Analisi logica [Second ed.]

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Parte prima

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ANALISI

DELLA PROPOSIZIONE

La proposizione Se io dico: «Il gallo canta», hò dato vita· ad un'espressione di senso compiuto, che in analisi logica si chiama proposizione. La proposizioneè pertanto /'espressione mediante parole di un pensiero , · avente senso compiuto.

Ogni proposizione si compone di almeno due elementi che sono essenziali: il soggetto ( 1) ed il predicato. Es.-:Tonio (sogg.) lavora (predic.). - Il carro (sogg.) stride (predic.). - La barca (sogg.) si muove (predic.). La proposizione può essere arricchita, come vedremo in seguito, di altri elementi non indispensabili, ma che ne completano il senso e perciò . si chiamano complementi.

Proposizioni principali e secondarie Due o più proposizioni, unite insieme da un legame logico, costituiscono il periodo, nel quale si sogliono distinguere le proposizioni principali o indipendenti da quelle secondarie o dipendenti. La proposizioneprincipale in seno al periodo è facilmente individuabile, sia per una ragione logica, in quanto racchiude il senso principale dell'intera espressione, sìa per una ragione formale, in quanto può reggersi/ grammaticalmente da sola. Le proposizioni che invece non possono reggersi né logicamente né grammaticalmente da sole, ma devono appoggiarsi ad una proposizione principale, si dicono secondarie o dipendenti. . Prendiamo ad esempio il seguente periodo:

il

«I nemici si ritirarono, quando videro giungere i rinforzi».

i\ I

' (1) Solo con i verbi impersonali,indicanti fenomeni atmosferici, si ha un senso compiuto anche senza il soggetto. Es.: Tuona, piove, nevica, ecc.

8

t

_I

__

_

II

La prima proposizione, « i nemici si ritirarono», è principale, in quanto non solo contiene il concetto più importante dell'intero periodo, ma può reggersi grammaticalmente da sola. La seconda proposizione, «quando videro giungere i rinforzi», è invece secondaria o di.pendente, poiché non può reggersi da sola senza la precedente né grammaticalmente (in quanto- rimarrebbe come sospesa), né logicamente (in quanto il suo significato è subordinato a quello della principale). In ogni periodo tante sono ·1e proposizioni quanti sono i verbi espressi o sottzntesi. - Ad esempio, nel periodo «La volpe muta il pelo, ma non il vizio», abbiamo non una, ma due proposizioni, in quanto il verbo «muta» va sottinteso anche in «ma non (muta) il vizio».

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I

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rea Esercizio 1.

o, iò

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Riconoscere quante proposizioni vi sono in ogni periodo e quali stano principali, quali secondarie:

1. Egli non si fermò, finché non ebbe raggiunto la strada maestra. - 2. Quando arrivarono al fiume, i soldati furono accolti da una scarica di fucileria. ...,3. Il sole non era ancor tutto apparso all'orizzonte, quando il padre Cristoforo usci dal suo convento di Pescarenico. (Manzoni) - 4. Fate svelti, se desiderate tornare _a casa prima di notte. - 5. Il vino quest'anno sarà buono, sebbene sia piovuto più del necessario. - 6. Risalii e ridiscesi, da solo, per le stradette sconosciute, finché giuns1 alla .chiesa, nel vento, in cima al paese, per ridare uno sguardo a tutto l'orizzonte, che spazia immenso oltre i confini di Lucania. (Levi) - 7. Le strade brulicavano di persone, che correvano qua e là per le loro faccende. - 8. se· andate in città, portate a Carlo i miei saluti. - 9. Non sederti a tavola, se non hai le mani pulite. - 1.0.I cittadini lo rielessero sindaco, perché aveva dato prova di onestà. - 11. I pellirosse abbandonavano i bambini nella foresta, perché im· parassero· a vincere la paura e diventassero dei guerrieri coraggiosi.

I I

1 ~he I

Il soggetto Il soggetto di una proposizione è la persona, animale o cosa che fa l'azione, o a cui si attribuisce una determinata condizione o qualità, o su cui è comunque incentrata l'azione.

I I

9

Risponde alla domanda·: chi ... ? che cosa ... ? Es.: (Chi cuce?) ( Chi è operato dal medico?) ( Che cosa naviga?)

I

Il calzolaio cuce. Il meleto è operato dal medico. Il piroscafo naviga .

... che fa l'azione Il gondolierevoga.

... a cui si attribuisce una qualità

... su cui è incentrata l'azione

Il leone è feroce.

iI pedone è investito dall'auto.

È rappre~~ntato da un sostantivo, o da qualsiasi altra parte del discorso (pronome, aggettivo, verbo, participio, avverbio, ecc.) usata m funzione di ·sostantivo. ( 1) Es.: Egli (pronome) non sente. Il bugiardo(aggettivo) non è creduto. l\'1entire(verbo) è vergognoso. I vinti (participio) erano tristi. Molto (avverbio) non significa tutto. I perché (congiunzione causale) sono infiniti. (1) Il soggettopuò essere costituito anche da un'intera proposizioneche si chiama soggettiva.Es.: È necessarioche tu venga (=la tua venuta). Ma di questo si tratterà più avanti. nell'analisi del periodo.

10

Il soggetto va in caso (1) nominativo. Es.: l'allodola canta= Alauda cantat. I @ OSSERVAZIONI

1° - Spesso il soggetto, specialmente quando è costituito da un pronome personale, è sottinteso. Es.: Vanno alla ventura (sogg. sottinteso essi). - Viviamo nella più squallida miseria (sogg. sottinteso noi). 2° - Talvolta il soggetto è preceduto dalle preposiziòni articolate del, della, dei, delle, ecc., che svolgono la funzione di articoli indeterminativi plurali (inesistenti in italiano) e che danno all'espressione il senso partitivo di «un po', alcuni, alcune». Es.: Delle rondini (=alcune rondini) hanno fatto il nido sotto la grondaia.

1 II

O Nota pratica. - Bada che il sçggetto non sta sempre prima del verbo ; spesso lo segue. Per individuarlo praticamente poni sempre davanti al verbo la domanda «chi ... ? che cosa ... ?», o meglio «chi è che ... ?», «che cosa è che ... ?». Es.: Nella selva cantano gli uccellini (chi è che canta?- gli ucçellini: soggetto). -Nella via stride il carro (che cosa è che stride? - il carro: soggetto).

Esercizio 2. Riconoscere il soggetto, espresso o sottinteso, e dire da quale parte del discorso è rappresentato:

- 1. Ma volete sempre aver ragione! - 2. Come risplendeva luminoso, quel giorno, il sole! - 3. Ma ben presto, lo studio più penoso fu quello di trovar la strada. (Manzoni) - 4. Questa sera è partito mio zio. - 5. C'è del buono in ogni cosa. - 6. Pin è seduto sulla cresta della montagna, solo: ro·cce pelose d'arbusti scendono a picco ai suoi piedi, e s'aprono vallate, fin·giù nel fondo dove scorrono neri fiumi. (Calvino) - 7. Questo non è bello! - 8. I forse e i se non aiutano a risolvere i problemi. - 9. Mi hanno riferito la tua preoccupazione. - 10. Il mese di dicembre è qua. Gravide d'acqua (sono) le nuvole. Bufere selvagge cupe rimbombano. (Anacreonte) - 11. Perdere non è sempre vergognoso. - 12. Se non ci affrettiamo a portarle in casa, le piantine verranno tutte bruciate dal gelo. -

(1) I casi sono i cambiamenti che la parte finale di una parola presenta in latino per e11primere le diverse funzioni logiche che la parola assume nella frase. Ne parleremo per esteso più avanti, trattando dei complementi.

11

,l I

13. Pronto, parlo con il notaio? I contratti sono stati registrati? - 14. La corsia era enorme, e si perdeva nel grigio del fondo, dove alcuni paraventi di tela nascondevano gli ultimi letti. (Arpino) - 15. Degli amici simpatici rallegrano la compagnia. - 16. Il meglio dello spettacolo deve ancora venire.

· _,_

Il predicato Dopo il soggetto, il secondo elemento indispensabile della proposizione è il predicato, con cui si e~prime l'azione fatta dal soggetto o incen. trata su di esso, oppure una· sua qualità o condizione. Il termine deriva dal verbo latino praedicare, che significa «dire, proclamare, annunciare»: col predicato infatti «si predica», cioè si dice, quanto si vuol far sapere sul soggetto. Il predicato può essere verbale o nominale.

.. . l'azione fatta dal soggetto Il gallo. canta. t

t,

... incentrata su di esso Luigino è stato bocciato.

12 L

... una sua qualità o condizione L'aquila è un uccello.

Predicato verbale Il predicato si dice verbale quando è costituito da un'espressioneverbale (attiva, passiva, riflessiva) avente senso interamente compiuto. Es.: L'esercito ha combattuto (attiva). L'oratore cominciò a parlare (attiva). L'esercito è stato sconfitto (passiva). Il toro non poté essere legato (passiva). L'esercito si addestra (riflessiva). L'animale ferito si lasciò morire (riflessiva).

1

Predicato nominale

I i

Il predicato si dice nominale quando è formato da una voce del verbo

«essere» in unione con un sostantivo o aggettivo, che si riferiscono al soggetto e ne indicano una qualità o condizione. (1) Es.: L'Italia è uno penisolo. L'acqua è pura.

1n latin,0------------------------------. Il sostantivo o l'aggettivo (=nomi del predicato) vanno, come il soggetto cui si riferiscono, in caso nominativo. Se il prediçato ·è un

aggettz'vo,concorda col soggetto in forma comp!eta, cioè in genere, __numeroe caso.Se è un sostantivo,concorda sempre nel caso.;nel genere e nel numero se è possibile. Es.: L'Italia è una penisola L'acqua è pura

Italia est paeninsula. A.qua est P':ll'D-

(1) In questo caso la vocedel verbo «essere» non ha di per sé un senso compiuto e il sostantivo o l'aggettivoservonoappunto a integrarneil significato.Es.: L'acquaè(?) - frase incompiuta;L'acqua . è pura - frase di senso compiuto. Tuttavia in determinate circostanzeil verbo «essere))è un vero e proprio predicatoverbale,in quanto ha .sensointeramentecompiuto,senza bisogno di awoinpagniuBi a un sostantivo o aggettivo.Questo si verificaquando il ve~~1-~~is~di,..~-

s.te_re, stare, risiederr;,.,appar_telift!m, ecc. - Es.: Dz'oè (=esiste). - Sono (=sto) in siardino. - La ca.r_a è df (,;,.·appariienea) mio padre, ecc.

13

.

-

)" O Nota. - Il verbo «essere» in questi casi si chiama e~ ( = legame) perché serve da tràmite per unire il soggetto al nome del predicato. Nel fare l'analisi logica è pertanto indifferente dire:

L'Italia:

oppure

soggetto (caso nominativo) è una penisola: · predi,cato nominalé (caso nominativo)

L'Italia: soggetto (caso nominativo) è: copula una penisola: nome del predicato (caso nominativo)

@ OSSERVAZIONI

1° - Il nome del predkato, oltre ad essere costituito da un aggettivoo sostantivo,può essere formato da qualsiasialtra parte del discorso,usata in funzione di sostantivo(e quindi da un pronome, da un participio,da un verbo,da un avverbio,ecc.)- Es.: Il giovaneera amante (partic.) dellostudio. - La casa è mia (pron.). - Vivere,è soffrire (verbo). - La vita è cosi (avverbio).

... 2° - ,Verbicopulathi, -Il predicato nominalesi ha anche con un gruppo di verbi ché da soli non esprimono un senso compiuto, ma hanno bisogno di un sostantivoo aggettivo che li accompagni perché il loro significato si completi. Essi sono detti copulativi,perché come il verbo «essere» hanno funzione di còpula,cioè di legame tra il soggetto e il nome del predicato. I più comuni sono; dtventre, sembrare,parere, riuscire... Es. : Il padre non sembrava (=era) contento. Questo virgulto·dJverrà (=sarà) un albero. Questo esercizio riesce (=è) facile. L'analisi logica si farà cosi: Il padre: sogg.: non sembrava:còpula: contento:nome del predicato (oppure: non sembrava contento: predicato nominale).

Esercizio3. Fare /'analisilogicadelle seguentiproposizioni: 1. Cala la notte e spuntano le stelle. - 2. Sono spiacente, il dottore è uscito. 3. Diana era una dea. ~ 4. Osservare è imparare. - 5. Sono arrivati gli ospiti. 6. La pazienza è una virtù. - 7. È stata compiuta un'ingiustizia. - 8. Il leopardo è un carnivoro. - 9. L.a tempesta infuria: la nave rolla e beccheggia. - IO. Il treno non è arrivato. - 11. L'avvenire è incerto. - 12. La cosa parve incredibile. - 13. Si· bila la. sirena: la nave si allontana. - 14. Il cane guaisce e scodinzola.

Esercizio 4.

Individuare il sogg~tto e il predicato nelle seguenti proposizioni: 1. La ragione è nostra. - 2. Questo negozio è. sempre affollato; ripasserò più tardi. - 3. Le pecore si arrestarono tra i cespugli delle ginestre. Erano sei.

14 L___

--

.

1

(d'Annunzio) - 4. La villa è del nonno. --:5. Lo scorso anno siamo stati in villeggiatura al mare. - 6. Lo scampanio era finito. Nell'aria era rimasto come un ronzio. (Cassola) - 7. Milano è in Lombardia. - 8. Questo cucciolo cresce a vista d'occhio: diverrà uno splendido cane da guardia. - 9. Sedette in poltrona. Si alzò. Passeggiò. Sfiorò con le mani, quasi facesse musica, mobili e oggetti. Si fermò davanti ai quadri. Guardò l'orologio. (Sciascia) - 10. Vi sono dei buoni e dei malvagi. - 11. Al giudice la cosa non sembrava chiara; le deposizioni dei · testimoni erano discordanti. - 12. Tutti sembravano addolorati.

.Il verbo e le sue forme Il verbo (dal latino verb~m= parola) è la parola per eccellenza, cioè la parte più importante del discorso, senza la quale, espressa o sottintesa · che sia, non è possibile formare un'espressione di senso compiuto. Secondo la maggiore o minore compiutezza del significato, possiamo distinguere i verbi in tre categorie:

18 ) Verbi predicativi: sono quelli che possono esprimere da soli compiuta e che in analisi _logica si di~ono predicati verbali.·

un'idea

Es. : La pecora bela. La terra fu arata. Il tempo si guastò.

28 ) Verbi copulativi: sono quelli, come il verbo «essere» e i verbi «sem· _ brare--,··divenire, riuscire» (vedi pag. 14), che di per sé non hanno senso

compiuto, ma servono di legame tra il soggetto ed il nome _delpredicato; in analisi logica, unitamente all'aggettivo o sostantivo che ne . completa il senso, si dicono_predicatinominali. Es. : La terra è sferica. Il cielo sembra incandescente. Il lavoro riuscì perfetto.

38 ) Verbi fraseologici: sono quei verbi che sono usati per introdurre un verbo predicativo (di modo infinito, gerundio o participio). Essi non hanno infatti di per sé un significato compiuto e determinano un particolare aspetto dell'azione espressa dcii verbo predicàtivo con cui si accompagnano, o attribuiscono· ad esso una particolare sfumatura 'di significato.

15

I più comuni verbi. fraseologici sono : a) i verbi indicanti l'inizio (cominciare), lo svolgime,nto (stare, andare, venire, trovarsi), la.fine (cessare, smettere,.finire), l'imminenza (stare, accingersi) o la ripetitività (solere, esser solito) di una determinata

azione. Es. : La barca cominciò a muoversi. Quel giovane sta lavorando. Non ba smesso di fumare per un istante. Il treno sta per partir~.

b) i verbi indicanti la possibilità (potere), la necessità (dovere), tintenzione (volere, preferire, desiderare, osare, tentare, sforzarsi, cercare) o la capacità (sapere, riuscire, fare) di compiere una determinata

azione. Es. : Certe malattie nan si possono curare. Ti devo confidare un segreto. Il prigioniero non volle parlare. Ho cercato di raggiungerlo inutilmente. .Sismo riusciti a parlare con lui. Il giudice lo ba fatto arrestare in aula.

e) i verbi,. spesso usati come riflessivi, indicanti l'atteggiamento o le sensazioni del soggetto che compie una determinata azione · (lasciare, sentirsi, vedere, sapersi). Es. : Ora laseia p~rdere tutto e vieni via. L'alpinista si senti perduto.

In analisi logica i verbi fraseologici e i verbi da essi introdotti si considerano come. un'unica espressione verbale. La frase « la barca cominciò a muoversi» può pertanto essere analizzata nel seguente modo: la barca = soggetto (nominativo); cominciò a muoversi = predicato verbale con verbo fraseologico. (1) (1) Molti grammatici sono soliti distinguere i verbi qui illustrati in due categorie separate: .mi fr_aseologicie v~rbi servili. Tale catalogazione si basa però su caratteri distintivi estremamente vaghi e talvolta opinabili; ciò è ampiamente dimostrato dal fatto che certi verbi sono definiti da alcuni come servili e da altri .come fraseologici. In questa sede si è preferito pertanto non introdurre una distinzione tanto sottile quanto, ai fini dell'analisi logica, del tutto inutile·: è infatti sufficiente che i ragazzi imparino a considerare tali espressioni verbali come un unico predicato verbale.

16 L__

Forma attiva e passiva In italiano il verbo, secondo la forma che assume, si dice: attivo: quando il soggetto fa l'azione; passivo: quando il soggetto patisce, cioè subisce, l'azione fatta da altri. Si osservino i due esempi e le rispettive figure e si vedrà come nel primo esempio il verbo è attivo, in quanto l'uomo (sogg.) fa l'azione di trascinare; nel secondo il verbo è invece passivo, in quanto il soggetto subiscé l'azione (l'uomo, anziché trascinare, è trascinato). {

l

I

1

Un uomo trascina un carretto.

Un uomo è trascinato dal cavallo.

.. In italiano il verbo può essere fatto .passivo in tre modi : t

'

{

1° - con l'ausiliare «essere» in unione col participio passato. 2° - con l'ausiliare «venire», che equivale ad «essere», in. unione col participio passato. 3° - con la particella passivante «si». Es. : Il discorso fu tenuto in teatro. J/ discorso venne tenuto ( = fu tenuto) in teatro. Il discorso si tenne ( = fu tenuto) in teatro. @ OSSERVAZIONI SUL VERBÒ «ESSERE» 1° - Il verbo «essere», quando è unito ad un aggettivo o a un nome, costituisce, come già si è visto, il predicato nominale. Es.: L'acqua è tiepida. - Ma esso ha anche uso estesissimo come verbo ausiliare.

17

In linea di massima i tempi compostidei verbi trw1sitivi(1)attivi si formano con l'ausiliare · «avere». - Es.: Io ho letto; tu bai scritto; egli ba cantato. I tempi compostidei verbi passivi si formano invece con l'ausiliare «essere». - Es.: Io sono lodato; tu sei punito; egli è premiato. Tuttavia bisogna tener presente che molti verbi attivi (jntransitivi e riflessivi) (1) hanno per cui è errato ritenere che un verbo sia senz'altro per ausiliare il verbo «e_ssere)t,~~~l:i~-5~ayer,e», passivo quando ha per ausiliare il verbo «essere». Criterio sempre esatto sarà invece quello di osservare se il soggetto fa o subisce l'azione.

. t

.ì I

Es.: L'amico è tornato(il soggetto fa.l'azione, quindi il verbo è attivo; tempo: passatoprossimo). Il nemicoè odiato (il soggetto subisce l'azione e quindi il verbo è passivo; tempo: presente). 2" - Il verbo «venire» può sostituire il verbo «essere» in funzione di ausiliare soltanto nelle fonne verbali semplici, non in quelle composte;· Es.: lo sono (forma semplice) lodatoda tutii = Io vengo lodato da tutti. - Cesarefu (forma semplice) ucciso alle Idi di Marzo = Cesarevenne ucciso alle Idi di Marzo. -Antonio è stato (forma composta) promosso; non si può dire Antonio è venuto promòsso. - Gli amici erano stati (forma composta) avvisati; non si può dire Glt amici eruo venuti

avvisati. O Nota pratica, - Per vedere se un verbo, quando ha per ausiliare «essere», sia passivo o no, prova a sostituire ad 11essere»il verbo «venire»: se l'espressione mantiene sempre lo stesso senso; il verbo è passivo; se non ha più senso alcuno il verbo è attivo. - Es.; Il ladro è inseguito(=viene inseguito; il senso non cambia, il verbo è passivo; tempo: presente). - Il padrone non è rientrato (=non viene rientrato: non c'è senso; il verbo è attivo; tempo: passatoprossimo);Sè l'ausiliare «essere» è presente in una forma composta, per poter eseguire tale verifica è prima necessario trasformarlo iJi una forma semplice. Es.: Io sono iitato colpito-+Io fui colpito ~ Io venni colpito.

I significati del verbo attivo Un verbo attivo, riguardo al significato, può essere transitivo, intransitivo, riflessivo. - -- · ----------- -a) transitivo: l'azione fatta dal soggetto passa direttamente su altra per· sona, animale o cosa che la riceve e che in analisi logica si chiama complemento oggetto. Es.: Il cane insegue il gatto. I

r 1 ( )

18

Vedi il paragrafo seguente.

I I

b) intransitivo: 'l'azione fatta dal soggetto resta sul soggetto stesso che la compie o passa indirettamente, mediante una preposizione, su altra persona, animqle o cosa (complemento indiretto). Es. : Il cane sonnecchia. Il freddo nuoce agli ulivi.

Il cane sonneççhia;

O Nota pratica. - Per vedere se un verbo sia transitivo o intransitivo, poni dopo di esso la domanda

« ...chi? ... che cosa?»; col verbo transitivo la domanda ha senso e puoi rispondere ad essa con un complemento oggefìo;quando il verbo è intransitivo la domanda non si regge. - Es.; Io vedo (chi? che cosa? Risposta: un uomo, un albero; il verbo è transitivo). -lo dormo (chi? che cosa? La domanda non ha senso: il verbo è intransitivo).

e) riflessivo: l'azione fatta dal soggetto si riflette, cioè ritorna sul soggetto stesso che la compie, mediante le particelle pronominali «mi, ti, si, ci, vi». Se la particella pronominale fa da complemento oggetto il riflessivosi dice proprio; se invece questa corrisponde ad un complemento indiretto (di termine, di vantaggio, ecc.), il riflessivo si dice improprio. ·····Es. : // cane si gratta (= gratta sé stesso: riflessivo proprio). t

La dama si mette la collana (=mette à sé stessa: riflessivo improprio).

li cane si gratta.

19

O Note. - l") Si dicoho riflessiviintransitivi(o prm,ominah) alcuni verbi, come accorgersi,adir~irsi, dolersi, lagnarsi,meravigliarsi ecc., che hanno l'aspetto dei verbi riflessivi (si usano infatti sempre uniti alle particelle pronominali «mi, ti, si, ci, vi») ma che, quantoal significato,sono intransitivi(infatti l'azione resta sul soggetto). Es.: Non m;accorsi de/l'inganno. 2") Si dicono riflessivLr..~ci quei verbi in cui le particelle pronominali «si, ci, vi» indicano · un'azionescambievolefra più soggetti ed hanno il significato di «tra loro, tra noi, tra voi, l'un l'altro». - Es.: Cl scambiammo il saluto ( = scambiammo il saluto fra noi). - Gli amici si portano rispetto(=portano rispetto_ l'uno all'altro).

J

Esercizio 5. Trovare. il soggetto e il predicato nelle seguenti proposizioni, distinguendo i . verbi predicativi, copulativi e fraseologici e tralasciando le parti sconosciute:

1. Guardavo il cielo limpido e mi sentivo felice. - 2. Mancino è poco discosto e si tormenta: sta girando il riso nella marmitta; se smette di rimestare un minuto, ilriso s'appiccica. (Calvino)- 3. Giove aveva sposato Giunone. - 4. Il sole pareva una palla di fuoco. - 5. Il giardiniere sta potando le rose in giardino. - 6. Le ghiaie dellà cengia divennero bianche e la luce venne improvvisamente a mancare. (Buzzati) - 7. Annibale più volte attaccò il nemico e sempre riusci vincitore. 8. La vendemmia è terminata ed i tini sono pieni di mosto. - 9. Se vuoi farmi un piccolo favore, io posso fartene uno grande. - 10. Nel silenzio generale, il ministro si alzò e cominciò a parlare. - 11. Gli ingenui si lasciano ingannare con facilità. - 12. Preferisco prendere un'aranciata; non devo bere alcolici prima di pranzo. ·

Esercizio6. Trovare il soggetto e il predicato e riconoscere i verbi attivi e passivi, dicendone il tempo corrispondente. Tralasciare le parti non note:

L La risoluzione è stata approvata a grande maggioranza; è volato soltanto qualche fischio. - 2. Evidentemente le cartucce erano mal dosate e facevano una rosa troppo grande: ·in questo modo si spiegavano anche i tiri che (=i quali) non erano andati a segno. (Cassola) - 3. È caduta la grandine e le coltivazioni sono ·state rovinate. - 4. Quel cane è stato abbandonato da quei ragazzacci lontano da casa, ma vi è tornato ugualmente. - 5; Non appena fummo entrati, gli occhi ci corsero al fondo della sala, di dove proveniva un suono di risate. (Bassani).- 6. Le armi di Achille furono assegnate ad Ulisse. - 7. Quando sarai arrivato a Parigi, scriverai immediatamente ai tuoi genitori. - 8. Quando il sole· fu scomparso e fu sopraggiunta la notte, si videro molti fuochi sui monti

20

,l

circostanti. - 9. Sono spuntate le prime gemme degli alberi: è arrivata la primavera. - 10. Era piombata la notte a cui nessuno fino allora aveva seriamente pensato. (Buzzati) - 11. Una serpe era venuta sulla strada, ma fu schiacciata dalle ruote del carro. - 12. In onore dell'ospite si sono date feste e la gente è giunta da ogni parte. - 13. Molti soldati sono morti in battaglia. - 14. Le guerre non si vincono con i discorsi.

Esercizio 7. Trovare il soggetto e il predicato, riconoscere i verbi transitivi, intransitivi, riflessivi, facendo particolare attenzione alla distinzione tra il si riflessivo e il si passivante. Tralasciare le parti non note: l. Nervosamente il professore si passò più volte le mani sulla faccia, poi rise. Risero tutti. (Sciascia) - 2. Il terremoto distrusse completamente la città. 3. Una donna sedeva $ulla soglia dell'uscio. - 4. Non ti compiacere troppo del tuo successo; le cattive azioni prima o poi si pagano! - 5. Se n'è andato e cammina tra gli uomini. Prende la strada delle valli, e si sofferma tra le vigne o in riv~ al mare. (Pavese) - 6. Il tetto della casa crollò. - 7. Prima della partita, i capitani si scambiano i gagliardetti delle squadre. - 8. Renzo si fermò un momentino sulla riva a contemplar la riva opposta, quella terra che (=la quale) poco prima scottava tanto sotto i suoi piedi. (Manzoni) - 9. Annibale si conquistò la fiducia dei soldati. - 10. La questione si è finalmente risolta. - 11. Non si meravigli adesso, se le cose sono peggiorate a tal punto. - 12. Guardati allo specchio! Ti sei tutto sporcato di fango. Lavati immediatamente. - 13. Tuttavia nel complesso tutte le gràndi città si eguagliano, e i ricchi e i notabili di ogni contrada si rassomigliano. (Waltari) - 14, Gli àmbasciatori si lagnarono delle offese ricevute e si allontanarnno dal paese. - 15. Carlo si è svegliato tardi stamattina e ha dovuto vestirsi in tutta fretta. - 16. La ragazza non sa decidere quale vestito mettersi e si dimentica della pentola sul fornello.

I casi e la declinazio"ne latina In italiano le diversefunzioni che un nome svolge in seno alla pro· posizione sono indicate premettendo al nome l'articolo o una preposizione articolata, senza variare la parte finale (uscita o desinenza) della parola. L'uscita varia solamente per indicare il numero( la rosa, le rose) e talvolta per indicare il genere (maes.tro,maestra). 21

Il latino non ha articolo e, per indicare le funzioni sopra accennate, ricorre ai casi, cioè a uscite diverse, modificando la parte finale della parola. Ad esempio «la rosa» (soggetto) è in latino «rosa», ma-«della rosa» (complemento di specificazione) è in latino «rosse». La serie dei casi, cioè dei mutamenti che ruscita di un nome subisce per indicare le diverse funzioni assunte, si dice declinazione. Ecco ad esempio la declinazione del sostantivo latino «rosa»:

~

oao

.s r;n

4)

";

. ~-

is:;

Caso

Latino

Italiano

Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Ablativo

ros-a ros-ae ros-ae ros-a.m ros-a ros-a

=

Nominativo . ros-ae Genitivo ros-arum Dativo ros-is Accusativo ros-as· Vocativo ros-ae Ablativo ros-is

la rosa

Funzione logica caso del soggetto e prèdic. nominàle

~ della rosa ....caso del compi. di specifiçazione

= alla rosa· = la rosa = o rosa = dalla rosa =

= = = =

=

le rose delle rose alle rose le rose o rose dalle rose

» » >>

»

» » » »

» »

.» »

di termine oggetto di vocazione di agente, causa efficiente, ecc.

"'-~·.

caso del soggetto e predic. ·nominale caso del compi. di specificazione » » » di termine » » » oggetto » » » di. vocazione » » » di agente, causa efficiente, (1) ecc.

I complementi Si è già detto che gli elementi essenziali perché un'espressione abbia senso compiuto sono due: il soggetto ed il predicato. Parlando o scrivendo, difficilmente però noi esprimiamo le nostre idee in forma cosi scheletrica, ·col solo soggetto e predicato; siamo soliti invece arricchirle di altri elementi che completanÒ meglio il senso del sostantivo o del verbo. In un'espressione come «Il sole riscalda>>abbiamo già una proposizione di senso compiuto, ma possiamo completarla cosi: Il sole riscalda (che cosa?) la dimora (di chi?) degli uomini (con che cosa?) con i suoi raggi. (1) I sei casi della declinazione latina sono sufficienti a rendere soltanto alcune delle numerose funzioni che il nome può assumere; per rappresentare le altre è pertanto necessario premettere ad essi delle preposizioni.. Es. : senza le rose = sine rosis. - con una rosa = cum rosi.

22 L_.

Questi elementi accessori, appunto perché arricchiscono e completano il senso della proposizione, si chiamano complementi.

I complementi sono di tre specie: diretto,· indiretti, avverbiali. 1° - Complemento diretto è il solo complemento oggetto, che rappresenta il termine su cui cade direttamente, cioè senza tramite di preposizione alcuna, l'azione espressa dal verbo transitivo attivo. /

Es. : La fame stermina gli uomini. Il cacciatore ha ucciso un cervo.

2° - I complementi indiretti sono numerosissimi, e .sono così detti perché si uniscono al verbo o al nome non direttamente, ma indirettamente, mediante preposizioni semplici o articolate. Es.: Scesero dai monti i pastori con greggi di pecore. 3° - I complementi avverbiali sono in pratica dei complementi indiretti i quali, anziché essere formati, come quelli, dall'unione di preposizioni e sostantivi, consistono semplicemente in avverbi di analogo significato. (1) Ad esempio, la frase «Laggiù mi hanno accolto cordialmente» corrisponde a «In quel luogo mi hanno accolto con cordialità» .

.Esercizio 8. Riconoscere nel brano i comple!!'enti diretti, indiretti, avverbiali: Le menti aperte al. calcolo

t

Andrea Ampère, il fondatore della elettrodinamica, fu un calcolatore men-. tale; ma limitatamente a pochi anni della sua tenera infanzia. Non aveva ancora frequentato alcuna scuola, e già calcolava a pieno ritmo con i fagioli, di cui aveva sempre una buona riserva nelle tasche. Una volta la madre lo privò degli amatissimi legumi, per l'ottima ragione che il bambino, in quel periodo, era (1) Fino a quando non si sia giunti alla trattazione specifica dei singoli complementi, gli avverbi presenti nelle frasi degli esercizi possono essere analizzati genericamente come «complementi avverbiali».

23

costretto a letto da una malattia febbrile che (=la quale) lo obbligava, tra l'altro, a stare a dieta. Dopo tre giorni di severo digiuno, finalmente gli fu concesso il primo biscotto. Invece di mangiarlo, il piccolo Andrea lo sbriciolò e si servì delle briciole per condurre avanti quei calcoli aritmetici che ( = i quali) evidentemente gli erano più necessari del pane. (Talamonti)

Complementooggetto Il complemento oggetto .(detto anche diretto), indica la .persona, animale. o cosa su cui va a caderedirettamente,cioè senza tramite 4i preposizione alcuna, l'azfone espressa dal verbo transitivo attivo. RispoJ?-dealla domanda: ... chi? ... che cosa?

Es.: Il cane insegue (chi?) il ladro, Il contadirwara· (che çosa ?) la terra.

Il c)o da una espressione che indica la totalità, l'insieme degli esseri appartenenti alla stessa specie o gruppo. - Es.; Giulio è il ptil bravo a/WIJJ() della classe (classe è un termine collettivo che indica l'insieme degli alunni)- TIpopolo cinese è Il più numeroso del mondo (mondo sta qui per l'insieme di tuÌti i popoli della tena).

3a - Anche gli anerbi hanno un grado superlativo. Il superlativo assoluto si forma aggiungendo alla forma femnunile singolare dell'aggettivo comspondente la desinenza -mente. - Es.: felicemente felicls.,imamente (dafelidssima+meote); bene - ottimamente (da ottima+mente). Il supeilativo relativo si forma, come per l'aggettivo, premettendo l'articolo al comparativo. di maggioranza o di minoranza; inoltre si fa seguire all'avverbio l'espressione (che sia) posslblle. - Es.: D più semplicem'1nte (che sia) possibile = od modo più semplice tra tutti quelli possibili. Il meno rapidameite (che 5'a) possibile - nella maniera 'meno rapida tra tutte quelle possibili.

Eserc121o44.

Fare l'analisi logica, distinguendo le varie specie di superlativo, i superlativi relativi dai comparativi e il complemento partitivo dal complemento di paragone:

1. Sono g]i uccelli natura]mente le più liete creature del mondo. (Leo· pardi) - 2. Cleopatra fu considerata la donna più bella dell'antichità. - 3. La

televisione è il mezzo di comunicazione di massa più diretto. - 4. L'oro 'è più pregiato dell'argento, ma il più prezioso dei metalli è il platino. - 5. Mi sono trovato in una -situazione assai spiacevole. - 6. Nerone, Caligola e Domiziano furono crudelissimi governanti, i più sanguinari fra gli imperatori romani. 7. La festa era molto divertente ed io mi fermai più a lungo dj tutti. - 8. Il treno è più lento dell'aereo, ma meno costoso. - 9. Roma è una città assai bella; i turisti giungono qui dai più lontani paesi del mondo. - 10. La Siberia è un territorio de:mlato e va5tissimo, patria dj popoli assai diversi. - 11. Dei nostri sommi poeti, dUC;sono stati sfortunatissimi ( = i più sfortunati), Da.'nte e il Tasso. (Leopardi) - 12. In Italia, prima della dominazione romana, la civiltà etrusca era la più raffinata.

PROSPETIO DI RICAPITOLAZIONE

,

Complemento dJ stato in hmgo

Risponde alla domanda: dove? in che luogo? (in latino: libi?).

Dipende da verbi o sostantivi di quiete: «stare, essere, rimanere ... »; «domicilio, sede ... ». È preceduto dalle ptepositioni: >,ecc.

Es.: li piit caro dei ( = fra i) miei amici è partito. lA domenica è il più gradito dei ( = fra i) gloni.

Si ricordi che il complemento Partitivo pilò essere espresso anche dalla particella pronominale «ne». Es.: Mi furono presentati dei libri e oe (=fra essi) scelsi due.

86

Il complemento partitivo va in caso genlti'DO,o con «e, ex» e l'ablativo. Es.: Numa Pompilio fu uno dei sette re di Roma = Nurna Pompiliusunus fu~t septem regum opp. ex septem regibus Romae.

Complemento di rapporto o reciprocità Da non confondere con il complemento partitivo è il complemento di npporio o reciprocità. Esso indica il rapportoo la relazionedi' reciprocità che intercorre tra persone, animali o cose. È rappresentato da un sostantivo o un pronome preceduti dalle preposizioni «tra», «fn». Es.: Tra Anna e Alberto non corre buon sangue. È una discussionefra sordi.

In

latin,o--~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Il complemento di rapporto o reciprocità si traduce con «inter» e l'accusativo. Es.: Scoppiò la guerra tra Romani e Cartaginesi = Ortum est bellum Inter Romanos et Cartbagtnienses.

Esercizio 51.

Fare l'analisi logica tkl/e seguentiproposizioni: 1. Che splendide arance! PoBBO prenderne una 1 - 2. L'ultimo dei re di Roma fu Tarquinio il Superbo; egli fu .costretto alla fuga a cauaa..della aua._5u~bia ed arroganza. - 3. Alcuni dei concorrenti hanno preso accordi fra di loro. 4. il Manzoni è uno dei noatri sçrittori più grandi e più popQlari.- 5. All'epoca delle invasioni barbariche, molti degli abitanti fuggirono dalle città e sì rifugiarono sui monti . ..:.6. Questo bambìno si è ferito. Qualcuno di voi è medico? 7. Il coniglio è il più timido degli animali domestici. - &. Uno dei sette sapienti

87

dell'antichità fu Solone, legislatore ateniese. - 9. La partita tra Olanda e Argentina ha concluso i campionati del mondo di calcio. - 1O. Sei delle navi furono tra.volte dalla tempesta e non raggiunsero insieme, alle altre il porto; le attesero invano. -11. Tre ladri rubavano galline nel pollaio; il padrone: ne acciuffò uno. 12. Quei bambini sono terribili! Litiga.no contin,uament~ tra loro. - 13. Ci dirigemmo verso uno qualunque dei tanti quartieri di lebbrosi. (Todisco)

Complemento di quantità Molto simile al complemCnto partitivo, ma tuttavia diverso, è il con;iplemento di quaòdtà, esso pure forma particolare del complemento di specificazione. È costituito da sostantivi, da aggettivi sostantivati o da pronomi di cosa, preceduti dalla preposizione «dl» (mai da «tra» o «fra»). Risponde alla domanda.: quanto ... ? quanti ... ?

Si ha in dipendenza dli: a) sostandvi indicanti numero, quantità, misura, peso~ come « turba, moltitudine_, schiera, folla, mucchio» oppure «metro, chilometro, moggio, anfora, botte», ~: Es.: 1.Jn~ turba di sçaboqnati tiimultuava davanti allo stadio. fn cqnçina qp~ama una botte dl Yinopregiato. b)

aggettivi,avvetbi ~ostantivati o pronomi di cosa, come «un terzo, un qi,arto, un minintp, un massimo, un po', niente, qualche cosa», ecc. Es.: Fatti Ull po' di coralgio. Non hai combir14fp nulla di buono. Fu distribuito un terzo delle terre.

In

/atin,o-~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Il complemento di quantità va in genitiro. Es.: Il generale .distribui ai soldati tre moggi di frumento = Dux ternos modios tritlci militibus distribuit. In lui non c'era nulla di sacro, nulla di vero = In eo nihil.sancti, nihil Yeri erat.

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@ OSSERVAZIONI

14

-

Non si confonda il complemento partitivo con quello di f{llantità. Nel partitivo, c'è insito il concetto di scelta o di cèrniM, che nel complemento di quantità manca assolutamente. Questa diversità è dimostrata non solo dal fatto che in latino il complemento di quantità si può tradurre soltanto col gel'litivo (e non con e o ex e l'ablativo come il partitivo), ma anche dal fatto che in italiano la preposizione «di>), che precede il complemento di quantità, non è sostituibile, come avviene nel partitivo, da .- Es.: Mandami f{llalcuno del (=tra i) tooi serv:I(compl partitivo). - Ma in luogo di: «Porta al mulino tre sacchi di gtÌmo>>(compi. di quantità) non posso certo dire: ((Porta al mu/il'lo tre sacchi rra grano».

2" - È facile confondere il complemento di f{lltmlità con quello di qualità indicante determinazioni di peso, misura, età, numero. È quindi opportuno indicare alcuni accorgimenti che consentono di distinguerli abbastallZa agevolmente.

a) Nel complemento di qualità le espressioni di peso, misura, età, numero servono solo a qualificare il sostantivo da cui dipendono, al quale è sempre rivolto «l'interesse» della frase. Ad esempio, nell'espressioneu,.afossa di qulndlclpiedi, il complemento specificasolo una caratteristica della fossa, la sua profondità. li 'complementodi quantità invece è il fuJcro della frase e i sostantivi, gli aggettivi, gli avverbi o i pronomi che lo precedono hanno la funzione secondaria di specificarne111 misura, la quantità, ecc. Cosi nell'espÌ'essioneFatti wi po' di coraggio, il complemento (di coraggio) è essenziale per il significato, mentre un po' serve solo a deteiminarne la quantità. b) A dimostrazione di quanto si è ora detto, si può osservare che il complemento di qualità indicante peso, misura, ecc. può essere soppresso senza che il senso generale della frase ne risenta. Es.: Costruirono una fossa (di quirwJicipiedi).

Al contrario, il complemento di quantità non può essere omesso e sono i sostantivi, aggettivi, avverbi o pronomi che lo introducono che possono essere soppressi o sostituiti con una semplice preposizione articolata, senza che venga alterato 11senso generale della frase. E,., - NO Fatti wi po' di coraggio = Fotti un po' ....(1) Ho vi.sto WUJ turba di scalmanati = Ho visto una turba. .. (?) Fu-distribuito un terzo delle lene = Fu distribuito wi teno ...(?)

sì Fotti coraggio Ho vi.sto degli scalmanati Furono distribuite delle terre.

c) li complemento di quantità risponde alla domanda quanto ... ?, quanti...? che, nel caso del complemento di qualità, non avrebbe senso. Es.: Fatti un po' di coraggUJ (Quanto coraggio? = Compi. di quantità) Una turba di scalmanati (Quanti scalmanati? = Compi. di quantità) Una fossà di f{llindici piedi (Quanto fossa?; non ha senso = Compi. di qualità) Un macigno di ottanta chili (Quanto macig,io?: non ha senso = Compi. di qualità).

89

Esercizio 52. Fare 'ranalisi logica delle seguentiproposizioni: 1. Ad un giocatore di, scacchi occorre un minimo di inteUigenza, un po' di pazienza e tanta concentrazione. - 2. Se ci sarà qualcosa di nuovo, fammelo sapere tramite qualcuno dei nostri runici. - 3. Coraggio! Mançano ancora tre chilo~etri di strada. - 4. Mia moglie ba comperato sette metri di stoffa di pura lana. - 5. Mi dia due etti di prosciutto, mezzo chilo di pane e una bottiglia di vino. - 6. 11vecchio aveva raccolto un bel gruzzolo di monete d'oro. - 7. Il dot· tor F3:digati premierà la coppia vincitrice con ·due superbe bottigliette di aranciata San Pellegrino. (Bassani) - 8. Nelforto quest'anno ho raccolto molti quintali di patate. - 9. Quel furfante è il peggiore di tutti: con imbrogli e canagliate ha fatto un mucchio di soldi, ma ha_rovinato una quantità di persone. - 10. In

tutte le cose è necessaria un po' di tolleranza. - 11. Comperai una dozzina di rose e le sistemai delicatamente in un .bel vaso di cristallo. -

12. « Morte! Morte!» ululavano. La.folla era tremenda. Un uomo solo andava fiero tra la marea di quelle grida. (Hugo)

Complemento di allontanamento (o separazione) Il complemento di allontanamento o separazione indica la persona, l'animale o la cosa da cui ci si allontana,_ ci si distacca, o ci si differenzia.

L'arbitro espulse dal campo un giocatore.

90

Si ha in dipendenza da verbi che significano «allontanare, cacciare, allontanarsi, astenersi, liberare, alleggerire, separare, dividere, disgiungere, distinguere», ecc. Può dipendere anche da sostantivi o aggettivi derivati dai predetti

verbi, come: «allontanamento, separazione, cacciata, liberazione, distinzione,» ecc. oppure «lontano, libero, puro, immune», ecc. È rappresentato da un sostantivo, o da qualsiasi parte del discorso · sostantivata, preceduta dalla preposizione «da». Es.: Tienti lontano dalle cattive compagnie. È difficile distinguere il vero dal falso. Astenetevi dal bere.

Il complemento di allontanamentopuò essere espresso anche dalla particella «ne». Es.: Ha pessime abitudini, ma non sa allontanarsene(=da esse).

Il complemento di allontanamento, quando si riferisc.e a nomi di cosa, va in ablativo semplice o preceduto dalle preposizioni «a, ab, e, ex, de»; con i nomi di persona va in ablaJivopreceduto sempre dalle preposizioni «a, ab».

.

Es.; Tolomeo fu cacciato dal regno = Liberò la patria dai tiranni =

IPtolemaeus regnopulsus_est. Ptolemaeu.s pulsus est. 8

regno

Patriam a tyranois liberavit.

Esercizio 53.

Fare /'analisi logica delle seguenti proposizioni: 1. Cesare, il giorno del Suo assassinio, entrò in senato immune da ogni sospetto. - 2. Durante la bassa marea, per alcune ore il mare :siritira dalla terra. 3. L'eccentrico si distingue dagli altri per l'originalità delle sue azioni. -4. I par· titi dell'opposizione si a:stènnero dal votare e il Parlamento risultò diviso. 5. I trattori meccanici hanno liberato i contadini dalla fatica dell'aratura con

91

i buoi .... 6. «Ci godremo ancora la vita» egli pensa. e scaccia ostinatamente da sé ogni dubbio, ogni molesto pensiero. (Dostojevskij) - 7. li yecchio Testa-mento descrive l'esodo degli Ebrei dall'Egitto verso la terra promessa. - 8. Le vaccinazioni ci preservano dal pericolo di malattie infettive. - 9. Augusto distribui ai veterani le terre-del Mantovano e ne scacciò i legittimi proprietari. 10. L'Oceano AtJantico separa l'America dall'Europa e dall'Africa. - 11. La guerra di secessione liberò dalla schiavitù i negri d'America. - 12. Don Nicola allontanò da sé il piatto della minestra, s'alzò dal tavolino e andò anche lui verso la finestra. (Silone) - 13. Le oche svegliarono i custodi dal sonno e salvarono il Campidog]io dall'assalto dei GaHi. - 14. Spesso i titoli dei giornali distolgono > che sostituisceilpronome pt:rSOMle«ooi>>, con valore di complemento oggetto o di complemento di termine. Es.: ((Tu ne ( = 11.noi) vestisti quc::Jkl misere carni, e tu le spoglia» (Dante). - (iLasciane (-noì) andar per li tuoi sette regni}>(Dante).

101

3° - Complemento di materia. Es.: Presero de/l'argilla e ne (=di questa) 'fecero dei vasi.

4° - Complemento di argomento, Es.: È scoppiata un'Insurrezione,e tutti i giornali ne ( = di essa) parlano.

5° - Complemento di causa. Es.: Furono lasciati senza çibo e oe (=a causa di ciò) morirono.

6'

~

Complemento di moto da luogo.

Es. : Apri la valigia e oe (=da essa) trasse una sciarpa bellissima. .. 7• - Complemento partltho. Es.: Vidi molti vestiti ma ne (=fra essi) scelsi uno solo.

8° - Complemento di allontanamento.

Es; : Quel· toro è pericoloso: allontanatevene(= da esso). 9" - Complemento di origine Es.: Fu fatta la divisione dei beni ·e oe (=da essa) nacque una disputa.

to• - Complementi di abbondanza e di pri•azione. Es.: Raccolse le castagne e ne (=di esse) riempi le tasche. Aveva tanti amici ed ora oe ·(=di essi) è rimasto privo. @ OSSERVAZIONE - La particella pronominale «ne» può svolgere·la funzione di altri complementi non ancora lrattati, come vedremo di volta in volta.

Esercizio , 60.

Fare l'analisi logica delle seguenti proposizioni:

1. Gli scrittori e i poeti moderni sono molti, ma a me ne piacciono pochissimi. - 2. La Toscana è una regione ricca di vegetazione, la Sardegna ne è povera. 3. Enea discese agli Inferi e ne ritornò sano e salvo. - 4. Gli imputati furono con~

102.

dotti in tribunale ed il _cancelliere ne lesse i nomi. - 5. Alessaridro, che da tanti · anni ne aveva persa l'abitudine, cominciò a ridere liberamente, e ne provò gioia. 6. I messicani seccano l'àgave, ne traggono delle fibre e ne fanno degli splendidi tessuti. - 7. Mi hanno informato della disgrazia e ne sono rimasto sconvolto. - 8. Tu sei stato in campagna? lo ne sono tornato ieri. - 9. -I vetrai di Murano lavorano abilmente il vetro e ne fanno artistici soprammobili - 10. Ho sempre ammirato la sua modestia e ne ho seguito l'esempio. - 11. Il Crollo deUa diga fu improvviso e ne derivò una terribile inondazione. -· 12. La morte di Giovanni XXIII provocò grande emozione e i giornali in tutto il mondo ne parlarono a lungo. -

13. Come dolce prima deil'uomo doveva andare il mende. L 'uomc ne cavò beffe di demèni ... (Ungaretti)

PROSPETIO DI RICAPITOLAZIONE

Compknuurti di agade e di CAIO

ejficitllte

Rispondono alla doma!Ìda: da chi? (agente) d'a che cosa? (causa efficiente). Indicano: la persona o anim~e da cui è falla "ta:zione(agente); l'essere inanimato da cui è fatta 'l'a:zione(causa efficiente).

Si trovano usati solo ln proposlzUJ/li passive, e sono preceduti dalla preposizione «da». · .

IN LATINO il compi. d'agente va in ablatn)Ocon . Es.: Stimo poco le ricchezze = Parvi aestimo divitias. - La mia casa è stata valutata venti talenti = Domus mea aestimata est rieintitaleotis.

Comple1MnJo

di preuo

Indica il costo materime di ciò che si vende o si compra. Dipende da verbi indicanti costo, come «vendere, comprare,acquistare, pagare ... >>.

IN LATINO, tanto il costo indeterminato(poco,molto, assai...) quanto il costo determinato vanno in ablatiro semplice.

Es.: Ho acquistato. una statua per sei talenti = Signum emi sex talentis. - Ho comperato questa casa a pocoprezzo = Hanc domum parvo emi.

Comp/eRWnto di colpa

lndìca la colpao il delittodi cui una persona viene accusata, condannata o assolta. Dipende da verbi, sostantivi o aggettivi come «accusaredi, intentare un processoper, dimostrare colpevoledi...» oppure «reo, accusato,

colpevole,msolto... ». È rappresentato da un sostantivopreceduto dalle preposizioni ~si tralascia no, il soggetto va in caso accusativo, il verb o all'infinito nel temp o do vut o. Es.: Si sa che il giudice è clemente = Constat iudicem cfemente m esse.

e)

Awertiamo che non lutte le proposizioni soggettive si rendono con l'accusati vo e l'infinito, ma alcune col nominativo e l'infi nito oltre che con ut e il congiuntivo. Queste regole dettagliate non possono ovviamente trovare posto in una analisi logica italiana, per quanto essa abbia anche una funzione di introduzione allo studio della lingua Ialina; esse saranno esaurientemente illustrate in una buona sintassi latina.

163

Esercizio 103.

Fare l'analisi logica del periodo: 1. È bene pulire la ferita e disinfettarla con cura. - 2. È necessario partire subito o arriveremo tardi al primo spettacolo. - 3. Accadde che la moglie di Marcov aldo, per ragioni sue, comprò una grande quantità di salsicce. (Calvino) - 4. Presso alcuni popoli si crede che la parola abbia un potere magico. - 5. Talvolta accade che un evento occasionale cambi completamente la vita di una persona. - 6. È noto che alcuni insetti vivono per l'esiguo spazio di un giorno. 7. Bisogna che abbiate pazienza e mi diate -tempo: non mi è possibile essere contemporaneamente in due luoghi diversi. - 8. Si affermava ... che il gobbo calzolaio avrebbe riaperto sul Corso una grande bottega. (Palazzescbi) - 9. Mi sembra che tu ti dia troppe arie negli ultimi tempi. - 10. Mi accade raramente di vedere uno spettacolo cinematografico e restarne completamente soddisfatto. - 11. È bene che ognuno dica la propria opinione su tale questione ; infatti pare che essa riguardi tutti noi . - 12. Pare che gli abitanti della foresta amazzonica ricavino dalle erbe farmaci straordinari e con essi guariscano moltissime malattie. - 13. Dopo questa brutta figura, bisogna che tu sparisca per un po ' di tempo o tutti rideranno di te. - 14. Sorridere dei propri errori e non abbattersi per essi è segno di grande maturità.

Proposizioni oggettive Si dicono oggettive quelle proposizioni dipendenti che fanno da complemento oggetto al verbo della proposizione reggente. Possono essere di forma esplicita o implicita. Se sono esplicite si trovano espresse con perciò lavora). - Lavora perch é (finale) la suafa miglia

possa vivere meglio (lavora~a.ffinché la sua famiglia possa vivere meglio). 2" - La proposizione che segue ai verbi come >e il gerundio, con «pure, quantunque, benché, per quanto» e il participio presente o passato. La proposizione implicita si può sempre volgere in esplicita. Es.: Pur sapendolo (= sebbene 1o sapesse), non ne parlò a nessuno. Benché torturato (=benché fosse torturato), non svelò alcun segreto. Pur tremante (= sebbene tremasse). affrontò il pericolo.

In

latin,~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Le proposizioni concessive sono introdotte dalle congiunzioni

«quamvis, licet, ut, cum, quamquam, etsi e tametsi»: di norma le prime quattro richiedono il congiuntivo, le ultime tre l'indicativo. Es.: Benché la notte incombesse, siamo partiti = Quamvis nox incumberet, profecti sumus - Benché sia un buon ragazzo, tuttavia è sciocco = Quamquam est bonus puer, tamen stultus est.

Esercizio 118. Fare l'analisi logica del periodo ed individuare le proposizioni concessive implicite ed esplicite:

1. l1 poeta Dante Alighieri fu esiliato da Firenze e, benché Jo desiderasse

fortemente per tutto il resto della sua vita, non vi rientrò più. - 2. I più grossi debiti li aveva contratti allora , sebbene non figurassero sotto il suo nome. (Pirandello) - 3. Benché non fossero che gli ultimi giorni di ottobre, faceva già freddo . - 4. Anche se il fumo è nocivo alla salute, pochi riescono a resistere alla tentazione. - 5. Pur avendo novant'anni, mio nonno è giovane spiritualmente e fisicamente in modo incredibile. - 6. Crediamo tutti all'esistenza dell'anima, anche se non possiamo vederla. - 7. Per quanto vada a letto tardi, Stefano si sveglia sempre prestissimo. - 8. Pur conoscendoti bene, mi stupisco sempre delle tue storie strambe e fantasiose. - 9. Benché l'ora si facesse tarda, egli si indugiò per sapere qualcosa. (Deledda) - 10. Qualunque cosa accada, ti prometto che la nostra amicizia non verrà mai meno.

Esercizio 119. Come l'esercizio precedente:

1. Molte persone credono a maghi e guaritori, ancorché i loro prodigi siano ogni giorno smentiti dai fatti. - 2. Benché l'aria si mantenesse fredda, la fronte di don Matteo era imperlata di sudore. (Jovine) - 3. Amici miei, benché partiti, vi pensiamo sempre con lo stesso immutato affetto. - 4. Cesare, sebbene fosse stato messo in guardia da un sogno della moglie, volle ugualmente recarsi in senato, alle idi di marzo. - 5. Il tempo è piuttosto varia bile anche se non siamo ancora in primavera. - 6. Nonostante nutrano molto affetto per i propri figli, i genitori ne vedono i difetti e i limiti di carattere. - 7. Quando torno al mio paese natale, anche se circondato da amici~ non mi trovo a mio agio. - 8. A quella vista , quantunque ci dovesse esser preparato, si sentì come una stretta al cuore. (Manzoni)- 9. Quantunque non lo conosca personalmente, nutro per quell'uomo una profonda stima. -10. Benché lo avessi avvisato del pericolo, egli volle ugualmente tentare. - 11. Pur avendo fondati motivi per nutrire fiducia in te, il tuo comportamento mi sconcerta.

Proposizioni avversative Le proposizioni avversative esprimono un concetto o un fatto che si

contrappone decisamente a quanto si afferma nella proposiz ione reggente. In forma esplicita sono espresse con «mentre, laddove ... >>e il modo indicativo o condizionale. Es. : Tu navighi nell'abbondanza, mentre molti muoiono di fame. Sono periti tutti, mentre avrebbero potuto salvarsi. 184

In forma implicita sono espresse con l'infinito preceduto da «invece di, in luogo di, anziché>>.La proposizione implicita si può sempre volgere in esplicita. Es.: Invece di ridere (= mentre avrebbe dovuto ridere) piangeva. Anziché progredire (= mentre avrebbe dovuto progredire) ne sapeva sempre meno. O Nota. - Non si confonda il «mentre» avversativo con il «mentre» temporale. Es.: Lo vidi mentre (temp.) era in banca. - Lo credevo a casa, mentre (avvers.) era in banca.

In

latinn-~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~-

Le proposizioni avversative hanno soltanto forma esplicita e sono espresse con « cum » e il congiuntivo. Es.: M emre tutli sono lieti, solo lui è triste - Cum omnes laeti sint, il/e tantum tristis est.

Esercizio 120. Fare l'analisi logica del periodo ed individuare le proposizioni avversative implicite ed esplicite:

l. Ti ho scritto dalla montagna , mentre tu non mi hai mandato nemmeno una cartolina. - 2. Il canonico , invece di rispondergli , si rivolse a donna Bianca. (Verga) - 3. Il mulo carico di denaro fu brutalmente ammazzato dai predoni, mentre il povero mulo carico d'orzo uscì illeso. - 4. Quinto Fabio Massimo era stato eletto dittatore nella guerra contro Annibale ma temporeggiava, laddove il comandante della cavalleria avrebbe voluto attaccare battaglia. - 5. Affrettati, invece di perdere tempo inutilmente. - 6. Anziché imprecare e sbraitare contro tutti, potresti esporre educatamente le ragioni della tua insoddisfazione. - 7. Af. fermava di dire la verità, mentre era chiaro che mentiv.a. - 8. Invece di animarsi, Lucia si andava accorando. (Manzoni) - 9. Quel ragazzo è svogliato e conclude poco, laddove con la sua vivace intelligenza potrebbe conseguire ottimi risultati. - 10. Anziché strap pare i fiori con le radici, prova a reciderli con le forbici. Esercizio 121. Come l'esercizio precedente : 1. In luogo di lavorare il suo campo e raccogliere il necessario per l'inverno,

t Q .;-

se ne stava tutto il giorno all'osteria a giocare a carte. - 2. Speravamo in una bella giornata, mentre piovve tutto il giorno. - 3. Muovetevi un po', anziché stare lì muti e impalati. - 4. Cornelia, in luogo di interessarsi a frivolezze, preferiva occuparsi solo dell'educazione dei figli. - 5. Il rumore del traffico nelle città, invece di diminuire, va crescendo verso sera. - 6. Anziché tormentarsi per raggiungere il successo, potrebbe accontentarsi del suo lavoro e dell'affetto dei suoi. - 7. Mio figlio ha scelto la professione di architetto, laddove avrebbe potuto essere un buon medico. - 8. Mentre quell'esercito se ne andava da una parte, quello di Ferdinando s'avvicinava dall'altra. (Manzoni) - 9. Crediamo tutti di essere autosufficienti, mentre abb iamo bisogno l'uno dell'altro. - 10. Guardò il suo avversario e, in luogo di prenderlo sul serio, gli rise in faccia. - 11. Anziché spendere i tuoi soldi sconsideratamente, cerca di risparmiare per il futuro. - 12. Mio padre ruminava risentimento , umiliazione, paura e stava sulla difensiva, mentre io pensavo ai fatti miei. (Piovene)

PROSPETTO DI RICAPITOLAZIONE

Propot,, ·izione finale

Indica lo scopo per cui si compie l'azione della proposizione reggente. In forma esplicita è espressa da «affinché, acciocché, perché ... » e il congiuntivo. In forma implicita è espressa con «a, per, di» o con le locuzioni «al fine di, allo scopo di ... » e l'infinito presente.

IN LATINO è espressa con « ut » (negativa «ne») e il congiu~ tivo. Es.: Lavora per vivere = Laborat ot vivat. - Guardati da quel cane, per non ricevere un morso = Cave i/Lumcanem ne morsum accipias.

Proposizione consecutiva

Indica la conseguenza dell'azione o situazione espressa dalla proposizione reggente. In forma esplicita è generalmente introdotta da «cosi', tanto, tale, siffatto ... >> e si trova espressa con la congiunzione «che» e l'indicativo. In forma implicita è generalmente introdotta da «cosi', tale, tanto ... » e si trova espressa con le preposizioni «da, per>>e l'infinito.

IN LATINO va con «ut>>(negativa «ut non>>) e il congiuntivo. Es.: Era così eloquente che nessuno lo superava eloquens ut nemo eum superaret.

186

=

Erat tam

Proposizione causale

Indica il motivo cbe determina l'azione della proposizione reggente. In forma esplicita è espressa con «perché, poiché, giacché, dato che ... » e l'indicativo (congiuntivo o condizionale se la causa è supposta). In forma implicita è espressa con «di, per» e l'infinito oppure col gerundio o participio passato. IN LA TINO è espressa con «cum» e il congiuntivo , oppure con «quia>>,«quomam» , «quod» e l'indicativo o congiuntivo.

Es.: Poiché è ormai notte , tornate alle vostre case iam nox est, ad vestra tecta discedfre.

Pro posizione temporale

=

Quoniam

Indica la circostanza di tempo in cui si svolge l'azione o il fatto della proposizione reggente. In forma esplicita è espressa con «quando, allorché , mentre, finché, prima che, dopo che, ogni vol ta che ... » e l'indicativo o congiuntivo. In forma implicita è espressa con «prima di, dopo di, a, in, su ... » e l'infinito ovvero col gerundio o participio. IN LATINO è espressa con le congiunzioni «ut, uhi, uhi primum, postquam>> e l'indicativo; «cum, dum , quoad , donec , antequam e priusquam» e l'indicativo o congiuntivo. Es. : Quando viene la primavera, tornano gli uccelli = Uhi ver venit, redeunt aves. - Quando ebbero visto la terra, i marinai furono presi dalla gioia = Cum terram vidisseot, nautae gaudio capti sunt.

Proposizione concessiva

Indica la circostanza nonostante la quale si compie l'azione della reggente. In forma esplicita è espressa con «sebbene, benché, quantunque, nonostante, per quanfo ... » e il congiuntivo. In forma implicita è espressa con «pure>>e il gerundio, con «pure, benché, per quanto>>e il participio. IN LATINO è espressa con le congiunzioni «quamvis, licet, ut , cum» e il congiuntivo , oppure «quamquam, etsi, tametsi» e l'indicativo.

Es.: Ben ché la notte incombesse , siamo partiti = Qoamvis nox incumberet, profecti sumus. - Benché sia un buon ragazzo , tuttavia è sciocco = Quamquam est bonus puer , tamen stultus est .

Proposizione avversativa

Indica un concetto o fatto che si contrappone al contenuto della proposizione reggent e. In forma esplicita è espressa con «mentre, laddove... » e l'indicativo o il condu.ionale.

ln forma implicita è espressa con «invece di, in luogo di, anziché» e l'infinito. IN LA TINO si traduce con «cum » e il congiuntivo. Es.: Mentre tutti sono lieti, solo lui è triste = Cum omnes laeti sint, i/le tantum tristis est.

ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE Esercizio

122.

Fare l'analisi logica del periodo:

1. Non puoi credere quanto dolore abbia provato, quando mi fu annunciato che era accaduta una cosi grave disgrazia a quel caro amico. - 2. Il medico, sebbene non te l'abbia detto, teme che un eccessivo lavoro sia nocivo alla tua salute. - 3. Fu deciso di mandare sull'Aventino Menenio Agrippa in qualità di ambasciatore, per persuadere la plebe a ritornare al lavoro. - 4. Credi che l'anima sia eterna e che viva anche dopo la morte, quando il corpo si sarà dissolto? 5. Dicono che il tiranno Dionigi fosse crudelissimo: un giorno fece imprigionare l'amico Filossene, perché aveva giudicato pessimi i suoi versi. - 6. Silvio Pellico e Pietro Maroncelli furono arrestati dagli Austriaci perché appartenevano alla Carboneria. - 7. Siccome il professore di lettere era assente, venne in classe un giovane supplente a sostituirlo. - 8. I nostri parenti, allorché seppero della nostra disgrazia, ci scrissero una lettera premurosa per chiederci se avessimo bisogno di qualcosa. -9 . Sono dovuto salire a piedi fino al quinto piano, dato che l'ascensore è guasto. - 10. In luogo di attaccare battaglia, i nemici si ritirarono per attendere il momento favorevole. Esercizio

123.

Come L'esercizio precedente:

1. Benché il cavallo fosse di buona razza, non poteva avere tale energia, da percorrere in mezza giornata tanti chilometri. - 2. Catone ebbe tanta forza 188

d'animo che si diede la morte per non cadere nelle mani di Cesare e per non sopravvivere alla perdita della libertà. - 3. Per rompere la monotonia delle lunghe sere d'inverno, ci siamo abituati a vedere la televisione, invece di parlare tra noi. - 4. Cristoforo Colombo, pur essendo deriso da molti , non dubitò mai che la terra fosse rotonda e, non avendone i mezzi, per poterlo provare riuscì ad ottenere tre navi da Isabella , regina di Castiglia. - 5. Il professore consigliò i miei genitori di iscrivermi al Liceo scientifico, perché dimostravo molta disposizione per le materie scientifiche. - 6. Essendo scoppiata una grave epidemia, fui consigliato dal medico a partire subito, per mettere i bambini al sicuro da qualsiasi pericolo. - 7. L'imperatore Diocleziano divise il suo impero in quattro parti, per meglio amministrare i suoi sudditi, e instaurò così la tetrarchia. - 8. Anche se bussano con insistenza alla porta , prima di aprire controlla sempre. - 9. Quando Gaio Mario si presentò per essere eletto tribuno, sebbene nessuno l'aves se mai visto, ebbe il voto da tutte le tribù, perché avevano fiducia nelle sue capacità militari. - 10. Pur volendo parlare, il timore della vendetta della malavita è tale, che spesso i testimoni non osano rivelare la verità.

Esercizio 124.

Come gli esercizi precedenti: 1. Faceva un freddo così intenso che, nonostante fossimo coperti con abiti di lana, battevamo i denti. - 2. Mentre disegnava nella polvere alcune figure geometriche, Archimede non s'accorse che la città di Siracusa veniva presa dai nemici. - 3. Molti popoli primitivi ancor'oggi ignorano perché la lun a si eclissi e si copra d'ombra. - 4. I giovani desiderano intensamente il successo, ma spesso non considerano gli sforzi necessari per raggiungerlo. - 5. Dalla finestra, vidi uno strano oggetto in cielo; allora mi precipitai in giardino per vedere che cosa fosse. - 6. Morto Filippo, re di Macedonia, le ostilità contro i Romani furono riprese dal figiio Perseo. - 7. È sempre in giro a bighellonare invece di pensare seriamente allo studio. - 8. San Paolo si convertì alla nuova religione di Cristo per essergli apparsa una visione celeste sulla via di Damasco.

Esercizio 125.

Come gli esercizi precedenti: 1. Gli Elvezi mandarono ambasciatori a Cesare per dire che essi avevano intenzione di passare per la provincia romana, perché non avevano nessun'altra via per raggiungere la loro destinazione. - 2. Appena l'arbitro fischiò la fine della partita, i tifosi invasero il campo per festeggiare la loro squadra. - 3. Cicerone fu chiamato «padre della patria» perché aveva liberato Roma da Catilina e scon-

giurato la guerra civile. - 4. Appena sentita la prima scossa di terremoto, la gente si precipitò fuori dalle case in preda al terrore. - 5. Mi sai spiegare perché oggi si leggono e si lodano in manie ra eccessiva certi scrittori da poco , mentre sono ignorati altri di indubbio valore? - 6. 11conferenziere era noioso a tal punto che il pubblico sbadigliava e sonnecchiava. - 7. Come fui arrivato in piazza, vidi che accorreva gente da ogni parte e si accalcava per assistere ad uno spettacolo improvvisato. - 8. Attraversando un torrente scivolai e caddi nell'ac qua; quando mi rialzai sembravo un pulcino bagnato. - 9. La peste di Firenze del 1300 fu così terribile .da spingere numerosi fiorentini a cercare scampo sulle colline intorno alla città. - 10. Sebbene il mare ci sembri sempre uniforme, presenta invece segni vari del mutare delle stagioni. - 11. Il latino, nonostante sia accusato di essere una lingua morta , è di grande utilità per sviluppare le capacità logiche degli alunni. - 12. Ti prometto che rincaserò in tempo per ricevere la tua telefonata, anche se dovessi rinunciare al mio impegno. -13. Quando quel ragazzo ha riportato il mio cagnolino , ha ricevuto una bella ricompensa. - 14. Pur essendomi affrettato per fare in tempo, non riuscii a prendere il treno. - 15. Il mio amico Andrea è stato cosi generoso con me , quando ne avevo bisogno , da meritare la mia eterna gratitudine. - 16. Siamo andati da quegli amici di Torino , ma non li abbiamo trovati perché avevano traslocato. Sai dove abitano ora?

Esercizio 126.

Come gli esercizi precedenti: 1. Le funzioni religiose cominciavano così tardi, perché s'era dovuto aspettare l'arrivo di un giovane sacerdote. (Deledda). - 2. Mi contraevo in me stesso, a fine di impedire che l'esser mio non desse noia. (Leopardi) - 3. Gli chiesi se andava mai nel Belbo a pescare con la cesta. (Pavese) - 4. Nessuna foglia cadeva, sebbene tutte morissero. (d'Annunzio) - 5. Egli stette immobile, curvo sotto le stelle, mentre la sera cadeva lentamente verso il confine della terra. (Deledda) - 6. Prima che quelli fossero all'ordine, prima anzi che fossero ben desti, il rumore era giunto agli orecchi d'altre persone. (Manzoni) - 7. Appena i contadini videro che la prima furia gli era caduta, cominciarono ad esortarlo a calmarsi. (Pirandello) - 8. La strada era profonda e tortuosa fra campagne piene di alberi e in qualche luogo tanto stretta da potervi a stento camminare. (Nievo). - 9. Le ginestre fiorivano con tale densità da formare alla vista un sol manto giallo di un colore sulfureo splendidissimo. (d'Annunzio) - 10. Avendo fatto tardi per quello strano incidente, rimanevano a passare la notte in campagna. (Pirandello) - 11. Alzand o la faccia, per comunicare alle donne il suo progetto, il frate s'accorse di lui. (Manzoni) - 12. Soltanto da lui don Ferdinando non voleva accettare checchessia , mentre Don Gesualdo non gli avrebbe fatto mancare nulla. (Verga) -

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13. Silvia, rimembri ancora

quel tempo della tua vita mortale, quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi? (Leopardi)

Esercizio 127.

Come gli esercizi precedenti: Il funerale di Ettore

Si volse al.fine Priamo alla turba, e favellò ( = disse): Troiani, si pensi al rogo. Andate, e dalla selva qua recate il bisogno (=il necessario), né vi prenda timor d'insidie. Mi promise Achille, nel congedarmi, di non farne ( = farci) offesa anzi che (= prima che) spunti il dodicesmo Sole. Disse; e muli e giovenchi in un momento sotto il giogo fa r (= furono) pronti, e dalle porte proruppero. Durò ben nove interi giorni il trasporto delle tronche selve ( = degli alberi recisi). Come rifulse sulla terra il raggio della decima aurora, lagrimando (=mentre piangevano ) dal fèretro levar ( = levarono) del valoroso Ettore il corpo, e posto/o sul rogo, il foco vi destar (= appiccarono). (Omero)

Proposizioni condizionali Si chiamano condizionali o ipotetiche quelle proposizioni che esprimono una condizione, dal verificarsi o meno della quale dipende che si avveri o no ciò che è detto nella proposizione reggente. Es.: Se mi darai on buon suggerimento, lo seguirò.

Il fatto che io «segua il buon suggerimento» (reggente), potrà verificarsi soltanto a patto che si avveri l'ipotesi che è posta nella proposizione condizionale : e cioè che