Valentiniano I e la scelta dell'Occidente


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Valentiniano I e la scelta dell'Occidente

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Studi di Storia greca

e

Co llana di retta da M a rta S o rdi

5

romana

Volume pubblicato con il contributo dell'Istituto di Storia Antica dell'U­ niversità Cattolica di Milano

In copertina

Au reo di Va lentiniano l d ella s eri e RESTITUTOR REI PUBLICAE cons ervato pr esso le "Ci viche Raccolt e A rc heologi c he e Numi smatic he" di M i lano ( M i lano ; Cast ello Sforzesco). Ro vesci o: i m perato re in abiti mi li t ari con labarwn e g lo bo nic eforo con Vietorio/a c he lo i ncoron a. Si ri ng razia i l Dott. R. M a nini pe r a ver conc esso la foto ri produzion e.

MILENA RAIMONDI

VALENT INIANO I E LA SCELTA DELL'OCCIDENT E

Edizioni dell'Orso

o 2001 Co pyrig ht b y Edi zioni dell 'Orso s.r. l. 1 51 00 A iessandria, v ia Rattazzi 47 Te l. 013 1-2 5. 2 3.49 - Fax 01 31- 2 5. 7 5.67 E -ma il: ediz ionide ll orso @li bero.it htt p: //www.ed iorso.it I m paginazione a cura di Esse grafica, Torino

È v ietata la riproduzione, anche pa rziale, non autoriz�ata, con qualsiasi mez;:o effel/uata. compresa la fotocopia, anc he a uso interno e didauico. L 'illecito sarà penalmente perseg ui ­ bile a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22.04./941. I S B N 8 8 -7 694 -54 3-1

Ai miei genitori

PREFAZIONE

La pubblicazione di questo volume si colloca nell'ambito di un più ampio progetto di ricerca sulla storia del concetto di Europa in età anti­ ca e medioevale avviato, con finanziamento ministeriale, presso le Uni­ versità Cattolica di Milano, degli Studi di Torino e "La Sapienza" di Roma. L'idea "moderna" di Europa ha, come noto, la sua genesi e la sua precoce espressione nella cultura galloromana del V secolo d. C., che pure è orgogliosamente legata alle tradizioni e alle aspirazioni imperiali dell'Occidente romano. Questo studio dedica particolare attenzione alla Gallia del/V secolo d. C., periodo per molti aspetti cruciale, dopo il fal­ limento dell'

i mperi um

Galliarum, per cogliere le premesse della tempe­

rie politica e culturale della Gallia del secolo successivo. Desidero esprimere la mia gratitudine alla Profssa Marta Sordi che mi ha introdotto allo studio della storia antica e che, con grande dispo­ nibilità, ha discusso con me l'intero lavoro. Un cordiale ringraziamento va al Prof Giuseppe Zecchini che gentilmente ha letto parte del testo provvisorio. Infine, un grazie di cuore anche a quanti mi sono stati d'aiuto e mi hanno incoraggiato umanamente e scientificamente.

L' Autore Ottobre 2000

INDICE pag.

Il

l. La prima giovinezza .......................................................

))

2. Il tribunato in Gallia ...................................................... 3. I rapporti con Giuliano Augusto ....................................

.

))

.

))

19 24 32

INTRODUZIONE CAPITOLO PRIMO: La formazione

CAPITOLO SECONDO: La missione in Occidente l. L'avvento al trono di Gioviano e la missione di Lucilliano

>>

2. Il ruolo di Valentiniano 3. Giovino

....... ... ...... ......... .

»

........................... . . . ........ . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . ... . . . ..... . . . . ..

»

......

... ..... .. ..

...

. .

.

.

41 45 54

CAPITOLO TERZO: L'elezione imperiale l. La morte di Gioviano ..................................................... .

))

2. I "grandi elettori" di Valentiniano .................................. 3. La candidatura di Saluzio Saturnino .............................. 4. Le altre candidature e l'associazione di Valente ............. .

))

.

)) ))

61 63 71 79

))

89

. . . . . . . . . .....

))

.

))

CAPITOLO QUARTO: La scelta della Gallia l. La testimonianza del I panegirico di Simmaco ..............

2. La crisi del potere imperiale in Gallia alla metà del IV secolo d. C. ... . . . . .. . . . .. . 3. Restitutor rei publicae ................................................... 4. Il rifiuto di intervenire contro Procopio ......................... 5. L'incontro con gli ambienti gallici: Parigi e Reims .......

.

))

.

))

101 1 07 1 12 121

l. Gli antefatti .................................................................... .

))

131

))

141 1 60

............

. .... . .....

. .... . . . ....

CAPITOLO QUINTO: Graziano Augusto

2. I Galli del commilitium principis e la candidatura di Rustico Giuliano .............................................................

3. L'elevazione di Graziano ed il trasferimento a Treviri ..

.

))

10

INDICE

pag.

1 71

))

1 87

))

1 93

di Giovanni Malala ........... . .. . .... . . . . . . . . . .... . . . . . ... . ........... . . . . . . . . .

))

211

BIBLIOGRAFIA .......................................................................... .

))

21 9

INDICE DEl NOMI .......................................................................

.

))

243

INDICE DEl PASSI CITATI ............................................................ .

))

25 1

EPILOGO . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ... .. . .. . . . . . . . . . .. . . . . . .. . . . . . .. . .. . . . ..... . . . . .... .

CONCLUSIONI

..... . . ........................................ . . ...........................

APPENDICE PRIMA: Valentiniano I, Aureliano e gli Annales di Nicomaco Flaviano

APPENDICE SECONDA: Valentiniano a

lliÀ.a[IJ.]ppia (?). Una nota sulla tradizione

INTRODUZIONE

L'importanza del regno di Valentiniano I economica e sociale della tarda antichità

(3 64-375

d. C.) nella storia

rappresenta una significativa

acquisizione critica recente. Tale apprezzamento nasce da una serie di studi che, specie a partire dagli anni Cinquanta di questo secolo, hanno condotto alla riscoperta di diverse testimonianze di età valentinianea, particolarmente utili per illuminare quegli aspetti economici e sociali del­ l 'età tardoantica molto cari alla più aggiornata storiografia moderna. Sembra oggi difficile prescindere dai risultati raggiunti nell'analisi di testi letterari come l'anonimo De rebus be/licis, che vari studiosi datano attorno agli anni

3 64-3 68

d. C., oppure di testimonianze epigrafiche

come ad esempio la tavola di Trinitapoli, o ancora di parti dell'ampia legislazione conservata nel Codice Teodosiano e recentemente riunita in un importante volume: al di là delle diverse opinioni in merito a punti specifici, questi documenti hanno portato alla unanime valorizzazione della politica fiscale e tributaria ma anche delle riforme monetarie e isti­ tuzionali- si pensi alla creazione del defensor plebis- del regno di Valen­ tiniano 11•

1 Per l'importanza del regno di Valentiniano

l

è 1 950,pp.

nel l a storia economica del IV secolo

d'obbligo il rinvio agli studi di S. Mazzarino. Aspmi sociali dd IV secolo, Roma

1 87 -2 00; Id, Sulla poli1ica lribUiaria di Va/eminiano l. (A proposi/o di un'epigrafe da Casa­ nuJri), Amico. lardoamico ed era cos/anliniana, I. Bari 1 974 . pp. 2 99- 327 ; sulla tavola di Tri­ nitapoli

è fondamentale A. Giardina-F. Grelle. La /avola di Trinilapoli. Una nuova cosli/Uzio­ l. MEFR 95 ( 1 98 3) , pp. 24 9-303; sugli aspetti fiscali cfr. di recente R.

ne di Va/eminiano

Soraci. /1 '"privilegium chrislianilalis'" e i ""jisci commodo .. durame il regno di Valenliniano

l. S1udi in memoria di Samo Mazzarino. Catania 1 993, pp. 2 1 7-28 5; il corpus delle leggi con­ servate nel Codice Teodosiano è ora riunito e commentato in F. Pergami (a cura di), La legi­ slazione di Valeminiano e Va/eme (364-375), Milano 1 993; per i principali problemi posti da

INlllODUZIONE

)2

Eppure, al di là di tale valorizzazione che si colloca nel più ampio contesto di interessi dei recenti studi sulla società tardoantica2, per il resto, la ricostruzione della figura e del regno di questo imperatore si basa ancora, in larga misura, su conclusioni piuttosto datate, fors'anche perché Valentiniano I non

è

uno di quei personaggi dell'antichità che

hanno esercitato o esercitano particolare fascino e attrazione sui moderni: non

è

un caso che l'ultima biografia moderna dedicatagli sia quella di

Rosario Soraci di circa trent'anni fa3. L'efficace giudizio di un autorevo­ le studioso del tardoantico, come il Jones, sintetizza, perciò, con molta chiarezza, quel reticolato di nodi critici rimasto sostanzialmente invariato e non ci deve stupire che tale giudizio sia stato integralmente ripreso anche in tempi recenti nel sintetico contributo del Marotta. Scrive il Jones che Valentiniano era "un imperatore dal carattere violento e bruta­ le, e non solo era incolto ma addirittura ostile alle persone colte . .. però era un soldato abile e un amministratore coscienzioso, e si interessava veramente del benessere delle classi più umili ... Sfortunatamente le sue buone intenzioni erano spesso frustrate da ministri mal scelti e dalla fidu­ cia ostinata che aveva nei loro meriti nonostante le prove contrarie"4.

tale legislazione v. i recenti G. De Bonfils. La legislazione di Va/entiniano e Valente, Index 24 ( 1 996 ) . pp. 393 -4 06 e F. Pergami, Il processo criminale nella legislazione degli imperatore Valentiniano l e Valente (364-375), Index 2 5 ( 1 997 ) , pp. 501 - 51 9; ha suscitato interesse anche la legislazione sul le opere pubbliche v. A. Baldini, Su alcune costituzioni di Valentinia­

no

l de operibus publicis (364-375 d. C.).

SDHI

4 5 ( 1 97 9) . pp. 568- 58 2 ; per le riforme mone­

tarie v. soprattutto M. Amandry, L'affinage des méraux monnayés au Bas-Empin!. Les réfor­

mes valentiniennes de

364-368,

NAC l

I ( 1 982) ,

pp.

27 9- 2 95 e L. Cracco Ruggini, Uropia e

n!alrà di una rifonna moneraria. L'Anonymus de n!bus bellicis e i Valenriniani. in Srudi per Laura Bn!glia, Boll ettino di numismatica 4 ( 1 987) . suppl. 2 . pp. 1 8 9- 1 96 e ora M. C. Mono­

8 9 ( 1 998 ) , pp. 2 51 -268 ; sul defensor plebis o civiraris si v. il classico V. Mannino, Ricerche sul defensor civiraris, Milano 1 984 poli, Larra alle frodi monerarie e alla corruzione in erà valentinianea, RIN

2 Non posso che rinviare

cura di A. Giardina, Roma-Bari

ai

quattro volumi di Socierà romana e impero rardoanrico, a

1 986 e alla più recente Sroria di Roma, III. L'erà rardoanrica,

1 993 con ampia trattazione dei problemi in questione; si v. anche A. Demandi. Die Spii· 284-565 n. Chr., Munchen 1 98 9. ) R. Soraci, L'imperaron! Valenriniano l, Catania 1 97 1 ; il successivo contributo di M. Fasolino, Valmriniano l. L'opera e i problemi sroriograjici, Napoli 1 976 presenta una consisten­

Torino

ranrike. Romische Geschichie von Dioclerian bis Jusrinian

za troppo limitata anche rispetto alle sintesi offene dalle trattazioni generali sul tardo impero.

4 A.

H. M. Jones, /1 rardo impero romano

284-602 d. C. (ed.

it.), I. Milano

1 97 3 , p. 1 84

e ora V. Maroua. Il poren! imperiale dalla marre di Giuliano al crollo dell'Impero d'Occiden·

re. in Sroria di Roma, III. l, p. 551 .

I NTRODUZIONE

13

Questo ambivalente giudizio, oscillante tra l'apprezzamento delle virtù militari e delle preoccupazioni per le casse dello stato, da una parte, e la dura condanna per la stagione dei noti processi, celebrati soprattutto a danno dei senatori di Roma,

è,

a ben vedere, un dato di fondo offerto

già dalla contradditoria valutazione di Valentiniano I presente nella stessa storiografia antica, soprattutto ad opera di Ammiano Marcellino che ci ha lasciato il resoconto per noi più ampio del regno di Valentiniano. Sulla falsariga della tradizione storiografica antica, la critica moder­ na, a suo tempo, si

è

soffermata spesso sugli aspetti negativi delineando

un'immagine poco lusinghiera e talvolta piuttosto stereotipa: Otto Seeck, ad esempio, attribuiva un carattere "ferino" a Valentiniano, spiegando molte delle caratteristiche di questo imperaotre (brutalità e avidità) come l'espressione della presunta germanicità di Valentiniano5. Tale imposta­ zione si mantenne nella prima monografia biografica moderna dello Hee­ ring6 e di essa in parte risente ancora, anche se più marginalmente, l'am­ pio articolo della Nagl nella Real-Enzycopliidie1 che pure rappresenta tuttora un valido strumento di orientamento per lo meno documentario. Alla luce di tale impostazione ben si comprende l'iniziale identificazione con Valentiniano anche della gigantesca statua del "colosso di Barletta", che apparve perfettamente corrispondente alle immani caratteristiche fisiche e morali di questo imperatore tratteggiate dalle fonti letterarie antiche8. Fu perciò in reazione a questa sistematica svalutazione, anche fero­ ce, delle qualità valentinianee, che Andreas AlfOidi ha ritenuto di dover chiarire la natura e la tendenza della tradizione storiografica, individuan­ do nella provenienza pannonica dell'imperatore e di molti suoi collabora­ tori l'origine del contrasto con la colta aristocrazia di Roma, che

è

alla

base della deformazione e dell'ostilità con cui la storiografia antica ha descritto la personalità di Valentiniano. Superando quindi tale pregiudi­ zio storiografico, l'Alfoldi ha fortemente rivalutato la figura di Valenti­ niano, facendone ("'ultimo dei grandi Pannoni", incompreso dai raffinati

1 913. p. 7. W. Heering, Kaiser Valentinian l. (364-375 n. Chr. ) , Magdeburg 1 927. 7 A. Nagl, Va/entinianus /,RE, VII A2, Stuttgan 1 948, coli. 2 1 58 -22 04. • Cfr. H. Koch, Bronzestatue in Bar/ella, Antike Denkmiiler, III. 2 ,Berlin 1 91 2 -1 913, pp. 2 0-2 7; tale identificazione è stata respinta da É. Demougeot, Le co/osse de Bar/ella, MEFR 94 ( 1 98 2 ) , pp. 951-978 la quale ha proposto Onorio. �O. Seeck, Geschichte des Untergangs der antiken Welt, V. Stuttgan

h

14

INTRODUZIONE

aristocratici del l ' Urbe, ma serio e vigoroso militare di origine i l l i ri ca, con­ tinuatore del l ' opera dei grandi i mperatori i l l i rici del secolo precedente9. Lo studio del l ' AlfOidi, concepi to negl i anni Quaranta anche se pubbl icato solo nel 1 952 1 0, ha segnato una tappa fondamentale, proprio nel l ' accen­ tuazione del l ' i mportanza del significato della componente pannonica: se è discussa l ' i dea di un autenti co confl itto tra l ' imperatore ed i l senato di Roma e rimane aperto i l problema dei processi celebrati a Roma 11, un aspetto qual i ficante è però v isto ancora oggi nell ' origine pannonica di Valentiniano e di molti personaggi del la corte, favoriti proprio i n quanto Pannoni . Nelle sue impl icazioni politiche, la pannonicità del l ' imperatore è considerata alla base dei contrasti con i raffinati senatori dell ' Urbe, ma anche di una larvata contrapposi zione con gli ambienti gal lici con cui l ' imperatore ebbe a che fare durante la sua lunga permanenza i n Gallia. Resta i nvece i ndiscussa l ' assoluta premi nenza dell ' attività m i l i tare nel l ' azione di governo di Valentiniano I, che si riflette nel la volontà di questo imperatore di opporre una vi gorosa resi stenza contro i barbari , attraverso un '_ intensa opera di rafforzamento del sistema difensivo l i mi t4 S u l ceri moniale del l ' elezione di Graziano v . ora Pabst, Comitia imperii, pp. 9- 1 4 m a cfr. sempre S traub, Vom Herrscheridea/, pp. 1 7 - 1 8 ; M acCormack, A rt and Ceremony, pp. 1 99-202. t \\

Cfr. L. Wicken, Princeps, RE, X X l l 2 , Stuttgan 1 954, 2203- 2294; Del Chicca, Lau· Pabst, Symmachus, p. 200. iji, Ho di scusso l a questione supra pp. 1 9- 2 3 . l \ ? Symm. O r . l 3 : Meruisti quondam, inclute Gratiane, meruisti. ut d e t e sacra germina pul/u/arent, ut esses seminarium principatus, ut fieres vena regalis: erudisti liberos parentes omnium mo.r futuros, in quos tantum frugis bonae institutio privata congessit, ut fortuna hodie clarior n il requirat. hinc factum est, quod primaevum nepotem castrensia decreta lege· runt. cum familiae ves trae natura permilleret, ut cautela patris in puero nil timeret, cur tar· dare/ aetas, quem tot e.rempla generis adserebant ? .

dario,

pp. 54- 6 2 ;

1 62 C A P ITOLO Q U I NTO

Le affi n i tà concettuali tra S i mmaco e Ammi ano non rendono forse necessaria l ' ipotesi di c h i i n tende conc i l i are le affermazioni di S imma­ co e l a battuta di Euprassio e propone d i identifi care il Graziano nom i ­ n a t o d a l magister memoriae, s u l l a base appunto del l ' attestazione d i S i m maco, c o n Graziano maior 1 58. L' espressione di Euprassio, c h e sem­ bra, in Ammi ano, riferita al fig l i o di Valenti n i ano, si prestava in realtà ad all udere, del i beratamente , anche al l ' omonimo padre del l ' im pe ratore e conferma senza dubbio l a volontà di Val e n t i n i a n o di riabi l i tare l a memori a paterna i n funzione dinastica. I mot i v i i deali racchiusi nella battuta di Euprassio e ri echeggiati da S i m maco rappresentano una coe­ rente giustificazione del l ' elevazione al trono di un puer e sono nella l i nea di concetti tradizional i precedentemente teori zzati e sfruttati 1 59. Per l a ripresa di concetti che trovano l a loro m i g l i ore coll ocazione i n u n ambito panegiristico c o m e quel lo di S i mmaco, l ' i ntroduzione nel l a n arrazione storiografica ammianea del l a battuta di Eupra s s i o , subito promosso quaestor, ol tre a documentare l ' appoggio di questo perso­ naggio a l l ' e levazione di Graziano, è esempl i ficati va, di que l l a che, agli occhi del lo storico antiocheno, dovette es sere l a pos i zione del l a corte e de l l ' i mperatore nel l a g i u s t i ficazione de l l a successi one d i n a s t i c a dal momento che u n ' analog a teori zzazione del pri ncipio dinastico non si ritrova, né nel di scorso pronunci ato da Costanzo I I per il cesarato di Giul iano, né nel di scorso del lo stesso Valentiniano per l ' associazi one di Valente. Si ri scontra poi una si ngolare e ulteriore coincidenza tra S i mmaco e Ammiano che evidentemente riflette un insieme di motivi provenienti dalla corte stessa. Colpisce infatti che mentre Ammiano fa dire a Valentiniano: pietatis officium aggrediar tempestivum (XXVII 6, 6) nel proporre l 'eleva­ zione del figlio, Simmaco, da parte sua, si ri volga direttamente a Graziano, nel l ' Orario III che gli è dedicata 1 60, con l ' affermazione: tu nempe es, quem paene intempestive putabamus electum (Symm. Or. III 3). Il passo di Sim­ maco è stato accostato 1 6 1 per affinità tematica ad alcuni passi dei Panegyrici

I .' X

Così Sabbah. La mérhode. pp. 340-342 ri preso da M ari é. Ammien. p. 254. n. 2 3 8 . Pabst. Srmmachus. p . 200. 1 "'' Cfr. Portmann. Geschichre. pp. 50-5 1 ; Del Chicca. Per la dara:ìone del/ " Orario 3. pp. '\ 34-54 1 ; Pabst. Srmmachus. pp. 1 5 2- 1 5 9 . lhl Pabst. Symmaclws. p . 1 56 . n . 20. I l"

G R A Z I A N O A U G U S 1U

1 63

latin i 1 6 2 e ad u n p a s s o d i C l a u d i a n o 1 63 m a i l m o t i v o de l l a tempestivitaslintempestivitas nel senso di S immaco e Ammiano non appare sfruttato né nei Panegyrici latini, dove il termine compare solo in Pan . Lnt. VII 8, 1 1 64 in un contesto alquanto di verso, né, per quello che ho potuto verificare, altrove. Il confronto tra Ammiano e S immaco è perciò particolar­ mente stringente e i nduce ad credere ad una reale discussione relativa alla tempestivitas dell ' elevazione di Graziano risoltasi nell ' affermazione da parte imperiale del l 'esercizio, quasi convenzionale, di un dovere dell ' amore pater­ no ma soprattutto nel la pubbl ica giustificazione con i meriti della famiglia. Il preci so contesto storico-pol itico del 367 d. C. in cui questi motivi si trovano ad essere calati sol lecita qualche osservazione. Poiché, nono­ stante l a riabi l i tazione postuma del padre di Valentiniano, le tormentate vicende personal i di Graziano maior e la sua non bri l lanti ssima atti v i tà m i l i tare dovevano essere i n effetti non mol to note, già a parecchi tra i contemporanei, l ' affermazione dei meriti del l a famigli a - al di là delle riel aborazioni panegiristiche fi nal i zzate ag l i i nteressi di Val e n t i n i ano nella caratterizzazione del l a propria di nastia - coincide, i n realtà, con i l riconoscimento del l a fi gura del l o stesso Valenti niano. Valenti niano, da parte sua, garantendo u n ' adeguata educazione c i v i le e m i l i tare per i l nuovo Augusto 1 65 , e promettendo che questo si manterrà fedele a l l a l i nea del l a famiglia 1 66, attri bui sce ai soldati il compito di approvare e di con-

l h l Pan . Lar. V I I 6. l (per Costanzo C l oro ) : Neque enim dubium, quin ribi marure sacrum isrudfasrigium divinae poresratis adsrruerer qui re iam olim sibi gmt'rum, eriam ante· quam perere posses, sponre delegerar; IV 38. l . l hl Claud. /// cons. Han . 86-87: sic aeras animo cessir. quaererenrur ur omnes l impe· rium ribi sero da rum . 1 "' Pan . Lar. VI 8. l (per Costantino): Non enim ulla Persarum Cydonumve re/a ram cenis iacribus desrinara jixenmr quam rempesrivus parri ruo . . . comes adfuisri. l h� Amm. M are. X X V I I 6. 9 (di scorso di Valentiniano a l l ' esercito): quoniam humanirare er srudiis disciplinarum sollerrium esr expo/irus, librabir suffragiis puris merira recre secusve facrorum: facier ur scianr se bon i inrellegi: in pulchra facinora procursabir. signis miliraribus er aquilis adhaesurus: so/em nivesque er pruinas er sirim perferer er vigi/ias; casrris (si neas­ siras adegerir aliquoriens) propugnabir; A m m . M are. X X V I I 6, 1 2 (discorso di Valentiniano a Graziano di fronte a l l ' esercito): assuesce impavidus penetrare cum agminibus pedirum ge/u pervios Hisrrum er Rhenum, armaris ruis proximus srare. S u l valore di queste due componenti (cul tura e preparazione m i l i tare ) nel l ' e levazione di Graziano v. Pabst, Srmmacus, pp. 20 1 -202. l hh Amm. M are . X X V I I 6, 9 : rem publicam ur domum paremam diligere porerir er avi· ram .

1 64

C A P ITOLO Q U I NTO

fermare ciò che essi hanno già precedentemente deciso elevando lui stes­ so al trono. Il fatto che l ' elevazione di Graziano Augusto, di versamente da quel ­ la di Valentiniano, abbi a luogo in Gal lia assume a questo punto un' im­ portanza notevole e si può a buon di ritto affermare che i l vero riconosci ­ mento, i n Gal l i a , di Valenti n i ano è costituito dal l 'elezi one del figlio. Nel l ' Explanatio Psalmi LX I , composta, come sembra, poco prima del l a sconfi tta di Massimo 1 67 e che rievoca l a tragica morte di Graz i ano, gli accenni di Ambrogio ai perfidi 1 68 traditori del giovane sovrano 1 69 dai qual i Graziano hereditarium fuerat sortitus obsequium 1 7 0 , presuppongo­ no, al di là del le moti vazioni polemiche conti ngenti , l ' appoggio dei capi del l ' eserc i to all ' elevazione di Graziano e, i ndirettamente, l a garanzia di fedeltà offerta da questi a Valenti niano, confermando così , a di stanza di ann i , gli elementi che emergono da una fonte contemporanea come Sim­ maco o dal la ricostruzione storica ammianea. Se a ciò si aggiunge l ' attestazione del la battuta di Euprassio, risulta tanto più significati va l ' annotazione di Ammi ano Marce l l i no quando sot­ tol i nea che Graziano fu presentato al l ' eserc i to splendoreque nobilium circumdatus potestatum (Amm. Mare. XXVII 6, 5) perché, nel la defini­ zione del l a legi ttim i tà del l ' e lezione di Grazi ano, è esplici tamente i ncluso i l completo accordo tra Valenti niano e le autori tà c i v i l i e m i l i tari che lo attorni ano. La procl amazione di Grazi ano, elevato Augusto in Gal lia con tutti i cri smi del l a legal ità, non poteva non essere un avveni mento di un certo rilievo per una regione storicamente caratterizzata da i niziative, più o meno volontariamente, non concordate con il governo "centrale" Ne è una prova l a contemporanea emissione, proprio per l ' elezione di Grazia­ no, da parte delle sole zecche gal l iche di Lione e di Arles dei tipi moneta­ li gloria novi saeculi, per i qual i si è pensato ad un esplicito suggerimen­ to di Ausonio 1 7 1 • In realtà non è necessario attri buire l ' i n i ziativa del la d i v u l g a z i o n e del m o t i v o del n o v u m s a e c u l u m d i re t t a m e n te ad

1 980,

1 07 Cfr. L. F. Pizzolato (a cura di ) , Sw1 1 'AmbmRio. CommenTo a dodici salmi, l, Roma pp. 1 4 - 1 5 . Sul problema cfr. infra pp. 1 7 7- 1 79. l loH Ambr. Expi. Ps. LX/ 2 3 . l loY Ambr. Expl. Ps. LXI 1 7 : a .wis desrirurum ac pmdirwn . 1 711 Ambr. Expi. Ps. LXI I ? . 1 7 1 Cfr. supra p. 1 3 2 n. 1 2 .

G R A Z I A N O A U G U STO

1 65

Ausonio 1 72, poiché essa può ben documentare l ' i n teresse del l o stesso Valenti n i ano, e dei suoi sostenitori , ad enfatizzare, i n taluni ambiti gal l i ­ c i , l a s volta costituita dal l ' elevazione del fi g l i o al trono. Perciò, quanto ad Ausonio, i l problema va a mio parere ribaltato e andrebbe semmai sot­ tol i neata l ' i mportanza del fatto che Valenti niano abbia scelto per il figlio un precettore come i l retore burdigalense, discendente da una famiglia che vantava di scendenze edue, che non aveva parteggiato per l' imperium Gallia rum 1 73 e che aveva avuto rapporti anche in precedenza con l a fam i g l i a di Costantino 1 74 . Il dato nuovo del l ' elezione di Graziano è dunque, a mio avviso, rap­ presentato dal l a raggiunta e compiuta capacità di Valentini ano di creare anche e soprattutto in ambienti gal l i c i , con ogni probabilità, eterogenei si va da Dagalaifo e Giovino, due m i l itari che avevano sostenuto Giulia­ no, a Remigio, che aveva forse avuto qualche ruolo, non ben chiaro, nel­ l ' el i m i nazione di S i l vano, a Ausonio, esponente di una famiglia tradizio­ nal mente legittimi sta, per citare i personaggi più noti - i presupposti di un consenso stabile. Per questo motivo credo si possa dire che l ' elevazione di Graziano rappresenta davvero un momento fondamentale del regno di Valentiniano I.

1 72 Bastien, Le monnayage, pp. 39-40 fa notare che è arduo pensare a l l ' i n fl usso ausonia­ no perché l a monetazione della zecca di Treviri , dove ri siede la corte, d i fferisce completa· mente da quella di Li one e Ari es. 1 7 1 I l nonno materno di A u sonio, Caecilius A rgicius A rborius ( v . PLRE l . 9 7 ) , è ricorda­ to i n A u s . Par. V I . Il suo nome, A rborio. era di ori g i ne edua ( Par. VI 3 ) e i suoi antenati pro­ venivano da nobili famiglie del l a Lugdunense (Par. VI 4-6). Il nonno e i l padre di Caecilius Argicius A rborius erano stati esi l i ati in Aquitania al tempo di Vittorino e Tetrico (Par. VI 81 0) . S u l l a fam i g l i a di Ausonio v. ora S i v a n , A usonius, pp. 49-73 e l ' ampio commento ai Parentalia in M. Lol l i , D. M. A usonius. Parentalia. Introduzione, testo, traduzione e com ­ mento, B ruxelles l 997. 1 74 A emilius Magnus A rborius (su cui v. PLRE l , 98-99 ) , zio di Ausonio (che l o comme­ mora in Par. V e Prof X V I I ) , ottenne una cattedra pri ma di grammatica e poi d i retorica a Tolosa e i nsegnò in questa città mentre vi ri siedevano i fratel l i di Costantino (Aus. Prof X V I I 9 - l 2 ) . Dalmazio e Costanzo. Si recò p i ù tardi a Costantinopol i , dove fu , a corte, tutore d i u n i gnoto Caesar ( A u s . Prof X V I I l 3- l 5 ) . Per l ' i potesi recente c h e i l Caesar i n questione fosse un fig l i o di Costanzo, i gnoto fratel l o di Gallo e G i u l i ano v. H . S i van, A Forerunner of A uso· nius. Notes on Aemilius Magnus A rborius, A usonius ' Une/e, A H B 2 ( 1 988), pp. 1 45 - 1 49 e i n particolare p. 1 47 o v e bibli ografi a relativa a l l e precedenti i potesi c h e si tratti i n vece o d i Costante e/o Costantino, figli di Costantino, oppure d e i fig l i di Dalmazio; Ea d . , A usonius, p p . 5 3 - 54.

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In questa prospettiva è particolarmente i n teressante un fatto che non mi ri sulta essere stato discusso dalla cri tica moderna . Io ho precedente­ mente messo in evidenza il s i g n i ficato del l a sosta a Parig i e del lungo soggi orno a Reims a l l ' arr i v o in Gal l i a di Valent i n i ano. Come ho g i à ricordato l ' elevazione di Graziano ebbe l uogo a d Amiens, local i tà del l a Belgica II, u rbs inter alias eminens ( A m m . Mare . XV I l , 1 0) 1 75• L a pre­ senza ad Amiens del l ' imperatore nel l ' estate del 367 d. C. è stata, al pari deg l i altri soggiorni gal l i c i , sol i tamente spiegata con gli i m pegni m i l i ta­ ri 1 76. Il breve soggi orno ad Amiens non può essere posto s u l l o stesso piano del l a più prolungata presenza di Valenti niano a Pari gi e a Reims, ma è interessante osservare che con i l soggiorno ad Amiens e con l ' ele­ vazione di Graz i ano term i na defi niti vamente il periodo in cui Valenti nia­ no r i s i ede in queste zone del l a Gal l i a settentrionale, leggermente più i nterne ri spetto al limes renano vero e proprio. Dopo l ' elevazione di Gra­ ziano, Valenti n i ano si trasferi sce, i n vece, proprio nei pressi del limes, i nsediandosi stabi l mente a Treviri 1 77, da dove si allontana solo nei perio­ di est i v i per recarsi i n local ità poste negli immediati di ntorni di Treviri e comunque sempre a ridosso del limes, sul Reno, i n teressate ad operazioni di fortificazione o di difesa 1 78. Nel l a zone del l a B e l g i ca I I o a Pari gi Valenti niano, nel corso dei successivi sette anni del l a sua permanenza in G al l i a , non s i recherà mai p i ù . Certo gli effetti del l a pol itica m i l i tare neg l i anni precedenti possono aver creato le condi zioni per tale trasferi­ mento, tuttavia questa si ngolare coincidenza, di cui non si è mai tenuto conto, tra l ' elevazione di Graziano e i l trasferi mento defi n i t i vo a Treviri

m S u l l a cillà in epoca tardoantica v. si nteticamente fonti in Keune. Sama robriva, RE. l A . Stullgan 1 9 20. col i . 2 1 1 3 - 2 1 l 7. Per il famoso episodio di M ani no che, a l l ' epoca del suo tribu nato, dona il mantello al povero irr porta Ambianerrsium e che documenta la presenza di insediamenti m i l itari in questa local ità nel IV secolo v. S u l p. Sev. , Vita M. 3. Per l ' apenura della zecca di Amiens e i l suo fu nzionamento durante l ' u surpazione di Magnenzio cfr. R/C V I I I . 1 1 9- 1 20. La Notitia Digrr itatum (Occ. IX 39) allesta la presenza ad Amiens di fabbriche d ' armi (spatharia e scutaria ) sollopostc al controllo del magister officiorum . 1 " Cfr. supra p. 1 24 . 1 7 7 I l trasferi mento da Amiens a Treviri è ri cordato i n A m m . Marc. X X V I I 8 , l (Profec­ tus itaque ab Ambiarris. Treverosque festinans) ed è confermato dalla legislazione i mperiale. Dopo una breve sosta ancora a Reims (CTh I X 40 , IO e XIV 4 , 4 entrambe del l ' 8 onobre 3 6 7 ) . l a presenza continuata del l ' i m peratore a Treviri è allestata a pan i re dal 1 3 ottobre 3 6 7 ( Cl VI 4. 2 ) ; cfr. Seeck. Regesten . p. 2 30. 1 7 ' Cfr. Scec k . Regesten. pp. 234- 244 .

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d i ffi c i l mente può essere casuale. È stato osservato, a proposito del l a compos i zione, attorno al 3 6 817 1 d . C . 1 79, da parte d i A u s o n i o de l l a Mosella, che essa si colloca nel clima d i ri lancio, d a parte d i Valenti niano l, del ruolo dell a città mosel l ana per eccel lenza, cioè Treviri , come capi­ tale i mperiale, come era s tato nei piani del l a tetrarchia e di Costantino 1 80. Del resto già i l Jul l i an 1 8 1 , a suo tempo, ha defi ni to, proprio per q uesto moti vo, l ' epoca d i Valentini ano /es beaux jours de Trèves e, dal canto suo, anche il M azzarino 1 82 ha condi vi so, del Jull i an , l a c aratteri zzazione di Valenti n i ano come uno degl i "imperatori di Tre v i ri " . A ben vedere , tale coincidenza ri vela, i n sostanza, c h e i l ri lancio del ruo l o di Tre v i ri , documentato dal l a i n te n s a att i v i tà edi l i z i a , e la sua riqual ificazione come capitale gal l ica "di frontiera" fu possibile solo nel momento in cui la posizione di Valenti niano appare definitivamente con­ solidata. È i n fatti s i ngolare notare che, solo dopo l ' associ azione di Grazia­ no e i l trasferi mento a Tre v i ri del l a corte , fu p i a n i fi cata l a grande spe­ dizione transrenana del 368 d. C . 1 83 , celebrata, a q u anto sembra, pro­ prio nel l a Mosella di Ausoni o 1 84 • Ta l e sped i z i o n e , per cui s i fecero

IN La composizi one del la Mosella. general menle collocata negli anni 37017 1 d. C.. è stata posta nel 368 d. C. da H. Sivan, Redating A usonius ' Moulle. AJPh I I I ( 1 990). pp. 383394 con bibli ografia precedcme; i l problema è ora al centro di u n ' autentica querel/e: per la cronologia tradizionale, nel 37 1 c i rca. v. i n particolare Green, The Works, pp. 456-457 e con­ tro l " i potesi del la Si van ancora R . P. H . Grecn, On a recent redating of A usonius 'Mosella, H i storia 46 ( 1 99 7 ) , pp. 2 1 4-226 che conferma la datazi one t radi zionale; per un periodo suc­ cessivo i l 3 7 1 d. C . ( tra i l 37 1 c i l 375 d. C.) v. ora D. Shanzer, The Date and Uterary Context of A usonius 's Mosella. Va lentinian f 's A lamannic Campaigns and an Unnamed Office­ Holder, H i stori a 47 ( 1 998), pp. 204- 2 3 3 . "0 A . M arcone, A usonio e l e città della Mosella. i n D i e Stadt i n Oberitalien u n d i n den nordwestliclren Provin:en des rdmischen Reiclres. M a i n z 1 99 1 , pp. 20 1 -2 1 6, spt. p. 2 1 6. S u l ­ l " opera i n generale v. o r a anche M . E. Consol i , A usonio. Mosella. Introduzione, testo. tradu­ zione e commento, Lecce 1 998. " 1 J u l l i a n . Histoire de la Caule, p. 248 . "2 M azzarino, L 'impero romano, I l . p. 727. I MJ Cfr. A m m . Marc . X X V l l I O; X X X 7. 7. S u l l ' i m portanza del l a spedizi one v. Amm. Marc . X X V l l l O, 5 : expeditio solitis gravior. ' "" Aus. Mos. 422-424: spectavit iunctos natique patrisque triumphos l hostibus exactis Nicrum super et Lupodunum l et fontem Latiis ignotum annalibus Histri. Per la controversa identi ficazione tra i trionfi di cui parla in questi versi Ausonio e l a campagna del 368 d. C. v. discussione in Sivan, Redating A usonius ' Moselle, pp. 384-385; G reen, On a recent redating. pp. 2 1 5 -2 1 6; Shanzer, The Date, pp. 206- 2 1 6.

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i nterven i re, i n aggiunta ai contingenti g al l i c i , anche i numeri d i s l ocati i n Ital i a e in I l l i rico 1 85 e che si concluse tri onfal mente con l a v i ttori a romana a Solicinium 1 8 6, è , per quel lo che ne sappi amo, l a p i ù i mpor­ tante sped izione m i l i tare del regno di Valentini ano I ed è i no l tre l ' ul t i ­ ma grande sped izi one m i l i tare v ittoriosa di un i mperatore romano ol tre il Reno 1 87 . La stretta connessione che mi pare e merga tra l ' elevazione di Gra­ ziano e il trasferimento a Treviri che precede la grande spedizione del l ' e­ state del 368 d. C. è suggerita dallo stesso Ammiano M arcellino i l quale, nel riepilogo fi nale delle pri ncipal i imprese di Valentiniano, a XXX 7, 7, afferma che post Gratianum filium in societatem suae potestatis assump­ tum, Vithicabium regem A laman norum . . . confodit e s u b i to ricorda lo scontro con g l i Al amanni e l a v i ttori a d i Solicinium . D ' al tro canto da Amm. Mare . XXVII I O, 4 - 5 risulta chiaramente che l a proditoria uccisio­ ne del re alamanno Vi ticabio 1 88 è l ' antefatto del l a spedizione, o meglio una necessari a operazione preliminare 1 89. Il signifi cato pol i tico e, direi anche propagandistico 1 90, attri buito da Valentiniano a questa spedizione è faci l mente intuibile non solo dal fatto che lui stesso vi partecipò i n prima

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Amm. M are. X X V I I I O, 6. 1 " • Amm. M are. X X V I I I O, 8 ; XXX 7, 7 . Per l a problematica ident i ficazione di questa località v. già Heering. Kaiser Va/entinian l, p. 35, n. 5 5 ; per l ' identificazione con S ii lchen vicino a Rottenburg sul Neckar v. M atthews, The Romnn Empire, p . 3 1 1 ; tra Lopodunum ( Ladenburg) e Rottenburg per Gutmann, Studien , p. 26; per i complessi problemi relativi al l ' identi ficazione di Solicinium ri mando a l l a specifica d i scussione di Lorenz. lmperii fines erunt intacti, pp. l 08- 1 1 5 . 1 '7 S u l l a spedizione v. Heeri ng, Kaisu Va/entinianus l. pp. 35-44; Nag l , Valentininnus, col i . 2 1 7 3 ; S oraci. L ' imperatore Va/entiniano l, p. 6 1 ; M atthews, Romnn Empire, pp. 3 1 1 3 1 2 : Gutmann. Studien, pp. 26-27 con ulteri ore bibliog rafia e ora Lorenz. Imperi i fines erunt inracti, pp. 96- 1 1 7 ; sugli aspetti tattico- strategici del l a spedizi one v. Austin, Ammianus on Warfare, pp. 1 30- 1 3 2 ; N. J. E. Austin - N . B. Rankov, Exp/oratio. Militar,· and politica/ intd­ ligence in the Roman world from the Second Punic War to t/re battie of Adrianop/e, London­ New York 1 995, p . 64. 1 "" Amm. Mare. X X V I I I O, 4: fraude citerioris vitae ministri, studio sollicitante nostro­ rum occubuir. S u Viticabio v. PLRE l. p. 97 1 . 1 '9 A m m . M are. X X V I I l O. 5 : Parabatur posr haec (se. uccisi one di Viticabio) conten ­ tioribus curis et per copias multiformes in A lamnnnos expeditio solitis gravior. desrinatius id publica tutela pascente, quorriam reparabilis gentis motus timebal!lur infidi i. ' "'1 Cfr. Sabbah. La méthode, pp. 208-209 ri tiene ad esempio che il racconto di A m m . M are. X X V I I l O sia basato su u n documento u fficiale d i carattere panegiri stico che p o i lo storico antiocheno manipola secondo le sue esigenze stori ografiche.

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persona, rischi ando la m011e 1 9 1 , ma anche dal la presenza, sul campo di battaglia, proprio del giovanissimo Graziano 1 92, che i l padre , nel momen­ to dec i s i vo dello scontro, fece opportunamente trattenere nel l a retroguar­ dia 1 93 . Poiché, come è stato di recente notato, da questo preciso momen­ to, cioè dopo la v i ttoria romana a Solicin ium, le azioni e le spedizioni m i l i tari di Valenti n i ano hanno un carattere puramente preventi vo 1 94, il trasferimento del l a corte a Tre v i ri sugge l l a defi n iti vamente una scelta pol i tica e m i l i tare, che questa ricerca ha tentato di ricostru i re nei suoi vari aspetti e nella sua evoluzione e che costitui sce una sorta di fi lo rosso c he collega le vicende biografiche e la storia pol itica di Valenti niano l. S u questo sfondo, sono quanto mai el oquenti i compi aciuti vers i del l a Mosella ausoniana laddove i l poeta, celebrando i l fi ume c h e bagna Trevi­ ri , non ha timore a anteporre la Mose l l a al Tevere e a porre ormai sullo stesso piano la capitale gal l ica a l l ' antica Roma 1 9 5 .

1 " 1 Amm. M are. X X V I I I O, I l ; XXX 7 . 7 . 1 "2 Amm. M are . X X V I I I O, 6: Valentinianus cwn Gratiano Moenwn transi/t. ! 9) Amm. M are . X X V I I I O. I O: Gratiarwque apud signa lovianorwn retro retento. cuius aetas aat etiam twn proeliorum impatiens et laborum. 1 "' Cfr. Lorenz. lmperii fin.s erunt intacti. p. 1 77. 1 9j Aus. Mos. vv. 3 7 5 - 3 89.

EPILOGO

Con l ' elevazione di Graziano può dirsi sostanzial mente conc lusa questa ricerca. Tuttavia, nel le prospettiva di questo l avoro, non si può non notare che l ' elevazione al rango di Augusto di Valenti niano II e lo scoppi o de l l ' usurpazione di Magno Massimo rappresentano l ' i ndispen­ sabi le epil ogo del percorso che ho pri v i legi ato e segnano l ' evoluzione e l a di ssoluzione di quel l a con vergenza pol i tico- m i l i tare rea l i zzatasi tra Valentini ano I e g l i ambienti gal l i c i , specie m i l i tari , attorno a l l a quale si era andato defi nendo stabi l mente i l ruolo del l a nuova di nastia panno­ nica i n Occ i dente. Pur non essendo mia i ntenzione riesaminare nuova­ mente queste v i cende, a l c u n e osserv a z i o n i in p ropos i to m i p a i o n o necessari e . Valenti n i ano I morì i mprovvisamente i l 1 7 novembre d e l 375 d . C. a Brigezio, dove si trovava già dal l a primavera/estate del l o stesso anno 1 • Nonostante lo stesso Valenti ni ano avesse preso, per tempo, disposizioni ben preci se per l a successione, di lì a pochi gi orni fu elevato al trono anche i l secondo fi glio, Valentini nano II, che al l ' epoca aveva solo quat­ tro anni e che si trovava al seguito di Valentiniano I con l a madre, Giusti­ na, presso l a re sidenza di Murocincta 2 • Valenti n i ano II fu procl amato Augusto dal le truppe, ad A quincum, i l 24 novembre, a l l ' i nsaputa di Gra­ ziano e di Valente'.

1

Cfr. fonti in N agi. Valeminianus, col . 2 1 87 . S u l l a residenza di Murocincta c fr. A . M 6csy, Murocincta. A driatica , Mélanges G . Novak. Zagreb 1 970. pp. 58:1-586. J C fr. soprattutto Amm. M are. XXX I O, 4-6; Zos. I V 1 9; Epil. 45, I O. S u l l ' elezione di Valenl i n i ano I l v. di recenle J. Szidal, Impera/or legitime dec/aratus (Ammien 30, IO. 5 ). in Piéran-Cuny, Historia testis, pp. l 75- 1 88. 2

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Secondo Ammiano Marcelli no, responsabi l i dell ' elevazione del nuovo princeps puer furono i suoi più i n t i m i fami g l i ari , in particolare lo zio Ceriale, con la col laborazione del magister militum del l a Gallia, Merobau­ dé. Il ruolo dell ' antico fautore di Valenti niano, Equizio è testimoniato da Zosi mo e dal l ' Epitome de Caesaribu�. Rufi na d ' Aquileia allude invece all ' intervento del potente prefetto del pretorio Sesto Petronio Probo6. Le i ndicazioni delle fonti antiche confermano che l 'elevazione di Valentinia­ no Il costituì un i ndubbio rafforzamento del l a dinastia, mirante a garantire, i n u n frangente potenzial mente i nsidioso, l a stabil ità politica. Infatt i , i peri­ coli avvertiti nel l 'entourage i mperi ale per la situazione politica che si pote­ va creare con la morte improvvisa de l i ' i mperatore sono ricordati dal i ' espli­ cita testimonianza ammianea, laddove essa indica il ti more del comitatus i mperi ale che i contingenti gal lici, condotti sul Danubio per la spedizione quado-sarmatica progettata da Valenti niano, si pronunciassero subito i n favore di Sebasti ano, in virtù del prestigio militare di c u i questo personag­ gio godeva, tanto che si deci se di al lontanarlo7• Che l ' elevazione al trono di Valenti ni ano II rifletta la volontà di assicurare continuità alle scelte del padre ri sulta chi aro se si osserv a che gli artefici del l 'elezione di Valentinia­ no II furono personaggi che ritrovi amo i n stretti rapporti con Valenti niano 1: Ceri ale, cioè un membro della famiglia, Equizio suo fido sosteni tore fin dal l ' elezione imperiale, il ben noto Petronio Probo, potentissimo e discus­ so prefetto del pretorio per un lungo periodo del regno di Valentini ano 1 8 , e Merobaude, l ' ultimo magister militum scelto da Valentini ano I .

4 A m m . M are . X X X I O. 4-6. ' Zos. IV 1 9. l e Epit. 45. I O: auctore Equitio et Merobaude. Per le affi nità tra Zosimo e l " Epitome cfr. Paschoud. Zosime. I l . 2. p. 369. n. 1 39. � R u f. HE ll. 1 2. 7 Per i ti mori rel ativi a Sebasliano v. A m m . M are. X X X I O, 3; su Sebasti ano fonti i n PLRE l , p . 8 1 2 ; a l lontanalo dal l " esercito in occasione del l ' elezione di Valentiniano I l , f u po i chi amato i n Oriente da Valente n e l 3 7 8 d. C. e f u tra i responsabili del l a disfatta di Adriano­ po l i : cfr. da u l t i mo M. Speidel, Sebastian 's Strike Force at Adrianople, K l i o 78 ( 1 996), pp. 434-437. K Su Petronio Probo si vedano, i n generale, anche per l a complessa questione delle sue prefetture i classici S . M a zzari no, Sulla carriera prefeuizia di Sex. Petronius Probus, in An tico, tardoantico ed era costantiniana , Il, pp. 328-338; W . Seyfarth, Petronius Probus. Legende und Wirklichkeit, K l i o 52 ( 1 970), pp. 4 1 1 -425 ; A. Giardi na, Leuura epigrafica e ca rriere aristocratiche: il caso di Petronio Probo , R F I C I l i ( 1 9 83 ), pp. 1 70- 1 8 2 ; A . Cameron, Po/ionomr in the late Roman aristocracy: the case of Petronius Probus, J R S 7 5 ( 1 9 8 5 ) , p. 1 64 ss.

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In particolare, proprio i l coi n vol gimento di Merobaude9, un m i l i ta­ re di ori g i n i forse franche e g i à vicino a G i u l i ano 1 0 , ri vela l ' es igenza, avvert i ta dal più importante comandate m i l i tare deg l i eserc i t i oc c i den ­ tal i , di e v itare contraccolpi e di non mettere i n di scussione la posi zione di Graziano e l a sicurezza dei territori gal l i c i . L' i nteresse di Merobaude al l a difesa m i l i tare del l e provi nce gal l ice è espl i c itamente documentato solo qualche anno più tard i , nel 377 d . C., quando Graziano fu sol lec i ­ tato da Valente ad i n v i are truppe nel l a d i ocesi trac ica, i n bal i a del le orde gotiche che si aggiravano ormai i ncontro l l ate nel l a regione e che causarono poi l a triste sconfi tta romana di Adri anopol i : in tale occasio­ n e , Merobaude i n v i tò a d d i r i t t ura a l l a d i serz i o n e l e truppe g a l l i c h e desti nate a l i ' O riente e s p r i m e n d o l a s u a preoccupazione se s i fosse sguarnita l a d i fesa del l a Gal l i a 1 1 • Questa presa d i posizione d i Mero­ baude è pienamente rispondente al problema pol i tico-m i l i tare che si è vi sto essere i l cardine programmatico di Valenti ni ano I e testimonia che tale pri n c i p i o fondamentale del l a pol i t i c a m i l i tare valenti n i anea era ritenuto del tutto attuale tra i m i l i tari legati strettamente a Valenti niano ancora nel 377 d . C . Quel l ' equ i l i brio pol itico, c h e n o n venne messo i n di scussione alla morte di Valentiniano I e che, di fatto, non fu scosso, nel l ' immedi ato, neppure dal l a grave cri s i di Adri anopol i , si ruppe, i n vece, definiti vamen­ te ed irreversibil mente, con l ' usurpazione di Magno Massimo e con l ' el i ­ minazione di Graziano. Secondo una controversa noti zia di Prospero d ' Aqu i tania, sarebbe stato proprio Merobaude, nel 383 d. C., a tradire il giovane Graziano e a consegnare l ' esercito g a l l ico al l ' usurpatore 1 2, quando questi passò i n Gal l i a dal la Britannia, dove era stato acclamato Augusto dal le truppe del -

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L' i ntervento di Merobaude è testimoniato da varie fonti antiche e cioè Amm. M are. 2-4; Zos. I Y 1 9, l e Epit. 45, I O. 1 0 S u l personaggio fonti i n W . Enss l i n , Merobaudes ( l ) . RE. X V 1 , Stuttgart 1 93 1 , col i . 1 038- 1 039; PLRE l , p . 599. 1 1 A m m . M are. X X X I 7 , 4: Richomeres. . . ductans cohortes a/iquns nomine tenus, q ua ­ rum pars pleraque deseruerat ut iactavere quidam Merobaudis suasa, veriti ne destitutae udminiculis Gal/iae vastarentur licenter. Rheno perrupto. 1 2 Prosp. Chron. l 46 1 , 1 1 83 : Gratianus Parisiis Merobaudis magistri militum proditio­ ne superatus. XXX

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l ' i sola1 3 . Il tradi mento di Merobaude è smentito da Pacato nel panegi rico i ndirizzato a Teodosio vincitore di Massimo nel 389 d . C.: secondo Paca­ to Merobaude rimase fedele a Graziano e per questo fu costretto al suici­ dio dal l ' usurpatore 1 4. La questione è stata variamente discussa 1 5 e vi è c h i , come la Rodgers, crede fortemente al tradimento di Merobaude, che avrebbe poi rivestito un ruolo in favore di Magno Masssimo nel la delica-

1 1 Sul l " u s u rpazione di M agno M assimo cfr. i n generale J . R . Palanque, Sur / 'usurpation de Maxime , REA 3 1 ( 1 929), pp. 3 3 - 3 6 e d e l l o slesso autore L "empereur Maxime , in Les empereurs romairJS d " Espagne, Colloques internationaux du Centre National de la Recherr:he Scientifique. Pari s 1 965, pp. 255-26; Fon ina. L "imperatore Gra;:Jano, pp. 254-256; M allhews, Western A ristocracies, pp. 1 73 - 1 82; per una dettagl iata ricostruzione del quadro pol itico D. Vera. l rapporti fra Magno Massimo. Teodosio e Valentiniano Il nel 383-384, Athenaeum 53 ( 1 97 5 ) . pp. 276-30 1 e dello stesso studioso Le statue del senato di Roma in onore di Flavio Teodosio e l 'equilibrio dei poteri imperiali in età teodosiana, Athenaeum 57 ( 1 979), pp. 38 1 403 ; del l ' usurpazione s i occupano ovvi amente i nu merosi studi dedicati ad Ambrogi o tra i quali mi l i mito a ri nviare al recente McLy n n , A mb rose of Milan, pp. 1 5 3 - 1 54, con bibliogra­ fia. 1 4 Pan Lat. I l . 28, 4: posi amplissimos magistratus et purpuras consulares et contrae­ rum in tra wrwn domum quemdam honorwn senatum \'ila sese abdicare compulsus est. 1� Credono al t radi mento di M c robaude t ra g l i a l t ri Waas. Germanen in romischen Diensr. pp. 1 1 1 - 1 1 6 ; Mallhews. Western A ristocracies, p. 1 7 3 ; Vera, Le statue del senato di Roma, p. 394. Al presunto t radi mento di Merobaude è col legata la complessa d i scussi one sul suo controverso terzo consolato del 388 d . C . e sui rapponi tra M erobaude i due Teodo­ s i : sul terzo consolato di Merobaude cfr. ICUR l. 370 datata I O gennaio 3 8 8 d. C . : conss d. n. Teudosio A ug. Il et Merobaude 1'. c. Il/. La questione è resa ul teri ormente complessa perc hé i n base a ICUR l. 3 7 1 - 3 74 si ha not i z i a del li consolato di M agno Massimo per i l 3 8 8 d . C . . mentre i n Oriente ri s u l tano conso l i Teodosio ( I l volta) e C i negio. C fr. PLRE l , p . 5 9 9 secondo c u i M erobaude fu designato console da M assimo pri ma d e l l a rottura con Teodosio e si sarebbe suici dato poco pri ma della ceri monia i naugurale venendo ri mpi azza­ to da M agno M assi mo. R i fi u tano l a test i moni anza epi grafica T. D . Bames. Patricii under Valentinian Ili. Phoe n i x 29 ( 1 9 7 5 ) . p. 1 60; R. S. B ag n a l i (et a l i i ) . Consuls of the Later Roman Empire, Atlanta 1 987, pp. 650- 6 5 2 . L' i ntera d i scussione s u i rapporti tra Merobaude e i due Teodosi è a l i mentata i noltre da l l ' i potesi d i u n pre s u n to ruolo dietro le q u i nte di M e robaudc nella condanna a mone di Tcodosio padre . A sostegno del coinvolgi mento di Merobaudc i n questa v icenda viene addotto i l suo sostegno al comes de l l ' Africa Romano ( A m m . Mare. X X V I I I 6, 29) nel 377 d . C. nemico di Teodosio padre. Cfr. tra gli altri: A. Hopffner. La mori du magister militwn Tlréodose, REL 14 ( 1 9 3 6 ) . 1 24- 1 2 5 ; A . Demandt, Der Tod des alteren Tlreodosius , H i stori a 1 8 ( 1 969), p. 620; A. Lippold. Theodosius d. Gr. und sei n Varer, RSA 2 ( 1 97 2 ) . p . 1 99 . Per l ' osti l i tà d i Merobaude verso Teodosio padre e fi g l i o v. di rece nte R. M. Erri ngton. The AcceJSion of Tlreodosius l. K l i o 7 8 ( 1 996). pp. 444-44 5 .

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ta fase del l e trattative con Teodosio 1 6 • Merobaude, secondo l a Rodgers, avrebbe tradito Graziano per il bene del l ' impero, vedendo che ormai l ' im­ peratore si era alienato i l favore dell ' esercito. I ndubbiamente l ' importanza del l a notizia di Prospero risulta evidente se si considera che Merobaude fu i l vero braccio destro di Graziano, i l suo effettivo "tutore" al pari di altri famosi generalissimi tardoantichi che noi ritroviamo accanto a principes pueri. I n fatti , accanto alla g i à ricordata carica di magister militum che Merobaude mantenne anche durante l ' intero periodo del regno di Grazia­ no, va aggiunto l ' eccezionale onore del dupl ice consolato, ri vestito neg l i a n n i 377 d . C . e 383 d.C. 1 7 . Questi dati confermano c h e i due interventi d i Merobaude nel 3 7 5 d. C . e nel 3 7 7 d . C . , a sostegno del l ' elezione di Valentiniano I I e a difesa delle regioni gall iche in occasione del l a cri s i di Adri anopol i , vanno interpretati quale espl icito segno di una salda fedeltà a l l a casa dei Va lenti n i an i cosicché s i può concl udere che Merobaude aveva di fatto garantito l a fedeltà degli ambienti militari gal lici a l l ' erede di Valenti niano I, per buona parte del regno del giovane i mperatore. A l l ora, al di là del l a fondatezza o meno del l a notizia di Prospero, que l l o che qui i nteressa è senz' al tro il fatto che essa sol leva l a ben p i ù del i c ata questi one d e l v e n i r meno, nel 3 8 3 d . C . , del l a fedel tà deg l i antich i fautori di Valenti n i ano I verso Graziano. S i p u ò credere o non credere al tradi mento di M erobaude ma tale tradi mento, per quanto c l a ­ moroso, sarebbe s o l o l a p u n t a di u n iceberg , perché l a testimonianza di Prospero , c h e attri b u i sce a M erobaude l a respon s a b i l i tà u l t i m a ed escl usiva del l a defezione del l ' eserc i to g a l l ico e che deri va forse da una tradizione l ocale gal lica particol armente i n teressata alle v i cende del l ' u ­ surpazione di Magno Massimo, s i col loca faci l mente i n un p i ù ampio contesto di dati . Pur tenendo conto del le diffi coltà che pone il caso di Magno M as s i m o v i s to che questo otte n n e il momentaneo riconosc i ­ mento da parte di Valentini ano I I e Teodos io 1 8, c i ò c h e evidentemente

1 � Rodgers. Merobaudes and Maximus in Gaul, pp. 82- 1 05 ; conferma ora le sue conc l u ­ sioni i n N i xon-Rodgers, I n praise pp. 4 7 7 - 4 7 8 , n . 8 0 . S u l l a medes ima l i nea i n te rpretativa Cesa, Impero wrdoantico, p. 47 e M c Lynn , Ambrose of Milan, p. 1 5 3 . 1 7 Per i l controverso terzo consolato di M erobaude d e l 388 d . C. cfr. supra n 1 5 . I K R . Delmaire, Les usurpateurs du Bas - Empire et le recrutement des fonctionnaires (Essai de réjlexione sur /es assises du pouvoir et leurs limites), i n Paschoud-Szidat, Usurpa­ tionen in der Spdtantike, pp. 1 20- 1 22.

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rende diffi c i l e distinguere tra quanti aderirono a l l a causa de li ' usurpato­ re s i nceramente , q u a n t i i n vece per i c o n s ueti opportun i s m i , quanti ancora, una volta norm a l i zzatasi l a posizione d i Magno Mass i mo , for­ t u n atame n te sappiamo che M a s s i m o n o m i n ò a l l a carica di mag ister m ilitum Nannieno e a questi affi dò la tute l a del fi g l i o Vi ttore, ormai associ ato a l trono nel momento in cui egli deci se di calare in Ital i a 1 9• Non sappiamo con prec i sione quando Nannieno fu sce l to come magi­ ster m ilitum d i M agno Massimo, ma l ' i ncarico di proteggere il fi g l i o fa pensare che questo N a n n i e n o non solo avesse d i sertato per tempo a M agno Massimo20, ma ne fosse anche un autentico sosteni tore, proba­ bil mente fi n dall ' i n i z i o . I l caso d i Nannieno è i mportante perc hé noi abbiamo alcune i n formazioni preziose s u l l a sua carriera pri ma del l ' u ­ surpazione. I l Nannieno magister militum d i Magno M assimo è, infatti , sol i tamente i denti ficato 2 1 con i l Nannieno artefi ce di u n a del l e più bri l ­ lanti e celebrate vi ttorie di Val entiniano l , que l l a sui Sassoni del 3 7 0 d . C . 22, e poi protagoni sta, con i l franco Mall obaude, del l a grande v i ttoria di Grazi ano ad A rgentaria contro gli A l amanni del 377 d . C . 2 3 . Questo Nannieno è d u nque u n o , potremmo d i re , del l a "vecc h i a g u ard ia", di quel l i che, già a servizio di Val enti n i ano, avevano poi fortemente con­ tri buito a l l ' azione m i l itare di Grazi ano, fi rmando addirittu ra la più glo­ riosa i mpresa bel l ica del regno24. I l caso di Nannieno ridimensiona, da u n certo punto di v i sta, l a discussi one sul tradi mento di Merobaude (e non rafforza, come v u o l e l a Rodgers2 5 , l ' i potesi del trad i mento di Merobaude) mentre conferma, in modo non generi co, c h e , dav vero, l ' usurpatore racco l se il consenso di i n fl uenti capi m i l itari che avevano

,. G reg. Tur. HF Il 9. Così R odgers. Merobaudes. p. 1 02 , n . 57 e Ni xon-Rodgers. In praise, p. 478. n. 79. 2 1 Cfr. PLRE l, p. 6 1 6 ; B i rley, The Fasti, pp. 339-349. 2 2 A m m . M are. X X V I l i 5 , l . Si pensa c h e a l l ' epoca fosse comes fitoris Saxonici (PLRE l, p. 6 1 6; B i rlcy. The Fasci, p. 340) piuttosto che comes Briranniae o Britann iarum (G. M c Donal d , Nannienus, RE. X V I . 2 . Stuttgart 1 93 5 , col. 1 682). 2 1 A m m . Mare. X X X I I O . 6. 24 La vi ttori a di G razi ano ad A rgentaria ebbe molta eco presso i contemporanei : cfr. A m m . M are . X X X I l O, 5 dove si rileva che il nu mero divulgato dei barbari uccisi fu notevol­ mente i ngrandito da chi intedeva esaltare i l sovrano; secondo l o stesso A m m . Mare. X X X I 1 2, 1 e 1 2 , 7 fu propri o la fama del l a vittoria conseguita da Graziano ad A rgentaria a sol lecitare l a perniciosa decisione di Valente d i attacare i Gmi ad Adrianopo l i senza attendere l ' arri vo di G raziano con i ri n forzi. 2� Rodgers, Merobaudes, p. 1 02 . n . 5 7 e N i x on-Rodgers , In praise, p. 478, n . 79. 2°

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avuto comandi m i l i tari sotto Grazi ano e sotto suo padre . Questi non saranno s tati i soli a sostenere Magno Massimo né, certo, tutti i capi del l ' eserc i to particol armente legati a Graziano aderirono al l ' usurpazio­ ne26, ma proprio il caso di Nannieno c h i arisce chi erano, o megl io, tra c h i si devono cercare i pri nci pal i protagon i sti del l a defezione deg l i eserciti l i m i tanei . Ora, le i ndicazioni relative al tradimento, presunto di Merobaude e certo di Nannieno, confermano pienamente la versione del l a morte di Graziano forn i ta ne li' Explanatio Psalmi LX I di Ambrogio, opera che si data al 387 d . C . o al 388 d. C.27. Ambrogio, rievocando con ampiezza la morte del giovane Grazi ano, svil uppa organi camente i l problema del tra­ di mento, vi sto come motivo centrale nel la fi ne del l ' i mperatore. Il vesco­ vo ricorda, i nfatti , che Graziano tradi to, abbandonato dai suoi e lasci ato senza più l ' appoggio di alcun al leato, fu tolto di mezzo da quanti gli ave­ vano giurato l ' hereditarium obsequium e ne assicuravano la posi zione sul trono in virtù di un giuramento di fedeltà di nastica28 . Con toni non certo molto di mess i , Ambrogio mode l l a , i n tegral mente, l ' ucci s i one di Grazi ano su que l l a di Cristo. Pur non facendo alcun nome, Ambrogio descri ve l a fi ne di Grazi ano su l l a fal sariga del l a passione di Cristo e anche per Graziano vi fu un Gi uda, un Pil ato, un Erode, un Giuseppe d' Arimatea (Ambr. Expl. Ps. LXI 24 ; 25 ; 26), con u n ' i nsistente i dentifi ­ cazione dei personaggi c h e ri sulta pe r n o i a tratti di difficile decifrazione. Vero artefice del tradi mento di Graziano è , per Ambrog io, un nuovo Giuda, addi ri ttura peggi ore del tradi tore di Cri sto, un commensale del­ l ' i mperatore , c h e meditò il parri c i d i o tra i c a l i c i d i u n banchetto29, di mentico del passo del Vangelo Qui edebat mecum panem levavit super

20 Tra quanti ri masero fedeli a Graziano troviamo ad esempio il famoso Bautone, rrans· rhe11anus, magisrer mi/i rum di Yalentiniano Il nel 3 84 d. C. ma già a serv izio di Graziano, i l comes Val l ione, i l praeses Leucadio e i l comes Narses (cfr. S u l p . Sev. Dia/. I I I 8 ) . 2 7 S i d i scute se l ' opera preceda o segua la m o rt e di M a s s i m o : cfr. s u l l a questione d e l l a datazi one Pizzolato, Sant 'Ambrogio. Commento a dodici salmi, p p . 1 4- 1 5 ; per il 388 d. C . . dopo la sconfitta di M assimo, opta ora McLynn, A mb rose of Milan , p. 1 55 , n. 272. lK A m br. Expl. Ps. LXI 1 7 : recordemur aliquem proxime ab omnibus apperirum, a suis desrirurum ac prodirum; qui dudum in suggesru locarus impuii subito egms omnium ab ipsis quorum herr!dirariwn fuerar sorrirus obsequium. coepir urgeri ingruenribus in exirium, infe· rr!ntibus morrem, nullo auxiliatorr!, nullo iam socio sui, nullo comi re. 29 Ambr. Expl. Ps. LX/ 2 3 .

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me calcaneum suum . Il Giuda traditore di Graziano, dietro cui è sembrato i nevitabile vedere lo stesso Magno Massimo30, ha ricevuto gradi mi l i tari , le i n segne del le magistrature romane, i l governo delle provi nce3 1 . La rievocazione ambrosiana è considerata da alcuni studiosi moderni pienamente attendibi le32, da altri, i n vece, del tutto incompati bi l e con la ri manente tradi zione storiografica e frutto di una versione popolare mila­ nese raccolta dal vescovo33 . È però interessante osservare che la versione di Ambrog io, fortemente fi n a l i zzata a l l a sovrapposi zione del l a fi ne di Graziano a quella di Cri sto (banchetto in cui fu tradito Graziano Ulti­ ma Cena), ri vel a una profonda affinità di giudizio tra i l vescovo di M i la­ no ed il panegirista Pacato, un' affinità che, i n questo stesso periodo di tempo, è già stata notata, nel l ' epi stolario ambrosi ano, per altri aspetti concernenti l ' u s u rpazione d i M a g n o M a s s i mo34. I n fatt i , così come Ambrogio, sottoli nea che Graziano, ormai destitutus a sociis, a propriis derelictus35, cercava, i n vano, in qualcuno la fides, e non esita perciò ad accusare di perfidia colui che, a banchetto, tradì l ' imperatore36, allo stes­ so modo, Pacato s i riferi sce espl i c i tamente a l l a perfidia ducum deg l i eserciti di Graziano37 . Quindi. se l a testimonianza del vescovo di M i lano, nel suo nucleo centrale, ri sulta attendibile, ciò significa che l 'elimi nazio­ ne di Graziano e, in defi niti va, l a ri volta che la precedette, erano state preparate tra le gerarchie m i l i tari vicine al l ' i mperatore o, quanto meno, rese possibi l i dal la slealtà, dal la perfidia, di chi gli stava a fi anco. =

' " C fr. Pizzolato. Commento a dodici salmi. p. 307. n . 25. " A mbr. Erpl. Ps. LXI 24. ' 2 Paschoud. Zosime I l . 2 . p. 4 1 5 . n . 1 7 2 . ' ' H . G l aesener. Cempereur Gratien et Saint Amb ro ise. Revue d ' hisloire Ecclésias1ique. 5 2 ( 1 95 7 ) . pp. 466-488. cri l icato da Palanque. Cempereur Maxime. p. 256; i ncerto anche Piz· zol alo. Commento a dodici salmi. p. 305. n. 2 :1 . '"' Cfr. M . Sord i . l rapporti tra Ambrogio e i l panegirista Pacato. R I L 1 22 ( 1 98 8 ) . pp. 9 :1 - 1 00. '\ A mbr. Expl. Ps. LXI 22. "' A mbr. Expl. Ps. LXI 23: Sicut en i m est sitis fidei. ita est et perfuiiae. Sitim illam iustus sillt qui ai t "Sitivit anima mea ad te deus ... istam perfidi quorum lingua prae siri aruit; quam sitivit il/e qui inter con vivi i dapes et pocula constitutus innocentis convivae n�cem moliebattu A ugusti. NaiUral menle il lermine perfidia si connOia in A mbrogio del l a ovvia valenza religiosa per cui esso appare riferi lo a chi non è crisliano ortodosso ( specialmenle Ebrei e pagani). " Pan. Ùlt. I l 23. 4 : Quantum rei publicae malum pestis augenda, quantam tibi gloriam re.\ tÙIJ i l o m e . l"11sim e o ra F e , t y . Pwudo - A u réliu.< Vicror. p. X l i s s . ' C fr. bibl i ogralla ci t . infm n . 6 2 . 1 ' P a , c h oud . Zmime. I l . 2 . pp . .n H - : n lJ per l a d e m a t i o n e a t t ra v e r'o Eunapio da :" lco­ m a co di parti del I V l i bro d e l l a Sroria Nuo ra di Zosi mo dedicate ai Valenti niani. S u l prnhk­ ma d e l l e fonti del I V l i bro di Zos i m o v. ora l ' aggiornamento del l o stesso F. Pasc houd. Z.o.\ Ì 111