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Italian Pages 669 Year 2023
Indice
Prefazione alla nuova edizione Prefazione
I.
II.
III.
IV.
p.
7 9
L'impero russo all'inizio del XX secolo
17
1. Contraddizioni politiche, economiche e sociali 2. Movimenti di idee e opposizioni 3. La crisi del 1900-1903
17 32 42
Il fallimento di un'alternativa politica (19051914)
47
1. La rivoluzione del 1905-1907: il tentativo mancato di una monarchia parlamentare 2. L'esperienza di Stolypin: l'insuccesso del conservatorismo illuminato
70
Dalla guerra alla rivoluzione (1914-1917)
87
1. L'impero russo in guerra 2. La rivoluzione di febbraio e la caduta del regime zarista 3. La Russia nella rivoluzione
87 96 103
Anni di sopravvivenza e di formazione 09181921)
147
1. L'istituzionalizzazione del bolscevismo 2. Il trattato di Brest-Litovsk e le sue conseguenze
147 157
47
4
INDICE
3. La guerra civile e l'intervento straniero 4. ·Il «comunismo di guerra» 5. La crisi del «comunismo di guerra»
V.
VI.
Gli anni della NEP 0921-1928)
205
1. La formazione dell'URSS: poste in gioco nazionali e rivoluzione culturale 2. L' «alleanza operaia e contadina» 3. Le lotte politiche 4. La fine della NEP
205 221 232 251
Gli anni '30, un decennio decisivo
263
1. La «Grande Svolta» (1929-1933) 2. La rottura e il complotto ( 1934-1939) 3. Bilancio di un decennio decisivo
263 285 308
VII. L'URSS nelle relazioni internazionali (19211941) 1. Una concezione inedita delle relazioni internazionali 2. I grandi orientamenti della politica estera sovietica sotto la NEP (1921-1928) 3. Lotta contro il «socialfascismo» e «esacerbazione delle contraddizioni capitalistiche» (1928-1933) 4. La diplomazia sovietica nel gioco della «sicurezza collettiva» (1934-1939) 5. L'era del patto tedesco-sovietico (1939-1941)
VIII. L'URSS in guerra 0941-1945) 1. 2. 3. 4.
IX.
p. 160 167 190
L'invasione nazista La svolta della guerra (estate 1942-estate 1943) Riflessioni su un capovolgimento Verso la vittoria (estate 1943-maggio 1945)
323 323 326 335 341 349 359 359 368 373 387
Lo stalinismo trionfante 0945-1953)
395
1. Il ritorno al modello di sviluppo economico precedente la guerra 2. Il rafforzamento dei controlli
395 405
INDICE
3. L'URSS nelle relazioni internazionali del dopoguerra 4. Lo stalinismo compiuto
X.
XI.
Gli anni di Chruscev ( 1953-1964)
5
p.420 437 451
1. Le lotte per la successione e l'emergere del progetto di Chruscev 0953-1957) 2. Limiti e slittamenti del progetto di Chruscev (1958-1964)
479
L'era del «socialismo sviluppato» o «anni di stagnazione»? (1965-1985)
515
1. Il compromesso politico: immobilismo e conservatorismo 2. La crisi del «socialismo sviluppato» 3. I mutamenti sociali 4. L'URSS e il mondo 5. L'interregno Andropov-Cernenko
515 535 543 555 573
XII. La rivoluzione di Gorbacev 1. 2. 3. 4.
La parola liberata Le riforme economiche Le riforme politiche «Nuovo pensiero» e nuovi orientamenti in politica estera 5. La fine dell'Unione Sovietica (autunno 1990inverno 1991)
XIII. La Russia post-sovietica (1992-1999) 1. La lunga marcia verso la democrazia 2. Difficoltà e rischi della transizione economica 3. Che posto potrà occupare la Russia nel mondo?
451
581 584 595 603 609 614 627 627 635 640
Bibliografia
647
Indice dei nomi
669
Prefazione alla nuova edizione
Quasi dieci anni sono passati dalla prima edizione di questo libro. Dieci anni nel corso dei quali i paesi che componevano l'ex Unione Sovietica hanno conosciuto evoluzioni diverse, contrastanti, sempre imprevedibili, fino all'ultimo colpo di scena, le dimissioni del presidente della Russia Boris Eltsin, annunciate a sorpresa il 31 dicembre 1999. Per questa edizione ho scritto, in ottobre-novembre 1999, un capitolo conclusivo che propone una rapida sintesi sul decennio trascorso nella comunità degli Stati Indipendenti, principale erede della defunta URSS. Ma la storia avanza a passi da gigante ... Conclusosi in concomitanza con quello che gli stonc1 del XXI secolo chiameranno forse il «breve XX secolo» (1914-1989/1991), il «periodo sovietico della storia russa» è attualmente oggetto di uno sguardo nuovo da parte degli storici. Dal 1991, infatti, hanno cominciato ad aprirsi gli archivi dell'ex-Urss, ciò che ha profondamente modificato i metodi di lavoro degli studiosi che si occupavano dell'unione Sovietica. Immergersi nei labirinti e nella massa degli archivi di una delle più grandi burocrazie del XX secolo obbliga i sovietologi a riconsiderare con molta umiltà tutte le ipotesi e le teorie formulate all'epoca in cui era possibile accedere ai documenti. Certo, non si tratta di ricominciare tutto da capo. Nel corso dei decenni gli storici che hanno lavorato sull'Urss hanno posto e sviluppato questioni fondamentali. L'apertura degli archivi dell'ex-Urss non ha significato «una miniera di rivelazioni». Né si può dire che la storia dell'Urss sia stata scardinata dall'accesso agli archivi: la rivoluzione documenta-
8
PREFAZIONE ALLA NUOVA EDIZIONE
ria, a tutt'oggi, non ha dato luogo ad alcuna rivoluzione storiografica. Su un certo numero di questioni, indagini approfondite condotte negli ultimi dieci anni hanno fatto nuova luce, consentendo di predsare questioni particolari grazie a informazioni fattuali o dati quantitativi. Abbiamo cercato di tenere conto di tali apporti recenti, di notevole interesse soprattutto per la prima metà del periodo sovietico (1917-1953). Per il periodo successivo alla morte di Stalin, le interdizioni trentennali o cinquantennali ancora in vigore negli archivi hanno naturalmente limitato le nuove ricerche.
N.W.
Prefazione
Più della storia di ogni altro paese, la storia dell'Unione Sovietica ha suscitato, nel corso degli oltre settantacinque anni che ci separano dal 1917, dibattiti sempre appassionati. L'URSS generalmente vi appariva come un enigma e, più spesso ancora, come il parametro di tutte le certezze del secolo: un paradiso terrestre o un impero del male. È vero che la forza delle certezze era, quasi sempre, inversamente proporzionale alla vastità delle conoscenze . Che cosa resta oggi delle certezze sbandierate dagli uni e dagli altri? Molti storici sovietici riconoscono di sapere pochissimo sulla loro storia. Fra tutti gli ambiti del pensiero, infatti, la storia era rimasta la più opaca alla verità, poiché si trattava dell'ambito principale in un sistema ideologico nel quale essa veniva continuamente «ritoccata», «riattualizzata» per legittimare il ruolo del Partito, unico detentore della verità storica, e per confermare la giustezza della «Linea», trascrizione nei fatti del movimento della Storia, di una storia che, come scrive I. Afanas' ev, «non poteva condurre che da una realizzazione all'altra, da una tappa vittoriosa alla tappa successiva, dal bene verso il meglio». Per decenni, la manipolazione della storia era passata attraverso un certo numero di pratiche sperimentate, le più correnti tra le quali erano l'adattamento permanente dell' analisi ai bisogni dd momento, la scomparsa dei personaggi e dei fatti storici che avrebbero contraddetto il postulato secondo cui lo svolgimento della storia sovietica andava nel senso del progresso, l'introduzione di non-personaggi e di non-fatti storici gonfiati artificialmente per costruire una storia ufficiale largamente mitica. Tali pratiche di manipolazione si erano progressivamente fissate e codificate dalla fine
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PREFAZIONE
degli anni '20, dopo un decennio durante il quale il dibattito storico era rimasto relativamente aperto. Da cinque anni, la politica della «glasnost'» ha favorito l'emergere di un vasto movimento di pensiero e di opinione, che si esprime a favore di una liberazione della memoria, dell'abolizione dello squilibrio tra la storia vera «ad uso privato» e la storia ufficiale «ad uso pubblico», generatrice di una vera e propria schizofrenia intellettuale, di approcci oscurantisti al passato, come quelli che animano oggi in URSS diversi movimenti nazionalisti, slavofili e antisemiti, quali Pamiat, che vede nel «complotto giudaico-massonico» l'origine di tutti i mali di cui soffre la Russia. Ancora oggi esiste comunque un divario enorme fra le ipotesi, le speculazioni storiche formulate da un'abbondante produzione giornalistica o saggistica e lo stato reale della ricerca storica sovietica, sempre bloccata da posizioni aprioristiche e da dogmi fossilizzati, come da un'accessibilità alle fonti (quando queste non sono state distrutte) distribuita con parsimonia. Tuttavia, nella sua stessa diversità e confusione, il vasto movimento di «riscoperta» della storia, suscitato di recente, ha già travolto l'ideologia e spezzato la griglia ufficiale di valutazione e di interpretazione marxista della storia sovietica. A quale tappa situare l'URSS di Gorbacev se il tempo del «socialismo sviluppato», che si riteneva fosse stato raggiunto sotto Breznev, viene oggi qualificato come «peri