese e oggetti in ambedue le mani. Influenze da parte del P. CA (composizioni, posture delle figure, profili, capigliature m. e f., panneggi, teste f., decorazione accessoria). disegno approssimativo e piuttosto rozzo. gamma di soggetti fortemente limitata e ristretta, con una netta predilezione per la raffigurazione di teste f. di profilo, con capelli raccolti in un sakkos o in un kekryphalos su cui è sovente applicato un diade-

ma a raggi in bianco aggiunto. Tra gli attributi, phiale, specchio, timpano, ghirlanda, situla, tirso. Rappresentazione di elementi paesaggistici (roccia in bianco aggiunto, piantine simili a una spiga, fiori a stelo alto), d’arredo (thymiaterion, klismos) e architettonici (altare, stele, pilastrino, erma). Nel campo, finestra, phiale, rosetta a quattro petali, tralcio d’edera, pinax con nastro intrecciato pendente. Al di sotto del campo figurato, fascia a bastoncelli. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 468-477, nn. 148-259, tav. 183, Trendall 1970a, 80, 83-84, nn. 153a, 163a, 167a, 187a-b, 200a, 201a, 203a-b, 218a-b, 222a, 229b, 246a-b, Trendall 1973d, 229, 233-235, nn. 156a, 165a, 167b-d, 184a, 188b, 191a, 200b, 201b, 208c-d, 218cd, 219b, 221a, 229c, tav. XLI.3-5, Trendall 1983a, 214, 222-226, nn. 158a-f, 159a, 160a-c, 172a, 174a, 175a-c, 177a-b, 178a, 181a-b, 183a, 187c, 189a, 190a, 192a, 201c-e, 208e-f, 211a, 212a, 218e, 223a-f, 226a, 228a-c, 236a, 240a-b, 241a, 244a, 246c, 247a, 258a, D’Henry 1986, 25-28, figg. 17-21, Papadopoulos 2000, 345, 356, n. 6.2, fig. 16.

iV 1 1.c. ALTRi c

dELLA boTTEgA dEL p

cA

iV 1 1.c.1 p di fusciLLo (TAV 354 1) dEnoMinAzionE Dalla località di rinvenimento della lekanis eponima (Paestum, MAN, 6453) e del lebete nuziale eponimo (Paestum, MAN, 6540). VAsi ATTRibuiTi 22 pRoVEniEnzE Campania (5) – generiche (3); area capuana (2): Calvi (1), S. Antimo (1). Lucania (1) – tirrenica (1): Paestum (1). foRME VAscoLARi Oinochoai (9): forma 2 (7), forma 3 (2); lebetes gamikoi (3); lekanides (3); crateri (2): a campana (2); lekythoi (2); anfore a collo distinto (1); idrie (1); skyphoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (8): satiro, donna (2); due donne (2); satiro (1); satiro presso un altare (1); donna (1); due donne ai lati di una stele (1). Scene con Eros (2): Eros (1); Eros, due donne (1). Scene con indigeni (3): donna, giovane guerriero (1); donna e giovane guerriero ai lati di un altare (1); donne, giovani guerrieri (1). Scene generiche (18): donna (4); giovane uomo ammantato (3); testa f. (3); simposio (2); donna presso una stele (1); due donne ai lati di una stele (1); due donne (1); due giovani uomini ammantati (1); donna presso un altare, giovane uomo nudo (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello, talora con parziali sovrapposizioni di piani. In un unico caso, la lekythos schiacciata, Melfi, MAN, 334533, sei figure disposte su livelli differenti. figure ricorrenti: donna o satiro seduti su un rilievo del terreno, talvolta coperto da pelle di cerbiatto, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso a reggere un oggetto, talora retrospicienti; giovane uomo completamente ammantato stante; donna stante con un piede sollevato ed appoggiato su uno sperone roccioso, entrambe le braccia protese a reggere oggetti; giovani uomini semiammantati, semirecumbenti su una kline, con un braccio poggiato su un cuscino e l’altro proteso a reggere un oggetto; Eros inginocchiato con un braccio proteso a reggere una phiale. Influenze da parte del P. CA (composizioni, posture delle figure, corporature dei giovani uomini nudi, chitoni f., pelle di cerbiatto a coprire le sedute, elementi architettonici, d’arredo e paesaggistici, decorazione accessoria) e dei C. dei Sottog. SS (profili piuttosto piatti, satiri con ghirlanda, bandoliera e stivaletti bianchi), Walters e CC (decorazione accessoria). Affinità con i P. LNO, di New York GR 1000, APZ e di boston ready (giovani uomini ammantati stanti sui lati secondari). 469

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Frequente rappresentazione di donne semiammantate, con busto nudo attraversato da una bandoliera di perline bianche e triplici braccialetti ai polsi. Capigliature f. raccolte in un sakkos liscio e bianco da cui fuoriescono lunghe ciocche ricciolute in corrispondenza delle orecchie. Tra gli attributi, phiale, rametto, tirso, ghirlanda. Rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi suddipinti in bianco oppure resi mediante una linea di contorno incisa, piantina simile a una spiga), d’arredo (kline, sgabello, thymiaterion) e architettonici (stele, altare). Nel campo, rosetta a quattro petali, pinakes e oscilla da cui pende un nastro intrecciato, timpano, phiale, ghirlanda aperta, benda a festone, finestra, tralci d’edera. Sulle oinochoai, campo figurato racchiuso da due fasce verticali decorate a chevrons. uso diffuso di sovraddipinture bianche per i monili, le armi, gli attributi, gli oggetti nel campo, alcuni particolari dell’abbigliamento e della decorazione accessoria. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 477-479, nn. 260-279, tav. 184, Trendall 1973d, 229, Trendall 1983a, 226-227, nn. 267a, 269a, Trendall 1989, 167, fig. 318.

iV 1 1.c.2 c

Vicino nELLo sTiLE AL p di fusciLLo

(TAV 354 2)

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi Lebetes gamikoi (1). soggETTi scene generiche (1): due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizione comprendente due figure disposte sullo stesso livello. Influenze da parte del P. di Fuscillo (donna semiammantata con kekryphalos bianco, bandoliera e triplice braccialetto al polso, panneggi f.). Rappresentazione di elementi d’arredo (klismos, thymiaterion). Nel campo, phialai, timpano, ghirlanda aperta. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Schauenburg 2003, 19, fig. 34.

iV 1 1.c.3 p Lno (TAV 354 3) dEnoMinAzionE Dall’abbreviazione dei luoghi di conservazione della lekythos (Losanna, Museo Cantonale di Archeologia e Storia, 4244) e dell’oinochoe (Wakefield, Nostell Priory, 51) eponime. VAsi ATTRibuiTi 69 pRoVEniEnzE Campania (17) – generiche (3); golfo di Napoli (11): Cuma; area capuana (3): Montesarchio (2), caivano (1). etruria padana (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (13): a campana (13); oinochoai (12): forma 3 (7), forma 2 (5); skyphoi (11); anfore a collo distinto (8); idrie (7); bail-amphorae (6); lekythoi (6); coppe (3); anfore (1); askoi (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): nereide su ippocampo (1). scene a soggetto comico (1): due attori in corsa, capra (1). Corteggio dionisiaco (9): due donne ai lati di una donna (2); giovane uomo nudo, due donne ai lati di Dioniso (1); komos (1); donne, giovane guerriero (1); due donne ai lati di un altare (1); due donne, giovane uomo nudo (1); tre donne (1); donna (1). Scene con Eros (4): Eros, donne (2); donne, eroti (1); simposio con Eros (1). 470

Scene con Nike (2): Nike, donna (1); Nike, donna, giovane uomo nudo e giovane guerriero intorno ad una stele (1). Scene con indigeni (14): donna, giovane guerriero (2); giovane guerriero, donne (2); due donne ai lati di un giovane guerriero (2); giovane guerriero, donne e giovane uomo presso una stele (1); donna, giovane uomo, cavaliere (1); due donne, giovane uomo, giovane guerriero (1); donna, cavaliere (1); due cavalieri, donna (1); donna e giovane guerriero ai lati di una stele (1); parte di giovane guerriero (1); parte di giovane guerriero presso una stele (1). Scene generiche (76): giovani uomini ammantati (30): due (22), tre (8); donna (7); due donne (4); giovane uomo ammantato (4); offerenti presso un naiskos (3); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (3); due donne ai lati di una donna (3); donna e giovane uomo ammantato ai lati di una stele (2); due donne, giovane uomo ammantato (2); donna, giovane uomo ammantato (2); testa (2); cane (2); due coppie di donne e giovani uomini nudi (1); due donne ai lati di un giovane uomo seduto su una stele (1); donna e giovane uomo ai lati di una donna (1); due donne, giovane uomo (1); simposio (1); testa f., testa m. (1); due donne ai lati di un giovane uomo (1); donna, giovane uomo (1); donna seduta su un altare, giovane uomo (1); due donne ai lati di una stele (1); donna presso una stele (1); giovane uomo, parte di figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una singola figura isolata; 2) due o tre figure disposte sullo stesso livello, con parziali sovrapposizioni di piani; 3) da tre a otto figure disposte su livelli leggermente sfalsati o differenti, con notevoli sovrapposizioni di piani, talvolta gravitanti attorno ad un elemento architettonico centrale. Figure ricorrenti: figura m. (giovane uomo, Dioniso) o donna seduti (su sgabello a gambe incrociate, rilievo del terreno, sperone roccioso), talora retrospicienti, a gambe incrociate, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; giovane uomo completamente ammantato stante; donna stante di t.q. con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in entrambe le mani; donna o giovane uomo stanti di t.q., con un braccio piegato e avvolto nell’himation, mentre l’altro è proteso a reggere un oggetto; guerriero indigeno a cavallo, con insegne, stante o in veloce movimento; donna stante con alto copricapo e velo, un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; giovani uomini semirecumbenti su klinai; ragazzino stante di t.q. Influenze da parte dei P. di Manchester (stephane radiata con raggi sottili e lunghi) e ca (schemi compositivi, resa delle donne sedute, donna e fanciulla all’interno di un naiskos, chitoni f. con cinture borchiate, stephane radiata in bianco aggiunto, elementi paesaggistici e d’arredo, oggetti nel campo, decorazione accessoria, fasce laterali con motivo a chevrons). Affinità con i P. di New York GR 1000 ed APZ (due giovani uomini ammantati sui lati secondari). disegno non sempre curato e preciso con progressivo peggioramento nello stile e graduale abbandono dell’uso di sovraddipinture in bianco aggiunto per la resa dell’incarnato f. Profili diritti, con nasi con narice indicata mediante un punto, bocca piccola con una lieve rientranza tra il labbro i. e il mento, talvolta realizzata attraverso un tratto scuro. Giovani uomini spesso abbigliati con una tunica con maniche corte, suddipinta in bianco. Frequente raffigurazione di fanciulle e fanciulli, questi ultimi abbigliati con una corta tunica, spesso suddipinta in bianco, stretta in vita da una cintura piuttosto larga. capigliature f. raccolte in un grosso chignon sulla nuca all’interno di un kekryphalos o cinte da una stephane radiata, capigliature m. a massa compatta cinte da una stephane radiata con raggi sottili e lunghi o da una ghirlanda di foglie. Predilezione per la raffigurazione di guerrieri indigeni a cavallo con lancia a cui è appesa un’insegna. Tra gli attributi, phiale, tirso, cista, bastone nodoso, specchio, ghirlanda, situla, grappolo d’uva, corona, skyphos. Rappresentazione di elementi paesaggistici (terreno reso mediante piccoli sassi e sottili linee ondulate in bianco aggiunto, piantine, piantine simili a spighe, erba, sassi, sperone roccioso suddipinto in bianco), d’arredo (klismos coperto da una pelle di cerbiatto, sgabello a gambe incrociate, kline, trapeza, cratere a calice) e architettonici (altare, stele, naiskos, porta). Nel campo, ghirlanda, foglia d’edera, rosette puntinate e a quattro petali, benda, insegne, pinakes e oscilla con nastro intrecciato pendente, phiale, timpano, volatile con ghirlanda tra le zampe. Uso di sovraddipinture in bianco aggiunto

cERAMicA cAMpAnA (c) per gli attributi, gli elementi paesaggistici, d’arredo e architettonici, gli oggetti nel campo ed alcuni dettagli della decorazione accessoria. Al di sotto del campo figurato, meandro ad incastro intervallato da riquadri con croce inscritta e triangoli rovesciati; fascia ad onda corrente Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 350-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 479-483, nn. 280-318, 320-322, tav. 185, Trendall 1970a, 84-85, nn. 290a, 305a, 316a, 319a, tav. XXi.1, trendall 1973d, 229, 235-236, nn. 284a, 288a, 290b-c, 296a, 310a-b, 311a, 314a, 322a, tav. XLII.1, Trendall 1983a, 214, 227-229, nn. 334, 338, 349-350, 288b, 290d, 311b-d, 315a, 316b, 317a-b.

iV 1 1.d p di nEw yoRk gR 1000 (TAV 354 4-355 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (New York, MMA, GR 1000). VAsi ATTRibuiTi 77 pRoVEniEnzE Campania (21) – generiche (2); golfo di Napoli (9): Cuma (8), Nola (1); area capuana (10): montesarchio (4), caivano (2), frignano (2), capua (1), s. antimo (1). foRME VAscoLARi Crateri (24): a campana (24); bail-amphorae (13); idrie (13); anfore a collo distinto (11); oinochoai (6): forma 2 (6); anfore (4); skyphoi (4); lekythoi (1); frammenti (1). soggETTi Scene mitologiche (4): Perseo decapita Medusa (1); amazzone su quadriga (1); amazzonomachia (1); Polifemo cuoce splachnoptai umani, ariete (1). Corteggio dionisiaco (9): simposio (2); donna (2); donna, satiro e donna presso un altare (1); due donne ai lati di un satiro (1); donna presso un altare (1); due donne (1); tre donne (1). Scene con Eros (4): simposio con Eros (2); Eros, due donne (2). Scene con indigeni (29): giovane guerriero (4); due donne ai lati di un giovane guerriero (3); cavaliere (3); donna, giovane guerriero (2); donne, giovane guerriero (2); giovane guerriero presso una stele (2); donna e giovane guerriero ai lati di una stele (2); giovane guerriero, cavallo (1); donna e giovane guerriero ai lati di una donna (1); donna e giovane guerriero ai lati di un pilastrino (1); Nike, donne, giovani guerrieri (1); giovane guerriero biga, due donne, giovane uomo (1); donna presso una stele, donna, giovane guerriero (1); due giovani guerrieri (1); due giovani guerrieri in lotta presso una stele (1); giovane guerriero presso un naiskos (1); offerenti presso un naiskos (1); giovane guerriero all’interno di un naiskos (1). Scene generiche (94): giovani uomini ammantati (32): due (23), tre (9); testa f. (17); donna, giovane uomo ammantato (7); due donne ai lati di una donna (6); simposio (4); giovane uomo ammantato (4); offerenti presso un naiskos (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (2); donna (2); due donne (2); due donne ai lati di un altare (2); donna presso un altare (1); donna presso un naiskos (1); due donne ai lati di una stele (1); due donne ai lati di un giovane uomo ammantato (1); donne presso un louterion (1); tre donne (1); giovane uomo ammantato presso un altare (1); due giovani uomini ammantati, donna, giovane uomo ammantato (1); due uomini in corsa, donna, donna che suona il flauto (1); giovane uomo su un carro trainato da tre cavalli (1); giovane uomo nudo, due donne (1); donna, uomo recumbente (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una singola figura isolata; 2) due o tre figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani; 3) da tre a cinque figure disposte su livelli leggermente sfalsati o, meno frequentemente, su livelli differenti, con sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovani uomini completamente ammantati stanti, talvolta con ramo di palma; guerriero indigeno stante, talvolta a gambe incrociate, appoggiato ad uno scudo e con una mano protesa a reggere un oggetto; donna completamente amman-

tata, seduta su una roccia suddipinta in bianco o su uno sgabello a gambe incrociate, con specchio e phiale; giovani uomini semiammantati, semirecumbenti su kline, con un braccio appoggiato su un cuscino e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; donna e giovane uomo abbracciati su una kline; suonatrice di doppio flauto; donna stante con un piede sollevato ed appoggiato su un rialzo roccioso, con una o entrambe le mani protese a reggere un oggetto; donna stante di t.q. con oggetti in mano; teste f. di profilo con sakkos o kekryphalos e diadema radiato; guerriero indigeno a cavallo con insegne; suonatrice di doppio flauto. Influenze da parte dei P. CA (composizioni, capigliature f., chitoni f. con cinture borchiate o con sottili cordini con fiocco, donna e giovane uomo completamente ammantati stanti, guerrieri indigeni, teste f. di profilo, decorazione accessoria con fiore a tre petali e palmette con foglie a pettine) e LNO (guerrieri indigeni a cavallo con insegne). Affinità con il P. APZ (donne e giovani uomini ammantati, heroon, elementi decorativi particolarmente elaborati, nella decorazione accessoria palmette a pettine). gamma limitata di soggetti, soprattutto guerrieri indigeni, simposi e scene a carattere funerario. Uso sporadico dello scorcio e della visione da tergo delle figure. Talvolta le figure oltrepassano con i piedi i limiti del campo figurato, invadendo la decorazione accessoria sottostante. corporature, soprattutto delle donne e dei giovani uomini completamente ammantati stanti, piuttosto massicce e pesanti. teste di grandi dimensioni. Profili con piccoli nasi diritti, labbro i. carnoso e prominente e mento pronunciato e sporgente. capigliature m. a massa compatta cinte da ghirlande più o meno spesse con singolo o doppio filo di perle in bianco aggiunto oppure con tralcio d’edera; capigliature f. raccolte in un grosso chignon sulla nuca legato con un nastro bianco e cinto da una sphendone su cui talvolta è sovrapposta una stephane radiata. Predilezione per la raffigurazione di guerrieri indigeni abbigliati con una corta tunica, elmo crestato con due o tre alte piume, corazza composta da tre cerchi suddipinta in bianco, schinieri ed armati di scudo rotondo e lancia, spesso con insegne. Nelle figure f., spesso, himation, suddipinto in bianco, avvolto intorno alla parte i. del corpo o drappeggiato trasversalmente sul busto; talvolta bandoliera sul petto. nei giovani uomini ammantati, sporgenza del ginocchio disegnata sproporzionatamente in basso, ottenendo una coscia molto più lunga rispetto al resto della gamba; himation con fitte pieghe orizzontali e trasversali addensate attorno al collo a formare una sporgenza. simposiasti adornati da una spessa ghirlanda in bianco aggiunto attorno al collo. In un solo caso, l’anfora Mosca, MN Pushkin, II 1b 498, le figure sono dipinte a f.n., anziché rosse. Tra gli attributi, kylix, ramo di palma, rametto, kantharos, specchio, phiale, lancia, ghirlanda, situla, tirso, grappolo d’uva, insegne. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce in bianco aggiunto, piantine simili a spighe, piantine con bacche, speroni rocciosi resi mediante linee di contorno in bianco, erba, albero da frutta, tronco d’albero, sassi, livelli del terreno e rilievi resi tramite file di trattini bianchi), d’arredo (klinai, kottaboi, trapeza, cratere a calice, louterion, sgabelli) e architettonici (edificio con colonnato ionico, altare, pilastrini, stele, heroa con acroteri a palmetta). nel campo, phialai, dischi quadripartiti, ciste decorate da triangoli in bianco aggiunto, rosette a quattro o più petali, pinakes e oscilla con nastro intrecciato pendente, tralcio d’edera, foglia d’edera, cetra, finestre, bende, ghirlanda aperta, maschera. Nella decorazione accessoria fiori a tre petali, con contorno in bianco aggiunto, affiancati a palmette in forma di mezzo ventaglio o di pettine. Uso diffuso di sovraddipinture in bianco e giallo. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 483-491, 700, nn. 323-333, 335-337, 339-348, 351-377, tavv. 187189, trendall 1970a, 85, nn. 329a, 330a, 332a, 353a, trendall 1973d, 229, 236-237, nn. 328a, 340a, 346a, tav. XLii.2-4, trendall 1983a, 214, 229-239, nn. 324a, 327a, 328b, 330b, 331a, 338a, 339a, 369a, Trendall 1989, 167, figg. 317.3, 319-320, Cambitoglou, Harari 1997, 45-47, n. 32, tavv. 48-49, Tugusheva 1997a, 17, tav. 16.1-5, Schauenburg 2002a, 75-76, 78, 106-107, note 804, 839, figg. 171a-d, 180a-c, 182a-c, Schauenburg 2003, 24, figg. 51a-b, Schauenburg 2005, 35-36, figg. 75a-b, 94a-c. 471

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

iV 1 1.e c Vicini nELLo sTiLE AL p (TAV 355 3)

di nEw yoRk gR

1000

VAsi ATTRibuiTi 38 pRoVEniEnzE Campania (10) – generiche (3); golfo di Napoli (4): Cuma; area capuana (2): Capua; settentrionale (1): teano. foRME VAscoLARi Crateri (12): a campana (12); lekythoi (5); askoi (4); lekanides (4); lebetes gamikoi (3); oinochoai (3): forma 3 (3); anfore a collo distinto (2); gutti (2); bail-amphorae (1); coppe (1); epichyseis (1). soggETTi Scene generiche (60): testa f. (58); giovane uomo ammantato (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una sola figura isolata. Figure ricorrenti: teste f. di profilo verso sin. con sakkos o kekryphalos. Influenze da parte del P. CA (resa delle teste, capigliature, sakkoi e kekryphaloi). Profili diritti, nasi lunghi e affilati, con la punta leggermente all’insù, breve tratto orizzontale alla base del naso, bocca serrata, con labbra divise da una breve linea orizzontale, e separata dal mento tramite un breve tratto sempre orizzontale, occhi grandi, linee delle palpebre non congiunte all’estremità, pupilla resa mediante un tratto verticale tra le due palpebre. Capigliature a chignon sulla nuca, raccolte all’interno di un sakkos o di un kekryphalos decorati da linee e punti, da cui fuoriesce una grossa ciocca riccioluta sulle orecchie, stephane radiata sulla fronte. orecchini pendenti e collana di perle in bianco aggiunto. Al di sotto del campo figurato, linea risparmiata. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 491-493, nn. 378-398, tav. 190.1-2, 5, Trendall 1970a, 86, nn. 380a, 383a, 398a-b, tav. XXI.4, Trendall 1973d, 229, 237, nn. 378b, 385a, 387a, 389a, trendall 1983a, 214, 230-231, nn. 378c, 384a, 397a, 398c-h, tav. XXVi.7-8.

iV 1 1.f c

dEL g di bRuXELLEs A 137

(TAV 355 4)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della coppa eponima (bruxelles, mrah, a 137). VAsi ATTRibuiTi 14 pRoVEniEnzE Campania (4) – generica (1), golfo di Napoli (2): Cuma; area capuana (1): Maddaloni. foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (4); oinochoai (4): forma 3 (4); coppe (3); askoi (1); lekanides (1); lekythoi (1). soggETTi Scene generiche (27): testa f. (20); due giovani uomini ammantati (6); testa con mitra (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola testa f. di profilo oppure due giovani uomini ammantati stanti sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con sakkos o kekryphalos; giovani uomini ammantati stanti. Influenze da parte dei C. vicini nello stile al P. di New York GR 1000 (resa delle teste f.). Affinità con i P. di Boston Ready e APZ (giovani uomini ammantati stanti). Teste f., talvolta dall’incarnato in bianco suddipinto, con profili diritti, nasi affilati e a punta, con narice resa mediante un punto o un breve tratto ricurvo, bocca con labbra carnose e sporgenti, separate da una breve linea ricurva verso il basso, mento piccolo e sporgente. Capigliature raccolte in un sakkos o in un kekryphalos decorato da linee e punti, da cui fuoriesce una ciocca riccioluta in corrispondenza dell’orecchio, al di 472

sotto della quale si intravvede un elaborato orecchino pendente. Spesso nel campo, davanti alle teste f., specchio. Al di sotto del campo figurato, linea risparmiata. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 340-330. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 493-494, nn. 399-407, tav. 190.3-4,6, Trendall 1973d, 238, nn. 404a, 407a-b, Trendall 1983a, 231-232, n. 406a, Frère 1997, 74-74, fig. 2, tav. 42.4-6.

iV 1 2 boTTEgA dEL p Apz iV 1 2 a p dELLA fogLiA d’EdERA (TAV 356 1) dEnoMinAzionE Dalla frequente raffigurazione di una foglia d’edera posta al di sopra della phiale con offerte tenuta in mano da una delle figure rappresentate sui vasi. VAsi ATTRibuiTi 31 pRoVEniEnzE Lucania (8) – interna (8): Viggiano (6), castronuovo s. andrea (2). campania (7) – generiche (5); area capuana (2): Montesarchio. Apulia (4) – Daunia (4): Canosa. foRME VAscoLARi Crateri (12): a campana (12); lebetes gamikoi (4); oinochai (4): forma 3 (3), indeterminate (1); pelikai (3); lekythoi (2); pissidi (2); anfore a collo distinto (1); anfore (1); idrie (1); lekanides (1); nestorides (1); skyphoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): donna (1); donna e giovane uomo nudo in corsa (1); due giovani uomini (1). Scene con Eros (15): Eros (8); Eros presso un altare (2); donna ed Eros presso un louterion (2), Eros, donna (1); donna e giovane uomo presso un louterion con erote (1); due donne presso un louterion con Eros (1). Scene generiche (32): giovane uomo ammantato (10); donna (6); testa f. (5); donna in corsa (4); donna e giovane uomo presso un altare (3); donna in corsa verso un altare (2); due donne presso un louterion (1); donna, giovane uomo nudo (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una figura isolata o due figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna in corsa, spesso retrospiciente, con braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in entrambe le mani; giovane uomo ammantato stante con braccio proteso a reggere un bastone; donna seduta su roccia, retrospiciente, con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in entrambe le mani; Eros seduto su roccia o su louterion, talvolta retrospiciente e con le ali spiegate, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; donna stante di t.q. con un braccio disteso lungo il corpo a reggere un timpano e l’altro proteso, talora con oggetti; donna o giovane uomo stanti di t.q. con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in entrambe le mani. Influenze da parte dei P. CA (resa dei volti di profilo, capigliature f.) e di New York GR 1000 (capigliature m., cista quadripartita con decorazione a triangoli bianchi). Influenze da parte di C. apuli (giovani uomini ammantati sui lati secondari) e in part. da parte dei P. di Dario e Varrese (panneggi f., soprattutto pieghe su busto) e da parte del P. di Lucera (dittici nel campo). Affinità con i P. APZ (teste f. di profilo) e di Boston Ready (resa del louterion e del relativo getto d’acqua). Affinità con i C. apuli del g. dello chevron (decorazione accessoria sui crateri a campana, resa degli eroti e delle donne in corsa o sedute). Volti resi raramente di prospetto, netta predilezione per la raffigurazione di volti di profilo verso sin. Diffusa rappresentazione di eroti con grandi ali contornate in bianco aggiunto, con tocchi diffusi di sovraddipinture e lunghe piume singole. corporature m. dalla muscolatura piuttosto morbida, con capezzoli e ombelico indicati mediante piccoli cerchietti. capigliature m. a massa compatta spesso cinte da una ghirlanda in bianco aggiunto. Nei giovani uomini ammantati sui lati secondari, corporature massicce e himation particolarmente ampio, con bordo scuro e pieghe ondulate lungo il

cERAMicA cAMpAnA (c) lembo i. sin. Incarnato f. raramente reso in bianco suddipinto. Chitoni f. stretti in vita da una cintura, talvolta borchiata, saltuariamente decorati mediante una fascia scura verticale centrale o laterale. Panneggi caratterizzati da pieghe orizzontali, leggermente curve e parallele sul busto; nella parte i. del corpo, pieghe verticali o curvilinee, riunite in gruppi di due o tre linee parallele; orli ondulati. Nelle figure in movimento, panneggi svolazzanti con pieghe trasversali, leggermente ricurve, che partono dalla zona i. della coscia avanzata, lasciando completamente libera da pieghe la parte s. della gamba. Capigliature delle donne e degli eroti raccolte in uno chignon legato da un nastro bianco sulla nuca e coperto da una sphendone decorata da una stephane radiata. Tra gli attributi più ricorrenti: tirso, cista con foglia d’edera, grappolo d’uva, phiale con foglia d’edera, ghirlanda di foglie, piatto con dolce, bende, ghirlanda di rosette, ventaglio, specchio, patera con lungo manico, timpano, cassetta aperta, xilofono. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantina con foglie e bacche o solo con bacche, sperone roccioso in bianco aggiunto, fiore campanulato), d’arredo (louterion) e architettonici (altare, pilastrino, talvolta con capitello ionico). nel campo, ghirlanda aperta, finestra resa in maniera prospettica, rosetta a quattro o più petali, grappolo d’uva, benda, foglie d’edera con punti, palla, gruppi di tre punti, ghirlande, phiale, dittico, bucranio. Nella decorazione accessoria, sui crateri a campana, palmette a forma di ventaglio con girali su ciascun lato affiancati da palmette in forma di pettine e fiori a tre o cinque petali; sulle pelikai, stessa decorazione dei crateri, ma la palmetta in forma di pettine è di dimensioni maggiori. Uso piuttosto diffuso di sovraddipinture in bianco, giallo, rosso e rosa. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente, con motivo ad S orizzontale, a chevrons. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 495-499, 700, nn. 408-421, tavv. 191-192, 193.1-2, Trendall 1970a, 87, n. 417a, Trendall 1973d, 239, 241, nn. 417b, 420a-c, Szilágyi 1981, 105-106, tav. 51.3-5, Trendall 1983a, 234-237, nn. 411a, 417c, 421a-b, tav. XXVII, Nava 2002, 752-754, tavv. LXXiV.1, LXXV.1-2.

iV 1 2 b c

dEL g dEL cAVALiERE

(TAV 356 2)

dEnoMinAzionE Dalla raffigurazione di un giovane uomo stante accanto al suo cavallo presente su tutti i vasi realizzati dai c. del g. VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE campania (1) – area capuana (1): generica. foRME VAscoLARi crateri (6): a calice (6). soggETTi Scene con indigeni (6): giovane uomo che tiene per le briglie un cavallo (2); giovane uomo, cavallo (1); libagione ad un giovane guerriero (1); cavaliere, giovane guerriero (1); offerenti presso un naiskos (1). Scene generiche (6): giovane uomo ammantato (5); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata oppure due figure disposte sullo stesso livello con sostanziali sovrapposizioni di piani. solo in un caso, il cratere a calice Napoli, MAN, 1985, quattro figure disposte su livelli sfalsati con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo completamente ammantato stante, con bastone; guerriero indigeno stante accanto alla sua cavalcatura; donna ammantata stante con offerte in entrambe le mani. Influenze da parte dei P. CA (policromia, decorazione accessoria) e della Foglia d’Edera (donne ammantate, giovani uomini ammantati stanti). Predilezione per la rappresentazione di guerrieri indigeni abbigliati con una corta tunica suddipinta in rosso, fermata in vita da un cinturone, armati da lancia, singola

o doppia, in atto di trattenere per le redini la propria cavalcatura. talvolta i guerrieri indigeni, oltre alla tunica rossa, talora decorata con motivi in bianco, indossano anche un elmo conico con alto cimiero. capigliature m., a massa di riccioli compatti, cinte da ghirlande di foglie suddipinte in bianco. Predilezione per la rappresentazione di cavalli in bianco o in marrone suddipinto. Raffigurazioni di elementi paesaggistici (piantine simili a spighe, piantine con foglie e bacche, linee del terreno rese mediante file di puntini bianchi) e architettonici (heroon e stele su alto basamento decorato da un motivo a meandro). Nel campo, benda, rosetta puntinata, scudo, phialai, dittico, finestra, halteres, rosetta, foglia d’edera, grappoli d’uva e viticci, panneggio, gruppi di tre punti. Uso abbondante di sovraddipinture in bianco, giallo, marrone, rosso e rosa. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-315. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 499-500, nn. 422-427, tav. 195, Trendall 1970a, 87, Trendall 1973d, 239.

iV 1 2 c p Apz (TAV 356 3-4) dEnoMinAzionE Dalla abbreviazione del termine “apulizzante” adottato per indicare l’affinità di questo c. con la produzione vascolare apula. VAsi ATTRibuiTi 228 pRoVEniEnzE Campania (52) – generiche (16); golfo di Napoli (19): Cuma (16), Villaricca (2), Carditello (1); area capuana (17): Capua (6), Montesarchio (5), Sant’Antimo (4), Aversa (1), caivano (1). Lucania (3) – conf. daunia (3): Lavello. apulia (3): generiche. Calabria (1) – Costa tirrenica (1): Acquappesa. foRME VAscoLARi Bail-amphorae (58); crateri (46): a campana (44), indeterminati (2); anfore a collo distinto (34); idrie (34); skyphoi (19); lekythoi (14); oinochoai (11): forma 3 (10), indeterminate (1); coppe (4); lebetes gamikoi (4); anfore (3); pissidi (1). soggETTi Scene mitologiche (3): Achille e Pentesilea (1); satiro e donna ai lati di Eracle (1); giovane guerriero, atena (1). Corteggio dionisiaco (14): satiro, donna (2); donna (2); donna, giovane uomo (2); Dioniso, donna presso un pilastrino (1); satiro in corsa verso un altare (1); satiro, menade (1); testa di satiro (1); donna presso una stele (1); donna presso un altare (1); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (1); parte di donna (1). Scene con Eros (10): Eros (6); Eros, donna (1); Eros, donne (1); giovane uomo, due donne, giovane guerriero, Eros (1); Eros, giovane uomo che trascina una donna su un carro guidato da un giovane uomo (1). Scene con indigeni (6): giovane guerriero, cavallo, donna (2); offerenti presso un naiskos (1); guerriero con cavallo presso una stele (1); parte di giovane guerriero su carro (1); due donne ai lati di un giovane guerriero (1). Scene generiche (359): giovani uomini ammantati (84): due (66), tre (15), quattro (3); giovane uomo ammantato (64); donna (54); due donne (21); due donne ai lati di una stele (14); due donne ai lati di una donna (14); testa f. (13); offerenti presso un naiskos (10); donna presso un altare (8); donna, giovane uomo (8); donna, giovane uomo nudo (8); due donne ai lati di un giovane uomo (7); donna in corsa (6); donna presso una stele (6); donna e giovane uomo nudo ai lati di una stele (5); due donne ai lati di un giovane uomo nudo (4); donna all’interno di un naiskos (4); tre donne (3); due donne ai lati di un altare (3); due donne ai lati di una donna presso una stele (2); due donne all’interno di un naiskos (1); due donne ai lati di un capitello ionico sormontato da un kalathos (1); due donne, giovane uomo, donna (1); due donne ai lati di un giovane uomo ammantato (1); due donne presso un louterion (1); giovane uomo ammantato presso un monumento funebre (1); giovane uomo ammantato presso un altare (1); giovane uomo nudo (1); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (1); due giovani uomini ammantati ai lati di un altare (1); giovane uomo presso un altare, donna (1); donna presso un altare, giovane uomo nudo (1); tre donne presso 473

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA una stele (1); donna presso un altare, donna in corsa (1); parte di giovane uomo ammantato (1); parte di giovane uomo presso una stele (1); parte di due donne (1); parte di figura (1); parte di figura, parte di giovane uomo, parte di donna (1); tre figure (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una singola figura isolata; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, con parziali sovrapposizioni di piani; 3) da tre a sei figure disposte su livelli differenti, con parziali sovrapposizioni di piani; 4) da tre a cinque figure disposte su livelli leggermente sfalsati o diversi e gravitanti attorno ad un elemento architettonico centrale. Figure ricorrenti: donna, erote o giovane uomo nudo stanti di t.q., con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in entrambe le mani; giovani uomini ammantati stanti; donna stante di t.q. con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; donna seduta su una scatola o su uno sgabello, talvolta retrospiciente, con un ventaglio o uno xilofono tra le mani; donna seduta su una roccia o su un capitello ionico, con entrambe la braccia protese e phiale in una mano; donna o giovane uomo nudo seduti (su rilievo del terreno, su roccia o su basamento), con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso a reggere un oggetto; donna o giovane uomo nudo stanti, con un piede sollevato e poggiato su un rialzo roccioso o su un pilastrino, entrambe le braccia protese e oggetti in ambedue le mani; testa f. di profilo con sakkos; donna o giovane uomo nudo stanti, a gambe incrociate, appoggiati a un pilastrino, con oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte dei P. CA (profili, resa dei panneggi f., capigliature f.), LNO (meandri al di sotto del campo figurato), di New York GR 1000 (profili, giovani uomini ammantati stanti sui lati secondari, capigliature f. e m., ciste ripartite in quattro parti con triangoli bianchi, piatti con offerte, uso della policromia), della Foglia d’Edera (resa dei panneggi f., pieghe sul busto, ciste quadripartite con triangoli bianchi, oggetti nel campo, in part. finestre e foglie d’edera, palmette e fiori nella decorazione accessoria) e del cavaliere (guerriero indigeno stante accanto alla sua cavalcatura). Influenze anche da parte della ceramografia apula (predilezione per la raffigurazione di scene con heroon, resa delle amazzoni) e in part. da parte del P. di Licurgo (stephane radiata). Affinità con il P. di Boston Ready (figure dall’aspetto allungato) Predilezione per le composizioni comprendenti due o tre figure separate tra loro da alti girali e fiori. Sporadico uso dello scorcio e di volti visti di t.q. o di prospetto, netta predilezione per la raffigurazione di volti di profilo. Corporature longilinee, che tendono progressivamente ad allungarsi, talvolta arti di dimensioni più lunghe rispetto al resto del corpo, mani dalle dita lunghe e affusolate. nei giovani uomini nudi, muscolatura piuttosto morbida ed appena abbozzata, e posture dall’andamento sinuoso. Nei giovani uomini ammantati, himation ampio, con pieghe addensate attorno al collo a formare una larga protuberanza, ginocchio sporgente e appuntito, che si intuisce sotto il mantello, disegnato eccessivamente in basso in proporzione alla lunghezza complessiva della gamba. Capigliature m. a massa di riccioli compatti, cinte da ghirlande con fila di perle sulla sommità o da corone d’edera. nelle donne, seni prominenti e rotondeggianti, che spesso si intravvedono al di sotto dei chitoni. capigliature f. raccolte in un grosso chignon legato da un nastro bianco sulla nuca, spesso fermato da una sphendone decorata da linee e punti o da un diadema a lunghi raggi suddipinto in bianco. Chitoni f. spesso realizzati in tessuto trasparente e velificato che lascia intravvedere le fattezze del corpo, stretti in vita da una cintura legata in forma di fiocco desinente in tre puntini, con panneggio s. leggermente sblusato o con lungo risvolto. Sul busto panneggio caratterizzato da una quasi totale assenza di pieghe, ve ne sono solo poche e curve lateralmente al seno, mentre nella parte i. del corpo si addensano gruppi di pieghe verticali, l’orlo i. è fortemente ondulato. Talvolta al di sopra del chitone è drappeggiato un himation. Calzature decorate da file di punti e linee in bianco aggiunto. Panneggi adoperati per coprire i diversi tipi di sedute caratterizzati da fitte pieghe concentriche nettamente definite. Predilezione per la raffigurazione di heroa e naiskoi, ergentisi su alti basamenti, con resa prospettica delle travature del soffitto ed acroteri in forma di palmetta. Tra gli attributi più ricorrenti: specchio, benda, phiale, ghirlanda, cista, cassetta aperta, situla, ramo, timpano, grappolo d’uva, volatile, piatto di offerte, crotali, rosetta, ghirlanda aperta, xilofono, ramo con frutti, ventaglio, kantharos, tirso. Rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine con foglie e bacche, livelli o ri474

lievi del terreno resi mediante sottili linee o file di puntini o di trattini bianchi, sassi, girali adoperati come elemento divisorio tra le figure, pile di massi, piantine simili a spighe, fiori, palmette), d’arredo (sgabello, sgabello a gambe incrociate) e architettonici (altari, pilastrini, heroa e naiskoi con acroteri a palmetta, stele, capitello ionico, timpano, erma, monumento funebre). Spesso al di sotto della linea del terreno, resa mediante fila di punti o di trattini, fascia decorata da palmette e dischi quadripartiti con un punto in ciascun quarto. Consistente varietà di oggetti sospesi nel campo, bende a festone, rosette a quattro o più petali, finestre, dischi quadripartiti, cista quadripartita con triangoli bianchi, phiale, grappolo d’uva, ghirlanda, timpano, rami di alloro, palla, xilofono, kalathos, fiore, volatile con infula o benda tra le zampe. Nella decorazione accessoria, elaborate teorie di palmette sovrapposte tra girali e volute, predilezione per palmette dentellate in forma di pettine e per fiori a tre o più petali. Uso piuttosto diffuso di sovraddipinture in bianco, giallo, rosso, rosa e verde, sebbene si assista ad un progressivo abbandono dell’uso del bianco aggiunto per l’incarnato f. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati da riquadri con croce inscritta e triangoli sui lati, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-315. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 500-510, 700, nn. 428-523, 525-544, tavv. 196-199, Trendall 1970a, 87-90, nn. 434a-c, 443a-b, 469a-b, 472a, 477a, 479a, 480a, 489a, 490a, 502a, 507a-b, 511a, 518a, 521a, 529a, 532a-b, 535a, tavv. XXI.2-3,5-6, XXII.1-4, Trendall 1973d, 239-243, nn. 437a, 439a, 446a, 469c-d, f, 476a, 485a, 489b-c, 491a, 492a, 524a, 529b, Mizuta 1981, 64, tav. 49.1-3, Trendall 1983a, 234, 237-243, nn. 429a, 432a, 434d-e, 443c, 448a, 461a, 462a-c, 469e-o, 472b, 476b, 479b, 482a-b, 485b-c, 489dg, 491b, 493a, 495a, 496a, 498a, 502b-g, 505a, 513a, 522a, 524, 524a, 532c-d, 533a, 535b, 538a, 540a, 542a, 543a-b, Trendall 1989, 167, 170-171, figg. 317.4, 322-5, bentz, rumscheid 1989, 49, tav. 34.1-3, Paribeni 1995, 940, n. 111, Cambitoglou, harari 1997, 47-48, n. 33, tav. 50, Schauenburg 2002a, 106-107, note 799, 818, 821, 827, mollo 2003, 188-189, n. a5, tav. 38, smallwood, Woodford 2003, 101, 104, tavv. 66, 71, nn. 90, 96, Schauenburg 2003, 24-25, 51-52, note 251-253, 265, figg. 52-54, tav. XVi.

iV 1 2 d c

Vicini nELLo sTiLE AL p

iV 1 2 d 1 c

dEL g di sAnT’AnTiMo

Apz

(TAV 357 1)

dEnoMinAzionE dalla località di rinvenimento della coppa eponima (napoli, man, 147921). VAsi ATTRibuiTi 27 pRoVEniEnzE Campania (4) – golfo di Napoli (3): Cuma (2), Carditello (1); area capuana (1): sant’antimo. foRME VAscoLARi Crateri (13): a campana (13); lekythoi (7); coppe (6); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi Scene generiche (49): testa f. (40); giovane uomo ammantato (5); due giovani uomini ammantati (2); donna (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una singola testa f. di profilo verso sin.; 2) uno o due giovani uomini ammantati disposti sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con capigliatura raccolta all’interno di un sakkos; giovane uomo stante di profilo, completamente ammantato, con un braccio proteso a reggere un bastone. Influenze da parte del P. APZ (profili, capigliature f., resa dei giovani uomini ammantati). Profili diritti con nasi piuttosto lunghi e a volte importanti, narice segnata mediante un breve tratto alla base del naso o tramite un puntino, labbra carnose e prominenti (in part. il labbro i.) separate tra loro da una sottile linea ricurva, occhi piccoli, con palpebra s. leggermente convessa, più lunga rispetto a quella i., pupilla resa mediante

cERAMicA cAMpAnA (c) un semicerchio nero tangente la palpebra s., il che conferisce allo sguardo un aspetto triste, mento pesante, rotondeggiante e sporgente. capigliature raccolte all’interno di un sakkos decorato da linee e punti, con un nodo nella parte posteriore e una stephane radiata, a lunghi raggi, suddipinta in bianco. Dal sakkos fuoriesce lateralmente, in corrispondenza dell’orecchio, una grossa ciocca di capelli riccioluti, al di sotto della quale emerge un orecchino pendente in bianco aggiunto. Nel campo, phialai, rosette a quattro petali. Nella decorazione accessoria predilezione per palmette a ventaglio fiancheggiate da girali con foglia dentellata a forma di pettine e fiore a tre o cinque petali; in un solo caso, la coppa (Madrid, Palacio de Liria, 27) tralcio d’edera e rosette a quatto petali su fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 510-512, nn. 545-558, tav. 200, Trendall 1970a, 90, nn. 551a-b, 555a, 558a, tav. XXII.5, Trendall 1973d, 243, nn. 551aa, 555b, tav. XLII.5, Trendall 1983a, 243-244, nn. 550a, 551c-f, 552a, 557a, 558b.

iV 1 2 d 2 c

dEL g di VARsAViA

(TAV 357 2)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (Varsavia, mn, 147190). VAsi ATTRibuiTi 31 pRoVEniEnzE Campania (9) – generiche (2); golfo di Napoli (3): Cuma; area capuana (3): Capua; settentrionale (1): teano (1). foRME VAscoLARi Lekanides (6); lekythoi (5); askoi (4); crateri (4): a campana (4); skyphoi (4); bailamphorae (2); oinochoai (2): forma 3 (2); epichyseis (1); gutti (1); idrie (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi Scene generiche (50): testa f. (48); donna (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due teste f. di profilo, disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con capigliatura raccolta all’interno di un kekryphalos. Influenze da parte del P. APZ (profili, capigliature). Profili diritti con nasi piuttosto lunghi e appuntiti, labbra carnose separate tra loro da una sottile e breve linea orizzontale, occhi piccoli, con palpebra s. leggermente convessa, più lunga rispetto a quella i., pupilla resa mediante un semicerchio nero tangente la palpebra s., il che conferisce allo sguardo un aspetto triste, mento piccolo, appuntito e sporgente. Capigliature raccolte all’interno di un kekryphalos, decorato da punti e trattini disposti a raggiera, da cui emerge posteriormente uno chignon fermato da un nastro bianco; sulla fronte, stephane radiata, a lunghi raggi, suddipinta in bianco. Nel campo, rosette a quattro petali. Nella decorazione accessoria predilezione per palmette a ventaglio fiancheggiate da girali con foglia dentellata a forma di pettine e fiore a tre o cinque petali. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 512-513, nn. 559-579, Trendall 1970a, 87, 90, nn. 571a, 572a, tav. XXII.6, Trendall 1973d, 240, 243, n. 569a, Trendall 1983a, 244, nn. 568a, 571b, 572b, 577a-b, 579a-b.

iV 1 2 d 3 c (TAV 357 3)

di VAsi di piccoLE diMEnsioni Vicini nELLo sTiLE AL p

Apz

VAsi ATTRibuiTi 40 pRoVEniEnzE Campania (10) – generiche (5); golfo di Napoli (3): Cuma; area capuana (2): Aversa. Calabria – Costa tirrenica (2): Acquappesa (1), Cariati (1). Apulia (1): generica.

foRME VAscoLARi Skyphoi (29); lebetes gamikoi (2); lekanides (2); anfore (1); bail-amphorae (1); crateri (1): a campana (1); coppe (1); idrie (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): giovane uomo nudo, satiro (1). scene con eros (1): eros (1). Scene generiche (76): due giovani uomini ammantati (37); giovane uomo ammantato (27); donna (5); testa f. (4); giovane uomo nudo (1); due donne (1); offerenti presso un naiskos (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una o due figure disposte sullo stesso livello, senza significative sovrapposizioni di piani, oppure tre figure disposte su livelli leggermente sfalsati con sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo completamente ammantato, stante di profilo; donna seduta su una roccia con oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte del P. APZ (profili, panneggi dei giovani uomini ammantati, decorazione accessoria, elementi architettonici). Disegno molto sommario e poco curato, profili talvolta solo abbozzati. Nei giovani uomini ammantati, panneggio esageratamente ampio, in part. per quanto riguarda l’addensamento di pieghe attorno al collo che producono una protuberanza eccessiva. Capigliature a massa compatta. Predilezione per la raffigurazione, tra gli attributi, di phiale, specchio e cista. Rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi, pile di massi, linee del terreno rese mediante file di punti bianchi) e architettonici (heroon). Nel campo, palla, benda, rosetta, tralcio di foglie d’alloro, finestra, phiale, dischi quadripartiti. Uso di sovraddipinture in bianco aggiunto per l’incarnato f., gli elementi architettonici, alcuni particolari degli attributi e dei gioielli. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 513-515, nn. 580-606, Trendall 1970a, 91, nn. 589a, 600a, Trendall 1973d, 240, 243, nn. 585a, 606a, Hackens 1974, 176-178, n. 38, figg. 86-87, Trendall 1976b, 28, tav. 13.7, Guzzo, Luppino 1980, 833-834, n. 30, figg. 24-26, Guzzo 1982b, 301, Trendall 1983a, 245, nn. 606b-f, D‘Agostino 1989, 274, fig. 197, Guzzo 1989, fig. 22, Genovese 1999, 159, tav. 65.3, Mollo 2003, 188, n. A2, tav. 3.

iV 1 2 e p di bosTon REAdy (TAV 357 4) dEnoMinAzionE dai luoghi di conservazione del cratere a campana eponimo attualmente boston, mfa, 63.3 e in precedenza appartenente alla coll. ready. VAsi ATTRibuiTi 66 pRoVEniEnzE Campania (10) – generica (1); golfo di Napoli (9): Cuma; Sicilia (2): generiche. foRME VAscoLARi Crateri (14): a campana (14); anfore a collo distinto (13); idrie (13); oinochoai (13): forma 2 (11), forma 3 (2); bail-amphorae (7); lekythoi (3); skyphoi (2); askoi (1). soggETTi Scene mitologiche (3): due Muse ai lati di Apollo (1); donna, Eros, Atena, giovane guerriero, cavallo, donna, giovane uomo (1); apoteosi di Eracle (1). Corteggio dionisiaco (8): due donne (2); donna con volatile (2); donna (1); donna in corsa (1); due donne ai lati di una donna (1); donne (1). Scene con Eros (3): Eros, donne presso un louterion (1); donna e donna che suona il flauto ai lati di una donna, Eros (1); due eroti (1). Scene con Nike (2): Nike, donna su klismos (2). Scene con indigeni (4): due donne, giovane guerriero (2); combattimento tra giovani guerrieri (1); giovane guerriero e donna ai lati di una donna, donna (1). Scene generiche (86): giovani uomini ammantati (19): tre (9), due (8), quattro (2); due donne ai lati di una donna (11); testa f. (8); due donne ai lati di una stele (5); don475

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA na (6); due donne (6); donne (6); giovane uomo ammantato (5); due giovani uomini ammantati ai lati di una stele (4); offerenti presso un naiskos (2); due donne ai lati di una donna presso un louterion (2); due donne ai lati di un louterion (2); due donne ai lati di una donna presso una stele (1); due donne ai lati di una donna su klismos (1); due coppie di donne e giovani uomini (1); donna, giovane uomo, due donne (1); donna, donna seduta su un altare, donna su klismos (1); donne presso una stele (1); offerenti presso un monumento funebre (1); donna presso un altare (1); donna in corsa, thymiaterion (1); donna presso un louterion e donna ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una sola figura isolata; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani; 3) due o tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli differenti, gravitanti attorno ad un elemento architettonico centrale (stele, naiskos), talvolta con sovrapposizioni di piani; 4) da tre a sei figure disposte su livelli differenti o leggermente sfalsati, con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna o giovane uomo completamente ammantati, stanti di profilo; donna o Apollo seduti di t.q. su un rilievo del terreno o su uno sgabello, spesso entrambi ricoperti da pelle di cerbiatto, con braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; donna stante con un piede sollevato e appoggiato su una roccia o su un rilievo del terreno, entrambe le braccia protese a reggere oggetti in una o in entrambe le mani; donna stante di t.q., con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in entrambe le mani; donna stante di t.q., una gamba avanzata con il ginocchio piegato, un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in entrambe le mani; guerrieri indigeni in lotta tra loro. Influenze da parte dei P. CA (composizioni, uso delle pelli di cerbiatto come copertura delle sedute, resa dei thymiateria, ciste nel campo), di New York GR 1000 (composizioni, uso diffuso di sovraddipinture in bianco aggiunto, decorazione accessoria), APZ (figure slanciate, giovani uomini ammantati sui lati secondari, ciste nel campo, palmette e fiori nella decorazione accessoria, sovraddippinture in verde e rosso) e Lno (giovani uomini ammantati sui lati secondari). Predilezione per le composizioni comprendenti due o tre figure, spesso nei pressi si una stele. Profili caratterizzati da nasi affilati e menti appuntiti e prominenti. Figure dalla corporatura molto alta e slanciata, con teste di piccole dimensioni, spesso sproporzionatamente ridotte rispetto al resto del corpo, soprattutto rispetto agli arti, spesso esageratamente lunghi. mani dalle dita lunghe, affusolate e ricurve, non sempre ben disegnate. Capigliature m. a massa compatta cinte da una sottile ghirlanda suddipinta in bianco con apice centrale. Sporadica rappresentazione di guerrieri indigeni, abbigliati con una corta tunica in bianco aggiunto ed armati di lancia, scudo rotondo, elmo crestato con penne. nei giovani uomini ammantati, himatia molto ampi, drappeggiati attorno al collo in modo da formare una protuberanza ad anello molto sporgente, mentre in corrispondenza del braccio piegato sul fianco si crea un drappeggio in forma di manica cilindrica. Capigliature f. raccolte in uno chignon sulla nuca fermato mediante un nastro bianco, spesso con kekryphalos o con sphendone. Chitoni f. lisci, privi di decorazioni, stretti in vita da una cintura sottile, caratterizzati da poche pieghe diritte nella parte i. e curve sul busto, spesso attraversato da una bandoliera di perle bianche. Frequente raffigurazione di volatili in bianco suddipinto appollaiati sulle ginocchia delle figure sedute o su louteria dal cui interno zampillano spruzzi d’acqua. Tra gli attributi predilezione per la raffigurazione di cista con offerte, tirso, specchio, cetra, rametto, situla, ghirlanda, ventaglio, phiale, timpano, bende, infule, ghirlanda di rosette. rappresentazione di elementi paesaggistici (linee e rilievi del terreno resi mediante sottili linee suddipinte, rocce, pile di massi, piantine simili a spighe, piantine con bacche, palmette, erba, rametti di palma), d’arredo (thymiaterion, sgabello a gambe incrociate, louterion, klismos, poggiapiedi) e architettonici (stele, tymbos, naiskos). Nel campo, finestre, ciste quadripartite, rosette a quattro petali o puntinate, grappoli d’uva, dischi quadripartiti, pinakes con nastro intrecciato pendente, timpano, benda, cassetta, phialai, infule, foglia d’edera, ghirlanda aperta e chiusa, girali. Nelle oinochoai, campo figurato limitato lateralmente mediante fasce decorate a graticcio o a chevrons. Nella decorazione accessoria, uso diffuso di fiori a tre petali o con stame centrale nero e di palmette a pettine. Uso molto abbondante 476

di sovraddipinture in bianco, spesso sono realizzate in bianco aggiunto anche intere figure; diffuso pure l’uso di suddipinture in verde e in rosso. Al di sotto del campo figurato, meandro a svastica intervallato da riquadri crociati con punti sui lati, fascia ad onda corrente o ramo di alloro e bacche. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 515-519, nn. 607-648, tavv. 201-202, Trendall 1970a, 91, nn. 610a, 620a-b, 627a, tav. XXIII.1, Trendall 1973d, 240, 244, nn. 620c, 634a, 648a-b, Trendall 1983a, 234, 245-247, nn. 610b, 614a-b, 619a, 620d, 622a, 623a, 629a-b, 636a, 648c-e, tav. XXVIII.3-6, Trendall 1989, 167, 171, figg. 326-328, Schneider-Herrmann 1996, 115, n. 6, tav. 152, Schauenburg 2002a, 77-79, 107, nota 858, figg. 178a-c, 186a-b.

iV 1 2 f c

Vicino nELLo sTiLE Ai p

Apz E di bosTon REAdy

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE campania (1) - area capuana (1): capua. foRME VAscoLARi Skyphoi (1). soggETTi scene generiche (2): giovane uomo ammantato (2). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata. Figure ricorrenti: giovane uomo completamente ammantato stante di profilo verso sin. Influenze da parte dei P. APZ e di Boston Ready (profili, capigliature, panneggio, decorazione accessoria). disegno piuttosto rozzo ed approssimativo. Al di sotto del campo figurato, linea risparmiata. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-315. bibLiogRAfiA Papadopoulos 2000, 345-346, 357, n. 6.3, fig. 17.

iV 1 2 g p di ToLosA (TAV 358 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del chous eponimo (Tolosa, Musée de Saint-Raymond, 26.393). VAsi ATTRibuiTi 20 pRoVEniEnzE campania (5): generiche. foRME VAscoLARi Oinochoai (15): forma 3 (12), forma 2 (3); crateri (4): a campana (4); lekythoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (3): due donne ai lati di Dioniso (1); donna, giovane uomo (1); due donne ai lati di una donna e di un giovane uomo (1). Scene con Eros (2): donne, giovane uomo, papposileno, Eros (1); donna e giovane guerriero ai lati di una donna su klismos, Eros (1). scene con indigeni (1): due donne, giovane guerriero (1). Scene generiche (17): due donne (6); due donne ai lati di una donna (2); giovani uomini ammantati (2): quattro (1), tre (1); due donne ai lati di una donna seduta su un altare (2); due donne ai lati di un giovane uomo (1); donna seduta su un altare, donna (1); due giovani uomini ai lati di una donna (1); donna, donna in corsa (1); cigno (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due o tre figure disposte sullo stesso livello, con limitate sovrapposizioni di piani, oppure quattro o sei figure disposte su livelli leggermente sfalsati, con notevoli sovrapposizioni di piani. figure ricorrenti: giovane uomo nudo seduto su una roccia coperta da un himation, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso a reggere un tirso; donna in

cERAMicA cAMpAnA (c) movimento, retrospiciente, con le braccia piegate all’altezza del busto e oggetti in una o in entrambe le mani; donna stante con un piede sollevato ed appoggiato su una roccia puntinata, entrambe le braccia protese e oggetti nelle mani; donna seduta di t.q., talvolta su un altare, con una mano protesa a reggere un oggetto. Influenze da parte dei P. di New York GR 1000 (giovani uomini ammantati) e di Boston Ready (profili, figure dalla corporatura longilinea e slanciata, capigliature e panneggi f., giovani uomini ammantati). Affinità con i P. Nicholson, di Washington e di copenhagen 244 (capigliature f., decorazione accessoria). Predilezione per la rappresentazione di figure sedute su uno sperone roccioso su cui è ripiegato un himation. Nei giovani uomini nudi, muscolatura del torace dettagliatamente definita e busto attraversato da una bandoliera composta da una doppia fila di perle. capigliature m. a massa compatte cinte da una doppia ghirlanda stretta in un nodo in corrispondenza dell’orecchio. Tra gli attributi, ghirlanda, bende, specchio, phiale, cista, xilofono. rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievi del terreno resi mediante una linea ondulata suddipinta, rocce decorate internamente da punti bianchi e neri, linee del terreno rese mediante file di puntini bianchi, alberi), d’arredo (klismos) e architettonici (altare). Nel campo, foglie d’edera, ghirlanda, cista quadripartita, benda con contorni in bianco aggiunto. Al di sotto del campo figurato, fascia risparmiata o ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 320-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 520-521, nn. 649-664, tavv. 202.2, 204.7-8, Trendall 1970a, 91, nn. 657a, 662a, Trendall 1973d, 240, Trendall 1983a, 234, 247, n. 651b, Trendall 1989, 171.

iV 2 officinA di cuMA b iV 2 1. boTTEgA dEL p nichoLson iV 2 1.a p nichoLson (TAV 358 2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione del chous e dei tre crateri eponimi (sydney, nm, 46.02, 52.61, 46.01, 51.20). VAsi ATTRibuiTi 85 pRoVEniEnzE Campania (24) – generiche (3); area capuana (19): Montesarchio; golfo di Napoli (2): avella. apulia (1): generica. sicilia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (68): a campana (48), a calice (20); oinochoai (10): forma 2 (5), forma 3 (3), indeterminate (2); idrie (5); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1). soggETTi Scene mitologiche (5): Nike e Atena su quadriga (2); amazzone in lotta contro un grifo (1); Eracle, Atena (1); Eracle e donna su quadriga (1). Corteggio dionisiaco (2): donna e giovane uomo ai lati di una donna (1); due donne ai lati di una donna (1). Scene con Eros (2): Eros, donna (1); donna, Eros, donna, giovane uomo (1). Scene con Nike (2): Nike su carro (2). Scene con indigeni (5): donna e giovane guerriero ai lati di una donna (3); donna, giovane guerriero (1); donna e giovane guerriero ai lati di una stele (1). Scene generiche (132): giovani uomini ammantati (30): due (25), tre (5); testa f. (25); due donne (21); due donne ai lati di una stele (11); donna (8); due donne ai lati di una donna (6); donna, donna seduta su un altare (6); offerenti presso un naiskos (5); donna in corsa, donna (3); donna, giovane uomo (3); due donne ai lati di un giovane uomo (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (2); simposio (1); donna in corsa (1); donna seduta su un altare (1); due donne, giovane uomo nudo in corsa (1); donna, giovane uomo seduto su un altare con scettro, donna in corsa (1); donna e giovane uomo ammantato su biga (1); due donne ai lati di un uomo barbato (1); due donne su biga (1); donna e giovane uomo ammantato ai lati di una donna (1); giovane uomo presso una colonna, cane che azzanna un cerbiatto (1).

coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata oppure da due a quattro figure disposte sullo stesso livello o, assai meno frequentemente, su livelli leggermente sfalsati, spesso con significative sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donne e giovani uomini completamente ammantati, stanti di profilo; donna seduta (su sgabello, roccia, pilastrino o cista), con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; donna seduta su roccia o su cista, retrospiciente, con una mano appoggiata sulla seduta e l’altra sollevata, talvolta a reggere un oggetto; donna stante di tre quarti o in movimento, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in entrambe le mani; donna stante o in movimento con entrambe le braccia sollevate o allargate ai lati del corpo a reggere oggetti; donna o Nike alla guida di una biga o di una quadriga su cui sono Atena, o Eracle, donna o giovane uomo ammantato; Nike alla guida di una biga con frustino in una mano e briglie nell’altra; teste f. di profilo verso sin. con kekryphalos; donna o erote stante, con un piede sollevato e appoggiato su un rialzo del terreno o su una roccia, con le braccia protese, talvolta a reggere oggetti in entrambe le mani; giovane uomo semiammantato, stante di t.q., con corona e tirso; guerriero indigeno stante di t.q., con grosso scudo rotondo sul braccio sin., mentre il d. è proteso a reggere una lancia. Influenze da parte dei P. di New York GR 1000 (giovani uomini ammantati stanti sui lati secondari), APZ (capigliature f., ciste quadripartite diagonalmente), di Tolosa (capigliature f.). disegno non sempre curato, con tendenza all’approssimazione nel corso della produzione. Netta preferenza per la raffigurazione di donne sedute all’estremità di speroni rocciosi o di grandi ciste ripartite diagonalmente in quattro parti, campite da triangoli in bianco aggiunto. Figure dalle corporature piuttosto massicce e spesso dall’aspetto spigoloso, soprattutto nei giovani uomini ammantati, ginocchia particolarmente appuntite e prominenti al di sotto dell’himation. Profili diritti con nasi appuntiti e affilati, narice indicata mediante un puntino, bocca piccola con labbra separate da un breve tratto leggermente ricurvo verso il basso, menti massicci e rotondeggianti, occhi con palpebre che non si congiungono. Disegno delle mani piuttosto preciso, indice spesso separato dalle restanti dita. capigliature m. a massa compatta cinte da una fascia in bianco aggiunto, talvolta desinente sulle spalle in due lunghi lembi. Nei giovani uomini ammantati, himatia drappeggiati in modo tale da formare due grosse e pronunciate protuberanze attorno al collo e in corrispondenza del braccio proteso sotto il mantello, mentre l’altro braccio piegato produce un rigonfiamento segnato da una profonda piega ad U, il lembo i. dell’himation è sottolineato da una piega in forma di W disegnata verticalmente. capigliature f. raccolte in un grosso chignon sulla nuca trattenuto da una sphendone in bianco aggiunto o da un kekryphalos con stephane radiata sempre in bianco aggiunto, da cui fuoriesce una grossa ciocca riccioluta in corrispondenza dell’orecchio. chitoni f. caratterizzati da lunghi risvolti, talvolta decorati da una fascia scura centrale e con panneggi sottolineati da poche pieghe, per lo più diritte nella parte i. del corpo e curvilinee ed addensate attorno al collo. sporadica rappresentazione di guerrieri indigeni armati di elmo crestato con paragnatidi romboidali, lancia e grosso scudo rotondo. Accurata descrizione dell’anatomia, delle criniere e dei finimenti dei cavalli. Tra gli attributi più diffusi: specchio, grappolo d’uva, corona, phiale, cista, situla, ghirlanda, tirso, rametto, ventaglio, bende, scudo, lancia. Rappresentazione di elementi paesaggistici (pila di massi, piantina con fiore, speroni rocciosi, terreno reso mediante file di sassi, albero, piantina con foglie e bacche, erba, livelli del terreno resi mediante linee risparmiate), d’arredo (sgabello, kline, trapeza) e architettonici (stele, pilastrino, naiskos). Nel campo, finestre, bende, rosetta a quattro o sei petali, dittico, foglia d’edera, gruppo di tre punti, rosetta puntinata, disco quadripartito, infula, timpano, cista, kalathos, phiale. Talvolta il campo figurato è limitato lateralmente da due fasce verticali decorate a chevrons. Nella decorazione accessoria palmette fiancheggiate da una lunga foglia con due estremità ricurve tra cui si trova un piccolo fiore campanulato in bianco aggiunto oppure fiancheggiata da una mezza palmetta e da un fiore a due petali. Uso piuttosto diffuso di sovraddipinture in bianco, rosa e rosso. Al di sotto del campo figurato, doppia o singola fascia ad onda corrente oppure fascia ad onda corrente sovrapposta a meandro continuo. 477

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 522-525, 532, nn. 665-693, 745-745a, tavv. 205-207.1-2, Trendall 1970a, 92-94, nn. 667a-f, 745b-c, Trendall 1973d, 245-247, nn. 671a-c, 673a, 678a, 745d, Trendall 1983a, 248-250, nn. 667g-h, 671d-e, 678b, 681a-d, 686a, 686b, 745ei, tav. XXIX.1-2,5, Trendall 1989, 171-172, figg. 329-331, Schauenburg 2003, 26-28, 45, figg. 55-61, 63a-b, 116a-b, tavv. X-XII, XVII, Schauenburg 2005, 33-37, 65, figg. 79-80, 84-87, 93a-c, 175a-d, 78a-c, tavv. XVIII-XXV, Schauenburg 2006, 22, 24-25, figg. 43a-d, 46-48a.

Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 525-526, nn. 694-697, tav. 207.3-5, Trendall 1970a, 93, nn. 697a-d, trendall 1973d, 246, nn. 696a-c, tav. XLiii.3-4, trendall 1983a, 248, 251, nn. 696d-e, Trendall 1989, 172, Schauenburg 2000b, 32, figg. 118-120, Schauenburg 2005, 36, fig. 89, 90a-b, tav. XXVII, Schauenburg 2006, 23-24, figg. 44a-b, 45a-b.

iV 2 1.b p di wAshingTon (TAV 358 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’oinochoe eponima (copenhagen, mn, b-s 244). VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE campania (3): generiche. foRME VAscoLARi Oinochoai (11): forma 2 (11); idrie (5); crateri (1): a campana (1); lekythoi (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (4): due donne (2); due donne ai lati di una donna (1); due donne ai lati di una stele (1). scene con indigeni (1): due donne ai lati di un giovane guerriero (1). Scene generiche (14): due donne (4); due donne ai lati di una donna (2); due donne ai lati di un altare (2); donna presso un altare (2); donna presso una stele (2); donna, donna in corsa (1); tre giovani uomini ammantati (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti sporadicamente una singola figura isolata, frequentemente due o tre figure disposte sullo stesso livello o su livelli leggermente sfalsati, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna seduta su sperone roccioso, retrospiciente, con un braccio disteso lungo il corpo e la mano poggiata sulla seduta, e l’altro braccio proteso a reggere un oggetto; donna stante di t.q., con un braccio proteso o con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte dei P. APZ (chitoni f. fermati da una cintura borchiata), di Tolosa (capigliature f., decorazione accessoria) e Nicholson (resa delle figure sedute, profili, panneggi f., giovani uomini ammantati). Predilezione per la raffigurazione di donne, limitate le rappresentazioni di figure m. (guerriero indigeno, giovane uomo ammantato). Donne spesso sedute sul bordo estremo di rocce e ciste, abbigliate con chitoni lisci, talvolta decorati con una fascia scura laterale, spesso stretti in vita da una cintura borchiata, caratterizzati da poche pieghe, curvilinee e addensate attorno al collo, scarne e curve ai lati del seno, diritte nella parte i. del corpo. Il tessuto è frequentemente velificato al punto da lasciar intravvedere l’ombelico, reso mediante un piccolo cerchietto, al di sotto del quale il chitone presenta due piccole pieghe a U. Capigliature f. raccolte in uno chignon sulla nuca, fermato da una sphendone. Tra gli attributi più diffusi: cista, phiale, ghirlanda, tirso, grappolo d’uva, specchio, situla, ventaglio. Rappresentazione di elementi paesaggistici (rocce suddipinte in bianco, piantina) e architettonici (altare, stele). Nel campo, finestre, bende, rosette a quattro petali, disco quadripartito, foglie d’edera. Nella decorazione accessoria, palmette fiancheggiate da lunghe foglie ricurve all’estremità con fiore a due petali e da foglie a pettine. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 526-528, nn. 698-711, tav. 208.1-2, Trendall 1970a, 92, Trendall 1973d, 246, n. 709a, Trendall 1983a, 248, 251, nn. 709b, 710a, tav. XXIX.4, Trendall 1989, 172.

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione dell’oinochoe eponima Washington, catholic university (Trendall 1967b, 525, n. 694, tav. 207.3). VAsi ATTRibuiTi 18 pRoVEniEnzE campania (5) – area capuana (5): montesarchio. foRME VAscoLARi Crateri (15): a campana (15); oinochoai (3): forma 2 (2), indeterminate (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (6): due donne ai lati di un giovane uomo nudo (2); donna in corsa, satiro (1); due donne (1); donna, giovane uomo nudo (1); giovane uomo, donna seduta su un altare (1). scene con eros (1): eros, donne, giovane uomo ammantato (1). Scene con indigeni (4): donna, giovane guerriero (1); donna in corsa, giovane guerriero (1); due donne, giovane guerriero (1); donna e giovane guerriero ai lati di una donna (1). Scene generiche (21): giovani uomini ammantati (15): tre (11), due (3), quattro (1); simposio (4); donna in corsa (1); tre donne su biga (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti raramente una sola figura isolata, più frequentemente da due a quattro figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani, oppure sullo stesso livello o su livelli sfalsati con significative sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovane uomo semiammantato, semirecumbente, con un braccio sollevato e proteso e l’altro piegato davanti al busto, kantharos o phiale in mano; giovane uomo completamente ammantato stante di profilo; donna semiammantata o giovane uomo nudo seduti su un rilievo del terreno o su una cista, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso a reggere un tirso; donna o satiro in rapido movimento con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in entrambe le mani; donna in fuga, retrospiciente, con oggetti in entrambe le mani; suonatrice di doppio flauto stante di profilo. Influenze da parte dei P. APZ (resa delle teste), di Boston Ready (decorazione accessoria), di Tolosa (profili e trattamento delle teste) e Nicholson (resa delle figure sedute, giovani uomini ammantati, capigliature m. e f., panneggi, resa delle rocce e degli himatia ripiegati su esse, decorazione accessoria: fasce laterali a chevrons, palmette e fiori). Predilezione per la rappresentazione di scene di simposio. disegno spesso piuttosto rozzo e impreciso. figure dalla corporatura snella e longilinea. nei panneggi f. pieghe piuttosto rade e rese in vernice diluita di colore bruno. Tra gli attributi, kantharos, phiale, tirso, specchio, corona, cista, ghirlanda, infula. rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievi del terreno, piantina, erba, linee del terreno rese mediante file di punti o di trattini, piantina con foglie e bacche, roccia resa mediante una linea ondulata in bianco aggiunto), d’arredo (kline, trapeza, cratere a calice). Nel campo, benda a festone, rosette a quattro petali, rametto, foglia d’edera, finestre, pinakes con nastro intrecciato pendente, phiale. Uso di sovraddipinture in bianco soprattutto per la resa dell’incarnato f. Al di sotto del campo figurato, meandro continuo o fascia ad onda corrente. 478

iV 2 1.c p di copEnhAgEn 244 (TAV 358 4)

cERAMicA cAMpAnA (c)

iV 2 1.d p di MonTAubAn dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo (Montauban, Musée Ingres, 9). VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Campania (4) – generiche (2); area capuana (2): Montesarchio. foRME VAscoLARi Crateri (7): a campana (7); oinochoai (2): forma 2 (2); bail-amphorae (1); idrie (1). soggETTi Scene con Nike: (2) Nike (1); Nike, cavaliere (1). Scene generiche (13): giovani uomini ammantati (4): due (3), tre (1); due donne (2); donna (2); due donne ai lati di una donna (1); donna, donna seduta su un altare (1); due donne ai lati di una stele (1); giovane uomo ammantato (1); testa f. (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata oppure due o tre figure disposte sullo stesso livello, talvolta con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovani uomini completamente ammantati stanti di profilo; donna in movimento o stante di tre quarti, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; donna seduta su roccia o su altare, con oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte dei P. Nicholson (composizioni, profili, capigliature f., decorazione accessoria) e Washington (chitoni f., pieghe dei panneggi in vernice bruna diluita, decorazione accessoria). Disegno spesso molto rozzo, approssimativo e abbozzato. Profili puntuti e spigolosi (naso e mento appuntiti e affilati, bocca talvolta aperta). Capigliature m. a massa compatta cinte da una spessa ghirlanda in bianco aggiunto. Nei giovani uomini ammantati, ampio himation drappeggiato in modo da creare un addensamento di pieghe orizzontali intorno al collo con tre protuberanze disposte una sotto l’altra sul torace, alle spalle, poco sotto la nuca, protuberanza puntuta in forma di piccolo triangolo. Lunga foglia ad uncino adoperata come elemento divisorio tra le figure. Tra gli attributi, grappolo d’uva, phiale, ghirlanda, specchio. Rappresentazione di elementi paesaggistici (pila di massi, piantine, girali) e architettonici (altare, stele). Nel campo, finestre, rosette a quattro petali o puntinate, fiori con petali lanceolati, dittico, benda, cista. Nella decorazione accessoria, palmette fiancheggiate da girale con estremità ricurve tra cui è un fiore a tre petali con contorni suddipinti in bianco aggiunto e foglia a forma di pettine. Campo figurato limitato lateralmente da fasce verticali decorate a chevrons. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente o a chevrons. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 528-529, nn. 712-718, tavv. 108.3-5, 210.1, Trendall 1970a, 93, nn. 718a-b, tav. XXIII.2-3, Trendall 1973d, 245, Trendall 1983a, 252, nn. 712a, 718c, trendall 1989, 172.

iV 2 1.e p di Rio (TAV 359 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del cratere a campana eponimo Rio de Janeiro, MN (Trendall 1967b, 529, n. 719, tav. 208.6). VAsi ATTRibuiTi 16 pRoVEniEnzE Campania (10) – generiche (5); area capuana (5): Montesarchio (4), Capua (1). foRME VAscoLARi Crateri (13): a campana (13); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1); oinochoai (1): forma 2 (1). soggETTi Corteggio dionisiaco (2): donna (1); donna seduta su un altare, satiro (1).

Scene generiche (28): testa f. (7); giovani uomini ammantati (7): due (6), tre (1); due donne (4); due donne ai lati di una donna (3); donna (2); due giovani uomini ammantati ai lati di una donna (2); donna e fanciullo ai lati di un giovane uomo nudo (1); donna seduta su un altare (1); giovane uomo ammantato (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata oppure due o tre figure disposte sullo stesso livello, spesso con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: giovani uomini completamente ammantati stanti di profilo; teste f. di profilo; donna o, assai più raramente, giovane uomo nudo seduti su pila di massi o su altare, con un braccio proteso e l’altro disteso o piegato lungo il corpo, oggetti in una o in entrambe le mani; donna stante di t.q., con un braccio proteso e l’altro disteso lungo il corpo oppure con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo, oggetti in una o in entrambe le mani. Influenze da parte dei P. Nicholson (disegno, composizioni, resa delle figure sedute, resa delle figure f. e dei loro panneggi, giovani uomini ammantati, capigliature m. con lunghi nastri ricadenti sulle spalle, decorazione accessoria, soprattutto nella resa dei fiori) e di Montauban (panneggi caratterizzati da un numero limitato di pieghe). Volti spesso disegnati in maniera piuttosto abbozzata, privi di un’attenta definizione dei particolari, con nasi appuntiti, menti prominenti e sporgenti e bocca molto piccola. Predilezione per la rappresentazione di figure sedute sull’orlo estremo di pile di massi o altari. capigliature f. raccolte in uno chignon sulla nuca fermato da una sphendone in bianco aggiunto a cui spesso è sovrapposta una stephane radiata sempre in bianco aggiunto, al di sotto dello chignon i capelli raccolti all’interno della sphendone creano una grossa protuberanza sferica. Tra gli attributi più diffusi, specchio, ghirlanda, phiale, situla, grappolo d’uva. rappresentazione di elementi paesaggistici (pile di massi) e architettonici (altari). speroni rocciosi costituiti da pile di massi sovrapposti resi mediante una spessa linea di contorno in bianco aggiunto che circonda un nucleo centrale a v.n. Nel campo, finestre, rosette a quattro petali e puntinate, benda, foglia d’edera, gruppi di tre punti. Campo figurato limitato lateralmente mediante fasce verticali decorate a chevrons. Al di sotto del campo figurato, fascia ad onda corrente oppure decorata con cerchi con croce inscritta separati tra loro da una o due lineette verticali. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 529-530, nn. 719-729, tavv. 208.6, 209.1-2, Trendall 1970a, 94, nn. 725a, 726a, Trendall 1973d, 246-247, nn. 722a, 726b-c, Trendall 1983a, 248, 252, nn. 725b-c, Trendall 1989, 172.

iV 2 1.f c

Vicini nELLo sTiLE Ai p di MonTAubAn E di Rio

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE campania (3): generiche. foRME VAscoLARi Oinochoai (5): forma 2 (5); crateri (4): a campana (4); lekythoi (1). soggETTi corteggio dionisiaco (1): donna (1). Scene generiche (11): testa f. (3); due donne (2); donna (2); donna in corsa (1); donna presso un altare (1); donna, donna seduta su un altare (1); due donne ai lati di una stele (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata o due figure disposte sullo stesso livello senza sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna stante o in movimento con le braccia allargate ai lati del corpo e oggetti in una o in entrambe le mani; donna seduta su roccia o su altare, con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso a reggere un oggetto. Influenze da parte dei P. di Montauban e di Rio (disegno, composizioni, resa delle donne in movimento, panneggi, capigliature f., teste f. di profilo, decorazione accessoria). 479

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA disegno molto rozzo e approssimativo, tratto grossolano. Predilezione per la rappresentazione di donne, completa assenza di figure m. Corporatura delle figure molto spigolosa (ginocchia appuntite) e spesso resa in maniera abbozzata e frettolosa. Profili affilati, di frequente privi dell’indicazione della bocca. Nelle donne seni grossi, prominenti e asimmetrici, spesso fianchi molto larghi. Tra gli attributi, grappolo d’uva, phiale, ghirlanda, situla, benda, cista, tirso. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso formato da pile di massi) e architettonici (altare, stele). nel campo, disco quadripartito, dittico. Al di sotto del campo figurato, fascia a bastoncelli a v.n. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 530-531, nn. 730-737, tav. 209.4-6, Trendall 1973d, 247, n. 736a, Trendall 1983a, 252, n. 736b.

iV 2 1.g c

di VAsi con TEsTE

iV 2 1.g 1 c

dEL g di VARsAViA 147188

(TAV 359 2)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (Varsavia, man, 147188). VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Campania (3) – generiche (2); golfo di Napoli (1): Cuma. foRME VAscoLARi crateri (10): a campana (10). soggETTi scene generiche (20): testa f. (20). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata (testa f.). Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con kekryphalos e stephane radiata. Influenze da parte dei P. CA e APZ (resa del profilo, naso) e di Montauban (capigliature, kekryphalos). Profilo diritto, naso dalla punta rotondeggiante con indicazione della narice mediante una piccola lineetta affiancata da un breve trattino ricurvo, occhi con palpebra s. più lunga di quella i. e resa mediante due linee, una diritta e l’altra curva sovrapposta, pupilla tangente la palpebra s., labbra piccole separate da un breve tratto leggermente ricurvo verso il basso, mento rotondeggiante. Capigliature raccolte in un grosso chignon sulla nuca, stretto da un nastro bianco, e coperte da un kekryphalos decorato da linee e punti da cui fuoriescono riccioli sulla fronte fermati da una stephane radiata in bianco aggiunto. La decorazione accessoria consiste in una palmetta fiancheggiata da una lunga foglia con le estremità ricurve tra cui emerge un fiore a tre petali con contorno in bianco aggiunto e da una foglia a pettine. Al di sotto del campo figurato, meandro o fascia decorata da grossi punti neri. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 531-532, 700, nn. 738-744, tav. 210.2,4, Trendall 1970a, 94, nn. 740b, 741a, Trendall 1973d, 245, Trendall 1983a, 253.

iV 2 1.g 2 c

dEL g di nApoLi 735

(TAV 359 3)

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario del cratere a campana eponimo (napoli, man, 735). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE campania (2) - golfo di napoli (2): cuma. 480

foRME VAscoLARi Crateri (4): a campana (4); lekanides (2). soggETTi scene generiche (12): testa f. (12). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una sola figura isolata (testa f.). Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con sakkos. Influenze da parte del P. di Montauban (foglie ad uncino ai lati della testa f.). Profilo diritto, naso appuntito e affilato, occhi con palpebra s. più lunga di quella i. e resa mediante due linee, una diritta e l’altra curva sovrapposta, pupilla indicata mediante un piccolo punto nero tra le palpebre, bocca talvolta leggermente aperta con labbra piccole separate da un breve tratto ricurvo verso il basso, mento rotondeggiante. Capigliature raccolte in un sakkos decorato da una stella, da cui fuoriescono riccioli sulle orecchie, sulla fronte stephane radiata in bianco aggiunto. La testa è fiancheggiata lateralmente, su ciascun lato, da una phiale e da una lunga foglia ad uncino. Al di sotto del campo figurato, meandro o fascia decorata da grossi punti neri. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 532-533, nn. 746-751, tav. 210.5, Trendall 1073d, 245.

iV 2 1.h c

TARdoApuLizzAnTi di VAsi con TEsTE AppARTEnEnTi AL g di pAduLA

iV 2 1.h 1 p di sTERponE (TAV 359 4) dEnoMinAzionE Dalla località di rinvenimento (Padula, contrada Sterpone) di tutti i vasi attribuiti al P. VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE Lucania (11) – tirrenica (11): Padula. foRME VAscoLARi Lekythoi (4); anfore (3); bottiglie (1); lebetes gamikoi (1); lekanides (1); stamnoidi (1). soggETTi scene generiche (17): testa f. (17). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una sola figura isolata (testa f.). Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con kekryphalos. Influenze da parte del P. APZ (decorazione accessoria). Nella fase avanzata della produzione affinità con i C. del G. Haken (resa delle capigliature, soprattutto dello chignon). Profilo diritto con naso affilato e appuntito, occhi con palpebra s. più lunga di quella i. e resa mediante due linee, una diritta e l’altra curva sovrapposta, pupilla indicata mediante un grosso punto nero, labbra prominenti separate da un tratto ricurvo verso il basso, mento rotondeggiante e piuttosto massiccio. Capigliature raccolte in un grosso chignon compatto sulla nuca fermato da un kekryphalos decorato con punti e da una stephane radiata in bianco aggiunto, dai quali sulla fronte fuoriescono una serie di lunghi riccioli che scendono fin sulle orecchie. Nel corso della produzione va scomparendo l’uso del bianco aggiunto per la stephane radiata, il naso si fa più appuntito, la bocca dall’aspetto più imbronciato e i capelli perdono l’aspetto di una massa compatta diventando lunghi riccioli singoli e avvitati sia nello chignon sia sulla fronte. nella decorazione accessoria, palmetta fiancheggiata da lunghe foglie ricurve all’estremità e da foglie a pettine. Al di sotto del campo figurato, fascia risparmiata. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-320. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 533-535, nn. 752-762, tav. 210.6-7.

cERAMicA cAMpAnA (c)

iV 2 1.h 2 p hAkEn (TAV 360 1) dEnoMinAzionE Dal nome del precedente proprietario delle due bottiglie eponime (Praga, Università, E 9; Praga, MN, 689/BD). VAsi ATTRibuiTi 23 pRoVEniEnzE Lucania (22) – interna (17): montemurro (10), Viggiano (6), castronuovo s. andrea (1); tirrenica (5): Padula. foRME VAscoLARi Bottiglie (6); lekythoi (6); lebetes gamikoi (5); pelikai (2); stamnoi (2); anfore a collo distinto (1); pissidi (1). soggETTi scene con eros (1): eros in corsa verso un pilastrino (1). Scene generiche (31): testa f. (29); donna in corsa (1); donna presso un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una sola figura isolata (testa f. o donna in corsa). Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con sphendone. Affinità con la fase avanzata della produzione del P. di Sterpone (resa delle capigliature). Profili diritti con nasi lunghi, affilati e appuntiti, con narice indicata mediante un piccolo punto, occhi con palpebra s. più lunga di quella i. e resa mediante due linee, una diritta e l’altra curva sovrapposta, pupilla indicata mediante un grosso punto nero, sopracciglia spesse e descritte mediante un’ampia curva, labbra pronunciate e prominenti al punto da conferire alla bocca un’espressione imbronciata, mento rotondeggiante. capigliature raccolte in uno chignon sulla nuca, composto da riccioli disegnati singolarmente, più densi e compatti alla base dello chignon, più radi e separati all’estremità, e trattenuto da una sphendone, decorata con linee, onde e file di punti, da cui fuoriescono riccioli sulla fronte e sulle orecchie. talvolta stephane radiata in bianco aggiunto sulla fronte. Nella decorazione accessoria, palmetta fiancheggiata da lunghe foglie ricurve all’estremità e da foglie a pettine. Al di sotto del campo figurato, fascia risparmiata. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 330-310. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 535-537, 700, nn. 763-772a, tav. 210.8, Trendall 1970a, 94, n. 766a, trendall 1983a, 248, 253, n. 770a, bottini 1989-1990, 607, tav. cXXVi, bottini 1992b, 28, fig. 4, Bottini 1997b, 104-107, nn. 24-30.

iV 2 2. boTTEgA dEL g

dEL RoMboidE

iV 2 2.a. p bRAnicki (TAV 360 2-3) dEnoMinAzionE dal nome della collezione in cui era precedentemente conservato il cratere a campana eponimo (Wilanow, Coll. Branicki, ora Varsavia, MAN, 147294). VAsi ATTRibuiTi 94 pRoVEniEnzE Campania (28) – generiche (16); area capuana (11): Montesarchio (10), Sant’Agata de’Goti (1); golfo di Napoli (1): Nola. foRME VAscoLARi Crateri (66): a campana (59), a calice (4), indeterminati (3); oinochoai (13): forma 2 (12), indeterminate (1); coppe (6); lekanides (5); kylikes (2); lekythoi (1); piatti (1). soggETTi Scene mitologiche (27): duello fra amazzone e giovane guerriero (6); due donne ai lati di Atena (4); due donne presso un altare ai lati di Atena (3); Atena e donna presso un altare (2); Zeus su carro (1); Era e donna (1); giovane guerriero e grifo (1); due donne presso una stele ai lati di Atena (1); Atena, donna (1); Nike, Atena, donna (1); Atena e Nike ai lati di una statua f. su capitello ionico (1); Atena, Nike, giovane uomo nudo presso un altare (1); Atena e Era (1); Iride e Atena presso stele e altare (1); Nereide su ippocampo (1); Nike e Era presso un altare (1).

corteggio dionisiaco (1): due donne presso un altare (1). Scene con Nike (12): Nike e donna presso un altare (4); Nike e donna (3); Nike (1); Nike su carro (1); Nike e donna presso altare e pilastrino (1); Nike e donna presso due stelai (1); due Nikai presso un altare (1). scene con indigeni (1): cavaliere, donna (1). Scene generiche (119): tre donne (42); testa f. (35); due donne (9); donna (5); donna presso un altare (5); donne (5); simposio (4); donna su carro (1); donna seduta su un capitello (1); due donne presso un altare (1); due donne sedute su altari (1); tre donne presso un altare (1); tre donne presso due altari (1); uomo su carro (1); cavaliere (1); due cavalieri (1); due donne ai lati di un giovane uomo (1); due donne, giovane uomo disteso (1); coppia su kline, donna che suona il flauto (1); coppia su kline, donna che suona il flauto presso una stele (1); parte di donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata oppure da due a quattro figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Meno frequentemente quattro figure disposte sullo stesso livello con notevoli sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante di profilo completamente ammantata; donna o Nike stante di t.q. con un braccio disteso o piegato e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; donna o giovane uomo nudo seduti su un altare con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro proteso a reggere un oggetto; Atena seduta su un altare con scudo sul braccio sin. o appoggiato al suolo e lancia o elmo nella mano d. protesa; testa f. di profilo verso sin. con kekryphalos; amazzone a cavallo, in veloce movimento, in atto di brandire un’arma; guerriero indigeno ferito prostrato al suolo; donna, Nike o uomo barbato (in un caso Zeus) alla guida di una biga o di una quadriga; divinità (Era?) seduta su un altare, con un braccio proteso o disteso lungo il corpo e l’altro sollevato a reggere uno scettro; Nike seduta su altare o su cassetta con un braccio disteso lungo il corpo e l’altro disteso a reggere un oggetto; donna seduta su cassetta con entrambe le braccia allargate ai lati del corpo; giovane uomo semiammantato, semirecumbente su una kline, con un braccio appoggiato ad un cuscino e l’altro proteso, spesso con phiale miniaturistica; donna stante in atto di suonare il doppio flauto. Probabili influenze da parte della ceramografia attica di tardo IV secolo (grifomachia), del P. di Meidias o di C. etruschi (resa dei sakkoi). Influenze da parte dei P. nicholson e di rio (composizioni, volti, resa delle donne sedute). disegno poco curato, spesso rozzo e approssimativo, soprattutto nella fase più avanzata della produzione. discreta varietà nella selezione dei soggetti, accanto alle consuete raffigurazioni di donne stanti e sedute si affiancano frequenti rappresentazioni di personaggi alla guida di bighe o quadrighe, amazzonomachie, simposi. Predilezione per la raffigurazione di divinità (Era, Atena), sporadica presenza di guerrieri indigeni. figure dall’aspetto allungato, massiccio, piuttosto rigido e spigoloso e dalle posture alquanto goffe. Profili imprecisi e disegnati in maniera sommaria, linea fronte-naso diritta e assai più lunga rispetto alla linea naso-mento, il che conferisce al volto un aspetto sproporzionatamente allungato, lineamenti affilati, naso piccolo e appuntito, labbra sottili separate da un breve tratto leggermente ricurvo verso il basso, occhi con palpebra s. più lunga di quella i. e resa mediante due linee, una diritta e l’altra curva sovrapposta, pupilla tangente la palpebra s. Nei giovani uomini nudi, muscolatura del torace appena accennata mediante linee spezzate, capezzoli resi con piccoli punti. capigliature m. a riccioli distinti o a massa compatta con riccioli scomposti sulla nuca e sulle orecchie, cinte da tenie o da ghirlande in bianco aggiunto. Chitoni f. caratterizzati da lunghi risvolti con bordo scuro lungo l’orlo e decorati da una doppia fascia scura centrale e da un bordo ondulato lungo l’orlo i. Panneggi dall’aspetto rigido percorsi da pieghe diritte raccolte in coppie o in gruppi, talvolta disposte a spina di pesce soprattutto nella parte centrale dei chitoni. nelle donne completamente ammantate, himatia caratterizzati da uno spesso bordo scuro e ovale disposto attorno al collo e da fitte pieghe curve disposte a ventaglio irradiantesi in corrispondenza del braccio sin. piegato e puntato sul fianco, orlo i. fortemente ondulato. Capigliature f. raccolte in uno chignon sulla nuca e coperte da un sakkos o da un kekryphalos, decorati mediante una grossa circonferenza campita internamente da una quadrettatura. Uso frequente di stephanai radiate suddipinte in bianco. Guerrieri 481

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA indigeni abbigliati con corta tunica e armati di elmo crestato con due lunghe piume suddipinte, scudo rotondo e spada, spesso rappresentati prostrati al suolo in posture piuttosto goffe e scomposte. Diffusa raffigurazione di amazzoni abbigliate con tunica manicata e anaxyrides puntinate, mitra crestata e puntinata ed armate di sagaris e pelta. Accurata descrizione delle anatomie, delle criniere, delle code e dei finimenti dei cavalli, spesso caratterizzati da muso e parte i. delle zampe in bianco suddipinto. Tra gli attributi più diffusi: phiale, ghirlanda, cista, cassetta, timpano, specchio, piatto con offerte, scudo, lancia, elmo, sagaris, scettro. rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi, piantine), d’arredo (kline, trapeza) e architettonici (altari, stele con timpano triangolare, colonna ionica). nel campo, lepastai, elementi romboidali talvolta con nastro pendente, finestra, altarino, disco quadripartito con nastro pendente, rosetta, phiale, timpano, palmetta. tra gli oggetti sospesi nel campo, tratto distintivo del P. sono gli elementi romboidali caratterizzati da un contorno in bianco aggiunto con una croce inscritta e punti bianchi in ciascun angolo. Nella decorazione accessoria, palmetta a ventaglio racchiusa da una linea nera, fiancheggiata da una foglia terminante in due volute tra cui è un fiore con orlo ondulato e stami in bianco e nero. Al di sotto del campo figurato, meandro continuo o ad incastro interrotto da riquadri con stella o con croce inscritta, oppure fascia ad onda corrente, a bastoncelli a v.n. o decorata con motivo a Z. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 325-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 538-544, nn. 773-825, tavv. 211-214.1-3, Trendall 1970a, 95-96, nn. 783a, 796a-b, 807a, Trendall 1973d, 248-249, nn. 785a, 788a, 810a-b, 814a-b, Trendall 1976b, 29, tav. 14.4, Trendall 1983a, 254-255, nn. 773a-b, 782a-c, 785ab, 791a-b, 808a, 817a, Mizuta 1991, 63-64, tav. 54.3-4, Schauenburg 1999a, 62, nota 586, Schauenburg 2000b, 29-32, figg. 98-105, 110-111, 114-117, tav. IX, Schauenburg 2003, 28-31, 45, 52 nota 306, figg. 65a-c, 67-69, 72a-c, 74a-b,117a-c, tav. XIII, Schauenburg 2005, 38, figg. 97-99, tav. XXVI, XXVIII-XXIX, Schauenburg 2006, 26, figg. 51a-c, tav. VII.

iV 2 2.b. p di bM f 229 (TAVV 360 4, 361 1-2) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’idria eponima [Londra, bm, 1867-05.08.1307 (f 229)]. VAsi ATTRibuiTi 45 pRoVEniEnzE Campania (8) – generiche (5); golfo di Napoli (2): Avella; area capuana (1): Montesarchio. sicilia (2): generiche. etruria (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (26): a campana (19), a calice (5), indeterminati (2); oinochoai (13): forma 2 (10), forma 3 (1), indeterminate (2); idrie (4); lekanides (1); skyphoi (1). soggETTi Scene mitologiche (7): tre giovani guerrieri e amazzone (1); due eroti ai lati di Afrodite (1); figura alata presso un capitello ionico, giovane uomo, grifo, donna, donna che suona il flauto (1); Artemide, donna, Nike, Eros, carro guidato da grifo e pantera (1); tre donne, giovane guerriero, due grifi, cervo (1); due donne presso un altare, Atena seduta su un altare, colonna ionica (1); giovane uomo nudo, figura alata, danzatrice presso una colonnina, testa f. (1). Corteggio dionisiaco (3): donna, satiro (1); suonatrice di flauto, satiro presso una stele (1); tre donne (1). Scene con Eros (7): due donne ai lati di Eros presso un altare (1); Eros, tre donne (1); Eros, donna, giovane uomo presso una stele (1); due giovani guerrieri, Eros, donna (1); Eros, due donne ai lati di un giovane guerriero (1); giovane guerriero, Nike, Eros (1); donna in atto di spogliarsi, donna, Eros, donna nuda presso un louterion (1). Scene con Nike (6): Nike (1); Nike, donna presso un altare (1); due donne, Nike presso un altare (1); giovane uomo, Nike, donna presso un altare (1); donne, giovane 482

uomo, Nike presso un altare (1); guerriero indigeno, Nike, giovane guerriero nudo presso un pilastrino (1). Scene generiche (58): testa f. (12); donne (12); due donne (8); simposio (3); donna presso un altare (2); due donne presso un capitello ionico (2); due donne presso una stele (2); donna seduta su un altare fra due colonne ioniche (1); donna presso una stele, volatile (1); due donne che sacrificano presso un’erma (1); suonatrice di flauto e donna ai lati di un monumento funebre (1); tre danzatrici (1); donne presso un altare (1); donne fra due pantere (1); quattro donne, di cui due nude (1); due donne ai lati di un giovane uomo (1); due donne ai lati di una suonatrice di flauto (1); danzatrici acrobatiche (1); donna e danzatrice acrobatica, tre giovani guerrieri in lotta (1); giovane guerriero presso un capitello ionico, due donne, due giovani uomini, cane (1); due giovani guerrieri nudi, donna presso una stele (1); due giovani uomini nudi, donna nuda, donna presso un louterion (1); prothesis di tre donne ai lati della kline della defunta (1); giovani uomini e donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a quattro figure disposte sullo stesso livello, con parziali sovrapposizioni di piani oppure da tre a sette figure disposte su livelli leggermente sfalsati o differenti, talvolta gravitanti attorno ad una figura centrale, con frequenti sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: testa f. di profilo con sakkos o kekryphalos; donna stante di profilo completamente ammantata, talvolta anche a capo velato; donna o Nike sedute su rilievo roccioso o su roccia o su altare, con un braccio disteso o piegato lungo il corpo e l’altro proteso, oggetti in una o in entrambe le mani; donna stante di t.q. con un braccio disteso o piegato lungo il corpo e l’altro proteso, con oggetti in una o in entrambe le mani; donna stante di profilo su una gamba, l’altra gamba piegata e sollevata, entrambe le braccia protese a trattenere un’altra donna stante di t.q., retrospiciente, con un braccio piegato dietro la schiena; donna stante, completamente ammantata con capo e volto velati, testa rivolta verso l’alto, braccia protese in avanti a reggere piccoli oggetti rotondeggianti; Eros stante di t.q. ad ali spiegate e con le braccia allargate ai lati del corpo; suonatrice di doppio flauto stante di t.q. o seduta; guerriero stante o seduto in atto di calzare gli schinieri; Eros o Nike in volo. Influenze da parte dei P. Siamese (disegno) e Branicki (composizioni semplici, donne sedute, donne ammantate stanti sui lati secondari, panneggi, oggetti nel campo, decorazione accessoria). disegno piuttosto curato nella fase iniziale della produzione cui segue un progressivo deterioramento. Predilezione per composizioni complesse su ampia scala e per la rappresentazione di volti di t.q. e di prospetto, spesso non perfettamente riuscita, piuttosto rozza e imprecisa. Profili diritti con naso dalla punta arrotondata e narice indicata mediante un piccolo tratto, labbra piccole separate da una linea sottile, occhi piccoli con palpebra s. composta da sue linee sovrapposte e pupilla resa mediante un puntino nero. Diffusa presenza di teste f. di profilo al di sotto delle anse. Capigliature f. raccolte in uno chignon, spesso di forma appuntita, sulla nuca, costituito da riccioli disegnati singolarmente e fermato da un kekryphalos decorato da linee e punti, talvolta completato da una stephane radiata bianca sulla fronte. Chitoni f. caratterizzati da un lungo risvolto con bordo scuro ondulato, stretti in vita da una cintura nera o bianca, decorati da un orlo scuro attorno al collo e da una fascia singola o doppia verticale e centrale e con l’orlo i. ondulato. Talvolta bretelle incrociate sul busto e himation bordato di nero drappeggiato attorno alla parte i. del corpo oppure svolazzante dietro le spalle. Panneggi caratterizzati da pieghe diritte e fitte nella parte i. del corpo, curvilinee e rade sul busto, a spina di pesce nella parte centrale del chitone. Sporadico uso di rosso aggiunto, al posto del nero, per le fasce e i bordi che decorano i chitoni. Sporadica rappresentazione di guerrieri indigeni abbigliati con un corto chitone stretto in vita da una cintura borchiata e armati con elmo crestato con due alte piume, pettorali formati da tre cerchi, schinieri e lancia. eroti caratterizzati da grandi ali spiegate decorate da una linea scura o in bianco aggiunto lungo l’orlo s. e da una fila di puntini neri o bianchi. Tra gli attributi più diffusi: specchio, conchiglia tortile, cista, timpano, piatto con offerte, infula, phiale, ghirlanda, ramo di palma, benda. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso, erba, piantine), d’arredo (sgabello, louterion, klismos, kline, trapeza) e architettonici (altare, colonna ionica sormontata da idria o da elmo, capitello ionico, erma, stele con frontone trian-

cERAMicA cAMpAnA (c) golare) Nel campo, rosette, infule, pinakes con nastro pendente, lepastai, elementi romboidali, finestre, uccelli bianchi in volo, ghirlanda, rosette puntinate, bende, palla, foglia d’edera, phiale. Talvolta campo figurato limitato lateralmente da una fascia verticale decorata a meandro. Uso diffuso di sovraddipinture in bianco aggiunto, soprattutto per l’incarnato f. Al di sotto del campo figurato, meandri continui o ad incastro intervallati da riquadri con croce inscritta e triangoli neri oppure fascia ad onda corrente o decorata con motivo a Z. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 325-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 544-547, nn. 826-858, tavv. 213.4, 214.5, Trendall 1970a, 95-96, n. 833a, Trendall 1973d, 248, Trendall 1983a, 254, 256, n. 858a, Schauenburg 1995a, figg. 26-27, Tugusheva 1997a, 23, tav. 30.3, Schauenburg 2000b, 31, Schauenburg 2003, 31-36, figg. 77a-c, 81a-c, 84a-c, 87a-c, 88, tavv. iii-V, XiV, smallwood, Woodford 2003, 98-99, tavv. 64-65, n. 86, Schauenburg 2005, 39-40, figg. 102a-d, 104a-c, tavv. XXXii-XXXiii, Schauenburg 2006, 27-28, figg. 57a-c.

iV 2 2.c. c di VAsi con TEsTE Vicini nELLo sTiLE AL p (TAV 361 3)

di

bM f 229

VAsi ATTRibuiTi 13 pRoVEniEnzE campania (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (6): a campana (6); coppe (3); lekanides (3); piatti (1) soggETTi Scene mitologiche (2): grifo (1); testa di amazzone (1). scene generiche (20): testa f. (20). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata (testa f. di profilo, palmetta, alloro, grifone). Figure ricorrenti: testa f. di profilo verso sin. con kekryphalos. Influenze da parte dei P. Branicki (profili) e di B.M. F 229 (profili, capigliature). Profili diritti con naso dalla punta rotonda con indicazione della narice mediante un piccolo tratto curvo, labbra serrate e separate da una linea ricurva verso il basso, occhi con palpebra s. più lunga rispetto a quella i., pupilla resa mediante un grosso punto nero, mento rotondeggiante. capigliature raccolte in uno chignon sulla nuca, composto da riccioli disegnati singolarmente e non a massa compatta e fermato da un kekryphalos decorato da linee e punti e da una stephane radiata, da cui fuoriescono sulla fronte e sulle orecchie riccioli scomposti. nel campo, lepastai, rosette. Al di sotto del campo figurato, meandri ad incastro intervallati da riquadri con croce inscritta e punti oppure fascia ad onda corrente o a chevrons. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 325-315. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 547-548, nn. 859-865, tav. 214.4, Trendall 1973d, 249, n. 860a, Trendall 1983a, 254, 256, nn. 860b, 865a-c.

iV 2 2.d. c TARdi sEguAci dEL p di bM f 229 VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE campania (2) – area capuana (2): generica (1), montesarchio (1). foRME VAscoLARi Oinochoai (6): forma 2 (6); crateri (3): a campana (3); lekanides (1) soggETTi scene mitologiche (1): tritone (1). scene con eros (1): eros, donna (1).

Scene generiche (12): donna presso un altare (2); donna, donna in corsa (2); due donne (2); donna (1); due donne presso un altare (1); libagione (1); due donne, pantera presso un stele sormontata da idria (1); donna e giovane guerriero presso una colonna ionica, cavallo (1); giovane guerriero, due donne (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti una singola figura isolata oppure due o tre figure disposte sullo stesso livello con parziali sovrapposizioni di piani. Figure ricorrenti: donna stante con offerte presso una stele; donna seduta su un viticcio o su un altare o su una cista, con oggetti in mano. Influenze da parte del P. di B.M. F 229 (composizioni, resa delle figure, volti resi di t.q. o di prospetto, profili, panneggi, decorazione accessoria). disegno molto rozzo e approssimativo. rappresentazione di elementi paesaggistici (rilievi rocciosi, rocce puntinate) e architettonici (altare, stele, colonna ionica). Al di sotto del campo figurato, fascia decorata da motivo a S. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 325-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 548-549, nn. 866-874, tav. 214.6-7, Trendall 1970a, 95-96, n. 867a, trendall 1973d, 248, trendall 1983a, 254.

iV 3 officinA di cuMA c iV 3 1. p dELLA cETRA dEnoMinAzionE Dalla rappresentazione, sulla bottiglia eponima (Napoli, MAN, 128097), di una donna intenta a suonare una cetra. VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE campania (3) – golfo di napoli (3): cuma. foRME VAscoLARi Bottiglie (1); lekanides (1); lekythoi (1). soggETTi Scene generiche (3): due donne (2); donna che suona la cetra (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna seduta di t.q. su rilievo o seggio pieghevole con oggetti tra le mani protese; donna stante con oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo. Influenze da parte delle opere della fase tarda del P. CA (composizioni, disegno delle figure, diffuso impiego di sovraddipinture). Affinità con i C. sicelioti del G. di Lentini (forme vascolari, impiego di sovraddipinture). Tratto sottile. Disegno preciso. Diffuso impiego di sovraddipinture in bianco e in giallo e di leggeri tocchi di rosa, questi ultimi in part. nella resa delle gote dei volti f. Tra gli attributi, phiale, situla, timpano, cetra. iscRizioni Su base e tappo, M (napoli, man, 128097). Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 550-551, nn. 875-877.

iV 3 2. c

dEL g di cAsTELcApuAno - dELL’uccELLo biAnco

iV 3 2.a p di cAsTELcApuAno (TAV 361 4) dEnoMinAzionE dal luogo di rinvenimento delle idrie eponime (napoli, man, 146696 – 146697). VAsi ATTRibuiTi 6 483

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA pRoVEniEnzE campania (2) – golfo di napoli (2): napoli. foRME VAscoLARi Lekythoi (3); idrie (2); loutrophoroi (1). soggETTi scene con eros (1): eros, due donne (1). Scene generiche (5): due donne (4); donna (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna seduta di t.q. su sedile o sperone roccioso con gambe incrociate e oggetti nelle mani protese; Eros stante. Influenze da parte delle opere tarde del P. CA, dei C. dei G. Nicholson e del Romboide (trattamento delle figure f. sedute, acconciature con sphendonai in bianco sovraddipinto, elementi romboidali collegati ad infule in bianco sovraddipinto) e del P. Branicki (fiore a tre stami, drappeggio sul busto delle vesti f.). Nelle vesti f., panneggi a fasci di due pieghe parallele; sul busto, drappeggio a coppie di pieghe semicircolari contrapposte che separano i seni ampi e rotondi; sul ventre, drappeggio di forma ovale; alta cintura stretta sotto il seno. Caratteristica raffigurazione di sedili rocciosi a tre gambe appuntite. Tra gli attributi, situla, cista, timpano, corona, phiale. Impiego di sovraddipinture in bianco per elementi decorativi e floreali, sphendonai, vasi metallici, rocce. rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso in bianco sovraddipinto). Nel campo, phiale. Al di sotto del campo figurato, onde correnti; fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 551-552, 691, nn. 878-881, 881a, tav. 215.1-4, Trendall 1970a, 97, Trendall, 1973d, 250, Trendall 1983a, 257, n. 881b, Trendall 1989, 173.

iV 3 2.b p dELL’uccELLo biAnco (TAV 362 1) dEnoMinAzionE Dalla rappresentazione di un uccello in volo, reso in bianco sovraddipinto, su due lekythoi schiacciate attribuite a questo C. (Napoli, MAN, 128042 – 128045). VAsi ATTRibuiTi 8 pRoVEniEnzE campania (5) – golfo di napoli (5): cuma (2), afragola (1), Ponticelli (1), Pompei (1). foRME VAscoLARi Lekanides (5); lekythoi (3). soggETTi Scene con Eros (3): Eros (1); donna, Eros, volatile (1); Pan, Eros, volatile (1). Scene con Nike (1): Nike, donna (1). scene generiche (8): testa f. (2); volatile (2); donna (1); donna, cane (1); donna, volatile (1); due donne presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) due figure disposte su due livelli differenti; 4) da due a tre figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. figure ricorrenti: donna, donna semiammantata o eros, talora retrospicienti, seduti di t.q. su roccia o mantello, con gambe incrociate e talora con oggetto nella mano protesa; Nike stante con corona tra le mani protese; Eros accovacciato su una gamba con altra gamba distesa e braccia protese; Pan stante; testa f. di profilo. Influenze da parte delle opere tarde del P. CA (disegno dei volti, decorazione accessoria). Affinità con il P. di Castelcapuano (drappeggio sul busto delle vesti f.) e con i C. del G. TT (palmette con steli in bianco sovraddipinto). Nelle figure f. a busto nudo, seni piccoli, di cui quello raffigurato di t.q. reso con una linea concava e quello di profilo piuttosto prominente. Nelle vesti delle figure f. sedute, drappeggio a brevi pieghe discontinue e spezzate, rese da brevi tratti. Nella testa f., lunga arcata sopracciliare, occhio grande, con pupilla lineare e palpebra i. 484

non tangente a quella s., narice resa da un breve tratto curvo, linea delle labbra leggermente rivolta verso il basso, labbro i. protrudente, acconciatura con sakkos non decorato, associato a diadema a brevi raggi; breve ciocca ondulata sull’orecchio. Tra gli attributi, corona, cista, phiale, timpano. Diffuso impiego di sovraddipinture in bianco su elementi decorativi, acconciature, ali. Raffigurazione di elementi paesaggistici (roccia compatta decorata con minuscoli punti neri e bianchi) e di animali (volatili, cane, oca con verme stretto nel becco). Sui pomelli delle lekanides, ricorrenza di motivo a petali lineari, alcuni dei quali leggermente curvi. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 552-553, nn. 882-887, tav. 215.5-6, Trendall 1970a, 97, n. 887a, Trendall 1983a, 257, D’Ambrosio 1984, 43, n. 41, tav. XI, Trendall 1989, 173, fig. 334.

iV 3 3. c dEL g fVb (di fRAncofoRTE – ViEnnA – bAsiLEA) (TAV 362 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione delle due lekanides e del coperchio di lekanis eponimi (Francoforte, MA, X 14361; Vienna, KM, 381; Basilea, ASL, 1921.375). VAsi ATTRibuiTi 9 pRoVEniEnzE campania (1): generica. foRME VAscoLARi Lekanides (3); idrie (2); oinochoai (2): forma 3 (2); lebetes gamikoi (1); lekythoi (1). soggETTi scene mitologiche (1): Paride ed elena (1). Corteggio dionisiaco (3): satiro, giovane uomo (1); Pan, due donne (1); due donne, dioniso, eros presso una colonna dorica (1). Scene con Eros (2): Pan, donna, Eros (1); due donne, giovane uomo, Eros (1). Scene generiche (8): donna (3); due donne (2); due donne presso un pilastrino (1); due donne presso un altare (1); tre donne, fanciullo presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a quattro figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: fanciullo nudo, donna, donna ammantata, satiro o paniskos stanti di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo, donna o donna semiammantata, seduti di t.q. su rilievo, diphros, sperone roccioso o klismos coperti da pelli ferine, con gambe incrociate e oggetti in una o in entrambe le mani protese; giovane uomo orientale stante con piede poggiato su sperone roccioso, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese; giovane uomo nudo di prospetto con oggetti nella mano protesa; donna semiammantata e stante, con gomito poggiato su pilastrino o con braccio poggiato contro una colonna dorica; Eros ad ali spiegate, stante di prospetto a gambe incrociate, con braccia allargate; Eros stante con corona nella mano protesa; donna retrospiciente in movimento con oggetti nelle mani protese. Influenze da parte dei P. CA (panneggi, impiego di sovraddipinture) e di Castelcapuano (disegno dei volti, trattamento delle figure f. a busto nudo, drappeggi sul busto nelle vesti f.). Disegno talora schematico. Figure con braccia molto lunghe e mani grandi, talora di aspetto rigido. Nelle figure f. a busto nudo, seni piccoli e alti; acconciatura con capelli raccolti in un folto chignon trattenuto da una sphendone in bianco sovraddipinto, da cui fuoriescono uno o due riccioli sciolti sull’orecchio. nelle vesti f., drappeggio di forma ovale sul busto, con indicazione dei capezzoli; risvolti con bordo molto ondulato; panneggi a fasci di due pieghe parallele ad andamento ondulato o rettilineo. Tra gli attributi più diffusi: phiale, situla, timpano, cista, corona, specchio, xilofono. Diffuso impiego di sovraddipinture in bianco, giallo e rosa, quest’ultimo in part. nella resa della pelle e delle gote delle figure f. Rappresentazione di elementi paesaggistici

cERAMicA cAMpAnA (c) (sperone roccioso in bianco sovraddipinto) e di animali (cigno). Nel campo, rosette, fiori, bende, cista quadrangolare decorata con angoli inscritti. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio; onde correnti. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 553-555, nn. 888-895, tav. 216.1-4,6, Trendall 1983a, 257-258, n. 891a, tav. XXX.1-2.

iV 3 4 c Vicini nELLo sTiLE Ai g di cAsTELcApuAno-dELL’uccELLo biAnco E fVb iV 3 4 a c di LEkAnidEs Vicini nELLo sTiLE AL g di cAsTELcApuAno-dELL’uccELLo biAnco VAsi ATTRibuiTi 2 pRoVEniEnzE campania (2) – golfo di napoli (2): cuma. foRME VAscoLARi Lekanides (2). soggETTi Scene con Eros (2): due donne, Eros (1); due donne presso un altare, donna e Eros infante con volatile, due donne presso un altare, due donne (1). scene con Nike (1): Nike, donna presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) un’unica figura; 2) da due a nove figure disposte sullo stesso livello, con occasionale inserzione di un’ulteriore figura su un livello più alto. Figure ricorrenti: Nike semiammantata, con un ginocchio poggiato al suolo, altra gamba flessa e piatto nelle mani protese; donna, donna ammantata o donna semiammantata, sedute di t.q. su sperone roccioso o diphros, con gambe leggermente divaricate e mano protesa talora recante un oggetto; donna stante con braccio proteso talora recante un oggetto; donna ammantata, stante di prospetto; fanciullo stante; Eros in movimento di t.q.; Eros in volo con braccia protese. Affinità con i C. del G. di Castelcapuano-dell’Uccello Bianco (trattamento delle figure f. a busto nudo, impiego di sovraddipinture, raffigurazione di volatili bianchi), con i P. di Montauban e di Rio (impiego di vernice diluita per la resa dei dettagli interni delle figure), dei C. dell’officina di Cuma (altare sormontato da capitello ionico) e dei C. sicelioti del G. di Lipari (trattamento delle figure, abbondante impiego di sovraddipinture). Figure solide, dalle forme piene e rotonde, delineate da contorni marcati e fluidi, con indicazione di particolari interni in vernice diluita di colore bruno-giallastro. Nei volti di profilo, occhio grande con pupilla puntiforme, linea delle labbra rivolta verso il basso. Rappresentazione incerta di volti di prospetto, con narici larghe, bocca grande, con labbro s. a M. Predilezione per la rappresentazione di piccole figure di eroti dalle forme abbondanti e talora con fronte stempiata. Abbondante impiego di sovraddipinture nella resa di vesti, acconciature ed elementi decorativi. Tra gli attributi, specchio piatto con offerte, oinochoe. Rappresentazione di elementi paesaggistici (ramoscello fiorito, speroni rocciosi in bianco sovraddipinto) e di animali (volatile, cigno). Nel campo, benda, palla. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 555, nn. 896-897, tav. 217.1,3-4, Trendall 1983a, 257.

soggETTi Scene con Eros (1): Eros, divinità in atto di afferrare per i capelli una figura (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizione comprendente tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna in movimento di t.q. sulle gambe parzialmente piegate; giovane guerriero orientale accovacciato, con lancia nelle mani protese; Eros stante di t.q. con braccio proteso. Affinità col P. di Napoli 1789 (panneggi resi in modo impressionistico) e con i C. dei G. di Castelcapuano-dell’Uccello Bianco e FVB (disegno delle figure). Figure quasi schizzate con tratto rapido e spesso raddoppiato, di spessore variabile. nei volti, occhio molto allungato. Panneggi mossi, con pieghe spesso curvilinee o a uncino, resi in modo impressionistico. Nelle vesti della figura orientale, decorazione di maniche e brache con fitti cerchietti o puntini. Rappresentazione di Eros interamente in bianco sovraddipinto, con dettagli interni in vernice diluita. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fondo roccioso con contorno polilobato in bianco sovraddipinto). Nel campo, benda. Al di sotto del campo figurato, meandri alternati a quadrati con quadratino inscritto e grosso punto centrale. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 555-556, n. 898, tav. 216.5.

iV 3 4 c p dELLA LEkAnis spinELLi (TAV 362 3) dEnoMinAzionE dalla forma del vaso eponimo e dalla collezione in cui esso si conserva (napoli, coll. spinelli, 988). VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE campania (1): generica. foRME VAscoLARi Lekanides (1). soggETTi Scene con Nike (2): donna e Nike presso un altare (1); donna e Nike presso un pilastrino (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti due figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna con un ginocchio poggiato al suolo, altra gamba flessa e oggetti nelle mani protese; donna o Nike, talora retrospicienti, sedute di t.q. su sperone roccioso o cista, talora con mano poggiata su pilastrino. Affinità con i C. del G. TT (disegno delle figure, impiego di sovraddipinture) e con i c. sicelioti del g. di Lipari (impiego di sovraddipinture). Figure solide dalle forme piene. Diffuso impiego di sovraddipinture in bianco per figure ed elementi decorativi, in rosso cremisi e in blu chiaro per pilastrini, vesti e ali. Tra gli attributi, diffusi ventaglio e cista. Rappresentazione di elementi paesaggistici (sperone roccioso). Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 556, n. 899, tav. 217.2.

iV 3 4 b p di nApoLi sTg 684

iV 3 5 c

dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’oinochoe eponima (napoli, man, stg 684). VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi oinochoai (1): forma 3 (1).

iV 3 5 a c Vicino nELLo sTiLE Ai c dELL’officinA di cuMA b E AL g di bM f 247-hAEbERLin (TAV 362 4)

dEL g di bM f 247 – hAEbERLin

VAsi ATTRibuiTi 1 pRoVEniEnzE campania (1): generica. 485

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA foRME VAscoLARi Lekanides (1). soggETTi Scene con Nike (1): tre donne, Nike presso un altare (1). coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti quattro figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna o Nike, talora retrospiciente, sedute di t.q. su sperone roccioso o altare con gambe incrociate o leggermente divaricate e corona nella mano protesa oppure con braccia allargate; donna semiammantata, retrospiciente, stante con piede poggiato su rilievo, busto leggermente curvo in avanti e oggetti nelle mani protese. Affinità con i C. seguaci del P. Nicholson (disegno delle figure) e con i C. del G. di B.M. F 247-Haeberlin (composizioni). Tratto sottile e preciso. Vesti f. con orli, spesso molto ondulati, evidenziati da bordi scuri o a dentelli, panneggi a fitti fasci di pieghe parallele distanziate, a volte rese con tratto rapido. Diffuso impiego di sovraddipinture in bianco e in giallo su figure f. nude, elementi decorativi, acconciature e contorni delle palmette. Tra gli attributi, nastro, specchio. rappresentazione di elementi paesaggistici (piantine a foglie ricurve, speroni rocciosi dalla superficie sfumata, con tocchi di bianco sovraddipinto). Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 556, n. 900, tav. 218.1-2.

iV 3 5 b p di bM f 247 (TAV 363 1) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della lekythos schiacciata eponima (Londra, bm, 1772.03-20.240 (f 247)]. VAsi ATTRibuiTi 11 pRoVEniEnzE campania (5) – generica (1); golfo di Napoli (3): Cuma; area capuana (1): Capua. foRME VAscoLARi Lekanides (5); lekythoi (5); pissidi (1). soggETTi scene con eros (1): eros, donne (1). Scene generiche (11): donna (4); donna in corsa (2); donna fra due altari sormontati da teste f. (1); due donne (1); donna, donna in corsa (1); due donne, due donne in corsa (1); donne (1). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a sette figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: donna retrospiciente in movimento con busto di prospetto, gamba avanzata flessa e gamba arretrata distesa e con oggetti nelle mani allargate; donna o donna semiammantata, talora retrospicienti, sedute di t.q. su sperone roccioso, talora con oggetti nelle mani protese; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. del Romboide (elementi decorativi) e con quelli del G. di Castelcapuano (drappeggio sul busto delle figure f.) e dell’Uccello Bianco (disegno delle figure, panneggi a pieghe spezzate). Disegno semplificato e approssimativo delle figure, con teste piccole, volti spigolosi e dai tratti rapidamente abbozzati, corpi voluminosi, braccia muscolose con polsi innaturalmente piegati ad angolo retto e mani grandi. Nelle figure f., acconciature con capelli raccolti in uno chignon legato da nastri a doppio cappio e trattenuti da una sphendone; nelle figure f. a busto nudo, seni pieni e rotondi. Vesti f. decorate con sottili bordi scuri, molto ondulati in corrispondenza degli orli i., e dotate di lunga piega ondulata sul fianco d. evidenziata da un bordo scuro a brevi tratti arcuati; panneggi spesso schematici e rigidi, a fasci, regolarmente scanditi, di due pieghe parallele ad andamento prevalentemente rettilineo, con inserimento, negli spazi intermedi, di pieghe a goccia o spezzate; sul busto, drappeggio schematico sul seno a coppie di pieghe semicircolari contrapposte. Sovraddipinture in bianco e in giallo su elementi 486

decorativi e oggetti metallici. Tra gli attributi più diffusi: timpano, corona, ventaglio, phiale, benda, cista, specchio, cassetta. Rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi con asperità indicate da tratti curvilinei). Nel campo, phialai, fiori quadripetali, dischi quadripartiti, stella con raggi terminanti con un puntino, palla. Al di sotto del campo figurato, onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 557, nn. 901-909, tavv. 218.3-5, 219.1, Trendall 1970a, 97, n. 906a, Trendall 1973d, 250, n. 904a, Trendall 1983a, 257, 258, Trendall 1989, 173, fig. 335.

iV 3 5 c p di nApoLi 1789 (TAV 363 2) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione e dal numero di inventario della bottiglia eponima [Napoli, man, 82278 (h 1789)]. VAsi ATTRibuiTi 4 foRME VAscoLARi Bottiglie (2); lekanides (2). soggETTi Scene generiche (6): testa f. (4); due donne (1); donne (1). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) quattro figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna o donna semiammantata, seduta di t.q. su sperone roccioso con gambe leggermente divaricate e oggetto nella mano sollevata; donna in movimento di t.q. con gamba avanzata flessa, gamba arretrata distesa e oggetti nelle mani protese; donna stante con oggetti nelle mani protese. Affinità con i P. di Castelcapuano (impiego di sovraddipinture), di B.M. F 247 (composizioni, figure ricorrenti, panneggi e decorazione delle vesti f.) e di Vienna 1984 (copricapo a cuffia). Nelle teste f. di profilo, arcata sopracciliare arcuata, occhio di forma allungata, naso regolare e diritto, labbra protrudenti, linea delle labbra arcuata e rivolta verso il basso; acconciatura con capelli raccolti in uno chignon piatto trattenuto da un ampio copricapo a cuffia decorato a file di piccoli punti neri e bianchi o a crocette e gruppi di punti; sulla fronte, massa di capelli ricciuti trattenuti da un nastro bianco a doppio giro. Vesti f. con lunga piega ondulata sul fianco d. evidenziata da un bordo scuro a brevi tratti arcuati, ampi panneggi molto elaborati, a fitti fasci di pieghe sottili ad andamento rettilineo in vernice diluita, talora collegate da brevi tratti orizzontali o a zigzag; orlo i. decorato con motivi a festone di punti o a gruppi di tre punti in bianco sovraddipinto. Tra gli attributi, cista, specchio, benda, ventaglio. Rappresentazione di elementi paesaggistici (speroni rocciosi con asperità indicate da fitti tratti ad uncino sparsi sulla superficie). Impiego di sovraddipinture in bianco su elementi decorativi, bordi e motivi decorativi delle vesti, contorni di palmette. Nel campo, phialai, fiori quadripetali, dischi quadripartiti, stella con raggi terminanti con un puntino, palla. Al di sotto del campo figurato, onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 558, nn. 910-911, tav. 219.2-5, Trendall 1970a, 97, n. 910a, tav. XXiii.4, trendall 1983a, 258, n. 911a.

iV 3 5 d c

dEL g

hAEbERLin (TAV 363 3)

dEnoMinAzionE dallo studioso tedesco compilatore dell’inventario del museo di francoforte in cui si conserva il lebete eponimo (Francoforte, MA, H 5). VAsi ATTRibuiTi 6 pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): cuma.

cERAMicA cAMpAnA (c) foRME VAscoLARi Lekanides (3); lebetes (2); lekythoi (1). soggETTi scene con eros (1): eros e donna in corsa, due donne presso un altare (1). Scene con Nike (1): Nike (1). Scene generiche (9): testa f. (5); donna (1); due donne (1); due donne nude, donna presso un altare (1); due donne nude, donna (1). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a cinque figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna o Nike, talora retrospicienti, in movimento con busto di prospetto e oggetti nelle mani protese; donna in movimento con gamba avanzata flessa e oggetti nelle mani protese; Eros in volo con benda nella mano protesa; donna stante di t.q. con braccia allargate e oggetti nelle mani protese; donna semiammantata, seduta di t.q. su rilievo, con cassetta nella mano protesa. Affinità con i C. del G. del Romboide (elementi decorativi nel campo). Nelle teste f. di profilo, disegnate in modo approssimativo, nasi allungati, mento molto prominente. Figure disegnate in modo elementare, con membra spesso sproporzionate e con dettagli anatomici solo accennati. Nelle figure f. in movimento, vesti con risvolto rigonfio dietro la schiena. Panneggi semplificati a fasci di pieghe prevalentemente rettilinee o ad angolo acuto. figure ed ali spesso contornate da punti bianchi. Tra gli attributi, cista, situla, corona, tirso, phiale. Nel campo, elementi romboidali, dischi quadripartiti, timpani con nappina i. a tre fili, corone con contorno puntinato. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio; onde correnti. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 558-559, nn. 912-915, tav. 220.1-4, Trendall 1983a, 258, n. 912a, tav. XXX.3-4, Trendall 1989, 173, fig. 336.

iV 3 6 c

dEL g

TT (di TEAno – TübingEn) (TAV 363 4)

dEnoMinAzionE Dal luogo di ritrovamento di un gruppo di sei vasi attribuiti ai C. di questo G. e dal luogo di conservazione di due di essi (Tübingen, EKU, 1352-1353). VAsi ATTRibuiTi 12 pRoVEniEnzE campania (8) – settentrionale (8): teano (7), minturnae (1). Lucania (1) – tirrenica (1): fratte. foRME VAscoLARi Idrie (6); lekanides (3); lebetes gamikoi (2); pissidi (1) soggETTi Scene mitologiche (2): due grifi ai lati di una testa f. (1); leoni e grifi (1). scene con eros (1): donna, eros (1). Scene con Nike (2): Nike, donna (1); Nike, due donne (1). Scene generiche (14): testa f. (5); due donne presso un altare (2); tre donne (2); donna (1); due donne (1); donne (1); due giovani uomini ammantati (1); giovane guerriero, cavallo (1). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti: 1) una testa; 2) un’unica figura; 3) da due a tre figure disposte sullo stesso livello. Figure ricorrenti: testa f. di profilo; donna, donna semiammantata o Nike, talora retrospicienti, sedute di t.q. su plinto o tralcio, spesso con oggetti, nelle mani protese; giovane uomo nudo, giovane guerriero, donna o Nike stanti di t.q., spesso con oggetti nelle mani protese; giovane uomo ammantato e stante; donna semiammantata seduta di t.q. da tergo su tralcio, con braccia protese; testa f. emergente da cespo di acanto; testa f. di t.q.; Eros in volo. Affinità con i C. tardi del G. CA e con i C. del G. dell’Uccello Bianco (decorazione accessoria, palmette con steli in bianco sovraddipinto). Affinità con i C. apuli del

tardo Stile “Ornato”, quali il P. di Ganimede, di Baltimora e del Sakkos Bianco (disegno dei volti di t.q., gusto per le esuberanti decorazioni floreali con viticci a spirale, raffigurazione di donne con cigni). Figure dalla corporatura solida, originariamente sovraddipinte in bianco e disegnate con contorni sottili; teste piuttosto piccole. Nelle teste f. di profilo, sottile arcata sopracciliare curvilinea, occhio di forma allungata, con palpebra s. definita da due linee parallele, pupilla triangolare e breve palpebra i. rettilinea, naso sottile e molto allungato, breve linea della bocca ad angolo ottuso, mento prominente, acconciatura con capelli raccolti in un sakkos terminante con due fasce pendenti sulla nuca; sulla fronte, massa di capelli con riccioli ad anello. Nei volti di t.q., disegnati in modo accurato, occhi distanziati, con palpebra i. cigliata e pupilla puntiforme, larghe narici, labbro s. reso mediante una linea spezzata, labbro i. reso da due brevi trattini. Panneggi morbidi e fluttuanti, resi mediante fasci di pieghe curvilinee e pieghe più brevi e spezzate. Diffuso impiego di sovraddipinture in bianco su figure, acconciature, accessori, elementi decorativi, e di rosso e rosa, quest’ultimo in part. sulle gote delle teste f. Rappresentazione di figure circondate da un’esuberante cornice floreale. Tra gli attributi più diffusi: specchio, benda, timpano, cista, piatto con offerte. Rappresentazione di elementi paesaggistici (fiori su alto stelo), di animali reali e fantastici (cavallo, leone, volatile, cigno, grifi) e di elementi d’arredo (altari sormontati da filare di offerte in bianco sovraddipinto). Nel campo, phialai, dischi quadripartiti, talora con infula, croci. Al di sotto del campo figurato, onde correnti a risparmio. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 559-561, nn. 916-926, tavv. 220.5-6, 221, Trendall 1970a, 97, Trendall 1983a, 259, n. 918a, Trendall 1989, 173, figg. 337-338, Schauenburg 2006, 57, figg. 149a-c.

iV 3 7 c

di VAsi con TEsTE f

iV 3 7 a c pREcuRsoRi dEi c dELL’officinA di cuMA c

di VAsi con TEsTE f

iV 3 7 a 1 p di ViEnnA 1084 (TAV 364 1) dEnoMinAzionE dal luogo di conservazione e dal numero di inventario dell’oinochoe eponima (Vienna, Km, 1084). VAsi ATTRibuiTi 5 pRoVEniEnzE campania (2): generiche. foRME VAscoLARi Lekythoi (3); coppe (1); oinochoai (1): forma 3 (1). soggETTi scene generiche (5): testa f. (5). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Catania 737 e col P. di Napoli 1789 (copricapo a cuffia) e con i C. del g. dell’occhio grande (trattamento dell’occhio). Arcata sopracciliare allungata, occhio con palpebra s. definita da due linee parallele, di cui quella i. più lunga e marcata, pupilla verticale, naso sottile e allungato, narice resa da un puntino, labbro i. protrudente, linea della bocca rivolta verso il basso, mento arrotondato; acconciatura con capelli avvolti in un ampio copricapo a cuffia aperto all’estremità, decorato con trattini neri e fascia bianca lungo il bordo i., associato ad un diadema a raggi molto ravvicinati; sull’orecchio, corta ciocca riccioluta. Nel campo, phiale. Sull’oinochoe, campo figurato delimitato lateralmente da fasce decorate con chevrons. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 562, nn. 930-932, tav. 222.2-3, Trendall 1983a, 259, nn. 932a-b. 487

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

iV 3 7 a 2 ALTRi c

pREcuRsoRi

VAsi ATTRibuiTi 3 pRoVEniEnzE Campania (2) – generica (1); golfo di Napoli (1): Cuma. foRME VAscoLARi Lekanides (3). soggETTi scene generiche (6): testa f. (6). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di S.Antimo (trattamento delle teste) e del G. dell’Occhio grande (forma dell’occhio, impiego di sovraddipinture in rosa). Arcata sopracciliare ampia, occhio ben disegnato, e talora piuttosto grande, con palpebra s. definita da due linee parallele e palpebra i. convergente ad angolo acuto con quella s. in corrispondenza della pupilla circolare, naso regolare dalla linea leggermente concava, narice resa da un puntino, labbra protrudenti, breve linea della bocca, mento arrotondato; acconciatura con capelli raccolti in un prominente chignon dai riccioli a cavatappo e trattenuti da un kekryphalos decorato con minuti motivi a trattini e a file di punti bianchi, associato ad un diadema a raggi sottili e molto ravvicinati; sull’orecchio, ciocca, corta e corposa, di capelli ondulati. impiego di sovraddipinture in rosa sulle gote. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 561-562, nn. 927-929, tav. 222.1.

iV 3 7 b c

Vicini nELLo sTiLE Ai g di bM f 247 E TT

iV 3 7 b 1 c

dEL g dELL’occhio gRAndE

(TAV 364 2-3)

dEnoMinAzionE Dalla caratteristica forma dell’occhio nelle teste raffigurate dai C. di questo G. VAsi ATTRibuiTi 20 pRoVEniEnzE Campania (4) – golfo di Napoli (2): Cuma (1), Pompei (1); area capuana (2): Montesarchio. foRME VAscoLARi Bottiglie (11); lekanides (5); lekythoi (2); skyphoi (1); frammenti (1). soggETTi Scene generiche (26): testa f. (24); due teste f. (2). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità col P. di Vienna 1084 (trattamento delle teste, acconciature). Teste affiancate da palmette. Arcata sopracciliare allungata e quasi rettilinea, occhio con palpebra s. definita da due linee in genere parallele, grande e marcata pupilla circolare, palpebra i. resa da un breve tratto, naso sottile e molto allungato, con punta piuttosto appuntita, narice resa talora da un breve tratto arcuato, linea della bocca resa da un trattino, leggero incavo al di sotto del labbro i., mento allungato e prominente; acconciatura con capelli avvolti in un ampio kekryphalos decorato con coppie di sottili fasce scure molto distanziate tra loro e talora sovraddipinte in bianco o con motivi a crocette, file di astragali, di punti o di tratti obliqui, associato ad un diadema a raggi brevi e fitti o da corona di foglie; sulla fronte, sottile fascia di capelli talora formata da ricci ad anello; sull’orecchio, corta ciocca riccioluta. Nel campo, phialai, dischi quadripartiti. Al di sotto del mento delle teste, voluta di palmetta. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-290. 488

bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 563-564, 700, nn. 933-946, tav. 222.4-7, Trendall 1970a, 98, nn. 933a, 935a-b, 946a, tav. XXIII.5, Trendall 1983a, 257, 259, De Caro 1986, 103, n. 774, tav. 48.

iV 3 7 b 2 c

Vicino nELLo sTiLE AL g dELL’occhio gRAndE

VAsi ATTRibuiTi 1 foRME VAscoLARi bottiglie (1). soggETTi scene generiche (1): testa f. (1). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. dell’Occhio Grande (trattamento delle teste). tratti del volto resi da linee sottili. nell’occhio, pupilla circolare tangente alla palpebra s. Capelli raccolti in un sakkos a larghe fasce bianche e scure decorate con motivi a punti e a chevrons, associato ad un diadema a fitti raggi; sotto l’orecchio, due sottili riccioli. nel campo, dischi esapartiti. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall 1983a, 259, n. 946b.

iV 3 7 b 3 c

dEL g di TEAno

dEnoMinAzionE Dall’affinità stilistica delle teste raffigurate dai C. del G. con quella rappresentata su un lebes gamikos dei C. del G. TT (Napoli, MAN, 132444). VAsi ATTRibuiTi 42 pRoVEniEnzE Campania (14) – generica (1); golfo di Napoli (13): Cuma (11), Napoli (1), S. Paolo belsito (1). apulia (1): generica. foRME VAscoLARi Lekanides (20); bottiglie (15); lekythoi (5); alabastra (1); lebetes gamikoi (1). soggETTi scene generiche (54): testa f. (54). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. del G. di Teano (trattamento delle teste). Arcata sopracciliare sottile, occhio con palpebra s. definita da due linee parallele, di cui quella i. più lunga, pupilla lineare collegata alla palpebra i. obliqua e tangente alla palpebra s., naso affilato, lungo e leggermente schiacciato, narice resa talora da un breve tratto a uncino, linea della bocca resa da un trattino ricurvo verso il basso, labbro i. protrudente, al di sotto del quale è un leggero incavo (più accentuato sui vasi del SottoG. di Troyes), mento arrotondato e prominente; acconciatura con capelli raccolti in uno chignon legato da lunghi nastri svolazzanti, trattenuti da un kekryphalos non decorato (sui vasi del sottog. della foglia alta) o decorato con sottili raggi sul bordo i. (sui vasi del SottoG. di Troyes), associato ad un diadema a raggi alti e fitti, talora spessi alla base (sui vasi del SottoG. delle Gote Rosa); sulla fronte, fascia di capelli ondulati con ciocche a spirale; al lobo, lungo e sottile orecchino a pendente. impiego di sovraddipinture in rosa sulle gote (soprattutto sui vasi del sottog. delle Gote Rosa). Nel campo, benda, disco quadripartito. Al di sotto del mento delle teste, voluta e piccola palmetta a voluta o fiore a tre petali (sui vasi del SottoG. della Foglia Alta), voluta ad onda e fiore campanulato con bordo in bianco sovraddipinto (sui vasi del SottoG. di Troyes), voluta ad onda e delineata in bianco sovraddipinto (sui vasi del SottoG. delle Gote Rosa). Teste affiancate su ogni lato da una foglia alta e sottile,

cERAMicA cAMpAnA (c) desinente a voluta e contornata in bianco sovraddipinto (sui vasi dei Sottogruppi della foglia alta) o semplice (sui vasi del sottog. delle gote rosa). Al di sotto del campo figurato, onde correnti a risparmio; fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 310-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 564-566, nn. 947-980, tavv. 222.8-223, Trendall 1970a, 98, nn. 969a, 970b-c, 978b, Trendall 1973d, 250, n. 950a, Trendall 1983a, 257, 260, nn. 950a, 977a, 978b.

iV 3 7 c c

dEL g di fRATTE

Affinità con il P. di Fratte (trattamento delle teste). Tratto marcato. Disegno poco accurato. Naso lungo e diritto, bocca leggermente dischiusa, mento arrotondato e prominente; acconciatura con capelli raccolti in uno chignon e trattenuti da un kekryphalos, che copre anche la fronte, decorato con fasce scure o motivi a punti; sull’orecchio, lungo ricciolo a spirale. Nel campo, phialai, dischi quadripartiti. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 300. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 568-569, nn. 996-1004, tav. 224.4,6, Trendall 1973d, 251, n. 999a, trendall 1983a, 260.

iV 3 7 c 1 p di fRATTE (TAV 364 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di rinvenimento della lekythos schiacciata eponima Salerno, MAP (Trendall 1967b, 566, n. 981). VAsi ATTRibuiTi 26 pRoVEniEnzE Lucania (12) – tirrenica (12) – Pontecagnano (9), fratte (3). campania (5) – golfo di napoli (5): cuma (1), ercolano (1), nola (1), Pompei (1), s. Paolo belsito (1). foRME VAscoLARi Bottiglie (10); lekanides (10); lekythoi (5); pissidi (1). soggETTi scene generiche (32): testa f. (32). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con il P. di Catania 737 (trattamento delle teste) e con i C. del G. del Trovatello (nella decorazione accessoria, fiore campanulato). Arcata sopracciliare molto allungata, occhio con palpebra s. definita da un’unica linea, pupilla lineare unita alla palpebra i. a formare un angolo retto, naso lungo e diritto, breve linea delle labbra, mento arrotondato; acconciatura con capelli raccolti in uno chignon e trattenuti da un kekryphalos, che copre anche la fronte, decorato con fasce scure o motivi a punti, onde e trattini; sull’orecchio, ciocca corposa desinente in un lungo ricciolo a cavatappo. impiego di sovraddipinture in rosa e in rosso sulle gote e in rosso sui copricapo. Nel campo, rosette. Nella decorazione accessoria, fiore campanulato con parte centrale formata da un motivo ovale affiancato da elementi rettilinei. Sulle lekanides, al di sotto del mento delle teste, voluta sormontata da foglia triangolare. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 300. bibLiogRAfiA Kunze-Götte 1965, 61, tav. 56.5, Trendall 1967b, 566-568, nn. 981-995, tav. 224.5,79, Trendall 1983a, 257, 260, n. 984a, Serritella 1995, 47, 49-52, 86-87, figg. 26-27, 29-35, 60.

iV 3 7 c 2 c

Vicini nELLo sTiLE AL p di fRATTE (TAV

364 5)

VAsi ATTRibuiTi 10 pRoVEniEnzE Campania (4) – generica (1); golfo di Napoli (3): Cuma (2), Pompei (1). Lucania (1) – tirrenica (1): fratte. foRME VAscoLARi Lekanides (3); bottiglie (3); alabastra (1); kemai (1); lekythoi (1); pelikai (1). soggETTi scene generiche (13): testa f. (13). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo.

iV 3 7 d c

di cRuETs dEcoRATi con TEsTE f

(TAV 365 1)

VAsi ATTRibuiTi 24 pRoVEniEnzE Campania 11 – generiche (3); settentrionale (4): Teano; area capuana (4): Capua (3), montesarchio (1). adriatico orientale (1): Viš. foRME VAscoLARi cruets (24). soggETTi scene generiche (65): testa f. (65). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. Affinità con i C. dei G. dell’Uccello Bianco e TT (trattamento delle teste, decorazione accessoria). Sull’anello di base, teste in bianco sovraddipinto con dettagli interni a vernice diluita o decorazione a palmette o tralci di lauro con dettagli in bianco sovraddipinto. Tratto marcato. disegno spesso approssimativo. nelle teste, arcata sopracciliare allungata, occhio con lunga palpebra s., talvolta definita da due linee convergenti, pupilla circolare e marcata, breve palpebra i., naso lungo e diritto, talora appuntito, linea delle labbra ad angolo ottuso rivolto verso il basso, mento prominente; acconciatura con capelli raccolti in uno chignon legato da nastri e trattenuti da un kekryphalos, che copre anche la fronte, decorato con fasce scure o motivi a punti; talora, sulla fronte, fascia di capelli con riccioli a spirale. Al di sotto del campo figurato, fascia a risparmio; tralcio; linea ondulata. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 300-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 570-571, nn. 1005-1020, tav. 224.1, Trendall 1970a, 98, nn. 1005a, 1016a, Trendall 1983a, 261, nn. 1005b-d, 1008a, 1010a-b, 1016a, Trendall 1989, 174.

iV 3 8 p di ViTuLAzio (TAV 365 2) dEnoMinAzionE dal luogo di rinvenimento del cratere a campana eponimo capua, mcampano (trendall 1967b, 571, n. 1021, tav. 224). VAsi ATTRibuiTi 22 pRoVEniEnzE Campania (5) – generiche (2); area capuana (2): Capua (1), Vitulazio (1); settentrionale (1): teano. apulia (1): generica. foRME VAscoLARi Crateri (17): a campana (17); anfore (2); lebetes gamikoi (2); lekythoi (1). soggETTi Scene generiche (41); testa f. (41). coMposizionE iconogRAfiA E sTiLE composizioni comprendenti una testa. Figure ricorrenti: testa f. di profilo. 489

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA Affinità con i C. del G. di Napoli 735 (motivo a linguette sotto il labbro dei crateri a campana) e con i tardi c. etruschi nello stile “alto adriatico”. teste semplicemente delineate in vernice diluita su fondo chiaro. tratto rapido e fluido. Disegno abbozzato. Lunga arcata sopracciliare, occhio di forma vagamente triangolare con pupilla non definita, naso sottile, breve linea delle labbra, mento squadrato; acconciature con capelli raccolti in un sakkos decorato con sottili fasce e motivi ad onda e con doppia fascia delineata sulla nuca, talora associato ad un diadema ad alti e fittissimi raggi; talora, sulla tempia, ciocca compatta di capelli. Ai lati del campo figurato, tralci stilizzati. Sotto il labbro dei crateri a campana, motivo a linguette; fascia a risparmio, talora al centro tra due fasce scure. Luogo di pRoduzionE calvi. cRonoLogiA circa 300-290. bibLiogRAfiA Trendall 1967b, 571-572, nn. 1021-1032, tav. 224.2-3, Trendall 1983a, 257, 261, nn. 1022a, 1023a-c, 1030a, tav. XXX.5, Trendall 1989, 174, fig. 317.9, Schauenburg 2002a, 83, figg. 193a-b, 198a-c, 200a-c, 202.

iV 4 c

di cuMA spEciALisTi in piATTi dA pEscE

iV 4 1 p Robinson (TAV 365 3) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conservava originariamente il piatto eponimo (mississippi university, già Coll. Robinson: McPhee, Trendall 1987, 83, n. IIC1). VAsi ATTRibuiTi 67 pRoVEniEnzE Campania (8) – area capuana (5): Capua (1?), Santa Maria Capua Vetere (1), Frignano (1), Caivano (1), Cardito (1); golfo di Napoli (3): Cuma. foRME VAscoLARi Piatti (67). soggETTi Pesci, pettini, mitili. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di dimensione minore. figure ricorrenti: sarago, mormora, orata, torpedine. Nei pesci, grande occhio circolare campito in nero e delineato in bianco nella metà i., bocca dischiusa, resa mediante due tratti a V in bianco sovraddipinto, di cui quello i. congiunto alla fascia, ugualmente sovraddipinta in bianco, di demarcazione del ventre, testa solo occasionalmente cosparsa di minuti punti neri, branchie rese da una serie di tre sottili archi bianchi, corpo di forma ovale, striature scure su tutto il corpo oppure in corrispondenza dell’attacco della testa al corpo e di quest’ultimo alla coda, occasionale serie di punti bianchi all’attacco del corpo con la coda, pinna pettorale resa da una serie di sottili raggi bianchi congiunti ad una breve linea arcuata, pinna ventrale a tratti obliqui e paralleli orientati a sin., pinna anale a tratti obliqui e paralleli orientati a d., pinna dorsale crestata, decorata con serie di tratti bianchi obliqui, coda con terminazione a V. Nelle torpedini, corpo rotondo e coda sagomata a 8, interamente delineati in bianco, indicazione (non sistematica) di pinne laterali congiunte alla parte centrale della coda, due paia di “occhi” puntiformi e delineati in bianco, l’uno anteriore e l’altro all’attacco con la coda, serie di quattro punti o tratti neri disposti a triangolo nella parte centrale del corpo. rara rappresentazione di mitili (vongola) con ampia valva decorata a fasce arcuate concentriche bianche e nere e linea bianca a tremolo centrale. Impiego di piccoli pesci e di pettini (a risparmio) come riempitivi. Depressione centrale a v.n. o a risparmio. Lungo il bordo esterno del piatto, motivo a onde correnti o serie di tratti. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 340-320. 490

bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 82-85, nn. iic/1-55, tavv. 24-25.a-c, mcPhee, trendall 1990, 39, nn. iic/23a-55a, trendall 1988a, 142, n. iic/21a, tav. i.1, trendall 1992a, 108, nn. IIC/12b-29a, tav. III.9-10, Hurschmann 2003a, 80-81, tav. 48.3-4.

iV 4 2 p bonyThon (TAV 365 4) dEnoMinAzionE dall’originario luogo di conservazione del piatto eponimo (già sydney, bonython gallery: mcPhee, trendall 1987, 86, n. iic61). VAsi ATTRibuiTi 14 foRME VAscoLARi Piatti (14). soggETTi Pesci, conchiglie. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di dimensione minore. figure ricorrenti: torpedine, sarago, orata, perchia. Affinità col P. Robinson (trattamento delle figure). Nei pesci, occhio circolare campito in nero e delineato in bianco, bocca dischiusa, resa mediante due sottili tratti a V in bianco sovraddipinto, di cui quello i. congiunto alla fascia, ugualmente sovraddipinta in bianco, di demarcazione del ventre, testa e corpo talora cosparsi di minuti punti neri, branchie rese da una serie di tre sottili archi bianchi; sul corpo, striature scure, con orlo i. frastagliato, sull’intera superficie oppure in corrispondenza dell’attacco della testa al corpo e di quest’ultimo alla coda, pinna pettorale resa da una serie di sottili raggi bianchi congiunti ad una breve linea arcuata, pinna ventrale a sottilissimi tratti obliqui e paralleli orientati a sin., pinna anale a sottilissimi tratti obliqui e paralleli orientati a d., pinna dorsale decorata con serie di tratti bianchi obliqui, coda con terminazione a V. Nei labridi, muso aguzzo. Nelle torpedini, occhi puntiformi neri delineati in bianco, bocca rotondeggiante, corpo ovale, cosparso di rade macchie bianche e nere, e coda sagomata con larga appendice ovale decorata con ampia macchia scura e frangia di trattini bianchi alla terminazione, pinne ad aletta con frangia di trattini bianchi. Impiego di piccole conchiglie come riempitivi. Depressione centrale a risparmio. Lungo il bordo esterno del piatto, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 85-86, nn. iic/56-66, tav. 25.d-f, mcPhee, trendall 1990, 40, nn. iic/56a, tav. 10.1, trendall 1992a, 108, n. iic/59a, tav. iii.11.

iV 4 3 p dELLE TRE fAscE (TAV 366 1) dEnoMinAzionE Dalle tre fasce scure raffigurate sulla testa dei pesci raffigurati da questo C. VAsi ATTRibuiTi 59 foRME VAscoLARi Piatti (59). pRoVEniEnzE Campania (3) – area capuana (2): Caivano (1), Sant’Antimo (1); golfo di Napoli (1): cuma. soggETTi Pesci, conchiglie. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di due o tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di dimensione minore. Figure ricorrenti: labride (con corpo di sarago e coda di perchia), pettine. Affinità col P. Robinson (trattamento delle figure, decorazione accessoria).

cERAMicA cAMpAnA (c) Tratto spesso. Disegno semplificato delle figure. Nei pesci, grande occhio circolare campito in nero e delineato in bianco, bocca dischiusa, resa mediante due sottili tratti a V in bianco sovraddipinto, di cui quello s. molto spesso e quello i. congiunto alla fascia, ugualmente sovraddipinta in bianco, di demarcazione del ventre, coppia di tratti bianchi al di sopra della bocca, branchie rese da una serie di tre archi bianchi; tre striature scure all’attacco della testa col corpo, corpo decorato con striature verticali scure sull’intera superficie o con gruppi distanziati di tre striature o ancora con sottili linee orizzontali talora inframmezzate da una linea a tremolo, pinna ventrale a duplice filamento bianco, pinna pettorale a raggi bianchi di lunghezza decrescente collegati ad un elemento a gancio, pinna dorsale e pinna anale decorate con serie di tratti bianchi obliqui e paralleli, coda rigida e svasata decorata con sottili tratti bianchi o talora da punti. Nelle torpedini, corpo tondeggiante, interamente delineato in bianco, decorato con serie di punti neri e gruppi di grosse macchie nere in prossimità della coda o degli occhi, coda sagomata di forma ovale, pinne a foglia. impiego di piccole conchiglie come riempitivi. Ventre dei pesci solitamente tangente all’orlo della depressione centrale. Depressione centrale a risparmio. Lungo il bordo esterno del piatto, motivo a onde correnti o serie di tratti. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA McPhee, Trendall 1987, 86-88, nn. IIC/67-112, tavv. 26-27.a-b, 64.5, Trendall 1988a, 143, n. IIC/96b-96d, tav. I.2-4, McPhee, Trendall 1990, 40, nn. IIC/84a-97b, Trendall 1992a, 109, n. iic/81a-94a, tav. iii.12.

iV 4 4 p dE bELLis (TAV 366 2) dEnoMinAzionE dalla coll. in cui si conserva il vaso eponimo (san francisco, state university, coll. de bellis, 102). VAsi ATTRibuiTi 35 foRME VAscoLARi Piatti (35). pRoVEniEnzE campania (1) – golfo di napoli (1): cuma. soggETTi Pesci, conchiglie, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di dimensione minore. Figure ricorrenti: labride, pettine, conchiglia, polpo. Affinità coi P. Bonython (muso aguzzo dei pesci) e delle Tre Fasce (trattamento delle figure). Nei pesci, occhio puntiforme delineato in bianco sovraddipinto, campito in nero con macchia bianca interna, muso talora molto aguzzo, corpo decorato con tre striature nere all’attacco della testa, con striature nere sull’intera superficie o con una striatura in prossimità della testa e una più ridotta all’attacco con la coda, branchie a sottili raggi in bianco sovraddipinto. Nelle torpedini, corpo delineato in bianco, di forma tondeggiante, con fila centrale di minuti punti neri e/o grandi macchie scure in prossimità della coda, lunga coda sagomata (talora cruciforme) con una o due strozzature intermedie. impiego, come riempitivi, di piccole conchiglie e piccoli elementi circolari in bianco sovraddipinto. Depressione centrale a risparmio o a v.n. Lungo il bordo esterno del piatto, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 88-89, 136c, nn. iic/113-139, tav. 27.c-f, mcPhee, trendall 1990, 40, nn. iic/127a-136c, tav. 10.2, trendall 1992a, 109, n. iic4/120a, tav. iV.13.

iV 4 5 c

Vicini nELLo sTiLE AL p

dE bELLis

VAsi ATTRibuiTi 2 foRME VAscoLARi Piatti (2). soggETTi Pesci, delfini. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. Figure ricorrenti: labride, delfino. Affinità col P. De Bellis (trattamento delle figure). Nei delfini, pinna pettorale a tratti scuri. Lungo il bordo esterno del piatto, motivo a onde correnti. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 89-90, nn. iic/140-141.

iV 4 6 p pALMER-dEL pETTinE (TAV 366 3) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del vaso eponimo (Palmer, Coll. Hicks: McPhee, Trendall 1987, 90, n. IIC142) e dalla ricorrente raffigurazione di pettini sui vasi di questo C. VAsi ATTRibuiTi 43 foRME VAscoLARi Piatti (43). soggETTi Pesci, pettini, molluschi. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre o quattro figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di dimensione minore. figure ricorrenti: perchia, sarago, torpedine, pettine, totano, seppia, mitile. Affinità coi P. Grassi, Lyman Allyn, Robinson, delle Tre Fasce e De Bellis (trattamento delle figure). Nei pesci, muso talora aguzzo, occhio puntiforme delineato in bianco sovraddipinto, bocca dischiusa, resa mediante due sottili tratti a V in bianco sovraddipinto, branchie rese mediante serie di tre archi concentrici bianchi, corpo decorato con due striature nere in prossimità della testa e tre striature nere in prossimità della coda, ventre in bianco sovraddipinto, pinna pettorale resa mediante raggi bianchi collegati ad un motivo a virgola, pinne dorsali (distinte in principale e secondaria), pinna ventrale e pinna anale decorate con tratti bianchi obliqui e paralleli, pinna dorsale principale talora preceduta da una o due “spine” isolate, fila di punti all’attacco del corpo con la coda. Nelle torpedini, bocca all’ingiù in nero o bianco sovraddipinto, corpo tondeggiante delineato in bianco e decorato con fila centrale di punti e rade macchie bianche e nere, coda sagomata provvista di due strozzature consecutive (profilo a e) e lunga appendice, talora con estremità ondulata. Nei molluschi, corpo allungato (ombreggiato con impiego di vernice diluita), grandi occhi ovali, delineati in bianco solo nella metà sin., con indicazione della pupilla. impiego, come riempitivi, di pettini, mitili, pesciolini e piccoli elementi circolari. depressione centrale a risparmio o a v.n., circondata talora da una fascia a risparmio o decorata con motivo a onde correnti. Talora, lungo l’orlo esterno del piatto, file di punti. bordo esterno del piatto a v.n. o decorato con motivo a onde correnti o a tratti neri. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 90-92, 168, nn. iic/142-176, 146a-174a, tavv. 28-29.ac, b.2, mcPhee, trendall 1990, 40, nn. iic/148a, trendall 1992a, 109-110, nn. IIC/147b-158a, tav. IV.14. 491

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iV 4 7 c

Vicini nELLo sTiLE AL p

pALMER-dEL pETTinE

VAsi ATTRibuiTi 3 foRME VAscoLARi Piatti (3). soggETTi Pesci. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni. figure ricorrenti: sarago. Affinità col P. Palmer-del Pettine (trattamento delle figure). disegno semplificato delle figure. nei pesci, muso talora aguzzo, occhio puntiforme delineato in bianco sovraddipinto, corpo, talora percorso da file di puntini neri, decorato con due striature nere in prossimità della testa e tre striature nere in prossimità della coda, ventre in bianco sovraddipinto, pinna pettorale resa mediante raggi bianchi collegati ad un motivo a virgola, pinne dorsali (distinte in principale e secondaria) e pinna anale decorate con tratti bianchi obliqui e paralleli. depressione centrale a risparmio o a v.n., circondata da una fascia a risparmio. Lungo il bordo esterno del piatto, motivo a onde correnti o a tratti neri. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 92-93, n. iic/177-179.

492

iV 4 8 p dEL piATTo dA pEscE di boRdEAuX (TAV 366 4) dEnoMinAzionE Dal luogo di conservazione del vaso eponimo (Bordeaux, Musée d’Aquitaine, 1099). VAsi ATTRibuiTi 7 foRME VAscoLARi Piatti (7). soggETTi Pesci, pettini, mitili. coMposizionE, iconogRAfiA E sTiLE Composizioni comprendenti teorie circolari di tre figure di grandi dimensioni con interposizione di elementi di dimensione minore. figure ricorrenti: perchia, sarago, torpedine, pettine. Affinità col P. Palmer-del Pettine e con i C. del G. della Torpedine (trattamento delle figure). Nei pesci, muso affusolato, bocca leggermente dischiusa. Nelle torpedini, corpo delineato in bianco o talora ombreggiato con vernice diluita, decorato con fila centrale di punti bianchi e quattro macchie nere più grandi, duplice strozzatura all’attacco della coda (con profilo a e), coda molto lunga delineata in bianco all’estremità. Impiego, come riempitivi, di pettini, mitili e piccole torpedini in bianco sovraddipinto. depressione centrale a v.n., circondata talora da una fascia a risparmio. talora, lungo l’orlo esterno del piatto, file di punti. Lungo il bordo esterno del piatto, motivo a onde correnti o a tratti neri. Luogo di pRoduzionE cuma. cRonoLogiA circa 340-320. bibLiogRAfiA mcPhee, trendall 1987, 93, nn. iic/180-186, tav. 29.d-e.

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

i.A. iTALiA MERidionALE, siciLiA E gREciA i.A.1. RAppoRTi fRA LE ciTTà iTALioTE E sicELioTE E LA gREciA dALL’Viii AL Vi sEcoLo i.A.1.1. piTEcusA, cuMA, zAncLE, REggio, LipARA E gLi EubEi Gli Eubei frequentarono il mar Tirreno a partire dall’VIII secolo e si stanziarono a Pitecusa intorno al 7701; nella seconda metà del secolo si spostarono sulla costa a fondare cuma e, all’incirca nello stesso arco di tempo, ottennero il controllo dello stretto di messina mediante la colonizzazione di reggio, Zancle, nasso2 e Leontini. Poco più tardi sorsero anche Mile e Catane, rispettivamente sub-colonie di Zancle e nasso3. si trattò, pertanto, di una presenza massiccia, concentrata nelle zone strategicamente più rilevanti dal punto di vista economico-commerciale e forse legata anche alla ricerca di materie prime non reperibili in patria. È possibile riscontrare elementi comuni fra tutte le colonie euboiche e scoprire, di conseguenza, alcuni aspetti canonici delle fondazioni, ricostruendo forme di elaborazione mitica e di propaganda coloniale. Per rintracciare, dunque, il minimo comune denominatore degli Eubei come veicoli di determinate leggende, è necessario anche definire alcuni tratti della struttura sociale e dell’immaginario mitico delle città dell’Eubea. La prima fase della colonizzazione euboica, relativa sicuramente almeno a Pitecusa, si svolse in un clima di collaborazione fra Calcide e Eretria4, interrotto nel corso dell’Viii secolo dall’esplosione della rivalità fra le due poleis, sfociata nella cosiddetta guerra lelantina. scoppiato in apparenza per il possesso della piana di Lelanto, questo conflitto si tramutò in una guerra di carattere internazionale5 che coinvolse, al fianco di Calcide, anche Samo, alcuni centri tessali e Corinto, mentre mileto e megara si disposero accanto a eretria6. Alla fine dell’VIII secolo lo scontro si concluse con la vittoria di Calcide e il definitivo abbandono del sito di eretria, mentre l’appoggio assicurato ai calcidesi da parte dei corinzi valse alla città sull’Istmo la possibilità di stabilire il proprio predominio commerciale grazie alla protezione delle colonie calcidesi7. L’immaginario euboico, che sarebbe poi penetrato anche nelle colonie occidentali, appare dominato da tradizioni cosmogoniche relative alle battaglie mitiche fra le divinità olimpiche e i proteroi theoi8 e dalla presenza di figure, quali Abanti e Cureti, legate alla fabbricazione delle armi e al comportamento militare aristocratico9. L’Eubea, e in particolare Calcide, proponeva inoltre una tradizione mitica positiva relativa ai Ciclopi intesi come technitai, in quanto inventori del fulmine mediante il quale Zeus ottenne il potere10. Si evidenzia già nel comportamento euboico la tendenza tipicamente greca di legare a sé popoli conquistati o colonizzati tramite il ricorso a un patrimonio leggendario artificialmente costruito e, in seguito, percepito come comune11. È il caso delle varie localizzazioni della gigantomachia. mentre, infatti, secondo alcuni filoni della tradizione i giganti sarebbero stati sconfitti a Flegra, nella penisola di Pallene in Calcidica, secondo altri lo scontro sarebbe avvenuto

nella pianura flegrea, poi detta cumana. Si tratta, quindi, di due luoghi del mondo greco, denominati con il medesimo toponimo, poi interessati dalla colonizzazione euboica. La gigantomachia va, pertanto, intesa come una leggenda diffusa da una tradizione di marca euboica, più precisamente calcidese12. Un caso altrettanto esemplificativo della capacità euboica di diffondere in Magna grecia e sicilia miti e leggende connessi con l’immaginario della madrepatria va riconosciuto nella codificazione occidentale delle avventure di Odisseo. Si tratta, infatti, di un’operazione di evidente matrice arcaica, nella quale i siti coinvolti dall’itinerario di Odisseo sembrano quasi ricalcare la rotta scandita dalla colonizzazione euboica13. una simile circostanza non può ritenersi casuale e deve, invece, significare che la prima localizzazione occidentale della geografia dell’Odissea va ascritta proprio agli Eubei di Calcide e Eretria14 che, diretti in italia, sarebbero entrati in contatto con la saga di Odisseo a Itaca, per poi proporne una lettura occidentale. Questo appare evidente dall’episodio della nekya di Odisseo, per il quale il testo epico sembra fornire una collocazione del tutto fantastica15. Licofrone, invece, riporta chiaramente al territorio cumano16, dimostrando come l’origine della leggenda possa essere ricondotta a un’operazione culturale compiuta dai coloni euboici che localizzarono nelle aree caratterizzate dalla loro presenza gli episodi epici17. La tradizione omerica sembra, infatti, avere svolto un ruolo di centrale importanza nel patrimonio culturale dei primi coloni di Pitecusa18 che, proprio per questo motivo, avrebbero divulgato una geografia occidentale delle avventure odissiache19. una simile deduzione appare confermata dall’esistenza di una localizzazione alternativa di questo episodio che, secondo Pausania, sarebbe avvenuto in tesprozia, presso chirico20. Come, infatti, l’immaginario euboico doveva essere il punto di riferimento per la tradizione cumana della nekya, anche nel caso dell’Epiro non sembra peregrina l’ipotesi di riallacciare ancora una volta alla colonizzazione euboica la diffusione di questa leggenda. eccezion fatta per la calcidica, va notato come le localizzazioni della gigantomachia e quelle della nekya coincidano quasi completamente, confermando così l’attribuzione agli Eubei di simile codificazione21. Va comunque tenuto a mente che, mentre la prima tradizione apparteneva senza dubbio all’immaginario della madrepatria, è verosimile che la seconda leggenda abbia conosciuto la principale formulazione solo in ambito coloniale, probabilmente proprio a Pitecusa22. Una simile codificazione occidentale, sicuramente diffusa in maniera più ampia grazie all’opera degli eruditi alessandrini, era comunque già nota in età classica, a giudicare dai numerosi accenni a questi luoghi contenuti nelle pagine tucididee23. È presumibile che la prima localizzazione occidentale vada attribuita all’opera di Esiodo, da intendere nel ruolo di vero e proprio codificatore, affiancato da Eumelo di Corinto, un Bacchiade, autore dei Korinthiaka relativi alla saga argonautica e alle peregrinazioni eroiche in Adriatico, al quale si sarebbe poi richiamato Apollonio Rodio24. Sembra di potere riscontrare nelle due codificazioni originarie perfino l’eco delle realtà politiche di riferimento: attingendo ad un patrimonio comune, le medesime leggende venivano riproposte da angolature diverse, laddove, alla prima vera codificazione esiodea25, eumelo contrappose una lettura maggiormente conformata agli interessi corinzi. nelle 1

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

opere di Esiodo e Eumelo sarebbe, dunque, adombrato il succedersi fra Eubei e corinzi nell’esplorazione delle aree occidentali. i corinzi, infatti, come si vedrà in seguito, si installarono spesso in siti precedentemente interessati dalla presenza euboica26. Secondo un analogo ragionamento, si sono messe in evidenza tracce euboiche anche nei siti attestati nella saga di enea: le peregrinazioni dell’eroe, descritte da Virgilio e Dionigi di Alicarnasso, si potrebbero iscrivere in un circuito “euboico”, comprensivo di soste in tracia, calcidica, delo, isole ionie, costa epirotica, sicilia, Campania e Lazio. Questa sorta di italicizzazione del mito di Enea potrebbe essere stata attuata ancora una volta dagli Eubei27. ad un orizzonte italico si riferisce Virgilio anche nella localizzazione cumana dell’episodio di dedalo che, sfuggito alle insidie di Minosse grazie al prodigioso volo, sarebbe atterrato sull’acropoli di cuma dedicando le sue ali di cera ad apollo28. Si tratterebbe di una metafora della colonizzazione greca ideata da Virgilio, capace di fare di cuma la sede delle più antiche radici della civiltà antica29. Bisogna comunque interrogarsi sulla possibilità che, dietro una simile rivisitazione virgiliana, si nasconda una fonte precedente di matrice euboica. L’intensa frequentazione euboica del mar Adriatico emerge anche dall’etimologia del nome stesso. secondo eschilo30, infatti, l’originaria denominazione di questo mare sarebbe stata “Ionios kolpos”, inteso come golfo di Io, la donna amata da Zeus poi tramutata in giovenca e giunta, alla fine delle sue peripezie, nel mare Adriatico, allora detto golfo di Rea e solo successivamente ribattezzato come “Ionios Kolpos”31. Un’altra traccia, molto più labile, della presenza euboica nelle fondazioni occidentali potrebbe essere costituita dal culto di Era, da intendere quasi alla stregua di divinità archegete, in quanto detentrice delle indispensabili funzioni civilizzatrice e mantica32. si tratta, tuttavia, di una conclusione non accertata, data l’enorme diffusione di questo culto nel mondo coloniale e la difficoltà di definire con precisione le numerose sfaccettature di questo personaggio33. Le leggende connesse con la fondazione di Zancle confermano quanto detto a proposito del patrimonio culturale più specificatamente euboico34. secondo tucidide e Pausania la colonia sarebbe stata fondata da pirati cumani, ai quali si sarebbero aggiunti in un secondo momento coloni provenienti da Calcide e dal resto dell’Eubea guidati dai due ecisti Periere e Cratemene35. Strabone, invece, lega la fondazione all’iniziativa della colonia di nasso36. tucidide aggiunge anche che l’insediamento fondato dai pirati prese il nome di Zancle perché topograficamente il territorio ricordava una falce. callimaco ricorda che i fondatori della colonia fortificarono la falce di Crono, cioè il punto in cui Crono evirò il padre Urano37. il richiamo all’evirazione di urano ritorna anche nei racconti di fondazione di corcira, un tempo detta drepane “falce”38, dove dal sangue versato sarebbero nati i giganti, antenati dei feaci39. La diffusione di un simile patrimonio può, ancora, essere riportata ad ambito euboico. Tuttavia, non si può sorvolare sulla valenza attribuita alle figure dei giganti: nell’Odissea e nelle leggende corciresi e zanclee, questi personaggi assumono un’immagine positiva; per i Calcidesi, invece, come si è detto, il ruolo fondamentale spettava ai ciclopi, mentre i giganti erano considerati empi perché colpevoli di avere messo in crisi l’ordine olimpico. Si deve allora, almeno ipoteticamente, credere che la diffusione del mito della gigantomachia debba risalire ad ambiente calcidese, mentre il racconto dell’evirazione di Urano, che richiama a un’immagine positiva dei giganti, sarebbe di matrice più prettamente eretriese. e infatti la localizzazione della leggenda si colloca a corcira, sede di uno stanziamento arcaico di eretria40. quanto detto per l’isola ionica può allora valere anche per il luogo zancleo accennato da Callimaco, che simbolicamente doveva essere ritenuto il punto della nascita dei giganti. E, se si accetta l’impossibilità di ricondurre a matrice calcidese una simile nobilitazione della stirpe dei giganti, bisognerà dedurre che la colonia zanclea fosse connessa piuttosto all’espansionismo eretriese. È probabile che una simile situazione vada letta come conseguenza della guerra lelantina, dopo la quale gli Eretriesi emigrarono a Corcira e furono espulsi da Pitecusa. I pirati cumani citati da Tucidide come primi coloni di Zancle potrebbero, infatti, essere stati pitecusani41. 2

Le tradizioni relative alla fondazione di Reggio, sebbene disparate, concordano sull’origine euboica dell’apoikia42. Strabone43, la fonte più dettagliata circa questo avvenimento, tramanda le informazioni contrapposte di un anonimo e di Antioco di Siracusa. Secondo il primo, Reggio sarebbe stata fondata da un gruppo di Calcidesi offerti come decima all’Apollo delfico per risanare un momento di carestia e partiti da Delfi verso l’Italia. In base alle parole di Antioco di Siracusa, invece, sarebbero stati gli Zanclei ad inviare un invito ai propri confratelli calcidesi perché si insediassero sull’altro lato dello stretto44. In conclusione, Strabone inserisce anche la notizia della partecipazione messenica alla ktisis45. i punti su cui focalizzare l’attenzione sono, dunque, due: l’ethnos euboico coinvolto e la motivazione dell’ingerenza dei messeni. Si è detto come il racconto straboniano miri a enfatizzare una condizione di indigenza e necessità della popolazione calcidese, costretta da una carestia a ricorrere all’intervento oracolare. tuttavia le caratteristiche insite nelle prerogative coloniali calcidesi permettono di escludere che una simile iniziativa potesse essere stata intrapresa per mancanza di mezzi, soprattutto in un momento, quale i decenni a cavallo fra i secoli Viii e Vii, in cui la vittoria nella guerra lelantina avrebbe dovuto, al contrario, offrire ai Calcidesi maggiore disponibilità economica e politica. È stato anche evidenziato come tutti gli episodi attinenti a offerte di decime riguardanti l’Eubea vadano riferiti a Eretria piuttosto che a Calcide. questi dati, congiunti con il rinvenimento di elementi comuni fra messeni e eretriesi, hanno suggerito la possibilità di attribuire la responsabilità di questa impresa coloniale alla polis di eretria46. A questo potrebbe, inoltre, essere aggiunto anche quanto detto a proposito del presumibile coinvolgimento eretriese nella fondazione di Zancle. se, infatti, l’intervento coloniale diretto a reggio fosse stato effettivamente stimolato da un invito degli Zanclei, non stupirebbe che esso fosse indirizzato alla vera metropoli, cioè Eretria. L’inserzione della partecipazione messenica apre la strada a una riflessione diversa. Racconta Strabone che i Messeni del Peloponneso si erano macchiati per avere arrecato violenza ad alcune vergini spartane che sacrificavano nel santuario di artemis Limnatis e per avere ucciso gli spartani venuti in loro soccorso. i messeni che avevano condannato l’atto, costretti all’esilio, si rifugiarono a macisto e, consultato l’oracolo di Apollo per lamentarsi della punizione che subivano per avere difeso artemide, ricevettero l’ordine di accompagnare i calcidesi diretti a reggio e di ringraziare la dea che li aveva, invece, salvati dalla imminente rovina della loro patria. La versione straboniana della storia, se confrontata con quella imparziale riportata da Pausania47, mostra la chiara volontà di nobilitare la componente messenia, liberandola completamente dalla colpa dell’episodio di Limne e ottenendo, nel contempo, anche la possibilità di creare un legame fra Reggio e Taranto mediante evidenti somiglianze nelle tradizioni di fondazione. durante la tirannide di Anassilao, infatti, a Reggio si perseguì una politica rigidamente filo-spartana e una simile ricostruzione dei fatti originari avrebbe potuto rispondere bene alle esigenze della classe dominante, desiderosa di definirsi come discendenza diretta dei messeni48. Le pretese somiglianze con le leggende tarantine potrebbero inoltre risultare comprensibili perché sorte nel momento in cui Reggio e Taranto lottavano come alleate contro gli Iapigi (473). L’intera narrazione di Strabone può, così, apparire una rivisitazione del racconto delle origini di Reggio alla luce dell’evoluzione politica di matrice dorica attuatasi nel corso del V secolo49. Lo smembramento delle diverse componenti della leggenda di fondazione reggina contribuisce a mettere in luce le matrici più genuinamente euboiche, in questo caso forse eretriesi, riconoscibili in questa colonia. una prova dell’utilizzo consapevole della propaganda mitica sfruttata dai calcidesi potrebbe emergere da quanto tramandato a proposito di Lipari. Fondata da un gruppo di cnidii intorno al 580-57650, la colonia di Lipara possedeva una illustre tradizione mitica che la riconduceva ad una occupazione ausonia, guidata da Liparo, e al dominio successivo di eolo51. incongruenze relative alla cronologia mitologica rendono inverosimile la proposta di identificare l’Eolo in questione con il re dei Venti protagonista dei nostoi odissiaci52. diodoro, invece, accetta

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

come scontata una simile assimilazione. tale rivisitazione di una tradizione precedente può essere ragionevolmente messa in rapporto con la codificazione occidentale dell’Odissea operata dai coloni Eubei, precisamente dagli abitanti delle città dello Stretto. È verosimile, infatti, che queste poleis avessero interesse, nella prima metà del V secolo, a localizzare nelle eolie una tappa delle peregrinazioni di Odisseo, quasi a volere inglobare anche l’arcipelago nell’area di competenza euboica nel tentativo di combattere la pirateria etrusca e di ottenere il completo controllo dell’area di passaggio53.

i.A.1.2. siRAcusA E coRinTo La continuità fra frequentazione euboica e corinzia accennata nelle pagine precedenti emerge chiaramente dall’osservazione delle aree interessate dalla presenza corinzia fin dall’VIII secolo, quando la città dell’Istmo dette avvio all’esplorazione delle coste adriatiche54 per giungere alla fondazione di siracusa. dalla prima comparsa del commercio corinzio nel mar Tirreno (770-760) fino alla fondazione di Siracusa (733), la frequentazione corinzia si limitò sostanzialmente agli scali euboici, in un commercio perlopiù circoscritto alle zone coloniali55. a partire dall’Viii secolo si disegnò più chiaramente il crescente interesse dell’aristocrazia bacchiade per l’area occidentale, reso manifesto anche dal fatto che gli ecisti di Siracusa e Corcira – Archia e Chersicrate – erano entrambi Bacchiadi56. Nella ricerca di caratteri comuni riscontrabili nelle colonie appartenenti alla medesima metropoli si è riscontrato un interessante ruolo attribuibile al culto di Afrodite, la cui diffusione nel Mediterraneo sembra avere viaggiato sulle rotte del commercio dei profumi, in particolare dell’iris. Le rotte commerciali adriatiche fra VII e VI secolo erano indubbiamente monopolizzate da Corinto, responsabile dunque della capillare circolazione di questo culto, almeno nel primo momento. E tuttavia l’ampia documentazione che a questo culto è dedicata fu legata all’operazione di propaganda attuata successivamente da siracusa che, rifacendosi alle proprie origini corinzie, scelse di rivitalizzare alcuni caratteri peculiari della madrepatria nel momento della propria impresa coloniale in adriatico57. Quanto detto a proposito del culto di Afrodite sembra confermato da ciò che emerge a proposito della diffusione del mito di diomede, anch’esso all’apparenza dipendente da una massificazione arcaica di matrice corinzia. La leggenda di diomede, nata in etolia e distintiva di un tentativo di grecizzazione dei dauni58, sarebbe stata veicolata in Adriatico, più precisamente in Apulia59, e poi catturata dalla corinto cipselide, interessata ad un espansionismo limitato più chiaramente all’area adriatica. E infatti le colonie bacchiadi – Corcira e Siracusa – non mostravano traccia di questa saga, che sarebbe poi stata sfruttata dalla propaganda coloniale siracusana proprio perché profondamente legata all’area adriatica60. Si è fatto, dunque, più volte accenno al ruolo fondamentale di Siracusa61 nell’ambito della veicolazione di leggende proprie della Corinto arcaica. Sia Corcira che Siracusa, infatti, delle quali si metteva in luce il sincronismo nella nascita62, appartenevano a un unico progetto coloniale corinzio63, indirizzato spesso verso aree già interessate dall’esplorazione degli Eubei, dei quali i Corinzi, mediante l’operazione di Eumelo, recuperarono e riutilizzarono miti e figure64.

i.A.1.3. METAponTo, posidoniA, cRoTonE, sibARi E gLi AchEi Il fenomeno della colonizzazione achea presenta molte sfaccettature di difficile interpretazione, causata in primo luogo dalla limitata conoscenza delle caratteristiche proprie delle metropoli coinvolte in queste imprese65. ad un primo tentativo di utilizzare le colonie tradizionalmente note come achee per ottenere informazioni circa la struttura della regione di origine, è seguita una più prudente ricerca volta soprattutto a mettere in luce le peculiarità comuni fra queste fondazioni, con l’obiettivo di rintracciare il sostrato primigenio dei coloni coinvolti. A differenza di quanto affermato a proposito di altre operazioni coloniali il fenomeno acheo66 non attesta imprese di carattere ufficiale, dimostrandosi in generale come una sorta di movimento etnico rivolto all’italia meridionale e contrad-

distinto da alcune peculiarità comuni e riconoscibili, componenti un patrimonio collettivo esistente già nell’Viii secolo e capace di dimostrare la presenza di una diffusa coscienza achea67. La colonizzazione achea mise in atto il secondo grande flusso migratorio diretto in Occidente, dopo quello degli Eubei volti al golfo di Napoli68, concentrandosi invece in un primo momento lungo la costa ionica69. Nell’osservare i tratti di storia mitico-cultuale di queste colonie emerge l’esistenza di una netta divisione fra le comunità in esame, distinte in un settore – metaponto70 e Posidonia – più incline all’utilizzo di un patrimonio mitico di ascendenza eolico-tessala e in un gruppo, formato da Crotone e Sibari, maggiormente permeato di tradizioni risalenti alla leggenda troiana. Le tradizioni mitiche riscontrabili a Metaponto e a Posidonia si inquadrano nell’ambito delle leggende relative a Eolo e alla sua discendenza, composta, nel ramo maschile, da Sisifo, Creteo e Atamante e, in quello femminile, da Melanippe, arne e tiro. si tratta di un nucleo mitico precedente all’epoca della guerra di troia, da riconnettere con notevole verosimiglianza alla coscienza comune achea di una diretta provenienza dagli achei della tessaglia71 e riconducibile, quindi, al momento stesso delle fondazioni coloniali, come risposta alla necessità di autodefinizione avvertita dalle colonie di recente formazione72. A proposito della fondazione di Metaponto, la fonte più dettagliata è Strabone, parzialmente informato da antioco di siracusa. secondo lo storico, la prima occupazione del sito sarebbe stata pilia73, attuata dai compagni di nestore di ritorno da Troia che si sarebbero stanziati in parte a Pisa, nella Pisatide, e in parte nell’area di Metaponto dove avrebbero dato vita a una città florida grazie all’agricoltura, responsabile perfino della dedica di un raccolto di grano interamente riprodotto in oro nel santuario delfico. In seguito alla distruzione a opera dei Sanniti, il sito, rimasto deserto, sarebbe stato ripopolato da Achei chiamati dai consanguinei Sibariti per ostacolare la pericolosa avanzata tarantina74. a tali indicazioni antioco aggiunge, infine, una correzione rispetto all’ambientazione metapontina del mito di Melanippe e di suo figlio Beoto75. si tratta di un esplicito riferimento ad un mito trattato in una tragedia euripidea, la Melanippe desmotis, giunta a noi in stato frammentario, relativa a una saga di chiara derivazione eolica76. melanippe, figlia di Eolo, violentata da Posidone, partorì due gemelli, Eolo e Beoto. Scoperta dal padre, fu rinchiusa in una torre, mentre i bambini, dati in pasto alle fiere, vennero miracolosamente allattati da una vacca e poi salvati da due pastori. nel frattempo Metaponto, re di Icaria, chiedeva a sua moglie Teano dei figli, che la donna procurò corrompendo i pastori. tuttavia, dopo la riuscita dell’inganno ai danni di Metaponto, anche Teano partorì due figli e, spaventata all’idea che il re potesse preferire i bambini adottati ai propri, indusse i fratelli minori a uccidere i più grandi. L’impresa però fallì grazie all’intervento di Posidone, che, rivelata la sua identità ai giovani, li aiutò a trovare la vera madre. Liberata così Melanippe, essa venne condotta da Metaponto, del quale divenne sposa. In seguito Beoto fondò la beozia e eolo l’eolia77. La versione scelta da euripide per la messa in scena del suo dramma78 probabilmente prevedeva la sostituzione del nome di Teano con quello di Siris, rendendo manifesta l’ambientazione italiota della vicenda. Prima di proporre le diverse interpretazioni suscitate da queste tradizioni va aggiunto ancora un filone che connetteva alla impresa pilia metapontina anche Epeo, probabilmente da intendere come un membro della dinastia eolica, giunto in elide dalla tessaglia, e confuso dalla tradizione successiva con il più noto personaggio omerico, costruttore del cavallo di legno79. La successione degli avvenimenti relativi a questa colonia italiota tratteggia una sovrapposizione di esigenze propagandistiche differenti e variamente intese dagli scrittori antichi. il punto di vista più condiviso tende a leggere nelle tradizioni inerenti alla presunta fondazione pilia della città il residuo di una operazione compiuta in un momento successivo alla nascita della colonia. resta invece discusso il giudizio relativo agli esecutori di simili operazioni culturali. Se, da un lato, è verosimile pensare che i coloni achei, giunti sul sito della futura polis, avessero sfruttato la storia di una precedente fondazione greca per legittimare le proprie pretese sul territorio80, resta da comprendere la ragione dell’interesse euripideo per questa area italiota. Il 3

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significato politico sotteso alla manovra del tragico ateniese è stato spiegato alla luce di una discussa notizia riportata da tucidide, relativa a una alleanza stipulata da atene con metaponto in un imprecisato momento precedente alla seconda spedizione in sicilia81. Euripide avrebbe voluto, in questo modo, rendere manifesta l’approvazione ateniese a questo legame. Alla luce di quanto già espresso, bisogna dunque mettere in luce come il nucleo originario delle leggende sulle quali Metaponto imperniava il proprio sistema culturale e mitico ruotasse intorno alle saghe di ascendenza eolica, esattamente come si può ipotizzare accadesse a Posidonia, anch’essa collegata ad una volontà sibarita82. L’inserimento della parentesi pilia, riconducibile all’ingerenza ateniese, viene dunque a costituire una operazione propagandistica attuata in un momento successivo ad opera degli ateniesi. Le tradizioni di matrice tessalo-eolica costituirono, quindi, il sostrato primigenio e comune di riferimento per tutte le colonie di origine achea. tuttavia, mentre Posidonia e, soprattutto, metaponto fecero della loro adesione alla discendenza eolica uno stendardo culturale di appartenenza etnica, per quanto concerne Crotone e Sibari83 la situazione si presenta radicalmente diversa. In questo caso, infatti, anche gli accenni alle leggende derivate dalla saga troiana non sembrano avere occupato un posto di notevole rilievo nella costituzione del patrimonio miticocultuale cittadino. Sembra, piuttosto, che, specialmente nel caso di Crotone, i dettagli leggendari siano stati sempre sapientemente utilizzati alla luce delle contingenze socio-politiche. Racconta Antioco di Siracusa che, a seguito del vaticinio dell’Apollo delfico secondo cui gli Achei avrebbero dovuto fondare Crotone84, Miscello partì per esplorare il paese indicato ma, vista Sibari già fondata e sconfortato dalla impossibilità che Crotone ne uguagliasse la bellezza, tornò indietro per chiedere al dio se non fosse possibile colonizzare Sibari piuttosto che la terra indicata. Al netto rifiuto della Pizia, allora, il gobbo Miscello, aiutato da Archia, diretto a fondare Siracusa, avrebbe accettato di fondare Crotone85. La leggenda di fondazione di Crotone, quindi, risulta interamente imperniata sulla costruzione artificiosa di un legame privilegiato con l’Apollo delfico86, chiamato in causa nelle richieste dell’ecista crotoniate miscello. oltre, infatti, ai richiami all’attualità nei riferimenti alle pretese crotoniati sulla chora sibarita87 e alla creazione di un legame con siracusa mediante la partecipazione di archia al viaggio di miscello88, l’oracolo di fondazione di crotone appare costruito in modo da esaltare la funzione del vaticinio rispetto al ruolo sminuito dell’ecista89. accanto alla più nota tradizione relativa a miscello, esiste una notizia riportata da Diodoro Siculo, secondo il quale sarebbe stato Eracle il vero responsabile della fondazione della colonia e del santuario di era al promontorio Lacinio, in seguito alla sua involontaria uccisione dell’eroe eponimo crotone90. La connessione di eracle con il culto eraico, parzialmente riscontrata anche all’heraion alla foce del sele di Posidonia e in alcuni santuari della grecia propria, ha portato a postulare l’esistenza di un “linguaggio cultuale” comune al mondo coloniale acheo, al quale questa leggenda avrebbe fatto riferimento91. Stabilire la precisa successione delle diverse versioni mitiche non appare cosa semplice. si pensa infatti che la fonte originaria della storia eraclea fosse timeo di tauromenio, congettura che squalifica immediatamente la possibile recenziorità della leggenda92. al sopra menzionato ciclo troiano fa invece riferimento la presenza di filottete in ambito crotoniate, sebbene anche in questo caso il mondo tessalo non sia del tutto escluso, in quanto paese di origine del personaggio stesso. L’arrivo di Filottete in Italia è congiunto alla notizia della fondazione, da parte dell’eroe, di alcune città nella crotoniatide93 e alla tradizione relativa all’arco e alle frecce di eracle custodite da filottete e dedicate in un tempio della stessa zona94. La caratterizzazione dell’eroe, di verosimile impronta crotoniate, si incentra sulla sua immagine di campione nella lotta contro gli indigeni, data la sua connotazione di figura al margine fra mondo civile e natura selvaggia, funzionale perciò al rapporto con le popolazioni indigene limitrofe. È verosimile che una simile leggenda sia stata creata al momento della epicrazia di Crotone, dopo la distruzione di Sibari (510), quando l’interesse crotoniate si concentrava nel tentativo di stabilire la supre4

mazia sul territorio circostante95. La figura di Filottete venne utilizzata in ambito crotoniate anche come strumento di interferenza nelle vicende locresi e siceliote, come si metterà in luce in seguito96. quanto detto a proposito della vicenda di filottete non fa che confermare l’assunto sopra esposto a proposito del patrimonio prettamente acheo: il portato originario dei coloni comprendeva un orizzonte mitico rivolto al mondo eolico, sul quale le aggiunte troiane costituivano annessioni successive e consapevoli, di solito funzionali ai diversi momenti politici e quindi frutto di presumibili creazioni coloniali97. Le vicende di Crotone, infatti, solo dal momento della battaglia della Sagra fino al conflitto con Sibari si avvalsero degli episodi troiani come richiami mitici di riferimento. Si deve dunque dedurre, nonostante le oggettive difficoltà di rintracciare le effettive caratteristiche dell’ethnos acheo, l’esistenza di una koiné culturale già esistente al momento della colonizzazione e capace di fornire un sostrato religioso e cultuale di riferimento a tutti i coloni98.

i.A.1.4. TARAnTo, LocRi, cRoTonE E spARTA Diversamente da quanto finora illustrato a proposito dei meccanismi coloniali utilizzati da Eubei, Corinzi e Achei, il ruolo svolto dalla città di Sparta nei confronti delle realtà d’occidente si presenta per certi versi meno intraprendente. Piuttosto che pensare all’attuazione di una politica coloniale o espansionistica spartana, bisogna al contrario intendere l’importanza rappresentata dalla città laconica per le poleis italiote e siceliote. si può rintracciare il sorgere di mire rivolte alle città d’occidente nel panorama politico spartano solo a partire dalla vigilia della guerra del Peloponneso. nel 431 gli spartani, preoccupati dell’eccessivo ampliarsi del dominio attico sul mare, avanzarono agli ateniesi la richiesta della restituzione dell’autonomia a tutti i greci99 e, poco dopo, imposero alle città italiote e siceliote accordi non sostanziati da alleanze formali preesistenti100 ma, piuttosto, basati su rapporti di stirpe e sulla volontà, ritenuta scontata, della partecipazione alla rivolta contro il tiranno ateniese101. Sembra, dunque, lecito domandarsi su quali capisaldi poggiassero i legami con le città occidentali allusi da simili pretese spartane. Da una osservazione di questo genere, in confronto per esempio a quanto si esporrà a proposito dell’atteggiamento ateniese, emergerà presto la connotazione più statica della città lacedemone, che rimase sostanzialmente aliena alle vicende politiche e militari dell’italia meridionale e della sicilia, limitandosi a offrire la garanzia del proprio sostegno come premio destinato alla migliore fra le colonie occidentali. La presenza spartana, intesa in questi termini, è riconoscibile nell’orizzonte italiota a partire dalla metà del Vi secolo, forse in concomitanza con l’esportazione della ceramica laconica. un percorso, disposto cronologicamente secondo l’ordine dell’elaborazione delle varie strutture mitologiche create a sostegno delle diverse esigenze del momento, può aiutare a comprendere quanto appena esposto. indiscusso appare, già in antico, il ruolo spartano nella fondazione di taranto102, collocata tradizionalmente nel 706 e tramandata come un’apoikia di carattere peculiare a causa dello status sociale dei coloni. Secondo le fonti, come è noto, a fondare la città sarebbero stati elementi servili – di volta in volta chiamati Iloti, Partenii o epeunatti103 – emersi nella società spartana durante la prima guerra messenica (datata fra il 744-743 e il 724-723)104, quando la lunga assenza degli uomini costrinse le donne, preoccupate della sopravvivenza del popolo105, a unirsi con gli schiavi e gli uomini rimasti in patria106. anche l’oracolo di fondazione si presenta caratteristico: i coloni avrebbero dovuto, infatti, incarnare la piaga degli abitanti indigeni107, attestando così una forma di legittimazione alla conquista insolita nel mondo greco ed estranea ai consueti topoi oracolari. Si è, dunque, cercato di spiegare tali stravaganze con il richiamo alle circostanze storiche concomitanti alla nascita di Taranto, ipotizzando la creazione di una struttura storiografica capace di riunire i diversi aspetti della problematica108. da un lato, l’intrusione dell’elemento ilotico nella fondazione rispecchierebbe il momento dell’affran-

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

camento di un determinato gruppo civico nella sparta arcaica109, dall’altro, il riferimento alla popolazione indigena potrebbe richiamarsi alla guerra messenica appena conclusa, laddove i Messeni potrebbero figurare come i precursori degli oppositori iapigi110 e le cause dell’apoikia sarebbero connesse alla questione della ridistribuzione delle terre all’indomani del conflitto111. Nel caso tarantino, si può quindi postulare la capacità spartana di adattare il patrimonio leggendario alle esigenze politiche della città. questa tendenza appare tuttavia ben più interessante a proposito dell’intricato rapporto esistente fra Sparta, Locri e crotone. converrà, pertanto, prendere le mosse da un noto errore di Pausania, che definiva Crotone e Locri presso il capo Zefirio colonie spartane112: un’aporia, data la ben nota provenienza rispettivamente achea e locrese dei fondatori delle due città, che tuttavia potrebbe dimostrarsi non del tutto peregrina a una lettura più approfondita. L’importanza del legame con sparta dal punto di vista locrese emerse soprattutto nella tradizione relativa alla battaglia della Sagra113, svoltasi fra il 570 e il 560114, in seguito all’attacco sferrato dalla coalizione formata dalle achee metaponto, Crotone e Sibari contro la colonia colofonia Siri, appoggiata da Locri. Gli Spartani, chiamati in aiuto dei Locresi, non potendo intervenire perché impegnati in una guerra contro Tegea, avrebbero inviato in soccorso i Dioscuri che, comparsi a cavallo durante lo scontro finale sul fiume Sagra, avrebbero condotto i Locresi alla vittoria, nonostante l’enorme disparità degli eserciti dispiegati115. Proprio il carattere inverosimile e miracoloso della vittoria locrese deve avere contribuito alla nascita delle numerose tradizioni relative a questa battaglia116, variamente connesse, come si metterà in luce qui di seguito, alla realtà locrese o crotoniate. È, quindi, ipotizzabile che le notizie trasmesse da Trogo, relative alla partecipazione di Castore e Polluce accanto all’esercito locrese e alla comparsa di un’aquila sui soldati117, si riferissero a una leggenda di marca locrese, creata in concomitanza con la battaglia per suggellare e sottolineare l’esistenza di un rapporto privilegiato intessuto con l’ambito laconico118. alla medesima temperie culturale e politica potrebbe, dunque, risalire anche la vicenda della fondazione di Locri Epizefiri, curiosamente costruita sulla falsariga di quanto attestato anche a proposito della apoikia tarantina. I Locresi119, impegnati nella prima guerra messenica a fianco degli spartani120, sarebbero stati costretti a dieci anni di lontananza dalla patria, mentre le loro mogli, preoccupate per l’esaurirsi della popolazione, si sarebbero unite con gli schiavi, con i quali sarebbero fuggite a fondare Locri in Italia al ritorno dei mariti dalla guerra121. La somiglianza con la leggenda tarantina appare evidente e potrebbe essere spiegata come l’espressione della volontà locrese di creare ulteriori legami con l’ambiente laconico e con la necessità di stringere rapporti su vasta scala con taranto in opposizione al fronte delle colonie achee della magna grecia, alleatesi contro siri122. a tale operazione propagandistica, messa in atto dai Locresi per dimostrare al panorama italiota la stretta relazione con il mondo spartano, i crotoniati risposero utilizzando analoghi strumenti e ingaggiando una sorta di gara per ottenere il titolo di città prediletta dagli spartani. Leggendo, infatti, le numerose testimonianze relative alla battaglia della Sagra, balza agli occhi la sostituzione, da parte di alcuni scrittori antichi, dei Dioscuri con Aiace figlio di Oileo123, eroe della madrepatria locrese. Tutte le versioni relative a questo avvenimento dal punto di vista crotoniate, riportano la notizia di entità divine attive a fianco dei Locresi, dalle quali i Crotoniati sarebbero stati feriti e poi costretti a lunghi pellegrinaggi per ottenere la salute: Formione, un crotoniate ferito durante la battaglia, sarebbe stato guarito a Sparta da un neaniskos identificato con un Dioscuro124; Leonimo, comandante crotoniate, sarebbe stato colpito da Aiace e inviato dalla Pizia nell’Isola bianca per essere curato125; Autoleone, probabilmente ferito pure da Aiace, sarebbe stato inviato nell’isola di Achille126. Attribuire a Aiace figlio di Oileo il merito della vittoria locrese sulla Sagra significava per i Crotoniati sminuire il rapporto di Locri con Sparta, eliminando il contributo dei Dioscuri. Nello stesso tempo, il riferimento ai personaggi feriti in battaglia e curati dai Dioscuri stessi127 o mediante il ricorso alle tipiche pratiche pitagoriche diffuse a crotone doveva servire a stabilire una forma di contatto con Sparta anche da parte crotoniate128. il

dibattito mitologico costruito parallelamente alla battaglia appare, quindi, incentrato sul ruolo dei Dioscuri che incarnano la presenza spartana nel quadro italiota della metà del Vi secolo. E questa artificiosa costruzione da parte sia locrese che crotoniate appare ben più manifesta se si considera che tutta la restante tradizione relativa ai fatti di crotone129 si assesta su un binario completamente estraneo a quello lacedemone, al quale i Crotoniati avvertirono la necessità di richiamarsi solo in prossimità dello scontro con i Locresi130. La battaglia della Sagra costituì un terreno di confronto per le due città maggiormente coinvolte, nel tentativo di procacciarsi l’appoggio spartano mediante l’elaborazione di tradizioni propagandistiche analoghe e quasi complementari, tese, da un lato, a dimostrare l’esistenza di un legame filo-spartano per entrambe le colonie, dall’altro, a focalizzare maggiormente l’attenzione sulle peculiarità di ogni città, le somiglianze con Taranto per quanto concerne Locri e il nesso con Delfi da parte di Crotone131. a riprova di ciò, occorre sottolineare anche come, in tutte le tradizioni relative a questo conflitto, manchino allusioni alle cause dello scontro, che risulta così chiaramente imperniato sull’appoggio spartano più che sulla reale situazione locale. L’utilizzo di un sistema mitologico di riferimento atto a giustificare azioni e imprese di carattere politico e militare fece, dunque, parte sostanziale dei progetti di politica estera di crotone e Locri, nel loro complesso rapporto con il mondo greco e, in special modo, con sparta. tale modalità di dialogo continuò fra le due poleis anche dopo la battaglia della Sagra. Si è già messo in luce il ruolo svolto dalla figura di Filottete nell’ambito della ricerca di supremazia da parte crotoniate sul territorio circostante132. Verosimilmente nello stesso periodo e per analoghi motivi, l’eroe venne utilizzato da parte di crotone anche per creare un legame con gli elimi di segesta133. Lasciando al troiano egesto il ruolo di fondatore della città elima, si inserì la presenza di Filottete134 che, durante la tappa dei troiani a crotone, avrebbe garantito la propria approvazione alla fondazione segestana135. a giudicare dalle circostanze storiche a noi note, sembra verosimile che l’ingerenza crotoniate negli affari di Sicilia sia datata solo ad un momento successivo alla battaglia di Imera (480), quando il rafforzamento locrese, sostenuto da Siracusa136, potrebbe avere spinto i Crotoniati alla ricerca di alleati in funzione anti-locrese e anti-siracusana137, quali per esempio i Segestani138. una intesa fra crotone e segesta così attuata non fu, quindi, basata su una politica di espansione, ma semplicemente di difesa dalla potenziale minaccia costituita dal fronte Locri-siracusa139. Una probabile risposta alla posizione anti-locrese così assunta da Crotone potrebbe essere stata la conquista da parte di Locri della città di Temesa, passata nel 510 dal controllo sibarita a quello crotoniate e, poi, attratta nell’orbita locrese in un momento non ben determinato intorno al 480-470, forse proprio a causa del periodo di difficoltà attraversato da Crotone140. L’unica testimonianza relativa al possesso locrese della città di temesa si riferisce a una leggenda relativa a un eroe, Euthymos di Locri, che avrebbe liberato la città oppressa dal fantasma di un compagno di Odisseo che richiedeva il sacrificio annuale della più bella fanciulla del paese141. Questa sorta di liberazione e rifondazione di Temesa doveva dunque permettere a Locri di porsi quasi in continuità con Sibari e di rivendicarne l’eredità, in aperto contrasto con crotone142. Riassumendo, dunque, si può affermare che fino alla fine del VI secolo, con uno strascico verso l’inizio del V secolo, la presenza spartana in occidente si avvertì soprattutto sotto forma delle allusioni dirette alla città laconica da parte delle colonie italiote, crotone e Locri principalmente, interessate perlopiù a guadagnarsi la conferma di un rapporto privilegiato con la città peloponnesiaca. Non c’è traccia, quindi, di un effettivo progetto espansionistico spartano diretto verso le terre occidentali, né pare di potere enucleare una concreta forma di intervento lacedemone, dal momento che, sebbene spesso chiamata in causa, Sparta rifiutò quasi sempre l’azione diretta nei conflitti italioti e sicelioti. Alla fine del VI secolo, invece, sembra di potere riconoscere la prima forma di politica espansionistica spartana diretta alle terre occidentali e simboleggiata dalla vicenda di dorieo, raccontata da erodoto. alla morte del re spartano anassandrida, suo figlio Dorieo, ritenendo ingiusta la proclamazione al trono del fra5

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tellastro cleomene, chiese al governo spartano che gli fosse consentito di condurre con sé degli uomini in una spedizione coloniale. Ottenuto il permesso, senza avere prima consultato l’oracolo e senza avere compiuto i riti prescritti, dorieo partì per la Libia, dove fondò una colonia, presto abbandonata a causa dell’ostilità dei Cartaginesi e degli abitanti del luogo. Ritornato in patria, per esortazione di Anticare, un beota, Dorieo decise di partire per colonizzare la terra di Eracle in Sicilia, sulla base dei vaticini di Laio, dal momento che, avendo Eracle vinto Erice, la zona apparteneva agli Eraclidi. Consultato questa volta l’oracolo e ricevuto un responso favorevole, Dorieo partì con gli stessi uomini che lo avevano accompagnato in Libia, e si fermò prima in Magna Grecia, per aiutare i Crotoniati nella distruzione di Sibari, e, poi, approdato in Sicilia, morì insieme ai suoi compagni, sconfitto da Fenici e Segestani probabilmente dopo avere fondato Erice143. L’aspetto che interessa concerne i due tentativi di insediamento coloniale in africa e in Sicilia, dal momento che si è osservato come le rotte percorse dal principe spartano coincidano con quelle della ceramica laconica. Tale constatazione ha suggerito di leggere nell’impresa di dorieo una sorta di progetto politico spartano, mosso dall’esigenza di consolidare il primato commerciale e marittimo dei Lacedemoni, in un momento in cui (la fine del VI secolo) si consolidava la Lega Peloponnesiaca e sorgeva l’intesa fra la Persia e cartagine144. nel tentativo di attribuire una motivazione di carattere politico al viaggio di Dorieo, si è pensato di leggere il suo intervento in Libia intorno al 515 come mirato all’istituzione di un governo filo-lacedemone145 e, secondo la medesima logica, di giustificare anche l’intervento a fianco di Crotone nella distruzione di Sibari come legato alla volontà spartana di sostituire la tirannide di telis con un governo di marca oligarchica146. In questo caso, dunque, nemmeno l’impresa in Sicilia verrebbe più a essere un’iniziativa personale di dorieo, ma piuttosto una risposta della grecità tutta che si rivolse a sparta per contrastare la minaccia cartaginese. nella consueta ricerca di un paradigma mitico di riferimento capace di giustificare le iniziative politiche e militari, gli spartani scelsero di rifarsi alla discendenza da eracle, spesso connesso al mondo della colonizzazione e che andava a costituire in Sicilia quasi un cosiddetto “mito di precedenza”, uno strumento conformato per legittimare il diritto o la pretesa di una posizione di preminenza, nonché il contatto fra culture convalidanti l’antichità di rapporto necessaria147. La narrazione erodotea spinge a credere che la tradizione eraclide dovesse preesistere all’impresa di dorieo e che fosse probabilmente nata in concomitanza con l’arrivo di Pentatlo, anch’egli un eraclide, attivo fra Vii e Vi secolo in un tentativo di colonizzazione delle isole Eolie. È probabilmente in connessione con l’avventura di Pentatlo che si mise a punto la fase di strutturazione delle leggende in sicilia148. L’impresa di Dorieo assume quindi un colore diverso. Chiamato ad intervenire dai “Siciliae populi”149 sconvolti dalle violenze cartaginesi, il principe avrà svolto un compito di carattere istituzionale, come sembrerebbe dimostrare anche l’heroon celebrativo attestato a Sparta in onore di Dorieo e dei suoi compagni150. Per ottenere una ulteriore legittimazione in questa azione di ingerenza nelle terre occidentali, la propaganda spartana attiva all’epoca di dorieo attuò una ulteriore, fondamentale sovrapposizione fra le peregrinazioni occidentali di menelao alla ricerca di elena e il percorso del principe. secondo la versione riportata da Licofrone, sicuramente attinta da fonti precedenti151, Menelao inseguì Elena dall’Egitto fino all’isola d’Elba, attestando la costruzione di un universo mitologico-propagandistico simboleggiato dalle varie tappe del suo viaggio. Se, infatti, il percorso orientale descritto trovava il suo logico precedente nella tradizione omerica, il passaggio in Occidente, da Crotone alla Sicilia, sembra ricalcare fedelmente quanto noto per Dorieo152.

i.A.1.5. gELA, AgRigEnTo, L’ApuLiA E i Rodio-cRETEsi La saga di dedalo, narrata da diodoro siculo, testimonia la presenza cretese in ambito occidentale. Racconta Diodoro che il celebre artista, ateniese di origine, accusato di omicidio, si rifugiò a creta presso la reggia di minosse. durante la sua permanenza sull’isola inventò per Pasifae, la moglie del re, un marchingegno 6

a forma di vacca, che potesse aiutare la donna a congiungersi con il toro del quale si era invaghita per volontà di Posidone, incollerito nei confronti di minosse. il Minotauro, generato da questa unione, venne rinchiuso nel labirinto appositamente costruito da dedalo. L’inventore fu però poco dopo costretto a fuggire per evitare la vendetta di Minosse, infuriato dalla collaborazione prestata da Dedalo alla moglie. Fabbricate, dunque, ali di cera, lo scultore si mise in volo con il figlio Icaro, che morì durante il tragitto, e raggiunse la Sicilia, dove venne accolto dal re dei Sicani, Cocalo, presso il quale prestò servizio. Poco dopo, tuttavia, Minosse, informato della fuga di Dedalo, partì con alcuni uomini al suo inseguimento e, giunto a minoa, venne accolto dal re sicano che, a tradimento, lo uccise con l’acqua bollente durante il bagno. Cocalo, adducendo come scusa che Minosse fosse scivolato, ne restituì il corpo ai Cretesi, che lo seppellirono in un sepolcro sovrastato da un tempio di Afrodite e dal quale, molti anni dopo, Terone, tiranno di agrigento, trasse le sue ossa per renderle ai cretesi153. Ci si trova, dunque, di fronte a una testimonianza dettagliata e completa dei contatti intercorsi fra le genti cretesi e i popoli della sicilia pre-greca154. una simile circostanza ha suggerito, fin dal primo momento, di potere riconoscere nelle righe diodoree riferimenti più o meno espliciti alle frequentazioni minoiche e micenee nelle terre occidentali. Tuttavia, il carattere evidentemente ambiguo del racconto e la natura divina dei protagonisti hanno spinto a rileggere l’intera vicenda in chiave simbolica, avvalorando l’impressione di avere a che fare con una narrazione elaborata a posteriori e variamente sfruttata in diversi momenti storici. L’allusione alla presenza cretese potrebbe indicare piuttosto una prefigurazione dell’imminente futuro della terra sicana, destinata a accogliere coloni rodio-cretesi diretti a fondare la colonia di gela. L’apoikia di Gela, infatti, tradizionalmente collocata nel 689-688, è attribuita ad una spedizione guidata da Antifemo di Rodi e Entimo di Creta, che avrebbero condotto in Sicilia coloni provenienti dalle due isole e avrebbero dato alla città il nome desunto dal fiume vicino155, edificando il primo nucleo urbano nell’area successivamente detta Lindioi156. Sembra di potere congiungere a questa fase iniziale dello stanziamento anche il primo sfruttamento della saga di dedalo e Minosse, nell’obiettivo di legittimare la presenza dei nuovi coloni di matrice cretese, mediante una sorta di meccanismo di “cretesizzazione” finalizzato all’assimilazione delle genti anelleniche indigene da parte dei nuovi cittadini di stirpe ellenica. L’unione dei due protagonisti doveva coniugare l’azione civilizzatrice di Dedalo alla successiva impresa politico-militare simboleggiata da Minosse, fino a ottenere la completa legittimazione della presenza cretese in Sicilia. In tale lettura, anche il motivo dell’uccisione del re cretese ambientata in Sicania potrebbe possedere una precisa valenza simbolica, perchè mirato a evocare una morte rituale precedente alla rinascita, individuando così, nei coloni cretesi i legittimi eredi del re, detentori di un potere rigeneratore157. Sembra, quindi, alla luce delle ultime ricerche, di potere riconoscere due fasi nella storia arcaica di gela. ad un’iniziale stanziamento di carattere prevalentemente commerciale e di matrice soprattutto rodia, collocabile nell’VIII secolo, avrebbe fatto seguito la vera e propria apoikia rodio-cretese, da leggere come impresa congiunta dell’intera isola di rodi, coadiuvata da gruppi di fuoriusciti della zona centrale di creta, la Messara, interessata in questo periodo da notevoli fenomeni di riorganizzazione. Il contingente ecistico cretese sarebbe quindi responsabile della diffusione del patrimonio leggendario incentrato su minosse e dedalo e della sua localizzazione sicana mediante il riferimento a cocalo. La convivenza dei due ethne, rodio e cretese, sarebbe dunque perdurata senza notevoli scontri, mai testimoniati nelle fonti letterarie, fino alla metà del VI secolo, quando anche le evidenze archeologiche mettono in luce nell’area geloa una consistente predominanza di apporti greco-orientali, tale da offuscare almeno parzialmente la presenza cretese. Si è cercata la motivazione di una simile circostanza nella situazione politica di rodi, dove, dall’inizio del VI secolo, aveva assunto il potere il tiranno Cleobulo, che esplicò parte del suo attivismo nella ripresa delle esperienze coloniali, dirette prevalentemente alla Licia. tuttavia, alcune delle più importanti novità comparse a Gela intorno alla metà del secolo potrebbero trovare una spiegazione nell’ambito

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

dell’attività svolta da Cleobulo a Lindo, durante la quale si può immaginare anche la rinascita dell’attenzione verso le colonie occidentali158. A tale quadro politico corrispose una ridefinizione dei motivi propagandistici, fino ad allora incentrati, come si è detto, sulla presunta discendenza diretta dei coloni geloi dai Cretesi di Minosse. I Rodii, in questo frangente, non si impegnarono in una impensabile rimozione delle memorie cretesi dal patrimonio cittadino, ma promossero più pacatamente una assimilazione della tradizione minoica al nuovo sistema rodio, costruito intorno alla figura dell’Atena Lindia. Questa ricostruzione può spiegare il progressivo oscuramento delle origini cretesi di Gela visibile nelle fonti letterarie, già a partire da erodoto159, e la probabile attribuzione del toponimo Lindioi ad un settore della città160. In un momento prossimo a questi avvenimenti si colloca anche la fondazione di agrigento, unanimemente posta nel 580, ma di incerta tradizione a proposito della metropoli. Alla precisa notizia tucididea, secondo la quale la colonia sarebbe di discendenza geloa161, corrispondono attribuzioni che assegnano un ruolo predominante alla componente rodia162. Sembra di potere ricondurre la formazione di queste differenti tradizioni a motivi propagandistici connessi alla storia politica agrigentina. meno di dieci anni dopo la deduzione della colonia, infatti, prese il potere il tiranno falaride (572-556), contingenza apparsa insolita data la consueta prassi nella formazione della tirannide, intesa come risultato di insanabili contrasti interni. In una colonia di così recente nascita, gli unici contrasti interni che si è riusciti a segnalare riguardano la compresenza nel tessuto cittadino di due componenti etniche diverse, quella geloo-rodia e quella geloo-cretese, che avrebbero motivato anche il coinvolgimento dei due ecisti ricordati da Tucidide163. una delle prime evidenti manovre messe in atto dal tiranno coinvolse un chiaro tentativo di espansione a danno di gela, in un meccanismo interpretato come anelito di Falaride a liberarsi dalla sottomissione dettata dal rapporto di dipendenza esistente fra metropoli e colonia164. Una simile ribellione potrebbe essere adombrata anche nelle scelte ideologiche ricostruibili alla base della creazione dell’autorappresentazione del tiranno stesso, utilizzata poi a fini propagandistici. Sembra, infatti, di potere riconoscere nell’immagine sfruttata dal tiranno agrigentino delle manifeste matrici cretesi e, precisamente, riferimenti alla saga già incontrata di dedalo e minosse165. il legame con l’artista cretese appare chiaro da una dedica di Falaride nel santuario di Atena a Lindos nella quale è citato un cratere offerto prima da dedalo a cocalo come dono ospitale e poi da falaride ad atena Lindia166. Evidentemente, dunque, la mitografia locale non trovava sorprendente la connessione tra falaride e la vicenda dell’artista cretese alla corte del re sicano. Una ulteriore ripresa di matrici cretesi nella costruzione artificiosa dell’immagine del tiranno si riscontra in uno dei simboli più caratteristici della sua crudeltà: la macchina mortale a forma di toro. Come si è visto in precedenza, Dedalo era stato il primo artigiano capace di modellare un animale di bronzo che contenesse un essere umano, cioè la vacca costruita per Pasifae. Perilao, l’artista al servizio di falaride, proprio come dedalo per minosse, aveva costruito per il suo committente un toro di bronzo capace di racchiudere e uccidere le vittime, in modo che le loro grida di dolore venissero trasformate nei muggiti del toro167. Il recupero della saga minoica sembra avere avuto per il tiranno acragantino anche un ulteriore scopo. si trattava, infatti, di motivi mitici molto diffusi anche in ambito indigeno, data la loro precoce comparsa in Sicilia, come si è visto prima, e data la collocazione degli eventi nella reggia del mitico re sicano, cocalo, e nel territorio circostante a Agrigento. Si potrebbe, così, desumere la volontà di falaride di ottenere, mediante tali paradigmi mitici, una sorta di consonanza con la popolazione sicana, indicando nel contempo in Minosse quasi la figura di eroe predecessore168. Si è notato, tuttavia, come esista un intero filone nelle fonti antiche disposto a negare qualunque rapporto di filiazione fra Gela e Agrigento, nel desiderio di porre in evidenza la matrice rodia dell’impresa coloniale, in modo da rivendicare fin dal principio una dignità pari a quella geloa. È verosimile che questa versione mitica vada congiunta alle operazioni propagandistiche di terone (488-472), la cui tirannide seguì ottanta anni dopo quella falaridea. Gli scolii di Pindaro at-

tribuiscono il rovesciamento della tirannide di Falaride agli antenati di Terone, che l’avrebbe sostituita con la propria basileia, denotando già dal principio una delle linee-guida della politica teroniana, volta alla demonizzazione del tiranno precedente, del quale non si poteva che mettere in luce le atrocità169. Per attuare questa presa di distanza inequivocabile rispetto al passato, Terone e il suo entourage scelsero mezzi di comunicazione altri rispetto ai miti cretesi, già ampiamente sfruttati in età falaridea170 e ai quali vennero invece preferite saghe di ascendenza rodia. Per avvalorare questa decisione, venne dunque costruita una perfetta geneaologia della dinastia degli Emmenidi, dai quali Terone discendeva. In realtà la provenienza immediata degli antenati di Terone è questione molto dibattuta dai commentatori di Pindaro, indecisi fra un tragitto diretto dall’isola di rodi e una tappa intermedia a gela171, nella ricerca comunque evidente di legami più duraturi con la madrepatria rodia172. L’accentuazione della tradizione rodia da parte teroniana appare direttamente proporzionale all’enfasi posta da falaride nella costruzione della propria immagine mediante matrici di memoria cretese. Nel fare questo, tuttavia, Terone non dimostrò segni di ostilità nei confronti dei Cretesi, incancellabili protagonisti del passato agrigentino. Diodoro Siculo narra, come si è detto, della restituzione delle ossa di Minosse ai Cretesi da parte di terone173, un gesto denotante rispetto e decisione da parte del nuovo tiranno, intenzionato a rimuovere le vestigia di un passato ormai lontano ma senza l’intenzione di suscitare rancori e vendette nelle popolazioni coinvolte174. Si è voluta mettere in luce anche un’altra possibile chiave di lettura sullo sfondo dell’operato teroniano, che indirizzandosi verso una discendenza rodia riusciva molto più univocamente a connettersi al mondo dorico rispetto a quanto poteva ottenere un generico richiamo a un lontano panorama minoico. i versi di Pindaro sembrerebbero, appunto, porre in evidenza i possibili intrecci con l’orizzonte dorico che, in questo momento, prima della definitiva avanzata dell’impero ateniese, poteva ancora connotarsi come effettivo responsabile della liberazione della Grecia dal barbaro175. Pare dunque interessante soffermarsi sulla scansione che i miti di ascendenza rodio-cretese conoscono in Sicilia. Utilizzati evidentemente fin dal primo momento come paradigmi mitici necessari ad avvalorare la presenza coloniale mista rodio-cretese nell’apoikia di Gela, vengono scissi in memorie storiche indipendenti e legate ai due ethne coinvolti con l’avvento della tirannide. Si potrebbe dunque segnalare l’esistenza di un richiamo al mondo cretese nei primi momenti di vita di Gela, successivamente messo in secondo piano dall’azione di Cleobulo di Rodi. Alla ribalta di memorie rodie a Gela corrispose una enfatizzazione delle contrapposte saghe cretesi da parte di falaride nella neo-nata colonia di agrigento, desiderosa di autonomia dalla metropoli176. soltanto in un secondo momento sembra avverarsi una sorta di ri-comunione nel quadro mitico e culturale di riferimento delle due poleis: durante la signoria dei dinomenidi a gela e degli emmenidi a Agrigento. Secondo la Cronaca di Lindos infatti, insieme agli apoikoi rodii guidati da Antifemo e diretti a Gela, sarebbe arrivato anche Dinomene, antenato di gelone177. i noti rapporti di vicinanza, consolidati da alleanze matrimoniali, fra terone e gelone178 sembrano non scoraggiare l’ipotesi di una affinità anche di carattere propagandistico. Dopo la morte di Minosse presso Cocalo, tutti i Cretesi, tranne quelli di Praiso e Polichne, inviarono una grande flotta in Sicilia ponendo sotto assedio la città di Camico per cinque anni. Non avendo ottenuto vittoria, tuttavia, si rimisero in mare e, colti da una violenta tempesta di fronte alle coste della iapigia, furono costretti a attraccare. avendo rinunciato, pertanto, a tornare in patria, fondarono in questa regione la città di Iria e cambiarono costumi divenendo Iapigi da Cretesi e continentali da isolani. Questo racconta Erodoto quando narra del consiglio con cui la Pizia spinse i cretesi a non appoggiare i greci alla vigilia delle guerre persiane179 e di una presenza cretese incontrata dai futuri coloni tarantini guidati da falanto ha memoria anche antioco di siracusa180. La spontanea lettura iniziale di queste pagine ha voluto scorgervi accenni ad una frequentazione adriatica di memoria micenea, la cui attendibilità è stata recentemente ridimensionata in favore di una lettura di carattere simbolico181. 7

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

L’Apulia dimostra, per quanto concerne la ricostruzione di un patrimonio leggendario di riferimento, una situazione peculiare. Indubbiamente coinvolta fin da età minoico-micenea nel fenomeno della navigazione adriatica, non sembra avere mai destato un interesse greco tale da concretizzarsi nella fondazione di insediamenti stabili, limitandosi piuttosto alla disponibilità di punti di rifornimento e ancoraggio182. nell’immaginario greco, di conseguenza, non si riscontra un tentativo rigoroso di canonizzazione di questa realtà lontana183, se non per i limitati e talvolta quasi evanescenti accenni dei quali ora si farà menzione. La tradizione cretese sembra avere avuto particolare fortuna nell’area messapica, rispondendo alla verosimile necessità della popolazione indigena di nobilitarsi mediante il ricorso a una civiltà preesistente anche a quella dei colonizzatori greci. Probabilmente, infatti, durante le costanti lotte che videro contrapposte le realtà indigene iapigie alla colonia di taranto184, si dette avvio alla creazione di un sostrato mitico in grado di fronteggiare la situazione di inferiorità e difficoltà. Si tratta, in ogni caso, di tradizioni non univoche, il cui grado di omogeneità dipende strettamente dall’indirizzo politico prescelto dalla fonte. Appare, comunque, di notevole rilevanza l’esistenza di differenti filoni interessati alle tradizioni cretesi, evidentemente di grande popolarità185. Il confine della diffusione della saga cretese in terra iapigia appare segnato dal mito relativo a Brindisi, che si dimostra terra di confine fra l’area meridionale, connotata come di discendenza cretese, e quella settentrionale più chiaramente versata a favore del mito diomedeo. della presenza di diomede nell’area adriatica si è già parlato a proposito della colonizzazione corinzia186, durante la quale la figura dell’eroe fu sfruttata alla stregua di mito predecessore e dunque convalidante le pretese di occupazione e conquista. L’analisi più dettagliata della saga diomedea ha messo in luce l’esistenza di fasi diverse e man mano sovrapposte, chiari indicatori di manipolazioni propagandistiche di varia matrice. a partire, quindi, da Brindisi187, si può comporre una mappa geografica dell’area della Puglia coinvolta dalla tradizione “diomedizzante”. La tradizione relativa alla presenza di diomede in apulia, e precisamente nella regione dauna, sembra risalire, nelle linee principali, al VII secolo, a giudicare da una notizia riportata da Giovanni Tzetze e attribuita a Mimnermo188: afrodite, adirata per essere stata ferita da diomede di fronte alle mura di troia189, punì il guerriero spingendo sua moglie, Eigialeia, a tradirlo con Comete. Tornato ad argo, diomede, per sfuggire alle insidie ordite contro di lui dai due amanti, cercò rifugio in italia, presso il re indigeno dauno, che, tuttavia, lo uccise con l’inganno. A questo nucleo originario si aggiunsero dettagli cospicui, raccolti nei versi di Licofrone, resi per noi intellegibili grazie alle glosse scoliastiche. Prima di raggiungere la Daunia, racconta Licofrone, Diomede si fermò a Corcira per liberare i feaci da un essere mostruoso che infestava le loro terre. una volta in italia, combatté a fianco dei Dauni in cambio della promessa di una terra sulla quale regnare, dove avrebbe fondato la città di Argos Hippion, circondandola di mura costruite con pietre portate da troia. a causa di vicende non chiare, però, il fratellastro di Diomede, Aleno, ottenne in moglie Euippe, la figlia del re Dauno, e, di conseguenza, la ricompensa dell’eroe si limitò al bottino senza la terra promessa. incollerito, allora, diomede pronunciò una maledizione sulla daunia, secondo la quale quella terra non avrebbe prodotto più frutti, fino al momento in cui fosse stata coltivata dagli etoli190. Vanno aggiunte a queste descrizioni le notizie più circostanziate presentate da Strabone, che riporta come fondazioni diomedee sia la città di Siponto, che Argos hippium, poi detta argyrippa e arpi191. si tratta, come appare evidente, di una tradizione composita, formata da un nucleo primigenio, riferibile con ogni probabilità già a Mimnermo, che denota per sua natura un precoce tentativo greco di affrontare e categorizzare una realtà lontana, ma importante, per i primi navigatori greci. È verosimile che tale codificazione del mito risalga, come si è già detto, alle esplorazioni corinzie e che le parole di mimnermo vadano riferite alla realtà storica degli inizi della colonizzazione192. Su questo sostrato, in un secondo momento, a seconda delle esigenze 8

propagandistiche si sarebbero sovrapposti dettagli capaci di conferire maggiore spessore agli eventi narrati. Probabilmente la storia riportata da Licofrone costituisce la combinazione ultima di tutti i diversi episodi, via via rivitalizzati o addirittura creati all’occorrenza. Quanto poi aggiunto da Strabone può essere interpretato come una sorta di storicizzazione della dimensione puramente mitica espressa nei versi licofronei193. Simili congetture permettono anche di elaborare ipotesi sui presunti responsabili di queste operazioni culturali. L’accenno alla presenza degli Etoli, destinati a restituire fecondità alla sterile terra daunia, infatti, potrebbe risalire a operazioni propagandistiche diffuse al momento delle campagne di alessandro il molosso in terra apula194, senza escludere la possibilità di una ulteriore ripresa di questi temi durante l’età di Pirro195. La presenza diomedea appare, inoltre, confusa con una vaga memoria di frequentazioni rodie in terra apula. Vitruvio, infatti, testimonia dell’esistenza di una doppia tradizione relativa al centro daunio di elpie, la futura salapia romana, per il quale le fonti tramandavano una fondazione diomedea o un’apoikia del rodio elpias196. Di colonizzazione rodia in questo sito parlano anche Strabone197 e stefano di bisanzio198. Nonostante le comprensibili perplessità relative alla pretesa di riconoscere segni della presenza dei rodii in apulia mediante la segnalazione di culti o miti di matrice rodia in terra apula, non si possono ignorare alcune interessanti coincidenze. In area daunia è attestata la presenza di riti dedicati a Calcante, Podalirio e cassandra199, dei quali è stata bene sottolineata la pertinenza ad un ambito microasiatico, precisamente cario e rodio-coo200. Non sembra, a questo punto, impossibile congiungere l’ipotesi di una precoce frequentazione cretese in area apula ad una presenza rodia, una volta messa in evidenza l’unione dei due ethne anche in altre esplorazioni occidentali201. È verosimile supporre che, a navigazioni rodie di IX e VIII secolo, sia seguita una elaborazione di nuclei leggendari e cultuali, poi sviluppatisi in tradizioni più dettagliate, delle quali un’eco può essere rintracciata nelle parole di Strabone202. nell’area centrale dell’apulia, la Peucezia, i motivi di carattere mitico rintracciabili conducono ancora una volta in una direzione diversa. Ferecide, attivo nel V secolo, testimonia per i Peucezi una presunta discendenza arcade, comune anche all’eroe eponimo degli enotri203. È verosimile l’ipotesi che vuole scorgere in una simile proposta geneaologica la memoria di una creazione culturale di ambito coloniale, probabilmente datata intorno al VII secolo, attuata mediante l’artificiosa costruzione di analogie anche esteriori con la terra arcade nel Peloponneso204. Si evince dunque una differente percezione, da parte dei Greci, nei confronti delle popolazioni abitanti il territorio dell’Apulia. Se, infatti, da un lato, si rivela evidente la ricerca di nobilitazione del popolo messapico mediante il richiamo alle origini cretesi adombrate nella saga di Minosse, dall’altro, il trattamento riservato alle altre popolazioni iapigie è nettamente diverso. Sentiti forse come lontani dagli schemi mentali greci e, tuttavia, esistenti nel panorama marinaro ellenico e dunque bisognosi di un inquadramento anche mitico, i popoli della Peucezia e della daunia vengono gradualmente emarginati nell’immaginario collettivo dei Greci. Si potrebbe evincere, da simili conclusioni, anche un tentativo da parte dei mercanti e dei navigatori greci di spiegarsi l’inesistenza di colonie nell’intera regione apula, abitata evidentemente da una popolazione indigenza dai forti caratteri peculiari, difficilmente integrabili con le concezioni elleniche.

i.A.1.6. siRi, VELiA, dicEARchiA E gLi ioni Pochissime sono le apoikiai in Italia meridionale riconducibili a una matrice microasiatica: siris, Velia e dicearchia. se ne possono dedurre alcuni caratteri comuni, quali il sorgere relativamente tardo (non oltre il VII secolo) dell’interesse per l’area occidentale in ambito ionico e la totale assenza di una forma ufficiale e organizzata di queste spedizioni205. Per quanto riguarda Siri, la gran parte delle problematiche verranno affrontate a proposito della propaganda “troianizzante” di marca ateniese, laddove Siris, in quando colonia colofonia206 e dunque sottoposta all’influsso della pubblicistica

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

panionica di atene, fu coinvolta in numerose operazioni di assimilazione nell’universo attico, mirate a legittimare la propria ingerenza negli affari italioti. diversa si presenta la situazione relativa alla presenza di focei in occidente207. erodoto, infatti, narra in dettaglio le esplorazioni focee dirette all’adriatico208, testimoniando in maniera evidente la forte connotazione emporica di queste navigazioni209. in tale scenario deve collocarsi anche la fondazione di Velia, congiunta alla creazione di insediamenti di carattere perlopiù commerciale, senza pretese di stabilità. In questo ruolo di esploratori è verosimile pensare che i Focei abbiano svolto in parte anche la funzione assolta due secoli prima dagli Eubei, in una sorta di tentativo di codificare le leggende relative a paesi sconosciuti. Si tratta di una conquista molto recente da parte dei moderni, per i quali è risultato spesso impossibile riconoscere ai Focei una tale padronanza di patrimoni leggendari. E tuttavia l’esistenza di un poemetto di nome Focaide ha suggerito l’esistenza di una raccolta di leggende imperniate sulle azioni focee210. La profonda inclinazione per l’esplorazione marittima e per il commercio, nonché altre caratteristiche meno evidenti, fanno supporre strette affinità fra Focei e Eubei e, nonostante si sia chiaramente trattato di eventi e momenti fortemente differenziati, le azioni compiute dai Focei nel VI secolo potrebbero perfino definirsi come un riflesso finale della colonizzazione euboica211. all’orizzonte ionico va riportata anche la colonia di dicearchia, nel golfo di Napoli. Tuttavia, la presunta fondazione samia è attestata solo da alcune fonti tarde212, mentre Strabone si limita a qualificare la città come porto di Cuma213. si ritiene, perciò, più verosimile pensare a un inserimento successivo di un gruppo di profughi samii in una città dalla fisionomia già formata214.

i.A.2. LE ciTTà iTALioTE E sicELioTE E ATEnE dALLA finE dEL Vi AL V sEcoLo i rapporti intercorrenti fra atene e le città italiote e siceliote si presentano più complessi e articolati di quanto si è messo in luce finora. A differenza, infatti, delle altre imprese portate a termine dalle metropoli greche in direzione occidentale, la polis attica non si rivolse mai all’orizzonte adriatico e tirrenico con l’obiettivo di un effettivo disegno coloniale. Ad un interesse incentrato quasi esclusivamente sull’ambito commerciale, perseguito mediante l’interferenza ateniese nelle leggende e nei miti relativi alle diverse città riscontrabile già alla fine del VI secolo e, con maggiore evidenza, nei primi decenni del V, seguì l’attuazione di una politica più rigidamente costituita, composta da veri e propri accordi formalmente stipulati e perlopiù di carattere diplomatico e militare.

i.A.2.1. siTuAzionE poLiTicA Ad ATEnE Per comprendere a pieno le radici del fenomeno, che altrimenti sembrerebbe sorto all’improvviso in seno ad una società fino ad allora aliena dalla tentazione di intraprendere grandi imprese coloniali in ambito occidentale, è necessario inquadrare storicamente la situazione ateniese dal momento successivo alle guerre persiane alla fine del V secolo. Al termine dei conflitti con i Persiani (480) prese avvio la propaganda politica volta a dipingere atene come il fulcro dell’opposizione all’invasore215, in difesa della grecità tutta, giustificando così allo stesso tempo anche il ruolo egemone definitivamente attribuito alla polis216 dalla costituzione della Lega delio-attica (478-477)217. La liberazione dalla minaccia persiana costituì, infatti, il punto nodale della politica oligarchica che vedeva, in quel momento, l’ascesa al potere di Cimone, riconosciuto come responsabile del tentativo di riavvicinamento a Sparta e della conseguente insanabile spaccatura all’interno del corpo civico ateniese fra i sostenitori del filolaconismo e gli oppositori democratici. Il complicarsi di questo delicato rapporto con l’area lacedemone218, in un momento prossimo all’ostracismo di cimone (460)219, spinse atene a impegnarsi nella ricerca di appoggi nel continente, come attestano le alleanze stipulate con argo e con la tessaglia (462)220 e con megara (460)221.

L’unica operazione ancora inquadrabile nella sfera dei programmi oligarchici intrapresa dopo la cacciata di cimone fu la spedizione in egitto, avviata intorno al 460 in seguito alla richiesta di aiuti invocata dal principe Inaro che si era ribellato alla dominazione persiana. È, tuttavia, verosimile leggere in tale scelta già una forte componente democratica, testimoniata dalla costante ricerca di equilibrio fra le fazioni opposte portata avanti da Pericle, per il momento ancora incapace di esimersi dal rispettare i voleri oligarchici222. In questo contesto, molti passi compiuti nella politica interna ateniese possono aiutare a comprendere alcune iniziative in ambito estero, difficilmente spiegabili solo alla luce di obiettivi militari o strategici. E se, nell’ambito dell’organizzazione urbana, Pericle perseguì tenacemente la progressiva democratizzazione della struttura cittadina ateniese223, per quanto riguarda la politica estera, grazie alla sostanziale sconfitta dell’avversario oligarchico Tucidide di Melesia224 e, di conseguenza, del suo programma essenzialmente teso a non danneggiare gli interessi corinzi225, egli poté avviare un disegno decisamente più ardito. È, appunto, nel quadro di queste iniziative che va letto il progressivo intensificarsi delle ingerenze ateniesi negli affari privati di città lontane. Se, con il divieto di accesso ai porti dell’attica imposto ai megaresi, atene mirava alla lenta esclusione della città dai traffici egei226, l’interferenza a favore degli Anfilochi non può che attestare la volontà di procacciarsi alleanze e basi strategiche per il futuro227, proprio come la decisione di appoggiare corcira nella rivalità sorta con corinto a causa di epidamno228, rendendo contemporaneamente chiara la spinta anti-corinzia sottesa a tutte queste iniziative229. Si avverte, dunque, in questo momento un lento ma evidente spostamento dell’interesse ateniese verso le aree occidentali230, inizialmente focalizzato ancora sulle zone di pertinenza più propriamente greca, ma destinato a spostarsi in magna grecia e sicilia, dove le forme di contatto prevedranno soprattutto trattati di alleanze, più o meno temporanei, come si metterà meglio in luce di seguito. Ciò che ora urge mettere in risalto è la notizia di Plutarco, secondo il quale la responsabilità dell’intervento ateniese a Corcira andrebbe attribuita a Pericle231, assente nei resoconti di Tucidide e di Diodoro Siculo a questo riguardo232. si potrebbe così pensare che il disegno di un’espansione futura nei territori occidentali, posto sullo sfondo di tutte le iniziative e le imprese che saranno illustrate, fosse stato di matrice periclea e, dunque, un successo democratico233, ipotesi concorde con la frequente visione antisiracusana attribuita alle innumerevoli missioni ateniesi inviate in italia e in sicilia. Alla luce di queste osservazioni, la questione a lungo affrontata dalla critica moderna relativa alle reali motivazioni ateniesi alla base di simili interventi, talvolta anche onerosi militarmente, assume un’importanza dirimente. atene, infatti, si trovava, fin dal 459-458, impegnata su differenti fronti di guerra nel continente greco234 e il tradizionale motivo indicato come scatenante di simili avventure, cioè il desiderio del controllo delle rotte commerciali occidentali235, non appare più sufficiente per spiegare un fenomeno di simile portata. se, infatti, ancora nel Vii secolo il predominio sul mercato spettava indiscutibilmente ai prodotti corinzi d’esportazione, già dalla metà del VI secolo comparvero nei territori italioti e sicelioti anche monete e vasi attici, sebbene non accompagnati dal conseguimento del monopolio delle rotte commerciali da parte di atene. e, anche pensando ad una spinta connessa perlopiù alla prospettiva dei mercati granari sicelioti236, non si spiegherebbe comunque la tendenza dimostrata da atene di legarsi mediante symmachiai impegnative con le città della Magna Grecia e della Sicilia. La situazione necessita, quindi, evidentemente, di una spiegazione più approfondita. Mentre, infatti, fino a tutta la prima metà del V secolo, la presenza ateniese nelle aree occidentali, sotto forma di prodotti vascolari e monetali, è indiscussa è anche vero che essa, raggiunta l’acme intorno al 450, tese a declinare nel corso della seconda metà del secolo237, fino a quando, con la pace di Callia (449) e la pace dei Trenta Anni (446-445), sembra quasi che Atene abbia posto definitivamente fine a progetti di carattere imperialistico. alla vigilia della guerra del Peloponneso, tuttavia, si nota nella politica ateniese la chiara intenzione di ripristinare una presenza 9

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

in Magna Grecia e in Sicilia, probabilmente mirata a danneggiare Corinto e in generale il Peloponneso dal punto di vista economico238, che si concretizzò in varie alleanze239.

i.A.2.2. nAsciTA dELL’inTEREssE di ATEnE pER L’AREA occidEnTALE I primi segnali di un interesse ateniese per l’area occidentale sono di solito dubitativamente riportati ad età temistoclea, dal momento che alcune notizie letterarie sembrano indicare un simile orientamento240. Una testimonianza riportata da Eusebio racconta che già Pisistrato, quando fu tiranno ad Atene, sarebbe giunto in Italia241, basandosi forse su una fonte da rintracciare in filocoro, un attidografo attivo ad atene intorno al 340, autore di una Atthis, storia ateniese dalle origini alla battaglia di Cheronea. il presunto viaggio in italia di Pisistrato, un unicum nell’intera tradizione relativa al tiranno, andrebbe collocato intorno al 561-560, al momento della prima presa di potere242, e potrebbe attestare anche soltanto il sorgere di un interesse commerciale di atene per le rotte occidentali. sono noti personaggi italioti connessi a Pisistrato, soprattutto a proposito della redazione dei poemi omerici243 e si è, quindi, supposto che il viaggio del tiranno potesse essere mirato alla ricerca di uomini di valore per un’operazione di carattere culturale, solo in un secondo momento accompagnata da un interesse di tipo economico244. Ben più esplicite, sebbene analogamente difficoltose, risultano le tracce dell’interesse temistocleo per l’Occidente. Nell’ambito del dibattito con Euribiade e adimanto a proposito del luogo più appropriato per affrontare i Persiani in battaglia, nel 480, Erodoto fa dire a Temistocle: “Se resterai qui, e solo se resterai, tu sarai un eroe; altrimenti rovinerai la grecia; per noi la guerra si decide tutta con le navi. Da’ retta a me. Se ti rifiuti, noialtri, così come siamo, prenderemo su i nostri familiari e ci trasferiremo a Siri, in Italia, che è nostra già da antica data, e gli oracoli dicono che deve essere colonizzata da noi; e voi, privi di alleati della nostra specie, vi ricorderete delle mie parole”245. E questo anelito verso l’Italia riaffiora anche nelle parole di Plutarco, secondo il quale Temistocle “ebbe parecchie figlie, delle quali … Italia andò sposa a Pantoide di Chio; Sybaris a Nicomede ateniese”246. Naturalmente la possibilità di leggere in queste succinte attestazioni un chiaro riferimento a un reale interesse per l’Occidente da parte di Temistocle è stata variamente discussa247 ma, se dare ai propri figli nomi geografici senza dubbio rientrava nelle consuetudini della lotta ideologica all’interno della polis attica, ipotizzare che il richiamo all’antichità di rapporto fra atene e siri volesse alludere a un progetto espansionistico già costituito diventa più problematico. Nei racconti di Erodoto e Plutarco potrebbe, infatti, riflettersi l’eco di una invenzione della propaganda periclea, nata intorno al 444-443, in concomitanza con la fondazione di Turi e con l’inizio del conflitto per il possesso della Siritide248, come legittimazione delle pretese imperialistiche ateniesi ottenuta mediante il richiamo a progetti già temistoclei249. quello che colpisce maggiormente nell’ipotesi di retrodatare un progetto espansionistico in Occidente fino a Temistocle è la determinatezza del punto di insediamento, cioè proprio la Siritide, che riappare con forza anche fra gli obiettivi periclei250. Tuttavia questo non deve necessariamente implicare una continuità di indirizzo politico fra Temistocle e Pericle, di fatto difficile da postulare con tanta rigidità, quanto piuttosto un ritorno di tendenze, che potrebbe invece conferire una certa regolarità e periodicità alla politica occidentale ateniese251. indubbiamente, infatti, l’Italia era, in epoca temistoclea, un obiettivo ancora troppo lontano e difficile se pensato in termini di progetto concreto. Poteva, invece, servire come punto di riferimento ideale e come linea-guida della politica estera di Temistocle. Sibari e Siri, quindi, poi così presenti nelle mire periclee, avrebbero rappresentato il punto di partenza delle tendenze occidentali ateniesi e il ritorno di Pericle sulle orme di Temistocle avrebbe potuto costituire la realizzazione di ciò che era stato concepito solo come miraggio espansionistico. 10

erodoto collocava il discorso di temistocle nel 480, data in cui appare difficile ipotizzare un progetto coloniale di Atene252, allora impegnata nelle guerre persiane. Si potrebbe pensare che lo storico abbia retrodatato uno slogan sostenuto da temistocle per rendere più realistico il dialogo. spostato alla metà degli anni settanta del V secolo, infatti, un progetto relativo alla siritide per Atene avrebbe avuto maggiore coerenza, in chiave più chiaramente propagandistica, al momento della creazione e del consolidamento della Lega delio-attica (478-477)253, quando la polis attica avvertiva netto il bisogno di confermare i suoi buoni rapporti con gli Ioni, elementi preponderanti nella symmachia. Atene avrebbe, così, potuto rivendicare diritti su Siri, in quanto colonia di colofone, a sua volta colonia di atene che, già dal Vi secolo, si presentava come metropoli di tutte le città ioniche254. L’ideologia panionica alla base dell’assunto temistocleo, che rifletteva così bene il clima del primo quarto del V secolo, non avrebbe più avuto pregnanza effettiva in età periclea, quando molto più forte era l’enfasi posta sul sentimento panellenico. Un simile intervento ateniese a favore di Siri avrebbe potuto dare lustro a Temistocle, che si dimostrava in questo modo capace di farsi carico del destino di tutte le apoikiai, anche le più distanti255. Temistocle avrebbe potuto, quindi, puntare effettivamente su Sibari e Siri e il concetto di Italìa avrebbe avuto il senso di raccogliere le due città in un unico insieme. Il tema sibaritico, comunque, non doveva racchiudere il riferimento ad una pretesa apecistica, perché in quel momento nella chora di Sibari esisteva ancora un nucleo di esuli attivo e di chiara identità achea. doveva piuttosto essere una dichiarazione di solidarietà che, ancora di più, spinge ad accettare Temistocle come responsabile, dal momento che Turi prenderà poi le distanze da Sibari. Un tale slogan, se pensato come pericleo, non avrebbe avuto senso. Il nome Sybaris della figlia di Temistocle indica pertanto l’ingresso di Atene nella gara per il possesso dell’eredità sibarita che si stava svolgendo fra le varie città italiote256, attestando una forma di rivendicazione, da leggere perlopiù in senso accademico e propagandistico: una sorta di condivisione con le altre città d’Italia della lotta contro l’espansionismo crotoniate, fino ad allora portata avanti da Sibari. Ancora sulla base dell’ideologia pan-ionica messa in luce a proposito di siri, non va inoltre trascurato il profondo vincolo che stringeva Sibari a Mileto257, a sua volta profondamente legata ad atene nei primi decenni del V secolo258. Il nome Italìa dato all’altra figlia, inoltre, assumeva un significato pregnante, a livello ideologico e sentimentale oltre che propagandistico, rappresentando un’alternativa meno enfatica al poco amato megale hellas, chiaramente allusivo di intenti coloniali e diplomatici259. sicuramente, già il disegno politico temistocleo non era alieno dal desiderio di fornire orizzonti marittimi al decollo e allo sviluppo di atene260. e il ricordo del suo arbitrato nella questione intervenuta fra Corinto e Corcira a proposito del possesso di Leucade261, intorno al 480262, testimonierebbe in favore di una innegabile spinta verso i territori occidentali. La decisione finale, infatti, previde un chiaro favoritismo nei confronti di Corcira, probabilmente nel tentativo di impedire ai Corinzi di precludere agli Ateniesi l’ingresso all’Occidente e di fornire la base fondamentale corcirese alla politica navale ateniese. Infine, ancora due notizie, relative alla parte finale della vita di Temistocle, conservano la memoria dei rapporti intercorrenti con la magna grecia e la sicilia: si tratta del ricordo di un viaggio alla corte di Ierone, al quale, secondo Stesimbroto, il comandante ateniese avrebbe chiesto la mano della figlia con la promessa di assoggettare tutta la Grecia e dal quale avrebbe ricevuto un rifiuto. L’attendibilità della testimonianza di Stesimbroto263, riportata da Plutarco264 e variamente ripresa anche nelle lettere anonime di temistocle265, è stata a lungo discussa data l’evidente ispirazione anti-temistoclea del brano. Ciò che soprattutto lascia perplessi è il silenzio tucidideo a questo proposito266. tuttavia, il clima culturale siracusano di quegli anni si presentava senza dubbio adatto ad accogliere una simile richiesta di rifugio. alla corte di ierone, infatti, era attivo un nutrito circolo poetico267, teso probabilmente a comporre una tradizione pro-

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

pagandistica capace di sottolineare il parallelismo fra le battaglie di Salamina e Platea, da un lato, e quelle di Imera e Cuma, dall’altro, nel nome della comune lotta contro il barbaro condotta dalla grecità e nella quale Temistocle sarà stato uno dei principali referenti.

i.A.2.3. LEgAMi di synghEnEiA se, dal punto di vista politico, il disegno ateniese di un intervento in magna grecia e in Sicilia sembrò attuarsi realmente solo a partire dalla seconda metà del V secolo con le diverse trattative di carattere ufficiale intraprese con le popolazioni d’occidente268, si deve riconoscere l’esistenza di un progetto di più ampio respiro condotto dalla propaganda ateniese mediante strumenti diversi. si spiega, dunque, in questo modo, l’impegno attico nel creare un sostrato ideologico, fondato in special modo sui racconti mitici, capace di giustificare l’intromissione della polis nelle vicende esterne269 e registrabile già a partire dai primi decenni del V secolo. gli indizi di simili operazioni si rinvengono soprattutto nell’opera di autori attivi in quegli anni e verosimilmente allineati alle posizioni politiche dominanti ad Atene, quali Erodoto270 e Ellanico di Lesbo271 o, in misura diversa, come si metterà in luce in seguito, i poeti teatrali. La leggenda troiana costituì il principale supporto propagandistico alla politica occidentale ateniese, con la realizzazione di una strumentale “troianizzazione” dei sostrati indigeni e dei nuclei originari delle diverse realtà italiote e siceliote, mirata a creare una sorta di identità culturale fin da epoca preistorica272. Il racconto omerico consentiva bene ad Atene di porre in luce le differenze del suo comportamento al momento della presa di ilio rispetto alle altre forze achee, dal momento che il contributo ateniese era stato piuttosto contenuto: i teseidi acamante e demofonte avevano preso parte alla guerra solo per liberare la nonna Etra273. E, infatti, Ellanico di Lesbo274 e damaste di sigeo275, entrambi ritenuti portavoce delle tradizioni attiche, non misero mai in evidenza inimicizie fra Atene e Troia, probabilmente proprio in conformità con le esigenze della propaganda attica. e se, ancora nell’Iliade, i troiani erano presentati come nemici dei greci276, la sensibilità mutò completamente fra il VI e il V secolo, quando la crescente rivalità fra Atene e Sparta indusse a un radicale schieramento politico fra il mondo peloponnesiaco, da un lato, e atene, dall’altro, che a questo punto poteva avvicinarsi alla memoria troiana, facendosene quasi garante277. il primo richiamo ateniese alla presunta eredità troiana, funzionale alla politica contemporanea, risale al Vi secolo, nel momento del conflitto con i Mitilenesi278 per il possesso del promontorio del sigeo in troade279, ma la vera e propria creazione di tali miti e la loro capillare diffusione avvenne nell’Atene del V secolo che elaborò, con forti valenze ideologiche e manifeste finalità propagandistiche, il tema del nesso privilegiato con Troia280, al punto da creare una tradizione secondo cui i Troiani avrebbero tratto origine dagli Ateniesi, giunta fino a Servio281 e probabilmente divulgata da Fanodemo, che ricordava la provenienza attica di teucro, predecessore di dardano nel regno della troade282. Il procedimento ateniese in Occidente, dunque, tenute salde queste considerazioni circa il presunto legame con l’eredità iliaca, consisteva nell’attribuire origini troiane alle popolazioni anelleniche o, molto più raramente, alle colonie greche, nobilitandone quindi la stirpe e motivando le pretese di accordi e alleanze283. Eccezion fatta per il caso di Siri, del quale si parlerà qui di seguito, infatti, la troianizzazione delle genti indigene equivaleva ad inserire queste nuove popolazioni nell’orizzonte greco, senza tuttavia conferire loro una vera fisionomia ellenica: i Troiani non sono Greci, ma piuttosto barbari percepiti come non troppo distanti dai Greci stessi e, in quanto tali, rispettati284. Prima di passare all’osservazione del fenomeno appena illustrato nelle realtà indigene in italia meridionale e in sicilia, occorre soffermarsi sull’applicazione dell’“ideologia troiana” ad una città che si è già configurata come centrale nella politica espansionistica occidentale di atene: siri.

Strabone adduceva come prova dell’origine troiana di Siri la leggenda dello xoanon di Atena che, come quello di Ilio, chiuse gli occhi di fronte alle violenze perpetrate dagli ioni sui supplici troiani. in seguito l’insediamento ionico si sarebbe chiamato Polieion285. Leggermente diversa si presentava, invece, la versione della fondazione di Siri riportata da Licofrone, secondo il quale responsabili della violenza di fronte alla statua divina sarebbero stati gli Achei, in lotta con gli ioni286. A queste indicazioni vanno aggiunte le parole dello Pseudo-Aristotele, per il quale lo stanziamento ionico si sarebbe chiamato Polieion e quello troiano sigeo287. La prima profonda divergenza da analizzare riguarda la responsabilità, ionica o achea, dell’aggressione dei supplici di fronte allo xoanon. Le ragioni di una tale differenza risiedono nella dipendenza del poeta alessandrino da una versione ateniese o atticizzante288, volta a assimilare troiani e ioni, mediante il trasferimento in età mitica della distruzione, di epoca storica, di siri da parte della coalizione di città achee289. Strabone, al contrario, dipendeva da una vulgata filo-achea, mirata a scagionare Metaponto, Sibari e Crotone dalle violenze sacrileghe delle quali si erano macchiate e preferiva, pertanto, lasciare il racconto all’epoca preistorica, quando gli Ioni si sarebbero sovrapposti ai Troiani290. Ancora più evidentemente legato a tradizioni di matrice ateniese è il nome originario dell’insediamento troiano, definito Siri da Strabone e Sigeo dallo Pseudo-aristotele. se, infatti, siri può essere considerato un toponimo generico, legato alla natura del territorio circostante, ben più caratterizzante deve essere la scelta di un nome che, sebbene riportato solo una volta nella tradizione letteraria291, come si è già visto, poteva rientrare a buon diritto nella propaganda ateniese. calzanti per una simile lettura, sono stati interpretati alcuni versi delle Eumenidi di Eschilo, nei quali Atena definisce la Troade un dono degli Achei riservato ai figli di Teseo, cioè agli Ateniesi292, a differenza della versione erodotea, secondo cui il sigeo spettava a tutti i greci che avessero partecipato alla guerra di troia293. La forte vena politica contenuta nel dramma eschileo294 ha suggerito di leggere in questi versi uno slogan propagandistico teso a riaffermare i diritti ateniesi sul Sigeo della Troade. Tuttavia, ipotizzare che questa tragedia, messa in scena nel 458, potesse riferirsi al conflitto, di quasi un secolo prima, fra atene e mitilene, deve destare perplessità, risultando anacronistica e poco pertinente alla realtà contemporanea295. È, dunque, più probabile che il tragediografo volesse inserirsi nel dibattito contemporaneo relativo alla città occidentale, che, come abbiamo visto, era già presente nei propositi temistoclei296. Il toponimo Sigeo, così, se attribuito a Siri va ad assumere una chiara valenza propagandistica per atene, confermando allo stesso tempo la presunta continuità con l’orizzonte troiano297. L’operazione di “troianizzazione” condotta dalla pubblicistica ateniese nell’età dell’imperialismo attico coinvolse, come si è accennato, soprattutto le genti anelleniche dell’Occidente, nel tentativo di nobilitarne le origini, rendendo più semplice gli approcci diplomatici e politici. esplicativo appare il caso degli elimi, originati da elimo e egesto, profughi da troia298 e fondatori delle due città di erice e segesta299. Le versioni tramandate relative a questi personaggi presentano delle incongruenze che vale la pena mettere in luce. Ellanico stesso, infatti, pur sottolineando la probabile autoctonia di questa stirpe300, riporta anche il racconto secondo il quale Egesto sarebbe nato dall’unione fra una fanciulla troiana esiliata e un giovinetto, pure troiano, di nobile stirpe, giunti in sicilia ai tempi del regno di Laomedonte a troia301. allo stesso modo, di dubbia interpretazione si mostrano le parole di Tucidide, secondo il quale gli Elimi, giunti in Sicilia, avrebbero convissuto con alcuni Focesi, sbattuti sull’isola da una tempesta al ritorno da troia. i molteplici interventi in occidente di epoca successiva permetterebbero di ipotizzare la memoria della presenza di Focesi in Sicilia. Tuttavia, la loro vicinanza ai Troiani crea difficoltà in termini di cronologia, spostandone l’arrivo in un momento di molto anteriore alla colonizzazione storica. Pausania ricorda, fra gli abitanti della Sicilia, oltre a Sicani e Siculi provenienti dall’italia, anche frigi, giunti dallo scamandro302 e dalla troade303, probabilmen11

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

te in riferimento ai troiani scappati dalla loro patria al momento della presa di ilio304. Nella tradizione omerica, infatti, le due popolazioni – quella frigia e quella troiana – erano ancora percepite come entità distinte, sebbene con strette interrelazioni reciproche305. In età storica, invece, presumibilmente a partire da Eschilo, le due etnie vengono lentamente assimilate, fino alla totale sovrapposizione306. Se così fosse, l’identificazione fra Troiani e Focesi307, poi attuata da tucidide, potrebbe rientrare nel meccanismo di equiparazione fra colonizzazione storica e mitica, spesso attestato negli autori antichi, laddove ellanico, che scriveva in un momento precedente a Tucidide, non avrebbe avvertito la necessità di accreditare la versione troiana all’intero popolo, limitandosi a riferirsi agli ecisti308. La provenienza troiana degli elimi non trova alcuna conferma in argomenti di carattere archeologico o linguistico, come, al contrario, è stato postulato a proposito dell’origine autoctona della popolazione309. si tratta, invece, di un’operazione propagandistica messa in atto da atene per avvalorare i suoi interessi nei confronti dell’area elima e attuata, da parte di ellanico e tucidide, mediante lo stravolgimento della leggenda che, così facendo, si contrapponeva alla versione filo-dorica della colonizzazione in Sicilia, incentrata sulla figura di Eracle310, accompagnato da una ninfa eponima311. La rivendicazione dell’eracleità dell’isola, messa in moto dai Peloponnesiaci, costrinse i sostenitori della discendenza troiana del popolo indigeno a rialzare la cronologia. Le imprese di eracle erano anteriori all’arrivo dei Troiani e, così, il nuovo racconto costruito da Ellanico – la presumibile fonte di Dionigi – collocava la vicenda ai tempi di Laomedonte, contemporaneo di Eracle, in grado, quindi, di competere con lui sull’origine degli elimi. al momento della seconda spedizione ateniese in sicilia, le leggende relative ad eracle e ai troiani, nei loro rapporti con il mondo occidentale, vennero strumentalizzate secondo diverse chiavi di lettura, filo-dorica e filo-ateniese312. La seppur vaga datazione di questo intervento è fornita da due considerazioni: il rinvenimento di un tipo monetale nuovo sulle emissioni segestane dell’ultimo quarto del V secolo, raffigurante un cacciatore, probabilmente interpretabile come egesto, e l’inserimento, nella tradizione letteraria dal iV secolo in poi di un personaggio locale, il dio fluviale Crimiso, mirato alla congiunzione delle due differenti versioni. È, allora, chiaro che l’interesse suscitato da questo ethnos in ellanico e in tucidide dovesse risalire a progetti propagandistici ateniesi, laddove, come si è già illustrato, Segesta fu tra le città con le quali Atene decise di intrattenere rapporti di carattere diplomatico313. rafforzare un simile legame con il richiamo ad una discendenza comune rendeva, ovviamente, tutto più semplice per la pubblicistica ateniese314. Anche l’altra città elima, Erice, potrebbe, in maniera per noi meno evidente, essere ricondotta ad un orizzonte ateniese: l’ecista Erice, infatti, noto come figlio di Bute, un ateniese, capostipite del ghenos degli Eteobutadi, prese parte alla spedizione degli Argonauti, durante la quale, caduto in mare, venne tratto in salvo dall’afrodite ericina che gli assegnò la dimora presso il Capo Lilibeo, appunto in Sicilia315. La tradizione troiana in ambito siciliano è utilizzata dagli Ateniesi anche a proposito di una città poco presente, in generale, nella vita politica del V secolo, scillezio, nota come fondazione di ateniesi guidati da menesteo, al ritorno da troia316. Questo centro è nominato in connessione con Atene solo nell’ambito della spedizione del 415317 e potrebbe avere risentito delle operazioni di propaganda di marca attica, volte ad accaparrarsi alleati antisiracusani318. quanto detto per gli elimi, si dimostra valido anche a proposito dei Veneti, insediati nell’alto adriatico. grazie ad una rivisitazione della vicenda attuata da sofocle319, infatti, i Veneti, associandosi al viaggio verso l’occidente di antenore in fuga da Ilio, divennero Troiani e dunque disponibili a intessere buoni rapporti con Atene. Inoltre, è possibile in questo caso definire con buona verosimiglianza il momento di diffusione di tale mezzo propagandistico: Polignoto, infatti, ritrasse nella Lesche degli Cnidi di Delfi un’immagine di Antenore in fuga da Troia, in maniera quasi identica a quanto scritto dal tragediografo. È nota l’appartenenza di entrambi gli artisti al circolo intellettuale cimoniano e si può pertanto tratteggiare una forma di interesse per l’area occidentale, sebbene di carattere perlopiù commerciale, anche da parte di cimone320. 12

E, solo alla stregua di postille, vanno aggiunte a questo resoconto di città connesse con miti troiani, con tutte le riserve del caso, anche Roma, nota fin dal V secolo come discendente da troia321, e dubitativamente Luceria in Daunia, dove era custodita un’atena iliaca che a siri era considerata prova di troianità322, e dove veniva localizzato da alcuni l’incendio delle navi troiane giunte in italia323. Si delinea, così, un quadro variegato di progetti espansionistici ateniesi, in alcuni casi solo vagheggiati, in altri invece più tenacemente perseguiti e, spesso, rintracciabili nelle notizie riportate dalle fonti, a prima vista assolutamente incongruenti con quanto noto archeologicamente. È questo anche il caso dei discussi disegni riguardanti la Sardegna, a volte descritta come confine dell’impero attico324, e dove è nota un’apoikia ateniese325. si ricava, infatti, dalla lettura di diversi testi antichi, la notizia di una colonia fondata in sardegna dai tespiadi, discendenti di tespio, un personaggio di illustre stirpe ateniese, legati anche a eracle326, che avrebbero intrapreso il viaggio insieme agli Ateniesi per fondare Olbia e Orgyle327. La fisionomia della Sardegna ricavabile dalle parole di Erodoto328 riflette l’immagine di un luogo di rifugio dalla schiavitù, inserito soprattutto nell’ambito dell’interesse ionico per l’isola. La celebrazione di questo luogo di fuga da opporre alle pretese del barbaro persiano potrebbe quindi avere ben funzionato nell’apparato propagandistico di atene che, nel V secolo, si propose, come si è detto, come metropoli dell’intero mondo ionico, facendo leva, dunque, sulla rivisitazione di una leggenda di chiara matrice tebana329. La motivazione sottesa alla decisione di Atene di entrare in un ambito così lontano dalle zone precedentemente messe in evidenza potrebbe essere scaturita dalla necessità di avvicinarsi al mondo cartaginese, da sempre avverso all’egemonia siracusana. infatti, che fra i vari disegni di espansione ateniesi ci fosse anche un richiamo a cartagine emerge dalle menzioni che di questa città fanno Tucidide e Diodoro Siculo330. Una problematica differente solleva invece la notizia relativa a un presunto ecista ateniese331 della colonia di sicilia, nasso, comunemente ritenuta fondazione euboica332. secondo eforo, infatti, l’ateniese teocle, non riuscendo a convincere i suoi concittadini della convenienza della terra di Sicilia, sarebbe partito per l’impresa seguito da Calcidesi e Megaresi. La critica moderna si è sempre dimostrata incline a pensare a una manipolazione ateniese successiva, probabilmente in concomitanza con le spedizioni in Sicilia, e che Eforo abbia potuto apprendere questa versione dal suo maestro ateniese Isocrate. Tuttavia, la stravaganza dell’operazione di mutare il nome di un personaggio importante quale l’ecista ha fatto pensare anche all’ipotesi di considerare il riferimento di eforo come diretto a un’altra cittadina, chiamata Atene “Diadi”, in Eubea333, da ritenere sede molto più plausibile di questa iniziativa coloniaria334.

i.A.2.4. ALLusioni AL Mondo iTALioTA E sicELioTA nEL TEATRo conTEMpoRAnEo ATEniEsE

Si è messo in luce come il paradigma mitico costituisse uno dei più penetranti moduli di propaganda politica, mediante un’adeguata strumentalizzazione patrocinata e diretta dalle forze politiche dominanti. Uno dei veicoli più efficienti di condizionamento ideologico fu, senza dubbio, rappresentato dal messaggio teatrale, capace di raggiungere, su differenti livelli, quasi tutti gli strati della popolazione interessata ai coevi fermenti dell’attualità335. La ricerca delle diverse allusioni al rapporto di atene con l’occidente nelle parole dei tragediografi e dei commediografi risente, com’è ovvio, della difficoltà di lettura del sostrato mitico in cui questi riferimenti attuali andavano a poggiare. E tuttavia, oltre a quanto già detto in precedenza a proposito delle opere teatrali prese in considerazione, già nei versi di eschilo si rintracciano alcune prese di posizione nei dibattiti contemporanei. nella trilogia presentata nel 458, l’Orestea, infatti, il poeta si inserì, in maniera poco evidente per noi e tuttavia leggibile, nel discorso relativo all’interesse ateniese per il golfo neapolitano, messo in evidenza dalla missione di diotimo336. Da un lato, si spiega in questo senso337 l’invito rivolto ad atena a sorvegliare i campi flegrei338 contenuto in un passo delle Eumenidi339, dall’altro il dramma

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

satiresco congiunto all’Orestea, il Proteo, può rinviare pure ad una localizzazione campana340, essendo ambientato a Capri341, oltre a richiamare le località toccate dalla spedizione ateniese che in quel momento raggiungeva l’Egitto342. si può dunque ipotizzare che, nel momento della messa in scena del dramma, un simile progetto non dovesse essere del tutto ignoto al pubblico, ritenuto dal poeta capace di comprendere l’allusione343. Le poche opere sofoclee contenenti velati richiami al mondo occidentale si concentrarono negli anni in cui cimone era al potere. questa osservazione costringe a una revisione della diffusa convinzione circa il disinteresse cimoniano per le aree italiota e siceliota. Degno di attenzione, da questo punto di vista, appare, oltre alla tragedia degli Antenoridi della quale si è già detto344, anche il Trittolemo, datato al 468, nel quale si scorge una evidente allusione alla missione civilizzatrice e acculturatrice di atene nei confronti dei paesi toccati dal dio, proprio nell’anno successivo alla vittoria di cimone all’eurimedonte (469)345.

no senza dubbio letti come mediati da Turi e Neapolis, in un momento in cui gli effettivi rapporti con Atene possono dirsi quasi inconsistenti352. In Sicilia l’influsso attico non si manifesta prima della seconda metà del V secolo, ma le attestazioni sono sporadiche e isolate e, se la situazione di camarina può fare pensare ad una mediazione da parte di turi o, più verosimilmente, di Reggio nella ricezione del tipo monetale e quella di Morgantina ad una intromissione eleate, per quanto riguarda Catania, Alunzio e Siracusa è sembrato più prudente ipotizzare un’allusione al culto di atena, piuttosto che alla città attica353. In ogni caso, né in Magna Grecia né in Sicilia sembra che l’adozione del tipo monetale ateniese sia mai stata dettata da esigenze di natura economica, connesse a meccanismi interni della circolazione monetaria locale, quanto piuttosto da una volontà politica di richiamo ad atene, talvolta accompagnata da un valore religioso insito nella figura di Atena354.

i.A.2.6. iniziATiVE ufficiALi ATEniEsi in occidEnTE: syMMAchiAi, spEdizioni E TRATTATi

i.A.2.5. diffusionE di ModELLi MonETALi La ricezione di un tipo monetale allogeno non implicava necessariamente l’esistenza di relazioni ufficiali, ma anche solo di rapporti di carattere culturale o diplomatico. Per comprendere l’effettiva presenza ateniese in magna grecia e in Sicilia, l’aspetto numismatico può quindi contribuire a dimostrare, da un lato, l’effettiva quantità di monete attiche rinvenute in area italiota e siceliota e, dall’altro, la tendenza delle zecche locali a imitare le rappresentazioni monetali, più o meno consapevolmente. i rinvenimenti di monete ateniesi in magna grecia appaiono piuttosto sporadici346, con una presenza più cospicua emersa nell’area dello stretto di messina347, in un periodo compreso fra la fine del V e l’inizio del IV secolo, in concomitanza, cioè, con le due spedizioni ateniesi in Sicilia. Tuttavia, la sostanziale provvisorietà del fenomeno emerge dal fatto che la moneta ateniese non entrò mai a far parte della circolazione monetaria e non ebbe alcuna influenza sul sistema ponderale locale. non sono segnalate, inoltre, provenienze di monete attiche dalle colonie sul tirreno. diversa appare la situazione in sicilia, dove il picco più elevato si registra fra il 450 e il 413, quando i tetradrammi ateniesi divennero realmente parte della circolazione siceliota, diffondendosi probabilmente a partire da Gela, che sembra essere stata il primo punto di penetrazione di queste monete, responsabile poi della diffusione fino a Siracusa. Il fenomeno si esaurì quasi del tutto dopo il 413, quando, pur restando le civette ateniesi in circolazione, non giunsero nuovi esemplari. esso riprese, con veste completamente mutata, all’inizio del iii secolo, in congiunzione con la diffusione delle monete macedoni348. Il tentativo di rintracciare gli eventuali influssi subiti dai conii locali da parte della monetazione attica, pur fornendo interessanti risposte, risente della difficoltà di verificare l’effettiva dipendenza di un tipo monetale dall’altro. A partire dal 525 circa, il tetradrammo ateniese è decorato, sul dritto, dalla testa di Atena con elmo attico e, sul rovescio, dalla civetta con le ali chiuse, la leggenda e un ramo di ulivo, mostrando una quasi completa costanza fino al II secolo. Di conseguenza, in magna grecia e in sicilia, esistono attestazioni di fenomeni di imitazione e di richiami a questo genere monetale così caratterizzante. Esplicativo e pienamente comprensibile appare il caso di Turi, dove l’influenza ateniese è già del tutto riscontrabile nelle serie monetali dell’ultima rifondazione di Sibari del 446-445349, per divenire un esplicito richiamo ad atene dopo la nascita della colonia. invece, prima della comparsa turina nella scena italiota e forse propedeutici ad essa e sicuramente sorti per imitazione dei tipi attici vanno intesi le dramme di elea, nate intorno al 470-465350, e i didrammi di neapolis351. Sono, dunque, queste le zecche che risentirono di un’influenza diretta da parte della polis attica, mentre il rinvenimento di più o meno evidenti richiami alla tipologia monetale ateniese, riscontrabili anche a Cuma, Crotone e Eraclea, van-

Il carattere più o meno uniforme delle iniziative ufficiali compiute da Atene in rapporto a diverse città italiote e siceliote durante la seconda metà del V secolo attesta bene l’esistenza di un progetto retrostante, di carattere economico, espansionistico o semplicemente difensivo. Ciò che preme mettere in luce è soprattutto l’affinità strutturale dei provvedimenti intrapresi da parte di Atene e la loro quasi totale contemporaneità, al fine di dimostrare l’esistenza di una consolidata prassi di trattamento, canonizzata, per quanto riguarda la politica occidentale, probabilmente negli anni centrali del V secolo, che videro l’emergere della necessità di definire e di accertare alleati e nemici occidentali, in previsione del conflitto con sparta. La più antica attestazione di interferenza militare e diplomatica da parte ateniese nelle faccende interne di città occidentali, con un evidente tentativo di ampliamento territoriale rispetto a quanto già compiuto a Corcira e presso gli Anfilochi355, è costituita dalla vicenda di Ducezio. Capo dei Siculi, Ducezio, durante gli anni centrali del V secolo, si impegnò in varie operazioni di sfida nei confronti del crescente potere siracusano in Sicilia che gli comportarono l’esilio finale a corinto356. tuttavia, rientrato poco dopo in sicilia, grazie a un presunto oracolo, egli intraprese la fondazione di Kale Akte, avvalendosi dell’aiuto di Arconida di Erbita357, un dinasta locale, ricordato come philos degli ateniesi358. tale congruenza ha fatto intravedere un sostrato filo-ateniese sotteso alle imprese di Ducezio, dato il chiaro carattere anti-siracusano e quindi democratico dell’appello alla liberazione rivolto dal capo indigeno alle popolazioni locali della Sicilia359. Ben più evidente di questo blando riferimento alla presenza ateniese, si mostra, invece, l’apporto fornito da atene alla fondazione di turi360. aperto e totale, infatti, fu l’assenso assicurato dagli Ateniesi quando, nel 448, i Sibariti inviarono ambasciate ad Atene e a Sparta invocando aiuto per reimpossessarsi della propria città361. Le motivazioni rintracciabili in una simile decisione sono state a lungo indagate362, in bilico fra l’ipotesi di assegnare un ruolo primario nella scelta a tucidide di melesia e la più unanimemente condivisa idea di una predominante volontà periclea. Pur non potendo dubitare completamente della presenza di tucidide a turi363, appare difficile ritenere una simile impresa come frutto di una iniziativa di matrice oligarchica, piuttosto che un disegno pericleo364, forse perfino risalente alla volontà temistoclea365. Si delineerebbe, così, nella partecipazione alla fondazione di turi una sorta di risposta polemica di Pericle rivolta alla fazione oligarchica366, nonché il primo vero tentativo ateniese di estendere la propria leadership in Occidente, probabilmente connesso all’incombere del conflitto con sparta367. La reale entità dell’appoggio fornito dagli Ateniesi ai Sibariti (inizialmente atene inviò solo dieci navi)368 si dimostrò forse eccessivamente limitata per scorgervi i germi della futura fondazione coloniale e doveva lasciare intendere l’assenza di progetti estesi, in vista probabilmente di un atto perlopiù dimostrativo di atene nei confronti di crotone369, alla luce del quale risulterebbe comprensibile 13

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

anche l’appello rivolto alle altre città peloponnesiache, alla ricerca di una sorta di prostasia ateniese sugli altri greci o di una forma di espansione più limitata, senza previsione di colonie o cleruchie370. Della ricerca della visibilità di questo evento e della sua vocazione democratica e propagandistica371 potrebbero testimoniare anche gli illustri personaggi coinvolti in questo evento: Protagora372, ippodamo di mileto373, Erodoto che addirittura si autodefinì Turio per scelta ideologica374, cleandrida375, il poeta e retore Dioniso Chalkous376. A capo di questa variegata commissione doveva essere Lampone, secondo le fonti inviato da Pericle come fondatore377, sebbene sostanzialmente alieno dai tratti caratteristici della figura dell’ecista378, e come indovino379. Nei primi anni di vita della colonia fu riscontrabile una chiara influenza ateniese, come per esempio si può leggere nella guerra intrapresa da turi per il possesso della siritide nel 444-443380, un territorio sicuramente presente nei progetti periclei, forse non estraneo nemmeno ai precedenti disegni temistoclei381. invece, dalla fine di questo conflitto, nel 434-433382, si avvertì chiara la sconfitta della fazione filo-ateniese a Turi383, con la conseguente perdita di influenza da parte di Atene, fino alla dichiarazione dell’Apollo delfico come ecista turino384. Questi eventi, congiunti a quelli successivi al momento della fondazione della colonia385, potrebbero dimostrare che l’obiettivo espansionistico ateniese fu effettivamente meno enfatizzato di quanto comunemente ritenuto e che, dunque, più che ipotizzare una totale assimilazione al modello, si debbano ricercare influenze attiche386, in grado di manifestare l’interesse ateniese a rendere evidente la propria predominanza. i rapporti diplomatici che atene intesserà a partire proprio dalla fondazione di turi e, in maniera ancora più evidente, dal momento del suo allontanamento, possono contribuire a delineare tale tendenza a inserirsi nelle faccende occidentali dal punto di vista istituzionale nella palese ricerca di appoggio. Il più antico di questi rapporti, testimoniato questa volta da un’iscrizione (IG I2 19), coinvolge la città elima di Segesta, raccontando, quindi, della volontà ateniese di tessere rapporti anche con le popolazioni barbare387. Le innumerevoli dispute concernenti la datazione di questo editto388 si sono perlopiù arrestate su due date possibili – il 458 o il 418 – sebbene, da quanto detto a proposito della fondazione di Turi, sembri difficile immaginare che Atene si fosse lasciata coinvolgere in un accordo occidentale in un momento, come il 458, nel quale doveva essere già impegnata su più fronti in grecia389. del rapporto fra ateniesi e segestani le fonti ricordavano solo una richiesta di aiuto inviata in attica, nel 415, dalla città elima, in lotta con Selinunte per controversie territoriali fin dal 580390. tucidide, che pure raccontava di questa ambasceria ad Atene391, omise completamente la notizia di un trattato preesistente392, rendendo ardua la ricerca di una datazione definitiva. Risulterebbe interessante la possibilità di attribuire alla politica ateniese, già sul finire della prima metà del V secolo, l’attuazione di un progetto concernente le città siceliote, concretizzatosi in alleanze e trattati ratificati con le singole città. Risulta, peraltro, estremamente problematico definire in dettaglio i termini dei singoli accordi, che non dovevano necessariamente sottintendere un impegno di carattere militare, ma anche solamente la volontà ateniese di intervenire sul piano economico e commerciale. Accettare, invece, la cronologia bassa (418-417) significa indicare un vero primo intervento ateniese in Magna Grecia nella rifondazione di Sibari del 446-445393. forse nello stesso momento, gli ateniesi si impegnarono, ancora in sicilia, con alicie394, città poco presente nel resoconto tucidideo, che riporta solo un’allusione a un presunto accordo già esistente nel 413395. I due trattati successivamente firmati da Atene con Reggio (IG I3 54) e con Leontini (ig i3 53)396 rappresentano un’ulteriore testimonianza della crescente ingerenza ateniese nelle vicende politiche occidentali. Le due iscrizioni si mostrano quasi identiche, parzialmente reincise su rasura e formulate, come il precedente accordo con Alicie, nella modalità “aei” o “es aidion”, “per sempre”397, e trovavano giustificazione nel sempre maggiore potere acquisito da Siracusa in Sicilia negli anni successici al 450, sviluppatosi in forme evidentemente minacciose per le città calcidesi circostanti398. 14

La rasura sulle epigrafi ha suggerito che si trattasse di rinnovi di trattati stipulati in precedenza399 e la datazione quasi unanimemente accettata è al 433-432, inteso come momento di ridefinizione o di rinnovo di patti precedentemente concordati. Questa iniziativa ateniese sarebbe stata, dunque, successiva al ripudio da parte di Turi, quando verosimilmente le città occidentali alleate di Atene avvertirono la necessità di conferme e quando, dopo la battaglia di Corcira, anche ad Atene l’orizzonte occidentale non doveva più apparire così distante400. Si è cercato, quindi, di stabilire una presunta data originaria per questi accordi, che potrebbero essere stati redatti contemporaneamente anche nella prima stesura401 o che potrebbero, invece, essere stati accorpati solo in un secondo momento per un probabile avvicinamento delle due città firmatarie402. Le ipotesi più accreditate indicano il 460, per garantirsi il controllo dello stretto403, il 446, subito dopo la pace trentennale con sparta404, o il 444-443, nel tentativo di garantire appoggio alla neonata turi405. Si tratta, quindi, di quattro trattati, molto affini fra loro, capaci di delineare il sorgere di una prospettiva occidentale all’interno della politica ateniese, nel manifestarsi di legami e alleanze ufficialmente riconosciuti e recanti, pertanto, chiara traccia delle mire – espansionistiche e economiche – dell’atene immediatamente precedente alla guerra del Peloponneso. diotimo, uno stratego ateniese inviato a corcira nel 433-432406, è ricordato anche come capo di una missione diretta a Neapolis con l’intento di combattere i siculi407 e di istituire culti nuovi nella colonia408. La notizia dei fatti corciresi ha spesso suggerito di collocare anche l’impresa neapolitana al 433-432, in una sorta di prosecuzione degli eventi di corcira409. Ciò che qui interessa è il carattere peculiare dell’intervento di Diotimo sui culti della città, laddove già Strabone ricordava una presenza ateniese nella tradizione della fondazione di neapolis, avvenuta congiuntamente per mano di calcidesi, Pitecusani e ateniesi410. una lettura più meditata delle notizie antiche ha, così, portato a rintracciare nell’evento ricordato da Strabone la vera e propria apoikia della città411, collocabile molto prima del presunto intervento di diotimo, intorno al 470412, in una sorta di seconda ktisis, durante la quale si pose in voluto risalto il carattere calcidese della colonia; la missione dello stratego ateniese Diotimo avrebbe avuto, invece, un sostanziale carattere di epoikia. Adombrando l’intero viaggio con la motivazione della lotta ai barbari (i “tois Sikelois” menzionati da Tzetze)413, lo stratego effettuò diverse incursioni in chiara chiave anti-siracusana414. un progetto di tale natura si inseriva perfettamente nei programmi periclei, inizialmente volti soprattutto all’italia, in modo da evitare il confronto diretto con siracusa e da coinvolgere invece una colonia, appunto neapolis, già parzialmente composta da Ateniesi e quindi sede plausibile di una simile operazione propagandistica. In questa chiave va letta l’istituzione del culto di Partenope, a dimostrazione del supporto ateniese prestato al patrimonio locale e ai culti della vecchia neapolis415, con il proposito di attuare quasi una sorta di rifondazione attica delle strutture portanti della città. agli esordi della prima spedizione ateniese in sicilia (427), il presunto ecista ateniese di turi, il già ricordato Lampone, si fece promotore anche di una missione a Catane, secondo Giustino con lo scopo ufficiale di portare aiuto ai Catanei e con il recondito obiettivo di saggiare la possibilità di dominio sulla Sicilia416. Si può pensare, quindi, che questa azione avesse rappresentato il primo momento dell’intervento in Sicilia, una sorta di fase esplorativa, databile al 433-432417, seguita poi dalla vera ripresa militare del 427418. Catane, quasi completamente assente nei racconti di tucidide e diodoro siculo, deve avere fatto parte dei primi progetti espansionistici ateniesi, essendo coinvolta nelle faccende attiche già dal 427-426419 e giungendo a stringere una symmachia con atene nel 415420. Nel 427, quindi, ebbe inizio la prima spedizione ateniese in Sicilia, spesso sottovalutata dai moderni rispetto alla seconda, ma che, sulla base di quanto illustrato finora, dimostrò che la complessa rete di rapporti internazionali intessuta da atene durante tutta la seconda metà del V secolo aveva come concreto obiettivo un intervento in Occidente e che forti dovevano essere le aspettative

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

dei cittadini attici in questa avventura421. Nel 427 Atene accolse un’ambasceria proveniente da Leontini, guidata da gorgia, e intenzionata a procacciarsi appoggio contro l’espansionismo siracusano422. La polis attica rispose positivamente a questa richiesta, forse particolarmente caldeggiata dal partito democratico capeggiato da cleone423, attratto soprattutto dal bisogno di grano e legname e dal desiderio di osteggiare l’approvvigionamento spartano. reali propositi imperialistici si potranno addurre solo come movente della seconda spedizione del 415424. inizialmente, forse a causa della peste ricomparsa in attica425 o della presunta opposizione oligarchica, furono inviate solo venti navi, al comando di Lachete e Careade, integrate nel 425 da quaranta flotte426, guidate da Pitodoro, sofocle e eurimedonte427, dopo l’alleanza ateniese con messana428. La spedizione si concluse con la cosiddetta pace di gela, stipulata nel 424429, in un momento che sancì l’avvio di una nuova strategia ateniese, mirata ad accordi di carattere soprattutto regionale, capaci di esprimere meglio il valore della syngheneia e di opporsi più fruttuosamente alle eventuali leghe cantonali430, ormai destinate ad opporsi ai palesi sogni imperialistici ateniesi431. In quest’ottica va letta l’alleanza stretta fra Atene e Camarina nel 427432. dalla prima spedizione i propositi ateniesi, dichiaratamente antisiracusani, persero completamente il velo di protezione utilizzato fino ad allora per nascondere la reale entità degli interventi in occidente. La missione guidata da feace subito dopo la pace di Gela433, ebbe, infatti, l’obiettivo di creare una più robusta coalizione antitirannica434. Prende, di conseguenza, sempre più corpo l’ipotesi che i precedenti accordi e trattati non fossero altro che atti preparatori a queste vicende435. In diretta conseguenza con quanto appena esposto, nel 415, gli Ateniesi accolsero la richiesta di aiuto inoltrata loro dai Segestani, entrati in conflitto con i selinuntini, alleati dei siracusani436, in una situazione politica interna dilaniata dallo scontro fra le fazioni di Nicia e di Alcibiade. Nonostante la consapevolezza che una guerra con Siracusa sarebbe riuscita ad allontanare, almeno momentaneamente, la minaccia spartana, l’esponente oligarchico non potè che dimostrarsi contrario all’impresa occidentale, in acceso contrasto con Alcibiade, tradizionalmente ritenuto il principale responsabile della spedizione437. dopo il fallimento di questa impresa438, evidentemente meditata a lungo e da leggere come l’obiettivo finale di quasi tutte le iniziative intraprese da Atene in Magna Grecia e in Sicilia, l’interesse della polis attica per l’area occidentale andò radicalmente scemando, da un lato a causa della difficile situazione interna alla fine della guerra del Peloponneso, dall’altro per il venir meno di un movente sufficientemente stimolante ad intraprendere simili iniziative. ad illustrare lo stato d’animo e la reazione ateniese a questi eventi occidentali possono contribuire le pagine di Euripide e di Aristofane, che, in quanto autori teatrali, non potevano non comprendere nelle proprie opere più o meno espliciti riferimenti all’attualità e che, a differenza di quanto esposto a proposito di Eschilo e Sofocle, si mostrarono ben più inclini a condannare gli avvenimenti contemporanei. simile congruenza si registra nelle Troiane euripidee, quando i richiami alla Sicilia439 dovevano funzionare come allusioni alla coeva spedizione, immediatamente comprese dall’intero uditorio440, come anche nei numerosi richiami alla situazione contemporanea contenuti nelle commedie aristofanee. Ben più trasparenti delle difficili perifrasi filtrate dal mito, le sagaci battute del commediografo non dimostrano alcuna forma di interesse ateniese nei confronti del mondo coloniale occidentale, concentrandosi piuttosto sulla censura e sulla condanna di tutti i provvedimenti legati a queste iniziative e alle relative conseguenze sulla città attica441. Durante gli anni della seconda spedizione apparve comunque, in maniera a volte inequivocabile, la volontà da parte di Atene di riconfermare patti dal carattere piuttosto vago, stipulati in precedenza con i dinasti locali in italia e in sicilia. Prova di questa tendenza furono i trattati con Arconida di Erbita, dinasta dei Siculi, e con Arta, re dei Messapi. Arconida è stato già ricordato in relazione alla fondazione di Kale Akte da parte di Ducezio negli anni Quaranta del V secolo, in chiaro atteggiamento antisiracusano, finché nel 414 non comparve come philos ateniese442. quasi contemporaneamente, intorno al 413, si provvide a rinnovare

anche un patto di philia con arta, re dei messapi443. il concetto espresso dalle parole tucididee sulle relazioni di philia non è chiaramente definibile e non può essere ritenuto analogo a quello di symmachia, sebbene talvolta questi termini vengano connessi444. arta, peraltro, oltre ad essere philos degli ateniesi, doveva essere stato anche dichiarato proxenos445. L’allusione di tucidide ad una palaia philia ha suggerito un contratto stipulato in precedenza, dubitativamente collocabile dopo la fondazione di Turi446 o, sulla base di un’iscrizione rinvenuta sull’Acropoli di Atene e ipoteticamente intesa come testo di questo trattato, intorno al 433-432447. A conferma di questo antico rapporto con le genti indigene della Sicilia, gli ateniesi concessero la prossenia, con un decreto inciso nel 385-384 ma parzialmente codificato già alla fine del V secolo (IG I3 228)448, ad arconida ii, fratello o nipote di Arconida I, anche lui animato da un’incrollabile spinta antisiracusana, capace di avvicinarlo agli ateniesi. nei decenni a cavallo fra il V e il iV secolo, atene mutò le direttive politiche fino ad allora seguite, puntando, come garanzia di successo contro Siracusa, sui principali nemici della tirannide siracusana: i siculi e i cartaginesi. il desiderio imperialistico ateniese, infatti, del tutto sopito alla fine del V secolo a causa del colpo subito dalla sconfitta nella guerra del Peloponneso, riapparve all’inizio del IV secolo, giustificando così la reincisione del decreto per Arconida II. Per tutto il primo ventennio del IV secolo, la politica estera attica mirò solo all’obiettivo di tenere lontana Siracusa dai teatri di scontro nel mar Egeo, evitandone la possibile unione con sparta e la Persia449. Sotto l’influenza di Conone, Atene intraprese nuove imprese espansionistiche, legittimate dall’anelito all’eleutheria dei greci d’Asia e alla liberazione dalla tirannide450, una visione che traspare nelle pagine di eforo, che addirittura dipinse una siracusa disposta ad aiutare gli spartani solo per raggiungere il dominio di tutta la grecia, destinata poi a essere spartita con i Persiani451. Solo fra il 369 e il 368, quando Atene e Sparta si trovarono minacciate dal tebano Epaminonda, Dionigi il Vecchio intervenne a favore di entrambe le città452. E, infatti, fra il 368 e il 367 la polis attica si rese responsabile di diverse iniziative volte ad onorare e ringraziare il tiranno453: la concessione della cittadinanza per Dionigi I e i suoi figli, una corona e la vittoria alle Lenee per i suoi drammi454. con l’avanzare del iV secolo, l’orizzonte occidentale, pur non scomparendo mai completamente dalla prospettiva ateniese, si fece senza dubbio più lontano. un decreto del 325-324455 ricorda la fondazione di una base navale attica in Adriatico, destinata a garantire il trasporto del grano, attestando così che, declinata ormai quasi del tutto l’antica potenza navale, l’unica spinta allo scambio con i mercati occidentali rimaneva l’approvvigionamento granario456.

i.b. foRME di conTATTo fRA LE ciTTà iTALioTE E sicELioTE E LA gREciA

i.b.1. pREsEnzA dELLE ciTTà iTALioTE E sicELioTE nELLA gREciA conTinEnTALE in relazione alle modalità con cui le città italiote e siceliote intervennero nel mondo ellenico un campo di eccezionale interesse è fornito dalle dediche rinvenute nei maggiori santuari della grecia, capaci di attestare, da un lato, la notorietà e la propaganda degli stati occidentali e, dall’altro, la ricettività delle città greche457. i santuari coinvolti dal fenomeno di dediche provenienti dall’occidente sono, comprensibilmente, quelli più famosi: Olimpia, Delfi, e in misura nettamente inferiore, dodona e delo458. Le differenze riscontrabili nelle modalità di approccio messe in atto dalle colonie nei confronti dei diversi luoghi di culto possono illuminare anche a proposito dei reali obiettivi di queste offerte. Sembra, infatti, lecito dedurre dalla situazione che si va delineando che il santuario panellenico rappresentasse per le poleis italiote e siceliote un teatro di risonanza, mediante il quale conferire lustro alla propria città di provenienza459. Logica conseguenza 15

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

di tale assunto risulta la rigida delimitazione a pochi santuari, laddove luoghi di culto in località differenti – quale, per esempio, il santuario di Atena Lindia a rodi460 – restavano coinvolti solo grazie ai buoni rapporti intrattenuti fra i coloni e la madrepatria461. che il santuario potesse svolgere il ruolo di diffusore a livello internazionale di vicende locali è confermato anche dalla notevole presenza di dediche inerenti a battaglie, scontri e dispute di carattere strettamente regionale, nelle quali lo Zeus olimpio o l’Apollo delfico assumevano il significato di garanti e promulgatori462. Nel quadro generale che si propone di seguito occorre mettere in luce come le città della magna grecia e della sicilia non mostrino preferenze decisamente nette per l’uno o l’altro dei santuari panellenici. a una maggiore rilevanza di Olimpia fra la fine del VI e l’inizio del V secolo fa seguito un sostanziale ampliamento del successo di Delfi, circoscritto alla prima metà del V secolo. Tuttavia la panoramica delle città interessate ad apparire in questi luoghi, nonostante alcune divergenze, non tratteggia delle tendenze significative. In entrambi i santuari risulta assente l’area tirrenica e poco attestate sembrano le città minori di Sicilia. Si potrebbe quasi concludere che per le città d’Occidente non esistesse una profonda differenza fra i due luoghi, sentiti entrambi come analogamente capaci di accordare prestigio463. Se si prova a seguire anche nel quadro delle offerte nei grandi santuari il criterio adottato fino ad ora, secondo il quale le poleis dell’Italia meridionale e della Sicilia sono state raggruppate sulla base dell’appartenenza etnica, si evincono dettagli interessanti. Le città di origine euboico-calcidese, in generale non troppo rappresentate, non mostrano una spiccata preferenza per uno dei due santuari. a olimpia i messeni dello Stretto sono ricordati per avere dedicato un gruppo di statue bronzee in ricordo del naufragio della nave che, annualmente, conduceva trentacinque fanciulli con il loro maestro e un auleta a reggio, in occasione di una cerimonia religiosa464, mentre Reggio è ricordata come fautrice dell’offerta di un elmo per celebrare una vittoria su Gela, probabilmente di inizio V secolo, e di alcune armi sottratte ai Locresi durante uno scontro465. Ancora riferibili a scontri di carattere locale sono lo schiniere e lo scudo offerti dagli Zanclei, artefici di una vittoria sui Reggini nel primo quarto del V secolo466. A Delfi, Reggio è ricordata in una iscrizione incisa su un blocco pertinente a una base statuaria della prima metà del V secolo467. Nell’ambito delle città di origine euboica, va citata anche Lipari468, completamente assente nel panorama olimpico e invece di straordinaria rilevanza nell’atmosfera delfica. Nell’area santuariale sono, infatti, venute alla luce due basi di eccezionale lunghezza, una calcarea e una marmorea, sulle quali dovevano essere poste numerose statue, rese parlanti dalla presenza di tre iscrizioni che le indicano come ex voto liparesi469. Si tratta, con ogni verosimiglianza, di donari da collegare alle battaglie contro i Tirreni combattute dai Liparesi, delle quali parlano Diodoro Siculo e Pausania470. Le città siceliote sono quasi completamente assenti in questo quadro, fatta eccezione per l’iscrizione pertinente alla base di due statue erette per volontà degli agrigentini471 a Delfi e per l’ingombrante presenza dei tiranni dinomenidi in entrambi i santuari472. Pausania ci informa di una dedica di carattere privato a Olimpia, voluta da Gelone, composta da una quadriga e una statua del tiranno, eretta in occasione della vittoria olimpica del 488 nella gara del tethrippon473, mentre di più ampia risonanza a livello pubblico dovettero risultare la statua di Zeus e le tre corazze di lino deposte nel tesoro dei cartaginesi, verosimilmente collegato all’esito della battaglia di Imera (480)474. La vittoria imerese costituì un motivo di chiara propaganda politica, probabilmente dovuto alla necessità di legittimazione della tirannide, anche nelle offerte dedicate da gelone nel santuario delfico, la ricchezza delle quali si colora, nelle parole degli antichi, di sfumature proverbiali475. si trattava di tripodi aurei di eccezionale valore476, ai quali sono state dubitativamente attribuite due basi rinvenute di fronte al tempio di Apollo477. Come ad Olimpia, anche a Delfi è stato proposto di riconoscere una dedica dinomenide di carattere privata nella celebre statua dell’Auriga, con la quale si sarebbe commemorata la triplice vittoria olimpica di Ierone478. 16

merita attenzione, nonostante l’esiguità delle notizie, la menzione di Pausania di un Tesoro eretto dai Siracusani nel santuario delfico nel 413, in seguito alla vittoria riportata sulla flotta ateniese. Di questo monumento non è stata rinvenuta traccia sul terreno479. netta preferenza al santuario olimpico venne accordata, invece, dalle colonie achee, pur non assenti nel panorama delfico, in un probabile riflesso della realtà della madrepatria peloponnesiaca per la quale Olimpia doveva svolgere un ruolo di imprescindibile importanza. La presenza sibarita, non confortata dal rinvenimento di tracce archeologiche, non può essere messa in dubbio, data la menzione di Pausania dell’esistenza di un Tesoro dedicato da Sibari480, congiunta alla notizia della deposizione, nello stesso monumento, di una copia del trattato di alleanza stipulato dai Sibariti con la popolazione confinante dei Serdaioi481. La volontà della colonia achea di affermare il proprio legame privilegiato con il santuario emerge chiaramente anche dalla partecipazione di un indovino di Elide, Callia, membro della classe sacerdotale degli Iamidi di Olimpia, alla guerra di Sibari contro Crotone nel 510482 e nel tentativo sibarita di istituire agoni paragonabili a quelli olimpici in Italia meridionale483. molto meno evidente sarà la comparsa turina nello scenario olimpico, limitata a una dedica relativa alla vittoria di una battaglia contro i Tarantini per il possesso della siritide, svoltasi nell’anno di fondazione della colonia panellenica484. altrettanto ridotta risulta la presenza della città di turi anche nel santuario di apollo Delio, dove solamente ipotetica resta l’identificazione della tholos di Marmaria con una dedica turina a Borea in occasione del naufragio della flotta di Dionigi i nel 379485. un tesoro fu costruito a olimpia dai metapontini, che all’interno posero la statua di endimione, padre di eolo, in un evidente tentativo di strutturare legami con il santuario, dove il sepolcro di endimione stesso rappresentava la linea di partenza dello stadio486. La dedica di una immagine di Zeus ornato di aquila e fulmine, della quale è testimone Pausania, deve essere stata successiva487. La presenza di Crotone a Olimpia, ben attestata e sicuramente notevole, si limitava all’ambito agonistico, nel quale la città achea si impose come migliore di tutto il panorama occidentale: a questo primato si lega la dedica della statua di milone, uno degli atleti crotoniati di più luminosa fama488. in modo analogo, Crotone si comporta anche a Delfi, dove Pausania vide la base di una statua di Faillo, un celebre atleta crotoniate, che aveva partecipato alla battaglia di Salamina collaborando con l’esercito ateniese489. di gran lunga differente appare la condizione di taranto, che si limita a dedicare armi sottratte ai turini a olimpia490, per concentrarsi invece nella costruzione della propria identità nel santuario delfico. Qui Pausania ricorda la presenza di due donari, celebrativi rispettivamente di una vittoria sui Messapi491 e di un trionfo sugli iapigi492. La discussione dei moderni a proposito di queste informazioni è stata intensa, data la mancanza assoluta di fonti storiche che testimonino di una vittoria tarantina sui barbari successiva alla clamorosa sconfitta inflitta alla colonia spartana dagli Iapigi nel 473493. Ciò che conta, in questa sede, è porre in evidenza come la necessità tarantina di autodefinizione nei confronti delle popolazioni barbariche confinanti, evidente già nelle parole dell’oracolo di fondazione494, possa avere spinto a un utilizzo dello scenario internazionale del santuario panellenico. Il periodo interessato da questi avvenimenti è, infatti, quello successivo alle guerre persiane, quando l’imprescindibile bisogno della grecità occidentale di partecipare al fenomeno di distinzione fra Greci e barbari si concretizzò nella tendenza a porre in risalto anche l’esistenza di altri barbari, non meno insidiosi per la grecità495. differente appare invece il modo di agire locrese, incline soprattutto a ricercare lustro internazionale per avvenimenti di carattere regionale. Come è comprensibile, non poteva mancare il riferimento all’esito del grande conflitto della Sagra, dopo il quale Locri fu costretta a provvedere ai ringraziamenti per le numerose entità divine chiamate in causa496. Nel Tesoro di Sicione a Olimpia, così, i Locresi posero una statua lignea di apollo con la testa rivestita d’oro497, quale offerta per la partecipazione dell’aquila di Zeus allo scontro498. al medesimo sfondo sono

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

stati riferiti anche alcuni blocchi reimpiegati nel Tesoro dei Sicioni a Delfi, ritenuti membrature appartenenti a un donario locrese, distrutto da un incendio nel 548 e non più ricostruito499. E tuttavia la presenza locrese non si limitò a enfatizzare eventi di così notevole importanza. a olimpia il nome della città appare anche su una dedica di ipponiati e Medmei, incisa su una applique di scudo, legata a una vittoria su Crotone500, mentre a Delfi la tradizione ricorda la leggenda di un agone citarodico fra il locrese Eunomo e il reggino Aristone, sotto il quale sarebbe adombrato un riferimento alle contese territoriali mai risolte fra le due poleis501. Meritano, infine, un accenno le notizie inerenti a doni di popolazioni barbariche occidentali rivolti ai due grandi santuari panellenici. olimpia fu fatta oggetto della dedica di un trono da parte di arimnesto, re dei tirreni, e di una statua di Zeus con lo scettro, da parte degli Iblei di Sicilia502. A Delfi, invece, si rivolsero gli Etruschi di Spina e Caere e i barbari della Sardegna503. anche i criteri di scelta di queste popolazioni fra i due possibili santuari potrebbero non essere stati casuali, ma dettati da motivazioni politiche, sulle quali sarebbe opportuno soffermarsi in altra sede. un rapido sguardo agli altri due santuari di carattere panellenico del mondo greco, Delo e Dodona, non fa che confermare la netta prevalenza dell’ambito olimpico e delfico nel mondo occidentale. L’influsso parzialmente riscontrabile da parte delia sulle prime esperienze coloniali di matrice euboico-cicladica, dovuto alla forte presenza di Delo in ambito egeo-cicladico e microasiatico e rintracciabile, secondo alcuni, in alcuni particolari del culto apollineo, sembra avere lasciato presto il campo libero al più universale Apollo delfico504. meno evanescente appare la posizione del santuario oracolare di Zeus a dodona, fiorente soprattutto fra l’età alto-arcaica e il VI secolo505. Le notizie su questo luogo di culto provengono quasi esclusivamente dalle tavolette iscritte rinvenute in loco506, che testimoniano una particolare propensione del culto dodoneo per l’ambito della navigazione, estremamente legata, dunque, alle esperienze di carattere coloniale. La vicinanza geografica delle città italiote del golfo di Taranto spiega bene il rinvenimento di dedicanti di tale provenienza. Quello che colpisce maggiormente, in questo caso, è il carattere popolare e quotidiano delle dediche, assolutamente aliene dalla volontà di auto-affermazione e celebrazione riscontrata a Olimpia e Delfi507.

i.b.2. RELAzioni coMMERciALi La necessità di tracciare un quadro relativo all’origine e allo sviluppo dei contatti intercorsi fra la grecia propria e il mondo coloniale impone di soffermarsi sulle prime attestazioni di viaggi, di carattere esplorativo o commerciale, diretti verso l’occidente. si tratta, infatti, delle più antiche testimonianze di interesse verso queste terre, probabilmente guardate fin da allora come cariche di promesse. a partire dal racconto omerico del nostos odissiaco508, l’orizzonte occidentale rappresentò l’immagine di una meta lontana e pericolosa e, tuttavia, già ben presente nell’immaginario collettivo al quale il poeta si rivolgeva. Pur nella piena consapevolezza della successiva rielaborazione erudita alla quale si deve la presenza dei toponimi occidentali corretti, non si può tralasciare l’importanza insita nella scelta della localizzazione italiota e siceliota. a differenza, infatti, di quanto si può affermare nel caso delle successive menzioni di siti occidentali nelle avventure di altri personaggi mitici509, il ruolo svolto da questo territorio nelle parole di omero deve rispecchiare il sorgere dell’interesse greco verso quei luoghi. La definizione del carattere precipuo delle prime frequentazioni greche dell’Italia meridionale e della Sicilia si presenta particolarmente difficoltosa soprattutto a causa di una latente ambiguità fra contatti precedenti alla colonizzazione, destinati a scambi commerciali, e navigazioni di carattere soltanto esplorativo e insediativo. Le fonti letterarie, in questo contesto, si dimostrano di limitato ausilio, concentrandosi quasi esclusivamente sulla narrazione di spedizioni militari

più tarde510, prive peraltro di dettagli utili alla ricostruzione di contatti precedenti e diversi. Le cause che costrinsero le città greche a intraprendere il movimento coloniale verso occidente sono state variamente spiegate, oscillando fra l’ipotesi di una crisi demografica e economica, che avrebbe reso necessario un ampliamento territoriale, e un più chiaro impulso di tipo commerciale e finanziario511. Preme innanzitutto mettere in luce le dinamiche degli scambi commerciali che hanno alimentato il fermento dei primi contatti greci con l’area occidentale. La questione è stata, di solito, posta nei termini di una concreta ricerca di tracce di rapporti precoloniali fra le due realtà, laddove il termine “precoloniale” deve intendere un paradigma di scambio del tutto indipendente dalla successiva ondata colonizzatrice o, quantomeno, a questa non volutamente propedeutico512. contemporaneamente al passaggio da un modello di commercio di stampo aristocratico ad una tipologia più chiaramente specializzata, collocabile verso la fine dell’Viii secolo513, si mise in atto anche un evidente movimento indirizzato verso l’ambito occidentale. La pretesa di assegnare una precisa identità etnica ai protagonisti dei primi contatti risulta azzardata. inizialmente, infatti, deve essersi trattato soprattutto di scambi di materie prime, specialmente metalli, responsabili senza dubbio della circolazione di modelli e idee514 ma, con tutta verosimiglianza, sprovvisti di una vera e propria organizzazione515. a partire dalla prima metà dell’Viii secolo cominciarono, invece, a delinearsi due circuiti commerciali principali, uno di matrice euboica e l’altro incentrato su corinto. La rotta commerciale ricostruibile per i mercanti euboici sembra attestare una tipologia di commercio di carattere ancora arcaico, non organizzato sulla base della presenza di insediamenti stabili, ma volto piuttosto alla indiscriminata ricerca delle materie prime necessarie. questo sistema, forse strutturato sulle medesime rotte seguite anche dai mercanti corinzi516, mutò radicalmente almeno dalla metà dell’Viii secolo con la fondazione di Pitecusa. questo avvenimento rappresenta, nell’ambito di una ricostruzione dei contatti fra mondo greco e panorama occidentale, un evento di straordinaria rilevanza. appare, infatti, chiaro il ruolo svolto dall’insediamento – un unicum nella storia delle fondazioni coloniali greche – nella diffusione della cultura greca517. È da qui che occorre prendere le mosse per comprendere le radici dell’accettazione, da parte italiota e siceliota, di modelli provenienti dalla grecia propria. il fenomeno che portò alla nascita di Pitecusa, evidentemente sganciato dalle motivazioni che poi avrebbero spinto alla vera e propria ondata coloniale, sembra infatti alla base della formazione di quel meccanismo di identificazione e autorappresentazione, messo poi in atto dalle genti occidentali, ritenuto responsabile del bisogno di acquisizione di paradigmi greci mediante le diverse arti518. La prova degli stretti rapporti intercorrenti fra il mondo occidentale, specialmente tirrenico, e l’ambito greco a cavallo fra il VII e il VI secolo519, è fornita dalla vicenda di damarato, un aristocratico corinzio dedito al commercio con l’occidente, che, osteggiato da Cipselo, decise di trasferirsi a Tarquinia. Qui, dopo avere sposato una donna della nobiltà locale, generò due figli, di cui uno secondo la leggenda sarebbe stato Tarquinio, il futuro re di Roma520. a prescindere dalla veridicità dell’informazione relativa a Tarquinio, probabile strumento volto a nobilitare la genesi romana521, non va trascurata l’evidente allusione all’egemonia commerciale di corinto522, visibile anche nella enorme diffusione della ceramica corinzia in area occidentale. È proprio questo il punto su cui concentrare l’attenzione. All’indiscusso primato corinzio nella diffusione della ceramica in area tirrenica, alla fine del VI secolo si andò a sostituire una più evidente predilezione per il vasellame attico trasmesso, almeno in un primo momento, forse proprio mediante gli stessi sistemi sfruttati dai mercanti corinzi. È verosimile ipotizzare che atene utilizzasse le medesime rotte commerciali già battute dai Corinzi, o dai loro intermediari, per raggiungere le mete occidentali523. La sostituzione del predominio corinzio con quello attico524, come si metterà meglio in evidenza in seguito, non va intesa solo 17

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alla stregua di un cambiamento limitato al vasellame, ma va piuttosto compresa alla luce della tendenza delle genti italiote e siceliote a scegliere di volta in volta fra i diversi modelli reperibili nella Grecia propria525.

i.b.3. infLuEnzE ALLogEnE nELL’ARTE E nELL’ARTigiAnATo iTALioTA E sicELioTA Prima di passare all’osservazione del panorama vascolare attico destinato alla Magna Grecia e alla Sicilia, occorre soffermarsi brevemente su quanto emerso nelle altre arti figurative, nel tentativo di definire, almeno nelle linee generali, il comportamento più frequentemente adottato, da parte delle colonie, nella ricezione e nella riproposizione dei modelli mutuati dalla grecia propria. In tutti gli ambiti artigianali le città occidentali mostrarono una netta volontà di autonomia rispetto ai rigidi paradigmi giunti dalla madrepatria, causando così il sorgere di uno stile in cui, a evidenti tratti di arcaismo, si univano notevoli spunti innovativi. il cosiddetto eclettismo coloniale, sicuramente almeno in parte legato alla presenza di diversi ethne coinvolti nella fondazione delle nuove poleis, deve anche avere riflettuto un atteggiamento mentale, deciso a sganciarsi dalla madrepatria e a rinvenire canoni stilistici più adatti alle esigenze locali di autorappresentazione526. Accanto, infatti, alle innegabili costrizioni dovute alla situazione e al materiale locale, da un lato, e alla precocità dello sviluppo coloniale, dall’altro, molte linee di tendenza generali, in quasi tutti gli ambiti artigianali, sembrano disegnare la chiara volontà di creare uno stile capace di esprimere indipendenza e identità culturale527. La creazione di un linguaggio artistico coloniale, evidentemente più adatto alle esigenze delle diverse città, va intesa tuttavia non soltanto come un’operazione intellettuale consapevolmente attuata dalle diverse realtà coloniali. in tutti gli ambiti artistici emergono chiari i tentativi di sopperire alle mancanze e alle differenze rispetto alle realtà metropoleiche mediante l’introduzione di spunti nuovi o l’aggiornamento di elementi tradizionali. In ambito architettonico e edilizio, per esempio, di particolare importanza va considerata la mancanza del materiale costruttivo. La completa assenza del marmo e la sostanziale differenza della pietra italiota e siceliota rispetto al calcare greco non poté che determinare la tendenza, da parte degli artigiani occidentali, a coniugare forme stilistiche mutuate dalle diverse correnti, nel tentativo di sfruttare al meglio le peculiarità locali. accanto a costrizioni di carattere tecnico, si evidenzia anche, nell’architettura coloniale, la volontà di sganciarsi dai rigidi dettami della madrepatria, avvalendosi soprattutto dell’assenza di strutture preesistenti, e in quanto tali condizionanti, e di una diversa concezione del rispetto della tradizione. riproponendo, infatti, la tipologia edilizia tradizionale, gli architetti italioti e sicelioti si concentrarono su una maggiore monumentalizzazione, creando strutture di dimensioni più ampie, mirate a echeggiare la volontà di autorappresentazione, necessaria alla definizione di identità coloniale528. nell’attuare questo meccanismo, i coloni, giunti dalla madrepatria con un bagaglio culturale ancora non completamente definito, data la precocità delle prime avventure di fondazione, non si preoccuparono di congiungere elementi diversi mutuati da tradizioni fra loro estranee, conferendo così alle nuove esperienze quell’evidente sapore eclettico e innovativo che contraddistingue l’arte occidentale. un simile atteggiamento non si limitò all’ambito architettonico, coinvolgendo fin da subito anche le creazioni scultoree, sicuramente influenzate dall’importazione di prodotti finiti dalla Grecia propria, e tuttavia capaci di tracciare caratteristiche proprie, sganciate dai dettami delle diverse scuole elleniche. In ambito scultoreo, in maniera ancora più evidente di quanto emerge dall’architettura, compare la coesistenza di stili mutuati da matrici differenti, fusi fra loro al punto da dare vita a una koiné stilistica assolutamente omogenea529. Interessante appare la ricerca delle aree di origine dei diversi influssi presenti nell’artigianato occidentale. Sebbene non sempre in modo del tutto evidente, infatti, alcune caratteristiche sembrano rimandare, più o meno consapevolmente, 18

alla terra di partenza. nella coroplastica e, in misura inferiore, nella scultura, appaiono forti le connessioni con lo stile laconico, corinzio e argivo, in maniera del tutto confacente con le testimonianze relative alla provenienza – perlopiù egineta o argiva – di artigiani attivi in magna grecia e in sicilia530. uno dei caratteri maggiormente sottoposti ad osservazione è, da tempo, la presenza di influssi ionici nell’arte delle colonie italiote e siceliote. Per quanto riguarda la scultura, infatti, l’analisi di alcuni kouroi rinvenuti a Siracusa e di netta impronta microasiatica, ha portato alla identificazione di officine scultoree in Sicilia dipendenti da influenze ioniche, probabilmente samie531. Un analogo ragionamento è stato condotto anche a proposito dell’architettura, laddove a maestranze samie, o più genericamente ioniche, sono stati attribuite le costruzioni dei templi ionici di Siracusa e di Locri Epizefiri. L’uso delle forme ioniche in Sicilia è stato variamente spiegato con una ipotetica connessione con le rotte commerciali passanti per le coste dell’isola. È comunque probabile che, almeno in parte, simili circostanze siano dovute alla consistente migrazione di individui greco-orientali a causa dell’invasione persiana532. Una sostanziale uniformità stilistica appare rintracciabile nel settore acheo dell’Italia meridionale, dove, sia in ambito architettonico che scultoreo, l’elaborazione e la manipolazione di caratteri ibridi portarono alla determinazione di una sorta di corrente culturale comune. si tratta, però, di un caso isolato nel panorama occidentale, probabilmente dovuto soprattutto alla funzione egemone, e dunque unificante, esercitata da Sibari nella fase iniziale della vita delle colonie533.

i.c. cERAMicA gREcA in MAgnA gREciA E siciLiA i.c.1. cERAMicA ATTicA i.c.1.1. foRME E cRonoLogiA dELL’inTRoduzionE dELLA cERAMicA ATTicA nEi MERcATi occidEnTALi

il contatto fra le genti greche e le popolazioni indigene stanziate in occidente comportò, com’è ovvio, complessi meccanismi di interazione culturale, perlopiù misurabili nei termini di una più o meno profonda e consapevole adozione e riproposizione di modelli greci da parte indigena. La storia degli studi moderna suole esprimere questo concetto con il termine di acculturazione, con il quale si intende indicare un dialogo interattivo fra due realtà parimenti coinvolte e capace, in egual misura, di offrire e ricevere beni discambio, sia materiali sia ideologici. uno dei principali strumenti utilizzati per valutare la capacità ricettiva di culture allogene in un determinato contesto è lo studio della composizione della cultura materiale. Nella fattispecie, l’acquisizione e il consumo di ceramica attica da parte degli abitanti d’Occidente, tanto coloni greci quanto popolazioni indigene, vanno ritenuti quindi indicatori di fenomeni di trasmissione di messaggi culturali e ideologici. L’ingresso del vasellame greco e, in particolare, attico nei mercati occidentali dovette, infatti, riflettere o, addirittura, determinare cambiamenti sostanziali nei costumi e nelle pratiche sociali delle comunità riceventi, grazie all’arrivo di realtà e pensieri prima sconosciuti veicolati proprio dai contenitori534. Nutrito è stato il dibattito moderno sul reale significato finanziario da accordare allo scambio di prodotti ceramici, recentemente intesi preferibilmente come beni di lusso535, stivati nelle navi per il resto cariche di materie prime come riempitivi di spazi altrimenti lasciati vuoti536. ciononostante, le parole pronunciate da crizia, nei versi riportati da ateneo, tradiscono memoria del valore accordato in antico ai vasi attici: “Così Crizia: opera insigne dela sicula terra è il cottabo che mettiamo a bersaglio per il lancio dei fondi di vino. Poi un carro siculo eccellente per bellezza e sontuosità. Dalla Tessaglia un trono, per le membra morbidissimo seggio. bellezza di talamo nuziale vantano mileto e chio, la marina città di enopione. Un’etrusca phiale di oro battuto è la migliore, come ogni bronzo che sia bello e utile alla casa. I Fenici trovarono le lettere che si oppongono alle parole. Tebe un carro da guerra costruì per prima; navi mercantili i Cari, signori del mare.

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

E la figlia del tornio, della terra e della fornace, la gloriosa ceramica, preziosa dispensiera, la trovò la città che il bel trofeo eresse a Maratona. E la ceramica attica è veramente apprezzata”537. A conferma del ruolo attribuito alla ceramica attica giungono le statistiche condotte sull’importazione di vasi ateniesi in Etruria, terra interessata da questi prodotti già dalla metà del Vi secolo. avvalendosi, infatti, delle rotte prima battute dai vasetti corinzi, i manufatti attici finirono per determinare un vero e proprio fenomeno di costume nell’italia centrale538. erodoto racconta di un noto mercante egineta, Sostrato, dedito al commercio quant’altri mai. Il rinvenimento di bolli con il marchio SO su alcuni vasi attici venuti alla luce in etruria ha, di conseguenza, suggerito di individuare in Sostrato un intermediario negli scambi commerciali ateniesi diretti verso la pianura padana539. L’ambito etrusco, interessato ai prodotti ateniesi ben prima delle colonie greche e degli insediamenti indigeni dell’Italia meridionale e della Sicilia, sembra avere dato vita dapprima ad una produzione ateniese specializzata, testimone di un rapporto diretto fra produttori greci e committenti italici540, e successivamente ad una produzione locale in principio diretta proprio da artigiani ateniesi fuoriusciti541. nonostante l’incapacità di queste fabbriche locali di cancellare il bisogno di importazioni attiche, esse causarono, a giudicare dalle curve di quantità, comunque una notevole riduzione dell’acquisizione di beni attici durante il IV secolo542. il fenomeno coinvolse anche le zone umbre, rifornite dal comparto tirrenico e, quindi, ad esso affini, e quelle adriatiche, collegate ad Adria543. del tutto analoga la situazione registrata nel territorio lungo la costa di massalia, che, sicuramente in parte dipendente dall’etruria tirrenica, condivideva con gli etruschi le medesime rotte commerciali544. Un caso a sè stante rappresenta invece la Sardegna, inglobata nei traffici etruschi dalla metà del VI secolo, ma avara di tracce di ceramica attica545. Il fenomeno dell’acquisizione della ceramica attica, dunque non più ampio in Italia meridionale e in Sicilia di quanto non fosse in Etruria, stimolò anche in queste aree una produzione locale, in parte definibile di imitazione, che tuttavia, a differenza di quanto accadde nell’Italia centrale, assunse presto una fisionomia autonoma e originale. Proprio tale contingenza ha da tempo interessato la ricerca, particolarmente incuriosita dall’indagine sulle modalità della trasmissione di queste competenze dall’Attica alle coste occidentali. Già alla fine dell’Ottocento, infatti, A. Furtwängler suggerì come plausibile motivo dell’avvio della produzione vascolare italiota a figure rosse l’arrivo di artigiani ateniesi in viaggio al seguito dei coloni inviati a fondare turii546. Presto, tuttavia, il progredire delle conoscenze archeologiche, evidenziando l’esiguità dei resti nell’area della colonia, ha costretto a sottolineare, di contro, il coinvolgimento di metaponto, taranto e, in misura minore, eraclea547. a prescindere dall’individuazione di un preciso momento, per lungo tempo destinato a rimanere collocato intorno agli anni della deduzione di Turii, la teoria in base alla quale sarebbero stati vasai e artigiani, e non solo vasi di importazione, a dare il via al fenomeno produttivo locale rimase saldamente condivisa548. nel corso degli anni, le indagini si sono concentrate sul riconoscimento delle analogie morfologiche e, soprattutto, stilistiche fra i prodotti dei ceramografi ateniesi attivi nella seconda metà del V secolo e gli iniziatori protoitalioti, in particolare il lucano P. di Pisticci, l’apulo P. della danzatrice di berlino e il siceliota P. della scacchiera549. Appartiene all’ultimo ventennio, infine, il dibattito incentrato sulla corretta individuazione della nazionalità dei primi artisti lucani. facendo leva sull’ovvia ipotesi che le prime officine ceramiche attive nella realizzazione di vasi a figure rosse siano state impiantate in sedi già attrezzate perchè attive in precedenza550, la plausibilità di una precoce localizzazione metapontina ha preso sempre più piede551. Accanto a simile assunto, però, si è voluto più precisamente definire se nella personalità del P. di Pisticci si adombrasse un maestro italiota, temporaneamente addestrato nel ceramico ateniese e poi rientrato in patria, o un ceramografo della polis emigrato per cercare fortuna552. A possibile spiegazione di questo trasferimento si è cercato di collocare motivazioni economiche, collegate alla valutazione dell’ampio mercato indigeno disponibile nel Sud Italia553. Frequente, in tale ricerca, è stato il tentativo di connettere simile diaspora con il periodo critico vissuto da atene in concomitanza con il dilagare dell’epidemia di peste e con lo

scoppio della guerra del Peloponneso dell’ultimo trentennio del V secolo554. non mancano, comunque, pareri discordi, inclini prima di tutto ad un ripensamento dei confini cronologici della produzione italiota derivati da simile spiegazione. A E.M. De Juliis si deve, infatti, una recente ridefinizione della questione, che prende le mosse proprio dalla consapevolezza della necessità di collocare la nascita della produzione vascolare italiota a figure rosse intorno al 450, in un momento, cioè, precedente ai decenni della grave instabilità politica e sociale vissuta da Atene a partire dal 430. Si potrebbe, quindi, pensare che alla base dello spostamento di maestri e artigiani ateniesi vi fosse la valutazione economica e commerciale relativa all’esistenza di un mercato nuovo e disponibile, quello occidentale, capace di offrire una via di fugra alla spietata concorrenza interna555. Lievemente discorde è, invece, la linea seguita da f. giudice e i. giudice rizzo, imperniata sull’idea che la grande politica edilizia promossa da Pericle potesse avere scoraggiato l’artigianato minore, inducendo così i lavoratori a tentare fortuna altrove556. a e. Lippolis e m. Torelli spetta, infine, il tentativo di combinare le differenti ipotesi, mediante l’individuazione, tanto nel movimento coloniale verso Turii quanto nello sviluppo di un mercato attratto dai prodotti attici, di un potente elemento di richiamo per gli ateniesi557. Di fronte, quindi, a un terreno minato da gravi incertezze, si è proceduto, in anni molto recenti, a porre in evidenza soprattutto gli elementi più indubitabilmente certi. Fra questi di fondamentale rilevanza appaiono il riconoscimento della mobilità degli artisti a parziale motivazione della contaminazione stilistica558, la stretta correlazione fra la scelta della sede e la valutazione delle strutture artigianali in essa già presenti559 e il non trascurabile invito a considerare sempre la nascita della ceramica a figure rosse in Magna Grecia e in Sicilia non come un evento improvviso ma come un fenomeno complesso e di lunga durata560.

i.c.1.2. funzionE E diffusionE dELLA cERAMicA ATTicA Le testimonianze relative ai rapporti dei greci con l’area apula, fatta eccezione per la tradizione dell’origine cretese degli Iapigi, tratteggiano una regione quasi del tutto aliena dai tentativi ellenici di colonizzazione e di conquista, sebbene esistano sporadiche attestazioni di fondazioni a carattere quasi esclusivamente mercantile, come la colonia rodio-coa di elpie561. La stessa atene, pur intrattenendo rapporti politici e diplomatici con alcuni capi indigeni562, non riuscì mai ad esercitare un vero dominio sul territorio563. A giudicare dalle notizie storiche, sembra inoltre che la possibile motivazione economica dell’approvvigionamento granario, per quanto riguarda l’Apulia, debba essere esclusa564. anche nell’unico effettivo momento di reale penetrazione dell’elemento greco in questa regione, in occasione della fondazione di taranto, gli scontri con i popoli indigeni variamente ricordati dalle fonti indicano che il predominio ellenico della zona non fu mai totale. Il processo di acquisizione della ceramica attica da parte della colonia tarantina si presenta strettamente legato alle esigenze rappresentative della classe dirigente cittadina. L’analisi delle importazioni attiche rinvenute a taranto, in prevalenza nelle necropoli565, indica il periodo compreso fra il 570 e il 470 come il momento più fiorente. A partire dal 570, infatti, nei corredi funerari si attuò la sostituzione dei vasetti corinzi per profumi con forme vascolari, di marca attica, connesse alla pratica simposiale. a partire dal 520-510, poi, si provvide a dotare gli oggetti deposti nelle tombe anche di un elemento distintivo della palestra, quale l’alabastron o lo strigile. Tali processi evidenziano il meccanismo di formazione, all’interno della classe dirigente della taranto di Vi secolo, di un ceto particolarmente eminente e desideroso di autorappresentarsi mediante il richiamo a valori greci, attici in particolari, e attraverso l’acquisizione, l’utilizzo e l’esposizione di vasellame attico566. a partire dal 520, poi, l’evidente ampliamento del diritto a una sepoltura formale a più membri della comunità, reso lampante dall’aumento del consumo di ceramica attica, deve avere suscitato la ricerca di ulteriori criteri distintivi. Nell’ambito della ricerca di nuovi strumenti di differenziazione sociale, può forse spiegarsi la comparsa di anfore panatenaiche in alcune tombe, comunemente attribuite a campioni olimpionici tarantini, datate fra la fine del VI e l’inizio del V secolo567. 19

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

A partire dal 470, invece, il fenomeno registra una brusca inversione di tendenza, con una repentina rinuncia al corredo funerario, ormai ridotto a schemi molto semplici basati quasi esclusivamente sulla presenza di lekythoi, fino al 440 attiche568. In generale, a partire dal secondo venticinquennio del V secolo, la necropoli tarantina mostrò una crescente semplificazione delle forme, con una sempre più sensibile riduzione del lusso. Si è collegato tale fenomeno alla comparsa di leggi suntuarie, sebbene sia probabile che si tratti piuttosto di un generico mutamento socio-politico, dal momento che anche le stipi votive del santuario di saturo delineano, nel medesimo periodo, una notevole flessione nella presenza di ceramica attica569. Si potrebbe allora supporre che il ceto dominante, prima intenzionato a dimostrare il proprio potere attraverso l’acquisizione di modelli comportamentali allogeni, durante il primo quarto del V secolo si sia progressivamente esaurito, assimilandosi a compagini più ampie della struttura sociale e perdendo, di conseguenza, interesse nei confronti della esaltazione enfatica della propria posizione sociale, ora non più troppo differenziata dai ceti contigui570. Non sembra del tutto infondato cercare di ancorare questa situazione ai pochi dati storici. Le fonti tramandano, infatti, in maniera non del tutto univoca ma significativa, una serie di scontri fra i coloni tarantini e gli indigeni del territorio circostante. si ha notizia di una sconfitta tarantina da parte iapigia, nel 473, successiva al saccheggio perpetrato dai coloni ai danni del centro indigeno di Carbina e della successiva rivincita di Taranto che avrebbe motivato l’erezione dei due donari delfici ricordati da Pausania571. il mutamento interno alla struttura sociale della colonia, indicato dalla curva del consumo di ceramica attica, avvenne durante gli stessi decenni. si può allora credere che la classe al potere, fino al 470, avesse avvertito come imprescindibile la necessità di auto-rappresentarsi come portatrice dei valori della grecità tutta, in particolare prendendo come modello l’Atene trionfante nella lotta contro il barbaro persiano. Al termine del conflitto con gli indigeni, le esigenze mutarono e, a una società fortemente gerarchizzata, si sostituì una struttura più egualitaria e democratica572, il cui ceto emergente non sentiva più l’esigenza di complicati strumenti rappresentativi, mutuati dall’esterno. Da un simile quadro della presenza di ceramica attica a Taranto emerge già da sé la limitata possibilità di attribuire a mediazione tarantina la diffusione del vasellame ateniese nelle aree di pertinenza indigena circostanti. in primo luogo, infatti, parla contro una simile asserzione la cronologia tratteggiata dalle tombe tarantine, dove i prodotti attici si concentrano soprattutto nella fase del Vi secolo573. i contesti della messapia e della Peucezia testimoniano, invece, una più tarda acquisizione del materiale greco e un più duraturo consumo, che sfocia anche nel pieno V secolo. L’assunto tradizionale che assegnava a Taranto un ruolo imprescindibile nel processo di acculturazione delle regioni limitrofe va, dunque, ridimensionato. Fin dalla prima metà dell’VIII secolo, le coste apule dell’adriatico furono occupate da numerosi scali mercantili574, legati alle diverse rotte commerciali, e questo fenomeno va senza dubbio sganciato da ogni eventuale intermediazione tarantina. Inoltre, è già stato opportunamente messo in luce come alcune somiglianze nell’ambito della cultura materiale possano concorrere a inserire l’apulia dell’Viii e del Vii secolo in una rete di scambi completamente diversa da quella di pertinenza tarantina: oltre a probabili soste delle navi dirette verso il Delta padano e l’alto Adriatico negli approdi iapigi575, gli indigeni dell’Apulia intrattenevano scambi anche con l’area epirota e albanese576. Le notizie desumibili dalle indagini archeologiche trasmettono, nel contempo, per quanto riguarda la Peucezia e, ancora di più, la Messapia, l’immagine di due regioni estremamente vivaci e interessate al fenomeno dell’importazione di prodotti di provenienza greca. La curva di diffusione tratteggiata dalla distribuzione della ceramica attica nella Puglia anellenica è prima di tutto interpretabile sulla base delle diverse condizioni geografiche: l’assenza di materiale di importazione nell’area del Gargano o del Subappennino dauno non desta stupore, data la paucità di insediamenti nel territorio577. Nella zona centro-meridionale della regione, invece, il processo di acquisizione dei materiali ceramici greci cominciò intorno alla metà del VI secolo, quando 20

il materiale rinvenuto è perlopiù di fabbrica corinzia. Già dal primo momento, il ricorso a questa nuova acquisizione, deve avere comportato la formazione di una struttura sociale più rigidamente stratificata, caratterizzata dalla presenza di pochi individui dominanti e fortemente ellenizzati, responsabili di avere innescato il meccanismo di acquisizione dei modelli allogeni. Il possesso e l’accumulo dei beni di lusso doveva servire alle aristocrazie locali per affermare il proprio ruolo nella comunità578. Nell’area peucezia la distribuzione della ceramica attica si concentra soprattutto nell’area di bari e del suo hinterland (ceglie, ruvo, rutigliano579), mentre per il resto la regione non si dimostra eccessivamente ricca di documentazione (sporadiche attestazioni giungono da bitonto, bari, binetto, Valenzano, noicattaro, conversano, turi). nell’area interna murgiana (gravina, altamura, monte sannace), i vasi attici compaiono in pochi contesti sempre funerari, mentre più manifesta si fa la predilezione per questi oggetti nella zona costiera più a sud (Matera, Laterza, Ginosa), dove la comparsa dei recipienti di fabbrica ateniese è abbondante e precoce580. A sporadiche attestazioni di vasi attici a figure nere nel corso del VI secolo581, quando si avviò la sostituzione dei vasetti corinzi, seguì una più cospicua diffusione di questo materiale negli anni intorno al 480, culminata intorno alla metà del secolo, quando si raggiunse anche una notevole varietà morfologica e decorativa. Anche in questo caso, i cambiamenti nell’assunzione di materiale di importazione riflette un cambiamento nella struttura sociale: pochi individui di classe elevata, nel VI secolo, avvertivano il bisogno di differenziarsi dalla massa, privilegiando i contatti con l’area peloponnesiaca. all’inizio del V secolo, la classe al potere si fece più ampia e la propensione più generalizzata verso l’acquisizione di strumenti distintivi comportò un maggiore consumo di ceramica attica582. La sporadica comparsa di vasi attici anche in contesti diversi da quello funerario, ma sempre collegati a edifici di carattere pubblico, di chiaro appannaggio dell’aristocrazia, non può che confermare questa tesi583. ancora più che la Peucezia, la messapia pare avere realizzato una perfetta integrazione delle acquisizioni mutuate dai Greci con le tradizioni di radice locale584. Anche in questo caso, per spiegare le ragioni di una simile propensione, si è pensato alla maggiore vicinanza con la colonia tarantina585. La ceramica attica in messapia si diffuse in maniera profonda e variegata: sicuramente meglio nota negli insediamenti sulla costa adriatica (Torre Santa Sabina, egnazia, otranto, mesagne, brindisi) che nei centri ionici (ugento, Li castelli), toccò sporadicamente anche i siti dell’entroterra (oria, Vaste, rudiae), sicuramente raggiunti da questi prodotti proprio per via adriatica586. Per quanto concerne la cronologia del fenomeno, i vasi attici fecero la loro comparsa in Messapia già alla fine del VI secolo, per raggiungere tuttavia la massima diffusione solo nel primo venticinquennio del V secolo. Fra il 480 e il 460 si esaurì la richiesta di vasellame a figure nere, mentre i vasi decorati nella nuova tecnica, dal momento della iniziale comparsa, seguirono un ritmo costante, ma blando, fino all’ultimo quarto del V secolo587. La gran parte delle attestazioni provengono da aree sepolcrali, dove le sepolture, all’inizio del V secolo, mostrano la presenza di ceramica attica affiancata a vasellame bronzeo, a testimoniare chiaramente la comparsa di un ceto sociale emergente. Interessante è invece la segnalazione del frequente rinvenimento di ceramica attica in luoghi di culto messapici, dove si è notata una più spiccata propensione per i vasi a figure nere o a vernice nera. Tuttavia, questo fenomeno appare disomogeneo e quasi casuale: ad una elevatissima quantità di frammenti ceramici attici rinvenuti nel santuario di demetra a monte Papalucio presso oria, fortemente permeato di influenze elleniche, si oppone il quadro del santuario di Punta Ristola a Leuca, che, sebbene non altrettanto rappresentativo, ha restituito alcuni fra i pezzi attici più antichi rinvenuti in messapia. si deve desumere, allora, che, analogamente a quanto avveniva nell’ambito funerario, la dedica di ceramica attica, o il suo utilizzo, in un luogo sacro si svolgesse in maniera consapevole, in conformità ad un voluto richiamo ad aspetti ellenici588.

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

Un elemento degno di menzione, soprattutto perché si riscontra identico in tutte le aree italiote e siceliote, è la sostanziale indipendenza dei fattori commerciali dagli eventi politici. inizialmente, infatti, si segnalava l’apice delle importazioni attiche in messapia nell’ultimo ventennio del V secolo, in concomitanza con la notizia di un accordo stipulato fra gli ateniesi e arta, re dei messapi589. Le indagini archeologiche hanno dimostrato come tale cronologia non possa essere accettata. dei caratteri del tutto differenti mostra invece la regione settentrionale dell’apulia, la Daunia. Quasi estranea al fenomeno della colonizzazione greca, quest’area conobbe uno sviluppo improntato a influenze indipendenti dal panorama ellenico, come quelle degli Etruschi della Campania e delle popolazioni adriatiche590. L’unico filo di colledamento fra la Daunia e la Grecia fu la creazione di un paradigma mitico, incentrato sulla figura di Diomede591, sorto dalla necessità, squisitamente greca, di conferire confini meno labili ad una zona altrimenti sconosciuta592. L’esiguità della ceramica attica, attestata in quest’area a partire dalla fine del VI secolo, non può dunque meravigliare. Una decina di vasi attici a figure rosse proviene dalla necropoli di banzi593, una sepoltura contenente materiale di importazione è stata rinvenuta a Lavello. La datazione proposta per questi vasi, intorno al 430, permette di avanzare ipotesi a proposito di una graduale e tarda apertura dauna verso i centri coloniali, conseguente alla formazione di una classe sociale elevata più ellenizzata594. Più articolato e confuso si fa il quadro quando si passa ad analizzare la diffusione della ceramica greca nel territorio oggi appartenente alla campania, alla Basilicata e alla Calabria595. La notevole presenza di colonie greche, da un lato, e la cospicua attestazione di siti indigeni enotri ed etruschi596, dall’altro, rendono difficoltosa la creazione di un unico modello di distribuzione. La ceramica attica venne ad interagire con realtà sociali di volta in volta diverse, assolvendo contemporaneamente funzioni divergenti e, talvolta, ardue da rintracciare con precisione. Fra il VII e il V secolo queste zone furono occupate dalla popolazione enotria. Si tratta di una stirpe collegata a livello mitico ad origini greche, in quanto considerata progenie di enotro597, stabilitasi nell’area compresa fra la Sibaritide, il materano e la costa tirrenica del golfo di Policastro598. il continuo contatto con la cultura greca presente nelle zone limitrofe a questa regione comportò un’accelerazione nei processi di formazione e di coesione di questo ethnos, che parzialmente dipese, per la sua stessa fisionomia, proprio dalla progressiva definizione delle comunità coloniali599. Dalla fine del V secolo, agli Enotri si sostituirono, nelle medesime aree, altri popoli di stirpe italica, i Lucani e i brettii, in conseguenza di una lenta penetrazione600. L’avvio del processo di osmosi culturale fra le diverse etnie coinvolte, riscontrabile in area campana, ebbe inizio con la fondazione di Pitecusa (770-760), il primo stanziamento stabile dei Greci in Occidente, e con la successiva deduzione della colonia di cuma (740) ad opera dei calcidesi601. fin dal primo momento lo stanziamento permanente di un nucleo ellenico comportò una ridefinizione dei rapporti con le genti locali, ma soprattutto la formazione di una nuova modalità di scambio che doveva, a questo punto, aggiungere ai consueti interlocutori, Enotri ed etruschi, anche i greci602. La diffusione della ceramica attica può essere una spia di questi fenomeni di interazione culturale. a cuma il vasellame ateniese fu molto apprezzato. Le importazioni attiche registrano una notevole presenza già nell’ultimo trentennio del Vi secolo, accompagnato da un ampliamento del repertorio morfologico, atto a comprendere anche vasi più impegnativi, come crateri e anfore panatenaiche. interessante a questo proposito appare il passaggio effettuato in questo momento dall’utilizzo del calderone bronzeo, di chiara impronta etrusca, adibito a cinerario, a quello del cratere attico, destinato alla medesima funzione, in conformità di una ripresa più o meno puntuale di modelli comportamentali ellenici603. oltre al ben rappresentato contesto funerario, una modesta quantità di ceramica attica compare anche nel santuario di Punta della Campanella, dubitativamente attribuito a pertinenza cumana604.

Allo stesso modo responsabili della circolazione di modelli comportamentali e di beni materiali di impronta o provenienza greca nelle aree circostanti furono le colonie di Posidonia, napoli e Velia. La necropoli di santa Venera di Posidonia605 ha restituito elevate quantità di ceramica attica, sebbene già dalla fine del VI secolo si avverta una chiara tendenza verso una maggiore sobrietà del corredo, spesso formato da pochi vasi di piccole dimensioni e dalla lekythos come unico oggetto di importazione. Del tutto assenti appaiono i vasi più grandi606. La evidente assenza di un concitato bisogno di autorappresentazione e di distinzione su base sociale rendeva evidentemente superfluo, per la popolazione posidoniate, l’accumulo di beni di importazione, in risposta a una concezione più prossima alla mentalità greca607. dal santuario di era alla foce del Sele provengono quantità poco significative di vasi potori attici608. La colonia di napoli, fondata nel 470609, attesta una copiosa presenza di ceramica attica fin dai primi momenti di vita. Le necropoli di Castelcapuano registrano una curva ascendente di consumo di prodotti ateniesi, che giunge al culmine nel corso della metà del V secolo, per cessare definitivamente solo intorno al 400610. In maniera assolutamente antitetica rispetto a quanto detto a proposito di Posidonia, le tombe napoletane adottarono presto un’usanza di matrice senza dubbio indigena: la deposizione del cratere all’interno della tomba, insieme agli altri oggetti del corredo, piuttosto che la sua collocazione come sema all’esterno del sepolcro, di tradizione greca. napoli fu, secondo le fonti, particolarmente aperta nei confronti dei centri confinanti611 e i risultati di tale apertura furono percepibili non solo a livello materiale o istituzionale, ma anche ideologico. È quindi assolutamente verosimile l’ipotesi di accordare alla colonia la principale responsabilità della circolazione della cultura greca nella chora più contigua e, probabilmente, anche nell’entroterra meno facilmente raggiungibile612, almeno fino alla fine del V secolo613. Velia, invece, sorse in un territorio densamente popolato dagli Enotri, nel quale la nascita del centro coloniale comportò profondi mutamenti di carattere politicoorganizzativo. a partire dal momento della deduzione (540)614, infatti, la comparsa di ceramica attica in proporzioni notevoli, oltre a causare una quasi subitanea adozione da parte indigena di costumi di stampo ellenico, provocò anche la definitiva crisi del bucchero di provenienza etrusca615. La componente etrusca in Campania fu probabilmente più radicata di quanto non fossero i Greci stessi. Strabone racconta che “I Tirreni, dopo avervi (in Campania) fondato dodici città, diedero il nome di Capua a quella che era a capo di tutte. Però, infiacchiti dall’eccessivo lusso, come dovettero ritirarsi dalla pianura padana, così furono costretti a cedere anche questa regione ai Sanniti, che in seguito furono scacciati dai Romani”616. si tratta di un’area culturalmente piuttosto omogenea, sebbene composta da comparti morfologicamente molto divergenti. L’agro Picentino, che si estende da Pontecagnano alla valle del sarno617, fu coinvolto da un fenomeno di urbanizzazione globale intorno alla fine del VII secolo, per entrare poi in crisi circa un secolo dopo, in conseguenza alla deduzione di napoli618. In questo territorio, interamente abitato da genti di cultura etrusca, si segnalano alcuni centri più interessati dal fenomeno dell’acquisizione di ceramica attica e, mediante essa, più reattivi a influssi allogeni619. nola e capua si dimostrarono le comunità più aperte all’arrivo del materiale attico, attestando alcune sporadiche importazioni già durante il primo quarto del VI secolo, sebbene solo a partire dal venticinquennio successivo si possa parlare di effettivo flusso di importazioni, comprovato anche dall’arrivo di una più ampia gamma di forme vascolari. Le enormi quantità di ceramica attica provenienti da Nola attestano una sostanziale monotonia nel repertorio formale, costantemente dominato dall’anfora nolana. Al contrario, invece, i più diversificati corredi capuani offrono lo specchio di una società più variamente strutturata, con una classe aristocratica al vertice di carattere più eminente. Da questo momento, sembra di potere attribuire all’azione distributrice di Capua e Nola anche la responsabilità della comparsa di vasellame attico nelle zone limitrofe, quali Pompei e Suessula. La comparazione del materiale importato a Capua e Nola con quello rinvenuto a Cuma mostra la probabile esistenza di un’unica rotta di distribuzione, diretta verso l’Etruria 21

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

tirrenica. A partire dalla fine del VI secolo, l’intera area etrusca della Campania fu interessata dall’acquisizione di vasi attici a figure nere, capaci adesso di raggiungere in maniera meno episodica anche le zone più meridionali, come fratte. Al successivo affermarsi della tecnica a figure rosse, tuttavia, solo pochi centri risposero, forse a causa di un generalizzato calo di tono nella vitalità della regione, individuabile intorno al 475. Indiscutibilmente attratta dalla ceramica a figure rosse si mostrò solo Capua, dove a questo punto le importazioni crebbero sia in quantità che in qualità, causando la definitiva scomparsa del bucchero etrusco e la nascita di nuove forme, come lo stamnos620. A Pompei, il porto di Nola secondo le parole di Strabone621, lo scavo del tempio di apollo ha restituito numerose testimonianze di ceramica attica, rappresentata perlopiù da forme di carattere simposiale, spesso decorate a vernice nera. Le importazioni, evidenti fin dalla metà del VI secolo, si esaurirono quasi del tutto intorno al 475622. Un’analoga evoluzione cronologica si registra anche per le ben più cospicue importazioni relative al centro di Pontecagnano. La ceramica attica, acquisita qui fin dalla prima metà del VI secolo, andò chiaramente a sostituire i simboli dell’ideologia guerriera della classe dominante, fino ad allora deposti insieme ai defunti più eminenti623. a partire dal 550, infatti, il vasellame attico si dimostrò chiaramente capace di alludere al mondo del simposio, inteso come paradigma rappresentativo di una nuova élite, connotata da tratti fortemente ellenizzati. All’inizio del V secolo, il profondo mutamento avvenuto nelle consuetudini funerarie comportò l’adozione di un restingimento del corredo sepolcrale, ora composto unicamente dalla lekythos624. Emerge chiaramente, alla base di simile contingenza, il riflesso di una una nuova strutturazione della comunità, ora verosimilmente ampliatasi a comprendere un più esteso ceto intermedio. Se, comunque, ancora nel primo venticinquennio del V secolo pochi defunti continuarono a sfruttare la capacità rappresentativa di forme vascolari diverse e più impegnative, quali anfore e hydriai o oinochoai e olpai, dopo il 475 si avverò invece la consapevole eliminazione di ogni segno distintivo, fatta eccezione per un ristrettissimo gruppo di sepolture caratterizzate ancora da vasellame da simposio625. identico percorso segue anche la curva delle importazioni di ceramica attica rinvenuta a Fratte, dove il vasellame, attestato fin dal 575, raggiunse l’apice nel primo quarto del V secolo626, quando più evidente si fece l’esigenza di differenziazione delle sepolture più eminenti, talvolta perseguita anche con il ricorso all’utilizzo di grandi vasi di importazione come cinerari. già dalla metà del V secolo, tuttavia, forse in concomitanza con la lenta penetrazione delle genti di stirpe lucana, tale tendenza iniziò a ridursi fino a scomparire627. in generale la penisola sorrentina manifesta un atteggiamento di maggiore apertura nei confronti dei prodotti di provenienza attica, perlopiù a partire dall’inizio del V secolo, in concomitanza, forse non casualmente, con una sensibile riduzione dell’arrivo di materiale etrusco628. La penetrazione della cultura ellenica, veicolata prima di tutto mediante i prodotti dell’artigianato greco, nei territori enotri seguì itinerari strettamente correlati con i centri propulsori di tali messaggi, ossia le colonie greche. Le aree meno attraenti per i nuovi coloni, perché troppo disagevoli da raggiungere interne o troppo poco inclini all’acquisto dei prodotti, rimasero a lungo fuori dai sentieri maggiormente battuti dai vasi greci, attici in particolare. Le comunità più coinvolte da questo meccanismo furono senza dubbio quelle dislocate lungo le maggiori vie fluviali, nelle vallate più fertili o nei pressi delle coste meglio raggiungibili. molto più isolati appaiono, al contrario, gli insediamenti arroccati su impervie colline, dove però la presenza dei rari prodotti di importazione costringe a una riflessione più approfondita a proposito del valore simbolico in essi contenuto. La fascia costiera tirrenica, compresa fra Posidonia e Ipponio (l’attuale Vibo Valentia), abitata in maniera stabile dagli Enotri629, rimase quasi del tutto estranea al fenomeno della colonizzazione greca630, sebbene sicuramente interessata da una frequentazione precoloniale631. I centri indigeni presenti in questa zona furono perlopiù insediamenti costieri (Palinuro, Policastro, tortora) o posti nell’immediato entroterra, lungo il corso del fiume Lao (Rivello, Castelluccio). 22

Più all’interno la medesima popolazione occupava l’area del Vallo di diano, dominato dagli abitati di Sala Consilina e Padula. L’area più prossima alla costa si presenta culturalmente omogenea, vivace e recettiva al processo di acculturazione svolto, prima di tutto, dalla colonia di sibari e, successivamente, dai coloni di Velia e dagli esuli sibariti stanziati nelle subcolonie di Lao e Scidro, pure collocabili in questa zona632. il fenomeno appare rigidamente circoscritto al periodo compreso fra la fine del VI e la prima metà del V secolo, quando il processo di formazione dell’ethnos dei Lucani giunse a un livello tale da cominciare a interferire nella vita delle comunità enotrie633. nel corso della seconda metà del V secolo, infatti, la lucanizzazione portò alla rottura di qualsiasi forma di rapporto con i Greci. Prima della fondazione di Velia (540), la ceramica attica attestata in questa zona è limitata solo a scarse notizie provenienti da Scalea e da Marcellina, sicuramente da interpretare come scali costieri di carattere mercantile634. La necropoli di san brancato, presso tortora, ha restituito materiale attico datato dalla fine del VI secolo ai primi decenni del V, quando la comparsa di vasi decorati anche nella nuova tecnica a figure rosse, spesso anche di ottima qualità, concorre a dimostrare una più profonda acquisizione dei modelli greci da parte indigena635. in un momento di poco successivo, invece, comparve il vasellame attico nella necropoli di Palinuro, che probabilmente visse un momento di maggiore strutturazione a livello sociale solo a partire dall’inizio del V secolo. Fecero dunque la loro comparsa nelle sepolture vasi attici, anche di grandi dimensioni, a figure sia nere che rosse636. Particolarmente interessante si è dimostrato il confronto fra il materiale di Palinuro e quello dei centri più interni del Vallo di Diano637. Le innegabili somiglianze, sia formali che cronologiche, hanno permesso di ipotizzare una precisa rotta di distribuzione seguita dalla popolazione indigena, mossa dalla volontà di elaborare strategie di commercio con le colonie greche638. In questo stesso tratto di costa le fonti inducono a localizzare la città di Temesa, un insediamento indigeno, successivamente passato sotto il controllo sibarita639, e le subcolonie di Sibari, Lao e Scidro (494)640, la cui collocazione, non ancora scevra da dubbi, è desumibile soprattutto grazie a testimonianze numismatiche. Un cospicuo nucleo di materiali ceramici attici, datati fra la fine del VI e l’inizio del V secolo, venuto alla luce in località campora di san giovanni, presso amantea, posto sulla costa tirrenica presso la foce del Savuto, ha suggerito l’identificazione di questo centro con l’antica Temesa. Sembra, infatti, dalla considerevole presenza di esemplari a figure nere, di poter rintracciare le linee di una comunità fortemente ellenizzata già nella seconda metà del Vi secolo641. L’intero gruppo di manufatti deve riferirsi a un luogo di culto, da alcuni collegato con l’heroon di Polites attestato presso Temesa da Strabone642. si tratta in ogni caso di interpretazioni che non hanno ancora incontrato un consenso unanime. fra i centri della Lucania interna solo sala consilina ha restituito materiale di importazione attica collocabile già nella seconda metà del VI secolo, quando questi prodotti, sempre congiunti a vasi di produzione locale, nonostante una qualità piuttosto scadente, dovevano rispondere alle precoci necessità auto-rappresentative di un ceto sociale emergente643. Padula affiancò Sala Consilina nel ruolo di centro egemone del Vallo di Diano solo a partire dalla fine del VI secolo, inserendosi solo allora nella corrente di traffico di vasi attici decorati a figure nere e rosse. Particolarmente recettivo alla diffusione della cultura greca, mutuata dalle colonie del golfo di Napoli, fu anche un ristretto ramo della stirpe enotria, quello dei caudini, stanziati nell’area nord-occidentale dell’attuale campania. La necropoli del loro centro di riferimento, Montesarchio, ha restituito una quantità di ceramica attica degna di menzione. se, infatti, ancora nel Vi secolo il vaso ateniese poteva risultare una particolare rarità, all’inizio del secolo successivo una intera sezione del cimitero fu interessata dalla deposizione di recipienti importati e di vasi bronzei. Pur non trattandosi in nessun caso di materiale di pregio, esso traduce bene le necessità di alcuni personaggi emergenti della comunità644, come accade anche ad alife, un centro posto nella parte più settentrionale della medesima area645.

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

Nella zona centrale e ionica a cavallo del confine fra le attuali Basilicata e Calabria, la presenza coloniale greca non oltrepassò mai i rilievi collinari nei pressi della costa, lasciando dunque in mano indigena, agli Enotri646, il possesso delle zone montuose dell’entroterra, dove si avvertirono in maniera comunque evidente i contraccolpi dello stanziamento greco sulla costa. Non sembra errata l’ipotesi di spiegare la progressiva strutturazione e unificazione dell’ethnos enotrio distribuito nelle zone interne dell’odierna Basilicata con una sorta di reazione al consolidamente delle città greche sulla costa ionica e su quella tirrenica. Nell’entroterra, dunque, lungo le linee fluviali del Bradano, del Basento, dell’agri e del sinni, le aristocrazie indigene si trovarono presto esposte agli stimoli derivati dagli scambi intercorrenti fra le aree di cultura greca di entrambi i versanti647. Nell’ambito di questa regione, si riscontrano microcosmi diversi. Le comunità stanziate più in prossimità della costa ionica, al momento della caduta di Sibari (510) subirono un durissimo contraccolpo, visibile archeologicamente dall’abbandono e dalla caduta di molti centri prima attivi. Viceversa, quando, intorno alla metà del V secolo, come si è detto, gli insediamenti gravitanti sulla fascia tirrenica presentarono segni di crisi, le vallate più interne manifestarono una sostanziale prosperità648. alcuni centri molto interni, dislocati lungo le vallate del cavone (come garaguso649) o del coscile, non si mostrarono affatto interessati dalla penetrazione della cultura greca, con la quale vennero in contatto in maniera superficiale e con estremo ritardo. L’alta valle dell’Agri, quasi al confine con il Cilento, ha restituito pochissime prove di ellenizzazione, pur attestando la presenza di materiali importati dall’area etrusca, quali bucchero e bronzi. Il vasellame attico, comparso nella seconda metà del VI secolo, rimase sempre un prodotto di carattere supplementare e non indispensabile per l’élite locale, anche nel momento di maggiore diffusione alla fine del VI secolo650. L’espansione delle colonie achee a danno dei territori indigeni avvenne, verosimilmente, mediante strategie di penetrazione consapevoli del potere di acquisto dei materiali greci651. Principale centro propulsore di cultura ellenica fu senza dubbio Sibari, all’egemonia della quale la tradizione storica attribuisce una sorta di impero, costituito da quattro popoli e venticinque città poste nelle vicinanze652. Un raggio di azione così ampio doveva estendersi in un’area dalle vaste proporzioni, probabilmente costituito dall’arco compreso fra la costa ionica e quella tirrenica prima analizzata653. Anche i centri più distanti dalla colonia sibarita, indubbiamente poi sottoposti all’influenza di Posidonia e Velia – sul Tirreno – o di Metaponto – sullo Ionio –, prima della distruzione di Sibari (510) vennero in contatto con i coloni achei. A loro, dunque, primariamente spetta la responsabilità di avere diffuso in maniera più o meno capillare la cultura ellenica, secondo una distribuzione geografica funzionale a determinati obiettivi strategici e commerciali. La diffusione dei materiali greci, in particolare attici, a metaponto654, prese avvio a partire dalla metà del Vi secolo, tratteggiando una curva in costante ascesa fino alla fine fine del secolo; dai decenni iniziali del V secolo, invece, le tendenze si capovolsero, registrando una brusca interruzione di difficile esegesi. Le testimonianze più significative anche nel caso metapontino giungono dalle necropoli, dove la ceramica attica, non abbondantissima, caratterizzava le sepolture più ricche, su un sostrato composto da numerose tombe arricchite solo da lekythoi attiche di produzione piuttosto corrente655. alcuni frammenti di vasi attici provengono dalla stipe favale, generalmente ritenuta pertinente a un santuario di divinità femminile656. ben più rappresentata appare la classe ceramica attica nel santuario di San Biagio alla Venella. Fino al primo quarto del V secolo, le importazioni – di ceramica corinzia poi sostituita da quella attica a figure nere – appaiono in misura consistente, sebbene di qualità non eccelsa. Dal secondo quarto del V secolo, invece, la presenza di vasi attici, decorati ormai nella nuova tecnica a figure rosse, appare molto più scarsa657. in tutti i centri indagati nella zona delle valli dell’agri e del sinni si coglie la medesima tendenza verso la progressiva acquisizione dei modelli greci, veicolati dalla cultura materiale di produzione ellenica mediata dalle colonie ioniche, in particolare da siri658 e da Metaponto. Alcuni centri, quali Aliano, Francavilla marittima e torre mordillo, dapprima parvero risposero agli impulsi derivati

dall’impostazione della colonia sirita, per adeguarsi successivamente ai dettamisuggeriti dall’influenza sibarita e metapontina659. nei casi più numerosi, invece, le prime reazioni dei centri indigeni coincisero con l’azione di acculturazione attribuibile a Sibari e, poi, a Metaponto. in generale, la val d’agri660 si dimostrò recettiva all’assimilazione dei beni di importazione greca, sebbene non in maniera ininterrotta e cospicua, solo nell’area superiore e mediana del corso del fiume, contingenza che rende i rari esemplari attici rinvenuti nella zona ancora più carichi di significati. Il processo di ellenizzazione si verificò con la progressiva comparsa di vasi attici e nel conseguente abbandono dell’ideologia guerriera in favore di un più esplicito riferimento alla pratica simposiale. Tale meccanismo, nella valle dell’Agri come in quella del sinni, si attuò soprattutto nei decenni a cavallo fra Vi e V secolo, per esaurirsi quasi definitivamente intorno al 475, e coinvolse quasi esclusivamente vasetti, perlopiù decorati a vernice nera, e solo in rari casi esemplari decorati a figure nere e rosse661. ad aliano, gli oggetti di importazione si concentrarono in un ristretto settore della necropoli, lungo un arco cronologico limitato alla seconda metà del Vi secolo, sicuramente con l’obiettivo di connotare sepolture di personaggi di rango distinto662. Una situazione analoga caratterizza la necropoli di Chiaromonte, nella quale il livello di ricchezza e di ellenizzazione raggiunto da alcune sepolture non può che spiegarsi con intensi contatti con le colonie greche della costa ionica, che interessarono tutti i centri più reattivi dislocati lungo le vie fluviali dell’interno663. È il caso, anche, della necropoli di serra di Vaglio664, in località braida, dove alcune tombe attestano una ridondante opulenza, data dal massiccio accumulo di ceramica attica di importazione congiunta ad altri beni di prestigio, tale da giustificare il riconoscimento in alcune di queste delle sepolture dei basileis enotri di cui parla Strabone665. strettamente connesso alla colonia metapontina fu il centro indigeno di Pisticci, la cui necropoli ha portato alla luce una notevole quantità di ceramica attica, degna di menzione non solo per la quantità ma anche, e soprattutto, per l’elevato livello qualitativo. A partire dalla metà del VI secolo, le sepolture si arricchirono progressivamente di un numero sempre crescente di vasi attici666, destinati a diffondere precisi messaggi alla comunità, evidentemente ritenuta capace di leggerli. Più a sud, i numerosi frammenti ceramici attici rinvenuti nelle stipi del santuario del timpone della motta presso francavilla marittima segnalano un processo di acculturazione analogo, avviato già dal secondo quarto del VI secolo e testimone di una frequentazione multietnica del luogo di culto667. e, ancora, sicuramente appartenente all’area di influenza sibarita va considerata Amendolara, poco a nord di Francavilla, che, nella fase coeva alla fondazione di Sibari (fine dell’VIII secolo) attesta chiari segno di abbandono dell’abitato, ristrutturato nel VI secolo proprio grazie ai profondi influssi e agli stimoli culturali mutuati dalla vicina colonia achea. nelle sepolture del periodo, infatti, accanto a ceramiche di produzione indigena, comparvero anche recipienti di importazione attica668. Nell’area meridionale dell’attuale Calabria, le informazioni sulle popolazioni indigene si fanno più frammentarie. La storiografia moderna tende a identificare la stirpe residente in questo comparto geografico con i Brettii, che tuttavia assunsero una vera fisionomia politica solo nel IV secolo, dopo il definitivo distacco dai Lucani669. Le fondazioni coloniali in questa zona si datano tutte all’VIII secolo e sono caratterizzate da una diffusa tendenza all’ampliamento territoriale ottenuto mediante la successiva deduzione di subcolonie. Si pensi alle già citate Lao e Scidro, da parte di Sibari; a Terina, Caulonia670 e, forse, scillezio671 da parte di crotone; a ipponio, medma e forse metauro672 da parte di Locri Epizefiri. Il territorio crotoniate ha restituito scarsissime tracce di una frequentazione pregreca o indigena coeva ai Greci, perché sembra che quasi tutti gli elementi indigeni fossero stati privati dell’autonomia politica. numerosi frammenti di ce23

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ramica attica a figure nere, datati alla seconda metà del VI secolo, giungono solo da scillezio673. L’area locrese disegna un quadro sostanzialmente analogo. Si ricontrano, infatti, esigue tracce di insediamenti o più vaga presenza indigena, probabilmente risalenti al momento della deduzione della colonia, e segni di riproposizione e utilizzo dei modelli greci solo da parte dei coloni674. d’altro canto, l’ampliamento territoriale ottenuto da Locri Epizefiri mediante la fondazione di Ipponio (l’attuale Vibo Valentia) e Medma fu tale da rendere quasi impossibile lo stanziamento di nuclei indigeni in questa regione. Per quanto riguarda la presenza di ceramica attica a Locri Epizefiri675, bisogna tenere conto di una importante distinzione. da un lato, infatti, la relativamente esigua presenza di vasi importati in contesti sepolcrali o santuariali fornisce indicazioni a proposito della strutturazione interna della società locrese, dall’altro l’abbondante quantità di reperti vascolari attici genericamente attribuiti a Locri va connessa alla funzione del suo porto come tappa obbligata nella rotta commerciale dalla grecia alla sicilia676. La necropoli locrese fu attiva fin dal VII secolo. Dall’inizio del VI secolo comparve ceramica corinzia nelle sepolture e dalla metà del secolo i vasi attici, a vernice nera ma anche a figure nere, cominciarono ad arricchire le sepolture più importanti677. Limitate attestazioni di ceramica attica a figure nere, circoscritte al Vi secolo, provengono anche dal santuario di Persefone in contrada mannella e dall’area sacra di Centocamere, mentre quasi assente risulta questa classe di materiali nel santuario di demetra in località Parapezza678. Ma, se questi sono i dati della cronologia del consumo di ceramica attica da parte della comunità locrese, differente pare la classificazione basata su quanto ricavabile dalla ceramica attica presente a Locri per scopi espressamente commerciali. Fino alla metà del VI secolo, infatti, Locri non sembrò coinvolta nei processi di smistamento del materiale di provenienza greca nel resto dell’italia meridionale e in sicilia. a partire dalla metà del secolo e, in maniera ancora più evidente, nel corso del V secolo, a Locri sono attestate moltissime ceramiche attiche a figure rosse, probabilmente destinate al mercato siceliota ed etrusco679. Le testimonianze letterarie trasmettono un’immagine della sicilia sempre connessa al suo ruolo di fondamentale fonte di rifornimento granario del mondo greco680. Tale circostanza ha spinto spesso gli storici moderni ad attribuire gran parte delle mire espansionistiche ateniesi dirette verso l’isola alla necessità di assicurarsi un approvvigionamento costante, facendo così del grano il reale obiettivo della politica di scambi e contatti che Atene portò avanti fin dalla fine del Vi secolo681. In una simile lettura, dunque, l’esportazione di ceramica attica andrebbe interpretata come risposta economica al bisogno di acquisizione delle derrate alimentari necessarie682. Il flusso delle importazioni attiche attestato in Sicilia non si presenta uniforme e costante, ma piuttosto diversificato a seconda delle città coinvolte e delle varie epoche, come è comprensibile in una realtà così profondamente variegata quale si disegna quella siciliana683. La prima e sostanziale caratteristica da mettere in risalto concerne la reazione all’arrivo del vasellame attico a figure nere. Ben più amato in Sicilia di quanto si registra invece per l’Etruria, il materiale a figure nere raggiunse in maniera più intensa soprattutto le località della costa orientale dell’isola. A guidare questo processo si collocò la città di Catania, subcolonia di Nasso684, che, già a partire dal primo venticinquennio del VI secolo, dimostrò una evidente predilezione per vasi attici a figure nere, superando di gran lunga, a livello quantitativo, le altre comunità della Sicilia. I vasi attici qui rinvenuti dimostrano come tutte le botteghe ateniesi coinvolte dal fenomeno dell’esportazione verso occidente si rivolgessero a catania, prima che al resto dell’isola e tale tendenza rimase costante per l’intero arco del Vi secolo685. ciò che soprattutto colpisce di tale situazione è che, nel periodo compreso fra l’ultimo quarto del VI e il primo quarto del V secolo, quando altrove in Sicilia si avverò un cospicuo arrivo di ceramica attica decorata nella nuova tecnica a figure rosse, Catania e l’area ad essa circostante 24

non rivelarono interessi spiccati verso tale innovazione. Allo stesso modo, è stato notato che anche le altre città calcidesi della zona – naxos e Leontini – non restituiscano quantità rilevanti di ceramica attica a figure rosse. Le spiegazioni proposte per questa peculiare anomalia prediligono l’ipotesi di un mercato, nella sicilia orientale, più chiaramente improntato a tendenze conservatrici nella scelta del vasellame a figure nere686. Morgantina, colonia presumibilmente calcidese destinata ad assicurare il controllo della piana di catania, ha restituito un nucleo imponente di ceramica di importazione. I vasi attici comparvero a Morgantina fin dal secondo venticinquennio del VI secolo, ma la gran parte del vasellame si concentrò intorno alla fine del VI secolo, rappresentato soprattutto da skyphoi a figure nere. La ceramica a figure rosse, pur attestando esemplari di elevatissima qualità, sembra piuttosto rara. Nel caso di questa città, la distribuzione della ceramica attica nella necropoli e nell’abitato ha permesso di postulare un’interessante ipotesi relativa alla composizione della cittadinanza. La necropoli, infatti, ha restituito solo vasi attici a figure nere di qualità mediocre, mentre gli unici vasi più grandi e più impegnativi provengono dall’area dell’acropoli. La ceramica a figure rosse, quasi del tutto assente nel cimitero, compare invece nell’abitato. Si ha dunque l’impressione di trovarsi di fronte a una città divisa fra un settore dedicato alla popolazione indigena, che utilizzava la necropoli, e una parte, l’acropoli, destinata a ospitare un nucleo di residenti greci, probabilmente non permanenti ma solo di passaggio e, quindi, non bisognosi di un’area sepolcrale687. anche gela si presenta coinvolta nel fenomeno della diffusione dei prodotti nella tecnica più antica. Ad un interesse circoscritto alla ceramica a figure nere rintracciabile a Catania e nell’area con essa confinante, si oppone un continuo flusso di importazioni attiche a Gela, che, attratta fin dall’inizio dal vasellame attico, si dimostrò ancora più interessata alla nuova tecnica a figure rosse. La colonia rodio-cretese testimonia la più alta percentuale di vasi attici registrata in sicilia. Le premesse di una tale situazione appaiono chiaramente già dall’età arcaica, quando, grazie al rinvenimento di relitti sommersi nelle acque limitrofe, si rintracciano le trame di un ampio circuito commerciale che inseriva gela negli scambi con l’area egea688. tutto il Vi secolo fu caratterizzato da importazioni a figure nere, dimostratesi immediatamente capaci di superare, per quantità, il precedente flusso di ceramica corinzia689. in un primo momento, come nel resto della Sicilia, i crateri attici a figure nere, come anche quelli laconici, furono utilizzati come cinerari690. il momento cruciale delle importazioni di vasellame attico in sicilia si colloca al volgere del VI secolo, quando il mercato etrusco-padano, da un lato, e quello siceliota, dall’altro, si mostrarono entrambi enormemente interessati ai materiali attici. Il definitivo sorpasso effettuato dalla nuova tecnica a figure rosse avvenne nel secondo quarto del V secolo, quando cominciarono a circolare in quantità sempre maggiore vasi di elevata qualità, contrapposti a prodotti ormai scadenti e di produzione seriale, decorati ancora a figure nere691. fatta eccezione per l’area orientale della Sicilia, che, come si è detto, mostrò piuttosto una tendenza al ribasso al momento del progresso tecnico dei vasi attici, le altre poleis siceliote destinarono si impegnarono maggiormente nell’acquisto dei nuovi prodotti. Tracciando un’ideale carta geografica della distribuzione di vasi attici a figure rosse, si comprende bene come le città maggiormente coinvolte da questo fenomeno siano state gela, agrigento e selinunte, seguite da camarina che, unica nell’area meridionale, dette l’avvio a un fiorente commercio692. il ruolo già svolto da gela nel secolo precedente appare pienamente confermato dal mercato dei vasi a figure rosse che, a partire all’incirca dal 475, invasero il mercato geloo con notevoli varianti di forme e botteghe693. si può collegare il fiorire delle importazioni attiche del primo quarto del V secolo con l’instaurazione del governo tirannico di cleandro e ippocrate, pur dovendo tenere a mente la non sempre totale congruenza fra dati politici e dati economici. il trasferimento della sede di governo da gela a siracusa, attuato dai dinomenidi nel 485, non comportò un calo a livello commerciale, ma piuttosto un ulteriore aumento delle importazioni, specialmente dopo la battaglia di Cuma (474)694. soltanto a parti-

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

re dalla metà del V secolo, in conformità con il calo generale della produttività artigianale ateniese, il mercato geloo cominciò a mostrare segni di declino, fino al definitivo crollo nell’ultimo venticinquennio del secolo, quando Atene fu vessata dalla guerra del Peloponneso e dall’epidemia di peste695. il copioso materiale restituito dalla colonia di Gela assolve quindi al compito di rispondere a innumerevoli quesiti relativi al fenomeno della interazione fra la cultura più propriamente greca e quella coloniale. Non va trascurato che la quasi totalità dei vasi sui quali si conducono le indagini provengono da aree di necropoli. È evidente la motivazione di una gamma così ristretta di forme vascolari, quasi essenzialmente ridotte a quella della lekythos696. Pochi sono i dati desumibili dalle zone di abitato, mentre i materiali rinvenuti nei depositi votivi sono composti per la gran parte da ceramica protocorinzia e corinzia697, alla quale si sostituì, nel tempo, l’uso del materiale coroplastico piuttosto che quello del vasellame attico698. il quadro desunto dall’abbondante materiale geloo evidenzia dunque una spiccata propensione della colonia verso prodotti di qualità non eccezionale, una tendenza parzialmente superata con l’instaurazione della tirannide dinomenide e tuttavia sufficiente a definire in termini generali l’entità socio-culturale della polis. Gela si configura, così, come una città composta di gruppi aristocratici, desiderosi e bisognosi di utilizzare la cultura ellenica, in particolare attica, per fini autorappresentativi, ma incapaci di raggiungere il lusso dimostrato dalle testimonianze di agrigento699. i materiali attici presenti a gela consentono anche di tentare un’altra via esplicativa. sono state, infatti, notate stringenti somiglianze con la ceramica attica attestata in Campania, specie per quanto riguarda la forma della cosiddetta anfora nolana, copiosamente documentata nel golfo di Napoli ma quasi del tutto sconosciuta altrove. Gela è l’unica città della Sicilia in cui compaia una discreta quantità di questi vasi. Questa considerazione, accostata a altre prove meno stringenti ma significative700, hanno permesso di collocare la residenza di un nucleo di campani, probabilmente mercenari701, nell’area geloa702. sottocolonia di gela703, Agrigento manifestò, fin dai primi decenni di vita, un diverso atteggiamento nei confronti dei materiali attici. quasi del tutto disinteressati al vasellame a figure nere, del quale non restano tracce rilevanti nel territorio, gli Agrigentini si volsero piuttosto verso una importazione quasi costante di prodotti a figure rosse, a partire dall’ultimo decennio del VI secolo, fino all’inizio della guerra del Peloponneso. I vasi, specialmente quelli destinati al simposio, e le tombe monumentali della città704, tratteggiano una società di riferimento del tutto differente da quella geloa. Si deve supporre l’esistenza di una élite fortemente condizionata dai valori ellenici, ritenuti veicoli indispensabili nel processo di autodefinizione di una classe sociale705. anche le fonti letterarie concorrono nell’avvalorare questa ipotesi, ricordando numerosi monumenti funerari di eccezionale ricchezza, non solo destinati ai tiranni, ma anche a personaggi meno influenti nella sfera politica706. Si è visto come il periodo di maggiore fioritura delle importazioni attiche possa circoscriversi con verosimiglianza nella prima metà del V secolo. una situazione differente mostra la città di camarina. sottoposta a una serie di distruzioni e rifondazioni durante tutto il primo cinquantennio del secolo707, la città giunse ad una stabile definizione solo intorno al 450. Tale condizione politica può spiegare la stranezza per cui, a differenza di quanto registrato in tutte le altre poleis siceliote, camarina registra altissime presenze di ceramica attica proprio nel terzo quarto del V secolo, quando nelle aree circostanti, al contrario, il vasellame di importazione si avviò ad un inesorabile declino708. L’esigua quantità di ceramica attica proveniente da Siracusa potrebbe meravigliare, dato il ruolo egemone svolto dalla città nell’intera isola. tuttavia, le peculiari legislazioni restrittive del lusso, sia a proposito dell’abbigliamento e del comportamento dei cittadini709, sia per quanto riguarda le pratiche funerarie710, potrebbero spiegare una simile circostanza. Tali leggi, emanate orientativamente negli ultimi decenni del Vi secolo, dovevano rispondere all’esigenza di ordine e alla necessità di ridurre il pericolo di crisi civiche conseguenti a eccessive disuguaglianze sociali711. La generica sobrietà delle tombe siracusane dovuta a simili provvedimenti, potrebbe avere influenzato l’importazione di ceramica attica712.

Come si è visto, infatti, una delle più frequenti destinazioni del vasellame importato era funeraria. Il cambiamento di simile costume, mirato prevalentemente alla riduzione numerica e qualitativa degli oggetti, potrebbe avere reso meno impellente la necessità dell’importazione di ceramica attica, a figure sia nere che rosse. una decisa e interessante partecipazione dell’elemento indigeno al complesso fenomeno di ellenizzazione condotto dai coloni greci si registra anche in sicilia, dove l’assunzione o la ripresa di modelli ellenici dipese strettamente dalla mediazione delle poleis coloniali. i rapporti fra i greci e le popolazioni indigene della sicilia sono tradizionalmente descritti come difficili e turbolenti nelle fonti antiche, che tramandano di scontri e battaglie precedenti alle fondazioni coloniali713. La Sicilia, infatti, così intensamente abitata da popolazioni indigene, rappresentò fin da età omerica, nell’immaginario greco, una ricca riserva di manodopera schiavile714. soprattutto per quanto riguarda l’area occidentale siciliana, gli scrittori antichi ricordano notevoli ostacoli opposti dai siculi e dai sicani alla costruzione delle nuove città, quali Siracusa, Gela, Naxos, Leontini715. e tuttavia, nonostante il limitato materiale rinvenuto nelle aree riconosciute come indigene in questa zona della Sicilia, si suole riconoscere lo svolgimento di un profondo processo di acculturazione, messo in atto, in primo luogo, dalle città di Catania e Camarina, anche in quest’area all’apparenza così restia all’interazione con le popolazioni elleniche716. L’operazione di divulgazione effettuata dalle colonie di matrice greca nei confronti dei popoli locali appare ancora più chiaramente nell’ambito della Sicilia occidentale elimo-punica. L’immissione sul mercato dei prodotti attici determinò chiaramente l’inizio di un processo di differenziazione fra i diversi centri indigeni, portando subito alla luce vari modelli di ricezione e elaborazione culturale degli influssi allogeni717. L’ethnos elimo costituiva un ramo delle popolazioni indigene dell’isola, distinto da quello sicano, anche se a questo non del tutto contrapposto718. il territorio di appartenenza degli elimi si presentava volutamente racchiuso dalle due punte estreme della penetrazione ellenica, ovvero imera e selinunte. Selinunte, fondata nel terzo quarto del VII secolo da Megara Iblea, si presenta particolarmente incline all’acquisizione di materiale proveniente dalla Grecia, perlopiù attico. dal santuario della malophoros proviene un nutrito corpus di ceramiche corinzie e attiche, evidentemente capaci di rispondere alle esigenze cultuali dei coloni719. numerosissime sono poi le attestazioni di vasi corinzi e attici proveniente dalla necropoli di Manicalunga, la più ricca fra quelle rinvenute nel comprensorio della città720. A partire dalla fine del VI secolo, e in maniera più evidente nel V, la ceramica attica risulta predominante e attesta una spiccata predilezione per la forma della lekythos quanto per la tecnica a figure nere. I vasi a figure rosse, pure ben rappresentati, sono numericamente inferiori721. Una simile condizione geografica non poté che facilitare l’arrivo di modelli greci attraverso la mediazione coloniale722. Sembra, infatti, difficile leggere nelle fondazioni di imera e selinunte un effettivo intento anti-punico o, tantomeno, un consapevole obiettivo commerciale. È più sensato propendere, invece, per motivazioni di carattere strategico723. Sicuramente, per questo, entrambe le città intrattennero regolari rapporti commerciali ed economici con la popolazione punica724. Perfino la battaglia di Imera (480) non deve essere stata la causa di cambiamenti nella struttura socio-economica della regione725. ma ciò che maggiormente colpisce in questo fenomeno è la constatazione dell’assoluta incongruenza fra condizioni politiche e meccanismi commerciali. Segesta, senza dubbio la città egemone dello stato elimo, già intorno al 580 era impegnata in una strenua lotta con Selinunte, con la quale evidentemente il centro indigeno condivideva continui rapporti726. Tuttavia, fin dal 580-570 si registrano nella città indigena numerose presenze di ceramica attica, la quale resta in auge, con fasi alterne ma costanti, fino alla seconda metà del V secolo. Appare evidente come gli eventi politici e bellici non avessero un immediato ed effettivo riflesso sui processi di scambio culturale e commerciale, almeno parzialmente sganciati dalla volontà delle compagini ufficiali delle due comunità coinvolte727. 25

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Particolarmente recettivo nei confronti dei modelli comportamentali greci, mutuati proprio per intermediazione selinuntina, si dimostrò il centro elimo di Monte Iato, dove la ceramica attica a figure nere raggiunse percentuali discrete già nel primo periodo dopo la fondazione di selinunte (628-627)728. esistono, ovviamente, anche casi di assimilazione condotta in modo più superficiale e meno approfondito, come nel caso di monte maranfusa, dove, pur esistendo testimonianze di una riproposizione di vasi per bere greci nella produzione locale, la quantità di importazioni restò molto bassa729. in generale, la curva seguita dalle importazioni di vasellame attico in area elima non si distanzia eccessivamente da quanto già messo in luce a proposito del resto della Sicilia, mostrando notevoli analogie fra il mercato coloniale e quello indigeno, evidentemente accomunati da un’analoga percezione culturale relativa all’assimilazione di costumi ellenici. dalla metà del Vi secolo anche in area elima si registra un incremento notevole nella predilezione per i vasi attici a figure nere, che raggiunse l’apice nel primo venticinquennio del V secolo, in concomitanza con le celebrazioni ateniesi per le vittorie sui Persiani. Come già illustrato a proposito del territorio della Sicilia meridionale, anche questa parte di popolazione mostrò una netta propensione per i vasi decorati nella più antica tecnica a figure nere, attestando il primo effettivo calo nelle importazioni al momento della ormai definitiva predominanza della nuova tecnica a figure rosse. È questo un tratto peculiare del mercato della Sicilia, che lo differenzia fortemente da quello dell’Etruria. Appunto in maniera diversa rispetto all’attitudine etrusca, ben più disposta ad accogliere i prodotti ateniesi in qualunque forma essi giungessero, la committenza di Sicilia – sia coloniale che indigena – dimostrò sempre una distinguibile capacità di selezione730. dopo il picco raggiunto intorno al 500-480, iniziò la fase discendente nel commercio attico indirizzato verso l’area elima, destinato a un calo progressivo e costante che terminò definitivamente intorno alla fine del secolo731. Di notevole interesse appare, infine, quanto attestato dalle presenze di ceramica attica in sicilia nel iV secolo. tracce estremamente esigue di vasellame attico in questo momento sono controbilanciate da visibili e innegabili influssi attici sui vasi di produzione locale. Questo fenomeno, che sembra prendere avvio già nell’ultimo venticinquennio del V secolo, ha suscitato intensi dibattiti. Una così evidente impronta atticizzante nella pittura vascolare siceliota era stata, infatti, spiegata con l’ipotesi della presenza di artigiani ateniesi in Sicilia, probabilmente fuggiti in seguito alle catastrofi della guerra e della peste oppure giunti in Sicilia in concomitanza con le due note spedizioni militari732. La ricerca di possibili contatti fra atene e la sicilia nel corso del iV secolo si presenta fruttuosa. già a partire dalla prima tirannide di dionigi i (406-405 – 368-367), infatti, apparve chiaramente la volontà di imprimere una svolta commerciale e marittima alla politica siracusana. d’altro canto, pur mantenendo un legame privilegiato di carattere politico-militare con sparta, si può ritenere che la maggior parte degli interventi culturali e propagandistici messi in atto dal tiranno avessero come interlocutore principale proprio la grecità di atene, considerata ancora la capitale culturale della grecia733. Proprio in questa ottica deve probabilmente essere letto il continuo tentativo di dionigi i di ingigantire il pericolo rappresentato da cartagine, con l’obiettivo di creare una identità siciliana da contrapporre alla grecità734. un ulteriore segnale di contatto fra siracusa e atene può essere letto nella decisione di dionigi i di fondare nuove colonie lungo le coste dell’adriatico, con il chiaro intento di danneggiare il commercio ateniese735. Le medesime linee politiche furono continuate anche da dionigi ii (368-367 – 357-356) che, dopo la stipula definitiva della pace con i Cartaginesi, proseguì il progetto colonizzatore in adriatico, concentrandosi sulle coste dell’apulia736, in verosimile funzione antietrusca e antiromana737. È in questo periodo che va collocato, peraltro, l’arrivo di Platone in sicilia738, presunto responsabile di alcune tendenze governative intraprese da dionigi ii e, soprattutto, del colpo di stato successivamente messo in atto da dione (357). L’intervento di timolente, inviato dai corinzi chiamati in aiuto dei popoli di sicilia dai Leontini contro il ritrovato potere di dionigi ii (346), rappresenta un ulteriore tassello negli intrecci esistenti fra ateniesi e 26

siracusani739. Liberata definitivamente la città e posti di fronte alla necessità di ripopolarla, i corinzi invitarono le poleis greche ad inviare coloni per ricostruire siracusa740.

i.c.1.3. cARATTERisTichE pRincipALi dELLA cERAMicA ATTicA pRodoTTA pER L’EspoRTAzionE il sostrato culturale dell’italia meridionale e della sicilia al momento del contatto con i coloni greci si va dunque tratteggiando in maniera composita e variegata e, ciò nonostante, comprensibile. Ad operazioni ideologiche attuate in maniera più o meno consapevole da parte dei nuovi arrivati, si affiancarono complessi meccanismi di ricezione, acquisizione e riproposizione sviluppati dalle popolazioni locali. Il risultato di tale intreccio dette vita a nuove realtà, difficilmente definibili come derivate da una o dall’altra delle componenti, ma piuttosto da considerare come creazioni ex-novo. In tale ambito si possono riconoscere matrici culturali, mutuate dalle diverse etnie coinvolte, nelle leggende di fondazione, nei miti e nei culti principali delle diverse colonie nonché delle comunità indigene con esse confinanti. Oltre alla elaborazione di un patrimonio mitico che fosse capace di conferire analoghe origini a popolazioni altrimenti distanti, la preoccupazione dei coloni coinvolse anche una serie di meccanismi di carattere commerciale. in tale ottica, infatti, assume una luce nuova anche la copiosa quantità di ceramica di produzione greca rinvenuta in area italiota e siceliota. Finora, dunque, l’indagine qui condotta si è concentrata prevalentemente sulla reazione occidentale all’arrivo del vasellame attico, sulle sue modalità di acquisizione e sulla comprensione del valore dei beni stranieri. Tuttavia, alla luce della discussa questione relativa al ruolo delle immagini rappresentate sui vasi quali strumenti di trasmissione di un sapere avito e quasi congenito alla popolazione ellenica, ci si deve chiedere se e, eventualmente in che misura, le immagini scelte dai ceramografi ateniesi come decorazione dei vasi destinati ai mercati occidentali fossero composte in vista dei loro acquirenti e non rappresentassero piuttosto il risultato di una moda passeggera, sorta in grecia e, di conseguenza, trasmessa anche in italia meridionale e in sicilia. Nella letteratura moderna tale indagine ha creato i concetti di “import models” e “export models”, da intendere come modelli iconografici consapevolmente creati per l’importazione o per l’esportazione e, dunque, basati rispettivamente sul luogo di accoglienza o su quello di produzione. Ciò che qui maggiormente interessa è l’effettiva esistenza di “import models”, legati evidentemente alle ideologie della committenza e dunque coscientemente ideati e realizzati da parte dei ceramografi attici che dovremmo immaginare a conoscenza dei gusti italioti e sicelioti. Al contrario, invece, con il termine “export models” si dovranno inquadrare quelle rappresentazioni ritenute fondate sulla realtà ateniese e consapevolmente esportate dalla polis attica, in quanto capaci di rappresentare alcuni aspetti della sua politica in maniera quasi immediata741. Ovviamente, in questa sede, l’aspetto comune ai due concetti è il più interessante: si sottintende, in entrambi i casi, la capacità da parte dei riceventi – cioè le popolazioni occidentali – di decodificare le immagini giunte da lontano, siano esse derivate da concetti di matrice locale, siano esse collegate a mirate operazioni propagandistiche di marca attica, evidentemente adeguate agli acquirenti, messi nella condizione culturale di recepirle. quanto precedentemente messo in luce a proposito del ruolo svolto dal vasellame attico in ambiente coloniale e indigeno, dove il recipiente straniero conservava il suo valore di bene di prestigio, rende necessaria una iniziale precisazione. Ci si chiede, cioè, se in effetti i popoli acquistassero vasi o immagini. Infatti, che il vaso venisse percepito come oggetto di valore appare evidente proprio dai contesti di rinvenimento e dalle associazioni con altri materiali di lusso. tuttavia, che l’immagine rappresentata sulla superficie vascolare potesse effettivamente costituire un aspetto decisivo nei criteri di scelta messi in atto dagli acquirenti è molto più arduo da comprendere e da dimostrare. a margine, non va dimenticata la difficoltà di valutare correttamente quanto nei mercati occidentali giungesse

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

casualmente e quanto, invece, fosse frutto di una precisa richiesta della committenza. il riscontro, talvolta puntuale, di medesime forme vascolari e immagini attribuibili agli stessi pittori in diverse località su un’unica rotta di commercio non fa che avvalorare l’ipotesi di una sostanziale casualità nella distribuzione del vasellame, quanto meno nella maggioranza dei casi. Si registra, inoltre, la presenza di alcune “special commissions” che, partite dai mercati occidentali, avrebbero raggiunto e condizionato la produzione attica, almeno nel ramo destinato all’esportazione in quel determinato settore occidentale. Dall’altro lato, la possibilità dell’esistenza di “export models”, ossia di strumenti ideologici veicolati da vasi utilizzati consapevolmente da atene per diffondere aspetti peculiari della propria propaganda politica, rende altrettanto ipotizzabile l’idea di una distribuzione casuale o quantomeno incontrollata di questo materiale, la cui meta veniva evidentemente decisa dal paese di provenienza e non da quello di arrivo. La funzione politica e ideologica sottesa alla diffusione di temi considerati dai moderni “export models” sarebbe confermata dalla constatazione di una differente velocità nell’espansione di alcune tematiche rispetto ad altre. Si è messo, per esempio, in luce che alcune specifiche iconografie, come quelle di Atena o della amazzonomachia742, nel primo quarto del V secolo, conobbero una impressionante diffusione, quasi contemporanea sia in ambito attico che in ambito coloniale occidentale. si tratta, evidentemente, di temi dalla forte pregnanza politica per i quali predominante doveva essere l’interesse espansionistico ateniese. Alla luce di ciò si è postulata la possibilità di misurare, in un certo modo, il valore significativo di alcune iconografie mediante la velocità del loro viaggio verso i mercati più lontani743. A fronte di questa innegabile preponderanza conferita al potere decisionale del paese di produzione del vasellame e, dunque, all’area di creazione delle iconografie utilizzate come decorazione, va considerato il riscontro di alcuni vasi, modellati su forme di matrice prettamente indigena ma decorati con iconografie di tipo attico, per i quali si è parlato di “special commissions744. La capacità condizionante del mercato occidentale verrebbe dunque a caricarsi molto, fino a pensare che vasai e pittori attici modellassero i propri vasi sulla base di paradigmi indigeni, per accontentare le richieste dei committenti locali. La sostanziale esiguità di esemplari di questo genere, tuttavia, non farebbe che confermare il carattere prima di tutto élitario e rappresentativo riconosciuto nei vasi attici: un recipiente perfettamente riproposto su modelli locali non avrebbe saputo rispondere alle necessità primarie aristocratiche che spingevano all’importazione di vasi. E questo spiegherebbe la limitatissima diffusione di questi oggetti, ai quali furono sempre preferiti i veri e propri vasi nati e creati nella tradizione attica745. Per valutare la potenzialità significativa delle immagini, da un lato, e la capacità recettiva delle popolazioni occidentali, dall’altro, un terreno privilegiato è costituito dal patrimonio mitologico. Lo scambio culturale fra le due realtà prese avvio, basandosi proprio su questi modelli di propaganda, già durante i primi contatti pre-coloniali, per definirsi secondo categorie più rigide al momento della effettiva ondata colonizzatrice indirizzata verso l’italia meridionale e la sicilia. Già in origine, quindi, si attinse al repertorio e all’immaginario mitologico greco per rinvenire le basi necessarie a stringere rapporti con popolazioni sconosciute e, dunque, temibili. Il ruolo fondante e educativo riconosciuto negli episodi mitologici risiedeva, appunto, nella antichità di questi temi e nelle profonde radici di carattere patriottico riscontrabili nei diversi personaggi coinvolti. La responsabilità della creazione e, almeno in parte, della diffusione di queste tematiche, di più o meno recente elaborazione, viene attribuita all’opera di poeti e storici antichi. tuttavia, non può non essere considerato il potere educativo insito nelle immagini vascolari, consapevolmente trasmesse in occidente. La possibilità di riscontrare una forma di selezione attuata dalla committenza occidentale nei confronti dei miti rappresentati sui vasi attici, sia che questa scelta fosse volutamente indirizzata a monte dai promulgatori attici sia che essa dipendesse piuttosto da una più accentuata capacità di discernimento dei fruitori italioti e sicelioti, risulta particolarmente interessante746. D’altro canto, l’innegabile diffi-

coltà insita nella lettura di una scena mitologica, rispetto a una scena dal carattere più generico, rende più plausibile l’ipotesi di una consapevolezza, perlomeno parziale, da parte degli acquirenti occidentali, nella scelta di un soggetto mitologico, del quale dovevano senza dubbio conoscere i parametri fondamentali. La ceramica attica a soggetto mitologico può, quindi, diventare simbolo di un fenomeno di acculturazione, testimone innegabile di un rapporto dialettico fra produttori e fruitori. In aggiunta a questo, il soggetto mitico presuppone anche una capacità di scelta da parte dei produttori, verosimilmente individuabile nelle capacità evocative e propagandistiche contenute nei singoli episodi del mito. a questo punto, la questione relativa alla capacità di decodificazione del significato sotteso a un soggetto mitico da parte degli acquirenti italioti e sicelioti acquista più importanza. Il quadro storico-culturale tratteggiato per quanto riguarda i rapporti fra la grecia propria e il mondo dell’italia meridionale e della sicilia ha portato alla luce l’esistenza di una congerie di personaggi mitologici e divini, di volta in volta variamente coinvolti nelle vicende delle singole città o comunità. tuttavia, il fatto che i coloni greci partiti dalla madrepatria avessero funzionalmente elaborato un patrimonio leggendario di riferimento, del quale dotare la neonata colonia e con il quale “acculturare” anche le popolazioni indigene della chora circostante, non implica necessariamente la capacità da parte delle generazioni coloniali successive di leggere e interpretare, o addirittura di scegliere e prediligere, determinati soggetti mitologici rispetto ad altri, solo sulla base di una presunta maggiore congruenza con la situazione storico-religiosa locale. A conferma di questa osservazione giunge la differente reazione alla penetrazione del vaso attico, inteso come veicolo di un paradigma mitologico, mostrata dalla popolazione etrusca. decisamente più sganciata, dal punto di vista etnico, dai Greci rispetto a quanto non fosse l’ambito coloniale della Magna Grecia e della Sicilia, l’Etruria si caratterizzò fin da subito per una spiccata predilezione verso i prodotti dell’artigianato ateniese. Più che per trasmettere un preciso e consapevole messaggio politico greco, il vasellame attico in Etruria servì a esaltare determinate gentes su altre, conservando il proprio significato originario solo in maniera marginale747. Nell’ambito delle scelte iconografiche compiute dai ceramografi si possono mettere in risalto alcuni episodi e certi personaggi, legati in maniera più visibile e immediata all’ambito occidentale, ma soprattutto maggiormente significativi per gli abitanti di questo territorio. Preme sottolineare che, almeno in parte, le figure e gli episodi della mitologia ritenuti fondamentali per la creazione di un sostrato mitico-cultuale nel momento della fondazione delle colonie sono ben testimoniati dagli autori antichi e descrivono, quindi, una precisa operazione di storicizzazione subita da alcune saghe. Lentamente su un originario schema mitico, si impostarono i vari eventi ritenuti caratteristici delle specifiche realtà territoriali, colorando e arricchendo gli eroi coinvolti di potenzialità prima del tutto assenti. in tal modo, la grecità d’occidente fu capace di creare la propria storia e la propria religione, senza desumerle in maniera automatica dai patrimoni della madrepatria, ma plasmandole sul nuovo territorio748. In aggiunta a queste leggende, perlopiù trasmesse dalla tradizione scritta, compaiono alcune figure eroiche o divine ritenute pure di carattere fondante per la realtà occidentale, ma attestate soprattutto nella ceramica. La lettura delle immagini ha portato, infatti, a interpretare alcune scene particolarmente caratterizzate, ricorrenti o localizzate, come parte integrante dell’immaginario di una determinata zona o di un dato popolo. È questo, per esempio, il caso della figura di Eracle, la cui importanza per il mondo coloniale, soprattutto per l’area occidentale della sicilia749, risiedeva proprio nella sua connotazione iconografica di creatura al margine fra natura e civiltà. molte delle avventure eraclee in occidente750, basate sulla contrapposizione fra l’eroe e il mondo degli animali, sottolineano in maniera fortemente enfatizzata il suo ruolo di “eroe culturale”, cioè di civilizzatore751: attuando la liberazione del mondo dalle creature mostruose, Eracle rese possibile agli uomini la colonizzazione752. in sicilia le tappe dell’avventura di eracle testimoniate dalle fonti letterarie corrispondono quasi esattamente alla rotta della colonizzazione. 27

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

La fondamentale funzione attribuita all’eroe di campione della civilizzazione contro il mondo selvaggio, incarnato dai barbari, rendeva inoltre il suo ruolo ancora più pregno di significato proprio in quelle zone poste a confine con le realtà indigene753. È verosimile l’attribuzione dei motivi di propaganda eraclide alla tirannide dinomenide, quando il mito dell’eroe, come il culto di Demetra e core, deve essere stato utilizzato come strumento di diffusione del portato tirannico nei confronti delle popolazioni limitrofe. Nell’ambito indigeno, specialmente elimo, della sicilia, la presenza piuttosto cospicua di ceramica attica con raffigurazione di Eracle754 ha fatto pensare a una valenza simbolica di questo eroe, recepita soprattutto dagli strati aristocratici, più sensibili alla propaganda di matrice greca755. Analoga diffusione conobbe la sua leggenda anche nell’area delle colonie achee di Crotone e Sibari, la cui regione a lungo necessitò di ridefinizioni territoriali fra i coloni e gli indigeni dell’entroterra756. interessante appare anche la buona disposizione dei Campani della costa tirrenica a ricevere immagini di Eracle, probabilmente derivate dai contatti con i Sicelioti757. d’altronde non stupisce riscontrare in quest’area un elevato livello di ellenizzazione, testimoniato in maniera chiara anche da una consapevole scelta delle immagini vascolari e di paradigmi mitici raccolti in alcune tombe758. Un altro personaggio mitico particolarmente amato, e dunque significativo, dalla ceramografia attica fu Teseo. La saga dell’eroe ottenne una strutturazione definita solo fra la fine del VI e l’inizio del V secolo, quando avvenne l’appropriazione del mito da parte di atene, con la conseguente aggiunta di nuovi episodi funzionali al suo valore simbolico di eroe ateniese759. Dalla fine del VI secolo, inoltre, le rappresentazioni vascolari di teseo fecero la loro comparsa anche nell’area occidentale. In ambito etrusco, l’introduzione di questa figura potrebbe essere connessa al suo valore simbolico della regalità e, quindi, dell’aristocrazia760. nell’italia meridionale, oltre a una notevole presenza nella zona della campania etrusca, dovuta alla verosimile operazione di divulgazione compiuta dall’Etruria tirrenica, la vera esplosione di questo soggetto avvenne nel momento più o meno concomitante all’ascesa al potere di Cimone, quando il recupero delle ossa di teseo a sciro rese l’eroe oltremodo popolare761. un episodio del mito teseico particolarmente circoscritto a livello geografico, in ambito occidentale, è quello della lotta contro il Minotauro, diffusa soprattutto a gela, agrigento e Locri762. È questo un aspetto particolarmente interessante, dal momento che l’episodio dell’uccisione del minotauro, nella sua ascendenza cretese, non doveva risultare nient’affatto sconosciuto all’area siceliota. La leggenda, nel suo complesso, raccontava che dedalo, fuggito da atene dopo avere compiuto un’azione empia, si sarebbe rifugiato presso Minosse a Creta, dove, per accontentare la regina Pasifae innamoratasi di un toro, avrebbe costruito una vacca di legno. Dall’unione infame sarebbe nato il Minotauro, per il quale Dedalo avrebbe costruito il labirinto. Giunto, molto tempo dopo, Teseo da Atene per uccidere il mostro e liberare per sempre Atene dall’obbligo di fornire una triste offerta sacrificale di fanciulli ogni nove anni, Dedalo si sarebbe macchiato di un’ulteriore colpa nei confronti di minosse. Per accontentare, infatti, le richieste di Arianna, figlia del re, innamoratasi dell’eroe ateniese, le avrebbe concesso di aiutare Teseo a riuscire a trovare la via d’uscita del labirinto, una volta ucciso il mostro. Compiuta l’impresa, Teseo avrebbe portato via con sé la bella Arianna e Dedalo, insieme al figlio Icaro, sarebbe stato costretto alla fuga dall’ira di minosse, giungendo, con le ali di cera frutto della sua invenzione, in sicilia763. Da un lato, dunque, Dedalo, del quale rarissime appaiono le rappresentazioni vascolari764, agisce in un contesto oscillante fra atene, creta e la sicilia, testimoniando la capacità di trasmissione del sapere conoscitivo e della metis765; dall’altro dialoga con la figura ateniese per eccellenza, Teseo, fornendogli l’aiuto indispensabile a condurre a termine la sua impresa. L’area geloa-agrigentina era profondamente permeata dalla saga cretese relativa alle vicende di Dedalo e Minosse. Rinvenire in questa zona un riferimento a questi avvenimenti, colorato tuttavia in maniera inequivocabile da una patina di atticità, ottenuta mediante il chiaro inserimento dell’eroe Teseo, potrebbe indicare 28

una precisa volontà ateniese. Una simile deduzione dovrebbe portare come conseguenza la conclusione secondo cui la scelta dei soggetti da rappresentare sui vasi destinati all’esportazione tenesse conto dell’ambiente di destinazione finale, si preoccupasse della capacità di ricezione e soprattutto ricercasse all’interno dell’intero repertorio, la modalità più adatta per colpire l’immaginario locale. Non stupirebbe ipotizzare un ricorso a saghe e motivi notoriamente diffusi nella zona di riferimento: in questo caso, cioè, i vasai attici avrebbero scelto, tra i vari motivi relativi alla saga di Teseo, quello concernente l’uccisione del Minotauro per indirizzarlo verso Gela, colonia rodio-cretese, e Agrigento, sub-colonia geloa, ben consci della conoscenza di questo mito da parte dei riceventi. Su un’olpe di bucchero di produzione etrusca, rinvenuta a Cerveteri, insieme all’episodio del ringiovanimento di giasone da parte di medea e degli altri argonauti che trasportano la veste lemnia, è rappresentato anche Dedalo766. il mito degli argonauti costituisce un altro caso di saga chiaramente connessa al mondo occidentale767, il cui legame tuttavia appare tracciato soprattutto dall’iconografia vascolare. in origine, infatti, il mito degli argonauti, come viene presentato dalle fonti più antiche, si connotava del tutto alieno da qualunque localizzazione768. Solo in un secondo momento, con la successiva codificazione delle avventure degli eroi, si cominciò a conferire veridicità ai diversi segmenti del mito, creando le condizioni adatte a postulare l’esistenza di luoghi reali, teatri di altrettanti episodi mitici769. Le peripezie di eroi in viaggi ai confini del mondo conosciuto furono, allora, volutamente collegate alle più o meno contemporanee esplorazioni marittime condotte dai naviganti, perlopiù di matrice euboica. Nel caso della saga degli argonauti770, le raffigurazioni ad essi ispirate conobbero una notevolissima diffusione in ambito tirrenico-etrusco, in relazione al quale si è pensato ad una operazione di stampo aristocratico, relativa alla progressiva conquista della regalità simboleggiata dall’intero peregrinare di Giasone771. tuttavia, preme sottolineare come alcuni aspetti di questa epopea possano riferirsi a un apporto di matrice cumana, e dunque euboica, sul quale si sarebbe innestato un intervento ateniese successivo. La compresenza di dedalo e medea, infatti, richiama a una origine leggendaria comune che attinge a piene mani alla codificazione attuata dagli Eubei durante le prime esplorazioni della costa campana. Nella Teogonia, esiodo presenta il mondo tirrenico come generato dai discendenti di Circe, cioè Agrio e Latino, ricorda la parentela fra Circe e Medea e la partecipazione di quest’ultima alle imprese degli argonauti772, mentre nell’Odissea la sede di Circe è già chiaramente individuabile come localizzata lungo le coste della Campania773, in una collocazione occidentale poi indiscussa nel racconto di apollonio rodio774. L’inserimento della figura di Dedalo riscontrabile su un’olpe di Cerveteri, espressamente connessa con cuma solo nell’Eneide775, ma riconducibile ad ambito attico per le sue origini, potrebbe attestare la volontà ateniese di innestarsi su un sostrato allogeno776. In questo caso si nota come la congiunzione fra notizie desunte dalle fonti letterarie e suggestioni più o meno evidenti trasmesse dalle rappresentazioni vascolari riesca a fornire un quadro dettagliato delle motivazioni sottese ad alcune scelte di carattere ideologico. Esplicativa appare, nel quadro che si va delineando, anche la figura di Trittolemo, al principio inteso come un eroe gentilizio eleusinio al fianco di Demetra e core777 e progressivamente assurto al ruolo perlopiù politico di eroe civilizzatore inviato da atene nel mondo con il compito di diffondere la cerealicultura. si tratta di un mito al quale le fonti letterarie non prestarono particolare attenzione e per la ricostruzione del quale divengono fondamentali le testimonianze archeologiche778. La distribuzione dei vasi attici decorati con questo soggetto in Italia meridionale e in Sicilia appare sorprendente, dal momento che esso, quasi del tutto assente lungo la costa adriatica e raramente attestato in Sicilia, conobbe bene l’area etrusca, sia tirrenica che campana. La preponderanza del culto demetriaco in terra siceliota779 rende questa assenza ancora più significativa. Se, infatti, a Trittolemo deve essere attribuita una funzione propagandistica e civilizzatrice promulgata da Atene, la mancata penetrazione di questa figura in Sicilia potrebbe suggerire la difficoltà incontrata dagli Ateniesi nel ritagliarsi uno spazio di ingerenza nell’isola780.

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

i.c.2. cERAMicA non ATTicA i.c.2.1. cERAMicA coRinziA erodoto inserisce i corinzi fra le poche popolazioni disposte a conferire dignità professionale al lavoro degli artigiani781 e l’asserzione dello storico è stata spesso utilizzata dai moderni come plausibile motivazione dell’incontrastato successo riscontrato dal vasellame corinzio in tutto il bacino del Mediterraneo fin dal VII secolo782. A partire, infatti, dal Protocorinzio (725-650), quando i vasai di Corinto cominciarono ad utilizzare i motivi orientalizzanti per decorare i propri vasi, la loro ceramica divenne uno dei principali prodotti di esportazione783. Parallelamente al tentativo di spiegare una simile diffusione la ricerca moderna si è interrogata sui mezzi di distribuzione di questi recipienti. È verosimile postulare che la ceramica corinzia venisse trasportata insieme ad altri beni di consumo su navi guidate da mercanti di origine diversa da quella dei produttori dei vasi stessi784. Il caso della ceramica corinzia è particolarmente esplicativo a riguardo, dal momento che i celebri vasetti sono stati rinvenuti in quasi tutti i relitti di età arcaica scoperti lungo le coste del Mediterraneo, quasi sempre associati a produzioni vascolari di diversa provenienza. A prescindere, comunque, dalla individuazione dei mercanti coinvolti in questi scambi, la capillare diffusione dei vasi corinzi permette di tratteggiare una complessa rete di contatti culturali ed economici, esistente già in età precoloniale. Proprio a partire dalla constatazione delle potenzialità economiche insite in un simile commercio, si è cercato di valutare il fenomeno della diffusione della ceramica corinzia alla luce delle condizioni politiche della città dell’istmo. rintracciare un consapevole progetto espansionistico nelle direzioni date alle rotte commerciali dei vasi potrebbe rivelarsi azzardato. Tuttavia, non sembra improbabile che, sotto la guida di Periandro, i Corinzi abbiano intrapreso iniziative palesemente volte a migliorare la propria capacità mercantile, scegliendo nel contempo le aree di arrivo delle proprie merci in conformità con i propri interessi politico-economici785. Lo studio della diffusione della ceramica corinzia è stato spesso legato alla volontà di rinvenire prove archeologiche per confermare le datazioni delle fondazioni attestate solo dalle fonti letterarie. La pretesa di accordare al materiale più antico la capacità di indicare con precisione il momento del primo contatto fra due popolazioni diverse non è sbagliata; appare, invece, frutto di eccessivo determinismo la convinzione che i primi scambi di carattere commerciale dovessero automaticamente indicare un movimento volto alla colonizzazione786. Sembra, invece, più prudente limitarsi all’ipotesi di primi contatti mirati all’approvvigionamento di materiali pregiati o di beni di difficile rinvenimento nella propria terra d’origine787. A ben testimoniare la precocità e l’entità di questi iniziali scambi si dimostra utile il rinvenimento di anfore da trasporto di provenienza corinzia788, attestate nei primi insediamenti coloniali dal 700 a.c.789. Fino al primo venticinquennio del VI secolo, la ceramica corinzia detenne innegabilmente il primato di produzione più diffusa nell’intero bacino del Mediterraneo, senza concedere possibilità di competizione a nessun altra produzione vascolare. Solo a partire dalla comparsa del vasellame attico a figure nere, giunto sui mercati occidentali nel corso della prima metà del Vi secolo790, si registra un calo netto e progressivo delle importazioni corinzie791. La raccolta del materiale corinzio rinvenuto in italia meridionale e in sicilia, perlopiù collocabile fra il Corinzio Arcaico (620-590) e il Medio (590-575) permette di ricostruire una consapevole capacità di scelta da parte degli acquirenti occidentali, alla base della quale dovevano esistere dei meccanismi commerciali ben organizzati e coscientemente mirati alle diverse zone di arrivo792. una traccia di questo meccanismo si deduce anche dalla situazione disegnata dalle importazioni corinzie in Etruria. Numericamente inferiori rispetto a quanto verificato in Magna Grecia e in Sicilia, i vasi destinati al mercato etrusco sembrano di qualità talvolta di gran lunga superiore rispetto a quelli prodotti per i compatrioti delle colonie. anche la notevole percentuale di vasi corinzi decorati con complesse

scene mitologiche provenienti dall’area etrusca rende verosimile l’idea che si trattasse di un commercio consapevolmente mirato verso le élites tirreniche793. i contesti di rinvenimento dei vasetti enucleati dai siti principalmente interessati dal fenomeno dell’importazione corinzia mettono in luce le varie necessità alle quali i recipienti riuscivano a rispondere: si tratta di contesti domestici, santuariali e, soprattutto, tombali794. Tra i siti maggiormente coinvolti da questo fenomeno, spiccano, com’è comprensibile, gli insediamenti più sottoposti all’influenza e ai contatti con le genti greche rispetto ai nuclei a lungo rimasti di prevalente pertinenza indigena. In Campania e lungo la costa tirrenica della Calabria, Capua e San Marzano sul Sarno, posti sotto l’influenza pitecusana, fin dai momenti iniziali, si dimostrarono particolarmente recettivi ai prodotti corinzi. È chiaro, infatti, che la distribuzione della ceramica corinzia nell’intera area campana fosse dominata dall’intermediazione di Pitecusa, avviata già nell’Viii secolo. La gran parte dei vasi corinzi rinvenuti a Ischia provengono da contesti tombali, nei quali questo vasellame riscontrò, a quanto pare, una notevole popolarità795. tale contingenza ha spinto a postulare l’esistenza di vasai corinzi residenti a ischia e a cuma796. tuttavia, la sostanziale omogeneità riscontrata nelle sepolture pitecusane per quanto concerne la capacità di identificazione sociale attribuita agli oggetti deposti con il defunto797, non permette di riconoscere ai vasetti corinzi una particolare funzione connotativa. a partire dal Protocorinzio (725-650) si nota un progressivo ampliamento delle aree interessate alle mercanzie corinzie798. Dalla fine del VII secolo, ma ancora più durante la prima metà del secolo successivo, i materiali corinzi raggiunsero, in percentuale non straordinaria ma comunque rilevante, anche gli insediamenti etruschi della Campania. Nelle necropoli di Pontecagnano la ceramica corinzia compare nelle sepolture di Vii secolo, in connessione con materiale etrusco di produzione locale, ma solo in tombe ritenute appartenenti a ristretti gruppi sociali799. La fascia più antica della necropoli di Fratte, in uso durante i primi tre quarti del VI secolo, ha restituito pochi oggetti d’importazione, perlopiù rappresentati dai vasetti corinzi, utilizzati verosimilmente come strumenti indicatori delle tombe più significative a livello sociale800. nell’entroterra campano e lucano, invece, la penetrazione del materiale corinzio appare esigua e solo Sala Consilina ne ha restituito una quantità significativa, per quanto ancora inferiore al resto dei siti precedentemente considerati, e solo a partire dal corinzio medio (590-575)801. una sostanziale eccezione, nel panorama perlopiù silenzioso dell’area tirrenica, è costituita dall’area santuariale rinvenuta presso Campora San Giovanni, in località Amantea. In questo sito la ceramica corinzia è rappresentata in percentuali maggiori rispetto alle altre produzioni, compresa quella attica. Inoltre, specialmente nelle prime fasi di vita del santuario (580-560), l’ampio spettro di forme attestato pare documentare un flusso costante di importazioni di mercanzie corinzie802. In Puglia il quadro si presenta differente. Abitati indigeni, non facilmente accostabili a un insediamento di carattere coloniale, quali Otranto e Cavallino in Messapia, hanno restituito prove tangibili di un continuo e intenso contatto con le mercanzie provenienti da corinto803. La frequentazione corinzia dell’Adriatico si intensificò senza dubbio a partire dalla fondazione della colonia di Corcira (730), causando lo sviluppo di una intricata rete di rapporti commerciali estesa a tutto l’Adriatico, interessato da frequentazioni pre e protocoloniali già dalla seconda metà dell’Viii secolo804. Il sito maggiormente coinvolto da questo fenomeno è sicuramente Otranto, avvantaggiata dalla favorevole posizione geografica, posta quasi a guardia dell’accesso al mare Adriatico805. non meraviglia, pertanto, il rinvenimento in quest’area di frammenti corinzi databili al pieno IX secolo, così come non si può evitare di attribuire a Otranto la responsabilità della diffusione dei materiali di corinto nell’entroterra messapico806. ben più dell’area ionica le coste orientali della messapia si dimostrarono immerse in una corrente culturale comune all’intero bacino adriatico807. dall’inizio del Vi secolo e per tutto il pri29

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mo cinquantennio, la ceramica corinzia conobbe una capillare diffusione nella penisola salentina (nuclei particolarmente rilevanti di vasi corinzi sono venuti alla luce a Leuca, Cavallino, Otranto, Vaste, Torre Santa Sabina) e, in misura inferiore, anche in alcuni contesti situati più a nord (monte sannace, noicattaro). Si tratta in prevalenza di forme potorie – soprattutto kotylai – decorate a vernice nera, ma non mancano esemplari figurati. Nel corso della seconda metà del VI secolo e, definitivamente, all’inizio del V, in contemporanea con quanto registrato nelle altre regioni italiote e siceliote, anche in Puglia la ceramica corinzia conobbe un brusco e inarrestabile declino. Ben più lenta nella ricezione di questo materiale si dimostrò invece Taranto, spesso erroneamente considerata dagli studiosi moderni come il principale centro propulsore di vasi corinzi in apulia808. soltanto a partire dall’inizio del Vi secolo e per un periodo che non superò la metà dello stesso secolo, le tombe tarantine si arricchirono anche di recipienti corinzi809. rara, nella prima fase, appare la ceramica corinzia nei siti disposti lungo l’arco ionico. In linea di massima la graduale diffusione della ceramica corinzia sembra seguire la comparsa delle colonie greche, che svolsero il ruolo di principali vettori di distribuzione di questo materiale. Proprio sulla base di questa considerazione non desta stupore che, per quasi tutto l’Viii secolo, l’area ionica, troppo lontana da otranto per risentire degli influssi culturali lì giunti, sia rimasta indifferente a questo fenomeno. Dai decenni finali dell’VIII secolo, invece, in concomitanza con l’avvio dell’ondata di colonizzazione, si avverò la lenta formazione di una più fitta rete di scambi810. I vasi corinzi sembrano avere raggiunto solo gli insediamenti dislocati lungo la costa, chiaramente sottoposti all’influenza ellenica. Particolarmente rappresentativa appare la ceramica corinzia venuta alla luce nel santuario di san biagio alla Venella presso metaponto, concentrata soprattutto nella fase protocorinzia (725-650)811. Più evidente appare la presumibile connessione con una rotta corinzia presso la collina dell’Incoronata a Metaponto. In questo contesto, infatti, la ceramica corinzia portata alla luce mostra una gamma variegata e ricca di forme vascolari, oltre a una notevole arcaicità (i materiali si datano quasi tutti al Protocorinzio)812. I popoli indigeni non subirono, a quanto pare, il fascino di queste mercanzie813. La domanda di vasellame corinzio da parte dei centri ionici aumentò verso la fine del VII secolo, per raggiungere le punte più elevate durante la prima metà del Vi. a partire dal 570, ma in misura più ragguardevole dal 550, si nota una netta flessione delle importazioni corinzie, destinate, qui come altrove, a cedere il passo alla più invadente ceramica attica a figure nere. Una simile curva di diffusione è registrata nelle aree santuariali locresi di Centocamere e della Mannella, dove comunque la ceramica corinzia presente non rivela esemplari di particolare pregio artistico o qualitativo814. Non sembra peregrina l’ipotesi di collegare questo fenomeno alla crescente necessità auto-rappresentativa avvertita dalle élites locali, sia di ambito coloniale che indigeno. La ceramica attica, proponendo ad un tempo nuovi soggetti con valore simbolico e nuove pratiche collettive ad essi connesse (quali il simposio o la palestra)815, forniva spunti di differenziazione sociale più cogenti di quanto offerto dai vasetti corinzi, ormai divenuti troppo popolari816. in sicilia i materiali più antichi provengono dagli insediamenti maggiormente sottoposti all’influsso coloniale greco, soprattutto quelli collocati nella parte orientale e sud-orientale dell’isola. L’afflusso di prodotti corinzi si protese dalla fine dell’VIII secolo fino alla prima metà del VI secolo. Per quanto riguarda la fase iniziale, cioè i decenni finali dell’VIII secolo, pur essendo attestato materiale corinzio anche a siracusa, nasso, Leontini e Zancle, il nucleo più cospicuo è attribuito a Megara Iblea. Particolarmente attratta dalle mercanzie corinzie doveva essere anche gela, dove i primi vasetti di corinto si datano al Protocorinzio (725-650). Per tutto il Vii secolo, pur dimostrandosi la colonia rodio-cretese aperta anche all’arrivo di produzioni meno diffuse817, la ceramica corinzia rimase indiscutibilmente la produzione meglio attestata, al punto da suggerire una partecipazione diretta della comunità geloa ai traffici commerciali corinzi818. solo al passaggio nel Vii secolo, il raggio di diffusione dei vasi corinzi si 30

ampliò a comprendere anche la chora più interna della parte orientale. in un momento successivo, inquadrabile approssimativamente nell’inizio del VI secolo, l’azione di distribuzione messa in atto dalle colonie greche comportò la ricezione del materiale corinzio anche in ambito indigeno819. nell’area orientale, una notevole quantità di ceramica corinzia è stata rinvenuta nella necropoli greca di Pezzino ad Agrigento, dove, per i decenni centrali del VI secolo, quella di Corinto risulta quasi l’unica produzione di importazione attestata nel sepolcreto820. Molto cospicuo è il nucleo di ceramica corinzia, rappresentata fin dal Corinzio arcaico (620-590) e proveniente dal santuario della malophoros di selinunte, dove peraltro non mancano più elaborati esemplari figurati821. Parallelamente all’acquisizione dei vasi corinzi da parte di Selinunte, pare comportarsi in maniera analoga anche l’area elima della sicilia occidentale, caratterizzata da un interesse per tale produzione precoce e costante, ma in linea di massima poco consistente822. come in magna grecia, anche in sicilia risulta spiccata la predilezione per i vasi potori di produzione corinzia, come anche per i vasetti destinati a contenere profumi e unguenti, mentre poco richiesti dovevano essere i grandi contenitori, come le oinochoai o, ancora meno rappresentati, i crateri823. È verosimile, proprio sulla base della grande diffusione di questi vasi in diversi tipi di contesti, che la ceramica corinzia svolgesse inizialmente la funzione di status symbol, mirata all’autodefinizione delle popolazioni italiote e siceliote, soprattutto nei confronti degli indigeni confinanti824. Si tratta, cioè, del ruolo poi completamente assunto dai vasi attici825. in generale, la ceramica corinzia rinvenuta in Italia meridionale presenta, fin dal momento iniziale, un ampio spettro di forme vascolari, perlopiù legate alla funzione potoria (kotylai e skyphoi) o di contenitori per profumi (aryballoi). Rari appaiono invece i vasi di maggiori dimensioni, quali crateri e oinochoai826. soltanto nel corso della prima metà del Vi secolo, vale a dire nel momento della maggiore popolarità accordata al vasellame corinzio, si registra un incremento anche delle forme vascolari di maggiori dimensioni, soprattutto i crateri figurati. Si potrebbe pensare che una simile tendenza da parte dei vasai corinzi, prima dimostratisi sostanzialmente indifferenti alla raffigurazioni più articolate, sia stata richiesta dalla necessità di competere con i vasi attici a figure nere, ormai giunti sul mercato827. Nelle aree di maggiore concentrazione di questi crateri corinzi (attestati soprattutto in messapia, nella sicilia orientale e in campania), essi erano talvolta utilizzati come cinerari828. Questa circostanza potrebbe confermare il valore simbolico ad essi attribuito da parte delle popolazioni occidentali.

i.c.2.2. cERAMicA LAconicA La ceramica laconica conobbe una diffusione molto più limitata di quella corinzia, ma il suo raggio di distribuzione e soprattutto i contesti di rinvenimento permettono di comprendere le ragioni di alcune scelte effettuate dalla committenza occidentale. Comparsa sul mercato al di fuori dei confini della Laconia leggermente più tardi (intorno al 575) rispetto a quella corinzia, la ceramica prodotta a Sparta sembra avere seguito degli itinerari di circolazione strettamente connessi alle rotte dei mercanti corinzi o samii829. Lo studio della ceramica laconica e, in special modo, la ricerca incentrata sulla diffusione di questa classe nel Mediterraneo pone alcuni problemi metodologici. La rigida delimitazione del campo di osservazione alla ceramica laconica a figure nere ha comportato la creazione di una griglia cronologica almeno parzialmente falsata. La stragrande maggioranza della produzione laconica, infatti, sia di quella destinata al mercato interno che di quella creata per l’esportazione, è formata dalla ceramica a vernice nera. Basandosi, invece, sui dati desunti dai vasi figurati, si è diffusa la convinzione che le officine laconiche siano state attive solo durante la prima metà del VI secolo, in particolare nel secondo quarto del secolo, per poi avviarsi lentamente al declino dopo il 550, quando le due botteghe precedentemente riconosciute si sarebbero fuse in una unica officina, riducendo drasticamente la quantità dei recipienti prodotti830. Tuttavia la contrazione nei traffici commerciali verso l’esterno,

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

tracciata dalla ceramica a figure nere non risulta confermata dalla distribuzione del vasellame a vernice nera. Pertanto, se la breve popolarità dello stile figurato spartano può fornire informazioni circa le preferenze estetiche delle popolazioni riceventi831, la diffusione di questa classe ceramica certamente non indica elementi nuovi relativi al funzionamento politico ed economico della società lacedemone832. Le forme vascolari prodotte dalle officine spartane coprivano l’intera gamma di tipi noti, rispondendo in questo modo alle diverse esigenze della società interna e del commercio. in particolare il cratere laconico costituisce, per la sua circoscritta distribuzione, una sorta di fossile-guida delle rotte commerciali della ceramica laconica. si tratta di una forma peculiare833, caratterizzata soprattutto da una insolita ansa a forma di semicerchio, appoggiata sulla spalla del vaso mediante una staffa, la cui destinazione pare essere stata principalmente l’esportazione diretta verso l’italia. nella prima metà del Vi secolo, i crateri laconici comparvero numerosi in etruria, ma dalla metà del secolo in poi si concentrarono maggiormente in magna grecia e in sicilia834. come si metterà in luce in seguito, mentre tutto il resto della produzione ceramica laconica durante la seconda metà del Vi secolo scomparve gradualmente, la predilezione accordata al cratere laconico, proprio in virtù della unicità della sua forma, consentì a questo recipiente una vita ben più lunga, terminata soltanto intorno al primo venticinquennio del V secolo. In generale nel VI secolo la ceramica laconica a figure nere ebbe una grande diffusione sia in ambito occidentale, dove, oltre all’Italia e alla Sicilia, raggiunse anche massalia e cartagine835, sia nel comparto egeo orientale. si tratta, comunque, quasi sempre di rinvenimenti quantitativamente limitati, sebbene significativi. L’esiguità delle importazioni laconiche potrebbe essere spiegata attribuendone la distribuzione sul mercato a vettori commerciali di diversa nazionalità. Le navi mercantili di provenienza orientale impossibilitate, per caratteristiche tecniche, ad attraversare l’Istmo di Corinto mediante il diolkos, avrebbero dovuto circumnavigare il Peloponneso, sostando verosimilmente lungo le coste della Laconia e caricando, nel frattempo, merce di produzione locale836. La cronologia della distribuzione dei vasi laconici aiuta a comprenderne le modalità. nel periodo iniziale, dall’ultimo trentennio del Vii secolo al primo quarto del VI, i vasi laconici vennero spediti in direzioni precise, dirigendosi prevalentemente verso Taranto, per quanto riguarda l’ambito occidentale, e verso Samo, nel comparto orientale. Soltanto a partire dal secondo venticinquennio del VI secolo, le aree di accoglienza di questi prodotti si ampliarono a comprendere più siti dell’Italia meridionale e della Sicilia, raggiungendo in quantità rilevanti anche l’Etruria. Dalla metà del secolo, infine, la richiesta di vasi laconici cominciò lentamente a diminuire, concentrandosi prevalentemente nelle aree italiota e siceliota e scomparendo quasi del tutto in Oriente837. In linea di massima se si tenta di tracciare un quadro più dettagliato della distribuzione della ceramica laconica in Italia meridionale e in Sicilia, pur registrando una cospicua quantità di insediamenti caratterizzati da rinvenimenti di tale produzione, non si può non constatare una sostanziale dispersione, quasi come se le direttrici del commercio laconico fossero guidate da regole non dettate dalle esigenze mercantili di Sparta, quanto piuttosto basate sulle necessità dei vettori commerciali utilizzati838. Senza dubbio il presunto legame privilegiato di Sparta con la sua unica colonia italiota, taranto, appare confermato anche dai rinvenimenti ceramici, che nella città sul golfo ionico raggiunsero interessanti quantità839. tuttavia, la situazione tarantina non appare scevra da perplessità. La curva tracciata dalle importazioni laconiche della colonia, infatti, registra un vuoto totale per quanto riguarda il VII secolo e, in modo ancora più sorprendente, una regolare e costante assenza dei crateri laconici, che, come si è già detto, costituiscono, invece, in tutto il resto dell’area occidentale, uno dei prodotti prediletti dal mercato. Lo iato registrato per il VII secolo appare ancora più inspiegabile alla luce del rinvenimento di frammenti ceramici laconici di età geometrica a taranto stessa, che attestano l’esistenza di un contatto avito fra sparta e la sua colonia840. a partire dall’inizio del Vi secolo, invece, taranto e la vicina saturo divennero meta privilegiata dei vasi laconici: l’elevata quantità registrata ha suggerito che la

committenza coloniale potesse riconoscere nella ceramica importata uno strumento adatto a sottolineare gli stretti rapporti intercorrenti con la madrepatria841. oltremodo interessante appare il confronto fra la reazione tarantina e quella del resto della Puglia all’arrivo dei prodotti laconici. Anche in questo caso, infatti, come si è già messo in luce a proposito della ceramica attica e della ceramica corinzia, non si può che correggere l’assunto tradizionale di un ruolo fondamentale di smercio svolto da parte di taranto nei confronti del territorio limitrofo. al contrario, le importazioni laconiche rinvenute lungo le coste adriatiche dell’apulia e, in misura minore, negli insediamenti dell’entroterra apulo, mostrano chiaramente l’esistenza di criteri di scelta e di domanda completamente diversi rispetto a quelli riscontrati per la colonia spartana. Si dovrà, dunque, giungere alla conclusione di una sostanziale estraneità di Taranto rispetto alle regole commerciali dei siti apuli disposti lungo la costa adriatica842. esattamente al contrario di quanto riscontrabile a proposito della gamma morfologica tarantina, la forma preferita dai siti apuli fu quella del cratere laconico, sebbene anche la kylix riscontrasse una notevole popolarità843. il rinvenimento, inoltre, di ceramica con le medesime caratteristiche in siti della costa adriatica dell’apulia e dell’illiria ha confermato l’attribuzione di un ruolo fondamentale di smistamento di prodotti ceramici, anche laconici, a otranto, oltre che a taranto844. nel resto dell’italia meridionale i rinvenimenti di ceramica laconica sono estremamente esigui. fra gli insediamenti situati lungo la costa tirrenica dell’odierna Basilicata e della Campania si può segnalare qualche ritrovamento nelle necropoli di san brancato, presso tortora, e Velia845. in generale, i contesti meglio rappresentati appaiono quelli funerari, mentre nell’ambito dei luoghi di culto si possono citare alcuni sporadici ritrovamenti nell’area santuariale di campora san giovanni, presso amantea846, e in due luoghi di culto locresi, nella zona di centocamere e alla mannella847. Più intenso appare l’interesse verso l’artigianato laconico da parte della campania etrusca. Tuttavia, sembra che in questo caso il potere rappresentativo riconosciuto a questi esemplari spingesse verso la scelta di materiali più pregiati, come, per esempio, i vasi di bronzo laconici, rinvenuti in quantità cospicue in alcune sepolture capuane848. Se ci si sposta alla Sicilia, si nota subito un netto incremento nelle importazioni laconiche. Registrata fin dalla seconda metà del VII secolo, ma con punte massime soprattutto nella seconda metà del Vi secolo e nei primi decenni del V, la preferenza accordata dalle popolazioni della sicilia ai materiali di provenienza laconica non sembra avere eguali in tutto l’ambito del Mediterraneo occidentale. I centri maggiormente interessati a questo fenomeno sono quelli dell’area sudorientale dell’isola (Nasso, Catania, Megara Iblea, Siracusa, Camarina, Gela e il rispettivo entroterra)849, non diversamente da quanto attestato dalla diffusione dei vasetti corinzi. si nota una netta predominanza della forma del cratere laconico, che dette forse origine a numerose imitazioni locali proprio a causa della sua capillare diffusione nel territorio anche interno850. La proposta di interpretare la predilezione per la forma del cratere come necessità di uno status symbol adatto a differenziare i diversi strati della popolazione mediante il ricorso a simboli e costumi della civiltà ellenica potrebbe spiegare questa peculiare tendenza siceliota851. La maggiore longevità delle importazioni laconiche nei siti soprattutto costieri della Sicilia sud-orientale rispetto a quanto registrato nella Magna Grecia potrebbe connettersi a quanto già detto a proposito della preferenza accordata dalle popolazioni siceliote ai vasi attici a figure nere rispetto alla nuova invadenza della tecnica a figure rosse all’inizio del V secolo852. Si potrebbe, infatti, leggere nell’attenzione accordata sia alle tradizionali forme della ceramica laconica, come il cratere, sia ai recipienti attici decorati nella tecnica più antica un conservatorismo tipico delle poleis della sicilia853.

i.c.2.3. cERAMicA gREco-oRiEnTALE Un’altra produzione ceramica attestata in Italia meridionale e in Sicilia in quantità abbastanza rilevante da avere spinto la genesi di imitazioni locali è la ceramica greco-orientale. 31

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Le popolazioni greco-orientali, stanziate lungo le coste dell’asia minore, non parteciparono in maniera massiccia, fatta eccezione per le fondazioni di gela e siri, al movimento di colonizzazione diretto verso l’italia e la sicilia, riuscendo tuttavia a raggiungere queste zone con i loro prodotti854. Partendo, infatti, dalla constatazione del ruolo fondamentale costantemente attribuito ai mercanti e ai naviganti samii nella diffusione dei prodotti ceramici, come per esempio la sopra citata produzione laconica, non ci si può meravigliare del rinvenimento di vasi prodotti proprio nelle aree di provenienza di questi naukleroi nelle zone raggiunte dalle loro imbarcazioni. In effetti le fonti letterarie corroborano questa tesi, accordando al mondo greco-orientale i natali di alcuni fra i più antichi e famosi mercanti del mondo greco, come per esempio un tale Kolaios di samo855, e inserendo samii e focei fra i primi popoli, insieme ai corinzi, impegnati nella consapevole creazione di una talassocrazia856. Lo studio dei contatti di carattere culturale e soprattutto commerciale fra la Grecia orientale e l’Occidente si è basato quasi completamente sull’osservazione della diffusione del materiale ceramico, concentrando, tuttavia, lo sguardo spesso solo sugli esemplari figurati. Di recente, invece, si è compreso l’alto potere indicativo insito nello studio di altre classi ceramiche, pure di provenienza grecoorientale, quali le ceramiche non figurate e le anfore da trasporto857. La presenza dei popoli levantini in area occidentale è resa evidente in alcune aree dell’Italia meridionale fin dai cosiddetti secoli bui. Senza dubbio, infatti, la significativa presenza di oggetti di provenienza orientale a Pitecusa deve indicare l’esistenza di contatti di epoca precoloniale fra il mondo occidentale e l’egeo orientale. Per quanto riguarda questo genere di scambi, tuttavia, sembra di potere imputare la responsabilità soprattutto alle esplorazioni marittime condotte dai fenici858. Completamente diversa appare la situazione per quanto riguarda gli scambi esistenti fra i due lembi del Mediterraneo nei secoli della colonizzazione delle terre occidentali, cioè più o meno a partire dall’VIII secolo. Da questo momento in poi le popolazioni coinvolte, poi radunate sotto la definizione di Greci d’Oriente, furono quelle dislocate lungo la costa occidentale dell’Asia Minore e nelle isole ad essa prospicienti, principalmente rodi, samo e chio. Il fenomeno del cosiddetto “commercio ionico” verso l’Occidente sembra perlopiù circoscritto fra la metà del Vii e l’ultimo trentennio del Vi secolo, con un limitatissimo strascico nel primo venticinquennio del V secolo. Se, fino alla metà del VI secolo, questa tendenza può essere ricondotta a motivazioni di carattere sociale legate alle esplorazioni focee nelle terre occidentali, solo a partire dal 550-540 si registra una effettiva presenza di ceramica ionica in occidente. un ulteriore problema relativo a questa produzione vascolare, intimamente connesso con quello della cronologia delle esportazioni, è quello di rintracciare i responsabili della fattura e/o della distribuzione di questi prodotti. In linea di massima, infatti, sotto la multisfaccettata dicitura di ceramica ionica859 si suole indicare le produzioni di Chio, di Clazomene, della Ionia settentrionale e di Mileto, nonché delle coppe ioniche e del cosiddetto bucchero eolico860. La consueta attribuzione del ruolo di intermediari nei commerci greci riservata ai popoli greco-orientali ha portato a spiegare la amplissima distribuzione di alcuni dei prodotti ceramici di ambito ionico (quali le coppe) come il risultato di un commercio attivo ai margini degli effettivi scambi di merci più pregiate o ingombranti861. d’altro canto, se un simile ragionamento può forse spiegare le motivazioni del trasporto di questo materiale da parte dei naviganti di provenienza microasiatica, non può certo illustrare le ragioni della scelta di questi vasi da parte dei popoli italioti e, soprattutto, sicelioti. di sicuro, infatti, le tappe iniziali delle esplorazioni ioniche in occidente devono essere state dirette verso i luoghi successivamente interessati da una presenza greco-orientale organizzata sotto forma di missione colonizzatrice, come per quanto riguarda i Rodio-cretesi a Gela e gli Ioni a Siri. È verosimile, dunque, pensare che da queste mete i mercanti microasiatici si dirigessero verso le aree tirreniche, raggiungendo in primo luogo Pitecusa, dove i materiali greco-orientali sono attestati in quantità rilevanti. Una prova del percorso composto da diverse tappe seguito da questi mercanti è fornita dal rinvenimento di alcuni relitti naufragati lungo le coste tirreniche 32

dell’italia e della francia862. Fra questi, particolarmente esplicativo dei meccanismi commerciali dei Greci-orientali appare quello scoperto presso l’Isola del giglio, di fronte alla costa toscana863. si tratta di un vascello il cui carico, ritrovato quasi completo, ha permesso una datazione compresa fra il 590 e il 580864. considerando l’intera composizione del carico, si è giunti a ipotizzare per la nave una provenienza dalle coste ioniche, probabilmente da Samo, con un percorso a tappe, forse da individuare a Corinto e lungo la costa etrusca. Il naukleros proprietario del vascello sarebbe stato, dunque, un greco dell’Asia Minore, forse diretto a massalia865. Nell’ambito occidentale sembra che il primato di ricezione di ceramica grecoorientale vada accordato alla sicilia, dove il materiale attestato copre un arco cronologico compreso fra la metà del Vii e tutto il Vi secolo. si tratta di un fenomeno di portata e diffusione molto ridotte rispetto a quanto detto a proposito della ceramica corinzia, ma che sembra disegnare un quadro di rapporti e contatti regolari e costanti. È probabile che un primo impulso alla diffusione di questi materiali in sicilia sia derivato dalla presenza dei coloni rodii di gela, ma la cronologia delle importazioni di anfore da trasporto e, soprattutto, di piccoli vasetti per unguenti greco-orientali sembra perfino suggerire una sorta di successione fra il commercio corinzio e quello di area microasiatica. Infatti, il momento di maggiore popolarità dei lydia orientali si colloca intorno alla metà del Vi secolo, quando si registra un calo nelle importazioni di vasellame corinzio866. A differenza del materiale corinzio, tuttavia, le acquisizioni di vasi grecoorientali appaiono nettamente più circoscritte, non solo per quanto riguarda la diffusione geografica, ma anche i contesti di rinvenimento e dunque le funzioni di questi recipienti. Sembra che uno dei principali moventi per la richiesta di questo vasellame fosse il desiderio dei profumi microasiatici che, almeno a partire dall’inizio del VI secolo, andarono ad affiancare il tradizionale commercio corinzio di unguenti e olii profumati867. La tradizione letteraria attribuisce, infatti, proprio alla Lidia e alla Ionia la diffusione del concetto di habrosyne, inteso appunto come l’insieme di tutti i costumi molli e licenziosi alla base della cura del corpo e dell’utilizzo di sostanze profumate. Tra la fine del VII secolo e i primi decenni del Vi, compiutasi la completa formazione di una tale ideologia, non stupisce il riscontro della diffusione di strumenti funzionali alla pratica proposta. i vasetti per unguenti divennero così, probabilmente, sia trasportatori di olii profumati orientali, sia vettori di messaggi ideologici diretti alle aristocrazie del mondo occidentale. Una effettiva contestazione di queste pratiche, rappresentate come inutilmente molli e licenziose, si ebbe solo all’inizio del V secolo, quando, in concomitanza con le guerre persiane, atene si fece promotrice di una campagna di demonizzazione di tutto quanto giungesse dall’Oriente868. È verosimile, allora, che anche la domanda dei beni trasportati dai vettori commerciali provenienti dall’ambito ionico, fortemente improntati a queste ideologie, subisse un drastico calo corrispondente alla diffusione di nuovi materiali, questa volta di provenienza attica, ritenuti adesso maggiormente rappresentativi delle concezioni aristocratiche del mondo occidentale. una simile ricostruzione pare concordare, almeno nelle linee generali, con quanto dimostrato dalla cronologia dei rinvenimenti ceramici greco-orientali in Italia meridionale e in Sicilia. Per quanto riguarda l’VIII secolo e la prima metà del Vii, eccezion fatta per la cospicua presenza di anfore commerciali, le località coinvolte dal fenomeno del vasellame microasiatico sono poche. si tratta soprattutto di siti costieri (Saturo, Policoro, Sibari, Reggio, per quanto riguarda l’ambito ionico, e quasi solo Pitecusa nel comparto tirrenico), evidentemente compresi nelle rotte dei mercanti ionici per la loro posizione geografica e, certamente, non scelti come mete finali delle spedizioni commerciali. Nei territori dell’entroterra, ancora completamente alieni dal meccanismo della ellenizzazione, le ceramiche greco-orientali in questa fase appaiono quasi del tutto assenti. Nel tentativo di tracciare un rapido quadro geografico della distribuzione della ceramica greco-orientale in Magna Grecia e in Sicilia, spicca, come si è già accennato, sia per precocità che per quantità il sito di Pitecusa. Chiaramente compresa nei traffici marittimi di età arcaica, l’isola ha restituito materiale di varia

i. RELAzioni E scAMbi fRA gREciA, MAgnA gREciA E siciLiA nEL V sEcoLo

provenienza, fra cui anche vasi greco-orientali, collocabili già verso la fine dell’VIII secolo e, pertanto, capaci di dimostrare la frequenza degli scambi fra i vari popoli coinvolti. solo nel corso del Vii secolo analoghe produzioni raggiunsero gli insediamenti campani prospicienti all’isola di Ischia (Stabiae, Pontecagnano, cuma, capua)869. Fra la metà del VII secolo e la fine del VI, invece, questi vasi conobbero una diffusione molto più capillare, sebbene sempre limitata agli insediamenti sulla costa e alle colonie. Per quanto riguarda la costa ionica, particolarmente interessate a questo vasellame si dimostrarono Taranto e Policoro. In ambito indigeno, rispetto a una sostanziale estraneità a tale fenomeno dimostrata da parte delle genti enotrie e peucete, si deve sottolineare un atteggiamento di notevole apertura da parte dei popoli messapici del Salento, dove le ceramiche greco-orientali, sebbene sporadicamente, compaiono anche negli abitati indigeni870, in particolare a otranto. nell’entroterra apulo, solo pochi insediamenti (i più rappresentativi sono rudiae, Canosa e Monte Sannace) hanno restituito materiale di questa produzione e, data la dislocazione distante dalla costa e l’assenza di analoghi materiali lungo le coste orientali dell’Adriatico, si è pensato a una intermediazione tarantina871. tuttavia, una simile ricostruzione contrasta con la situazione tracciata per taranto, non tanto interessata al materiale microasiatico e, soprattutto, aliena, come si è già visto, da velleità commerciali dirette verso le popolazioni confinanti. Per quanto riguarda la colonia, si mette in luce la rigida delimitazione dell’uso di questi vasetti in contesto funerario. Le tombe interessate dal fenomeno, comunque, non sono molto numerose, soprattutto se la quantità del vasellame greco-orientale viene confrontata con quella dei prodotti corinzi. In linea di massima, sembra che i coloni tarantini prediligessero piccole forme vascolari destinate a unguenti e profumi, funzionali ai rituali funerari872. Dal VII secolo in poi, questa ceramica fece la sua comparsa anche nei siti costieri dell’area ionica, come mostrano soprattutto alcuni ritrovamenti nell’area del metapontino873, per esempio nella stipe votiva favale, dove la maggior parte dei frammenti rinvia alle diffusissime coppe ioniche874, che costituiscono anche l’unica attestazione di contatti con il mondo greco-orientale da parte locrese875. L’andamento della diffusione di questa classe ceramica nell’area costiera ionica sembra quindi crescente fino alla fine del VI secolo, in conformità con quanto dimostrato per tutta l’area occidentale876. I contatti fra la Grecia dell’Est e la Sicilia sembrano confermare, per quanto concerne la cronologia, la tendenza già tracciata dalla magna grecia: un lento avvio intorno alla seconda metà del Vii secolo, con un ampliamento durante il VI secolo, seguito da un brusco declino nei primi decenni del V. Come per le produzioni corinzia e laconica, la zona maggiormente recettiva nei confronti della ceramica greco-orientale si dimostra l’area orientale dell’isola (messina, Zancle, Mylai, Naxos, Catania, Megara Iblea, Siracusa, Camarina, Gela), con una sporadica presenza anche a selinunte. in linea di massima, anche in sicilia le quantità di vasi di provenienza microasiatica sono di gran lunga inferiori rispetto a quelle della ceramica corinzia e attica. In ogni caso, abbastanza noti in ambito siceliota appaiono sia i vasetti per unguenti, probabilmente acquistati anche per il contenuto, che la ceramica fine da mensa. Fra i vari centri di fabbricazione ceramica individuati in Asia Minore, quelli meglio attestati dai materiali rinvenuti in Sicilia sembrano Rodi, con vasi plastici e lydia, e Chio, la cui produzione si limita al cosiddetto calice chiota. La percentuale più alta fra i rinvenimenti greco-orientali spetta comunque alle coppe ioniche, il cui centro di produzione potrebbe forse essere identificato con Samo. Esse sono attestate a Nasso, Reggio, Zancle, Megara Iblea, Siracusa, Camarina, Gela, Selinunte877. altrettanto esplicativa della diffusione della cultura greco-orientale in ambito siceliota appare l’osservazione della distribuzione della anfore da trasporto, destinate prevalentemente al vino. In questo fenomeno si è voluta riconoscere, infatti, l’adozione della pratica simposiale già a partire dalla fine del VII secolo878. Al contrario di quanto si potrebbe supporre, Gela, nonostante l’origine rodiocretese, si dimostrò maggiormente attratta dalla ceramica corinzia, posponendo

i materiali di matrice greco-orientale solo al secondo posto nella graduatoria delle preferenze. concordemente con gli altri siti interessati dal fenomeno, il materiale greco-orientale giunse a Gela intorno alla fine del VII secolo, per associarsi a quello attico a figure nere intorno alla metà del VI secolo. L’ipotizzabile predominanza di materiali di produzione rodia, forse solo vagamente rintracciabile, non sembra vincere sulla preferenza accordata alle coppe ioniche, rendendo impossibile il riconoscimento di un legame privilegiato fra la colonia e la madrepatria879. Per quanto riguarda il settore occidentale della Sicilia, un vago interesse nei confronti del vasellame greco-orientale è riscontrabile a Selinunte, dove, dalla fine del VII all’inizio del VI, le quantità di recipienti micro-asiatici e di vasi corinzi sembrano quasi equivalenti880. nel comparto elimo, dove verosimilmente la ceramica greco-orientale rinvenuta deve ritenersi frutto di un intervento di smistamento selinuntino, si distingue per quantità, comunque mai eccessivamente rappresentativa, l’insediamento di colle madore881. a fronte di una sostanziale contemporaneità fra l’arrivo della ceramica corinzia e di quella greco-orientale, ci si deve domandare la ragione per cui la predilezione per i vasi corinzi risulti così schiacciante. Le proposte in questa direzione sono state numerose e, tuttavia, mai esaurienti. A un plausibile riferimento alla maggiore facilità del commercio con Corinto, data la brevità del percorso marittimo necessario, infatti, si sono opposte le chiare notizie concernenti le navigazioni su lunga distanza attuate dai i popoli greco-orientali, congiunte con i numerosi rinvenimenti di relitti carichi di materiali di provenienza micro-asiatica. diversa è l’ipotesi che vorrebbe, invece, leggere nella preferenza accordata ai vasi corinzi piuttosto che a quelli greco-orientali il desoderio di richiamarsi più palesemente alla madrepatria peloponnesiaca da parte delle colonie greche italiote e siceliote e dei popoli stanziati nelle loro immediate vicinanze882. Un simile ragionamento riguarda, com’è ovvio, solamente la capacità di cernita della ceramica fine, perché la grande quantità di anfore da trasporto di provenienza greco-orientale rinvenute in molti siti dell’italia meridionale e della sicilia, e in generale attestate in tutto il bacino del Mediterraneo, si riferisce in maniera più diretta alla necessità di importazione dei generi alimentari contenuti nei vasi883.

i.c.2.4. cERAMicA di iMiTAzionE LocALE L’aspetto che conta mettere in maggior risalto in questa sede è la realizzazione di una ceramica locale di imitazione nata, in ambito italiota e siceliota, proprio in conseguenza dell’arrivo delle produzioni greche. il riscontro di una simile esigenza getta luce sui meccanismi di acquisizione, appropriazione e riproposizione delle conoscenze tecniche e dei modelli culturali introdotti dalle genti coloniali e indigene884. il rinvenimento di vasi di produzione locale, nati per imitare i prodotti corinzi e greco-orientali, necessita di una ulteriore riflessione. L’acquisizione di ceramiche allogene in Italia meridionale e in Sicilia è un fenomeno attestato, come si è visto, fin dai cosiddetti secoli bui e raggiunse una rilevanza fondamentale intorno all’Viii secolo, con l’arrivo di materiali dalla grecia continentale e insulare e dall’asia minore. Sia il vasellame corinzio che quello greco-orientale dettero vita a precise imitazioni in ambito italiota e siceliota. Per quanto riguarda la ceramica corinzia, si tratta di un fenomeno visibile in quasi tutte le aree dell’Italia meridionale e della sicilia e, in maniera ancora più evidente, in etruria. in area ionica, la tendenza all’imitazione del materiale corinzio prese vita già nel Vii secolo, soprattutto in area sirita e crotoniate, per poi estendersi ampiamente, nel secolo successivo, a comprendere il Locrese, il metapontino e il tarantino e, in misura minore, anche le aree indigene limitrofe alle zone citate885. se si osserva, per esempio, il materiale rinvenuto nei depositi dell’incoronata di Metaponto, si nota subito quanto sia stato precoce il processo di acquisizione di tecniche e modelli allogeni, desumibili da una profonda ellenizzazione della ceramica locale886. Il livello qualitativo di alcuni degli esemplari utilizzati per simili 33

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

deduzioni è tale da avere suggerito l’ipotesi di maestranze greche o greco-orientali emigrate in italia meridionale887. La produzione locale di Crotone, collocabile per la maggior parte nel Vii secolo, si presenta rigidamente imperniata sulla ripresa di modelli corinzi. A giudicare dalle forme vascolari predilette da queste fabbriche, sembra di potere desumere che i vasai crotoniati si concentrarono maggiormente su tipi con funzione potoria (kotylai in prevalenza)888. in generale, la ceramica di imitazione corinzia prodotta negli ateliers italioti e sicelioti conobbe una diffusione circoscritta a determinati contesti. La ceramica corinzia importata, infatti, veniva principalmente utilizzata come offerta funeraria; il rinvenimento di ceramica di imitazione corinzia soprattutto in ambiti santuariali889 e domestici ha fatto pensare a una produzione locale mirata a soddisfare le richieste alle quali i vasi importati non riuscivano a rispondere890. anche la ceramica greco-orientale dette vita, già a partire dal Vii secolo, a un complesso fenomeno di imitazione locale, ben riscontrabile negli insediamenti dislocati lungo la costa ionica. La produzione di coppe ioniche è ormai ritenuta certa per molti siti italioti: Taranto, Metaponto, Policoro, Sibari, Caulonia, Locri, Reggio, Nocera Terinese, Palinuro, Posidonia. Non sembra di potere circoscrivere la produzione ceramica di imitazione solo a popolazioni di origine greca, sebbene risulti comprensibile una maggiore predisposizione da parte dei coloni di stirpe ellenica alla riproposizione di modelli ellenici891. Appare chiaro, quindi, già da questo rapido sguardo di insieme, come l’acquisizione di tecniche e modelli culturali di matrice allogena sottintendesse, da parte degli agenti di questa ripresa, un consapevole richiamo a esperienze culturali e sociali. ci si chiede, allora, la motivazione sottesa alla decisione di imitare vasi che giungevano in quantità ridondante nelle poleis e negli abitati dell’Italia meridionale e della Sicilia. Sarebbe stato, infatti, ben più semplice continuare ad acquistare quei prodotti, di cui si sentiva evidentemente il bisogno. Risulta invece piuttosto comprensibile il processo per il quale si decise di produrre i vasi in quella determinata maniera, cioè in modo spesso del tutto pedissequo rispetto agli originali. L’importazione degli aryballoi corinzi o dei lydia micro-asiatici utilizzati come contenitori di olii profumati e di unguenti, infatti, senza dubbio comportò, nel contempo, l’apprendimento, da parte dei coloni e soprattutto degli

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indigeni, delle pratiche e dei costumi per i quali quei recipienti erano stati prodotti. Analogo discorso può valere per le coppe ioniche, indissolubilmente legate al momento del consumo del vino e, dunque, capaci di introdurre tale consuetudine. nella scelta di riprodurre forme di fattura greca in una versione locale si deve leggere la volontà di appropriarsi di pratiche collettive e sociali di provenienza straniera. appare ovvio che, dovendo ricreare le condizioni necessarie al corretto svolgimento di usanze mutuate da popoli stranieri, i coloni e gli indigeni residenti in Magna Grecia e in Sicilia scegliessero di riprodurre in maniera quanto più possibile identica gli strumenti indispensabili a tale operazione. Non va dimenticato, inoltre, che una simile scelta risultava quasi obbligata: gli utenti dei vasetti, infatti, non ne avrebbero compreso automaticamente la funzione se gli oggetti fossero stati immessi sul mercato in una forma modificata e, di conseguenza, i produttori del vasellame avrebbero fortemente compromesso le potenzialità economiche delle loro vendite. L’operazione commerciale appare, pertanto, abbastanza chiara. Quello che resta, invece, più misterioso è il motivo che spinse i vasai italioti e sicelioti a intraprendere una produzione locale che andasse a sostituire quella d’importazione. Si tratta di un fenomeno esteso a quasi tutte le classi ceramiche attestate in quantità cospicue in Occidente: come se, dopo un certo periodo, la stringente dipendenza dalle importazioni divenisse opprimente e costringesse a creare una produzione. Si potrebbe pensare che, penetrate in profondità le pratiche sociali introdotte mediante il vasellame allogeno, la richiesta di materiale ceramico ad esse connesso aumentasse notevolmente. di conseguenza, come per i vasi da profumo corinzi e greco-orientali, così per le coppe ioniche e tutte le forme attiche legate al simposio, si sarebbe scelta la strada di una produzione locale. In un primo momento questa produzione si dovette basare pedissequamente sugli originali disponibili, in modo da non richiedere alla committenza eccessivi sforzi di adeguamento alla novità e al cambiamento. Solo in un secondo momento, queste realizzazioni si sganciarono dai modelli originali, per cercare soluzioni più adatte al contesto di utilizzo. Ma questo processo appare quasi del tutto assente nella ripresa delle ceramiche corinzia, laconica e greco-orientale, mirate soltanto a rispondere a necessità di carattere funzionale. C. L.

ii. fonTi LETTERARiE

Le fonti antiche individuano nell’approdo in Occidente di tre “fictores”, modellatori, – euchiro, diopo ed eugrammo – il momento iniziale della trasmissione delle competenze tecnico-manuali responsabili dell’avvio della produzione artigianale occidentale1. Plinio il Vecchio2 narra che, nel VII secolo, questi tre personaggi, dai chiari nomi parlanti3, salpati da corinto giunsero in italia al seguito di damarato, poi destinato a stanziarsi in etruria e ad entrare nella futura genealogia mitica romana4. Da questo momento in poi, l’arte della lavorazione dell’argilla dovette diffondersi nella penisola per ricevere, alla fine del V secolo, un ulteriore impulso da alcuni “cheirotechnoi”, artigiani, i quali, secondo quanto riferito da Tucidide5, fuggiti da atene durante la guerra del Peloponneso a causa della dilagante epidemia di peste, trovarono rifugio sulle coste magnogreche. questa informazione, tuttavia, non va circoscritta a ceramisti e ceramografi, ma deve piuttosto ampliarsi, a giudicare dall’esegesi propria del termine cheirotechnos, ad identificare tutti i portatori di conoscenze tecniche, manuali e artigianali6. Oltre a queste generiche notizie, utili a condividere la certezza dimostrata dagli scrittori sull’esistenza di una tradizione occidentale nella lavorazione dell’argilla, risulta di notevole interesse l’unico caso noto di identificazione di un ceramografo attivo in sicilia. Diodoro Siculo, infatti, ricorda che “Carcino di Reggio, esule dalla sua patria, si stabilì a Terme di Sicilia, città sottomessa ai Cartaginesi; intrecciata una relazione con una donna del paese e avendola resa gravida, era continuamente turbato nel sonno” a causa del malanno che, come gli avrebbe poi rivelato un oracolo, il bambino avrebbe rappresentato per lui, per i Cartaginesi e per tutta la Sicilia. In conseguenza di ciò, Carcino espose il bambino pubblicamente per poi rincontrarlo anni dopo, in seguito ad una serie di vicissitudini, e decidere di riprenderlo con sè. Conclude Diodoro “Accolta con gioia la rivelazione (che il bambino era suo figlio) riprese suo figlio, ma temendo i Cartaginesi si trasferì con tutta la famiglia a Siracusa e, poichè era povero, insegnò ad Agatocle, che era ancora un fanciullo, il mestiere di vasaio (kerameus)”7. innumerevoli i potenziali risvolti di questa narrazione: se ne estrapola, prima di tutto, una traccia della localizzazione elima di una officina di vasai fra V e IV secolo, una datazione resa sicura dal legame di parentela esistente fra carcino e il futuro tiranno agatocle. ma si potrebbe anche abbozzare una plausibile connessione fra la nazionalità reggina – vale a dire greco coloniale – di Carcino e la sua professione di “kerameus”, forse derivata proprio da competenze tipicamente elleniche. non mancano, inoltre, ulteriori riferimenti letterari all’umile origine di Agatocle. Polibio riferisce che “Agatocle non può non essere stato dotato da natura di grosse qualità, come del resto risulta evidente dalle affermazioni dello stesso timeo. se all’età di circa diciotto anni se ne è venuto a Siracusa, abbandonando in tronco la ruota di vasaio, il fumo, l’argilla e se, partito da una simile condizione, nel giro di breve tempo è diventato signore di tutta la Sicilia e ha fatto correre ai Cartaginesi dei rischi eccezionali”8. Diodoro contribuisce a delineare ancora meglio il quadro scrivendo che “Agatocle, afferrata durante questo simposio una grande coppa di oro, disse di non avere abbandonato l’arte ceramica, finché non era stato in grado di fabbricare coppe artistiche come quella. Egli infatti non rinnegava quell’arte,

ma al contrario se ne vantava, dimostrando come, grazie alla sua abilità, avesse mutato una vita assai misera in una molto onorata. una volta, mentre assediava una non poco illustre città, i difensori gli gridarono dalle mura ‘kerameu kai kamineu (vasaio e operaio di fornace), quando pagherai gli stipendi ai soldati?’ ed egli in risposta ‘Quando avrò preso questa città!’”9. A queste voci si unisce quella del retore Cecilio di Calatte che afferma che “il tiranno Agatocle, mostrando agli amici delle coppe di oro, diceva che se le era guadagnate a forza di fabbricare coppe di argilla”10. Nonostante l’esegesi di questi passi sia generalmente condivisa dalla critica, appaiono necessarie alcune puntualizzazioni di carattere soprattutto terminologico. Il verbo “kerameuein”, infatti, si presta ad una duplice interpretazione, particolarmente appropriata al caso in esame. nel senso originario e pieno, infatti, il termine doveva inquadrare l’atto di modellare vasi in argilla ma, in senso metaforico, esso poteva anche connotare l’azione losca di impastare le faccende politiche a proprio tornaconto personale. Sebbene sia lampante come una simile ambivalenza semantica, del tutto consona ad un obiettivo satirico, possa bene adattarsi al personaggio di agatocle e all’immagine che di lui intendevano tratteggiare gli scrittori antichi11, sussistono comunque buone ragioni per credere che lo sfondo ironico si fondasse su un dato di partenza desunto dalla realtà. risale, infatti, ad Aristofane l’abitudine di canzonare i personaggi pubblici additandone le umili origini e, di conseguenza, poco adeguate alle mansioni civili12. e tuttavia è stato già notato come spesso, anche dietro le facezie del commediografo, si celasse il riferimento alla consuetudine dei politici ateniesi di V secolo di continuare a prendersi cura delle proprie attività, perlopiù ergasteria artigianali, durante lo svolgimento delle proprie funzioni pubbliche13. La bassa considerazione sociale di cui godevano il lavoro artigianale e coloro che lo praticavano14 fornisce un ulteriore tassello alla buona riuscita dello scherno aristofaneo e dell’operazione di screditamento messa in atto dagli storici, senza riuscire, però, a negare veridicità alle notizie. Accanto a questa sparuta indicazione, le fonti letterarie ricordano raramente momenti di impiego del vasellame ceramico in ambito italiota e siceliota. Meritano di essere citati, quindi, due passi desunti dall’XI libro dei Deipnosofisti di Ateneo, interamente dedicato ad un tentativo classificatorio dei nomi dei vasi con le relative funzioni15. Polemone descrive lo svolgimento di un rituale di verosimile carattere propiziatorio a Siracusa, dove “all’estremità dell’isola, nei pressi del santuario di Gea Olimpia, fuori del muro c’è un altare, dal quale portano a bordo la coppa quando salpano; procedono fino a che non diventa invisibile lo scudo che si trova sopra il tempio di Atena; a questo punto gettano in mare una coppa di terracotta, dopo averla riempita di fiori, favi, grani interi di incenso e insieme altre sostanze aromatiche”16. ateneo di avvale invece dello scritto di diodoro per affermare che “si chiamano kotyloi le coppe a una sola ansa, di cui fa menzione anche Alceo. Diodoro, nello scritto Contro Licofrone, riferisce che questa tazza è di uso comune a Sicione e Taranto e che è simile a un louterion profondo. Talvolta ha un’ansa”17. C. L. 35

iii. sToRiA dEgLi sTudi

iii.A. iL sETTEcEnTo iii.A.1. RiTRoVAMEnTi ARchEoLogici «oltre alle molte opere tenute dal governo nei luoghi più noti dell’antica grandezza, una moltitudine di persone private si dette e rimescolar la terra in varie provincie, i più veramente per ingordigia di guadagno, pochi per giovamento dell’arte e dell’erudizione»1. Il quadro complessivo degli scavi e dei rinvenimenti che riguardano il XVIII secolo nel Regno di Napoli è efficacemente sintetizzato in queste parole del Ruggiero, il quale afferma che gli scavi condotti direttamente per ordine del Re e sotto lo stretto controllo regio prima ad ercolano, nel 1738, e, successivamente, a Pompei e a Stabia, e soprattutto le grandi opere artistiche che in esse venivano rinvenute avevano acceso l’entusiasmo e l’interesse verso l’antichità in tutta la parte meridionale della penisola. “L’amore e talvolta il furore delle antichità”2, manifestato da intellettuali, eruditi e aristocratici a caccia di oggetti belli e preziosi aprì la strada a numerosi scavi occasionali e illegali svolti al solo fine di rinvenire reperti da immettere sul mercato. il commercio del materiale antico, infatti, non era ancora controllato dall’autorità centrale e non esisteva una precisa legislazione che ne regolasse l’esportazione3. mentre le ricerche nelle città vesuviane procedevano sotto lo strettissimo controllo del Re, per ordine del quale tutto il materiale rinvenuto veniva gelosamente conservato nel museo ercolanense e considerato come esclusiva proprietà regia, gli oggetti scoperti dai privati, invece, non erano soggetti ad alcuna legislazione4. Il destino dei reperti provenienti da scavi non regi, quindi, rimaneva completamente ignoto all’amministrazione pubblica che non controllava né verificava la gestione di tali ricerche5. Solo nel 1755 Carlo di Borbone emanò un dispaccio alla Regia Camera della Sommaria, con il quale, dopo aver ammesso il furto per troppi anni perpetrato in tutte le regioni del Regno, private di “statue, di tavole, di tovaglie, di vasi”, di cui “Altri Stranieri de’ lontani paesi se ne sono arricchiti”, cercava di regolamentare e limitare le esportazioni di questi beni6. una prima legge indirizzata invece direttamente al controllo e alla tutela delle operazioni di scavo non condotte dallo stato si ottenne solo con il real Rescritto emanato il 3 ottobre del 1785, del quale si trova traccia in una serie di richieste di permessi e conseguenti concessioni di scavo, che compaiono negli atti dei Tribunali delle Province napoletane, tra cui quello della Sacra Regia udienza di trani. Questa regolamentazione è attestata anche dalla testimonianza del Ruggiero, il quale afferma che «parecchi editti furono pubblicati per raffrenare la furia di questi lavori ed impedire che fossero estratte o mandate a male le cose trovate o che se ne smarrisse la memoria; al quale effetto vennero deputati, per i vari comuni, distretti, province, ispettori, sopraintendenti o soprastanti a vigilare e riferire ogni minuta particolarità al Governo il quale aveva riservata a sé la prelazione nell’acquisto di quanto giudicasse più importante e degno di pigliar posto nel pubblico Museo»7.

Secondo il Real Rescritto, dunque, lo scavo doveva essere vincolato non solo dalla specifica concessione che il privato era tenuto a richiedere all’autorità centrale, ma doveva anche essere controllato e vigilato da ispettori, i soprintendenti, scelti dal sovrano. Per quel che riguarda nello specifico il rinvenimento dei vasi, la loro acquisizione da parte del re era automatica se si trattava di scavi reali, mentre veniva ricompensata con un prezzo, stabilito da una commissione di periti, nel caso di ceramiche scoperte da parte di privati. i soprintendenti operavano una scelta preliminare del materiale, escludendo la ceramica acroma, considerata del tutto priva di valore, e inviando poi a napoli i vasi ritenuti pregiati per dimensioni e, soprattutto, per decorazione8. Arrivato a Napoli il materiale subiva una seconda valutazione da parte di una Commissione di periti e veniva poi trasferito nelle sedi definitive oppure restituito ai proprietari, se non ritenuto degno di entrare nella collezione reale9. molto spesso, tuttavia, erano proprio gli eruditi locali, i Soprintendenti, a “trattenere” alcuni esemplari per arricchire la propria collezione privata, o, come più spesso accadeva, per venderli ad altri collezionisti10. a fronte degli sporadici ritrovamenti di vasi documentati nel XViii secolo, infatti, si assiste al proliferare di collezioni private in cui confluisce un notevole numero di essi, a testimonianza di come, in realtà, la maggior parte delle scoperte non fosse segnalata, né controllata. Notizie sul fiorente mercato antiquario napoletano si ricavano infatti da più fonti, come, ad esempio, dal carteggio tra l’antiquario pesarese A. F. Gori e i suoi corrispondenti nella capitale del regno, che attestavano la scoperta di vasi a nola, capua, calvi e cuma11, e dalla presenza, nello stesso mercato, di vasi apuli provenienti verosimilmente da siti non campani. L’arrivo di questi esemplari induce inevitabilmente a supporre l’attività di piccoli mercanti nelle altre regioni del regno che rifornivano il più attivo mercato partenopeo12. In riferimento, invece, agli scavi documentati già nel XVII secolo a Cuma è testimoniato l’avvio di ricerche, che furono portate avanti anche nel secolo successivo, e, in modo particolare, durante il governo di carlo iii13. Le indagini però coinvolsero solo la zona della necropoli, che, con i ricchi corredi funerari, poteva restituire oggetti più facilmente commerciabili nel mercato antiquario14. di diverso indirizzo risultano essere le vicende di capua, dove, tra il 1764 e il 1790, fu intrapresa una campagna di scavo diretta da Lord W. hamilton15, e di Paestum16. Il primo e più immediato interesse verso quest’ultimo sito fu naturalmente rappresentato dai templi e l’unica notizia relativa al rinvenimento di ceramica è costituita dalla vendita di un vaso da parte di un cocchiere al collezionista C. Towneley nel 1768, vaso che sarebbe stato successivamente acquistato da Lord Hamilton e che oggi si potrebbe identificare con un’idria italiota conservata al british museum17. Rinvenimenti di vasi sono registrati anche a Locri Epizefirii, dove, dopo la localizzazione del sito della città effettuata da viaggiatori stranieri, furono avviate ricerche, con la concessione del re, che portarono al rinvenimento di una notevole quantità di materiale confluito poi nella raccolta napoletana18. 37

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Per quanto riguarda invece la Sicilia, scavi sistematici furono intrapresi verso la metà del XViii secolo dal Principe di biscari, che, nel 1748, ottenne oltre all’autorizzazione per scavare nei luoghi pubblici delle città di Catania e di gela19, anche la possibilità di non inviare al re il materiale rinvenuto, ma di conservarlo nel museo che stava costituendo20. Il nome del Principe di Biscari è inoltre legato alle prime indagini nel territorio di camarina, svolte negli ultimi anni del settecento, e, in particolare, nelle necropoli di scoglitti e di Passo marinaro, nelle quali furono scoperti numerosi vasi figurati21. In Puglia i ritrovamenti di vasi sono attestati solo per alcuni centri quali, ad esempio, ceglie del campo, dove già nel 1637, a. beatillo dava testimonianza della scoperta di numerose monete e di vasi antichi alla greca22. scavi sistematici furono portati avanti in questo centro alla fine del XVIII secolo prima da G. Dottula e, successivamente, da e. mola23. quest’ultimo, nominato soprintendente della regia udienza nel 1785 e soprintendente dei regi scavi nella provincia di Bari nel 1790, eseguì una prima campagna di scavi nel 1784, rinvenendo due tombe a camera con un ricco corredo di vasi, e una seconda ricerca nel 1785, nel territorio vicino alla chiusa, nei pressi del centro abitato, durante la quale furono trovate altre quattro sepolture con corredo. L’attività del Mola è diventata ormai famosa non solo per le ricerche condotte a ceglie del campo e in numerosi altri centri del territorio di bari, insieme al sacerdote D. Carmosini, ma anche perché i due gestirono, negli stessi anni, un intenso mercato di oggetti antichi, ricavandone ingenti guadagni. il commercio di reperti fu alimentato sia dalla vendita del materiale rinvenuto durante gli scavi da loro condotti, e che, secondo la legge, invece avrebbe dovuto essere inviato, almeno in parte, al sovrano, sia dalla vendita di pezzi che il mola e il carmosini acquistavano da privati cittadini e che provenivano da scoperte fortuite avvenute nelle città o nelle campagne pugliesi24. il soprintendente svolse numerosi scavi anche a bari, dove, negli ultimi anni del Settecento, rinvenne, all’interno di alcune tombe, “molto preziosi e bellissimi vasi. […] ornati di curiosissime pitture per di più di colore giallo o rosso, esprimenti favole o sacrifici”25. altre scoperte per lo più occasionali sono testimoniate a ruvo26, mentre veri e propri scavi furono effettuati a conversano per volere di monsignor d. f. acquaviva Aragona nei suoi poderi, in seguito ai quali furono portati alla luce vari sepolcri con ossa e vasi lavorati “all’Etrusca, in cui vi erano effigiate alcune figure lineari”27. Di particolare interesse risultano infine essere le indagini effettuate nella seconda metà del settecento a Polignano a mare dal Vescovo m. santoro nell’orto della mensa vescovile28. Durante questa prima indagine, tuttavia, come affermava lo stesso vescovo, “il pregio dei Vasi non fu conosciuto e furono tutti rotti per ricavarne i preziosi metalli che si supponeva contenere”29. intorno al 1785 il santoro riprese le ricerche sia nell’orto della mensa vescovile, sia in zone vicine alla città, scoprendo un cospicuo numero di tombe e, di conseguenza, di vasi30. Seguendo, dunque, quanto prescritto dalla legge, il vescovo inviò una minuziosa relazione descrittiva di tutto il materiale al sovrano a cui, naturalmente, i pezzi dovevano essere destinati. i vasi donati furono accolti nella collezione del real museo, e, alcuni anni più tardi, fu concesso al vescovo di tenere per sé altri vasi, con il solo obbligo di concedere al Re diritto di prelazione in caso di vendita degli stessi. Come si è avuto modo di notare, i rari scavi che portarono alla scoperta dei cosiddetti vasi etruschi nel Settecento non ci permettono di risalire all’identificazione dei singoli pezzi, poiché la documentazione fornita, nei pochi esempi in cui essa è presente, risulta molto sintetica e fuorviante. Nella maggior parte dei casi, infatti, non è riportata alcuna descrizione del materiale, né della forma, né soprattutto della decorazione e molto spesso i vasi scoperti in Puglia vengono genericamente definiti come provenienti da Ruvo o, in modo più generale, dalla zona di Bari, cioè dalle aree più note all’epoca per il rinvenimento di oggetti di antichità. 38

iii.A.2. pRiMi sTudi sui “VAsi ETRuschi” Agli inizi del Settecento la ceramica figurata non occupava un posto di riguardo nelle dissertazioni degli antiquari e, anche all’interno delle collezioni, veniva considerata come una classe di materiale meno preziosa rispetto alla scultura e alle monete. Alcuni esemplari di vasi a figure rosse furono inclusi nell’opera di B. de montfaucon31, pubblicata nei primi decenni del secolo, che si proponeva di rappresentare il mondo antico attraverso le opere d’arte prodotte. Ogni raffigurazione era quindi seguita da un testo e, per quanto riguarda i vasi, l’autore poneva l’accento soprattutto sulla loro forma e sulla funzionalità, più che sulla decorazione32. I vasi figurati furono considerati, fin dal XVII secolo, come un prodotto della cultura etrusca, secondo una corrente culturale che, in questo periodo, trovò larga diffusione tra gli intellettuali33. Iniziatore di quella che verrà in seguito denominata come Etruscheria fu, nel 1496, un frate domenicano, Antonio da Viterbo, secondo il quale l’intera cultura europea sarebbe stata originata da quella etrusca34. questa teoria fu ripresa in seguito, alla metà del seicento, dallo scozzese t. Dempster, docente di Pandette prima per lo Studio di Pisa e poi per quello di Bologna, al quale Cosimo II de’ Medici aveva commissionato un’opera interamente dedicata all’arte e alla cultura etrusca35. tutti i monumenti e i manufatti dell’antichità che non potevano essere direttamente collegati alla cultura greca, a quella romana o a quella egizia, erano considerati come prodotti degli antichi abitanti della Toscana36. Agli Etruschi, quindi, che per il Dempster erano stati i primi abitanti dell’Italia, venivano attribuite tutte le scoperte e le invenzioni più importanti, in un’ottica tesa naturalmente all’esaltazione dell’etruria dei medici37. in maniera del tutto marginale nell’opera del dempster venivano inserite anche tavole relative ai vasi figurati, la cui decorazione era rappresentata in piano realizzando le figure rosse risparmiate rispetto al fondo del foglio38. il mito dell’egemonia politica e culturale etrusca fu ripreso, nella prima metà del XViii secolo, da f. buonarroti39, che si occupò di aggiornare l’opera del dempster, e da a. f. gori40, secondo i quali i rinvenimenti di vasi figurati nell’Italia meridionale avrebbero costituito un’ulteriore conferma della grande potenza raggiunta da questa popolazione nell’intera penisola41. ben presto, tuttavia, gli eruditi del regno di napoli si allontanarono dalla cosiddetta scuola toscana, decisi a rivendicare l’appartenenza dei vasi rinvenuti nei siti delle loro regioni a produzioni locali. La prima testimonianza a sostegno di questa teoria fu quella proposta nel 1746 da S. Paoli, che sembrerebbe però aver dato voce ad una tendenza già diffusa tra gli intellettuali partenopei negli ultimi anni del XVii secolo42. La convinzione che la ceramica figurata fosse stata effettivamente prodotta in italia meridionale derivava, tra l’altro, dalla constatazione che i luoghi di rinvenimento di questi vasi erano situati nell’antica Magna Grecia ed anche dalla frequente presenza su di essi di iscrizione greche. sempre nel 1746 si colloca la Dissertazione pronunciata da s. m. di blasi e pubblicata qualche anno più tardi, in cui l’erudito siciliano affermava che i vasi, che fino a quel momento erano stati denominati come Etruschi, pur essendo stati ritrovati a Capua, Nola e in altre parti del Regno di Napoli, “siccome quei della Sicilia dir si debbano Greco-Siculi; così pur anche queli di Nola e di Capua… l’autorità dell’eruditissimo P. S. Paoli mi han fatto senza temenza abbracciare questa opinione”43. un’altra voce sorta, al contrario, ancora a sostegno della scuola toscana fu quella di G. B. Passeri44, autore di una raccolta di tavole e di descrizioni di più di trecento vasi provenienti da famose collezioni siciliane, napoletane e romane, al quale è riconosciuto il merito di aver per primo pubblicato un’opera interamente dedicata alla ceramica vascolare. al termine della prima edizione, nel 1745, il Passeri affermava che fine ultimo del suo studio era mettere a tacere le teorie e le ipotesi che in quegli anni erano state avanzate dagli studiosi meridionali riguardo alle origini greco-campane o greco-sicule del vasi figurati scoperti nel Regno di napoli, rivendicando con fermezza la loro provenienza toscana45.

iii. sToRiA dEgLi sTudi

di vasi etruschi parlava anche il conte di caylus46, sebbene nella sua opera la ceramica occupasse un posto marginale rispetto agli altri oggetti antichi. nella descrizione dei vasi il collezionista francese indugiava in modo particolare sugli aspetti tecnici, che costituivano per lui un criterio di distinzione cronologica del materiale47. L’elevata qualità di esecuzione, ad esempio, poteva essere considerata come il segno di una più diretta influenza greca e, di conseguenza, di una datazione più recente48. il caylus, tuttavia, a differenza dei suoi predecessori, si soffermava anche sull’analisi iconografica delle scene rappresentate, tentando di distinguere in tal modo quelli che, a suo parere, potevano essere identificati come i caratteri peculiari della cultura figurativa etrusca49, o rintracciando affinità con il mondo greco nella decorazione dei vasi e nell’analisi dei più piccoli dettagli decorativi50. Nel 1766 fu pubblicata la prima collezione di Sir W. Hamilton per opera di P. F. hugue, detto d’hancarville51, avventuriero e intellettuale dell’epoca. L’edizione era corredata dalle illustrazioni di tre disegnatori e di sei incisori, stampate in nero su fondo ocra, che riproducevano la decorazione figurata dei vasi sul piano senza però tener conto delle forme52. La vera novità introdotta dal d’hancarville era costituita dalla descrizione e dal commento dedicati ad ogni vaso, che, nelle intenzioni dell’autore, dovevano essere funzionali alla creazione di una vera e propria storia dell’arte antica53. Egli, infatti, elaborò metodi di classificazione e di lettura dei vasi fino ad allora completamente sconosciuti che influenzarono a lungo gli studi sulla ceramica figurata. Di particolare interesse risulta, ad esempio, la distinzione delle diverse forme vascolari e la conseguente creazione di tre categorie: i vasi che riguardavano le cose sacre, quelli che avevano rapporto con le cerimonie pubbliche e quelli riservati al servizio dei privati54. Egli, inoltre, avanzò l’ipotesi che la ceramica figurata fosse stata considerata dagli antichi come oggetto di grande pregio e come simbolo di distinzione sociale, una convinzione che permetterà a questa classe di materiale di assumere maggiore dignità tra gli intellettuali e i collezionisti che fino a quel momento l’avevano ritenuta come parte marginale delle loro trattazioni e delle loro collezioni55. Secondo il D’Hancarville, il valore che gli antichi avrebbero attribuito ai vasi figurati era dovuto essenzialmente alla loro complessa decorazione, alla quale conferì grande rilevanza attraverso l’accurata esecuzione delle tavole, che, nelle sue intenzioni, avevano il compito di proporre al lettore un’immagine quanto più possibile reale della raffigurazione. Egli quindi analizzò minuziosamente le immagini, cercando di ricostruire il mito cui esse facevano riferimento e restituendo persino i dettagli più piccoli che, a suo parere, potevano essere considerati come segni da interpretare, tanto che, come afferma A. Schnapp, si potrebbe parlare di una vera e propria ermeneutica perché “l’originalità di D’Hancarville, in confronto agli antiquari della sua epoca, consiste nel prendere sul serio le immagini e interrogarsi sulla loro origine”56. L’autore, infine, considerava i vasi figurati da lui pubblicati come opera di vasai greci, che si sarebbero stabiliti nelle colonie elleniche dell’Italia meridionale e, ribaltando la prospettiva fino ad allora predominante, sosteneva che la somiglianza con i vasi etruschi fosse dovuta all’influenza che questi ultimi avevano subito da quelli greci57. nella seconda metà del settecento, infatti, divennero sempre più numerosi gli intellettuali contrari alla tendenza, fino ad allora comunque predominante, dell’Etruscheria. già il berti alcuni anni prima, nel 1727, nel descrivere la collezione Valletta parlava di “vasi antichi greci figurati”58 e non di vasi etruschi, ponendo il collezionista napoletano come precursore di una nuova corrente culturale59. a questo proposito si possono ricordare gli interventi di G. M. Pancrazi e di A. S. mazzocchi60, basato quest’ultimo sull’analisi delle iscrizioni presenti sui vasi61, ma soprattutto quello, autorevole, di J. Winckelmann, secondo il quale i vasi che il Buonarroti e il Gori avevano definito etruschi erano in realtà da attribuire ai coloni greci stanziati in Magna Grecia e in Sicilia, perché “sono dipinti con greco disegno e alcuni eziandio di cifre greche segnati”62.

Questo orientamento trova conferma anche nella pubblicazione della seconda collezione riunita da sir hamilton a napoli, in cui, come si evince già dal titolo Collection of Engravings from ancient Vases mostly of pure greek Work­ manship63, i vasi venivano ormai considerati come prodotto della cultura greca dell’italia meridionale64. La sezione dedicata alle illustrazioni fu curata dal direttore dell’Accademia di Pittura di Napoli, H. Tischbein, e dai suoi allievi, e differiva dall’edizione della prima collezione per la rinuncia alla policromia, dovuta probabilmente all’esigenza di contenere i costi di pubblicazione65. Partendo dall’analisi dello stile e della tecnica, l’opera offriva una preliminare divisione dei vasi in gruppi distinti. In base a questi criteri fu isolata un prima classe, che, per la sua decorazione di tipo “geometrico”, affine ai geroglifici, veniva messa in relazione con la cultura egizia. gli altri due gruppi erano formati dalla ceramica a figure nere, che veniva collegata ai Greci della Sicilia, e da quella a figure rosse, attribuita ai Greci dell’Italia meridionale e, in particolare, all’area campana e apula66.

ii.A.3. coLLEzioni Le notizie sulla presenza di vasi figurati nelle pur numerose collezioni italiane e straniere di antichità tra il Cinquecento e l’inizio del Settecento risultano piuttosto sporadiche a causa dello scarso valore che alla ceramica, in quanto materiale povero, veniva attribuito dagli intellettuali dell’epoca67. Ceramica figurata è comunque attestata in alcune collezioni riunite in Lombardia, fra le quali si segnalano quelle di don C. Trivulzio e di G. Sigismondo ala Ponzone68, e, già a partire dall’Xi-Xii secolo, in alcune raccolte del Veneto69. Il precoce interesse per gli oggetti antichi in questa regione è stato spiegato facendo riferimento agli intensi rapporti commerciali intessuti da Venezia con l’asia minore e con la grecia, di cui le collezioni di g. grimani, che comprendeva ceramica apula, e di M. Mantova Benavides sarebbero testimonianza evidente70. La prima collezione interamente dedicata ai vasi antichi fu quella riunita, nella seconda metà del XVii secolo, da g. Valletta, avvocato di napoli, uomo di grande erudizione e profondo conoscitore della storia e dell’arte dell’antichità. La sua raccolta comprendeva circa cento vasi italioti, per la maggior parte apuli71. dalla biografia a lui dedicata dal Berti si deduce che il Valletta aveva anche redatto una Dissertazione dedicata interamente allo studio dei vasi, ma che risulta dispersa72. La collezione Valletta fu in seguito smembrata e acquistata in parte dai Padri girolamini e in parte dal cardinale f. a. gualtieri nel 168873. La raccolta costituita da quest’ultimo, la prima a Roma di vasi antichi, fu successivamente arricchita a tal punto che nella famosa “Stanza delle terrecotte” di Palazzo Manfroni a Roma erano conservati circa duecentocinquanta vasi antichi, molti dei quali furono scelti e raffigurati dal Montfaucon nella sua celebre opera e dal buonarroti74. Le tavole disegnate dai due eruditi hanno permesso di riconoscere tali vasi e, quindi, di ricostruire la collezione, che doveva comprendere per lo più ceramica attica e apula75 e che, nel 1730, fu acquistata da Papa Clemente Xii e collocata nella galleria clementina76. in seguito e lungo tutto l’arco del XVii e XViii secolo le collezioni di vasi antichi a Roma si moltiplicarono sia per desiderio di emulare quella pontificia, sia per la grande eco che la ceramica figurata aveva ottenuto dopo la pubblicazione delle opere di montfaucon, buonarroti e gori77. nella prima metà del settecento, anche nel regno di napoli cominciarono ad essere organizzate collezioni di ceramica figurata, fra le quali si segnalano la raccolta selezionata da F. Mastrilli, formata da circa quattrocento vasi provenienti in gran parte da nola78, quella di C. Porcinari o, ancora, quella conservata presso la Biblioteca dei Padri Teatini, tanto che, il Gori poteva affermare: “non vi è poi Palazzo in Napoli di alcun gran Signore, in cui per ornamento delle stanze e degli appartamenti non si vedano vasi dipinti e di ottima simetria e lucentezza”79. 39

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

La collezione sicuramente più celebre fu però quella dell’ambasciatore inglese a napoli, sir W. hamilton, formata da vasi provenienti dal mercato napoletano, ma anche da attività di scavo direttamente gestite dall’hamilton a nola80. Il suo obiettivo era in realtà vendere successivamente l’intera raccolta e in quest’ottica sembrerebbero inserirsi anche le due pubblicazioni da lui volute e dedicate alle sue collezioni, che dovevano, nelle intenzioni dell’ambasciatore inglese, far aumentare il valore di mercato dei suoi vasi in modo da trarne maggiore profitto81. La prima collezione hamilton, composta da settecentotrenta vasi e descritta dal D’Hancarville, fu acquistata dal governo britannico nel 1772 ed esposta nel british museum82, mentre la seconda, raccolta dall’ambasciatore inglese tra il 1789 e il 1791 e illustrata dal Tischbein, fu spedita in Inghilterra dopo il 1798. una parte del materiale però fu disperso a causa del naufragio della nave che lo trasportava e la parte superstite fu venduta nel 1801 al collezionista t. hope83. L’eco suscitata dalle raccolte di Hamilton e dalle relative pubblicazioni, che le avevano ormai rese accessibili a tutti, contribuì alla nascita di una vera e propria “moda”, che si manifestò anche attraverso la creazione di vasi che imitavano nella forma e nella decorazione gli esemplari antichi. questa nuova produzione servì molto spesso a “consolare” coloro che non disponevano dei mezzi necessari per l’acquisto degli originali84, ma, nella maggior parte dei casi, fu commissionata da aristocratici e regnanti e utilizzata per decorare le loro dimore. un esempio emblematico è costituito dalla Real Fabbrica Ferdinandea della Porcellana, che, a partire dal 1779, realizzò vasi seguendo questo nuovo gusto, come, ad esempio, il cosiddetto servizio etrusco, modellato per il re giorgio iii d’inghilterra, e imitando le decorazioni dei vasi antichi conservati nel museo di capodimonte85 .

iii.b. L’oTTocEnTo iii.b.1. scAVi E scopERTE iii.b.1.1. pugLiA Il quadro degli scavi e dei rinvenimenti di antichità nel XIX secolo risulta essere molto articolato e complesso in seguito al rinato interesse verso gli oggetti antichi e, più in generale, verso l’arte antica cui avevano contribuito le scoperte degli ultimi decenni del XViii secolo86. La Puglia, in modo particolare, fu investita da una consistente azione di ricerca e, quasi, di depredamento per alcune città che divennero veri e propri centri di smistamento di reperti e soprattutto di vasi antichi, il cui valore, nel secolo precedente, era notevolmente aumentato in seguito alla maggiore richiesta da parte di collezionisti e antiquari. Naturalmente l’interesse di questi ultimi era concentrato esclusivamente su oggetti che costituivano degli esempi rari, curiosi, e, quindi, relativamente al materiale ceramico, si cercavano e si acquistavano solo vasi ritenuti “preziosi” o per la decorazione o per le dimensioni o, in ultimo, per la forma. In questo contesto, emblematico, per la regione, appare l’esempio di Ruvo, piccolo paese fino a quel momento praticamente sconosciuto, che all’improvviso divenne sede di un frenetico commercio di oggetti antichi e di vasi. come afferma G. Jatta, “i villici e i ruvestini sperimentarono non falso quel detto che la creta si convertiva benissimo in oro”87. Lo stesso Jatta ricordava che i contadini erano soliti distruggere con le zappe tutti i vasi che occasionalmente venivano ritrovati durante i lavori agricoli, considerandoli di scarso o nullo valore rispetto alle monete e che solo in seguito “la gente colta”88 aveva posto fine a questa consuetudine, spiegando loro l’importanza “economica” che quelle scoperte avrebbero potuto rivestire. Prime notizie sui rinvenimenti ceramici a ruvo sono riferite dal canonico g. ursi89, secondo il quale già alla fine del XVIII secolo sarebbe stato ritrovato, nella zona del castello, un sepolcro con ricco corredo vascolare. 40

Relazioni più dettagliate e descrizioni più specifiche sui vasi scoperti si ebbero, invece, solo qualche anno più tardi, nel 1814, quando il vasaio R. di Zio, scavando le fondamenta di una casa, trovò un antico sepolcro con sei vasi antichi figurati90. Questi oggetti furono acquisiti dal Sovrano, perché ritenuti degni del suo Museo e per essi il vasaio ricevette un “compenso soverchiamente parco”91. Secondo i documenti riportati dal Ruggiero, tuttavia, egli aveva tenuto per sé un vaso con amazzonomachia che, venduto per sessantadue ducati, era stato solo successivamente recuperato dalle autorità e inviato al sovrano92. Secondo lo Jatta proprio la scoperta di questi vasi, che avevano raggiunto l’onore di essere ammessi nella collezione reale, “pose in fermento lo spirito de’ Ruvestini”93, a tal punto che “la specolazione de’scavamenti cominciò allora a porsi in moda; ma nell’anno 1822 giunse al furore”94. Questo fermento è confermato anche dalla costituzione di vere e proprie società che si occupavano degli scavi nei terreni intorno alla città, come quella organizzata dallo “speziale di medicina” A. Tambone e da altri giovani di Ruvo95. naturalmente, la maggior parte del materiale rinvenuto proveniva da ricerche non ufficiali, nascoste soprattutto alle autorità, che avrebbero confiscato il materiale, privando così gli scopritori degli ingenti guadagni derivati dalla vendita a privati. Questa situazione è chiaramente descritta dalle parole dell’Intendente Marchese di Montrone, il quale affermava che a Ruvo gli scavi non erano intrapresi “con anticipato proponimento”, ma avvenivano per lo più in maniera occasionale durante lavori agricoli, ma anche che, purtroppo, essi rimanevano “occulti alle autorità del comune, e laddove de’monumenti di valore si trovino, il secreto che è nell’interesse del trovatore aumenta la difficoltà di giungerne la nuova alle autorità suddette”96. Negli anni successivi a questi primi rinvenimenti si registrarono numerose scoperte di sepolture con ricchi corredi, a cominciare dal 1828, quando fu rinvenuta prima una tomba signorile nella quale, tra gli altri oggetti, è ricordato anche un cratere a mascheroni e vasi di piccole dimensioni con scene dionisiache e, in seguito, una seconda tomba con ventidue vasi a figure rosse97. Un periodo di intense ricerche e di fortunate scoperte si aprì pochi anni più tardi e, infatti, nel 1832, a ovest della città, furono scoperti una tomba con cinque grandi vasi98, e un secondo sepolcro formato da grandi lastre di pietra calcarea, intonacato ad imitazione del marmo e finemente decorato, nel quale fu rinvenuto un cratere a mascheroni con la rappresentazione di archemoro morente e eracle nel giardino delle esperidi99. Nel settembre dello stesso anno, inoltre, si rinvenne una tomba che conteneva, tra gli altri oggetti di corredo, un vaso con la rappresentazione di Peleo e teti e con amazzonomachia e un’idria a figure rosse100. due mesi più tardi, V. cervone, in un suo terreno, portò alla luce una tomba di guerriero, che aveva un cratere a figure rosse tra le gambe101, alla quale se ne aggiunsero altre due, sempre di guerrieri con elmo, corazza, cinturoni di bronzo e con vasi a figure rosse, rinvenute nei pressi delle mura della città102. L’anno successivo il Direttore del Real Museo Borbonico, M. Arditi, ricevette in consegna il materiale confiscato a C. Lamberti, che aveva intrapreso scavi senza permesso regio lungo le mura della città, nel sito detto buccettolo. Le ricerche avevano portato al ritrovamento di numerose tombe e di vasi figurati103. altre sepolture, inoltre, furono scoperte nella contrada s. angelo, molte delle quali, tuttavia, già depredate, mentre i sepolcri rimasti inviolati restituirono ricchi corredi, tra i quali il Ruggiero ricordava un vaso decorato con tredici figure accompagnate da iscrizioni104. Tombe particolarmente ricche furono rinvenute nel 1836: una, scoperta a pochi passi dalla città, era decorata all’interno con fasce e conteneva venti vasi a figure rosse105, mentre il corredo della seconda tomba, trovata nella strada Madonna dell’Isola, era formato da più di cinquanta vasi106. nel 1837, in un sepolcro crollato, furono ritrovati i frammenti di un cratere a calice con la rappresentazione della lotta tra Zeus e i titani, con encelado e Orione identificabili attraverso le iscrizioni107. altri scavi, regolati dalla concessione regia, riguardarono, nel 1838, la strada dei Padri cappuccini, dove il

iii. sToRiA dEgLi sTudi

canonico Chieco rinvenne una tomba a sarcofago monolitico108. il ruggiero109 riporta la relazione presentata alla Commissione di Antichità e belle arti di Napoli dal segretario B. Caprioli, che illustrava sommariamente i sei vasi “tutti fittili ed italo-greci”110 scoperti durante le ricerche del Chieco, dei quali certamente uno con decorazione figurata con la rappresentazione di una donna che versa “celeste nettare” in una coppa tenuta da un guerriero. nello stesso anno si registrarono altre indagini che portarono alla luce, oltre ad alcune tombe violate, tre sepolcri integri con alcuni vasi figurati nel sito detto Buccettolo, già depredato dal Lamberti111, e due necropoli. La prima, formata da otto sepolture e situata a nord dell’abitato, aveva un ricco corredo di ceramica a figure rosse112, e la seconda, di diciassette tombe, nella strada detta dei Salnitri, conteneva ceramica figurata che, nel rapporto della Commissione, venne però definita “di pochissimo conto”113. La frequenza e la ricchezza delle scoperte richiamarono, dunque, l’attenzione della commissione dei regi scavi di napoli che, nella seconda metà del secolo, mantenne un controllo più costante e diretto sugli scavi eseguiti nel piccolo centro di ruvo. nel 1840, ad esempio, la commissione fu chiamata prima dal medico R. Riccardi a verificare l’apertura di una tomba, trovata nello svellere un albero di ulivo, che si rivelò essere la sepoltura di un guerriero con corazza anatomica, elmo e schinieri e sedici vasi figurati114, e, in seguito, dal canonico P. chieco. Quest’ultimo aveva trovato in un suo podere un magnifico sepolcro con molti vasi, soprattutto rhytà, che la commissione, presieduta da s. fenicia, esaminò e ritenne degni del real museo115. Ceramica a figure rosse fu trovata nel 1842 in una tomba scoperta da un muratore in strada s. carlo, presso il torrione116, e, in particolare, si segnalavano un cratere a colonnette apulo con giovani guerrieri e una oinochoe apula a figure rosse con la raffigurazione di un satiro e una menade117. Nel 1843, in un altro podere vicino all’abitato, F. Ficco rinvenne due sepolcri “greci” contenenti numerosi vasi a figure rosse, dei quali almeno otto decorati con teste femminili, che furono esaminati e inventariati direttamente dalla commissione dei regi scavi118. L’azione di controllo di quest’ultima si registrò anche in occasione della scoperta di tre tombe trovate, nel 1844, dal suddiacono A. Cantatore in un suo fondo in contrada Chiancata, il corredo delle quali si rivelò particolarmente ricco di vasi a figure rosse, in parte inseriti successivamente nella Collezione del Real museo119. Le notizie relative al rinvenimento di ceramica figurata a Ruvo si ritrovano più tardi, nel 1878, riportate dall’Ispettore G. Jatta e si riferiscono ad una tomba, scavata in contrada Pantano, nel fondo del consigliere provinciale L. de Zio, nella quale erano stati trovati due vasi, uno plastico di tipo canosino e un secondo a figure rosse120. Un altro resoconto dello Jatta, datato al 1880, registrava la notizia della scoperta in un fondo suburbano di B. de Leo di sei tombe, il cui corredo, costituito sia da vasi sia da oggetti in bronzo, come elmi e cinturoni, fu in seguito smembrato121. Per quel che riguarda la ceramica a figure rosse ritrovata in queste sepolture, dalla documentazione redatta dall’Ispettore si ha notizia di nove vasi figurati122. nel 1883, f. caputi rinvenne, in un suo podere in località arena, dodici tombe con vasi dipinti che entrarono a far parte della sua collezione privata123 e, nel 1884, ceramica figurata fu trovata da un muratore in una tomba non lontana dalla città124. nuove scoperte nel centro cittadino, invece, sono documentate, nel 1885, in occasione della distruzione della chiesa di S. Sabino, vicino alla Cattedrale, dove D. Caldarola trovò una tomba con una patera dorata, un candelabro, un tripode di piombo e alcuni vasi a figure rosse, acquistati, insieme ad altri oggetti del corredo, dal museo archeologico di bari125. Negli ultimi anni del secolo l’Ispettore Jatta registrò altri rinvenimenti di tombe con ceramica figurata in poderi vicini alla città, fra i quali una tomba con sette vasi apuli scoperta nel 1886126, tre tombe a fossa trovate nel 1887 nella zona denominata castello127, una tomba con sedici vasi che erano stati frantumati dal

crollo della lastre di copertura128, una tomba a sarcofago monolitico, già violata, scoperta nel 1892 in un terreno vicino alla città e che conteneva vasi in seguito venduti al museo archeologico di bari129 e, infine, due necropoli scoperte in contrada Arena nel 1893 e formate da circa sessanta tombe con ceramica attica, indigena e apula130. Questa ingente quantità di vasi venuta alla luce da scavi più o meno leciti nella città di Ruvo andò ad alimentare, come è stato già detto, il mercato clandestino di oggetti antichi rivolto soprattutto verso acquirenti esteri, ma anche ad allargare le collezioni di notabili ruvestini, quali, ad esempio, P. Cotugno, G. Caputi e S. Fenicia, e soprattutto il già citato G. Jatta131. quest’ultimo, coadiuvato dal fratello giulio, cercò di salvare il maggior numero di vasi possibile, in modo tale che non si disperdessero i tesori della città132 e riunì, a partire dal 1820, due distinte collezioni, una Napoli e una a Ruvo, formate sia da vasi tratti da scavi nei suoi possedimenti sia, più spesso, da vasi acquistati dai cittadini che più o meno fortuitamente li rinvenivano nelle campagne vicine alle città. Lo stesso G. Jatta descriveva la difficoltà di comprare, anche a prezzi considerevoli, dai privati cittadini, i quali “non si volevano vendere ai propri cittadini, onde le fraudi commesse non si fossero scoverte, ma si mandavano a vendere nei paesi convicini”133. un altro centro di notevole importanza per il ritrovamento dei vasi italioti a figure rosse è costituito da Canosa, dove, nel 1813, venne alla luce il cosiddetto ipogeo monterisi rossignoli134. La scoperta avvenne durante lo scavo di una cantina in un terreno a nord-ovest della città ad opera di un contadino, s. monterisi D’Alessio, e, all’interno della tomba, fu trovata, secondo la dettagliata relazione del direttore degli Scavi Antichi della provincia di Bari, l’abate G. Pilsi, la deposizione di un guerriero con corazza, elmo, un solo gambale e moltissimi vasi. Il Pilsi cercò di recuperare i pezzi che, con notevole velocità, erano stati sottratti al momento della scoperta e, grazie alle segnalazioni degli stessi canosini, ne ritrovò alcuni presso il giudice di pace V. Lagrasta, il sacerdote m. caracciolo e lo speziale G. Conti, i quali sostennero di aver avuto i vasi in dono dallo stesso Monterisi. quest’ultimo, inoltre, aveva anche sottratto all’inventario del direttore degli scavi altro materiale sicuramente con l’intenzione di venderlo separatamente135. La ricerca di tutti i pezzi del corredo fu sollecitata persino dal ministro dell’interno e gli oggetti recuperati furono inviati a napoli e custoditi nel museo Palatino di carolina bonaparte136. La regina, infatti, fece costruire una riproduzione della tomba di Canosa a grandezza naturale, nella quale collocò i tre grandi vasi che in essa erano stati scoperti e i rilievi che decoravano il letto funebre137. nel 1816, dopo la caduta del regno di g. murat, parte dei vasi della raccolta di c. bonaparte fu trasferita nel museo dei regi studi di napoli, mentre gli altri pezzi, tra i quali anche i tre provenienti dall’ipogeo canosino, furono venduti nel 1826 a Ludwig di Baviera e conservati nell’Antikensammlung di Monaco138. Un secondo ipogeo fu scoperto nel 1828 da S. Barbarossa in un suo terreno, mentre scavava una cantina. Anche in questo caso, tuttavia, lo scopritore non dichiarò immediatamente tutti gli oggetti che aveva trovato e, per questo motivo, fu in seguito condannato alla perdita di tutto il materiale che venne trasportato nel museo di napoli139. Nel 1843, scavando una buca per deposito del fieno, il canosino V. Lagrasta rinvenne un ipogeo, di cui l’ispettore dei regi scavi a canosa, m. caracciolo, ebbe notizia solo alcuni giorni più tardi, quando, molto verosimilmente, come si è avuto modo di vedere per le precedenti scoperte, il Lagrasta aveva già sottratto al corredo della tomba molti pezzi140. Lo scavo, tuttavia, continuò con l’autorizzazione dell’intendente della Provincia di bari, e. Winspear, e fu guidato da g. sirone141. La tomba conteneva vasi a figure rosse, oggetti in vetro e di oreficeria, molti dei quali furono inviati al Real Museo. Nell’agosto dello stesso anno fu rinvenuto il cosiddetto ipogeo Lagrasta ii, che, in scavi successivi, portò alla luce un ricchissimo corredo acquistato ancora una volta dal Museo di Napoli142. sicuramente la scoperta più importante nel centro di canosa fu rappresentata dal rinvenimento, avvenuto nel 1853, del cosiddetto ipogeo del vaso di dario, in una località detta Porta Vanense non lontana dalla città. 41

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

secondo la relazione redatta dall’architetto c. bonucci143, inviato dal governo borbonico, furono rinvenuti due armature di bronzo e sette vasi dipinti “di un’importanza insolita e inaudita”144. alcuni pezzi furono trovati in possesso del sig. Fatelli di Ruvo, dal quale furono poi riacquistati e trasferiti nel Real Museo145, mentre gli altri erano stati nascosti dal canonico basta di canosa, che soltanto per “l’antica amicizia” con il Bonucci stesso confessò di possederli e si disse pronto a cederli al Museo di Napoli ricevendone in cambio “il prezzo valutato dall’ordinaria Commissione”146. Di quest’ultimo gruppo faceva parte il vaso che diede in seguito il nome all’ipogeo stesso, il vaso di dario appunto, minuziosamente descritto dall’architetto borbonico147, che, tuttavia, potè vederlo solo nel 1854, in casa di un ricco proprietario di Canosa, G. Caradonna, al quale erano arrivati i vasi, posseduti in precedenza dal basta148. fu sempre il bonucci, inoltre, che si preoccupò di esaminare nuovamente l’ipogeo per cercare alcuni pezzi mancanti sia del vaso di dario sia degli altri vasi che aveva descritto e, infatti, nella relazione redatta il 20 febbraio del 1854, egli affermava non solo di aver portato a termine una pianta della tomba, ma anche di aver trovato alcuni frammenti dei vasi suddetti149. Il corredo dell’ipogeo sarebbe stato formato da due crateri apuli a figure rosse, quattro vasi apuli a figure rosse, tre oinochoai a testa configurata, due corazze di bronzo dorato, un giavellotto di ferro e un morso di cavallo150. Isolati rinvenimenti, infine, furono registrati alla fine del secolo, nelle vicinanze di canosa, in contrada chiancone, dove, durante i lavori per la nuova linea ferroviaria, furono scoperte otto tombe, con vasi a figure rosse, scavate nel tufo151, e in contrada scocchera152. sporadici rinvenimenti sono attestati per il centro di altamura nel 1827153, quando la scoperta di una tomba restituì cinque vasi a figure rosse, e ancora, nel 1890, durante i lavori per la costruzione della stazione ferroviaria, che portarono alla luce cinquanta tombe, tutte uguali per forma e per dimensioni, alcune delle quali contenevano vasi figurati154. Importanti scoperte furono effettuate alla fine del secolo, nel 1898, a Ceglie del campo, in via g. martino, dove un contadino, g. r. roppo, rinvenne un ipogeo nel giardino contiguo alla sua abitazione. Il Roppo, tuttavia, non volle in un primo momento concedere i preziosi oggetti del corredo al museo archeologico di bari, sperando di poter trarre maggior profitto da una vendita ad acquirenti privati. Solo dopo due anni Q. Quagliati riuscì ad assicurare al Museo di Taranto tutti i pezzi del corredo155, che comprendeva, oltre ad una notevole quantità di vasi attici a figure rosse, anche vasi protolucani, lucani e apuli156, ma soprattutto il cratere apulo con la rappresentazione della nascita di dioniso dalla coscia di Zeus157. notizie di rinvenimenti sono documentate anche per la città di bitonto sia nel centro abitato sia nei terreni vicini158, e, procedendo verso sud, ad egnazia, dove, nel 1846, l’Ispettore Bari Eboli denunciava che, nei mesi di siccità e di miseria, “il popolaccio metteva sossopra quel terreno e dissotterava ciò che da secoli era sepolto”159 con la speranza di trarne guadagno. Le informazioni relative alla ceramica figurata proveniente da Egnazia sono però molto confuse e solo in rari casi, come per i vasi scoperti nel 1845, in un sepolcro del fondo Parco del seggio, si dispone di dati precisi riguardo al luogo di rinvenimento160. Vasi a figure rosse, infine, furono trovati nel 1877 ad Oria, nella parte occidentale della città. il fiorelli riporta fedelmente le parole dell’ispettore di Brindisi, l’arcidiacono G. Tarantini, secondo il quale nella tomba fu trovata una notevole quantità di vasi dipinti, che sarebbero poi stati sequestrati e trasferiti nel municipio161. Un caso isolato e del tutto particolare è quello costituito dalle ricerche nella città di taranto, dove primi scavi furono condotti da mons. g. capecelatro durante i lavori di fondazione dell’orfanotrofio tra la fine del XVIII e l’inizio del XiX secolo. il capecelatro, inoltre, aveva anche raccolto una notevole collezione di oggetti antichi, che comprendeva un cospicuo numero di vasi figurati e che fu donata in parte a g. murat e in parte ai reali di danimarca162. Subito dopo l’Unità d’Italia, il centro di Taranto subì una vera e propria rivoluzione urbanistica, poiché la città, fino ad allora limitata al piccolo borgo sull’iso42

la, fu notevolmente ampliata, occupando la zona compresa tra le due insenature, l’area cioè che in età antica era stata più densamente abitata. Gli scavi necessari a questa intensa e frenetica attività edilizia portarono naturalmente alla scoperta dei resti della città greca e romana, e, di conseguenza, alla raccolta di una grande quantità di materiale archeologico163. Questo nuovo fermento rese inevitabili anche le speculazioni da parte di alcuni ricchi proprietari, che avevano acquistato terreni nella zona interessata dal nuovo piano urbanistico e che riuscirono a rivenderli, dopo averli divisi in lotti, aggiungendo però ai contratti una clausola che permetteva loro di avere tutti i reperti archeologici che in quei terreni potevano essere ritrovati, anche dopo la vendita. Il governo non poteva rivendicare alcun diritto su tali reperti, perché le leggi relative agli scavi e ai rinvenimenti di oggetti antichi, ricalcando ancora le disposizioni borboniche, tutelavano la proprietà privata e rendevano colui che trovava l’oggetto su un proprio terreno proprietario dell’oggetto stesso164. il mercato clandestino, quindi, poteva procedere indisturbato nella città, tanto che nel 1880 G. Fiorelli decise di inviare L. Viola perché controllasse il reale stato delle scoperte effettuate e acquistasse dai privati i reperti di maggiore interesse165. La vera svolta fu costituita però dall’avvio dei lavori, nel 1883, per la costruzione del Regio Arsenale, per il quale si rese necessario l’esproprio di un’area vastissima166. Il Viola fu, in questa occasione, costretto a tornare nuovamente a taranto, dal momento che g. fiorelli era riuscito ad ottenere dal ministero della Marina il permesso di “sopraintendere alle opere per raccogliere tutto il materiale utile allo studio”, a condizione che la presenza del funzionario, cui veniva demandato tale incarico, non ostacolasse in nessun modo il normale andamento dei lavori167. Le ricerche nell’area interessata dalla costruzione dell’arsenale portarono alla luce una parte dell’abitato e della necropoli antica, di cui tuttavia il Viola fornì una documentazione molto scarsa che, in molti casi, non permette di ricostruire i contesti di scavo168. si possono oggi riconoscere due nuclei distinti di tali sepolture, uno presso il palazzo del Regio Arsenale con tombe di epoca romana, l’altro nell’area all’interno dell’Arsenale presso Villa Pepe, che comprende tombe di età classica ed ellenistica, che restituirono una grande quantità di ceramica figurata per lo più apula169. tra il 1890 e il 1891 il Viola fu progressivamente esautorato dai suoi incarichi a Taranto, anche a causa degli stretti contatti proprio con quei ricchi proprietari che gestivano il mercato di oggetti antichi, come c. cacace, suocero dello stesso Viola. Dopo il trasferimento di quest’ultimo presso il Museo Archeologico di Napoli, la situazione di Taranto visse anni di completa incertezza, come è testimoniato da P. orsi, che, inviato in missione nella città pugliese nel 1896, denunciò non a caso proprio la gestione e il commercio che il cacace aveva organizzato sugli oggetti antichi170. Nel 1898 fu inviato a Taranto Q. Quagliati, che, fino al 1927, seppe riorganizzare le indagini di scavo e le relative documentazioni, e porre un deciso freno al mercato clandestino fino a bloccare in maniera definitiva l’opera del Cacace171.

iii.b.1.2. cAMpAniA Direttamente controllati dall’autorità centrale e quasi estranei ai “depredamenti” che sono stati illustrati per la Puglia, risultano essere i centri della campania, che furono interessati da scavi eseguiti, nella maggior parte dei casi, da diretti funzionari del sovrano. Ne è un chiaro esempio Paestum, dove, come abbiamo avuto modo di vedere, le indagini e l’interesse, fino al XVIII secolo, erano stati focalizzati esclusivamente sui templi172. nel 1805, tuttavia, fu proprio il soprintendente alle antichità del regno di napoli e delle due sicilie, f. nicolas, a intraprendere indagini presso la porta settentrionale della città, Porta aurea, per recuperare oggetti preziosi destinati alla collezione reale173. Durante queste ricerche furono portate alla luce tre tombe con pareti affrescate e ricchi corredi, che furono descritti dal nicolas in una lettera al ministro serrati e trasferiti al museo di napoli174.

iii. sToRiA dEgLi sTudi

alla metà del secolo in località spinazzo nuove indagini portarono alla scoperta di cinque tombe a camera175. Nel 1854, presso Albanella, furono rinvenute tre tombe a cassa riccamente affrescate. Una di esse, sicuramente maschile, restituì un’armatura bronzea completa e un ricco corredo176, che comprendeva anche un cratere firmato da Assteas con la rappresentazione di frisco e elle177. un altro cratere dello stesso ceramografo, decorato con la rappresentazione della pazzia di eracle178 e rinvenuto insieme ad altri vasi durante gli scavi condotti in località Licinella nel 1860 dal marchese di salamanca, fu successivamente trasportato a madrid e, nel 1874, venduto con l’intera collezione del Marchese al Museo Arqueológico Nacional179. dopo un lungo periodo di pausa, le scoperte nelle necropoli di Paestum ripresero nel 1894, durante la costruzione di un collettore di acque per la bonifica dell’agro pestano. Nel fondo Bellelli, interessato dai lavori, furono portate alla luce tre tombe, successivamente distrutte, mentre i corredi, formati da oggetti in bronzo e tredici vasi, di cui due a figure rosse, furono trasferiti a napoli180. un altro centro intensamente indagato nel XiX secolo fu capua, dove Leopoldo di Borbone, conte di Siracusa e fratello di Ferdinando II, intraprese delle vere e proprie campagne di scavo, rinvenendo, tra il 1852 e il 1857, sepolcri di età romana e tombe più antiche181. il conte di siracusa rintracciò, infatti, i resti di un grande edificio romano con decorazione marmorea e il cosiddetto mausoleo delle maschere di cera, ma scoprì anche, nel Fondo Correale, una necropoli di epoca precedente, formata da centotrenta tombe. Tutto il materiale trovato fu riunito nella raccolta cumana, che comprendeva un notevole numero di vasi figurati182. Dal 1868 W. Helbig descrisse, inoltre, un gruppo di sepolture scoperte durante scavi condotti da s. doria in contrada quattro santi183. In una prima tomba erano stati rinvenuti, oltre ad alcuni vasi attici, anche un’idria a figure rosse di produzione campana184, mentre la seconda conteneva sette vasi, tra i quali, un’anfora panatenaica, un cratere a calice attico e cinque vasi campani. La terza tomba scoperta, infine, era già stata depredata in antico, ma, fortunatamente, vi fu ritrovata una grande quantità di vasi e una coppa firmata da Brygos dalla quale prese il nome la tomba stessa185. Nel 1878 ebbero inizio gli scavi di E. Stevens, che aveva ottenuto una regolare licenza dal Governo centrale e la possibilità di tenere tutto il materiale rinvenuto. Le indagini, che riguardarono esclusivamente zone di necropoli nella stessa area già indagata da Leopoldo di Borbone, portarono alla luce tombe sannitiche e romane186. Le notizie relative a queste indagini, che si protrassero per circa diciotto anni, furono riportate da g. fiorelli, che più volte fa menzione del rinvenimento di vasi a figure rosse187. nel 1896, la licenza di scavo fu concessa allo stevens a condizione che egli donasse metà del materiale rinvenuto allo stato e che i lavori fossero seguiti anche da un rappresentante del re, ma i risultati non furono positivi ed egli decise di abbandonare le ricerche188. gli scavi condotti dallo stevens si differenziano dalle altre ricerche svolte nello stesso periodo per il metodo di indagine adottato, che, attraverso la minuziosa descrizione e la quotidiana annotazione di tutti i rinvenimenti, consente di avere a disposizione dati sicuri circa la ricostruzione dei contesti. Lo stesso criterio fu utilizzato anche per l’organizzazione della sua ricca collezione che, alla sua morte, fu acquistata dal Museo di Napoli, e nella quale tutti i corredi furono distinti tra loro e singolarmente conservati189. all’inizio del XiX secolo furono intraprese indagini sistematiche nell’area di Nola, condotte da P. Vivenzio, che compì ricerche sia nell’area dell’abitato sia in quella della necropoli, lasciando poi in un manoscritto un’attenta analisi e una scrupolosa descrizione dei materiali rinvenuti190. in seguito, tra il 1825 e il 1826, altre ricerche furono portate avanti dal duca di blacas191, il quale, tuttavia, lasciò testimonianza scritta del corredo di una sola tomba, composto da una coppa attica a figure rosse, un’idria attica a figure rosse, un’idria pestana e due skyphoi della stessa produzione192.

iii.b.1.3. bAsiLicATA in riferimento all’area lucana, nel 1824 sono testimoniati per il sito di anzi scavi clandestini che avrebbero restituito una considerevole quantità di materiale, comprendente anche ceramica a figure rosse, che fu in seguito sequestrato e recuperato dal governo borbonico193. Un’analoga situazione è attestata, intorno alla metà del secolo, nelle necropoli in località Pastini, dove le ricerche portarono alla luce molti vasi figurati successivamente acquistati dal governo, e in località Coste di S. Maria, nei pressi di Anzi, in cui erano stati scoperti vasi che furono definiti dal Lombardi nolani e siculi istoriati194. A questo materiale si possono aggiungere molti vasi figurati di incerta provenienza conservati oggi al museo archeologico di napoli. alcuni di essi furono classificati come provenienti da Anzi, sebbene si ignorino il luogo esatto e la data della scoperta, mentre per altri fu indicato, più genericamente, come luogo di provenienza, la Basilicata. Per questi ultimi, tuttavia, si ritiene che il luogo della scoperta possa essere identificato con Anzi e che essi provengano da scavi condotti verosimilmente nel corso del XIX secolo, come sembra confermare anche il metodo di restauro utilizzato195. Notizie della scoperta di altri sepolcri con “vasi di molto pregio” sono testimoniate da A. Lombardi a Montescaglioso, a Pomarico, a Pisticci e ad Armento196. mentre per i rinvenimenti che riguardarono l’area di Pisticci fu condotta un’attenta registrazione di tutti i dati197, per armento, al contrario, come lamentava lo stesso Lombardi, non erano stati redatti registri di tutti gli oggetti rinvenuti né delle circostanze della scoperta e gli unici dati conservati si limitavano alla data, il 1814, e alla zona in cui la scoperta sarebbe avvenuta, Serra Lustrante198.

iii.b.1.4. siciLiA I dati a disposizione riguardo la scoperta di vasi figurati in Sicilia sono molto scarsi e sporadici, soprattutto in relazione alla prima metà del secolo. nel 1827 a Palermo fu istituita la commissione di antichità e belle arti, che non incise in maniera decisiva sull’andamento delle ricerche nell’isola, né riuscì a porre freno agli interventi clandestini che nel corso del secolo si erano gradualmente moltiplicati e che andavano ad alimentare le collezioni private e il mercato antiquario199. Ne è un esempio la collina di Gela che fu “saccheggiata” in modo incontrollato e che fu oggetto di scavi sistematici solo nella seconda metà del secolo. Tra il 1860 e il 1861 si datano, infatti, le ricerche condotte dal console britannico g. dennis nella necropoli di capo soprano, che portarono alla scoperta di una notevole quantità di materiali, tra cui anche ceramica figurata, convogliata verso il british museum di Londra200. Scavi diretti dalle autorità locali si ebbero solo nel 1864 con l’opera del direttore del museo di Palermo, g. d’ondes201. sempre nella seconda metà del secolo si collocano le scoperte effettuate a Lentini nelle contrade Piscitello, balate di Zacco e caracusi. si trattava, in un primo momento, di rinvenimenti casuali e non di scavi, che, secondo la relazione del fiorelli202, portarono alla luce, nel 1879, numerose tombe con vasi a figure rosse. Negli anni successivi si segnalano i rinvenimenti di tombe e di vasi figurati documentati da f. s. cavallari nella proprietà Pisani203 e nella valle ruccia204. Un’eccezione nel quadro complessivo delle ricerche in Sicilia è costituita dall’isola di Lipari, dove la conformazione del terreno rese quasi impossibile l’intervento degli scavatori clandestini, mantenendo così sostanzialmente integra la condizione del sito. La necropoli greca e romana, infatti, era situata nella contrada Diana, ossia in un’area difficilmente raggiungibile e lo scavo delle tombe si rivelava molto faticoso, a causa della notevole profondità che era necessario raggiungere per poterle portare alla luce205. Le prime indagini, che restituirono oggetti in bronzo, terrecotte e vasi figurati, furono effettuate quindi solo nel 1864 da parte del barone E. Piraino di Mandralisca206 e furono seguite, nel 1878, da nuove ricerche commissionate dalla famiglia scozzese stevenson207. 43

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

gli ultimi decenni del secolo si distinsero a Lentini, come in molti altri centri della Sicilia e della Calabria, per l’attenta ricerca di P. Orsi, che portò, nel caso di quest’ultimo sito, all’indagine sistematica di molte necropoli, come quella di S. aloe, di Piscitello e di balate di Zacco208. Le ricerche condotte dall’orsi differivano da ogni tipo di scavo fino ad allora effettuato, perché caratterizzate non solo da una metodologia di scavo più scientifica, ma anche da una maggiore attenzione prestata nella registrazione di tutte le fasi della ricerca e, nel caso specifico delle necropoli, dei contesti di ritrovamento delle singole sepolture. giunto in sicilia, dopo i primi studi condotti in trentino alto adige, l’orsi diresse subito scavi sistematici nei siti di Gela, Camarina, Megara Hiblea e Siracusa. In quest’ultima città lo studioso, a partire dal 1897, esplorò l’area della necropoli di tor di conte209, dove furono scoperti molti vasi italioti figurati, la necropoli di colle temenite, dove rinvenne due pozzetti circolari, scavati nella roccia, che contenevano un cratere a figure rosse con ossa combuste210 e, infine, una terza necropoli nella zona detta Scala Greca, che restituì una limitata quantità di ceramica definita dall’Orsi come “imitazione apula” di quella attica211.

iii.b.1.5. ToscAnA tra il 1828 e il 1829 nelle terre del principe di canino L. bonaparte presso Vulci furono scoperti molti vasi figurati, che confluirono prima nella collezione di W. Dorow e furono poi acquisiti dal Real Museo di Prussia. Altri significativi rinvenimenti furono effettuati, nel 1828, anche nel sito di camposcala, sempre nell’area di Vulci, dai signori candelori, che costituirono con il materiale portato alla luce una vera e propria collezione. questa seconda raccolta, infatti, fu in parte mantenuta dagli scopritori, che erano anche i proprietari del terreno in cui la scoperta era avvenuta, e in parte confluì nei musei romani. il principe di canino, come spiegava o. gerhard, aveva contemporaneamente intrapreso nuove ricerche anche nel sito detto la cocumella, che avevano portato alla scoperta di oggetti antichi custoditi in un primo momento nella sua collezione e in seguito dispersi. Una ulteriore collezione, infine, era stata raccolta anche dai signori Feoli e comprendeva reperti scoperti nei loro terreni di campomorto, che successivamente furono divisi e acquisiti dalle varie collezioni romane212.

iii.b.2. pRiMi sTudi sui “VAsi iTALioTi” Dopo la decisa difesa sostenuta dal Winckelmann a favore dell’origine greca e non etrusca dei vasi figurati rinvenuti in Italia meridionale213, gli studiosi abbandonarono definitivamente la definizione ottocentesca di vasi etruschi e utilizzarono quasi esclusivamente quella di vasi greci o, per la maggior parte dei casi, italo-greci. Come affermava infatti L. Lanzi, già nel 1806, “la denominazione di vasi greci che trovo in qualche moderno data universalmente a’ vasi scavati colà verso napoli desti un’idea falsa non altrimenti che la destasse l’antica di vasi etruschi. Più mi piace quella di greco italici”214. Questa definizione, tuttavia, aggiungeva il Lanzi, sembrava adattarsi solo ai vasi che rivelavano la “greca mano” nel disegno o nelle epigrafi, mentre, per quelli che continuamente venivano scoperti nelle terre intorno a napoli, nola e capua, lo studioso suggeriva la denominazione di campani215. Le prove avanzate per sostenere l’origine “non etrusca” di molti vasi figurati trovati non solo nei centri dell’Italia meridionale, ma anche nelle città dell’etruria, erano principalmente la presenza di iscrizioni in lingua greca e, soprattutto, le rappresentazioni di “greche favole” 216. una decisiva svolta nella storia degli studi sulla ceramica e nelle ricerche archeologiche in genere è rappresentata dall’istituzione, nel 1829, dell’Instituto di Corrispondenza Archeologica promossa da O. Gerhard, il quale spiegava la sua iniziativa affermando che “si desiderava un’impresa atta a radunare, per mezzo di un esteso carteggio fra ogni genere di corrispondenti, i ragguagli compiuti de’continui progressi dell’archeologia, onde accrescere lumi a molti dotti 44

sulle particolari cognizioni de’monumenti dell’arte, e promuovere le ricerche di molti altri, la cui esperienza su quelli non è accompagnata da egual sapere nell’archeologica letteratura”217. È, infatti, nelle pagine degli annali e del bollettino dell’instituto che furono raccolte tutte le notizie di rinvenimenti e scoperte relativi all’Etruria, all’Italia meridionale e all’intero bacino del Mediterraneo218, ma anche gli studi condotti dai più importanti archeologi dell’epoca su singole classi di materiali. Ne è un esempio proprio l’attenzione rivolta dal Gerhard stesso verso i vasi figurati italo-greci in un articolo apparso nel primo numero del Bollettino219. In questo studio preliminare l’archeologo tedesco parlava prima di tutto dei vasi italo-greci di fabbrica nolana, che, in alcuni casi, erano stati ritrovati anche in Etruria, segno, a suo parere, che “le bellissime stoviglie, rinomate per la singolare lucidezza della loro vernice e per l’eleganza del disegno” avevano costituito un articolo di commercio esportato anche in zone lontane220. Esemplari di fabbrica campana, spiegava ancora il gerhard, erano stati scoperti anche ad anzi e a Locri. Accanto a questo primo tipo, lo studioso collocava poi i vasi della Basilicata e della Puglia, categoria, quest’ultima, alla quale egli sembrava conferire un pregio maggiore per le dimensioni spesso monumentali dei vasi, per la ricercatezza delle forme e per la frequenza di rappresentazioni definite quali “cerimonie mistiche”221. Il Gerhard, infine, considerava sia la ceramica lucana sia quella apula successive rispetto alla campana e le datava all’epoca del senotoconsulto contro i baccanalia nell’anno 564. Di particolare interesse per la storia della ceramica figurata in generale risultò essere il celeberrimo Rapporto Volcente, redatto dal Gerhard dopo un suo viaggio a Vulci, durante il quale egli aveva avuto l’opportunità di vedere e schedare più di 3400 vasi222. il materiale esaminato proveniva, per la maggior parte, dalla zona di Vulci che, come si è visto, era stata intensamente indagata tra il 1828 e il 1829223. Esaminando i vasi e classificandoli in base alla forma, alla presenza di iscrizioni e alla scelta dei soggetti rappresentati, il gerhard era giunto ad una preliminare classificazione in scuola greca o tirrena e scuola etrusca, alle quali si aggiungevano poi i cosiddetti vasi nolani224. Le opere ascrivibili alla prima categoria, secondo lo studioso, corrispondevano perfettamente alla ceramica nolana per “l’uso di maniere pittoresche e per il purissimo gusto de’ loro disegnati d’ogni sorta” e per le forme vascolari utilizzate, ma si distinguevano da essa per la scelta di alcune forme, come lo stamnos, e per la frequenza di “atletici argomenti”225. Il Gerhard, inoltre, distingueva “tre maniere pittoresche nell’antica pittura vascularia”, ovvero quella egiziana, quella arcaica greca e quella greca perfetta, tutte naturalmente rintracciabili, in proporzioni diverse, nell’intero corpus dei vasi di Vulci. La prima categoria, che comprendeva i vasi a figure nere, che, a suo parere, avrebbero richiamato ornamenti egiziani, e la seconda erano maggiormente rappresentate tra i vasi volcenti. La terza categoria, invece, costituita dai vasi a figure rosse, secondo il Gerhard, avrebbe prevalso nella fabbrica nolana e, tra i vasi di Vulci, era rappresentata da un cospicuo numero di esemplari, simili, soprattutto per il disegno, a quelli scoperti nel centro campano226. Il Gerhard concludeva, quindi, che i vasi volcenti fossero opera di artisti greci, sicuramente di origine attica, trasferitisi in etruria, oppure di etruschi che avevano mirabilmente imitato le opere attiche. L’origine greca era inoltre spiegata facendo riferimento sia alla presenza di miti attici nelle rappresentazioni figurate sia, in particolare, alla lingua utilizzata nelle iscrizioni, in alcuni casi costituite dalle firme degli stessi artisti. quest’ultimo argomento serviva allo studioso per collocare cronologicamente i vasi di Vulci, dal momento che egli notava come solo raramente nelle iscrizioni comparivano consonanti doppie e vocali lunghe, che sarebbero state introdotte ad Atene solo nell’Olimpiade XCIV. I vasi, dunque, avrebbero dovuto essere più antichi rispetto alla diffusione delle lettere citate e queste considerazioni lo inducevano a datare la ceramica di Vulci tra il 480 e il 280227.

iii. sToRiA dEgLi sTudi

L’anno seguente la classificazione proposta dal Gerhard fu ripresa e ampliata dal duca di Luynes228, il quale distinse l’intera produzione ceramica in cinque tipi. La classe più antica era costituita dai cosiddetti vasi dorici e fenici229, la seconda, invece, da vasi molto simili ai precedenti, ma caratterizzati da un tipo di vernice meno lucente230, seguiti poi da una terza categoria di vasi con figure nere “di stile arcaico”231, che sarebbero successivamente stati imitati dai vasi a figure nere che, secondo il Luynes, costituivano la quarta classe232. La quinta, invece, era formata dalla ceramica a figure rosse, che avrebbe costituito un riferimento per gli indigeni dell’Italia meridionale per una nuova produzione di vasi, distinguibili per la presenza di figure spesso bizzarre e di complessi elementi di ornamento233. A questi studi si aggiunse, nel 1854, il catalogo della ceramica conservata presso le Staatliche Antikensammlungen und Glyptothek di Monaco, redatto da O. Jahn234 e generalmente considerato come il primo catalogo scientifico di una collezione museale. Lo studioso, tuttavia, non si occupò della divisione cronologica delle classi ceramiche, distinguendo solo i vasi primitivi, quelli a figure nere e quelli a figure rosse, seguiti dai vasi della cosiddetta fase di decadenza235.

iii.b.3. A. fuRTwängLER E LA disTinzionE dELLE scuoLE di pRoduzionE Negli anni Trenta, come è noto, alcuni studiosi tedeschi, quali H. Brunn, K. Friederichs, J. Overbeck, elaborarono i metodi della cosiddetta archeologia filologica, che, per quasi tutto il secolo, dominò gli studi archeologici in Europa. Questo nuovo orientamento si basava sulla possibilità di applicare i metodi elaborati per l’analisi filologica dei testi anche alla produzione dei manufatti artistici e, in particolare, alla scultura. Tale metodologia di ricerca, quindi, partiva dalla lettura dei testi antichi, che riportano notizie relative agli artisti greci e alle loro opere, in modo tale da far coincidere le copie romane delle più famose sculture greche con le descrizioni che di esse facevano gli scrittori, confrontando tra loro tutte le copie conservate e riconducibili ad uno stesso tipo236. Questo orientamento fu mirabilmente rappresentato alla fine del XIX secolo dall’opera di A. Furtwängler, Meisterwerke der griechischen Plastik 237, nella quale egli ripercorreva la storia della scultura greca, analizzando esclusivamente le copie di età romana, un “equivoco” in cui incorsero tutti gli studiosi della scuola filologica. Il Furtwängler mostrò, tra l’altro, che il tipo dell’Atena Lemnia elaborato da fidia ad atene aveva raggiunto nel V secolo una larghissima diffusione, tanto da essere stato riprodotto non solo sulle monete ateniesi, ma anche su quelle di alcune città dell’Italia meridionale. Raffigurazioni della testa dell’Atena Lemnia, con alcune varianti, infatti, si ritrovavano sulle monete di neapolis, taranto, cuma e Poseidonia238. Lo studioso sostenne che la fondazione della colonia panellenica di turi, fortemente voluta e direttamente controllata da Pericle nel 445-444 sulle coste ioniche della Magna Grecia, avrebbe rivestito una funzione di tramite tra atene e le altre città greche dell’italia meridionale, favorendo, di conseguenza, la diffusione dell’arte attica in queste regioni239. L’influenza della produzione artistica attica sull’artigianato e sull’arte locale, secondo il Furtwängler, era facilmente rintracciabile anche in un’altra classe di materiali, quale la ceramica figurata240. Egli riteneva che i vasi figurati sarebbero stati prodotti in Italia meridionale a partire dal V secolo, dopo la fondazione di turi appunto, e che potevano essere considerati come una “propaggine”241 della ceramica attica. Da quest’ultima, infatti, essi sarebbero stati direttamente dipendenti, almeno per la prima fase della loro produzione, sia per lo stile sia per le forme sia per la decorazione. Lo studioso, inoltre, rintracciava nella decorazione dei vasi italioti influenze derivate dai rilievi del Partenone e dalle pitture di Polignoto. La ceramica figurata prodotta in Italia, tuttavia, pur dipendendo dai prototipi attici e pur non potendo competere con essi per “bellezza e raffinatezza del disegno tecnico”242, mostrava, secondo il Furtwängler, una carattere proprio, individuale, nello stile e nella tipologia delle figure243.

Lo studioso, oltre a definire una cronologia, collocando l’inizio di tale produzione in coincidenza con la fondazione di turi, operò anche una prima distinzione delle scuole di produzione di tale classe di materiale. egli, infatti, riconosceva una prima produzione italiota, costituita soprattutto da “vasi a colonnette”, che si sarebbe diffusa nella prima metà del V secolo, i cui esemplari sarebbero stati rintracciati soprattutto in Lucania e a Ruvo, e che avrebbe costituito una sorta di fase preparatoria per i successivi vasi lucani244. Solo nella seconda metà del secolo, invece, si sarebbe sviluppata la ceramica figurata, che lo studioso definiva indifferentemente come Apula o Tarantina, dal momento che, a suo parere, sarebbe stata proprio la potente colonia greca l’unico centro di produzione. Secondo la ricostruzione del Furtwängler, l’arte ceramica attica, trasferita a Turi e di lì diffusa in tutta l’Italia meridionale, era stata inizialmente prodotta dagli artigiani della colonia di eraclea, fondata da taranto nel 433, dopo la vittoria su turi per il dominio sulla siritide. successivamente, la manifattura dei vasi si sarebbe gradualmente spostata nella più ricca città di taranto, provocando, di conseguenza, l’impoverimento della produzione di Eraclea, i cui manufatti divennero quindi più modesti e assunsero un carattere locale245. Un’ulteriore prova che contribuiva a dimostrare la datazione più tarda dei vasi tarantini era costituita anche dal loro stretto rapporto stilistico e formale con i vasi attici databili intorno al 430246. Sia la prima produzione sia quella successiva, tarantina, rappresentavano per il Furtwängler una diretta emanazione dell’arte attica “trapiantata su un altro suolo”247 e differivano tra loro anche per la scelta dei soggetti rappresentati. mentre per la prima produzione, infatti, secondo lo studioso, erano stati scelti soggetti, come gli episodi delle Argonautiche o il ratto delle Leucippidi, derivati dalla pittura di Polignoto, nella ceramica prodotta a taranto, invece, era preponderante la presenza di scene che, a suo parere, riproducevano le grandi opere teatrali, e, in maniera particolare, le tragedie di euripide, che avevano avuto grande diffusione in italia meridionale. La ceramica apula, inoltre, avrebbe gradualmente soppiantato quella importata da Atene, tanto che, concludendo, il Furtwängler affermava che la fondazione di Turi si era rivelata poco proficua per la madrepatria, i cui prodotti erano stati assimilati e imitati a tal punto da essere completamente sostituiti e, quindi, non più acquistati dalle città dell’Italia meridionale. È chiaro, dunque, come ormai i vasi italioti a figure rosse, nel corso del XIX secolo, fossero stati riconosciuti come prodotto dell’Italia meridionale, liberandosi così definitivamente dalla definizione di Etruschi che per lungo tempo era stata comunemente accettata. Per la prima volta, inoltre, la ceramica a figure rosse di produzione italiota non fu considerata soltanto come emanazione della ceramica attica, che, comunque, rappresentava il modello a cui gli ateliers fioriti in Italia meridionale si erano ispirati, ma anche come un fenomeno produttivo gradualmente affrancatosi dal prototipo della madrepatria e capace di elaborare dei propri caratteri specifici. Questi primi studi del Furtwängler relativi alla ceramica figurata, marginali nell’ambito di un’opera dedicata ai grandi maestri della scultura greca, avranno una più compiuta definizione all’inizio del XX secolo.

iii.b.4. iL cATALogo dEL bRiTish MusEuM E gLi sTudi di g. pATRoni Alla fine del XVIII secolo era stata ormai ufficialmente riconosciuta l’identità dei vasi italioti come produzione autonoma e locale della magna grecia, nata come ramificazione della ceramica prodotta in Attica, ma gradualmente liberatasi da tale dipendenza attraverso l’elaborazione di caratteristiche nuove che riflettevano il contesto nel quale era stata prodotta. Gli studi svolti in questo periodo furono, quindi, orientati quasi esclusivamente alla distinzione delle varie scuole di produzione, dal momento che, sebbene prodotti tutti in Italia meridionale, i vasi mostravano alcune significative differenze 45

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

per le dimensioni, per la scelta delle forme e soprattutto per lo stile e i soggetti delle raffigurazioni. Solo pochi anni dopo le ipotesi avanzate dal Furtwängler248, si registrò un nuovo tentativo di riconoscimento e differenziazione dei luoghi di produzione della ceramica nel catalogo del british museum di Londra curato da h. b. Walters249. Secondo lo studioso inglese i centri di produzione della ceramica figurata in italia meridionale potevano essere localizzati in alcune colonie greche che, durante il V secolo, avevano raggiunto uno splendore e una ricchezza tali da superare anche le città della madrepatria, dando vita ognuna ad una propria scuola caratterizzata da un proprio stile. il Walters preliminarmente riconosceva la presenza dei tre grandi gruppi, apulo, campano e Lucano, individuando per ognuno il probabile luogo di produzione250. Per l’Apulia egli designava come centro di creazione della ceramica figurata, Taranto, dalla quale i vasi sarebbero poi stati diffusi nei centri della Puglia, come Ruvo, Bari e Canosa. L’unica “anomalia” che lo studioso riscontrava in questa tesi era la sproporzione tra la notevole quantità di ceramica trovata in queste località e l’esiguo numero di esemplari che erano stati rinvenuti invece a taranto251, anomalia oggi facilmente spiegabile alla luce delle scoperte che, come si vedrà in seguito, interessarono la colonia a partire dai primi decenni del novecento. Una situazione analoga veniva delineata anche per la Campania, poiché, secondo il Walters, il maggior centro di produzione di ceramica sarebbe stato Cuma, sebbene, come doveva egli stesso riconoscere, il più cospicuo numero di vasi provenisse da nola, capua e sant’agata dei goti. riguardo alla Lucania, lo studioso individuava come possibili sedi di officine le città di Anzi, Pisticci e Paestum252. L’intera produzione di vasi figurati dell’Italia meridionale, inoltre, sarebbe terminata nel I secolo, contemporaneamente alle guerre combattute da Roma contro Pirro e contro Annibale, che avevano visto le città della Magna Grecia schierate contro l’impero romano e, di conseguenza, notevolmente indebolite dalla successiva sconfitta253. Il Walters distingueva, quindi, partendo dalle già citate tre regioni di produzione, diversi “stili”, a cominciare dal cosiddetto “Athenian style”, formato dai vasi attici trovati sia in asia minore e in africa sia in italia meridionale, che potevano provenire o da produzioni locali o da importazioni dalla grecia. il primo stile totalmente indigeno, invece, era, per il Walters, quello di Assteas, cui attribuiva, oltre ai vasi firmati dal ceramografo, quelli stilisticamente molto simili ai primi e scoperti anch’essi a Paestum254. Secondo lo studioso, questi vasi presentavano delle notevoli affinità con quelli dello stile Lucano, ma, nello stesso tempo, vi si potevano notare caratteristiche quali, ad esempio, il modo di rappresentare teste e capelli delle figure, che rendevano tali vasi vicini anche agli altri della produzione campana. Questa commistione di influenze poteva essere spiegata, a suo parere, facendo riferimento alla posizione, collocata tra Lucania e Campania, di quello che avrebbe dovuto essere il luogo di produzione di questo tipo di ceramica, ovvero Paestum255. Il terzo stile era quello Lucano, caratterizzato da un disegno rigido e poco accurato, con teste molto grandi, occhi fissi e dalla rara presenza di colori accessori256. Le scene maggiormente rappresentate su questi vasi, secondo il Walters, erano quelle derivate dalle vita quotidiana. Particolarità differenti, invece, si sarebbero rilevate nello stile Campano, nel quale egli notava una spiccata predilezione per gli effetti pittorici e una grande varietà di colori utilizzati257. L’ultimo stile, infine, era l’Apulo, che il Walters divideva però in due diverse classi, distinte soprattutto per l’uso di determinate forme. L’“Early Apulian”, infatti, avrebbe prediletto i grandi crateri e le anfore, mentre il “Later Apulian” vasi di dimensioni più piccole come pelikai e oinochoai258. Entrambe però, secondo l’ipotesi dello studioso, sarebbero state accomunate dalla particolare scelta dei soggetti rappresentati, dal momento che, a suo parere, la maggior parte delle scene dei vasi apuli avrebbe chiaramente richiamato la sfera sepolcrale. Lo stile apulo, inoltre, si sarebbe distinto anche per una più complessa decorazione accessoria, formata da fiori e rossette con la funzione di occupare lo spazio lasciato 46

libero dalle rappresentazioni figurate e per i quali spesso venivano utilizzati colori aggiunti, come il bianco e il giallo259. Le “fabbriche e gli stili locali” della ceramica italiota costituirono l’anno successivo l’argomento di un complesso e articolato studio presentato da g. Patroni260, nel quale lo studioso distingueva, come aveva già fatto il Walters, gli stili di ogni regione, individuando anche i maggiori centri di produzione e introducendo non poche novità. Innanzitutto egli sostituì quello che l’archeologo inglese aveva definito come stile di Assteas con la più generica denominazione di “Stile di Pesto”. In questo contesto il periodo di attività di assteas veniva considerato solo come la fase iniziale di una produzione più vasta e veniva datato intorno al 350. Lo stile del ceramografo, infatti, veniva considerato pedante, poco spontaneo e troppo rigido nella resa delle figure, caratterizzate da contorni duri, proporzioni tozze e nudi senza vigore261. nella produzione di assteas risultava essere prevalente la forma del cratere a calice o a campana, mentre la fase successiva si sarebbe distinta per la creazione di forme più alte e esili e per la scelta dei soggetti, di prevalente carattere erotico o dionisiaco262. il Patroni, inoltre, sottolineava la differenza fra le varie fasi di una stessa produzione o tra diversi centri, analizzando minutamente non solo la resa dei personaggi, lo stile e il disegno, ma anche l’uso dei colori aggiunti, la scelta dei motivi decorativi e la loro disposizione all’interno della composizione. Lo stile campano, ad esempio, si distingueva, a suo parere, dal Pestano per la presenza di una vernice meno densa e di un colore più rossastro della terracotta, elementi ai quali si aggiungeva però un frequente uso di colori come il bianco, il verde e l’azzurro all’interno della composizione263. nell’area campana lo studioso individuava più centri di produzione, fra i quali avrebbe assunto una posizione predominante Cuma, la cui produzione avrebbe mostrato nette influenze da parte di altre fabbriche italiote. Questa deduzione avrebbe trovato conferma, secondo lo studioso, nella predilezione mostrata dai vasi di cuma per i soggetti legati alla sfera sepolcrale, che risultavano invece del tutto assenti nello stile di Pesto. una particolarità distintiva sarebbe stata data dai costumi, chiaramente locali, indossati dai personaggi264. Il secondo centro dell’area campana veniva identificato poi con la città di Saticula, la cui produzione sarebbe stata caratterizzata da ornati più semplici e da scene dionisiache o di palestra, mentre, a differenza di Cuma, sarebbero stati completamente assenti gli abiti indigeni e i soggetti legati alla sfera funeraria. Lo studioso, quindi, ipotizzava per il centro campano l’attività di una vera e propria fabbrica attica, che vi si sarebbe stabilita intorno al V secolo e che avrebbe subito solo in maniera marginale l’influenza delle scuole ceramiche indigene vicine. Questa produzione avrebbe dovuto essere di conseguenza precedente sia a quella di Paestum sia a quella di Cuma e, anzi, da esse sarebbe stata successivamente soppiantata. Fabbriche minori, infine, venivano riconosciute a Capua, Abella e napoli265. La terza area era quella Lucana, che, secondo il Patroni, avrebbe mostrato uno stile più uniforme rispetto a quello dei vari centri della zona campana, ma, nello stesso tempo, anche “più tenacemente regionale e quasi barbarico”266. Lo studioso registrava scoperte di vasi figurati a Pisticci e ad Armento, città nelle quali la ceramica sarebbe stata solo importata dall’unico centro di produzione dell’intera area, anzi267. Le figure caratteristiche di questo stile sarebbero state, secondo il Patroni, asciutte e nervose, con fianchi stretti, muscolatura accentuata, teste grandi e occhi sbarrati, elementi che avrebbero concorso ad esprimere “passioni selvagge e affetti violenti”268. Anche in questo caso i personaggi, tratti naturalmente dalla mitologia greca, venivano spesso raffigurati con abiti locali, come già si era notato per i vasi campani. Ultima classe considerata dal Patroni era, infine, quella dei vasi apuli, per i quali lo studioso rifiutava la tesi, fino ad allora quasi unanimemente accettata, secondo la quale unico centro di produzione della regione sarebbe stata la colonia greca di Taranto, ritenendo che “il credere che la ceramografia italiota sia un prodotto della grecità pura che non possa vivere se non nelle città greche della costa

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è un pregiudizio”269. Questa ipotesi, affermava lo studioso, sarebbe stata convalidata anche dall’esiguo numero di vasi di produzione locale individuati a taranto, un aspetto che, come abbiamo visto, era già stato preso in considerazione. Accanto a Taranto, quindi, egli citava altri due centri, che sarebbero stati attivi nella creazione e nella diffusione di questo tipo di ceramica, Ruvo e poi Canosa. Quest’ultima, infatti, secondo il Patroni, avrebbe rappresentato una sorta di “succursale” di Ruvo, come sarebbe dimostrato dalla ceramica rinvenuta, che presenterebbe una maggiore trascuratezza nello stile pittorico, e che quindi poteva essere considerata più tarda rispetto a quella ruvestina. L’ultima propaggine della ceramica apula, infine, sarebbe stata rappresentata dalla cosiddetta ceramica di gnathia. Per il Patroni, dunque, pur derivando direttamente dall’arte ceramica attica, dalla quale aveva mutuato la tecnica e il repertorio mitologico, la ceramica italiota aveva saputo sviluppare, nel corso dei secoli, dei propri caratteri distintivi, raggiungendo un notevole grado di originalità e di indipendenza270. La differenza maggiore rilevata dallo studioso tra le due produzioni consisteva essenzialmente nel diverso uso cui i vasi erano destinati, poiché mentre quelli attici dovevano servire agli impieghi più svariati, gli italioti, al contrario, sembravano avere una funzione esclusivamente sepolcrale. questa sostanziale diversità era utilizzata anche per spiegare la scelta dei soggetti operata nelle due produzioni, che per i vasi attici, secondo il Patroni, vedeva una preponderanza di scene di vita quotidiana, mentre per secondi “tali rappresentanze (scene di vita quotidiana) o non ricorrono o prendono una tinta vaga ed indeterminata che mostra in loro non una riproduzione immediata e senza secondi fini, ma qualche pensiero recondito che è finora, per lo più, sembrato inafferrabile”271. La chiave di lettura di tali rappresentazioni, suggeriva il Patroni, non poteva essere rintracciata facendo riferimento solo al “puro ellenismo”, ma poteva essere compresa presupponendo uno stretto rapporto con la sfera funebre. Egli enumerava, quindi, ben otto prove a favore di questa teoria, partendo innanzitutto dall’ingente numero delle rappresentazioni del culto dei defunti attestate sui vasi italioti, dalla constatazione che queste scene compaiono indifferentemente su tutte le forme e che tali forme sembrerebbero non essere concepite per un uso pratico del vaso stesso, dal momento che le dimensioni appaiono eccessivamente grandi o piccole e prive, inoltre, di stabilità e solidità. Questa ipotesi sarebbe stata confermata anche dalla presenza della decorazione dei colori accessori, che sarebbe troppo delicata per un uso quotidiano dei vasi, e dal confronto con la suppellettile funebre etrusca272. tutte le rappresentazioni, pertanto, che potevano in un primo momento apparire prive di significato, dovevano essere lette seguendo questa nuova ottica, secondo la quale sui vasi veniva riprodotta la persona defunta, spesso all’interno di un heroon, in modo analogo a quanto accadeva in Grecia, ad esempio, per le stele sepolcrali e le decorazioni delle tombe dipinte. La scena doveva essere interpretata come la rappresentazione del culto reso ai defunti “espresso però in una forma niente affatto realistica, bensì generalizzato e idealizzato”273. In tali scene, inoltre, a differenza di quanto riscontrato nei vasi attici, sarebbero state completamente eliminate, intorno al defunto, le figure dei suoi familiari, sostituite da figure non reali, più vicine a simboli che a persone. Quando, invece, questi non veniva rappresentato all’interno dell’heroon, ma raffigurato come una persona viva, l’elemento familiare, che avrebbe dovuto essere necessario, veniva reso in modo diverso, “più voluttuoso”, in una forma cioè che esprimesse un sentimento erotico piuttosto che un affetto familiare274. Tutti i vasi italioti, secondo il Patroni, potevano essere considerati come “vasi funebri simbolici” e un’ulteriore conferma a questa tesi veniva dedotta anche dalla “retta intelligenza delle scene mitologiche”, ovvero dalla considerazione che la scelta e la rappresentazione dei miti greci non poteva essere casuale, ma doveva, in qualche modo, riflettere la sfera sepolcrale. L’artista infatti, affermava lo studioso, “non voleva narrare la scena solo per decorare il vaso ma “muove da un’idea riposta e profonda, qual è il simbolo funebre, e la trasforma quasi direi la riveste con l’elemento mitologico”275.

iii.c. iL noVEcEnTo - pRiMA METà dEL sEcoLo iii.c.1. indAgini ARchEoLogichE iii.c.1.1.pugLiA L’inizio del XX secolo vide il moltiplicarsi degli scavi e delle indagini archeologiche non solo nei centri che nel secolo precedente avevano restituito materiali di straordinario valore, ma anche in zone che fino a quel momento erano rimaste completamente sconosciute ed estranee alle scoperte. Accanto, quindi, ai rinvenimenti nei centri ormai noti a livello internazionale, quali Ruvo e Canosa, un’ingente quantità di ceramica figurata fu rinvenuta, come vedremo, in località minori della regione. Per quel che riguarda, prima di tutto, il primo sito, che tanto clamore aveva destato per la ricchezza del materiale proveniente dalle tombe, nuove scoperte di vasi figurati, in particolare apuli, sono registrate nel 1909, sotto l’ex chiesa di s. matteo276, e nel 1924 in corso A. Jatta, dove fu scoperta una grande tomba di guerriero277, il cui corredo, in gran parte, fu venduto al museo archeologico di bari. al museo di taranto, invece, furono trasportati i corredi di altre due tombe, portate alla luce pochi anni più tardi, nel 1929, in via Carafa e in via cristoforis278. Intorno alla metà del secolo, infine, furono rinvenute molte altre sepolture con ricco corredo di vasi figurati, come quelle scoperte nel 1946 in contrada Colaianna e la tomba a camera trovata nel 1949 in via I Maggio con otto anfore a figure rosse279. Un altro centro di fondamentale importanza nell’ambito dei rinvenimenti di ceramica italiota è costituito, come si è avuto modo di vedere, dalla città di Canosa. ai grandi ipogei scoperti nel secolo precedente se ne aggiunse, nel 1912, un altro, l’ipogeo Varrese, di pari se non maggiore importanza sia per le dimensioni sia, soprattutto, per la grande quantità di materiale ceramico restituito. Q. quagliati, informato della scoperta dal canonico g. d’aniello, ispettore onorario dei monumenti e scavi di Canosa, e subito accorso per un sopralluogo, propose come stima complessiva del corredo la somma di £ 5000, metà della quale doveva essere versata al proprietario del terreno, S. Varrese. Le trattative furono, quindi, particolarmente veloci e dopo appena un mese dalla scoperta tutti i reperti furono trasportati nel museo nazionale di taranto280. un anno più tardi il quagliati fu informato della vendita di molti vasi antichi provenienti ancora una volta da canosa al museo Provinciale di bari, di cui però nessuno, né il D’Aniello, né M. Gervasio, Direttore del Museo di Bari, seppe o volle fornirgli notizie più dettagliate281. Il materiale fu, dunque, acquistato grazie anche all’intermediazione di A. Jatta, al quale si deve, nel 1914, la pubblicazione dei vasi282. Solo successivamente si poté risalire alla loro reale provenienza e si scoprì che erano stati trovati nello stesso ipogeo, ma in nuovi ambienti, posti nella confinante proprietà di D. Mazza, da S. Varrese che fu, di conseguenza, sottoposto ad un procedimento penale. Il corredo, composto da centoquarantanove vasi, risulta ancora oggi diviso in due gruppi, di cui il primo, detto Gruppo Varrese, è conservato nel Museo Nazionale di taranto, e il secondo, gruppo mazza, nel museo Provinciale di bari. Secondo le interpretazioni avanzate, i materiali di Taranto sarebbero stati rinvenuti nella camera I, mentre quelli di Bari proverrebbero dalle camere III, IV e V, ossia da ambienti cronologicamente distanti dello stesso ipogeo. Questa proposta di distinzione tra i due raggruppamenti è stata presentata sulla base dell’analisi delle diverse classi ceramiche attestate nella tomba. Nel primo gruppo, infatti, sembra essere preponderante la presenza di ceramica sovraddipinta in rosso, di ceramica dorata, di ceramica listata di tipo A e di vasi apuli a figure rosse, datati intorno alla metà del IV secolo e attribuiti a ceramografi, quali il P. Varrese283 e il P. della Lampas284, cui si aggiungono alcuni esempi più tardi, attribuiti, ad esempio, al P. di baltimora285. nel secondo gruppo, invece, sono attestati i vasi plastici, la ceramica listata appartenente al tipo B, più recente rispetto a quello attestato 47

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nel gruppo precedente, e la ceramica apula interamente riferibile alla fine del IV secolo, con i P. del Sakkos Bianco e il G. del Kantharos286. Rimanendo nella provincia di Bari, nuove scoperte di vasi figurati possono essere ricordate per Bitonto, nel 1917, in piazza Robustina287, e per la città di Bari, dove, tra il 1915 e il 1916 furono scoperte molte tombe di età classica tra via celentano e via Principe amedeo288, alle quali, nel 1931 e nel 1938, si aggiunsero altre sepolture con ricchi corredi trovate nella medesima zona e databili allo stesso periodo289. di particolare interesse risultarono essere, inoltre, sempre nella stessa area, i rinvenimenti nella città di ceglie del campo, avvenuti nel 1904, durante i lavori per la costruzione della stazione ferroviaria. Fu, infatti, scoperta una tomba con tre vasi a figure rosse, conservati, insieme agli altri elementi del corredo, nel Museo archeologico di bari290. Ceramica italiota a figure rosse, inoltre, fu scoperta durante una campagna di scavi condotta nel 1929 in zona sant’angelo e diretta da m. gervasio291. Furono portate alla luce in un primo momento ventuno tombe, alle quali, l’anno successivo, se ne aggiunsero altre otto292, che restituirono un notevole numero di vasi figurati apuli293. Rinvenimenti fortuiti, avvenuti durante i lavori per uno stabilimento vinicolo, si ricordano, inoltre, anche per il centro di conversano nel 1937, in via Pantaleo, dove si rinvennero numerose tombe, i cui corredi furono smembrati e solo in parte recuperati294. Per quanto riguarda, invece, altri centri minori, di particolare interesse risultarono essere le scoperte, per la maggior parte fortuite, nei siti di ginosa, Laterza, crispiano nella provincia di taranto e di francavilla fontana nei pressi di brindisi. nel primo centro tra il 1910 e il 1912, durante lavori edilizi, furono portate alla luce molte tombe che contenevano vasi apuli e altri ritrovamenti si ebbero nel 1933, in contrada cappuccini295. Ceramica figurata fu rinvenuta, inoltre, a Laterza, in contrada fornace nel 1929296, ma soprattutto nel piccolo centro di crispiano. Già nel 1912 la Direzione del Museo di Taranto, affidata a Q. Quagliati, aveva avuto modo di acquistare il materiale proveniente da corredi che comprendevano molti vasi apuli a figure rosse raccolti in tombe scoperte da un agricoltore, P. Convertino, in un suo terreno in località monte s. Pietro, nei pressi di crispiano297. Successivamente, nella stessa zona, erano state condotte nuove e, questa volta, sistematiche indagini da parte del custode del museo di taranto, g. Villani, che portarono alla scoperta di tre tombe, purtroppo prive di corredo. Solo molto più tardi, invece, nel 1939, furono rinvenute le sepolture della necropoli che si trova nell’attuale centro storico della città298. contemporaneamente, dalle zone vicine alla piccola cittadina, confluirono al Museo di Taranto anche molti altri vasi figurati che il Museo acquistava da privati cittadini, ma di cui purtroppo non si hanno dati relativi alle modalità, al luogo e all’anno della scoperta299. Il Bendinelli, al quale si deve l’attenta ricostruzione dei rinvenimenti dei primi decenni del XX secolo in questa zona, sosteneva che la ceramica ivi ritrovata fosse in tutto simile a quella proveniente da altri siti dell’agro tarantino e da Taranto stessa, e che quest’ultima città, quindi, poteva configurarsi come centro di fabbricazione e smistamento di questo tipo di ceramica300. Di tombe greco-messapiche parlava sempre il Bendinelli in riferimento alle sepolture scoperte, nel 1914, in località s. francesco, nei pressi di francavilla Fontana, il corredo delle quali, fortunatamente recuperato e sequestrato dai carabinieri, comprendeva sia ceramica messapica sia di tipo Gnathia301. Lo stesso tipo di materiale fu scoperto nel 1935 nelle tombe rinvenute in contrada Percettore, durante lavori di sterro e, nel 1938, in altre sepolture trovate nei pressi dell’abitato302. Proseguendo verso la parte meridionale della penisola salentina, di grande rilievo appaiono le scoperte avvenute nel 1900 nel centro di Lecce, dove, durante la costruzione della banca d’Italia, C. De Giorgi rinvenne dodici tombe con ricco corredo che comprendeva vasi attici e italioti figurati303. 48

L’amministrazione Provinciale di terra d’otranto condusse poi veri e propri scavi nel piccolo centro di Melendugno, dove furono scoperte tombe a fossa con un cospicuo numero di vasi apuli304. Un quadro completamente differente e molto più complesso è quello costituito, invece, dalla città di taranto, dove erano ancora in pieno svolgimento i lavori per la costruzione del Regio Arsenale e degli edifici del borgo nuovo. Tra il 1905 e il 1907 furono scoperte in contrada Lupoli, zona interessata dalla costruzione del secondo bacino di carenaggio, ventinove tombe a fossa rettangolare, nelle quali furono trovati molti vasi apuli. A questo materiale si aggiunse quello portato alla luce nella stessa zona dai fratelli Lo Jucco, che, pur avendo venduto i terreni di loro proprietà nella zona, avevano conservato il diritto di scavare e di tenere per sé gli oggetti trovati. Le loro indagini portarono alla scoperta di cinquantuno tombe, i cui corredi furono in seguito acquistati dal Quagliati per il Museo di taranto305. Nel 1911, in Piazza d’Armi, furono rinvenute dodici tombe, di cui cinque a fossa rettangolare e sette ad ipogeo, che avevano conservato la decorazione pittorica di rivestimento e che contenevano anche vasi apuli a figure rosse306. in seguito a ritrovamenti fortuiti di sepolture durante lavori in contrada Vaccarella, nel 1915, il quagliati decise di condurre una ricerca sistematica nell’area, che fu indagata successivamente fino agli anni Trenta dello stesso secolo e restituì circa 1200 tombe. L’arco cronologico compreso da queste sepolture risulta essere ovviamente molto vasto e, nell’ambito delle deposizioni ascrivibili all’età ellenistica, è attestata la presenza di ceramica apula a figure rosse e ceramica di gnathia307. nel 1934 nuove scoperte si registrano in contrada corvisea, dove, in seguito a lavori di sterro, furono scoperte sepolture con ceramica figurata308e, ancora, nel nuovo centro abitato in via Leporano, via Cesare Battisti e in via Regina Elena309.

iii.c.1.2. cAMpAniA Le notizie relative alle scoperte di ceramica italiota a figure rosse in Campania sono ancora e per la maggior parte legate a ritrovamenti fortuiti come, ad esempio, nel caso della necropoli di Ponticelli, in località Purgatorio, nei pressi di Napoli, dove nel 1912 furono trovate tombe antiche durante lavori di sterro per l’ampliamento del parco ferroviario. molte sepolture, all’arrivo di g. q. giglioli, ispettore del museo nazionale e degli scavi di napoli, erano già state distrutte e, tuttavia, fu possibile recuperare una grande quantità di vasi campani a figure rosse310. Altri ritrovamenti sono attestati a Maddaloni, con la scoperta di sei tombe a cassa, delle quali solo una conservava ancora un ricco corredo di ceramica figurata311, e a Napoli, dove, durante l’ampliamento dell’edificio di Castelcapuano, nel 1914, fu portata alla luce una necropoli formata da ottanta tombe con ceramica italiota312. sempre ai lavori per la rete ferroviaria sono legati anche i ritrovamenti di tombe a Frignano Piccolo, tra il 1926 e il 1927313, e la scoperta una tomba a cassa con corredo di ceramica a figure rosse ad Aversa314, mentre ad interventi fortuiti si devono i rinvenimenti di sepolture con vasi figurati a Frignano Maggiore315 e a s. antimo316. Scavi clandestini, infine, furono condotti nelle necropoli di Caivano nel 1928 e si moltiplicarono, in modo particolare, dopo la scoperta di una tomba da parte di un contadino. La Soprintendenza riuscì a recuperare gran parte del materiale e, nello stesso tempo, intraprese scavi regolari nella zona, che portarono al rinvenimento di quindici tombe, rimaste fortunatamente inviolate, contenenti molti vasi a figure rosse317.

iii.c.1.3. bAsiLicATA Frequenti cominciarono ad essere, all’inizio del secolo, le notizie di scoperte nel sito di Pisticci. Primi accenni si rintracciano già nel 1902, quando E. Minaja ce-

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dette al Museo di Taranto due lekythoi rinvenute durante lo scavo per le fondamenta di una casa318. L’anno successivo, inoltre, furono trovati, nella stessa zona, altri vasi pertinenti sicuramente alla stessa tomba319. Ritrovamenti di ceramica italiota a figure rosse sono attestati a Matera nel 1933, durante lavori per l’allargamento di una strada, che portarono alla scoperta di alcuni sepolcri interamente scavati nel tufo320, a banzi, nel 1934, dove furono trovate quattro tombe321, e a metaponto. durante la campagna di scavi condotta in quest’ultimo sito nel 1939, infatti, fu parzialmente indagata la necropoli occidente, nella quale furono ritrovate ventisette tombe già violate e contenenti purtroppo un numero esiguo di vasi figurati322.

iii.c.1.4. cALAbRiA Nella prima metà del XIX secolo la Calabria rappresentò il campo delle accurate indagini di P. orsi, che si concentrarono in modo particolare nei siti di caulonia, medma, cirò e Locri. i dati che si riferiscono al rinvenimento di ceramica italiota riguardano solo quest’ultimo sito, sistematicamente indagato dal 1900 al 1915. Le indagini condotte dall’orsi si riferiscono ai santuari di marasà e di centocamere, ma anche alle necropoli, come la cosiddetta necropoli Lucifero a nord della città323. quattro successive esplorazioni permisero di portare alla luce ben 1676 sepolture, che coprivano un arco cronologico di circa tre secoli, con una notevole quantità di vasi italioti, soprattutto campani324. Da queste indagini provenivano tre crateri a calice con scene figurate, che erano stati saldati con creta sull’estradosso di una sepoltura a mezza botte con tre arconi fittili325. L’archeologo attribuiva gran parte del materiale ceramico rinvenuto a fabbriche italiote per la qualità della creta e dei colori utilizzati, ma soprattutto per lo stile delle raffigurazioni. Egli, infatti, come spiegava nel suo studio dedicato alla necropoli locrese, riteneva italioti i vasi che “sul bottone terminale hanno palmette e sull’orlo della coppa le fogliette bacellate, gli ovoli e i corrimi dietro”326.

iii.c.1.5. siciLiA La fine del XIX e i primi decenni del XX secolo furono segnati, come è già stato detto, dalla figura di P. Orsi, Direttore del Museo di Siracusa e poi Soprintendente alle antichità della regione. La sua attività rappresentò una vera e propria novità sia per il metodo di indagine archeologica applicato sia per l’accurata documentazione che accompagnava e completava gli scavi condotti. Le prime ricerche guidate dall’orsi all’inizio del nuovo secolo riguardarono in modo particolare i siti di gela, camarina e, naturalmente, siracusa, e furono affiancate poi da una serie infinita di piccoli saggi e ricognizioni di superficie anche nei centri minori della regione. La prima campagna di scavi a gela fu condotta nel 1900 e portò alla scoperta di 494 sepolture nella necropoli arcaica di borgo e di diciotto sepolcri con ceramica esclusivamente attica nella necropoli classica di capo soprano327. A Camarina, invece, l’Orsi ebbe modo di esplorare in più campagne di scavo le necropoli intorno alla città e resoconti da lui redatti sulle sepolture e sui corredi trovati danno notizia solo del rinvenimento di vasi che egli definisce attici328. si ha invece testimonianza della scoperta di vasi italioti nelle necropoli di siracusa, scavate negli stessi anni dallo studioso329, mentre altri isolati casi di ritrovamenti sono attestati nel 1912 nella necropoli in contrada canalicchio, nella quale, durante lavori agricoli, i contadini avevano trovato una piccola tomba, trafugandone il materiale, che, in seguito, fu recuperato dalla polizia e restituito al museo della città330. L’Orsi, infine, registrò anche i dati relativi al proseguimento degli scavi in contrada diana a Lipari, iniziati nel secolo precedente, che avevano portato alla scoperta di tombe, parzialmente occultate dalle successive sepolture di età romana, con vasi figurati italioti331.

iii.c.2. h. b. wALTERs E L’opERA Griechische Vasenmalerei di A. fuRTwängLER E K. REichhoLd L’ampia trattazione dedicata dal Patroni alla ceramica figurata dell’Italia meridionale332, pubblicata alla fine del XIX secolo, influenzò profondamente gli studi successivi, conferendo nuovo impulso alla ricerca e alla riflessione sulle varie aree di produzione, sull’individuazione dei centri nei quali questa classe di vasi sarebbe stata creata e sulle caratteristiche formali e iconografiche peculiari di ciascuna scuola. Un nuovo studio destinato ad approfondire questi temi fondamentali fu affrontato già nei primi anni del nuovo secolo da h. b. Walters333, le cui teorie subirono alcune significative modifiche proprio a seguito delle ricerche del Patroni. il Walters, infatti, dopo una prima parte della trattazione interamente dedicata a tracciare una breve storia degli studi dei vasi figurati, riprendeva la teoria, già esposta nel 1896, secondo la quale la ceramica figurata in Italia meridionale si sarebbe sviluppata a partire dal 400 su imitazione di quella attica che, in queste regioni, aveva avuto larga diffusione. Tra la produzione attica e quella italiota, però, ci sarebbe stata una fase intermedia, databile tra la fine del V e l’inizio del iV secolo e rappresentata dai vasi prodotti dagli stessi artisti ateniesi che si erano stabiliti in Magna Grecia. Tale tipo di ceramica sarebbe stato caratterizzato, quindi, da elementi fondamentali della produzione attica, e tuttavia, essendosi sviluppato in contesti completamente nuovi, come quelli dell’Italia meridionale, avrebbe assorbito influenze ed elementi locali334. questo stile, che nello studio precedente il Walters aveva denominato “Athenian style”, avrebbe, inoltre, presentato un’estrema raffinatezza nel disegno insieme ad una sostanziale semplicità nell’intera rappresentazione del tutto priva di elementi decorativi335. Le vere e proprie produzioni italiote, invece, sarebbero nate nelle colonie greche dell’italia meridionale, nelle ricche città di cuma, capua, taranto e Paestum, che avevano superato in ricchezza e splendore i centri della madrepatria e che avrebbero dato vita ad un tipo di ceramica diversa da quella attica per le dimensioni e per la particolare attenzione all’effetto pittorico più che alla rappresentazione. Questa ricerca sarebbe stata evidente anche nella predilezione dimostrata per i motivi decorativi, per la straordinaria varietà delle forme e dei colori utilizzati, che avrebbero contribuito a dare l’impressione di un’arte fastosa, specchio della ricchezza delle città nelle quali era stata prodotta336. Lo studioso, allo stesso tempo, non trascurava il fondamentale apporto che quest’arte avrebbe mutuato dai grandi pittori della Grecia del V e IV secolo, rintracciabile non solo nello stile, ma anche nella scelta dei soggetti337. Un altro importante contributo, derivato dalla tragedia e dalla commedia, avrebbe inoltre condizionato la produzione nella scelta dei soggetti rappresentati, nella composizione delle scene e nei costumi delle figure338. secondo il Walters, tuttavia, le rappresentazioni vascolari a soggetto tragico sarebbero state collegate solo ed esclusivamente alle opere di Euripide, ossia alle tragedie che, nel IV secolo, avrebbero avuto larga diffusione in italia meridionale. in alcuni vasi italioti, invece, lo studioso notava una resa grottesca dei soggetti mitologici e tragici e sosteneva che l’effetto quasi comico della scena doveva essere interpretato come non intenzionale da parte del ceramografo, ovvero come un tentativo fallito di riprodurre le più antiche raffigurazioni della stessa scena339. Per i vasi, invece, che sembravano essere ispirati a soggetti comici, il Walters escludeva una diretta dipendenza dalla commedia attica, dal momento che, a suo parere, essa non si era diffusa in Italia meridionale, in un territorio cioè nel quale sarebbe stata di difficile comprensione la satira politica e sociale che permeava questo tipo di rappresentazioni. Egli, quindi, rintracciava per i vasi una più stretta dipendenza dalla cosiddetta farsa fliacica, ritenuta molto popolare a Taranto e in altri centri della magna grecia nel iV secolo340. Passando poi allo studio sulle varie produzioni di ceramica italiota, il Walters introduceva una prima sostanziale modifica rispetto all’opera precedente, loca49

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

lizzando, come aveva già proposto il Patroni, una vera propria scuola a Paestum, nella quale egli includeva i vasi firmati da Assteas e da Python e altri ad essi vicini per stile. Le caratteristiche peculiari di questo stile sarebbero state la resa elaborata dei panneggi e la rappresentazione delle figure su differenti livelli, che avrebbero rivelato una diretta influenza dell’attico P. di Meidias. A questi elementi si aggiungevano altre caratteristiche nella resa delle figure, come le teste larghe, i lineamenti pronunciati e le pesanti masse di capelli341. riguardo, invece, alla scuola lucana, il Walters elencava gli stessi elementi distintivi, già individuati nello studio precedente, quali il disegno rigido e severo, le teste molto grandi e gli occhi fissi e sottolineava come questa produzione potesse essere considerata come la più vicina alla fase tarda dei vasi attici342. Lo studioso, inoltre, riconosceva nei vasi una sostanziale uniformità, che poteva essere spiegata ipotizzando la presenza di un solo centro di produzione in tutta la regione. Dopo quanto sostenuto nell’opera del 1896, nella quale egli aveva designato come possibili centri Anzi, Pisticci e Paestum, il Walters ridimensionava la sua teoria escludendo, come abbiamo già detto, prima Paestum, che avrebbe dato vita ad una propria produzione, e successivamente anche Pisticci, che aveva restituito ancora pochi esemplari. L’unico centro in cui sarebbero stati creati i vasi sarebbe stato Anzi, secondo un’ipotesi costruita però solo sulla base della quantità dei rinvenimenti343. Caratteristiche totalmente differenti avrebbero, invece, mostrato i vasi campani, nei quali sarebbe stato più frequente l’uso dei colori accessori e degli effetti coloristici. Questo stile si sarebbe anche distinto per la presenza nelle rappresentazioni di figure con abiti e armi locali e di soggetti ispirati alla vita quotidiana, mentre più rari apparivano essere quelli mitologici344. riguardo poi alla distinzione dei vari centri di produzione, il Walters riprendeva interamente le tesi esposte dal Patroni, affiancando a Cuma anche Saticula e Abella. Per Saticula, tuttavia, egli non faceva alcuna menzione delle teoria dello studioso italiano, secondo il quale la città avrebbe dato vita ad una produzione che poteva essere considerata attica e non italiota, mentre per i vasi di Abella egli ipotizzava una datazione più tarda. Per quanto riguarda, infine, la scuola apula, il Walters proponeva uno sviluppo più articolato rispetto a quello delineato nell’analisi precedente, distinguendo nell’intera produzione apula tre fasi di sviluppo345. La prima sarebbe stata caratterizzata da una più decisa influenza attica, dalla creazione di grandi anfore decorate con due fregi di figure, da un disegno ancora molto rigido e dall’assenza di colori accessori, mentre la seconda fase avrebbe presentato tratti differenti, con vasi di grandi dimensioni, e avrebbe mostrato una netta predilezione per i soggetti tragici, mitologici e per scene di Oltretomba346. La terza e ultima fase sarebbe stata invece caratterizzata da forme grandi, affiancate però anche da quelle più piccole e da una minore varietà di soggetti, comprendenti, in massima parte, corteggi, scene di toilette femminile o, più semplicemente, isolate figure di Eros o Nike347. Una rilevante inversione di tendenza era rappresentata, infine, anche in questo caso, dall’individuazione dei centri di produzione. nel 1896, infatti, il Walters aveva indicato come unico centro la città di Taranto, pur rilevando l’esigua quantità di materiale che la città all’epoca aveva restituito. nel 1905, invece, egli designava come principale nucleo il sito di Ruvo, nel quale più consistenti erano stati i ritrovamenti di ceramica figurata348. A Ruvo si sarebbero poi affiancati altri centri minori nella regione, come ad esempio bari, ceglie del campo e soprattutto Canosa, che avrebbe sviluppato un proprio stile locale, caratterizzato dall’uso di alcune forme, come l’anfora e la phiale, e dalla frequente presenza, nelle rappresentazioni, di figure con abiti e armi locali, con copricapi alti e appuntiti e chitoni corti349. Una produzione particolare, infine, per la città di Canosa, sarebbe stata, secondo il Walters, quella dei piatti da pesce, che potevano essere considerati anche come offerte votive dedicate a qualche divinità marina350. Lo stile apulo, quindi, sembrava essere, secondo la ricostruzione dello studioso inglese, l’unico ad aver avuto un’articolazione e uno sviluppo interno, scandito 50

dalla presenza di fasi, per le quali egli non forniva dei riferimenti cronologici precisi. Nella sua trattazione infatti tutte le produzioni, considerate coeve, avrebbero avuto inizio tra il V e il IV secolo e si sarebbero concluse con una fase di “decadenza”, che corrisponderebbe con il cosiddetto stile di Gnathia, nel III secolo351. nel 1904 fu avviata l’opera Griechische Vasenmalerei, ideata da A. Furtwängler e portata a termine solo nel 1932. nelle intenzioni dello studioso tedesco l’opera era stata strutturata come una vera e propria storia della ceramica figurata, attica e italiota, attraverso i suoi capolavori. si trattava, infatti, di una selezione degli esempi più significativi dell’intera produzione ceramica a partire dal VI e fino al IV secolo, sull’esempio di quello che, pochi anni prima, lo stesso autore aveva fatto per la scultura con Meisterwerke der griechischen Plastik352. La pubblicazione era costituita da sei fascicoli, accompagnati da dieci tavole disegnate da K. reichhold. ad esse era dedicato un intero volume, in cui i vasi venivano riprodotti in dimensioni reali. il reichhold aveva messo a punto una tecnica particolare, che consisteva nel riprodurre lo sfondo nero dei vasi, qualora si fosse trattato di ceramica a figure rosse, risparmiando poi le figure e cercando quanto più possibile di essere fedele all’originale. Nel primo volume, pubblicato nel 1904, accanto ai più famosi vasi attici, il Furtwängler dedicava anche due capitoli ad alcuni vasi dell’Italia meridionale, definiti indifferentemente con il termine “italioti” senza alcuna distinzione per area di appartenenza353. Il Furtwängler morì prematuramente nel 1907 e l’edizione del secondo volume dell’opera, edito nel 1909354, fu affidata, mantenendo naturalmente la direzione del Reichhold per le tavole, a F. Hauser, al quale nel volume successivo, del 1932, si affiancarono altri insigni studiosi quali E. Buschor, C. Watzinger, R. Zahn355. Solo in quest’ultima pubblicazione fu dedicato un capitolo indipendente all’analisi di alcuni significativi esemplari della ceramica italiota, che gli studiosi collocavano cronologicamente nel iV secolo, e fu introdotta per la prima volta una trattazione riguardo alla localizzazione delle diverse officine. Secondo quanto il Furtwängler aveva teorizzato già alla fine del secolo precedente, riconoscendo come possibili luoghi di produzione le colonie greche dell’Italia meridionale, quali Turi, Eraclea e Taranto356, nel volume del 1932 i vasi furono classificati in campani, tarantini e pestani.

iii.c.3. V. MAcchioRo E g. pATRoni Le tesi proposte alle fine del XVIII secolo dal Patroni, sulla scia di un’ormai consolidata letteratura archeologica relativa ai vasi figurati dell’Italia meridionale, divennero, all’inizio del nuovo secolo, oggetto di critica e di revisione da parte di V. macchioro, che in tre articoli, comparsi tra il 1911 e il 1912, tentò di mettere in discussione le ipotesi del Patroni e di fornire un nuovo quadro del problema. I suoi studi furono, tuttavia, successivamente ripresi e a loro volta fatti oggetto di critica, come vedremo, da parte del Patroni stesso. il macchioro, denunciando innanzitutto, in relazione ai vasi conservati presso il museo di napoli, gli innumerevoli errori circa i luoghi di provenienza e, attraverso una revisione di documenti ritrovati nell’archivio del museo, cercò di correggere i dati che alcuni studiosi del secolo precedente avevano fornito357. Nel secondo contributo358, invece, lo studioso esordiva affermando che la tradizionale sequenza della produzione e diffusione dei vasi nelle tre regioni dell’Italia meridionale, campania, Lucania e apulia, era errata e doveva essere sostituita con la sequenza Apulia, Lucania e Campania. La sua ipotesi avrebbe trovato conferma nell’analisi delle influenze attiche presenti sui vasi italioti, poiché gli apuli avrebbero mostrato una più stretta connessione con i vasi attici del V secolo, mentre nei campani, e, in particolare, negli esemplari di Saticula, sarebbe stato evidente l’influsso dello stile attico “fiorito”, relativo quindi ad un periodo successivo. il macchioro, inoltre, rimproverando al Patroni la mancanza di una cronologia assoluta per le varie produzioni e di una cronologia relativa che le ponesse in una

iii. sToRiA dEgLi sTudi

qualche relazione fra loro, cercava di proporre e fissare date precise per l’inizio e la fine delle varie scuole, basandosi essenzialmente sugli avvenimenti storici359. Lo studioso notava che le tre regioni erano state completamente indipendenti almeno fino alla conquista romana, che avvenne però per ognuna in momenti differenti. La parte settentrionale della Puglia, ad esempio, avrebbe conservato la propria autonomia almeno fino al 324, quando i centri maggiori furono conquistati dai Romani. La fine della produzione ceramica, pertanto, doveva coincidere con la perdita dell’indipendenza di tali città e, soprattutto, con una minore possibilità di commercio con le altre aree. uno sviluppo simile egli riconosceva per la parte meridionale della Puglia, sottomessa completamente al potere romano nel 209, in seguito alla la caduta di taranto360. I Lucani avrebbero raggiunto il culmine della loro potenza nel IV secolo, prima di essere conquistati dai Romani nel 272, in un periodo successivo rispetto ai Dauni, mentre i Campani erano riusciti a mantenersi autonomi almeno fino al 211, cioè fino alla caduta di Capua361. Nel terzo e ultimo suo studio il Macchioro, infine, esaminava le aree e i centri di produzione, basandosi su due canoni fondamentali. Egli, infatti, riteneva che tutte le fabbriche di una stessa regione presentassero una caratteristica comune rintracciabile nel profilo delle teste, che in ogni singola area veniva riprodotto sempre nello stesso modo. Il secondo argomento, invece, si basava sulla constatazione che, nelle fasi di evoluzione di una produzione, gli elementi più specificatamente locali, come ad esempio le rappresentazioni della vita quotidiana o di ispirazione funeraria, erano i soli ad essere tramandati alle fasi successive362. “Il focolare comune per l’intera ceramica italiota” doveva essere stato, secondo il Macchioro, la città di Ruvo, la prima che avrebbe accolto i ceramografi attici, imitandone l’arte, e dalla quale poi questa produzione si sarebbe diffusa in tutta l’italia meridionale. Nello sviluppo di tale produzione lo studioso individuava cinque periodi, attraverso i quali gradualmente l’arte apula si sarebbe resa indipendente dall’influenza attica, prima polignotea e poi midiaca, e avrebbe raggiunto, nel cosiddetto Quarto Periodo, la piena affermazione. I vasi di questa fase avrebbero mostrato, infatti, un’“arte elegante e di grande effetto con largo uso del colore sovrapposto, ma sommaria e negletta nei particolari”, e sarebbero stati seguiti dai vasi dell’ultima fase, della decadenza. Strettamente connesse con quella ruvestina apparivano le produzioni minori, secondo il macchioro, relative a città più piccole, come bari e, soprattutto, canosa363. Dal centro propulsore di Ruvo, quindi, non sarebbero derivate solo le fabbriche della Puglia, ma anche quelle della Lucania e della Campania, che, in maniera più o meno evidente e duratura, avrebbero mostrato chiare influenze della ceramica ruvestina. Tutte le produzioni, quindi, traendo origine da questa, dovevano necessariamente essere ad essa successive o quasi contemporanee. Così, ad esempio, per la ceramica lucana, i cui maggior centri erano individuati ad anzi e ad armento364, il primo stile avrebbe riproposto crateri simili a quelli di ruvo. Il Macchioro, in un ulteriore contributo pubblicato sempre nel 1912365, analizzava in maniera più articolata proprio l’officina di Armento, da lui introdotta per la prima volta, accanto ad anzi, come secondo centro di produzione ceramica in Lucania. Lo studioso spiegava, infatti, come molti dei vasi provenienti da scavi ottocenteschi fossero stati erroneamente considerati come prodotti di anzi. L’equivoco, all’epoca molto frequente, era dovuto soprattutto al fatto che gli scavi e i saccheggi clandestini venivano eseguiti proprio dagli abitanti di Anzi e che la città lucana era stata per lungo tempo centro di raccolta di oggetti antichi che confluivano poi nei più importanti mercati antiquari come quello di Napoli. Il Macchioro attribuiva alla produzione di Armento trentuno vasi366, che distingueva da quelli di Anzi utilizzando quei “canoni” che già in precedenza aveva teorizzato, ossia l’analisi dei profili delle teste e la permanenza dei caratteri più specificamente locali nelle varie fasi di evoluzione della stessa officina367.

Egli, dunque, riconosceva nell’artigianato di Armento una prima e consistente influenza da parte della ceramica attica, che sarebbe stata in seguito sostituita dai più vicini modelli apuli, e dalla ceramica di Ruvo, che avrebbe presentato propri caratteri peculiari, quali, ad esempio, la tendenza al “pittoresco nelle scene, nel panneggio e nei dettagli” e la predilezione, nella scelta dei personaggi rappresentati, per eracle e apollo368. Lo stesso schema veniva applicato anche alla campania, per i vasi di cuma e di Abella369. L’unica eccezione era costituita dai vasi provenienti da saticula, dal momento che il Macchioro, come gli altri studiosi, rintracciava in questa produzione una diretta derivazione dalla ceramica attica, tanto da ipotizzare, come i suoi predecessori, la presenza di ceramisti greci nella città campana370. Per ogni area, quindi, lo studioso aveva individuato, come già il Patroni prima di lui, diverse officine e, per ognuna di esse, fasi evolutive che venivano sintetizzate in questo modo371: Fabbriche ruvo bari canosa

450-400 i i

anzi armento Pesto saticula cuma Abella

i

400-350 ii

ii i

350-300 iii

300-250 iV

i

ii

iii ii i i i

iV iii ii ii ii i

250-200 V

V iV iii iii ii

La risposta del Patroni alle critiche mosse dal giovane macchioro non tardò ad arrivare e, già nel 1913, fu pubblicato un nuovo studio, teso non soltanto a contraddire le tesi proposte da quest’ultimo, ma anche e soprattutto ad evidenziare come le presunte novità introdotte non fossero altro che ulteriori conferme a quanto proposto, alcuni anni prima, dal Patroni stesso372, che sosteneva di voler dimostrare come “le concordanze di opinioni erano di gran lunga superiori alle differenze”373. il Patroni sottolineava innanzitutto che la distinzione in tre aree di produzione e l’individuazione di fabbriche erano già state da lui ipotizzate nell’ampio studio pubblicato nel 1897374, e che l’unico merito del macchioro consisteva nell’aver aggiunto due centri ai sette già da lui suggeriti. Egli, inoltre, rifiutava categoricamente l’accusa di “immobilità” che il Macchioro gli aveva rivolto, insieme a quella di non aver saputo cogliere le reciproche relazioni tra i vari centri. Il Patroni affermava, infatti, di aver parlato di immobilità solo per la fabbrica di Anzi, a causa della mancanza di dati, che non gli aveva permesso di seguire i mutamenti nella produzione e, di conseguenza, di delinearne lo sviluppo. egli sosteneva inoltre di aver più volte tentato di stabilire e di rintracciare legami e influenze tra i vari centri375, sottolineando nello stesso tempo che lo scopo del suo studio non era l’individuazione di tali connessioni, ma, al contrario, quello di “distinguere ciò che ancora non era distinto”376. Il Patroni, ancora, giustificava la sua scelta ponendo l’accento sul carattere innovativo che la sua analisi del 1897 aveva rivestito nell’ambito del più generale quadro degli studi della fine del XIX secolo. Egli, infatti, aveva avuto il merito non solo di definire le tre aree di produzione, una teoria che ancora non era stata comunemente accettata, ma soprattutto di negare la possibilità, già avanzata dal Furtwängler, che l’origine della produzione di ceramica a figure rosse in Italia meridionale potesse essere collocata solo nelle colonie greche come turi, eraclea e taranto377. Lo studioso si difendeva, inoltre, dall’accusa di aver ignorato alcuni centri, spiegando che l’integrazione proposta dal Macchioro non si configurava come negazione delle fabbriche da lui individuate, che, al contrario, venivano 51

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interamente accettate. Lo studioso, affermava il Patroni, si era limitato semplicemente ad aggiungerne altre due, armento e bari, che, tuttavia, a suo parere, dovevano essere considerate di importanza marginale378. in particolare per la Lucania il Patroni spiegava di non aver mai asserito che l’unica officina della regione potesse essere Anzi, ma solo che questo centro era, al momento della composizione dell’opera, l’unico per il quale si disponesse di dati certi, e che, comunque, la ceramica di Armento, che il Macchioro aveva analizzato in modo esteso, avrebbe dovuto essere considerata come secondaria rispetto a quella di anzi379. Un’ulteriore critica proposta dal Macchioro aveva investito anche la sequenza seguita dal Patroni per le tre aree di produzione, campania, Lucania, apulia380, una critica che quest’ultimo considerava però come “il più strano abbaglio”381 del giovane studioso, che non si era accorto di come la successione delle tre regioni da lui utilizzata seguisse non un ordine cronologico ma solo topografico. al contrario, il Patroni, volendo dare una precisa datazione, ipotizzava che l’inizio della ceramica figurata fosse stato quasi contemporaneo nelle diverse aree dell’italia meridionale. Lo studioso aggiungeva, inoltre, di essere stato il primo a distinguere nettamente la produzione pestana, costituita dai vasi firmati da Assteas e Python e da altri stilisticamente affini, che, in precedenza, era invece stata alternativamente attribuita all’area lucana o campana382. dopo aver risposto alle accuse del macchioro, il Patroni criticava aspramente l’“Archimede della ceramica italiota”, che aveva “trovato” un canone fisso, ossia l’analisi dei profili delle teste, per l’individuazione delle varie fabbriche, un canone che, a suo parere, non poteva in nessun modo avere fondamento scientifico. Secondo lo studioso, infatti, era inverosimile che i profili rimanessero costanti nonostante l’evoluzione naturale dello stile nelle varie officine. Questa teoria sarebbe, inoltre, stata confutata dagli stessi vasi di Ruvo, nei quali i profili apparivano, secondo l’analisi del Patroni, totalmente differenti non solo tra una fase e l’altra, ma anche su vasi appartenenti alle stessa fase cronologica383. Egli, inoltre, non riteneva plausibile che Ruvo avesse potuto essere l’unico focolare di irradiazione della ceramica a figure rosse, considerando soprattutto la scarsa rilevanza politica del centro384. concludendo, il Patroni riassumeva nuovamente le concordanze esistenti tra la sua opera e quella del Macchioro, e, oltre a quelle riguardanti le aree di produzione e le fabbriche, ne sottolineava una in modo particolare, costituita dalla demolizione della cosiddetta “teoria tarantina”, sostituita dalla tesi secondo la quale la ceramica italiota sarebbe stata prodotta non dalle città greche della costa, come Taranto appunto o Turi e Eraclea, secondo quanto già proposto dal Furtwängler, ma dai centri italici dell’interno e in due sole città greche, cuma e Paestum385.

iii.c.4. p. ducATi E E. M. w. TiLLyARd a partire dai primi anni del XX secolo l’incremento degli studi dedicati alla ceramica figurata dell’Italia meridionale portò a nuovi filoni di indagine, che comprendevano non solo l’identificazione dei centri di produzione, ma anche, sulla scia delle ricerche già intraprese dal Patroni alla fine del secolo precedente, l’analisi delle scene rappresentate sui vasi. Fra i primi studi dedicati all’iconografia italiota si può citare la Storia della ceramica greca pubblicata nel 1922 da P. Ducati, che pose l’accento proprio sulla particolare predilezione mostrata dai ceramisti per la rappresentazione di scene che rievocavano le più famose tragedie greche, e, soprattutto, per le scene ispirate alle opere di euripide. I primi esempi esaminati dallo studioso erano i vasi firmati da Assteas, che egli datava al primo trentennio del iV secolo, e, in particolare, il noto vaso con la rappresentazione della pazzia di Eracle, che avrebbe ripreso il dramma eschileo386. In queste raffigurazioni, tuttavia, il Ducati sottolineava che, nonostante una chiara influenza da parte dell’arte attica, rintracciabile soprattutto nell’accurata resa dei panneggi, le figure, che egli definiva tozze e grossolane, avrebbero rivelato una chiara impronta provinciale. Il mondo indigeno, all’interno del quale sarebbero 52

stati prodotti questi vasi, era facilmente rintracciabile anche negli abiti e nelle armature indossate dai personaggi, che sarebbero state in tutto simili a quelle dei guerrieri rappresentati sulle tombe dipinte di Paestum. Assteas veniva dunque considerato come il primo dei ceramisti della scuola Pestana, seguito poi da Python, il cui nome era tramandato dalla firma lasciata su un vaso. Anche quest’ultimo avrebbe mostrato una predilezione per i temi tragici, ma, al contrario del suo predecessore, il ducati rintracciava nelle scene dipinte da Python una più spiccata vicinanza stilistica con i vasi campani e soprattutto uno stile meno prezioso, in cui “tutto è basso e volgare e sembra essere desunto dalla vita comune”387. Il “ramo principale della ceramica italiota” era costituito per il Ducati dalla ceramica apula, l’unica cioè che avrebbe potuto giovarsi della stretta influenza derivata dalla ceramica attica ancora presente in maniera preponderante nella regione attraverso tutto il V secolo. Il primo e probabilmente il più importante centro di produzione apulo sarebbe stato Ruvo, attivo, secondo lo studioso, già a partire dalla fine del V secolo, al quale, solo all’inizio del secolo successivo, si sarebbero affiancate le produzioni di taranto, canosa e di altri siti di minore importanza diffusi su tutto il territorio della regione. La ceramica apula si sarebbe distinta per alcune peculiarità non rintracciabili nelle altre produzioni, quali, ad esempio, le dimensioni grandiose dei vasi e la loro ricca decorazione costruita attraverso un largo uso di elementi accessori e di una accesa policromia. In riferimento, invece, al repertorio delle scene figurate, il ducati, riprendendo le tesi già esposte dal Patroni, riconosceva l’esistenza di molti soggetti chiaramente riconducibili alla sfera funeraria e al culto del defunto, ma non utilizzava questa chiave di lettura, come aveva fatto il suo predecessore, per l’interpretazione di tutti i vasi388. Lo studioso si soffermava, ad esempio, su alcuni esemplari frequenti, a suo parere, a Taranto e ispirati alle rappresentazioni fliaciche, sui quali i soggetti mitici assumevano carattere parodico e le divinità venivano quasi messe alla berlina. In questo tipo di vasi, secondo il Ducati, sarebbe stato “ben presente un sentimento di allegria smodata e volgare che attesta quel gusto sfrenato dei piaceri, segno di decadimento e pervertimento, che si rimproverava ai greci dell’Italia meridionale”389. Avrebbero inoltre fatto parte integrante della produzione apula i vasi cosiddetti dello stile di Gnathia, ma che in realtà, secondo l’ipotesi del Ducati, sarebbero stati prodotti a Ruvo e di lì esportati nelle altre regioni390. in secondo luogo lo studioso prendeva in considerazione la ceramica lucana, che sarebbe stata prodotta nei centri di Anzi e di Armento e si sarebbe distinta per il minore uso della policromia, per un maggiore vigore nella resa dei personaggi, caratterizzati però da teste grandi e sproporzionate rispetto al resto del corpo e da occhi sbarrati. Riguardo, invece, alla scelta dei soggetti, anche in questo caso numerosi gli apparivano quelli derivati dalle tragedie, soprattutto nelle scene con carattere “truce e straziante”, che avrebbero mostrato però una forte connotazione locale391. Passando, infine, alla ceramica campana, il Ducati, come già aveva fatto il Patroni prima, distingueva nettamente due diverse fabbriche all’interno della regione. La prima era quella di Saticula, nella cui produzione l’evidente influenza da parte della ceramica attica veniva spiegata ipotizzando la presenza di ceramisti provenienti dalla Grecia, i quali avrebbero dato vita ad uno stile “più frettoloso e stereotipato”. I vasi di questa officina sarebbero successivamente stati sostituiti da quelli indigeni di Cuma392, caratterizzati, dal punto di vista iconografico, da scene mitologiche e da scene a carattere funerario e, dal punto di vista stilistico, da un disegno sciatto e frettoloso che sarebbe stato il riflesso di un’arte che egli definiva barbarica. Alla fine della sua trattazione il Ducati introduceva un’analisi fino a quel momento inedita sulla produzione di vasi figurati localizzata in Sicilia e per la quale egli distingueva due diverse fabbriche localizzate l’una nell’area dell’Etna e l’altra a Lipari393.

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un’inversione di tendenza fu rappresentata, invece, nello stesso periodo, dalle teorie proposte da e. m. W. tillyard nel catalogo della collezione hope394. nella sezione introduttiva dell’opera lo studioso proponeva un rapido excursus sulla storia degli studi relativa alla ceramica italiota a figure rosse, partendo dall’opera del Furtwängler, che per primo aveva riconosciuto le peculiarità di questo tipo di produzione e ne aveva rintracciato le origini nei centri di turi e eraclea. questa ipotesi veniva considerata dal Tillyard come “altamente probabile”, sebbene, nello stesso tempo, egli registrasse fedelmente anche le tesi avanzate dagli studiosi italiani, che avevano proposto la città di ruvo come primo centro di produzione395. egli, infatti, pur ammettendo il notevole numero e l’alta qualità degli esemplari provenienti dalla città apula, riteneva tuttavia più probabile che un centro come Turi, con il suo nucleo fortemente ellenizzato e con la decisiva presenza della componente attica, avesse potuto esportare le sue merci in sicilia, a taranto e anche a ruvo e che, in seguito, queste città avessero dato vita ad una fiorente industria ceramica. Il Tillyard, quindi, rivalutava ed enfatizzava, a differenza dei suoi predecessori, l’influenza che la ceramica attica avrebbe avuto sui vasi italioti, influenza che, a suo parere, sarebbe stata preponderante soprattutto durante la prima fase di produzione, che egli definiva “Early South Italian” e che si sarebbe sviluppata tra il 440 e il 400 a turi e ad eraclea396. Successivamente la ceramica a figure rosse, ormai diffusa in tutta l’Italia meridionale, si sarebbe differenziata nelle diverse regioni assumendo caratteri spiccatamente locali. In Puglia, ad esempio, partendo dall’“Early South Italian” alcune città, fra le quali anche Ruvo, avrebbero creato un nuovo stile, il cosiddetto “Early Apulian”, definito non da un chiaro riflesso dell’arte midiaca, ma da un più evidente influsso da parte dello stile di Kertch397. Per quanto riguardava, invece, i vasi Lucani, il Tillyard respingeva totalmente la distinzione proposta dal Macchioro fra le due diverse fabbriche di Anzi e di armento398, ipotizzando l’esistenza nella regione di due tipi di ceramica prodotti probabilmente in uno stesso luogo. Dalla prima fase dell’“Early South Italian”, comune a tutta l’Italia meridionale, in Lucania si sarebbero sviluppate varianti locali: il “Local Lucanian”399, con caratteristiche proprie sia nello stile sia nelle forme, fra le quali la più tipica sarebbe stata “l’anfora a rotelle”, e il “Lucano-Apulian”, che avrebbe presentato meno evidenti caratteri locali e una più decisiva influenza attica e apula400. Infine, il Tillyard sottolineava la mancanza di prove a favore dell’esistenza di un’officina ceramica ad Armento e soprattutto riteneva prive di fondamento e “immaginarie” le relazioni tra i vasi attribuiti a questo centro ipotizzate dal macchioro401. Dalla Lucania avrebbe poi tratto origine l’officina pestana con la fase dell’“Early Paestan”, che lo studioso datava intorno al 370-350402. Passando in seguito all’analisi dei vasi campani, il tillyard ancora una volta rifiutava le tesi del Macchioro, che aveva definito la fabbrica campana come discendente dalla terza fase della produzione di ruvo403, e sosteneva l’indipendenza di tale produzione, dimostrata anche dal diverso colore dell’argilla. relazioni più dirette erano, invece, rintracciate con la ceramica attica e con la più vicina produzione pestana, la prima riconoscibile nei modelli delle rappresentazioni derivati da meidias, e la seconda nelle modalità di esecuzione delle stesse404. All’interno della produzione campana, infine, il Tillyard negava l’esistenza dell’officina di Saticula, per la quale già molti studiosi avevano ipotizzato la presenza di ceramografi attici trasferitisi in Italia meridionale. Secondo lo studioso inglese, la ceramica proveniente da saticula doveva invece essere considerata non come prodotto locale creato da artisti greci, ma come opera attica importata nel centro campano405.

iii.c.5. iL corpus Vasorum antiquorum nei primi decenni del XX secolo si colloca l’opera di un importante studioso francese, E. Pottier, al quale è unanimemente ascritto il merito di aver introdotto rilevanti innovazioni nello studio ma soprattutto nella catalogazione della ceramica.

Già dalla fine del XIX secolo egli aveva avuto l’opportunità di visitare i musei della germania e dell’austria, analizzandone l’organizzazione delle collezioni e, nel 1896, aveva pubblicato il Catalogue des vases antiques del Louvre406, nel quale i vasi venivano classificati seguendo un criterio geografico e cronologico. Nell’ambito poi di una stessa regione il Pottier aveva tentato di raggruppare la ceramica, analizzando le affinità stilistiche, attraverso le quali gli era stato possibile anche riconoscere delle vere e proprie scuole di produzione407. Precursori di tale organizzazione erano stati, pochi anni prima, O. Jahn, nel già citato catalogo di Monaco, e A. Furtwängler nel catalogo dei Königliche Museen di Berlino408, che aveva riunito tutti i vasi stilisticamente affini, riconoscendo e individuando, in alcuni casi, anche singole personalità artistiche. nel 1919 il Pottier propose prima all’Académie des Inscriptions et Belles­Let­ tres e, in seguito, all’Union Académique Internationale l’ambizioso progetto del Corpus Vasorum Antiquorum, un insieme di cataloghi, redatti indipendentemente dai musei di tutto il mondo, che avrebbe offerto la possibilità di conoscere tutti i vasi editi e inediti. La proposta fu accettata e alla prima sessione di organizzazione del progetto parteciparono i rappresentanti di sei nazioni, inghilterra, belgio, danimarca, francia, olanda e italia409. Approvato il piano generale dell’opera, si decise di stabilire a Parigi la Direzione Centrale, che si doveva occupare delle questioni relative al formato dei fascicoli, alle tavole, ai criteri di raggruppamento dei vasi e alle modalità di redazione del testo410. secondo le condizioni indicate nel programma, elencate dallo stesso Pottier nella prefazione del primo volume della serie dedicato al museo del Louvre411, il Corpus doveva comprendere tutti i vasi antichi di argilla, che avrebbero rappresentato in questo modo “la civilisation européenne et celle de l’Oriente proche de la Méditerranée”412. L’unico metodo ammesso per le tavole comprese nel catalogo doveva essere la fotografia, le pubblicazioni dovevano curate singolarmente da ciascun paese aderente, per i musei e per le collezioni private, e, in ogni volume, doveva essere indicato il nome della nazione editrice e il nome della collezione, mentre le lingue utilizzate per la pubblicazione dovevano essere il francese, l’inglese, il tedesco e l’italiano413. Al fine di ottenere lavori omogenei tra loro il Pottier forniva indicazioni precise su ogni aspetto che doveva essere seguito nei cataloghi, determinando anche le dimensioni delle tavole e la composizione delle schede dedicate ai vasi, che dovevano comprendere solo il numero di inventario e del catalogo, i dati relativi alle dimensioni, alla provenienza, insieme ad un semplice elenco dei soggetti rappresentati e, infine, alle indicazioni bibliografiche. Le informazioni fornite dovevano quindi essere essenziali e sintetiche perché, come ribadiva lo stesso Pottier, il Corpus non era altro che il catalogo “descrittivo” di un Museo, mentre le discussioni relative a tutti gli altri aspetti derivati dall’analisi dei vasi, come, ad esempio, l’esame iconografico e iconologico, dovevano essere lasciate alle riviste specialistiche414. La Commissione aveva poi tracciato le linee generali di classificazione dei vasi, riprendendo il criterio geografico già utilizzato dallo studioso alla fine del secolo precedente. Erano così state individuate otto principali aree di provenienza della ceramica, che comprendevano prima di tutto l’oriente (i), poi le isole del mediterraneo orientale (ii), la grecia (iii), l’italia con la sicilia, malta, la corsica e la sardegna (iV), seguita dalla spagna con il Portogallo e l’africa del nord (V), dalla Francia con la Germania e la valle del Danubio (VI), l’Inghilterra e la Scandinavia (VII) e, infine, la Polonia e la Russia (VIII)415. Secondo le intenzioni iniziali del Pottier ogni nazione, quindi, doveva essere responsabile della pubblicazione delle proprie collezioni ceramiche, prendendo in considerazione non solo il materiale greco, romano e italiota, ma anche la ceramica proveniente dall’asia, dall’africa e dalle regioni europee. questo aspetto costituiva evidentemente un’assoluta novità e soprattutto offriva uno strumento fondamentale di studio e di divulgazione completamente nuovo per l’epoca416. Ogni fascicolo, inoltre, era corredato da tavole fotografiche, secondo un regola voluta dal Pottier, che, come abbiamo avuto modo di vedere, era considerata 53

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

imprescindibile. Le fotografie sostituivano così per la prima volta i disegni, che fino ad allora avevano costituito l’unico strumento per rappresentare i vasi. L’introduzione di questo metodo permetteva di avere una resa più fedele all’originale e, nello stesso tempo, aveva il pregio di fornire un prodotto migliore con tempi e costi notevolmente minori417. Pottier stesso aveva deciso che il testo dedicato ai singoli vasi doveva essere breve, ma, proprio a causa dell’indipendenza di cui i musei godevano nella redazione dei propri fascicoli, questo modello fu spesso tradito da studiosi che proponevano su alcuni pezzi lunghe digressioni418. nel 1920 si aggiunsero altre otto nazioni, stati uniti, canada, egitto, spagna, Grecia, Portogallo, Russia e Svizzera e si apportarono ulteriori modifiche allo schema iniziale con la decisione di inserire nella trattazione anche la ceramica preistorica. nel corso del novecento nuovi paesi, come irlanda, finlandia, australia, Serbia, Montenegro e Turchia, hanno aderito al progetto, che ha prodotto finora di più di trecento fascicoli. Per quasi un secolo il Corpus Vasorum Antiquorum non ha subito sostanziali variazioni rispetto al modello che era stato redatto dal suo ideatore nel 1919, fornendo così informazioni e immagini preziose per la conoscenza di collezioni finora inedite comprendenti anche vasi italioti e sicelioti. L’uso delle nuove tecnologie ha notevolmente migliorato la qualità dei disegni e delle foto, ma l’innovazione più significativa, introdotta nel 1998, è la costituzione del sito internet, www.cvaonline.org, creato nell’ambito del Beazley’Archive di Oxford, che, affiancandosi alla tradizionale pubblicazione, offre la possibilità di consultare i cataloghi editi in formato digitale419.

iii.c.6. pRiMi sTudi su singoLi piTToRi Gli studi finora considerati sulla ceramica italiota proponevano una classificazione dei vasi che utilizzava i dati relativi al luogo di rinvenimento come primo e fondamentale fattore di distinzione tra le varie produzioni. Seguendo questo metodo, solo in un secondo momento si procedeva ad analizzare le rappresentazioni figurate, rintracciando, ove possibile, delle analogie stilistiche e formali tra vasi provenienti dalla stessa area. Contemporaneamente a questa corrente di studi, tuttavia, si sviluppò una diversa tendenza, spesso parallela, ma nella maggior parte dei casi polemicamente opposta a quella già descritta. Tale nuova metodologia di ricerca e di classificazione traeva origine da uno studio condotto nel XiX secolo da g. morelli, il quale, studiando la pittura rinascimentale, aveva osservato come nell’opera di ogni pittore potevano essere rintracciati e isolati alcuni particolari nella resa delle figure, che comparivano in maniera costante e che potevano essere considerati come peculiari di un determinato artista420. Secondo la teoria del Morelli, ogni pittore avrebbe dipinto questi dettagli, quali ad esempio i lobi delle orecchie, le unghie o alcuni particolari delle vesti, in maniera meccanica, ripetendoli “inconsciamente” e sempre nello stesso modo in tutte le opere. Gli elementi propri di ogni singolo pittore, quindi, potevano essere individuati anche in opere non firmate per arrivare ad una verosimile attribuzione421. Questo metodo fu adottato e applicato alla ceramica figurata da J. D. Beazley, la cui ricerca, tuttavia, fu dedicata in massima parte alla ceramica attica. il cosiddetto “sistema morelliano” ben si adattava alle caratteristiche delle raffigurazioni presenti sui vasi che, a differenza dei dipinti rinascimentali analizzati dal morelli, avevano un disegno molto più semplice e lineare e forme costantemente ripetute, come quelle dei panneggi delle figure, che avrebbero potuto notevolmente agevolare il riconoscimento di singole personalità artistiche422. Al Beazley, quindi, si devono gran parte delle attribuzioni dei vasi attici, e, come diremo, anche di alcuni vasi italioti. Lo studioso, dopo aver individuato le opere che potevano essere assegnate ad uno stesso pittore, il cui nome naturalmente non era stato tramandato dalla firma, creò denominazioni che derivavano o dal luogo di conservazione del vaso, o dalla collezione di ap54

partenenza, o dalle scene raffigurate su di esso, o, infine, da alcuni particolari ricorrenti nelle figure. La prima compiuta applicazione di questo sistema alla ceramica figurata italiota si ebbe con le ricerche condotte da N. Moon, come quella pubblicata nel 1929423. In questo studio la Moon polemizzava innanzitutto con le classificazioni proposte da molti studiosi, ad esempio il macchioro424, che si basavano esclusivamente sui dati di rinvenimento organizzando poi per ciascun centro diverse fasi di sviluppo, e collocando vasi attribuibili alla stessa mano non solo in fasi, ma anche in città diverse425. La moon, al contrario, proponeva una distinzione dettata esclusivamente da criteri stilistici tale da ordinare “la massa confusa dei vasi dell’Italia meridionale”426 e delineare una linea di sviluppo. Seguendo dunque tale metodo attribuzionistico, la studiosa individuò una prima personalità artistica, il P. di Sisifo, alla quale ella attribuiva dieci crateri, un’idria e una kotyle, tutti accomunati da caratteristiche stilistiche simili, come, ad esempio, il drappeggio delle figure maschili che lasciava scoperta parte del tronco. il nome era tratto dalla scena riprodotta su un cratere conservato a monaco, sul quale erano rappresentate le nozze di Sisifo427. La Moon analizzava in seguito altri quattro vasi che, a suo parere, avrebbero potuto essere considerati molto simili a quelli del P. di Sisifo e che, tuttavia, non potevano essere attribuiti alla stessa mano. La studiosa notava infatti nei disegni di questi ultimi una “angularity”, completamente estranea al P. di Sisifo e una certa rigidità nella resa del panneggio428, evidenziando, inoltre, l’uso ricorrente di uno stesso schema nella rappresentazione della figura dell’uomo anziano, rintracciabile sui lati secondari di un cratere a calice conservato a Berlino e di un vaso conservato nella rohde island school of design di Providence, come su una oinochoe del Louvre429. Lo stesso schema, inoltre, sarebbe stato ripetuto anche su un’anfora conservata nel Museo di Lecce e applicato per la figura di agamennone430. L’individuazione di questi elementi distintivi permise alla Moon di identificare un’ulteriore personalità artistica, alla quale tutti i vasi citati potevano essere attribuiti e che dalla figura femminile danzante rappresentata sul lato principale del cratere di berlino prendeva il nome di P. della danzatrice di berlino431. nello stesso articolo la studiosa esaminava anche un ulteriore gruppo di vasi, tutti rinvenuti a Pisticci, che, a suo parere, sarebbero stati stilisticamente molto vicini alla produzione attica e sui quali era frequente la rappresentazione di scene di inseguimento di donne da parte di eroti. Affine a questi ultimi, secondo la Moon, poteva essere considerato un altro gruppo di vasi, nei quali ella riconosceva l’opera di una solo mano. Questa terza personalità, il P. di Amykos, che prendeva il nome da un’idria del Cabinet des Médailles, sulla quale era raffigurata appunto la punizione di Amykos432, si sarebbe distinta per la scelta dei soggetti rappresentati, nei quali si notava una particolare predilezione per scene di inseguimenti, centauromachie e corteggi dionisiaci. Delineando un ideale sviluppo della ceramografia italiota, la Moon collocava intorno al 390-380 l’attività di un quarto ceramografo, il P. di Tarporley, il cui nome derivava da un vaso conservato nella collezione Marshall Brooks a Tarporley433, seguito poi dal P. di Dolone, così chiamato da un cratere con la raffigurazione di Dolone al British Museum, il cui stile si sarebbe differenziato, secondo la studiosa, per l’uso ricorrente di figure e schemi più elaborati rispetto ai suoi predecessori434. Infine la Moon si soffermava sull’analisi di un gruppo di vasi che definiva Lucano-apulo e collocava cronologicamente tra il 380 e il 370. Nella parte finale della sua ricerca la studiosa attese alla vexata quaestio della localizzazione delle fabbriche italiote, rifiutando categoricamente le ipotesi che identificavano il maggiore centro di produzione con Ruvo solo in base alla quantità di scoperte effettuate. La diffusione della ceramica italiota sarebbe stata strettamente collegata alla fondazione della colonia di turi nel 444-443. questa relazione, tuttavia, spiegava la moon, non doveva essere interpretata come una

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ulteriore proposta a fare di turi il primo e principale centro di produzione, ma era funzionale soltanto ad individuare nel periodo della fondazione della colonia la nascita e la diffusione della ceramica figurata italiota435. Per quel che riguardava, invece, la collocazione delle officine, la studiosa affermava che solo Taranto avrebbe potuto essere il principale centro di produzione, non solo perché favorita dalla sua posizione geografica, ma anche perché, tra il V e il IV secolo, era stata la più ricca e fiorente colonia greca dell’Italia meridionale436. Precursore di questa nuova metodologia di ricerca, come è stato già detto, fu J. D. Beazley, al quale, com’è noto, si deve la più completa e sistematica catalogazione di vasi attici a figure nere e a figure rosse. Nelle sue opere lo studioso inglese attribuì i vasi non firmati a personalità artistiche, dando loro un nome secondo le modalità da lui ideate e applicate dalla moon. Parte della ricerca del beazley fu dedicata allo studio, seppure parziale, della ceramica italiota, come è dimostrato dall’individuazione di un primo ceramografo, il P. del Primato, in un articolo datato al 1939. il nome derivava dalla rivista “Primato Artistico Italiano”, in cui era stato pubblicato uno dei vasi attribuiti a questo pittore, che, secondo lo studioso, poteva essere identificato come uno degli artisti lucani più importanti nella seconda metà del IV secolo437. Una più compiuta analisi della ceramica italiota fu pubblicata nel 1943, nella quale il Beazley delineava una sorta di storia della produzione ceramica campana attraverso l’individuazione di alcuni dei pittori più importanti438. Lo studioso esordiva definendo la ceramica campana come prodotto di arte provinciale, sebbene “questo provincialismo – affermava – non riveli un sangue barbaro nell’artista”439. Nella prima fase di questa produzione si sarebbero diffusi gruppi di ceramografi che avrebbero mostrato una più diretta influenza da parte della ceramica attica e che lo studioso indicava quindi con il termine “atticizzanti”440. Il periodo iniziale sarebbe poi stato seguito da una seconda fase, caratterizzata dall’attività di diversi ceramografi, quali, ad esempio, il P. di Cassandra, così chiamato dalla rappresentazione di Aiace e Cassandra su un’anfora proveniente da capua, il P. di capua e il P. Parrish, il cui nome derivava dalla collezione in cui era conservata una situla a lui attribuita441. quest’ultimo, secondo il Beazley, sarebbe stato uno dei più interessanti pittori campani, caratterizzato da uno stile “fuori dal comune” e probabilmente influenzato dai pittori greci del iV secolo. seguivano ancora il g. di Londra f5, il g. archer e il G. AV, all’interno del quale si sarebbe distinta l’opera del P. delle Danaidi. La sigla AV, inoltre, fu utilizzata dallo studioso per indicare la fabbrica di avella442. il beazley elencava in successione i pittori e i gruppi non soffermandosi sui particolari stilistici che lo avevano condotto ad attribuire i vasi ad una determinata personalità. Nell’ambito del suo catalogo di particolare rilevanza risultavano essere il P. di caivano e i pittori che, secondo la ricostruzione proposta dallo studioso, avrebbero potuto essere datati ad una fase più tarda. Tra questi egli citava il P. c. a., dove c. a. stava per cuma a e il P. a.P.Z., sigla che indicava un aggettivo, ossia Apulizzante, poichè, secondo il Beazley, sarebbe stata molto evidente, nella produzione di questo pittore, l’influenza della ceramica apula. Questa caratteristica lo portò, quindi, ad ipotizzare che il ceramografo fosse un campano che imitava lo stile apulo, o, più probabilmente, un apulo stabilitosi in Campania. Dal punto di vista iconografico i vasi più significativi della tarda produzione campana per il Beazley erano due anfore, sulle quali era rappresentato l’episodio della punizione di Issione, attribuite al cosiddetto P. di Issione443, il cui stile sarebbe stato simile a quello attico di Kerch. L’ultima fase, invece, era costituita dal G. del Romboide, che prendeva il nome dal motivo a rombo costantemente utilizzato come elemento decorativo, e da gruppi di pittori “barbarizzati”, cioè non greci, come il P. del Siamese444.

iii.d. iL noVEcEnTo – sEcondA METà dEL sEcoLo iii.d.1. indAgini ARchEoLogichE iii.d.1.1. pugLiA Nella seconda metà del XX secolo i ritrovamenti e gli scavi, ai quali si sono aggiunti i recuperi da parte delle forze dell’ordine, hanno ottenuto un notevole incremento e si sono allargati fino a comprendere anche una miriade di centri minori sparsi in tutta la regione. L’ultimo cinquantennio, quindi, ha rivestito nella storia delle scoperte un’importanza fondamentale non solo per la quantità dei siti indagati e del materiale portato alla luce, ma anche perché si sono moltiplicati gli scavi sistematici eseguiti con metodi scientifici, che hanno permesso di avere a disposizione un quadro preciso e analitico dei luoghi e delle circostanze dei ritrovamenti e di ricostruire i contesti rinvenuti. Particolare rilievo hanno assunto, inoltre, le campagne di scavo condotte dalle università italiane e straniere in alcuni centri, come Gravina in Puglia e Gioia del Colle, che si sono affiancate alle operazioni di recupero, relative soprattutto ad interventi di emergenza in ambiti urbani, guidate dalla Soprintendenza. Non sono mancati, tuttavia, anche in questa fase i saccheggi clandestini, che hanno riguardato, in modo particolare, i contesti funerari, come è dimostrato dal sito di Arpi, definito come una vera e propria “riserva per tombaroli”445. secondo una stima recente l’attività clandestina perpetrata nel sito daunio avrebbe portato sul mercato antiquario circa duecentomila reperti, fra i quali anche vasi italioti a figure rosse, che sarebbero stati venduti e smistati in musei e collezioni private di Stati Uniti, Europa e Giappone e dei quali, naturalmente, non è possibile ricostruire la provenienza e il contesto446. riguardo, invece, alle scoperte effettuate in seguito alle operazioni condotte dalla soprintendenza nella stessa area di arpi, sono stati registrati numerosi interventi che hanno portato all’individuazione di aree di necropoli in località montarozzi447, s. nicola d’arpi448, spagnolo449, masseria menga450. La scoperta più significativa per quel che riguarda la ceramica italiota è senz’altro costituita dalla cosiddetta “tomba del vaso dei Niobidi” di Arpinova451. La tomba, a camera rettangolare con dromos, è stata ritrovata e scavata nel luglio del 1972 nella proprietà di m. Zoppo menga. il ricco corredo era formato da ceramica di impasto, listata, di stile misto, a vernice nera, a fasce, policroma, di Gnathia, greca, a figure nere di produzione locale e, infine, da vasi italioti a figure rosse. I vasi figurati sono stati attribuiti al P. di Baltimora e alla sua cerchia, al P. della Patera e al suo gruppo, al P. di dario, al P. Varrese, al g. di Launceston e al P. di arpi452. A quest’ultimo è ascritta, infatti, l’idria con la raffigurazione dell’uccisione dei Niobidi da parte di Apollo e Artemide che dà il nome alla tomba stessa453. La seconda tomba a camera scoperta ad Arpi, che ha restituito vasi apuli a figure rosse, è il cosiddetto Ipogeo delle anfore454, dal quale provengono una lekanis frammentaria e due frammenti di vasi figurati455. rimanendo ancora nella parte settentrionale della regione, si possono registrare tra il 1965 e il 1966 i primi scavi regolari, condotti nel territorio di ascoli satriano, in località serpente e cimitero Vecchio,456 che hanno portato alla luce una parte della necropoli con tombe a grotticella e a fossa rettangolare. I corredi sono formati da ceramica daunia, di Gnathia e anche da vasi apuli a figure rosse, alcuni dei quali sono stati ricondotti ad un unico ceramografo che, dal sito, è stato denominato P. di ascoli satriano457. all’interno della stessa area daunia si segnalano anche i centri di ausculum, dove gli scavi condotti nel 1999 sulla collina del serpente hanno restituito anche frammenti di ceramica a figure rosse458, e di San Severo, nel quale già prima della seconda guerra mondiale erano state individuate alcune tombe nei pressi della masseria casone459. A partire dagli anni Cinquanta sono documentati sporadici rinvenimenti nella stessa zona460, che si sono moltiplicati quando, a partire dal 1970, l’intera area è stata interessata dalla costruzione dell’autostrada Adriatica 55

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e, in particolare, dall’impianto di alcune cave di sabbia, che dovevano fornire il materiale necessario alla realizzazione delle rampe dei cavalcavia. Le escavazioni nelle cave Montani e Cucchiella hanno portato alla scoperta di settantaquattro tombe a grotticella, che sono state però in gran parte distrutte o saccheggiate e dalle quali è stato possibile recuperare appena diciotto frammenti di vasi apuli a figure rosse di modesta qualità461. altri ritrovamenti si sono registrati poi, tra il 1969 e il 1972, a salapia462, dove in seguito ad interventi di emergenza sono state scoperte due tombe daunie, alle quali si è aggiunta, nel 1970, una tomba a camera ipogea scavata in località Lupara, che conteneva un cratere a campana e uno skyphos apuli, insieme con un altro frammento di ceramica italiota463. Procedendo verso la zona centrale della regione, nuove scoperte si segnalano ancora per il centro di Ruvo: una tomba con tredici vasetti scoperta in contrada s. angelo-stutafuoco fra il 1967 e il 1968464, e una sepoltura scavata clandestinamente nel 1974, in via Einaudi, il cui corredo è stato parzialmente recuperato e conservato nel museo archeologico nazionale di taranto465. Pochi anni più tardi, nel 1977, sono stati intrapresi scavi sistematici anche all’interno della cattedrale di ruvo, che hanno portato alla scoperta, sotto il piano di calpestio della chiesa, di tombe e di frammenti di ceramica a figure rosse466. Negli anni Ottanta, infine, sporadici rinvenimenti di ceramica italiota figurata sono stati effettuati in altre zone intorno al centro abitato, come nei pressi della strada che collega Ruvo ad altamura e, ancora, a sud-est della città, in località sorgente467. minore risulta essere, invece, la documentazione proveniente, almeno per l’arco di tempo qui preso in considerazione, da Canosa, poiché le ricerche condotte negli ultimi anni del secolo sono state indirizzate all’analisi e all’indagine dei livelli pertinenti all’età romana e cristiana della città. notizie sulla scoperta di “ricche tombe” con vasi a figure rosse sono riferibili a sepolture rinvenute negli anni sessanta in via Legnano, in località grotticelle468, e ad una tomba ad ipogeo con due celle, rinvenuta nel 1980469. isolati rinvenimenti sono testimoniati anche per il centro di minervino murge, dove, nel 1965, durante lavori di sbancamento per la costruzione dell’ospedale civile, in contrada Cappuccini, sono state messe in luce circa venti tombe con vasi indigeni e apuli470. Per quel che riguarda invece il sito di Altamura, rilevanti scoperte sono state effettuate nel 1963, tra via Vecchia buoncammino e via bari, dove sono stati riconosciuti tre diversi livelli di abitato, che coprono un lungo arco cronologico compreso tra l’VIII secolo e l’età ellenistica. Proprio all’interno di un’abitazione databile a quest’ultimo periodo è stata scoperta una tomba a pianta rettangolare ricca di ceramica apula figurata, con vasi ascrivibili ai pittori del G. di Cleveland e al G. di Menzies e a ceramografi vicini per stile al P. dell’Oltretomba471. nella stessa area, sempre in via Bari, nel 1974, è stata rinvenuta sotto i resti di una casa ellenistica un’altra tomba, a semicamera, il cui corredo comprendeva numerosi esempi di ceramica apula a figure rosse ora esposti al Museo Archeologico di altamura472. Nel 1958 sono attestate nuove scoperte anche nell’abitato di Ceglie del Campo, dove, in occasione di lavori di sterro per la costruzione di un edificio, sono state scoperte dieci tombe, tutte già saccheggiate, che hanno restituito alcuni frammenti di ceramica apula a figure rosse473. un sito completamente nuovo ad ogni tipo di scoperta e regolarmente indagato a partire dal 1966 è la collina di Botromagno, identificata con la città peuceta di Silbìon, presso Gravina in Puglia. Le prime campagne di scavo sono state condotte dalla british school at rome a partire appunto dal 1966 e hanno messo in luce, in un saggio scavato sulla sommità della collina, alcune strutture abitative e due tombe a camera con ceramica apula a figure rosse474. nel 1967, nella stessa zona, in proprietà Lucatuorto, in seguito a scavi abusivi, è stato effettuato un intervento ad opera della Soprintendenza, durante il quale sono state scoperte due tombe a semicamera, una delle quali conteneva un cratere a colonnette attico e un cratere a campana protoitaliota, probabilmente opera di un ceramografo del gruppo del P. di Amykos475. La complessa composizione del corredo di questa 56

tomba, che comprendeva oggetti lontani cronologicamente tra loro, ha indotto, naturalmente, ad ipotizzare la presenza di una deposizione multipla all’interno della sepoltura476. sempre nello stesso anno, inoltre, sono state condotte ricerche in località parco S. Stefano, dove sono state scoperte cinquanta tombe, in parte già depredate, nelle quali sono stati trovati crateri a campana apuli, decorati, per la maggior parte, con scene di inseguimento477. altri clamorosi rinvenimenti si registrano, sempre per la zona di Gravina in Puglia, in proprietà Ferrante, dove, nel 1974, è stata portata alla luce una tomba contenente vasi attici a figure rosse e vasi protoitalioti, alcuni dei quali attribuiti al P. di Gravina478 e, nel 1975, è stata scoperta una tomba a fossa, nella quale erano conservati vasi attici insieme con un’idria protoitaliota attribuita al P. di Sisifo479 e una seconda idria del P. di Eton-Nika480. L’anno successivo è stata portata alla luce una terza tomba, a camera, che, già depredata in tempi antichi, ha restituito solo due anfore attribuibili al P. dell’Oltretomba481 e un cratere apulo, opera probabilmente di un ceramografo del G. di Arpi482. dal 1988, inoltre, sono iniziate le indagini sull’area cosiddetta del Padre eterno, ai piedi della collina di botromagno, che hanno portato alla scoperta di una vasta area di necropoli e, conseguentemente, di corredi che comprendono anche un considerevole numero di vasi italioti a figure rosse483. A questi interventi si è affiancato, nel 1990, lo scavo di un’altra zona, S. Vito Vecchio, pertinente sempre all’area di gravina in Puglia, dove però solo per una tomba, la 21, si è registrata la presenza di un vaso figurato, un cratere a campana protoapulo, attribuito alla cerchia del P. della Nascita di Dioniso484. nuove ricerche, infine, condotte nelle aree denominate DA, DB e DC, nella zona un tempo di proprietà Iannuzzi e oggi inglobata nel Parco Archeologico, hanno portato al rinvenimento di tombe ricche di vasi apuli a figure rosse485. A partire dal 1957 è stata avviata la ricerca archeologica anche nel sito di Monte Sannace, presso Gioia del Colle, che ha interessato sia la parte bassa dell’abitato sia la zona dell’acropoli486. Nella prima area, dalle tombe 4, 11 e 20, scavate nel 1957 e nel 1959, provengono quattro crateri a campana protolucani attribuiti al P. di Amykos, al P. di Pisticci e al P. del Ciclope487, mentre le tombe 2 e 3 hanno restituito vasi di produzione apula, fra i quali si citano un cratere a colonnette del P. dei nasi camusi e un cratere a mascheroni del P. di gioia del colle488. il rinvenimento di altri sporadici frammenti di ceramica italiota è testimoniato anche presso le mura nella zona dell’acropoli e nella pianura489. Un’altra città che era stata solo marginalmente interessata dalle ricerche e che è stata oggetto di scavo a partire dal 1976 è Rutigliano. Le ricerche si sono concentrate, in modo particolare, in località Purgatorio-Bigetti, dove è stata individuata una vasta necropoli. Le successive campagne di scavo, succedutesi annualmente fino al 1988, hanno permesso di portare alla luce circa quattrocentocinquanta tombe, nei cui corredi molto frequenti sono i vasi italioti, lucani e apuli a figure rosse490. altre scoperte di ceramica apula nel territorio di rutigliano sono state effettuate in contrada Torre Castiello, nella zona cioè generalmente identificata con il sito indigeno di azetium. tra i numerosi rinvenimenti si ricordano, ad esempio, otto sepolture ritrovate durante le campagne di scavo del 1985 e 1986, che contenevano vasi a figure rosse e di Gnathia491. L’incessante espansione urbanistica del secondo dopoguerra e la conseguente intensa attività edilizia hanno consentito il rinvenimento fortuito di un numero considerevole di tombe anche nel territorio di Conversano. Per quel che riguarda la ceramica italiota è degna di nota la scoperta, avvenuta nell’agosto del 1958 in via Pantaleo, durante lavori per la costruzione del Villaggio del fanciullo alla periferia nord-occidentale della città, di dodici sepolture492, delle quali solo le tombe 2, 4 e 6 erano prive di vasi a figure rosse, mentre le altre conservavano ancora, seppur solo in frammenti, abbondante ceramica figurata493. A questi esempi si possono aggiungere i circa venticinque vasi provenienti da due tombe venute alla luce durante l’impianto di condutture idriche in via U. Giordano nel 1967 e acquisiti dal Museo Archeologico di Bari494. negli ultimi decenni del secolo altri rinvenimenti, dovuti, per la maggior parte, ad interventi di

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emergenza da parte della Soprintendenza, si sono verificati ancora una volta nella zona del Villaggio del fanciullo. Le operazioni di scavo, iniziate in seguito a lavori edili nel 1987, hanno portato alla scoperta di quattro tombe, che contenevano vasi apuli a figure rosse, molti dei quali attribuiti al P. B.M. F 465495. Proseguendo in questa rapida rassegna dei rinvenimenti di ceramica italiota in Puglia, si citano quelli registrati negli anni Sessanta a Oria, nell’area urbana496 e in località Crocifisso, dove sono state trovate circa venti tombe497. La città ha costituito in seguito una ricca fonte di scoperte, tanto che ancora, nel decennio successivo, si poteva affermare che offriva “quasi giornalmente messe cospicua di ceramica apula”498. Nel 1970, infatti, è stato reso noto il rinvenimento di sepolture con vasi apuli499, mentre al 1973 si ascrive la scoperta, avvenuta durante i lavori di costruzione di una casa privata, di una tomba nella contrada Ciriaco Maddalena, che conteneva vari oggetti in bronzo e un vaso attribuito al P. di Tarporley500, e al 1984 il rinvenimento, alla periferia del centro, di una tomba a cassa che conteneva numerosi vasi miniaturistici a figure rosse501. Molto meno significativi dal punto di vista quantitativo risultano essere, infine, gli esempi di ceramica figurata di produzione italiota venuti alla luce durante le campagne di scavo che tra la fine degli anni settanta e i primi anni del decennio successivo hanno interessato il sito di monte Papalucio, occupato in età messapica da un santuario dedicato presumibilmente a Demetra e Persefone502. Rimanendo ancora nell’area brindisina, si registrano i rinvenimenti dell’area di mesagne, che hanno riguardato non solo il centro cittadino503, ma anche le zone circostanti, come la contrada muro tenente, già nota per la scoperta di tracce riferibili ad un insediamento messapico cinto da mura. Il sito ha restituito numerose tombe a fossa con ceramica indigena e ceramica apula a figure rosse504. Consistenti risultano essere, inoltre, nel periodo qui analizzato, i ritrovamenti di ceramica italiota anche in molti centri della penisola salentina, come quelli avvenuti nel 1957 ad Alessano, dove, durante lavori di sterro, è stata scoperta una tomba con ceramica di Gnathia e una lekythos a figure rosse505, e a rocavecchia, dove, in occasione di scavi per le fondamenta di un edificio, sono venute alla luce dodici tombe, ognuna delle quali ha restituito un solo esempio appartenente a questa classe506. A queste scoperte si possono aggiungere i vasi scoperti nel 1957 in una tomba di Veglie507, quelli rinvenuti nel 1970 ad Alezio508 e a ugento509, oltre ai vasi attici e apuli provenienti da due tombe scavate a Cavallino nel 1972510. Numerosi esempi di ceramica a figure rosse lucana e apula provengono, infine, dagli scavi condotti negli anni ottanta a Vaste, nella zona di fondo melliche, un’area interessata dalla presenza di una zona di culto, databile alla seconda metà del iV secolo e da una piccola necropoli che copre un arco cronologico compreso tra la fine del V e gli inizi del III secolo511. Per quel che riguarda, invece, la provincia di Taranto, ceramica italiota a figure rosse è attestata a Manduria, all’interno di tombe venute alla luce presso la cosiddetta fonte Pliniana512, nell’area dell’Ospedale “Giannuzzi”513, a mottola514, e, infine, nel territorio di Ginosa. In quest’ultimo centro interventi successivi nel 1968 e nel 1972, in contrada Lama, e nel 1982 in contrada Lama di Pozzo hanno restituito corredi di vasi geometrici indigeni e di vasi apuli, lucani e campani515. una campagna di scavi iniziata nel 1958 nella zona di Porto Perone, nei pressi di taranto, e ripresa l’anno successivo sulla collina di saturo, ha portato alla scoperta di un deposito votivo, databile al V secolo, che avrebbe subito una risistemazione in età ellenistica516. A questa fase, quindi, sono stati attribuiti alcuni frammenti di ceramica apula figurata, sebbene i rinvenimenti più significativi relativi a questa classe ceramica si siano verificati solo successivamente, nel 1960, nell’area della necropoli di saturo, presso la masseria gaglioto517. Per quel che riguarda, invece, la città di Taranto, ancora una volta, come già si è avuto modo di riscontrare per la prima metà del secolo, la maggior parte delle scoperte è legata ad interventi di emergenza eseguiti nei cantieri edilizi. I dati a nostra disposizione, quindi, permettono di delineare purtroppo solo un quadro molto frammentario della composizione e dell’estensione delle necropoli e del centro abitato in età antica. Nel 1967 si sono registrati nuovi rinvenimenti di

tombe in contrada Vaccarella518, seguiti da molte altre scoperte che si sono susseguite nei decenni successivi all’interno del centro abitato e nelle aree limitrofe. Fra queste, si può ricordare il rinvenimento di una tomba, avvenuto nel 1970, in località Pizzone, nel corso di lavori per la costruzione di una strada519, il cui corredo, particolarmente ricco, comprendeva anche due oinochoai che sono state attribuite al P. di Licurgo520. si citano poi le scoperte di sepolture con ceramica apula avvenute nel 1972 nell’area delle fortificazioni521, e quelle del 1979, che hanno portato alla luce due nuclei di tombe, con una grande quantità di ceramica apula, in viale Magna Grecia e in via Umbria522. a partire dal 1980, si sono susseguiti i rinvenimenti di nuove tombe anche nella cosiddetta necropoli di via dante523, in un cantiere edile tra via generale messina e via cesare battisti524, in via magnaghi525 e in via Alto Adige, dove è stata portata alla luce parte di una necropoli ellenistica con trentasei sepolture il cui corredo comprendeva anche vasi apuli figurati526.

iii.d.1.2. cAMpAniA A partire dagli anni Cinquanta del XX secolo gli scavi e le ricerche sono stati avviati in modo più sistematico anche in Campania, come è dimostrato, in modo esemplificativo, dalle campagne di scavo condotte nel sito di Paestum. La città e soprattutto le sue tombe durante l’Ottocento avevano rappresentato una delle mete preferite dagli antiquari e dai collezionisti, ai quali si deve, purtroppo, anche la dispersione dei materiali e l’assoluta assenza di precise indicazioni relative ai contesti di ritrovamento. a partire dal 1950, invece, le indagini archeologiche sono state condotte direttamente dalla soprintendenza e guidate da P. c. sestieri che, già nel 1951, segnalava la scoperta sia di “tombe greche” con ricchi corredi formati essenzialmente da ceramica attica a figure nere sia di “tombe lucane”, che contenevano pochi e sporadici esempi di ceramica italiota a figure rosse527. L’anno successivo il Sestieri, inoltre, dava notizia del ritrovamento di una tomba di età ellenistica in località gromola, nella piana del sele, che, tuttavia, aveva restituito solo quattro vasi528. Sul finire degli anni Sessanta l’indagine delle necropoli di Paestum è diventata ancor più capillare ed è stata estesa notevolmente sotto la direzione di M. Napoli. Durante queste campagne di scavo, infatti, è stato portato alla luce in varie località un notevole numero di tombe dipinte e, a differenza di quel che era accaduto nell’Ottocento, grande attenzione è stata prestata alla documentazione e al recupero degli oggetti del corredo delle singole sepolture. Come è stato già sottolineato, infatti, i nuovi studi dedicati alla ceramica italiota e i tentativi di datazione per essa proposti, come vedremo, da a. d. trendall, hanno costituito un utile strumento anche per la datazione delle tombe che li contenevano529. Primi esempi di ceramica a figure rosse di produzione pestana sono stati scoperti nel 1954 in contrada Laghetto, dove sono state scoperte cinque tombe dipinte530, seguite poi nel 1957 dal rinvenimento della cosiddetta tomba 2 in contrada Gaudo, che ha restituito la lekythos di Assteas con la rappresentazione della purificazione di Oreste a Delfi531. Una più vasta e sistematica indagine è stata avviata, alla fine degli anni Sessanta, in contrada Licinella dove sono state scoperte numerose tombe, molte della quali purtroppo già depredate. Una sepoltura, in particolare, ha suscitato vivo interesse per aver restituito vasi apparentemente attribuibili alla mano di uno stesso ceramografo, il cosiddetto P. di Afrodite532. nel 1960 uno sporadico ritrovamento si registra anche in contrada strecara, dove lavori agricoli hanno messo in luce molti frammenti ceramici, rendendo quindi necessario un intervento della soprintendenza. Le ricerche hanno portato alla scoperta di una necropoli, che era stata depredata però già in antico. una sola tomba era stata risparmiata dai saccheggi e, tuttavia, era stata anche ampiamente danneggiata dalla lama della ruspa. Il corredo era formato da ceramica figurata e oggetti in bronzo533. Nello stesso periodo è stata avviata, inoltre, una vasta campagna di scavi in contrada Andriuolo, che ha condotto al rinvenimento di numerose tombe dipinte, molte della quali hanno restituito ricchi corredi di vasi a figure rosse per lo più di 57

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produzione pestana. nelle indagini eseguite nel 1969, ad esempio, sono state scoperte trentuno tombe, che conservavano vasi italioti a figure rosse534, così come le sepolture trovate durante i successivi interventi succedutisi fino al 1971 nella stessa area535. dal 1972 in seguito a nuove indagini archeologiche in contrada gaudo, sono state scoperte altre quattro tombe con vasi italioti a figure rosse536, mentre in contrada Vannullo, le tombe rinvenute hanno restituito un cospicuo numero di ceramica pestana537. Dalle aree di necropoli del sito di Paestum, quindi, proviene un significativo numero di vasi, generalmente prodotti in loco, spesso stilisticamente legati all’officina di Assteas e Python, o, in rari casi, ascrivibili proprio ai due famosi ceramografi. intorno agli anni ottanta del XX secolo, inoltre, l’indagine archeologica a Paestum è stata estesa anche alla zona dell’agorà e a quella del foro. Gli scavi hanno permesso di mettere in luce e di definire gli spazi pubblici della città e hanno restituito, seppur in misura minore rispetto alle quantità offerte dalle tombe, anche vasi italioti figurati, generalmente conservati però in modo frammentario. Ne sono un esempio i frammenti rinvenuti nell’area del cosiddetto edificio circolare dell’agorà538, o, ancora, quelli rinvenuti nella zona dell’heroon539 e della plateia an540. A questi risultati si aggiungono, infine, quelli ottenuti dallo scavo della zona meridionale del foro, nella quale sono stati portati alla luce vasi pestani, anch’essi purtroppo frammentari541. a pochi chilometri da Paestum, in contrada Vecchia presso agropoli, nel 1967 è stata scoperta una tomba a camera, formata da lastre di travertino e con copertura a doppio spiovente suddivisa in due ambienti, il cui corredo comprendeva molti vasi, attribuiti, per la maggior parte, alla produzione pestana542. nuove e intense ricerche sono state avviate, inoltre, anche nella zona di Pontecagnano dove, tra la fine degli anni Cinquanta e nel corso degli anni Sessanta, sono state scoperte vaste aree di necropoli, fra le quali si cita, ad esempio, quella in località s. antonio543, che ha restituito un notevole numero di vasi pestani544. rimanendo nella zona meridionale della regione, si sono registrati altri ritrovamenti di ceramica italiota tra il 1976 e il 1977, durante una campagna di scavo a roccagloriosa, presso salerno. Le ricerche, infatti, hanno condotto alle scoperta di una zona di necropoli in località La Scala con sedici tombe di vario tipo545. indagini successive condotte nella stessa area hanno ampliato la superficie di scavo, portando in tal modo alla luce nuove sepolture e una seconda necropoli, in area Sorgente, che ha restituito vasi italioti a figure rosse546. nella provincia di salerno, a s. angelo di ogliara, durante lavori di ampliamento di una strada sono state scoperte tre tombe, di cui una dipinta contenente solo pochi vasi a figure rosse547. A questi si è aggiunta la ceramica lucana, apula e pestana rinvenuta nel centro storico di buccino, in seguito allo scavo sistematico dell’intera zona resosi necessario dopo gli sterri effettuati per l’installazione di abitazioni provvisorie dopo il terremoto del 1980548. si ha notizia di altri sporadici rinvenimenti anche per la città di nocera, dove, nel 1966, è stata scoperta una tomba a cassa con vasi protoitalioti549, e per avella, dove le ricerche condotte dalla soprintendenza archeologica di salerno hanno portato alla luce una zona di necropoli ad ovest dell’abitato antico550. tra il 1970 e il 1971 nell’area di capua, in località s. Prisco, sono state scoperte e scavate dieci tombe dipinte con ricchi corredi di vasi a figure rosse, alcuni dei quali attribuiti al P. di Issione551.

iii.d.1.3. bAsiLicATA nel corso della seconda metà del XX secolo le ricerche archeologiche condotte in modo sistematico in Basilicata si sono moltiplicate fornendo un quadro della regione molto più complesso e ricco rispetto ai pochi e sporadici rinvenimenti registrati fino ai primi decenni dello stesso secolo. Le scoperte si sono susseguite in tutto il territorio della regione e hanno restituito un’ingente quantità di informazioni riguardo agli abitati e alle necropoli. I risultati più significativi e 58

rilevanti per la conoscenza e lo studio della ceramica a figure rosse di produzione italiota sono quelli relativi al sito di Metaponto, oggetto di scavi regolari guidati dalla soprintendenza a partire dal 1965. Primi ritrovamenti si sono registrati tra il 1953 e il 1954, quando, nel corso di lavori di estrazione di ghiaia in proprietà Lacava sono state messe in luce circa cento tombe che conservavano però pochi esempi di ceramica figurata552, alle quali si sono aggiunte altre sepolture, scavate nel 1957 in contrada casa ricotta, che hanno restituito numerosi frammenti di vasi apuli553. Nel 1965 è stato avviato un vero e proprio programma di lavoro, redatto dalla soprintendenza, che prevedeva un’indagine complessiva del sito, della necropoli e delle aree circostanti alla città di metaponto554. La prima fase dello scavo è stata concentrata nella zona dell’antico centro abitato e, in particolare, nell’area del cosiddetto tempio a, le cui strutture erano state in precedenza portate parzialmente alla luce555. nel corso delle indagini preliminari sono stati trovati frammenti di ceramica arcaica e di IV secolo insieme a più rari resti di vasi figurati556. a pochi metri di distanza da questa struttura sono stati individuati il basamento di un altro tempio, denominato b, e resti di elementi decorativi insieme con frammenti di ceramica a figure rosse557. Tutta la documentazione relativa a questa zona è risultata molto frammentaria a causa della devastazione subita dall’area tra il 1908 e il 1911, in seguito a lavori di bonifica e, soprattutto, alla spoliazione di pietre da taglio per la costruzione di edifici558. Successivamente lo scavo è stato ampliato verso la zona a sud del tempio A, portando alla luce un terzo edificio templare, il tempio C, intorno al quale è stata trovata ceramica locale e ceramica figurata, considerata però “fuori strato”, a causa dei già citati saccheggi subiti dal terreno ad opera dei “ricercatori di pietra”559. I ritrovamenti di ceramica a figure rosse nella zona dei templi sono stati quindi sporadici e privi di elementi di contesto, mentre i dati più importanti sono forniti da una zona a ridosso del tratto settentrionale delle mura. durante lo scavo di questa parte delle fortificazioni, infatti, è apparso evidente un considerevole aumento della quantità di frammenti di vasi e soprattutto di pareti di fornaci, tanto da far supporre la presenza di un vero e proprio quartiere artigianale560. Le ricerche in questa seconda area hanno avuto inizio nel 1973 e sono proseguite fino al 1977, portando alla luce, come era stato ipotizzato, il quartiere del Ceramico di Metaponto con fornaci e scarichi di officine. Prime indagini sono state condotte nella zona orientale della plateia occidentale della città, lungo la quale dovevano essere disposte le officine, riconoscendo due distinti livelli di selciato stradale561. nel livello inferiore, in particolare, sono stati scoperti numerosi frammenti di ceramica a figure rosse databili al IV secolo562. successivamente sono stati indagati gli ambienti del quartiere, anch’essi in pessimo stato di conservazione perché la zona era stata utilizzata come una vera e propria cava fino alla metà del XX secolo. All’interno di alcuni di questi vani rettangolari erano inserite le fornaci. Le fornaci A e B erano poste l’una affianco all’altra ed erano conservate fino all’altezza della camera di combustione563. La prima, più grande, conteneva ancora, nel crollo della camera di combustione, numerosi frammenti di ceramica con vistosi difetti di cottura, che hanno permesso una datazione dell’impianto al terzo quarto del iV secolo564. La seconda, invece, che ha restituito numerosi frammenti di ceramica figurata e di tipo Gnathia, mostrava una struttura più piccola e semplice e, secondo la ricostruzione proposta, dovette essere distrutta a causa di un incendio, come avrebbe dimostrato la zona tra prefurnium e camera di combustione che appariva fusa e vetrificata565. nella stessa area sono stati rivenuti i resti di altre due fornaci, una destinata probabilmente alla sola cottura di tegole e mattoni, l’altra databile alla fase arcaica, che sarebbe stata successivamente danneggiata dalla costruzione delle strutture murarie più recenti566. Le scoperte che hanno segnato una svolta nella storia degli studi sulla ceramica italiota sono quelle relative agli scarichi delle officine, ossia alle buche di varie dimensioni, scavate nel terreno, che contenevano il materiale di scarto e che rappresentano un dato fondamentale per la ricostruzione dell’attività di queste botteghe e dei loro prodotti.

iii. sToRiA dEgLi sTudi

Lo scarico 1 conteneva frammenti di ceramica fusa, pezzi di mattoni di fornace, di tegole, di ocra utilizzata per la colorazione dei vasi, e fili di piombo per la riparazione dei vasi rotti. negli strati più profondi, inoltre, sono stati scoperti numerosi frammenti di ceramica a figure rosse attribuibili nella maggior parte al P. di dolone e, in misura minore, al P. di creusa567. i pezzi ritrovati erano stati scartati perché lesionati durante la cottura, o perché, in alcuni casi, la vernice di fondo non era riuscita a coprire la sagoma del disegno preparatorio. un esempio è fornito da un frammento di idria, dal corpo leggermente inclinato e deformato, decorato con la rappresentazione, sul registro superiore, di duelli tra greci e amazzoni, in cui si notano vari difetti di esecuzione, esemplificati dal tratteggio impreciso e dall’evidente sproporzione nelle figure, mentre la superficie verniciata in bruno presenta chiazze bianche e rosse dovute ad un difetto nella cottura e ad una differente densità di vernice in alcune parti del vaso. Lo scarico 1, il più ricco di resti di ceramica a figure rosse, ha restituito anche parti di crateri a campana e altri frammenti che sono stati interpretati come prove di cottura utilizzati per verificare la temperatura o per testare la qualità della vernice568. La presenza di ceramica appartenente a differenti classi all’interno di uno stesso scarico ha fornito un elemento decisivo a favore dell’ipotesi secondo la quale le officine si occupavano contemporaneamente della produzione di più tipi di vasi, mentre i frammenti rinvenuti in questo scarico hanno permesso di localizzare con certezza a Metaponto l’attività di due ceramografi, il P. di Dolone e il P. di creusa569. dallo scarico 2 provenivano, invece, prevalentemente frammenti di vasi di gnathia e di terrecotte570, mentre nello scarico 3, scoperto nella zona nord-orientale del settore indagato, sono stati trovati frammenti di vasi a figure rosse che, secondo F. D’Andria, mostrerebbero chiare influenze stilistiche da parte del P. di dario571. Sulla base di questi reperti lo studioso ha ipotizzato la presenza a Metaponto di un’officina di ceramografi, che sarebbero stati attivi in un primo momento a Taranto e che si sarebbero successivamente trasferiti nella città lucana, conservando nelle loro opere gli schemi compositivi apuli572. L’omogeneità dei materiali, inoltre, ha indotto lo studioso a mettere in relazione questo scarico con le fornaci A e B. Le stesse caratteristiche, riferibili, secondo il D’Andria, ad officine vicine al P. di Dario, sarebbero state rintracciate nei resti e nei frammenti rinvenuti in altri due scarichi, il 5573 e il 6574. differenti, invece, sono i pezzi scoperti negli scarichi 4575 e 8576, nei quali sono stati portati alla luce due frammenti riferibili al P. dell’Anabates. Ceramica figurata è stata scoperta, infine, anche negli scarichi 7 e 9577. i frammenti rinvenuti nel primo, in particolare, sono stati messi in relazione con quelli dello scarico 1, presumibilmente legato, come si è detto, all’officina del P. di Dolone578. queste scoperte hanno permesso di localizzare a metaponto l’attività di tre ceramografi, i P. di Dolone, di Creusa e dell’Anabates e di collocare nello stesso sito l’attività di un’ulteriore officina stilisticamente vicina all’apulo P. di Dario579. A questi dati si sono aggiunti quelli relativi ad un altro scarico di fornace e ad un’altra officina, rinvenuti lungo la plateia occidentale, in una zona interessata dallo scavo di un canale di irrigazione580. questo materiale, raccolto in maniera confusa dagli stessi operai che lavoravano al canale, comprendeva alcuni frammenti attribuiti al P. di Amykos581. nell’entroterra metapontino, a montescaglioso, altri rinvenimenti, dovuti ai lavori per la costruzione di edifici nel rione Marco Polo, si sono registrati tra il 1954 e il 1957 con la scoperta di alcune tombe a sarcofago. Il corredo di queste ultime includeva uno o più vasi figurati, soprattutto apuli, ai quali si aggiungevano altri frammenti trovati nel terreno582. L’anno precedente all’inizio dei lavori, inoltre, un contadino aveva consegnato al museo ridola di matera un gruppo di vasi che sosteneva di aver trovato in una tomba scoperta per caso durante lavori agricoli in località sterpina, poco lontano da montescaglioso583. altri scavi condotti nel 1957 sempre in contrada Sterpinia, inoltre, hanno portato alla luce tombe databili al IV secolo, tra le quali una sepoltura di guerriero con ricco corredo costituito da un elmo con decorazione graffita, un cinturone, un’armilla di bronzo e una cratere fliacico con la rappresentazione della scena del ratto di Elena584.

Opere ascritte al P. di Amykos sono state scoperte nel 1963 in una tomba a fossa rinvenuta a Policoro, in via belvedere, che conteneva anche vasi del P. di creusa e vasi attribuiti ad un’altra personalità artistica che, dal luogo di rinvenimento di questa sepoltura, ha preso il nome di P. di Policoro585. Altre tombe con vasi a figure rosse sono state scoperte in seguito nella necropoli meridionale della città. in particolare, durante lo scavo effettuato tra il 1978 e il 1979, sono state portate alla luce 53 sepolture, 22 delle quali contenevano vasi figurati con scene complesse586 e 18 vasi decorati esclusivamente con una testa femminile di profilo587. nel 1984, nelle contrade di fosso concetta e Vracalicchio, nella zona nordoccidentale di montemurro, durante lavori di metanizzazione, sono state rinvenute 15 sepolture. I vasi figurati provenivano quasi esclusivamente dalle tombe femminili588, come è esemplificato dalle tombe 8 e 9. La prima conteneva, infatti, oltre ad una fibula d’argento e a vari oggetti in bronzo, alari, spiedi, un candelabro, ceramica a vernice nera e vasi a figure rosse decorati, nella maggior parte dei casi, con una testa femminile di profilo589, mentre la seconda ha restituito un’anfora di tipo panatenaico e una pelike a figure rosse590. Procedendo verso la parte centrale della regione, un’altra zona intensamente indagata sin dai primi decenni del XX secolo è stata quella del pianoro di Timmari, interessata da vaste necropoli di età arcaica e di età classica. In queste ultime gli scavi condotti nel 1968 hanno portato alla luce la cosiddetta tomba 7, il cui corredo è formato da circa 50 pezzi591. altri rinvenimenti si sono registrati nella stessa zona durante le ricerche condotte negli anni settanta, ma la scoperta che ha provocato più clamore è certamente costituita dal rinvenimento, nel 1984, della tomba 33592. La vasta risonanza suscitata dal ritrovamento è stata provocata innanzitutto dalla particolare struttura della tomba, una semicamera in legno poggiata su un basamento lapideo, e dall’insolito rituale funerario compiuto per il defunto, che probabilmente era stato cremato su una pira a pochi metri di distanza dalla tomba stessa. Il corredo era formato da ceramica a vernice nera, sovraddipinta, argentata, da vasi in vetro, da statuine in terracotta, da strumenti da fuoco e da mensa e da armi di tipo macedone593. di particolare interesse sono risultati i vasi a figure rosse, non solo per il numero, 48 su un totale di 103 reperti, ma anche e soprattutto per le complesse rappresentazioni figurate di alcuni di essi. scavi sistematici sono stati condotti anche nel territorio di Pomarico a partire dal 1976, sia nel sito di Pomarico Vecchio, sia nel centro moderno, dove probabilmente si sarebbe sviluppato un secondo insediamento, in particolare in località Piano di Pacilio alla periferia del paese, dove sono state scoperte 12 tombe a fossa. I corredi hanno restituito una grande quantità di ceramica figurata, soprattutto apula, datata alla seconda metà del iV secolo594. una serie di campagne di scavo sono state condotte a partire dagli anni sessanta anche ad oppido Lucano, in provincia di Potenza, dove sono stati scoperti frammenti di vasi, soprattutto lekanides, negli ambienti della cosiddetta Casa c595. Altre scoperte fortuite sono documentate in località La Fontana, dove è stata portata alla luce una tomba con due vasi a figure rosse, e in altri terreni durante i lavori per l’acquedotto596. sempre tra gli anni sessanta e settanta del secolo scorso due nuove aree di necropoli sono state portate alla luce nella zona di Melfi, sulle alture di Valleverde e cappuccini, che occupano l’odierno centro storico della città. Le sepolture relative al primo sito, costituite per la maggior parte da tombe a camera, hanno restituito numerosi esempi di ceramica figurata italiota597, mentre le tombe a fossa della necropoli di cappuccini avevano corredi molto meno ricchi598.

iii.d.1.4. cALAbRiA Le indagini archeologiche condotte nella prima metà del XX secolo avevano interessato solo marginalmente la Calabria, ad eccezione delle aree indagate da P. orsi. nella seconda metà del secolo, invece, le ricerche nella regione sono state notevolmente intensificate e hanno portato alla scoperta degli abitati e delle aree sacre di importanti siti, come Sibari e Locri, e di centri minori, come, ad esempio, Laos. 59

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

Gli scavi nel sito di Sibari hanno avuto inizio nel 1969, grazie ai finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno e sono proseguiti fino al 1975, per poi riprendere, dopo una breve interruzione, nel 1978599. Le prime campagne di scavo hanno interessato la zona di Parco del Cavallo, nella quale sono stati scoperti solo pochi sporadici frammenti di ceramica protoitaliota600. nelle successive indagini, nel 1973-1974, le ricerche sono state condotte nella stessa area, nel cosiddetto edificio rettangolare, nel quale sono stati rinvenuti numerosi frammenti di ceramica italiota601, e sono state estese anche ad altre zone, come quelle denominate Casa Bianca e Stombi, che hanno restituito ancora una volta frammenti di vasi figurati602. nelle relazioni delle campagne di scavo guidate da P. g. guzzo, infatti, le sezioni dedicate alla descrizione dei materiali rinvenuti durante la ricerca in queste aree testimoniano la presenza di un numero molto limitato di vasi italioti a figure rosse e, soprattutto, di esemplari non particolarmente preziosi sia per forma e dimensioni sia per decorazione. Numerosi sono stati, invece, negli stessi anni, i ritrovamenti di ceramica figurata in vari centri della provincia di Cosenza, come appare esemplificato dai rinvenimenti fortuiti effettuati a Corigliano Calabro nel 1971. Durante lavori di sbancamento, infatti, in località Mandria del Forno, è stata portata alla luce una tomba che conteneva vasi a figure rosse, molti dei quali conservati in modo frammentario603. altri esempi di ritrovamenti di vasi italioti sono stati registrati, inoltre, a torano castello604 e a torre del mordillo605. nel 1959 la soprintendenza, dopo una serie di ritrovamenti fortuiti, ha dato inizio a scavi sistematici anche nel sito di Laos. Le indagini preliminari hanno messo in luce, nella prima campagna di scavo, vaste aree di necropoli, una delle quali si estende in località Marcellina, nei pressi della stazione ferroviaria606. nella stessa area, inoltre, nel 1963 è stata scoperta una tomba a camera con duplice deposizione, maschile e femminile, e con un ricchissimo corredo607, comprendente vasi sicelioti, campani, apuli e lucani608. nel secondo dopoguerra nuove, più ampie e sistematiche indagini sono state condotte anche nell’area di Locri, e hanno coinvolto la necropoli in località Lucifero, quella in contrada Parapezza, ma anche e soprattutto le aree sacre come centocamere e marasà. nella prima zona, già parzialmente indagata dall’orsi, sono state portate alle luce in successive campagne di scavo molte tombe, che contenevano un notevole numero di vasi a figure rosse di produzione italiota, mentre la necropoli in contrada Parapezza, scoperta e scavata solo nel 1979, ha restituito circa duecento tombe, che coprivano un arco cronologico che dal VI arrivava fino al III secolo609. La zona esplorata fino al 1975 a Centocamere comprendeva essenzialmente il cosiddetto muro M, che costituiva l’elemento di separazione tra un quartiere di abitazioni a nord e una serie di altri edifici a sud610. Le indagini condotte, tuttavia, hanno restituito ceramica figurata di produzione italiota conservata solo in frammenti. I vasi recuperati sono stati attribuiti alla produzione protoitaliota, in particolare protopestana e protocampana611, e a quella siceliota612, oltre ad un gruppo di frammenti ascrivibili al cosiddetto G. di Locri613. Per quel che concerne, invece, l’area di Marasà, le indagini archeologiche sono riprese nel 1985 nel settore contiguo a quello già scavato dall’Orsi e occupato dal tempio ionico. In questa zona è stato portato alla luce un edificio religioso dedicato al culto di Afrodite, al quale successivamente si sarebbe sovrapposta una grande casa denominata “dei leoni”614. i ritrovamenti relativi alla ceramica italiota a figure rosse, anche in questo caso, si limitavano ad un ristretto numero di frammenti e di vasi di piccole dimensioni.

iii.d.1.5. siciLiA Nel quadro delle scoperte e degli scavi effettuati in Sicilia nella seconda metà del XX secolo notevole rilievo hanno rivestito le ricerche archeologiche riprese nell’isola di Lipari da L. Bernabò Brea. L’indagine è stata condotta nella zona dell’acropoli, ma soprattutto nella necropoli di contrada diana, già parzialmente esaminata a partire dall’Ottocento dal barone di Mandralisca615 e agli inizi del 60

novecento da P. orsi616. gli scavi condotti dalla soprintendenza hanno avuto inizio nel 1950 con l’apertura di quattro trincee (I-IV), successivamente ampliate, nel terreno delle scuole elementari617. questi primi saggi hanno portato alla luce tre diversi strati di tombe, che coprivano un arco cronologico molto esteso, che dal II secolo d.C. arrivava fino al IV-III. Nella maggior parte dei casi, inoltre, le sepolture più antiche erano state riadoperate in età imperiale, ma conservavano ancora il corredo originario. Tutte le tombe scoperte durante questa prima indagine avevano un orientamento nord-sud con il teschio rivolto a sud. Nell’ambito di queste ricerche il Bernabò Brea e E. M. Cavalier hanno registrato la presenza di pochi vasi a figure rosse618. gli scavi nell’area sono stati ripresi due anni dopo, nel 1952, con l’apertura di nuove trincee, che hanno messo in luce un cospicuo numero di tombe con lo stesso orientamento delle precedenti. Anche in questo caso, la parte di necropoli analizzata ha mostrato una complessa stratificazione di sepolture, molte delle quali erano state riutilizzate619. I rinvenimenti di ceramica figurata locale, in questa seconda indagine, sono stati molto più cospicui. Si tratta per lo più di pissidi skyphoidi a figure rosse decorate con rappresentazioni di teste femminili di profilo, come è dimostrato dai corredi delle tombe 49, 50 e 144620. Lo stesso tipo di vaso è stato ritrovato anche presso l’angolo sud-ovest di un sarcofago (tomba 44), in una massa di argilla cruda, coperto da una pietra vulcanica. il vaso costituiva il corredo originario della tomba che era stata successivamente svuotata e riutilizzata621. Sempre nell’ambito delle ricerche condotte nel 1952 sono state scavate trincee anche nell’area di proprietà dell’orfanotrofio di Lipari, dove sono state scoperte 65 tombe. Il corredo rinvenuto in molte di queste sepolture era formato da vasi che sono stati attribuiti da A. D. Trendall alla mano di un solo pittore, denominato P. di Lipari622. A questo artigiano, infatti, sono stati ascritti i vasi della tomba 223623, che comprendevano un lebete nuziale, una pisside skyphoide, una lekanis, una lekhythos e tre bottiglie, e quelli della tomba 232624. A questo materiale si possono aggiungere altri rinvenimenti di ceramica a figure rosse, costituiti da un cratere a calice e da un coperchio di lekanis, trovati rispettivamente nella tombe 198 e 231625, e i frammenti di un grande cratere a calice rinvenuti sul lato meridionale del sarcofago contrassegnato dal numero 229 e attribuito al G. di Maron626. sempre nel 1952 altre trincee (XV-XVi) sono state aperte in proprietà marino627 e hanno portato alla scoperta di nuove tombe, sempre sovrapposte, con alcuni sporadici esempi di ceramica figurata628. . Nel 1953 è stata scavata una nuova trincea (XVII) nella zona sud-occidentale della necropoli e sono stati portati alla luce ricchi corredi formati essenzialmente da pissidi skyphoidi e lekanides a figure rosse629. L’anno successivo, durante scavi eseguiti per le fondazioni di tre palazzi, sono state fortuitamente scoperte delle anfore cinerarie. i lavori hanno, inoltre, portato alla luce anche una tomba in mattoni crudi (tomba 367), che conteneva un solo vaso, usato come urna cineraria, un cratere fliacico di fabbrica pestana attribuito ad Assteas con la rappresentazione di Dioniso seduto, di un’acrobata nuda e di due attori630. L’eccezionalità della scoperta ha comportato la temporanea sospensione dei lavori e ha permesso alla soprintendenza di iniziare una sistematica ricerca in tutta l’area. L’indagine è stata articolata in due campagne di scavo successive, nel 1954 e nel 1955631. La prima ha messo in luce 26 tombe, tra le quali deve essere ricordata la tomba 366, una piccola cista accanto alla quale fu ritrovata una lekanis a figure rosse attribuita al P. di Lentini632. Gli scavi e le ricerche a Lipari, nella necropoli in contrada Diana, hanno subito in seguito un’interruzione e sono ripresi solo nel 1966, con l’indagine nell’area di proprietà vescovile, prima occupata da vigneti. Lo scavo della trincea XXiX, nella zona meridionale del terreno vescovile, ha portato alla scoperta di 69 tombe, tutte orientate in senso nord-sud633. ancora una volta le sepolture romane erano sovrapposte a quelle più antiche e, in alcuni casi, le avevano riutilizzate. Nella maggior parte delle tombe di età greca era rimasto intatto il corredo funebre,

iii. sToRiA dEgLi sTudi

formato da molti vasi a figure rosse di produzione locale, fra i quali numerosi esemplari del P. di Lipari634. Negli anni successivi le ricerche si sono concentrate sempre su quest’area, che ha restituito un notevole numero di tombe. Nel 1968, nell’angolo nord-ovest, infatti, sono state portate alle luce 78 sepolture, che contenevano un’ingente quantità di vasi figurati di produzione italiota635. nel 1969, nella trincea XXXii, scavata nella parte meridionale del terreno vescovile, sono state individuate altre tombe, fra le quali si segnala la 663, una cista litica, accompagnata da un corredo, che comprendeva esclusivamente vasi attribuiti al P. di Lipari636. nella zona settentrionale della trincea, invece, sono state portate alla luce 55 tombe. Fra queste rilevante, per la scoperta di ceramica figurata, risultava essere solo la tomba 730, una tomba a cremazione, in cui le ceneri del defunto erano state raccolte in un cratere a figure rosse di fabbrica siceliota con la rappresentazione di una scena ispirata forse all’alcmena di euripide637. nell’area settentrionale dello stesso terreno, nel 1971, sono state scoperte altre tombe contenenti vasi a figure rosse e, spesso, maschere teatrali in terracotta638, mentre, lungo il margine meridionale del terreno vescovile, lo scavo della trincea XXXIII nel 1972 ha messo in luce 166 tombe, distribuite sempre in più strati, che comprendevano le sepolture romane e quelle greche non anteriori al IV secolo con lekanides decorate con teste femminili639. L’indagine sistematica della necropoli della contrada diana a Lipari sono proseguite anche negli ultimi decenni del XX secolo, portando alla luce complessivamente circa 2500 tombe. Fra gli ultimi scavi appaiono degni di nota, relativamente alla scoperta di ceramica figurata, quelli condotti nel 1974 nella trincea XXXV, nella quale sono state scoperte molte sepolture, che conservano esempi di vasi a figure rosse640. A questi si possono aggiungere gli interventi di emergenza effettuati nel 1982 in proprietà Raffiti, durante lavori di sbancamento per le fondazioni di un albergo641 e, infine, lo scavo del 1993642. strettamente legate a lavori per la costruzione di nuove arterie stradali e di nuove abitazioni sono state anche le scoperte effettuate a Siracusa tra il 1949 e il 1950, nei pressi del viale intitolato a P. orsi643. nel 1979 interessanti rinvenimenti si sono registrati a naxos, nell’area dell’antica zona portuale e in quella della necropoli arcaica del centro644, mentre al 1994 attiene la scoperta di uno scarico votivo, nel quale sono stati recuperati numerosi frammenti di ceramica di fabbrica siceliota645. Nuovi ritrovamenti di tombe con vasi figurati sono stati effettuati anche a Lentini, durante le campagne di scavo condotte tra il 1950 e il 1952646. A Gela, nella seconda metà del XX secolo, sono stati intensificati gli interventi e gli scavi sistematici nell’area della città, durante i quali, tuttavia, la maggior parte della ceramica recuperata era di fabbrica attica. Gli unici rinvenimenti di vasi sicelioti si hanno nel 1956, quando lavori di sbancamento hanno portato alla luce una serie di cisterne e pozzi647. altri sporadici ritrovamenti hanno riguardato, invece, nel 1962, la zona dell’acropoli, dove, nei pressi dell’edificio E648 e negli ambienti 2 e 12649, sono stati trovati vasi a figure rosse di fabbrica siceliota. sempre nel territorio di gela notevole importanza hanno rivestito le scoperte nei siti di manfria, butera e Vassallaggi. nel 1951 a manfria, sul poggio mangiatoia, d. adamesteanu ha avviato le indagini di una fattoria databile alla seconda metà del IV secolo650. si tratta di un vero e proprio sito rurale, formato da un edificio, di cui sono stati scavati quattro ambienti, una cisterna, una fossa di scarico di materiale fittile esterna all’edificio e un’ulteriore struttura. nel sito sono stati scoperti anche indizi relativi alla fase più arcaica di occupazione con ceramica protocorinzia, mentre l’edificio principale è stato datato al IV secolo. A questo periodo, dominato in Sicilia dalla figura di Timoleonte, si attribuiscono, infatti, i vasi a figure rosse di produzione locale, decorati spesso con scene fliaciche. Nella fossa di scarico è stata scoperta un’ingente quantità di frammenti ceramici, oltre a resti di statuette, oscilla e matrici fittili. Nel sito, quindi, evidenti erano le tracce dell’attività di ceramisti, tanto da

poter ipotizzare la localizzazione a Manfria della bottega di un gruppo di ceramografi sicelioti651. il secondo centro, butera, situato nell’entroterra di gela, ha restituito, a partire dagli anni Cinquanta, esempi di ceramica a figure rosse, rinvenuta soprattutto nella necropoli di Piano della fiera652. È in particolare il terzo strato ad aver offerto il maggior numero di vasi, come è dimostrato dalla sepoltura XIV, che conteneva un ricco corredo vascolare. In uno skyphos di questa tomba fu scoperta una litra di bronzo di età timoleontea, che ha permesso di avere un’ulteriore conferma per la datazione non solo dei vasi ma, più in generale, della necropoli653. L’ultimo sito del territorio geloo, nel quale è stata scoperta una significativa quantità di ceramica siceliota a figure rosse, è quello di Vassallaggi, nel comune di s. cataldo. Le ricerche sistematiche nel centro hanno avuto inizio nel 1958 per opera della soprintendenza e sono state guidate prima da d. adamesteanu e, dal 1961, da P. Orlandini. Anche per questo sito la ceramica figurata ritrovata nella necropoli, associata spesso a monete, è stata datata all’età di Timoleonte654. Altri sporadici ritrovamenti di ceramica figurata si registrano, inoltre, a Selinunte, dove le indagini archeologiche hanno portato alla scoperta per lo più di materiale attico, ma anche di vasi sicelioti, rinvenuti nella necropoli di manicalunga, scavata tra il 1966 e il 1967655. Nel 1992, infine, in seguito a saggi di verifica per lavori edilizi, è stata scoperta e successivamente indagata una necropoli di età ellenistica a Polizzi generosa, in contrada s. Pietro. molte sepolture hanno restituito ceramica italiota e siceliota656.

iii.d.2. L’opERA di A. d. TREndALL Le ricerche dedicate alla ceramica figurata dell’Italia meridionale, non essendo fondate sull’analisi sistematica dell’intero corpus dei vasi conosciuti, non avevano offerto, fino ai primi decenni del XX secolo, un quadro complessivo della questione. Così, ad esempio, i pionieristici studi del Beazley e della Moon, basati sull’applicazione del cosiddetto metodo morelliano e sull’analisi stilistica delle raffigurazioni vascolari, si erano limitati ad analizzare un esiguo numero di vasi. I due studiosi avevano comunque isolato, attraverso il riconoscimento di dettagli ripetuti meccanicamente dal ceramografo, alcune personalità artistiche all’interno delle produzioni campana e apula657. negli anni trenta dello stesso secolo, inoltre, le ricerche dedicate alla ceramica figurata prodotta in Magna Grecia potevano dirsi ancora marginali rispetto a quelle, più avanzate, condotte sulla ceramica della grecia propria. In questo periodo si colloca l’inizio dell’attività di un archeologo neozelandese, a. d. trendall, il cui lavoro costituisce ancora oggi un punto di riferimento imprescindibile per lo studio di questa classe di materiale. In seguito ad un viaggio effettuato nel 1932 in Italia, durante il quale aveva avuto modo di visitare anche zone ancora poco note dell’area meridionale, lo studioso decise di affrontare l’analisi della ceramica a figure rosse che in queste regioni era stata prodotta. Il Trendall stesso dichiarava di essere stato considerato quasi un “traditore” e un “eretico”658 per aver preferito la magna grecia alla grecia e lo studio del iV secolo al VII-VI, e tuttavia di aver deciso di intraprendere questa “sfida formidabile ma non insuperabile” proprio perché tale ricerca, fino a quel momento, era stata solo parzialmente affrontata. Lo studioso mutuò dal beazley il metodo di catalogazione, individuando e isolando singole personalità artistiche alle quali, come aveva fatto il suo predecessore, egli attribuì nomi derivati dal luogo di ritrovamento o di conservazione, dal nome della collezione o dai personaggi raffigurati su uno dei vasi attributi al pittore, o ancora, da una caratteristica ricorrente nelle rappresentazioni figurate. Lo studioso decise di iniziare la catalogazione dell’immensa mole di materiale da Paestum. La scelta era agevolata sia dalla presenza dei vasi firmati da Assteas e Python, un caso del tutto isolato per la produzione italiota, sia perché i vasi provenienti dall’area pestana mostravano una certa uniformità nella scelta delle forme utilizzate, dei motivi decorativi e nello stile delle rappresentazioni. egli raccolse e catalogò tutti i vasi a suo avviso riconducibili alla produzione pestana, includendo 61

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

anche quelli che erano stati venduti nel mercato internazionale come, ad esempio, i pezzi della raccolta del Marchese di Salamanca acquistati nel XIX secolo dal museo di madrid659. Una prima nota relativa a questo lavoro preliminare fu pubblicata nel 1935660, mentre il vero e proprio catalogo completo e sistematico fu presentato l’anno successivo661. La monografia, intitolata Paestan Pottery, proponeva prima di tutto una storia delle ricerche e degli studi relativi alla ceramica pestana che, come osservava il trendall, era stata rinvenuta essenzialmente nel sito di Paestum o nell’area immediatamente circostante. questo dato permetteva di ipotizzare ragionevolmente che il luogo di produzione dei vasi potesse essere Paestum appunto, una tesi che avrebbe trovato conferma anche nella frequente presenza di elementi sanniti nelle raffigurazioni vascolari662. L’inizio della ceramica pestana sarebbe stato segnato, secondo il Trendall, dall’opera del P. di Dirce e del suo gruppo663, sebbene la maggior parte dei vasi attribuiti a questo ceramografo fosse stata trovata in sicilia664. Le linee-guida stigmatizzate dalla produzione del P. di Dirce sarebbero state interamente riprese, in seguito, nei vasi di Assteas, noto dalla firma posta su sei vasi665. Sarebbe stato dunque quest’ultimo, secondo la tesi proposta, l’iniziatore del cosiddetto stile pestano, ovvero colui che aveva fissato i canoni distintivi della produzione, quali, ad esempio, l’uso e la particolare forma delle palmette decorative o l’impiego frequente di colori aggiunti. Analizzando lo stile e il disegno delle rappresentazioni figurate presenti sui vasi attribuiti a questo ceramografo, il Trendall tracciò la parabola dello sviluppo della sua produzione, partendo da quelle che potevano essere considerate come prime opere fino a quelle attribuite alla maturità dell’artista. L’attività di Assteas era collocata tra il 360-350 e il 330 e sarebbe stata poi trasmessa a seguaci o collaboratori che lavoravano nella sua stessa officina, come Python666. nella fase cronologica successiva il trendall collocò alcuni vasi che mostravano una chiara influenza da parte della ceramica campana, e che egli assegnava ad un periodo detto di “transizione”, caratterizzato dall’opera del P. dell’Oreste di boston e del P. di caivano667. L’ultima fase della produzione, invece, sarebbe stata costituita dalla cosiddetta “decadenza”, nella quale lo studioso individuava due diverse personalità artistiche, il P. di napoli 1778 e il P. di napoli 2585668. concluso, almeno temporaneamente, il lavoro dedicato a Paestum, il trendall si rivolse all’indagine relativa ai vasi protoitalioti, considerata propedeutica per il successivo studio delle fabbriche apule e lucane669. con essa venivano individuate le prime due fabbriche di vasi italioti, quella protolucana (gruppo A) e quella protoapula (gruppo B). Il primo pittore a produrre vasi a figure rosse in Italia meridionale sarebbe stato il P. di Pisticci, nell’area lucana, affiancato poi dal P. di Amykos. La seconda generazione di ceramografi protolucani, invece, sarebbe stata rappresentata dai vasi del g. del P. di creusa670. Per quanto riguardava, invece, i vasi apuli, il ceramografo che avrebbe dettato con la sua opera i canoni fondamentali della successiva produzione sarebbe stato il P. di sisifo, seguito poi dal P. della danzatrice di berlino671. Dopo questa pubblicazione, nel periodo della seconda guerra mondiale e negli anni ad essa successivi, le ricerche subirono una sospensione a causa dell’impossibilità di raggiungere l’Italia. In questo intervallo di tempo lo studioso ebbe modo di occuparsi dell’ampliamento del Nicholson Museum di Sydney, acquistando nuovi pezzi per la collezione e pubblicandone il catalogo descrittivo672. Negli anni Cinquanta del Novecento gli fu nuovamente possibile tornare in Italia e potè prima di tutto ampliare lo studio sulla ceramica pestana alla luce dei nuovi rinvenimenti673, per poi dedicarsi alla catalogazione della ceramica italiota conservata nel museo gregoriano etrusco del Vaticano674, che può essere considerata come studio preliminare alla successiva analisi di tutte le fabbriche dell’Italia meridionale. nel primo volume egli tracciò le linee generali dello sviluppo della ceramica prodotta in Magna Grecia, fissando come data di inizio il terzo venticinquennio del V secolo. La produzione sarebbe nata come imitazione della ceramica attica, ma da essa si sarebbe differenziata sia per il tipo di argilla e di vernice utilizzate, sia per lo stile, sia, infine, per la scelta delle forme, alcune delle quali, come la nestoris, erano totalmente estranee alla produzione attica675. i primi pittori venivano dal Trendall identificati con i P. di Pisticci e di Amykos, lo stile 62

dei quali era molto vicino a quello dei contemporanei ceramografi attici come il P. di achille e gli artisti del g. di Polignoto676. Difficile risultava, invece, ipotizzare quale potesse essere il luogo di fabbricazione di tali vasi. Il Trendall riprese l’ipotesi già avanzata dal Furtwängler677, che aveva istituito una connessione tra l’inizio della produzione di ceramica italiota e la fondazione della colonia di turi nel 444-443, ma aggiunse che tale teoria, seppur verosimile, non era ancora supportata da dati di scavo. maggior certezza egli dimostrò invece nel collocare la seconda e successiva fabbrica a Taranto, il cui massimo esponente, per la prima fase, sarebbe stato il P. di Sisifo678. secondo il Trendall, i vasi di questi due centri, seppur stilisticamente molto simili tra loro in un primo momento, potevano essere distinti in due gruppi679: il gruppo a, che avrebbe dato origine allo stile lucano, e il Gruppo B, da cui sarebbe derivato lo stile apulo. riguardo al primo, ancora una volta, il trendall metteva in evidenza la difficoltà di determinare con precisione il centro di produzione. Egli infatti, oltre a riproporre il nome di Turii, sebbene la città proprio dopo la sua fondazione avesse vissuto un periodo di rivolgimenti sociali che avrebbero reso difficile l’installazione di una fiorente officina ceramica, ipotizzava come possibili altri centri di fabbricazione la colonia di Eraclea o la città di Metaponto680. a favore della prima veniva preso in considerazione il monogramma he presente sul un cratere di Fineo attribuito al P. di Amikos, mentre la seconda era considerata solo probabile, dal momento che negli anni Cinquanta del secolo l’indagine sistematica nel suo territorio non era ancora iniziata. Il Trendall, quindi, delineava la storia della ceramica italiota ponendo come successori dei P. di Pisticci e di Amykos i P. di Creusa e Dolone, considerati rispettivamente l’uno quale precursore degli artigiani lucani, come il P. delle Coefore681, e l’altro come esponente della fase di decadenza dei protoitalioti. il P. di Creusa era definito come il primo ceramografo propriamente lucano, anche se l’officina più importante di questa regione si sarebbe sviluppata solo nella seconda metà del iV secolo con il cosiddetto P. del Primato, già individuato dal beazley682. Contemporanei a questo ceramografo sarebbero stati il P. di Roccanova e quello di Napoli 1959683. Per quel che concerne, invece, i vasi pestani, il Trendall684 non apportò alcuna modifica alla struttura delineata nel 1936 e ripropose, riguardo alla fase iniziale di questa produzione, il dubbio riguardo all’attribuzione dei vasi del P. di Dirce trovati in sicilia all’area pestana685. totalmente inedita era, invece, la trattazione dei vasi relativi alla produzione campana, che avrebbe avuto inizio nei primi anni del IV secolo con un gruppo di vasi che lo studioso considerava come “imitazioni semi-barbare di vasi attici”686 e che il beazley aveva raggruppato con il nome di g. del Pilastro della civetta687. La produzione campana vera e propria sarebbe stata prodotta in due centri principali, cuma e avella. quest’ultimo era stato designato dal beazley con la sigla aV, e all’interno della sua produzione egli aveva individuato i P. delle danaidi e di frignano688. Il Gruppo di Cuma, secondo quanto ipotizzato dal Trendall, comprendeva gran parte dei vasi campani e si articolava in tre sottogruppi689. il primo era formato dall’opera del P. CA, dei P. di Boston Ready e di New York GR 1000. Dal P. CA poi sarebbero potuti derivare altri due gruppi di vasi, di Lentini e di Lipari, considerati campani, nonostante fossero stati ritrovati in sicilia690. ritornando ai vasi di cuma, invece, il secondo gruppo era rappresentato dal P. APZ ed era caratterizzato da un’evidente influenza da parte della ceramografia apula, mentre il maggiore esponente del secondo raggruppamento sarebbe stato quello del Romboide691. L’intera produzione, dopo una fase di decadenza e “imbarbarimento”, sarebbe terminata nel primo quarto del III secolo692. L’ultima sezione della trattazione era dedicata ai vasi apuli, che rappresentavano già allora la parte quantitativamente preponderante dell’intera produzione italiota. Lo studioso sosteneva che i vasi apuli si distinguevano innanzitutto per la monumentalità dello stile, che avrebbe richiamato in qualche modo le sculture del Partenone o del fregio di Figalia e sarebbe stata influenzata dal ceramografo attico Polignoto693.

iii. sToRiA dEgLi sTudi

La prima fabbrica dell’area apula, come è stato già detto, sarebbe stata costituita dai P. della danzatrice di berlino e di sisifo694. Quest’ultimo sarebbe stato all’origine dei due stili nei quali lo studioso articolava, seppur ancora in fase embrionale, la vasta produzione apula del IV secolo. Il primo, esemplificato nell’opera del P. Dionisiaco, dei P. dell’Ilioupersis, di Licurgo e, infine, del P. di dario, era caratterizzato da grande ricchezza di ornamenti nella rappresentazione figurata695, il secondo, invece, costituito dal P. di tarporley e dal g. di Lecce, da una decorazione più semplice e da forme meno monumentali696. Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta il Trendall condusse una prima revisione della già articolata struttura creata per ciascuna delle fabbriche ceramiche della Magna Grecia697. La disposizione dei pittori relativi alla fase protoapula rimase sostanzialmente invariata rispetto a quella già descritta nel catalogo del museo gregoriano etrusco. L’unica eccezione era costituita, nell’ambito del cosiddetto Gruppo B, che comprendeva i vasi protoapuli attribuiti ai P. della Danzatrice di Berlino e di Sisifo, dall’aggiunta di nuovi ceramografi, quali il P. Hearst e il P. di Arianna698. altri pittori, inoltre, furono aggiunti anche nella prima fase di produzione della ceramica apula, definita “Early Apulian”, nel gruppo del P. di tarporley e del P. dionisiaco699, e nella fase successiva, il “Middle Apulian”700. Il “Late Apulian”, infine, sarebbe stato mirabilmente rappresentato, per quel che riguardava lo stile più ricco, “monumental”, dal P. di Dario e avrebbe avuto come centro di produzione la città di Taranto701. Per quanto riguardava, invece, i vasi lucani, invariata rimaneva la situazione del Gruppo A, che avrebbe avuto inizio con l’opera del G. di Pisticci-Amykos702, datato tra il 440 e il 400, nel quale veniva inserito un nuovo P., detto del Ciclope703 seguito, successivamente, dal g. di creusa-dolone704, tra il 390 e il 350. Una variazione importante e degna di essere ricordata fu l’inserimento, tra questi due raggruppamenti, di una fase intermedia, di transizione, che si sarebbe sviluppata tra il 410 e il 375, durante la quale lo stile del P. di Amykos sarebbe stato ripreso dal cosiddetto P. di Brooklyn e in seguito dal P. di Budapest705. dal g. di Creusa-Dolone, invece, sarebbe stata fortemente influenzata l’opera del P. delle coefore706, collocata cronologicamente tra il 360 e il 330. Nell’ambito ancora della produzione lucana si sarebbe distinta, inoltre, una seconda corrente, formata da vasi che imitavano ed erano strettamente correlati con la coeva ceramica apula e divisa a sua volta in due diverse scuole. Una avrebbe avuto il suo massimo rappresentante nel P. di roccanova, l’altra nel P. del Primato e nel successivo P. di napoli 1959707. Le innovazioni e le integrazioni più consistenti però riguardarono i vasi campani e soprattutto quelli sicelioti che, fino a quel momento, non erano ancora stati presi in considerazione dallo studioso. questi teorizzò un’origine comune per le fabbriche campane e pestane, origine che sarebbe stata rappresentata da un gruppo di vasi trovati in Sicilia, in varie località quali Randazzo, Siracusa, Lentini e Centuripe, e in Campania e che egli attribuiva ad un unico ceramografo, prima non identificato, denominato P. della Scacchiera708. Stilisticamente affini sarebbero stati altri vasi del già citato G. del P. di Dirce, trovati sempre in Campania. Questi dati conducevano lo studioso ad ipotizzare la presenza di una prima officina stabilita in Sicilia, probabilmente a Siracusa, che si sarebbe poi ramificata nel primo quarto del IV secolo verso la Campania e verso Paestum709. in riferimento al periodo compreso tra il 380 e il 340, sottolineava il trendall, non erano state trovate in Sicilia tracce significative che testimoniassero la presenza di una produzione di vasi figurati, che, invece, sarebbe fiorita successivamente, durante il governo di Timoleonte, quando cioè la parte orientale dell’isola poté godere di un periodo di pace710. riguardo ai vasi campani, in particolare, il trendall spiegava di poter disporre di nuovi dati, ricavati da scavi e ritrovamenti condotti nell’area, che gli permettevano di ampliare notevolmente il quadro già delineato nel 1943 dal Beazley711. Un prima differenza rispetto a quanto ipotizzato dallo studioso inglese e accettato negli studi precedenti anche dal trendall stesso, consisteva nella determinazione dei luoghi di produzione, in un primo momento collocati a cuma e ad avella. Confermando il primo, che continuava a restituire grandi quantità di ceramica

figurata, il secondo centro veniva localizzato non più con certezza ad Avella, dal momento che nuovi ritrovamenti erano stati effettuati a capua712. Lo studioso divideva dunque l’intera produzione in vari gruppi, il G. Cassandra-Parrish-Errera713, localizzato a Capua, il G. Capua-Frignano-Facciabianca, al quale si sarebbe affiancato il G. AV, e, infine, il G. CA, che si sarebbe sviluppato a Cuma714. Come è stato già anticipato, il Trendall introdusse nello studio del 1961 una prima analisi dei vasi sicelioti, potendo disporre di una rilevante quantità di materiale messo in luce durante le attività di ricerca che ormai nell’isola si erano notevolmente intensificate. In base ai luoghi di provenienza già citati e, naturalmente, anche alle affinità stilistiche e iconografiche, egli distinse la produzione siceliota in tre gruppi principali. Il più numeroso e importante era quello di Lentini-Manfria, mentre la seconda fase era rappresentata dai vasi del g. di centuripe e, poi, dal g. di Lipari715. Contemporanea o di poco successiva a questo breve ma innovativo studio fu la ricerca condotta dal Trendall, insieme con A. Cambitoglou, tesa a definire per la prima volta in maniera analitica e sistematica uno dei due stili che, come abbiamo visto, il Trendall aveva individuato nell’ambito della ceramica apula, il “Plain Style”, lo stile semplice716. Secondo lo sviluppo delineato dai due studiosi, questo particolare tipo di produzione sarebbe nato con i vasi dei P. della Danzatrice di Berlino e di Sisifo, seguiti dai P. Hearst e del Parasole e si sarebbe articolato poi in altri sei diversi gruppi, ognuno dei quali avrebbe rappresentato una tappa della sua evoluzione e della sua successiva decadenza. si potevano distinguere, quindi, oltre al G. di Sisifo, quelli di Arianna, delle Eumenidi, di Rehearsal, del P. di Tarporley, Hoppin e di Lecce. I ceramografi così individuati, alcuni dei quali di nuova identificazione, erano 48, una cifra che, seppur limitata ad un solo stile, ci permette di comprendere quanto si fosse ormai resa necessaria una struttura che riuscisse ad inglobare l’incredibile numero di vasi figurati secondo criteri comunemente accettati. Nel 1965 il Trendall pubblicò un’ulteriore revisione dello studio sui vasi pestani717, alla luce dei nuovi scavi eseguiti a Paestum e nell’area circostante, grazie ai quali erano stati portati alla luce vasi che rivelavano l’opera di ceramografi totalmente nuovi. Il primo di questi era il P. di Altavilla, che avrebbe lavorato a stretto contatto con Assteas e Python, probabilmente nell’ambito della medesima officina718. Lasciando poi invariata l’articolazione per la fase di transizione, rappresentata dal P. dell’oreste di boston, il trendall riprese, per la fase tarda, i g. dei P. di Napoli 1778 e Napoli 2585, ai quali aggiunse il cosiddetto G. Apulizzante, così denominato per una serie di vasi, trovati nell’area del tempio di Posidone, fortemente influenzati, sia per i motivi decorativi sia per la scelta delle forme, dai ceramografi dell’Apulo tardo719. Nell’ambito dei primi due gruppi, invece, nuovi scavi nelle contrade andriuolo, fuscillo e tempa del Prete, gli permisero di individuare una personalità artistica nuova, denominata P. floreale per la particolare decorazione dei suoi vasi720. I contributi finora analizzati avevano tracciato le linee direttive dell’evoluzione delle cinque produzioni vascolari dell’Italia meridionale, ma, ad eccezione dello studio condotto sulla ceramica pestana, non era ancora stata prodotta una vera e propria classificazione di tutti i vasi, lucani, campani e sicelioti, noti fino a quel momento. Tale ricerca fu pubblicata dal Trendall nel 1967 nell’opera The Red­Figured Vases of Lucania, Campania and Sicily, che comprende circa 5000 vasi721. Lo studioso sosteneva che per catalogare correttamente i pezzi era preferibile esaminarli personalmente, poichè anche le fotografie di ottima qualità avrebbero potuto trarre in inganno, soprattutto per l’analisi delle rappresentazioni figurate. I vasi italioti, tuttavia, come è stato più volte ribadito, a partire dal XVIII secolo erano diventati oggetto privilegiato di commercio e si trovavano sparsi in una miriade di collezioni e di musei nel mondo. Lo studioso fu quindi “costretto” a viaggiare, come egli stesso spiegava, per circa un milione di chilometri, tanto da guadagnarsi l’epiteto di “archeologo volante”722. Nella monumentale opera del 1967, quindi, il Trendall ripercorreva la storia della ceramica lucana, campana e siceliota, ampliando notevolmente la già intricata architettura da lui ideata e fornendo, per i pittori individuati in precedenza, 63

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

una più precisa e dettagliata trattazione, attraverso l’analisi stilistica e iconografica delle rappresentazioni vascolari. Per ciascuno di questi pittori venivano esaminate le forme utilizzate, l’uso dei colori aggiunti, i motivi decorativi ricorrenti e i soggetti, mitologici o di genere, più frequenti. L’individuazione delle singole personalità artistiche era fondata, come è stato ricordato, sull’analisi della resa di alcuni dettagli ripetuti meccanicamente da ciascun ceramografo. Per i pittori più importanti, ossia quelli ai quali era stato attribuito un cospicuo numero di vasi, il Trendall poteva tracciare anche una “storia”, distinguendo la fase iniziale da quella della maturità e da quella della completa decadenza. La prima produzione presa in considerazione fu quella lucana, iniziata con i cosiddetti vasi protolucani attribuiti ai P. di Pisticci, Amykos e del Ciclope e dai loro successori, i P. di creusa e dolone723. Intermedio rispetto all’opera di questi ceramografi sarebbe stato un gruppo di vasi scoperti nel 1963 nella tomba 13 di Policoro724. La sepoltura infatti aveva restituito vasi dei P. di Amykos e di Creusa, insieme ad altri pezzi che offrirono al Trendall la possibilità di individuare nuove personalità, come il P. di Policoro, il P. di Palermo e il P. delle Carnee e, quindi, un nuovo gruppo che, dalle iniziali di questi tre ceramografi, era stato designato con la sigla PKP725. questa eccezionale scoperta, inoltre, portava ad ipotizzare che il lavoro di tali ceramografi fosse stato contemporaneo alla fase più tarda del P. di Amykos e a quella iniziale del P. di Creusa726. Tra questi due grandi artigiani, il Trendall collocava anche un ulteriore gruppo, definito intermedio e costituito a sua volta da otto sottogruppi di pittori, molti dei quali di nuova identificazione727. Sarebbero seguiti poi i ceramografi dell’officina dei P. di Creusa e Dolone e il P. di Brooklyn, al quale lo studioso attribuì, alla luce di nuove scoperte, anche i vasi precedentemente assegnati al P. di budapest, dando la nuova denominazione di P. di Brooklyn-Budapest728. L’ultima fase, infine, sarebbe stata costituita dai vasi tardolucani, caratterizzati da elementi più provinciali, dovuti forse anche alla posizione geografica della Lucania, particolarmente inaccessibile e, di conseguenza, rimasta quasi estranea agli influssi esterni729. I seguaci di questi pittori venivano definiti dal Trendall ormai “barbarizzati” e venivano datati alla fine del iV secolo730. Per quanto riguardava la fabbrica campana, lo studioso ribadiva la stretta dipendenza dei vasi appartenenti alla prima fase da quelli dei P. della Scacchiera e di Dirce, tanto da ipotizzare che i loro seguaci dalla Sicilia si fossero stabili a Paestum e in campania731. relativamente ai luoghi di produzione, oltre a cuma, il trendall aveva in precedenza avanzato l’ipotesi che molti vasi potessero essere stati fabbricati non ad Avella, ma a Capua. La tesi fu ampliata in questa sede, identificando i tre luoghi di fabbricazione dei vasi campani con Cuma, Capua e avella. La produzione di ciascun sito veniva a sua volta suddivisa in vari sottogruppi e così per Capua il Trendall riconosceva una prima officina (Capua I), attiva alla fine della prima metà del IV secolo, nata con il P. di Cassandra e i ceramografi della sua cerchia, come i P. del Louvre K 491, di Laon e di Napoli RC 17 e il G. della Roccia Chiazzata, ai quali si sarebbero aggiunti poi numerosi altri pittori, considerati stilisticamente connessi a questi. Dal P. di Cassandra, inoltre, sarebbero derivate due scuole, quella del P. Parrish e quella del P. di Laghetto, seguiti a loro volta da altre molteplici personalità artigiane732. nella fase denominata Capua II, invece, il Trendall raggruppava un primo gruppo di vasi attribuiti al P. di capua e un secondo formato dai vasi che il beazley733 aveva assegnato alla fabbrica di AV, ma che in realtà erano stati in gran parte trovati a Capua. Questi ultimi, inoltre, furono distinti stilisticamente in tre ulteriori sottogruppi, aV i, aV II, AV III, all’interno dei quali esponenti di spicco sarebbero stati i P. della Faccia bianca e delle danaidi734. L’ultima officina, la più importante sia per la quantità dei vasi sia per il livello qualitativo raggiunto, sarebbe stata quella di Cuma, divisa in tre gruppi denominati Cuma A, B e C. Anche questi, naturalmente, avrebbero raccolto un considerevole numero di ceramografi, distribuiti in sottogruppi, dipendenti ognuno da una o più personalità principali come il P. ca, per cuma a735, i g. nicholson e del Romboide per Cuma B736 e, infine, il P. di Castelcapuano e il G. dell’Uccello bianco per l’ultima fase, denominata cuma c737. 64

Infine, per la ceramica siceliota, il Trendall espose nuovamente la divisione tra i tre gruppi di Lentini-mafria, etna e Lipari, derivata dai luoghi di rinvenimento, ma anche e soprattutto da elementi comuni riscontrati all’interno dei singoli raggruppamenti e da un’evidente uniformità nella scelta delle forme, nell’uso dei colori aggiunti o nella particolare preferenza per alcuni soggetti738. riguardo, invece, ai luoghi di produzione, lo studioso proponeva varie ipotesi come, ad esempio, gela, Lentini e siracusa per il primo gruppo e centuripe per i vasi che erano stati rinvenuti nel territorio dell’etna739. L’inizio della produzione siceliota era collocata dal Trendall ancora una volta intorno al 340-300, nella fase cioè dominata, almeno nella parte orientale della Sicilia, dalla figura di Timoleonte. Anche in questo caso, tuttavia, lo studioso mise in evidenza la presenza di vasi dei P. della Scacchiera e di Dirce, trovati nell’isola, e per i quali non poteva escludere una fabbricazione siceliota740. questa ampia e articolata trattazione, arricchita dal catalogo dei vasi lucani, campani e sicelioti, subì nel corso degli anni continui aggiornamenti e ampliamenti dovuti ai nuovi scavi che negli ultimi decenni del XX secolo si erano moltiplicati. L’aggiornamento dei dati forniti dal trendall nel 1967 fu periodicamente pubblicato in forma di supplementi dal 1970 al 1983741. In queste successive edizioni lo studioso attribuì i nuovi vasi a ceramografi già individuati, e, in alcuni casi, propose l’introduzione di nuovi pittori, o, infine, significativi cambiamenti di attribuzione per alcuni pezzi. La struttura di The Red­Figured Vases of Lucania, Campania and Sicily, che prevedeva la trattazione relativa ai singoli pittori o ai gruppi, delineando per ciascuno di questi le caratteristiche stilistiche e iconografiche fondamentali, seguite poi dal catalogo dei vasi, fu riproposta dal trendall per uno studio ancora più ampio, condotto insieme ad A. Cambitoglou, di fondamentale importanza per la conoscenza della ceramica italiota, The Red-figured vases of Apulia742. Introducendo questa produzione, la più numerosa fra quelle dell’Italia meridionale, gli studiosi ne elencavano le caratteristiche generali e gli elementi peculiari che distinguevano i vasi apuli da quelli delle altre aree. Fu prima di tutto messa in evidenza la sostanziale uniformità stilistica della cermica apula, che avrebbe reso pressoché impossibile la distinzione tra i vari centri di produzione, come Ruvo, arpi, canosa, ceglie del campo, altamura o salapia e taranto, ritenuta l’unico centro in cui con certezza potevano essere localizzate una o più officine743. come era stato ampiamente formulato in altre sedi, i vasi apuli, a partire dalla fine del V secolo, si sarebbero differenziati seguendo due stili differenti e paralleli, il “Plain Style”, lo stile semplice, contrapposto allo stile prima definito “monumental”, e in seguito denominato “Ornate Style”, stile ornato. Gli studiosi sottolineavano, inoltre, come i vasi apuli, spesso trovati all’interno di tombe, presentassero per lo più soggetti funerari, come personaggi intorno ad un naiskos o presso una stele, o scene in cui veniva rappresentato il mondo dell’Oltretomba. Ricorrente risultava anche il personaggio di orfeo, che poteva essere collegato alla particolare diffusione dell’Orfismo a Taranto sotto il governo di Archita744. caratteristica della ceramica apula si rivelava, inoltre, la presenza di iscrizioni, incise o aggiunte in bianco, che indicavano i nomi dei personaggi, in particolare nelle scene ispirate al mito e alla tragedia. Nella fase, già descritta, dell’ “Early Apulian”, gli studiosi partivano dall’analisi dei vasi dei pittori del g. di sisifo, per passare poi in rassegna i primi vasi dello stile semplice e dello stile ornato. in particolare, affermavano il trendall e il Cambitoglou, i vasi di quest’ultimo mostravano una chiara influenza da parte della pittura di apollodoro, Zeusi e Parrasio e della ricerca di nuovi effetti chiaroscurali e di prospettiva. Questi pittori, attivi in Grecia tra la fine del V e gli inizi del iV secolo, avevano apportato notevoli innovazioni anche nella rappresentazione degli stati d’animo e delle emozioni dei singoli personaggi, tutti elementi che sarebbero riflessi nell’opera dei pittori dello stile ornato745. di particolare interesse, in quest’ambito, risultava essere il P. Dionisiaco, al quale gli studiosi, in questa sede, davano il nuovo nome di P. della nascita di dioniso, dal momento che, dopo la scoperta di molti vasi con scene dionisiache attribuiti a diversi pittori, la denominazione ideata dalla Moon di P. Dionisiaco avrebbe potuto facilmente creare

iii. sToRiA dEgLi sTudi

confusione746. Riguardo, invece, allo stile semplice, il precursore sarebbe stato il P. di Tarporley, i seguaci del quale venivano divisi in tre distinti gruppi747, mentre i primi vasi ornati sarebbero stati prodotti dal P. di Sarpedonte, dai G. della Furia Nera e della Pelike di Mosca, dal P. di Ruvo 1364 e dal P. Felton748. La fase successiva, la “Middle Apulian”, avrebbe coperto un periodo di tempo compreso tra il 370-360 e il 340-330 e, soprattutto nella fase finale, si sarebbe raggiunta la massima quantità di produzione di vasi apuli. I due stili canonici, semplice e ornato, sarebbero rimasti distinti, anche se il primo avrebbe in seguito assorbito alcune delle caratteristiche del secondo, come l’aggiunta di colori, tanto da rendere in alcuni casi difficile l’assegnazione di vasi all’uno o all’altro stile. Il maggiore rappresentante dello stile semplice sarebbe stato il P. Varrese, i vasi del quale erano stati trovati principalmente a Canosa, Altamura e Arpi, siti che gli studiosi candidavano come probabili luoghi di produzione. Allo stesso tempo, tuttavia, il Trendall e il Cambitoglou notavano come l’uniformità, spesso rilevata nei vasi apuli, soprattutto in quelli datati alla seconda metà del IV secolo, poteva costituire una prova della stretta collaborazione tra le officine. Alla luce di queste considerazioni si poteva ragionevolmente ipotizzare la presenza di una sola “fonte di ispirazione” collocabile a Taranto749. un secondo esponente di spicco di questo stile sarebbe stato il P. dell’Ilioupersis, seguito poi da numerosi altri ceramografi stilisticamente molto vicini750. Alla metà del IV secolo avrebbe avuto un notevole incremento lo stile ornato, che avrebbe raggiunto una fase definibile “barocca”751, ovvero caratterizzata da decorazioni elaborate, soprattutto floreali, da scene particolarmente complesse, che si svolgevano su molti livelli e con dieci o più personaggi, e dall’accentuato patetismo delle figure, che sembravano influenzate dalla scultura di Scopas. Il culmine dello stile ornato sarebbe stato raggiunto con i vasi del P. di Licurgo e dei suoi seguaci, datati alla metà del IV secolo, nei quali gli studiosi notavano una predilezione per le scene tratte dal mito o ispirate alla tragedia o per le scene dionisiache, mentre quasi assenti risultavano essere quelle di carattere funerario752. L’ultima sezione dell’opera dedicata ai vasi apuli e relativa al cosiddetto “Late Apulian” fu pubblicata solo qualche anno più tardi, nel 1982753. nella seconda metà del iV secolo, taranto aveva raggiunto la massima espansione politica, ma anche le altre aree della regione avevano mostrato chiari segni di ricchezza, dovuta probabilmente al commercio della lana e alla produzione di olio. Questo crescente benessere era dimostrato dalla presenza di monili d’oro nelle tombe di altamura, canosa e arpi754. Tale situazione si sarebbe riflessa sulla fase tarda della produzione apula, con significativi cambiamenti non solo nell’aumento delle dimensioni dei vasi ma anche nella scelta delle raffigurazioni. Più frequenti, infatti, si rivelavano le rappresentazioni di miti poco noti e di soggetti fino a quel momento inediti, come, ad esempio, i Persiani, ispirati dalla campagna di alessandro magno in asia755. Il Trendall e il Cambitoglou, tuttavia, posero l’accento anche sui risultati che queste nuove scelte iconografiche avevano prodotto e che non in tutti i casi essi giudicavano in modo positivo, poiché spesso le composizioni eccessivamente elaborate comportavano rappresentazioni di scene confuse, con personaggi quasi sovrapposti756. In quest’ultima fase si sarebbero sviluppati due gruppi, uno associato all’officina del P. di Dario e del P. dell’Oltretomba, l’altro a quella dei P. della Patera, di Baltimora e del Sakkos Bianco. Sulla scorta delle provenienze, affermavano gli studiosi, era possibile collocare la prima a Taranto e la seconda a Canosa, dal momento che nessun vaso di questo gruppo era stato rinvenuto nella parte sudorientale della regione757. La figura più rilevante sarebbe stata quella del P. di Dario, che avrebbe stabilito nuovi canoni di composizione e portato ai massimi livelli le potenzialità espressive dello stile ornato. Nei vasi a lui attribuiti si notava, inoltre, secondo gli studiosi, una particolare predilezione per le scene ispirate alle tragedie euripidee758. Al contrario, lo stile semplice avrebbe subito un progressivo deterioramento nel disegno e nello stile ed un successivo imbarbarimento759.

L’ultima parte della produzione ceramica apula fu collocata alla fine del IV secolo. In questo periodo i vasi mostravano un impoverimento sia nei motivi decorativi sia nei soggetti raffigurati, limitati a scene funerarie o di genere, senza alcuna traccia di originalità760. Anche in questo caso, come si è già avuto modo di notare per la precedente opera dedicata ai vasi lucani, campani e sicelioti, o alle monografie sulla ceramica pestana, il catalogo elaborato dal Trendall e dal Cambitoglou è stato, nel corso degli anni, continuamente aggiornato con l’introduzione di nuovi vasi venuti alla luce nelle più recenti esplorazioni archeologiche761. una nota di fondamentale importanza per gli studi sulla ceramica italiota fu pubblicata dal Trendall nel terzo supplemento del 1983 all’opera del 1967762. Lo studioso vi riportava la notizia del rinvenimento, avvenuto nel 1973, della forma fornace di metaponto763, nella quale erano stati trovati numerosi frammenti attribuibili ai P. di Creusa e Dolone. Questa eccezionale scoperta offrì allo studioso la possibilità di dare finalmente conferma alle varie ipotesi di localizzazione delle officine dei ceramografi citati764. il rinvenimento, inoltre, di vasi del P. di Pisticci da un sito, quello di Pisticci appunto, poco distante da Metaponto, gli permise di supporre che anche questo ceramografo fosse stato attivo nell’area di Metaponto765. Nel 1987 fu pubblicata l’ultima edizione della ricerca dedicata ai vasi pestani766, una revisione completa dell’intera produzione, resa possibile dalle estese ricerche archeologiche che avevano interessato la regione nella seconda metà del XX secolo. Rispetto all’opera del 1936 il numero dei vasi attributi a questa fabbrica si era praticamente quadruplicato e, come spiegava il Trendall, i nuovi scavi condotti in Sicilia avevano notevolmente contribuito a chiarirne lo sviluppo. Il P. di Dirce, ad esempio, prima considerato come ceramografo attivo nella fase “protopestana”, veniva in quest’opera definito come “precursore”767 della produzione pestana, ma comunque estraneo ad essa. I cosiddetti precursori sia della ceramica pestana sia di quella campana, infatti, venivano collocati dal Trendall nella seconda generazione di ceramografi sicelioti, attiva intorno al 380-360. La spiegazione fornita dallo studioso della presenza di vasi attribuiti a questi pittori in Campania e a Paestum consisteva nel considerare tali manufatti come oggetti di importazione, o come il prodotto di artisti che avevano lavorato nella parte orientale della Sicilia e si erano successivamente trasferiti in queste zone768. Relativamente, invece, alla fase successiva, dominata dalle figure di Assteas e Python, il Trendall aggiunse al gruppo di vasi già attribuiti ai due ceramografi altri esemplari firmati o anche vasi che in precedenza erano stati ritenuti opera di pittori appartenenti al loro gruppo769. All’interno dell’officina, inoltre, il Trendall identificò nuove personalità artistiche, come il P. di Würzburg H 5739770. gli scavi condotti in contrada Licinella nel 1967771, inoltre, avevano aperto un nuovo capitolo, secondo il Trendall, nella storia della ceramica pestana. La tomba 13, infatti, aveva restituito vasi che lo studioso attribuiva ad un nuovo pittore, studiato anche da e. greco772, e denominato P. di afrodite. questo ceramografo, che secondo la ricostruzione del Trendall, sarebbe arrivato nella città intorno al 340-330, sarebbe stato il primo dei pittori pestani apulizzanti. Il suo stile avrebbe cioè mostrato delle profonde influenze derivate dall’area apula, riscontrabili non solo nel frequente uso di motivi floreali per la decorazione accessoria e di colori aggiunti, ma anche nella rappresentazione di alcuni elementi, come la mano di Afrodite su uno dei vasi della Tomba 13 o lo xilophono, strumento di sicure origini apule se non addirittura tarantine773. Riguardo, infine, alla fase più tarda della produzione pestana, il Trendall aggiungeva nuovi vasi attribuibili ai già citati P. di Napoli 1778 e Napoli 2583, al P. Floreale, seguiti poi dal cosiddetto G. protoapulizzante, come quello di Paestum 5188 e di spinazzo774. Nel 1989 fu pubblicato Red Figure Vases of South Italy and Sicily775, un’opera in cui il Trendall sintetizzò i risultati elaborati nei lavori precedenti, senza il ricorso ad un ulteriore catalogo complessivo dei vasi. In quest’opera la storia della ceramica figurata dell’Italia meridionale fu delineata secondo l’elaborata struttura già descritta, con l’inserimento di alcuni dati ottenuti dagli scavi più recenti e con la puntualizzazione di alcune ipotesi cronologiche. in riferimento, ad esempio, 65

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

al G. dei “precursori”, il Trendall, stabilì una precisa scansione che prendeva le mosse dai vasi attribuiti al P. della Scacchiera, datato al 400, e proseguiva con l’opera dei P. di dirce, Prado-fiega, collocati tra il 390 e il 370776.

iii.d.3. sTudi posT-TREndALL durante la seconda metà del XX secolo si assiste al proliferare degli studi dedicati alla ceramica italiota a figure rosse prodotta in Magna Grecia e in Sicilia, con la nascita di nuovi indirizzi di ricerca, che tendono a “superare” le linee guida indicate dal Trendall e la sua classificazione stilistica per arrivare ad una visione più ampia che comprenda non solo l’esame dei vasi dal punto di vista iconografico, ma anche la loro contestualizzazione. Il “dopo Trendall” è caratterizzato da nuove ricerche e riflessioni che tendono a mettere in evidenza i limiti della metodologia scientifica utilizzata dall’archeologo neozelandese e che sono stati sintetizzati da e. Lippolis777. Lo studioso ha argomentato le critiche al corpus del Trendall, affermando che la classificazione basata sul metodo attribuzionistico non può offrire un quadro esaustivo della produzione. egli ha sottolineato l’assoluta necessità di ampliare l’orizzonte di ricerca, affiancando gli studi iconografici all’analisi dei contesti di rinvenimento, delle provenienze e della morfologia, ossia degli aspetti che potrebbero consentire di collocare i vasi nella società che li ha prodotti, di ricostruire la struttura dei diversi ateliers e di identificare la committenza778. Gli studi prodotti nella fase cronologica presa in esame e qui sinteticamente passati in rassegna spaziano dalle più tradizionali pubblicazioni dedicate a collezioni vascolari di musei pubblici e di collezioni private, all’edizione di scavi archeologici e alle indagini relative ai contesti e alle provenienze dei vasi italioti fino ad arrivare alle tante ricerche condotte sull’iconografia e sull’iconologia o sulle forme dei vasi. L’intensificarsi delle indagini archeologiche, come già illustrato nel precedente capitolo, ha portato nella seconda metà del Novecento al proliferare di pubblicazioni su abitati e necropoli, che forniscono informazioni dettagliate su tutto il materiale rinvenuto, offrendo così, nella maggior parte dei casi, un ampio quadro dei contesti da cui provengono i vasi a figure rosse prodotti in Magna Grecia e in Sicilia. Le informazioni ricavabili dagli scavi sistematici condotti in alcuni siti, come ad esempio metaponto, o anche da interventi di emergenza hanno consentito di ottenere dati utili circa la provenienza e i contesti in cui questa ceramica è stata trovata, di avviare riflessioni sull’ubicazione e sulle aree di diffusione di ogni officina, e di approfondire, dare maggiore concretezza o spesso correggere le ipotesi di datazione avanzate dal Trendall. Si citano in relazione a queste problematiche gli studi di A. Ciancio, L. Giuliani, E. Lippolis, M. Mazzei, A. Pontrandolfo e A. Rouveret, E. G. D. Robinson e U. Spigo779. Per quel che riguarda, in maniera specifica, la ceramica siceliota, nuove tendenze sono state proposte da f. giudice, che ha concentrato la propria attenzione sulle fasi iniziali di tale produzione, rivedendo e correggendo sulla base dell’analisi dei contesti noti, la cronologia e la struttura del trendall. secondo lo studioso siciliano, infatti, il collegamento evidente tra i cosiddetti precursori e i pittori campani sarebbe imputabile non ad una “filiazione diretta”, ma ad una “semplice ispirazione a modelli presenti e circolanti nel mercato”780. il P. della scacchiera, quindi, sarebbe stato attivo in Sicilia tra la fine del V e i primi anni del IV secolo e sarebbe stato seguito poi dal G. di Himera e di Dirce, mentre il terzo raggruppamento, costituito dai vasi provenienti dalla sicilia, dalla campania e da Locri e attribuiti al G. dell’Orgia, avrebbe rappresentato uno stadio intermedio tra la produzione siceliota e quella campana781. Le ipotesi avanzate dal giudice e integrate dall’analisi dei dati provenienti dai contesti si sviluppano anche attraverso continui riferimenti al quadro storico e alle condizioni culturali ed economiche in cui nacquero le prime officine di ceramica a figure rosse. Lo studioso, quindi, dopo aver esaminato la politica condotta in sicilia dai due dionisi, tesa all’affermazione del ruolo centrale dell’isola anche nei traffici commerciali con Locri, il golfo di Taranto, l’alto Adriatico e la Campania, sostiene che la Sicilia avrebbe 66

maturato in questo arco cronologico una capacità produttiva tale da spiegare la presenza della ceramica prodotta nelle officine siceliote anche nelle aree citate782. dall’analisi dei contesti noti e delle provenienze prende le mosse anche lo studio condotto dal Robinson sulla localizzazione delle officine apule783. Lo studioso sostiene che l’officina dei P. di Baltimora e di Stoke on Trent potrebbe aver avuto come sede la città di canosa mentre, per la fase dell’apulo tardo, le provenienze dei vasi indurrebbero ad ipotizzare che le officine dei P. Varrese e dell’Oltretomba fossero localizzate a Metaponto e quelle dei P. della Patera e di Ganimede a Ruvo. Seguendo le stesse premesse metodologiche, il Robinson colloca l’attività dei P. di Baltimora e del Sakkos bianco a Canosa e afferma che altre piccole officine sarebbero state contemporaneamente impiantate nella parte meridionale della Peucezia e in messapia, ossia in quelle zone che hanno restituito una quantità più esigua di materiale784. Meno cospicuo appare il numero di studi finora dedicato a singole personalità artigiane, tra i quali si citano in riferimento ai ceramografi della produzione apula, i contributi di A. Cambitoglou785 sul P. di Eros e donna, di J. Oliver786 e di g. sena chiesa787 sul P. di Licurgo, i vari articoli di K. Schauenburg788, nonché l’analisi delle caratteristiche stilistiche del P. della nascita di dioniso proposta da a. d. Trendall e da A. Cambitoglou789, le numerose trattazioni dedicate al P. di dario, da m. schmidt790, A. Cambitoglou, C. Aellen, J. Chamay791 e, più recentemente, da f.-h. massa-Pairault792. Per quel che concerne la ceramica lucana, si rileva una consistente presenza di saggi dedicati all’esame dell’iconografia e delle caratteristiche formali e tecniche dei pittori ascritti alla prima fase della produzione, come, ad esempio, il P. di Pisticci, oggetto di studio da parte di A. M. Giambersio793, di N. R. Jircik794 e di m. denoyelle795, alla quale si deve anche un’attenta analisi della personalità artistica del P. di arnò796. i P. del ciclope e di Policoro sono invece stati presi in considerazione rispettivamente dal trendall797 e da n. degrassi798 negli anni sessanta. Molto meno numerosi sono, infine, gli studi rivolti nella seconda metà del secolo ai pittori delle produzioni pestana e siceliota, per le quali si citano rispettivamente le ricerche di e. greco sul P. di afrodite799 e di E. Joly sul P. di himera800, mentre per quel che riguarda i ceramografi campani è opportuno ricordare gli studi del trendall sul P. di cassandra e di fratte801, quelli di J. G. szilágyi802 e di n. Valenza mele803 sul P. A.P.Z. e le ricerche di M. B. Jerriga sul P. di ca804. questo veloce excursus non può prescindere dagli studi che nella seconda metà del novecento sono stati condotti sulle scene riprodotte sui vasi e dalle analisi iconografiche e iconologiche da esse derivate. La straordinaria varietà dei soggetti riportati sui vasi italioti ha permesso il proliferare di ricerche indirizzate alla comprensione ed identificazione delle diverse scene, da quelle a carattere mitologico, a quelle che rappresentano momenti della vita quotidiana, come le offerte presso un monumento funebre o la partenza del guerriero. A proposito di quest’ultima tipologia si annoverano i molti contributi dedicati alle raffigurazioni di naiskoi o di monumenti legati alle cerimonie funebri805, mentre un diverso filone di ricerca è quello destinato all’esame delle raffigurazioni di indigeni nelle produzioni ceramiche italiote806 o, ancora, degli elementi accessori presenti nelle scene807, degli schemi statuari808 o delle strutture architettoniche809. Più articolata risulta la questione in relazione alle scene con carattere mitologico e a soggetto tragico rappresentate su una notevole quantità di vasi italioti a figure rosse, questione che ha visto impegnati nell’analisi iconografica e iconologica molti del maggiori studiosi del novecento810. rimandando ai capitoli successivi per una completa rassegna e un’attenta analisi dei singoli soggetti, si indicano le ricerche più emblematiche nella storia degli studi, non potendo naturalmente segnalare e riportare in modo esaustivo tutti i contributi editi. Un consistente filone di ricerca è stato dedicato alle scene che riproducono episodi tratti dai poemi omerici, esemplificato innanzitutto dagli studi di J.-M. Moret811, ai quali si aggiungono le ricerche di A. Cambitoglou, J. Wade812, J. Chamay813, f. brommer814, h. schulze815 e K. Schauenburg816, autore quaest’ultimo anche di numerosi articoli dedicati a vari soggetti di carattere mitologico817.

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Un ulteriore indirizzo di studi è derivato dalle frequenti scene di Oltretomba esaminate, tra gli altri, da h. r. W. smith818, e. Keuls819, m. Pensa820, J.-M. Moret821, h. cassimatis822, mentre per le ricerche dedicate a singoli episodi del mito o alla raffigurazione di determinate divinità si citano i contributi di G. Schneiderherrmann823, e. Vermeule824, a. d. trendall825, J.-M. Moret826, g. berger-doer827, J. Chamay e A. Cambitoglou828, J. Chamay829 e c. aellen830. Gli studi iconografici sulla ceramica italiota e siceliota hanno ricevuto un significativo contributo a partire dagli anni Settanta del Novecento anche dalla creazione del Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae (Limc), nato con l’obiettivo di censire tutte le rappresentazioni di scene mitologiche presenti su monumenti antichi (vasi, rilievi, mosaici, sculture), in modo tale da fornire un innovativo strumento di ricerca “traitant de la mythologie classique non plus, au premier chef, dans ses expression littéraires, et accessoirement, cultuelles, mais dans son expression iconographique”831. Un importante tema relativo alla sfera iconografica e iconologica dei vasi a figure rosse prodotti in Magna Grecia che ha interessato moltissimi studiosi tra la fine del Novecento e i primi anni del XXI secolo è costituito dalle rappresentazioni di possibile ispirazione teatrale attestate nelle diverse produzioni ceramiche italiote. Lungi, anche in questo caso, dal poter comprendere rapidamente i differenti e molteplici aspetti della questione che sono stati affrontati nel corso degli anni, si citano solo alcune delle ricerche rivolte alla decifrazione e spiegazione delle scene “a soggetto tragico”. La storia degli studi ha visto l’affermarsi di un orientamento “filodrammatico”, orientato all’analisi meramente filologica delle tragedie greche confrontate con le scene riprodotte sui vasi, le quali venivano considerate come fedele riproduzione dei drammi, contrapposto al cosiddetto orientamento “iconocentrico”. Quest’ultima chiave di lettura riconosce ai ceramografi una sostanziale indipendenza dalle performances sceniche e attribuisce le loro scelte iconografiche a precise convenzioni dettate dalle singole botteghe832. di particolare interesse nel panorama degli studi dedicati alla ceramica a soggetto tragico sono i contributi di L. Giuliani, che concentrano l’attenzione sul contesto funerario, per il quale i vasi venivano acquistati, sostenendo che essi dovevano essere parte integrante della cerimonia funebre, in cui venivano anche illustrate verbalmente le scene vascolari 833. Per quel che riguarda gli studi dedicati alle forme dei vasi si segnalano alcuni contributi di K. Schauenburg834, l’analisi dei rhyta tarantini di h. hoffmann835, le ricerche condotte da g. schneider herrmann sulle patere e sulle nestorides836, il volume di A. D. Trendall e I. Mc Phee sui piatti da pesce, mentre ai lebetes ad anse verticali conservati al Louvre è dedicato il lavoro di H. Cassimatis837. un’analisi dell’uso delle forme vascolari tipicamente indigene coniugate con iconografie attiche è stata, infine, proposta da L. Todisco e da M. A. Sisto, ai quali si deve la catalogazione di tutti i vasi “ibridi”, ossia quelli di forma attica e di decorazione attica ma con ispirazione apula e quelli di forma peucetizzante, daunizzante, lucanizzante o apula e decorazione attica838. secondo gli studiosi questi esemplari sarebbero stati riprodotti da artigiani attici che volevano allargare il proprio bacino di utenza in Magna Grecia. La limitata diffusione di questi vasi, tuttavia, dimostrerebbe che i vasi “ibridi” non conobbero grande fortuna, forse perché i prodotti attici “puri” erano comunque accessibili da parte delle aristocrazie indigene839.

iii.E. iL duEMiLA iii.E.1. indAgini ARchEoLogichE Le informazioni relative al rinvenimento di ceramica a figure rosse italiota e siceliota nel primo decennio del XXi secolo si sono rivelate piuttosto scarse, soprattutto se paragonate ai numerosi scavi che sono stati eseguiti in questa fase e che, purtroppo, non hanno ancora ricevuto un’adeguata edizione. i lavori segnalati di seguito quindi si riferiscono quasi esclusivamente alle relazioni dei Soprinten-

denti negli atti dei Convegni di Studi sulla Magna Grecia finora pubblicati, ai notiziari delle attività di tutela della regione Puglia e a poche altre notizie ricavate da periodici, e, più raramente, da monografie. Partendo dalla zona settentrionale della Puglia, si segnalano la scoperta di una tomba con dromos nell’area del Liceo Scientifico di Minervino Murge, che ha restituito sporadici frammenti di ceramica a figure rosse840, e l’indagine intrapresa nell’ipogeo Varrese di canosa, che ha portato al rinvenimento di alcuni frammenti a figure rosse che colmano importanti lacune nei vasi raccolti nelle precedenti indagini841. Proseguendo verso la zona centrale della regione è documentato nel 2001 a Ruvo, nell’estramurale Scarlatti, il ritrovamento di una ricca tomba che conservava due deposizioni. La sepoltura più recente, datata alla fine del IV secolo, era attribuibile ad un guerriero che indossava un cinturone di bronzo e aveva sulla dentatura un moneta d’argento. Il corredo comprendeva circa quaranta elementi, fra i quali tre pugnali e un considerevole numero di vasi a figure rosse italioti842. Tra il 2001 e il 2002 si data la scoperta di una seconda tomba di guerriero sempre a Ruvo, in località Patanella, che comprendeva oggetti in ferro e in bronzo, come coltelli, spiedi, una grattugia, un giavellotto, vasi a vernice nera, una lekythos attica a figure nere e un cratere protolucano attribuito alla tarda produzione del P. di Amykos843. Un ulteriore nucleo di necropoli è stato scoperto a Bitonto, nell’area della via Traiana nel 2002. Le indagini hanno portato alla luce dieci tombe di diversa tipologia, a sarcofago, a cassa o a fosssa con le pareti rivestite da lastre di calcare. Alcune delle deposizioni rinvenute, quelle databili tra il V e il IV secolo, erano accompagnate anche da ceramica a figure rosse844. Ad interventi preventivi effettuati per la realizzazione di abitazioni private si deve la scoperta, nel 2001, a Conversano di sei tombe databili tra il IV e il II secolo. in considerazione dell’ampio arco cronologico coperto dalle sepolture non stupisce che solo da due di esse, la 5 e la 6, siano stati recuperati corredi che comprendono vasi italioti figurati845. Pochi frammenti, invece, sono stati rinvenuti a monopoli durante l’esecuzione di lavori in via Rattazzi, che hanno portato alla luce due tombe a fossa ascrivibili ad un periodo compreso tra la fine del IV e i primi decenni del III secolo846. Per quel che riguarda, infine, la zona centrale e meridionale della regione, si registra il rinvenimento di una tomba a sarcofago con ricco corredo nella periferia di Oria, dove le attività di sbancamento hanno restituito vari materiali ceramici e resti antropologici riferibili a sepolture847. spostando l’attenzione sulla campania e prendendo le mosse sempre dalla zona settentrionale, è documentata l’esplorazione di 79 tombe nel sito di Masseria Monaci, presso Presenzano, identificato con la città sannitica di Rufrae. L’intera necropoli è datata tra il VI e il IV secolo, come dimostra la ceramica attica a figure nere e a figure rosse rinvenuta in alcune sepolture, ma sono segnalati anche alcuni, più rari, esempi di ceramica italiota, fra cui un cratere lucano datato tra il 440 e il 430848. Una necropoli, o parte di essa, è stata indagata anche a Teano, in località Settequerce, dove le ricerche hanno portato alla luce 17 tombe, fra le quali una, la n. 5, ha conservato uno skyphos a figure rosse della prima metà del iV secolo849, a sessa aurunca, in Località Pisciola, dalla quale provengono vasi a figure rosse attribuiti alla produzione campana850 e a maddaloni851. molte scoperte avvenute in campania negli ultimi anni si devono anche ai lunghi lavori che hanno interessato la regione per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità. Un esempio è costituito da un nucleo di tombe scoperte ad Afragola nel 2003. Le sepolture, molte delle quali già violate, sono a fossa quadrangolare con corredi formati da vasi a vernice nera, acroma e a figure rosse di produzione locale852. Una porzione di necropoli è stato portata alla luce nel 2007 anche nel centro di napoli, durante lavori nei pressi del museo archeologico nazionale, che hanno messo in luce un centinaio di sepolture. al primo periodo di uso dell’area, col67

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

locato intorno al iV secolo, si riferiscono i seppellimenti in cui sono stati trovati vasi a figure rosse, insieme con oggetti metallici, contenitori in alabastro e statuette in terracotta853. Spostandosi verso la zona meridionale della regione, si è registrato un importante rinvenimento anche a sorrento, in un’area interessata dalla presenza di un complesso edilizio interpretato come pagus di età sannitica attiguo ad un’area di necropoli. Quest’ultima, indagata solo parzialmente, ha restituito 16 tombe attribuite al IV secolo, a fossa semplice con copertura di tegole e con corredi che comprendono anche vasi a figure rosse854, mentre frammenti di ceramica figurata di produzione pestana sono stati scoperti a Pontecagnano, in località s. antonio855. Per quel che riguarda, infine, il sito di Paestum è documentata, nel 2001, la scoperta di 54 tombe, rinvenute il località Licinella, sul lato meridionale della cinta muraria, durante lavori di sbancamento. Nelle sepolture, ascrivibili ad un periodo compreso tra la fine del V e gli inizi del III secolo, sono stati scoperti molti esemplari di ceramica a figure rosse e, in particolare, vasi attribuiti alla fabbrica pestana856. alle indagini condotte nel 2007 nella parte occidentale della necropoli di Andriuolo si riferiscono, invece, 8 tombe purtroppo già depredate, una delle quali, la n. 1, ha restituito un corredo costituito da 12 vasi a figure rosse, che sono stati attribuiti alla prima fase della produzione pestana, ossia ai primi decenni del iV secolo857. Passando alle scoperte effettuate in basilicata, si nota facilmente come negli ultimi dieci anni le attività di scavo e le ricerche si siano moltiplicate grazie all’attività della soprintendenza regionale e della scuola di specializzazione in archeologia dell’università della basilicata. alle indagini svolte dall’ateneo di matera si devono le notevoli scoperte effettuate nel santuario lucano di torre di satriano. È degno di nota il rinvenimento di un grande frammento di cratere a campana a figure rosse, datato tra la fine del IV e l’inizio del III secolo e scoperto in una delle fosse ritrovate nel cosiddetto saggio i, nei pressi dell’ingresso degli edifici principali del santuario. Nella fossa, inoltre, sono stati recuperati statuette femminili, thymiateria, una punta di lancia in ferro e frammenti di ceramica a vernice nera858. Tombe comprese nello stesso arco cronologico sono state scoperte nel 2000 in località Pizzica. si tratta di sepolture che si distinguono per la particolare ricchezza dei corredi, caratteristica che ha indotto a riferire le sepolture ad un’élite di proprietari terrieri. La tomba 102, ad esempio, ha restituito due cofanetti probabilmente di cuoio, che contenevano gli oggetti della toilette insieme con orecchini a navicella, un anello in oro lavorato a sbalzo e filigrana e un vaso a figure rosse859. Nella stessa area, l’anno successivo, è stata rintracciata una nuova tomba, sempre monumentale, che conteneva un’idria attribuita al P. di Amykos860, mentre dalla vicina proprietà Sellitti proviene una pelike a figure rosse protolucana861. alla zona più vicina alla Puglia, in località carrozze, presso Lavello, invece, si riferiscono i resti di nuclei abitativi della fine del IV secolo, di tombe a fossa e a semicamera e di una fossa di scarico che conteneva frammenti di ceramica a figure rosse862. nella zona centrale della regione sono documentati, nel 2002, i rinvenimenti di guardia Perticara, in località san Vito, dove sono state portate alla luce 21 sepolture con corredi che comprendono anche vasi a figure rosse863, e quelli dell’area di Viggiano, dove è stata individuata una necropoli con 91 tombe, la maggior parte delle quali ascrivibili al IV secolo. Quelle maschili erano caratterizzate dagli oggetti di ornamento e dalle armi, elementi tipici del guerriero, oltre che da un’anfora e un cratere figurati e da vasi a vernice nera, mentre i corredi di quelle femminili comprendevano lekythoi, lekanai e idrie a figure rosse. Tutta la ceramica italiota ritrovata è stata attribuita alle botteghe dei P. di Roccanova, di Napoli 1959, di Haken e di Nicholson, ovvero alle produzioni maggiormente attestate nella val d’agri e nel Vallo di diano864. A questi stessi ceramografi sono stati attribuiti i vasi scoperti sempre a Viggiano, in contrada Valloni, dove è stata portata alla luce una necropoli del iV secolo865. 68

Al sito di Grumento Nova si riferiscono le tombe con corredo di ceramica figurata italiota scoperte nel 2002866, mentre a rivello le indagini svolte nel 2003 sulla collina di serra città hanno rivelato l’esistenza di uno scarico di materiali ceramici, molti dei quali a figure rosse, ascrivibili molto probabilmente ad un agglomerato produttivo extramurale867. nuclei di sepolture sono stati individuati nel 2004 anche a san martino d’agri, in località Tempa Cagliozzo, duranti scavi SNAM. Il primo gruppo di tombe è stato datato alla seconda metà del V secolo, mentre il secondo, composto da 10 sepolture, alla prima metà del IV secolo, periodo al quale si riferiscono i vasi a figure rosse attribuiti alla cerchia del P. di Roccanova e a quella del P. di Brooklyn-budapest868. Una ricca tomba femminile è stata scoperta nel 2007 a Baragiano, in località toppo sant’antonio, durante lavori per l’allestimento del giardino archeologico. Gli scavi hanno portato alla luce una sepoltura atipica, poiché conteneva ossa di animali e denti di un grande mammifero, ossia elementi che hanno indotto ad ipotizzare lo svolgimento di sacrifici particolarmente cruenti celebrati per la defunta, la cui deposizione era accompagnata anche da un cospicuo numero di lekythoi a figure rosse e da un’idria della bottega del P. di Amykos869. rimanendo ancora nell’area centrale della regione, si segnalano gli interventi di emergenza svolti in località san brancato a sant’arcangelo, che hanno portato al recupero di due nuclei pertinenti ad una stessa necropoli. nelle 95 sepolture scavate sono stati scoperti corredi che comprendevano in gran parte ceramica a figure rosse, con pelikai, lekanai, stamnoi e bottiglie per le sepolture femminili, e crateri, skyphoi e oinochoai per quelli maschili870. A queste scoperte si possono aggiungere quelle di Marsiconuovo dove, in località Pagliarone, è stata individuata una necropoli databile tra la prima metà del iV e gli inizi del iii secolo, che ha restituito un considerevole numero di vasi a figure rosse871, e i rinvenimenti di Località casinello, presso Pisticci, dove lo spostamento di una condotta idrica ha portato al ritrovamento di alcune tombe con vasi figurati872. Nel 2007 sono state portate alla luce quattro sepolture anche a Miglionico, durante i lavori di restauro del Castello, con ceramica a figure rosse, a vernice nera e acroma, alle quali si sono aggiunte la tomba 2873 e altre sepolture che conservavano la stessa tipologia di materiale recuperate a Pomarico874. Per quanto riguarda, infine, l’area di Metaponto, sono documentati rinvenimenti nel 2002 nel sito m della proprietà riccardi, dove scavi condotti in seguito a lavori di bonifica hanno consentito di portare alla luce 24 tombe, contenenti per la maggior parte vasi a figure rosse di forma miniaturistica decorati con la rappresentazione di una civetta875. nel 2004 si segnalano, invece, le indagini in Località Torre di Mare, in seguito alle quali è stata ritrovata un’idria a figure rosse vicina stilisticamente al P. di Pisticci876, e quelle condotte nel 2006 in proprietà La Torre, che hanno portato al rinvenimento di un nucleo di sepolture sviluppatosi intorno ad una tomba più grande, a semicamera. All’interno di quest’ultima è stato trovato un cratere a campana protolucano, mentre da una delle tombe attigue proviene un’anfora panatenaica attribuita al P. di Amykos877. Altri vasi di probabile fabbrica metapontina sono stati scoperti in un settore della stessa necropoli che si estende nella proprietà giasi878 e nella necropoli urbana di Metaponto, dalla quale provengono un lebes e una lekythos, opere probabilmente del P. di Dolone879. Le ultime scoperte, sempre in relazione alla ceramica figurata, di cui si ha notizia per la zona di Metaponto sono rappresentate dai nuclei di tombe rinvenuti in proprietà Mutinati, datati ad un momento successivo alla bonifica agraria che avrebbe interessato la regione tra la fine del VI e gli inizi del V secolo. Le sepolture più antiche, quindi, si riferiscono a questo arco cronologico, mentre le successive sovrapposizioni dimostrano la frequentazione dell’area fino al III secolo, come testimoniano i numerosi vasi a figure rosse di fabbrica metapontina880. Vasi a figure rosse sono stati scoperti anche durante i lavori per l’ampliamento della vicina strada statale Ionica, sia in proprietà Venezia, dove è stato portato alla luce un nucleo di 88 tombe, sia nell’area della proprietà Giasi, che ha restituito 56 sepolture con ricchi corredi881.

iii. sToRiA dEgLi sTudi

iii.E.2. nuoVi oRiEnTAMEnTi Gli studi dedicati alla ceramica italiota a figure rosse nei primi dieci anni del XXI secolo prendono le mosse da una riflessione generale sulla bibliografia pregressa e da un conseguente cambio di tendenza nella valutazione e nella metodologia di ricerca, già iniziato negli ultimi decenni del secolo precedente. Un esempio è fornito dagli Atti del convegno “La Céramique apulienne. Bilan et perspectives”, svoltosi a Napoli nel 2000. Un bilancio sullo stato della ricerca è offerto da E. Lippolis, che, riprendendo le linee guida già esposte nel 1996, pone l’accento sull’incidenza che il collezionismo e il mercato antiquario hanno rivestito sulla conoscenza e, quindi, sugli studi dedicati alla ceramica figurata. Prendendo infatti in considerazione tutta la bibliografia prodotta sull’argomento dal 1956 al 2000, lo studioso sottolinea come gran parte delle pubblicazioni, circa il 40%, siano state dedicate al materiale da collezione882, ossia alla “presentazione di materiali fuori contesto”, che naturalmente offrono una completa descrizione dei pezzi e, talvolta, una disamina complessiva sull’iconografia, ma forniscono allo stesso tempo dati parziali e, nella maggior parte dei casi, quasi nulli sui contesti e sulle provenienze dei singoli pezzi. Lo studioso pone quindi l’accento sulla necessità di ricomporre un quadro d’insieme sui contesti dai quali i vasi provengono e, più in generale, sui nuclei di tombe e i settori di necropoli che potrebbero offrire una nuovo e più ampio metodo di lettura883. Nell’ambito dello stesso convegno si segnala anche il contributo di M. Mazzei, che dimostra come l’analisi dei contesti e delle provenienze possa effettivamente aprire nuove chiavi di lettura e aiutare a definire, ad esempio, le destinazioni prevalenti dei vasi e le forme “preferite” in ciascun sito. La studiosa prende in considerazione il caso dei vasi apuli rinvenuti fuori dall’Apulia, stabilendo tre diverse fasi di diffusione e definendo le forme maggiormente esportate884. altre considerazioni sono tratte, inoltre, dall’analisi dei contesti dai quali provengono grandi vasi apuli in connessione con armi, elementi che potrebbero indurre ad ipotizzare come, in questi casi, i vasi e gli altri oggetti del corredo fossero considerati come simbolo di una determinata realtà culturale, quella di Taranto885. Un ulteriore contributo presentato nell’ambito del medesimo convegno è quello di A. Hoffmann sui contesti tombali di Taranto, che costituisce un esempio reale di esemplificazione delle teorie esposte dal Lippolis e dalla Mazzei. Si tratta, infatti, della dimostrazione concreta di come lo studio sistematico di una necropoli possa offrire i dati necessari alla migliore comprensione delle diverse fasi della produzione apula. L’hoffmann, ad esempio, attraverso l’esame della composizione dei corredi e della loro cronologia, sostiene che a taranto la scomparsa della ceramica apula sia dovuta alla sua graduale sostituzione con quella di Gnathia886. L’indagine sui contesti e sulle provenienze viene applicata alla ceramica protoitaliota in Messapia nello studio presentato da K. Mannino, la quale prende le mosse dal censimento dei vasi attribuiti alla prima produzione della ceramica lucana, ossia ai P. di Pisticci e Amykos, rivenuti in alcuni centri messapici, come Vaste e Mesagne, spesso insieme con vasi attici a figure rosse. Questi dati le consentono di dedurre che i vasi lucani presenti nell’area meridionale della Puglia potrebbero appartenere a sepolture di “gruppi sociali emergenti”887 e che gli stessi siano penetrati in Messapia, almeno fino alla metà del IV secolo, attraverso una direttrice ben precisa, che coinvolge la parte centrale della regione e la costa adriatica888. Per quel che concerne, invece, la ceramica protoapula, la Mannino sottolinea la presenza nell’area messapica di “pezzi unici”, ossia di vasi attribuiti a importanti ceramografi apuli, quali ad esempio il P. della Danzatrice di Berlino, che si distinguono per la particolare scelta dei soggetti rappresentati889. M. Denoyelle, D. Fontannaz e S. Barresi, partendo da ambiti di indagine diversi, concordano sulla necessità di rivedere il lavoro svolto dal trendall sia in relazione ai criteri stilistici di distinzione delle diverse personalità, sia in relazione alle fasi cronologiche, nel tentativo di conferire maggiore omogeneità all’interno di uno stesso gruppo o di una medesima officina, tenendo tuttavia sempre in primo piano, come sostiene la Denoyelle, anche le valutazioni iconografiche.

Un esempio concreto di tale rivisitazione è costituito dallo studio di D. Elia in relazione al G. di Locri individuato già dal Trendall, ma sul quale lo studioso avanza nuove ipotesi interpretative, partendo dall’analisi delle forme e dei contesti, che rivelerebbero una sostanziale differenza tra i vasi rinvenuti in Sicilia e quelli scoperti a Locri. In base a queste considerazioni, quindi, l’Elia sostiene che i vasi provenienti dalll’isola possono essere attribuiti al P. di Locri ed essere datati ai primi decenni del IV secolo, ossia alla prima fase di produzione, mentre quelli di Locri potrebbero essere ascritti al secondo quarto del IV secolo890. Un ulteriore punto di vista è rappresentato dalle teorie di E. Mugione e C. Pouzadoux, che sostengono l’imprescindibilità dell’analisi iconografica e soprattutto la necessità di “ricontestualizzare” i temi presenti sui vasi mettendoli in relazione con quella che doveva essere la loro destinazione891. Accanto dunque alla necessità di considerare i contesti e le provenienze i due studiosi affermano, come già aveva fatto la Denoyelle, la possibilità di affiancare anche i dati ricavabili dall’analisi stilistica ed iconografica, che, in taluni casi, potrebbe supplire alla lacunosità dei dati archeologici892. Il problema della localizzazione delle officine apule a Taranto è affrontato nel 2001 anche da m. schmidt, che, pur ammettendo l’assoluta mancanza di riferimenti archeologici per l’identificazione del quartiere ceramico della colonia, sottolinea come sia possibile che questo fosse direttamente contiguo alle tombe e che non sia ancora stato scoperto, e ribadisce nello stesso tempo la convinzione che le officine di pittori, quali il P. della Nascita di Dioniso, non possano essere localizzate che a taranto, dove cospicuo risulta il numero di vasi e di frammenti riferibili a questo ceramografo893. Per quel che riguarda ancora gli studi iconografici è necessario sottolineare la complessità e il numero delle ricerche condotte sia sui temi maggiori, come teatro e mito, che seguono e arricchiscono di ulteriori spunti tematici quelli redatti nel secolo precedente, sia su specifici aspetti, come l’uso di determinati attributi, o su singoli personaggi. Ripercorrendo brevemente alcuni degli studi prodotti negli ultimi anni e cercando di mettere in evidenza i vari filoni di ricerca si citano le tesi proposte da M. Denoyelle in riferimento alla nascita della ceramica figurata in Magna Grecia e in sicilia894. La studiosa pone in diretto collegamento questo fenomeno con la produzione analoga nata in Attica e distingue le officine primarie, ossia quelle che nascono in Italia meridionale con una “forte impronta attica”, come Metaponto, Taranto e l’officina del P. della Scacchiera in Sicilia, dalle officine secondarie, quelle cioè derivate dalle prime o nate dalla migrazione di alcuni gruppi895. secondo questa teoria le officine di Metaponto avrebbero iniziato a produrre vasi figurati seguendo direttamente gli esempi attici, tanto che per alcune delle maggiori personalità artigiane operanti nella città lucana si potrebbe ipotizzare un “addestramento” in una delle grandi officine attiche, mentre nella produzione di Taranto tali modelli sarebbero stati “personalizzati” dai diversi pittori locali anche in funzione dei destinatari896. Per quel che riguarda, invece, il P. della Scacchiera, la Denoyelle propone una sua origine ateniese e un successivo spostamento nell’isola, dove avrebbe prodotto vasi di chiara impronta attica in contemporanea con il P. di Locri, nel quale risultano più evidenti i tratti spiccatamente magnogreci897. Il trasferimento di ceramografi attici in Magna Grecia e in Sicilia costituisce un ulteriore argomento di discussione tra gli studiosi, soprattutto in riferimento ai motivi che avrebbero indotto tali artigiani a lasciare il Ceramico di Atene. Secondo alcuni questa “migrazione” sarebbe imputabile ad una sorta di crisi delle officine ateniesi, avvenuta forse in seguito alla politica delle grandi opere voluta da Pericle898, mentre secondo altri i ceramografi si sarebbero trasferiti per entrare in mercati più ampi899. La prima ipotesi è sostenuta da F. Giudice, secondo il quale, durante il dominio di Pericle ad Atene, si sarebbe verificata una “caduta produttiva” delle officine ceramiche, dovuta probabilmente ai cambiamenti verificatisi nell’organizzazione interna delle botteghe stesse con la conseguente “dismissione degli stranieri”900. Sarebbero stati proprio questi ultimi, quindi, a lasciare Atene per ritornare in magna grecia ed in sicilia, prestando dapprima la propria mano69

LA cERAMicA A figuRE RossE dELLA MAgnA gREciA E dELLA siciLiA

dopera nelle officine già esistenti e creando solo in un secondo momento nuove botteghe901. Diversa e quasi opposta è invece l’interpretazione proposta da E. M. De Juliis, che, pur non rifiutando in modo assoluto le teorie del Giudice, sostiene che il trasferimento dei primi artigiani dal ceramico di atene alle colonie della magna Grecia potrebbe essere stato causato anche da un “eccesso di salute”, ossia da un incremento nella produzione, che avrebbe portato di conseguenza anche ad un aumento della concorrenza interna, inducendo molti ceramografi a trasferirsi alla ricerca di mercati più ampi, come quelli italioti appunto, dove le aristocrazie indigene potevano garantire ricche committenze902. Il De Juliis riconosce in Metaponto e Taranto le prime due officine di ceramica a figure rosse, alle quali si sarebbe aggiunta, alla fine del V secolo, Eraclea. Nel corso del secolo successivo, secondo lo studioso, le maestranze tarantine si sarebbero trasferite nei più ricchi centri della daunia e della Peucezia903. Secondo K. Mannino, infine, la fase di sperimentazione e di contatto tra la ceramica attica e la nascente ceramica figurata indigena si sarebbe svolta a Metaponto intorno alla metà del V secolo con personalità artistiche come i P. di Pisticci e di Amykos, sebbene non ci siano attualmente prove dirette dell’attività del primo ceramografo nella colonia904. il più recente studio, che ripercorre, seppur in modo sintetico, i diversi aspetti della questione, è quello proposto da T. H. Carpenter, che esamina i classici “presupposti”, già enunciati dal Trendall e ampiamente esposti in precedenza. In primo luogo lo studioso analizza la topografia dell’Apulia sia dal punto di vista geografico, definendo i confini che la regione doveva raggiungere nel IV secolo, sia da quello politico, delineando l’area di influenza di Taranto e i rapporti tra quest’ultima e le città indigene905. Il quadro esposto dal Carpenter diventa funzionale alla definizione dei reali contatti tra Taranto e gli “Italici dell’Apulia”, i quali, a partire dal fine del V secolo, avrebbero dimostrato un maggior grado di ellenizzazione, imputabile ai rapporti con l’unica colonia greca della regione e riscontrabile anche nella capillare diffusione della ceramica a figure rosse apula che sarebbe stata prodotta proprio a Taranto. Lo studioso sottolinea come questi assunti, finora considerati dati di fatto nella bibliografia, non trovino fondamento né nelle fonti né nelle evidenze archeologiche, che dimostrerebbero, invece, un rapporto diretto tra Atene e gli Apuli senza alcuna mediazione da parte di Taranto, la quale proprio in questo periodo visse una fase di profonde tensioni con gli indigeni. In secondo luogo Carpenter riconsidera brevemente la questione relativa alle località di produzione della ceramica apula, muovendo dalle teorie del trendall906. Partendo dal presupposto che la produzione apula sia iniziata nel terzo quarto del V secolo e che i primi pittori abbiano avuto una stretta relazione con i ceramografi attici, quali Polignoto e i suoi seguaci, egli accetta anche la teoria secondo cui nelle prime fasi della produzione di vasi a figure rosse in Italia meridionale si sarebbero formate due scuole, quella lucana e quella apula, che lavoravano in stretta collaborazione tra loro, come dimostrerebbero anche le caratteristiche stilistiche dei vasi. Trendall aveva ipotizzato che la prima, quella Lucana, avesse avuto sede a Metaponto, mentre per la seconda appariva quasi inevitabile supporre che una così fiorente produzione avesse avuto come sede Taranto e che solo dopo il 330 le officine si sarebbero potute spostare forse nella zona di Canosa. Il Carpenter cerca di sradicare entrambe le affermazioni, affermando prima di tutto che gli scavi del Ceramico di Metaponto hanno restituito frammenti di vasi riferibili al P. di Amykos e ai suoi seguaci, ma non al P. di Pisticci, ossia alla più antica personalità artigiana riconosciuta nell’ambito della produzione lucana. Parallelamente Carpenter mina dalle fondamenta le convinzioni enunciate dal trendall, secondo il quale il numero relativamente esiguo di vasi apuli a figure rosse proveniente da Taranto era giustificato dalla distruzione delle necropoli tarantine avvenuta durante la costruzione della città moderna. Lo studioso, al contrario, sostiene che le 12000 tombe scoperte nella città, sebbene rinvenute in gran parte in seguito ad interventi straordinari, costituiscano un campione abbastanza ampio dal quale desumere dati significativi sulla presenza di ceramica apula. Egli rileva infatti, riprendendo i dati esposti dall’hoffmann, che dalla necropoli tarantina provengono per lo più vasi di 70

piccole dimensioni e che i grandi vasi, invece, sono generalmente utilizzati come semata piuttosto che come parte integrante dei corredi. Alla luce di queste considerazioni il carpenter sostiene l’assoluta mancanza, allo stato attuale delle ricerche, di evidenze archeologiche che possano localizzare la produzione di ceramica apula a figure rosse a Taranto. A sostegno di questa tesi lo studioso cita i dati degli scavi del ceramico di metaponto, che confermano l’attività di pittori dell’ultima fase di produzione della ceramica apula, come i seguaci del P. di dario, nel centro lucano. La questione, conclude lo studioso, è più che mai aperta e meriterebbe di essere riconsiderata con il contributo che offrono oggi le analisi archeometriche condotte sui vari tipi di argilla907. Nell’ampia disamina proposta dal Carpenter sui dibattuti aspetti relativi alla ceramica apula a figure rosse e soprattutto sul ruolo rivestito dal Taranto in questo tipo di produzione dirimente appare anche la riflessione sui rapporti commerciali esistenti tra l’apulia e l’attica. Vasi attici sono stati trovati in 40 siti della regione e, sulle orme del Trendall, si riteneva che questi manufatti fossero giunti nei centri indigeni attraverso la mediazione di taranto. La stretta correlazione tra i vasi attribuiti alla prima fase della ceramica apula e i vasi attici dei P. di Cadmo, di Pronomos o di Talos era stata attribuita alla familiarità che i pittori locali dovevano avere avuto con i vasi attici