Archeologia dell'insediamento protostorico di Mursia (Pantelleria Italia): Studio dei reperti di fauna marina 1407312561, 9781407312569, 9781407342245

Young Lukanian Archaeologists 2 The second volume in the Lukanian Young Archaeologists series concentrates on the proce

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INDICE GENERALE
Parte I. L’insediamento protostorico di Mursia (isola di Pantelleria)
CAPITOLO I. MORFOLOGIA E DINAMICHE INSEDIAMENTALI
CAPITOLO II. RECENTI ANALISI SU CAPANNE DEI SETTORI ‘B’ E ‘D'
Parte II. I reperti di fauna marina
CAPITOLO I. ARCHEOLOGIA DEI REPERTI DI FAUNA MARINA
CAPITOLO II. L’INSEDIAMENTO DI MURSIA: LE CAPANNE E I REPERTI DI FAUNA MARINA
CAPITOLO III. L’ANALISI E LA SCHEDATURA DEI REPERTI
CAPITOLO IV. IDENTIFICAZIONE E DATI QUANTITATIVI
CAPITOLO V. DALLA RICOSTRUZIONE CULTURALE AL PALEOAMBIENTE: ULTERIORI PROSPETTIVE DI RICERCA
BIBLIOGRAFIA
INDICE ANALITICO
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Archeologia dell'insediamento protostorico di Mursia (Pantelleria Italia): Studio dei reperti di fauna marina
 1407312561, 9781407312569, 9781407342245

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BAR S2621 2014 TOLVE & TUSA ARCHEOLOGIA DELL’INSEDIAMENTO PROTOSTORICO DI MURSIA

B A R

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Young Lukanian Archaeologists YLA 2 Series Editor: S. Del Lungo

Archeologia dell’insediamento protostorico di Mursia (Pantelleria, Italia) Studio dei reperti di fauna marina

Antonella Tolve Sebastiano Tusa

BAR International Series 2621 2014

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Young Lukanian Archaeologists YLA 2 Series Editor: S. Del Lungo

Archeologia dell’insediamento protostorico di Mursia (Pantelleria, Italia) Studio dei reperti di fauna marina

Antonella Tolve Sebastiano Tusa

BAR International Series 2621 2014

Published in 2017 by BAR Publishing, Oxford BAR International Series 2621 Young Lukanian Archaeologists (YLA) 2 Series Editor: S. Del Lungo Archeologia dell’insediamento protostorico di Mursia (Pantelleria Italia) © The authors individually and the Publisher 2014 The author's moral rights under the 1988 UK Copyright, Designs and Patents Act are hereby expressly asserted. All rights reserved. No part of this work may be copied, reproduced, stored, sold, distributed, scanned, saved in any form of digital format or transmitted in any form digitally, without the written permission of the Publisher.

ISBN 9781407312569 paperback ISBN 9781407342245 e-format DOI https://doi.org/10.30861/9781407312569 A catalogue record for this book is available from the British Library BAR Publishing is the trading name of British Archaeological Reports (Oxford) Ltd. British Archaeological Reports was first incorporated in 1974 to publish the BAR Series, International and British. In 1992 Hadrian Books Ltd became part of the BAR group. This volume was originally published by Archaeopress in conjunction with British Archaeological Reports (Oxford) Ltd / Hadrian Books Ltd, the Series principal publisher, in 2014. This present volume is published by BAR Publishing, 2016.

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YOUNG LUKANIAN ARCHAEOLOGISTS Il secondo volume della collana degli YOUNG LUKANIAN ARCHAEOLOGISTS è dedicato all’elaborazione dei dati ottenuti dall’analisi diretta dei materiali archeoittiologici e archeomalacologici provenienti da uno dei siti più significativi della preistoria del Mediterraneo. È l’insediamento protostorico di Mursia (isola di Pantelleria, Trapani, Italia) già pienamente calato in quella fitta rete di vie marittime che interessò le popolazioni della piena età del Bronzo. Dal punto di vista cronologico l’insediamento si colloca intorno agli ultimi due secoli della prima metà del II millennio a.C. L’abitato si estende su due pianori terrazzati, di dimensioni analoghe, che oggi denominiamo ‘Pianoro a monte’ (o ‘interno’: settori di scavo B e C) e ‘Pianoro a mare’ (o ‘promontorio’: settori di scavo A e D). Attraverso i materiali sopra indicati si è cercato di ottenere significative informazioni sulle specie pescate, le tecniche di pesca adoperate e l’importanza economica rivestita da tale risorsa all’interno del villaggio di Mursia. Infatti, le attuali ricerche archeozoologiche non si limitano ai soli riconoscimento e descrizione delle specie faunistiche presenti in un sito, ma rivolgono la propria attenzione anche ad altri aspetti, altrettanto importanti, necessari per ricavare informazioni di tipo culturale e ambientale e ricostruire l’antico rapporto fra Uomo e Risorse naturali. Quindi, attraverso l’analisi del campione ittico e malacologico proveniente dall’insediamento di Mursia non si è cercato soltanto di individuare le specie presenti ma anche di elaborare i dati ottenuti dallo studio tafonomico, per una ricostruzione culturale del sito isolano in relazione alle risorse marine. Antonella Tolve (Potenza, 1982; e-mail: [email protected]) ha conseguito la Laurea Specialistica in Archeologia (indirizzo Preistorico) presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Qui, ha avuto modo di occuparsi di Ecologia Preistorica già a partire dalla Tesi di Laurea Triennale in Conservazione dei Beni Culturali (Indirizzo archeologico) dal titolo: La pesca nel Neolitico: analisi di siti chiave e sintesi delle conoscenze. Nel 2006 ha frequentato un corso di formazione in “Restauro dipinti” e nel 2011 uno di Alta Formazione in “Esperto in nuove modalità di messa in valore, fruizione e gestione dei Beni Culturali locali” con stage presso l’IBAM/CNR di Tito (Potenza). Attualmente collabora con diversi enti, di ricerca (IBAM/CNR) e di gestione e valorizzazione del territorio nella redazione e realizzazione di progetti culturali. Sebastiano Tusa (Palermo, 1952; e-mail: [email protected]), Laureato in Lettere con tesi in Paletnologia presso l'Università di Roma "La Sapienza". Perfezionato in Archeologia orientale presso la medesima università (1985). Idoneo al concorso per professore ordinario della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Cagliari - sett. L01Y Preistoria e protostoria (2000). Docente a contratto di Paletnologia presso il Corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli (dal 2000). Docente a contratto di Archeologia Subacquea presso il Corso di Laurea in Archeologia Navale dell’Università degli Studi di Bologna, sede staccata di Trapani (dal 2001 al 2012). Direttore del Servizio per i Beni Archeologici della Soprintendenza per i BB CC AA di Trapani (2000-2004). Soprintendente del Mare della Regione Siciliana (dal 2004 al 2010 e dal 2012). Soprintendente per i BB CC AA di Trapani dal 2010 al 2012. Direttore della rivista "Sicilia Archeologica". Tridente d’Oro dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee di Ustica (2004). Premio Libro del Mare 2011 conferito dal Casinò di Sanremo. Dal 1972 ha partecipato e/o diretto missioni e ricerche archeologiche in Italia, Iraq, Iran, Pakistan, e Turchia. È attualmente direttore delle Missioni Archeologiche in Libia e Giappone. Ha condotto numerosi scavi archeologici in Sicilia, Lazio e Campania. Autore di circa 600 tra monografie e saggi scientifici e divulgativi. Sia il marchio sia il titolo sono stati creati appositamente da Stefano Del Lungo, l’editore di questa serie (e-mail: [email protected]) e sono utilizzabili solo in rapporto a questo prodotto.

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YOUNG LUKANIAN ARCHAEOLOGISTS The second volume in the LUKANIAN YOUNG ARCHAEOLOGISTS series concentrates on the processing of data obtained from archaeoichthyology and archaeomalacology finds from one of the most important prehistoric sites in the Mediterranean. The proto-historic settlement of Mursia (on the island of Pantelleria, Trapani, Italy) was soon integrated within the dense network of sea routes that affected the populations at the height of the Bronze Age. Chronologically, the settlement dates from the last two centuries of the first half of the second millennium BC. The town is on two terraced plateaus, of similar size, which today we call the 'Upstream Plateau' (or 'internal': excavation areas B and C) and 'Sea Plateau' (or 'headland': areas of excavation A and D). Through the material indicated above we have tried to obtain significant information on the species fished, fishing techniques, and the economic importance of these resources within the village of Mursia. The current archaeozoological research is not limited to the recognition and description of animal species but also focuses on the need to obtain information for cultural and environmental analyses and to try and reconstruct the ancient relationships between man and his natural resources generally. Through the analysis of the ichthyic and malacological samples from Mursia an attempt was made not only to identify the species present but also to process the data obtained from the taphonomic data for a reconstruction of this culturally isolated site within the context of marine resources. Antonella Tolve (Potenza in 1982, e-mail: [email protected]) holds a Degree in Archaeology (Prehistoric) at the University Suor Orsola Benincasa in Naples. Here, as part of the Prehistoric Ecology Thesis Degree in Conservation of Cultural Heritage, his topics included ‘Fishing in the Neolithic: analysis of key sites and synthesis of knowledge’. In 2006 he attended a course of Higher Education in ‘Restoration paintings’ and in 2011 a Masters in ‘New ways of valuing, using and managing the local Cultural Heritage’, with an internship at the IBAM / CNR of Tito (Potenza). He currently works with various organizations, research (IBAM/CNR) on the management and use of local cultural projects. Sebastiano Tusa (Palermo, 1952; e-mail: [email protected]), holds has a Humanities Degree (Palethnology) at the ‘Sapienza’ University of Rome, and Specialist Degree (Oriental Archaeology) in 1985 from the same institution. He is now Professor of Paleoethnology at Suor Orsola Benincasa University of Napoli (Degree in Cultural Heritage); Prof. of Underwater Archaeology at the University of Bologna (Degree in Naval Archaeology); Marine Superintendent (Regione Sicilia); and Director of the Sicilia Archeologica review. He has won many prizes (the Tridente d’Oro of the International Academy of Sciences and Underwater Techniques of Ustica (2004); Libro del Mare 2011). From 1972 he has been director of many archaeological missions in Italy, Iraq, Iran, Pakistan Turkey, Libya and Japan, and he is the author of over 600 publications. This series and its title have been exclusively developed by Stefano Del Lungo (e-mail: [email protected]) and the publisher.

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INDICE GENERALE

Indice generale

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Parte I - L’insediamento protostorico di Mursia (isola di Pantelleria) (Sebastiano Tusa) Capitolo I – Morfologia e dinamiche insediamentali I.1 Le ricerche nell’area dell’insediamento I.2 La morfologia I.3 Le dinamiche

3 4 5

Capitolo II – Recenti analisi su capanne dei settori B e D II.1 Settore B: II.1.1 la capanna B3 II.1.2 la capanna B8 II.2 Settore D: II.2.1 la capanna D8 II.2.2 la capanna D12 II.2.3 la capanna D14 II.2.4 la capanna D17 II.3 Sintesi

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Parte II – I reperti di fauna marina (Antonella Tolve) Capitolo I – Archeologia dei reperti di fauna marina I.1 Archeologia e Scienze Naturali I.2 L’Archeozoologia I.2.1 Campione faunistico I.2.2 Identificazione e dati quantitativi I.2.3 Dati culturali I.2.4 Quadri ricostruttivi ambientali I.3 L’Archeoittiologia I.3.1 Ossa di pesci in Archeologia I.3.2 Identificazione e quantificazione del campione archeoittiologico I.3.3 Ricostruzione culturale I.3.4 La risorsa pesce nelle dinamiche demografiche I.4 L’Archeomalacologia I.4.1 Molluschi e invertebrati marini di interesse archeologico I.4.2 Identificazione tassonomica e calcolo del Numero Minimo di Individui (NMI) I.4.3 Ricostruzioni paleoecologiche e paleoeconomiche I.4.4 Molteplicità del valore dei molluschi e loro contestualizzazione

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Capitolo II – L’insediamento di Mursia: le capanne e i reperti di fauna marina Introduzione II.1 Settore A: la capanna A9 II.2 Settore D: II.2.1 la capanna D2 II.2.2 la capanna D7 II.2.3 la capanna D8 II.2.4 la capanna D9 II.2.5 la capanna D10 II.2.6 la capanna D11 II.2.7 la capanna D12 II.2.8 la capanna D14 II.2.9 la capanna D15 II.2.10 la capanna D17 II.3 Settore B: II.3.1 la capanna B3 II.3.2 la capanna B4 II.3.3 la capanna B5 II.3.4 la capanna B8

53 53 53 53 55 58 58 59 61 62 63 63 65 65 65 65 68 68

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Capitolo III – L’analisi e la schedatura dei reperti III.1 Le strategie di analisi III.2 L’impianto della scheda di registrazione dei dati III.3 Le schede III.3.1 Settore D: III.3.1.1 la capanna D2 III.3.1.2 la capanna D7 III.3.1.3 la capanna D8 III.3.1.4 la capanna D12 III.3.1.5 la capanna D9 III.3.1.6 la capanna D14 III.3.1.7 la capanna D10 III.3.1.8 la capanna D11 III.3.1.9 la capanna D17 III.3.1.10 la capanna D15 III.3.2 Settore B: III.3.2.1 la capanna B3 III.3.2.2 la capanna B4 III.3.2.3 la capanna B5 III.3.2.4 la capanna B8 III.3.3 Settore A: la capanna A9

71 71 72 73 73 74 102 109 114 114 124 140 142 144 145 145 156 201 205 215

Capitolo IV – Identificazione e dati quantitativi IV.1 Ittiofauna IV.1.1 Specie e NMI IV.1.2 Tafonomia e distribuzione dei reperti IV.2 Malacofauna IV.2.1 Specie e NMI IV.2.2 Tafonomia e distribuzione dei reperti

227 227 234 238 238 245

Capitolo V – Dalla ricostruzione culturale al paleoambiente: ulteriori prospettive di ricerca V.1 La ricostruzione culturale dell’insediamento V.2 Dalla cultura al paleoambiente

247 249

Bibliografia Indice analitico

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Mursia (isola di Pantelleria, TP): veduta aerea del villaggio protostorico. Mursia (Pantelleria island, TP): aerial view of the protohistorical village.

Parte I

L’insediamento protostorico di Mursia (isola di Pantelleria)

Sebastiano Tusa

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CAPITOLO I MORFOLOGIA E DINAMICHE INSEDIAMENTALI Abstract

eseguire quattro campagne di scavi tra il 1966 e il 1971 parzialmente pubblicate con resoconti preliminari3. Infine, sul finire del secolo scorso, il sottoscritto intraprese un’opera di sistematica ricognizione, ricerca e scavo sull’isola articolato in vari cantieri chiamando a collaborare istituzioni universitarie italiane ed estere per affrontare globalmente l’analisi e la ricostruzione della lunga e affascinante storia dell’insediamento umano di Pantelleria4. S’intrapresero ricognizioni intensive su tutta l’isola e un programma articolato di scavi e ricerche su più siti5.

They are many years the Soprintendenza di Trapani (Department of Cultural Heritage of Trapani Province) and some Italian Universities (Bologna, Naples) are exploring the protohistoric settlement of Mursia (II millennium B.C.), in the northwestern coast of Pantelleria island. This village is a very interesting point of interchange between Eastern and Western ports and towns, but else the southern and northern ones, into the Mediterranean basin. They are suggested by many particular facies (Rodi-Tindari-Vallelunga, Castelluccio, Thapsos), understood with the beginning of archaeological exploration and finding potteries very well known in other sites.

Lo scavo del villaggio di Mursia, coordinato da chi scrive, è condotto ormai da anni dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani in collaborazione con le Università di Bologna e Suor Orsola Benincasa di Napoli. I risultati delle varie campagne di scavo, parzialmente pubblicati, hanno fornito interessanti dati sia per la comprensione delle caratteristiche dell’adattamento umano all’ambiente insulare nel II millennio a.C., sia per approfondire i temi inerenti i meccanismi di collegamento e scambio tra Oriente ed Occidente nel II millennio a.C.6.

Keywords Protohistory, Mursia (Pantelleria), village I.1 Le ricerche nell’area dell’insediamento L’esplorazione dell’abitato dell’età del Bronzo di CimilliaMursia, databile, anche in base ad alcune significative datazioni radiometriche, nei secoli a cavallo della metà del II millennio a.C., si trova sulla sponda nord-occidentale dell’isola di Pantelleria adagiato sulla colata lavica del sovrastante monte Gelkamar databile ad epoca relativamente recente (circa 20.000 anni fa) (fig. I.1/pict. I.1).

Dopo le scoperte di Marsa Matrouk e Cartagine e la riconsiderazione dei materiali pre-classici da lungo tempo scavati a Cirene, è con i dati di Mursia che diventa sempre più evidente che alle vie di comunicazione marittima tra Egeo ed Occidente passanti per l’Adriatico e lo Jonio, va aggiunta quella passante attraverso il cabotaggio del Nord-Africa che ebbe nell’isola una tappa fondamentale7.

La relativa “modernità” della colata conferisce al contesto territoriale del sito un aspetto aspro e frastagliato parzialmente mitigato dall’alacre opera di dissodamento e bonifica agraria realizzata negli ultimi secoli. Sia a Nord sia a Sud del sito abitato e occupato dalla vasta necropoli collegata, costituita dai tipici tumuli funerari detti sesi (figg. I.2 e 8/pict. I.2 and 8), si trovano contrade dalla morfologia più dolce e ben sfruttabili per le potenzialità agricole dei suoli.

Gli scavi di Mursia hanno anche permesso di evidenziare con chiarezza la diacronia dell’insediamento articolata in tre principali fasi costruttive in una prospettiva fondamentalmente unitaria dal punto di vista culturale. La colonizzazione di Pantelleria e la fondazione di Mursia per opera di genti certamente provenienti dalla Sicilia, anche se non è da escludere l’apporto di componenti nord-africane sempre vive ed in contatto con l’isola fin dalla prima commercializzazione neolitica dell’ossidiana, avvenne intono ai sec. XVII e XVI a.C.

Le prime reali e precise testimonianze sull’insediamento di Mursia, di là da vaghi e imprecisi resoconti precedenti, si devono a Paolo Orsi che raccolse la più completa rassegna di dati sulle antichità pantesche ed effettuò fra l’altro anche uno scavo sistematico sul pianoro sottostante il Muro Grande che recinge il villaggio di Mursia sul lato SE1. Le Sue deduzioni sulle caratteristiche e sulla cronologia del villaggio di Mursia, attribuito al suo I e II periodo siculo, per la somiglianza di alcune forme vascolari con quelle di età castellucciana, della necropoli di Cozzo Pantano, del Plemmirio, di Thapsos e del villaggio di Cannatello presso Agrigento, sono tuttora valide collocando il complesso di Mursia a cavallo delle facies di Castellucccio e Thapsos se si segue la sequenza cronoculturale siciliana.

È stato a lungo sostenuto che il collegamento della facies di Mursia sia da ricercare con la cultura definita da Bernabò Brea di Rodì - Tindari - Vallelunga che, ad un attento esame, almeno nei contesti siciliani, risulterebbe invece o pertinente ai medesimi contesti castellucciani o a quelli successivi di Thapsos in virtù di una fenomenologia archeologica e tipologica basata su contesti assolutamente disomogenei e sempre insufficienti. Il collegamento con Mursia è stato basato soprattutto sulla presenza di quello che fu considerato il “fossile guida” della cultura di Rodì-Tindari-Vallelunga, cioè l’ansa con la soprelevazione biforcuta definita “a orecchie equine”. In realtà si è visto che tutto il complesso di Rodì-Tindari-Vallelunga (comprese le suddette anse

Dopo Orsi Pantelleria fu dimenticata per circa 60 anni. Fu Trump nel 1963 a fare un rapida sortita sull’isola stimolato dal rinvenimento di ossidiana pantesca nei suoi scavi maltesi di Skorba2. Passarono pochi anni e fu la volta di Tozzi a 1 2

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Tozzi, 1968, pp. 315-388; Id., 1978, pp. 149-157. Tusa, 2004. 5 Cattani, Tosi, 1998; Cattani, Tosi, Tusa, 2004. 6 Ardesia, Cattani, Marazzi, Nicoletti, Secondo, Tusa, 2006 7 Marazzi, Tusa 2005. 4

Orsi, 1899, coll. 450-540. Trump, 1963.

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Insediamento protostorico

Fig. I.1 - Immagine aerea dell’isola di Pantelleria con l’indicazione delle principali aree archeologiche. Pict. I.1 - Areal view of Pantelleria island with the main archaeological sites. soprelevate) sia da collocare o nella facies di Castelluccio come produzione particolare acroma, o come aspetto culturale d’avvio della successiva facies di Thapsos. Mursia rappresenta, pertanto, un aspetto del tutto peculiare con forti addentellati tipologici con altri orizzonti culturali del Mediterraneo centrale che si collocano nell’ambito del II millennio a.C., ove era assente la produzione ceramica dipinta (Capo Graziano e Tarxien Cemetery), e probabili (ma ancora non verificati) contatti con la realtà nord-africana.

difensivo che fu sacrificato per dare spazio alla strada perimetrale. Oggi l’insediamento preistorico di Mursia è, quindi, diviso in due parti con i settori di scavo B e C a monte, e A e D a valle (figg. I.3-4/pict. I.3-4). L’alterazione vistosa dell’ambiente originario fu prodotta dall’impianto di una grande e devastante cava per l’estrazione di pietra che iniziò ad essere coltivata per produrre materiale inerte da utilizzare per la costruzione del porto presso il capoluogo comunale. La cava provocò la distruzione di parte dell’abitato antico e di alcuni sesi, oltre alla modifica sostanziale della fascia costiera annullando l’originale baia di Cava dell’Alca riempiendola di detriti.

I.2 La morfologia Pur essendo notevolmente integro e ben conservato, l’insediamento di Mursia ha subito forti menomazioni che hanno, peraltro, modificato sostanzialmente l’originaria fisionomia dei luoghi e dell’abitato. I lavori per la costruzione della “perimetrale”, circuito stradale che corre lungo tutto il perimetro dell’isola, hanno squarciato e separato in due tronconi l’antico insediamento abitato distruggendo parte del grande muro di difesa. Infatti, il tracciato dell’originale mulattiera che s’inerpicava sulle aspre balze rocciose della colata del Gelkamar dopo aver attraversato la breve pianura costiera di Mursia, fu ampliato con una grande curva superando il ripido pendio settentrionale del bordo di colata. Là si trovavano l’abitato preistorico ed il suo grande muro

Rimane il dubbio che il poderoso muro (dall’ampiezza di base oscillante tra i m 8 e 10) chiudesse da costa a costa l’abitato difendendolo dal lato di terra, o che, con un andamento ad anello, ne difendesse la parte più alta che acquisiva, pertanto, una configurazione da acropoli fortificata. Quest’ultima ipotesi ci sembra la più plausibile anche sulla base della differenza morfologica delle due porzioni insediamentali. Quella chiusa dal muro (settori B e C) ha una fisionomia più pianificata mentre quella a valle, al di fuori dell’ipotetica acropoli, sulla base dei reperti rinvenuti all’interno di alcune capanne, riserva una fisionomia più legata al mare. 4

Morfologia e dinamiche insediamentali

Fig. I.2 - Pantelleria: il sese 33, secondo la numerazione di Orsi. Pict. I.2 - Pantelleria: the sese 33 after Orsi. La fisionomia generale dell’insediamento era, nel periodo del suo popolamento, caratterizzata da un promontorio che si protendeva verso il mare fiancheggiato a Nord e Sud da insenature delimitate da basse e accessibili scogliere. La Baia dell’Alca a Sud costituiva un vero e proprio approdo naturale. L’area a Nord del promontorio, pur non dovendo costituire agevole approdo naturale come quella a Sud, tuttavia era altrettanto importante perché caratterizzata dalla presenza di vasti terrazzi naturali pianeggianti estranei alla colata lavica, e quindi ricchi di fertili suoli sfruttabili sotto il profilo agricolo e pastorale, e dalla presenza di una delle rare sorgenti naturali di acqua dolce o salmastra indispensabile per la vita dell’insediamento. Inoltre la costa bassa permetteva l’alaggio delle imbarcazioni agevolato dalla presenza di alcuni invasi naturali probabilmente modificati dalla mano dell’uomo.

contrada Diana, prospiciente il mare, per spostarsi in un secondo momento sulla rocca del Castello. A Filicudi, analogamente, le prime capanne della cultura di Capo Graziano sorgono nelle zone basse di Filiporto e Case Lopez per poi arroccarsi sulla Montagnola. È evidente che a Mursia, come negli altri insediamenti coevi citati, l’intensificarsi dei contatti trans marini, visibile dall’aumento di oggetti di origine allogena, determina l’insorgere di fenomeni di pirateria che impongono evidenti cautele difensive pur in un costante aumento dell’incidenza del commercio marittimo.

È interessante notare una singolare convergenza di questo fenomeno dell’arroccamento e della difesa che si verifica generalmente in una fase avanzata della vita degli insediamenti costieri del II millennio a.C. in altre piccole isole del Mediterraneo centrale. Ricordiamo i casi di Lipari e di Filicudi. A Lipari l’insediamento di Capo Graziano nasce in

L’abitato (figg. I.5-7/pict. I.5-7) è costituito da capanne ovali con perimetro rastremato su di un’estremità (a guisa di barca), ovali, circolari, circolari tendenti al quadrangolare e da edifici a moduli quadrangolari. Le capanne hanno i battuti pavimentali più bassi rispetto al piano di calpestio esterno risultando seminterrate. Sono dotate di muretti a secco

I.3 Le dinamiche

La sequenza insediamentale di Mursia si articola in tre fasi che, seppur non nettamente distinte e susseguenti, manifestano caratteri architettonici diversi. Il susseguirsi delle tre fasi non È probabile che, livellando e terrazzando il terreno sul implica l’annullamento delle strutture preesistenti. Alcune promontorio, di generazione in generazione, dal mare verso strutture capannicole della prima fase sopravvivono fino alla l’interno l’insediamento si espanse. In una fase seriore della fine della vita dell’insediamento, altre sono sovrastate da vita dell’abitato, probabilmente in seguito all’insorgere di nuove capanne, altre, infine, modificate con l’aggiunta di vani pericoli d’incursioni dall’esterno, se ne fortificò la parte alta. e setti murari.

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Insediamento protostorico

Fig. I.3 - Pantelleria: topografia generale dell’area dell’insediamento abitato di Mursia. Pict. I.3 - Pantelleria: overall map of Mursia village area.

Fig. I.4 - Pantelleria: topografia generale dell’area dell’abitato di Mursia (1. Area scavata con capanne; 2. Strada perimetrale; 3 & 6. Muro difensivo; 4. Edificio militare della II Guerra Mondiale; 5. Area dei Sesi). Pict. I.4 - Pantelleria: overall map of Mursia village (1. Excavated areas with huts; 2. “Perimetrale” road; 3 & 6. Defence wall; 4. II World War military building; 5. “Sesi” area). 6

Morfologia e dinamiche insediamentali

Fig. I.5 - Pantelleria: planimetria generale delle capanne del villaggio di Mursia. Pict. I.5 - Pantelleria: overall map of Mursia village huts.

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Insediamento protostorico

Fig. I.6 - Mursia (Pantelleria): planimetria del settore B. Pict. I.6 - Mursia (Pantelleria): overall map of sector B. a doppio paramento e alzati in fango misto a elementi vegetali. I tetti dovevano essere piatti. Quest’ultima caratteristica, insieme all’interro delle capanne, era certamente dettata dalla necessità di ripararsi dai forti venti che per gran parte dell’anno imperversano sull’isola.

absidata su un solo lato e edifici di planimetria occasionale, determinata dallo spazio disponibile. È in questa fase che l’insediamento si espande e occupa anche la parte più alta ed orientale del sistema di terrazzamenti ad Ovest del grande muro di difesa.

Le tre fasi insediamentali s’inquadrano nel medesimo contesto culturale e cronologico che definiamo, per la sua originalità, “di Mursia”, assimilabile a quel vasto orizzonte culturale centro-mediterraneo caratterizzato da ceramiche acrome e che comprende le facies di Capo Graziano, Protoappenninico B e Tarxien Cemetery. La prima fase vede la presenza diffusa di capanne dal perimetro ovale molto allungato costruita direttamente sul banco roccioso accuratamente livellato. Presentava all’interno una banchina che correva adiacente al muro perimetrale per una metà.

Si tratta, probabilmente, di un’espansione che, nel settore B, appare quasi pianificata per la regolarità della posizione delle capanne disposte in file parallele disegnando un impianto a maglie regolari. Nel settore D, invece, la disposizione degli edifici ricalca quella della prima fase. La terza fase, meno analizzabile poichè testimoniata da resti assai superficiali e poco conservati, è caratterizzata da un sistema più complesso. Alle capanne ovali preesistenti si addossano vani quadrangolari che formano edifici multicamerali parzialmente pianificati.

L’accesso alla capanna seminterrata era sui lati lunghi attraverso alcuni gradini di collegamento tra il piano esterno più alto e quello interno. La disposizione degli edifici sembra occasionale e priva di un orientamento predefinito. Lo spazio tra le capanne è ridotto al minimo, in genere quanto basta per consentire l’accesso di una persona per volta alle singole unità. Probabilmente gli spostamenti tra le capanne avvenivano camminando sui tetti. La seconda fase è rappresentata da capanne a pianta ovale meno allungata e con le absidi simmetricamente uguali. A questo tipo fondamentale se ne affiancano altri: capanne curvilinee che preludono al tipo rettilineo con angoli arrotondati, forse edifici a pianta

L’accentuato addensamento capannicolo visibile a partire dalla prima fase indurrebbe ad ipotizzare che vi fossero unità parentelari allargate. La presenza di più capanne affiancate e accomunate da medesimo orientamento ci aiuta a comprendere la dinamica dell’andamento costruttivo per parti unitarie dell’insediamento e la sua scansione nel tempo che potrebbe anche indicare, analogamente, affinità parentelari su lotti di terreno specifici. Nella seconda e terza fase la presenza nel settore D di vere e proprie piccole e strette stradelle che ripartiscono ulteriormente lo spazio abitato avvalora l’idea di una possibile presenza di ben definiti 8

Morfologia e dinamiche insediamentali

Fig. I.7 - Mursia (Pantelleria): planimetria del settore D. Pict. I.7 - Mursia (Pantelleria): overall map of sector D. agglomerati capannicoli autonomi distinti per affinità parentelari.

matrice per fusione. Così come significativa è la presenza di oggetti importati nella capanna D7.

Sul piano della caratterizzazione funzionale è possibile attribuire a talune capanne una determinata funzione. La capanna D2 aveva un perimetro circolare; era piccola ed irregolare con una bassa banchina in pietra rivestita d’argilla che correva lungo le pareti interrompendosi presso il fianco settentrionale ove lasciava uno spazio occupato da un piccolo podio tronco-conico d’argilla. La banchina, il podio e le pareti erano accuratamente rivestite da intonaco. Lo scavo offrì l’opportunità di rinvenire una gran quantità di vasi di varia dimensione la cui forma ci induce a pensare ad un loro uso cerimoniale. I vasi erano adagiati sulla panchina. Il podio al centro, addossato alla parete, poteva avere la funzione di un piccolo altare su cui probabilmente si adagiavano di volta in volta vasi cerimoniali e offertori. Al centro della capanna vi era, inoltre, la consueta piastra d’argilla che veniva adoperata verosimilmente come focolare o piastra sacrificale.

Nel settore B la capanna B6 era certamente adibita ad attività produttive legate alle pratiche di trasformazione dei prodotti agricoli data la presenza di utensili e apparati di lavoro sia mobili sia immobili, così come la capanna B8 che aveva al suo interno una fornace. Nel corso della terza fase nell’abitato compaiono chiari indicatori di contatti transmarini che potrebbero aver innescato, come in altri insediamenti coevi, processi acculturativi. È così che possiamo giustificare la comparsa di edifici costituiti da più vani quadrangolari unitariamente pianificati. Anche in questa occasione, come utile notazione di carattere storico, è interessante ricordare che già Paolo Orsi, nella sua fugace ma intensa esplorazione di Mursia, aveva con chiarezza evidenziato la presenza di strutture quadrangolari.

Anche le capanne DIII e D17 vanno interpretate come sede di particolari funzioni tenendo conto dell’eccezionalità di alcuni reperti al loro interno, come ripostigli di gioielli importati: una vera e propria parure completa gelosamente avvolta in un panno (DIII) e una quarantina di vasi in miniatura raccolti nella capanna D17 insieme a vari utensili ed un frammento di 9

Insediamento protostorico

Fig. I.8 - Pantelleria: Il “sese grande”. Pict. I.8 - Pantelleria: The “sese grande”.

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CAPITOLO II RECENTI ANALISI SU CAPANNE DEI SETTORI ‘B’ E ‘D’ capanna B4 giungendo ad una superficie totale di 44 m2 con un asse maggiore orientato in senso Nord-Est/Sud-Ovest. Data l’ampia larghezza della capanna insieme alle caratteristiche funzionali di cui parleremo, desumibili dalla sua analisi strutturale, si potrebbe pensare che non fosse un ambiente chiuso e coperto, bensì uno spazio aperto adibito ad attività artigianali connesse con la fornace collocata a ridosso del lato occidentale del muro perimetrale, in prossimità della parte absidale.

Abstract Some examples of huts, excavated some years ago, can be interesting to understand details of life in the village and to reconstruct the protohistorical society who inhabitated there during the II millennium B.C. These have been chosen by selection of last archaeological results (B and sectors). Keywords Protohistory, Mursia (Pantelleria), village, hamlets, society

A differenza della molteplicità delle capanne questa ha il piano di calpestio interno al medesimo livello di quello esterno.

II.1 Settore B (fig. II.1/pict. II.1) II.1.1 La capanna B3

La grande capanna pare avere avuto una funzione non abitativa, a giudicare dalla fornace per ceramica collocata nei pressi del lato occidentale absidato. Si tratta di una struttura di forma ovale (US 465) (m 2,15 x 1,60) con le pareti concotte, conservate alla base, spesse cm 8-10 ed innalzantesi a cupola. Tale struttura era fiancheggiata sul lato nordorientale da una fossa di forma subrettangolare allungata, orientata in senso Nord-Est/Sud-Ovest (US 482), lunga m 2 e larga 1 m, separata dalla struttura ovale d’argilla da un muretto in pietre a secco (US 467). Si tratterebbe di una piccola fornace a ventilazione orizzontale con la parte ove ardeva il fuoco esterna, separata dalla camera di cottura voltata mediante un muretto in pietra. A conferma di tale interpretazione vi è il rinvenimento di uno scarto di cottura costituito da un grande vaso con l’orlo adagiato al fondo, visibilmente ipercotto data la presenza di crepe diffuse e superficie screpolata, presso il lato sud-occidentale della camera di cottura.

Il gruppo di capanne, fra le quali figura la B3, s’imposta direttamente sulla colata lavica del Gelkamar, formata da massi sporgenti alternati a cavità e depressioni. Il sedimento relativo a questa prima occupazione abitativa in quest’area è sciolto di colore grigio, ricco di cenere, carboni e sostanza organica. La capanna B3 è parte integrante di una serie di capanne di forma ovale allungata orientate in senso Nord-Ovest/Sud-Est, su file parallele tra loro in direzione Est-Ovest. S’inquadra nella prima fase di occupazione in questa porzione dell’insediamento, corrispondente alla seconda fase dell’occupazione nella sottostante area D. In particolare questa capanna si trova allineata sulla medesima fila delle adiacenti capanne B1 e B2. Si tratta di un’organizzazione capannicola molto serrata con limitati passaggi intermedi e una ipotetica circolazione sui tetti. Ciò che colpisce è, tuttavia, la regolarità e la pianificazione possibile del villaggio in questo settore.

All’interno di questa struttura furono anche rinvenuti elementi a listello rettangolare in concotto (US 466) recanti l’impronta di piccole assicelle lignee.

La sistemazione del gruppo di capanne, di cui fa parte la B3, molto vicine tra loro con stretti passaggi di possibile circolazione complementare a quella sui tetti, dà un aspetto regolare all’organizzazione del villaggio, presumibilmente pianificata dal primo impianto. Le capanne hanno subito numerosi episodi di ristrutturazione, documentati soprattutto dal rifacimento dei piani pavimentali e dall’aggiunta di muretti interni (tramezzi e chiusure absidali) e solo raramente da rifacimenti dei muri perimetrali.

A Est della fornace s’identificò un pavimento in limo concotto che poteva essere il residuo di una piastra fittile. Un muro in pietre a secco (US 78) separava l’ambiente B8 dal B5. Presso il lato orientale della capanna vi era una cista litica adibita a focolare (US 81 e 24). La prima fase di vita all’interno della capanna B8 è rappresentata da uno strato di limo bruno scuro ricco di ceramica frammentaria (US 90=99). Segue un battuto pavimentale (US 89) nella zona meridionale cui corrisponde nella zona settentrionale uno strato di limo sabbioso di colore grigio chiaro (US 87) ricco di sostanza organica e abbondante ceramica. Ad essi si sovrappone un livello d’uso unitario (US 67 e 63) costituito da limo sabbioso soffice grigio scuro con abbondante ceramica e fauna a tratti ben compattato.

II.1.2 La capanna B8 Si tratta di una capanna a ferro di cavallo o ellittica (fig. II.3 a-b/pict. II.3 a-b) pertinente la III fase di vita dell’insediamento che ingloba l’ambiente capannicolo B4 cui si sovrappone stratigraficamente utilizzandone spazio e il muro orientale1. È il prodotto di una trasformazione urbanistico-architettonica dell’intera area che si realizza nella III fase di vita e ristrutturazione di questa parte dell’insediamento. La capanna, dal perimetro ovale (m 8 x 5), è delimitata da un muro a doppio paramento che chiude uno spazio di 27 m2.. Ad essa va aggiunta la superficie della 1

Tra i vari livelli di utilizzazione di questa capanna il più interessante è il successivo (US 60) costituita da uno strato di limo argilloso compatto inframmezzato a blocchi o sottili livelli di limo rosso. È su tale sedimento che fu impiantata la fornace. L’osservazione attenta dell’US 60, analogamente a quella dei sedimenti che caratterizzano le fasi finali delle capanne B5 e B7, porta alla conclusione che questa zona

Ardesia, Cattani, Marazzi, Nicoletti, Secondo, Tusa, 2006, pp. 316-317.

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Insediamento protostorico

Fig. II.1 - Veduta del settore B. Pict. II.1 - View of sector B.

Fig. II.2 - Mursia (Pantelleria): veduta del settore D. Pict. II.2 - Mursia (Pantelleria): view of sector D.

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Recenti analisi su capanne

a.

b. Fig. II.3 a-b – Mursia (Pantelleria): la capanna B8. Pict. II.3 a-b – Mursia (Pantelleria): the hut B8.

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Insediamento protostorico dell’insediamento fu sottoposta ad un incendio diffuso che ne determinò la distruzione e l’abbandono. L’ultima fase di vita della B8 è costituita dall’US 36 che oblitera tutte le strutture citate. Si tratta di un sedimento compatto, di colore rossoarancio, contenente concotto, un cospicuo numero di frammenti ceramici di piccole dimensioni e fauna.

(US 206) vi era un vespaio litico costituito da ciottoli fluitati limitato all’area meridionale. Al di sotto vi era un’altra paleosuperficie (US 213) con lastre litiche. Ad essa collegati erano due frammenti d’importazione (R595 e R592 dipinto) ed un punteruolo in osso (R456). La US 212 era ricca di fauna e conservava un punteruolo d’osso (R491). Al di sotto vi era un’ulteriore paleosuperficie (US222) con chiazze di concotto e lastre litiche.

Al di sopra di tutta l’area, infine, la US 12 costituisce lo strato di abbandono intimamente legato allo strato arativo superiore caratterizzato da forte pedogenesi.

Ancora al di sotto vi era la US 223 con molto pietrame. Si trattava di uno strato di preparazione con intonaco a frammenti utilizzati come materiale di risulta. Al suo interno si rinvennero un token (R494), fuseruole (R523, R524, R495), un gruppo di sette frammenti attribuibili al Protoappenninico B (R596, R597, R598, R599, R600, R601, R602), due frammenti dipinti chiaramente importati (una porzione di orlo, collo cilindrico distinto, spalla ed ansa a nastro verticale terminante all’orlo con una soprelevazione linguiforme, probabilmente dipinto con almeno una banda violacea alla base del collo: R515; un frammento di pancia a bande bianche parallele su fondo rossastro naturale: R516). Il primo dei due reperti summenzionati conservava una patina carbonatica estranea al contesto geologico pantesco. In questa US si trovarono abbondanti frammenti d’intonaco e concotto.

Parte della capanna (quella absidata occidentale) è mancante poiché fu tagliata durante i lavori di costruzione della strada perimetrale. Di essa si notano soltanto alcune pietre di fondazione nella sezione occidentale del settore B. II.2 Settore D (fig. II.2/pict. II.2) II.2.1 La capanna D8 (fig. II.4 a-b/pict. II.4 a-b) La capanna fu realizzata direttamente sulla roccia. Ha una pianta ellittica assai allungata (m 4,76 di lunghezza) con due estremità diverse, delle quali una è ogivale, l’altra ad andamento semicircolare. Il suo muro perimetrale, spesso circa cm 45, è in ottime condizioni di rinvenimento, conservato per circa un metro in altezza. È costituito da grossi blocchi irregolari ma accuratamente sistemati per dare alla parete interna un aspetto regolare. La parte bassa delle pareti interne era intonacata fino ad un’altezza di circa cm 35 dal piano di calpestio. Il suo ingresso, della larghezza di cm 79, fu realizzato ponendo alcune pietre laminari di taglio sul fianco sud-occidentale, in prossimità del punto di congiunzione tra l’estremità occidentale e la porzione più meridionale del muro adiacente.

La US 234 era una paleosuperficie superiore al battuto US 235 spesso cm 7, formato da sottili straterelli di concotto rossastro, direttamente sovrapposti uno all’altro e sormontati alla sommità da un sottile straterello di colore grigio (argilla cruda?). Alla base del battuto vi era un lastricato suborizzontale (US 236). Al fine di valutare lo spessore e la dinamica dell’occupazione in questa capanna si praticò un sondaggio al centro della parete meridionale (cm 80 x 40 circa). Si mise in luce un’ulteriore sequenza di quattro battuti pavimentali (US 248, 249, 250, 251) costituiti da concotto rossastro stratificato (cm 6-8 di spessore ciascuno), sottostanti il lastricato citato (US 236).

Si tratta certamente di una delle capanne più antiche dell’insediamento, risalente alla prima fase di vita dell’abitato. La sua forma, caratterizzata dalla diversità delle due estremità, le conferisce l’aspetto di una barca. Su questa considerazione si è a lungo speculato giudicandola il retaggio dell’origine transmarina dei primi colonizzatori di Mursia.

Il numero totale degli elementi ceramici rilevanti rinvenuti nella capanna era di 25 pezzi, seguiti da due oggetti ricavati da ossa animali ed uno strumento litico2. Un vero e proprio stipo occupa quasi interamente uno dei lati lunghi della capanna.

La capanna ebbe una lunga vita testimoniata dalla presenza al suo interno di ben dieci battuti sovrapposti. Su di essa, dopo il crollo dei suoi muri perimetrali, si piazzarono le capanne D6 e D9.

Uno strato d’intonaco poco cotto ricopriva le pareti della capanna. Sono state effettuate indagini archeometriche mediante diffrazione dei raggi X e analisi in microscopia ottica su sezione sottile su campioni d’intonaco e battuto allo scopo di determinarne le caratteristiche mineralogicopetrografiche. I battuti campionati in questa capanna hanno rilevato la presenza di una matrice marrone-rossastra caratterizzata da una scarsa porosità, da una componente mineralogica a base di feldspati, pirosseni e ossidi di ferro e da una parte litica contraddistinta da rocce laviche basiche. Gli intonaci sono caratterizzati dalla presenza di una matrice argillosa marrone-rossastra a porosità più o meno marcata e da una componente mineralogica a base, perlopiù, di

Partendo dall’alto troviamo il piano pavimentale corrispondente alla US 200, ricco di ceneri, ceramica, fauna e litica. Da segnalare un vaso su tre piedi (R433), decorato nello stile di Tarxien Cemetery, rinvenuto nell’interfaccia US 200/184. Si rinvennero, inoltre, un mortaio (R433), due tokens (R444, R445), un frammento di vaso realizzato al tornio certamente importato (R594) ed un frammento ansa a soprelevazione asciforme (R446). All’ultima fase di vita della capanna corrispondono anche alcuni lembi di paleosuperficie nei pressi del varco Nord. Al di sotto si rinvenne una paleosuperficie (US 206) collegata ad un muretto interno sul lato meridionale che delimitava una probabile banchina. A questa era legata una lastra con un vaso (R447) al di sopra. Al di sotto di tale paleosuperficie

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14

Borruso, Caruso, Giliberto, Nicoletti, Tusa, 2012.

Recenti analisi su capanne

a.

b. Fig. II.4 a-b - Mursia (Pantelleria): la capanna D8. Pict. II.4 a-b - Mursia (Pantelleria): the hut D8. 15

Insediamento protostorico feldspati, pirosseni e ossidi di ferro e frammenti più o meno abbondanti di rocce laviche e, in parte, quarzose3.

alquanto vario: nell’esemplare minore (capanna D2) è di appena 40 cm; il maggiore, entro la capanna D14, raggiunge 1,45 m di ampiezza e lascia poco spazio per la deambulazione ai suoi lati. La capanna cessò di vivere improvvisamente poiché distrutta da un incendio.

Da segnalare la presenza di frammenti di ceramiche certamente importate che, insieme alla presenza di intonaco ed alla sua lunga vita le conferiscono un ruolo preminente in questo settore dell’insediamento.

Sono state effettuate indagini archeometriche su campioni di intonaci e battuti mediante diffrazione dei raggi X e microscopia ottica su sezione sottile, allo scopo di determinarne le caratteristiche mineralogico-petrografiche. Sulla base delle analisi, gli impasti dei campioni archeologici sembrerebbero essere tutti compatibili con la geologia della zona essendo mediamente composti da feldspati, pirosseni e in minor presenza da quarzo, anfiboli e ossidi di ferro e da una componente litica con forte attestazione di rocce laviche. Inoltre, in molti reperti, la presenza dell’enigmatite (o cossirite), minerale particolare (anfibolo) diffuso quasi unicamente sull’isola di Pantelleria, sembrerebbe confermare un’origine autoctona di buona parte dei campioni di Mursia.

II.2.2 La capanna D12 (fig. II.5 a-b/pict. II.5 a-b) Capanna ovale con le estremità pressoché identiche e ripartizione interna costituita da un tramezzo realizzato lastre litiche poste a coltello che ne isola una delle estremità. Tale ripartizione si limita alla prima fase di della capanna.

una con due vita

Le pareti dovevano essere intonacate da un impasto argilloso identico a quello rosso usato nei battuti, con i quali è anzi raccordato senza soluzione di continuità. Tra, l’intonaco costituito da una crosta a superficie lisciata di 1-2 cm di spessore, e le pietre del muro si trova uno strato di preparazione di terra che regolarizza le asperità della superficie e colma gli interstizi tra le pietre. In un secondo livello abitativo fu realizzata una banchina sui lati lunghi della capanna.

I concotti rinvenuti nella capanna D14 presentano una matrice marrone-rossastra con una porosità medio-alta, composizione mineralogica a base di pirosseni, feldspati, ossidi di ferro e anfiboli e rare tracce d’impronte vegetali. Campioni prelevati dal battuto hanno rilevato la presenza di una matrice marrone-rossastra caratterizzata da una scarsa porosità, da una componente mineralogica a base di feldspati, pirosseni e ossidi di ferro e da una parte litica contraddistinta da rocce laviche basiche. Sono stati analizzati anche panetti di argilla sedimentaria trovati nella capanna. In essi si evidenzia la presenza diffusa di carbonato di calcio, in associazione con pirosseni, quarzo, ossidi di ferro e feldspati (in quantità assai limitate) che testimonierebbero l’importazione dall’esterno (presumibile dalla Sicilia occidentale, dalla Tunisia o da Malta) di argille o sedimenti di varia natura contenenti carbonato di calcio5.

L’analisi del materiale archeologico rinvenuto all’interno della capanna indica una sua funzione spiccatamente abitativa. Furono rinvenuti 22 reperti ceramici rilevanti, tre strumenti in pietra ed uno in osso4. II.2.3 La capanna D14 (fig. II.6 a-b/pict. II.6 a-b) La capanna ha un perimetro ovale con le pareti interne intonacate da un impasto argilloso identico a quello rosso usato nei battuti con cui è raccordato senza soluzione di continuità. Tra l’intonaco, costituito da una crosta a superficie lisciata di 1-2 cm di spessore, e le pietre del muro si trova uno strato di preparazione di terra che ne regolarizza le asperità colmandone gli interstizi.

Dall’analisi dei materiali archeologici recuperati all’interno della capanna si evince una particolarità ricchezza di questa capanna. Si trovarono, infatti, ben 69 reperti ceramici rilevanti, 31 strumenti ed oggetti in pietra ed 11 in osso6. Alcuni campioni carboniosi furono sottoposti a datazione al radiocarbonio offrendo i seguenti valori (Camp. = Campione; Proven. = Provenienza; Dataz. = Datazione)

Presso il muro perimetrale fu realizzata una banchina in prossimità di una delle due estremità della capanna. Un podio rettangolare costruito al centro della capanna si trovava alle spalle del focolare che era costituito da una piastra di concotto nei pressi di una cista di combustione formata da lastre disposte a quadrilatero profondamente infisse nel battuto.

CAMP.

Rome-1927 Sett. D, D14 US363, C205 Rome-1928 Sett. D, D14 US363, C206 Rome-1935 Sett. D, D14 US363, C213 Rome-1947 Sett. D, D14 US363, C211

Nelle fasi successive i focolari si uniformano al tipo a piastra circolare di argilla concotta che diventa estremamente diffuso a Mursia, anche in aree non coperte. Questo manufatto, spesso concepito insieme al battuto, al quale è unito, è una sorta di disco con sezione troncoconica, rialzato sul piano pavimentale fino a 15 cm. La sua superficie esterna è perfettamente lisciata, sia ai bordi sia sul piano sommitale, quest’ultimo a profilo appena concavo. Erano costituiti da conglomerato argilloso che rivestiva uno scheletro di piccole vulcaniti spugnose scarsamente cementate. Il loro diametro è 3 4

PROVEN.

DATAZ. B.P. CAL 1 s A.C. 3135±45

1435-1320

3515±45

1890-1750

3625±50

2110-1915

3720±45

2195-2035

Le datazioni (calibrate ad una deviazione standard) confermano la cronologia dell’insediamento a suo tempo 5

Nicoletti, Trojsi, Tusa, 2012. Borruso, Caruso, Giliberto, Nicoletti, Tusa, 2012.

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Nicoletti, Trojsi, Tusa, 2012. Borruso, Caruso, Giliberto, Nicoletti, Tusa, 2012.

Recenti analisi su capanne

a.

b. Fig. II.5 a-b - Mursia (Pantelleria): la capanna D12. Pict. II.5 a-b - Mursia (Pantelleria): the hut D12.

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Insediamento protostorico

a.

b. Fig. II.6 a-b - Mursia (Pantelleria): la capanna D14. Pict. II.6 a-b - Mursia (Pantelleria): the hut D14.

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Recenti analisi su capanne ipotizzata. La cronologia oscilla fra il 2195 e il 1320 a.C. Le datazioni più antiche, anteriori al XVIII sec. a.C., che dobbiamo immaginare pertinenti alla prima fase, provengono solo dal settore D riguardante la parte dell’insediamento a valle della strada perimetrale e, pertanto, verisimilmente al di fuori della zona fortificata dal muro (acropoli: settore B). La parte più bassa e prossimale al mare si conferma così il primo e più antico nucleo dell’insediamento. Se confrontate con le datazioni delle altre aree dell’abitato vediamo che a partire dal XVIII secolo le datazioni diventano comuni ad entrambe le aree di abitato. È nel XVIII secolo che poniamo l’inizio della seconda fase di vita dell’insediamento corrispondente con la costruzione del Muro Alto e la pianificazione protourbanistica dell’acropoli. Le datazioni più tarde, relative all’ultima fase, si collocano nel XV sec. a.C. che può essere assunto come periodo finale dell’insediamento7.

funzione diversa da quella abitativa, legata verosimilmente alla pratica di liturgie religiose. Tra i vari reperti si rinvennero: 1 vaso litico (R1143), 2 tokens (R1141, R1145) e una curiosa ansa a cestello con nervature che scendono sulla parete verticale del vaso (R1146). Nell’ US 441 si rinvenne un vaso litico (R1143). Nell’US 441 vi era un frammento di tazza miniaturistica (R1158), ma è soprattutto da segnalare un piccolo frammento di ceramica tornita, a superficie arancione lucida, forse miceneo (R1165). Nella US 442, composto da sedimento argilloso scuro e molte pietre di diverse misure, presso l’abside nord si rinvenne una figurina fittile di uccello integra (R1164). La US 442 ha restituito, inoltre, 2 tazze (R1259, R1263), un bicchiere su alto piede miniaturistico (R1199), 2 tokens (R1200, R1273), un frammento decorato da costolatura verosimilmente d’importazione (R1201), 2 punteruoli in osso (R1203, R1260), 4 fuseruole (R1202, R1204, R1262, R1265), mezzo token (R1205), un piatto coperchio miniaturistico (R1219) che potrebbe appartenere al bicchiere R1199, 2 macine (R1267, R1268) e 1 macinello (R1266). Tra i reperti particolari ricordiamo che nella medesima US si rinvennero due frammenti ceramici d’importazione (R1278) e uno recante una decorazione incisa del tipo di ascendenza maltese assimilabile alla facies di Tarxien Cemetery (R1284). Al di sotto di questa US compare il pavimento della capanna, formato dal banco roccioso spianato e levigato, con scarse tracce di sedimento solo in parti dell’abside nord, comunque non di battuto.

II.2.4 La capanna D17 (fig. II.7 a-b/pict. II.7 a-b) Si tratta di una capanna dal perimetro ovale regolare, orientata in senso Nord-Est / Sud-Ovest con assi interni di m 3,91 e 2,50. Fu piazzata direttamente sulla roccia. Il muro perimetrale (spesso tra i 33 e i 55 cm, conservato per circa cm 70) è ad unico paramento con sola parete a vista all’interno dato il suo interro. Presso l’estremità orientale vi era un gradino largo cm 50 con funzione d’ingresso. Tra il muro lungo orientale e l’abside meridionale, addossata alla parete, si trova una piastra focolare (US 448), circolare, del diametro di 60 cm, realizzata con la tecnica del potsherds pavement. All’estremità opposta del muro orientale, a Sud del gradino d’ingresso, si trova una buca conica scavata nel banco roccioso (US 447), del diametro di 40 cm per una profondità di circa 25 cm, che doveva essere l’alloggiamento di un vaso litico, sia per la sua forma sia per la sua posizione eccentrica. Accanto si trova una concavità più piccola collegata alla prima, ma di cui non se ne intuisce la funzione. Al centro della capanna si trova un avvallamento dal perimetro circolare del diametro di circa un metro probabilmente casuale.

Entro lo stipo (un quadrilatero di appena 70 x 58 cm) all’interno dell’area definita dai due muri allineati, partenti dal muro occidentale e diretti ad Est, si rinviene un deposito di reperti, in massima parte vasi di piccole dimensioni, accatastati uno sull’altro (fig. II.8 a-b/pict. II.8 a-b). I reperti, quasi tutti integri, formano un’unica massa caotica racchiusa entro l’angusto spazio dello stipo, ad eccezione del primo (R1195) che è stato rinvenuto a Sud dell’allineamento meridionale, al di sotto del reperto 1210. Da notare anche che la minuscola tazza R1258 stata rinvenuta all’interno del boccaletto R1246. Insieme ai reperti sono stati raccolti un nodulo di argilla vergine (C240).

Nel punto di congiunzione tra il muro lungo occidentale e l’abside meridionale si trova uno stipo (US 445), costituito da un’area quadrangolare, larga 58 cm e profonda al massimo 70 cm, delimitata da due brevi bracci murari paralleli di 64 x 25 x 15 cm (Nord) e 70 x 32 x 30 cm (Sud). Dal muretto Nord dello stipo si diparte una banchina (US 446) che occupa l’intera porzione mediana del muro lungo occidentale (lunga 1,38 m, larga 38 cm e alta 22 cm), realizzata con pietre squadrate. Essa è databile alla prima fase di vita dell’insediamento.

I reperti rinvenuti in quest’area sono: 24 boccaletti (R1195, R1209. R1211, R1212, R1213, R1214, R1215, R1216, R1217,R1218, R1220, R1221, R1222, R1224, R1230, R1231, R1233, R1234, R1236, R1239, R1243, R1244, R1245, R1246), 1 askos (R1196), 6 tazze (R1197, R1208, R1232, R1235, R1240, R1249), 3 anforette (R1228, R 1241, R 1242), 2 brocchette (R1226, R1237), 2 tazze (R1249, R1158), 1 piatto miniaturistico (R1219), 1 olletta (R1227), 3 macinelli (R1210, R1223, R1229), 4 pestelli (R1225, R1248, R1250); .2 strumenti di ossidiana (R1247 e 1252) e una forma di fusione (R1238).

In un secondo livello abitativo fu realizzata una banchina sui lati lunghi della capanna. Un piccolo stipo lungo meno di un metro si trovava addossato alla parete della capanna. All’interno della capanna si rinvennero 64 reperti ceramici rilevanti, 16 strumenti ed oggetti in pietra e 2 in osso8. La peculiarità degli oggetti rinvenuti che si descrivono in seguito porta ad ipotizzare che questa capanna doveva avere una 7 8

II.3 Sintesi È evidente che le ricerche nelle porzioni insediamentali finora effettuate offrono un quadro di una comunità fortemente legata alle peculiarità dell’ambiente isolano, sfruttandone

Cattani, Nicoletti, Tusa, 2012, p. 642. Borruso, Caruso, Giliberto, Nicoletti, Tusa, 2012.

19

Insediamento protostorico

a.

b. Fig. II.7 a-b - Mursia (Pantelleria): la capanna D17. Pict. II.7 a-b - Mursia (Pantelleria): the hut D17.

20

Recenti analisi su capanne

a.

b.

Fig. II.8 a-b - Mursia (Pantelleria): ceramica della capanna D17. Pict. II.8 a-b - Mursia (Pantelleria): pottery of the hut D17. pienamente le caratteristiche funzionali all’impianto di un’attività agro-pastorale dominante. Lo dimostra l’arredo delle capanne, la presenza di macine e macinelli e i reperti archeozoologici. Tuttavia alcune capanne, come nel caso della D17, offrono un quadro diverso mettendo in evidenza attività non direttamente legate alla produzione alimentare e, quindi, alla sussistenza primaria. Si tratta di attività certamente legate al culto, dove compaiono, oltre che oggetti particolari come i vasi miniaturistici, anche oggetti di chiara provenienza allogena come, principalmente, ceramiche importate frammentarie. La presenza di oggetti “preziosi” come le ceramiche di provenienza allogena, ancorchè frammentaria, in contesti cultuali è naturale e ben si accorda con il carattere generale dell’insediamento che, per la sua posizione strategica sul piano geografico, intrattenne rapporti commerciali soprattutto con la sponda sud-orientale ed orientale del Mediterraneo tra il XVII e il XV secolo a.C.9 Anche se si è ancora agli inizi delle ricerche, è plausibile che, già durante il corso del XVII sec. a.C., fosse attiva una via di collegamento marittima che, seguendo una rotta lungo la costa nord-africana, unisse l’area levanto-egizio-cretese con quella del Canale di Sicilia e che avesse, pertanto, nell’isola di Pantelleria un punto di snodo di particolare rilevanza. Le testimonianze di tipo “cananeo” di Mursia lo dimostrano, così come alcune attestazioni di ceramiche del tipo matt painted, provenienti anche da altri luoghi della Sicilia, che non si lasciano inquadrare facilmente nell’ambito delle produzioni di tipo peloponnesiaco.

9

Ardesia, Cattani, Marazzi, Nicoletti, Secondo, Tusa, 2006; Marazzi, Tusa, 2005; Marazzi, Tusa, 2005a.

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Insediamento protostorico

Fig. II.9 - Mursia (Pantelleria): veduta area del settore D. Pict. II.9 - Mursia (Pantelleria): aerial view of sector D.

Fig. II.10 - Mursia (Pantelleria): veduta area di una porzione dell’area dei ‘sesi’. Pict. II.10 - Mursia (Pantelleria): aerial view of part in the ‘sesi’ area. 22

Grotta del Genovese (isola di Levanzo, TP): riproduzione di tunnide nel complesso delle rappresentazioni pittoriche sul cornicione della parete NE (V-IV millennio a.C.). Grotta del Genovese (Levanzo island, TP): drawing of a tunnida into the pictures painted in the eaves of the NE side (V-IV millenium B.C.).

Parte II

I reperti di fauna marina

Antonella Tolve

23

24

CAPITOLO I ARCHEOLOGIA DEI REPERTI DI FAUNA MARINA Abstract

evoluzione nel tempo. I resti di cui si occupa l’Archeologia sono quindi in certa misura i fossili del comportamento umano, delle infinite azioni prodotte dagli abitanti di questo pianeta (Manacorda, 2005). L’Archeologia, è dunque, in parte la scoperta dei tesori del passato, in parte il lavoro meticoloso di un analista scientifico, in parte un esercizio di immaginazione creativa. Ma è anche il cosciente sforzo interpretativo attraverso il quale si arriva a comprendere che cosa tutto ciò significhi nella storia dell’umanità (RenfrewBahn, 1999).

The study of animal bones from archaeological contexts, in Europe, has gained prominence only since the 70s of the twentieth century. The discipline bioarchaeological who is dealing with is the Archaeozoology, which not only focuses on the identification and quantification of animal species found in an archaeological site but also on other aspects that the findings may provide, which: survival, domestication, slaughter and seasonality. Through the correlation of these data, the Archaeozoology able to reconstruct the cultural and environmental aspects associated to a given context, and more precisely, the ancient relationship between man and animal world.

Alcuni cambiamenti di fondo hanno investito l’Archeologia nell’ultimo secolo, modificando e ampliando i suoi precedenti obiettivi: dall’antico come luogo privilegiato del passato all’intero arco di tempo dell’esperienza umana, dal vecchio continente all’intero pianeta, dagli aspetti culturali agli aspetti (anche) ambientali, dall’evoluzione storica alla prospettiva (anche) antropologica, dallo studio della forma a quello della materia, dal privilegio dell’arte a quello (onnicomprensivo) per i prodotti del lavoro (Manacorda, 2005).

One area is still poorly analyzed dall’archaeozoology concerning the study of marine life. Archaeozoological disciplines dealing with it are: archaeoichthyology, who studies fish remains from archaeological contexts and archaeomalacology, who studies the remains of marine invertebrates too, from archaeological contexts. In this case, the data obtained is not unique to the taxonomic identification and calculation of NMI, but also information on subsistence fishing and on how the collection of shellfish, techniques and instruments used for fishing, the methods of conservation and resource consumption of fish taken on the role of culture in the community and on the marine and coastal environment of the time, reconstructing the ancient relationship between man and marine resources.

Mai in quest’ultimo ventennio l’Archeologia storica ha subito evoluzioni e cambiamenti strutturali tanto profondi. Per oltre due secoli è stato chiaro che il contributo essenziale della ricerca archeologica era finalizzato prevalentemente alla conoscenza della produzione artistica e monumentale del mondo antico. Nel corso dell’Ottocento e del Novecento si è andata consolidando inoltre, soprattutto nell’Europa centrosettentrionale, una simmetrica tradizione che ha allargato al Medioevo il raggio di interesse. Molto del lavoro archeologico è stato caratterizzato dalla costruzione dei documenti, dalla loro descrizione, dalla ricostruzione erudita e filologica di resti materiali e di segmenti di storia, che generalmente risultano scarsamente o niente affatto documentati attraverso le fonti scritte. Un sapere assai vasto si è andato accumulando in forme compatibili con le prospettive culturali proprie di una passata fase della storia degli studi.

Keywords Archaeozoology, archaeoichthyology, archaeomalachology I.1 Archeologia e Scienze Naturali L’Archeologia si occupa delle società passate, e delle relazioni che queste hanno avuto tra di loro e con l’ambiente, a partire dai resti materiali, cioè dalle tracce che hanno lasciato di sé.

Oggi appare altrettanto evidente che gli orizzonti dell’Archeologia sono enormemente dilatati: al centro dell’interesse degli archeologi non stanno più soltanto le diverse forme della produzione artistica e le modalità espressive dei centri del potere delle società preindustriali, ma anche gli aspetti complessi delle loro economie, i segni profondi delle interazioni fra uomo e ambiente e l’intreccio dei saperi che si riflettono nella storia della cultura materiale come nella storia delle mentalità. E soprattutto sono i processi di trasformazione culturale, e in particolare le ragioni stesse di quei mutamenti, che polarizzano l’attenzione dei ricercatori (Francovich-Manacorda, 2006).

Un documento ci dà testimonianza, volontaria o involontaria, diretta o indiretta, di una realtà, di un evento, di un’idea. L’archeologo fa uso continuo di documenti, che si presentano alla sua attenzione in genere sotto forma di ‘cose’, cioè di manufatti (prodotti del lavoro umano) e di ecofatti (risultato del rapporto che si instaura tra uomo e natura) (Binford, 1990). I manufatti acquistano talvolta la dimensione di monumenti, ma il più delle volte si configurano come semplici reperti, cioè come documenti ritrovati, che l’Archeologia cerca nell’infinita estensione degli insediamenti umani. Il reperto implica un’attività di ‘reperimento’: presuppone dunque un metodo di ricerca. Per assurgere allo stato di documento il reperto esige un’attività di studio: richiede dunque un metodo di analisi. Ogni documento va a sua volta spiegato: richiede dunque un metodo di interpretazione, che dia un senso al suo messaggio, esplicito o implicito. Attraverso un processo di recupero, analisi e interpretazione queste tracce ci aiutano a ricostruire i modi di vita e la loro

A partire dalla fine degli anni Settanta lo stesso limite cronologico dell’applicazione delle metodologie archeologiche si è dilatato all’epoca della rivoluzione industriale, andando a costruire le basi per lo sviluppo di un’Archeologia dell’età moderna e contemporanea, che ormai, sebbene in misura non omogenea, si va diffondendo in tutti i paesi del Vecchio Continente. Uno degli obiettivi 25

Reperti di fauna marina concreti del lavoro archeologico è quello di accrescere la conoscenza collettiva del passato nel suo complesso attraverso l’analisi stratigrafica e lo studio in laboratorio dei residui organici ed inorganici rintracciabili nei contesti materiali. Per questo l’Archeologia storica, nata essenzialmente come una disciplina umanistica, tutta interna alla ricostruzione storica e storico-artistica, grazie alle nuove metodiche analitiche e alla sua pratica sperimentale, ha oggettivamente allargato il campo d’azione secondo una prassi necessariamente interdisciplinare, ed è ora in grado di sviluppare potenzialità nuove, anche se da sempre presenti in nuce nel suo metodo. Oggi l’Archeologia non può essere definita soltanto nei suoi comunque fondamentali rapporti con la storia, ma si deve confrontare e ricomporre con una vasta gamma di scienze umane e con le scienze esatte e naturalistiche, avvicinandosi sempre di più, nei metodi più che nelle finalità, alle discipline scientifiche.

nell’erudizione e nella fatica solitaria dello storico dell’arte e quando l’intervento sul campo era sottoposto ai limiti dell’occasionalità o a quelli imposti da ottiche di ricerca fortemente selettive. Il lavoro di scavo invece si configura come un momento centrale, anche se non esclusivo, di un lungo processo conoscitivo a scala territoriale, che si attua dopo aver valutato gradualità ed estensione degli interventi sulla base di strategie in grado di ottimizzare il valore del campione analizzato in relazione alle domande cui si intende dare risposte. C’è, infatti, ormai consapevolezza che una raccolta indifferenziata di informazioni, imposta dalle cose e non governata da una strategia conoscitiva, porta a una sostanziale sottoutilizzazione del lavoro (FrancovichManacorda, 2006). Per raggiungere obiettivi significativi, la ricerca archeologica non può prescindere da interventi conoscitivi di ampio respiro sul terreno urbanistico e quindi un rapporto organico con tutte le aree del sapere che investono le scienze e le politiche del territorio. Le recenti discussioni attorno al tema della riforma delle strutture della tutela, richiamando anche i governi locali alla valorizzazione delle risorse storiche e ambientali, sembrano aver indicato un percorso più efficace verso una conservazione del patrimonio, che sia integrata nella gestione urbanistica complessiva. Si sta pertanto aprendo un nuovo mercato del lavoro per figure professionali nel campo dell’Archeologia, che sia specializzato nella ricognizione topografica e nell’indagine stratigrafica, che sia in grado di trattare informazioni di carattere spaziale e costruire cartografie territoriali interpretative della distribuzione delle preesistenze.

Posti di fronte alla vastità delle problematiche aperte dal lavoro analitico e dagli apporti interdisciplinari, gli archeologi non possono tuttavia perdere di vista la centralità delle grandi prospettive e dei modelli storiografici, come non possono prescindere dai problemi specifici della valutazione e della conservazione del patrimonio e dei paesaggi. A loro spetta il compito di ricostruire i contesti insediativi e ambientali nelle diverse fasi storiche che la pratica soggettiva di tante tradizioni di studio ha segmentato e diviso. Un approccio globale non richiede soltanto l’elaborazione di strumenti sempre più sofisticati, ma piuttosto una continua riflessione sulla natura complessa del lavoro archeologico e il rifiuto di ogni forma di arroccamento di una difesa incongruente di confini disciplinari e metodologici.

L’altro nodo del problema è rappresentato dalla gestione e dalla comunicazione dell’informazione archeologica. La messe di dati accumulati dalle diverse generazioni di archeologi, dalla scala territoriale a quella puntuale dello scavo stratigrafico, sono rimasti in non pochi casi chiusi in cassetti e sostanzialmente inutilizzati o sottoutilizzati: le generazioni successive hanno spesso ricominciato da capo, provocando dispendio di tempo e risorse e dispersione di informazioni.

L’Archeologia si configura oggi come un’area di confine di discipline tradizionalmente diverse, come una disciplina che, collocandosi sul crinale delle scienze umane rivolto verso le scienze esatte e naturali, ha il privilegio di costruire al proprio interno, con i propri metodi, le proprie fonti, e quello di contribuire a pensare la vita futura ripensando quella passata, conciliando, come nessun’altra disciplina, a sintesi altrettanto elevate il lavoro intellettuale con quello manuale nella forma umana e creativa del lavoro artigianale (FrancovichManacorda, 2006). Il lavoro sul campo e in laboratorio finalizzato alla ricostruzione dei processi storici non può fare a meno di ciascuno di questi diversi saperi: agli archeologi, di formazione generalmente umanistica, non possono e non devono sfuggire le potenzialità presenti nei contesti in cui si trovano ad agire e sui quali devono operare scelte il cui significato può avere risvolti irreversibili sul terreno delle interpretazioni dei dati e della conservazione del patrimonio.

L’enorme quantità di dati raccolti e formalizzati in schede analitiche da gestire nell’ambito delle ricognizioni e dello scavo, tante volte destinati ad archivi inaccessibili o sintetizzati in pubblicazioni inagibili, possono oggi essere trattati agevolmente attraverso strumenti informatici, quali i Sistemi Informativi Territoriali, che permettono di gestire masse di dati prima impensabili e altrimenti ingovernabili, ma soprattutto di consultarli in tempo reale attraverso rete. Di qui la possibilità di porre l’accento sui successivi problemi della comunicazione e dell’informazione verso un pubblico differenziato, un terreno reso ancora più ricco dalla pluralità e dall’articolazione delle fonti e dei materiali con i quali ci si deve confrontare in questo campo. Alleggeriti e liberati dai problemi di edizioni dispendiose, destinate a rimanere comunque parziali, si potranno affrontare alcuni problemi centrali, che vanno dalla realizzazione degli strumenti di sintesi rivolti a un pubblico più largo rispetto alla stretta cerchia degli specialisti, alla costruzione di musei e parchi e alla realizzazione di prodotti multimediali e in rete, nella consapevolezza che la ricerca archeologica potrà tanto più

In un momento come quello che caratterizza il mondo postindustriale contemporaneo, al centro di un’accelerazione dello sviluppo che induce profonde trasformazioni territoriali nella maglia dei paesaggi storici, è necessario che gli archeologi sappiano confrontarsi con la dimensione politica e sociale contemporanea. I problemi della formazione, della comunicazione e della messa a punto di strategie di intervento compatibili con lo sviluppo urbanistico e la trasformazione dei paesaggi devono trovare sul versante archeologico maggior spazio rispetto a un ancor recente passato, quando il lavoro dell’archeologo era confinato 26

Archeologia dei reperti di fauna marina 2006). Quindi, il mondo della Natura ha sempre interagito con le società umane ed è entrato a far parte integrante dell’oggetto di indagine per tutto ciò che riguarda le ricostruzioni ecologiche (Archeologia ambientale), sul versante sia delle scienze della Terra (Geoarcheologia), sia delle scienze biologiche (Bioarcheologia), che includono l’Antropologia fisica, l’Archeozoologia e l’Archeobotanica, e hanno ora spalancato le finestre anche all’Archeologia del DNA (Manacorda, 2005).

svilupparsi quanto più sarà in grado di coinvolgere il grande pubblico (Francovich-Manacorda, 2006). L’applicazione delle scienze all’interpretazione di contesti e manufatti ha un lungo passato alle spalle e ha trasformato non da oggi (le prime applicazioni risalgono alla fine del XVIII secolo) l’Archeologia in una disciplina di cerniera fra le scienze umane e le scienze esatte e naturali. Un terreno d’incontro è offerto dall’Archeologia ambientale che, operando in un quadro ecologico finalizzato alla ricostruzione dei paesaggi storici, rappresenta appieno uno dei caratteri dell’Archeologia contemporanea (Manacorda, 2005). L’Archeologia ambientale ne è una branca che comprende lo studio di tutti gli aspetti fisici e biologici dell’ambiente e delle interazioni dell’uomo con esso nel tempo, attraverso metodologie e tecniche derivate dalle Scienze Naturali.

Ad occuparsi delle ricostruzioni ecologiche sul versante delle scienze della Terra è la Geoarcheologia, che studia i resti inorganici. Il suo obiettivo consiste nella ricostruzione dei processi formativi della stratificazione archeologica, correlata al più ampio aspetto geomorfologico e paleoclimatico, cioè al paleoambiente, analizzato nelle sue variazioni spaziali e diacroniche. Gli studi geoarcheologici sono un mezzo per ricostruire la storia dell’Uomo nella sua evoluzione economica e socio-culturale nel rapporto dialettico con l’ambiente. Da qui la necessità di operare a scale diverse, dall’indagine regionale a quella di sito, passando attraverso il controllo delle interrelazioni tra evidenze naturali locali e i processi formativi relativi agli interventi antropici e a quelli naturali trasformativi successivi all’azione umana.

L’Archeologia ambientale vanta una lunga tradizione, anche se principalmente limitata alle ricerche preistoriche. Sporadiche osservazioni di tipo naturalistico, frutto di collaborazioni fra specialisti e studiosi della preistoria, si possono rilevare già nella seconda metà dell’Ottocento finché la disciplina si afferma sotto le influenze del positivismo coinvolgendo anche archeologi classici italiani. In Italia però l’Archeologia classica dei primi del Novecento è già dominata dall’idealismo e l’Archeologia ambientale non avrà più seguito.

L’attività analitica di laboratorio, che non può sostituire l’attività di controllo sul terreno, si configura sia come momento di verifica dell’attività più «empirica» di campo, sia come momento propulsivo, sul piano metodologico, per raffinare ulteriormente le letture sedimento-pedologiche della stratificazione dei siti archeologici.

In Europa e negli Stati Uniti si formano centri interdisciplinari e nuovi impulsi per una integrazione fra studi ambientali e Archeologia vengono dall’«approccio ecologico» di studiosi come J. Steward (Trigger, 1996). Un ulteriore importante momento nella storia della disciplina si ha negli anni Settanta grazie alla cosiddetta “Archeologia processuale”, nel cui ambito lo studio dell’ambiente riveste un ruolo fondamentale sia per la determinazione della cultura umana, sia per l’analisi della formazione del deposito archeologico.

La figura del geoarcheologo riveste quindi una tripla funzione, sebbene problematicamente e operativamente unitaria: da un lato fa da ponte con l’attività del geomorfologo e del geografo, dall’altro, assieme all’archeologo di formazione «umanistica», condivide l’indagine e l’interpretazione della stratificazione archeologica durante lo scavo, da ultimo svolge la sua attività in laboratorio, supportato dalle procedure delle scienze «dure» (Chimica, Fisica e Biologia).

La ricerca in campo archeologico non può non prescindere dallo studio dell’ambiente in cui l’uomo è vissuto: si assiste quindi a rapidi progressi nelle metodologie di laboratorio e nell’elaborazione dei dati, nonché al sorgere di un ampio dibattito sui problemi di tafonomia, conservazione e tecniche di recupero dei resti organici. Data a questi anni l’introduzione delle prime macchine per la flottazione che permettono un più efficiente recupero dei materiali organici dal sedimento.

In epoca recente la ricerca archeologica di campo si è sempre più sviluppata verso l’indagine territoriale, superando l’osservazione troppo locale di sito e ponendo sempre più l’accento sulla necessità di comprendere i sistemi di occupazione e di sfruttamento del territorio. In quest’ottica la funzione della Geoarcheologia consiste nel superare l’analisi statica dei pattern ricavati dalla distribuzione dei manufatti, «stratificandoli» attraverso le ricerche geografico/ geomorfologiche, e tramite le indagini sedimentologiche e pedologiche, integrate dialetticamente soprattutto dai dati paleobotanici e radiometrici, al fine di fornire un quadro dinamico dell’evoluzione paleoambientale su scala microregionale.

Viene introdotto da K. Butzer (Butzer, 1982) in Archeologia il concetto di ecosistema come insiemi di organismi viventi che interagiscono con l’ambiente fisico in una data area, e più precisamente di «ecosistema umano» evidenziando l’interdipendenza fra le variabili culturali e ambientali. L’ambiente è visto come contesto delle attività e delle culture umane che ne vengono influenzate, ma esso è a sua volta in continuo cambiamento perché sottoposto all’impatto antropico. I depositi archeologici sono quindi testimonianze di antichi ecosistemi formati da suoli, sedimenti, resti vegetali e animali, materiali derivati dalle attività umane (Motta,

Tra tali aspetti è fondamentale l’individuazione dei mutamenti dell’assetto ambientale indotti dall’attività antropica di tipo agro-pastorale. Le indagini territoriali corrispondono inoltre al principale strumento per contestualizzare le evidenze insediamentali di sito ed extrasito, sia nei momenti «costruttivi» della stratificazione 27

Reperti di fauna marina archeologica, sia in quelli di trasformazione archeologica e postdeposizionale. Questa fase d’indagine, a scala intermedia, corrisponde alla definizione della stratigrafia del sito, in cui l’aspetto formativo antropico è prevalente rispetto a quello naturale e in cui le conoscenze storico-culturali dell’archeologo hanno una prevalenza su quelle geopedologiche. L’indagine di campo a «microscala» si attua nell’analisi della singola entità stratigrafica; in tale tipo di indagine rivestono un ruolo determinante le conoscenze di tipo sedimentologico e pedologico per individuare e interpretare l’esito materiale del comportamento umano e i processi trasformativi postdeposizionali.

quella parte dell’Archeologia ambientale che si occupa dei materiali organici rinvenuti in contesti archeologici. Essa comprende le ricerche sui resti vegetali, animali e umani, dal punto di vista sia dell’identificazione sia della loro conservazione e rappresentatività. Sin dai suoi inizi, intorno al cambio di secolo, la Bioarcheologia si è concentrata sul riconoscimento morfologico delle specie, principalmente al fine di seguirne l’evoluzione nel tempo e nello spazio, come pure la loro distribuzione regionale e le migrazioni. Nei decenni successivi, l’interesse si è esteso progressivamente anche agli aspetti demografici e sociali, con particolare riguardo a temi come la domesticazione di piante e animali o l’interpretazione dei contesti urbani e di epoca storica. Comune a tutte le branche è una metodologia generale che parte dall’identificazione dei reperti, tradizionalmente stabilita su base morfologica con l’ausilio di collezioni di confronto e atlanti, cui recentissimamente si sono aggiunte tecniche della Biologia molecolare fra cui l’estrazione del DNA.

Le ricerche sul campo non possono tuttavia esaurire l’indagine diagnostica dei caratteri sedimentari e pedologici, pur necessaria per la decodificazione dei processi deposizionali e postdeposizionali delle stratificazioni archeologiche. Sulla base di prelievi criticamente mirati e quantitativamente adeguati, i campioni vengono indagati nei loro caratteri sedimentologici e pedologici attraverso una serie di analisi chimico-fisiche di laboratorio applicando tecniche molto diversificate tra loro (Leonardi, 2006).

I materiali identificativi vengono poi quantificati e i dati vengono elaborati statisticamente tenendo presenti i problemi di tafonomia e di conservazione degli ecofatti nei depositi archeologici.

Strettamente legata agli studi geomorfologici e alla ricostruzione del paesaggio nell’antichità è la comprensione delle scelte locazionali, cioè delle regioni ecologiche e produttive che si trovano alla base della scelta da parte di una popolazione di una specifica posizione per un insediamento. Esaminando, infatti, l’area immediatamente circostante il sito si possono avere indicazioni sulle risorse naturali sfruttate dagli abitanti, sulle potenzialità del terreno per l’agricoltura e/o il pascolo, sulle possibili attività produttive.

La Bioarcheologia è ripartita in: - Archeobotanica - Archeozoologia - Paleoantropologia L’Archeobotanica, attraverso lo studio di differenti tipi di resti vegetali, mira a ricostruire il quadro complessivo della flora e della fauna antica, cioè l’insieme delle piante spontanee e di quelle coltivate, e a chiarire i modi del suo sfruttamento da parte dell’uomo. Un’attenzione particolare viene prestata, nell’analisi di semi e frutti (Carpologia), a ricerche riguardanti la dieta e l’economia, come la ricostruzione dei processi di lavorazione dei prodotti agricoli o la caratterizzazione dei siti consumatori o produttori. I semi di piante spontanee costituiscono invece ottimi indicatori per la ricostruzione degli habitat, essendo la loro distribuzione condizionata da fattori ambientali.

Un ulteriore campo di ricerca dell’Archeologia ambientale è rappresentato dagli studi paleoclimatici. Clima, paesaggio e popolazioni sono tre variabili strettamente correlate: basti pensare all’influenza che può aver avuto l’alternanza di periodi glaciali e interglaciali sulle popolazioni preistoriche e che, spesso, variazioni climatiche sono state suggerite per spiegare migrazioni, carestie e guerre. Indizi indiretti che ci permettono di ricostruire il clima nel passato provengono dalle evidenze più diverse quali gli anelli di accrescimento negli alberi, la variazione di associazioni vegetali individuate dalle analisi polliniche, il cambiamento nelle specie di molluschi in contesti sia marini sia terrestri, i sedimenti stessi, come per esempio le morene.

I resti di legno carbonizzato sono l’oggetto di studio dell’Antracologia e informano sulla vegetazione arborea antica. Specialmente in ambito rurale i contesti antracologici nel loro complesso offrono preziose indicazioni paleoecologiche sull’ambiente e sullo sfruttamento della vegetazione.

Negli ultimi anni si sono andati sviluppando nuovi metodi di indagine che ci forniscono preziose informazioni sui grandi cambiamenti climatici avvenuti durante l’Olocene. Attraverso carotaggi nei sedimenti profondi degli oceani e nelle calotte glaciali, si è potuta stabilire una correlazione fra variazioni nelle concentrazioni degli isotopi stabili dell’ossigeno e dell’idrogeno e variazioni del clima. Sempre dai carotaggi marini altre evidenze si ottengono dalle concentrazioni di carbonato di calcio e dalla stima della temperatura superficiale dell’acqua. Queste tre serie di nuovi dati hanno permesso di individuare dieci glaciazioni al posto delle quattro finora conosciute (Motta, 2006).

La Palinologia tramite l’analisi dei pollini e delle spore, analizza principalmente l’evoluzione della vegetazione in rapporto a cambiamenti climatici, quali le glaciazioni, o a massicce modificazioni antropiche, come i disboscamenti connessi all’introduzione dell’agricoltura. In contesti urbani essa può facilitare l’interpretazione di aree di attività legate all’utilizzo di risorse vegetali, mentre pollini rinvenuti in coproliti umani possono offrire dati sull’alimentazione, e sui movimenti stagionali di popolazioni non stanziali. I fitoliti rappresentano una branca relativamente nuova dell’Archeobotanica. Essi sono corpuscoli di silice idrata che

Le ricostruzioni ecologiche sul versante delle scienze biologiche sono invece condotte dalla Bioarcheologia che è 28

Archeologia dei reperti di fauna marina si accumulano in varie parti della pianta durante la sua vita; non essendo organici non presentano particolari problemi di conservazione e sono quindi frequentissimi nel suolo. Risultano di particolare utilità quando mancano altri dati e nel caso di piante erbacee i cui resti non sopravvivono altrimenti (Motta, 2006).

di ricostruire l’incidenza di malattie e alterazioni fisiche. Per esempio, le presenze di stress nelle giunture, denotante duro lavoro manuale, o di segni di malnutrizione sono state usate come indicatori del livello sociale del defunto. Negli ultimi decenni, le indagini sulla dieta hanno potuto avvalersi, con notevoli risultati, dell’analisi degli elementi in traccia nella parte minerale dell’osso e dell’analisi degli isotopi stabili del carbonio e dell’azoto nel collagene. Per esempio, la proporzione stronzio e calcio può indicare la preponderanza dei vegetali o delle carni nella dieta, la presenza di contaminazione da piombo suggerisce invece l’uso di utensili o tubature in genere connesse con le classi sociali elevate, il rapporto fra carbonio e azoto, infine, può riflettere una dieta principalmente marina o terrestre, o il consumo di determinate piante, come il mais.

L’Archeozoologia si occupa delle ossa animali rinvenute nei contesti archeologici. L’obiettivo è la ricostruzione della dieta, dei modi di sussistenza, dei sistemi di allevamento e redistribuzione dei prodotti in ambito regionale. Chiarendo il ruolo degli animali nell’ecosistema e nell’economia, l’Archeozoologia si integra nell’insieme degli studi ambientali al fine di ottenere una ricostruzione complessiva del paesaggio naturale e delle sue interazioni con le attività umane. L’elaborazione dei dati archeozoologici è stata sviluppata in alcune direzioni principali. Fra le più elementari si ha la caratterizzazione di siti e contesti sulla base delle proporzioni fra le specie rappresentate. Da ciò si ricavano informazioni sulla fauna delle zone circostanti ma specialmente sulle forme dell’allevamento o della caccia in situazioni e culture diverse.

Una nuova frontiera della Bioarcheologia in genere è rappresentata dalle analisi del DNA. In particolare per i resti umani, l’estrazione del codice genetico potrà portare a sviluppi di grande importanza, che vanno dalla paleopatologia al riconoscimento dei gruppi parentelari, fino alla comprensione delle origini dei gruppi etnici e delle grandi migrazioni umane. L’analisi del DNA mitocondriale, che si eredita solo per via materna, sta già aprendo nuove prospettive su temi come la rivoluzione neolitica (Motta, 2006).

Studi più elaborati vengono condotti prendendo in considerazione attributi specifici dei reperti come l’età di morte, il sesso, le tracce di macellazione o gli indicatori paleopatologici. Analizzando il primo di essi, per esempio, si possono ottenere curve di mortalità, talvolta distinte per sesso, il cui andamento può mostrare l’impatto delle strategie di abbattimento messe in opera dall’uomo sulla demografia delle varie specie. Si arriva così a comprendere i modi dello sfruttamento delle risorse animali in situazioni storiche e geografiche differenti. Questi studi sono utilmente integrati da osservazioni sulla patologia riscontrabile sulle ossa; usura delle giunture e disordini metabolici dovuti a cause alimentari, per esempio possono indicare condizioni ambientali o ergonomiche particolari.

I.2 L’Archeozoologia Fino agli anni Settanta del XX secolo, i resti naturali, laddove non ignorati, venivano semplicisticamente inquadrati come generici resti di pasto o rituali ma, a cominciare dai primi anni Settanta, si è assistito, in tutta Europa, alla proliferazione degli studi sulla Bioarcheologia e sulla Geoarcheologia. L’Archeozoologia, che è una branca della Bioarcheologia, comprende una serie di indirizzi di ricerca il cui oggetto comune è lo studio dei reperti faunistici rinvenuti in siti archeologici. Si tratta generalmente di elementi scheletrici (ossa e denti), conchiglie e in casi di conservazione eccezionale, parti animali normalmente deperibili. Nell’ambito di epoche storiche, l’Archeozoologia si occupa anche dello studio delle documentazioni scritte relative alla gestione faunistica. È sentita attualmente la necessità di attribuire una valenza ampia al termine Archeozoologia (o Zooarcheologia), slegandolo dalla contrapposizione o competizione con settori specifici di indagine (Boscato, 2006).

Le tracce di macellazione, infine, contribuiscono, alla ricostruzione dei modi e delle tradizioni di uso della carne, oltre a fornire dati sulla distribuzione delle parti pregiate o scadenti all’interno dello stesso insediamento o fra siti diversi, da cui si possono ricavare indicazioni sulla struttura sociale della popolazione. I resti di animali di piccole dimensioni, detti microfauna, più che sulla sussistenza, forniscono utili informazioni sull’ambiente naturale circostante il sito, con una funzione analoga a quella delle piante infestanti nell’Archeobotanica. Specialmente i molluschi terrestri e marini e gli insetti sono sensibili a minime variazioni nel loro habitat e sono quindi indicatori particolarmente precisi (Motta, 2006).

Lo studio delle ossa animali provenienti da contesti archeologici si è evoluto analogamente a quello dei resti vegetali. Quel poco di attenzione posta dai primi archeologi alle ossa era diretta innanzitutto alla morfologia delle differenti specie e al loro possibile contributo alla conoscenza degli aspetti ambientali o alla cronologia (Renfrew-Bahn, 1999). Infatti, i resti ossei animali rinvenuti in scavi archeologici furono analizzati già nella prima metà del XIX secolo. Tra i primi resoconti si ricordano lo studio di D. W. Buckland sulla Kirkdale Cave nello Yorkshire, pubblicato nel 1822, e di J. Boucher de Perthes ad Abbeville, nel Nord della Francia (1830). Ma in queste relazioni le ossa descritte, recuperate in associazione con industrie litiche, contribuirono a dimostrare l’antichità degli insediamenti.

Ed infine, la Paleoantropologia si occupa delle ossa umane provenienti da contesti archeologici. Per esse vengono in gran parte utilizzati gli stessi metodi di indagine impiegati per le ossa animali, in particolare per la determinazione del sesso, dell’età di morte e per la quantificazione degli individui. L’analisi di tali resti, in particolare se provenienti da contesti necropolari organici, può avere implicazioni molto vaste, che vanno dalle caratteristiche antropometriche, alla struttura demografica, fino alla stratificazione sociale. In questo senso, sono importanti gli studi di Paleopatologia, che consentono 29

Reperti di fauna marina Nella metà del secolo scorso vennero poste le basi cronologiche dell’evoluzione delle culture umane e aumentò l’attenzione verso i resti osteologici, rivolta soprattutto allo studio tassonomico ed evolutivo delle specie animali. Archeologici come Pitt-Rivers (Trigger 1996) affermarono l’importanza del recupero nello scavo di tutte le classi di reperti, inclusi quelli ossei. In Italia, furono importanti in questo periodo gli studi di P. Strobel sulla fauna delle terremare emiliane (Boscati, 2006). Per quanto riguarda invece il problema dell’interazione tra uomini e animali, pochi studiosi si spinsero oltre l’etichettatura dei singoli animali come selvatico o domestico, e degli uomini come cacciatori o allevatori. Nella migliore delle ipotesi, veniva fornito un elenco quantitativo delle specie incontrate sul sito (Renfrew-Bahn, 1999).

Gli animali potrebbero anche essere stati sfruttati su un sito per scopi diversi da quelli alimentari, per questo motivo bisogna essere particolarmente attenti nell’esaminare il contesto e il contenuto dei campioni faunistici (RenfrewBahn, 1999). I metodi utilizzati da tale disciplina sono gli stessi della Paleontologia ma ne differisce per quello che è lo scopo principale della sua ricerca, ovvero, il rapporto uomoanimale. Quindi, tenendo conto dei diversi approcci metodologici e degli scopi delle ricerche archeozoologiche, è possibile definire l’ Archeozoologia, in maniera più ampia ed esaustiva, come la disciplina che studia le relazioni dell’uomo con il mondo animale relativamente al passato. Gli obiettivi fondamentali del suddetto studio sono: 1. Riconoscere e descrivere le specie animali con cui i gruppi umani hanno avuto a che fare. 2. Comprendere la natura delle relazioni tra il gruppo umano e le specie animali. 3. Evidenziare, sulle specie animali, le conseguenze biologiche e/o ecologiche dell’intervento umano. 4. Contribuire alla conoscenza dei gruppi umani, del loro habitat, del loro modo di vita, della loro demografia, ecc… L’Archeozoologia è, quindi, il punto di convergenza di studi che talvolta coinvolgono molteplici discipline (Chilardi, 2003).

Infatti, all’impostazione paleontologico-naturalistica, che caratterizzò i primi lavori sulle faune archeologiche, si affiancò successivamente un interesse più ampio rivolto ai vari modelli di relazione uomo-animale. Uno di questi, fondamentale per le sue implicazioni economico-sociali nella storia dell’umanità, riguarda la domesticazione. Su questo tema si ricordano i lavori di due archeozoologi svizzeri: L. Rütimeyer, che nel 1862 studiò le ossa provenienti da un sito lacustre neolitico in Svizzera, e J. Ulrich Duerst che, nel periodo 1904-1907, analizzò l’origine degli animali domestici su materiali scavati in Turkestan. Importanti successive ricerche compiute nel Vicino Oriente tra il 1940 e il 1950 consentirono di approfondire le conoscenze sull’origine della domesticazione (Boscato, 2006). Dopo la Seconda guerra mondiale, però, e grazie soprattutto all’influenza di un certo numero di studiosi (tra i quali Theodore White in America Settentrionale e Grahame Clark ed Eric Higgs in Inghilterra) (Trigger, 1996), i resti animali hanno raggiunto un grado di importanza tale che l’Archeozoologia, o Zooarcheologia, si è conquistata un ruolo di sottodisciplina a sé stante (Renfrew-Bahn, 1999).

I.2.1 Campione faunistico I materiali studiati dall’archeozoologo sono quelli che si conservano negli strati archeologici o, eventualmente, in siti naturali della stessa epoca od età (Chilardi, 2003). La complessità dello studio archeozoologico nasce dalla particolare natura dei reperti oggetto della ricerca (Boscato, 2006). La categoria più abbondante è costituita dalle ossa dei mammiferi, degli uccelli, dei rettili, degli anfibi e dei pesci, nonché dai gusci dei molluschi. Oltre alle ossa ed ai denti dei vertebrati ed ai gusci degli invertebrati, altre tipologie di reperti possono essere oggetto dell’indagine archeozoologica, come ad esempio, gli animali mummificati o congelati di cui si conservano anche tessuti molli altamente deperibili, porzioni d’insetti o altri organismi parassiti privi di scheletro e/o conchiglia, coproliti e gusci d’uovo (Chilardi, 2003).

Negli ultimi decenni sono aumentati i campi di indagine e sono stati approfonditi i settori specifici di ricerca, grazie a nuove tecnologie e a un generale aumento di interesse. Attualmente, attraverso un numero sempre maggiore di lavori, la ricerca archeozoologica sta colmando ampie lacune territoriali, culturali e metodologiche (Boscato, 2006). Oggi si fa grande attenzione non solo all’identificazione e alla quantificazione delle specie animali di un sito, ma anche al modo attraverso il quale i resti vi sono giunti e a quel che essi possono dirci riguardo a numerose questioni quali la sussistenza, la domesticazione, la macellazione e la stagionalità (Renfrew-Bahn, 1999). Purtroppo, le diverse linee di ricerca e la mancanza di una standardizzazione nella raccolta ed elaborazione dei dati determinano spesso serie difficoltà di comparazione dei risultati. È anche sentita in questo campo la carenza di figure professionali specifiche inserite a pieno titolo nella ricerca archeologica (Boscato, 2006).

Questi, se da un lato rappresentano gli animali e i loro habitat, dall’altro sono il risultato di attività umane come caccia, raccolta, allevamento, macellazione, lavorazione delle ossa, tutte direttamente legate a contesti economico-culturali. La problematica di base dell’archeofauna, comune ad altri reperti archeologici, riguarda la validità e i modi di utilizzo del campione studiato. Il recupero ottimale della totalità dei resti faunistici conservati avviene attraverso l’uso di setacci a maglia molto fitta. Questo procedimento evita il verificarsi di una selezione che porta alla sottostima delle piccole ossa e, spesso, alla quasi totale perdita delle varie specie appartenenti a molluschi e a piccoli vertebrati in generale. Sebbene la setacciatura richieda un grande investimento di tempo e, in situazioni particolari come scavi di emergenza, possa risultare di difficile applicazione, è auspicabile che in ogni scavo venga sottoposta a questo tipo di recupero almeno una

Il primo problema che l’archeologo deve affrontare quando si trova a interpretare resti animali è decidere se essi sono presenti nel contesto per effetto dell’azione dell’uomo o piuttosto per l’attività di altri predatori o per cause naturali. 30

Archeologia dei reperti di fauna marina porzione dell’intera successione stratigrafica. Attualmente, gran parte dei reperti faunistici studiati, soprattutto di epoche protostoriche e storiche, deriva da recuperi senza setacciatura e il confronto dei dati tra i vari giacimenti spesso risulta problematico. L’assenza di setacciatura, infatti, oltre a comportare la perdita di un numero consistente di informazioni, rende il campione a disposizione non del tutto affidabile e di difficile confronto.

I.2.2 Identificazione e dati quantitativi Alla base dello studio archeozoologico è indispensabile la determinazione tassonomica e anatomica del materiale. Un errore in questa fase compromette gravemente il successivo utilizzo e l’interpretazione dei dati. L’identificazione dei reperti faunistici è spesso resa difficoltosa dal loro elevato grado di frammentarietà (Boscato, 2006). Tale frammentazione è dovuta a diversi fattori, talora di origine antropica come le pratiche di macellazione o lo sfruttamento del midollo come risorsa alimentare.

In alcuni depositi, la raccolta del materiale osseo è resa difficoltosa da un elevato grado di fragilità, dovuta ad una fossilizzazione non ottimale. In questi casi l’integrità del campione è garantita da particolari tecniche di recupero e la distribuzione delle ossa può essere evitata attraverso il consolidamento con resine acriliche. Da questo trattamento vanno esclusi i campioni utilizzabili per indagini di laboratorio (Boscato, 2006).

La determinazione dei resti archeozoologici si basa su dei caratteri costanti, caratteristici di un determinato taxon animale. Il primo passo della determinazione consiste nel definire di fronte a quale parte anatomica ci si trovi. Si comincia perciò a definire la nomenclatura delle diverse parti, poi si passa alla definizione di alcuni criteri utili per il loro orientamento nello spazio e la loro descrizione, e infine vengono esaminate le loro caratteristiche in modo da permetterne il riconoscimento di dettaglio.

Il grado di conservazione dei resti dipende sia da fattori interni al reperto, sia da fattori ad esso esterni. Questi fattori sono l’oggetto di studio della Tafonomia, disciplina che esamina i fenomeni che intercorrono tra la morte di un organismo vivente ed il momento del ritrovamento del reperto che da esso deriva (Chilardi, 2003).

Alcuni dei criteri distintivi sono facilmente memorizzabili e permettono di riconoscere con facilità determinate categorie di reperti, altri sono invece meno semplici e richiedono il confronto diretto tra il frammento in studio ed un esemplare completo e la cui determinazione sia certa. Si ricorre, cioè, ad una collezione di confronto. La collezione di confronto è composta di scheletri di diverse specie, sia attuali, sia fossili, il più delle volte suddivisi per parti anatomica in modo da permettere uno stoccaggio razionale delle ossa ed una maggiore facilità nel loro utilizzo, favorendo la possibilità di osservarle da diversi punti di vista (Chilardi, 2003). Per ovvi motivi, questa dovrà essere costituita da materiale di sicura attribuzione tassonomica atto a rappresentare per ogni specie più individui, di sesso, età e provenienza diversi. Ciò permette di meglio definire le diversità morfologiche individuali e di enucleare le caratteristiche di specie. A causa dello stato di frantumazione, di solito è possibile arrivare all’identificazione specifica solo di una parte del materiale. Ai fini della determinazione non è da ritenere sufficiente l’utilizzo di atlanti con raffigurazioni, in quanto uno dei limiti è rappresentato dal fatto che gli atlanti mostrano spesso l’osso in una sola tra le vedute possibili e che esso è rappresentato in un unico esemplare, mascherando così la possibile variabilità intraspecifica. Sono invece molto utili i lavori tematici che illustrano i punti diagnostici da esaminare, soprattutto per specie con forti affinità morfologiche nelle ossa, come caprapecora o bue-bisonte. Nel caso di capra-pecora sono in fase sperimentale anche analisi del DNA fossile finalizzate all’identificazione delle due specie (Boscato, 2006).

Quindi, per una corretta valutazione del campione faunistico è necessaria l’analisi dei vari processi che hanno consentito la conservazione e l’eventuale trasformazione provocata da agenti sia naturali sia antropici. Per esempio, l’individuazione di tracce di rosicatura, causate da carnivori o roditori sulle ossa, deve portare ad ipotesi di correzione dei dati quantitativi disponibili, così come la distribuzione selettiva del materiale osseo abbandonato dall’uomo, dovuta per esempio alla presenza di cani nell’abitato, può interessare soprattutto elementi scheletrici di animali giovani o di piccola taglia e provocarne una sottostima. Le diverse modalità di macellazione e fratturazione praticate dall’uomo possono avere sulle ossa esiti diversi e interessare con maggior frequenza alcune specie, e soprattutto alcuni elementi ossei, causando una sostanziale modificazione del campione di partenza. Solo l’assimilazione di abbondanti dati e studi sistematici, con la conseguente possibilità di stabilire confronti, potranno fornire un’esauriente lettura della questione. Per la comprensione del grado di rappresentatività del campione, inoltre, riveste una certa importanza l’analisi della distribuzione spaziale dei reperti e il loro rapporto con particolari aree di uso dell’abitato. Con l’appoggio dei dati archeologici è importante chiarire se un campione faunistico proviene da uno specifico tipo di attività, oppure se possiede una più ampia valenza fino a rappresentare la gestione faunistica di un’intera fase del sito. La particolare natura di alcune unità stratigrafiche contenenti archeofaune (riporti, riempimenti ecc.) rende necessaria un’attenta valutazione delle eventuali commistioni di materiali di epoche diverse. Inoltre, la contemporanea esistenza di resti faunistici indipendenti dalla presenza umana, come ossa portate da carnivori o da uccelli rapaci o comunque relative ad animali frequentanti l’abitato ma non sottoposti al diretto intervento antropico, rende più articolato lo studio (Boscato, 2006).

In risposta a specifiche problematiche, alle tecniche di riconoscimento e determinazione di tipo più “tradizionale”, si affiancano talvolta tecniche basate su specifiche metodologie di studio, come ad esempio l’osteometria e le tecniche radiografiche. L’osteometria è una tecnica di determinazione che si basa sulla rilevazione di determinati parametri oggettivi che 31

Reperti di fauna marina vengono misurati in precisi punti delle ossa in esame secondo procedure che ormai da diversi anni sono codificate in modo preciso.

e la cui prole è anch’essa in grado di generare. Le specie sono raggruppate in generi: ciascun genere può quindi contenere una o più specie. I generi sono raggruppati in sottofamiglie e queste in famiglie, le famiglie in ordini e così via.

Tali misure, quando rilevate su un campione sufficientemente ampio ed omogeneo dal punto di vista archeologico, vengono utilizzate per analisi di tipo statistico e possono permettere di mettere in luce differenze altrimenti non percepibili da un esame solo morfologico dei reperti.

Il termine taxon (plurale taxa), indica una qualsiasi categoria tassonomica. Nel corso di un articolo si usa talvolta abbreviare il nome generico utilizzando la sola iniziale seguita da un punto.

Così, si fa spesso ricorso a grafici di dispersione, in cui due misure rilevabili sulla medesima parte anatomica vengono messe a confronto. Il risultato si traduce in una “nuvola” di punti che però si può presentare suddivisa in due insiemi più piccoli: essi rappresentano allora rispettivamente l’insieme degli individui riferibili alla forma selvatica e quello degli individui riferibili alla forma domestica.

In Paleontologia ed Archeozoologia, inoltre, per indicare che un determinato reperto è stato classificato a livello del genere di appartenenza, ma non si è riusciti a determinare la specie, il nome specifico è sostituito dalla particella sp. (Chilardi, 2003). Nella ricerca archeozoologica la gestione quantitativa dei dati rappresenta una questione alquanto dibattuta e non ancora definitivamente risolta. Esiste una vasta bibliografia su proposte e critiche di sistemi di conteggio. Il problema ha origine dal rapporto estremamente variabile esistente tra il numero dei frammenti faunistici e la quantità di individui a cui essi si riferiscono. Se un solo reperto rappresenta certamente un unico individuo, più reperti della stessa specie possono essere attribuiti a un numero variabile di soggetti sulla base del procedimento di conteggio applicato.

Le misure dovranno essere rilevate su ossa di individui adulti e sulle parti anatomiche meglio rappresentate, così da ottenere un insieme statisticamente affidabile. Le variabili di cui tenere conto quando si utilizza questa metodologia sono: le dimensioni, che all’interno di una specie animale possono variare in funzione del dimorfismo sessuale, di fattori naturali quali l’adattamento a climi e latitudini diverse. L’uso dei dati statistici richiede perciò sempre una contestualizzazione dei dati stessi ed i risultati vanno dunque “maneggiati con cura”.

Per quantificare le presenze faunistiche sono generalmente usati due metodi: il primo è il conteggio del Numero dei Reperti determinati (NR o NISP), in cui ogni frammento assume il valore di un individuo, il secondo consiste in sistemi di analisi comparata attraverso i quali si stima il Numero Minimo di Individui (NMI). I confronti quantitativi, su campioni statisticamente significanti, vengono effettuati prendendo in considerazione le percentuali di ciascuna specie relative a ogni fase abitativa o attività, e riferiti al totale dei reperti determinati o al Numero Minimo di Individui (NMI). La scelta del metodo più appropriato è fatta in relazione alle varie situazioni di rinvenimento. Spesso sono applicate in parallelo le due metodologie sopra accennate, affiancate a volte dalla stima (nel caso di macrofauna) della resa in carne ricavabile dagli animali abbattuti (Boscato, 2006).

La necessità di dover talvolta distinguere tra specie domestiche e selvatiche, spesso simili per la morfologia delle ossa, ha portato all’utilizzo delle radiografie in contesti in cui l’utilizzo di tale tecnica è possibile e giustificato dall’importanza e dagli obiettivi della ricerca. L’uso dei raggi X permette di mettere in evidenza, in modo non distruttivo, alcuni aspetti della struttura interna delle ossa. In particolare, esiste tra omologhe forme domestiche e selvatiche, una certa differenza nella densità dell’osso, ovvero nel rapporto tra l’osso compatto e la cavità midollare: la radiografia permette di vedere queste variazioni, inoltre l’utilizzo di tecniche microradiografiche può spingere il livello di osservazione fino a mettere in evidenza variazioni talvolta sottili concernenti lo spessore delle singole trabecole ossee. Il metodo richiede soltanto l’utilizzo di un’apparecchiatura radiografica che permetta di tarare opportunamente la capacità di penetrazione delle radiazioni in relazione al materiale da sottoporre all’indagine, tuttavia la problematica è complessa e non mancano critiche all’affidabilità di questo metodo di determinazione.

I.2.3 Dati culturali La raccolta dei dati sulla gestione animale e sull’economia dei siti archeologici è uno dei principali obiettivi nello studio delle archeofaune. La Tafonomia, nell’analizzare le tracce lasciate su ossa da strumenti da taglio durante le operazioni di macellazione o spellamento, può mettere in luce metodologie operative caratteristiche di diverse culture e spesso legate alle specie e alla taglia degli animali. Con l’uso del microscopio elettronico a scansione è inoltre possibile determinare la genesi dei segni di macellazione e ricostruire modalità e tipi di intervento.

Gli animali sono classificati secondo un sistema fissato da Carlo Linneo nel 1785. Ogni forma animale distinta e distinguibile è definita da un nome generico ed uno specifico accoppiati (es. Homo sapiens, Canis familiaris, ecc…): il nome del genere è il primo e viene scritto con iniziale maiuscola, il nome specifico è il secondo; entrambi devono essere scritti in corsivo o carattere sottolineato, ed entrambi costituiscono, accoppiati, il nome della specie.

Anche dati emergenti dal semplice riconoscimento delle ossa sono espressione delle diverse attività dei siti: i resti di pasto di abitanti di zone urbane (in ambito di consumo e quindi non produttivo) possono essere costituiti, nel caso di ossa di

Ogni specie vivente è generalmente definita secondo il “concetto biologico di specie” per cui essa comprende tutti i membri di popolazioni anche differenti che sono interfecondi 32

Archeologia dei reperti di fauna marina grandi mammiferi, da una certa abbondanza di elementi scheletrici degli arti, ricchi in carne, o di altre parti commercializzate per il loro uso alimentare. Al contrario, le ossa di scarto di una macelleria, quando non diversamente utilizzate, potranno essere relative a parti non commercializzate, come vertebre o le estremità degli arti. In un contesto allo stesso tempo produttivo e di consumo, come può essere una fattoria di campagna, i resti ossei rinvenuti potranno rappresentare le varie parti scheletriche in modo meno selettivo.

in relazione alle zone e ai periodi. Uno dei problemi dell’Archeozoologia, soprattutto nello studio delle fasi iniziali della domesticazione, è la non sempre facile distinzione osteologia tra le forme selvatiche e quelle domestiche, a volte contraddistinte soprattutto da variazioni di taglia. In alcuni casi, la domesticazione comportò l’introduzione di specie alloctone che arricchirono il panorama faunistico di intere regioni. Nello studio delle faune domestiche, informazioni di carattere economico-culturale provengono dall’analisi dell’età di morte degli animali, sopra accennata, dalla taglia e dal sesso di appartenenza; i diversi indirizzi verso cui la gestione faunistica era rivolta hanno spesso un diretto riscontro in questi tre punti di indagine. Lo sfruttamento animale può essere finalizzato all’ottenimento di prodotti primari come carne, ossa e pelle, alla riproduzione, a prodotti secondari come latte e lana, e allo sfruttamento della forza lavoro. In relazione a questi tipi di gestione esistono età ottimali di abbattimento, oltre le quali il mantenimento in vita dell’animale è economicamente sfavorevole. In un contesto di allevamento indirizzato alla produzione di carne, per esempio, l’animale è soppresso non appena raggiunge le dimensioni adulte; nel caso di animali da riproduzione e da latte, l’abbattimento avviene quando la capacità di gestazione delle femmine viene meno. La determinazione del sesso degli animali, condotta sulla base delle diverse morfologie di alcuni parti scheletriche, può portare ad analoghi risultati. Per quanto riguarda i capriovini, nello sfruttamento della carne sono privilegiati l’abbattimento dei giovani maschi e il mantenimento delle femmine adulte per la riproduzione e il latte. Attraverso l’analisi dell’età di morte e la quantificazione delle presenze dei due sessi nelle popolazioni di animali domestici, è possibile enucleare i principali indirizzi verso cui era rivolto l’allevamento e osservarne i cambiamenti nel corso del tempo.

I dati archeozoologici, uniti alle informazioni culturali ricavabili sia dai materiali antropici rinvenuti negli scavi sia dalle fonti scritte, completano le conoscenze storiche dei siti. I giacimenti preistorici, con un’economia basata sulla caccia e sulla raccolta, queste analisi possono illustrare le modalità di macellazione: per esempio, si è accertato che usualmente gli animali di grossa taglia erano macellati sul luogo di abbattimento. Nell’abitato giungevano solo alcune parti della carcassa, mentre animali più piccoli, più facilmente trasportabili, erano portati integri. La determinazione dell’età degli animali abbattuti, eseguita attraverso lo studio delle ossa e dei denti, rappresenta un’altra fonte di informazioni sulla gestione faunistica da parte delle popolazioni antiche. Nei mammiferi, le diverse fasi di ossificazione degli elementi scheletrici, la presenza di denti da latte, l’usura della dentatura definitiva e la morfologia delle corna e delle cavicchie sono direttamente legate all’età degli animali. In certi casi, prendendo come riferimento le fasi riproduttive delle specie attuali e la stagione delle nascite, si può ricostruire con una certa approssimazione il periodo di abbattimento di giovani individui, legato alla frequentazione stagionale dell’uomo in alcuni siti oppure a specifici indirizzi di sfruttamento di animali domestici. La stagione di morte è anche ricavabile dall’analisi degli strati di cemento sui denti di mammiferi e degli anelli di accrescimento delle vertebre dei pesci.

Le diverse razze, create per precise finalità, sono oggetto di studio delle variazioni morfologiche e dimensionali delle ossa. È di un certo interesse poter seguire fenomeni di migrazione e colonizzazione umana, oltre che attraverso dati storici, antropologici e culturali, anche con l’individuazione delle razze di animali domestici di importazione (Boscato, 2006).

L’età degli animali abbattuti ha una grande importanza negli studi della domesticazione. Questo fondamentale mutamento della gestione animale si inquadra nel più ampio fenomeno della neolitizzazione1 che ebbe origine, nel caso del Vecchio Mondo, intorno all’VIII millennio a.C., nell’area della cosiddetta «mezzaluna fertile», in Vicino Oriente. In questa fase culturale, che ebbe una rapida ed estesa diffusione, l’interesse dell’uomo, dal semplice utilizzo dell’animale abbattuto, si rivolse anche alla gestione dell’animale vivo; infatti, imparò a controllarne la riproduzione e a indirizzarla verso specifici settori di sfruttamento, nel quadro di un’economia di produzione. Con la domesticazione alcune specie di vertebrati, scelti per le loro particolari caratteristiche, subirono, attraverso la cattività e la selezione, profonde modificazioni identificabili nelle parti ossee rinvenute nei siti archeologici.

I.2.4 Quadri ricostruttivi ambientali I depositi archeologici sono preziosi serbatoi d’informazioni paleontologiche e ambientali. Soprattutto in siti mesolitici e paleolitici, ma anche in giacimenti di epoche più recenti, le sequenze stratigrafiche, affiancate da datazioni assolute e da dati culturali, forniscono insiemi di faune selvatiche tipiche di particolari habitat e i cambiamenti nella loro composizione danno indicazioni sull’ambiente circostante e i suoi mutamenti climatici avvenuti durante il Quaternario. Recenti studi sulle variazioni degli isotopi dell’ossigeno e sulla composizione isotopica di azoto e carbonio del collagene delle ossa sono indirizzati verso queste ricerche paleoclimatiche.

Contemporaneamente all’allevamento fu sempre praticata la caccia agli animali selvatici, con maggiore o minore intensità 1

L’evoluzione delle specie animali, legata a fattori climatici, ambientali o antropici, è frequente oggetto di studio in

Si veda sull’argomento Diamond, 2000 e Guilaine, 2004.

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Reperti di fauna marina

Fig. I.1 - Scheletro di pesce osseo (elab. graf. Biondi, 1998). Pict. I.1 - Skeleton of bony fish (draw. Biondi, 1998). ignoranza circa le informazioni che possono ottenersi dai resti di pesce ha fatto sì che gli archeologi, spesso, non fossero interessati alla loro analisi.

contesti archeologici, particolarmente utili perché inquadrati cronologicamente in modo preciso. La totalità delle informazioni provenienti dallo studio delle archeofaune, inserite in una comune banca dati, sono gestibili in modo ottimale per confronti, elaborazioni e aggiornamenti. Per questa ragione è fondamentale giungere a standardizzare il più possibile i dati attraverso metodologie e parametri comuni (Boscato, 2006).

I.3.1 Ossa di pesci in Archeologia I pesci (o Ittiopsidi) appartengono al subphylum dei Vertebrati, con oltre 22.000 specie che coprono quasi il 50% del totale delle specie del gruppo. Come gli altri vertebrati i pesci presentano un endoscheletro che può essere cartilagineo o osseo. In base a ciò si distinguono i pesci ossei o Osteitti e i pesci cartilaginei o Condroitti.

I.3 L’Archeoittiologia L’Archeoittiologia è la disciplina che studia i resti di pesce provenienti da contesti archeologici ricostruendo i rapporti tra le comunità umane del passato e la risorsa pesce. Tale ricostruzione viene resa possibile, grazie soprattutto, all’applicazione delle conoscenze di Scienze Naturali all’Archeologia. I reperti archeoittiologici sono molto comuni in alcuni depositi archeologici ma solo pochi report di scavo includono adeguati resoconti circa quelli trovati.

Nei pesci ossei l’endoscheletro (fig. I.1/pict. I.1) è sempre almeno parzialmente ossificato e vi si distinguono: pezzi scheletrici derivanti da cartilagine (ossa di sostituzione o autostosi) e pezzi scheletrici derivanti dal connettivo (ossa cutanee o di membrana o allostosi). Nei pesci cartilaginei (figg. I.2-3/pict. I.2-3) e negli Agnati (pesci privi dell’articolazione mascella-mandibola, come le lamprede) l’endoscheletro è cartilagineo, tuttavia può essere più o meno calcificato. L’endoscheletro dei pesci è costituito da 3 parti fondamentali: il cranio, la colonna vertebrale e lo scheletro delle pinne. Il cranio, la cui funzione principale è quella di protezione dell’encefalo può essere formato dall’ unione di 3 parti fondamentali: il condrocranio, semplice scatola cranica cartilaginea tipica dei pesci cartilaginei, formato da un certo numero di capsule e lamine; il neurocranio, costituito da ossa di origine dermica che tendono a ricoprire e sostituire il condrocranio dei pesci ossei; lo splancnocranio o scheletro viscerale che comprende le strutture di sostegno delle branchie e le mascelle.

Fino alla metà degli anni Settanta, erano comuni lavori archeologici che si riferivano all’insieme dei resti di ittiofauna semplicemente come generici “pesci”, senza alcuna identificazione tassonomica, né ulteriore analisi e ancora oggi, molti lavori archeologici non sono sufficientemente supportati da analisi scientifiche di dettaglio. Ciò mostra come, da molti archeologi, i resti di pesce siano stati trascurati. Tale inadeguatezza scientifica dipende da varie ragioni. In primo luogo, c’erano e ancora ci sono poche persone in grado di produrre approfondite analisi di resti di pesce a causa delle difficoltà di accedere alle rarissime adeguate collezioni di riferimento. In secondo luogo, ci sono poche pubblicazioni in grado di divulgare informazioni pratiche sull’argomento. In terzo luogo, i resti di pesce sono spesso trascurati a causa della loro relativa fragilità e minutezza. Infine, una diffusa

Il cranio dei pesci è composto da un puzzle di molte minute ossa articolate in modo complesso (fig. I.4/pict. I.4). Solo alcune di esse permettono, però, il riconoscimento in 34

Archeologia dei reperti di fauna marina

Fig. I.2 - Scheletro cartilagineo di squalo (elab. graf. Biondi, 1998). Pict. I.2 - Cartilaginous skeleton of shark (draw. Biondi, 1998).

Fig. I.3 - Scheletro cartilagineo di razza (elab. graf. Biondi, 1998). Pict. I.3 - Cartilaginous skeleton of breed (draw. Biondi, 1998).

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Reperti di fauna marina

Fig. I.4 - Cranio di pesce: 1) supraoccipitale; 2) frontale; 4) parasfenoide; 6) ethmoide; 8) dentale; 9) premascellare; 10) articolare; 11) mascellare; 12) quadrato; 13) mandibolare; 14) opercolare; 15) preopercolare; 16) ceratoiale; 18) cleitro; 19) post-temporale; 20) supracleitro (Colley, 1990, p. 213). Pict. I.4 - Skull of fish: 1) supraoccipitale; 2) front; 4) parasfenoide; 6) ethmoide; 8) dental; 9) premaxillary; 10) joint; 11) maxilla; 12) square; 13) iomandibolare; 14) opercular; 15) preopercular; 16) ceratoiale; 18) cleitro; 19) post-temporal; 20) supracleitro (Colley, 1990, p. 213).

Fig. I.5 - Otoliti (fonte: CNR-IAMC, 2004). Pict. I.5 - Otoliths (source: CNR-IAMC, 2004).

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Archeologia dei reperti di fauna marina

I.6

I.7

Fig. I.6 - Vertebra di ricciola proveniente dalla Grotta dell’Uzzo (Trapani) (Tagliacozzo, 1993, p. 118). Pict. I.6 - Vertebra of amberjack comes from Uzzo Cave (Trapani) (Tagliacozzo, 1993, p. 118).

Fig. I.7 - Particolare degli anelli di accrescimento di vertebra (Tagliacozzo, 1993, p. 119). Pict. I.7 - Particularly the growth rings of vertebrae (Tagliacozzo, 1993, p. 119).

Archeologia. Infatti Wheeler (1978), nel discutere dei problemi di identificazione dei resti di pesci, elenca una serie di elementi scheletrici utili per l’identificazione, in quanto si conservano bene, sono diagnostici e possono far stimare le dimensioni. Fra questi elementi include le ossa mascellari (dentali, premascellari, mascellari, articolari e quadrati), preopercoli, opercoli, cleitri, e alcune ossa craniali mediane (Colley, 1990).

ambigui, ciò può spiegare questa tendenza (Colley, 1990). La colonna vertebrale deriva dalla corda dorsale (cordone cellulare assiale rivestito da una guaina fibrosa). Essa nello sviluppo dell’individuo, costituisce la prima formazione scheletrica intorno a cui si formano le vertebre. Nei pesci cartilaginei le vertebre non si ossificano mai. Nei pesci ossei si assiste ad una progressiva sostituzione del tessuto cartilagineo con quello osseo. La colonna vertebrale negli adulti dei pesci ossei termina nell’urostilo, ossicino originato dalla fusione delle ultime vertebre ed inclinato in direzione superiore, mentre nei pesci cartilaginei la colonna vertebrale, nella sua ultima porzione, si curva verso l’alto o verso il basso, senza che le ultime vertebre si fondano assieme.

Sempre per quanto riguarda il cranio, altri importanti elementi per il riconoscimento dei pesci sono gli otoliti. Gli otoliti (dal greco oto-, orecchio e lithos, pietra) detti anche pietre auricolari, sono delle minuscole concrezioni di carbonato di calcio contenute nell’orecchio interno dei pesci (fig. I.5/pict. I.5). L’orecchio interno è composto dal labirinto e da un sistema di tre sacchetti (utriculus, sacculus, lagaena) interconnessi. Ciascuno dei sacchetti ospita un otolite.

Le vertebre sono probabilmente gli elementi scheletrici più utili in Archeologia perché sono molto comuni nei complessi archeologici e, dato il sufficiente materiale di riferimento, sono identificabili molte specie. Le vertebre sono molto comuni perché presenti in largo numero nello scheletro dei pesci (il numero varia a seconda del tipo di pesce, ma è di circa trenta).Le vertebre sono anche relativamente robuste e di solito sopravvivono anche nel suolo, anche se i processi vertebrali spesso si rompono.

Nella maggior parte dei pesci marini, la sagitta, l’otolite dell’utriculus, è molto più grande ed è utilissima per il riconoscimento tassonomico, date le differenze tra le specie. Gli spostamenti degli otoliti (che sono relativamente pesanti), conseguenti alle modificazioni della posizione della testa, stimolano le terminazioni nervose determinando le sensazioni statiche e di equilibrio. Nei pesci gli otoliti hanno una struttura lamellare e mostrano una crescita stagionale tramite veri e propri anelli di accrescimento: per questo motivo possono essere utilizzati per identificare la specie, determinare l’età, ma anche la stagione di morte. Gli otoliti sono molto vulnerabili all’acidità del suolo e sono assenti in numerosi siti archeologici, anche quando le ossa craniali che li circondano sono presenti. Alcuni siti, tuttavia producono un gran numero di otoliti.

Molti pesci sono rappresentati solo da vertebre nei campioni archeologici (fig. I.6/pict. I.6), e per questo motivo sono molto utili per l’identificazione. Tuttavia, in pratica ciò è spesso difficoltoso, soprattutto quando le vertebre sono molto piccole. Le vertebre possono distinguersi in base a vari aspetti, quali: forma del profilo centrale; rilievo degli aspetti laterali e ventrali; posizione, forma, e angolo dei processi; e la forma e la dimensione dell’arco neurale. Le vertebre sono spesso più complicate da determinare rispetto ad altre ossa perché devono essere verificate diverse caratteristiche. Vertebre molto piccole, quelle con diametro centrale inferiore a circa 2 mm, sono particolarmente difficoltose perché devono essere

La maggior parte dei ricercatori hanno utilizzato gli otoliti per l’identificazione e la ricostruzione della taglia, e in pochi hanno studiato la crescita degli anelli. Lo studio della crescita degli anelli richiede tempo, e i risultati possono essere 37

Reperti di fauna marina

I.8

I.9

Fig. I.8 - Elementi di pinna (elab. graf. Biondi, 1998). Pict. I.8 - Elements of fin (draw. Biondi, 1998).

Fig. I.9 - Pinne di pesce (elab. graf. Biondi, 1998). Pict. I.9 - Fins of fish (draw. Biondi, 1998).

Fig. I.10 - a) scaglie ganoidi; b) scaglie cicloidi; c) scaglie placoidi; d) scaglie ctenoidi (elab. graf. Biondi, 1998). Pict.. I.10 - a) ganoid scales; b) cycloids scales; c) placoid scales; d) scales ctenoidi (draw. Biondi, 1998). dorsale che prende il nome di pinna adiposa poiché è composta soltanto da un lembo di tessuto adiposo. Le sue dimensioni variano a seconda delle specie e sembra serva ad aumentare la stabilità durante gli spostamenti orizzontali (fig. I.9/pict. I.9).

esaminate da diverse angolazioni con il microscopio, che richiede sia destrezza manuale che molto tempo. L’identificazione di vertebre di pesce è complicata dal fatto che in molte specie vi sono differenze notevoli nella morfologia lungo la colonna vertebrale. Come regola generale, le vertebre al centro della colonna vertebrale sono più distintive (come, le vertebre precaudali e le vertebre caudali più anteriori). Il rilievo delle vertebre caudali vicine alla coda è spesso altamente distorto, e le estremità delle vertebre caudali di diverse specie della stessa famiglia sono spesso molto simili. Analogamente, le vertebre toraciche di molte specie possono essere altamente compresse come le craniocaudali, rendendole meno facilmente distinguibili rispetto a vertebre meno compresse.

Altre specie presentano il primo (o più) raggio delle pinne dorsali e pettorali come una spina o addirittura un aculeo cavo collegato a dotti veleniferi utilizzati a scopo difensivo ma anche in delicati momenti riproduttivi. Sempre a scopo riproduttivo altre famiglie di pesci hanno sviluppato un particolare organo riproduttore, chiamato gonopodio adatto alla fecondazione interna. Esso consiste in una modifica della pinna anale in un tubo munito di microscopici uncini all’estremità che viene incastrato nella papilla genitale femminile e permette il passaggio del liquido seminale nel corpo della femmina. Il gonopodio non è erettile ma rigido e mobile. La maggior parte, infine, dei raggi delle pinne e le costole, con poche eccezioni, non sono diagnostiche in Archeologia (Colley, 1990).

Una soluzione al problema dell’identificazione delle vertebre è rappresentata dai raggi X. Ad esempio, G. Desse (Desse, 1984) e G. Desse e J. Desse (Desse-Desse, 1981) hanno dimostrato che i raggi X attraverso il piano craniocaudale delle vertebre di pesce rivelano schemi radiali distintivi (fig. I.7/pict. I.7) che sono diagnostici della famiglia, del genere, e anche della specie. Anche se è necessario lavorare ancora per comprendere alcuni aspetti delle variazioni in diverse specie, il metodo ha rilevato particolari utili per identificare materiale frammentario ed eroso e le vertebre di pesci cartilaginei, spesso con diverse caratteristiche morfologiche esterne (Colley, 1990).

Come tutti i vertebrati, i pesci presentano una pelle composta da due strati: l’epidermide (la parte esterna) e il derma (riccamente vascolarizzato e localizzato nella parte interna della pelle). Tuttavia la maggioranza dei pesci ossei (Osteitti) sono ricoperti da scaglie, posizionate sopra l’epidermide, di materiale osseo, simile alla dentina, incastrate una con l’altra come tegole di un tetto, che crescono come crescono agli animali unghia e peli. La loro funzione è quella di coprire il corpo del pesce rendendolo liscio e idrodinamico; in questo sono aiutate da un muco che il derma secerne e lascia fluire all’epidermide e quindi alle scaglie, una sorta di “pelle invisibile” vischiosa che aiuta il pesce a scivolare nell’acqua. Esistono quattro tipi di scaglie, diverse per forma e

Ed infine, le pinne sono degli arti formati da raggi ossei cartilaginei collegati da una membrana di pelle (fig. I.8/pict. I.8). Esse si suddividono in impari (1 o più dorsali, 1 caudale, 1-2 anali) e pari (pettorali e addominali). Oltre alle normali pinne alcune specie presentano un’ulteriore pinna dopo quella 38

Archeologia dei reperti di fauna marina

I.11

I.12

Fig. I.11 - Anelli di accrescimento di vertebra (da De Sabata, 2003). Pict. I.11 - Growth rings of vertebra (by De Sabata, 2003).

Fig. I.12 - Struttura lamellare di otolite (da Kimura, 2008). Pict. I.12 - Lamellar structure of the otolith (by Kimura, 2008).

composizione chimica: le scaglie ganoidi sono di forma romboidale e coperte di uno strato di ganoina, una sostanza simile a smalto (fig. I.10a/pict. I.10a); le scaglie cicloidi sono tondeggianti con margini smussati e sono sovrapposte in modo da mostrare solo il 20% della loro intera superficie (fig. I.10b/pict. I.10b); le scaglie ctenoidi, anch’esse arrotondate, hanno margini esterni seghettati (fig. I.10d/pict. I.10d); le scaglie placoidi, infine, sono tipiche dei pesci cartilaginei, caratterizzate da una piccola base su cui si innesta un dentello sporgente (fig. I.10c/pict. I.10c).

costituiscono si depositano in strati di maggior spessore. Ciò spiega la presenza su queste parti di zonazioni concentriche (figg. I.11-12/pict. I.11-12), simili agli anelli dei tronchi degli alberi, dovute al successivo depositarsi di strati annuali che permettono, contate, di riconoscere l’età dell’individuo e la stagione della sua morte che corrisponderà, per gli archeoittiologi, con la stagione in cui si concentrava il maggior sforzo di pesca nel passato (Cleyet-Merle, 1990). Le specie ittiche abitano tipi di ambienti molto diversi, habitat in cui ciascuna specie riesce a soddisfare le esigenze della propria nicchia ecologica, cioè a trovare le risorse di cui ha bisogno e le condizioni ottimali per le sue caratteristiche fisiche. Il mondo sottomarino si articola in un succedersi di paesaggi diversi: ambiente delle coste rocciose, fondali coperti di massi, praterie marine, fondali sabbiosi, detritici e fangosi, simili a deserti, lagune salmastre e l’ambiente pelagico di mare aperto. Tali ambienti hanno selezionato le caratteristiche fisiche dei pesci che li abitano. Quindi, l’habitat dove la specie è stanziata e il tipo di alimentazione hanno plasmato, mediante l’evoluzione, il corpo dei pesci, rendendoli estremamente diversificati.

Alcune specie, soprattutto quelle che vivono sui fondali, presentano piuttosto delle piastre (ossee o estremamente cheratinizzate) tanto da venire chiamati anche “pesci corazzati” se non pelle nuda ispessita. Addirittura l’intero corpo può essere ricoperto di vere e proprie placche ossee come certi “pesci scapola” o di scaglie evolute in spine, come nei pesci palla o istrici. Le scaglie sono molto importanti in Archeologia. Alcune di esse si conservano bene e sono altamente diagnostiche per alcuni tipi di pesce e consentono anche di ricavare informazioni sulla stagionalità, ovvero, sulla stagione di morte dei pesci. Queste sono prevalentemente dure scaglie placoidi o genoidi, spesso denominate dentini dermali, codini, o codoli. Tuttavia molti pesci hanno una soffice, sottile, corazza placoide o scaglie cicloidi. Talvolta queste sopravvivono in contesti archeologici ma i loro margini sono spesso danneggiati o suddivise in strati. In questi casi non sono più facilmente identificabili e non possono essere utilizzati per studi sulla stagionalità. Correttamente raccolte, è solitamente necessario montare il materiale di riferimento su vetrini da microscopio per identificare scaglie placoidi o cicloidi (Colley, 1990).

La diversità biologica ed ecologica tra le specie viene rispecchiata anche dalle ossa e dai denti. Ad esempio, gli scorfani che devono rimanere poggiati saldamente sul fondale, spesso sottoposto al moto ondoso, hanno vertebre tozze e ad incastro per rendere più solida la spina dorsale, mentre i liberi nuotatori dell’ambiente pelagico, come i tonni, hanno vertebre allungate e una colonna ben snodata. Per quanto riguarda i denti si possono invece menzionare: il dentice, vorace predatore, che ha una bocca contornata da lunghi e temibili denti simili a zanne (da cui il nome); il sarago, che ha grossi denti simili a incisivi nella parte anteriore delle mascelle per staccare dagli scogli gli invertebrati incrostanti che poi tritura con piccoli denti posteriori a forma di ciottolo; l’orata, con piccoli denti caniniformi nella parte anteriore e grossi denti reniformi funzionanti da molari nella parte posteriore delle mascelle per catturare e fracassare le solide conchiglie e i gusci dei molluschi e dei crostacei di cui si nutre; ed infine, la salpa,

I pesci sono vertebrati ad accrescimento indefinito, ovvero, esso continua anche dopo l’acquisizione della maturità sessuale. Il ritmo dell’accrescimento può variare secondo il variare della temperatura, dell’abbondanza di cibo, della salinità. Nelle regioni temperate, durante le stagioni favorevoli, l’accrescimento è più rapido e sulle scaglie, sugli otoliti, sui centri di vertebre e sugli opercoli, i materiali che li 39

Reperti di fauna marina “vegetariana”, che possiede solo dei denti incisiviformi per strappare le foglie dei vegetali.

archeologici è complicato dal numero di specie coinvolte, nonché dall’ampia variabilità di taglia dei pesci. Un archeoittiologo deve, di conseguenza poter contare su una vasta collezione di confronto, comprendente le ossa di tutti i pesci presenti nell’area di approvvigionamento e, possibilmente, di più esemplari d’età e sesso diversi per ciascuna specie. I pesci per tale collezione, prima dell’eliminazione delle parti molli, devono essere accuratamente determinati, misurati, pesati, e tali dati, con la data e il luogo di cattura, devono essere conservati con le ossa.

Tutto ciò dimostra come le ossa di pesce, se opportunamente studiate, consentono di far riconoscere la specie o per lo meno la famiglia di appartenenza (Carannante, 2006). I.3.2 Identificazione archeoittiologico

e

quantificazione

del

campione

Le tecniche di reperimento sono il primo e più importante passo in una ricerca archeoittiologica. Solo poche ossa di pesce sono sufficientemente grandi da essere riconoscibili e recuperabili a mano direttamente durante lo scavo e, così, il setacciamento dei sedimenti e la vagliatura delle terre divengono essenziali per la raccolta di un campione rappresentativo per le analisi. Infatti, quanto meno è accurata la ricerca dei reperti, tanto maggiormente sono rappresentati gli animali con ossa grandi e sottorappresentati i più piccoli. Uno scavo poco attento ai piccoli reperti, che trascuri i processi di setacciamento e vagliatura, restituisce un’immagine distorta della realtà.

Le ossa di pesce si possono ottenere per bollitura e scarnificazione con strumenti da dentista, oppure per macerazione in acqua al sole, ma vi sono tecniche, come l’immersione in soluzione diluita di acido cloridrico, il bagno caldo di carbonato di potassio o di solfato di sodio, o l’immersione in soluzione di enzimi decompositori, sperimentate per accelerare tali processi. Una tecnica semplice ed efficace è poi quella che utilizza, per l’eliminazione delle parti molli, l’attività dei dermestiti, insetti decompositori allevabili in laboratorio (Carannante, 2006).

Nell’analisi archeoittiologica di molti siti preistorici, ad esempio, si è sopravvalutato il ruolo del tonno perché le grandi e robuste vertebre di questo pesce sono quelle più facili da rinvenire. Il reperimento è agevolato da terreni sciolti e sabbiosi ma proprio questo tipo di terreni è il peggiore per la conservazione dei reperti. Infatti, le ossa di pesce sono molto meno dense, hanno differenti proprietà meccaniche e si frammentano molto più facilmente di quelle di mammiferi ed uccelli. Ciò è dovuto al fatto che l’acqua in cui vivono offre più supporto ai pesci di quanto non faccia l’aria per i vertebrati terrestri. Le ossa di pesce sono, quindi, in genere, più fragili di quelle di altri vertebrati.

La morfologia dello scheletro dei pesci è piuttosto variabile. Sebbene tutti gli scheletri di pesce sono simili, ci sono notevoli differenze nella forma dell’elemento scheletrico, anche all’interno della stessa specie. Alcuni pesci hanno fortemente modificato scaglie e ossa per soddisfare particolari habitat o stili di vita. Questa variabilità detiene vantaggi e svantaggi per l’archeologo. Da un lato, le ossa altamente modificate spesso sono molte diagnostiche di una particolare specie di pesce e sono facilmente riconoscibili. D’altro canto, è spesso molto difficile l’individuazione di un elemento scheletrico, soprattutto se il materiale è frammentario (Colley, 1990).

Le varie specie hanno ossa di diversa resistenza che si conservano in modo differenziale ma la conservazione dei resti di pesce dipende sia dalla loro natura, sia dalle caratteristiche del sedimento nel quale sono inglobate. I sedimenti fangosi, poveri d’ossigeno e ricchi di sostanza organica, creano condizioni favorevoli alla conservazione, mentre i sedimenti più grossolani (come le sabbie), meglio drenati, espongono i resti a processi d’ossidazione e degradazione. In genere, un rapido seppellimento in sedimenti molto sottili e poveri d’ossigeno favorisce la conservazione. Uno dei principali fattori influenti sui resti di pesce è, poi, l’acidità del suolo. I siti su substrato acido producono scarsi resti di pesce e conservano solo le ossa più grosse, mentre suoli neutri o alcalini permettono una migliore preservazione. I reperti, raccolti, puliti e catalogati per area e strato di provenienza, possono essere, infine, analizzati dagli specialisti archeoittiologi che, prima di tutto, cercheranno, dalle ossa, di riconoscere le specie presenti.

Nei limiti di una scienza naturale, i resti di pesce possono essere anche usati per stabilire il numero d’individui catturati, la taglia e il peso del pescato e, talvolta, la stagione di cattura, rappresentando, quindi, un valido aiuto per capire lo sfruttamento umano dell’ambiente e il rapporto delle comunità umane con il mondo marino, lacustre e fluviale (Carannante, 2006). Il Numero Minimo di Individui (NMI) viene ottenuto calcolando per ciascun contesto (US, unità funzionale) e per ciascuna specie il numero di elementi anatomici destri e sinistri. Ciò consente di quantificare, e quindi di stabilire, a quanti singoli individui si possono ricondurre i suddetti elementi anatomici. Perché, però, i dati ricavabili dai reperti abbiano un senso, necessitano di una precisa contestualizzazione. Ciò può realizzarsi esclusivamente attraverso un’accuratissima analisi tafonomica. Il seppellimento dei resti di pesce, nelle discariche di rifiuti, nelle cloache, negli ambienti abitativi abbandonati e crollati, nel battuto dei pavimenti puliti con scarsa attenzione, li trasforma in potenziali reperti archeologici capaci di testimoniare i rapporti dell’uomo del tempo con il mondo marino ed acquatico in genere.

I diversi ambienti in cui vivono i pesci hanno fatto sì, che lo sfruttamento di tale risorsa, realizzato mediante la cattura di esemplari liberi, portasse all’utilizzo di un numero ben maggiore di specie rispetto ad altri gruppi di vertebrati. Dal momento che ci sono molte più specie di pesci che di tutti i mammiferi, uccelli, rettili ed anfibi al mondo, il problema dell’identificazione dei resti di pesce provenienti da siti 40

Archeologia dei reperti di fauna marina

Fig. I.13 - Nassa (Diz. Treccani, 1989, III, p. 362, s. v. nassa). Pict. I.13 - Lobster pot (Diz. Treccani, 1989, III, p. 362, s. v. nassa).

Fig. I.14 - Reti da pesca (Diz. Treccani, 1989, III, p. 1377, s. v. reti). Pict. I.14 - Nets (Diz. Treccani, 1989, III, p. 1377, s. v. reti). I.3.3 Ricostruzione culturale

Laddove un’attenta analisi stratigrafica sia stata effettuata, possono riconoscersi diverse fasi nel corso dell’occupazione di un sito archeologico. Le specie di pesce non sempre rimangono costanti nel corso del succedersi di tali fasi. L’interpretazione dei cambiamenti nelle specie presenti può riflettere cambiamenti ambientali o può essere attribuito a fattori culturali come cambiamenti economici o culturali o l’immigrazione di genti diverse. Al contrario, se l’insieme di resti di pesce si è depositato in un solo episodio, il calcolo del Numero Minimo di Individui (NMI) presenti per ciascuna specie permette di ipotizzare l’entità del consumo di pesce nella comunità (Carannante, 2006).

Il riconoscimento delle specie consente di ricavare importanti informazioni. Innanzitutto, attraverso la loro varietà, abbondanza, rarità e pregio è possibile cogliere lo status sociale della popolazione del sito. Considerando, invece, l’ecologia, l’etologia, l’habitat, il comportamento e le abitudini alimentari delle specie rinvenute, è possibile ricostruire le risorse sfruttate ed ipotizzare le tecniche di pesca impiegate dai pescatori del tempo. Si tratta soprattutto di sistemi semplici ed efficaci rimasti pressoché invariati dal neolitico ad oggi. La nassa (fig. I.13/pict. I.13), cesto-trappola 41

Reperti di fauna marina di giunchi intrecciati, per una pesca di poco impegno a piccoli pesci di scarso valore preferibilmente su coste e fondali rocciosi; la lenza e la fiocina, per una pesca difficile e paziente a specie pregiate; le reti (fig. I.14/pict. I.14), da utilizzare in mare aperto o su fondali sabbiosi per catturare grosse quantità di pesce e, per finire, le complesse tonnare per la cattura del tonno, autentica meraviglia del mare, nel ripetere modelli antichi di migliaia di anni con materiali sempre nuovi, testimoniano la perfezione delle tecniche raggiunte già nella preistoria.

la presenza di soli elementi cranici suggerisce un centro di produzione di pesce conservato. Il decapitare e lo sfilettare i pesci, azioni che, insieme all’eviscerazione, precedono quasi sempre la salagione, l’essicazione e l’affumicamento, possono essere riconosciute dai resti quali prime vertebre della colonna e ossa craniche troncate di netto o le opercoli con tracce di tagli. Attraverso l’osservazione microscopica della traccia lasciata da coltelli, è anche possibile capire il modo in cui i pesci furono processati. Non sempre però la presenza di pesce è riconducibile a consumo da parte dell’uomo. In alcuni casi, l’attività di rapaci rigurgitanti le loro borre, di uccelli acquatici che possono abbandonare carcasse di pesce spolpate o depositare feci ricche di resti possono aver creato depositi difficilmente interpretabili all’interno dei livelli archeologici.

La presenza di sole specie di scoglio, di basso pregio e piccola taglia possono indicare, ad esempio, una pesca di poco impegno con le nasse ed un ridotto interesse per le risorse marine; al contrario, ritrovare ossa di tonni o di altri pesci pregiati e difficili da catturare indica la presenza di pescatori professionisti o, addirittura, di microsocietà dedite alla pesca all’interno della comunità.

Dalle specie presenti è possibile anche capire se i pesci provenivano da popolazioni locali o se erano importati da altre regioni. Il valore del pesce conservato, infatti, va oltre la mera riserva e consiste nella possibilità del trasporto e commercializzazione del prodotto anche a distanze enormi. Il pesce, anche se il più delle volte è trasportato intero al luogo in cui si consuma, spesso subisce dei processi preliminari di lavorazione, in genere associati alla conservazione. Tali processi possono lasciare tracce leggibili sui resti ossei. Alcune parti non alimentari dei pesci, come le ossa craniche, le vertebre e le scaglie, possono venir eliminate nel corso di tali processi. Comune è, ad esempio, l’abitudine di decapitare o spinare i grossi pesci da affumicare o salare. L’eliminazione delle ossa e delle scaglie può, altrimenti, avvenire prima della cottura o direttamente durante il pasto. Nei tre diversi casi, le ossa di pesce saranno smaltite, con altri rifiuti, in tipi diversi di discariche più o meno prossimi alla costa, ai centri di produzione del pesce conservato o ad ambienti di cucina e d’abitazione.

Ciascuna tecnica di pesca, poi, prevede un’enorme variabilità di forma, dimensioni e taglia dello strumento (che sia amo, rete o nassa) in modo tale che esso sia efficace per la pesca a poche specie di determinate dimensioni. Riconoscere, quindi, le specie presenti e ricostruire, dalle dimensioni di particolari ossa, la taglia del pescato permette di ipotizzare lo strumento impiegato e l’attività di pesca del passato. I resti di pesci possono anche fornire importanti informazioni circa la dieta del tempo poiché, nella maggior parte dei casi, rappresentano resti di pasto umano abbandonati in una discarica o negli ambienti delle cucine o del pranzo. In siti costieri si trovano, di frequente, larghe concentrazioni di resti di pesce collegabili a processi di lavorazione per un successivo consumo. Depositi lungo la paleo-riva, ricchi di resti di pesce, possono riflettere attività di pulitura precedenti i processi di conservazione. Infatti, il pesce come risorsa, ha l’ulteriore vantaggio di essere facilmente conservabile quando la raccolta supera quanto richiesto per il consumo immediato.

L’Archeoittiologia è solo una parte delle discipline archeoecologiche che consentono ai moderni studiosi di indagare un affascinante aspetto dell’economia e delle culture del passato: il rapporto delle comunità umane con il mondo marino (Carannante, 2006).

Nei climi secchi, il surplus può essere essiccato al vento o al sole, mentre nei climi umidi, la salagione semplice o la salagione seguita dall’affumicamento impedisce la putrefazione. Per salagione, del pesce, oltre le carni, potevano essere conservate le gonadi femminili (sacche ovariche) cariche di grasse e nutrienti uova che, in questa classe a spiccata strategia riproduttiva di tipo “r” (prole numerosissima a basso indice di sopravvivenza), spesso raggiungono notevoli quantità. Per i tonni e i mugilidi (cefali), in particolare, si avviò, già dalla preistoria, la produzione di quella specialità tipicamente mediterranea chiamata, con poche varianti, bottarga.

I.3.4 La risorsa pesce nelle dinamiche demografiche La specie umana, tra le specie animali, è quella che ha saputo sfruttare globalmente e con maggior efficacia il più vasto numero di diverse risorse alimentari. La fauna marina ha rappresentato una base nutrizionale su cui la fortuna della nostra specie ha spesso poggiato. I pesci, infatti, sono stati un’importante fonte di cibo per gli ominidi fin dal Pleistocene superiore e rappresentano, per la nostra specie, una risorsa ricca di nutrienti (proteine, grassi), vitamine e sali minerali, ottenibile con uno sforzo relativamente ridotto e, inoltre, un tipo d’alimento molto vantaggioso per la salute fisica.

La fermentazione è, invece, un metodo di conservazione speciale per i pesci grassi come anche per le parti grasse, le interiora e il sangue di tonno. Questa tecnica utilizza una ridotta quantità di sale e produce paste e salse, delle quali il famoso garum dell’antichità greca e romana è la più nota (Donati-Pasini, 1997).

I grassi poli-insaturi, di cui sono ricchissimi i pesci, agiscono come l’aspirina nell’azione fluidificante del sangue e favoriscono la formazione del colesterolo “buono”(HDL) che pulisce i vasi sanguigni dai grassi saturi responsabili della formazione di trombi. In particolare, l’EPA combatte le trombosi, l’arteriosclerosi e le cardiopatie, mentre la serie di acidi grassi denominata “Omega-3”, presente solo nel pesce

Il ritrovamento delle sole vertebre può suggerire un utilizzo, nel sito, di pesce conservato decapitato mentre, al contrario, 42

Archeologia dei reperti di fauna marina

Fig. I.15 - Classificazione dei Molluschi (Poppe-Goto, 1991, p. 12). Pict. I.15 - Classification of Shellfish (Poppe-Goto, 1991, p. 12). tra gli alimenti d’origine animale, è importantissima nel mantenimento delle funzioni dell’apparato cardiovascolare.

Quanto detto mette in evidenza quello che è stato il ruolo del pesce nelle dinamiche demografiche delle società del passato, un ruolo che solo le più moderne ricerche archeo-ecologiche vanno ricostruendo (Carannante, 2006).

Le vitamine A, E, B12, B2, B6, che abbondano in tutti i pesci, proteggono i tessuti del sistema nervoso e della pelle, combattendo, così, l’invecchiamento; e il pesce azzurro, il tonno, il salmone, l’olio di fegato di merluzzo sono ricchi anche di vitamina D, fondamentale per la crescita, e di vitamina PP, che contrasta il colesterolo e combatte lo stress.

I.4 L’Archeomalacologia L’Archeomalacologia è la disciplina che si occupa dello studio dei molluschi e degli invertebrati acquatici in genere, provenienti da contesti archeologici. Quindi, è l’altra materia scientifica fondamentale che, insieme all’Archeoittiologia, studia il rapporto fra le comunità umane del passato e le risorse marine.

I sali minerali, infine, come sodio, cloro, ferro, zinco e soprattutto, iodio e fosforo, mantengono l’attività del sistema nervoso, della tiroide e la funzionalità di tutto l’organismo. 43

Reperti di fauna marina

Fig. I.16 - Monoplacoforo in visione dorsale e ventrale (Fulvo-Nistri, 2005, p. 40). Pict. I.16 - Monoplacoforo in dorsal view and ventral (Fulvo-Nistri, 2005, p. 40).

Fig. I.17 - Visione dorsale e sezione longitudinale di un chitone (Fulvo-Nistri, 2005, p. 26). Pict. I.17 - Dorsal view and longitudinal section of a chiton (Fulvo-Nistri, 2005, p. 26). I.4.1 Molluschi archeologico

e

invertebrati

marini

di

interesse

specie oggi viventi. Questo mollusco ideale si muove strisciando su un piede muscolare piatto e presenta almeno un accenno di cefalizzazione (una concentrazione di gangli nervosi simile a un cervello rudimentale), all’estremità opposta a quella a cui si apre l’ano, pertanto, è caratterizzato da una simmetria bilaterale (Fulvo-Nistri, 2005).

Il phylum Mollusca è un gruppo vasto ed eterogeneo, costituito da migliaia di specie molto diverse le une dalle altre. È suddiviso in sette classi distinte: Monoplacophora (con conchiglia dorsale unica), Poliplacophora (con conchiglia multipla), Aplacophora (senza conchiglia), Scaphopoda (con conchiglia conica, a forma di dente), Gastropoda (con conchiglia a spirale), Bivalvia (con conchiglia a due valve incernierate) e Cephalopoda (con conchiglia ridotta a una lamina, oppure a spirale, o assente) (fig. I.15/pict. I.15).

Sul dorso reca una conchiglia che contiene e protegge il sacco dei visceri o massa viscerale. La conchiglia, secreta dal mantello – il tessuto muscoloso che riveste dorsalmente l’animale – è costituita: da uno strato più interno, detto endostraco, che è sostanzialmente uno strato lamellare costituito da lamelle di calcare in conchiolina parallele alla superficie della conchiglia. A seconda della composizione delle lamelle, l’endostraco presenterà una struttura fogliacea (lamelle di calcite) o madreperlacea (lamelle di aragonite). Ad esso fa seguito uno strato intermedio, chiamato

Per descrivere le caratteristiche comuni alla maggior parte di esse, si prende in considerazione un ipotetico mollusco semplificato, che si ritiene simile all’antenato di tutte le 44

Archeologia dei reperti di fauna marina

Fig. I.18 - Struttura di uno scafopode (Fulvo-Nistri, 2005, p. 35). Pict. I.18 - Structure of one scafopode (Fulvo-Nistri, 2005, p. 35). mesostraco, che è uno strato prismatico costituito da cristalli prismatici di calcite o aragonite; infine, lo strato più esterno, di natura proteica, in quanto costituito da conchiolina, è detto periòstraco.

nella sabbia con la conchiglia orientata obliquamente e con l’estremità più piccola rivolta verso l’alto (Allasinaz, 1995). I Gastropoda sono molluschi acquatici e terrestri con capo distinto o più o meno fuso col piede. Massa viscerale, compresa nel mantello, soggetta ad una torsione che maschera la simmetria bilaterale (figg. I.19-20/pict. I.19-20).

La superficie esterna della conchiglia è generalmente caratterizzata da ornamentazione che può essere di varia natura: strie di accrescimento, rughe, linee radiali, costelle e coste, coste e scanalature, reticolo, cancellata, spine, ecc. Il mantello delimita una cavità, detta appunto cavità del mantello o cavità palleale, in cui si trovano le branchie e lo sbocco degli organi escretori e riproduttivi.

Gli organi molli possono essere compresi in una singola conchiglia calcarea, in genere spiraliforme, chiusa all’apice e non suddivisa in camere da setti. Nei gasteropodi con conchiglia la massa viscerale rimane generalmente all’interno del guscio mentre altre parti molli possono venire estromesse per la normale attività fisiologica dell’organismo e ritratte per necessità di difesa. Le parti estroflessibili comprendono il capo e il piede. Nella fase di ritiro all’interno della conchiglia il capo precede il piede ed un sottile diagramma calcificato o opercolo secreto dal piede chiude l’apertura della conchiglia.

Volendo, invece, entrare nel dettaglio diremo che i Monoplacophora (fig. I.16/pict. I.16) sono molluschi con un’unica conchiglia a forma di coppa o cucchiaio arcuato; alcune forme con simmetria bilaterale, in altre forme la simmetria è mascherata da una torsione longitudinale (Allasinaz, 1995).

La conchiglia svolge funzione essenzialmente protettiva e copre in permanenza la massa viscerale. Nella maggior parte dei gasteropodi la conchiglia assume la forma elicospirale durante la crescita. Nelle forme primitive la direzione di crescita dell’elicocono è perpendicolare all’asse di avvolgimento. Nelle altre forme la conchiglia è riconducibile ad un lungo cono avvolto a spirale intorno ad un asse. Una spira completa intorno all’asse è detta giro. La conchiglia completa comprende la spira che si estende dall’apice sino all’ultimo giro escluso, e l’ultimo giro con l’apertura terminale o stoma.

I Poliplacophora (fig. I.17/pict. I.17) comprendono forme chiamate generalmente chitoni. Il corpo è protetto da otto piastre calcaree tra loro più o meno embricate, incluse totalmente o parzialmente nel mantello. Capo differenziato, con superficie ventrale adatta a strisciare. Sono, infatti, animali che strisciano lentamente sul fondo marino, vivono sotto le rocce tra le alghe, nelle fessure e cavità presenti nelle scogliere coralline. Alcune forme sono erbivore e si nutrono di alghe, altre di Briozoi, Idroidi (Allasinaz, 1995). Gli Aplacophora sono forme prive di conchiglia; corpo rivestito di mantello provvisto di in tegumento spigoloso. Non sono conosciuti allo stato fossile (Allasinaz, 1995).

L’avvolgimento può essere tanto stretto che i giri, in contatto o compenetrati lungo la superficie interna formano un pilastro assiale detto columella. La columella può essere liscia oppure presentare delle pieghe spirali più o meno sporgenti. Oppure l’elicocono può essere avvolto così mollemente che i giri rimangono disgiunti e le pareti interne non si toccano lasciando uno spazio definito ombelico. La conchiglia può avere diverse forme (evoluta, convoluta, involuta, fusiforme,

Gli Scaphopoda (fig. I.18/pict. I.18) costituiscono una piccola ma distinta classe di molluschi a simmetria bilaterale. Sono animali esclusivamente marini provvisti di una conchiglia tubolare, allungata, più o meno ricurva e aperta alle due estremità. L’animale vive sepolto parzialmente nel fango o 45

Reperti di fauna marina

Fig. I.19 - Rappresentazione schematica di una conchiglia di gasteropode (Fulvo-Nistri, 2005, p. 27). Pict. I.19 - Schematic drawing of a gastropod shell (Fulvo-Nistri, 2005, p. 27).

Fig. I.20 - Confronto tra un gasteropode ipotetico in cui non si è realizzata la torsione e la crescita asimmetrica e un gasteropode reale in cui durante lo sviluppo è avvenuta la torsione (Fulvo-Nistri, 2005, p. 28). Pict. I.20 - Comparison between a hypothetical gastropod where the twist and the asymmetric growth have not achieved, and a real gastropod who had the twist during its growth (Fulvo-Nistri, 2005, p. 28). le suture. Quando coesistono, i due tipi si intersecano e determinano una ornamentazione detta cancellata e nei punti d’intersezione si possono sviluppare tubercoli, pustole, granuli o spine. Alcuni gasteropodi, oltre agli ornamenti esterni, presentano ornamenti interni. Questi comprendono diversi tipi di pieghe: ‘columellari’, che si avvolgono spiralmente attorno alla columella; ‘parietali’, situate sulla parete adapicale del giro; ‘palatali’ sulla parete esterna del giro; e ‘basali’ sulla parete od abapicale del giro.

turricolata, trochiforme, turbinata, globosa, discoidale, biconica, cirtoconica, coeloconica, patelliforme e capulliforme). La forma dipende dall’avvolgimento, dalla forma e frequenza dei giri che a loro volta dipendono dall’aumento più o meno rapido del diametro dei giri. Gli ornamenti della conchiglia comprendono linee di accrescimento più o meno parallele all’asse; ornamenti collabrali, elevazioni o depressioni parallele al labbro esterno e alle linee d’accrescimento, legate a fluttuazioni ritmiche e periodiche dell’attività di secrezione del guscio da parte del mantello: comprendono linee, coste, rughe e varici; ornamenti spirali, decorrono lungo i giri parallelamente alla sutura e includono strie, solchi, se depressi e fili, cordoni, nastri, bande, carene, rampe, se sporgenti; ornamenti traversi comprendono elementi che attraversano il giro intersecando

L’ultimo è l’unico con la superficie esterna interamente visibile. Il margine dell’apertura viene definito peristoma che a sua volta viene distinto in labbro esterno, labbro basale e labbro interno. Quando i margini del labbro interno e del labbro esterno s’incontrano in una curva ininterrotta all’estremità abapicale la conchiglia è detta olostoma. 46

Archeologia dei reperti di fauna marina

a.

b.

Fig. I.21a-b - Conchiglia di bivalve: a) caratteristiche diagnostiche della superficie interna ed esterna delle valve; b) veduta dalla cerniera (Fulvo-Nistri, 2005, p. 36). Pict. I.21a-b - Shell of bivalves: a) diagnostic characteristics of the inner and outer surface of the valves; b) view from hinge (Fulvo-Nistri, 2005, p. 36). regione anteriore indivisa e aperta definita camera d’abitazione; la regione posteriore o apicale settata, suddivisa in camere da septa definita fragmocono; la regione ventrale in corrispondenza dell’iponomo; la regione dorsale opposta a quella ventrale; e le regioni laterali o fianchi comprese tra le regioni ventrale e dorsale. Il corpo dell’organismo occupa la camera d’abitazione ed è fissato alla camera iniziale per mezzo del cordone sifonale. La forma della conchiglia (ortocona, cirtocona, girocona, serpenticona, nautilocona, lituicona e torticona) dipende essenzialmente dal grado d’avvolgimento e dalla sezione del cono primitivo o teorico.

Quando invece la presenza di un sifone inalante determina una discontinuità più o meno ampia del peristoma la conchiglia viene definita sifonostoma (Allasinaz, 1995). I Bivalvia (fig. I.21a/pict. I.21a) sono molluschi acquatici con conchiglia secreta dal mantello, costituita da una valva destra e una valva sinistra che proteggono le parti molli dell’organismo. Il mantello è fissato alla conchiglia per mezzo di muscoli adduttori anteriori e di legamento. Il piano di simmetria coincide generalmente con il piano di commessura delle due valve.

Nelle forme fossili molto spesso il guscio manca e gli ornamenti sono ripetuti, più o meno attenuati, come impronte sul modello interno. Gli ornamenti più delicati sono rappresentati dalle linee di accrescimento disposte per lo più trasversalmente all’asse longitudinale della conchiglia. Ornamenti più consistenti comprendono strie e solchi paralleli da piccole pieghe dette lire. Strie e lire possono decorrere parallelamente o trasversalmente all’asse longitudinale della conchiglia. Vi sono infine coste, pieghe più larghe e nodi o più raramente spine (Allasinaz, 1995).

Queste possono essere uguali: conchiglia equivalve, o disuguali: conchiglia inequivalve. La conchiglia si apre e si chiude lungo un asse cardinale o della cerniera. La regione di maggiore convessità della conchiglia di solito forma l’umbone il cui apice spesso comprende la prodissiconcha, ossia i primi stadi di crescita della conchiglia. La sommità dell’umbone viene chiamata apice (fig. I.21b/pict. I.21b) (Allasinaz, 1995). Ed infine, i Cephalopoda (fig. I.22/pict. I.22) sono così definiti per la trasformazione del piede nei tentacoli o braccia che circondano la bocca e nell’imbuto o iponomo. Il capo è nettamente separato dal resto del corpo, provvisto di due occhi e di una bocca e di un organo locomotore detto imbuto o iponomo. Si tratta di forme esclusivamente marine con simmetria bilaterale, molto mobili, predatrici, carnivore popolano per lo più le acque della piattaforma continentale. Possono possedere una conchiglia interna od esterna, generalmente settata, da planospirale a diritta, oppure esserne privi. Le misure variano da minute a gigantesche. La conchiglia può essere schematizzata come un cono diritto o più o meno avvolto a spirale logaritmica nel piano di simmetria bilaterale dell’organismo o attorno ad un asse perpendicolare a detto piano. La conchiglia comprende: la

L’Archeomalacologia non considera solo i resti di molluschi ma anche degli altri invertebrati marini. I crostacei, con il loro esoscheletro, e i ricci di mare, il cui fragile mesoscheletro calcareo, la teca, e le spine si sono, talvolta, conservati nell’alimentazione umana ma anche invertebrati incrostanti come i balanidi e i Briozoi sono stati rinvenuti in scavi preistorici. Il corallo mediterraneo è un ulteriore tipo di reperto che si ritrova in alcuni contesti preistorici. I Crustacea, o crostacei, sono artropodi marini o d’acqua dolce, liberi o parassiti. Hanno corpo ricoperto da un carapace chitinico, duro, impregnato di sali minerali, diviso in regione cefalica, soma e telson. 47

Reperti di fauna marina

Fig. I.22 - Nautilus, l’unico cefalopode dotato di conchiglia, in posizione di nuoto (Fulvo-Nistri, 2005, p. 33). Pict. I.22 - Nautilus, the only cephalopod equipped with shell, in swimming position (Fulvo-Nistri, 2005, p. 33). La classe Ostracoda è costituita da crostacei con esoscheletro bivalve, più o meno calcificato, compresso lateralmente, con articolazioni lenticolari lungo il margine dorsale e fissato all’animale in una regione intermedia tra capo e torace. Il corpo privo di segmentazione è provvisto di antennule ed antenne cefaliche con funzione di palpazione, di nuoto e di raptazione sul fondo o sulle piante acquatiche; vi sono inoltre da 1 a 3 paia di appendici toraciche, 1 paio di mandibole, 1 paio di maxille ed una furca con funzione locomotoria e di scavo nel fango. Strettamente legate alle condizioni ecologiche degli ecosistemi costieri e lagunari, le specie di ostracodi sono importanti nelle analisi di facies per la ricostruzione dell’evoluzione nel tempo degli stessi (Allasinaz, 1995).

Tra i crostacei, solo pochi taxa possono interessare gli archeologi. Della classe Malacostraca fanno parte i crostacei più noti come granchi, aragoste e gamberi. In questo gruppo, anche se è presente un’ampia varietà morfologica, si può comunque delineare un profilo tipico: corpo formato da 20-21 somiti, 6 formano il capo, 8 formano il torace, 6-7 formano l’addome; capo fuso con uno o più segmenti toracici; un carapace che riveste il torace; antenne con esopodite squamoso, utilizzato come organo equilibratore nel nuoto; antennule birame; occhi composti, in genere peduncolati; toracopodi muniti di: - endopodite, di 5 articoli, più o meno cilindrico; - esopodite con funzioni natatorie; - epipoditi trasformati in branchie;

I ricci di mare fanno invece parte del phylum Echinodermata, che comprende invertebrati esclusivamente marini, con alto grado di specializzazione. Tutti gli echinodermi sono caratterizzati: dalla presenza di un mesoscheletro (teca) composto da piastre di calcite con una microstruttura reticolata. I ricci di mare appartengono alla classe degli Eocrinoidea, hanno teca a forma subglobulare o piriforme con stelo e appendici libere dette brachiole. La teca è composta da una serie di cinque cerchi di grandi piastre poligonali, regolarmente giustapposte.

prime cinque appendici addominali bifide che costituiscono i pleopodi; sesto paio di appendici addominali, più largo, associato al telson a formare una struttura a ventaglio usata per la propulsione all’indietro; apertura genitale situata: nel sesto somite, nella femmina, nell’ottavo somite, nel maschio. Molte sono le modificazioni che si discostano da questo schema, basti pensare a quelle che si verificano nelle specie parassite oppure a quelle specie in cui parte dei toracopodi si trasformano in massillipedi muniti di chele utilizzate per la predazione e la difesa. I loro resti si trovano talvolta nei contesti archeologici.

Generalmente le piastre dei cerchi di base e di quelli sommatali hanno dimensioni inferiori alle piastre dei cerchi mediani. Le piastre sono percorse da creste, generalmente in numero di sei che, irradiandosi dal centro della piastra, si congiungono con quelle delle piastre vicine formando un caratteristico reticolato geometrico. Dalle piastre del cerchio superiore si dipartono cinque appendici che si biforcano in dieci branchiale. La base della teca si allunga in uno stelo fusiforme costituito da segmenti relativamente fitti, larghi e corti nella regione superiore e stretti, lunghi e più radi in quella inferiore. Le piastre tecali sono formate da un’ unica piastra di calcite cristallina (Allasinaz, 1995).

La classe Malacostraca comprende l’infraclasse Cirripedia che è costituita da crostacei marini sessili che si fissano per mezzo della regione cefalica ed hanno un carapace formato da un certo numero di piastre variabili in numero e posizione. Tali crostacei tipici delle zone intertidali e di spruzzo, chiamati comunemente balanidi o “denti di cane”, furono talvolta impiegati nell’alimentazione preistorica mediterranea. 48

Archeologia dei reperti di fauna marina Nei contesti archeologici le fragili teche dei ricci si rinvengono sempre con un elevato grado di frammentazione che non consente una valutazione del Numero Minimo di Individui (NMI), ciononostante la distribuzione dei punti d’inserzione delle spine sulla teca e dei fori presenti su essa permette in genere una precisa identificazione tassonomica.

prodotti dalla decomposizione dei tessuti, oltre a creare odori nauseabondi, tendono ad intaccare la struttura carbonatica con comparsa di una patina che rende la superficie completamente opaca. Purtroppo il metodo di pulitura classico, ovvero la bollitura della conchiglia, non può essere praticato poiché toglie lucentezza e colore all’esemplare; tuttavia tale metodo, a patto di non portare l’acqua a ebollizione, può essere applicato ai bivalvi, che a contatto con l’acqua calda tendono ad aprirsi spontaneamente.

Il phylum Bryozoa è costituito da animali coloniali, piccoli, quasi esclusivamente marini, nella maggior parte dei casi provvisti di scheletro calcareo. La colonia, di varia forma e dimensioni, risulta composta da numerosi individui singoli detti zooidi che vivono racchiusi in un involucro di forma allungata, a doppia parete, calcareo o chitinoso, detto zooecio, a volte chiuso da un opercolo.

Per talune specie a struttura più complessa, come turridi, tenebre o coni, è possibile eliminare i residui di mollusco mediante bagni di acqua ossigenata seguiti da un energico risciacquo con acqua corrente, mentre per i casi più ostici si ricorrere all’immersione dell’esemplare in una soluzione al 50% di candeggina; in genere è sufficiente un bagno di circa dieci minuti e un vigoroso risciacquo per risolvere ogni problema. Se tali metodi non sono risolutivi, occorre chiudere l’apertura della conchiglia con cotone idrofilo, cambiandolo ogni tre giorni, e tenendo la conchiglia separata dal resto della collezione per circa due mesi. Dopo la pulitura, va spalmato sulla superficie dell’esemplare un leggero strato di paraffina liquida o di olio per bambini che ne ravviva i colori e cancella eventuali incrostazioni calcaree. Tale trattamento non è necessario per le conchiglie a superficie naturalmente lucide, come ciprie, olive e martinelle.

Infine, il corallo rosso del Mediterraneo appartieniene al phylum Coelenterata, alla classe degli Anthozoa. Gli antozoi sono animali sempre in forma polipoide e presentano la cavità gastrovascolare con setti longitudinali radiali alternati a tentacoli. Le colonie si accrescono su uno scheletro calcareo o corneo (Allasinaz, 1995). I.4.2 Identificazione tassonomica e calcolo del Numero Minimo di Individui (NMI) Lo stato di conservazione delle conchiglie dipende, sia dall’acidità del suolo che dalla solidità strutturale della stesse. Non tutti i molluschi lasciano tracce archeologiche e, purtroppo, di una delle classi più importanti nell’alimentazione umana mediterranea, i cefalopodi, solo le seppie possiedono uno scheletro che, benché pur esso fragile, si è conservato in alcuni siti preistorici.

A questo punto, il metodo di conservazione deve seguire due semplici regole: riporre le conchiglie in apposite scatoline di plastica, e metterle possibilmente in un luogo al riparo da qualsiasi fonte luminosa diretta, sia naturale sia artificiale, ciò per salvaguardare le conchiglie da un veloce sbiadimento dei colori. Infatti, la luce in breve tempo, tende a prosciugare l’acqua contenuta nella struttura della conchiglia, che le conferisce quella sua colorazione viva.

Utilizzando i frammenti, spesso assai minuti, di conchiglia o di carapace rinvenuti negli scavi archeologici e, grazie a poche conosciute caratteristiche ornamentali e strutturali del frammento, l’Archeomalacologia risale alla specie di appartenenza.

È buona norma, contraddistinguere ogni esemplare della collezione con un cartellino, dove vanno annotate alcune indicazioni: genere, specie, sottospecie e forma, inoltre il nome di colui che, per primo, ha determinato l’esemplare e il luogo di provenienza (Fulvo-Nistri, 2005).

Il riconoscimento della conchiglia può essere effettuato grazie alla forma della stessa e alle proporzioni tra le sue parti ma, spesso, i reperti archeomalacologici consistono di minuti frammenti la cui attribuzione tassonomica può essere ottenuta combinando le caratteristiche dell’ornamentazione esterna con quelle della struttura interna. Altri caratteri, quali la forma del labbro o della columella per i gasteropodi o il tipo di cerniera e impronta muscolare per i bivalvi, permettono di determinare tassonomicamente anche a partire da piccoli frammenti. Anche per la determinazione di questa categoria di resti faunistici si ricorre all’utilizzo di una valida collezione di confronto.

Una volta determinato il campione archeomalacologico, si passa alla sua quantificazione, attraverso il calcolo del Numero Minimo di Individui (NMI). Ovvero, per ciascun contesto e per ciascuna specie viene calcolato il numero delle parti anatomiche che consentono di quantificare quanti singoli individui si possono riconoscere. Nel caso di conchiglie integre, ogni reperto corrisponde ad un individuo, ma nel caso di materiale frammentario si fa riferimento a precise parti anatomiche come apici o aperture. Ad esempio, nel caso dei gasteropodi, lì dove si ha la compresenza di un apice e di un’apertura, provenienti dalla stessa unità funzionale e dalla stessa US, viene calcolato un unico individuo.

La conchiglia è praticamente inalterabile, molto meno soggetta ai problemi di conservazione in cui incorrono gli esemplari di altre collezioni naturalistiche. Eppure anche le conchiglie possono risentire di un metodo di conservazione inadeguato, soprattutto se non vengono preventivamente sottoposte ad alcuni semplici ma fondamentali trattamenti.

I.4.3 Ricostruzioni paleoecologiche e paleoeconomiche Gran parte degli studi archeomalacologici riguardano i molluschi marini e si limitano ad interpretare i dati archeozoologici tenendo conto soltanto delle caratteristiche

Innanzitutto, occorre che la conchiglia da porre nella collezione sia perfettamente pulita, cioè non presenti all’interno residui di parti molli del mollusco, poiché gli acidi 49

Reperti di fauna marina

a.

b.

Fig. I.23 a-b/Pict. I.23 a-b - a) Bulinius brandaris; b) Hexaplex trunculus (Bordos-Griffon).

Fig. I.24 - Tromba di conchiglia (CCRMA Stanford, 2002). Pict. I.24 - Trumpet shell (CCRMA Stanford, 2002). momento in cui i carbonati precipitarono. I molluschi si accrescono depositando nuovi strati di carbonati che in stagioni diverse hanno percentuali di isotopi diverse; ne deriva che analizzando l’ultimo strato deposto prima della morte dell’animale è possibile sapere se esso fu raccolto nella stagione fredda o in quella calda.

ecologiche più generali delle specie presenti nel campione di malacofauna. Data l’utilità dei resti di molluschi marini come indicatori ambientali, prendendo spunto dalla letteratura paleontologica, è possibile ampliare lo spettro delle possibili ricostruzioni paleoecologiche e paleoeconomiche. Studi morfologici e biometrici dei gusci possono servire a determinare se si verificano cambiamenti ambientali nel periodo in cui avvenne la predazione umana o se questa ultima abbia avuto un impatto sulle popolazioni locali di molluschi.

I poco mobili molluschi sono legati a precisi habitat: a tipi di substrato fangoso, sabbioso o roccioso, a moti ondosi di maggiore o minore intensità, a condizioni di salinità più o meno accentuate. Ne consegue che, individuate le specie maggiormente consumate in un sito, si può ipotizzare il tipo di raccolta lungo coste prevalentemente sabbiose o rocciose, in acque di mare aperto o lagune costiere.

Ulteriori dati paleoambientali e paleoecologici possono essere ottenuti dallo studio della microstruttura o degli elementi chimici del carbonato di calcio, di cui sono costituiti gli esoscheletri dei molluschi marini (Mannino, 2006). Infatti, dalle analisi chimico-fisiche, come l’esame degli isotopi stabili dell’ossigeno nei carbonati delle conchiglie, si possono ottenere importanti informazioni.

I.4.4 Molteplicità del contestualizzazione

valore

dei

molluschi

e

loro

L’importanza dei molluschi per le società umane non è mai stata confinata al mero consumo alimentare. Alcuni molluschi, comuni e di scarso valore, venivano impiegati come esca nella pesca, altri, venivano utilizzati ancora vivi

Il rapporto tra O16 e O18 nei carbonati che costituiscono le conchiglie è funzione della temperatura dell’acqua nel 50

Archeologia dei reperti di fauna marina

Fig. I.25/Pict. I.25 - Charonia nodifera (Poppe-Goto, 1991, p. 263).

Fig. I.26 a-d/Pict. I.26 a-d - a) Turbinella pyrum (Lee, 2007); b) Strombus goliath (Buczkowskyi-Boron); c) Busycon (Jacksonville Shell Club); d) Cassis cornuta (Hardy, 2012). creando una struttura che ricorda in qualche modo le nacchere o i campanelli.

per produrre la preziosa porpora tintoria. Nell’Antichità il pigmento che dava origine al colore porpora veniva ricavato dalla fermentazione di un pigmento presente nella ghiandola ipobranchiale dei molluschi muricidi Bolinus brandaris (fig. I.23a/pict. I.23a), Hexaplex trunculus (fig. I.23b/pict. I.23b) Thaidi (Thais haemastoma), presenti nel Mar Mediterraneo. I gasteropodi vivi venivano fracassati e posti a fermentare in una salamoia.

Nel primo caso, il suono viene prodotto soffiando dell’aria nella spira cava di grandi gasteropodi, perforati lungo un giro della spira (foro laterale), o troncando direttamente l’apice (foro apicale): la colonna d’aria contenuta all’interno della conchiglia viene messa in vibrazione dalle labbra del suonatore, che ne ottiene un suono profondo, con una tonalità che dipende dalla posizione del foro e dalle dimensioni della conchiglia stessa. In tal modo, la conchiglia può essere definita un aerofono, al pari di tutti gli strumenti a fiato.

Occorrevano circa 12.000 conchiglie per estrarre dalle loro ghiandole qualche paio di grammi di colore, pertanto le popolazioni dell’epoca consideravano la porpora un bene di lusso. Ma le conchiglie di molte specie sono state utilizzate nei modi più disparati. Il materiale di cui sono composte le conchiglie poteva essere apprezzato come materia prima per creare oggetti ornamentali oppure sbriciolato tornava utile nella produzione di calce per la ceramica e gli intonaci; alcune conchiglie si potevano trasformare in utili strumenti, come cucchiai, contenitori, trombe, altre, apprezzate per il loro valore estetico, con una semplice perforazione diventavano ciondoli talvolta apotropaici, e, in alcuni periodi e aree, addirittura, le conchiglie sono state poste al centro del culto religioso e deposte in templi e santuari. Infatti, tra gli usi più antichi, più universali e nel contempo più duraturi della conchiglia vi è quello di impiegarle a guisa di trombe (fig. I.24/pict. I.24) e corni, o come crepitacoli, cioè oggetti in grado di emettere un suono per sfregamento o percussione,

I crepitacoli invece rientrano nella categoria degli idiofoni, che comprende tutti gli strumenti realizzati con materiali naturalmente sonori, che non hanno bisogno di corde o membrane o di mettere in vibrazione una colonna d’aria per emettere suoni. Essi prendono vita dal movimento stesso di chi li induce a vibrare e sono legati soprattutto a tradizioni cerimoniali e ludiche. Il ritrovamento di Charonia con l’apice troncato nelle caverne neolitiche della Liguria fa supporre che queste venissero impiegate come trombe. Testimonianze analoghe, tramite raffigurazioni di cerimonie, provengono dalla civiltà minoica di Creta e dalle monete di Agrigento anteriori al quarto secolo a.C. 51

Reperti di fauna marina

I.27

I.28

Fig. I.27 - Crepitacoli (Simonazzi, 2006). Pict. I.27 – Rattles (Simonazzi, 2006).

Fig. I.28/Pict. I.28 - Pecten (Pisces Conservation Limited).

Molti secoli prima di Cristo, in tutto il bacino del Mediterraneo il grande nicchio di Charonia nodifera (fig. I.25/pict. I.25) era comunemente usato come corno per scopi religiosi, ma anche per radunare greggi di pecore, usanza che si è mantenuta tuttora in alcune regioni italiane, a prescindere dalla loro vicinanza dal mare.

manufatti, composti generalmente di moltissime conchiglie di piccole dimensioni fissate a braccialetti, cavigliere o clave accompagnavano le danze rituali, e venivano usati fondamentalmente per scandirne il tempo. Una variazione sul tema è costituita dalle due grandi valve di Pecten (fig. I.28/pict. I.28) fissate in prossimità della cerniera e suonate come nacchere dalle popolazioni algonchine, sulle coste atlantiche del Nord-America.

Nel Duomo di Chieri, in Piemonte, in occasione della settimana santa ancora oggi una grande conchiglia di Charonia sostituisce il richiamo delle campane per radunare i fedeli alle cerimonie religiose.

Lo studio dei resti di molluschi provenienti da contesti archeologici permette di determinare quello che fu l’uso della conchiglia. Ad esempio, conchiglie che non presentano fori da predazione, bioincrostazione e tracce di abrasione legate al moto ondoso, con ogni probabilità furono raccolte vive. Ciò presuppone l’uso per consumo alimentare o per la produzione della porpora. Quest’ultimo caso, solo se nel contesto archeologico ci sono muricidi altamente frammentati. Mentre, il rinvenimento di conchiglie dotate di fori naturali o artificiali fa presupporre che esse furono utilizzate per scopi ornamentali.

Ed è sempre il nicchio ritorto della Charonia, talvolta con l’apice munito di un’imboccatura metallica che raduna i monaci in Giappone, spaventa gli spiriti maligni nel S-E asiatico, accompagna le libagioni sacre nelle isole Fiji, accompagna i funerali dei capi nelle isole Tonga. In Papua Nuova Guinea la Charonia viene suonata in tutte le occasioni sociali, e a differenza delle altre regioni è forata lateralmente. La Turbinella pyrum (o Xancus pyrum) (fig. I.26a/pict. I.26a) è la conchiglia sacra per eccellenza nella religione induista, e viene suonata sia dall’apice che da fori laterali, a seconda delle regioni. Spesso l’imboccatura è in argento finemente istoriato e la conchiglia è decorata con incisioni ornamentali.

Questo molteplice valore dei molluschi rende necessaria una precisa contestualizzazione per lo studio dei loro resti, ancor più che per altri reperti archeozoologici. La provenienza di conchiglie di murici all’interno di un forno per ceramica piuttosto che da uno scarico in prossimità della costa può far distinguere il loro impiego nell’industria ceramica piuttosto che in quella della porpora; così la provenienza da un deposito votivo all’interno di un tempio dovrà essere considerata diversamente da quella di uno scarico di rifiuti.

Anche nel Nuovo Mondo le trombe ottenute da conchiglie accompagnavano eventi e cerimonie: gli indiani del Perù annunciavano le notizie correndo da un capo all’altro del paese, preceduti dal suono di una tromba ricavata dal nicchio massiccio di Strombus goliath (fig. I.26b/pict. I.26b) e di altri strombidi. Con lo stesso strumento, ornato con riccioli di capelli umani, accoglievano i viaggiatori. Gli antichi Aztechi si avvalevano di specie atlantiche e pacifiche, a dimostrazione dell’ampio raggio delle loro reti di scambio. E quando, nel 1539 l’esploratore spagnolo De Soto avanzò attraverso la Florida, gli indiani Chicksaw furono chiamati a combattere dal potente suono dei corni ricavati dai nicchi di Busycon (fig. I.26c/pict. I.26c), Strombus e Cassis (fig. I.26d/pict. I.26d).

Un altro elemento da considerare è il problema dell’igiene degli spazi abitati e della localizzazione delle aree di deposito degli scarti alimentari. Il consumo di molluschi ha, infatti, una caratteristica peculiare: il volume del prodotto da consumare è inferiore a quello delle conchiglie aperte e da gettare. Ciò implica che, ancor più degli altri avanzi di pasto, le conchiglie svuotate rappresentano rifiuti ingombranti da eliminare rapidamente dagli ambienti abitati.

L’altra categoria di strumenti, i crepitacoli (fig. I.27/pict. I.27), si ritrova con molta frequenza in tutta l’Oceania, in Nuova Guinea ed in alcune regioni africane. Questi 52

CAPITOLO II L’INSEDIAMENTO DI MURSIA: LE CAPANNE E I REPERTI DI FAUNA MARINA Abstract

risulta essere decrescente. All’interno del presente capitolo è stata adottata l’abbreviazione RTV per indicare la fase culturale di Rodi-Tindari-Vallelunga, alla quale fanno riferimento alcuni dei reperti menzionati.

Through the present study were examined ichthyological and malacological finds from protohistoric settlement of Mursia (Pantelleria, TP) relating to excavations (2001-2005) conducted by prof. S. Tusa. To fully understand the importance of the fish resource in the settlement and the ratio that its inhabitants had with the sea, findings have been considered in connection with excavation data, taking into account their distribution within the settlement and their placement within each functional unit to extract also information about the intended use of the different structures of the town.

Inoltre, per indicare la quantificazione del campione ittiomalacologico, è stata utilizzata l’abbreviazione NMI che sta per Numero Minimo di Individui. Il NMI è, infatti, la denominazione attribuita al calcolo che viene effettuato per individuare il numero di individui presenti per ciascun contesto e per ciascuna specie. II.1 Settore A (fig. II.1/pict. II.1): la capanna A9 (fig. II.2/pict. II.2)

So for each functional unit has been created a card, that in addition to reporting the main structural characteristics (size, shape, orientation, life stage), also shows the US, origin of the objects considered, the description of the relationship between the US, and other categories of artifacts and bones of fish and shells from the same US.

Dimensioni: 6,03 x 3,20 m Forma: ellittica Orientamento: NW-SE Fasi di vita: II fase US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 455 Reperti: schede R1-R21 (vedasi cap. III)

Keywords Huts, archaeoichthyology, archaeomalachology

US 455: si riferisce allo strato venutosi a formare nel corso dell’incendio che ha distrutto la capanna. Pertanto, questa US rappresenta la fase di disfacimento degli intonaci e degli elementi lignei del tetto e dell’arredo interno. Lo strato si distribuisce più o meno uniformemente su tutta la superficie dell’ambiente, coprendo il piano pavimentale (US 473) e le strutture interne della capanna. Sparsi su tutta l’area si rinvengono puntoni accoppiati pertinenti alle travature del tetto. Oltre a questi ed altri elementi lignei connessi con la copertura della capanna, dallo strato proviene la maggior parte dei manufatti e degli ecofatti dell’intera struttura. I reperti di maggiore importanza sono: 1 pietra con ampia concavità circolare, 2 vasi ed 1 scodella. Oltre ad essi sono stati recuperati anche numerose altre forme ceramiche intere o semi integre, manufatti sia fittili (alari, tokens e pesi) , sia in selce e in ossidiana scheggiate, sia in pietra polita e pesante. Da segnalare, inoltre, il rinvenimento, in diversi punti della struttura, di ossa animali pertinenti alla micro e alla macrofauna (Novellis, 2008). Dallo strato provengono, infatti, ben 99 reperti di fauna marina. Si tratta di 94 resti ittiologici e di 5 resti malacologici. Nello specifico: 1 vertebra di sparide (Sparidae sp), 4 vertebre di sciarrano (Sciaena umbra), 9 vertebre, 2 iomandibolari e 2 premascellari di salpa (Sarpa salpa), 1 premascellare di tordo nero (Labrus merula), 1 vertebra di pagro (Pagrus pagrus), 5 vertebre, 5 archi branchiali e 64 spine non determinabili e 5 resti di Patella sp. Interessante è la presenza di tracce antropiche, dovute all’utilizzo di strumenti da taglio, su una delle vertebre di salpa (Sarpa salpa).

Introduzione Il capitolo prende in esame i reperti di fauna marina provenienti dall’insediamento protostorico di Mursia (Pantelleria, TP) portati alla luce durante le campagne di scavo condotte dal prof. S. Tusa tra il 2001 e il 2005. Le capanne esaminate nella prima parte del presente volume costituiscono un’utile esemplificazione di alcune delle tipologie individuate negli scavi e, non essendo state analizzate in precedenza, offrono un’utile integrazione ai contenuti espressi nella schedatura seguente. Per comprendere appieno l’importanza che la risorsa pesce rivestì presso l’insediamento e per individuare le strutture destinate alle diverse attività ad essa connesse, i reperti ittiomalacologici sono stati messi in relazione con le altre categorie di reperti. Per il conseguimento di tale obiettivo si è tenuto conto delle sole capanne che hanno restituito resti di pesci e conchiglie riconducibili ai settori di scavo A, B e D e al loro interno si è focalizzata l’attenzione alle unità stratigrafiche contenenti tali resti. Per rendere i dati facilmente fruibili, per ciascuna di queste capanne è stata creata una scheda che, oltre a descrivere le principali caratteristiche strutturali dell’unità funzionale (Dimensioni, Forma, Orientamento, Fase di vita), riporta le Unità Stratigrafiche (US) di provenienza dei reperti oggetto di studio.

II.2 Settore D (fig. II.3/pict. II.3) II.2.1 La capanna D2 (fig. II.4/pict. II.4)

Ogni US è stata poi trattata singolarmente, descrivendo ove possibile anche l’aspetto geo-pedologico ed elencando i reperti recuperati all’interno, con rimando alle schede relative, pubblicate nel capitolo III. Va precisato che le US sono state ordinate per fasi di vita, partendo da quella più antica a quella più recente. La loro numerazione, pertanto,

Dimensioni: 5 x 4 m (porzione superstite) Forma: rettangolare con i lati convessi e gli angoli arrotondati Orientamento: N-S 53

Reperti di fauna marina

II.1

II.2

Fig. II.1 - Mursia, settore A, planimetria generale (Novellis, 2008). Pict. II.1 - Mursia, sector A, general planimetry (Novellis, 2008).

Fig. II.2 - Mursia, capanna A9: planimetria (Novellis, 2008). Pict. II.2 - Mursia, hut A9: planimetry (Novellis, 2008).

Fig. II.3 - Mursia, settore D, planimetria generale (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 327). Pict. II.3 - Mursia, sector D, general planimetry (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 327). 54

Le capanne e i reperti di fauna marina

Fig. II.4 - Mursia, capanna D2: planimetria (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 347). Pict. II.4 - Mursia, hut D2: planimetry (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 347). prodotti di taglio, accanto ad un grosso ciottolo fluitato con una tacca intenzionale alla sommità. Verosimilmente accanto a questo ciottolo ne stavano in origine altri due, rinvenuti caduti ai piedi della banchina. Uno di questi aveva alle spalle 7 geometrici (5 segmenti trapezioidali e 2 triangolari), tutti in diaspro nero, bruciati (Nicoletti, 2006).

Fasi di vita: II fase US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 166; US 154 Reperti: schede A1-A4 (vedasi cap. III) US 166: insieme alla US 181 va a costituire la paleosuperficie posta alla base dei crolli della capanna, probabilmente distrutta da un incendio. Si presenta particolarmente ricca di carboni (a S della trincea militare) dove giacevano tre grossi frammenti di puntoni carbonizzati, di cui uno lungo 30 cm e spesso 10 cm. Molti reperti stavano in giacitura originaria nonostante schiacciati e frantumati dai crolli (Nicoletti, 2006). Accanto ad essi sono stati recuperati anche 1 vertebra di cernia (Epinephelus sp) con tracce di combustione, 1 vertebra di tordo (Labrus sp) e 4 spine indeterminabili.

II.2.2 La capanna D7 (figg. II.5-6/pict. II.5-6) Dimensioni: 9 x 3,70 m. Forma: ellittica Orientamento: N-S Fasi di vita: I fase ( livelli I e II ) e II fase (livelli III e IV) US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 373; US 245; US 244; US 237; US 233; US 221; US 210; US (…) Reperti: schede B1-B71 (vedasi cap. III) US 373: corrisponde con il crollo parziale della struttura muraria che dovette segnare la fine della più antica fase di vita della capanna. Tale crollo andava ad occupare l’area W della struttura e conteneva pietre analoghe a quelle ancora in posto sui muri, livellate quasi a formare una massicciata, colmata da sedimenti nei punti in cui le pietre erano più rade. Tra i manufatti contenuti nel crollo vanno menzionati: 1 tubicino in osso, 1 frammento decorato con tacche incise, 2 frammenti con decorazione incisa più articolata, 1 corno fittile, 1 macina ed 1 lastra litica trapezoidale (Nicoletti, 2006). Da questa US provengono anche: 3 vertebre e 1 cleitro di cernia (Epinephelus sp), 1 vertebra di tordo (Labrus sp), una spina e 1 arco emale non determinabili. Interessante è la presenza di tracce antropiche su tutte e tre le vertebre toraciche recuperate.

US 154: corrisponde ad un accumulo eterogeneo, più sottile al centro che lungo le pareti, posto al di sotto del crollo e prima della paleosuperficie. Esso era formato da sedimento argilloso combusto, di colore rosso intenso, e da frammenti di intonaco. L’accumulo conteneva frustoli carboniosi, tutti assai piccoli anche se talora concentrati in lenti di alcuni cm di spessore (Nicoletti, 2006). Da qui proviene un solo apice di Patella sp. Nota: È da sottolineare il rinvenimento all’interno della capanna di un amo in bronzo proveniente da una delle banchine (US 182) poste lungo il perimetro interno e di un secondo amo, rinvenuto in frammenti, caduto alla base della stessa banchina. Su un’altra banchina (US 189) è stato rinvenuto anche un grosso arnione di ossidiana circondato da 55

Reperti di fauna marina

Fig. II.5 - Mursia, capanna D7: A) planimetria del I livello; B) planimetria del II livello (Ardesia-Cattani-Marazzi-NicolettiSecondo-Tusa, 2006, p. 339). Pict. II.5 - Mursia, hut D7: A) planimetry of the I level; B) planimetry of the II level (Ardesia-Cattani-Marazzi-NicolettiSecondo-Tusa, 2006, p. 339).

Fig. II.6 - Mursia, capanna D7: A) planimetria III livello; B) planimetria IV livello (Ardesia-Cattani-Marazzi-NicolettiSecondo-Tusa, 2006, p. 347). Pict. II.6 - Mursia, hut D7: A) planimetry of the III level; B) planimetry of the IV level (Ardesia-Cattani-Marazzi-NicolettiSecondo-Tusa, 2006, p. 347). 56

Le capanne e i reperti di fauna marina vistose tracce di combustione soprattutto al centro dell’ambiente e frammenti di battuto in conglomerato. Questo accumulo ha restituito: 2 macine, 1 elemento di falcetto in selce, 1 ago, 1 punteruolo in osso e 6 tokens. Tra i fittili trovano menzione alcuni frammenti di produzione non locale e altri con decorazione incisa, che in un caso si identifica nello stile maltese di Tarxien Cemetery. Infine 1 frammento di orlo con decorazione a tacche incise (Nicoletti, 2006). Fra la fauna sono stati recuperati anche ben 42 resti relativi a pesci e conchiglie. Per quanto riguarda i 16 reperti ittiologici essi si riferiscono a 6 vertebre di cernia (Epinephelus sp), murena (Muraena helena), sparide (Sparidae sp) e tordo (Labrus sp), a 1 premascellare di pagro (Pagrus pagrus), a 5 spine indeterminabili e a 4 resti indeterminabili sia a livello anatomico che a livello specifico. I 26 resti malacologici si riferiscono invece a conchiglie di Monodonta sp, di Luria lurida, di Patella caerula (1 con foro da predazione) e di conchiglia indeterminabile.

Per quanto riguarda i reperti malacologici, da qui provengono i resti di 3 Monodonta sp e di 1 Thais haemastoma. US 245: corrisponde al battuto del secondo livello di vita della capanna ascrivibile alla prima fase. Il battuto, formato da una sottile velatura biancastra, a tratti da crosta carbonatica distesa sopra uno strato di terra sabbiosa, ha restituito diversi resti in giacitura secondaria tra i quali: 1 fuseruola, 1 lisciatoio, il piede di un vaso forato, 1 frammento di corno fittile, 2 diverse pietre con una concavità artificiale su una faccia, 4 tokens, 3 frammenti di vasi diversi con decorazione incisa, di cui 1 inquadrabile nello stile maltese di Tarxien Cemetery, 9 frammenti appartenenti ad un unico bacino con decorazione incisa, e 4 frammenti, spettanti a vasi diversi. Due rinvenimenti per la loro singolarità meritano menzione: 1 piccolo frammento di ossidiana di colore grigio a luce trasmessa e alcuni frammenti, riconducibili ad un unico oggetto, in metallo ferroso (Nicoletti, 2006). Dalla US 245 provengono anche reperti di fauna marina, quali: 2 vertebre, 1 scapolare e 1 subopercolare di cernia (Epinephelus sp.), 1 spina e 1 vertebra indeterminabili, 3 resti di Monodonta sp e 11 di Patella sp. Una delle 3 Monodonta sp presenta un foro da predazione.

US 221: si riferisce ad un accumulo relativo ad un primo momento della terza fase di vita della capanna. Lo strato era costituito da sedimento incoerente ricco di ceneri sciolte, fauna e reperti frammentari, anche di notevole interesse, tra i quali: 7 tokens, 2 fuseruole (di cui una miniaturistica), 1 ansa tipo RTV, 1 alto piede di un bacino, 1 lisciatoio in ocra, 1 frammento di griglia forata fittile, 1 piede di corno fittile, 1 punteruolo e 1 oggetto di incerta determinazione in osso. Fra i numerosi frammenti fittili dello strato alcuni parrebbero di produzione non locale. Di questi meritano menzione 2 frammenti dipinti di cui 1 con reticolo in bruno su ingobbio verdastro, e 2 frammenti incisi, di cui 1 ascrivibile allo stile maltese di Tarxien Cemetery (Nicoletti, 2006). Fra la fauna sono stati recuperati anche 16 reperti ittio-malacologici, fra i quali: 8 vertebre di cernia (Epinephelus sp), 1 vertebra di scorfano rosso (Scorpaena scrofa), 2 vertebre indeterminabili, 1 articolare di tunnide (Tunnidae sp), 3 spine indeterminabili e 1 peristoma di Monodonta sp. Particolarmente significativa è la presenza dell’articolare di tonno in quanto prelude a tecniche di pesca piuttosto complesse. Vanno inoltre menzionate le tracce antropiche presenti su una delle vertebre di cernia e sull’articolare di tonno. La prima è riconducibile quasi sicuramente alla fase di pulitura del pesce in quanto riferibile a strumenti da taglio. La seconda, invece, potrebbe essere legata alla lavorazione dell’osso per finalità diverse da quella alimentare.

US 244: corrisponde a quel tratto della paleosuperficie della secondo livello di vita della prima fase formato da reperti poggianti direttamente sul battuto. Gli unici resti in giacitura primaria si riducono ad un ammasso di frammenti fittili sul lato N-E della capanna. Merita menzione un oggetto ligneo carbonizzato, simile ad una tavola lunga 64 cm, larga 20 cm e spessa 5 cm (Nicoletti, 2006). Fra i reperti sono stati recuperati anche 3 vertebre di cernia (Epinephelus sp), 2 vertebre appartenenti alla famiglia degli sparidi (Sparidae sp) e 1 frammento non determinabile né dal punto di vista anatomico che specifico. US 237: corrisponde a quel tratto della paleosuperficie del secondo livello della prima fase di vita della capanna caratterizzato da un sottile accumulo formato dalla disgregazione del battuto stesso. Questo strato ha restituito, sparsi per tutto l’ambiente, numerosi vaghi a ciambellina di una collana di faience, insieme ad altri reperti, tra i quali: 1 scoria di fusione in bronzo, 1 grumo di probabile ossido di ferro, 1 lisciatoio in pomice, 2 tokens tagliati a semicerchio, alcuni frammenti di vasi, tra i quali 4 con decorazione incisa ed 1 con atipico impasto buccheroide e 1 Monodonta turbinata con tentativo di praticarvi un foro di sospensione (Nicoletti, 2006). Accanto a quest’ultima anche 11 resti di Monodonta sp (prive di foro), 1 di Cymatium parthenopeum, 1 di Patella ulyssiponensis , 1 di Muricidae sp e 1 di conchiglia non determinabile a livello specifico. Oltre ai reperti malacologici dallo strato provengono anche 8 reperti ittiologici, ovvero: 1 premascellare, 1 dentale e 2 vertebre di cernia (Epinephelus sp), 1 vertebra di tordo (Labrus sp) e 2 spine indeterminabili dal punto di vista specifico. Interessante è la presenza di tracce antropiche, legate a strumenti da taglio per la macellazione, su una delle vertebre di cernia (Epinephelus sp).

US 210: corrisponde all’interfaccia superiore di un accumulo che copriva la paleosuperficie di terzo livello e che fungeva da superficie di calpestio della quarta ed ultima fase di vita della capanna. L’accumulo si presentava incoerente, ghiaioso e ricco di ciottoli e di fauna (Nicoletti, 2006). Quest’ultima ha restituito anche 1 vertebra di cernia (Epinephelus sp), 1 vertebra di sparide (Sparidae sp) e 1 spina indeterminabile. Interessante è la presenza di tracce antropiche sulla vertebra caudale di sparide (Sparidae sp) legate alla macellazione della risorsa pesce. US (…): alcuni dei reperti ittio-malacologici recuperati nella capanna D7 non riportano la US di provenienza. Si tratta di un totale di 16 reperti e si tratta, nello specifico, di: 1 premascellare di tordo (Labrus sp), 1 Hexaplex trunculus, 1 Mitrella sp, 1 Conus mediterraneus, 1 Patella sp, 5 Patella

US 233: corrisponde ad un accumulo di sedimento incoerente posto al di sopra della paleosuperficie 244-237. L’unità stratigrafica si presentava particolarmente ricca di fauna, con 57

Reperti di fauna marina

Fig. II.7 - Mursia, capanna D9: planimetria (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 347). Pict. II.7 - Mursia, hut D9: planimetry (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 347). US 213: si riferisce alla paleosuperficie con lastre litiche posta al di sotto della US 206. Ad essa collegati erano 2 frammenti d’importazione, di cui 1 dipinto, ed 1 punteruolo in osso. I resti ittiologici qui recuperati sono 3 e si tratta di una vertebra di cernia (Epinephelus guaza) e di 2 resti indeterminabili.

caerulea e 6 Monodonta sp. Fra questi, la Mitella sp e il Conus mediterraneus presentano un foro da predazione. II.2.3 La capanna D8 (parte I, cap. II, fig. II.4a-b/part I, chapt. II, pict. II.4a-b) Dimensioni: 4,76 m (lunghezza) Forma: ellittica con estremità diverse Orientamento: Fasi di vita: I fase US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 223; US 222; US 213; US 212; US 211; US 2001 Reperti: C1-C18 (vedasi cap. III)

US 212: lo strato era ricco di fauna e conservava un punteruolo d’osso. I resti ittio-malacologici portati alla luce sono in totale 21. Quelli ittiologici sono così suddivisi: 9 vertebre, 1 opercolare, 1 lacrimale e 2 cleitri di cernia (Epinephelus sp), e 4 resti indeterminabili. Una della 9 vertebre di cernia (Epinephelus sp) presenta tracce d’intervento antropico legate alla probabile macellazione. Invece, quelli malacologici comprendono 4 resti di Patella ferruginea.

US 223: si tratta di uno strato di preparazione con intonaco e frammenti utilizzati come materiali di risulta, sottostante all’US 222. Al suo interno si rinvennero: 1 token, fuseruole, un gruppo di 7 frammenti attribuibili al Protoappenninico B, 2 frammenti dipinti chiaramente importati. Il primo dei due reperti conservava una patina carbonatica estranea al contesto geologico pantesco. In questa US si trovarono abbondanti frammenti d’intonaco e concotto. La fauna marina qui rinvenuta si riferisce a 16 reperti. Si tratta, nello specifico, di: 1 dentale di pagro (Pagrus pagrus), 1 vertebra e 1 subopercolare di cernia (Epinephelus sp), 2 spine indeterminabili, 6 resti di pesce, indeterminabili sia anatomicamente che a livello specifico, e 5 resti di Patella sp.

US 211: dallo strato proviene un solo reperto di fauna marina e si tratta di 1 frammento di Monodonta sp. US 200: corrisponde al piano pavimentale della più recente fase di vita della capanna. Ricco di ceneri, ceramica, fauna e litica. Da segnalare 1 vaso su tre piedi, decorato nello stile di Tarxien Cemetery, 1 mortaio, 2 tokens, 1 frammento di vaso realizzato al tornio certamente importato ed 1 ansa a soprelevazione asciforme. Dallo strato proviene un unico reperto ittiologico. Si tratta di una vertebra di cernia (Epinephelus sp).

US 222: corrisponde alla paleosuperficie con chiazze di conconcotto e lastre litiche posta ad di sotto della US 212. Dallo strato proviene un solo resto di pesce. Si tratta di un cleitro di cernia (Epinephelus sp).

II.2.4 La capanna D9 (fig. II.7/pict. II.7) Dimensioni: 3,10 x 1,40 m Forma: ellittica con absidi uguali Orientamento: NW-SE Fasi di vita: II fase US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 214

1 Per le informazioni sulla pedologia delle US 200, 212, 213, 222 e 223, e sui reperti in esse contenute si rimanda anche alla parte I, cap. II del presente volume.

58

Le capanne e i reperti di fauna marina

Fig. II.8 - Mursia, capanna D10: planimetria del I livello (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 341). Pict. II.8 - Mursia, hut D10: planimetry of the level I (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 341). Reperti: E1 (vedasi cap. III)

II.2.5 La capanna D10 (fig. II.8/pict. II.8)

US 214: corrisponde alla paleosuperficie posta al di sotto del crollo di pietre sotto al quale giaceva la capanna. Essa era particolarmente ricca di reperti, sebbene frantumati. Quasi tutto lo spazio era occupato ma diversi vasi sembravano allineati con un certo ordine lungo il filo del muro. Sono state recuperate numerose olle, 4 tazze (una delle quali miniaturistica) e 1 piccolo boccale ansato. Il gruppo più numeroso e vario era formato dai bacini. Erano presenti alcuni grandi coperchi troncoconici con anse asimmetriche alla sommità. Tra le forme non vascolari vi erano i frammenti di almeno 2 alari ginecomorfi e 1 sostegno fittile. Dei 4 tokens rinvenuti 2 erano in pomice. L’industria litica si limitava a 1 macina, 1 pestello, 1 segmento rettangolare in calcedonio e 1 vaso litico al centro dell’ambiente vi era un pezzo di legno carbonizzato, presso al quale vi era un grosso nodulo di conglomerato argilloso combusto (Nicoletti, 2006). Solo 4 sono i resti di fauna marina rinvenuti sulla paleosuperficie in questione. Si tratta di avanzi di pesce indeterminabili sia dal punto di vista anatomico che specifico.

Dimensioni: 9 x 3 m Forma: ellittica Orientamento: E-W Fasi di vita: I fase (livelli I e II) US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 261; US 259; US 246; US 243; US 242; US 234; US 220 Reperti: G1-G35/2 (vedasi cap. III) US 261: corrisponde al battuto del primo livello di vita della capanna. Questo strato era costituito da una distesa di argilla concotta di colore rosso, allettata in straterelli assai sottili, direttamente sovrapposti uno sull’altro (Nicoletti, 2006). Qui sono stati recuperati 4 reperti malacologici, dei quali: 1 di Patella caerulea, 1 di Ranella olearia, 1 di Thais haemastoma e 1 indeterminabile. US 259: corrisponde ad un accumulo che va a sostituire il battuto del primo livello in prossimità del lato W della capanna. Esso ha restituito molti resti antropici in giacitura 59

Reperti di fauna marina

Fig. II.9 - Mursia, capanna D11: planimetria del I livello (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 344). Pict. II.9 - Mursia, hut D11: planimetry of the level I (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 344). secondaria, tra i quali: 1 pomello fittile, 3 fuseruole, 1 vago in osso, 1 forma di fusione bifacciale, 1 vaso in frammenti, 1 punteruolo in osso e 1 boccaletto inciso di stile Tarxien Cemetery (Nicoletti, 2006). Dalla US provengono anche 19 resti di Monodonta sp, 2 di Gibbula sp, 9 di Patella caerulea, 12 di Patella sp, 1 di Thais haemastoma e 1 di Bittum sp.

stato effettuato nella zona centro-occidentale dell’ambiente: una concentrazione di 27 tokens (Nicoletti, 2006). Oltre alle 3 conchiglie di Cardium dalla paleosuperficie provengono anche 8 resti di Monodonta sp, 2 di Patella caerulea e 1 di Patella sp. US 242: dallo strato proviene 1 solo reperto malacologico e si tratta di Monodonta sp.

US 246: corrisponde ad una porzione del battuto pavimentale, riconducibile al secondo livello di vita della capanna, posto ad E dell’ambiente e caratterizzato da argilla concotta (Nicoletti, 2006). Lo strato ha restituito 3 resti di Monodonta sp, 2 di Patella caerulea e 1 di Patella sp.

US 234: qui sono stati recuperati 2 resti malacologici. Si tratta di un apice di Patella sp e di 1 Patella caerulea conservatasi solo parzialmente.

US 243: corrisponde alla paleosuperficie della seconda fase strutturale della capanna. Ha restituito, fra molti frammenti sparsi, diversi reperti in giacitura primaria: 2 ollette, 1 token; diversi vasi in frammenti; nella stessa abside in giacitura secondaria, sono stati raccolti 1 frammento con decorazione incisa e 1 punteruolo in osso; una concentrazione di frammenti vascolari. Due vasi litici erano profondamente incassati nel battuto sottostante; intorno vi erano i frammenti sparsi di un pithos. Un minuscolo vaso litico è stato rinvenuto radente il muro dell’abside W, accanto ad 1 frammento inciso e a 1 punteruolo in osso e a breve distanza da 3 grosse conchiglie di cardium. Nella zona N-E si sono rinvenuti 1 token e 1 olletta ansata. Il rinvenimento forse più singolare è

US 220: corrisponde al crollo rivenuto al di sopra della palosuperficie della seconda fase. Il crollo era composto da pietre appartenenti al muro della capanna, frammiste a sedimento sciolto, contenente anche resti antropici in giacitura secondaria, tra i quali 1 punteruolo in osso, 1 vaso litico e 1 macina. Conteneva inoltre 16 lastre litiche, di misure diverse ma di forma analoga (rettangolare o appena trapezoidale), che giacevano prevalentemente nella parte superiore dello strato e nelle posizioni più diverse (Nicoletti, 2006). Dal crollo provengono anche resti di fauna marina, di cui 11 relativi a pesci e 99 a conchiglie. Per quanto riguarda i resti ittiologici si tratta di 1 quadrato e di 1 vertebra di cernia (Epinephelus sp), di 2 vertebre di sparide (Sparidae), di 1 60

Le capanne e i reperti di fauna marina

Fig. II.10 - Mursia, capanna D11: planimetria II livello (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 353). Pict. II.10 - Mursia, hut D11: planimetry of the level II (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 353). iomandibolare , di 1 preopercolare e di 1 mascellare di tordo (Labrus sp e Labrus merula) e di 1 spina indeterminabile. Sia la vertebra di tordo (Labrus sp) che il quadrato e la vertebra di cernia (Epinephelus sp) presentano tracce di intervento antropico legato quasi sicuramente alla fase di pulitura e di macellazione del pesce. Per ciò che concerne i resti malacologici si tratta di: 1 resto di Gibbula sp, di 25 resti di Patella sp, di 35 resti di Patella caerulea, di 1 resto di Patella ulyssiponensis, 8 resti di Thais haemastoma e 29 di Monodonta sp. Nessuno di essi presenta fori e/o tracce di combustione.

US 321: corrisponde alla paleosuperficie della prima fase di vita della capanna. L’area intorno alle lastre dell’abside S era cosparsa di frammenti separati dalla lastra verticale. Un pestello isolato è stato rinvenuto a S-E della banchina, accanto ad alcuni tratti di un bacino. Al centro dell’ambiente vi era un singolare vaso litico contenente sedimento sabbioso sterile. La parte N della capanna era occupata da un minor numero di reperti, in genere piccoli gruppi di frammenti fittili, tra i quali la base di un probabile corno fittile, 1 frammento inciso di stile Capo Graziano, 1 frammento di vaso inciso, 3 frammenti con impasto non locale e 1 token (Nicoletti, 2006). Dalla stessa US provengono anche 3 resti di Patella caerulea.

II.2.6 La capanna D11 (figg. II.9-10/pict. II.9-10) Dimensioni: 8,30 x 3,05 m Forma: ellittica Orientamento: N-S Fasi di vita: I fase (livello I), II fase (livelli II e III) US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 341; US 321; US 287 Reperti: H1-H4/2 (vedasi cap. III)

US 287: corrisponde ad uno strato di pietre costipate, forse un crollo o una massicciata, posto tra il primo e il secondo livello della capanna. Tra i reperti di questo strato vanno menzionati: 5 tokens, 2 blocchetti di argilla sedimentaria, 1 oggetto piano-convesso, 1 lastra litica con foro passante, 1 distanziatore in osso levigato e 4 frammenti vascolari di impasto non locale. Le pietre che componevano lo strato erano disposte in modo uniforme, talvolta apparentemente allineate. Alla sommità di questo strato vi erano chiazze di un vespaio litico di clasti, ciottoli e frammenti fittili che colmavano gli avvallamenti. Fra i frammenti fittili vanno segnalati: 2 orli di vasi decorati con tacche incise, 2 frammenti di vasi con decorazione incisa, 1 frammento di

US 341: corrisponde alla banchina presente nel livello di frequentazione di prima fase. Su di essa sono stati trovati alcuni reperti: 1 brocchetta, 1 coperchio, 1 macinello, 1 pestello, 1 arnione in ossidiana e parecchio carbone sparso, in mezzo al quale erano 3 conchiglie marine (Nicoletti, 2006). 61

Reperti di fauna marina

Fig. II.11 - Mursia, capanna D12: planimetria US 282 (dis. Giliberto L.). Pict. II.11 - Mursia, hut D12: planimetry of US 282 (draw. Giliberto L.). Interessanti sono le tracce antropiche visibili sulla spina che testimoniano una lavorazione non legata a fini alimentari (es. macellazione) ma alla realizzazione di manufatti.

impasto di tipo non locale, 1 apice di ansa di stile RTV, diversi frammenti di tazze affini allo stili Protoappenninico B, 1 tubicino fittile e 4 tokens. Fra gli oggetti litici vi erano 1 ciottolo con una concavità artificiale simile ad un piccolo vaso litico, 1 pietra discoidale in calcarenite e un blocco di argilla sedimentaria (Nicoletti, 2006). Per quanto riguarda la fauna marina sono stati qui recuperati 1 preopercolare di cernia (Epinephelus sp) e 1 premascellare di corvina (Sciaena umbra). II.2.7 La capanna D12 (fig. II.11/pict. II.11)

US 282: la fauna marina recuperata in questo strato è costituita da 4 resti ittiologici e da 2 resti malacologici. Per quanto riguarda i primi, si tratta di 2 vertebre e 1 mascellare di cernia (Epinephelus sp) e di un resto non determinabile né dal punto di vista anatomico che dal punto di vista specifico. Mentre, per quanto riguarda i secondi, si tratta di 2 Patelle sp conservatesi solo parzialmente.

Dimensioni: Forma: ovale Orientamento: Fasi di vita: I fase US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 283; US 282; US 281; US 279 Reperti: D1-D12/2 (vedasi cap. III)

US 281: lo strato ha restituito 4 reperti ittio-malacologici. I reperti ittiologici sono costituiti da: 1 vertebra di cernia (Epinephelus sp), da 1 base occipitale di pagro (Pagrus pagrus) e da 1 base occipitale di cernia rossa (Mycteroperca rubra). Sulla vertebra di cernia sono presenti tracce antropiche riferibili a strumenti da taglio. I reperti malacologici si riferiscono ad un apice di Patella sp.

US 283: dallo strato provengono solo 2 resti di pesce. Si tratta di 1 ceratoiale e di 1 spina di cernia (Epinephelus sp).

US 279: da qui provengono 4 resti ittio-malacologici. Fra i resti di pesce troviamo: 2 vertebre di cernia (Epinephelus sp) 62

Le capanne e i reperti di fauna marina

Fig. II.12A-C - Mursia, capanna D14: planimetria delle A) US 363, B) US 331, C) US 332 (dis. Giliberto L.). Pict. II.12A-C - Mursia, hut D14: planimetry of A) US 363, B) US 331, C) US 332 (draw. Giliberto L.). e 1 vertebra di sarago (Diplodus sp). I resti malacologici, invece, sono riconducibili ad un solo resto di conchiglia di Buccinum sp.

vertebre e 1 articolare di cernia (Epinephelus sp) e 3 spine indeterminabili. Mentre fra quelli malacologici trovano menzione: 7 resti di Patella caerulea, 15 di Monodonta sp e 2 di Thais haemastoma.

II.2.8 La capanna D14 (fig. II.12A-C/pict. II.12A-C) US 331: lo strato ha restituito solo 2 reperti macolacologici: 1 di Conus mediterraneus e 1 indeterminabile.

Dimensioni: Forma: ovale Orientamento: Fasi di vita: US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 363; US 350; US 332; US 331 Reperti: F1-F22 (vedasi cap. III)

II.2.9 La capanna D15 (fig. II.13/pict. II.13) Dimensioni: 5 x 3,70 m Forma: edificio absidato Orientamento: E-W Fasi di vita: III fase US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 365 Reperti: L1-L3 (vedasi cap. III)

US 363: lo strato ha restituito 53 reperti di fauna marina. I resti ittiologici sono: 1 quadrato e 1 vertebra di cernia (Epinephelus sp), 1 preopercolare di cernia dorata (Epinephelus alexandrinus), 1 premascellare di tordo (Labrus sp) e 2 spine indeterminabili. Fra i reperti malacologici vanno menzionati: 37 resti di Monodonta sp, 7 di Patella caerulea (1 delle quali con foro da predazione), 2 di Patella aspera e 1 di Vermetus sp.

US 365: corrisponde alla paleosuperficie della capanna. Essa comprendeva parecchi frammenti di argilla concotta e reperti in giacitura primaria, in massima parte al centro dell’ambiente: 2 tazze, 3 olle e un paio di vasetti frammentari. A ridosso dell’abside stavano 1 token e 1 macina. Sopra la piastra vi erano 2 alari ginemorfi, ed intorno ad essa 1 bacchetta in legno carbonizzato, 1 segmento rettangolare in selce, 1 punteruolo in osso e 1 scodellina, insieme a grossi ciottoli tra i quali giacevano 3 macine. Sparsi per l’ambiente vi erano inoltre un secondo segmento rettangolare in selce e 1 scheggia della stessa roccia, 3 frammenti di vasi di impasto

US 350: da qui proviene una sola vertebra di sparide (Sparidae sp). US 332: i reperti ittio-malacologici provenienti da questo strato sono in totale 30. Fra quelli ittiologici ci sono: 2 63

Reperti di fauna marina

Fig. II.13 - Mursia, complesso D15-DIII: planimetria (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 358). Pict. II.13 - Mursia, building D15-DIII: planimetry (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 358).

Fig. II.14 - Mursia, capanna D17: planimetria (dis. Giliberto L.). Pict. II.14 - Mursia, hut D17: planimetry (draw. Giliberto L.).

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Le capanne e i reperti di fauna marina non locale, 1 frammento di macina e 1 token in pietra levigata; 1 token fittile è stato raccolto al margine della trincea militare, in giacitura dubbia (Nicoletti, 2006). Dalla paleosuperficie provengono anche: 1 vertebra di cernia (Epinephelus sp), 1 faringale di tordo (Labridae sp) e 1 reperto di pesce non identificabile né a livello anatomico né specifico.

US 327: i reperti di fauna marina provenienti da questo strato si riferiscono ad 1 solo resto di Monodonta sp. US 323: lo strato ha restituito 1 resto di pesce indeterminabile e 1 resto di conchiglia di Monodonta sp. US 321: da qui provengono 5 reperti ittio-malacologici. I reperti ittiologici sono: 1 dentale e 2 vertebre di cernia (Epinephelus sp). Mentre, i reperti malacologici sono: 1 peristoma di Monodonta sp e 1 columella indeterminabile dal punto di vista specifico.

II.2.10 La capanna D17 (fig. II.14/pict. II.14)2 Dimensioni: 3,91 x 2,50 m Forma: ovale regolare Orientamento: NE-SW Fasi di vita: US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 442; US 441 Reperti: I1-I5/2 (vedasi cap. III)

US 316: la fauna marina proveniente dallo strato è costituita da soli reperti malacologici. Fra i 18 recuperati troviamo: 9 resti di Monodonta sp, 5 di Patella sp, 3 di Patella caerulea e 1 di Patella ferruginea. Una delle Monodonta sp recuperate presenta un foro da predazione.

US 442: si riferisce ad uno strato composto da sedimento argilloso scuro con molte pietre di diverse misure riconducibile ad un secondo livello abitativo. Al suo interno presso l’abside nord, si rinvenne una figurina fittile di uccello integra, oltre che: 2 tazze, 1 bicchiere su alto piede miniaturistico, 2 tokens, 1 frammento decorato da costolatura verosimilmente d’importazione, 2 punteruoli in osso e 1 macinello. Tra i reperti particolari vanno menzionati 2 frammenti ceramici d’importazione e 1 recante una decorazione incisa del tipo di ascendenza maltese assimilabile alla facies di Tarxien Cemetery. Dallo strato provengono anche 6 resti di pesce, tra i quali: 1 premascellare e 3 vertebre di cernia (Epinephelus sp), 1 vertebra di pagro (Pagrus pagrus) e 1 resto indeterminabile sia a livello anatomico che specifico.

US 313: dallo strato provengono 2 resti di Monodonta sp. US 308: i reperti ittio-malacologici provenienti dallo strato sono in totale 7. I resti ittiologici sono: 1 base occipitale di pagro (Pagru pagrus) e una spina indeterminabile, mentre quelli malacologici sono: 1 resto di Patella ferruginea e 4 di Monodonta sp. US 307: lo strato ha restituito 17 reperti di fauna marina. I 2 ittiologici sono: 1 quadrato e supracleitro di cernia (Epinephelus sp), mentre, i 15 malacologici sono: 14 resti di Monodonta sp e 1 di Thais haemastoma. II.3.2 La capanna B4 (fig. II.16/pict. II.16) Dimensioni: 16,6 mq Forma: ellittica Orientamento: NW-SE Fasi di vita: I fase (livelli I e II) e II fase (livelli III, IV, V, VI, VII) US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 490; US 486; US 485; US 484; US 431; US 426; US 423; US 421; US 418; US 410; US 408; US 91; US 90; US 88; US 87; US 73; US 67; US 42; US 38 Reperti: N1-N112 (vedasi cap. III)

US 441: si tratta di uno strato del secondo livello abitativo. Al suo interno si rinvenne: 1 vaso litico, 1 frammento di tazza miniaturistica e 1 piccolo frammento di ceramica tornita, a superficie arancione lucida, forse miceneo. I resti di fauna marina, rinvenuti nella medesima US, sono riconducibili a solo 3 ittiologici: 1 vertebra di cernia (Epinephelus sp), 1 vertebra di pagro (Pagrus pagrus) e 1 vertebra di cernia dorata (Epinephelus alexandrinus). II.3 Settore B (fig. II.15/pict. II.15)

US 490: corrisponde ad un lacerto di battuto presente nell’area N dell’ambiente e riferibile alla VI fase di vita della capanna. Da questa US provengono frammenti di tazzeattingitoio cosiddette “ad orecchie equine”, appartenenti alla facies RTV, e frammenti di vasi su piede (Ardesia, 2006). Oltre ai frammenti ceramici, dal battuto proviene anche una spina di pesce non identificabile né dal punto di vista anatomico né specifico.

II.3.1 La capanna B3 Dimensioni: Forma: ovale allungata Orientamento: NO-SE Fasi di vita: II fase US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 940; US 327; US 323; US 321; US 316; US 313; US 308; US 307 Reperti: M1-M25 (vedasi cap. III)

US 486: corrisponde a parte del livellamento effettuato per risistemare la capanna a seguito del crollo del muro avvenuto nella precedente V fase per consentirne la frequentazione nella successiva VI. Il livellamento identificato con l’US 486 corrisponde alla porzione posta nell’area N della struttura. Anche da questo strato provengono frammenti di tazzeattingitoio cosiddette “ad orecchie equine” appartenenti alla facies RTV e frammenti di vasi su piede (Ardesia, 2006). Nello stesso strato sono presenti 2 apici di Patella caerulea.

US 940: dallo strato provengono solo i resti di 2 conchiglie: 1 di Monodonta sp e 1 di Thais haemastoma.

2 Per le informazioni sulla pedologia delle US 441 e 442, e sui reperti in esse contenute si rimanda anche alla parte I, cap. II del presente volume.

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Reperti di fauna marina

Fig. II.15 - Mursia, settore B: planimetria generale (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 303). Pict. II.15 - Mursia, sector B: general planimetry (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 303).

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Le capanne e i reperti di fauna marina

Fig. II.16 - Mursia, capanna B4: A) planimetria VI livello; B) planimetria VII livello (Ardesia-Cattani-Marazzi-NicolettiSecondo-Tusa, 2006, p. 309). Pict. II.16 - Mursia, hut B4: A) planimetry level VI; B) planimetry level VII (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 309). US 485: corrisponde al battuto disteso sul livellamento effettuato per consentire la frequentazione di VI fase. La stesura di questo battuto viene, quindi, a coprire i filari conservatisi della parete crollata e il vecchio ingresso e si estende verso W. Dal battuto provengono frammenti di tazzeattingitoio cosiddette “ad orecchie equine”, appartenenti alla facies RTV, e frammenti di vasi su piede (Ardesia, 2006). Da qui proviene anche una Patella caerulea.

vari frammenti di tazze-attingitoio e di vasi su piede troncoconico (Ardesia, 2006). Per quanto riguarda l’ittiofauna, dallo strato provengono 22 resti, di cui: 1 subopercolare, 1 dentale e 2 vertebre di cernia (Epinephelus sp), 1 cleitro di sarago (Diplodus sp), 1 opercolare, 1 faringale, 1 mascellare, 1 uroiale, 3 premascellari, 3 vertebre e 1 preopercolare di tordo (Labrus merula, Labrus turdus, Labrus sp), 1 faringeale di labride (Labridae sp), 1 pterigiforo e 3 spine non identificabili a livello specifico e 1 resto indeterminabile sia dal punto di vista anatomico che specifico. Da sottolineare la presenza di tracce antropiche, legate all’uso di strumenti da taglio, sulle 2 vertebre di cernia (Epinephelus sp). Per ciò che concerne la malacofauna, lo strato ha restituito ben 87 resti di conchiglie. Nello specifico: 5 resti di Thais haemastoma, 11 di Monodonta sp, 4 di Patella sp e 67 di Patella caerulea.

US 484: corrisponde al livellamento effettuato per consentirne la frequentazione di VI fase posto in prossimità dell’area S della capanna. Anche da qui provengono frammenti di tazze-attingitoio cosiddette “ad orecchie equine”, appartenenti alla facies RTV, e frammenti di vasi su piede (Ardesia, 2006). Lo strato ha restituito anche 5 resti di Patella sp, due dei quali con foro da predazione. US 431: corrisponde allo strato deposto nel vano N della capanna, venutosi a creare a seguito della costruzione, al centro della struttura, durante la VI fase, di due tramezzi perpendicolari ai lati lunghi. Il vano in questione doveva essere legato allo stoccaggio e/o lavorazione e consumazione del cibo, come proverebbe l’abbondanza al suo interno di resti faunistici, ittiofauna, malacofauna e semi, unitamente ai rinvenimenti ceramici, relativi ad un dolio alto circa 70cm e a

US 426: lo strato ha restituito solo 2 apici di Patella caerulea. US 423: dallo strato proviene una sola spina di pesce indeterminabile a livello specifico. US 421: i reperti di fauna marina provenienti da questo strato sono in totale 16. I resti ittiologici recuperati sono: 1 67

Reperti di fauna marina preopercolare di cernia (Epinephelus sp) e 1 spina indeterminabile. I reperti malacologici sono invece costituiti da: 7 resti di Monodonta sp, 4 di Thais haemastoma, 1 di Patella sp e 2 indeterminabili. Una delle conchiglie di Monodonta sp recuperate presenta un foro da predazione.

opercolare, 1 interopercolare e 1 supracleitro di cernia (Epinephelus sp), 1 faringale di labride (Labridae sp), 1 preopercolare di tordo (Labrus sp) e da 1 interopercolare indeterminabile dal punto di vista specifico. I resti malacologici sono invece costituiti da: 12 resti di Monodonta sp, 2 di Patella caerulea, 1 di Thais haemastoma, 3 di Sepia officinalis e 1 columella indeterminabile.

US 418: da qui provengono solo 6 reperti malacologici. Si tratta di: 3 resti di Patella caerulea, 2 di Patella sp e 1 indeterminabile.

US 73: corrisponde ad uno strato del crollo che determinò la repentina cessazione dell’attività svolta nel corso della VI fase nella zona N. Tale crollo andò a sigillare l’abbondante ceramica proveniente dalla US 431 (Ardesia, 2006). Lo strato 73 ha inoltre restituito 1 resto di Monodonta sp con foro da predazione.

US 410: corrisponde ad uno degli strati relativi alla frequentazione di VII fase. Tale US, a matrice limosa grigio scura, si presenta particolarmente ricca di resti faunistici e frammenti ceramici di tazze-attingitoio del tipo RTV mature, vasi su piede e olle (Ardesia, 2006). Fra i resti faunistici trovano menzione anche 7 resti di pesce e 7 di conchiglie marine. Fra i resti ittici troviamo: 2 vertebre, 1 ceratoiale, e 1 cleitro di cernia (Epinephelus sp), 1 premascellare di sarago (Diplodus sargus) e 2 spine indeterminabili. Il gruppo di resti malacologici è invece costituito da: 4 resti di Patella caerulea (di cui 1 con foro da predazione), 2 di Thais haemastoma e 1 di Monodonta sp.

US 67: la fauna marina proveniente da questo strato è costituita da ben 43 reperti. I resti ittiologici sono: 1 iomandibolare, 2 cleitri, 1 spina pelvica, 1 premascellare, 8 vertebre e 1 spina di cernia (Ephinephelus sp), 1 palatino e 1 vertebra di sparide (Sparidae sp), 1 post-temporale di tordo (Labrus sp), 1 vertebra di pagro (Pagrus pagrus), 2 spine indeterminabili e 3 resti indeterminabili sia a livello anatomico che specifico. Interessante è la presenza di tracce antropiche, lasciate da strumenti da taglio, sul palatino di sparide (Sparidae sp). I resti malacologici sono: 9 resti di Monodonta sp e 11 di Patella caerulea.

US 408: i reperti recuperati in questo strato relativi alla fauna marina sono in totale 24. Si tratta di: 1 preopercolare di tordo (Labrus sp), di 13 resti di Patella caerulea e di 10 resti di Monodonta sp. 2 delle 13 patelle recuperate presentano fori da predazione.

US 42: dallo strato proviene un unico reperto ittiologico identificato come vertebra di cernia (Epinephelus sp).

US 91: corrisponde ad uno strato, relativo alla frequentazione di VII fase, a matrice limosa grigio scura ricca di resti faunistici e frammenti ceramici di tazze-attingitoio del tipo RTV mature, vasi su piede e olle (Ardesia, 2006). Fra i resti faunistici vanno menzionati 36 resti ittio-malacologici. Per quanto riguarda i resti di pesce sono stati recuperati: 2 premascellari, 1 uroiale, 2 vertebre e 1 articolare di tordo (Labrus merula, Labrus turdus e Labrus sp), 1 articolare di sciarrano (Serranus scriba) e 1 interopercolare e 1 spina non identificabili a livello anatomico e specifico. Mentre per ciò che concerne i resti malacologici sono stati portati alla luce: 5 resti di Sepia officinalis, 4 di Monodonta sp, 16 di Patella caerulea e 2 di Patella sp.

US 38: lo strato ha restituito un unico reperto ittiologico indeterminabile sia dal punto di vista anatomico che specifico. II.3.3 La capanna B5 (fig. II.17/pict. II.17) Dimensioni: 4,60 x 2,40 m Forma: rettangolare Orientamento: N-W Fasi di vita: III fase US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 401; US 400; US 99 Reperti: P1-P7 (vedasi cap. III)

US 90: corrisponde allo strato deposto in un momento finale della VII fase che va ad inglobare l’ambiente B4 nella più ampia struttura B8 (Ardesia, 2006). Dall’ampio strato provengono 9 resti di fauna marina, tra cui: 1 vertebra, 2 articolari, 1 premascellare, 1 post-temporale di cernia (Epinephelus sp), 1 arco branchiale e 1 spina non identificabili a livello specifico e 2 resti di pesce non determinabili. Da sottolineare la presenza di tracce antropiche sulla spina di pesce non identificata, legate probabilmente alla realizzazione di un manufatto.

US 401: dallo strato proviene un’unica vertebra di cernia (Epinephelus sp). US 400: lo strato ha restituito ben 39 reperti di fauna marina. Oltre all’unico reperto ittiologico indeterminato i restanti 38 sono malacologici. Nello specifico si tratta di: 35 resti di Monodonta sp, 1 di Patella caerulea, 1 di Gibbula sp e 1 di Mitrella sp. US 99: dallo indeterminabile.

US 88: da qui provengono 14 reperti ittio-malacologici. Si tratta di: 1 spina pelvica di cernia (Epinephelus sp), 5 resti di Monodonta sp, 3 di Patella caerulea, 1 di Patella ulyssiponensis e 4 di Patella sp. Una delle Patella caerulea recuperate presenta un foro da predazione.

strato proviene una

II.3.4 La capanna B8 Dimensioni: 8 x 5 m Forma: ovale Orientamento: NE-SO Fasi di vita: III fase

US 87: lo strato ha restituito 27 reperti di fauna marina. I resti ittiologici sono costituiti da: 1 post-temporale, 1 vertebra, 1 68

spina di pesce

Le capanne e i reperti di fauna marina

Fig. II.17 - Mursia, capanna B5: planimetria (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 321). Pict. II.17 - Mursia, hut B5: planimetry (Ardesia-Cattani-Marazzi-Nicoletti-Secondo-Tusa, 2006, p. 321). US di provenienza dei reperti di fauna marina: US 420, US 64; US 63; US 62; US 61; US 60; pulizia sezione Reperti: Q1-Q30 (vedasi cap. III)

compatto inframmezzato a blocchi o sottili livelli di limo rosso, sul quale viene impiantata una probabile fornace, mentre nei pressi del limite E dell’ambiente viene realizzata una cista litica di combustione. Le caratteristiche dell’US 60, unitamente allo stato di conservazione delle strutture impiantate su di essa, permettono di ipotizzare che l’area fu interessata da un incendio, che ne determinò la distruzione e l’abbandono (Ardesia-Cattani, 2006). Dallo strato pervengono 7 resti ittiologici, di cui: 1 quadrato e 1 dentale di cernia (Epinephelus sp), 1 opercolare di pagro (Pagrus pagrus), 2 archi branchiali indeterminabili e 2 spine anch’esse indeterminabili. Da sottolineare la presenza di tracce antropiche sul dentale di cernia (Epinephelus sp), dovute alla probabile macellazione del pesce.

US 420:lo strato ha restituito 4 reperti di fauna marina: 3 resti di Monodonta sp, e 1 di Patella sp. US 64: nello strato sono stati recuperate 5 resti malacologici, tutti di Monodonta sp. US 63: dallo strato provengono 16 resti di fauna marina. I 14 reperti ittiologici sono: 1 quadrato, un dentale e 1 preopercolare di cernia (Epinephelus sp), 1 faringeale di tordo nero (Labrus merula), 1 vertebra di tordo (Labrus sp), 3 vertebre di pagro (Pagrus pagrus), 1 mascellare di sarago (Diplodus sp), 1 vertebra di cernia rossa (Mycteroperca rubra), 3 spine e 1 preopercolare indeterminabili. I 2 reperti malacologici sono di Patella caerulea e Monodonta sp.

pulizia sezione: dallo strato provengono 3 reperti malacologici. Si tratta di: 1 Patella caerulea e 2 Monodonta sp.

US 62: I resti ittiologici provenienti dallo strato sono: 1 etmoide di cernia rossa (Mycteroperca rubra), 2 vertebre di cernia (Epinephelus sp) e 1 pterigioforo indeterminabile a livello specifico. US 61: lo strato conteneva 8 resti ittio-malacologici. Nello specifico: 1 palatino di cernia (Epinephelus sp), 1 arco branchiale non determinabile a livello specifico e 6 resti di Monodonta sp. US 60: corrisponde al livello di vita più consistente dell’ambiente B8. Si tratta di uno strato limo-argilloso 69

Reperti di fauna marina

Fig. II.18 - Mursia: da sin. verso dex. aghi di bronzo per cucire le vele, peso per reti da pesca in terracotta e ami da pesca in bronzo. Pict. II.18 – Mursia: from left to right, bronze needles to sew the sails, terracotta load of nets and bronze hooks.

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CAPITOLO III L’ANALISI E LA SCHEDATURA DEI REPERTI Abstract

risulta essere utile ai fini della ricerca, in quanto attraverso il lato e ad alcuni elementi anatomici è possibile individuare il Numero Minimo di Individui (NMI).

The ichthyological and malacological findings analyzed, from the interior of the huts of Mursia, were recovered by sieving the soil excavation using fine mesh sieve to obtain results as reliable. Once cleaned of soil residues, the material was divided into a number of subsets (sector, functional unit, stratigraphic units, inventory number, and the anatomical side, etc.) into the two distinct categories of material analyzed. After this first split the sample was considered to be taxonomically identified with the help of collections for comparison and was then subjected to the calculation of the NMI. The whole exercise was accompanied by a database in Excel that was later reworked by creating cards with photographs of the finds.

Un ulteriore suddivisione è stata effettuata lì dove le singole parti anatomiche non si presentavano integre, ma parziali (con parti mancanti) o frammentarie (più frammenti ma riferibili ad un unico reperto). Nel caso i reperti presentavano caratteristiche ben precise, come tracce di macellazione, tracce di combustione, fori, e altro, ovvero elementi che farebbero pensare ad un intervento da parte dell’uomo, la suddivisione è stata ulteriore. In seguito ad una più attenta analisi del materiale, e con l’ausilio di una valida collezione di confronto, è stata effettuata una suddivisione per specie.

Keywords Archaeozoology, ichthyological and malacological findings

L’identificazione è stata eseguita mediante comparazione diretta con le ossa costituenti la collezione di confronto del laboratorio delle Scienze e Tecniche applicate all’Archeologia dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli e la collezione dell’Università del Salento di Lecce1.

III.1 Le strategie di analisi Attraverso il presente elaborato sono stati presi in esame i resti ittiologici e malacologici provenienti dalle capanne del promontorio a monte (settori di scavo B e C) e del pianoro a mare (settori di scavo A e D) dell’insediamento protostorico di Mursia, messe in luce attraverso l’ultima campagna di scavo condotta fra il 2001 e il 2005.

Gli insiemi anatomici sono stati in seguito ulteriormente suddivisi in taxa di appartenenza. III.2 L’impianto della scheda di registrazione dei dati

Si tratta di materiale proveniente esclusivamente dagli ambienti interni delle strutture abitative. Non sono stati invece considerati i resti provenienti dagli spazi esterni dell’abitato e dai vani quadrangolari ( DI-DII-DIII). Ciò fa di questo lavoro solo uno studio preliminare. Per quanto riguarda il ‘promontorio a monte’, e quindi i settori B e C, sono stati analizzati i resti delle capanne B3, B4, B5 e B8. Per il ‘pianoro a mare’, invece, settori A e D, è stato studiato il materiale delle capanne A9, D2, D7, D8, D9, D10, D11, D12, D14, D15 e D17. Le restanti capanne dell’abitato, sempre riferibili all’ultima campagna di scavo, non sono state prese in considerazione in quanto non hanno rilevato la presenza di fauna marina.

L’analisi dei reperti di fauna marina provenienti dall’insediamento di Mursia è stata accompagnata dall’elaborazione di un database, creato attraverso il programma Office Excel, nel quale sono state inserite una serie di voci che consentono di avere un quadro d’insieme di tutte le informazioni relative ad ogni reperto o gruppo di reperti. Attraverso questo sistema è stato possibile intrecciare ed elaborare i dati connessi con i reperti ittiologici e malacologici di riferimento per una successiva realizzazione di grafici e tutto quanto necessario per trarne valide conclusioni. Il suddetto database è stato in seguito rielaborato con File Maker Pro, creando una serie di schede (una per ogni gruppo di reperti) nelle quali sono state riportate tutte le voci del database in Excel e le foto dei reperti analizzati per avere un quadro il più completo possibile in grado di fornire informazioni anche su dimensioni e caratteristiche anatomiche.

Il materiale studiato è stato ottenuto mediante setacciatura del terreno proveniente dalle capanne. Ciò ha permesso il recupero totale dei resti di pesci. Una volta pulito dai residui di terreno, il materiale è stato suddiviso in una serie di sottoinsiemi. Innanzitutto si è effettuata una classificazione per area. Quindi il materiale è stato suddiviso per settori. Dopodiché, all’interno di ciascun settore il materiale è stato sottoposto ad un ulteriore suddivisione per unità funzionale, unità stratigrafica e per numero di inventario. Il tutto naturalmente tenendo ben distinte le due categorie di materiali analizzati, archeoittiologici e archeomalacologici.

Nel database e nelle schede sono stati inseriti i seguenti campi: N°: denominazione data ad ogni singolo gruppo di reperti. È costituito da una lettera maiuscola, che sta ad indicare l’unità funzionale di riferimento e da un numero indicante ogni singolo sottoinsieme. Quindi ogni lettera corrisponde ad una un’unità funzionale, ovvero ad una capanna (es. A = D2,

I reperti sono stati in seguito divisi per parte anatomica e, per le ossa presenti in numero pari nello scheletro dei pesci, anche per lato sinistro o destro. Questo tipo di suddivisione

1 In tal senso si ringrazia il prof. Iacopo De Grossi e la dott.ssa Maria Battafarano.

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Reperti di fauna marina

Fig. III.1 – Un esempio del database in Office Excel. Pict. III.1 – An example of database by Office Excel. Anatomia: elemento anatomico considerato (‘mascellare’, ‘premascellare’, ‘dentale’, ‘cleitro’, ‘opercolare’, ‘vertebra’, ‘columella’, ‘apice’, ‘apertura’, …).

B=D7, C=D8, ecc…). In questo modo qualora si avesse bisogno di avere notizie su un preciso gruppo di reperti o di reperti di una precisa area di scavo basta far riferimento al numero di reperto prestabilito.

Lato: lato dell’elemento anatomico rispetto al piano sagittale mediano. Con questo termine si indica il piano immaginario che divide lo scheletro in due parti specularmene uguali: la metà destra e la metà sinistra e che ne consente l’orientamento nello spazio (‘destro’, ‘sinistro’).

Anno: anno in cui è stato effettuato lo scavo di ogni singola unità funzionale. Settore: parte dello scavo in cui è inserita l’unità funzionale presa in esame (A, B, D).

Foro: eventuali fori sui reperti, soprattutto nel caso delle conchiglie (‘si’, ‘no’).

Unità funzionale: struttura di insediamento analizzata, in questo caso le capanne (es. D2, D7, D8…).

Intervento antropico: eventuali tracce sulla superficie dei reperti riconducibili all’intervento dell’uomo, quali ad esempio tracce di macellazione (‘si’, ‘no’).

US: unità stratigrafica in cui sono stati rinvenuti i reperti. N° inventario: numero d’inventario attribuito ai reperti nel corso dello scavo.

Conservazione: stato di conservazione dei reperti. Essa è stata distinta in: ‘intera’, nel caso il reperto si presentava perfettamente integro, ‘parziale’, nel caso fosse privo di alcune parti e ‘frammentaria’ nel caso si è venuto a che fare con più frammenti ma riferibili allo stesso reperto.

NR: numero dei resti che costituiscono ogni singolo gruppo di reperti. Nel caso delle schede in File Maker Pro la foto riporta, nella maggior parte dei casi, il reperto più rappresentativo e/o meglio conservato.

Tracce di combustione: eventuali tracce sui reperti relative al contatto dei reperti stessi con fonti di calore, quali focolari, forni, piastre di combustione, ecc. (si, no).

Phylum: il “tipo”, ovvero, il gruppo tassononomico gerarchicamente inferiore al regno e superiore alla classe, dei reperti esaminati (‘Chordata’, ‘Mollusca’).

NMI: numero di individui stimato all’interno di ogni sottoinsieme creato.

Classe: sistema di classificazione immediatamente inferiore al tipo e superiore all’ordine dei reperti considerati (‘Cephalopoda’, ‘Gasteropoda’, ‘Osteichtyes’).

III.3 Le schede Avvertenza: nel caso del settore D, la ‘Unità funzionale’ non è consequenziale, ma segue lo stesso ordine casuale delle cassette consultate nel lavoro di analisi. Per tutte le schede si rinvia alle pagine successive.

Specie 1: nome del genere dei reperti in questione (‘Bittium’, ‘Conus’, ‘Diplodus’, ‘Epinephelus’, ‘Gibbula’, …). Specie 2: nome specifico dei reperti studiati. 72

L’analisi e la schedatura dei reperti

III.3.1 Settore D III.3.1.1 La capanna D2 N° / Nr A1 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D2 US / SU 166 N° inventario / Inventory Nr 1529 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr A2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D2 US / SU 166 N° inventario / Inventory Nr 1529 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note N° / Nr A3 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D2 US / SU 166 N° inventario / Inventory Nr 1529 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 73

Reperti di fauna marina N° / Nr A4 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D2 US / SU 154 N° inventario / Inventory Nr 1532 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note III.3.1.2 La capanna D7 N° / Nr B1 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1411 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Pagrus specie 2 / species 2 pagrus Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1411 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note

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L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B3 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1411 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Luria specie 2 / species 2 lurida Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B4 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1411 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 12 Note / Note N° / Nr B5 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1755 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note

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Reperti di fauna marina N° / Nr B5 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1755 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B6 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1755 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Muraena specie 2 / species 2 helena Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B7 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1755 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sparidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note

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L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B8 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1755 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr B9 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1755 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr B10 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1755 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note

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Reperti di fauna marina N° / Nr B11 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1755 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B12 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1755 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side neurale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B13 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1755 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole si Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note

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L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B14 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1755 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 7 Note / Note N° / Nr B15 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1396 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B16 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 233 N° inventario / Inventory Nr 1396 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note 79

Reperti di fauna marina N° / Nr B17 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1412 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 ulyssiponensis Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B18 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1412 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note N° / Nr B19 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1412 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Cymatium specie 2 / species 2 parthenopeum Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 80

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B20 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1412 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B21 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1412 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Muricidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B22 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1412 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 81

Reperti di fauna marina N° / Nr B23 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1412 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B24 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1412 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy dentale Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B25 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1754 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 82

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B26 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1754 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B27 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1754 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr B28 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1754 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 83

Reperti di fauna marina N° / Nr B29 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1754 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr B29 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1754 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr B30 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 237 N° inventario / Inventory Nr 1754 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 84

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B31 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 221 N° inventario / Inventory Nr 1410 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B32 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 221 N° inventario / Inventory Nr 1410 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B33 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 221 N° inventario / Inventory Nr 1410 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 85

Reperti di fauna marina N° / Nr B34 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 221 N° inventario / Inventory Nr 1753 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Tunnidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy articolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B35 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 221 N° inventario / Inventory Nr 1753 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B36 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 221 N° inventario / Inventory Nr 1753 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds Note / Note 86

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B36 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 221 N° inventario / Inventory Nr 1753 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B36 / 3 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 221 N° inventario / Inventory Nr 1753 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side prima Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B37 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 221 N° inventario / Inventory Nr 1753 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Scorpaena specie 2 / species 2 scrofa Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 87

Reperti di fauna marina N° / Nr B38 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 221 N° inventario / Inventory Nr 1753 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side ind. Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B39 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 221 N° inventario / Inventory Nr 1753 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr B40 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 221 N° inventario / Inventory Nr 1753 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 88

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B41 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 245 N° inventario / Inventory Nr 1757 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note N° / Nr B42 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 245 N° inventario / Inventory Nr 1757 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudali Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr B43 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 245 N° inventario / Inventory Nr 1757 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy scapolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 89

Reperti di fauna marina N° / Nr B44 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 245 N° inventario / Inventory Nr 1757 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side ind. Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B45 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 245 N° inventario / Inventory Nr 1757 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole si Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B45 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 245 N° inventario / Inventory Nr 1757 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 90

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B46 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 245 N° inventario / Inventory Nr 1399 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy subopercolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B47 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 245 N° inventario / Inventory Nr 1399 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B48 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 245 N° inventario / Inventory Nr 1399 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 9 Note / Note 91

Reperti di fauna marina N° / Nr B48 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 245 N° inventario / Inventory Nr 1399 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr B49 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 210 N° inventario / Inventory Nr 1401 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B50 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 210 N° inventario / Inventory Nr 1405 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 92

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B51 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 210 N° inventario / Inventory Nr 1405 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sparidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B52 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 244 N° inventario / Inventory Nr 1760 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side prima Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B52 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 244 N° inventario / Inventory Nr 1760 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 93

Reperti di fauna marina N° / Nr B53 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 244 N° inventario / Inventory Nr 1395 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B54 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 244 N° inventario / Inventory Nr 1395 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sparidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B54 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 244 N° inventario / Inventory Nr 1395 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sparidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side ind. Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 94

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B55 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 244 N° inventario / Inventory Nr 1395 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr B56 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU N° inventario / Inventory Nr Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B57 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 373 N° inventario / Inventory Nr 1756 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 95

Reperti di fauna marina N° / Nr B57 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 373 N° inventario / Inventory Nr 1756 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B58 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 373 N° inventario / Inventory Nr 1756 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B59 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 373 N° inventario / Inventory Nr 1756 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 96

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B60 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 373 N° inventario / Inventory Nr 1756 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr B61 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 373 N° inventario / Inventory Nr 1756 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy cleitro Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B62 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 373 N° inventario / Inventory Nr 1756 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy arco emale Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds Note / Note 97

Reperti di fauna marina N° / Nr B63 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 373 N° inventario / Inventory Nr 1756 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B63 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 373 N° inventario / Inventory Nr 1756 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B63 / 3 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 373 N° inventario / Inventory Nr 1756 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 8 Note / Note 98

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B64 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU 373 N° inventario / Inventory Nr 1756 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B65 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU N° inventario / Inventory Nr 1407 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Hexaplex specie 2 / species 2 trunculus Anatomia / Anatomy canale sifonale Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B66 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU N° inventario / Inventory Nr 1407 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Mitrella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole si Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 99

Reperti di fauna marina N° / Nr B67 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU N° inventario / Inventory Nr 1407 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Conus specie 2 / species 2 mediterraneus Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole si Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B68 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU N° inventario / Inventory Nr 1407 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B69 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU N° inventario / Inventory Nr 1407 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note 100

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr B69 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU N° inventario / Inventory Nr 1407 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr B70 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU N° inventario / Inventory Nr 1407 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr B71 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D7 US / SU N° inventario / Inventory Nr 1407 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note 101

Reperti di fauna marina

III.3.1.3 La capanna D8 N° / Nr C2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 212 N° inventario / Inventory Nr 1386 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 5 Note / Note N° / Nr C2 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 212 N° inventario / Inventory Nr 1386 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr C2 / 3 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 212 N° inventario / Inventory Nr 1386 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side ind. Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 102

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr C3 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 212 N° inventario / Inventory Nr 1386 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note N° / Nr C4 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 212 N° inventario / Inventory Nr 1386 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy opercolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr C5 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 212 N° inventario / Inventory Nr 1386 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy lacrimale Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 103

Reperti di fauna marina N° / Nr C6 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 212 N° inventario / Inventory Nr 1386 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy cleitro Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr C7 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 212 N° inventario / Inventory Nr 1387 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 ferruginea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr C7 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 212 N° inventario / Inventory Nr 1387 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 ferruginea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 104

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr C8 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 223 N° inventario / Inventory Nr 1388 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr C9 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 223 N° inventario / Inventory Nr 1388 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy subopercolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr C10 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 223 N° inventario / Inventory Nr 1388 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Pagrus specie 2 / species 2 pagrus Anatomia / Anatomy dentale Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 105

Reperti di fauna marina N° / Nr C11 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 223 N° inventario / Inventory Nr 1388 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr C12 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 223 N° inventario / Inventory Nr 1388 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 6 Note / Note N° / Nr C13 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 223 N° inventario / Inventory Nr 1388 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side no Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note 106

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr C13 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 223 N° inventario / Inventory Nr 1388 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr C14 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 213 N° inventario / Inventory Nr 1385 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 guaza Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr C15 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 213 N° inventario / Inventory Nr 1385 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 107

Reperti di fauna marina N° / Nr C16 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 211 N° inventario / Inventory Nr 1384 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr C17 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 222 N° inventario / Inventory Nr 1394 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy cleitro Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr C18 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D8 US / SU 200 N° inventario / Inventory Nr 1390 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side prima Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 108

L’analisi e la schedatura dei reperti

III.3.1.4 La capanna D12 N° / Nr D1 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 279 N° inventario / Inventory Nr 1821 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr D1 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 279 N° inventario / Inventory Nr 1821 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr D2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 279 N° inventario / Inventory Nr 1821 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Diplodus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 109

Reperti di fauna marina N° / Nr D3 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 279 N° inventario / Inventory Nr 1821 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Buccinum specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr D4 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 281 N° inventario / Inventory Nr 1822 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr D5 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 281 N° inventario / Inventory Nr 1822 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Pagrus specie 2 / species 2 pagrus Anatomia / Anatomy base occipitale Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 110

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr D6 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 281 N° inventario / Inventory Nr 1822 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Mycteroperca specie 2 / species 2 rubra Anatomia / Anatomy base occipitale Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr D7 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 281 N° inventario / Inventory Nr 1822 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr D8 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 282 N° inventario / Inventory Nr 1823 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 111

Reperti di fauna marina N° / Nr D9 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 282 N° inventario / Inventory Nr 1823 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy mascellare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr D10 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 282 N° inventario / Inventory Nr 1823 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr D11 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 282 N° inventario / Inventory Nr 1823 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sparidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 112

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr D12 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 282 N° inventario / Inventory Nr 1823 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr D12 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 282 N° inventario / Inventory Nr 1823 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr D13 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 283 N° inventario / Inventory Nr 1824 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy ceratoiale Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 113

Reperti di fauna marina N° / Nr D14 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D12 US / SU 283 N° inventario / Inventory Nr 1824 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note III.3.1.5 La capanna D9 N° / Nr E1 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D9 US / SU 214 N° inventario / Inventory Nr 1383 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note III.3.1.6 La capanna D14 N° / Nr F1 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 332 N° inventario / Inventory Nr 1801 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 114

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr F2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 332 N° inventario / Inventory Nr 1801 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy articolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr F3 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 332 N° inventario / Inventory Nr 1801 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr F4 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 332 N° inventario / Inventory Nr 1801 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note 115

Reperti di fauna marina N° / Nr F4 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 332 N° inventario / Inventory Nr 1801 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note N° / Nr F5 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 332 N° inventario / Inventory Nr 1801 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr F5 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 332 N° inventario / Inventory Nr 1801 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy ultimo giro Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 116

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr F5 / 3 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 332 N° inventario / Inventory Nr 1801 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 11 Note / Note N° / Nr F6 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 332 N° inventario / Inventory Nr 1801 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy labbro esterno Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr F7 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 117

Reperti di fauna marina N° / Nr F8 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 alexandrinus Anatomia / Anatomy preopercolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr F9 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr F10 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy quadrato Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 118

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr F11 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr F12 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr F13 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 13 Note / Note 119

Reperti di fauna marina N° / Nr F13 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr F13 / 3 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 22 Note / Note N° / Nr F14 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 120

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr F15 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 aspera Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr F16 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr F17 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole si Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 121

Reperti di fauna marina N° / Nr F17 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 5 Note / Note N° / Nr F18 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 aspera Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr F19 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 350 N° inventario / Inventory Nr 1799 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sparidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 122

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr F20 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 331 N° inventario / Inventory Nr 1794 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Conus specie 2 / species 2 mediterraneus Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr F21 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 331 N° inventario / Inventory Nr 1794 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr F22 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D14 US / SU 363 N° inventario / Inventory Nr 1796 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Vermetus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 123

Reperti di fauna marina

III.3.1.7 La capanna D10 N° / Nr G1 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note N° / Nr G2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy quadrato Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G3 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 124

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr G4 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sparidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G5 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sparidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G6 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy iomandibolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 125

Reperti di fauna marina N° / Nr G7 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy preopercolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G8 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 merula Anatomia / Anatomy mascellare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G9 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy ultimo giro Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 126

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr G9 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 19 Note / Note N° / Nr G9 / 3 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 8 Note / Note N° / Nr G10 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Gibbula specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 127

Reperti di fauna marina N° / Nr G11 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 19 Note / Note N° / Nr G11 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 6 Note / Note N° / Nr G12 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 15 Note / Note 128

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr G13 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 12 Note / Note N° / Nr G13 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 8 Note / Note N° / Nr G14 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 ulyssiponensis Anatomia / Anatomy Lato / Side no Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 129

Reperti di fauna marina N° / Nr G15 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G15 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy canale sifonale Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note N° / Nr G15 / 3 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy labbro esterno Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 130

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr G15 / 4 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 220 N° inventario / Inventory Nr 1381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy labbro esterno Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr G17 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 242 N° inventario / Inventory Nr 1372 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G18 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 261 N° inventario / Inventory Nr 1376 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 131

Reperti di fauna marina N° / Nr G19 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 261 N° inventario / Inventory Nr 1376 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Ranella specie 2 / species 2 olearia Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G19 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 261 N° inventario / Inventory Nr 1376 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G20 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 261 N° inventario / Inventory Nr 1376 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 132

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr G21 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 246 N° inventario / Inventory Nr 1368 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr G22 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 246 N° inventario / Inventory Nr 1368 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr G23 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 246 N° inventario / Inventory Nr 1368 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 133

Reperti di fauna marina N° / Nr G24 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 259 N° inventario / Inventory Nr 1380 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G25 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 259 N° inventario / Inventory Nr 1380 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Gibbula specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr G26 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 259 N° inventario / Inventory Nr 1380 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 134

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr G26 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 259 N° inventario / Inventory Nr 1380 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 6 Note / Note N° / Nr G26 / 3 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 259 N° inventario / Inventory Nr 1380 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy ultimo giro Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr G26 / 4 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 259 N° inventario / Inventory Nr 1380 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 8 Note / Note 135

Reperti di fauna marina N° / Nr G27 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 259 N° inventario / Inventory Nr 1380 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr G27 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 259 N° inventario / Inventory Nr 1380 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 6 Note / Note N° / Nr G28 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 259 N° inventario / Inventory Nr 1380 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 11 Note / Note 136

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr G28 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 259 N° inventario / Inventory Nr 1318 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G29 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 259 N° inventario / Inventory Nr 1380 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G30 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 259 N° inventario / Inventory Nr 1380 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Bittium specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 137

Reperti di fauna marina N° / Nr G31 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 243 N° inventario / Inventory Nr 1378 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 5 Note / Note N° / Nr G32 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 243 N° inventario / Inventory Nr 1378 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr G33 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 243 N° inventario / Inventory Nr 1378 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 138

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr G34 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 243 N° inventario / Inventory Nr 1377 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr G34 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 243 N° inventario / Inventory Nr 1377 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr G35 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 234 N° inventario / Inventory Nr 1377 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 139

Reperti di fauna marina N° / Nr G35 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D10 US / SU 243 N° inventario / Inventory Nr 1377 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note III.3.1.8 La capanna D11 N° / Nr H1 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D11 US / SU 287 N° inventario / Inventory Nr 1847 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sciaena specie 2 / species 2 umbra Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr H2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D11 US / SU 287 N° inventario / Inventory Nr 1847 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy preopercolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 140

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr H3 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D11 US / SU 321 N° inventario / Inventory Nr 1846 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr H4 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D11 US / SU 321 N° inventario / Inventory Nr 1846 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr H4 / 2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D11 US / SU 321 N° inventario / Inventory Nr 1846 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 141

Reperti di fauna marina

III.3.1.9 La capanna D17 N° / Nr I1 Anno / Year 2005 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D17 US / SU 442 N° inventario / Inventory Nr 3011 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr I2 Anno / Year 2005 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D17 US / SU 442 N° inventario / Inventory Nr 3011 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr I2 / 2 Anno / Year 2005 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D17 US / SU 442 N° inventario / Inventory Nr 3011 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 142

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr I2 / 3 Anno / Year 2005 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D17 US / SU 441 N° inventario / Inventory Nr 3011 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Pagrus specie 2 / species 2 pagrus Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr I3 Anno / Year 2005 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D17 US / SU 442 N° inventario / Inventory Nr 3011 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr I4 Anno / Year 2005 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D17 US / SU 441 N° inventario / Inventory Nr 3009 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 143

Reperti di fauna marina N° / Nr I5 Anno / Year 2005 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D17 US / SU 441 N° inventario / Inventory Nr 3009 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Pagrus specie 2 / species 2 pagrus Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr I5 / 2 Anno / Year 2005 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D17 US / SU 441 N° inventario / Inventory Nr 3009 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 alexandrinus Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note III.3.1.10 La capanna D15 N° / Nr L1 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D15 US / SU 365 N° inventario / Inventory Nr 1827 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 144

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr L2 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D15 US / SU 365 N° inventario / Inventory Nr 1827 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labridae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy faringeale Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr L3 Anno / Year 2004 Settore / Sector D Unità funzionale / Functional Unit D15 US / SU 365 N° inventario / Inventory Nr 1827 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note III.3.2 Settore B III.3.2.1 La capanna B3 N° / Nr M1 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 321 N° inventario / Inventory Nr 2356 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy dentale Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 145

Reperti di fauna marina N° / Nr M2 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 321 N° inventario / Inventory Nr 2356 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M3 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 321 N° inventario / Inventory Nr 2356 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side prima Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M4 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 321 N° inventario / Inventory Nr 2356 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 146

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr M5 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 321 N° inventario / Inventory Nr 2356 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M6 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 307 N° inventario / Inventory Nr 2351 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy quadrato Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M7 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 307 N° inventario / Inventory Nr 2351 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy supracleitro Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 147

Reperti di fauna marina N° / Nr M8 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 307 N° inventario / Inventory Nr 2351 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 7 Note / Note N° / Nr M9 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 307 N° inventario / Inventory Nr 2351 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy labbro esterno Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M10 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 308 N° inventario / Inventory Nr 2352 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 148

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr M11 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 308 N° inventario / Inventory Nr 2352 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Pagrus specie 2 / species 2 pagrus Anatomia / Anatomy base occipitale Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M12 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 308 N° inventario / Inventory Nr 2352 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 ferruginea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M13 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 308 N° inventario / Inventory Nr 2352 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note 149

Reperti di fauna marina N° / Nr M13 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 308 N° inventario / Inventory Nr 2352 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M14 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 316 N° inventario / Inventory Nr 2365 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M15 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 316 N° inventario / Inventory Nr 2365 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole si Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 150

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr M15 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 316 N° inventario / Inventory Nr 2365 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M15 / 3 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 316 N° inventario / Inventory Nr 2365 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 6 Note / Note N° / Nr M16 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 316 N° inventario / Inventory Nr 2365 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 vulgata Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note 151

Reperti di fauna marina N° / Nr M17 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 316 N° inventario / Inventory Nr 2365 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M17 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 316 N° inventario / Inventory Nr 2365 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr M17 / 3 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 316 N° inventario / Inventory Nr 2365 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 152

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr M18 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 316 N° inventario / Inventory Nr 2365 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 ferruginea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of find 1 Note / Note N° / Nr M19 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 323 N° inventario / Inventory Nr 2359 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of find 1 Note / Note N° / Nr M20 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 323 N° inventario / Inventory Nr 2359 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of find 1 Note / Note 153

Reperti di fauna marina N° / Nr M21 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 327 N° inventario / Inventory Nr 2361 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M22 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 940 N° inventario / Inventory Nr 2364 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M23 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 940 N° inventario / Inventory Nr 2364 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy ultimo giro Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 154

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr M24 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 313 N° inventario / Inventory Nr 2357 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M24 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 313 N° inventario / Inventory Nr 2357 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr M25 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B3 US / SU 313 N° inventario / Inventory Nr 2357 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 155

Reperti di fauna marina

III.3.2.2 La capanna B4 N° / Nr N1 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 426 N° inventario / Inventory Nr 2378 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N2 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy dentale Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N3 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 156

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N4 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N5 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr N6 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toraica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 157

Reperti di fauna marina N° / Nr N7 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N8 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr N9 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy preopercolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 158

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N10 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 merula Anatomia / Anatomy opercolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N11 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Diplodus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy cleitro Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N12 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy subopercolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 159

Reperti di fauna marina N° / Nr N13 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 merula Anatomia / Anatomy mascellare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N14 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labridae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy faringeale Lato / Side inferiore Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N15 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 merula Anatomia / Anatomy faringeale Lato / Side inferiore Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 160

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N16 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N16 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy pterigioforo Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N16 / 3 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 turdus Anatomia / Anatomy uroiale Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 161

Reperti di fauna marina N° / Nr N17 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 5 Note / Note N° / Nr N18 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note N° / Nr N18 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 6 Note / Note 162

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N19 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N20 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 4 Note / Note N° / Nr N20 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 9 Note / Note 163

Reperti di fauna marina N° / Nr N20 / 3 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 6 Note / Note N° / Nr N21 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 431 N° inventario / Inventory Nr 2346 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 52 Note / Note N° / Nr N22 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 164

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N23 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy iomandibolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N24 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy cleitro Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N25 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy spina pelvica Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 165

Reperti di fauna marina N° / Nr N26 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sparidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy palatino Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N27 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N28 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy post-temporale Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 166

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N29 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy spina Lato / Side emale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N30 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sparidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N30 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Pagrus specie 2 / species 2 pagrus Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 167

Reperti di fauna marina N° / Nr N31 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr N32 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 5 Note / Note N° / Nr N33 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note 168

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N34 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 6 Note / Note N° / Nr N34 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr N35 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 9 Note / Note 169

Reperti di fauna marina N° / Nr N36 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N36 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 67 N° inventario / Inventory Nr 2324 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N37 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 170

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N38 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N39 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Serranus specie 2 / species 2 scriba Anatomia / Anatomy articolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N40 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 171

Reperti di fauna marina N° / Nr N41 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 turdus Anatomia / Anatomy uroiale Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N42 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N43 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 merula Anatomia / Anatomy articolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 172

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N44 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy interopercolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N45 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Mollusca Classe / Class Cephalopoda Specie 1 / Species 1 Sepia specie 2 / species 2 officinalis Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 5 Note / Note N° / Nr N46 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 173

Reperti di fauna marina N° / Nr N46 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N46 / 3 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N47 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 5 Note / Note 174

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N48 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 5 Note / Note N° / Nr N48 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N48 / 3 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 91 N° inventario / Inventory Nr 2329 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 6 Note / Note 175

Reperti di fauna marina N° / Nr N49 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 90 N° inventario / Inventory Nr 2327 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N50 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 90 N° inventario / Inventory Nr 2327 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N51 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 90 N° inventario / Inventory Nr 2327 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy articolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 176

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N52 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 90 N° inventario / Inventory Nr 2327 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N53 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 90 N° inventario / Inventory Nr 2327 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy arco branchiale Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N54 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 90 N° inventario / Inventory Nr 2327 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 177

Reperti di fauna marina N° / Nr N55 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 90 N° inventario / Inventory Nr 2327 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy post-temporale Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N56 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 90 N° inventario / Inventory Nr 2327 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy articolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N57 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2383 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 178

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N58 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2383 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy opercolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N59 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2383 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy supracleitro Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N60 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2383 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 179

Reperti di fauna marina N° / Nr N61 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2383 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N61 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2383 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N62 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2383 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 180

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N63 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2383 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N64 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2325 Phylum Mollusca Classe / Class Cephalopoda Specie 1 / Species 1 Sepia specie 2 / species 2 officinalis Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr N65 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2325 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labridae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy faringeale Lato / Side inferiore Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 181

Reperti di fauna marina N° / Nr N66 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2325 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy interopercolare Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N67 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2325 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy interopercolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N68 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2325 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy preopercolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 182

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N69 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2325 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 10 Note / Note N° / Nr N70 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 421 N° inventario / Inventory Nr 2374 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole si Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N71 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 421 N° inventario / Inventory Nr 2379 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 183

Reperti di fauna marina N° / Nr N72 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 421 N° inventario / Inventory Nr 2379 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy preopercolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N73 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 421 N° inventario / Inventory Nr 2379 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N73 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 421 N° inventario / Inventory Nr 2379 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 184

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N73 / 3 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 421 N° inventario / Inventory Nr 2379 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N74 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 421 N° inventario / Inventory Nr 2379 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N74 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 421 N° inventario / Inventory Nr 2379 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 185

Reperti di fauna marina N° / Nr N74 / 3 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 421 N° inventario / Inventory Nr 2379 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N75 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 421 N° inventario / Inventory Nr 2379 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N76 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 421 N° inventario / Inventory Nr 2379 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 186

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N77 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N78 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N79 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy ceratoiale Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 187

Reperti di fauna marina N° / Nr N80 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Diplodus specie 2 / species 2 sargus Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N81 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy cleitro Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N82 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 188

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N83 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole si Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N84 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N85 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 189

Reperti di fauna marina N° / Nr N86 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N87 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N88 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 190

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N89 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 410 N° inventario / Inventory Nr 2367 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Thais specie 2 / species 2 haemastoma Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N90 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 408 N° inventario / Inventory Nr 2376 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy preopercolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N91 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 408 N° inventario / Inventory Nr 2376 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 6 Note / Note 191

Reperti di fauna marina N° / Nr N92 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 408 N° inventario / Inventory Nr 2376 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole si Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N92 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 408 N° inventario / Inventory Nr 2376 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr N92 / 3 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 408 N° inventario / Inventory Nr 2376 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 192

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N93 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 408 N° inventario / Inventory Nr 2376 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr N94 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 408 N° inventario / Inventory Nr 2376 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N95 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 88 N° inventario / Inventory Nr 2326 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy spina pelvica Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 193

Reperti di fauna marina N° / Nr N96 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 88 N° inventario / Inventory Nr 2326 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N97 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 88 N° inventario / Inventory Nr 2326 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole si Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N97 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 88 N° inventario / Inventory Nr 2326 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 194

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N97 / 3 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 88 N° inventario / Inventory Nr 2326 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N98 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 88 N° inventario / Inventory Nr 2326 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 ulyssiponensis Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N98 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 88 N° inventario / Inventory Nr 2326 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note 195

Reperti di fauna marina N° / Nr N99 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 88 N° inventario / Inventory Nr 2326 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N100 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 418 N° inventario / Inventory Nr 2377 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N101 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 418 N° inventario / Inventory Nr 2377 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 196

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N102 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 418 N° inventario / Inventory Nr 2377 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N103 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 418 N° inventario / Inventory Nr 2377 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N104 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 484 N° inventario / Inventory Nr 2381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 197

Reperti di fauna marina N° / Nr N104 / 2 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 484 N° inventario / Inventory Nr 2381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole si Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N104 / 3 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 484 N° inventario / Inventory Nr 2381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole si Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N104 / 4 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 484 N° inventario / Inventory Nr 2381 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note 198

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N105 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 423 N° inventario / Inventory Nr 2380 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N106 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 73 N° inventario / Inventory Nr 2371 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N107 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 42 N° inventario / Inventory Nr 2322 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 199

Reperti di fauna marina N° / Nr N108 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 486 N° inventario / Inventory Nr 2386 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr N109 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 490 N° inventario / Inventory Nr 2387 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N110 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 485 N° inventario / Inventory Nr 2382 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 200

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr N111 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 38 N° inventario / Inventory Nr 2321 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr N112 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B4 US / SU 87 N° inventario / Inventory Nr 2363 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy post-temporale Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note III.3.2.3 La capanna B5 N° / Nr P1 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B5 US / SU 401 N° inventario / Inventory Nr 2320 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 201

Reperti di fauna marina N° / Nr P2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B5 US / SU 99 N° inventario / Inventory Nr 2331 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr P3 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B5 US / SU 400 N° inventario / Inventory Nr 2319 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy ind. Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr P4 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B5 US / SU 400 N° inventario / Inventory Nr 2319 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy ultimo giro Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note 202

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr P4 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B5 US / SU 400 N° inventario / Inventory Nr 2319 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy peristoma Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 9 Note / Note N° / Nr P4 / 3 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B5 US / SU 400 N° inventario / Inventory Nr 2319 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr P4 / 4 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B5 US / SU 400 N° inventario / Inventory Nr 2319 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 22 Note / Note 203

Reperti di fauna marina N° / Nr P5 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B5 US / SU 400 N° inventario / Inventory Nr 2319 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr P6 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B5 US / SU 400 N° inventario / Inventory Nr 2319 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Gibbula specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr P7 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B5 US / SU 400 N° inventario / Inventory Nr 2319 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Mitrella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 204

L’analisi e la schedatura dei reperti

III.3.2.4 La capanna B8 N° / Nr Q1 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 61 N° inventario / Inventory Nr 2334 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy arco branchiale Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 61 N° inventario / Inventory Nr 2334 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 5 Note / Note N° / Nr Q3 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 61 N° inventario / Inventory Nr 2399 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy palatino Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 205

Reperti di fauna marina N° / Nr Q4 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 60 N° inventario / Inventory Nr 2332 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr Q5 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 60 N° inventario / Inventory Nr 2332 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy quadrato Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q6 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 60 N° inventario / Inventory Nr 2332 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Pagrus specie 2 / species 2 pagrus Anatomia / Anatomy opercolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 206

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr Q7 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 60 N° inventario / Inventory Nr 2332 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy dentale Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q8 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 60 N° inventario / Inventory Nr 2332 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy arco branchiale Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr Q9 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 62 N° inventario / Inventory Nr 2335 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 207

Reperti di fauna marina N° / Nr Q9 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 62 N° inventario / Inventory Nr 2335 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q10 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 62 N° inventario / Inventory Nr 2335 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy pterigioforo Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q11 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 62 N° inventario / Inventory Nr 2335 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Mycteroperca specie 2 / species 2 rubra Anatomia / Anatomy etmoide Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 208

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr Q12 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2338 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy quadrato Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q13 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2338 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy dentale Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q14 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2338 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 merula Anatomia / Anatomy faringeale Lato / Side inferiore Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 209

Reperti di fauna marina N° / Nr Q15 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2338 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Epinephelus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy preopercolare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q16 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2338 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q17 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2338 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Pagrus specie 2 / species 2 pagrus Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note 210

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr Q18 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2338 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Mycteroperca specie 2 / species 2 rubra Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q19 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2338 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr Q20 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2338 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side emale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 211

Reperti di fauna marina N° / Nr Q21 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2338 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy preopercolare Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q22 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2338 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q23 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2338 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 212

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr Q24 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 64 N° inventario / Inventory Nr 2333 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr Q24 / 2 Anno / Year 2002 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 64 N° inventario / Inventory Nr 2333 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy columella Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr Q25 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 420 N° inventario / Inventory Nr 2347 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note 213

Reperti di fauna marina N° / Nr Q26 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 420 N° inventario / Inventory Nr 2347 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q27 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU N° inventario / Inventory Nr 2418 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 caerulea Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q28 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU N° inventario / Inventory Nr 2418 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 214

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr Q29 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU? N° inventario / Inventory Nr 2418 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Monodonta specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces si Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr Q30 Anno / Year 2003 Settore / Sector B Unità funzionale / Functional Unit B8 US / SU 63 N° inventario / Inventory Nr 2400 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Diplodus specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy mascellare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note III.3.3 Settore A III.3.3.1 La capanna A9 N° / Nr R1 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3656 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy apice Lato / Side Foro / Hole no Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation frammentaria Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 215

Reperti di fauna marina N° / Nr R1 / 2 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3656 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr R2 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3672 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sciaena specie 2 / species 2 umbra Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr R3 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3672 Phylum Mollusca Classe / Class Gasteropoda Specie 1 / Species 1 Patella specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 216

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr R4 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Labrus specie 2 / species 2 merula Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr R5 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 50 Note / Note N° / Nr R6 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 6 Note / Note 217

Reperti di fauna marina N° / Nr R7 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy arco branchiale Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 5 Note / Note N° / Nr R8 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sarpa specie 2 / species 2 salpa Anatomia / Anatomy iomandibolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr R8 / 2 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichteyes Specie 1 / Species 1 Sarpa specie 2 / species 2 salpa Anatomia / Anatomy iomandibolare Lato / Side sinistro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 218

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr R9 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sarpa specie 2 / species 2 salpa Anatomia / Anatomy premascellare Lato / Side destro Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr R10 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sciaena specie 2 / species 2 umbra Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side prima Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr R11 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Pagrus specie 2 / species 2 pagrus Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side ultima Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 219

Reperti di fauna marina N° / Nr R12 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr R13 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sarpa specie 2 / species 2 salpa Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr R14 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sarpa specie 2 / species 2 salpa Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note 220

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr R15 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sparidae specie 2 / species 2 sp Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr R16 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sarpa specie 2 / species 2 salpa Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 3 Note / Note N° / Nr R16 / 2 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sarpa specie 2 / species 2 salpa Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action si Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 221

Reperti di fauna marina N° / Nr R16 / 3 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sarpa specie 2 / species 2 salpa Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr R16 / 4 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sciaena specie 2 / species 2 umbra Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr R17 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side toracica Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 222

L’analisi e la schedatura dei reperti N° / Nr R17 / 2 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3705 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side ind. Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 2 Note / Note N° / Nr R18 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3660 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation intera Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note N° / Nr R19 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3660 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 Sarpa specie 2 / species 2 salpa Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side caudale Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note 223

Reperti di fauna marina N° / Nr R20 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3660 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy spina Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 7 Note / Note N° / Nr R21 Anno / Year 2006 Settore / Sector A Unità funzionale / Functional Unit A9 US / SU 455 N° inventario / Inventory Nr 3660 Phylum Chordata Classe / Class Osteichtyes Specie 1 / Species 1 ind. specie 2 / species 2 ind. Anatomia / Anatomy vertebra Lato / Side Foro / Hole Intervento antropico / Anthropic action no Conservazione / Conservation parziale Traccie di combustione / Burning traces no Num. Reperti / Numb. of finds 1 Note / Note

224

L’analisi e la schedatura dei reperti

a.

b. Fig. III.2a-b – Mursia: capanna A9, pesi da rete. Pict. III.2a-b – Mursia: hut A9, terracotta loads of nets. 225

Reperti di fauna marina

Fig. III.3 – Mursia: capanna A9, piastra di cottura. Pict. III.3 – Mursia: hut A9, cooking plate.

226

CAPITOLO IV IDENTIFICAZIONE E DATI QUANTITATIVI Abstract The remains of fish found in the establishment of Mursia are in total 377 of which 171 can not be determined, while shells are the remains of 670 in total, 9 of which can not be determined. Through the work of recognition has been possible to identify the main taxa of the two categories of findings with the respective species. The set of data shows that the fish species best represented in the settlement of Mursia is the grouper (Epinephelus sp), while the most exploited species of mollusks is Patella. The ichthyological material analyzed consists mostly of vertebrae but that does not look like an anomaly in that the number of vertebrae within the skeletal structure of the fish is quite high and varies from species to species. Is limited, however, the number of artefacts with burning and human intervention traces in the sample analyzed. Keywords Archaeoichthyology, taxa, species, grouper, patella, skeletal structure, traces IV.1 Ittiofauna I resti di pesci rinvenuti nell’insediamento di Mursia, Pantelleria, durante le campagne di scavo dirette da S. Tusa (2001-2005), sono in totale 377 di cui 171 non determinabili (fig. IV.1/ pict. IV.1). Dalle capanne del settore D provengono 159 resti (di cui 60 non determinabili), da quelle del settore B 124 (di cui 37 non determinabili) e da quelle del settore A 94 (di cui 74 non determinabili) (fig. IV.2/pict. IV.2). Dei 159 resti del settore D, 11 sono stati trovati nella capanna D10, 2 nella D11, 12 nella D12, 13 nella D14, 3 nella D15, 9 nella D17, 6 nella D2, 66 nella D7, 33 nella D8 e 4 nella D9. Invece, dei 124 resti del settore B, 8 sono stati recuperati nella B3, 86 nella B4, 3 nella B5 e 27 nella B8. Per quanto riguarda i resti di pesci del settore A essi provengono dall’unica capanna portata alla luce durante la suddette campagne di scavo, ovvero dalla A9, con un totale di 94 resti (fig. IV.3/pict. IV.3). Come determinabili sono state considerate quelle ossa per le quali è stato possibile risalire con certezza alla Specie, al Genere o alla sola Famiglia di appartenenza. Sono state, invece, considerate non determinabili, tutte quelle ossa di cui non è stato possibile determinare né Specie, né Genere e né Famiglia, o perché troppo frammentarie da non consentire neanche il riconoscimento della parte anatomica o perché corrispondenti a parti anatomiche non utili ai fini del riconoscimento (es. spine).

capanna con la maggior concentrazione di reperti, è la B4 (fig. IV.4/ pict. IV.4). Attraverso il lavoro di riconoscimento è stato possibile individuare i seguenti taxa: LABRIDAE: Labridae indeterminato Labrus sp Labrus merula Labrus turdus MURAENIDAE: Muraena helena SCIAENIDAE: Sciaena umbra SCORPAENIDAE: Scorpaena scrofa SERRANIDAE: Epinephelus sp Epinephelus alexandrinus Epinephelus guaza Mycteroperca rubra Serranus scriba SPARIDAE: Sparidae indeterminato Diplodus sp Diplodus sargus Pagrus pagrus Sarpa salpa TUNNIDAE: Tunnidae indeterminato Per ciascun taxon sono di seguito riportate le informazioni relative all’habitat, alla distribuzione e al Numero Minimo di Individui (NMI). IV.1.1 Specie e NMI Famiglia LABRIDAE Labride indeterminato (Labridae) È una famiglia di pesci costituita da molte specie. Il periodo giovanile è anche quello dai colori più brillanti. Negli adulti i colori possono cambiare e, col tempo, divenire più opachi. I colori variano in funzione del sesso, qualche volta in base all’umore e all’ambiente, e durante il periodo riproduttivo. Tali cambiamenti sono abbastanza comuni tra queste specie. Si tratta di specie che vivono presso le coste dei mari temperati e caldi. Le specie che popolano il Mediterraneo raggiungono i 35 cm di lunghezza.

Ciò ha portato ad avere, in alcune unità funzionali, una percentuale molto elevata di ossa non determinabili rispetto all’intero campione. È questo il caso della capanna A9, del settore A, in cui il numero di spine è così alto da portare ad una elevata percentuale di ossa non determinabili. Infatti, su un campione di 94 reperti, 74 sono non determinabili. La Sono rappresentati da 3 reperti provenienti dal settore D, capanna con il maggior numero di resti di pesci, per quanto capanna D15, e dal settore B, capanna B4. Si tratta in tutti e 3 riguarda il settore D, è la D7. Mentre per il settore B, la i casi di ossa faringeali. Dalla capanna D15 proviene un solo 227

Reperti di fauna marina

Fig. IV.1 – Mursia: rapporto tra il numero di resti di pesci determinati e i non determinabili. Pict. IV.1 – Mursia: the relationship between the number of fish remains determined and not determinable.

Fig. IV.2 – Mursia: rapporto tra il numero totale dei resti di pesci e resti determinati e non determinabili nei settori D, B e A. Pict. IV.2 – Mursia: the relationship between the total number of fish remains determined and not determinable in the sectors D, B and A.

Fig. IV.3 – Mursia: numero dei reperti di pesci determinati e non determinabili provenienti dalle capanne dei settori D, B e A. Pict. IV.3 – Mursia: number of finds fish determinade and not determinable from the huts of the sectors D, B and A. 228

Identificazione e dati quantitativi

Fig. IV.4 – Mursia: percentuali dei resti di pesci provenienti dalle singole capanne. Pict. IV.4 – Mursia: percentage of fish remains from individual huts. reperto (US 365), mentre dalla capanna B4 ne provengono 2 (US 431 e US 87). NMI Capanna D15: 1 Capanna B4: 2 Totale NMI: 3 Tordo (Labrus sp) Ha corpo alto e massiccio. Colorazione variabile a seconda della specie. Frequenta principalmente i fondi rocciosi coperti d’alghe e le praterie di posidonia, ad una profondità di circa 2-30 m. Dimensioni comprese tra i 30 e i 40 cm.

destro, mentre dalla US 91, 1 destro e 1 sinistro) e 3 preopercolari (di cui 1 destro, US 87, e 2 sinistri, US 431 e 408); mentre dalla B8, proviene una vertebra toracica (US 63). NMI Capanna D2: 1 Capanna D7: 4 Capanna D10: 1 Capanna D14: 1 Capanna B4: 6 Capanna B8: 1 Totale NMI: 14

È rappresentato da 25 frammenti, di cui 10 provenienti dal Tordo nero (Labrus merula) settore D e 15 dal settore B. I 10 frammenti del settore D Ha corpo alto e massiccio. Colorazione di fondo verdastro provengono dalle capanne D2, D7, D10 e D14. Dalla D2 uniforme, più raramente brunastra. Possono apparire proviene una vertebra toracica (US 166); dalla D7, 1 marezzature scure, in particolare in condizioni di stress o a premascellare sinistro, 3 vertebre toraciche (2 dalla US 237 e riposo. Frequenta principalmente i fondi rocciosi coperti 1 dalla US 373) ed 2 caudali (US 233); dalla D10 provengono d’alghe e le praterie di posidonia, ad una profondità compresa 1 iomandibolare destro e 1 preopercolare sinistro (US 1381); tra i 2 e i 25 m. Individui di grandi dimensioni si possono ed infine, dalla D14, 1 premascellare destro (US 363). Mentre incontrare anche a bassa profondità. Le dimensioni variano i 14 reperti del settore B, provengono dalle capanne B4 e B8. tra i 30 e i 40 cm. Dalla B4 provengono: 1 post-temporale sinistro (US 67), 5 premascellari (dalla US 431 ne provengono 2 sinistri e 1 È rappresentato da 7 reperti provenienti da tutti e tre i settori. 229

Reperti di fauna marina Dal settore D, capanna D10, proviene un mascellare sinistro (US 220). Dal settore B, capanne B4, 1 opercolare sinistro, un mascellare sinistro, 1 faringeale inferiore (tutti e tre dalla US 431) e 1 articolare destro (US 91). Dalla capanna B8, dello stesso settore, proviene 1 faringeale inferiore (US 63). Mentre dal settore A, capanna A9, proviene 1 premascellare sinistro (US 455).

pinne più sviluppate. Vive su fondi rocciosi costieri, più raramente nelle praterie di posidonia, ad una profondità di circa 10-30 m. Più spesso in piccoli gruppi sedentari all’interno di grotte e spaccature o nelle loro vicinanze. Attiva piuttosto di notte, ma a volte nuota allo scoperto durante il giorno, soprattutto nelle riserve marine. Le sue dimensioni sono comprese tra i 35-40 cm.

NMI Capanna D10: 1 Capanna B4: 2 Capanna B8: 1 Capanna A9: 1 Totale NMI: 5

È rappresentata da 5 frammenti, di cui 1 proveniente dal settore D, capanna D11, e 4 dal settore A, capanna A9. Dalla capanna D11 proviene 1 premascellare destro (US 287). Mentre dalla capanna A9 provengono 4 vertebre, di cui 2 caudali, 1 toracica e una prima vertebra (tutte dalla US 455).

Tordo marvizzo (Labrus turdus) Ha corpo più longilineo rispetto agli altri labridi, ma muso meno appuntito. Colorazione molto variabile, abitualmente picchiettato da molti punti chiari. I grandi maschi sembrano avere una colorazione più uniforme e più rossastra delle femmine. I giovani si incontrano soltanto nelle praterie di posidonia, gli adulti invece frequentano di gran lunga più i fondi rocciosi, in genere più in profondità. Le dimensioni si aggirano intorno ai 30-40 cm.

NMI Capanna D11: 1 Capanna A9: 1 Totale NMI: 2 Famiglia SCORPAENIDAE

NMI Capanna B4: 2 Totale NMI: 2

Scorfano rosso (Scorpaena scrofa) Ha testa lunga e massiccia, spinosa. Numerosi appendici cutanee sulla testa e sul corpo. Colorazione più spesso da arancio a rosata, a volte molto pallida, a volte molto viva (e anche giallo vivo). Una macchia nera spesso ben visibile al centro della pinna dorsale. Vive su fondali rocciosi o coralligeni, raramente a bassa profondità (tra 20-100 m). Spesso posato in zone esposte in prossimità di un rilievo. Specie da occasionale a comune. Le dimensioni variano tra i 35-40 cm.

Famiglia MURAENIDAE

È rappresentato da un unico reperto. Si tratta di una vertebra toracica, proveniente dalla capanna D7 (US 221).

È rappresentato da solo 2 reperti provenienti dal settore B, capanna B4. Si tratta di 2 uroiali sinistri (US 431, US 91).

Murena (Muraena helena) Ha testa piuttosto sottile, ma il corpo può essere massiccio nell’adulto. Fauci profonde ben dietro l’orecchio. Priva di pinne pettorali e pelviche. Colore variabile, in genere macchiettata nella parte anteriore, con chiazze più ampie nel posteriore. Vive nelle fratture e negli anfratti rocciosi, preferibilmente senza depositi di sedimento, ad una profondità di circa 5-50 m. Giovani spesso in bassa profondità. Da occasionale ad abbondante in Mediterraneo. Le sue dimensioni sono comprese tra 1,2 e 1,3 m. È rappresentata da una sola vertebra toracica rinvenuta nel settore D, capanna D7 (US 233).

NMI Capanna D7: 1 Totale NMI: 1 Famiglia SERRANIDAE Cernia (Epinephelus sp.) Ha corpo slanciato e testa appuntita. La colorazione varia a seconda della specie. È un pesce che vive in tane tra gli scogli a una profondità dagli 8 ai 120 m circa. I giovani si trovano anche a bassa profondità. La taglia massima si aggira intorno al metro.

È rappresentata da 114 reperti provenienti da tutte le capanne del settore D e del settore B, ad eccezione della D9. Dal settore D provengono 65 reperti. Dalla capanna D2 proviene 1 vertebra caudale (US 166); dalla D7, 1 cleitro destro (US 373), 1 dentale sinistro (US 237), 1 premascellare destro (US 237), 1 scapolare destro (US 245), 1 subopercolare sinistro Famiglia SCIAENIDAE (US 245), e 21 vertebre (1 toracica dalla US 210; 2 caudali, 5 toraciche e 1 prima vertebra dalla US 221; 1 toracica e una Corvina (Sciaena umbra) Ha corpo molto compresso. Bocca in basso; priva di barbigli caudale dalla US 233; 2 toraciche dalla US 237; 2 toraciche e sul mento. Coda a margine diritto, giallastra con bordo 1 prima vertebra dalla US 244; 2 caudali dalla US 245; 2 inferiore nero. Dorso grigio- bruno con riflessi bronzei, toraciche e 1 caudale dalla US 372); dalla capanna D8 fianchi argentei. I giovani hanno il corpo bruno uniforme e le provengono 3 cleitri sinistri (2 dalla US 212 e 1 dalla US 230 NMI Capanna D7: 1 Totale NMI: 1

Identificazione e dati quantitativi 222), 1 lacrimale sinistro (US 212), 1 opercolare destro (US 212), 1 subopercolare sinistro (US 223) e 11 vertebre (1 prima vertebra dalla US 200; 2 caudali, 6 toraciche e 1 indeterminata dalla US 212; 1 caudale dalla US 223); dalla D10, provengono 1 quadrato sinistro (US 220) e 1 vertebra caudale (US 220); dalla D11, 1 preopercolare destro (US 287); dalla D12, 1 ceratoiale destro (US 283), 1 mascellare destro (US 282), 1 spina (US 283) e 4 vertebre (1 caudale e 1 toracica dalla US 279; 1 caudale dalla US 281; 1 toracica dalla US 282); dalla capanna D14 provengono 1 articolare sinistro (US 332), un quadrato sinistro (US 363) 3 vertebre (2 caudali dalla US 332 e 1 toracica dalla US 363); dalla D15 una vertebra toracica (US 365), e dalla D17, 1 premascellare destro (US 442) e 4 vertebre (1 toracica dalla US 441; 1 toracica e 2 caudali dalla US 442).

superiore. Frequenta habitat rocciosi costieri, in particolare nelle zone riparate miste a sabbia. Nuota abitualmente in acque libere, spesso fino a 5-10 m dal fondo, ma lo si osserva anche posato. Le dimensioni variano da 0,7 a 1 m.

Dal settore B, invece, provengono 49 reperti. Dalla capanna B3 provengono, 1 dentale destro (US 321), 1 quadrato sinistro (US 307), 1 supracleitro sinistro (US 307) e 2 vertebre (una prima vertebra e 1 toracica dalla US 321); dalla B4 provengono 15 vertebre (1 caudale dalla US 42; 8 toraciche dalla US 67; 1 toracica dalla US 87; 1 toracica dalla US 90; 1 toracica e 1 caudale dalla US 410; 2 toraciche dalla US 431), 2 articolari (1 destro e 1 sinistro dalla US 90), 1 ceratoiale destro (US 410), 3 cleitri (2 destri dalla US 67 e 1 sinistro dalla US 410), 1 dentale sinistro (US 431), 1 interopercolare sinistro (US 87), 1 iomandibolare destro (US 67), 1 opercolare destro (US 87), 2 post-temporali destri (1 dalla US 87 e 1 dalla US 90), 2 premascellari sinistri (1 dalla US 67 e 1 dalla US 90), 1 preopercolare sinistro (421), 1 spina (US 67), 2 spine pelviche (1 destra dalla US 88 e 1 sinistra dalla US 67), 1 subopercolare sinistro (US 431) e 1 supracleitro sinistro (US 87); dalla capanna B5 proviene 1 vertebra toracica (US 401); ed infine, dalla B8, 2 vertebra (1 toracica e 1 caudale dalla US 62), 2 dentali (1 destro dalla US 60 e 1 sinistro dalla US 63), 1 palatino destro (US 61), 1 preopercolare destro (US 63) e 2 quadrati sinistri (1 dalla US 60 e 1 dalla US 63).

Cernia bruna (Epinephelus guaza) Ha bocca profonda. Pupilla a forma di pera. Coda arrotondata, che nei grandi adulti diviene quasi diritta. Colore brunastro, con macchie chiare irregolari a “nuvole”. Frequenta ambienti rocciosi costieri ricchi di cavità e ripari di dimensioni adatte, raramente praterie di posidonia, ad una profondità di circa 10-50 m. I giovani sono molto litorali. Le dimensioni variano fra gli 0,8 e 1 m.

NMI Capanna D2: 1 Capanna D7: 7 Capanna D8: 5 Capanna D10: 1 Capanna D11: 1 Capanna D12: 4 Capanna D14: 2 Capanna D15: 1 Capanna D17: 2 Capanna B3: 2 Capanna B4: 9 Capanna B5: 1 Capanna B8: 4 Totale NMI: 40

È rappresentata da due frammenti provenienti entrambi dal settore D ma da capanne diverse, D14 e D17. Si tratta di un preopercolare destro (US 363) nel primo caso, e di una vertebra toracica (US 441) nel secondo. NMI Capanna D14: 1 Capanna D17: 1 Totale NMI: 2

È rappresentata da una vertebra toracica proveniente dal settore D, capanna D8 (US 213). NMI Capanna D8: 1 Totale NMI: 1 Cernia rossa (Mycteroperca rubra) Ha corpo slanciato, testa appuntita. Colore di fondo brunastro, tendente al beige, al viola o a cioccolato. Le macchie chiare sul corpo sono più sviluppate sul ventre. Frequenta ambienti rocciosi costieri e nuota abitualmente ben lontana dal fondo, ad una profondità di circa 15-50 m. Giovani più litorali. Le dimensioni si aggirano tra i 40 e i 50 cm. È rappresentata da 3 reperti, uno proveniente dal settore D, capanna D12, e 2 dal settore B, capanna B8. Dalla capanna D12 proviene una base occipitale (US 281). Mentre dalla capanna B8, 1 etmoide (US 62) e una vertebra toracica (US 63). NMI Capanna D12: 1 Capanna B8: 2 Totale NMI: 3

Cernia dorata (Epinephelus alexandrinus) Ha corpo slanciato, testa appuntita. Coda con bordo leggermente convesso nei giovani, che diviene nettamente concavo negli adulti. Colore di fondo bruno beige di solito molto pallido, con 4 linee scure più o meno visibili nella metà

Sciarrano (Serranus scriba) Ha testa e profilo dritto che gli danno un aspetto caratteristico. Disegni reticolati molto sottili su gola e fronte. Abita i fondi rocciosi e le praterie di posidonia, ad una profondità di 5-30 m; apprezza soprattutto il confine tra i due ambienti. Solitario e territoriale, si mostra spesso allo scoperto.

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Reperti di fauna marina La taglia è di 25-30 cm. È rappresentato da un unico reperto proveniente dal settore B, capanna B4. Si tratta di un articolare destro (US 91). NMI Capanna B4: 1 Totale NMI: 1 Famiglia SPARIDAE Sparide indeterminato (Sparidae) Hanno dorso alto, lateralmente compresso, con grandi e ruvide scaglie ctenoidi. Hanno bocca protesa in avanti, dentatura molto robusta, denti di forma diversa in relazione ai vari regimi alimentari. Coda forcuta, opercolo privo di spine e colorazione generalmente argentea o rosata e a fasce scure. La metà anteriore della pinna dorsale è sorretta da raggi spinosi, quella posteriore, di uguale altezza, da raggi molli. Nel Mediterraneo sono rappresentati da una ventina di specie. Generalmente vivono in prossimità delle coste. Sono rappresentati da 11 reperti, 8 provenienti dal settore D, 2 dal settore B e 1 dal settore A. Gli 8 reperti del settore D provengono dalle capanne D7, D12, D14 e D10. Dalla capanna D7 provengono 4 vertebre (1 caudale dalla US 210; 1 caudale dalla US 233; 1 toracica e 1 indeterminata dalla US 244); dalla D12, 1 vertebra caudale (US 282); dalla capanna D14, 1 vertebra caudale (US 350); e dalla D10, 2 vertebre (1 caudale e 1 toracica dalla US 220). Dal settore B i reperti provengono dalla capanna B4 e si tratta di 1 palatino e di 1 vertebra toracica (entrambe dalla US 67). Mentre dal settore A proviene 1 vertebra caudale (US 455). NMI Capanna D7: 3 Capanna D12: 1 Capanna D14: 1 Capanna D10: 1 Capanna B4: 1 Capanna A9: 1 Totale NMI: 8 Sarago (Diplodus sp.) Ha corpo alto e compresso. Colore argenteo, attraversato da fasce verticali nere sui fianchi e sul peduncolo caudale. Frequenta i fondi rocciosi e occasionalmente quelli sabbiosi del Mediterraneo ad una profondità massima di 130 m. Spesso sparso in piccoli gruppi per nutrirsi sul fondo, questo pesce si riunisce a volte in branchi numerosi immobili a mezz’acqua. Dimensioni massime tra i 20 e i 60 cm. Vive in acque temperate. È rappresentato da 3 resti, due provenienti dal settore B, capanne B4 e B8, e uno dal settore D, capanna D12. Dalla B4 proviene un cleitro destro (US 431), dalla B8 un mascellare destro (US 63) e dalla D12 una vertebra caudale (US 279). NMI Capanna B4: 1

Capanna B8: 1 Capanna D12: 1 Totale NMI: 3 Sarago maggiore (Diplodus sargus) Ha corpo alto e piatto, con dorso molto più bombato del ventre. Colore essenzialmente argenteo, dorso beige grigiastro. Margine posteriore della coda scuro; pinne pelviche scuro con bordo anteriore bianco. Vive di preferenza in piccoli gruppi o in branchi su fondi rocciosi, a volte su praterie, ad una profondità di circa 1-40 m. Si allontana poco dal fondo e si rifugia nelle cavità sotto i massi. Le dimensioni variano da 20 a 30 cm. È rappresentato da un unico reperto proveniente dal settore B, capanna B4. Si tratta di un premascellare sinistro (US 410). NMI Capanna B4: 1 Totale NMI: 1 Pagro (Pagrus pagrus) Ha corpo bruno chiaro con dominante rosata, diventa più chiaro, anzi argenteo sul ventre. A volte riflessi blu pallido sulle pinne. Specie in genere solitaria. Si incontra piuttosto su fondi rocciosi, ma anche su sabbia e occasionalmente su praterie (giovani) ad una profondità di 15-100 m. I giovani vivono più vicino alla superficie rispetto agli adulti. Le dimensioni variano da 50 a 70 cm. Vive in acque temperate. È rappresentato da 12 reperti provenienti dai settori D, B e A. I reperti del settore D sono 5 e provengono dalle capanne D7, D8, D12 e D17. Dalla capanna D7 proviene 1 premascellare destro (US 233); dalla D8, 1 dentale destro (US 223); dalla D12, 1 base occipitale (US 281); e dalla D17, 2 vertebre toraciche (1 dalla US 441 e 1 dalla US 442). Quelli del settore B sono 6 e provengono dalle capanne B3, B4 e B8. dalla capanna B3 proviene 1 base occipitale (US 308); dalla B4, 1 vertebra toracica (US 67); e dalla B8, 3 vertebre caudali (US 63) e 1 opercolare sinistro (US 60). Mentre dal settore A proviene un unico reperto, ovvero, un’ultima vertebra (US 455), dalla capanna A9. NMI Capanna D7: 1 Capanna D8: 1 Capanna D12: 1 Capanna D17: 2 Capanna B3: 1 Capanna B4: 1 Capanna B8: 2 Capanna A9: 1 Totale NMI: 10

Salpa (Sarpa salpa) Ha bocca piccola quasi all’estremità del muso, ma rivolta verso il basso. Una macchia nera sull’ascella delle pinne pettorali. Dorso grigio azzurrognolo, fianchi più o meno argentei. I giovani appaiono più chiari (e più brillanti) degli 232

Identificazione e dati quantitativi

Fig. IV.5 – Mursia: numero dei resti delle singole specie di pesci presenti nella capanne dei settori D, B, C. Pict. IV.5 – Mursia: the number of the remains of individual species of fish found in the huts of the sectors D, B, C. adulti. Pesce che frequenta essenzialmente fondali ben illuminati poco profondi o bruca le alghe ed anche le praterie di posidonia. I giovani sono superficiali (0-5 m). I grandi branchi d’adulti nuotano a volte in acque libere ad una profondità compresa fra 1 e 15 m. È rappresentata da ben 13 frammenti provenienti tutti dalla capanna A9, l’unica portata alla luce nel settore A. Si tratta di 2 iomandibolari sinistri (US 455), di 2 premascellari destri (US 455) e di 9 vertebre (di cui 6 toraciche e 3 caudali, tutte provenienti dalla US 455). NMI Capanna A9: 2 Totale NMI: 2 Tunnide indeterminato (Tunnidae) Hanno corpo affusolato rivestito di scaglie cicloidi, due pinne dorsali di cui quella posteriore seguita da varie pinnule. Le specie di appartenenza sono diffuse nei mari caldi e temperati di tutto il mondo con abitudini pelagiche e gregarie.

Sono rappresentati da un unico reperto. Si tratta di un articolare destro proveniente dal settore D, dalla capanna D7 (US 221). È un reperto di grande interesse, in quanto è stato sezionato orizzontalmente. NMI Capanna D7: 1 Totale NMI: 1 La capanna da cui proviene il maggior numero di specie è la B4, con un totale di 10. Infatti, su un totale di 63 resti determinati, 1 si riferisce al sarago (Diplodus sp), 1 al sarago maggiore (Diplodus sargus), 35 alla cernia (Epinephelus sp), 2 al labride indeterminato (Labridae), 14 al tordo (Labrus sp), 4 al tordo nero (Labrus merula), 2 al tordo marvizzo (Labrus turdus) , 1 al pagro (Pagrus pagrus), 1 allo sciarrano (Serranus scriba) e 2 allo sparide indeterminato (Sparidae). La capanna D7 si presenta, invece, come quella con il maggior numero di specie del settore D, con un totale di 7 specie. Infatti, dei 40 resti determinati 26 si riferiscono alla

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Reperti di fauna marina

Fig. IV.6 – Mursia: percentuali del NMI di ogni singola specie. Pict. IV.6 – Mursia: percentages of the NMI of each species. cernia (Epinephelus sp), 6 al tordo (Labrus sp),1 alla murena (Muraena helena), 1 al pagro (Pagrus pagrus), 1 allo scorfano (Scorfaena scrofa), 4 allo sparide indeterminato (Sparidae), e 1 al tunnide indeterminato (Tunnidae). A queste due capanne seguono la B8 (con 6 specie), la D12 (con 5 specie), la D10, la D14 e la A9 (con 4 specie), la D8, la D15 e la D17 (con 3 specie), la D2, la D11 e la B3 (con 2 specie), e la B5 (con una sola specie) (fig. IV.5/pict. IV.5).

(Sciaena umbra), dalla cernia dorata (Epinephelus alexandrinus), dalla cernia bruna (Epinephelus guaza), dal sarago maggiore (Diplodus sargus), dalla murena (Muraena helena), dallo scorfano rosso (Scorpena scrofa), dallo sciarrano (Serranus scriba) e dal tunnide indeterminato (Tunnidae) (fig. IV.6/pict. IV.6). IV.1.2 Tafonomia e distribuzione dei reperti

L’insieme dei dati mostra che la specie ittica meglio rappresentata, e quindi maggiormente sfruttata nell’insediamento di Mursia è la cernia (Epinephelus sp), con un totale di 114 reperti riferibili a 40 individui.

Il materiale ittiologico analizzato è costituito per la maggior parte da vertebre, con un totale di 122 elementi, e da spine (116). I restanti elementi anatomici sono rappresentati da un numero di pezzi nettamente inferiore, come si può osservare dalla seguente tabella (fig. IV.7/pict. IV.7).

Il resto del campione è composto in prevalenza dal tordo (Labrus sp), dal pagro (Pagrus pagrus), dallo sparide indeterminato (Sparidae), dal tordo nero (Labrus merula), dal labride indeterminato (Labridae), dalla cernia rossa (Mycteroperca rubra), dal sarago (Diplodus sp), dal tordo (Labrus turdus), dalla salpa (Sarpa salpa), dalla corvina

Mediante l’analisi del numero di parti anatomiche rinvenute per ciascuna specie non è stata colta nessuna significativa anomalia circa le proporzioni tra ossa craniche e vertebre. Infatti, la maggior parte delle specie sono rappresentate sia da ossa craniche che da vertebre. Il numero di vertebre è sicuramente superiore rispetto al numero di ossa craniche ma

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Identificazione e dati quantitativi

Fig. IV.7 – Mursia: numero di resti per singole parti anatomiche. Pict. IV.7 – Mursia: the number of remains for individual anatomical parts.

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Reperti di fauna marina

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Identificazione e dati quantitativi

Fig. IV.8 – Mursia: parti anatomiche rinvenute per ciascuna specie. Pict. IV.8 – Mursia: anatomical parts found for each species. non per questo anomalo in quanto, bisogna tener conto che, il numero di vertebre all’interno della struttura scheletrica dei pesci è piuttosto elevato e varia da specie a specie. In altri casi le specie vengono rappresentate solo da ossa craniche o, in altri casi ancora, da sole vertebre. In entrambe le situazioni il numero di resti è molto ridotto (fig. IV.8/pict. IV.8). I reperti non si trovano in un buon stato di conservazione, infatti la maggior parte di essi ci sono pervenuti in modo piuttosto frammentario. Su un totale di 377 resti, 327 sono parziali, 19 frammentari e 31 interi. Sono pochi i reperti che presentano tracce di combustione. Nell’intero campione ittiologico se ne distinguono solo 11. Dal settore B ne provengono 6: - capanna B4: 1 faringeale inferiore (US 431) di labride indeterminato (Labridae), un premascellare destro (US 431) di tordo (Labrus sp), 1 ceratoiale destro (US 410) di cernia (Epinephelus sp) e una vertebra toracica (US 410) anch’essa di cernia (Epinephelus sp); - capanna B8: 1 vertebra toracica di cernia rossa (Mycteroperca rubra) e un preopercolare di cui non si è

identificata la specie di appartenenza (entrambe provenienti dalla US 63). Dal settore D, invece, ne provengono 5: - capanna D2: 1 vertebra caudale (US 166) di cernia (Epinephelus sp); - capanna D7: 1 premascellare sinistro di tordo (Labrus sp) e 1 spina non determinabile (US 237); - capanna D8: 1 prima vertebra (US 200) di cernia (Epinephelus sp); - capanna D14: 1 spina non determinabile (US 363). Anche le tracce di interventi antropici non sono molto numerose. I reperti con tracce di questo tipo sono in totale 19. Dal settore A provengono: - capanna A9: 1 vertebra toracica (US 455) di salpa (Sarpa salpa). Dal settore B provengono: - capanna B4: 1 palatino (US 67) di sparide indeterminato (Sparidae), 2 vertebre toraciche (US 431) di cernia (Epinephelus sp) e 1 spina (US 90) non determinabile;

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Reperti di fauna marina - capanna B8: 1 dentale destro (US 60) di cernia (Epinephelus sp).

Nel settore A i pochi reperti rinvenuti provengono tutti dalla capanna A9, l’unica del settore.

Invece, dal settore D: - capanna D7: 1 articolare destro (US 221) di tunnide indeterminato (Tunnidae) e 6 vertebre, 2 caudali (US 210, US 373) di cernia (Epinephelus sp), 3 toracica (US 221, US 237, US 373) anch’esse di cernia (Epinephelus sp), 1 toracica (US 373) di tordo (Labrus sp) 1 caudale (US 210) di sparide indeterminato (Sparidae); - capanna D8: 1 vertebra toracica (US 212) di cernia (Epinephelus sp); - capanna D10: 1 quadrato sinistro (US 220) di Cernia (Epinephelus sp), 1 vertebra caudale (US 220) di cernia (Epinephelus sp) e 1 vertebra caudale (US 220) di sparide indeterminato (Sparidae); - capanna D12: 1 spina (US 283) e 1 vertebra caudale (US 281) di cernia (Epinephelus sp).

Le specie individuate mediante il lavoro di riconoscimento sono:

Da questi dati si deduce che la maggior parte dei reperti con tracce antropiche sono vertebre (13) e che la maggior parte di questi reperti appartengono al settore D (13). Dei 13 reperti di questo settore, 7 provengono dalla capanna D7, 1 dalla D8, 3 dalla D10 e 2 dalla D12. Mentre i reperti recuperati nel settore B sono solo 5, dei quali 4 provengono dalla capanna B4 e 1 dalla B8. Dal settore A proviene un solo reperto con tracce antropiche. Inoltre si può osservare che delle 13 vertebre totali, 10 provengono proprio dal settore D. Nella maggior parte dei casi si tratta di tracce di macellazione, in quanto sono state riscontrate troncature trasversali su vertebre, sia toraciche che caudali, di cernia. In pochi altri casi, probabilmente si tratta di tracce legate alla lavorazione delle ossa per la realizzazione di manufatti. IV.2 Malacofauna I resti di conchiglie, provenienti dalle ultime campagne di scavo, condotte da S. Tusa, dell’insediamento dell’età del Bronzo di Mursia a Pantelleria, sono in totale 670 di cui 9 non determinabili (fig. IV.9/pict. IV.9). Dalle capanne del settore D provengono 333 resti (di cui 4 non determinabili), da quelle del settore B 332 (di cui 5 non determinabili), mentre dall’unica capanna del settore A ne provengono solo 5 (tutti determinati) (fig. IV.10/pict. IV.10). Dei 333 resti provenienti dal settore D, 10 provengono dalla capanna D8, 75 dalla D7, 1 dalla D2, 167 dalla D10, 3 dalla D11, 4 dalla D12 e 73 dalla D14. Mentre dei 332 resti provenienti dal settore B, 47 provengono dalla B3, 227 dalla B4, 38 dalla B5 e 20 dalla B8. Infine, i pochi resti del settore A provengono dalla capanna A9 (fig. IV.11/pict. IV.11).

BUCCINIDAE: Buccinum sp CERITHIDAE: Bittium sp CYPRAEIDAE: Luria lurida COLUMBELLIDAE: Mitrella sp CONIDAE: Conus mediterraneus MURICIDAE: Muricidae Hexaplex trunculus Thais haemastoma PATELLIDAE: Patella sp Patella aspera Patella caerulea Patella ferruginea Patella ulyssiponensis RANELLIDAE: Cymatium parthenopeum Ranella olearia SEPIIDAE: Sepia officinalis TROCHIDAE: Gibbula sp Monodonta sp VERMETIDAE: Vermetus sp Per ciascun taxon sono di seguito riportate le informazioni relative all’habitat, alla distribuzione e al Numero Minimo di Individui (NMI). IV.2.1 Specie e NMI Famiglia BUCCINIDAE

Buccinum sp Conchiglia ovoide con spira appuntita a giri convessi. Apertura ovale, sifonostoma con labbro columellare calloso. Ornamenti costituiti da pieghe collabrali e costelle spirali. Vive in acque relativamente basse e tranquille. È Nel settore D, invece, la capanna con il più alto numero di rappresentato di un unico reperto (columella), proveniente dal settore D, capanna D12 (US 279). resti è la D10, con un totale di 167. 238 Nel settore B la capanna con il maggior numero di resti malacologici è la B4, che è anche la capanna con il più alto numero di resti di conchiglie di tutto lo scavo. Infatti, da questa capanna provengono 227 resti.

Identificazione e dati quantitativi

Fig. IV.9 – Mursia: rapporto fra resti di conchiglie determinati e resti non determinabili. Pict. IV.9 – Mursia: the relationship between the remains of shells determined and the remains not determinable.

Fig. IV.10 – Mursia: rapporto fra numero totale di resti di conchiglie e numero di resti determinati e non determinabili provenienti dai settori D, B, A. Pict. IV.10 – Mursia: the relationship between total number of remains of shells and the number of remains determined and not determinable from the sectors D, B, A.

Fig. IV.11 – Mursia: resti di conchiglie determinati e non determinabili provenienti dalle capanne dei settori D, B e A. Pict. IV.11 – Mursia: determined remains of shells and not determinable from the huts of the sectors D, B and A. 239

Reperti di fauna marina NMI Capanna D12: 1 Totale NMI: 1 Famiglia CERITHIDAE Bittium sp Si trova in acque poco profonde in zone subtropicali e tropicali. Solitamente vive in colonie e presenta un ampio grado di variazione nella forma e nella scultura. È rappresentata da 1 conchiglia intera proveniente dal settore D, capanna D10 (US 259). Misura 1 cm circa. NMI: Capanna D10: 1 Totale NMI: 1

presente un periostraco giallo e traslucido. Colore giallomarrone con bande subcentrale e lacune sparse bianche. Vive in baie basse e silenziose nel Mediterraneo e lungo le coste Atlantiche del Portogallo. Il suo habitat tipico è formato da rocce coperte con alga corta e marrone. Durante il giorno si nasconde nelle tasche e nelle fessure di sabbia tra le rocce. Popolazioni di acque profonde esistono in Italia meridionale. È rappresentata dai resti di 2 conchiglie (parziali) provenienti rispettivamente dal settore D. Una con foro dalla capanna D7 e una senza foro dalla capanna D14 (US 331). La prima misura circa 1,5 cm mentre la seconda circa 2 cm. NMI Capanna D7: 1 Capanna D14: 1 Totale NMI: 2 Famiglia MURICIDAE

Famiglia CYPRAEIDAE Luria lurida Misura da 28 a 45 mm di lunghezza. Può raggiungere i 63 mm. Conchiglia rigonfia, con estremità callose e prominenti. La columella presenta una sottile plicatura lungo il bordo interno. Labbro con margine minutamente denticolato. Colorazione da rosa a marrone con due bande traverse chiare quasi indistinte; callosità apicali rosa-giallastre ciascuna con due macchie nere. Specie di acque profonde tra i 15 e i 45 m. Si trova in grotte, sotto le rocce, tra le alghe, dove si muove lentamente di notte, e sotto le spugne. È presente in Africa occidentale, nell’isola di Ascensione e nel Mediterraneo. È rappresentata da 1 reperto intero proveniente dal settore D, capanna D7 (US 233). Misura 1 cm circa. NMI Capanna D7: 1 Totale NMI: 1 Famiglia COLUMBELLIDAE Mitrella sp Le mitrelle sono piccole conchiglie, solide, lucide e colorate. È rappresentata da 2 reperti (parziali), 1 con foro proveniente dal settore D, capanna D7 e 1 dal settore B, capanna B5 (US 400). NMI Capanna D7: 1 Capanna B5: 1 Totale NMI: 2

Muricidae Una grande famiglia di più di 2.000 specie distribuite nel mondo. Hanno conchiglia turbinata, spinosa o rugosa, chiudibile per mezzo di un opercolo di natura cornea. Specie intertitali. Vivono in acque relativamente basse e tranquille. È rappresentata da un unico esemplare parziale (columella), proveniente dal settore D, capanna D7 (US 237). NMI Capanna D7: 1 Totale NMI: 1 Hexaplex trunculus Misura da 40 a 80 mm di lunghezza. Con o senza spine. La scultura è talvolta difficilmente visibile, talvolta fortemente sviluppata. Il colore tradizionale è crema con bande marrone scuro ma esistono anche esemplari arancio brillante. È una specie mediterranea. Predilige fondi fangosi. È rappresentata da un unico reperto, di cui si conserva il canale sifonale, proveniente dal settore D, capanna D7. NMI Capanna D7: 1 Totale NMI: 1 Thais haemastoma Misura mediamente dai 40 ai 100 mm di lunghezza. La colorazione è abbastanza omogenea ma la forma varia da ampia a slanciata. Di solito presenta piccole coste e nodi ma questi possono essere assenti o più sviluppati. Vive sulle sponde rocciose a circa 3 m di profondità. Alcune popolazioni preferiscono acque profonde, mentre altre si possono trovare anche sul fango. Si trova nell’Atlantico tropicale e subtropicale. In Europa è comune nelle Canarie e intorno a Madera. Abbondante nel Mediterraneo.

Famiglia CONIDAE Conus mediterraneus Misura mediamente 25 mm, ma è possibile trovare conchiglie che raggiungono 73 mm. Conchiglia robusta; ultima spira di forma inflata e periforme; spalla angolata; spira depressa. È È rappresentata da 27 reperti, dei quali 13 provengono dal 240

Identificazione e dati quantitativi settore D e 14 dal settore B. I 13 reperti del settore D sono stati rinvenuti nelle capanne: D7, D14, D10. Dalla D7 proviene un esemplare parziale (US 373); dalla D14, 2 frammenti di labbro esterno (US 332); dalla D10 provengono 10 reperti: 8 provenienti dalla US 220 (1 frammentario e 7 parziali, dei quali 4 conservano il canale sifonale e 1 il labbro esterno), 1 parziale dalla US 259 e 1 parziale dalla US 261. Invece, i 14 reperti del settore B provengono dalle capanne: B3 e B4. Dalla B3 proviene 1 reperto parziale di cui si conserva l’ultimo giro (US 940) e 1 reperto, anch’esso parziale, di cui si conserva il labbro esterno (US 307), mentre dalla B4 provengono 12 reperti: 1 parziale dalla US 87, 2 parziali dalla US 410, 4 parziali dalla US 421 (dei quali 1 conserva solo la columella) e 5 parziali dalla US 431. NMI Capanna D7: 1 Capanna D14: 1 Capanna D10: 7 Capanna B3: 2 Capanna B4: 6 Totale NMI: 17

Patella aspera Generalmente grandi, piatte e con una scultura nodosa e ruvida. Vive sulle sponde rocciose a bassa profondità. È presente dal Mar Nero al Mediterraneo e verso il N delle Isole Britanniche. È rappresentata da 2 resti provenienti dal settore D, capanna D14 (US 363) . Solo uno di essi è intero, dell’altro si è conservato solo l’apice. NMI Capanna D14: 2 Totale NMI: 2

Famiglia PATELLIDAE Patella sp Conchiglia conica, ovale con guscio spesso e resistente. Apice subentrale, coste radiali. Superficie interna iridescente. Specie intertidale. Vive in acque relativamente basse e tranquille. È rappresentata da 89 reperti provenienti dal settore D, capanne D2, D7, D8, D10 e D12, dal settore B, capanna B3, B4 e B8 e dal settore A, capanna A9. Per quanto riguarda il settore D, dalla capanna D2 proviene un unico reperto di cui si è conservato solo l’apice (US 154); dalla D7 provengono 12 reperti, dei quali solo 2 conservano l’apice (US 245); dalla capanna D8, ne provengono 5 parziali (US 223), dei quali solo uno conserva l’apice; dalla D10, 39 reperti: 25 parziali dalla US 220 (dei quali 6 conservano l’apice), 1 parziale con apice dalla US 234, 1 parziale dalla US 246 e 12 parziali dalla US 259 (dei quali 1 conserva l’apice); dalla D12, ne provengono 3: 1 parziale con apice dalla US 281 e 2 parziali (dei quali 1 con apice). Per il settore B, dalla capanna B3 provengono 5 reperti (US 316), dei quali 3 interi e 2 parziali che conservano l’apice; dalla B4 provengono 18 reperti: 4 interi dalla US 88, 2 parziali con apice dalla US 91, 2 parziali con apice dalla US 418, 1 parziale con apice dalla US 421, 4 parziali con apice dalla US 431 e 5 parziali (dei quali 2 con apice e 2 forati) dalla US 484; dalla B8, 1 parziale di cui si è conservato l’apice (US 420). Ed infine, per il settore A, dalla capanna A9, provengono 5 reperti (US 455), dei quali 1 frammentario che conserva l’apice e 4 parziali. NMI Capanna D2: 1 Capanna D7: 2 Capanna D8: 1 Capanna D10: 9 Capanna D12: 2 Capanna B3: 5

Capanna B4: 16 Capanna B8: 1 Capanna A9: 1 Totale NMI: 38

Patella caerulea Misura circa 5 cm. Ha conchiglia spessa, con margini angolosi o frastagliati. Apice poco prominente. La scultura è data da fitte coste radiali. Colorazione variabile. Superficie interna grigio lucente, da cui il nome della specie. Specie intertidale. Erbivora. Vive su sonde rocciose, a pochi m di profondità. La sua presenza è limitata ai paesi del Mediterraneo, dove è più comune nella parte occidentale. È rappresentata da 203 reperti provenienti dai settori D e B. Dal settore D ne provengono 73 distribuiti tra le capanne D7, D14, D10 e D11. Dalla D7 provengono 6 reperti parziali (US 233), dei quali solo 2 conservano l’apice; dalla D14, ne provengono 14: 7 parziali dalla US 332 (dei quali 3 conservano l’apice), 1 intera e 6 parziali (dei quali 1 con apice) dalla US 363; dalla D10, provengono 50 reperti: 15 intere e 20 parziali (delle quali 12 conservano l’apice) dalla US 220, 1 parziale dalla US 234, 1 parziale con apice dalla US 243, 2 parziali con apice dalla US 246, 9 parziali (delle quali 3 con apice) dalla US 259 e 1 parziale con apice dalla US 261; dalla D11, 3 reperti (US 321), dei quali, 1 intero e 2 parziali (1 con apice). Mentre dal settore B provengono 130 resti distribuiti tra le capanne B3, B4 e B8. Dalla B3 provengono 3 reperti parziali (US 316), dei quali solo 1 conserva l’apice; dalla B4, 124 reperti: 9 interi e 2 parziali (1 con apice) dalla US 67, 2 parziali (1 con apice) dalla US 87, 3 parziali (1 con apice e foro e 1 con solo apice) dalla US 88, 5 interi e 11 parziali ( dei quali 5 con apice) dalla US 91, 6 interi e 7 parziali (2 con apice e foro e 3 con apice) dalla US 408, 2 intere e 2 parziali (1 con foro) dalla US 410, 1 intera e 2 parziali con apici dalla US 418, 2 parziali con apici dalla US 426, 52 intere e 15 parziali (delle quali 9 conservano l’apice) dalla US 431, 1 intera dalla US 485 e 2 parziali con apice dalla US 486; dalla B8, provengono 2 reperti interi, 1 dalla US 63 e 1 dalla pulizia della sezione.

NMI Capanna D7: 2 Capanna D10: 36 Capanna D11: 2 Capanna D14: 5 241

Reperti di fauna marina Capanna B3: 1 Capanna B4: 106 Capanna B5: 1 Capanna B8: 2 Totale NMI: 155

NMI Capanna D7: 1 Totale NMI: 1

Patella ferruginea Ha una lunghezza media di 40-75 mm di lunghezza. Conchiglia spessa con 30-50 pronunciate coste. Vive sulle sponde rocciose a pochi m di profondità. È limitata alla parte sud-occidentale del Mediterraneo. È rappresentata da 6 reperti provenienti dai settore D e B. Dal settore D, capanna D8, provengono 4 reperti (US 212), dei quali solo 1 conserva l’apice. Mentre dal settore B, capanna B3, proviene 1 reperto intero dalla US 308 e 1 parziale dalla US 316. NMI Capanna D8: 1 Capanna B3: 2 Totale NMI: 3

Ranella olearia Misura circa 13 cm. Conchiglia robusta con spira alta. Ogni spira porta 2 varici. Coste verticali intersecano coste spirali formando noduli. Columella liscia; scudo parietale sottile ed espanso. Canale sifonale con denti sul lato columellare. Apertura con un canalicolo superiore; labbro esterno ripiegato e denticolato. Specie di acque profonde. Vive su fondi fangosi o detritico-fangosi. È diffusa nel Mediterraneo, in Africa, Australasia e Bermuda. È rappresentata da un unico reperto proveniente dal settore D, capanna D10 (US 261). Si tratta di una conchiglia parziale che conserva la columella. NMI Capanna D10: 1 Totale NMI: 1 Famiglia SEPIIDAE

Patella ulyssiponensis Ha lunghezza variabile tra i 20 e i 50 mm. Ha forma allungata ed internamente è di colore bianco porcellanato, spesso con riflessi blu e centro arancio o giallo. Vive sulle sponde rocciose a bassa profondità. È presente dal Mar Nero al Mediterraneo e verso il Nord delle Isole Britanniche. Assente nella parte orientale del Canale della Manica. È rappresentata da 3 reperti provenienti dal settore D, capanna D7 e D10, e dal settore B, capanna B4. Dalla capanna D7 proviene 1 reperto parziale con apice dalla US 237, mentre dalla capanna D10, 1 reperto intero dalla US 220. Dalla capanna B4 proviene 1 reperto intero dalla US 88. NMI Capanna D7: 1 Capanna D10: 1 Capanna B4: 1 Totale NMI: 3

Sepia officinalis Conchiglia interna, non spiralizzata, chitinosa e calcarea, a forma di scudo. È divisa da sottili setti in circa 100 camere ripiene di gas e liquido, che forniscono capacità di galleggiamento. Specie di acque poco profonde. Vive nella Regione boreale dell’Atlantico orientale e AtlanticoMediterranea. Diffusa nell’Atlantico orientale, nel Mediterraneo e nel Mar Nero. È rappresentata da 8 frammenti provenienti tutti dal settore B, capanna B4. 5 di essi provengono dalla US 91 e 3 dalla US 87. NMI Capanna B4: 2 Totale NMI: 2 Famiglia TROCHIDAE

Famiglia RANELLIDAE Cymatium parthenopeum Può misurare fino a 15 cm. Ha conchiglia solida, con spira alta e sutura marcata. La spira terminale porta una varice. Scultura data da creste spirali intersecate da coste verticali. Columella con pieghe. Labbro esterno ispessito, porta tipicamente 6 denti. Periostraco spesso e peloso. Colore marrone chiaro con macchie scure su labbro, columella e varici. Nel Mediterraneo si distingue in bruno-rossiccia con apertura bianca. Specie di acque poco profonde (fino a 70 m), vive tra le rocce. Predatrice, predilige mari caldi e tropicali. È rappresentata da un unico reperto parziale proveniente dal settore D, capanna D7 (US 237).

Gibbula sp Turbinata, più larga che alta, per lo più onfala. Ultimo giro con base angolosa, liscio o con ornamenti spirali predominanti. Specie da intertidale ad acque più profonde. Vive su fondali fangosi e sabbiosi. È un grande gruppo, ben rappresentato lungo tutte le coste rocciose d’Europa. È rappresentata da 4 reperti, di cui 3 interi provenienti dal settore D, capanna D10 (1 dalla US 220 e 1 dalla US 259) e 1 parziale dal settore B, capanna B5 (US 400). NMI Capanna D10: 3 Capanna B5: 1 Totale NMI: 4

242

Identificazione e dati quantitativi

Fig. IV.12 – Mursia: numero di resti delle singole specie di molluschi provenienti dalle capanne dei settori D, B, A. Pict. IV.12 – Mursia: the number of remains of specified species of molluscs from the huts of the sectors D, B, A. Monodonta sp Conchiglia solida, con spira conica e poco elevata. Scultura data da cingoli spirali e sottili strie di accrescimento. Columella con dente smussato. Labbro esterno sottile. Specie intertidale. Vive tra le rocce. Diffusa nel Mediterraneo.

US 220, 1 parziale dalla US 242, 8 parziali (dei quali 2 con peristoma e 1 con apice) dalla US 243, 3 parziali con peristoma dalla US 246 e 1 intero e 18 parziali (dei quali 2 con apice, 6 con peristoma e 2 con ultimo giro) dalla US 259. Dei 51 reperti, provenienti dalla D14: 15 parziali (2 con ultimo giro e 2 con peristoma) provengono dalla US 332, mentre 1 intero e 36 parziali (13 con peristoma e 1 con apice) dalla US 363.

È rappresentata da 306 resti provenienti dal settore D e B. Dal settore D provengono 160 resti, di cui 47 dalla capanna D7, 1 dalla D8, 60 dalla D10 e 51 dalla D14. Dei 47 reperti della capanna D7: 1 parziale (solo peristoma) proviene dalla US Dal settore B provengono 146 resti, di cui 34 dalla capanna 221, 4 parziali dalla US 233, 2 interi e 9 parziali (dei quali 1 B3, 60 dalla B4, 35 dalla B5 e 17 dalla B8. Dei 34 reperti conserva il peristoma) dalla US 237, 3 parziali (1 con della B3: 14 parziali (dei quali 7 con peristoma) provengono peristoma) dalla US 245, 3 parziali (dei quali 1 con apice e 1 dalla US 307, 4 parziali (dei quali 3 con peristoma) dalla US con peristoma) dalla US 373. L’unico reperto proveniente 308, 1 intero e 2 parziali (dei quali 1 con peristoma) dalla US dalla capanna D8 (US 211), è frammentario ma relativo ad un 313, 2 interi (dei quali 1 con foro) e 7 parziali (1 con unico individuo. Dei 60 reperti della D10: 29 parziali (2 peristoma) dalla US 316, 1 parziale con peristoma dalla US conservano l’ultimo giro e 19 il peristoma) provengono dalla 321, 1 parziale dalla US 323, 1 parziale con peristoma dalla 243

Reperti di fauna marina

Fig. IV.13 – Mursia: percentuali del NMI di ogni singola specie di molluschi. Pict. IV.13 – Mursia: percentages of the NMI of each species of molluscs. US 327 e 1 parziale con peristoma dalla US 940. Dei 60 reperti della B4: 9 parziali (3 con peristoma) dalla US 67, 1 parziale con foro dalla US 73, 12 parziali (2 con peristoma) dalla US 87, 5 parziali (3 con peristoma) dalla US 88, 4 parziali (2 con peristoma e 1 con apice) dalla US 91, 10 parziali (4 con peristoma e 1 columella) dalla US 408, 1 parziale dalla US 410, 7 parziali (2 con peristoma e 2 con apice) dalla US 421 e 1 intero e 11 parziali (4 con peristoma) dalla US 431. Dei 35 della B5 (US 400): 3 conservano l’ultimo giro, 9 l’apertura e 1 l’apice. Ed infine, dei 17 reperti della B8: 6 parziali (dei quali 1 conserva solo la columella) provengono dalla US 61, 1 frammentario dalla US 63, 5 parziali (dei quali 2 conservano la columella) dalla US 64, 3 parziali dalla US 420, e 1 intera e 1 parziale dalla pulizia della sezione. NMI Capanna D7: 10 Capanna D8: 1 Capanna D10: 36 Capanna D14: 18 Capanna B3: 19 Capanna B4: 24

Capanna B5: 12 Capanna B8: 12 Totale NMI: 132 Famiglia VERMETIDAE Vermetus sp Forma turricolata con avvolgimento irregolare, peristoma olostomo. Ornamenti spirali e linee di accrescimento. Hanno conchiglia composta da tre strati e lucida internamente. Vive in acque relativamente basse e tranquille. È rappresentato da un unico reperto frammentario, proveniente dal settore D, capanna D14 (US 363). NMI Capanna D14: 1 Totale NMI: 1 La capanna da cui proviene il maggior numero di specie è la D7, con un totale di 11 specie. Infatti in questa capanna su un totale di 73 resti determinati, si possono distinguere le seguenti specie: Luria lurida (1), Mitrella sp (1), 1 Conus mediterraneus (1), Hexaplex trunculus (1), Muricidae ind.(1),

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Identificazione e dati quantitativi

Fig. IV.14 – Mursia: topografia generale dell’area dell’insediamento con posizionamento dei reperti di fauna marina. Pict. IV.14 – Mursia: overall map of village area, with positions of fishes and shells finds. Thais haemastoma (1), Patella cerulea (6), Patella ulyssiponensis (1), Patella sp (12), Cymatium parthenopeum (1), e Monodonta sp (47) (fig. IV. 12/pict. IV.12). L’insieme dei dati mostra che la specie di molluschi più fruttata nell’insediamento di Mursia è la Patella caerulea, con un totale di 203 resti, riferibili ad almeno 155 individui. Il resto del campione è costituito in prevalenza da Monodonta sp, Patella sp, Thais haemastoma, Gibbula sp, Patella ferruginea, Patella ulyssiponensis, Patella aspera, Sepia officinalis, Conus mediterraneus, Mitrella sp, Buccinum sp, Bittium sp, Luria lurida, Hexaplex trunculus, Muricidae, Cymatium parthenopeum, Ranella olearia e Vermetus sp (fig. IV.13/pict. IV.13). IV.2.2 Tafonomia e distribuzione reperti Il materiale malacologico analizzato, si presenta piuttosto frammentato. Infatti, il numero di reperti interi è molto limitato rispetto alla consistenza dell’intero campione. Su un totale di 661 reperti determinati, solo 124 sono interi.

Nonostante tale frammentarietà i resti di Thais haemastoma non presentano un eccessiva frammentazione, ma si presentano al contrario abbastanza integri. Anche le tracce di combustione sono quasi del tutto assenti. Solo 15 reperti mostrano tracce di questo tipo. Si tratta di: settore B - capanne B3: 1 reperto parziale di Monodonta sp (US 313); - capanna B4: 1 reperto parziale (di cui si è conservato il peristoma) di Monodonta sp (US 408); - capanna B8: 1 reperto intero e 1 parziale di Monodonta sp (pulizia sezione). settore D - capanna D10: 11 frammenti di Patella sp (US 259) e di 5 frammenti di Monodonta sp. Non sono state individuate tracce di intervento antropico. Sono stati riscontrati solo fori, in prossimità degli apici, dovuti all’azione erosiva. Si tratta di 14 reperti interi, fra i 124 totali, nello specifico: settore B - capanne B3: 1 reperto intero di Monodonta sp (US 316).

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Reperti di fauna marina

Fig. IV.15 - Mursia (isola di Pantelleria, TP): veduta aerea del villaggio protostorico. Pict. IV.15 - Mursia (Pantelleria island, TP): aerial view of the protohistorical village. - capanna B4: 2 reperti parziali di Monodonta sp (US 73, US 421), 4 reperti parziali (dei quali si sono conservati gli apici) di Patella cerulea (US 88, US 408, US 484), 1 reperto parziale di Patella cerulea (US 410), 1 reperti parziali di Patella sp (US 484). settore D - capanna D7: 1 reperto parziale di Mitrella sp, 1 reperto parziale di Conus mediterraneus, 1 reperto parziale di Patella cerulea (US 233) e 1 parziale di Monodonta sp (US 245); - capanna D14: 1 reperto parziale di Patella cerulea (US 363).

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CAPITOLO V DALLA RICOSTRUZIONE CULTURALE AL PALEOAMBIENTE: ULTERIORI PROSPETTIVE DI RICERCA Abstract The processing of data obtained from the study of the remains of marine life from Mursia has led to a cultural reconstruction of the site, needed to better understand the relationship between man and marine resources. In fact, starting from the identification of species most used in the settlement (Epinephelus and Patella) has been possible to reconstruct the ecology and ethology of the species found on the basis of these and suggest possible ways of fishing adopted for the capture of each single species. In this case it was the species that live mainly near the coast in the rocky ravines and therefore required for their capture fishing techniques rather simple and involved the use of an instrument as simple as fish traps and fishing lines. The use of marine resources was mainly food, as evidenced by the traces of slaughter found on some pieces. Since in most cases of thoracic and caudal vertebrae in equal measure, most likely the fish was consumed before being deprived of the head and tail. However, there are traces of human intervention related to real processes of bone, probably for the creation of tools to be used for other activities. Thus, the resource was not only exploited fish for food but also for the creation of artifacts. Keywords Cultural Heritage, Archaeozoology, slaughter traces, tools V.1 La ricostruzione culturale dell’insediamento Le attuali ricerche archeozoologiche non si limitano al solo riconoscimento e descrizione delle specie faunistiche presenti in un sito, ma rivolgono la propria attenzione anche ad altri aspetti, altrettanto importanti, necessari per ricavare informazioni di tipo culturale e ambientale, indispensabili per ricostruire l’antico rapporto fra uomo e risorse naturali. Quindi, attraverso l’analisi del campione ittico e malacologico proveniente dall’insediamento di Mursia, non si è cercato soltanto di individuare le specie presenti ma anche di elaborare i dati ottenuti dallo studio tafonomico per una ricostruzione culturale del sito, necessaria per meglio comprendere il rapporto fra uomo e risorse marine. Dalla sola identificazione tassonomica, è stato possibile distinguere ben 37 specie, di cui 18 ittiche (fig. IV.6/pict. IV.6) e 19 malacologiche (fig. IV.13/pict. IV.13). Per quanto riguarda le specie ittiche si ha una notevole predominanza della cernia di cui è stato possibile distinguere almeno tre specie: - cernia rossa (Mycteroperca rubra); - cernia dorata (Epinephelus alexandrinus); - cernia bruna (Epinephelus guaza).

specifica. Quindi, su un totale di 120 resti relativi alla cernia, 114 si riferiscono al solo genere (Epinephelus sp). Dei rimanenti 6 reperti, 3 si riferiscono alla cernia rossa (Mycteroperca rubra), 2 alla cernia dorata (Epinephelus alexandrinus) ed un solo reperto alla cernia bruna (Epinephelus guaza). Attraverso l’analisi quantitativa di tali reperti è stato possibile calcolare per la cernia (Epinephelus sp), non identificata a livello specifico, un Numero Minimo di Individui (NMI) pari a 40 che va a costituire circa il 40,0% dell’intero campione; per la cernia rossa (Mycteroperca rubra) un Numero Minimo di Individui pari a 3 (3,0%); per la cernia dorata (Epinephelus alexandrinus) un Numero Minimo di Individui pari a 2 (2,0%) mentre per la cernia bruna (Epinephelus guaza) un Numero Minimo di Individui pari a 1 (1,0%). Alla cernia seguono, sempre in termini di percentuali: - tordo (Labrus sp): NMI 14 (14,0%) - pagro (Pagrus pagrus): NMI 10 (10,0%) - sparide indeterminato (Sparidae): NMI 8 (8,0%) - tordo nero (Labrus merula): NMI 5 (5,0%) - labride indeterminto (Labridae): NMI 3 (3,0%) - sarago (Diplodus sp): NMI 3 (3,0%) - tordo (Labrus turdus): NMI 2 (2,0%) - salpa (Sarpa salpa): NMI 2 (2,0%) - corvina (Sciaena umbra): NMI 2 (2,0%) - sarago maggiore (Diplodus sargus): NMI 1 (1,0%) - murena (Murena helena): NMI 1 (1,0%) - scorfano rosso (Scorpena scrofa): NMI 1 (1,0%) - sciarrano (Serranus scriba): NMI 1 (1,0%) - tunnide indeterminato (Tunnidae): NMI 1 (1,0%) Da quanto detto finora emerge che la specie maggiormente sfruttata presso l’insediamento di Mursia, era la cernia. La cernia è una specie che vive in tane tra gli scogli ma sempre a contatto col fondo, tra gli 8 e i 120 m di profondità. In inverno vive lontano dalla costa, d’estate, invece, migra in senso verticale andando a popolare le coste rocciose, rimanendo a profondità considerevoli. Nonostante questa migrazione stagionale, la cernia è un pesce stazionale, un pesce, cioè, che ama frequentare sempre gli stessi luoghi. La cernia può arrivare a un metro di lunghezza e a una sessantina di chilogrammi di peso. È carnivora e si nutre di molluschi, di crostacei e di pesci. Quasi tutte le specie identificate, presso il sito di Mursia, vivono in prossimità di fondi a massi o coste rocciose, e alcune di queste -come la cernia, la corvina e la murenavivono in anfratti e sono, quindi, pesci che nuotano poco o affatto e che hanno sviluppato adattamenti alla vita di fondo.

La famiglia dei tonni (Tunnidae), tra quelle attestate a La maggior parte dei reperti relativi alla cernia hanno però Mursia, frequenta habitat diversi: si tratta, infatti, di specie permesso un’identificazione solo a livello di genere. Una pelagiche, di mare aperto, che vivono a profondità notevoli e minima parte di essi ha consentito un’identificazione anche lontano dal fondo, anche se possono essere più o meno 247

Reperti di fauna marina costiere. Ed è proprio considerando l’ecologia delle specie rinvenute, ovvero il loro comportamento e le abitudini alimentari, che ricostruire le risorse sfruttate ed ipotizzare le pesca impiegate dai pescatori del tempo.

e l’etologia habitat, il è possibile tecniche di

La presenza di tali specie, ha infatti permesso di ipotizzare le probabili tecniche di pesca impiegate nella loro cattura. La cernia, come il pagro, la corvina e il sarago sono pesci comunemente pescati con l’ausilio di amo e lenza. Non è casuale il rinvenimento di 2 ami in bronzo provenienti entrambe dalla capanna D2. Questa capanna, riferibile alla seconda fase di vita dell’insediamento, è caratterizzata dalla presenza di due focolari e di banchine su quasi tutto il perimetro interno sulle quali sono stati rinvenuti i due ami. Solo un resto di cernia (Epinephelus sp) e uno di tordo (Labrus sp) provengono, tuttavia, da questa capanna. Anche per i labridi e le salpe può essere ipotizzata una pesca con amo, ma tali specie, come pure la murena e lo scorfano vengono catturate con notevole facilità lungo le coste rocciose e sui fondi a massi mediante l’impiego di nasse calate alla sera e ritirate all’alba. La presenza di pesi, probabilmente utilizzati per reti da pesca nella capanna A9, risulta meno comprensibile. Scarsi sono infatti i pesci di ambiente pelagico o di fondale sabbioso generalmente pescati con tale tecnica, laddove sui fondi a massi e lungo le coste rocciose le reti sono poco efficaci. La presenza del tunnide e delle seppie, nel sito, tuttavia suggerisce che anche la pesca con le reti era praticata a Mursia. Quindi, con ogni probabilità, gli antichi abitanti del villaggio di Mursia catturavano la risorsa pesce attraverso delle tecniche di pesca piuttosto semplici che implicavano l’utilizzo di uno strumentario altrettanto semplice, come nasse e lenze. I dati archeoittiologici di Mursia indicano una pesca lungo coste rocciose. A Pantelleria le coste sono prevalentemente alte e sono rari buoni approdi naturali. Il rilievo è molto accidentato e anche nelle parti più pianeggianti situate a N-W dell’isola la superficie del terreno conserva la morfologia irregolare e tormentata caratteristica delle colate laviche. Il villaggio di Mursia sorge su un promontorio della costa occidentale, compreso tra la Cala dell’Alca e la Cala di Modica, dove si trova uno dei pochi approdi dell’isola e una delle rarissime sorgenti di acqua potabile. La conformazione dell’area precedentemente all’impianto dell’insediamento preistorico appariva caratterizzata dalla massa informe della colata del Gelkamar che si protendeva verso il mare con un vero e proprio piccolo ma incisivo promontorio fiancheggiato a N e a S da insenature caratterizzate da basse ed accessibili scogliere (Tusa, 2006).

gasteropodi e a cefalopodi. Infatti, si ha una notevole predominanza di Patella di cui è stato possibile distinguere almeno 4 specie: - Patella sp: NMI 38 (10,3%) - Patella aspera: NMI 2 (0,5%) - Patella cerulea: NMI 155 (42,1%) - Patella ferruginea: NMI 3 (0,8%) - Patella ulyssiponensis: NMI 3 (0,8%) I resti di Patella sono in totale 303 e si riferiscono a 201 individui. Elevato è anche il numero dei resti relativi a Monodonta sp. Si contano, infatti, 306 reperti riferibili a 132 individui. A queste specie seguono, in termini quantitativi: - Thais haemastoma: NMI 17 (4,6%) - Gibbula sp: NMI 4 (1,1%) - Mitrella sp: NMI 2 (0,5%) - Conus mediterraneus: NMI 2 (0,5%) - Sepia officinalis: NMI 2 (0,5%) - Buccinum sp: NMI 1 (0,3%) - Bittium sp: NMI 1 (0,3%) - Luria lurida: NMI 1 (0,3%) - Muricidae: NMI 1 (0,3%) - Hexaplex trunculus: NMI 1 (0,3%) - Cymatium parthenopeum: NMI 1 (0,3%) - Ranella olearia: NMI 1 (0,3%) - Vermetus sp: NMI 1 (0,3%) Le patelle e le monodonta, i cui resti rappresentano la gran parte dell’insieme archeomalacologico, sono taxa tipici della fascia intertidale delle coste rocciose. Il dato indica che la raccolta di molluschi a Mursia avveniva principalmente sulle coste, nella fascia esposta durante la bassa marea o sull’immediata battigia. Si trattava, quindi, di una raccolta marina di scarso impegno. Lo studio dei resti archeomalacologici indica che l’impiego dei molluschi era prevalentemente alimentare. Tutte le specie rinvenute sono a diffuso utilizzo alimentare nella preistoria mediterranea (Carannante, 2006) e solo i due Conus mediterraneus, il Bittium, il Buccinum, la Mitrella e la Luria lurida sono escluse da un tale utilizzo, date anche le ridotte dimensioni. Solo 14 resti archeomalacologici su 124 determinati presenta tracce di fori da predazione ciò sembra escludere un impiego ornamentale.

Oltre alle patelle e alle monodonta consumate a Mursia, anche le Thais haemastoma rinvenute non mostrano alcun carattere tafonomico che suggerisca un utilizzo diverso da quello alimentare come quello industriale nella produzione della porpora o quello ornamentale. La loro distribuzione, infatti, non è concentrata in un deposito unico né appare con un elevato grado di frammentazione come si rinviene, in Anche le specie di molluschi indicano con chiarezza una genere, nei casi di produzione di porpora tintoria. Anche raccolta lungo coste rocciose. Mancano completamente resti l’analisi tafonomica dei resti di pesci ha fornito importanti di bivalvi e scafopodi, le classi tipiche dei fondali mobili. informazioni circa la dieta del tempo ed eventuali processi di Tutti i reperti archeomalacologici sono riconducibili a lavorazione per un successivo consumo. 248

Ricostruzione culturale e paleoambiente Tale aspetto è stato messo in luce dalle tracce antropiche lasciate sui reperti e sul rapporto quantitativo tra vertebre e ossa craniche. Per quanto riguarda le tracce antropiche, come ad esempio i segni lasciati da coltelli, esse sono presenti su 16 reperti: 3 sono state riscontrate su ossa craniche: - 1 dentale di cernia - 1 palatino di sparide - 1 quadrato di cernia

Oltre ai 16 reperti con tracce di macellazione, altri 3 presentano tracce relative all’intervento da parte dell’uomo. In questo caso però non si tratta di tracce legate a processi di consumo e conservazione della risorsa pesce ma di veri e propri processi di lavorazione delle ossa di pesce, probabilmente per la realizzazione di strumenti da utilizzare per altre attività. È questo il caso di 2 spine provenienti rispettivamente dalle capanne D12 e B4 (figg. V.2-3/pict. V.2-3) e di 1 articolare destro (fig. V.4/pict. V.4), di Tunnidae indeterminato, proveniente dalla capanna D7, troncato orizzontalmente.

13 sono invece presenti su vertebre: - 9 di cernia (6 toraciche e 3 caudali) - 1 di tordo (toracica) - 1 di salpa (toracica) - 2 di sparide (caudali)

Ciò dimostra come la risorsa pesce non veniva sfruttata solo a scopo alimentare ma anche per la realizzazione di manufatti.

Essendo le vertebre di cernia, la parte anatomica più interessata da tracce antropiche (fig. V.1/pict. V.1), e trattandosi di vertebre toraciche e caudali in egual misura, si deduce che con ogni probabilità, il pesce prima di essere consumato veniva privato della testa e della coda. Questo dato può essere messo a confronto con il risultato delle analisi condotte da B. Wilkens nel 1986, la quale studiò il materiale proveniente dalle campagne di scavo condotte da C. Tozzi, tra il 1966 e il 1971. Dall’esame dei tagli di macellazione presenti sulle ossa di cernia, B. Wilkens dedusse che questi pesci venivano decapitati e preparati a crudo (Wilkens, 1986). Inoltre B. Wilkens, attraverso l’analisi del campione archeoittiologico, costituito da 487 resti, di cui 396 identificati, distingue 5 specie: - Epinephelus sp - Diplodus sargus/vulgaris - Pagrus pagrus - Labrus merula - Muraena helena. Si tratta delle stesse specie individuate nel campione esaminato. Nonostante il campione relativo agli ambienti considerati delle ultime campagne di scavo (2001-2005) sia meno consistente, il numero delle specie riscontrate risulta essere superiore. Infatti, oltre alle già menzionate specie, che trovano riscontro con quelle segnalate da B. Wilkens, abbiamo: - Labridae - Labrus sp - Labrus turdus - Epinephelus alexandrinus - Mycteroperca rubra - Diplodus sp - Sciaena umbra - Scorpaena scrofa - Serranus scriba - Sarpa salpa

- Sparidae - Tunnidae

V.2 Dalla cultura al paleo ambiente La ricerca condotta sui reperti ittio-malacologici si è limitata ad una preliminare ricostruzione culturale del contesto archeologico, ottenuta dall’elaborazione dei dati tassonomici ricavati dall’analisi diretta dei resti di fauna marina. Pertanto, mediante il riconoscimento delle specie provenienti dal sito sono state ricavate solo informazioni riguardanti le principali specie pescate, le tecniche di pesca adoperate e le eventuali tecniche di preparazione e consumo della risorsa pesce. Ma la ricostruzione culturale prevede un più ampio approfondimento riguardante soprattutto quest’ultimo aspetto. Per esaminare più a fondo le modalità di preparazione e/o consumo del pesce sarebbe necessaria un’attenta analisi delle tracce lasciate dall’uomo sui reperti, da effettuarsi mediante osservazione al microscopio elettronico a scansione. Dal riconoscimento tipologico delle tracce antropiche è, infatti, possibile stabilire con certezza lo strumentario adoperato per la pulitura, la macellazione o la semplice lavorazione delle ossa a fini non alimentari, e le modalità di consumo e/o conservazione della risorsa. Gli aspetti in questione possono risultare ulteriormente esaustivi ed attendibili se i dati ottenuti dalle analisi effettuate vengono messi in relazione con i dati riguardanti le altre categorie di materiali provenienti dall’insediamento. A tal proposito, nel capitolo III della seconda parte del presente volume sono stati riportati, oltre che i reperti ittiomalacologici, anche tutti gli altri provenienti dalle stesse US. In questo modo sono stati solo presentati dei dati che andrebbero in un secondo momento elaborati grazie alla collaborazione di diversi specialisti, consentendo di stabilire l’eventuale funzione d’uso delle capanne e l’effettiva importanza rivestita dalla pesca all’interno della popolazione, e quindi anche dal punto di vista economico.

Inoltre, va precisato che il materiale studiato proviene dalle sole capanne e che sono stati tralasciati, almeno per il momento, i resti presenti negli spazi esterni ad esse. Quest’ultimo aspetto non è affatto da trascurare, in quanto 249

Reperti di fauna marina

V.1

V.2 Fig. V.2 - Spina di cernia lavorata proveniente dalla capanna B. Pict. V.2 - Plug grouper worked from the hut B4.

Fig. V.1 - Vertebra di cernia con tracce di macellazione. Pict. V.1 - Vertebra of grouper with traces of slaughter.

V.3

V.4

Fig. V.3 - Spina lavorata proveniente dalla capanna D12. Pict. V.3 - Worked plug from the hut D12.

Fig. V.4 - Articolare di tunnide lavorato proveniente dalla capanna D7. Pict. V.4 - Articular tunnide worked from the hut D7.

dall’analisi dei reperti provenienti dagli spazi esterni è possibile ricavare ingenti informazioni sulle diverse attività legate alla pesca, alla lavorazione e al consumo della risorsa pesce. Quindi, dall’analisi approfondita delle tracce antropiche e dall’analisi dei reperti provenienti dagli spazi esterni del villaggio si potrebbe ottenere un quadro quanto più completo possibile sugli aspetti culturali andando a verificare ciò che in questo lavoro è stato solo ipotizzato.

dell’antico paesaggio e per cogliere i cambiamenti che esso ha subito nel corso del tempo. Nel presente lavoro ci si è limitati alla sola analisi etologica delle specie ittiche e malacologiche pescate dagli antichi abitanti del villaggio di Mursia, senza proseguire nella ricostruzione paleoambientale che richiederebbe un approfondimento maggiore da rimandarsi a successive ricerche.

La ricostruzione del contesto culturale non è, però, il solo obiettivo della ricerca archeoozoologia. Infatti, attraverso l’elaborazione dei dati tassonomici è possibile effettuare anche una ricostruzione paleoambientale, che consente di conoscere quello che doveva essere l’aspetto dell’antico paesaggio in un preciso contesto. Nello specifico, il riconoscimento delle specie di appartenenza dei reperti ittio-malacologici, permette di conoscere l’ambiente e le principali caratteristiche di vita di ciascuna specie, necessaria per individuare le caratteristiche 250

Ricostruzione culturale e paleoambiente

Fig. V.5 – Mursia (Pantelleria): la capanna A9. Pict. V.5 – Mursia (Pantelleria): the hut A9.

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INDICE ANALITICO Anelli di accrescimento 28, 33, 37, 39 Acidità del suolo 37, 40, 49 Affumicamento 42 Amo 42, 55, 248 Apice 45, 47, 49,51, 52, 55, 60, 62, 72, 74, 92, 98, 101, 104, 107, 111, 113, 115, 120, 121, 122, 128, 131, 133, 134, 136, 137, 138, 139, 141, 152, 156, 163, 170, 174, 175, 180, 184, 186, 192, 194, 196, 197, 198, 200, 203, 214, 215, 241, 242, 243, 244 Arco branchiale 68, 69, 177, 205, 207, 218 Articolare 36, 57, 63, 68, 86, 115, 171, 172, 176, 178, 230, 231, 232, 233, 238, 249, 250 Base occipitale 62, 65, 110, 111, 149, 231, 232 Bryozoa 49 Buccinidae: - Buccinum sp 63, 110, 238, 245, 248 Busycon 51, 52 Canale sifonale 99, 130, 240, 241, 242 Cassis 51, 52 Cavità del mantello 45 (v. anche Cavità palleale) Cavità palleale 45 (v. anche Cavità del mantello) Coelenterata: - Anthozoa 49 Cephalopoda 44, 47, 72, 173, 181 Ceratoiale 36, 62, 68, 113, 187, 231, 237 Cernia 55, 57, 58, 60, 61, 62, 63, 65, 67, 68, 69, 230, 231, 233, 234, 237, 238, 247, 248, 249, 250 Cerithidae: - Bittium sp 137, 238, 240, 245, 248 Charonia 51, 52 Cleitro 36, 55, 58, 65, 67, 68, 72, 97, 104, 108, 159, 165, 179, 230, 232 Columbellidae: - Mitrella sp 57, 68, 99, 204, 238, 240, 244, 245, 246, 248 Columella 45, 46, 49, 65, 68, 72, 79, 81, 110, 123, 132, 147, 180, 185, 186, 197, 213, 238, 240, 241, 242, 243, 244 Conchiglia 30, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 57, 63, 65, 238, 240, 241, 242, 244 Condrocranio 34 Condroitti 34 (v. anche Pesci cartilaginei) Conidae: - Conus mediterraneus 57, 58, 63, 100, 123, 238, 240, 244, 245, 246, 248 Cordone sifonale 47 Corni 51, 52 Corvina 62, 230, 234, 247, 248 Crepitacoli 51, 52 Crustacea 47 Cypraeidae: - Luria lurida 57, 75, 238, 240, 244, 245, 248 Dati culturali 32, 33 Dentale 36, 57, 58, 60, 65, 67, 69, 72, 82, 105,145, 156, 207, 209, 230, 231, 232, 238, 249 Denti 29, 30, 33, 39, 40, 42, 48, 232, 242 Derma 38 Dieta 28, 29, 42, 248 Domesticazione 28, 30, 33

 

Echinodermata: - Eocrinoidea 48 Endostraco 44 Età di morte 29, 33 EPA 42 Epidermide 38 Essicazione 42 Etmoide 69, 208, 231 Faringeale 67, 69, 145, 160, 181, 209, 230, 237 Fiocina 42 Fori da predazione 52, 57, 58, 63, 65, 67,68, 248 Fragmocono 47 Gasteropodi 44, 45, 74, 75, 78, 79, 80, 81, 84, 85, 90, 91, 92, 98, 99, 100, 101, 104, 106, 107, 108, 110, 111, 113, 115, 116, 117, 119, 120, 121, 122, 123, 126, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 134, 135, 136, 137, 138, 139, 140, 141, 146, 148, 149, 150, 151, 152, 153, 154, 155, 156, 162, 163, 164, 169, 170, 173, 174, 175, 179, 180, 181, 183, 184, 185, 186, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 199, 200, 202, 203, 204, 205, 212, 213, 214, 215, 216, 248 (v. anche Mollusca: Gastropoda) Giro 45, 46, 47 Gonopodio 31 Habitat 28, 29, 30, 33, 39, 40, 41, 50, 227, 231, 238, 240, 247, 248 Imbuto 47 (v. anche Iponomo) Interopercolare 68, 173, 182, 231 Iomandibolare 36, 61, 68, 125, 165, 218, 229, 231 Iponomo 47 (v. anche Imbuto) Labridae: - Labridae indeterminato 145, 160, 181, 227, 233, 234, 237 - Labrus sp 55, 57, 61, 63, 67, 68, 69, 73, 77, 83, 95, 96, 119, 125, 126, 156, 157, 158, 166, 170, 171, 172, 182, 191, 210, 227, 229, 233, 234, 237, 238, 247, 248, 249 - Labrus merula 53, 61, 67, 68, 69, 73, 126, 159, 160, 172, 209, 217, 227, 229, 233, 234, 247, 249 - Labrus turdus 67, 68, 161, 172, 227, 230, 233, 234, 247, 249 Labbro esterno 46, 117, 130, 131, 148, 241, 242, 243, Lacrimale 58, 103, 231 Lenza 42, 248 Macellazione 29, 30, 31, 32, 33, 57, 58, 61, 62, 69, 71, 72, 238, 249, 250 Malacostraca: - Cirripedia 48 Mantello 44, 45, 46, 47 Mascellare 36, 61, 62, 67, 69, 72, 112, 126, 160, 215, 230, 231, 232 Massa viscerale 44, 45 (v. anche Sacco dei visceri) Mesostraco 45 Mollusca: - Monoplacophora 44, 45 - Poliplacophora 44, 45 - Aplacophora 44, 45

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Indice analitico - Scaphopoda 44, 45 - Gastropoda 44, 45, 74, 75, 78, 79, 80, 81, 84, 85, 90, 91, 92, 98, 99, 100, 101, 104, 106, 107, 108, 110, 111, 113, 115, 116, 117, 119, 120, 121, 122, 123, 126, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 134, 135, 136, 137, 138, 139, 140, 141, 146, 148, 149, 150, 151, 152, 153, 154, 155, 156, 162, 163, 164, 169, 170, 173, 174, 175, 179, 180, 181, 183, 184, 185, 186, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 199, 200, 202, 203, 204, 205, 212, 213, 214, 215, 216, 248 (v. anche Gasteropodi) - Bivalvia 44, 47 Muraenidae: - Muraena helena 57, 76, 227, 230, 234, 249 Murena 57, 230, 234, Muricidae: - Muricidae 57, 81, 238, 240, 244, 245, 248 - Hexaplex trunculus 50, 51, 57, 99, 238, 240, 244, 245, 248 - Thais haemastoma 51, 57, 59, 60, 61, 63, 65, 67, 68, 99, 117, 130, 131, 132, 137, 148, 154, 162, 181, 185, 186, 189, 191, 238, 240, 245, 248 Mursia: - Capanna A9 53, 54, 71, 215, 216, 217, 218, 219, 220, 221, 222, 223, 224, 227, 230, 232, 233, 234, 237, 238, 241, 248 - Capanna B3 11, 65, 71, 145, 146, 147, 148, 150, 151, 152, 153, 154, 155, 227, 231, 232, 234, 238, 241, 242, 243, 244, 245 - Capanna B4 11, 65, 67, 68, 71, 156, 157, 158, 159, 160, 161, 162, 163, 164, 165, 166, 167, 168, 169, 170, 171, 172, 173, 174, 175, 176, 177, 178, 179, 180, 181, 182, 183, 184, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 199, 200, 201, 227, 229, 230, 231, 232, 233, 237, 238, 241, 242, 243, 244, 245, 246, 249, 250 - Capanna B5 11, 68, 69, 71, 201, 202, 203, 204, 227, 231, 234, 238, 240, 242, 243, 244 - Capanna B8 9, 11, 13, 14, 68, 69, 71, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 215, 227, 229, 230, 231, 232, 234, 237, 238, 241, 242, 243, 244, 245 - Capanna D2 9, 16, 53, 55, 71, 72, 73, 74, 227, 229, 230, 231, 234, 237, 238, 241, 248 - Capanna D7 9, 55, 56, 57, 71, 72, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 81, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98, 99, 100, 101, 227, 229, 230, 231, 232, 233, 237, 238, 240, 241, 242, 243, 244, 246, 249, 250 - Capanna D8 14, 15, 58, 71, 72, 102, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 227, 230, 231, 232, 234, 237, 238, 241, 242, 243, 244 - Capanna D9 14, 58, 71, 114, 227, 230 - Capanna D10 59, 71, 124, 125, 126, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 134, 135, 136, 137, 138, 139, 140, 227, 229, 230, 231, 232, 234, 238, 240, 241, 242, 243, 244, 245 - Capanna D11 60, 61, 71, 140, 141, 227, 230, 231, 234, 238, 241 - Capanna D12 16, 17, 62, 71, 109, 110, 111, 112, 113, 114, 227, 231, 232, 234, 238, 240, 241, 249, 250 - Capanna D14 16, 18, 63, 71, 114, 115, 116, 117, 118, 119, 120, 121, 122, 123, 227, 229, 231, 232, 234, 237, 238, 240, 241, 243, 244, 246 - Capanna D15 63, 64, 71, 144, 145, 227, 229, 231, 234 - Capanna D17 9, 19, 20, 21, 64, 65, 71, 142, 143, 144, 227, 231, 232, 234

 

Nassa 41, 42, 248 Neurocranio 34 NMI (Numero Minimo di Individui) 25, 32, 40, 41, 49, 53, 71, 72, 227, 229, 230, 230, 231, 232, 233, 234, 238, 240, 241, 242, 244, 247, 248 NR, NISP (Numero Reperti) 32, 72, 73-224 Ombelico 45 Opercolare 36, 58, 67, 68, 69, 72, 103, 159, 179, 206, 230, 231, 232 Ornamentazione 45, 46, 49 Osteitti 34, 37, 38 (v. anche Pesci ossei) Ostracoda 48 Otolite 37, 39 Pagro 53, 57, 58, 62, 65, 68, 69, 232, 233, 234, 247, 248 Palatino 68, 69, 166, 205, 231, 232, 237, 249 Patellidae: - Patella aspera 63, 121, 122, 238, 241, 245, 248 - Patella caerulea 59, 60, 61, 63, 65, 67, 68, 69, 78, 100, 101, 115, 116, 121, 122, 128, 129, 131, 133, 136, 138, 140, 141, 152, 156, 163, 164, 169, 170, 174, 175, 180, 189, 190, 191, 192, 194, 195, 196, 200, 204, 212, 214, 238, 241, 245 - Patella ferruginea 58, 65, 104, 149, 153, 238, 242, 245, 248 - Patella sp 53, 55, 57, 58, 60, 61, 62, 65, 67, 68, 69, 74, 91, 92, 100, 106, 107, 111, 113, 128, 133, 136, 139, 152, 163, 164, 175, 186, 195, 196, 197, 198, 214, 215, 216, 238, 241, 245, 246, 248 - Patella ulyssiponensis 57, 61, 68, 80, 129, 195, 238, 242, 245, 248 Pecten 52 Periòstraco 45 Peristoma 46, 47, 57, 65, 84, 85, 98, 101, 119, 127, 133, 135, 139, 146, 148, 149, 151, 154, 155, 162, 169, 173, 179, 184, 193, 203, 243, 244, 245 Pesci cartilaginei 34 (v. anche Condroitti) Pesci ossei 34, 37, 38 (v. anche Osteitti) Pinna: - addominale 38 - adiposa 38 - anale 38 - dorsale 38, 233 - pettorale 38, 230, 232 Porpora 51, 52, 248 Post-temporale 36, 68, 166, 178, 201, 229 Premascellare 36, 53, 57, 62, 63, 65, 68, 72, 74, 82, 95, 119, 140, 142, 156, 157, 166, 170, 171, 177, 188, 217, 219, 229, 230, 231, 232, 237 Preopercolare 36, 61, 62, 63, 67, 68, 69, 118, 126, 140, 158, 182, 184, 191, 210, 212, 229, 231, 237 Processi di conservazione 42, 249 Processi di lavorazione 28, 42, 57, 62, 67, 238, 248, 249, 250 Pterigioforo 69, 161, 208 Pulitura 42, 49, 57, 61, 249 Quadrato 36, 60, 61, 63, 65, 69, 118, 124, 147, 206, 209, 231, 238, 249 Ranellidae: - Cymatium parthenopeum 57, 80, 238, 242, 245, 248

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Indice analitico - Ranella olearia 59, 132, 238, 242, 245, 248 Raggi ossei cartilaginei 38 Razza 35 Reti 41, 42, 52, 70, 248 Ricerche paleo climatiche 33

Taxon 31, 32, 71, 227, 238, 248 Tecnica di pesca 41, 42, 57, 248, 249 Tordo 55, 57, 61, 63, 65, 67, 68, 69, 233, 234, 237, 238, 247, 248, 249 Tordo nero 53, 69, 233, 234, 247 Tracce antropiche 53, 55, 57, 62, 67, 68, 69, 238, 249, 250 Trochidae: - Gibbula sp 60, 61, 68, 127, 134, 204, 238, 242, 245, 248 - Monodonta sp 57, 58, 60, 61, 63, 65, 67, 68, 69, 79, 80, 84, 85, 90, 91, 98, 101, 108, 116, 117, 119, 120, 126, 127, 131, 133, 134, 135, 138, 139, 146, 148, 149, 150, 151, 153, 154, 155, 162, 163, 169, 173, 174, 179, 183, 183, 184, 185, 189, 194, 199, 202, 203, 205, 212, 213, 214, 215, 238, 243, 245, 246, 248 Trombe 51, 52 Tunnidae: - Tunnidae sp 57, 86, 227, 233, 234, 238, 247, 249 Tunnide 23, 57, 233, 234, 238, 247, 248, 250 Turbinella pyrum 51, 52

Sacco dei visceri 44, 45 (v. anche Massa viscerale) Salagione 42 Salpa 39, 53, 232, 234, 237, 247, 249 Sarago 39, 63, 67, 68, 69, 232, 233, 234, 247, 248 Sarago maggiore 232, 234, 247 Scapolare 57, 89, 230 Scaglie 38, 39, 40, 42, 232, 233 Sciaenidae: - Sciaena umbra 53, 62, 140, 216, 219, 222, 227, 230, 234, 247, 249 Sciarrano 53, 68, 231, 233, 234, 247 Scorfano rosso 57, 230, 234, 247 Scorpaenidae: - Scorpaena scrofa 57, 87, 227, 230, 249 Sepiidae: Ultimo giro 45, 116, 126, 135, 154, 202, 241, 242, 243, 244 - Sepia officinalis 68, 173, 181, 238, 242, 245, 248 Umbone 47 Uroiale 67, 68, 161, 172 Serranidae: - Epinephelus sp 55, 57, 58, 60, 61, 62, 63, 65, 67, 68, 69, 73, Urostilo 37 75, 76, 82, 83, 85, 86, 87, 89, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 102, 103, 104, 105, 108, 109, 110, 112, 113, 114, 115, 118, 124, Vermetidae: 140, 142, 143, 144, 145, 146, 147, 156, 157, 158, 159, 165, - Vermetus sp 63, 123, 238, 244, 245, 248 166, 168, 169, 176, 176, 177, 178, 179, 182, 184, 187, 188, Vertebra 33, 37, 38, 39, 42, 53, 55, 57, 58, 60, 61, 62, 63, 65, 193, 199, 201, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 227, 230, 233, 67, 68, 69, 72, 73, 75, 76, 77, 82, 83, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 92, 93, 94, 95, 96, 102, 105, 107, 108, 109, 110, 112, 114, 234, 237, 238, 247, 248, 249 - Epinephelus alexandrines 63, 65, 118, 144, 227, 231, 234, 118, 122, 124, 125, 142, 143, 144, 146, 157, 158, 167, 168, 172, 176, 178, 187, 199, 201, 207, 208, 210, 211, 216, 219, 247, 249 220, 221, 222, 223, 224, 227, 229, 230, 231, 232, 233, 234, - Epinephelus guaza 58, 107, 227, 231, 234, 247 - Mycteroperca rubra 62, 69, 111, 208, 211, 227, 231, 234, 237, 238, 247, 249, 250 237, 247, 249 Zooecio 49 - Serranus scriba 68, 171, 227, 231, 233, 234, 247, 249 Zooidi 49 Sparidae: - Sparidae indeterminato 53, 57, 63, 68, 76, 93, 94, 112, 125, 166, 167, 221, 227, 249 - Diplodus sp 63, 67, 69, 109, 159, 215, 227, 232, 233, 234, 247, 249 - Diplodus sargus 68, 188, 227, 232, 233, 234, 247, 249 - Pagrus pagrus 53, 57, 58, 62, 65, 68, 69, 74, 105, 110, 143, 144, 149, 167, 206, 210, 219, 227, 232, 233, 234, 247, 249 - Sarpa salpa 53, 218, 219, 220, 221, 222, 223, 227, 247, 249, 232, 234, 237 Specie 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 44, 48, 49, 50, 51, 52,53, 71, 72, 227, 229, 233, 234, 237, 238, 240, 241, 242, 243, 244, 247, 247, 248, 249, 250 Spina 38, 39, 55, 57, 61, 62, 62, 67, 68, 73, 74, 77, 78, 81, 83, 85, 88, 89, 92, 97, 106, 111, 114, 115, 117, 119, 124, 148, 157, 164, 165, 167, 171, 176, 183, 188, 190, 193, 199, 200, 202, 206, 211, 212, 217, 223, 224, 231, 237, 238, 250 Spina pelvica 68, 165, 193 Splancnocranio 34 Stagionalità 30, 39 Stoma 45 Strombus 51, 52 Strombus goliath 51, 52 Subopercolare 57, 58, 67, 91, 105, 159, 230, 231 Supracleitro 36, 65, 68, 147, 179, 231 257  

Λ YOUNG LUKANIAN ARCHAEOLOGISTS YLA, N° 2

Edited by S. Del Lungo e-mail: [email protected]

No 1, Cavaliere, Maria Emilia 2013, Dediche di Occidentali nel Santuario di Apollo a Delfi (VI-IV a.C.), (British Archaeological Reports, International Series, S2479), Oxford.

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