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Italian Pages 352 [175] Year 1992
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con lo reolfd e con gli clfri. Lo coilano ”CamEiure se sfessi” vuo|e meflere c1 ciisposizione dei iefiore i| meg|io ciei iibri ciie si coiiocono in i’CIi8 prospefiivo.
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do inizioto con L’eroe denlro cii noi, guide i| lefiore in un vioggio di frosiormozione e sviiuppo psico|ogico |0 cui meta é ici reoiizzozione e |’infegrc1zione ne| mondo. Q
Nelle co||cmc1 ”Cumbiure se stessi” sono gid uscifi C. S. Pea rson P. Middel koop R. Bosnok A. T. Beck M. Klein A. Mindell Jean S. Bolen S. Kaplon-Williams R. Langs D. Fontono
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L’eroe denrro di noi II vecchio saggio Breve corso sui sogni L’amore non basic Aufoanalisi fransazionale Lavorare do soli su se sfessi Le dee dentro Ia donna Rinascere Aufoanalisi giorno pergiorno Gli elemenfi della medifazione
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ALBERTO HOHENEOGER
RISVEGLIARE L’EROE DENTRO DI NOI DODICI ARCHETIPI PER TROVARE NOI STESSI
Carol S. Pearson
di CAROL S. PEARSON
Titolo originale dell'0pera AWAKENING THE HEROES WITHIN TWELVE ARCHETYPES TO HELP US TO FIND OURSIELVES AND TRANSFORM OUR WORLD (Harper Collins, San Francisco)
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PAULA CHIESA
RISVEGLIARE L’ER()E D0a'z'cz' arc/9etzpi per trovare 1202' stessz
ROMA
© 1991, Carol S. Pearson © 1992, Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini Editors, Roma
ASTROLABIO MCMXCII
Rz'ngrazz'amentz'
Questo libro e il frutto di una ricerca ventennale, iniziata all'universita, quando, attratta dalla mitologia del Viaggio eroico, scelsi di indiriz~ zare la mia tesi sul tema dell’Eroe e dello Sciocco nella letteratura contemporanea (1970). Come per qualunque opera che coroni venti anni di studio, é impossibile citare tutti i libri, le teorie, le persone che hanno positivamente contribuito a questo lavoro. Ce ne sono pero alctmi tanto irnportanti che non posso non ricordarli. Negli anni dell’universita, L’er0e dai mille uolti di Joseph Campbell servi da ‘invito alla ricerca’ e mi diede l’avvio. Durante la stesura di questo libro, ho provato molta gratitudine per i miei ex professori della Rice University, in particolare per Monroe Spears, William Piper e David Minter per cio che mi hanno insegnato non solo rispetto alla letteratura ma anche riguardo allo spirito. Devo anche molto all’aver partecipato ai programmi di ricerca dell’Universita del Colorado e dell’Universita del Maryland, al lavoro svolto con lo staff dei Corsi intensivi per professioniste diretti da Anne Wilson Schaef, alla collaborazione con Donna Shavlik e Judy Touchton dell’UH'icio Donne del Consiglio Americano dell’Educazione, e a quella con Katherine Pope nella cura dell’antologia Who Am I This Time? Female Portrait: in American and British Literature e nella compilazione di The Female Hero in Bnmh and American Literature. Al momento di redigere e mettere a punto questo libro, inoltre, ho tratto notevole vantaggio dall’appartenenza al Midway Center for Creative Imagination della Fondazione per gli Istituti psichiatrici di Washington D.C. e al Programma di Arricchimento Professionale in Psicologia del Profondo della Wainwright House di Rye, New York. Tramite il Midway Center ho fruito del corso annuale di training ai metodi della mitologia creativa tenuto da David Oldfield, in cui, con le strategic pratiche di lavoro sul materiale archetipico e mitico, ho appreso teon'e sullo spirito e l’ev0luzione spirituale che mi sono state molto utili. In seguito, ho avuto l’occasi0ne di partecipare in qualita di insegnante al corso di training del Midway Center, il che mi ha dato il modo di lavorare con gli esperti di una varieta di settori utilizzando le teorie e gli
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Ringraziamenti
Ringraziamenti
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Voglio anche ringraziare i membri del seminario per laureati della Facolta di Consulenza dell’Universita del Maryland, condotto da Mary Leonard che mi ha dato pareri e consigli per la messa a pimto dello strumento; la Sandy Sping Friends School per avermi offerto un luogo di verifica per il modulo D; e il Mt. Vemon Center per avermi dato un'analoga possibilita per il modulo E. Vorrei anche rilevare l’importanza del saggio che Hugh Marr sta elaborando attualmente, che contribuira all’ulteriore ricerca e sviluppo dell’IME. Durante la stesura di questo libro, ho lavorato insieme a Laurie Lippin alla progettazione di workshop su “Tipo e archetipo”, che hanno combinato la teoria del Tipo di Myers-Briggs col sistema sviluppato in questo libro, una collaborazione che mi ha ulteriormente chiarite le idee rispetto agli archetipi e mi ha aiutata a capire come tipo e archetipo si integrino a vicenda nella nostra comprensione di qualsiasi psicologia individuale. E una grandissima fortuna per me avere Thomas Grady come curatore alla Harper San Francisco. La sua guida e il suo incoraggiamento durante la scrittura di questo libro sono stati irnportanti, come anche l’attenzione che ha dedicato alla grafica del libro stesso. Molto apprezzabile é stato l’aiuto di Naomi Luck nel ridurre un'opera di mole sproporzionata alle dimensioni di un libro leggibile. Grazie a Sandra Letellier, che ha battuto a macchina numerose minute con la stessa professionalita che porta in tutto il suo lavoro. Per la lettura e il commento al manoscritto ringrazio ancora: David Merkowitz, Joan Herren e Alice Abrash. Voglio ringraziare mio marito, David Merkowitz, e i miei figli Jeff, Steve e Shanna per l’amore, il sostegno e l’incoraggiamento che hanno dato a questo progetto. Grazie anche a Cozi, il gruppo di sostegno che ha dato un enorme apporto alla mia crescita psichica e spirituale nel corso di tanti anni; ai miei colleghi del Meristem; al mio analista, Francis Parks; e ai miei genitori, John e Thelma Pearson, il cui amore e la cui fede hanno dato solide basi alla mia vita. Infine, voglio ringraziare i lettori de L'eroe dentro di noi: sei are/Jetzpz della nostra vita (Astrolabio, Roma 1990). Sono stata immensamente gratificata dalla risposta a1 libro da parte del pubblico e stimolata dai resoconti dei lettori circa l’impatto che il libro ha avuto sulla loro vita. Nel libro chiedevo ai lettori di non chiedenni un giomo, ad anni di distanza, di difendere quello che_avevo scritto, ma di chiedermi invece quello che avevo imparato dopo d’allora. Molti hanno fatto proprio questo, e io ho chiarito il mio pensiero, rispondendo loro singolarmente 0 a gruppi, mentre tenevo conferenze e seminari sul Viaggio dell’Eroe in tutto il paese. Questo libro fornisce una risposta piu vasta a quella domanda.
esercizi di questo libro. Sono grata a David Oldfield e al Midway Center per l’opportunita concessami di collaudare queste idee con un gruppo di partecipanti cosi altamente qualificato. Non potro mai apprezzare a pieno l’importanza che il confronto con queste persone ha avuto per me e per quest’opera: mi hanno incoraggiato rispetto al valore del lavoro, hanno sperimentato le teorie mettendole in pratica nel proprio lavoro e nella propria vita, hanno letto la prima stesura dei capitoli e mi hanno generosamente messa a parte dei loro processi e delle loro intuizioni. Ho preso parte per due anni al programma di arricchimento della Wainwright House e questo mi ha permesso di approfondire la mia conoscenza della psicologia junghiana. Desidero ringraziare in particolare Franklin Valas, direttore della Wainwright House, Don Kalsher e Sidney McKinsey, rispettivamente direttore e coordinatore del Programma di Arricchimento Professionale in Psicologia del Profondo, per aver dato vita a un’esperienza educativa cosi fruttuosa e avermi permesso di dispome nell’esatto momento in cui ne avevo bisogno. Ho un grande debito verso i colleghi del Meristem, in particolare verso Sharon V. Seivert, co-ideatrice con me del progetto “Gli Eroi al lavoro”, che esplora molti degli archetipi affrontati in questo libro e li applica a precisi contesti organizzativi. Ovviamente, ea stato un ampio e proficuo scambio di idee fra i due progetti; il lavoro comune ha a tal punto influenzato il mio pensiero che gli effetti della collaborazione sono evidenti in tutto il libro, particolarmente nelle parti seconda, terza e quarta, dove si tratta degli archetipi individuali. Analogamente, l’équipe che mi ha aiutata a progettare i vari moduli dell’Indice del Mito Eroico (IME) ha contribuito molto alla mia comprensione degli archetipi. Al gruppo responsabile del Modello D (dieci archetipi) appartengono Sharon Seivert e Mary Leonard, Beth O'Brien e Barbara Murry per l’assistenza tecnica, Francis Park, Polly Armstrong, David Oldfield e John Johnson come esperti. Del gruppo che ha curato il Modello E (dodici archetipi) fanno parte Hugh Marr, Mary Leonard e Sharon Seivert. Un ringraziamento particolare a Hugh Marr che ha condotto la ricerca circa la validita e Paffidabilita dello strumento e ha promosso lo sviluppo e la messa a punto di nuove domande. Un grazie speciale a Sharon V. Seivert, coordinatrice del progetto “Gli eroi al lavoro” al Meristem e coautrice di Heroes at Work: Workbook, e all’équipe dell’Indice del Mito Eroico per aver collaborato a sviluppare e definite alcune delle idee fondamentali di questo libro. Dieci degli archetipi qui trattati erano stati in precedenza inclusi in Heroes at Work: Workbook e nel modulo D dell’Indice del Mito Eroico, pubblicato privatamente dal Meristem nel 1988.
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Introduzione
Di certe persone noi diciamo che hanno ‘un’anima’. Hanno amato, hanno sofferto, hanno un senso profondo del valore della vita. Cosa forse piu importante, sanno chi sono. Altre persone sembra che abbiano perso la propria anima. Possono possedere beni materiali — una bella casa, una bella macchina, un ottimo lavoro, vestiti firmati -, possono perfino avere una vita familiare stabile e andare in chiesa. Dentro, pero, si sentono vuote. Anche quando tutto gira per il verso giusto, e un girare privo di senso. Altre persone ancora vivono e soffrono e sentono la vita intensamente; ma é come non avessero il bandolo della propria esistenza. Sembra che non riescano mai a trovare un lavoro o rapporti personali che le soddisfino realmente, per cui si sentono costantemente forzate. Anche se sono in contatto con la propria anima, si sentono tagliate fuori dal mondo. Piu triste di tutti é il caso delle persone che non imparano mai a essere fedeli alla propria anima e ad aprirsi uno spazio in mezzo agli altri. Per loro la vita é vuota e ingrata — eppure non e un destino ineluttabile: in pratica noi siamo tutti in grado di trovare un senso e uno scopo nella nostra vita e nella vita della comunita umana. Un modello per imparare a vivere lo si trova nei racconti che hanno a protagonista l’Eroe. La ricerca eroica equivale a dire si a se stessi e a divenire, cosi facendo, piu pienamente vivi e piu efficienti nel mondo. Infatti il Viaggio dell’Eroe significa innanzitutto partire per trovare il tesoro del proprio vero sé e quindi tornare a casa per dare il proprio contributo a trasformare il regno — e, nel processo, la propria vita. La ricerca in quanto tale é tutta rischi e trabocchetti, ma offre grandi ricompense: la conoscenza dei misteri dell’anima umana, Yopportunita di trovare ed esprimere i propri insostituibili doni nel mondo, la capacita di riuscire a livello sociale e di vivere in affettuosa comunione con gli altri. Questo libro é destinato a lettori che si trovano a qualsiasi stadio nel Viaggio della vita: é un invito alla ricerca per chi sta solo prendendo in considerazione o sta appena iniziando il Viaggio; offre sostegno ai veterani del Viaggio; ed é uno strumento per le persone gia avanti nel Viag-
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Introduzione
Introduzione
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Crevita unaoarc di unmodo es ere migliori felEsserice
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Del’inautenticta
Del caos
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Dell’inganno Delmanclaanza di vitalita
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Ordine
Trasformazione
Verita Giesioisatedi re
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TRAGUARDO
Metamorfosi
O
AR
Innocente
Orfano
Guerriero
Angel custoode
Cercatore
Amante
Distrut orc
Creatore
Sovrano
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Saggio Folle
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gio che sono alla ricerca di modi di comunicare e trasmettere agli altri cio che hanno imparato. Ogni Viaggio é un Viaggio a sé e ogni ricercatore apre un sentiero nuovo. Ma é infinitamente piu facile far questo avendo almeno una qualche conoscenza delle esperienze di chi é venuto prima. Quando scopriamo i tanti diversi sentieri eroici di cui possiamo disporre, comprendiamo che c’é spazio a sufficienza perché tutti al mondo possiamo essere eroici, ognuno nella sua unica e insostituibile maniera. I racconti che hanno a protagonista l’Eroe sono profondi ed eterni. Essi ci mettono in contatto con la sofferenza, la passione, le aspirazioni di chi ci ha preceduto, cosi da farci apprendere qualcosa dell’essenza del significato dell’essere urnani. Ci insegnano inoltre come siamo collegati ai grandi cicli dei mondi naturale e spirituale. I miti in grado di dare senso alla nostra vita sono profondamente arcaici e archetipici e possono invaderci di terrore, ma possono anche liberarci da una vita inautentica e renderci reali. Se evitiamo quello che T.S. Eliot ha chiamato il “terrore primitive” che e connaturato alla vita, ci priviamo del contatto con l’intensita e il mistero della vita. Scoprire la nostra connessione con quei modelli eterni ci gratifica di un senso di significato e valore anche per i momenti piii dolorosi e alienanti, e restituisce in tal modo dignita all’esistenza. Il paradosso della vita contemporanea é che, mentre da un lato stiamo vivendo in modi mai sperimentati prima e di conseguenza ricreiamo ogni giomo il nostro mondo, dall’altro spesso le nostre azioni ci appaiono immotivate e vuote. Per andar oltre questa condizione, abbiamo bisogno di sentirci radicati sirnultaneamente nella storia e nell’eternita. Ecco perché il mito dell’Eroe é cosi importante nel mondo contemporaneo. F. un mito senza tempo che ci congiunge agli uomini di tutti i tempi e tutti i luoghi. Rappresenta un salto temerario oltre il limite del noto per confrontarci con l’ignoto, e la fede che, quando sara il momento, avremo quanto occorre per fare fronte al nostro Drago, scoprire il nostro Tesoro e ritornare per trasformare il Regno. Significa anche imparare a essere sinceri con se stessi e vivere in comunione responsabile gli uni con altri. Nel mito classico, la salute del regno rifletteva la salute del Re 0 della Regina. Quando il Sovrano era ferito, il regno si inaridiva. Occorreva che un eroe intraprendesse la ricerca, trovasse un oggetto sacro, e tornasse per guarire o reinsediare al suo posto il Sovrano. I1 nostro mondo riflette molti dei sintomi classici del regno devastato: carestie, disastri ecologici 0 ambientali, incertezza economica, ingiustizia dilagante, disperazione e alienazione individuali, e la minaccia della guerra e dell'annientamento. I nostri ‘regni’ riflettono lo stato dell’anima collettiva, non semplicemen-
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Introduzione
Introduzione
te di quella dei nostri governanti. Questo é un momento nella storia dell’umanita in cui c'é estremo bisogno di eroismo. Come gli eroi d’una volta, noi collaboriamo a riportare la vita, la salute e la fecondita al regno come corollario dell'impresa del nostro viaggio, della scoperta del nostro destino, del contributo del nostro insostituibile dono. E come se il mondo fosse un puzzle gigante e ciascuno di noi che affronta il suo viaggio tornasse con un pezzo. Collettivamente, col contributo di tutti i nostri pezzi, il regno si trasforma. La trasformazione del regno dipende da tutti noi. Comprendere questo ci porta a superare Yatteggiamento competitivo, in direzione di un impegno a rendere piu forti noi stessi e gli altri. Se qualcuno ‘perde' e non porta il contributo che potrebbe, perdiamo tutti. Se ci manca il coraggio di compiere il nostro viaggio, noi creiamo, in quello che avrebbe potuto essere il posto del nostro pezzo nel puzzle, un vuoto, a detrimento insieme nostro personale e collettivo.
IL
VIAGGIO
L’eroismo consiste, oltre che nel trovare una nuova verita, nell’avere il coraggio di agire sulla base di quella visione interiore. Che e molto concretamente il motivo per cui negli Eroi il coraggio e l’amore per gli altri devono associarsi allo sviluppo di un forte Io e alla visione, la chiarezza di mente, lo spirito che vengono dall’aver intrapreso il proprio Viaggio spirituale e conquistato il tesoro del proprio vero Sé. Quasi tutti sanno che eroi uccidono i draghi, salvano le fanciulle (o altre vittime) in pericolo, e trovano i tesori. Alla fine del Viaggio, sovente si sposano. Hanno raggiunto un ‘lieto fine’ al proprio Viaggio, in cui la loro ‘nuova verita rinnovatrice’ diviene manifesta nella vita che ora vivono — in comunione con la loro nuova famiglia e con altri. Questa nuova verita che riportano indietro rinnova la loro vita e insieme la vita del loro regno, e in tal modo influenza tutti coloro che essi toccano. Questo modello mitico e valido per il nostro Viaggio personale, seppure il lieto fine sia generalmente di breve durata. Non appena torniamo da un Viaggio ed entriamo in una nuova fase della nostra vita, noi siamo immediatamente catapultati in un nuovo tipo di Viaggio; lo schema non é lineare, né circolare, ma a spirale. In verita noi non cessiamo mai di viaggiare, ma abbiamo degli eventi che marcano le tappe quando quello che accade é il risultato della nuova realta che abbiamo incontrato. E ogni volta che ci rimettiamo in viaggio, lo facciamo a un nuovo livello e torniamo con un nuovo tesoro e capacita trasformative di nuovo conio.
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Quello c/9e occorre per il Viaggio Quando riteniamo che il nostro Viaggio non sia importante e tralasciamo di confrontarci col nostro drago e di cercare il nostro tesoro, ci sentiamo intemamente vuoti e lasciamo un vuoto che nuoce a tutti. Nel
mondo in cui viviamo, che tutto appiattisce, gli psicologi hanno un nome per il raro caso delle ‘idee di grandezza’, ma non hanno ancora una definizione per il male piu diffuso, l’idea di non contare nulla. Se e vero che nessuno di noi é piu importante di nessun altro, e anche vero che ciascuno di noi ha un importante contributo da dare — un contributo che non puo dare se si sottrae al suo Viaggio. Questo libro si propone di aiutare il lettore a comprendere il proprio
significato e il proprio potenziale eroismo. Piu di tutto, forse, gli offre la possibilita di lasciarsi dietro la frustrazione di potenzialita non sfruttate e di decidere di vivere alla grande. Molti di noi tentano di vivere alla grande accumulando beni materiali o prestigio o esperienze, ma ratamente la cosa funziona. Possiamo avere una vita grande solo se siamo pronti a diventare grandi noi stessi e a superare, durante il processo, l’idea dell’impotenza assumendoci la responsabilita della nostra esistenza. C’e una profonda mancanza di rispetto per gli esseri umani nel mondo in cui viviamo. L’economia ci stimola a pensare a noi stessi in termini di capitale umano. La pubblicita fa leva sulle nostre paure e insicurezze per indurci ad acquistare prodotti di cui non abbiamo bisogno. Troppe istituzioni religiose predicano agli individui di essere buoni invece di
aiutarli a capire chi sono. Troppi psicologi vedono il proprio lavoro come un aiutare la persona ad adattarsi a cio che é, anziché come uno stimolo a farle intraprendere il suo Viaggio e scoprire cio che potrebbe essere. Troppe istituzioni educative fanno degli individui semplici rotelline della macchina economica anziché guidarli a essere pienamente umani.
Sostanzialmente, veniamo considerati come prodotti 0 beni di consumo da vendersi al miglior offerente o da migliorare in modo che alla fine crescano di valore. Nessuna delle due ottiche tiene conto della mente e dello spirito umano se non in chiave di potenzialita d’acquisto. Come conseguenza, le persone hanno sempre minore stima di se stesse. Troppi di noi cercano di riempire ii proprio vuoto col cibo, l’alcol, la droga, 0 un’attivita frenetica e ossessiva. Il tanto lamentato ritmo della vita modema non é inevitabile — e soltanto una copertura del vuoto di quella vita. Se ci teniamo in movimento, creiamo l’illusione di un significato. Sottilmente, ma non tanto, la costante pressione ad ‘adeguarci’ a modelli preesistenti ci scoraggia dal cercare il nostro Graai e scoprire la nostra unicita. E naturalmente, quando uno si sforza di adeguarsi anziché di
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Introduzione
Introduzione
trovare se stesso, e improbabile che possa mai scoprire e mettere a disposizione degli altri le sue insostituibili doti. Invece di scoprire chi e, si preoccupa di essere abbastanza attraente, abbastanza elegante, abbastanza retto, abbastanza sano, abbastanza efficiente sul lavoro 0 abbastanza riuscito nella vita. Anziché guardarsi dentro si rivolgera agli altri per sapere se e stato abbastanza all’altezza in un senso 0 nell’altro. Quanti di noi aspirano al viso e al corpo perfetto della star del cinema, all’intelligenza del Premio Nobel, alla bonta 0 alla saggezza del grande essere illuminato (Cristo, ad esempio), al successo finanziario del magnate dell’industria? Non sorprende che tanti di noi trascorrano la vita alternativamente lottando o flagellandosi per la propria incapacita ad adeguarsi. Fintanto che andremo avanti cosi, non ci troveremo mai. Diventeremo invece consumatori passivi che pagano chiunque pretenda di poterli aiutare a superare la propria bruttezza, cattiveria, malattia o poverta. E in questo modo terremo inchiodati loro, come lo siamo noi, a sforzarsi per qualcosa che é piu in alto di loro, anziché cercare di sapere che cosa é autenticamente dentro di loro e autenticamete gli appartiene. Inizialmente, possiamo essere chiamati alla ricerca dal desiderio di realizzare una certa immagine di perfezione. Alla fine, tuttavia, occorre che abbandoniamo qualsiasi ideale prestabilito ci tenga prigionieri e permettiamo semplicemente a noi stessi di compiere il Viaggio che e solo e unicamente nostro. ll Viaggio dell’Eroe non e un ennesimo progetto di automiglioramento. E un aiuto a trovare e onorare cio che ea di piu autentico in noi. Sapere che sei un Eroe significa sapere che non sei sbagliato. Hai il corpo giusto. Hai la mente giusta. Hai gli istinti giusti. Il punto non é diventare qualcun altro, ma scoprire qual é il tuo fine. Significa porre a te stesso alcune domande: che cosa voglio fare? che cosa vuol imparare la mia mente? come vuole esprimersi il mio corpo? che cosa ama il mio cuore? Perfino i problemi e le patologie possono esser visti come ‘inviti degli dei’ a un precedentemente rifiutato o evitato stadio del Viaggio. Per cui ci si potrebbe anche domandare: che cosa devo imparare attraverso questo problema o questa malattia che possa agevolarmi il Viaggio?‘ Le ricompense dell’autoscoperta sono notevoli. Quando troviamo noi stessi, ogni cosa sembra andare al suo posto. Riusciamo a vedere la nostra bellezza, la nostra intelligenza, la nostra bonta. Riusciamo a usarle produttivamente, e questo ci appaga. Siamo meno impegnati a dare prova di noi, per cui possiamo rilassarci e amare ed essere arnati. Abbiamo tutto cio che ci serve per affermare la nostra piena umanita, il nostro pieno eroismo.
L’ARCHETIPO
COME
GUIDA
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INTERIORE
Nel nostro Viaggio, veniamo tutti sostenuti da guide interiori o archetipi, ciascuno dei quali rappresenta un particolare modo di essere in Viaggio. Questo libro studia dodici di tali guide interiori: l’Innocente, l’Orfano, il Guerriero, l’Angelo custode, il Cercatore, il Distruttore, l'Amante, il Creatore, il Sovrano, il Mago, il Saggio c il Folle. Ciascuna presiede a uno stadio del Viaggio e ciascuna ha una lezione da impartirci. Le guide interiori sono archetipi che ci accompagnano dagli albori della storia umana. Li vediamo riflessi nelle immagini ricorrenti del mito, dell’arte, della letteratura, e della religione, e sappiamo che sono archetipi perché li si trova dovunque, in ogni tempo e luogo. Poiché le guide sono in realta archetipi, e di conseguenza risiedono sotto forma di energia all’interno della vita psichica inconscia di tutti i popoli di ogni parte del mondo, esse esistono tanto dentro che fuori dello spirito umano individuale. Vivono in noi, ma cosa ancor piu importante, noi viviamo in essi. Possiamo quindi trovarli rivolgendo l’attenzione all’interno (ai nostri propri sogni, fantasie e spesso anche azioni) o dirigendoci verso l’esterno (verso ii mito, l'arte, la letteratura, la religione, e, come spesso hanno fatto le culture pagane, verso le costellazioni celesti e animali). Gli archetipi quindi ci forniscono immagini dell'Eroe al nostro interno e oltre noi stessi. Ognuno di noi sperimenta gli archetipi secondo il proprio modo di vedere. Per quel che mi riguarda, ho trovato almeno cinque modi diversi di spiegare cos’e un archetipo: 1. Ll ricercatore spirituale puo concepire 1’archetipo come un dio 0 una dea, inscritto nell’inconscio collettivo, che noi deridiarno a nostro rischio. 2. Gli accademici e i razionalisti in genere, tipicamente diffidenti di fronte a tutto quanto suoni mistico, possono concepire archetipi come paradigmi o metafore di controllo, schemi mentali invisibili che controllano il modo in cui sperimentiarno il mondo. 3. Lo scienziato puo vedere l’archetipo come un ologramma e il processo della sua identificazione come non diverso dagli altri processi scientifici. Poiché archetipi sono contemporaneamente dentro e al di sopra di noi (e di conseguenza gli eroi sono interiori e trascendenti), l’intero ologramma é contenuto in ognuna delle sue parti. La scienza moderna ha in realta verificato l’antica analogia spirituale fra macrocosmo e microcosmo attraverso il reale funzionamento dell’olografo. Analogamente la scienza psicologica spesso stabilisce la realta della mente umana individuale osservando le creazioni della specie.
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Introduzione
Introduzione
I fisici apprendono sulle piu infinitesimali particelle subatomiche studiando le tracce che esse lasciano; psicologi, etnologi, gli antropologi studiano gli archetipi esaminando la loro presenza nell’arte, nella letteratura, nel mito e nel sogno. Jung ha riconosciuto che le immagini archetipiche che ricorrevano nei sogni dei suoi pazienti si potevano rintracciare anche nei miti, nelle leggende e nell’arte degli antichi popoli, esattamente come nella letteratura, nell’arte e nella religione contemporanee. Sappiamo che sono archetipi perché lasciano identiche o simili tracce attraverso il tempo e lo spazio. 4. Gli individui che si affidano a fedi religiose che sostengono un unico Dio (e che temono il politeismo insito in qualsiasi concezione di dei e dée) possono distinguere la verita spirituale del monoteismo dalla verita psicologica pluralistica degli archetipi. I1 Dio che intendiamo quando parliamo di un solo Dio e oltre la capacita umana di immaginazione e definizione. Gli archetipi sono come facce diverse di quel Dio, accessibili alla capacita della psiche di immaginare la realta del numinoso. Certe persone, tuttavia, si sono affidate a tal punto alla visione monoteistica da aver ristretto la propria concezione di Dio fino a farla coincidere con una singola immagine archetipica. Ad esempio, possono vedere Dio come un vccchio con una fluente barba bianca. Costoro si sono inavvertitamente tagliati fuori da un senso di mistero numinoso piii profondo di quello che una qualsiasi singola immagine possa comunicare. 5. Infine, le persone interessate alla crescita c all'evoluzione umana possono intendere gli archetipi come guide lungo il Viaggio. Ciascun archetipo che entra nella nostra vita porta con sé un compito, una lezione e in definitiva un dono. Gli archetipi nel loro complesso ci insegnano a vivere. E la cosa piu interessante é che in ognuno di noi sono presenti tutti gli archetipi. Questo vuol dire che ciascuno di noi ha in se stesso l’intero potenziale umano.
LE
GUIDE
E
IL
VIAGGIO
DELL’EROE
Anche se siamo Eroi in ogni stadio del Viaggio, il nostro modo di vivere e definire l’eroismo dipende da quale guida é piu attiva nella nostra vita, a livello culturale e individuale. Ad esempio, nella nostra cultura, quando si pensa all’Eroe, generalrnente si pensa al Guerriero, che uccide draghi e salva fanciulle in pericolo. Essendo inoltre l’archetipo del Guerriero associato nella nostra cultura alla virilita, é probabile che immaginiamo l’Eroe come maschio — e spesso (nella cultura occidentale) come maschio di razza bianca. Le donne, e gli uomini di altre razze,
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vengono visti come personaggi di sostegno nel Viaggio: compagni fedeli, antieroi, vittime da salvare, servitori e cosi via. L’archetipo del Guerriero costituisce un aspetto importante dell’eroismo - per chiunque, al di la del sesso o dell’eta - ma non é il solo e neppure quello essenziale. Tutti e dodici gli archetipi sono importanti per il Viaggio eroico e per il processo di individuazione. La nostra visione del mondo e definita dall’archetipo che domina normalmente il nostro pensare e agire. Se domina il Guerriero, vedremo sfide da affrontare. Quando prevale l’Angelo custode, vedremo gente bisognosa delle nostre cure. Se e il Saggio che ha il comando, vedremo l’illusorieta e la complessita del mondo e lotteremo per trovare la verita. Se domina il Folle, vedremo i modi per divertirci. Ciascuno dei dodici archetipi, quindi, é a un tempo una guida lungo il Viaggio dell’eroe e uno stadio al suo interno, e ci offre insieme una lezione da imparare e una dote o un tesoro con cui arricchire la nostra vita. Il grafico a pagina 12 illustra l’approccio di ciascun archetipo. Una volta che ci siamo aperti a imparare da tutti i dodici archetipi, puo accaderci di sperimentarli tutti e dodici in un giorno, o in un’ora. Ammettiamo, ad esempio, che qualcosa ci vada storto: ci ammaliamo o rischiamo di perdere il lavoro o un rapporto che conta. Per i primi minuti ci rifiutiamo di affrontare il problema (Innocente ombra), ma presto l’ottimismo ritorna (Innocente) e cominciamo a cercare di capire la situazione. L’esperienza seguente é quella dell’impotenza e del dolore, ma a questo punto ci rivolgiamo agli altri per aiuto (Orfano). Chiamiamo a raccolta le nostre risorse e mettiamo a punto un piano per affrontare il problema (Guerriero). Nel corso dell’attuazione, stiamo contemporaneamente attenti alle necessita di sostegno affettivo nostre e altrui (Angelo custode). Raccogliamo ulteriori notizie (Cercatore), lasciamo andare le illusioni e le false speranze (Distruttore), e ci impegniamo a cambiare (Amante) per arrivare a una soluzione (Creatore). Vale a dire che reagiarno alla crisi come mezzo per crescere e diventare migliori. Una volta che la crisi é sotto controllo, cerchiamo anche di capire come possiamo eventualmente aver contribuito a creare il problema (Sovrano) e facciamo qualcosa per sanare quell’aspetto di noi stessi (Mago), cosi da non creare mai piu quella difficolta. O possiamo semplicemente guarire la parte di noi che soffre per una situazione di cui non abbiamo la responsabilita. Questo ci permette di scorgere cosa possiamo imparare dalla situazione (Saggio). L’impararlo ci rende liberi di tornare a goderci la vita (Folle) e di riaffidarci ai suoi processi naturali (Innocente). Quando nella nostra vita non vengono attivati uno o piu archetipi, é
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Introduzione
Introduzione
come se saltassirno dei passi. Ad esempio, se non abbiamo un Guerriero, non siamo in grado di sviluppare un piano per affrontare il problema. Se non abbiamo un Saggio, possiamo perderci la lezione che la situazione potrebbe insegnarci. O puo accaderci di esprimere l’archetipo nelle sue forme ombra: invece di fare un piano, indulgiamo nel dar la colpa agli altri. Invece di imparare la lezione che la situazione ci fornisce, critichiamo noi stessi o gli altri. I1 movimento attraverso i dodici stadi relativi agli archetipi e un processo archetipico che ci aiuta a sviluppare inestimabili capacita per la vita di tutti i giorni.
GLI
STADI
DEL
VIAGGIO
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guardi ed elaborate strategic per raggiungerli, strategic che quasi sempre richiedono di sviluppare disciplina e coraggio. Quando entra in ftmzione l’Angelo custode, impariamo ad aver cura degli altri, e alla fine ad aver cura anche di noi stessi. Questi quattro attributi — un ottimismo di fondo, la capacita di associarsi agli altri per trovare aiuto, il coraggio di lottare per se stessi c per gli altri, la compassione e l’affetto per sé e per gli altri - forniscono collettivarnente le tecniche di base per vivere in mezzo agli altri. Ma quasi sempre, anche se abbiamo imparato cio che serve ad essere retti e riuscire nel mondo, se questo é tutto cio che sappiamo fare, ci sentiamo ancora insoddisfatti. Il Viaggio
Il Viaggio dell’Eroe comprende tre fasi fondamentali: la preparazione, il viaggio vero e proprio e il ritorno.’ Durante lo stadio della preparazione siamo sfidati a dimostrare la nostra bravura, il nostro coraggio, la nostra umanita e la nostra fedelta agli alti ideali che ci ispirano. Durante il viaggio, lasciamo la sicurezza della famiglia o del gruppo d’origine e ci inoltriamo in una ricerca in cui incontriamo la morte, la sofferenza e l’amore. Ma, piu importante di tutto, il nostro sé si trasforma. Nel mito, tale trasformazione e spesso sirnboleggiata dal ritrovamento di un tesoro 0 di un oggetto sacro. Al ritorno dall’impresa, diventiamo Sovrani del nostro regno che per merito del nostro cambiamento si trasforma. Ma noi dobbiamo anche continuamente rinascere e rinnovarci, o diventeremo malvagi tiranni, dogmaticamente attaccati alle nostre vecchie verita, a detrimento del nostro regno. Ogni volta che perdiamo il senso della nostra integrita 0 iniziamo a sentirci inadeguati alle comuni sfide della vita, dobbiamo rimetterci in cammino.
Iniziamo ad aspirate a qualcosa che ci trascende, e diventiamo Cercatori, alla ricerca di quel qualcosa d'ineffabile che ci soddisfera. Rispondendo alla chiamata e mettcndoci in Viaggio, ci troviamo presto a sperimentare la privazione e la sofferenza, poiché il Distruttore ci toglie molto che ci era sembrato essenziale per vivere. L’iniziazione attraverso la sofferenza, tuttavia, e compensata da un’iniziazione all’Eros, all’Amante, via via che ci troviamo ad amare persone, cause, luoghi, lavoro. Questo amore é cosi forte che esige impegno — ed ecco che non siamo piu liberi. Il tesoro che emerge da questo incontro con la morte e l’amore é la nascita del vero sé. Il Creatore ci aiuta a cominciare a esprimere questo sé nel mondo e ci prepara a ritomare al regno. Questi quattro poteri — quello di lottare, quello di lasciar andare, quello d’amare e quello di creare - ci insegnano il processo di fondo del morire al vecchio sé e dar nascita al nuovo. I1 processo ci prepara a tomare al regno e trasformare la nostra vita.
La preparazione
Il ritorno
I primi quattro archetipi ci aiutano a prepararci al Viaggio. Cominr:iamo nell’innocenza e dall’Innocente apprendiamo l’ottimismo e la fiducia. Quando facciamo esperienza della ‘caduta’ diventiamo Orfani, delusi, abbandonati, traditi dalla vita — e soprattutto dalle persone sulla cui protezione contavamo. L’Orfano ci insegna che dobbiamo prowedere da soli e smettere di contare sugli altri per la nostra tutela, ma l'Orfano si sente cosi disperatarnente irnpotente che la sua migliore tecnica di sopravvivenza e quella di associarsi agli altri per scambievole aiuto. Quando nella nostra vita entra il Guerriero, impariamo a porci tra-
Quanto torniamo, ci rendiamo conto che siamo i Sovrani del nostro regno. All’inizio possiamo essere sconcertati dalle condizioni in cui lo troviamo. Ma via via che agiarno ir1 base alla nostra nuova saggezza e siamo piu pienamente fedeli al nostro piu profondo senso di identita, il deserto inizia a fiotire. Con l'entrare in azione del Mago nella nostra vita, ci iniziamo al risanamento e alla trasformazione di noi stessi e degli altri, cosi che il regno puo continuamente rinnovarsi. Pure, non siamo completamente appagati o felici fin quando non affrontiamo la nostra propria soggettivita, e a questo punto il Saggio ci
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Introduzione
aiuta a riconoscere qual e realmente la verita. Nel momento in cui impariamo tanto ad accettare la nostra soggettivita che a liberarci dalla schiavitu delle illusioni e dei meschini desideri, diventiamo capaci di raggiungere una condizione di distacco in cui possiamo essere liberi. Siamo pronti a questo punto ad aprirci al Folle e a imparare a vivere gioiosamente l’attimo che passa senza preoccuparci del domani. Questa serie di conquiste finali — l’assunzione della piena responsabilira della nostra vita, la trasformazione e la guarigione nostra e degli altri, il distacco e l’impegno nei confronti della verita, la capacita di essere gioiosi e spontanei — é essa stessa la ricompensa del nostro Viaggio. La natura ‘a spz'rale' del Viaggio Pensare all’Eroe che procede attraverso gli stadi della preparazione, del Viaggio e del ritorno, ed é aiutato dai dodici archetipi l’uno dopo l’altro, é utile sotto il profilo didattico, ma é ovvio che nella maggior parte dei casi la crescita non awiene in maniera cosi definita e lineare. Le nostre guide ci affiancano quando lo decidono loro e in qualche modo lo decidiamo noi. Lo schema del percorso piu che a una retta somiglia a una spirale: la fase finale del Viaggio, riassunta nell’archetipo del Folle, si riawolge sul primo archetipo, quello dell'Innocente, ma a un grado piu alto che in precedenza. Questa volta l’Innocente e piil saggio rispetto alla vita. Lungo il percorso a spirale, possiamo incontrare ciascun archetipo molte volte, e nel processo possiamo conquistare nuove doti a livelli evolutivi piu alti o pit": profondi. Ciascun incontro lascia nella psiche un’impronta, che opera come una rete o una trama. Quando sperimentiamo la realta - e possediamo il reticolato appropriato per trattenere quella realta, possiamo integrare quell’esperienza e darle un senso. Gli archetipi che non abbiamo ancora sperimentato sono come buchi nella rete: le esperienze che abbiamo scarsa 0 nulla possibilita di comprendere vi passano semplicemente attraverso.’
Come usare questo libro
1] libro e suddiviso in cinque parti. La prima presenta la ricerca eroica come Viaggio della coscienza. Delinea i modi in cui archetipi collaborano alla costruzione e all'armonizzazione della stessa psiche, nel momento in cui ci aiutano a formarci un Io, a collegarci con lo Spirito, quindi a sviluppare il senso del nostro vero Sé e insieme a esprimere questo Sé nel mondo. I primi cinque capitoli fomiscono una comprensione fondamentale del processo di individuazione e di espansione della coscienza, che costituisce la base per imparare a esprimere pienamente il proprio potenziale umano. Le parti seconda, terza e quarta analizzano in dettaglio le guide archetipiche che ci sostengono nel Viaggio: rispettivamente, la seconda descrive archetipi preparatori al Viaggio: l’Innocente, l’Orfano, il Guerriero, l’Angelo custode; la terza esamina gli archetipi che sono d’aiuto nel corso dello stesso Viaggio: il Cercatore, il Distruttore, l’Amante, il Creatore; la quarta mette a fuoco gli archetipi che agevolano un ritorno positivo e felice a.l regno: il Sovrano, il Mago, il Saggio e il Folle. Ciascun capitolo tratta del modo in cui quel dato archetipo si esprime nella vita individuale e culturale della persona: le tecniche che insegna, le forme ombra o negative che assume, le lezioni e le doti che dona. Poiché qualsiasi archetipo puo manifestarsi in forme relativamente primitive o piii sofisticate, vengono anche presi in esame gli stadi di sviluppo di ogni singolo archetipo. La quinta parte illustra come sul Viaggio di ognuno influiscono l’eta, il sesso, la cultura, la peculiare essenza umana della persona, per cui l’unita del mito si proietta in migliaia di forme e di modelli unici, dove c’é tutto lo spazio che occorre per le varianti e la creativita individuali.
US1
DEL
LIBRO
E stato scritto pensando al lettore comune. Pub essere usato anche nelle scuole, negli istituti superiori, nelle universita; nei programmi di prevenzione e cura per i tossicodipendenti e gli alcolizzati; nei consultori
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Come usare questo libro
Come usare questo libro
di igiene mentale, matrimoniali e familiari; nei programmi di assistenza al personale negli ambienti di lavoro. Sostiene i gruppi e quanti vogliono risvegliare l’Eroe in se stessi e negli altri. Le teorie sono state progettate per essere applicate come segue: 1. Come psicologia evolutiva transpersonale 2. Come descrizione dei dodici stadi fondamentali dello sviluppo umano, ciascuno con il suo compito, la sua lezione, il suo dono 3. Come modo di riconoscimento e comprensione della diversita degli individui in base all'archetipo dominante, al sesso, all'eta, al tipo psicologico e al retroterra culturale 4. Come modello diagnostico e di intervento a livello non patologico, destinato a educatori e terapeuti per stabilire il normale impulso evolutivo dell’individuo 5. Come aiuto per educare gli individui alla socialita, all’efficicnza e alla leadership in una societa democratica 6. Come mezzo di ricerca delle verita spirituali archetipiche e atemporali presenti nella religione, nel mito, nella letteratura e nella psicologia, e quindi come una guida di tipo psicologico anziché teologico allo sviluppo spirituale 7. Come strumento per l'autocomprensione e la crescita personale.
Il singolo lettore puo usare queste teorie per riconoscere dove possa essere posseduto da forme ombra degli archetipi a detrimento della sua vitalita e come potrebbe analizzare le ‘guide’ eroiche al proprio intemo. Soprattutto, puo usare le teorie per riconoscere gli stadi del proprio Viaggio, ed essere in grado di utilizzare insegnamenti di ciascun archetipo.
RICONOSCERE
LE
FORME
OMBRA
DELLE
GUIDE
Per certe persone tutta l’area relativa alla vita interiore é un territorio sconosciuto, ed esse possono provare autentico terrore all’idea di intraprendere tm viaggio psicologico qualunque sia. In parte perché temono cio che non conoscono, in parte perché stanno probabilmente reprimendo archetipi che amerebbero esprimersi nella loro vita. Se é questo il caso, inizialmente sentiranno quegli archetipi nella loro forma negativa; il che, naturalmente, li portera soltanto a intensificare sforzi per soffocare gli archetipi: diversamente infatti potrebbero aprire la porta a dei mostri. Bene, se questo e il vostro caso, limitatevi a leggere questo libro senza volerlo in nessun modo applicare alla vostra psiche. Leggerlo educhera il vostro Io c, quando sara il momento, permettera una certa ordinata integrazione degli aspetti piu positivi degli archetipi all’interno della vostra psiche. Vi permettera di riconoscere gli archetipi che gia si sono espressi
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nella vostra vita e di vedere la ricchezza che ne avete guadagnato. Molto probabilmente, ne state ancora raccogliendo i frutti. Quando sarete pronti a incorporate una nuova lezione nella vostra vita, non sara difficile farlo. Gli Eroi affrontano i draghi e questi draghi possono essere di tanti tipi. In realta, per coloro che non hanno accolto nella loro vita nessuno o quasi degli archetipi dell’inconscio collettivo, il mondo, tanto interiore che esteriore, sembra popolato di draghi: e appare un posto spaventoso per viverci. Le dodici teste del drago sono gli aspetti ombra di ciascun archetipo (vedi lo schema); possono essere letali quanto i sette peccati capitali, se non scopriamo il tesoro che ci nascondono. Molte volte, quanto sentiamo di star male, e perché non riusciamo a uscire dall’espressione in forma negativa di un archetipo. Per ritrovare la nostra forza, dobbiamo semplicemente scoprire quale archetipo ci ha posseduto e quindi rifiutarci di subirlo. Pero di regola possiamo farlo solo se onoriamo l’archetipo esprimendolo in qualche modo. In questo caso cio che ci serve E: procedere a esprimere il suo aspetto piii positivo. I lati ombra degli archetipi ARCHETIPO
OMBRA
Irmocente
Si manifesta in una capacita di diniego che impedisce di riconoscere cosa sta realmente succedendo. E possibile che stiate facendo del male a voi stessi e altri, ma non lo ammetterete. Potete anche essere ferito, ma anche questa consapevolezza verra repressa. O presterete fede a cio che dicono gli altri, anche quando la loro visione delle cose si oppone direttamente a cio che intimamente sapete. E la vittima, che da agli altri la colpa della propria incapacita, irresponsabilita e persino del proprio comportamento rapace e si aspetta dalla vita l’esenzione e un trattamento speciale in virtil dei torti che ha subito, o della sua fragilita. Quando nella nostra vita domina qucst’Ombra dell’Orfano positivo, ci comportiamo aggressivamente perfino nei confronti di chi cerca di aiutarci, facendo del male a questo e a noi nello stesso momento. O possiamo crollare e diventare apatici (atteggiamento del tipo: “Non puoi aspettarti niente da me. Io sto male, sono stato ferito, non sono all’a1tezza"). E il ‘cattivo’, che usa le qualita del Guerriero a proprio vantaggio senza preoccuparsi della morale, dell'etica o del bene della collettivita. Si attiva anche nella nostra vita ogni volta che ci sentiamo costretti a compromettere i nostri principi per competere, vincere o raggiungere i nostri fini. (H Guerriero ombra impazza ai nostri giomi nel mondo deIl'economia). Si riconosce anche nella tenden-
Orfano
Guerriero
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Come urare questo libro
Angelo custode
za a stare continuamente all’erta e percepire ogni cosa che accade come un’offesa, una minaccia, o una sfida da affrontare. E ii martire, che soffre, che controlla gli altri facendoli sentire
Come usare questo libro
Saggio
colpevoli: “Guarda come mi sacrifico per tel”. Si manifesta in
Cercatore
Distruttore
Amante
Creatore
Sovrano
Mago
tutti i comportamenti ricattatori e fagocitanti, in cui l’individuo usa la propria funzione di cura e di protezione per dominare o soffocare gli altri. (Si trova anche nella ‘dipendenza dal dipendente', che é il bisogno incoercibile, patologico, di prendersi cura o di salvare gli altri). E il perfezionista, sempre teso a essere all’altezza di un impossibile traguardo o a trovare la soluzione ‘giusta'. Lo vediamo nelle persone la cui principale attivita nella vita e il miglioramento di sé, quelli che corrono dal club della salute all'ennesimo corso di autoperfezionamento, e che pure non si sentono mai pronti a impegnarsi a realizzare qualcosa. (Questo é il rovescio patologico del movimento per il potenziale umano). Comprende tutti i comportamenti autodistruttivi - dipendenze, meccanismi condizionati, modi di fare che insidiano la possibilita di rapporto, di riuscita nella carriera, di autostima - e tutti i comportamenti — quali la violenza fisica e psichica, lo stupro, 1’assassinio — che hanno effetti distruttivi sugli altri. Comprende le ‘sirene’ (che distolgono gli altri dalla propria ricerca), i seduttori (che usano l’amore a fini di conquista), i ninfomani (patologicamente dipendenti dall’amore o dal sesso) e tutti quelli che non sa.nno dire no quando arriva la passione, 0 sono totalmente distrutti quando una relazione d’amore si chiude. Si manifesta nell’ossessivita, quando il creare significa immaginare tante possibilita che non si puo lavorare appieno su nessuna. (Qualcuno ricordera il film The Pumpkin Eater, in cui una donna restava incinta ogni volta che si trovava faccia a faccia col vuoto della sua vita. Analogamente, noi possiamo riempire il nostro vuoto con un progetto, un’attivita, un’idea sempre diversi e del tutto accessori, come la donna si riempiva di un nuovo figlio). Una forma di questo e la mania del lavoro. E il malvagio tiranno che insiste sul suo modo di fare e bandisce gli elementi creativi dal regno (0 dalla psiche) per avere a tutti i costi il controllo. E il Re o la Regina che indulge al furore del potente e grida: “Tagliategli la testal”. Spesso la gente si comporta in questi termini quando e in una posizione di autorita (vedi il genitore), ma non sa come gestire la responsabilita che vi e connessa. Quest’Ombra include anche le persone motivate da un forte bisogno di controllo. Lo stregone malefico, che trasforma le scelte positive in negative. Ci applichiamo a questa sorta di magia nera tutte le volte che sminuiamo noi stessi o un altro, o riduciamo le scelte e le possibilita, col risultato di una diminuzione di autostima. Il Mago
Folle
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ombra e anche la parte di noi capace di danneggiare noi stessi e gli altri attraverso pensieri e azioni negative. Il giudice impietoso — freddo, razionale, senza cuore, dogmatico, spesso spropositatamente solenne - che valuta noi o gli altri e decreta che non siamo, o sono, bravi abbastanza, 0 che non facciamo quel che dobbiamo. ll ghiottone, l’infingardo o il libertino totalmente definito dagli istinti e le voglie del corpo e privo di qualsiasi senso di dignita o di autocontrollo.
Chiunque di noi, in qualsiasi momento, puo avere un intero stuolo di draghi interiori, che dicono che non é abbastanza bravo (Saggio ombra), che non puo vivere senza quell’amore (Amante ombra), che tutti i suoi problemi sono frutto d’immaginazione e che tutto va bene (Innocente ombra), e cosi via. E identifichera come drago chiunque o qualunque cosa incontrera nel mondo estemo che metta a tacere quelle voci interiori. Agli inizi del Viaggio, e possibile che noi cerchiamo di uccidere questi draghi, vedendoli come totalmente estemi a noi stessi; via via che il viaggio procede, arriviarno a capire che sono anche dentro di noi. Quando impariamo a integrare l’aspetto positivo de]l’archetipo al nostro interno, il drago che é dentro (talvolta anche quello che é fuori) si trasforma in alleato. Ad esempio, quando le persone che ci criticano stimolano il nostro Saggio ombra, possiamo imparare a rispondere col nostro Saggio positivo e spiegare che viviamo secondo i nostri modelli, non secondo i loro. Alla fine del Viaggio, quindi, non ea piu nessun drago. Ci sentiamo autentici e liberi. I1 possesso da parte dell’Ombra non sempre é collegato con l’Ombra negativa. Possiamo anche essere posseduti dalla forma positiva dell’archetipo. Ad esempio, possiamo essere un Angelo custode di livello superiore: amiamo dare. Non abbiamo fini nascosti e traiamo gioia dall’aiutare gli altri. E tuttavia possiamo essere schiavi dell’archetipo se siamo sempre un Angelo custode, e non combattiamo mai, o non cerchiamo mai la nostra felicita o semplicemente il divertimento nella vita. Fin quando non avremo fatto emergere il senso dell’autentico Sé, gli archetipi possono facilmente possederci. Idealmente, dovremmo non soltanto esprimere gli archetipi nelle loro forme piu positive ma evitare di essere posseduti da uno qualsiasi di essi. Liberandoci dal dominio delle nostre Ombre possiamo vivere una vita piu libera. DIPENDENZE, MECCANISMI COATTI E POSSESSIONE DELL’OMBRA
Nel suo libro W/Jen Society Becomes an Addict, Anne Wilson Schaef sostiene che si puo diventare dipendenti dagli schemi mentali e dai comporta-
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Come usare questo libro
Come usare auesto libro
menti esattamente come dalle sostanze tossiche. Ogni volta che siamo posseduti da un archetipo ne derivano potenziali dipendenze e condizionamenti. I1 tipo di comportamento condizionato dipende da|l’archetipo che dornina, ma tutti gli archetipi limitano ognuno a suo modo la nostra vita. I1 grafico che segue elenca comportamenti e atteggiamenti che ci possono condizionare in maniera piii o meno grave quando siamo posseduti dall’archetipo corrispondente. Quanti meno archetipi sono attivi in forma positiva nella nostra vita, tanto piii forte e il nostro rischio di dipendenza. E importante che gli individui tossicodipendenti cerchino di curarsi attraverso il programma dei Dodici-Passi o altri programmi. Riconoscere la natura archetipica della patologia e quanto mai efficace come mezzo per prevenire la dipendenza e per lo stadio piu avanzato della cura, quando esiste la consapevolezza liberatoria del desiderio positivo che e sotto la dipendenza negativa. Riconoscere la natura archetipica di queste difficolta ci fa passare dalla patologia al Viaggio, poiché c’é sempre un ‘dio’ (o un archetipo) che ci chiama. Sapere qual e il ‘dio’ che chiama puo aprirci a ricevere il suo dono.
RISVEGLIARE
GL1
EROI
DENTRO
DI
NOI
Il modo migliore per liberarci della possessione dell’Ombra é quello di risvegliare il nostro potenziale eroico. Tutti abbiamo dentro di noi un Eroe, ma non sempre siamo coscienti di questa realta. L’Eroe al nostro interno e essenzialmente addormentato. Il nostro compito é di risvegliarlo. Il modo piu naturale di alzarsi al mattino e di svegliarsi quando il sole illumina la stanza. ll modo naturale di attivare il potenziale interiore e di illuminarlo con la luce della coscienza. Quando cominciamo a vedere che abbiamo un Eroe al nostro interno, l’Eroe, del tutto naturalrnente, si sveglia. Cosi e per gli archetipi. Nel momento in cui proiettiamo su di essi la luce della coscienza, riconoscendo che sono al nostro interno, essi si risvegliano per arricchire la nostra vita. Se sono gia attivi ma nella forma ombra, la coscienza puo trasformare il lato bruto dell’archetipo nel principe o nella principessa regali e fiorenti che potrebbero essere. Alcuni di noi, in conseguenza dell’affannoso modo di vivere del nostro tempo, non si svegliano quando il sole batte alla finestra. Siamo troppo sfiniti, o semplicemente troppo lontani dai processi naturali, e ci occorre una sveglia. La nostra psiche ci fomisce anche sveglie — generalmente definite sintomi — per svegliarci e dirci che qualcosa non va. Se siamo disposti a prestare attenzione a questi sintomi possiamo uscire dal sonnambulismo per passare allo stato di veglia.
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Archetipi e dipendenze ARCHETIPO
CARA'I'I'ERISTICA CHE CREA LA DIPENDENZA
DIPENDENZA
Innocente
Negazione
Consumismo/dolcezza/allegria
Orfano
Cinismo
Impotenza/lamento
Guerriero
Stoicismo
Impresa/successo
Creatore
Ossessivita
Lavoro/creativita
Angelo custode
Salvataggio
Premura/codipendenza
Cercatore
Egocentrismo
Indipendenza/perfezione
Distruttore
Autodistruttivita
Suicidio/abitudini autodistrut-
Amante
Problemi di intimita
Rapporti/sesso
Sovrano
Bisogno di controllo dall’alto
Controllo/codipendenza
Mago
Insincerita (immagine)
Potete/droghe allucinogene/ma 1'l]UaH8
Saggio
Tendenza a giudicare
Aver ragione/tranquillanti
Folle
Stato di ebbrezza
Eccitazione/cocaina/alcol
tive
Gli archetipi nel loro ruolo storico di dei e dée pagani sono stati invocati attraverso il rituale, la preghiera, la meditazione e la costruzione di templi a essi dedicati. Anche oggi noi erigiarno luoghi in cui archetipi si sentono a casa. Ad esempio, le attivita e le organizzazioni di tipo competitivo — dagli eventi sportivi, ai dibattiti politici, all’esercito — hanno come sede stadi, le sale di consiglio e il pentagono, che servono come templi augurali al Guerriero. Le chiese, che insegnano per prima cosa le virtu della compassione e della dedizione, sono templi all’Angelo custode. I college e le universita sono templi al Saggio. Per contattare i differenti archetipi é utile andare nei loro templi contemporanei. Si puo letteralmente chiedere a un archetipo di entrare nella propria vita. O si puo preferire recitare i suoi riti e il suo cerimoniale. Ad esempio, per invocare il Guerriero, ci si puo irnpegnare nel confronto, nella competizione o nella lotta. Per risvegliare l’Angelo custode e bene dare agli altri senza pensare alla ricompensa. Per attivare il Saggio, quello che
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Come usare questo libro
Come utare questo libro
serve e studiare, lavorare per migliorare le proprie facolta mentali e acquisire coscienza delle proprie tendenze soggettive. All’inizio, si puo avere Yimpressione di stare semplicemente seguendo le dinamiche di un’attivita che non ci si confa realrnente. Ma ecco che un giomo il Guerriero, l’Angelo custode 0 il Saggio interiori gratificano le vostre attivita con la loro presenza, e cio che era sembrato forzato e goffo viene percepito come un’espressione organica della propria identita. Che l’archetipo sia attivo 0 in via di risveglio, e importante riconoscere la forma unica della sua espressione nella propria vita. Non tutti i Guerrieri, ad esempio, sono uguali. Alcuni sono primitivi e spietati, spinti da un desiderio di conquista. Altri sono giocatori in gara. Alcuni si impegnano in crociate per il bene dell’umanita. E cosi via. Uno scopo del proiettare la luce della coscienza sul1’archetip0 é di poter vedere la specifica forma che esso assume nella propria vita. Infine, mentre da un lato il risveglio di tutti e dodici gli archetipi promuove una vita ricca e completa, dall’altro non e realistico pensare che essi possano essere tutti egualmente attivi. Come gli antichi spesso onoravano tutti gli dei e le dee dell’Olimpo, ma avevano un rapporto particolare con uno o due di essi, noi possiamo risvegliare tutti e dodici gli archetipi di questo pantheon ma trovare il senso dell’unicita del nostro Viaggio attraverso la specifica combinazione di quei due 0 tre che sono dominanti nella nostra vita. E possibile che alcuni lettori siano disposti a dedicate un certo tempo agli esercizi che il libro fomisce per concentrarsi sul risveglio dei propri archetipi interni; altri possono non esserlo. In entrambi i casi, basta leggere di un archetipo per risvegliarlo: il concentrarvi l’attenzione lo smuove all’interno della coscienza. La miglior cosa é prestare semplicemente attenzione agli archetipi normalmente attivi nella propria vita, aprendosi a prendere le loro doti senza cercare di svegliare altri. Se lo si fa consapevolmente, cosi da nutrire e sostenere anziché estirpare l’emergere organico di un archetipo diverso, il risultato sara un arricchimento della vita.
COME
LEGGERE
IL
LIBRO:
QUALCHE
SUGGERIMENTO
E possibile che vogliate leggere il libro dalla prima all’ultima pagina, e come per la maggior parte dei libri questo €: ii miglior modo di leggerlo. Tuttavia le diverse parti del libro sono state progettate pensando a lettori diversi. Ad esempio, la prima parte interessa soprattutto quanti si appassionano all’operare della psiche umana e ai modi in cui il Viaggio dell’Eroe ne promuove lo sviluppo. Le parti seconda, terza e quarta
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approfondiscono in dettaglio ciascun archetipo e come si manifesta nella nostra vita via via che procediarno attraverso le tre fasi fondamentali del Viaggio. Probabilmente, i lettori che hanno letto L'eroe dentro di noi troveranno la seconda parte alquanto ripetitiva e decideranno di scorrerla rapidamente, o di saltarla del tutto per passare direttamente dalla prima alla terza parte.
Prendete l’Indice del
Mito
Eroico
(IME)
Prima di iniziare, vi consiglio di riempire l’Indice del Mito Eroico (in Appendice), ideato per stabilire quali archetipi sono attivi nella vita di una data persona. Riempite anche il grafico circolare che trovate a pagina 32. Far questo vi permettera di arricchire la vostra lettura relativamente agli archetipi con la doppia valutazione — dello strumento e vostra — di quali sono attivi al vostro intemo. Registrate il punteggio ottenuto nelle caselle fornite allo scopo. Alcuni lettori possono voler concentrate la propria energia sulle parti del libro piii rilevanti per la loro vita attuale.
Le persone motivate dal desiderio della comprensione e della crescita personale vorranno indubbiamente awalersi degli esercizi fomiti lungo tutto il libro, per applicare questa comprensione direttamente alle esperienze della propria vita. Per tali lettori, che lavorino da soli o in gruppo,
la lettura del libro puo prolungarsi per settimane o mesi, col risultato di un grande aumento dell’autocoscienza e dell'efficienza esteriore. Alcune parti possono essere importanti per la vostra vita del momento; altre potrebbero aver maggior valore in un futuro di settimane, mesi o anni. Utiliz-
zate il libro secondo il vostro ritmo e la maniera che vi E: piu consona.
Come segnare il proprio punteggio sul grafico
Prendete l’Indice del Mito Eroico riportato in appendice e registrate il vostro punteggio secondo le istruzioni. Riportate qui sotto i vostri punti per ciascun archetipo: O O O m i D
Innocente Orfano Guerriero Angelo custode Cercatore Distruttore
-i O i i i i
Amante Creatore Sovrano Mago Saggio Folle
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Come usare questo libro
La principale regola etica che si irnpone nell’applicazione di queste teorie e modelli e di non usarli mai per manipolare, etichettare, giudicare o demolire voi stessi o altri. Questo metodo di lavoro dovrebbe essere esclusivamente usato per onorare voi stesso e rispettare gli altri, poiché irnplicita nella metafora della ricerca é la consapevolezza che siamo tutti importanti — e autenticamente importanti. La conoscenza implica responsabilita. La responsabilita che questa ipotesi di lavoro comporta consiste nell’impegno di affermare il proprio potere e a rifuggire nel far questo da azioni che possano farci sentire o far sentire altri sviliti o umiliati. Usate invece il vostro potere e il vostro sapere per elevarvi ed esercitare un’influenza trasformativa su quanti vi circondano. Gt-nfico circolare del|’Indice del Mito Eroico
Riportate su ciascun asse il vostro grado di identificazione con quell’archetipo.
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Parte Prima
La danza dell’Io,
del Sé e dello Spirito
I
Le tappe del Viaggio
I messaggi che ci provengono dalla nostra cultura circa i ruoli relativi all’Io, al Sé e allo Spirito possono essere contraddittori e ingenerare confusione. La maggior parte della letteratura relativa alla vita pratica si concentra su un sano Io, e taglia fuori tanto il Sé che lo Spirito. L'approccio politico tende a fissare l'attenzione sugli interessi di tale Io, come la parita di accesso al lavoro, la paga, l’educazione e lo status. Anche la psicologia nel suo insieme esalta l’importanza di un sano sviluppo dell’Io, e molti psicologi non vanno oltre. La psicologia transpersonale, come anche la parte migliore della religione contemporanea (tanto orientale che occidentale), sviluppa la parte relativa allo Spirito, ma molte volte a detrimento dell’Io. Spesso questo prende la forma di un desiderio cosciente ed esplicito di sbarazzarsi dell’Io, cosi che l’individuo possa rendersi totalmente disponibile alla volonta di Dio. Soltanto la psicologia degli archetipi onora tutti e tre, e talvolta anche in questa non si da sufficiente irnportanza agli interessi pratici dell’Io. Nel mondo contemporaneo c’e un disperato bisogno di onorare l’Io, il Sé e lo Spirito e di riconoscere in quali modi l’Io debba essere rieducato (non eliminato) nel momento in cui vengono sviluppare funzioni trascendenti o di ordine superiore. In realta, é l'unione fra l’Io e lo Spirito che rende possibile la nascita del Sé. Via via che ho studiato psicologia contemporanea, teologia, politica, scienze amministrative e tutto quanto riguarda il self-help, io mi sono sempre piu convinta che noi abbiamo tutti la possibilita di essere riusciti, felici, ‘autorealizzati’ e spirituali. E anche possibile ‘inseguire la propria felicita’, essendo al tempo stesso amici, genitori, cittadini responsabili e vivendo in responsabile e affettuosa comunione con gli altri. Il segreto e intraprendere il Viaggio e trovare se stessi. I dodici archetipi eroici descritti in questo libro aiutano la nostra psiche a evolversi. I tre stadi del Viaggio dell’Eroe - preparazione, viag-
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Le tappe del Viaggio
La danza dell'Io, del Se’ e dello Spirito
gio, ritorno — affiancano punto per punto gli stadi dello sviluppo della psiche umana: prima sviluppiamo I’Io, quindi incontriamo lo Spirito e infine portiamo alla luce il senso unico del Sé. Il Viaggio delI’Io ci insegna a essere sicuri e a riuscire nel mondo; il Viaggio dello Spirito ci aiuta a diventare reali e autentici nel momento in cui incontriamo i piu profondi misteri della vita; e il Viaggio del Sé ci mostra il modo per trovare ed esprimere la nostra autenticita, il nostro potere e la nostra Iiberta.
I mandala deIl’Io, dello Spirito e del Sé
Le illustrazioni che seguono situano ciascun gruppo di quattro archetipi alI’intemo di un mandala. Secondo Jung, tanto il numero 4 che la forma del mandala sono associati con Pintegrazione e con la scoperta del Sé. 1. Segnate il vostro punteggio per ciascun archetipo nella casella sottostante. 2. Sommate insieme i punti relativi all'Innocente, l'Orfano, il Guerriero, l’AngeIo custode per raggiungere il vostro punteggio complessivo dell’Io. Scrivete tale numero nella casella intestata ‘Io’. 3. Sommate insieme i punti relativi al Cercatore, il Distruttore, l'Amante e il Creatore. Scrivete il numero risultante nella casella con l’intestazione ‘Spirito’. 4. Sommate assieme i vostri punti di Sovrano, Mago, Saggio e Folle, per raggiungere il vostro punteggio totale relativo al Sé. Riportate il numero risultante nella casella con l'intestazione ‘Sé. Preparazione
Orfano
I: Angelo custode Guerriero
El
Cl
Viaggio
Ritorno
Cercato ~ Distruttore
Sovrano
Mago
II
:1
:1
Creatore
Amante
Saggio
[:|
:1
I:
I:
Io
Spirito
Se
U
l:|
:1
5. Notate quale dei tre ha il punteggio piu alto. Se é l’Io, questo puo significare che al momento vi state mettendo alla prova nel mondo o vi state preparando al Viaggio (o alla prossima tappa al suo interno). Se é lo Spirito, il fatto puo indicate un tempo di importante transizione,
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e che siete impegnato ad andare in profondita dentro di voi per diventare piu autentico e reale. Se é il Sé, e probabile che si tratti di una fase di espressione di voi stessi nel mondo, di presa di coscienza del vostro potere e di esperienza dell’unita.
L’Io é il ‘contenitore’ della nostra vita. L’Io crea una linea divisoria fra noi e tutto il resto e media il nostro rapporto col mondo. Ci aiuta anche a imparare a inserirci nel mondo come lo conosciamo e ad agire per cambiare quel mondo sulla base dei nostri bisogni. Lo Spirito, che gli junghiani fanno coincidere con I’inconscio o con la stessa psiche, ci mette in contatto con il transpersonale. Lo Spirito e anche l'archivio di tutto il potenziale della specie umana, potenziale che risiede in ciascuno di noi, come semi in incubazione pronti a germogliare se le condizioni esteme (analoghe al sole, alI’acqua e al suolo fertile) sono propizie. Per le persone che credono neIl’aldila, Io Spirito e la parte di noi che continua a vivere dopo la morte del corpo. Ma non occorre credere in una vita futura per entrare in contatto con lo Spirito 0 per usare i concetti di questo libro. I1 Se’ significa il raggiungimento di un senso di reale identita. Quando nasce il Sé, sappiamo chi siamo, le parti sparse della nostra psiche si ricongiungono e noi sperirnentiamo la completezza e I’unita. I1 nostro compito a quel punto diventa trovare i modi adeguati di esprimerci nel mondo, e nel far questo dare il contributo che solo noi possiamo dare per portar gioia nella nostra vita e aiutare il deserto a fiorire. I primi quattro archetipi — l’Innocente, I’Orfano, il Guerriero e I’Angelo custode — ci aiutano a prepararci al Viaggio. Da queste quattro guide impariamo a vivere nel mondo cosi com’é, a sviluppare la forza dell’Io e, al di la di questo, a essere individui positivi e cittadini efficienti, di elevata statura morale. I secondi quattro archetipi — il Cercatore, il Distruttore, l’Amante e il Creatore — ci aiutano nel corso dello stesso Viaggio, quando incontriamo il nostro Spirito e diveniamo ‘reali’. Gli ultirni quattro archetipi - il Sovrano, il Mago, il Saggio e il Folle — mediano il ritorno al regno. Nel processo, ci aiutano a imparare a esprimere il nostro vero sé e a trasformare la nostra vita. Ci portano oltre l’eroismo, alla Iiberta e alla gioia.
L’Io: proteggere il bambino interiore
Z
L’Io: proteggere il bambino interiore
Si dice comunemente che l’Eroe e I’archetipo dell’Io, ma questo é solo parzialmente vero. Il Viaggio eroico deIl’individuazione comprende I’Io, lo Spirito e il Sé. Un Io sano e comunque la condizione fondamentale per un Viaggio senza rischi. L’Io é la sede della coscienza, la prova dell’esistenza di un’entita individuale separata dalla madre e dal resto del mondo, un’entita che puo esercitare un’influenza su quel mondo. L’Io maturo dell’eta adulta sviluppa le sue capacita di soddisfare tutti i bisogni della persona, non solo quello della sicurezza. L’Io evoluto ci aiuta a soddisfare non soltanto Ie esigenze della soprawivenza, della sicurezza, delI’amore e del possesso, ma anche quelle dell’autostima, dell’autorealizzazione e perfino della trascendenza. Media anche fra i nostri bisogni e quelli degli altri contribuendo in tal modo alla sopravvivenza e allo sviluppo dell’individuo, della famiglia, della comunita, della nazione e della specie. Quando la vita inizia, tuttavia, l’Io deve ancora formarsi. Veniamo a questo mondo piccoli, fragili e indifesi. Non abbiamo praticamente nessun controllo sul nostro ambiente, sappiamo solo piangere e ispirare affetto col nostro aspetto tenero, vulnerabile e innocente. Siamo lasciati alla cura dei genitori o di altri adulti che, per quanto possano volerlo, non sempre indovinano i nostri bisogni. Via via che acquistiamo un certo controllo sui nostri movimenti, sulla parola e sulle azioni, cominciamo a imparare che cio che facciamo puo influenzare cio che ci accade. Insieme a questa consapevolezza nasce l’Io. Per quanto possiamo diventar grandi, maturi e saggi, tutti ci portiamo dentro un bambino indifeso che ancora reca le cicatrici — piu o meno profonde — dei nostri anni formativi. II primo compito dell’Io é di proteggere quel bambino che e dentro di noi. A un certo punto deIl’infan~ zia, I’Io comincia ad assumersi parte della funzione protettiva fino ad allora svolta dai genitori e gradualmente, via via che matura, si fa totalmente carico del compito.
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I1 compito seguente deIl’Io, e Ia sua funzione fondamentale, é di mediate il nostro rapporto col mondo estemo. Inizia con Yassicurarci Ia soprawivenza, e quindi si concentra sulla conquista del successo terreno. Nelle situazioni psicologicamente sane, i figli possono contare per la tutela della propria sicurezza sui genitori e su altri adulti. Possono quindi dedicarsi all’esplorazione del mondo e a imparare a interagire produttivamente con esso. Nelle famiglie disadattate, invece, lo sviluppo dell’Io del bambino puo essere ostacolato, se il figlio deve assumersi troppo presto Ia responsabilita della soprawivenza e della sicurezza. Tuttavia, l’esperienza di una certa dose di difficolta e asprezza e fondamentale per sviluppare Ia forza delI'Io. Che la nostra vita sia dura esteriormente 0 no, il periodo di preparazione al viaggio sembra spesso durissimo — se non altro perché non possediamo ancora le tecniche che possono rendere la vita piu facile.
L’IO
E
IL
VIAGGIO
DELL'EROE
Poiché lo sviluppo dell’Io e stato la sfida degli ultirni secoli, le storie che identifichiamo piu prontamente con l’Eroe sono quelle che riguardano Io sviluppo dell’Io. II classico eroe sul cavailo bianco, il cavaliere che uccide il drago e salva la damigella in pericolo, e la damigella in pericolo che si difende contro gli assalti di chi vorrebbe sedurla o rapirla sono tutte versioni di questa tradizione. Che l’Eroe sia un cavaliere, un cowboy, un esploratore, un santo o un attivista politico, la storia e essenzialmente la stessa. L’Eroe e il regno sono insidiati da una qualche forza ostile. La vittima da salvare puo essere al proprio interno (il proprio bambino o la propria fanciulla interiore, Ia propria verginita o la propria liberta) 0 nel mondo circostante, ma cio che conta e avere il coraggio e la capacita di difendere la cittadella. L’Eroe protegge e difende i confini del regno perché la vita al suo interno possa fiorire e crescere. L’Eroe puo essere anche il conquistatore, I’uomo o la donna che insegue cio che vuole — una nuova terra, la fama, la fortuna, l’amore, la liberta - e lo ottiene. Ma non é la capacita di ottenere cio che vogliamo e di difendere i confini che ci rende, di per sé, Eroi. In realta abbiamo queste doti in comune con gli uomini piii rozzi. Cio che fa di un essere umano un Eroe e una nobilta di spirito che si manifesta in interesse e compassione per gli altri. E questa che porta gli Eroi a salvare le vittime. Nel mondo modemo, noi recitiamo quotidianamente questo copione. Pochi di noi uccidono materialmente i draghi 0 gli stessi ‘cattivi’. Le
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La danza dell'l0, del sé e dello Spirito
L'Io.- proteggere il bambino interiore
spade che usiamo sono raramente armi vere e proprie e assai piu spesso denaro, prestigio, status sociale, potere e tecniche di comunicazione altamente sofisticate. Ma lo schema di base e sempre quello. La preparazione al Viaggio richiede che ciascuno di noi sia socializzato quanto basta a funzionare positivamente nella societa in cui vive e a un certo punto si separi dalla visione collettiva del mondo per sostenere valori, opinioni e desideri autonomi. Richiedc infine che usiamo questa capacita di autonomia e indipendcnza non solo per fini egoistici - quantunque si possa volere il proprio bene - ma anche neIl’interesse della collettivita.
INFLUENZA
DEGLI
ARCHETIP1
SULLO
SVILUPPO
DELL’IO
Gli archetipi associati allo sviluppo dell’Io ci aiutano a imparare ad assumerci la responsabilita della nostra vita, anche quando non sappiamo ancora in che modo farlo. Tutti insieme, ci insegnano le componenti della personalita: Ia fiducia necessaria a imparare Ie tecniche fondamentali per vivere; il senso dell’interdipendenza fra la nostra capacita di fare la nostra parte e la vita di tutti; il coraggio di Iottare per noi stessi e per gli altri; Yautoidentificazione col bene pifi generale che ci permette di dare e addirittura di sacrificarci per gli altri. Questi archetipi ci aiutano anche a fondare le componenti essenziali della coscienza dell’Io. L'lnnocente ci aiuta a sviluppare Ia ‘persona’, la maschera che indossiamo nel momento in cui ci creiamo un ruolo nella societa. L’Orfano presiede alle parti della nostra psiche che reprimiamo, rifiutiamo o semplicemente nascondiamo per avere una ‘persona’ accettabile per noi e per gli altri. II Guerriero sostiene l’Io in quanto tale, col suo interesse fondamentale alla difesa dei confini e al soddisfacimento dei propri bisogni. Agisce anche al servizio del Super Io o ideale deIl’Io,‘ per soffocare o punire le tendenze che vede come irnmorali, autodistruttive 0 dannose agli altri. L’AngeIo custode presiede all’apertura del cuore e fa si che Ia nostra bonta sia motivata da autentica compassione per noi stessi e per gli altri. Collettivamente questi quattro archetipi collaborano a creare un recipiente — cio che chiamiamo Io — che permetta allo Spirito di fluire all’esterno. L’Inn0cente L’Innocente ci aiuta a crearci una ‘persona’ — la maschera che indossiamo nel mondo, la nostra personalita, il nostro ruolo sociale. Quantum-
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que quest’immagine esteriore manchi di spessore e di complessita, fomisce a noi stessi e agli altri un’idea di chi siamo e di che cosa ci si puo attendere da noi. La pressione a possedere una persona inizia precocemente, con la domanda: “Che cosa vuoi fare da grande?”. L’adoIescente puo cercare un primo senso di identita nella musica pop, nelle mode del momento, nei divertimenti. L’adulto si crea un’identita attraverso il lavoro che fa, 0 attraverso lo stile di vita. Il fatto é che, come ogni Innocente ben sa, per inserirsi nella societa avere una ‘persona’ e indispensabile. In uno stadio relativamente precoce della vita, l'Innocente che e in ciascuno di noi contempla intomo a sé le opzioni possibili e si sceglie una maschera. II nostro Innocente vuole essere amato ed esser parte delle cose; vuole che siamo socialmente accettabili, che ci inseriamo, che gli altri ci vogliano bene e siano fieri di noi. Come un bambino, questo archetipo primario non e particolarmente critico nei confronti del gruppo a cui vuole aggregarsi. Nel migliore dei casi scegliera una ‘persona’ che sia positiva e socialrnente adattabile. Nel caso peggiore puo scegliere una persona deviante per integrarsi in un ambiente che vede I’onesta come un segno di ingenuita. Quale che sia la scelta, il motivo che ci spinge a possedere una ‘persona’ e sempre l’aiuto che da questa ci viene ad avere un posto nella societa 0 all'interno della famiglia — e teoricamente a piacere agli altri e a essere ammirati. Se non abbiamo questo, non possiamo impegnarci nel mondo in cui viviamo. L’Or7'an0 Una volta che l’Innocente ha scelto la ‘persona’, I’Orfano intemo, che mira alla sopravvivenza ed e abbastanza cinico, si impadronisce della situazione e vede quali delle nostre qualita dovranno essere sacrificate o diventare clandestine per soddisfare alla nuova immagine. Ad esempio, il bambino che sceglie un modo d’essere conformista dovra sacrificate la sua vitalita mentre la bambina che sceglie Ia maschera dell’asociale dovra reprimere il suo interesse per gli altri. Il terzo figlio della famiglia potrebbe pensare: “Mia sorella grande é quella che sa vivere e mio fratello e quello che ha cervello; io puntero sul fascino”, e reprimere in tal modo intelligenza e talento a vantaggio dello humor o del fascino. L’Orfano e anche la parte di noi che impara a riconoscere, e quindi a evitare, le situazioni che potrebbero ferirci, dal potenziale rapitore al compagno di giochi prepotente, al parente psicologicamente invadente. Cerca di proteggerci dal rischio di essere abbandonati, feriti, schiacciati. Per fare questo deve basarsi su una conoscenza che la persona puo non
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La danza a'ell'Io, del Se e dello Spirito
riconoscere neppure di avere, diventando in tal modo un complice segreto e prezioso. Abbiamo tutti una collezione di sé resi orfani o banditi, che vivono neIl’inconscio personale o collettivo. Molti di questi possono essere riportati alla coscienza attraverso l’analisi e altre forme di terapia, arricchendo grandemente la psiche. Altri possono restare inconsci. E ce ne sono alcuni che occupano una zona di confine. Ne siamo a conoscenza, ma, dal momento che (forse giustamente) Ii disapproviamo, non permettiamo loro Iiberta d’azione. O a causa dei valori della nostra cultura, raramente permettiamo che altri li osservino. Il Guerriero L'Es e Ia parte della psiche caratterizzata dalla vita istintuale indifferenziata. In essa risiedono i nostri istinti e le nostre passioni piu elementari, e da essa viene tutto il desiderio. L’Io si separa dalI’Es e lavora per tenerlo sotto controllo. Nella pratica, i suoi obiettivi non sono tanto diversi. Anche l’Io vuole che i propri bisogni siano appagati, ma al tempo stesso si preoccupa del modo in cui vengono appagati. Media fra l'Es e il mondo esterno, prowedendo a un certo controllo razionale per mettere a fuoco e imbrigliare le pulsioni dell’Es. Il Guerriero collabora a questo compito. Quando il Guerriero agisce nell’individuo esclusivamente in termini di autointeresse, aiuta a sviluppare la forza del nostro Io; quando ci aiuta ad agire moralrnente 0 ad assistere gli altri, aiuta a sviluppare il Super Io. Ai livelli inferiori, il Super Io é determinato dai valori dei genitori e della comunita, e dalle loro nozioni di cosa potrebbe essere bene per gli altri. Le loro opinioni formano un ideale dell’Io. Questo ideale per noi puo essere oppressivo perché ci porta a reprimere 0 a rifiutare elementi della nostra natura che non rispondono. Se interiorizziamo quegli atteggiamenti, il Super Io puo punirci quando Ii violiamoz ad esempio, se abbiamo una relazione che il Super Io non approva, possiamo star male 0 addirittura sabotare la relazione per punire la deviazione dall’ideaIe delI’Io. A un livello superiore, il Super Io riflette i nostri propri valori, non solo quelli dei nostri genitori o della cultura, ed é essenzialmente assai simile alla coscienza. L’/Ingelo custode _ L’AngeIo custode si associa agli aspetti piii gentili del Super Io e ci aiuta a sviluppare il senso della moralita e della premura per gli altri.
L'Io: proteggere il bambino interiore
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L'Angelo custode si preoccupa non soltanto dei nostri propri figli o dei nostri compagni di lavoro, ma del bene dell’umanita. Prova compassione per il pianeta e preoccupazione per il danno che l’umanita ha inflitto ed e disposto a sacrificarsi per guarirne le ferite. Soffre apprendendo che in altre parti del mondo la gente é affarnata, o che nel paese in cui vive c’e chi non ha casa, e ci stimola a fare qualcosa al rigiardo. L’abilita dell’Angelo custode a sacrificate il bene individuale per quello generale e la capacita di educate e confortare gli altri sono essenziali per sviluppare una psiche in cui ci sia spazio tanto per I'Io che per Io Spirito.
ESSERE
PRONTI
AL
VIAGGIO
L’Innocente e l’Orfano ci preparano al Viaggio insegnandoci il discernimento e aiutandoci a distinguere chi ci puo aiutare da chi ci tenta. II Guerriero ci educa alla lotta e sviluppa il nostro coraggio, l’Angelo custode ci insegna l'umanita e la compassione. Mentre stiamo costruendoci queste doti, sperimentiamo spesso la ‘via delle prove’. Di regola, non percepiamo il suo ruolo di iniziazione eroica: abbiamo solo l’impressione che la vita sia terribilmente dura. Quando udiamo la ‘chiamata alla ricerca’ e incominciamo il nostro Viaggio di Cercatori, generalmente veniamo messi alla prova, perché possiamo vedere se siamo adeguatamente preparati. Ad esempio se riusciamo a distinguere i tentatori dalle guide e a riconoscere chi fuggire da chi seguire, scopriamo se abbiamo imparato le lezioni dell’Innocente e dell’Orfano. Quasi sempre abbiamo bisogno di provare il nostro coraggio affrontando un drago (un evento, persona o situazione che ci terrorizza). E quasi sempre siamo messi in condizione di dirnostrare la nostra compassione. Nelle fiabe, l’Eroe incontra u.n vecchio mendicante e divide con lui il suo ultimo pezzo di pane; il mendicante, naturalmente, ricompensa alla fine l’Eroe, donandogli un qualche oggetto magico che favorisce il successo del Viaggio. Nella vita reale, questo corrisponde a superare il proprio vantaggio individuale, o a seguire l’irnpuIs0 del cuore ad aiutare qualcuno anche se cio richiede notevole sacrificio, o a comportarsi semplicemente con gentilezza nei confronti del proprio prossimo nella vita di tutti i giorni. Generalmente il nostro Viaggio non va avanti fin quando, attraverso il modo in cui affrontiamo queste prove, noi non dimostriamo che Ia preparazione é riuscita. Quando abbiamo superato tutti questi esami, siamo pronti all'esperienza della metamorfosi, a morire a cio che siamo stati e rinascere a un nuovo livello di esperienza.
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L'Io: proteggere il bambino interiore
La danza dell'Io, del Se’ e dello Spirito LIIOI
STRUTTURA
PER
LO
SPIRITO
Sebbene l’Io sia stato spesso considerato nemico dello Spirito, in realta esso ci aiuta a creare e mantenere i nostri confini - il nostro senso di dove finiamo noi e iniziano gli altri. Questa chiarezza ci permette di aprirci alla visione spirituale. Correttamente sviluppato, l’Io cresce ma a un certo punto si svuota, diventando un recipiente capace di contenere lo Spirito senza che si rischi il crollo fisico, psichico 0 mentale. Senza una solida struttura su cui fondarlo, non puo esserci un reale sviluppo psicologico e spirituale. Il confronto con l’inconscio o col transpersonale puo far saltare un Io non adeguatamente sviluppato e sfociare nella psicosi. Perché allora si é detto tanto male dell’Io? Perché lo si e tanto spesso collegato all’egotismo? Perché tanti saggi di ambo i sessi hanno sostenuto che occorre rinunciare all’Io per trovare i.l proprio vero Sé e arrivare all’illuminazione spirituale? La risposta e che e stata malcompresa la natura dell’Io. E questo in primo luogo perché la maggior parte degli Io che incontriamo non e molto evoluta: si sente minacciata dal processo di individuazione, dalla connessa esplorazione del materiale in precedenza rimosso, da qualsiasi senso di unione con l"altro da sé’. L’Io primitivo ha semplicemente paura: paura che le qualita eventualmente emergenti possano metterlo nei guai nel mondo esterno e soprattutto che lo inghiottiscano. L’Io al suo stato piu grezzo é anche egotista: vuole prendersi il merito di tutte le conquiste del nostro Sé pit‘: profondo e insieme negare l’esistenza di ogni cosa all’infuori di sé. A un certo punto l’Io puo rivoltarsi contro Ia psiche: poiché suo compito e proteggere la psiche, l’Io ne conosce tutti i punti deboli, per cui se vuole bloccarne l’azione sa esattamente quale tasto premere. Il modo piu semplice di confrontarsi col terrore di un Io immaturo di fronte al cambiamento é osservarlo con distacco. II modo piu efficace, tuttavia, e ricordarsi che l’Io e nostro alleato e ha bisogno di essere stimolato a lavorare a favore e non contro la nuova necessita. L’Io puo anche aver bisogno di essere sollecitato a lavorare al rafforzarnento del recipiente, sviluppando una struttura e un senso di chi siamo piu chiari, in modo da esser forte abbastanza per fare spazio a un rapporto umano autentico, alla visione spirituale profonda c a una maggiore autenticita e completezza. Generalmente si tratta di rafforzare i nostri confini aumentando la nostra consapevolezza di dove noi finiamo e cominciano gli altri, o di dove la nostra mente cosciente ha perso il controllo e l’inconscio si e impossessato della nostra vita. La seconda ragione per cui l’Io é stato malcompreso e che un Io
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maturo minaccia molte delle nostre istituzioni sociali. La maggior parte delle persone passa dalla dipendenza passiva rispetto ai genitori e ad altri adulti alla dipendenza dalle scuole o dall’universita, dall'istituzione sanitaria, dai mezzi di comunicazione, dal governo, dalle istituzioni religiose 0 dai leader carismatici. In molti periodi e in molti paesi, attraverso il corso della storia, non e stato dato alcun valore né tanto meno importanza allo sviluppo dell'Io come struttura personale. Per la maggior parte della gente le istituzioni hanno servito allo scopo. La vita psichica e spirituale E: stata incanalata attraverso il contenitore di un’istituzione religiosa, la ‘verita’ attraverso le scuole, le universita, gli organismi politici o religiosi e via dicendo. L’idea dell’individuo che si assume la responsabilita di prendere le proprie decisioni e storicamente nuova, fa parte della nascita della democrazia a livello politico, di quella dell’individualismo a livello filosofico e, a livello psicologico, della relativamente recente importanza data allo sviluppo dell’individualita. Oggi, esattamente come la maturita richiede che ritiriamo la nostra dipendenza dai genitori, per crescere e poter contare su noi stessi, alla stessa maniera dobbiamo da ultimo diventare capaci di esercitare il nostro giudizio senza dipendere dalle istituzioni sociali fondamentali. Il capitolo che segue introduce al mondo dello Spirito e invita a penetrarne i misteri. Prima di imbarcarsi in questo viaggio, tuttavia, e bene ricordare l’importanza dell’Io. La crisi culturale piu vistosa del nostro tempo consiste nel fatto che persone i cui Io non hanno avuto un sufficiente sviluppo sono considerate, 0 addirittura costrette a essere, autonome e indipendenti. In mancanza di un sostegno istituzionale che favorisca questo sviluppo, queste persone girano a vuoto, cadono preda di leader carismatici o soccombono alla tossicodipendenza. Cio che si chiede aIl’individuo oggi é molto.’ Questo libro e un aiuto per il nostro Viaggio; intraprendere quel Viaggio con il sostegno di un gruppo puo esserne un altro. Prima di partire per il Viaggio, dovete avere il consenso del vostro Io razionale. Lo Spirito non ha bisogno di questo libro; conosce la strada. Ma lo Spirito ha bisogno che l’Io l’accompagni, poiché e l’Io, l’Io pratico e terra-terra che si prendera cura che i viaggi dello Spirito non devastino indebitarnente la nostra vita.
Lo Spirito: accedere ai misteri
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Lo Spirito: accedere ai misteri
Lo Spirito é la parte della nostra psiche che ci collega con l’eterno e ci fa sentire che la nostra vita ha un valore e un senso. Nella psicologia junghiana il termine Spirito é usato a volte come sinonimo della stessa psiche, a volte per rappresentare l’inconscio collettivo da cui emergono gli archetipi. Nel pensiero religioso viene chiamata Spirito Ia parte dell’essere umano che e irnmortale e capace di crescita e di evoluzione spirituale.‘
Non é necessario credere in Dio nel senso convenzionale della religione e neppure credere in una vita al di la per sviluppare il nostro Spirito. Nel momento in cui sentiamo il bisogno di conoscere il senso della vita in genere e della nostra vita in particolare, nel momento in cui aneliamo a un’unione col cosmo o contempliamo la nostra mortalita, noi siamo mossi dallo Spirito. Talvolta lo Spirito rende possibile un senso di unita o di contatto spirituale, e piu spesso un senso di legame profondo con un altro essere umano. Paradossalmente, l’istituzi0ne di confini operata dall’Io ci petmette di rischiare il legame, perché ci libera dal terrore di essere inghiottiti o di perderci. Nel mondo moderno, a volte ci mancano addirittura dignitosi parametri mentali per riflettere sul nostro Spirito. L’esperienza piu importante che abbiamo di quest’ultimo puo essere in negativo: la sensazione che nella vita ci manca qualcosa. Poiché la nostra societa nega lo Spirito, ne facciamo esperienza soprattutto nei momenti di crisi, tanto a livel.lo di salute fisica che a livello morale. Molti, ad esempio, sentono lo Spirito solo attraverso Pautodistruttivita: le dipendenze chimiche, il senso di alienazione, i comportamenti ossessivi. Pure e durante le grandi crisi della vita che l’individuo anela a un senso e all’unione col cosmo. Lo Spirito si manifesta nelle fasi di passaggio della vita umana: dall’infanzia alla puberta, dall'adolescenza alla prima eta adulta, poi alla maternita-paternita, alla mezza eta, alla senilita e infine alla morte. Questi sono
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i momenti di ‘liminarita’, 0 del ‘sostare sulla soglia’, in cui un’identita é caduta ma non ne é ancora subentrata un'altra. Questi sono anche i momenti in cui quasi sempre si anela fatalmente al contatto con qualcosa di trascendente. Molte culture hanno sviluppato rituali e miti sacri per mediare e in qualche modo addolcire questi passaggi, per rendere piu agevole il nostro movimento da una realta a un’altra. Sono di sicuro la mancanza di tali rituali e la relativa mancanza di considerazione per la dimensione spirituale tipici dell’attuale societa laica a rendere questi passaggi tanto difficili e solitari. Per quanto entro certi limiti la sofferenza e la solitudine siano inevitabili in ogni cultura, la sofferenza si puo attutire se c’é una struttura che ci aiuta a capire cio che ci sta succedendo.
L’lNIZlAZIONE Alcune culture hanno creato particolari esperienze, non collegate al passaggio all’altra vita, di iniziazione ai sacri misteri dello Spirito. I grandi culti misterici del periodo ellenistico in Grecia, Siria, Anatolia, Egitto e Persia, ad esempio, erano iniziazioni segrete intese ad aiutare l’individuo a liberarsi dalla realta comunemente accettata per vedere e udire le antiche verita spirituali. Scopo dell’iniziazione e aiutarci a riconoscere il senso razionale e profondo che nella nostra vita ha l’esperienza in essa simboleggiata. I non iniziati fanno anch’essi esperienza dello Spirito, ma mancano di riconoscerne il significato e il potere. L’iniziazione rende quelle esperienze coscienti, non nel linguaggio delI’Io ma in quello dello Spirito: attraverso il mito, il simbolo, il canto, l'arte la letteratura, il rituale. I1 Viaggio dell'Eroe e un’iniziazione alle realta del viaggio spirituale. Esso richiede che instauriamo e quindi abbandoniamo deliberatamente il controllo sulla nostra vita, che mettiamo da parte il nostro orrore davanti alla morte, al dolore e alla perdita per sperimentare la totalita della vita. Per fare questo, dobbiamo arnpliare l’angusta visione del nostro Io. Dobbiamo lasciar andare il sentirnento, la sicurezza, la prevedibilita, la stessa nostra preoccupazione per la sicurezza fisica, l’efficienza e la virtii. Facendo questo, usciamo dal dualismo del bene/male, io/tu, noi/loro, luce/tenebre, giusto/sbagliato per entrare in un mondo governato dal paradosso. L’etica del Viaggio é esigente e assoluta, ma é un’etica diversa da quella dell’Io. La nostra normale coscienza egoica desidera Yimmortalita, la sicurezza dalla sofferenza, il successo, la ricchezza, l’amore. Piu importante di tutto, per l’Io il mondo deve avere un senso.
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Lo Spirito: accedere ai misteri
La danza dell'Io, del Sé e dello Spirito
Il Viaggio esige che mettiamo tutti questi interessi da parte e vediamo la verita dello Spirito: l'essenza della vita E: mistero. La verita dello Spirito non deve necessariarnente avere un senso dal punto di vista razionale deIl’Io. E bene essere “sani, ricchi e saggi", ma cio che ci rende vivi e reali e viaggiare nei misteri centrali della vita, dove impariamo a conoscere la frantumazione, la morte, la dissoluzione, il sesso, la passione e l’estasi, e vediamo la bellezza di tutto questo. Privi dello Spirito, ci sentiamo come automi. Facciamo i movirnenti giusti, ma é movimento senza significato. Possiamo addirittura passare attraverso molte delle esperienze dell’iniziazione, ma siamo talmente tagliati fuori dal nostro Spirito che non ci accade nulla e non subiarno alcuna trasformazione. Pure ci sono date tante possibilita. Non é veramente mai troppo tardi. Entriamo e rientriamo nei misteri molte volte, a livelli di comprensione sempre piu profondi. Non ea altra pena per non entrare in contatto col proprio Spirito che il costante senso di mancanza di significato della propria esistenza, che e una pena di per sé sufficiente. Diventare reali L’iniziazione comincia nell’infanzia con le nostre prime esperienze di confusione, sofferenza, intenso amore, intenso desiderio e frustrazione. Per i bambini, la metafora piu immediata di quest’esperienza iniziatica é il processo dell’animarsi e diventar vivo di un oggetto o di un giocattolo. Pinocchio é un famoso esempio di racconto per l’infanzia che tratta il processo del diventare reale. Nel libro, il falegname Geppetto anela ad avere un figlio e fabbrica il burattino Pinocchio ricavandolo da un blocco di legno. Ed ecco che appare la Fata dai Capelli Turchini e regala al burattino la facolta di muoversi da solo. Insieme, Geppetto e la Fata dai Capelli Turchini (simboli rispettivamente dell’Io e dello Spirito) possono fare un buon burattino, ma solo Pinocchio puo conquistarsi il diritto a essere reale. All’inizio, il protagonista é un ‘bravo’ burattino e fa tutto quello che ci si aspetta che faccia. Il suo primo segno di indipendcnza E: un atto di disobbedienza e tradimento nei confronti di Geppetto, della Fata dai Capelli Turchini e dellasua fragile coscienza rappresentata dal Grillo Parlante. Parte con la ‘cattiva compagnia’ di Lucignolo per il Paese dei Balocchi. Come la maggior parte di noi, quando comincia a voler seguire la sua strada e fuorviato da attrazioni di ordine inferiore (mangiare dolci e distruggere la proprieta). Pinocchio scende nelle profondita della ricerca del piacere dei sensi, ma ne fugge giusto in tempo quando si accorge che lui e i suoi amici
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stanno trasformandosi in asini. Quest’esperienza sconcertante lo scuote talmente che incomincia a vedere il mondo con occhi diversi. L'iniziazione di Pinocchio ai misteri si svolge in quattro fasi. Prima, vede la Fata dai Capelli Turchini e apprende che ha il potenziale per diventare un ‘ragazzo vero’. Questo e l’invito alla ricerca. Seconda, si concede di sperimentare le proprie qualita ombra e la distruzione che causano. Terza, dentro il ventre della balena prende coscienza di quanto voglia bene a Geppetto e di quanto ne sia amato. Finalmente, al suo ritorno, la Fata dai Capelli Turchini lo trasforma in un ragazzo vero perché se ne é guadagnato il diritto: ha fatto l’esperienza della vita. Ha sofferto. Ha imparato a vedere con occhi piu limpidi e quindi a distinguere i piaceri meschini dalla vera felicita, e si e conquistato la capacita di amare veramente. Ha imparato ad assumersi la responsabilita delle proprie azioni senza cedere alla vergogna o al rimpianto. In poche parole, e diventato reale. Sul piano sirnbolico, vivere al puro livello dell’Io e come essere un robot, un giocattolo, un qualsiasi oggetto inanimato. La sete che proviamo e quella di un’esperienza piu autentica. La ricerca col suo richiamo allo Spirito é solo il primo passo verso questa autenticita. L’iniziazione fa traballare il nostro modo di vedere il mondo e ci chiede di metterci in contatto con il nostro sapere piu profondo per capire che cosa ci stia accadendo. Questa iniziazione puo in qualche modo anticipate l’esperienza della sofferenza e della perdita tipiche deIl'archetipo del Distruttore, la capacita di amore e rapporto profondo che si associano all’archetipo dell’Amante (Eros), e infine l’unione col proprio Spirito che permette la nascita del nuovo Sé (il Creatore). Accedere ai misteri L’accesso ai misteri — attraverso la terapia analitica 0 il misticismo, 0 con l’esperienza diretta dell’amore e della morte nella propria esistenza — equivale a imparare ad accettare e amare la vita nel corpo e su questa terra. L’essere pienamente presenti nel corpo non si oppone in nessun modo alla possibilita dell'immortalita dello Spirito, perché il corpo e l’espressione dello Spirito e quindi parte di esso. II nostro Spirito ha bisogno del nostro corpo perché possiamo partecipare al ciclo del nascere e morire cosmico e in tal modo divenire piu pienamente il nostro Sé. Quando lasciamo andare tutto cio che della nostra vita e della nostra coscienza deve morire e ci apriamo a cio che deve nascere, impariamo a provare lo stupore e il timor sacro che la volontaria partecipazione a questo ciclo cosmico puo portare. E tuttavia difficile per il nostro Io comprendere la sofferenza dello
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La danza dell’Io, del Se e dello Spirito
Lo Spirito: accedere ai misteri
Spirito, comunque si presenti. L’Innocente e incline a negare le verlta spiacevoli e ad avere semplicemente fede. L’Orfan0 vede la sofferenza e la morte come riprove che la vita é ingiusta. L’Angelo custode e Guerriero cercano entrambi di proteggere il mondo dalla sofferenza — tl Guerriero attraverso l’eliminazione della sua causa, l’Angelo custode facendosi carico della sofferenza stessa per salvare gli altri. . La nostra psiche vuole semplicemente andar oltre quelle esperlenzee andar in cerca dello stato di estasi che le trascende tutte. C’e ampla testimonianza da parte di mistici e saggi di tutti i tempi che questo e possibile, ma non a.ll’inizio. L’unica via per uscire dal paradosso e quella che lo attraversa. II disorientamento come erperienza iniziatica
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gie tuttavia possono funzionare da boomerang. I1 disorientamento, lo stato della confusione e dell’alienazione mentale, non e di per se stesso iniziazione. L’iniziazione si ha soltanto quando siamo sconcertati al punto da dover iniziare a cercare un senso a un livello piu profondo. La sfida per l’iniziato e non voler pretendere che la propria vita in quel momento sia sotto controllo, ma restate col senso di disorientamento e di impotenza e aprirsi a una profonda conoscenza interiore di che cosa si deve vedere che non si vedeva prima. In questi momenti Ia mente razionale é tentata di provare a immaginare come uscire da tutto cio. Non c’e niente di sbagliato nelI’analizzare e lavorare mentalrnente sulle situazioni, ma questa tecnica appartiene a.llo sviluppo dell’Io. Per quanto si voglia razionalizzare, le strategic duramente conquistate dall'Io sono semplicemente inadeguate a comprendere
la vita al livello dello Spirito.
Per ogni esperienza iniziatica e essenziale un mutamento di prospettiva. Dobbiamo imparare a vedere, udire e pensare in l'I1OCll'CI1_€ ct rendono accessibili nuovi livelli di esperienza. Per quelli Che I1 rlC€l'C8H0. esistono vari generi di pratiche iniziatiche mirantl ad alterare lalpercezitr ne. La maggior parte dt noi, tuttavia, non sceglie consapevo ente a propria iniziazione. Si ha l’1mpresstone che questa semplicemente capiti’, e spesso e un vero e proprio shock. _ _ LO A volte lo shock e fistco. Paolo e folgorato via dl_ Damasco. I sciamano di Clan of the Cave Bear, d1 Jean Auel, e stato colptto dal fulmine quando era bambino. Ma il trauma puo anche essere pS1Cl1lC0. Nella Genesz, Giacobbe 1 sfuggendo all’ira del fratello, si addormenta e sogna . una scala _ che sale al paradiso. E preso dal pamco quando st accorge che s1 trova nel punto in cui il ciclo tocca la terra. In realta, not siamo tutti pirrnan i_ __ i i __
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(Sicutezza) (Identita) (Responsabilita) (Autenticita) (Potete) (Liberta)
Segui le istruzioni e rifletti sulle domande che seguono: 1. Traccia un cerchio attomo ai totali di 44 o piu punti, o al punteggio totale piu alto. La tematica collegata alla coppia o alle coppie relative é importante nella tua vita attuale? (Ad esempio, se il punteggio totale piu alto riguarda la coppia Sovrano Mago, la rivendicazione del tuo potere nel mondo é attualmente fondamentale nella tua vita?). 2. In ciasctma coppia, cerchia l’archetipo che risulta dominante nella maggior parte delle situazioni (di regola l’archetipo col punteggio piu alto). Possiedi anche in certo grado l’altro archetipo della coppia? 3. Nota se hai un punteggio all’incirca eguale in entrambi archetipi di una coppia. Considera se gli archetipi opetano indipendentemente (e
Nell’infanzia il problema fondamentale e quello della sicurezza, e il nostro compito é di evolverci dalla dipendenza all’interdipendenza. Siamo aiutati in quest’opera dall’Innocente e dall’Orfano interiori. La felice risoluzione di queste due energie archetipiche si ha nel momento in cui riusciamo a valutare esattamente le situazioni e sappiamo quando possiamo fidarci e quando no. Quando ci fondiamo sul nostro Innocente, tendiamo all’ottitnismo e possiamo essere eccessivamente fiduciosi nei confronti degli altri e poco attenti ai potenziali rischi del1’ambiente. Quando ci lasciamo guidate dal1’Orfano, tendiamo a essere piu consapevoli dei pericoli e delle minacce, piu pessimistici e meno capaci di fidarci, anche nei casi in cui obiettivamente lo potremmo.
Scrivi il tuo attuale punteggio IME nell'apposita casella. Cetchia quindi l’archetipo che é stato, e, o presumi sia il piu attivo in questo stadio della tua vita. Innocente
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Otfano
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Se il tuo bambino interiore e 1’Innocente, significa che tendi a essere supetottimista e a trascurare i possibili pericoli. Puoi anche provare un forte fastidio nei confronti delle persone negative o lamentose, e accontentarti molto facilmente. Anche quando ti accade qualcosa di terribile, sai che evidentemente c’é un fine dietro - e che presto lo scoprirai. Se il tuo bambino interiore é l’Orfano, tendi naturaltnente a drammatizzare i problemi della vita. Ti senti spesso impotente 0 maltrattato dalla vita. Vorresti che gli altri ti aiutassero di piu, ma anche quando lo fanno, non ti sembra mai abbastanza. O ti puo accadere di dare continuamente agli altri l’aiuto che tu stesso ameresti avere, ma hai 1’impressione che anche questo non basti mai ad arginare la sofferenza. Se hai anche svilup-
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pato il Guerriero e l’Angelo custode, e probabile che tu non ammetta con nessuno, neppure con re stesso, questa sensazione profonda. I1 fatto é che, se sei realmente sincero con te stesso, di regola ti senti bistrartato dalla vita e vedi poche possibilita di ottenere cio che veramente vuoi. Puoi avere addirittura rinunciato a chiederti che cosa vuoi, dato che l’ottenerlo ti sembra totalmente fuori questione. E possibile che ti senta insieme invidioso e irritato di fronte ai tipi Innocente, tanto piu ottimisti, che ti appaiono persi in un mondo di sogni ma in quell’autoinganno piu felici di te. Risoluzione La risoluzione degli opposti si esprime miticamente nell’immagine del Divino Bambino, che incatna la perfetta innocenza congiunta al vedere e comprendere il mondo qual é, e insieme pieno di compassione e di empatia per gli altri e la loro sofferenza. 11 Divino Bambino compare in molte mitologie, ma e particolarmente presente nella nostra cultura con la celebrazione del Natale. L’immagine del Cristo bambino combina gli aspetti dell'Innocente e dell’Orfano. Gesu Bambino é Innocente in quanto totalmente puro e senza colpa. E Otfano in quanto illegittimo, nato in una stalla, e destinato al sactificio (“Padre, Padre, perché mi hai abbandonato?”). Quando riusciamo a vedere il dolore e la sofferenza tanto dentro che intomo a noi, e cio nonostante a trovare la speranza e la fede per donare l’uno all’altr0, vuol dire che abbiamo integrato in noi l'Innocente e l’Orfano. Cio produce un senso di chiarezza. Nel Viaggio dell’Eroe, l’integrazione dell’Inn0cente con l’Qrfa.no si manifesta quando l’Er0e riesce a vedere senza le distorsioni di un ingiusto ottimismo 0 di un ingiusto pessimismo. Come conseguenza, riesce a valutare correttamente di chi fidarsi e di chi diffidare e a compottatsi con discernimento. La virtu collegata alla positiva integrazione di questa coppia e il discernimento. Da bambini, eravamo portati a fidarci di chiunque, e i genitori dovevano dirci di non accettare catamelle dagli sconosciuti. Poiché nel pensare i bambini sono concreti e dualistici, inoltre, tendevamo a dividere le persone in due categorie: i buoni e i cattivi; le mamme buone e le mam_me cattive; le streghe e le fate madrine; gli amici e i nemici. Se nell’adolescenza continuiamo su questa linea vediamo due tipi di donne: le vergini e le puttane (0 ai nostri giorni, quelle che vanno a letto solo con l’uomo che amano e quelle che “se la fanno con tutti”); vediamo due tipi di uomini: i mascalzoni (che ti violentano 0 ti seducono) e i bravi ragazzi (che ti salvano e diventano dei bravi mariti). Gli insegnanti e chiunque ha l’antorita sono assolutamente bravi 0 saggi, o non lo sono del tutto.
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La risoluzione definitiva del dualismo Innocente/Otfano arriva non solo quando riusciamo a distinguere il buono dal cattivo, ma quando gli stessi dualismi cominciano a stemperarsi e noi riconosciamo e accettiamo totalmente il misto di bene e di male che c’e in ogni essere umano, compresi noi stessi. A questo punto ci rendiamo conto che le cose sono piu complicate di quanto avessimo pensato a prima vista. Il problema non e tanto di chi fidarci, ma quanto e in quali citcostanze costui e affidabile. Puoi contare che tuo padre ti tiri fuori dai guai se hai bisogno di soldi, ma non che ti dia sostegno morale. Ti puoi fidare di te per quel che riguarda il non eccedere nelle spese, ma non per quanto riguarda il riuscire a non mangiare cioccolatini se li tieni in casa. Piu avanti, seguendo il polo dominante fra i due opposti, tendiamo a oscillate fra entrambi in una sorta di altalena, fino a quando i due poli non si integrano. Entriamo nell’Innocente e crediamo indiscriminatamente, dopo di che sperimentiamo l’inevitabile delusione di quando qualcuno non vive all'altezza delle tue aspettative. A quel punto ci spostiamo all’Orfano e diventiamo molto pessimisti. Pero ea qualcuno che viene in nostro aiuto, ed ecco che noi lo portiamo alle stelle — solo per esserne successivamente delusi. E cosi via. Sviluppare una serie di aspettative piu equilibrate nei confronti della vita, secondo cui tutte le persone e le esperienze portano insieme gioia e sofferenza, aiuta a integrare l’Innocente e l’Orfan0, pet cui smettiamo di fare avanti e indietro fra i due. Fintanto che non sperimenteremo questa integrazione, il nostro bambino interiore sara perennemente indeciso. Vivremo in una condizione di parziale diniego 0 sperimenteremo una costante delusione. E l’accettazione della vita nella sua molteplicita quello che da al Bambino Divino quell’espressione di soddisfazione e di pace. Quando l’Innocente e l’Orfano si integrano, il nostro bambino interno si sente come un Bambino Divino, e non resta piu sconcettato né ha piu paura di vedere le difficolta e le sofferenze della vita. C’e in noi un sotterraneo senso di sicurezza, anche nel momento in cui riconosciamo e ci confrontiamo con realta esterne difficili. A quel punto il nostro bambino interiore puo diventare una fonte di pace e di oggettivita anziché di vulnera-
bilita. L’ADOLESCENZA E I PRIM1 ANNI FRA I VENTI E I TRENTA
Dall’adolescenza fin verso i ventidue-ventitré anni, vengono in primo piano il Cercatore e l’Amante, e ci aiutano entrambi a trovare la nostra
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identita, ma in maniera diversa. 11 Cercatore si preoccupa di piu dell’autonomia e dell’1nd1pendenza, e tende a temere il rapporto affettivo e i legatnrcon gli altri come qualcosa che richiede il sactificio della propria identita. L’Amante, viceversa, trova la propria identita scoprendo cio che ama. La conciliazione d1 questi opposti porta con sé la capacita di amare e d1 impegnatsi‘ pur mantenendo il senso della propria separatezza. Lungo ‘tutto ll corso della vita, se é il Cercatore ad avere il comando al nostro interno, noi tendiamo a scoprire la nostra identita diffetenziandoc1.dagl1 altri. Se invece e al comando l’Amante, scopriamo chi siamo da cio che amiamo. Generalmente nell’adolescenza e nella prima eta adulta, entrambi questi archetipi sono in funzione. Il Cercatore ci aiuta a staccarcl dai genitori e a cominciare a esplorare il mondo pet conto nostro. Non vogliamo che siano gli altri a dirci che cosa fare e che cosa pensare. _Saggiamo le varie opzioni e ci rifiutiamo di essere condizionati dal giudizio altrui. Esploriamo anche identita prowisorie vestendoci o pettmandoci in modi che i genitori trovano assurdi. Possiamo anche trovat gusto ‘a scioccare le generazioni piu anziane, e abbiamo l’impresstone d1 esprimere la nostra individualita anche quando essenzialmente ci comportiamo come tutti i nostri coetanei.
Segna tuo attuale punteggio IME nell’apposita casella. Quindi cerchia laarchetipo che e stato, e, o presumi sia 11 piu attivo in questo stadio della u v1 a. Cercatore
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Amante
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_ Questo e anche un periodo in cui siamo molto interessati ai sentiment1, all amore e al sesso. Quando ha inizio l’eta adulta, per lo piu, cominclanfo a essere sollecttatl ad ‘assumetci. degli impegni — a impegnarci in 1;_n avoro setio, in una carriera, 0 nei confronti d1 un partner stabile. uttavla, quest attivazione dell amante e d1 frequente in contrasto con il nostro perdurante mteresse alla ricerca. Spesso ci sposiamo o ci impeg_n1arr1o 1n un qualche rapporto serio, ma 1n quel caso ci mettiamo in una situazione conflittuale perche abbiamo la sensazione che l’altra persona c1 1mpr1g1on1._Una analoga situazione d1 ambwalenza sperimenteremo se ci impegniarno in un lavoro o H1 una carriera professionale, poiché stiamo ancsora ‘cercando d1 capire Cl'1l.S1al'I_10. C1 sentiamo vincolati, prigionieri. e viceversa 1r1 D01 predomma 11 Cercatore, possiamo tesistere all’irn-
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pegno nei confronti di un partner o di un lavoro, per continuare a esplorare le varie possibilita. Puo accaderci di fare un lavoro dopo l’altro, soltanto per provarli. Abbiamo una quantita di rapporti diversi, o magari nessuno. Possiamo a quel punto sentirci libeti, ma anche un po’ soli e sbandati. Possiamo anche scegliere per un certo tempo un modello e quindi passare all’altr0. Ad esempio, ci si sposa, si avvia la carriera e tutto il resto, ed ecco che emerge il Cercatore, che fa mollare tutto. O magari uno ha vagabondato tutta la vita, e tutt’a un tratto é preso dal desiderio acuto di impegnatsi e sistemarsi. I casi peggiori, comunque, sono quelli di chi non fa mai né l’una né l’altra cosa. Puo essersi sposato ed essersi messo a lavorare, ma solo perché lo fanno tutti, non per convinzione. Puo compottatsi da iconoclasta, ma non ha mai realmente cercato la propria identita. Per questa persona, il Cercatore e l’Amante possono emergere contemporaneamente all’improvviso quando, ormai avanti negli anni, abbandona una vita inautentica per scoprire chi e che cosa potrebbe arnare sul serio. A questo punto, come adolescenti, costoro possono fare esperimenti con la vita e agire con un’i.nsolita indifferenza all’opinione altrui: si comprano una macchina sportiva, si legano a una persona molto piu giovane o vanno appresso a un guru e alle sue esotiche pratiche spirituali.
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Riroluzione Nel Viaggio eroico troviamo gli opposti Cercatore/Amante come parte integrante della chiamata eroica a seguire la propria stella. Vale a dire che si e alla ricerca, ma in direzione e al servizio dell’amore. Troviamo anche la risoluzione simbolica nei tesori che gli Eroi scoprono. Sono tesori - come, ad esempio, il Graal 0 il pesce sacro dei miti della landa desolata - che sirnboleggiano la conquista della vera identita e la connessione con l’amore trascendente. Gli Eroi spesso si mettono alla ricerca per trovare la loro vera famiglia, owero il luogo in cui si sentono autenticamente se stessi e a casa. Inizialmente, hanno come l’impressione di essere nella famiglia e nel posto sbagliato: possono adattarsi e avere l’amore, o essere fedeli a se stessi. I1 felice completamento del Viaggio permette loro di trovare un gruppo familiare ir1 cui possono contemporaneamente essere se stessi ed essere amati. La qualita associata a questa coppia di conseguenza e l"identita’, un senso di autonomia che si manifesta nell'impegno concteto nei confronti del prossimo, del lavoro, di un luogo, di un’ideologia. La risoluzione della dualita é rappresentata simbolicamente dall’imma-
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gine della Terra Promessa, che é l’archetipo allargato della vera famiglia. Se pensiamo alla storia narrata nell’Erodo, Mose e Ebrei dovettero lasciare l’Egitto per due ragioni. Primo, in Egitto erano schiavi e avevano bisogno di esser liberi. E la motivazione del Cercatore: essere libero dai vincoli, dalle strutture limitanti. Secondo, dovevano poter essere fedeli a se stessi servendo il Dio che amavano. E questa e la motivazione dell’Amante. Nella vita di tutti i giorni, la Terra Promessa é per noi il luogo dove potremmo essere libeti — che significa che potremmo esprimere il nostro vero Sé senza essere limitati da un ruolo stabilito o da aspettative precostituite - e amare ed essere amati. Fin tanto che in noi c’e conflitto fra il Cercatore e l’Amante, ci é impossibile raggiungere la Terra Promessa. La libetta continua a sembrarci atida e l’amore imptigionante. E per questo che il popolo ebraico dovette passare quarant’anni nel deserto. In primo luogo cosl ebbero il tempo di liberarsi dalle abitudini della schiavitu e di diventare veramente liberi. In secondo luogo dovettero cessate di ticorrere ad altri dei: dovettero imparare a rispettare l’impegno alla via che avevano scelto. Quando impararono a essere libeti e a impegnatsi, entratono nella Terra Promessa - esattamente come puo farlo ciascuno di noi. Troviamo la Terra Promessa solo quando siatno capaci al tempo stesso di essere fedeli a noi stessi e di dedicarci alle persone e alle cose che amiamo. La conquista della propria Terra Promessa puo manifestatsi quando ci si stabilisce nel posto e con la gente che si ama, 0 puo essere uno stato interiore che ci segue dovunque andiamo.
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INIZI
DELL'ETA
ADULTA
Gli anni fra l’inizio dell’eta adulta e il passaggio della meta della vita ci danno Poppottunita di imparare a farci le ossa per affrontare le difficolta e le responsabilita della vita in maniera tale da lasciare un segno nel mondo. Il Guerriero e l’Angelo custode ci fomiscono due modalita per farlo. Tanto il Guerriero che l’Angelo custode sono responsabili, lavotano sodo e si preoccupano di proteggere il regno. Cio significa proteggere in particolare il bambino interiore ed esteriore, cosa che il Guerriero fa attraverso l’affermazione e la lotta e l’Angelo custode attraverso la premura e il sactificio di sé. Insieme, essi ci insegnano la virtu della responsabilita. Nel corso della vita, comunque, e inevitabile che uno dei due sia al comando. Se é al comando il Guerriero, pteferiremo agire nel mondo attraverso l’affetma-
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zione di noi stessi, la conquista, la competizione. Se l’archetipo dominante é l’Angelo custode, sara privilegiata la tendenza a dare, a prendersi cura e sostenere gli altri. Se il Guerriero prevale eccessivamente, ci puo accadere di ‘vincere’ a spese di altri. Se e troppo forte l’Angelo custode ci puo accadere di aiutare gli altri a nostre spese. La qualita della responsabilita, di conseguenza, richiede un attento equilibrio. L’archetipo che domina in questo momento nella vita e pesantemente influenzato, nelle societa tradizionali, dai ruoli sessuali. L’Angelo custode coincide spesso col ruolo nutritivo e premutoso della madre, mentre il Guerriero coincide col ruolo di protezione che esercita il padre. Oggi, generalmente si presume che, maschi 0 femmine, noi adempiarno ad entrambi i ruoli. In realta tanto uomini che donne sono chiamati a essere Guerrieri nel mondo del lavoro e Angeli custodi a casa e con gli amici.
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Scrivi il tuo attuale punteggio IME nell'apposita casella. Cerchiaquindi l’archetipo che era, é, o s1 presume sara piu attivo a questo stadio della tua vita. Guerriero
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Angelo custode
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Noi sviluppiamo questi archetipi nel momento in cui ci dobbiamo assumere la responsabilita di altre persone. In realta, i genitori sensibili, gli insegnanti, i terapeuti, e i ditigenti di organizzazioni integrano elementi di tutti e due gli archetipi. Costoro possono contemporaneamente curate lo sviluppo individuale ed esercitare un certo controllo. Quando premiarno troppo il pedale soltanto su uno dei due archetipi, non solo la persona di cui ci occupiamo viene defraudata; ci sentiamo mutilati anche noi. Se ci concentriamo troppo sull’Angelo custode, possiamo provare enorme amore e compassione, ma spesso non siamo in grado d1 proteggere adeguatamente noi stessi 0 coloro che amiamo. Siamo travolti. Se ci concentriamo troppo sul Guerriero, a danno dell’Angelo custode, possiamo proteggere i nostri confini e anche raggiungere molto, ma a spese dell’aspetto umano della nostra vita. Spesso siamo cosi bruschi che feriamo gli altri. Poiché non sappiamo prenderci cura neanche di noi, tutti presi dai nostri obiettivi ci maltrattiamo: lavoriamo cosi spietatamente che ci facciamo venire l’infarto, o perdiamo i rapporti a cui piu teniamo perché stiamo sempre a lottare, competere e conquistate e non facciamo spazio alla premura e all’affetto.
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Onorare la diverrita‘. Trarforrnare il proprio mondo
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Risoluzione Durante il viaggio dell’Eroe, la soluzione di questo dilemma arriva quando l’Eroe uccide il drago non per vantaggio personale, ma per salvare la ‘fanciulla’ 0 una qualsiasi vittima in pericolo. In effetti, risolvere questo dilemma disponendosi a combattere per gli altri con sacrificio di sé é quello che la nostra cultura generalmente intende per eroismo. La risoluzione di questa dicotomia si rintraccia nella doppia immagine archetipica di Dio Padre, che esalta l’aspetto gentile e benevolo di Dio tanto quanto il suo potere, e della Dea Madre, che da la vita, la nutre ma la porta anche a fine. La Dea Madre é Angelo custode ma é anche enormemente potente. E Yorigine di ogni vita come anche di ogni morte 0 distruzione. Nella nostra vita terrena, la risoluzione di queste due energie
archetipiche ci permette di essere genitori ideali: per i nostri figli, per il nostro bambino interiore, pet chiunque sia affidato alle nostre cure. Nei primi anni della vita, ci affidiamo ai genitori perché si prendano cura di noi. In seguito intetiotizziamo il ruolo patentale e proteggiamo e accudiamo a noi stessi come avrebbero fatto loro. Da ultimo, siamo in grado di accedere a energie archetipiche che vanno oltre il genitore e ci aiutano a saper proteggere e accudire noi stessi e gli altri in modi che possono superare di molto le sue capacita.
IL
PASSAGGIO
DEI
QUARANTIANNI
Al passaggio della meta della vita, attorno ai quarant’anni, presiedono gli archetipi del Distruttore e del Creatore. Congiunti, questi archetipi ci aiutano ad abbandonare le identita che impieghiamo meta della vita a create (la nostra identita dell’Io) e ad aprirci a un piu profondo e piu autentico senso di Sé. Nel processo, scopriamo che dobbiamo lasciar andare molto di cio che pensavamo di essere, per ticreare la nostra vita. Questa trasformazione o rinascita che porta alla virt1‘1 dell’autenticita, richiede che si trovi e si esprima il proprio vero Sé a un livello piu profondo rispetto a quello dell’identita provvisoria trovata dal Cercatore e dall’Amante. Mentre l’identita definita dal Cercatore e dall’Amante ci dice su quali persone o cose dirigere il nostro impegno, il Creatore e il Distruttore ci aiutano a trovate come manifestare tale impegno nella vita di tutti i giomi e ci offrono quindi l’opportunita di esprimere la nostra natura a livello di impegno in una maniera propriamente nostra, non decisa dalla cultura.
Se na il tuo unte io IME nell’a osita casella. Cetchia uindi l’archetipo che e stato, e, 0 s1 presume sara piu attivo a questo stadio della tua vita. E
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Ad esempio, in uno stadio precoce della vita uno puo aver scoperto la sua identita e vocazione di insegnar1te, aver trovato una partner adatta a lui di cui e realmente innamorato, essersi sposato e aver messo su casa. Verso la meta della vita puo trovare un’altra e meno tradizionale espressione della propria vocazione di insegnante, magari come consulente o educatote, o sviluppando un insegnamento personale. Puo anche elaborare un modo di rapportarsi al coniuge o alla famiglia parzialmente o del tutto diverso, meno determinato dalla concezione di come dovrebbe essere e piu dai reali bisogni propri e alttui. Ci si puo accorgere all’impr0vviso che nessun modo d’essere va piu bene. Si puo dover trovare una nuova professione, o lasciare il marito 0 la moglie, o concordare con questo un rapporto totalmente diverso. O magari é il momento di trasformare radicalmente le proprie abitudini e il proprio modo di vivere. Se in noi predomina fortemente il Distruttore, troveremo relativamente facile rinunciare a quanto non serve piu alla nostra crescita, ma possiamo avere problemi a ricrearci e a trovare un nuovo senso di identita. Di fronte al vuoto che si é creato nella nostra vita possiamo perderci d’anim0. Se e il Creatore che ha un forte predominio possiamo essere bravi a elaborate possibili nuove identita, ma se non riusciamo a decidere quale lasciar andare, possiamo restare schiacciati dalle possibilita. Ad esempio, quando ha 1m forte potere il Distruttore e arriva la crisi dei quarant’anni, uno puo piantareil lavoro, rompere il mattimonio, lasciarsi dietro i beni, abbandonare le idee che hanno informato la sua vita fino a quel momento, e ritrovarsi con quasi nulla. (E se fino a quel momento la sua vita é stata falsa e non gli si confaceva neanche un po’, tutto questo puo andare bene). Se viceversa e il Creatore ad avere lo scettro del comando, uno non lascia andare assolutamente niente. Si limitera ad aggiungere alla sua vita cose su cose nella speranza che cio possa farlo sentir meglio. A questo punto si finisce con quella che Buckminster Fuller ha definito ‘stravagante complessita’. (Il che per un certo periodo puo anche essere positivo, se cio che dovremmo lasciare
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Dalla dualita all'unita: modello di uno stadio della vita
Onorare la diversita‘. Trasformare il proprio mondo 1
ci attira ancora. Ce lo teniamo mentre esploriamo nuove opzioni, ma la vita sara molto complicata). Risoluzione Quando si trova un soddisfacente rapporto di collaborazione fra i1 Distruttore e i1 Creatore interiore, il risultato é la capacita di ‘elegante semplicita’, la creazione di una vita in cui c’é tutto cio che ci occorre ma niente di piu. Si lascia andare quello che non ci va piu bene e si aggiungono altre cose - non indiscriminatamente: soltanto quelle cose che vanno bene a quello che siamo ora. Si ridefiniscono anche i rapporti con la gente, col lavoro, con le istituzioni in modo che rispondano meglio alle nostre esigenze di questa nuova fase della vita. Questa integrazione e incarnata nei miti delle divinita della fertilita — Cristo, Osiride, Inanna, Dioniso, Kore — che hanno incarnato i1 processo della morte e della rinascita, e in tutte 1e altre forme del1’atchetipo della rinascita. Troppo Distruttore ci porta perdita e morte, senza alcuna resurrezione. Troppo Creatore ci sovtaccarica di opzioni senza che ci possiamo liberate del superfluo. E un continuo nascere, senza mai morire. Viviamo in una cultura che onora la vita ma non la morte. I1 diniego della morte imperversa ovunque. Pure, se niente morisse, la nuova vita soffrirebbe. Succede come in quelle famiglie in cui si continua a far figli senza avere i mezzi per mantenerli, per cui poi li si manda nel mondo malnutriti e impreparati, o come con 1e persone che non riescono mai a lasciare un lavoro, un amico, un’ideo1ogia e di conseguenza non riescono mai ad andare avanti. In tutti questi casi, i1 diniego della morte causa una sorta di morte da vivi. La saggezza delle religioni della fertilita é nel comprendere 1’importanza tanto della nascita che della morte, e di onorate entrambi gli elementi della nostra vita. Se comprendiamo questo, possiamo armonizzare quelle energie, e sperimentare il rinnovamento nel momento in cui lasciamo andare quello che piu non ci serve per dare spazio alla nuova crescita. Nel Viaggio del1’Eroe, il Distruttore e i1 Creatore si evidenziano nel viaggio agli inferi, dove 1’eroe incontra la morte, e nel ritorno alla terra dei vivi. La virtu de1l’autenticita richiede a tutti noi di confrontarci con 1a nostra mortalita, poiché fin quando non riconosceremo concretamente che siamo destinati a morire non sentiremo l’impulso a essere pienamente quelli che siamo. Per la maggior parte delle persone, la decisione di concedersi di essere quello che si e e di avere cio che realtnente si vuole — anziché quello che la societa, l'istituzione religiosa, la famiglia 0
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amici itnpongono di volere - viene con laffacciarsi della consapevolezza che meta delle propria v1ta e passata. Non resta piu molto tempo. 7
LA
MATURITA
u Gli archetipi degli anni successivi a1 passaggio dei quarant’anni ci aiutano ad affermare i1 nostro potere e ad esprimere quel potere nel mondo. E i1 Sovrano che fa questo assumendosi 1’incarico, stabilendo ditettive, e mantenendo 1’ordine in un modo che prende in considerazione i1 miglior uso di tutte le risorse del regno (risorse interiori, di uomini, di denaro, di beni). I1 potere del Mago vi aggiunge la visione, la creativita e la volonta di trasformare la realta esistente o di creare qualcosa mai es1st1to prima, tenendo al tempo stesso in mente i1 bene generale. La virtu che il Mago e il Sovrano ci insegnano é 1a trasformazione, la capacita d1 collaborate a1 risanamento 0 a11’evoluzione del mondo. Se il Sovrano prende tutto 11 potete, s1 puo raggiungere 1’ord1ne ma a spese dell mnovazione. Se é 11 Mago a strafare, puo accadere che cerchiamo il nuovo a spese de11’armon1a e del1’equi1ibrio. Troppo Sovrano produce ristagno. Troppo Mago c1 getta nel caos. Ma insieme, essi collaborano a rmnovare 11 regno. Quello della maturita é i1 tempo in cui uno afferma il proprio potete. Molti tuttavia non lo fanno. In realta, invece di diventare Maghi o Sovrani, cominciano semplicemente a rinchiudersi e a rinunciare alla vita. Molti contano semplicemente i giorni che 1i dividono dalla pensione e dalla morte, o semplicemente continuano a fare la vita di sempre, che é una versione del diventare vecchi e morti. . Ma _que11i che fanno un buon uso della metamorfosi dei quarant’anni rivendlcano la facolta di crearsi una nuova vita — dando piu peso a1 potere sulla vita e sugli altri secondo lo spirito del Sovrano o battendo sulla trasformazione, come vuole i1 Mago. Tanto i1 Sovrano che i1 Mago unpatano a percepire la sincronicita e a capire che il mondo estemo tiflette nostro mondo interno: noi attiriamo quello che siamo. Se chi guida é 11 nostro Sovrano, lo vedremo essenzialmente in termini di responsabilita e riconosceremo di essere responsabili dello stato del nostro regno. Se 11 regno é una terra desolata cominceremo ad afftontare 11 problema facendocene carico. Quando e alla guida l’energia del Mago, invece, 11 vicendevole riflettetsi fra interiore ed esteriore e uno strumento d1 trasformazione. I1 Mago non e tanto interessato a essere visibilmente potente e responsabile, quanto a risanare e a trasformare.
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Onorare la divertiti. Trarformare il proprio mondo
Segna i1 tuo attuale punteggio IME nel1'apposita casella. Cetchia quindi l’archetipo che é stato, e, o s1 presume sara massimamente attivo in questo stadio della tua vita. Mago
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Sovrano
[3
Se i1 Sovrano ha un potere eccessivo, sei oltremodo consapevole della tua responsabilita rispetto alla tua vita, ma ti manca la capacita di guarirti o di trasformare il tuo mondo. Ti senti responsabile, ma non puoi farci niente. Se é i1 Mago ad avere troppo potere, puoi essere capace di guarire e trasfonnare te stesso e altri ma ti manchera i1 senso della responsabilita delle tue azioni, per cui rischi di provocare danni e distruzione.
Dalla dualita‘ all’unita‘: modello di uno stadio della vita
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sembrano tanto contraddittorie vengono da questi archetipi. Da un lato, la persona d’eta viene ritratta come il vecchio saggio o la vecchia saggia. Da11’a1tro, gli anziani vengono spesso liquidati e guardati con sufficienza perché considerati timbambiti 0 ‘nella seconda infanzia’. In effetti, in vecchiaia ci occorre tanto la presenza del Saggio quanto del Folle nella nostra vita. E non soltanto in vecchiaia ne abbiamo bisogno, ma ogni volta che abbiamo volutamente cessato di vedere la nostra opera in tetmini di realizzazione, si tratti di una realizzazione nell'ambit0 del lavoro 0 ne1l'educazione dei figli, 0 in tutt’e due le cose. Abbiamo dato i1 nostro contributo al mondo, abbiamo servito, abbiamo accettato le nostre responsabilita di guida nella fatniglia, nella comunita, sul posto di lavoro. Tutt’a un tratto e tempo di imparare a essere libeti, e a esserlo in un contesto che comprende la crescente accettazione della morte, tanto in termini di fine ultimo della propria vita che in quelli della piu immediata perdita dei sogni, delle illusioni e delle opportunita.
Risoluzione Tanto i1 Sovrano che i1 Mago sanno come fondare un regno sano, pacifico e prospero, e uniti possono collaborate a sanare il pianeta. L’archetipo che meglio incatna l’integrazione di queste qualita E: 11 Redentore del Mondo. Pensiamo ad esempio a Cristo che opera mitacoli nel momento piu alto del suo potere, e a come storicamente egli é stato visto tanto come ‘Signote’ che come ‘Redentore’. Si pensi anche alla tradizione buddhista del Bodhisattva, un essere totalmente realizzato che potrebbe evitare di tornare su questa terra, ma ci ritorna volontatiamente per servire e aiutare gli altri nel cammino. Si pensi ancora a11’enfasi che nella religione ebraica viene posta sul1"azione quotidiana’, il dovete che ognuno di noi ha di agire in modi che servano a redimete i1 mondo. Naturalmente, a1 loro ritorno, gli Eroi diventano ‘Redentori del Mondo’. Avendo compiuto i1 Viaggio, tomano al regno pet effettuare la sua trasformazione. Ognuno di noi diventa redentote del mondo quando si consente di rivendicare sinceramente il proprio potere di influenzate i1 mondo in cui vive, e agisce coerentemente con la sua essenza profonda, sapendo che quando lo fa si instaura sempre un effetto onda che influenza il mondo attomo a lui. LA
VECCHIAIA
Infine, nella vecchiaia, i1 Saggio e il Folle ci aiutano a liberarci de11’esigenza di controllare 0 cambiare 11 mondo, per diventare autenticamente liberi. Molte delle immagini stereotipate della vecchiaia che in appatenza
Segna il tuo attuale punteggio IME ne11'apposita casella. Cetchia quindi l’archetipo che e stato, e, 0 si presume sara massimamente attivo a questo stadio della tua vita. Saggio
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Folle
U
Quando é alla guida il Saggio, puo essere estremamente importante per noi avere una visione d’insieme, un contesto ideale che da senso alla nostra vita, ma possiamo diventare distaccati e privi di contatto con l’aspetto concteto e quotidiano dell’esistenza. Se invece e a1 timone i1 nostro Folle possiamo saper vivere il momento che passa e apprezzarlo per quello che e, ma rischiamo di diventare vagamente superficiali e di trascurare di confrontarci con gli ‘interrogativi fondamentali’, in particolare con quello di qual e stato, in retrospettiva, il senso della nostra stessa vita. Uniti, i due archetipi ci consentono di vedere la nostra vita nel suo contesto e di rivendicarne i1 significato, cosi che possiamo affrontare i1 passaggio verso la morte e oltre con fede ed ottimismo. Durante la vecchiaia, ci scopriamo a ricordare meno cio che é accaduto ieri che quello che é successo tanto tempo fa. Siamo stimolati a ripercorrere mentalmente la nostra vita e a filtrarne i1 significato. Cominciamo anche a perdere le fotze e spesso la salute. I nostri amici iniziano a morire. Di conseguenza siamo sospinti a rinunciare al1’attaccamento —
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Onorare la diversita‘. Trarforrnare il proprio mondo
agli amici, ai luoghi, alla salute, alla stessa vita. Questo compito richiede l’apertura alla saggezza del Saggio. Ma in vecchiaia noi siamo anche sfidati ad andare oltre il bisogno di trovare un significato attraverso la cura degli altri, attraverso le realizzazioni, attraverso il trasformare i1 mondo e il lasciare un segno. Dobbiamo imparare semplicemente ad amare la vita per la vita, giorno per giomo. Questo é anche il momento ir1 cui abbiamo il permesso di essere irrazionali, eccentrici. perfino un po’ infantili se vogliamo. In realta, possiatno sentirci un po’ folli perché la nostra memoria vacilla, la nostra mente non e cosi chiara come una volta, e ci sentiamo alla mercé del nostro corpo, che ci imbarazza con la sua fragilita e inettitudine. E la sfida del Folle: amare la vita per quello che e e noi stessi cosi come siamo. Riroluzione Se in noi i1 Folle ha troppo potere, possiamo comportarci da pazzi e trascurare di meditate sulle grandi questioni o di cercare la pace interiore e prepararci a morire. Se ha troppo potere i1 Saggio, possiamo diventare troppo seri e pesanti. Se risolviamo 1’opposizione fra Saggio e Folle in una collaborazione, diventiamo Saggi Folli. E qui vengono a proposito 1e storie di Krishna o di Buddha, che raggiunsero un tale stato di saggezza e di gioia da perdersi per giorni in uno stato di beata estasi. La condizione del1’attingimento del1’i11uminazione va essenzialmente oltre il Viaggio de11’Eroe, in realta va oltre l’Eroismo fin dentro lo stato illuminato. I1 mito deIl’Eroe si compie col ritorno de11’Eroe e la trasformazione del regno. L’attingimento del1’i1luminazione ci porta oltre l’eroismo, alla trascendenza e alla vera libetta. Non a caso, in un tale sistema a spirale, la fine del Viaggio ci tiporta al1’Innocenza, dove abbiamo cominciato, ma questa volta a un livello pifi alto. I1 giro cosmico continua. LA
SPIRALE
EVOLUTIVA
Nel momento in cui riconosciamo l’affinita fra gli archetipi della vecchiaia e de11’infanzia vediamo confermata l’idea della progressione a spirale; insieme, questo illumina un’a1tra importante realta. Accennando a tale prevedibile progressione, io non ho inteso dire che archetipi non possano emergere in qualsiasi momento della nostra vita. Ad esempio, ogni volta che ci innamoriamo emerge l’archetipo del1’Amante. La spontanea giocosita de11’Innocente, e talvolta anche il comportamento ‘birichino’ del bambino riflettono senza dubbio l’archetipo del Folle, ma di regola é solo
Dalla dualita all'unita: modello di uno stadio della vita
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in un momento pit} tardo della vita che i1 Folle non e semplicemente un clown ma i1 Folle Saggio — come i Folli di corte medioevali che possedevano la qualifica di consiglieri, oltre che di intrattenitori del Re. Quantunque le tematiche morali qui citate rendano a essere fondamentali in certi specifici stadi della vita, pure continuano ad affacciarsi fin quando non le risolviamo positivamente. Quando lo facciamo, ci testa un insieme di capacita e una visione delle cose che sostengono la nostra vita. Ad esempio, quantunque l’Innocente e 1’Orfano siano archetipi associati al1’infanzia, essi restano attivi nella nostra vita fin quando non sviluppiamo la capacita di armonizzare 1a fiducia con la cautela. Di conseguenza, 1e persone che hanno petduto 1a propria innocenza al punto da non riuscire a tisolvere questa antinomia, a quarant’anni si comportano ancora da Orfani, se non addirittura da vittime. Se non hanno neppure sviluppato la capacita dell’Angelo custode o del Guerriero di essere disciplinate e responsabili e non hanno imparato a impegnatsi nei confronti di se stesse (Cercatore), o degli altri (Amante), possono avere grossissimi problemi nella vita. Non essendo riuscite a completare i compiti de11'apprendirnento della prima meta della vita, sono spesso incapaci di afftontare i1 passaggio dei quarant’anni con la sua serie di problemi. L’esperienza della perdita vissuta a quarant’anni rinforza il senso di Orfanita gia presente invece di sospingerci in un’iniziazione trasfotmativa. Teoricamente, questa intensificazione de11’Orfanita puo motivate 1’individuo in questione a rinunciare al1’i11usione di poter sistemare le cose da solo, e a cercare seriamente aiuto. Di per sé, questo gia porta all’integrazione de11’Innocente (fiducia). Quando viene risolto i1 punto nevralgico fondamentale, spesso la persona procede molto tapidamente a imparare 1e lezioni e a conquistate i doni degli altri archetipi associati agli stadi precedenti poiché, naturalmente, parte del lavoro E: gia stata fatta.
In breve, puo andare avanti attraverso i vari compiti della vita anche senza avere completamente risolto quelli che precedevano. In pratica, quasi tutti facciamo questo, dal momento che solo chi e particolarmente sano risolve pienamente ciascun punto secondo 1’ordine, nel momento cronologico previsto. In effetti, una cosa del genere sarebbe segno di un grado di sviluppo particolarmente alto. Pero, se i1 cumulo dei punti irrisolti e troppo grande, diventa difficile andare avanti senza lavorare sui punti precedenti. Put esistendo una progressione far 1e varie tematiche e i vari archetipi, nessuno di essi e piii importante de11’a1tro. Possiamo iniziare a sviluppare archetipi apparentemente di livello superiore, come il Mago o i1 Saggio, ma siamo continuamente ostacolati dagli archetipi precedenti, quali che siano, che non hanno ancora trovato i1 modo di riflettetsi nella nostra
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II
Dalla dualila all’unita: modello di uno stadio della vita
Onorare la diversita". Trasformare il proprio mondo
vita. Quel che realtnente conta é che onoriamo fino in fondo l’archetipo che in quel momento é attivo in noi. Se ci sentiamo Orfani, dobbiamo fermarci a provare fino in fondo la sofferenza de11’abbandono e de1l’impotenza, e chiedere aiuto e accettare che gli altri ci aiutino. Se lo facciamo, ci aggiudichiamo i1 dono e siamo in grado di ptocedete. E per quanto possa essere importante in un dato momento della vita ‘specializzarsi’ e concentrarsi esclusivamente su uno dei due opposti della coppia, se 1’altro resta sostanzialmente sottosviluppato, i1 risultato e una vita disarmonica. Se, per esempio, abbiamo sviluppato a1 massimo l’Angelo custode, possiamo dovete quasi del tutto cessate di prenderci cura degli altri per sviluppare la nostra capacita di Guerriero di erigere dei confini. A questo punto, agire un archetipo a esclusione dell’altro é un atteggiamento sano. Pero, se per tutta la vita avremo sviluppato esclusivamente il Guerriero e neppure un po’ 1’Angelo custode (o viceversa) satemo ai limiti della patologia, e, almeno nel mondo modemo, satemo chiaramente clisadattati. Lo stesso vale per le altre coppie. Ma non e il caso che ci si valuti in rapporto al sistema. Ogni vita individuale é unica. Se trovate differenza fra cio che accade a voi in un particolare stadio e quello che é scritto qui, non cercate di confonnarvi al sistema; onorate quello che avviene nella vostra vita e accogliere i1 suo dono. A dispetto di quest’ammonimento, é importante riconoscere che generalmente il Viaggio del1’Eroe procede in ogni suo stadio attraverso 1’opposizione verso l’unione, secondo i1 processo di tesi, antitesi e sintesi. Il raggiungimento dei livelli superiori degli archetipi associati al Sé — il Sovrano, i1 Mago, i1 Saggio e i1 Folle - dipende dalla risoluzione tagionevolmente positiva di una precedente dualita; é solo necessario integrare le coppie quanto basta per andare avanti. La sintesi positiva fra Angelo custode e Guerriero é un requisito fondamentale per diventare un grande Sovrano, in grado di proteggere i confini del regno nello stesso momento in cui si prende cura di, e tafforza tutti quelli che ne fanno parte. La felice sintesi fra Creatore e Distruttore costituisce la base interiore pet poter diventare un Mago in grado di guidate e trasformare altri. Analogamente, é la sintesi positiva fra Innocente e Otfano che prepara la strada a1 passaggio dal Folle al Folle Saggio, il quale in assoluta innocenza e senza alcuna illusione trova gioia nella vita qual e. Infine, é la sintesi fra Cercatore e Amante che ci da i Saggi del grado pifi alto, quelli che conoscono fino in fondo se stessi, e che per questo possono accettare e affermare alla stessa maniera chiunque altro. I concetti fondamentali di questo capitolo sono sintetizzati ne11’i1lustrazione che segue. In essa, attraverso la stella a sei punte, o di David,
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simbolo di una doppia integrazione, si mostra il rapporto delle sei coppie con lo sviluppo del1’Io, dello Spirito e del Sé e con i tre stadi del Viaggio dell’Eroe (preparazione, viaggio, ritorno). Preparazione, Viaggio, Ritomo Se integriamo gli stadi della vita, le coppie di archetipi e gli archetipi della loro risoluzione con 1e categorie del1’Io, dello Spirito e del Sé, 0 (nel Viaggio de11'Eroe) con la preparazione, i1 viaggio, i1 titomo, otteniamo uno schema che possiamo vedere meglio utilizzando la Stella di David a sei punte. Preparazione
Viaggio
Bambino Divino
Rinascita
Angelo custode
Innocente
Guerriero
Cercatore ‘ Amante
Otfano
Genitore archetipico
Creatore
_
Terra Promessa
Ritomo Illuminazione
Y Y A A Saggio
Folle
Redenzione
Distruttore
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Onorare la diversita. Trasformare il proprio mondo Gli archetipi del completamento Quale 0 quali archetipi del completamento si esprimono, ammesso che si esprimano, nella tua vita? Che forma prendono? IIJ I1 Bambino Divino (possiedi un tipo di innocenza saggia, senza ingenuita, diniego, illusioni) D I1 Genitore Archetipico (sai proteggere e prenderti cura del bambino interiore ed esteriore) E1 La Terra Promessa (riesci a essere fedele a te stesso in una comunita che sostiene la tua identita) D La Rinascita (hai sperimentato la metamorfosi, ha rinunciato a una vecchia identita e ne hai accolta 0 creata una nuova) El La Redenzione (ti assumi la responsabilita della trasformazione di re stesso e del tuo regno) E] L’Il1uminazione (riesci a vivere nel presente liberamente e gioiosamente, senza attaccamento)
I1 processo de1l’evo1uzione de11’Io comprende i processi dialettici Innocente-Otfano-Bambino Divino e Guerriero-Angelo custode-Genitore Archetipico (Dea Madre 0 Dio Padre). Lo sfondo psicologico é la famiglia interiorizzata. Quando riusciamo a diventare un buon genitore pet noi stessi, generalmente guarisce anche il bambino interiore. I1 processo del Viaggio comprende la risoluzione dialettica dei processi CercatoreAmante-Terra Promessa e Creatore-DistruttoreRinascita. Anche qui, i1 raggiunto completamento di un compito evolutivo successivo ci permette di completarne uno precedente, poiché possiamo entrare nella Terra Promessa e trovare la nostra vera casa solo dopo che siamo rinati e ci siamo trasformati. Infine, i processi dialettici del ritorno comprendono il Sovrano e il Mago, che uniti portano la tedenzione, e il Saggio e i1 Folle, che ci danno l’il1uminazione. Anche in questo caso, possiamo diventare redentori in concteto solo quando ci siamo liberati di ogni esigenza di trasformare il regno e possiamo farlo liberamente senza attaccamento ai risultati. In questo modo i1 divenire libeti ci serve contemporaneamente a sanare i1 pianeta. Il trovare noi stessi e trasformare i1 nostro mondo implica tutti questi processi ed altri. Pet essere totalmente interi, dobbiamo confrontarci anche col nostro sesso, la nostra eredita culturale e la nostra unicita personale — temi che sono alla base dei capitoli che seguono.
I1 sesso e 1’evo1uz1one umana nel corso di una vita
L’identita sessuale si stabilisce a1l’inizio, nella fase del1’innocenza. Prima che abbia tre anni, ognuno di noi sa che cosa significhi essere maschio o femn1ina e generalmente ha imparato a compottatsi in modo conforme ai messaggi tradizionali relativi a1 ruolo sessuale. I1 fatto che, in una condizione di patriarcato, nessuno dei due sessi abbia un vero senso della propria identita sessuale a1 di fuori di un sistema gerarchico e di potere (in cui il maschio e migliore e la femmina rinuncia o fatica di piu) e un danno originario per entrambi. In realta e un aspetto fondamentale de11'esperienza de11’Orfanita (quantunque inizialmente i giovani maschi possano non vedetlo come una menomazione, dal momento che — in maniera esplicita 0 occulta si insegna che sono migliori). A1 contrario, la differenziazione dei sessi non derivante dalla cultura riconosce e spiega i doni egualmente importanti che la ‘femminilita' e la ‘mascolinita’ offrono a1 mondo. Le differenze a livello di danno si devono, ir1 parte, a1 diverso modo in cui l’uomo e la donna vivono i1 Viaggio. I maschi, giovani 0 adulti, che non vivono secondo quella che viene sentita come 1’irnmagine della mascolinita, vengono considerati effeminati, ‘checche’ e vengono cosi privati di potere e prestigio sociale. Non va sottovalutata la difficolta per i maschietti di staccarsi affettivamente dalla madre, specie se quel rapporto e stato il piir affettuoso e rafforzante dei loro primi anni, e di reprimere le proprie emozioni piu profonde — non piangere 0 non essere troppo sensibili, anche quando si sentono totalmente impotenti,'ftagili, attaccati affettivamente. Se il padre non e particolarmente presente (perché non vive in famiglia 0 e semplicemente preso dal lavoro 0 da un’attivita esterna qualsiasi), il batnbino deve anche sforzarsi di adeguarsi a un ruolo di cui non ha esperienza diretta. Come risultato, puo inseguire l’immagine del duro anziché i1 modello di un uomo realmente caldo e affettuoso (e vulnerabile). Spesso un’intera famiglia si associa nel compottatsi come se il
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padre rispecchiasse l’irnmagine maschile ideale, anche quando egli ne é totalmente a1 di sotto, e anche questo crea nel figlio maschio un terribile disorientamento. Stabilire un’identita femminile ir1 una societa patriarcale puo essere profondamente dannoso per una donna, se questa giunge a credere che essere donna significa essere se non inferiore, quanto meno limitata rispetto alle possibilita della vita. Dovunque guardi, la donna vede gli uomini nei posti di potere e di prestigio, e se ci sono donne, apprende che sono pioniere 0 casi eccezionali. In maniera apena 0 nascosta, impara dalla cultura, se non dalla propria famiglia, che essere maschio e meglio. Nella pratica, é sollecitata a essere femminile, perché comportarsi da maschio (avere un Io e una buona opinione di se stessa) e innaturale (o presuntuoso). Se da un lato le é concesso esprimere sentimenti teneri e delicati, a meno che riceva forti messaggi in contrasto con quelli prevalenti della societa, apprende insieme a mutilarsi de1l’aggressivita, della rabbia e del desiderio di potere. Oggi alla donna si possono insegnare alcune doti che appartengono allo stereotipo maschile (come 1’ambizione) a complemento di quelle femminili, poiché senza di esse le sue chances nella societa sarebbero limitate e non avrebbe sostanzialmente uno status (“Sono solo una casalinga”). Cio puo condurre alla sindrome della superdonna: la donna che cerca di essere insieme la donna perfetta e l’uomo perfetto — e di regola finisce con 1’esaurirsi e scoppiare. Ma la profonda mutilazione che molti uomini e donne sentono, che é sostanzialmente i1 risultato del condizionamento sociale, é associata ai genitali. Esattamente come il ragazzo teme la perdita del pene (che gli garantisce lo status) e associa la minaccia di tale perdita al perdurare del1’arnore e del desiderio di legame con la madre, cio che menoma la donna é l’assenza di un analogo apprezzamento a livello culturale del potere della vulva, della vagina e de11’utero. A Freud e totalmente mancato i1 senso della numinosita e del potere che hanno i genitali femminili nelle culture che venerano la Dea. Ovviamente egli é stato un prodotto del suo tempo, di conseguenza ha visto i genitali femminili solo in termini di assenza; 1e donne erano uomini castrati.' Ha visto la femminilita non come fonte positiva di forza, saggezza, potere, ma solo in termini di cio di cui essa mancava. Per cui ne ha dedotto che alla donna il potere poteva venire solo vicariamente attraverso il rapporto con l’uomo. Questo tipo d’atteggiamento crea nella donna una sorta di casttazione psicologica e un senso di inferiorita di natura patriarcale, che la aliena dalla propria identita femminile. Tale denigrazione della donna impedisce oltretutto al maschio di aprirsi a
Il sesso e l'evoluzione umana nel corso di una vita
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sperimentare i1 proprio femminile interiore, e mantiene uno squilibrio nella cultura, in quanto i valori maschili ptedominano su quelli femminili. I1 danno di cui soffte la ragazza deriva in parte da11'interiorizzazione del messaggio che la porta a reprimere 1e sue esigenze di autonomia e di affermazione, in parte dalla mancanza di modelli di ruolo adeguati. E piil probabile che una donna che cresce abbia presente e a disposizione nella vita la propria madre anziché i1 proprio padre. Senonché nella misura in cui sua madre ha interiorizzato un senso di inferiorita e viene sminuita dagli altri (in particolare dal padre), e probabile che la ragazza r1f1ut1 d1 essere come la madre. D’altra parte non puo realisticamente essere come suo padre. Se a scuola e nei mass media viene sempre informata sulle opinioni e le imptese degli uomini — e non solo dei ‘grandi uomini’, ma anche di quelli piii abbietti e di quelli semplicemente qualunque — mentre 11 potere della donna le viene presentato come qualcosa di insolito, minaccioso o distruttivo (vedi 1’immagine della strega) non potra che ridimensionare le sue aspirazioni 0 buttarsi nella lotta anima e corpo, convmta che per riuscire deve essere perfetta. g I Viaggi degli uomini e delle donne spesso hanno origine da dilemml diversi e sono informati da problemi psicologici e spirituali diversi. tipico modello maschile - che ci e stato insegnato a vedere come 11 modello eroico classico — inizia con l’artoganza e la prepotenza, e richiede di conseguenza il sactificio de11’Io perché l’Eroe raggiunga 1’umilta necessaria a trovare il tesoro della sua vera identita. 11 modello femminile di regola ha inizio con l’umi1ta e la sottomissione; il problema non é un eccessivo, ma un insufficiente Io, e un insufficiente orgoglio di sé. Senza un sufficiente Io e una sufficiente fede in sé, la donna non puo trovare se stessa e dare i1 proprio contributo a1 mondo.’ Condizionamento del ruolo sessuale
1. Quali sono alcuni dei messaggi che hai ricevuto da bambino/a rispetto a un comportamento appropriato al tuo sesso? Da tuo padre? Da tua madre? Da altri parenti? Dalla scuola, dai mezzi di comunicazione, dalle istituzioni religiose, dai coetanei? 2. Quali di questi messaggi ti hanno aiutato 0 ti hanno teso piu forte? 3. Quali ti hanno limitato?
L’una tende a dare eccessiva importanza ai rapporti e troppo poca a1 proprio valore all’intemo di quelli. L’a1tro tende ad accentrare 1 interesse
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su se stesso e le sue conquiste e a trascurare i modi in cui dipende dagli altri e ha bisogno del loro aiuto e sostegno. Per cu1 1e1 sottovaluta se $I¢$Sf=\, mentre lul sottovaluta 1 rapporti. Questa differenza determina quali archetipi dominano inizialmente nel1’ado1escenza e ne11’eta adulta. ' Tuttavia, non tutte 1e differenze fra 1 sessi sono necessariamente un risultato dt questa menomazione. C1 sono V€I‘Sl0I1l piu tipicamente femminili o piu tipicamente maschili d1 ciascun archetipo, per cui i1 discorso della differenza fra 1 sessi é un discorso estremamente complesso, consistente m differenze sia nella sequenza cronologica, sia nella manifestazione concreta d1 ciascun archetipo nella singola vita umana. La masco11n1ta e_1a femminilita sono influenzate dagli archetipi e da un complicato mttecciarsl d1 mfluenze genetiche e condizionamenti sociali; ma sono insieme piu d1 questo, avendo tanto a che fate con un modello di energia soggiacente che con la struttura narrativa della nostra organizzazione del senso della realta.
DIFFERENZA or IDENTITA SESSUALE FRA 1 MODELLI DEL vmooto Ai nostri giorni sono molti gli uomini e le donne che non si confotmano al modello tipico del loro sesso; inoltre, quel modello é in costante mutamento. Clo nonostante, si puo dire con una certa attendibilita che i1 sesso influenza i1 nostro atteggiamento di fondo nella vita tanto se ci vediamo come essenzialmente ‘sé-in-collegamento’, che come ‘sé-in-separazione’ — per usare le espressioni della psicologa Nancy Chodorow in The Reproduction of Mothering -: i1 primo essendo 1’atteggiamento piu tipicamente femminile, i1 secondo i1 pit] tipicamente maschile. Le differenze di sesso nella progressione attraverso stadi della vita adulta tendono a concentrarsi attorno a quattro archetipi. La donna e stata tradizionalmente educata a1 ruolo dell’Angelo custode, l’uomo a1 ruolo del Guerriero. La premura femminile e la bellicosita maschile possono essere sentite come profondamente soddisfacenti quando emergono dai piu profondi istinti del nostro essere, risalenti a11’antichissima divisione del lavoro fra i sessi, ai tempi della caccia e della raccolta. Il Cercatore e l’Amante sono associati rispettivamente alle energie del maschile e del femminile. I1 tipico atteggiamento ‘maschile’ e di trovare 1’1dent1ta e la verita attraverso la separazione; Patteggiamento femminile e d1 trovatle attraverso la relazione e 1’identificazione. Sebbene tanto l’uomo che la donna abbiano accesso sia a1 ‘maschile’ che al ‘femminile’ al suo interno, 1e energie ‘maschili’ tendono a predominate nel1’uom0 e
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1e energie ‘femminili’ nella donna — almeno dai primi anni fin attorno ai quaranta, momento in cui 1a condizione prevalente diventa interiotmente 1’androginia.’ Vediamo 1’influenza del Guerriero e del Cercatore nelle preferenze maschili, e 1'influenza dell’Angelo custode e de1l’Amante nelle preferenze femminili. Di conseguenza, se - e ai giorni in cui viviamo e un grosso se — una donna segue una strada appena un po’ tradizionalmente femminile, avra inizialmente alla guida gli archetipi dell’Angelo custode e de1l’Amante, mentre un modello maschile analogamente tradizionale avra alla guida gli archetipi del Guerriero e del Cercatore. Le donne sono state storicamente inclini a preferire gli archetipi piu relazionali e affettuosi, gli uomini quelli piu separati e indipendenti, e questa pteferenza é stata pesantemente rafforzata, se non determinata in assoluto, dalla cultura. Cio significa che le donne tendono di piu, inizialmente, a cercare l’identita nel rapporto e ad attribuite grande valore alla premura pet gli altri. Di conseguenza, la grande sfida pet la donna, come ha illustrato Carol Gilligan nel suo Con voce di donna, é di sviluppare confini e prendersi cura di se stessa come degli altri. In realta, a11’inizio del processo evolutivo, 1a donna ha di frequente problemi perché non si impone a sufficienza e non separa i propri bisogni da quelli degli altri; per cui finisce martire, titnotosa, o dipendente dai rapporti con gli altri. (Talvolta questo e a torto diagnosticato come ‘rapporto-dipendenza’, quando in realta e semplicemente un modo d’essere femminile abbastanza tipico della nostra cultura, fin quando owiamente 1a donna non sviluppa un senso di identita separata). Quando infine la donna elabora i1 Cercatore e il Guerriero come alleati ai piii essenziali Amante e Angelo custode, ha una coscienza di sé indipendente dai suoi rapporti affettivi ed e in grado di identificare all’intemo di questi i propri bisogni. Da ancora importanza al1’aspetto sociale e alla rete delle relazioni reciproche, ma trova adesso modi positivi di soddisfare le proprie esigenze anziché sacrificare ai rapporti la sua personale autonomia. Nell’uomo, viceversa, sono per lo piii alla guida il Cercatore e il Guerriero; di conseguenza, egli da presto valore al1’autonomia, a11’energia, alla capacita di portare a termine. I1 settore ptoblematico tende a essere quello dei rapporti, in cui puo mancare di capacita di calore e di empatia, pet cui puo alienarsi gli altri. Pet quanto possa non riconoscere i1 proprio bisogno degli altri, sa di non ditnostrate loro il giusto amore e interesse e ha un sotterraneo terrore di essere abbandonato per questo. Puo compensate queste deficienze lavorando duro, nella speranza di essere
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Onorare la diverrita. Trasforrnare il proprio mondo
amato pet cio che realizza. Ma puo accadergli spesso di non sapere neppure che cosa prova 0 che cosa desidera a livello affettivo. Nei casi peggiori, 10 stesso sesso diventa un fatto di conquista, e il rapporto una maniera di piu per dimostrare il suo potere sul1’a1tto. Tutto questo lo fa sentire interiotmente sempre pii1 vuoto (finché non si mette in Viaggio). Queste differenze fra i sessi portano all’insoddisfazione e alla frustrazione anche nei rapporti fra membri dello stesso sesso. Mentre le donne spesso si sentono imprigionate nel mondo degli affetti, gli uomini se ne sentono di frequente totalmente tagliati fuori. Molte volte uomini e donne vivono male un rapporto perché si aspettano cose diverse. Il rapporto della donna puo slittate nella sitnbiosi, con la risultante perdita dei confini. I1 rapporto dell’uomo puo degenerate in una situazione di potere e di dominio. Nella maturita, spesso uomini sviluppano l'Ange1o custode e l’Amante interiore come alleati al Cercatore e al Guerriero e, quando questo accade, diventano piu autenticamente interessati ai valori della riptoduzione, del1’affetto, del1’intimita. A questo punto possono voler fare da guida ai figli o a eventuali protetti e trasmettere positivamente agli altri la propria conoscenza. Desiderano far qualcosa che sia utile agli altri oltre che a sé. Anche quando, peto, uomini e donne tendono ad assomigliarsi, in quanto ciascuno sviluppa almeno in qualche grado gli attrihuti e le doti associate con l’altro, testa generalmente una differenza d’intensita e di valore. Ad esempio, é ancora tipico che l’uomo veda il raggiungimento del1’autonomia come il fine auspicabile del processo evolutivo, anche quando da un certo valore al1’interesse e al calore nei confronti degli altri. Analogamente, é tipico della donna vedere il raggiungimento de11’interdipendenza come risultato ultimo di quel ptocesso, anche quando consideri una raggiunta autonomia tequisito fondamentale per una vita responsabile in una comunita interdipendente. Carol Gilligan illustra come gli uomini rendano a pensare in termini di scale, dove i1 traguardo e artivare in cima alla scala (si pensi all’impulso che ha il Cercatore a salire). Le donne, dal canto loro, tendono a pensare in tennini di reti di rapporti fra gli esseri umani. La meta é i1 bene collettivo, o il bene di ognuno all’intemo di quella rete (si pensi al1’interesse di fondo del1’Amante per la relazione). Gli uomini tendono a tesistere al rapporto profondo, spaventati che la rete possa inghiottirli. Le donne tendono a tesistere al1’affetmazione di sé, spaventate dal1’is0lamento in cui possono trovarsi in cima alla scala. Il gesto ttasfotmativo pet una donna puo essere a questo punto quello di cercate il proprio bene e la propria promozione personale e di afftontare il proprio terrore della solitudine. L’azione trasfotmativa per l’uomo e spesso metter da
Il retro e l'evoluzione umana nel corso di una vita
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parte i1 proprio terrore di essere inghiottito dall’affettivita femminile e rischiare il rapporto realmente profondo. In ‘breve,’ la sfida 4pet le donne e aprirsi al Cercatore. Pet gh U0m1l'1l e aprirsi all Amante.
IDENTITA
SESSUALE
E
IO,
SPIRITO,
SE
I Viaggi del1’uomo e della donna differiscono anche nel rapporto che hanno con i tre aspetti della psiche: 1’Io, lo Spirito, i1 Sé. Di regola gli uomini possiedono un Io cosi prepotente che tende a ricacciate 1nd1etro lo Spirito, pet cui ci vogliono condizioni eccezionali pet trovare 1equ1librio necessario affinché questo emetga. Le donne, al contratio, possono essere piu impegnate inizialmente nello Spirito, ma non avete un sufficiente sviluppo dell’I0 per esprimersi positivamente nel mondo. Genetalrnente le donne hanno pii1 facilita ad accedere ai misteri,’ in quanto hanno meno resistenza, e possono subire l’att1-azione de11’atchet1po dell’Atnante non solo a causa del condizionamento culturale (0 del1’mclinazione naturale) ma perché il sessismo ha gia fatto molto dell'opera del Distruttore. Tuttavia hanno spesso bisogno di tornare‘ agli archetipi del1’Io e di puntellate la forza dell’Io prima di poter manifestare 11 proprio veto Sé nel mondo. Se non fanno questo, possono trovare 11 proprio Spirito ma non essere in grado di far beneficiare 11 mondo del sapere conquistato nel Viaggio interiore. Viceversa, il successo del1’uomo nel Viaggio dipende dalla sua disponibilita a rinunciare al proprio orgoglio e egotismo (che naturalmente e anche un prodotto del condizionamento sociale): ed egli puo mdugiate molto a lungo nello stadio del Cercatore — specie pet quel che riguarda l’energia dell’aspirare — prima che i1 Distruttore compia la sua opera. 1)er gli uomini, questo generalmente non accade prima del quarant anni, a meno che non siano coinvolti prima in una qualche tragedia (come la morte di un figlio, un attacco di cuore 0 un qualsiasi trauma ps1ch1co serio). Anche quando capita questo tipo di eventi, il condiz1onament0 e la pressione sociale scoraggiano spesso gli uomini da1l’esp1otarne 11 significato, spingendoli a impegnatsi con tutte 1e fotze per superare sto1camente la cosa. L’apptoccio tradizionale allo sviluppo dello Spirito batte sul soggiogamento 0 l’annu1lamento de11’Io: tale approccio, a mio awiso, é detivato dalla necessita di soggiogare 1’Io strapotente che s1 rinttaccta di frequente negli uomini, e puo essere estremamente CllStI'Lltt1V0 per chiunque, maschio 0 femmina, abbia una forza del1’I0 inadeguata. _ ’ Quale che sia il nostro sesso, il Viaggio ci invita comunque all’equ1l1btio. Tanto l’artoganza che l’ossequiosita sono sbagliate. Pet di pifi, queste
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Onorare la diversita. Trasforrnare il proprio mondo
generalizzazioni non sono degli assoluti. Ci sono donne che tendono a un eccessivo concerto di sé e uotnini che sottovalutano le proprie doti, donne naturalmente inclini a interptetare i1 Guerriero e il Cercatore, e uomini che tendono per natura a1l’Angelo custode e al1’Amante, nonostante il condizionamento culturale. Cio che conta é che tanto gli uni che le altre trovino infine attraverso il Viaggio il proprio modo di essere maschio 0 fetnmina, e da ultitno raggiungano q11el tipo positivo di androginia che consiste non nel comportamento unisex di tipo indifferenziato ma nella conquista delle doti collegate alle energie e alle esperienze di entrambi i sessi.
Il sesso e l’evoluzione umana nel corso di una vita
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Gli archetipi in relazione al sesso
Viaggio tradizionale della donna Innocente
I Amante l—9lAngelo custode
Cercatore
Puo fermatsi qui
Guerriero
Distruttore
‘ (Cercatore-Guerriero)
Viaggio tradizionale dell'u0mo SAPER
VIVERE
NEL
MONDO
DI
Amante
OGG1
Nel mondo contemporaneo, in cui i ruoli sessuali sono in costante mutamento, lo schema dell’evo1uzione di ognuno dei due sessi attraverso i sei stadi fondamentali della vita e molto complesso, e differisce grandemente da individuo a individuo. Le regole del ruolo sessuale sono semplicemente meno rigide che in passato, e la gente é piu consapevole degli effetti del condizionamento del ruolo sessuale sulla propria vita. Molte donne quindi, come risposta all’alienazione che provano rispetto alla c111tuta e a molti degli uomini che a tale cultura appartengono, fanno riferimento a11’archetipo del Cercatore. C’é anche che la nostra cultura tenda a sopravvalutare l’autonomia e la competizione e a sottovalutate la relazione e 1’affettivita. C’e una grande spinta a livello sociale che porta la donna ad agire come Cercatore e Guerriero, al di la del fatto che questi archetipi facciano parte o no della sua natura profonda. Le donne ticevono messaggi molto misti. Se obbediscano a quello secondo cui per riuscire devono compottatsi come l’uomo, vengono spesso viste come scarsamente femminili se non addirittura contro natura. I1 che significa che la ticetta del successo professionale contraddice quella del successo personale. Molte volte esse lasciano che i1 Guerriero ptedomini nella propria vita professionale, l’Angelo custode o/o l’Amante in quella privata e i1 Cercatore al loro interno, mentre cercano di uscire fuori da tutto questo e di fatsi un’idea di chi sono realmente. C’é anche, per la donna, una proibizione relativamente forte contro l’affermazione visibile del potere del Sovrano — a meno che quel potere sia fortemente diluito e filrrato attraverso la lente dell’Angelo custodel Amante. Questa proibizione si tiflette nella ‘parete di vetro’ che impedisce a non poche donne di accedere ai pifi alti posti di comando e nella diffusa paura nei confronti delle donne che si presentano come ‘minacciose’ pet gli uomini.
1 Otfano
Cercatore A
Angelo custode
Guerriero
1
Puo fermatsi qui
(Amante-Angelo custode)
Modello frequente di uornini e donne non tradizionali Innocente
Cercatore
Angelo custode (in casa)
Puo fer-marsi
(Amante)
qui
'\""""@ (sul lavoro)
(internamente)
Il tuo Viaggio (Traccia un grafico delle tappe del tuo Viaggio fin qui)
Anche per gli uomini 1e cose sono complicate. Essi subiscono forti pressioni a essere Guerrieri, Cercatori e Sovrani (ma non in realta Sovrani andtogini), a esclusione di tutto i1 resto: tale é la definizione della mascolinita e del successo nella nostra cultura. Queste pressioni opetano contro l’integrita psicologica e privano gli uomini e chi sta loro vicino del1’autentico rapporto umano. Come conseguenza molti uomini si sentono realmente bloccati. Alcuni, come le donne, si scindono e sono Guerrieri sul lavoro, Angeli custodi a casa e Cercatori al proprio interno 0 nel tempo libero.
P1‘
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Onorare la diversita. Tratformare il proprio mondo La tua evoluzione in quanto maschio 0 femmina
1. Al di la dell’aspetto sociale del ruolo sessuale, cosa significa rapportarti con la tua sostanziale femminilita? Con la tua sostanziale mascolinita? 2. Come é stata influenzata la dinamica della tua evoluzione dal sesso cui appartieniP
La vita del maschio é anche confusa dai messaggi misti che riceve dalla donna, che gli dicono che lei lo vuole sensibile, vulnerabile, affettuoso; ma nei casi in cui lo e, la donna lo trova privo di vitilita. Viceversa, se agisce in quello che ritiene un modo d’essere maschile, si trova a esser tagliato fuori, isolato. Nonostante le difficolta che implica, il modello contemporaneo permette pii1 possibilita di salute e integrita psicologica di quello piu tradizionale, per una piii piena e profonda relazione fra i sessi (e fra i membri dello stesso sesso); comunichiamo abbastanza da essere in grado di capirci realmente a vicenda. Ma ci richiede molto. Nelle generazioni passate, erano gli uomini che portavano gran parte dell’energia maschile alla cultura. Le donne portavano l’energia femminile. Entratnbi erano incompleti senza l’altro. Gli uomini e le donne che avevano la capacita di fate piu e meglio, soffrivano molto. Altri pensavano semplicemente che sentirsi come mezzo essere umano facesse parte della vita.’
Il retso e l'evoluzi0ne umana nel corso di una vita
In maniera simile, molti uomini stanno oggi tentando di aggiungete al Guerriero l’Angelo custode — genetaltnente perché vogliono essere buoni genitori per i propri figli e compagni di strada pet la propria partner. Ancora cercano di essere totalmente Guerrieri sul lavoro, ma nella vita ptivata si sforzano di essere premurosi e affettuosi. Il loro modello di affettuosita e di premura e sostanzialmente femminile. Non vogliono essere stoici e tagliarsi fuori dai propri sentitnenti, ma insieme vogliono essere uomini, non donne. Con tutte le vatiazioni su questo schema di base, il tentativo di essere Superdonna o Superuomo puo soltanto logorarci, o costringerci a confrontarci con noi stessi. Lyn — la donna in carriera, cuoca vegetariana e buongustaia, femminista, cercatrice della Nuova Era, madre di due scatenati gemelli, della commedia di Jane Wagner, The Search for Signr of lntelligent‘ Li e in Universe — inizialmente ensa . che lei e suo marito , . t possano avete tutto . Ma quando 11 suo mattimonio con quello che pare un rappresentante perfetto della Nuova Era va in pezzi, ha la saggezza di rendersi conto che non si tratta di una questione personale. Mentre probabilmente lui continua a cercare la Superdonna, lei comincia a vendere tutto — a mollare tutto, per trovare se stessa. Salva solo due cose: la copia autografata del primo n11mero della rivista Ms. e la T-shirt con la sctitta “Le balene ci salvano" che suo marito ortava indosso il iorno che s1 sono conosc1ut1._Il senso e profondo. Non rinuncia al suo sogno di una visione del mondo androgina, liberata e libera, ma smette di cercarla nella ‘complessita stravagante’ e si tiporta al1’essenziale. Conosceta, se gia non lo fa, la donna forte (rappresentata dai suoi ideali femministi) e l’uomo sensibile all'ambiente (“Le balene ci salvano”) dentro se stessa. Il suo compito ora é di trovare un’espressione esteriore adeguata, a misura di essere umano, di questa realta interiore.“ 1
Inventario dell’androginia
1. Quali sono alcuni dei comportamenti, tratti, sentimenti o energie andtogini che abitualmente mostri 0 spetimenti? 2. In che misura sei androgino?
IL
LA FALSA ANDROGIN1At SUPERUOMO E LA SUPERDONNA
Le itmnagini del superuomo e della supetdonna offerteci oggi dai media non rispondono all’autentica androginia. Sposare l’idea di poter avere t11tto ci porta spesso a non avere nulla di autentico. Volersi adeguate al nuovo modello cortente di perfezione femminile significa per una donna volersi bruciare. Pure, e spesso proprio questo bruciatsi che porta le donne sulla strada della ricerca di integrazione e completezza — e al di la di quello, di un modo pin autentico in cui possano essere fedeli alla propria femminilita e riuscire nel mondo. La donna d’oggi non vuol essere confinata nei ruoli tradizionali e non vuole neppure essere maschio.
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TROVARE UN SENSO PIU PROFONDO ALLA PROPRIA IDENTITA SESSUALE
Un passo di questo processo — tanto se attiviamo allo stato della sofferenza dal modello tradizionale che dal nuovo modello del ‘bruciato’ — e trovare la via femminile a11’autonomia e alla realizzazione, o la via maschile alla solidatieta e al calore affettivo. Quando si e giunti a questo, il risultato e un livello di vera e propria androginia. La nascita del vero Sé é sempre il frutto dell’unione fra l’uomo e la donna interiori. Prima che possiamo essere andtogini, dobbiamo scoprire il senso della mascolinita o della femminilita separati dalle regole di comportamento
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Onorare la diversita. Trasformare il proprio mondo
relative ai ruoli sessuali — incontrando i1 nostro uomo o la nostra donna interiori, e scoprendo che cosa l’uno 0 l’altta vogliono da noi. La maggior parte delle definizioni culturali di mascolinita e femminilita ne fanno due realta in totale opposizione. Si ditnostra di essere un uomo non facendo quello che fanno le donne. Si dimostra di essere una donna preferendo le occupazioni femminili a quelle maschili. Per cui, prima di poter essere andtogini, dobbiamo trovare un senso alla nostra identita sessuale che non ptecluda la completezza. Per molti uomini e donne oggi scoprire la propria identita richiede l’andate al di la dei ruoli sessuali ptescritti per trovare un senso dell’essere un uomo o una donna piii autentico e profondo. In particolare, la connessione fra l’Accudimento e la donna e il Combattere e l’uomo sembra aver piu a che fare, per tanti uomini e donne, con ruoli culturali tramandatisi pet millenni (derivanti forse dalle otiginarie societa basate sulla caccia e sulla raccolta) che con un senso profondo di identita culturale. Oggi, uomini come Mark Gerzon in A Choice of Heroes: The Changing Face of American Manhood vedono la necessita per l’uomo dell’era nucleate di rompere l’identificazione col modello di etoismo basato sul Guerriero, e di trovare il senso del1’identita maschile a un livello piu sostanziale e adeguato ai tempi. Diversamente, l’uomo rischia di trovarsi in una crisi profonda, dal momento che le doti che hanno definito il suo senso della virilita non hanno piii nessuna utilita sociale. In particolare, sostiene Gerzon, l’uomo deve andare oltre la definizione di sé come Guerriero (in modo che si possa avere la pace nel mondo) e, insieme, oltre la nozione che la virilita consista nel fare le cose (combattere, conquistate) che la donna non e in grado di fate. Nel momento in cui le donne occupano ruoli di potere, come Gerzon ritiene che dovrebbe awenire, ecco che l’uomo non puo piii dimostrare la propria mascolinita occupandoli lui. Analogamente, Judith Duerk, in A Circle of Stones: Woman 's journey to Herself, invita le donne a superare l'accudimento e i1 sactificio pet trovare il senso piu vero della femminilita, che a suo awiso (ma Anne Schaef lo ha sostenuto in Woman’: Reality pritna di lei) consiste nella capacita di vivere evolutivamente. Sia che abbia uno stile di vita tradizionale e si definisca come Angelo custode 0 che si stia velocemente allineando all’uomo, in definitiva, secondo Duerk, il problema della donna rimane quello di non tenere piu conto delle proprie esigenze affettive. “Perché non concedetci di abbandonare un modo di agire che non ci appaga?”, si chiede, “Forse quello che serve é che ciascuna di noi tomi a tadicarsi nell’archetipo femminile, ne prenda totaltnente coscienza, lo comprenda e lo abbracci nel proprio essere e nella propria vita”.7
Il sesso e l’evoluzione umana nel corso di una vita
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I problemi che si pongono alla donna sono sostanzialtnente due: come accedere a quelli che sono sempre stati i ruoli maschili senza diventare una copia carbone del maschio, e come mantenere i valori piii profondi del femminile senza vivere in funzione degli altri. La realta pet la donna che passa da una modalita Angelo custode a un senso pifi profondo del femminile, e che fin quando la vita della donna sara definita dal fare pet gli altri e dal rispondere ai bisogni del mondo estemo, essa non potta mai trovate il suo ritmo personale, la sua saggezza o il suo senso di cio che piu specificamente puo dare. Pet fare questo, dice Duerk, la donna deve andar pifi piano, darsi del tempo, sintonizzarsi su se stessa. Nel descrivere il Viaggio eroico maschile, Gerzon avanza la tesi che, fino a quando l’uomo continuera a definire il proprio rapporto con gli altri esclusivamente in termini di competizione o di supetiorita, non potra avere il senso del rapporto profondo: di conseguenza sara sempre solo. In conclusione, Gerzon vede gli aspetti della ‘mascolinita emergente’ come non naturaltnente in contrasto con la femminilita. Sono forme di modi emetgenti della natura umana. Se Gerzon conclude 1’atgomento qui, altri, come Robert Bly, vanno oltre, cercando un senso piu vero della mascolinita — che vada oltre gli steteotipi patriarcali. Affrontare il discorso dei sessi e come sbucciare una cipolla. Lo si fa per strati. A1 primo strato, il piu superficiale, che é quello essenzialmente definito dalla cultura esterna a noi, la maggior parte di noi identifica la femminilita con l'Accudimento e la mascolinita col Combattere. A un certo punto, pero, uomini e donne iniziano a sentirsi posseduti e schiavizzati da questi ruoli. Cio significa che sono pronti ad andare avanti. Di regola lo fanno identificandosi meno con la propria identita sessuale e piu con l’essere pienamente umani. Questo li apre a tutto l’altro aspetto della vita. All’inizio si prova un grosso senso di eccitazione nell’esplotate modi di comportamento che si sono associati all’altro sesso. L’uomo trova liberante scoprire che puo essere premutoso e sensibile, la donna trova liberante scoprire che puo essere enetgica e puo realizzare un obiettivo che riguarda solo lei. Pure, dopo un certo tempo, emerge un nuovo tipo di insoddisfazione, una sorta di ansia di scoprire qualcosa rispetto alla nostra identita a un livello piii profondo. A questo punto e piil 0 meno tipico che il maschile emetga sotto la forma dell’energia della ricerca spirituale del Cercatore. La tendenza é quella di valutare la realta e di sforzarsi in direzione di un miglioramento. I1 femminile emerge nella fortna del1’enetgia spirituale d’amote dell'Amante. L’impulso é quello di essere accoglienti, la tendenza quella di affermare e celebrate la vita qual é. Di piu, molti uomini e donne oggi stanno anche andando piu in
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Onorare la diversita. Trasforinare il proprio mondo
profondita pet collegarsi a un livello ancor piu primario con ‘l’uomo selvaggio’ o ‘la donna selvaggia’ 0 ‘naturale’ secondo la definizione di R. Bly, al di la dei ruoli sessuali imposti dalla cultura. Se immaginiamo l’Amante, il Cercatore, l’Angelo custode e il Guerriero come letti fluviali archetipici che incanalano naturaltnente la cortente, le energie otiginarie maschile e femminile sono l’acqua stessa. Per arrivare a questo livello dobbiamo quasi sempre attraversare la sofferenza dello sperimentare per la pritna volta la mancanza di legame con la madre o col padre, individuale e collettivo. Possiamo ad esempio provare un senso di orfanita nel non avere un genitore che ci possa fornite un modello adeguato di ruolo sessuale e, oltre a questo, possiamo anche sentirci tesi orfani dalla societa, per la sua incapacita di fomitci modelli adeguati dei ruoli sessuali in quest’epoca di rapida transizione. Pure, per penose che queste ferite possano essere, la fetita piu ptofonda e fondamentale é l’alienazione dalla fonte del femminile o del maschile che é al nostro interno. Quando ci colleghiamo con quella fonte — l’uomo archetipico all’intemo dell’uomo e la donna archetipica all’intetno della donna — quella sofferenza rispetto alla mancanza di un padre adeguato o di una madre adeguata scompate o si attenua. Ci diventa anche possibile aprirci all’energia del sesso opposto - all'Anima pet l’uomo e a1l’Animus per la donna - per cui diventiamo andtogini in una sessualita globale che, anziché sminuirci, ci atticchisce e rende piu forti. Per molti, la chiave alla conquista di un senso autentico di femminilita o di mascolinita e nell’esplotazione del significato numinoso, spirituale, racchiuso nei nostri caratteri sessuali prirnari e secondari. Ad esempio, i primi testi femministi, come Getting clear di Anne Kent Rush, contenevano meditazioni per le donne, il cui scopo era di rieducare la donna ad amare il proprio seno e i propri genitali, come anche tutto il resto del proprio corpo. Matija Gimbutas, in The Language of the Goddess, fomisce un’analisi molto profonda delle immagini sacre della vulva e del patto oltre che di altre immagini connesse con la dea. Eugene Monick (in Phallos: Sacred Image of Masculine) esplota il fallo come immagine spirituale del potere maschile non determinata dal sistema pattiatcale. John Rowan, it1 The Horned God: Feminism and Men as W/ounding and Healing, trova un modello di mascolinita senza ‘machismo’ nel1’archetipo del Dio Cornuto — consorte della dea —, che e un cacciatore, ma é anche gentile, che é un dio, e quindi santo, ma e anche sessualtnente attivo. E un ptototipo degli déi che muoiono e rinascono, il cui sactificio é sempre al servizio della vita. La sua sessualita e primaria ma é anche sacra, profonda e piena di eros.‘ Analogamente, molte donne trovano nell’archetipo della dea un’imma-
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gine di che cosa significhi essere totalmente femminili senza essere di second’ordine o assetvite agli uomini, ed essere spirituali essendo contemporaneamente sessuate in un modo fisicamente femminile - con i genitali, l’utero e i seni quali oggetti di religiosa venerazione, che uniscono l’Amante col Sovrano. L’abbracciare il femminile come fonte di potere anziché di asservimento permette spesso alla donna di poter tributare un senso di autentico rispetto al maschile, negli uomini che ha intorno e in se stessa. In realta, l’esperienza della dea dentro di sé libera la donna all’esperienza in altra forma del dio interiore. C’e un racconto classico tiguatdante il dio Krishna secondo cui a un certo momento il dio danza a turno con tutte le ragazze del villaggio, e la sua presenza e il suo amore maschile per il femminile sono cosi completi che per quanto egli danzi con ogni donna presente, ognuna ha l’impressione che danzi solo con lei e ami solo lei. Ognuna ha vissuto la visitazione del dio in maniera cosi totale che é come lo avesse avuto tutto pet sé. Fintanto che le donne non riusciranno a venetate appieno la dea al proprio interno, non riusciranno a sperimentare i1 maschile nella stessa maniera totalmente amorevole e appagante. Fino a quel momento, il maschile vetta di regola vissuto come la voce di un giudice che dice loro che non sono abbastanza petfette. Viceversa, fintanto che gli uomini non si aptiranno all’otiginario maschile al proprio interno, un maschile totalmente in contrasto con gli schemi del dominio e della sottomissione, sperimenteranno il femminile interno ed estemo come pericoloso e castrante — una sicura minaccia pet la loro illusione di superiorita. Per loro, il femminile dev’essere sempre tenuto sotto chiave e controllato. Essendo lo stesso prigionieri per non aver accesso al femminile, tentano continuamente di dominare le donne fuori di sé perché continuino a fomire il nutrimento femminile cui il loro spirito e il loro cuore anelano, ma che la loro mente disprezza. Nel momento in cui sperimentano la loro fonte originaria maschile di energia, sono in grado di aprirsi anche alla fonte di nutrimento femminile interna, e non hanno piu bisogno di avere il controllo della donna, in quanto non sono piu cosi dipendenti da essa. In effetti, a questo punto sono libeti di amare una donna 0 di stare soli, sapendo che la dea al loro interno si prendera cura di loro in un caso 0 nell’altto. In Body Metaphors: Releasing God-Feminine in Us All, Genia Pauli Haddon corregge la visione stereotipata che le donne siano yin e ricettive (come si vedrebbe dalla vagina) e gli uomini siano yang e attivi (come dimostterebbe il pene). Usa anche un’argomentazione biologicamente fondata secondo cui uomini e donne hanno ciascuno un tipo specifico di energia yin e yang. L’energia yang maschile e un’energia che si proietta
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Onorare la diversita‘. Trasformare il proprio mondo
all’esterno, e aggtessiva ed é associata al pene. L’energia yin maschile e associata ai testicoli e fomisce la qualita di una solidita rassicutante. Analogamente, put confermando che la vagina é yin e ricettiva, l’autrice sostiene che l’energia yang fetnminile si manifesta tanto nella clitoride che nell’utero. E l’energia yang dell’utero si esprime chiaramente ne1l’attivita femminile del partorire: bambini, idee, poesia. A rendere le cose piu complicate, ogni essere umano ha al proprio intemo il potenziale delle versioni sia maschile che femminile dello yin e dello yang.”
L'ANDROGINIA PURA Lo sviluppo della capacita di androginia fa si che ci sia piu spazio e maggiore varieta e libetta nel modo in cui ci esptimiamo nel mondo. Inizialmente, l’androginia si ptesenta come una sorta di stato neutto — vedi l’abbigliamento e le pettinature unisex —, e nell’adolescenza é sano esprimetla in tal modo. La vera androginia non consiste semplicemente nel fare bene una serie di compiti tradizionalmente considerati maschili o femminili, quantunque il saperli fare conttibuisca al raggiungimento di una piu autentica androginia. La vera androginia é un’esperienza sttatificata. Al livello piu esterno, essenzialmente defmito dalla cultura, consiste nell’integrare (e non semplicemente mettere insieme) l’Angelo custode e il Guerriero. A quello successivo riguarda l’integrazione del Cercatore e dell’Amante. Al livello piu interno, consiste nell’unione delle energie interiori primarie maschili e femminili. Per cui la fissazione della nostra identita sessuale primaria (oltre l’Angelo custode e il Guerriero) e la conquista dell’androginia vengono come parte della nostra iniziazione allo Spirito: il che significa che la scoperta della nostra identita di uomo 0 di dotma ha a che fare col contatto che abbiamo col nostro Spirito. Anche l’Angelo custode e il Guerriero possono essere sentiti come profondamente appaganti, quando l’impulso ad agirli viene da radici profonde, istintuali, collegate alla progtammazione della cura e della protezione di ogni generazione pet quella successiva. I1 Guerriero protegge i confini, l’Angelo custode sostiene lo sviluppo del gruppo tribale. Quando lo sviluppo dell’Io é felicemente completato, noi impariamo a essere l’uno e l’altro. Prima dall’iniziazione allo Spirito, riuscire a integrare il Guerriero e 1’Angelo custode é molto difficile e faticoso. Quasi sempre noi ci limitiamo a mettere i due archetipi l’un0 accanto all'altro. Dopo l’iniziazione, quando possediamo un Sé che puo contenere l’energia che fluisce, l’integrazione puo essere piu semplice e organica e meno fotzata. Cio non
Il sesso e l’evoluzione umana nel corso di una vita
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vuol dire in ogni caso che lo sforzo di agirli inizialmente entrambi vada a vuoto, perché passare attraverso i moti associati a un archetipo ci fornisce la forma tituale per chiamate l’archetipo stesso al nostro interno. Cio vuol dire che quando vogliamo che ci visiti l’archetipo del Guerriero, ci poniamo dei ttaguardi, lottiamo per taggiungetli, mostriamo coraggio nelle difficolta e nel1’affr0ntare le sfide della vita. Quando vogliamo che ci visiti l’Angelo custode, mostriamo compassione e premura. Quando l’archetipo emerge pienamente nella nostra vita, potremo fare queste cose senza che ci sembri cosi difficile e costrittivo. Ricordiamo che l’archetipo del Sovrano, che segnala il completamento del processo alchemico, e il ris11ltat0 dell’unione sitnbolica del maschio e della femmina che da alla luce il vero Sé. Quel Sé viene visto come un monarca androgino e nel caso migliore é indice di una certa integrazione delle capacita del Guerriero con quelle dell’Angelo custode. In realta, tutti gli archetipi associati al Sé sono andtogini. I Maghi e i Folli spesso esprimono questa androginia con la capacita di cambiare sesso, o di oscillate fra un sesso e l’altro. Enttambi sono archetipi molto sessuati e usano attivamente l’energia erotica — nel pritno caso per la trasformazione, nel secondo per 1’estasi e la gioia. Cio significa che il maschio e la femmina interiori devono essere attivati, ma devono restare abbastanza distinti perché l’energia possa muoversi fra i due, come accade con la cortente elettrica alternata. Il Saggio viene spesso visto come totalmente al di sopra dell’identificazione sessuale, e in vecchiaia uomini e donne si somigliano sempre di piu, in quanto i caratteri sessuali secondari sono sempre meno accentuati. La saggezza del Saggio viene in parte dalla profonda integrazione dei ptmti di vista maschile e femminile, che a quel punto non differiscono piu. Gi uomini e le donne di una certa eta sono pero ostacolati dal fatto che ci siano cosi poche immagini positive in relazione alla vecchiaia nella nostra cultura. Questa situazione e peggiote per le donne, it1 quanto almeno gli uomini possono esser visti come personalita distinte — anche se e di sicuro difficile pet tanti uomini trovate un’identita quando sono in pensione, in particolare se fino ad allora hanno detivato la propria identita dal lavoro. Le donne pero, definite dalla cultura soltanto in relazione agli uomini o ai figli, possono ricevere il messaggio che da vecchie non hanno nessuna utilita sociale. Altre culture — la cinese, ad esempio — venerano gli anziani per la loro saggezza ed esperienza. Nella cultura occidentale, l’immagine della donna anziana e saggia aiuta ai nostri giorni le donne a onorare il compito della vecchiaia - a rivendicare la propria saggezza e la propria libetta e a espritnete un modello sperimentato di saggezza femminile nel mondo. Analogamente, la vec-
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chiaia é il momento in cui molti uomini si sentono liberati dalla richiesta sociale di apparire come ‘duri’ e possono scegliere di rispettare, nel comportamento e nelle parole, una fonte di saggezza piu profonda. La vera androginia é un tipo di integrazione psicologica che si rinttaccia nelle persone che vivono in maniera autentica, seguendo la loro vera natura; a questo livello, noi siamo, insieme, specificamente noi stessi e collegati col pieno potenziale umano di ogni altra persona — e di entrambi i sessi —, in ogni tempo e luogo. Questo puo dare un grande senso di liberazione, poiché il Sé viene espresso non in termini restrittivi (io sono questo anziché quello), ma nei termini di una complessa e spesso contraddittoria serie di possibilita, adeguata alla totalita di cio che siamo. A differenza dal caso del Superuomo/Superdonna, cio non significa tuttavia che si cerca di fare tutto. In particolare non significa che si cerca di interptetare totalmente il tradizionale ruolo maschile e il tradizionale ruolo femminile. Significa fare cio che ci si addice e rispettare la propria identita profonda, cosi da potersi esprimere attraverso gli opposti aspetti maschile 0 femminile, a seconda di qual é quello che va bene alla nostra reale natura. Autoritratto
Disegna o da un’immagine di te stesso (attraverso una fotografia, un collage, un simbolo) in cui si rispecchi la tua intetezza e androginia e che dia forma tanto all’uomo che alla donna che sono al tuo interno.
Alla fine impariamo che il maschile e il femminile sono parti di un continuum, non una scelta fra due cose, e che le persone fanno scelte diverse su quel continuum, equilibrando quelle energie ognuna alla sua particolare e unica maniera. E perché i modi di combinare quelle energie sono tanti e tanto diversi che tante volte é stato detto che in realta ci sono piu di due sessi. June Singer, in Androgyny, spiega che “l’androginia non é cercate di gestire il rapporto fra opposti; é semplicemente fluite dall’uno all’altro. Non occorre far altro che fluire fra il maschile e il femminile, toccandoli entrambi, cedendo davanti a tutti ostacoli e in tal modo superandoli, con l’energia che cresce via via che segue la sua naturale tendenza”.‘° Una cultura androgina ci permette di essere individui autentici e ben distinti, e di vivere in evoluzione con il mondo della natura. I1 capitolo che segue inizia con la riflessione sul1’importanza dell’emergere del femminile, e affronta il tema dello sviluppo di un potenziale culturale piu androgino per il nostro tempo.
20 Sesso, diversita e trasformazione della cultura
Troppo spesso il Viaggio del1’Eroe e stato visto come riservato ad alcuni e non ad altri. Per cominciare, si é spesso rltenuto che leroismo fosse un fatto maschile . . e non , femminile. Credere questo significa vedere solo l’eroismo telativo all uomo e non_ quello telativo alla donna. La donna viene vista come creatura m pericolo che bisogna salvare, come ricompensa del Viaggio, come sostegno lungo 11 catnmmo, ctfime essere negativo (vedi la strega catt1va): mai come Eroe 1n se. Ne ati1 d1 CUI facciamo parte, della nostra nazione, della nostra razza; mflne al nostro comune Viaggio umano. Considetare 11 proprio Viaggiopetson le senza riferimento al contesto in cui si svolge e ai lTlOCll m CU! interagisce con gli altri vuol dire perdere molto della sua‘ realtaprofonda. Durante 11 Viaggio possiamo sentirci molto SO11, ma 1n pratica stiamo viaggiando tutti insieme. E influenziatno e siamo contemporaneamente influenzatl dal mondo in cui viviamo. Alla fine del Viaggio, l’Eroe ritotna al regno con un oggetto sacro, una nuova verita vitale che aiuta il regno a trasformarsi. Se soltanto alcuni vengono incotaggiati a intraprendere il Viag~g1o'e a trovare le proprie ticchezze (o se dalla c11ltura vengono accettati e riconosciuti solo i doni di alcuni), il regno potra essere rinnovato solo parzialmente. Vaste
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Sesso, diversita e trasformazione della cultura
zone rimartanno lande desolate, poiché non c’e chi abbia accesso alle nuove verita di cui abbisogniamo. Ad esempio, l’Eroe costituito dal maschio bianco ci ha aiutati a progredite ma non e stato capace di insegnarci a vivere in armonia con la terra. Ci sono invece tradizioni — particolarissimamente quella indoatnericana — in cui la saggezza ecologica ha raggiunto un alto livello di evoluzione. Mentre il buco nello strato dell’ozono continua a crescere e la pioggia acida cade sui nostri raccolti e sulle nostre citta, la cultura dominante ignora massicciamente il sapere dei tanti eroici progenitori indiani che sapevano verita preziose in questo campo. Analogamente, é ampiamente provato che le donne sono per loro natura meno violente degli uomini: pure, in un mondo in cui l’esigenza capitale é quella di trovare la via a una pace durevole, gli uomini continuano a interrogarsi fra loro anziché chiedere le risposte alle donne.
ARCHETIPI,
SESSO
E
TRASFORMAZIONE
CULTURALE
L’identita sessuale e l'androginia sono questioni tanto di ordine politico e culturale che di ordine personale. Vivendo, come viviamo, in una c111tura patriarcale, soffriatno tutti della svalutazione del femminile e del modo in cui questa itnpedisce alle donne di compiere il proprio Viaggio e portare alla cultura i loro autentici doni. Non c’€: da stupirsi che non riusciamo a tisolvere tanti dei grandi problemi del mondo quando per farlo ci affidiamo essenzialmente a un unico sesso e al punto di vista di un unico sesso. Jung eta convinto che il risorgere del femminile avrebbe salvato la societa, e sono diversi gli scrittori che partendo da ottiche diverse hanno sostenuto che stiamo passando dal patriarcato a una fase androgina della cultura. Riane Eisler, it1 The Chalice and the Blade, ad esempio, definisce le antiche societa ginocentriche (centrate sulla donna) come operanti sul modello del rapporto di parita. Senza alcun bisogno dello schema dominio/sottomissione, senza spirito bellico né strutture di classe, queste societa, sostiene l’autrice, sono fiorite in tutto il mondo e possono rivendicare le invenzioni piu importanti e fondamentali - dal fuoco all’agricoltura, al linguaggio. La cultura patriarcale, secondo Eisler, ha creato un modello di dominatore sociale che ha portato con sé competizione, guerra, sessismo, razzismo e struttura di classe. Quantunque 1’autn'ce non trovi palesemente ness11n valore positivo nel patriarcato, io vorrei aggiungere che presumibilmente il patriarcato ci ha portato lo sviluppo dell’Io e il senso dell’identita individuale, insieme a una maggiore capacita di differenziarci dagli altri.
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In maniera analoga a quello che é lo sviluppo umano individuale, le otiginarie societa ginocentriche erano affettuose, creative e pacifiche, ma non erano in grado di difendersi dall’invasione delle bande patriarcali: per cui, furono esautorate e ridotte in schiavitu. Le societa patriarcali erano forti e bellicose, ma soffrivano di conflitti interni ed esterni. Gli individui lottavano permanentemente per il potere, il che impediva di rilassarsi e stabilire rapporti umani aperti ed affettuosi.‘ Le societa centrate sulle donne avevano le qualita archetipiche dell’1nnocente, dell’Angelo custode e dell’Amante. Le societa patriarcali esprimevano le doti de11'Orfano, del Guerriero e del Cercatore. ll patriarcato ci ha regalato molte doti, ma senza l’attuale emergere del femminile ci avrebbe portato sull’orlo del disastro. (Naturalmente dovremo accogliere le doti piu alte del Guerriero prima di poter veramente ptocedete). Non si tratta solo del fatto che la stragtande importanza data dal patriarcato ai valori del Guerriero ha minacciato il mondo di guerra nucleate. Questo é ormai risaputo. E che si é giunti perfino a giustificare l’inquinamento del1’ambiente sulla base della concortenza commerciale. Se i profitti calano, 0 una compagnia rischia di fallire, gli interessi ecologici sono di regola accantonati. Alla radice del problema ea la soprawalutazione del1’Io, che ci taglia fuori tutti — maschi e femmine - dal nostro Spirito, dalla forza vitale e dall’Eros. La nostra energia di Cercatori si sposta dalla vera ricerca all’ossessione della conquista e naturalmente fa si che attiriamo massicciamente il Distruttore. In effetti puo dirsi senza esagerare che la nostra cultura ha sperimentato in vari modi l’opera del Distruttore pet la maggior parte di questo secolo. Questa iniziazione e principiata con le grandi guerre mondiali ed e andata avanti con le guerre di Cotea, del Vietnam e del1'Irak. In molte patti del mondo, il Distruttore si manifesta sotto forma di una carestia dilagante, e praticamente dovunque attraverso la poverra e la mancanza di alloggio. Il Distruttore e stato in azione anche in altri modi, con la massiccia etosione dei costumi e dei modi di comportamento tradizionali, culminata nei rivoluzionari anni ’60. I1 dilagare della droga e il conseguente degrado della vita familiare sono parte di questa iniziazione, come lo é il declino della competitivita economica del nostro paese. Stiamo anche soffrendo della mancanza dell’archetipo dell’Angelo custode. Nei passati periodi della storia del patriarcato, l’importanza data dall’u0m0 al Combattere era bilanciata dal ruolo di Angelo custode sostenuto dalla donna. I1 movimento delle donne dei nostri giorni e stato parzialmente motivato dal fatto che alle donne eta assegnato quasi l’intero compito sociale della cura e dell’a1levamento, senza che tale lavoro fosse, come non é ora, né rispettato né ricompensato. Mentre le donne
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Onorare la diversita. Trasforrnare il proprio mondo
hanno cessato di assistere e curate gli altri a tempo pieno - cercando ruoli piu temunerativi e gratificanti -, gli uomini non sono loro subentrati nel riempire il vuoto. Di qui una situazione di crisi. Chi si prendeta cura dei figli? Chi custodira la casa? Chi assisteta anziani? Chi cteera una vita di gruppo e aiutera gli altri a sapere che contano? In questo preciso momento, noi siamo un mondo di Cercatori che vivono in un ‘passaggio’ fra un’epoca culturale e un’a1tta. Divetsi pensatori hanno espresso questo concetto in vario modo: l’espressione piu comune é che siamo usciti dall’era industriale pet entrare in quella dell’informatica. Molti hanno parlato, pieni di speranza, di un passaggio alla ‘Nuova Eta’ dell’abbondanza, della pace, dell’amore e della prospetita. Come in ogni grande transizione del genere, e come se la terra ci tremasse sotto i piedi. C’é chi reagisce attaccandosi per sopravvivere a valori, abitudini, tradizioni vecchi e anacronistici. Puo voler tornare, ad esempio, ai precedenti modelli di rapporto fra i sessi 0 fra i genitori e i figli (quel che si definisce: “restaurare i valori familiari”). Altri optano per il cinismo e inseguono soltanto il denaro e la riuscita sociale. Ma quasi tutti, con piu 0 meno chiarezza, sanno che siamo di fronte a una grossa sfida sociale a ricosttuire e ticreare la nostra societa e il mondo. Senonché dobbiamo iniziare da noi stessi e dalla nostra vita e confrontarci con la realta che il vecchio mondo é motto 0 motente e che il nuovo mondo, lasciato a se stesso, puo non meritare di viverci. Dobbiamo diventare consapevolmente parte della trasfortnazione. Questo richiede che in tutto il mondo la gente inttaprenda il proprio Viaggio spirituale. I1 movimento per la liberazione della donna, il movimento per i diritti civili, il movimento per il potenziale umano, i1 movimento della Nuova Era, e le lotte di liberazione in luoghi come l’Europa orientale, il Sudafrica e l’America Latina sono parte di questo massiccio movimento di ricerca. Questo é l’aspetto positivo del Cercatore, ma é anche evidente il suo aspetto ombra nell’esaltazione esasperata della lotta, della conquista, dell’automigliotamento sia pure a detrimento dell’ambiente e con l’esaurimento delle risorse umane. Siamo alla ricerca, mentre il Distruttore giorno per giorno erode tutto quando consideravamo stabile. La conoscenza si espande a un livello inctedibile. La tecnologia si evolve tapidissimamente. I costumi culturali sono in continuo mutamento e noi non ci rendiamo conto di che cosa significhera questo danno ambientale per la vita del pianeta. Lo smantellamento del Muro di Betlino é un potente simbolo culturale della realta che l’opera del Distruttore é conclusa. Non siamo piu nel mondo che ci era familiare. I1 vecchio mondo é morto e stiamo cominciando a creare il nuovo. Puo risul-
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tarne una rovina, se non ci apriamo all’archetipo dell’Amante, decidendo cosa amiamo e apprezziamo realmente e scoprendo chi siamo. Abbiamo bisogno di salvare cio che vale e di coltivare e conservare le tradizioni passate e presenti. Dobbiamo stabilire individualmente e collettivamente che cosa ameremmo fare o creare, qual e il tipo di mondo che ci renderebbe felici. La minaccia dell’annientamento in seguito a un incidente nucleate, a una guerra, a un disastro ambientale, al collasso economico E: stata negli ultimi tempi una motivazione di fondo che ha sospinto tutte le culture e i poteri piu importanti dalla posizione Guerriero/Cercatore verso l’integrazione di quella Angelo custode/Amante. Essere chiamati dall'Ama.nte vuol dire insieme essere chiamati dal nostro Spirito a conoscere una ptofondita di rapporto individuale e collettivo fra gli uomini in precedenza sconosciuta all’umanita. E l’archetipo dell’Amante che ci insegna che i muri fra le persone e i popoli possono cadere. Questo significa che culturalmente dobbiamo sperimentare il potere degli archetipi che sono stati al tempo stesso associati al Viaggio femminile e svalutati; ma non dobbiamo fermarci qui. Nel momento in cui integriamo il Guerriero con l’Angelo custode e il Cercatore con l’Amante, noi raggiungiamo una nuova possibilita di androginia. Come individui, pet mezzo della loro iniziazione allo Spirito, perveniamo a creare una vita dal potenziale androgino — in cui c’é appagamento attraverso l’amore e il lavoro, c’é realizzazione personale e contatto con lo Spirito —, per cui collaboriamo anche a creare il mondo in cui sono possibili l’armonia e la pace, in un contesto in cui alla diversita si da tutto il valore che merita. Fintanto che opetiamo tutti soltanto al livello del1’Io, é impossibile rispondere a queste sfide. Nel momento in cui diremo si al nostro Spirito e ci rinsalderemo nella nostra identita, potremo elaborate le cose in maniera globale. In questo stesso momento, l’archetipo del Creatore si esplica attivamente aiutando una serie di individui a darci una visione di come quel mondo potrebbe essere. Gli attisti, scrittori, i futurologi provvedono a questo compito nella nostra vita culturale, nella nostra immaginazione, nella nostra vita individuale. L’archetipo del Sovrano non si é ancora manifestato, poiché ci sono pochi luoghi in cui si sia verificato un vero rinnovamento a un livello che possa definirsi macrocosmico. Ognuno di noi individualmente aiuta tale possibilita a realizzarsi quando crea una visione del suo mondo ideale e agisce in maniera che quella visione diventi realta. La stessa cosa facciamo quando semplicemente ci assumiamo la responsabilita dello stato di fatto, e smettiamo di dar la colpa agli altri. Una parte trasfotmativa di
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questo processo, tanto per gli uomini che per le donne, e nel riaffermare la femminilita e i valori e gli archetipi a essa associati, sia negli uomini che nelle donne. Un'altra parte e nell’apprezzare e affermare i diversi doni delle diverse culture e razze, piuttosto che semplicemente dar per scontata — o sforzarsi di dimostrare — la superiorita della propria. Collettivamente, noi trasformiamo il mondo attraverso l’azione politica, che implica lo sforzo individuale. Non basta inseguire la nostra felicita quando tante persone al mondo sono svilite dalla poverta, dal1’ignoranza, dal pregiudizio o dalla tirannia. Se riteniamo che soluzioni adeguate ai problemi del mondo abbiano bisogno di tutte le nostre risorse, é logico che sosteniamo e ci impegniamo nell’azione politica per allargare la possibilita di accesso al1’istruzione, al lavoro e, al di la di questi, alla vita, alla libetta, al raggiungimento del benessere per tutti. Di certo, impegnatsi nello sforzo di aiutare gli altri e nobilitante, e chi lo fa collabora a creare un mondo pacifico e felice.
CULTURA
E
ARCHETIPO
Ci sono diversi fattori ambientali e socioculturali che possono portare ad adottare un particolare archetipo in una qualsiasi coppia di archetipi. Ad esempio, tutti i gruppi oppressi e senza potere — comprese le donne, le minoranze razziali, le lesbiche, i gay, i poveri, i disabili — sono autenticamente resi Orfani dalla propria cultura. Cio significa che é piu probabile che seguano l’archetipo dell’Orfano anziché quello dell’Inn0cente — tolto il caso in cui ci sia una pressione abbastanza forte da parte dell’ambiente a negate che esista l’ingiustizia, nel qual caso l’archetipo che domina puo essere un Innocente bloccato sul diniego. Via via che questi gruppi iniziano a far valere i propri diritti, il potere dei maschi bianchi subisce un'erosione ed ecco che anche questi iniziano a sentirsi Orfani. Le culture sono ancora piu dinamiche degli individui, pet cui includono tutti e dodici gli archetipi in schemi in continuo mutamento. Inoltre, tutte le piu importanti culture contemporanee sono patriarcali, per quanto la maggior parte sia in evoluzione. Cio vuol dire che in tutte sara potente l’archetipo del Guerriero, per il semplice fatto che é l’archetipo che contraddistingue il patriarcato. Archetipi attivi nella cultura contemporaneo
1. Le osservazioni che precedono si basano sulle condizioni del mondo al momento della compilazione del libro. In base ai resoconti dei mezzi
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d’informazione e di altre fonti rispetto alla realta mondiale, quale archetipo o archetipi ritieni sia attivo in questo preciso momento negli eventi relativi al tuo gruppo, alla tua nazione e al mondo? 2. Tenendo a mente che influenzi il corso della storia col modo di vivere la tua vita personale, che cosa potresti fare per conttibuire al benessere e al successo dell'imptesa collettiva? Che cosa sei pronto a fare?
Put incarnando ognuna tutti e dodici gli archetipi, molte delle grandi culture del mondo li combinano in una maniera loro propria, e alcune hanno anche sviluppato in alto grado archetipi trascutati in altre. Osservare le culture e quanto accade attualmente al loro interno é al tempo stesso illuminante e allarmante. Ad esempio, le culture maggiotmente sintonizzate sullo Spirito — i nativi americani e altre popolazioni native (quale l’ab0tigena), e la cultura del ghetto nero americano — cotrono un rischio enorme di essere distrutte. L’oppressione delle culture dello Spirito tiflette l’attuale repressione dello Spirito nel mondo. Nella misura in cui il fattote ambientale continua a deprivare queste culture, il mondo rischia di perdere la loro ricchezza e saggezza. Possiamo comprendere in parte la peculiarita del patritnonio dei vari paesi e delle varie nazioni riconoscendo gli archetipi che ptedominano nelle loro eredita spirituali. I1 Ctistianesimo, la religione dominante delle culture di origine europea, ha sviluppato una religione ‘Redentore del Mondo’, cotrispondente alla coppia Sovrano/Mago. Tuttavia, a livello di vita terrena, quotidiana, l’accento cade sui valori matetiali, quantitativi del Sovrano, poiché l’archetipo del Mago viene visto come appartenente esclusivamente al divino. Di conseguenza, la magia — quando non assunta con l’aiuto di Cristo, e a questo punto definita miracolo e non magia — viene spesso vista come male e segno di stregonetia e di adorazione del diavolo.’ Di conseguenza, l’immagine del Mago ispira generalmente paura, tranne che si tratti dei mitacoli della tecnologia. Nel caso peggiote, l’archetipo del Sovrano — combinato col Guerriero — ha dato come risultato il ‘destino manifesto’. Al meglio, ha prodotto un genuino interesse per il bene del mondo intero (esemplificato, se vogliamo fare un esempio, dal Piano Marshall e dal Peace Corps). La cultura dominante atnericana e un detivato della cultura occidentale, da cui tuttavia differisce per la sua sitnultanea tendenza verso il Cercatore, che la rende assai piu interessata alla libetta degli individui che alla coesione del gruppo o alla cura delle persone. Cosi anche, malgrado le influenze occidentali, le culture orientali (molte delle quali hanno anche un alto grado di Sovrano) conservano ancora l’in1pottanza tipicamente buddhista della mente e dello spirito e l’aspirazione al non-attaccamento del Saggio. Si tratta naturalmente di culture che hanno sviluppato il
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Buddhismo in tutte le sue forme e che hanno come meta l’illuminazione. Sono anche culture del Guerriero, dove peto l’archetipo del Guerriero non ha servito l’individuo ma il gruppo. Per usare l’espressione di un uomo d’affati giapponese: “Ogni chiodo che sporge viene spinto dentro con un colpo di martello”. Come le culture occidentali hanno sviluppato i valori dell’individualismo, cosi quelle orientali hanno sviluppato i valori della solidatieta di gruppo. Tanto la cultura africana che quella indoamericana hanno assai maggior comprensione e apprezzamento per gli archetipi del Mago e del Folle rispetto alle altre culture europee 0 orientali, come e evidente dalla loro mitologia che spesso esalta i ruoli del Briccone e dello sciamano. Dal Folle impariamo la gioia a la capacita di vivere momento pet momento. Dal Mago ci viene un grande senso del legame fra la vita dell'uomo e quella della natura, e di conseguenza un rispetto per l’equilibtio ecologico che di regola alle culture del Cercatore manca. Tutte le culture, le razze e le nazioni piu importanti si sono in certo senso specializzate nello sviluppo di diversi tipi di potenziale umano. Collettivamente, ci forniscono il sapere che puo portarci a una cultura totalmente umana e a una comprensione adeguata del mondo in cui viviamo.’
ONORARE
LE
NOSTRE
TRADIZIONI
CULTURALI
Non é assolutamente grave che i miti della nostra vita siano influenzati da quelli della nostra famiglia e della nostra etnia poiché, anche se non ci piace che queste tradizioni ci definiscano (vogliamo essere noi stessi) é importante che esistiamo all’intemo di una tradizione culturale e che ci assumiamo la responsabilita dei pregi e dei difetti di quella tradizione. In ogni famiglia vengono trasmessi di generazione in generazione attributi positivi e negativi. Sappiamo ad esempio che le persone provenienti da una fatniglia tendenzialmente violenta sono piu inclini a essere violente nei confronti dei propri figli. I figli di genitori alcolizzati 0 tossicodipendenti sono piu inclini a soccombere essi stessi alla droga dei figli di genitori piu sani. I figli che sono stati trattati con gentilezza e rispetto dai propri genitori hanno pii1 probabilita di trattare con gentilezza e rispetto i propri figli. Una grande responsabilita che riguarda tutti é quella di portare avanti le tradizioni migliori della propria famiglia e di lasciar cadere quelle nocive. Ogni persona che ha alle spalle uno sfondo familiare di violenza
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e non infierisce sui propri figli ha compiuto un atto eroico importante — tompendo una catena di sofferenza che poteva durare da molte generazioni. E trasmette una nuova tradizione, piu positiva. Molti di noi fanno questo in modi meno spettacolari, semplicemente sforzandosi di essere un po’ piu gentili, un po’ piu saggi, un poco piu positivi di quanto lo siano stati i genitori. Non tutti ci riescono, ma quando ci riescono hanno collaborato al miglioramento del mondo. Alla stessa maniera, ognuno di noi e parte di altre ttadizioni e porta con sé le relative responsabilita. Apparteniamo a un gruppo sessuale, a un gruppo tazziale, a una tegione, a una comunita, a una nazione e, se siamo di un ceppo di immigrati, al nostro paese d’origine. Abbiamo con ognuno di questi gruppi lo stesso rapporto che abbiamo con la nostra famiglia. La sfida che ci si pone é di conservare cio che di meglio ea nel nostro sesso, nella nostra eredita razziale, etnica 0 comunque c111turale e di cambiare, quantomeno nella nostra vita, cio che va meno bene. Compiamo questo cambiamento mettcndoci in Viaggio e diventando diversi. Nel fate questo, non solo trasformiamo la nostra vita, ma portiamo un contributo — per quanto minitno — alla trasformazione dei gruppi di cui facciamo parte. Un esempio di questo si ha nella religione. Magari
veniamo da una tradizione cristiana fondamentalista, ma l’abbiamo lasciata perché in disaccotdo con molte delle sue credenze. Possiamo non credere ad esempio che i Buddhisti 0 gli Indu vanno all'inferno se non prendono Gesu a loro salvatote personale. E possiamo ritenere che questo ci ponga fuori del gruppo. La tua eredita culturale
1. Che cosa della tua eredita culturale, familiare, etnica, razziale, politica e/0 religiosa rispetti e vuoi portare avanti nella tua vita e trasmettere alle prossime generazioni? 2. Che cosa potresti voler cambiare? Che cosa vorresti fare di diverso?
Ma in realta noi apparteniamo alla tradizione cristiana esattamente come i fondamentalisti puri. Possiamo restare in quella tradizione pur non credendo in assoluto a tutto quanto essa sostiene. Che abbiamo o no l’impressione di poterci ancora considerate ‘cristiani’, in definitiva il catnbiamento in quello che crediamo costituisce un voto a favore del cambiamento nella teologia collettiva. Se prendiamo atto di questo, possiamo anche sentirci libeti di rispettare e coltivare cio che nella tradizione per noi é ancora vitale. Lo stesso vale per il Giudaismo, il Buddhismo, l’Induismo — quale che
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Sesso, diversita e trasformazione della cultura
Onorare la diversita. Trasformare il proprio mondo
possa essere la nostra religione d’origine. L0 stesso vale per l'ateismo. O pet il socialismo, il capitalismo, il conservatorismo, il libetalismo. Vale anche pet la nostra appartenenza alla tradizione ameticana, alla tradizione tussa, a quella afroamericana, a quella della nostra regione o del nostro quartiere, 0 del posto in cui lavoriamo. Vale per eterosessuali, i bisessuali, le lesbiche e i gay. Vale per gli uomini e per le donne. Quando completiamo il nostro Viaggio e totniamo per fat partecipi gli altri di quello che abbiamo imparato, noi aiutiamo a trasformare molto piu della nostra vita. Inevitabilmente troviamo altri come noi che hanno trovato verita sitnili alle nostre. Soltanto quando ci conformiamo e, anziché condividerlo con gli altri, nascondiamo cio che sappiamo, siamo soli. Ma nel momento in cui osiamo essere quelli che siamo, vedere quel che vediamo, sapere quel che sappiamo e agire secondo tale conoscenza, ci e facile trovare altri come noi. A quel punto, insieme a loro, possiamo iniziare a creare un mondo nuovo.
CONSERVARE
LA
CONOSCENZA
E
I
VAI.ORI
IN
'-
PERICOLO
Se siamo intelligenti, anziché sciupare tempo prezioso a sostenere la nostra superiorita sugli altri o a ptendercela con loro per le loro vedute, impariamo dalle altre tradizioni. In questo stesso momento, la mancanza di apprezzamento delle varie tradizioni culturali esistenti minaccia di farci perdere pet sempre importanti conquiste spirituali dell’uomo. Nel suo Women's Reality Anne Wilson Schaef nota ad esempio che quella che lei chiama “societa del maschio bianco” attribuisce grande valore al rispetto del tempo segnato dall’orologio, col risultato che quanto meno un gruppo e portato a obbedire a questo e simili valori, tanto piu viene penalizzato dalla cultura dominante.
Le donne, osserva, tendono ad avere piu rispetto degli uomini per il tempo in quanto processo vivente, in parte perché l’allevate i figli comporta la comprensione di questo processo: ogni madre che abbia interiorizzato i1 valore del dover mettere la famiglia a tavola a mezzogiorno conosce l’esperienza del dover preparare il pranzo con un bambino di due anni attaccato alla gonna, finché non itnpata a prestare attenzione prima ai bisogni affettivi del bambino e quindi a tempo debito a quelli del nutrimento. Continuando, l’autrice individua negli Indiani d’America il gruppo degli Stati Uniti il cui atteggiamento nei confronti del tempo diverge di piu da quello della cultura dominante, e che per questo é i1 piu penalizzato dal maschio bianco al potere. Racconta che alle riunioni concor-
JIJI II‘.
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date dall’Ufficio per gli Affati Indiani con una particolare tribu per un certo giomo e una certa ora gli Indiani potevano artivare con diversi giorni di titardo, pur essendo, dal loro punto di vista, assolutamente ‘in tempo’. Avevano trascorso i giorni pregando e danzando in attesa del momento giusto per l’incontro e quando avevano avuto la chiara sensazione che questo fosse arrivato s’erano ptesentati — ‘in tempo’, non nel senso cronometrico ma in quello di un processo piu profondo. I1 grande rischio oggi, non solo per quel che riguarda il tempo ma rispetto a una quantita di cose, é che in quasi tutte le societa la cultura dominante tende a essere cosi convinta della propria superiorita su tutte le altre, e cosi sublimemente indiffetente agli effetti di tale atteggiamento, che i valori umani sviluppati e coltivati dalle altre culture e subculture si perdono e scompaiono (alla stessa maniera in cui rischiano di scomparire certe specie animali e vegetali). Cio accade non direttamente, ma indirettamente. Le penalita per chi deriva dalla cultura dominante sono tali — non esser presi sul serio, essere visti come inferiori, ingenui, incolti e bisognosi di sviluppo, addirittura incapaci di provvedere alla propria sussistenza senza avere assimilato le norme di comportamento e i valori dominanti — che é difficile soppottarle. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’adeguatsi all’ideale del maschio bianco ed europeo (che si sia donne, neri o indiani) e ottimamente ricompensato in termini pratici, laddove il compottatsi secondo un’altra tradizione e sistematicarnente, per quanto sottilmente, punito. I1 processo é in gran parte inconscio. Nessuno it1tende spazzat via le conquiste e i valori di intere culture; é solo che la presunzione di superiorita da parte della cultura dominante E: cosi forte che non passa loro neppure pet la mente di fare qualche altra cosa. Non possiamo chiedere agli appartenenti alle tradizioni in via di estinzione di pteservare queste ultime, perché cio significa essere puniti. Abbiamo tutti diritto alla libetta di possibilita e di scelta. Ma non riusciremo a realizzarla se non troveremo il modo di conservare le tradizioni di culture che in questo momento vengono distrutte. Un modo di far cio a livello individuale é conservare quei valori che nelle altre tradizioni e nella nostra ci sono consoni. Ora che i muri fra le nazioni e le culture crollano non ha piu senso tenere individui nelle riserve, nei ghetti, in scuole, o sfete, separate. C’era un tempo in cui solo gli italiani mangiavano la pasta, solo gli orientali il riso, e gli anglosassoni mangiavano patate e bistecche. Cosi come il nostro palato beneficia dal poter gustare la pasta, il riso, lo yogurt, le polpette, le bistecche, le patate, il curry e una quantita di altri cibi gustosi appartenenti alle piu varie culture, noi possiamo scegliere di attenerci al meglio di ciascuna tradizione, anziché sostenere che la pasta é inferiore alla bistecca!
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Sesso, diversita e trasformazione della cultura
Onorare la diversita. Trasformare il proprio mondo
Io non sono indoamericana, ma credo nel valore di trovare il ‘momento giusto’, anche se in una societa che si basa sull’oro1ogio non riesco sempre ad attenermi fedelmente a questo valore. Posso continuare a imparare da un indio il senso ecologico dell’atmonia con la terra e ad aprirmi maggiotmente all’apprezzamento e all’amore di quella stessa Madre Terra senza la quale non esistetei. Non sono di razza nera, ma posso coscientemente sforzarmi di aprirmi all’aspetto relazionale, giocoso, improvvisatorio, spirituale della cultura nera, e questo a mio esclusivo vantaggio. Al tempo stesso, sono cosciente che il mio comportamento collabora a conservare e tenet vivi quegli elementi della cultura nera che ai miei occhi sono superiori a quelli della mia cultura. Sono anche una donna in carriera, e in molti modi la mia vita e simile a quella di molti uomini: ma io posso insieme mantenere il valore di una tradizionale saggezza femminile e cercare di restare radicata nel mio proprio ritmo di donna - anche se questo aspetto del mio agire sembra un tantino bizzarro. Se domani le energie culturali del maschio bianco rischiassero di andare petdute, io lottetei pet conformarmi lo stesso a esse, e anche senza questa minaccia ora mi attengo a molti di quei valori. Per beneficiare della vatieta di patrimoni culturali disponibili in un mondo teso piccolo e particolarmente fruibile dall’esplosione della conoscenza e della comunicazione di massa, tuttavia, occorre rinunciare all’idea che chiunque di noi sia superiore a chiunque altro. L’etoismo dei nostri giorni non puo non onorare la diversita e riconoscere che ciasctm individuo e ciascuna cultura possiede un pezzo essenziale del puzzle, ma nessun individuo o cultura li possiede tutti. Abbiamo bisogno gli uni degli altri. La Natura, Dio, l’univetso non hanno fatto uno sbaglio nel farci in parte neri in parte bianchi, in parte maschi e in parte femmine, in parte eterosessuali e in parte lesbiche e gay. L’0biettivo era far si che
nessun gruppo si dichiatasse superiore e pretendesse di plasmare i rimanenti. E anche importante che nell'integrare elementi di culture diverse dalla propria, non lo si faccia con spirito imperialistico. Nel momento in cui adottiamo le qualita delle altre culture, e fondamentale il rispetto per queste. Uno dei dieci comandamenti otdina di onorare il padre e la madre: in molte culture native é presente la tradizione secondo cui si venerano gli antenati. Tutte le culture sono nostri antenati nella misura in cui hanno contribuito al patrimonio della nostra cultura. Questa venerazione richiede, con l’omaggio individuale, anche l’azione politica collettiva in direzione di un mondo in cui non ci siano differenze fra gli uomini dovute alla razza, al sesso 0 alla tradizione culturale.
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Quando, portando avanti il nostro Viaggio, realizzeremo appieno il nostro potenziale culturale e ci apriremo umilmente a imparare gli uni dagli altri, satemo in grado di tisolvere i problemi del nostro tempo. E questa la sfida eroica che oggi l’Lm1anita si trova di fronte. L’antico ordine in effetti é motto. Stiamo tutti vivendo una metamorfosi — morte e rinascita — per poterci amare e stimare a vicenda. Questa metamorfosi inizia allorché valutiamo appieno quanto é stato prodotto in precedenza e allorché favoriamo lo scambio positivo delle tante conoscenze e ttadizioni di cui disponiamo, in modo che la loro sinetgia generi qualcosa di ancora piu prezioso di quanto c’e stato prima.
ARCHETIP1,
CULTURA
E
COMPLETEZZA
C’e un ulteriore tipo di completezza, oltre l’andtoginia, per cui non possediamo un nome adeguato. L’espressione che 10 definisce meglio e l’essere cosmopoliti, cittadini del mondo. Senonché, non si puo arrivare a questo fuggendo la propria cultura — esattamente come non si puo giungere all’androginia rigettando la propria identita sessuale. Ci vuole la capacita di essere totalmente dentro la propria cultura, di apptezzarne i potenziali e i valori e di assumersi la responsabilita delle sue debolezze. Significa accettare realmente che viviamo ognuno all’intemo di una tradizione e ne siamo parte, tanto se l'approviamo che se la respingiamo. Faremmo meglio a far pace con quella tradizione, e se ci sono aspetti che ne disapptoviamo, faremmo meglio ad agire pet cambiare tali aspetti trasformando la nostra stessa vita. Nel momento in cui accettiamo di far parte della nostra cultura in questa maniera ftanca e spassionata, ecco che possiamo aprirci ad apprendete dalle altre culture. Cio vuol dire andare oltre la visione della nostra cultura come superiore o inferiore alle altre. E semplicemente il nostro contesto di fondo, che definisce gran parte di cio che siamo. Questo non lo rende migliore né peggiote. Se partiamo da un tale atteggiamento, non abbiamo bisogno di demolire un’altta cultura o la nostra stessa e possiamo imparare dal sapere che le altre culture possono offrire. Al livello profondo della nostra psiche, cio vuol dire inoltre che possiamo far posto alla parte di noi che si riconosce nel sapere che é stato particolarmente approfondito da una cultura diversa dalla nostra. Ad esempio un maschio bianco di radici europee uo scoprire di avere in sé una serie di uomini e donne di tazze diverse. E il caso del1’uomo che mi racconto del giardiniere giapponese che si portava dentro, e che spattiva
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Onorare la diversita. Trasformare il proprio mondo
con lui la propria saggezza e la propria pace. Un altro spiego che aveva in sé un nero che gli insegnava a distendersi, a rilassarsi e a godersi la vita. Un altro ancora parlo della vecchia donna india che insegnava a mettersi in rapporto con la terra. Alla stessa maniera un’afroamericana puo avere al suo interno un maschio occidentale che le spiega i tudimenti del successo nel mondo del maschio bianco, una cinese che le insegna come aprirsi alla saggezza interiore attraverso la meditazione, uno stregone indio che la istruisce su come curate se stessa e gli altri. Naturalmente, e importante riconoscere che queste figure archetipiche interne (che sono potenti ptesenze dietro abituali steteotipi che tanto ci litnitano) non corrispondono a nessuna persona in catne e ossa attorno a noi. Possiamo imparare da loro a diventare piu sfaccettati e completi, ma non possiamo pensare che il nero (0 il bianco) che é nella nostra testa parli come, 0 a nome dei neri (o dei bianchi) che conosciamo. Cio vale pet ogni altro gruppo. Se la figura che abbiamo in testa e solo uno stereotipo, non ci data nulla di piu di cio che siamo. Se é un archetipo, ci arricchira a livello psichico e intellettuale, ma non dobbiamo estendere le sue caratteristiche alla realta degli uomini.
Sesso, diversita e trasformazione della cultura
distinguere l’immagine archetipica interiore dalla persona con cui ha a che fate - lo stesso vale per l’orientale nei confronti dell’europeo, pet il nero nei confronti del bianco, pet il bianco nei confronti del nero, per l’ispanico nei confronti dell'anglosassone, per l’anglosassone nei confronti dell’ispanico. E via dicendo. Laddove l’archetipo e fonte di potete e di saggezza, lo stereotipo limita. Dobbiamo andare oltre lo stereotipo e le sue limitazioni per fare esperienza degli archetipi che sono al di sotto. I diversi paesi, le diverse tazze e aree geogtafiche sono spesso associati a certi archetipi, e questi archetipi contribuiscono tutti alla nostra completezza e complessita, ma non definiscono i singoli appartenenti alle relative culture. Se riusciamo
Le altre culture
1. Quali sono le caratteristiche, le usanze, i modi d’essere e di pensare che ammiri in tradizioni culturali, familiari e/0 religiose diverse dalla
Sé
tua? 2. Quali vorresti che entrasseto a fat parte della tua vita?
Spesso la donna é aggtessiva con gli uomini che si trova intorno perché ha in testa un maschio di tipo patriarcale che la guarda dall’alto in basso. E sempre importante che ci si fermi un momento a vedere se veramente gli uomini con cui si ha a che fare hanno questi atteggiamenti e si comportano di conseguenza 0 si tratta di nostre proiezioni. Allo stesso modo, spesso l’uomo teme le donne a motivo della donna interiore che lo attira a fare esperienza dell’Eros. Se egli proietta la rappresentazione della propria Anima su una donna, questa puo apparirgli immensamente potente — e in quella potenza insieme seducente e minacciosa. E importante che l’uomo si fermi un momento a liberarsi di tale ptoiezione e vedere qual é la realta concreta delle donne che ha intorno. Analogamente, l’itnmagine che l’europeo ha dell’asiatico puo rispecchiare il suo modo di ‘viverlo’, a meno che uno si prenda la pena di
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Spirito Io Sesso Hadizione cull\“°\e Cofltesto att\19\e
A partire dall’anello piu interno in direzione dell’esterno, cerca di definite l’archetipo piu attivo nel tuo Sé, nel tuo Spirito e nel tuo I0. Quindi da un nome agli archetipi piu attivi nella tua vita in relazione al tuo sesso: due associati al tuo stadio di vita; gli archetipi che ti vengono dalle ttadizioni familiare, razziale, culturale, etnica, culturale e religiosa; e infine gli archetipi costellati dagli eventi del momento — locali, nazionali, mondiali, o che hanno a che fate con la tua vita domestica o di lavoro.
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Onorare la diversita. Trasformare il proprio mondo
a mantenere questo equilibrio, possiamo insieme beneficiare della diversita delle varie ttadizioni culturali archetipiche e non perdere di vista la capacita individuale degli appartenenti a queste di esprimere approcci e doti diverse. La vera chiave pet fare esperienza della totalita é nel superare 1’il1usione che chiunque di noi sia superiore o inferiore e nel concedetci fino in fondo di essere quelli che siamo — come sesso, cultura, petsonalita — senza che cio ci impedisca di apprendete e atricchirci del sapere degli altri. Vuol dire anche non farci ingannate dall’opinione degli altri circa la loro superiorita o inferiorita rispetto a noi, poiché queste idee portano sempre a una vita falsata. Pottano a una condizione mentale in cui o si ha paura di essere cio che si é 0 si ha paura di deviate dal concetto limitato che ci si é fatti di se stessi. Per capire come gli archetipi operino nella nostra vita, é importante che capiamo il nostro proprio contesto — compreso lo stadio della vita in cui ci troviamo, il nostro sesso, la nostra tradizione familiare, quella culturale o razziale, e gli archetipi costellati dagli eventi nazionali 0 mondiali, 0 il contesto immediato della nostra vita familiare, di lavoro, di gruppo. I1 grafico a pag. 313 ha lo scopo di petmettere di prendere atto delle varie energie archetipiche al momento attive all’intemo della propria psiche 0 del proprio contesto culturale. Caratteristiche archetipiche delle culture Puoi usare il grafico che segue per identificare i caratteri archetipici della tua eredita culturale. Nota che si tratta di un semplice schema e che la maggior parte delle culture fotnisce un misto delle caratteristiche citate, 0 vatiazioni su quelle sotto descritte. Pet molte culture — e famiglie — si riuscita a identificare un solo archetipo pet le singole categorie del1’Io, dello Spirito e del Sé, e lo stesso puo accadere per gli individui. Si puo anche scoprire che la propria eredita culturale ha un’impronta maschile 0 femminile.
Cnratteristiche archetipiche delle culture
Innocente
Rispetto pet le autotita, a cui é affidato il compito di provvedere agli altri e di proteggerli. E fortemente incoraggiate l'ossequio alle regole e alle tradizioni e si privilegia il bene della cultura o del gruppo rispetto a quello individuale. In realta, ci si aspetta che gli individui si conformino e si comportino come si deve. Nel caso peggiote, la devianza 0 l'infrazione delle regole vengo-
Sesso, diversita e trasformazione della cultura
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no severamente punite. Nel caso migliore, chi devia 0 infrange le regole viene considerato bisognoso di aiuto e le autotita si sforzano pazientemente di indutre un comportamento piu corretro. Otfano Una cultura molto egualitaria, solidale con gli individui che si uniscono contro l’opptessione o per aiutarsi nella difficolta, nella malattia, nella poverta o comunque nella sofferenza. Gli individui si sentono molto ftagili. Nei casi migliori la gente sente di aver subito dei torti ma ctede ne1l'aiuto scambievole. Nei casi peggiori, e portata a infierire sugli altri. Angelo custode Si presume che tutti debbano date generosamente senza preoccuparsi del proprio benessere. Al meglio, la cosa funziona e sono tutti accuditi ottimamente. Al peggio, tutti continuano a dare senza che nessuno abbia quello che vuole, in quanto non puo chiederlo — sembrerebbe egoista! O (come nelle culture permissive) nessuno vuole ammettete la verita circa la propria situazione. Guerriero Sono le culture esigenti, disciplinate, del lavoro duro e dell'atteggiamento stoico, in cui la competitivita é al primo posto. Nel caso migliore, ci si associa per combattere gli altri. Nel peggiote, finisce tutto in tissa. Cercatore Molto dispetsiva, individualistica. Nessuno si prende grande responsabilita pet l’altro, ma tutti hanno diritto “alla vita, alla libetta e alla ricerca della felicita". Al meglio, gli individui trovano se stessi. A1 peggio, sono soltanto molto soli e separati dagli altri. Distruttore La c111tura si compatta sul comune desiderio di distruggere qualcosa o qualcuno. Gli individui sono motivati a restare insieme dalla comune convinzione che c’é qualcosa da eliminate. A1 meglio, puo trattarsi di un gruppo di ribelli 0 di crociati, uniti contro il male. A1 peggio, quando non c’é uno sbocco positivo, questa rabbia si ritorce all’intemo. Gli individui si distruggono attraverso la violenza, le droghe, l'alcol. Amante Culture molto egualitarie, vivaci, appassionate, che attribuiscono grande valore al1’esptessione artistica, ai rapporti personali, alla qualita della vita. Quest’ultima e al centro di un intenso interesse. Al meglio, la gente sente positivamente e ha rapporti profondi, e la vita e piacevole. Al peggio, la pace é distrutta da gelosie, litigi, maldicenze, 0 insidiata da tensioni profonde e non riconosciute. Creatore Culture innovative, altamente visionatie, in cui l’interesse principale é su cio che si costruisce collettivamente (come accade quando si sperimenta un’utopia). Nel caso migliore, la visione in qualche modo viene messa in pratica. In quello peggiote, la desolazione del momento viene scusata con la grande visione da realizzarsi in un futuro estremamente illusorio.
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Onorare la diversita. Tras/ormare il proprio mondo
Sovrano
Mago
Saggio
Folle
Femminile
Maschile
Si da importanza al govemare e guidate gli altri, attraverso il buon esempio in tutte le proprie azioni. Spesso tali culture esaltano la conquista del benessere materiale come segno di merito. Al meglio, questa puo essere la forma piu alta e piu cosciente del senso della responsabilita morale, dove coloro che hanno aiutano quelli che non hanno in una forma benevola, da capo di govemo. Al peggio, lo spirito é quello del compiacimento, dello snobismo e de11’imperialismo. L’accento cade sul dar potere a sé e agli altri in un contesto di teciprocita fra sé e l'altto, fra il genere umano e la natura. Al meglio, l’azione trasfotmativa ha alla sua base uno spirito di umilta affettuosa e pattecipe. A1 peggio, diventa unilaterale e manipolatoria, soggetta agli impulsi dell’Io; 0 non é in grado di esptitnersi, per l’incapacita di afftontare visioni diverse dalla ptopria 0 di riconoscere i bisogni mutevoli di tempi che cambiano. Alta valutazione del livello intellettuale; prestigio della saggezza o del1’esperienza superiori; scarsa esigenza di innovazione, in quanto l'intetesse vette sulle verita eteme. Al meglio si tratta di culture raffinare, rese a elevare lo spirito, che possono persino aiutare gli individui che ne fanno parte a raggiungere grande saggezza. Al peggio, di culture ricercate, slegate dalla vita, vanificanti l’iniziativa individuale e resistenti al cambiamento. Culture che esaltano l’esperienza, la piena vitalita fine a se stessa. Non sono tanto motivate da1l’acquisizione del prestigio o dei beni materiali quanto dal piacere, dal gioco, da1l’appagamento del momento. Amore della sfida in quanto divertente. Al meglio, questo tipo di cultura puo incamate il piu alto livello di esistenza: l’esperienza dell’estasi nella stessa vita, senza preoccupazioni di sicurezza o di conquista. Al peggio e povero, incline all’uso di droghe, sconclusionato. Egualitaria, cooperativa, ricettiva, con un forte accento sulla vita come processo vissuto gli uni con gli altri e con il mondo naturale. Al meglio, si tratta di culture armoniose che nutrono e rafforzano l’individuo e permettono una vasta gamma di comportamenti nei limiti in cui si aprono alla discussione e alla modifica. Al peggio, vi si reptimono le tensioni e viene tafforzato il confotmismo attraverso la maldicenza, la vergogna e l'abbandono. Gerarchica, competitiva, aggtessiva, con l’esaltazione della conquista e del dominio. Al meglio, insegna il coraggio, la disciplina e il rispetto di alti standard di comportamento nel1’interesse del bene comune. Al peggio, e caratterizzata dall'insensibilita, dallo sfruttamento, dall’imperialismo, dalla distruzione della terra.
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Affermate il mito della propria vita
Trovate la grande storia che infotma la nostra vita e un compito sacro. Conoscete la nostra storia significa sapere chi siamo. Non e cosa da prendere alla leggera, quantunque non debba essere neanche indebitamente solenne. (In realta, la creativita viene piu facile con una buona dose di Fol1e!). Se conosciatno il nostro grande romanzo, é meno ptobabile che ci svendiamo, che ci perdiamo nelle quisquilie, 0 che permettiamo agli altri di raggirarci o di farci credere che siamo da meno di quanto potremmo essere. Per gran parte della propria vita, molti di noi hanno l’impressione di star viaggiando senza 11na mappa. Sappiamo di essere in movimento, ma non abbiamo un vero senso di dove siamo stati, di dove siamo ora 0 di dove stiamo andando. I1 modello che questo libro offre fomisce una mappa del viaggio, ma e una mappa generica, non una mappa fatta su misura per il vostro Viaggio individuale. La vostra grande storia avra molto probabilmente uno o due archetipi dominanti e con quasi assoluta cettezza includeta molti differenti elementi archetipici, ma i1 modo in cui voi li combinare assieme é unico - e tutto vostro. Jean Houston, in The Search of the Beloved: Journeys in Sacred Psychology, sottolinea 1’imp0rtanza di scrivere la propria grande storia come modo di partecipare coscientemente alla ‘nuova storia’ che “sta iniziando a emergere nel nostro tempo”. I1 libro di Houston contiene esercizi molto utili per scrivere la propria storia e i1 consiglio di farne un vero e proprio mito. Ma c’é chi puo sentirsi piu a proprio agio scrivendo la storia in tetmini ordinari, chi puo ottenere il meglio raccontandola ai propri amici, altri ancora disegnandola 0 dipingendola, o esptimendola attraverso il movimento, la danza, la tecitazione. Talvolta la forma che ci attira ci dice sul nostro conto qualcosa di altrettanto importante della storia stessa. Piu precisamente, i1 processo e i1 contenuto della nostra grande storia sono sostanzialmente insepatabili. Ci rittoviamo in entrambi.
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Onorare la diversita. Trasformare il proprio mondo
Affermare il mito della propria vita Sovrano
La storia della tua vita/Il mito della tua vita (I)
1. Scrivi la storia della tua vita come un normale racconto. Puoi, volendo, impiegare le intuizioni che ti sono venute facendo gli esercizi dei capitoli precedenti. Pensa, ad esempio, agli archetipi attivi nelle diverse eta; rifletti sul1’impatto del tuo sesso e della tua cultura, al rapporto fra cio che ti é stato insegnato a essere, cio che hai bisogno di essere e la verita piu profonda sullo scopo della tua vita. 2. A questo punto scrivilo in un linguaggio mitico come la storia del tuo Viaggio eroico. (Come alternativa, esptimi la tua storia in immagini mitiche ed etoiche attraverso l’arte, la danza, la tecitazione o la musica).
TROVARE
IL
PROPRIO
MITO
Mago
Saggio "'1-1
Folle
DOMINANTE
I1 miglior modo di individuare il proprio mito dominante e quello di scrivere o esprimere in altro modo la storia della propria vita con la maggiore sincerita possibile, e di notare la struttura della trama di fondo. A questo scopo, si puo rafftontare la trama essenziale della propria autobiogtafia con la mappa delle storie archetipiche riportare qui sotto.
E ferito e il suo regno e una tetra desolata; si assume la responsabilita del regno e della propria condizione di sofferenza; il regno e riportato alla fettilita, all’armonia e alla pace. Supera una malattia debilitante; attraverso la guarigione e la trasformazione di sé impara a guarire e a trasformare gli altri; sperimenta gli effetti distruttivi dell'arroganza o dell'insicurezza; impara a sintonizzate la propria volonta su quella dell'universo. Cerca la verita attraverso la perdita di sé; riconosce la propria soggettivita; afferma tale soggettivita; sperimenta la verita ttascendente. Vive per il piacere, stadicato da sé, dalla societa 0 dal cosmo; impara a fidare e a stringere amicizia con la gente, la natura, l’universo; é it1 grado di affidatsi al processo e di vivere in armonia con 1’ut1iverso; trova la gioia.
E possibile che vediate la vostra storia come la storia di una costante angoscia, di una costante delusione e vittimizzazione da parte degli altri. Dovrebbe risultarvi chiaro che il vostro mito fotmativo consiste in tma variante della trama dell’Orfano. Se si tratta di un record di sfide superate 0 di battaglie combattute e vinte (0 petse), ci troviamo di fronte a una variante della trama del Guerriero. Se vi trovate a scrivere su quanto vi siete sacrificati per gli altri, é una variante della trama dell’Angelo custode. Se si tratta della ricerca di amore, di verita 0 di risposte, siamo in una qualche versione della trama del Cercatore. E via dicendo. (Potete trovare che nella vostra storia si combinano importanti elementi di diversi archetipi). I1 rischio, quando non si conosce il mito della propria vita, é che e possibile giudicarsi in continuazione secondo il metro di un Viaggio che non é il nostro. Ad esempio, una persona il cui mito fondamentale e quello de1l'Amante, puo continuare a sentirsi in colpa per non aver compiuto grandi itnptese, dato che nella nostra cultura ci si misura di regola col metro del mito del Guerriero 0 del Sovrano. La persona il cui mito interiore e quello del Sovrano, viceversa, puo sentirsi sbagliata se non riesce a vivere il momento che passa, vale a dire a essere un Folle. Generalmente si prova un grande senso di sollievo dopo aver scritto la propria storia e trovato il mito che la infotma, poiché si scopre che quello che si e fatto fino ad allora era in realta la cosa giusta e piu adatta a se stessi. Non tutti pero la sentono cosi. Puo accadere che nel momento in cui si individua la trama che si e vissuta fino a quel momento ci si tenda improvvisamente conto di essere posseduti o imprigionati, anziché liberati, da quella storia e dall’atchetipo che la infotma. Un modo di afftontare questo fatto é nel vedere un mito del genere come il proprio
Gli Archeripi e le loro Storie
Perdita del paradiso, ma non della fede; ticonquista del paradiso. Orfano Perdita del paradiso con conseguente disperazione e alienazione. Rinuncia alla speranza del paradiso e collaborazione con gli altri a creare migliori condizioni nel mondo cosi com'é. Guerriero Si mette in Viaggio; affronta e uccide il drago; salva la vittima. Angelo custode Si sacrifica e fa quello che altri chiedono; si sente sfruttato o tende a manipolate gli altri; ottiene la capacita di scegliere di vivere come sente giusto e positivo. Cercatore Si sente alienato nel contesto sociale sentendo la pressione a confotmatsi; si mette in Viaggio da solo; trova il tesoro dell’autonomia e realizza la sua vocazione; trova la famiglia e la casa cui autenticamente aspira. Amante Aspita ad amare; trova l’amore; dopo esser stato separato dall’amore (nella tragedia) muore o (nella commedia) si tiunisce all’amato. Distruttore Fa esperienza di una sofferenza e di una perdita profonde; perde le illusioni e gli schemi mentali prefabbricati; si trova di fronte alla morte e impara a farne un’alleata. Creatore Scopre il vero se stesso; esplota i modi di crearsi una vita che agevoli l’espressione di quel sé.
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Innocente
1
‘copione’.
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Onorare la diversita. Trasformare il proprio mondo RICONQSCERE
IL
PROPRIO
Aflerrnare il mito della propria vita I1 tuo copione
COPIONE
Ciascuno di noi ha 1m copione elaborato nell’infanzia come risposta a cio che altri dicevano rispetto alle sue possibilita e alle sue scelte. L’analisi transazionale ci dice che possiatno in realta avete un ‘copione’ e un ‘conttocopione’ - il risultato della nostra ribellione inconscia contro i1 dover seguire il copione. Si ha un senso di grande liberazione quando si riconosce il proprio copione e si e in grado di vedere se ha prodotto risultati positivi.‘ I suddetti copioni sono pesantemente determinati dalle influenze esteme, in quanto si collegano al nostro adattamento originario al mondo attomo a noi. Se, per esempio, ci é stato itnposto il nome di un famoso generale 0 cow-boy 0 quando etavamo piccoli papa e mamma ci comptavano soldatini e fucili giocattolo, possiamo esser portati a identificarci con il Guerriero; se ci comptavano le bambole e ci dicevano “che brava mammina che sei”, e assai probabile che ci rittoviamo nel modello dell’Angelo custode. I1 copione ha spesso la funzione di compensazione pet una qualche fetita originaria. Proviamo a inventarci una trama di vita che ci tenga piu al sicuro e meglio protetti rispetto al dolore. Come abbiamo visto, la fetita consiste spesso nei messaggi negativi 0 limitanti che riceviamo rispetto a noi stessi o alle nostre possibilita. I messaggi possono tiferirsi al nostro sesso, alla nostra razza, al nostro aspetto fisico, alla nostra vitalita e a1 nostro temperamento, a qualunque cosa ci riguardi. Fintanto che reciteremo inconsciamente o meccanicamente il copione, aggraveremo la fetita, in quanto quasi ogni copione, se interpretato alla lettera, interfetisce con la nostra integrita. Riflette il timore segreto che, non rispettando fedelmente la parte, possiamo disintegrarci. Pure, nel momento in cui lo si legge come mito o metafora, il copione ha in sé anche i mezzi pet guarire quella fetita. Ed ecco che la funzione psicologica del nostro copione é quella di guarirci della fetita originaria e permetterci di continuare a espritnere la nostra vera storia. Nel momento ir1 cui riconosciamo che nel copione di ognuno si cela un archetipo, possiamo comprendere che di regola quasi tutti ce la caviamo meglio se anziché contestare il nostro copione lo riconosciamo e 1o portiamo a un livello superiore. Spesso e utile immaginare che una persona sceglie i genitori, la razza, il sesso e la situazione ambientale d’insieme perché qualcosa in lei desidera o ha bisogno di dare e/o di apprendete. Se vediamo le cose in questo modo, possiamo assumetci una certa responsabilita nella scelta di una situazione che (secondo questo ap roccio) ci avrebbe dato il copione di cui inizialmente avevamo bisogno. E come un puzzle che dobbiamo risolvete prima di poter andare avanti a esprimere i1 nostro veto sé nel mondo.
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1. Quale parte ti e stata assegnata? 2. In che maniera questo copione limitata la tua vita? 3. Quale potrebbe essere la lezione o 11 dono contenuto nel tuo copione?
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Quello che inizialtnente poteva essere un soggetto limitante, riduttivo 0 addirittura distruttivo, si trasforma nel momento in cui vediamo l’archetipo 0 archetipi che vi sono incorporati. Spesso la trasformazione richiede la capacita di interptetare il copione in chiave metaforica anziché alla lettera. Ad esempio, una donna il cui copione é quello di Cenerentola potrebbe inizialmente non essere capace di agire in ptitna persona per quello che la riguarda, in quanto e sempre in attesa che attivi il suo prmcipe. Nel momento in cui riconosce il suo copione, puo indagare per cercar di capire la saggezza nascosta in questa trama. In realta la trama tacchiude in forma sitnbolica esattamente quello che lei ha bisogno di fate: petmettere al suo animus di salvarla. Nel suo caso, é il suo animus che puo aiutarla a funzionate nel mondo e a provvedere a se stessa. La storia della tua vita (II)
1. Qual e stata la cosa che mai ti e stata detta sul tuo conto da cui hai ricavato maggiore forza? 2. Chi e che cosa ti ha maggiotmente stimolato a livello interiore? E cambiato qualcosa nella tua vita per merito di questa persona, 0 idea, 0 esperienza? 3. Che cosa ti procura reale piacere e soddisfazione? In che cosa tiesci bene? Che cosa ami veramente fate? 4. Scrivi tutta la tua storia sotto forma di un necrologio che descriva la verita essenziale della tua vita. Non occorre che scriva quello che pensi dira il tuo necrologio. Scrivi cio che direbbe se tu avessi realizzato il tuo potenziale in ogni campo della vita - personale, professionale, spirituale. Che cosa direbbe se tu vivessi la tua vita appieno e sul letto di morte non avessi rimpianti? 5. Quali archetipi sono stati attivi nella tua vita? Quali dovrebbero essere attivi perché tu possa realizzare il tuo potenziale?
-_-_
Molte persone scoprono di avere due storie fondamentali in atto nello stesso momento: un copione e un mito piu profondo, piu positivo e stimolante. Questo in concteto eta i1 caso della donna che si identificava in Cenerentola. A un certo livello era rimasta ad aspettare l’artivo del principe. A un altro livello si era dedicata alla pittura e non appena it1traprese il suo ‘viaggio solare’ i suoi dipinti assunsero una qualita piu profonda, con un conseguente effetto ttasfotmativo sulle altre persone. A
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Onorare la diversita. Trasformare il proprio mondo
questo livello era potenzialmente un Mago, ma tale potenziale non si poté attuare fino a quando la donna non tuppe 1’incantesimo che le faceva cercare il maschile solo fuori di sé. A questo punto fu in grado di usare la sua natura femminile per dipingere con grande creativita, e la sua natura maschile per vendete i propri lavori. Vediamo spesso questo schema in atto nel momento in cui una persona trova il proprio mito piu profondo. I1 copione l'ha tenuta occupata, ma spesso e come se contemporaneamente la azzoppasse. Per tutto il tempo questa persona si é semplicemente conquistata l’educazione di cui aveva bisogno per poter vivere la sua storia piu profonda. Per quanto l’ideale sarebbe che conoscessimo il nostro mito una volta per tutte, non é probabile che cio accada, dato che la nostra comprensione dei compiti che abbiamo nella vita e della trama esistenziale conseguente é in continua evoluzione — e generalmente fortemente influenzata dai nostri principali interessi nel particolare periodo in cui stiamo scrivendo. Come il Sovrano che si aggrappa troppo a lungo alla ‘nuova verita’ liberante, divenendo di conseguenza un malvagio tiranno, chiunque di noi si attacchi troppo a qualsiasi versione della propria storia, o viva una storia non analizzata, ha bisogno del rinnovamento che viene dal riconsiderate quella storia alla luce della realta otdinaria. E bene quindi che aggiorniamo di frequente il nostro mito per vedere cl1e la trama che stiamo vivendo sia ancora utile e apportatrice di vita.
TROVARE UNA NUOVA STORIA UN PROCESSO DIALETTICO
David Feinstein e Stanley Krippnet, che hanno scritto un libro intero sul come trovare la propria leggenda (Personal Mythology: The Psychology of Your Evolving Self), delineano ut1 metodo per individuare la possibilita che la mitologia del momento ci limiti e per espandere la nostra mitologia in modo che diventi una forza liberante nella nostra vita. In pratica, é come quando un abito non ci entra piu. In passato e stato nuovo, elegante e ci andava bene. Ma piano piano siamo ctesciuti e ora ci stiamo sttetti, mentre il vestito é diventato frusto, logoro e fuori moda (e inadatto alle esigenze e alla natura del tempo it1 cui viviamo). Nel modello a cinque stadi di Feinstein e Krippner, riconosciamo innanzitutto “quando un mito-guida non é piu un alleato”. Riconosciamo in che modo ci limita, e sperimentiamo consapevoltnente la sofferenza che ci provoca i1 tenerci attaccati a un mito-guida che non risponde piu al momento in cui ci troviatno. I1 secondo stadio consiste nel “mettere
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a fuoco le radici del conflitto mitico”. “Ancora prima che riconosciate consa evolmente le manchevolezze di un mito superato, la vostra psiche di regala ha iniziato a ptodutre un contromito che ne compensi le litnitazioni". Come i sogni, questi contromiti hanno una qualita di “adempimento del desiderio”. “Ma come i sogni, i contromiti sono spesso titnossi dalle richieste del mondo reale”. Di conseguenza, il contromito puo emergere in fantasie o in sogni a occhi aperti che sembrano pure evasioni. I due autori fotniscono una serie di esercizi che servono a cristallizzare tanto il mito litnitante che quello emergente. A questo punto, nel terzo stadio, si concepisce una “visione mitica unificante”. “Lo sviluppo mitologico segue un processo dialettico in cui il vecchio mito é la tesi, il contromito l’antitesi e un nuovo mito che rappresenta la soluzione dei due é la sintesi. Via via che il contromito si sviluppa, entra in competizione col mito dominante pet
itnpadronirsi delle percezioni e guidate il comportatnento. La loro lotta dialettica puo richiamare l’idea di una sorta di ‘selezione naturale’ all’interno della psiche, una ‘sopravvivenza’ de1l’elemento di ciascun mito ‘piu idoneo’ allo sviluppo e a1l’adattamento ottimale. I1 quarto stadio comporta il muovere “dalla visione all’impegno”; il quinto e finale l’“intessere una mitologia rinnovata nella vita quotidiana”. I1 processo sopra descritto é anche ut1 corollario del Viaggio. L’evoluzione dell'Io esige che sviluppiatno ed esptitniamo la nostra storia forrnativa. Nel momento in cui sperimentiatno l’iniziazione, peto, quella storia comincia a venirci meno. Semplicemente, non e adeguata per guidarci nel nuovo territorio in cui siamo entrati. Pet un lungo periodo ci sentiamo lacerati, condannati alla lotta interiore fra due storie contrastanti, finché non ea una parziale risoluzione. A questo punto, possiamo non avere ancora una conoscenza consapevole di qual é la riconciliazione; possiamo semplicemente sentire un vuoto dove in passato era la lotta. Spesso e aprendoci a osservare le nostre azioni che scopriamo qual e la soluzione. Solo piu tardi ci impegniatno a manifestare questa nuova storia nella nostra vita. Ma nel momento in cui lo facciamo la nostra vita sviluppa una qualita mitica?
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1. Esamina il mito o la storia che hai scritto e stabilisci se stimola o si oppone alla tua vita. 2. Se ci sono patti di questa storia o mito che vuoi catnbiare, fallo. Inizia a lavorare a un contromito, ticordando che la chiave si trova nelle tue fantasie. 3. Vedi se tiesci a integrate il meglio di questi due miti 0 storie.
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Onorare la diversita. Trasformare il proprio mondo ENTRARE
NEL
REGNO
DEL
MITO
E importante distinguere questa qualita mitica dalla pienezza di sé. La pienezza di sé é anch’essa una sorta di possessione archetipica, ma, a differenza dal copione, in qualche modo noi ne abbiamo coscienza. Non e tanto che siamo dimentichi dell’influenza dell’archetipo sulla nostra vita, quanto che ci identifichiamo con lo stesso archetipo. Questo da alla nostra vita una qualita di grandiosita innaturale, che in definitiva non é positiva. Cio che accade é che siamo posseduti (nella forma positiva, in quella negativa 0 in entrambe) da un archetipo. Il caso piu estremo si ha nell’idea fissa — quando ad esempio una persona e convinta di essere Gesu Cristo in terra. La differenza fra il vivere un mito - vedi la pienezza di sé — e il vivere il proprio mito e che nel secondo caso ut1o vive autenticamente la sua storia. Cio lo fa sentire profondamente soddisfatto e da un senso profondo alla sua vita. Per Gesu Cristo non e pienezza di sé sentirsi Gesu Cristo. Non lo e pet me essere me, né per te essere te, e non é pienezza di sé petmettere che un archetipo si esprima attraverso di te, se sai che non sei que1l’atchetipo. Se ti senti grande, migliore degli altri, o ti senti una nullita, spregevole e insignificante, e possibile che tu sia preda di un certo tipo di pienezza. Sei posseduto dalla forma positiva 0 negativa dell’atchetipo. Quando viviamo il nostro mito personale, la cosa per certi versi puo essere molto esaltante, ma insieme contiene sempre una catatteristica di owieta e naturalezza. Stiamo semplicemente sentendoci noi stessi, e pet questo che stiamo bene. Spesso 1’ostaco1o pit] grande alla ricerca della propria autentica storia e del proprio vero compito é il timore che il compito possa essere troppo enorme 0 del tutto insignificante. Uno pensa: e se i1 mio compito e di grande impegno? Puo darsi che io non sia al1’altezza. O se magari é quello di spazzare i pavimenti? Vorrei qualcosa di piu dalla vita. Molto spesso la ricerca del nostro mito é bloccata da queste paure del ‘troppo 0 troppo poco’. Pure, é impossibile essere felici se non si vive a fondo la propria storia grande e profonda. Nessuna vita, per riuscita ed eccitante che possa essere, ci rendera felici se non é veramente la nostra vita. E nessuna vita ci rendera infelici se e autenticamente la nostra. In maniera quotidiana, vivremo fino in fondo la nostra storia — che la scriviamo o no - ‘seguendo la nostra stella’, anziché facendo semplicemente cio che fanno tutti o cio che, in appatenza, sembra assicurarci il successo. L’esigenza di individuare i1 nostro specifico compito vitale nasce zialtnente dal desiderio di affermare l’unicita della nostra vita come in-
Aflermare il mito della propria vita
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dividui. Tuttavia, al momento di intraprendere questo viaggio alla scoperta, impariamo che gli esseri umani in realta non viaggiano soli. Ciascuno dei nostri Viaggi personali é intimamente inttecciato al Viaggio dei nostri amici, della nostra famiglia, dei nostri colleghi di lavoro, dei nostri contemporanei, del nostro sesso, della nostra cultura. Ogni passo che facciamo pet diventare piu pienamente noi stessi ha effetti onda che si ripetcuotono sugli altri, esattamente come i passi che essi fanno si ripercuotono su di noi. Trovate i1 vero senso della nostra vita, quindi, contribuisce al rinnovamento del regno. Possiamo soccombere a1 diffuso ‘inganno dell’insignificanza’ che é la maledizione del nostro tempo, o possiamo rivendicare quotidianamente il senso profondo della nostra vita e in questo modo trasformare il nostro mondo. La responsabilita tacchiusa in questa conoscenza é 1’eredita che ci viene da t11tti gli Eroi che ci hanno preceduti. I1 futuro che abbiamo davanti puo essere un incubo 0 un miracolo. La scelta spetta a noi.
T I. Appendice
L’Indice del Mito Eroico (Modello E)*
Scopo dell’Indice del Mito Eroico (IME) é di aiutare il lettore a comprendere meglio se stesso e gli altri attraverso l’individuazione dei diversi archetipi attivi nella vita della singola persona. Chi si sottopone al test ottiene un punteggio ntunetico indicante il suo grado di identificazione con i dodici archetipi descritti in questo libro. Tutti e dodici gli archetipi hanno un valore positivo, e ciascuno porta con sé una dote particolare. Ognuno di essi ha un itnpottante contributo da apportate alla nostra vita. Nessuno é migliore o peggiote. Di conseguenza, non ci sono risposte giuste o sbagliate.
1-‘l'-_l_'
* I1 modello E dell’IME é stato elaborato da Carol S. Pearson, Sharon V. Seivert, Mary Leonard, Hugh Marr (il quale ultimo ha condotto i test di verifica della valiclita e attendibilita del1’Indice stesso). I1 modello originale de1l’Indice del Mito Eroico (allora definito Indice del Mito Personale) é stato pubblicato sotto forma di test di self-help in trentasei punti ne L'Eroe dentro di noi (Astrolabio, 1990). I1 modello D, basato su dieci archetipi, versione del test in sessanta punti, e stato ideato per il progetto ‘Eroi al lavoro’ del Meristem dall’équipe Pearson, Seivert, Leonard, con l’assistenza tecnica di Beth O'Brien e Barbara Murry. La documentazione relativa ai risultati della ricerca sulla validita del contenuto e del lavoro di verifica dei modelli D ed E é disponibile presso il Meristem. Chi volesse itnpegnarsi a sviluppare costantemente il pro tio IME, puo mandare una copia del questionatio riempito, insieme con i dati anagtagci elencati all'inizio del modulo, a Meristem, 4321 Hartwick Rd., Suite 416, College Park, MD 20740. Tutti i questionari ricevuti saranno trattati con riservatezza. Per chi voglia utilizzate 1'IME a fini di ricerca o nel proprio lavoro, sono disponibili
corsi di addestramento allo scopo. Si ptega di non usare lo strumento, se non a fini personali, senza l'autorizzazione dell’autrice.
Appendice
Indice del Mito Eroico (Modello E)
Nome (facoltativo):
Data:
Eta:
Sesso:
Occupazione:
Razza: Titolo di studio: Istruzioni A. Indicate quanto spesso ogni ftase risponda al vostro atteggiamento interiore scrivendo nello spazio bianco che precede il numero della frase: 1 quasi mai raramente qualche volta la maggior parte delle volte quasi sempre \Jl-kv-‘IQ B. Rispondete con calma ma rapidamente; la prima reazione é spesso 1a piu indicativa. C. Non saltate nessun punto, poiché il farlo potrebbe invalidate i tisultati. Se siete incerti, cercate di decidere nei limiti del possibile e andare avanti. I . Raccolgo le infotmazioni senza pronunciare giudizi. 2. Troppo cambiamento nella mia vita mi disorienta. 3 . I1 processo della mia autoguarigione mi mette in grado di collaborate alla guarigione altrui. . Ho abbandonato gli altri al loro destino. . Mi sento al sicuro. Lascio da parte la paura e faccio cio che va fatto. . Antepongo i bisogni degli altri ai miei propri. . Cerco di essere me stesso, ovunque mi trovi. \o o\1p\v1.4> Quando la vita diventa noiosa, mi piace animatla un po’.
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Provo soddisfazione ne11'occuparmi degli altri. Gli altri mi trovano divertente. Mi sento sexy. Penso che le persone non intendano tealmente fetirsi a vicenda. Da bambino sono stato trascurato o maltrattato. Sono piu felice quando do che quando ticevo. Sono d’accordo con l’espressione: “E meglio aver amato e petduto, che non aver atnato affatto”. Abbraccio la vita in ogni suo aspetto. Mantengo il senso della prospettiva guardando le situazioni da1l'alto. Giomo dopo giomo io sto creando da me la mia vita. Ritengo che ci siano molti modi validi di guardate a una stessa cosa. Non sono piii la persona che pensavo di essere. La vita e un dispiacere dopo l’altro. Se sono cosi efficiente e perché godo di un appoggio spirituale. Ttovo piu facile far le cose per altri che per me stesso. Ttovo appagamento nei rapporti umani. La gente guarda a me come a una guida. Temo le persone investite di autotita. Non prendo le regole troppo sul serio. Mi piace aiutare le persone a entrare reciprocamente in contatto. Mi sento abbandonato. I-Io dei momenti di grande pienezza che mi sembrano come regalati. Sono un leader nato. Sono alla ricerca di modi per migliotatmi. Posso contare che gli altri si prendano cura di me. Preferisco essere io a occupatmi di me stesso. Cerco di trovare la verita dietro l’i11usione. I1 cambiamento del mio modo di pensare cambia la mia vita esteriore. Sviluppo le risorse, tanto umane che naturali. Sono pronto a rischiare di persona pur di difendere le mic convinzioni. Non riesco a starmene li senza far nulla, quando vedo una cosa che non va. Mi sforzo in tutti i modi di essere oggettivo. La mia presenza e spesso un catalizzatore del cambiamento. Mi piace far ridete la gente. Quando voglio raggiungere un obiettivo metto in atto la disciplina. Sento di amare i miei sitnili in generale. Quando bisogna svolgere un compito, sono bravo a trovate la persona piu adatta. _ Pet me conservare la mia indipendcnza é di importanza essenziale. Sono convinto che tutte le creature e tutte le cose al mondo sono in teciproca relazione. I1 mondo e un posto sicuro. Le persone in cui ho creduto mi hanno abbandonato. Mi sento senza pace.
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Appendice
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Sto lasciando andare le cose che non mi si adattano piu. Mi piace rendere euforiche le persone troppo serie. Un po’ di caos fa bene allo spirito. Sacrificarmi in favore degli altri mi ha teso migliore. Sono calmo. Tengo testa agli individui aggtessivi. Mi piace trasformare le situazioni. A ogni livello, nella vita, la chiave del successo e nella disciplina. L'ispirazione mi viene facile. Io non vivo all’altezza delle mie aspettative per me stesso. Sento come se da qualche parte mi aspettasse un mondo migliore. Parto dal presupposto che le persone che incontro siano degne di fiducia. Sto facendo l'espetimento di tradurre in realta i miei sogni. So che qualcuno provvedera alle mie necessita. 1-Io come 1’impressione di rompere qualcosa. Cerco di gestire le situazioni tenendo in mente il bene generale. Dire di no mi costa fatica. Ho molte piu idee grandiose di quante abbia tempo di metteme in pratica. Sono alla ricerca di pascoli piu vetdi. Le persone importanti della mia vita mi hanno lasciato solo. Per me l’atto del cercare una cosa e altrettanto importante di quello del ttovatla.
Come stabilire il punteggio Sotto il nome di ciascun archetipo (vedi pag. 332) ci sono sei spazi bianchi preceduti da numeri corrispondenti alle domande del1’IME. Ttasctivete la vostra risposta alla domanda contrassegnata da quel numero nel tispettivo spazio bianco. Ad esempio, se la vostra risposta alla domanda 17 é stata 5 (“Quasi sempre”), scrivere 5 nello spazio a fianco del 17, che é il terzo numero della colonna relativa a1l'Amante. Quando avrete completato la trascrizione, sommate i punti di ogni colonna. I1 punteggio totale pet ciascun archetipo risultera da 6 a 30. Una volta completata la valutazione, potete, volendo, rappresentare gtaficamente il vostro punteggio sulla griglia circolare di pag. 32: ottertete l’immagine visiva del vostro particolare schema archetipico.
Come leggere i propri risultati IME Ricordate che nessun archetipo e in nessun modo ‘migliore’ 0 peggiote di un altro; ognuno ha le proprie caratteristiche, il proprio dono e il proprio insegnamento. Notate quali sono i vostri punteggi piu alti. Questi indicano gli archetipi che, in base al vostro punteggio IME, dovrebbero essere molto attivi nella vostra vita. Notate quindi quali sono l’archetipo o gli archetipi col punteggio 0 i pun-
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teggi piu bassi (particolarmente quelli al di sotto del 15); si tratta degli archetipi che normalmente preferire reprimere 0 ignotare. Se il punteggio e dal 15 in giu é possibile che abbiate un’avvetsione rispetto a11’archctipo, dovuta o a1 fatto che avete ecceduto in quel senso nel passato e avete sviluppato una sorta di ‘allergia’, 0 al fatto che non lo approvate e che quindi non petmettere a voi stessi di esprimetlo (0 tilevame l’espressione) nella nostra vita. Se si tratta del primo caso, potete voler stare alla larga da quell'archetipo; se del secondo, puo accadere che l’archetipo o gli archetipi cui non avete permesso di esprimersi si ripresentino in voi attraverso caratteristiche ombra o di doppia personalita, di cui gli altri possono essere piu coscienti di voi stessi. Riaffermare queste patti alienate di voi stessi vi da una vatieta di risposte alle situazioni piu ampia e vi rende meno esposti a espressioni inconsce degli attributi meno positivi del1'archetipo. Se consentire al1’atchetipo di esprimersi appieno, é probabile che esso si esprima in forma piu positiva e che fotnisca maggiore energia e vatieta alla vostra vita. Se lo desiderate, potete riportare i punti realizzati pet ciascuno archetipo nella casella che si trova in ciascuno dei capitoli relativi agli archetipi, nelle patti H, III, Iv. Mentre leggere di ciascun archetipo, tenere in mente il punteggio taggiunto e domandatevi se quello che leggere combacia con cio che conoscere di voi stessi e dell’atchetipo. Lungo tutto il libro, ttoverete caselle che vi petmettono di interptetare il vostro punteggio IME in diversi contesti.'Ad esempio, in “Come usare questo libro" (pag. 23) avete l'oppottunita di riportare il vostro punteggio su un grafico circolare, e nell'introduzione alla Parte Prima, vi si offre un grafico su cui ttasctivete i1 punteggio in modo da poter vedere agevolmente e comparare 1’importanza che nella vostra vita hanno gli archetipi connessi tispettivamente all’Io, allo Spirito, e al Sé. Nessun testo ne sa piu di voi su voi stessi. Se pensare che l’archetipo sia attivo nella vostra vita di piu o di meno di quanto il punteggio rispetto al test indichi, modificate di conseguenza il punteggio.
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Appendice
Note
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