Dizionario dei sogni nel Medioevo. Il Somnialis Danielis 9788822264954


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Dizionario dei sogni nel Medioevo. Il Somnialis Danielis
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BIBLIOTECA DELL' «ARCHIVUM ROMANICUM» Serie I: Storia, Letteratura, Paleo grafia -------

466 -------

VALERIO CAPPOZZO

DIZIONARIO DEI SOGNI NEL MEDIOEVO IL SOMNIALE DANIELIS IN MANOSCRITTI LETTERARI

LEO S. OLSCHKI EDITORE M M XVIII

Dall'alba dei tempi ogni società ha provato a investigare il mistero del sogno e a misurarne la veridicità e il profeti­ smo. I metodi d'interpretazione variano in ogni epoca, ma la struttura dei libri dei sogni è rimasta la stessa dall'Antico Egitto, alla Smorfia Napoletana, ai giorni nostri, anche dopo l'avvento della psicanalisi. Nel decifrare le immagini nottur­ ne i più importanti scrittori e scienziati del Medioevo e del Rinascimento hanno usato i sogni e le visioni per capire e spiegare meglio la realtà. Dante, C ecco d'Ascoli, Petrarca e Boccaccio, autori presenti nei manoscritti studiati, rispetta­ no le teorie onirocritiche classiche e medievali e utilizzano, nelle loro opere, simboli contenuti nel più comune manuale d'interpretazione. Il Dizionario dei sogni è formato da voci provenienti dalle ver­ sioni in latino e in volgare del Somniale Danielis, in italiano il Libro dei sogni del profeta Daniele, dal IX sec. alle edizioni a stampa, fino al 1550. Considerato comunemente dagli stu­ diosi un testo poco interessante e lungi dall'essere utilizzabile dagli autori del Tre e Quattrocento, o ancora da quelli del Rinascimento, il Somniale si dimostra, al contrario, un pron­ tuario versatile, risultato di una complessità che gr azie alla sua struttura e alle interpretazioni concise ha avuto una dif­ fusione capillare nel corso di oltre 3200 anni di storia.

In coperta: Frontespizio, E' sogni di Daniel profeta, Lorenzo Morgiani e johannes Petri, Firenze 1496 circa, © The British Library Board (IA.27920).

VALERIO CAPPOZZO è Assistant Professar of Italian e Direttore del

programma di Italianistica dell'University of Mississippi, U.S.A. Ha studiato Filologia e critica dantesca all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" prima di trasferirsi negli Stati Uniti e conse­ guire il Master e il Ph.D. all'Indiana University. Specializzato in filo­ logia materiale e critica letteraria oltre all'interpretazione dei sogni lavora sul concetto di diplomazia culturale tra il mondo cristiano e musulmano nel Medioevo e nel Rinascimento. Membro del comi­ tato scientifico di diverse collane e riv iste letterarie e filosofiche è attualmente il segretario dell'American Boccaccio Association.

BIBLIOTECA DELL' «ARCHIVUM ROMANICUM» Serie I: Storia. Letteratura. Paleografìa -------

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VALERIO CAPPOZZO

DIZIONARIO DEI SOGNI NEL MEDIOEVO IL SOMNIALE DANIELIS IN MANOSCRITTI LETTERARI

LEO S. OLSCHKI EDITORE MMXVIII

Tutti i diritti riservati CASA EDITRICE LEO s. 0LSCHKI

Viuzza del Pozzetto, 8 5 0126 Firenze www.olschki.it

Volume pubblicato con il contributo della University of Mississippi ISBN 978 88 222 6495 4

Vox populi, vox Dei.

PREMESSA

Nel cercare i manoscritti che contengono libri di interpretazione dei sogni si entra in contatto con diverse culture e con una larga varietà di testi che racchiudono parte del sapere medievale. Conoscere le storie dei cavalieri virtuosi, della sapienza dei filosofi, ricordare i passaggi biblici in cui si esaltano le facoltà intellettive e pratiche dell'uomo, saper riconoscere le proprietà delle pietre come degli elementi astronomici e di calcolo pro­ gnostico, permette di interpretare quello che la realtà scientifica non ha ancora inquadrato. n Medioevo ricorre all'immaginario e al meraviglioso quando tenta di interpretare la realtà, ma quando deve decifrare le imma­ gini fantastiche e irrazionali dei sogni ritorna sul piano concreto del reale per spiegare i simboli e i messaggi contenuti nelle visioni. In questi secoli, trattandosi di un'epoca dove il concetto di rivelazione prevale su quello di osservazione scientifica, l' onirologia, la disciplina che ha come oggetto lo studio dei sogni, ha uno sviluppo esteso e costante nel tempo. Come nei bestiari, nei libri di fisionomia, di meteorologia e nei lapidari, ai diversi animali, alle parti del corpo, agli agenti atmosferici e alle pietre corrispondono dei significati da interpretare. n Somniale Danielis, attribuito al profeta biblico e in italiano intitolato n libro dei sogni di Daniele, è il testo oniromantico più usato nel Medioevo e rappresenta il filo rosso dell'interpretazione dei sogni dall'Antico Egitto ai giorni nostri. Nell'arco di oltre 3200 anni i tentativi di decifrazione si sono ripetuti uguali e nella loro forma più semplice, sognare x significa y, «ve­ dersi arare significa fatica», dove i due termini sono messi in relazione per somiglianza o, a volte, per opposizione, «nuotare significa impedimento». L'analogia o la contrapposizione acquisteranno un significato quando la ca­ pacità interpretativa del sognante, che potremmo definire come l'incognita z, comincia a dare vita a diverse equazioni che scaturiscono dalle molteplici accezioni offerte dal Somniale Danielis. «L'interpretazione dei sogni non è altro che accostamento di simili», scrive Artemidoro di Daldi e il comune tentativo di capire il processo irrazionale del sogno si è espresso nei secoli in modo invariato con dei simboli fissi, includendo modificazioni a seconda delle esigenze del momento come, per esempio, se nel XII secolo si sognava - VII -

PREMESSA

un carro, nel XXI un'automobile. L'aderenza al reale di questa simbologia, che non comprende oggetti o animali fantastici tranne sporadiche eccezio­ ni, è il primo dato che interessa lo studio dell' onirologia medievale. Considerato comunemente dagli studiosi un testo primitivo, rozzo e lungi dall'essere utilizzabile dagli autori del Tre e Quattrocento o ancora da quelli del Rinascimento, il Somniale Danielis si dimostra, al contrario, un prontuario versatile, risultato di una complessità che grazie alla sua strut­ tura e alle interpretazioni concise ha permesso una tradizione capillare, trascendendo ogni classe sociale e ogni tempo. I sogni e le visioni contraddistinguono le religioni ebraica, cristiana e islamica fondate sul principio di rivelazione divina. Chi è capace di inter­ pretare i messaggi inviati dalla divinità sarà considerato l'eletto, il profeta e avrà il compito di riportare per iscritto la propria esperienza mistica. La scienza dell'interpretazione dei sogni e la pratica popolare oniromantica, diffuse nei paesi arabi come nell'Occidente latino, rispettano l'origine clas­ sica dell' onirocritica aristotelica e platonica, concentrata sull'indagine delle cause fisiche e intellettive dei sogni e la loro qualità prognostica. L'opera che per prima classifica i sogni da un punto di vista simbolico, definendo la base dell'immaginario onirico collettivo e dando vita alla trattatistica me­ dievale sui sogni, è l'Onirocriticon del greco Artemidoro di Daldi (II sec. d.C.). Questa opera enciclopedica, in cui sono applicate le tecniche oniro­ critiche e oniromantiche, è composta di cinque libri dove si distinguono i sogni a seconda della loro veridicità e della loro portata simbolica. Le cate­ gorie dei sogni di Artemidoro sono teorizzate da Calcidio nel commenta­ rio al Timeo di Platone e da Macrobio nel commento al Somnium Scipionis, entrambi del IV-V sec. I sogni nel Medioevo sono identificati secondo diverse teorizzazioni che ne analizzano le qualità divinatorie, distinguendoli tra sogni falsi e quelli veri. Durante l'epoca patristica si comincia a valutare la responsabilità mo­ rale del sognante, si ragiona su quale modo e in quale misura l'uomo possa fare esperienza, durante l'attività onirica, di una mistica compenetrazione tra il mondo terreno e il divino. Nel De anima di Tertulliano il sogno viene considerato come vero e proprio atto conoscitivo in cui l'uomo può arri­ vare a Dio o essere ingannato dal diavolo nel momento in cui l'anima, nel sonno, si libera dal peso del corpo. Come atto conoscitivo e rivelatore Sine­ sio di Cirene, nel De somniis, ritiene che ognuno dovrebbe essere in grado di interpretare i propri sogni. Dal punto di vista della scolastica Sant'Agostino, nel De Genesi ad litteram, distingue tre specie di visioni, corporale, spirituale e intellettuale che sono concomitanti tra loro ai fini dell'intuizione che av­ via all'interpretazione dei sogni. Gregorio Magno, per esempio, differenzia nei Moralia in ]ob e nei Dialogi le diverse tipologie di sogni, dagli illusori o -

VIII

-

PREMESSA

demoniaci ai rivelatori e quindi divinatori, mentre Isidoro di Siviglia, nelle Sententiae, avverte della pericolosità demoniaca di alcuni sogni che sono ge­ nerati da pulsioni fisiche rilasciate dal corpo durante la notte, cioè quando la mente non è controllata dalla ragione e protetta dalla morale. Nel XII secolo, come vedremo più avanti, vengono proposte nuove teo­ rie d'interpretazione e l'onirocritica acquista un maggiore spessore scienti­ fico grazie all'integrazione di dottrine arabo-islamiche. Si presta attenzione alle condizioni fisiche del sognante e a quelle metereologiche, alle con­ giunzioni astrali, alle indicazioni temporali e quindi si interrogano scienze quali la medicina, l'astronomia, l'alchimia e la geomanzia per interpretare un processo naturale in rapporto alle condizioni interne ed esterne al sog­ getto. Questa tradizione è accolta e sviluppata da Giovanni di Salisbury nel Policraticus, da Pascalis Romanus nel Liber thesauri occulti e grazie alla traduzione in latino del libro dei sogni di Achmet Ibn Sirin fatta da Leo Tuscus e, più avanti, tra gli altri ad Alberto Magno, Boezio di Dacia, Ar­ naldo da Villanova e alle traduzioni in latino delle opere di Avicenna. Un altro aspetto che deve essere considerato nello studio dell'onirologia basso medievale è il concetto di sogno come monito divino al comportamento morale e spirituale dell'uomo. A questo proposito, nella trattatistica come nel racconto di visioni e nella divulgazione degli esercizi spirituali, vengo­ no inserite diverse tematiche onirologiche come accade, per esempio, in Giovanni da San Gimignano, in Iacopo Passavanti e in Caterina da Siena. Nella religione islamica il sogno è parte integrante del messaggio pro­ fetico e permette il contatto con il soprannaturale. Per questo motivo l'o­ nirocritica è considerata una scienza religiosa e la responsabilità morale del sognante non è posta in primo piano, ma lo è invece la sua abilità in­ terpretativa. L'opera di Artemidoro di Daldi viene nel IX secolo tradotta in arabo da Hunayn Ibn Ishaq e assorbita nell'importante libro dei sogni di Achmet. I testi oniromantici di :Abd-Allah b. Muslim b. Qutayba (IX-X sec.), di AbuSa'd Nasr al-Dinawari insieme a quello di Abu:Ali al-Khalili al-Dari (entrambi del X sec.), dichiarano che tutti i sogni sono di origine divina e, qualora apparissero demoniaci, devono essere considerati come prove inviate da Dio al sognante per misurare la sua integrità morale. Nel Medioevo l'interesse dedicato ai sogni permette, oltre a renderli oggetto di discussione e di teorizzazione, di compilare liste di quelli più comuni in manuali che ne offrono un'interpretazione semplice e adattabi­ le a ognuno. Diversi sono i testi oniromantici che circolano dall'epoca bi­ zantina, i libri di Astrampsychos e del patriarca di Costantinopoli Niceforo così come quelli in ordine alfabetico generalmente attribuiti a Giuseppe e a Daniele. Daniele è il profeta biblico che con le sue interpretazioni dei sogni del re Nabucodonosor viene scelto come autore del Somniale, il prontuario -

IX

-

PREMESSA

che diventa la chiave dei sogni più diffusa e più consultata durante i secoli, anche senza il riferimento esplicito al profeta. Nel ricostruire la formazione dei significati dei sogni dal Medioevo al Rinascimento, i secoli che interessano questo libro, si assiste a una progres­ siva semplificazione della simbologia, fino a ridurre l'interpretazione all'es­ senziale. Per capire appieno questo linguaggio ermetico sarà necessario sfogliare le carte di quei manoscritti che tracciano la storia dell'onirologia attraverso citazioni ed esempi pratici e che contengono anche il Somniale Danielis. Per quanto riguarda la tradizione in volgare italiano, sinora sco­ nosciuta, il Libro dei sogni di Daniele è prevalentemente contenuto in miscel­ lanee letterarie. I codici laurenziani Martelli 1 2 e Tempi 2, il cod. Vaticano Rossiano 947 e il cod. Riccardiano 1258 rivelano l'associazione tra sogni e letteratura con un fine esegetico. Saper interpretare i sogni può essere dunque utile per intuire le metafore del testo letterario. Un'altra versione in volgare è contenuta nel cod. Riccardiano 859, manoscritto interamente dedicato all'interpretazione dei sogni del quale ci serviremo per capire il procedimento delle tecniche divinatorie. Anche i codici latini che verranno usati come principali riferimenti nel Dizionario dei sogni sono miscellanee letterarie, come il già citato cod. Martelli12 che contiene n libro dei sogni di Daniele in entrambe le lingue, e il cod. laurenziano Ashburnham 1 724. Molteplici sono gli episodi onirici nelle poesie di Dante, di Cecco d'Ascoli, di Petrarca e di Boccaccio, autori presenti nei manoscritti citati, perché tutti rispettano le teorie onirocritiche classiche e medievali e pro­ pongono, nelle loro opere, simboli contenuti nel Somniale Danielis con un impianto narrativo basato su sogni e visioni. La letteratura nella nuova lin­ gua volgare utilizza simboli facilmente riconoscibili dai lettori attraverso la conoscenza dell'interpretazione dei sogni, per rendersi comprensibile a un pubblico più vasto. Il Dizionario dei sogni che si presenta in questo libro è il risultato dello spoglio di manoscritti latini e volgari dal IX sec. alla fine del XV sec. e com­ prende le prime edizioni dal 1 475 alle ristampe del 1 5 50. Questo materiale, così riunito per la prima volta, sarà utile non solo ad avere un quadro più dettagliato dell'immaginario onirico medievale che si tramanda nel Rina­ scimento, ma potrà anche essere utilizzato praticamente nello studio del simbolismo letterario e storico-artistico. Questa ricerca è nata diversi anni fa durante i corsi di Filologia e critica dantesca a "La Sapienza" di Roma ed è continuata trasferendosi nelle aule di Filologia materiale dell'Indiana University per proseguire fino a oggi, viaggiando in diversi paesi e culture, parlando di sogni medievali con per­ sone dalla Francia alla Nuova Zelanda, dal Kuwait al Canada. Gli strumenti -

X

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PREMESSA

basilari di confronto e di analisi mi sono stati dati dai miei Maestri ai quali dedico questo lavoro: Achille Tartaro, professore di coerenza umana e in­ tellettuale; H. Wayne Storey, professar of philological nobility. Ringrazio l'Editore Daniele Olschk.i e la Dottoressa Georgia Corbo che hanno accolto con entusiasmo questo libro e hanno permesso che il processo editoriale si svolgesse nella piena stima reciproca. La mia gratitu­ dine va al College of Liberai Arts e al Department of Modern Languages della University of Mississippi, specialmente al Dean Lee Cohen, al Prof. Donald Dyer, Associate Dean, e al Prof. Daniel O'Sullivan, Direttore del dipartimento, per la fiducia che mi hanno così gentilmente dimostrato. Un ringraziamento speciale va agli altri enti che grazie alla loro disponi­ bilità hanno reso possibili alcuni aspetti della ricerca: il Medieval Studies Institute dell'Indiana University, il centro di ricerca Dar al-Athar al-Islami­ yyah di Kuwait City , l'Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Sto­ ria delle Idee (ILlESI, CNR) , il Getty Research Institute di Los Angeles, il CNR Austroasiatico e il dipartimento di Filologia della Otago University a Dunedin, Nuova Zelanda, il Research Group on Manuscript Evidence, il Maxim Gorky Literature Institute di Mosca e la Goethe-Universitat di Francoforte. Ringrazio i direttori e gli staff delle biblioteche che hanno agevolato le ricerche con spirito veramente umanista: le biblioteche Medicea Lauren­ ziana, Riccardiana e Nazionale Centrale di Firenze, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la Biblioteca Apostolica Vaticana, la Biblioteca Ambro­ siana di Milano, la Biblioteca Capitale di Vercelli, la Herman B. Wells Li­ brary e la Lilly Library dell'Indiana University, la Morgan Library di New York, la British Library di Londra, la Bibliothèque nationale de France di Parigi e laj.D. Williams Library dell'University of Mississippi. Diversi sono stati i colleghi e gli studiosi che hanno in diversa misu­ ra contribuito all'espansione e allo sviluppo di questa ricerca. È con rico­ noscenza e stima che ringrazio: Maddalena Signorini, jacques Dalarun, Timothy Kircher, Carlo Delcorno, Carlo Ossola, Tullio Gregory, Sandor Chardonnens, Lorenzo DiTommaso, Steven Oberhelman, Elsa Filosa, Na­ dia Cannata, Rosemarie McGerr, Cynthia Bannon, Mary Hayes, i colleghi e amici dell'American Boccaccio Association. Un ringraziamento particolare a Sua Altezza Reale Sheikha Hussah Sabah Al Salem Al Sabah e a Madame Nicole Salinger. Tante sono state le persone che hanno aiutato, confortato e incoraggia­ to il progressivo cammino di questa ricerca. Qui mi limito a ringraziare con affetto: Elda Borda, Maria Teresa Caracciolo e Pierre Arizzoli-Clémentel, Claudia Terenzi, Massimo Flauto, Andrea Polegato, Leonardo e Sandra Zampaloni, Flaminia, Giorgio e Aurelio Cappozzo. -

XI

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PREMESSA

Da un punto di vista personale, il Dizionario dei sogni ha avuto la fortuna di essere costantemente testato insieme a Louise per interpretare i sogni delle nostre piccole Alina ed Elda. A loro tre offro, ringraziandole con de­ vozione e Amore, tutti i sogni belli di questo libro. Nel licenziare il seguente lavoro che ha ripercorso secoli di trascrizioni sapendo di correggere alcuni errori ma di commetterne molti altri, affido queste pagine alle parole di Artemidoro di Daldi, interprete e compilatore del Libro dei sogni che ha inaugurato la tradizione onirocritica medievale e moderna: Prego inoltre chi avrà in mano questi libri di non aggiungere nulla, e di non togliere alcunché di ciò che vi si trova. Infatti, se è in grado di aggiungere qualco­ sa, gli sarebbe più facile comporre un trattato lui stesso; e se qualcosa di ciò che è stato scritto in questi libri gli pare superfluo, usi soltanto quello che gli piace, senza sopprimere il resto. Sappia che protettore e custode del tutto è Apollo.

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XII

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IL REALE NEL MEDIOEVO Somnia ne cures, nam mens humana, quod opta t, dum vigilans sperat, per somnum cernit id ipsum. Disticha Catonis, II, 31

Nella biblioteca di Leonardo da Vinci erano conservate tre edizioni in volgare italiano del Somniale Danielis: le prime due pubblicate a Bologna nel 1 487 presso Bazaliero de' Bazalieri e Angelo di Ruggieri, e nel 1 49 1 presso Cherubino de Aliotti; la terza è l'edizione fiorentina di Lorenzo Morgiani e Johannes Petri, del 1 496 circa.1 Lo scienziato e artista del Rinascimento, attento alla realtà naturale, considerava i sogni un importante strumento di analisi perché «vede più certa la cosa l'occhio ne' sogni che colla immagina­ zione stando desto». 2 In questo celebre aforisma sono contenuti i principi della conoscenza medievale, erede della mitologia greca e latina, secondo la quale discostarsi dal concreto raggiungendo un livello di astrazione è il metodo prediletto per poter tornare sul piano concettuale ed empirico della realtà, con il fine di comprendere meglio le circostanze effettive delle cose. I sogni, combinando gli elementi del vissuto in maniera imprevedibi­ le e incontrollabile, sono considerati nell'Antichità, nel Medioevo e nel Ri­ nascimento, il momento eletto in cui il divino si rivela all'uomo attraverso messaggi simbolici che devono essere interpretati con l'aggiunta, in epoca cristiana, della valutazione morale del loro significato. 3 l De alcuni insonii de Daniel et li insonii de]oseph, Bazalerius de Bazaleriis e Angelus de Ruge­ riis , Bologna, 3 1 maggio 1487 [ISTC 1 900, IGI 3304, GW 7939, PML 25 1 6 1 ]; riedito con lo stesso titolo da Cherubino Aliotti, Bologna, 25 maggio 1 49 1 [ISTC 1 9400, IGI 3305, GW 7940, R 486], questo testo è la traduzione dal latino in volgare di Simone de' Pasquali del libro Somnia Danielis, Roma, Bartholomeus Guldinbeck, 1475-1480 [ISTC 1 9400, IGI 3305, GW 7940]. Edizione fio­ rentina: E' sogni di Daniel profeta, Lorenzo Morgiani e johannes Petri, Firenze, 1496 circa [C 1 848, IA 27920, ISTC 1 1 500, GW 79 1 8], il frontespizio dell'edizione fiorentina è riprodotto in coper­ tina a questo volume. Per i libri posseduti da Leonardo da Vmci si vedano: RoMAIN DESCENDRE, La biblioteca di Leonardo, in Atlante della letteratura italiana, vol. I, Torino, Einaudi, 2010, pp. 1-5, 592-595; CARLO VEccE, La biblioteca perduta. I libri di Leonardo, Roma, Salerno Editrice, 2017. z Londra, British Library, Codex Arundel [Arundel MS 263], c. 278v. 3 Per una visione d'insieme delle teorie sul sogno dall'Antichità al Medioevo, anche dal

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L' onirologia è formata da due tecniche interpreta rive tra loro comple­ mentari: l'onirocritica, ossia la tecnica per la valutazione della veridicità dei sogni e la loro valenza prognostica e l' oniromanzia, la considerazione del sogno come fenomeno divinatorio legato alla scaramanzia e al profe­ tismo popolare. Queste due tecniche interpretative, la prima intellettiva e la seconda pratica, si sviluppano parallelamente con la funzione di rendere f ruibili le interpretazioni. Se l'onirocritica stabilisce quali tipi di sogni sono attendibili, l'oniromanzia li rende accessibili offrendo liste di interpretazio­ ni dapprima trasmesse oralmente e poi riunite nel Somniale Danielis, il libro dei sogni più usato nel Medioevo. Uno degli utilizzatori è stato Leonardo da Vinci che consultava il pron­ tuario dei sogni sia per interpretarne uno avuto da bambino, sia per scrive­ re le sue numerose profezie. Nel sogno fatto durante l'infanzia, un nibbio vola sulla sua culla e con la coda gli apre la bocca per battergliela all'inter­ no.4 Cercando nelle edizioni bolognesi del Libro dei sogni di Daniele da lui punto di vista letterario, si vedano tra i tanti studi: ERic R. Dooos, I greci e l 'irrazionale, Firenze, La Nuova Italia, 1 978; I linguaggi del sogno, a cura di V. Branca, C. Ossola e S. Resnik, Firenze, Sansoni, 1 984; I sogni nel Medioevo, Atti del Seminario Internazionale di Roma (2-4 ottobre 1 983), a cura di T. Gregory, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1 985; FRANCO CARDINI, Sognare a Firen­ ze tra Trecento e Quattrocento, in lo. , Le mura di Firenze inargentate, Palermo, Sellerio, 1 993 , pp. 2959; STEVEN F. KRUGER, n sogno nel Medioevo, Milano, Vita e Pensiero, 1 996; Sogno e racconto. Arche­ tipi efonzioni. n sogno raccontato in letteratura, Atti del Convegno di Macerata (7-9 maggio 2002), a cura di G. Cingolani e M. Riccini, Firenze, Le Monnier, 2003 ; MAURO MANCIA, n sogno e la sua storia, Venezia, Marsilio, 2004; I sogni e la scienza nella letteratura italiana, Atti del Convegno di Siena ( 1 6 - 1 8 novembre 2006), Pisa, Pacini, 2008; Sogni e visioni nel mondo Indo-Mediterraneo. Dreams and Visions in the Indo-Mediterranean World, «Quaderni di studi indo-mediterranei», Il, a cura di D. Boccassini, Bologna, Edizioni dell'Orso, 2009; Dreams and Visions. An Interdisciplinary Enquiry, a cura di N. van Deusen, Leida-Boston, Brill, 20 10; WILLIAM V. HARRIS, Due son le porte dei sogni. L'esperienza onirica nel mondo antico, Bari, Laterza, 20 1 3 ; G mu o GumoRIZZI, n com­ pagno dell'anima. I greci e il sogno, Milano, Raffaello Cortina Editore, 20 1 3 ; MAURIZIO BETTINI, Viaggio nella terra dei sogni, Bologna, il Mulino, 20 1 7. Diversi sono gli studi dedicati al fantastico, all'immaginario e al meraviglioso nel Medioevo. Qui si segnalano: jACQUES LE GoFF, n meravi­ glioso e il quotidiano nell'Occidente medievale, Bari, Laterza, 1 983; jEAN-CLAUDE ScHMITT, Medioevo superstizioso, Bari, Laterza, 1 992; MICHEL PASTOUREAU, Medioevo simbolico, Bari, Laterza, 2005. Conviene precisare sin da subito che i termini sogno e visione sono spesso sinonimi nelle trat­ tazioni onirocritiche e così intesi in questo contesto, se non quando diversamente specificato. 4 Leonardo appunta: «Questo scriver sì distintamente del nibio par che sia mio destino perché ne la prima ricordatione della mia infantia e' mi pareva che essendo io in culla che un nibbio venissi a me e mi aprissi la bocha cholla sua coda e molte volte mi percotessi con tal coda dentro alle labbra», Codex Atlanticus, c. 1 86v ex 66V'. Edizione di riferimento: LEONARDO DA VINCI, Il Codice Atlantico della Biblioteca Ambrosiana di Milano, a cura di A. Marinoni, 3 voli., Firenze, Giunti, 2000. Il nibbio, sempre con un significato relazionato ai genitori e alla priva­ zione, in questo caso non della vita ma del cibo, è presente anche nel Bestiario vinciano per il quale si veda: lo. , Scritti, a cura di C. Vecce, Milano, Mursia, 1 992, p. 7: «Del nibbio si legge che, quando esso vede i sua figlioli nel nido esser di troppa grassezza, che per invidia egli gli becca loro le coste e tiengli sanza mangiare». -

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possedute, Leonardo trova questo significato: «Nebio vedere significa mor­ te de' toi parenti».5 Un sogno semplice con una interpretazione concisa e diretta che va presa alla lettera come premonizione precisa del futuro. Non c'è margine di discussione, il simbolo è chiaro come l'analogia con la mor­ te di un parente. Il nibbio, che nella realtà è un rapace di rapina simile al fal­ co, in sogno diventa presagio della dipartita di un familiare. I due elementi che vengono messi in relazione, il simbolo onirico e la sua interpretazione, riportano al piano del reale per identificare la natura del simbolo, in questo caso il rapace, spostandosi poi su un piano astratto, la morte di un paren­ te, per condurre alla personale decif razione del sogno. Questo linguaggio enigmatico, che come vedremo ha una formazione millenaria, propone al sognante dei significati in cui l'intuizione, l'abilità e l'istinto guidano all'interpretazione.6 Nel caso di Leonardo, che annota il sogno nel margine della carta su cui stava lavorando all'analisi sul volo degli uccelli intorno al1504, si tratta di una visione profetica perché coincide con la morte del padre avvenuta il 9 luglio dello stesso anno.7 L'aver creduto al sogno, averlo ricordato e appuntato, ha un'importanza particolare nella sua vita tanto da interessare, secoli dopo, Sigmund Freud. Nel suo Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci l'iniziatore dell'interpretazione psicanalitica dei sogni studia le due azioni compiute dal volatile osservando che lo sbattere la coda corrisponde all'allattamento della madre, mentre l'infilargliela nella bocca è segno della sua omosessualità passiva. 8 La psicanalisi f reudiana, ol­ tre ad aggiungere diverse sfaccettature all'investigazione del sogno mirate alla diagnosi del paziente, ribalta radicalmente il punto di vista dell'analisi medievale e in generale pre-moderna, in cui si ricorreva alla comprensio­ ne degli elementi esterni al sognante, sostituendola con un'analisi interna dove ogni simbolo, come nel caso del sogno di Leonardo, si riferisce esclu5

Edizione bolognese del De alcuni insonii de Daniel et li insonii dejoseph, cit., p. 1 5 . Faremo più avanti u n breve accenno alla cultura onirica egizia, m a basti ora ricordare che il nibbio era già all'epoca associato alla morte rappresentando la dea dell'oltretomba e della morte stessa Nefti, divinità funeraria. 7 «Addì 9 di luglio 1 504 [ . . . ] morì ser Piero da Vinci, notaio al palagio del podestà, a ore 7, mio padre», Codex Atlanticus, c. 1 96v ex 71 V'. s SJGMUND FREUD, Un ricordo d 'infanzia di Leonardo da Vinci, Ginevra-Milano, Skira, 20 1 0, pp. 38 sgg. (il saggio è del 1 9 1 0 rivisto nel 1 9 1 9 e nel 1 923). Questo il fulcro della sua interpre­ tazione: «La coda è uno dei simboli più noti e delle espressioni sostitutive dell'organo maschile [ . . . ]; la scena, nella fantasia, del nibbio che apre la bocca del bimbo e percuote all'interno vigo­ rosamente cori la coda, corrisponde al concetto di un atto difellatio», p. 39. Freud analizzava il sogno senza dare troppa importanza al tipo di uccello apparso per il quale fa un erroì:e di tradu­ zione scambiando il nibbio con l'avvoltoio, alterando di conseguenza tutto il simbolismo. Lo studio dei volatili al quale Leonardo lavorava quando appunta il sogno del nibbio è conservato a Torino, Biblioteca Reale, Codice sul volo degli uccelli, 1 504- 1 505 circa. 6

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sivamente alla storia personale del soggetto. In questo modo se ne rivela la storia passata che ha portato al sogno particolare e non, come nei libri dei sogni antichi, alla previsione del futuro. Ciò non toglie, inaspettatamente, che la valutazione dell'oniromanzia per mezzo dei manuali di cui stiamo trattando fosse vista positivamente anche dallo psicanalista che ha cono­ sciuto il Somniale Danielis attraverso Leonardo. Si potrebbe chiamare metodo di decifrazione, poiché considera i sogni come una specie di crittografia, in cui ogni segno può essere tradotto in un altro segno che abbia un significato noto secondo una chiave prefissata. [ . . . ] Nel caso del me­ todo di decifrazione, tutto dipende dall'esattezza della chiave, cioè dal manuale dei sogni, e di questo non abbiamo nessuna garanzia. Perciò ci si potrebbe sentire tentati di dichiararsi d'accordo con i filosofi e gli psichiatri che cancellano il pro­ blema dell'interpretazione dei sogni come se fosse un compito fantasioso. Ma mi sono dovuto ricredere . Sono arrivato a rendermi conto che qui ancora una volta abbiamo uno di quei casi non rari in cui un'antica credenza popolare tenacemente conservatasi sembra più vicina alla verità che non il giudizio scientifico vivente oggi. Devo affermare che i sogni hanno realmente un significato e che è possibile un procedimento scientifico per la loro interpretazione. 9

Si deve, dunque, partire dall'identificazione del metodo scientifico per arrivare a capire l'efficacia del libro dei sogni, la quale scienza è formata anticamente da diverse dottrine come la medicina e l'astrologia, l'alchimia e la mistica che non sono apparentemente in relazione tra di loro. I primi strumenti usati sono il simbolo e la metafora, fondamentali in letteratura e, difatti, quella in volgare fa uso della scienza dell'interpretazione dei so­ gni con l'intento di inserire nei testi dei simboli facilmente riconoscibili dal lettore. Nello stesso modo fa Leonardo da Vinci che, per scrivere le sue profe­ zie, usa il Somniale Danielis presente nell'edizione fiorentina di cui abbiamo recentemente trovato l'antigrafo nel cod. Riccardiano 1258, uno dei mano­ scritti che faranno parte del Dizionario dei sogni, codice che rappresenta il passaggio dell'interpretazione dal Medioevo al Rinascimento. Il Somniale 9 SIGMUND FREUD, L'interpretazione dei sogni, Roma, Newton Compton, 201319, pp. 90-92. Per quanto riguarda Cari Gustav Jung, che si distacca da Freud proprio a causa della divergenza intorno alle teorie dell'interpretazione dei sogni, il simbolo è inteso come appartenente a un immaginario collettivo a prescindere dallo studio della psicologia repressa e delle nevrosi. È un argomento in cui non possiamo addentrarci ora, ma che è sicuramente interessante anche in relazione al simbolismo esterno al sognante offerto dal Somniale Danielis. Cfr. CARL GusTAV juNG, Simboli e interpretazione dei sogni, Torino, Bollati Boringhieri, 20 1 5 . Per un'applicazione del metodo si veda: Io., n libro rosso. Liber novus, a cura di S. Shamdasani, Torino, Bollati Borin­ ghieri, 20 10.

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Danielis offre a Leonardo la chiave dell'interpretazione del sogno e al tem­ po stesso gli suggerisce l'enigmatico linguaggio profetico che si serve dei simboli onirici per rendere più ambiguo e significativo il testo, come risul­ terà chiaro da questa breve citazione: 10 Del sognare, Codex Atlanticus, c. 393r ex 1 45r": Alli omini parrà vedere nel cielo nove ruine ( l ) , parrà in quello levarsi a volo (2) e di quello fuggire con paura (3) le fiamme che di lui discendano (4), sentiran parlare li animali di qualunche sorte di linguaggio umano (5). cod. Riccardiano 1258, ca. 1 495; E' sogni di Daniel profeta, Lorenzo Morgiani e johannes Petri, Firenze ca. 1 496:

( l ) Rovina grande significa inganni. (2) Ascendere in cielo significa onore . (3) Cadere di cielo significa allegrezza. (4) Fuocho dal cielo cadere significa gran fatti. (5) Bestie vedere favellare significa molestia.

La scrittura profetica di Leonardo, come la poesia dei primi autori in volgare, attinge quindi a una simbologia onirica ben conosciuta, ma riuti­ lizzata in un contesto diverso dove la possibilità di comprensione si basa sull'interpretazione del lettore e sulla sua capacità intuitiva. Sogno e poesia, sin dall'alba delle letterature, si trovano a essere strettamente connessi. 1 1 Grazie all'esempio di Leonardo da Vinci notiamo che i simboli oni­ rici e le loro interpretazioni rimangono coerenti nel passaggio tra Me­ dioevo e Rinascimento. La facilità di consultazione del Somniale Danielis, IO Sulle profezie di Leonardo da Vinci si vedano: CARLO PE D RETII, «Eccetera: perché la mine­ stra si fredda>> (Codice Arundel, fol. 245 recto), Firenze, Giunti, 1 975 (Lettura vinciana, XV); ERNST H. GoMBRICH, Leonardo e i maghi: polemiche e rivalità, Giunti, Firenze, 1984 (Lettura Vinciana, XXIII);]AMES BECK, I sogni di Leonardo, Giunti, Firenze, 1 993 (Lettura Vinciana, XXXII); lo., The Dream of Leonardo da Vinci, «Artibus et Historiae», XIV, n. 27, 1 993 , pp. 185-198; MAX MARMOR, « . . .par che sia mio destino. »: The Prophetic Dream in Leonardo and in Dante, «Raccolta Vinciana», XXXI, 2005, pp. 145-1 80; CARLO VECCE, Per un 'ricordo d 'infanzia' di Leonardo da Vinci, in Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati, a cura di E. Bellini, M.T. Girardi e U. Motta, Mila­ no, Vita e Pensiero, 201 0, pp. 133- 1 49; FILOMENA CALABRESE, Leonardo's Profezia: Mora! Writings of a Hybrid Kind, «Quaderni d'italianistica», XXXII, n. 2, 20 1 1 , pp. 75- 1 00. James Beck è il primo a fare riferimento al Somniale Danielis in relazione al nibbio (I sogni di Leonardo, cit., p. 1 0), ri­ preso da Carlo Vecce al quale si deve l'analisi dell'applicazione del Libro dei sogni di Daniele alla scrittura delle profezie (Per un 'ricordo d 'infanzia' di Leonardo da Vinci, cit., pp. 145-147). I l Nel sogno di Penelope Omero inserisce due porte per rappresentarne l'ambiguità: quella di corno, da cui passano i sogni veri, e quella di avorio, da cui scaturiscono i sogni in­ gannevoli (Odissea, XIX, 562-567). Anche nella discesa di Enea nell'Ade due sono le porte del sogno, con lo stesso significato (Eneide, VI, 893-896). ..

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grazie all'ordine alfabetico delle voci e alle significazioni concise, ne ha permesso l'utilizzo sia da parte delle persone comuni che dei grandi geni dell'umanità.

LA FORMAZIONE SIMBOLICA DEL

SOMNIALE DANIELIS

Il Somniale Danielis è un prontuario dei simboli onirici più comuni di­ sposti in ordine alfabetico [Figg. 1 -2]. Composto in greco intorno al IV sec . d.C. e tradotto in latino nel IX secolo, rappresenta il filo rosso dell'inter­ pretazione dei sogni dall'Antico Egitto, alla Smorfia Napoletana, alle pagine web di oggi. Per fare un esempio di questa continuità prendiamo a caso un simbolo: sognare la caduta di uno o più denti significa la perdita di un parente o di una persona vicina. Questa interpretazione si ripete coerente­ mente nell'arco di oltre 3200 anni. 1 220 a.C. I X-X sec. d.C. XI- XII sec. XIII sec. XIV sec. XV sec. XVI sec. XVIII sec. 20 1 7

Se un uomo vede se stesso in sogno mentre gli cascano giù i den­ ti significa la morte dei suoi sottoposti. 12 Dentes sibi cadere viderit de parentibus suis aliquis morietur significat. Dentes sibi cadere de parentibus eius aliquis morietur significat. Cadentes dentibus suis parentibus suis mori significat; Denti ve­ dersi cadere significa morte dei parenti. Dentes videre sibi cadere de parentibus aliquis morietur signifi­ cat; Dente suo cadere sgnifica morte di parente. Cadere dentes significat mori parentes; Cadere i denti di sotto significa morte di suoi parenti. Denti tutti perdere significa morte dello amico o parente. Sognare dente che cade perdita di persona cara, 1 3 . 1 3 Dente che cade perdita di persona cara, 14. 14

1 z Libro dei sogni dello scriba Qenherkhepesh, scritto in ieratico e conservato nel papi­ ro Chester Beatty III, databile intorno al 1 220 a.C. (British Museum, EA 1 0683 ,3). Cfr. EDDA BRESCIANI, La porta dei sogni. Interpreti e sognatori nell 'Egitto antico, Torino, Einaudi, 2005, p. 79. 1 3 La vera arte del farsi ricco. Smorfia del '700, ossia un metodo nuovissimo per vincere con morale probabilità al Lotto con osservazioni de' più antichi cabalisti, Napoli, Tipografia di G. Cuomo, 1855, p. 1 57. Il libro della Smorfia è composto da più parti ognuna delle quali offre una tecnica di in­ terpretazione, come sottolineato nella nota introduttiva: «In questa edizione vi sono 12 tavole, corrispondenti ai 12 mesi dell'anno, segni Celesti del Zodiaco per ciascun ora del giorno, Lista generale di tutte le voci delle Persone, Arti, ed altre cose, poste per ordine alfabetico. Tavola de' giorni buoni e cattivi da cavar sangue. Spiegazione de' Sogni, e della figura pentagono Gabale Lu­ nari, ed Enigmi perpetui. 19 tavole di Rutilio Benincasa. Ed in fine l'estrazioni del 1 682 al 1854». 14 Smisurata è la quantità di manuali e siti internet dedicati oggigiorno all'interpreta-

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Figg. 1-2. Somniale Danielis in latino (sopra) e in volgare (sotto). Firenze, Biblioteca Medicea Lau­ renziana, Ms. Martelli 12, cc. 22v-23r, 32v-33r. Su concessione MiBACT. È vietata ogni ulteriore riproduzione con qualsiasi mezzo.

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Lungo le diverse epoche ogni società ha tentato di analizzare il miste­ rioso fenomeno del sogno ricorrendo a vari metodi di interpretazione che non si sono nel tempo sostituiti l'uno all'altro, ma che hanno anzi creato una continuità trovando, sin dai libri dei sogni egiziani, la forma più adatta nel Somniale Danielis e successivamente nella Smorfia napoletana. Questa è la ragione per cui la loro struttura simbolica non è cambiata dalle origini a oggi, poiché i sogni sono comuni a tutti gli individui, ricchi o poveri, colti o analfabeti. La sua diffusione è stata capillare pur se è un testo che si è scontrato con l'opposizione ecclesiastica che bandisce i testi prognosti­ ci tacciandoli di eresia. 15 Nella tradizione manoscritta, infatti, il nome del profeta viene più volte omesso per sfuggire alla censura, rendendo difficili le possibilità di attribuzione del Somniale. Per questo motivo diversi codici, come alcuni di quelli che useremo nel Dizionario, non fanno cenno al nome di Daniele e l'incipit, dove solitamente viene raccontata la storia delle in­ terpretazioni del profeta, è assente [Fig. 3]. Non ci si era infatti accorti che i libri dei sogni contenuti nel cod. Laurenziano Martelli 1 2 , di cui la rubrica riporta un generico La expositione de' songni, nel cod. Laurenziano Tempi 2, senza titolo, e nel cod. Vaticano Rossiano 947 che titola Signi.ficacione de' sompnij, sono i primi volgarizzamenti di questo testo.16 zione dei sogni in ordine alfabetico. Per l'intera lettera A si veda il sito on-line: http://www. magiaitalia.it/ servizi/ sogni/post_sogni.asp. Ci sono anche diverse applicazioni per smartphone che derivano dal Somniale Danielis come, a esempio, quella per iPhone chiamata DreamBook del­ la compagnia ucraina Appmania (versione 3l . ) che offre le interpretazioni dei sogni "popolari". 1 5 In epoca cristiana uno dei primi testi che osteggia la divinazione è il De correctione ru­ sticorum (VI sec.), MARTINO m BRAGA, Contro le superstizioni. Catechesi al popolo, a cura di M. N al­ dini, Firenze, Nardini Editore, 1 99 1 . Il celebre Decretum Gratiani, opera riformatrice il valore morale della chiesa e il diritto ecclesiastico, ritiene il Somniale Danielis non attribuibile al profeta perché «falso in Danielis nomine intitulata» (Parte IV, Causa XVI). Anche il Concilio di Treviri nel 13 10 proibisce ogni forma di divinazione e, nell326, papa Giovanni XXII emanò la bolla Super illius specula bandendo con scomunica chi solo possedesse libri di argomento mantico, considerati opere di stregoneria. Nella metà del XIV secolo la proibizione di tutte le pratiche divinatorie viene reiterata da Agostino d'Ancona nel suo Tractatus contra divinatores et somp­ niatores, per il quale si veda: PIERANGELA GIGLIONI, Il "Tractatus contra divinatores et sompniato­ res " di Agostino d 'Ancona: introduzione e edizione del testo, «Analecta Agustiniana», XLVIII, 1 985, pp. 4- 1 1 1 . Sull'opposizione ecclesiastica ai libri dei sogni si veda: MARTINO SEMERARO, Il "Libro dei sogni di Daniele". Storia di un testo 'proibito ' nel Medioevo, Roma, Viella, 2002. Interessante è anche la lettura di NICOLE ORESME, Contro la divinazione. Consigli astrologici al re di Francia (1356), a cura di S. Rapisarda, Roma, Carocci editore, 2009. 16 Le ipotesi di identificazione del testo cominciano a metà dell'Ottocento, quando Pietro Fanfani notò nel cod. Martelli 1 2 la presenza di «alcune Interpretazioni di sogni, parte in latino e parte in italiano, sull'andare di quelle che si leggono nel classico nostro Libro de' sogni», PIETRO FANFANI, Conti di antichi cavalieri copiati da un codice della biblioteca di casa Martelli e stampati ora la prima volta per cura di Pietro Fanfani con note e dichiarazioni, Firenze, Tipografia di T. Baracchi successore di G. Piatti, 1 8 5 1 , p. v. Pasquale Papa intuì che questo manuale potesse essere il

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Fig. 3 . Somniale Danielis in latino, dettaglio. Firt:;nze , Biblioteca Medicea Laurenziana, Ms. Martelli 12, c. 22r. Su concessione MiBACT. E vietata ogni ulteriore riproduzione con qualsiasi mezzo.

Formatosi come modello nell'antichità, il Somniale Danielis ha trovato la sua struttura stabile durante il Medioevo e così si è preservato fino a oggi, con alcune modificazioni simboliche dettate dal cambiamento dei tempi. L'unica variante considerevole è stata l'aggiunta, nel tardo Rinasci­ mento, di un numero che in funzione cabalistica ha reso giocabili i simboli dei sogni sulle ruote del Lotto. 17 L'oniromanzia, dunque, con le sue inter­ pretazioni ha una coerenza temporale straordinaria che le ha permesso di Libro dei sogni di Daniele: «di simili trattati di oniromanzia se ne trova in molti mss. [ . . ] ed è intitolato Lo spedimento de' sogni secondo Daniello profeta>>, PASQUALE PAPA, Conti di antichi Ca­ valieri, «Giornale Storico della Letteratura Italiana>>, III, 1 884, p. 1 96. Recentemente Roberto Benedetti ha definito la versione contenuta nel cod. Vaticano Rossiano 947: , RoBERTO BENEDETTI, Un ineditoframmento della Pietosa fonte di Zenone da Pistoia, in La cultura volgare padovana nel!'età del Petrarca, Atti del Convegno di Monselice-Padova (7-8 maggio 2004), a cura di F. Brugnolo e Z.L. Verlato, Padova, Il Poligra­ fo, 2006, pp. 477-485, p. 484, nota 1 1 . Al profeta Daniele è anche dedicato il Ludus Danielis, il più antico dramma latino di cui conosciamo la musica (il testo è del 1 130 circa, la musica del XIII sec.). a questo proposito si veda: The Play of Daniel: Criticai Essays, a cura di D. H. Ogden, Kalamazoo, Medieval Institute Publications, Western Michigan University, 1 996; Ludus Danie­ lis, a cura di M. Schembri, traduzione di G. Zizza, Firenze, Leo S. Olschki, 2003 . 17 Sulla Smo!fia napoletana e la funzione Iudica dei Libri dei sogni, si veda: PAOLA DE SANCTIS RICCIARDONE, fl tipografo celeste. Il gioco del/otto tra letteratura e demologia nell'Italia dell'Ottocento e oltre, Bari, Dedalo, 1 987. .

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IL REALE NEL M E D I O EVO

stabilizzare i contenuti seguendo, per quanto riguarda la diversa natura dei sogni, i libri onirocritici che, dal II sec . d.C., trovano la loro forma specifica. Nella sua opera enciclopedica in cinque libri, Artemidoro di Daldi non si limita a interpretare il significato dei sogni più comuni, ma distingue la vi­ sione onirica da quella priva di valore mantico, i sogni diretti da quelli sim­ bolici; suddivide i sogni in categorie secondo la loro natura e i loro effetti, i sogni falsi e i sogni divini; spiega la concordanza dei sogni con gli elementi naturali, il genere, la specie, il tempo del sognare e fornisce, infine, una guida precisa sulle modalità di interpretazione. La divisione dei sogni in cinque categorie di falsità o di veridicità viene introdotta nel IV-V sec . nei commenti di Calcidio al Timeo di Platone e di Macrobio al Somnium Scipio­ nis, quest'ultimo è il testo su cui l'onirocritica si basa per avviarsi allo stu­ dio del fenomeno onirico. 1 8 I sogni sono distinti in «phantasma», altrimenti definiti «incubi», che avvengono in uno stato intermedio tra sonno e ve­ glia e si presentano attraverso immagini mostruose; l' «insomnium», dove si crede di realizzare un desiderio indotto dalle aspettative del sognante, che come tale svanisce al risveglio. Questo tipo di sogni, scaturiti da pulsioni personali, sono illusori. La categoria del «somnium» è la più usata in lettera­ tura perché contraddistinta da immagini velate la cui ambiguità può essere sciolta grazie alla conoscenza simbolica del sognante; la «visio», ovvero la chiara manifestazione del futuro; e infine l' «oraculum», quinta categoria che occupa il grado più alto di veridicità, si manifesta in uno stato ambiguo tra sonno e veglia, dove la profezia è pronunciata da personaggi autorevoli come nel caso dello stesso Scipione l'Emiliano, di San Paolo rapito al terzo cielo, di Maometto nel Libro della Scala o di Dante nella Divina Commedia. Da notare la differenza tra sogni, immagini viste in sonno, e visioni, gene­ ralmente apparizioni in stato di veglia che, ambiguamente, sono utilizzati come sinonimi. 1 s Cf r. CALCIOlO, Commentario al Timeo di Platone, a cura di C. Moreschini, Milano, Bom­ piani, 2003 ; MACROBIO, Commento al Sogno di Scipione, a cura di M. Neri, Milano, Bompiani, 2007. Come avremo modo di vedere, Macrobio è molto ben conosciuto dagli scrittori italiani delle origini, alcuni dei quali già citati, così come ben conosciuto e studiato era il testo cice­ roniano da considerarsi il punto di partenza per le teorie onirocritiche del Medioevo. Queste le categorie macrobiane nel commento neoplatonico al testo di Cicerone: «Omnium quae ui­ dere sibi dormientes uidentur quinque sunt principales et diuersitates et nomina. Aut enim est ovetpoç secundum Graecos quod Latini somnium uocant, aut est opaJ.la quod uisio recte appellatur, aut est JCPT(J.laTtOJ.lÒç quod oraculum nuncupatur, aut est tvUxrotov quod insomnium dicitur, aut est cpciv.aoJ.la quod Cicero quotiens opus hoc nomine fuit uisium uocauit», MACRO­ BIO, Commento al Sogno di Scipione, cit., l, 3 .2, p. 246. Per la fortuna del Somnium Scipionis si veda:

ROBERTA CALDINI MONTANARI, Tradizione medievale ed edizione critica del "Somnium Scipionis ", Firenze, Edizioni del Galluzzo, 2002; FAVONII EuLOGII, Disputatio de Somnio Scipionis, a cura di G. Marcellino, Napoli, M. D'Auria Editore, 20 12. -

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Nel riprendere la voce "denti" vediamo che Artemidoro offre diverse varianti a seconda di quale posizione nella bocca occupa il dente sogna­ to. Questa è la differenza con il Somniale Danielis che, per sinteticità, deve ridurre tutti i possibili significati in uno solo e i diversi tipi di simboli nel numero minore di varianti. I denti in alto indicano le persone più ragguardevoli e importanti nella casa di chi ha fatto il sogno, quelli in basso le persone di minore conto. Si deve infatti pa­ ragonare la bocca a una casa, e i denti a coloro che vivono in essa; i denti di destra poi indicano gli uomini, quelli di sinistra le donne [ . . . ]. Precisamente i cosiddetti incisivi, ossia i denti davanti, significano i giovanissimi, i canini gli uomini di mez­ za età, i molari i vecchi. A seconda dunque del dente che uno perde, sarà privato della persona corrispondente. 1 9

1 9 ARTEMIDORO, Il libro dei sogni, a cura di D. Del Corno, Milano, Adelphi, 2002', pp. 333 5 . La traduzione più recente con testo a f ronte è introdotta da G. Guidorizzi e a cura di A. Giardino, Milano, Rizzoli, 2006. Il brano continua offrendo interessanti spunti interpretativi

che vale la pena riportare per capire come si presentano le diverse voci sui singoli sogni: «Ma poiché i denti non simboleggiano soltanto gli uomini, ma anche gli oggetti, occorre sapere che i molari indicano le cose preziose, i canini quelle di minore pregio, gli incisivi le suppel­ lettili della casa. Ed è logico che la caduta dell'uno o dell'altro di essi annunci la perdita di oggetti relativi a queste categorie. Ma i denti sono simbolo anche delle funzioni della vita: i molari indicano quelle segrete e di cui si tace, i canini quelle visibili a pochi, gli incisivi quelle affatto manifeste e che si realizzano per mezzo della voce e della parola. Dunque la caduta dei denti indica un ostacolo nelle funzioni che a essi corrispondono; e distinguiamo dunque più dettagliatamente questi casi. A seconda dei denti che cadono ai debitori, essi indicano la restituzione dei debiti: più precisamente, se è un dente solo a cadere, la restituzione avverrà a uno solo o a molti nello stesso tempo, ma se ne cadono molti, il debitore dovrà rendere il denaro a molte persone [ . . . ]. Sognare che tutti i denti cadono nello stesso tempo indica che la casa rimarrà del tutto deserta, ma soltanto a chi sta bene di salute, ai liberi e a chi non esercita la mercatura. Agli ammalati questo sogno preannuncia una malattia lunga e un deperimento grave, ma conferma che non moriranno: infatti senza denti non è possibile nutrirsi di un cibo che doni forza bensì solo di passati e di decotti, ma i morti non perdono i denti. A uno schiavo il fatto di non avere denti preannuncia la libertà [ . . . ]. Ai mercanti un sogno siffatto pronostica che collocheranno presto la loro merce, tanto più se si trova in viaggio. Se alcuni denti crescono in modo diseguale, segnalano che vi sarà discordia nella casa di chi ha fatto il sogno, poiché non sono più disposti armoniosamente. Quanti, avendo denti neri o marci o spezzati, sognano di perderli, saranno liberati da ogni contrarietà e da ogni male; e spesso è accaduto a taluni di perdere degli anziani parenti. Avere denti di avorio è buon segno per tutti: ai letterati indica eloquenza, agli altri un ricco patrimonio. Sognare di avere denti d'oro è favorevole soltanto ai letterati, poiché parlano come se la loro bocca fosse d'oro; agli altri indica che nella loro casa vi sarà un incendio. Sognare di avere denti di cera procura una morte improv visa: infatti denti di tal genere non sono adatti a tagliare il cibo. Avere denti di piombo o di stagno indica disonore e vergogna, averli di vetro o di legno apporta morte violenta. Denti d'argento indicano che si guadagnerà del denaro per mezzo di discorsi, ma ai ricchi questo sogno rivela che spenderanno il loro denaro in cibarie. Se uno sogna di perdere i denti che aveva in precedenza, e che gliene crescono degli altri, il sogno gli rivela un muta­ mento in meglio, se i secondi denti sono migliori dei precedenti, in peggio se sono peggiori.

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Un altro importante libro dei sogni è quello dello pseudo-Achmet Ibn

Sirin, composto con ogni probabilità durante il IX secolo in greco e circola­

to in traduzione araba prima di essere tradotto in latino da Leo Tuscus nel 1 1 76. 2 0 Questo manuale è paragonabile al libro di Artemidoro per il tipo di interpretazioni e offre un minore numero di varianti, ma suddivise secon­ do le tradizioni interpretative indiana, persiana ed egiziana. 2 1 Sognare i denti secondo gli indiani. I denti degli uomini significano i propri consanguinei e avi. I due denti davanti significano i figli o i genitori o il fratello o la sorella o un parente molto prossimo. Se qualcuno sogna che uno di questi denti si perde o si annerisce o ha dei vermi, il parente cade in malattia. Se sogna che uno di questi denti cade, il parente più

prossimo muore.22

Sognare di avere nei denti pezzetti di carne o spine o altro del genere impedisce di parlare in caso di necessità, e preannuncia anche disoccupazione; se uno poi sogna di togliersi dai denti queste cose, smetterà di essere disoccupato e svolgerà qualche attività con i suoi discorsi» (grassetto mio) . zo Per il libro dei sogni di Achmet si vedano: STEVEN M. 0BERHELMAN, The Oneirocriticon of Achmet. A Medieval Greek and Arabic Treatise on the Interpretation of Dreams, Lubbock, Texas Tech University Press, 1 99 1 ; MARIA MAVROUDI, A Byzantine Book on Dream Interpretation: the Oneirocriticon of Achmet and its Arabic Sources, Leida-Boston, Brill, 2002. 2 1 Per dare un'idea dei tipi di sogni trattati da Artemidoro e da Achmet se ne elencano i pri­ mi: nascita, gravidanza, figli, lattanti, testa, capelli, f ronte, orecchie, sopracciglia, occhi, naso, gote, mascella, barba, denti, lingua, vomitare, collo, spalle, petto, mammelle, mani, fianchi e ombelico, viscere, pene, testicoli, cosce, ginocchia, piedi, gambe, caviglie, dorso, metamorfosi, arti, mestieri, professioni, alfabeto, efebia, ginnastica, concorsi scenici, gare ippiche e atletiche, bagni e lavacri, alimentazione, profumi, danza, canti, corone, rapporti carnali, sonno, saluto, veglia, abiti, ornamenti, pettinarsi, specchiarsi, aria, fenomeni atmosferici, incendio, caccia, animali, insetti, navigazione, agricoltura, alberi, escrementi, fiume, fonte, stagno, pozzo, palu­ de, monte, valle, tribunali, cariche pubbliche, guerra, gladiatori, dei, eroi, demoni, terremoto, voragine, ecc. Per l'indice completo si rimanda a: ARTEMIDORO, n libro dei sogni, cit., pp. 349-366. l primi sogni trattati nel testo di Achmet nella traduzione di Leo Tuscus, sono: resurrezione, Paradiso, fuoco dell'inferno, angeli, profeti, apostoli, maestri, fede, giudice, giudizio, unzione, muschio, profumi sintetici, incenso, flebotomia, barba, peli, urina, orecchie, voce, occhi, ciglia, sopracciglia, f ronte, naso, gote, bocca, denti, lingua, collo, clavicole, muscoli, braccia, mani, unghie, petto, ventre, seno, spalle, viscere, vermi, membra, sospensione, crocifissione, costato, femore, reni, genitali, sangue, feci, ginocchio, ecc. Per l'indice completo si veda la descrizione del cod. Riccardiano 859 alle pp. 145-146. 2 2 (Grassetto mio). L a voce continua: «Se sogna che uno d i questi denti s i rompe, uno dei parenti cadrà in una malattia incurabile. Se sogna che i denti f rontali sono bianchi ed eleganti, scoprirà felicità e bellezza nei suoi familiari. Se sogna che un dente è più lungo di un altro, riceverà dolore e sofferenza da una di queste relazioni. Se sogna che un altro dente cresce tra i denti f rontali causando dolore e scombinando la dentatura, procreerà un figlio o avrà un f ratello o una sorella afflitto che caccerà gli altri membri della famiglia».

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Sognare i denti secondo i persiani e gli egiziani. I quattro incisivi significano prima i cugini poi le relazioni familiari rimosse. Se si sogna uno degli incisivi caduto o rotto o malato, significa che uno dei parenti suddetti cadrà in malattia. Se si sogna che uno di questi denti viene spinto fino a cadere o che cada, significa morte di un parente. 23

Paragonando il significato di alcuni simboli presenti in Artemidoro con quelli del libro di Achmet e del Somniale Danielis, notiamo una progressi­ va riduzione delle varianti del simbolo e della sua interpretazione. Que­ sto percorso di semplificazione è efficace dal punto di vista consultativo e mnemonico ma, come avremo modo di vedere più avanti sfogliando i manoscritti, non riduce l'intensità interpretativa che gode comunque di diversi livelli di lettura. OCCHI

Artemidoro: Achmet:

Somniale Danielis:

Vederci bene, male, essere ciechi. Averne molti. Essere ciechi a uno o due occhi. Curare la vista. Avere un occhio nel cuore. Perdere il destro o il sinistro.

Anche nei significati dei sogni si assiste a una graduale riduzione dell'u­ so di parole a vantaggio di una sinteticità ermetica, come nel caso di un sogno già di per sé allegorico: REsuRREZIONE

Artemidoro: Achmet:

Somniale Danielis:

Fortuna nel luogo in cui si sogna essere sepolti e risorgere. Giustizia, guadagno, abbondanza. Guadagno.

La diminuzione delle interpretazioni ci permette di analizzare con più agilità i simboli nei loro significati. Tuttavia, quello che ci sorprende nella tradizione secolare del Somniale Danielis non sono le interpretazioni che possono variare nel tempo o addirittura negli stessi codici tra le versioni in 23 STEVEN M. 0BERHELMAN, The Oneirocriticon of Achmet, cit., pp. 1 08- 1 09; per la traduzio­ ne di Leo Tuscus si è utilizzato il cod. Riccardiano 859, cc. 9v- 1 0r (grassetto mio). E ancora: «Se si sogna che un altro dente cresce tra gli incisivi, uno di questi parenti gli apparirà presto: e se questo nuovo dente darà dolore e sconnetterà gli altri il rapporto sarà inconveniente, ma se sembrerà migliorare la dentatura, il rapporto sembrerà migliorare la persona. Se si sogna che gli incisivi sono più belli ed eleganti di quanto non siano in realtà, si troverà gioia in queste relazioni».

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latino e in volgare, o nella stessa lingua quando un sogno si ripete più volte, ma ci colpisce la coerenza simbolica che rimane fedele in millenni di storia, durante i quali si ripresentano gli stessi simboli. Nelle voci le variazioni di significato possono essere minime, come nel caso del simbolo "albero" in cui l'azione particolare, salirei sopra, rimane invariata mentre i significati oscillano, sempre con un'accezione positiva, tra l'onore, la dignità e una buona notizia: X sec. XI sec. XIV sec.

Ascendere arborem videre honorem significat. Arbores ascendere aliquam dignitatem optinebit significat. Arbores ascendere bonum nuntium significat.

Nell'esempio che segue le varianti possono essere contraddittorie addi­ rittura in uno stesso codice, ma ancora senza variazione del simbolo, come nel caso del cod. Laurenziano Ashburnham1724: XV sec.

Monachum videre tristitiam significat. Monachum videre securitatem significat.

In questo caso la contraddizione dei significati potrebbe indicare che la versione contenuta in questo codice proviene da diverse tradizioni del testo o, altrimenti, che il copista, nell'indecisione, abbia voluto mantenere i due significati. Non sono, inoltre, da trascurare nei vari codici gli errori di trascrizione commessi dai diversi amanuensi che possono capovolgere un significato o la posizione di un sogno nell'ordine alfabetico. Anche nel passaggio dal latino al volgare notiamo diversi tipi di cambiamenti nelle interpretazioni, ma non nei simboli: XIV sec. XV sec.

Ardentem furnum videre lucrum significat. Ardente forno vedere significa diluvi ovvero mutazione di luogo.

Il cambio di lingua vede anche una semplificazione della costruzione sintattica delle interpretazioni, ma ancora non del simbolo: XIII sec. XIV sec.

Incendi quocumque domum videris ipsam domum aliquid obti­ nere periculum significat. Incendio in qualunque casa avrai veduto pericolo d'essa casa significa.

Se scorriamo l'indice dei sogni che fanno parte del Dizionario, vedremo gradualmente formarsi di fronte a noi una realtà quotidiana fatta di case, di castelli, di torri, di chiese e di ponti che attraversano fiumi, laghi o pre­ cipizi ai margini di foreste, di boschi e di selve popolate da animali feroci e da diversi alberi, fiori e rocce. Nei villaggi gli uomini, le donne e i monaci -

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si nutrono di formaggio, di ceci, di fave, di ciliegie e bevono acqua, assen­ zio, vino e allevano animali come cavalli, buoi, capre e pecore mentre nel cielo volano rondini, aquile e falchi. Ogni giorno si fa normalmente uso di oggetti quali pentole, bastoni, sedie, aste, chiavi, ci si reca al pozzo, alla fontana, al granaio vicino alla piazza dove c'è la chiesa principale e da cui si diramano le strade, più o meno affollate, che passano di f ronte al carcere e a diversi negozi, al cimitero, ai parchi e ai giardini. Questo mondo che sta comparendo ai nostri occhi è generico, non è circoscrivibile a un'epoca precisa ed è impossibile riconoscerne una geo­ grafia specifica. È proprio questo aspetto che conferisce autorevolezza al Somniale Danielis, la visione illimitata della civiltà umana diventa applica­ bile in ogni momento e luogo della storia, con l'aggiornamento di alcuni simboli lungo le diverse epoche come, per esempio, la voce "imperatore" che in chiave moderna è sostituita con cariche politiche corrispondenti. Suddividendo i vari simboli rilevati nel nostro Dizionario dei sogni e distinti in categorie, la lettura ne risulterà più agevole: ANIMALI

Agnello, allocco, anguilla, ape, aquila, ariete, asino, barbagianni, bue, bufalo, cammello, cane, capra, capretto, capriolo, caprone, cavallo, cedrone, cervo, co­ lomba, colombo, cornacchia, corvo, delfino, drago, elefante, ermellino, fagiano, formica, gallina, gallo, gru, gufo, leone, lepre, lucciola, lucertola, lupo, maiale, montone, mosca, mulo, nibbio, oca, orso, ostrica, pecora, pesci, polipo, pollo, pulce, pulcino, rospo, serpente, sparviere, topo, toro, uccelli, volpe. Di animali: bestie, branco, coda, corno, lana, maculato, nido, piuma, quadrupede, uova. ARM I Arco, armenti, bombarda, elmo, freccia, lancia, scudo, spada. Di armi: battaglia, combattimento, guerra, strage . ASTRI E SATELLITI

Luna, sole, stelle . AziONI

Affrettarsi, allattare, ammalarsi, andare , annotare , arare, ardere, armarsi, arrostire, assetato, baciare, bagnarsi, ballare , bendare, benedire, bere, bruciare, cacciare, cadere , camminare, cantare , comandare , combattere, commuoversi, correre , crescere, crocifiggere, custodire, decapitare, degenerare, dipingere, do­ mare, donare, dormire, emigrare, errare, esaltarsi, fabbricare, ferirsi, fornicare, fuggire, giacersi, giocare, gioire, giudicare , gridare, guadagnare, incoronarsi, infestare , invocare, lapidare, lavare, lavarsi, lavorare, legare, leggere, liberarsi, litigare, lodare , mangiare, mietere, morire, nascere, navigare, nuotare, osserva­ re, parlare, pascolare, perdere la verginità, pescare, piangere , picchiare , pregare , -

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radersi, rallegrarsi, remare, ridere, sacrificare, salire, saltare, scansare, scende­ re, sedere, seminare, seppellire, sorgere, spogliarsi, sposarsi, studiare, suicidarsi, suonare , tessere, tradire , ubbidire, ubriacarsi, uccellare, uccidere, udire, usci­ re, vedere, vendemmiare, venerare, vestire, vincere, violare, volare, vomitare, zappare. CAPI DI ABBIGLIAMENTO

Berretta, brache, calzari, calzoni, cintura, giubbone, gonna, mantello, porpo­ ra, scarpe, velo, veste, vestito, tunica. Di capi d 'abbigliamento: bruciati, dorati, nuovi, rotti, vecchi. CIBI E BAVANDE

Aceto, acqua, agrume, biada, burro, cacio, carne, ceci, ciliegie, cipolle, coco­ mero, dolciumi, farina, fave, fico, formaggio, frumento, grano, lardo, latte, legu­ mi, mele, melograno, miele, noce, olio, olive, orzo, pane, pasta, pepe, pera, polen­ ta, pollo, porro, radice, salame, salamoia, sale, uova, uva, vino, zucca, zucchero. Di cibi e bevande: arrosto, duro, fresco, salato. COLORI

Carminio, bianco, grigio, nero, porpora, rosso. ELEMENTI NATURALI E METEOROLO GICI

Acqua, aria, calore, cielo, fulmine, fuoco, grandine, lampo, nebbia, neve, nu­ vola, pioggia, plenilunio, saetta, splendore, tempesta, tenebra, terra, terremoto, tuono, vento. Di elementi naturali: cenere, fango, fumo, ghiaccio, gorgo, polvere. FAMILIARI

Figlia, figlio, fratello, madre, marito, moglie, padre, parenti, sorella, sposa.

Difamiliari: festa, matrimonio. GIOIELLI

Anello, braccialetto, corona, diadema. LuOGHI ARCHITETTONICI

Anfiteatro, casa, castello, fortezza, granaio, mercato, padiglione, pescaia, piazza, podere, prigione, scuola, solario, teatro, torre. LUOGHI NATURALI

Bosco, colle, fiume , fossa, giardino, isola, luoghi angosciosi, mare, monte, paese straniero, palude, ponte, porto, prato, riva, rupe, ruscello, selva, sommità, vigna. MEZZI DI TRASPORTO

Auriga, barca, carretta, carro, carrozza, nave, quadriga, zattera. Di mezzi di trasporto: naufragio, ruota, vela.

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0GGETII n'uso COMUNE Ago, aratro, asta, bara, barile, bastone, bicchiere, bilancia, bordone, borsa, calice, campana, candela, candelabro, cappa, caraffa, carbone, carta, cavo, cera, chiavi, chiodo, cinta, codice, colonna, coltello, coppa, denaro, falce, forca, for­ no, incenso, lampada, lavabo, letto, libro, lume, medicine, muro, opere, orologio, ostia, paglia, palla, pentola, piatto, porta, rete, scodella, sedia, sella, tavola, tavolet­ ta, tavolozza, tela, torchio, torcia, vaso, verga, vetro, vettovaglie. PARTI DEL CORPO

Barba, braccia, capelli, collo, cuore, denti, dita, faccia, intestino, mani, musco­ li, naso, occhi, ossa, peli, pelle, pene, piedi, sangue, seno, testa, unghie. Del corpo: aspetto fisico, assetato, cacciato, ferito, legato, livido, magro, muto, nudo, peloso, percosso, puzzo, scalzo, statura, sporco, unguento, urina. PARTI DELLA CASA

Asse, atrio, bagno, cancello, colonna, corte, fontana, forno, frutteto, gra­ dino, letto, lume, mensa, muro, orto, porta, pozzo, sala, scala, salario, statua, tino, trave. PERSONE E PROFESSIONI

Abate, albergatore, amico, ammalato, aruspice, assassino, avo, bambino, ban­ dito, barbaro, barbiere, bruto, cantante, castrato, cavaliere, colpevole, combatten­ te, compagno, cuoco, donna, egiziano, Ercole, eremita, esule, eunuco, fantasma, femmina, filosofo, gente, giocatore, giudice, gladiatore, guardia, guardiano, impe­ ratore, imprigionato, indovino, ladro, macedone, maestro, maggiore, marinaio, medico, migliore, minore, morto, nemico, ospite, pregevole, prostituta, ragazza, re, regina, scherrnidore, seduttrice, signore, soldato, straniero, tessitrice, uomo, vergine. Di persone: lite, morte, omicidio, opere, pace, ricchezza, sepoltura, sforzo, ver­ ginità, vita. PIANTE E FIORI

Agnocasto, agrimonia, albero, assenzio, canna, cardo, ghianda, gramigna, loglia, ortica, palma, rose, ruta, spine, ulivo, verbena, viole, vite . Di piante: raccolto, radice, ramo, resina, siepe. PIETRE PREZIOSE, METALLI ED ELEMENTI

Argento, diamante, ferro, gemme, marmo, oro, perle, pietra, pietre preziose, piombo, zolfo. RELIGIONE

Altare, angelo, basilica, chiesa, chiostro, cresima, cristiani, Cristo, croce, curia, demonio, diavolo, Dio, frate, inferno, lapide, Madonna, messa, monaco, mona­ stero, ostia, palma, prete, processione, papa, sacrificio, santuario, seggio, tempio, tomba.

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STATI n ' ANIMO E COMPORTAMENTI

Ansia, discordia, ipocrisia, orgoglio, pena, prestigio, timore, turbamento. STRUMENTI MUSICALI

Cembalo, cetra, organo, sonaglio, tamburo.

Di musica: coro.

Le diverse interpretazioni dei sogni possono essere semplicemente positive o negative e sono generiche, senza un riferimento particolare. In questo modo rimangono adattabili al significato e al valore che il sognante attribuisce loro. SIGNIFICATI

Positivi: abbondanza, accrescimento, allegria, amicizia, beatitudine, bene, be­ neficio, buon effetto, buon fato, buon messaggio, buon tempo, buoni affari, con­ solazione, dignità, fama, felicità, forza, gaudio, giustizia, grazia, guadagno, ilarità, incremento, ingegno, istruzione, letizia, liberazione dai pericoli, lucro, nascita di un figlio, nunzio buono, onore, pace, perfezione, ricchezza, sanità, sicurezza, si­ gnoria, sollecitudine, stabilità, vita lunga. Negativi: accusa, angoscia, ansia, avversità, calunnia, carestia, cattivi affari, collera, contrasto, crimine, danno, depressione, detrazione, detrimento, discor­ dia, disonore, dolore, fastidio, fatica, impaccio, impedimento, infermità, inganno, ingiuria, ingiustizia, inimicizia, insidia, ira, lamento, lite, lutto, male, malinco­ nia, malizia, molestia, morte, nemico, nuocere, odio, parole vane, peccato, pena, perdita, peregrinazione, pericolo, pianto, scandalo, sconoscenza, sconsolazione, scusa, sedizione, sepoltura, tedio, tempo laborioso, tormento, tristezza, tumulto, turbamento, vanità.

La sintesi interpretativa del Somniale Danielis e la praticità si rivelano esserne le qualità fondamentali. Nel Liber Physionomie di Michele Scoto, presente nel cod. Riccardiano 859 che analizzeremo, vengono prese in esa­ me diverse pratiche divinatorie legate alle fasi della luna, alla digestione del corpo, alla corretta posizione da assumere durante il sonno per ricor­ dare i sogni, con esplicito riferimento alle diverse significazioni offerte dal

Somniale. Item sompniorum quedam significant lucrum, quedam dampnum, quedam gaudium, quedam tristitiam, quedam egritudinem, quedam sanitatem, quedam guerram, quedam pacem, quedam laborem, quedam requiem et quedam salurn­ modo explanationem sompnii . Verbi gratia. Cum homo se sompniat in debita hora sui status ':Avem capere lucrum significat" , ':Avem perdere dampnum signifi­ cat" , "Plorare gaudium significat'' , "Ridere tristitiam significa t" , "Velle currere et -

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non posse impedimentum significat", et ita de ceteris. Sed quia sompnia sunt satis exposita in libro ipsorum per ordinem alphabeti. 24

Un'interpretazione ideale dei sogni richiede la conoscenza di diverse culture, di diversi saperi. La traduzione fatta da Leo Tuscus del libro di Achmet, ovvero di una manualistica onirocritica coerente ma differente da quella proposta da Artemidoro, esige l'acquisizione di tecniche mediorien­ tali che cambiano l'interpretazione dei sogni in maniera più costruttiva, complessa e come tale più esaustiva. Se i simboli del Somniale Danielis sono il risultato di una riduzione all'essenziale, la pratica interpretativa da segui­ re per la loro decif razione sarà, al contrario, articolata e impegnativa. Avvicinandoci all'occulto il linguaggio diventa più enigmatico e simbo­ lico laddove l'equivoco e l'errore dell'interpretazione si fanno più rischiosi. Dante, un attimo prima che avvenga il primo sogno nel Purgatorio, consi­ glia a questo proposito: «Aguzza qui, Iettar, ben li occhi al vero, l ché 'l velo è ora ben tanto sottile, l certo che 'l trapassar dentro è leggero».25 24 Liber Physionomie, XLV. De notitia nimie abundantie humorum per somnia. Il Liber Physiono­ mie insieme al Liber quattuor distinctionum e al Liber Particul.aris compongono il Liber Introducto­ rius, l'opera che introduce all'astronomia. I sogni del Somniale citati da Scoto sono riscontrabili anche nei codici che fanno parte del Dizionario dei sogni, come il cod. Riccardiano 859: «Aves

capere lucrum signifìcat», «Plorare in somnis gaudium signifìcat», «Ridere in sompnis tristitiam signifìcat»; e come il cod. Laurenziano Ashburnham 1 724: «Aves perdere dampnum signifìcat», «Qui se currere non posse impedimentum signifìcat». Il testo di Scoto è preceduto dal seguente passo introduttivo che vale la pena leggere per capire il modo di procedere del filosofo e astrolo­ go scozzese, la sua vicinanza alla tradizione arabo-islamica dell'interpretazione dei sogni, secon­ do la quale sia le condizioni metereologiche esterne al sognante che quelle fisiche a esso interne sono elementi fondamentali per la riuscita della pronosticazione: «De iuditio cognitionis somp­ niorum ita dicimus quod eorum aliud est verum, aliud falsum. Item sompniorum aliud significat de preteritis, aliud de presentibus et aliud de futuris et aliud signifìcat, nisi fantasiam. Et omnia ista attenduntur esse a quibusdam propter etatem propter cibum et propter tempus lunationis, quia aliter videt in sompniis puer, aliter et aliud iuvenis, aliter et aliud senes et aliter et aliud mu­ lier in quolibet sui status. Item sompnium ante digestionem cibi sumpti vel nihil signifìcat aut de preteritis sive sui sive alterius quocumque modo ut visu etc. Sompnium in digestione quasi facta, sed nundum perfecta signifìcat de presentibus factis, licet fiant cum intervallis. Sompnium post completam digestionem cibi assumpti signifìcat de futuris omnino. Unde, cum quis dormiendo se aliquid sempniaverit et in excitatione sompni sibi videatur extraneum et magne signifìcationis et vellet scire quid significat, confestim surgat et illud notet aut non dormiat plus super latus su­ per quod se sompniavit et tunc recordabitur in die, nisi multa sompnia viderit longo dormitu. In die autem, si aliquid illius sompnii oblitus sit, cratet sibi caput retrorsum ubi est virtus memorie et tunc cum premeditationis auxilio facile erit memor, si deus voluerit». Per una recente analisi della tradizione manoscritta del testo, si veda: OLEG VosKOBOYNIKOV, Le "Liber particul.aris " de Mi­ che! Scot, «Archives d'histoire doctrinale et littéraire du Moyen Age», l , LXXXI, 2014, pp. 249-384. Lo scienziato Michele Scoto (circa 1 1 75-1236), in inglese Michael Scot, è stato filosofo, astrologo, alchimista e traduttore dall'arabo in latino presso la corte palermitana di Federico II di Svevia dove introdusse i commenti di Averroè alle opere aristoteliche. 25

DANTE ALIGHIERI, Commedia, vol. II, con il commento di A.M. Chiavacci Leonardi, Mi-

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IL REALE NEL MEDIO EVO

LA PRATICA INTERPRETATIVA

Per interpretare a fondo i sogni bisognava nel Medioevo procedere con degli atti concreti come ricercare nel Somniale Danielis i simboli corrispon­ denti, metterli in relazione e a confronto con altri modelli interpretativi, tenere a mente i precetti sulla divinazione dettati dai filosofi e dai padri della chiesa riscontrabili nei testi sacri, avere dei fondamenti di astrologia con i quali saper distinguere le costellazioni e saper valutare l'influsso dei pianeti. Al risveglio aprire a caso il libro biblico dei Salmi e, consultando gli alfabeti mantici, interpretare il significato della prima lettera trovata nel testo insieme a quella del simbolo che si era sognato. Bisognava poi considerare il numero della posizione che la lettera occupa nell'ordine al­ fabetico e vedere a quale pianeta corrisponde, a quale simbolo alchemico corrisponde a loro volta il pianeta e la costellazione di riferimento nel cielo sotto al quale si faceva il sogno. Seguendo questo movimento verticale che dal foglio porta alle stelle per ritornare al foglio e soddisfare, eventualmen­ te, la propria interpretazione, l'uomo medievale cercava così di chiarire la rivelazione divina servendosi di diverse scienze, nel tentativo di renderne il messaggio più comprensibile.26 Non oportet margaritas spargi inter porcos, nam rerum maiestatem minuit, qui vulgat mistica: nec manent secreta, quorum turba est conscia. [ . . . ] secreta scientiarum non scribimus in pellibus caprarum et ovium, ita quod a vulgo valeant aperiri P !ano, Mondadori, 1 994, p. 236 (Pg. VIII, vv. 19-2 1 ) . Questa l'edizione da cui si citeranno i pas­ saggi danteschi. 26 Secondo l'onirologia medievale la congiunzione astrale e l'indicazione temporale determinavano il tipo di sogno che si faceva. La conoscenza astronomica ha permesso l'e· spansione del potenziale interpretativo inquadrato in un contesto addirittura cosmico: «La complessità del fenomeno onirico è sottolineata attraverso un costante riferimento alle notizie molteplici cui deve far ricorso l'oniromante per individuare secondo precise coordinate l'ori· gine del sogno e superare così la supeljìcies sopnii e l'equivocità del suo linguaggio: la costellatio nativitatis, la ratio e le differentie temporis, le complexiones, le proprietates rerum sono elementi di cui l'interprete deve essere in possesso: quindi medicina e astronomia, alchimia e magia, conoscenza dell'uomo, delle sue condizioni e passioni», TuLLIO GREGORY, I sogni e gli astri, in I sogni nel Medioevo, Atti del Seminario Internazionale di Roma (2-4 ottobre 1 983), a cura di T. Gregory, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1985, p. 1 1 7.

2 7 Cod. Riccardiano 859, c. 58r. Cf r. RuGGERO BACONE, Causae erroris, l, IV, in The Opus Majus of Roger Bacon, l, a cura di J.H . Bridges, Cambridge, Cambridge University Press, 20 1 0 , p . 1 0 . I n questa citazione Bacone sta i n realtà parafrasando il Secretum secretorum dello pseu­ do-Aristotele, prontuario dedicato al giovane Alessandro Magno, discepolo immaginario dello pseudo-Aristotele. Continua, infatti, la citazione: «Aristoteles in libro Secretorum dicit: "Se fore f ractorem sigilli celestis, si secreta nature vulgaret"». Su questo trattato assai conosciuto nel

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IL REALE NEL MEDIOEVO

Ruggero Bacone, citando il Vangelo secondo Matteo, «margaritas ante porcos» (7,6), sottolinea che non vale la pena svelare i segreti della mistica, dare le perle ai porci, visto che il linguaggio iniziatico ed ermetico è costi­ tutivo delle scienze mantiche e il mantenimento del segreto e dell'ambi­ guità insita nel mistero vanno rispettati al di là della logica. Per cominciare a comprendere le visioni, che siano diurne o notturne, avute in stato di veglia o durante il sonno, bisogna abbandonare la propria razionalità e «se le comprenderai, ti appariranno vere; altrimenti, ti parranno incredibili. Infatti, l'atto intellettivo si identifica con l'atto di fede, e la mancanza di fede equivale alla mancanza di comprensione intellettuale».28 L'intelletto, quindi, non arriva a capire le visioni attraverso la logica, ma nel momento in cui il soggetto è disposto a intuirne la rivelazione. Solo in questo modo ci si può innalzare, come dicevamo e come vedremo, dal foglio alle stelle. Per consultare il Somniale Danielis abbiamo bisogno di una serie di in­ formazioni che ci permetteranno di afferrarne il potenziale interpretativo, facoltà ormai perduta ai giorni nostri, ma all'epoca ben presente. Per fare ciò ci serviamo di uno dei codici che fa parte del Dizionario dei sogni, il cod. Riccardiano 859, manoscritto in latino e in volgare unico nel suo genere: interamente dedicato all'interpretazione dei sogni offre una metodologia pratica che, dalla filosofia greca e dalle tecniche astrologiche arabe agli esercizi spirituali del pensiero cristiano, attraversa i punti salienti delle ana­ lisi sul sogno presentando le tecniche oniromantiche più diffuse. Il codice si apre con la citazione «Somnia ne cures», tratta dai Disticha Catonis, una raccolta di sentenze morali, probabilmente del III sec. d.C . , attribuita a Dioniso Catone che ha goduto di una vasta diffusione durante il Medioevo. L'intero distico è un monito affinché non si presti attenzione ai sogni perché rendono ansiosi della verità e la mente, quando è in stato di veglia, desidera ciò che in sogno vede realizzato. Somnia ne cures, nam mens humana, quod optat, dum vigilans sperat, per sornnum cernit id ipsum. 29

Medioevo, si veda: ILARIA ZAMUNER, La tradizione romanza del "Secretum secretorum " pseudo-ari­ stotelico. Regesto delle versioni e dei manoscritti, «Studi Medievali», XLVI, s. 3, fase. l, 2005, pp. 3 1 1 1 6. I l f rancescano Ruggero Bacone (circa 1 2 14-1 294), in inglese Roger Bacon, è stato filosofo, scienziato, teologo e alchimista, soprannorninato Doctor mirabilis per la sua vasta cultura. 28 ERMETE TRISMEGISTO, Pimandro, IX, 10, in Corpus Hermeticum, a cura di l. Ramelli, Mila­ no, Bompiani, 2005, p. 239. 29 Cf r. Disticha Catonis, Recensuit et apparatu critico instruxit Marcus Boas. Opus post Mar­ ci Boas mortem edendum curavit Henricus ]ohannes Botschuyver, II, 3 1 , Amsterdam, North-Hol­ land Publishing Company, 1 952, p. 1 40. Nel cod. Riccardiano 859 al distico segue l'erronea attribuzione della traduzione di Leo Tuscus all'Onirocriticon di Artemidoro anziché a quello -

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IL REALE NEL MEDIOEVO

L'ansia, la sete di conoscenza e la ricerca del vero, del reale, è il moti­ vo per cui si è attratti dai sogni e si cerca di interpretarli anche se, come avverte il distico, bisognerebbe fare attenzione perché sono illusori, tanto quanto lo sono i desideri che non hanno una certezza di esaudimento. La stessa strofa è citata anche da Pascalis Romanus nel Liber thesauri occulti, l'importante trattato sui sogni composto nel l l 65 a Costantinopoli che in­ troduce nell'Occidente latino le scienze interpretative arabo-islamiche. È questa un'opera che riconsidera le cinque categorie di veridicità del sogno introdotte da Artemidoro di Daldi e commentate da Macrobio, e presenta anche una riduzione dei simboli che dalla trattatistica onirocritica si avvi­ cina alla sinteticità tipica del Somniale Danielis.30 Questo trattato inaugura una nuova tradizione confermata da Leo Tuscus che traduce nel1 1 76 il li­ bro dello pseudo-Achmet dal greco al latino, testo che occuperà la maggior parte del codice Riccardiano 859 (cc. 2r-5 1v). Nel verso del primo foglio viene riportato un brano di Alberto Ma­ gno che introduce alla materia del sogno in cui, partendo dall'autorità di Macrobio secondo il quale i sogni sono profetici, e dalla definizione delle origini dei sogni per Aristotele, arriva a specificarne la genesi non per cause materiali, ma come emanazione divina [Fig. 4]. Sopnia ex quibus pronosticantur futura, ut dicit Macrobius, sive sint oracula sive intelligentie sive prophetie sunt in nobis tripliciter, sicut dicit Aristoteles in secundo De somno et vigilia,3 1 scilicet per signum vel per causam vel per accidens, quod inquam accidens est accidens esse per se non accidens communiter. Est au­ tem sopnium passio sopnii (sensus comunis). Ergo, per aliquid dormitionis accidit sopnium dormienti. Accidens aut dormitionis quod est pronosticum futuri, non potest causari a calido, humido, frigido et sicco que sunt in materia. Oportet ergo,

di Achmet: «Leonis Tusci imperatoriarum epistolarum interpres de somniis et oraculis. Est interpres Artemidori». Questo errore ha portato Lami a catalogare il manoscritto Riccardiano erroneamente: «Artemidorus. Oneirocriticon, Latine. Leone Tusco interprete». Cf r. GIOVANNI LAMI, Catalogus codicum manuscriptorum qui in Bibliotheca �iccardiana Florentiae adservantur in quo multa opuscola anectoda, Liburni, Sanctini, 1 756, p. 47. E anche attestato un detto popolare nel Medioevo che recita: «Somnia ne cures, nam fallunt plurima plures», cf r. EMANUEL STRAUSS, Dictionary of European proverbs, vol. l, New York, Routledge, 20 1 2 , p 1 09 .

3 0 Per l'edizione del testo s i veda: SIMONE CoLLIN-RosET, Le Liber thesauri occulti de Pasca­ lis Romanus (un traité d 'interprétation des songes du XII' siècle), «Archives d'histoire doctrinale et

littéraire du Moyen-age», XXX, 1 963, pp. 1 1 1 - 1 98 , la citazione del distico è a p. 1 44; l'elenco dei simboli onirici comincia da p. 1 70. questi sono nell'ordine: De progenie regis; De fide; De inferno;

De resurrectione mortuorum; De mortus et eorum sepulcris; De occisione; De celo et stellis et planetis; De igne; De aere etfulgure et nubibus et ventis; De tempestate; De glacie; De stellis; De arcu celestis. 3 1 Cf r. ARisTOTELE, Parva Naturalia, a cura di A.L. Carbone, Milano, Bompiani, 20 1 5 , pp. 1 53-209 ( i capitoli in queste pagine sono: De somno e t vigilia, De insomniis, De divinatione per somnium). -

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IL REALE NEL MEDIOEVO

Fig. 4., ALBERTO MAGNO, De fato, art. I, arg. 8. Firenze, Biblioteca Riccardiana, cod. 859, c . l v. E vietata ogni ulteriore riproduzione con qualsiasi mezzo.

quod causetur a forma aliqua que est forma et ordinis et regula vite inferiorum; et hec forma non potest esse nisi a circulo celesti. Ergo, per circulum celestem aliquid adheret inferioribus per quod regulatur tota vite dispositio. 32

Nella circolarità che lega il mondo inferiore, terreno, a quello superio­ re, celeste, l'uomo ha la possibilità di entrare in contatto con il divino attra­ verso l'astrazione dalla materia corporea, stimolando i sensi che generano la disposizione al sognare. 33 Con questa premessa e con la specificazione delle cause del sogno, inizia la traduzione dal greco in latino di Leo Tuscus, il De interpretatione somniorum [Fig. 5]. 34 32 Cod. Riccardiano 859, c. l v. Il testo è edito in: ALBERTO MAGNO, De fato, in lo., Opera VII , Art. l, VIII, a cura di R. Busa, Stoccarda, Frommann-Holzboog, 1 980. Per una

Omnia,

visione d'insieme su Alberto Magno si veda: Alberto Magno e le scienze, a cura di j.A. Weisheipl, Bologna, Edizioni Studio Domenicano, 1 994.

33 Alberto Magno discute approfonditamente l'origine dei sogni di Aristotele nel Summa de creaturis (questioni XLIII-LII). Per il pensiero del f rate domenicano sulla divinazione si veda: ALBERTO MAGNO, Quaestio de prophetia: visione, immaginazione e dono profetico, a cura di A. Ridol­ fi, Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2009. 34 Per lo spoglio dei manoscritti contenenti la traduzione di Leo Tuscus si veda:

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> come Venere, trattandosi della stella più luminosa, quest'ultimo verso significa: vidi il sole, la luce, cioè la chiarezza dell'interpretazione nella figura geomantica di Venere. In questo caso Venere è retrograda nei confronti dell'eclissi solare e il suo corrispettivo simbolo geomantico rappre­ senta l'elemento fuoco, il segno zodiacale dello Scorpione e, secondo i manuali geomantici, significa instabilità, perdita, disperazione e astuzia, il che si applica bene al giudizio del sonetto di Dante da Maiano. A questo proposito si veda la n 46. Per la storia della geomanzia come arte architettonica cinese poi divinatoria mediorientale si vedano: THÉRÈSE CHARMASSON, Recherches sur une technique divinatoire: la géomancie dans l 'Occident médiéval, Centre de recherches d'his­ toire et de philologie, Ginevra-P � rigi, Droz-H. Champion, 1 980; RoaERT jAULIN, Géomancie et Islam, Parigi, Christian Bourgois Editeur, 1 99 1 .

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palesare l amor di gentil donna o di donzella, l e per iscusa dicere: "lo sognai"» (vv. 9- 1 1 ) . Il secondo, con Credo [che] nullo saggio a vis'ione, esprime il dubbio di poter «dire o dar vera sentenza» (v. 2) in risposta alla visione perché, anche se apprezzata, non è sicuro della sua veridicità: «s'è vero o no, mi piace la novella» (v. 12). Nel progetto dantesco, che va dal primo «libello» alla Commedia, il so­ gno è parte della struttura narrativa che esige uno stile simbolico affinché la poesia sia testimonianza della contemplazione spirituale e dell' esperien­ za diretta del divino. La «mirabile visione» si svilupperà sino al Paradiso passando per l'Inferno , in cui il simbolo si presenta in tutta la sua potenza, per il Purgatorio in cui i sogni, le visioni estatiche e la processione allegorica del carro trionfale della Chiesa all'albero di Adamo, a cui assiste Dante a conclusione della seconda cantica, rendono la simbologia sempre più stra­ tificata in preparazione alla ricezione del simbolo puro nel Paradiso. Qui il simbolo prende forma, come nel caso dell'aquila, che da immagine onirica nel primo sogno (Pg. IX) ad allegorica nel Paradiso terrestre (Pg. XXIX) si concretizza nel cielo di Giove (Pd. XVIII). 5 3 In letteratura il sogno ha anche la funzione di anticipare alcuni pas­ saggi strutturali così da tenere il lettore concentrato e consapevole dello sviluppo narrativo. Per esempio, nei tre sogni danteschi di cui abbiamo già sintetizzato le dinamiche, l'aquila che nel Purgatorio rapisce il personaggio 53 Sui tre sogni danteschi studiati in successione si vedano: CHARLES SPERONI, Dante's Prophetic Morning·Dreams, «Studies in Philology», XLV, l , 1 948, pp. 50-59; ROBERT HOLLANDER, The Women of Purgatorio: Dreams, Voyages, Prophecies, in Io., Allegory in Dante's Commedia, Prin­ ceton, Princeton University Press, 1969, pp. 136- 1 9 1 ; RENÉ STELLA, L'expression symbolique dans les trois reves du Purgatoire de Dante, ,4 C"tCl ') J� 111:p1}-,111 1:: \�Cl� C'>, VII, 1 996, pp. 2 1 7-305; LIVIA MARTINOLI, Quattro frammenti di "Libri nulgni quaestionum disputatarum", «Rivista interna­ zionale di Diritto Comune», XV, 2004, pp. 296-280. Per la trascrizione del Somniale contenuto nel codice si veda: MARTINO SEMERARO, n "Libro dei sogni di Daniele". Storia di un testo 'proibito ' nel Medioevo, Roma, Viella, 2002. 4 Cfr. PASQUALE PAPA, Conti di antichi cavalieri, «Giornale storico della letteratura italiana», III, 1 884, pp. 1 92-2 1 7; PIETRO FANFANI, Conti di antichi Cavalieri copiati da un codice della Biblioteca di casa Martelli e stampati ora la prinul volta per cura di Pietro Fanfani con note e dichiarazioni, Firen­ ze, Tipografia di T. Baracchi successore di G. Piatti, 1 85 1 .

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B IBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA, COD. MARTELLI 1 2 (MI, Mi)

cc. 1 2rl'- 1 4r": cc. 1 4rl'-2 1r": cc. 2 1 r"-22rl': cc. 22rl'-25rl':

cc. 25rl'-28rl':

Proverbia Salamonis, in latino: «Omne quod tibi applicitum fue­ rit. . . »; « . . . et mulier confundens in obprobrium». Liber.filosoforum (Fiori di .filosa.fi), in volgare: «Pictagora fue lo primo filosofo . . . »; « . . . e pui folle che non à paura là ove vede l'altro perire». Nomina lapidum et virtutum, in latino: «Primus lapis est saphyrus . . . »; « . . . armilla lacertum». La expositione de' songni, Somniale Danielis in latino: «Apes quam plures videre poplium singnifigat. . . >>; « . . . Zonam precingere se vi­ dere perfectionem significat>> (si veda la trascrizione che segue). Rime di Dante: rime della Vita nova, dalla seconda alla settima; le canzoni distese di Dante, quattro petrose e la prima e la terza del

Convivio: c. 25rl': O voi che per la via d 'Amor passate. c. 25rl': Piangete, amanti, poi che piange Amore. cc. 25rl'-25v": Morte villana, di pietà nemica. c. 25v": Cavalcando l'altr'ier per un cammino. c. 25v"-25vh: Ballata, i' vo ' che tu ritrovi Amore. c. 25vh: Tutti li miei penser parlan d'Amore. c. 26r"-b: Così nel mio parlar voglio esser aspro. cc. 26rl'-26vh: Io son venuto al punto de la rota. cc. 26V'-27r": Al poco giorno e al gran cerchio d 'ombra. cc. 27r"-27rl': Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete. cc. 27rl'-27vh: Amor, tu vedi ben che questa donna. cc. 27V'-28rl': Le dolci rime d 'amor ch 'i ' solia. cc. 28rl'-29vh:

cc. 29V'-30rl': cc. 30rl'-32r":

cc. 32v"-34rl':

c. 34v: cc. 35r-5 1v:

due canzoni e quattro ballate di Guido Cavalcanti: cc. 28rl'-28vh: Donna me prega. cc. 28V'-29r": Io non pensava che lo cor giammai. c. 29r"-b: Perch 'i ' no spero di tornar giammai. cc. 29rl'-29v": Era in pensier d 'amor quand 'i ' trovai. c. 29v": La forte e nova mia disaventura. cc. 29v"-29vh: Vedete ch 'i ' son un che vo piangendo. una ballata di «Messer Chaccia da Castello>>: «Poi a natura humana>>. ancora «Dante Alleghieri>> con tre canzoni dell'esilio e una al tem­ po della Vita Nova: cc. 30rl'-30vh: Tre donne intorno al cor mi son venute. cc. 30V'-3 1 v": Doglia mi reca ne lo core ardire. c. 3 1v"-b: lo sento sì d 'Amor la gran possanza. c. 32r": La dispietata mente che pur mira. volgarizzamento del Somniale Danielis: «Apie sopra sé vedere po­ pulo significa . . . >>; « . . . Varie cose vedere angoscie significa. Amen>> (si veda la trascrizione che segue). bianca. Vita Nova con la rubrica «>: «In quella parte del libro dela mia memoria . . . >>; « . . .la quale gloriosamente mira nela

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BIBLIOTECA M E D I C EA LAURENZIANA, COD. MARTELLI 1 2 (MI, Mi)

faccia di colui qui est per omnia secula benedectus. Explicit liber. Deo gratias Amen».

Sul manoscritto si vedano: PASQUALE PAPA, Conti di antichi cavalieri, «Giornale storico della letteratura italiana», III, 1 884, pp. 1 92-2 1 7; DANTE ALIGHIERI, Vita nova, a cura di G. Corni, Torino, Einaudi, 1 996; ARRI G o CAsTELLANI, Sul codice Laurenziano Martelliano 1 2 , in Sotto il segno di Dante. Scritti in onore di Francesco Mazzoni, a cura di L. Coglievina e D. De Robertis, Firenze, Le Lettere, 1 998, pp. 85-97, nell'Appendice B è trascritta la lettera A del volgarizzamento, pp. 96-97 (ora in Nuovi saggi di linguistica e .filologia italiana e romanza (1 976-2004), Roma, Salerno Editrice, 2009, pp. 902-9 1 5 , la trascrizione della lettera A alle pp. 9 1 3-9 1 5); IDA GIOvANNA RAo, Piero di Simone Del Nero bibliofilo. Ancora sul codice laurenziano Martelli 12,

«Studi Medievali», s. I I I , XLII, 200 1 , pp. 79 1 -796; DANTE ALIGHIERI, Rime, a cura d i D . D e Robertis, Firenze, L e Lettere, 2002, vol. 1 1 1 , pp. 1 67- 1 69; H . WAYNE STOREY, Early Editoria! Forms of Dante's Lyrics, in Dantefor the New Millennium, a cura di T. Barolini e H. W. Storey, New York, Fordham University Press, 2003 , pp. 27-34; SANDRO BERTELLI, Nota sul canzoniere provenzale P e sul Martelli 12, o

Senza significato come nel cod. Vittorio Emanuele 1 5 1 1 . Nella versione in volgare: «danno». Cu(m) co(n)iuge aliena co(n)cube(re) lucru(m). anxietate(m). libefactonem. calupnia(m). Cum imp(er)atore v(e)l rege \ loqui l dig(ni)tatem mangnam sig(n)i(ficat). mortem. Cacabum. Carminium . . .loco. «gaudium». Semeraro legge: «Cicere se videre tractare gaudium s.», pp. 79 e 1 24. infestare. -

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BIBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA, COD. MARTELLI

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Cum cane lude(re) videre t(em)p(u)s bonu(m) sig(nificat). Colunbas volantes videre aliquam insidiam sig(nificat). 5 1 Corvu(m) videre nu(n)tium fedu(m) sig(nificat). Corvos volantes sup(er) carnes sedere p(er)iculum diaboli in ho(m)i(n)e e(ss)e sig(nificat) . Clavos figere laborem sig(nificat). Canens in so(m)pniis lam(en)tu(m) sig(nificat).5 2 Cade(re) q(ui) se vide(r)it i(n) ho(no)rem surge(re) sig(nificat). Colunpnas de domo cadere i mortem fortioris sig(nificat). Cu(m) hostib(us) introire decept(i)o(n)em sig(nificat) .53 Cap(ut) sibi a p(er)ic(u)lum liberari sig(nificat).54 Cap(ut) suum (com)ponere honorem sig(nificat) . Capillatum se videre p(er)iculu(m) sig(nificat). Cassidem i(n) capite h(abe)re securitate(m) sig(nificat). Caltiamenta vetera habere deceptionem legere sig(nificat). 55 Cartas scribe(re) accusat(i)o(n)em sig(nificat). Carnes sibi infestati adversariorum insidias sig(nificat) . Casseum videre (ve)l ma(n)duca(r)e labo(r)em sig(nificat).56 Caseu(m) sicu(m) vide(re) (ve)l manducare litem.57 Carbones vivos ferre aut accip(er)e seductiones singnificat. Carbo(n)es mo(r)tuos videre inimici mo(r)tem singnificat. Carbones manducare (ve)l t(r)actare I l (c. 2311"") inimici mortem sig(nificat) . Cancellos videre v(e)l int(r)oire in eis mangnam calupniam sig(nificat). Cathedram eccliam tollere sac(er)dotis vite periculum sig(nificat) . Cap(ut) album h(abe)re lucrum sig(nificat). Capillos s(ibi) vide(re) tond(er)e da(m)pnum sig(nificat) . 51

Columbas. Semeraro legge: «Cantus>>, pp. 79 e 126. 53 Semeraro legge: «int(ellig)ire», pp. 79 e 1 26. 54 Il verbo è omesso anche nel cod. Vittorio Emanuele 1 5 1 1 . Concordemente ad altri co­ dici (si veda a questo riguardo la voce Testa nel Dizonario dei sogni) il verbo mancante potrebbe essere «lavare» come attestato nel cod. C 664 della Universitatsbibliothek di Uppsala (IX sec.): «Kaput sibi lavare: ab omni periculum liberare». La mancanza del verbo ha influenzato anche la versione in volgare nello stesso cod. Martelli 12 che aggiunge un generico vedere: «Capo vedere: dallo pericolo liberare». 55 Calciam(en)ta. 5 6 Caseu(m). 57 siccu(m). 52

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(MI, Mi)

Caltiam(en)ta induere lucrum sig(nificat).58 Cartas legere nu(n)tium fedum sig(nificat) . 59 se ip(su)m rogare videre gaudiu(m) sig(nificat). D

Decollare vide(re) inimicum exstirpa(r)e sig(nificat) . Diadema h(abe)re gaudium sig(nificat). Discunbe(re) se videre da(m)pnum sig(nificat).60 Diadema accipere honorem sig(nificat) . Domu(m) sua(m) pulc(ri)ore(m) vide(re) per(e)gr(ina)t(ionem) sig(nificat) . Domu(m) suam vide(re) cade(re) dap(nu)m sig(nificat). Domu(m) suam deauratam vide(re) ip(s)am domum pericoitari sig(nificat).61 Domu(m) sua(m) arde(n)tem vide(re) scandalum et periculum sig(nificat) . De capite suo hore sanguinem exire desperatum lucrum sig(nificat) .62 Dentes sibi evelle(re) suos dolore(m) bonu(m).63 Dentes sibi cacedere alicuius parentis detestato(n)em sig(nificat).64 Dentes molares sup(er)iores cadere aliquem parente(m) admittere sig(ni­ ficat) .65 Dentes suos i(n)feriores aut sup(er)io(r)es cade(re) videre fundu(m) sanguinero dolo(r)em de extraneorum sig(nificat). 66 Decalvatu(m) vide(re) se amicitia(m) pote(n)tiar(um).67 Divitie se videre i(n)iuria(m) pati sig(nificat) . Dev(ir)ginari se videre lucrum sig(nificat) . Digitum suum manducare pessimum singnum sig(nificat).68 Digitos suos videre plenos aut i(n)fantem lactantem gaudiu(m) sig(nificat).69 58

Calciam(en)ta. Il simbolo non è scritto in nessuno dei due codici. Seguendo la voce precedente Cartas si evince che si tratta dello stesso simbolo. 60 Discu(m)be(re). 6 1 p( er)iclita(r)i. 62 suo ut de hore. 6 3 suos sibi evellere. 6 4 Correttamente: «cadere». 6 5 Semeraro legge «videre» al posto di «cadere», pp. 8 1 e 1 34. Il verbo «cadere» è confer­ mato in molti altri codici. Si veda il Dizionario dei sogni. 66 Dentes suos sup(er)iores (ve)! i(n)ferioes cade(re) fundi sa(n)g(ui)ne(m) dolore(m) de exreane( orum) sig(nifìcat). 6 7 «se videre». Tra questa voce e la prossima il cod. Vittorio Emanuele 1 5 1 1 ne riporta una mancante nel cod. Martelli 12: «Deci(n)gere se videre: iniuriam patì». 68 peximu(m). 69 Semeraro, invece di «aut>>, legge >. 2 59 Flumen turbidum tranxire dapnum significat.

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12 (MI, Mi)

Fiume passare alchuna i(n)fermità s(ignifica).260 Fiume in sua casa e(n)trare essa cha p(er)icolo p(er)ire.261 Fonte di casa sua vede(re) uscire (con)solatione s(ignifica).262 Fonte molte vedere avere i(n) loro guada . 263 Ferro p(er)chosso vedere sollicitudi(n)e.264 Fratello o sirocchia vede(re) morti lu(n)ga vi.265 (c. 33r") Fossa ved(e)re o i(n) q(ue)lla cade(re) mo(r)te s(ignifica).266 Fave rimenare i(n)vidia o i(m)paccio s(ignifica).267 Fiori torre o coglie(re) il nimico gua(r)da(r)si s(ignifica).268 Fichi manicare infirmità s(ignifica).269

Fuocho vedere schognosce(n)ça s(igni.fica). Femmine vede(re) morte s(igni.fica). G

Gallo cha(n)tare to(r)nam(en)to del sole s(ignifica).270 Gallina che faccia uova vedere guadagno s(ignifica) .27 1 Grue vedere allegreçça s(ignifica) .272 Gallina co' pulcini vedere dan(n)o s(ignifica).273 Gragniuola vedere dan(n)o s(ignifica) . 2 74 Gem(m)e rimenare angoscia s(ignifica).275

260 26 1 262 26 3 264 26 5 266 26 7 268 269 270 27 1 2 72 2 73 2 74 2 75

Flumen tranxire aliquid infìrmitatem significat. Flumen in domum suam intrare ipsam domum periculum pari significat. Fontem de domo sua videre exire consolationem significat. Fontes plures videre aut ipsis bibere lucrum significat. Ferrum percussum videre solicitudinem significat. Fratrem aut sororem mortuos viderem vitam longam significat. Fossam videre et in eam cadere finem vite sue aut calumniam gravem significat. Fabas tractare inpedimentum vel invidiam significat. Flores accipere vel colligere inimicos cavere significat. Ficus comedere infìrmitatem significat. G allus cantare vel purgare eversionem solis significat. Galinam ovam partorientem videre lucrum significat. Grues videre gaudium significat. Galinam cum pullis videre dampnum significat. Grandinem videre dampnum significat. Gemmas tractare videre anxietatem significat. -

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12 (MI, Mi)

H

Huomo i(n) qualcu(n)que luogo ved(e)re bene s(ignifica) .276 H(om)o uccide(re) vedere tu(r)batio(n)e di fatto s(ignifica).277 H(om)o fatto fiera vedere d(e)' nimici mo(r)te s(ignifica).27 8 Horto avere letitia s(ignifica).279 I

In co(n)vito vedere çuffa guadagno s(igni.fica).

n capo p(er)dere morte dell'amico s(igni.fica).

Il paiuolo cade(re) nel fuoco santà s(ignifica) .280

Jl.scavallato vedersi amistà di pote(n)tia s(igni.fica). lnsverginarsi vede(re) guada(n)gno s(ignifica). 281 !spogliarsi vede(re) i(n)gan(n)o s(ignifica) .282 lschaglione salire o sce(n)de(re) letitia s(ignifica).283 In orto o i(n) giardino andare alleg(re)ça s(ignifica). 284 Inp(er)adore vedersi onore s(ignifica). 285 Incendio i(n) qualu(n)q(u)e casa avrai veduto p(er)icolo d'essa casa s(ignifica).zs6 Incendio vedersi guadagno s(ignifica).287 Isba(n)dito vedersi danno s(ignifica). 28 B In avello vedersi libera(r)si dal p(er)icolo s(ignifica). 289

In pregio vedersi molte cose e(ss)e(re) i(n)colpato s(igni.fica). In chiostro vedersi e(ss)e(re) liberato s(ignifica) . 290 2 76

Hominem in quocumque loco videre bonum signifìcat. Hominem occidere videre turbationem negotii signifìcat. 2 78 Hominem feram factum videre inimicorum pati insidias signifìcat. 2 79 Hortum habere letitiam signifìcat. 280 Cacabum in foco versari sanitatem loci signifìcat. 28 1 Devirginari se videre lucrum signifìcat. 282 Expoliari se videre deceptionem signifìcat. 28 3 Gradus ascendere videre vel descendere letitiam signifìcat. 28 4 Horto vel in pomario deambulare gaudium signifìcat. 28 5 Imperatorem se viderem honorem signifìcat. 286 Incendi quocumque domum videris ipsam domum aliquid obtinere periculum significat. 28 7 Incendi se videre lucrum signifìcat. 288 In exilium se videre dapnum signifìcat. 289 In monumento se videre de periculo liberari signifìcat. 290 In claustro se videre inclusum a magnis periculis se liberari signifìcat. 2 77

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12 (MI, Mi)

In luogo iace(re) o dormire morte s(ignifica). 291 In paese altrui vedersi buono messo s(ignifica) . 292 In tavola dipi(n)gnere lu(n)ga vita s(ignifica).293 In calice bere infermità s(ignifica). 294 In fiume e(ss)e(re) caduto gra(n)de alleg(re)ça s(ignifica).295 In mare vedersi cade(re) spacciame(n)to s(ignifica).296 In loto involto vedersi messo cattivo s(ignifica).297 Innudo vede(r)si cor(r)ere spacciam(en)to s(ignifica). 298 L

Lana bia(n)cha ave(re) guada(n)gno s(ignifica).299 Lana colorata avere letitia s(ignifica).300 Leone cor(r)ere vedere spacciam(en)to s(ignifica).301 (c. 33v") Leone malagevole ved(e)re lite s(ignifica) .302 Leone morto vedere i(n)gan(n)o s(ignifica).303 Luna sa(n)guinosa vedere dan(n)o s(ignifica).304 Luna dal cielo cadere puçço s(ignifica).305 Lume tor(r)e o dare tristitia s(ignifica).306 Lardo rimenare pare(n)te morto s(ignifica) .307 Legato vedersi i(m)paccio s(ignifica).308 29 1 29 2 2 93 2 94 295 29 6 297 29 8 299 3 00 301 3 02 3 03 3 04 3 05 3 06 3 07 3 08

In loco jacere vel dormire detrimentum significat. In patria aliena se videre nuntium bonum significa t. In tabula te pingere longam vitam significat. In calicem bibere infirmitatem significat. In flumen cecidisse mangnum guadium significat. In mari se cecidisse videre negotii expedictionem significat. Lutum involutum se videre nuntium fedi significat. Nudum se currere videre expeditionem significat. Lanam albam habere lucrum significat. Lanam coloratam videre laborem significat. Leonem currentem videre expeditionem significat. Leonem infestum videre ex litem ex persona potentis significat. Leonum mortuum videre detrimentum negotii significat. Lunam sanguineam videre dapnum significat. Lunam de celo descendere latorem significat. Luminare accipere vel facere tristitiam significat. Lardum tractare aliquem parentum suum mortuum significat. Ligatum se videre impedimentum significat. -

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12 (MI, Mi)

Legare vedersi fatto s(ignifica).309 Legumi manichare i(n)fermità s(ignifica).3 10 Luogo suo altrui dare dan(n)o s(ignifica) .3 1 1 Leggersi vedere allegreça s(ignifica) .3 12 M

Molte apie vedere populo s(ignifica).3 13 Mo(n)te d'oro o d'arge(n)to vede(re) turbatio(ne) s(ignifica).3 14 Mantello vestire o ttorre (con)solatione s(ignifica).3 15 Morto vede(re) risucitare guadagno s(ignifica).3 16 Morto chomu(n)che se ved(e)re lite s(ignifica) .3 17 Morto vede(re) bacia(r)e vita lu(n)ga s(ignifica) .3 18 Morti seco vede(re) sicurtà s(ignifica) .3 19 Morto di casa sua e(ss)e(re) po(r)tato danno s(ignifica).320

Mele bere il nimico gua(r)d.a(r)si s(igni.fica). Mele manicha(r)e i(n).firmità s(igni.fica).

Maculato vedersi dan(n)o s(ignifica).321 Mani lavarsi molestia s(ignifica).3 22 Mare torbido vedere dan(n)o s(ignifica).323 Marmo vedere i(n)gan(n)o s(ignifica).324 Monaco ved(e)re tristitia s(ignifica) .325

3 09 310 31 1 3 12 313 314 315 3 16 317 318 319 3 2o 32 1 3 22 3 23 3 24 325

Ligari se videre in negotium agere significat. Legumina tractare autem edere infìrmitatem significat. Locum suum alii dare dampnum significat. Legere se videre gaudium significat. Apes quam plures videre populum significat. Aureum montem vel argentum videre gravem turbationem significat. Clamidem vestire vel accipere consolationem significat. Mortuum se videre resurrexisse lucrum significat. Mortuum qualecumque videre litem significat. Mortuum obsculari videre vitam longam significat. Mortuos secum videre securitatem significat. Mortuum de domo sua tolli dapnum significat. Maculatum se videre calumpniam et dampnum significat. Manus lavare molestiam significat. Mare turbulentum et sanguineum videre dampnum significat. Marmorem videre deceptionem significat. Monachum videre tristitiam significat. -

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12 (MI, Mi)

N

Nelle battaglie vedersi letitia s(igni.fica). Nel m(er)cato andare i(n)firmità s(ignifica) .326

Nella sala andare gra(n)de angoscia s(igni.fica). Nel fiume vedersi lavare accusa s(igni.fica). Nella peschaia lava(r)si accusa s(ignifica).327 Nella fonte lava(r)si guadagno s(ignifica).328 Nave salire honore s(ignifica).329 Nave i(n) pelago correre alleg(re)ça s(ignifica).330 Nave vedere i(n)gan(n)o s(ignifica).33 1 Navicare vedersi nel p(er)icolo i(n)vidia s(ignifica) .332 Notare vedersi ro(m)pim(en)to s(ignifica).333 Noççe fare placatione s(ignifica).334 p

Poppe vedersi piene guadagno s(ignifica).335 Priete margerite tractare lite s(ignifica).336 Pecore vedere dan(n)o s(ignifica).337 Pecore pasce(n)ti vedere letitia s(ignifica).338 Polli sopra se vedere buono dì s(ignifica).339 R

Rispre(n)dime(n)to vedere guadagno s(igni.fica) . (c. 34r") Riccheççe vedere i(n)iuria s(ignifica).340 3 26 327 3 28 3 29 33 0 33 1 33 2 333 334 m

33 6 337 33 8 339 340

In foro deambulare vel dormire infirrnitatem significat. In piscina se lavare accusationem significat. In fonte se lavare vel in claro flumine letitiam cum lucro significat. Navem ascendere honorem autem nuntium bunum significat. Navem in pelago currentem videre gaudium significat. Naves videre deceptionem significat. Navigare se videre in periculo letitiam significat. Natare se videre labefationem rerum significat. Nuptias facere placationem significat. Mamillas sibi videre plenas lacte lucrum significat. Margaritas tractare litem et infamiam significat. Oves videre dapnum et tedium significat. Oves pascentes videre letitiam significat. Pullos super se videre dies bonos significat. Divitie se videre iniuriam patì significat.

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lZ

(MI, Mi)

Ralegrarsi vedere t(ri)stitia s(ignifica) .341 Ralegra(n)ti vedere a(n)goscia s(ignifica) .342 Rosa vedere o tor(r)e letitia s(ignifica).343 Raregrarsi tristitia s(ignifica).344 Ripa salire i(n)fermità s(ignifica).345 Reo vedersi i(m)paccio s(ignifica).346 s

Sp(ar)viere portare scemam(en)to s(ignifica).347 Salire i(n) sul' albero honore s(ignifica).34 8 Sangue vedere i(n)vidia s(ignifica) .349

Sole cor(r)ere letitia s(igni.fica). Stelle vedere allegreçça s(ignifica).350 Solfa vedere i(n)fermità s(ignifica).351 Saltare vedersi lite s(ignifica).35 2 Serpe(n)ti vedere il nimico nuoce(re) s(ignifica) .353 T

Torcchietti fare allegreça s(igni.fica). Toro vedere lite s(igni.fica). Tori assai vedere i(n)firmità s(ignifica).354 Testam(e)nto fare exultatione s(ignifica).355 Tuoni vedere i(n)firmità s(ignifica).356 34 1 342 343 344 345 346 347 348 349 35 0 m

35 2 353 354 355 3 56

Gaudere se videre tristitiam signifì.cat. Gaudentes videre et cum ipsis letificari angustiam gravem signifì.cat. Rosam videre aut accipere letitiam signifì.cat. Gaudere se videre tristitiam significat. Ripam ascendere infirmitatem signifì.cat. Reum se videre aliquid impedimentum signifì.cat. Ancipitem in manu portare ministerium signifì.cat. Ascendere arborem videre honorem signifì.cat. Sanguinem videre invidiam signifì.cat. Stellas plures videre gaudium signifì.cat. Sulfur videre infirmitatem signifì.cat. Saltare se videre litem signifì.cat. Serpentes videre occidere inimicum cavere signifì.cat. Tauros quam plures videre infirmitatem significat. Testamentum Dei facere exultationem signifì.cat. Tonitrua audire infirmitatem signifì.cat. -

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B I B LIOTECA MEDICEA LAU RENZIANA, C O D. MARTELLI

1 2 (MI, Mi)

U-V 357 Vestime(n)ti d'oro vesti(r)e aspreça s(ignifica). 358

Uccello tagliato ved(e)re i(n)gan(n)o s(igni.fica). Vedere ardere i(n) forno guadagno s(ignifica) .359 Uva vedere alleg(re)ça s(ignifica).360 Uve nere vdere i(n) gratia s(ignifica).361 Uve bianche vedere alleg(re)çça s(ignifica).362 Vite vedere allegreça s(ignifica).363 Vetro rimenare a(n)goscia s(ignifica).364 Via lotosa vedere i(n)gan(n)o s(ignifica).365 Unghie vedersi gra(n)di a(n)goscia s(ignifica).366 Vestimenti suoi p(er)d(e)re dan(n)o s(ignifica).367 Vittuaglia tractare lite s(ignifica).368 Viuole torre allegreça s(ignifica) .369 Violato torre a(n)goscia s(ignifica).370 Varie cose vedere a(n)gscie s(ignifica).371 Am(en) (c. 34�) EXPL

357 Il copista non distingue u e v. Qui si distinguono le due lettere mantenendo l'ordine originale delle entrate. 3 5 8 Aurea vestimenta vestire solictudinem significar. 3 59 Ardentem furnum videre lucrum significar. 3 60 Uvam videre gaudium significar. 3 6 1 Uvas nigras videre perigrinationem significar. 3 62 Uvas acerbas videre gaudium significar. 3 6 3 Vìtes plenas videre gaudium significar. 3 64 Vitrum tractare videre angustiam significar. 3 6 5 Vìam lutuosam ambulare deceptionem significar. 3 66 Ungulas sibi videre mangnas anxietatem significar. 3 6 7 Vestimenta sua perdere dampum significar. 3 68 Victualias tractare litem significar. 3 69 Violas accipere gaudium significar. 370 Vìolatum ricentem accipere anxietatem significar. 371 Varia tractare videre anxietatem significar.

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FIRENZE, BIBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA, COD.

TEMPI 2 (T2).

Codice cartaceo del 1 362, mm 295 x 228, di cc. 11+ 169+11', di cui la pri­ ma e l'ultima membranacee e i moderni fogli di guardia cartacei. Copiato a Firenze da Antonio Pucci, sottoscrizione a c. 150v,372 datato a c. 156r: «mul­ tiplicato il tempo che Dante pone in questi versi, 373 sono dal principio del mondo a oggi, corrente mccclxij in tutto anni seimila secento ventotto».374 Riporta tre diverse numerazioni: una probabilmente originaria, una seconda quattrocentesca e la più moderna, nell'angolo inferiore destro in inchiostro rosso, è quella da considerare dato che numera l'intero complesso antico del codice. La mano di Antonio Pucci, in scrittura mercantesca, è la principale (cc. 4r-79v, 84r-86v, 92r-1 05r, 1 12r- 158v). Le altre quattro mani, della fine del Trecento e del Quattrocento, o intervengono per fare correzioni e interventi sporadici come si vedrà dal contenuto del codice, oppure per aggiungere gruppi di rime, come fa Lorenzo Benci: c. Illr, cc. 88r-90v, cc. 105v- 1 1 1 v, 158v, cc. 159r- 1 6 1v, 1 68r, 1 69v. Il figlio di Benci, Filippo, aggiunge alcune annota­ zioni a c. 1 6 1 v. Sulla c. 1 66 è incollata una lettera autografa di Marietta Cor­ sini a Machiavelli. A c. Ir il titolo è scritto da mano moderna: «Creazione del mondo e altre istorie, et alcune canzone di Dante del 1300»; mentre il vecchio dorso, incollato sull'ultima carta di guardia, riporta: «Raccolta di Notizie alla Storia Universal. Tempi 2. 57». La rilegatura è in tavole e pelle, con la costa di pergamena e legno. Conosciuto in epoca moderna come lo Zibald.one di Antonio Pucd, fu titolato Libro di varie storie da Alberto Varvaro nella sua edizione integrale del codice nel 1957.375 372

c. 1 50v: « . . . di questo non ti maravigliare, ch'io Antonio Pucci . . . ». c. 1 56r: «Ancora Dante nel capitolo XXVI del Paradiso de detto tempo disse così, fa­ cendo dire, Adamo: Quindi, onde mosse, tuo donna Virgilio l Quattro mila trecento e due volume l di soli, disiderai, questo concilio. l E vidi lui tornare acquesti lumi l dala sua strada, novecento trenta l fiate mentre ch'io in terra filmi etc.>>. Paradiso, XXVI, vv. 1 1 8-123. 374 La data autografa sembra essere corretta da «mccclxiij » (nella sua edizione Varvaro trascrive per svista «mcccliij»), probabilmente perché l'autore seguiva, in un primo momento, il computo a nativitate preferendo poi quello fiorentino ab incarnatione, che faceva iniziare il nuovo anno come il calendario liturgico il 25 marzo. La datazione, dunque, non supera il pri­ mo trimestre del 1363, ed è da considerarsi precedente al 25 marzo di quell'anno. Cfr. ALBERTO VARVARO, n "Libro di varie storie" di Antonio Pucci, «Filologia romanza>>, l'V, 1957, p. 55, nota l . 375 Si vedano rispettivamente: ARTURO GRAF, n Zibaldone attribuito ad Antonio Pucci, «Gior3 73

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B I B LIOTECA MEDICEA LAURENZIANA, COD. TEMPI 2 (T2)

Venduto dal figlio di Antonio Pucci, Lorenzo, a Giovanni di Taddeo Benci, come testimonia l'Ex-libris a c. llr, non si hanno notizie del codice dal 1 470 fino ai primi anni dell'Ottocento, dove ricompare nella biblioteca fiorentina di Luigi Tempi, che lo donò alla Biblioteca Medicea Laurenziana nel 1 839. Frammenti o parti del Libro, senza però il Somniale, si trovano nei codici fiorentini Riccardiano 1 922 e 1 674 [O.IY.6], entrambi del XIV­ XV sec . ; Nazionale Centrale 11.111.335 [Magl. XXIII. 1 35], XV sec . ; Nazionale Palatino 678 [ 1 59. E. 5 .8.39], XV sec. ; e nel cod. Miinchen, Bayerische Staa­ tsbibliothek, Ital. 1 65, XV sec. Data la vastità degli argomenti raccolti, si suddivide il contenuto del manoscritto in fascicoli secondo le rubriche introdotte da Varvaro alle qua­ li seguono in ordine le opere citate più o meno esplicitamente nel testo. Il cod. Tempi 2, esclusi i fogli di guardia e quelli membranacei, è composto di nove fascicoli legati da richiami nel margine inferiore del recto: 3 76 c. 1: c. Ilr:

c. Ilv:

c. IIIr:

c. Illv: c. IVr: c. IVv:

foglio di guardia cartaceo, bianco. foglio di guardia membranaceo con versi latini: «. «La dispietata mente che pur mira>>. «Tre donne intorno al cor mi san venute>>. «Doglia mi reca nello chore ardire>>.

Paradiso XXVI, vv. 1 1 8-123. -

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B I BLIOTECA MEDICEA LAU RENZIANA, COD. TEMPI 2 (T2)

c. 1 6 1 r.

«Amor da che convien pur ch'i' mi doglia». «Expliciunt cantilene dantis alleghierii de Florentia. Sono il resto di detto canzone che ne scrisse fino a 1 8 elle sono 21 sichè il resto è in questo 87 in drieto. Compiei di rassemprarlle io Lorenzo di Giovan(n)i di Taddeo Benci de' baroni da Signa abitanti in Firenze il dì xiij di luglio 1 399. Deo gratias, amen, amen, amen». 3 79 c. 1 6 1 v: Benci, Canzone di Ghuido Chavalchanti di Firenze «Donna mi pregha perch'io voglio dire» (interrotta al v. 3 1 ). Altra mano: Dante 1 9 «>. c. 1 66r-v: Lettera di Marietta Corsini a Nicolò Machiavelli: «Carissimo Ni­ colò mio voi mi dilegiate ma no(n) n'avete ragione . . . »; « . . . Man­ davi: farseto e dua camice e dua fazoleti e uno sciugatoio, che ci cucio queste cose. Vostra Marieta in Firenze». bianca c. 1 67: mano di Lorenzo Benci. Lista delle cose che «Lorenzo Benci misse c. 1 68r. nel fondacho» « 1 5 luglio 1 434». bianca c. 1 68v: c. 1 69r: carta membranacea: sopra mano di Pucci: «Venerdì notte vegnen­ do il sabato adì X di Giugno 1 3 75 il sabato e giovedì note vegnen­ do il venerdì adì 23 di giugno 1 3 75 il venerdì». c. 1 69v: «Questo libro è di Giovanni / Filippo / Tommaso di Lorenzo di Giovanni di Taddeo Benci. Epitaffio latino di Francisci orbi (il Landino) sepolto a San Lorenzo e altri versi in latino. cc. I-II:

fogli di guardia cartacei. Il primo bianco, sul recto del secondo è incollato il vecchio dorso che riporta il titolo: «Notizie alla Storia Universal. Tempi 2. 57.».

Sul manoscritto e sul copista si veda: SIMONE MORPURGO, Antonio Pucci e Vito Biagi banditori fiorentini del sec. XIV, Roma, Forzani, 1 8 8 1 ; ARTURO GRAF, n Zibaldone attribuito ad Antonio Pucci, «Giornale storico del­ la letteratura italiana», I, fase. 2, 1 883, pp. 282-300; ANTONIO Pucc1, Le noie, a cura di K. McKenzie, Princeton-Paris, Princeton University Press-Les Presses Universitaires, 1 93 1 , pp. XVI-uv; ANTONIO Pucci, Libro di varie storie, a cura di A . Varvaro, Palermo, Atti della

379 Nota Varvaro: «queste canzoni 1 - 1 8 sono, con l'intrusione di 2, 3, 12, le quindici can­ zoni raggruppate dal Boccaccio, nell'ordine tradizionale», ANTONIO Pucci, Libro di varie storie, a cura di A. Varvaro, Palermo, Atti della Accadeinia di Scienze Lettere e Arti di Palermo, 1 957, p. 322.

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Accademia di Scienze Lettere e Arti di Palermo, 1 957; ALBERTO VARVARO, n "Libro di varie storie " di Antonio Pucci, «Filologia romanza», IV, 1 957, pp. 49-87; I D. , Antonio Pucci e le fonti del "Libro di varie storie ", «Filologia romanza», Iv; 1 957, pp. 1 48-1 75, 3 62-388; GIULIANO

TANTURLI, I Benci copisti. Vicende della cultura fiorentina volgare fra Antonio Pucci e il Ficino,

«Studi di Filologia Italiana», XXXVI, 1 978, pp. 1 97-3 1 3 ; ANNA BETTARINI BRUNI, Un auto­ grafo di Antonio Pucci, «Studi di filologia italiana», XXXVI, 1 978, pp. 1 87- 195; AcHILLE TAR­ TARO, La letteratura religiosa del Trecento, Bari, Laterza, 1 98 1 , pp. 1 64- 1 78; WILLIAM RoBINS, Antonio Pucci, guardiano degli atti della mercanzia, «Studi e problemi di critica testuale», LXI, 2000, pp. 29-70; DANTE ALIGHIERI, Rime, a cura di D. De Robertis, Firenze, Le Lettere, 2002 (Le opere di Dante Alighieri. Edizione Nazionale a cura della Società Dantesca Italiana, vol. Il), pp. 90-93 ; MARIA BENDINELLI PREDELLI et alli, Firenze alla vigilia del Rinascimento:

Antonio Pucci e i suoi contemporanei. Atti del convegno di Montreal, 22-23 ottobre 2004, McGill University, a cura di M. Bendinelli Predelli, Fiesole, Cadmo, 2006; VALERIO CAPPOZZO, Un volgarizzamento trecentesco del Somniale Danielis nel cod. Laurenziano Martelli 1 2 , «Medioevo Letterario d'Italia», XI, 2014, pp. 77-90; ID. , n Decameron e il "Libro dei sogni di Daniele" nel cod. Vaticano Rossiano 947, «Studi sul Boccaccio», XLII, 2014, pp. 1 63- 1 78; MARCO CuRSI, Un codice della Commedia di mano di Antonio Pucci, «Scripta», VII, 2014, pp. 65-76; ID. , Gli argomenti all'Inferno di Antonio Pucci, in Studi paleografici e codicologici in ricordo di Paolo Radiciotti, a cura di M. Capasso e M. De Nonno, Lecce, Pensa MultiMedia Editore, 20 1 5 , pp. 127- 1 49.

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INTRODUZIONE AI SOGNI

(c. 1 44r) E p(er)ché dicem(m)o che amore cresce songnando infìno acqui ba­ sta d'amore e appresso diremo alcuna cosa, della interpetrazione de' songni. (c. 1 44v)

I songni venghono, quando da, Dio, e quando dal mondo, quelli che venghono dal mondo sono di molte maniere, p(er)ò, che come detto, è, l'uomo, è, de' quatro elimenti et dala terra gli viene malinconia, dall'acqua, flem(m)a, dall'aria, sangue dal fuoco, collera e questi amori no(n) sta(n)­ no tuttavia temperati, nel corpo, onde, abondando più, l'uno chell'altro, è, mestieri, chella, p(er)sona songni, di quelle, cose che acquello, omore, ap(ar)tenghono et songnasi, p(er) troppa ira, p(er) troppa allegrezza, p(er) dolore, p(er) amore p(er) soperchio vino, p(er) fummosità di certi cibi, p(er) timore, di cosa veduta et p(er) molt'altre ragioni ch'io no(n) intendo racontare, ma, so' brevità di parole secondo i savi, ne diremo alcuna cosa, e prima, seco(n)do il corso della luna. LUNARIO IN VOLGARE

(c. 1 44v) Nel primo dì della luna, ciò, intendi, di naturale colla notte . Di ciò che vedi songnando no(n) dubitare et sia che vuole . Secondo dì e 'l ter­ zo, di quello che songni averrà gran parte . Quarto e qui(n)to dì ciò che songnasti t'averrà. Sexsto et settimo dì tieni tacito il tuo songno p(er) lo milglore . Ottavo et nono dì sarà di certo tutto, o parte di quello chetti parve i(n) so(n)gno. x0 dì no(n) ne sarà nulla. xi 0 e xii 0 dì, ciò, chetti parve, sarà. xiii 0 dì, ne sarà, parte, xiiii 0 dì e xv 0 dì, in pochi dì rinvertirà. xvi 0 e xvii 0 dì, averratti ciò che songnerai. xviii 0 e xviiii 0, infra quindici dì rinvertirà, XX0 e xxi0 no(n) verrà, a co(m)pimento. xxii 0 dì p(er) certo n'aspetta parte . xxiii 0 e xxiiii 0 il songno tuo, sarà buono, xxv 0 e xxvi o dì,

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rinvertirà fra otto dì. xxvii 0 e ventotto il tuo songno sarà buono p(er) te e p(er) altrui. Ne' xxviiii 0 e ne' xxx dì della luna il tuo songno non mani­ festare essello, dì, dillo, a savia p(er)sona et nollo avere abbeffa, e sappi chella luna, à, quattro te(m)pi ciò, è, di sette in sette dì, infino a ventotto, ne' quali fa, l'acque, e l'altre cose crescere et scemare, secondo ch'ella cresce, e scema. Ora seguiteremo certa disposizione brieve, cioè, chi son­ gna, la tal cosa singnifica, la cotale, e p(er) no scrivere lungho, sappiate che le parti, scritte dinanzi come vedrete, sono i songni, e quelle di poi sono le singnificazioni et no(n) pensate che qui si dica di ciò chell'huom potrebbe songnare ma, una particella, p(er)ché i(n) questo libro abia di più ma rie . (c. 1 45r) SOMNIALE DANIELIS IN VOLGARE

Senza titolo, cc. 1 45r- 1 49r.

Dico che chi sogna, nulla avere allegrezza significa. A

Agrume mangiare - infermità. Api molte vedere - turba di p( o )p( o )lo. Arbore vedere - onore. Aghulglia com polli vedere - insidia et solecitudine. Argentati, o in(n)argentar vedere - tribulazioni gra(n)di. Ardente forno, o fornace vedere - mutamento di luogho. Aquila vedersi sopra capo - infermità. Armato veder ma(n)giar i(n) casa - acrescimento. A 'nperadore vedersi tore 'l suo · guadangno.380 Anguilla vedere et tocchare - travalglo di tempo. Arbore vedere talglare - dan(n)o singnifica. Arbore porre - onore. Altare vedere - onore et fortezza. Altare di nuovo hedificare - nuovo sacerdoto. Altare cadere - morte di prete. Ad amico vedere tener corte - lite et contenzioni. Acqua versi dare ale mani - guadangno. J s o Questa voce è incompleta. Lo stesso Pucci non ha messo la solita linea di separazione tra il sogno e l'interpretazione ma un punto come mostrato nella trascrizione. Voce speculare alla seguente: «Ricevere alcuna cosa da 'nperadore, allegrezza sig(nifica)».

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Anello di mano p(er)dere - danno. A mensa mangiare - guadangno. Accielo volare - peregrinaggio. Arme portare - onore. Assenzio vedere - solicitudine. Armato et adirato vedersi - oltraggiato da possente. Argento vedere - allegrezza. Asino vedere - infermità. Api, sopra, a ssé vedere - buono massaio. Ardere in(n) oste - tribulazione. Andare schalzo - tristizia. Andare a chacciare - alcuno acquisto. Arare in p(er)sona co' buoi - sostenimento di vita. Ardere vedere - calunnia et danno. Api, con api veder co(m)battere - lite et discordia. (c. 1 45v) B

Barba vedere grande - lungha età singnifica. Barba rasa - vita p(er)icolosa sig(nifica) . Bordone vedere - inghannamento sig(nifica). Barba disiderare - pessimo danno sig(nifica). Braccia brutte avere - omicidio sig(nifica). Braccia valide avere - tormento sig(nifica). Braccia ornate avere - amicizia sig(nifica). Braccia impedite avere - offensione sig(nifica). Bianco vedersi - onore sig(nifica) . Buoi aranti vedere - guadangno sig(nifica). Buoi veder salire - onore sig(nifica). Buoi mangiare o bere - male sig(nifica). Buoi veder pascere - bene sig(nifica). Buoi bianchi e neri vedere - onore sig(nifica) . Buoi grassi veder pascere - buon te(m)po spera. Buoi veder correre - allegrezza sig(nifica) . Buoi co(m)battere - allegrezza sig(nifica) . Buoi infestare cole corna - masnade sig(nifica) . Bestia domare � - pace sig(nifica). Battere, sé, vedere - ghaudio sig(nifica). Bestia infestare - pregione di femina sig(nifica). -

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Bituro, o, latte vedere - bene sig(nifica). Bestia parlare - molestia sig(nifica). Battalgla, o, gente fuggire - lite sig(nifica). Becchi et montoni vedere - abbondanzia sig(nifica). Bascio ricevere - gran ghuadangno sig(nifica). Bestia quattro pie', parlare, fuga di nemici sig(nifica). Biade colglere o veder colglere, allegrezza i(n) te, o in amici sig(nifica). Bere in coppa, o in pentola, solicitudine sig(nifica). Ballare et sonar vedere - inpedime(n)to et infermità sig(nifica). (c. 1 46r) c

Cholla madre giacere - sicurtà sig(nifica). Cholla molgle giacere - dan(n)o sig(nifica). Con vergine giacere - ansietà sig(nifica) . Co' maschio giacere - traschorrimento sig(nifica) . Cervice sua prendere - amico morto sig(nifica). Correre veloscemente - letizia sig(nifica). Chorbo vedere messaggio fidato sig(nifica). Con grande et potente parlare, sicurtà sig(nifica) . Col suo filgluolo parlare - danno significa. Cielo infima(m)ato vedere - iniquità significa. Cielo schurare co(n) tempesta - grande tribulazione. Cieco vedersi - impedimento sig(nifica) . Con femina altrui giacere - guadangno sig(nifica). Corto vedere - lite sig(nifica). Chasa chadere - danno sig(nifica). Chavalli rossi, o vaiolati vedere - buono messo sig(nifica). Chavalli neri avere - acchusa sig(nifica). Chapo bianco avere - guadangno sig(nifica) .

Colglere gli [ ]

Cintura d'oro cingersi - guadangno sig(nifica). Convito fare o vedere - p(er)icolo di vita o d'infertà sig(nifica).

D

Dente suo cadere - morte di parente sig(nifica). Dente mascellare o ài sotto, cadere - morte di suo p(ro )ximo sig(nifica). Dente di sopra cadere - morte d'alcuna p(er)sona sig(nifica). Dì, di festa vedere celebrare - sepultura di morto sig(nifica). -

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Due lune vedere - più signori sig(nifica). Di sedia iscendere - p(er)dimento d'onori sig(nifica). Da, serpente ess(er) cacciato - sop(er)chiato ess(er) da' nemici sig(nifica). Due soli, o più vedere - tristizia sig(nifica). Di bianco veder vestito altrui - letizia et utile a colui sig(nifica). (c. 1 46v) E

Ess(er) exaltato - tribulazione et ira sig(nifica). Ess(er) lodato da' fanciulli - letizia di figluoli sig(nifica). Ermellino vedere - allegrezza sig(nifica) . Ercule vedere - fortezza sig(nifica). Entrare in fosse - chaldane gra(n)di sig(nifica). Entrare in casa fiume - p(er)icolo d'acqua sig(nifica). Ess(er) iscopato - ess(er) cacciato da' nemici sig(nifica). F

Fedito di ferro vedersi - isconsolazione gra(n)de sig(nifica). Formata et bella faccia vedere - onore singnifica. Frati, o remiti vedere - letizia sig(nifica). Fiori colglere achusa sig(nifica) - achusa sig(nifica) . Fantasima vedere - ansietà sig(nifica). Fiume chiaro passare - sicurtà sig(nifica). Fiume torbido - chalunnia sig(nifica). Fonte in chasa sua vedere - consolazione sig(nifica).

Piume en [ ] Fare orazione - buon temporale sig(nifica). Farsi ispolglare - inpedimento sig(nifica). Fuggire p(er) paura - saratti mossa lite sig(nifica). G

Ghodere et avere letizia - tristizia sig(nifica). Grano trassinare - infermità sig(nifica) . Grangnuola et tempesta - danno sig(nifica) . Grado salire - fatica sig(nifica). Grado iscendere - briga sig(nifica).

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H

H uomo ingnudo vedere - povertà sig(nifica) . H uova vedere - abondaza sig(nifica) . (c. 1 47r) I

In fontana, o fiume lavarti letizia sig(nifica). !scendere dere di ripa, - buona cosa et beneficio sig(nifica). In sedia salire - onore sig(nifica) . Istormento sonare udire - isco(n)solazione sig(nifica). K

Kastrato, sé, vedere - tristizia grande sig(nifica) . Kastello vedere - sicurtà sig(nifica). Karra vedere - inpedimento sig(nifica) . L

Leghato vedersi - inpedimento sig(nifica). Luna cadere di cielo - grande fatica sig(nifica). Luna chiara vedere - acrescime(n)to di bene sig(nifica). Luna rossa vedere - grande p(er)icolo sig(nifica). Luna biancha vedere - guadangno sig(nifica). Leone vedere - infermità sig(nifica). Lavarsi in bangno - anghoscia di te sig(nifica). Lolglo seminare - discordia sig(nifica). M

Mare limpido vedere - santità sig(nifica) . Mare co(n) bonaccia - letizia et riposo sig(nifica). Mare co(n) tempesta - tribulazioni sig(nifica). Mani lavate vedersi - dan(n)o, o pechato sig(nifica) . Matrimonio fare - infermità sig(nifica) . Marito vedere - inpedime(n)to sig(nifica). Molgle menare - dan(n)o et tribulazion sig(nifica).

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(c. 1 47v) N

Nave, apparecchiata vedere - buono messo sig(nifica). Navicare - inpedimento sig(nifica) . Nido d'uccelli - buon messo sig(nifica). Neve - letizia sig(nifica). Nozze et cantatori - pianto et tristizia. Nebbia vedere - inghanni sig(nifica). o

Oro vedere, o, tocchare - invidia sig(nifica) . Ocha mangiare - onore et fortezza sig(nifica) . Orto p(er) qualunque modo, letizia sig(nifica). Olio ricevere - letizia sig(nifica). Opere grandi fare, - impedimento sig(nifica). Ossa di morti vedere - dan(n)o et fatica sig(nifica). Orghano udire - ira sig(nifica). Orina vedere - infermità et danno sig(nifica). Ortica vedere, o tochare ira et fatica sig(nifica). p

Passare di questo secolo - grande tribulazione sig(nifica). Parlare co' morti - letizia sig(nifica). Pecore lanute vedere, guadangno sig(nifica). Piova vedere - abondanza sig(nifica). Pane bianco vedere - grande guadangno sig(nifica). Pecore tosolate vedere - dan(n)o et p(er)dita sig(nifica). Pane d'orzo mangiare - guadangno sig(nifica). Pome ma(n)giare - fatica sig(nifica). Piloso vedersi - fortezza sig(nifica). Pozzo cavare, o caderv' e(n)tro, grande cagion sig(nifica). (c. 1 48r) Piangnere - letizia sig(nifica). Palma ricevere - onore sig(nifica). Pepe vedere o tochare - pace de' nemici sig(nifica). Ponte fermo - sicurtà sig(nifica). Ponte disfacto - ira et tribulazione sig(nifica). -

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Porci vedere correre - p(er)dimento di sangue sig(nifica). Piombo vedere - infermità sig(nifica). Porci azuffare - male novelle sig(nifica). P(er) via fanghosa andare - fatica et p(er)icolo sig(nifica). Pelegrini vedere - incarco di pechati sig(nifica). Peschare et prender pesci - guadangno sig(nifica). P(er) istretti luoghi passare - buon te(m)po et utile di te sig(nifica) . Pietre preziose - dan(n)o sig(nifica).

Q Qua(n)do sogni ess(er) morto - aversità sig(nifica). Qua(n)do ti pare chadere - dibassamento d'onori sig(nifica). R

Rompere asta vedere - allegrezza sig(nifica). Rotto il capo vedersi - tristizia sig(nifica). Ricevere alcuna cosa da 'nperadore, allegrezza sig(nifica). s

Salire ripa - fatica sig(nifica). Sole tenebroso vedere - p(er)dita di re sig(nifica). Sole, o, luna corre(n)te i(n) cielo - brigha et lite sig(nifica). Stella di cielo cadere - battaglia tra p(o)p(o)li sig(nifica). Stella ferma vedere - onore sig(nifica). (c. 148v) Sole fermo co(n) luna vedere - mal messo sig(nifica). Sanghue di sé, vedere - dan(n)o sig(nifica). Sopra le spine passare - dispregiare i nemici sig(nifica) . Stadera vedere - amistà sig(nifica). Sole splendiente vedere, - stabilità di re sig(nifica). Seminare, o veder seminare, acrescimento di bene sig(nifica) . T

Tuoni udire - grida et romore sig(nifica). Tenebre vedere - grande infertà sig(nifica) . Tele, o tess(er) vedere - buono messaggio sig(nifica). Tremuti sentire - malignità et te(m)pesta sig(nifica).

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U-V 3si Volpe, o, lupo vedere - buone novelle et buon messo sig(nifica). Vedersi spolglare - dan(n)o sig(nifica). Vasi pieni d'acqua - co(n)solazione sig(nifica). Vasi voti o scemi - mancame(n)to di guadagno sig(nifica). Vedersi armato - fatica i(n) casa tua sig(nifica) . Vedere uccidere prete, acrescimento di chiesa sig(nifica) . Vedersi pigiare al' orso - guadangno sig(nifica). Vedersi pigiare, a lupo, trattato di tuoi nemici sig(nifica). Veder bere alcuno col calice - infermità di lui sig(nifica). Vederti magior barba che no(n) ài, pegiorame(n)to a tte sig(nifica) . Vedersi pore barbuta al viso, p(er)icolo di sé o di famigla sig(nifica). Vedere gente bangnare, p(er)icolo sig(nifica). Vedersi divellere la barba, molte cose co(n)trarie sig(nifica) . Vedersi volare - mutame(n)to di luogo sig(nifica) . (c. 1 49r) Uve acerbe mangiare, lite et increscime(n)to sig(nifica) . Vite piena d'uve vedere, letizia et buon messo sig(nifica) . Vendemiare - ghaudio et letizia sig(nifica) . Ungue(n)to fare, ira et fat - ira tribulazione et fatica. Vedere ardere suoi vestim(en)ti, inghanname(n)to sig(nifica). Vestimenti belli avere - grazia d'Iddio sig(nifica). Vedersi bello letto - moglie fedelissima sig(nifica). Volere correre et no(n) potere, inpedimento sig(nifica). Vedere lupo co(m)battere, guadangno sig(nifica) . Vedere rendere armi, onore sig(nifica). Vedersi vestito dorato - solecitudine sig(nifica). Vedersi abate, - grande 'struzione sig(nifica). x

(Chr)(ist)o vedere, in qualu(n)q(ue) modo, rimordime(n)to di coscie(n)za sig(nifica). z

çucchero vedere, o ma(n)giare, allegrezza sig(nifica).

3 8 1 Il copista non distingue originale delle entrate.

u

e v. Qui si distinguono le due lettere mantenendo l'ordine

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CITIÀ DEL VATICANO, [XI 97] (Ro)

BIBLIOTECA APosTOLICA VATICANA, coD. RossiANO

947

Codice cartaceo della fine del XIV sec . , mm 285 x 2 1 0, di cc. XII+ 1 3 7+V' , acefalo (sono cadute le cc. 1-12 poi sostituite con fogli moderni) e mutilo alla fine. Sottoscritto e datato (c. 1 46v): «scrito et complito per mi, Domenego de Caronello, in Coneglano, 1 395, adì 24 de aprille». La nu­ merazione moderna conserva le tracce di quella antica. Il testo, in scrittura semigotica con influenze cancelleresche, è disposto su due colonne . Le ini­ ziali sono filigranate in rosso e azzurro, i sommari in rosso e le maiuscole toccate di rosso. La legatura è ottocentesca in pelle con impressioni in oro. Il cod. Rossiano 947 contiene: cc. I-XII: cc. 1 3 r- 1 46v:

cc. 147r- 148r:

c. 1 48v:

c. 1 49 : c c . I-V:

bianche.

Decameron dalla novella II 4, 2 1 : «[ ] in là sanza mangiare sì come . . . »; alla fine con l' explicit: «Qui finisce el de Cameron, co­ gnominato principe Galleoto, compilato per messere Giovanni Bochassio da Firençe et scrito et complito per mi, Domenego de Caronello, in Conegl ano, 1 395, adì 24 de aprille. Deo gracias. Amen. Amen. Amen». epistola dello stesso copista: «Epistola de una egregia, nobelle e fa­ moxa dona, mandada ad un so dolze amante D. di Karonelli» . «Se­ gando la comune opinione degli antichi poeti . . . »; « .. .1' ombra della tua nobelle e graciosa insegna recoprire . Valle et semper valle». 3 8 2 «Signifìcacione de' sompnij», frammento del Somniale Danielis in volgare, dalla lettera A alla C, chiamato nell'indice sulla carta che segue : «Tabula alphabetica signifìcationis somniorum»: «Arbori salire significa honore . . . »; « . . . Caxa sua spaçare vedere significa pe­ ricolo de vita» (si veda la trascrizione che segue) . frammento dei sommari delle novelle e indice, d a VIII, 3 a X, l e, a c. 1 49v, il frammento di X, 1 0 . i fogli di guardia finali sono bianchi.

3 82 Trascritta in: VITIORE BRANCA, Tradizione delle Opere di Giovanni Boccaccio, II, Un secon­ do elenco di manoscritti e studi sul testo del Decameron con due appendici, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1 99 1 , pp. 130- 1 3 1 .

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BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA, COD. ROSSIANO 947 ( Ro)

Sul manoscritto e sul copista si veda: Vrrro RE B RAN CA , Tradizione delle Opere di Giovanni Boccaccio, II, Un secondo elenco di manoscritti e studi sul testo del Decameron con due appendici, Roma, Edizioni di Storia e Let­ teratura, 1 99 1 , pp. 1 29- 1 32; Io. , Domenico Caronelli mercante coneglianese, boccaccista appas­ sionato fra lenguazo veneto e ipercorrettismo toscano, in La sapienza civile. Studi sull 'Umanesimo a Venezia, Firenze, Leo S. Olschki, 1 998, pp. 3 5-43 ; MARCO CuRSI, Un copista-letterato deca­ meroniano di .fine Trecento: Domenego Caronelli, «Studj Romanzi», 2006, II n.s., pp. 77- 1 25 ; ID. , n "Decameron": scritture, scriventi, lettori: storia di un testo, Roma, Viella, 2007, pp. 53-56; VALBRIO CAJ>pozzo, n Decameron e il Libro dei sogni di Daniele nel codice Vaticano Rossiano 94 7, «Studi sul Boccaccio», LXII, 20 1 4 , pp. 1 63 - 1 78; ANTONIO FBRRACIN, n Decameron di Dome­ nico Caronelli, «Studi sul Boccaccio», XLIV. 20 1 6 , pp. 3 - 1 70.

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SoMNIALE DANIELIS IN voLGARE

Signi.ficacione de' sompnij, c. 1 48v. Ye(s)us Signi.ficacione de' sompnij

A

(col. a) Arbori salire significa honore. Arbori sechi vedere s(ignifica) i(n)gano. Anello tuor significa segurtà. Auro veder s(ignifica) guadagno. Ave veder s(ignifica) guadagno. Aceto bevere s(ignifica) infirrnità. Arostire o ma(n)çar carne s(ignifica) dampno. Agnello veder passere s(ignifica) guagagno. Altare vedere o sacrificare s(ignifica) dampno. Archo tirare s(ignifica) honore. Arbori v(er)di vedere s(ignifica) alegreça. Aquille penute vedere s(ignifica) discordia. Anscietà (et) angosci vedersi s(ignifica) honore. Ardente fuocho vedere s(ignifica) mutame(n)to. Anguille tochar s(ignifica) fatigoso t(em)po. Armato vederssi s(ignifica) faticha. Alguna cossa vederssi tuor al imperador s(ignifica) alegreça. Arbori vedere tagliare s(ignifica) soço dampno. Altare fare s(ignifica) alegreça. Avederssi p(re)nder al'orsso s(ignifica) guadagno. Avederssi p(re)nder da lupo s(ignifica) tratam(en)to d'i(n)ga(n)o. Avedere poppe piene s(ignifica) bene. Aquille vederssi i(n)trar i(n) caxa s(ignifica) dampno. Aquille salirsse sopra el capo s(ignifica) i(n)firmità. Arare vedere s(ignifica) faticha. Arati luogi i(n)trare s(ignifica) buom tempo.

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BIB LIOTECA APOSTOLICA VATICANA, COD. ROSSIANO 947 (Ro)

B

Biade colgiere s(ignifica) alegreça. Bevere i(n) coppa o i(n) scudella s(ignifica) solicitudine. Bevere i(n) calice s(ignifica) i(n)fermitade. Biancho vestime(n)to vederssi s(ignifica) alegreça. Barba granda vederssi s(ignifica) dampno. Barbuta farssi s(ignifica) p(er)icol de vita. Bagno lavarssi s(ignifica) faticha. Bordoni vedere s(ignifica) ingano. Barba canuta vederssi s(ignifica) ingano. Braçe soçe vederssi s(ignifica) amistade. Bovi vedere sedere s(ignifica) i(n)imistade. Bataglia fugire s(ignifica) lite. Brache vedere s(ignifica) complim(en)to de fato. Bataglie vedere s(ignifica) honore. (col. b) Braçça velate vedere s(ignifica) acrescime(n)to di vita. Buoi andare p(er) lino s(ignifica) mal (et) no(n) ben. Buoi arare vedere s(ignifica) guadagno. Barba tonderssi s(ignifica) dampno. Bestie tolere s(ignifica) pace. Buoi iacere s(ignifica) carestia. Buoi grassi passere vedere s(ignifica) guadagno. Buoi corere vedere s(ignifica) alegreça. Buoi combatere vedere s(ignifica) impaço. Bestie parlare s(ignifica) grave faticha. Bindare 383 vederssi s(ignifica) alegreça. Bastadarsi vedersi s(ignifica) guadagno. Biave vedere tagliare s(ignifica) faticha. Biave i(n) ara batere s(ignifica) i(n)fermità. Baxo dare s(ignifica) dampno. Bechi vedere s(ignifica) spacamento. c

Cavali arare s(ignifica) i(n)firmità. Cavalieri vedere s(ignifica) alegreça. Cervi vedere s(ignifica) lite. 3 83

Dialetto veneto per «bendare». -

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B I B LIOTECA APOSTOLICA VATICANA, COD. ROSSIANO 947 (Ro)

Corere vedere s(ignifica) i(m)pedime(n)to. Ciechi vedere s(ignifica) alegreça. Corere volere (et) no(n) podere s(ignifica) impedimento. Capo suo p(er)dere s(ignifica) morte d'amicho. Con putana iacere s(ignifica) sicuritade. Con sua moglie giacere s(ignifica) dampno. Con maschio giacere s(ignifica) corompimento. Con bestia giacere s(ignifica) infermitade. Cervo vedere s(ignifica) messo fidato. Cun grande homo p(ar)lare s(ignifica) guadagno. Carte legiere s(ignifica) messo da lonçi. Cun filox(o)pho p(ar)lare s(ignifica) alegreça. Ciello i(n)fiamato vedere s(ignifica) non bene. Cun soa sorella giacere s(ignifica) dampno. Cun molglie d'altrui giacere s(ignifica) guadagno. Corere vedere s(ignifica) leticia. Coronarssi vedere s(ignifica) guadagno. Corona fare s(ignifica) lite. Cedroni vedere s(ignifica) sigurtà. Con lo imp(er)adore p(ar)lare s(ignifica) alegreça. Codigo o altro libro legiere s(ignifica) letiçia. Ciechi vedere mangiare s(ignifica) i(n)fermità. Colombi vedere volare s(ignifica) arguaiti.384 Corbo bechare vedere s(ignifica) co(n)vertimento del co(r)po. Corbo stare sopra p(er)sona s(ignifica) p(er)icollo. Capra vedere s(ignifica) spaçamento. Caxa sua vedere hornata s(ignifica) i(n)fermità i(n) essa. Caxa sua spaçare vedere s(ignifica) p(er)icolo de vita.

3 84 Per «aggu ati».

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FIRENZE, BIBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA, COD. ASHBURNHAM

1 724 (As)

Codice cartaceo del XV sec. , mm 245 x 1 60, di cc. 1+ 1 1 9+11' . Datato 1 455 a Napoli (c. 1 1 8v) : «Ex Neapoli die X febr. Miiii Lv». Scritto da una sola mano cancelleresca con influenze umanistiche corsive a cui si posso­ no attribuire anche gli interventi correttori interlineari e le postille e glos­ se marginali, vergati con inchiostro diverso. Le iniziali da rubricare sono lasciate in bianco. Due numerazioni corrispondenti, una coeva all'angolo superiore esterno che inizia da c. 1 1 r, la seconda moderna a matita nell'an­ golo inferiore esterno. La rilegatura è ottocentesca in pelle con fregi d'oro, con un'iscrizione a caratteri dorati sul dorso: «Acerba di Cico D'Ascoli. Manoscritt. in papiro 1 455». L'unica indicazione sulla sua provenienza si trova sulla carta di guar­ dia anteriore che riporta la nota d'acquisto: «Cellotti sale by Mely apr 1 8 1 9».3 8 5 Sull'ultima carta, c. 1 1 9r, una nota di possesso, probabilmente sei­ centesca di >, con valore temporale. Per .

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B IBLIOTECA M E D I C EA LAURENZIANA, COD. ASHBURNHAM

1 724 (As)

E

cclexiam hedificare sacerdotis mortem. Ebrum se videre infirmitatem. Ecclexiam cadere videre sacerdot(um) mutationem. Egrotum se videre aliqua(m) expeditio(n)em v(e)l excusationem. Equm album vel sedere lucrum. Equo rubeo in sedere eventum bonum. Equm validum vel varium sedere expeditionem. Equm argenteum videre detrimentum. Equos salvaticos videre dampnum. Equos abos videre ioconditatem. Equos rubeos vel bayos videre nuntium bonum. Equos solutos videre vel ab eis infestare ansietate(m). Equos castaneum videre ansietatem vel laborem. Equm suum castrare secreta sua mu(n)dare. "Eluram ha(be)re divitiam." (c. 1 1 3v) Erantem se videre molestiam. Elefantem videre lucrum. Eunucos videre dampnum. Ecclexia assendere rationes maximas. Edere vel tractare ligumina infirmitatem. F

atiem suam numq(ue)m videre vitam longam. Fatiem suam formoxam videre actum et honorem. Fatiem suam in speculo videre filium natu(m). Fatiem suam t(u)rbem videre mult(orum) crimib(us) obligari. Fabas tractare iniuriam et impedimentum. Farinam tractare detrimentum. Faxianum 3 9 0 accipere puellam formoxam. Fantaxima 3 9 1 videre ansietatem. "Faxias" perdere dampnum. Ferro percuso se videre solicitudinem. Ferum tractare solicitudinem. 390 39 1

Per «Phasianum». Per «Phantasma». -

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B I B LIOTECA MEDICEA LAURENZIANA, COD. ASHBURNHAM 1 724 (As)

Ficus comedere infìrmitatem. Fialam cum vino bibere tristitiam. "Fietiallia" tractare dampnum. Fialam formoxam videre gaudium. Figuram suam mutatam deceprionem. Filios vel fìlias sibi nasci crementum. Fatiem suam in aqua(m) videre vita(m) longam p(ropter) lucro. Flumen limpidum vel pacifìcu(m) videre acusatio(n)em v(e)l litem. Flumen tractare litem vel infìrrnitatem. Flumen in domu(m) suam intrare periculu(m) ipsus domus. Flere se videre gaudium. Flores videre aut coligere, inimicu(m)_cave(re) et (con)solatio(n)em. Fontem in domum suam videre exire letitiam. Fontes q(ue)m plures videre v(e)l in eis bibere lucrum v(e)l lititiam. Fossas videre et in eas cadere fìne(m) vite v(e)l calo(m)pniam. (c. 1 1 4r) Fructus videre vel coligere except(orum) pomis bonu(m). Feminas videre detrimentum. Feminas videre (cum) crinibus expansis deceptionem. Feminam nudam vel discopertam videre mortem alicuius. Fornicari hominem gaudium. Fornicas ho(m)i(n)es aut fornicationes videre gaudiu(m) et ( con)solatio­ nem. G

< G > allos cantantes vel pugnantes videre, liberationem. "Gargas" videre, securitatem. Galinas ova parrientes, gaudium. Galinas cum pullis videre, lucrum vel dampnum. Gaudere se videre in sompnis tristitiam. Gaudentem videre et (cum) ip(s)o letifìcari, angustiam gravem. Gentem quam(cum)q(ue) videre, ansietatem magnam. "Ge(n)ias" sigiliatas videre, inirnicitiam. Gentilles vel aruspices videre in festo videre, litem. Gladiatorem sup(er) se videre venire, exsuperatio(r)em inimicor(um) . Gladiatorem se videre fieri, negotium. Gruues videre, tristitiam. Granata malar(um) videre, tristitiam. Gradum ascendere laborem s(ignifì.cat) et alibi letitiam. -

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B I B LIOTECA MEDICEA LAURENZIANA, COD. ASHBURNHAM

1 7 24 (As)

H

actam 3 9 2 vel astille videre: expeditionem. Harta vel angusta videre: bonum t(em)p(u)s. Hirchos vel arietes habere: abondantiam. Hirchos vel capras videre: expeditionem. Hirculum videre et (cum) eo luctari: deterimentum. Hirchulum videre et (cum) eo loqui: amicitiam novam. Hominem in quo(cum)q(ue) loco videre: bonum. Hominem contra se pugnare videre: iracondiam. Hominem occidere videre: tutamen negotii. Hominem feram p(er)fectam videre: inimicor(um) insidias. Hortum habere: letitiam. (c. 1 1 4v) Hospites in domo sua videre invidiam. Hominem se occidere videre tutamen negotii. Horogolio ob(sti)nare loci mutationem. Hordeum tratare letitiam. I

n cellum in quo(cum) q(ue) loco se videre tristitiam. In carcere v(e)l in custodia se videre mult(orum) criminibus opp(ri)mi. In castro se videre i(n)cluxum a magnis p(er)iculis se lib(e)rari. In calicem bibere, infirmitatem. In cachabo bibere solicitudinem. In foro deambulare vel dormire, infirmitatem. Infantes videre vel (cum) eis ambulare, letitiam. In flumine se lavare, letitiam (cum) lucro. In sordido se lavare, iniuriam. In fialam bibere, infirmitatem. In flumine cadere, gaudium. In gurgite se lavare acusationem. In hoste ambulare, letitiam. In lecto jacere detrimentu(m). In orto ambulare letitiam. In mari se videre cadere expeditionem. In mari se lavare, letitiam magnam. 392 Per «Hastam».

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B I B LIOTECA MEDICEA LAURENZIANA, COD. ASHBURNHAM 1 724 (As)

In monumento se videre de p(er)iculis liberari. In pesina se lavare letitiam. In patria aliena se ambulare videre nuntiu(m) bonu(m) . In salario deambulare se videre angustiam. In tina se lavare solicitudinem. Incendere quamq(e)m domum videre ip(s)am p(er)iculum pari. Ignem quo(cum)q(ue) modo videre tribulationem. K

< K>apud suum sibi lavare videre ab o(mn)i p(er)iculo lib(er)ari. Kapud suum componere honorem. Kapilatum se videre periculum. (c. 1 1 5r) Kapilos suos tondere videre se dampnum. Kasidem in capite habere securitatem. Kalciamenta vetera calciare deceptionem. Kalciamenta nova calciare lucrum. Kartas legere nuntium fidum. Kamelos videre et ab eis infestare litem. Kanes aliquos se infestare videre adversor(ium) infidias. Kanes secum ludere videre (cum) inimicis i(n) gratia(m) tenerti. Kartam videre honorem. Kaseum manducare, litem. Karbones vivos videre expeditionem. Kanzelos vel intrare vel videre gravem calu(m)pn(i)am. Klamare se videre non posse impedimentum. Kartas sibi tolere videre dampnum. Kandelabra lucentia tenere aut videre gaudium. L

unam albam videre lucrum. Lunam i(n)volutam se videre nuntiu(m) bonum. Lanceam mittere vel aliq(ue)m feream negotium.393 Lapides mittere vel coligere egritudinem. Lepores tractare impedimentum. 393 L'integrazione è confermata dagli altri codici che riportano la stessa voce. Si veda il Dizionario dei sogni alla voce Lancia. -

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1 724 (As)

Lapidare se videre molestiam gravem. Lactare se videre securitatem. Lac bibere letitiam. Litem videre gaudium. Lardum tractare mortem alicuius. Lampades plures ardentes videre langorem. Leonem curentem videre expeditionem. Lena se videre i(n)volutum nuntium bonum. Lectum suum formoxum videre uxorem fidelem. Ligu(mi)na tractare vel videre i(n)firmitatem. Lactantem se videre tristitiam. (c. 1 1 5v) Lunam sanguineam periculum. Lunas coronatas lucrum. Lunas duas videre ante po(tes)tates accendere debe(re). Lunam brevem videre dampnum negotii. Lunam claram videre detrimentum aut felicissimu(m) negotiu(m). Literis studere bonu(m) nuntium. Lunam de celio cadere videre laborem vite. Luminaria accipere vel facere letitiam. Lucrari se videre securitatem. Lugere se videre gaudium. Lupum se infestare videre lites adversarior(um) . Lochum suum aliis donare dampnum. Lineam puram se vestire tristitiam. Ligatum se videre impedimentum. Lepores tractare metum. M

atrem suam videre vivam vel mortua(m) securitatem. Machulatum se videre calompnia(m) et dampnum. Mare turbulentum videre dampnum. Marmorem videre deceptionem. Maiorem se videre in ministrum esse bonum. Manus suas (con)q(u)intas 394 habere, peccare. Manus lavare a peccatis liberari. Mare quetum videre gaudium. 394 Per «congiuntas». -

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Messem in area t(e)ri infirmitatem. Messem ventilare videre molestiam p(o)p(u)li. Mel accipere infirmitatem cavere. Mel manducare infirmitatem. Messes aut messores videre gaudium. Mortuum videre certum gaudium. Millitem se videre tristitiam vel egritudinem. Millites videre gaudium. (c. 1 1 6r) Mamilas plena lactare lucrum. Minas sibi ab aliquo surgere gra(tia)m. Migrari se videre deceptionem. Mortum se videre dampnum. Mortuos obsculari vitam longam. Mortuos secum videre securitatem. Mortuos de domo sua videre tolli dampnum. Monacum videre tristitiam. Monachum videre securitatem. Montes ascender "ra(tio)nes" maximas. Montes plures et altos videre impedimentum. Mortum patrem videre securitatem. Mulieres videre detrimentum. Mulieres cum capilis spansis videre deceptionem. Mulieres discopertam videre mortem alicuius. Manus mulieris in [ . . . ] videre ha(be)re gaudiu(m). Mutum videre gaudium. Mulierem suam ab allo coruptam videre p(er)iculu(m) vite aut mortem. Muschas se videri occidere seditionem inimicor(um) exsup(er)are. Mulieres parientes videre increme(n)tum. N

avem ascendere honorem vel bonum nuntium. Naves curentes in pelago videre gaudium. Nautas videre deceptionem. Navigare in tranquilo letitiam. Natare se videre impedimentum. Natalia facere litem vel sine damp(n)um impediment(um). Naturam validam habere crementum. Nebulas videre malignitatem.

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Nidum avis invenire nuntium bonum. Nudum stare se videre dampnum. Nudum se videre curentem expeditio(n)em vel dampnu(m). (c. 1 1 6v) Nudis pedibus ambulare detrimentum. Nuptias facere vel cantatrices videre lucrum. Nubes celli curentes videre videre 395 expeditio(n)em. Nubes limpidas curentes videre come(n)tum negotii. Nubes per terram curentes inimicitia(m) aliq(ue)m i(n) toto orbe venire. Nuces videre vel comedere litem et clausuram. Nuchum arborem sedere lucrum. Nubulum cellum videre oculor(um) dolorem. o

blationes facere feliciora tempora. Oculum dritum p(er)dere fratrem perire . Oculum sinistrum p(er)dere sororem perire . Oleum habere letitiam. Oleum manducare letitiam. Oleum infungi vel ongi filicitatem eius. Oleum suum infondere in terram infirmitatem. Olea manducare ansietatem. Olivas videre vel accipere aut manducare lucrum. Opus tractare impedimentum. Orare Deum videre bunum excercire. Organa cantantia videre iracondiam in publico. Ortos facere vel videre ioconditatem. Orationem facere feliciora tempora. Osculari se videre dampnum. Ossa mortuor(um) vel corpora videre labores maximos. Ova invenire letitiam. Ova tractare odioxa tempora. Oves videre tedium. Oves pascentes letitiam. Oves tonsas vel tondere videre dampnum.

395

L'infinito, per svista, è ripetuto due volte di seguito.

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1 724 (As)

p

anem videre calidum bonum. Pabulos videre bonum. (c. 1 1 7r) Patrem suum mortum vel vivum videre sicuritatem. Panes ordiaces accipere amicitiam. Porcos videre nu(n)tium certum. Porcos varios videre infirmitatem. Palmam accipere honorem. Paleas tractare letitiam. Pedes lavare, expeditionem. Pelosum se videre detrimentum. Picturas videre deceptionem. Piperem videre vel accipere molestiam. Pices videre varitudinem s(ignificat) et quidam dicunt impedimen(tu)m.396 Pices parvos videre pluviam. 397 Philophum videre detrimentum. Pontem transire securitatem. Poma in sum habere filios generare. Poma manducare laborem. Poma coligere dampnum. Puteum videre et in eo cadere dampnum. Pulos videre dies bonos. Puelam accipere ( con)vitium. Puellam dare dampnum. Purpuram videre vestire infirmitatem. Pugnam vincere inimicos superare. Pulcrem videre molestiam. Pulverem multum in domo sua videre divitias. Pluma coligere letitiam. Plumam videre letitiam. Plumbum videre infirmitatem. Plorare se videre gaudium. Prunas ardentes videre tribulationem.

396 Per «Pisces», desumibile da U: «Pisces videre: inpedimentum». 397 Per «Pisces» come riscontrabile in O, D4 e Rl: «Pisces vivos videre: pluviam». -

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B I B LIOTECA MEDICEA LAURENZIANA, COD. ASHBURNHAM 1 724 (As)

Q (c. 1 1 7v) uadrigas videre impedimentum. Quadrupedia videre ansietatem. Quadrigas plures videre impedime(n)< tu>m. Quadrigas albas videre bonum. Qui se cecum viderit seditionem paritur. Qui se sup(er) arbores vivos sedere viderit locutionem inimicor(um) incuret. Qui se curere non posse impedimentum. Qui custodias videt tedium et ansietatem. Qui se volare viderit loci mutationem. Quas(cum)q(ue)m vestes videre lucrum. R

< R>ipas ascendere bonum. Ripas cadere bonum. Rivum videre novam lucutionem. Ripales videre maximum laborem. s

olem pluere videre gaudium. Sponsalia facere dampnum. Sanguinem de corpore cadere dampnu(m) . Solem splendidum videre stabilitatem. Solem tenebroxum videre dominib(us) p(er)iculum. Stellas de celio cadere magnum p( er)iculum. Solem cum luna videre malum. Serpentes infestare videre inimicos sup( er)are. T

ontrium 398 videre verba grama. Tenebras videre infirmitatem. Telas vel testrices videre nuntium bonum. Teremotum videre impedimentum.

398 Per .

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BIBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA, COD. ASHBURNHAM 1 724 (As)

U-V 399 endimiare videre irilitatem. 400 Vapulare se videre bonu(m) cu(m)sequitur. Uxorem ducere dampnum. Uvas albas videre tristitia(m) p(er) alibi nuntiu(m) bonu(m) et gaudiu(m). (c. 1 1 8r) Uvas nigras videre letitiam. Uvas comedere mutationem t(em)p(oribu)s. V lpes videre impediemntum. Vites plena videre gaudium. Vitreum tractare angustiam. Ungulas sibi facere videre ansietatem. Viam luctuoxam ambulare deceptionem. Vestimenta sua p(er)dere est suum dampnum. x

(ristu)m crucifisum videre dampnum. (Ch)(ristu)m adorare gaudium. (Ch)(rist)o loqui ioconditatem. y

mpnos cantare expeditionem. Ympnos audire letitiam. Ydrias plenas videre (con)solationem. Yrcos videre vel comedere oculor(um) dolorem. z

onam auream precingere lucrum. Zonam partitam cingere laborem. Zinzaniam seminare rixam vel scandellum. Deo gratias Amen.

399 Il copista non distingue originale delle entrate. 400 Per «hilaritatem».

u

e v. Qui si distinguono le due lettere mantenendo l'ordine

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FIRENZE, BIBLIOTECA Rl:CCARDIANA, COD.

859 [L. III.

N.

IV] (Rl, Ri)

Codice cartaceo della seconda metà del XV sec. ,401 mm 290 x 205 , di cc. II +62. La numerazione antica, prima nell'angolo inferiore esterno e poi in quello superiore, è visibile solamente su poche carte . Sono presenti, in­ vece, due numerazioni moderne e tra loro concordanti sul recto, una a inchiostro nell'angolo superiore esterno, la seconda realizzata con timbro meccanico nell'angolo inferiore esterno. Scritto in lettera mercantesca dal copista principale, una seconda mano copia le cc. 1 1 r-25r, una terza mano interviene sporadicamente alle cc. 5 7v, 58r, e una quarta copia la versione in volgare del Somniale Danielis alle cc. 59v-60v e il frammento in latino alla c. 6 1 r. Il volgare è di area linguistica settentrionale, veneto-lombarda (si veda la trascrizione della versione in volgare del Somniale). Rilegatura in cartone con sovraccoperta. Codice miscellaneo interamente dedicato all'interpretazione dei sogni, contiene: c. l r:

in alto, di mano moderna, «Somnia ne cures», incipit del distico Somnia non observanda, dal Disticha Catonis, II, 3 1 attribuito a Dio­ niso Catone . 402 In basso: «Leonis Tusci imperatoriarum epistol. inter­ pr. < es> de somniis et oraculis. Est interpres Artemidori». 403

40 1 Non sono presenti filigrane. La vergatura della carta a coste molto sottili sembra es­ sere tipica delle cartiere napoletane e francesi intorno al 1 460. Altri indizi per la datazione, oltre ai dati paleografici, sono la presenza del testo di Santa Caterina da Siena con la nomina di Beata, precedente quindi alla canonizzazione avvenuta nel 1 46 1 . 402 «Somnia ne cures nam mens humana, quod optat, l dum vigilans sperat, per somnum cernit id ipsum». Il cod. Ambrosiano T8 1 sup. (c. 49r), che come questo ms. contiene la tra­ duzione di Leo Tuscus, il Somniale Danielis e una varietà di testi onirocritici, premette al testo la stessa citazione del distico ripresa dal Liber thesauri occulti di Pascalis Romanus, opera che mette insieme i saperi onirocritici di Artemidoro e dello pseudo-Achmet, spesso associati con la traduzione dello stesso Leo Tuscus, cfr. SIMONE COLLIN-ROSET, Le "Liber thesauri occulti " de Pascalis Romanus (Un traité d 'interprétation des songes du XII' siècle), «Archives d'histoire doctri­ nale et littéraire du Moyen-age», XXXVIII, 1 963, p. 1 44. È anche attestato un detto popolare nel Medioevo che recita: «Somnia ne cures, nam fallunt plurima plures», cfr. EMANUEL STRAUSS, Dictionary of European proverbs, New York, Routledge, 20 12, vol. I, p. 1 09. 403 Sappiamo che Leo Tuscus è interprete e traduttore del libro dei sogni dello pseu-

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1 44

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BIBLIOTECA RICCARDIANA, COD. 8 5 9 {Rl, Ri)

c. lv:

c. 2r:

cc. 2r-3v:

Alberto Magno, De fato, art. I, arg. 8: «Sopnia ex quibus pronosti­ cantur futura . . . »; « . . . Ergo per circulum celestem aliquid adheret inferioribus per quod regulatur tota vite dispositio». in alto l'invocazione «>. «Caput 5 1 . Nam si erga hec mens cauta non fuerit.. .»; « . . . et ipse secum nihi1 ex bono opere portaret>>. Passi della Bibbia con i sogni: Genesi 28, 12; 37, 6-7, 9; 40, 9- 1 0, 1 6-

1 7; 4 1 , 1 -7; Giudici 7, 1 3 - 1 4; Daniele 2, 28-29, 3 1 ; 4, 1 -2, 7-9; Amos 3 , 7; Numeri 12, 6; Giobbe 3 3 , 1 5 , 1 6- 1 7: «Dixit Ioseph audite somnium c. 5 7r:

cc. 5 7v-58r:

meum quod vidi putabam tris ligare nos manipulos in agro . . . »; « . . . e t liberet aum a superbia». Michele Scoto, «Michahele Scotto», riassunto dell'analisi dei so­ gni dal Liber physionomie, II, cap. XLV, De notitia nimie abundantie humorum per somnia: «Si quis vult recordari se sopnii non amplius dormiat super ipsus latus et facile erit memor et si non plene fiunt ipsum gratet sibi fortitem caput ubi est virtus memorie . . . »; « . . . Sanguinem diffundere e t similia». Segue un breve testo senza titolo che non sembra essere la conti­ nuazione di quello di Michele Scoto: «Si vis scire de itinere tuo aut de aliquo futurum super te . . . »; « . . . et genuflexo faciendum esse in camera». Spiegazione dei sogni con l'apertura dei Salmi: «Sopniantes vero nostro de ipsorum sopnii s veritatem scire poterunt.. .»; « . . .ipsa ti­ tulo veritatem dicet» (si veda la trascrizione che segue). Alfabeto mantico: «A significat vitam vel potestatem ... »; « ... ç ad­ mirationem sive incrementum» (si veda la trascrizione che segue). Secondo alfabeto mantico tra le cc. 5 7v-58r con l'avvertimento «Ista est melior quam superior»: «A significat bonum et fortunam iter persperum et felicem vita et orain bona . . . »; « . . . ç peccatum semper vel ad admiracionem sicut crementum» (si veda la trascri­ zione che segue). c. 58r: Ruggero Bacone («Rugerius Bachon»), Opus Maius, Causae erroris, I, IV: «Non opportet margaritas spargi inter porcos nam rerum maiestatem minuit qui vulgat mistica nec manent secre­ ta quorum turba est consciam . . . »; « . . . ita quod a vulgo vale ant aperiri». -

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B I BLIOTECA RICCARDIANA, COD. 8 5 9 (RI, Ri)

c. 58v:

cc. 59r-60v: c. 6 l r: cc. 61v-62:

De obvia.tione etc. , lettere raggruppate con relativo significato (si veda la trascrizione che segue). Numeri associati a simboli alchemici dei pianeti e dei metalli (si veda la trascrizione che segue). Tommaso D'Aquino, Compendium theologiae ad fratrem Regynal­ dum l, CLXVII (Quod corpora erunt omnino obedientia animae): «Corpus autem humanum ratione suae coruptibilitatis impedit animam . . . )); «Si quis fu erit inter vos Propheta Domini per sop­ nium aut visionem loquar ad eum)). Interpretazione dei sogni secondo l'infusso dei pianeti: «De ma­ gno sompnio vel parvo si vis videre quid fuit respice ascendens . . . )); « . . .vel vidit materteras vel matrem vel aviam ex parte matris)) (si veda la trascrizione che segue). Somniale Danielis in volgare. Incipit: «Sopnialis Danielis prophete quem fecit in Babilonia in diebus Nabuchodonasor. . . )) (si veda la trascrizione che segue). Frammento di Somniale Danileis in latino, Sopnia extrata per alfabe­ ti: «Aves piliare vel cum avibus certare significat iram)) (si veda la trascrizione che segue). bianche.

Sul manoscritto si vedano: LAWRENCE T. MARTIN, Somniale Danielis: An Edition of a Medieval Latin Dream Interpre­ tation Handbook, Berna-Francoforte sul Meno, Lang, 1 98 1 , pp. 29-30; VALERIO CAJ>pozzo, Libri dei sogni e letteratura: l'espediente narrativo di Dante Alighieri, in Studi di Letteratura Ita­ liana in memoria di Achille Tartaro, a cura di G . Natali e P. Stoppelli, Roma, Bulzoni, 2009, pp. 99- 1 1 9 : 1 03 .

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SOMNIALE DANIELIS IN LATINO

Sompnia Danielis, cc. 52v-54r". (c. 52v) \ et alibi f. 1 2 / 405 Incipiunt so(m)pnia Danielis p(ro)ph(et)e.

A

Aquila sup(er) se volare honore(m) sig(nifica)t. Arare qui se viderit ingeniu(m) sig(nifica)t. Astra celi videre magna(m) letitia(m) sig(nifica)t. Asinu(m) sup(er) sedere labore(m) v(e)l ifirmitate(m) sig(nifica)t. Asinu(m) q(ui) se viderit egrotu(m) sig(nifica)t. Archu(m) portare v(e)l jactare desideriu(m) sig(nifica)t. Archu(m) tendere honore(m) v(e)l fortitudine(m) sig(nifica)t. Argentu(m) tractare iracdia(m) v(e)l t(ri)stitia(m) sig(nifica)t. Arma portare securitate(m) sig(nifica)t sig(nifica)t. Archu(m) vel sagita(m) mitere lucru(m) sig(nifica)t. Assatas carnes comidere dapnu(m) sig(nifica)t. Aerem serenu(m) videre lucru(m) sig(nifica)t. Aves capere lucru(m) sig(nifica)t. Aves se ip(su)m cu(m) rostro mordere da(m)pnu(m) sig(nifica)t. Aves videre et cu(m) eum pugnare lite( m) sig(nifica)t. Auru(m) hab(er)e i(n)vidia(m) sig(nifica)t. Anulu(m) accip(er)e gaudiu(m) sig(nifica)t. Anulu(m) p(er)dere dapnu(m) sig(nifica)t sig(nifica)t. Adorare Deu(m) gaudiu(m) sig(nifica)t. Asinu(m) p(er)spicere egrotatione(m) sig(nifica)t. Asinu(m) sedentem i(n)spicere labore(m) sig(nifica)t. Asinos audire sig(nifica)t dapnu(m). 40 5

Indicazione che rimanda alla versione in volgare, cc. 59r-60v. -

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BI BLIOTECA RICCARDIANA, COD. 8 5 9 (Rl, Ri)

Adamantis videre sig(nifica)t bonu(m).

Autem seq(ui)t(ur) amplius de A i(n) j(olio) 1 3 406 B

Baculu(m) ambulando h(abe)re i(n)firmi sig(nifi.ca)t. Balneu(m) facere tediu(m) sig(nifica)t. Balneari se videre iracondia(m) sig(nifica)t. Barba(m) magna(m) et p(ro)lixa(m) h(abe)re lucru(m) sig(nifi.ca)t. Barbam ardente(m) h(abe)re turbatione(m) sig(nifica)t. Barbatu(m) se videre crementu(m) sig(nifica)t. Barba(m) se videre to(n)di v(e)l radi da(m)pnu(m) sig(nifi.ca)t. Barbatu(m) alteru(m) se videre honore(m) sig(nifi.ca)t. Barbatu(m) paru(m) videre lite(m) grave(m) sig(nifica)t. Brachia valida h(abe)re crementu(m) sig(nifica)t. Bestias domare cu(m) inimicis gta(tia)m h(abe)re sig(nifica)t. Beneficiu(m) facere gaudiu(m) sig(nifica)t. Bestias videre et cu(m) eis pugnare inimicos h(abe)re sig(nifica)t. Boves videre letitia(m) h(aber)re sig(nifica)t. Boves macros videre t(em)p(or)a cara sig(nifi.ca)t. Boves videre pascentes et sta(n)tes gaudiu(m) sig(nifica)t. Baculu(m) v(e)l virga(m) i(n)cedens h(abe)re sig(nifica)t i(n)firmitate. Balneu(m) agere sig(nifica)t tediu(m) v(e)l detrime(n)tu(m). Balneare(m) se i(n)spicere sig(nifica)t irac(un)dia(m) . Barba(m) longa(m) se h(abe)ntes sig(nifica)t fortitudine(m) ac lucru(m). Barba(m) tonsas se h(abe)ntes sig(nifica)t tribulatione(m) . Barbuta(m) se aspicere sig(nifica)t sig(nifica)t molestia(m). Boves transeuntes videre sig(nifica)t bonu(m). Boves macilentes v(e)l macie sig(nifica)t carestia(m). Boves pingues aspirere sig(nifica)t bonu(m) te(m)porale. (col. b) c

Capud lavari et o(mn)i metu p(er)iculo liberari sig(nifica)t. Capud albu(m) videre lucru(m) sig(nifi.ca)t. Capillos a capite toli da(m)pnu(m) sig(nifica)t. Capud tonsari suu(m) lucru(m) sig(nifi.ca)t. Candelas parvas videre aliq(uod) funus sig(nifica)t. Campana(m) pulsare et ea(m) audire lite(m) sig(nifica)t. 406 Rimanda alla versione

in volgare, c c . 59r-60v.

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BIB LIOTECA RICCARDIANA, COD. 8 5 9 (Rl, Ri)

Cantare i(n) so(m)pnis iracondia(m) sig(nifica)t. Canes latrantes audire cu(m) inimico gra(tia)m h(abe)re sig(nifica)t. Carnes recentes manducare videre iustitiam sig(nifica)t. Carnes siccas comedere latatione(m) sig(nifica)t. Carcere(m) videre securitate(m) sig(nifica)t. Carta(m) sc(ri)bere accusatione sig(nifica)t. Cartas legere inimicu(m) h(ab)er(e) sig(nifica)t. Calciamenta nova h(ab)er(e) lucru(m) sig(nifica)t. Calciamenta vetera h(ab)er(e) iram sig(nifica)t. Clamide vestiri securitate(m) sig(nifica)t. Cervice(m) sua(m) i(n)clinari inimicos h(ab)er(e) sig(nifica)t. Carnes assatas comedere ira sig(nifica)t. Caseu(m) recente(m) videre v(e)l comedere lucru(m) sig(nifica)t. Caseu(m) siccu(m) videre nullu(m) bonu(m) sig(nifica)t. Caseu(m) acensu(m) videre magnu(m) honore(m) sig(nifica)t. Celi radiu(m) videre lite(m) grave(m) sig(nifica)t. Celu(m) flamineu(m) videre iniq(ui)tate(m) sig(nifica)t. Ceram tractare mortuos sig(nifica)t. Cereos ardentes videre letitia(m) sig(nifica)t. Colu(m)bu(m) videre gaudiu(m) sig(nifica)t. Codices videre v(e)l leges bonu(m) sig(nifica)t. Corona(m) videre honore(m) sig(nifica)t. Coronatu(m) se videre magnu(m) honore(m) sig(nifica)t. Coros angelor(um) videre canta(n)tes luc(rum) sig(nifica)t. Corpus h(abe)re validu(m) bonu(m) sig(nifica)t. Cu(m) c(on)iuge c(on)bere litem sig(nifica)t. Cu(m) marito (com)misscer honorem sig(nifica)t. Celu(m) ascendere honore(m) sig(nifica)t. Caseu(m) recente(m) comedere magnu(m) bonu(m) sig(nifica)t. Corona(m) accip(er)e v(e)l h(abe)re gaudiu(m) sig(nifica)t. Cu(m) mo(r)tuo loq(ui) bonu(m) p(er)seq(uitur) sig(nifica)t. Cantare no(n) posse i(n)firmitate(m) sig(nifica)t. Cecos plures videre dapnu(m) sig(nifica)t. (c. 52v") Cu(m) virgine fornicari c(on)tumelia(m) sig(nifica)t. Cu(m) alteriori se jungi dep(re)ssionem sig(nifica)t. Cu(m) meret(ri)ce libere detrimentu(m) sig(nifica)t. Cu(m) aliena fornicari dampnu(m) sig(nifica)t. Cu(m) imp(er)atore habitare gaudiu(m) sig(nifica)t. Cu(m)buri se videre calamitate(m) sig(nifica)t.

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Cu(m) infantibus ludere gaudiu(m) sig(nifica)t. Cu(m) mortuis loqui magnu(m) lucru(m) sig(nifica)t. Corvu(m) sup(er) se volante videri diabolu(m) sig(nifica)t. Crisma sup(er) se fundere gra(ti)am S(anc)ti Sp(iritu)s. Cimbala audire lite(m) sig(nifica)t. Clibanu(m) videre litem sig(nifica)t. Cutelu(m) dare inimicu(m) cavere sig(nifica)t. Curente(m) sup(er) se videre et no(n) posse cavere inpedimentu(m) sig(nifica)t. Custodia h(abe)re tediu(m) sig(nifica)t. Cu(m) rege v(e)l c(um) camite loq(ui) dig(ni)tate(m) s(ignificat) . Caput tonsu(m) h(abe)re deceptione(m) s(ignificat). Calciame(n)ta nova h(abe)re gaudiu(m) s(ignificat). Calciame(n)ta vetera h(abe)re angustia(m) s(ignificat) . Cibu(m) comedere dapnu(m) s(ignificat) . Con sorore petare v(e)l c(on)cubere dapnu(m) s(ignificat). D

Deu(m) adorare \ v(e)l videre / gaudiu(m) sig(nifica)t. Deo imolari lucrum sig(nifica)t. Dentes cadere morte(m) aliquis s(ignificat) . Deo sac(ri)ficare s(ignificat) gaudiu(m). Deu(m) videre v(e)l secu(m) aloq(ue)re v(e)l c(um) s(an)ctis suis dapnu(m) sig(nifica)t. Dominare bestias silvestris s(ignificat) dapnu(m). Dentes cu(m) sanguine excidere s.[ignificat] mo(r)tem. Dentes subtanei cadere morte(m) afiniu(m) . Dentes maxilaris morte afiniu(m) . Dentes excidere s(ignificat) morte(m) amicor(um). Dentes se more(n)tes et cu(m) dolore excidentes sign(nifica)t mortes p(at)ris v(e)l m(at)ris. E

Equ(m) albu(m) videre et � sup(er) sedere lucrum sig(nifica)t. Equ(m) videre mortuum lucru(m) sig(nifica)t. Equ(m) castratu(m) videre lucru(m) sig(nifica)t. Equ(m) feroce(m) videre labore(m) sig(nifica)t. Equ(m) castrare secreta pandere vole 40 7 sig(nifica)t. 40 7

Per «veli e». -

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BIBLIOTECA RICCARDIANA, COD. 8 5 9 (Rl, Ri)

(col. b) Equ(m) russu(m) v(e)l flavu(m) sup(er) seder bonu(m) sig(nifica)t. Equ(m) domare inimicu(m) sup(er)are sig(nifica)t. Exule(m) se videre ansietate(m) sig(nifica)t. F

Faciem sua(m) videre formosa(m) honore(m) sig(nifica)t. Faciem i(n) aqua videre lucru(m) et lo(n)gu(m) sig(nifica)t. Faciem sua(m) h(abe)re turpe(m) detrimentu(m) sig(nifica)t. Fantasmata videre ansietate(m) sig(nifica)t. Feru(m) videre mortuu(m) sig(nifica)t. Fermu(m) tractare i(n)firmi sig(nifica)t. Fero se p(er)ussu(m) videre solicitudine(m) sig(nifica)t. Fonte(m) turbulentu(m) videre offensione(m) sig(nifica)t. Forca(m) videre litem maxima(m) sig(nifica)t. Fossam cecidisse calu(m)pnia(m) sig(nifica)t. Flores i(n) arboribus videre gaudiu(m) sig(nifica)t. Flumina i(n) domu(m) i(n)trare h(abu)nda(n)tiam sig(nifica)t. Flume(n) de domo exire vite p(er)iculu(m) sig(nifica)t. Fluminis i(m)pet(um) tra(n)sire securitate(m) sig(nifica)t. Fluente( m) aqua(m) videre et i(n) eade(m) cadere iudicavere sig(nifica)t. Figura(m) mutare se videre deceptione(m) sig(nifica)t. Fiala(m) veteris vini bibere t(ri)stitia(m) sig(nifica)t. G

Galina(m) videre parare lucru(m) sig(nifica)t. Gema(m) de anullo p(er)didisse dampnu(m) sig(nifica)t. Gentile(m) se i(n)nvestigare litem grave(m) sig(nifica)t. (c. 53r) Gladiatore(m) p(er)fectu(m) e(ss)e dampnu(m) sig(nifica)t. Gladiu(m) portare et de ip(s)o ledere ansietate(m) sig(nifica)t. Gradu(m) v(e)l mu(n)te(m) ascendere labore(m) sig(nifica)t. Grandine(m) videre da(m)pnu(m) v(e)l lite(m) grave(m) sig(nifica)t. H

Ho(m)inem i(n) ferro c(on)versu(m) laborem sig(nifica)t. Ho(m)inem i(n) so(m)pnis videre curame(n)tu(m) sig(nifica)t. Hostia(m) manducare i(n)firmitate(m) sig(nifica)t. Hospites h(abe)re i(n)vidia(m) sig(nifica)t. -

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Hircu(m) videre expectatione(m) sig(nifica)t. Hostias h(abe)re et manducare laborem sig(nifica)t. Hostias tractare curatione(m) sig(nifica)t. I

In balneo se lavari ansietate(m) sig(nifica)t. In carcere se ips(u)s videre solicitudine(m) sig(nifica)t. Incendiu(m) videre scandala v(e)l p(er)icula sig(nifica)t. lncensu(m) tractare sepultura mo(r)tuor(um) sig(nifica)t. Incensu(m) videre q(uod)cu(m)q(ue) p(er)iculu(m) sig(nifica)t. In fonte(m) clara(m) cadere honore(m) sig(nifica)t. In fonte(m) se lavare gaudiu(m) sig(nifica)t. In fonte(m) turpe(m) cadere acusatione(m) sig(nifica)t. In fiume(n) lavari letitia(m) sig(nifica)t. In mari lavari letitia(m) sig(nifica)t. In mare cecidisse lucru(m) sig(nifica)t. In monimento i(n)dui v(e)l i(n)cidi p(er)iculum sig(nifica)t. In palatio deambulare labore(m) g(ra)ve(m) sig(nifica)t. In piscina lavari ioc( on)ditate(m) sig(nifica)t. In puteo lavare iuditiu(m) a(n)i(m)e sig(nifica)t. In orto deambulare letitia(m) sig(nifica)t. (col. h) L

Luna(m) deficere p(ri)ncipe(m) cadere sig(nifica)t. Luna(m) cecidisse labores sig(nifica)t. Luna(m) sanguinea(m) videre detrimentu(m) sig(nifica)t. Lubricu(m) videre det(ri)mentu(m) sig(nifica)t. Lupu(m) videre àetriiHeata(IH) cavend(um) e(st) de furibus sig(nifica)t. Lapides tractare eg(ri)tudine(m) sig(nifica)t. Ladu(m) sepelire mo(r)tuu(m) p(er) an(n)um sig(nifica)t Leone(m) i(n)festare p(re)suram sig(nifica)t. Lectu(m) h(e)n(e) structu(m) letitia(m) sig(nifica)t. Leone(m) curente(m) videre eg(ri)tudine(m) sig(nifica)t. Lepore(m) videre metu(m) mortis sig(nifica)t. Locustas videre i(n)firmitate(m) sig(nifica)t. Ligatu(m) se videre i(n)firmitate(m) sig(nifica)t. Lineu(m) panu(m) vestiri i(n)fermitate(m) sig(nifica)t. Literas videre studiu(m) sig(nifica)t. Litigare i(n) so(m)pnis gaudiu(m) sig(nifica)t. -

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M

Manus suas lavare molestia(m) sig(nifica)t. Manus spectare g(ra)vite(r) languescere sig(nifica)t. Manus suas honestas videre lucru(m) sig(nifica)t. Mare placidu(m) videre placidu(m) gaudiu(m) sig(nifica)t. Mare comotu(m) videre tumulu(m) sig(nifica)t. Marmores v(e)l lapides videre deceptio(n)em sig(nifica)t. Morte(m) viri sopniare gaudiu(m) sig(nifica)t. Matre(m) sua(m) videre mortua(m) t(ri)stitia(m) sig(nifica)t. Malla acerba ma(n)ducare t(ri)stitia sig(nifica)t. Messem sua(m) p(er)didisse t(ri)stitia(m) sig(nifica)t. Messes suas colligere gaudiu(m) sig(nifica)t. Mortuu(m) videre portari letitia(m) v(e)l sani(m) sig(nifica)t. Mortuo aliq(ui)d dare p(ra)vum sig(nifica)t. Mortuu(m) i(n) domo venisse lucru(m) sig(nifica)t. Mortuu(m) vivu(m) videre t(em)p(o)ra cara sig(nifica)t. Mortuu(m) ambula(n)te(m) pteFj v(e)l loq(ue)nte(m) p(er)icula sig(nifica)t. Muliere(m) videre harare metere t(em)p(o)ra cara sig(nifica)t.408 Mortuu(m) amicu(m) videre armatu(m) p(er)cutere sig(nifica)t. Muliere(m) sp(ar)sam capilis videre perditione(m) sig(nifica)t. Muliere(m) nuda(m) videre i(n)fermitate(m) sig(nifica)t. Muscas videre tumultu(m) sig(nifica)t. Mutu(m) se p(er)fectum e(ss)e cito senescere sig(nifica)t. (c. 53v") N Naves videre nu(n)tiu(m) bonu(m) sig(nifica)t. Naves plures videre furore(m) v(e)l deceptione(m) sig(nifica)t. Nave(m) parva(m) ascendere i(n)firmitate(m) sig(nifica)t. Naves evertentes i(n) tempestate p(er)iculu(m) sig(nifica)t. Navigare i(n) piscina securitate(m) sig(nifica)t. Natalitia facere letitia(m) sig(nifica)t. Nubes videre expectatione(m) sig(nifica)t. Nebula(m) videre bonu(m) sig(nifica)t. 4 08 Questa voce è il risultato di due sogni combinati erroneamente: se consideriamo il verbo metere allora il simbolo, come riportato dal codice 04, dovrebbe essere Mortuum con la stessa interpretazione: «Mortuum videre metere: cara tempora»; se invece consideriamo Mulierem e il verbo orare la voce corrispondente, sempre secondo il codice 04, sarebbe dovuta essere: «Mulie­ rem videre orare: feliciora tempora».

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Nidos aviu(m) videre i(n)crementu(m) sig(nifica)t. Nudu(m) se p(er)fectum videre letitia(m) sig(nifica)t. Nudis pedibus a(m)bulare commodu(m) sig(nifica)t. Nuptias facere dampnu(m) sig(nifica)t. o

Oculu(m) aut dente(m) amitere amicu(m) mori sig(nifica)t. Oleu(m) sup(er) se fondi vite lucru(m) sig(nifica)t. Oliva(m) videre lucru(m) sig(nifica)t. Oratione(m) facere merore(m) sig(nifica)t. Organa audire litem sig(nifica)t. Ortu(m) videre gaudiu(m) sig(nifica)t. Ossa mortuor(um) tractare deceptione(m) sig(nifica)t. Ova videre t(em)p(o)ra cara sig(nifica)t. Oves pascere videre lucru(m) sig(nifica)t. Oves tonsas videre da(m)pnu(m) p

Paliis se inductu(m) videre honore(m) sig(nifica)t. Paliu(m) accip(er)e letitia(m) sig(nifica)t. (col. b) Pane(m) albu(m) manducare lucrum sig(nifica)t. Parari mulla(m) videre i(n)cremenru (m) sig(nifica)t. Pedes lavare ansietate(m) sig(nifica)t. Pasta(m) cerea(m) tractare mortuor(um) sig(nifica)t. Parere barbatu(m) videre i(n)crementu(m) sig(nifica)t. Pedes radi videre morbu(m) sig(nifica)t. Pecunia(m) accip(er)e littem sig(nifica)t. Pilosu(m) se f(a)ct(u)m videre i(n)crementu(m) sig(nifica)t. Pip(er) nigru(m) manducare iram sig(nifica)t. Porcos videre sacrones i(n)fermitate(m) sig(nifica)t. Pisces vivos videre pluvia(m) sig(nifica)t. Poma manducare irac(un)dia(m) sig(nifica)t. Ponte(m) videre securitate(m) sig(nifica)t. Plorare i(n) so(m)pnis letitia(m) sig(nifica)t. Plumas videre letitia(m) sig(nifica)t. Pulices tractare molestia(m) sig(nifica)t. Pultes manducare gaudiu(m) sig(nifica)t. Puela(m) parva(m) accip(er)e det(ri)mentu(m) sig(nifica)t. Pugnare et vincere inimicos sup(er)are sig(nifica)t. -

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Puteos videre et i(n) eos cadere mala(m) muliere(m) sig(nifica)t. Pueru(m) semi sedente(m) videre i(n)firmitate(m) sig(nifica)t.

Q Qui se viderit cecu(m) seditione(m) sig(nifica)t. Qui se viderit volare locu(m) mutare sig(nifica)t. Qui se i(n) exilio viderit c(ri)minibus op(ri)mi sig(nifica)t. Qui se cadere viderit honore(m) p(er)dere sig(nifica)t. Qui se viderit i(n) festinare seditione(m) sig(nifica)t. R

(c. 54r") Ridere i(n) so(m)pnis tristitia(m) sig(nifica)t. Radice(m) videre et ea(m) manducare discordia(m) sig(nifica)t. Rege(m) videre letitia(m) sig(nifica)t. Regina(m) videre gaudiu(m) sig(nifica)t. Remigatu(m) ire labore(m) sig(nifica)t. Ripa(m) descendere bonu(m) t(em)p(u)s sig(nifica)t. Rivos videre pluvia(m) sig(nifica)t. Rubea(m) tunica(m) videre gaudiu(m) sig(nifica)t. s

Sanguine(m) si videris de celo descendere dapnu(m) sig(nifica)t. Salsamentu(m) q(uo)libet tractare i(n)firmi sig(nifica)t. Sedente(m) se videre i(n)firmi sig(nifica)t. Sepulcru(m) se videre deceptione(m) sig(nifica)t. Serpentes occidere inimicos sup(er)are sig(nifica)t. Silva(m) videre gaudiu(m) sig(nifica)t. Si quis aliu(m) flagelaverit sep(ar)atione(m) sig(nifica)t. Scalam videre et sup(er) ea(m) sedere deceptione(m) sig(nifica)t. Si q(ui)s frumentu(m) tetigerit H>aè iracu(n)dia(m) sig(nifica)t. Sole(m) et luna(m) p(er)cutere v(e)l portare lite(m) sig(nifica)t. Statura videre inimicitia(m) sig(nifica)t. Spinos calcare inimicos sup(er)are sig(nifica)t. (col. b) T

Tabula(m) pingere lo(n)ga(m) vita(m) sig(nifica)t. Tabulas cereas videre letitiam sig(nifica)t. -

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Tauros videre furore(m) sig(nifica)t. Tella(m) cerea(m) videre littem sig(nifica)t. Tempestate(m) videre lucru(m) sig(nifica)t. Tenebras videre i(n)fermi sig(nifica)t. Teremotu(m) videre timore(m) sig(nifica)t. Testamentu(m) facere multu(m) bonu(m) sig(nifica)t. Tonitrua audire nu(n)tiu(m) bonu(m) sig(nifica)t. Tunica vestiri augmentu(m) sig(nifica)t. U-V 4o9

Vapulari i(n) so(m)pnis � dapnu(m) sig(nifica)t. Vestes purpurea(m) h(abe)re honore(m) sig(nifica)t. Veste(m) forosam h(abe)re letitia(m) sig(nifica)t. Veste(m) varia(m) h(abe)re ansietate(m) sig(nifica)t. Vestimenta sua videre c( on)buri dapnu(m) sig(nifica)t. Uva(m) claritate(m) videre i(n)crementu(m) sig(nifica)t. ''Vufruum" 41 0 Domini adorare gaudiu(m) sig(nifica)t. Vestiri se videre iocu(n)ditate(m) sig(nifica)t. Venerari i(n) so(m)pnis dapnu(m) sig(nifica)t. Vinum turbulentu(m) bibere i(n)fantia(m) sig(nifica)t. Vites maturas videre letitia(m) sig(nifica)t. Vinu(m) claru(m) bibere letitia(m) sig(nifica)t. Ungulas incidere molestia(m) et locu(m) mutare sig(nifica)t. Volare i(n) so(m)pnis locu(m) mutare sig(nifica)t. x

(Ch)(ristu)m portare i(n) so(m)pnis dissce(n)sione(m) sig(nifica)t. (Ch)(ristu)m videre gaudiu(m) sig(nifica)t. z

Zona(m) amitere dapnu(m) sig(nifica)t. Zona(m) aurea(m) cingere invidiam sig(nifica)t significat. Zona(m) argentea(m) h(abe)re invidiam sig(nifica)t.

409 Il copista non distingue originale delle entrate. 4 I O Per «Vultum>>.

u

e v. Qui si distinguono le due lettere mantenendo l'ordine

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1 58

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B I B LIOTECA RICCARDIANA, COD. 8 5 9 (Rl, Ri)

SPIEGAZIONE DEI SOGNI CON L' APERTURA DEI SALMI,

C. 5 7V.

Sopnia(n)tes v(er)o n(ost)ro de ipso(rum) sopniis veritate(m) scire pote­ ru(n)t p(rimo) dicat(ur) P(ate)r n(ost)r(um) devote \ et Ave Maria \ de(u)m accipiat sopnias v(e)l sopniato(rum) psalterius et ip(sum) fortuitu aprat et eo ap(er)to p(re)spiciat q(uae) e(nim) p(ri)ma lit(er)a q(uae) est i(n) capite cartule a sinistro latere ip(s)a ti(tulo) veritate(m) dicet. ALFABETI MANTICI,

CC. 5 7v-58r.

(c. 5 7v) l, A 2, B 3, C

eni(m) sig(nifica)t vita(m) v(e)l potestate(m) Potestate(m) i(n) p(o)p(u)lo. Mortem. 4, 0 Cont(ur)batione(m) . 5, E Letitia(m). 6, F Aq(ui)sitione(m). 7, G Mortem ho(m)i(n)is. 8, H Morte(m) femine. 9, ] Bona(m) vita(m). Vana(m) letitia(m) . 10, K 11, L Honore(m) . Dolore( m) . 1 2, M Salute(m). 13, N Vita(m) v(e)l potestate(m) . 1 4, o 15, P Magna(m) salute(m). Vita(m) et cautela(m) . 16, Q Restaurat(i)o(n)em. 1 7, R Vanitate(m). 18, S Tragedia( m) . 19, T 20, U-V Mortem. Diminutio(n)em parentu(m). 2l, X Pecunia(m) aq(ui)rere. 22, Y Admiratione(m) sive i(n)crementu(m). 23 , ç \Aliter ista est melio(r) / \ Ista e(st) melio(r) q(uam) sup(eri)or\ l, A

Sig(nifica)t bonu(m) et fortuna(m) iter p(ro)sp(er)u(m) et feli­ ce(m) vita et ora(m) bona. -

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B I B LIOTECA RICCARDIANA, COD. 8 5 9 (Rl, Ri)

2, 3, 4, 5,

B C D E

6, F 7, G 8, H 9, ] lO, K

Potestate(m) i(n) p(o)p(u)lo v(e)l d(an)natio(n)em i(n) plebe. Mortem v(e)l cecitate(m) cordis. Discordia et (con)tu(r)batio et mo(r)s p(rin)cipis. Aleviame(n)tu(m) cordis gaudiu(m) stabilitas et libertate(m) cor­ p(or)is v(e)l t(o)t(is) ho(m)i(ne)s. Asp(er)sio sanguinis confusio et (con)t(ur)batio corp(or)is. Occisio et tediu(m) v(e)l jugulatio(n)e(m) . Morte(m) femine v(e)l mulieris. Bona(m) vita(m) v(e)l d(an)natio(ne)s i(n) p(o)p(u)lo. Rixa(m) i(n) p(o)p(u)lo v(e)l bellu(m).

(c. 5 8r) \ aliter/ 11, 12, 13, 14,

L M N

D(omi)n(u)m hono(rem) et p(ri)ncipatu(m) et divicias. Morte(m) aut dolore(m) et infirmitate(m) seu eg(ri)tudine(m). Vanitas mentalis et fornicat(i)o(n)em. o Gaudiu(m) ex cantu et potestate(m) v(e)l jiubilatione(m) miste artis. 15, P D(omi)num et p(ro)sp(er)itate(m) et salute(m) pace(m) et felici­ tate(m). Longa(m) vita(m) v(e)l longitudine(m) dio(rum). 16, Q Cognitione(m) mondana( m) virtute(m) et justitia(m). 1 7, R Defectu(m) mulieris et sanitatis v(e)l sanitate(m). 18, S 19, T C ognitio tristitia(m) et jra(m) et tediu(m) et i(n)felicitate(m). 20, U-V Vita et p(ro)sp(er)itas seu fortuna bona v(e)l vita(m) felice(m) . 21, x Pace(m) et p(ro)sp(er)itate(m). 22, y Societas no(n) bona aut om(n)e no(n) bonu(m) v(e)l argome(n)­ tu(m) . 23, ç Peccatu(m) semp(er) v(e)l ad amiracione(m) sive i(n)cremen­ tu(m) . Jupiter Sol Mars

A, E, J, O, U-V L, Q, N, S C, D, T

Saturnus H, K R, G, F M, P, F X, Y, ç

Vade q(uia) p(ro)sp(er)u(m) e(st) . Nihil i(n)venies. Morte(m) sig(nifica)t v(e)l maximu(m) dap­ nu(m). Habebis sed no(n) cito. Causas i(n)nata sig(nifica)t. Gaudebis i(n) via.

[ ]

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1 60

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B I B LIOTECA RICCARDIANA, COD. 8 5 9 (RI, Ri)

INTERPRETAZIONE DEI SOGNI SECONDO L' INFUSSO DEI PIANETI,

16 17 15 22 11 15 17

C. 58v.

Sol Luna Mars Mercurius Jupiter Venus Saturnus

De magno so(m)pnio vel parvo si vis videre q(ui)d fuit respice ascend( ent)es: Et si ibi fu(er)it Sat(ur)nus vidit demones, mortuos et res timorosas et turpe s. Et si ibi fu(er)it Jup(iter) i(n) ascende(n)te vidit ho(m)i(n)es religiosos et cultores deor(um) et loca oratorior(um) et sinagogas. Et si ibi fu(er)it Mars vidit bellatores, latrones et arma et cedes et fusiones sanguinis. Et si ibi fu(er)it Sol vidit ortus, arbores viridaria equos auru(m) . Et si ibi fu(er)it Venus vidit virgines et mulieres et cpulat(i)o(n)es et potentes et gaudia et vestime(n)ta alba et rubea. Et si Mercurius vidit ho(m)i(n)es hone loquele et visus et domos et lectos et fercula et libros et conput(ati)o(n)es. Et si fu(er)it Luna vidit rivos et mare et puteos et aquas cure(n)tes v(e)l pluvias magnas et parvas et comestio(n)es v(e)l vidit materteras v(e)l matre(m) v(e)l avia(m) ex p(ar)te matris. SoMNIALE DANIELIS IN voLGARE

Sopnialis Danielis, cc. 59r-60v.

Questo Somniale non è la traduzione dalla versione latina trascritta pre­ cedentemente, ma sembra essere la traduzione in volgare del successivo Somniale in latino, che chiude il codice, di cui sono state originariamente trascritte solo 4 voci. Al lato si copiano i numeri come nell'originale, ai quali si aggiungono le lettere di riferimento spiegate nell'alfabero mantico. In alcuni casi, evi­ denziati in corsivo, il copista commette degli errori associando l'iniziale del sogno o dei sogni a un numero errato (come per esempio spesso alla lettera P viene associato il numero 1 6 invece di 1 5). Tra parentesi quadre i numeri e lettere non segnalati dal copista. -

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B I BLIOTECA RICCARDIANA, COD. 8 5 9 (Rl, Ri)

(c. 59r) Sopnialis Danielis p(ro)ph(e)te que(m) fecit i(n) Babilonia i(n) diebus Na­ buch( o )denaso(r) . 1 -A 1 -A 1 -A 1 -A 1 -A 1 -A 1 -A 1 -A 1 -A 1 -A 1 -A 1 -A 1 -A 1 -A 1 -A 1 8-S 1 5-P 1 -A 3-C 2-B 2-B 2-B 2-B 2-B 1 8-S 2-B 2-B 2-B 2-B 20-V 2-B 2-B 3-C 3-C

Conbate(re) li ucceli c(on)t(ro) alcuno sig(ni)fica jra. Prendere li auceli s(ignifica) guadagno. P(er)dere li auceli s(ignifica) dano. Vendere li auceli s(ignifica) neve . Vedere auro s(ignifica) i(n)vidia. Vedere argento s(ignifica) guadagno. Prendere anelo s(ignifica) securità. Avere agnelo s(ignifica) consolatio(ne). Vedere arme s(ignifica) dapno. Vedere arbori cu(m) fruti s(ignifica) guadagno. Montare i(n) arboro s(ignifica) bon messazo. Vedere lo aire chiaro s(ignifica) expeditio(ne). Vedere lo aire turbido s(ignifica) i(m)p(er)ditio(ne). Esser sseq(ui)tado dale bestie s(ignifica) serà sep(ar)ato da li nemici. Bevere aceto (over)o acetoso s(ignifica) infirmità. Sac(ri)ficare s(ignifica) significa letitia. Vestire pianeda o dalmaticha s(ignifica) letitia. Vederse arare s(ignifica) fatiga. Magnare la carne arrosta s(ignifica) dano. Vedere bataia s(ignifica) ira i(n) publico. Avere la barba longa s(ignifica) forteza. Radere la barba s(ignifica) dano. Vedere la soa barba magnare s(ignifica) detrime(n)to. Lavare nel bagno s(ignifica) t(ri)stitia. Vederse [ ] s(ignifica) tristitia. Cengere la spada s(ignifica) honore. Avere le braza pizole s(ignifica) desolatio(ne). Vestire le brache s(ignifica) p(er)fectione. Avere grande bracia s(ignifica) signoria. Domare la belva s(ignifica) molestia grave. Vestire s(ignifica) detrime(n)to. Ved(er)e li bovi passare s(ignifica) alegreza. Vedere li bovi arare s(ignifica) alegreza. Prendere corona s(ignifica) honore. Vedere lo corvo s(ignifica) impedime(n)to. - 1 62 -

B I B LIOTECA RICCARDIANA, COD. 8 5 9 (Rl. Ri)

1 5-P 3-C 3-C 3-C 3-C

Parla(re) cu(m) li maiori s(ignifica) expeditione. Vederse \ lo / capelo s(ignifica) p(er)icolo. Aver lo capo biancho s(ignifica) guadagno. Vederse lo capo cu(m) li capeli s(ignifica) forteza. Lo capo tondito s(ignifica) ingano.

(c. 59v") 3-C 3-C

Lavare el capo s(ignifica) liberare da ogni male. Vedere lo cielo i(n)fiamato eresse iniq(ui)tà. Vestire el mantelo s(ignifica) securità. 1 2-M Vedere sé ceco s(ignifica) cadere i(n) peccado. 3-C 3-C No(n) poter cor(er)e s(ignifica) infermità. 3-C Fare torzie o candele s(ignifica) alegreza. 1 5-P Parlare cu(m) 'l morto s(ignifica) bene. Dormire cu(m) pulsela s(ignifica) angustia. 4-D 3-C Avere calciame(n)ta nove s(ignifica) alegreza. 3-C Trattare calciame(n)ta vechie s(ignifica) angustia. 3-C Se seq(ui)tato dali cani serà seq(ui)tato dali nemici. 3-C Vedere giocare li ebani s(ignifica) amistà. 3 , 12-C, M Magnare carne s(ignifica) male parlare. 1 2-M Magnare caso s(ignifica) guadagno. 3-C Fichar lo chiavo s(ignifica) fatiga. 3-C Salire la careta s(ignifica) honore. Leg(e)re la carta s(ignifica) negotio. 1 1 -L Leg(e)re lo codico s(ignifica) buon messazo. 1 1 -L 3-C Comovirse s(ignifica) calo(m)pnia. 7-G Intrare nele guarde s(ignifica) ingano. 1 5 , 9-P, I Parlare cu(m) lo i(m)p(er)adore s(ignifica) dignità. 4, 1 4-D, O Orare Deo s(ignifica) alegreza. Vedere la casa ardere s(ignifica) scandalo. 1 -A 3 , 5-C , E Edificare la casa s(ignifica) c( on)solatione. 3-C Cadere la casa s(ignifica) dapno. 4-D Cadere àe li denti de sop(ra) s(ignifica) morte d'alt(ri) . Cadere li denti de soto s(ignifica) morte di soi p(ar)enti. 4-D Cadere li denti masclari s(ignifica) morte di suo p(ro)simi. 4-D Montare a cavalo biancho s(ignifica) alegreza. 5-E 3-C Avere cavali rosatii o baigi s(ignifica) bon mesazo. 3-C Vedere cavali rufi s(ignifica) bon messazo. 3-C Vedere cavali rosati o flavi s(ignifica)] t(ri)stitia. Vederse so erare s(ignifica) molestia. [5]-E Vederse i(n)fermo accusatione. 9-J - 1 63 -

BI BLIOTECA RICCARDIANA, COD. 859 (RI, Ri)

5-E 3-C

Vederse i(m)briaco s(ignifica) infirmità. Vederse castrato se s(ignifica) grave molestia.

(c. 59V') 6-F 6-F 6-F 1 -A 6-F 6-F 6-F 6-F 6-F 6-F 6-F 6-F 6-F 1 -A 2-B 3-C 1 8-S 1 8-S 2-B 1 4-0 9-J 8, 6-H, F

Vederse ferito c(um) foro s(ignifica) desolatio(ne). Vederse la soa faza bella s(ignifica) honore. Vedere la soa faza tu(r)bida s(ignifica) peccati. Veder la soa faza nela aqua s(ignifica) vita lo(n)ga. Tractare fermento s(ignifica) infermità. Frateli o sorore vedere s(ignifica) alegreza. Prendere fiori s(ignifica) calopnia. Vedere fantasma s(ignifica) anxietà. Passare lo fiume chiaro s(ignifica) securità. Passare lo fiume t( or)bido s(ignifica) offensione. Vedere la fonte nella soa casa e bevere consolatio(ne) s(ignifica). Intrar i(n) fossa s(ignifica) malitia. lntrare lo fiume nela casa s(ignifica) p(er)icolo dela casa. Alegrarsi i(n) sono s(ignifica) tristitia. Vedere grandine o t(em)pestate s(ignifica) dapno. Vedere c(om)battitori s(ignifica) angustia. Scendere li gradi s(ignifica) lite. Montare li gradi s(ignifica) faticha. Becchi o castrati s(ignifica) habundantia. Fare orto s(ignifica) alegreza. Vedere sé i(n)fermo s(ignifica) alguna occasion. Habere forestieri s(ignifica) i(n)vidia.

(c. 60r) 2, 1 4-B, O Vedere lo ho(mo) fato bestia ha ofeso a Dea. Magnare la carne de l'orno s(ignifica) pereg(ri)natio(n)e. 3-C Andare i(n) bataia s(ignifica) gran angustia. 2-A 6-F

3-C 1 1 -L 1 1 -L 1 1 -L 1 1 -L 1 1 -L 1 1 -L 1 1 -L

Lavare

Lavare i(n) la fonte o ne(l) fiume s(ignifica) alegreza. Vedere li carboni accesi s(ignifica) guardarsi dali nemici. Veder due lune o più s(ignifica) signoria. La luna cadere de cielo s(ignifica) grande fadiga. Ved(er)e la luna chiara s(ignifica) acressime(n)to. Veder( e) la luna sanguinea s(ignifica) p(er)icolo. Ved(er)e la luna biancha s(ignifica) guadagno. Vederse ligato s(ignifica) impedimento. Tractare lo lardo s(ignifica) sup(er)ar la morte de altrui.

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BIBLIOTECA RICCARDIANA, COD. 8 5 9 (Rl, Ri)

1 1 -L 1 1 -L 1 2-M 1 2-M 12-M 1 2-M

Vedere lo leone carente s(ignifica) infirmità. Vedere lo suo letto bello s(ignifica) la mojere fedele. Vedere lo mare chiaro s(ignifica) expeditione. Vedere lo mare q(ui)eto s(ignifica) alegreza. Vedere lo mare t(ur)bulado s(ignifica) t(ri)stitia. Vedere le soi mano ligare o lavare s(ignifica) inpedime(n)to o peccado. 1 2, 7-M, G Vedere lo minore fare grande s(ignifica) despositione . 6-F Vedere la femena maritare a lui s(ignifica) infirmità. 1 2-M Morire sig(ni)fica desolatio(ne). 1 2-M Vedere lo morto e parla(re) con lui s(ignifica) alegreza. 1 1 -L Lavare le mano purgarasse del pretado. 1 1 -L Vedere navilio s(ignifica) bon messagio. 13-N Natare s(ignifica) impedimento. 13-N Vedere neve s(ignifica) alegreza. 1 3-N Vedere nidi de auceli s(ignifica) impedime(n)to. 1 3-N Vedere noçe o cantaturi s(ignifica) in pianto. 1 3 -N Vedere nebule s(ignifica) malitia. 1 8-S Andare scalzo s(ignifica) t(ri)stitia. 1 4-0 Prendere oio s(ignifica) alegreza. 1 5-P Vedere le pecore lanose s(ignifica) guadagno. 1 4-0 Fare oratio(ne) s(ignifica) bon tempo. 1 4-0 Tractare grandi op(er)e s(ignifica) inpedimento. (c. 60v)

2-B 2-B 1 4-0 1 4-0

1 5-P 1 5-P 1 6-Q

1 5-P 1 5-P 1 5-P 1 5-P 15-P 1 5-P 1 5-P 1 5-P 1 5-P

Essere bassato s(ignifica) guadagno. Bassare altrui s(ignifica) dapno. Vedere ossa di morti s(ignifica) odio et i(n)vidia. Tractare o audire organi s(ignifica) ira. Tondere le pecore s(ignifica) dapno. Vedere pioba s(ignifica) habunda(n)tia. Magnare pane biancho s(ignifica) guadagno. Vedere o mangnare poma s(ignifica) fatiga. Vedere piloso s(ignifica) forteza. Fare el pozo et cade(re) i(n) esso s(ignifica) g(ra)ve malatia. Piangere s(ignifica) alergeza. Prendere palma s(ignifica) alegreza. Tractare pepe s(ignifica) pace de' nimici. Lo ponte firmo s(ignifica) securità. Lo ponte disfato s(ignifica) tristitia. Vedere porci o pionbo s(ignifica) i(n)fermità. -

1 65

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BI BLIOTECA RIC CARDIANA, COD. 859 (Rl, Ri)

3-C 1 6-Q [ 1 8-S]

12-M 1 8-S

1 8-S 1 8-S 1 8-S

Cadere o scendere de la quadriga caro s(ignifica) honore. Odire parlare i quadrupedi s(ignifica) fuga de' inimici. Sce(n)nere la ripa s(ignifica) bon seguito. Montare la ripa s(ignifica) fatiga. Vedere molti soli s(ignifica) alegreza. Vedere sole sprande(n)te s(ignifica) stabilità de lire. Lo sole oschurato s(ignifica) p(er)icolo de lo re. Lo sole et la luna corer p(er) celo s(ignifica) lite.

Cadele 1 8-S 1 8-S 1 8-S

1 8-S 1 8-S [ 1 8-S]

1 8-S 1 8-S 1 9-T 1 9-T 1 9-T 1 9-T 20-U 20-V

Cadere le stelle de celo s(ignifica) bataia del popolo. Vedere la stella s(ignifica) honore. Vedere lo sole cu(m) la luna s(ignifica) malo messazo. Cadere sangue de corpo s(ignifica) dapno. Incalsare lo s(er)pe(h)te s(ignifica) spartire o sprezare lo nemico. Andare sop(ra) le spine s(ignifica) sperzare li nemici. Vedere statua s(ignifica) amicitia. Vedere salcame(n)ta s(ignifica) i(n)firmità et i(n)pendime(n)to. Odire trono s(ignifica) forti parole. Vedere tenebra s(ignifica) inimistà. Vedere telle o tessitrici s(ignifica) bon messagio. Odire teremoto s(ignifica) malitia àl del loco. Uva acerba s(ignifica) [ ] La vite cu(m) la uva s(ignifica) alegreza.

(col. b) 20-V 20-V

2-B 3-C

20-V 20-V 2-B 3-M 1 8-S 3-C

1 8-S 1 2-M 22-Y 22-Y 3-C 3-C 1 8-S

Vendemiare s(ignifica) alegreza. Fare ungue(n)to s(ignifica) angustia. Battere i(n) sono s(ignifica) p(er)seguito. Fare caza s(ignifica) aE}Wstare. Volare s(ignifica) mutare loco. Vedere le suo vestime(n)ta brusate s(ignifica) ingano. Avere bella veste s(ignifica) gratia. Prehnder moglie s(ignifica) da(m)pno. Essere scazato s(ignifica) gran peccati. Fare sposalliti s(ignifica) dapno. Essere spoliato s(ignifica) dapno. Vedere mezine piene s(ignifica) c(on)solatio(ne). Vedere ypoc(ri)ti s(ignifica) da(m)pao i(n)gano de l'anima. Vedere le ydrie meze piene s(ignifica) nulo bene . Cengere coregia de auro s(ignifica) guadagno. Cengere coregia de cor[ ] s(ignifica) fatiga. Seminare [ . . . ] s(ignifica) discordia. -

1 66

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BI BLIOTECA RICCARDIANA, COD. 8 5 9 (Rl, Ri)

SoMNIALE DANIELIS IN LATINO

Frammento dell'originale latino da cui sembra essere stata tradotta la ver­ sione in volgare precedentemente trascritta.

(c. 6 1 r)

Sopnia extrata p(er) alfabetii Aves p(i)liare v(e)l cu(m) avib(us) certare s(ignificat) jra(m). Aves capere s(ignificat) aquisitione(m) Aves amissio s(ignificat) dapnu(m) Aves vendere s(ignificat) [ ]

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1 67

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FIRENZE, BIBLIOTECA RJ:CCARDIANA, COD.

1258 (R2)

Codice cartaceo della fine del XV sec . , mm 340 x 230, cc. III + 1 36 + ll', acefalo e mutilo alla fine . La numerazione è con timbro meccanico nell'angolo superiore esterno. Le prime sette carte, rovinate dall'umidità, sono state restaurate con il supporto di carte moderne . Scritto da un'uni­ ca mano umanistica corsiva. Rilegatura in pergamena. Sul dorso il titolo:

Prose e rime sacre. La datazione è confermata, oltre che dalla presenza del testo di Fran­ cesco Filarete, Della rinnovatione della libertà dell'anno Mcccclxxxxiiij, dalle filigrane : cc. 1 6-49, Briquet 339 1 , cappello cardinalizio, Firenze 1 493 - 1 502; la sola c. 50 riporta la filigrana con un'aquila a una testa, Briquet 86, Pistoia dal 1 475 alla fine del secolo; le cc. rimanenti riportano la filigrana Briquet 666 1 , fiore di melograno, Lucca 1 495 .41 1 n cod. Riccardiano 1258 contiene: cc. I-III:

fogli di guardia moderni, bianchi. A c. Illr l'indice generale del cod. di mano moderna; a c. Illv, sempre di mano moderna, l'indi­ cazione: «Cavalca, Trattato Pazienza. Libro II, cap. 1 1 ».

Domenico Cavalca (cc. 1r-27v): cc. 1r-25r:

cc. 25r-26v cc. 26r-27v:

Trattato della pazienza (dal II libro, cap. XI alla fine), «Come dice san­ eta Gregorio essendo molto temptato e havendo grandi incendij di carne si gittò nudo fralle spine . . . »; « . . . meritiamo di godere con lui nella sua ettema gloria. Qui est benedictus in secula seculorum Amen. Finito e il libro Della pazienza. Di sotto el serventese». Serventese della pazienza, «i vuole imprendere d'havere pazienzia . . . ». Dicretione de' dieci Comandamenti, parte prima del Breve e divoto trattato, «t perché 'l nimico per molte temptationi . . . »; « . . . chi dà cagione al damno e come havesse facto el damno».

4 1 1 CHARLES MolsE BRIQUET, Les Filigranes. Dictionnaire historique des marques du papier dès leur apparition vers 1282 jusqu 'en 1 600. A facsimile of the 1 907 edition with supplementary materia! contributed by a number of scholars, a cura di A. Stevenson, IV voll. , Amsterdam, Paper Publica­ tions Society, 1 968, voll. I e III.

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B IBLIOTECA RICCARDIANA, COD. 1 25 8 (R2)

Orazioni, sermoni, profezie e rime di vari autori (cc. 28r- 1 3 6v): c. 28r:

c. 28r-v: cc. 28v-30v:

cc. 30v-3 1v: cc. 32r-33v:

cc. 34r-39r:

c. 39r-v:

Orazione di papa Giovanni XII: «Questa è l' oratione che fece papa Giovanni et dette di perdonanza a chiunque la dicesse tre anni di peccati mortali et tre di peccati veniali di perdono. alvatore onnipotente del mondo Jesus mio Cristo benedecto salva me . . . ». Orazione a Cristo: «Adoro te Jesus Christo». Orazione a San Piero: «Pregati San Piero per la profonda humiltà». Orazione alla Vergine Maria: «Madonna Santa Maria Vergine so­ pra le vergini». Li septe psalmi penitentiali, «Al nome di dio questi ch(e) seguita­ no sono li septe psalmi penitentiali. ignore no(n) mi rip(re)­ hendere . . . »; « . . . p(er)ché jo sono tuo servo. Gloria p(at)ri (et) Fi­ lio». Qui finiscono e septe psalmi penitentiali et voglionsi dir( e) la notte o vuoi la mattina o q(ua)n(do) puoi con grande reverentia et contritione d'animo». «Seguirà la disputa del paternostro». «El p(ri)mo adomandam(en)to è Paternoster. . . »; « . . . Bravi coloro ch(e) sono pacifici p( er)oché saranno chiamati figluoli di dio e saranno in vita etterna amen Amen». Disposizione del Paternostro: «El primo adomandamento . . . »; « . . . saranno chiamati figliuoli di Dio, et saranno in vita etterna amen. Amen». Due sermoni penitenziali «onvertimini ad me in toto cor­ de . . . » al quale seguono frasi ad esso associate: «al sopradicto si possono allegare»; e «Sermone ch(e) cci conforta et induce a patentia a penitentia.

ax vobis» c. 33v: «; « . . .lo in verità havendo havuto queste due visioni la prima e la seconda nocte et i suo comandamento presi animo e tucto notai e manifestai a' nostri fratri, et così n'ho dato notitia al nostro fratel­ lo da Recanati et hora per lo nostro frate P. da Rausia vi si manda questa, el quale di tutto a bocha vi darà prima notitia etc. Valete>>. Profezia del Beato Andrea, scritta nel margine, «A dì viiij di luglio 1 440 mi disse decto beato Andrea de' facti di papa Eugenio . . . >>; « . . . e sono un medesimo sangue con Francesi>>. Profezia: «ralle altre miracolose cose scrive epso che nell'an­ no Mcccclx per infino all'anno Mcccclxxv appariranno segni mi­ rabili . . . >>; « . . . grande uccisione dell'una parte e l'altra, et correassi a Genova uno palio>>. Profezia di Merlino: « crive maestro Antonio che Ila lepre marina e la panthera (Lucca) e 'l cavallo (Arezzo) balzano e An­ thona (Volterra) . . . >>; « . . . La lupa creperrà a due doppij>>. Segue una chiave dei nomi: «El gallo è el papa . . . >>; « . . . La coda della aguglia nera è principi romani>>. Orazione a Maria: «Mater degna dei ve­ nie via luxque diei>> . Profezia di frate Stoppa de' Bostichi: «pri l e labra mia dolce Signor(e) . . . >>; « . . . Al vostro honor(e) el mio dire è compiuto>>. Profezia del beato Tommasuccio: «uole la mia fantasia l Ch'io faccia diceria l d'ogni altra profetia . . . »; « . . . Chi ha profeteza­ to l Da Dio fu spirato l Egli se sia laudato. Amen>>. Ternario: «ieva la mente, o spirito gentile . . . >>; « . . . Dall'archa in qua non si trovò sì stancha>>. La prophetia di Sancta Brigida: «estati o fiero leone al mio grande grido . . . >>; « . . . Chi spera in lei: e questo al cielo ne porgie. Finita la proph(e)zia di S(ant)a Brigida>>.

Prophetia tratta delle prophezie di Daniel propheta e di Sancto Giovan­ ni Evangelista nello Apochalipse, et di Sancta Brigida e d'altri antichi propheti. E per una visione che hebbe uno devoto monaco mentre che diceva messa, che dovesse ogni cosa reducere insieme, come qui di sotto si vede: «io permette pe' n(ost)ri facti rei. . . >>; « . . . Che ad tal passo tu non pigliassi errore>>. Nel margine: «La chiesa harà dua pastori: Roma dua Re».

cc. 65v-69v:

c. 69v:

Incomincia la profetia d'un altro sancto heremita, la quale più volte gli fo. revelata, et comandato da Dio la dovesse publicare e manifestare: «iera possanza et nuovo cantare . . . >>; « . . . Et alla fine noi siamo nel suo splendore>>. Prophetia d 'uno romito Modonese: «L'aquila che vienie dal septen­ trione discenderà in Liguria . . . >>. « . . . tutto el mondo ripiglierà la for­ ma della pace. Finis».

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cc. 70r-72r: cc. 72r-74r:

cc. 74v-76r:

cc. 76r-77r: c. 77:

cc. 78r-82r:

c. 82r: cc. 82v-88r:

Prophetia difra[ . . . ]ne: 412 «La justitia m'invita . . . »; « . . . Et mai non fia revocata in sempiterno. Amen». Diverse profezie (c. 72r): «Verrà da mezodì uno huomo mafgnifi­ co e forte . . . »; « . . . et allora sarà facto el papa imperiale et di poi sarà felicità grandissima». «Gloria sia a ddio et al padre Francesco che in povertà fuggendo ci mostrò questo conseguenzia delle prophetie di Toscana, e parlò di Firenze sola: Hor vi voglio contare della città che ha di questo riso: veggio diviso sarà quel popol grande»; « . . . Non rida a c cui tocha. Chiudere si vuole la bocha». (cc. 72v-74r) Profezia: «Così la corte romana come la militia de' Romani ne' fini suoi sarà af­ flicta . . . »; « . . . el porco salvatico della selva l' à exterminata, et una fiera l'ha pasciuta». (c. 74r) «Virtù mirabile del cardo sancto o vero benedecto. Cardo, o vero herba turcha . . . ; « . . . Fu mandata d'Orien­ te a papa Martino per uno degnio e grande presente». Francesco Filarete , Della rinnovatione della libertà dell 'anno Mcccclxxxxiiij: «entre io posava al mio dolcie cubile . . . »; « . . . et reso alla città stato tranquillo. Finis». «L' Abicà disposta, utile per imparare a compitare. Abbi fede spe­ ranza et carità . . . »; « . . . 0 bene o male tu tel goderai». Sermone della comunione: «Rendomi certo devotissimi e devo­ tissime in Cristo Gesu . . . »; « . . . Pervenga mecho a godere la gloria sempiterna». Pellegrino Allegri: «Prophetie tratte et adunate di più scripture di molti propheti, ritratte in vulgare sentimento. Guarda quello mi ho pensato . . . »; « . . . et lui sia sempre laudato. Explicit propheticum juditium, compilatum et prophetias multorum sanctorum per q. Pelegrinum de Alegris laureatum poetam, anno millesimo qua­ dringentesimo ottuagesimo, Venesiis». Lunario: «Questo è il modo di vedere le significationi de' sogni secondo el dì della luna» (si veda la trascrizione che segue). Somniale Danielis in volgare, «Arbori vedere o vero montarvi suso sognifica havere honore . . . »; « . . . Zizania seminare significa scanda­ lo. Qui finiscono le interpretazioni de' sogni composti per Da­ niella propheta et notati per alfabeto» (si veda la trascrizione che segue).

cc. 88v-98v:

Signi.ficatione di kalende per e septe pianeti et loro signi.ficatione (libri I-VI): «e in dì di domenica sarà kalendi di gennaio . . . » « . . . Ve­

c. 99r-v:

Lunario: «Dì della luna composti dagli astrologi. El p(ri)mo dì del­

nerdì el sarà maledecto et harà lunga vita». la luna el sognio tuo ti tornerà in bene . . . »; « . . . Finisce la declaratio41 2

L'angolo superiore destro del foglio è strappato rendendo impossibile la lettura del nome. -

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ne delli sogni». De sorte honimum (anonimo), «Questo è come va la luna. ennaio luna in aquario. . . »; « . . . Qui finisce el libro De sorte hominum tratto dal filosopho di latino in volgare. Accioché li ignoranti possano intendere et haverne qualche constructo. Laus Deo Amen». Rime varie (cc. 1 00r- 1 06r): cc. 1 00r- 1 02r:

Castellano Castellani, Meditatione della morte: « voi che siate in questa valle scura». cc. 1 02v- 1 03r. ottava di N. de R. : «Uno picholo fumo è questa mia vita» e quat­ tro sonetti: «Fermate el passo ad risguardare in su»; «lo sono quel primo padre al qual formato»; (c. 1 03r) «Voi che cercate in questo mondo honore»; «0 voi che siate in questa valle scura». Girolamo Benivieni (c. 1 03r) «Hor puoi ben tu horamai, palida Morte»; (c. 1 03v) «Se 'l debil filo onde sospesa pende». Maestro Oliverio medico (c. 1 03v) «Questa è quella che sempre in veste negra»; Bernardo Giambullari, «Qualunque entra dentro a questo chiostro». c. 1 04r: Sonetti anonimi: «Voi che passate qui, fermate el passo» («per la morte d'uno compagnia di Serafino Aquilano»); «Morte: Chi pic­ chia? Io sono. Et chi? La vita»; «Morte, che fa'? Nol vedi? Mieto. Et che?». c. 1 04v: «Che guardi tu lector? Contemplo. Et che?»; Castellano Catellani, ballata: «Ochi mia, di lacrymare». c. 1 05r. Ballata di Feo Belcari: «> , «Pan bia(n)co ma(n)giare sig(nifica) guadagno»,