no Flora d'Italia [2 ed.] 9788850652426

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Table of contents :
Volume 1 (2017-VI), extract: pp. 1-30
Volume 2 (2017-XI), extract: pp. 31-50
Volume 3 (2018-IV), extract: pp. 51-76
Volume 4 (2019-II), extract: pp. 77-238
Avviso all'utente della Flora Digitale: p. 223
Esempio di installazione della Flora Digitale: pp. 224-230
Istruzioni per l'uso della Flora Digitale: pp. 231-233
Frequently Unwell Questions (FUQ): p. 234
Links (51): p. 235
Istruzioni di installazione della Flora Digitale: p. 236
Unità fitosociologiche: pp 239-265
Bibliografia floristica: pp. 267-414
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Flora d'Italia [2 ed.]
 9788850652426

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Flora

d’Italia VOLUME PRIMO

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Flora d'Italia s ec o n da e diz io n e

In 4 vo lu mi di S andro Pignat t i &

Flora Digitale

di Riccardo Guarino e Marco La Rosa

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1a edizione: 1982 2a edizione: giugno 2017

5242 © Copyright 2017 by «Edagricole – Edizioni Agricole di New Business Media srl» Via Eritrea, 21 - 20157 Milano Redazione: Piazza G. Galilei, 6 - 40123 Bologna

Proprietà letteraria riservata - printed in Italy La riproduzione con qualsiasi processo di duplicazione delle pubblicazioni tutelate dal diritto d’autore è vietata e penalmente perseguibile (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633). Quest’opera è protetta ai sensi della legge sul diritto d’autore e delle Convenzioni internazionali per la protezione del diritto d’autore (Convenzione di Berna, Convenzione di Ginevra). Nessuna parte di questa pubblicazione può quindi essere riprodotta, memorizzata o trasmessa con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma (fotomeccanica, fotocopia, elettronica, ecc.) senza l’autorizzazione scritta dell’editore. In ogni caso di riproduzione abusiva si procederà d’ufficio a norme di legge.

Le immagini, dove non altrimenti specificato, sono degli Autori Segreteria scientifica: Forum Plinianum Onlus Redazione, revisione testi e realizzazione grafica: Elena Tibiletti Progetto di copertina: Davide Conti Disegni di copertina: Adele Pelizzoni Impianti e stampa: Rotolito Lombarda, via Sondrio 3 - 20096 Seggiano di Pioltello (MI) Finito di stampare nel giugno 2017 ISBN 978-88-506-5242-6

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Diversae sunt inter se stirpes si earum Natura latius inspicies quae exterius accensetur origine, località, ambiente, portamento, numero di specie

aspectum varium ratione figurae forma, odore, sapore, proprietà medicinali

quae interius vegetantis sunt virtutes et vitalis facultatis ipsiusque functionum substrato, portamento, durata della vita

diversae sunt etiam inter se stirpes ratione virtutis genitalis, quae et plurimus unius generis diversas constituit species et in hac discutiuntur riproduzione, fruttificazione, organi sessuali

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Prefazione

La prima edizione della Flora d’Italia è stata pubblicata nel maggio 1982, e a quel tempo non immaginavo che si potesse arrivare a una seconda edizione. Tuttavia, già negli anni ’80, si è assistito a un rapido accumularsi di nuove conoscenze, grazie anche all’uso della Flora1, che facevano ritenere utile la pubblicazione di un’opera più aggiornata. Io stesso avevo cercato di trovare un collaboratore per la stesura di un supplemento, ma il mio tentativo rimaneva senza successo. Con l’inizio del nuovo Millennio, anche in vista del rapido deteriorarsi delle condizioni ambientali in Italia (e in tutto il Pianeta), l’esigenza di uno studio approfondito del patrimonio vegetale si faceva più pressante, e io, anche su sollecitazione dell’Editore, iniziavo la redazione di un testo aggiornato del primo volume, come modello per una nuova edizione. Ma anche questo programma, limitato a un mero inserimento di nuove specie e località, ben presto fu abbandonato. La decisione di dedicare per un lungo periodo la mia attività alla redazione di una versione più moderna della Flora d’Italia risale all’inizio del 2003, anche se il lavoro si è intensificato a partire dal novembre del 2007, di ritorno dalla mia terza traversata dei Deserti dell’Australia Occidentale. Sulla base dell’esperienza degli ultimi anni, avevo ormai capito che non ci si poteva più limitare a un aggiornamento dell’opera pubblicata nel 1982, ma era necessario pensare a un’impostazione nuova, che tenesse conto delle nuove conoscenze accumulate. Inoltre, mi ero ormai convinto della necessità di utilizzare le grandi possibilità, del tutto nuove, offerte dalle tecniche, sviluppate in quegli anni, di usare il computer per l’elaborazione dei testi e realizzare un’opera a carattere multimediale. Da allora la mia attività scientifica è stata centrata sulla messa a punto di un nuovo modello (su 4 voluUseremo “Flora” con iniziale maiuscola quando si tratta di un libro, come in questo caso, e invece “flora” con iniziale minuscola per indicare l’insieme delle specie vegetali che crescono in un determinato sito. 1

mi) e sulla redazione dei nuovi testi. Questa attività si è sviluppata a tempo pieno fino al settembre 2015, quando la redazione dei volumi 1-3 poteva dirsi completata. Nei mesi successivi, i testi venivano messi a punto, e si coordinavano le illustrazioni, per arrivare alla versione definitiva dei Vol. 1-3 durante l’estate 2016. È stato un lungo lavoro, anche per la contemporanea redazione di un’altra opera (Pignatti E. et S., Plant Life of the Dolomites) e soltanto ora, 35 anni dopo la prima edizione, si arriva al completamento della seconda, per molti aspetti con carattere innovativo. La mia speranza è che essa possa risultare meglio adattata alle esigenze attuali della comunità scientifica. Per la realizzazione di questa seconda edizione, ho cercato sempre di applicare il criterio linneano di “distinguere gli Autori dai Compilatori eruditi”, non limitandomi a un diligente lavoro di sintesi di quanto osservato dagli altri, ma mettendomi piuttosto a osservare le piante nei loro luoghi più nascosti, anche grazie agli erbari, per carpire i loro segreti e darne un’interpretazione filtrata dall’esperienza personale. In questo modo, molte osservazioni originali sulla vita delle piante sono entrate nella trattazione, però è chiaro che ancora moltissimo resta da fare: ne risulta un pacchetto coordinato di conoscenze che si mettono a disposizione della comunità scientifica, ma anche una sfida per chi si occuperà in futuro della flora italiana. In generale, le Flore di ampio respiro restano incompiute oppure sono completate quando l’Autore è già alla fine della sua attività, spesso sono pubblicate postume. Sono stato fortunato, per aver potuto assistere per 30 anni a come veniva usata la mia opera, e aver potuto io stesso utilizzarla per lungo tempo, e confrontarla con opere analoghe che nel frattempo si venivano pubblicando nei Paesi confinanti. Ne ho parlato infinite volte con Botanici che l’hanno usata e mi hanno trasmesso i loro commenti, favorevoli, oppure con osservazioni divergenti, ma costruttive. Ho tenuto ben presente le critiche, spesso fondate e su questa base

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molti testi sono stati modificati, a volte completamente riscritti. Nella prima edizione, fortemente aderente al modello di Flora Europaea, avevo la prometeica fiducia di essere arrivato a un risultato durevole. Dopo tre decenni mi sono reso conto di come tutto fosse da rifare, il che del resto vale anche per la ben più documentata Flora Europaea. Questo va constatato serenamente, e non inficia il grande merito di Flora Europaea nello stimolare un generale movimento di revisione critica della flora a livello continentale. E questo vale, nel nostro piccolo, anche per lo stimolo portato dalla prima edizione alla conoscenza della flora d’Italia. Tuttavia, ciò mi porta all’inevitabile conclusione che

oggi non siamo più vicini alla verità di quanto lo fossimo 30 anni fa; anzi, comincio a credere che forse questa ricerca della verità nel caso nostro sia un obbiettivo privo di senso. Quindi, vorrei che il mio testo fosse inteso come il racconto di una storia, cioè di come oggi uno studioso, con l’aiuto di studiosi suoi contemporanei, interpreta il mondo vegetale che lo circonda. La storia di una passeggiata attraverso l’Italia, durata per decenni (ma cosa sono decenni, confrontati con i tempi dell’evoluzione?), che ha permesso di distinguere migliaia di forme viventi, che noi chiamiamo piante, e che forse sono solo un campione di quelle esistenti. Un esempio per chi vorrà ripetere l’esperienza e saprà fare di meglio.

Nota – Le frasi latine citate all’inizio sono tratte da “Tabulae Phytosophicae”, lo scritto di Federico Cesi (1585-1630), al quale si deve la fondazione dell’Accademia dei Lincei nel 1603-4. Le Tabulae vennero scritte attorno al 1620 ma furono pubblicate postume nel 1651, in appendice al Thesaurus Mexicanus, un’opera dedicata alle prime scoperte scientifiche nel Nuovo Mondo e così rimasero ignorate fino al sec. XX. In questo scritto si ha il più antico enunciato del concetto di biodiversità, riproposto successivamente negli anni ’50 del sec. scorso da Autori inglesi e americani, che non conoscevano l’opera di Cesi. – Bibl.: Pignatti S. & Cipriani M., Rendiconti Fis. Accad. Lincei 21: 343-350, 2010; Guarino R. & Pignatti S., ibid.: 351-358, 2010.

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Indice generale del Vol. 1

Indice generale...............................................IX Introduzione...................................................XI Collaboratori................................................XIII Significato di questa Flora...........................XV Notizie pratiche.........................................XXIX Bibliografia............................................XXXVII Abbreviazioni................................................XL Famiglie e generi trattati nel Vol. 1..............XLI

Divisione II - Gymnospermae....71

Divisione I - Pteridophyta.........1

Divisione III - Angiospermae...95

1. Equisetaceae................................................2 2. Lycopodiaceae.............................................7 3. Selaginellaceae..........................................11 4. Isoëtaceae...................................................13 5. Ophioglossaceae.......................................17 6. Botrychiaceae............................................19 7. Osmundaceae............................................21 8. Pteridaceae.................................................22 9. Hemionitidaceae........................................23 10. Cryptogrammaceae.................................25 11. Adiantaceae..............................................26 12. Sinopteridaceae.......................................26 13. Hymenophyllaceae..................................29 14. Hypolepidaceae.......................................30 15. Polypodiaceae..........................................31 16. Thelypteridaceae.....................................33 17. Aspleniaceae............................................34 18. Athyriaceae..............................................48 19. Woodsiaceae............................................53 20. Onocleaceae.............................................54 21. Dryopteridaceae......................................55 22. Nephrolepidaceae...................................65 23. Blechnaceae.............................................66 24. Marsileaceae............................................67 25. Salviniaceae.............................................69 26. Azollaceae................................................70

Angiosperme Basali.........................95

27. Pinaceae...................................................72 28. Taxodiaceae.............................................82 29. Cupressaceae...........................................84 30. Taxaceae...................................................90 30/b. Ginkgoaceae.........................................91 31. Ephedraceae.............................................91

32. Nymphaeaceae........................................96 33. Ceratophyllaceae.....................................97

Magnoliidae.......................................99 34. Magnoliaceae...........................................99 35. Lauraceae...............................................100 36. Aristolochiaceae....................................101 37. Saururaceae...........................................105

Monocotyledoneae.........................106 38. Acoraceae...............................................106 39. Araceae...................................................107 40. Tofieldiaceae..........................................118 41. Butomaceae...........................................119 42. Hydrocharitaceae...................................120 43. Alismataceae..........................................125 44. Scheuchzeriaceae..................................130 45. Juncaginaceae.......................................130 46. Cymodoceaceae....................................132 47. Posidoniaceae........................................137 48. Ruppiaceae.............................................138 49. Zosteraceae............................................140 50. Potamogetonaceae................................142 51. Dioscoreaceae........................................151 52. Melianthiaceae.......................................154

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Indice generale del Vol. 1 53. Colchicaceae..........................................156 54. Smilacaceae...........................................162 55. Liliaceae..................................................163 56. Asparagaceae........................................185 57. Amaryllidaceae......................................226 58. Asphodelaceae......................................270 59. Iridaceae.................................................277 60. Orchidaceae...........................................320 61. Arecaceae (Palmae)...............................381 62. Sparganiaceae.......................................385 63. Typhaceae..............................................387 64. Juncaceae...............................................390 65. Cyperaceae.............................................419 66. Eriocaulaceae.........................................511 67. Poaceae..................................................512 68. Commelinaceae.....................................782 69. Pontederiaceae......................................784 70. Cannaceae..............................................786 70/b. Musaceae............................................787

Dicotiledoneae (Eudicotiledoni)....788 Eudicotiledoni basali......................788 71. Berberidaceae........................................788 72. Ranunculaceae.......................................792 73. Lardizabalaceae.....................................882 74. Papaveraceae.........................................883 75. Nelumbonaceae.....................................901 76. Platanaceae............................................902

Eudicotiledoni centrali (Core Eudicots)................................904 77. Loranthaceae.........................................904 78. Santalaceae............................................906 79. Paeoniaceae...........................................912 80. Crassulaceae..........................................915 81. Haloragaceae.........................................951 82. Grossulariaceae.....................................952 83. Saxifragaceae........................................956

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Introduzione

Impostazione generale Nella letteratura scientifica, con il nome di “Flora”, si indica un testo (libro o articolo) destinato a dare informazioni sulle singole specie vegetali che sono note per un certo territorio; analogamente, la Fauna descrive le specie animali. In entrambi i casi, l’unità di base è la singola specie, cioè l’oggetto da descrivere, però la descrizione di una singola specie, oppure di un gruppo di specie, non è sufficiente a costituire una Flora. Per avere il titolo di “Flora” è essenziale che la descrizione venga data per tutti i vegetali presenti nella zona esaminata, che può essere molto estesa (l’area di uno Stato o di un continente) o molto piccola (un’isoletta, la cima di un monte), ma sempre con limiti ben definiti. In generale una Flora può illustrare le piante di una città, una provincia, oppure un intero Stato, come nel nostro caso. Le prime opere stampate con il carattere (e il nome) di “Flora” risalgono al sec. XVI. La presente Flora consiste nella descrizione delle specie di piante vascolari che sono state finora individuate entro i confini politici della Repubblica Italiana (la superficie complessiva supera di poco 300.000 km2). Trattandosi di un complesso di oltre 7mila unità, è molto difficile riconoscere ogni singolo componente. Risulta quindi molto importante che le descrizioni dei singoli elementi (specie) siano ordinate così da formare gruppi più ampi, a loro volta disposti in modo che il lettore sia aiutato nel riconoscimento dei singoli componenti (vedi avanti “Metodi analitici”). La denominazione di ogni specie è costituita da due parti: (1) il nome del genere, spesso derivante da antichi nomi latini, e l’epiteto specifico, anche questo in latino. La sequenza dei generi nelle opere più antiche era spesso in senso alfabetico, ed entro il genere le specie erano nuovamente nell’ordine alfabetico degli epiteti specifici: in questo modo era facile trovare una specie, però ad es. il nome di Pinus (il pino) era seguito da Pisum (il pisello), ravvicinando due piante di aspetto completamente differente. Un notevole progresso si ebbe con Linneo, che nel 1752 pubblicò

la sua opera fondamentale Species Plantarum, contenente la descrizione di oltre 5000 specie ripartite tra gruppi definiti in base al numero (indicato in greco antico) degli organi fiorali maschili (stami) e femminili (pistillo): in questo modo la semplice osservazione del fiore permetteva di identificare immediatamente il gruppo di appartenenza, es. Pentandrya monogyna per la Campanula, il cui fiore ha appunto 5 stami e un pistillo. In seguito sono state adottate classificazioni sempre più sofisticate, fino alle attuali, basate essenzialmente sulla ricostruzione di cladi evolutivi (classificazione filogenetica). Di tipo filogenetico è anche la classificazione da noi adottata, secondo le conoscenze più recenti (che tuttavia non si possono ancora considerare definitive). In conclusione, se uno crede che per scrivere una Flora basti mettere in fila le specie e aggiungerci una chiave analitica, si sbaglia di grosso. Il concetto di Flora, per venire trasmesso con successo deve essere basato non soltanto sulla conoscenza delle singole specie, ma anche delle relazioni reciproche che collegano le specie in gruppi più ampi, e come queste si sono stabilite, e corrispondentemente delle relazioni con la fauna e con l’ambiente. Quest’ultimo non è un mero contenitore di flora e fauna, ma è collegato a queste da una complessa rete di azioni e reazioni. È quello che qui abbiamo tentato di fare, sulla base dell’esperienza personale e delle fonti bibliografiche, mia e degli altri partecipanti: una base certo incompleta, ma maturata attraverso una lunga vicenda di studi sul territorio. Sul successo di questo tentativo, ciascuno potrà giudicare.

Flora Stampata e Flora Digitale Le informazioni sommariamente riassunte nel paragrafo precedente descrivono criteri di significato generale, già utilizzati nella prima edizione della Flora e in uso nella grande maggioranza delle opere floristiche pubblicate negli ultimi decenni, almeno per quanto riguarda la flora europea e mediterranea. Questi criteri sono applicati integralmente per la rea-

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Introduzione lizzazione del libro che contiene il testo di quella che indicheremo come Flora Stampata. A questo punto tuttavia si presenta una novità importante: la struttura duale, che distingue in maniera essenziale questa Flora, rispetto alla prima edizione del 1982 e alla totalità delle flore attualmente in uso nella nostra area geografica. La struttura duale dell’opera dipende dal fatto che alla Flora Stampata su carta si associa in maniera indissolubile la Flora Digitale, costituita da testi, illustrazioni e procedure di elaborazione riguardanti lo stesso pool di specie che formano il contenuto della Flora Stampata. Pertanto, la flora del territorio italiano viene presentata in due versioni, perfettamente corrispondenti l’una all’altra, di cui la prima è su carta stampata, secondo le procedure convenzionali, e può venire utilizzata solamente mediante la lettura, mentre la Flora Digitale è costituita da un complesso di descrizioni, immagini e utilità operative. L’informazione contenuta nelle due Flore è identica, ma tra le due esiste una differenza essenziale; nella Flora Stampata la posizione del lettore è di una sostanziale passività, mentre la Flora Digitale apre possibilità praticamente infinite per attività di carattere creativo. La struttura duale, con la combinazione di due differenti tipi di approccio, costituisce una novità assoluta di questa nuova Flora d’Italia.

La collaborazione tra me, come Autore della Flora Stampata, e gli amici Guarino e La Rosa, come Autori della Flora Digitale non è il frutto di un accordo preliminare, ma è nata come effetto della sinergia, sviluppata tra noi nel corso della realizzazione dell’opera. Dapprima, si pensava a una normale collezione di immagini da consultare in maniera occasionale, poi si è sviluppata, in maniera del tutto spontanea, la fondamentale partecipazione di molti studiosi dell’ambiente naturale, tanto precisi quanto modesti, arrivando a una copertura del territorio che altrimenti sarebbe stata impensabile. Per quanto mi riguarda, ho largamente usato la Flora Digitale per la preparazione dei testi, ma senza arrivare ad approfittare completamente delle sue grandi opportunità, perché questo avrebbe portato a un livello di approfondimento che supera largamente le possibilità di un’opera stampabile. Qui si pone il problema: si può considerare sicuro che l’identificazione delle immagini fotografate corrisponda esattamente alle specie descritte nel testo stampato? In realtà, un controllo completo delle immagini avrebbe richiesto un impegno superiore alle mie possibilità, ma quello che ho visto mi dà la tranquillità che si tratti di materiale di prima qualità e, al momento, del più ricco e completo repertorio di informazioni digitali sulla flora italiana.

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Collaboratori

Per trattamento monografico di gruppi tassonomici o collaborazione su temi specifici Ardenghi N. (Festuca) Banfi E. (Poaceae) Barberis G. (Cerastium) Bartolucci F. (Thymus) Brullo S. (Allium, Limonium etc. – vedi testo successivo) Camarda I. (Colchicum) Casazza G. (Moehringia) Colasante M. (Iridaceae) Costalonga S. (Luzula pedemontana, Poa hybrida) Cristofolini G. (Cytisus, Pulmonaria) Danin A. (Capparis) Desfayes M. (molti gruppi di idrofite) Di Pietro R. (Sesleria) Domina G. (Orobanche, Portulaca) Dunkel F. (Ranunculus gr. auricomus) Feoli Chiapella L. (Genisteae) Festi F. (Alchemilla) Fior S. (Aquilegia) Fischer M.A. (Paederota, Veronica, Wulfenia) Foggi B. (Festuca) Fridlender A. (Arum, Colchicum) Frignani F. (Romulea) Galasso G. (Polygonaceae p. max. p.) Gallo L. (Agave, Yucca, Crassulaceae) Garbari F. (Hyacinthus, Brimeura, Bellevalia, Muscari, Muscarimia, Ornithogalum s.l.) Gargano M.L. (Tamarix) Gottschlich G. (Hieracium, Pilosella) Grunanger P. (Orchidaceae) Guarino R. (Allium, Limonium etc., – vedi testo successivo) Guiggi A. (Cactaceae) Iamonico D. (Amaranthaceae-Amaranthoideae, Chenopodium, Atriplex, Asteraceae) Iberite M. (Arthrocnemum, Salicornia, Sarcocornia) Iiriti L. (Romulea) Lattanzi E. (Rosa)

Lo Presti R.M. (Anthemideae) Lucchese F. (Crepis p.p.) Mandracchia G. (Tamarix) Marchetti D. (Pteridophyta, Tritonia, Aquilegia, Fumana) Marhold K. (Cardamine) Martini F. (Salix, Aconitum p.p.) Minuto L. (Moehringia) Moraldo B. (Stipa) Nardi E. (Aquilegia) Oberprieler C. (Anthemideae) Pagitz K. (Rubus) Paiero G. (Salix) Parolo G. (Festuca) Passalacqua N. (Paeonia) Peccenini S. (Erysimum) Peruzzi L. (Fritillaria, Gagea, Ornithogalum s.l., Sternbergia, Lentibulariaceae etc.) Pignatti G. (Acacia, Eucalyptus) Poldini L. (Helleborus) Raffaelli M. (Polygonum s.s., Biscutella) Rossi G. (Festuca) Saiani D. (Callitriche) Selvi F. (Boraginaceae, Alyssum) Soldano A. (Oenothera) Starmühler W. (Aconitum) Stinca A. (Apiaceae, Oxalis) Tarquini F. (Romulea p.p.) Tison J.M. (Gagea, Ornithogalum s.l.) Tornadore N. (Ornithogalum s.l.) Troìa A. (Cytisus, Sedum) Venturella G. (Tamarix) Verloove F. (Eleocharis, Juncus) Vogt R. (Anthemideae p.p.) Zanotti E. (descrizioni originali di varie neofite) Zidorn Ch. (Leontodon, Scorzoneroides) Zozomvá Lihová J. (Cardamine) Più in particolare, i generi riveduti da Brullo S. e Guarino R. sono i seguenti: Adenocarpus, Allium, Armeria, Limonium, Salsola, Suaeda, Halocnemum, Cremnophyton, Hyoseris, Quercus.

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Collaboratori Inoltre, Brullo S. e Guarino R. hanno apportato svariate aggiunte/integrazioni ad altri generi, di cui è difficile tenere conto. Tra questi: Zannichellia, Silene gr. colorata e gr. velutina, Dianthus, Salix (limitatamente alla Sect. Pedicellata), Bituminaria; la sect. Calicotome del gen. Cytisus; Genista, Aurinia; Brassica, Hornungia revelierei, Helianthemum sicanorum, Ruta lamarmorae/ corsica, Acer, Myosotis sicula, Calamintha, Acinos, Linaria, Plantago, Cephalaria, Helichrysum, Logfia, Soliva, Centaurea gr. deusta. Per quanto riguarda l’apporto personale di R. Guarino alla redazione dei testi, oltre a collaborare all’attività di coordinamento redazionale, ha inserito innumerevoli integrazioni al paragrafo su “Preferenze ecologiche e fitosociologia”, in particolar modo con riferimento alle specie mediterranee.

Per la trattazione generalizzata di argomenti morfologici o funzionali Bianco M. (terpeni) De Lillis M. (terpeni) Grilli M. (piante allergeniche) Mazzeo G. (impollinazione) Nepi M. (impollinazione, riproduzione) Pacini E. (impollinazione, riproduzione) Winkel (botanica goetheana)

Per appunti territoriali e collaborazioni su argomenti singoli Alessandrini A. (Appennino Emiliano) Antonietti A. (Ossola) Bona I. (Prealpi Lombarde) Bovio M. (Val d’Aosta) Di Martino A. (Sicilia) Fenaroli F. (Prealpi Lombarde) Ferranti R. (Valtellina) Galasso G. (esotiche) Giordana F. (Acta Plantarum) Guarino R. (Lago di Garda, Tavole delle Famiglie) Gubellini L. (Marche) La Rosa M. (Tavole delle Famiglie) Lucchese F. (Lazio, Molise) Martini E. (Alpi Marittime) Martini F. (Endemismi Alpi Orientali) Mascagni A. (identificazione pronubi) Paglia S. (Lazio) Peccenini S. (Genova) Pellegrino G. (Alpi Cozie e Marittime)

Pietrosanti S. (Lazio) Poldini L. (Trieste, Friuli, Carnia) Prosser F. (Trentino) Raimondo F. (Sicilia) Rasetti F. (Orchidee) Semprini F. (Romagna) Tagliaferri F. (Bresciano) Zanotti E. (esotiche) Va poi ricordata la fattiva collaborazione dei responsabili di vari servizi delle Istituzioni nelle quali è stata sviluppata questa ricerca, collegata alla redazione della Flora, in particolare: • dr. A. Savoia-Ubrizsy del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Roma “La Sapienza” e M. Pierfranchi dell’Erbario; • dr. T. Babusci della Biblioteca dello stesso Dipartimento; • dr. Vidali M. dell’Erbario del Dipartimento di Botanica dell’Università di Trieste; • il personale della Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei, nel suo Direttore dr. M. Guardo e i bibliotecari dr. E. Antetomaso, dr. A. Romanello; • il prof. F. Raimondo, Direttore dell’Erbario dell’Università di Palermo, e i curatori e tecnici che mi hanno aiutato nella consultazione degli erbari di Palermo (G. Certa, G. di Martino, E. Gristina, G. Scafidi). Con questi nomi non si esaurisce la lista dei collaboratori: va ricordato il contributo essenziale di molti per la realizzazione della Flora Digitale (che viene dettagliato altrove) e l’appoggio costante di tanti amici, colleghi e anche – in senso più generale – cultori della Amabilis Scientia, senza il cui aiuto quest’opera non avrebbe potuto essere realizzata. Nota – Recentemente, cercando su Internet altre cose, sono arrivato a un gustoso scambio di messaggi riguardante la prima edizione di questa Flora: uno degli interlocutori spiegava che “per la prima edizione il Pignatti è stato aiutato da moltissimi specialisti” e l’altro rispondeva “allora Pignatti ha soltanto messo assieme i testi scritti da altri ...” – se fosse stato soltanto un lavoro di copia-incolla non ci avrei lavorato per 13 anni, osservo io. Per evitare simili malintesi, questa volta ho fatto un calcolo preciso: in questa seconda edizione, il 78% dei generi sono opera mia personale, mentre il 22% dei generi è redatto da specialisti (spesso si tratta di stranieri e in tal caso la traduzione è mia). Teniamo però presente che il valore di un contributo non si misura dalla quantità delle pagine, ma dal contenuto scientifico, che è altissimo, particolarmente nei generi trattati da specialisti, e per questo dobbiamo essere tutti riconoscenti verso i collaboratori.

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Significato di questa Flora

Premessa La conoscenza dell’ambiente naturale si sviluppa a più livelli: fisico-chimico (atmosfera), geologico (substrato), botanico e zoologico. Per quanto riguarda l’atmosfera e il substrato si applicano leggi di significato generale, la cui validità si mantiene anche al di fuori del nostro Pianeta. All’estremo opposto, gli animali sono organismi di grande complessità, in grado di scegliere autonomamente l’ambiente adatto e di spostarsi attivamente, anche con migrazioni transcontinentali, per compiere con successo il proprio ciclo vitale. Tra questi due estremi si colloca il regno vegetale, costituito da piante, cioè organismi in grado di svolgere una vita autonoma, ma privi di volontà e con limitate possibilità di movimento attivo e pertanto dipendenti dall’ambiente, che deve offrire condizioni compatibili con le loro esigenze fisiologiche. Gli animali presentano una grande varietà di forme, basti pensare alle differenze tra un topo, un pesce e una farfalla, e questo si riflette nelle condizioni di vita, altamente differenziate. Per questo motivo, anche gli studiosi in generale limitano il proprio interesse a uno o pochi gruppi: abbiamo così, l’ornitologo, il mirmecologo etc. Per quanto riguarda i vegetali invece è normalmente possibile che un singolo studioso abbia una conoscenza diretta di tutti i vegetali macroscopici che crescono spontaneamente in un determinato territorio, o almeno di quelli forniti di fiori e foglie, che possono venire agevolmente studiati e memorizzati. Sorge così l’esigenza di riunire le conoscenze sulle piante mediante una collezione (erbario) e gli studiosi elaborano queste conoscenze in forma di libro. Per l’Italia, la prima Flora è stata pubblicata quasi due secoli orsono da Antonio Bertoloni. In seguito, altri Autori hanno pubblicato libri con il carattere di Flora (cfr. l’elenco più avanti). In particolare va qui segnalata l’opera di Adriano Fiori, pubblicata nei primi anni del Novecento, sulla quale mi sono formato. Lo stile dell’opera di Fiori era abbastanza differente da quello degli altri Autori, attivi nei Paesi vicini (Francia, Svizzera, Austria e Germania), perché basato su

un concetto di specie molto più ampio di quello adottato nelle opere degli Autori centro-europei. Questo rendeva difficili le comparazioni: per questo, negli anni ’70 del secolo scorso, decisi di scrivere questa Flora d’Italia, in accordo con le Flore degli altri Paesi. Pubblicata nel 1982, è stata accolta favorevolmente dalla comunità scientifica italiana e straniera. In un certo senso, qualcuno tra i più anziani potrà osservare che la presente edizione della Flora riprende alcune importanti caratteristiche dell’opera di Fiori: soprattutto per la collocazione delle Monocotiledoni all’inizio delle Angiosperme e l’ampio uso dei “gruppi” o “aggregati”, che ricordano le serie di “varietà” che sono riportate in Fiori per ogni specie polimorfa. In realtà, si tratta però di una somiglianza più apparente che reale. Monocotiledoni e Dicotiledoni sono, già da prima di Engler, interpretate come due cladi paralleli e il fatto di mettere prima l’uno oppure l’altro non significa che questo sia più primitivo e l’altro più evoluto. Dunque, in una visione storica, esse sarebbero sempre state interpretate in posizione parallela, e tali rimangono anche adesso. Non si tratta dunque di un capovolgimento, ma soltanto di una rotazione e di fatto, se si facesse l’inverso, non cambierebbe nulla. Per quanto riguarda il trattamento dei gruppi variabili invece la situazione tra la concezione di Fiori e quella di questa Flora è molto diversa. In Fiori le chiavi analitiche per distinguere quello che lui classificava a livello varietale dovevano assolvere a due compiti ben distinti: da un lato raggiungere taxa ben definiti, ma riconoscibili solo per caratteri poco evidenti, e dall’altro descrivere la variabilità morfologica del taxon centrale, cioè quello considerato a livello di specie, che veniva smembrato in varietà corrispondenti a tendenze morfologiche (glabre - pelose, erette - prostrate etc.). Nella nostra trattazione rimane soltanto il primo aspetto (taxa con caratteri poco evidenti) e l’altro (variabilità morfologica) manca del tutto. Inoltre anche per quanto riguarda il primo punto, si hanno differenze importanti, in quanto i “gruppi” riuniscono specie tra loro collegate da strette relazio-

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Significato di questa Flora ni filogenetiche (quindi a carattere naturale), mentre gli “aggregati” riuniscono specie di aspetto simile, tra le quali è facile la confusione, ma associate soltanto in base all’aspetto esterno, cioè con criterio del tutto arbitrario. La riuscita di quest’opera non avrebbe potuto essere possibile senza la partecipazione di molte persone (vedi sotto “Collaboratori”). Senza strutture, senza finanziamenti pubblici o privati, senza l’organizzazione in associazioni o gruppi di lavoro, soltanto spinti dal “natural desiderio del sapere” (Cesi, 1616), molti hanno collaborato nei modi più vari: con la scrittura di testi, revisioni e correzioni, consigli, pareri, fornitura di materiale iconografico, fotografie, esemplari d’erbario rari o critici. Alcuni hanno fatto questo nel quadro delle loro attività di studiosi in musei e università, altri (e sono la maggioranza) dedicandovi il tempo libero. Di particolare rilevanza, come già accennato, è l’accoppiamento con la Flora d’Italia Digitale, che fornisce un nuovo modello, su base multimediale. In questo modo è venuto a organizzarsi un complesso a carattere sinfonico e la Flora diventa espressione corale di un sapere diffuso. Essa documenta una profonda conoscenza del mondo vegetale anche tra gli italiani, tra i quali, in generale, tende a prevalere l’interesse umanistico su quello scientifico.

Sviluppo delle conoscenze scientifiche sulla flora d’Italia Una trattazione dettagliata dello sviluppo delle conoscenze sulla flora italiana è inserita nella prima edizione di questa Flora, Vol. 1, pp. 3-6, alla quale si rinvia. Riportiamo qui soltanto la serie storica complessiva delle opere sulla flora del nostro Paese, che rispetto alla prima edizione si è allungata di due voci: la Flora Italica di P. Zangheri (che è arrivata sul mercato quando l’edizione precedente era ormai in stampa, e fu possibile menzionarla soltanto in una breve nota) e la presente edizione della nostra Flora d’Italia. Autori Data Specie Bertoloni 1854 4309 Parlatore 1896 Cesati, Passerini e Gibelli 1886 Arcangeli I edizione 1882 Arcangeli II edizione 1894 4932 Fiori e Paoletti 1908 3780 Fiori (Nuova Flora Analitica) 1929 3877 Zangheri 1976 5692 Pignatti I edizione 1982 5823 (5599 + 224 fuori numerazione) Pignatti II edizione (Voll. 1-3) 2017 7620

Bisogna tuttavia tenere presente che l’opera dei Botanici italiani si è sviluppata assieme a un’assidua presenza di studiosi stranieri, che a partire dal Rinascimento hanno considerato l’Italia come “Giardino d’Europa” e l’“Italienische Reise” come un’occasione insostituibile di arricchimento culturale. Possiamo quindi approfondire la struttura di queste opere, e il contributo che esse hanno dato allo sviluppo di quel ristretto settore del sapere scientifico che si è sviluppato per quasi due secoli attorno all’esplorazione, descrizione e inquadramento delle piante che crescono spontaneamente in Italia. Le due Flore più antiche (Bertoloni e Parlatore) hanno il carattere di flore descrittive: i testi della prima sono scritti in latino, mentre la seconda è redatta in ottimo italiano; entrambe queste Flore sono prive di un ordinato corredo iconografico. Invece, le opere successive (Cesati et al. e Arcangeli) mancano di testi descrittivi ampi e dettagliati e le illustrazioni sono limitate per lo più all’esposizione dei caratteri differenziali per il riconoscimento delle specie, anche utilizzando i primi esempi di chiavi analitiche. Le Flore di Arcangeli sono poco ingombranti e di facile uso, anche per la felice introduzione del rango sottospecifico, e resteranno per decenni la base indispensabile per i botanici italiani (e anche stranieri) erborizzanti in Italia. Fino a questo punto, le opere botaniche con illustrazioni che rappresentassero l’intera pianta, come un campione d’erbario, erano soltanto poche; alcune di queste però sono di grande pregio librario, anche se in generale trattano soltanto la flora di singoli settori del territorio italiano, come ad es. le opere di Zannichelli (Laguna Veneta), Allioni (Piemonte), Tenore (Italia meridionale), Gussone (Sicilia, Arcipelago Napoletano). Allargando l’interesse degli studi botanici, si arrivava inevitabilmente alle grandi opere prodotte nei vicini Paesi europei, prima tra tutte l’Iconographia Botanica di Reichenbach. Dunque, ancora verso la conclusione del sec. XIX non esisteva un’opera scientifica aggiornata e facilmente consultabile, che offrisse un repertorio completo di immagini delle specie vegetali viventi in Italia, però già qualcuno pensava alla necessità di colmare questa lacuna. Negli ultimi decenni del secolo viene chiamato a Padova come Botanico Pier Andrea Saccardo (1845-1920, trevigiano, studiò a Venezia e quindi a Padova) che concentra la sua attività scientifica nella realizzazione di una serie di opere di base, per la conoscenza dei principali gruppi delle crittogame, particolarmente nel campo della Micologia. Tra i suoi allievi, negli ultimi anni del secolo è Adriano Fiori (1865-1950), che dopo una breve esperienza come medico, era passato alla biologia e aveva ottenuto la

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L'Iconografia di Fiori

libera docenza in Botanica a Padova nel 1897. Fiori, attirato da questo ambiente stimolante, decise di impegnarsi nella redazione dell’opera di base dedicata allo studio delle fanerogame, allora mancante in Italia. Il lavoro si svolse principalmente nel periodo 18961904, e gli venne affiancato il giovane Giuseppe Paoletti. Su questi avvenimenti sono informato, oltre che per quanto è possibile dedurre dallo studio dei testi, per aver avuto l’occasione di parlarne (in un periodo successivo alla pubblicazione della prima edizione della Flora) con un figlio di Fiori (alto funzionario del Ministero dell’Agricoltura) e con una stretta parente del Paoletti che viveva a Venezia. Nasce così la Flora Analitica d’Italia (1908). Ritengo utile portare a conoscenza degli studiosi questi ricordi, anche se possono sembrare pettegolezzi su rivalità accademiche, perché si tratta di notizie fornite da testimoni diretti, che ormai credo di esser l’unico a ricordare, che illuminano meglio l’attività di studiosi della mia materia. Adriano Fiori (1865-1950) fu il vero ideatore dell’opera. In gioventù si era diplomato come disegnatore, quindi possiamo immaginare una personalità poliedrica: naturalista, disegnatore, medico, botanico, che nell’ambiente dell’Erbario padovano si accorda con il coetaneo Paoletti (1865-1941) per produrre in collaborazione la Flora Analitica. Sul limitare tra il secolo XIX e XX, i due non erano giovanissimi (entrambi verso i 35 anni) e lavoravano separatamente, alla redazione di volumi differenti. I manoscritti erano spesso sui tavoli dell’Erbario padovano, a disposizione dei laureandi, come collaudo di questa opera inedita, ispirata alle recenti Flore francesi. Però a un certo punto il manoscritto di Paoletti scomparve, tutte le ricerche furono inutili: non verrà mai più ritrovato. Paoletti fu accusato di grave negligenza, e perfino sospettato di aver simulato un furto perché non era riuscito a comporre un manoscritto pubblicabile. La collaborazione tra i due era finita: Paoletti si trasferì a Udine dove riprese l’attività come insegnante, nella quale ebbe successo, attestato da varie pubblicazioni didattiche su argomenti agronomici. Fiori invece cercò nuovi collaboratori, come il cadorino Renato Pampanini e il giovane romano Augusto Béguinot, entrambi in seguito professori di materie botaniche e con la loro collaborazione la Flora Analitica fu completata. Riassumendo, Adriano Fiori è stato l’ideatore e promotore dell’intera opera, che però divenne disponibile soltanto nel 1908, sotto due titoli differenti: • Flora Analitica d’Italia, di Adriano Fiori e Giulio Paoletti (con integrazioni sostanziali di Augusto Béguinot), in 4 volumi, pubblicati rispettivamente nel 1902 (vol. 2), 1904 (vol. 3) e 1908 (vol. 1 e 4); • Iconographia Florae Italicae, di Adriano Fiori e Giu-

lio Paoletti (continuata dal solo A. Fiori, con il genere Rosa affidato a F. Crèpin) con una Parte I (1895-1899) e Parte II (1899-1904). Dunque, l’intera opera impegnò Adriano Fiori dal 1895 al 1908. La Flora Analitica è opera di diversi Autori, anche se l’impostazione generale e la parte di gran lunga prevalente dei testi fu opera di Fiori. La Iconographia è, sostanzialmente, opera del solo Adriano Fiori, e costituisce la prima rappresentazione originale, rimasta finora insuperata, delle specie che compongono la flora d’Italia. Questo materiale, profondamente rielaborato, sarà poi ripubblicato come “Nuova Flora Analitica d’Italia”, con il solo Adriano Fiori come Autore, in due volumi, rispettivamente Vol. 1 (1923-1925) e Vol. 2 (19251929). Successive ristampe, fino agli anni ’80 del secolo XX, non hanno portato a modifiche sostanziali di questi testi.

L’Iconografia di Fiori Le vicende qui sopra esposte, riguardanti l’Iconographia di Fiori, non erano note quando, nel periodo 1969-1975 stavo completando i miei appunti per una nuova Flora d’Italia. Fino a quel momento non mi ero posto il problema dell’utilità di integrare la descrizione delle specie con figure, salvo nel caso si trattasse di particolari importanti per la comprensione delle chiavi analitiche. Con la possibilità di affidare la pubblicazione della Flora a Edagricole, arrivò anche la proposta di inserire nel testo queste figure. La mia prima reazione è stata contraria, però con la riserva di approfondire la qualità di queste figure. Un esame dettagliato mi ha convinto che si trattava in generale di figure di buona qualità, però non mi è sfuggito che alcune tra queste erano derivate dall’opera di Reichenbach, altre da Autori italiani (cfr. Pignatti S., Flora d’Italia, Vol. 1, pag. 14, 1982). Inoltre, mettevo in evidenza come solo per una parte ridotta delle figure vi era l’attribuzione a un Autore (Brombin oppure Baroni), mentre la maggioranza ne erano prive. Sulla base delle informazioni ricevute successivamente dal figlio, questa assenza d’indicazioni può essere facilmente spiegata: l’Autore è Fiori stesso, che essendo contemporaneamente l’Autore dell’opera intera aveva ritenuto inutile ripetere il proprio nome su ogni disegno. Sulla base di queste informazioni si può concludere, come già detto in precedenza, che l’Iconographia Florae Italicae è la prima opera che riporta l’immagine di tutte le specie al tempo riconosciute come pertinenti alla flora d’Italia, che si tratta di opera originale di A. Fiori, con la partecipazione subordinata di Brombin e Baroni. Sebbene in quest’opera un certo numero di

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Significato di questa Flora figure siano ispirate a originali di Reichenbach o di altri Autori italiani, va sottolineato un particolare molto importante, che non avevo rilevato quando le figure di Fiori sono state inserite nella mia Flora d’Italia del 1982. In molti casi di figure per le quali è possibile ipotizzare una copiatura da opere precedenti, questo vale soltanto per l’immagine principale della specie, ma nella figura di Fiori sono spesso aggiunti particolari che nell’originale non esistevano; inoltre, questi particolari generalmente rappresentano gli organi citati nelle corrispondenti chiavi analitiche contenute nello stesso volume di Fiori. Dunque, figure e testi sono strettamente collegati, essendo entrambi opera di Fiori. Nei primi anni ’80, quando si svolsero le prime presentazioni della nuova Flora che stava uscendo, con riunioni a Verona, Firenze e Roma, la presenza delle “vecchie” figure di Fiori venne accolta con una certa sorpresa, perché ci si aspettava che la mia Flora rappresentasse una rottura netta rispetto alla tradizione della Flora Analitica. L’utilizzo delle figure rappresentava invece un fattore di continuità che stabiliva un collegamento tra le due opere. Per questo motivo, anche in questa seconda edizione si è considerato opportuno continuare a utilizzare l’Iconografia di Fiori, sia pure integrata da un gran numero di nuovi disegni e dalle oltre 90mila immagini della Flora Digitale. A conclusione di questa discussione, si deve riconoscere che l’Iconographia Florae Italicae di Adriano Fiori, benché realizzata oltre 100 anni fa, rimane tuttora straordinariamente attuale.

Opere dal 1976 in poi Dopo la pubblicazione dell’opera di Fiori in seconda edizione (1923-1929), per quasi cinquanta anni non ci sono state in Italia novità importanti su questo argomento. Il primo progetto di un’opera più moderna era stato avviato da R. Ciferri, direttore dell’Istituto Botanico dell’Università di Pavia che iniziò la pubblicazione di una checklist (Nomenclator Florae Italicae) in collaborazione con V. Giacomini, e io (allora borsista nello stesso Istituto) venni incaricato della redazione di una versione semplificata di questa Flora: nel 1953 mi misi al lavoro, continuato (con varie interruzioni) fino al 1960: nel frattempo mi ero trasferito a Padova e poi a Trieste. Intanto, era iniziata la pubblicazione di Flora Europaea (Vol. 1: 1964, Vol. 2: 1968), un’autentica rivoluzione per tutti i Botanici che in Europa si occupavano di tassonomia (alla cui redazione anch’io ho partecipato); così dal 1969 la redazione di una nuova Flora d’Italia divenne la mia principale occupazione.

Quando, nel 1976 giunse improvvisa la notizia che era stata pubblicata la Flora Italica di P. Zangheri, le Dicotiledoni della mia Flora erano già in composizione e, quanto alle Monocotiledoni, stavo rivedendo il testo che negli anni ’50 avevo preparato per la Flora promossa da Ciferri, e ormai abortita. Pietro Zangheri era romagnolo, autodidatta, animato da una grandissima passione per le scienze naturali: è stato in grado di pubblicare opere di assoluto rilievo in campi differenti, ornitologico, geologico e botanico, tra queste ultime le interessanti monografie sulla vegetazione della Romagna. La sua Flora Italica venne pubblicata nel 1976 dalla Casa Editrice Cedam di Padova. Si tratta di un’opera relativa all’intera flora vascolare d’Italia, che enumera 5692 specie, per un totale di 8452 taxa nominali. Come dichiarato dallo stesso Autore, l’impianto dell’opera si rifà ampiamente a Flora Europaea e all’edizione del 1964 del Syllabus der Pflanzenfamilien di A. Engler (curato da H. Melchior). Contrariamente a Flora Europaea, però, l’impostazione editoriale della Flora dello Zangheri non separa le chiavi dicotomiche dalle descrizioni delle specie, mantenendosi così fedele all’opera del Fiori, ma risultando inevitabilmente meno moderna di altre opere coeve. Tuttavia, si deve riconoscere allo Zangheri un notevole sforzo iconografico, volto all’illustrazione non già delle specie, ma dei particolari diacritici utili alla loro identificazione, organizzati in 210 tavole contenenti 7750 singoli disegni originali curati dallo stesso Autore. In conclusione, si tratta di una impostazione editoriale ibrida, che mescola chiavi dicotomiche e descrizioni delle specie come già fece il Fiori. Flora Europaea, con la chiara impostazione editoriale basata su descrizioni esaurienti delle specie, accompagnate da chiavi analitiche separate, avrebbe dovuto segnare un punto di non ritorno. La composizione tipografica di questa Flora d’Italia (prima edizione) è iniziata già alla fine degli anni ’60 (dicembre 1969) e al momento della pubblicazione della Flora di Zangheri era già stata in gran parte completata, quindi le due opere sono state realizzate nel medesimo periodo, senza che vi fosse alcuno scambio di informazioni o di testi tra i due Autori. L’inserimento delle figure era completato solo nel 1980 e la prima copia dei Vol. 1 e 2 mi arrivò ai primi di maggio 1982, il vol. 3 quattro mesi più tardi. Negli anni successivi, fino a oggi, non sono state pubblicate altre opere con questo titolo. Va infine ricordata una recente iniziativa: “Progetto per una Flora Critica dell’Italia”, pubblicato nel 2007 a firma di L. Pignotti e promosso da D. Chiatante, allora presidente della benemerita Società Botanica Italiana: il progetto riguarda un’opera in 20 volumi, con un totale di 12000 pagine, da realizzare in un tempo pre-

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La Flora d'Italia Digitale

visto di 40 anni, ispirata all’impostazione di Flora Iberica e presentata con un modello redazionale relativo al genere Schoenoplectus (Rchb.) Palla. Completata la lista delle opere stampate con il nome di “Flora” relative all’intero territorio nazionale di cui sono a conoscenza, penso sia utile ancora ricordare che un modo alternativo di dare informazioni riguardanti la presenza/assenza di piante in un dato luogo è ricorrere a una checklist. È una scelta frequente, perché l’elaborazione di una checklist può essere un lavoro più o meno impegnativo, ma comunque molto più semplice che la descrizione critica delle piante stesse. Il termine “checklist” deriva dall’inglese e nei testi correnti forma normalmente un’unica parola composta, mentre da noi invece spesso si scrive come due parole separate (check list) oppure riunite con trattino (checklist). La traduzione italiana è “lista, elenco, catalogo”. L’esempio più ovvio è l’elenco telefonico. La differenza rispetto alla Flora è che l’informazione trasmessa dalla checklist riguarda solo la presenza/assenza delle specie ed è del tipo sì/no. Sostanzialmente, la lista fornisce i nomi di tutte le specie che vivono nel territorio indicato nel titolo, senza ulteriori notizie. Per renderci conto della differenza tra una checklist e una Flora si pensi, ad es. alla checklist dei passeggeri di una nave: da questa si può sapere immediatamente se un data persona è presente oppure no, però non si può conoscere la sua età, oppure la nazionalità, il motivo del viaggio. Allo stesso modo, dalla checklist di una Flora posso sapere se una determinata specie è stata segnalata per un dato territorio, ma non conosco dove e come viva, quale sia il suo aspetto e ogni altra notizia rilevante. Il metodo della checklist viene correntemente usato nella letteratura biogeografica e in particolare botanica, soprattutto quando viene presa in considerazione la lista di un territorio limitato (ad es. una provincia, un’isola), perché in questo caso dalla presenza di una specie si possono dedurre informazioni sulle caratteristiche ecologiche del sito oppure, inversamente, dalla presenza di questa nel sito si ricavano informazioni sugli adattamenti ecologici della specie. Però questo vale soprattutto quando le dimensioni del sito sono ridotte ed esso presenta condizioni ecologiche uniformi. Effettivamente, molti tra gli studi citati qui sotto nella lista “Flore e cataloghi regionali e provinciali” hanno il carattere di checklist. La prima checklist recente della flora d’Italia è stata pubblicata da noi nel 19801, come premessa alla vicina presentazione della nostra Flora d’Italia. Pignatti S., Check-list of the flora of Italy with codified plant names for computer use (under assistance of C. Anzaldi, F. Dusa, P. Nimis and L. Passerini). Consiglio Naz. d. Ricerche, pubbl. AQ/5/13. Roma, 256 pp. (1980). 1

Per quanto riguarda questa Flora, tra le fonti bibliografiche rilevanti, va ricordata la checklist di Conti F. et al. (2005 e successivi aggiornamenti). Questa è una lista che riporta per il nostro Paese 7634 specie. Non si tratta di un mero catalogo, perché esso contiene importanti aggiornamenti nomenclaturali e distributivi, liste regionali di specie minacciate e ben 995 note bibliografiche. Per questi motivi va considerata un contributo importante alla conoscenza della flora d’Italia. Tuttavia, rimane anche in questo caso il limite comune a ogni checklist: considerare tutte le entità che vivono sul nostro territorio come se fossero a un eguale livello è una drastica semplificazione che disconosce l’intrinseca differenza tra le singole specie, fondamento naturale della biodiversità. Questo è avvenuto nella checklist del 1980, in quella del 2005 e avviene correntemente anche in altri documenti che ambiscono a venire considerati contributi alla difesa della biodiversità come bene in sé: la biodiversità non riguarda il numero delle specie presenti, ma “la natura” di queste, come è ben espresso nelle parole di Cesi, che abbiamo voluto riportare nella prima pagina di questa Flora. Inoltre, un’eccessiva dipendenza da checklist può fornire l’erronea convinzione di conoscere bene un argomento, mentre di questo si conosce, a malapena, l’enunciazione.

La Flora d'Italia Digitale Per più di due secoli, le Flore sono rimaste saldamente ancorate alla tradizione enciclopedica settecentesca, che le concepì come repertorio di specie, ordinato per generi, famiglie, ordini, classi e corredato da chiavi dicotomiche, descrizioni e illustrazioni. Molte delle più antiche Flore si ricordano tuttora per le ricche e perfette iconografie, ma con l’andar del tempo la tradizione del disegno botanico si è andata affievolendo, e, paradossalmente, l’apparato iconografico delle Flore di impostazione classica più recenti tende a essere assai più carente di quello delle Flore del passato. Di conseguenza, le Flore sono diventate sempre più opere per specialisti. Questo è controproducente e paradossale: mentre vari soggetti sociali s'impegnano per rendere accessibili a tutti gli strumenti della conoscenza e per stimolare una sana curiosità sui temi della scienza, l’impostazione delle Flore non solo è rimasta sostanzialmente immutata attraversi i secoli, ma ha pian piano ridotto gli apparati iconografici e le descrizioni, dando l’impressione di racchiudere un sapere iniziatico decisamente scoraggiante per chi vi si accosta per la prima volta. D’altro canto, pochi sforzi sono stati fatti per integrare le descrizioni morfologiche della tradizione con le moderne informazioni sulla biologia e l’ecologia di

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Significato di questa Flora una data specie, di modo che le ultime Flore pubblicate non rappresentano più, come in passato, repertori enciclopedici che racchiudono tutto ciò che si conosce su una data specie, ma soltanto un manuale per risalire al suo nome e, ben che vada, per conoscerne la distribuzione e variabilità morfologica su scala regionale o nazionale. La tecnologia digitale offre molteplici possibilità per migliorare questo scoraggiante scenario, consentendo di modernizzare ciascuna delle parti di cui si compone una Flora classica: chiavi dicotomiche, apparati descrittivi, illustrazioni, aggiornamenti. La Flora d’Italia Digitale allegata a questa seconda edizione della Flora d’Italia è un “Random Access Identification Device”, ovvero uno strumento di identificazione basato sull’interrogazione interattiva di un data-base che consente di selezionare agevolmente gruppi di specie che corrispondono a determinati criteri, per esempio: fiore bianco, presente in Toscana, fioritura in maggio, pianta annuale, foglia lanceolata. Le tecnologie digitali ci permettono di atomizzare ciò che si conosce su una data specie e di organizzare gli “atomi descrittivi” in categorie non gerarchiche, creando altrettanti campi in un data-base. Movendosi tra i campi del data-base e operando delle scelte, cioè combinando tra loro diversi atomi descrittivi, si può giungere a identificare una pianta scegliendo il percorso più congeniale tra un elevatissimo numero di percorsi possibili, basati sulle scelte dell’utente e non vincolati alle ipotesi filogenetiche correnti. In ogni istante del processo, l’utente è libero di andare a vedere quali e quante specie sono rimaste nel “filtro” costruito combinando i diversi criteri anzidetti. Inoltre, per raffinare i risultati, è sempre possibile far sì che i criteri di identificazione stabiliti applicando il nostro “filtro” interagiscano con le chiavi dicotomiche classiche, relative a un dato genere. Ipotizzando che la pianta a fiore bianco di cui sopra appartenga al genere Cerastium, la chiave dicotomica ci proporrà solamente le dicotomie pertinenti alle 10 specie di Cerastium annuali note per la Toscana. Un altro aspetto critico delle Flore tradizionali è che il binomio linneano è l’unico strumento per la designazione inequivoca di una data specie. Ma la nomenclatura linneana dà il nome agli organismi seguendo un’ipotesi filogenetica, che viene aggiornata e modificata sempre più spesso per renderla coerente ai risultati delle recenti ricerche biomolecolari. Nei sistemi di identificazione interattivi, questo problema non si pone, poiché il binomio scientifico è soltanto una delle variabili (gli atomi descrittivi) impiegate per definire un oggetto. Quest’ultimo è identificato, dentro il data-base, in maniera univoca e immutabile attra-

verso un codice numerico. I codici numerici per la Flora italiana, proposti da Pignatti fin dal 1978 (e già riportati nella prima edizione della Flora d’Italia) rappresentano un esempio di notevole lungimiranza, che però ha acquisito un’utilità sostanziale solamente in seguito alla diffusione dei computer e degli strumenti di identificazione interattivi. Le Flore sono, per definizione, opere aperte, i cui contenuti vanno costantemente aggiornati per stare al passo con il progresso delle conoscenze botaniche. A causa dei costi di edizione mediamente elevati, le Flore sono concepite dagli Editori per restare sul mercato almeno un decennio, prima di prevedere una loro riedizione. Una Flora digitale può essere aggiornata in tempo reale a costi irrisori e gli aggiornamenti essere resi disponibili on-line, con cadenze regolari, a tutti gli utenti. I contenuti di una Flora tradizionale sono paragonabili alla partitura di una sinfonia, che lascia del tutto insoddisfatto chi tenta di leggerla senza avere familiarità con le note e l’armonia. Proprio come le note di una sinfonia si associano a suoni che affascinano anche chi non sa leggere una partitura, anche i contenuti di una Flora si associano alla parte più percepibile e seducente delle biocenosi: quella sinfonia floreale che rende la primavera la stagione più amata. Un significativo passo avanti, verso il gradimento e la fruibilità da parte di un pubblico non esperto, è stato fatto corredando di illustrazioni e glossari i testi delle Flore, tuttavia anche le Flore più monumentali risentono dei limiti di spazio imposti dalla carta stampata. In una Flora digitale, invece, ogni singola specie può essere illustrata (e celebrata) da un gran numero di immagini ad alta risoluzione. Inoltre, non ci sono limiti di spazio per testi descrittivi e ogni termine specialistico può essere ampiamente illustrato ricorrendo a utilità specifiche, quali tavole esplicative e un glossario on-line. Infine, una Flora digitale può contenere innumerevoli link a siti web, banche dati floristiche, biblioteche ed erbari on-line, collegando fra loro e rendendo immediatamente fruibili informazioni altrimenti difficilmente reperibili. In una Flora, la conoscenza delle specie si esprime attraverso una nutrita serie di informazioni e illustrazioni ricavate dall’esplorazione di una realtà, quella degli organismi viventi, che non è mai interamente conoscibile, in quanto soggetta al divenire evolutivo proprio della biosfera e all’interpretazione data da specialisti diversi. L’aspetto esplorativo insito nella botanica sistematica, che spinge lo specialista ad appassionarsi dell’oggetto delle proprie ricerche, difficilmente viene percepito da chi consulta una Flora, essendo l’opera pervasa da un imperativo classificatorio che non permette alla curiosità generica verso una data specie di

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Le novità di questa seconda edizione

trasformarsi in appassionante paradigma visivo, atto ad alimentare il gusto per l’esplorazione botanica. Seguendo la tradizione, i contenuti di una Flora si limitano infatti a nominare il visibile, ossia l’immediatamente percepito nell’hic et nunc dell’esperienza, per dirla con Foucault. Perciò essi sono del tutto privi di quella partecipazione emotiva capace di trasformare la descrizione di una specie, per quanto completa e accattivante, in un invito all’interiorizzazione di un’esperienza sensoriale significativa. Accessibilità, connettività e visibilità di una Flora digitale sono enormemente superiori a quelli di una Flora tradizionale. Autori e fruitori possono agevolmente interagire on-line, per arricchire e aggiornare costantemente i contenuti della Flora. In tal modo, la partecipazione emotiva che, per ovvi motivi, difficilmente può essere offerta da un’opera scientifica, viene recuperata attraverso la possibilità, offerta al fruitore, di diventare egli stesso Autore, entrando a far parte di una comunità che interagisce per rendere sempre più completi e accattivanti i contenuti della Flora medesima, mediante belle immagini, notazioni descrittive, condivisione di esperienze. Un po’ come se all’ascoltatore di una sinfonia venisse data la possibilità di diventarne uno degli esecutori. Durante la redazione della seconda edizione della Flora d’Italia, grazie a Internet, sono sorti numerosi forum on-line, per iniziativa spontanea di gruppi di persone accomunati dall’interesse per la flora nazionale. Un antesignano di questo processo spontaneo di integrazione fu la mailing list “[email protected]”, iniziata in sordina e rivolta in prevalenza ai botanici dell’Italia nord-orientale. La mailing list raccolse in breve tempo numerose adesioni e vide il fiorire di interessanti discussioni su alcuni gruppi critici, che permisero di gettare le basi di un linguaggio comune e la ragionevole certezza che tutti i partecipanti stessero utilizzando lo stesso nome per le stesse entità (F. Giordana, in litt.). Poco dopo nacque anche il sito http://flora.garz.net/ con il fine di raccogliere in modo organizzato le discussioni più interessanti (vecchie mail), i documenti e le immagini inviate in allegato. Per iniziativa di molti tra coloro che interagirono per circa un decennio su flora.garz.net, nel novembre del 2007 nacque il Forum on-line Actaplantarum (http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/), avente come obiettivo principale quello di documentare fotograficamente la flora spontanea d’Italia (F. Giordana, ibidem). Le potenzialità offerte da questo strumento, la possibilità di corredare con immagini le discussioni e il fatto che fra gli iscritti iniziali fossero presenti fotografi che inviavano immagini veramente spettacolari, attirò ben presto un gran numero di appassionati,

facendo crescere rapidamente il numero di utenti e quello delle immagini e notizie riguardanti la Flora d’Italia. Moltissime fotografie che illustrano la Flora d’Italia Digitale si devono proprio alla generosa liberalità dei membri di Actaplantarum. In meno di un decennio, Actaplantarum è divenuto di gran lunga il più importante forum floristico nazionale e ci si augura che, in futuro, si possa consolidare il suo ruolo di “incubatore on-line” degli aggiornamenti periodici della nostra Flora d’Italia. Un aspetto non secondario che accomuna Actaplantarum e la Flora d’Italia è l’assoluta mancanza di sponsor, pubblici e privati. Ciò rende ancor più significativo lo sforzo collettivo di dare visibilità a ricerche portate avanti con determinazione, sacrificio e passione da una folta schiera di persone che non hanno avuto molti riconoscimenti per il loro operato, se non la soddisfazione di aver fatto qualcosa di utile per restituire all’uomo l’attenzione per la vita, per la natura, per gli ecosistemi. Ci si augura che iniziative analoghe possano aiutare a colmare il grave divario esistente tra le tecniche e gli strumenti di comunicazione impiegati per la promozione dei beni di consumo e quelli a disposizione di chi si occupa della valorizzazione e promozione dei beni ambientali che, pur non essendo commerciabili, contribuiscono grandemente a migliorare la qualità della nostra vita. [R. Guarino - M. La Rosa]

Le novità di questa seconda edizione Concludiamo con una breve presentazione delle innovazioni contenute in questa Flora. Queste derivano essenzialmente da una progressiva revisione del concetto di specie, che va affermandosi per i vegetali superiori (ma anche in altri settori del campo vegetale e animale) in questi ultimi anni. Nella Flora del 1982, la pianta è considerata come l’oggetto da descrivere: si potrà discutere se focalizzare la descrizione sulle foglie oppure sul fiore, sulla scala dei colori da usare, oppure se dare le misure secondo il sistema metrico decimale oppure in pollici. In linea di principio tuttavia, nella grande maggioranza delle Flore correnti (e quindi anche nella Flora d’Italia del 1982) ogni specie è descritta more geometrico, in un singolo capoverso, generalmente variante tra 5 e 10 righe di testo. I rapidissimi progressi della biologia molecolare e dell’ecologia ci pongono invece di fronte a una realtà ben diversa. Il concetto classico di specie come insieme di individui interfertili e con barriere genetiche che impediscono di incrociarsi con altre specie, in

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Significato di questa Flora molti gruppi vegetali è superato: si hanno casi frequenti di stirpi ibridogene stabili (ad es. Quercus crenata), oppure al contrario, di specie che hanno perduto la necessità di riproduzione incrociata, formando sciami di agamospecie quasi indistinguibili l’una dall’altra, come avviene in Alchemilla e Hieracium. Esse, quindi, vanno caratterizzate anche attraverso informazioni nel campo dell’ecologia e dei rapporti filogenetici. Si arriva così alla necessità di trovare un modo nuovo di rappresentare la pianta come vivente complesso inserito in un ambiente anch’esso complesso. In coerenza con questa impostazione, molte innovazioni sono risultate necessarie, così da dovere immaginare una nuova struttura redazionale e il passaggio a 4 volumi. La Flora vera e propria, cioè la descrizione delle singole specie è rimasta nei volumi 1-3, mentre il vol. 4, oltre a contenere le chiavi dicotomiche e gli indici, tratta di argomenti che nella prima edizione non erano stati affrontati, quali, il diverso possibile livello d’interpretazione di una specie “critica” e ulteriori approfondimenti che rappresentano una novità negli argomenti classicamente trattati dalle Flore, talora appena abbozzati, ma che si ritengono utili, per chiarire il significato di questa opera, non solo nella letteratura botanica, ma anche per un più ampio discorso culturale. Altre novità che riteniamo importanti sono le seguenti: • alla Flora stampata si affianca un esteso sistema analitico e descrittivo (Flora d’Italia Digitale), che costituisce la principale novità di quest’opera; • il numero delle specie trattate aumenta da 5823 a 7620; • il testo riservato a ciascuna specie è ripartito fra 3 sezioni, come meglio specificato di seguito; • per la determinazione delle specie, oltre alla chiave analitica (spostata nel vol. 4) e alle chiavi interattive contenute nella Flora Digitale, si offrono altre due procedure del tutto inedite: sottolineatura dei caratteri differenziali e schemi analitici all’inizio dei generi più numerosi; • La sequenza delle famiglie nel testo è differente da quella usata nella prima edizione, per renderla omogenea agli standard più recenti (APG III), cfr. Angiosperm Phylogeny Website - Missouri Botanical Garden, St. Louis, USA.

La tripartizione dei testi analitici La differenza essenziale rispetto ai volumi della prima edizione riguarda la struttura dei testi che descrivono ciascuna specie. Infatti, da questo dipendono non solo l’aspetto della pagina, ma anche il contenuto

dei testi stessi.Nella Flora del 1982, per ogni singola specie si ha un paragrafo unico, che riunisce tutte le informazioni: denominazione scientifica in latino, nome italiano, codice numerico, e poi via con la descrizione, seguita da uno schizzo con l’indicazione (mediante puntinatura) nelle regioni italiane (attualmente spostato nella Flora Digitale) e da una notizia sintetica sulla distribuzione. Nella seconda edizione, si ha invece una tripartizione ideale dei testi in 3 sezioni che fanno riferimento ad argomenti differenti: • descrizione morfologica • ecologia • evoluzione La trattazione in tre sezioni segue un filo logico: si inizia con i dati descrittivi che derivano dall’osservazione diretta, descrivendo l’oggetto del discorso, e quindi si procede a precisare la posizione di questo nello spazio (ecologia) e nel tempo (processi di micro-evoluzione). In questo modo anche la comparazione delle differenze tra specie affini viene messa in evidenza: • descrizione – questa è la parte che risulta meno differenziata rispetto alla prima edizione e la trattazione (che in molti casi è una vera propria diagnosi della specie) nella maggior parte dei casi è rimasta invariata rispetto alla prima edizione, oppure arricchita con qualche dettaglio: si aggiunge però la messa in evidenza dei caratteri differenziali (mediante la sottolineatura), che può venire facilmente paragonata tra specie vicine, rendendo possibile un immediato riconoscimento; • ecologia – la trattazione consiste per lo più in una sintetica indicazione dell’ambiente al quale è legata la specie, con limiti altimetrici, seguita da una sintetica descrizione di questo, che in generale comprende anche l’indicazione delle categorie di tipi vegetazionali (sintaxa) di riferimento. Per quanto riguarda questi ultimi, in mancanza di un elenco validamente accettato nella letteratura specifica, si sono utilizzate le categorie descritte nell’unica opera attualmente esistente: Rodwell J. S. et al., 2002; una rielaborazione aggiornata a opera di Mucina L. et al. è attualmente in stadio avanzato di pubblicazione, ma non si può prevedere se sarà disponibile prima della pubblicazione di questa Flora (in entrambe le opere sono indicato come co-Autore). Alla descrizione di questi adattamenti ecologici, soprattutto per quanto riguarda le specie mediterranee, ha largamente partecipato R. Guarino, utilizzando gli standard in uso nella letteratura geobotanica corrente;

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L'inquadramento tassonomico

• evoluzione – L’impostazione linneana, che risale alla prima metà del sec. XVIII, e seguita da tanti Autori, sia per le piante che per gli animali, è sostanzialmente fissista: le specie sono considerate il risultato della Creazione e come tali fisse e immutabili. L’idea di considerare i viventi come sistemi in continua evoluzione, presentata da Darwin e indipendentemente da Wallace dopo la metà del sec. XIX, è stata vista con un certo sospetto dai seguaci della teoria linneana. Questo ha alimentato per quasi un secolo una sostanziale incomprensione tra chi descriveva i viventi, e in particolare le piante, sulla base di caratteri evidenti e indiscutibili e chi invece concepiva questi come un sistema in continuo flusso. In particolare, una Flora (e lo stesso vale più o meno anche per una Fauna) veniva considerata come una realtà, descritta e verificata con grande fatica: una descrizione definitiva, per la quale non si poteva ammettere una possibilità di variazione. Ricordo come fino agli anni ’50 del secolo scorso si mantenesse questa incomprensione, oggi fortunatamente superata. Di fronte a variazioni che richiedono tempi geologici per passare da una condizione alla successiva, la posizione di chi descrive la condizione attuale di un vegetale (o animale) è paragonabile a quella del fotografo che realizza il fotofinish di una gara. Non si può stampare il movimento di un atleta in corsa, e lo stesso vale per popolazioni che stanno mutando. Tuttavia in entrambi i casi si possono registrare le tendenze e la direzione di queste. Nel caso dei viventi, e in particolare dei vegetali, questo implica lo studio a livello cromosomico e il sequenziamento nucleotidico, che forniscono indizi importanti sulla variabilità delle specie, la tendenza a segregare forme distinte e non incrociabili tra loro. Attraverso la trattazione di ecologia ed evoluzione, la specie viene definitivamente inquadrata nel sistema quadridimensionale spazio-tempo, superando definitivamente la concezione fissista. Non sempre si è riusciti a raggiungere, per tutte e tre le sezioni, un adeguato livello di completezza, sia per nostri limiti umani, sia per l’effettiva carenza di informazioni disponibili, ma la strada è tracciata e ci si augura che, di ciò, possano beneficiare prossime edizioni dell’opera.

L’inquadramento tassonomico Il termine “tassonomia” deriva dal greco antico “taxis” con il significato generale di “ordine”, nei vari sensi che anche in italiano sono attribuiti a questa parola: ad es., “ordine” è la condizione di carte da gioco, quando sono disposte in base al loro valore da 1 a 10, oppure “ordine” è il comando che il capitano dà

ai suoi soldati. Due significati differenti, ma la parola rimane la stessa. Da “taxis” collegato al greco antico “nomos” = legge, deriva il termine moderno “tassonomia”, che si potrebbe interpretare, più o meno, come “una legge per fare ordine”. Questa digressione etimologica è necessaria per spiegare la necessità di un approccio tassonomico nell’organizzazione di una Flora. Infatti, anche in questo caso ci troviamo di fronte a una pluralità di elementi. La flora che si incontra durante una passeggiata in un ambiente naturale può facilmente arrivare a 100-150 specie, la flora di una singola montagna può raggiungere mezzo migliaio o più, e quando si parla di un Paese multiforme come l’Italia si arriva facilmente alle migliaia di specie, anche in singole regioni. Impossibile ricordarle tutte. Di fronte a questo problema si sono trovati gli studiosi del sec. XVI che volevano studiare le piante: Mattioli (1501-1578) forse poteva ancora illudersi di conoscere e ricordare tutte le piante utili allora note (poche centinaia), ma in seguito le conoscenze sono aumentate rapidamente, grazie anche all’esplorazione degli altri continenti. Nasce così l’esigenza di aggregare le specie simili in gruppi, che a loro volta erano riuniti in gruppi più comprensivi: è un processo durato secoli, che ha portato a suddividere i vegetali in famiglie, e queste in generi, che a loro volta possono includere un numero variabile di specie, da una sola a centinaia. Tutto il sistema ha una struttura paragonabile a uno scatolone (la famiglia), che contiene diverse scatolette (i generi), ciascuna delle quali contiene a sua volta da uno a molti oggetti (le specie). La discussione su questo argomento si è sviluppata durante due secoli, e perché questa concezione inizi a consolidarsi bisogna arrivare all’inizio del sec. XIX. Allo sviluppo di questa teoria, hanno partecipato attivamente alcuni tra i più noti scienziati del tempo: • Caspar Bauhin (1560-1624), vissuto a Basilea, ma di famiglia francese, è il primo a definire chiaramente la differenza tra genere e specie; • John Ray (1627-1705) inglese, introduce i concetti di crittogame - fanerogame e monocotiledoni - dicotiledoni; • Joseph Pitton de Tournefort (1656-1708) nei suoi Eléments de Botanique (1694) applica la nomenclatura binomia – a lui si deve anche il nome di herbarium per la collezione di piante essiccate, strumento insuperato per la conoscenza della flora; • Pier Antonio Micheli (1679-1737), fiorentino, interpreta correttamente il ruolo delle spore per la riproduzione dei funghi e su questo chiarisce la differenza tra crittogame e fanerogame; • Jean-Baptiste Pierre Antoine de Monet de Lamarck (1744-1829) è l’Autore della Flore françoise in tre

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Significato di questa Flora edizioni (1788, 1795, 1805); nella terza di queste, a cura di Augustin Pyramus de Candolle (17781841), viene per la prima volta raggiunta la piena chiarezza di linguaggio nei ruoli tassonomici (specie, genere, famiglia) e l’inquadramento mediante chiavi analitiche, così da poter essere considerata la prima Flora moderna. Nella redazione di questa opera del 1805 vengono messe a punto le regole nomenclaturali ancora oggi usate per la denominazione dei vegetali, che ci permettono di riconoscere i singoli componenti della flora e il loro ruolo nel mondo dei vegetali. Come è noto a chiunque studia la flora, ogni singola specie viene identificata mediante il “binomio specifico” costituito da due nomi, il primo (con lettera maiuscola) è il nome del genere, ad es. Rosa e il secondo l’aggettivo (es. canina), sempre con iniziale minuscola. Al binomio si aggiunge il cognome dell’Autore, in questo caso Linneo, abbreviato in L.: si ha così il binomio Rosa canina L., che permette di distinguere questa specie da qualsiasi altra. L’inquadramento tassonomico consiste nei tre livelli di cui si è trattato finora (specie - genere - famiglia) ai quali ne sono stati aggiunti altri, di sempre maggiore comprensività: ordine, classe, phylum che in questa Flora saranno usati solo nel primo volume, e saltuariamente. In un senso più generale, si indica come “taxon” (“taxa” al plurale) uno qualsiasi di questi livelli, dalla popolazione alla specie, genere, famiglia etc., quando si può dimostrare (o perlomeno ipotizzare) che i componenti siano tra loro correlati dal punto di vista filogenetico e distinguibili da gruppi affini, ad es. la popolazione di una data specie, individuata su una piccola isola, con caratteri debolmente divergenti da quelli delle popolazioni di terraferma. In questo caso, sarebbe prematuro trattarla direttamente come specie distinta, prima di avere verificato sperimentalmente le eventuali differenze. Come “tassonomia” è indicato lo studio critico delle relazioni tra i diversi taxa. Tutti questi fatti, i concetti scientifici e i contributi degli studiosi sono ben noti, ma li vogliamo ricordare, perché costituiscono il substrato (“background”) scientifico anche per questa Flora.

Il concetto di specie La specie può essere definita come l’insieme di individui, di aspetto eguale o simile, che hanno la capacità di accrescersi e riprodursi per via sessuale, producendo prole feconda. È una definizione imprecisa, che si può applicare a piante e animali, ma è molto raro poterla verificare sperimentalmente. Infatti, anche limitandoci ai soli vegetali, è possibile riconoscere tali e

tanti differenti adattamenti, che qualsiasi tentativo di rendere la definizione più precisa finirebbe per escludere certi organismi, ai quali d’altro lato sembra giusto riconoscere il ruolo di specie. Potrebbe sembrare che questi siano problemi teorici, lontani dall’interesse del botanico erborizzante, d’altra parte però, se – come abbiamo affermato all’inizio – la flora è l’insieme delle specie di un dato territorio, non si può procedere senza spiegare cosa si intende per specie. È chiaro tuttavia che una trattazione teorica di questo argomento richiederebbe troppo spazio, e comunque andrebbe oltre gli scopi di questa Flora, quindi mi limiterò a esporre la mia personale esperienza. Le specie di piante sono i mattoni di quel grande edificio che costituisce la flora. Quando ho iniziato a occuparmi di flora distinguevo le specie di vegetali in base al loro aspetto esterno; avevo avuto la fortuna di poter frequentare nel 1950 un corso molto stimolante del prof. Adriano Buzzatti-Traverso (chiamato allora sulla cattedra di Genetica a Pavia) che aveva trattato proprio di questi argomenti: ne trassi la convinzione che la riproduzione sessuata, con alternanza di fase diploide e fase aploide, desse una spiegazione completa del fenomeno, ma dovetti ben presto ricredermi. Nel 1952, una borsa di specializzazione sulla vegetazione litorale mi ha dato la possibilità di effettuare uno stimolante “stage” presso l’Orto Botanico di Barcelona, sotto la guida del prof. Antonio Bolòs e del figlio Oriol (Aurelio), poco più anziano di me: su loro consiglio, iniziai con una lunga escursione per studiare la vegetazione litorale dell’isola di Mallorca. Qui frequenti popolazioni del genere Limonium (Plumbaginaceae) attirarono la mia attenzione. Conoscevo i Limonium dalla Laguna di Venezia dove vivono 3 specie (una quarta la trovai io stesso dopo il ritorno dalla Spagna), largamente diffuse in Laguna ma prive di variabilità (salvo occasionali modifiche in singoli individui), a Maiorca invece la situazione era completamente diversa: una miriade di popolazioni differenti. Su ogni scogliera, in ogni caletta o porticciolo di quella bellissima isola si potevano osservare una o più forme, simili tra loro ma ben differenziabili; le Flore locali di Marès et Vigineix (1880), Barcelò F. (1879-81), Knoche H. (1923) non davano molte spiegazioni. Allora mi concentrai sull’Erbario di Barcellona dove trovai altro abbondante materiale balearico, e poi le ricche collezioni di P. Font y Quer negli anni ’20. Il lavoro di revisione di questo materiale, al quale si aggiungevano le mie raccolte, mi occupò per mesi, fino al ritorno in Italia, e arrivò alla pubblicazione solo nel 1955. Negli anni successivi, le ricerche in vari erbari integrate da ampie escursioni negli ambienti costieri furono estese alla Spagna meridionale, alle coste mediterranee della Francia, Italia, delle iso-

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Il concetto di specie

le maggiori e di molte delle minori. Al contempo, le visite ai migliori erbari italiani ed europei (Ginevra, Firenze, Kew, Montpellier, Napoli, Palermo, Parigi, Vienna) mi hanno portato alla stesura del testo del genere Limonium pubblicato in Flora Europaea Vol. 3: 38-51 (1972), unica trattazione specialistica di Autore italiano in questa opera prestigiosa. Già negli anni ’50 mi aveva colpito questa fondamentale differenza dal punto di vista evolutivo anche entro un singolo genere (in questo caso: Limonium) tra specie “normali” che su un vasto areale mantengono il medesimo aspetto (es. Limonium vulgare o L. virgatum) e altre specie che differenziano tipi locali, che mostrano piccole ma stabili variazioni ogni pochi chilometri di costa. Lentamente, cominciavo a pormi il problema della possibile causa: ... poliploidia? ... apomissia? ... ibridazione? Lentamente, cominciava anche a presentarsi un dubbio: quale interpretazione dare alle variazioni che possiamo osservare oggi rispetto al rapporto spazio/tempo? Accanto ai Limonium, una simile situazione veniva progressivamente a delinearsi anche per altri gruppi, come ad es. Festuca, Genista, Alchemilla, Taraxacum, Hieracium, un insieme eterogeneo che non si può mettere in relazione soltanto con i fattori attuali, sia ecologici che geografici. E qui si presenta un nuovo punto di vista: l’evoluzione dei gruppi tassonomici durante i tempi geologici. Di questo non abbiamo purtroppo la possibilità di avere informazioni dirette, però lo studio della distribuzione geografica attuale permette di identificare specie o gruppi di specie che portano l’informazione di ere geologiche passate. In molti casi i gruppi critici possono venire messi in relazione a eventi della storia geologica: ad es., la distribuzione dei Limonium sulle coste mediterranee con le variazioni di livello di questo mare durante il Pleistocene (Pignatti, 1962; id., 1963)1, gli endemismi di alte montagne mediterranee con il clima subdesertico del Messiniano, la distribuzione di neo-endemismi subalpini con le glaciazioni. Per i vegetali, strettamente legati al substrato, quando si vuole cercare di dare interpretazioni fitogeografiche è necessario tenere conto della storia geologica. Mi sono reso conto di questo quando, dopo l’esperienza del 1952 nella Spagna, sulla costa mediterranea da Barcellona all’Andalusia, ai primi degli anni ’60 ho cercato di estendere gli stessi criteri ai popolamenti Pignatti S., Note sulla sistematica delle specie iberiche del genere Limonium. Coll. Botanica 6, 12: 293-330 (1962); Pignatti S., Ueber die Beziehungen zwischen italienischen und iberischen Arten der Gattung Limonium (Plumbaginaceae), Webbia 18: 73-93 (1963); Dolcher T., Pignatti S., Un’ipotesi sull’evoluzione dei Limonium del bacino del Mediterraneo, Giorn. Bot. Ital. 105, 2: 95-107 (1971); Pignatti S., Evolutionary trends in mediterranean flora and vegetation, Vegetatio 37: 175-185 (1978). 1

dell’opposto versante, lungo la costa tirrenica, dall’Argentario alla Calabria. L’ipotesi di partenza era che si potesse trovare un parallelismo tra quanto osservato, da un lato nella Penisola Iberica e dall’altro con il brulicare di forme scarsamente differenziate sulle isole al largo della costa tirrenica (gruppo di L. multiforme) e della Sicilia occidentale (gruppo di L. minutiflorum). Però appariva evidente che la differenziazione nei due casi era molto diversa: molto accentuata in Spagna e appena accennata in Italia. Questo corrispondeva bene al fatto che varie zone della Penisola Iberica erano di origine antica, mentre la Penisola Italiana è molto più recente. Si è anche tentato di spiegare la differenza sulla base di un possibile passaggio alla triploidia e corrispondente perdita della capacità di riproduzione sessuale (Dolcher T., Pignatti S., 1971; Pignatti S., 1978) ma veniva in seguito dimostrato da T. Erben che i problemi erano in realtà ancora più complicati. Intanto, con il procedere della redazione della Flora, una simile “storia” veniva ritrovata anche in altri gruppi, legati alla flora alpina (Alchemilla, Artemisia, Hieracium) oppure ad altri ambienti. Questa sembra dunque una strada che viene imboccata dalle Angiosperme in generi diversi, in territori e tempi diversi e per cause diverse. Non sembra che i vari esempi fin qui citati (e altri nel frattempo descritti nelle flore di altri Paesi) abbiano tutti il medesimo significato, e si può ipotizzare che essi siano probabilmente la conseguenza di cause differenti. Per questo tipo di specie è stata usata inizialmente la denominazione di micro-specie o più in generale specie apomittiche (vedi più avanti “Numeri cromosomici”), però è noto che esistono diverse forme di apomissia. Da questa rapida rassegna, si arriva a concludere che il concetto di specie, come è stato definito inizialmente, nel caso dei vegetali risulta troppo generico, e che nei vegetali superiori la possibilità di definire in maniera univoca la specie attualmente non esiste. Per alcuni gruppi può andar bene, però altri gruppi hanno subito processi di frammentazione, per cause varie, che hanno prodotto conseguenze che ancora oggi abbiamo difficoltà a spiegare: vicarianza geografica su aree vicine senza differenze ecologiche tra l’una e l’altra, oppure vicarianza su uno stesso territorio, ma in nicchie ecologiche differenti, distribuzione lungo gradienti altimetrici, in alcuni casi perfino convivenza entro la stessa nicchia senza tendenza all’incrocio (almeno in apparenza). Queste riflessioni sul significato da dare al concetto di specie riguardano problemi di micro-evoluzione in relazione alle modificazioni tettoniche nel bacino mediterraneo, cioè capitoli della biologia evolutiva e

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Significato di questa Flora della geologia ancora in rapido sviluppo. Un argomento del tutto differente è la variabilità, cioè la tendenza in molte specie a segregare popolazioni riconoscibili per caratteri morfologici poco evidenti e collegate tra loro da tipi intermedi di difficile attribuzione. In questo caso, si nota spesso come questi tipi siano legati a particolari condizioni ambientali e sembra dubbio che essi abbiano una base genetica. Le osserviamo quando in una specie si possono definire popolazioni debolmente differenziate, che crescono vicine e si mantengono interfertili: esse vengono tradizionalmente indicate come sottospecie, varietà e forme. In questa nuova edizione il termine “forma” è usato soltanto con il significato del linguaggio comune, quindi al di fuori di un discorso tassonomico. Come “varietà” si intendono invece individui singoli oppure popolazioni che si differenziano dal tipo normale per caratteri più o meno evidenti, spesso collegati alle condizioni ambientali, ma per i quali però non è stato dimostrato che siano ereditari. Comunque, anche le varietà sono menzionate solo raramente. Il problema della sottospecie, invece, richiede un discorso più approfondito. Nella recente letteratura botanica è descritto un gran numero di sottospecie, molte delle quali sono state accettate anche per questa Flora, però una discussione approfondita di questo concetto nel regno vegetale sembra mancare. La situazione è analoga anche nel campo zoologico, dove però una definizione è stata proposta: quando entro una specie si differenziano tipi diversi, che rimangono interfertili (dunque a livello di varietà), se succede che le popolazioni che stanno agli opposti estremi dell’area geografica abbiano perduto la capacità di incrociarsi, queste vengono considerate sottospecie. La definizione è chiara e sarebbe applicabile anche nel campo dei vegetali, però richiederebbe ricerche approfondite e prolungate per dare risultati, e per quanto mi è noto, non ci sono esempi ai quali fare riferimento. Stando così le cose, per quanto riguarda le sottospecie, in questa Flora, in molti casi si è accettato il rango dato in lavori recenti, per evitare di moltiplicare le sinonimie, quindi la sottospecie viene interpretata come un taxon che potenzialmente potrebbe rappresentare una specie separata, quando però manca una dimostrazione precisa che un’ibridazione sia esclusa. Come si vede, da questa panoramica sui diversi concetti di specie e sui taxa infraspecifici, sarebbe ancora necessario molto lavoro sperimentale prima di poter dare una risposta a questi problemi. Tutto questo riguarda la gran parte della Flora, scrit-

ta da me, oppure da studiosi che hanno lavorato in stretto contatto con me. Bisogna però ricordare che alcuni gruppi (es. Cactaceae, i già citati gen. Festuca, Alchemilla, Hieracium e altri) sono stati trattati a livello monografico e gli Autori hanno seguito norme redazionali strettamente legate alla letteratura specifica su questi argomenti, che spesso sono in qualche aspetto divergenti da quelle del resto dell’opera (in generale, nel senso di un maggiore approfondimento dell’analisi). Rendere completamente uniformi queste parti avrebbe comportato una certa perdita d’informazione, così abbiamo preferito mantenerle come erano state redatte dai loro Autori.

Determinazione delle specie Uno dei compiti più importanti di una Flora consiste nel fornire le informazioni necessarie per il riconoscimento delle piante, vive o come esemplari essiccati. A questo scopo, nella letteratura botanica corrente, una parte dei testi viene strutturata come chiave analitica dicotomica, usata come metodo standard in moltissime Flore. Tuttavia pensiamo che questo metodo, trasmesso da una Flora all’altra durante due secoli, non sia esente da critiche. In questa nuova edizione della Flora sono quindi sperimentati quattro diversi procedimenti per la determinazione delle specie: • chiavi analitiche: il metodo normale basato su interpretazione divisiva; • schemi analitici e sottolineatura dei caratteri differenziali: un nuovo metodo qui proposto su interpretazione agglomerativa; • comparazione di immagini: metodo visuale con interpretazione comparativa; • chiavi multimediali interattive, con possibilità di interazione filtrante su chiavi dicotomiche classiche (a corredo della Flora Digitale). Va inoltre tenuto presente che per la determinazione delle specie è necessario il supporto di un concetto tassonomico (cfr. il paragrafo precedente). Pertanto, struttura analitica e tassonomia sono strettamente collegati: la prima senza la seconda non potrebbe funzionare. Quindi, l’elaborazione della procedura analitica deve essere preceduta dalla definizione delle specie presenti in una determinata Flora: senza questa base, il processo analitico potrebbe continuare all’infinito (o quasi). Si arriva così alla conclusione che l’inquadramento tassonomico di cui si è trattato nel paragrafo precedente non è soltanto un’esigenza scientifica, ma anche una premessa indispensabile per l’elaborazione di metodi che permettano di arrivare al riconoscimento delle singole specie.

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Determinazione delle specie

Fig. 1 - Schema grafico della chiave dicotomica. Spiegazione nel testo.

v a) La chiave analitica dicotomica – interpretazione divisiva. Essa è basata sulla regola di dividere il gruppo di specie studiato in due sottogruppi (dicotomia = tagliare in due – cfr. Fig. 1) sulla base della presenza/ assenza di un carattere morfologico. Le dicotomie consistono in frasi appaiate, che si escludono a vicenda, in modo che tra esse vada scelta quella che – a giudizio del lettore – meglio corrisponde all’esemplare studiato. La scelta iniziale viene fatta dall’Autore della Flora (ovviamente, esiste la possibilità di una scelta imprecisa, oppure erronea). Nel caso più semplice le affermazioni appaiate sono soltanto due, corrispondenti ai caratteri di due specie diverse, e la scelta è immediata (cfr. in figura tra le specie 1 e 2). Però in generale le specie sono più di 2 e allora una (oppure entrambe) rimanda a una dicotomia successiva, come in figura per le specie 3-4 rispetto a 5. Dunque, i sottogruppi sono a loro volta suddivisi in sottogruppi di second’ordine, i quali possono essere nuovamente divisi in sottogruppi di terz’ordine e così via fino a quando si arriva a un livello nel quale tutti gli individui sono simili tra loro e manca un carattere morfologico per dividerli ulteriormente: è il livello delle specie singole. A questo punto, tutta la diversità esistente nel gruppo è stata analizzata e il processo analitico è completato. La chiave dicotomica è di uso semplice, quando si tratta di poche specie, ma la lettura diventa difficile quando il numero di specie è elevato. Infatti, il numero delle dicotomie per distinguere n specie è pari a n-1. Negli esempi in questa Flora si può arrivare a 50 specie, che pertanto richiedono 49 dicotomie (in questo caso le frasi appaiate sono 98), a volte anche più per motivi di ridondanza. È facile che un errore iniziale possa portare a risultati erronei oppure a una dico-

tomia nella quale entrambe le possibilità vanno scartate e allora è necessario ricominciare daccapo. Sono esperienze spesso frustranti, che chiunque abbia usato una chiave analitica conosce bene. Ci rendiamo conto di queste difficoltà (e della conseguente facilità di commettere errori) tenendo presente che la specie è un sistema complesso, con numerose variabili tra loro correlate, mentre il metodo delle chiavi dicotomiche (qui descritto) lavora su scelte binarie, cioè è basato su un giudizio soggettivo su ciascuno dei singoli caratteri scelti dall’Autore della chiave: dunque una informazione molto più ristretta di quella che si avrebbe con uno studio complessivo, informazione basata su precedenti scelte arbitrarie. Discutendo su questi problemi, un collega (e buon amico) osservava: “Sarebbe come se uno volesse distinguerti da me in base al numero dei peli che ciascuno di noi ha nelle orecchie”. Dunque, siamo convinti che il metodo delle chiavi analitiche, dopo due secoli di onorato servizio, sia ormai maturo per una drastica revisione o sostituzione. In questa Flora, le chiavi dicotomiche non sono più considerate il metodo ma soltanto uno dei metodi utilizzabili: vengono quindi sperimentati anche altri procedimenti analitici. v b) Schemi

analitici e sottolineatura dei caratteri

– interpretazione sinottica (agglomerativa). Dopo la critica serrata alle chiavi dicotomiche per il loro carattere divisivo, trattiamo brevemente il nuovo procedimento, che per la prima volta è presentato in questa Flora. In questa prima esperienza abbiamo cercato di sperimentare un metodo alternativo, cioè fondato su una visione sintetica della realtà. In questo caso l’oggetto di studio è unico e rappresentato in tutte le sue componenti mediante un grafo (schema analitico); esso viene allegato soltanto per i generi che comprendono un congruo numero di specie, almeno 25; quando il numero delle specie è inferiore, il grafo è superfluo e viene omesso. A questo punto si ha sott’occhio tutta la variabilità entro un genere, suddivisa in vari gruppi, che sono confrontati l’uno all’altro. Scelto il gruppo che meglio corrisponde al nostro esemplare, si passa a eventuali sottogruppi e quando tutto l’insieme è ridotto a componenti che non superano 5(-6) specie, il confronto tra le specie avviene direttamente sul testo, dove i caratteri distintivi sono sottolineati. È chiaro che questa prima sperimentazione degli schemi analitici in una Flora che copre un’intera regione geografica, con migliaia di specie, è soltanto un modello, che speriamo possa dimostrarsi valido e venire applicato e sviluppato in futuro. differenziali

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Significato di questa Flora v c) Comparazione di immagini – interpretazione comparativa, basata sul complesso delle immagini, con la possibilità, aperta all’osservatore, di stabilire relazioni tra i singoli componenti del gruppo sulla base di criteri che possono cambiare caso per caso. Finora questa comparazione era possibile soltanto nelle Flore fornite di figure di tutte le specie, dunque in una minoranza delle Flore esistenti, e comunque in generale su un unica figura per ogni specie. Si apre il problema infinito, se la figura sia realmente rappresentativa dei caratteri della specie, che spesso possono essere del tutto eterogenei così da richiedere l’uno una figura a grande scala e l’altro a piccola scala (es., una pianta può essere identificata per un carattere microscopico come la lunghezza dei peli e uno macroscopico come il portamento generale). Per ovviare a questa difficoltà, nella Flora Digitale, per ogni specie sono disponibili decine di immagini: nel caso più semplice si tratta di far passare le foto e scegliere quelle che maggiormente si avvicinano alla specie considerata. È chiaro che i moderni metodi di elaborazione visiva e iper-testuale dell’informazione aprono nuove opportunità che in gran parte sono ancora da sviluppare, tra le quali abbiamo cercato di proporne una attraverso le chiavi interattive di cui si parla nel paragrafo seguente. v d) Chiavi multimediali interattive della Flora Digitale. Idealmente, si tratta di un compromesso tra i tre approcci anzidetti. Utilizzando la funzione “cerca la tua pianta” contenuta nella Flora d’Italia Digitale, come già accennato (vedi paragrafo “La Flora d’Italia Digitale”), è possibile ordinare/selezionare le specie sulla base di criteri non gerarchizzati, che possono comprendere simultaneamente le variabili più dispa-

rate, dall’habitat al colore dei fiori, dalla presenza in una data regione al tipo di frutto. Mediante la combinazione simultanea di diversi attributi, l’universo di specie ascritte alla flora nazionale può essere dunque suddiviso in base a criteri e caratteri scelti dal lettore, in funzione del suo livello di competenza, della sua capacità di osservazione e delle condizioni del campione che si propone di identificare. In questo caso, i ranghi tassonomici (la famiglia, il genere) non costituiscono il punto di partenza del processo di identificazione di una data specie, bensì divengono una delle tante possibili variabili selezionabili dall’utente per identificare il campione. Il quadro sinottico delineato attraverso la funzione “cerca la tua pianta” si perfeziona, inoltre, attraverso la possibilità (offerta durante l’intera procedura di identificazione) di comparare visivamente una o più immagini relative a una data specie e, una volta optato per un dato genere, di far interagire le variabili identificative scelte dall’utente (ad es., “pianta annuale”, “fiore bianco”, “presente in Toscana”, “habitat roccioso”) con le frasi diagnostiche proposte da chiavi dicotomiche di tipo classico. Abbiamo molto insistito sui metodi per la determinazione, perché questi forniscono l’approccio necessario per realizzare quanto auspicato da Cesi nelle frasi che abbiamo citato all’inizio: “quae interius vegetantis sunt virtutes et vitalis facultatis ipsiusque functionum” e di seguito “diversae sunt etiam inter se stirpes ratione virtutis genitalis, quae et plurimus unius generis diversas constituit species” cioè differenti strutture, funzioni vitali e riproduzione, che diversificano le specie nell’ambito di un singolo genere.

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opo 35 anni dalla prima, vede la luce la seconda edizione di Flora d’Italia che si compone oggi di quattro volumi cartacei di Sandro Pignatti e di una nuovissima Flora digitale realizzata da Riccardo Guarino e Marco La Rosa, con più di 90.000 immagini a colori organizzate in un sistema di riconoscimento a criterio multiplo, comprendente 88.000 foto di flora italiana e tavole esplicative, che è allegata al quarto volume dell’opera. In questo primo volume, presto seguito dagli altri, oltre all’introduzione all’opera completa, vengono prese in esame le Pteridofite, le Gimnosperme e la prima parte delle Angiosperme, comprendente Angiosperme Basali, Magnoliide, Monocotiledoni (che nel 1982 figuravano nel terzo volume), Dicotiledoni suddivise in Eudicotiledoni Basali e Centrali. L’ordinamento sistematico si spinge, attraverso Superfamiglie, Famiglie, Generi, Specie, Sottospecie, sino alle varietà e alle forme di una stessa specie, ciascuna descritta nei minimi particolari. Ogni specie è inoltre illustrata da un disegno che ne evidenzia i particolari diagnostici.

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Flora

d’Italia VOLUME SECONDO

Flora d'Italia sec o n da e diz io n e

In 4 vo lum i di S andro Pignat t i &

Flora Digitale

di Riccardo Guarino e Marco La Rosa

2

1a edizione: 1982 2a edizione: novembre 2017

5243 © Copyright 2017 by «Edagricole – Edizioni Agricole di New Business Media srl» Via Eritrea, 21 - 20157 Milano Redazione: Piazza G. Galilei, 6 - 40123 Bologna – e-mail: [email protected] Vendite: tel. 051/6575833; fax 051/6575999 – email: [email protected] http://www.edagricole.it

Proprietà letteraria riservata - printed in Italy La riproduzione con qualsiasi processo di duplicazione delle pubblicazioni tutelate dal diritto d’autore è vietata e penalmente perseguibile (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633). Quest’opera è protetta ai sensi della legge sul diritto d’autore e delle Convenzioni internazionali per la protezione del diritto d’autore (Convenzione di Berna, Convenzione di Ginevra). Nessuna parte di questa pubblicazione può quindi essere riprodotta, memorizzata o trasmessa con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma (fotomeccanica, fotocopia, elettronica, ecc.) senza l’autorizzazione scritta dell’editore. In ogni caso di riproduzione abusiva si procederà d’ufficio a norme di legge.

Le immagini, dove non altrimenti specificato, sono degli Autori Segreteria scientifica: Forum Plinianum Onlus Redazione, revisione testi e realizzazione grafica: Elena Tibiletti Progetto di copertina: Davide Conti Disegni di copertina: Adele Pelizzoni Impianti e stampa: Rotolito Lombarda, via Sondrio 3 - 20096 Seggiano di Pioltello (MI) Finito di stampare nel novembre 2017 ISBN 978-88-506-5243-3

Diversae sunt inter se stirpes si earum Natura latius inspicies quae exterius accensetur origine, località, ambiente, portamento, numero di specie

aspectum varium ratione figurae forma, odore, sapore, proprietà medicinali

quae interius vegetantis sunt virtutes et vitalis facultatis ipsiusque functionum substrato, portamento, durata della vita

diversae sunt etiam inter se stirpes ratione virtutis genitalis, quae et plurimus unius generis diversas constituit species et in hac discutiuntur riproduzione, fruttificazione, organi sessuali

Prefazione

La prima edizione della Flora d’Italia è stata pubblicata nel maggio 1982, e a quel tempo non immaginavo che si potesse arrivare a una seconda edizione. Tuttavia, già negli anni ’80, si è assistito a un rapido accumularsi di nuove conoscenze, grazie anche all’uso della Flora1, che facevano ritenere utile la pubblicazione di un’opera più aggiornata. Io stesso avevo cercato di trovare un collaboratore per la stesura di un supplemento, ma il mio tentativo rimaneva senza successo. Con l’inizio del nuovo Millennio, anche in vista del rapido deteriorarsi delle condizioni ambientali in Italia (e in tutto il Pianeta), l’esigenza di uno studio approfondito del patrimonio vegetale si faceva più pressante, e io, anche su sollecitazione dell’Editore, iniziavo la redazione di un testo aggiornato del primo volume, come modello per una nuova edizione. Ma anche questo programma, limitato a un mero inserimento di nuove specie e località, ben presto fu abbandonato. La decisione di dedicare per un lungo periodo la mia attività alla redazione di una versione più moderna della Flora d’Italia risale all’inizio del 2003, anche se il lavoro si è intensificato a partire dal novembre del 2007, di ritorno dalla mia terza traversata dei Deserti dell’Australia Occidentale. Sulla base dell’esperienza degli ultimi anni, avevo ormai capito che non ci si poteva più limitare a un aggiornamento dell’opera pubblicata nel 1982, ma era necessario pensare a un’impostazione nuova, che tenesse conto delle nuove conoscenze accumulate. Inoltre, mi ero ormai convinto della necessità di utilizzare le grandi possibilità, del tutto nuove, offerte dalle tecniche, sviluppate in quegli anni, di usare il computer per l’elaborazione dei testi e realizzare un’opera a carattere multimediale. Da allora la mia attività scientifica è stata centrata sulla messa a punto di un nuovo modello (su 4 voluUseremo “Flora” con iniziale maiuscola quando si tratta di un libro, come in questo caso, e invece “flora” con iniziale minuscola per indicare l’insieme delle specie vegetali che crescono in un determinato sito. 1

mi) e sulla redazione dei nuovi testi. Questa attività si è sviluppata a tempo pieno fino al settembre 2015, quando la redazione dei volumi 1-3 poteva dirsi completata. Nei mesi successivi, i testi venivano messi a punto, e si coordinavano le illustrazioni, per arrivare alla versione definitiva dei Vol. 1-3 durante l’estate 2016. È stato un lungo lavoro, anche per la contemporanea redazione di un’altra opera (Pignatti E. et S., Plant Life of the Dolomites) e soltanto ora, 35 anni dopo la prima edizione, si arriva al completamento della seconda, per molti aspetti con carattere innovativo. La mia speranza è che essa possa risultare meglio adattata alle esigenze attuali della comunità scientifica. Per la realizzazione di questa seconda edizione, ho cercato sempre di applicare il criterio linneano di “distinguere gli Autori dai Compilatori eruditi”, non limitandomi a un diligente lavoro di sintesi di quanto osservato dagli altri, ma mettendomi piuttosto a osservare le piante nei loro luoghi più nascosti, anche grazie agli erbari, per carpire i loro segreti e darne un’interpretazione filtrata dall’esperienza personale. In questo modo, molte osservazioni originali sulla vita delle piante sono entrate nella trattazione, però è chiaro che ancora moltissimo resta da fare: ne risulta un pacchetto coordinato di conoscenze che si mettono a disposizione della comunità scientifica, ma anche una sfida per chi si occuperà in futuro della flora italiana. In generale, le Flore di ampio respiro restano incompiute oppure sono completate quando l’Autore è già alla fine della sua attività, spesso sono pubblicate postume. Sono stato fortunato, per aver potuto assistere per 30 anni a come veniva usata la mia opera, e aver potuto io stesso utilizzarla per lungo tempo, e confrontarla con opere analoghe che nel frattempo si venivano pubblicando nei Paesi confinanti. Ne ho parlato infinite volte con Botanici che l’hanno usata e mi hanno trasmesso i loro commenti, favorevoli, oppure con osservazioni divergenti, ma costruttive. Ho tenuto ben presente le critiche, spesso fondate e su questa base

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Prefazione molti testi sono stati modificati, a volte completamente riscritti. Nella prima edizione, fortemente aderente al modello di Flora Europaea, avevo la prometeica fiducia di essere arrivato a un risultato durevole. Dopo tre decenni mi sono reso conto di come tutto fosse da rifare, il che del resto vale anche per la ben più documentata Flora Europaea. Questo va constatato serenamente, e non inficia il grande merito di Flora Europaea nello stimolare un generale movimento di revisione critica della flora a livello continentale. E questo vale, nel nostro piccolo, anche per lo stimolo portato dalla prima edizione alla conoscenza della flora d’Italia. Tuttavia, ciò mi porta all’inevitabile conclusione che

oggi non siamo più vicini alla verità di quanto lo fossimo 30 anni fa; anzi, comincio a credere che forse questa ricerca della verità nel caso nostro sia un obbiettivo privo di senso. Quindi, vorrei che il mio testo fosse inteso come il racconto di una storia, cioè di come oggi uno studioso, con l’aiuto di studiosi suoi contemporanei, interpreta il mondo vegetale che lo circonda. La storia di una passeggiata attraverso l’Italia, durata per decenni (ma cosa sono decenni, confrontati con i tempi dell’evoluzione?), che ha permesso di distinguere migliaia di forme viventi, che noi chiamiamo piante, e che forse sono solo un campione di quelle esistenti. Un esempio per chi vorrà ripetere l’esperienza e saprà fare di meglio.

Nota – Le frasi latine citate all’inizio sono tratte da “Tabulae Phytosophicae”, lo scritto di Federico Cesi (1585-1630), al quale si deve la fondazione dell’Accademia dei Lincei nel 1603-4. Le Tabulae vennero scritte attorno al 1620 ma furono pubblicate postume nel 1651, in appendice al Thesaurus Mexicanus, un’opera dedicata alle prime scoperte scientifiche nel Nuovo Mondo e così rimasero ignorate fino al sec. XX. In questo scritto si ha il più antico enunciato del concetto di biodiversità, riproposto successivamente negli anni ’50 del sec. scorso da Autori inglesi e americani, che non conoscevano l’opera di Cesi. – Bibl.: Pignatti S. & Cipriani M., Rendiconti Fis. Accad. Lincei 21: 343-350, 2010; Guarino R. & Pignatti S., ibid.: 351-358, 2010.

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Indice generale del Vol. 2

Prefazione .....................................................VII Introduzione .................................................XV Collaboratori ..............................................XVII

Subsottodivisione I-b - Eudicotiledoni centrali (Core Eudicots) ........................1 84. Droseraceae ...............................................1 1. Aldrovanda ..................................................1 2. Drosera .........................................................1 85. Tamaricaceae .............................................3 1. Reaumuria ...................................................3 2. Tamarix .........................................................4 3. Myricaria ......................................................8 86. Frankeniaceae ...........................................9 1. Frankenia .....................................................9 87. Plumbaginacaee ......................................10 1. Plumbago ..................................................10 2. Ceratostigma .............................................11 3. Armeria ......................................................11 4. Limonium ..................................................18 5. Myriolimon ................................................48 6. Goniolimon ................................................48 7. Limoniastrum ............................................49 88. Polygonaceae ..........................................50 1. Polygonum ................................................50 2. Fallopia ......................................................55 3. Reynoutria .................................................57 4. Bistorta ......................................................59 5. Rubrivena ..................................................60 6. Aconogonum ............................................60 7. Persicaria ...................................................61 8. Fagopyrum ................................................67 9. Emex .........................................................68 10. Oxyria ......................................................69 11. Rheum .....................................................69 12. Rumex .....................................................70

89. Caryophyllaceae ......................................86 1. Arenaria .....................................................86 2. Moehringia ................................................92 3. Minuartia ...................................................98 4. Rhodalsine ...............................................109 5. Buffonia ...................................................109 6. Stellaria ...................................................110 7. Pseudostellaria .......................................114 8. Holosteum ...............................................115 9. Cerastium ................................................115 10. Moenchia ...............................................132 11. Sagina ....................................................133 12. Scleranthus ...........................................136 13. Corrigiola ..............................................138 14. Paronychia ............................................139 15. Chaetonychia ........................................141 16. Herniaria ................................................142 17. Illecebrum .............................................145 18. Pteranthus .............................................145 19. Polycarpon ............................................146 20. Ortegia ...................................................147 21. Loeflingia ..............................................148 22. Spergula ................................................148 23. Spergularia ............................................149 24. Telephium ..............................................152 25. Agrostemma .........................................152 26. Lychnis ...................................................153 27. Viscaria ...................................................154 28. Atocion ..................................................155 29. Heliosperma...........................................156 30. Silene .....................................................157 31. Cucubalus ..............................................189 32. Drypis .....................................................189 33. Gypsophila .............................................190 34. Saponaria ...............................................192 35. Vaccaria ..................................................196

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Indice generale del Vol. 2 36. Petrorhagia ............................................196 37. Dianthus ................................................198 38. Velezia ....................................................214 90. Amaranthaceae (incl. Chenopodiaceae) .216 1. Celosia .....................................................217 2. Amaranthus .............................................217 3. Alternanthera ..........................................230 4. Gomphrena .............................................232 5. Achyranthes ............................................232 6. Polycnemum ...........................................233 7. Beta ..........................................................234 8. Patellifolia ................................................236 9. Dysphania ................................................236 10. Teloxys ...................................................239 11. Chenopodium .......................................240 12. Chenopodiastrum .................................245 13. Blitum ....................................................246 14. Lipandra ................................................247 15. Oxybasis ................................................247 16. Cycloloma .............................................249 17. Spinacia .................................................250 18. Atriplex ..................................................250 19. Halimione ..............................................256 20. Cremnophyton ......................................257 21. Camphorosma ......................................257 22. Bassia ....................................................258 23. Eokochia ................................................259 24. Spirobassia ...........................................260 25. Corispermum ........................................260 26. Halopeplis .............................................261 27. Halocnemum ........................................261 28. Arthrocnemum .....................................263 29. Sarcocornia ...........................................264 30. Salicornia ..............................................265 31. Suaeda ..................................................267 32. Enchylaena ............................................270 33. Salsola ...................................................270 34. Halogeton ..............................................274 91. Aizoaceae ..............................................275 1. Aizoanthemum .......................................275 2. Carpobrotus ............................................275 3. Mesembryanthemum .............................276 4. Drosanthemum .......................................277 5. Tetragonia ................................................278 92. Phytolaccaceae ......................................279 1. Phytolacca ...............................................279

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93. Nyctaginaceae ......................................280 1. Mirabilis ..................................................280 2. Oxybaphus ..............................................280 3. Boerhavia ................................................281 94. Molluginaceae .......................................282 1. Mollugo ...................................................282 2. Glinus .......................................................282 95. Cactaceae ..............................................283 1. Cereus ......................................................284 2. Hylocereus ...............................................284 3. Lobivia .....................................................284 4. Mammillaria ............................................285 5. Trichocereus ............................................285 6. Austrocylindropuntia .............................286 7. Cylindropuntia ........................................286 8. Nopalea ...................................................286 9. Opuntia ....................................................287 96. Basellaceae ...........................................291 1. Anredera ..................................................291 97. Portulacaceae .......................................291 1. Portulaca .................................................291 2. Montia .....................................................293 3. Claytonia .................................................293

Subsottodivisione II - Rosidi .............295 98. Vitaceae .................................................295 1. Vitis ..........................................................295 2. Parthenocissus ........................................297

Subsottodivisione II-a - Eurosidi I (Fabidi) ..............................................299 99. Buxaceae ...............................................299 1. Buxus .......................................................299 100. Hypericaceae .......................................300 1. Hypericum ...............................................300 101. Elatinaceae ..........................................313 1. Elatine ......................................................313 102. Actinidiaceae ......................................315 1. Actinidia ...................................................315 103. Euphorbiaceae ....................................316 1. Andrachne ...............................................316 2. Chrozophora ............................................316 3. Mercurialis ...............................................317 4. Acalypha ..................................................320 5. Ricinus .....................................................321 6. Euphorbia ................................................321

Indice generale del Vol. 2

7. Phyllanthus ..............................................353 104. Oxalidaceae .........................................353 1. Oxalis .......................................................353 105. Zygophyllaceae ...................................361 1. Peganum .................................................361 2. Fagonia ...................................................361 3. Zygophyllum ..........................................361 4. Tribulus ....................................................362 106. Celastraceae ........................................363 1. Euonymus ...............................................363 107. Parnassiaceae .....................................365 1. Parnassia .................................................365 108. Violaceae .............................................366 1. Viola .........................................................366 109. Salicaceae ............................................392 1. Salix .........................................................392 2. Populus ....................................................413 110. Passifloracee .......................................416 1. Passiflora .................................................416 111. Linaceae ...............................................416 1. Linum .......................................................416 2. Radiola .....................................................426 112. Fabaceae (Leguminosae) ...................427 1. Cercis .......................................................427 2. Ceratonia .................................................428 3. Parkinsonia .............................................429 4. Gleditsia ..................................................429 5. Acacia ......................................................430 6. Vachellia ..................................................431 7. Senegalia ................................................431 8. Leucaena .................................................432 9. Albizzia ....................................................432 10. Paraserianthes ......................................432 11. Anagyris ................................................433 12. Sophora .................................................433 13. Laburnum ..............................................434 14. Cytisophyllum .......................................435 15. Cytisus ...................................................435 16. Teline .....................................................442 17. Genista ...................................................442 18. Retama ..................................................461 19. Spartium ................................................461 20. Ulex ........................................................462 21. Adenocarpus .........................................463 22. Argyrolobium ........................................465 23. Lupinus ..................................................466

24. Robinia ...................................................468 25. Wisteria ..................................................469 26. Galega ....................................................469 27. Sesbania ................................................470 28. Colutea ..................................................470 29. Astragalus .............................................470 30. Oxytropis ...............................................490 31. Glycyrrhiza .............................................495 32. Amorpha ................................................495 33. Bituminaria ............................................496 34. Cullen .....................................................498 35. Apios ......................................................498 36. Phaseolus ..............................................499 37. Vigna ......................................................500 38. Pueraria .................................................500 39. Glycine ...................................................500 40. Cicer .......................................................500 41. Vicia .......................................................501 42. Lens ........................................................521 43. Lathyrus .................................................522 44. Pisum .....................................................538 45. Ononis ....................................................538 46. Melilotus ................................................550 47. Trigonella ...............................................554 48. Medicago ...............................................556 49. Trifolium .................................................572 50. Lotus ......................................................603 51. Hymenocarpus ......................................614 52. Dorycnopsis ...........................................614 53. Anthyllis .................................................614 54. Tripodion ................................................621 55. Ornithopus .............................................621 56. Securigera ..............................................622 57. Coronilla .................................................623 58. Emerus ...................................................626 59. Hippocrepis ............................................627 60. Scorpiurus .............................................629 61. Sulla .......................................................631 62. Hedysarum ............................................632 63. Onobrychis ............................................633 64. Arachis ...................................................637 113. Polygalaceae .......................................637 1. Polygala ...................................................637 114. Rhamnaceae ........................................647 1. Paliurus ....................................................647 2. Colletia .....................................................647

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Indice generale del Vol. 2 3. Ziziphus ...................................................648 4. Rhamnus .................................................648 5. Frangula ..................................................652 115. Elaeagnaceae ......................................654 1. Hippophae ...............................................654 2. Elaeagnus ................................................654 116. Ulmaceae .............................................655 1. Ulmus .......................................................655 2. Zelkova ....................................................657 3. Celtis ........................................................658 117. Moraceae .............................................659 1. Broussonetia ...........................................659 2. Morus ......................................................659 3. Maclura ...................................................660 4. Ficus ........................................................660 118. Cannabaceae .......................................662 1. Humulus ..................................................662 2. Cannabis ..................................................662 119. Urticaceae ............................................663 1. Urtica ........................................................663 2. Boehmeria ...............................................666 3. Parietaria .................................................666 4. Soleirolia .................................................668 120. Coriariaceae ........................................669 1. Coriaria ....................................................669 121. Cucurbitaceae .....................................669 1. Ecballium .................................................669 2. Thladiantha .............................................670 3. Bryonia ....................................................670 4. Cucumis ...................................................671 5. Citrullus ...................................................672 6. Lagenaria .................................................673 7. Cucurbita .................................................673 8. Sechium ...................................................674 9. Sicyos .......................................................674 10. Cyclanthera ............................................675 11. Echinocystis ...........................................675 122. Betulaceae (incl. Corylaceae) .............676 1. Betula .......................................................676 2. Alnus ........................................................678 3. Corylus .....................................................681 4. Carpinus ...................................................682 5. Ostrya .......................................................683 123. Fagaceae ..............................................684 1. Fagus .......................................................684 2. Castanea ..................................................685

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3. Quercus ...................................................686 124. Juglandaceae ......................................698 1. Juglans ....................................................698 125. Rosaceae .............................................700 1. Spiraea ....................................................700 2. Sorbaria ...................................................702 3. Physocarpus ............................................703 4. Aruncus ....................................................703 5. Filipendula ...............................................703 6. Kerria ........................................................704 7. Rubus .......................................................705 8. Rosa .........................................................720 9. Agrimonia ................................................735 10. Aremonia ...............................................737 11. Sanguisorba ..........................................737 12. Sarcopoterium ......................................739 13. Dryas ......................................................739 14. Geum .....................................................740 15. Fragaria .................................................743 16. Drymocallis ...........................................745 17. Dasiphora ..............................................746 18. Potentilla ...............................................746 19. Comarum ..............................................767 20. Sibbaldia ...............................................768 21. Alchemilla .............................................768 22. Aphanes .................................................799 23. Pyrus ......................................................800 24. Cydonia ..................................................804 25. Malus .....................................................804 26. Sorbus ...................................................806 27. Eriobotrya .............................................810 28. Photinia .................................................811 29. Amelanchier ..........................................811 30. Cotoneaster ...........................................812 31. Pyracantha ............................................814 32. Mespilus ................................................814 33. Crataegus ..............................................815 34. Prunus ...................................................819

Subsottodivisione II-b - Eurosidi II (Malvidi) ............................................828 126. Geraniaceae ........................................828 1. Geranium ................................................828 2. Pelargonium ...........................................841 3. Erodium ...................................................841 127. Onagraceae .........................................849

Indice generale del Vol. 2

1. Circaea .....................................................849 2. Gaura .......................................................850 3. Oenothera ...............................................851 4. Ludwigia ..................................................859 5. Epilobium ................................................860 128. Lythraceae ...........................................868 1. Lythrum ...................................................868 2. Middendorfia ...........................................871 3. Peplis ........................................................871 4. Ammannia ...............................................872 5. Rotala .......................................................874 6. Lagerstroemia .........................................876 7. Punica ......................................................876 8. Trapa .........................................................877 129. Myrtaceae ...........................................878 1. Myrtus .....................................................878 2. Eucalyptus ..............................................878 130. Staphyleaceae .....................................880 1. Staphylea .................................................880 131. Tropeolaceae .......................................880 1. Tropaeolum .............................................880 132. Resedaceae .........................................881 1. Reseda .....................................................881 2. Sesamoides .............................................883 133. Capparaceae ........................................884 1. Capparis ...................................................884 2. Cleome .....................................................885 3. Polanisia ..................................................885 134. Brassicaceae (Cruciferae) ...................887 1. Sisymbrium .............................................887 2. Murbeckiella ............................................891 3. Descurainia ..............................................891 4. Hugueninia ..............................................892 5. Alliaria .....................................................892 6. Arabidopsis .............................................893 7. Braya.........................................................895 8. Myagrum .................................................895 9. Isatis .........................................................896 10. Bunias ....................................................897 11. Erysimum ..............................................898 12. Hesperis .................................................908 13. Malcolmia ..............................................909 14. Matthiola ...............................................912 15. Euclidium ..............................................916 16. Barbarea ................................................917 17. Chorispora .............................................919

18. Sisymbrella ...........................................919 19. Rorippa ..................................................920 20. Armoracia ..............................................923 21. Nasturtium .............................................924 22. Cardamine .............................................925 23. Arabis .....................................................937 24. Aubrieta .................................................950 25. Lunaria ...................................................951 26. Alyssoides .............................................952 27. Alyssum .................................................952 28. Fibigia ....................................................960 29. Berteroa .................................................960 30. Aurinia ...................................................961 31. Lobularia ................................................963 32. Clypeola .................................................965 33. Draba .....................................................966 34. Petrocallis ..............................................973 35. Cochlearia ..............................................974 36. Kernera ..................................................975 37. Rhizobotrya ...........................................975 38. Camelina ................................................976 39. Neslia .....................................................977 40. Capsella .................................................978 41. Hornungia ..............................................979 42. Jonopsidium .........................................982 43. Bivonaea.................................................983 44. Teesdalia ................................................983 45. Noccaea .................................................985 46. Thlaspi ...................................................990 47. Microthlaspi ..........................................991 48. Aethionema ..........................................991 49. Iberis ......................................................993 50. Biscutella ...............................................997 51. Lepidium ..............................................1007 52. Coronopus ...........................................1012 53. Conringia .............................................1012 54. Moricandia ..........................................1013 55. Diplotaxis ............................................1013 56. Brassica ...............................................1016 57. Sinapis .................................................1028 58. Eruca ....................................................1029 59. Erucastrum ..........................................1030 60. Coincya ................................................1032 61. Hirschfeldia ..........................................1032 62. Carrichtera ...........................................1033 63. Succowia .............................................1034

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Indice generale del Vol. 2 64. Erucaria ...............................................1034 65. Cakile ...................................................1034 66. Rapistrum ............................................1035 67. Crambe ................................................1036 68. Calepina ...............................................1037 69. Morisia .................................................1037 70. Raphanus .............................................1038 135. Thymelaeaceae .................................1040 1. Daphne ...................................................1040 2. Thymelaea .............................................1045 136. Cistaceae ...........................................1047 1. Cistus .....................................................1047 2. Halimium ...............................................1052 3. Tuberaria ................................................1052 4. Helianthemum .......................................1054 5. Fumana ..................................................1064 137. Malvaceae (incl. Tiliaceae) ................1068 1. Malope ...................................................1068 2. Malva .....................................................1068 3. Lavatera .................................................1074 4. Althaea ...................................................1077 5. Alcea ......................................................1078 6. Abutilon .................................................1079 7. Sida.........................................................1080 8. Anoda.....................................................1080 9. Modiola..................................................1081

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10. Gossypium ..........................................1081 11. Hibiscus ...............................................1082 12. Kosteletzkya ........................................1083 13. Tilia .......................................................1084 138. Rutaceae (incl. Cneoraceae) .............1086 1. Ruta ........................................................1086 2. Haplophyllum ........................................1088 3. Dictamnus ..............................................1089 4. Citrus ......................................................1090 5. Cneorum ................................................1092 139. Meliaceae ...........................................1093 1. Melia ......................................................1093 140. Simaroubaceae .................................1093 1. Ailanthus ................................................1093 141. Anacardiaceae ...................................1094 1. Rhus .......................................................1094 2. Cotinus ...................................................1095 3. Pistacia ...................................................1096 4. Schinus ..................................................1097 142. Sapindaceae (incl. Aceraceae) ..........1099 1. Acer .......................................................1099 2. Aesculus ................................................1103 143. Cytinaceae .........................................1105 1. Cytinus ...................................................1105 144. Cynomoriaceae .................................1106 1. Cynomorium .........................................1106

Introduzione

Impostazione generale Nella letteratura scientifica, con il nome di “Flora”, si indica un testo (libro o articolo) destinato a dare informazioni sulle singole specie vegetali che sono note per un certo territorio; analogamente, la Fauna descrive le specie animali. In entrambi i casi, l’unità di base è la singola specie, cioè l’oggetto da descrivere, però la descrizione di una singola specie, oppure di un gruppo di specie, non è sufficiente a costituire una Flora. Per avere il titolo di “Flora” è essenziale che la descrizione venga data per tutti i vegetali presenti nella zona esaminata, che può essere molto estesa (l’area di uno Stato o di un continente) o molto piccola (un’isoletta, la cima di un monte), ma sempre con limiti ben definiti. In generale una Flora può illustrare le piante di una città, una provincia, oppure un intero Stato, come nel nostro caso. Le prime opere stampate con il carattere (e il nome) di “Flora” risalgono al sec. XVI. La presente Flora consiste nella descrizione delle specie di piante vascolari che sono state finora individuate entro i confini politici della Repubblica Italiana (la superficie complessiva supera di poco 300.000 km2). Trattandosi di un complesso di oltre 7mila unità, è molto difficile riconoscere ogni singolo componente. Risulta quindi molto importante che le descrizioni dei singoli elementi (specie) siano ordinate così da formare gruppi più ampi, a loro volta disposti in modo che il lettore sia aiutato nel riconoscimento dei singoli componenti (vedi avanti “Metodi analitici”). La denominazione di ogni specie è costituita da due parti: (1) il nome del genere, spesso derivante da antichi nomi latini, e l’epiteto specifico, anche questo in latino. La sequenza dei generi nelle opere più antiche era spesso in senso alfabetico, ed entro il genere le specie erano nuovamente nell’ordine alfabetico degli epiteti specifici: in questo modo era facile trovare una specie, però ad es. il nome di Pinus (il pino) era seguito da Pisum (il pisello), ravvicinando due piante di aspetto completamente differente. Un notevole progresso si ebbe con Linneo, che nel 1752 pubblicò

la sua opera fondamentale Species Plantarum, contenente la descrizione di oltre 5000 specie ripartite tra gruppi definiti in base al numero (indicato in greco antico) degli organi fiorali maschili (stami) e femminili (pistillo): in questo modo la semplice osservazione del fiore permetteva di identificare immediatamente il gruppo di appartenenza, es. Pentandrya monogyna per la Campanula, il cui fiore ha appunto 5 stami e un pistillo. In seguito sono state adottate classificazioni sempre più sofisticate, fino alle attuali, basate essenzialmente sulla ricostruzione di cladi evolutivi (classificazione filogenetica). Di tipo filogenetico è anche la classificazione da noi adottata, secondo le conoscenze più recenti (che tuttavia non si possono ancora considerare definitive). In conclusione, se uno crede che per scrivere una Flora basti mettere in fila le specie e aggiungerci una chiave analitica, si sbaglia di grosso. Il concetto di Flora, per venire trasmesso con successo deve essere basato non soltanto sulla conoscenza delle singole specie, ma anche delle relazioni reciproche che collegano le specie in gruppi più ampi, e come queste si sono stabilite, e corrispondentemente delle relazioni con la fauna e con l’ambiente. Quest’ultimo non è un mero contenitore di flora e fauna, ma è collegato a queste da una complessa rete di azioni e reazioni. È quello che qui abbiamo tentato di fare, sulla base dell’esperienza personale e delle fonti bibliografiche, mia e degli altri partecipanti: una base certo incompleta, ma maturata attraverso una lunga vicenda di studi sul territorio. Sul successo di questo tentativo, ciascuno potrà giudicare.

Flora Stampata e Flora Digitale Le informazioni sommariamente riassunte nel paragrafo precedente descrivono criteri di significato generale, già utilizzati nella prima edizione della Flora e in uso nella grande maggioranza delle opere floristiche pubblicate negli ultimi decenni, almeno per quanto riguarda la flora europea e mediterranea. Questi criteri sono applicati integralmente per la rea

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Introduzione lizzazione del libro che contiene il testo di quella che indicheremo come Flora Stampata. A questo punto tuttavia si presenta una novità importante: la struttura duale, che distingue in maniera essenziale questa Flora, rispetto alla prima edizione del 1982 e alla totalità delle flore attualmente in uso nella nostra area geografica. La struttura duale dell’opera dipende dal fatto che alla Flora Stampata su carta si associa in maniera indissolubile la Flora Digitale, costituita da testi, illustrazioni e procedure di elaborazione riguardanti lo stesso pool di specie che formano il contenuto della Flora Stampata. Pertanto, la flora del territorio italiano viene presentata in due versioni, perfettamente corrispondenti l’una all’altra, di cui la prima è su carta stampata, secondo le procedure convenzionali, e può venire utilizzata solamente mediante la lettura, mentre la Flora Digitale è costituita da un complesso di descrizioni, immagini e utilità operative. L’informazione contenuta nelle due Flore è identica, ma tra le due esiste una differenza essenziale; nella Flora Stampata la posizione del lettore è di una sostanziale passività, mentre la Flora Digitale apre possibilità praticamente infinite per attività di carattere creativo. La struttura duale, con la combinazione di due differenti tipi di approccio, costituisce una novità assoluta di questa nuova Flora d’Italia.

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La collaborazione tra me, come Autore della Flora Stampata, e gli amici Guarino e La Rosa, come Autori della Flora Digitale non è il frutto di un accordo preliminare, ma è nata come effetto della sinergia, sviluppata tra noi nel corso della realizzazione dell’opera. Dapprima, si pensava a una normale collezione di immagini da consultare in maniera occasionale, poi si è sviluppata, in maniera del tutto spontanea, la fondamentale partecipazione di molti studiosi dell’ambiente naturale, tanto precisi quanto modesti, arrivando a una copertura del territorio che altrimenti sarebbe stata impensabile. Per quanto mi riguarda, ho largamente usato la Flora Digitale per la preparazione dei testi, ma senza arrivare ad approfittare completamente delle sue grandi opportunità, perché questo avrebbe portato a un livello di approfondimento che supera largamente le possibilità di un’opera stampabile. Qui si pone il problema: si può considerare sicuro che l’identificazione delle immagini fotografate corrisponda esattamente alle specie descritte nel testo stampato? In realtà, un controllo completo delle immagini avrebbe richiesto un impegno superiore alle mie possibilità, ma quello che ho visto mi dà la tranquillità che si tratti di materiale di prima qualità e, al momento, del più ricco e completo repertorio di informazioni digitali sulla flora italiana.

Collaboratori

Per trattamento monografico di gruppi tassonomici o collaborazione su temi specifici Ardenghi N. (Festuca) Banfi E. (Poaceae) Barberis G. (Cerastium) Bartolucci F. (Thymus) Brullo S. (Allium, Limonium etc. – vedi testo successivo) Camarda I. (Colchicum) Casazza G. (Moehringia) Colasante M. (Iridaceae) Costalonga S. (Luzula pedemontana, Poa hybrida) Cristofolini G. (Cytisus, Pulmonaria) Danin A. (Capparis) Desfayes M. (molti gruppi di idrofite) Di Pietro R. (Sesleria) Domina G. (Orobanche, Portulaca) Dunkel F. (Ranunculus gr. auricomus) Feoli Chiapella L. (Genisteae) Festi F. (Alchemilla) Fior S. (Aquilegia) Fischer M.A. (Paederota, Veronica, Wulfenia) Foggi B. (Festuca) Fridlender A. (Arum, Colchicum) Frignani F. (Romulea) Galasso G. (Polygonaceae p. max. p.) Gallo L. (Agave, Yucca, Crassulaceae) Garbari F. (Hyacinthus, Brimeura, Bellevalia, Muscari, Muscarimia, Ornithogalum s.l.) Gargano M.L. (Tamarix) Gottschlich G. (Hieracium, Pilosella) Grunanger P. (Orchidaceae) Guarino R. (Allium, Limonium etc., – vedi testo successivo) Guiggi A. (Cactaceae) Iamonico D. (Amaranthaceae-Amaranthoideae, Chenopodium, Atriplex, Asteraceae) Iberite M. (Arthrocnemum, Salicornia, Sarcocornia) Iiriti L. (Romulea) Lattanzi E. (Rosa)

Lo Presti R.M. (Anthemideae) Lucchese F. (Crepis p.p.) Mandracchia G. (Tamarix) Marchetti D. (Pteridophyta, Tritonia, Aquilegia, Fumana) Marhold K. (Cardamine) Martini F. (Salix, Aconitum p.p.) Minuto L. (Moehringia) Moraldo B. (Stipa) Nardi E. (Aquilegia) Oberprieler C. (Anthemideae) Pagitz K. (Rubus) Paiero G. (Salix) Parolo G. (Festuca) Passalacqua N. (Paeonia) Peccenini S. (Erysimum) Peruzzi L. (Fritillaria, Gagea, Ornithogalum s.l., Sternbergia, Lentibulariaceae etc.) Pignatti G. (Acacia, Eucalyptus) Poldini L. (Helleborus) Raffaelli M. (Polygonum s.s., Biscutella) Rossi G. (Festuca) Saiani D. (Callitriche) Selvi F. (Boraginaceae, Alyssum) Soldano A. (Oenothera) Starmühler W. (Aconitum) Stinca A. (Apiaceae, Oxalis) Tarquini F. (Romulea p.p.) Tison J.M. (Gagea, Ornithogalum s.l.) Tornadore N. (Ornithogalum s.l.) Troìa A. (Cytisus, Sedum) Venturella G. (Tamarix) Verloove F. (Eleocharis, Juncus) Vogt R. (Anthemideae p.p.) Zanotti E. (descrizioni originali di varie neofite) Zidorn Ch. (Leontodon, Scorzoneroides) Zozomvá Lihová J. (Cardamine) Più in particolare, i generi riveduti da Brullo S. e Guarino R. sono i seguenti: Adenocarpus, Allium, Armeria, Limonium, Salsola, Suaeda, Halocnemum, Cremnophyton, Hyoseris, Quercus.

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Collaboratori Inoltre, Brullo S. e Guarino R. hanno apportato svariate aggiunte/integrazioni ad altri generi, di cui è difficile tenere conto. Tra questi: Zannichellia, Silene gr. colorata e gr. velutina, Dianthus, Salix (limitatamente alla Sect. Pedicellata), Bituminaria; la sect. Calicotome del gen. Cytisus; Genista, Aurinia; Brassica, Hornungia revelierei, Helianthemum sicanorum, Ruta lamarmorae/ corsica, Acer, Myosotis sicula, Calamintha, Acinos, Linaria, Plantago, Cephalaria, Helichrysum, Logfia, Soliva, Centaurea gr. deusta. Per quanto riguarda l’apporto personale di R. Guarino alla redazione dei testi, oltre a collaborare all’attività di coordinamento redazionale, ha inserito innumerevoli integrazioni al paragrafo su “Preferenze ecologiche e fitosociologia”, in particolar modo con riferimento alle specie mediterranee.

Per la trattazione generalizzata di argomenti morfologici o funzionali Bianco M. (terpeni) De Lillis M. (terpeni) Grilli M. (piante allergeniche) Mazzeo G. (impollinazione) Nepi M. (impollinazione, riproduzione) Pacini E. (impollinazione, riproduzione) Winkel (botanica goetheana)

Per appunti territoriali e collaborazioni su argomenti singoli Alessandrini A. (Appennino Emiliano) Antonietti A. (Ossola) Bona I. (Prealpi Lombarde) Bovio M. (Val d’Aosta) Di Martino A. (Sicilia) Fenaroli F. (Prealpi Lombarde) Ferranti R. (Valtellina) Galasso G. (esotiche) Giordana F. (Acta Plantarum) Guarino R. (Lago di Garda, Tavole delle Famiglie) Gubellini L. (Marche) La Rosa M. (Tavole delle Famiglie) Lucchese F. (Lazio, Molise) Martini E. (Alpi Marittime) Martini F. (Endemismi Alpi Orientali) Mascagni A. (identificazione pronubi) Paglia S. (Lazio) Peccenini S. (Genova) Pellegrino G. (Alpi Cozie e Marittime)

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Pietrosanti S. (Lazio) Poldini L. (Trieste, Friuli, Carnia) Prosser F. (Trentino) Raimondo F. (Sicilia) Rasetti F. (Orchidee) Semprini F. (Romagna) Tagliaferri F. (Bresciano) Zanotti E. (esotiche). Va poi ricordata la fattiva collaborazione dei responsabili di vari servizi delle Istituzioni nelle quali è stata sviluppata questa ricerca, collegata alla redazione della Flora, in particolare: • dr. A. Savoia-Ubrizsy del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Roma “La Sapienza” e M. Pierfranchi dell’Erbario; • dr. T. Babusci della Biblioteca dello stesso Dipartimento; • dr. Vidali M. dell’Erbario del Dipartimento di Botanica dell’Università di Trieste; • il personale della Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei, nel suo Direttore dr. M. Guardo e i bibliotecari dr. E. Antetomaso, dr. A. Romanello; • il prof. F. Raimondo, Direttore dell’Erbario dell’Università di Palermo, e i curatori e tecnici che mi hanno aiutato nella consultazione degli erbari di Palermo (G. Certa, G. di Martino, E. Gristina, G. Scafidi). Con questi nomi non si esaurisce la lista dei collaboratori: va ricordato il contributo essenziale di molti per la realizzazione della Flora Digitale (che viene dettagliato altrove) e l’appoggio costante di tanti amici, colleghi e anche – in senso più generale – cultori della Amabilis Scientia, senza il cui aiuto quest’opera non avrebbe potuto essere realizzata. Nota – Recentemente, cercando su Internet altre cose, sono arrivato a un gustoso scambio di messaggi riguardante la prima edizione di questa Flora: uno degli interlocutori spiegava che “per la prima edizione il Pignatti è stato aiutato da moltissimi specialisti” e l’altro rispondeva “allora Pignatti ha soltanto messo assieme i testi scritti da altri ...” – se fosse stato soltanto un lavoro di copia-incolla non ci avrei lavorato per 13 anni, osservo io. Per evitare simili malintesi, questa volta ho fatto un calcolo preciso: in questa seconda edizione, il 78% dei generi sono opera mia personale, mentre il 22% dei generi è redatto da specialisti (spesso si tratta di stranieri e in tal caso la traduzione è mia). Teniamo però presente che il valore di un contributo non si misura dalla quantità delle pagine, ma dal contenuto scientifico, che è altissimo, particolarmente nei generi trattati da specialisti, e per questo dobbiamo essere tutti riconoscenti verso i collaboratori.

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opo 35 anni dalla prima, vede la luce la seconda edizione di Flora d’Italia che si compone oggi di quattro volumi cartacei di Sandro Pignatti e di una nuovissima Flora digitale realizzata da Riccardo Guarino e Marco La Rosa, con più di 90.000 immagini a colori organizzate in un sistema di riconoscimento a criterio multiplo, comprendente 88.000 foto di flora italiana e tavole esplicative, che è allegata al quarto volume dell’opera. In questo secondo volume continua l'esame delle Eudicotiledoni Centrali, a partire dalla famiglia delle Droseraceae, passando ad esempio per la Caryophyllaceae, le Fabaceae, le Betulaceae, le Fagaceae, le Rosaceae, le Brassicaceae, le Malvaceae (incl. Tiliaceae), le Rutaceae e molte altre famiglie, terminando poi con le Cynomoriaceae. L’ordinamento sistematico si spinge, attraverso Superfamiglie, Famiglie, Generi, Specie, Sottospecie, sino alle varietà e alle forme di una stessa specie, ciascuna descritta nei minimi particolari. Ogni specie è inoltre illustrata da un disegno che ne evidenzia i particolari diagnostici.

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€ 110,00

Flora

d’Italia VOLUME TERZO

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Flora d'Italia s ec o n da e diz io n e

In 4 vo lu mi di S andro Pignat t i &

Flora Digitale

di Riccardo Guarino e Marco La Rosa

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1a edizione: 1982 2a edizione: aprile 2018

5244 © Copyright 2018 by «Edagricole – Edizioni Agricole di New Business Media srl» Via Eritrea, 21 - 20157 Milano Redazione: Piazza G. Galilei, 6 - 40123 Bologna – e-mail: [email protected] Vendite: tel. 051/6575833; fax 051/6575999 – email: [email protected] hiip://www.edagricole.it

Proprietà letteraria riservata - printed in Italy La riproduzione con qualsiasi processo di duplicazione delle pubblicazioni tutelate dal diritto d’autore è vietata e penalmente perseguibile (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633). Quest’opera è protetta ai sensi della legge sul diritto d’autore e delle Convenzioni internazionali per la protezione del diritto d’autore (Convenzione di Berna, Convenzione di Ginevra). Nessuna parte di questa pubblicazione può quindi essere riprodotta, memorizzata o trasmessa con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma (fotomeccanica, fotocopia, elettronica, ecc.) senza l’autorizzazione scritta dell’editore. In ogni caso di riproduzione abusiva si procederà d’ufficio a norme di legge.

Le immagini, dove non altrimenti specificato, sono degli Autori Segreteria scientifica: Forum Plinianum Onlus Redazione, revisione testi e realizzazione grafica: Elena Tibiletti Progetto di copertina: Davide Conti Disegni di copertina: Adele Pelizzoni Impianti e stampa: Rotolito S.p.a., via Sondrio 3 - 20096 Seggiano di Pioltello (MI) Finito di stampare nell'aprile 2018 ISBN 978-88-506-5244-0

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Diversae sunt inter se stirpes si earum Natura latius inspicies quae exterius accensetur origine, località, ambiente, portamento, numero di specie

aspectum varium ratione figurae forma, odore, sapore, proprietà medicinali

quae interius vegetantis sunt virtutes et vitalis facultatis ipsiusque functionum substrato, portamento, durata della vita

diversae sunt etiam inter se stirpes ratione virtutis genitalis, quae et plurimus unius generis diversas constituit species et in hac discutiuntur riproduzione, fruttificazione, organi sessuali

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Prefazione

La prima edizione della Flora d’Italia è stata pubblicata nel maggio 1982, e a quel tempo non immaginavo che si potesse arrivare a una seconda edizione. Tuttavia, già negli anni ’80, si è assistito a un rapido accumularsi di nuove conoscenze, grazie anche all’uso della Flora1, che facevano ritenere utile la pubblicazione di un’opera più aggiornata. Io stesso avevo cercato di trovare un collaboratore per la stesura di un supplemento, ma il mio tentativo rimaneva senza successo. Con l’inizio del nuovo Millennio, anche in vista del rapido deteriorarsi delle condizioni ambientali in Italia (e in tutto il Pianeta), l’esigenza di uno studio approfondito del patrimonio vegetale si faceva più pressante, e io, anche su sollecitazione dell’Editore, iniziavo la redazione di un testo aggiornato del primo volume, come modello per una nuova edizione. Ma anche questo programma, limitato a un mero inserimento di nuove specie e località, ben presto fu abbandonato. La decisione di dedicare per un lungo periodo la mia attività alla redazione di una versione più moderna della Flora d’Italia risale all’inizio del 2003, anche se il lavoro si è intensificato a partire dal novembre del 2007, di ritorno dalla mia terza traversata dei Deserti dell’Australia Occidentale. Sulla base dell’esperienza degli ultimi anni, avevo ormai capito che non ci si poteva più limitare a un aggiornamento dell’opera pubblicata nel 1982, ma era necessario pensare a un’impostazione nuova, che tenesse conto delle nuove conoscenze accumulate. Inoltre, mi ero ormai convinto della necessità di utilizzare le grandi possibilità, del tutto nuove, offerte dalle tecniche, sviluppate in quegli anni, di usare il computer per l’elaborazione dei testi e realizzare un’opera a carattere multimediale. Da allora la mia attività scientifica è stata centrata sulla messa a punto di un nuovo modello (su 4 voluUseremo “Flora” con iniziale maiuscola quando si tratta di un libro, come in questo caso, e invece “flora” con iniziale minuscola per indicare l’insieme delle specie vegetali che crescono in un determinato sito. 1

mi) e sulla redazione dei nuovi testi. Questa attività si è sviluppata a tempo pieno fino al settembre 2015, quando la redazione dei volumi 1-3 poteva dirsi completata. Nei mesi successivi, i testi venivano messi a punto, e si coordinavano le illustrazioni, per arrivare alla versione definitiva dei Vol. 1-3 durante l’estate 2016. È stato un lungo lavoro, anche per la contemporanea redazione di un’altra opera (Pignatti E. et S., Plant Life of the Dolomites) e soltanto ora, 35 anni dopo la prima edizione, si arriva al completamento della seconda, per molti aspetti con carattere innovativo. La mia speranza è che essa possa risultare meglio adattata alle esigenze attuali della comunità scientifica. Per la realizzazione di questa seconda edizione, ho cercato sempre di applicare il criterio linneano di “distinguere gli Autori dai Compilatori eruditi”, non limitandomi a un diligente lavoro di sintesi di quanto osservato dagli altri, ma mettendomi piuttosto a osservare le piante nei loro luoghi più nascosti, anche grazie agli erbari, per carpire i loro segreti e darne un’interpretazione filtrata dall’esperienza personale. In questo modo, molte osservazioni originali sulla vita delle piante sono entrate nella trattazione, però è chiaro che ancora moltissimo resta da fare: ne risulta un pacchetto coordinato di conoscenze che si mettono a disposizione della comunità scientifica, ma anche una sfida per chi si occuperà in futuro della flora italiana. In generale, le Flore di ampio respiro restano incompiute oppure sono completate quando l’Autore è già alla fine della sua attività, spesso sono pubblicate postume. Sono stato fortunato, per aver potuto assistere per 30 anni a come veniva usata la mia opera, e aver potuto io stesso utilizzarla per lungo tempo, e confrontarla con opere analoghe che nel frattempo si venivano pubblicando nei Paesi confinanti. Ne ho parlato infinite volte con Botanici che l’hanno usata e mi hanno trasmesso i loro commenti, favorevoli, oppure con osservazioni divergenti, ma costruttive. Ho tenuto ben presente le critiche, spesso fondate e su questa base

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Prefazione molti testi sono stati modificati, a volte completamente riscritti. Nella prima edizione, fortemente aderente al modello di Flora Europaea, avevo la prometeica fiducia di essere arrivato a un risultato durevole. Dopo tre decenni mi sono reso conto di come tutto fosse da rifare, il che del resto vale anche per la ben più documentata Flora Europaea. Questo va constatato serenamente, e non inficia il grande merito di Flora Europaea nello stimolare un generale movimento di revisione critica della flora a livello continentale. E questo vale, nel nostro piccolo, anche per lo stimolo portato dalla prima edizione alla conoscenza della flora d’Italia. Tuttavia, ciò mi porta all’inevitabile conclusione che

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oggi non siamo più vicini alla verità di quanto lo fossimo 30 anni fa; anzi, comincio a credere che forse questa ricerca della verità nel caso nostro sia un obbiettivo privo di senso. Quindi, vorrei che il mio testo fosse inteso come il racconto di una storia, cioè di come oggi uno studioso, con l’aiuto di studiosi suoi contemporanei, interpreta il mondo vegetale che lo circonda. La storia di una passeggiata attraverso l’Italia, durata per decenni (ma cosa sono decenni, confrontati con i tempi dell’evoluzione?), che ha permesso di distinguere migliaia di forme viventi, che noi chiamiamo piante, e che forse sono solo un campione di quelle esistenti. Un esempio per chi vorrà ripetere l’esperienza e saprà fare di meglio.

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Indice generale del Vol. 3

Prefazione .....................................................VII Introduzione ................................................XVI Collaboratori ..............................................XVIII

Subsottodivisione III - Asteridi, Euasteridi.............................................1 Subsottodivisione III-a - Asteridi basali .1 145. Cornaceae ...............................................2 1. Cornus .........................................................2 146. Balsaminaceae ........................................3 1. Impatiens ....................................................3 147. Polemoniaceae .......................................6 1. Polemonium ...............................................6 2. Collomia ......................................................6 148. Ebenaceae ...............................................7 1. Diospyros ....................................................7 149. Hydrangeaceae .......................................8 1. Philadelphus ...............................................8 2. Hydrangea ..................................................8 3. Deutzia ........................................................8 150. Theophrastaceae ....................................9 1. Samolus ......................................................9 151. Primulaceae ..........................................10 1. Primula .....................................................10 2. Androsace ................................................24 3. Cortusa .....................................................32 4. Soldanella ................................................33 5. Hottonia ....................................................35 152. Myrsinaceae ..........................................37 1. Cyclamen ..................................................37 2. Lysimachia ...............................................39 3. Trientalis ...................................................40 4. Asterolinon ...............................................41 5. Anagallis ...................................................41 6. Coris ..........................................................45

153. Ericacaee (incl. Pyrolaceae ed Empetraceae) ..........................................46 1. Pyrola .......................................................46 2. Hypopitys .................................................49 3. Erica ..........................................................50 4. Calluna ......................................................54 5. Rhododendron .........................................54 6 Rhodothamnus .......................................56 7. Kalmia ......................................................56 8. Arbutus .....................................................57 9. Arctostaphylos .........................................58 10. Andromeda .............................................59 11. Vaccinium ...............................................59 12. Empetrum ..............................................62 154. Styracaceae ..........................................64 1. Styrax ........................................................64

Subsottodivisione III-b - Euasteridi I (Lamiidi) .............................................65 155. Rubiaceae ..............................................65 1. Plocama ....................................................65 2. Sherardia ...................................................66 3. Crucianella .................................................66 4. Asperula ....................................................68 5. Galium .......................................................76 6. Cruciata ...................................................100 7. Valantia ...................................................101 8. Rubia .......................................................103 9. Theligonum ............................................104 156. Gentianaceae .......................................105 1. Cicendia ..................................................105 2. Exaculum ................................................105 3. Blackstonia .............................................106 4. Centaurium ............................................107 5. Gentiana .................................................110

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Indice generale del Vol. 3 6. Gentianopsis ..........................................123

27. Lappula .................................................188

7. Comastoma ............................................123

28. Omphalodes .........................................189

8. Gentianella .............................................124

29. Cynoglossum .......................................190

9. Lomatogonium ......................................130

30. Solenanthus .........................................195

10. Swertia ..................................................130

31. Phacelia .................................................196

157. Apocynaceae (incl. Asclepiadaceae) ..131

32. Wigandia ...............................................196

1. Nerium .....................................................131

159. Oleaceae ...............................................197

2. Trachomitum ...........................................131

1. Jasminum ................................................197

3. Vinca ........................................................132

2. Fontanesia ..............................................198

4. Araujia .....................................................133

3. Forsythia .................................................198

5. Periploca .................................................134

4. Fraxinus ..................................................198

6. Asclepias .................................................135

5. Syringa ....................................................200

7. Cynanchum .............................................136

6. Ligustrum ................................................201

8. Vincetoxicum ..........................................136

7. Olea ..........................................................201

9. Caralluma ...............................................137

8. Phillyrea ...................................................203

158. Boraginaceae ......................................138

160. Verbenaceae ........................................204

1. Heliotropium ...........................................138

1. Lantana ....................................................204

2. Lithospermum .........................................140

2. Verbena ...................................................204

3. Neatostema .............................................141

3. Phyla .......................................................205

4. Buglossoides ..........................................141

4. Lippia ......................................................206

5. Glandora .................................................145

161. Lamiaceae (Labiatae) .........................207

6. Onosma ...................................................146

1. Ajuga .......................................................207

7. Cerinthe ...................................................149

2. Teucrium .................................................210

8. Moltkia .....................................................152

3. Scutellaria ...............................................218

9. Alkanna ...................................................153

4. Prasium ...................................................221

10. Echium ..................................................154

5. Marrubium ..............................................221

11. Pulmonaria ...........................................158

6. Sideritis ...................................................223

12. Nonea ....................................................160

7. Melittis ....................................................225

13. Melanortocarya ....................................162

8. Phlomis ..................................................226

14. Symphytum ..........................................163

9. Galeopsis ................................................228

15. Anchusa ................................................166

10. Lamium ..................................................231

16. Lycopsis ................................................171

11. Galeobdolon ..........................................235

17. Pentaglottis ...........................................172

12. Leonurus ...............................................237

18. Cynoglottis ............................................173

13. Moluccella .............................................238

19. Brunnera ...............................................173

14. Ballota ...................................................238

20. Hormuzakia ..........................................174

15. Stachys ..................................................240

21. Anchusella ............................................175

16. Nepeta ...................................................253

22. Borago ...................................................175

17. Glechoma ..............................................255

23. Asperugo ...............................................177

18. Dracocephalum .....................................257

24. Amsinckia ..............................................177

19. Physostegia ...........................................258

25. Myosotis ................................................178

20. Prunella .................................................258

26. Eritrichium ............................................187

21. Melissa ..................................................259

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Indice generale del Vol. 3 22. Ziziphora ...............................................260

165. Plantaginaceae ....................................390

23. Satureja ................................................261

1. Anarrhinum ............................................390

24. Micromeria ...........................................263

2. Antirrhinum ............................................390

25. Calamintha ...........................................269

3. Misopates ...............................................392

26. Acinos ...................................................272

4. Chaenorhinum ........................................393

27. Clinopodium .........................................275

5. Linaria .....................................................394

28. Hyssopus ..............................................275

6. Cymbalaria .............................................404

29. Origanum ..............................................276

7. Kickxia ....................................................407

30. Thymus ..................................................278

8. Digitalis ..................................................409

31. Thymbra ................................................290

9. Erinus .....................................................412

32. Lycopus .................................................291

10. Wulfenia ................................................412

33. Mentha ..................................................292

11. Paederota ..............................................413

34. Perilla ....................................................297

12. Veronica ................................................414

35. Rosmarinus ..........................................298

13. Plantago ................................................440

36. Lavandula .............................................298

14. Littorella ................................................457

37. Horminum ............................................300

15. Hippuris .................................................457

38. Salvia ....................................................301

16. Callitriche ..............................................458

39. Ocimum ................................................311

17. Globularia ..............................................464

40. Elsholtzia ..............................................311

18. Gratiola ..................................................468

41. Clerodendrum ......................................311

166. Bignoniaceae ......................................469

42. Vitex ......................................................311

1. Tecoma ....................................................469

Scrophulariaceae s.l. ..................................313

2. Paulownia ...............................................469

162. Linderniaceae ......................................314

3. Catalpa ....................................................469

1. Limnophila .............................................314

167. Acanthaceae ........................................470

2. Lindernia ................................................314

1. Acanthus ..................................................470

3. Limosella ................................................316

2. Justicia ....................................................471

163. Scrophulariaceae ................................317

3. Myoporum ..............................................471

1. Verbascum ..............................................317

168. Pedaliaceae .........................................472

2. Scrophularia ...........................................328

1. Sesamum ................................................472

3. Buddleja ..................................................334

169. Phrymaceae .........................................473

164. Orobanchacee ......................................335

1. Mimulus ..................................................473

1. Melampyrum ..........................................335

2. Mazus ......................................................474

2. Tozzia ......................................................340

170. Lentibulariaceae .................................475

3. Euphrasia ...............................................341

1. Pinguicula ...............................................475

4. Odontites ................................................350

2. Utricularia ...............................................481

5. Bartsia .....................................................354

171. Convolvulaceae ...................................485

6. Parentucellia ..........................................355

1. Cuscuta ....................................................485

7. Pedicularis .............................................355

2. Cressa ......................................................489

8. Rhinanthus .............................................367

3. Dichondra ................................................490

9. Rhynchocorys ........................................375

4. Calystegia ................................................490

10. Lathraea ................................................375

5. Convolvulus ............................................492 6. Ipomoea ..................................................497

11. Orobanche ............................................376

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Indice generale del Vol. 3 172. Solanaceae .........................................500 1. Nicandra ..................................................500 2. Lycium .....................................................500 3. Atropa .....................................................502 4. Scopolia ..................................................502 5. Hyoscyamus ...........................................503 6. Withania ..................................................503 7. Physalis ...................................................504 8. Salpichroa ...............................................505 9. Solanum ..................................................506 10. Capsicum ...............................................514 11. Mandragora ..........................................514 12. Datura ....................................................515 13. Cestrum .................................................516 14. Nicotiana ...............................................517 15. Petunia ..................................................518

Subsottodivisione III-c - Euasteridi II (Campanulidi) ...................................519 173. Aquifoliaceae ......................................519 1. Ilex ...........................................................519 174. Pittosporaceae ....................................520 1. Pittosporum ............................................520 175. Araliaceae ............................................521 1. Aralia .......................................................521 2. Fatsia .......................................................521 3. Hedera .....................................................521 4. Hydrocotyle .............................................523 176. Apiaceae (Umbelliferae) .....................524 1. Sanicula ..................................................525 2. Hacquetia ................................................525 3. Astrantia .................................................526 4. Eryngium ................................................528 5. Lagoecia ..................................................533 6. Petagnaea ...............................................533 7. Echinophora ...........................................534 8. Myrrhoides .............................................535 9. Chaerophyllum .......................................535 10. Anthriscus ............................................538 11. Scandix .................................................541 12. Myrrhis ..................................................542 13. Molopospermum .................................542 14. Coriandrum ..........................................543 15. Bifora ....................................................543 16. Smyrnium ............................................544 17. Bunium .................................................545

18. Conopodium ........................................547 19. Geocaryum ...........................................547 20. Bubon ...................................................548 21. Pimpinella ............................................549 22. Aegopodium .........................................553 23. Sium ......................................................554 24. Berula ....................................................554 25. Crithmum ..............................................555 26. Seseli .....................................................556 27. Oenanthe ...............................................562 28. Aethusa .................................................566 29. Athamanta ............................................566 30. Grafia .....................................................569 31. Foeniculum ...........................................570 32. Anethum ...............................................571 33. Kundmannia .........................................571 34. Silaum ...................................................571 35. Trochiscanthes ......................................572 36. Meum ....................................................572 37. Physospermum ....................................573 38. Conium ..................................................574 39. Pleurospermum ...................................575 40. Cachrys .................................................575 41. Heptaptera ............................................577 42. Magydaris .............................................578 43. Bupleurum ............................................578 44. Trinia .....................................................587 45. Cuminum ..............................................588 46. Apium ...................................................588 47. Cyclospermum .....................................589 48. Helosciadium .......................................589 49. Petroselinum ........................................591 50. Ridolfia .................................................592 51. Sison .....................................................592 52. Cicuta ....................................................592 53. Lereschia ..............................................593 54. Ammi ....................................................594 55. Visnaga .................................................594 56. Ptychotis ...............................................595 57. Ammoides ............................................596 58. Falcaria .................................................596 59. Carum ...................................................596 60. Katapsuxis ............................................598 61. Selinum .................................................599 62-64. Aggregato di Ligusticum ..................599 62. Pachypleurum ......................................600

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Indice generale del Vol. 3 63. Mutellina ...............................................600 64. Coristospermum ..................................600 65. Angelica ................................................602 66. Levisticum ............................................602 67. Bonannia ...............................................603 68. Krubera .................................................603 69. Ferula ....................................................604 70. Ferulago ................................................604 71. Opopanax ..............................................606 72-81. Aggregato di Peucedanum ..............606 72. Cervaria .................................................607 73. Imperatoria ...........................................607 74. Tommasinia ...........................................608 75. Peucedanum .........................................608 76. Holandrea .............................................609 77. Siculosciadium .....................................610 78. Xanthoselinum .....................................610 79. Oreoselinum .........................................611 80. Pteroselinum ........................................612 81. Thysselinum .........................................612 82. Pastinaca ..............................................613 83. Heracleum ............................................614 84. Tordylium .............................................616 85. Elaeoselinum .......................................617 86. Laserpitium ..........................................618 87. Thapsia .................................................622 88. Rouya ...................................................623 89. Torilis ....................................................624 90. Caucalis ................................................626 91. Turgenia ................................................627 92. Orlaya ....................................................627 93. Daucus ..................................................628 177. Adoxaceae ...........................................634 1. Adoxa ......................................................634 2. Sambucus ...............................................634 3. Viburnum ................................................636 178. Caprifoliaceae .....................................638 1. Weigela ...................................................638 2. Leycesteria .............................................638 3. Symphoricarpos ....................................638 4. Lonicera .................................................639 179. Linnaeaceae ........................................644 1. Linnaea ...................................................644 180. Valerianaceae .....................................645 1. Valerianella .............................................645 2. Fedia .......................................................650

3. Valeriana .................................................652 4. Centranthus ............................................659 181. Dipsacaceae ........................................662 1. Cephalaria ...............................................662 2. Dipsacus ..................................................665 3. Succisa ....................................................667 4. Succisella ................................................668 5. Knautia ....................................................668 6. Lomelosia ...............................................678 7. Pseudoscabiosa .....................................682 8. Scabiosa .................................................682 9. Sixalix .....................................................689 10. Pycnocomon .........................................689 11. Pterocephalus .......................................690 182. Campanulaceae ...................................691 1. Adenophora ...........................................691 2. Legousia .................................................691 3. Trachelium ..............................................693 4. Campanula .............................................694 5. Asyneuma ..............................................722 6. Phyteuma ...............................................723 7. Physoplexis ............................................731 8. Wahlenbergia .........................................731 9. Edraianthus ............................................732 10. Jasione ..................................................733 11. Solenopsis .............................................735 183. Menyanthaceae ...................................737 1. Menyanthes ............................................737 2. Nymphoides ...........................................737 184. Asteraceae (Compositae) ...................738 1. Eupatorium .............................................739 2. Solidago ..................................................740 3. Euthamia ................................................742 4. Dichrocephala ........................................742 5. Aster .......................................................742 6. Galatella .................................................744 7. Tripolium ................................................745 8. Bellidiastrum .........................................746 9. Symphyotrichum ..................................746 10. Callistephus ..........................................750 11. Erigeron ...............................................750 12. Bellis .....................................................757 13. Bellium .................................................759 14. Bombycilaena ......................................761 15. Micropus ...............................................762 16. Filago ....................................................762

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Indice generale del Vol. 3 17. Logfia ....................................................767 18. Antennaria ............................................769 19. Leontopodium ......................................770 20. Gnaphalium ..........................................771 21. Gamochaeta .........................................774 22. Pseudognaphalium .............................775 23. Laphangium .........................................775 24. Phagnalon ............................................775 25. Xerochrysum .......................................778 26. Helichrysum .........................................777 27. Castroviejoa .........................................784 28. Inula .....................................................785 29. Limbarda ..............................................790 30. Dittrichia ...............................................790 31. Chiliadenus ..........................................791 32. Pulicaria ...............................................792 33. Carpesium ............................................794 34. Buphthalmum ......................................795 35. Heliopsis ...............................................796 36. Telekia ...................................................797 37. Xerolekia ..............................................797 38. Asteriscus ............................................798 39. Pallenis .................................................798 40. Bidens ...................................................799 41. Guizotia .................................................802 42. Coreopsis ..............................................803 43. Cosmos .................................................803 44. Sigesbeckia ..........................................804 45. Eclipta ...................................................804 46. Rudbeckia .............................................805 47. Ratibida .................................................806 48. Helianthus .............................................806 49. Silphium ...............................................808 50. Zinnia ....................................................808 51. Ambrosia ..............................................808 52. Xanthium ..............................................810 53. Galinsoga ..............................................813 54. Gaillardia ...............................................814 55. Tagetes .................................................814 56. Cotula ...................................................815 57. Soliva ...................................................816 58. Eriocephalus ........................................817 59. Chrysanthemum ..................................817 60. Artemisia ..............................................818 61. Anacyclus .............................................831 62. Achillea .................................................832

63. Matricaria ..............................................846 64. Anthemis ..............................................847 65. Cota .......................................................857 66. Tripleurospermum ...............................860 67. Tanacetum ..............................................860 68. Nananthea .............................................863 69. Leucanthemopsis ..................................864 70. Coleostephus ........................................865 71. Mauranthemum ....................................866 72. Plagius ...................................................867 73. Leucanthemum .....................................867 74. Santolina ...............................................874 75. Chamaemelum ......................................878 76. Cladanthus .............................................879 77. Glebionis ................................................879 78. Argyranthemum ...................................880 79. Lonas .....................................................881 80. Tussilago ...............................................881 81. Petasites ...............................................882 82. Homogyne ............................................884 83. Adenostyles .........................................885 84. Arnica ...................................................888 85. Doronicum ...........................................889 86-91. Complesso di Senecio s.l. ................894 86. Tephroseris ...........................................895 87. Jacobaea ..............................................899 88. Senecio ................................................909 89. Delairea ................................................923 90. Roldana ................................................923 91. Kleinia ..................................................923 92. Chrysanthemoides ...............................924 93. Calendula ..............................................924 94. Arctotheca ............................................927 95. Gazania .................................................927 96. Arctium .................................................928 97. Staehelina .............................................929 98. Carduus .................................................930 99. Picnomon ..............................................943 100. Notobasis ...........................................943 101. Ptilostemon ........................................944 102. Lamyropsis .........................................947 103. Cirsium ................................................947 104. Cynara .................................................961 105. Silybum ..............................................962 106. Tyrimnus ............................................962 107. Galactites ............................................963

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Indice generale del Vol. 3 108. 109. 110. 111. 112. 113. 114. 115. 116. 117. 118. 119. 120. 121. 122. 123. 124. 125. 126. 127. 128. 129. 130. 131. 132. 133. 134. 135. 136.

Onopordum ........................................963 Saussurea ...........................................965 Jurinea ................................................967 Berardia ..............................................968 Crupina ...............................................969 Serratula .............................................970 Klasea .................................................970 Volutaria .............................................972 Mantisalca ..........................................973 Rhaponticum .....................................973 Rhaponticoides .................................975 Cheirolophus .....................................976 Centaurea ...........................................977 Cyanus ..............................................1019 Carthamus ........................................1021 Cardopatium ....................................1023 Xeranthemum ..................................1024 Carlina ..............................................1025 Atractylis ..........................................1031 Echinops ..........................................1032 Scolymus .........................................1035 Catananche ......................................1036 Cichorium ........................................1037 Lapsana ...........................................1039 Aposeris ...........................................1040 Tolpis ................................................1040 Hyoseris ...........................................1042 Arnoseris .........................................1044 Rhagadiolus .....................................1045

137. 138. 139. 140. 141. 142. 143. 144. 145. 146. 147. 148. 149. 150. 151. 152. 153. 154. 155. 156. 157. 158. 159. 160. 161.

Hedypnois ........................................1046 Geropogon .......................................1047 Tragopogon .....................................1047 Scorzonera .......................................1051 Podospermum .................................1055 Hypochaeris .....................................1057 Urospermum ....................................1062 Leontodon ........................................1063 Scorzoneroides ................................1070 Picris .................................................1072 Helminthotheca ...............................1075 Andryala ...........................................1076 Chondrilla .........................................1077 Willemetia ........................................1078 Taraxacum ........................................1079 Launaea ............................................1086 Sonchus ............................................1087 Aetheorhiza ......................................1091 Lactuca ..............................................1091 Reichardia .........................................1096 Crepis ................................................1099 Prenanthes .......................................1119 Pilosella ............................................1120 Hieracium .........................................1138 Schlagintweitia ................................1195

Bibliografia ...............................................1197 Nuove fonti iconografiche .......................1206 Indice del III volume ..................................1208

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Introduzione

Impostazione generale Nella letteratura scientifica, con il nome di “Flora”, si indica un testo (libro o articolo) destinato a dare informazioni sulle singole specie vegetali che sono note per un certo territorio; analogamente, la Fauna descrive le specie animali. In entrambi i casi, l’unità di base è la singola specie, cioè l’oggetto da descrivere, però la descrizione di una singola specie, oppure di un gruppo di specie, non è sufficiente a costituire una Flora. Per avere il titolo di “Flora” è essenziale che la descrizione venga data per tutti i vegetali presenti nella zona esaminata, che può essere molto estesa (l’area di uno Stato o di un continente) o molto piccola (un’isoletta, la cima di un monte), ma sempre con limiti ben definiti. In generale una Flora può illustrare le piante di una città, una provincia, oppure un intero Stato, come nel nostro caso. Le prime opere stampate con il carattere (e il nome) di “Flora” risalgono al sec. XVI. La presente Flora consiste nella descrizione delle specie di piante vascolari che sono state finora individuate entro i confini politici della Repubblica Italiana (la superficie complessiva supera di poco 300.000 km2). Trattandosi di un complesso di oltre 7mila unità, è molto difficile riconoscere ogni singolo componente. Risulta quindi molto importante che le descrizioni dei singoli elementi (specie) siano ordinate così da formare gruppi più ampi, a loro volta disposti in modo che il lettore sia aiutato nel riconoscimento dei singoli componenti (vedi avanti “Metodi analitici”). La denominazione di ogni specie è costituita da due parti: (1) il nome del genere, spesso derivante da antichi nomi latini, e l’epiteto specifico, anche questo in latino. La sequenza dei generi nelle opere più antiche era spesso in senso alfabetico, ed entro il genere le specie erano nuovamente nell’ordine alfabetico degli epiteti specifici: in questo modo era facile trovare una specie, però ad es. il nome di Pinus (il pino) era seguito da Pisum (il pisello), ravvicinando due piante di aspetto completamente differente. Un notevole progresso si ebbe con Linneo, che nel 1752 pubblicò

la sua opera fondamentale Species Plantarum, contenente la descrizione di oltre 5000 specie ripartite tra gruppi definiti in base al numero (indicato in greco antico) degli organi fiorali maschili (stami) e femminili (pistillo): in questo modo la semplice osservazione del fiore permetteva di identificare immediatamente il gruppo di appartenenza, es. Pentandrya monogyna per la Campanula, il cui fiore ha appunto 5 stami e un pistillo. In seguito sono state adottate classificazioni sempre più sofisticate, fino alle attuali, basate essenzialmente sulla ricostruzione di cladi evolutivi (classificazione filogenetica). Di tipo filogenetico è anche la classificazione da noi adottata, secondo le conoscenze più recenti (che tuttavia non si possono ancora considerare definitive). In conclusione, se uno crede che per scrivere una Flora basti mettere in fila le specie e aggiungerci una chiave analitica, si sbaglia di grosso. Il concetto di Flora, per venire trasmesso con successo deve essere basato non soltanto sulla conoscenza delle singole specie, ma anche delle relazioni reciproche che collegano le specie in gruppi più ampi, e come queste si sono stabilite, e corrispondentemente delle relazioni con la fauna e con l’ambiente. Quest’ultimo non è un mero contenitore di flora e fauna, ma è collegato a queste da una complessa rete di azioni e reazioni. È quello che qui abbiamo tentato di fare, sulla base dell’esperienza personale e delle fonti bibliografiche, mia e degli altri partecipanti: una base certo incompleta, ma maturata attraverso una lunga vicenda di studi sul territorio. Sul successo di questo tentativo, ciascuno potrà giudicare.

Flora Stampata e Flora Digitale Le informazioni sommariamente riassunte nel paragrafo precedente descrivono criteri di significato generale, già utilizzati nella prima edizione della Flora e in uso nella grande maggioranza delle opere floristiche pubblicate negli ultimi decenni, almeno per quanto riguarda la flora europea e mediterranea. Questi criteri sono applicati integralmente per la rea-

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Introduzione

lizzazione del libro che contiene il testo di quella che indicheremo come Flora Stampata. A questo punto tuttavia si presenta una novità importante: la struttura duale, che distingue in maniera essenziale questa Flora, rispetto alla prima edizione del 1982 e alla totalità delle flore attualmente in uso nella nostra area geografica. La struttura duale dell’opera dipende dal fatto che alla Flora Stampata su carta si associa in maniera indissolubile la Flora Digitale, costituita da testi, illustrazioni e procedure di elaborazione riguardanti lo stesso pool di specie che formano il contenuto della Flora Stampata. Pertanto, la flora del territorio italiano viene presentata in due versioni, perfettamente corrispondenti l’una all’altra, di cui la prima è su carta stampata, secondo le procedure convenzionali, e può venire utilizzata solamente mediante la lettura, mentre la Flora Digitale è costituita da un complesso di descrizioni, immagini e utilità operative. L’informazione contenuta nelle due Flore è identica, ma tra le due esiste una differenza essenziale; nella Flora Stampata la posizione del lettore è di una sostanziale passività, mentre la Flora Digitale apre possibilità praticamente infinite per attività di carattere creativo. La struttura duale, con la combinazione di due differenti tipi di approccio, costituisce una novità assoluta di questa nuova Flora d’Italia.

La collaborazione tra me, come Autore della Flora Stampata, e gli amici Guarino e La Rosa, come Autori della Flora Digitale non è il frutto di un accordo preliminare, ma è nata come effetto della sinergia, sviluppata tra noi nel corso della realizzazione dell’opera. Dapprima, si pensava a una normale collezione di immagini da consultare in maniera occasionale, poi si è sviluppata, in maniera del tutto spontanea, la fondamentale partecipazione di molti studiosi dell’ambiente naturale, tanto precisi quanto modesti, arrivando a una copertura del territorio che altrimenti sarebbe stata impensabile. Per quanto mi riguarda, ho largamente usato la Flora Digitale per la preparazione dei testi, ma senza arrivare ad approfittare completamente delle sue grandi opportunità, perché questo avrebbe portato a un livello di approfondimento che supera largamente le possibilità di un’opera stampabile. Qui si pone il problema: si può considerare sicuro che l’identificazione delle immagini fotografate corrisponda esattamente alle specie descritte nel testo stampato? In realtà, un controllo completo delle immagini avrebbe richiesto un impegno superiore alle mie possibilità, ma quello che ho visto mi dà la tranquillità che si tratti di materiale di prima qualità e, al momento, del più ricco e completo repertorio di informazioni digitali sulla flora italiana.

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Collaboratori

Per trattamento monografico di gruppi tassonomici o collaborazione su temi specifici Ardenghi N. (Festuca) Banfi E. (Poaceae) Barberis G. (Cerastium) Bartolucci F. (Thymus, Thymbra) Brullo S. (Allium, Limonium etc. – vedi testo successivo) Camarda I. (Colchicum) Casazza G. (Moehringia) Colasante M. (Iridaceae) Costalonga S. (Luzula pedemontana, Poa hybrida) Cristofolini G. (Cytisus, Pulmonaria) Danin A. (Capparis) Desfayes M. (molti gruppi di idrofite) Di Pietro R. (Sesleria) Domina G. (Orobanche, Portulaca) Dunkel F. (Ranunculus gr. auricomus) Feoli Chiapella L. (Genisteae) Festi F. (Alchemilla) Fior S. (Aquilegia) Fischer M.A. (Paederota, Veronica, Wulfenia) Foggi B. (Festuca) Fridlender A. (Arum, Colchicum) Frignani F. (Romulea) Galasso G. (Polygonaceae p. max. p.) Gallo L. (Agave, Yucca, Crassulaceae) Garbari F. (Hyacinthus, Brimeura, Bellevalia, Muscari, Muscarimia, Ornithogalum s.l.) Gargano M.L. (Tamarix) Gottschlich G. (Hieracium, Pilosella) Grunanger P. (Orchidaceae) Guarino R. (Allium, Limonium etc., – vedi testo successivo) Guiggi A. (Cactaceae) Iamonico D. (Amaranthaceae-Amaranthoideae, Chenopodium, Atriplex, Malope, Malva, Lavatera, Althaea, Alcea, Abutilon, Gossypium, Hibiscus, Kosteletzkya, Asteraceae) Iberite M. (Arthrocnemum, Salicornia, Sarcocornia) Iiriti L. (Romulea)

Lattanzi E. (Rosa) Lo Presti R.M. (Anthemideae) Lucchese F. (Crepis p.p.) Mandracchia G. (Tamarix) Marchetti D. (Pteridophyta, Tritonia, Aquilegia, Fumana) Marhold K. (Cardamine) Martini F. (Salix, Aconitum p.p.) Minuto L. (Moehringia) Moraldo B. (Stipa) Nardi E. (Aquilegia) Oberprieler C. (Anthemideae) Pagitz K. (Rubus) Paiero G. (Salix) Parolo G. (Festuca) Passalacqua N. (Paeonia) Peccenini S. (Erysimum) Peruzzi L. (Fritillaria, Gagea, Ornithogalum s.l., Sternbergia, Lentibulariaceae etc.) Pignatti G. (Acacia, Eucalyptus) Poldini L. (Helleborus) Raffaelli M. (Polygonum s.s., Biscutella) Ricciardi M. (Apiaceae) Rossi G. (Festuca) Saiani D. (Callitriche) Selvi F. (Boraginaceae, Alyssum) Soldano A. (Oenothera) Starmühler W. (Aconitum) Stinca A. (Apiaceae, Oxalis) Tarquini F. (Romulea p.p.) Tison J.M. (Gagea, Ornithogalum s.l.) Tornadore N. (Ornithogalum s.l.) Troìa A. (Cytisus, Sedum) Venturella G. (Tamarix) Verloove F. (Eleocharis, Juncus) Vogt R. (Anthemideae p.p.) Zanotti E. (descrizioni originali di varie neofite) Zidorn Ch. (Leontodon, Scorzoneroides) Zozomvá Lihová J. (Cardamine) Più in particolare, i generi riveduti da Brullo S. e Guarino R. sono i seguenti: Adenocarpus, Allium, Armeria, Limonium, Salsola, Suaeda, Halocnemum, Cremnophyton, Hyoseris, Quercus.

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Collaboratori

Inoltre, Brullo S. e Guarino R. hanno apportato svariate aggiunte/integrazioni ad altri generi, di cui è difficile tenere conto. Tra questi: Zannichellia, Silene gr. colorata e gr. velutina, Dianthus, Salix (limitatamente alla Sect. Pedicellata), Bituminaria; la sect. Calicotome del gen. Cytisus; Genista, Aurinia; Brassica, Hornungia revelierei, Helianthemum sicanorum, Ruta lamarmorae/ corsica, Acer, Myosotis sicula, Calamintha, Acinos, Linaria, Plantago, Cephalaria, Helichrysum, Logfia, Soliva, Centaurea gr. deusta. Per quanto riguarda l’apporto personale di R. Guarino alla redazione dei testi, oltre a collaborare all’attività di coordinamento redazionale, ha inserito innumerevoli integrazioni al paragrafo su “Preferenze ecologiche e fitosociologia”, in particolar modo con riferimento alle specie mediterranee.

Per la trattazione generalizzata di argomenti morfologici o funzionali Bianco M. (terpeni) De Lillis M. (terpeni) Grilli M. (piante allergeniche) Mazzeo G. (impollinazione) Nepi M. (impollinazione, riproduzione) Pacini E. (impollinazione, riproduzione) Winkel (botanica goetheana)

Per appunti territoriali e collaborazioni su argomenti singoli Alessandrini A. (Appennino Emiliano) Antonietti A. (Ossola) Bona I. (Prealpi Lombarde) Bovio M. (Val d’Aosta) Di Martino A. (Sicilia) Fenaroli F. (Prealpi Lombarde) Ferranti R. (Valtellina) Galasso G. (esotiche) Giordana F. (Acta Plantarum) Guarino R. (Lago di Garda, Tavole delle Famiglie) Gubellini L. (Marche) La Rosa M. (Tavole delle Famiglie) Lucchese F. (Lazio, Molise) Martini E. (Alpi Marittime) Martini F. (Endemismi Alpi Orientali) Mascagni A. (identificazione pronubi) Paglia S. (Lazio) Peccenini S. (Genova) Pellegrino G. (Alpi Cozie e Marittime)

Pietrosanti S. (Lazio) Poldini L. (Trieste, Friuli, Carnia) Prosser F. (Trentino) Raimondo F. (Sicilia) Rasetti F. (Orchidee) Semprini F. (Romagna) Tagliaferri F. (Bresciano) Zanotti E. (esotiche). Va poi ricordata la fattiva collaborazione dei responsabili di vari servizi delle Istituzioni nelle quali è stata sviluppata questa ricerca, collegata alla redazione della Flora, in particolare: • dr. A. Savoia-Ubrizsy del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Roma “La Sapienza” e M. Pierfranchi dell’Erbario; • dr. T. Babusci della Biblioteca dello stesso Dipartimento; • dr. Vidali M. dell’Erbario del Dipartimento di Botanica dell’Università di Trieste; • il personale della Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei, nel suo Direttore dr. M. Guardo e i bibliotecari dr. E. Antetomaso, dr. A. Romanello; • il prof. F. Raimondo, Direttore dell’Erbario dell’Università di Palermo, e i curatori e tecnici che mi hanno aiutato nella consultazione degli erbari di Palermo (G. Certa, G. di Martino, E. Gristina, G. Scafidi). Con questi nomi non si esaurisce la lista dei collaboratori: va ricordato il contributo essenziale di molti per la realizzazione della Flora Digitale (che viene dettagliato altrove) e l’appoggio costante di tanti amici, colleghi e anche – in senso più generale – cultori della Amabilis Scientia, senza il cui aiuto quest’opera non avrebbe potuto essere realizzata. Nota – Recentemente, cercando su Internet altre cose, sono arrivato a un gustoso scambio di messaggi riguardante la prima edizione di questa Flora: uno degli interlocutori spiegava che “per la prima edizione il Pignatti è stato aiutato da moltissimi specialisti” e l’altro rispondeva “allora Pignatti ha soltanto messo assieme i testi scritti da altri ...” – se fosse stato soltanto un lavoro di copia-incolla non ci avrei lavorato per 13 anni, osservo io. Per evitare simili malintesi, questa volta ho fatto un calcolo preciso: in questa seconda edizione, il 78% dei generi sono opera mia personale, mentre il 22% dei generi è redatto da specialisti (spesso si tratta di stranieri e in tal caso la traduzione è mia). Teniamo però presente che il valore di un contributo non si misura dalla quantità delle pagine, ma dal contenuto scientifico, che è altissimo, particolarmente nei generi trattati da specialisti, e per questo dobbiamo essere tutti riconoscenti verso i collaboratori.

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Subsottodivisione III Asteridi, Euasteridi (Cornales, Ericales Fam. 145-184) Nel gruppo informale delle Asteridi sono riunite le specie di Dicotiledoni con fi. nei quali i petali sono saldati in una corolla tubulosa, a coppa oppure di altra forma. Ne fanno parte le fam. che un tempo venivano indicate come Simpetale o Gamopetale, sia pure con alcune differenze: ad es. le Cornaceae (fam. 145) hanno corolla dialipetala. Infatti, le Asteridi sono circoscritte in base alle sequenze del DNA, e non a caratteri morfologici: su questa base, esse formano un gruppo monofiletico che si è differenziato dalle Rosidi già nel Cretaceo, cioè quando le Angiosperme hanno iniziato la fase di intensa differenziaz. Si dividono in 2 sottogruppi: Asteridi I (generalm. con ov. supero: fam. 155-172) e Asteridi II (generalm. con ov. infero: fam. 173-184), ai quali vanno aggiunte le fam. 145-154, che occupano una posiz. basale nel sistema. Cfr. Bremer B. et al., Mol. Phylogen. Evol. 24: 274-301 (2002).

Subsottodivisione III-a Asteridi basali (Fam. 145-154) Si riuniscono qui le fam. degli ordini Cornales (145) ed Ericales (146-154). Il monofiletismo delle Cornales è sostenuto dall’analisi delle sequenze del DNA e da caratt. morfologiche quali l’ov. infero, i sepali ridotti e il disco del nettare epigino. Esse sono rappresentate nella nostra flora dal solo gen. Cornus. Le Ericales, al contrario, sono un gruppo ricchissimo di specie (valutate in ca. 9500, appartenenti a 25 fam. diverse) e apparentem. assai eterogeneo, tanto che molte di esse, fino a un recente passato, facevano parte addirittura di ordini differenti. La moderna sistematica cladistica le riunisce essenzialm. sulla base di caratteri biomolecolari, citochimici e anatomici, quali la presenza di tannini non idrolizzabili e triterpenoidi, le fg. a disposiz. spiralata, con fasci vascolari collat. e dentatura marginale costituita da denti terminali a singole venature.

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Fam. 145. Cornaceae

Fam. 145. Cornaceae 1. CORNUS L. – Corniolo 1. C. mas L. – C. maschio – 6159004 – P caesp/P scap – Cespuglio o alberello, 1-8 m; corteccia grigia con crepe rossastre; gemme avvolte da 2 squame acute (2 × 6 mm), carenate, pubescenti; rami giovani 4-angolari. Fg. opposte, lucide di sopra e di sotto con ciuffi di peli nell’inserz. delle nerv.; lamina ellittico-acuminata (3-5 × 6-8 cm) con 3-5 nervi per lato. Nelle fg. la pubescenza è data da peli del tipo “ago della bussola”, cfr. 2(b). Ombrelle ascellari sviluppantisi prima delle fg., avvolte da brattee cuoriformi-acuminate (5,5 × 5 mm), gialle o ± arrossate; petali gialli 3 mm, ripiegati verso il basso; drupa carnosa, ovoide (12-15 mm), liscia e lucida, rossa. Boschi di latifoglie submedit. – It. sett. (manca nella Pad.), Pen. fino al Pollino: R. (0-1400 m). In Sic.: R e probabilm. solo introdotta (nei rimboschimenti). – Boscaglie relativam. luminose su suolo primitivo, generalm. calc., di preferenza in ambiente continentale. Specie caratt. dei Quercetalia pubescentis, particolarm. diffusa nei querceti a roverella e ostrieti dell’App. sett. e centr. e Friuli; anche nei cespuglieti dei Prunetalia. – Fi. II-IV – SE-Europ.-Pontica. 2n = 18, 27, Tosc. (D’Amato F., 1946). – Specie emettitrice di isoprene e isoprenoidi (De Lillis M., Bianco P.M., Loreto F., Int. J. Wildland Fire 18: 203-212 [2009])

C. mas

Usi – La polpa dei fr. è commestibile, di sapore dolciastro; questi fr. (corniole) avevano una notevole importanza alimentare per le popolaz. dell’It. sett. durante l’Età del bronzo e questo è documentato dai frequenti ritrovamenti, nei siti archeologici, di noccioli di Cornus mas, che, essendo molto duri, si conservano bene. Sec. Rottoli M., in Forni G. & Marcone A., Storia d. Agric. Ital. 1: 242 (2002), alcuni ritrovamenti fanno ritenere possibile che il corniolo si trovasse talora in condiz. di semi-coltura (potature) e che i fr. fossero utilizz. per ricavarne mediante fermentaz. una bevanda alcolica. Successivam., con l’introduz. della vite, l’importanza del corniolo si riduce, tuttavia l’uso si mantiene sporadicam. fino al V sec. a.C. Oggi le corniole sono usate talvolta per aromatizzare la grappa (ad es. nel Bellun.).

2. C. sanguinea L. – C. sanguinello – 6159001 – P caesp – Cespuglio, 2-6 m, con rami giovani sparsam. pubescenti, spesso arrossati con 2 angoli appena accennati. Fg. opposte, opache di sopra e di sotto con pubescenza sparsa sui nervi; lamina ellittica (3-5 × 6-8 cm) con 3-4 nervi arcuati per lato. Cime corimbiformi terminali sviluppantisi dopo la comparsa delle fg.; petali bianchi, 4-6 mm; drupa sferica (5-6, raram. 8 mm), zigrinata, purpureo-nerastra. Boschi di latifoglie (querceti, castagneti), siepi. – In tutto il terr.: C. (0-1300 m). – Vive sia nel folto, sotto densa copertura arborea, sia in stazioni aperte, su terreno neutro-subacido, ben provvisto d’acqua. Abbastanza euriecia: debole specie caratt. dei Prunetalia, frequente anche nei boschi dei Querco-Fagetea, soprattutto

C. sanguinea

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1. IMPATIENS L. – Balsamìna

in situazioni marginali; frequente nei boschi umidi (Populetalia, Alno-Ulmion). Forse un’analisi a livello di sottospecie potrebbe precisare l’ecol. delle singole stirpi (vedi sotto Variab.). – Fi. (IV-)V-VI – Eurasiat.-Temp.

sato (stipite brevissimo, con 2, raram. 4, raggi flessuosi, lunghi 0,3-1 mm [osserv. su esemplari della Basil.]; aspetto intermedio tra (a) e (b), forse una stirpe ibridogena. – Nel Triest., Friuli, Bellun., Lomb.* e Abr. la stirpe dominante, segnalata anche per il Bresc., Marche, Umbria e Basil.*. – Bibl.: Poldini L., Oriolo G., Inform. Bot. Ital. 34:

2n = 22, Enna (Rossitto M. et al., 1983).

105-114 (2002); Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Variab. – Gruppo polimorfo rappresentato da differenti stirpi, distinguibili sulla base della pelosità: scegliere fg. in buone condiz. vegetative da rami fioriferi ed esaminare la faccia inf. al microscopio. Si distinguono le seguenti subsp.:

(a) subsp. sanguinea – Peli semplici, contorti o sinuosi, appressati o ± patenti, senza una direz. precisa; peli forcuti mancanti o raram. sul margine. – Finora è considerato il tipo più diffuso, in tutto il terr. (fino a prova contraria...): C. Indicaz. recenti per Bolzano, Emilia e It. centr., Sic. (b) subsp. australis (C.A. Mey.) Jáv. – Peli come l’ago della bussola, con 2 rami diritti (come in Cornus mas). – Segnalaz. recenti nel Triest.*, Lomb.* e Puglia. (c) subsp. hungarica (Kárpáti) Soó – Peli in prevalenza forcuti, con rami di lunghezza differente: in generale il più lungo è diritto e ± patente, l’altro sinuoso e appres-

Specie ornamentali occasionalmente avventizie Cornus sericea L. – Simile a 2, ma corteccia dei rami con lenticelle; fg. di sotto verde-grigie con 5-7 nervi per lato; drupa bianca o bluastra. – Inselvat. pr. Bolzano, cfr. Wilhalm Th. et al., Katal. Gefässpfl. Südtirols (2006). Aucuba japonica Thunb. – Fg. coriacee sempreverdi ellittico-acuminate (3-7 × 10-20 cm), chiazzate di bianco, fi. (3 mm) in pannocchie piramidali e fr. rosso-corallo; è coltiv. frequentem. come arbusto ornam.; non mostra tendenza a inselvat. Sec. studi recenti, il gen. Aucuba va attribuito all’affine fam. delle Garryaceae.

v

v

Fam. 146. Balsaminaceae 1. IMPATIENS L. – Balsamìna v a) Corolla gialla

nopodion), anche in ambienti di forra e ripariali. – Fi. VI-VIII – Eurasiat. 2n = 10, 40.

1. I. noli-tangere L. – B. gialla, erba impaziente, noli me tangere – 4856001 – T scap – Erba annuale, 2-15 dm. F. tubuloso, flaccido, ingrossato ai nodi. Fg. con picciolo di 1-3 cm e lamina ± lanceolata (1,5-2 × 4-7 cm), acuta; denti 7-16(-20) per lato. Racemi ascellari con 2-6 fi. lunghi (sperone compreso) 20-35 mm; sepali e petali di aspetto corollino, giallo-dorati con punti rossi all’int.; sperone generalm. ricurvo a uncino (6-12 mm); capsula pendula (3 × 15-25 mm), a maturità lacerantesi d’improvviso al più lieve contatto. Boschi di ontani, forre, cespuglieti, radure. – Alpi: C; Pen. (sui rilievi) fino all’Alburno: R. (300-1450 m). – Specie esotica largam. naturalizz. nella vegetaz. pioniera a carattere semi-naturale, nei margini boschivi, schiarite, incolti erbosi in mezza ombra, dalla pianura alla fascia montana. Suolo fertile, umido, con accumulo di detrito organico, ricco in calc. e nutrienti. Specie caratt. dell’Aegopodion podagrariae (Lamio albi-Che-

I. noli-tangere

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Fam. 146. Balsaminaceae

I. parviflora

2. I. parviflora DC. – B. minore – 4856003 – T scap – Erba annuale, 1-10 dm. Simile a 1, ma generalm. minore; fg. maggiori, con (13-)20-35 denti per lato; fi. lunghi 6-18 mm, di un giallo pallido, senza punti rossi; sperone diritto (1-7 mm); capsula generalm. eretta. Boschi umidi, campi. – Triest., Carnia, Comelico, Alto Adige, Bormiese, Novar., Vercelli, V. Aosta, Alpi Maritt., pr. Torino, in espansione sulle Alpi*: R; anche in Lazio a Pescosolido e in V. Comino. (150-1200 m). – Simile a 1, ma nella fascia collinare, montana e subalpina inf. Suolo sterile, blandam. acido, ma con un certo accumulo di detrito organico, umido e ben provvisto di nutrienti. Specie guida dell’Aegopodion podagrariae (Lamio albi-Chenopodion). – Fi. VII-VIII – E-Asiat.

I. glandulifera

2n = 18, 20. Nota – Per la prov. di Bolzano la prima osservaz. risale al 1980; oggi a 250-1500 m è diffusa ovunque (Wilhalm T. et al., Gredleriana 4: 402, 2004). Sulla capacità invasiva di questa sp. cfr. Drescher A., Pots B., Warum breitet sich Impatiens glandulifera in den Alpen aus?, Wulfenia 7: 5-26 (2000).

4. I. balfourii Hook. fil. (incl. I. mathildae Chiov.; I. insubrica Beauverd; I. insignis Auct. non DC.) – B. di Balfour1 – 4856005 – T scap – Erba annuale, 4-12 1

Balfour J.H. (1808-1884), botanico a Edimburgo.

2n = 20, 24, 26. – Impollinatore: mosca a volo librato con addome tigrato. v b) Corolla bianco-rosea o purpurea 3. I. glandulifera Royle (= I. roylei Walp.) – B. ghiandolosa – 4856004 – T scap – Erba annuale, 1-2 m. Simile a 4, ma fg. opposte o verticillate a 3, lunghe fino a 18 cm; racemi (3-)5-12-flori; sperone 2-7 mm. Incolti, greti. – Alpi*, dalla Carnia al Piem., in progressiva espansione: C. (200-600 m). – Diffusa e invasiva nella vegetaz. ad alte erbe lungo le sponde dei corsi d’acqua e le siepi, in ambiente a clima temp. o fresco, in mezza ombra, nella fascia collinare e montana. Suolo fertile, limoso o argilloso, umido, ricco di materia organica. Forma popolam. monospecifici nell’ambiente dei Convolvuletalia sepii. – Fi. VI-VIII – Himalaya.

I. balfourii

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1. IMPATIENS L. – Balsamìna

dm. F. ascendente, radicante e spesso arrossato alla base, ramosissimo, ingrossato ai nodi. Fg. alterne con picciolo alato di 1-2 cm e lamina ovata (2-5 × 3-7 cm), acuminata, su ciascun lato con 20-40 dentelli terminanti in una ghiandola arrossata. Racemi ascellari ± corimbiformi con 3-8 fi. lunghi (sperone compreso) 30-40 mm; colore bianco-porporino; sperone leggerm. ricurvo o diritto (12-18 mm); capsula glabra di 2 × 20-25 mm. Incolti, lungo le strade, greti. – Trieste, Friuli (Cividale), Veron.*, Bellun.*, Trent., Lomb.*, Piem. dal Comasco alle Langhe (soprattutto sui Laghi), Lig.*, Tosc.*, Cal.*: C. (100-600 m). – Fi. VII-X – Himalaya. – Bibl.: Chiovenda E., N. Giorn. Bot. Ital. n.s. 34: 1049 (1928).

2n = 14. – Impollinatori: piccole vespe. 5. I. balsamina L. – B. coltivata, begli uomini – 4856006 – T scap – Erba annuale, 4-10 dm. Simile a 4, ma fg. strettam lanceolate con max larghezza verso la metà e 15-20 denti per lato; fi. isolati o fino a 3 in fascetti ascellari superati dalla fg.; corolla 10-25 mm; sperone ricurvo a uncino (4-10 mm) o del tutto mancante; capsula pubescente lunga 8-13 mm. Comunem. coltiv. e raram. subspont. – It. sett.: R. (01000 m). – Fi. VI-IX – SE-Asiat. 2n = 14, 18, 20, 24.

I. balsamina

Nota – I. holstii1 Engl. et Warb. (= I. walleriana Hook. fil.) – Pianta di vetro – Simile a 5, con fg. ovate o largam. lanceolate 3-5 × 5-12 cm con max larghezza verso la base, le sup. spesso subopposte; fi. numerosi, sovrastanti le fg. sup.; corolla rossa diam. 2-4 cm con sperone di 1 cm. Originaria dell’Afr. S-E, è comunem. coltiv.: la si trova spesso subspont. nei dintorni dei giardini; osservata dagli ’80-90 in poi pr. Sacile (Costalonga S., in litt.). 1

Holst C.H.E.W. (1865-1894), botanico tedesco.

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opo 35 anni dalla prima, vede la luce la seconda edizione di Flora d’Italia che si compone oggi di quattro volumi cartacei di Sandro Pignatti e di una nuovissima Flora digitale realizzata da Riccardo Guarino e Marco La Rosa, con più di 90.000 immagini a colori organizzate in un sistema di riconoscimento a criterio multiplo, comprendente 88.000 foto di flora italiana e tavole esplicative, che è allegata al quarto volume dell’opera. In questo terzo volume si prendono in considerazione le Asteridi, Euasteridi, a partire dalle Cornaceae, passando per importanti famiglie come le Ericaceae, Rubiaceae, Gentianaceae, Boraginaceae, Lamiaceae, Scrophulariaceae s.l., Solanaceae, Apiaceae, Campanulaceae, per terminare con la corposa famiglia delle Asteraceae, rappresentata da ben 161 generi con quasi un migliaio di specie. L’ordinamento sistematico si spinge, attraverso Superfamiglie, Famiglie, Generi, Specie, Sottospecie, sino alle varietà e alle forme di una stessa specie, ciascuna descritta nei minimi particolari. Ogni specie è inoltre illustrata da un disegno che ne evidenzia i particolari diagnostici.

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d’Italia VOLUME QUARTO

Flora d'Italia seco n da e diz io n e

In 4 vo lum i di S andro Pignat t i & Flora Digitale di Riccardo Guarino e Marco La Rosa

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1a edizione: 1982 2a edizione: febbraio 2019

5245 © Copyright 2019 by «Edagricole – Edizioni Agricole di New Business Media srl» Via Eritrea, 21 - 20157 Milano Redazione: Piazza G. Galilei, 6 - 40123 Bologna – e-mail: [email protected] Vendite: tel. 051/6575833; fax 051/6575999 – email: [email protected] http://www.edagricole.it

Proprietà letteraria riservata - printed in Italy La riproduzione con qualsiasi processo di duplicazione delle pubblicazioni tutelate dal diritto d’autore è vietata e penalmente perseguibile (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633). Quest’opera è protetta ai sensi della legge sul diritto d’autore e delle Convenzioni internazionali per la protezione del diritto d’autore (Convenzione di Berna, Convenzione di Ginevra). Nessuna parte di questa pubblicazione può quindi essere riprodotta, memorizzata o trasmessa con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma (fotomeccanica, fotocopia, elettronica, ecc.) senza l’autorizzazione scritta dell’editore. In ogni caso di riproduzione abusiva si procederà d’ufficio a norme di legge.

Le immagini, dove non altrimenti specificato, sono degli Autori Segreteria scientifica: Forum Plinianum Onlus Redazione, revisione testi e realizzazione grafica: Elena Tibiletti Progetto di copertina: Davide Conti Disegni di copertina: Adele Pelizzoni Impianti e stampa: Rotolito Spa, via Sondrio 3 - 20096 Seggiano di Pioltello (MI) Finito di stampare nel febbraio 2019 ISBN 978-88-506-5245-7

Diversae sunt inter se stirpes si earum Natura latius inspicies quae exterius accensetur origine, località, ambiente, portamento, numero di specie

aspectum varium ratione figurae forma, odore, sapore, proprietà medicinali

quae interius vegetantis sunt virtutes et vitalis facultatis ipsiusque functionum substrato, portamento, durata della vita

diversae sunt etiam inter se stirpes ratione virtutis genitalis, quae et plurimus unius generis diversas constituit species et in hac discutiuntur riproduzione, fruttificazione, organi sessuali

Prefazione

La prima edizione della Flora d’Italia è stata pubblicata nel maggio 1982, e a quel tempo non immaginavo che si potesse arrivare a una seconda edizione. Tuttavia, già negli anni ’80, si è assistito a un rapido accumularsi di nuove conoscenze, grazie anche all’uso della Flora1, che facevano ritenere utile la pubblicazione di un’opera più aggiornata. Io stesso avevo cercato di trovare un collaboratore per la stesura di un supplemento, ma il mio tentativo rimaneva senza successo. Con l’inizio del nuovo Millennio, anche in vista del rapido deteriorarsi delle condizioni ambientali in Italia (e in tutto il Pianeta), l’esigenza di uno studio approfondito del patrimonio vegetale si faceva più pressante, e io, anche su sollecitazione dell’Editore, iniziavo la redazione di un testo aggiornato del primo volume, come modello per una nuova edizione. Ma anche questo programma, limitato a un mero inserimento di nuove specie e località, ben presto fu abbandonato. La decisione di dedicare per un lungo periodo la mia attività alla redazione di una versione più moderna della Flora d’Italia risale all’inizio del 2003, anche se il lavoro si è intensificato a partire dal novembre del 2007, di ritorno dalla mia terza traversata dei Deserti dell’Australia Occidentale. Sulla base dell’esperienza degli ultimi anni, avevo ormai capito che non ci si poteva più limitare a un aggiornamento dell’opera pubblicata nel 1982, ma era necessario pensare a un’impostazione nuova, che tenesse conto delle nuove conoscenze accumulate. Inoltre, mi ero ormai convinto della necessità di utilizzare le grandi possibilità, del tutto nuove, offerte dalle tecniche, sviluppate in quegli anni, di usare il computer per l’elaborazione dei testi e realizzare un’opera a carattere multimediale. Da allora la mia attività scientifica è stata centrata sulla messa a punto di un nuovo modello (su 4 volu1 Useremo “Flora” con iniziale maiuscola quando si tratta di un libro, come in questo caso, e invece “flora” con iniziale minuscola per indicare l’insieme delle specie vegetali che crescono in un determinato sito.

mi) e sulla redazione dei nuovi testi. Questa attività si è sviluppata a tempo pieno fino al settembre 2015, quando la redazione dei volumi 1-3 poteva dirsi completata. Nei mesi successivi, i testi venivano messi a punto, e si coordinavano le illustrazioni, per arrivare alla versione definitiva dei Vol. 1-3 durante l’estate 2016. È stato un lungo lavoro, anche per la contemporanea redazione di un’altra opera (Pignatti E. et S., Plant Life of the Dolomites) e soltanto ora, 35 anni dopo la prima edizione, si arriva al completamento della seconda, per molti aspetti con carattere innovativo. La mia speranza è che essa possa risultare meglio adattata alle esigenze attuali della comunità scientifica. Per la realizzazione di questa seconda edizione, ho cercato sempre di applicare il criterio linneano di “distinguere gli Autori dai Compilatori eruditi”, non limitandomi a un diligente lavoro di sintesi di quanto osservato dagli altri, ma mettendomi piuttosto a osservare le piante nei loro luoghi più nascosti, anche grazie agli erbari, per carpire i loro segreti e darne un’interpretazione filtrata dall’esperienza personale. In questo modo, molte osservazioni originali sulla vita delle piante sono entrate nella trattazione, però è chiaro che ancora moltissimo resta da fare: ne risulta un pacchetto coordinato di conoscenze che si mettono a disposizione della comunità scientifica, ma anche una sfida per chi si occuperà in futuro della flora italiana. In generale, le Flore di ampio respiro restano incompiute oppure sono completate quando l’Autore è già alla fine della sua attività, spesso sono pubblicate postume. Sono stato fortunato, per aver potuto assistere per 30 anni a come veniva usata la mia opera, e aver potuto io stesso utilizzarla per lungo tempo, e confrontarla con opere analoghe che nel frattempo si venivano pubblicando nei Paesi confinanti. Ne ho parlato infinite volte con Botanici che l’hanno usata e mi hanno trasmesso i loro commenti, favorevoli, oppure con osservazioni divergenti, ma costruttive. Ho tenuto ben presente le critiche, spesso fondate e su questa base

VII

Prefazione molti testi sono stati modificati, a volte completamente riscritti. Nella prima edizione, fortemente aderente al modello di Flora Europaea, avevo la prometeica fiducia di essere arrivato a un risultato durevole. Dopo tre decenni mi sono reso conto di come tutto fosse da rifare, il che del resto vale anche per la ben più documentata Flora Europaea. Questo va constatato serenamente, e non inficia il grande merito di Flora Europaea nello stimolare un generale movimento di revisione critica della flora a livello continentale. E questo vale, nel nostro piccolo, anche per lo stimolo portato dalla prima edizione alla conoscenza della flora d’Italia. Tuttavia, ciò mi porta all’inevitabile conclusione che

oggi non siamo più vicini alla verità di quanto lo fossimo 30 anni fa; anzi, comincio a credere che forse questa ricerca della verità nel caso nostro sia un obbiettivo privo di senso. Quindi, vorrei che il mio testo fosse inteso come il racconto di una storia, cioè di come oggi uno studioso, con l’aiuto di studiosi suoi contemporanei, interpreta il mondo vegetale che lo circonda. La storia di una passeggiata attraverso l’Italia, durata per decenni (ma cosa sono decenni, confrontati con i tempi dell’evoluzione?), che ha permesso di distinguere migliaia di forme viventi, che noi chiamiamo piante, e che forse sono solo un campione di quelle esistenti. Un esempio per chi vorrà ripetere l’esperienza e saprà fare di meglio.

Citazione dell’opera Nella citazione di parti dell'opera, dovrà esser fatto riferimento all'opera nel suo insieme, ovvero: Pignatti S., Guarino R. & La Rosa M. (2017-2019): Flora d'Italia, 2a Edizione. Edagricole - Edizioni Agricole di New Business Media, Bologna.

VIII

Indice generale del Vol. 4

Prefazione .....................................................VII Indice generale del Vol. 4 .............................IX Introduzione ..............................................XXX Collaboratori ...........................................XXXII

Prolegomeni al Vol. 4 ...............1 Premessa ........................................................1 Approfondimenti sul concetto di specie ......2 Conclusioni redazionali ...............................10 Allegati ..........................................................13 Perorazioni ....................................................17

Gruppi critici ...........................19 27. Pinaceae - 6. Pinus .................................19 55. Liliaceae - 2. Gagea ................................21 56. Asparagaceae - 1. Asparagus ................26 56. Asparagaceae - 13. Prospero ................26 56. Asparagaceae - 14. Oncostema ............26 60. Orchidaceae - 20. Ophrys ......................27 60. Orchidaceae - 22. Epipactis ...................42 67. Poaceae - 26. Sesleria ............................50 67. Poaceae - 31. Koeleria ............................51 67. Poaceae - 55. Agrostis ............................53 72. Ranunculaceae - 9. Aconitum ...............54 72. Ranunculaceae - 18. Ranunculus ..........64 80. Crassulaceae - 2. Tillaea .........................73 83. Saxifragaceae - 2. Saxifraga ..................74 89. Caryophyllaceae - 30. Silene .................76 89. Caryophyllaceae - 37. Dianthus ............77 97. Portulacaceae - 1. Portulaca ..................82 104. Oxalidaceae - 1. Oxalis .........................83 112. Fabaceae - 5. Acacia .............................87 112. Fabaceae - 6. Vachellia .........................87 112. Fabaceae - 17. Genista .........................88 112. Fabaceae - 29. Astragalus ....................93

112. Fabaceae - 41. Vicia ..............................99 112. Fabaceae - 49. Trifolium .....................100 112. Fabaceae - 53. Anthyllis .....................101 112. Fabaceae - 63. Hedysarum ................109 113. Polygalaceae - 1. Polygala .................110 123. Fagaceae - 3. Quercus ........................112 125. Rosaceae - 7. Rubus ...........................117 125. Rosaceae - 18. Potentilla ....................133 125. Rosaceae - 21. Alchemilla ..................134 125. Rosaceae - 26. Sorbus ........................179 125. Rosaceae - 29. Amelanchier ..............180 125. Rosaceae - 30. Cotoneaster ...............180 134. Brassicaceae - 33. Draba ....................181 137. Malvaceae - 13. Tilia ...........................182 156. Gentianaceae - 8. Gentianella ...........183 161. Lamiaceae - 15. Stachys ....................185 161. Lamiaceae - 24. Micromeria ..............186 161. Lamiaceae - 38. Salvia .......................187 184. Asteraceae - 87. Jacobaea .................189 184. Asteraceae - 88. Senecio ....................189 184. Asteraceae - 98. Carduus ...................191 184. Asteraceae - 113. Serratula ................192 184. Asteraceae - 120. Centaurea ..............193 184. Asteraceae - 144. Leontodon .............194 184. Asteraceae - 151. Taraxacum ............195 184. Asteraceae - 159. Pilosella .................205 184. Asteraceae - 160. Hieracium ..............208

Chiavi analitiche delle famiglie e dei generi ....................................224 Divisione I - Pteridophyta...........................241 1. Equisetaceae ..........................................243 1. Equisetum ...............................................243 2. Lycopodiaceae ........................................244 1. Huperzia ..................................................244

IX

Indice generale del Vol. 4 2. Lycopodiella ............................................244 3. Lycopodium ............................................244 4. Diphasiastrum ........................................245 3. Selaginellaceae ......................................245 1. Selaginella ..............................................245 4. Isoetaceae ...............................................245 1. Isoetes .....................................................245 5. Ophioglossaceae ....................................246 1. Ophioglossum ........................................246 6. Botrychiaceae .........................................246 1. Botrychium .............................................246 7. Osmundaceae .........................................247 1. Osmunda ................................................247 8. Pteridaceae .............................................247 1. Pteris .......................................................247 9. Hemionitidaceae ....................................247 1. Anogramma ............................................247 2. Cosentinia ...............................................247 10. Cryptogrammaceae .............................247 1. Cryptogramma .......................................247 11. Adiantaceae ..........................................247 1. Adiantum ................................................247 12. Sinopteridaceae ...................................248 1. Cheilanthes .............................................248 2. Notholaena .............................................248 13. Hymenophyllaceae ..............................248 1. Hymenophyllum .....................................248 2. Vandenboschia .......................................248 14. Hypolepidaceae ....................................248 1. Pteridium ................................................248 15. Polypodiaceae ......................................249 1. Polypodium ............................................249 16. Thelypteridaceae ..................................249 1. Thelypteris ..............................................249 2. Phegopteris .............................................249 3. Oreopteris ...............................................250 17. Aspleniaceae ........................................250 1. Asplenium ...............................................250 2. Ceterach ..................................................251 3. Phyllitis ....................................................251 18. Athyriaceae ...........................................251 1. Cystopteris ..............................................251 2. Athyrium .................................................252 3. Gymnocarpium ......................................252 19. Woodsiaceae ........................................252 1. Woodsia ..................................................252

X

20. Onocleaceae .........................................252 1. Matteuccia ..............................................252 21. Dryopteridaceae ...................................252 1. Polystichum ............................................253 2. Cyrtomium ..............................................253 3. Dryopteris ...............................................253 22. Nephrolepidaceae ................................254 1. Nephrolepis ............................................254 23. Blechnaceae ..........................................254 1. Blechnum ................................................254 2. Woodwardia ...........................................254 24. Marsileaceae .........................................255 1. Pilularia ...................................................255 2. Marsilea ..................................................255 25. Salviniaceae ..........................................255 1. Salvinia ...................................................255 26. Azollaceae .............................................255 1. Azolla .......................................................255 Divisione II - Gymnospermae.....................256 27. Pinaceae ................................................256 1. Abies .......................................................256 2. Pseudotsuga ...........................................256 3. Picea ........................................................256 4. Larix .........................................................256 5. Cedrus .....................................................257 6. Pinus ........................................................257 28. Taxodiaceae ..........................................259 1. Sequoia ...................................................259 2. Taxodium ................................................259 3. Cryptomeria ............................................259 29. Cupressaceae .......................................259 1. Cupressus ...............................................260 2. Chamaecyparis .......................................260 3. Thuja .......................................................260 4. Juniperus ................................................260 30. Taxaceae ...............................................261 1. Taxus .......................................................261 30/b. Ginkgoaceae .....................................261 1. Ginkgo .....................................................261 31. Ephedraceae .........................................262 1. Ephedra ...................................................262 Divisione III - Angiospermae .....................263 32. Nymphaeaceae .....................................263 1. Nymphaea ..............................................263 2. Nuphar ....................................................263 33. Ceratophyllaceae .................................263

Indice generale del Vol. 4 1. Ceratophyllum ........................................263 34. Magnoliaceae .......................................264 1. Liriodendron ...........................................264 2. Magnolia .................................................264 35. Lauraceae ..............................................264 1. Laurus .....................................................264 36. Aristolochiaceae ...................................264 1. Asarum ....................................................264 2. Aristolochia .............................................264 37. Saururaceae ..........................................265 1. Saururus .................................................265 38. Acoraceae .............................................266 1. Acorus .....................................................266 39. Araceae .................................................266 1. Arum .......................................................266 2. Dracunculus ............................................267 3. Helicodiceros ..........................................267 4. Biarum .....................................................267 5. Arisarum .................................................267 6. Ambrosina ..............................................267 7. Colocasia .................................................267 8. Zantedeschia ..........................................268 9. Pistia ........................................................268 10. Wolffia ...................................................268 11. Lemna ...................................................268 12. Landoltia ...............................................268 13. Spirodela ...............................................268 40. Tofieldiaceae .........................................268 1. Tofieldia ...................................................268 41. Butomaceae ..........................................269 1. Butomus ..................................................269 42. Hydrocharitaceae .................................269 1. Ottelia ......................................................269 2. Stratiotes .................................................269 3. Hydrocharis ............................................269 4. Blyxa ........................................................270 5. Vallisneria ................................................270 6. Lagarosiphon ..........................................270 7. Elodea .....................................................270 8. Hydrilla ....................................................270 9. Halophila .................................................270 43. Alismataceae ........................................271 1. Alisma .....................................................271 2. Caldesia ...................................................271 3. Damasonium ..........................................271 4. Baldellia ..................................................271

5. Sagittaria .................................................271 44. Scheuchzeriaceae ................................272 1. Scheuchzeria ..........................................272 45. Juncaginaceae ......................................272 1. Triglochin ................................................272 46. Cymodoceaceae ...................................272 1. Cymodocea .............................................272 2. Najas .......................................................272 3. Althenia ...................................................273 4. Zannichellia ............................................273 47. Posidoniaceae ......................................273 1. Posidonia ................................................273 48. Ruppiaceae ...........................................273 1. Ruppia .....................................................273 49. Zosteraceae ..........................................274 1. Zostera ....................................................274 50. Potamogetonaceae ..............................274 1. Potamogeton ..........................................274 2. Groenlandia ............................................275 Dioscoreales, Liliales, Asparagales ...........276 51. Dioscoreaceae ......................................281 1. Tamus ......................................................281 52. Melanthiaceae ......................................281 1. Veratrum .................................................282 2. Paris .........................................................282 53. Colchicaceae .........................................282 1. Colchicum ...............................................282 54. Smilacaceae ..........................................282 1. Smilax .....................................................282 55. Liliaceae ................................................283 1. Streptopus ..............................................283 2. Gagea ......................................................283 3. Tulipa .......................................................285 4. Erythronium ............................................286 5. Fritillaria ..................................................286 6. Lilium ......................................................286 56. Asparagaceae .......................................286 1. Asparagus ...............................................287 2. Elide .........................................................287 3. Ruscus .....................................................288 4. Polygonatum ..........................................288 5. Convallaria ..............................................288 6. Maianthemum ........................................288 7. Paradisea ................................................288 8. Anthericum .............................................288 9. Agave ......................................................289

XI

Indice generale del Vol. 4 10. Yucca .....................................................289 11. Scilla ......................................................290 12. Chouardia .............................................290 13. Prospero ................................................291 14. Oncostema ............................................291 15. Nectaroscilla .........................................291 16. Hyacinthoides .......................................291 17. Hyacinthus ............................................291 18. Brimeura ...............................................291 19. Bellevalia ...............................................292 20. Muscari .................................................292 21. Muscarimia ...........................................293 22. Charybdis ..............................................293 23. Urginea .................................................293 24. Dipcadi ..................................................293 25. Ornithogalum .......................................293 26. Stellarioides ..........................................294 27. Melomphis ............................................294 28. Loncomelos ..........................................294 29. Honorius ...............................................294 30. Aphyllanthes .........................................295 57. Amaryllidaceae .....................................295 1. Amaryllis .................................................295 2. Sternbergia .............................................295 3. Leucojum ................................................296 4. Galanthus ................................................296 5. Narcissus ................................................296 6. Pancratium ..............................................297 7. Allium ......................................................297 8. Nectaroscordum .....................................302 9. Nothoscordum .......................................302 10. Ipheion ..................................................302 58. Asphodelaceae (= Xanthorrhoeaceae) .302 1. Asphodelus .............................................303 2. Asphodeline ............................................303 3. Aloe .........................................................303 4. Hemerocallis ...........................................303 5. Simethis ..................................................303 59. Iridaceae ................................................304 1. Crocus .....................................................304 2. Romulea ..................................................305 3. Freesia .....................................................307 4. Crocosmia ...............................................307 5. Gladiolus .................................................307 6. Chasmanthe ............................................308 7. Sisyrinchium ...........................................308

XII

8. Hermodactylus .......................................308 9. Moraea ....................................................308 10. Iris ..........................................................308 60. Orchidaceae ..........................................311 1. Cypripedium ...........................................314 2. Goodyera ................................................314 3. Spiranthes ...............................................314 4. Herminium ..............................................314 5. Gennaria .................................................314 6. Platanthera ..............................................314 7. Pseudorchis ............................................314 8. Gymnadenia ...........................................314 9. Nigritella .................................................314 10. Chamorchis ...........................................315 11. Coeloglossum .......................................315 12. Dactylorhiza ..........................................315 13. Orchis ....................................................317 14. Anacamptis ...........................................317 15. Neotinea ................................................318 16. Barlia .....................................................318 17. Himantoglossum ..................................318 18. Traunsteinera ........................................318 19. Serapias ................................................318 20. Ophrys ...................................................319 21. Cephalanthera ......................................319 22. Epipactis ................................................320 23. Limodorum ...........................................320 24. Neottia ...................................................320 25. Listera ....................................................320 26. Epipogium ............................................320 27. Liparis ....................................................320 28. Malaxis ..................................................321 29. Corallorhiza ...........................................321 61. Arecaceae (= Palmae) ..........................321 1. Chamaerops ...........................................321 2. Trachycarpus ..........................................321 3. Phoenix ...................................................321 62. Sparganiaceae ......................................321 1. Sparganium ............................................321 63. Typhaceae .............................................322 1. Typha .......................................................322 64. Juncaceae .............................................322 1. Juncus .....................................................322 2. Luzula ......................................................325 65. Cyperaceae ...........................................326 1. Carex .......................................................328

Indice generale del Vol. 4 2. Kobresia ..................................................340 3. Scirpus ....................................................340 4. Bolboschoenus .......................................340 5. Scirpoides ...............................................340 6. Blysmus ..................................................340 7. Schoenoplectus ......................................341 8. Isolepis ....................................................341 9. Eleocharis ...............................................341 10. Trichophorum .......................................342 11. Eriophorum ...........................................342 12. Fuirena ..................................................343 13. Fimbristylis ...........................................343 14. Schoenus ..............................................343 15. Cladium .................................................343 16. Rhynchospora ......................................343 17. Cyperus .................................................343 66. Eriocaulaceae .......................................345 1. Eriocaulon ...............................................345 67. Poaceae .................................................345 1. Lamarckia ................................................366 2. Cynosurus ...............................................366 3. Phalaris ...................................................366 4. Phalaroides .............................................367 5. Briza .........................................................367 6. Dactylis ....................................................367 7. Poa ...........................................................367 8. Bellardiochloa .........................................369 9. Catapodium ............................................369 10. Castellia .................................................369 11. Puccinellia .............................................369 12. Sphenopus ............................................370 13. Cutandia ................................................370 14. Vulpiella ................................................370 15. Drymochloa ..........................................370 16. Leucopoa ..............................................370 17. Patzkea ..................................................371 18. Festuca ..................................................371 19. Schedonorus ........................................377 20. Lolium ...................................................377 21. ×Schedolium .........................................378 22. Sclerochloa ...........................................378 23. Desmazeria ...........................................378 24. Oreochloa .............................................378 25. Sesleriella .............................................378 26. Sesleria .................................................379 27. Psilathera ..............................................379

28. Echinaria ...............................................379 29. Parapholis .............................................380 30. Gaudinia ................................................380 31. Koeleria .................................................380 32. Rostraria ................................................381 33. Trisetaria ...............................................381 34. Parvotrisetum .......................................382 35. Avellinia ................................................382 36. Gastridium ............................................382 37. Lagurus .................................................383 38. Ammophila ...........................................383 39. Anthoxanthum .....................................383 40. Alopecurus ............................................383 41. Phleum ..................................................384 42. Mibora ...................................................385 43. Cornucopiae .........................................385 44. Helictochloa ..........................................385 45. Avenula .................................................385 46. Helictotrichon .......................................385 47. Arrhenatherum .....................................387 48. Deschampsia ........................................387 49. Avenella ................................................387 50. Coleanthus ............................................387 51. Beckmannia ..........................................387 52. Avena ....................................................387 53. Ventenata ..............................................388 54. Holcus ...................................................388 55. Agrostis .................................................388 56. Calamagrostis .......................................389 57. Apera .....................................................389 58. Triplachne .............................................389 59. Chaetopogon ........................................389 60. Polypogon .............................................390 61. Antinoria ...............................................390 62. Molineriella ...........................................390 63. Aira ........................................................390 64. Airopsis .................................................390 65. Corynephorus .......................................391 66. Milium ...................................................391 67. Hainardia ...............................................391 68. Molinia ..................................................391 69. Phragmites ............................................391 70. Arundo ..................................................391 71. Melica ....................................................392 72. Glyceria .................................................392 73. Catabrosa ..............................................393

XIII

Indice generale del Vol. 4 74. Ceratochloa ...........................................393 75. Bromopsis .............................................393 76. Anisantha ..............................................394 77. Bromus ..................................................394 78. Brachypodium ......................................397 79. Trachynia ...............................................397 80. Hordelymus ..........................................397 81. Taeniatherum ........................................397 82. Psathyrostachys ...................................398 83. Hordeum ...............................................398 84. Agropyron .............................................398 85. Elymus ..................................................398 86. Secale ....................................................399 87. Dasypyrum ...........................................399 88. ×Haynaldoticum ...................................399 89. Triticum .................................................400 90. Stipa ......................................................401 91. Stipellula ...............................................401 92. Achnatherum ........................................402 93. Aristella .................................................402 94. Amelichloa ............................................402 95. Nassella .................................................402 96. Oloptum ................................................403 97. Piptatherum ..........................................403 98. Ampelodesmos ................................... 403 99. Schismus ..............................................403 100. Cortaderia ...........................................403 101. Danthonia ...........................................403 102. Muhlenbergia .....................................403 103. Aeluropus ...........................................403 104. Dactyloctenium ..................................404 105. Cleistogenes .......................................404 106. Eragrostis ............................................404 107. Diplachne ............................................404 108. Eleusine ...............................................404 109. Sporobolus .........................................405 110. Cynodon ..............................................405 111. Chloris .................................................406 112. Tragus ..................................................406 113. Zoysia ..................................................406 114. Aristida ................................................406 115. Lygeum ...............................................406 116. Nardus .................................................406 117. Ehrharta ..............................................406 118. Oryza ...................................................406 119. Leersia .................................................407

XIV

120. Panicum ..............................................407 121. Megathyrsus .......................................407 122. Dichanthelium ....................................407 123. Echinochloa ........................................407 124. Moorochloa ........................................408 125. Digitaria ..............................................408 126. Stenotaphrum ....................................408 127. Paspalum ............................................408 128. Oplismenus .........................................409 129. Setaria .................................................409 130. Cenchrus .............................................410 131. Tricholaena .........................................410 132. Imperata ..............................................410 133. Miscanthus .........................................410 134. Saccharum ..........................................410 135. Tripidium .............................................410 136. Hemarthria ..........................................410 137. Sorghum .............................................411 138. Chrysopogon ......................................411 139. Dichanthium .......................................411 140. Bothriochloa .......................................411 141. Hyparrhenia ........................................411 142. Andropogon .......................................411 143. Heteropogon .......................................411 144. Coix .....................................................411 145. Zea .......................................................412 146. Pleioblastus ........................................412 147. Bambusa .............................................412 148. Pseudosasa .........................................412 149. Phyllostachys ......................................412 68. Commelinaceae ....................................413 1. Commelina .............................................413 2. Murdannia ..............................................413 3. Tradescantia ............................................413 69. Pontederiaceae .....................................414 1. Pontederia ...............................................414 2. Heteranthera ...........................................414 3. Eichhornia ...............................................414 4. Monochoria ............................................414 70. Cannaceae ............................................414 1. Canna ......................................................414 70/b. Musaceae ..........................................415 71. Berberidaceae .......................................415 1. Epimedium .............................................415 2. Berberis ...................................................415 3. Mahonia ..................................................415

Indice generale del Vol. 4 4. Gymnospermium ...................................415 72. Ranunculaceae .....................................416 1. Helleborus ...............................................419 2. Eranthis ...................................................419 3. Callianthemum .......................................420 4. Nigella .....................................................420 5. Trollius .....................................................420 6. Isopyrum .................................................420 7. Actaea .....................................................420 8. Caltha ......................................................420 9. Aconitum ................................................420 10. Delphinium ...........................................422 11. Consolida ..............................................422 12. Anemone ..............................................422 13. Hepatica ................................................423 14. Pulsatilla ................................................423 15. Clematis ................................................423 16. Adonis ...................................................424 17. Ficaria ....................................................424 18. Ranunculus ...........................................425 19. Ceratocephala .......................................431 20. Myosurus ..............................................431 21. Aquilegia ...............................................431 22. Thalictrum .............................................432 73. Lardizabalaceae ....................................433 1. Akebia .....................................................433 74. Papaveraceae .......................................433 1. Papaver ...................................................434 2. Roemeria .................................................434 3. Glaucium .................................................435 4. Chelidonium ...........................................435 5. Hypecoum ...............................................435 6. Corydalis .................................................435 7. Pseudofumaria .......................................435 8. Fumaria ...................................................435 9. Platycapnos ............................................436 75. Nelumbonaceae ...................................436 1. Nelumbo .................................................436 76. Platanaceae ..........................................437 1. Platanus ..................................................437 77. Loranthaceae ........................................437 1. Loranthus ................................................437 2. Viscum .....................................................437 3. Arceuthobium .........................................437 78. Santalaceae ..........................................437 1. Osyris ......................................................437

2. Thesium ..................................................438 79. Paeoniaceae ..........................................439 1. Paeonia ...................................................439 80. Crassulaceae .........................................439 1. Crassula ..................................................440 2. Tillaea ......................................................440 3. Bulliarda ..................................................440 4. Cotyledon ................................................440 5. Kalanchoë ...............................................440 6. Rhodiola ..................................................440 7. Umbilicus ................................................441 8. Hylotelephium ........................................441 9. Phedimus ................................................441 10. Aeonium ...............................................441 11. Sempervivum .......................................441 12. Jovibarba ..............................................442 13. Sedum ...................................................442 14. Graptopetalum .....................................444 81. Haloragaceae ........................................444 1. Myriophyllum .........................................444 82. Grossulariaceae ....................................445 1. Ribes ........................................................445 83. Saxifragaceae .......................................445 1. Chrysosplenium .....................................445 2. Saxifraga .................................................445 3. Astilbe .....................................................451 84. Droseraceae ..........................................451 1. Aldrovanda .............................................451 2. Drosera ....................................................451 85. Tamaricaceae ........................................451 1. Reaumuria ..............................................451 2. Tamarix ...................................................451 3. Myricaria .................................................452 86. Frankeniaceae ......................................452 1. Frankenia ................................................452 87. Plumbaginaceae ...................................453 1. Plumbago ................................................453 2. Ceratostigma ..........................................453 3. Armeria ...................................................453 4. Limonium ................................................456 5. Myriolimon .............................................463 6. Goniolimon .............................................463 7. Limoniastrum .........................................464 88. Polygonaceae .......................................464 1. Polygonum .............................................465 2. Fallopia ...................................................465

XV

Indice generale del Vol. 4 3. Reynoutria ..............................................465 4. Bistorta ....................................................466 5. Rubrivena ................................................466 6. Aconogonon ...........................................466 7. Persicaria ................................................466 8. Fagopyrum .............................................467 9. Emex .......................................................467 10. Oxyria ....................................................467 11. Rheum ...................................................467 12. Rumex ...................................................468 89. Caryophyllaceae ...................................472 1. Arenaria ..................................................475 2. Moehringia .............................................475 3. Minuartia .................................................477 4. Rhodalsine ..............................................479 5. Buffonia ...................................................479 6. Stellaria ...................................................479 7. Pseudostellaria .......................................479 8. Holosteum ..............................................480 9. Cerastium ...............................................480 10. Moenchia ..............................................484 11. Sagina ...................................................484 12. Scleranthus ...........................................484 13. Corrigiola ..............................................485 14. Paronychia ............................................485 15. Chaetonychia ........................................485 16. Herniaria ...............................................485 17. Illecebrum .............................................486 18. Pteranthus .............................................486 19. Polycarpon ............................................486 20. Ortegia ..................................................486 21. Loeflingia ..............................................486 22. Spergula ................................................486 23. Spergularia ...........................................486 24. Telephium .............................................487 25. Agrostemma .........................................487 26. Lychnis ..................................................487 27. Viscaria ..................................................487 28. Atocion ..................................................488 29. Heliosperma .........................................488 30. Silene ....................................................488 31. Cucubalus .............................................496 32. Drypis ....................................................496 33. Gypsophila ............................................496 34. Saponaria ..............................................497 35. Vaccaria .................................................497

XVI

37. Dianthus ................................................497 38. Velezia ...................................................501 90. Amaranthaceae s.l. ..............................502 1. Celosia .....................................................505 2. Amaranthus ............................................505 3. Alternanthera ..........................................506 4. Gomphrena .............................................507 5. Achyranthes ............................................507 6. Polycnemum ...........................................507 7. Beta .........................................................507 8. Patellifolia ...............................................507 9. Dysphania ...............................................507 10. Teloxys ..................................................508 11. Chenopodium .......................................508 12. Chenopodiastrum ................................508 13. Blitum ....................................................509 14. Lipandra ................................................509 15. Oxybasis ...............................................509 16. Cycloloma .............................................509 17. Spinacia ................................................509 18. Atriplex ..................................................509 19. Halimione ..............................................510 20. Cremnophyton .....................................510 21. Camphorosma ......................................510 22. Bassia ....................................................510 23. Eokochia ................................................511 24. Spirobassia ...........................................511 25. Corispermum ........................................511 26. Halopeplis .............................................511 27. Halocnemum ........................................511 28. Arthrocnemum .....................................511 29. Sarcocornia ...........................................511 30. Salicornia ..............................................512 31. Suaeda ..................................................512 32. Echylaena ..............................................512 33. Salsola ...................................................512 34. Halogeton .............................................513 91. Aizoaceae ..............................................513 1. Aizoanthemum .......................................513 2. Carpobrotus ............................................513 3. Mesembryanthemum ............................513 4. Aptenia ....................................................513 4. Drosanthemum ......................................513 5. Tetragonia .............................................. 514 92. Phytolaccaceae .....................................514 1. Phytolacca ...............................................514

Indice generale del Vol. 4 93. Nyctaginaceae ......................................514 1. Mirabilis ..................................................514 2. Oxybaphus ..............................................514 3. Boerhavia ................................................514 94. Molluginaceae ......................................514 1. Mollugo ...................................................515 2. Glinus ......................................................515 95. Cactaceae ..............................................515 1. Cereus .....................................................515 2. Hylocereus ..............................................515 3. Lobivia .....................................................515 4. Mammillaria ...........................................516 5. Trichocereus ...........................................516 6. Austrocylindropuntia .............................516 7. Cylindropuntia ........................................516 8. Nopalaea .................................................516 9. Opuntia ...................................................516 96. Basellaceae ...........................................517 1. Anredera .................................................517 97. Portulacaceae .......................................517 1. Portulaca .................................................518 2. Montia .....................................................518 3. Claytonia .................................................518 98. Vitaceae ................................................519 1. Vitis ..........................................................519 2. Parthenocissus .......................................519 99. Buxaceae ...............................................519 1. Buxus ......................................................519 100. Hypericaceae ......................................519 1. Hypericum ..............................................519 101. Elatinaceae .........................................521 1. Elatine .....................................................521 102. Actinidiaceae ......................................521 1. Actinidia ..................................................521 103. Euphorbiaceae ....................................521 1. Andrachne ..............................................522 2. Chrozophora ...........................................522 3. Mercurialis ..............................................522 4. Acalypha .................................................522 5. Ricinus .....................................................522 6. Euphorbia ...............................................522 7. Phyllanthus .............................................529 104. Oxalidaceae ........................................529 1. Oxalis ......................................................529 105. Zygophyllaceae ..................................530 1. Peganum .................................................530

2. Fagonia ...................................................530 3. Zygophyllum ..........................................531 4. Tribulus ...................................................531 106. Celastraceae .......................................531 1. Euonymus ...............................................531 107. Parnassiaceae .....................................531 1. Parnassia .................................................531 108. Violaceae .............................................531 1. Viola .........................................................531 109. Salicaceae ...........................................538 1. Salix .........................................................538 2. Populus ...................................................548 110. Passifloraceae .....................................551 1. Passiflora ................................................551 111. Linaceae ..............................................551 1. Linum ......................................................551 2. Radiola ....................................................552 112. Fabaceae (= Leguminosae s.l.) ..........552 1. Cercis .......................................................560 2. Ceratonia .................................................560 3. Parkinsonia .............................................560 4. Gleditsia ..................................................560 5. Acacia ......................................................560 6. Vachellia ..................................................560 7. Parasenegalia .........................................560 8. Leucaena .................................................560 9. Albizzia ....................................................561 10. Paraserianthes ......................................561 11. Anagyris ................................................561 12. Sophora ................................................561 13. Laburnum .............................................561 14. Cytisophyllum ......................................561 15. Cytisus ...................................................561 16. Teline .....................................................562 17. Genista ..................................................562 18. Retama ..................................................565 19. Spartium ...............................................565 20. Ulex .......................................................565 21. Adenocarpus ........................................565 22. Argyrolobium .......................................566 23. Lupinus .................................................566 24. Robinia ..................................................566 25. Wisteria .................................................566 26. Galega ...................................................566 27. Sesbania ...............................................566 28. Colutea ..................................................566

XVII

Indice generale del Vol. 4 29. Astragalus .............................................566 30. Oxytropis ..............................................570 31. Glycyrrhiza ............................................570 32. Amorpha ...............................................570 33. Bituminaria ...........................................570 34. Cullen ....................................................571 35. Apios .....................................................571 36. Phaseolus ..............................................571 37. Vigna .....................................................571 38. Pueraria .................................................571 39. Glycine ..................................................571 40. Cicer ......................................................571 41. Vicia .......................................................571 42. Lens .......................................................574 43. Lathyrus ................................................575 44. Pisum ....................................................578 45. Ononis ...................................................578 46. Melilotus ...............................................580 47. Trigonella ..............................................580 48. Medicago ..............................................581 49. Trifolium ................................................584 50. Lotus ......................................................590 51. Hymenocarpus .....................................592 52. Dorycnopsis ..........................................592 53. Anthyllis ................................................592 54. Tripodion ...............................................592 55. Ornithopus ............................................592 56. Securigera .............................................592 57. Coronilla ................................................593 58. Emerus ..................................................593 59. Hippocrepis ...........................................593 60. Scorpiurus ............................................593 61. Sulla ......................................................593 62. Hedysarum ...........................................594 63. Onobrychis ...........................................594 64. Arachis ..................................................594 113. Polygalaceae .......................................594 1. Polygala ..................................................594 114. Rhamnaceae .......................................596 1. Paliurus ...................................................596 2. Colletia ....................................................596 3. Ziziphus ...................................................596 4. Rhamnus .................................................597 5. Frangula ..................................................597 115. Elaeagnaceae ......................................597 1. Hippophae ..............................................597

XVIII

2. Elaeagnus ...............................................598 116. Ulmaceae ............................................598 1. Ulmus ......................................................598 2. Zelkova ....................................................598 3. Celtis ........................................................598 117. Moraceae ............................................599 1. Broussonetia ...........................................599 2. Morus ......................................................599 3. Maclura ...................................................599 4. Ficus ........................................................599 118. Cannabaceae ......................................599 1. Humulus ..................................................599 2. Cannabis .................................................599 119. Urticaceae ...........................................600 1. Urtica .......................................................600 2. Boehmeria ..............................................600 3. Parietaria .................................................600 4. Soleirolia .................................................601 120. Coriariaceae ........................................601 1. Coriaria ....................................................601 121. Cucurbitaceae .....................................601 1. Ecballium ................................................602 2. Thladiantha .............................................602 3. Bryonia ....................................................602 4. Cucumis ..................................................602 5. Citrullus ...................................................602 6. Lagenaria ................................................602 7. Cucurbita .................................................602 8. Sechium ..................................................602 9. Sicyos ......................................................603 10. Cyclanthera ...........................................603 11. Echinocystis ..........................................603 122. Betulaceae (incl. Corylaceae) ............603 1. Betula ......................................................603 2. Alnus .......................................................603 3. Corylus ....................................................604 4. Carpinus ..................................................604 5. Ostrya ......................................................604 123. Fagaceae .............................................604 1. Fagus .......................................................604 2. Castanea .................................................605 3. Quercus ...................................................605 124. Juglandaceae .....................................606 1. Juglans ....................................................606 125. Rosaceae .............................................607 1. Spiraea ....................................................609

Indice generale del Vol. 4 2. Sorbaria ..................................................610 3. Physocarpus ...........................................610 4. Aruncus ...................................................610 5. Filipendula ..............................................610 6. Kerria .......................................................610 7. Rubus ......................................................610 8. Rosa .........................................................614 9. Agrimonia ...............................................617 10. Aremonia ..............................................617 11. Sanguisorba .........................................617 12. Sarcopoterium ......................................617 13. Dryas .....................................................617 14. Geum .....................................................617 15. Fragaria .................................................618 16. Drymocallis ...........................................618 17. Dasiphora ..............................................618 18. Potentilla ...............................................618 19. Comarum ..............................................623 20. Sibbaldia ...............................................623 21. Alchemilla .............................................623 22. Aphanes ................................................623 23. Pyrus .....................................................623 24. Cydonia .................................................624 25. Malus .....................................................624 26. Sorbus ...................................................624 27. Eriobotrya .............................................624 28. Photinia .................................................625 29. Amelanchier .........................................625 30. Cotoneaster ..........................................625 31. Pyracantha ............................................625 32. Mespilus ................................................625 33. Crataegus ..............................................625 34. Prunus ...................................................626 126. Geraniaceae ........................................628 1. Geranium ................................................628 2. Pelargonium ...........................................630 3. Erodium ..................................................630 127. Onagraceae .........................................633 1. Circaea ....................................................633 2. Gaura .......................................................633 3. Oenothera ...............................................633 4. Ludwigia .................................................634 5. Epilobium ...............................................635 128. Lythraceae ..........................................635 1. Lythrum ...................................................636 2. Middendorfia ..........................................636

3. Peplis .......................................................636 4. Ammannia ..............................................636 5. Rotala ......................................................637 6. Lagerstroemia ........................................637 7. Punica ......................................................637 8. Trapa ........................................................637 129. Myrtaceae ...........................................637 1. Myrtus .....................................................637 2. Eucalyptus ..............................................638 130. Staphyleaceae ....................................638 1. Staphylea ................................................638 131. Tropaeolaceae ....................................638 1. Tropaeolum .............................................638 132. Resedaceae .........................................638 1. Reseda .....................................................638 2. Sesamoides ............................................638 133. Capparaceae .......................................639 1. Capparis ..................................................639 2. Cleome ....................................................639 3. Polanisia ..................................................639 134 Brassicaceae (= Cruciferae) ................639 1. Sisymbrium ............................................648 2. Murbeckiella ...........................................648 3. Descurainia .............................................649 4. Hugueninia .............................................649 5. Alliaria .....................................................649 6. Arabidopsis .............................................649 7. Braya .......................................................649 8. Myagrum ................................................649 9. Isatis ........................................................649 10. Bunias ...................................................650 11. Erysimum ..............................................650 12. Hesperis ................................................651 13. Malcolmia .............................................651 14. Matthiola ...............................................652 15. Euclidium ..............................................652 16. Barbarea ................................................653 17. Chorispora ............................................653 18. Sisymbrella ...........................................653 19. Rorippa ..................................................654 20. Armoracia .............................................654 21. Nasturtium ............................................654 22. Cardamine ............................................654 23. Arabis ....................................................656 24. Aubrieta ................................................659 25. Lunaria ..................................................659

XIX

Indice generale del Vol. 4 26. Alyssoides .............................................659 27. Alyssum ................................................659 28. Fibigia ....................................................660 29. Berteroa ................................................660 30. Aurinia ...................................................660 31. Lobularia ...............................................661 32. Clypeola ................................................661 33. Draba .....................................................661 34. Petrocallis .............................................662 35. Cochlearia .............................................662 36. Kernera ..................................................662 37. Rhizobotrya ...........................................662 38. Camelina ...............................................662 39. Neslia ....................................................663 40. Capsella .................................................663 41. Hornungia .............................................663 42. Jonopsidium .........................................663 43. Bivonaea ...............................................663 44. Teesdalia ...............................................663 45. Noccaea ................................................664 46. Thlaspi ...................................................665 47. Microthlaspi ..........................................665 48. Aethionema ..........................................665 49. Iberis ......................................................665 50. Biscutella ...............................................666 51. Lepidium ...............................................667 52. Coronopus ............................................669 53. Conringia ..............................................669 54. Moricandia ............................................669 55. Diplotaxis ..............................................669 56. Brassica .................................................670 57. Sinapis ..................................................671 58. Eruca .....................................................671 59. Erucastrum ...........................................671 60. Coincya .................................................672 61. Hirschfeldia ...........................................672 62. Carrichtera ............................................672 63. Succowia ...............................................672 64. Erucaria .................................................672 65. Cakile .....................................................672 66. Rapistrum .............................................672 67. Crambe ..................................................672 68. Calepina ................................................672 69. Morisia ..................................................672 70. Raphanus ..............................................673 135. Thymelaeaceae ..................................673

XX

1. Daphne ....................................................673 2. Thymelaea ..............................................674 136. Cistaceae .............................................674 1. Cistus .......................................................674 2. Halimium ................................................675 3. Tuberaria .................................................675 4. Helianthemum ........................................676 5. Fumana ...................................................677 137. Malvaceae (incl. Tiliaceae) .................677 1. Malope ....................................................678 2. Malva .......................................................678 3. Lavatera ..................................................679 4. Althaea ....................................................679 5. Alcea ........................................................680 6. Abutilon ..................................................680 7. Sida .........................................................680 8. Anoda ......................................................680 9. Modiola ...................................................680 10. Gossypium ............................................680 11. Hibiscus .................................................680 12. Kosteletzkya ..........................................680 13. Tilia ........................................................680 138. Rutaceae (incl. Cneoraceae) ..............681 1. Ruta .........................................................681 2. Haplophyllum .........................................681 3. Dictamnus ...............................................681 4. Citrus .......................................................682 5. Cneorum .................................................682 139. Meliaceae ............................................682 1. Melia ........................................................682 140. Simaroubaceae ..................................682 1. Ailanthus .................................................682 141. Anacardiaceae ....................................682 1. Rhus ........................................................683 2. Cotinus ....................................................683 3. Pistacia ....................................................683 4. Schinus ...................................................683 142. Sapindaceae (incl. Aceraceae) ..........683 1. Acer .........................................................683 2. Aesculus ..................................................685 143. Cytinaceae (incl. Rafflesiaceae) .........685 1. Cytinus ....................................................685 144. Cynomoriaceae ..................................685 1. Cynomorium ...........................................685 145. Cornaceae ...........................................685 1. Cornus .....................................................685

Indice generale del Vol. 4 146. Balsaminaceae ...................................686 1. Impatiens ................................................686 147. Polemoniaceae ...................................686 1. Polemonium ...........................................686 2. Collomia ..................................................686 148. Ebenaceae ...........................................686 1. Diospyros ................................................686 149. Hydrangeaceae ...................................687 1. Philadelphus ...........................................687 2. Hydrangea ..............................................687 3. Deutzia ....................................................687 150-152. Primulaceae s.l. ...........................687 150. Theophrastaceae ................................689 1. Samolus ..................................................689 151. Primulaceae ........................................689 1. Primula ....................................................689 2. Androsace ...............................................691 3. Cortusa ....................................................693 4. Soldanella ...............................................693 5. Hottonia ..................................................694 152. Myrsinaceae .......................................694 1. Cyclamen ................................................694 2. Lysimachia ..............................................694 3. Trientalis ..................................................695 4. Asterolinon .............................................695 5. Anagallis .................................................695 6. Coris ........................................................695 153. Ericaceae (incl. Pyrolaceae ed Empetraceae) ........................................695 1. Pyrola ......................................................696 2. Hypopitys ................................................696 3. Erica .........................................................696 4. Calluna ....................................................697 5. Rhododendron .......................................697 6. Rhodothamnus .......................................697 7. Kalmia .....................................................697 8. Arbutus ...................................................697 9. Arctostaphylos .......................................697 10. Andromeda ...........................................697 11. Vaccinium ..............................................697 12. Empetrum .............................................698 154. Styracaceae ........................................698 1. Styrax ......................................................698 155. Rubiaceae ...........................................698 1. Plocama ..................................................699 2. Sherardia ................................................699

3. Crucianella ..............................................699 4. Asperula ..................................................699 5. Galium .....................................................700 6. Cruciata ...................................................704 7. Valantia ...................................................704 8. Rubia .......................................................704 9. Theligonum ............................................704 156. Gentianaceae .....................................704 1. Cicendia ..................................................705 2. Exaculum ................................................705 3. Blackstonia ..............................................705 4. Centaurium .............................................705 5. Gentiana ..................................................705 6. Gentianopsis ...........................................708 7. Comastoma ............................................708 8. Gentianella ..............................................708 9. Lomatogonium .......................................709 10. Swertia ..................................................709 157. Apocynaceae ......................................710 1. Nerium ....................................................710 2. Trachomitum ..........................................710 3. Vinca ........................................................710 4. Araujia .....................................................710 5. Periploca .................................................711 6. Asclepias .................................................711 7. Cynanchum .............................................711 8. Vincetoxicum ..........................................711 9. Caralluma ................................................711 158. Boraginaceae ......................................712 1. Heliotropium ...........................................716 2. Lithospermum ........................................716 3. Neatostema ............................................716 4. Buglossoides ..........................................716 5. Glandora .................................................716 6. Onosma ...................................................716 7. Cerinthe ...................................................717 8. Moltkia ....................................................717 9. Alkanna ...................................................717 10. Echium ..................................................717 11. Pulmonaria ...........................................718 12. Nonea ....................................................719 13. Melanortocarya ....................................719 14. Symphytum ..........................................719 15. Anchusa ................................................720 16. Lycopsis ................................................720 17. Pentaglottis ...........................................720

XXI

Indice generale del Vol. 4 18. Cynoglottis ............................................721 19. Brunnera ...............................................721 20. Hormuzakia ...........................................721 21. Anchusella ............................................721 22. Borago ...................................................721 23. Asperugo ..............................................721 24. Amsinckia .............................................721 25. Myosotis ...............................................721 26. Eritrichium ............................................722 27. Lappula .................................................722 28. Omphalodes .........................................723 29. Cynoglossum ........................................723 30. Solenanthus ..........................................723 31. Phacelia .................................................723 32. Wigandia ...............................................724 159. Oleaceae .............................................724 1. Jasminum ...............................................724 2. Fontanesia ..............................................724 3. Forsythia .................................................724 4. Fraxinus ..................................................725 5. Syringa ....................................................725 6. Ligustrum ................................................725 7. Olea .........................................................725 8. Phillyrea ..................................................725 160. Verbenaceae .......................................726 1. Lantana ...................................................726 2. Verbena ...................................................726 3. Phyla ........................................................726 4. Lippia .......................................................726 161. Lamiaceae (= Labiatae) ......................726 1. Ajuga .......................................................731 2. Teucrium .................................................731 3. Scutellaria ...............................................732 4. Prasium ...................................................732 5. Marrubium ..............................................732 6. Sideritis ...................................................732 7. Melittis ....................................................733 8. Phlomis ...................................................733 9. Galeopsis ................................................733 10. Lamium .................................................733 11. Galeobdolon .........................................734 12. Leonurus ...............................................734 13. Moluccella .............................................735 14. Ballota ...................................................735 15. Stachys ..................................................735 16. Nepeta ...................................................736

XXII

17. Glechoma ..............................................737 18. Dracocephalum ....................................737 19. Physostegia ..........................................737 20. Prunella .................................................737 21. Melissa ..................................................737 22. Ziziphora ...............................................737 23. Satureja .................................................737 24. Micromeria ...........................................738 25. Calamintha ............................................738 26. Acinos ...................................................739 27. Clinopodium .........................................739 28. Hyssopus ..............................................739 29. Origanum ..............................................739 30. Thymus .................................................740 31. Thymbra ................................................742 32. Lycopus .................................................742 33. Mentha ..................................................742 34. Perilla ....................................................743 35. Rosmarinus ...........................................743 36. Lavandula .............................................743 37. Horminum .............................................743 38. Salvia .....................................................743 39. Ocimum ................................................744 40. Elsholtzia ...............................................744 41. Clerodendrum ......................................745 42. Vitex ......................................................745 162-165. Scrophulariaceae s.l. ...................745 162. Linderniaceae .....................................747 1. Limnophila ..............................................747 2. Lindernia .................................................747 3. Limosella .................................................748 163. Scrophulariaceae s.s. .........................748 1. Verbascum ..............................................748 2. Scrophularia ...........................................750 3. Buddleja ..................................................751 164. Orobanchaceae ..................................751 1. Melampyrum ..........................................752 2. Tozzia .......................................................753 3. Euphrasia ................................................753 4. Odontites ................................................755 5. Bartsia .....................................................756 6. Parentucellia ...........................................756 7. Pedicularis ..............................................756 8. Rhinanthus ..............................................758 9. Rhynchocorys .........................................759 10. Lathraea ................................................759

Indice generale del Vol. 4 11. Orobanche ............................................759 165. Plantaginaceae ...................................762 1. Anarrhinum ............................................763 2. Antirrhinum ............................................764 3. Misopates ...............................................764 4. Chaenorhinum ........................................764 5. Linaria .....................................................764 6. Cymbalaria ..............................................765 7. Kickxia .....................................................766 8. Digitalis ...................................................766 9. Erinus ......................................................766 10. Wulfenia ................................................766 11. Paederota ..............................................766 12. Veronica ................................................766 13. Plantago ................................................770 14. Littorella ................................................772 15. Hippuris .................................................773 16. Callitriche ..............................................773 17. Globularia .............................................774 18. Gratiola .................................................774 166. Bignoniaceae ......................................774 1. Tecoma ....................................................774 2. Paulownia ...............................................774 3. Catalpa ....................................................775 167. Acanthaceae .......................................775 1. Acanthus .................................................775 2. Justicia ....................................................775 168. Pedaliaceae .........................................775 1. Sesamum ................................................775 169. Phrymaceae ........................................775 1. Mimulus ..................................................776 2. Mazus ......................................................776 170. Lentibulariaceae .................................776 1. Pinguicula ...............................................776 2. Utricularia ...............................................777 171. Convolvulaceae ..................................778 1. Cuscuta ...................................................778 2. Cressa ......................................................779 3. Dichondra ...............................................779 4. Calystegia ...............................................779 5. Convolvulus ............................................779 6. Ipomoea ..................................................780 172. Solanaceae .........................................780 1. Nicandra ..................................................781 2. Lycium .....................................................781 3. Atropa .....................................................781

4. Scopolia ..................................................781 5. Hyoscyamus ...........................................781 6. Withania ..................................................781 7. Physalis ...................................................782 8. Salpichroa ...............................................782 9. Solanum ..................................................782 10. Capsicum ..............................................783 11. Mandragora ..........................................783 12. Datura ....................................................783 13. Cestrum .................................................784 14. Nicotiana ...............................................784 15. Petunia ..................................................784 173. Aquifoliaceae ......................................784 1. Ilex ...........................................................784 174. Pittosporaceae ...................................784 1. Pittosporum ............................................784 175. Araliaceae ...........................................784 1. Aralia .......................................................785 2. Fatsia .......................................................785 3. Hedera .....................................................785 4. Hydrocotyle ............................................785 176. Apiaceae (= Umbelliferae) .................785 1. Sanicula ..................................................795 2. Hacquetia ................................................796 3. Astrantia ..................................................796 4. Eryngium ................................................796 5. Lagoecia ..................................................797 6. Petagnaea ...............................................797 7. Echinophora ...........................................797 8. Myrrhoides .............................................797 9. Chaerophyllum .......................................797 10. Anthriscus .............................................797 11. Scandix .................................................798 12. Myrrhis ..................................................798 13. Molopospermum ..................................798 14. Coriandrum ...........................................798 15. Bifora .....................................................798 16. Smyrnium .............................................798 17. Bunium ..................................................799 18. Conopodium .........................................799 19. Geocaryum ...........................................799 20. Bubon ....................................................799 21. Pimpinella .............................................799 22. Aegopodium .........................................800 23. Sium ......................................................800 24. Berula ....................................................800

XXIII

Indice generale del Vol. 4 25. Crithmum ..............................................800 26. Seseli .....................................................800 27. Oenanthe ..............................................801 28. Aethusa .................................................801 29. Athamanta ............................................801 30. Grafia .....................................................802 31. Foeniculum ...........................................802 32. Anethum ...............................................802 33. Kundmannia .........................................802 34. Silaum ...................................................802 35. Trochiscanthes ......................................802 36. Meum ....................................................802 37. Physospermum ....................................803 38. Conium ..................................................803 39. Pleurospermum ....................................803 40. Cachrys .................................................803 41. Heptaptera ............................................803 42. Magydaris .............................................803 43. Bupleurum ............................................803 44. Trinia ......................................................804 45. Cuminum ..............................................804 46. Apium ....................................................805 47. Cyclospermum .....................................805 48. Helosciadium ........................................805 49. Petroselinum ........................................805 50. Ridolfia ..................................................805 51. Sison .....................................................805 52. Cicuta ....................................................805 53. Lereschia ...............................................805 54. Ammi .....................................................805 55. Visnaga ..................................................805 56. Ptychotis ...............................................806 57. Ammoides ............................................806 58. Falcaria ..................................................806 59. Carum ....................................................806 60. Katapsuxis ............................................806 61. Selinum .................................................806 62. Pachypleurum ......................................806 63. Mutellina ...............................................807 64. Coristospermum ..................................807 65. Angelica ................................................807 66. Levisticum .............................................807 67. Bonannia ...............................................807 68. Krubera .................................................807 69. Ferula ....................................................807 70. Ferulago ................................................807

XXIV

71. Opopanax .............................................808 72-81. Aggregato di Peucedanum L. .........808 72. Cervaria .................................................808 73. Imperatoria ...........................................808 74. Tommasinia ..........................................808 75. Peucedanum .........................................809 76. Holandrea .............................................809 77. Siculosciadium .....................................809 78. Xanthoselinum .....................................809 79. Oreoselinum .........................................809 80. Pteroselinum ........................................809 81. Thysselinum .........................................809 82. Pastinaca ...............................................809 83. Heracleum .............................................809 84. Tordylium ..............................................810 85. Elaeoselinum ........................................810 86. Laserpitium ...........................................810 87. Thapsia ..................................................810 88. Rouya ....................................................810 89. Torilis .....................................................811 90. Caucalis .................................................811 91. Turgenia ................................................811 92. Orlaya ....................................................811 93. Daucus ..................................................811 177. Adoxaceae ..........................................812 1. Adoxa ......................................................812 2. Sambucus ...............................................812 3. Viburnum ................................................812 178. Caprifoliaceae .....................................813 1. Weigela ...................................................813 2. Leycesteria ..............................................813 3. Symphoricarpos .....................................813 4. Lonicera ..................................................813 179. Linnaeaceae ........................................814 1. Linnaea ....................................................814 180. Valerianaceae .....................................814 1. Valerianella .............................................814 2. Fedia ........................................................816 3. Valeriana .................................................816 4. Centranthus ............................................817 181. Dipsacaceae ........................................818 1. Cephalaria ...............................................818 2. Dipsacus ..................................................819 3. Succisa ....................................................819 4. Succisella ................................................819 5. Knautia ....................................................820

Indice generale del Vol. 4 6-10. Gruppo Scabiosa s.l. .........................821 6. Lomelosia ...............................................822 7. Pseudoscabiosa ......................................822 8. Scabiosa ..................................................822 9. Sixalix ......................................................823 10. Pycnocomon .........................................823 11. Pterocephalus .......................................824 182. Campanulaceae ..................................824 1. Adenophora ............................................824 2. Legousia ..................................................825 3. Trachelium ..............................................825 4. Campanula ..............................................825 5. Asyneuma ...............................................829 6. Phyteuma ................................................830 7. Physoplexis .............................................831 8. Wahlenbergia .........................................831 9. Edraianthus .............................................831 10. Jasione ..................................................831 11. Solenopsis ............................................831 183. Menyanthaceae ..................................832 1. Menyanthes ............................................832 2. Nymphoides ...........................................832 184. Asteraceae (= Compositae) ...............832 1. Eupatorium .............................................850 2. Solidago ..................................................850 3. Euthamia .................................................851 4. Dichrocephala .........................................851 5. Aster ........................................................851 6. Galatella ..................................................851 7. Tripolium .................................................851 8. Bellidiastrum ..........................................851 9. Symphyotrichum ...................................851 10. Callistephus ..........................................852 11. Erigeron ................................................852 12. Bellis ......................................................853 13. Bellium ..................................................853 14. Bombycilaena .......................................853 15. Micropus ...............................................854 16. Filago .....................................................854 17. Logfia ....................................................855 18. Antennaria ............................................855 19. Leontopodium ......................................855 20. Gnaphalium ..........................................855 21. Gamochaeta .........................................855 22. Pseudognaphalion ...............................856 23. Laphangium ..........................................856

24. Phagnalon .............................................856 25. Xerochrysum ........................................856 26. Helichrysum ..........................................856 27. Castroviejoa ..........................................857 28. Inula .......................................................857 29. Limbarda ...............................................858 30. Dittrichia ................................................858 31. Chiliadenus ...........................................858 32. Pulicaria ................................................858 33. Carpesium .............................................858 34. Buphthalmum .......................................858 35. Heliopsis ...............................................859 36. Telekia ...................................................859 37. Xerolekia ...............................................859 38. Asteriscus .............................................859 39. Pallenis ..................................................859 40. Bidens ...................................................859 41. Guizotia .................................................860 42. Coreopsis ..............................................860 43. Cosmos .................................................860 44. Sigesbeckia ...........................................860 45. Eclipta ....................................................860 46. Rudbeckia .............................................860 47. Ratibida .................................................860 48. Helianthus .............................................860 49. Silphium ................................................861 50. Zinnia ....................................................861 51. Ambrosia ..............................................861 52. Xanthium ..............................................861 53. Galinsoga ..............................................862 54. Gaillardia ...............................................862 55. Tagetes ..................................................862 56. Cotula ....................................................862 57. Soliva ....................................................862 58. Eriocephalus .........................................862 59. Chrysanthemum ...................................862 60. Artemisia ...............................................863 61. Anacyclus ..............................................864 62. Achillea .................................................864 63. Matricaria ..............................................866 64. Anthemis ...............................................866 65. Cota .......................................................868 66. Tripleurospermum ...............................868 67. Tanacetum ............................................868 68. Nananthea ............................................868 69. Leucanthemopsis .................................869

XXV

Indice generale del Vol. 4 70. Coleostephus ........................................869 71. Mauranthemum ...................................869 72. Plagius ...................................................869 73. Leucanthemum ....................................869 74. Santolina ...............................................870 75. Chamaemelum .....................................871 76. Cladanthus ............................................871 77. Glebionis ...............................................871 78. Argyranthemum ...................................871 79. Lonas .....................................................871 80. Tussilago ...............................................871 81. Petasites ................................................871 82. Homogyne ............................................872 83. Adenostyles ..........................................872 84. Arnica ....................................................872 85. Doronicum ............................................872 86-91. Senecio L. s.l. ..................................873 86. Tephroseris ...........................................874 87. Jacobaea ...............................................875 88. Senecio .................................................877 89. Delairea .................................................879 90. Roldana .................................................879 91. Kleinia ...................................................879 92. Chrysanthemoides ...............................879 93. Calendula ..............................................879 94. Arctotheca .............................................880 95. Gazania .................................................880 96. Arctium .................................................880 97. Staehelina .............................................880 98. Carduus .................................................880 99. Picnomon ..............................................882 100. Notobasis ............................................882 101. Ptilostemon .........................................882 102. Lamyropsis .........................................882 103. Cirsium ................................................883 104. Cynara .................................................884 105. Silybum ...............................................884 106. Tyrimnus .............................................885 107. Galactites ............................................885 108. Onopordum ........................................885 109. Saussurea ...........................................885 110. Jurinea ................................................885 111. Berardia ...............................................885 112. Crupina ................................................885 113. Serratula .............................................886 114. Klasea ..................................................886

XXVI

115. Volutaria ..............................................886 116. Mantisalca ...........................................886 117. Rhaponticum ......................................886 118. Rhaponticoides ...................................886 119. Cheirolophus ......................................886 120. Centaurea ............................................887 121. Cyanus ................................................893 122. Carthamus ..........................................894 123. Cardopatium .......................................894 124. Xeranthemum ....................................894 125. Carlina .................................................895 126. Atractylis .............................................895 127. Echinops .............................................895 128. Scolymus ............................................896 129. Catananche .........................................896 130. Cichorium ...........................................896 131. Lapsana ...............................................896 132. Aposeris ..............................................896 133. Tolpis ...................................................896 134. Hyoseris ..............................................897 135. Arnoseris .............................................897 136. Rhagadiolus ........................................897 137. Hedypnois ...........................................897 138. Geropogon ..........................................897 139. Tragopogon ........................................897 140. Scorzonera ..........................................898 141. Podospermum ....................................898 142. Hypochaeris ........................................899 143. Urospermum ......................................899 144. Leontodon ...........................................899 145. Scorzoneroides ...................................901 146. Picris ....................................................902 147. Helminthotheca ..................................902 148. Andryala .............................................902 149. Chondrilla ...........................................903 150. Willemetia ...........................................903 151. Taraxacum ..........................................903 152. Launaea ...............................................904 153. Sonchus ..............................................904 154. Aetheorhiza .........................................905 155. Lactuca ................................................905 156. Reichardia ...........................................905 157. Crepis ..................................................906 158. Prenanthes ..........................................910 159. Pilosella ...............................................910 160. Hieracium ............................................911

Indice generale del Vol. 4 161. Schlagintweitia ...................................911

Accipe, Posteritas! ................913 Addenda et corrigenda ........918 Indice dei volumi I - II - III - IV .... ................................................925 Indice analitico del volume IV ... ............................................946 Tavole sinottiche delle famiglie ..... ......................................................XXXV 1. Equisetaceae ......................................XXXVI 2. Lycopodiaceae ...................................XXXVI 3. Selaginellaceae .................................XXXVI 4. Isoëtaceae .........................................XXXVII 5. Ophioglossaceae ..............................XXXVII 6. Botrychiaceae ..................................XXXVIII 7. Osmundaceae ..................................XXXVIII 8. Pteridaceae ......................................XXXVIII 9. Hemionitidaceae ...............................XXXIX 10. Cryptogrammaceae ........................XXXIX 11. Adiantaceae .....................................XXXIX 12. Sinopteridaceae ..............................XXXIX 13. Hymenophyllaceae ................................XL 14. Hypolepidaceae .....................................XL 15. Polypodiaceae ........................................XL 16. Thelypteridaceae....................................XL 17. Aspleniaceae .........................................XLI 18. Athyriaceae ...........................................XLI 19. Woodsiaceae ........................................XLII 20. Onocleaceae .........................................XLII 21. Dryopteridaceae ..................................XLII 22. Nephrolepidaceae ..............................XLIII 23. Blechnaceae ........................................XLIII 24. Marsileaceae .......................................XLIII 25. Salviniaceae ........................................XLIII 26. Azollaceae ...........................................XLIV 27. Pinaceae ..............................................XLIV 28. Taxodiaceae .........................................XLV 29. Cupressaceae .......................................XLV 30. Taxaceae ...............................................XLV

30/b. Ginkgoaceae ....................................XLVI 31. Ephedraceae .......................................XLVI 32. Nymphaeaceae ...................................XLVI 33. Ceratophyllaceae ...............................XLVII 34. Magnoliaceae .....................................XLVII 35. Lauraceae ...........................................XLVII 36. Aristolochiaceae ...............................XLVIII 37. Saururaceae ......................................XLVIII 38. Acoraceae ..........................................XLVIII 39. Araceae ..............................................XLVIII 40. Tofieldiaceae .......................................XLIX 41. Butomaceae ........................................XLIX 42. Hydrocharitaceae ...............................XLIX 43. Alismataceae ............................................L 44. Scheuchzeriaceae ....................................L 45. Juncaginaceae .........................................L 46. Cymodoceaceae ......................................LI 47. Posidoniaceae .........................................LI 48. Ruppiaceae ..............................................LI 49. Zosteraceae .............................................LI 50. Potamogetonaceae ................................LII 51. Dioscoreaceae ........................................LII 52. Melanthiaceae .......................................LIII 53. Colchicaceae ..........................................LIII 54. Smilacaceae ...........................................LIII 55. Liliaceae .................................................LIV 56. Asparagaceae ........................................LIV 57. Amaryllidaceae ......................................LVI 58. Asphodelaceae .....................................LVII 59. Iridaceae ...............................................LVIII 60. Orchidaceae ..........................................LIX 61. Arecaceae (Palmae) ...............................LX 62. Sparganiaceae .......................................LX 63. Typhaceae .............................................LXI 64. Juncaceae .............................................LXI 65. Cyperaceae ...........................................LXII 66. Eriocaulaceae ......................................LXIII 67. Poaceae (Graminaceae) .....................LXIV 68. Commelinaceae ..................................LXVI 69. Pontederiaceae ...................................LXVI 70. Cannaceae ..........................................LXVI 70/b. Musaceae ........................................LXVII 71. Berberidaceae ....................................LXVII 72. Ranunculaceae ..................................LXVII 73. Lardizabalaceae ..................................LXIX 74. Papaveraceae ......................................LXX

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Indice generale del Vol. 4 75. Nelumbonaceae .................................LXXI 76. Platanaceae ........................................LXXI 77. Loranthaceae ......................................LXXI 78. Santalaceae .......................................LXXII 79. Paeoniaceae .......................................LXXII 80. Crassulaceae .....................................LXXIII 81. Haloragaceae ...................................LXXIV 82. Grossulariaceae ...............................LXXIV 83. Saxifragaceae ...................................LXXIV 84. Droseraceae ......................................LXXV 85. Tamaricaceae ....................................LXXV 86. Frankeniaceae ..................................LXXVI 87. Plumbaginaceae ..............................LXXVI 88. Polygonaceae ..................................LXXVII 89. Caryophyllaceae ............................LXXVIII 90. Amaranthaceae (incl. Chenopodiaceae) ... .................................................................LXXIX 91. Aizoaceae .........................................LXXXI 92. Phytolaccaceae ................................LXXXI 93. Nyctaginaceae ................................LXXXII 94. Molluginaceae ................................LXXXII 95. Cactaceae ........................................LXXXII 96. Basellaceae ....................................LXXXIII 97. Portulacaceae .................................LXXXIII 98. Vitaceae ..........................................LXXXIII 99. Buxaceae ........................................LXXXIV 100. Hypericaeae .................................LXXXIV 101. Elatinaceae ...................................LXXXIV 102. Actinidiaceae ...............................LXXXIV 103. Euphorbiaceae ..............................LXXXV 104. Oxalidaceae .................................LXXXVI 105. Zygophyllaceae ..........................LXXXVII 106. Celastraceae ...............................LXXXVII 107. Parnassiaceae .............................LXXXVII 108. Violaceae .....................................LXXXVII 109. Salicaceae ..................................LXXXVIII 110. Passifloraceae .............................LXXXIX 111. Linaceae ...............................................XC 112. Fabaceae (Leguminosae) ....................XC 113. Polygalaceae ......................................XCII 114. Rhamnaceae .....................................XCIII 115. Elaeagnaceae ....................................XCIII 116. Ulmaceae ..........................................XCIV 117. Moraceae ..........................................XCIV 118. Cannabaceae .....................................XCV

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119. Urticaceae ..........................................XCV 120. Coriariaceae .....................................XCVI 121. Cucurbitaceae ...................................XCVI 122. Betulaceae (incl. Corylaceae) .........XCVII 123. Fagaceae .........................................XCVIII 124. Juglandaceae ...................................XCIX 125. Rosaceae ..........................................XCIX 126. Geraniaceae ..........................................CI 127. Onagraceae ..........................................CII 128. Lythraceae ............................................CII 129. Myrtaceae ............................................CIII 130. Staphyleaceae ....................................CIV 131. Tropaeolaceae .....................................CIV 132. Resedaceae .........................................CIV 133. Capparaceae ........................................CV 134. Brassicaceae (Cruciferae) ...................CV 135. Thymelaeaceae ...................................CVI 136. Cistaceae ............................................CVII 137. Malvaceae (incl. Tiliaceae) ................CVII 138. Rutaceae (incl. Cneoraceae) ............CVIII 139. Meliaceae ............................................CIX 140. Simaroubaceae ..................................CIX 141. Anacardiaceae ....................................CIX 142. Sapindaceae (incl. Aceraceae) ...........CX 143. Cytinaceae ...........................................CX 144. Cynomoriaceae ..................................CXI 145. Cornaceae ...........................................CXI 146. Balsaminaceae ...................................CXI 147. Polemoniaceae ..................................CXII 148. Ebenaceae ..........................................CXII 149. Hydrangeaceae ..................................CXII 150. Theophrastaceae ..............................CXIII 151. Primulaceae ......................................CXIII 152. Myrsinaceae .....................................CXIV 153. Ericaceae (incl. Pyrolaceae ed Empetraceae) ......................................CXIV 154. Styracaceae ......................................CXVI 155. Rubiaceae .........................................CXVI 156. Gentianaceae ...................................CXVII 157. Apocynaceae (incl. Asclepiadaceae) ....... ..................................................................CXVIII 158. Boraginaceae ..................................CXVIII 159. Oleaceae ...........................................CXIX 160. Verbenaceae ......................................CXX 161. Lamiaceae (Labiatae) .......................CXXI

Indice generale del Vol. 4 162. Linderniaceae ..................................CXXII 163. Scrophulariaceae ............................CXXII 164. Orobanchaceae ..............................CXXIII 165. Plantaginaceae ..............................CXXIV 166. Bignoniaceae ..................................CXXV 167. Acanthaceae ...................................CXXV 168. Pedaliaceae ....................................CXXVI 169. Phrymaceae ...................................CXXVI 170. Lentibulariaceae ............................CXXVI 171. Convolvulaceae ............................CXXVII 172. Solanaceae ...................................CXXVIII 173. Aquifoliaceae .................................CXXIX 174. Pittosporaceae ...............................CXXIX 175. Araliaceae ......................................CXXIX

176. Apiaceae (Umbelliferae) ...............CXXIX 177. Adoxaceae ......................................CXXX 178. Caprifoliaceae ................................CXXXI 179. Linnaeaceae ...................................CXXXI 180. Valerianaceae ................................CXXXI 181. Dipsacaceae ..................................CXXXII 182. Campanulaceae ...........................CXXXIII 183. Menyanthaceae ...........................CXXXIV 184. Asteraceae (Compositae) ...........CXXXIV

Flora Digitale - Istruzioni per l'uso .............................CXXXVIII

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Introduzione

Impostazione generale Nella letteratura scientifica, con il nome di “Flora”, si indica un testo (libro o articolo) destinato a dare informazioni sulle singole specie vegetali che sono note per un certo territorio; analogamente, la Fauna descrive le specie animali. In entrambi i casi, l’unità di base è la singola specie, cioè l’oggetto da descrivere, però la descrizione di una singola specie, oppure di un gruppo di specie, non è sufficiente a costituire una Flora. Per avere il titolo di “Flora” è essenziale che la descrizione venga data per tutti i vegetali presenti nella zona esaminata, che può essere molto estesa (l’area di uno Stato o di un continente) o molto piccola (un’isoletta, la cima di un monte), ma sempre con limiti ben definiti. In generale una Flora può illustrare le piante di una città, una provincia, oppure un intero Stato, come nel nostro caso. Le prime opere stampate con il carattere (e il nome) di “Flora” risalgono al sec. XVI. La presente Flora consiste nella descrizione delle specie di piante vascolari che sono state finora individuate entro i confini politici della Repubblica Italiana (la superficie complessiva supera di poco 300.000 km2). Trattandosi di un complesso di oltre 7mila unità, è molto difficile riconoscere ogni singolo componente. Risulta quindi molto importante che le descrizioni dei singoli elementi (specie) siano ordinate così da formare gruppi più ampi, a loro volta disposti in modo che il lettore sia aiutato nel riconoscimento dei singoli componenti (vedi avanti “Metodi analitici”). La denominazione di ogni specie è costituita da due parti: (1) il nome del genere, spesso derivante da antichi nomi latini, e l’epiteto specifico, anche questo in latino. La sequenza dei generi nelle opere più antiche era spesso in senso alfabetico, ed entro il genere le specie erano nuovamente nell’ordine alfabetico degli epiteti specifici: in questo modo era facile trovare una specie, però ad es. il nome di Pinus (il pino) era seguito da Pisum (il pisello), ravvicinando due piante di aspetto completamente differente. Un notevole progresso si ebbe con Linneo, che nel 1752 pubblicò

XXX

la sua opera fondamentale Species Plantarum, contenente la descrizione di oltre 5000 specie ripartite tra gruppi definiti in base al numero (indicato in greco antico) degli organi fiorali maschili (stami) e femminili (pistillo): in questo modo la semplice osservazione del fiore permetteva di identificare immediatamente il gruppo di appartenenza, es. Pentandrya monogyna per la Campanula, il cui fiore ha appunto 5 stami e un pistillo. In seguito sono state adottate classificazioni sempre più sofisticate, fino alle attuali, basate essenzialmente sulla ricostruzione di cladi evolutivi (classificazione filogenetica). Di tipo filogenetico è anche la classificazione da noi adottata, secondo le conoscenze più recenti (che tuttavia non si possono ancora considerare definitive). In conclusione, se uno crede che per scrivere una Flora basti mettere in fila le specie e aggiungerci una chiave analitica, si sbaglia di grosso. Il concetto di Flora, per venire trasmesso con successo deve essere basato non soltanto sulla conoscenza delle singole specie, ma anche delle relazioni reciproche che collegano le specie in gruppi più ampi, e come queste si sono stabilite, e corrispondentemente delle relazioni con la fauna e con l’ambiente. Quest’ultimo non è un mero contenitore di flora e fauna, ma è collegato a queste da una complessa rete di azioni e reazioni. È quello che qui abbiamo tentato di fare, sulla base dell’esperienza personale e delle fonti bibliografiche, mia e degli altri partecipanti: una base certo incompleta, ma maturata attraverso una lunga vicenda di studi sul territorio. Sul successo di questo tentativo, ciascuno potrà giudicare.

Flora Stampata e Flora Digitale Le informazioni sommariamente riassunte nel paragrafo precedente descrivono criteri di significato generale, già utilizzati nella prima edizione della Flora e in uso nella grande maggioranza delle opere floristiche pubblicate negli ultimi decenni, almeno per quanto riguarda la flora europea e mediterranea. Questi criteri sono applicati integralmente per la rea-

Introduzione

lizzazione del libro che contiene il testo di quella che indicheremo come Flora Stampata. A questo punto tuttavia si presenta una novità importante: la struttura duale, che distingue in maniera essenziale questa Flora, rispetto alla prima edizione del 1982 e alla totalità delle flore attualmente in uso nella nostra area geografica. La struttura duale dell’opera dipende dal fatto che alla Flora Stampata su carta si associa in maniera indissolubile la Flora Digitale, costituita da testi, illustrazioni e procedure di elaborazione riguardanti lo stesso pool di specie che formano il contenuto della Flora Stampata. Pertanto, la flora del territorio italiano viene presentata in due versioni, perfettamente corrispondenti l’una all’altra, di cui la prima è su carta stampata, secondo le procedure convenzionali, e può venire utilizzata solamente mediante la lettura, mentre la Flora Digitale è costituita da un complesso di descrizioni, immagini e utilità operative. L’informazione contenuta nelle due Flore è identica, ma tra le due esiste una differenza essenziale; nella Flora Stampata la posizione del lettore è di una sostanziale passività, mentre la Flora Digitale apre possibilità praticamente infinite per attività di carattere creativo. La struttura duale, con la combinazione di due differenti tipi di approccio, costituisce una novità assoluta di questa nuova Flora d’Italia.

La collaborazione tra me, come Autore della Flora Stampata, e gli amici Guarino e La Rosa, come Autori della Flora Digitale non è il frutto di un accordo preliminare, ma è nata come effetto della sinergia, sviluppata tra noi nel corso della realizzazione dell’opera. Dapprima, si pensava a una normale collezione di immagini da consultare in maniera occasionale, poi si è sviluppata, in maniera del tutto spontanea, la fondamentale partecipazione di molti studiosi dell’ambiente naturale, tanto precisi quanto modesti, arrivando a una copertura del territorio che altrimenti sarebbe stata impensabile. Per quanto mi riguarda, ho largamente usato la Flora Digitale per la preparazione dei testi, ma senza arrivare ad approfittare completamente delle sue grandi opportunità, perché questo avrebbe portato a un livello di approfondimento che supera largamente le possibilità di un’opera stampabile. Qui si pone il problema: si può considerare sicuro che l’identificazione delle immagini fotografate corrisponda esattamente alle specie descritte nel testo stampato? In realtà, un controllo completo delle immagini avrebbe richiesto un impegno superiore alle mie possibilità, ma quello che ho visto mi dà la tranquillità che si tratti di materiale di prima qualità e, al momento, del più ricco e completo repertorio di informazioni digitali sulla flora italiana.

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Collaboratori

Per trattamento monografico di gruppi tassonomici o collaborazione su temi specifici Ardenghi N. (Festuca) Banfi E. (Poaceae) Barberis G. (Cerastium) Bartolucci F. (Thymus) Brullo S. (Allium, Limonium etc. – vedi testo successivo) Camarda I. (Colchicum) Casazza G. (Moehringia) Colasante M. (Iridaceae) Costalonga S. (Luzula pedemontana, Poa hybrida) Cristofolini G. (Cytisus, Pulmonaria) Danin A. (Capparis) Desfayes M. (molti gruppi di idrofite) Di Pietro R. (Sesleria) Domina G. (Orobanche, Portulaca) Dunkel F. (Ranunculus gr. auricomus) Feoli Chiapella L. (Genisteae) Festi F. (Alchemilla) Fior S. (Aquilegia) Fischer M.A. (Paederota, Veronica, Wulfenia) Foggi B. (Festuca) Fridlender A. (Arum, Colchicum) Frignani F. (Romulea) Galasso G. (Polygonaceae p. max. p.) Gallo L. (Agave, Yucca, Crassulaceae) Garbari F. (Hyacinthus, Brimeura, Bellevalia, Muscari, Muscarimia, Ornithogalum s.l.) Gargano M.L. (Tamarix) Gottschlich G. (Hieracium, Pilosella) Grunanger P. (Orchidaceae) Guarino R. (Allium, Limonium etc., – vedi testo successivo) Guiggi A. (Cactaceae) Iamonico D. (Amaranthaceae-Amaranthoideae, Chenopodium, Atriplex, Asteraceae) Iberite M. (Arthrocnemum, Salicornia, Sarcocornia) Iiriti L. (Romulea) Lattanzi E. (Rosa)

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Lo Presti R.M. (Anthemideae) Lucchese F. (Crepis p.p.) Mandracchia G. (Tamarix) Marchetti D. (Pteridophyta, Tritonia, Aquilegia, Fumana) Marhold K. (Cardamine) Martini F. (Salix, Aconitum p.p.) Minuto L. (Moehringia) Moraldo B. (Stipa) Nardi E. (Aquilegia) Oberprieler C. (Anthemideae) Pagitz K. (Rubus) Paiero G. (Salix) Parolo G. (Festuca) Passalacqua N. (Paeonia) Peccenini S. (Erysimum) Peruzzi L. (Fritillaria, Gagea, Ornithogalum s.l., Sternbergia, Lentibulariaceae etc.) Pignatti G. (Acacia, Eucalyptus) Poldini L. (Helleborus) Raffaelli M. (Polygonum s.s., Biscutella) Rossi G. (Festuca) Saiani D. (Callitriche) Selvi F. (Boraginaceae, Alyssum) Soldano A. (Oenothera) Starmühler W. (Aconitum) Stinca A. (Apiaceae, Oxalis) Tarquini F. (Romulea p.p.) Tison J.M. (Gagea, Ornithogalum s.l.) Tornadore N. (Ornithogalum s.l.) Troìa A. (Cytisus, Sedum) Venturella G. (Tamarix) Verloove F. (Eleocharis, Juncus) Vogt R. (Anthemideae p.p.) Zanotti E. (descrizioni originali di varie neofite) Zidorn Ch. (Leontodon, Scorzoneroides) Zozomvá Lihová J. (Cardamine) Più in particolare, i generi riveduti da Brullo S. e Guarino R. sono i seguenti: Adenocarpus, Allium, Armeria, Limonium, Salsola, Suaeda, Halocnemum, Cremnophyton, Hyoseris, Quercus.

Collaboratori

Inoltre, Brullo S. e Guarino R. hanno apportato svariate aggiunte/integrazioni ad altri generi, di cui è difficile tenere conto. Tra questi: Zannichellia, Silene gr. colorata e gr. velutina, Dianthus, Salix (limitatamente alla Sect. Pedicellata), Bituminaria; la sect. Calicotome del gen. Cytisus; Genista, Aurinia; Brassica, Hornungia revelierei, Helianthemum sicanorum, Ruta lamarmorae/ corsica, Acer, Myosotis sicula, Calamintha, Acinos, Linaria, Plantago, Cephalaria, Helichrysum, Logfia, Soliva, Centaurea gr. deusta. Per quanto riguarda l’apporto personale di R. Guarino alla redazione dei testi, oltre a collaborare all’attività di coordinamento redazionale, ha inserito innumerevoli integrazioni al paragrafo su “Preferenze ecologiche e fitosociologia”, in particolar modo con riferimento alle specie mediterranee.

Per la trattazione generalizzata di argomenti morfologici o funzionali Bianco M. (terpeni) De Lillis M. (terpeni) Grilli M. (piante allergeniche) Mazzeo G. (impollinazione) Nepi M. (impollinazione, riproduzione) Pacini E. (impollinazione, riproduzione) Winkel (botanica goetheana)

Per appunti territoriali e collaborazioni su argomenti singoli Alessandrini A. (Appennino Emiliano) Antonietti A. (Ossola) Bona I. (Prealpi Lombarde) Bovio M. (Val d’Aosta) Di Martino A. (Sicilia) Fenaroli F. (Prealpi Lombarde) Ferranti R. (Valtellina) Galasso G. (esotiche) Giordana F. (Acta Plantarum) Guarino R. (Lago di Garda, Tavole delle Famiglie) Gubellini L. (Marche) La Rosa M. (Tavole delle Famiglie) Lucchese F. (Lazio, Molise) Martini E. (Alpi Marittime) Martini F. (Endemismi Alpi Orientali) Mascagni A. (identificazione pronubi) Paglia S. (Lazio) Peccenini S. (Genova) Pellegrino G. (Alpi Cozie e Marittime)

Pietrosanti S. (Lazio) Poldini L. (Trieste, Friuli, Carnia) Prosser F. (Trentino) Raimondo F. (Sicilia) Rasetti F. (Orchidee) Semprini F. (Romagna) Tagliaferri F. (Bresciano) Zanotti E. (esotiche). Va poi ricordata la fattiva collaborazione dei responsabili di vari servizi delle Istituzioni nelle quali è stata sviluppata questa ricerca, collegata alla redazione della Flora, in particolare: • dr. A. Savoia-Ubrizsy del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Roma “La Sapienza” e M. Pierfranchi dell’Erbario; • dr. T. Babusci della Biblioteca dello stesso Dipartimento; • dr. Vidali M. dell’Erbario del Dipartimento di Botanica dell’Università di Trieste; • il personale della Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei, nel suo Direttore dr. M. Guardo e i bibliotecari dr. E. Antetomaso, dr. A. Romanello; • il prof. F. Raimondo, Direttore dell’Erbario dell’Università di Palermo, e i curatori e tecnici che mi hanno aiutato nella consultazione degli erbari di Palermo (G. Certa, G. di Martino, E. Gristina, G. Scafidi). Con questi nomi non si esaurisce la lista dei collaboratori: va ricordato il contributo essenziale di molti per la realizzazione della Flora Digitale (che viene dettagliato altrove) e l’appoggio costante di tanti amici, colleghi e anche – in senso più generale – cultori della Amabilis Scientia, senza il cui aiuto quest’opera non avrebbe potuto essere realizzata. Nota – Recentemente, cercando su Internet altre cose, sono arrivato a un gustoso scambio di messaggi riguardante la prima edizione di questa Flora: uno degli interlocutori spiegava che “per la prima edizione il Pignatti è stato aiutato da moltissimi specialisti” e l’altro rispondeva “allora Pignatti ha soltanto messo assieme i testi scritti da altri ...” – se fosse stato soltanto un lavoro di copia-incolla non ci avrei lavorato per 13 anni, osservo io. Per evitare simili malintesi, questa volta ho fatto un calcolo preciso: in questa seconda edizione, il 78% dei generi sono opera mia personale, mentre il 22% dei generi è redatto da specialisti (spesso si tratta di stranieri e in tal caso la traduzione è mia). Teniamo però presente che il valore di un contributo non si misura dalla quantità delle pagine, ma dal contenuto scientifico, che è altissimo, particolarmente nei generi trattati da specialisti, e per questo dobbiamo essere tutti riconoscenti verso i collaboratori.

XXXIII

Tavole sinottiche delle famiglie Riccardo Guarino e Marco La Rosa

Queste tavole hanno principalm. 2 obiettivi: riproporre i meravigliosi diagrammi fiorali di A.W. Eichler e dare un quadro almeno approssimativo del caleidoscopio di forme e colori delle piante vascolari, indigene e no, presenti in Italia. Il primo obiettivo è certamente raggiunto. L’età del Positivismo, spesso tacciata di rozzezza, ha prodotto questo e altri monumenti poetici. Temiamo invece di avere raggiunto solo in parte il secondo obiettivo. D’altronde, quale criterio poteva essere di guida? Le tavole presentano più di 1350 immagini. Se il criterio fosse stato stringentemente tassonomico, si sarebbe potuto scegliere un’immagine per ogni genere, visto che i generi sono circa altrettanti. Ma quale Linum, quale Euphorbia, quale Campanula sarebbero state privilegiate? E sarebbe stato giusto presentare immagini di piante visivamente simili ad altre e che, oltretutto, il comune lettore avrebbe ben poca probabilità di incontrare in tutta la sua vita? Piante, per esempio, come Pseudostellaria europea? E come comportarsi con le Apiaceae, nelle quali la diversità fenotipica risiede soprattutto nel frutto e nel portamento? Perché in questa galleria, per coerenza con i diagrammi fiorali di Eichler, ci sono soprattutto fiori, spesso in visione frontale.

La precedenza, in onore al primo obiettivo, è andata alle specie di cui abbiamo trovato i diagrammi fiorali. Poi, rimandando alla più robusta iconografia di novantamila immagini della Flora Digitale per dare maggior conto della diversità della flora d’Italia, ha vinto l’incanto e, qualche volta, anche la personale simpatia per qualche famiglia. L’ordine in cui vengono presentate le specie, a parte 3 o 4 casi dovuti a esigenze compositive, è quello sistematico adottato nei primi 3 volumi. Il nucleo originario dei testi trae la sua origine dalla revisione delle voci botaniche della Nuova Piccola Treccani compiuta da uno di noi (R.G.) tra il 2005 e il 2008, integrato dai numerosi e spesso sostanziali aggiornamenti imposti dal rapido avanzamento delle conoscenze a cui ha dato impulso, principalmente, l’Angiosperm Phylogeny Group. Bibliografia Bower F.O., The Ferns, Cambridge, 3 voll., 1923-1928. Eichler A.W., Blüthendiagramme, Lipsia, 2 voll., 1877. Hooker W.J., Species Filicum, Londra, 5 voll. 1846-1864. Kubitzki K. et al. (Eds.), The Families and Genera of Vascular Plants, voll. 1-14, Springer, Berlino, 1990-2016.

XXXV

Tavole sinottiche delle famiglie

1. Equisetaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Equisetales. Il monofiletismo delle E. si basa su caratteri morfologici quali la presenza di sporangiofori, le fg. disposte in verticilli e fuse in una guaina alla base, un sistema di scanalature verticali negli internodi dei f. L’unico gen. Equisetum è stato diviso in 2 sottogeneri (Equisetum e Hippochaete) che alcuni Autori riconoscono addirittura come gen. distinti. L’ibridaz. si verifica frequentem. tra specie appartenenti allo stesso sottogenere, ma non tra specie di sottogeneri diversi. Caratt. delle E. è il fatto che le spore, pur essendo morfologicam. uguali, sono fisiologicam. differenti e tali sono sessualm., e danno origine perciò a gametofiti 7 e 6. Esse inoltre sono fornite di 2 appendici nastriformi, dette “elatéri”, che si aprono e si chiudono in rapporto al grado di umidità dell’ambiente. Il protallo è epigeo, dorso-ventrale, per lo più dioico. L’apparato vegetativo consta di un rz. che sviluppa f. aerei articolati, con fg. pluriverticillate, squamiformi, connate in modo da formare una guaina. Il gen. conta ca. 30 specie, diffuse sopra gran parte del globo, di norma nei luoghi umidi.

Equisetum variegatum

Equisetum sylvaticum

(M. La Rosa)

(M. Broglio)

5. Ophioglossaceae

di loro, oppure di gruppi isolati di tracheidi: manca l’accrescimento secondario; le fg. sono lineari o squamiformi, uninervie, alterne o verticillate; sporofilli poco diversi dai trofofilli; protalli di vario aspetto, tuberiformi etc., privi di clorofilla, e allora più spesso saprofiti, o verdi e autotrofi, sempre però con micorriza endotrofica. Il monofiletismo delle L. si basa sugli sporangi a forma di rene. Lo sporangio si apre attraverso una fessura trasversale che lo divide in 2 parti. Tradizionalm. trattata come una fam. costituita soltanto dai 2 gen. Lycopodium e Phylloglossum, nella moderna sistematica cladistica viene estesa a 15 gen. tra cui Diphasiastrum, Huperzia, Lycopodiella, Phlegmariurius. Nonostante siano cosmop., raram. costituiscono un elemento prevalente nelle comunità vegetali. Al contrario, durante il Carbonifero questa fam. dominava la vegetaz., con alberi che raggiungevano anche i 40 m di altezza.

Huperzia selago

Lycopodiella inundata

(R. Bernardello)

(R. Bernardello)

Lycopodium annotinum

Diphasiastrum alpinum

(M. Broglio)

(G. Pallavicini)

spore piccole. I protalli sono microscopici e quello 6 rimane racchiuso nella spora, la quale si apre solo all’apice per rendere possibile la fecondaz. Sembra che le S., sebbene maggiorm. simili alle Licopodiacee dal punto di vista morfologico, siano filogeneticam. più affini alle Isoetacee, sulla base dell’eterosporia e delle fg. ligulate. La fam. comprende il solo gen. Selaginella con 700 specie, quasi tutte tropic. In It. vivono 3 specie che crescono nei luoghi ombrosi. Alcune selaginelle esotiche si coltivano come piante da serra o d’appartamento. Certe specie delle regioni tropic. con una stagione secca presentano un adattamento xerofitico: in ambiente secco ripiegano i rami verso il centro della pianta, impedendo così il disseccamento dei rami più giovani, e li ridistendono se inumidite (rosa di Gerico).

Selaginella selaginoides

Selaginella denticulata

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Isoetes duriei (R. Bernardello)

5. Ophioglossaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Ophioglossales. Felci eusporangiate caratterizz. da protallo ipogeo, di lunga durata, spesso in simbiosi col micelio di un fungo; rz. emettente una o poche fg. per ogni periodo vegetativo; la fg. è divisa in 2 parti, una sterile e l’altra fertile: la prima consta di una lamina semplice o divisa, la fertile risulta di uno o più segmenti con sporangi marginali. Le O. sono state studiate da un punto di vista filogenetico attraverso l’uso di tecniche molecolari sul DNA dei cloroplasti. La relaz. filogenetica con le altre fam. di felci eusporangiate, Botrychiaceae e Marattiaceae, è incerta ed è stata proposta l’ipotesi che O. e Botrychiaceae formino un sister group con le Psilotaceae.

4. Isoëtaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Isoetales. Un unico gen.: Isoetes. Piante perenni, per lo più acquatiche o anfibie, con f. breve, tuberiforme, che porta un ciuffo di fg. lineari, munite pr. la base della pag. sup. di un’appendice detta “ligula”. In una fossetta alla base int. della fg. si sviluppa, nelle fg. est., un macrosporangio con alcune macrospore, nelle fg. int. un microsporangio con molte microspore. Il protallo è rudimentale: spermi pluriciliati.

Ophioglossum lusitanicum Ophioglossum vulgatum (R. Bernardello)

(C. Marcenò)

3. Selaginellaceae E. arvense (R. Bernardello)

E. telmateia (R. Guarino)

2. Lycopodiaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Lycopodiales. Erbe perenni alte 5-20 cm, con f. di solito ramificato dicotomicam., con stele centr. il cui xilema consta di lamine vascolari disposte radialm. o parallele fra

XXXVI

Pteridofite appartenenti all’ordine delle Selaginellales. Il monofiletismo delle S. si basa sugli sporangi disposti alle asc. degli sporofilli. Le S. hanno f. delicati, ramificati a monopodio o dicotomici, solitam. appiattiti e reptanti, con fg. piccole, sparse o quadriseriate; le rd. si formano all’apice di piccoli rami detti “rizofori”. All’asc. di alcune fg. (sporofilli), raggruppate all’estremità dei rami e quindi costituenti un fi., si sviluppano gli sporangi che sono di 2 tipi: macro- e microsporangi, i primi con 4 grosse spore, i secondi con molte

Ophioglossum vulgatum: spiga e dettagli della spiga Isoetes histrix (L. Scuderi; A. Serafini Sauli)

(da Bower)

XXXVII

Tavole sinottiche delle famiglie

1. Equisetaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Equisetales. Il monofiletismo delle E. si basa su caratteri morfologici quali la presenza di sporangiofori, le fg. disposte in verticilli e fuse in una guaina alla base, un sistema di scanalature verticali negli internodi dei f. L’unico gen. Equisetum è stato diviso in 2 sottogeneri (Equisetum e Hippochaete) che alcuni Autori riconoscono addirittura come gen. distinti. L’ibridaz. si verifica frequentem. tra specie appartenenti allo stesso sottogenere, ma non tra specie di sottogeneri diversi. Caratt. delle E. è il fatto che le spore, pur essendo morfologicam. uguali, sono fisiologicam. differenti e tali sono sessualm., e danno origine perciò a gametofiti 7 e 6. Esse inoltre sono fornite di 2 appendici nastriformi, dette “elatéri”, che si aprono e si chiudono in rapporto al grado di umidità dell’ambiente. Il protallo è epigeo, dorso-ventrale, per lo più dioico. L’apparato vegetativo consta di un rz. che sviluppa f. aerei articolati, con fg. pluriverticillate, squamiformi, connate in modo da formare una guaina. Il gen. conta ca. 30 specie, diffuse sopra gran parte del globo, di norma nei luoghi umidi.

Equisetum variegatum

Equisetum sylvaticum

(M. La Rosa)

(M. Broglio)

5. Ophioglossaceae

di loro, oppure di gruppi isolati di tracheidi: manca l’accrescimento secondario; le fg. sono lineari o squamiformi, uninervie, alterne o verticillate; sporofilli poco diversi dai trofofilli; protalli di vario aspetto, tuberiformi etc., privi di clorofilla, e allora più spesso saprofiti, o verdi e autotrofi, sempre però con micorriza endotrofica. Il monofiletismo delle L. si basa sugli sporangi a forma di rene. Lo sporangio si apre attraverso una fessura trasversale che lo divide in 2 parti. Tradizionalm. trattata come una fam. costituita soltanto dai 2 gen. Lycopodium e Phylloglossum, nella moderna sistematica cladistica viene estesa a 15 gen. tra cui Diphasiastrum, Huperzia, Lycopodiella, Phlegmariurius. Nonostante siano cosmop., raram. costituiscono un elemento prevalente nelle comunità vegetali. Al contrario, durante il Carbonifero questa fam. dominava la vegetaz., con alberi che raggiungevano anche i 40 m di altezza.

Huperzia selago

Lycopodiella inundata

(R. Bernardello)

(R. Bernardello)

Lycopodium annotinum

Diphasiastrum alpinum

(M. Broglio)

(G. Pallavicini)

spore piccole. I protalli sono microscopici e quello 6 rimane racchiuso nella spora, la quale si apre solo all’apice per rendere possibile la fecondaz. Sembra che le S., sebbene maggiorm. simili alle Licopodiacee dal punto di vista morfologico, siano filogeneticam. più affini alle Isoetacee, sulla base dell’eterosporia e delle fg. ligulate. La fam. comprende il solo gen. Selaginella con 700 specie, quasi tutte tropic. In It. vivono 3 specie che crescono nei luoghi ombrosi. Alcune selaginelle esotiche si coltivano come piante da serra o d’appartamento. Certe specie delle regioni tropic. con una stagione secca presentano un adattamento xerofitico: in ambiente secco ripiegano i rami verso il centro della pianta, impedendo così il disseccamento dei rami più giovani, e li ridistendono se inumidite (rosa di Gerico).

Selaginella selaginoides

Selaginella denticulata

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Isoetes duriei (R. Bernardello)

5. Ophioglossaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Ophioglossales. Felci eusporangiate caratterizz. da protallo ipogeo, di lunga durata, spesso in simbiosi col micelio di un fungo; rz. emettente una o poche fg. per ogni periodo vegetativo; la fg. è divisa in 2 parti, una sterile e l’altra fertile: la prima consta di una lamina semplice o divisa, la fertile risulta di uno o più segmenti con sporangi marginali. Le O. sono state studiate da un punto di vista filogenetico attraverso l’uso di tecniche molecolari sul DNA dei cloroplasti. La relaz. filogenetica con le altre fam. di felci eusporangiate, Botrychiaceae e Marattiaceae, è incerta ed è stata proposta l’ipotesi che O. e Botrychiaceae formino un sister group con le Psilotaceae.

4. Isoëtaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Isoetales. Un unico gen.: Isoetes. Piante perenni, per lo più acquatiche o anfibie, con f. breve, tuberiforme, che porta un ciuffo di fg. lineari, munite pr. la base della pag. sup. di un’appendice detta “ligula”. In una fossetta alla base int. della fg. si sviluppa, nelle fg. est., un macrosporangio con alcune macrospore, nelle fg. int. un microsporangio con molte microspore. Il protallo è rudimentale: spermi pluriciliati.

Ophioglossum lusitanicum Ophioglossum vulgatum (R. Bernardello)

(C. Marcenò)

3. Selaginellaceae E. arvense (R. Bernardello)

E. telmateia (R. Guarino)

2. Lycopodiaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Lycopodiales. Erbe perenni alte 5-20 cm, con f. di solito ramificato dicotomicam., con stele centr. il cui xilema consta di lamine vascolari disposte radialm. o parallele fra

XXXVI

Pteridofite appartenenti all’ordine delle Selaginellales. Il monofiletismo delle S. si basa sugli sporangi disposti alle asc. degli sporofilli. Le S. hanno f. delicati, ramificati a monopodio o dicotomici, solitam. appiattiti e reptanti, con fg. piccole, sparse o quadriseriate; le rd. si formano all’apice di piccoli rami detti “rizofori”. All’asc. di alcune fg. (sporofilli), raggruppate all’estremità dei rami e quindi costituenti un fi., si sviluppano gli sporangi che sono di 2 tipi: macro- e microsporangi, i primi con 4 grosse spore, i secondi con molte

Ophioglossum vulgatum: spiga e dettagli della spiga Isoetes histrix (L. Scuderi; A. Serafini Sauli)

(da Bower)

XXXVII

Tavole sinottiche delle famiglie

12. Sinopteridaceae

6. Botrychiaceae

9. Hemionitidaceae

11. Adiantaceae

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Ophioglossales. Rz. corto, con numerose rd. abbastanza robuste. Fronde con guaina basale amplessicaule, generalm. solitarie, ma anche fino a 3 per individuo, costituite da un asse che inferiorm. sostiene una lamina sterile, divisa, e nella parte terminale una pannocchia di sporangi. Sporangi ± vicini ma liberi, globosi, con pareti spesse, privi di annulus. Spore trileti.

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Piante annuali o perenni, con rz. piccolo coperto di palee brune. Talvolta (come in Anogramma) il gametofito persiste alla base dello sporofito. Fronde fascicolate, snelle e gracili o compatte e spesse, 2-3 volte divise. Pseudoindusio e indusio mancanti. Sporangi a pareti sottili disposti lungo i nervi secondari delle pinnule, nel loro tratto terminale. Spore trileti.

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Un unico gen.: Adiantum, con ca. 200 specie delle regioni calde. Rz. strisciante, abbondantem. ricoperto di palee scure. Fronde sparse, con lamina delicata, assai suddivisa, con pinnule da ovato-flabellate a orbiculari, spesso dimidiate. Pseudoindusio cartilagineo, discontinuo. Indusio assente. Sori marginali costituiti da sporangi brevem. peduncolati a pareti sottili, con annulus. Spore trileti. Alcune specie si coltivano come piante ornam.

Osmunda regalis: sporangio e spora (da Bower)

Osmunda regalis (M. Broglio; M. La Rosa) Botrychium lunaria: pannocchia; dettagli della pannocchia e degli sporangi (da Bower)

Botrychium lunaria

Botrichium virginianum

(R. Guarino)

(S. Costalonga)

7. Osmundaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Osmundales. Rz. grosso, con anatomia molto peculiare (sifonostele ectofloica dictioxilica). Fronde grandi, mono- o bipinnate, prive di palee, con le fertili del tutto simili alle sterili tranne che nell’estremità sup., trasformata in ricca pannocchia sporangifera. Sporangi disposti lungo gli assi della pannocchia, vicini tra loro ma separati, grossi, appena pedicellati, con parete poco spessa e annulus solo accennato. Spore trileti, clorofillacee, molto numerose per ogni sporangio.

8. Pteridaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Felci leptosporangiate, per lo più umicole, di rado rupicole o epifite, con fronde divise, con sporangi allungati, riuniti in sori nudi o ricoperti dal margine rovesciato delle fg. (pseudoindusio). Il monofiletismo di questa fam. è tuttora oggetto di attiva discussione tra gli specialisti. Dati morfologici e molecolari hanno portato in tempi recenti a ri-delimitare la fam. in senso “restrittivo”, comprendendovi soltanto una decina di gen., per lo più tropic., da noi rappresentati dal solo gen. Pteris.

Pteris sp.: porzioni di pinna fertile (da Hooker)

Pteris cretica (R. Caminiti)

XXXVIII

Pteris vittata (R. Bernardello)

Anogramma leptophylla

Cosentinia vellea bivalens

(G. Musumarra)

(R. Guarino)

10. Cryptogrammaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Le C. sono diffuse nell’emisfero boreale e sono caratterizz. da rz. striscianti, fronde dimorfe molto suddivise, fascicolate, in cespi ricchissimi, le fertili (int.) più lunghe, prive di indusio (ma munite di pseudoindusio). Sori recati all’estremità dei nervi secondari della faccia abassiale delle pinnule; sporangi a pareti sottili, spore trileti. In It. è presente la sola specie Cryptogramma crispa.

Adiantum capillus-veneris: dettagli di lobi di pinna fertile; fronde (da Bower; M. Broglio)

12. Sinopteridaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Rz. cespitoso o brevem. strisciante, paleaceo. Fronde fascicolate o sparse, con stipite bruno da più corto a più lungo della lamina, che è 2-3 volte divisa e ha pag. inf. da glabra a pelosa o squamosa. Sori marginali o quasi, protetti da uno pseudoindusio costituito dal margine riflesso della fronda, che può essere scarioso. Sporangi a pareti sottili, con annulus longitudinale, interrotto. Spore trileti.

Cryptogramma crispa: sori e sporangio con annulus in rottura (da Bower)

Cheilanthes maderensis

Cheilanthes acrostica

(R. Bernardello)

(R. Bernardello)

segue

C. crispa: fronda sterile e fronda fertile (M. La Rosa)

XXXIX

Tavole sinottiche delle famiglie

12. Sinopteridaceae

6. Botrychiaceae

9. Hemionitidaceae

11. Adiantaceae

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Ophioglossales. Rz. corto, con numerose rd. abbastanza robuste. Fronde con guaina basale amplessicaule, generalm. solitarie, ma anche fino a 3 per individuo, costituite da un asse che inferiorm. sostiene una lamina sterile, divisa, e nella parte terminale una pannocchia di sporangi. Sporangi ± vicini ma liberi, globosi, con pareti spesse, privi di annulus. Spore trileti.

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Piante annuali o perenni, con rz. piccolo coperto di palee brune. Talvolta (come in Anogramma) il gametofito persiste alla base dello sporofito. Fronde fascicolate, snelle e gracili o compatte e spesse, 2-3 volte divise. Pseudoindusio e indusio mancanti. Sporangi a pareti sottili disposti lungo i nervi secondari delle pinnule, nel loro tratto terminale. Spore trileti.

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Un unico gen.: Adiantum, con ca. 200 specie delle regioni calde. Rz. strisciante, abbondantem. ricoperto di palee scure. Fronde sparse, con lamina delicata, assai suddivisa, con pinnule da ovato-flabellate a orbiculari, spesso dimidiate. Pseudoindusio cartilagineo, discontinuo. Indusio assente. Sori marginali costituiti da sporangi brevem. peduncolati a pareti sottili, con annulus. Spore trileti. Alcune specie si coltivano come piante ornam.

Osmunda regalis: sporangio e spora (da Bower)

Osmunda regalis (M. Broglio; M. La Rosa) Botrychium lunaria: pannocchia; dettagli della pannocchia e degli sporangi (da Bower)

Botrychium lunaria

Botrichium virginianum

(R. Guarino)

(S. Costalonga)

7. Osmundaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Osmundales. Rz. grosso, con anatomia molto peculiare (sifonostele ectofloica dictioxilica). Fronde grandi, mono- o bipinnate, prive di palee, con le fertili del tutto simili alle sterili tranne che nell’estremità sup., trasformata in ricca pannocchia sporangifera. Sporangi disposti lungo gli assi della pannocchia, vicini tra loro ma separati, grossi, appena pedicellati, con parete poco spessa e annulus solo accennato. Spore trileti, clorofillacee, molto numerose per ogni sporangio.

8. Pteridaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Felci leptosporangiate, per lo più umicole, di rado rupicole o epifite, con fronde divise, con sporangi allungati, riuniti in sori nudi o ricoperti dal margine rovesciato delle fg. (pseudoindusio). Il monofiletismo di questa fam. è tuttora oggetto di attiva discussione tra gli specialisti. Dati morfologici e molecolari hanno portato in tempi recenti a ri-delimitare la fam. in senso “restrittivo”, comprendendovi soltanto una decina di gen., per lo più tropic., da noi rappresentati dal solo gen. Pteris.

Pteris sp.: porzioni di pinna fertile (da Hooker)

Pteris cretica (R. Caminiti)

XXXVIII

Pteris vittata (R. Bernardello)

Anogramma leptophylla

Cosentinia vellea bivalens

(G. Musumarra)

(R. Guarino)

10. Cryptogrammaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Le C. sono diffuse nell’emisfero boreale e sono caratterizz. da rz. striscianti, fronde dimorfe molto suddivise, fascicolate, in cespi ricchissimi, le fertili (int.) più lunghe, prive di indusio (ma munite di pseudoindusio). Sori recati all’estremità dei nervi secondari della faccia abassiale delle pinnule; sporangi a pareti sottili, spore trileti. In It. è presente la sola specie Cryptogramma crispa.

Adiantum capillus-veneris: dettagli di lobi di pinna fertile; fronde (da Bower; M. Broglio)

12. Sinopteridaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Rz. cespitoso o brevem. strisciante, paleaceo. Fronde fascicolate o sparse, con stipite bruno da più corto a più lungo della lamina, che è 2-3 volte divisa e ha pag. inf. da glabra a pelosa o squamosa. Sori marginali o quasi, protetti da uno pseudoindusio costituito dal margine riflesso della fronda, che può essere scarioso. Sporangi a pareti sottili, con annulus longitudinale, interrotto. Spore trileti.

Cryptogramma crispa: sori e sporangio con annulus in rottura (da Bower)

Cheilanthes maderensis

Cheilanthes acrostica

(R. Bernardello)

(R. Bernardello)

segue

C. crispa: fronda sterile e fronda fertile (M. La Rosa)

XXXIX

Tavole sinottiche delle famiglie

18. Athyriaceae

continua

presente e fugace o rudimentale, talvolta persino mancante. Sporangi a pareti sottili, con annulus. Spore monoleti. A

Cheilanthes guanchica: pinnula fertile (da Hooker)

Notholaena marantae (M. Broglio)

15. Polypodiaceae

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Hymenophyllales. Piccole felci petrofile o epifitiche, rizomatose, con fronde intere o variam. divise, a lamina delicata, traslucida, di norma formata da un solo strato di cellule. Sori solitari, all’apice delle venature distali delle fronde. Sporangi a pareti sottili, con annulus obliquo, non interrotto. Spore trileti. Gametofito ramificato. La fam. conta 650 specie, distribuite in 4 gen. (scomposti, da alcuni Autori, in diversi altri), diffuse nelle foreste umide delle regioni calde; 3 sole specie si trovano nell’Eur. occid., di cui 2 (Hymenophyllum tunbrigense e Vandeboschia speciosa) anche in It.

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Felci leptosporangiate, comprendenti il gen. Polypodium, a cui sono ascritte specie erbacee, rizomatose, con fg. divise e sori circolari, abassiali (raram. marginali), nudi o ricoperti da uno pseudoindusio formato dal margine rovesciato delle fg. Spore monoleti. Si tratta di felci rupicole o epifite, legate ad habitat umicoli, spesso anche su opere murarie, ovunque si abbia accumulo di materia organica e ristagno idrico.

D

Polypodium cambricum (B. Petriglia;

P. vulgare

M. Broglio)

(M. La Rosa)

(G. Trombetti)

14. Hypolepidaceae

D

E

F

E

F

A, D) Asplenium viride (M. Broglio; R. Bernardello); B, E) A. onopteris (G. Pellegrino; R. Bernardello); C, F) A. septentrionale (R. Bernardello; M. Broglio) A, D) Thelypteris palustris (R. Bernardello; G. Pallavicini); B, E) Phegopteris connectilis (G. Pellegrino; M. Broglio); C, F) Oreopteris limbosperma (G. Pellegrino; R. Bernardello)

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Ca. 700 specie, la maggior parte tropic.: hanno fg. intere (es. Asplenium nidus, tropic., coltiv. nelle serre) o variam. divise, indusio univalve, sori lineari, intramarginali, disposti lungo i nervi lat. In It. 20 specie, per lo più montane e rupicole; frequenti A. trichomanes, A. adiantum-nigrum e A. ruta-muraria. Numerosi Autori attribuiscono alle A. il solo gen. Asplenium, altri preferiscono mantenere distinti, tra le A., i gen. Phyllitis, Loxoscaphe, Diellia, Ceterach e Camptosurus, che tuttavia si ibridano facilm. con rappresentanti del gen. Asplenium. A

XL

C

A

B

C

D

E

F

17. Aspleniaceae

Vandenboschia speciosa

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Felci con rz. molto lungo e ramificato, sotterraneo, scuro, fittam. coperto di peli ma privo di scaglie. Fronde sparse, molto grandi, suddivise. Lamina con margini revoluti. Sori marginali allungati, protetti da pseudoindusio. Spore trileti. In It. è comune Pteridium aquilinum, detta volgarm. felce aquilina, specie cosmop. frequente in boschi e radure; è indice di terreni umiferi; spesso infestante dei pascoli. La delimitaz. delle Hypolepidaceae rispetto alle Dennstaedtiaceae è ancora oggetto di discussione.

B

C

Pteridium aquilinum: pinnula fertile; dettaglio del bordo; habitus (M. La Rosa; da Bower; R. Bernardello)

13. Hymenophyllaceae

Hymenophyllum tunbrigense (R. Bernardello)

B

A

B

18. Athyriaceae

Polypodium vulgare: spora; habitus (da Bower; R. Guarino)

16. Thelypteridaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Rz. cespitoso o strisciante. Fronde fascicolate o sparse, provviste di peli aciculari grigiastri, unicellulari. Lamina 2 volte divisa. Sori circolari, posti al margine delle pinnule o tra questo e il nervo centr. Indusio

A, D) Asplenium ruta-muraria (G. Pellegrino; R. Bernardello); B, E) Ceterach officinarum (M. La Rosa; M. Broglio); C, F) Phyllitis scolopendrium (B. Petriglia; R. Caminiti)

A, Asplenium trichomanes: sori con annulus; B, Ceterach officinarum: coppia di pinne, una con le scaglie rimosse per evidenziare i sori (da Bower)

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Rz. corto o strisciante. Fronde sparse o fascicolate, di taglia medio-piccola o anche grande, con stipite da più corto a più lungo della lamina, che è almeno 2 volte divisa. Indusio mancante o rudimentale o bene sviluppato e di forma varia. Sori orbicolari o oblunghi. Sporangi a pareti sottili, con annulus. Spore monoleti.

XLI

Tavole sinottiche delle famiglie

18. Athyriaceae

continua

presente e fugace o rudimentale, talvolta persino mancante. Sporangi a pareti sottili, con annulus. Spore monoleti. A

Cheilanthes guanchica: pinnula fertile (da Hooker)

Notholaena marantae (M. Broglio)

15. Polypodiaceae

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Hymenophyllales. Piccole felci petrofile o epifitiche, rizomatose, con fronde intere o variam. divise, a lamina delicata, traslucida, di norma formata da un solo strato di cellule. Sori solitari, all’apice delle venature distali delle fronde. Sporangi a pareti sottili, con annulus obliquo, non interrotto. Spore trileti. Gametofito ramificato. La fam. conta 650 specie, distribuite in 4 gen. (scomposti, da alcuni Autori, in diversi altri), diffuse nelle foreste umide delle regioni calde; 3 sole specie si trovano nell’Eur. occid., di cui 2 (Hymenophyllum tunbrigense e Vandeboschia speciosa) anche in It.

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Felci leptosporangiate, comprendenti il gen. Polypodium, a cui sono ascritte specie erbacee, rizomatose, con fg. divise e sori circolari, abassiali (raram. marginali), nudi o ricoperti da uno pseudoindusio formato dal margine rovesciato delle fg. Spore monoleti. Si tratta di felci rupicole o epifite, legate ad habitat umicoli, spesso anche su opere murarie, ovunque si abbia accumulo di materia organica e ristagno idrico.

D

Polypodium cambricum (B. Petriglia;

P. vulgare

M. Broglio)

(M. La Rosa)

(G. Trombetti)

14. Hypolepidaceae

D

E

F

E

F

A, D) Asplenium viride (M. Broglio; R. Bernardello); B, E) A. onopteris (G. Pellegrino; R. Bernardello); C, F) A. septentrionale (R. Bernardello; M. Broglio) A, D) Thelypteris palustris (R. Bernardello; G. Pallavicini); B, E) Phegopteris connectilis (G. Pellegrino; M. Broglio); C, F) Oreopteris limbosperma (G. Pellegrino; R. Bernardello)

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Ca. 700 specie, la maggior parte tropic.: hanno fg. intere (es. Asplenium nidus, tropic., coltiv. nelle serre) o variam. divise, indusio univalve, sori lineari, intramarginali, disposti lungo i nervi lat. In It. 20 specie, per lo più montane e rupicole; frequenti A. trichomanes, A. adiantum-nigrum e A. ruta-muraria. Numerosi Autori attribuiscono alle A. il solo gen. Asplenium, altri preferiscono mantenere distinti, tra le A., i gen. Phyllitis, Loxoscaphe, Diellia, Ceterach e Camptosurus, che tuttavia si ibridano facilm. con rappresentanti del gen. Asplenium. A

XL

C

A

B

C

D

E

F

17. Aspleniaceae

Vandenboschia speciosa

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Felci con rz. molto lungo e ramificato, sotterraneo, scuro, fittam. coperto di peli ma privo di scaglie. Fronde sparse, molto grandi, suddivise. Lamina con margini revoluti. Sori marginali allungati, protetti da pseudoindusio. Spore trileti. In It. è comune Pteridium aquilinum, detta volgarm. felce aquilina, specie cosmop. frequente in boschi e radure; è indice di terreni umiferi; spesso infestante dei pascoli. La delimitaz. delle Hypolepidaceae rispetto alle Dennstaedtiaceae è ancora oggetto di discussione.

B

C

Pteridium aquilinum: pinnula fertile; dettaglio del bordo; habitus (M. La Rosa; da Bower; R. Bernardello)

13. Hymenophyllaceae

Hymenophyllum tunbrigense (R. Bernardello)

B

A

B

18. Athyriaceae

Polypodium vulgare: spora; habitus (da Bower; R. Guarino)

16. Thelypteridaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Rz. cespitoso o strisciante. Fronde fascicolate o sparse, provviste di peli aciculari grigiastri, unicellulari. Lamina 2 volte divisa. Sori circolari, posti al margine delle pinnule o tra questo e il nervo centr. Indusio

A, D) Asplenium ruta-muraria (G. Pellegrino; R. Bernardello); B, E) Ceterach officinarum (M. La Rosa; M. Broglio); C, F) Phyllitis scolopendrium (B. Petriglia; R. Caminiti)

A, Asplenium trichomanes: sori con annulus; B, Ceterach officinarum: coppia di pinne, una con le scaglie rimosse per evidenziare i sori (da Bower)

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Rz. corto o strisciante. Fronde sparse o fascicolate, di taglia medio-piccola o anche grande, con stipite da più corto a più lungo della lamina, che è almeno 2 volte divisa. Indusio mancante o rudimentale o bene sviluppato e di forma varia. Sori orbicolari o oblunghi. Sporangi a pareti sottili, con annulus. Spore monoleti.

XLI

Tavole sinottiche delle famiglie

25. Salviniaceae

sterili 1-2-fide, verdi, ovato-deltoidee a lanceolate; lamine fertili brunastre, con pinnule strettam. revolute. Indusio caduco. Sori solitam. orbicolari. Sporangi a pareti sottili, con annulus longitudinale costituito da 36-40 cellule con pareti fortem. ingrossate. Spore monoleti.

Cystopteris fragilis: scaglia; fronda (da Bower; M. Broglio)

Cystopteris alpina (R. Bernardello)

Matteuccia struthiopteris: dettagli di fronda fertile; habitus (da Bower; R. Bernardello)

Cystopteris montana

Athyrium filixfemina (M. Broglio)

(M. Broglio)

Gymnocarpium robertianum (M. La Rosa)

19. Woodsiaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Felci epilitiche decidue, con fronde allungate e pluripennate e rachide fogliare attraversato da 2 fasci vascolari lunulati, spesso con sfumature nerastre almeno alla base. Sori orbiculari, sviluppantisi nella porz. centr. o distale delle pinnule. Indusi presenti, a forma di coppa, o sostituiti da peli multicellulari arricciati (come in Woodsia). Alcuni Autori vi comprendono anche Athyriaceae e Onocleaceae.

21. Dryopteridaceae

A

XLII

(M. La Rosa)

Woodwardia radicans: pinne e sori (da Bower)

22. Nephrolepidaceae

24. Marsileaceae

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Rz. corto, con stoloni aerei tuberiferi e scaglie peltate, dorso-ventrali. Fronde fascicolate, omomorfe, pennate, di grande taglia. Sori orbicolari. Indusio orbiculare-reniforme o lunulato, bicolore. Sporangi a pareti sottili, con annulus. Spore monoleti.

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Salviniales. Piante appartenenti al gruppo delle felci Leptosporangiate, distribuite nelle aree temp. e tropic. Le M. non superano i 30 cm e crescono nell’acqua o nelle sue vicinanze, in suoli molto umidi. Hanno steli sottili e glabri, con fg. filiformi oppure con lamina suddivisa in 2 o 4 foglioline, simili a quelle del trifoglio. Le M. presentano le spore raggruppate in sori (ciascun soro comprende macro- e microsporangi) e racchiuse in uno sporocarpo indurito, a forma di fagiolo o pisello, portato su un corto peduncolo vicino o alla base del picciolo delle fg. La fam. comprende i gen. Marsilea, Pilularia e Regnellidium.

B

(da Bower; R. Bernardello)

23. Blechnaceae

(R. Bernardello)

Woodsia alpina (M. Broglio; R. Bernardello)

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Rz. robusto, eretto, con ramificaz. gracili, striscianti (falsi stoloni). Fronde fascicolate, dimorfe: lamine

Blechnum spicant

(R. Bernardello)

Nephrolepis cordifolia: pinna fertile e sori, habitus

(M. Broglio)

20. Onocleaceae

Dryopteris carthusiana

(M. Broglio)

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Felci caratterizz. da rz. corto, robusto, fronde fascicolate, di taglia medio-grande, con lamina 1-3 volte divisa, omomorfe o dimorfe. Sori orbicolari, senza pseudoindusio e con indusio reniforme o peltato. Sporangi a pareti sottili, con annulus. Spore monoleti.

A, Polystichum lonchitis; Cyrtomium B, P. lonchitis; P. aculeatum; P. braunii falcatum

Woodsia ilvensis: soro con sporangi rimossi, eccetto due (da Bower)

Dryopteris cambrensis

Dryopteris filix-mas: sori e sporangio (da Bower)

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Ca. 130 specie, quasi tutte tropic., caratterizz. da rz. robusto, breve, obliquo, fronde fascicolate, omomorfe o dimorfe, piuttosto coriacee, di taglia media o grande, 1-2 volte divise (raram. intere). Indusio lineare. Sori oblunghi o lineari, disposti in fila e paralleli agli assi delle pinne o delle pinnule. Sporangi a pareti sottili, con annulus longitudinale, solitam. interrotto. Spore monoleti. In It. sono spontanee Blechnum spicant e Woodwardia radicans. Varie specie esotiche si coltivano in serra.

Pilularia globulifera

Marsilea quadrifolia

(S. Costalonga)

(F. Pistoja)

25. Salviniaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Salviniales. Piccole piante acquatiche galleggianti, con fg. piuttosto larghe, ellittiche, in verticilli di 3, di cui una rivolta in basso, finem. laciniata in 8-18 segm., simili a rd. acquatiche (vere rd. mancano); alla base di queste fg. metamorfosate stanno riuniti in gruppi gli sporocarpi, ciascuno con un solo soro avvolto da un indusio; ogni soro contiene o solo microsporangi, numerosi, o solo macrosporangi, in minor numero; i primi hanno 64 microspore, mentre i secondi hanno un’unica macrospora; il gametofito 7 si sviluppa tutto dentro

XLIII

Tavole sinottiche delle famiglie

25. Salviniaceae

sterili 1-2-fide, verdi, ovato-deltoidee a lanceolate; lamine fertili brunastre, con pinnule strettam. revolute. Indusio caduco. Sori solitam. orbicolari. Sporangi a pareti sottili, con annulus longitudinale costituito da 36-40 cellule con pareti fortem. ingrossate. Spore monoleti.

Cystopteris fragilis: scaglia; fronda (da Bower; M. Broglio)

Cystopteris alpina (R. Bernardello)

Matteuccia struthiopteris: dettagli di fronda fertile; habitus (da Bower; R. Bernardello)

Cystopteris montana

Athyrium filixfemina (M. Broglio)

(M. Broglio)

Gymnocarpium robertianum (M. La Rosa)

19. Woodsiaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Felci epilitiche decidue, con fronde allungate e pluripennate e rachide fogliare attraversato da 2 fasci vascolari lunulati, spesso con sfumature nerastre almeno alla base. Sori orbiculari, sviluppantisi nella porz. centr. o distale delle pinnule. Indusi presenti, a forma di coppa, o sostituiti da peli multicellulari arricciati (come in Woodsia). Alcuni Autori vi comprendono anche Athyriaceae e Onocleaceae.

21. Dryopteridaceae

A

XLII

(M. La Rosa)

Woodwardia radicans: pinne e sori (da Bower)

22. Nephrolepidaceae

24. Marsileaceae

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Rz. corto, con stoloni aerei tuberiferi e scaglie peltate, dorso-ventrali. Fronde fascicolate, omomorfe, pennate, di grande taglia. Sori orbicolari. Indusio orbiculare-reniforme o lunulato, bicolore. Sporangi a pareti sottili, con annulus. Spore monoleti.

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Salviniales. Piante appartenenti al gruppo delle felci Leptosporangiate, distribuite nelle aree temp. e tropic. Le M. non superano i 30 cm e crescono nell’acqua o nelle sue vicinanze, in suoli molto umidi. Hanno steli sottili e glabri, con fg. filiformi oppure con lamina suddivisa in 2 o 4 foglioline, simili a quelle del trifoglio. Le M. presentano le spore raggruppate in sori (ciascun soro comprende macro- e microsporangi) e racchiuse in uno sporocarpo indurito, a forma di fagiolo o pisello, portato su un corto peduncolo vicino o alla base del picciolo delle fg. La fam. comprende i gen. Marsilea, Pilularia e Regnellidium.

B

(da Bower; R. Bernardello)

23. Blechnaceae

(R. Bernardello)

Woodsia alpina (M. Broglio; R. Bernardello)

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Rz. robusto, eretto, con ramificaz. gracili, striscianti (falsi stoloni). Fronde fascicolate, dimorfe: lamine

Blechnum spicant

(R. Bernardello)

Nephrolepis cordifolia: pinna fertile e sori, habitus

(M. Broglio)

20. Onocleaceae

Dryopteris carthusiana

(M. Broglio)

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Felci caratterizz. da rz. corto, robusto, fronde fascicolate, di taglia medio-grande, con lamina 1-3 volte divisa, omomorfe o dimorfe. Sori orbicolari, senza pseudoindusio e con indusio reniforme o peltato. Sporangi a pareti sottili, con annulus. Spore monoleti.

A, Polystichum lonchitis; Cyrtomium B, P. lonchitis; P. aculeatum; P. braunii falcatum

Woodsia ilvensis: soro con sporangi rimossi, eccetto due (da Bower)

Dryopteris cambrensis

Dryopteris filix-mas: sori e sporangio (da Bower)

Pteridofite appartenenti all’ord. delle Polypodiales. Ca. 130 specie, quasi tutte tropic., caratterizz. da rz. robusto, breve, obliquo, fronde fascicolate, omomorfe o dimorfe, piuttosto coriacee, di taglia media o grande, 1-2 volte divise (raram. intere). Indusio lineare. Sori oblunghi o lineari, disposti in fila e paralleli agli assi delle pinne o delle pinnule. Sporangi a pareti sottili, con annulus longitudinale, solitam. interrotto. Spore monoleti. In It. sono spontanee Blechnum spicant e Woodwardia radicans. Varie specie esotiche si coltivano in serra.

Pilularia globulifera

Marsilea quadrifolia

(S. Costalonga)

(F. Pistoja)

25. Salviniaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Salviniales. Piccole piante acquatiche galleggianti, con fg. piuttosto larghe, ellittiche, in verticilli di 3, di cui una rivolta in basso, finem. laciniata in 8-18 segm., simili a rd. acquatiche (vere rd. mancano); alla base di queste fg. metamorfosate stanno riuniti in gruppi gli sporocarpi, ciascuno con un solo soro avvolto da un indusio; ogni soro contiene o solo microsporangi, numerosi, o solo macrosporangi, in minor numero; i primi hanno 64 microspore, mentre i secondi hanno un’unica macrospora; il gametofito 7 si sviluppa tutto dentro

XLIII

Tavole sinottiche delle famiglie alla spora e si apre solo per lasciare liberi gli spermi; quello 6 nel suo sviluppo lacera la parete della spora e quella del soro. La fam. conta il solo gen. Salvinia con 12 specie, per lo più annue, la maggior parte dell’Amer. e dell’Afr.; Salvinia natans, detta “erba pesce”, dell’Eur. e dell’Asia temperate, si trova nelle acque ferme o debolm. fluenti, rara in It.

Salvinia sp.: microsporangio (da Bower)

30. Taxaceae

27. Pinaceae

28. Taxodiaceae

Gimnosperme appartenenti all’ord. delle Pinales. Comprende alberi, raram. arbusti, con fg. aghiformi, ascritti a 230 specie, quasi tutte dell’emisfero boreale. Piante monoiche, con coni a scaglie spiralate, le 6 legnose, le 7 paleacee. Impollinaz. anemocora, dispersione anemocora e/o zoocora. La fam. si divide in 4 sottofamiglie, distinte in base alle morfologie fogliari e degli apparati riproduttivi.

Gimnosperme appartenenti all’ord. delle Pinales. Alberi monoici con fg. squamiformi spiralate o aghiformi alternate. Vi sono tradizionalm. ascritte numerose specie, diffusam. coltiv. nei giardini, appartenenti a gen. quali Cryptomeria, Sciadopitys, Sequoia, Taxodium. Studi recenti hanno dimostrato che gran parte di questi vanno ascritti alle Cupressaceae, a eccez. di Sciadopitys, gen. filogeneticam. molto isolato, per il quale è stata istituita la fam. delle Sciadopityaceae.

Juniperus communis: diagramma dell’inflor.

Juniperus sibirica (M. La Rosa)

(da Eichler)

Salvinia natans (D. Saiani)

26. Azollaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Salviniales. Eterosporee leptosporangiate, comprendenti 7 specie diffuse nelle zone temp. e tropic. del globo. Si tratta di piccole erbe galleggianti sulle acque lente o stagnanti, con f. molto ramificato, nascosto da fitte fg. squamiformi, disposte in 2 serie; alla faccia inf. il f. emette numerose rd. da traslucide a bruno-nerastre, non ramificate, emesse in corrispondenza di ciascuna ramificaz. del f. Biologicam. interessante è la presenza di un’alga azzurra (Anabaena azollae) in una cavità che esiste nella fg. e che comunica con l’est., in quanto si tratta di un singolare tipo di simbiosi. La riproduz. avviene efficacem. soprattutto per via vegetativa, per frammentaz. ascellare.

Picea abies (M. Broglio)

Larix decidua (R. Guarino) Sequoia sempervirens

Taxodium distichum

(S. Costalonga; A. Moro)

(I. Merlo)

29. Cupressaceae

Pinus pinea (M. La Rosa)

Pinus calabrica: prospetto e diagramma di un fiore 6 (da Eichler)

Pinus mugo (G. Pallavicini)

Pinus leucodermis (I. Merlo)

Gimnosperme appartenenti all’ord. delle Pinales. Alberi o arbusti monoici o dioici con fg. squamiformi, o aghiformi opposte o in verticilli di 3, monomorfe o dimorfe, spesso aghiformi negli stadi giovanili e aghiformi nei rami adulti. Coni 7 ascellari o terminali; coni 6 in prevalenza terminali, globosi o ovoidi, deiscenti o indeiscenti a maturità. Studi immunologici e delle sequenze di DNA hanno dimostrato la similarità tra questa fam. e la prec. In seguito a un’analisi cladistica condotta negli anni Novanta del secolo scorso, è stata proposta l’inclusione delle Taxodiaceae nelle C. Tra i caratteri sinapomorfi della fam. così definita vi sono la fusione di brattee e squame dei coni, i semi con ali lat., la presenza di 2 o più microsporangi nei microsporofilli e di 2 o più semi per ogni squama del cono.

Juniperus sabina: inflor.; rami e frutti (da Eichler; M. Broglio)

30. Taxaceae Gimnosperme appartenenti all’ord. delle Pinales. Alberi o arbusti ramosi, sempreverdi, con fg. lineari-lanceolate spiralate, anche se spesso la disposiz. appare “pettinata” (come in Taxus) per effetto di una curvatura basale. Fi. staminiferi solitari o in piccole spighe all’asc. di una fg.; stami a scudo, con 2-8 sacchi pollinici; fi. ovuliferi su piccoli rametti, con un ovulo terminale. Il monofiletismo delle T. è sostenuto da caratteri morfologici sinapomorfi quali l’ovulo solitario e l’arillo, rivestimento carnoso e vivacem. colorato del seme che serve alla disseminaz. endozoocora. Alcuni sistematici hanno proposto di rimuovere tale fam. dalle Conifere in quanto sprovvista del tipico cono (o strobilo), ma studi morfologici, anatomici, embriologici e chimici confermano l’appartenenza delle T. alle Coniferofite. L’analisi filogenetica delle T. permette di distinguere 2 cladi all’int. del gruppo, uno comprendente i gen. Austrotaxus, Pseudotaxus e Taxus, l’altro Amentotaxus e Torreya, quest’ultimo con fg. contenenti canali resiniferi.

Azolla filiculoides: A, megasporangio prima della rottura dell’indusio, in sezione, e dopo la rottura dell’indusio (da Bower); habitus (N.G. Passalacqua)

Pinus brutia (A., C. e G. Peroni)

XLIV

Pinus cembra (A. Mascagni)

Cupressus sempervirens

Thuja occidentalis

(M. La Rosa)

(G. Bellone)

Taxus baccata: A, diagramma fiorale 6 e arillo (da Eichler; G. Pellegrino)

XLV

Tavole sinottiche delle famiglie alla spora e si apre solo per lasciare liberi gli spermi; quello 6 nel suo sviluppo lacera la parete della spora e quella del soro. La fam. conta il solo gen. Salvinia con 12 specie, per lo più annue, la maggior parte dell’Amer. e dell’Afr.; Salvinia natans, detta “erba pesce”, dell’Eur. e dell’Asia temperate, si trova nelle acque ferme o debolm. fluenti, rara in It.

Salvinia sp.: microsporangio (da Bower)

30. Taxaceae

27. Pinaceae

28. Taxodiaceae

Gimnosperme appartenenti all’ord. delle Pinales. Comprende alberi, raram. arbusti, con fg. aghiformi, ascritti a 230 specie, quasi tutte dell’emisfero boreale. Piante monoiche, con coni a scaglie spiralate, le 6 legnose, le 7 paleacee. Impollinaz. anemocora, dispersione anemocora e/o zoocora. La fam. si divide in 4 sottofamiglie, distinte in base alle morfologie fogliari e degli apparati riproduttivi.

Gimnosperme appartenenti all’ord. delle Pinales. Alberi monoici con fg. squamiformi spiralate o aghiformi alternate. Vi sono tradizionalm. ascritte numerose specie, diffusam. coltiv. nei giardini, appartenenti a gen. quali Cryptomeria, Sciadopitys, Sequoia, Taxodium. Studi recenti hanno dimostrato che gran parte di questi vanno ascritti alle Cupressaceae, a eccez. di Sciadopitys, gen. filogeneticam. molto isolato, per il quale è stata istituita la fam. delle Sciadopityaceae.

Juniperus communis: diagramma dell’inflor.

Juniperus sibirica (M. La Rosa)

(da Eichler)

Salvinia natans (D. Saiani)

26. Azollaceae Pteridofite appartenenti all’ord. delle Salviniales. Eterosporee leptosporangiate, comprendenti 7 specie diffuse nelle zone temp. e tropic. del globo. Si tratta di piccole erbe galleggianti sulle acque lente o stagnanti, con f. molto ramificato, nascosto da fitte fg. squamiformi, disposte in 2 serie; alla faccia inf. il f. emette numerose rd. da traslucide a bruno-nerastre, non ramificate, emesse in corrispondenza di ciascuna ramificaz. del f. Biologicam. interessante è la presenza di un’alga azzurra (Anabaena azollae) in una cavità che esiste nella fg. e che comunica con l’est., in quanto si tratta di un singolare tipo di simbiosi. La riproduz. avviene efficacem. soprattutto per via vegetativa, per frammentaz. ascellare.

Picea abies (M. Broglio)

Larix decidua (R. Guarino) Sequoia sempervirens

Taxodium distichum

(S. Costalonga; A. Moro)

(I. Merlo)

29. Cupressaceae

Pinus pinea (M. La Rosa)

Pinus calabrica: prospetto e diagramma di un fiore 6 (da Eichler)

Pinus mugo (G. Pallavicini)

Pinus leucodermis (I. Merlo)

Gimnosperme appartenenti all’ord. delle Pinales. Alberi o arbusti monoici o dioici con fg. squamiformi, o aghiformi opposte o in verticilli di 3, monomorfe o dimorfe, spesso aghiformi negli stadi giovanili e aghiformi nei rami adulti. Coni 7 ascellari o terminali; coni 6 in prevalenza terminali, globosi o ovoidi, deiscenti o indeiscenti a maturità. Studi immunologici e delle sequenze di DNA hanno dimostrato la similarità tra questa fam. e la prec. In seguito a un’analisi cladistica condotta negli anni Novanta del secolo scorso, è stata proposta l’inclusione delle Taxodiaceae nelle C. Tra i caratteri sinapomorfi della fam. così definita vi sono la fusione di brattee e squame dei coni, i semi con ali lat., la presenza di 2 o più microsporangi nei microsporofilli e di 2 o più semi per ogni squama del cono.

Juniperus sabina: inflor.; rami e frutti (da Eichler; M. Broglio)

30. Taxaceae Gimnosperme appartenenti all’ord. delle Pinales. Alberi o arbusti ramosi, sempreverdi, con fg. lineari-lanceolate spiralate, anche se spesso la disposiz. appare “pettinata” (come in Taxus) per effetto di una curvatura basale. Fi. staminiferi solitari o in piccole spighe all’asc. di una fg.; stami a scudo, con 2-8 sacchi pollinici; fi. ovuliferi su piccoli rametti, con un ovulo terminale. Il monofiletismo delle T. è sostenuto da caratteri morfologici sinapomorfi quali l’ovulo solitario e l’arillo, rivestimento carnoso e vivacem. colorato del seme che serve alla disseminaz. endozoocora. Alcuni sistematici hanno proposto di rimuovere tale fam. dalle Conifere in quanto sprovvista del tipico cono (o strobilo), ma studi morfologici, anatomici, embriologici e chimici confermano l’appartenenza delle T. alle Coniferofite. L’analisi filogenetica delle T. permette di distinguere 2 cladi all’int. del gruppo, uno comprendente i gen. Austrotaxus, Pseudotaxus e Taxus, l’altro Amentotaxus e Torreya, quest’ultimo con fg. contenenti canali resiniferi.

Azolla filiculoides: A, megasporangio prima della rottura dell’indusio, in sezione, e dopo la rottura dell’indusio (da Bower); habitus (N.G. Passalacqua)

Pinus brutia (A., C. e G. Peroni)

XLIV

Pinus cembra (A. Mascagni)

Cupressus sempervirens

Thuja occidentalis

(M. La Rosa)

(G. Bellone)

Taxus baccata: A, diagramma fiorale 6 e arillo (da Eichler; G. Pellegrino)

XLV

Tavole sinottiche delle famiglie

35. Lauraceae

30/b. Ginkgoaceae

33. Ceratophyllaceae

Gimnosperme appartenenti all’ord. delle Ginkgoales. Una sola specie vivente: Ginkgo biloba. Le G. sono caratterizz. da una chioma ± asimmetrica e da una corteccia grigia e solcata. Le fg., dalla caratt. forma a ventaglio incisa nella parte med., presentano numerose venature divise dicotomicam. e con un certo numero di anastomosi. Le strutture riproduttive 6 sono costituite da una coppia di ovuli su un peduncolo, inserito a sua volta su un rametto di 4-6 cm, detto brachiblasto. Oltre ai brachiblasti, che portano fg. e strutture riproduttive, la chioma delle G. comprende rami con fg. che si allungano normalm., i macroblasti. Le G., come le altre Gimnosperme, presentano una riproduz. che procede molto lentam., e dal momento dell’impollinaz. a quello della germinaz. del seme può passare più di un anno. L’impollinaz. ha luogo dall’inverno all’estate, e la fecondaz. si ha solo dopo 4-7 mesi, conseguentem. alla maturaz. dell’ovulo che avviene quando questo è staccato dalla pianta. Anche la maturaz. del seme si verifica a terra e dura a lungo.

Angiosperme basali appartenenti all’ord. delle Ceratophyllales. Erbe acquatiche con fg. in verticilli; fi. unisessuali spirociclici, apoclamidati con perianzio sepaloide di 12 (8-15) segm. nei fi. 7 e 9-10 nei 6; stami 10-20 (generalm.); ov. supero monocarpellare; fr. ad achenio. Polline portato dall’acqua. Gruppo ± cosmop.

Ginkgo biloba: diagramma dell’inflor. 6; inflor. 6 e 7 (da Eichler; G. Pellegrino)

Ephedra fragilis: diagramma del fiore 7 e del fiore 6

35. Lauraceae

Ephedra fragilis (S. Cambria)

Ephedra distachya (G. Cesca)

32. Nymphaeaceae Angiosperme basali appartenenti all’ord. delle Nymphaeales. Un centinaio di specie acquatiche o palustri, il cui monofiletismo è stato definitivam. dimostrato in recenti studi di citogenetica: hanno fg. di norma sommerse o natanti, con lacune aerifere e idioblasti meccanici; presentano inoltre fi. vistosi, di costituz. varia e spesso sono coltiv. nei giardini, in vasche o laghetti artificiali. Gen.: Cabomba, Nelumbo, Nuphar, Nymphaea, Victoria.

31. Ephedraceae Gimnosperme appartenenti all’ord. delle Gnetales. Un unico gen.: Ephedra, con ca. 50 specie in tutte le regioni temp. del mondo, escl. l’Australia. Le E. spesso crescono in ambienti secchi e assolati, come la steppa e il deserto, e possono raggiungere altitudini di 4000 m nelle Ande e sull’Himalaya. Sono apparentem. simili alle Equisetaceae per i f. fotosintetici e le piccole fg. La maggior parte delle specie sono dioiche, alcune monoiche. Coni 7 e 6 solitari o riuniti in fascetti in corrispondenza dei nodi. Il monofiletismo delle E. si basa sulla morfologia delle fg., simili a scaglie e fuse in una guaina alla base, che viene spesso persa precocem. dopo lo sviluppo.

Magnolia grandiflora: diagramma fior.; fiore (da Eichler; A. Moro)

(da Eichler)

Ceratophyllum demersum: A, dall’alto a sinistra, in senso orario: fiore 7, fiore 6, diagramma dell’apice dell’inflorescenza, sezioni del frutto, germoglio; B: habitus (da Eichler; S. Scortegagna)

34. Magnoliaceae Angiosperme basali appartenenti all’ord. delle Magnoliales. Le M. comprendono i 2 soli gen. Magnolia e Liriodendron, alberi o arbusti con fg. alterne, a margine intero e con stipole; fi. solitari, con ricettacolo allungato e perianzio di 6 o più tepali; gli stami sono numerosi, con filam. corti e spessi, poco differenziati dalle antere; i carpelli, solitam. in gran numero, sono disposti su un ricettacolo; il fr. è in gen. rappresentato da follicoli riuniti in infrutt. a pigna. Il monofiletismo della fam. è sostenuto sia dalla morfologia sia dalle sequenze di DNA.

Angiosperme basali appartenenti all’ord. delle Laurales. Si tratta di alberi o arbusti ampiam. distribuiti nelle regioni tropic. e subtropic., caratt. delle foreste umide dell’Amer. merid. e dell’Asia sud-orient. Le L. sono provviste di cellule sferiche diffuse (idioblasti oleiferi) contenenti oli aromatici terpenoidi e hanno fg. intere, senza stipole e solitam. alternate. I fi., unio bisessuali, solitam. con 6 tepali, hanno simmetria radiale e mostrano un ricettacolo concavo evidente. Gli stami possono essere da 3 a 12; le antere mostrano 2 o 4 lembi che si arricciano dalla base verso l’alto liberando il polline; i filam. sono associati spesso a una coppia di appendici odorose o producenti nettare, dette “staminodi”. Il gineceo è costituito da un solo carpello, con ov. supero e placentaz. apicale. Il fr. è una drupa o occasionalm. una bacca con un solo seme. Il monofiletismo della fam. è sostenuto sia dall’analisi morfologica sia dagli studi sul DNA. Da un punto di vista filogenetico le L. sembrano strettam. correlate alle Monimiaceae, dalle quali differiscono per le fg. intere e alternate, anziché opposte e dentate, e per avere un singolo carpello anziché numerosi. Gen. princip.: Cinnamomum (cannella), Persea (avocado), Laurus (alloro).

Nymphaea alba: diagramma fior.; fiore (da Eichler; S. Martelli)

Liriodendron tulipifera: diagramma fior.; fiore (da Eichler; G. Pellegrino)

Laurus nobilis: diagramma fior. del fiore 7; fiore 7 (da Eichler; M. La Rosa)

Nuphar lutea: diagramma fior.; fiore (da Eichler; S. Atzori)

XLVI

XLVII

Tavole sinottiche delle famiglie

35. Lauraceae

30/b. Ginkgoaceae

33. Ceratophyllaceae

Gimnosperme appartenenti all’ord. delle Ginkgoales. Una sola specie vivente: Ginkgo biloba. Le G. sono caratterizz. da una chioma ± asimmetrica e da una corteccia grigia e solcata. Le fg., dalla caratt. forma a ventaglio incisa nella parte med., presentano numerose venature divise dicotomicam. e con un certo numero di anastomosi. Le strutture riproduttive 6 sono costituite da una coppia di ovuli su un peduncolo, inserito a sua volta su un rametto di 4-6 cm, detto brachiblasto. Oltre ai brachiblasti, che portano fg. e strutture riproduttive, la chioma delle G. comprende rami con fg. che si allungano normalm., i macroblasti. Le G., come le altre Gimnosperme, presentano una riproduz. che procede molto lentam., e dal momento dell’impollinaz. a quello della germinaz. del seme può passare più di un anno. L’impollinaz. ha luogo dall’inverno all’estate, e la fecondaz. si ha solo dopo 4-7 mesi, conseguentem. alla maturaz. dell’ovulo che avviene quando questo è staccato dalla pianta. Anche la maturaz. del seme si verifica a terra e dura a lungo.

Angiosperme basali appartenenti all’ord. delle Ceratophyllales. Erbe acquatiche con fg. in verticilli; fi. unisessuali spirociclici, apoclamidati con perianzio sepaloide di 12 (8-15) segm. nei fi. 7 e 9-10 nei 6; stami 10-20 (generalm.); ov. supero monocarpellare; fr. ad achenio. Polline portato dall’acqua. Gruppo ± cosmop.

Ginkgo biloba: diagramma dell’inflor. 6; inflor. 6 e 7 (da Eichler; G. Pellegrino)

Ephedra fragilis: diagramma del fiore 7 e del fiore 6

35. Lauraceae

Ephedra fragilis (S. Cambria)

Ephedra distachya (G. Cesca)

32. Nymphaeaceae Angiosperme basali appartenenti all’ord. delle Nymphaeales. Un centinaio di specie acquatiche o palustri, il cui monofiletismo è stato definitivam. dimostrato in recenti studi di citogenetica: hanno fg. di norma sommerse o natanti, con lacune aerifere e idioblasti meccanici; presentano inoltre fi. vistosi, di costituz. varia e spesso sono coltiv. nei giardini, in vasche o laghetti artificiali. Gen.: Cabomba, Nelumbo, Nuphar, Nymphaea, Victoria.

31. Ephedraceae Gimnosperme appartenenti all’ord. delle Gnetales. Un unico gen.: Ephedra, con ca. 50 specie in tutte le regioni temp. del mondo, escl. l’Australia. Le E. spesso crescono in ambienti secchi e assolati, come la steppa e il deserto, e possono raggiungere altitudini di 4000 m nelle Ande e sull’Himalaya. Sono apparentem. simili alle Equisetaceae per i f. fotosintetici e le piccole fg. La maggior parte delle specie sono dioiche, alcune monoiche. Coni 7 e 6 solitari o riuniti in fascetti in corrispondenza dei nodi. Il monofiletismo delle E. si basa sulla morfologia delle fg., simili a scaglie e fuse in una guaina alla base, che viene spesso persa precocem. dopo lo sviluppo.

Magnolia grandiflora: diagramma fior.; fiore (da Eichler; A. Moro)

(da Eichler)

Ceratophyllum demersum: A, dall’alto a sinistra, in senso orario: fiore 7, fiore 6, diagramma dell’apice dell’inflorescenza, sezioni del frutto, germoglio; B: habitus (da Eichler; S. Scortegagna)

34. Magnoliaceae Angiosperme basali appartenenti all’ord. delle Magnoliales. Le M. comprendono i 2 soli gen. Magnolia e Liriodendron, alberi o arbusti con fg. alterne, a margine intero e con stipole; fi. solitari, con ricettacolo allungato e perianzio di 6 o più tepali; gli stami sono numerosi, con filam. corti e spessi, poco differenziati dalle antere; i carpelli, solitam. in gran numero, sono disposti su un ricettacolo; il fr. è in gen. rappresentato da follicoli riuniti in infrutt. a pigna. Il monofiletismo della fam. è sostenuto sia dalla morfologia sia dalle sequenze di DNA.

Angiosperme basali appartenenti all’ord. delle Laurales. Si tratta di alberi o arbusti ampiam. distribuiti nelle regioni tropic. e subtropic., caratt. delle foreste umide dell’Amer. merid. e dell’Asia sud-orient. Le L. sono provviste di cellule sferiche diffuse (idioblasti oleiferi) contenenti oli aromatici terpenoidi e hanno fg. intere, senza stipole e solitam. alternate. I fi., unio bisessuali, solitam. con 6 tepali, hanno simmetria radiale e mostrano un ricettacolo concavo evidente. Gli stami possono essere da 3 a 12; le antere mostrano 2 o 4 lembi che si arricciano dalla base verso l’alto liberando il polline; i filam. sono associati spesso a una coppia di appendici odorose o producenti nettare, dette “staminodi”. Il gineceo è costituito da un solo carpello, con ov. supero e placentaz. apicale. Il fr. è una drupa o occasionalm. una bacca con un solo seme. Il monofiletismo della fam. è sostenuto sia dall’analisi morfologica sia dagli studi sul DNA. Da un punto di vista filogenetico le L. sembrano strettam. correlate alle Monimiaceae, dalle quali differiscono per le fg. intere e alternate, anziché opposte e dentate, e per avere un singolo carpello anziché numerosi. Gen. princip.: Cinnamomum (cannella), Persea (avocado), Laurus (alloro).

Nymphaea alba: diagramma fior.; fiore (da Eichler; S. Martelli)

Liriodendron tulipifera: diagramma fior.; fiore (da Eichler; G. Pellegrino)

Laurus nobilis: diagramma fior. del fiore 7; fiore 7 (da Eichler; M. La Rosa)

Nuphar lutea: diagramma fior.; fiore (da Eichler; S. Atzori)

XLVI

XLVII

Tavole sinottiche delle famiglie

42. Hydrocharitaceae

36. Aristolochiaceae Angiosperme basali appartenenti all’ord. delle Piperales. Fi. aploclamidi o omeoclamidi, spesso con odore cadaverico, per lo più con 6 stami, ov. infero, generalm. di 4÷6 carpelli, fr. a capsula. Sono erbe o piante legnose, spesso rampicanti, ornam. da giardino o da appartamento. Il legno di alcune specie è impiegato nella costruz. di strumenti musicali. Vi sono comprese 500 specie. Il monofiletismo delle A. è sostenuto dalla presenza di sepali connati molto vistosi e di acidi azotati, amari e dal colore giallo, nei tessuti. Un’affinità con le Monocotiledoni è suggerita dai fi. trimeri e dal tipo di elementi conduttori del floema. Gen. princip.: Asarum, Aristolochia, Thottea, Euglypha.

Asarum europaeum: diagramma fior.; habitus (da Eichler; G. Pellegrino; G. Pallavicini)

come adattamento alla vita pleustofitica. La monofilia delle A. è sostenuta sia dall’analisi delle sequenze di DNA, sia dalla morfologia, riguardante in particolare il tipo di inflor. Da un punto di vista evolutivo si suppone che le A. costituiscano una linea divergente distaccatasi precocem. dal resto delle fam. dell’ord. Alismatales. Saururus cernuus: diagramma fior., inflor. (da Eichler; A. Moro)

Tofieldia calyculata: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; L. Peruzzi)

38. Acoraceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Acorales, interpretate come le più ancestrali Monocotiledoni ancora in vita. Le A. differiscono dalle Araceae per l’assenza dei cristalli di ossalato di calcio e per avere cellule sferiche specializz. contenenti composti oleosi. Comprendono piante prevalentem. palustri, originarie dell’Asia. In It. si è naturalizz. il calamo aromatico (Acorus calamus), erba perenne con rz. strisciante, ramificato, fg. distiche inguainanti a forma di spada, alte anche più di un metro, inflor. spiciforme. Il rz. contiene una sostanza amara e un olio essenziale, essenza o olio di calamo, liquido giallo, di odore aromatico, comprendente diversi terpeni, usato come sudorifero per bagni stimolanti e frizioni antireumatiche, nella preparaz. di profumi etc.

41. Butomaceae Arum italicum (M. La Rosa)

Arum pictum (G. Bacchetta)

Helicodiceros muscivorus

Biarum dispar Arisarum vulgare

(G. Bacchetta)

(R. Guarino)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Piante delle regioni temp. e tropic., con fg. ensiformi, fi. ermafroditi, attinomorfi, spirociclici, trimeri, impollinaz. entomogama, carpelli concresciuti solo alla base, fr. a follicolo. Sono erbe palustri con tessuti aeriferi; fg. tutte basali, senza stipole.

(I. Merlo)

Butomus umbellatus: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

42. Hydrocharitaceae Aristolochia clematitis: diagramma fior.; habitus (da Eichler; M. Broglio)

37. Saururaceae Angiosperme basali appartenenti all’ord. delle Piperales. Fi. ermafroditi, aclamidati, 4-meri; fr. a capsula. Erbe perenni, aromatiche, con fg. alterne spiralate e stipole connate a formare una guaina e spesso fuse al picciolo. Piante originarie delle coste del Pacifico asiat. e americ., da noi solo introdotte.

XLVIII

Acorus calamus: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; S. Costalonga)

39. Araceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Piante erbacee perenni o annuali, in prevalenza terrestri, con rz. o tuberi, e piante rampicanti o epifite. I fi. sono ermafroditi o unisessuali con o senza perianzio, riuniti in inflor. semplice a spiga con asse carnoso (spadice) avvolta alla base da una brattea (spata). Il fr. è a bacca. Dal punto di vista istologico è da rilevare la frequenza nei parenchimi di peli int. intercellulari, di canali latticiferi etc. Le Lemnoidee offrono un esempio estrema riduz. di tutti gli apparati, interpretabile

Ambrosina bassii (R. Guarino) Lemna gibba (B. Petriglia)

40. Tofieldiaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Piante erbacee perenni, originarie delle regioni temp. dell’emisfero sett. e delle Ande; hanno fg. per lo più basali, lineari, e fi. piccoli, verdastri o giallastri, in racemi, carpelli quasi liberi e 3 stili. Vi appartengono i gen. Tofieldia, Triantha, Pleea, Harperocallis, Isidrogalvia; le 2 specie della flora europ. (Tofieldia calyculata e T. pusilla) vivono anche in It., nei prati umidi e nelle torbiere delle Alpi.

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Erbe natanti o sommerse nelle acque dolci e salse, con fi. di solito dioici, trimeri, con 2-15 carpelli. Il monofiletismo delle H. è sostenuto da caratteri morfologici quali l’ov. infero e il fr. che è una bacca, carnosa oppure no. La fam., nonostante sia monofiletica, mostra una grande eterogeneità nella morfologia e per questo alcuni Autori l’hanno suddivisa in 3-5 sottofamiglie. È interessante notare i diversi meccanismi di impollinaz. presenti nelle H. Alcuni gen., quali Blyxa, Egeria, Limnobium e Stratiotes, hanno fi. che rimangono sulla superficie dell’acqua per essere impollinati dagli insetti; in Enhalus, Lagarosiphon e Vallisneria, i fi. 7 si distaccano dalla pianta e galleggiano per venire a contatto con i fi. 6; in Elodea le antere esplodono diffondendo i granelli di polline sull’acqua; in Hydrilla il trasporto del polline è operato per mezzo dell’acqua o del vento; nei gen. Halophila e Thalassia l’impollinaz. avviene sott’acqua.

XLIX

Tavole sinottiche delle famiglie

42. Hydrocharitaceae

36. Aristolochiaceae Angiosperme basali appartenenti all’ord. delle Piperales. Fi. aploclamidi o omeoclamidi, spesso con odore cadaverico, per lo più con 6 stami, ov. infero, generalm. di 4÷6 carpelli, fr. a capsula. Sono erbe o piante legnose, spesso rampicanti, ornam. da giardino o da appartamento. Il legno di alcune specie è impiegato nella costruz. di strumenti musicali. Vi sono comprese 500 specie. Il monofiletismo delle A. è sostenuto dalla presenza di sepali connati molto vistosi e di acidi azotati, amari e dal colore giallo, nei tessuti. Un’affinità con le Monocotiledoni è suggerita dai fi. trimeri e dal tipo di elementi conduttori del floema. Gen. princip.: Asarum, Aristolochia, Thottea, Euglypha.

Asarum europaeum: diagramma fior.; habitus (da Eichler; G. Pellegrino; G. Pallavicini)

come adattamento alla vita pleustofitica. La monofilia delle A. è sostenuta sia dall’analisi delle sequenze di DNA, sia dalla morfologia, riguardante in particolare il tipo di inflor. Da un punto di vista evolutivo si suppone che le A. costituiscano una linea divergente distaccatasi precocem. dal resto delle fam. dell’ord. Alismatales. Saururus cernuus: diagramma fior., inflor. (da Eichler; A. Moro)

Tofieldia calyculata: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; L. Peruzzi)

38. Acoraceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Acorales, interpretate come le più ancestrali Monocotiledoni ancora in vita. Le A. differiscono dalle Araceae per l’assenza dei cristalli di ossalato di calcio e per avere cellule sferiche specializz. contenenti composti oleosi. Comprendono piante prevalentem. palustri, originarie dell’Asia. In It. si è naturalizz. il calamo aromatico (Acorus calamus), erba perenne con rz. strisciante, ramificato, fg. distiche inguainanti a forma di spada, alte anche più di un metro, inflor. spiciforme. Il rz. contiene una sostanza amara e un olio essenziale, essenza o olio di calamo, liquido giallo, di odore aromatico, comprendente diversi terpeni, usato come sudorifero per bagni stimolanti e frizioni antireumatiche, nella preparaz. di profumi etc.

41. Butomaceae Arum italicum (M. La Rosa)

Arum pictum (G. Bacchetta)

Helicodiceros muscivorus

Biarum dispar Arisarum vulgare

(G. Bacchetta)

(R. Guarino)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Piante delle regioni temp. e tropic., con fg. ensiformi, fi. ermafroditi, attinomorfi, spirociclici, trimeri, impollinaz. entomogama, carpelli concresciuti solo alla base, fr. a follicolo. Sono erbe palustri con tessuti aeriferi; fg. tutte basali, senza stipole.

(I. Merlo)

Butomus umbellatus: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

42. Hydrocharitaceae Aristolochia clematitis: diagramma fior.; habitus (da Eichler; M. Broglio)

37. Saururaceae Angiosperme basali appartenenti all’ord. delle Piperales. Fi. ermafroditi, aclamidati, 4-meri; fr. a capsula. Erbe perenni, aromatiche, con fg. alterne spiralate e stipole connate a formare una guaina e spesso fuse al picciolo. Piante originarie delle coste del Pacifico asiat. e americ., da noi solo introdotte.

XLVIII

Acorus calamus: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; S. Costalonga)

39. Araceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Piante erbacee perenni o annuali, in prevalenza terrestri, con rz. o tuberi, e piante rampicanti o epifite. I fi. sono ermafroditi o unisessuali con o senza perianzio, riuniti in inflor. semplice a spiga con asse carnoso (spadice) avvolta alla base da una brattea (spata). Il fr. è a bacca. Dal punto di vista istologico è da rilevare la frequenza nei parenchimi di peli int. intercellulari, di canali latticiferi etc. Le Lemnoidee offrono un esempio estrema riduz. di tutti gli apparati, interpretabile

Ambrosina bassii (R. Guarino) Lemna gibba (B. Petriglia)

40. Tofieldiaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Piante erbacee perenni, originarie delle regioni temp. dell’emisfero sett. e delle Ande; hanno fg. per lo più basali, lineari, e fi. piccoli, verdastri o giallastri, in racemi, carpelli quasi liberi e 3 stili. Vi appartengono i gen. Tofieldia, Triantha, Pleea, Harperocallis, Isidrogalvia; le 2 specie della flora europ. (Tofieldia calyculata e T. pusilla) vivono anche in It., nei prati umidi e nelle torbiere delle Alpi.

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Erbe natanti o sommerse nelle acque dolci e salse, con fi. di solito dioici, trimeri, con 2-15 carpelli. Il monofiletismo delle H. è sostenuto da caratteri morfologici quali l’ov. infero e il fr. che è una bacca, carnosa oppure no. La fam., nonostante sia monofiletica, mostra una grande eterogeneità nella morfologia e per questo alcuni Autori l’hanno suddivisa in 3-5 sottofamiglie. È interessante notare i diversi meccanismi di impollinaz. presenti nelle H. Alcuni gen., quali Blyxa, Egeria, Limnobium e Stratiotes, hanno fi. che rimangono sulla superficie dell’acqua per essere impollinati dagli insetti; in Enhalus, Lagarosiphon e Vallisneria, i fi. 7 si distaccano dalla pianta e galleggiano per venire a contatto con i fi. 6; in Elodea le antere esplodono diffondendo i granelli di polline sull’acqua; in Hydrilla il trasporto del polline è operato per mezzo dell’acqua o del vento; nei gen. Halophila e Thalassia l’impollinaz. avviene sott’acqua.

XLIX

Tavole sinottiche delle famiglie

Stratiotes aloides: A, dall’alto, in senso orario, diagrammi di inflor. 7, fiore 6, fiore 7 (da Eichler); B, habitus (A. Moro)

Hydrocharis morsus-ranae: A, dall’alto a sinistra, in senso orario, diagrammi di inflor. 7, fiore 7, fiore 6, inflor. 6 (da Eichler); B, habitus (G. Mainardis)

49. Zosteraceae

46. Cymodoceaceae

47. Posidoniaceae

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Fam. comprendente 4 gen. di erbe sommerse, legate ad acque salmastre delle regioni tropic. o subtropic. F. abbreviati, fg. sessili, alterne, subopposte, con base guainante. Fi. piccoli, unisessuali, generalm. dioici, in cime.

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Erbe sommerse, marine (Medit. e O-Pacifico), con f. e rz. rivestiti da abbondanti fibre persistenti. Fg. nastriformi, guainanti, alterne, riunite in rosetta basale. Inflor. apicali 2-bratteate, costituite da 1 o più spighe aggregate, recate da peduncoli allungati. Fi. ermafroditi, talvolta l’apicale con gineceo abortivo. Perianzio assente o costituito da 3 squame precocem. caduche. Fr. indeiscente carnoso.

Alisma plantago-aquatica: diagramma fior.; fiore e frutto (da Eichler; G. Pellegrino)

44. Scheuchzeriaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Piante erbacee di ambienti palustri, con rz. striscianti. F. eretti, indivisi, con fg. guainanti, alterne, munite di densi peli intravaginali. Fi. riuniti in inflor. terminali, ermafroditi, attinomorfi, generalm. 6-ciclici e 3-meri; tepali 3 + 3, sepaloidi; stami 3 + 3 o più; carpelli 3 ovv. 6, alla base concresciuti in ov. supero. Anemofilia.

Cymodocea nodosa: A, dall’alto in basso, diagrammi dei fiori 7 e 6; B, habitus (da Eichler; L. Scuderi) Posidonia oceanica (H. Freund; R. Guarino)

48. Ruppiaceae

A, Vallisneria spiralis: dall’alto a sinistra, in senso orario, diagrammi di fiore 7 e 6; Elodea canadensis: asse e fiore 6 (da Eichler); B, Elodea canadensis: habitus (B. Petriglia)

43. Alismataceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Erbe palustri e acquatiche delle regioni calde e temp., con fg. basali e ricche inflor., costituite da fi. trimeri. Il monofiletismo delle A. è sostenuto essenzialm. su base morfologica: i caratteri morfologici sinapomorfi riguardano la presenza di vasi latticiferi con lattice bianco, il polline dotato di aperture simili a pori e l’embrione nel seme fortem. curvato. Gen. princip.: Alisma, Sagittaria.

Scheuchzeria palustris (C. Argenti; L. Gariboldi)

Najas minor (A. Moro)

45. Juncaginaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Fam. comprendente 4 gen. di erbe palustri con fg. spiralate, guainanti, lineari, riunite in rosetta basale. F. indivisi, recanti inflor. apicali spiciformi o racemiformi, con fi. poco appariscenti, ermafroditi o dioici, con perianzio squamoso o assente. Impollinaz. anemogama. In It. sono presenti 4 specie, appartenenti al gen. Triglochin.

Althenia filiformis: diagramma dell’inflor.; inflor. (da Eichler; N. Merloni)

Ruppia sp.: diagramma fiorale (da Eichler)

Ruppia maritima (A. Moro)

49. Zosteraceae

Triglochin sp.: diagramma fiorale (da Eichler)

L

Najas sp.: dall’alto in basso, diagrammi di inflor. 7 e 6 (da Eichler)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Piante erbacee perenni o annuali, legate ad ambienti sommersi salini o salmastri delle regioni temp. o tropic. F. allungati e flessuosi, fg. alternate, sessili, lineari, fi. con 2 stami dotati di minute appendici e carpelli dai lunghi peduncoli, fr. 4-carpellare, drupaceo, indeiscente, asimmetrico.

Triglochin palustris

Zannichellia palustris: diagramma dell’inflor.; inflor.

(R. Guarino)

(da Eichler; S. Abati)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Tre gen. di fanerogame marine monoiche o dioiche, rizomatose, perenni (raram. annuali), caulescenti, con fg. alterne nastriformi, con guaine fogliari persistenti o sfibrate. Fi. unisessuali privi di perianzio, spesso con brattea semiavvolgente. Fr. acheniformi.

LI

Tavole sinottiche delle famiglie

Stratiotes aloides: A, dall’alto, in senso orario, diagrammi di inflor. 7, fiore 6, fiore 7 (da Eichler); B, habitus (A. Moro)

Hydrocharis morsus-ranae: A, dall’alto a sinistra, in senso orario, diagrammi di inflor. 7, fiore 7, fiore 6, inflor. 6 (da Eichler); B, habitus (G. Mainardis)

49. Zosteraceae

46. Cymodoceaceae

47. Posidoniaceae

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Fam. comprendente 4 gen. di erbe sommerse, legate ad acque salmastre delle regioni tropic. o subtropic. F. abbreviati, fg. sessili, alterne, subopposte, con base guainante. Fi. piccoli, unisessuali, generalm. dioici, in cime.

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Erbe sommerse, marine (Medit. e O-Pacifico), con f. e rz. rivestiti da abbondanti fibre persistenti. Fg. nastriformi, guainanti, alterne, riunite in rosetta basale. Inflor. apicali 2-bratteate, costituite da 1 o più spighe aggregate, recate da peduncoli allungati. Fi. ermafroditi, talvolta l’apicale con gineceo abortivo. Perianzio assente o costituito da 3 squame precocem. caduche. Fr. indeiscente carnoso.

Alisma plantago-aquatica: diagramma fior.; fiore e frutto (da Eichler; G. Pellegrino)

44. Scheuchzeriaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Piante erbacee di ambienti palustri, con rz. striscianti. F. eretti, indivisi, con fg. guainanti, alterne, munite di densi peli intravaginali. Fi. riuniti in inflor. terminali, ermafroditi, attinomorfi, generalm. 6-ciclici e 3-meri; tepali 3 + 3, sepaloidi; stami 3 + 3 o più; carpelli 3 ovv. 6, alla base concresciuti in ov. supero. Anemofilia.

Cymodocea nodosa: A, dall’alto in basso, diagrammi dei fiori 7 e 6; B, habitus (da Eichler; L. Scuderi) Posidonia oceanica (H. Freund; R. Guarino)

48. Ruppiaceae

A, Vallisneria spiralis: dall’alto a sinistra, in senso orario, diagrammi di fiore 7 e 6; Elodea canadensis: asse e fiore 6 (da Eichler); B, Elodea canadensis: habitus (B. Petriglia)

43. Alismataceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Erbe palustri e acquatiche delle regioni calde e temp., con fg. basali e ricche inflor., costituite da fi. trimeri. Il monofiletismo delle A. è sostenuto essenzialm. su base morfologica: i caratteri morfologici sinapomorfi riguardano la presenza di vasi latticiferi con lattice bianco, il polline dotato di aperture simili a pori e l’embrione nel seme fortem. curvato. Gen. princip.: Alisma, Sagittaria.

Scheuchzeria palustris (C. Argenti; L. Gariboldi)

Najas minor (A. Moro)

45. Juncaginaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Fam. comprendente 4 gen. di erbe palustri con fg. spiralate, guainanti, lineari, riunite in rosetta basale. F. indivisi, recanti inflor. apicali spiciformi o racemiformi, con fi. poco appariscenti, ermafroditi o dioici, con perianzio squamoso o assente. Impollinaz. anemogama. In It. sono presenti 4 specie, appartenenti al gen. Triglochin.

Althenia filiformis: diagramma dell’inflor.; inflor. (da Eichler; N. Merloni)

Ruppia sp.: diagramma fiorale (da Eichler)

Ruppia maritima (A. Moro)

49. Zosteraceae

Triglochin sp.: diagramma fiorale (da Eichler)

L

Najas sp.: dall’alto in basso, diagrammi di inflor. 7 e 6 (da Eichler)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Piante erbacee perenni o annuali, legate ad ambienti sommersi salini o salmastri delle regioni temp. o tropic. F. allungati e flessuosi, fg. alternate, sessili, lineari, fi. con 2 stami dotati di minute appendici e carpelli dai lunghi peduncoli, fr. 4-carpellare, drupaceo, indeiscente, asimmetrico.

Triglochin palustris

Zannichellia palustris: diagramma dell’inflor.; inflor.

(R. Guarino)

(da Eichler; S. Abati)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Tre gen. di fanerogame marine monoiche o dioiche, rizomatose, perenni (raram. annuali), caulescenti, con fg. alterne nastriformi, con guaine fogliari persistenti o sfibrate. Fi. unisessuali privi di perianzio, spesso con brattea semiavvolgente. Fr. acheniformi.

LI

Tavole sinottiche delle famiglie

54. Smilacaceae

Tutte le specie sono legate a bassifondi arenosi o melmosi lungo le coste. B

A

C

Potamogeton lucens

Potamogeton perfoliatus

(L. Scuderi)

(L. Scuderi)

Potamogeton crispus

Potamogeton pectinatus

(M. La Rosa)

(B. Petriglia)

Zostera sp.: A, inflor.; B, dall’alto in basso, apice di uno spadice e diagramma di una sua porzione; C, diagramma di uno spadice (da Eichler)

Zostera marina (R. Guarino)

Zostera noltii (L. Scuderi)

50. Potamogetonaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Piante erbacee perenni (spesso rizomatose) o annuali; sommerse o con fg. galleggianti e inflor. emergenti. F. allungati, cilindrici o compressi, con fg. alterne (raram. opposte o subopposte), talvolta prevalentem. basali. Stipole presenti, libere o adnate alla base fogliare, guainanti il f. Inflor. spiciformi, cilindriche o capitate, terminali o ascellari. Fi. con 4 stami dotati di larghe appendici e carpelli sessili contenenti un solo ovulo. Fr. drupaceo. Endosperma assente. Tutte le specie vivono in ambienti dulciacquicoli, alcune sono in grado di tollerare acque debolm. salmastre.

52. Melanthiaceae

53. Colchicaceae

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Liliales. Piante ampiam. distribuite negli ambienti temp. o montani, prevalentem. in comunità erbacee. Si tratta di erbe dotate spesso di rz. a forma di bulbo e sostanze alcaloidi tossiche, con fg. dalle nerv. parallele, semplici, intere e alterne. Le M. presentano inflor. terminali indeterminate. I fi. sono solitam. bisessuali e a simmetria radiale, con 6 tepali distinti o parzialm. connati, 6 stami e 3 carpelli con ov. infero. Le antere hanno 2 loculi confluenti che si aprono in una singola fessura. Il fr. è spesso una capsula; i semi sono appiattiti, frequentem. alati o dotati di appendici. Le M. costituiscono un gruppo molto eterogeneo e il loro monofiletismo non è stato ancora dimostrato con chiarezza.

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Liliales. Una quindicina di gen. di piante acauli con bulbo o breve rz. sotterraneo, sul quale sono inseriti l’ov. e la base del fi. Fg. lineari-parallelinervie, guainanti, raram. (nei gen. rizomatosi) retinervie e non guainanti. Fi. solitari o riuniti in inflor. cimose o umbelliformi, prive di spata. Fi. trimeri, 5-ciclici, con 2 verticilli perigoniali, 2 staminali e 1 ov. tricarpellare con stigma trifido. Il fr. è una capsula setticida o loculicida, raram. carnosa.

Colchicum cupanii (G. Aquaro) C. autumnale (S. Balice)

51. Dioscoreaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Dioscoreales. Il monofiletismo della fam. si basa su caratteri morfologici quali i f. rampicanti in grado di attorcigliarsi e i semi appiattiti, alati e con rivestimento provvisto di cristalli. Le D. assomigliano molto alle Smilacacee, da cui si distinguono per avere ov. supero, bacche con pochi semi e fg. con viticci dotati di stipole. La maggior parte delle D. sono erbe o arbusti tropic., spesso con rz. o con rd. ingrossati a tubero; alcune hanno anche tuberi aerei (da gemme ascellari), che servono alla propagaz. Per i rz. tuberosi, ricchi di amido, si coltivano nei Paesi caldi certe specie del gen. Dioscorea, tra cui D. batatas, detta “igname”, i cui tuberi, ridotti in frammenti o in fette e disseccati, si possono trasformare in farina.

Veratrum album: diagramma fior.; fiori (da Eichler; G. Pellegrino)

C. lusitanum (M. La Rosa)

54. Smilacaceae Veratrum nigrum (B. Petriglia) Paris quadrifolia (I. Merlo)

Paris quadrifolia: diagramma fior.; fiore (da Eichler; G. Pellegrino)

Potamogeton sp.: diagramma fior. (da Eichler)

LII

Potamogeton natans

Tamus communis (L. Scuderi; M. La Rosa)

C. bulbocodium (M. Broglio)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Liliales. Piante ampiam. distribuite dalle regioni tropic. a quelle temp. e comprendenti i soli 2 gen. Smilax e Ripogonum. Si tratta di rampicanti con viticci e fg. semplici, alternate, a margine intero o spinoso-serrato. In It. le S. sono rappresentate da Smilax aspera, liana sempreverde tipica della macchia medit. Le S. sono state a lungo considerate una sottofam. delle Liliaceae, le Smilacoideae, ma un’attenta analisi cladistica condotta negli anni Novanta del secolo scorso ha permesso di affermare il monofiletismo di questa fam. I caratteri sinapomorfi riguardano il fr., che è una bacca, e le fg., differenziate in picciolo e lamina con venatura palmata ed evidente reticolaz.

(V. Tomaselli)

LIII

Tavole sinottiche delle famiglie

54. Smilacaceae

Tutte le specie sono legate a bassifondi arenosi o melmosi lungo le coste. B

A

C

Potamogeton lucens

Potamogeton perfoliatus

(L. Scuderi)

(L. Scuderi)

Potamogeton crispus

Potamogeton pectinatus

(M. La Rosa)

(B. Petriglia)

Zostera sp.: A, inflor.; B, dall’alto in basso, apice di uno spadice e diagramma di una sua porzione; C, diagramma di uno spadice (da Eichler)

Zostera marina (R. Guarino)

Zostera noltii (L. Scuderi)

50. Potamogetonaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Alismatales. Piante erbacee perenni (spesso rizomatose) o annuali; sommerse o con fg. galleggianti e inflor. emergenti. F. allungati, cilindrici o compressi, con fg. alterne (raram. opposte o subopposte), talvolta prevalentem. basali. Stipole presenti, libere o adnate alla base fogliare, guainanti il f. Inflor. spiciformi, cilindriche o capitate, terminali o ascellari. Fi. con 4 stami dotati di larghe appendici e carpelli sessili contenenti un solo ovulo. Fr. drupaceo. Endosperma assente. Tutte le specie vivono in ambienti dulciacquicoli, alcune sono in grado di tollerare acque debolm. salmastre.

52. Melanthiaceae

53. Colchicaceae

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Liliales. Piante ampiam. distribuite negli ambienti temp. o montani, prevalentem. in comunità erbacee. Si tratta di erbe dotate spesso di rz. a forma di bulbo e sostanze alcaloidi tossiche, con fg. dalle nerv. parallele, semplici, intere e alterne. Le M. presentano inflor. terminali indeterminate. I fi. sono solitam. bisessuali e a simmetria radiale, con 6 tepali distinti o parzialm. connati, 6 stami e 3 carpelli con ov. infero. Le antere hanno 2 loculi confluenti che si aprono in una singola fessura. Il fr. è spesso una capsula; i semi sono appiattiti, frequentem. alati o dotati di appendici. Le M. costituiscono un gruppo molto eterogeneo e il loro monofiletismo non è stato ancora dimostrato con chiarezza.

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Liliales. Una quindicina di gen. di piante acauli con bulbo o breve rz. sotterraneo, sul quale sono inseriti l’ov. e la base del fi. Fg. lineari-parallelinervie, guainanti, raram. (nei gen. rizomatosi) retinervie e non guainanti. Fi. solitari o riuniti in inflor. cimose o umbelliformi, prive di spata. Fi. trimeri, 5-ciclici, con 2 verticilli perigoniali, 2 staminali e 1 ov. tricarpellare con stigma trifido. Il fr. è una capsula setticida o loculicida, raram. carnosa.

Colchicum cupanii (G. Aquaro) C. autumnale (S. Balice)

51. Dioscoreaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Dioscoreales. Il monofiletismo della fam. si basa su caratteri morfologici quali i f. rampicanti in grado di attorcigliarsi e i semi appiattiti, alati e con rivestimento provvisto di cristalli. Le D. assomigliano molto alle Smilacacee, da cui si distinguono per avere ov. supero, bacche con pochi semi e fg. con viticci dotati di stipole. La maggior parte delle D. sono erbe o arbusti tropic., spesso con rz. o con rd. ingrossati a tubero; alcune hanno anche tuberi aerei (da gemme ascellari), che servono alla propagaz. Per i rz. tuberosi, ricchi di amido, si coltivano nei Paesi caldi certe specie del gen. Dioscorea, tra cui D. batatas, detta “igname”, i cui tuberi, ridotti in frammenti o in fette e disseccati, si possono trasformare in farina.

Veratrum album: diagramma fior.; fiori (da Eichler; G. Pellegrino)

C. lusitanum (M. La Rosa)

54. Smilacaceae Veratrum nigrum (B. Petriglia) Paris quadrifolia (I. Merlo)

Paris quadrifolia: diagramma fior.; fiore (da Eichler; G. Pellegrino)

Potamogeton sp.: diagramma fior. (da Eichler)

LII

Potamogeton natans

Tamus communis (L. Scuderi; M. La Rosa)

C. bulbocodium (M. Broglio)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Liliales. Piante ampiam. distribuite dalle regioni tropic. a quelle temp. e comprendenti i soli 2 gen. Smilax e Ripogonum. Si tratta di rampicanti con viticci e fg. semplici, alternate, a margine intero o spinoso-serrato. In It. le S. sono rappresentate da Smilax aspera, liana sempreverde tipica della macchia medit. Le S. sono state a lungo considerate una sottofam. delle Liliaceae, le Smilacoideae, ma un’attenta analisi cladistica condotta negli anni Novanta del secolo scorso ha permesso di affermare il monofiletismo di questa fam. I caratteri sinapomorfi riguardano il fr., che è una bacca, e le fg., differenziate in picciolo e lamina con venatura palmata ed evidente reticolaz.

(V. Tomaselli)

LIII

Tavole sinottiche delle famiglie

56. Asparagaceae

possono essere ermafroditi o unisessuati, solitari o aggregati in inflor. racemose, recate da scapi afilli. Il fr. è una capsula o, più raram., una bacca. I semi sono tipici dell’ord. delle Asparagales, con epidermide melanica e strato int. compresso o collassato. Molte specie sono coltiv. come piante ornam. o per i turioni eduli (asparagi).

Smilax aspera (G. Incardona; A. Serafini Sauli)

Gagea foliosa (M. Crisà)

Tulipa australis (F. Selvi)

Convallaria majalis

Maianthemum bifolium

(L. Peruzzi)

(R. Guarino)

55. Liliaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Liliales. Fam. di piante tradizionalm. intesa in senso ampio, con ca. 4000 specie, e ridefinita dalla moderna sistematica cladistica sulla base di studi filogenetici condotti negli anni Novanta del secolo scorso. Le Liliaceae, come indicate in passato, non sembrano costituire un insieme naturale e alcuni Autori hanno proposto di frazionare il vecchio taxon in ca. 50 fam. In questa maniera vengono classificati nelle Liliaceae solo 13 gen. e 400 specie, e la nuova fam. risulta così monofiletica. Altre fam. derivate dal frazionamento delle Liliaceae sono: Asfodelaceae, Asparagaceae, Melantiaceae, Smilacaceae, Xanthorrhoeaceae. Le Liliaceae, come ridefinite su base cladistica, sono piante erbacee, solitam. con bulbi e radici contrattili, e hanno fg. con guaina alla base, disposte lungo lo stelo o in una rosetta basale, alternate o in verticilli. I fi. sono vistosi, spesso con macchie o righe, costituiti da 6 tepali distinti simili a petali. Le inflor. sono terminali e a volte ridotte a un unico fi. Le Liliaceae hanno 6 stami e 3 carpelli connati, ov. supero e placentaz. assile. Il fr. è una capsula loculicida, occasionalm. una bacca, e presenta semi senza rivestimento scuro. Tra i gen.: Erythronium, Fritillaria, Gagea, Lilium e Tulipa.

Erythronium dens-canis

Fritillaria montana (L. Peruzzi)

(B. Pierini)

Lilium bulbiferum: diagramma fior.; fiore (da Eichler; E. Balocchi)

Lilium pomponium (I. Merlo) Lilium martagon (E. Balocchi)

Asparagus officinalis

Asparagus acutifolius

(M. La Rosa)

(R. Guarino)

Paradisea liliastrum (A. Mascagni) Anthericum liliago (R. Guarino)

Asparagus horridus

Asparagus albus (R. Guarino)

Agave americana (R. Guarino;

(M. La Rosa)

Yucca aloifolia (R. Guarino)

G. Laino)

Ruscus aculeatus: fiore 7 e fiore 6 (M. La Rosa); habitus 6 (L. Scuderi)

R. hypoglossum: fiore 7 (B. Petriglia)

Scilla bifolia (L. Peruzzi)

Prospero autumnale (B. Petriglia)

56. Asparagaceae Streptopus amplexifolius (R. Guarino)

Gagea serotina (M. Broglio)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Asparagales. Comprendono piante perenni rizomatose o bulbose, con habitus lianoso, arbustivo o erbaceo. Fg. disposte in rosette basali, talvolta succulente, con margine intero o dentato. Nei gen. caulescenti, le fg. sono spesso ridotte a squame precocem. caduche e la fotosintesi viene svolta da cladodi. I fi., esameri,

Polygonatum odoratum

Polygonatum verticillatum

(M. Broglio)

(B. Petriglia)

Oncostema elongata

Hyacinthus orientalis

(R. Guarino)

(M. La Rosa) segue

LIV

LV

Tavole sinottiche delle famiglie

56. Asparagaceae

possono essere ermafroditi o unisessuati, solitari o aggregati in inflor. racemose, recate da scapi afilli. Il fr. è una capsula o, più raram., una bacca. I semi sono tipici dell’ord. delle Asparagales, con epidermide melanica e strato int. compresso o collassato. Molte specie sono coltiv. come piante ornam. o per i turioni eduli (asparagi).

Smilax aspera (G. Incardona; A. Serafini Sauli)

Gagea foliosa (M. Crisà)

Tulipa australis (F. Selvi)

Convallaria majalis

Maianthemum bifolium

(L. Peruzzi)

(R. Guarino)

55. Liliaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Liliales. Fam. di piante tradizionalm. intesa in senso ampio, con ca. 4000 specie, e ridefinita dalla moderna sistematica cladistica sulla base di studi filogenetici condotti negli anni Novanta del secolo scorso. Le Liliaceae, come indicate in passato, non sembrano costituire un insieme naturale e alcuni Autori hanno proposto di frazionare il vecchio taxon in ca. 50 fam. In questa maniera vengono classificati nelle Liliaceae solo 13 gen. e 400 specie, e la nuova fam. risulta così monofiletica. Altre fam. derivate dal frazionamento delle Liliaceae sono: Asfodelaceae, Asparagaceae, Melantiaceae, Smilacaceae, Xanthorrhoeaceae. Le Liliaceae, come ridefinite su base cladistica, sono piante erbacee, solitam. con bulbi e radici contrattili, e hanno fg. con guaina alla base, disposte lungo lo stelo o in una rosetta basale, alternate o in verticilli. I fi. sono vistosi, spesso con macchie o righe, costituiti da 6 tepali distinti simili a petali. Le inflor. sono terminali e a volte ridotte a un unico fi. Le Liliaceae hanno 6 stami e 3 carpelli connati, ov. supero e placentaz. assile. Il fr. è una capsula loculicida, occasionalm. una bacca, e presenta semi senza rivestimento scuro. Tra i gen.: Erythronium, Fritillaria, Gagea, Lilium e Tulipa.

Erythronium dens-canis

Fritillaria montana (L. Peruzzi)

(B. Pierini)

Lilium bulbiferum: diagramma fior.; fiore (da Eichler; E. Balocchi)

Lilium pomponium (I. Merlo) Lilium martagon (E. Balocchi)

Asparagus officinalis

Asparagus acutifolius

(M. La Rosa)

(R. Guarino)

Paradisea liliastrum (A. Mascagni) Anthericum liliago (R. Guarino)

Asparagus horridus

Asparagus albus (R. Guarino)

Agave americana (R. Guarino;

(M. La Rosa)

Yucca aloifolia (R. Guarino)

G. Laino)

Ruscus aculeatus: fiore 7 e fiore 6 (M. La Rosa); habitus 6 (L. Scuderi)

R. hypoglossum: fiore 7 (B. Petriglia)

Scilla bifolia (L. Peruzzi)

Prospero autumnale (B. Petriglia)

56. Asparagaceae Streptopus amplexifolius (R. Guarino)

Gagea serotina (M. Broglio)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Asparagales. Comprendono piante perenni rizomatose o bulbose, con habitus lianoso, arbustivo o erbaceo. Fg. disposte in rosette basali, talvolta succulente, con margine intero o dentato. Nei gen. caulescenti, le fg. sono spesso ridotte a squame precocem. caduche e la fotosintesi viene svolta da cladodi. I fi., esameri,

Polygonatum odoratum

Polygonatum verticillatum

(M. Broglio)

(B. Petriglia)

Oncostema elongata

Hyacinthus orientalis

(R. Guarino)

(M. La Rosa) segue

LIV

LV

Tavole sinottiche delle famiglie

58. Xanthorrhoeaceae

continua

Brimeura fastigiata (R. Guarino) Bellevalia romana (R. Guarino)

Aphyllanthes monspeliensis (G. Pellegrino; I. Merlo)

Narcissus tazetta: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Allium chamaemoly

Allium ursinum (A. Crisafulli)

(L. Scuderi)

57. Amaryllidaceae

Muscari botryoides

Muscari comosum

(M. La Rosa)

(M. Broglio)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Asparagales. Si tratta di piante erbacee bulbose o rizomatose, acauli, con inflor. racemiformi o umbelliformi, spesso protette da spata caduca o persistente, recate da uno scapo solitam. afillo. Fi. appariscenti, ermafroditi, muniti di paracorolla (Narcissus, Hippeastrum, Pancratium etc.), o privi di essa (Allium, Amaryllis, Clivia, Haemanthus, Leucojum, Crinum, Sternbergia etc.). Numerose A. si coltivano nei giardini. Gli alcaloidi delle A. presentano strutture chimiche assai eterogenee, legate fra loro soltanto da una comune derivaz. biogenetica. Alcuni di questi sono dotati di attività farmacologica molto intensa, quali ipotensivi, ipnotici o analgesici.

Pancratium illyricum

(B. Petriglia)

(E. Mattana)

Allium senescens montanum (M. La Rosa)

Allium narcissiflorum (M. Pascale)

(M. Pascale)

Allium cepa (M. La Rosa)

Allium subhirsutum

Nectaroscordum siculum

Muscari gussonei (L. Scuderi) Charybdis pancration (C. Marcenò)

Ornithogalum umbellatum s.l.: diagr. fior. (da Eichler)

Sternbergia lutea

Leucojum aestivum

(N.G. Passalacqua)

(M. La Rosa)

Ornithogalum divergens (A. Serafini Sauli)

Allium flavum (F. Neidl)

Narcissus pseudonarcissus

(R. Guarino)

Allium carinatum (S. Sgorbati)

Allium oleraceum

Allium vineale (B. Petriglia)

Ipheion uniflorum (I. Merlo)

(G. Laino)

58. Asphodelaceae Galanthus nivalis: diagramma fior.; fiori (da Eichler; I. Merlo)

Melomphis arabica

Loncomelos pyrenaicus

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

LVI

Allium vernale (R. Guarino)

Allium triquetrum (R. Guarino)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Asparagales. Si tratta di erbe, alberi e arbusti di ambienti aridi, ampiam. distribuiti dalle regioni tropic. a quelle temp. del Vecchio Mondo, specialmente nel S dell’Afr. Le X. hanno di solito fg. succulente, alternate, disposte in rosette alla base o alla fine dei rami, e fi. bisessuali

LVII

Tavole sinottiche delle famiglie

58. Xanthorrhoeaceae

continua

Brimeura fastigiata (R. Guarino) Bellevalia romana (R. Guarino)

Aphyllanthes monspeliensis (G. Pellegrino; I. Merlo)

Narcissus tazetta: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Allium chamaemoly

Allium ursinum (A. Crisafulli)

(L. Scuderi)

57. Amaryllidaceae

Muscari botryoides

Muscari comosum

(M. La Rosa)

(M. Broglio)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Asparagales. Si tratta di piante erbacee bulbose o rizomatose, acauli, con inflor. racemiformi o umbelliformi, spesso protette da spata caduca o persistente, recate da uno scapo solitam. afillo. Fi. appariscenti, ermafroditi, muniti di paracorolla (Narcissus, Hippeastrum, Pancratium etc.), o privi di essa (Allium, Amaryllis, Clivia, Haemanthus, Leucojum, Crinum, Sternbergia etc.). Numerose A. si coltivano nei giardini. Gli alcaloidi delle A. presentano strutture chimiche assai eterogenee, legate fra loro soltanto da una comune derivaz. biogenetica. Alcuni di questi sono dotati di attività farmacologica molto intensa, quali ipotensivi, ipnotici o analgesici.

Pancratium illyricum

(B. Petriglia)

(E. Mattana)

Allium senescens montanum (M. La Rosa)

Allium narcissiflorum (M. Pascale)

(M. Pascale)

Allium cepa (M. La Rosa)

Allium subhirsutum

Nectaroscordum siculum

Muscari gussonei (L. Scuderi) Charybdis pancration (C. Marcenò)

Ornithogalum umbellatum s.l.: diagr. fior. (da Eichler)

Sternbergia lutea

Leucojum aestivum

(N.G. Passalacqua)

(M. La Rosa)

Ornithogalum divergens (A. Serafini Sauli)

Allium flavum (F. Neidl)

Narcissus pseudonarcissus

(R. Guarino)

Allium carinatum (S. Sgorbati)

Allium oleraceum

Allium vineale (B. Petriglia)

Ipheion uniflorum (I. Merlo)

(G. Laino)

58. Asphodelaceae Galanthus nivalis: diagramma fior.; fiori (da Eichler; I. Merlo)

Melomphis arabica

Loncomelos pyrenaicus

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

LVI

Allium vernale (R. Guarino)

Allium triquetrum (R. Guarino)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Asparagales. Si tratta di erbe, alberi e arbusti di ambienti aridi, ampiam. distribuiti dalle regioni tropic. a quelle temp. del Vecchio Mondo, specialmente nel S dell’Afr. Le X. hanno di solito fg. succulente, alternate, disposte in rosette alla base o alla fine dei rami, e fi. bisessuali

LVII

Tavole sinottiche delle famiglie appariscenti, a simmetria radiale o bilat. Il fr. è una capsula loculicida con semi spesso depressi o alati e dotati di rivestimento scuro. Il monofiletismo delle X. è sostenuto dall’analisi sia delle sequenze di DNA sia della morfologia. La presenza di antrachinoni, in cellule specializz. che circondano il floema, costituisce un carattere morfologico sinapomorfo della fam. Le X. sono usualm. divise in 4 sottofam.: Alooideae, Asphodeloideae, Hemerocallidoideae, Xanthorrhoeoideae. Nel 2016, mentre questa Flora era in stampa, Asphodelaceae è stato riconosciuto come nom. conserv., pertanto il nome di X., istituito nel 2003, cadrà presto in disuso.

Asphodelus ramosus

60. Orchidaceae

infero (raram. supero), fr. a capsula. Il monofiletismo delle I. è sostenuto sia dall’analisi morfologica sia da quella del DNA, effettuate negli anni Novanta del secolo scorso. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi si annoverano la presenza di larghi cristalli prismatici di ossalato di calcio nei fasci vascolari, le infl. determinate spesso altam. modificate, le fg. con entrambe le superfici identiche e solitam. equitanti, ovvero orientate con i margini rivolti verso il f. e disposte su 2 file. In tot. alle I. sono ascritti ca. 65 gen. con più di 2200 specie, in prevalenza del Medit., Afr. merid. e Amer.

Crocus biflorus (M. La Rosa)

Crocus neglectus (M. La Rosa)

Romulea bulbocodium

Gladiolus byzantinus

(R. Guarino)

(R. Guarino)

Hermodactylus tuberosus

Moraea sisyrinchium

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

Aloe vera (G. Campus)

(M. La Rosa)

Hemerocallis fulva: diagramma fior.; fiore (da Eichler; R. Guarino)

Hemerocallis lilioasphodelus (G. Laino)

60. Orchidaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Asparagales. Fi. zigomorfi, trimeri, omeoclamidi o eteroclamidi, col tepalo impari, anteriore, detto labello, differente dagli altri per dimensioni, forma, colore e talora per la presenza di 1÷2 sproni. Degli stami, se ne sviluppano regolarm. solo 1 o 2 o 3; i filam. sono saldati con lo stilo in una colonnetta, chiamata gimnostemio, la quale verso la base reca la superficie stimmatica e verso la sommità le antere. L’antera è biloculare e racchiude il polline conglomerato che forma il pollinario; questo è costituito da 2, 4, 8 pollìni, ognuno formato da massule di tetradi polliniche; i pollinari sono talora muniti di un peduncolo (caudicola), provvisto a sua volta di una ghiandola glutinosa (viscidium), che aderisce al corpo dell’insetto pronubo. L’ov. tricarpellare, infero, con 3 placente parietali, dà origine a una capsula con molti semi piccolissimi, recanti un embrione poco o affatto differenziato, privo di albume. Le pareti dell’ov. e i tessuti che lo circondano sono solitam. ritorti sull’asse di 130-180°; con ciò il petalo sup., corrispondente al labello, assume posiz. inf. e può svolgere la funz. di “pista d’atterraggio” per gli insetti pronubi. Le O. sono erbe terrestri o epifite, con rd. sotterranee talora tuberizz., in altri casi invece aeree e spesso assimilanti per la presenza di clorofilla, o cirrose per avvolgersi ai sostegni. I germogli sono a volte tuberizz. o con rami ridotti a 1÷2 internodi tuberizz. (pseudobulbi). I fi., solitari o in grappoli, spighe, pannocchie, hanno forme svariatissime e sono assai appariscenti. L’impollinaz. in natura è operata quasi sempre da insetti e uccelli, e molte specie hanno un loro specifico impollinatore, offrendo numerosi esempi di coevoluz. pianta-animale. La fam., tra le più vaste del regno vegetale, comprende ca. 760 gen. con ca. 28.000 specie, in prevalenza delle regioni calde e temp., e migliaia di ibridi naturali (anche trigenerici).

Goodyera repens

Platanthera chlorantha

(G. Pellegrino)

(M. Broglio)

Nigritella miniata (M. La Rosa)

Dactylorhiza sambucina (M. La Rosa)

Orchis anthropophora

Orchis brancifortii

(M. Pascale)

(A. Zimmitti)

Orchis sp.: diagr. fior., l = labello (da Eichler)

Orchis purpurea (E. Balocchi)

Simethis mattiazzi (R. Guarino)

59. Iridaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Asparagales. Le I. sono piante rizomatose o bulbose, con fg. lineari-ensiformi guainanti e fi. trimeri, con 3 soli stami, spesso effimeri (durano un solo giorno). Ov.

Cypripedium sp.: diagramma fior., l = labello (da Eichler) Iris pseudacorus: diagr. fior.; fiore (da Eichler; R. Guarino)

Cypripedium calceolus (G. Pallavicini)

Anacamptis papilionacea Himantoglossum adriaticum grandiflora (A. Crisafulli, R. Picone) (A. Serafini Sauli) segue

LVIII

LIX

Tavole sinottiche delle famiglie appariscenti, a simmetria radiale o bilat. Il fr. è una capsula loculicida con semi spesso depressi o alati e dotati di rivestimento scuro. Il monofiletismo delle X. è sostenuto dall’analisi sia delle sequenze di DNA sia della morfologia. La presenza di antrachinoni, in cellule specializz. che circondano il floema, costituisce un carattere morfologico sinapomorfo della fam. Le X. sono usualm. divise in 4 sottofam.: Alooideae, Asphodeloideae, Hemerocallidoideae, Xanthorrhoeoideae. Nel 2016, mentre questa Flora era in stampa, Asphodelaceae è stato riconosciuto come nom. conserv., pertanto il nome di X., istituito nel 2003, cadrà presto in disuso.

Asphodelus ramosus

60. Orchidaceae

infero (raram. supero), fr. a capsula. Il monofiletismo delle I. è sostenuto sia dall’analisi morfologica sia da quella del DNA, effettuate negli anni Novanta del secolo scorso. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi si annoverano la presenza di larghi cristalli prismatici di ossalato di calcio nei fasci vascolari, le infl. determinate spesso altam. modificate, le fg. con entrambe le superfici identiche e solitam. equitanti, ovvero orientate con i margini rivolti verso il f. e disposte su 2 file. In tot. alle I. sono ascritti ca. 65 gen. con più di 2200 specie, in prevalenza del Medit., Afr. merid. e Amer.

Crocus biflorus (M. La Rosa)

Crocus neglectus (M. La Rosa)

Romulea bulbocodium

Gladiolus byzantinus

(R. Guarino)

(R. Guarino)

Hermodactylus tuberosus

Moraea sisyrinchium

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

Aloe vera (G. Campus)

(M. La Rosa)

Hemerocallis fulva: diagramma fior.; fiore (da Eichler; R. Guarino)

Hemerocallis lilioasphodelus (G. Laino)

60. Orchidaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Asparagales. Fi. zigomorfi, trimeri, omeoclamidi o eteroclamidi, col tepalo impari, anteriore, detto labello, differente dagli altri per dimensioni, forma, colore e talora per la presenza di 1÷2 sproni. Degli stami, se ne sviluppano regolarm. solo 1 o 2 o 3; i filam. sono saldati con lo stilo in una colonnetta, chiamata gimnostemio, la quale verso la base reca la superficie stimmatica e verso la sommità le antere. L’antera è biloculare e racchiude il polline conglomerato che forma il pollinario; questo è costituito da 2, 4, 8 pollìni, ognuno formato da massule di tetradi polliniche; i pollinari sono talora muniti di un peduncolo (caudicola), provvisto a sua volta di una ghiandola glutinosa (viscidium), che aderisce al corpo dell’insetto pronubo. L’ov. tricarpellare, infero, con 3 placente parietali, dà origine a una capsula con molti semi piccolissimi, recanti un embrione poco o affatto differenziato, privo di albume. Le pareti dell’ov. e i tessuti che lo circondano sono solitam. ritorti sull’asse di 130-180°; con ciò il petalo sup., corrispondente al labello, assume posiz. inf. e può svolgere la funz. di “pista d’atterraggio” per gli insetti pronubi. Le O. sono erbe terrestri o epifite, con rd. sotterranee talora tuberizz., in altri casi invece aeree e spesso assimilanti per la presenza di clorofilla, o cirrose per avvolgersi ai sostegni. I germogli sono a volte tuberizz. o con rami ridotti a 1÷2 internodi tuberizz. (pseudobulbi). I fi., solitari o in grappoli, spighe, pannocchie, hanno forme svariatissime e sono assai appariscenti. L’impollinaz. in natura è operata quasi sempre da insetti e uccelli, e molte specie hanno un loro specifico impollinatore, offrendo numerosi esempi di coevoluz. pianta-animale. La fam., tra le più vaste del regno vegetale, comprende ca. 760 gen. con ca. 28.000 specie, in prevalenza delle regioni calde e temp., e migliaia di ibridi naturali (anche trigenerici).

Goodyera repens

Platanthera chlorantha

(G. Pellegrino)

(M. Broglio)

Nigritella miniata (M. La Rosa)

Dactylorhiza sambucina (M. La Rosa)

Orchis anthropophora

Orchis brancifortii

(M. Pascale)

(A. Zimmitti)

Orchis sp.: diagr. fior., l = labello (da Eichler)

Orchis purpurea (E. Balocchi)

Simethis mattiazzi (R. Guarino)

59. Iridaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Asparagales. Le I. sono piante rizomatose o bulbose, con fg. lineari-ensiformi guainanti e fi. trimeri, con 3 soli stami, spesso effimeri (durano un solo giorno). Ov.

Cypripedium sp.: diagramma fior., l = labello (da Eichler) Iris pseudacorus: diagr. fior.; fiore (da Eichler; R. Guarino)

Cypripedium calceolus (G. Pallavicini)

Anacamptis papilionacea Himantoglossum adriaticum grandiflora (A. Crisafulli, R. Picone) (A. Serafini Sauli) segue

LVIII

LIX

Tavole sinottiche delle famiglie

64. Juncaceae

continua

Serapias cordigera

Ophrys lutea (L. Scuderi)

(A. Serafini Sauli)

lato un piccolo embrione. Sono piante arborescenti, di rado ramificate (per es. Hyphaene), con un ciuffo terminale di fg. pennate o flabellate, variam. settato-partite, con rachide sovente spinosa. Inflor. a spadice semplice o composto, avvolta da giovane da 1 o più grandi brattee (spate). La fam. comprende ca. 2600 specie delle regioni calde. Le A. sono molto importanti e in certi Paesi veram. preziose per gli svariati prodotti che forniscono (talora parecchi da una sola pianta): foraggio (con i getti in sviluppo), olio e grassi, zucchero, cera, avorio vegetale, vino, crine vegetale, fibre per lavori d’intreccio, legname, fr. mangerecci e altro ancora. Molte specie sono coltiv. nelle parti più calde dell’Eur., oltre che in tutti i Paesi tropic., all’aperto, per l’aspetto particolare ed elegante; altre sono coltiv. in vaso per decorare appartamenti.

Sparganium sp.: diagrammi dei fiori 7 e 6 (da Eichler)

Sparganium erectum

Typha angustifolia: fiore 7 e diagramma di fiore 6

(M. La Rosa)

(da Eichler)

64. Juncaceae

Ophrys speculum

Ophrys apifera

Sparganium emersum

Sparganium angustifolium

(A. Serafini Sauli)

(A. Serafini Sauli)

(M. La Rosa)

(G. Pallavicini)

63. Typhaceae Chamaerops humilis (M. la Rosa; L. Peruzzi)

62. Sparganiaceae Cephalanthera rubra

Epipactis helleborine

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Neottia nidus-avis

Listera ovata (M. La Rosa)

(M. Broglio)

61. Arecaceae (Palmae) Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Arecales. Fi. generalm. diclini, con perianzio erbaceo, o semipetaloideo, di solito formato da 2 cicli trimeri; stami da 3 a molti; il pistillo di 3 carpelli, liberi o saldati (e allora con ov. da mono- a triloculare), dà una bacca o una drupa; il seme contiene abbondante albume, talvolta oleifero, spesso corneo, che racchiude da un

LX

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Poales. Un unico gen.: Sparganium, che riunisce erbe palustri rizomatose con fg. distiche senza stipole; inflor. globose recate da uno scapo ramificato nella 1/2 apicale; anemogamia. L’habitat acquatico farebbe immaginare che la pianta si provveda di acqua direttam. dall’est., invece è stata sperimentalm. accertata la capacità di trasferire acqua mediante il tessuto vascolare: questo è importante per le specie che vivono in parziale o temporanea emersione. Fr. con tessuto spugnoso (organo di galleggiamento); diffus. per idrocoria. È preconizz. l’uso di specie anfibie come substrato per batteri nei processi di purificaz. di acque inquinate. L’affinità delle S. con la fam. successiva è stata incontrovertibilm. dimostrata nel 2003 da indagini filogenetiche molecolari e le trattaz. sistematiche più recenti tendono a riunire le S. nelle Typhaceae.

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Poales. Un unico gen.: Typha, che riunisce erbe palustri con ampio sviluppo di rz. e f. elevati (fino a 3 m e più). Fg. distiche, con lamina ensiforme, allungata. Fi. unisessuali, monoici, formanti 2 inflor. cilindriche all’apice del f.: l’inf. con fi. 6, la sup. 7; gli organi riproduttivi (stami e carpello) sono circondati da un caratt. involucro di setole (peli) che dà all’inflor. un aspetto cotonoso. Per il rapido sviluppo dei rz. tendono a formare popolaz. compatte sul bordo di stagni e acque correnti, in competiz. con Scirpus e Phragmites. Sono usate anche per la purificaz. di acque inquinate. Anemogamia; semi minuscoli (1 mm ca.) portati a distanza dal vento (anemocoria). Piante allergeniche.

Typha latifolia (M. La Rosa)

Typha minima (M. Pascale)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Poales. Si tratta di piante erbacee, annuali o perenni, spesso con rz., che presentano steli solidi e fg. disposte su 3 file. I fi. delle J. hanno 6 tepali distinti e sono solitam. ermafroditi, con poche eccez. di fi. unisessuali in piante dioiche. A un esame superficiale molti membri di questa fam. possono sembrare Poaceae, ma i tepali dei fi., le fg. su 3 file e il fr. a capsula ne permettono facilm. la distinz. Il monofiletismo delle J. tradizionalm. definite non è chiaro e sia i dati morfologici sia quelli riguardanti il DNA sono piuttosto ambigui. In tempi recenti, la fam. è stata ridefinita in senso “restrittivo”, comprendendovi solam. 8 gen. e ca. 460 specie.

Juncus acutus (V. Tomaselli)

Juncus arcticus (M. Broglio)

Juncus triglumis (M. Broglio)

Juncus bufonius (M. La Rosa) segue

LXI

Tavole sinottiche delle famiglie

64. Juncaceae

continua

Serapias cordigera

Ophrys lutea (L. Scuderi)

(A. Serafini Sauli)

lato un piccolo embrione. Sono piante arborescenti, di rado ramificate (per es. Hyphaene), con un ciuffo terminale di fg. pennate o flabellate, variam. settato-partite, con rachide sovente spinosa. Inflor. a spadice semplice o composto, avvolta da giovane da 1 o più grandi brattee (spate). La fam. comprende ca. 2600 specie delle regioni calde. Le A. sono molto importanti e in certi Paesi veram. preziose per gli svariati prodotti che forniscono (talora parecchi da una sola pianta): foraggio (con i getti in sviluppo), olio e grassi, zucchero, cera, avorio vegetale, vino, crine vegetale, fibre per lavori d’intreccio, legname, fr. mangerecci e altro ancora. Molte specie sono coltiv. nelle parti più calde dell’Eur., oltre che in tutti i Paesi tropic., all’aperto, per l’aspetto particolare ed elegante; altre sono coltiv. in vaso per decorare appartamenti.

Sparganium sp.: diagrammi dei fiori 7 e 6 (da Eichler)

Sparganium erectum

Typha angustifolia: fiore 7 e diagramma di fiore 6

(M. La Rosa)

(da Eichler)

64. Juncaceae

Ophrys speculum

Ophrys apifera

Sparganium emersum

Sparganium angustifolium

(A. Serafini Sauli)

(A. Serafini Sauli)

(M. La Rosa)

(G. Pallavicini)

63. Typhaceae Chamaerops humilis (M. la Rosa; L. Peruzzi)

62. Sparganiaceae Cephalanthera rubra

Epipactis helleborine

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Neottia nidus-avis

Listera ovata (M. La Rosa)

(M. Broglio)

61. Arecaceae (Palmae) Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Arecales. Fi. generalm. diclini, con perianzio erbaceo, o semipetaloideo, di solito formato da 2 cicli trimeri; stami da 3 a molti; il pistillo di 3 carpelli, liberi o saldati (e allora con ov. da mono- a triloculare), dà una bacca o una drupa; il seme contiene abbondante albume, talvolta oleifero, spesso corneo, che racchiude da un

LX

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Poales. Un unico gen.: Sparganium, che riunisce erbe palustri rizomatose con fg. distiche senza stipole; inflor. globose recate da uno scapo ramificato nella 1/2 apicale; anemogamia. L’habitat acquatico farebbe immaginare che la pianta si provveda di acqua direttam. dall’est., invece è stata sperimentalm. accertata la capacità di trasferire acqua mediante il tessuto vascolare: questo è importante per le specie che vivono in parziale o temporanea emersione. Fr. con tessuto spugnoso (organo di galleggiamento); diffus. per idrocoria. È preconizz. l’uso di specie anfibie come substrato per batteri nei processi di purificaz. di acque inquinate. L’affinità delle S. con la fam. successiva è stata incontrovertibilm. dimostrata nel 2003 da indagini filogenetiche molecolari e le trattaz. sistematiche più recenti tendono a riunire le S. nelle Typhaceae.

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Poales. Un unico gen.: Typha, che riunisce erbe palustri con ampio sviluppo di rz. e f. elevati (fino a 3 m e più). Fg. distiche, con lamina ensiforme, allungata. Fi. unisessuali, monoici, formanti 2 inflor. cilindriche all’apice del f.: l’inf. con fi. 6, la sup. 7; gli organi riproduttivi (stami e carpello) sono circondati da un caratt. involucro di setole (peli) che dà all’inflor. un aspetto cotonoso. Per il rapido sviluppo dei rz. tendono a formare popolaz. compatte sul bordo di stagni e acque correnti, in competiz. con Scirpus e Phragmites. Sono usate anche per la purificaz. di acque inquinate. Anemogamia; semi minuscoli (1 mm ca.) portati a distanza dal vento (anemocoria). Piante allergeniche.

Typha latifolia (M. La Rosa)

Typha minima (M. Pascale)

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Poales. Si tratta di piante erbacee, annuali o perenni, spesso con rz., che presentano steli solidi e fg. disposte su 3 file. I fi. delle J. hanno 6 tepali distinti e sono solitam. ermafroditi, con poche eccez. di fi. unisessuali in piante dioiche. A un esame superficiale molti membri di questa fam. possono sembrare Poaceae, ma i tepali dei fi., le fg. su 3 file e il fr. a capsula ne permettono facilm. la distinz. Il monofiletismo delle J. tradizionalm. definite non è chiaro e sia i dati morfologici sia quelli riguardanti il DNA sono piuttosto ambigui. In tempi recenti, la fam. è stata ridefinita in senso “restrittivo”, comprendendovi solam. 8 gen. e ca. 460 specie.

Juncus acutus (V. Tomaselli)

Juncus arcticus (M. Broglio)

Juncus triglumis (M. Broglio)

Juncus bufonius (M. La Rosa) segue

LXI

Tavole sinottiche delle famiglie

66. Eriocaulaceae

continua

tutte le altre fam. La moderna sistematica cladistica ha esteso questa fam. aumentandone il numero di gen. e specie, che diventano rispettivam. 90 e 5500 ca., con il gen. Carex che, da solo, comprende più di 2000 specie. Vivono in luoghi umidi o paludosi, spesso su suoli poveri di nutrienti.

Juncus bufonius: diagramma fior. e prospetto dell’inflor., con il fusto e i rami amputati per chiarirne la struttura

Carex lachenalii (M. Broglio)

Carex bicolor (M. Broglio)

Cladium mariscus

Rhynchospora alba

(M. Astarita)

(G. Pellegrino)

Cyperus capitatus

Cyperus strigosus

(P. Tescarollo)

(M. La Rosa)

(da Eichler)

Diagramma di un fiore 7 triandro (Carex sp.) (da Eichler)

Diagramma di un fiore 6 trigino (Carex panicea) (da Eichler)

Carex nigra (R. Guarino) Luzula forsteri (R. Guarino)

Carex atrata (M. La Rosa)

Luzula luzuloides (M. La Rosa)

66. Eriocaulaceae Diagramma di un fiore 6 digino (Carex vulpina) (da Eichler)

Diagramma di un fiore ermafrodita, triandro e trigino (Scirpus sylvaticus) (da Eichler)

Carex demissa (F. Selvi)

Carex pseudocyperus (G. Pallavicini)

Luzula campestris: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; R. Guarino)

Luzula sudetica (S. Maggia)

Luzula spicata (G. Pellegrino)

Diagramma di un fiore ermafrodita, triandro e trigino (Eriophorum angustifolium)

Diagramma di un fiore ermafrodita, triandro e digino (Eleocharis palustris)

Carex pendula (R. Guarino)

Scirpoides romanus (R. Guarino)

(da Eichler)

65. Cyperaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Poales. Il monofiletismo delle C. si basa su caratteri morfologici sinapomorfi, quali i f. a sez. trasversale triangolare, la guaina chiusa delle fg. e la presenza di silice nei f. e nelle fg. Quest’ultimo carattere risulta unico tra le Monocotiledoni e permette di distinguere le C. da

LXII

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Poales. Piante annuali o perenni, ampiam. distribuite nelle regioni tropic. e subtropic., con limitata estensione ad habitat temp., usualm. in ambienti paludosi. Le E. sono chiaram. monofiletiche e facilm. distinguibili per le loro inflor.: fi. minuti unisessuali, trimeri o dimeri, riuniti in un capolino sostenuto da un involucro di dure brattee cartacee. Per tale caratt. le E. sono spesso definite come le Asteraceae delle Monocotiledoni. La fam. comprende 7 gen. e ca. 1200 specie, in gran parte americ.

Eriocaulon sp.: diagramma Eriocaulon cinereum (S. Costalonga) fior. (da Eichler)

Isolepis cernua (R. Guarino) Carex baldensis

Carex cuprina (R. Guarino)

Eriophorum angustifolium (M. Broglio)

(G. Pellegrino)

LXIII

Tavole sinottiche delle famiglie

66. Eriocaulaceae

continua

tutte le altre fam. La moderna sistematica cladistica ha esteso questa fam. aumentandone il numero di gen. e specie, che diventano rispettivam. 90 e 5500 ca., con il gen. Carex che, da solo, comprende più di 2000 specie. Vivono in luoghi umidi o paludosi, spesso su suoli poveri di nutrienti.

Juncus bufonius: diagramma fior. e prospetto dell’inflor., con il fusto e i rami amputati per chiarirne la struttura

Carex lachenalii (M. Broglio)

Carex bicolor (M. Broglio)

Cladium mariscus

Rhynchospora alba

(M. Astarita)

(G. Pellegrino)

Cyperus capitatus

Cyperus strigosus

(P. Tescarollo)

(M. La Rosa)

(da Eichler)

Diagramma di un fiore 7 triandro (Carex sp.) (da Eichler)

Diagramma di un fiore 6 trigino (Carex panicea) (da Eichler)

Carex nigra (R. Guarino) Luzula forsteri (R. Guarino)

Carex atrata (M. La Rosa)

Luzula luzuloides (M. La Rosa)

66. Eriocaulaceae Diagramma di un fiore 6 digino (Carex vulpina) (da Eichler)

Diagramma di un fiore ermafrodita, triandro e trigino (Scirpus sylvaticus) (da Eichler)

Carex demissa (F. Selvi)

Carex pseudocyperus (G. Pallavicini)

Luzula campestris: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; R. Guarino)

Luzula sudetica (S. Maggia)

Luzula spicata (G. Pellegrino)

Diagramma di un fiore ermafrodita, triandro e trigino (Eriophorum angustifolium)

Diagramma di un fiore ermafrodita, triandro e digino (Eleocharis palustris)

Carex pendula (R. Guarino)

Scirpoides romanus (R. Guarino)

(da Eichler)

65. Cyperaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Poales. Il monofiletismo delle C. si basa su caratteri morfologici sinapomorfi, quali i f. a sez. trasversale triangolare, la guaina chiusa delle fg. e la presenza di silice nei f. e nelle fg. Quest’ultimo carattere risulta unico tra le Monocotiledoni e permette di distinguere le C. da

LXII

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Poales. Piante annuali o perenni, ampiam. distribuite nelle regioni tropic. e subtropic., con limitata estensione ad habitat temp., usualm. in ambienti paludosi. Le E. sono chiaram. monofiletiche e facilm. distinguibili per le loro inflor.: fi. minuti unisessuali, trimeri o dimeri, riuniti in un capolino sostenuto da un involucro di dure brattee cartacee. Per tale caratt. le E. sono spesso definite come le Asteraceae delle Monocotiledoni. La fam. comprende 7 gen. e ca. 1200 specie, in gran parte americ.

Eriocaulon sp.: diagramma Eriocaulon cinereum (S. Costalonga) fior. (da Eichler)

Isolepis cernua (R. Guarino) Carex baldensis

Carex cuprina (R. Guarino)

Eriophorum angustifolium (M. Broglio)

(G. Pellegrino)

LXIII

Tavole sinottiche delle famiglie

67. Poaceae (Graminaceae)

67. Poaceae (Graminaceae) Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Poales. Fi. con perianzio ridotto a 2, di rado 3, squame (lodicole), stami 3, raram. 1 o più di 3; carpello unico con 2 stimmi e 1 ovulo; il fr. è tipicam. una cariosside. Seme con abbondante albume farinoso: esso ha alla base l’embrione, che ha un cotiledone dilatato (scutello o scudetto), applicato all’albume, e una cavità nella quale sta la piumetta coperta dal coleottile; la radichetta è del pari nascosta da un involucro detto coleoriza. I fi. sono disposti in inflor. parziali dette spighette, con fi. distici lungo l’asse (detto “rachilla”), ciascuno accompagnato da 2 brattee, una inf. e una sup. (glumetta inf. o lemma e glumetta sup. o palea), quest’ultima risultante dalla saldatura di 2 brattee; ogni spighetta ha alla base 2, di rado 1 o più di 2, brattee, dette “glume”. Spesso le glumette hanno la nerv. med. prolungata in un’appendice sottile, detta “resta”; quando le glumette sono prive di resta, si dicono “mutiche”. Le spighette, a loro volta, costituiscono superinflor. composte di aspetto molto vario (spighe, pannocchie etc.), in funz. della lunghezza e della foggia delle ramificaz. Le P. sono per lo più erbe, annuali o perenni, con rd. fascicolate, caule nodoso a internodi in genere cavi (culmo), fg. distiche, con lunga guaina e lamina sessile o brevem. picciolata, munita talora di una ligula nel punto di attacco alla guaina. Le P. comprendono ca. 780 gen. con 12.000 specie, spesso costituenti associaz. caratt. molto estese (prati, savane, steppe). Il monofiletismo delle G. è sostenuto sia dalla morfologia sia dall’analisi delle sequenze di DNA. Sulla base di particolari embriologici e dell’anatomia della fg., le G. sono state suddivise in 12 sottofam. Tra le P., molte sono di interesse economico, e coltiv. in varie regioni del globo. Tra queste, si ricordano l’avena, il frumento, il riso, il mais, la canna da zucchero, la segale, il tef, lo sparto, la canna comune e i bambù, oltre a molte foraggere.

Oryza sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Phalaris aquatica (A.

Phalaroides arundinacea

Serafini Sauli)

(M. La Rosa)

Poa trivialis (M. La Rosa)

Lamarckia aurea

Cynosurus echinatus

(M. La Rosa)

(R. Guarino)

Briza maxima (M. La Rosa)

Poa bulbosa Catapodium (M. La Rosa) rigidum (L. Scuderi)

Festuca heterophylla (M. La Rosa) Festuca ligustica (R. Guarino)

Lolium rigidum

Lagurus ovatus (R. Guarino)

(R. Guarino)

Alopecurus myosuroides

Piptatherum caerulescens

Eleusine indica (M. La Rosa)

(G. Pallavicini)

(R. Guarino)

Avena sativa Holcus lanatus Aira elegantissima (M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Hainardia cylindrica

Phragmites australis (M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Hordeum murinum leporinum (M. La Rosa)

(R. Guarino)

Bromus scoparius

Sporobolus indicus

Sporobolus aculeatus

(M. La Rosa)

(L. Scuderi)

Lygeum spartum (R. Guarino)

Leersia oryzoides

Panicum capillare

(B. Petriglia)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Triticum vagans (M. La Rosa)

Echinochloa crusgalli (R. Guarino)

Digitaria ciliaris (M. La Rosa)

Paspalum distichum (R. Guarino) segue

Anthoxanthum sp.: diagramma di un asse fior.

Poa sp.: diagramma fior. (da Eichler)

(da Eichler)

LXIV

LXV

Tavole sinottiche delle famiglie

67. Poaceae (Graminaceae)

67. Poaceae (Graminaceae) Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Poales. Fi. con perianzio ridotto a 2, di rado 3, squame (lodicole), stami 3, raram. 1 o più di 3; carpello unico con 2 stimmi e 1 ovulo; il fr. è tipicam. una cariosside. Seme con abbondante albume farinoso: esso ha alla base l’embrione, che ha un cotiledone dilatato (scutello o scudetto), applicato all’albume, e una cavità nella quale sta la piumetta coperta dal coleottile; la radichetta è del pari nascosta da un involucro detto coleoriza. I fi. sono disposti in inflor. parziali dette spighette, con fi. distici lungo l’asse (detto “rachilla”), ciascuno accompagnato da 2 brattee, una inf. e una sup. (glumetta inf. o lemma e glumetta sup. o palea), quest’ultima risultante dalla saldatura di 2 brattee; ogni spighetta ha alla base 2, di rado 1 o più di 2, brattee, dette “glume”. Spesso le glumette hanno la nerv. med. prolungata in un’appendice sottile, detta “resta”; quando le glumette sono prive di resta, si dicono “mutiche”. Le spighette, a loro volta, costituiscono superinflor. composte di aspetto molto vario (spighe, pannocchie etc.), in funz. della lunghezza e della foggia delle ramificaz. Le P. sono per lo più erbe, annuali o perenni, con rd. fascicolate, caule nodoso a internodi in genere cavi (culmo), fg. distiche, con lunga guaina e lamina sessile o brevem. picciolata, munita talora di una ligula nel punto di attacco alla guaina. Le P. comprendono ca. 780 gen. con 12.000 specie, spesso costituenti associaz. caratt. molto estese (prati, savane, steppe). Il monofiletismo delle G. è sostenuto sia dalla morfologia sia dall’analisi delle sequenze di DNA. Sulla base di particolari embriologici e dell’anatomia della fg., le G. sono state suddivise in 12 sottofam. Tra le P., molte sono di interesse economico, e coltiv. in varie regioni del globo. Tra queste, si ricordano l’avena, il frumento, il riso, il mais, la canna da zucchero, la segale, il tef, lo sparto, la canna comune e i bambù, oltre a molte foraggere.

Oryza sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Phalaris aquatica (A.

Phalaroides arundinacea

Serafini Sauli)

(M. La Rosa)

Poa trivialis (M. La Rosa)

Lamarckia aurea

Cynosurus echinatus

(M. La Rosa)

(R. Guarino)

Briza maxima (M. La Rosa)

Poa bulbosa Catapodium (M. La Rosa) rigidum (L. Scuderi)

Festuca heterophylla (M. La Rosa) Festuca ligustica (R. Guarino)

Lolium rigidum

Lagurus ovatus (R. Guarino)

(R. Guarino)

Alopecurus myosuroides

Piptatherum caerulescens

Eleusine indica (M. La Rosa)

(G. Pallavicini)

(R. Guarino)

Avena sativa Holcus lanatus Aira elegantissima (M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Hainardia cylindrica

Phragmites australis (M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Hordeum murinum leporinum (M. La Rosa)

(R. Guarino)

Bromus scoparius

Sporobolus indicus

Sporobolus aculeatus

(M. La Rosa)

(L. Scuderi)

Lygeum spartum (R. Guarino)

Leersia oryzoides

Panicum capillare

(B. Petriglia)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Triticum vagans (M. La Rosa)

Echinochloa crusgalli (R. Guarino)

Digitaria ciliaris (M. La Rosa)

Paspalum distichum (R. Guarino) segue

Anthoxanthum sp.: diagramma di un asse fior.

Poa sp.: diagramma fior. (da Eichler)

(da Eichler)

LXIV

LXV

Tavole sinottiche delle famiglie

72. Ranunculaceae

continua

69. Pontederiaceae

Setaria pumila Sorghum (R. Guarino) halepense (M. La Rosa)

Zea mays (B. Petriglia)

Phyllostachys aurea (F. Giordana)

68. Commelinaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Commelinales. Il monofiletismo delle C. si basa su caratteri morfologici sinapomorfi riguardanti i semi, provvisti di un cappello conico, e le fg., che hanno una guaina basale chiusa e che, quando si trovano ancora nella gemma, presentano le 2 metà della lamina avvolte separatam. rispetto alla venatura centr. Sono erbe con f. articolati, inflor. cimose, fi. privi di nettàri, con calice e corolla, quest’ultima bianca, azzurra o violetta. Di norma crescono in luoghi umidi. Sono note ca. 700 specie, ripartite in 41 gen., diffuse nelle regioni tropic. e subtropic. Alcune C. sono coltiv. come piante ornam., con il nome di erba miseria.

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Commelinales. Fi. zigomorfi, trimeri, a tepali saldati, ov. supero, fr. a capsula. In molte specie è presente eterostilia. Sono erbe perenni, acquatiche o palustri, con fg. di solito distiche e fi. in spiga. Sono note 34 specie delle regioni calde. Spesso coltiv. per ornam. Eichhornia azurea, E. crassipes e Pontederia cordata, che formano densi ciuffi di fg. con picciolo molto lungo, rigonfio e fi. numerosi, azzurri. Il monofiletismo delle P. è stato dedotto sulla base di un’analisi cladistica sia morfologica sia molecolare. Inoltre, sono stati riconosciuti 2 gruppi monofiletici all’int. di questa fam.: il clado comprendente i gen. Pontederia ed Eichhornia, i cui caratteri sinapomorfi sono la lunga vita, l’asse dell’inflor. incurvato e i fi. con 3 stili, e il clado comprendente i gen. Heteranthera e Monochoria, diagnosticato per le antere attaccate alla base e gli stami dimorfi (stami fertili e stami provvisti di cibo per gli insetti).

Canna indica: diagramma dell’inflor. (a = asse); fiore

Epimedium alpinum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

(da Eichler; D. Donadoni)

G. Pallavicini)

70/b. Musaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Zingiberales, caratterizz. da fi. zigomorfi, con 6 stami, di cui il sup. di solito ridotto a staminodio, ov. infero, triloculare. Le M. comprendono grandi erbe con aspetto che ricorda quello di piccole palme: f. ricoperti dalle guaine fogliari e fg. a lamina ampia, spesso lacerata da adulta, intera da giovane; sono tutte tropic. Comprende 3 gen. e ca. 90 specie, molte delle quali coltiv. nei giardini. La delimitaz. tradizionale delle M. comprendeva anche altri gen. che, alla luce di recenti indagini filogenetiche molecolari, sono stati ascritti alle Heliconiaceae e alle Strelitziaceae.

Eichornia crassipes: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Mahonia aquifolium: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

D. Donadoni)

G. Laino)

70. Cannaceae Commelina communis

Murdannia keisak (D. Bouvet)

(B. Petriglia)

Tradescantia virginiana: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G.V. Cerutti)

LXVI

Berberis vulgaris: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. Broglio)

Monocotiledoni appartenenti all’ordine delle Zingiberales. Sono piante rizomatose originarie dell’America, con grandi foglie penninervie e vistosi fiori trimeri. Questi sono caratterizzati da 1-5 stami sterili (staminodî), grandi, petaloidi, meno uno che è petaloide per metà e porta un’antera con una sola teca. L’ovario, infero e ricoperto di papille, dà una capsula bitorzoluta con grossi semi. Importante carattere distintivo delle C. è, inoltre, la presenza di canali mucillaginosi nei rizomi e nei fusti. Nei paesi a clima temperato, alcune C. sono coltivate come piante ornamentali o per il rizoma ricco di amido.

72. Ranunculaceae Musa basjoo (A. Moro)

71. Berberidaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ranunculales. Piante erbacee o fruticose, con fg. semplici o composte, fi. ermafroditi a perianzio di verticilli generalm. trimeri, gli int. con nettàri (Berberidoideae) o senza (Podofilloideae), stami con antere aprentisi per 2 valve, ov. supero costituito da un solo carpello, fr. a bacca. Le B. comprendono ca. 700 specie ascritte a 14 gen. diffusi in prevalenza nelle zone temp. dell’emisfero sett.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ranunculales, il cui monofiletismo è stato confermato sia su base morfologica sia attraverso lo studio delle sequenze nucleotidiche del DNA. Un’attenta analisi cladistica effettuata negli anni Novanta del secolo scorso ha rilevato la presenza di 2 gruppi princip. all’int. delle R., le Ranunculoideae e le Talictroideae. Il primo gruppo, monofiletico e sostenuto da caratteri sinapomorfi riguardanti i cromosomi e i nucleotidi, comprende i gen. Aconitum, Actaea, Anemone, Caltha, Clematis, Delphinum, Helleborus, Nigella, Ranunculus, Trautvetteria, Trollius. Le Talictroideae (gen. Aquilegia, Isopyrum, Thalictrum, Xanthorhiza) sono invece un gruppo parafiletico che presenta come caratteri sinplesiomorfi piccoli cromosomi e rz. striscianti gialli. Oltre ai 2 cladi princip., le R. comprendono anche 3 sottofam. primitive, Glaucidoideae e Hydrastidoideae, rappresentate

LXVII

Tavole sinottiche delle famiglie

72. Ranunculaceae

continua

69. Pontederiaceae

Setaria pumila Sorghum (R. Guarino) halepense (M. La Rosa)

Zea mays (B. Petriglia)

Phyllostachys aurea (F. Giordana)

68. Commelinaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Commelinales. Il monofiletismo delle C. si basa su caratteri morfologici sinapomorfi riguardanti i semi, provvisti di un cappello conico, e le fg., che hanno una guaina basale chiusa e che, quando si trovano ancora nella gemma, presentano le 2 metà della lamina avvolte separatam. rispetto alla venatura centr. Sono erbe con f. articolati, inflor. cimose, fi. privi di nettàri, con calice e corolla, quest’ultima bianca, azzurra o violetta. Di norma crescono in luoghi umidi. Sono note ca. 700 specie, ripartite in 41 gen., diffuse nelle regioni tropic. e subtropic. Alcune C. sono coltiv. come piante ornam., con il nome di erba miseria.

Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Commelinales. Fi. zigomorfi, trimeri, a tepali saldati, ov. supero, fr. a capsula. In molte specie è presente eterostilia. Sono erbe perenni, acquatiche o palustri, con fg. di solito distiche e fi. in spiga. Sono note 34 specie delle regioni calde. Spesso coltiv. per ornam. Eichhornia azurea, E. crassipes e Pontederia cordata, che formano densi ciuffi di fg. con picciolo molto lungo, rigonfio e fi. numerosi, azzurri. Il monofiletismo delle P. è stato dedotto sulla base di un’analisi cladistica sia morfologica sia molecolare. Inoltre, sono stati riconosciuti 2 gruppi monofiletici all’int. di questa fam.: il clado comprendente i gen. Pontederia ed Eichhornia, i cui caratteri sinapomorfi sono la lunga vita, l’asse dell’inflor. incurvato e i fi. con 3 stili, e il clado comprendente i gen. Heteranthera e Monochoria, diagnosticato per le antere attaccate alla base e gli stami dimorfi (stami fertili e stami provvisti di cibo per gli insetti).

Canna indica: diagramma dell’inflor. (a = asse); fiore

Epimedium alpinum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

(da Eichler; D. Donadoni)

G. Pallavicini)

70/b. Musaceae Monocotiledoni appartenenti all’ord. delle Zingiberales, caratterizz. da fi. zigomorfi, con 6 stami, di cui il sup. di solito ridotto a staminodio, ov. infero, triloculare. Le M. comprendono grandi erbe con aspetto che ricorda quello di piccole palme: f. ricoperti dalle guaine fogliari e fg. a lamina ampia, spesso lacerata da adulta, intera da giovane; sono tutte tropic. Comprende 3 gen. e ca. 90 specie, molte delle quali coltiv. nei giardini. La delimitaz. tradizionale delle M. comprendeva anche altri gen. che, alla luce di recenti indagini filogenetiche molecolari, sono stati ascritti alle Heliconiaceae e alle Strelitziaceae.

Eichornia crassipes: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Mahonia aquifolium: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

D. Donadoni)

G. Laino)

70. Cannaceae Commelina communis

Murdannia keisak (D. Bouvet)

(B. Petriglia)

Tradescantia virginiana: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G.V. Cerutti)

LXVI

Berberis vulgaris: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. Broglio)

Monocotiledoni appartenenti all’ordine delle Zingiberales. Sono piante rizomatose originarie dell’America, con grandi foglie penninervie e vistosi fiori trimeri. Questi sono caratterizzati da 1-5 stami sterili (staminodî), grandi, petaloidi, meno uno che è petaloide per metà e porta un’antera con una sola teca. L’ovario, infero e ricoperto di papille, dà una capsula bitorzoluta con grossi semi. Importante carattere distintivo delle C. è, inoltre, la presenza di canali mucillaginosi nei rizomi e nei fusti. Nei paesi a clima temperato, alcune C. sono coltivate come piante ornamentali o per il rizoma ricco di amido.

72. Ranunculaceae Musa basjoo (A. Moro)

71. Berberidaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ranunculales. Piante erbacee o fruticose, con fg. semplici o composte, fi. ermafroditi a perianzio di verticilli generalm. trimeri, gli int. con nettàri (Berberidoideae) o senza (Podofilloideae), stami con antere aprentisi per 2 valve, ov. supero costituito da un solo carpello, fr. a bacca. Le B. comprendono ca. 700 specie ascritte a 14 gen. diffusi in prevalenza nelle zone temp. dell’emisfero sett.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ranunculales, il cui monofiletismo è stato confermato sia su base morfologica sia attraverso lo studio delle sequenze nucleotidiche del DNA. Un’attenta analisi cladistica effettuata negli anni Novanta del secolo scorso ha rilevato la presenza di 2 gruppi princip. all’int. delle R., le Ranunculoideae e le Talictroideae. Il primo gruppo, monofiletico e sostenuto da caratteri sinapomorfi riguardanti i cromosomi e i nucleotidi, comprende i gen. Aconitum, Actaea, Anemone, Caltha, Clematis, Delphinum, Helleborus, Nigella, Ranunculus, Trautvetteria, Trollius. Le Talictroideae (gen. Aquilegia, Isopyrum, Thalictrum, Xanthorhiza) sono invece un gruppo parafiletico che presenta come caratteri sinplesiomorfi piccoli cromosomi e rz. striscianti gialli. Oltre ai 2 cladi princip., le R. comprendono anche 3 sottofam. primitive, Glaucidoideae e Hydrastidoideae, rappresentate

LXVII

Tavole sinottiche delle famiglie ciascuna da una singola specie, e Coptoideae, con 17 specie. Alcune classificaz. recenti tendono a riconoscere anche le Helleboroideae, comprendenti il solo gen. Helleborus. Le R. hanno fi. molto vari, spesso aciclici o emiciclici, con stami di solito numerosi, carpelli da uno a molti, spesso liberi, con ovuli da uno a molti, fr. vario; albume copioso. Sono erbe annue o perenni, spesso con fg. molto divise. Molte R. contengono sostanze acri o alcaloidi, per cui sono velenose (alcune soltanto allo stato fresco). Sono coltiv. per i fi. parecchie specie dei gen. Nigella, Aquilegia, Delphinium, Aconitum, Anemone, Ranunculus.

73. Lardizabalaceae

Aconitum napellus s.l.: diagr. fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Delphinium emarginatum: diagr. fior.; inflor. (da Eichler; R. Guarino)

Anemone coronaria (R. Guarino) Hepatica nobilis (V. Fornara)

Pulsatilla montana (M. Pascale)

Clematis sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Ranunculus peltatus

Ceratocephala falcata

(R. Guarino)

(G. Salerno)

Myosurus minimus: diagramma fior., con l’omissione degli stami e dei carpelli; infruttescenze (da Eichler; Conserv. Bot. Nat. Medit. Porquerolles, H. Michaud)

Helleborus viridis: diagramma fior.; fiore (da Eichler; G. Pallavicini)

Consolida ajacis: diagr. fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Clematis cirrhosa

Clematis alpina (M. La Rosa)

(M. Mannocci)

Eranthis hyemalis: diagramma fior.; fiore (da Eichler; G. Pellegrino)

Aquilegia vulgaris: diagramma fior. (da Eichler)

Aquilegia dumeticola

Thalictrum aquilegiifolium

Thalictrum minus (R. Guarino)

(L. Peruzzi)

Anemone nemorosa: diagramma fior.; fiore (da Eichler; V. Fornara)

Adonis annua: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Nigella damascena: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

(I. Merlo)

73. Lardizabalaceae

Trollius europaeus (M. La Rosa) Actaea spicata (G. Pellegrino)

LXVIII

Anemone palmata

Anemone hortensis

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

Ranunculus acris: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ranunculales. Piante legnose, lianose o arbustive (pachicauli), con fg. alterne, composte (solitam. palmate), munite di pulvini. Fi. in racemi penduli, variam. colorati, con carpelli liberi interpretabili come megasporofilli

LXIX

Tavole sinottiche delle famiglie ciascuna da una singola specie, e Coptoideae, con 17 specie. Alcune classificaz. recenti tendono a riconoscere anche le Helleboroideae, comprendenti il solo gen. Helleborus. Le R. hanno fi. molto vari, spesso aciclici o emiciclici, con stami di solito numerosi, carpelli da uno a molti, spesso liberi, con ovuli da uno a molti, fr. vario; albume copioso. Sono erbe annue o perenni, spesso con fg. molto divise. Molte R. contengono sostanze acri o alcaloidi, per cui sono velenose (alcune soltanto allo stato fresco). Sono coltiv. per i fi. parecchie specie dei gen. Nigella, Aquilegia, Delphinium, Aconitum, Anemone, Ranunculus.

73. Lardizabalaceae

Aconitum napellus s.l.: diagr. fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Delphinium emarginatum: diagr. fior.; inflor. (da Eichler; R. Guarino)

Anemone coronaria (R. Guarino) Hepatica nobilis (V. Fornara)

Pulsatilla montana (M. Pascale)

Clematis sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Ranunculus peltatus

Ceratocephala falcata

(R. Guarino)

(G. Salerno)

Myosurus minimus: diagramma fior., con l’omissione degli stami e dei carpelli; infruttescenze (da Eichler; Conserv. Bot. Nat. Medit. Porquerolles, H. Michaud)

Helleborus viridis: diagramma fior.; fiore (da Eichler; G. Pallavicini)

Consolida ajacis: diagr. fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Clematis cirrhosa

Clematis alpina (M. La Rosa)

(M. Mannocci)

Eranthis hyemalis: diagramma fior.; fiore (da Eichler; G. Pellegrino)

Aquilegia vulgaris: diagramma fior. (da Eichler)

Aquilegia dumeticola

Thalictrum aquilegiifolium

Thalictrum minus (R. Guarino)

(L. Peruzzi)

Anemone nemorosa: diagramma fior.; fiore (da Eichler; V. Fornara)

Adonis annua: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Nigella damascena: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

(I. Merlo)

73. Lardizabalaceae

Trollius europaeus (M. La Rosa) Actaea spicata (G. Pellegrino)

LXVIII

Anemone palmata

Anemone hortensis

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

Ranunculus acris: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ranunculales. Piante legnose, lianose o arbustive (pachicauli), con fg. alterne, composte (solitam. palmate), munite di pulvini. Fi. in racemi penduli, variam. colorati, con carpelli liberi interpretabili come megasporofilli

LXIX

Tavole sinottiche delle famiglie

77. Loranthaceae

primitivi, conduplicati ma non totalm. saldati in corrispondenza della cresta stigmatica. Comprende una quarantina di specie, appartenenti a 7 gen. diffusi in Cile, Argentina e nell’Asia orient.

Papaver aurantiacum

Papaver ernesti-mayeri

Corydalis cava: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

(L. Scuderi)

(B. Petriglia)

N. Biscotti)

Nelumbo nucifera (R. Guarino)

76. Platanaceae Akebia quinata (G. Laino)

74. Papaveraceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ranuncolales. Erbe con vasi latticiferi a succo bianco, giallo, rosso e fi. attinomorfi o zigomorfi, 2 sepali caduchi, 4 o di rado più petali da 2 a molti stami e pistillo di 2-16 carpelli saldati, con ov. supero a placente parietali; fr. generalm. capsulare; albume oleifero. La fam. comprende 42 gen. e ca. 770 specie, in maggioranza dell’emisfero boreale. Il monofiletismo delle P. è suffragato da dati morfologici e molecolari, anche se restano da chiarire le relaz. filogenetiche all’int. della fam. stessa: alcuni Autori considerano il gen. Pteridophyllum, mancante di cellule secretorie, come un sister group rispetto a tutti gli altri gen., che sono raggruppati in un clado per la presenza di vasi latticiferi. All’int. di tale clado la sottofam. Fumarioideae forma un sister group rispetto alle altre sottofam. (Chelidonioideae e Papaveroideae). Le Fumarioideae (gen. Corydalis, Hypecoum, Dicentra e Fumaria) risultano monofiletiche sulla base dei fi., che presentano petali est. molto diversi da quelli int. (± connati) e stami fusi in 2 o 3 gruppi. Il clado delle non Fumarioideae è caratterizz. dai numerosissimi stami ed è suddiviso in 2 sottocladi, quello delle Chelidonioideae (Chelidonium, Sanguinaria) e quello delle Papaveroideae (Papaver, Argemone, Meconopsis). Quest’ultima sottofam. è quella che presenta il maggior numero di caratteri derivati ed è diagnosticata sulla base dei fi. pluricarpellati e dei peli multiseriati. Altri Autori propongono di raggruppare i princip. gen. delle P. nella sottofam. Platistemonoideae, perché presentano i carpelli parzialm. fusi (con gli stigmi liberi) che si separano gli uni dagli altri solo a maturità.

Papaver rhoeas (R. Guarino)

Glaucium sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Papaver somniferum

Corydalis capnoides

(M. La Rosa)

(Rolf Engstrand. Licensed under the (G. Pallavicini) Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license)

Glaucium flavum (M. La Rosa)

Fumaria capreolata

Fumaria officinalis

(S. Martelli)

(M. La Rosa)

75. Nelumbonaceae

Chelidonium majus (A. Zimmitti)

Hypecoum procumbens: diagramma fior.; fiore (da Eichler; G. Orrù)

LXX

Pseudofumaria lutea

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Proteales. Fi. ciclici, eteroclamidi, con 3÷8 pezzi, actinomorfi, monoici; pistillo con un carpello, che dà per fr. una cariosside. Sono alberi con fg. 3-7-lobate munite di grandi stipole concresciute; i fi. sono disposti in capolini globosi: petali ridotti a brevi squame, i 6 trimeri, ipogini, con perianzio ridotto e (5) 6-9 carpelli apocarpi; stigma lineare, sul lato int. dello stilo; fr. ad achenio con peli basali (adattamento anemocoro). La fam. comprende il solo gen. Platanus con 8 specie del Medit., Asia occid. e Amer. sett. Le più note sono Platanus occidentalis, volgarm. platano d’America, e P. orientalis, volgarm. platano, platano d’Oriente, originario del Medit. orient. sino all’Himalaya, spont. anche nell’It. merid. e in Sic. Sono alberi che raggiungono dimensioni colossali ed età considerevole, specialm. il secondo. Nel primo le fg. sono più grandi, angoloso-lobate, in P. orientalis sono palmato-partite. Si coltivano in Eur., oltre che per ornam., per il legname.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Proteales. Alle N. sono ascritti 4 gen. fossili e 2 sole specie tuttora viventi: Nelumbo lutea, della parte sud-orient. del N-Amer. e N. nucifera, con areale esteso dall’Asia sud-orient. all’Australia sett. Le popolaz. lungo il Nilo sono state probabilm. introdotte in epoca antichissima. Piante perenni, rizomatose, con appendici tuberiformi ingrossate che vengono prodotte alla fine della stagione vegetativa. Fg. alterne, emerse o flottanti, lungam. picciolate, con lamina peltata. Fi. solitari, ascellari, lungam. peduncolati, ermafroditi, con numerosi tepali, gli est. sepaloidi ± verdastri e gli int. progressivam. maggiori e petaloidi. Stami numerosi, con antere deiscenti longitudinalm. Pistilli numerosi, semplici, alloggiati in cavità del ricettacolo ingrossato e superiorm. appiattito, con stili abbreviati, appena emergenti dal ricettacolo. Fr.: nucula.

Platanus orientalis

Platanus hispanica

(S. Sciandrello)

(G. Pallavicini)

77. Loranthaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Santalales. Fi. bisessuali con sepali ridotti a un orlo posto alla sommità dell’ov. e uno sviluppo embrionale complesso e inusuale, dal momento che la fecondaz. si verifica nello stilo o nello stigma e l’embrione, che cresce

LXXI

Tavole sinottiche delle famiglie

77. Loranthaceae

primitivi, conduplicati ma non totalm. saldati in corrispondenza della cresta stigmatica. Comprende una quarantina di specie, appartenenti a 7 gen. diffusi in Cile, Argentina e nell’Asia orient.

Papaver aurantiacum

Papaver ernesti-mayeri

Corydalis cava: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

(L. Scuderi)

(B. Petriglia)

N. Biscotti)

Nelumbo nucifera (R. Guarino)

76. Platanaceae Akebia quinata (G. Laino)

74. Papaveraceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ranuncolales. Erbe con vasi latticiferi a succo bianco, giallo, rosso e fi. attinomorfi o zigomorfi, 2 sepali caduchi, 4 o di rado più petali da 2 a molti stami e pistillo di 2-16 carpelli saldati, con ov. supero a placente parietali; fr. generalm. capsulare; albume oleifero. La fam. comprende 42 gen. e ca. 770 specie, in maggioranza dell’emisfero boreale. Il monofiletismo delle P. è suffragato da dati morfologici e molecolari, anche se restano da chiarire le relaz. filogenetiche all’int. della fam. stessa: alcuni Autori considerano il gen. Pteridophyllum, mancante di cellule secretorie, come un sister group rispetto a tutti gli altri gen., che sono raggruppati in un clado per la presenza di vasi latticiferi. All’int. di tale clado la sottofam. Fumarioideae forma un sister group rispetto alle altre sottofam. (Chelidonioideae e Papaveroideae). Le Fumarioideae (gen. Corydalis, Hypecoum, Dicentra e Fumaria) risultano monofiletiche sulla base dei fi., che presentano petali est. molto diversi da quelli int. (± connati) e stami fusi in 2 o 3 gruppi. Il clado delle non Fumarioideae è caratterizz. dai numerosissimi stami ed è suddiviso in 2 sottocladi, quello delle Chelidonioideae (Chelidonium, Sanguinaria) e quello delle Papaveroideae (Papaver, Argemone, Meconopsis). Quest’ultima sottofam. è quella che presenta il maggior numero di caratteri derivati ed è diagnosticata sulla base dei fi. pluricarpellati e dei peli multiseriati. Altri Autori propongono di raggruppare i princip. gen. delle P. nella sottofam. Platistemonoideae, perché presentano i carpelli parzialm. fusi (con gli stigmi liberi) che si separano gli uni dagli altri solo a maturità.

Papaver rhoeas (R. Guarino)

Glaucium sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Papaver somniferum

Corydalis capnoides

(M. La Rosa)

(Rolf Engstrand. Licensed under the (G. Pallavicini) Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license)

Glaucium flavum (M. La Rosa)

Fumaria capreolata

Fumaria officinalis

(S. Martelli)

(M. La Rosa)

75. Nelumbonaceae

Chelidonium majus (A. Zimmitti)

Hypecoum procumbens: diagramma fior.; fiore (da Eichler; G. Orrù)

LXX

Pseudofumaria lutea

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Proteales. Fi. ciclici, eteroclamidi, con 3÷8 pezzi, actinomorfi, monoici; pistillo con un carpello, che dà per fr. una cariosside. Sono alberi con fg. 3-7-lobate munite di grandi stipole concresciute; i fi. sono disposti in capolini globosi: petali ridotti a brevi squame, i 6 trimeri, ipogini, con perianzio ridotto e (5) 6-9 carpelli apocarpi; stigma lineare, sul lato int. dello stilo; fr. ad achenio con peli basali (adattamento anemocoro). La fam. comprende il solo gen. Platanus con 8 specie del Medit., Asia occid. e Amer. sett. Le più note sono Platanus occidentalis, volgarm. platano d’America, e P. orientalis, volgarm. platano, platano d’Oriente, originario del Medit. orient. sino all’Himalaya, spont. anche nell’It. merid. e in Sic. Sono alberi che raggiungono dimensioni colossali ed età considerevole, specialm. il secondo. Nel primo le fg. sono più grandi, angoloso-lobate, in P. orientalis sono palmato-partite. Si coltivano in Eur., oltre che per ornam., per il legname.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Proteales. Alle N. sono ascritti 4 gen. fossili e 2 sole specie tuttora viventi: Nelumbo lutea, della parte sud-orient. del N-Amer. e N. nucifera, con areale esteso dall’Asia sud-orient. all’Australia sett. Le popolaz. lungo il Nilo sono state probabilm. introdotte in epoca antichissima. Piante perenni, rizomatose, con appendici tuberiformi ingrossate che vengono prodotte alla fine della stagione vegetativa. Fg. alterne, emerse o flottanti, lungam. picciolate, con lamina peltata. Fi. solitari, ascellari, lungam. peduncolati, ermafroditi, con numerosi tepali, gli est. sepaloidi ± verdastri e gli int. progressivam. maggiori e petaloidi. Stami numerosi, con antere deiscenti longitudinalm. Pistilli numerosi, semplici, alloggiati in cavità del ricettacolo ingrossato e superiorm. appiattito, con stili abbreviati, appena emergenti dal ricettacolo. Fr.: nucula.

Platanus orientalis

Platanus hispanica

(S. Sciandrello)

(G. Pallavicini)

77. Loranthaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Santalales. Fi. bisessuali con sepali ridotti a un orlo posto alla sommità dell’ov. e uno sviluppo embrionale complesso e inusuale, dal momento che la fecondaz. si verifica nello stilo o nello stigma e l’embrione, che cresce

LXXI

Tavole sinottiche delle famiglie nello stilo, viene spinto nell’ov. per mezzo di un lungo sospensore. Il fr. è drupaceo: la parte centr., che contiene l’embrione o gli embrioni, è per lo più circondata da un involucro mucillaginoso (strato di viscina); embrione con 2 o 3÷6 cotiledoni. Molte specie sono ornitofile e ornitocore. In maggioranza piante legnose, fissate sugli alberi come emiparassite con austori di varia forma; hanno fg. opposte, ben sviluppate o ridotte a squame; il solo Phrygilanthus aphyllus, del Cile, oloparassita sui Cereus, con austori miceliformi, è privo di fg. Alcuni gen. tradizionalm. ascritti in questa fam., tra i quali Arceuthobium, Phoradendron e Viscum, e che sono stati inclusi da diversi Autori nella fam. autonoma delle Viscaceae, non presentano le stesse modalità di sviluppo embrionale e hanno fi. unisessuali con un solo verticillo di tepali. Le più recenti classificaz. ascrivono questi ultimi alle Santalaceae, ma ulteriori studi sono necessari per chiarire definitivam. le relaz. filogenetiche dell’intero ordine.

80. Crassulaceae

78. Santalaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Santalales. Fi. omeoclamidi, actinomorfi, ermafroditi o unisessuati per aborto precoce di uno dei verticilli sessuali. Ov. generalm. infero, uniloculare, fr. a drupa o noce, con un solo seme. Sono erbe o piante legnose, spesso semiparassite. Comprendono ca. 1000 specie delle regioni calde e temp., di cui molte xerofile. Le relaz. filogenetiche tra la fam. prec. e le S., così come l’inclusione tra queste ultime delle Viscaceae e delle Eremolepidaceae restano tuttavia in parte da chiarire. Gen. princip.: Osyris, Santalum, Thesium.

Osyris alba: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Loranthus europaeus: diagramma fior.; habitus (da Eichler; B. Petriglia)

Thesium pyrenaicum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; C. Argenti, C. Lasen)

Paeonia officinalis: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Rhodiola rosea: C, diagramma di fiore 6 e 7; habitus (da Eichler; R. Guarino)

80. Crassulaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Saxifragales. Le C. sono diffuse nelle regioni temp. e calde del globo. Il monofiletismo delle C. è sostenuto dall’analisi sia morfologica sia del DNA. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi si evidenziano le fg. succulente, il metabolismo CAM (metabolismo acido delle C.), le ghiandole simili a scaglie secernenti nettare. Il metabolismo CAM rappresenta un adattamento fisiologico agli ambienti aridi in cui si rinvengono le C. Gli stomi delle fg. di giorno sono tenuti chiusi per evitare un’eccessiva perdita d’acqua, di notte sono aperti per permettere la fissaz. del carbonio sotto forma di acido malico. Durante il giorno, quando gli stomi sono chiusi, il carbonio dell’acido malico è ridotto a carboidrati. La fam. consiste di 2 cladi princip., le Crassuloideae e le Sedoideae. Le Crassuloideae (Crassula e Tillaea) sono diagnosticate sulla base dei fi. dotati di un singolo verticillo di stami, mentre le Sedoideae (Echeveria, Kalanchoe, Sedum, Sempervivum, Villadia) hanno semi con rivestimento solcato. Molte specie sono coltiv. per ornam.

Umbilicus rupestris (V. Tomaselli)

Hylotelephium anacampseros (M. Broglio)

Phedimus stellatus

Sempervivum aracnoideum

(M. La Rosa)

(A. Mascagni)

79. Paeoniaceae Viscum album: diagramma di inflor. 7 e 6; fiori 7; frutti (da Eichler; R. Guarino; M. Broglio)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Saxifragales. Fam. comprendente il solo gen. Paeonia, a lungo ritenuto affine a Glaucidium (Ranunculaceae); recenti indagini filogenetiche molecolari hanno permesso di annoverare le P. tra i gruppi basali delle Saxifragales. Grosse erbe o cespugli, diffusi nell’emisfero boreale, con rd. tuberizz. o rz. da cui emergono annualm. gli apparati epigei. Fg. alterne, composte, senza stipole; fi. spirociclici con 5 sepali, 5-10 petali ipogini e moltissimi stami; carpelli 2-8; fr. composto da altrettanti follicoli polispermi.

Sempervivum montanum: diagramma fior.; fiore (da Eichler; V. Fornara)

Crassula ovata (F. Giordana)

Buillardia vaillantii (R. Guarino)

Arceuthobium oxycedri: diagramma fior.; habitus (da Eichler; Conserv. Bot. Nat. Medit. Porquerolles, H. Michaud)

Sempervivum wulfenii (V. Fornara)

LXXII

Sedum alpestre (R. Guarino) segue

LXXIII

Tavole sinottiche delle famiglie nello stilo, viene spinto nell’ov. per mezzo di un lungo sospensore. Il fr. è drupaceo: la parte centr., che contiene l’embrione o gli embrioni, è per lo più circondata da un involucro mucillaginoso (strato di viscina); embrione con 2 o 3÷6 cotiledoni. Molte specie sono ornitofile e ornitocore. In maggioranza piante legnose, fissate sugli alberi come emiparassite con austori di varia forma; hanno fg. opposte, ben sviluppate o ridotte a squame; il solo Phrygilanthus aphyllus, del Cile, oloparassita sui Cereus, con austori miceliformi, è privo di fg. Alcuni gen. tradizionalm. ascritti in questa fam., tra i quali Arceuthobium, Phoradendron e Viscum, e che sono stati inclusi da diversi Autori nella fam. autonoma delle Viscaceae, non presentano le stesse modalità di sviluppo embrionale e hanno fi. unisessuali con un solo verticillo di tepali. Le più recenti classificaz. ascrivono questi ultimi alle Santalaceae, ma ulteriori studi sono necessari per chiarire definitivam. le relaz. filogenetiche dell’intero ordine.

80. Crassulaceae

78. Santalaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Santalales. Fi. omeoclamidi, actinomorfi, ermafroditi o unisessuati per aborto precoce di uno dei verticilli sessuali. Ov. generalm. infero, uniloculare, fr. a drupa o noce, con un solo seme. Sono erbe o piante legnose, spesso semiparassite. Comprendono ca. 1000 specie delle regioni calde e temp., di cui molte xerofile. Le relaz. filogenetiche tra la fam. prec. e le S., così come l’inclusione tra queste ultime delle Viscaceae e delle Eremolepidaceae restano tuttavia in parte da chiarire. Gen. princip.: Osyris, Santalum, Thesium.

Osyris alba: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Loranthus europaeus: diagramma fior.; habitus (da Eichler; B. Petriglia)

Thesium pyrenaicum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; C. Argenti, C. Lasen)

Paeonia officinalis: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Rhodiola rosea: C, diagramma di fiore 6 e 7; habitus (da Eichler; R. Guarino)

80. Crassulaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Saxifragales. Le C. sono diffuse nelle regioni temp. e calde del globo. Il monofiletismo delle C. è sostenuto dall’analisi sia morfologica sia del DNA. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi si evidenziano le fg. succulente, il metabolismo CAM (metabolismo acido delle C.), le ghiandole simili a scaglie secernenti nettare. Il metabolismo CAM rappresenta un adattamento fisiologico agli ambienti aridi in cui si rinvengono le C. Gli stomi delle fg. di giorno sono tenuti chiusi per evitare un’eccessiva perdita d’acqua, di notte sono aperti per permettere la fissaz. del carbonio sotto forma di acido malico. Durante il giorno, quando gli stomi sono chiusi, il carbonio dell’acido malico è ridotto a carboidrati. La fam. consiste di 2 cladi princip., le Crassuloideae e le Sedoideae. Le Crassuloideae (Crassula e Tillaea) sono diagnosticate sulla base dei fi. dotati di un singolo verticillo di stami, mentre le Sedoideae (Echeveria, Kalanchoe, Sedum, Sempervivum, Villadia) hanno semi con rivestimento solcato. Molte specie sono coltiv. per ornam.

Umbilicus rupestris (V. Tomaselli)

Hylotelephium anacampseros (M. Broglio)

Phedimus stellatus

Sempervivum aracnoideum

(M. La Rosa)

(A. Mascagni)

79. Paeoniaceae Viscum album: diagramma di inflor. 7 e 6; fiori 7; frutti (da Eichler; R. Guarino; M. Broglio)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Saxifragales. Fam. comprendente il solo gen. Paeonia, a lungo ritenuto affine a Glaucidium (Ranunculaceae); recenti indagini filogenetiche molecolari hanno permesso di annoverare le P. tra i gruppi basali delle Saxifragales. Grosse erbe o cespugli, diffusi nell’emisfero boreale, con rd. tuberizz. o rz. da cui emergono annualm. gli apparati epigei. Fg. alterne, composte, senza stipole; fi. spirociclici con 5 sepali, 5-10 petali ipogini e moltissimi stami; carpelli 2-8; fr. composto da altrettanti follicoli polispermi.

Sempervivum montanum: diagramma fior.; fiore (da Eichler; V. Fornara)

Crassula ovata (F. Giordana)

Buillardia vaillantii (R. Guarino)

Arceuthobium oxycedri: diagramma fior.; habitus (da Eichler; Conserv. Bot. Nat. Medit. Porquerolles, H. Michaud)

Sempervivum wulfenii (V. Fornara)

LXXII

Sedum alpestre (R. Guarino) segue

LXXIII

Tavole sinottiche delle famiglie

85. Tamaricaceae

continua

84. Droseraceae

ascellari, racemose o corimbiformi (raram. fi. isolati). Fi. solitam. ermafroditi, 4-meri o 5-meri, ov. infero o semiinfero, fr. a bacca. Sono ascritte alle G. ca. 160 specie, appartenenti al solo gen. Ribes, diffuse nelle regioni temp. dell’emisfero sett. La delimitaz. tradizionale della fam. vi comprendeva anche ulteriori gen., attualm. ascritti alle Hydrangeaceae, Iteaceae, Escalloniaceae. Sedum hispanicum: diagramma fior.; habitus (da Eichler;

Saxifraga granulata: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

N. Biscotti)

M. Broglio)

Ribes alpinum: diagramma fior.; infruttescenza (da Eichler; L. Ghillani)

Sedum rupestre (E. Balocchi)

Sedum coeruleum (R. Guarino)

81. Haloragaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Saxifragales. Erbe acquatiche o terrestri, perenni (raram. annuali), con fg. in verticilli dimeri o polimeri, fi. poco appariscenti, solitari o riuniti in inflor. solitam. spiciformi, fr. a nucula o in schizocarpi di 2-4- mericarpi. Alle H. vengono ascritti 9 gen. e ca. 145 specie sparse in tutto il globo, con princip. centro di differenziaz. in Australia. In Myriophyllum i fi. sono solitam. unisessuati, mentre i restanti gen. hanno fi. ermafroditi.

83. Saxifragaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Saxifragales. Fi. ciclici, di norma eteroclamidi, 5-meri e attinomorfi; stami in numero pari o doppio, di rado numerosi, carpelli 5 o meno, per lo più saldati col ricettacolo fatto a coppa. Morfologicam. simili alle Rosacee, possono essere distinte da queste per la mancanza di stipole, gli stami poco numerosi, il fr. a capsula e i semi con endosperma ben sviluppato. Le G. sono considerate monofiletiche su base sia morfologica sia molecolare attraverso lo studio delle sequenze di DNA e comprendono soltanto erbe o camefite ascritte a 33 gen. e ca. 640 specie, diffuse nell’emisfero boreale e nella regione Andina, con importanti centri di differenziaz. nella regione Himalayana, in Asia orient. e nel N-Amer. occid.

Saxifraga oppositifolia

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Sono piante erbacee, legate a suoli poveri di nutrienti, spesso torbosi, almeno temporaneam. inondati. Il monofiletismo delle D. è sostenuto da caratteri morfologici sinapomorfi riguardanti la struttura del polline, che presenta da 3 a molti pori, e le caratt. fg. sensitive che hanno sviluppato diversi meccanismi per la cattura degli insetti, dai quali traggono elementi nutritivi. Drosera è dotata di peli ghiandolari sulla superficie fogliare, che secernono una sostanza mucillaginosa atta a invischiare i piccoli invertebrati. Dionaea e Aldrovanda possiedono fg. bilobate munite di denti a pettine, che si chiudono a scatto quando le setole disposte sulla pag. sup. della fg. vengono sollecitate da un insetto. In passato, alle D. veniva ascritto anche Drosphyllum lusitanicum, attualm. ascritto alla fam. monospecifica delle Drosophyllaceae.

Saxifraga biflora (M. Broglio)

(M. Broglio)

Saxifraga exarata

Saxifraga aizoides

(P. Tescarollo)

(A. Aquaro)

Saxifraga facchinii

Saxifraga bryoides

(G. Pellegrino)

(V. Fornara)

Aldrovanda vesiculosa: diagramma dell’inflor.; habitus e fiore (da Eichler; V. Bordin)

Drosera rotundifolia: diagramma dell’inflor.; foglia

Myriophyllum verticillatum

Myriophyllum spicatum

(G. Pellegrino)

(B. Petriglia)

82. Grossulariaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Saxifragales. Arbusti decidui (con pochissime specie semi-sempreverdi e una sempreverde). Fg. alterne, semplici, dentato-lobate, con stipole. Inflor. terminali o

LXXIV

(da Eichler; V. Fornara)

85. Tamaricaceae Chrysosplenium alternifolium: diagramma dell’inflor.; inflor. (da Eichler; G. Pellegrino)

Saxifraga cotyledon

Saxifraga florulenta

(M. Broglio)

(M. Pascale)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Piante legnose o erbe perenni, con fg. piccole, embriciate e spesso ricoperte di essudati salini. Fi. di norma 4- o 5-meri, stami in numero vario, pistillo di 5÷2 carpelli saldati, capsula con molti semi muniti di peli. Si conoscono ca. 80 specie ascritte a 4 gen. delle regioni temp. e subtropic., molte delle quali alofile o pioniere in ambienti di greto.

LXXV

Tavole sinottiche delle famiglie

85. Tamaricaceae

continua

84. Droseraceae

ascellari, racemose o corimbiformi (raram. fi. isolati). Fi. solitam. ermafroditi, 4-meri o 5-meri, ov. infero o semiinfero, fr. a bacca. Sono ascritte alle G. ca. 160 specie, appartenenti al solo gen. Ribes, diffuse nelle regioni temp. dell’emisfero sett. La delimitaz. tradizionale della fam. vi comprendeva anche ulteriori gen., attualm. ascritti alle Hydrangeaceae, Iteaceae, Escalloniaceae. Sedum hispanicum: diagramma fior.; habitus (da Eichler;

Saxifraga granulata: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

N. Biscotti)

M. Broglio)

Ribes alpinum: diagramma fior.; infruttescenza (da Eichler; L. Ghillani)

Sedum rupestre (E. Balocchi)

Sedum coeruleum (R. Guarino)

81. Haloragaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Saxifragales. Erbe acquatiche o terrestri, perenni (raram. annuali), con fg. in verticilli dimeri o polimeri, fi. poco appariscenti, solitari o riuniti in inflor. solitam. spiciformi, fr. a nucula o in schizocarpi di 2-4- mericarpi. Alle H. vengono ascritti 9 gen. e ca. 145 specie sparse in tutto il globo, con princip. centro di differenziaz. in Australia. In Myriophyllum i fi. sono solitam. unisessuati, mentre i restanti gen. hanno fi. ermafroditi.

83. Saxifragaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Saxifragales. Fi. ciclici, di norma eteroclamidi, 5-meri e attinomorfi; stami in numero pari o doppio, di rado numerosi, carpelli 5 o meno, per lo più saldati col ricettacolo fatto a coppa. Morfologicam. simili alle Rosacee, possono essere distinte da queste per la mancanza di stipole, gli stami poco numerosi, il fr. a capsula e i semi con endosperma ben sviluppato. Le G. sono considerate monofiletiche su base sia morfologica sia molecolare attraverso lo studio delle sequenze di DNA e comprendono soltanto erbe o camefite ascritte a 33 gen. e ca. 640 specie, diffuse nell’emisfero boreale e nella regione Andina, con importanti centri di differenziaz. nella regione Himalayana, in Asia orient. e nel N-Amer. occid.

Saxifraga oppositifolia

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Sono piante erbacee, legate a suoli poveri di nutrienti, spesso torbosi, almeno temporaneam. inondati. Il monofiletismo delle D. è sostenuto da caratteri morfologici sinapomorfi riguardanti la struttura del polline, che presenta da 3 a molti pori, e le caratt. fg. sensitive che hanno sviluppato diversi meccanismi per la cattura degli insetti, dai quali traggono elementi nutritivi. Drosera è dotata di peli ghiandolari sulla superficie fogliare, che secernono una sostanza mucillaginosa atta a invischiare i piccoli invertebrati. Dionaea e Aldrovanda possiedono fg. bilobate munite di denti a pettine, che si chiudono a scatto quando le setole disposte sulla pag. sup. della fg. vengono sollecitate da un insetto. In passato, alle D. veniva ascritto anche Drosphyllum lusitanicum, attualm. ascritto alla fam. monospecifica delle Drosophyllaceae.

Saxifraga biflora (M. Broglio)

(M. Broglio)

Saxifraga exarata

Saxifraga aizoides

(P. Tescarollo)

(A. Aquaro)

Saxifraga facchinii

Saxifraga bryoides

(G. Pellegrino)

(V. Fornara)

Aldrovanda vesiculosa: diagramma dell’inflor.; habitus e fiore (da Eichler; V. Bordin)

Drosera rotundifolia: diagramma dell’inflor.; foglia

Myriophyllum verticillatum

Myriophyllum spicatum

(G. Pellegrino)

(B. Petriglia)

82. Grossulariaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Saxifragales. Arbusti decidui (con pochissime specie semi-sempreverdi e una sempreverde). Fg. alterne, semplici, dentato-lobate, con stipole. Inflor. terminali o

LXXIV

(da Eichler; V. Fornara)

85. Tamaricaceae Chrysosplenium alternifolium: diagramma dell’inflor.; inflor. (da Eichler; G. Pellegrino)

Saxifraga cotyledon

Saxifraga florulenta

(M. Broglio)

(M. Pascale)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Piante legnose o erbe perenni, con fg. piccole, embriciate e spesso ricoperte di essudati salini. Fi. di norma 4- o 5-meri, stami in numero vario, pistillo di 5÷2 carpelli saldati, capsula con molti semi muniti di peli. Si conoscono ca. 80 specie ascritte a 4 gen. delle regioni temp. e subtropic., molte delle quali alofile o pioniere in ambienti di greto.

LXXV

Tavole sinottiche delle famiglie

88. Polygonaceae

disposte in rosette basali, con margine intero spesso provvisto di ghiandole per l’escrez. di soluti in eccesso. Fi. 5-meri, con involucro circondato da brattee o bratteole, spesso di consistenza ialina.

Tamarix tetrandra: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Limonium sulcitanum

Limoniastrum monopetalum

Persicaria orientalis: diagramma fior.; racemo (da Eichler;

A. Butko)

(M. La Rosa)

(S. Atzori)

G. Pellegrino)

88. Polygonaceae Plumbago europaea (R. Guarino)

Ceratostigma plumbaginoides (A. Moro)

Myricaria germanica: diagramma dell’inflor.; inflor. (da Eichler; G. Pellegrino)

86. Frankeniaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Affini alle Tamaricacee, con varie specie che abitano steppe salate e altre regioni aride. Fg. opposte, spesso con margine revoluto (habitus ericoide); fi. 5-meri, in dicàsi ascellari o riuniti in cime fogliose. Ca. 60 appartengono al gen. Frankenia (3 anche in It.); una specie del Cile trasuda dalle fg. grandi quantità di sali diversi, usati talora come sale da cucina.

Armeria denticulata

Armeria sardoa (R. Guarino)

(M. La Rosa)

Armeria alpina (M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Fi. ciclici o emiciclici, aplo- o eteroclamidi, monoo diclini, actinomorfi, con cicli spesso trimeri; il fr. è un achenio con un seme provvisto di abbondante albume farinoso. Sono erbe o di rado piante legnose, con fg. munite di ocrea e fi. piccoli in inflor. complesse. Il monofiletismo delle P. è stato chiaram. acclarato da studi recenti. I gen. con 6 tepali (Erigonium e Rumex) potrebbero costituire un complesso parafiletico, mentre un altro gruppo di gen. (Antigonon, Coccoloba, Fagopyrum, Persicaria, Polygonella, Polygonum) probabilm. forma un clado basato sulla condiz. derivata del fi. che ha 5 tepali, 2 con entrambi i margini all’est. del bocciolo, 2 con i margini all’int. e 1 con un margine all’int. e l’altro all’est. del bocciolo. È stato ipotizz. che quest’ultimo tepalo derivi dalla fusione di 2 tepali appartenenti ai 2 diversi verticilli del perianzio.

Fagopyrum esculentum

Emex spinosa (L. Scuderi)

(R. Guarino)

Oxyria digyna: diagramma fior.; habitus (da Eichler; M. Broglio)

Limonium sinuatum (S. Atzori)

Frankenia sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Fallopia baldschuanica

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

Frankenia hirsuta

Rheum sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Rheum palmatum

Rumex sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Rumex sp.: frutti (M. La Rosa)

(D. Donadoni)

(C. Marcenò)

87. Plumbaginaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales, strettam. affini alla fam. successiva. Erbe o suffrutici che vivono di preferenza su suoli salsi o in habitat ventosi, specie se esposti all’aerosol marino. La maggior parte dei rappresentanti di questa fam. hanno fg.

LXXVI

Polygonum scoparium

Limonium bonduelli

Limonium multiforme

(Herbarium Parisiense)

(M. La Rosa)

Bistorta officinalis (L. Feriozzi) Aconogonon alpinum (G. Laino)

segue

LXXVII

Tavole sinottiche delle famiglie

88. Polygonaceae

disposte in rosette basali, con margine intero spesso provvisto di ghiandole per l’escrez. di soluti in eccesso. Fi. 5-meri, con involucro circondato da brattee o bratteole, spesso di consistenza ialina.

Tamarix tetrandra: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Limonium sulcitanum

Limoniastrum monopetalum

Persicaria orientalis: diagramma fior.; racemo (da Eichler;

A. Butko)

(M. La Rosa)

(S. Atzori)

G. Pellegrino)

88. Polygonaceae Plumbago europaea (R. Guarino)

Ceratostigma plumbaginoides (A. Moro)

Myricaria germanica: diagramma dell’inflor.; inflor. (da Eichler; G. Pellegrino)

86. Frankeniaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Affini alle Tamaricacee, con varie specie che abitano steppe salate e altre regioni aride. Fg. opposte, spesso con margine revoluto (habitus ericoide); fi. 5-meri, in dicàsi ascellari o riuniti in cime fogliose. Ca. 60 appartengono al gen. Frankenia (3 anche in It.); una specie del Cile trasuda dalle fg. grandi quantità di sali diversi, usati talora come sale da cucina.

Armeria denticulata

Armeria sardoa (R. Guarino)

(M. La Rosa)

Armeria alpina (M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Fi. ciclici o emiciclici, aplo- o eteroclamidi, monoo diclini, actinomorfi, con cicli spesso trimeri; il fr. è un achenio con un seme provvisto di abbondante albume farinoso. Sono erbe o di rado piante legnose, con fg. munite di ocrea e fi. piccoli in inflor. complesse. Il monofiletismo delle P. è stato chiaram. acclarato da studi recenti. I gen. con 6 tepali (Erigonium e Rumex) potrebbero costituire un complesso parafiletico, mentre un altro gruppo di gen. (Antigonon, Coccoloba, Fagopyrum, Persicaria, Polygonella, Polygonum) probabilm. forma un clado basato sulla condiz. derivata del fi. che ha 5 tepali, 2 con entrambi i margini all’est. del bocciolo, 2 con i margini all’int. e 1 con un margine all’int. e l’altro all’est. del bocciolo. È stato ipotizz. che quest’ultimo tepalo derivi dalla fusione di 2 tepali appartenenti ai 2 diversi verticilli del perianzio.

Fagopyrum esculentum

Emex spinosa (L. Scuderi)

(R. Guarino)

Oxyria digyna: diagramma fior.; habitus (da Eichler; M. Broglio)

Limonium sinuatum (S. Atzori)

Frankenia sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Fallopia baldschuanica

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

Frankenia hirsuta

Rheum sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Rheum palmatum

Rumex sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Rumex sp.: frutti (M. La Rosa)

(D. Donadoni)

(C. Marcenò)

87. Plumbaginaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales, strettam. affini alla fam. successiva. Erbe o suffrutici che vivono di preferenza su suoli salsi o in habitat ventosi, specie se esposti all’aerosol marino. La maggior parte dei rappresentanti di questa fam. hanno fg.

LXXVI

Polygonum scoparium

Limonium bonduelli

Limonium multiforme

(Herbarium Parisiense)

(M. La Rosa)

Bistorta officinalis (L. Feriozzi) Aconogonon alpinum (G. Laino)

segue

LXXVII

Tavole sinottiche delle famiglie

90. Amaranthaceae (incl. Chenopodiaceae)

continua

Rumex bucephalophorus

Rumex hydrolapathum

Cerastium tomentosum

Scleranthus marginatus

Spergularia rubra

Agrostemma githago

Dianthus sternbergii

(R. Guarino)

(G. Pallavicini)

(V. Tomaselli)

(A. Crisafulli)

(M. Schnittler)

(M. Broglio)

(M. La Rosa)

89. Caryophyllaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Fam. cosmop. che annovera arbusti, camefite ed erbe annuali o perenni, diffuse in larga prevalenza nelle regioni temp. dell’emisfero boreale, sebbene alle C. appartenga anche l’unica dicotiledone del continente antartico: Colobanthus quitensis (Kunth) Bartl. I f. delle C. presentano nodi solitam. ingrossati, da cui ha origine una coppia di fg. opposte, intere. Le C. esibiscono fi. singoli o riuniti in inflor. a mono- o dicasio, generalm. 5-meri con calice gamosepalo, corolla dialipetala attinomorfa, con 5 petali a unghia allungata, 5 o 10 stami, ov. supero uniloculare, di 2÷5 carpelli con altrettanti stili, fr. a capsula, raram. a bacca. Contengono antocianine e, spesso, saponine. Sono note ca. 2700 specie, ascritte a un’ottantina di gen.

Dianthus armeria (F. Selvi)

90. Amaranthaceae (incl. Chenopodiaceae)

Sagina procumbens: diagramma fior.; habitus (da Eichler;

Lychnis flos-cuculi: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

M. Pascale)

V. Fornara)

Corrigiola litoralis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Silene vulgaris: diagramma fior.; fiori (da Eichler; G. Laino)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Erbe, annuali o perenni, e arbusti (raram. anche liane o alberelli) con nodi ingrossati e accrescimento secondario anomalo. La monofilia delle A. è sostenuta sia dall’analisi delle sequenze di DNA, sia dalla morfologia del polline e degli elementi vascolari del floema. Le A. possiedono fg. senza stipole, fi. piccoli, in capolino o a spiga. Il perianzio è semplice, di 3-5 tepali per lo più secchi (cioè scariosi: anche le brattee che accompagnano i fi. sono per lo più secche e colorate), altrettanti stami, sovrapposti ai tepali e alternati con staminodi petaloidi. Il fr. è un otricello o una pisside; i semi hanno embrione anulare circondante l’albume farinoso.

A. Moro)

Moehringia muscosa: diagramma fior.; habitus (da Eichler; G. Pellegrino)

Celosia cristata (G. Laino) Paronychia sp.: diagramma Paronychia kapela (B. Petriglia) fior. (da Eichler)

Silene acaulis (M. La Rosa)

Amaranthus albus (M. La Rosa)

Cucubalus baccifer (L. Ghillani)

Stellaria media: diagramma fior.; fiori (da Eichler; S. Martelli) Amaranthus viridis: diagramma dei fiori 7 e 6; habitus Spergula arvensis: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

Dianthus sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Dianthus carthusianorum (M. Broglio)

(da Eichler; R. Guarino) segue

R. Guarino)

LXXVIII

LXXIX

Tavole sinottiche delle famiglie

90. Amaranthaceae (incl. Chenopodiaceae)

continua

Rumex bucephalophorus

Rumex hydrolapathum

Cerastium tomentosum

Scleranthus marginatus

Spergularia rubra

Agrostemma githago

Dianthus sternbergii

(R. Guarino)

(G. Pallavicini)

(V. Tomaselli)

(A. Crisafulli)

(M. Schnittler)

(M. Broglio)

(M. La Rosa)

89. Caryophyllaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Fam. cosmop. che annovera arbusti, camefite ed erbe annuali o perenni, diffuse in larga prevalenza nelle regioni temp. dell’emisfero boreale, sebbene alle C. appartenga anche l’unica dicotiledone del continente antartico: Colobanthus quitensis (Kunth) Bartl. I f. delle C. presentano nodi solitam. ingrossati, da cui ha origine una coppia di fg. opposte, intere. Le C. esibiscono fi. singoli o riuniti in inflor. a mono- o dicasio, generalm. 5-meri con calice gamosepalo, corolla dialipetala attinomorfa, con 5 petali a unghia allungata, 5 o 10 stami, ov. supero uniloculare, di 2÷5 carpelli con altrettanti stili, fr. a capsula, raram. a bacca. Contengono antocianine e, spesso, saponine. Sono note ca. 2700 specie, ascritte a un’ottantina di gen.

Dianthus armeria (F. Selvi)

90. Amaranthaceae (incl. Chenopodiaceae)

Sagina procumbens: diagramma fior.; habitus (da Eichler;

Lychnis flos-cuculi: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

M. Pascale)

V. Fornara)

Corrigiola litoralis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Silene vulgaris: diagramma fior.; fiori (da Eichler; G. Laino)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Erbe, annuali o perenni, e arbusti (raram. anche liane o alberelli) con nodi ingrossati e accrescimento secondario anomalo. La monofilia delle A. è sostenuta sia dall’analisi delle sequenze di DNA, sia dalla morfologia del polline e degli elementi vascolari del floema. Le A. possiedono fg. senza stipole, fi. piccoli, in capolino o a spiga. Il perianzio è semplice, di 3-5 tepali per lo più secchi (cioè scariosi: anche le brattee che accompagnano i fi. sono per lo più secche e colorate), altrettanti stami, sovrapposti ai tepali e alternati con staminodi petaloidi. Il fr. è un otricello o una pisside; i semi hanno embrione anulare circondante l’albume farinoso.

A. Moro)

Moehringia muscosa: diagramma fior.; habitus (da Eichler; G. Pellegrino)

Celosia cristata (G. Laino) Paronychia sp.: diagramma Paronychia kapela (B. Petriglia) fior. (da Eichler)

Silene acaulis (M. La Rosa)

Amaranthus albus (M. La Rosa)

Cucubalus baccifer (L. Ghillani)

Stellaria media: diagramma fior.; fiori (da Eichler; S. Martelli) Amaranthus viridis: diagramma dei fiori 7 e 6; habitus Spergula arvensis: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

Dianthus sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Dianthus carthusianorum (M. Broglio)

(da Eichler; R. Guarino) segue

R. Guarino)

LXXVIII

LXXIX

Tavole sinottiche delle famiglie

92. Phytolaccaceae

continua

Amaranthus retroflexus (M. La Rosa)

Amaranthus hypochondriacus (G. Laino)

Spinacia sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Spinacia oleracea

Salicornia patula (N. Biscotti)

Suaeda vera (M. La Rosa)

(G. Pellegrino)

Gomphrena globosa: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Atriplex prostrata: diagramma fior.; foglia (da Eichler;

Herbarium Brixianum)

S. Montanari)

Achyranthes sicula (O. Caldarella) Beta vulgaris (L. Scuderi)

Bassia prostrata (M. Broglio)

Suaeda spicata: diagramma fior.; habitus (da Eichler; R. Guarino)

Bassia scoparia (L. Scuderi)

Chenopodium sp.: diagramma di fiore tri- di- e mono-andro (da Eichler)

Pellegrino)

Corispermum marschallii: diagramma fior. e sezioni del frutto (da Eichler)

Chenopodium opulifolium

Lipandra polysperma

(R. Guarino)

(B. Petriglia)

Sarcocornia fruticosa: diagramma di fiore di- e monoandro; fusti (da Eichler; M. La Rosa)

LXXX

(A. Crisafulli, R. Picone)

(A. Mascagni)

Carpobrotus acinaciformis

Mesembryanthemum nodiflorum (R. Guarino)

(R. Guarino)

Salsola tragus (M. La Rosa)

Salsola oppositifolia (G.D. Privitera)

91. Aizoaceae

Chenopodium album (G.

Aizoanthemum hispanicum Carpobrotus edulis

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Le A. sono erbe annue o perenni o suffrutici, xerofili, con fg. opposte, succulente e senza spine, fi. attinomorfi ermafroditi (raram. unisessuali) con calice gamosepalo e corolla a molti petali, derivati da staminodi, fr. a capsula. La fam. comprende ca. 2000 specie, molte delle quali popolari come piante ornam., ascritte a 135 gen. Le A. costituiscono un gruppo monofiletico: uno dei caratteri morfologici sinapomorfi riguarda la presenza nell’epidermide di larghe cellule contenenti acqua.

Mesembryanthemum cristallinum: diagramma fior.; habitus (da Eichler; S. Atzori)

92. Phytolaccaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. La moderna analisi cladistica ha circoscritto le P. a 5 gen. e una trentina di specie erbacee o arbustive (raram. arboree). Fg. semplici, intere, alterne, con stipole assenti o ridottissime. Inflor. ascellari o terminali, con fi. piccoli, ermafroditi (raram. unisessuati), attinomorfi. La fam. tradizionalm. era definita in modo più esteso, includendo 24 gen., ma è risultata polifiletica in seguito a studi filogenetici condotti negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. Il monofiletismo delle P. si basa sulle inflor. indeterminate (spiga o racemo) e sui fr. che sono bacche. Phytolacca americana è inselvat. nelle regioni medit. e prealpine: contiene nelle bacche una sostanza rossa usata per colorare vini, liquori e dolci; le rd. sono velenose. P. dioica, albero dell’Amer. merid. con f. molto grosso alla base, è coltiv. nelle regioni calde come pianta da ombra.

LXXXI

Tavole sinottiche delle famiglie

92. Phytolaccaceae

continua

Amaranthus retroflexus (M. La Rosa)

Amaranthus hypochondriacus (G. Laino)

Spinacia sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Spinacia oleracea

Salicornia patula (N. Biscotti)

Suaeda vera (M. La Rosa)

(G. Pellegrino)

Gomphrena globosa: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Atriplex prostrata: diagramma fior.; foglia (da Eichler;

Herbarium Brixianum)

S. Montanari)

Achyranthes sicula (O. Caldarella) Beta vulgaris (L. Scuderi)

Bassia prostrata (M. Broglio)

Suaeda spicata: diagramma fior.; habitus (da Eichler; R. Guarino)

Bassia scoparia (L. Scuderi)

Chenopodium sp.: diagramma di fiore tri- di- e mono-andro (da Eichler)

Pellegrino)

Corispermum marschallii: diagramma fior. e sezioni del frutto (da Eichler)

Chenopodium opulifolium

Lipandra polysperma

(R. Guarino)

(B. Petriglia)

Sarcocornia fruticosa: diagramma di fiore di- e monoandro; fusti (da Eichler; M. La Rosa)

LXXX

(A. Crisafulli, R. Picone)

(A. Mascagni)

Carpobrotus acinaciformis

Mesembryanthemum nodiflorum (R. Guarino)

(R. Guarino)

Salsola tragus (M. La Rosa)

Salsola oppositifolia (G.D. Privitera)

91. Aizoaceae

Chenopodium album (G.

Aizoanthemum hispanicum Carpobrotus edulis

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Le A. sono erbe annue o perenni o suffrutici, xerofili, con fg. opposte, succulente e senza spine, fi. attinomorfi ermafroditi (raram. unisessuali) con calice gamosepalo e corolla a molti petali, derivati da staminodi, fr. a capsula. La fam. comprende ca. 2000 specie, molte delle quali popolari come piante ornam., ascritte a 135 gen. Le A. costituiscono un gruppo monofiletico: uno dei caratteri morfologici sinapomorfi riguarda la presenza nell’epidermide di larghe cellule contenenti acqua.

Mesembryanthemum cristallinum: diagramma fior.; habitus (da Eichler; S. Atzori)

92. Phytolaccaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. La moderna analisi cladistica ha circoscritto le P. a 5 gen. e una trentina di specie erbacee o arbustive (raram. arboree). Fg. semplici, intere, alterne, con stipole assenti o ridottissime. Inflor. ascellari o terminali, con fi. piccoli, ermafroditi (raram. unisessuati), attinomorfi. La fam. tradizionalm. era definita in modo più esteso, includendo 24 gen., ma è risultata polifiletica in seguito a studi filogenetici condotti negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. Il monofiletismo delle P. si basa sulle inflor. indeterminate (spiga o racemo) e sui fr. che sono bacche. Phytolacca americana è inselvat. nelle regioni medit. e prealpine: contiene nelle bacche una sostanza rossa usata per colorare vini, liquori e dolci; le rd. sono velenose. P. dioica, albero dell’Amer. merid. con f. molto grosso alla base, è coltiv. nelle regioni calde come pianta da ombra.

LXXXI

Tavole sinottiche delle famiglie

98. Vitaceae

96. Basellaceae

Phytolacca americana: diagramma fior.; inflor.; infruttescenza (da Eichler; S. Martelli; P. Tescarollo)

93. Nyctaginaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Vi sono ascritte ca. 300 specie, appartenenti a una trentina di gen. delle regioni calde. Hanno fg. di norma opposte, fi. aploclamidi, spesso cleistogami, e fr. bacciforme derivante dall’ingrossamento dei verticilli fior. (antocarpo). Alcune specie sono diffusam. coltiv. nei giardini medit. (ad es. Bougainvillea) e, nel caso di Mirabilis jalapa e di Boerhavia repens, anche diffusam. inselvat. in ambienti ruderali e bordi viari.

Mirabilis jalapa: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

94. Molluginaceae

Mollugo verticillata: diagramma fior.; habitus (da Eichler; D. Saiani)

95. Cactaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Caratteri comuni alle C. sono i fi. con perianzio di numerosi antofilli, per lo più saldati a tubo nella parte inf., numerosi stami, ov. infero di più carpelli, uniloculare, con molti ovuli parietali, fr. a bacca. Le C. sono xerofite, generalm. con f. carnosi, sferici o cilindrici, con prominenze coniche o coste longitudinali, oppure appiattiti; le fg. sono per lo più fugaci e ridotte a squame, piccoli cilindri o spine, con ciuffi di peli all’asc. (areole). Sono americ. (a eccez. di Rhipsalis baccifera, che vive anche in Afr. e Sri Lanka), più abbondanti nelle parti arido-calde, ma alcune arrivano fino al limite delle nevi perpetue. La monofilia delle C. è sostenuta a livello sia morfologico sia molecolare. Inoltre l’analisi cladistica ha evidenziato che il gen. Pereskia forma un sister group con il resto delle C., mostrando peculiari caratteri primitivi quali i f. non succulenti, le fg. ben sviluppate e persistenti e fi. disposti in inflor. cimose. Le altre C. formano un clado basato sulla presenza di fi. solitari immersi nell’apice del gambo e comprendente le 3 sottofam. Cactoideae, Maihuenioideae e Opuntioideae. Molte C. si coltivano nei giardini per la stranezza delle forme o per i fi.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Erbe o piccoli arbusti con fg. verticillate, alquanto succulente, fi. generalm. poco appariscenti, fr. a capsula o ad achenio. Gran parte delle M. sono diffuse in Afr.; in It. sono presenti 3 specie, tutte sinantrop., appartenenti ai gen. Mollugo e Glinus. La tassonomia e filogenesi delle M. è ancora oggetto di indagine, anche per via dell’acclarato polifiletismo dell’attuale delimitaz. del gen. Mollugo.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Specie rampicanti tropic. o sud-americ., con tuberi spesso commestibili e fg. semplici, alterne, con margine intero. Fi. ermafroditi, attinomorfi, piccoli, 5-meri, solitam. riuniti in inflor. racemiformi. Dall’ov. uniovulato si origina un achenio avvolto dal calice. In tutto, 19 specie ascritte ai gen.: Basella, Boussingaultia, Ullucus. Il primo ha un’unica specie: B. alba (= B. rubra) originaria dell’India, coltiv. nei Paesi caldi per le fg. che si mangiano come gli spinaci.

Portulaca grandiflora: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Montia fontana: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; R. Guarino) Boussingaultia cordifolia (M. La Rosa)

97. Portulacaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Fi. ciclici, eteroclamidi; sepali (o brattee) 2, petali 4÷5, stami 5÷10 in 2 cicli, oppure molti; pistillo di 3÷5 carpelli, ov. infero, uniloculare con molti ovuli su placente basali. Il fr. è una capsula. Tradizionalm. il riconoscimento di questa fam. è dovuto alla caratt. dei fi., associati a 2 brattee simili a sepali, ma il monofiletismo delle P. è stato a lungo oggetto di discussioni e attualm. si preferisce interpretare la fam. in senso “restrittivo”, limitato al solo gen. Portulaca, cosmop., con ca. 115 specie erbacee, con fg. carnose stipolate e fi. solitam. poco appariscenti.

98. Vitaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Vitales. Vi sono ascritti 14 gen. e ca. 900 specie per lo più lianose, con fg. composte o ± profondam. partite, raram. intere, con stipole e con cirri (derivaz. delle inflor.). Fi. ermafroditi o unisessuali per aborto precoce di uno dei verticilli sessuali, attinomorfi, 5(-4)-meri; perianzio ridotto o precocem. caduco; stami 5(-4); carpelli 2, concresciuti in ov. supero biloculare; inflor. generalm. a cima ombrelliforme; fr. a bacca.

Vitis vinifera (M. La Rosa)

Opuntia ficus-indica (M. La Rosa) Portulaca oleracea: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Parthenocissus quinquefolia: diagramma fior.; foglie (da Eichler; B. Petriglia)

LXXXII

LXXXIII

Tavole sinottiche delle famiglie

98. Vitaceae

96. Basellaceae

Phytolacca americana: diagramma fior.; inflor.; infruttescenza (da Eichler; S. Martelli; P. Tescarollo)

93. Nyctaginaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Vi sono ascritte ca. 300 specie, appartenenti a una trentina di gen. delle regioni calde. Hanno fg. di norma opposte, fi. aploclamidi, spesso cleistogami, e fr. bacciforme derivante dall’ingrossamento dei verticilli fior. (antocarpo). Alcune specie sono diffusam. coltiv. nei giardini medit. (ad es. Bougainvillea) e, nel caso di Mirabilis jalapa e di Boerhavia repens, anche diffusam. inselvat. in ambienti ruderali e bordi viari.

Mirabilis jalapa: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

94. Molluginaceae

Mollugo verticillata: diagramma fior.; habitus (da Eichler; D. Saiani)

95. Cactaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Caratteri comuni alle C. sono i fi. con perianzio di numerosi antofilli, per lo più saldati a tubo nella parte inf., numerosi stami, ov. infero di più carpelli, uniloculare, con molti ovuli parietali, fr. a bacca. Le C. sono xerofite, generalm. con f. carnosi, sferici o cilindrici, con prominenze coniche o coste longitudinali, oppure appiattiti; le fg. sono per lo più fugaci e ridotte a squame, piccoli cilindri o spine, con ciuffi di peli all’asc. (areole). Sono americ. (a eccez. di Rhipsalis baccifera, che vive anche in Afr. e Sri Lanka), più abbondanti nelle parti arido-calde, ma alcune arrivano fino al limite delle nevi perpetue. La monofilia delle C. è sostenuta a livello sia morfologico sia molecolare. Inoltre l’analisi cladistica ha evidenziato che il gen. Pereskia forma un sister group con il resto delle C., mostrando peculiari caratteri primitivi quali i f. non succulenti, le fg. ben sviluppate e persistenti e fi. disposti in inflor. cimose. Le altre C. formano un clado basato sulla presenza di fi. solitari immersi nell’apice del gambo e comprendente le 3 sottofam. Cactoideae, Maihuenioideae e Opuntioideae. Molte C. si coltivano nei giardini per la stranezza delle forme o per i fi.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Erbe o piccoli arbusti con fg. verticillate, alquanto succulente, fi. generalm. poco appariscenti, fr. a capsula o ad achenio. Gran parte delle M. sono diffuse in Afr.; in It. sono presenti 3 specie, tutte sinantrop., appartenenti ai gen. Mollugo e Glinus. La tassonomia e filogenesi delle M. è ancora oggetto di indagine, anche per via dell’acclarato polifiletismo dell’attuale delimitaz. del gen. Mollugo.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Specie rampicanti tropic. o sud-americ., con tuberi spesso commestibili e fg. semplici, alterne, con margine intero. Fi. ermafroditi, attinomorfi, piccoli, 5-meri, solitam. riuniti in inflor. racemiformi. Dall’ov. uniovulato si origina un achenio avvolto dal calice. In tutto, 19 specie ascritte ai gen.: Basella, Boussingaultia, Ullucus. Il primo ha un’unica specie: B. alba (= B. rubra) originaria dell’India, coltiv. nei Paesi caldi per le fg. che si mangiano come gli spinaci.

Portulaca grandiflora: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Montia fontana: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; R. Guarino) Boussingaultia cordifolia (M. La Rosa)

97. Portulacaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Caryophyllales. Fi. ciclici, eteroclamidi; sepali (o brattee) 2, petali 4÷5, stami 5÷10 in 2 cicli, oppure molti; pistillo di 3÷5 carpelli, ov. infero, uniloculare con molti ovuli su placente basali. Il fr. è una capsula. Tradizionalm. il riconoscimento di questa fam. è dovuto alla caratt. dei fi., associati a 2 brattee simili a sepali, ma il monofiletismo delle P. è stato a lungo oggetto di discussioni e attualm. si preferisce interpretare la fam. in senso “restrittivo”, limitato al solo gen. Portulaca, cosmop., con ca. 115 specie erbacee, con fg. carnose stipolate e fi. solitam. poco appariscenti.

98. Vitaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Vitales. Vi sono ascritti 14 gen. e ca. 900 specie per lo più lianose, con fg. composte o ± profondam. partite, raram. intere, con stipole e con cirri (derivaz. delle inflor.). Fi. ermafroditi o unisessuali per aborto precoce di uno dei verticilli sessuali, attinomorfi, 5(-4)-meri; perianzio ridotto o precocem. caduco; stami 5(-4); carpelli 2, concresciuti in ov. supero biloculare; inflor. generalm. a cima ombrelliforme; fr. a bacca.

Vitis vinifera (M. La Rosa)

Opuntia ficus-indica (M. La Rosa) Portulaca oleracea: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Parthenocissus quinquefolia: diagramma fior.; foglie (da Eichler; B. Petriglia)

LXXXII

LXXXIII

Tavole sinottiche delle famiglie

103. Euphorbiaceae

99. Buxaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Buxales. Piante arboree o arbustive (raram. erbacee), sempreverdi, con fg. coriacee, monoiche (raram. dioiche), con fi. poco appariscenti e fr. a capsula loculicida o bacca carnosa. Comprendono 5 gen. e un’ottantina di specie, prevalentem. distribuite nelle regioni tropic. e subtropic.

presentano solitam. numerosi stami e carpelli fusi in modo incompleto con gli stigmi distinti. Fr.: bacca.

Mercurialis annua: diagramma e variabilità del fiore 6; individuo 6 (da Eichler; M. Crisà)

Hypericum tetrapterum: diagramma fior.; fiore (da Eichler; R. Guarino)

101. Elatinaceae

Buxus sempervirens: diagramma dell’inflor.; inflor.; infruttescenza (da Eichler; G. Pallavicini; M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malpighiales. Due gen. (Bergia, 25 specie; Elatine, 10 specie): piccole erbe o suffrutici a fg. opposte o verticillate, che crescono per lo più nell’acqua e in terreni umidi nelle zone tropic. e temp. del pianeta. Fg. opposte o verticillate, con stipole. Fi. piccoli, poco appariscenti, ermafroditi, singoli o in cime terminali.

100. Hypericaeae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malpighiales. Piante erbacee, lianose, arbustive e arboree, con fg. opposte, il cui monofiletismo è sostenuto da analisi anatomiche e chimiche. Infatti i princip. caratteri sinapomorfi riguardano punti pellucidi presenti sulle fg. e le resine, chiare, nere o colorate, che si trovano all’int. di cavità (lacune schizogenetiche) o di canali secretori. Le H. comprendono ca. 6 gen. e 600 specie, in prevalenze dell’emisfero boreale. Alcuni sistematici preferiscono riconoscere alle H. il rango di sottofam. compresa nelle Clusiaceae.

Elatine alsinastrum: diagramma fior.; habitus (da Eichler; P.E. Bergò)

Elatine macropoda (M.C. Caria)

Hypericum androsaemum

Hypericum richeri

(I. Merlo)

(M. La Rosa)

103. Euphorbiaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malpighiales. Fam. cosmop. comprendente erbe annuali o perenni, arbusti o alberi ascritti a ca. 300 gen. e 7500 specie. Il monofiletismo delle E. si basa esclusivam. sull’analisi morfologica: frequente presenza di lattice in tubi latticiferi, stipole fogliari, fi. generalm. diclini, in inflor. complesse, di costituz. molto varia, stili di solito in numero di 3, interi, bifidi o più volte divisi; pistillo tipicam. di 3 carpelli, con 1 o 2 ovuli per loculo; il fr. è uno schizocarpo che presenta una colonna centr. persistente. Le E. hanno morfologia estremam. varia e alcuni Autori sostengono l’origine polifiletica della fam., suggerendone una suddivisione in diverse sottofam. Lo statunitense G.L. Webster, che ha studiato ampiam. le relaz. esistenti all’int. delle E., le suddivide in 5 sottofam.: Fillantoideae, Oldfieldoideae, Acalifoideae, Crotonoideae e Euforbioideae. Le prime 2 presentano 2 ovuli per loculo e non sembrano formare un clado con le altre E. sulla base dell’analisi del DNA. Acalifodeae, Crotonoideae e Euforbioideae hanno 1 ovulo per loculo e costituiscono un clado.

Ricinus communis: diagramma dei fiori 6 e 6; inflor.; infruttescenza (da Eichler; R. Guarino; E. Paoletti)

Euphorbia maculata

Euphorbia prostrata

(A. Serafini Sauli)

(A. Serafini Sauli)

Euphorbia dendroides (M. La Rosa)

Elatine triandra: diagramma fior. (da Eichler)

102. Actinidiaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Le A. comprendono alberi, arbusti e liane dioici, monoici o ermafroditi, originari dell’Asia e del Centro-S-Amer., con fg. alterne, semplici, con margine intero o serrulato, spesso ricoperte da tomento ispido, stipole assenti o ridottissime. I fi. sono solitari o in cime terminali e

LXXXIV

Actinidia chinensis (Apple2000. This image is licensed under the Creative Commons Attribution 3.0 Unported license; A. Karwath)

Chrozophora tinctoria: diagramma dei fiori 7 e 6; infruttescenza (S. Atzori) Euphorbia helioscopia (M. La Rosa; A. Serafini Sauli)

segue

LXXXV

Tavole sinottiche delle famiglie

103. Euphorbiaceae

99. Buxaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Buxales. Piante arboree o arbustive (raram. erbacee), sempreverdi, con fg. coriacee, monoiche (raram. dioiche), con fi. poco appariscenti e fr. a capsula loculicida o bacca carnosa. Comprendono 5 gen. e un’ottantina di specie, prevalentem. distribuite nelle regioni tropic. e subtropic.

presentano solitam. numerosi stami e carpelli fusi in modo incompleto con gli stigmi distinti. Fr.: bacca.

Mercurialis annua: diagramma e variabilità del fiore 6; individuo 6 (da Eichler; M. Crisà)

Hypericum tetrapterum: diagramma fior.; fiore (da Eichler; R. Guarino)

101. Elatinaceae

Buxus sempervirens: diagramma dell’inflor.; inflor.; infruttescenza (da Eichler; G. Pallavicini; M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malpighiales. Due gen. (Bergia, 25 specie; Elatine, 10 specie): piccole erbe o suffrutici a fg. opposte o verticillate, che crescono per lo più nell’acqua e in terreni umidi nelle zone tropic. e temp. del pianeta. Fg. opposte o verticillate, con stipole. Fi. piccoli, poco appariscenti, ermafroditi, singoli o in cime terminali.

100. Hypericaeae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malpighiales. Piante erbacee, lianose, arbustive e arboree, con fg. opposte, il cui monofiletismo è sostenuto da analisi anatomiche e chimiche. Infatti i princip. caratteri sinapomorfi riguardano punti pellucidi presenti sulle fg. e le resine, chiare, nere o colorate, che si trovano all’int. di cavità (lacune schizogenetiche) o di canali secretori. Le H. comprendono ca. 6 gen. e 600 specie, in prevalenze dell’emisfero boreale. Alcuni sistematici preferiscono riconoscere alle H. il rango di sottofam. compresa nelle Clusiaceae.

Elatine alsinastrum: diagramma fior.; habitus (da Eichler; P.E. Bergò)

Elatine macropoda (M.C. Caria)

Hypericum androsaemum

Hypericum richeri

(I. Merlo)

(M. La Rosa)

103. Euphorbiaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malpighiales. Fam. cosmop. comprendente erbe annuali o perenni, arbusti o alberi ascritti a ca. 300 gen. e 7500 specie. Il monofiletismo delle E. si basa esclusivam. sull’analisi morfologica: frequente presenza di lattice in tubi latticiferi, stipole fogliari, fi. generalm. diclini, in inflor. complesse, di costituz. molto varia, stili di solito in numero di 3, interi, bifidi o più volte divisi; pistillo tipicam. di 3 carpelli, con 1 o 2 ovuli per loculo; il fr. è uno schizocarpo che presenta una colonna centr. persistente. Le E. hanno morfologia estremam. varia e alcuni Autori sostengono l’origine polifiletica della fam., suggerendone una suddivisione in diverse sottofam. Lo statunitense G.L. Webster, che ha studiato ampiam. le relaz. esistenti all’int. delle E., le suddivide in 5 sottofam.: Fillantoideae, Oldfieldoideae, Acalifoideae, Crotonoideae e Euforbioideae. Le prime 2 presentano 2 ovuli per loculo e non sembrano formare un clado con le altre E. sulla base dell’analisi del DNA. Acalifodeae, Crotonoideae e Euforbioideae hanno 1 ovulo per loculo e costituiscono un clado.

Ricinus communis: diagramma dei fiori 6 e 6; inflor.; infruttescenza (da Eichler; R. Guarino; E. Paoletti)

Euphorbia maculata

Euphorbia prostrata

(A. Serafini Sauli)

(A. Serafini Sauli)

Euphorbia dendroides (M. La Rosa)

Elatine triandra: diagramma fior. (da Eichler)

102. Actinidiaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Le A. comprendono alberi, arbusti e liane dioici, monoici o ermafroditi, originari dell’Asia e del Centro-S-Amer., con fg. alterne, semplici, con margine intero o serrulato, spesso ricoperte da tomento ispido, stipole assenti o ridottissime. I fi. sono solitari o in cime terminali e

LXXXIV

Actinidia chinensis (Apple2000. This image is licensed under the Creative Commons Attribution 3.0 Unported license; A. Karwath)

Chrozophora tinctoria: diagramma dei fiori 7 e 6; infruttescenza (S. Atzori) Euphorbia helioscopia (M. La Rosa; A. Serafini Sauli)

segue

LXXXV

Tavole sinottiche delle famiglie continua

Euphorbia characias (M. Crisà; A. Serafini Sauli)

108. Violaceae

104. Oxalidaceae

105. Zygophyllaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Oxalidales. Fi. 5-meri actinomorfi, fr. a capsula o bacca. Le O. comprendono per lo più erbe perenni, con fg. composte, diffuse nelle regioni temp. e calde del pianeta. Importante il gen. Oxalis, con ca. 800 specie, di cui alcune hanno fi. trimorfi, altre presentano cleistogamia; varie specie esotiche sono coltiv. per i fi. e si trovano anche inselvat. (per es. O. pes-caprae); i tuberi amiliferi di altre sono eduli. Le O. sono sempre state considerate strettam. correlate alle Geraniaceae sulla base del fi. che è 5-mero, actinomorfo e dotato di 10 stami. Si tratta però di caratteri sinplesiomorfi; infatti, studi di sequenze del DNA del cloroplasto hanno permesso di affermare che le O. derivano da eventi filogenetici diversi da quelli che hanno dato luogo alle Geraniaceae.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Zygophyllales. Fi. ermafroditi, attinomorfi (raram. dioici o zigomorfi), 5-ciclici. 5(-4) meri; asse fior. formante un disco; stami per lo più 10(-8); ovario supero con 3-5 (2-12) carpelli; 1 stilo; fi. per lo più solitari; fr. a capsula oppure diviso in mericarpi spinosi (anche drupa). Arbusti o erbe, spesso succulenti o resiniferi soprattutto nelle zone aride, desertiche, anche salate; fg. opposte, stipolate, generalm. pennate.

dei gen.: frequenti sono capsule, drupe, bacche, samare; i semi sono per lo più con arillo. Studi filogenetici degli anni Novanta del secolo scorso sono a sostegno dell’inclusione delle Ippocrateaceae nelle C.: in questo modo i gen. compresi in tale fam. sono 96, con ca. 1350 specie, in prevalenza tropic.

Euonymus europaeus: diagramma fior.; inflor. e infruttescenza (da Eichler; M. La Rosa)

107. Parnassiaceae

Euphorbia lathyris (G. Pallavicini; L. Miserere) Peganum harmala: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Oxalis corniculata: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Euphorbia pithyusa (S. Atzori; A. Guarino)

Zygophyllum fabago: diagramma fior., inflor. (da Eichler; L. Cecchi)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Celastrales. La posiz. sistematica di Parnassia è ancora discussa: tradizionalm. attribuita alle Saxifragaceae, viene ora considerata come fam. a sé stante oppure inclusa nelle Celastraceae, anche se il legame con queste rimane debole. Il gen. ha la max differenziaz. (una cinquantina di specie) nelle zone temp.-fredde lungo il vers. Pacifico del N-Amer. e nell’Asia orient., dove anche P. palustris può essersi originata. Le P. comprendono erbe perenni rizomatose (Parnassia), con fg. prevalentem. riunite in rosette basali, o erbe annuali (Lepuropetalon), con f. fogliosi. I fi. sono solitari, 5-meri, ermafroditi, con sepali brevem. connati alla base.

Oxalis acetosella: diagramma fior.; fiore (da Eichler; F. Gironi) Euphorbia cyparissias (S. Atzori; M. La Rosa)

Tribulus terrestris: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Oxalis pes-caprae Euphorbia peplus: diagramma del ciazio; ciazio (da Eichler; M. La Rosa)

LXXXVI

(A. Serafini Sauli)

Oxalis articulata (F. Giordana)

Parnassia palustris: diagramma fior.; fiore (G. Aquaro)

106. Celastraceae

108. Violaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Celastrales. Piante diffuse in prevalenza nei tropici. Sono alberi o arbusti, sovente spinosi e scandenti, con fg. semplici, fi. in cime ramificate, con 3-5 stami e un cospicuo nettario disciforme intrastaminale. Il fr. varia a sec.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malpighiales. La fam. comprende 25 gen. e ca. 800 specie, erbacee o legnose, diffuse in tutto il mondo. Il monofiletismo delle V. è sostenuto da caratteri morfologici sinapomorfi riguardanti i fi., 5-meri e a simmetria bilat.;

LXXXVII

Tavole sinottiche delle famiglie continua

Euphorbia characias (M. Crisà; A. Serafini Sauli)

108. Violaceae

104. Oxalidaceae

105. Zygophyllaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Oxalidales. Fi. 5-meri actinomorfi, fr. a capsula o bacca. Le O. comprendono per lo più erbe perenni, con fg. composte, diffuse nelle regioni temp. e calde del pianeta. Importante il gen. Oxalis, con ca. 800 specie, di cui alcune hanno fi. trimorfi, altre presentano cleistogamia; varie specie esotiche sono coltiv. per i fi. e si trovano anche inselvat. (per es. O. pes-caprae); i tuberi amiliferi di altre sono eduli. Le O. sono sempre state considerate strettam. correlate alle Geraniaceae sulla base del fi. che è 5-mero, actinomorfo e dotato di 10 stami. Si tratta però di caratteri sinplesiomorfi; infatti, studi di sequenze del DNA del cloroplasto hanno permesso di affermare che le O. derivano da eventi filogenetici diversi da quelli che hanno dato luogo alle Geraniaceae.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Zygophyllales. Fi. ermafroditi, attinomorfi (raram. dioici o zigomorfi), 5-ciclici. 5(-4) meri; asse fior. formante un disco; stami per lo più 10(-8); ovario supero con 3-5 (2-12) carpelli; 1 stilo; fi. per lo più solitari; fr. a capsula oppure diviso in mericarpi spinosi (anche drupa). Arbusti o erbe, spesso succulenti o resiniferi soprattutto nelle zone aride, desertiche, anche salate; fg. opposte, stipolate, generalm. pennate.

dei gen.: frequenti sono capsule, drupe, bacche, samare; i semi sono per lo più con arillo. Studi filogenetici degli anni Novanta del secolo scorso sono a sostegno dell’inclusione delle Ippocrateaceae nelle C.: in questo modo i gen. compresi in tale fam. sono 96, con ca. 1350 specie, in prevalenza tropic.

Euonymus europaeus: diagramma fior.; inflor. e infruttescenza (da Eichler; M. La Rosa)

107. Parnassiaceae

Euphorbia lathyris (G. Pallavicini; L. Miserere) Peganum harmala: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Oxalis corniculata: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Euphorbia pithyusa (S. Atzori; A. Guarino)

Zygophyllum fabago: diagramma fior., inflor. (da Eichler; L. Cecchi)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Celastrales. La posiz. sistematica di Parnassia è ancora discussa: tradizionalm. attribuita alle Saxifragaceae, viene ora considerata come fam. a sé stante oppure inclusa nelle Celastraceae, anche se il legame con queste rimane debole. Il gen. ha la max differenziaz. (una cinquantina di specie) nelle zone temp.-fredde lungo il vers. Pacifico del N-Amer. e nell’Asia orient., dove anche P. palustris può essersi originata. Le P. comprendono erbe perenni rizomatose (Parnassia), con fg. prevalentem. riunite in rosette basali, o erbe annuali (Lepuropetalon), con f. fogliosi. I fi. sono solitari, 5-meri, ermafroditi, con sepali brevem. connati alla base.

Oxalis acetosella: diagramma fior.; fiore (da Eichler; F. Gironi) Euphorbia cyparissias (S. Atzori; M. La Rosa)

Tribulus terrestris: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Oxalis pes-caprae Euphorbia peplus: diagramma del ciazio; ciazio (da Eichler; M. La Rosa)

LXXXVI

(A. Serafini Sauli)

Oxalis articulata (F. Giordana)

Parnassia palustris: diagramma fior.; fiore (G. Aquaro)

106. Celastraceae

108. Violaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Celastrales. Piante diffuse in prevalenza nei tropici. Sono alberi o arbusti, sovente spinosi e scandenti, con fg. semplici, fi. in cime ramificate, con 3-5 stami e un cospicuo nettario disciforme intrastaminale. Il fr. varia a sec.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malpighiales. La fam. comprende 25 gen. e ca. 800 specie, erbacee o legnose, diffuse in tutto il mondo. Il monofiletismo delle V. è sostenuto da caratteri morfologici sinapomorfi riguardanti i fi., 5-meri e a simmetria bilat.;

LXXXVII

Tavole sinottiche delle famiglie

110. Passifloraceae

sia evoluta numerose volte all’int. delle Angiosperme. Le S. sono diffuse in prevalenza nell’emisfero boreale.

gli stami, di solito 5, con filam. molto corti, margini strettam. addossati a formare un anello intorno al gineceo e ghiandole del nettare sulla parte dorsale di alcune o di tutte le antere; lo stilo, usualm. curvo o a forma di uncino, allargato o modificato, con stimma espanso ma con regione ricettiva ristretta. Pistillo di 3 carpelli; fr. a capsula loculicida, di rado bacca. Viola calcarata (M. Pascale)

Salix reticulata (M. Broglio)

Salix serpyllifolia (G. Pallavicini)

Da sinistra in alto, in senso orario: A, diagrammi fiorali di Salix purpurea 7, S. triandra 7, S. alba 6, S. pentandra 7; B, gli stessi 7, 7, 7, 6 (da Eichler; M. Pascale; G. Pellegrino, M. Broglio)

Viola sp.: diagramma fiorale (da Eichler)

Viola biflora (V. Fornara) Viola ferrarinii (B. Pierini)

Viola corsica (R. Guarino)

Populus tremula: diagramma e prospetto di fiori 7 e 6; foglie (da Eichler; R. Guarino)

Salix eleagnos (R. Guarino)

Salix crataegifolia (M. La Rosa)

Viola palustris (C. Piuri)

Viola odorata (F. Selvi) Viola aethnensis splendida (R. Guarino; A. Serafini Sauli)

Salix caprea: diagramma di fiori 7 e 6; amenti 7 e 6 (da Eichler; F. Selvi; G. Pallavicini)

110. Passifloraceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malpighiales, originarie dell’Amer. e Afr. Fi. attinomorfi, con asse fior. di vario aspetto e sviluppo; pezzi perianziali in numero vario (3÷8), stami di solito 5, pistillo di 3÷5 carpelli, saldati con molti ovuli. Il monofiletismo delle P. è fortem. sostenuto dalla presenza di una corona nei fi. Si conoscono ca. 750 specie tropic. e subtropic., in gran parte comprese nei gen. Passiflora e Adenia. Alcune specie sono coltiv. come piante ornam. o per il fr. edule.

Viola alba alba; V. alba dehnhardtii (G. Laino; M. La Rosa) Viola eugeniae (B. Petriglia)

Viola tricolor (V. Fornara)

109. Salicaceae

Viola riviniana (M. Broglio)

LXXXVIII

Viola comollia (P. Silletti)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malpighiales. Alberi o arbusti chiaram. monofiletici sulla base di caratteri sinapomorfi relativi ai fi. nudi, dioici, disposti in amenti eretti o penduli, i sepali ± vestigiali e i semi con ciuffo basale di peli per la disseminaz. anemocora. Alcuni sistematici in passato hanno considerato le S. come una fam. primitiva per l’inflor. ad amento. Al contrario, sembra che i fi. altam. ridotti delle S. non siano affatto primitivi e che l’impollinaz. anemofila si

Salix aurita (A. Moro)

Salix herbacea (M. Broglio)

Passiflora sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Passiflora coerulea (A. Moro)

LXXXIX

Tavole sinottiche delle famiglie

110. Passifloraceae

sia evoluta numerose volte all’int. delle Angiosperme. Le S. sono diffuse in prevalenza nell’emisfero boreale.

gli stami, di solito 5, con filam. molto corti, margini strettam. addossati a formare un anello intorno al gineceo e ghiandole del nettare sulla parte dorsale di alcune o di tutte le antere; lo stilo, usualm. curvo o a forma di uncino, allargato o modificato, con stimma espanso ma con regione ricettiva ristretta. Pistillo di 3 carpelli; fr. a capsula loculicida, di rado bacca. Viola calcarata (M. Pascale)

Salix reticulata (M. Broglio)

Salix serpyllifolia (G. Pallavicini)

Da sinistra in alto, in senso orario: A, diagrammi fiorali di Salix purpurea 7, S. triandra 7, S. alba 6, S. pentandra 7; B, gli stessi 7, 7, 7, 6 (da Eichler; M. Pascale; G. Pellegrino, M. Broglio)

Viola sp.: diagramma fiorale (da Eichler)

Viola biflora (V. Fornara) Viola ferrarinii (B. Pierini)

Viola corsica (R. Guarino)

Populus tremula: diagramma e prospetto di fiori 7 e 6; foglie (da Eichler; R. Guarino)

Salix eleagnos (R. Guarino)

Salix crataegifolia (M. La Rosa)

Viola palustris (C. Piuri)

Viola odorata (F. Selvi) Viola aethnensis splendida (R. Guarino; A. Serafini Sauli)

Salix caprea: diagramma di fiori 7 e 6; amenti 7 e 6 (da Eichler; F. Selvi; G. Pallavicini)

110. Passifloraceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malpighiales, originarie dell’Amer. e Afr. Fi. attinomorfi, con asse fior. di vario aspetto e sviluppo; pezzi perianziali in numero vario (3÷8), stami di solito 5, pistillo di 3÷5 carpelli, saldati con molti ovuli. Il monofiletismo delle P. è fortem. sostenuto dalla presenza di una corona nei fi. Si conoscono ca. 750 specie tropic. e subtropic., in gran parte comprese nei gen. Passiflora e Adenia. Alcune specie sono coltiv. come piante ornam. o per il fr. edule.

Viola alba alba; V. alba dehnhardtii (G. Laino; M. La Rosa) Viola eugeniae (B. Petriglia)

Viola tricolor (V. Fornara)

109. Salicaceae

Viola riviniana (M. Broglio)

LXXXVIII

Viola comollia (P. Silletti)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malpighiales. Alberi o arbusti chiaram. monofiletici sulla base di caratteri sinapomorfi relativi ai fi. nudi, dioici, disposti in amenti eretti o penduli, i sepali ± vestigiali e i semi con ciuffo basale di peli per la disseminaz. anemocora. Alcuni sistematici in passato hanno considerato le S. come una fam. primitiva per l’inflor. ad amento. Al contrario, sembra che i fi. altam. ridotti delle S. non siano affatto primitivi e che l’impollinaz. anemofila si

Salix aurita (A. Moro)

Salix herbacea (M. Broglio)

Passiflora sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Passiflora coerulea (A. Moro)

LXXXIX

Tavole sinottiche delle famiglie

112. Fabaceae (Leguminosae)

111. Linaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Geraniales. Fiori 4- o 5-meri, attinomorfi, stami 5÷20, ± saldati alla base, ov. 2÷5 loculare, fr. capsula o drupa. Erbe, di rado arbusti, con fg. semplici, raram. opposte. Comprende 250 specie delle regioni temp. e calde; ca. 200 di queste appartengono al gen. Linum, che in It. conta 24 specie, tipiche di ambienti erbosi e margini boschivi, con fi. bianchi, gialli, rosei, azzurri o violetti.

Radiola linoides: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Cercis siliquastrum: diagramma fior.; fiori (da Eichler;

G. Calvia)

M. La Rosa)

Cytisus hirsutus (M. La Rosa)

Genista aetnensis (G. Calvia)

Ulex europaeus (M. La Rosa)

Lupinus angustifolius

112. Fabaceae (Leguminosae)

Linum campanulatum

Linum corymbulosum

(G. Pallavicini)

(M. La Rosa)

Linum austriacum: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. Broglio)

Linum bienne (E. Balocchi)

Linum viscosum (S. Atzori)

Linum tenuifolium

Linum decumbens

(M. La Rosa)

(R. Guarino)

XC

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Fabales. Il monofiletismo delle F. è sostenuto sia dall’analisi morfologica sia dallo studio delle sequenze di DNA. I princip. caratteri morfologici sinapomorfi riguardano: i fi., con piccolo ipanzio generalm. a forma di coppa, disposti in inflor. quasi sempre indeterminate; il gineceo, di solito costituito da un carpello distinto e allungato, con un corto ginoforo; il fr., che è nella maggior parte dei casi un legume; i semi, dotati di cellule a forma di clessidra. Studi filogenetici effettuati negli anni Novanta del secolo scorso evidenziano l’esistenza di una stretta correlaz. tra questa fam. e le Polygalaceae, che presentano fi. molto simili. I fi. delle F. presentano un’impollinaz. zoofila e sono estremam. variab. per dimensioni, forma, colore e tipo di impollinatore. In particolare, la sottofam. delle Faboideae (o Papilionoideae) ha fi. specializz. a simmetria bilat., con un petalo sup. molto sviluppato (il vessillo) che attrae visivam. gli insetti, 2 petali lat. (le ali) che funzionano come una pista d’atterraggio per l’impollinatore, e altri 2 petali parzialm. fusi (la carena), in cui si trovano gli stami e i pistilli con cui viene a contatto l’insetto. Le F. comprendono erbe o piante legnose con fg. stipolate, spesso composte. Le rd. presentano generalm. i tubercoli radicali dovuti ai rizobi. Le F. comprendono un gran numero di piante utili per vari prodotti alimentari (legumi e semi di fagiolo, soia, pisello, fava etc.), medicinali (tamarindo, liquirizia), foraggeri (trifoglio, erba medica), industriali (legni tintori, gomme, tannino, copali, oli grassi etc.); parecchie specie sono ornam.

Ceratonia siliqua: diagramma fior.; inflor. e infruttescenza (da Eichler; R. Guarino)

Acacia sp.: diagramma fior. Acacia dealbata (M. La Rosa) (da Eichler)

Acacia longifolia (L. Scuderi)

Acacia saligna (M. La Rosa)

Laburnum anagyroides: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; I. Merlo)

(M. La Rosa)

Robinia pseudacacia

Galega officinalis

(M. La Rosa)

(G. Pellegrino)

Astragalus penduliflorus

Astragalus onobrychis

(M. Broglio)

(R. Guarino)

Amorpha fruticosa: diagramma fior.; fiore con e senza calice (da Eichler; M. La Rosa) segue

XCI

Tavole sinottiche delle famiglie

112. Fabaceae (Leguminosae)

111. Linaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Geraniales. Fiori 4- o 5-meri, attinomorfi, stami 5÷20, ± saldati alla base, ov. 2÷5 loculare, fr. capsula o drupa. Erbe, di rado arbusti, con fg. semplici, raram. opposte. Comprende 250 specie delle regioni temp. e calde; ca. 200 di queste appartengono al gen. Linum, che in It. conta 24 specie, tipiche di ambienti erbosi e margini boschivi, con fi. bianchi, gialli, rosei, azzurri o violetti.

Radiola linoides: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Cercis siliquastrum: diagramma fior.; fiori (da Eichler;

G. Calvia)

M. La Rosa)

Cytisus hirsutus (M. La Rosa)

Genista aetnensis (G. Calvia)

Ulex europaeus (M. La Rosa)

Lupinus angustifolius

112. Fabaceae (Leguminosae)

Linum campanulatum

Linum corymbulosum

(G. Pallavicini)

(M. La Rosa)

Linum austriacum: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. Broglio)

Linum bienne (E. Balocchi)

Linum viscosum (S. Atzori)

Linum tenuifolium

Linum decumbens

(M. La Rosa)

(R. Guarino)

XC

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Fabales. Il monofiletismo delle F. è sostenuto sia dall’analisi morfologica sia dallo studio delle sequenze di DNA. I princip. caratteri morfologici sinapomorfi riguardano: i fi., con piccolo ipanzio generalm. a forma di coppa, disposti in inflor. quasi sempre indeterminate; il gineceo, di solito costituito da un carpello distinto e allungato, con un corto ginoforo; il fr., che è nella maggior parte dei casi un legume; i semi, dotati di cellule a forma di clessidra. Studi filogenetici effettuati negli anni Novanta del secolo scorso evidenziano l’esistenza di una stretta correlaz. tra questa fam. e le Polygalaceae, che presentano fi. molto simili. I fi. delle F. presentano un’impollinaz. zoofila e sono estremam. variab. per dimensioni, forma, colore e tipo di impollinatore. In particolare, la sottofam. delle Faboideae (o Papilionoideae) ha fi. specializz. a simmetria bilat., con un petalo sup. molto sviluppato (il vessillo) che attrae visivam. gli insetti, 2 petali lat. (le ali) che funzionano come una pista d’atterraggio per l’impollinatore, e altri 2 petali parzialm. fusi (la carena), in cui si trovano gli stami e i pistilli con cui viene a contatto l’insetto. Le F. comprendono erbe o piante legnose con fg. stipolate, spesso composte. Le rd. presentano generalm. i tubercoli radicali dovuti ai rizobi. Le F. comprendono un gran numero di piante utili per vari prodotti alimentari (legumi e semi di fagiolo, soia, pisello, fava etc.), medicinali (tamarindo, liquirizia), foraggeri (trifoglio, erba medica), industriali (legni tintori, gomme, tannino, copali, oli grassi etc.); parecchie specie sono ornam.

Ceratonia siliqua: diagramma fior.; inflor. e infruttescenza (da Eichler; R. Guarino)

Acacia sp.: diagramma fior. Acacia dealbata (M. La Rosa) (da Eichler)

Acacia longifolia (L. Scuderi)

Acacia saligna (M. La Rosa)

Laburnum anagyroides: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; I. Merlo)

(M. La Rosa)

Robinia pseudacacia

Galega officinalis

(M. La Rosa)

(G. Pellegrino)

Astragalus penduliflorus

Astragalus onobrychis

(M. Broglio)

(R. Guarino)

Amorpha fruticosa: diagramma fior.; fiore con e senza calice (da Eichler; M. La Rosa) segue

XCI

Tavole sinottiche delle famiglie

115. Elaeagnaceae

continua

Vicia faba: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Sulla coronaria (M. La Rosa)

Onobrychis viciifolia

Polygala myrtifolia: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Ziziphus zizyphus: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

(M. La Rosa)

M. La Rosa)

L. Capasso)

113. Polygalaceae

Vicia sativa (R. Guarino)

Lathyrus articulatus (R. Guarino)

Trifolium badium (M. Broglio) Trifolium angustifolium (M. La Rosa)

Lotus corniculatus

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Fabales. Fi. 5-meri, zigomorfi; dei 5 sepali, 2 sono molto grandi e petaloidei; il pistillo, di 2 carpelli, dà una capsula o una drupa. Sono erbe o arbusti. La sistematica di questa fam. è piuttosto controversa: molti Autori, infatti, riuniscono nelle P. alcune fam. (Diclidanteraceae, Disanteraceae e Moutabaceae), escludendo invece Emblingiaceae e Xantofillaceae che riconoscono come fam. autonome. Le P., quindi, comprenderebbero ca. 850 specie sec. alcuni studiosi, fino a 900 secondo altri. Il monofiletismo di questa fam. è stato ipotizz. sulla base di alcuni caratteri morfologici, quali la struttura del perianzio, con calice e corolla distinti, e della corolla, che è tubulosa zigomorfa. Lo studio delle sequenze di DNA dei cloroplasti ha permesso di definirne la posiz. filogenetica all’int. dell’ord. Infatti le P. sono state a lungo ritenute strettam. correlate alle Malpighiaceae; in seguito ai lavori di revisione degli anni Novanta del secolo scorso vengono invece considerate un sister group delle Fabacee.

Polygala sinisica (R. Guarino)

Polygala flavescens (M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. Fi. piccoli, in inflor. ascellari, 5-meri o 4-meri, con petali piccoli o mancanti; pistillo di 2÷5 carpelli, fr. secco o a drupa, con logge uniseminate. Il monofiletismo di questa fam. è confermato su base sia morfologica sia molecolare. Le R. sono strettam. correlate alle Rosaceae per la presenza di un ipanzio sviluppato producente nettare e di stipole nelle fg. La fam. comprende per lo più piante legnose o rampicanti delle regioni temp. e tropic.

Lotus cytisoides (R. Guarino)

XCII

(R. Guarino)

Rhamnus cathartica: A, diagramma fior.; inflor. (da Eichler; R. Guarino)

Frangula alnus: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; F. Selvi) Polygala chamaebuxus (G. Pellegrino; V. Fornara)

Emerus major (M. La Rosa)

Rhamnus oleoides

(M. Schnittler)

114. Rhamnaceae

(M. La Rosa)

Securigera varia (M. La Rosa)

Rhamnus alaternus

Paliurus spina-christi

Colletia spinosissima

(M. La Rosa)

(G. Laino)

115. Elaeagnaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. Tre gen. e una sessantina di specie di alberi o arbusti, spesso spinescenti, con fg. spiralate (raram. opposte) senza stipole, muniti di peli stellati o squamosi. Fi. con sepali in tubo oppure 2; petali assenti; stami 4 (anemogamia); ov. supero, uniloculare; fr. di aspetto drupaceo, avvolto dal tubo calicino carnoso. Il fr. delle E. è una falsa drupa consistente in un achenio

XCIII

Tavole sinottiche delle famiglie

115. Elaeagnaceae

continua

Vicia faba: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Sulla coronaria (M. La Rosa)

Onobrychis viciifolia

Polygala myrtifolia: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Ziziphus zizyphus: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

(M. La Rosa)

M. La Rosa)

L. Capasso)

113. Polygalaceae

Vicia sativa (R. Guarino)

Lathyrus articulatus (R. Guarino)

Trifolium badium (M. Broglio) Trifolium angustifolium (M. La Rosa)

Lotus corniculatus

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Fabales. Fi. 5-meri, zigomorfi; dei 5 sepali, 2 sono molto grandi e petaloidei; il pistillo, di 2 carpelli, dà una capsula o una drupa. Sono erbe o arbusti. La sistematica di questa fam. è piuttosto controversa: molti Autori, infatti, riuniscono nelle P. alcune fam. (Diclidanteraceae, Disanteraceae e Moutabaceae), escludendo invece Emblingiaceae e Xantofillaceae che riconoscono come fam. autonome. Le P., quindi, comprenderebbero ca. 850 specie sec. alcuni studiosi, fino a 900 secondo altri. Il monofiletismo di questa fam. è stato ipotizz. sulla base di alcuni caratteri morfologici, quali la struttura del perianzio, con calice e corolla distinti, e della corolla, che è tubulosa zigomorfa. Lo studio delle sequenze di DNA dei cloroplasti ha permesso di definirne la posiz. filogenetica all’int. dell’ord. Infatti le P. sono state a lungo ritenute strettam. correlate alle Malpighiaceae; in seguito ai lavori di revisione degli anni Novanta del secolo scorso vengono invece considerate un sister group delle Fabacee.

Polygala sinisica (R. Guarino)

Polygala flavescens (M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. Fi. piccoli, in inflor. ascellari, 5-meri o 4-meri, con petali piccoli o mancanti; pistillo di 2÷5 carpelli, fr. secco o a drupa, con logge uniseminate. Il monofiletismo di questa fam. è confermato su base sia morfologica sia molecolare. Le R. sono strettam. correlate alle Rosaceae per la presenza di un ipanzio sviluppato producente nettare e di stipole nelle fg. La fam. comprende per lo più piante legnose o rampicanti delle regioni temp. e tropic.

Lotus cytisoides (R. Guarino)

XCII

(R. Guarino)

Rhamnus cathartica: A, diagramma fior.; inflor. (da Eichler; R. Guarino)

Frangula alnus: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; F. Selvi) Polygala chamaebuxus (G. Pellegrino; V. Fornara)

Emerus major (M. La Rosa)

Rhamnus oleoides

(M. Schnittler)

114. Rhamnaceae

(M. La Rosa)

Securigera varia (M. La Rosa)

Rhamnus alaternus

Paliurus spina-christi

Colletia spinosissima

(M. La Rosa)

(G. Laino)

115. Elaeagnaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. Tre gen. e una sessantina di specie di alberi o arbusti, spesso spinescenti, con fg. spiralate (raram. opposte) senza stipole, muniti di peli stellati o squamosi. Fi. con sepali in tubo oppure 2; petali assenti; stami 4 (anemogamia); ov. supero, uniloculare; fr. di aspetto drupaceo, avvolto dal tubo calicino carnoso. Il fr. delle E. è una falsa drupa consistente in un achenio

XCIII

Tavole sinottiche delle famiglie

119. Urticaceae

avvolto dal tubo perigoniale, che a maturità diviene carnoso, con polpa acidula. Le E. sono diffuse soprattutto su suoli aridi o ben drenati nelle zone temp. dell’emisfero boreale. Il legno, duro e compatto, viene talvolta usato in ebanisteria.

Ulmus canescens (L. Scuderi) Zelkova sicula (A. Zimmitti)

Morus alba: diagrammi dei fiori 7 e 6; inflor.; infruttescenza (da Eichler; G. Pellegrino; L. Miserere)

Cannabis sativa: diagramma dei fiori 7 e 6; habitus (da Eichler; S. Costalonga)

119. Urticaceae Hippophae rhamnoides fluviatilis: diagrammi dei fiori 7 e 6; infruttescenza (da Eichler; M. Broglio)

Celtis australis: diagramma fior.; frutti (da Eichler; G. Pellegrino)

117. Moraceae Elaeagnus angustifolia: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; A. Moro)

116. Ulmaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. Fi. generalm. ermafroditi, attinomorfi, 3-ciclici, 5-meri; tepali 5 (3-8), erbacei, poco appariscenti; stami 5 (38); carpelli 2, saldati in ov. supero uniloculare; fr. a nucula, generalm. alata (samara). Alberi o cespugli diffusi in prevalenza nell’emisfero boreale, con fg. alterne ovv. opposte, stipolate; anemogamia.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. Le M. comprendono ca. 38 gen. e 1200 specie di piante arboree o arbustive monoiche o dioiche, caratterizz. dalla presenza di abbondante lattice in tutti i tessuti, da un gineceo con solo 2 carpelli evidenti e da un embrione solitam. curvo. Le M. sono affini alle Urticaceae, ma queste ultime hanno vasi latticiferi limitati alla corteccia, embrione diritto e gineceo pseudomonomero (apparentem. con un solo carpello per via dell’altro molto ridotto). Il monofiletismo delle M. è stato dimostrato sulla base dell’analisi delle sequenze di DNA, effettuata negli anni Novanta del secolo scorso.

Ficus carica (M. La Rosa; B. Petriglia)

118. Cannabaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. Le C. comprendono piante legnose o volubili, monoiche o dioiche, con fg. palmate, lobate o semplici a margine dentato e venature che solitam. non raggiungono il margine fogliare. Fi. poco appariscenti, attinomorfi, con calice rudimentale e privi di corolla, riuniti in cime o racemi. Stami in numero variab.; carpelli 2, saldati in ov. supero uniloculare; anemogamia. Alle C. sono ascritti 7 gen., tra cui Celtis, Cannabis e Humulus. A quest’ultimo appartiene la specie H. lupulus, il luppolo impiegato nella fabbricaz. della birra.

Humulus lupulus (M. La Rosa) Ulmus minor: diagramma fior.; infruttescenza (da Eichler; F. Selvi)

XCIV

Broussonetia papyrifera

Morus nigra (M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. Fam. cosmop., comprendente una cinquantina di gen. e più di 2600 specie di piante erbacee o, più raram., legnose o lianose, monoiche o dioiche, con fg. stipolate. Fi. minuti, diclini, con perigonio di 4 o 5 tepali, stami opposti ai tepali, pistillo unico con un solo ovulo, ortotropo; il fr. è una noce o una drupa. Il monofiletismo delle U. è sostenuto della presenza, in cellule specializz., di corpi calcificati allungati detti “cistoliti”, dall’anatomia del f., dagli stami incurvati e dalle sequenze del DNA plastidiale.

Urtica dioica: prospetto dell’inflor. 7 e diagramma di quella 6; inflor. 7 (M. Broglio)

Urtica membranacea (M. La Rosa)

Urtica pilulifera (R. Guarino) segue

(B. Petriglia)

XCV

Tavole sinottiche delle famiglie

119. Urticaceae

avvolto dal tubo perigoniale, che a maturità diviene carnoso, con polpa acidula. Le E. sono diffuse soprattutto su suoli aridi o ben drenati nelle zone temp. dell’emisfero boreale. Il legno, duro e compatto, viene talvolta usato in ebanisteria.

Ulmus canescens (L. Scuderi) Zelkova sicula (A. Zimmitti)

Morus alba: diagrammi dei fiori 7 e 6; inflor.; infruttescenza (da Eichler; G. Pellegrino; L. Miserere)

Cannabis sativa: diagramma dei fiori 7 e 6; habitus (da Eichler; S. Costalonga)

119. Urticaceae Hippophae rhamnoides fluviatilis: diagrammi dei fiori 7 e 6; infruttescenza (da Eichler; M. Broglio)

Celtis australis: diagramma fior.; frutti (da Eichler; G. Pellegrino)

117. Moraceae Elaeagnus angustifolia: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; A. Moro)

116. Ulmaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. Fi. generalm. ermafroditi, attinomorfi, 3-ciclici, 5-meri; tepali 5 (3-8), erbacei, poco appariscenti; stami 5 (38); carpelli 2, saldati in ov. supero uniloculare; fr. a nucula, generalm. alata (samara). Alberi o cespugli diffusi in prevalenza nell’emisfero boreale, con fg. alterne ovv. opposte, stipolate; anemogamia.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. Le M. comprendono ca. 38 gen. e 1200 specie di piante arboree o arbustive monoiche o dioiche, caratterizz. dalla presenza di abbondante lattice in tutti i tessuti, da un gineceo con solo 2 carpelli evidenti e da un embrione solitam. curvo. Le M. sono affini alle Urticaceae, ma queste ultime hanno vasi latticiferi limitati alla corteccia, embrione diritto e gineceo pseudomonomero (apparentem. con un solo carpello per via dell’altro molto ridotto). Il monofiletismo delle M. è stato dimostrato sulla base dell’analisi delle sequenze di DNA, effettuata negli anni Novanta del secolo scorso.

Ficus carica (M. La Rosa; B. Petriglia)

118. Cannabaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. Le C. comprendono piante legnose o volubili, monoiche o dioiche, con fg. palmate, lobate o semplici a margine dentato e venature che solitam. non raggiungono il margine fogliare. Fi. poco appariscenti, attinomorfi, con calice rudimentale e privi di corolla, riuniti in cime o racemi. Stami in numero variab.; carpelli 2, saldati in ov. supero uniloculare; anemogamia. Alle C. sono ascritti 7 gen., tra cui Celtis, Cannabis e Humulus. A quest’ultimo appartiene la specie H. lupulus, il luppolo impiegato nella fabbricaz. della birra.

Humulus lupulus (M. La Rosa) Ulmus minor: diagramma fior.; infruttescenza (da Eichler; F. Selvi)

XCIV

Broussonetia papyrifera

Morus nigra (M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. Fam. cosmop., comprendente una cinquantina di gen. e più di 2600 specie di piante erbacee o, più raram., legnose o lianose, monoiche o dioiche, con fg. stipolate. Fi. minuti, diclini, con perigonio di 4 o 5 tepali, stami opposti ai tepali, pistillo unico con un solo ovulo, ortotropo; il fr. è una noce o una drupa. Il monofiletismo delle U. è sostenuto della presenza, in cellule specializz., di corpi calcificati allungati detti “cistoliti”, dall’anatomia del f., dagli stami incurvati e dalle sequenze del DNA plastidiale.

Urtica dioica: prospetto dell’inflor. 7 e diagramma di quella 6; inflor. 7 (M. Broglio)

Urtica membranacea (M. La Rosa)

Urtica pilulifera (R. Guarino) segue

(B. Petriglia)

XCV

Tavole sinottiche delle famiglie continua

122. Betulaceae (incl. Corylaceae)

che si dipartono ± lateralm. ai nodi, fg. senza stipole, petali usualm. connati, stami variam. connati e modificati (per cui possono sembrare solo 3 o addirittura solitari anche se sono in numero maggiore), semi appiattiti con rivestimento pluristratificato. All’int. delle C. sono riconosciute 2 sottofam., le Zanonioideae, un piccolo gruppo caratterizz. da stili separati, e le Cucurbitoideae, con stili completam. connati.

Parietaria judaica (R. Guarino) Soleirolia soleirolii

Citrullus colocynthis

(R. Guarino)

Lagenaria siceraria (G. Salerno)

122. Betulaceae (incl. Corylaceae)

120. Coriariaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Cucurbitales. Unico gen.: Coriaria, i cui rappresentanti possiedono un areale estremam. frammentato, esteso alle zone temp. e subtropic. del S-Amer. occid., della N. Zelanda, della Cina e del Medit. Sono arbusti o piccoli alberi monoici o dioici, con fg. opposte o verticillate, prive di stipole. Inflor. racemoidi, recanti piccoli fi. verdastri, poco appariscenti. I petali, persistenti, a fecondaz. avvenuta si accrescono e diventano carnosi, costituendo un antocarpo che assume un colore rosso-viola (raram. giallo o rosso) e nasconde l’ov., che è formato da 5÷10 carpelli. Molte specie sono velenose, le fg. di C. myrtifolia, ricche di tannini, erano usate in passato per la concia delle pelli (redoul).

Sicyos angulatus (M. La Rosa) Cyclanthera pedata (A. Moro)

(A., C. e G. Peroni)

Ecballium elaterium: da sinistra, diagramma dei fiori 7 e 6 (da Eichler) Cucurbita pepo: da sinistra, diagramma dei fiori 7 e 6 (da Eichler)

Ecballium elaterium (M. La Rosa; G. Pellegrino) Cucurbita pepo

Cucurbita maxima

(G. Pellegrino)

(M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Fagales. Piante arboree o arbustive diffuse in prevalenza nelle regioni temp. dell’emisfero boreale, con poche specie nella regione Andina dell’Amer. merid. Le B. hanno fg. con margine doppiam. seghettato, fi. monoici, con o senza perianzio, riuniti in amenti: i fi. 7 sono ± saldati con la brattea ascellante e hanno 2÷10 stami, spesso bifidi, i 6 hanno l’ov. di 2 carpelli, con 2 stili. Il fr. contiene un solo seme. Comprende 6 gen. e ca. 170 specie, ripartite in 2 sottofam: Betuloideae, a fi. 7 con perianzio di 2÷4 segm., altrettanti stami e fr. all’asc. di squame a 3÷5 lobi, derivate dalla concrescenza della brattea e delle bratteole; Coryloideae, a fi. 7 senza perianzio, con 3÷10 stami, fr. ± circondato da involucro derivato dalla fusione delle bratteole. Il monofiletismo delle B. e delle 2 sottofam. anzidette è confermato dall’analisi cladistica.

Coriaria myrtifolia: diagramma fior.; inflor. Bryonia dioica: diagramma del fiore 7; fiore 7 (da Eichler;

121. Cucurbitaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Cucurbitales. Fam. cosmop., che annovera un migliaio di specie e un centinaio di gen. prevalentem. distribuiti nelle fasce temp. e tropic. del globo. Le C. sono erbe rampicanti o piante legnose, monoiche o dioiche, il fr. (falso) è una sorta di bacca, detta peponide. L’embrione ha grossi cotiledoni, ricchi di olio. I fasci sono bicollaterali. I viticci, che esistono in numerose specie, sono da interpretare quali organi composti di elementi caulinari e fogliari Il monofiletismo delle C. si basa su caratteri morfologici quali la presenza di viticci spiralati

G. Pellegrino)

Sechium edule (M. La Rosa)

Betula pubescens: inflor., fiori 7 e 6, loro diagrammi; inflor. (da Eichler; M. Broglio)

Cucumis sativus: diagramma del fiore 7; B, fiore 7 (da Eichler; M. La Rosa)

Sicyos angulatus: da sinistra, diagramma dei fiori 7 e 6 (da Eichler)

Alnus glutinosa: A, inflor., fiori 7 e 6, loro diagrammi; inflor. (da Eichler; R. Guarino) segue

XCVI

XCVII

Tavole sinottiche delle famiglie continua

122. Betulaceae (incl. Corylaceae)

che si dipartono ± lateralm. ai nodi, fg. senza stipole, petali usualm. connati, stami variam. connati e modificati (per cui possono sembrare solo 3 o addirittura solitari anche se sono in numero maggiore), semi appiattiti con rivestimento pluristratificato. All’int. delle C. sono riconosciute 2 sottofam., le Zanonioideae, un piccolo gruppo caratterizz. da stili separati, e le Cucurbitoideae, con stili completam. connati.

Parietaria judaica (R. Guarino) Soleirolia soleirolii

Citrullus colocynthis

(R. Guarino)

Lagenaria siceraria (G. Salerno)

122. Betulaceae (incl. Corylaceae)

120. Coriariaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Cucurbitales. Unico gen.: Coriaria, i cui rappresentanti possiedono un areale estremam. frammentato, esteso alle zone temp. e subtropic. del S-Amer. occid., della N. Zelanda, della Cina e del Medit. Sono arbusti o piccoli alberi monoici o dioici, con fg. opposte o verticillate, prive di stipole. Inflor. racemoidi, recanti piccoli fi. verdastri, poco appariscenti. I petali, persistenti, a fecondaz. avvenuta si accrescono e diventano carnosi, costituendo un antocarpo che assume un colore rosso-viola (raram. giallo o rosso) e nasconde l’ov., che è formato da 5÷10 carpelli. Molte specie sono velenose, le fg. di C. myrtifolia, ricche di tannini, erano usate in passato per la concia delle pelli (redoul).

Sicyos angulatus (M. La Rosa) Cyclanthera pedata (A. Moro)

(A., C. e G. Peroni)

Ecballium elaterium: da sinistra, diagramma dei fiori 7 e 6 (da Eichler) Cucurbita pepo: da sinistra, diagramma dei fiori 7 e 6 (da Eichler)

Ecballium elaterium (M. La Rosa; G. Pellegrino) Cucurbita pepo

Cucurbita maxima

(G. Pellegrino)

(M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Fagales. Piante arboree o arbustive diffuse in prevalenza nelle regioni temp. dell’emisfero boreale, con poche specie nella regione Andina dell’Amer. merid. Le B. hanno fg. con margine doppiam. seghettato, fi. monoici, con o senza perianzio, riuniti in amenti: i fi. 7 sono ± saldati con la brattea ascellante e hanno 2÷10 stami, spesso bifidi, i 6 hanno l’ov. di 2 carpelli, con 2 stili. Il fr. contiene un solo seme. Comprende 6 gen. e ca. 170 specie, ripartite in 2 sottofam: Betuloideae, a fi. 7 con perianzio di 2÷4 segm., altrettanti stami e fr. all’asc. di squame a 3÷5 lobi, derivate dalla concrescenza della brattea e delle bratteole; Coryloideae, a fi. 7 senza perianzio, con 3÷10 stami, fr. ± circondato da involucro derivato dalla fusione delle bratteole. Il monofiletismo delle B. e delle 2 sottofam. anzidette è confermato dall’analisi cladistica.

Coriaria myrtifolia: diagramma fior.; inflor. Bryonia dioica: diagramma del fiore 7; fiore 7 (da Eichler;

121. Cucurbitaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Cucurbitales. Fam. cosmop., che annovera un migliaio di specie e un centinaio di gen. prevalentem. distribuiti nelle fasce temp. e tropic. del globo. Le C. sono erbe rampicanti o piante legnose, monoiche o dioiche, il fr. (falso) è una sorta di bacca, detta peponide. L’embrione ha grossi cotiledoni, ricchi di olio. I fasci sono bicollaterali. I viticci, che esistono in numerose specie, sono da interpretare quali organi composti di elementi caulinari e fogliari Il monofiletismo delle C. si basa su caratteri morfologici quali la presenza di viticci spiralati

G. Pellegrino)

Sechium edule (M. La Rosa)

Betula pubescens: inflor., fiori 7 e 6, loro diagrammi; inflor. (da Eichler; M. Broglio)

Cucumis sativus: diagramma del fiore 7; B, fiore 7 (da Eichler; M. La Rosa)

Sicyos angulatus: da sinistra, diagramma dei fiori 7 e 6 (da Eichler)

Alnus glutinosa: A, inflor., fiori 7 e 6, loro diagrammi; inflor. (da Eichler; R. Guarino) segue

XCVI

XCVII

Tavole sinottiche delle famiglie

125. Rosaceae

continua

Corylus avellana: inflor., fiori 7 e 6, loro diagrammi; frutto; inflor. (da Eichler; G. Laino; B. Petriglia)

Fagus sylvatica: fiore 7, inflor. 6 e suo diagramma

Quercus suber (M. La Rosa)

Quercus cerris (M. La Rosa)

(da Eichler)

Juglans regia: prospetto e diagramma di fiori 7 con tre (sopra) e due (sotto) brattee perigoniali; inflor. 6 (sopra), 7 (sotto) e sezione del frutto (da Eichler; G. Pellegrino; M. La Rosa)

125. Rosaceae

Carpinus betulus: inflor., fiori 7 e 6, diagramma del fiore 6; foglie (da Eichler; G. Pallavicini)

Ostrya carpinifolia (M. La Rosa)

Fagus sylvatica (A. Serafini Sauli; G. Pallavicini)

Castanea sativa: inflor. parziale 6 e suo diagramma (da Eichler)

Quercus robur: diagramma di fiore 7; fiore 6 e suo diagramma con cupola sviluppata (da Eichler)

Quercus robur (M. La Rosa)

123. Fagaceae

124. Juglandaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Fagales. Le F. sono alberi e arbusti con fg. stipolate, diffusi nelle regioni temp. e tropic. dell’emisfero boreale, con penetraz. nell’arcip. Indomalese. Il monofiletismo delle F. è sostenuto dall’analisi sia del DNA sia della morfologia. Sec. la moderna sistematica cladistica la F. comprendono 8 gen. e ca. 900 specie. I caratteri morfologici sinapomorfi riguardano: i fi., associati a una cupola squamosa; il tipo di fr., costituito da una noce circondata da una cupola, a scaglie o spinescente, che può essere costituita da 4 valve o esserne del tutto priva; il seme, privo di endosperma.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Fagales. Le J. sono diffuse nelle regioni temp. dell’emisfero boreale e sono piante legnose, ricche di tannino. Sono spesso coltiv. per il fr. o per il legno, molto pregiato. Il monofiletismo delle J. è sostenuto da analisi morfologiche e di filogenesi molecolare. I princip. caratteri morfologici sinapomorfi riguardano: i peli ghiandolari contenenti oli aromatici e resine; le foglie usualm. di tipo composto, pennate e senza stipole; i fi. dotati di 2 bratteole spesso espanse e formanti delle ali associate al fr.; i carpelli, parzialm. o completam. adnati alle bratteole del fi., che ha un ov. solitam. uniloculare nella parte sup. e biloculare nella parte inf., con un ovulo attaccato nella parte incompleta del setto.

Castanea sativa (G. Pellegrino; M. Pascale)

Quercus calliprinos (A., C. e G. Peroni)

XCVIII

Quercus ilex (M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. La fam. comprende erbe (annuali o perenni) e piante legnose (alberi, liane, arbusti), con fg. stipolate, diffuse in tutto il mondo, ascritte a un centinaio di gen. diversi. Fi. eteroclamidi, generalm. 5-meri e attinomorfi; l’asse fior. è pianeggiante o convesso o scavato a coppa e porta al suo margine i sepali, i petali e gli stami; i carpelli, da uno a molti, sono liberi o saldati con la parete int. della coppa; i fr. possono essere follicoli, capsule, noci, acheni, drupe o falsi fr. derivanti dall’ingrossamento del ricettacolo fior. (pomo). Il monofiletismo delle R., basato sugli stami numerosi e sull’assenza di endosperma, è confermato dall’analisi delle sequenze di DNA del cloroplasto.

Spiraea hypericifolia: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Laino)

Aruncus dioicus (M. Broglio)

Rubus ulmifolius (P. Tescarollo) segue

XCIX

Tavole sinottiche delle famiglie

125. Rosaceae

continua

Corylus avellana: inflor., fiori 7 e 6, loro diagrammi; frutto; inflor. (da Eichler; G. Laino; B. Petriglia)

Fagus sylvatica: fiore 7, inflor. 6 e suo diagramma

Quercus suber (M. La Rosa)

Quercus cerris (M. La Rosa)

(da Eichler)

Juglans regia: prospetto e diagramma di fiori 7 con tre (sopra) e due (sotto) brattee perigoniali; inflor. 6 (sopra), 7 (sotto) e sezione del frutto (da Eichler; G. Pellegrino; M. La Rosa)

125. Rosaceae

Carpinus betulus: inflor., fiori 7 e 6, diagramma del fiore 6; foglie (da Eichler; G. Pallavicini)

Ostrya carpinifolia (M. La Rosa)

Fagus sylvatica (A. Serafini Sauli; G. Pallavicini)

Castanea sativa: inflor. parziale 6 e suo diagramma (da Eichler)

Quercus robur: diagramma di fiore 7; fiore 6 e suo diagramma con cupola sviluppata (da Eichler)

Quercus robur (M. La Rosa)

123. Fagaceae

124. Juglandaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Fagales. Le F. sono alberi e arbusti con fg. stipolate, diffusi nelle regioni temp. e tropic. dell’emisfero boreale, con penetraz. nell’arcip. Indomalese. Il monofiletismo delle F. è sostenuto dall’analisi sia del DNA sia della morfologia. Sec. la moderna sistematica cladistica la F. comprendono 8 gen. e ca. 900 specie. I caratteri morfologici sinapomorfi riguardano: i fi., associati a una cupola squamosa; il tipo di fr., costituito da una noce circondata da una cupola, a scaglie o spinescente, che può essere costituita da 4 valve o esserne del tutto priva; il seme, privo di endosperma.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Fagales. Le J. sono diffuse nelle regioni temp. dell’emisfero boreale e sono piante legnose, ricche di tannino. Sono spesso coltiv. per il fr. o per il legno, molto pregiato. Il monofiletismo delle J. è sostenuto da analisi morfologiche e di filogenesi molecolare. I princip. caratteri morfologici sinapomorfi riguardano: i peli ghiandolari contenenti oli aromatici e resine; le foglie usualm. di tipo composto, pennate e senza stipole; i fi. dotati di 2 bratteole spesso espanse e formanti delle ali associate al fr.; i carpelli, parzialm. o completam. adnati alle bratteole del fi., che ha un ov. solitam. uniloculare nella parte sup. e biloculare nella parte inf., con un ovulo attaccato nella parte incompleta del setto.

Castanea sativa (G. Pellegrino; M. Pascale)

Quercus calliprinos (A., C. e G. Peroni)

XCVIII

Quercus ilex (M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Rosales. La fam. comprende erbe (annuali o perenni) e piante legnose (alberi, liane, arbusti), con fg. stipolate, diffuse in tutto il mondo, ascritte a un centinaio di gen. diversi. Fi. eteroclamidi, generalm. 5-meri e attinomorfi; l’asse fior. è pianeggiante o convesso o scavato a coppa e porta al suo margine i sepali, i petali e gli stami; i carpelli, da uno a molti, sono liberi o saldati con la parete int. della coppa; i fr. possono essere follicoli, capsule, noci, acheni, drupe o falsi fr. derivanti dall’ingrossamento del ricettacolo fior. (pomo). Il monofiletismo delle R., basato sugli stami numerosi e sull’assenza di endosperma, è confermato dall’analisi delle sequenze di DNA del cloroplasto.

Spiraea hypericifolia: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Laino)

Aruncus dioicus (M. Broglio)

Rubus ulmifolius (P. Tescarollo) segue

XCIX

Tavole sinottiche delle famiglie

126. Geraniaceae

continua

Rosa sp.: diagramma fiorale (da Eichler)

Rosa serafinii (E. Mattana)

Rosa canina (M. La Rosa)

Agrimonia eupatoria

Dasiphora fruticosa: diagramma fior.; habitus (M. Pascale)

Pyrus communis: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

Prunus persica (R. Caminiti)

Prunus prostrata (G. Campus)

M. La Rosa)

Potentilla erecta (M. Broglio)

Potentilla micrantha (M. La Rosa)

(L. Feriozzi)

Cydonia oblonga

Malus domestica

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

Prunus padus: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Pellegrino)

126. Geraniaceae

Sanguisorba minor: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; C. Marcenò)

Dryas octopetala: diagramma fior.; fiore (da Eichler; V. Fornara)

Alchemilla sp.: diagramma Alchemilla micans (R. Guarino) fior. (da Eichler)

Alchemilla nydeggeriana

Alchemilla federiciana

(F. Festi)

(G. Federici)

Sorbus domestica: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; L. Scuderi)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Geraniales. Si conoscono ca. 800 specie dei Paesi temp. e caldi, ascritte a 7 gen. diversi. Gran parte delle G. sono erbe con fg. palmate, prive di cellule o canali secretori. Alcune di queste sono coltiv. come piante ornam. o aromatiche. Il monofiletismo delle G. è sostenuto da un’analisi cladistica condotta negli anni Novanta del secolo scorso sia a livello molecolare, attraverso lo studio delle sequenze di DNA, sia a livello morfologico. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi, ci sono l’endosperma scarso o del tutto assente e il numero degli ovuli: 2 per loculo.

Mespilus germanica: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Geranium pratense: diagramma dell’inflor.; fiore (da Eichler; B. Pierini) segue

Geum rivale (M. La Rosa)

Fragaria vesca (A. Crisafulli)

Aphanes sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Aphanes pusilla (M. La Rosa)

Crataegus monogyna: diagramma fior. (da Eichler; R. Guarino)

C

CI

Tavole sinottiche delle famiglie

126. Geraniaceae

continua

Rosa sp.: diagramma fiorale (da Eichler)

Rosa serafinii (E. Mattana)

Rosa canina (M. La Rosa)

Agrimonia eupatoria

Dasiphora fruticosa: diagramma fior.; habitus (M. Pascale)

Pyrus communis: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

Prunus persica (R. Caminiti)

Prunus prostrata (G. Campus)

M. La Rosa)

Potentilla erecta (M. Broglio)

Potentilla micrantha (M. La Rosa)

(L. Feriozzi)

Cydonia oblonga

Malus domestica

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

Prunus padus: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Pellegrino)

126. Geraniaceae

Sanguisorba minor: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; C. Marcenò)

Dryas octopetala: diagramma fior.; fiore (da Eichler; V. Fornara)

Alchemilla sp.: diagramma Alchemilla micans (R. Guarino) fior. (da Eichler)

Alchemilla nydeggeriana

Alchemilla federiciana

(F. Festi)

(G. Federici)

Sorbus domestica: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; L. Scuderi)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Geraniales. Si conoscono ca. 800 specie dei Paesi temp. e caldi, ascritte a 7 gen. diversi. Gran parte delle G. sono erbe con fg. palmate, prive di cellule o canali secretori. Alcune di queste sono coltiv. come piante ornam. o aromatiche. Il monofiletismo delle G. è sostenuto da un’analisi cladistica condotta negli anni Novanta del secolo scorso sia a livello molecolare, attraverso lo studio delle sequenze di DNA, sia a livello morfologico. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi, ci sono l’endosperma scarso o del tutto assente e il numero degli ovuli: 2 per loculo.

Mespilus germanica: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Geranium pratense: diagramma dell’inflor.; fiore (da Eichler; B. Pierini) segue

Geum rivale (M. La Rosa)

Fragaria vesca (A. Crisafulli)

Aphanes sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Aphanes pusilla (M. La Rosa)

Crataegus monogyna: diagramma fior. (da Eichler; R. Guarino)

C

CI

Tavole sinottiche delle famiglie

129. Myrtaceae

continua

Geranium versicolor

Geranium dissectum

(P. Tescarollo)

(M. La Rosa)

Erodium cicutarium: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

Gaura lindheimeri (G. Laino)

Ludwigia palustris (L. Peruzzi)

M. La Rosa)

Oenothera adriatica

Lythrum salicaria: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Punica granatum: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

(S. Scortegagna)

I. Merlo)

M. La Rosa)

Epilobium sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Lythrum junceum

Lythrum tribracteatum

Punica granatum

(P. Tescarollo)

(R. Galesi)

(M. La Rosa)

Trapa natans (G. Pellegrino)

127. Onagraceae

129. Myrtaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Myrtales. Piante erbacee, arbustive o arboree diffuse in prevalenza nelle Americhe. Comprendono una ventina di gen., e ca. 650 specie. Il monofiletismo delle O. è sostenuto da un’analisi cladistica sia morfologica sia molecolare. Molti ricercatori hanno investigato sulle relaz. filogenetiche esistenti all’int. di tale fam. ed è risultato che il gen. Ludwigia costituisce un sister group rispetto a tutti gli altri gen. delle Onagraceae. Ludwigia (sottofam. Ludwigioideae) manca di un ipanzio allungato e presenta un nettario alla base dello stilo. Tutti gli altri gen. (sottofam. Onagroideae) condividono caratteri apomorfi riguardanti la struttura del fi., che risulta dimero o 4-mero con un perianzio e un ipanzio allungato decidui.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Myrtales. La fam. comprende ca. 6000 specie di piante legnose delle regioni calde, molte coltiv. come piante ornam. o per il legno, o per i fr. mangerecci. Fg. opposte o alterne. Fiori attinomorfi, 4÷5-meri, stami numerosi, 2 o più carpelli, costituenti un ov. infero. Fr.: bacca, nucula, capsula. Il monofiletismo delle M. è sostenuto chiaram. dall’analisi morfologica e delle sequenze di DNA. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi vi sono quelli riguardanti le fg., intere, dotate di punti pellucidi sparsi, e contenenti terpenoidi e altri composti aromatici resinosi.

Epilobium angustifolium

Epilobium parviflorum

Peplis portula: diagramma fior.; habitus (da Eichler;

(M. La Rosa)

(E. Balocchi)

R. Guarino)

128. Lythraceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Myrtales. Specie per la maggioranza tropic., di ambienti acquatici o semiacquatici. Si tratta di erbe, arbusti, alberi con fg. intere, di solito opposte e con tipo di nerv. pennata. I fi. sono bisessuali, a simmetria radiale e solo occasionalm. bilat., e hanno un ipanzio ben sviluppato. Le L. hanno usualm. 4-8 sepali, distinti o parzialm. connati, e 4-8 petali che si presentano ricurvi nel bocciolo e grinzosi a maturità. Gli stami sono spesso attaccati sotto la sommità dell’ipanzio. Il fr. è una capsula, più raram. una bacca. La moderna sistematica cladistica estende questa fam. a un numero maggiore di gen., includendo in essa Duabanga, Sonneratia, Punica, Trapa, ciascuno dei quali ascritto a una sottofam. propria.

Ammannia auriculata: diagramma fior.; habitus (da Eichler; L. Britton, A. Brown)

Myrtus communis: diagramma dell’inflor., fiore (M. La Rosa) segue

Circaea lutetiana: diagramma dell’inflor.; inflor. (da Eichler; G. Gestri)

Rotala sp.: diagramma fior.

Rotala densiflora (J.M. Garg)

(da Eichler)

CII

CIII

Tavole sinottiche delle famiglie

129. Myrtaceae

continua

Geranium versicolor

Geranium dissectum

(P. Tescarollo)

(M. La Rosa)

Erodium cicutarium: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

Gaura lindheimeri (G. Laino)

Ludwigia palustris (L. Peruzzi)

M. La Rosa)

Oenothera adriatica

Lythrum salicaria: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Punica granatum: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

(S. Scortegagna)

I. Merlo)

M. La Rosa)

Epilobium sp.: diagramma fior. (da Eichler)

Lythrum junceum

Lythrum tribracteatum

Punica granatum

(P. Tescarollo)

(R. Galesi)

(M. La Rosa)

Trapa natans (G. Pellegrino)

127. Onagraceae

129. Myrtaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Myrtales. Piante erbacee, arbustive o arboree diffuse in prevalenza nelle Americhe. Comprendono una ventina di gen., e ca. 650 specie. Il monofiletismo delle O. è sostenuto da un’analisi cladistica sia morfologica sia molecolare. Molti ricercatori hanno investigato sulle relaz. filogenetiche esistenti all’int. di tale fam. ed è risultato che il gen. Ludwigia costituisce un sister group rispetto a tutti gli altri gen. delle Onagraceae. Ludwigia (sottofam. Ludwigioideae) manca di un ipanzio allungato e presenta un nettario alla base dello stilo. Tutti gli altri gen. (sottofam. Onagroideae) condividono caratteri apomorfi riguardanti la struttura del fi., che risulta dimero o 4-mero con un perianzio e un ipanzio allungato decidui.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Myrtales. La fam. comprende ca. 6000 specie di piante legnose delle regioni calde, molte coltiv. come piante ornam. o per il legno, o per i fr. mangerecci. Fg. opposte o alterne. Fiori attinomorfi, 4÷5-meri, stami numerosi, 2 o più carpelli, costituenti un ov. infero. Fr.: bacca, nucula, capsula. Il monofiletismo delle M. è sostenuto chiaram. dall’analisi morfologica e delle sequenze di DNA. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi vi sono quelli riguardanti le fg., intere, dotate di punti pellucidi sparsi, e contenenti terpenoidi e altri composti aromatici resinosi.

Epilobium angustifolium

Epilobium parviflorum

Peplis portula: diagramma fior.; habitus (da Eichler;

(M. La Rosa)

(E. Balocchi)

R. Guarino)

128. Lythraceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Myrtales. Specie per la maggioranza tropic., di ambienti acquatici o semiacquatici. Si tratta di erbe, arbusti, alberi con fg. intere, di solito opposte e con tipo di nerv. pennata. I fi. sono bisessuali, a simmetria radiale e solo occasionalm. bilat., e hanno un ipanzio ben sviluppato. Le L. hanno usualm. 4-8 sepali, distinti o parzialm. connati, e 4-8 petali che si presentano ricurvi nel bocciolo e grinzosi a maturità. Gli stami sono spesso attaccati sotto la sommità dell’ipanzio. Il fr. è una capsula, più raram. una bacca. La moderna sistematica cladistica estende questa fam. a un numero maggiore di gen., includendo in essa Duabanga, Sonneratia, Punica, Trapa, ciascuno dei quali ascritto a una sottofam. propria.

Ammannia auriculata: diagramma fior.; habitus (da Eichler; L. Britton, A. Brown)

Myrtus communis: diagramma dell’inflor., fiore (M. La Rosa) segue

Circaea lutetiana: diagramma dell’inflor.; inflor. (da Eichler; G. Gestri)

Rotala sp.: diagramma fior.

Rotala densiflora (J.M. Garg)

(da Eichler)

CII

CIII

Tavole sinottiche delle famiglie

134. Brassicaceae (Cruciferae)

continua

Myrtus communis

Eucalyptus camaldulensis

Tropaeolum majus: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

Reseda odorata: diagramma fior.; habitus (da Eichler; BIRM

(R. Caminiti)

(D. Donadoni)

M. La Rosa)

- University of Birmingham)

130. Staphyleaceae

132. Resedaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Crossosomatales. Piante legnose decidue o sempreverdi dell’emisfero boreale, molte delle quali coltiv. come piante ornam. per la ricca fior. Vi sono ascritti 2 gen. (Staphylea e Dalrympelea) e una cinquantina di specie. Fg. opposte, composte o trifoliate (raram. semplici). Fi. attinomorfi, 5-meri, ermafroditi o raram. unisessuati, riuniti in inflor. racemiformi. Sepali spesso petaloidi, caduchi o persistenti. Petali liberi o connati alla base, subeguali ai sepali. Stami con filam. liberi o inseriti sul tubo corollino, alterni ai lobi corollini; antere deiscenti longitudinalm. Ov. supero, costituito da 2-3(4) carpelli liberi o saldati alla base. Fr. a capsula o follicolo, raram. drupaceo.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Brassicales. Erbacee annue, bienni o perenni con fg. stipolate, intere o ± divise, inflor. a racemo, fi. emiciclici, monoclini, zigomorfi; l’asse fior. presenta un disco eccentrico o semilunato; il pistillo consta di 2÷6 carpelli saldati, però l’ov. si apre superiorm., subito dopo la fecondaz.; esso è uniloculare, con ovuli da 1 a molti, a placentaz. parietale; fr. a capsula. Sono note un centinaio di specie, diffuse prevalentem. attorno al Medit. e nella fascia temp. dell’Eurasia.

Capparis spinosa: diagramma fior.; fiore (da Eichler; Reseda alba: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Reseda luteola: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; R. Guarino)

Staphylea pinnata: diagramma dell’inflor.; inflor. Sesamoides interrupta: diagramma fior.; habitus (da Eichler; R. Bernardello)

131. Tropaeolaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Brassicales. Fam. comprendente il solo gen. Tropaeolum, rappresentato da specie erbacee annuali o perenni diffuse in Amer. centr. e merid., con ca. 90 specie. F. ascendenti, reptanti o scandenti, fg. rotonde, peltate, intere o lobate, sorrette da piccioli allungati, spesso volubili. Fi. ermafroditi, vistosi, zigomorfi, speronati, recati da lunghi peduncoli ascellari. Fr.: capsula tricocca. Tropaeolum majus, originario del Perù, si coltiva diffusam. nei giardini per i fi. giallo-aranciati e spesso si comporta da avv. nelle regioni medit.

CIV

133. Capparaceae Reseda phyteuma (M. La Rosa; G. Pallavicini)

M. La Rosa)

134. Brassicaceae (Cruciferae)

Reseda lutea (G. Pallavicini; M. La Rosa)

(da Eichler; G. Aquaro)

o composte (digitate). Sono note ca. 700 specie, quasi tutte tropic. o subtropic. Le Cleomoideae presentano fg. composte palmate e fi. a simmetria bilat. Sono note ca. 350 specie delle regioni temp. e subtropic. dell’emisfero boreale. La tassonomia delle C. è piuttosto intricata, molti Autori recenti preferiscono trattare le sottofam. anzidette come fam. distinte, oppure a riunire tutte le C. entro le Brassicaceae, a cui sono molto affini.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Brassicales. Tradizionalm. le C. sono divise nelle 2 sottofam. Capparoideae e Cleomoideae. Le Capparoideae sono caratterizz. da fi. attinomorfi o zigomorfi a 4 sepali, 4 petali, 4 o più stami, ov. dimero, fr. a capsula, siliqua o bacca. Il fi. presenta spesso un ginoforo o un androginoforo. Tra le Capparoideae si annoverano alberi o piccoli arbusti, senza lattice, con fg. semplici

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Brassicales. Il monofiletismo delle C. è sostenuto a livello sia morfologico sia molecolare da studi effettuati negli anni Novanta del secolo scorso. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi ci sono i filam. degli stami allungati e la presenza di un ginoforo che sostiene l’ov., provocandone l’allungamento verso l’est. del fi. dopo la fecondaz. Le B. hanno un embrione ripiegato nel seme e, nel fr., un replo, cioè un falso setto che divide longitudinalm. il fr. in 2 sez. Le B. comprendono erbe, suffrutici e arbusti con fg. sparse, senza stipole, fi. attinomorfi in racemi privi di brattee e bratteole, con calice di 4 sepali in 2 cicli, corolla di 4 petali, 6 stami tetradinami, 2 carpelli costituenti un pistillo supero. Il fr. è tipicam. una siliqua, talora è un achenio o un fr. indeiscente pluriseminato, o un lomento. Vi sono comprese ca. 3400 specie, in prevalenza erbacee, diffuse soprattutto nelle regioni temp. e fredde del globo. Molte B. hanno importanza come piante orticole, utili nell’alimentaz. dell’uomo e degli animali domestici, o come piante oleifere.

CV

Tavole sinottiche delle famiglie

134. Brassicaceae (Cruciferae)

continua

Myrtus communis

Eucalyptus camaldulensis

Tropaeolum majus: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

Reseda odorata: diagramma fior.; habitus (da Eichler; BIRM

(R. Caminiti)

(D. Donadoni)

M. La Rosa)

- University of Birmingham)

130. Staphyleaceae

132. Resedaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Crossosomatales. Piante legnose decidue o sempreverdi dell’emisfero boreale, molte delle quali coltiv. come piante ornam. per la ricca fior. Vi sono ascritti 2 gen. (Staphylea e Dalrympelea) e una cinquantina di specie. Fg. opposte, composte o trifoliate (raram. semplici). Fi. attinomorfi, 5-meri, ermafroditi o raram. unisessuati, riuniti in inflor. racemiformi. Sepali spesso petaloidi, caduchi o persistenti. Petali liberi o connati alla base, subeguali ai sepali. Stami con filam. liberi o inseriti sul tubo corollino, alterni ai lobi corollini; antere deiscenti longitudinalm. Ov. supero, costituito da 2-3(4) carpelli liberi o saldati alla base. Fr. a capsula o follicolo, raram. drupaceo.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Brassicales. Erbacee annue, bienni o perenni con fg. stipolate, intere o ± divise, inflor. a racemo, fi. emiciclici, monoclini, zigomorfi; l’asse fior. presenta un disco eccentrico o semilunato; il pistillo consta di 2÷6 carpelli saldati, però l’ov. si apre superiorm., subito dopo la fecondaz.; esso è uniloculare, con ovuli da 1 a molti, a placentaz. parietale; fr. a capsula. Sono note un centinaio di specie, diffuse prevalentem. attorno al Medit. e nella fascia temp. dell’Eurasia.

Capparis spinosa: diagramma fior.; fiore (da Eichler; Reseda alba: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Reseda luteola: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; R. Guarino)

Staphylea pinnata: diagramma dell’inflor.; inflor. Sesamoides interrupta: diagramma fior.; habitus (da Eichler; R. Bernardello)

131. Tropaeolaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Brassicales. Fam. comprendente il solo gen. Tropaeolum, rappresentato da specie erbacee annuali o perenni diffuse in Amer. centr. e merid., con ca. 90 specie. F. ascendenti, reptanti o scandenti, fg. rotonde, peltate, intere o lobate, sorrette da piccioli allungati, spesso volubili. Fi. ermafroditi, vistosi, zigomorfi, speronati, recati da lunghi peduncoli ascellari. Fr.: capsula tricocca. Tropaeolum majus, originario del Perù, si coltiva diffusam. nei giardini per i fi. giallo-aranciati e spesso si comporta da avv. nelle regioni medit.

CIV

133. Capparaceae Reseda phyteuma (M. La Rosa; G. Pallavicini)

M. La Rosa)

134. Brassicaceae (Cruciferae)

Reseda lutea (G. Pallavicini; M. La Rosa)

(da Eichler; G. Aquaro)

o composte (digitate). Sono note ca. 700 specie, quasi tutte tropic. o subtropic. Le Cleomoideae presentano fg. composte palmate e fi. a simmetria bilat. Sono note ca. 350 specie delle regioni temp. e subtropic. dell’emisfero boreale. La tassonomia delle C. è piuttosto intricata, molti Autori recenti preferiscono trattare le sottofam. anzidette come fam. distinte, oppure a riunire tutte le C. entro le Brassicaceae, a cui sono molto affini.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Brassicales. Tradizionalm. le C. sono divise nelle 2 sottofam. Capparoideae e Cleomoideae. Le Capparoideae sono caratterizz. da fi. attinomorfi o zigomorfi a 4 sepali, 4 petali, 4 o più stami, ov. dimero, fr. a capsula, siliqua o bacca. Il fi. presenta spesso un ginoforo o un androginoforo. Tra le Capparoideae si annoverano alberi o piccoli arbusti, senza lattice, con fg. semplici

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Brassicales. Il monofiletismo delle C. è sostenuto a livello sia morfologico sia molecolare da studi effettuati negli anni Novanta del secolo scorso. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi ci sono i filam. degli stami allungati e la presenza di un ginoforo che sostiene l’ov., provocandone l’allungamento verso l’est. del fi. dopo la fecondaz. Le B. hanno un embrione ripiegato nel seme e, nel fr., un replo, cioè un falso setto che divide longitudinalm. il fr. in 2 sez. Le B. comprendono erbe, suffrutici e arbusti con fg. sparse, senza stipole, fi. attinomorfi in racemi privi di brattee e bratteole, con calice di 4 sepali in 2 cicli, corolla di 4 petali, 6 stami tetradinami, 2 carpelli costituenti un pistillo supero. Il fr. è tipicam. una siliqua, talora è un achenio o un fr. indeiscente pluriseminato, o un lomento. Vi sono comprese ca. 3400 specie, in prevalenza erbacee, diffuse soprattutto nelle regioni temp. e fredde del globo. Molte B. hanno importanza come piante orticole, utili nell’alimentaz. dell’uomo e degli animali domestici, o come piante oleifere.

CV

Tavole sinottiche delle famiglie

Brassicaceae sp.: Barbarea vulgaris diagramma fiorale (da Eichler) (M. La Rosa)

Cardamine amara

Cardamine chelidonia

(M. La Rosa)

(F. Selvi)

Arabis alpina (M. La Rosa)

Lunaria annua (M. La Rosa)

137. Malvaceae (incl. Tiliaceae)

Coincya cheiranthos

Raphanus raphanistrum

Thymelaea hirsuta

Thymelaea passerina

Halimium halimifolium

Tuberaria praecox

(G. Pallavicini)

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

(C. Marcenò)

(A. Serafini Sauli)

135. Thymelaeaceae

136. Cistaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malvales. Fam. cosmop. comprendente una cinquantina di gen. e ca. 700 specie di piante legnose, di rado erbe, spesso velenose, diffuse in prevalenza nelle regioni calde e temp. del globo, con maggiore concentraz. nell’emisfero australe. Fg. semplici, prive di stipole, pennatinervie. Inflor. terminali o subterminali (raram. ascellari), recanti fi. attinomorfi, con asse a coppa o tubuloso, 4-meri o 5-meri, di regola ermafroditi (unisessuati nelle specie dioiche). Fr. a noce, drupa o bacca.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malvales. Il monofiletismo delle C. è sostenuto dal distintivo calice che mostra i 2 sepali est. più stretti dei 3 int. La fam. comprende erbe, annuali o perenni, e arbusti con fg. opposte, semplici, spesso stipolate, fi. di norma 5-meri, con numerosi stami e ov. supero; il fr. è una capsula. Comprende 8 gen. e ca. 200 specie, in prevalenza medit., legate a suoli poveri di nutrienti. Simbiosi micorrizica e pirofitismo sono adattamenti diffusi tra le C.

Helianthemum nummularium: diagramma fior.; fiore, subsp. grandiflorum (da Eichler; M. La Rosa)

Helianthemum nummularium Helianthemum apenninum (F. Selvi) berterianum (M. Pascale)

Cistus xcreticus (M. La Rosa)

Cistus monspeliensis (M. La Rosa)

Daphne mezereum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; V. Fornara)

Noccaea rotundifolia

Iberis umbellata (R. Guarino)

(M. La Rosa)

Cistus salviifolius: diagramma fior.; fiore (da Eichler; Daphne laureola (A. Serafini Sauli)

Diplotaxis tenuifolia (M. La Rosa)

CVI

Brassica insularis (R. Guarino)

Daphne alpina (G. Laino)

M. La Rosa)

Helianthemum lunulatum

Fumana procumbens

(G. Bellone)

(M. La Rosa)

137. Malvaceae (incl. Tiliaceae) Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malvales. La fam. delle M. è stata ridefinita nella moderna sistematica cladistica ed estesa a un maggior numero di gen. tradizionalm. incl. nelle fam. Bombacaeae, Sterculiaceae e Tiliaceae. Le specie incluse nelle M.

CVII

Tavole sinottiche delle famiglie

Brassicaceae sp.: Barbarea vulgaris diagramma fiorale (da Eichler) (M. La Rosa)

Cardamine amara

Cardamine chelidonia

(M. La Rosa)

(F. Selvi)

Arabis alpina (M. La Rosa)

Lunaria annua (M. La Rosa)

137. Malvaceae (incl. Tiliaceae)

Coincya cheiranthos

Raphanus raphanistrum

Thymelaea hirsuta

Thymelaea passerina

Halimium halimifolium

Tuberaria praecox

(G. Pallavicini)

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

(C. Marcenò)

(A. Serafini Sauli)

135. Thymelaeaceae

136. Cistaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malvales. Fam. cosmop. comprendente una cinquantina di gen. e ca. 700 specie di piante legnose, di rado erbe, spesso velenose, diffuse in prevalenza nelle regioni calde e temp. del globo, con maggiore concentraz. nell’emisfero australe. Fg. semplici, prive di stipole, pennatinervie. Inflor. terminali o subterminali (raram. ascellari), recanti fi. attinomorfi, con asse a coppa o tubuloso, 4-meri o 5-meri, di regola ermafroditi (unisessuati nelle specie dioiche). Fr. a noce, drupa o bacca.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malvales. Il monofiletismo delle C. è sostenuto dal distintivo calice che mostra i 2 sepali est. più stretti dei 3 int. La fam. comprende erbe, annuali o perenni, e arbusti con fg. opposte, semplici, spesso stipolate, fi. di norma 5-meri, con numerosi stami e ov. supero; il fr. è una capsula. Comprende 8 gen. e ca. 200 specie, in prevalenza medit., legate a suoli poveri di nutrienti. Simbiosi micorrizica e pirofitismo sono adattamenti diffusi tra le C.

Helianthemum nummularium: diagramma fior.; fiore, subsp. grandiflorum (da Eichler; M. La Rosa)

Helianthemum nummularium Helianthemum apenninum (F. Selvi) berterianum (M. Pascale)

Cistus xcreticus (M. La Rosa)

Cistus monspeliensis (M. La Rosa)

Daphne mezereum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; V. Fornara)

Noccaea rotundifolia

Iberis umbellata (R. Guarino)

(M. La Rosa)

Cistus salviifolius: diagramma fior.; fiore (da Eichler; Daphne laureola (A. Serafini Sauli)

Diplotaxis tenuifolia (M. La Rosa)

CVI

Brassica insularis (R. Guarino)

Daphne alpina (G. Laino)

M. La Rosa)

Helianthemum lunulatum

Fumana procumbens

(G. Bellone)

(M. La Rosa)

137. Malvaceae (incl. Tiliaceae) Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malvales. La fam. delle M. è stata ridefinita nella moderna sistematica cladistica ed estesa a un maggior numero di gen. tradizionalm. incl. nelle fam. Bombacaeae, Sterculiaceae e Tiliaceae. Le specie incluse nelle M.

CVII

Tavole sinottiche delle famiglie risultano ca. 4300, raggruppate in ca. 240 gen. Il monofiletismo della fam. così definita è sostenuto da analisi morfologiche e molecolari condotte negli anni Novanta del secolo scorso, tuttavia è probabile che la delimitaz. della fam. subirà ulteriori cambiamenti in futuro, dato che molte relaz. cladistiche delle M. così definite restano da acclarare. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi delle M. ci sono le brattee soprannumerarie presenti nei fi. e i nettàri costituiti da peli ghiandolari densam. riuniti sui sepali (meno frequentem. sui petali o sull’androceo). Le M. sono erbe o piante legnose, con fi. isolati o in inflor. cimose. Parecchie specie forniscono fibre tessili.

141. Anacardiaceae

della fam. è dimostrato sia dall’analisi morfologica sia dallo studio delle sequenze di DNA.

Abutilon theophrasti

Gossypium herbaceum

(M. La Rosa)

(G. Laino)

Ruta graveolens: diagramma dell’inflor., con fiore terminale pentamero e fiori laterali tetrameri (da Eichler) Melia azedarach: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Laino)

140. Simaroubaceae Hibiscus trionum: diagramma fior.; fiore (da Eichler; B. Petriglia)

Ruta graveolens: fiore pentamero e fiore tetramero (M. Terzi)

Malope malacoides (F. Rossi)

Malva sylvestris (A. Serafini Sauli)

Tilia americana: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Sardi)

Lavatera punctata (A. Serafini Althaea officinalis Sauli)

(V. Tomaselli)

Alcea rosea: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

138. Rutaceae (incl. Cneoraceae) Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Sapindales. Specie per lo più legnose, talvolta spinescenti, con fi. 4-meri o 5-meri e fr. molto vari. Il monofiletismo delle R. è sostenuto dalla presenza nel mesofillo di cavità contenenti oli e confermato da studi sul DNA dei cloroplasti effettuati negli anni Novanta del secolo scorso. Sono ascritte a questa fam. ca. 1600 specie, in prevalenza diffuse nelle regioni tropic. e nell’emisfero australe.

Dictamnus album (G. Pellegrino)

Citrus sinensis (M. La Rosa)

Ailanthus altissima (B. Petriglia; M. La Rosa)

141. Anacardiaceae Citrus trifoliata: diagramma fior.; fiore (da Eichler; R. Guarino)

139. Meliaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Sapindales. Specie legnose delle regioni calde, ca. 600 specie ascritte a una cinquantina di gen. Fg. pennate, inflor. cimose, recanti fi. 5-meri, in gen. unisessuali, spesso con i filam. degli stami connati, formanti una specie di tubo (stami monoadelfi). Le M. producono comunem. composti terpenoidi amari. Il monofiletismo

CVIII

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Sapindales. Il monofiletismo delle S. è sostenuto da vari caratteri morfologici sinapomorfi che riguardano la presenza di composti terpenoidi amari in cellule secretrici delle fg. e della corteccia; i carpelli ± uniti dagli stili e con un solo ovulo per loculo; i fr. che possono essere samare o drupe. Si tratta di piante legnose con fg. di norma pennato-composte e apparati radicali estesi, con elevata capacità pollonifera. Sono note ca. 200 specie delle regioni calde.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Sapindales. Alberi e arbusti prevalentem. tropic., con fg. alterne, semplici o composte, senza stipole, fi. ermafroditi o unisessuali, generalm. actinomorfi, 5-meri, poco appariscenti, fr. generalm. a drupa. Il monofiletismo delle A. è sostenuto sia dall’analisi delle sequenze di DNA sia dalla morfologia. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi c’è la riduz. degli ovuli a uno per loculo, o addirittura a uno per l’intero carpello.

CIX

Tavole sinottiche delle famiglie risultano ca. 4300, raggruppate in ca. 240 gen. Il monofiletismo della fam. così definita è sostenuto da analisi morfologiche e molecolari condotte negli anni Novanta del secolo scorso, tuttavia è probabile che la delimitaz. della fam. subirà ulteriori cambiamenti in futuro, dato che molte relaz. cladistiche delle M. così definite restano da acclarare. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi delle M. ci sono le brattee soprannumerarie presenti nei fi. e i nettàri costituiti da peli ghiandolari densam. riuniti sui sepali (meno frequentem. sui petali o sull’androceo). Le M. sono erbe o piante legnose, con fi. isolati o in inflor. cimose. Parecchie specie forniscono fibre tessili.

141. Anacardiaceae

della fam. è dimostrato sia dall’analisi morfologica sia dallo studio delle sequenze di DNA.

Abutilon theophrasti

Gossypium herbaceum

(M. La Rosa)

(G. Laino)

Ruta graveolens: diagramma dell’inflor., con fiore terminale pentamero e fiori laterali tetrameri (da Eichler) Melia azedarach: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Laino)

140. Simaroubaceae Hibiscus trionum: diagramma fior.; fiore (da Eichler; B. Petriglia)

Ruta graveolens: fiore pentamero e fiore tetramero (M. Terzi)

Malope malacoides (F. Rossi)

Malva sylvestris (A. Serafini Sauli)

Tilia americana: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Sardi)

Lavatera punctata (A. Serafini Althaea officinalis Sauli)

(V. Tomaselli)

Alcea rosea: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

138. Rutaceae (incl. Cneoraceae) Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Sapindales. Specie per lo più legnose, talvolta spinescenti, con fi. 4-meri o 5-meri e fr. molto vari. Il monofiletismo delle R. è sostenuto dalla presenza nel mesofillo di cavità contenenti oli e confermato da studi sul DNA dei cloroplasti effettuati negli anni Novanta del secolo scorso. Sono ascritte a questa fam. ca. 1600 specie, in prevalenza diffuse nelle regioni tropic. e nell’emisfero australe.

Dictamnus album (G. Pellegrino)

Citrus sinensis (M. La Rosa)

Ailanthus altissima (B. Petriglia; M. La Rosa)

141. Anacardiaceae Citrus trifoliata: diagramma fior.; fiore (da Eichler; R. Guarino)

139. Meliaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Sapindales. Specie legnose delle regioni calde, ca. 600 specie ascritte a una cinquantina di gen. Fg. pennate, inflor. cimose, recanti fi. 5-meri, in gen. unisessuali, spesso con i filam. degli stami connati, formanti una specie di tubo (stami monoadelfi). Le M. producono comunem. composti terpenoidi amari. Il monofiletismo

CVIII

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Sapindales. Il monofiletismo delle S. è sostenuto da vari caratteri morfologici sinapomorfi che riguardano la presenza di composti terpenoidi amari in cellule secretrici delle fg. e della corteccia; i carpelli ± uniti dagli stili e con un solo ovulo per loculo; i fr. che possono essere samare o drupe. Si tratta di piante legnose con fg. di norma pennato-composte e apparati radicali estesi, con elevata capacità pollonifera. Sono note ca. 200 specie delle regioni calde.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Sapindales. Alberi e arbusti prevalentem. tropic., con fg. alterne, semplici o composte, senza stipole, fi. ermafroditi o unisessuali, generalm. actinomorfi, 5-meri, poco appariscenti, fr. generalm. a drupa. Il monofiletismo delle A. è sostenuto sia dall’analisi delle sequenze di DNA sia dalla morfologia. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi c’è la riduz. degli ovuli a uno per loculo, o addirittura a uno per l’intero carpello.

CIX

Tavole sinottiche delle famiglie

146. Balsaminaceae

142. Sapindaceae (incl. Aceraceae)

Rhus coriaria (R. Guarino)

Rhus typhina (G. Laino)

Cotinus coggygria: diagramma fior.; infruttescenza (da Eichler; M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Sapindales. Piante legnose diffuse prevalentem. nella fascia intertropic. del globo. Le S. hanno fi. 5-meri, spesso zigomorfi, pezzi fior. in numero vario sec. i gen., pistillo con 2÷3 carpelli, di norma ciascuno con 1 ovulo; fr. vario; semi spesso con grosso arillo zuccherino. Il monofiletismo della fam. è sostenuto dall’analisi morfologica e del DNA. I princip. caratteri sinapomorfi riguardano i petali, provvisti di appendici sulla superficie sup., la mancanza di un funicolo negli ovuli e il disco di nettare extrastaminale. Studi filogenetici condotti negli anni Novanta del secolo scorso hanno permesso di includere in questa fam. anche le Aceraceae e le Ippocastanaceae, tradizionalm. considerate come taxa distinti. Alle S. appartengono alcune specie largam. coltiv. nei Paesi asiat. per i semi dotati di arillo edule (nefelio, litchi).

Cytinus hypocistis: diagramma del fiore e del frutto (da Eichler)

Cytinus hypocistis

Cytinus ruber (R. Guarino)

(R. Guarino)

144. Cynomoriaceae Pistacia terebinthus

Pistacia vera (R. Guarino)

(M. La Rosa)

Acer pseudoplatanus: diagramma fior.; infruttescenza (da Eichler; B. Gatti)

145. Cornaceae

anni fa si riteneva forte l’affinità con le Rafflesiaceae (Malpighiales).

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Saxifragales. Fam. comprendente un’unica specie di erba parassita, priva di clorofilla, diffusa con numerose var. diverse in Eurasia e N-Afr. Fi. unisessuali o ermafroditi, fortem. ridotti; tepali 1-5; 1 stame; ov. infero; 1 stilo e 1 stigma. La posiz. filogenetica di questa fam. è largam. ipotetica: fino a pochi anni fa si riteneva forte l’affinità con le Balanophoraceae (Santalales); studi più recenti ritengono più corretto ascrivere le C. alle Saxifragales o alle Rosales.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Cornales. Fi. ermafroditi e attinomorfi, 4-ciclici, 4(5)-meri con sepali ridotti a brevi squame; petali e stami 4; carpelli generalm. 2; ov. infero; inflor. varia; fr. a drupa o bacca. Fam. cosmop., comprendente un centinaio di specie di arbusti o alberi con fg. opposte, raram. spiralate, con o senza stipole. La delimitaz. della fam., così come le relaz. filogenetiche, restano largam. controverse: gli studi più recenti tendono a circoscriverla a 2 soli gen. (Cornus e Alangium), o addirittura al solo gen. Cornus.

Cornus sanguinea: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Pallavicini)

146. Balsaminaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Erbe, annuali o perenni, diffuse nella fascia temp. e tropic. dell’emisfero boreale. Fi. zigomorfi con 3÷5 sepali (il posteriore speronato), 5 petali, 5 stami ad antere riunite, ov. supero a 5 logge, con molti ovuli. Comprende un migliaio di specie, appartenenti ai gen. Impatiens e Hydrocera (quest’ultimo, monospecifico), i cui fr. sono capsule con valve che a maturità si arricciano di scatto appena toccate e scagliano lontano i semi.

Pistacia lentiscus: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Aesculus hippocastanum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

143. Cytinaceae

Schinus molle: diagramma fior.; fiore (da Eichler; F. Rossi)

CX

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malvales. Fi. unisessuali, attinomorfi, ciclici, tepali 4; stami 5-molti; carpelli 4-8, saldati in ov. infero uniloculare; fr. a bacca. Due gen., comprendenti una decina di specie di erbe parassite senza clorofilla, diffuse in Amer. tropic., S-Afr. e nella regione medit. La posiz. filogenetica di questa fam. è largam. ipotetica: fino a pochi

Cynomorium coccineum: A, da sinistra in basso e in senso orario, fiore 7, 6 e ovario sezionato; B, habitus (M. La Rosa)

Impatiens noli-tangere

Impatiens parviflora

(M. La Rosa)

(A. Mascagni) segue

CXI

Tavole sinottiche delle famiglie

146. Balsaminaceae

142. Sapindaceae (incl. Aceraceae)

Rhus coriaria (R. Guarino)

Rhus typhina (G. Laino)

Cotinus coggygria: diagramma fior.; infruttescenza (da Eichler; M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Sapindales. Piante legnose diffuse prevalentem. nella fascia intertropic. del globo. Le S. hanno fi. 5-meri, spesso zigomorfi, pezzi fior. in numero vario sec. i gen., pistillo con 2÷3 carpelli, di norma ciascuno con 1 ovulo; fr. vario; semi spesso con grosso arillo zuccherino. Il monofiletismo della fam. è sostenuto dall’analisi morfologica e del DNA. I princip. caratteri sinapomorfi riguardano i petali, provvisti di appendici sulla superficie sup., la mancanza di un funicolo negli ovuli e il disco di nettare extrastaminale. Studi filogenetici condotti negli anni Novanta del secolo scorso hanno permesso di includere in questa fam. anche le Aceraceae e le Ippocastanaceae, tradizionalm. considerate come taxa distinti. Alle S. appartengono alcune specie largam. coltiv. nei Paesi asiat. per i semi dotati di arillo edule (nefelio, litchi).

Cytinus hypocistis: diagramma del fiore e del frutto (da Eichler)

Cytinus hypocistis

Cytinus ruber (R. Guarino)

(R. Guarino)

144. Cynomoriaceae Pistacia terebinthus

Pistacia vera (R. Guarino)

(M. La Rosa)

Acer pseudoplatanus: diagramma fior.; infruttescenza (da Eichler; B. Gatti)

145. Cornaceae

anni fa si riteneva forte l’affinità con le Rafflesiaceae (Malpighiales).

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Saxifragales. Fam. comprendente un’unica specie di erba parassita, priva di clorofilla, diffusa con numerose var. diverse in Eurasia e N-Afr. Fi. unisessuali o ermafroditi, fortem. ridotti; tepali 1-5; 1 stame; ov. infero; 1 stilo e 1 stigma. La posiz. filogenetica di questa fam. è largam. ipotetica: fino a pochi anni fa si riteneva forte l’affinità con le Balanophoraceae (Santalales); studi più recenti ritengono più corretto ascrivere le C. alle Saxifragales o alle Rosales.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Cornales. Fi. ermafroditi e attinomorfi, 4-ciclici, 4(5)-meri con sepali ridotti a brevi squame; petali e stami 4; carpelli generalm. 2; ov. infero; inflor. varia; fr. a drupa o bacca. Fam. cosmop., comprendente un centinaio di specie di arbusti o alberi con fg. opposte, raram. spiralate, con o senza stipole. La delimitaz. della fam., così come le relaz. filogenetiche, restano largam. controverse: gli studi più recenti tendono a circoscriverla a 2 soli gen. (Cornus e Alangium), o addirittura al solo gen. Cornus.

Cornus sanguinea: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Pallavicini)

146. Balsaminaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Erbe, annuali o perenni, diffuse nella fascia temp. e tropic. dell’emisfero boreale. Fi. zigomorfi con 3÷5 sepali (il posteriore speronato), 5 petali, 5 stami ad antere riunite, ov. supero a 5 logge, con molti ovuli. Comprende un migliaio di specie, appartenenti ai gen. Impatiens e Hydrocera (quest’ultimo, monospecifico), i cui fr. sono capsule con valve che a maturità si arricciano di scatto appena toccate e scagliano lontano i semi.

Pistacia lentiscus: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Aesculus hippocastanum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

143. Cytinaceae

Schinus molle: diagramma fior.; fiore (da Eichler; F. Rossi)

CX

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Malvales. Fi. unisessuali, attinomorfi, ciclici, tepali 4; stami 5-molti; carpelli 4-8, saldati in ov. infero uniloculare; fr. a bacca. Due gen., comprendenti una decina di specie di erbe parassite senza clorofilla, diffuse in Amer. tropic., S-Afr. e nella regione medit. La posiz. filogenetica di questa fam. è largam. ipotetica: fino a pochi

Cynomorium coccineum: A, da sinistra in basso e in senso orario, fiore 7, 6 e ovario sezionato; B, habitus (M. La Rosa)

Impatiens noli-tangere

Impatiens parviflora

(M. La Rosa)

(A. Mascagni) segue

CXI

Tavole sinottiche delle famiglie

151. Primulaceae

continua

Impatiens glandulifera: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

Collomia linearis (G. Pellegrino; A. Mascagni)

G. Laino)

Philadelphus coronarius: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

e il fr., che è una capsula. I fi. sono di norma attinomorfi, la corolla ha tubo breve o allungato, a volte brevissimo; gli stami sono 5; molte specie sono eterostile. L’ov. è supero, con semi a placentaz. assile. Le P., se interpretate in senso “ampio” (includendovi la fam. prec. e la successiva) comprendono una cinquantina di gen. e ca. 2800 specie, per la maggior parte distribuite nelle zone montagnose dell’emisfero boreale. Il nucleo “ristretto” delle P. comprende, invece, ca. un migliaio di specie, appartenenti a 22 gen.

148. Ebenaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Alberi e arbusti tropic., in gran parte dioici, caratterizz. dalla presenza di naftochinoni di colore scuro nelle fg. e da un calice persistente ed espanso, associato alla bacca. Impatiens balfourii (L. Feriozzi; M. La Rosa)

Deutzia sp.: diagramma fior. (da Eichler)

147. Polemoniaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Ca. 400 specie distribuite in 25 gen., diffuse particolarm. nell’Amer. nord-occid. e nella regione Andina del Cile e Perù. Le P. sono caratterizz. da fi. 5-meri attinomorfi o zigomorfi con sepali e petali saldati almeno alla base, stami alterni ai lobi corollini, ov. tricarpellare. Sec. l’analisi delle sequenze di alcuni geni del DNA del cloroplasto, i gen. tropic. suffruticosi (Cobaeoideae) formerebbero un complesso parafiletico, mentre quelli erbacei dei climi più temp. (Polemonioideae), costituirebbero un gruppo monofiletico. Molte specie sono coltiv. per ornam.

Polemonium caeruleum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; D. Donadoni)

CXII

Deutzia gracilis (A. Moro)

Primula vulgaris: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

150. Theophrastaceae

Diospyros kaki (G. Laino)

Diospyros lotus (G. Pellegrino)

149. Hydrangeaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Cornales. Piante largam. distribuite nelle regioni temp. e subtropic. dell’emisfero sett. Si tratta di erbe, arbusti, piccoli alberi o liane solitam. con fg. opposte, senza stipole, semplici o più raram. lobate. I fi. sono bisessuali e a simmetria radiale, con 4-5 sepali connati e 4-5 petali distinti, 8-10 o numerosi stami, ov. infero del tutto o per 1/2 e spesso solcato, disco del nettare in cima all’ov. I fi. sono disposti in inflor. determinate, terminali o ascellari. Di solito il fr. è una capsula loculicida o setticida. Il monofiletismo delle H. è sostenuto sia dalla morfologia sia dai caratteri del DNA. Tradizionalm. questo gruppo di piante è stato incluso come sottofam. nelle Sassifragaceae, ma l’analisi cladistica, condotta negli anni Novanta del secolo scorso, indica che le H. sono solo lontanam. correlate alle Sassifragaceae, mentre sono più vicine alla fam. delle Cornaceae. Le H. comprendono 17 gen., sebbene alcuni Autori preferiscono un’interpretaz. restrittiva, distinguendo le Philadelphaceae (7 gen.) dalle H., che in questo caso verrebbero limitate a soli 10 gen.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Specie legnose dell’Amer. tropic., nella quale recentem. è stato incl. il gen. Samolus (da noi solo 1 specie, erbacea) con distribuz. prevalentem. nell’emisfero australe. La sussistenza della fam. è tuttora dibattuta e le classificaz. più recenti tendono ad accorparla alle Primulaceae, di cui condivide morfologia fior. e il profilo citochimico.

Primula veris (R. Guarino)

Primula minima (M. La Rosa)

Androsace obtusifolia

Androsace alpina (M. Broglio)

(M. La Rosa)

Samolus valerandi (M. La Rosa; L. Scuderi)

151. Primulaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Erbe annue o perenni, di rado suffrutici, con fg. ora tutte basali, a rosetta, ora sparse, opposte o verticillate lungo il f., semplici, intere o superficialm. lobate o anche pennatopartite, sempre prive di stipole. Caratteri morfologici sinapomorfi riguardano i 5 sepali connati

Androsace vitaliana

Cortusa matthioli (M. Broglio)

(R. Guarino) segue

CXIII

Tavole sinottiche delle famiglie

151. Primulaceae

continua

Impatiens glandulifera: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

Collomia linearis (G. Pellegrino; A. Mascagni)

G. Laino)

Philadelphus coronarius: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

e il fr., che è una capsula. I fi. sono di norma attinomorfi, la corolla ha tubo breve o allungato, a volte brevissimo; gli stami sono 5; molte specie sono eterostile. L’ov. è supero, con semi a placentaz. assile. Le P., se interpretate in senso “ampio” (includendovi la fam. prec. e la successiva) comprendono una cinquantina di gen. e ca. 2800 specie, per la maggior parte distribuite nelle zone montagnose dell’emisfero boreale. Il nucleo “ristretto” delle P. comprende, invece, ca. un migliaio di specie, appartenenti a 22 gen.

148. Ebenaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Alberi e arbusti tropic., in gran parte dioici, caratterizz. dalla presenza di naftochinoni di colore scuro nelle fg. e da un calice persistente ed espanso, associato alla bacca. Impatiens balfourii (L. Feriozzi; M. La Rosa)

Deutzia sp.: diagramma fior. (da Eichler)

147. Polemoniaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Ca. 400 specie distribuite in 25 gen., diffuse particolarm. nell’Amer. nord-occid. e nella regione Andina del Cile e Perù. Le P. sono caratterizz. da fi. 5-meri attinomorfi o zigomorfi con sepali e petali saldati almeno alla base, stami alterni ai lobi corollini, ov. tricarpellare. Sec. l’analisi delle sequenze di alcuni geni del DNA del cloroplasto, i gen. tropic. suffruticosi (Cobaeoideae) formerebbero un complesso parafiletico, mentre quelli erbacei dei climi più temp. (Polemonioideae), costituirebbero un gruppo monofiletico. Molte specie sono coltiv. per ornam.

Polemonium caeruleum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; D. Donadoni)

CXII

Deutzia gracilis (A. Moro)

Primula vulgaris: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

150. Theophrastaceae

Diospyros kaki (G. Laino)

Diospyros lotus (G. Pellegrino)

149. Hydrangeaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Cornales. Piante largam. distribuite nelle regioni temp. e subtropic. dell’emisfero sett. Si tratta di erbe, arbusti, piccoli alberi o liane solitam. con fg. opposte, senza stipole, semplici o più raram. lobate. I fi. sono bisessuali e a simmetria radiale, con 4-5 sepali connati e 4-5 petali distinti, 8-10 o numerosi stami, ov. infero del tutto o per 1/2 e spesso solcato, disco del nettare in cima all’ov. I fi. sono disposti in inflor. determinate, terminali o ascellari. Di solito il fr. è una capsula loculicida o setticida. Il monofiletismo delle H. è sostenuto sia dalla morfologia sia dai caratteri del DNA. Tradizionalm. questo gruppo di piante è stato incluso come sottofam. nelle Sassifragaceae, ma l’analisi cladistica, condotta negli anni Novanta del secolo scorso, indica che le H. sono solo lontanam. correlate alle Sassifragaceae, mentre sono più vicine alla fam. delle Cornaceae. Le H. comprendono 17 gen., sebbene alcuni Autori preferiscono un’interpretaz. restrittiva, distinguendo le Philadelphaceae (7 gen.) dalle H., che in questo caso verrebbero limitate a soli 10 gen.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Specie legnose dell’Amer. tropic., nella quale recentem. è stato incl. il gen. Samolus (da noi solo 1 specie, erbacea) con distribuz. prevalentem. nell’emisfero australe. La sussistenza della fam. è tuttora dibattuta e le classificaz. più recenti tendono ad accorparla alle Primulaceae, di cui condivide morfologia fior. e il profilo citochimico.

Primula veris (R. Guarino)

Primula minima (M. La Rosa)

Androsace obtusifolia

Androsace alpina (M. Broglio)

(M. La Rosa)

Samolus valerandi (M. La Rosa; L. Scuderi)

151. Primulaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Erbe annue o perenni, di rado suffrutici, con fg. ora tutte basali, a rosetta, ora sparse, opposte o verticillate lungo il f., semplici, intere o superficialm. lobate o anche pennatopartite, sempre prive di stipole. Caratteri morfologici sinapomorfi riguardano i 5 sepali connati

Androsace vitaliana

Cortusa matthioli (M. Broglio)

(R. Guarino) segue

CXIII

Tavole sinottiche delle famiglie

153. Ericaceae (incl. Pyrolaceae e Empetraceae)

continua

Soldanella alpina (M. La Rosa) Hottonia palustris (M. La Rosa)

Anagallis foemina

Coris monspeliensis

(M. La Rosa)

(R. Guarino)

152. Myrsinaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Simili alle Primulaceae, ma corolla con tubo brevissimo o quasi mancante; fg. cauline presenti (salvo in Cyclamen), alterne oppure opposte; fecondaz. entomogama. Tradizionalm. le M. comprendevano una trentina di gen. di alberi o arbusti delle flore tropic. Lo studio delle sequenze del DNA ha dimostrato che anche alcuni gen. di specie erbacee dei Paesi temp. (precedentem. attribuiti alle Primulacee) si collegano a questa fam. La sussistenza della fam. è tuttora dibattuta e le classificaz. più recenti tendono ad accorparla alle Primulaceae, di cui condivide morfologia fior. e il profilo citochimico.

Cyclamen hederifolium

Lysimachia nemorum

(P. Tescarollo)

(R. Caminiti)

Pyrola secunda (M. La Rosa)

Pyrola uniflora (G. Pellegrino)

Rhododendron hirsutum: diagramma fior.; fiori (da Eichler; V. Fornara)

153. Ericaceae (incl. Pyrolaceae ed Empetraceae) Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Fam. cosmop., comprendente specie legnose (raram. erbacee) legate a suoli poco fertili, solitam. acidi. Le E. sono state interpretate dalla moderna sistematica cladistica in senso “ampio”, includendovi 130 gen., con ca. 4250 specie. Il monofiletismo delle E. è sostenuto sia dall’analisi delle sequenze di DNA sia dalla morfologia. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi si annoverano i fi. di solito penduli, i petali connati spesso cilindrici o a forma di vaso, i filam. che presentano delle sporgenze a livello delle giunz. con le antere. Gli studi filogenetici rivelano l’esistenza di numerosi cladi all’int. delle E. e pertanto, oltre alle 3 sottofam. tradizionalm. considerate (Arbutoideae, Ericoideae, Vaccinoideae), si aggiungono le sottofam. Cassiopoideae, Enkianthoideae, Harrimanelloideae, Monotropoideae, Piroloideae, Styphelioideae.

Hypopitys monotropa: diagramma di un fiore 4-mero; habitus (da Eichler; B. Pierini)

Erica cinerea (C. Minuzzo)

Erica arborea (M. La Rosa)

Erica carnea: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. Broglio)

Rhodothamnus chamaecistus (M. La Rosa)

Kalmia procumbens (F. Gironi)

Arbutus unedo (M. La Rosa; E. Balocchi)

Vaccinium vitis-idaea: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Pyrola rotundifolia: diagramma fior.; fiori (da Eichler; M. La Rosa)

Asterolinon linum-stellatum Anagallis arvensis (M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Calluna vulgaris (M. La Rosa)

Rhododendron ferrugineum (R. Guarino)

Empetrum hermaphroditum: diagramma fior.; frutti (da Eichler; M. La Rosa)

CXIV

CXV

Tavole sinottiche delle famiglie

153. Ericaceae (incl. Pyrolaceae e Empetraceae)

continua

Soldanella alpina (M. La Rosa) Hottonia palustris (M. La Rosa)

Anagallis foemina

Coris monspeliensis

(M. La Rosa)

(R. Guarino)

152. Myrsinaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Simili alle Primulaceae, ma corolla con tubo brevissimo o quasi mancante; fg. cauline presenti (salvo in Cyclamen), alterne oppure opposte; fecondaz. entomogama. Tradizionalm. le M. comprendevano una trentina di gen. di alberi o arbusti delle flore tropic. Lo studio delle sequenze del DNA ha dimostrato che anche alcuni gen. di specie erbacee dei Paesi temp. (precedentem. attribuiti alle Primulacee) si collegano a questa fam. La sussistenza della fam. è tuttora dibattuta e le classificaz. più recenti tendono ad accorparla alle Primulaceae, di cui condivide morfologia fior. e il profilo citochimico.

Cyclamen hederifolium

Lysimachia nemorum

(P. Tescarollo)

(R. Caminiti)

Pyrola secunda (M. La Rosa)

Pyrola uniflora (G. Pellegrino)

Rhododendron hirsutum: diagramma fior.; fiori (da Eichler; V. Fornara)

153. Ericaceae (incl. Pyrolaceae ed Empetraceae) Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Fam. cosmop., comprendente specie legnose (raram. erbacee) legate a suoli poco fertili, solitam. acidi. Le E. sono state interpretate dalla moderna sistematica cladistica in senso “ampio”, includendovi 130 gen., con ca. 4250 specie. Il monofiletismo delle E. è sostenuto sia dall’analisi delle sequenze di DNA sia dalla morfologia. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi si annoverano i fi. di solito penduli, i petali connati spesso cilindrici o a forma di vaso, i filam. che presentano delle sporgenze a livello delle giunz. con le antere. Gli studi filogenetici rivelano l’esistenza di numerosi cladi all’int. delle E. e pertanto, oltre alle 3 sottofam. tradizionalm. considerate (Arbutoideae, Ericoideae, Vaccinoideae), si aggiungono le sottofam. Cassiopoideae, Enkianthoideae, Harrimanelloideae, Monotropoideae, Piroloideae, Styphelioideae.

Hypopitys monotropa: diagramma di un fiore 4-mero; habitus (da Eichler; B. Pierini)

Erica cinerea (C. Minuzzo)

Erica arborea (M. La Rosa)

Erica carnea: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. Broglio)

Rhodothamnus chamaecistus (M. La Rosa)

Kalmia procumbens (F. Gironi)

Arbutus unedo (M. La Rosa; E. Balocchi)

Vaccinium vitis-idaea: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Pyrola rotundifolia: diagramma fior.; fiori (da Eichler; M. La Rosa)

Asterolinon linum-stellatum Anagallis arvensis (M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Calluna vulgaris (M. La Rosa)

Rhododendron ferrugineum (R. Guarino)

Empetrum hermaphroditum: diagramma fior.; frutti (da Eichler; M. La Rosa)

CXIV

CXV

Tavole sinottiche delle famiglie

156. Gentianaceae

154. Styracaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Fi. 5-meri o 4-meri, petali ± saldati insieme, ov. supero o semiinfero, fr. drupaceo. Sono piante legnose dotate di canali resiniferi e ricoperte di minuti peli stellati o squamosi. La fam. comprende 11 gen. e ca. 160 specie delle regioni temp. e calde dell’emisfero boreale. Crucianella maritima

Asperula aristata (V. Tomaselli)

Rubia sp.: diagramma fior.

Rubia peregrina (M. La Rosa)

(R. Guarino)

(da Eichler)

Asperula arvensis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Theligonum cynocrambe: diagramma di inflor. 6 e prospetto di fiore 6: fiori 7 (da Eichler; R. Guarino)

Gentiana lutea (R. Guarino)

Gentiana punctata (M. Broglio)

Styrax officinalis (L. Casella; L. Capasso)

155. Rubiaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Gentianales. Erbe o piante legnose con fg. opposte munite di stipole, che talora assumono lo stesso aspetto del lembo fogliare e moltiplicandosi originano falsi verticilli di parecchie lamine. I fi. 4- o 5-meri sono recati da inflor. ramificate ascellari o terminali. Questa fam. cosmop. comprende 610 gen. e ca. 13500 specie. Tradizionalm. le R. sono divise in 2 sottofam., le Rubioideae e le Cinconoideae. La prima è monofiletica e presenta caratteri sinapomorfi, come la presenza di cristalli aghiformi nelle cellule (rafìdi) e di un rivestimento liscio nei semi. La sottofam. Cinconoidee non sembra invece essere monofiletica, mentre lo sono sicuram. alcuni gen. in essa compresi, che vengono per questo motivo raggruppati da alcuni Autori in un’ulteriore sottofam., quella delle Ixorideae. Tale clado è caratterizz. da fi. con corolla contorta e da meccanismi di impollinaz. specializz.

B. Petriglia)

Gentiana asclepiadea

Gentiana acaulis (R. Guarino)

(M. La Rosa)

156. Gentianaceae

Galium palaeoitalicum

Galium verum (M. Broglio)

(S. Atzori)

Galium rubrum (G. Bellone)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Gentianales. Il monofiletismo delle G. si basa su caratteri morfologici quali la frequente assenza di stipole e la placentaz. parietale. Erbe annue o perenni, raram. arbusti, con fg. di solito opposte. Fi. spesso in cime bipare, per lo più 4-5-meri, con ov. bicarpellare che dà origine a una capsula setticida (raram. a una bacca). Alle G. appartengono una novantina di gen. e ca. 1600 specie, per lo più di Paesi temp.: parecchie sono usate in medicina. Alle G. appartengono anche alcune specie di piante saprofite micotrofiche, appartenenti ai gen. Voyria e Voyriella, che presentano fg. ridotte e mancano di clorofilla.

Galium saxatile (N. Crouzet, Conserv. Bot. Nat. Medit. Porquerolles)

Blackstonia perfoliata

Centaurium erythraea

(M. La Rosa)

(L. Peruzzi)

Gentiana verna: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Gentianopsis ciliata

Gentianella anisodonta

(M. La Rosa)

(V. Fornara)

Lomatogonium carinthiacum (G. Trombetti)

Swertia perennis (G. Trombett)

Sherardia arvensis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Cruciata laevipes (M. La Rosa) Valantia muralis (M. La Rosa)

CXVI

CXVII

Tavole sinottiche delle famiglie

156. Gentianaceae

154. Styracaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Ericales. Fi. 5-meri o 4-meri, petali ± saldati insieme, ov. supero o semiinfero, fr. drupaceo. Sono piante legnose dotate di canali resiniferi e ricoperte di minuti peli stellati o squamosi. La fam. comprende 11 gen. e ca. 160 specie delle regioni temp. e calde dell’emisfero boreale. Crucianella maritima

Asperula aristata (V. Tomaselli)

Rubia sp.: diagramma fior.

Rubia peregrina (M. La Rosa)

(R. Guarino)

(da Eichler)

Asperula arvensis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Theligonum cynocrambe: diagramma di inflor. 6 e prospetto di fiore 6: fiori 7 (da Eichler; R. Guarino)

Gentiana lutea (R. Guarino)

Gentiana punctata (M. Broglio)

Styrax officinalis (L. Casella; L. Capasso)

155. Rubiaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Gentianales. Erbe o piante legnose con fg. opposte munite di stipole, che talora assumono lo stesso aspetto del lembo fogliare e moltiplicandosi originano falsi verticilli di parecchie lamine. I fi. 4- o 5-meri sono recati da inflor. ramificate ascellari o terminali. Questa fam. cosmop. comprende 610 gen. e ca. 13500 specie. Tradizionalm. le R. sono divise in 2 sottofam., le Rubioideae e le Cinconoideae. La prima è monofiletica e presenta caratteri sinapomorfi, come la presenza di cristalli aghiformi nelle cellule (rafìdi) e di un rivestimento liscio nei semi. La sottofam. Cinconoidee non sembra invece essere monofiletica, mentre lo sono sicuram. alcuni gen. in essa compresi, che vengono per questo motivo raggruppati da alcuni Autori in un’ulteriore sottofam., quella delle Ixorideae. Tale clado è caratterizz. da fi. con corolla contorta e da meccanismi di impollinaz. specializz.

B. Petriglia)

Gentiana asclepiadea

Gentiana acaulis (R. Guarino)

(M. La Rosa)

156. Gentianaceae

Galium palaeoitalicum

Galium verum (M. Broglio)

(S. Atzori)

Galium rubrum (G. Bellone)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Gentianales. Il monofiletismo delle G. si basa su caratteri morfologici quali la frequente assenza di stipole e la placentaz. parietale. Erbe annue o perenni, raram. arbusti, con fg. di solito opposte. Fi. spesso in cime bipare, per lo più 4-5-meri, con ov. bicarpellare che dà origine a una capsula setticida (raram. a una bacca). Alle G. appartengono una novantina di gen. e ca. 1600 specie, per lo più di Paesi temp.: parecchie sono usate in medicina. Alle G. appartengono anche alcune specie di piante saprofite micotrofiche, appartenenti ai gen. Voyria e Voyriella, che presentano fg. ridotte e mancano di clorofilla.

Galium saxatile (N. Crouzet, Conserv. Bot. Nat. Medit. Porquerolles)

Blackstonia perfoliata

Centaurium erythraea

(M. La Rosa)

(L. Peruzzi)

Gentiana verna: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Gentianopsis ciliata

Gentianella anisodonta

(M. La Rosa)

(V. Fornara)

Lomatogonium carinthiacum (G. Trombetti)

Swertia perennis (G. Trombett)

Sherardia arvensis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. La Rosa)

Cruciata laevipes (M. La Rosa) Valantia muralis (M. La Rosa)

CXVI

CXVII

Tavole sinottiche delle famiglie

159. Oleaceae

157. Apocynaceae (incl. Asclepiadaceae) Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Gentianales. Specie erbacee o legnose, spesso rampicanti o pachicauli, provviste di tubi latticiferi; le fg. sono opposte, intere, quasi sempre senza stipole; i fi. sono in inflor. cimose; corolla 5-mera o 4-mera, carpelli 2, separati o riuniti, a 1 o 2 logge. Il fr., formato da 2 follicoli riuniti o divisi, è a capsula o a bacca; nei fr. secchi i semi sono numerosi, appuntiti o muniti di ciuffi di peli. In seguito ad analisi filogenetiche effettuate negli anni Novanta del secolo scorso, nelle A. sono state incl. anche le Asclepiadaceae e la fam. così definita è risultata monofiletica. I caratteri morfologici sinapomorfi riguardano i tessuti, che sono dotati di vasi latticiferi con linfa lattiginosa, i carpelli, con stili e/o stigmi connati, e gli stigmi, con porz. apicale espansa secernente viscina. Le A. comprendono ca. 350 gen. e ca. 3000 specie, in prevalenza tropic.

Nerium oleander (M. La Rosa) Trachomitum venetum

Asclepias syriaca: diagramma fior.; habitus (da Eichler;

Heliotropium europaeum

Neatostema apulum

D. Donadoni)

Anchusa officinalis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

(M. La Rosa)

(G. Pellegrino)

M. Adorni)

Borago officinalis (S. Martelli)

Myosotis arvensis

Myosotis alpestris (F. Selvi)

Cynoglossum creticum

Cynanchum acutum

Vincetoxicum hirundinaria (M. Broglio)

Buglossoides purpurocaerulea (S. Martelli)

Onosma echioides

(S. Atzori)

Caralluma europaea (M. Lanfredini; C. Brullo)

Cerinthe major (P. Tescarollo)

Echium italicum (M. La Rosa)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

(A. Moro)

158. Boraginaceae

Vinca minor: diagramma fior.; habitus (da Eichler; F. Selvi)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Boraginales. La fam., a distribuz. cosmop., comprende ca. 150 gen. e 2000 specie di erbe, annuali o perenni e piante legnose con fg. alterne, spesso munite di peli rigidi (Linneo le chiamò Asperifoliae), fi. in cime scorpioidi, perianzio e androceo 5-meri; il fr. è un tetrachenio o una drupa. Le B. parrebbero monofiletiche dall’analisi morfologica, ma sequenze di DNA plastidiale, studiate negli anni Novanta del secolo scorso, suggeriscono una condiz. parafiletica. Le classificaz. più recenti tendono a interpretare la fam. in senso “restrittivo”, includendovi solam. Echiochileae, Boragineae, Lithospermeae e Cynoglosseae e separando come fam. distinte Cordiaceae, Ehretiaceae, Heliotropiaceae, Lennoaceae e Hydrophyllaceae.

Echium vulgare: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; F. Selvi)

Periploca angustifolia (L. Scuderi)

CXVIII

Phacelia tanacetifolia

(F. Selvi)

(E.V. Perrino)

159. Oleaceae

Pulmonaria hirta (R. Guarino) Vinca major (M. La Rosa)

Cynoglossum montanum

Symphytum gussonei (L. Peruzzi)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fam. subcosmop. di alberi o arbusti con fg. opposte, senza stipole, fi. in inflor. cimose, talora in pannocchie, in certe specie diclini, 4-meri, in qualche caso 5-meri, con l’androceo dimero, e il pistillo bicarpellare, supero. Vi sono annoverati 26 gen. (uno, Hesperelaea,

CXIX

Tavole sinottiche delle famiglie

159. Oleaceae

157. Apocynaceae (incl. Asclepiadaceae) Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Gentianales. Specie erbacee o legnose, spesso rampicanti o pachicauli, provviste di tubi latticiferi; le fg. sono opposte, intere, quasi sempre senza stipole; i fi. sono in inflor. cimose; corolla 5-mera o 4-mera, carpelli 2, separati o riuniti, a 1 o 2 logge. Il fr., formato da 2 follicoli riuniti o divisi, è a capsula o a bacca; nei fr. secchi i semi sono numerosi, appuntiti o muniti di ciuffi di peli. In seguito ad analisi filogenetiche effettuate negli anni Novanta del secolo scorso, nelle A. sono state incl. anche le Asclepiadaceae e la fam. così definita è risultata monofiletica. I caratteri morfologici sinapomorfi riguardano i tessuti, che sono dotati di vasi latticiferi con linfa lattiginosa, i carpelli, con stili e/o stigmi connati, e gli stigmi, con porz. apicale espansa secernente viscina. Le A. comprendono ca. 350 gen. e ca. 3000 specie, in prevalenza tropic.

Nerium oleander (M. La Rosa) Trachomitum venetum

Asclepias syriaca: diagramma fior.; habitus (da Eichler;

Heliotropium europaeum

Neatostema apulum

D. Donadoni)

Anchusa officinalis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

(M. La Rosa)

(G. Pellegrino)

M. Adorni)

Borago officinalis (S. Martelli)

Myosotis arvensis

Myosotis alpestris (F. Selvi)

Cynoglossum creticum

Cynanchum acutum

Vincetoxicum hirundinaria (M. Broglio)

Buglossoides purpurocaerulea (S. Martelli)

Onosma echioides

(S. Atzori)

Caralluma europaea (M. Lanfredini; C. Brullo)

Cerinthe major (P. Tescarollo)

Echium italicum (M. La Rosa)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

(A. Moro)

158. Boraginaceae

Vinca minor: diagramma fior.; habitus (da Eichler; F. Selvi)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Boraginales. La fam., a distribuz. cosmop., comprende ca. 150 gen. e 2000 specie di erbe, annuali o perenni e piante legnose con fg. alterne, spesso munite di peli rigidi (Linneo le chiamò Asperifoliae), fi. in cime scorpioidi, perianzio e androceo 5-meri; il fr. è un tetrachenio o una drupa. Le B. parrebbero monofiletiche dall’analisi morfologica, ma sequenze di DNA plastidiale, studiate negli anni Novanta del secolo scorso, suggeriscono una condiz. parafiletica. Le classificaz. più recenti tendono a interpretare la fam. in senso “restrittivo”, includendovi solam. Echiochileae, Boragineae, Lithospermeae e Cynoglosseae e separando come fam. distinte Cordiaceae, Ehretiaceae, Heliotropiaceae, Lennoaceae e Hydrophyllaceae.

Echium vulgare: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; F. Selvi)

Periploca angustifolia (L. Scuderi)

CXVIII

Phacelia tanacetifolia

(F. Selvi)

(E.V. Perrino)

159. Oleaceae

Pulmonaria hirta (R. Guarino) Vinca major (M. La Rosa)

Cynoglossum montanum

Symphytum gussonei (L. Peruzzi)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fam. subcosmop. di alberi o arbusti con fg. opposte, senza stipole, fi. in inflor. cimose, talora in pannocchie, in certe specie diclini, 4-meri, in qualche caso 5-meri, con l’androceo dimero, e il pistillo bicarpellare, supero. Vi sono annoverati 26 gen. (uno, Hesperelaea,

CXIX

Tavole sinottiche delle famiglie estinto nella seconda metà dell’Ottocento) e ca. 800 specie. Le O. sono considerate monofiletiche sulla base di alcuni caratteri sinapomorfi, tra i quali la presenza di inusuali inclusioni cristalline nel nucleo delle cellule del mesofillo. Alcuni Autori classificano le O. in un ordine a parte (Oleales), dal momento che esse risultano feneticam. divergenti dalle restanti fam. delle Lamiales. Le O. sono suddivise in 2 sottofam., le Jasminoideae e le Oleoideae. Una analisi cladistica ha rivelato il monofiletismo del gruppo Oleoideae sulla base di caratteri derivati riguardanti il numero e la disposiz. degli ovuli nei loculi dell’ov. Le Jasminoideae sembrano invece un gruppo morfologicam. eterogeneo e probabilm. parafiletico.

161. Lamiaceae (Labiatae)

Syringa vulgaris (M. La Rosa; G. Perrey)

(da Eichler; S. Sgorbati)

Jasminum nudiflorum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Perrey)

Olea europaea: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

160. Verbenaceae Fraxinus ornus (L. Scuderi)

(M. La Rosa)

Fraxinus excelsior: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Pellegrino)

Scutellaria columnae (M. La Rosa)

Sideritis romana (M. La Rosa)

161. Lamiaceae (Labiatae)

Ligustrum vulgare: diagramma dell’inflor.; inflor.

Forsythia viridissima

Verbena officinalis: diagramma fior.; racemo (da Eichler; M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Erbe o piante legnose, con fg. opposte, fi. zigomorfi, 4- o 5-meri, in inflor. a spiga o cimose. Basandosi su indagini filogenetiche molecolari condotte negli anni Novanta del secolo scorso la fam. delle V., a cui tradizionalm. venivano ascritte oltre 3000 specie, è stata notevolm. ridimensionata, per renderla monofiletica. La fam., così ridefinita, comprende 35 gen. e ca. 1200 specie, il cui monofiletismo è sostenuto su base sia molecolare sia morfologica. Alcuni caratteri morfologici sinapomorfi riguardano gli stigmi, cospicui e dotati di un tessuto recettivo ben sviluppato, e le inflor. indeterminate, con fi. lat. individuali, o che sembrano individuali essendo disposti in racemi, spighe o capolini. Il gen. Verbena comprende ca. 250 specie, in gran parte americ., di cui alcune (V. bonariensis, V. brasiliensis), coltiv. per la bellezza dei fi., sono divenute avv. in varie nazioni europ., It. incl.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fam. cosmop. caratterizz. da fi. 5-meri, zigomorfi, con corolla quasi sempre bilabiata. Alle L. sono ascritte ca. 7000 specie di erbe o arbusti con f. tetragoni, fg. opposte, fi. disposti in verticillastri all’asc. delle brattee, talora del tutto simili ai nomofilli. Varie parti della pianta (cauli, fg., fi.) hanno per lo più peli ghiandolari, le cui cellule terminali secernono oli essenziali; perciò le L. sono piante eminentem. aromatiche, di odore grato o ingrato, che forniscono parecchi condimenti (basilico, rosmarino etc.) e molte essenze medicinali e da profumo. Il monofiletismo delle L. è sostenuto dall’analisi delle sequenze di DNA e da un carattere morfologico sinapomorfo riguardante gli ovuli: essi sono 4, attaccati lateralm. su un falso setto che suddivide i 2 loculi originari dell’ov. in modo che questo risulti apparentem. formato da 4 loculi, ognuno con un ovulo. Recenti studi filogenetici hanno ampliato la delimitaz. tradizionale della fam. fino a comprendervi ca. 250 gen., tra i quali alcuni tradizionalm. ascritti alle Verbenaceae.

Melittis melissophyllum

Phlomis fruticosa (V. Tomaselli)

(M. La Rosa)

Lamium album: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Pellegrino)

Stachys recta (M. La Rosa)

Prunella vulgaris (M. Broglio)

Melissa officinalis

Clinopodium vulgare

(M. La Rosa)

(F. Selvi)

Ajuga pyramidalis (R. Guarino) Teucrium fruticans (G. Pallavicini)

segue

CXX

CXXI

Tavole sinottiche delle famiglie estinto nella seconda metà dell’Ottocento) e ca. 800 specie. Le O. sono considerate monofiletiche sulla base di alcuni caratteri sinapomorfi, tra i quali la presenza di inusuali inclusioni cristalline nel nucleo delle cellule del mesofillo. Alcuni Autori classificano le O. in un ordine a parte (Oleales), dal momento che esse risultano feneticam. divergenti dalle restanti fam. delle Lamiales. Le O. sono suddivise in 2 sottofam., le Jasminoideae e le Oleoideae. Una analisi cladistica ha rivelato il monofiletismo del gruppo Oleoideae sulla base di caratteri derivati riguardanti il numero e la disposiz. degli ovuli nei loculi dell’ov. Le Jasminoideae sembrano invece un gruppo morfologicam. eterogeneo e probabilm. parafiletico.

161. Lamiaceae (Labiatae)

Syringa vulgaris (M. La Rosa; G. Perrey)

(da Eichler; S. Sgorbati)

Jasminum nudiflorum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Perrey)

Olea europaea: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

160. Verbenaceae Fraxinus ornus (L. Scuderi)

(M. La Rosa)

Fraxinus excelsior: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Pellegrino)

Scutellaria columnae (M. La Rosa)

Sideritis romana (M. La Rosa)

161. Lamiaceae (Labiatae)

Ligustrum vulgare: diagramma dell’inflor.; inflor.

Forsythia viridissima

Verbena officinalis: diagramma fior.; racemo (da Eichler; M. La Rosa)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Erbe o piante legnose, con fg. opposte, fi. zigomorfi, 4- o 5-meri, in inflor. a spiga o cimose. Basandosi su indagini filogenetiche molecolari condotte negli anni Novanta del secolo scorso la fam. delle V., a cui tradizionalm. venivano ascritte oltre 3000 specie, è stata notevolm. ridimensionata, per renderla monofiletica. La fam., così ridefinita, comprende 35 gen. e ca. 1200 specie, il cui monofiletismo è sostenuto su base sia molecolare sia morfologica. Alcuni caratteri morfologici sinapomorfi riguardano gli stigmi, cospicui e dotati di un tessuto recettivo ben sviluppato, e le inflor. indeterminate, con fi. lat. individuali, o che sembrano individuali essendo disposti in racemi, spighe o capolini. Il gen. Verbena comprende ca. 250 specie, in gran parte americ., di cui alcune (V. bonariensis, V. brasiliensis), coltiv. per la bellezza dei fi., sono divenute avv. in varie nazioni europ., It. incl.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fam. cosmop. caratterizz. da fi. 5-meri, zigomorfi, con corolla quasi sempre bilabiata. Alle L. sono ascritte ca. 7000 specie di erbe o arbusti con f. tetragoni, fg. opposte, fi. disposti in verticillastri all’asc. delle brattee, talora del tutto simili ai nomofilli. Varie parti della pianta (cauli, fg., fi.) hanno per lo più peli ghiandolari, le cui cellule terminali secernono oli essenziali; perciò le L. sono piante eminentem. aromatiche, di odore grato o ingrato, che forniscono parecchi condimenti (basilico, rosmarino etc.) e molte essenze medicinali e da profumo. Il monofiletismo delle L. è sostenuto dall’analisi delle sequenze di DNA e da un carattere morfologico sinapomorfo riguardante gli ovuli: essi sono 4, attaccati lateralm. su un falso setto che suddivide i 2 loculi originari dell’ov. in modo che questo risulti apparentem. formato da 4 loculi, ognuno con un ovulo. Recenti studi filogenetici hanno ampliato la delimitaz. tradizionale della fam. fino a comprendervi ca. 250 gen., tra i quali alcuni tradizionalm. ascritti alle Verbenaceae.

Melittis melissophyllum

Phlomis fruticosa (V. Tomaselli)

(M. La Rosa)

Lamium album: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Pellegrino)

Stachys recta (M. La Rosa)

Prunella vulgaris (M. Broglio)

Melissa officinalis

Clinopodium vulgare

(M. La Rosa)

(F. Selvi)

Ajuga pyramidalis (R. Guarino) Teucrium fruticans (G. Pallavicini)

segue

CXX

CXXI

Tavole sinottiche delle famiglie

164. Orobanchaceae

continua

Thymus striatus (M. La Rosa)

Mentha suaveolens (F. Selvi)

Lindernia dubia (B. Petriglia)

Verbascum pulverulentum

Scrophularia vernalis

Melampyrum sylvaticum

Euphrasia rostkoviana

(B. Petriglia)

(G. Pellegrino)

(M. Broglio)

(V. Fornara)

Buddleja davidii (M. La Rosa;

Odontites vulgaris

Bartsia alpina (G. Pellegrino)

163. Scrophulariaceae

Rosmarinus officinalis

Lavandula stoechas (F. Selvi)

(S. Martelli)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fam. cosmop. con fi. ermafroditi zigomorfi (raram. attinomorfi) e ov. bicarpellare ridefinita sulla base di studi filogenetici che hanno trasferito ad altre fam., quali le Orobancaceae e le Plantaginaceae, molti gen. tradizionalm. ascritti alle S. Alcuni caratteri sinapomorfi di questa fam. riguardano le antere, i cui sacchi confluiscono in una singola fessura distale, l’ov. biloculare, con molti ovuli, da cui si origina una capsula. Alle S. sono ascritte ca. 1800 specie, raggruppate in una sessantina di gen.

Salvia officinalis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; B. Petriglia)

Salvia sclarea (M. La Rosa)

Verbascum blattaria

Verbascum phoeniceum

(M. La Rosa)

(M. Adorni)

Vitex agnus-castus (B. Petriglia)

162. Linderniaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fam. comprendente una decina di gen. e ca. 200 specie erbacee (raram. suffruticose), generalm. di ambiente acquatico, a distribuz. prevalentem. neotropic. Fg. opposte, semplici, prive di stipole. Inflor. racemiforme, fi. ermafroditi con corolla gamopetala zigomorfa e peli ghiandolari sulla faccia abassiale, ov. bicarpellare.

CXXII

Scrophularia peregrina (A. Serafini Sauli)

E. Balocchi)

(B. Petriglia)

164. Orobanchaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Erbe parassite o emiparassite diffuse soprattutto nell’emisfero boreale, con fi. ermafroditi zigomorfi e ov. bicarpellare. Il monofiletismo delle O. è confermato da un’analisi cladistica basata sulle sequenze di DNA, che ha inoltre permesso di evidenziare come gli austori siano comparsi una sola volta nella storia filogenetica delle O., al contrario di quanto è avvenuto per le abitudini parassite, che si sono evolute più volte all’int. della fam. stessa. Le specie provviste di austori, che penetrano nella rd. dell’ospite attaccando sia gli elementi legnosi, sia quelli cribrosi, perdono la clorofilla e gradualm. si comportano come organismi eterotrofi: il f. diviene carnoso, spesso tuberizz. alla base, con fg. ridotte a piccole squame, prive di clorofilla come tutta la pianta, il cui colore è roseo, violaceo, giallo o bruno. Le specie prive di austori si comportano, invece come emiparassite e fino a tempi recenti erano prevalentem. ascritti alle Scrophulariaceae.

Bartsia trixago (M. La Rosa;

Pedicularis elegans

C.M. Musarella)

(L. Peruzzi)

Pedicularis comosa

Rhinanthus minor (R. Guarino)

(B. Petriglia)

Verbascum nigrum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Pallavicini)

Lathraea squamaria: diagramma fior.; habitus (da Eichler; B. Petriglia)

segue

CXXIII

Tavole sinottiche delle famiglie

164. Orobanchaceae

continua

Thymus striatus (M. La Rosa)

Mentha suaveolens (F. Selvi)

Lindernia dubia (B. Petriglia)

Verbascum pulverulentum

Scrophularia vernalis

Melampyrum sylvaticum

Euphrasia rostkoviana

(B. Petriglia)

(G. Pellegrino)

(M. Broglio)

(V. Fornara)

Buddleja davidii (M. La Rosa;

Odontites vulgaris

Bartsia alpina (G. Pellegrino)

163. Scrophulariaceae

Rosmarinus officinalis

Lavandula stoechas (F. Selvi)

(S. Martelli)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fam. cosmop. con fi. ermafroditi zigomorfi (raram. attinomorfi) e ov. bicarpellare ridefinita sulla base di studi filogenetici che hanno trasferito ad altre fam., quali le Orobancaceae e le Plantaginaceae, molti gen. tradizionalm. ascritti alle S. Alcuni caratteri sinapomorfi di questa fam. riguardano le antere, i cui sacchi confluiscono in una singola fessura distale, l’ov. biloculare, con molti ovuli, da cui si origina una capsula. Alle S. sono ascritte ca. 1800 specie, raggruppate in una sessantina di gen.

Salvia officinalis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; B. Petriglia)

Salvia sclarea (M. La Rosa)

Verbascum blattaria

Verbascum phoeniceum

(M. La Rosa)

(M. Adorni)

Vitex agnus-castus (B. Petriglia)

162. Linderniaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fam. comprendente una decina di gen. e ca. 200 specie erbacee (raram. suffruticose), generalm. di ambiente acquatico, a distribuz. prevalentem. neotropic. Fg. opposte, semplici, prive di stipole. Inflor. racemiforme, fi. ermafroditi con corolla gamopetala zigomorfa e peli ghiandolari sulla faccia abassiale, ov. bicarpellare.

CXXII

Scrophularia peregrina (A. Serafini Sauli)

E. Balocchi)

(B. Petriglia)

164. Orobanchaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Erbe parassite o emiparassite diffuse soprattutto nell’emisfero boreale, con fi. ermafroditi zigomorfi e ov. bicarpellare. Il monofiletismo delle O. è confermato da un’analisi cladistica basata sulle sequenze di DNA, che ha inoltre permesso di evidenziare come gli austori siano comparsi una sola volta nella storia filogenetica delle O., al contrario di quanto è avvenuto per le abitudini parassite, che si sono evolute più volte all’int. della fam. stessa. Le specie provviste di austori, che penetrano nella rd. dell’ospite attaccando sia gli elementi legnosi, sia quelli cribrosi, perdono la clorofilla e gradualm. si comportano come organismi eterotrofi: il f. diviene carnoso, spesso tuberizz. alla base, con fg. ridotte a piccole squame, prive di clorofilla come tutta la pianta, il cui colore è roseo, violaceo, giallo o bruno. Le specie prive di austori si comportano, invece come emiparassite e fino a tempi recenti erano prevalentem. ascritti alle Scrophulariaceae.

Bartsia trixago (M. La Rosa;

Pedicularis elegans

C.M. Musarella)

(L. Peruzzi)

Pedicularis comosa

Rhinanthus minor (R. Guarino)

(B. Petriglia)

Verbascum nigrum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Pallavicini)

Lathraea squamaria: diagramma fior.; habitus (da Eichler; B. Petriglia)

segue

CXXIII

Tavole sinottiche delle famiglie

167. Acanthaceae

continua

166. Bignoniaceae

Orobanche ramosa (F. Selvi)

Orobanche crenata

Linaria vulgaris: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; L. Scuderi)

(L. Scuderi)

Orobanche flava: diagramma fior.; habitus (da Eichler;

Plantago lanceolata

Plantago afra (M. La Rosa)

(E. Balocchi)

Linaria alpina (V. Fornara)

Cymbalaria muralis (S. Martelli)

G. Laino)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fam. comprendente ca. 800 specie, quasi tutte tropic., ascritte a un centinaio di gen. Le B. sono in prevalenza alberi o arbusti, spesso liane, rampicanti per mezzo di rd. avv. o di viticci fogliari. Fg. opposte, spesso composte, fi. zigomorfi con 4 stami fertili (talvolta ridotti a 2) e spesso uno staminodio, fr. a capsula (raram. a bacca). La fam. sembra essere monofiletica sulla base di caratteri morfologici riguardanti, per es., le placente che sono sempre separate in 2 parti per ogni loculo dell’ov., i fr. allungati, i semi di solito grossi, alati o con frangia, e privi di endosperma. Diverse specie sono frequentem. coltiv. nei giardini come ornam.

Littorella uniflora: diagramma fior.; habitus (da Eichler; G. Calvia)

165. Plantaginaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Erbe, spesso subacauli, o suffrutici. Il monofiletismo delle P. è sostenuto da studi sul DNA del cloroplasto, mentre non sono di facile comprensione i caratteri morfologici sinapomorfi, sebbene tra questi sia stato ipotizzato il precoce sviluppo dell’androceo rispetto alla corolla. La delimitaz. di questa fam. è tuttora oggetto di discussione e molti gen. che sono stati inclusi nelle P. sarebbero di transiz. tra questa e altre fam. delle Lamiales. Il “baricentro” della fam. è costituito da 2 gen. (Plantago, Littorella) con fi. anemofili, minuti, in spighe, 4-meri, eccetto il pistillo che è dimero e dà origine a una capsula che si apre trasversalm. o a una noce. Numerosi altri gen., con fi. entomofili, erano in passato ascritti alle Scrophulariaceae, alle Globulariaceae o alle Callitrichaceae.

Tecoma radicans (M. La Rosa) Paulownia tomentosa (D. Donadoni)

Digitalis gyspergerae

Veronica barrelieri

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

Veronica persica (M. La Rosa)

Veronica cymbalaria (M. La Rosa)

Antirrhinum latifolium

Chaenorhinum minus

(F. Selvi)

(G. Trombetti)

CXXIV

Plantago media: diagramma di fiore 4-mero; inflor. (da Eichler; A. Mascagni)

Callitriche stagnalis: diagramma di fiore 7 e 6; cima fiorifera e suoi elementi (da Eichler; M. La Rosa)

Globularia nudicaulis: diagramma fior.; habitus (da Eichler; G. Laino)

167. Acanthaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Le A. comprendono ca. 2500 specie, quasi tutte tropic., per lo più erbacee o arbustive, raram. arboree, ascritte a ca. 250 gen. Fg. opposte e decussate, inflor. usualm. a dicasio (talora ascellari e addensate come gli spicastri delle Labiate), fi. con 4-5 sepali, corolla zigomorfa, stami 4-2, ov. supero bicarpellare, fr. capsulare. All’int. della fam. sono state distinte le Nelsonioideae (caratterizz. da ovuli numerosi e da semi con endosperma, costituenti un gruppo parafiletico), le Tunbergioideae e le Acantoideae. Queste ultime 2 sottofam. costituiscono un gruppo monofiletico contraddistinto da riduz. degli ovuli e perdita dell’endosperma.

Gratiola officinalis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; A. Serafini Sauli)

CXXV

Tavole sinottiche delle famiglie

167. Acanthaceae

continua

166. Bignoniaceae

Orobanche ramosa (F. Selvi)

Orobanche crenata

Linaria vulgaris: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; L. Scuderi)

(L. Scuderi)

Orobanche flava: diagramma fior.; habitus (da Eichler;

Plantago lanceolata

Plantago afra (M. La Rosa)

(E. Balocchi)

Linaria alpina (V. Fornara)

Cymbalaria muralis (S. Martelli)

G. Laino)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fam. comprendente ca. 800 specie, quasi tutte tropic., ascritte a un centinaio di gen. Le B. sono in prevalenza alberi o arbusti, spesso liane, rampicanti per mezzo di rd. avv. o di viticci fogliari. Fg. opposte, spesso composte, fi. zigomorfi con 4 stami fertili (talvolta ridotti a 2) e spesso uno staminodio, fr. a capsula (raram. a bacca). La fam. sembra essere monofiletica sulla base di caratteri morfologici riguardanti, per es., le placente che sono sempre separate in 2 parti per ogni loculo dell’ov., i fr. allungati, i semi di solito grossi, alati o con frangia, e privi di endosperma. Diverse specie sono frequentem. coltiv. nei giardini come ornam.

Littorella uniflora: diagramma fior.; habitus (da Eichler; G. Calvia)

165. Plantaginaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Erbe, spesso subacauli, o suffrutici. Il monofiletismo delle P. è sostenuto da studi sul DNA del cloroplasto, mentre non sono di facile comprensione i caratteri morfologici sinapomorfi, sebbene tra questi sia stato ipotizzato il precoce sviluppo dell’androceo rispetto alla corolla. La delimitaz. di questa fam. è tuttora oggetto di discussione e molti gen. che sono stati inclusi nelle P. sarebbero di transiz. tra questa e altre fam. delle Lamiales. Il “baricentro” della fam. è costituito da 2 gen. (Plantago, Littorella) con fi. anemofili, minuti, in spighe, 4-meri, eccetto il pistillo che è dimero e dà origine a una capsula che si apre trasversalm. o a una noce. Numerosi altri gen., con fi. entomofili, erano in passato ascritti alle Scrophulariaceae, alle Globulariaceae o alle Callitrichaceae.

Tecoma radicans (M. La Rosa) Paulownia tomentosa (D. Donadoni)

Digitalis gyspergerae

Veronica barrelieri

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

Veronica persica (M. La Rosa)

Veronica cymbalaria (M. La Rosa)

Antirrhinum latifolium

Chaenorhinum minus

(F. Selvi)

(G. Trombetti)

CXXIV

Plantago media: diagramma di fiore 4-mero; inflor. (da Eichler; A. Mascagni)

Callitriche stagnalis: diagramma di fiore 7 e 6; cima fiorifera e suoi elementi (da Eichler; M. La Rosa)

Globularia nudicaulis: diagramma fior.; habitus (da Eichler; G. Laino)

167. Acanthaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Le A. comprendono ca. 2500 specie, quasi tutte tropic., per lo più erbacee o arbustive, raram. arboree, ascritte a ca. 250 gen. Fg. opposte e decussate, inflor. usualm. a dicasio (talora ascellari e addensate come gli spicastri delle Labiate), fi. con 4-5 sepali, corolla zigomorfa, stami 4-2, ov. supero bicarpellare, fr. capsulare. All’int. della fam. sono state distinte le Nelsonioideae (caratterizz. da ovuli numerosi e da semi con endosperma, costituenti un gruppo parafiletico), le Tunbergioideae e le Acantoideae. Queste ultime 2 sottofam. costituiscono un gruppo monofiletico contraddistinto da riduz. degli ovuli e perdita dell’endosperma.

Gratiola officinalis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; A. Serafini Sauli)

CXXV

Tavole sinottiche delle famiglie

171. Convolvulaceae

Acanthus mollis: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

Mimulus guttatus

E. Balocchi)

(D. Donadoni)

Mazus pumilus (Sphl; this image is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license)

Pinguicula leptoceras (R. Guarino)

Utricularia australis: vescicole (M. Broglio)

Cuscuta epithymum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; A. Serafini Sauli)

170. Lentibulariaceae

Justicia adhatoda

Myoporum tenuifolium

(A. Crisafulli, R. Picone)

(R. Guarino)

168. Pedaliaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fam. paleotropic. comprendente un’ottantina di specie ascritte a 14 gen. Erbe annue o perenni con peli secernenti mucillagine, fi. zigomorfi, ascellari o in racemi, fr. a capsula o a noce, spesso munito di emergenze spinose o uncinate.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Le L. comprendono 3 gen. di erbe perenni, acquatiche o palustri delle regioni calde e temp. Caratteri sinapomorfi di questa fam. riguardano: le fg. altam. modificate per la cattura delle prede; i peli ghiandolari secernenti sia mucillagine sia enzimi digestivi; lo sperone, ovvero un sacco contenente nettare, associato al labbro inf. della corolla bilabiata (generata dalla fusione di 5 petali); gli stami in numero di 2; lo stigma diviso in 2 lobi disuguali. Ognuno dei 3 gen. appartenenti alle L. presenta un peculiare meccanismo di cattura degli insetti e una diversa specializzaz. della fg.: Genlisea presenta fg. trasformate in ascidio; Pinguicula ha fg. che si chiudono sulla preda quando questa stimola i folti peli presenti sulla sua superficie; Utricularia mostra fg. non molto sviluppate e secche, recanti vescicole che risultano attraenti per gli insetti, costituite da 2 valve funzionanti come trappola, che si aprono e si chiudono in seguito alla stimolaz. esercitata dalla preda.

Utricularia vulgaris: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Solanales. Il monofiletismo delle C. si basa essenzialm. sull’analisi morfologica, e i caratteri sinapomorfi riguardano la frequente presenza di vasi latticiferi e di 2 ovuli per loculo nei carpelli. Sono piante legnose o erbacee, spesso volubili, con fi. solitari o in cime, actinomorfi, con corolla gamosepala solitam. imbutiforme, 5-meri, eccettuato il pistillo che di norma è dimero, fr.: capsula o nucula.

Sesamum indicum (Aha; these images are licensed under the Creative

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fg. opposte, talvolta punteggiate di peli ghiandolari; inflor. spiciformi, terminali o ascellari; calice tubulare; corolla zigomorfa; antere subreniformi con teche confluenti; stigma largam. bilobo o bifido; capsula loculicida. Erbe annue o perenni, con 2 princip. centri di diffus.: Australia e N-Amer.; da noi soltanto come specie introdotte.

CXXVI

Calystegia soldanella (M. La Rosa)

171. Convolvulaceae

Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license)

169. Phrymaceae

Cressa cretica (F. Selvi)

V. Bordin)

Calystegia sepium: diagramma fior.; fiore (da Eichler; N. Biscotti)

Convolvulus cantabrica

Convolvulus tricolor

(M. La Rosa)

(C. Marcenò)

Cuscuta europaea: diagramma di fiore tetramero; inflor. (da Eichler; V. Fornara)

Pinguicula alpina: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Ipomoea purpurea: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

CXXVII

Tavole sinottiche delle famiglie

171. Convolvulaceae

Acanthus mollis: diagramma fior.; fiore (da Eichler;

Mimulus guttatus

E. Balocchi)

(D. Donadoni)

Mazus pumilus (Sphl; this image is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license)

Pinguicula leptoceras (R. Guarino)

Utricularia australis: vescicole (M. Broglio)

Cuscuta epithymum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; A. Serafini Sauli)

170. Lentibulariaceae

Justicia adhatoda

Myoporum tenuifolium

(A. Crisafulli, R. Picone)

(R. Guarino)

168. Pedaliaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fam. paleotropic. comprendente un’ottantina di specie ascritte a 14 gen. Erbe annue o perenni con peli secernenti mucillagine, fi. zigomorfi, ascellari o in racemi, fr. a capsula o a noce, spesso munito di emergenze spinose o uncinate.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Le L. comprendono 3 gen. di erbe perenni, acquatiche o palustri delle regioni calde e temp. Caratteri sinapomorfi di questa fam. riguardano: le fg. altam. modificate per la cattura delle prede; i peli ghiandolari secernenti sia mucillagine sia enzimi digestivi; lo sperone, ovvero un sacco contenente nettare, associato al labbro inf. della corolla bilabiata (generata dalla fusione di 5 petali); gli stami in numero di 2; lo stigma diviso in 2 lobi disuguali. Ognuno dei 3 gen. appartenenti alle L. presenta un peculiare meccanismo di cattura degli insetti e una diversa specializzaz. della fg.: Genlisea presenta fg. trasformate in ascidio; Pinguicula ha fg. che si chiudono sulla preda quando questa stimola i folti peli presenti sulla sua superficie; Utricularia mostra fg. non molto sviluppate e secche, recanti vescicole che risultano attraenti per gli insetti, costituite da 2 valve funzionanti come trappola, che si aprono e si chiudono in seguito alla stimolaz. esercitata dalla preda.

Utricularia vulgaris: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Solanales. Il monofiletismo delle C. si basa essenzialm. sull’analisi morfologica, e i caratteri sinapomorfi riguardano la frequente presenza di vasi latticiferi e di 2 ovuli per loculo nei carpelli. Sono piante legnose o erbacee, spesso volubili, con fi. solitari o in cime, actinomorfi, con corolla gamosepala solitam. imbutiforme, 5-meri, eccettuato il pistillo che di norma è dimero, fr.: capsula o nucula.

Sesamum indicum (Aha; these images are licensed under the Creative

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Lamiales. Fg. opposte, talvolta punteggiate di peli ghiandolari; inflor. spiciformi, terminali o ascellari; calice tubulare; corolla zigomorfa; antere subreniformi con teche confluenti; stigma largam. bilobo o bifido; capsula loculicida. Erbe annue o perenni, con 2 princip. centri di diffus.: Australia e N-Amer.; da noi soltanto come specie introdotte.

CXXVI

Calystegia soldanella (M. La Rosa)

171. Convolvulaceae

Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license)

169. Phrymaceae

Cressa cretica (F. Selvi)

V. Bordin)

Calystegia sepium: diagramma fior.; fiore (da Eichler; N. Biscotti)

Convolvulus cantabrica

Convolvulus tricolor

(M. La Rosa)

(C. Marcenò)

Cuscuta europaea: diagramma di fiore tetramero; inflor. (da Eichler; V. Fornara)

Pinguicula alpina: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

Ipomoea purpurea: diagramma fior.; fiore (da Eichler; M. La Rosa)

CXXVII

Tavole sinottiche delle famiglie

176. Apiaceae (Umbelliferae)

172. Solanaceae

173. Aquifoliaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Solanales. Fam. cosmop. di erbe e piante legnose (raram. liane) con fi. actinomorfi, 5-meri, con stami epipetali e ov. di 2 carpelli, obliqui rispetto alla linea med. del fi., con numerosi ovuli; fr.: bacca o capsula. I fasci del caule sono di tipo bicollaterale. Molte S. sono velenose e contengono alcaloidi, di cui alcuni con importanti proprietà medicinali (atropina, scopolamina, iosciamina).

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Aquifoliales. Fam. comprendente il solo gen. Ilex, a cui sono ascritte ca. 600 specie di piante legnose, solitam. dioiche, diffuse nella fascia temp. e subtropic. del globo. Fi. piccoli e poco appariscenti, 4-meri, con stili molto corti o mancanti; i fr. sono drupe vivacem. colorate, con evidente zona stigmatica.

Salpichroa origanifolia

Solanum nigrum (M. La Rosa)

attinomorfi, per lo più 4-ciclici e 5-meri; sepali ridotti a brevi squame; petali e stami (3-)5(-20); carpelli generalm. 5; ov. infero; capolini o ombrelle; fr. a drupa o bacca.

(M. La Rosa)

Hedera helix: diagramma fior.; inflor. (G. Incardona)

176. Apiaceae (Umbelliferae) Nicandra physalodes: diagramma fior., fiore (da Eichler;

Solanum lycopersicum

Solanum dulcamara

(M. La Rosa)

(V. Fornara; E. Balocchi

174. Pittosporaceae

G. Laino)

Solanum elaeagnifolium Atropa bella-donna

Scopolia carniolica

(L. Scuderi)

(C. Minuzzo)

Ilex aquifolium: diagramma fior.; fiori e frutti (da Eichler; G. Pellegrino)

(R. Guarino)

Mandragora autumnalis (A. Crisafulli)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Apiales. Ca. 250 specie legnose distribuite prevalentem. nelle regioni temp. e tropic. Fg. sempreverdi, alterne o subverticillate all’apice dei rami, intere (raram. dentate o lobate), penninervie; stipole assenti. Fi. diclini, actinomorfi, ermafroditi. Calice e corolla di 5 elementi liberi o saldati alla base. Androceo di 5 stami. Gineceo di 2 carpelli formanti un ov. supero. Fr. a capsula (raram. bacca).

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Apiales. Erbe annue o perenni, con lacune resinifere. Fg. munite di ampia guaina e con lamina di solito ripetutam. divisa. I fi. sono in ombrelle semplici o più spesso composte. Fi. piccoli, 5-meri, con calice spesso ridotto o scomparso, 5 stami, pistillo di 2 carpelli inferi, uniovulati, sormontati ciascuno da uno stilo inserito su un’espansione a cuscinetto o ad anello (stilopodio); fr. dirompente, che si divide in 2 acheni, detti “mericarpi”, portati all’estremità da un carpoforo bipartito. Ogni mericarpo ha alla faccia est. 5 costole, ± rilevate, fra le quali restano limitate le vallecole: talora fra le costole principali ve ne sono altre 4 secondarie. La faccia int., cioè la superficie di separaz. dei 2 mericarpi, è detta “commessura”. Nella parete del fr. si trovano canali longitudinali (vitte), schizogenici, contenenti oli essenziali o oleoresine, il cui numero e disposiz. hanno grande importanza nella delimitaz. dei gen. di questa fam. Embrione immerso nell’albume corneo e oleifero. Le A. comprendono ca. 460 gen. e 4250 specie, in maggioranza dell’emisfero boreale.

Datura stramonium: diagramma fior.; fiore (da Eichler; Hyoscyamus albus: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

G. Laino)

Pittosporum sp.: diagramma fior. (da Eichler)

F. Selvi)

Pittosporum tobira (R. Guarino)

175. Araliaceae

Cestrum parqui (S. Atzori)

Nicotiana tabacum (M. La Rosa)

CXXVIII

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Apiales. Ca. 1350 specie di alberi, arbusti, liane o erbe con fg. spiralate, intere, palmato-lobate o pennatosette, stipole assenti o formanti una ligula membranosa, spesso connata al picciolo. Fi. ermafroditi o unisessuali,

Hacquetia epipactis

Astrantia major (V. Fornara)

(S. Costalonga) segue

CXXIX

Tavole sinottiche delle famiglie

176. Apiaceae (Umbelliferae)

172. Solanaceae

173. Aquifoliaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Solanales. Fam. cosmop. di erbe e piante legnose (raram. liane) con fi. actinomorfi, 5-meri, con stami epipetali e ov. di 2 carpelli, obliqui rispetto alla linea med. del fi., con numerosi ovuli; fr.: bacca o capsula. I fasci del caule sono di tipo bicollaterale. Molte S. sono velenose e contengono alcaloidi, di cui alcuni con importanti proprietà medicinali (atropina, scopolamina, iosciamina).

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Aquifoliales. Fam. comprendente il solo gen. Ilex, a cui sono ascritte ca. 600 specie di piante legnose, solitam. dioiche, diffuse nella fascia temp. e subtropic. del globo. Fi. piccoli e poco appariscenti, 4-meri, con stili molto corti o mancanti; i fr. sono drupe vivacem. colorate, con evidente zona stigmatica.

Salpichroa origanifolia

Solanum nigrum (M. La Rosa)

attinomorfi, per lo più 4-ciclici e 5-meri; sepali ridotti a brevi squame; petali e stami (3-)5(-20); carpelli generalm. 5; ov. infero; capolini o ombrelle; fr. a drupa o bacca.

(M. La Rosa)

Hedera helix: diagramma fior.; inflor. (G. Incardona)

176. Apiaceae (Umbelliferae) Nicandra physalodes: diagramma fior., fiore (da Eichler;

Solanum lycopersicum

Solanum dulcamara

(M. La Rosa)

(V. Fornara; E. Balocchi

174. Pittosporaceae

G. Laino)

Solanum elaeagnifolium Atropa bella-donna

Scopolia carniolica

(L. Scuderi)

(C. Minuzzo)

Ilex aquifolium: diagramma fior.; fiori e frutti (da Eichler; G. Pellegrino)

(R. Guarino)

Mandragora autumnalis (A. Crisafulli)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Apiales. Ca. 250 specie legnose distribuite prevalentem. nelle regioni temp. e tropic. Fg. sempreverdi, alterne o subverticillate all’apice dei rami, intere (raram. dentate o lobate), penninervie; stipole assenti. Fi. diclini, actinomorfi, ermafroditi. Calice e corolla di 5 elementi liberi o saldati alla base. Androceo di 5 stami. Gineceo di 2 carpelli formanti un ov. supero. Fr. a capsula (raram. bacca).

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Apiales. Erbe annue o perenni, con lacune resinifere. Fg. munite di ampia guaina e con lamina di solito ripetutam. divisa. I fi. sono in ombrelle semplici o più spesso composte. Fi. piccoli, 5-meri, con calice spesso ridotto o scomparso, 5 stami, pistillo di 2 carpelli inferi, uniovulati, sormontati ciascuno da uno stilo inserito su un’espansione a cuscinetto o ad anello (stilopodio); fr. dirompente, che si divide in 2 acheni, detti “mericarpi”, portati all’estremità da un carpoforo bipartito. Ogni mericarpo ha alla faccia est. 5 costole, ± rilevate, fra le quali restano limitate le vallecole: talora fra le costole principali ve ne sono altre 4 secondarie. La faccia int., cioè la superficie di separaz. dei 2 mericarpi, è detta “commessura”. Nella parete del fr. si trovano canali longitudinali (vitte), schizogenici, contenenti oli essenziali o oleoresine, il cui numero e disposiz. hanno grande importanza nella delimitaz. dei gen. di questa fam. Embrione immerso nell’albume corneo e oleifero. Le A. comprendono ca. 460 gen. e 4250 specie, in maggioranza dell’emisfero boreale.

Datura stramonium: diagramma fior.; fiore (da Eichler; Hyoscyamus albus: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

G. Laino)

Pittosporum sp.: diagramma fior. (da Eichler)

F. Selvi)

Pittosporum tobira (R. Guarino)

175. Araliaceae

Cestrum parqui (S. Atzori)

Nicotiana tabacum (M. La Rosa)

CXXVIII

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Apiales. Ca. 1350 specie di alberi, arbusti, liane o erbe con fg. spiralate, intere, palmato-lobate o pennatosette, stipole assenti o formanti una ligula membranosa, spesso connata al picciolo. Fi. ermafroditi o unisessuali,

Hacquetia epipactis

Astrantia major (V. Fornara)

(S. Costalonga) segue

CXXIX

Tavole sinottiche delle famiglie

180. Valerianaceae

continua

Eryngium maritimum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Heracleum sphondylium: prospetto del fiore; inflor.

Viburnum lantana: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

F. Selvi)

(da Eichler; G. Pellegrino)

B. Petriglia)

Smyrnium perfoliatum rotundifolium (M. La Rosa)

Crithmum maritimum

Orlaya grandiflora

Daucus gingidium

(A. Mascagni)

(B. Petriglia)

(M. La Rosa)

177. Adoxaceae

Seseli libanotis (M. La Rosa)

Kundmannia sicula (R. Guarino)

Lonicera alpigena (L. Peruzzi)

Lonicera etrusca (B. Petriglia)

178. Caprifoliaceae

179. Linnaeaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Dipsacales. Basandosi sul trattamento sistematico più recente, che vi accorpa anche le fam. 177 e 179, le C. comprendono una quarantina di gen. e ca. 900 specie diffuse in prevalenza nei climi temp. dell’emisfero boreale. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi ci sono la simmetria bilat. del fi., gli stili allungati, gli stigmi non lobati e i nettàri costituiti da peli ghiandolari disposti nella parte bassa della corolla.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Dipsacales. Fam. comprendente una ventina di piccoli arbusti, eretti o striscianti, diffusi in prevalenza nella regione temp. e boreale del nostro emisfero. Fg. opposte, talvolta verticillate, semplici, prive di stipole. Inflor. terminali o ascellari, pauciflore. Fi. ermafroditi, leggerm. zigomorfi, perianzio 4- o 5-mero. Calice con brattee alla base, che formano una sorta di epicalice. Fr.: achenio circondato dal calice persistente. Recenti indagini molecolari e cladistiche non supportano l’autonomia delle L. dalla fam. prec., in seno alla quale vengono distinte come tribù delle Linnaeoideae.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Dipsacales. Fam. comprendente arbusti, piccoli alberi o raram. erbe perenni: 5 gen. e ca. 220 specie diffuse in prevalenza nella fascia temp. dell’emisfero boreale. Fg. opposte, semplici o composte; inflor. in cime o ombrelle terminali. Fi. con simmetria radiale, stigmi lobati, stili corti, nettàri ghiandolari all’apice dell’ov. Weigela florida: diagramma fior. (da Eichler; D. Donadoni)

Linnaea borealis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. Broglio)

180. Valerianaceae Bupleurum lancifolium

Ridolfia segetum (M. La Rosa)

(G. Salerno)

Symphoricarpos albus rivularis: diagramma fior.; fiori e frutti (da Eichler; G. Laino)

Angelica sylvestris

Ferula communis (R. Guarino;

(M. La Rosa)

M. La Rosa)

CXXX

Adoxa moschatellina: diagramma del fiore terminale 4-mero e di un fiore lat. 5-mero; inflor. (da Eichler; M. Broglio)

Sambucus ebulus: diagramma fior.; fiori (da Eichler;

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Dipsacales. Fam. comprendente ca. 300 specie erbacee o legnose, a prevalente distribuz. regionale. Fi. asimmetrici, corolla simpetala 5-mera, spesso speronata, stami 1÷4, ov. infero, trimero, ma con un solo ovulo; fr. ad achenio coronato da un pappo. Erbe, di rado arbusti, con fg. opposte, talvolta connate, e inflor. cimose bratteolate. Recenti indagini molecolari e cladistiche non supportano l’autonomia delle L. dalle Caprifoliaceae, in seno alla quale vengono distinte come tribù delle Valerianoideae.

V. Tomaselli)

CXXXI

Tavole sinottiche delle famiglie

180. Valerianaceae

continua

Eryngium maritimum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Heracleum sphondylium: prospetto del fiore; inflor.

Viburnum lantana: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

F. Selvi)

(da Eichler; G. Pellegrino)

B. Petriglia)

Smyrnium perfoliatum rotundifolium (M. La Rosa)

Crithmum maritimum

Orlaya grandiflora

Daucus gingidium

(A. Mascagni)

(B. Petriglia)

(M. La Rosa)

177. Adoxaceae

Seseli libanotis (M. La Rosa)

Kundmannia sicula (R. Guarino)

Lonicera alpigena (L. Peruzzi)

Lonicera etrusca (B. Petriglia)

178. Caprifoliaceae

179. Linnaeaceae

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Dipsacales. Basandosi sul trattamento sistematico più recente, che vi accorpa anche le fam. 177 e 179, le C. comprendono una quarantina di gen. e ca. 900 specie diffuse in prevalenza nei climi temp. dell’emisfero boreale. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi ci sono la simmetria bilat. del fi., gli stili allungati, gli stigmi non lobati e i nettàri costituiti da peli ghiandolari disposti nella parte bassa della corolla.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Dipsacales. Fam. comprendente una ventina di piccoli arbusti, eretti o striscianti, diffusi in prevalenza nella regione temp. e boreale del nostro emisfero. Fg. opposte, talvolta verticillate, semplici, prive di stipole. Inflor. terminali o ascellari, pauciflore. Fi. ermafroditi, leggerm. zigomorfi, perianzio 4- o 5-mero. Calice con brattee alla base, che formano una sorta di epicalice. Fr.: achenio circondato dal calice persistente. Recenti indagini molecolari e cladistiche non supportano l’autonomia delle L. dalla fam. prec., in seno alla quale vengono distinte come tribù delle Linnaeoideae.

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Dipsacales. Fam. comprendente arbusti, piccoli alberi o raram. erbe perenni: 5 gen. e ca. 220 specie diffuse in prevalenza nella fascia temp. dell’emisfero boreale. Fg. opposte, semplici o composte; inflor. in cime o ombrelle terminali. Fi. con simmetria radiale, stigmi lobati, stili corti, nettàri ghiandolari all’apice dell’ov. Weigela florida: diagramma fior. (da Eichler; D. Donadoni)

Linnaea borealis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; M. Broglio)

180. Valerianaceae Bupleurum lancifolium

Ridolfia segetum (M. La Rosa)

(G. Salerno)

Symphoricarpos albus rivularis: diagramma fior.; fiori e frutti (da Eichler; G. Laino)

Angelica sylvestris

Ferula communis (R. Guarino;

(M. La Rosa)

M. La Rosa)

CXXX

Adoxa moschatellina: diagramma del fiore terminale 4-mero e di un fiore lat. 5-mero; inflor. (da Eichler; M. Broglio)

Sambucus ebulus: diagramma fior.; fiori (da Eichler;

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Dipsacales. Fam. comprendente ca. 300 specie erbacee o legnose, a prevalente distribuz. regionale. Fi. asimmetrici, corolla simpetala 5-mera, spesso speronata, stami 1÷4, ov. infero, trimero, ma con un solo ovulo; fr. ad achenio coronato da un pappo. Erbe, di rado arbusti, con fg. opposte, talvolta connate, e inflor. cimose bratteolate. Recenti indagini molecolari e cladistiche non supportano l’autonomia delle L. dalle Caprifoliaceae, in seno alla quale vengono distinte come tribù delle Valerianoideae.

V. Tomaselli)

CXXXI

Tavole sinottiche delle famiglie

182. Campanulaceae

181. Dipsacaceae

Valerianella coronata: diagramma fior.; infruttescenza (da Eichler; R. Guarino)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Dipsacales. Fg. opposte, fi. in calatide (spesso molto somigliante a quella delle Asteraceae), o spiga: ogni fi. ha un involucretto membranaceo (calicetto), calice a 5 o più denti, corolla zigomorfa di 5 (o 4) petali, 4 stami, ov. infero con un solo ovulo; il fr. è una cipsela. Recenti indagini molecolari e cladistiche non supportano l’autonomia delle D. dalle Caprifoliaceae, in seno alla quale vengono distinte come tribù delle Dipsacoideae.

sottofam. Campanuloideae, Cifioideae e Lobelioideae, che alcuni Autori propongono di elevare a rango di fam.

Knautia arvensis: diagramma fior.; calatide (da Eichler; R. Guarino)

Legousia speculum-veneris: diagramma fior.; fiore (da Eichler; R. Caminiti)

Valerianella dentata: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Knautia integrifolia

Lomelosia graminifolia

M. La Rosa)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Cephalaria leucantha (S. Atzori; R. Guarino) Trachelium lanceolatum

Campanula zoysii (F. Selvi)

(C. Marcenò)

Fedia graciliflora: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; V. Tomaselli)

Lomelosia argentea (M. La Rosa) Cephalaria transsylvanica

Dipsacus fullonum (F. Selvi)

(M. La Rosa)

Campanula rapunculus

Campanula persicifolia

(A. Serafini Sauli)

(M. La Rosa)

Sixalix atropurpurea: diagramma fior.; calatide (da Eichler; Valeriana officinalis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; R. Guarino)

Centranthus ruber: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; V. Tomaselli)

CXXXII

M. La Rosa)

Dipsacus pilosus: diagr. fior.; calatide (da Eichler; G. Pellegrino)

Succisa pratensis (M. La Rosa) Succisella inflexa (A. Moro)

182. Campanulaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Asterales. Il monofiletismo delle C. è sostenuto da studi degli anni Novanta del secolo scorso. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi ci sono: i vasi latticiferi, i filam. degli stami usualm. uniti al disco fior., l’ov. infero. Le C. hanno fi. di norma 5-meri, attinomorfi o zigomorfi e fr. per lo più a capsula. Sono note ca. 2400 specie, ascritte a un’ottantina di gen. Le C. sono distinte nelle

Campanula medium: diagramma fior.; fiori (da Eichler; L. Miserere) segue

CXXXIII

Tavole sinottiche delle famiglie

182. Campanulaceae

181. Dipsacaceae

Valerianella coronata: diagramma fior.; infruttescenza (da Eichler; R. Guarino)

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Dipsacales. Fg. opposte, fi. in calatide (spesso molto somigliante a quella delle Asteraceae), o spiga: ogni fi. ha un involucretto membranaceo (calicetto), calice a 5 o più denti, corolla zigomorfa di 5 (o 4) petali, 4 stami, ov. infero con un solo ovulo; il fr. è una cipsela. Recenti indagini molecolari e cladistiche non supportano l’autonomia delle D. dalle Caprifoliaceae, in seno alla quale vengono distinte come tribù delle Dipsacoideae.

sottofam. Campanuloideae, Cifioideae e Lobelioideae, che alcuni Autori propongono di elevare a rango di fam.

Knautia arvensis: diagramma fior.; calatide (da Eichler; R. Guarino)

Legousia speculum-veneris: diagramma fior.; fiore (da Eichler; R. Caminiti)

Valerianella dentata: diagramma fior.; inflor. (da Eichler;

Knautia integrifolia

Lomelosia graminifolia

M. La Rosa)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Cephalaria leucantha (S. Atzori; R. Guarino) Trachelium lanceolatum

Campanula zoysii (F. Selvi)

(C. Marcenò)

Fedia graciliflora: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; V. Tomaselli)

Lomelosia argentea (M. La Rosa) Cephalaria transsylvanica

Dipsacus fullonum (F. Selvi)

(M. La Rosa)

Campanula rapunculus

Campanula persicifolia

(A. Serafini Sauli)

(M. La Rosa)

Sixalix atropurpurea: diagramma fior.; calatide (da Eichler; Valeriana officinalis: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; R. Guarino)

Centranthus ruber: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; V. Tomaselli)

CXXXII

M. La Rosa)

Dipsacus pilosus: diagr. fior.; calatide (da Eichler; G. Pellegrino)

Succisa pratensis (M. La Rosa) Succisella inflexa (A. Moro)

182. Campanulaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Asterales. Il monofiletismo delle C. è sostenuto da studi degli anni Novanta del secolo scorso. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi ci sono: i vasi latticiferi, i filam. degli stami usualm. uniti al disco fior., l’ov. infero. Le C. hanno fi. di norma 5-meri, attinomorfi o zigomorfi e fr. per lo più a capsula. Sono note ca. 2400 specie, ascritte a un’ottantina di gen. Le C. sono distinte nelle

Campanula medium: diagramma fior.; fiori (da Eichler; L. Miserere) segue

CXXXIII

Tavole sinottiche delle famiglie

184. Asteraceae (Compositae)

continua

183. Menyanthaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Asterales. 5 gen. subcosmop. (Liparophyllum, Menyanthes, Liparophyllum, Nephrophyllidium, Nymphoides, Villarsia) con una quarantina di specie acquatiche e di palude, a fg. semplici o trifoliate e con fi. 5-meri ermafroditi e attinomorfi. Campanula thyrsoides

Campanula garganica

(M. Broglio)

(V. Tomaselli)

varie, e ciò in rapporto alle loro diverse funz. (protez., disseminaz. etc.). Le calatidi sono riunite spesso in inflor.: racemi, semplici o composti, spighe, capolini etc. La maggior parte delle specie sono entomofile, non di rado si ha autogamia e in vari gen. apogamia (Taraxacum, Hieracium, Eupatorium, Antennaria etc.). Sin dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, le A. sono state oggetto di numerosi studi filogenetici, che hanno dimostrato il monofiletismo della fam. a livello sia morfologico sia molecolare. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi ci sono la presenza di oli terpenoidi quali i lattoni, i fi. organizz. in calatidi, i sepali altam. modificati a formare un pappo, le antere connate, l’ov. con un solo ovulo e con placentaz. basale, la cipsèla circondata da un pappo persistente. Le A., con ca. 1600 gen. e 24.000 specie, costituiscono la più vasta fam. delle Dicotiledoni e sono abbondanti particolarm. nelle regioni temp.

Leontopodium alpinum

Helichrysum stoechas

(F. Selvi)

(R. Guarino)

Pallenis spinosa (M. La Rosa)

Helianthus pauciflorus

Menyanthes trifoliata: diagramma fior.; fiore (da Eichler; Campanula cochleariifolia

Asyneuma limonifolium

(M. Pascale)

(A. Monaco)

N.G. Passalacqua)

(M. La Rosa)

184. Asteraceae (Compositae)

Phyteuma spicatum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Pallavicini)

Phyteuma orbiculare

Physoplexis comosa

(A. Mascagni)

(M. La Rosa)

Jasione echinata (R. Guarino)

Solenopsis laurentia (R. Guarino)

CXXXIV

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Asterales. Erbe, più raram. arbusti o alberi, di aspetto molto vario, ma concordanti per l’inflor., che è normalm. una calatide; i singoli fi. sono talora accompagnati da una bratteola, detta “palea o paglietta”. Ciascun fi. è 5-mero: ha calice rudimentale ± sviluppato (detto allora pappo) e rappresentato nel fr. da squamette (pappo paleaceo) o da peli pluricellulari denticulati (pappo peloso) o ramificati come le barbe di una penna (pappo piumoso) o da setole; corolla a tubo, con 5 denti (corolla tubulosa) o con tubo brevissimo e lembo bilabiato o più spesso unilabiato (corolla a linguetta o ligulata); 5 stami, con filam. liberi fra loro, aderenti al tubo corollino, con le antere saldate in un tubo, che viene attraversato dallo stilo; l’ov., infero, bicarpellare, è uniloculare e uniovulato; lo stilo è bifido. Il fr. è un falso achenio (cipsèla), sormontato, quando esiste, dal pappo, che funge da organo di volo (disseminaz. anemocora); solo in Chrysanthemoides il fr. è bacciforme. La distribuz. dei sessi e delle 2 forme della corolla è varia: a) tutti i fi. di una calatide monoclini e con corolla della stessa forma (a linguetta o a tubo); b) diclini, in piante monoiche o dioiche; c) spesso nella stessa calatide i fi. del margine o del raggio (fi. raggiati) hanno corolla ligulata e sono o 6 o sterili, mentre quelli del centro, o disco, hanno corolla tubulosa e sono monoclini oppure 7. Anche le brattee che formano l’involucro della calatide sono molto

Asteraceae: diagramma fior. e prospetti di fiori di varia tipologia (da Eichler) Xanthium orientale (B. Petriglia)

Aster alpinus (M. La Rosa)

Artemisia arborescens (V. Tomaselli)

Erigeron alpinus (M. Broglio)

Achillea millefolium

Achillea maritima (S. Martelli)

(M. La Rosa)

Bellis perennis (M. La Rosa)

Filago tyrrhenica (R. Guarino)

Anthemis cotula (B. Petriglia)

Leucanthemum virgatum (G. Pallavicini)

segue

CXXXV

Tavole sinottiche delle famiglie

184. Asteraceae (Compositae)

continua

183. Menyanthaceae Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Asterales. 5 gen. subcosmop. (Liparophyllum, Menyanthes, Liparophyllum, Nephrophyllidium, Nymphoides, Villarsia) con una quarantina di specie acquatiche e di palude, a fg. semplici o trifoliate e con fi. 5-meri ermafroditi e attinomorfi. Campanula thyrsoides

Campanula garganica

(M. Broglio)

(V. Tomaselli)

varie, e ciò in rapporto alle loro diverse funz. (protez., disseminaz. etc.). Le calatidi sono riunite spesso in inflor.: racemi, semplici o composti, spighe, capolini etc. La maggior parte delle specie sono entomofile, non di rado si ha autogamia e in vari gen. apogamia (Taraxacum, Hieracium, Eupatorium, Antennaria etc.). Sin dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, le A. sono state oggetto di numerosi studi filogenetici, che hanno dimostrato il monofiletismo della fam. a livello sia morfologico sia molecolare. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi ci sono la presenza di oli terpenoidi quali i lattoni, i fi. organizz. in calatidi, i sepali altam. modificati a formare un pappo, le antere connate, l’ov. con un solo ovulo e con placentaz. basale, la cipsèla circondata da un pappo persistente. Le A., con ca. 1600 gen. e 24.000 specie, costituiscono la più vasta fam. delle Dicotiledoni e sono abbondanti particolarm. nelle regioni temp.

Leontopodium alpinum

Helichrysum stoechas

(F. Selvi)

(R. Guarino)

Pallenis spinosa (M. La Rosa)

Helianthus pauciflorus

Menyanthes trifoliata: diagramma fior.; fiore (da Eichler; Campanula cochleariifolia

Asyneuma limonifolium

(M. Pascale)

(A. Monaco)

N.G. Passalacqua)

(M. La Rosa)

184. Asteraceae (Compositae)

Phyteuma spicatum: diagramma fior.; inflor. (da Eichler; G. Pallavicini)

Phyteuma orbiculare

Physoplexis comosa

(A. Mascagni)

(M. La Rosa)

Jasione echinata (R. Guarino)

Solenopsis laurentia (R. Guarino)

CXXXIV

Dicotiledoni appartenenti all’ord. delle Asterales. Erbe, più raram. arbusti o alberi, di aspetto molto vario, ma concordanti per l’inflor., che è normalm. una calatide; i singoli fi. sono talora accompagnati da una bratteola, detta “palea o paglietta”. Ciascun fi. è 5-mero: ha calice rudimentale ± sviluppato (detto allora pappo) e rappresentato nel fr. da squamette (pappo paleaceo) o da peli pluricellulari denticulati (pappo peloso) o ramificati come le barbe di una penna (pappo piumoso) o da setole; corolla a tubo, con 5 denti (corolla tubulosa) o con tubo brevissimo e lembo bilabiato o più spesso unilabiato (corolla a linguetta o ligulata); 5 stami, con filam. liberi fra loro, aderenti al tubo corollino, con le antere saldate in un tubo, che viene attraversato dallo stilo; l’ov., infero, bicarpellare, è uniloculare e uniovulato; lo stilo è bifido. Il fr. è un falso achenio (cipsèla), sormontato, quando esiste, dal pappo, che funge da organo di volo (disseminaz. anemocora); solo in Chrysanthemoides il fr. è bacciforme. La distribuz. dei sessi e delle 2 forme della corolla è varia: a) tutti i fi. di una calatide monoclini e con corolla della stessa forma (a linguetta o a tubo); b) diclini, in piante monoiche o dioiche; c) spesso nella stessa calatide i fi. del margine o del raggio (fi. raggiati) hanno corolla ligulata e sono o 6 o sterili, mentre quelli del centro, o disco, hanno corolla tubulosa e sono monoclini oppure 7. Anche le brattee che formano l’involucro della calatide sono molto

Asteraceae: diagramma fior. e prospetti di fiori di varia tipologia (da Eichler) Xanthium orientale (B. Petriglia)

Aster alpinus (M. La Rosa)

Artemisia arborescens (V. Tomaselli)

Erigeron alpinus (M. Broglio)

Achillea millefolium

Achillea maritima (S. Martelli)

(M. La Rosa)

Bellis perennis (M. La Rosa)

Filago tyrrhenica (R. Guarino)

Anthemis cotula (B. Petriglia)

Leucanthemum virgatum (G. Pallavicini)

segue

CXXXV

Tavole sinottiche delle famiglie

184. Asteraceae (Compositae)

continua

Tussilago farfara (M. La Rosa) Arnica montana (M. La Rosa)

Jacobaea maritima

Senecio lividus (M. La Rosa)

(R. Guarino)

Calendula arvensis (M. La Rosa)

Carduus nutans (F. Selvi)

Staehelina dubia (B. Pierini)

Carduus pycnocephalus

Cynara cardunculus Silybum marianum subsp. scolymus (M. La Rosa) (R. Guarino)

Cichorium intybus

Tragopogon porrifolius

Reichardia picroides

(M. La Rosa)

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

Galactites tomentosus

Centaurea tenoreana

Urospermum dalechampii

Helminthotheca aculeata

Crepis sancta (M. La Rosa)

Crepis aurea (R. Guarino)

(A. Serafini Sauli)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

(R. Guarino)

Centaurea calcitrapa

Centaurea solstitialis

Taraxacum officinale [aggregato sect. Taraxacum]

Pilosella aurantiaca

Hieracium villosum

(M. La Rosa)

(F. Gironi)

(G. Bellone)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Cyanus segetum (M. La Rosa) Xeranthemum inapertum

(M. La Rosa)

Lactuca viminea (B. Petriglia)

(M. Pascale)

Cirsium eriophorum

Cirsium erisithales

Carlina acaulis

Echinops ritro siculus

(S. Atzori)

(G. Pallavicini)

(A. Serafini Sauli)

(B. Petriglia)

CXXXVI

Sonchus asper (M. La Rosa)

Crepis rubra (A. Serafini Sauli)

CXXXVII

Tavole sinottiche delle famiglie

184. Asteraceae (Compositae)

continua

Tussilago farfara (M. La Rosa) Arnica montana (M. La Rosa)

Jacobaea maritima

Senecio lividus (M. La Rosa)

(R. Guarino)

Calendula arvensis (M. La Rosa)

Carduus nutans (F. Selvi)

Staehelina dubia (B. Pierini)

Carduus pycnocephalus

Cynara cardunculus Silybum marianum subsp. scolymus (M. La Rosa) (R. Guarino)

Cichorium intybus

Tragopogon porrifolius

Reichardia picroides

(M. La Rosa)

(R. Guarino)

(M. La Rosa)

Galactites tomentosus

Centaurea tenoreana

Urospermum dalechampii

Helminthotheca aculeata

Crepis sancta (M. La Rosa)

Crepis aurea (R. Guarino)

(A. Serafini Sauli)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

(R. Guarino)

Centaurea calcitrapa

Centaurea solstitialis

Taraxacum officinale [aggregato sect. Taraxacum]

Pilosella aurantiaca

Hieracium villosum

(M. La Rosa)

(F. Gironi)

(G. Bellone)

(M. La Rosa)

(M. La Rosa)

Cyanus segetum (M. La Rosa) Xeranthemum inapertum

(M. La Rosa)

Lactuca viminea (B. Petriglia)

(M. Pascale)

Cirsium eriophorum

Cirsium erisithales

Carlina acaulis

Echinops ritro siculus

(S. Atzori)

(G. Pallavicini)

(A. Serafini Sauli)

(B. Petriglia)

CXXXVI

Sonchus asper (M. La Rosa)

Crepis rubra (A. Serafini Sauli)

CXXXVII

6. PINUS L. – Pino

Gruppi critici

Fam. 27. Pinaceae 6. PINUS L. – Pino 5-7. Complesso di P. sylvestris - P. mugo Per un esame critico dei caratteri differenziali cfr. K. Marcysiak & A. Boratyński, Plant Syst. Evol., 264: 5773 (2007). 1 Tronco e rami princip. rossastri; pigne peduncolate, pendenti; aghi diritti, glauchi sul lato int. ............................................……5. P. sylvestris 1 Tronco e rami grigio-bruni; pigne sessili, erette o patenti; aghi arcuati, verde scuro 2 Pigna asimmetrica1, con squame a scudo uncinato; portam. arborescente ….…6. P. uncinata 2 Pigna simmetrica, con squame a scudo piano o quasi; portam. arbustivo ….........….7. P. mugo 5. P. sylvestris L. – Albero, 5-30 m; tronco e rami princip. rossastri; pigne peduncolate, pendenti; aghi diritti, glauchi sul lato interno. (a) subsp. sylvestris – Gemme invernali non resinose; aghi di diam. < 1,5 mm; squame con scudo opaco e umbone bruno. – La stirpe prevalente nelle Alpi e App. – Nelle valli disposte sec. il parallelo (V. Canale, V. Pusteria, V. Venosta, Valtellina, V. Aosta, V. Susa), caratterizz. da clima continentale, tende a costituire boschi radi, soprattutto su calc., a 500-1200 m; si presenta più raram. anche sui suoli acidi e torbosi com’è regola nell’Eur. sett. (b) subsp. engadinensis (Heer) Asch. et Graebn. – Gemme invernali resinose; aghi diam. 2 mm, brevi, rigidi e subspinosi, generalm. patenti. – Sostituisce la subsp. (a) nelle catene alpine centr. dall’Engadina alla V. Pusteria. – Forma lo strato arboreo delle pinete sui pendii montani e subalpini.

5(c). P. ×rhaetica Brügger (P. sylvestris × P. mugo) – Forse sinonimo di una delle entità ibridogene di 6 e 7: da ricercare (Alpi Retiche). 1 Una linea immaginaria, che unisca l’inserz. della pigna all’apice della stessa, lascia su un lato ca. 2/3 della pigna e sull’altro soltanto 1/3; nel caso di P. mugo invece, le due porz. sono ca. eguali.

Nota – Le notizie derivanti da osservaz. dirette sulla subsp. (b) nel suo ambiente naturale sono scarse. Braun-Blanquet attribuisce a questa subsp. il pino che costituisce lo strato arboreo del Carici-Pinetum sylvestris nel Parco Naz. Svizzero (cfr. Braun-Blanquet J., Pallmann H., Bach R., Ergebn. wissensch. Unters. schw. Nationalpark IV, pp. 29-31, 1954), però il pino dell’Engadina si presenta anche assieme al mugo e nella pecceta. Esso ha in generale una copertura del 4050% e sembra estendersi anche oltre lo Stelvio. Sec. Fischer M. et al., Exkursionsfl. Ősterr. 252 (2005) potrebbe trattarsi del risultato di un’ibridaz. con 7 e vengono date le seguenti misure degli aghi: • subsp. (a): aghi 1-1,5(-2) mm diam. e (3-)4-6(-7) cm lungh.; • subsp. (b): aghi 1,5-2 mm diam. e (1,5-)2-3,5(-4) cm lungh. La subsp. (b) si caratterizza inoltre per scarsa ramificaz.: ha portam. slanciato, con fusti a corteccia liscia, di color rosso lucido; la chioma si espande nella parte sup. soltanto negli alberi più annosi, mentre nella subsp. (a) c’è la tendenza verso la chioma a ombrello. Alcune popolaz. della V. Pusteria ci sembrano riferibili alla subsp. (b), il cui significato rimane però da precisare ulteriorm.

5(d). Colonie eterotopiche – Sulle pendici delle Alpi Maritt. e App. Emil. (dal Piacent. al Moden.), forse anche sulle Langhe. – Sono pinete aperte nella fascia collinare (420-730 m) in ambienti a clima submedit., blandam. oceanico. La differenza rispetto alle popolaz. alpine è confermata anche dalle ricerche di tassonomia molecolare (cfr. Vol. 1). Un taxon particolare non è stato finora formalizzato. Nota – Le popolaz. delle Alpi Maritt. e App. sett. si differenziano da quelle delle Alpi Lomb. e Tirol. per avere in media 6,5-6,6 cotiledoni (anziché 5,8-6,0) e, in semenzali di 1-2 anni, aghi lunghi 27,3-32,5 mm (anziché 32,3-37,4), un numero inf. di gemme e differente portam., cfr. Antonaroli R., Bagnaresi U., Ferrari C., Speranza M., Ann. Accad. Sc. Forest. 34: 151-160 (1987).

6-7. P. uncinata - P. mugo Le due specie, quando sono studiate nel loro areale princip. (6: dai Pirenei alle Alpi occid.; 7: Alpi orient., A. Maritt., App. centr., Balcani) appaiono relativam. uniformi come aspetto ed ecologia, però in condiz.

19

Fam. 27. Pinaceae marginali un’analisi accurata mette in evidenza un ampio polimorfismo. Esso sembra causato da isolamento geografico, adattamento a condiz. ecologiche differenti, processi di ibridaz. Questo ha portato a una grande confusione concettuale e anche nomenclat., sia per i nomi scientifici che per i nomi germanici usati nella tecnica forestale, cfr. Businsky R. & Kirschner J., Taxon 46: 129-139 (2006); Hamernik J. & Musil I., J. Forest Sci. 53: 253-266 (2007). Nella fascia di contatto, sulle Alpi Lomb. e nei Grigioni, si ha una miriade di popolaz. di aspetto intermedio, che localm. possono risultare del tutto dominanti ed esclusive. I rapporti tra le stirpi disgiunte di P. mugo (Alpi orient. – Alpi Maritt. – App. centr.) rimangono ancora da precisare. Mediante un’analisi critica delle differenze, Boratyńska K. & Bobowicz M.A., Plant Syst. Evol. 227: 183-194 (2001), dimostrano che le due specie sono discriminabili in base a caratteri degli aghi (lunghezza, numero dei canali resiniferi e distanza tra questi, spessore delle cellule epidermiche). Per la nomenclat., cfr. Minghetti P. & Nardi E., Taxon 48: 465-469 (1999). 1 Pigna asimmetrica; squame a scudo uncinato 2 Uncino lungo ca. quanto la largh. della squama, incurvato; albero di 5-20(-30) m con un f. princip. normalm. indiviso e chioma folta ..................................……….6(a). P. uncinata 2 Uncino poco sviluppato, più breve della largh. della squama; albero gracile con chioma interrotta o portam. strisciante almeno alla base 3 Albero a portam. eretto (5-12 m) .................. ..........................................6(b). P. ×rotundata 3 F. dapprima strisciante, quindi brevem. eretto (4-6 m) ………...........6(c). P. ×pseudopumilio 1 Pigna simmetrica; squame a scudo piano o quasi, a volte con un breve mucrone; f. striscianti-ascendenti (1-5 m) …….......................7. P. mugo 6(a). P. uncinata Mill. – Albero (5-20 m); tronco e rami grigio-bruni; aghi arcuati, verde scuro; pigne asimmetriche, sessili, erette o patenti; squame presentanti verso l’est. un tozzo uncino lungo ca. quanto la largh. della squama. – Specie diffusa sulle Alpi occid., Giura, Francia merid., Pirenei nelle pinete montane e subalpine in stazioni relativam. aride. – Alpi occid. dalle A. Retiche alle A. Maritt. 6(b). P. ×rotundata Link – (Nothospecie 6[a] > 7[c]?) Eur. centr. in Baviera, Selva Nera, Boemia e Carpazi, vive in torbiere e ambienti palustri; da noi segnalata sulle Alpi, ma probabilm. per confusione con forme di 7. – Mancano segnalaz. sicure per il nostro terr.

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6(c). P. ×pseudopumilio (Willk.) Beck – (Nothospecie 6[b] > 7[a]?) Nella letteratura riguardante le Alpi più spesso indicato come P. pumilio (Haenke) Zenari. Si riconosce per il caratt. portam. con f. prostati (come in P. mugo!), che però alla fine si drizzano in verticale formando brevi alberelli di aspetto caratt. (in ted. “Spirke”). – Vive nella brughiera subalpina, sulle Alpi Svizzere dalle quali irradia in Baviera e Tirolo. – Nel Parco Naz. Svizzero, segnalato in Sud-Tirolo pr. Nova Ponente/Deutschnoven*, da ricercare nella fascia limitrofa sul nostro terr. 7(a). P. mugo Turra – Arbusto prostrato (1-5 m); tronco e rami grigio-bruni; aghi arcuati, di un verde scuro; pigne simmetriche, sessili, erette o patenti; squame presentanti verso l’est. una superficie a scudo quadrangolare, appiattita o con un breve mucrone. Profumo aromatico caratt. – Questo è il normale pino mugo, elemento caratterizzante della formaz. subalpina in stazioni lungam. innevate, ma non con carattere di torbiera; scende lungo i torrenti fino a bassa quota. Da noi si presenta in tre areali distinti: • Alpi orient. – Forma un areale continuo dalle A. Giulie alle Grigne. Recentem. è stato proposto di distinguere le popolaz. delle catene int. (che corrispondono al typus) da quelle dei massicci merid., indicate come P. mugo nothosubsp. rotundata (Link) Janch. et Neumayer. La nomenclat. è errata, perché va riferita a 6(b), il cui locus classicus è nella Germania centr. (Sassonia) e che non fa parte della nostra flora. Tuttavia, l’idea che esista una differenza tra le popolaz. di queste due fasce è suggestiva: infatti, i massicci merid. sono state aree di rifugio durante le glaciaz. ed è possibile che il ripopolamento delle aree lasciate libere dalla fusione dei ghiacci si sia accompagnato a una differenziaz. delle popolaz. che si espandevano sulle catene int. Il problema va ulteriorm. studiato; • Alpi Maritt. e App. sett. – L’areale delle A. Maritt. è fortem. disgiunto e non è noto se si tratti realm. della stessa pianta presente sulle Alpi orient., oppure di una stirpe differente. La situaz. nell’App. Lig.-Emil. è critica. Si hanno popolaz. (sempre di pochi individui) nel Piacent. (M. Ragola e M. Nero), Parm. (M. Nero) e Genov. (M. Maggiorasca, con una ventina di individui in due nuclei, e M. Aiona, con tre individui). Sec. Gentile S. (1995) e Romani E. & Alessandrini A. (2001), che citano Gentile, le popolaz. indicate appartengono a P. uncinata var. rostrata Antoine, e su questa base 6 è riportato in Lig. ed Em.-Rom. dalla “Checklist” di Conti et al. (2005). Sec. Agazzi S. et al., Mem. Accad. Lunigianese Sc. Lett. etc. 67/69: 101-112 (1999), che hanno riesaminato il problema si tratta invece del genuino P. mugo (Nota di D. Marchetti);

2. GAGEA Salisb. – Cipollaccio

6(a)

6(b)

6(c)

7

da quelle delle Alpi orient. sembra improbabile, data la grande distanza e la necessità di percorrere tutto l’arco delle Alpi occid. e gran parte dell’App., trattandosi di una specie inadatta a vivere nelle pianure alluvionali. Più verosimile è una connessione dell’App. centr. con la flora delle Alpi Dinariche, che è evidente anche per altri gruppi (es. Sesleria, Paronychia, Edraeanthus), ma per la quale una base paleobiogeografica finora manca. Anche questo problema richiede uno studio ulteriore. 7(b). P. mugo Turra nothosubsp. rotundata (Link) Janch. et H. Neumayer – Cfr. quanto è scritto per le popolaz. di 7(a) che vivono sulle Alpi. orient.

• App. centr. – Sono note 5 aree con popolaz. a volte abbondanti ed estese: Maielletta, Camosciara, M. Greco, Tre Confini e Zaffineto. Le popolaz. sono nettam. separate (oltre 50 km), però, dato che il polline è disperso dal vento, esistono possibilità di scambio genico tra l’una e l’altra, come anche di diffusione a opera degli uccelli (ornitocoria). Un problema aperto invece è l’origine di queste popolaz.: una derivaz.

7(c). P. uliginosa Neumann in Wimm. – Pianta con portam. cespuglioso, con f. prostrati e aspetto di 7(a). – Vive in torbiere alte (con strato di torba che può raggiungere i 4-5 m), a bassa quota al piede sett. dei Carpazi, in Galizia (Polonia merid.). Relitto glaciale, specie caratt. dello Sphagnion magellanici. Non è segnalata in It., tuttavia, anche da noi si possono raram. osservare popolaz. di 7(a) in ambienti di torbiera, ad es. sopra Paneveggio al Palù dei Mugheri (= Palude dei mughi) su calc. e a Lavazè verso il Corno Nero (su silice). Va accertato se queste popolaz. possano rappresentare una stirpe particolare.

v

v

Fam. 55. Liliaceae 2. GAGEA Salisb. – Cipollaccio Figure integrative di J.-M. Tison (parzialm. inedite).

G. apulica

G. amblyopetala

21

Fam. 55. Liliaceae G. bohemica

G. fragifera

G. granatellii

G. chrysantha

G. lacaitae

G. foliosa

22

2. GAGEA Salisb. – Cipollaccio

G. lojaconoi

G. minima

G. luberonensis

G. lutea

G. peduncularis

G. peruzzii

23

Fam. 55. Liliaceae G. sicula

G. polidorii

G. pratensis

G. soleirolii

G. ramulosa

24

G. spathacea

2. GAGEA Salisb. – Cipollaccio

G. villosa

G. tisoniana

G. trinervia

25

Fam. 56. Asparagaceae

Fam. 56. Asparagaceae 1. ASPARAGUS L. – Asparago

P. hierae

Figura integrativa da Webb & Berthelot (1836).

S.B.

14. ONCOSTEMA Raf. – Scilla A. pastorianus

Figure integrative di S. Brullo (parzialm. inedite).

13. PROSPERO Salisb. – Scilla Figure integrative di S. Brullo (parzialm. inedite). P. autumnale

S.B.

26

O. caerulea

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Legge applicabile e disposizioni generali Il presente Contratto sarà disciplinato e interpretato ai sensi del diritto sostanziale in vigore in Italia. Non sarà disciplinato dalla Convenzione ONU relativa ai contratti per la vendita internazionale di merci, la cui applicazione viene esplicitamente esclusa. L'annullamento e la non applicabilità di qualsiasi termine del presente contratto non influisce sulla validità del contratto stesso, che continuerà a essere valido e applicabile in tutte le sue condizioni. Il presente contratto non costituisce pregiudizio ai diritti statutari di qualsiasi parte che agisca in qualità di cliente.

ESEMPIO DI INSTALLAZIONE CyberInstaller 4.9.997--- INIZIO INSTALLAZIONE di FLORAPLG 2.0 - 13/02/19 15:17:55 --Inizializzazione variabili di installazione..... FATTO Sistema: Microsoft Windows 10 SP0 [Italiano (Italia)] Utente: Owner Lingua utente per installazione: IT Cartella di origine dati applicativo: C:\Users\Owner\AppData\Local\Temp\Setup FLORAPLG\DATA_EXTENDED Cartella di origine componenti: C:\Users\Owner\AppData\Local\Temp\Setup FLORAPLG\DATA Cartella di origine applicazioni da eseguire: C:\Users\Owner\AppData\Local\Temp\Setup FLORAPLG\APPS Cartella file temporanei: C:\Users\Owner\AppData\Local\Temp\ Cartella di sistema: C:\WINDOWS\system32 Cartella destinazione: C:\Program Files (x86)\FLORAPLG Sistema di roll-back attivato: SI Pacchetto stand-alone: SI Installazione silente: NO Codice seriale validato: Creazione cartelle: C:\Program Files (x86)\FLORAPLG..... FATTO C:\Users\AppData\Roaming\Microsoft\Windows\Start Menu\Programs\FLORAPLG..... FATTO C:\Program Files (x86)\FLORAPLG\Roll-back..... FATTO Esecuzione applicazioni prima dell'installazione: dotNetFx40_Full_setup --> C:\Users\Owner\AppData\Local\Temp\Setup FLORAPLG\APPS\dotNetFx40_Full_setup.exe --> sincrona..... FATTO AccessDatabaseEngine --> C:\Users\Owner\AppData\Local\Temp\Setup FLORAPLG\APPS\AccessDatabaseEngine.exe --> asincrona..... FATTO Dati pacchetto: AxInterop.WMPLib.dll (versione: 1.0.00.00) [qualsiasi] --> C:\Program Files (x86)\FLORAPLG..... FATTO FLORAPLG.EXE (versione: 1.0.0.0) [qualsiasi] --> C:\Program Files (x86)\FLORAPLG..... FATTO Interop.WMPLib.dll (versione: 1.0.0.0) [qualsiasi] --> C:\Program Files (x86)\FLORAPLG..... FATTO Registrazione componenti: nessuno Creazione cartella C:\Program Files (x86)\FLORAPLG\Dati installazione FLORAPLG 2.0..... FATTO Copia immagine logo (logo sfondo.JPG) in C:\Program Files (x86)\FLORAPLG\Dati installazione FLORAPLG 2.0..... FATTO Copia immagine barra del titolo (Immagine Titolo.jpg) in C:\Program Files (x86)\FLORAPLG\Dati installazione FLORAPLG 2.0..... FATTO Copia immagine di benvenuto (Immagine Benvenuto.jpg) in C:\Program Files (x86)\FLORAPLG\Dati installazione FLORAPLG 2.0..... FATTO Copia immagine logo crediti (Logo.jpg) in C:\Program Files (x86)\FLORAPLG\Dati installazione FLORAPLG 2.0..... FATTO Copia disinstallatore (CyberUninstaller.exe) in C:\Program Files (x86)\FLORAPLG\Dati installazione FLORAPLG 2.0..... FATTO Creazione collegamenti: FLORAPLG --> C:\Program Files (x86)\FLORAPLG\FLORAPLG.EXE --> C:\Users\Owner\AppData\Roaming\Microsoft\Windows\Start Menu\Programs\ FLORAPLG [qualsiasi]..... FATTO FLORAPLG --> C:\Program Files (x86)\FLORAPLG\FLORAPLG.EXE --> C:\Users\Owner\Desktop [qualsiasi]..... FATTO Disinstalla FLORAPLG..... FATTO Scrittura script di disinstallazione..... FATTO Creazione struttura dati rimozione..... FATTO Aggiunta riferimento nel Pannello di Controllo..... FATTO FINE INSTALLAZIONE - 13/02/19 15:18:36 Nessun errore rilevato.

FLORA DIGITALE. ISTRUZIONI PER L’USO Per qualsiasi persona sana di mente, la lettura di un manuale di istruzioni può essere letale. Per questa ragione abbiamo cercato di rendere il nostro programma il più intuitivo possibile. Chi volesse sperimentare valide alternative alle Istruzioni, può aprire la pagina dei Tutorial o la Mappa, cui si può accedere da varie schermate del program- ma. In questa sede, illustreremo brevemente contenuti, funzioni e relazioni esistenti tra le diverse schermate, nonché alcuni dei segreti in cui solo casualmente potreste imbattervi. Infine, un'appendice verrà riservata ai contenuti della cartella FLORAPLG e di tutte le sue sottocartelle. Preliminari. Questa è la schermata che viene visualizzata quando si lancia il programma. I requisiti consigliati per un utilizzo ottimale della Flora Digitale sono: Processore: ×86 o ×64 da 1 Ghz o superiore; Sistema operativo: Windows 7 o versioni successive; Framework 4.0 o versioni successive (se il Framework non è presente nel sistema, si può lanciare il file dotNetFx40_Full_setup.exe dalla cartella: FLORAPLG\UTILITIES); RAM: 16 GB o superiore; Spazio su disco: 500 MB per l'installazione + 32 GB (eventualmente su memoria esterna) per gli archivi; Risoluzione del display: 1920 × 1080 pixel). Le due immagini a sinistra sono collegate alle Home page degli Editori. La funzione dei quattro pulsanti Avvia, Installa, Attiva ed Esci è intuitiva. Non altrettanto intuitivo è il fatto che, digitando Alt sulla tastiera, risulteranno sottolineate nei pulsanti le lettere che, utilizzando la tastiera come alternativa al mouse, ne attiveranno le funzioni. La combinazione Alt-Tab-Invio consente di controllare le varie funzioni in tutte le schermate della Flora Digitale. Una volta completate l'Installazione e l'Attivazione, è possibile aprire la schermata Home cliccando su Avvia. Home. L’apertura della schermata Home richiede qualche secondo. In questa fase, infatti, il programma si collega ai database e verifica la presenza di alcuni file generati durante l’Installazione. Il menù verticale a sinistra comprende 12 voci: 1. Questa Flora apre un PDF con un breve testo introduttivo sui motivi che ci hanno spinto a realizzare la Flora Digitale. 2. Tutorial apre una schermata dove, cliccando sulle voci Come si fa per… si possono aprire filmati brevi che mostrano come utilizzare le funzioni base della Flora Digitale. 3. Mappa apre un’immagine che è quel che promette: una mappa logico-relazionale del programma, delle sue schermate e delle sue utility. Ciascuna voce della mappa è cliccabile e apre un’ulteriore mini-immagine esplicativa (facendo doppio clic su di essa, l’immagine si ingrandisce per una migliore leggibilità). 4. Istruzioni apre un PDF con i medesimi contenuti che state leggendo qui. 5. Autori apre una schermata in cui tutti gli Autori e Collaboratori sono elencati a seconda del tipo di contributo liberalmente offerto per la realizzazione della Flora Digitale. Cliccando su ciascuno dei nomi, compare (se ci è pervenuto) un breve profilo autobiografico. Gli Autori sono più di 500. 6. Bibliografia floristica apre un PDF con 4189 note floristiche di particolare interesse, pubblicate dal 1982 ad oggi. Nei volumi della Flora, si fa riferimento ad esse quando le notazioni distributive sono contrassegnate da un asterisco. 7. Unità fitosociologiche apre un PDF con i syntaxa citati nei 4 volumi della Flora d’Italia. 8. Requisiti apre un box con i requisiti di sistema consigliati per un ottimale funzio-

namento del software. 9. Software apre un box con autori e versione del software. 10. identifica la posizione della cartella FLORAPLG. Nel caso dello screenshot: "C:\ FLORAPLG" significa che la cartella è stata copiata su C, cosa che, avendo lo spazio necessario, consigliamo per una maggiore velocità di esecuzione. 11. Home è ovviamente inattivo su questa schermata. 12. Esci chiude il programma. A destra si trovano 5 stringhe (una doppia) e 8 pulsanti. Le prime due stringhe permettono di aprire la schermata successiva, denominata Ricerca. Specie critiche incluse permette alla ricerca di agire su tutte le 7672 specie incluse nella Flora Digitale. Specie critiche escluse limita il numero di specie a 6767. In questo caso, infatti, alcune specie molto simili tra loro, tanto da essere distinte solo da specialisti, vengono trattate come specie collettive, dette aggregati. Abbiamo limitato il numero di specie collettive, considerando tali solo quelle i cui membri superano le cinque unità. ? dà conto e ragione della differenza fra le due opzioni appena descritte. La funzione di stringhe e pulsanti sottostanti è intuitiva. Digitando il nome di un ge- nere e cliccando su Vai, o digitando Invio, si apre la schermata delle Figurine relative a quel genere e, nello spazio sottostante, una serie di stringhe e pulsanti che permettono di usare le tradizionali chiavi dicotomiche per determinare una specie. Tutte le stringhe, tranne quella del nome comune, sono a completamento automatico. …Perché riservare due stringhe di scrittura al nome comune? Perché permettono una migliore selezione di una caratteristica così sfuggente. Un esempio: ci sembra di ricordare che Cucumis melo L., il melone cantalupo, si chiami anche “maro di Spagna”. Inserisco “maro di Spagna” nella prima stringa e non trovo niente. Possibile che ricordi male? Non mi arrendo. Inserisco “maro” nella prima stringa e “Spagna” nella seconda (anche viceversa va bene). Nella schermata delle Figurine compare Cucumis melo L. Apro la scheda e vado a controllare nell’elenco dei nomi comuni: “maro de Spagna”. Ecco spiegato il mistero. Digitate i nomi comuni senza accentazione. Ricerca. È la schermata più complessa del programma e ne costituisce il cuore. Le sue parti essenziali sono una serie di campi selezionabili dall'utente (posti in alto, su fondo giallo); un elenco di OPZIONI relative a ciascun campo (a sinistra); un elenco di SCELTE (a destra) operate dall'utente tra le diverse opzioni possibili; un riquadro centrale che contiene istruzioni e illustra ciascuna singola opzione. Il menù di sistema (in alto, su fondo grigio) è composto da 6 voci: 1. Home riporta alla schermata Home. 2. Lessico apre un elenco di 933 lemmi botanici con relative definizioni. 3. Autori specie apre l’elenco delle 1621 standard form umanizzate degli Autori delle specie incluse nella Flora Digitale. Per umanizzate intendiamo che, mentre oramai corre l’uso di scrivere, per esempio, "E.H.L.Krause", noi scriviamo "E.H.L. Krause". Di ogni Autore diamo un minimo di informazioni (nel caso dell’esempio: "E.H.L. Krause; Ernst Hans Ludwig Krause 1859-1942"). Ci scusiamo per eventuali errori umani. 4. Mappa apre la Mappa, di cui abbiamo già parlato. 5. Link apre un PDF con i link ad alcuni siti utili, ampiamente utilizzati nella redazione della seconda edizione della Flora d'Italia. 6. Filtro permette di visualizzare, ed eventualmente copiare e stampare, la struttura del filtro costruito dall'utente operando scelte tra campi e opzioni. C’è poi un secondo menù su fondo giallo, comprendente vari Campi selezionabili dall'utente. Cliccando su ciascun Campo, appare nel box OPZIONI una lista di voci selezionabili. All’apertura della schermata della ricerca, è già in essere la lista dei Gruppi. Tutte le opzioni dei vari campi ammettono la scelta multipla, tranne quelle dei Gruppi, che sono a scelta singola e mutuamente escludentisi. Per sapere, ad esempio, quante e quali erbe cespitose fioriscono a settembre in Sicilia, basterà selezionare i seguenti campi (e relative opzioni): Aspetto (erba); Portamento (cespitosa); Fioritura (settembre); Regione (Sicilia). Noterete che il numero di specie filtrate si aggiorna in tempo reale e che le voci selezionate compaiono nel box SCELTE. L’ultimo campo consultato risulta contornato di rosso. Potete ora tornare al campo Gruppi, cliccandoci sopra. Le possibili opzioni selezionabili sono 14. Supponiamo, continuando con l’esempio precedente, che siate convin- ti che la vostra pianta sia una poacea. Sceglierete quindi il gruppo corrispondente. Il numero di specie filtrato si è ulteriormente ridotto, voi sarete confortati (o delusi) dal- la tavola illustrata che è comparsa e intanto si sarà materializzato un terzo menù, su fondo giallo

chiaro, che vi permetterà di selezionare altri campi ed opzioni relativi alle "poacee". Per esempio: Infiorescenza (triticoide); Spighetta (uniflora); Gluma/lemma (con resta apicale sul lemma); Foglie (convolute). La specie sarebbe Festuca incurva (Gouan) Gutermann. Naturalmente abbiamo scherzato e le cose, nella realtà, non sono mai così semplici. Se invece delle "poacee" si fossero scelte le "introflesse", avreste resettato tutte le scelte relative alle poacee ma non le altre: sarebbe comparso un altro menù su fondo giallo e avreste potuto ricominciare il gioco, selezionando, per esempio: Infiorescenza (racemi afilli); Colore (giallo); Foglie (semplici lineari); Foliazione (foglie alterne, spiralate, solo basali). In questo caso, rimarreste incerti fra Antirrhinum siculum Mill. e Linaria vulgaris Mill. Che fare? …potete continuare ad operare tra opzioni e scelte oppure passare alla schermata delle Figurine. Prima però dobbiamo ancora tediarvi un pochino con la schermata della Ricerca. Pur tralasciando il fatto che alcune opzioni sono già pronte (basta selezionarle), mentre altre richiedono la digitazione di numeri ("Dimensioni" e "Altitudine"), parole o almeno loro frammenti ("Famiglia", "Genere", "Binomio", "Altro"); pur tralasciando che la scelta dei gruppi può essere evitata grazie all'opzione "Tutta la Flora", sarà bene specificare almeno che: 1. Esotiche in studio non agisce sul filtro, bensì conduce a un elenco di specie alloctone, la cui presenza è stata segnalata in Italia, che riteniamo prematuro accogliere nella Flora. Se ne forniscono, comunque, alcune immagini e sommarie informazioni sulla distribuzione regionale. 2. Avvisi importanti su questo gruppo, mantiene quel che promette. Se lo premete dopo aver scelto, per esempio, il gruppo 04. Introflesse, vi viene dato conto e ragione del perché tale gruppo non comprenda Tropaeolum majus L., il cui fiore sembra vistosamente speronato. 3. Nuova ricerca è in pratica un reset di tutte le scelte fatte. 4. Visualizza Elenco permette di vedere famiglia, genere e specie di tutte le specie incluse nella Flora o di quelle eventualmente filtrate dall'utente. Da Visualizza elenco è possibile accedere con tre clic alla Scheda di ogni specie (un clic per la selezione e un doppio clic per l’apertura). 5. Stampa elenco permette di stampare o di creare un PDF con le specie di cui al punto 4, preceduto da una pagina con le opzioni eventualmente scelte per filtrarle. 6. Molto utile, e non intuitivo, è sapere che le opzioni scelte si possono deselezionare, oltre che dalla lista di OPZIONI del campo ad esse relativo (ricliccandoci sopra), anche facendo un doppio clic su di esse nel box delle SCELTE. 7. Visualizza Figurine porta alla schermata successiva. Figurine. Se nella schermata della Ricerca non è stato costruito nessun filtro, la schermata delle Figurine ci sottopone, 18 alla volta, i thumbnail (le figurine, appunto), di tutte le specie della Flora d'Italia. Possiamo divertirci ad azionare il caleidoscopio premendo, in basso, sulla freccia della scroll bar (il caleidoscopio correrà veloce e senza intoppi se la potenza della vostra macchina lo consente). Se l’accesso alla Ricerca è avvenuto tramite Specie critiche escluse ogni aggregato avrà per figurina una specie di francobollo rosso. Il menù di sistema (in alto, su fondo grigio) è composto da 8 voci: 1. Indietro riporta alla Ricerca. 2. Home riporta a Home. 3. Figurone, se attivato, al passaggio del mouse su ogni figurina permette di visualizzarne una gemella più grande, per una migliore lettura. 4. Lessico, Autori specie, Mappa, Link sappiamo già cosa sono. 5. Chiavi dicotomiche permette di scegliere un genere su cui operare con le tradizionali chiavi dicotomiche. Se nella stringa che compare si digita "Rosa", le figurine visualizzate saranno limitate a questo genere, comprendendone tutte le specie presenti in Italia, se non è stato costruito nessun filtro, o solo quelle permesse dal filtro, se questo è in essere. È comunque possibile tornare alla schermata Ricerca cliccando sul comando Indietro del menù di sistema (in alto a sinistra) e scegliere, per esempio: Regione (Sicilia), Habitat (brecciai, pietraie, morene, lave). Ora le specie (tutte ovviamente del genere Rosa) sono 6. Torniamo alle Figurine. Cliccando su Chiavi dicotomiche ci concentreremo sulle dicotomie proposte nel riquadro di testo visualizzato nella parte bassa della schermata delle Figurine. Le dicotomie proposte saranno soltanto quelle necessarie per discriminare tra le 6 specie filtrate. Scegliamo, ad es. "Sepali interi" e andiamo Avanti. Scegliamo, infine, "Rami giovani e aculei glabri (…)" e arriveremo a Rosa spinosissima L. Se non siete soddisfatti del risultato, potrete tornare indietro, oppure procedere ad un raffronto visivo con le specie simili utilizzando vari altri strumenti. Ma non abbiamo ancora finito con le Figurine. Un clic sul pulsante Ordine visualizza un box con tre possibilità di ordinare le figurine:

1. Sistematico corrisponde all'ordine in cui le specie sono trattate nei volumi della Flora, avvicinandosi asintoticamente all'ideale filogenetico condiviso dalla maggioranza dei cladisti contemporanei. 2. Alfabetico assoluto ordina le figurine alfabeticamente in base al binomio linneano. 3. Alfabetico per famiglia è un compromesso tra le due possibilità anzidette: le famiglie sono in ordine sistematico e, in seno a ciascuna famiglia, generi e specie sono in ordine alfabetico. Una volta scelto l'ordine che si preferisce, cliccando su Applica avverrà il riordino delle figurine. Vediamo, per esempio, che aspetto assume la schermata delle Figurine in ordine Alfabetico Assoluto: Cliccando con il tasto destro del mouse su ciascuna figurina appare un menù contestuale con due voci: 1. Caratteristiche apre un box con alcune essenziali caratteristiche distintive della specie. 2. Togli dall’elenco permette di non visualizzare, provvisoriamente, fino a 50 specie che non vogliamo, per le ragioni più varie, che rientrino nel set filtrato. Ogni specie “eliminata” comparirà nella schermata Ricerca in un elenco denominato "Specie escluse" all'interno del box delle SCELTE e sarà reintegrabile con un doppio clic. Scheda. Abbiamo accennato più volte alla scheda. Vi si può accedere da Home (per binomio attuale, per binomio Pignatti 82), da Visualizza Elenco (triplo clic sul binomio) e da Figurine (cliccando su una qualunque di esse). Apriamo, per esempio, la scheda di Rosa spinosissima L., ovvero la specie cui siamo arrivati nell’esempio di qualche riga sopra. Il menù di sistema (in alto, su fondo grigio) è composto da 11 voci: 1. Indietro riporta alle Figurine (la figurina di provenienza sarà contornata di rosso) 2. Home, Lessico, Autori specie, Mappa, Link sappiamo già cosa sono. 3. Modifica permette di appuntare e salvare le proprie annotazioni sulla specie. Se è già presente una descrizione monografica (ce ne sono ben 474, più 87 dedicate agli aggregati), la si può sostituire, modificare o integrare. 4. Tavolozza visualizza uno strumento di confronto su cui è possibile trascinare una o più illustrazioni delle specie di nostro interesse, anche da schede diverse. Così, nel caso dell’esempio precedente, avendo a disposizione solo i frutti delle due specie Rosa spinosissima L. e Rosa rugosa Thunb., una volta aperta la Tavolozza, è possibile trascinare nelle sue caselle le immagini dei relativi frutti, che ora si possono aprire contemporaneamente, volendo anche alla massima risoluzione, cliccandoci sopra. Per una migliore lettura delle immagini anche senza aprirle, la Tavolozza si può ingrandire cliccando su "Ingrandisci" e farla ritornare alle dimensioni normali cliccando su "Ripristina". Per un uso ottimale dello strumento tavolozza, l'ideale è disporre di due monitor collegati tra loro. 5. Nomi comuni apre un box con tutti i nomi comuni della specie che siamo riusciti a reperire. Il nucleo originario e più corposo di questa raccolta è tratto dall'insuperata Flora popolare italiana di Otto Penzig (1924). 6. Precedente e Successiva permettono di navigare fra le schede senza dover ritornare alle Figurine. La scheda è divisa in due parti: A sinistra ci sono quattro cartelle che contengono fino a 24 illustrazioni. Ogni immagine è corredata da una didascalia i cui dati ci sono stati forniti dal suo proprietario. Poiché la didascalia a volte è cospicua, è possibile ingrandirla con un doppio clic e, dal box che compare, ne è possibile la modifica, il salvataggio e l’eventuale ripristino. Poiché il ripristino avviene tramite un backup del database originale, se l’immagine cui ci si riferisce è stata cambiata (vedi Mappa e Tutorial 8), il ripristino non sarà possibile. A destra c’è una serie di oggetti: 1. Un box di testo per annotazioni o, se presente, per la descrizione monografica di una data specie. 2. Una stringa di testo (espandibile con doppio clic), contenente: Famiglia; binomio attuale; numero ordinale e binomio della prima edizione della Flora; statuto su PlantList, link a PlanList, IPNI ed Euro+Med, ovvero le banche dati nomenclaturali maggiormente utilizzate per la seconda edizione della Flora. 3. Una stringa con il codice eptanumerico e, sotto, con il numero ordinale della specie in questa edizione della Flora. 4. ?, che con un clic visualizza una tabella con le definizioni dei traits considerati nello spazio che ospita l'ecogramma (vedi al punto 6). 5. Un’Italietta con informazioni sulla distribuzione regionale della data specie (verde = autoctona; ciano = alloctona; rosso = presenza incerta; nero = estinta; grigio = assente).

Il nucleo originario dei dati distributivi regionali è dato dalle checklist di Conti & al. 2005, Bartolucci & al. 2018, Galasso & al. 2018, integrate da dati personali e/o note floristiche di varia provenienza. Purtroppo niente è più provvisorio della distribuzione di una specie; ci scuserete per gli eventuali errori. 6. Un ecogramma che mostra i valori degli indici di Ellenberg, concepiti per esprimere, in estrema sintesi, le preferenze ecologiche di una data specie. Tali indici sono tratti da Pignatti & al. 2005, Guarino & al 2012, Domina & al. 2018. Il passaggio del mouse sulle lettere dell'ecogramma e sulle altre sigle che lo circondano, visualizza un messaggio che ne spiega il significato. Prima di passare alla schermata dell’Immagine, occorre dare conto di un altro importante strumento di confronto: la Seconda scheda. Supponiamo, per esempio, che vi siate convinti che il vostro campione appartenga al genere Moehringia. In tal caso, o da Home (per genere) o dalla Ricerca (Genere), sceglierete Moehringia. Supponiamo, aprendo le Chiavi dicotomiche, che le dicotomie scelte siano le seguenti: "F. almeno appena pubescenti" → "F. con peli sparsi, non disposti in file distinte, anche alla base". Arriverete a Moehringia cancarenae F. Fen & F. Martini ma, al contempo, noterete la comparsa del seguente messaggio: “La specie filtrata può essere confusa con altre. Vuoi procedere al confronto?”. Potete ignorare il messaggio cliccando su No. Ma se cliccate su Sì comparirà un box dove, in questo caso, è scritto: “Attenzione! Talvolta anche M. ciliata può avere f. con peli sparsi, non disposti in linee distinte, anche alla base, ma si differenzia per fg. larghe 0,61,5 mm; petali 3,6-4,7 mm (in M. concarenae fg. larghe 0,20,5 mm; petali 1,8-2,3 mm)”. Il box contiene anche la figurina di Moehringia ciliata (Scop.) Dalla Torre. Adesso, se volete, potete aprire entrambe le schede e, trascinando sulla Tavolozza immagini di entrambe le specie, per esempio quelle dei semi, procedere a un confronto più approfondito. Avrete notato che il menù di sistema della Seconda scheda è molto semplificato. Vi sarete anche accorti che alcune delle funzioni di questo programma, per essere utilizzate al meglio, richiedono un monitor di ampie dimensioni o, meglio ancora, due monitor collegati fra loro.

dover chiudere la schermata e tornare sulla Scheda. 7. Le dimensioni dell’immagine si possono regolare da tastiera con i tasti + e -.

FLORAPLG. Oggi, 15 gennaio 2019, mentre stiamo scrivendo queste istruzioni, la cartella FLORAPLG contiene quasi 200.000 file, distibuiti in 61 cartelle: 1. 000 contiene i file JPG delle Figurone. 2. 00 contiene i file JPG delle Figurine. 3. 01-24 contengono i file JPG delle immagini relative alle posizioni 1-24 di ogni Scheda. 4. CHISIAMO contiene i file JPG dei profili autobiografici dei collaboratori. 5. DATABASE contiene i 3 database (FLORA.accdb; LIS-TE.accdb; ACCESSOR.accdb) con tutte le informazioni necessarie al programma. Il database FLORA.accdb può risultare utile come repository di traits per ricerche sulla flora nazionale. 6. SETUP contiene il file SETUP.EXE, necessario per l’installazione, e il file FLORA.AB1, necessario al programma per localizzare la posizione della cartella FLORAPLG. 7. ITALIA contiene i file GIF necessari per la composizione dell’Italietta nella Scheda. 8. MAPPA contiene i file JPG visualizzabili cliccando sulle varie posizioni della Mappa. 9. PDF contiene i PDF che corredano alcune parti della Flora Digitale. 10. SCHEDE contiene tutti i file RTF delle descrizioni monografiche di singole specie e gli strumenti per salvarle e generarne di nuove. 11. TAVOLE contiene tutte i file JPG delle tavole esplicative illustrate che compaiono al centro della schermata della Ricerca e tutte quelle delle Esotiche in studio. 12. THUMB contiene 24 cartelle (01-24), con le miniature delle immagini che compaiono nelle cartelle sul lato destro di ogni Scheda. 13. TUTORIAL contiene i file mp4 evocabili dalla voce Tutorial del menù di Home e di Autori. 14. UTILITY contiene alcuni file che possono essere utili: AxInterop.WMPLib.dll e Interop.WMPLib.dll sono due librerie necessarie per il funzionamento dei tutorial. Durante l’installazione il programma genera i due file e li posiziona accanto all’eseguibile in una cartella insieme agli altri programmi. È possibile copiare sul desktop il programma e lanciarlo da lì (o da qualsiasi altra posizione): funzionerà tutto, ma non i tutorial; per farli funzionare è necessario che le due librerie di cui sopra risiedano nella stessa posizione del programma. AccessDatabaseEngine 2010 64bit.exe, AccessDatabaseEngine.exe e dotNetFx40_Full_setup.exe sono file probabilmente già presenti nel vostro PC, specie se possedete Office. Comunque vengono immessi durante l’installazione. Ma la prudenza non è mai troppa. Se dovesse comparire un messaggio che ne dichiara l’assenza, eccoli qui. Florarip.accdb è il backup, cui si è già accennato, necessario per l’eventuale ripristino delle didascalie. Immagine. L’ultima schermata è quella dell’immagine, a cui si arriva cliccando su cias- FLORAPLG.EXE è una copia dell’eseguibile. Capita di perdere di tutto, non si sa mai. cuno dei thumbnail della Scheda. FLORAPLG.zip ne è la versione compressa. Usiamo come esempio una delle immagini di Rosa spinosissima L. LEGGIMI.TXT è la cenerentola del programma. Sappiamo che l’impulso a trascurarlo Il menù di sistema (a sinistra, sarà fortissimo, ma ne consigliamo la lettura così fortemente da collocarne una copia verticale, su fondo grigio) è anche libera, fra le cartelle. composto da 7 voci: 1. Esporta permette di salvare Bibliografia citata. l’immagine corrente in qualsiasi Bartolucci F., Peruzzi L., Galasso G., Albano A., (...) Conti F. 2018: An updated checklist posizione, lasciandole il proprio of the vascular flora native to Italy. Plant Biosyst. 152(2): 179-303. nome (il codice eptanumerico Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. 2005: An annotated checklist of the Italian della specie relativa) o asvascular flora. Palombi Editori, Roma. segnandogliene uno a piacere. Domina G., Galasso G., Bartolucci F., Guarino R. 2018: Ellenberg Indicator Values for the vascular flora alien to Italy. Fl. Medit. 28: 53-61. 2. Elimina permette di eliminare definitivamente dal pro- Galasso G., Conti F., Peruzzi L., Ardenghi N.M.G. (...) Bartolucci F. 2018: An updated gramma l’immagine corrente. Il checklist of the vascular flora alien to Italy. Plant Biosyst. 152(3): 556-592. posto liberato può essere occupato da una vostra immagine (basterà attivare la casella clic- Guarino R., Domina G. & Pignatti S. 2012: Ellenberg’s Indicator values for the Flora of candoci con il tasto destro del mouse e trascinarci l’immagine desiderata; il programma Italy – first update: Pteridophyta, Gymnospermae and Monocotyledoneae. Fl. Medit. provvederà a nominarla, salvarla nell’apposita cartella e creare il relativo thumbnail). 22: 197-209. Ricordatevi di riscrivere la didascalia. Penzig O. (1924) - Flora Popolare Italiana. Opera Botanica. Mus. Tridentino di Scienze Naturali, 2 voll. - Ristampa anastatica del 1972; Edagricole, Bologna. 3. 100% permette di visualizzare l’immagine nelle sue dimensioni reali. 4. Adatta ripristina le dimensioni dell’immagine. Pignatti S., Menegoni P., Pietrosanti S. 2005: Biondicazione attraverso le piante vascolari. Valori di indicazione secondo Ellenberg (Zeigerwerte) per le specie della Flora 5. Tutto schermo mantiene quello che promette. d’Italia. Braun-Blanquetia 39: 1-97. 6. Precedente e Successiva permettono di navigare fra le immagini di una specie senza

FUQ (FREQUENTLY UNWELL QUESTIONS) Ci siamo tuffati anima e corpo nella realizzazione di una Flora d’Italia Digitale perché desideriamo ardentemente, tremendamente e disperatamente restituire all’uomo l’amore per la vita, per la natura, per l’ecosistema. Poiché non si può amare ciò che non si conosce, desideriamo mostrare a tutti la bellezza della nostra flora, invitare tutti a compiere escursioni per osservare direttamente ciò che viene mostrato in fotografia. L’osservazione delle piante, mirabile sintesi di bellezza discreta e di laboriosa produttività, offre a chi soffre di un impoverimento delle energie vitali il compenso della catarsi estetica, l’ebrezza di uno stordimento contemplativo. Insomma: un’escursione botanica rasserena. Immergersi nella natura, osservarne le intime relazioni tra le parti, invita a prendere le misure di noi stessi e, di conseguenza, a ridimensionare di molto i nostri problemi. Imparare a riconoscere gli organismi da cui dipende la nostra stessa esistenza affina la consapevolezza dei propri limiti e ci aiuta a vivere meglio, perché la qualità della vita non è determinata da ciò che si possiede, ma da ciò che si conosce. Le piante ispirano un’essenzialità elegante, una semplicità vissuta con serena compostezza. Insegnano a passare sulla terra senza rumore, con discrezione; a donare chiedendo poco o nulla in cambio. Chi ama veramente le piante, capisce quanto sia volgare accumulare ricchezze oltre un certo limite, quanto sia illusorio rivendicare diritti di possesso su ciò che, in realtà, appartiene a tutti, quanto sia privo di senso sacrificare il proprio tempo per soddisfare bisogni indotti, credendo in tal modo di uscire da uno stato che i nostri occhi obnubilati descrivono come povertà. Chi ama veramente le piante, si accorge che perseguendo l’immane e violenta espoliazione del nostro pianeta per aumentare il nostro benessere, stiamo diventando, in realtà, sempre più poveri. L’impegno è stato totalizzante: quindici anni di lavoro matto e disperatissimo. Per fortuna non siamo stati soli. Più di 400 collaboratori hanno fornito consigli, dati, correzioni e, soprattutto, immagini. 90 000 immagini che illustrano oltre 7500 specie e che sono il nucleo di un lavoro corale in continua evoluzione. 1. Scusate, siete coscienti del fatto che i vostri arilli e pseudorilli non sono frutti, ma organi succosi che circondano il seme, presenti anche in specie non appartenenti alle Gymnospermae, come ad esempio Punica granatum? 2. Scusate, siete coscienti di quanto siano approssimativi alcuni vostri tipi corologici, come quando, per esempio, definite est-mediterranea una specie che è stenomediterranea con baricentro orientale? 3. Scusate, siete coscienti del fatto che molte delle specie da voi raccolte nel gruppo 12 (Non tubulose diverse da 4 e 5), e alle quali avete assegnato un numero di lacinie corolline pari a sei, hanno in realtà due distinti verticilli di tre sepali, sia pure ravvicinati? 4. Scusate, siete coscienti del fatto che nei gruppi 06 (Tubulose zigomorfe) e 07 (Tubulose attinomorfe) avete incluso numerose specie che non hanno propriamente una corolla, della quale invece date una definizione nelle relative tavole esplicative? 5. Scusate, siete coscienti del fatto che, con i vostri filtri, è possibile filtrare foglie sette e partite come composte, drupe e pomi come bacche, corolle dialipetale come gamopetale? E quindi, parlando in modo figurato, prendere lucciole per lanterne e fischi per fiaschi?

Forse le è sfuggito che nel Menù della schermata delle Figurine è presente una voce “Figurona”. Se lei clicca su detta voce e, nel menù a tendina che si apre, su “Attiva”, al passaggio del mouse su ogni Figurina (le cui dimensioni sono di 126 × 126 pixel) si materializza una sua gemella di 250 × 250 pixel, la qual cosa dovrebbe risolvere almeno in gran parte i problemi di leggibilità. Quanto alla disomogeneità delle Figurine, lei ha perfettamente ragione. Ma abbiamo preso la decisione di cucinarle con ciò che avevamo in dispensa. Se lei ha immagini migliori e ci userà la cortesia di farcele avere, saremo felici di confezionare Figurine più complete. In qualche caso, comunque, ci è sembrato che alcune specie fossero bene identificate anche da un solo, inconfondibile, particolare. 7. Sapete che una rapida scorsa delle immagini riportate per ogni specie, per non parlare della disomogenea qualità delle medesime e della scarsità di dati che talora le accompagnano, porta alla scoperta di svariati errori di diagnosi? Questo era largamente prevedibile. Le immagini sono circa 90 000 e la nostra redazione è composta da pochi volontari. Abbiamo sanato circa 3000 errate diagnosi, grazie anche alla revisione di alcuni preziosi collaboratori esterni. Ogni segnalazione di errori (e di malfuzionamenti del programma) sarà presa in attenta considerazione. Quanto alla disomogeneità delle immagini, il nostro lavoro è iniziato quando le immagini digitali non erano così diffuse come oggi. Inoltre non sempre un buon botanico e un buon fotografo abitano nella stessa persona. Ma anche in questo caso: ben vengano immagini migliori e meglio documentate. 8. Più di una volta capita di costruire un filtro e di non arrivare a nulla. Come la mettiamo? Caro Utente, succede nelle migliori famiglie (e con i migliori programmi). Per quanto ci siamo affannati a rendere esaustivo il set di atomi informativi di una specie, è sempre possibile che ne venga data una lettura diversa dalla nostra. Ciò può accadere per due motivi: Errata interpretazione dell’anatomia della pianta (un esempio triviale: l’infiorescenza di una pratolina interpretata come un unico fiore). Ma speriamo che questo accada raramente e comunque non sarà certo il suo caso. Aver trascurato qualche cosa da parte nostra (l’eventuale presenza di denti sul profilo fogliare, che noi abbiamo considerato solo intero, o viceversa; l’assenza di stipole, che invece talvolta possono esserci; un colore che abbiamo omesso…). In questo secondo caso una segnalazione sarebbe preziosa. 9. Vi rendete conto che alcune delle vostre distribuzioni sono a dir poco fantasiose? Fritillaria imperialis, per esempio, risulta spontaneizzata su tutto il territorio, il che è francamente ridicolo!

Caro Utente. Ci rendiamo conto benissimo che esiste una differenza fra specie spontaneizzate, naturalizzate, casuali, coltivate e via dicendo. Ma la nostra non è una Wild Flora e accoglie le specie selvatiche, quelle più comunemente coltivate e quelle che, pur senza tendenza a inselvatichirsi, sfuggono talvolta da orti e giardini. Per non appesantire troppo le opzioni, abbiamo riunito tutte le alloctone sotto la categoria (imperfetta quanto Per prima cosa ci congratuliamo per la vasta cultura botanica da lei dimostrata nel porre le si vuole) di spontaneizzate. domande di cui ai punti 1-5. Per seconda cosa la ringraziamo per avercele poste (ma ce ne sarebbero altre dello stesso tenore), perché ci permette di illustrare alcune differenze fra le 10. Il fatto che vi siate dati la pena di sinonimizzare tutte le combinazioni della Nuova Flora tradizionali chiavi dicotomiche e le chiavi politomiche che sono invece alla base del nostro con quelle dell’edizione del 1982 è cosa davvero meritoria. Purtroppo avete compiuto lavoro. Visto che lei ama le metafore, le diremo che seguire una chiave con struttura numerose inesattezze e qualche strafalcione, come, per esempio, quando avete posto in dicotomica è come entrare in un labirinto ricco di biforcazioni; ad ogni biforcazione è sinonimia Chasmanthe bicolor (Gasp.) N.E. Br. della nuova edizione con Antholyza necessario, rispondendo a una domanda, operare una scelta. La cosa è faticosa e aethiopica L. della vecchia. È cosa nota, infatti, che la sinonimia è fra Ch. bicolor (Gasp.) antieconomica, infatti accade che spesso la scelta sia indecidibile, per cui occorra seguire le N.E. Br. e Antholyza bicolor Gasp. due biforcazioni, con le successive dicotomie. Accade anche che la stessa dicotomia ricompaia più volte, in sede di chiave delle famiglie, dei generi, delle specie… Le Caro Utente. Quello che lei dice è perfettamente vero. Ma il nostro scopo non è mai stato dicotomie, poi, sono autoritarie, essendo strutturate sul modello dell’aut aut. Usare le sinonimizzare le nuove combinazioni con le vecchie. Tale lavoro avrebbe richiesto ben altre competenze che quelle della nostra piccola redazione. Abbiamo semplicemente chiavi politomiche, invece, è come lanciare una rete, le cui maglie possono essere, in ogni momento, ristrutturate per dimensioni e geometria. messo in relazione il contenuto della vecchia edizione con quello della nuova. Nel fare Questo è permesso dal fatto che gli atomi informativi depositati nel nostro database per questo ci siamo presi alcune responsabilità, come quella di presumere che ciò che ogni specie hanno una bassa intensità descrittiva, sono, cioè, non autoritari, per cui un nell’edizione cartacea del 1982 veniva chiamata Antholyza aethiopica L., nella nuova frutto può essere una bacca, ma anche una drupa o un piccolo pomo, una foglia può edizione si chiama Chasmanthe bicolor (Gasp.) N.E. Br. essere semplice, ma anche “quasi” composta, un petalo può essere intero, ma, contemporaneamente, bilobo e dentato. Fortunatamente non esiste specie che possa essere 11. Vi rendete conto che molte delle vostre “buone” specie sono in realtà ibridi più o meno letta, contemporaneamente, in ogni modo. Per cui un frutto potrà essere preso per una consolidati e andrebbero quindi scritti con il segno grafico di ibridazione davanti all’epiteto bacca o per una drupa, ma difficilmente per un achenio. La capacità della nostra rete di specifico? Per esempio: Rubus ×pseudidaeus (Weihe) Lej.; Quercus ×crenata Lam. e così via. pescare le specie giuste non è quindi affidata all’autorità degli atomi informativi depositati Caro utente, ci rendiamo benissimo conto di questo fatto, ma siamo anche consapevoli nel nostro database: essi non descrivono le specie, ma ne permettono solo la pesca. La che l’ibridazione è alla base di numerosi eventi di speciazione parapatrica e simpatrica, nostra rete funziona per le interconnessioni, non per le descrizioni. È, in qualche modo, solo in parte riconosciuti come tali. Inoltre, non disponiamo di strumenti particolarmente un calco di quello che cerca. Speriamo di averle risposto. affilati per distinguere gli ibridi occasionali da quelli frequenti, quelli sterili da quelli che non solo sono fertili ma hanno persino areale più vasto di quello delle specie parentali. 6. Potete gentilmente spiegarci quale criterio ha presieduto alla confezione di quelle che Stando così le cose, ci siamo lasciati guidare dal buon senso, decidendo di omettere chiamate “Figurine”? Alcune rappresentano sommariamente la specie cui si riferiscono, l’apposizione del segno × in epiteti specifici nati per designare specie che, a una illustrandone spesso il fiore in visione frontale, anche quando questo non è il particolare più approfondita analisi, si sono rivelate essere ibridi. Forse i tempi sono maturi per declinare significativo; altre invece sono un puzzle in cui, con una sorta di accanimento descrittivo, avete il segno × in almeno 3-4 segni diversi; di certo la sua attuale apposizione è il risultato di accumulato visione d’insieme, fiore, frutto e anche altri particolari, rendendo spesso il tutto parziali evidenze in una realtà assai più complessa e articolata. scarsamente leggibile.

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Istruzioni d’installazione 1. Per un uso ottimale della Flora Digitale, copia la cartella FLORAPLG contenuta in questo pen drive sul tuo hard disk, direttamente su C:\. Ripetiamo: direttamente su C:\ e non sul desktop o su un’altra subroutine. Date le dimensioni della cartella potrebbero volerci anche più ore. 2. Al termine del punto 1, lancia il file SETUP.EXE e dài tutti gli OK richiesti. 3. Ad installazione avvenuta, potrai aprire il programma FLORAPLG dal collegamento sul desktop o dall’elenco delle applicazioni del menù Avvio. La prima volta che aprirai il programma, ti verrà richiesto di fare l’attivazione. Cliccando sulla scritta “Attivazione”, apparirà un Codice Utente, che dovrai inviare via email all’Editore ([email protected]) unitamente al Codice Volume apposto all’interno del libro in terza di copertina. Entro 7 giorni lavorativi, riceverai per email un Codice Attivazione. Una volta inserito il Codice Attivazione, apparirà il messaggio “Attivazione riuscita” e il programma sarà pronto a funzionare.

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Avvertenze • Il pen drive FLORAITALIA (197870 elementi, 31.6 GB) è INDIVISIBILE dal volume cartaceo. • La chiavetta si apre ruotando la parte mobile: NON tirare verso l’esterno o verso destra perché l’apertura non è a scatto. • In ogni volume (Flora d’Italia IV) in terza di copertina è presente un codice alfanumerico Volume che lega il data base al Codice di Attivazione e che sarà necessario per ogni operazione relativa al data base. VA CONSERVATO ed utilizzato in ogni contatto con la Casa editrice. • Attenzione: saranno consentite soltanto tre installazioni per ciascun Codice Volume. • Non è necessario lasciare aperto il programma nell’attesa del Codice di Attivazione. Basterà riavviarlo quando ti sarà arrivato il Codice Attivazione, senza preoccuparti se il Codice Utente che apparirà sarà diverso da quello che hai inviato all'Editore. • Il programma FLORAPLG è concepito per essere utilizzato con processore: ×86 o ×64 da 1 Ghz o superiore; sistema operativo: Windows 7 o versioni successive; Risoluzione del display: 1920 × 1080 pixel. Il programma è stato testato con successo anche su piattaforme Linux e macOS, previa creazione di una macchina virtuale mediante il software gratuito VirtualBox. • L’installazione del programma potrebbe venire bloccata da alcuni antivirus. Prima dell’installazione, si prega di controllare i registri di rilevamento di virus. • Va verificato il corretto funzionamento di Windows Media Player, riattivandone la funzionalità se esclusa. Per eventuali informazioni scrivere a: [email protected]

Dopo 35 anni dalla prima, vede la luce la seconda edizione di Flora d’Italia che si compone oggi di quattro volumi cartacei di Sandro Pignatti e di una nuovissima Flora digitale realizzata da Riccardo Guarino e Marco La Rosa, che è allegata a questo quarto volume. In questo quarto volume si esaminano i Gruppi critici, cioè i generi che richiedono un approfondimento in relazione alle singole specie, e si espongono le Chiavi analitiche delle 184 famiglie e dei relativi generi già descritti, oltre agli Addenda et corrigenda dei volumi già pubblicati. Per agevolare chi si sta accostando alla botanica sistematica e a completamento dell’opera, sono state raccolte delle Tavole sinottiche delle famiglie, con foto a colori. Nella Flora digitale, sono presentate più di 90.000 immagini a colori organizzate in un sistema di riconoscimento a criterio multiplo, comprendente 88.000 foto di flora italiana e tavole esplicative, che permette di identificare in modo semplice e interattivo qualunque specie della nostra flora, come descritte nell’opera completa.

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UNITÀ FITOSOCIOLOGICHE Syntaxa citati nei volumi 1-4 della Flora d’Italia. R. Guarino & S. Pignatti In risposta ai fattori ambientali, le specie di un dato territorio si organizzano in comunità (biocenosi) instaurando rapporti di competizione, sinergismo e, talora, di vera e propria simbiosi. Poiché le piante sono la componente delle biocenosi più facile da osservare, le comunità vegetali (fitocenosi) vengono comunemente studiate per rilevare, delimitare e descrivere habitat ed ecosistemi. Le variazioni fisionomiche e strutturali nella vegetazione dipendono da variazioni dei fattori ambientali, ivi compreso il fattore antropico: dove la vegetazione si modifica gradualmente, può essere ipotizzata una variazione altrettanto graduale dei fattori ambientali. Di conseguenza, i limiti tra comunità vegetali saranno molto netti nel caso di gradienti ambientali accentuati e sfumati nel caso di gradienti poco accentuati. Vi sono diversi metodi per rilevare le variazioni spazio-temporali della vegetazione ma tutti hanno in comune l’utilizzo di descrittori floristici e l’interpretazione delle varia- zioni osservate in correlazione con fattori ambientali ed evolutivi. Il metodo per studiare la vegetazione più ampiamente diffuso e utilizzato in Europa è quello fitosociologico (Braun-Blanquet 1928; Guarino & al. 2018). L’enorme mole di dati fitosociologici raccolti in poco più di un secolo (Chytrý & al. 2016) può essere organizzata in un sistema nomenclaturale gerarchizzato, che prevede le fitocenosi come unità fondamentali e le colloca in unità tassonomiche sovraordinate, discriminate in base a gruppi di specie diagnostiche. Analogamente a quanto accade per la flora, in cui le singole specie vengono classificate in base a caratteri morfologici, nello studio della vegetazione le singole fitocenosi possono essere classificate in base ai loro caratteri floristici. Per rendere il più possibile univoca tale classificazione, sono stati elaborati criteri tassonomici e regole nomenclaturali che rendono possibili lo scambio di informazione e la sintesi delle conoscenze acquisite. La branca della fitosociologia che definisce i criteri e stabilisce le regole per l’ordinamento sistematico delle fitocenosi va sotto il nome di sintassonomia. In questa sede non è necessario dilungarsi troppo sulle regole della sintassonomia; basterà ricordare le norme nomenclaturali fondamentali, ovvero: ciascun syntaxon viene univocamente designato da un nome ricavato da quello di una-due specie particolarmente rappresentative, a cui vengono apposte speciali desinenze: -etum per le associazioni vegetali (non trattate in questa sede), -ion per le alleanze, che comprendono diverse associazioni vegetali, -etalia per gli ordini, che comprendono diverse alleanze ed -etea per le classi, che raggruppano diversi ordini. Poiché ogni sintaxon reca implicitamente numerose informazioni sull’habitat di una data specie, nei paragrafi relativi alle preferenze ecologiche delle specie trattate nei voll. 1-4 della Flora si è fatto ampio ricorso alle unità fitosociologiche che vengono qui organizzate in uno schema sintassonomico. Lo schema sotto riportato elenca alleanze, ordini e classi noti per l’Italia e caratterizzati dalla presenza di piante vascolari. Esso è, essenzialmente, un estratto dello schema sintassonomico d’Europa proposto da Mucina & al. 2016, talora integrato con quanto proposto da Biondi & al. 2014 per il nostro territorio. Le classi fitosociologiche vengono qui raggruppate in base alla loro affinità per gli habitat enunciati nella Flora Digitale. Trattandosi di raggruppamenti piuttosto ampi, l’habitat preferenziale di ciascun syntaxon viene ulteriormente circoscritto grazie a una breve frase diagnostica, sottolineata, ripresa dallo schema sintassonomico d’Europa proposto da Mucina & al. 2016. In alcuni casi, si è ritenuto opportuno modificare le frasi anzidette per renderle meglio aderenti alle nostre peculiarità territoriali, anche in considerazione di quanto affermato da Biondi & al. 2014. Trattandosi di materia specialistica, si è ritenuto opportuno mantenere le frasi diagnostiche nella loro lingua originale e, di conseguenza, l’uso della lingua inglese è stato mantenuto anche nei nostri commenti. Per i sinonimi nomenclaturali, qui non riportati, si potrà fare riferimento alle due opere anzidette. Per la caratterizzazione floristica delle alleanze presenti in Italia, si potrà fare riferimento al sito https://www.prodromo-vegetazione-italia.org. Siamo consapevoli che molte unità fitosociologiche riconosciute in Italia necessitino di ulteriori studi e che spesso la loro autonomia non sia suffragata da adeguate analisi di ordinamento numerico, tuttavia una revisione formale dei syntaxa finora noti per il nostro territorio è al di fuori dei nostri scopi. Nonostante le migliori intenzioni, restano alcune discrepanze tra lo schema sintassonomico qui presentato e quelli proposti nei due lavori sopra citati. Ciò è avvenuto in tutti quei casi in cui vi è una chiara necessità di riallineamento della sintassonomia a questioni fitogeografiche, geo-ecologiche e floristiche. Le note in rosso forniscono sommarie giustificazioni per i pochi casi in cui il nostro inquadramento sintassonomico è in disaccordo sia con la proposta di Mucina & al. 2016, sia con la proposta di Biondi & al. 2014. Molte di queste note sono riprese da Guarino & al. 2017.

Sommario delle classi di vegetazione trattate HABITAT EUGEI Ambienti privi di acque affioranti, se non eccezionalmente e per periodi molto brevi, in seguito a forti piogge

> rupi, falesie scogliere Affioramenti rocciosi di notevole potenza ed estensione, colonizzati da piante vasco- lari soltanto in corrispondenza di fenditure, cenge e limiti stratigrafici

1 ASPLENIETEA TRICHOMANIS 2 CRITHMO-LIMONIETEA > rocce e anfratti, cortecce Campi carsici, piattaforme, rocce o affioramenti rocciosi di modesta entità, spesso profondamente alterati e anfrattuosi, con abbondante accumulo di detrito organico e sfatticcio in cavità superficiali. Alcune piante di questi ambienti possono occasional- mente colonizzare anche cortecce di alberi e basi fogliari di palme vetuste NOTA: Oltre alle classi sotto elencate, si possono qui annoverare anche gli habitat primari di alcuni syntaxa della classe Chenopodietea

3 POLYPODIETEA 4 SEDO-SCLERANTHETEA > brecciai, pietraie, morene, lave Campi lavici e accumuli di clasti derivanti da frantumazione esogena di affioramenti rocciosi NOTA: Oltre alla classe sotto menzionata, rientrano in questo gruppo anche specifici syntaxa della classe Rumici-Astragaletea siculi

5 THLASPIETEA ROTUNDIFOLII > creste ventose Ambienti sommitali fortemente ventosi, plateaux e creste pietrose, spesso con piccoli depositi di deflazione eolica nelle discontinuità di pendio. Vegetazione tipicamente costituita da zolle erbose e pulvini NOTA: Oltre alle classi sotto elencate, rientrano in questo gruppo anche specifici syntaxa delle classi Elyno-Seslerietea e Juncetea trifidi

6 CARICI RUPESTRIS-KOBRESIETEA BELLARDII 7 LOISELEURIO PROCUMBENTIS-VACCINIETEA 8 FESTUCO HYSTRICIS-ONONIDETEA STRIATAE 9 CARICI-GENISTETEA LOBELIOIDIS 10 RUMICI-ASTRAGALETEA SICULI > arbusteti alpini Vegetazione insediata su pendii lungamente innevati e percorsi da valanghe, costituita erbe e da arbusti con legno molto elastico e flessibile, tale da poter tollerare un notevole carico senza spezzarsi, qualità indispensabile per resistere alla spessa coltre nevosa che li ricopre nei mesi invernali, preservandoli da temperature troppo rigide e da venti disseccanti

11 BETULO CARPATICAE-ALNETEA VIRIDIS 12 RHODODENDRO HIRSUTI-ERICETEA CARNEAE 13 ROSO PENDULINAE-PINETEA MUGO > prati e pascoli aridi Vegetazione erbacea o erbaceo-camefitica insediata su pendii assolati e pietrosi, spesso semirupestri, terreni poco fertili e drenati o piattaforme rocciose ricoperte da suolo poco profondo, soggetto a inaridimento nei mesi estivi. Alle specie perenni si associano spesso numerose specie terofitiche, soprattutto in area mediterranea NOTA: Oltre alle classi sotto elencate, rientrano in questo gruppo anche specifici syntaxa della classe Festuco hystricis-Ononidetea striatae

14 ELYNO-SESLERIETEA 15 JUNCETEA TRIFIDI 16 FESTUCO-BROMETEA 17 LYGEO SPARTI-STIPETEA TENACISSIMAE 18 POETEA BULBOSAE 19 STIPO-TRACHYNIETEA DISTACHYAE 20 HELIANTHEMETEA GUTTATI Rivas Goday & Rivas-Mart. 1963 > prati e pascoli umidi Vegetazione erbacea densa, insediata su pendii poco acclivi o suoli pianeggianti, non soggetti a inaridimento nei mesi estivi e spesso piuttosto umidi, ma non acquitrinosi

21 NARDETEA STRICTAE 22 MOLINIO-ARRHENATHERETEA > macchie e garighe mediterranee Vegetazione xerofila costituita da arbusti e suffrutici sempreverdi o con ciclo vegetativo invernale, tra i quali vegetano abbondanti specie erbacee, spesso terofitiche. Primariamente insediata su pendii semirupestri e piattaforme rocciose, questa vegetazione può giungere a ricoprire ampie estensioni, in conseguenza dell’incendio reiterato e del sovrappascolo NOTA: Oltre alle classi sotto elencate, rientrano in questo gruppo anche i syntaxa della classe Quercetea ilicis che si riferiscono alla macchia mediterranea

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ONONIDO-ROSMARINETEA CISTO-LAVANDULETEA STOECHADIS CISTO CRETICI-MICROMERIETEA JULIANAE

> siepi, radure, boscaglie Vegetazione mesofila o igrofila, costituita da alberi radi, erbe perenni, arbusti e suffrutici con ciclo vegetativo estivo. Primariamente insediata al margine dei boschi e nelle radure, questa vegetazione può colonizzare anche cedui, carbonaie, boscaglie degradate, pioppeti e siepi interpoderali

26 MULGEDIO-ACONITETEA 27 EPILOBIETEA ANGUSTIFOLII 28 TRIFOLIO-GERANIETEA SANGUINEI 29 CRATAEGO-PRUNETEA 30 CYTISETEA SCOPARIO-STRIATI 31 ROBINIETEA > boschi e foreste Vegetazione d’alto fusto non ripariale, costituita da latifoglie o aghifoglie, sempreverdi o decidue, addensate in modo da ombreggiare permanentemente il terreno. Nel sottobosco si accumula abbondante humus, derivante dalla decomposizione del fogliame, in cui vegetano numerose erbe nemorali. Sono qui compresi anche castagneti e rimboschimenti forestali maturi

32 VACCINIO-PICEETEA 33 PYROLO-PINETEA SYLVESTRIS 34 ERICO-PINETEA 35 JUNIPERO SABINAE-PINETEA SYLVESTRIS 36 QUERCO ROBORIS-FAGETEA SYLVATICAE 37 QUERCETEA ILICIS > vertisuoli e calanchi Terreni poco permeabili, facilmente disgregabili dalle acque meteoriche e dal ruscellamento, che vi scavano profondi solchi d’erosione. Durante le fasi di disidratazione, in questi terreni si formano numerose spaccature superficiali anastomizzate NOTA: Oltre alle classi sotto elencate, rientrano in questo gruppo anche specifici syntaxa delle classi Lygeo sparti-Stipetea tenacissimae, Stipo-Trachynietea distachyae, Artemisietea vulgaris

38 FESTUCO-PUCCINELLIETEA 39 PEGANO HARMALAE-SALSOLETEA VERMICULATAE > greti, fiumare, pendii franosi Pendii franosi umidi, terrazzamenti fluviali e alvei esondati solo eccezionalmente, cosparsi di ciottoli e di ghiaia NOTA: Oltre alle classi sotto elencate, rientrano in questo gruppo anche specifici syntaxa della classe Thlaspietea rotundifolii

40 FRANGULETEA 41 NERIO-TAMARICETEA > sabbie Depositi sabbiosi, litoranei (spiagge, dune) o dell’entroterra (dune fossili, sabbioni padani) NOTA: Oltre alle classi sotto elencate, rientrano in questo gruppo anche specifici syntaxa delle classi Helianthemetea guttati, Sedo-Scleranthetea, Vaccinio-Piceetea, PyroloPinetea

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CAKILETEA MARITIMAE AMMOPHILETEA KOELERIO-CORYNEPHORETEA CANESCENTIS CALLUNO-ULICETEA

HABITAT ACQUATICI Ambienti con presenza di acqua affiorante, almeno stagionalmente

> torbiere, vallette nivali Depressioni del suolo in corrispondenza di pianori e valichi montuosi, innevate per gran parte dell’anno o perennemente acquitrinose, con acque fredde al punto da rallentare notevolmente la decomposizione della materia organico, favorendo la formazione di torba

46 SALICETEA HERBACEAE 47 OXYCOCCO-SPHAGNETEA 48 SCHEUCHZERIO PALUSTRIS-CARICETEA FUSCAE 49 ALNETEA GLUTINOSAE > stillicidi, sorgenti e rivoli Affioramenti, per gocciolamento o deflusso lento, di vene d’acqua sotterranee. Sono qui comprese anche anfrattuosità stillicidiose delle pareti rocciose, margini di cascate, fontanili e abbeveratoi NOTA: Oltre alle classi sotto elencate, rientrano in questo gruppo anche specifici syntaxa della classe Thlaspietea rotundifolii

50 ADIANTETEA 51 MONTIO-CARDAMINETEA > torrenti, rive e alvei fluviali Canali d’irrigazione e alvei di corsi d’acqua perenni o fluenti per gran parte dell’anno (ruscelli, torrenti, fiumi), ivi compresi i terreni limitrofi, perennemente umidi e frequentemente esondati

52 ALNO GLUTINOSAE-POPULETEA ALBAE 53 SALICETEA PURPUREAE 54 FILIPENDULO ULMARIAE-CONVOLVULETEA SEPIUM 55 BIDENTETEA > laghi, paludi, acquitrini Aree di terreno pianeggiante, impermeabile o insufficientemente drenato, nel quale le acque piovane o i corsi d’acqua alimentano bacini di raccolta, con acque ferme o debolmente fluenti, perennemente sommersi o inondati per gran parte dell’anno. Sono qui compresi anche i terreni perennemente umidi e pantanosi limitrofi ai bacini veri e propri, nonché meandri fluviali abbandonati e risaie NOTA: Oltre alle classi sotto elencate, rientrano in questo gruppo anche specifici syntaxa della classe Molinio-Arrhenatheretea

56 LITTORELLETEA UNIFLORAE 57 PHRAGMITO-MAGNOCARICETEA 58 POTAMOGETONETEA 59 LEMNETEA > fanghi, pozze e stagni temporanei Pozze d’acqua di origine piovana e di durata limitata, che si formano su terreni pianeggianti poco permeabili o in conche dovute a fratture di piccola entità e si disseccano nel giro di poche settimane dalla fine delle piogge

60 SAGINETEA MARITIMAE 61 ISOETO-NANOJUNCETEA > pantani salmastri Paludi costiere, inondate per gran parte dell’anno e soggette a notevoli variazioni di salinità, che si formano per interramento di aree lagunari più estese, colmate da sedimenti argillosi e siltosi, ricchi in materia organica

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THEROSALICORNIETEA JUNCETEA MARITIMI SARCOCORNIETEA FRUTICOSAE SPARTINETEA MARITIMAE Beeftink 1962

> fondali marini, lagune costiere Ambienti costieri perennemente sommersi, con acque poco profonde

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ZOSTERETEA HALODULO WRIGHTII-THALASSIETEA TESTUDINUM RUPPIETEA MARITIMAE

HABITAT SINANTROPICI Ambienti fortemente condizionati e alterati da una persistente attività antropica

> malghe, stazzi, concimaie luoghi condizionati dal prolungato stazionamento del bestiame e dall’accumulo delle loro deiezioni. NOTA: Oltre alla classe sotto menzionata, rientrano in questo gruppo anche specifici syntaxa della classe Mulgedio-Aconitetea

69 SISYMBRIETEA > campi, orti, frutteti, vigne, oliveti luoghi regolarmente sottoposti ad almeno una delle seguenti pratiche agricole: lavorazione del suolo, fertilizzazione, controllo della vegetazione infestante NOTA: Oltre alle classi sotto elencate, rientrano in questo gruppo anche specifici syntaxa della classe Chenopodietea

70 PAPAVERETEA RHOEADIS > incolti, ambienti ruderali e urbani aree urbanizzate e marginali: parchi pubblici, viali alberati, coltivi abbandonati, discariche, svincoli, massicciate stradali e ferroviarie, cumuli di macerie, terrapieni, scavi... NOTA: Oltre alle classi sotto elencate, rientrano in questo gruppo anche specifici syntaxa della classe Bidentetea

71 ARTEMISIETEA VULGARIS 72 CHENOPODIETEA > ambienti calpestati aree disturbate da un intenso e frequentemente calpestío: basolati, selciati, marciapiedi, parcheggi, vie...

73 POLYGONO-POETEA ANNUAE > opere murarie Tetti delle case, strutture murarie in genere, ivi compresi i muri a secco interpoderali e quelli a sostegno dei terrazzamenti NOTA: Oltre alla classe sotto menzionata, si possono qui annoverare anche habitat secondari di alcuni syntaxa della classe Chenopodietea

74

CYMBALARIO-PARIETARIETEA DIFFUSAE

Schema sintassonomico

1

ASPLENIETEA TRICHOMANIS (Br.-Bl. in Meier & Br.-Bl. 1934) Oberd. 1977

Chasmophytic vegetation of undisturbed crevices, rocky ledges and faces of rocky cliffs and walls of Europe, North Africa, Middle East, the Arctic archipelagos and Greenland GERANIO ROBERTIANI-ASPLENIETALIA TRICHOMANIS Ferrez ex Mucina ined. Chasmophytic vegetation of semi-shaded and sunny rock faces and crevices in the lowland to submontane belts of temperate Europe ASPLENIO SCOLOPENDRII-GERANION ROBERTIANI Ferrez 2010 Chasmophytic vegetation of semi-shaded and sunny rock faces and crevices in the lowland to submontane belts of temperate Europe POTENTILLETALIA CAULESCENTIS Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Chasmophytic vegetation of sunny calcareous rock faces and crevices at high altitudes of the nemoral and boreal mountain ranges of Europe POTENTILLION CAULESCENTIS Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Chasmophytic vegetation of calcareous rock faces and crevices in the subalpine and alpine belts of the Central and Eastern Alps and the Western Carpathians PHYSOPLEXIDO COMOSAE-SAXIFRAGION PETRAEAE Mucina & Theurillat 2015 Chasmophytic vegetation of calcareous rock faces and crevices in the subalpine belts of the Southern Alps SAXIFRAGION LINGULATAE (Rioux et Quézel 1949) Quézel 1950 Chasmophytic vegetation of calcareous rock faces and crevices at high altitudes of the Maritime Alps SAXIFRAGION AUSTRALIS Biondi & Ballelli ex Brullo 1984 Chasmophytic vegetation of calcareous rock faces and crevices in the subalpine and alpine belts of the Apennines and Calabrian Sicilian carbonatic massifs ANDROSACO HELVETICAE-DRABION TOMENTOSAE Wraber 1970 Chasmophytic vegetation of the alpine and subnival belts in the carbonatic sectors of Central and Southern Alps ANDROSACETALIA VANDELLII Br.-Bl. in Meier & Br.-Bl. 1934 corr. Rivas-Martínez, T.E. Díaz, Fernández-González, Izco, Loidi, Lousa ̃& Penas 2002 Chasmophytic vegetation of crevices of siliceous rocks in the mountains in the temperate, boreal and arctic zones of Europe ANDROSACION VANDELLII Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 nom. corr. Chasmophytic vegetation of siliceous rock crevices and on ledges in the alpine and nival belts of the Central

European mountains SAXIFRAGION PEDEMONTANAE Barbero & Bono 1967 Chasmophytic vegetation of siliceous rock crevices at high altitudes of the Maritime Alps POTENTILLION CRASSINERVIAE Gamisans 1975 Chasmophytic vegetation of siliceous rock crevices in the supra- to oromediterranean belts of Corsica and Sardinia ASPLENIETALIA SEPTENTRIONALO-CUNEIFOLII Mucina & Theurillat 2015 Chasmophytic vegetation of siliceous and ultramafic rock crevices at low altitudes of temperate and boreal Europe ASPLENION SEPTENTRIONALIS Gams ex Oberd. 1938 Fern-rich chasmophytic vegetation of siliceous sunny rock crevices and boulder fields of submediterranean, temperate and boreal Europe ASPLENION SERPENTINI Br.-Bl. & Tx. ex Eggler 1955 Fern-rich chasmophytic vegetation of ultramafic rock crevices of Central Europe ASPLENIETALIA GLANDULOSI Br.-Bl. in Meier & Br.-Bl. 1934 Thermo-mesomediterranean chasmophytic vegetation of sunny rock faces and crevices of the Western Mediterranean ASPLENION GLANDULOSI Br.-Bl. in Meier & Br.-Bl. 1934 Thermo-mesomediterranean chasmophytic vegetation of limestone crevices of the northern Tyrrhenian seaboards BRASSICION INSULARIS Gamisans 1991 Thermo-mesomediterranean chasmophytic vegetation of limestone crevices of the Corsica and Sardinia CENTAUREO FILIFORMIS-MICROMERION CORDATAE Arrigoni & Di Tommaso 1991 Chasmophytic vegetation of calcareous rock crevices of Central-Eastern Sardinia LINARION CAPRARIAE Foggi & al. 2006 Thermo-mesomediterranean chasmophytic vegetation of siliceous rock crevices of the Tuscan Archipelago DIANTHION RUPICOLAE Brullo & Marcenò 1979 Thermomediterranean chasmophytic vegetation of Calabrian, Sicilian and Maltese islands on alkaline and acidic rocks Note - In the original description, this alliance groups the endemite-rich thermophilous chasmophytic vegetation of Calabrian, Sicilian and Maltese rock faces, dwelling conglomeratic, sedimentary, schistose and crystalline rocky outcrops, on both calcareous and siliceous matrices. As a matter of fact, in Sicily and Maltese Islands, nearly all the so far described associations are on limestone or dolomite, so it is questionable that Dianthion rupicolae groups the “chasmophytic vegetation of sili- ceous rock crevices of the SiculoCalabrian Tyrrhenian coasts”, as stated by Mucina & al 2016, who improperly include this alliance within the acidophilous order Asplenietalia lanceolato-obovati (Loisel 1970) Theurillat & Mucina in Mucina & Theurillat 2015. CENTAUREION PENTADACTYLI Brullo, Scelsi & Spampinato 2001 Thermo-mesomediterranean chasmophytic vegetation of siliceous cliffs of the Ionian flank of Aspromonte CENTAUREO DALMATICAE-CAMPANULETALIA PYRAMIDALIS Trinajstic ex Terzi & Di Pietro 2016 Thermo-mesomediterranean chasmophytic vegetation of limestone cliffs of the North- ern and Central Adriatic coastal region CENTAUREO DALMATICAE-CAMPANULION Horvatić 1934 Thermo-mesomediterranean chasmophytic vegetation of limestone crevices of the Northern Adriatic seaboards ASPERULION GARGANICAE Bianco, Brullo, E. Pignatti & Pignatti 1988 Thermo-mesomediterranean chasmophytic vegetation of limestone cliffs of Gargano Promontory ONOSMETALIA FRUTESCENTIS Quézel 1968 Thermo-mesomediterranean chasmophytic vegetation of limestone cliffs of the Southern Adriatic and Ionian seaboards CARO MULTIFLORI-AURINION MEGALOCARPAE Terzi & D’Amico 2008 Thermo-mesomediterranean chasmophytic vegetation of limestone rock crevices of the southeastern Italian Adriatic and Ionian coasts CHEILANTHETALIA MARANTO-MADERENSIS Sáenz de Rivas & Rivas-Mart. 1979 Mediterranean and Macaronesian thermophilous fern-rich chasmophytic vegetation of siliceous and ultramafic rock crevices PHAGNALO SAXATILIS-CHEILANTHION MADERENSIS Loisel 1970 corr. Pérez-Carro & al. 1989 Central-Western Mediterranean fern-rich chasmophytic vegetation of ultramafic rock crevices in subhumid to humid regions in the infra- to mesomediterranean belts

2

CRITHMO-LIMONIETEA Br.-Bl. in Br.-Bl., Roussine & Nègre 1952 Rupicolous vegetation of salt-sprayed coastal cliffs of the Atlantic and Mediterranean seaboards of Europe,

North Africa and Middle East CRITHMO-LIMONIETALIA Molinier 1934 Rupicolous vegetation of salt-sprayed cliffs of the Atlantic and Mediterranean coasts of Europe, North Africa and Middle East CRITHMO-LIMONION Molinier 1934 Rupicolous dwarf-herb vegetation of salt-sprayed limestone cliffs of the Tyrrhenian and Ligurian coasts ANTHYLLIDION BARBAE-JOVIS Brullo & De Marco 1989 Subaerohaline coastal dwarf scrub on salt-sprayed cliffs of the eastern Tyrrhenian Sea CRUCIANELLION RUPESTRIS Brullo & Furnari 1990 Subaerohaline dwarf scrub on salt-sprayed cliffs of the European and North African coasts of the Lybian Sea, with isolated stands in southern Sicily CRITHMO MARITIMI- ELYTRIGION ATHERICAE Brullo & al. 2017 Dalmatian and E Ionian coastal dwarf scrub on salt-sprayed cliffs, with isolated stands on Gargano promontory and Tremiti islands EUPHORBION PITHYUSAE Biondi & Géhu in Géhu & Biondi 1994 Thermomediterranean subsaline chamaephytic garrigue on coastal cliffs of Corsica and Sardinia

3

POLYPODIETEA Jurko & Peciar ex Boşcaiu, Gergely & Codoreanu in Raţiu & al. 1966

Chomophytic, chasmophytic and epiphytic vegetation of fern- and moss-rich communities in crevices and rocky ledges of temperate and mediterranean Europe CTENIDIOPOLYPODIETALIA VULGARIS Jurko & Peciar ex Boscaiu, Gergely & Codoreanu in Ratiu & al. 1966 Vegetation of shady calcareous rock faces and crevices at low altitudes of cool-temperate and submediterranean Europe CTENIDIO-POLYPODION VULGARIS S. Brullo & al. 2001 Vegetation of shady calcareous rock faces and crevices of the Alps and the Carpathians MOEHRINGION MUSCOSAE Horvat & Horvatić ex Boscaiu, Gergely et Codoreanu in Ratiu & al. 1966 Vegetation of shady calcareous rock faces and crevices of southeastern Europe POLYSTICHO SETIFERI-PHYLLITIDION SCOLOPENDRII Ubaldi ex Ubaldi & Biondi in Biondi & al. 2014

Vegetation of shady calcareous rock faces and crevices of the Apennines HYPNO CUPRESSIFORMI-POLYPODIETALIA VULGARIS Jurko et Peciar ex Mucina & Theurillat 2015 Fern- and moss-rich chomophytic, chasmophytic and epiphytic vegetation of shaded rock faces and bark of old trees of cool-temperate Europe HYPNO-POLYPODION VULGARIS Mucina 1993 Fern-rich vegetation of siliceous shaded rock crevices in the colline and submontane belts of Central and Eastern Europe ANOMODONTO-POLYPODIETALIA SERRATI O. de Bolòs & Vives in O. de Bolòs 1957 Mediterranean and Madeirean-Azorean fern- and moss-rich chomophytic and chas- mophytic vegetation of shaded rock faces and epiphytic on branches of old trees POLYPODION SERRATI Br.-Bl. in Br.-Bl., Roussine & Nègre 1952 Circum-Mediterranean fern-rich epilithic communities of shaded rock faces and crev- ices and epiphytic on branches of old trees within the thermo- and meso-Mediterranean POHLIO CRUDAE-ASPLENION SEPTENTRIONALIS Brullo & Siracusa in Brullo, Marcenò & Siracusa 2004 Note - Fern- and moss-rich chomophytic and epilithic vegetation of siliceous rock crevices and shady and moist ledges in the supra- and oro-Mediterranean belt of Sicily and Calabria. In the original description, this alliance was ascribed to the Anomodonto-Polypodietalia serrati. Mucina & al. 2016, instead, ascribed it to the Asplenietalia septentrionalocuneifolii Mucina & Theurillat 2015, an order of Asplenietea trichomanis which groups the vegetation of siliceous and ultramafic rock crevices at low altitudes of temperate and boreal Europe. This proposal deserves to be adequately supported by phytogeographic and ecological evidences before being accepted. ARENARION BALEARICAE O. de Bolòs & Molinier 1969 Chomophytic and chasmophytic herb-rich vegetation of shaded limestone rock faces and crevices of the Tyrrhenian islands HYMENOPHYLLION TUNBRIGENSIS Tx. in Tx. & Oberd. 1958 Sciaphilous chomophytic and epiphytic fern-rich vegetation in humid and perhumid regions of the Atlantic, with relictual stands in the NE-Tyrrhenian coasts VIOLO BIFLORAE-CYSTOPTERIDETALIA ALPINAE Fernández Casas 1970 Vegetation of shady calcareous rock faces and crevices at high altitudes of cool-temperate Europe and in boreal-subarctic regions of the Arctic Ocean islands and Greenland VIOLO BIFLORAE-CYSTOPTERIDION ALPINAE Fernández Casas 1970 Vegetation of shady calcareous rock faces and crevices at high altitudes of cool-temperate Western and Central European mountains

4

SEDO-SCLERANTHETEA Br.-Bl. 1955

Pioneer vegetation on shallow soils on rocky siliceous outcrops on siliceous rocks of temperate and boreal Europe SEDO-SCLERANTHETALIA Br.-Bl. 1955 Pioneer herb-rich vegetation on shallow soils on rocky outcrops in the nemoral and boreal zones of Europe SEDO-SCLERANTHION Br.-Bl. & Richard 1950 Pioneer vegetation on acidic shallow soils on siliceous rocky outcrops of the valleys of the Alps THERO-AIRETALIA Rivas Goday 1964 Pioneer vegetation on acidic shallow soils of the winter-mild atlantic and subboreal regions of Western Europe, the Northern Iberian Peninsula and Madeira SEDO ALBI-VERONICION DILLENII Oberdorfer ex Korneck 1974 Thermophilous therophyte- and geophyte-rich vegetation on stable siliceous rubble of Central Europe and Ukraine THERO-AIRION Tx. ex Oberd. 1957 Pioneer vegetation on acidic shallow soils of the winter-mild atlantic and subboreal regions of Western Europe, the northern Iberian Peninsula and Madeira ALYSSO-SEDETALIA Moravec 1967 European temperate pioneer therophyte and stonecrop swards on calcareous shallow skeletal soils and base-rich sands ALYSSO ALYSSOIDIS-SEDION Oberd. & T. Müller in T. Müller 1961 Thermophilous stonecrop vegetation on weathered calcareous rocks of temperate Europe

5

THLASPIETEA ROTUNDIFOLII Br.-Bl. 1948

Vegetation of scree habitats and pebble alluvia of the temperate, boreal and submediterranean Europe and the Arctic archipelagos THLASPIETALIA ROTUNDIFOLII Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Alpine and subalpine calcareous scree vegetation of Europe and Greenland THLASPION ROTUNDIFOLII Jenny-Lips 1930 Alpine and subalpine vegetation of calcareous scree vegetation of the Alps SILENION MARGINATAE Lakusic 1968 Limestone scree vegetation in the montane to subalpine belts of Dinarides and NW-Italy THLASPION STYLOSI Feoli-Chiapella & Feoli 1977 Vegetation of alpine calcareous screes of the Central and Southern Apennines FESTUCION DIMORPHAE Bonin 1978 Vegetation of lower montane to subalpine calcareous screes of the Central and Southern Apennines DRABETALIA HOPPEANAE Zollitsch in Merxmüller & Zollitsch 1967 Subnival and alpine vegetation on lime-rich shale screes and congelifracted slopes of the Alps and the Pyrenees DRABION HOPPEANAE Zollitschin Merxmüller & Zollitsch 1967 Subnival and alpine vegetation on lime-rich shale screes and congelifracted slopes of the Alps ARABIDETALIA CAERULEAE Rübel ex Nordhagen 1937 Vegetation of snow-beds on stabilized calcareous screes of the arctic zone and the alpine and subnival belts of European mountains ARABIDION CAERULEAE Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Vegetation of snow-beds on stabilized calcareous screes in the alpine and subnival belts of European mountains ARABIDO ALPINAE-PETASITETALIA PARADOXI Mucina & Valachovic ined. Vegetation of humid calcareous screes and boulder fields in the montane to subalpine belts of the nemoral mountain ranges of Europe PETASITION PARADOXI Zollitsch ex Lippert 1966 Vegetation of humid calcareous fine-grained screes in the montane and subalpine belts of the Alps ARABIDION ALPINAE Béguin in Richard 1971 Vegetation of humid stable coarse-grained calcareous screes and boulder fields in the nemoral mountain ranges of Central Europe STIPETALIA CALAMAGROSTIS Oberd. et Seibert in Oberd. 1977 Thermophilous calcareous scree vegetation in the colline to montane belts of Central and Western Europe STIPION CALAMAGROSTIS Jenny-Lips ex Br.-Bl. 1950 Vegetation of thermophilous low-altitude calcareous screes of Central and Western Europe

ANDROSACETALIA ALPINAE Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Arctic-alpine and oromediterranean vegetation of siliceous screes and moraines of Europe, the Arctic Ocean islands and Greenland ANDROSACION ALPINAE Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Vegetation of siliceous screes and moraines in the alpine and subnival belts of the Alps and the Western Carpathians DRYOPTERIDION OREADIS Rivas-Mart. 1977 corr. Rivas-Martínez, Fernán- dez-González & Sánchez-Mata 1984 Vegetation of montane to subalpine siliceous screes and moraines of the Pyrenees and the Apennines GALEOPSIETALIA SEGETUM Oberd. & Seibert in Oberd. 1977 Thermophilous silicicolous scree vegetation in the colline to montane belts of Europe GALEOPSION Oberd. 1957 Colline-submontane silicicolous scree vegetation of Central Europe EPILOBIETALIA FLEISCHERI Moor 1958 nom. conserv. propos. Vegetation of montane to subalpine riverine gravel terraces of the nemoral and boreal European mountain ranges and the Caucasus EPILOBION FLEISCHERI G. Br.-Bl. ex Br.-Bl. 1950 Vegetation of the montane-subalpine riverine gravel terraces of the Alps and the Carpathians SCROPHULARIO-HELICHRYSETALIA Brullo 1984 Vegetation of thermophilous low and mid-altitudes (sub)mediterranean screes and riverine gravel banks of Sardinia, Calabria and Sicily LINARION PURPUREAE Brullo 1984 Montane scree vegetation of the Southern Apennines and Sicily EUPHORBION RIGIDAE Brullo & Spampinato 1991 Siculo-Calabrian low-altitude pioneer vegetation on riverine gravel banks ARRHENATHERION SARDOI Gamisans 1989 Montane grassy screes of Corsica and NE-Sardinia PTILOSTEMONO CASABONAE-EUPHORBION CUPANII Angiolini, Bacchetta, Brullo, Casti, Giusso Del Galdo & Guarino 2005 Vegetation of crystalline schistose gravels and mining dumps of SW-Sardinia

6

CARICI RUPESTRIS-KOBRESIETEA BELLARDII Ohba 1974

Circum-arctic fellfield and dwarf-scrub graminoid tundra, and relictual wind-exposed short grasslands on base-rich substrates in the alpine and subnival belts of the boreal and temperate zones of Europe. OXYTROPIDO-ELYNETALIA Albrecht 1969 Relictual summit graminoid tundra in the alpine and subnival belts of the nemoral mountain ranges of the Pyrenees, the Alps, the Carpathians, the Apennines and the Balkans OXYTROPIDO-ELYNION MYOSUROIDIS Br.-Bl. 1950 Summit graminoid tundra in the alpine and subnival belts of the Pyrenees, the Alps and the Carpathians LEONTOPODIO NIVALIS-ELYNION MYOSUROIDIS (Blasi & al. 2003) Di Pietro et Mucina in Chytrý & al. 2015 Summit graminoid tundra in the alpine and subnival belts of the Apennines and the Balkans

7

LOISELEURIO PROCUMBENTIS-VACCINIETEA Eggler ex Schubert 1960

Arctic-boreal tundra scrub and relictual alpine acidophilous dwarf- heath mountain tundra of Eurasia and North America RHODODENDRO FERRUGINEI-VACCINIETALIA Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Relic acidophilous dwarf-heath mountain tundra in the subalpine and alpine belts of the nemoral mountain ranges of Western, Central and Southern Europe, and the Caucasus LOISELEURIO PROCUMBENTIS-VACCINION Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Relic alpine silicicolous dwarf heath in wind-exposed habitats of the nemoral mountain ranges of Europe RHODODENDRO FERRUGINEI-VACCINION Br.-Bl. ex Schnyder 1930 Relic subalpine and alpine silicicolous chionophilous low heath of the Alps VACCINIO MICROPHYLLI-JUNIPERETALIA NANAE Rivas- Mart. & M. Costa 1998 Subxeric and subthermophilous low juniper scrub in the supramontane to subalpine belts of Southern Europe and the Caucasus JUNIPERION NANAE Br.-Bl. in Br.-Bl. & al. 1939 Subalpine chionophobous silicicolous low juniper scrub of the nemoral mountain ranges of Europe

8

FESTUCO HYSTRICIS-ONONIDETEA STRIATAE Rivas-Mart. & al. 2002

Submediterranean submontane-montane and oromediterranean dry grasslands and related dwarf scrub on calcareous substrates of the Iberian Peninsula, the Western Alps and the Apennines ONONIDETALIA STRIATAE Br.-Bl. 1950 Submediterranean submontane-montane dry calcicolous grasslands and related dwarf scrub of the Western Alps, the Pyrenees and the Cantabrian Mountains ONONIDION CRISTATAE Royer 1991 Submediterranean montane dry calcicolous chamaephyte-rich grasslands of the the Maritime and Ligurian Alps GENISTION LOBELII Molinier 1934 Submediterranean submontane-montane calcicolous low scrub of Provence, Cevennes Maritime Alps and the Catalano-Valencian region LAVANDULO ANGUSTIFOLIAE-GENISTION CINEREAE Barbero & al. 1972 Supramediterranean calcicolous low scrub of the Maritime Alps and Provence

9

CARICI-GENISTETEA LOBELIOIDIS Klein 1972, corr.

Sardo-Corsican oromediterranean thorny cushion scrub and related petrophilous grasslands CARICI-GENISTETALIA LOBELIOIDIS Klein 1972, corr. Sardo-Corsican oromediterranean thorny cushion scrub and related petrophilous grasslands FESTUCO MORISIANAE-ARMERION GENARGENTEAE (Pignatti & Nimis in Pignatti et al. 1980) Brullo all. nova ined. = Festuco-Armerienion sardoae Pignatti & Nimis in Pignatti & al. 1980, C.N.R. AQ/1/79: 45, nom. inval. (art. 5) Supramediterranean acidophilous vegetation of stony slopes, summit plateaux and windy ridges of northern and central Sardinia POLYGALO SARDOAE-SESLERION BARBARICINAE Arrigoni & Di Tommaso 1986, corr.

Supramediterranean basiphilous vegetation of stony slopes, summit plateaux and windy ridges of central-eastern Sardinia

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RUMICI-ASTRAGALETEA SICULI Pignatti & Nimis in Pignatti-Wikus & al. 1980

Sicilian and Calabrian hemicryptophytic and chaemaephytic thorny cushion oromediterranean vegetation ANTHEMIDETALIA CALABRICAE S. Brullo, Scelsi & Spampinato 2001 Supra-oromediterranean pulvinate scrub of the siliceous mountains of Calabria Note - Mucina & al. 2016 put this order into the class Festuco-Ononidetea striatae. This is questionable from the biogeographic and floristic viewpoint (see the note to the order ErysimoJurineetalia). KOELERIO BRUTIAE-ASTRAGALION CALABRICI Giacomini & Gentile ex Brullo, Gangale & Uzunov 2004 Pulvinate scrub endemic to the Sila massif ARMERION ASPROMONTANAE Brullo, Scelsi & Spampinato 2001 Pulvinate scrub endemic to the Aspromonte massif RUMICI-ASTRAGALETALIA SICULI Pignatti & Nimis in Pignatti-Wikus & al. 1980 Upper meso- to oromediterranean xeric scrub on siliceous volcanic substrates of Sicily RUMICI-ASTRAGALION SICULI Poli 1965 Oromediterranean xeric pulvinate scrub on siliceous volcanic substrates of Etna (Sicily) ERYSIMO-JURINEETALIA BOCCONEI Brullo 1984 Xeric calcicolous hemicrypto- chaemaephytic oromediterranean vegetation of the Madonie massif (Northern Sicily) Note - In the original description, this order includes the xeric hemicryptochaemaephytic oromediterranean vegetation of the Madonie massif in Northern Sicily. Mucina & al. 2016 include this order within the class Festuco hystricis-Ononidetea striatae Rivas-Mart. & al. 2002. Owing to the rich number of local endemites, as well as to the remarkable regional floristic affinities between the acidophilous and basiphilous assemblages of the oro-mediterranean vegetation of Sicilian and Calabrian high mountains, it is questionable to separate this vegetation in two different classes. Moreover, the number of local endemites is higher in the carbonatic part of Madonie mountains than in any other high mountain ecosystem of Sicily, so the opportunity to include the Sicilian basiphilous oromediterranean vegetation into an Iberian class and to keep the Calabrian-Sicilian silicicolous oromediterranean vegetation into an autonomous class is unacceptable from the biogeographic and phylogenetic viewpoint. Nearly all the Etnean oromediterranean endemites have their closest relatives on the Madonie Mts. and are clearly derived from a recent adaptive radiation. Some edaphically indifferent species occur both in Madonie and Etna (this is the case of: Bellardiochloa violacea, Carlina nebrodensis, Centaurea parlatoris, Cerastium tomentosum, Galium aetnicum, Herniaria nebrodensis, Petrorhagia saxifraga ssp. gasparrinii and Saponaria sicula). Instead, none of the character species of Festuco hystricis-Ononidetea striatae occurs on the Sicilian and Calabrian high mountains. CERASTIO-ASTRAGALION NEBRODENSIS Pignatti & Nimis in Pignatti-Wikus & al. ex Brullo 1984 Oromediterranean xeric open calciphilous grasslands on rocky soils of Sicily (Madonie Mts.) ARMERION NEBRODENSIS Brullo 1984 Upper meso-oromediterranean silicicolous pulvinate scrub and related grasslands of Madonie Mts. (Sicily)

11

BETULO CARPATICAE-ALNETEA VIRIDIS Rejmánek ex Bœuf, Theurillat, Willner, Mucina et Simler in Boeuf & al. 2014

Subalpine and subarctic herb-rich alder and willow scrub and krummholz of the Alps, the Carpathians, the Hercynicum, the Balkans, the Caucasus, Northern Europe and Greenland ALNETALIA VIRIDIS Rübel ex Karner & Willner in Willner & Grabherr 2007 Subalpine herb-rich alder and willow scrub and krummholz of the Alps, the Balkans and the Caucasus ALNION VIRIDIS Schnyder 1930 Subalpine green alder scrub on sloping impluvia and creeks of the Alps and the Balkans SALICION PENTANDRAE Br.-Bl. 1967 Subalpine calcicolous willow krummholz of the Alps SALICION HELVETICAE Rübel ex Theurillat in Theurillat & al. 1995 Subalpine silicicolous willow krummholz of the Alps RHAMNETALIA FALLACIS P. Fukarek1969 Relictual deciduous scrub in the montane and subalpine belts of the Southern Alps, Dinarides and Apennines SESLERIO CALCARIAE-RHAMNION FALLACIS Dakskobler et al. 2013 Relictual deciduous scrub in the montane and subalpine belts of the Southern Alps LONICERO-RHAMNION FALLACIS P. Fukarek 1969 Relictual deciduous scrub in the supramontane and subalpine belts of the Dinarides and Apennines

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RHODODENDRO HIRSUTI-ERICETEA CARNEAE Schubert & al. 2001

Supramontane to subalpine low heath on calcareous skeletal soils, rocky outcrops, lapies and boulders of the Alps, the Apennines and the Dinarides RHODODENDRO HIRSUTI-ERICETALIA CARNEAE Grabherr & al. 1993 Supramontane to subalpine low heath on calcareous skeletal soils, rocky outcrops, lapies and boulders of the Alps, the Apennines and the Dinarides ERICION CARNEAE Rübel ex Grabherr, Greimler & Mucina in Grabherr & Mucina 1993 Subalpine and alpine low heath on rocky calcareous soils, outcrops, lapiés and boulder fields of the Alps, the Apennines and the Northern Dinarides

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ROSO PENDULINAE-PINETEA MUGO Theurillat in Theurillat & al. 1995 Pine krummholz in the subalpine belts of the temperate mountain ranges of Europe,

with relictual stands in Central Apennines JUNIPERO-PINETALIA MUGO Boşcaiu 1971 Pine krummholz in the subalpine belts of the nemoral mountain ranges of Europe PINION MUGO Pawłowski & al. 1928 Subalpine silicicolous pine krummholz of the Alps, the Carpathians and the Balkans ERICO-PINION MUGO Leibundgut 1948 Subalpine calcicolous pine krummholz of the Central and Eastern Alps and the Carpathians EPIPACTIDO ATROPURPUREAE-PINION MUGO Stanisci 1997 Calciphilous, dwarf mountain, pine communities that grow in the central Apennines

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ELYNO-SESLERIETEA Br.-Bl. 1948

Alpine and subalpine calcicolous swards of the supra- and orotemperate belts of the European mountain ranges SESLERIETALIA CAERULEAE Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Alpine and subalpine calcicolous grasslands of the nemoral mountain ranges of Central Europe SESLERION CAERULEAE Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Supramontane to alpine calcicolous subxerophilous blue-grass swards of the Central and Eastern Alps CARICION AUSTROALPINAE Sutter 1962 Supramontane to alpine calcicolous subxerophilous swards of the Southern Alps CARICION FERRUGINEAE G. Br.-Bl. & Br.-Bl. in G. Br.-Bl. 1931 Supramontane to alpine calcicolous meso-hygrophilous sedge swards of the Alps and the Carpathians CARICION FIRMAE Gams 1936 Wind-exposed calcicolous sedge swards in the alpine belt of the Alps and the Carpathians AVENION SEMPERVIRENTIS Barbero 1968 Submediterranean montane dry calcicolous grasslands of the Maritime and Ligurian Alps SESLERIETALIA TENUIFOLIAE Horvat 1930 Montane to alpine calcicolous tussock grasslands of the Northern Balkans and the Apennines SESLERION TENUIFOLIAE Horvat 1930 Montane and subalpine calcicolous blue-grass tussock grasslands of the Illyrian region and the Northern Dinarides SESLERION APENNINAE Furnari in Bruno & Furnari 1966 Subalpine and alpine calcicolous tussock grasslands in wind-exposed habitats of the Central and Southern Apennines SESLERIO NITIDAE-CARICION MACROLEPIDIS Ubaldi 1997 Submediterranean upper-montane and subalpine xeric calciphilous grasslands on shallow soils of the Central and Southern Apennines

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JUNCETEA TRIFIDI Hadac in Klika & Hadac 1944

Acidophilous grasslands in the alpine belt of the nemoral zone of Europe, the Caucasus and in the boreo-arctic and arctic zones of Northern Europe and Greenland CARICETALIA CURVULAE Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Alpine and subalpine silicicolous swards of the mountain ranges in the temperate zone of Europe CARICION CURVULAE Br.-Bl. 1925 Alpine sedge swards on siliceous substrates of the Alps, and the Eastern and Southern Carpathians FESTUCETALIA SPADICEAE Barbero 1970 Subalpine and alpine acidophilous species-rich grasslands of the Alps, the Carpathians and the Apennines NARDION STRICTAE Br.-Bl. 1926 Mat-grass chionophilous swards in the subalpine and alpine belts of the Alps, the Carpathians and the Northern Apennines FESTUCION VARIAE Br.-Bl. ex Guinochet 1938 Tussock grasslands on decalcified soils at high altitudes of the Alps and the Pyrenees HYPERICO RICHERI-FESTUCION PANICULATAE (Br.-Bl. 1972) De Foucault 2012 Acidophilous Alpine and Apennine grasslands dominated by Festuca spadicea AGROSTION SCHRADERIANAE Grabherr 1993 Open grasslands of disturbed avalanche tracks in the subalpine and alpine belts of the Central-Eastern Alps GENTIANELLO COLUMNAE-FESTUCETALIA ITALICAE Di Pietro, Terzi & Fortini in Mucina & al. 2016 Subalpine and alpine acidophilous and chionophilous grasslands on leached soils of gullies and snow-beds, and on acidic nutrient- poor leached soils over calcareous and siliceous bedrocks the Central and Southern Apennines FESTUCO ITALICAE-NARDION STRICTAE Di Pietro, Terzi & Fortini in Mucina & al. 2016 Acidophilous chionophilous mat-grass swards on calcareous and siliceous substrates of the subalpine and alpine belts of the Central Apennines RANUNCULO POLLINENSIS-NARDION STRICTAE Bonin 1972 Acidophilous mat-grass chionophilous swards on leached calcareous substrates in the subalpine belt of the Southern Apennines

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FESTUCO-BROMETEA Br.-Bl. & Tx. ex Soó 1947

Dry grassland and steppe vegetation of mostly base- and colloid- rich soils in the submediterranean, nemoral and hemiboreal zones of Europe BRACHYPODIETALIA PINNATI Korneck 1974 nom. conserv. propos. Meso-xerophytic grasslands on deep calcareous soils of Western and Central Europe BROMION ERECTI Koch 1926 Meso-xerophytic basiphilous grasslands of Western Europe and subatlantic Central Europe POLYGALO MEDITERRANEAE-BROMION ERECTI (Biondi & al. 2005) Di Pietro in Di Pietro & al. 2015 Dry grasslands on deep clay-rich soils over flysch bedrocks in the colline to lower montane belts of the Apennines BRACHYPODIETALIA PHOENICOIDIS Br.-Bl. ex Molinier 1934 Submediterranean steppic grasslands on deep basic to neutral mesic soils of precipitation-rich regions of southwestern Europe BRACHYPODION PHOENICOIDIS Br.-Bl. ex Molinier 1934 Submediterranean neutro-basiphilous steppic grasslands on deep mesic soils of the Ligurian and Tyrrhenian seaboards DIPLACHNION SEROTINAE Br.-Bl. 1961 Submediterranean submontane acidophilous steppic grasslands of the precipitation-rich Insubrian southern rims of the Alps FESTUCETALIA VALESIACAE Soó 1947 Steppes and rocky steppic grasslands on deep soils in the steppe and forest-steppe zones of Europe and northwestern Central Asia FESTUCION VALESIACAE Klika 1931 nom. conserv. propos. Steppe fescue grasslands on deep calcareous soils of subcontinental Central Europe, inner Eastern Alps, Romania, Bulgaria and northwestern Ukraine KOELERIO-PHLEION PHLEOIDIS Korneck 1974 Steppic silicicolous grasslands of the subatlantic and subcontinental regions of the temperate Europe and Western Alps ARTEMISIO ALBAE-BROMETALIA ERECTI Ubaldi ex Dengler & Mucina in Mucina & al. 2009 Mesoxerophytic basiphilous open grasslands of subatlantic and submediterranean Europe

XEROBROMION ERECTI (Br.-Bl. et Moor 1938) Zoller 1954 Meso-xerophytic basiphilous open grasslands of southwestern Central Europe and France FESTUCO AMETHYSTINAE-BROMION ERECTI Barbero & Loisel 1972 Meso-xerophytic basiphilous open grasslands of the submediterranean regions of Provence and Liguria SCORZONERETALIA VILLOSAE Kovačević 1959 Amphiadriatic dry steppic submediterranean pastures of the Prealpine, Illyrian and Dinaric regions CHRYSOPOGONO GRYLLI-KOELERION SPLENDENTIS Horvatić 1973 Illyrian submediterranean rocky grasslands on shallow calcareous soils SATUREJION SUBSPICATAE Tomić-Stanković 1970 Amphi-adriatic submediterranean montane calcareous rocky grasslands on shallow soils CENTAUREION DICHROANTHAE Pignatti 1952 Prealpic submediterranean montane calcareous rocky grasslands on shallow soils SCORZONERION VILLOSAE Horvatić ex Kovačević 1959 Prealpic and Illyrian meso-xerophytic submediterranean grasslands on deep and partly decalcified soils HIPPOCREPIDO GLAUCAE-STIPION AUSTROITALICAE Forte & Terzi in Forte & al. 2005 Submediterranean xeric pastures on rocky calcareous soils of Apulia (Southern Italy) PHLEO AMBIGUI-BROMETALIA ERECTI Biondi, Allegrezza, Blasi & Galdenzi in Biondi, Allegrezza, Casavecchia, Galdenzi, Gasparri, Pesaresi, Vagge & Blasi 2014 Meso-Xeric grasslands of the montane belt of Central and Southern Apennines, up to Pollino massif. Note - Mucina & al. 2016 consider this order as a synonym of Erysimo-Jurineetalia bocconei. This is questionable from the biogeographic and floristic viewpoint (see the note to the order Erysimo-Jurineetalia). SESLERIO NITIDAE-CARICION MACROLEPIDIS Ubaldi 1997 Submediterranean upper-montane and subalpine xeric calciphilous grasslands on shallow soils of the Central and Southern Apennines CYTISO SPINESCENTIS-BROMION ERECTI Bonin 1978 Submediterranean xeric calciphilous open grasslands in the sub-montane and lower montane belts of the Central and Southern Apennines

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LYGEO SPARTI-STIPETEA TENACISSIMAE Rivas-Mart. 1978

Circum-Mediterranean perennial grasslands and pseudosteppes on rocky substrates and clayey soils LYGEO-STIPETALIA TENACISSIMAE Br.-Bl. & O. de Bolòs 1958 Relictual Mediterranean edaphic steppes on deep clayey soils MORICANDIO-LYGEION SPARTI Brullo, De Marco & Signorello 1990 Relictual Calabrian and Sicilian thermomediterranean edaphic steppes on deep clayey soils POLYGONION TENOREANI Brullo, De Marco & Signorello 1990 Relictual mesomediterranean edaphic steppes on deep clayey soils of Basilicata and northern Calabria. CYMBOPOGONO-BRACHYPODIETALIA RAMOSI Horvatić 1963 Circum-Mediterranean thermo- to supramediterranean perennial grasslands on base-rich lithosols HYPARRHENION HIRTAE Br.-Bl., P. Silva & Rozeira 1956 Thermo-mesomediterranean pseudosteppes on calcareous sandy soils of the Western Mediterranean and southern regions of the Central Mediterranean AVENULO-AMPELODESMION MAURITANICI Minissale 1995 Note - Mucina & al. 2016 consider this alliance a synonym of Hyparrhenion hirtae Br.-Bl. & al. 1956, but there are ecological, physiognomic and floristic reasons to frame into an own alliance the grasslands dominated by Ampelodesmos mauritanicus: these latter are thermo- to supramediterranean very distinctive grasslands occurring on calcium-rich deep soils on stony slopes. They host plenty of exclusive, rare or endemic species and the vegetation structure is that of a dense tussock mat. The Hyparrhenia-dominated stands are, instead, infra- to mesomediterranean grasslands with a different, mostly saharo-sindic or south-Mediterranean floristic settlement. They occur on gravelly to sandy soils on a wide array of physio-chemical conditions (from acidic to markedly alkaline) and the vegetation structure is that of a tufted, discontinuous grassland. REICHARDIO MARITIMAE-DACTYLIDION HISPANICAE Biondi, Filigheddu & Farris 2001 Thermomediterranean subhalophilous perennial grasslands in wind-swept habitats on calcareous soils of the Tyrrhenian, Ionian and Aegean coasts LEONTODONTO TUBEROSI-BELLION SYLVESTRIS Biondi & al. 2001 Thermo-mesomediterranean secondary pseudosteppes on deep calcareous soils of the Central and Eastern Mediterranean ASPHODELETALIA RAMOSI Biondi in Biondi & al. 2016 Note - The authors of this order propose a new class (Charybdido pancratii-Asphodeletea ramosi Biondi in Biondi & al. 2016) for the overgrazed wintergreen Mediterranean pastures dominated by poisonous geophytes and hemicriptophytes. This vegetation is in topographic and seral connection with the thermo-xerophilous Mediterranean perennial grasslands and the few thermophilous sub-Apennininic associations described by the same authors can be considered the northernmost, heterotopic and impoverished examples of a vegetation having its optimum in the thermomediterranean bioclimate. For these reasons, we propose to frame the Asphodeletalia ramosi into the class Lygeo sparti-Stipetea tenacissimae, even if its authonomy from Hyparrhenietalia hirtae remains questionable. CHARYBDIDO PANCRATII-ASPHODELION RAMOSI Biondi & al. 2016 (incl. Asphodelo ramosi-Ferulion communis Biondi & al. 2016) Overgrazed wintergreen Mediterranean pastures dominated by poisonous geophytes and hemicriptophytes ASPHODELION FISTULOSI Biondi & al. 2016 Semiruderal fringe vegetation on sandy and sandy-stony substrata in the Thermomediterranean bioclimate.

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POETEA BULBOSAE Rivas Goday & Rivas-Mart. in Rivas-Mart. 1978 Mediterranean and Maghrebian perennial rangelands rich in annual species, from the thermo- to the

oromediterranean belts POETALIA BULBOSAE Rivas Goday & Rivas-Mart. in Rivas Goday & Ladero 1970 Mediterranean and Maghrebian seasonal perennial and ephemeroid pastures in the thermo- to oromediterranean belts TRIFOLIO SUBTERRANEI-PERIBALLION MINUTAE Rivas Goday 1964 Central and Western Iberian heavily grazed seasonal perennial pastures on acidic substrates in the thermo- to oromediterranean belts PLANTAGINION SERRARIAE Galán de Mera & al. 2000 Mediterranean prostrate, trampled vegetation on alkaline clayey soils in the thermo- and mesomediterranean belts

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STIPO-TRACHYNIETEA DISTACHYAE Brullo in Brullo, Scelsi & Spampinato 2001

Mediterranean annual dry grasslands on alkaline substrates TRACHYNIETALIA DISTACHYAE Rivas-Mart. 1978 Central and Western Mediterranean ephemeral winter pastures on shallow sandy and loamy soils overlaying limestone, dolomite and gypsum outcrops TRACHYNION DISTACHYAE Rivas-Mart. 1978 Central-Western Mediterranean annual dry grasslands on shallow skeletal base-rich soils Note - The alliance Hypochoeridion achyrophori Biondi & Guerra 2008 has been established to separate the central-Mediterranean from the West-Mediterranean thermo-Atlantic vegetation ascribed to Trachynion distachyae. At the current state of knowledge, the floristic differentiation of the alliance proposed by Biondi & Guerra 2008 is rather weak both if compared to Trachynion distachyae and to the Vulpio ciliatae-Crepidion neglectae Poldini 1989. VULPIO CILIATAE-CREPIDION NEGLECTAE Poldini 1989 Therophytic swards on disturbed calcareous rubble-rich shallow soils of the Adriatic and Ionian seaboards Note - Mucina & al. 2016 frame this alliance and the following into a newly established alliance: Ptilostemono stellati-Vulpietalia ciliatae Mucina in Mucina & al. 2016, ined., along with the Onobrychido-Ptilostemonion stellati Brullo & al. 2001 and the Vulpion ligusticae Aubert & Loisel 1971, which is here considered a synonim of Helianthemion guttati. We consider the vegetation ascribed to the alliance Vulpio ciliatae-Crepidion neglectae as transitional between Helianthemetea guttati and Sedo-Scleranthetea. ONOBRYCHIDO-PTILOSTEMONION STELLATI Brullo, Scelsi & Spampinato 2001 Note - According to the original description, this alliance should include markedly thermo-xerophilous annual dry grasslands on base-rich clayey, marly, conglomeratic to sandy soils in the Thermomediterranean bioclimate. Even if Brullo & al. 2001 state that representatives of this alliance are found from southern Calabria to NE Sicily, no published data about these communities are so far known from the island. It has to be noted that, in the original description, this alliance was framed within the Stipo-Bupleuretalia semicompositi, whereas Mucina & al. 2016 moved it into a newly established alliance Ptilostemono stellati-Vulpietalia ciliatae Mucina in Mucina & al. 2016. As a matter of fact, this alliance is weakly characterized by a pool of wide ranging species (such as Crucianella angustifolia, Hippocrepis ciliata, Melilotus neapolitanus, Onobrychis caput-galli). Moreover, all the Sicilian populations of Ptilostemon stellatus occur in the submontane belt under relatively mesic conditions. Therefore, the alliance at issue could be considered as a synonym of Trachynion distachyae. STIPO-BUPLEURETALIA SEMICOMPOSITI Brullo in Brullo, Scelsi & Spampinato 2001 Southern Mediterranean xerophilous and halo-tolerant therophytic swards STIPION RETORTAE O. De Bolòs 1957 Central and Western Mediterranean annual dry grasslands and winter rangelands on alkaline loamy and clayey substrates Note - Mucina & al. 2016 frame this alliance and the following one into the order Trachynietalia distachyae. A preliminary numerical analysis (unpubl.) demonstrates closer floristic and ecological affinities with the order Stipo-Bupleuretalia semicompositi SEDO-CTENOPSION GYPSOPHILAE Rivas Goday & Rivas-Mart. ex Izco 1974 Central and Western Mediterranean annual dry grasslands on gypsum-rich substrates. Note - Mucina & al. 2016 state that this vegetation is restricted to the Iberian Peninsula. The possibility to include the gypsophylous annual assemblages of Sicily in a separate alliance could be considered. PLANTAGINI-CATAPODION BALEARICI Brullo 1985 corr. Tyrrhenian subhalophilous xerophilous therophytic swards DAUCO-CATANANCHION LUTEAE S. Brullo 1985 Siculo-Calabrian (Ionian) subhalophilous therophytic swards on loamy- clayey soils

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HELIANTHEMETEA GUTTATI Rivas Goday & Rivas-Mart. 1963 Mediterranean and submediterranean-atlantic ephemeral dry grasslands on leached or sandy substrates

HELIANTHEMETALIA GUTTATI Br.-Bl. in Br.-Bl. & Wagner 1940 Mediterranean and submediterranean-atlantic inland ephemeral vegetation on nutrient-poor shallow acidic soils HELIANTHEMION GUTTATI Br.-Bl in Br.-Bl. & Wagner 1940 (incl. Vulpion ligusticae Aubert & Loisel 1971) Thermo- to supramediterranean annual dry grasslands on nutrient-poor sandy soils of the central-western Mediterranean CRASSULO TILLAEAE-SEDION CAESPITOSI de Foucault 1999 Ephemeral microphytic vegetation with succulent plants on seasonally wet sandy or loamy debris on horizontal rocky layers SCLERANTHO-MYOSITIDION INCRASSATAE S. Brullo, Scelsi & Spampinato 2001 Central and Eastern Mediterranean silicicolous supra-oromediterranean therophytic vegetation VULPIETALIA fasciculatae Pignatti 1953 Mediterranean and Ibero-Atlantic ephemeral therophytic vegetation on coastal sand dunes under influence of salt spray Note - Mucina & al. 2016 ascribe the epheral psammophilous vegetation of coastal dunes to Vulpietalia Pignatti 1953 andthat of inland dunes to Malcolmietalia Rivas Goday 1958. A preliminary numerical-syntaxonomic analysis (unpubl.) does not support any floristic differentiation between these two orders. PSAMMO-VULPION FASCICULATAE Pignatti 1953 Ephemeral therophytic vegetation on coastal dunes along the northern seaboards of the Adriatic Sea LAGURO OVATI-VULPION FASCICULATAE Géhu & Biondi 1994 Ephemeral therophytic vegetation on disturbed coastal dunes of the thermo-Atlantic, Ligurian and Tyrrhenian seaboards Note - Mucina & al. 2016 frame this alliance into the order Brometalia rubenti-tectorum. The edaphic specialization of the vegetation at issue, in spite of the feeble ahtropogenic alteration of its habitat, suggests to keep it framed into the class Helianthemetea guttati, even if its authonomy from Psammo-Vulpion remains questionable. ALKANNO-MARESION NANAE Rivas Goday in Rivas Goday & Rivas-Mart. 1963 corr. Díez Garretas & al. 2001 Central-western-Mediterranean ephemeral therophytic vegetation on coastal dunes, under salt-spray influence FILAGINI ASTERISCIFLORAE-LINARION HUMILIS Minissale & Sciandrello 2015 Thermomediterranean ephemeral therophytic vegetation on fossil dunes of Southern Sicily

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NARDETEA STRICTAE Rivas Goday & Borja Carbonell in Rivas Goday & Mayor López 1966 nom. conserv. propos.

Secondary mat-grass swards on nutrient-poor soils at low and mid-altitudes of the temperate, boreal and subarctic regions of Europe NARDETALIA STRICTAE Preising 1950 Secondary mat-grass swards on nutrient-poor soils at low and mid-altitudes of temperate, boreal and subarctic regions of Europe VIOLION CANINAE Schwickerath 1944 Meso-subxerophytic oligotrophic pastures in the lowland to submontane belts of Western and Central Europe, including Western Alps NARDO-JUNCION SQUARROSI (Oberd. 1957) Passarge 1964 Hygrophilous oligotrophic meadows on peaty soils of the subatlantic regions of Western and Central Europe, including Western Alps NARDO-AGROSTION TENUIS Sillinger 1933

Mat-grass dry pastures in the submontane to subalpine belts of the mountain ranges of Central Europe, SE-Alps, Northern Balkans and Apennines NARDO-AGROSTION CANINAE Cortini-Pedrotti & al. 1973 Oligotrophic mat-grass and tussock pastures in the montane belt of the Central Apennines

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MOLINIO-ARRHENATHERETEA R.Tx. 1937

(incl. Agrostietea stoloniferae Oberd. in Oberd. & al. ex Oberd. 1983) Perennial meso-hygrophilous pastures and meadows on fertile deep soils at low and mid-altitudes (rarely also high altitudes) of Europe ARRHENATHERETALIA ELATIORIS Tx. 1931 Mown meadows and pastures on well-drained mineral soils at low to mid-altitudes of temperate and subboreal Europe ARRHENATHERION ELATIORIS Luquet 1926 Mesic mown meadows on mineral-rich soils in the lowland to submontane belts of temperate Europe CYNOSURION CRISTATI Tx. 1947 Mesic pastures on well-drained mineral-rich soils at low to mid- altitudes of temperate Europe SALVIO PRATENSIS-DACTYLIDION GLOMERATAE Ubaldi & al. in Ubaldi 2003 Mesic mown meadows on mineral-rich soils of the submediterranean regions of the Apennine Peninsula POO ALPINAE-TRISETETALIA Ellmauer & Mucina 1993 High-altitude mesic hay meadows and pastures in the mountain ranges of the nemoral zone of Europe TRISETO FLAVESCENTIS-POLYGONION BISTORTAE Br.-Bl. & Tx. ex Marschall 1947 Montane-supramontane hay meadows on fertile mineral-rich soils of Central European mountain ranges POION ALPINAE Gams ex Oberd. 1950 Cattle pastures of fertile soils in the subalpine belt of the Alps and the Carpathians TRIFOLIO-HORDEETALIA Horvatić 1963 Amphiadriatic wet meadows on gleyic soils of the river floodplains and karstic poljes of the Apennine and Balkan Peninsulas RANUNCULION VELUTINI Pedrotti 1978 Vegetation of wet meadows of the subhumid high-altitude karst poljes of the Central Apennines MOLINIO-HORDEION SECALINI Horvatić 1934 Vegetation of wet meadows of the submediterranean and thermo-Atlantic precipitation-rich regions MOLINIETALIA CAERULEAE Koch 1926 Wet meadows on mineral and peaty soils in the temperate to subarctic zones of Europe MOLINION CAERULEAE Koch 1926 Meadows on temporarily wet soils at low altitudes of temperate Western and Central Europe CALTHION PALUSTRIS Tx. 1937 Herb-rich temporarily wet meadows on mineral soils at low altitudes of suboceanic Western and subcontinental Central Europe DESCHAMPSION CESPITOSAE Horvatić 1930 Mown temporarily wet meadows on heavy soils on floodplains in the forest and forest-steppe zones of (sub)continental Central and Eastern Europe POTENTILLO ANSERINAE-POLYGONETALIA AVICULARIS Tx. 1947 Temporarily flooded and heavily grazed zoo-anthropogenic nutrient-rich meadows and pastures of the temperate and Mediterranean regions of Europe POION SUPINAE Rivas-Mart. & Géhu 1978 Heavily-trampled pastures at high altitudes of the mountain ranges of temperate Europe Note - Mucina & al. 2016 frame this alliance into the Arrhenatheretalia. Its treatment within the order Potentillo-Polygonetalia avicularis (= Plantaginetalia majoris Tüxen & Preising in Tüxen 1950) is in agreement with Rivas-Martínez & al. 2002 POTENTILLION ANSERINAE Tx. 1947 Temporarily flooded and heavily grazed nutrient-rich pastures experiencing variable wet-dry or brackish-fresh alternating conditions of temperate Europe TRIFOLION MARITIMI Br.-Bl. ex Br.-Bl. & al. 1952 Temporarily flooded heavily grazed nutrient-rich grasslands and herblands on subsaline soils of the Mediterranean CIRSIETALIA VALLIS-DEMONII Brullo & Grillo 1978 Supramediterranean mesophilous meadows and pastures, in flat, nutrient-rich soils on siliceous substrata of southern Italy and Sicily Note - This order is framed by Mucina & al. 2016 into the class Nardetea strictae Rivas Goday & Borja Carbonell in Rivas Goday & Mayor Lopez 1966. Even if Nardus stricta occurs in very few relictual stands on the summit plateaux of the Calabrian and NE-Sicilian crystalline massifs, the endemite-rich meadows of Calabrian and Sicilian mountains have no ecological and floristic affinities with the secondary matgrass swards on nutrient-poor soils of the temperate, boreal and subarctic regions of Europe. Therefore, they should be framed into Molinio-Arrhenatheretea, as in the opinion of the authors of the original description of the order at issue. PLANTAGINION CUPANII Brullo & Grillo 1978 Calabrian and Sicilian supra and oro-mediterranean alliance related to flyschoid, mineral-rich soils, sometimes trampled and overgrazed (and, if so, shifting into Poetea bulbosae) Note - Here we return to the original concept of Plantaginion cupanii, encompassing mesophilous, entemite-rich meadows of the Sicilian and Calabrian mountains, which can be considered a southern vicariant of Cynosurion cristati. CIRSIO VALLIS-DEMONII-NARDION Giacomini & Gentile ex Di Pietro & Theurillat in Di Pietro & al. 2015 Calabrian supramediterranean mesic perennial pastures on nutrient-poor substrates, seasonally very wet. HOLOSCHOENETALIA Br.-Bl. ex Tchou 1948 Humid grass-rush meadows of the Mediterranean MOLINIO-HOLOSCHOENION Br.-Bl. ex Tchou 1948 Seasonally flooded meadows on subsaline soils of the Western Mediterranean DACTYLORHIZO-JUNCION STRIATI Brullo & Grillo 1978 Relictual humid swards of high altitudes of Calabria and Sicily GAUDINIO FRAGILIS-HORDEION BULBOSI Galán de Mera & al. 1997 Humid meadows on sandy soils along the Western Mediterranean coasts AGROSTION MONTELUCCI Biondi in Biondi, Allegrezza, Casavecchia, Gal- denzi, Gasparri, Pesaresi, Vagge & Blasi 2014 Paucispecific swamps rich in calcium carbonate, carbon dioxide and hydrogen sulphide, surrounding springs originating from secondary volcanism, along the central-southern Tyrrhenian coast of Italy, from the sea level to submontane vegetation belts. Note - Mucina & al. 2016 consider thisalliance as a synonym of Molinio-Holoschoenion.

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ONONIDO-ROSMARINETEA Br.-Bl. in A. Bolòs y Vayreda 1950

West-Mediterranean garrigues growing on alkaline to neutrocline soils Note - In Italy, this class is well represented only in western Liguria, where Aphyllanthes monspeliensis is a common species. The vegetation occurring on ultramaphic soils, derived from the ophyolithic outcrops scattered in Liguria, Northern Tuscany and NW Apennines (Alyssion bertolonii) can be well framed into the class Ononido-Rosmarinetea as well. The rest of the allied vegetation, along the foothill and submontane belt of Apennines, is characterized by an high degree of syntaxonomic uncertainty, being in the past ascribed to the class Festuco-Brometea (Xerobromion). The situation is still quite controversial, even if in 1997, two Apenninic alliances have been proposed on the same issue of the journal “Fitosociologia”: Artemisio albae-Saturejion montanae (described by Allegrezza & al. within the class Ononido-Rosmarinetea) and Cytiso spinescentis-Saturejon montanae (described by Pirone & Tammaro within the class Cisto-Micromerietea). These two alliances were clearly designating the same vegetation, i.e. chamaephytic xerophilous vegetation occurring on hills and low mountain slopes of the Apenninic range. The recognition of the order Artemisio albae-Saturejietalia montanae (Cisto-Micromerietea) solved the empasse (Biondi & al., 2014), even if its structural and phisiognomic affinity with the Artemisio albae-Brometalia erecti (Festuco-Brometea) needs to be further investigated. ROSMARINETALIA OFFICINALIS Br.-Bl. ex Molinier 1934 West-Mediterranean thermo-supramediterranean dry- subhumid calcicolous scrub ROSMARINION OFFICINALIS Molinier 1934 West-Mediterranean thermo- to supramediterranean semiarid to subhumid coastal calciphilous scrub ALYSSION BERTOLONII Pignatti in E. Pignatti & Pignatti 1977 Meso-supramediterranean scrub of ophiolithic outcrops in Northern Tuscany, Liguria and the Northern Apennines HELIANTHEMO ITALICI-APHYLLANTHION MONSPELIENSIS Díez Garretas, Fernández-González & Asensi 1998 Meso-supramediterranean dry-subhumid calciphilous scrub of the northeastern Iberian Peninsula, Southern France and western Liguria POLYGALO PRESLII-ERICION MULTIFLORAE Guarino & Pasta 2017 Endemite-rich garrigues of W-Sicily on limestone talus slopes and base-rich soils

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CISTO-LAVANDULETEA STOECHADIS Br.-Bl. in Br.-Bl., Molinier & Wagner 1940

Mediterranean scrub on acidocline, siliceous and ultramafic substrates LAVANDULETALIA STOECHADIS Br.-Bl. in Br.-Bl., Molinier & Wagner 1940 em. Rivas-Mart. 1968 Western Mediterranean garrigue and other scrub on hard acidic siliceous and ultramafic bedrocks CISTION LADANIFERI Br.-Bl. ex A. Bolòs & O. Bolòs in A. Bolòs 1950 Thermomediterranean acidophilous coastal garrigue of the north-western Tyrrhenian and Ligurian seaboards CYTISO VILLOSI-GENISTION TYRRHENAE Biondi 2000 nom. mut. propos. Thermomediterranean acidophilous coastal garrigue of the southwestern Tyrrhenian seaboards and nearby archipelagoes TEUCRION MARI (Gamisans & Muracciole 1984) Biondi et Mossa 1992 Sardo-Corsican thermo-mesomediterranean acidophilous garrigue

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CISTO CRETICI-MICROMERIETEAJULIANAE Oberdorfer ex Horvatić1958 East-Mediterranean garrigues growing on alkaline to neutrocline soils

Note - As highlighted by Oberdorfer 1954, Barbero & Quézel 1989 and Brullo & al. 1997, there are many floristic, climatic and ecological reasons to separate into distinct classes the East and the West-Mediterranean garrigues. It is commonly observed that most of the species growing in the East-Mediterranean garrigues are edaphic indifferent. Even some circumMediterranean species behaving, either, as acidophilous or basiphilous in the W-Mediterranean garrigues do not behave the same in the East-Mediterranean, perhaps due to the higher edaphic and climatic aridity. On the other hand, in the West Mediterranean region, acidophilous and basiphilous garrigues are well distinguished by a fairly good number of edaphic specialists, mainly having a W-Mediterranean distribution range. The geographic position of Italy complicates the scenario: we believe that the coastal garrigues of Italy can be all framed into the class Cisto-Micromerietea, with the exception of those occurring on leached, acidic substrata deriving from granites of metamorphites, which can be framed into the class Cisto-Lavanduletea. In Italy, the vegetation of Cisto-Lavanduletea is quite rare and characterised by a noteworthy floristic poverty, if compared with the floristic wealth of other kinds of garrigues. The floristic poverty of the acidophilous garrigues along the Italian peninsula derives from the progressive loss of many W-Mediterranean species. The edaphic acidity, along with the floristic poverty, on the one hand causes the sporadic occurrence of a few neutro-basiphilous chamaephytes on acidic substrata, but on the other hand drives a clear physiognomic dominance of the few acidophilous character species of Cisto-Lavanduletea occurring in Italy. In Corsica and Sardinia, where granites are dominant, a pool of endemic chamaephytes lets to distinguish the alliance Teucrion mari. CISTO-MICROMERIETALIA JULIANAE Oberd. 1954 Thermo-mesomediterranean phrygana of the continental Greece and the Adriatic and Ionian coasts CISTO CRETICI-ERICION MANIPULIFLORAE Horvatić 1958 Thermomediterranean calcicolous garrigue of the Dalmatian and Istrian Adriatic seaboards CISTO ERIOCEPHALI-ERICION MULTIFLORAE Biondi 2000 Thermo-mesomediterranean calcicolous garrigue of the central and southern regions of the Adriatic and Ionian seaboards of the Apennine Peninsula ARTEMISIO ALBAE-SATUREJIETALIA MONTANAE (Allegrezza & al. 1997) Biondi & Allegrezza in Biondi & al. 2014 Submediterranean chamaephytic calcicolous garrigues on stony slopes of the foothill and submontane Apenninic and Balkanic mountain ranges, with relictual stands in the NE Prealpine Region. Note - see the note to the class Ononido-Rosmarinetea CYTISO SPINESCENTIS-SATUREJION MONTANAE Pirone & Tammaro 1997 Submediterranean thermo-xerophilous garrigues on calcareous, arenaceous or conglomeratic substrata of the Apennine mountain ranges.

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MULGEDIO-ACONITETEA Hadač & Klika in Klika & Hadač 1944

Tall-herb vegetation in nutrient-rich habitats moistened and fertilized by percolating water at high altitudes of Europe, Siberia and Greenland ADENOSTYLETALIA ALLIARIAE Br.-Bl. 1930 Tall-herb vegetation on fertile soils at high altitudes of temperate and mediterranean Europe ADENOSTYLION ALLIARIAE Br.-Bl. 1926 Tall-herb vegetation on siliceous substrates at high altitudes in the nemoral zone of Europe DRYOPTERIDO FILICIS-MARIS-ATHYRION DISTENTIFOLII (Holub ex Sýkora & Stursa 1973) Jeník & al. 1980 Fern-rich vegetation on fertile soils at high altitudes of the Alps, Carpathians, Hercynicum and Scandinavia CALAMAGROSTIETALIA VILLOSAE Pawłowski & al. 1928 Tall-grass and herb-rich vegetation on acidic and deep leached calcareous soils of the Alps, Carpathians and Hercynicum

CALAMAGROSTION VILLOSAE Pawłowski & al. 1928 Tall-herb and herb-rich vegetation on acidic and deep leached soils in the subalpine and alpine belts of the Alps, Carpathians and Hercynicum CALAMAGROSTION ARUNDINACEAE (Luquet 1926) Oberd. 1957 Tall-grass and herb-rich vegetation on alkaline soils in the upper montane and subalpine belts of the mountain ranges of sub-oceanic Europe PETASITO-CHAEROPHYLLETALIA Morariu 1967 Tall-herb vegetation on nutrient-rich soils along mountain streams of Central Europe, the Balkans and the Apennines ARUNCO DIOICI-PETASITION ALBI Br.-Bl. & Sutter 1977 Tall-herb vegetation on skeletal nutrient-rich soils on steep slopes in the montane and supramontane belts of the Alps SENECIONION SAMNITI Bonin 1978 Tall-herb vegetation on nutrient-rich alluvia along mountain streams of the Central and Southern Apennines SENECIONI RUPESTRIS-RUMICETALIA ALPINI Mucina & Karner in Mucina & al. 2016 Tall-herb anthropogenic vegetation on nutrient-rich soils in the upper montane to alpine belts of the nemoral mountain ranges of Europe RUMICION ALPINI Rübel ex Scharfetter 1938 Tall-herb anthropogenic vegetation on nutrient-rich soils in the upper montane to alpine belts of the nemoral mountain ranges of Europe

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EPILOBIETEA ANGUSTIFOLII R.Tx. & Preising ex Von Rochow 1951

Tall-herb semi-natural perennial vegetation on disturbed forest edges, nutrient-rich fringes and forest clearings of Eurasia GALEOPSIO-SENECIONETALIA SYLVATICI Passarge 1981 nom. conserv. propos. Tall-herb perennial semi-natural vegetation on acidic soils on forest margins and clearings of the Eurosiberian Region EPILOBION ANGUSTIFOLII Oberd. 1957 Tall-herb perennial semi-natural vegetation on acidic soils of forest margins and in forest clearings in the boreal and temperate zones of Europe, with relictual stands on the high Mediterranean mountains CIRCAEO LUTETIANAE-STACHYETALIA SYLVATICAE Passarge 1967 nom. conserv. propos. Ruderal and semi-natural fringe mesic tall-herb vegetation of tall-herbs on nutrient- and base-rich soils of cool-temperate and submediterranean Europe FRAGARION VESCAE Tx. ex von Rochow 1951 nom. conserv. propos. Semi-ruderal herb-rich clearing vegetation on nutrient-rich calcareous soils in the temperate zone of Central and Western Europe IMPATIENTI NOLI-TANGERE-STACHYION SYLVATICAE Görs ex Mucina 1993 Semi-ruderal tall-herb vegetation of shaded mesic forest margins and clearings on loamy soils in the colline and submontane belts of Central Europe AEGOPODION PODAGRARIAE Tx. 1967 nom. conserv. propos. Semi-ruderal herb-rich clearing vegetation on mesic margins and clearings of forests and scrub in the temperate and subboreal zones of Europe GALIO APARINES-ALLIARIETALIA PETIOLATAE Oberd. in Görs & T. Müller 1969 Ruderal and semi-natural thermophilous fringe vegetation of short-lived herbs on nutrient-rich soils in the submontane and montane belts of submediterranean Europe GEO URBANIALLIARION OFFICINALIS Lohmeyer & Oberd. in Görs & T. Müller 1969 Ruderal and semi-natural fringe thermophilous vegetation of short-lived low herbs on nutrient-rich soils of temperate Europe ANTHRISCION NEMOROSAE Brullo in Brullo & Marcenò 1985a Ruderal and semi-natural thermophilous fringe vegetation of short-lived herbs on nutrient-rich soils in the submontane and montane belts of submediterranean Europe ARCTIO LAPPAE-ARTEMISIETALIA VULGARIS Dengler 2002 Ruderal vegetation dominated by short-lived perennials on mesic loamy soils of the low-altitude cool-temperate Europe and mountains of Mediterranean Europe ARCTION LAPPAE Tx. 1937 Ruderal vegetation of short-lived perennials on mesic loamy soils of cool-temperate Europe mountains of Mediterranean Europe BALLOTO-CONION MACULATI Brullo in Brullo & Marcenò 1985a Tall-herb perennial ruderal vegetation in mesic habitats in the submontane and montane belts of submediterranean Europe

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TRIFOLIO-GERANIETEA SANGUINEI T. Müller 1962

Thermophilous forest fringe and tall-herb vegetation in nutrient-poor sites in the submediterranean to subboreal zones of Europe and the Macaronesia ORIGANETALIA VULGARIS T. Müller 1962 Meso-subxerophytic fringe and tall-herb vegetation on nutrient-poor but base-rich soils of temperate and subboreal Europe TRIFOLION MEDII T. Müller 1962 Meso-subxerophytic fringe vegetation on nutrient-poor but base-rich soils at lower altitudes of temperate Western and Central Europe VIOLION KITAIBELIANAE Ubaldi 2011 Mesophilous tall-herb vegetation on nutrient-poor but base-rich soils of the fringes and clearings of deciduous forests in the submontane and lower montane belts of the Apennines ANTHERICO RAMOSI-GERANIETALIA SANGUINEI Julve ex Dengler in Dengler & al. 2003 Xerophilous fringe and tall-herb vegetation on nutrient-poor and base-rich soils in the submediterranean, temperate and subboreal zones of Europe GERANION SANGUINEI Tx. in T. Müller 1962 Xerophilous fringe and tall-herb vegetation of subcontinental Western and Central Europe DICTAMNO ALBI-FERULAGION GALBANIFERAE (Van Gils, Keysers & Launsdach 1975) De Foucault, Rameau & Royer ex Čarni & Dengler in Mucina, Dengler, Bergmeier, Čarni, Dimopoulos, Jahn & Matevski 2009 Xerophilous fringe and tall-herb vegetation of SE-Alps and the Illyrian and Dinaric regions of the Balkan Peninsula ASPHODELETALIA MACROCARPAE Biondi & Allegrezza in Biondi & al. 2014 Meso-xerophilous fringe and tall-herb vegetation on deep oligotrophic soils in the meso- and supratemperate belts of the Southern European peninsulas THALICTRO AQUILEGIIFOLII-ASPHODELION MACROCARPI Allegrezza & al. 2015 Meso-xerophilous fringe and tall-herb vegetation on deep oligotrophic soils over calcareous substrates in the meso-supratemperate belts of the Central Apennine Peninsula CYANO TRIUMFETTI-ASPHODELION MACROCARPAE Biondi et Allegrezza in Biondi & al. 2014 Meso-xerophilous fringe and tall-herb vegetation on deep oligotrophic soils over calcareous substrates in the supra-orotemperate belt of the Central Apennine Peninsula HYPERICO CALABRICAE-ASPHODELION MACROCARPI Biondi, Gangale & Uzunov in Biondi, Casavecchia, Pesaresi, Gangale & Uzunov 2014 Meso-xerophilous fringe and tall-herb vegetation on deep oligo-trophic soils over siliceous substrates in the meso- and supratemperate belts of the Southern Apennine and crystalline massifs of Calabria Note - This alliance includes meso-xerophilous fringe and tall-herb vegetation on deep soils with siliceous pedogenetic matrices in the meso- and supratemperate belts. Even if

Biondi & al. 2014, and, accordingly, Mucina & al. 2016, state that representatives of this alliance, from the Southern Apennine and crystalline massifs of Calabria, stretch up to Sicily, no character species or published data about these communities are so far known from the island, apart from the following taxa, which in Sicily are not typical of fringe communities: Brachypodium rupestre, Centaurea ambigua, Cirsium vallis-demonis, Knautia purpurea, Potentilla calabra, Trifolium ochroleucum, Viola aethnensis ssp. messanensis. MELAMPYRO PRATENSIS-HOLCETALIA MOLLIS Passarge in Theurillat & al. 1995 Meso-xerophytic fringe and tall-herb on acidic soils in the sub- mediterranean to subboreal zones of Europe TEUCRION SCORODONIAE de Foucault & al. 1983 Mesophilous tall-herb fringe vegetation on acidic soils of the atlantic regions of Europe, with some remnants along the north-Tyrrhenian coasts LUZULO SIEBERI-BRACHYPODION GENUENSIS Allegrezza & Biondi in Biondi & al. 2015 Acidophilous mesophilous fringe vegetation in the supratemperate belt of the Apennine Peninsula HOLCO MOLLIS-PTERIDION AQUILINI Passarge (1994) 2002 Meso-xerophytic fringe communities dominated by Pteridium aquilinum in the meso- and supratemperate thermotypes. DIGITALI FERRUGINEAE-PTERIDION AQUILINI Biondi et Casavecchia in Biondi & al. 2014 Acidophilous forest fringe and tall-herb vegetation of abandoned grasslands developed on decalcified soils in the colline and montane belts of the Apennines

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CRATAEGO-PRUNETEA R. Tx. 1962 nom. conserv. propos. Shrubland vegetation seral or marginal to broadleaved woodlands (“mantle”) PRUNETALIA

SPINOSAE R. Tx. 1952 Scrub and mantle vegetation seral or marginal to broad-leaved forests in the nemoral zone of Europe BERBERIDION VULGARIS Br.-Bl. ex Tx. 1952 nom. conserv. propos. Southern temperate and submediterranean thermophilous scrub of Southern and Central Europe ASTRANTIO-CORYLION AVELLANAE Passarge 1978 Hazel scrub on nutrient-rich soils in the submontane and montane belts of Western, Central and southeastern Europe CYTISION SESSILIFOLII Biondi in Biondi & al. 1989 Submediterranean thermophilous broom scrub in the submontane and montane belts of the Central and Southern Apennines Note - This alliance is ascribed by Mucina & al. 2016 to Paliuretalia. We prefer to preserve the Biondi’s original framing into the Prunetalia spinosae, even if along the easter flank of the Apennines some Paliuretalia elements can be found in the vegetation at issue. ILICI-CRATAEGION LACINIATAE Ubaldi 2011 Note - This alliance is ascribed by Mucina & al. 2016 to Paliuretalia. We esteem more appropriate to respect the Ubaldi’s view (2011): montane Calabrian and Sicilian mantle vegetation, seral or marginal to broad-leaved forests, with many species in common with the mantle vegetation of the nemoral zone of Europe (descended into the Mediterranean region through the Apennine temperate corridoir) and virtually no diagnostic species in common with the pseudomaquis and šibljak fringing oak forests of the submediterranean regions of southeastern Europe. PALIURETALIA Trinajstić 1978 Thermophilous mantle, pseudomaquis and šibljak fringing oak forests of the submediterranean regions of southeastern Europe FRAXINO ORNI-COTINION Soó 1960 Thermophilous mantle vegetation of the Southern Pannonian oak forests, with relictual stands along the SE-prealpine region, stretching westwards up to the Garda Lake. RHAMNO SAXATILIS-PALIURION SPINAE-CHRISTI Biondi, Casavecchia, Biscotti & Pesaresi in Biondi & al. 2014 Submediterranean thermophilous šibljak of the Apennine Peninsula and NE-Italy LAURO NOBILIS-SAMBUCETALIA NIGRAE Biondi, Blasi, Casavecchia, Galdenzi & Gasparri in Biondi & al. 2014 Mesic scrub in shady habitats on nutrient-rich soils of the Central Mediterranean LAURO NOBILIS-SAMBUCION NIGRAE Biondi, Blasi, Casavecchia, Galdenzi & Gasparri in Biondi & al. 2014 PYRO SPINOSAE-RUBETALIA ULMIFOLII Biondi, Blasi & Casavecchia in Biondi & al. 2014 Spiny bramble scrub on nutrient-rich soils of the winter-mild Atlantic seaboards, the Mediterranean, the Macaronesian Archipelago and the Azores PRUNO SPINOSAE-RUBION ULMIFOLII O. De Bolòs 1954 Spiny bramble scrub of the winter-mild Atlantic seaboards and the Western Mediterranean ARUNDO PLINII-RUBION ULMIFOLII Biondi, Blasi, Casavecchia et Gasparri in Biondi & al. 2014 Spiny bramble scrub of the Central and Eastern Mediterranean LAURO NOBILIS-SAMBUCETALIA NIGRAE Biondi, Blasi, Casavecchia, Galdenzi & Gasparri 2014 in Biondi & al. 2014 Mesic scrub in shady habitats on nutrient-rich soils of the Central Mediterranean LAURO NOBILIS-SAMBUCION NIGRAE Biondi, Blasi, Casavecchia, Galdenzi & Gasparri 2014 in Biondi & al. 2014 (Sub)Mediterranean mesophilous subnitrophilous thicket developing on damp and shady soils, rich in organic matter

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CYTISETEA SCOPARIO-STRIATI Rivas-Mart. 1974

Central-western Mediterranean and Atlantic acidophilous tall broomlands CYTISETALIA SCOPARIO-STRIATI Rivas-Mart. 1974 Western and Central Mediterranean thermo- to supramediterranean and submediterranean broomy cytisoid scrub VIOLO MESSANENSIS-ADENOCARPION BRUTII Mucina in Mucina & al. 2016 corr. (= Violo messanensis-Adenocarpion complicati Mucina in Mucina & al. 2016) Siculo-Calabrian meso-supramediterranean broom heath SPARTIO JUNCEI-CYTISETALIA SCOPARII Mucina in Mucina & al. 2016 Temperate (sub)atlantic broom heath of Western Europe and South-European peninsulas SAROTHAMNION SCOPARII Oberd. 1957 Acidophilous broom and gorse mantle on forest edges and in forest clearings of the (sub)atlantic regions of Western Europe ERICO SCOPARIAE-CYTISION SCOPARII Mucina in Mucina & al. 2016 East-Tyrrhenian broom heath mantle vegetation CYTISO VILLOSI-TELINETALIA MONSPESSULANAE Rivas-Mart. & al. 2002 Circum-Tyrrhenian thermo-mesomediterranean subhumid-humid silicicolous genistoid scrublands TELINION MONSPESSULANO-LINIFOLIAE Rivas-Mart. & al. 2002 Circum-Tyrrhenian thermo-mesomediterranean subhumid-humid silicicolous genistoid scrublands

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ROBINIETEA Jurko ex Hadač & Sofron 1980

Seral forest-clearing and anthropogenic successional scrub and thickets on nutrient-rich soils of temperate Europe CHELIDONIO-ROBINIETALIA PSEUDOACACIAE Jurko ex Hadac & Sofron 1980 Subspontaneous anthropogenic scrub and low-grown forest groves AEGOPODIO PODAGRARIAE-SAMBUCION NIGRAE Chytrý 2013 Anthropogenic elder scrub in ruderal habitats of temperate Europe BALLOTO NIGRAE-ROBINION PSEUDOACACIAE Hadac & Sofron 1980 Robinia groves with weedy understorey on loamy-sandy dry soils of Central and Eastern Europe CHELIDONIO MAJORIS-ROBINION PSEUDOACACIAE Hadac & Sofron ex Vítková in Chytrý 2013 Robinia groves with weedy understorey on nutrient-rich mesic soils of Central and Eastern Europe EUPHORBIO CYPARISSIAE-ROBINION PSEUDOACACIAE Vítková in Kolbek & al. 2003 Robinia groves and scrub in dry and warm habitats on shallow soils and railsides of Central Europe BRYONIO-ROBINION Ubaldi, Melloni & Cappelletti in Ubaldi 2003 Robinia groves on deep, moist soils in alluvial plains and rivesides of temperate and submediterranean Europe. SAMBUCETALIA RACEMOSAE Oberd. ex Doing 1962 Elder, willow and hazel scrub on nutrient-rich soils in forest clearings of temperate Europe SAMBUCO-SALICION CAPREAE Tx. et Neumann ex Oberd. 1957 Elder, willow and hazel scrub on nutrient-rich soils in forest clearings of temperate Europe

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VACCINIO-PICEETEA Br.-Bl. in Br.-Bl. & al. 1939

Holarctic coniferous and boreo-subarctic birch forests on oligotrophic and leached soils in the boreal zone and at high-altitudes of mountains in the nemoral zone of Eurasia PICEETALIA EXCELSAE Pawłowski & al. 1928 European boreo-montane and subalpine spruce and pine forests on nutrient-poor soils PICEION EXCELSAE Pawłowski & al. 1928 European boreo-montane spruce forests and subalpine open pine woods on nutrient-poor podzolic soils ATHYRIO FILICIS-FEMINAE-PICEETALIA Hadac in Hadac & al. 1969 European boreo-montane spruce, fir and pine forests on nutrient-rich soils ABIETI-PICEION (Br.-Bl. in Br.-Bl. & al. 1939) Soó 1964 Mesophilous fir forests on brown forest soils of the Central and southwestern European mountains SESLERIO CAERULEAE-PINION UNCINATAE Vigo 1974 Mesic herb-rich pine forests in the montane and subalpine belts of the Western Alps and the Pyrenees PINETALIA SYLVESTRIS Oberd. 1957 Holarctic boreo-temperate pine forests on nutrient-poor and hydromorphic soils DICRANO-PINION SYLVESTRIS (Libbert 1933) W. Matuszkiewicz 1962 nom. conserv. propos. European temperate and subboreal pine forests on nutrient-poor acidic sandy soils with isolated stands in the inner alpine valleys.

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PYROLO-PINETEA SYLVESTRIS Korneck 1974

Euro-Siberian (sub)continental psammophilous (sub)thermophilous steppic pine forests ASTRAGALO MONSPESSULANI-PINETALIA SYLVESTRIS Oberd. in Theurillat & al. 1995 Thermophilous steppic pine forests in deep valleys of the Central and Western Alps ONONIDO ROTUNDIFOLIAE-PINION SYLVESTRIS Br.-Bl. 1950 Thermophilous steppic pine forests in deep valleys of the Central and Western Alps

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ERICO-PINETEA Horvat 1959

Relict pine forests and related scrub on calcareous and ultramafic substrates of the Balkans, the Alps, the Carpathians and Crimea ERICO-PINETALIA Horvat 1959 nom. conserv. propos. Montane calcareous relict pine forests of the Balkans, the Apennines, the Alps and Carpathians ERICO CARNEAE-PINION SYLVESTRIS Br.-Bl. in Br.-Bl. & al. 1939 nom. invers. propos. Relict Pinus sylvestris forests on calcareous substrates of the Alps, the Hercynicum and the Massif Central ERICO-FRAXINION ORNI Horvat 1959 nom. invers. propos. Relict Pinus nigra forests on dolomite and ultramafic substrates of the Dinarides and Eastern Alps

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JUNIPERO SABINAE-PINETEA SYLVESTRIS Rivas-Mart. 1965 nom. invers. propos.

Relictual oromediterranean conifer woodlands and shrubberies JUNIPERO-PINETALIA SYLVESTRIS Rivas-Mart. 1965 nom. invers. propos. Relictual supramediterranean and submediterranean orotemperate dry pine and juniper woods of the Iberian Peninsula, with isolated stands in Western Alps and Central-Southern Apennines JUNIPERION THURIFERAE Rivas-Mart. 1969 Calcicolous meso-supramediterranean oroiberian and sub-mediterranean montane juniper woodlands, with relictual stands in Western Alps DAPHNO OLEOIDIS-JUNIPERION ALPINAE Stanisci 1997 Subalpine and supramontane chionophobous calcicolous dry low juniper scrub of the Central and Southern Apennines BERBERIDO CRETICAE-JUNIPERETALIA EXCELSAE Mucina in Mucina & al. 2016 Relictual submediterranean supramediterranean dry pine forests and juniper woods of the Central and Eastern Mediterranean BERBERIDO AETNENSIS-PINION CALABRICAE (Brullo, Giusso & Guarino 2001) Mucina & Theurillat 2016, corr. Acidophilous dry pine and juniper vegetation in the supra-mediterranean belt of Sicily and Calabria ROSO SERAFINII-JUNIPERION NANAE Brullo, Giusso & Guarino all. nova hoc loco

Holotypus: Junipero nanae-Pinetum laricionis Brullo, Giusso & Guarino 2001 Acidophilous dry juniper vegetation in the supra-mediterranean belt of Corsica and Sardinia Note - this alliance was originally described as a suballiance of Berberido aetnensis-Pinion calabricae (Brullo & al. 2001). We propose to treat it as a new alliance, to be considered as a SardoCorsican vicariant of the former.

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QUERCO ROBORIS-FAGETEA SYLVATICAE Br.-Bl. & Vlieger In Vlieger 1937

Mesic (and meso-hygrophilous) summergreen deciduous forests LUZULO-FAGETALIA SYLVATICAE Scamoni & Passarge 1959 Acidophilous beech and mixed fir-beech forests on nutrient-poor soils in the nemoral zone of temperate Europe and as relicts at high altitudes of Corsica LUZULO-FAGION SYLVATICAE Lohmeyer & Tx. in Tx. 1954 Acidophilous beech and mixed fir-beech forests of Central Europe FAGETALIA SYLVATICAE Pawłowski in Pawłowski & al. 1928 Basiphilous beech and mixed fir-beech forests in the nemoral zone and in the montane belt of the submediterranean regions of temperate Europe FAGION SYLVATICAE Luquet 1926 Partly refugial post-glacial basiphilous beech and mixed fir-beech forests of the temperate Europe AREMONIO-FAGION (Horvat 1950) Borhidi in Török, Podani & Borhidi 1989 Refugial basiphilous beech and mixed fir-beech forests of the northwestern Balkans and the Eastern Alps GERANIO STRIATI-FAGION Gentile 1970 Refugial basiphilous beech and mixed fir-beech forests of Southern Italy and the southwestern Balkans CARPINETALIA BETULI P. Fukarek 1968 Oak-hornbeam and mesic oak forests on deep nutrient-rich soils of temperate Europe CARPINION BETULI Issler 1931 Oak-hornbeam forests on deep nutrient-rich soils of the cool-temperate Europe and the British Isles, with relictual stands in Western Alps ERYTHRONIO-CARPINION (Horvat 1958) Marinček in Wallnöfer Mucina & Grass 1993 Oak-hornbeam forests on deep nutrient-rich soils of the Balkans and Northern Italy ACERETALIA PSEUDOPLATANI Moor 1976 nom. conserv. propos. Scree and ravine maple-lime forests of the nemoral zone of the temperate Europe, with relictual stands in the montane belt of the (sub)mediterranean regions of Europe TILIOACERION Klika 1955 Sycamore maple forests in the montane belt and cool ravines of the Central European mountain ranges MELICO-TILION PLATYPHYLLI Passarge & G. Hofmann 1968 Thermophilous lime forests on scree slopes at low altitudes of the southern regions of Central Europe TILIO-OSTRYON CARPINIFOLIAE Brullo, Scelsi & Spampinato 2001 Sub-montane centro-Mediterranean hop-hornbeam and lime forests on steep slopes with a mild and humid mesoclimate QUERCETALIA ROBORIS Tx. 1931 Acidophilous oak and oak-birch forests on nutrient-poor soils of Europe QUERCION ROBORIS Malcuit 1929 Temperate atlantic and subatlantic acidophilous oak forests on nutrient-poor soils of Western Europe AGROSTIO-QUERCION PETRAEAE Scamoni & Passarge 1959 Temperate acidophilous oak forests on nutrient-poor soils of Central and Eastern Europe, with isolated stands in the inner alpine valleys QUERCETALIA PUBESCENTI-PETRAEAE Klika 1933 Oak forests of the warm cool-temperate regions in the nemoral zone of Central and Southern Europe and relic supramediterranean fir-pine and oak forests of the Mediterranean QUERCION PUBESCENTI-PETRAEAE Br.-Bl. 1932 nom. mut. Thermophilous Centro-European, prealpine and north-apenninic calciphilous oak forests CARPINION ORIENTALIS Horvat 1958 Amphiadriatic low-altitude calcareous thermophilous oak and oriental hornbeam forests PHYSOSPERMO-QUERCION PETRAEAE A.O. Horvát 1976 Thermophilous chestnut and oak forests on neutral and acidic substrates of insubrian Northern Italy CRATAEGO LAEVIGATAE-QUERCION CERRIDIS Arrigoni 1997 Submediterranean acidophilous thermophilous oak forests of the central and southern regions of the Apennine Peninsula PINO CALABRICAE-QUERCION CONGESTAE Brullo, Scelsi, Siracusa & Spampinato 1999 Submediterranean montane Siculo-Calabrian pine-oak woods PAEONIO MORISII-QUERCION ICHNUSAE (Bacchetta & al. 2004) all. nova hoc loco Holotypus: Glechomo sardoae-Quercetum congestae Bacchetta & al. 2004 Submediterranean montane Sardinian oak woods Note - this alliance was originally described as a suballiance of Pino calabricae-Quercion congestae (Bacchetta & al. 2004). Afterwards, it has been invalidly published as a new alliance by Brullo & al. 2012. It is differentiated by a pool of Querco-Fagetea species, like Sanicula europaea, Taxus baccata, Ilex aquifolium, Viola riviniana, and Potentilla micrantha (which in Sardinia are exclusively found in montane oakwoods), plus some Sardinian endemics, such as Paeonia morisii, Glechoma sardoa, and Digitalis purpurea ssp. gyspergerae (Brullo & al. 2012, Guarino & al. 2014).

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QUERCETEA ILICIS Br.-Bl. ex A. Bolòs y Vayreda & O. de Bolòs in A. Bolòs y Vayreda 1950

Mediterranean evegreen maquis and thermophilous oak woods QUERCETALIA ILICIS Br.-Bl. ex Molinier 1934 em. Rivas-Mart. 1975 Evergreen and semi-deciduous thermo- to supramediterranean oak and relictual laurel forests of the Central and Western Mediterranean FRAXINO ORNI-QUERCION ILICIS Biondi, Casavecchia & Gigante in Biondi & al. 2013 Evergreen and semideciduous calciphilous holm oak forests of the Central Mediterranean ERICO ARBOREAE-QUERCION ILICIS Brullo, Di Martino & Marcenò 1977 Evergreen and semideciduous acidophilous holm oak forests of the Central Mediterranean ASPARAGO ACUTIFOLII-LAURION NOBILIS Gianguzzi, Cuttonaro, Cusimano & Romano 2016 Tyrrhenian relictual Mediterranean laurel forests Note - This alliance, neglected by Mucina & al. 2016, has been proposed by Gianguzzi & al. 2016 as a Tyrrhenian vicariant of Arbuto unedonis-Laurion nobilis Rivas-Mart., Fernández-González & Loidi 1999. PISTACIO LENTISCI-RHAMNETALIA ALATERNI Rivas-Mart. 1975 Thermo-mesomediterranean low-grown matorral, macchia and garrigue of the Mediterranean Basin OLEO-CERATONION SILIQUAE Br.-Bl. 1936 ex Guinochet & Drouineau 1944 em. Rivas-Mart. 1975 Thermomediterranean calcicolous macchia of the Liguro-Tyrrhenian seaboards

PERIPLOCION ANGUSTIFOLIAE Rivas-Mart. 1975 Thermomediterranean semiarid deciduous relictual low matorral of the coastal regions of southeastern Spain, Sicily and the eastern regions of North Africa JUNIPERION TURBINATAE Rivas-Mart. 1975 corr. 1987 Thermomediterranean tall juniper scrub on coastal dune systems of the Western Mediterranean seaboards ERICION ARBOREAE (Rivas-Mart. ex Rivas-Mart., Costa & Izco 1986) Rivas-Mart. 1987 Thermo-mesomediterranean neutrophilous to acidophilous mesic matorral of the Mediterranean Basin PINETALIA HALEPENSIS Biondi, Blasi, Galdenzi, Pesaresi & Vagge in Biondi & al. 2014 Thermo-mesomediterranean pine forests of the Central and Eastern Mediterranean PISTACIO LENTISCI-PINION HALEPENSIS Biondi, Blasi, Galdenzi, Pesaresi & Vagge in Biondi & al. 2014 Thermo-mesomediterranean Aleppo pine forests on calcareous substrates of the Central Mediterranean PINION PINEAE Feinbrun 1959 Thermomediterranean stone pine forests on leached sandy soils of ancient coastal dunes and inland alluvia of the Central and Eastern Mediterranean

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FESTUCO-PUCCINELLIETEA Soó ex Vicherek 1973

Saline steppes and secondary saline steppic grasslands of the continental regions of Europe HALO-AGROPYRETALIA Ferrari & Speranza 1975 Saline vegetation on heavy clayey soils of badlands of the Apennines, the Balkans and Crimea HALO-ARTEMISION Pignatti 1953 Apennine saline steppic vegetation on heavy clayey badland soils

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PEGANO HARMALAE-SALSOLETEA VERMICULATAE Br.-Bl. & O. De Bolòs 1958

Mediterranean and Macaronesian semi-desertic halo-nitrophilous scrub in hyperarid coastal habitats SALSOLO VERMICULATAE-PEGANETALIA HARMALAE Br.-Bl. & O. de Bolòs 1954 Mediterranean halo-nitrophilous scrub of semi-desertic inland regions and hyperarid seaboards SALSOLO OPPOSITIFOLIAE-SUAEDION FRUTICOSAE Rigual 1972 Infra and thermomediterranean halo-nitrophilous scrub on clayey soils of arid regions of the Western Mediterranean and the southern regions of the Central Mediterranean ARTEMISION ARBORESCENTIS Géhu & Biondi in Géhu & al. 1986 Thermo-mesomediterranean subnitrophilous coastal scrub of the Southern Apennine Peninsula and Sicily NICOTIANO GLAUCAE-RICINETALIA COMMUNIS Rivas-Mart., Fernández-González & Loidi 1999 Infra- to Mesomediterranean synanthropic tall scrub, rich in tropical neophytes. Note - The class Pegano-Salsoletea encompasses natural vegetation characterized by a Saharo-Mediterranean floristic settlement. It would be better to frame this or- der, characterized by synanthropic exotic species, into a separate class, Nicotiano glaucaeRicinetea communis Guarino cl. nova hoc loco (Holotypus: Nicotiano glaucae-Ricinetalia communis Rivas-Mart., Fernández-González & Loidi 1999 in Itinera Geobot. 13: 380; = Ruderali-Manihotetea utilissimae Leonard in Taton 1949, p.p.), as it happens in the case of the Robinietea vegetation, which is treaten in a class apart, even if dynamically and structurally related to the vegetation of Querco-Fagetea. NICOTIANO GLAUCAE-RICINION COMMUNIS Rivas-Mart., Fernández-González & Loidi 1999 Infra- to Mesomediterranean tall scrub, rich in tropical neophytes

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FRANGULETEA Doing ex Westhoff in Westhoff & Den Held 1969

Willow carr of Western Europe, Fennoscandia and the subatlantic regions of Central Europe, with relictual stands in Northern Italy SALICETALIA AURITAE Doing 1962 Willow carr of Western Europe, Fennoscandia and the subatlantic regions of Central Europe, with relictual stands in Northern Italy SALICION CINEREAE T. Müller & Görs ex Passarge 1961 Willow carr of Western Europe and the subatlantic regions of Central Europe

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NERIO-TAMARICETEA Br.-Bl. & O. De Bolòs 1958

Thermo-hygrophilous pioneer thicket of intermediate and terminal riverbeds and braided-streams (“fiumaras”) TAMARICETALIA AFRICANAE Br.-Bl. & O. De Bolòs 1958 Circummediterranean and Macaronesian riparian scrub TAMARICION AFRICANAE Br.-Bl. & O. De Bolòs 1958 Infra- to supramediterranean tamarisk riparian scrub in temporarily flooded freshwater habitats of the Western Mediterranean RUBO ULMIFOLII-NERION OLEANDRI O. De Bolòs 1985 Thermo- to supramediterranean oleander riparian scrub of the Western Mediterranean

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CAKILETEA MARITIMAE Tx. & Preising in Br.-Br. & Tx. 1952

Pioneer halo-nitrophilous short-lived vegetation in strandlines of sandy and shingle beaches of the coasts of the North Atlantic and Arctic Oceans, the Mediterranean and the Black Sea Kali turgidum, Xanthium strumarium ssp. italicum. THERO-ATRIPLICETALIA Pignatti 1953 Pioneer halo-nitrophilous strandline vegetation of the Cantabro-Atlantic, Mediterranean and Black Sea coasts EUPHORBION PEPLIDIS Tx. ex Oberd. 1952 Pioneer halo-nitrophilous strandline vegetation of the Cantabro-Atlantic and Mediterranean coasts

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AMMOPHILETEA Br.-Bl. & Tx. ex Westhoff, Dijk & Passchier 1946

Tall-grass perennial swards on mobile coastal dunes of the seaboards of the Mediterranean and Black Seas

Note - The syntaxonomical framework proposed by Marcenò & al. 2016 is followed here. AMMOPHILETALIA Br.-Bl. & Tx. ex Westhoff, Dijk & Passchier 1946 Tall-grass perennial swards on mobile white and embryonic coastal dunes of the Mediterranean Sea AMMOPHILION Br.-Bl. 1921 Tall-grass perennial swards on mobile white and embryonic coastal sand dunes of the Mediterranean CRUCIANELLETALIA MARITIMAE Sissingh 1974 Mediterranean and Cantabro-Francoatlantic dwarf scrub and grasslands on stabilized coastal hind dunes CRUCIANELLION MARITIMAE Rivas Goday & Rivas-Mart. 1958 Western and Central Mediterranean dwarf scrub on stabilized coastal hind dunes

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KOELERIO-CORYNEPHORETEA CANESCENTIS Klika in Klika & Novák 1941

Dry grasslands on sandy soils and on rocky outcrops of the temperate to boreal zones of Europe, the North Atlantic islands and Greenland CORYNEPHORETALIA CANESCENTIS Klika 1934 Silicicolous tussock grasslands on inland sand dunes of the atlantic and subatlantic regions of Western, Central and Eastern Europe CORYNEPHORION CANESCENTIS Klika 1931 Silicicolous tussock open inland grasslands of the Atlantic and subatlantic regions of Western and Central Europe ARTEMISIO-KOELERIETALIA Sissingh 1974 Sandy grasslands and scrub on base-rich stabilized grey hind dunes of the shores of the cool-temperate Atlantic Ocean and the northern seaboards of the Ligurian and Adriatic Seas SYNTRICHIO RURALIFORMIS-LOMELOSION ARGENTEAE Biondi, Sburlino & Theurillat in Sburlino & al. 2013 Sandy grasslands and dwarf scrub on base-rich stabilized grey hind dunes of the shores of the Gulf of Venice (Adriatic Sea)

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CALLUNO-ULICETEA Br.-Bl. & Tx. ex Klika & Hadac 1944

Heathlands on acidic nutrient-poor soils in the lowland to montane belts of the temperate and boreal zones of Europe ULICETALIA NANI Quantin 1935 Gorse and ericoid heath of the winter-mild temperate regions of Western Europe, the Western Mediterranean and Northern Morocco ERICION UMBELLATAE Br.-Bl. in Br.-Bl. & al. 1952 Thermo-supramediterranean subhumid low silicicolous heath of the north-central and eastern regions of the Iberian Peninsula and Provence, with relictual stands on ophiolitic outcrops of Liguria. VACCINIO MYRTILLI-GENISTETALIA PILOSAE Schubert ex Passarge 1964 Heath of cold-atlantic, subcontinental and subboreal and boreal regions of Western, Central and northeastern Europe and Scandinavia, with relictual stands in the Alpine region GENISTO PILOSAE-VACCINION Br.-Bl. 1926 Montane-subalpine dwarf heath on siliceous substrates of the nemoral mountain ranges of Western and Central Europe CALLUNO-GENISTION PILOSAE P. Duvigneaud 1945 Low-altitude heath of the atlantic and subcontinental regions of temperate Europe

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SALICETEA HERBACEAE Br.-Bl. 1948

Arctic and alpine-subnival snow-bed vegetation at high altitudes of the mountain ranges of Eurasia and the Arctic Ocean islands SALICETALIA HERBACEAE Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Arctic and alpine-subnival snow-bed vegetation at high altitudes of the mountain ranges of Eurasia and the Arctic Ocean islands SALICION HERBACEAE Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 Snow-bed communities on siliceous substrates in the alpine and nival belts of the mountain ranges of the temperate zone of Europe SALICI HERBACEAE-ARABIDION CAERULEAE Englisch 1999 Snow-bed communities on acidified calcareous substrates in the alpine and nival belts of the mountain ranges in the temperate zone of Europe

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OXYCOCCO-SPHAGNETEA Br.-Bl. & Tx. ex Westhoff & al. 1946

Dwarf-shrub, sedge and peat-moss vegetation of the Holarctic ombrotrophic bogs and wet heath on extremely acidic soils SPHAGNETALIA MEDII Kästner & Flössner 1933 Dwarf-shrub and peat-moss vegetation of the continental, subcontinental, boreo-continental and high-altitude raised bogs of the Northern Hemisphere SPHAGNION MEDII Kästner & Flössner 1933 Dwarf-shrub and peat-moss vegetation of the subcontinental, temperate and mountain raised bogs of Eurasia

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SCHEUCHZERIO PALUSTRIS-CARICETEA FUSCAE Tx. 1937

Sedge-moss vegetation of fens, transitional mires and bog hollows in the temperate, boreal and Arctic zones of the Northern Hemisphere CARICETALIA DAVALLIANAE Br.-Bl. 1950 Sedge-moss vegetation of calcareous and extremely mineral rich brown-moss fens of Eurasia CARICION DAVALLIANAE Klika 1934 Sedge-moss calcareous mineral-rich fen vegetation of Europe and Western Asia CARICION ATROFUSCO-SAXATILIS Nordhagen 1943 Low-sedge low-productivity calcareous fens on mineral soils and gravelly substrates not accumulating peat of the Alps, the Pyrenees, Scandinavia and the European Arctic archipelagos CARICETALIA FUSCAE Koch 1926 Sedge-moss vegetation of slightly to strongly acidic minerotrophic moderately-rich or poor fens in the boreal and temperate zones of the Northern Hemisphere and in the supramediterranean belt of Southern European mountains CARICION FUSCAE Koch 1926

Sedge-moss vegetation moderately to low calcium-rich slightly acidic fens dominated by calcifuge brown-mosses or nutrient-demanding peat-mosses of Europe SCHEUCHZERIETALIA PALUSTRIS Nordhagen ex Tx. 1937 Ombrotrophic bog-hollow vegetation of Eurasia SCHEUCHZERION PALUSTRIS Nordhagen ex Tx. 1937 Ombrotrophic bog-hollow vegetation of Eurasia

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ALNETEA GLUTINOSAE Br.-Bl. & Tx. ex Westhoff & al. 1946 European mesotrophic regularly flooded alder carr and birch wooded mires ALNETALIA

GLUTINOSAE Tx. 1937 European mesotrophic regularly flooded alder carr ALNION GLUTINOSAE Malcuit 1929 Mesotrophic regularly flooded alder carr of temperate and boreal Europe FRANGULO ALNI-FRAXINION OXYCARPAE Poldini, Sburlino & Venanzoni in Biondi & al. 2015 Amphiadriatic mesotrophic interdune and karstic ash carr SPHAGNO-BETULETALIA PUBESCENTIs Scamoni & Passarge 1959 Eurasian acidophilous birch forests on mesotrophic mires BETULION PUBESCENTIS Lohmeyer & Tx. ex Oberd. 1957 Eurasian acidophilous wet birch forests on mesotrophic mires

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ADIANTETEA Br.-Bl. in Br.-Bl., Roussine & Nègre 1952

Relictual chomophytic and chasmophytic moss- and fern dominated vegetation in shaded and water-splashed habitats of the Mediterranean, the Atlantic islands, North Africa and Middle East ADIANTETALIA Br.-Bl. ex Horvatić 1934 Relictual chomophytic and chasmophytic vegetation in shaded and water-splashed habitats of the Mediterranean, the Atlantic islands, North Africa and Middle East ADIANTION Br.Bl. ex Horvatić 1934 Relictual fern-rich chasmophytic communities in shaded and water-splashed habitats of the Mediterranean, the Atlantic islands, North Africa and Middle East

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MONTIO-CARDAMINETEA Br.-Bl. & Tx. ex Klika & Hadac 1944

Vegetation of water springs of Europe, the European Arctic archipelagos and Greenland CARDAMINO-CHRYSOSPLENIETALIA Hinterlang 1992 Vegetation of soft-water springs in shady forest habitats in the submontane and montane belts of the Central European mountains CARICION REMOTAE Kästner 1941 Vegetation of soft-water springs in shady forest habitats in the submontane and montane belts of Central European mountains MONTIO-CARDAMINETALIA Pawłowski & al. 1928 Vegetation of cold oligotrophic water-springs in the nemoral to arctic zones and in the oromediterranean belt of Europe CARDAMINO-MONTION Br.-Bl. 1926 Vegetation of cold oligothrophic water springs in the subalpine and alpine belts of mountains of Central and southwestern Europe CRATONEURION COMMUTATI Koch 1928 Vegetation of moss-rich calcareous water springs in the montane and subalpine belts of Europe

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ALNO GLUTINOSAE-POPULETEA ALBAE P. Fukarek & Fabijanić 1968

Riparian gallery forests of the Eurosiberian and Mediterranean regions POPULETALIA ALBAE Br.-Bl. ex Tchou 1949 Mediterranean and submediterranean riparian gallery forests POPULION ALBAE Br.-Bl. ex Tchou 1949 Riparian forests of the submediterranean regions of Southern France and the Iberian Peninsula LIGUSTRO VULGARIS–ALNION GLUTINOSAE Poldini, Sburlino & Venanzoni in Biondi & al. 2015 Riparian forests of the submediterranean regions of the Northern and Central Apennine Peninsula LAURO NOBILIS-FRAXINION ANGUSTIFOLIAE I. Kárpáti & V. Kárpáti 1961 Riparian gallery forests with relictual laurisilva elements of the eastern submediterranean regions of the Apennine and Balkan Peninsulas PLATANION ORIENTALIS I. Kárpáti & V. Kárpáti 1961 Platanus riparian gallery forests of the Eastern Mediterranean OSMUNDO-ALNION GLUTINOSAE (Br.-Bl., P. Silva & Rozeira 1956) Dierschke & Rivas-Mart. in Rivas-Mart. 1975 Alder and willow riparian forests of the Western Mediterranean ALNO-FRAXINETALIA EXCELSIORIS Passarge 1968 Floodplain riparian forests on nutrient-rich alluvial soils of temperate and boreal Europe ALNION INCANAE Pawłowski & al. 1928 Alder-ash and oak riparian floodplain forests on nutrient-rich alluvial soils in the temperate zone of Europe ALNO-QUERCION ROBORIS Horvat 1950 Alder-oak riparian floodplain forests on nutrient-rich alluvial soils of the temperate regions of the Balkan Peninsula with relictual stands along the Northern Adriatic coast of Italy, stretching southwards up to Bosco Pelagallo (Monte Vidon Combatte, FM)

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SALICETEA PURPUREAE Moor 1958

Eurasian hygrophilous pioneer scrub and low open forests of riverbeds, riverbanks and braided streams SALICETALIA PURPUREAE Moor 1958 Willow scrub and low open forests of riparian habitats in the temperate to arctic zones of Europe SALICION ELEAGNO-DAPHNOIDIS (Moor 1958) Grass 1993 Willow scrub on the gravelly stream banks in the submontane to subalpine belts of the Alps, the Pyrenees and the Carpathians SALICION TRIANDRAE T. Müller & Görs 1958 Willow scrub on loamy-sandy sedimentary river banks in the lowland to submontane belts of the temperate zone of Europe SALICION ALBAE Soó 1951 Willow and poplar low open forests of lowland to submontane river alluvia in the nemoral zone of Europe and at high altitudes of the Mediterranean SALICION APENNINO-PURPUREAE Biondi et Allegrezza in Biondi & al. 2014 Apennine submediterranean submontane-montane pioneer willow scrub on gravel alluvial riverine terraces SALICION PEDICELLATAE Rivas-Mart. & al. 1984 Southern Iberian, Maghrebian and Calabro-Sicilian thermo- to supramediterranean riparian alluvial willow scrub on the alluvia of mineral-poor rivers

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FILIPENDULO ULMARIAE-CONVOLVULETEA SEPIUM Géhu & Géhu-Franck 1987

Vegetation of perennial megaforbs on damp to periodically inundated riverine habitats, on mineral eutrophic to mesotrophic soils, from lowland to mountains, in Mediterranean and Temperate Europe Note - Mucina & al. 2016 frame this vegetation into the class Epilobietea angustifolii but there are substantial ecological differences to frame in two different classes riparian and forest fringe communities. CONVOLVULETALIA SEPIUM Tx. ex Moor 1958 Semi-natural fringe vegetation on banks of rivers and other water bodies of temperate Europe and the Mediterranean SENECIONION FLUVIATILIS Tx. ex Moor 1958 Tall-herb fringe vegetation on nutrient-rich river banks and in ditches of Central Europe CYNANCHO-CONVOLVULION SEPIUM Rivas Goday & Rivas-Mart. ex Rivas-Mart. 1977 West-Mediterranean tall-herb vegetation in nutrient-rich riparian habitats DORYCNIO RECTI-RUMICION CONGLOMERATI Gradstein & Smittenberg 1977 Central and Eastern Mediterranean tall-herb vegetation in nutrient-rich riparian habitats FILIPENDULO ULMARIAE-LOTETALIA ULIGINOSI Passarge 1975 Tall-herb wet meadow fringe vegetation on mineral soils of temperate Europe MENTHO LONGIFOLIAE-JUNCION INFLEXI T. Müller & Görs ex De Foucault 2009 Tall-herb temporarily flooded lightly-grazed nutrient-rich meadow fringes in riparian and alluvial habitats of temperate Europe FILIPENDULO-PETASITION Br.-Bl. ex Duvigneaud 1949 Tall-herb fringe wet meadow vegetation on neutral and slightly basic mineral soils in the submontane and montane belts of Western and Central Europe VERONICO LONGIFOLIAE-LYSIMACHION VULGARIS (Passarge 1977) Bal.-Tul. 1981 Tall-herb fringe wet meadow vegetation on neutral and slightly basic mineral soils in the lowland and colline belts of temperate Europe FILIPENDULION ULMARIAE Segal ex Westhoff & Den Held 1969 Tall-herb fringe wet meadow vegetation on acidic mineral soil of temperate Europe

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BIDENTETEA Tx., Lohmeyer & Preising ex Von Rochow 1951

Summer-annual pioneer vegetation of seasonally flooded nutrient-rich riverbeds, lacustrine banks and heavily nutrient-loaded anthropogenic habitats of Europe and North Africa BIDENTETALIA Br.-Bl. & Tx. ex Klika & Hadač 1944 Summer-annual pioneer vegetation of seasonally flooded nutrient-rich riverbeds, lacustrine banks and heavily nutrientloaded anthropogenic habitats of boreo-temperate Europe BIDENTION TRIPARTITAE Nordhagen ex Klika & Hadač 1944 Summer-annual pioneer vegetation of periodically nutrient-rich river banks and drained muddy bottoms of eutrophic lakes of boreo-temperate Europe CHENOPODION RUBRI (Tx. in Poli & J. Tx. 1960) Hilbig & Jage 1972 Summer-annual pioneer vegetation in heavily nutrient-loaded and saline ruderal habitats of temperate Europe PASPALO-HELEOCHLOETALIA Br.-Bl. ex Rivas Goday 1956 Summer-annual pioneer vegetation of periodically flooded nutrient-rich river alluvia of the Mediterranean regions of Europe and North Africa PASPALO-AGROSTION SEMIVERTICILLATI Br.-Bl. in Br.-Bl., Roussine & Nègre 1952 Summer-annual pioneer vegetation of periodically flooded subsaline nutrient-rich river alluvia of the mediterranean regions of Europe and North Africa

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LITTORELLETEA UNIFLORAE Br.-Bl. & Tx. ex Westhoff & al. 1946 Perennial, pioneer, dwarf, amphibious vegetation that colonizes the shore of oligo-mesotrophic lakes and

ponds LITTORELLETALIA UNIFLORAE Koch ex Tx. 1937 Hairgrass swards and bladderwort vegetation in oligotrophic and mesotrophic waters of Eurasia LITTORELLION UNIFLORAE Koch ex Klika 1935 Vegetation of amphibious plants in fluctuating shallow oligo-mesotrophic waters of temperate and boreal Europe SPHAGNO-UTRICULARION T. Müller & Görs 1960 Vegetation dominated by bladderwort and peat-moss in oligotrophic and dystrophic peaty water pools of Europe SCORPIDIO-UTRICULARION MINORIS Pietsch 1965 Vegetation dominated by bladderwort and peat-moss in neutral-alkaline peaty water pools of Europe

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PHRAGMITO-MAGNOCARICETEA Klika in Klika & Novák 1941

Eurasian reed swamp, sedge bed and herbland vegetation of fresh and brackish water-bodies and streams dominated by big rhizomatous helophytes PHRAGMITETALIA W. Koch 1926 Reed swamps, sedge beds and herblands of mesotrophic and eutrophic stagnating or slowly flowing freshwater or brackish water bodies of Eurasia PHRAGMITION COMMUNIS W. Koch 1926 Reed swamp vegetation of mesotrophic and eutrophic standing freshwater bodies or gently moving streams of boreo-temperate Eurasia SACCHARETALIA RAVENNAE Biondi, Blasi et Casavecchia in Biondi & al. 2014 Infra-mesomediterranean megareed beds of subsaline sandy intermittent rivers and hind dune depressions of Mediterranean Europe and North Africa IMPERATO CYLINDRICAE-SACCHARION RAVENNAE Br.- Bl. & O. De Bolòs 1958 Infra-mesomediterranean megareed beds of subsaline sandy intermittent rivers and hind dune depressions of Mediterranean Europe and North Africa NASTURTIO-GLYCERIETALIA Pignatti 1953 Herblands and sedge-beds of well-oxygenated freshwater flowing streams of the temperate and mediterranean regions of Europe and Madeira GLYCERIO-SPARGANION Br.-Bl. & Sissingh in Boer 1942 Herbland vegetation of small freshwater streams and in shallow water bodies of temperate Europe APION NODIFLORI Segal in Westhoff & Den Held 1969 Herbland vegetation of the banks of cold-water, mesotrophic to meso-eutrophic, shallow rivers. PHALARIDION ARUNDINACEAE Kopecky 1961 Reed vegetation of freshwater flowing and seasonally fluctuating streams of temperate Europe MAGNOCARICETALIA Pignatti 1953

Sedge-bed marsh vegetation of boreal and temperate Eurasia MAGNOCARICION ELATAE W. Koch 1926 Sedge-bed marsh vegetation on oligotrophic to mesotrophic organic sediments of temperate Europe MAGNOCARICION GRACILIS Géhu 1961 Sedge-bed marsh vegetation on eutrophic clayey sediments in riverine habitats of temperate Europe CARICI-RUMICION HYDROLAPATHI Passarge 1964 Herbland vegetation on non-stabilized organic substrates in meso- trophic waters of boreal and temperate Eurasia SCIRPETALIA COMPACTI (Hejný in Holub & al. 1967) corr. Rivas-Mart, Costa, Castroviejo & E. Valdés 1980 Meso-eutrophic brackish swamp reeds of European temperate coasts and the subcontinental inland regions of Central and Southern Europe SCIRPION COMPACTI (Dahl & Hadač 1941) corr. Rivas-Mart, Costa, Castroviejo & E. Valdés 1980 Meso-eutrophic brackish swamp reeds of European temperate coastal regions OENANTHETALIA AQUATICAE Hejný ex Balátová-Tuláčková & al. 1993 Vegetation of emergent helophytes in shallow waters with fluctuating water table of temperate and boreal Eurasia ELEOCHARITO PALUSTRIS-SAGITTARION SAGITTIFOLIAE Passarge 1964 Vegetation of emergent helophytes on muddy soils of shallows streams and ponds with fluctuating water table of temperate and boreal Eurasia ALOPECURO-GLYCERION SPICATAE Brullo, Minissale & Spampinato 1994 Vegetation of hygrophilous herblands of shallow montane pools characterized by large water-depth fluctuations on Mediterranean mountains

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POTAMOGETONETEA Klika in Klika & Novák 1941

Vegetation of rooted floating or submerged macrophytes of stagnant mesotrophic, eutrophic and brackish freshwater bodies and slowly flowing shallow streams of Eurasia POTAMOGETONETALIA Koch 1926 Vegetation of rooted floating or submerged macrophytes of mesotrophic and eutrophic freshwater bodies of Eurasia POTAMOGETONION Libbert 1931 Vegetation of rooted and floating macrophytes of freshwater bodies at low and mid-altitudes of temperate Eurasia NYMPHAEION ALBAE Oberd. 1957 Vegetation of rooted floating-leaf macrophytes of sheltered nutrient-rich freshwaters of Western and Central Europe POTAMOGETONION GRAMINEI Westhoff & Den Held 1969 Vegetation of rooted macrophytes of nutrient-poor shallow freshwaters at mid-altitudes of Europe CALLITRICHO HAMULATAE-RANUNCULETALIA AQUATILIS Passarge ex Theurillat in Theurillat & al. 2015 Vegetation of crosswort, crowfoot and milfoil rooted macrophytes in shallow and intermittent freshwater streams of Europe BATRACHION FLUITANTIS Neuhäusl 1959 Vegetation of crowfoot and milfoil rooted macrophytes in shallow moving freshwaters of Europe RANUNCULION AQUATILIS Passarge 1964 ex Theurillat in Theurillat & al. 2015 Vegetation of crosswort rooted macrophytes in shallow stagnant freshwaters of temperate Europe ZANNICHELLIETALIA PEDICELLATAE Schaminée, Lanjouw & Schipper ex Mucina & Theurillat in Mucina & al. 2016 Vegetation of rooted macrophytes in meso-eutrophic brackish waters of Western and Central Europe ZANNICHELLION PEDICELLATAE Schaminée, Lanjouw & Schipper 1990 ex Passarge 1996 Vegetation of rooted macrophytes in meso-eutrophic brackish waters of Western and Central Europe

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LEMNETEA O. De Bolòs & Masclans 1955

Free-floating duckweed vegetation of still and relatively nutrient-rich freshwater bodies of the Holarctic LEMNETALIA MINORIS O. De Bolòs & Masclans 1955 Vegetation of free-floating vegetation of still and relatively nutrient-rich freshwater bodies of temperate Europe LEMNION MINORIS O. De Bolòs & Masclans 1955 Vegetation of free-floating duckweed vegetation of still and relatively nutrient-rich freshwater bodies of the temperate Europe UTRICULARION VULGARIS Passarge 1964 Vegetation of free-floating bladderworts in mesotrophic and eutrophic waters of Europe STRATIOTION Den Hartog & Segal 1964 Vegetation of free-floating macrophytes in fairly nutrient-rich shallow waters of Europe

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SAGINETEA MARITIMAE Westhoff, Van Leeuwen & Adriani 1962

Atlantic and Mediterranean halo-subnitrophilous ephemeral vegetation on clayey or loamy substrates, seasonally wet SAGINETALIA MARITIMAE Westhoff Leeuwen & Adriani 1962 Atlantic and North-Mediterranean ephemeral vegetation on aerohaline sandy soils of disturbed saltmarsh fringes SAGINION MARITIMAE Westhoff, Leeuwen & Adriani 1962 Atlantic and NW-Mediterranean short-lived aerohaline vegetation of sandy flats of disturbed salt-marshes SPERGULARION MACRORHIZAE Gamisans 1990 Sardo-Corsican short-lived aerohaline vegetation of sandy flats of disturbed salt-marshes JUNCO RANARII-PLANTAGINION COMMUTATAE Horvatić 1934 Adriatic short-lived aerohaline vegetation of sandy flats of disturbed salt-marshes FRANKENIETALIA PULVERULENTAE Rivas-Mart. ex Castroviejo & Porta 1976 Ephemeral vegetation on clayey and silty saline soils of the Mediterranean and Macaronesia FRANKENION PULVERULENTAE Rivas-Mart. ex Castroviejo & Porta 1976 (incl. Polypogonion subspathacei Gamisans 1992) Ephemeral vegetation on clayey saline soils of the Western Mediterranean LIMONION AVEI Brullo in Brullo & al. 1988 Note - Ephemeral aerohaline vegetation on fine-grained soils of the Central and Eastern Mediterranean seaboards. This alliance is considered by Mucina & al. 2016 a synonym of Pholiuro-Spergularion Pignatti 1952. This synonymization is unclear for two reasons: (1) in the same paper (Mucina & al. 2016), the Pholiuro-Spergularion is listed among the

synonyms of Junco ranarii-Plantaginion commutatae Horvatić 1934; (2) Limonium avei is a south-Mediterranean species, whose ecological requirements are quite different, in terms of salinity and climate, from the conditions of the North-Adriatic coasts, where the Pignatti’s alliance was described. GAUDINIO FRAGILIS-PODOSPERMION CANI Brullo & Siracusa 2000 Ephemeral vegetation on clayey saline soils of the Siculo-Calabrian badlands

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ISOETO-NANOJUNCETEA Br.-Bl. & Tx. in Br.-Bl. & al. 1952

Eurasian hygrophilous ephemeral microphytic pioneer vegetation of temporary ponds ISOETETALIA Br.-Bl. 1935 Pioneer ephemeral dwarf-herb vegetation on periodically flooded soils of the Mediterranean ISOETION Br.-Bl. 1935 Pioneer ephemeral quillwort vegetation of temporary pools and seasonally wet depressions of the Mediterranean PRESLION CERVINAE Br.-Bl. ex Moor 1936 Pioneer ephemeral herb-rich vegetation of temporary pools on sandy soils of the Central Mediterranean AGROSTION SALMANTICAE Rivas Goday 1958Pioneer ephemeral grass-rich vegetation on acid sands in hollows of central-western Mediterranean and Atlantic regions. CICENDIO FILIFORMIS-SOLENOPSION LAURENTIAE Brullo & Minissale 1998 Pioneer ephemeral herb-rich vegetation of oligotrophic temporarily flooded depressions of the Western Mediterranean NANOCYPERETALIA Klika 1935 Pioneer ephemeral herb- and graminoid-rich late-season vegetation on periodically flooded soils of temperate Europe NANOCYPERION Koch 1926 Pioneer dwarf cyperaceous vegetation on moist calcium rich substrates of the submediterranean and Atlantic regions of Europe CICENDION FILIFORMIS (Rivas Goday in Rivas Goday & Borja 1961) Br.-Bl. 1967 (= Radiolion linoidis Pietsch 1973) Pioneer ephemeral herb-rich vegetation of oligotrophic temporarily flooded depressions of the Western Mediterranean and Atlantic regions, with isolated stands in the siliceous massifs of the Central Mediterranean region VERBENION SUPINAE Slavnić 1951 (=Heleochloion schoenoidis Br.-Bl. ex Rivas Goday 1956) Pioneer ephemeral herb-rich vegetation in periodically flooded nutrient-rich habitats in Central, Southern Europe and North Africa ELATINO MACROPODAE-DAMASONION ALISMATIS de Foucalt 1988 Pioneer ephemeral herb-rich vegetation of temporary flooded mesotrophic depressions of the winter-mild submediterranean and atlantic regions of Europe CRYPSIETALIA ACULEATAE Vicherek 1973 Pioneer ephemeral dwarf-grass vegetation in periodically flooded saline habitats of submediterranean and (sub)continental Eurasia CYPERO-SPERGULARION SALINAE Slavnic 1948 (incl. Crypsion aculeatae Pignatti 1953) Pioneer ephemeral dwarf-grass vegetation in periodically flooded saline habitats of subcontinental Central and Eastern Europe

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THEROSALICORNIETEA Tx. in Tx. & Oberd. 1958

Pioneer vegetation of annual succulent halophytes on tidal mud flats and edges of the irregularly flooded saline inland waters of Eurasia THEROSALICORNIETALIA Pignatti 1952 Pioneer vegetation of annual succulent halophytes of tidal mud flats and edges of the irregularly flooded saline inland waters of the Mediterranean, and temperate, boreal and subarctic Europe THEROSALICORNION Br.-Bl. 1933 Mediterranean and thermo-atlantic pioneer vegetation of annual succulent plants of tidal flats and irregularly flooded inland depressions MICROCNEMION CORALLOIDIS Rivas-Mart. & Géhu in Rivas-Mart. 1984 Central-W-Mediterranean inland and coastal vegetation of annual succulent halophytes on solonchak soils of temporarily wet salt pans

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JUNCETEA MARITIMI Br.-Bl. in Br.-Bl., Roussine & Nègre 1952

Halo-hygrophilous hemicryptophitic vegetation of brackish swamps of the Mediterranean Sea and the Atlantic and Arctic Oceans JUNCETALIA MARITIMI Br.-Bl. ex Horvatić 1934 Mediterranean and thermo-atlantic tall-rush saline wetland vegetation JUNCION MARITIMI Br.-Bl. ex Horvatić 1934 Mediterranean and thermo-atlantic coastal saline rush marsh vegetation under a prolonged flooding regime PLANTAGINION CRASSIFOLIAE Br.-Bl. in Br.-Bl., Roussine & Nègre 1952 Western Tyrrhenian and Provencal saline swards of margins of lagoons and damp dune-slacks, on sandy-loamy substrata. AGROPYRETALIA PUNGENTIS Géhu 1968 Halo-nitrophilous grasslands of salt-sprayed sandy-loamy shores of the winter-mild atlantic and mediterranean regions of Europe AGROPYRO-ARTEMISION COERULESCENTIS Pignatti 1953 Tyrrhenian-Adriatic (sub)halo-nitrophilous salt-sprayed grassy scrub of the edges of coastal lagoons AGROSTIO SCABRICULMIS-ELYTRIGION ATHERICAE Brullo & Siracusa 2000 Central-Mediterranean halo-nitrophilous grasslands of salty clayey-loamy coastal slopes and inland badlands

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SARCOCORNIETEA FRUTICOSAE Br.-Bl. & Tx. ex A. Bolòs y Vayreda & O. de Bolòs in A. Bolòs y Vayreda 1950

Mediterranean and thermo-atlantic perennial halo-hygrophilous vegetation (chenopod scrub) SARCOCORNIETALIA FRUTICOSAE Br.-Bl. 1933 Mediterranean and thermo-atlantic halophilous coastal tidal and inland temporarily flooded succulent chenopod scrub SARCOCORNION FRUTICOSAE Br.-Bl. 1933 Mediterranean and thermo-atlantic intertidal succulent dwarf chenopod scrub SUAEDION VERAE Brullo & Furnari 1988 Mediterranean and Cantabro-Atlantic subnitrophilous supratidal succulent chenopod scrub on loamy-sandy soils ARTHROCNEMION GLAUCI Rivas-Mart. & Costa M. 1984 Mediterranean hypersaline coastal supratidal succulent chenopod scrub on sandy and rocky soils

SARCOCORNION ALPINI (Rivas-Mart., Lousa, T.E. Diaz, Fernández-González & J.C. Costa 1990) Brullo, Giusso Del Galdo, Minissale, Siracusa & Spampinato 2002 Mediterranean halophilous coastal chenopod scrub of brackish marshes only occasionally reached by tides Note - Mucina & al. 2016 synonymize this alliance with Artrhocnemion glauci but Arthrocnemum glaucum and Sarcocornia perennis ssp. alpini are seldom found together, the former being an hyper-halophylous species growing in sites outside the direct influence of the tidal vatiation, the latter being specialized to the peripheral areas of saline pools. INULION LONGIFOLIAE Brullo & Furnari 1988, corr. Communities of halomorphic soils not subjected to submersion Note - Mucina & al. 2016 synonymize this alliance with Juncion maritimi (Juncetea maritimi) but this is in contrast with the structural and phytogeographical features of the vegetation ascribed to the class Sarcocornietea fruticosae. HALOCNEMETALIA CRUCIATI Biondi, Casavecchia, Estrelles & Soriano 2013 Mediterranean hypersaline scrub in supratidal non-inundated habitats of the semi-desert regions of the South Mediterranean islands and North Africa LIMONIASTRION MONOPETALI Pignatti 1952 Sea-lavender hypersaline scrub in supratidal non-inundated sandy habitats of the Western and Central Mediterranean and North Africa HALOCNEMION CRUCIATI Biondi, Casavecchia, Estrelles & Soriano 2013 Hypersaline chenopod supratidal scrub of arid and hyperarid marginal regions of the Central and Southern Mediterranean region and Middle East HALOCNEMION STROBILACEI Biondi, Casavecchia, Estrelles & Soriano 2013 Hypersaline chenopod supratidal scrub of the submediterranean and mesomediterranean sectors of the Mediterranean basin. LIMONIETALIA Br.-Bl. et O. De Bolòs 1958 Western and Central Mediterranean sea-lavender herblands of saline rarely flooded retrodunal depressions and on elevated edges of inland salt pans LIMONION FERULACEI (Pignatti 1953) em. Beeftink 1968 North African and Sicilian herblands on halomorphic loamy soils, rarely inundated and very arid. TRIGLOCHINO BARRELIERI-LIMONION GLOMERATI Biondi, Diana, Farris & Filigheddu 2001 Sardinian thermomediterranean coastal saline dwarf sea-lavender scrub

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SPARTINETEA MARITIMAE Beeftink 1962

Pioneer vegetation of perennial cord grasses on tidal flats of temperate seas of the World. SPARTINETALIA GLABRAE Conard 1935 Pioneer, amphi-Atlantic and north-Adriatic vegetation of perennial cord grasses on tidal flats under temperate climatic conditions SPARTINION GLABRAE Conard 1935 Pioneer, amphi-Atlantic and north-Adriatic vegetation of perennial cord grasses on tidal flats under temperate climatic conditions

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ZOSTERETEA Pignatti 1954

Perennial sea-grass meadows on muddy, sandy or gravelly submerged substrates of the Mediterranean, temperate and subarctic seas of Europe ZOSTERETALIA Béguinot 1941 ex Pignatti 1954 Vegetation of sea-grass meadows of the sandy-muddy sublittoral of the temperate ZOSTERION MARINAE Br.-Bl. & Tx. ex Pignatti 1954

seas surrounding Europe

Vegetation of perennial sea-grass meadows of the sandy-muddy sea sublittoral of the cold- and cool-temperate seas surrounding Europe NANOZOSTERION NOLTII Den Hartog ex Mucina in Mucina & al. 2016 Vegetation of short-lived sea grass meadows of the sandy-muddy sea sublittoral of the cold-temperate and cool-temperate seas surrounding Europe POSIDONIETALIA OCEANICAE Den Hartog 1976 ex Mucina in Mucina & al. 2016 Perennial sea-grass meadows of sandy-rocky sublittoral of the Mediterranean Sea POSIDONION OCEANICAE Br.-Bl. ex Molinier 1960 Vegetation of perennial sea-grass meadows of the sandy-rocky sublittoral of the warm-temperate waters of the Mediterranean Sea

67

HALODULO WRIGHTII-THALASSIETEA TESTUDINUM Den Hartog ex Rivas-Mart., Fernández-González & Loidi 1999

Mediterranean-Atlantic eel-grass swards on muddy and sandy substrates of subtropical and tropical marine shallow water THALASSIO-SYRINGODIETALIA FILIFORMIS Knapp ex Borhidi, Muñiz & Del Risco in Borhidi 1996 Vegetation of eel-grass swards on muddy and sandy substrates of the sublittoral of subtropical and tropical seas fringing Atlantic Ocean CYMODOCEION NODOSAE Den Hartog ex Mucina in Mucina & al. 2016 Vegetation of eel-grass swards on muddy and sandy substrates of the sublittoral of the subtropical Atlantic Ocean and the Mediterranean Sea

68

RUPPIETEA MARITIMAE J. Tx. 1960 ex Den Hartog & Segal 1964

Submerged rooted herbaceous vegetation of brackish waters of the world RUPPIETALIA J. Tx. 1960 ex Den Hartog & Segal 1964 Submerged rooted herbaceous vegetation of temperate brackish waters of Europe RUPPION MARITIMAE Br.-Bl. 1931 ex Westhoff in Bennema, Sissingh & Westhoff 1943 Submerged rooted herbaceous vegetation of temperate brackish waters of Europe

69

SISYMBRIETEA Gutte et Hilbig 1975

Zoo-anthropogenic and anthropogenic vegetation of animal shelters and disturbed ruderal sites in cool- and cold-temperate regions of Eurasia SISYMBRIETALIA SOPHIAE J. Tx. ex Görs 1966 nom. conserv. propos. Ruderal vegetation of annual nutrient-demanding herbs and grasses on disturbed soils in the nemoral and steppe zones of Europe ATRIPLICION Passarge 1978 nom. conserv. propos. Ruderal vegetation of tall summer-annual herbs on sandy-loamy nutrient-rich ruderal soils of subcontinental temperate Europe MALVION NEGLECTAE (Gutte 1972) Hejny 1978 Ruderal vegetation of low-grown short-lived summer-annual herbs on nutrient-rich loamy and slightly trampled soils of temperate Europe SISYMBRION OFFICINALIS Tx. & al. ex von Rochow 1951 Ruderal vegetation of nutrient-demanding short-lived winter-annual grasses on sandy anthropogenic soils of temperate Europe HACKELIO DEFLEXAE-BLITETALIA FOLIOSI Mucina 2016 Therophyte-rich zoogenic vegetation of mammal lairs under stone overhangs in the mountains of Europe, Middle East, Central Asia ERYSIMO WITTMANNII-HACKELION Bernátová 1986

Therophyte-rich zoogenic vegetation of mammal lairs under stone overhangs in the mountains of Central Europe

70

PAPAVERETEA RHOEADIS Brullo, Scelsi & Spampinato 2001

Annual weed segetal vegetation of arable crops, orchards and vineyards in the temperate and boreal zones of Eurasia APERETALIA SPICAE-VENTI J. Tx. & Tx. in Malato-Beliz, J. Tx. & Tx. 1960 Weed vegetation of cereal fields and gardens on acidic and nutrient-poor soils in the cool-temperate and boreal zones of Eurasia SCLERANTHION ANNUI (Kruseman & Vlieger 1939) Sissingh in Westhoff, Dijk & Passchier 1946 Weed segetal vegetation of winter cereal crops on neutral to acidic loamy and sandy-loamy soils of the (sub)atlantic regions in the nemoral zone of Europe GLADIOLO ITALICIRIDOLFIETALIA SEGETI Mucina ex Mucina & al. 2016 Mediterranean winter-annual weed segetal vegetation of arable crops ROEMERION HYBRIDAE Rivas-Mart., Fernández-González & Loidi in Loidi & al. 1997 Weed segetal vegetation of arable crops on basic substrates in the meso- and supramediterranean belts of the Mediterranean RIDOLFION SEGETI Nègre ex Rivas-Mart., Fernández-González & Loidi 1999 Weed segetal vegetation of arable crops on neutral loamy-clayey soils in the thermo- and mesomediterranean belts of North Africa and the Southern Mediterranean

71

ARTEMISIETEA VULGARIS Lohmeyer, Preising & R. Tx in Tx. ex Von Rochow 1951

Perennial (sub)xerophilous geophytic and hemicryptophytic ruderal eutrophilic vegetation of the temperate and Mediterranean regions of Europe ONOPORDETALIA ACANTHII Br.-Bl. & Tx. ex Klika & Hadac 1944 Subxeric ruderal vegetation dominated by short-lived perennials of temperate Europe ONOPORDION ACANTHII Br.-Bl. & al. 1936 Thistle-dominated xero-mesophytic ruderal vegetation of subcontinental Central Europe and the Northern Balkans DAUCO-MELILOTION Görs ex Rostanski & Gutte 1971 Xero-mesophytic ruderal vegetation dominated by biennial plants of temperate and subboreal Europe AGROPYRETALIA INTERMEDIO-REPENTIS T. Müller & Görs 1969 Semiruderal grasslands and herblands and weed segetal vegetation of perennial crops in the temperate and subboreal zones of Europe CONVOLVULO ARVENSIS-AGROPYRION REPENTIS Görs 1967 Semiruderal grasslands and herblands in the temperate and subboreal zones of Europe ARTEMISIO ABSINTHII-AGROPYRION INTERMEDII T. Müller & Görs 1969 Semiruderal steppic grasslands of dry continental valleys of the Alps SALVIO-DACTYLION Ubaldi, Speranza & Tonioli in Ubaldi 2003 Mesophilous hemicryptophytic semiruderal grasslands in the northern Apennines ELYTRIGIO REPENTIS-DITTRICHIETALIA VISCOSAE Mucina in Mucina & al. 2016, nom. nud. Anthropogenic sub-ruderal and ruderal grasslands and herblands of submediterranean and mediterranean Southern Europe BROMO-ORYZOPSION MILIACEAE O. De Bolòs 1970 Thermomediterranean sub-ruderal perennial grasslands on disturbed road verges of the Mediterranean ARUNDION PLINII Brullo, Giusso, Guarino & Sciandrello in C. Brullo & al. 2010 nom. mut. propos. Thermomediterranean sub-ruderal perennial terrestrial reed on wet clayey soils of the Southern Apennine Peninsula, Sicily, Hellas and Crete INULO VISCOSAE-AGROPYRION REPENTIS Biondi & Allegrezza 1996 Anthropogenic sub-ruderal and ruderal grasslands and herblands of the submediterranean regions of the Apennine and Balkan Peninsulas CARTHAMETALIA LANATI Brullo in Brullo & Marcenò 1985 Thistle-dominated ruderal vegetation on disturbed calcareous substrates of the submediterranean regions of Southern Europe SILYBO MARIANI-URTICION PILULIFERAE Sissing ex Br.-Bl. & O. de Bolòs 1958 Hypernitrophilous thistle-dominated vegetation of the Mediterranean sheepfolds and manure heaps ONOPORDION ILLYRICI Oberd. 1954 Thistle-dominated ruderal xerophilous vegetation of Sicily, Mediterranean and submediterranean regions of the Balkan and Italian peninsulas

72

CHENOPODIETEA Br.-Bl. in Br.-Bl. & al. 1952

Wintergreen annual weedy and ruderal vegetation of man-made habitats of the Mediterranean, mild-winter Atlantic seaboards and Macaronesia CHENOPODIETALIA MURALIS Br.-Bl. in Br.-Bl. & al. 1936 Winter-annual ruderal herb-rich vegetation on nutrient-rich disturbed soils of the Mediterranean and the Macaronesia CHENOPODION MURALIS Br.-Bl. in Br.-Bl. & al. 1936 Thermo-continental and Mediterranean serotine nutrient-demanding ruderal vegetation, dominated by low-grown non-succulent herbs MALVION PARVIFLORAE (Rivas-Mart. 1978) Brullo in Brullo & Marcenò 1985 Mediterranean early spring ruderal vegetation, dominated by non-succulent herbs MESEMBRYANTHEMION CRYSTALLINI Rivas-Mart. & al. 1993 Ephemeral Western Mediterranean and Macaronesian subhalophilous alien succulent therophytic vegetation SOLANO NIGRI-POLYGONETALIA CONVOLVULI (Sissingh in Westhoff, Dijk, Passchier & Sissingh 1946) O. Bolòs 1962 Weedy vegetation of spring-summer crops on eutrophic soils FUMARION WIRTGENII-AGRARIAE Brullo in Brullo & Marcenò 1985a Weedy vegetation of vineyards, orchards and hoed crops in the thermomediterranean belt of the Western and Central Mediterranean ERAGROSTION Tx. in Oberd. 1954 Thermophilous late-summer weed vegetation on sandy soils of southeastern Central Europe and the Balkan Peninsula DIPLOTAXION ERUCOIDIS Br.-Bl. in Br.-Bl., Gajewski, Wraber & Walas 1936 Weed vegetation on neutral to basic soils in the thermo- and mesomediterrannean belts of the Central and Western Mediterranean CHENOPODION BOTRYOS Brullo & Marcenò 1980 Weed vegetation on sandy acidic and nutrient-poor soils in the thermo- and mesomediterrannean belts of Sicily BROMETALIA RUBENTI-TECTORUM (Rivas Goday & Rivas-Mart. 1973) Rivas-Mart. & Izco 1977 Winter-annual ruderal vegetation of summer-dry man-made habitats of the Mediterranean, the mild-winter Atlantic seaboards and Macaronesia HORDEION MURINI Br.-Bl. in Br.-Bl., Gajewski, Wraber & Walas 1936 Mediterranean ruderal winter-annual grasslands ECHIO-GALACTITION TOMENTOSAE O. De Bolòs & Molinier 1969

Mediterranean tall-herb ruderal vegetation on calcareous nutrient-rich disturbed man-made soils FEDIO GRACILIFLORAE-CONVOLVULION CUPANIANI Brullo & Spampinato 1986 Weed segetal vegetation of vineyards, abandoned fields and roadsides in the thermo- and mesomediterranean belts of Sicily URTICO-SCROPHULARIETALIA PEREGRINAE Brullo in Brullo & Marcenò 1985 Ephemeral nitrophilous vegetation of tall therophytes and geophytes growing on humus-rich soils in moisty and shady habitats under Thermo- and Mesomediterranean bioclimate. ALLION TRIQUETRI O. De Bolòs 1967 Sciaphilous subnitrophilous geophyte-rich fringe vegetation of the Central-Western Mediterranean region VERONICO-URTICION URENTIS Brullo in Brullo & Marcenò 1985a Mesic subnitrophilous sciaphilous weed vegetation of fertilized and irrigated citrus groves on alluvial soils of the Central Mediterranean GERANIO PURPUREI-CARDAMINETALIA HIRSUTAE Brullo in Brullo & Marcenò 1985a Winter-annual fringe vegetation in shaded mesic habitats of the Mediterranean, winter-mild temperate (sub)atlantic and submediterranean regions of temperate Europe and the Macaronesia VALANTIO MURALIS-GALION MURALIS Brullo in Brullo & Marcenò 1985a Mesic subnitrophilous winter-annual fringe and wall vegetation of the Central and Eastern Mediterranean CARDAMINION GRAECAE Biondi, Pinzi & Gubellini in Biondi & al. 2013 Mesic nitrophilous winter-annual fringe vegetation of the Apennines

73

POLYGONO-POETEA ANNUAE Rivas-Mart. 1975

Subcosmopolitan therophytic nitrophilous dwarf vegetation of trampled areas POLYGONO ARENASTRI-POETALIA ANNUAE Tx. in Géhu, Richard & Tx. 1972 corr. Rivas-Mart. & al. 1991 Subcosmopolitan therophyte-rich dwarf-herb vegetation of trampled habitats POLYCARPION TETRAPHYLLI Rivas-Mart. 1975 Herb-rich vegetation in trampled sunny habitats of the Mediterranean

74

CYMBALARIO-PARIETARIETEA DIFFUSAE Oberd. 1969

Thermophilous chasmo-nitrophilous vegetation of stone walls and disturbed cliffs in the Mediterranean and winter-mild atlantic to subcontinental regions of Europe, Middle East and North Africa TORTULO-CYMBALARIETALIA Segal 1969 Thermophilous chasmophytic vegetation of walls of the Mediterranean and the winter-mild atlantic to subcontinental regions of temperate Europe, Middle East and North Africa CYMBALARIO-ASPLENION Segal 1969 Fern-rich chasmophytic vegetation of sunny walls of the atlantic to subcontinental regions of cool-temperate Europe PARIETARION JUDAICAE Segal 1969 Note - In the original description, this alliance groups the thermophilous chamaephytic and hemicryptophytic wall vegetation, poor in ferns and mosses, chiefly linked to the Mediterranean bioclimate but occurring, as well, in the temperate bioclimate under edaphoxeric conditions. In addition to the Parietarion judaicae, Biondi & al. 2014 described the alliance Artemisio arborescentis-Capparidion spinosae Biondi, Blasi & Galdenzi in Biondi & al. 2014 to outline the shrub-dominated halo-tolerant vegetation on walls and rocky slopes in thermo- and infra-Mediterranean coastal districts. The decision, by Mucina & al. 2016, to lump everything together in a single central-western-Mediterranean alliance makes sense but, if so, priority should be given to the name Parietarion judaicae. ARTEMISIO ARBORESCENTIS-CAPPARIDION SPINOSAE Biondi, Blasi & Galdenzi in Biondi & al. 2014 Nanophanerophytic halo-tolerant vegetation on walls and rocky slopes in thermo- and infra-Mediterranean coastal districts

Bibliografia citata Allegrezza M., Biondi E., Formica E., & Ballelli S. 1997: La vegetazione dei settori rupestri calcarei dell’Italia centrale. Fitosociologia 32: 91-120. Bacchetta G., Biondi E., Farris E., Filigheddu R. & Mossa L. 2004: A phytosociological study of the deciduous oak woods of Sardinia (Italy). Fitosociologia, 41(1): 53-65. Barbero M. & Quézel P. 1989: Contribution á l’étude phytosociologique des matorrals de la Méditerranée orientale. Lazaroa 11: 37–60. Biondi E., Allegrezza M., Casavecchia S., Galdenzi D., Gasparri R., Pesaresi S. & al. 2014: New and validated syntaxa for the checklist of IT vegetation. Plant Biosystems 148(1): 318-332. Biondi E., Blasi C., Allegrezza A., Anzellotti I., Azzella M.M. & al. 2014: Plant communities of Italy: The Vegetation Prodrome. Plant Biosystems 148 (4): 728-814. Braun-Blanquet J. 1928: Pflanzensoziologie. Grundzüge der Vegetationskunde. Springer, Berlin. Brullo C., Brullo S., Giusso Del Galdo G., Guarino R., Siracusa G., Sciandrello S. 2012: The Querco-Fagetea sylvaticae class in Sicily: an example of boreal-temperate vegetation in the central Mediterranean Region. Annali di Botanica (IV Serie), 2: 19-38. Brullo S., Giusso Del Galdo G. & Guarino R. 2001: The orophilous communities of the Pino-Juniperetea class in the Central and Eastern Mediterranean area. Feddes Repertorium 112 (3-4): 261-308. Brullo S., Minissale P. & Spampinato G. 1997: La classe Cisto-Micromerietea nel Mediterraneo centrale e orientale. Fitosociologia 32: 29–60. Chytrý M., Hennekens S.M., Jiménez-Alfaro B., Knollová I., Dengler J. & al. 2016: European Vegetation Archive (EVA): an integrated database of European vegetation plots. Applied Vegetation Science. 19 (2016) 173–180. Guarino R., Bazan G., Paura B. 2015: Downy-oak woods of Italy: phytogeographical remarks on a controversial taxonomic and ecologic issue. In: Box E. & Fujiwara K. (eds.), Warmtemperate Deciduous Forests around the Northern Hemisphere. Geobotany Studies 8: 139-152. Guarino R., Cusimano D., Ilardi V. & Pasta S. 2017: Syntaxonomic list of the vegetation units. In: Guarino R. & Pasta S. (eds.), Botanical excursions in central and western Sicily. Field Guide for the 60th IAVS Symposium, Palermo, 20-24 June 2017 - Palermo University Press. 604 pp. Guarino R., Willner W., Pignatti S., Attorre F. & Loidi J. 2018: Spatio-temporal variations in the application of the Braun-Blanquet approach in Europe. Phytocoenologia 48 (2): 239-250. Marcenò C., Guarino R., Loidi J., Herrera M., Isermann M. & al. 2018: Classification of European and Mediterranean coastal dune vegetation. Applied Vegetation Science 21(3): 533-559. Mucina L., Bültmann H., Dierssen K., Theurillat J.P., Raus T. Čarni, A. & al. 2016: Vegetation of Europe: hierarchical floristic classification system of vascular plant, bryophyte, lichen, and algal communities. Applied Vegetation Science 19 (Suppl. 1): 3–264. Oberdorfer E. 1954: Nordaegaeische Kraut- und Zwergstrauchfluren im Vergleich mit den entsprechenden Vegetationseinheiten des westlichen Mittelmeergebietes. Vegetatio 5–6: 88–96. Pirone G. & Tammaro F. 1997: The hilly calciophilous garigues in Abruzzo (Central Apennines - Italy). Fitosociologia 32: 73-90. Rivas-Martínez, S., Díaz, T.E, Fernández-González, F., Izco, J., Loidi, J., Lousã, M. & Penas, A. 2002. Syntaxonomical checklist of vascular plant communities of Spain and Portugal to association level. Itinera Geobotanica 15: 1–922. Ubaldi, D. 2011. Le vegetazioni erbacee e gli arbusteti italiani. Tipologie fitosociologiche ed ecologia. Arachne, Roma.

BIBLIOGRAFIA FLORISTICA

NOTE FLORISTICHE In questo capitolo sono riunite 4189 note floristiche che si ritengono di particolare interesse. Nei vol. 1-3 della Flora le frasi che riassumono la distribuzione delle specie spesso contengono uno o più asterischi (*) che indicano la presenza di una nota in questa sezione, nella quale in generale sono riportate le località in dettaglio e la citazione bibliografica per chi volesse risalire alla fonte. In linea generale la nomenclatura mantiene quella utilizzata nella nota originale, (anche se a volte può non corrispondere al binomio considerato valido nella Flora) per facilitare la comprensione della nota stessa. Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Abies alba

 

Grossetano sul M. Penna, Frignani F. et al., Webbia 63: 86 (2008). Tosc. sul M. Orsaro, Rovelli E., Sched. 987, Inform. Bot. Ital. 32: 57 (2000). Umbria sul M. Coscerno, Massari G. e Orsomando E., Segnal. Flor. Ital. 918, Inform. Bot. Ital. 30: 68 (1998).

Abies alba

 

Abies alba

 

Abutilon theophrasti

 

Abutilon theophrasti

 

Abutilon theophrasti

 

Avv. in Trent. nella Valdadige pr. Rovereto e Valsugana a Castelnuovo (Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8:192, 1992).

Abutilon theophrasti

 

Abutilon theophrasti

 

Acacia saligna Acacia saligna

   

Sard. ad Arborea, Farris E. et al., Segnal. Flor. Ital. 997, Inform. Bot. Ital. 33: 32 (2001). Viterbese a Capranica, Scarici E., Segnal. Flor. Ital. 1072, Inform. Bot. Ital. 33: 105 (2001). Basil., Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Sulla spontaneizzazione di questa specie in Sicilia cfr. Bazan G, e Speciale M., Quad. Bot. Ambientale Appl. 12: 99-100 (2001).

Acalypha australis

 

Bresc. e Bergam.: diffusa in pianura e collina, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 9 (2012).

Acalypha australis

 

Acalypha virginica

 

Acalypha virginica Acalypha virginica

   

Acer campestre Acer lobelii

   

Pavia - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 51, Pagine Bot. 2011: pag. 59. Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Trent. sul Garda ed in Valsugana (Prosser F. in litt.). Valli di Lanzo (Torino), A. Soldano - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349418 (2011). Sard. non conosciuto allo stato spontaneo, Camarda I., in litt. Abruzzo merid. (Rosello, Palena), Conti F. et al., Segnal. Flor. Ital. 395, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Acer monspessulanum

 

Acer opalus

 

Acer opulifolium

 

Bresc. e Bergam. dalla V. Trompia al L. d’Iseo cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 9 (2012).

Acer opulifolium Acer otusatum

   

M. Lesima, sul versante pavese, Abeli Th. (in litt.). M. S. Michele pr. Trieste, Ferlan L.ex Poldini L., 2010.

Abr. in varie località, Serranella, Gessopalena, Conti F., Bocconea 10: 106 (1998). Ardenno (Sondrio) - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 102, Pagine Bot. 2011: pag. 83.

Rovereto, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 11: 201-230 (1996). Bresc. e Bergam. dalla V. Trompia al L. d’Iseo cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 9 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Acer platanoides

 

Acer platanoides

 

Acer platanoides

 

Acer pseudoplatanus

 

Acer saccharinum

 

Acer tataricum

 

Achillea collina

 

Achillea crithmifolia

 

Trieste al Campo Marzio (Marchesetti, 1882) non ritrovata di recente, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Achillea distans

stricta

Pr. Trieste ma soltanto in terr. sloveno, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Achillea filipendulina

 

Lungo il Taro pr. Parma a Felegara (Medesano), Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012).

Achillea filipendulina

 

Achillea ligustica

 

Pianura lombarda tra Brescia e la riva sin. dell’Oglio, Zanotti E., Fl. Pianura Bresc. (1991). Trieste al Campo Marzio (Marchesetti, 1882) non ritrovata di recente, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Achillea nobilis

 

Collina Torinese pr. Aramengo, R. Pascal, L. Gallo, L. Garraud Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008) no. 145.

Achillea nobilis

 

Achillea nobilis

 

Friuli sud-orient. al Colle di Medea, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Sulla Collina Torinese ad Aramengo, R. Pascal, L. Gallo, L. Garraud - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008).

Achillea ptarmica

 

Sulle Alpi Lomb. il limite occid. è lungo il solco dell’Oglio (Martini F. et al, Flora Vasc. Lomb. C-Orient. (2012).

Achillea ptarmica

 

Achillea ptarmica

 

Achillea ptarmica

 

Sulle Alpi Lomb. il limite occid. è lungo il solco dell’Oglio (Martini F. et al. (2012). Trent.: unica segnalazione in Val di Non, che però non è confermata (Prosser F. in litt.). Trieste a Zaule, non ritrovata di recente, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Achillea setacea

 

Achillea setacea Achillea tenorii,

   

Achillea tomentosa

 

Colli Euganei al M. Ceva, Tietto C. e Chiesura Lorenzoni F., Sched. 950, Inform. Bot. Ital. 32: 42 (2000).

Achillea tomentosa

 

Achillea virescens

 

Achyranthes aspera

 

Rieti ai Pantani di Accumoli, Segnal. Flor. Ital. 702, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). Trent. nei dintorni di Rovereto, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994). Le segnalazioni per la Sard. vanno riferite a A. sicula, Arrigoni P.V., Willdenowia 11: 27 (1981).

Acinos suaveolens

 

Basil.: Abriola, Viggianello, Calvello, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425-428 (2004). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. e Caputo G., Segnal. Flor. Ital. 10, Inform. Bot. Ital. 11 (1979). La segnalazione per Campello (Itri) va riferita a località omonima pr. Nola, Moraldo B. et al., Accad. Naz. Lincei Quad. 264: 284 (1990). Sic. sugli Iblei, Silluzio G., Segnal. Flor. Ital. Sched. 938, Inform. Bot. Ital. 31: 85 (1999). Bresc., Bergam. e Cremon.: rara (pianura), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 10 (2012). Pr. Cerrione (Biella), Calbi M. e Peccenini S., Inform. Bot. Ital. 42: no. 21 (2009). Comune in Trentino nei fondivalle, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 108 (1986).

Carso Triest. a Basovizza, Martini F. et al., Gortania 19: 153 (1997). Friuli, Martini F. et al., Gortania 19: 153 (1997). Una segnalzione per il Triest. non ha conferme recenti, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Osservata in Abr. da Lucchese F. e Lattanzi E., Ann. Bot. (Roma) 53: 137 (1991).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Aconitum anthora

 

Aconitum anthora Aconitum anthora Aconitum lycoctonum

    neapolitanum

Aconitum paniculatum

 

Aconitum tauricum

 

Aconitum variegatum Aconitum variegatum

   

Nei dintorni di Belluno, Argenti C., in litt. Pr. Rovereto a Costa Violina, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 111-134 (1986).

Aconogon alpinus

 

Bergam. sulle Orobie: RR; va escluso dal Bresc., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 136 (2012).

Aconogonum alpinum   Adenocarpus samniticus   Adenophora liliiflora

 

Adenophora liliifolia

 

Adenostyles alpina

 

Adenostyles leucoi  phylla Adenostyles leucophylla   Adenostyles macrocephala Adonis aestivalis

 

Adonis aestivalis

 

Adonis distorta Adonis microcarpa

   

Adonis microcarpa Adonis vernalis

   

Adoxa moschatellina

 

Aegilops triuncialis

 

Aegilops triuncialis

 

Aegylops cylindrica

 

Aegylops neglecta

 

Aegylops ventricosa

 

Aeluropus lagopoides

 

 

Alpi Carniche sul M. i Muri in Val Prescudin, Poldini L., Inform. Bot. Ital. 25: 218 (1993). Alpi Feltrine, Lasen C., Atti Mus. Friul. St. Nat. 14: 148 (1992). Trentino, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 11: 201-230 (1996). Abr. senza indicazione di località, Conti F., Bocconea 10: 44 (1998). V. Aosta, Val de La Thuile, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 60: 97 (2006). Raro nel Bresc. e pr. Lecco, mancano reperti recenti nel Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 135 (2012).

V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). App. reatino pr. Antrodoco lg. Palanza, cit. in Brullo S. et al., Bocconea 13: 434 (2001). Val Brembana pr. Selvino, Mangili L., Notiz. Fl. Alp. Bergam. 18: 11 (2000). Bresc.(alta Val Camonica) e Bergam. (Orobie), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 13 (2012). V. Aosta a Pré St. Didier, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 113-124 (2005). Trent.: Cima Bocche, Monzoni, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Trent. sulla Presanella m 2450, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Calabria tra Bova e Palizzi, Stranges in litt. I dati del sec. scorso per Trieste e Friuli non sono confermati e forse vanno riferiti a 736 (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Umbria, Bencivenga M. e Granetti B., Ann. Fac. Agr. Perugia 31: 541-568 (1976). Umbria (Ballelli S. in litt.). Abr. nel Teram. ed alle Gole di Popoli, Conti F., Bocconea 10: 46 (1998). Umbria (Ballelli S. in litt.). Non ritrovata di recente e probabilm. estinta in Friuli (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Piem. a Spigno Monferrato, Abba G., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat. Torino 9: 185 (1991). Tosc. nel Grossetano sul Mozzapiede (Scansano), Cenerini A., Atti Mus. St. Nat. Maremma 17: 41-68 (1998). Friuli a Udine in fraz. S.Gottardo, Barbo M. et al. Gortania 17: 133 (1996). In TO ne esiste un esemplare raccolto da Caruel a Gissi (Abr.), ma forse si tratta di errore di località. Abr. sul F. Tordino presso Notaresco, Zodda G., Webbia 10 (1953). Sard. a Capo Ferrato negli stagni costieri, Camarda I., in litt.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Aeluropus littoralis

 

Camp. alla foce del Volturno e Camp Flegrei, Foggi B. e Ricceri C., Segnal. Flor. Ital. 615, Inform. Bot. Ital. 22 (1990).

Aeluropus littoralis Aeluropus littoralis

   

Aeluropus littoralis Aethionema saxatile

   

Aethionema saxatilis

 

In Abr. verosimilm. estinto, Conti F., Bocconea 10: 208 (1998). Sard. a S. Gilla, Torre Saline, Porto Corallo e Oristano, Bocchieri E . E de Martis B., Segnal. Flor. Ital. 5, Inform. Bot. Ital. 10 (1978). Sard. in ambiente costiero, Camarda I., in litt. La ovalifolium (DC.) Nyman in Sard., Arrigoni P.V., Willdenowia 15: 415 (1986). Specie a distrib. orientale, sulle Alpi Lomb. è presente nel Bresc. ad est della V. Trompia (Martini F. et al. (2012).

Aethionema saxatilis

 

Aethionema thomasianum

 

Aethionema thomasianum

 

Val di Susa: M. Crouzore sopra Cesana Torinese, A. Ebone, R. Sindaco, A. Selvaggi, Riv. Piem. St. Nat., 26: 371-375 (2005).

Agave americana Agave sisalana Agave sisalana Agrimonia procera

       

Piem. In varie loc., Gallo L., Riv. Piem. St. Nat. 17: 53-60 (1996). Conti F. et al., Natura Vicentina 10: 5-74(2006). Palermo, Monte Pellegrino, Gallo L., revis. B. Ullrich. Cuneese a Pocapaglia e Certosa di Pesio, A. Soldano, Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 (2009).

Agrimonia procera

 

Agropyrum desertorum

 

Pr. Varese a Cuirone di Vergiate, Meneguzzo E., in litt. 5 luglio 2012. Prov. Bolzano in V. Venosta, Wilhalm Th., Gredleriana 1: 281 (2001). Abr. lungo il Tronto a Colonnella, Argenti C. e Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 502, Inform. Bot. Ital. 19, 2 (1987).

Agropyrum pectiniforme  

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente nel Bresc. ad est della V. Trompia (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. (2012). Val di Susa a Bousson pr. Cesana Torinese, A. Selvaggi - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007).

Agropyrum pectiniforme  

Marche a S. Benedetto del Tronto, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 439, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Agropyrum pectiniforme  

Piem. in Valle del Gesso a Entracque, Pascal G. e Buffa G., Segnal. Flor. Ital. 790, Inform. Bot. Ital. 27: 40 (1995).

Agropyrum pectiniforme  

Pr. Bolzano, V. Venosta, V. Isarco, Wilhalm Th., Gredleriana 1: 279 (2001). Val Venosta, Wilhalm, Gredleriana 1: 279 (2001). Collina Torinese a Moriondo, una popol. di 10-15 indiividui, Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 no. 147 (2008).

Agropyrum pectiniforme   Agrostemma githago   Agrostis castellana

 

Puglia sui M. della Daunia (Faeto), Terzi M. e D’Amico E. S., Inform. Bot. Ital. 41: 129 (2009).

Agrostis castellana Agrostis castellana

   

Agrostis gigantea

 

Agrostis gigantea

 

Sard. nel Marghine e Goceano, Camarda I., in litt. Sicilia sui Nebrodi, Bartolo G. et al., Segnal. Flor. Ital. 664, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). Abr. al Capo Pescara, Pirone G. ex Conti F., Bocconea 10:220 (1998). Pr. Padova e Verona, Villani M. e Bracco F., Segnal. Flor. Ital. 1112, Inform. Bot. Ital. 36 (2004).

Agrostis rupestris

 

Marche sui Sibillini, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 1032, Inform. Bot. Ital. 33 (2001).

Agrostis schraderana

 

Segnalata in Abr. a Campo Imperatore, Tammaro F., Boll. Mus. Civ. St. Nat. Verona 19 (1995).

Aira caryophyllea

 

Aira caryophyllea

 

V. Aosta a Pont St. Martin, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 60: 101 (2006). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Aira cupaniana Aira elegans

   

Piem. presso Ivrea, Mondino G.P., in litt. In Piem. raggiunge il bacino di Ivrea ed entra in Val d’Aosta fino a Donnas, Kaplan K. e Ch., Rev. Vald. Hist. Nat. 39: 78 (1985).

Aira provincialis

 

Aira provincialis

 

M. Nero sopra Bordighera, Martini E., Segnal. Flor. Ital. 144, Inform. Bot. Ital. 13 (1981). Sopra Bordighera e Pietra Ligure, Barberis G. et al., Segnal. Flor. Ital. 763, Inform. Bot. Ital. 26 (1994).

Aira tenorei

 

Lazio meridionale a Fondi, Itri ecc., frequente, Moraldo B. et al., Delpinoa 29-30: 47-55 (1987-88).

Airopsis tenella

 

Pr. Perugia nella piana di Ferretto, Gigante D. et al., Segnal. Flor. Ital. 1168, Inform. Bot. Ital. 37 (2005).

Aizoon hispanicum

 

Aizoon hispanicum

 

Ajuga chamaepitys

 

Ajuga chia

 

Ajuga orientalis Ajuga reptans

   

Calabria a Palizzi, una popolazione ridotta a 30 individui, Stranges in Litt. Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Torino e dintorni, M. Lonati, B. Martinasso - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007). Abr. a Colle Bringione, M. dei Fiori e Pineta d’Avalos, Conti F., Bocconea 10: 137 (1998). Sard.: Sarcidano, Scrugli A. et al., Candollea 38: 125-129 (1983). Sard. sul Limbara a Vallicciola, probabilm. avventizia, Ruggero A., Sched. 965, Inform. Bot. Ital. 32: 48 (2000).

Ajuga reptans

 

Sulla biologia ed ecologia di questa e delle specie vicine cfr. Luond B. and R., Candollea 36: 155-179 (1981).

Ajuga tenorii

 

Alcea rosea

 

Alchemilla cinerea

 

Alchemilla colorata

 

Sull’anatomia di questa specie raccolta a M.Soro (Nebrodi) cfr. Colombo P, e Lentini F., Quad. Bot. Ambientale Appl. 13: 93-98 (2002). Sard. A Dorgali, Ruggero A., Segnal. Flor. Ital. 1112, Inform. Bot. Ital. 33 (2001). Distribuzione sulle A. Apuane , Ferrarini E. e Marchetti D., Fl. Reg. Apuana vol. 1 (1994). M. Serano (App. Umbro)., Menghini A. e Bencivenga M., Ann. Fac. Agr. Perugia 28: 691-727 (1973).

Alchemilla connivens

 

Alchemilla flabellata

 

Alchemilla micans

 

Alchemilla nitida

 

Alta Valle del Po sopra Crissolo, A. Soldano, S. Fröhner, D. Bouvet - Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 (2010).

Alchemilla nitida

 

Alchemilla pallens

 

Alchemilla saxatilis

 

Alchemilla transiens Alchemilla venosula

   

Distribuzione sulle A. Apuane , Ferrarini E. e Marchetti D., Fl. Reg. Apuana vol. 1 (1994). Piem. sopra Bobbio Pellice, C. Minuzzo, S. Fröhner - Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 (2010). Distribuzione sulle A. Apuane , Ferrarini E. e Marchetti D., Fl. Reg. Apuana vol. 1 (1994). App. Ligure in Val d’ Aveto (Orsino F. in litt.). Piem.: Ossola a Premosello, A. Soldano, S.E. Fröhner - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008).

Alchemilla xanthochlora   Alchemilla xanthochlora  

Distrib. sull’ App. Sett., Foggi B. e Ricceri C., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 96: 227 (1990). Distribuzione sulle A. Apuane , Ferrarini E. e Marchetti D., Fl. Reg. Apuana vol. 1 (1994). Piem. nel Biellese sopra Coggiola, A. Soldano, S. Fröhner - Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 (2010).

Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 253 (1982). Umbria, Bencivenga M. et al., Ann. Fac. Agr. Perugia 30: 397437 (1975).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Aldrovanda vesiculosa

 

Ricercata a Salorno e Sigmundskron senza successo, cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994).

Alisma gramineum Alisma lanceolatum

   

Alisma lanceolatum

 

Alisma lanceolatum Alkanna tinctoria

   

Allium atroviolaceum

 

Allium atroviolaceum

 

Allium calabrum

 

Sard. rara, Desfayes M, Flora Medit. 18: 267 (2008). Distrib. in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 200, 1992). Puglia agli Alimini, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 8798 (2997). Sard. a Caprera, Desfayes M, Flora Medit. 18: 267 (2008). Molise pr. Termoli, Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 104, Inform. Bot. Ital.13 (1980). Pr. Pescara, Conti F. e Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 353, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). Pr. Roma, Lattanzi E. et al., Segnal. Flor. Ital. 1304, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Basil. a Latronico e sul M. Sirino-Papa, Peruzzi L. e Gargano D., Segnal. Flor. Ital. 1110, Inform. Bot. Ital. 36: 82 (2004).

Allium chamaemoly

 

Allium chamaemoly

 

Allium cupanii

 

Sicilia pr. Noto e Vittoria, Minissale P. e Spampinato G., Segnal. Flor. Ital. 356, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Allium dentiferum

 

Allium dentiferum

 

Trent. tra Nago e Torbole, Martini F., Segnal. Flor. Ital. 360, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). Una antica segnalazione per il Trentino a Riva è stata confermata (Lasen C. e Prosser F., Acta Bot. Croat. 54: 68 (1995).

Allium ericetorum

 

Allium ericetorum

 

Allium ericetorum

 

Allium flavum

 

Allium flavum

 

Allium flavum

 

Allium insubricum

 

Allium lineare

 

Allium moschatum

 

Allium moschatum

 

Taranto alla Gravina di Laterza, Tornadore M., Segnal. Flor. Ital. 67, Inform. Bot. Ital. 12 (1980).

Allium narcissiflorum

 

Alpi Liguri Merid. Al M. Fronté e M. Grai, Martini E., Segnal. Flor. Ital. 303, Inform. Bot. Ital. 17 (1985).

Allium neapolitanum

 

Allium neapolitanum Allium neapolitanum

   

Allium nigrum

 

Distrib. nel Bresc. e Bergam. cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 23 (2012). Friuli pr. Valvasone (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Per la variabilità cariotipica cfr. Pejcinovic M. Acta Bot. Croat. 54: 1-10 (1995). Appennino Piem. a Dernice e Montacuto, Carrega M. e Silla D.

Abr. a Pescara, Vasto e foci del Sangro, Conti F., Bocconea 10: 203 (1998). Pr. Pescara ed alla foce dell’Osento, Conti F., Segnal. Flor. Ital. 601, Inform. Bot. Ital. 22 (1990).

Appennino ligure-piemontese alle Capanne di Marcarolo (Mondino G.P. in litt.). Monte Resegone, M. Ocone, Cima Piazzo, Monte Barro (Banfi E., Atti Mus. St. Nat. Milano 124:57, 1983). Trent.: Lessini e Pasubio, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Lazio sugli Aurunci, Moraldo B., Segnal. Flor. Ital. 243, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Monti Sibillini, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 438, Inform. Bot. Ital. 19 (1987). Pr. Isernia, Di Giustino A. e Tilia A., Segnal. Flor. Ital. 1018, Inform. Bot. Ital. 32: 40 (2000). Distrib. sulle Alpi Bresc. e Bergam. cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 23 (2012). Abruzzo sul Velino (Petriccione B., Min. Agric., Collana Verden.92 (1993). Calabria a La Petrosa (Frascineto, prov. Cosenza), Peruzzi L. e Bernardo L., Segnal. Flor. Ital. 1602, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Allium nigrum

 

Allium nigrum

 

Allium nigrum

 

Allium nigrum Allium pallens Allium pallens Allium pendulinum

       

Allium pendulinum

 

Allium roseum

 

Allium rotundum

 

Allium schoenoprasum

 

Allium scorodoprasum

 

Allium scorodoprasum Allium scorodoprasum

   

Allium scorodoprasum

 

Allium scorodoprasum

 

Tra Vinadio e Pietraporzio (Cuneo), Abbà A., Segnal. Flor. Ital. 723, Inform. Bot. Ital. 24 (1992).

Allium strictum

 

Allium subhirsutum Allium tenuiflorum

   

Allium trifoliatum

 

Trent. Sopra Rabbi, Bertolli A. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 26: 278 (2011). Abr. a Campo di Giove, Conti F., Bocconea 10: 202 (1998). Tosc. al Parco di Montioni pr. Follonica, Cenerini A. e Tomei P.E., Aspetti flor. e veg. Parco Montioni, Pubbl. Comune di Follonica (1994). Calabria a Gioiosa Ionica, Peruzzi L. et al., Segnal. Flor. Ital. 1098, Inform. Bot. Ital. 36: 78 (2004).

Allium trifoliatum

 

Camp.: Salerno ai Monticelli di Fuorni, Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1214, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Allium trifoliatum

 

Pr. Salerno, Del Guacchio E. e Gargiulo S., Segnal. Flor. Ital. 1214, Inform. Bot. Ital. 38: 191-214 (2006).

Allium ursinum

 

Allium ursinum

 

Alnus cordata Alnus incana

   

Alopecurus alpinus

 

Camp. sull’ Alburno, Caputo G. et al., Webbia 41: 273-287 (1987). Piem. a Villanova d’Asti e Moransengo, F. Correggia (in litt., 2012). Rimboschimenti sui rilievi presso Pordenone (Costalonga in litt.). Romagna a Mercato Saraceno, Togni I., Quad. St. Nat. Romagna 12: 77 (1999). App. Emil. sul M. Cusna, Tomaselli M. e Rossi G., Segnal. Flor. Ital. 559, Inform. Bot. Ital. 20 (1988).

Alopecurus alpinus

 

Lazio sui M.della Laga (Pizzo di Sevo). Pedrotti F., Segnal. Flor. Ital. 264, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Alopecurus geniculatus

 

Alternanthera philoxeroides

 

V. Aosta, Valtournenche, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 60: 102 (2006). Lazio - Iamonico D. & Iberite, M. (2014) Notula 227. Notulae alla Flora Esotica d’Italia: 11. Inform. Bot. Ital. 46(2): 277.

Colli Euganei, Masin R. et al., Segnal. Flor. Ital. 1132, Inform. Bot. Ital. 36: 91 (2004). Loazzolo e Cassinasco (Asti), Abbà G., Segnal. Flor. Ital. 92, Inform. Bot. Ital. 12 (1980). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Piem. sulle Langhe, Bono G. (1960). Friuli a Polcenigo, Barbo M. et al. Gortania 17: 130 (1996). Friuli a Polcenigo, R. Pavan (S. Costalonga in litt.). Boschi di Carrega, Alessandrini A. e Notari S., Segnal. Flor. Ital. 541, Inform. Bot. Ital. 20 (1988). Monti di Portofino, Calbi M. e Martini E., Segnal. Flor. Ital. 285, Inform. Bot. Ital. 17 (1985). pr. Brescia: RR (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 24 (2012). Abr. a Pescasseroli e Cicerana, Conti F., Bocconea 10: 200 (1998). Abr. alla Serra della Terratta e M.Argatone pr Scanno, Conti F., Bocconea 10: 202 (1998). Appennino Parmig. a Capanna Biancani, Alessandrini A.,Segnal. Flor. Ital. 121, Inform. Bot. Ital. 13 (1981). Belluno (Argenti C., in litt.). Colli Euganei, Rossi di Schio E. et al., Segnal. Flor. Ital. 1133, Inform. Bot. Ital. 36: 92 (2003). Pianura friulana (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). e Tarvisiano a Fusine (Costalonga in litt.).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Alternanthera philoxeroides

 

Lazio a Roma (Pte. Sublicio) e Parco del Circeo, Ceschin S. et al., Segnal. Flor. Ital. 1263, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Althaea hirsuta

 

Althenia filiformis

 

V. Aosta a St.-Denis, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 117 (2005). Puglia nel Salento: Beccarisi L. e Medagli P., Segnal. Flor. Ital. 1080, Inform. Bot. Ital. 35: 108 (2003).

Althenia filiformis

 

Althenia filiformis

 

Alyssoides sinuata

 

Alyssoides utriculata

 

Alyssoides utriculata

 

Alyssoides utriculata

 

Alyssoides utriculata

 

Alyssum diffusum

 

Alyssum diffusum

 

Alyssum montanum

 

Alyssum montanum

 

Amaranthus albus

 

Amaranthus blitoides Amaranthus blitoides

   

Amaranthus blitoides

 

Amaranthus blitoides

 

Piem. a Spigno Monferrato e Isola S.Antonio, Abbà G., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat. Torino 9: 178 (1991).

Amaranthus blitoides

 

Amaranthus blitoides

 

Amaranthus blitoides

 

Amaranthus blitoides

 

Amaranthus blitum

blitum

Amaranthus bouchonii

 

Amaranthus bouchonii

 

Amaranthus bouchonii

 

Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Puglia - Iamonico D., Rignanese L., Inform. Bot. Ital. 45: 310, 2013. Tosc. al Parco di Montioni pr. Follonica, Cenerini A. e Tomei P.E., Aspetti flor. e veg. Parco Montioni, Pubbl. Comune di Follonica (1994). Trieste al M. S. Pantaleone, Martini F. et al., Gortania 19: 150 (1997). Iamonico D., Bovio M., Valle d’Aosta. Rev. Valdôtaine Hist. Nat., 67: 41-54, 2013. Friuli a Magnano in Riviera, Barbo M. et al. Gortania 17: 133 (1996). Lomb. in numerose loc. della pianura, Zanotti E., Pianura 3/89: 47-54 (1989). Piem. in molte località (prov.Torino, Cuneo, Alessandria, Novara), Abbà G., ined.

Puglia pr. Taranto alla salina di Torre Colimena, Beccarisi L. e Medagli P., Segnal. Flor. Ital. 1080, Inform. Bot. Ital. 35: 108 (2001). Sulla costa romagnola nelle saline di Cervia, Merloni N., Saiani D., Lazzari G. in litt. sett. 2009. Abr. nel Vallone di Taranta Peligna, Tammaro F., Sched. 2, Inform. Bot. It., 10 (1978). A. Maritt. ai Bagni di Vinadio, M. Pascale, Riv. Piem. St. Nat., 26: 371-375 (2005). Camp. sull’ Alburno, Caputo G. et al., Webbia 41: 273-287 (1987). Lazio in varie località, Steffan M. e P., Sched. 332, Inform. Bot. It., 17 (1985). S. Severino Lucano (Potenza), Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425-428 (2004). Gargano a M. S. Angelo, 2n = 24, Polatschek A., Phyton 23: 127139 (1983). M. Serano (App. Umbro)., Menghini A. e Bencivenga M., Ann. Fac. Agr. Perugia 28: 691-727 (1973). Avv. nella V. Adige (Atzwang 9434/4) e Kurtatsch-Margreid (9733/1) Zemmer F. in Wilhalm T. et al., Gredleriana 4: 396 (2004). Colline del Veron., Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 8:324-325 (1981). Iamonico D., Bovio M., Valle d’Aosta. Rev. Valdôtaine Hist. Nat., 67: 41-54, 2013. Abr. a Roseto e Pescara, Conti F., Bocconea 10: 32 (1998). Distribuzione sulle A. Apuane , Ferrarini E. e Marchetti D., Fl. Reg. Apuana vol. 1 (1994). Piana degli Albanesi (Palermo), Spadaro V. & Raimondo F.M., Quad. Bot. Ambientale Appl. 13: 11-12 (2002).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Amaranthus bouchonii

 

Amaranthus bouchonii

 

Amaranthus caudatus

 

Amaranthus caudatus

 

Amaranthus chlorostachys Amaranthus chlorostachys Amaranthus crispus

 

Amaranthus deflexus Amaranthus deflexus Amaranthus deflexus Amaranthus graecizans Amaranthus hypochondriacus

      sylvestris  

Amaranthus hypochondriacus Amaranthus marginatus

 

Amaranthus marginatus

 

Amaranthus marginatus

 

Tosc. - Iamonico D., Lazzeri V., Mazzoncini V. et Sammartino F., Acta Plantarum Notes 2: 164, 2013.

Amaranthus marginatus

 

Trent. - Bertolli, A. & Prosser, F. (2014) Annali del Museo Civico di Rovereto 29 (2013): 121–174.

Amaranthus muricatus Amaranthus palmeri

   

Molise - Iamonico D., Inform. Bot. Ital. 45(2): 310, 2013. Emilia-Rom. - Iamonico D., Ardenghi N.G.M., Faggi G., Willdenowia 45(1).: 119-120. 2015. Distribuzione sulle A. Apuane , Ferrarini E. e Marchetti D., Fl. Reg. Apuana vol. 1 (1994). Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 55, Pagine Bot. 2011: pag. 60. Lig. - Iamonico D., (2014e). Notulae alla flora esotica d’Italia, 10: 235. Inform. Bot. Ital. 46(2).: 279, 2014.

   

 

Amaranthus paniculatus   Amaranthus powellii

 

Amaranthus powellii

 

Amaranthus rudis

 

Amaranthus spinosus

 

Amaranthus tricolor

 

Amaranthus tuberculatus  

Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Tosc. - Iamonico D., Ardenghi N.M.G., Acta Plantarum Notes 2: 118–119, 2013. Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 54, Pagine Bot. 2011: 60. It. Sett. - Iamonico D., Antonietti A., Riv. Piem. St. Nat. 36, 2015 (in press). Bergam. a Seriate (Calvi R. e Ferlinghetti R., Riv. Mus. Civ. Sc. Nat. Bergamo 10: 104, 1986). Distribuzione sulle A. Apuane , Ferrarini E. e Marchetti D., Fl. Reg. Apuana vol. 1 (1994). Piem. - Iamonico D., Rignanese L., Inform. Bot. Ital. 45: 310, 2013. Iamonico D., Ferretti G., Inform. Bot. Ital. 43(2): 374, 2011. Iamonico D., Ferretti G., Inform. Bot. Ital. 43(2): 374, 2011. Umbria (Ballelli S. in litt.). Udine, Bragagnini G. in Gortania 25 (2003). Molise - Stinca A., Motti R. Notulae alla flora esotica d’Italia, 15: 175. Inform. Bot. Ital. 45: 108. 2013. Piem. - Iamonico D., Antonietti A., Riv. Piem. St. Nat. 36, 2015 (in press).. Emilia-Rom. - Ardenghi N.M.G., Rossi G. Inform. Bot. Ital. 44: 402, 2012. Lig. - Iamonico D., Inform. Bot. Ital. 45: 310, 2013.

Osservato in Lomb. a Cava Manara, Spessa Po, Pieve Ponte Morone, Revere; Piacent. a Castel S. Giovanni e Aless. a Capraglia, Zanotti E., Pianura 3/89: 47 (1989). Lazio - Iamonico D., Atti Soc. tosc. Sci. nat., Mem., Serie B 119: 19-21, 2012. Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 56, Pagine Bot. 2011: pag. 60. Tosc. - La Rosa M., Peruzzi L., Inform. Bot. Ital. 45: 309, 2013.

Amaranthus tuberculatus   Amaranthus tuberculatus  

Tosc. - Lazzeri V., et al., Acta Plantarum Notes 2: 42−59, 2013. Trent. - Bertolli, A. & Prosser, F. (2014) . IX. Annali del Museo Civico di Rovereto 29 (2013): 121–174.

Amaranthus viridis

 

Ambrosia artemisiifolia

 

Ambrosia artemisiifolia

 

Stinca, A., DAuria, G., Salerno, G. & Motti, R. Inform. Bot. Ital. 45: 71–81. 2013. A. Cozie e Maritt., Cuneese, M. Pascale - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 (2009). Bellunese a Feltre, Belluno etc., Lasen, Gortania 14: 137-150 (1992).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Ambrosia artemisiifolia

 

Ambrosia artemisiifolia

 

Ambrosia artemisiifolia

 

Ambrosia artemisiifolia Ambrosia coronopifolia

   

Ambrosia psilostachya

 

Ambrosia psilostachya

 

Ambrosia psylostachya

 

Ambrosia trifida

 

Amelanchier ovalis

cretica

Ammania coccinea

 

Ammania coccinea Ammania verticillata

   

Ammi majus

 

Ammoides pusilla Amorpha fruticosa

   

Amorpha fruticosa

 

Amorpha fruticosa Anacamptis longicornu

   

Anacamptis palustris Anacamptis palustris

   

Anacamptis papilionacea Anacyclus radiatus

 

Anacyclus tomentosus

 

Anagallis foemina

 

Bresc. e Bergam., diffusa in pianura e collina, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 29 (2012).

Anagallis minima

 

Marche pr. Sarnano, Brilli-Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 482, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Anagallis minima

 

Pr. Anzio alla Caldara di Manziana, Villa laudia e Nettuno, Lucchese F., Segnal. Flor. Ital. 338, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Anagallis minima

 

Anagallis minima

 

Anagallis parviflora

 

Puglia a S. Cataldo, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 8798 (2997). Sic.: Melilli, Cristaudo A. e Margani I., Inform. Bot. Ital. 37: 1153-1159 (2005). Palinuro - De Natale A. e Strumia S., Webbia 62: 53-76 (2007).

 

Goriz. a Gradisca, Carso Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Pr. Rovereto ai laghetti di Marco, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 111-134 (1986). Trent. a Rovereto, Mezzocorona, Strigno (Prosser F. in litt.). A. Cozie pr. Demonte, M. Pascale - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313340 (2009). Trent. a Mattarello, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177224 (1992). Triest. a Sagrado, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542644 (2009). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Laz. sugli Aurunci al M. Petrella, Moraldo B. e Banaudi F., Sched. 159, Inform. Bot. It., 14 (1982). Pr. Cremona a Castelvisconti, Zanotti E., Natura Bresc.36: 269 (2009). Sard. a Simaxis, Desfayes M., Flora Medit. 18: 298 (2008). Pr. Pavia - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 58, Pagine Bot. 2011: pag. 61. Per Trieste antiche segnalazioni, non osservata di recente:avventizia casuale, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Abr. in varie località, Conti F., Bocconea 10: 117 (1998). Cal. pr. Belvedere Marittimo, Moraldo B. e La Valva V., Sched. 24, Inform. Bot. It., 11 (1979). Lomb. A Lecco - Mauri S., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 38, Pagine Bot. 2011: pag. 51. Puglia, Pantaleo, 1991. Camp. sull’ Alburno, Caputo G. et al., Webbia 41: 273-287 (1987). Abr. a S.Salvo Marina, Conti F., Bocconea 10: 238 (1998). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. 1: 49-134 (2008). Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 207 (2012). Cal. pr. Crotone, Brullo S. et al., Segnal. Flor. Ital. 671, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). Va eliminata dalla flora della Lig., Barberis G. e Tognon G., Accad. Lunig. Sc. 60-61: 301 (1992).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Anagallis parviflora

 

Anagallis parviflora

 

Anagallis tenella

 

Anagallis tenella

 

Anagallis tenella

 

Ven. pr. Bibione, Gamper U. e Mion D., Segnal. Flor. Ital. 1122, Inform. Bot. Ital. 37: 87 (2004).

Anchusa sardoa

 

Anchusa undulata

hybrida

Andrachne telephioides

 

Androsace adfinis

brigantiaca

Androsace alpina Androsace alpina

   

Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Pr. L’Aquila, Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 34, Inform. Bot. Ital.11 (1979). Genova, Aita L. e Minuto L., Segnal. Flor. Ital. 727, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). Val di Susa a Setrières, G. Teppa, A. Gorlier - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 (2009). A. Cozie sul Pelvo d’Elva, Pellegrino G. in litt., 2005. Una stazione anche sulle A. Maritt. Francesi (Tete de Chalanches), cfr. Martini E., Biogeographia 16: 86 (1992).

Androsace brevis

 

Androsace brevis

 

Androsace brevis

 

Androsace brigantiaca   Androsace chamaejasme  

Tosc. a Capalbio, Selvi F., Sched. 978, Inform. Bot. Ital. 32: 53 (2000). Umbria alla piana di Ferretto (Perugia), Gigante D. et al., Inform. Bot. Ital. 37 (2005). Distribuzione nell’Italia mediterranea (Lig., Pen. e Is.) cfr. Tomei P. E., Amadei L. e Garbari F., Ann. Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 92: 207-240 (1985). Sard.: Trinità d’Agulto, Rio li Cossi, Castiglia E., Segnal. Flor. Ital. 405, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Alpi Orobie (Bergam.), Valoti M., Gr. Fl. Alp. Bergam. 3: 10-13 (1933). Distrib. sui monti del Bergam. e Valtellina:(M. Fioraro, Pizzo dei 3 Signori, M. Ponteranica: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 158 (2012). Monti del Bergam. e Valtellina:(M. Fioraro, Pizzo dei 3 Signori, M. Ponteranica: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 158 (2012). Piem. sulle Alpi Maritt., Mondino P.G. in litt. Bresc. e Bergam. segnal. storiche, non rinvenuta di recente, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 158 (2012).

Androsace chamaejasme Androsace chamaejasme Androsace chamaejasme Androsace hausmannii

       

Conferma per la V. Fraele a q. 1950, Pellegrino G., 9 lug. 1989. Piem. nell’Ossola all’Alpe Veglia lg.Sartori, Mondino P.G. in litt. Valtellina in V. Fraele, Ferranti R., Natural. Valtell. 8: 16 (1997). Bergam. sulla Presolana: RR (2125-2421 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 159 (2012).

Androsace helvetica Androsace helvetica

   

Nelle A. Maritt., Martini E., Biogeographia 16: 86 (1992). Piem.: Valle Stura di Demonte sull’Enchastraye, Pascale M., Segnal. Flor. Ital. 620, Inform. Bot. Ital. 22 (1990).

Androsace lactea

 

Androsace lactea

 

Androsace lactea

 

Distribuz. In Friuli-V. Giulia, cfr.Poldini L. et al., Gortania 13: 145 (1991). Friuli sul M.Chiampon, Martini F. e Poldini L., Gortania 13 (1991). Monti del Bergam. 1800-2300 m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 159 (2012).

Androsace maxima

 

Androsace obtusifolia

 

Androsace obtusifolia

 

Androsace pubescens

 

Abr.: Monteluco, Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 115, Inform. Bot. Ital. 13 (1981). Alpi Carn. sul Peralba e Creta Verde in Val Fleons (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Nel Veron. (sub A. chamaejasme), Bianchini F., Boll. Civ. Museo St. Nat. Verona 21: 79 (1997). Pr. Torino in V. Pellice e V. Germanasca, R. Pascal, D. Aeschimann, A. Selvaggi - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Androsace septentrionalis Androsace vandellii

 

Androsace vandellii Androsace vitaliana

  sesleri

Androsace vitaliana

 

Marche sui Sibillini, Brilli-Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 431, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Androsace vitaliana

 

Androsace vitaliana Androsace wulfeniana

   

Andryala integrifolia Anemone apennina

   

Anemone narcissiflora

 

Non ritrovata sulle Alpi Orobie (Bergam.), Valoti M., Gr. Fl. Alp. Bergam. 3: 10-13 (1933). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Sulla distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:145 (1994). Recentem. trovata a Pescara, Conti F., Bocconea 10:188 (1998). Romagna a Mercato Saraceno, Semprini F., Quad. St. Nat. Romagna 9: 71 (1998). Veron. sui Lessini (M. Carega), Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 6: 275-276 (1978).

Anemone pavonina

 

 

Anemone ranunculoides  

Distribuzione in V. Aosta, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 41:141 (1987). Alpi Orobie (Bergam.), Valoti M., Gr. Fl. Alp. Bergam. 3: 10-13 (1933). Nelle Alpi Maritt., Moraldo B., in litt. Bresc. nel quadrante Ponte di Legno, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 30 (2012).

Distribuzione in Tosc., Signorini M. A., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 100:207 (1993). Camp. sui Picentini a Pian del Gaudo e M. Lattari sul Faito, Moraldo B. et al., Sched. 11, Inform. Bot. It. 11 (1979).

Anemone sylvestris Anemone trifolia

  brevidentata

Non ritrovato ai Collalti di Bassano (Lasen in litt.). Distribuz. In Piem., A. Selvaggi et al. - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 n. 316, 332 (2011). Segnalato in Abr. ad Intermesole ma non confermato di recente, Conti F., Bocconea 10: 45 (1998).

Anemone trifolia

trifolia

Anemone trifolia

 

Nel Bresc. ai limiti con le Giudicarie; Lecco ai Piani d’Erna, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 31 (2012).

Anisantha diandra

 

Anisantha madritensis

 

Anisantha rigida

 

Anthemis altissima Anthemis altissima Anthemis hydruntina

     

Anthemis tinctoria Anthemis tomentosa

   

Anthemis triumfetti

 

Bolzano, Bressanone, Merano, Wilhalm, Gredleriana 1: 285 (2001). Va esclusa per la V.Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1220, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Appennino Piem. a Serravalle Scrivia, Carrega M. e Silla D. Piem. nelle Langhe in parecchie loc., Abbà G., ined. Alle Cesine pr. S. Cataldo (Lecce), Chiapperini R., Quad. Centro St. Molf. 3: 25 (1983). Ritrovata nel Monferrato, lg. Picco (Abbà G., in litt.). Basil. a Policoro: Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Piem. nel Cuneese (Garessio, V. Casotto), Monferrato, Langhe (Spigno, Millesimo, Calizzano), App. Piem., Abbà G. in litt.

Anthericum liliago

 

Baunei alla Grotta del Bue Marino (Sard.), Ballero M. et al., Annali Bot. (Roma) 50, Suppl. 9: 1-4 (1992).

Anthoxanthum aristatum  

Umbria a Montegabbione (Terni), Gigante G., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1571, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Anthriscus caucalis

 

Anthriscus cerefolium

 

Anthriscus cerefolium

 

Campania sui Picentini: M. Terminio, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 203 (1981-82). Nel Triestino soltanto dati storici, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Nel Veronese solo antiche segnalazioniBianchini F., Boll. Civ. Museo St. Nat. Verona 21: 14 (1997).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Anthriscus nemorosa

 

Anthriscus nitida

 

Anthriscus nitida

 

Anthriscus nitida

 

Anthriscus nitida

 

Varese sul M. dei Fiori, Banfi E., Atti Soc. Ital. Sc. Nat. Mus Civ. St. Nat. Milano 124: 264 (1983).

Anthriscus sylvestris

 

Anthyllis montana Anthyllis polyphylla

jacquinii  

Anthyllis polyphylla

 

Anthyllis praepropera

 

Campania: diffuso sui Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 2324: 203 (1981-82). Bellun. Sul M. Dolada, Lasen C., in litt. 2011. Abr. pr. Terranera di Rocca di Mezzo, Tammaro F., Sched. 276, Inform. Bot. It., 16 (1984). Romagna a Spina, Piccoli F. e Merloni N., Inform. Bot. Ital. 24: 42 (1992). Piem. nel Monferrato a Ponzano, Castelletto Merli, Casale, Picco F. e A., Riv. Piem. St. Nat. 14: 57(1993).

Anthyllis versicolor

 

Anthyllis weldeniana

 

Antinoria insularis

 

Antirrhinum latifolium

 

Antirrhinum latifolium

 

Lazio a Vulci (Viterbo), Pavesi A. e Giangreco L., Segnal. Flor. Ital. 1205, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Antirrhinum latifolium Apera interrupta

   

Apera interrupta

 

Aphanes inexpectata

 

Aphanes inexspectata Aphanes microcarpa

   

Aphyllanthes monspeliensis Aphyllanthes monspeliensis Aphyllanthes monspeliensis Apios americana Aquilegia alpina Aquilegia atrata

 

Per la distribuzione in Abr.cfr. Conti F., Bocconea 10: 150 (1998). Abr. a Capestrano e sul Velino, Conti F., Bocconea 10: 220 (1998). Val d’Aosta a Villefranche (Quart), Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 44:37 (1990). V. Aosta a Arnad, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 122 (2005). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Tosc. a Roccastrada e Scansano, Selvi F., Sched. 979, Inform. Bot. Ital. 32: 54 (2000). Appennino piemontese a Denice, Langhe a Monbaldone e Roccaverano, Abbà G. in litt. pr. Brescia al Colle di S.Vito (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 164 (2012). Pr. Varese al M.Chiusarella, Mermet in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Nelle golene del Po in Polesine, Argenti C., in litt. Non confermata per il Trent. al Tonale (Prosser F. in litt.). Reg. Apuana fra Tresana ed Aulla ed al Montale di Comano, Marchetti D., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 90: 261 (1983).

Aquilegia barbaricina

 

Aquilegia dumeticola

 

Arabidopisis arenosa

 

         

Lazio sul M. Navegna (Rieti), Bartolucci E., Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Bresc. sulle Prealpi Gardesane, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 32 (2012). Trent. al M.Cola (M.Baldo), Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Trent. sul Bondone, Val di Ledro, M. Baldo, Val Noana, Valsugana verso l’ altopiano dei 7 Comuni (Prosser F. in litt.).

Prov. Bolzano, Wilhalm Th. et al., Katal. Gefässpfl. Südtirols (2006). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 269 (1982). Distribuzione nel Lazio, Lucchese F., Segnal. Flor. Ital. 413, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). Abruzzo a Fossacesia, Conti F. e Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 418, Inform. Bot. Ital. 19 (1887).

Sard. a Orgosolo, Corrias B. e Diana Corrias S., Sched. 50, Inform. Bot. It.11 (1979). Calvello (Potenza), Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425-428 (2004). Bellunese sui greti del Cordevole e Desedan, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 198 (1993).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Arabidopisis arenosa

 

Arabidopisis arenosa

 

Arabidopisis arenosa

 

Arabidopsis halleri

 

Arabidopsis lyrata

petraea

Arabis arabiformis

 

Arabis brassica Arabis brassica

   

Arabis brassica

 

Per la distribuz. nelle Marche cfr. Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 1024, Inform. Bot. Ital. 33: 43 (2001).

Arabis ciliata

 

Arabis glabra

 

Arabis glabra

 

Arabis glabra Arabis nova Arabis rosea

     

Abr. sul Velino, Lucchese F. e Lattanzi E., Ann. Bot. (Roma) 49: 137 (1991). Abr., senza indicazione di località, Conti F., Bocconea 10: 57 (1998). Lazio a Fiuggi, Lattanzi E. e Lucchese F., Sched. 219, Inform. Bot. It., 15 (1983). Umbria (Ballelli S. in litt.). Bellunese sul M.Serva, Argenti C., in litt. Marche sui M. della Laga, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Sched. 482, Inform. Bot. It., 19,2 (1987).

Arabis verna

 

Araujia sericifera

 

Araujia sericifera

 

Arbutus unedo

 

Arbutus unedo Arctotheca calendula

   

Aremonia agrimonioides   Arenaria ciliata Arenaria huteri

   

Arenaria marschlinsii

 

Argyrolobium zanonii

 

Arisarum proboscideum   Arisarum proboscideum   Arisarum vulgare

 

Aristida longispica

 

Greto del torr. Desedan pr. Longarone e sul Cordevole pr. Agordo, Argenti C., in litt. Prov. Bolzano da Ora a Bressanone, Wilhalm Th., Gredleriana 2:303 (2002). Trent. a Terragnolo, Calliano, Grigno, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Lig. pr. Arenzano, Gardini Peccenini S., Sched. 57, Inform. Bot. It., 12 (1980). La segnalazione per la Vallarsa è basata su esemplari incompleti; non ritrovata di recente (Prosser F. in litt.). L’ indicazione per il Trent. manca di una conferma recente (Prosser F. in litt.). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 57 (1998). Lazio sui M. della Duchessa, Lucchese F. e Lattanzi E., Sched. 390, Inform. Bot. It., 18 (1986).

Sic. sull’ Etna, Poli Marchese E. et al., Sched. 562, Inform. Bot. It., 20 (1988). Lazio a Cassino, Del Guacchio E. e Magrio B., Segnal. Flor. Ital. 1215, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Sic. sull’Etna a Tremestieri, Turrisi R. E., Segnal. Flor. Ital. 1129, Inform. Bot. Ital. 36 (2004). Monterenzio (Bologna), Ferrari C. e Morara M., Segnal. Flor. Ital. 269, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Triest., Martini F. e Poldini L., Gortania 10: 154-155 (1989). Sard. pr. Oristano a Tramarza, Sulas L., Sched. 964, Inform. Bot. Ital. 32: 47 (2000). Lombardia in Val Brembana pr. S. Giovanni Bianco, Ferlinghetti R., Not. Flor. Gr. Fl. Alp. Bergam. 16: 17 (1999). Alpi Liguri sul M. Saccarello (Orsino F. in litt.). Bellunese nell’Alpago, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 228 (1997). RR nell’alta V. Camonica (Gavia-Tonale e sopra l’Aprica sul Telenek), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 37 (2012). Lazio in prov. di Rieti al M. Pozzaglia, L. di Turano, pr. Leonessa e Poggio Catino, Lucchese F., Sched. 339, Inform. Bot. It., 18 (1986). Abr. al Bosco di Oricola, Conti F., Bocconea 10:227 (1998). Pr. Reggio Calabria ad Antonimina, Tardelli M., Segnal. Flor. Ital. 9, Inform. Bot. Ital. 11 (1979). Molise a Petacciato Marina, Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 99, Inform. Bot. Ital. 13 (1980). Pr. Torino a Vauda Canavese, M. Lonati, S. Lonati - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Aristolochia lutea

 

Marche a Pieve Torina e M. Prefoglio, Brilli Cattarini A. J. B. et al., Segnal. Flor. Ital. 1023, Inform. Bot. Ital. 33: 43 (2001).

Aristolochia pallida

 

Aristolochia sicula Armeria arenaria

   

Armeria arenaria

 

Bergam. in varie loc. (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1:170 (2012). Etna pr. Zafferana, Giardina G., Inform. Bot. It. 31: 8 (1999). Abr.: Gran Sasso, M.te dei Fiori, M.ti di Roseto, Majella, Marsica a Trasacco, Villavallelonga, Barrea , Conti F., Bocconea 10: 125 (1998). Pr. Bergamo a Nembro (Salmeggia), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 170 (2012).

Armeria canescens

 

Romagna merid. sul M. Carpegna, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012).

Armeria denticulata

 

Abr.: Gran Sasso, Morrone, Parco Nazionale al valico di Pantano, Conti F., Bocconea 10: 125 (1998).

Armeria pungens

 

Artemisia alba

 

Distrib. nelle piccole Is. parasarde, cfr. Bocchieri E., Webbia 41: 257-259 (1987). Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al, Flora Vasc. Lomb. C-Orient. (2012).

Artemisia alba

 

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al. (2012).

Artemisia annua

 

Artemisia annua Artemisia annua Artemisia annua Artemisia annua

       

Artemisia annua

 

Como - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 60, Pagine Bot. 2011: pag. 62. Finale Ligure (S. Costalonga in litt.). Piem. a Torino ed altrove, in diffusione, Mondino G.P. in litt. Piem. in molte loc., Abbà G., ined. Sicilia a Enna, Cristaudo A. e Lo Giudice R., Flora Medit. 9: 277-280 (1999). Como e Sondrio - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 104, Pagine Bot. 2011: pag. 84.

Artemisia atrata

 

Va esclusa dalla flora del Friuli-Venezia Giulia, cfr. Poldini L., Studia Geobotanica 21: 110 (2001).

Artemisia atrata

 

Artemisia campestris

glutinosa

Pian di Pezza (Aquila), Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 38: 113 (2006). Antiche segnalazioni per il corso del Po nel Reggiano vanno probabilmente qui riferite (Alessandrini in litt.).

Artemisia genipi

 

Alpi Giulie sul Mangart, Carnia sul Peralba, Creta Verde e Cuestalta (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991).

Artemisia mutellina Artemisia variabilis

   

Carnia, Poldini L. et al., Studia Geobot. 21: 18 (2001). Abruzzo alle Gole di Celano, Tammaro F. e Frizzi G., Segnal. Flor. Ital. 166, Inform. Bot. Ital. 14 (1982).

Artemisia variabilis

 

Artemisia variabilis

 

Molise in molte loc., Lucchese F., Segnal. Flor. Ital. 589, Inform. Bot. Ital. 22 (1990). Sard. a Sassari (Ossi), S.Antioco, Tratalias, Filigheddu R. e Urbani M., Fl. Medit. 4: 191 (1994).

Artemisia verlotiorum

 

Artemisia verlotiorum Arthrocnemum macrostachyum Arum lucanum

   

Asarum europaeum

 

 

Puglia Merid., Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 87-98 (2997). Puglia, Pantaleo, 1991. Laz. a Tarquinia - Iberite M. e Paolozzi A.M., Sched. 613, Inform. Bot. It., 22 (1990). Marche sul Montigno e Sibillini, Brilli-Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 441, Inform. Bot. Ital. 19 (1987). Cal. pr. Cosenza a Laino Castello, Bernardo I. e Puntillo D., Segnal. Flor. Ital. 1171, Inform. Bot. Ital. 37 (2005).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Asarum europaeum

 

Camp. nella Valle del Serino e sulM. Terminio - Moraldo B. et al., Sched. 16, Inform. Bot. It., 11 (1979).

Asclepias fruticosa

 

Asclepias syriaca Asclepias syriaca

   

Asclepias syriaca Asclepias syriaca

   

Asclepias syriaca

 

Asparagus albus

 

Etna a Tremestieri, Turrisi R. E., Segnal. Flor. Ital. 1129, Inform. Bot. Ital. 36: 90 (2004). Periferia di Trieste, Martini F. e Polli E., Gortania 14:159 (1992). Piem. pr. Chivasso, R. Pascal - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 (2009). Trent. a Borgo, Rovereto e Lavis (Prosser F. in litt.). Trent. a Castel Pradaglia, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Cilento alla Cala Bianca, De Natale A. e Strumia S., Segnal. Flor. Ital. 786, Inform. Bot. Ital. 27: 37 (1995).

Asparagus maritimus

 

Asparagus maritimus

 

Asparagus pastorianus Asperugo procumbens

   

Riserva Naturale di Torre Salso (Agrigento), Federico C., 2002. Colli Euganei ad Arquà Petrarca, Rossi E. et al., Segnal. Flor. Ital. 1128, Inform. Bot. Ital.36: 98 (2004).

Asperula crassifolia

 

Asperula cynanchica

 

Asperula hexaphylla

 

Pen. Sorrentina tra Nerano e Punta Campanella Caputo G. et al., Delpinoa 31-32: 57 (1990). Sard. l’indicazione per l’Is. di Tavolara va riferita a A.deficiens Viv., Camarda I., in litt. Va esclusa dalla flora del Piem., A. Selvaggi, B. Gallino - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007).

Asperula neglecta

 

Abr.: Pizzo di Sevo, Gran Sasso, Velino, Sirente, pr. Opi, Majella, Conti F., Bocconea 10: 128 (1998).

Asperula taurina

 

Asphodeline liburnica Asphodeline liburnica

   

Goriziano sul Sabotino, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Abr.: varie località, Conti F., Bocconea 10: 197 (1998). Abruzzo a Popoli ed alle Gole di S.Venanzio, Tammaro F. et al., Inform. Bot. Ital. 11 scheda 35 (1979).

Asphodeline liburnica

 

Asphodeline lutea Asphodelus ayardii

   

Asphodelus fistulosus

 

Asphodelus fistulosus

 

Asphodelus fistulosus

 

Asphodelus macrocarpus Asphodelus ramosus

 

Asphodelus tenuifolius

 

Asplenium adulterinum

adulterinum

Asplenium balearicum

 

 

Basil. a Policoro: Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Castiglione d. Pescaia (Grosseto), Sforzi S. e Selvi F., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. B 106: 110 (1999).

Lazio pr. Gaeta, M. Fusco alla Madonna della Civita e M. Ruazzo, Minutillo F., Moraldo B. e Rossi W., Inform. Bot. Ital. 17, sched. 321 (1985). Sard. sui calcari del Monte Albo 800-1100 m, Camarda I., in litt. Lazio a Tarquinia, Bartolucci F. e Iocchi M., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Marche in molte località, Biondi E. et al., Inform. Bot. Ital. 27: 44 (1995). Per la distribuzione nel Lazio cfr. Giardini M., Sched. 966, Inform. Bot. Ital. 32: 48 (2000). Triest. a Zaule, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Monferrato a Cerrina e Ponzano, Abbà G. in litt. (lg. Picco). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1450 m di quota (Cirino E., in litt.). Basil.: Metaponto, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425-428 (2004). Piem. in Valsesia e Lig. in Val d’Aveto, Marchetti D. & Soster M., Boll. Mus. reg. Sci. nat. Torino 10 (1): 113-124, 1992. Sard. a Teulada e Portoscuso, Van den Heede C. J. & Viane R. L. L. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 24 (2008): 146, 2009.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Asplenium cuneifolium

cuneifolium

Asplenium fontanum

fontanum

Asplenium foreziense

lepidum

Asplenium lepidum

 

Asplenium marinum

 

Asplenium obovatum

lanceolatum

Asplenium obovatum

obovatum

Asplenium petrarchae

petrarchae

Asplenium seelosii

seelosii

Asplenium trichomanes

pachyrachis

Aster amellus

 

Aster linosyris

 

Asterolinin linum-stellatum

 

Astragalus aquilanus

 

Nuove stazioni, sempre nell’ Abr. Aquilano, Tammaro F., Sched. 31, Inform. Bot. It., 11 (1979).

Astragalus aquilanus

 

Astragalus australis

 

Astragalus australis

 

Trovato recentem. in Calabria sul Pollino, Bernardo L., Inform. Bot. It. 28: 267 (1996). Abr. sui M. della Laga al M. Gorzano, Conti F., Sched. 606, Inform. Bot. It., 22 (1990). Lazio sui M.della Laga (M. Gorzano sopra Amatrice)., Di Pietro R. et al., Webbia 63: 61 (2008).

Astragalus boeticus

 

Calabria pr. Cirò (Crotone), De Fine G. e Passalacqua N. G., Notula 1155, Inform. Bot. Ital. 38 (2005).

Astragalus boeticus

 

Puglia pr. Gallipoli all’Is. S.Andrea ed in altre località, Sabato S. et al., Thalassia Salentina 21 (1995).

Astragalus centralpinus

 

Val d’Aosta sulla riva destra della Dora Baltea pr. Pollein, 545 m, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 39: 112 (1985).

Astragalus cicer

 

Astragalus cicer Astragalus danicus

   

Cuneese in Val Varaita, A. Sciandra et al., Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 no. 358 (2011). trovato da Argenti in Cadore a Domegge (Lasen in litt.). Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M.., Segnal. Flor. Ital. 1217, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Astragalus danicus

 

Astragalus depressus

 

Astragalus echinatus

 

Astragalus frigidus

 

Astragalus frigidus Astragalus hamosus

   

Val d’Aosta in Val Chalamy, Bovio M. et al., Rev. Vald. Hist. Nat. 53: 149-156, 1999. Emilia-Romagna nel M. Ventasso, Alessandrini A., Sched. 540, Inform. Bot. It. 20, 1988. Valle d’Aosta e Piem., Bovio M. & Cerutti G. V., Sched. 730, Inform. Bot. It. 25, 1993. Trent., Prosser F. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 16 (2000): 383-384, 2002. Puglia a Gagliano del Capo, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. It. 33: 341-349, 2001. Tosc. nelle Alpi Apuane, Marchetti D., Atti Soc. Tosc. Sci. Nat. 88 (1981): 265-273, 1982. Tosc. nel Monte Albano, Gestri G. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 25, 2010. Lig. a S. Lazzaro Reale, Nardi E. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 17 (2001): 117-118, 2003. Trent., Prosser F. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 16 (2000): 384, 2002. Ven. in Cadore, Argenti C. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 25, 2010. Umbria a Spoleto, Falcinelli F. e Donnini D., Segnal. Flor. Ital. 1267, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Pr. Salerno ad Albanella, del Guacchio E., Sched. 955, Inform. Bot. Ital. 32: 44 (2000). Monfalcone e Cima S. Polo, Poldini L. et al., Segnal. Flor. Ital. 881, Inform. Bot. Ital. 29: 186 (1997).

Va esclusa dalla flora dell’Abr., Conti F., Segnal. Flor. Ital. 1256, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Alpi Giulie sul Mangart (Wraber T. ex Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Camp. pr. Agropoli e Palinuro, Lucchese F. e Lattanzi E., Sched. 342, Inform. Bot. It., 18 (1986). Prov. Sondrio pr. Livigno, Ferranti R. e Fioletti L., Natural. Valtell. 11: 11 (2000). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Piem. pr. Spigno Monferrato e a Monbaldone nelle Langhe, Abbà G. in litt.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Astragalus huetii

 

Astragalus hypoglottis

gremlii

Astragalus odoratus

 

Indicato da Fiori nella Marsica, ma ne mancano campioni d’erbario, Conti F., Bocconea 10: 80 (1998).

Astragalus onobrychis

 

Astragalus onobrychis

 

Abr. sul Gr. Sasso alla Gola di Appari (la var. microphyllus Besser), Tammaro F. e Pirone G., Sched. 65, Inform. Bot. It., 12 (1980). Dubbio per ilVeronese, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 15: 19 (1988). Umbria (Ballelli S. in litt.). Lazio sui M. della Laga, Lattanzi E. et al., Segnal. Flor. Ital. 909, Inform. Bot. Ital. 30 (1998). Umbria (Ballelli S. in litt.). Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1218, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Astragalus onobrychis   Astragalus penduliflorus   Astragalus purpureus Astragalus purpureus

   

Astragalus sempervirens gussonei Astragalus sempervirens   Astragalus sempervirens  

Sic. pr. Vittoria, Giardina G., Sched. 575, Inform. Bot. It., 20 (1988). Bresc. e Bergam. RR (600)800-1500(1690) m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1; 137 (2012).

Pollino, Foggi B. e Ricceri C., Arch. Geobot. 1: 187 (1995). Distribuzione nel Bellunese cfr. Argenti C. e Lasen C., Studi Trent. Sc. Nat. 65: 3-13 (1989). Dolomiti Bellunesi sul M. Talvena, Argenti C. e Lasen C, Segnal. Flor. Ital. 445, Inform. Bot. Ital. 19 (1887).

Astragalus sesameus

 

Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012).

Astragalus vesicarius

 

Astragalus vesicarius

 

M. Cavallo sopra Picinisco (Frosinone), Minutillo F.., Sched. 770, Inform. Bot. It., 26 (1994). M. Serano (App. Umbro)., Menghini A. e Bencivenga M., Ann. Fac. Agr. Perugia 28: 691-727 (1973).

Astrantia major

 

Astrantia minor

 

Astrantia minor   Atamantha ramosissima   Athamanta ramosissima   Athamanta sicula

 

Athamanta sicula

 

Athamnta vestina

 

Atriplex halimus

 

Atriplex micrantha Atriplex patula

   

Atriplex sagittata

 

Atriplex tornabenei

 

Aubrieta columnae

 

Aubrietia columnae

 

Langhe a Millesimo ed a Gorzegno, Abbà G., Fl. d. Langhe 64 (1990). Da ricercare nella Vlsugana, Bianchini F., Boll. Civ. Museo St. Nat. Verona 21: 9 (1997). Trent. sul Latemar (F. Prosser). e sui Lagorai (Lasen C.). M. Vesole - Chianello (Salerno)., Motti R. e Salerno G., Webbia 61: 325-357 (2006). Basil. a Matera, Medagli P. e Gambetta G., Guida alla Flora del Parcomurgia (2003). Abr. in molte località: Fara S.Martino, Gessopalena, Conti F., Bocconea 10: 115 (1998). M. Vesole - Chianello (Salerno)., Motti R. e Salerno G., Webbia 61: 325-357 (2006). Rara sul M. Baldo, Bianchini F., Boll. Civ. Museo St. Nat. Verona 21: 29 (1997). Abr. a Pescara, Chieti e Vasto, Pirone G. cit. Conti F., Bocconea 10: 30 (1998). Avv. a Trieste, Martini F., Bauhinia 17: 39-59 (2003). Rovereto, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 111134 (1986). Sulla presenza nel Palermitano cfr. Raimondo F.M. et al., Inform. Bot. It. 10: 222 (1978). Lazio pr. Tarquinia, Iocchi M. e F. Bartolucci, Segnal. Flor. Ital. 1194, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). la columnae al Bosco delle Pianelle, Bianco P. et al., Sched. 513, Inform. Bot. It., 19,3 (1987). Prov. Potenza a Marsicovetere e Marsiconuovo, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425-428 (2004).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Avena barbata

 

Avenula praetutiana

 

Baldellia ranunculoides

 

A Pescara è estinta, ma ritrovata di recente a Marina di S.Salvo, Conti F., Bocconea 10: 194 (1998).

Baldellia ranunculoides

 

Bresc. a Torre Pallavicina, Ghedi, Visiano, (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1:181 (2012).

Baldellia ranunculoides

 

Baldellia ranunculoides

 

Ballota frutescens

 

pr. Arezzo, Lastrucci L. e Raffaelli M., Webbia 61: 271-304 (2006). Puglia agli Alimini, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 8798 (2997). Dopo la variazione del confine a Tenda e Briga, non vi sono stazioni in Piemonte (Mondino P.G. in litt.).

Ballota hispanica

 

Abr.: un’antica segnalazione per le Gole di Popoli andrebbe confermata, Conti F., Bocconea 10: 140 (1998).

Ballota pseudodictamnus

 

Abr. a Caramanico: un’antica segnalazione, probabilmente per pianta coltivata, Conti F., Bocconea 10: 140 (1998).

Ballota pseudodictamnus Barbarea bracteosa

 

Pr. Lucca e Pistoia, Tomei P.E. e Camangi F., Sched. 994, Inform. Bot. Ital. 32: 31 (2000). Alpi Carniche al M.Valsecca, PaM.Croce Carnico, Sella Chianzutan, Martini F. et al., Gortania 19: 150 (1997).

Barbarea bracteosa Barbarea bracteosa

   

Barbarea bracteosa

 

Barbarea bracteosa

 

Barbarea bracteosa

 

Barbarea bracteosa

 

Barbarea intermedia

 

Barbarea stricta

 

Barbarea stricta

 

Barbarea verna

 

Barbarea verna

 

Barbarea vulgaris Barlia robertiana

   

Bassia laniflora

 

Bassia scoparia

 

Bellevalia ciliata Bellevalia romana

   

Bellevalia romana

 

 

Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Camp.: M. Acerone e Picentini, Moraldo B. et al., Segnal. Flor. Ital. 20, Inform. Bot. Ital. 11 (1979).

Gargano a Vieste, Biscotti N. in litt. Piem. in Val Grana al santuario di S.Magno m 1735, Mondino G.P. in litt. Sulla distribuzione in Italia ed in particolare in Trentino cfr. Prosser F., Sched., Inform. Bot. It., 24 (1992). Sulle Alpi Lomb. il limite occid. è lungo il solco dell’Oglio (Martini F. et al. (2012). Sulle Alpi Lomb. il limite occid. è lungo il solco dell’Oglio (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. (2012). Trent. nel Primiero (Vanoi) e M.Baldo, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Segnalazione in terrtorio bresciano:Tagliaferri F., Natura Bresciana, 32: 218 (2000). Tirolo a Mittewald pr. il confine italiano 2n = 16, Polatschek A., Phyton 23: 127-139 (1983). Val d’Aosta tra Pollein e Brissogne, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 44:36 (1990). Bresc. a Serle, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 46 (2012). Lazio in varie località, Lattanzi E. e Lucchese F., Sched. 220, Inform. Bot. It., 15 (1983). Sard. nel Marghine e Goceano, Camarda I., in litt. Piem. sulle Langhe (Cavallo O., Cavallo R. e Dellapiana G. ex Mondino G.P. in litt.) ed App. ligure-piemontese alle Capanne di Marcarolo (Carrega, 1988). Abr. a Silvi e Tortoreto dove risulta estinta , Conti F., Bocconea 10: 31 (1998). V. Ossola a Mergozzo, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Calabria a Brancaleone, S.Luca, Natile, Stranges in litt. Sard. In varie loc., Satta V., Lavori X OPTIMA Meeting Palermo, 2001. Sard.all’Isola di Caprera, lg G. Cesaraccio (1989).

Specie

Sottospecie o Varietà

Bellevalia romana

 

Berteroa obliqua

 

Berteroa obliqua

 

Betula pendula

 

Betula pubescens

carpatica

Betula pubescens Betula pubescens

   

Betula pubescens

 

Bidens aureus

 

Bidens bipinnatus

 

Bidens bipinnatus

 

Bidens bipinnatus

 

Bidens bipinnatus

 

Bidens bipinnatus

 

Bidens frondosus

 

Bidens frondosus

 

Bidens frondosus Bidens frondosus Bidens pilosus

     

Bidens pilosus

 

Bidens radiatus

 

Bidens subalternans

 

Bidens subalternans

 

Bidens subalternans

 

Bidens vulgatus

 

Bifora radians

 

Biscutella cichoriifolia

 

Biscutella didyma

 

Biscutella maritima

 

Nota Trieste alle Noghere, Martini F. e Polli E., Gortania 14:160 (1992). Basil.: Grumento Nova, Di Pietro R. e e Colacino C., Segnal. Flor. Ital. 1135, Inform. Bot. Ital. 36: 93 (2004). Camp. sull’ Alburno, Caputo G. et al., Webbia 41: 273-287 (1987). Pr. Paterno (Potenza) ,Fascetti S. et al., Segnal. Flor. Ital. 1195, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Nel Bergam. al P.d.Vivione e P. dei Campelli, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 184 (2012). Alpi Feltrine, Lasen C., Atti Mus. Friul. St. Nat. 14:145 (1992). Anche al limite sup. del bosco nei canaloni di valanghe (Prosser F. in litt.). Piem. in Val Chisone, Val Pesio e V.Aosta in Valpelline, Mondino P.G. in litt. Camp. nel Cilento, Rosati I. et al., Inform. Bot. Ital. 44: 111-119 (2912). Como - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 61, Pagine Bot. 2011: pag. 62. Lazio a Roma, Tivoli, Frosinone, Corazzi G., Lattanzi E. e Tilia A., Sched. 954, Inform. Bot. Ital. 32: 43 (2000). Piem. pr. Torino e Biellese, L. Gallo, R. Pascal, F. Longo - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008); Cerutti G. V. et al. ibid. 33: 349-418 (2011). Trieste, Mozenich T., in, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Umbria in varie loc., Pavesi A. e Giangreco L., Segnal. Flor. Ital. 1206, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). pr. Rovereto in parecchie località, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 108 (1986). Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Sard. in varie loc., Desfayes M., Flora Medit. 18: 271 (2008). Nella var. minor (Bl.) Sherff sulla costa settentrioanle siliciana tra Milazzo e la foce del Pollina, Robba L. e Rossitto M., Quad. Bot. Ambientale Appl. 13:109-110 (2002). Pr. Trieste (in terr. sloveno), Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Trieste, Mozenich T., in Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Camp.a Teano e Campoli del Taburno, Croce A. e Scopece G., Segnal. Flor. Ital. 1207, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Triest e Monfalcone, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Trieste a Rozzol - Martini F., Fl. vasc. spont. Trieste p. 126 (2010). Triest. al Lago di Doberdò, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Non ritrovata in V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1219, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Lig. sui monti pr. Ceriale - Martini E., Sched. 289, Inform. Bot. It., 17 (1985). Abr. alla foce dell’ Osento (Chieti) - Conti F., Sched. 604, Inform. Bot. It., 22 (1990). Tosc.: Grosseto, Selvi F. e Sforzi S., Inform. Bot. Ital. 37: 1145 2005.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Bituminaria bituminosa

 

Pr. Venezia a S. Pietro in Volta, Masin R. et al., Segnal. Flor. Ital. 1134, Inf. Bot. Ital. 36: 92 (2004).

Bivonea lutea

 

Boerhavia repens

 

Bombycilaena erecta

 

Sard. pr. Laconi, Bocchieri E., Sched. 109, Inform. Bot. It., 13 (1980). Calabria a Paola, Peruzzi L. e Puntillo D., Inform. Bot. Ital. 41: 134 (2009). Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al., 2012).

Bombycilaena erecta

 

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2012).

Bonannia graeca

 

Puglia nel Salento a Torre Minervino, Marchiori S., Medagli P., Sabato S. e Ruggiero L., Inform. Bot. It. 25:38 (1993).

Botrychium lanceolatum  

Alto Adige tra Vipiteno e Bressanone, Bona E. et al., Atlante corologico delle Pteridofite nell’Italia nordorientale, Ed. Osiride, Rovereto, 2005. Abruzzo nei Monti della Laga, Brilli-Cattarini A. J. B. & Gubellini L., Sched. 393, Inform. Bot. It. 18, 1986.

Botrychium matricariifolium

 

Botrychium multifidum

 

Emilia-Romagna sopra Fanano, Salsi L. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 18 (2002): 76, 2003.

Botrychium virginianum  

Friuli-Venezia Giulia nelle Prealpi Carniche, Soster M., Notiz. C.A.I. Varallo 7 (2): 49-51, 1993.

Boussingaultia cordifolia

 

Brachypodium glaucovirens Brachypodium phoenicoides

 

Costa settentrionale siciliana tra S.Agata di Militello e Milazzo, Rossitto M. & Ilardi V., Quad. Bot. Ambientale Appl. 12: 207-209 (2001). Lazio pr. Tarquinia, Iocchi M. e Bartolucci F., Webbia 63: 149 (2008). Segnalato in Abr. nel Teram., ma non confermato, e recentem. osservato a Pescara, Conti F., Bocconea 10: 216 (1998).

Brachypodium phoenicoides

 

 

Sic. pr. Agrigento, Minissale P. e Spampinato G., Segnal. Flor. Ital. 668, Inform. Bot. Ital. 24 (1992).

Brachypodium pinnatum  

Trent. in Val di Sole, V. Rendena e V. di Non cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 152, 1994).

Brassica gravinae

 

Brassica incana

 

Brassica oleracea Brassica oleracea

robertiana  

Brassica rupestris

 

Briza maxima

 

Briza maxima

 

Briza media

 

Bromopsis benekenii

 

Bromopsis benekenii Bromopsis benekenii

   

Bromopsis inermis

 

Ampio elenco delle località in Abr., Conti F., Bocconea 10: 63 (1998). Camp. sulle montagne in molte loc., Moraldo B. et al., Sched. 80, Inform. Bot. It., 12 (1980). Nella Lig. Occid. da Genova La Spezia, Peccenini S. in litt. La robertiana nella Lig. Orient. nei dintorni di Rapallo, Punta Manara, P. ddel Mesco, Peccenini Gardini S., Sched. 492, Inform. Bot. It., 19,2 (1987). Cal. a Stilo, Hammer K. et al., Sched. 464, Inform. Bot. It., 19,2 (1987). Appennino ligure-piemontese in Val Lavagnina, Mondino G.P. in litt. Trent. a Rovereto (Chiusole, avv.), Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994). Sard.: non se ne conoscono campioni d’erbario, forse indicata per errore, Camarda I., in litt. Camp. sui Monti di Avella, Moraldo B. e La Valva V., Fl. Monti Partenio (1989). Carnia in molte loc. (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Lazio sui M. Ruffi, Lattanzi E. e Tilia A., Ann. Bot. (Roma) 54: 261 (1996). Abr. a Quarto di S.Chiara, Conti F. e Pellegrini M., Archivio Bot. Biogeogr. It. 64: 34-42 (1988).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Bromopsis inermis

 

Bromopsis pannonica

 

Bromopsis ramosa

 

Bromus alopecurus

 

Bromus hordeaceus

molliformis

Bromus japonicus Buglossoides calabra

   

Buglossoides incrassata

gasparrinii

Lazio merid. sui M. Ausoni, Lattanzi E. e Lucchese F., Segnal. Flor. Ital. 222, Inform. Bot. Ital.15 (1983).

Bulbocodium vernum

 

Bulbocodium vernum

 

Bulbocodium vernum Bunias erucago

   

Bunias orientalis

 

Bunium bulbocastanum

 

Alpi liguri, Martini E., Segnal. Flor. Ital. 141, Inform. Bot. Ital. 13 (1981). Cuneese in V. Gesso, Pascale M., Segnal. Flor. Ital. 707, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). Feltrino al M. Miesna (Lasen in litt.). Gargano tra Rodi e Ischitella, 2n = 14, Polatschek A., Phyton 23: 127-139 (1983). Trent. a Molveno ed in Val di Ledro (Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8:186, 1992). La stazione sul Baldo sebra sia l’unica nel Veneto, Bianchini F., Boll. Civ. Museo St. Nat. Verona 21: 19 (1997).

Bunium bulbocastanum

 

Bunium bulbocastanum

 

Bunium bulbocastanum

 

Buphthalmum salicifolium Bupleurum baldense

 

Bupleurum baldense

 

Bupleurum petraeum

 

Segnalato in Abr. su una collezione di Fiori, ma da verificare, cfr. anche Conti F., Bocconea 10: 117 (1998).

Bupleurum praealtum Bupleurum praealtum Bupleurum ranunculoides Bupleurum ranunculoides Bupleurum rollii

    ranunculoides

App. Piem. pr. Cabella Ligure, G. Abbà in litt. Friuli a Gemona, Barbo M. et al. Gortania 17: 134 (1996). Piem. In Val Maira, Pellegrino G., in litt.

 

A. Cozie in V. Maira, Pellegrino G., in litt.

 

Bupleurum rollii Bupleurum rollii Bupleurum rollii Bupleurum rotundifolium Bupleurum semicompositum

       

Abr. sui Simbruini pr. Cappadocia, Conti F., Bocconea 10: 116 (1998). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B., Delpinoa 29-30 (1987-88). Lazio a Itri, Moraldo B. et al., Delpinoa 29-30: 47-55 (1987-88). Puglia al Bosco Spinapulci, Pantaleo, 1991. Nel Triestino localm. estinta, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). La segnalazione per Muggia pr. Trieste va riferita a B. tenuissimum, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

 

 

Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Lazio sugli Aurunci al M. Trina e M. Le Pezze, Moraldo B., Segnal. Flor. Ital. 245, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Trent. Merid. a Ala, Nomi, Arco, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 7:215 (1992). Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1300 m di quota (Cirino E., in litt.). Avv. a Trieste, Martini F., Bauhinia 17: 39-59 (2003). Camp. a Casaletto Spartano, Uzunov D., Not. Checkl. Fl. Ital. 1684, Inform. Bot. Ital. 42 (2010).

Sard.: tutte le indicazioni vanno riferite a B.corydalinum DC., Camarda I., in litt. Trent. a M.Zugna (avv. ?), Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994). Trent. al M. Zugna ed a Sopramonte verso Andalo (Prosser F. in litt.). V. Ossola sopra Antronapiana, A. Soldano, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006). Alta V. Bormida. a Cairo Montenotte, cfr. Abbà G., Fl. d. Langhe 67 (1990). Distribuz. nel Bresc. e Bergam.: RR 40-400(600) m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 192 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Bupleurum subovatum

 

Nel Triest. l’ultima segnalazione risale al 1961, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Bupleurum veronense

 

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al. (2012).

Bupleurum veronense

 

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. (2012).

Butomus umbellatus

 

Buxus sempervirens

 

Abr. tra Scurcola Marsicana e Cappelle Magliano (Anzalone) ed a Capo Pescara (Tammaro), cfr. Conti F., Bocconea 10: 194 (1998). Diffuso nel Bresciano (ontaneo), Fenaroli F. & Tagliaferri F. Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 27 (1992).

Buxus sempervirens Cachris trifida

   

Sard.: non conosciuto allo stato spontaneo, Camarda I., in litt. M. Toraggio alla Gola dell’Incisa (Val Nervia, A. Maritt., q. 1700), osservata il 30.8.1989, Pellegrino G., in litt.

Cachrys ferulacea Cachrys sicula Cachrys trifida

     

Puglia tra S.Giovanni e Cagnano, Licht W. in litt. Riserva Naturale di Torre Salso (Agrigento), Federico C., 2002. Lig. Occid. sotto la Gola dell’Incisa, M. Toraggio, Val Nervia (un solo esemplare !). Pellegrino G., in litt.

Cakile maritima

 

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Trent.: Pinè al Lago Serraia, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Bresc. dal Garda alle Giudicarie: R, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 56 (2012).

Calamagrostis canescens   Calamintha grandiflora

 

Calamintha nepeta Calamintha sylvatica Calamintha sylvatica Calamitha ascendens

  adscendens    

Caldesia parnassifolia

 

Caldesia parnassifolia

 

Calendula tripterocarpa

 

Calepina irregularis

 

Calepina irregularis

 

Calepina irregularis

 

Calepina irregularis

 

Callianthemum coriandrifolium Callianthemum coriandrifolium

 

Callianthemum coriandrifolium

 

Callianthemum coriandrifolium

 

Callitriche brutia

 

 

Nella glandulosa in Friuli a Budoia (Costalonga in litt.). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). V. Aosta, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 54: 171 (2000). Triest. e Goriziano, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542644 (2009). In Trent. al L. di Lavagnone prov. Bolzano a Salorno non è stata ritrovata di recente , cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994). In un fosso pr. Trento (Biasioni in Studi Trent. Sc. Nat., 1922: 35)., ma non ritrovata di recente. Lampedusa, Bartolo G. et al., Boll. Accad. Gioenia Sci. Nat. 21: 119-255 (1988). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 247 (1982). M. Vesole - Chianello (Salerno)., Motti R. e Salerno G., Webbia 61: 325-357 (2006). Per la distrib. in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 7:189 (1991). Torinese in V. Pellice, R. Pascal, Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 (2009). Distribuzione nel Cuneese, M. Lonati - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 no. 62 (2007). Val d’Aosta in Val d’Ayas (Vallone di Messonère), Valtournenche (Lago Cian), Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 39: 111 (1985). Val d’Aosta in Valchiusella al confine con la val Soana, più diffusa sul Gran Paradiso, Bovio M. e Fenaroli F., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat: Torino 7: 206 (1989). Val d’Aosta: tra Case Vecchie e Chenessy, M.Marzo, Col Santanel, Bovio M.et al., Rev. Valdot. Hist. Nat. 41: 49 (1987). Piem. al Lago di Viverone e pr. Greggio, Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 47: 80 (1993).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Callitriche brutia

 

Callitriche cophocarpa

 

Callitriche cribrosa

 

Lazio: Taxon non più ritrovato, Anzalone et al, La Flora vascolare del Lazio. Inform. Bot. It., 42 (1).: 273, , (2010).

Callitriche obtusangula

 

Callitriche obtusangula

 

Cremon. a Soncino, Zanotti E., Natura Bresc. 33: 219-221 (2003). Cuneese a Rocca d. Baldi e Mondovì, B. Gallino, A. Selvaggi, I. Pace - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008).

Callitriche obtusangula

 

Callitriche obtusangula

 

Callitriche obtusangula

 

Callitriche obtusangula

 

Callitriche platycarpa

 

Callitriche stagnalis Callitriche stagnalis

   

Piem. a Villanova d’Asti, F. Correggia (in litt., 2012). Sard.: poco frequente, le indicazioni vanno per lo più riferite a 7, Desfayes M., Flora Medit. 18: 272-274 (2008).

Callitriche truncata

 

Callitriche truncata

 

Pr. Roma a Castelporziano, Lucchese F., Segnal. Flor. Ital. 377, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). Sard.: segnalazioni per Maddalena e Giara di Gesturi vanno riferite a C. truncata, Desfayes M., Flora Medit. 18: 272-274 (2008).

Caltha palustris

 

Caltha palustris

 

Caltha palustris

 

Caltha palustris Caltha palustris Calystegia sepium

    pulchra

Calystegia sylvatica

 

Calystegia sylvatica

 

Camelina alyssum

 

Camelina sativa

 

Campanula bertolae

 

Campanula bertolae

 

Campanula bertolae Campanula bononiensis

   

Campanula cenisia

 

Torr. Limone (Viterbo), Lattanzi E. et al Segnal. Ann. Bot. (Roma) 52, Suppl. 11: 205 (1994). Prov. Lodi a Cascina Gissara - risorgiva, Giordana F. et Bonali F., Pianura (Cremona). 22: 11 (2008).

Friuli a Sterpo, Comin S. e Tomasella M., Notule 1186, Inform. Bot. Ital. 37 (2005). Prov.di Bergamo in pianura nei fontanili, Rinaldi G., Notiz. Flor. Fl. Alpina Bergam. 7: 12 (1995). Sard.: molto frequente, Desfayes M., Flora Medit. 18: 272-274 (2008). Triest.: sorgenti del Timavo presso S. Giovanni di Duino, Tomasella & Comin, Notula 1186, Inform. Bot. Ital., 37: 11821183(2005). V. Aosta a Pont St. Martin, Piem. sulla Dora Baltea a Carema: RR.- Desfayes M., Rev. Valdôt. Hist, Nat. 47: 89 (1993).

Abr. a Pescocostanzo, Tammaro F., Sched. 473, Inform. Bot. It., 19,2 (1987). Basilicata sul Pollino e pr. Potenza, Bernardo L. et al., Sched. 975, Inform. Bot. Ital. 32: 52 (2000). Sard. sul M. Tuttavista, Martinoli G. e Piroddi M., Webbia 12: 47 (1956). Umbria (Ballelli S. in litt.). Piem. a Villanova d’Asti, F. Correggia (in litt., 2012). R. Pascal, L. Gallo, A. Selvaggi - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008). Bergamo, Ferlinghetti R. e Marchesi E., Notiz. Fl. Alp. Bergam. 18: 11 (2000). Nei dintorni di Trieste, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Per il Bresc. e Bergam. solo dati storici: probabilm. estinta, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 198 (2012). Nella Pad. è divenuta rara a causa dell’abbandono dell’agricoltura tradizionale. Areale Bresc., Fenaroli F. & Tagliaferri F. Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 27 (1992). Distribuzione nel Cuneese, M. Pascale, G. Bellone - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011). Piem. sulle A. Maritt: Pascale M., in litt (22.9.1997). Pr. Rieti a Rivodutri e Borgorose, Lattanzi E. e Scoppola A., Segnal. Flor. Ital. 544, Inform. Bot. Ital. 20 (1988). Frequente in V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Campanula cenisia

 

Gruppo dell’Ortler sotto il Passo di Lago Gelato, Fioletti L. in Cartasegna N. e Fenaroli F., Natura Bresc. 29: 175 (1994).

Campanula cenisia

 

Campanula cenisia

 

Prov. Sondrio pr. Livigno, Ferranti R. e Fioletti L., Natural. Valtell. 11: 13 (2000). Sul gruppo Ortles-Cevedale in V. Martello al Lago Gelato, Ferranti R., Natural. Valtell. 8: 29 (1997).

Campanula cenisia

 

Campanula cervicaria

 

Campanula cervicaria

 

Campanula cervicaria Campanula cervicaria

   

Campanula erinus

 

Campanula excisa Campanula glomerata Campanula latifolia

     

Campanula latifolia

 

Campanula medium

 

Campanula medium

 

Campanula persicifolia Campanula petraea

   

Sard.: non se ne consocono località certe, Camarda I., in litt. Pr. Brescia a Gargnano e Manerba, Fenaroli F. & Tagliaferri F. Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 27 (1992).

Campanula portenschlagiana Campanula poscharkyana Campanula pseudostenocodon Campanula sabatia

 

Campanula sabatia

 

Cremona - Bonali F., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 42, Pagine Bot. 2011: pag. 52. Pavia - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 62, Pagine Bot. 2011: pag. 63. Abr. sui M. della Duchessa, Iocchi M. et al., Inform. Bot. Ital. 42: 505 (2010). Alpi Liguri sul M. Ravinet, M. Guardiola, pr. Ceriale e Rocca Grande, Martini E., Segnal. Flor. Ital. 187, Inform. Bot. Ital. 14 (1982). Alpi Liguri sul M. Toraggio e pr. Pigna, Cassini M. e Martini E., Segnal. Flor. Ital. 733, Inform. Bot. Ital. 25: 99 (1993).

Campanula sabatia

 

Cuneese nell’alta Valle della Neva, Marsili S. e Mariotti M.G., Notula n. 1611, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Campanula spicata

 

Lig. occid. sul M. Toraggio (Pigna, prov. Imperia), Ferrando U. e Marsili S., Notula 1892, Inform. Bot. Ital. 44: 177 (2012).

Campanula stenocodon

 

Lig. occid. a Cima Cantalupo (Cosio, Imperia), Marsili S. et al. Notula 1895, Inform. Bot. Ital. 44: 178 (2012).

Campanula tanfanii

 

Campanula thyrsoides Campanula versicolor

   

M. Aurunci sul M. Altino, Lepini sul M. Caccume e Ernici sul M. Monna, Lattanzi E. e Lucchese F., Segnal. Flor. Ital. 231, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). V. Susa a Rochemolles, Pellegrino G. in litt., 2005. Gravina di Petruscio (prov. Taranto), Chiapperini R. e De Santis M. I., Quad. Centro Studi Molfettani 3: 24 (1983).

     

Tirolo Merid.: alta Val Martello, Cartasegna N. e Fenaroli F., Natura Bresc. 29: 175 (1994). In Abr. è indicata per il M. Corno e la Majella, Tammaro F., Docum. Conosc. d. Majella (1986). Marche: Montemonaco, M. Ceresa, Montegallo, Brilli-Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 1014, Inform. Bot. Ital. 36: 99 (2004). Trent. a Bellamonte ed in Val Cadino (Prosser F. in litt.). Trent.: Nago, Val Cadino, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Bresc.: riva occid. del Garda, RR (70-200 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 199 (2012). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Distrib. In Piem. secondo Abbà C., in litt. Per la distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:148 (1994). Trent. in Val dei Ronchi di Ala e Val di Bresimo (V. di Non), Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Settore Astigiano della Collina Torinese, Correggia F., Riv. Piem. St. Nat. 23: 1-92 (2002). App. Pavese, Ardenghi N.M.G. e Polani F., Not. Checkl. Fl. Ital. 1728, Inform. Bot. Ital. 42 (2010).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Campanula witasekiana

 

Campanula witasekiana

 

Capparis spinosa

 

Capsella grandiflora

 

Capsella rubella

 

Cardamine amara Cardamine amara Cardamine amporitana

     

Cardamine asarifolia

 

Cardamine bulbifera

garganica

Cardamine bulbifera

 

Cardamine chelidonia Cardamine flexuosa Cardamine flexuosa

     

Langhe, Abbà G., Boll. Reg. Sci. Nat. 4, 1 (1986). Friuli a Sacile e Aviano (Costalonga e Pavan in litt.). Marche pr. Visso sul M. Fema e M. Cavallo, Brilli Cattarini A. J. B. e Sialm R., Giorn. Bot. Ital. 107: 62 (1973).

Cardamine flexuosa

 

Cardamine granulosa Cardamine hayneana Cardamine hayneana

     

Cardamine impatiens

 

Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Colli attorno a Torino, Gallo L., Riv. Piem. St. Nat. 17 (1996). App. Ligure sui L. Agoraie (Orsino F. in litt.). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Calabria a Laino Castello, Bernardo L. e Puntillo D., Sched. N. 1172, Inform. Bot. Ital. 37 (2005).

Cardamine kitaibelii Cardamine parviflora

   

Cardamine parviflora

 

Cardamine pentaphyllos   Cardamine pentaphyllos   Cardamine pentaphyllos   Cardamine pentaphyllos   Cardamine plumieri

 

Cardamine trifolia

 

Cardamine trifolia

 

Cardopatum corymbosum

 

Lessini e Baldo, cfr. Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: (2014).Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 74 (2014). Trent. sul Pasubio, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Bresc. e Bergam.: diffusa, 40-500(1500) m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 204 (2012). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Piem. a Villanova d’Asti, F. Correggia (in litt., 2012). Umbria (Ballelli S. in litt.). Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012). A. Cozie nell’alta Val Po, M. Lonati - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 242 (1982). Sulla var. bulbifera (Fenaroli) Fenaroli in Camp. cfr. Moraldo B. et al., Sched. 19, Inform. Bot. It., 11 (1979).

Piem. in Val Anzasca, V.Grana, V.Tanaro, Mondino P.G. in litt. Abr. ai Piani di Ovindoli, Guarrera P. e Tammaro F., Ann. Bot. (Roma). 52: 267 (1994). Distribuzione nell’ It. Centrale cfr. Anzalone B., Sched. 366, Inform. Bot. It., 18 (1986). Fosso del Capanno sopra Bagno di Romagna, Semprini F. e Milandri M., Quad. Storia Nat. Romagna 15: 38 (2001). La segnalazione per l’Appennino Sett. pr. Bagno di Romagna al M. Zaccherodante, m 900 non ha conferme recenti, Semprini F., Quad. Studi Nat. Romagna 9: 71 (1998). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Pr. Bagno di Romagna, Semprini F., Quad. St. Nat. Romagna 9: 71 (1998). Reg. Apuana fra Castello e Patigno, Marchetti D., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 90: 261 (1983). Bresc. in Val Sabbia (Tagliaferri F. in Natura Bresc. 30: 177, 1996). Bresc.: RR (Pezzaze, Vestone a 250-820 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 206 (2012). Abr. pr. Chieti a Roccascalegna, Guarrera P.M. et al., Inform. Bot. It. 27:241 (1995).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Carduus collinus

cylindricus

Carduus pycnocephalus

 

Carex acuta

 

Carex acuta

 

Carex acuta

 

Carex acuta

 

Carex acutiformis Carex appropinquata

   

Carex appropinquata Carex appropinquata

   

Carex appropinquata

 

Carex atrofusca

 

Carex atrofusca

 

Carex austroalpina

 

Carex baldensis

 

Carex brachystachys Carex brachystachys

   

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 231 (1998). Bergam. sulla Costa d. Corne e Presolana: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 208 (2012).

Carex brizoides

 

Carex brizoides Carex brizoides

   

Carex brizoides

 

Carex buxbaumii

 

Bergam. a Brivio e Perosino, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 209 (2012). Notizie sulla distribuz in Lomb. In Perico G., Notiz Soc. Begam. Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Trent. a Paneveggio, Val Cadino, Mostizzolo, Levico, Val Rendena (Prosser F. in litt.). Abr. pr. Pescocostanzo al Quarto di S. Chiara, Conti F.et al., Archivio Bot. Ital. 66:182-196 (1990).

Carex buxbaumii Carex buxbaumii

   

Abr. pr. Pescocostanzo al Quarto Grande, Pedrotti F., in litt. Nella prov. Bolzano soltanto sul Ritten, cfr.Wilhalm Th. et al., Kat. Gef.pfl. Suedtirols p. 47 (2006).

Carex capillaris Carex capitata

   

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 230 (1998). Prov.di Bolzano all’Alpe di Siusi (Seiseralm)., Wallnoefer B., Katast. D. Moore u. Feuchtgeb. Suedtirols 141, Bolzano (1991).

Carex cespitosa

 

Carex clavaeformis

 

Carex davalliana

 

Bolzano: un’antica collezione di Gredler P., sec. Wallnöfer B., Gredleriana 4: 416 (2004). Pr. Imperia al M. Saccarello, Minuto L., Segnal. Flor. Ital. 779, Inform. Bot. Ital. 26 (1994). L’indicazione per l’Abr. al Pizzo di Sevo non è documentata, Conti F., Bocconea 10:228 (1998).

Carex demissa

 

Carso Triest. (Grozzana), Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Trentino a Trento e Chiarano, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 123 (2000). Abr. a Rivisondoli, Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 280, Inform. Bot. Ital. 16 (1984). Da escludere dalla V. Aosta, Segnal. Flor. Ital. 1221, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Lazio sui M. della Laga, Reatino, lungo il Marta pr. Tuscania, e dati storici per l’Agro Pontino, Segnal. Flor. Ital.1035, Inform. Bot. Ital. 33: 421 (2001). Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1221, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 232 (1998). Bellunese alla torbiera di Antole, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 203 (1993). Bellunese alla Torbiera di Antole, Argenti C., in litt. Distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 205, 1992). Val d’Aosta nella Palude di Lozon, Rey Ch., Rev. Valdot. Hist. Nat. 44:14 (1990). Per la V.Aosta cfr. Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 53: 153 (1999). Sopra Trino Torinese in Val d’Ala, A. Selvaggi, Riv. Piem. St. Nat., 26: 371-375 (2005). Trent. diffusa, ma verso Nord progressivamente rarefatta (Prosser F. in litt.). Frequente nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 64 (2012).

Prov.di Bolzano al Raier Moos pr.Bressanone, Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 68: 7-28 (1997).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Carex depauperata

 

Alpi Marittime alle Terme di Valdieri, 1400 m, Pellegrino G. (in litt.). Colli Euganei, Tornadore N. e e Brentan M., Segnal. Flor. Ital. 921, Inform. Bot. Ital. 31: 76 (1999).

Carex depauperata

 

Carex depauperata

 

Carex depressa

basilaris

Carex depressa Carex diandra

   

Carex diandra

 

Carex diandra Carex diandra

   

Trent. a Fiavè, Cei, S.Michele all’ Adige (Prosser F. in litt.). Val d’Aosta pr. Verrayes al Lac de Loson, Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 42: 110 (1988).

Carex dioica Carex distachya Carex distachya

     

Dolomiti nello Zoldano, Argenti C., in litt. Appennino Piem. a Casaleggio Boiro, Carrega M. e Silla D. Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012).

Carex disticha Carex disticha

   

Carex disticha

 

Abr. al Quarto Grande, Pedrotti F. in litt. Distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 206, 1992). Quarto S. Chiara (pr. Pescocostanzo). Pedrotti F. in Conti F. et al., Arch. Bot. Ital. 66: 182 (1990).

Carex divisa

 

Carex echinata

 

Carex echinata

 

Carex elata

 

Carex elata

 

Carex elata Carex elongata

   

Carex elongata

 

Carex fimbriata

 

Carex foetida

 

Carex foetida

 

Carex foetida

 

Carex foetida

 

Carex frigida

 

Pr. Trieste a Doberdò, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Lazio a Vicovaro, Iamonico D. et al., Notula 1919, Inform. Bot. Ital. 44: 184 (2012). Appennino Piem. a Grondona e Avollasca, Carrega M. e Silla D. Piem. in Val di Viù, Camoletto R. et al., Segnal. Flor. Ital. 789, Inform. Bot. Ital. 27: 39 (1995). Prov.di Bolzano a Milland ed al Raier Moos pr.Bressanone, Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 68: 7-28 (1997).

Carso Triest. a Colludrozza, Martini F. e Polli E., Gortania 14:162 (1992). Lazio ai Pantani di Accumoli (Rieti), Scoppola A. e Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 706, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). Sic. sulle Madonie, Raimondo F. M. e Spadaro V., Fl. Medit. 12: 29-32 (2002). Abr. a Pescasseroli, Venanzoni R., Segnal. Flor. Ital. 503, Inform. Bot. Ital. 19,2 (1987). Abr. al L. La Croce (Castiglione M. M.), Pedrotti F., Giorn. Bot. Ital. 117, Suppl. 1: 131-132 (1983). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 229 (1998). Trent.: Pinè al L.Serraia, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Val Parma sul M. Caio, Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012). App. Lig. in Val d’Aveto, Montanari et al., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat., Mem., 87 (1980). Alpi Carniche sul M. Tinisa, Martini F., Segnal. Flor. Ital. 128, Inform. Bot. Ital. 13 (1981). App. Reggiano al M. La Piella, gr. del Cusna, Tomaselli M., Segnal. Flor. Ital. 213, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Dolomiti sul Gruppo della Croda Rossa al L. di Foses, Gerdol R. e Tomaselli M., Segnal. Flor. Ital. 212, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Dolomiti sullo Schlern ex D. Torre e Sarnthein, dato erroneo cfr. Wilhalm Th. et al., Kat. Gef.pfl. Suedtirols p. 49 (2006). M. della Laga, tanto sul versante laz. (Pizzo di Sevo) che abr. (La Moricana), Pedrotti F., Segnal. Flor. Ital. 267, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Carex fritschii

 

Colli del Carso triest. lungo la fascia di confine (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). In V. Ossola fino a 1500 m (eccezionalm. nel Ticino fino a 1690), Antonietti A., in litt. Trent. nelle pinete pr. il Lago di S.Colomba (Prosser F. in litt.). Abr. a Fossacesia - - Bibl.: La Valva V. et al., Delpinoa 29-30: 108-111 (1987-88). Lazio a Palo, Lucchese F., Segnal. Flor. Ital. 381, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). Lazio a Vallecorsa (FR), Lattanzi E. e Lucchese F., Segnal. Flor. Ital. 224, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Carex fritschii

 

Carex fritschii Carex grioletii

   

Carex grioletii

 

Carex grioletii

 

Carex grioletii

 

Carex guestphalica

 

Carex guestphalica Carex guestphalica

   

Carex guestphalica

 

Carex hallerana

 

Carex heleonastes

 

Carex heleonastes

 

Piem. sulle Alpi Marittime, Bono G., Giorn. Bot. Ital. 71: 667 (1971), id. in V. Gesso, Pellegrini G. in litt..

Carex heleonastes

 

Prov.di Bolzano all’Alpe di Siusi (Seiseralm)., Wallnoefer B., Katast. D. Moore u. Feuchtgeb. Suedtirols 141, Bolzano (1991).

Carex hispida Carex hostiana

   

Carex humilis

 

Riserva Naturale di Torre Salso (Agrigento), Federico C., 2002. Lazio sui M. della Laga pr. Amatrice, Di Pietro R. et al., Webbia 63: 58 (2008). Camp. sui Picentini, Moraldo B., Caputo G. e La Valva V., Segnal. Flor. Ital. 21, Inform. Bot. Ital. 11 (1979).

Carex intricata

 

Carex juncella

 

Carex lasiocarpa

 

Carex limosa Carex limosa

   

Carex limosa

 

Carex macrolepis

 

Carex macrostachys

 

Carex mairaei Carex maritima

   

V. Roja sopra Fontan (A. Maritt.), Pellegrino G. in litt., 2005. Unica loc. al Piano della Mussa in Val d’Ala, A.Vivat, R. Pascal, A. Selvaggi, Riv. Piem. St. Nat., 26: 371-375 (2005).

Carex maritima

 

Carex michelii

 

Val d’Aosta in Valgrisanche, m 1750, Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 42: 110 (1988). Bresc. sul M. Fratta e pr. Gussago, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 213 (2012).

Maremma Grossetana in parecchie località: Selvi F. e Fiorini G., Flora Medit. 7: 163 (1997). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Piem. nel Cuneese a S.Albano di Stura, Pascale M. in litt. Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Settore Astigiano della Collina Torinese, Correggia F., Riv. Piem. St. Nat. 23: 1-92 (2002). Friuli a Caneva pr. Pordenone, Barbo M. et al. Gortania 17: 132 (1996). Il dato riguardante le A. Maritt. è basato sulla identificazione erronea di una Carex echinata, Rasetti F. in litt.

Sard. sul M. Limbara, Terracciano in Desfayes M., Flora Medit. 18: 280 (2008). Distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 207, 1992). Bellunese alla torbiera di Antole e presso Zoppè, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 203 (1993). Bellun. a Marchesina (Lasen in litt.). Val d’Aosta nella Palude di Lozon, Rey Ch., Rev. Valdot. Hist. Nat. 44:14 (1990). Valle Scocca sul Mottarone, R. Dellavedova, A. G. Zanetta - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007). Gonnelli V. et al., Segnal. Flor. Ital. 1296, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). App. Ligure al M. Canomoro (Val d’Aveto), Bernardello R., Segnal. Flor. Ital. 1191, Inform. Bot. Ital. 37 (2005).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Carex microglochin

 

Per le località in prov. di Sondrio cfr. Ferranti R. e Fioletti L., Natural. Valtell. 11: 17 (2000). Val d’Aosta in Val Ferret a Courmayeur e da Ferrache a Arnouva, Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 42: 110 (1988).

Carex microglochin

 

Carex norvegica

 

Alpi retiche valtellinesi tra il P. di Foscagno e Trepalle, Rainalter R., Denkschr. Schw. Akad. Wiss. 105 (2004).

Carex norvegica

 

Carex norvegica

 

Carex olbiensis

 

Bresc. sul Gavia (M. Gaviola), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 214 (2012). Trent. in alta V. di Rabbi, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994). Colli Euganei pr. Battaglia Terme, Pellegrini B. et al., Segnal. Flor. Ital. 1285, Inform. Bot. Ital. 39 (2007).

Carex ornithopoda

 

Carex ornithopoda

 

Carex pallescens

 

Meldola (Romagna) nel Bosco di Scardavilla, Semprini F., Quad. St. Nat. Romagna 9: 74 (1998).

Carex pallescens

 

Carex panicea

 

Carex panicea

 

Carex paniculata

 

Carex paniculata Carex pauciflora Carex pendula

     

Sard. sul Limbara, Veri L. e Bruno F., Ann. Bot. (Roma) 33: 127 (1974) e Ruggero A., Segnal. Flor. Ital. 1117, Inform. Bot. Ital. 36: 85 (2004). Abr. a Rivisondoli, Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 412, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). Sard. centr. sul M. Tonneri, Desfayes M., Flora Medit. 18: 280 (2008). Abr. a Capestrano e Rivisondoli, Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 500, Inform. Bot. Ital. 19 (1987). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10:228 (1998). Dolomiti nello Zoldano, Argenti C., in litt. Trentino in Valsugana pr. Scurelle e V.Adige a Mezzolombardo, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 11: 201-230 (1996).

Carex pendula Carex pilosa

   

Carex pilosa

 

Carex praecox

 

Carex pseudocyperus

 

Carex pulicaris

 

Trent. Sett. sopra Fondo a Monte Toro, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994).

Carex pulicaris

 

Carex punctata

 

Trent.: sopra Moena, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Marche sui M. della Laga, Brilli-Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital.1034, Inform. Bot. Ital. 33: 46 (2001).

Carex randalpina

 

Alta pianura friulana a Polcenigo, Costalonga S., Segnal. Flor. Ital. 1198, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Carex riparia

 

Abr. alle Gole di Popoli, sull’Aterno, Castel di Sangro, L. Ortucchio, Capo Pescara, Conti F., Arch. Bot. 68: 28 (1992).

Carex riparia Carex riparia

   

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 232 (1998). Distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8:210 (1992).

Abr. sul Gr. Sasso, Majella e Parco Nazionale, Conti F., Bocconea 10: 230 (1998). App. Emil. sul M. Penna, Alpe di Vallestrina, M. Cimone, Corno alle Scale, Alessandrini A., in litt.

Piem. a Villanova d’Asti, F. Correggia (in litt., 2012). Abr. nella torbiera di La Brionna, Tammaro F., Inform. Bot. It. 19 (1987). Trent. sul M.Maggio, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115150 (1994). Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 70 (2012). Bergamasco pr. Endine, Monasterolo e Casazza, Bona E., Federici G. e Perico G., Notiz. Fl. Alp. Bergam. 24: 19 (2003).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Carex rosae

 

Trent.: Adamello, Gr. di Brenta, Latemar, Mulaz, Costabella, Vallaccia, Viezzena, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 232 (1998). Marche a S. Ginesio, Brilli-Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 442, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Carex rostrata Carex strigosa

   

Carex strigosa

 

Carex strigosa

 

Carex strigosa

 

Varese al Vecchio Idroscalo, Danini G., Kleih M. e Macchi P., Boll. Ticin. Sc. Nat. (2004, in pubbl.).

Carex tomentosa Carex tomentosa

   

Carex umbrosa Carex umbrosa

   

Carex umbrosa

 

Carex umbrosa

 

Carex vesicaria

 

Carex vesicaria Carex vesicaria

   

Carex vulpina

 

Carex vulpina

 

Carex vulpina

 

Carex vulpina

 

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 230 (1998). Bresciano pr. Orzinuovi, Zanotti E., Natura Bresc. 35: 181 (2007). Abr. nel gruppo del Gr. Sasso, Conti F., Bocconea 10: 230 (1998). Da escludere dalla V. Aosta, Segnal. Flor. Ital. 1222, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 208 (1992). Pianura friul. in molte loc. (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Abr. a Rivisondoli, Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 501, Inform. Bot. Ital. 19 (1987). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 232 (1998). Camp. al L. del Matese, 1100 m, Conti F., Arch. Bot. 68: 29 (1992). Abr. a Ovindoli, Costalonga S., Segn. Flor. Ital. 1131, Inform. Bot. Ital. 36,1: 91 (2004). Avventizia pr. Belluno, Argenti C. e Lasen C., Fl. Parco Naz. Dolom. Bell. p. 99 (2000). Bresc. sul M. Forca, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 72 (2012). Umbria a Norcia, Costalonga S. e Venanzoni R., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1600, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Carex vulpinoidea

 

Pr. Torino alla Madria, invasiva, A. Selvaggi e R. Pascal, Riv. Piem. St. Nat., 26: 371-375 (2005).

Carlina acaulis

 

Camp. Sul M. Polveracchio (Salerno), Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1212, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Carlina biebersteinii

 

Carlina corymbosa

 

Sud-Tirolo pr. St.- Florian/Neumarkt, Wilhalm T., et al. Gredleriana 4: 386 (2004). Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1223, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Carlina utzka

 

Carlina utzka Carlina utzka

   

Carlina vulgaris Carpesium cernuum

stricta  

Carpesium cernuum

 

Carpinus orientalis

 

Nel Trevisano, Busnardo G., De Rerum Nat., Quad. Mus. Montebelluna 2: 7-53 (2003). Salernit. A Persano, Pedrotti F. e Gafta D., 1996 - Ecologia delle foreste ripariali e paludose dell’Italia, 23: 123,124.

A. Maritt. in V. Stura e V. Gesso e V. Vermenagna, Pellegrino G. in litt., 2005. Appennino Piem. a Cantalupo Ligure, Abbà G., ined. Trent. a Terragnolo, Potrich e Pinteri (avv.?), Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Trent. in Val Travignolo (Prosser F. in litt.). pr. Parma al Bosco di Carrega, Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012). Triest. e Goriz., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Romagna a S. Sofia e nella Rep. di S. Marino, Alessandrini A., Quad. St. Nat. Romagna 6: 75 (1996).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Carpinus orientalis Carpobrotus acinaciformis Carpobrotus edulis

   

Umbria (Ballelli S. in litt.). Abr. a Silvi, Conti F., Bocconea 10: 32 (1998).

 

Carrichtera annua

 

Carthamus tinctorius

 

Abr. a Pescara, Tammaro e Pirone ex Conti F., Bocconea 10: 32 (1998). Lazio a Gaeta, sorgente del M. Conca, Minutillo F., Inform. Bot. Ital. 25: 222 (1993). Trieste, un’antica segnalazione non ha conferme recenti, Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Carum carvi

 

Catabrosa aquatica

 

Catalpa ovata

 

Catalpa speciosa

 

Catananche lutea Catananche lutea

   

Catananche lutea Catapodium marinum Catapodium marinum

     

Caucalis platycarpa

 

Celosia cristata

 

Celtis occidentalis

 

Cenchrus longisetus

 

Cenchrus longispinus

 

Cenchrus longispinus

 

Cenchrus longispinus

 

Centaurea alpina

 

Centaurea aplolepa

aplolepa

App. Piem. (Capanne di Marcarolo), Marsili S. e Barberis G., Inform. Bot. Ital. 44: 121-124 (2912).

Centaurea aplolepa

ligustica

App. Lig.-Piem. alle Capanne di Marcarolo (comune di Bosio), Cartasegna N. e Fenaroli F. Natura Bresc. 29: 176 (1994).

Centaurea aspera

 

Centaurea aspera

 

Centaurea calcitrapa

 

Centaurea calcitrapa

 

Centaurea calcitrapa

 

Centaurea carniolica

 

Mazara del Vallo, Giardina G., Federico C. e Galia F., Arch. Geobot. 6: 83 (2000). Sicilia tra Mazara e Castelvetrano, Giardina G. et al., Arch. Geobot. 6: 83-86 (2000). Avventizia a Fénis in V. Aosta, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 123 (2005). Nella Pad. è divenuta rara a causa dell’abbandono dell’agricoltura tradizionale. V. Aosta a Fenis (avv.)., Lonati M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 113-124 (2005). Bellunese (Lasen in litt.).

Abr. in varie località: Scoppito, Pescasseroli, Conti F., Bocconea 10: 118 (1998). Prov.di Bolzano nel Grante Moos (Vipiteno), Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 68:18 (1997). Pavese a Broni, Ardenghi N., Pag. Bot. Mus. Milano, Not. Adv, 34: 19-34 (2010). Pr. Pavia - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 64, Pagine Bot. 2011: pag. 64. Abr. a Casoli e Roccasalegna, Conti F., Bocconea 10:184 (1998). Pr. Barbarano Romano (Viterbo), Magrini S. et al., Inform. Bot. Ital. 38: 103 (2006). Riserva Naturale di Torre Salso (Agrigento), Federico C., 2002. Avv. a Trieste, Martini F., Bauhinia 17: 39-59 (2003). In Friuli-Ven. Giulia, cfr. Martini F. et al., Gortania 19: 154 (1997). Nella Pad. è divenuta rara a causa dell’abbandono dell’agricoltura tradizionale. Iamonico D., Antonietti A., Riv. Piem. St. Nat. 36, 2015 (in press). Pavia, Ardenghi N., Pag. Bot. Mus. Milano, Not. Adv, 34: 19-34 (2010). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Basil. a Pisticci Marina, Banfi E. et al., Notule Fl. Esot. 131, Inform. Bot. Ital. 44: 190 (2012). Lig. pr. Albenga, Minuto L. et al., Notule Fl. Esot. 133, Inform. Bot. Ital. 44: 190 (2012). Trieste al Campo Marzio, Martini F. e Polli E., Gortania 14:162 (1992). Bresc. , Prealpi Gardesane RR (600-750 m) cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 218 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Centaurea cineraria

 

Maratea (Basil.), Del Guacchio E. et al., Segnal. Flor. Ital. 1084, Inform. Bot. Ital. 35: 109 (2003).

Centaurea diffusa

 

A Trieste non ritrovata da oltre un secolo, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Centaurea diffusa

 

Centaurea haynaldii

 

Centaurea haynaldii Centaurea horrida

   

Centaurea jacea Centaurea maculosa

angustifolia  

Centaurea melitensis

 

V. Aosta a Fenis (avv.)., Lonati M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 113-124 (2005). Bellun sul M. Serva, Vallazza, Passo Finestra, Val de Mura, e Forc. Lavaretta, Argenti C. e Lasen C., Parco Naz. Dolom. Bellun., La Flora (2000). Feltrino (Lasen in litt.). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Liguria presso Albenga sul M. Acuto (Costalonga in litt.). Un’ entità di questo gruppo nei greti fluviali del Bellunese (Lasen in litt.). Lazio meridionale a Fondi, Itri ecc., Moraldo B. et al., Delpinoa 29-30: 47-55 (1987-88). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Abr. a S.Salvo, Conti F., Bocconea 10:183 (1998). Friuli a Polcenigo, Barbo M. et al. Gortania 17: 129 (1996). Friuli a Polcenigo, R. Pavan (S. Costalonga in litt.). Abr. al Bosco Martese, Conti F., Bocconea 10:182 (1998). Andrebbe eliminata dal Friuli-Venezia Giulia sec. Poldini L. Atl. Piante Vasc. FVG (1991). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Alpi retiche valtellinesi in Val Fraele e nel Livignese, Rainalter R., Denkschr. Schw. Akad. Wiss. 105 (2004).

Centaurea montis-borlae   Centaurea napifolia Centaurea nemoralis Centaurea nemoralis Centaurea nigrescens Centaurea nigrescens

      pinnatifida  

Centaurea pumilio

 

Centaurea rhaetica

 

Centaurea rhaetica

 

Centaurea scabiosa

 

Centaurea sicula Centaurea sicula

   

Centaurea stoebe

 

Centaurea thuillierii

 

Centaurea tommasinii Centaurea tommasinii

   

Centaurea weldeniana Centaurium erythraea Centaurium erythraea Centaurium tenuiflorum

  grandiflorum grandiflorum  

Centranthus macrosiphon

 

Mostacciano (pr. Roma), Castelli G. e Buccomino G., Segnal. Flor. Ital. 1149, Inform. Bot. Ital. 36: 99 (2003).

Centranthus macrosiphon

 

Puglia nel Salento in molte loc., Marchiori S., Medagli P., Sabato S. e Ruggiero L., Inform. Bot. It. 25:38 (1993).

Centranthus ruber Centranthus ruber

   

Friuli a Polcenigo (Costalonga in litt.). Val Stura sui ruderi del Forte di Demonte, Pellegrino in litt.

Areale nel Trentino, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto, Sci. Nat, Suppl 14: 31-64 (2000). Grossetano nella riserva del M. Penna, Frignani F. et al., Webbia 63: 95 (2008). Abr. a S.Salvo, Conti F., Bocconea 10:183 (1998). Va eliminata dalla flora della Lig., Barberis G. e Tognon G., Accad. Lunig. Sc. 60-61: 301 (1992). Rizzieri Masin, Natura Vicentina n. 17 5-157 (2013). 2014 ISSN 1591-3791. Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012). Indagini sulla flora del Polesine (Italia nord-orientale). Romagna a Riccione, Bagli L. e Alessandrini A.., Quad. St. Nat. Romagna 25: 121 (2007). Bellunese lungo i greti del Piave e Cordevole, Argenti C., in litt. Alpi Liguri al Poggio Grande, Pellegrino G. in litt. Palinuro - De Natale A. e Strumia S., Webbia 62: 53-76 (2007). Lig. occid. (prov. Imperia e Savona), Barberis G. e Peccenini S., Segnal. Flor. Ital. 765, Inform. Bot. Ital. 26 (1994).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Centrantus amazonum

 

Cephalaria gigantea

 

Cerastium alpinum

 

Cerastium brachypetalum Cerastium cerastioides

   

App. Reggiano al Lagadello di M. Cusna e sul M. la Piella, Tomaselli M. - Sched. 215, Inform. Bot. It., (1983).

Cerastium diffusum Cerastium dubium Cerastium granulatum

     

Cerastium ligusticum

 

Cerastium lineare

 

Cerastium lineare

 

Abr. sui Simbruini pr. Oricola, Conti F., Bocconea 10: 36 (1998). In Trent. non è stato osservato di recente (Prosser F. in litt.). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 229 (1982). Avventizio sull’ Adige in Trent. ad Avio (Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 185, 1991). Piem. In Val Chisone, S. Macchetta. - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 no. 76 (2007). Val d’Aosta in Valchiusella al Lago Creus, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 42: 136 (1988), cfr. anche Bovio M., 41: 139 (1987).

Cerastium lucorum

 

Cerastium siculum

 

Cerastium siculum

 

Cerastium sylvaticum

 

Lazio sui M.Ruffi pr. Anticoli Corrado, Lattanzi E. e Tilia A., Sched. 780, Inform. Bot. Ital. 27: 35 (1995).

Cerastium tenoreanum

 

Cerastium tenoreanum

 

Cerastium tomentosum

 

Cerastium utriense

 

Ceratochloa carinata Ceratochloa carinata

   

Ceratochloa cathartica Ceratochloa cathartica

   

Lazio al M. Caccume, Lattanzi E. e Lucchese F. - Sched. 256, Inform. Bot. It., 15 (1983). Sic. a Monte Scuderi 700-1100 m, Giardina G., Boll. Accad. Gioenia Sc. Nat. 28:541 (1995). Sulle Alpi Lomb. il limite occid. è lungo il solco dell’Oglio (Martini F. et al., 2012). Appennino ligure-piemontese alle Capanne di Marcarolo, Mondino G.P. in litt. Dintorni di Bolzano, Wilhalm, Gredleriana 1: 284 (2001). Distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:152, 1994). In espansione nel Trent., Prosser F. in litt. Lombardia a Fontanella e Arzago d’Adda (Bergamo), Ferlinghetti R., Not. Flor. Gr. Fl. Alp. Bergam. 16: 17 (1999).

Ceratochloa cathartica

 

Ceratochloa cathartica

 

Ceratochloa cathartica

 

Ceratonia siliqua

 

Ceratophyllum demersum Ceratophyllum submersum Ceratophyllum submersum

     

Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). App. Pavese a Romagnese - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 106, Pagine Bot. 2011: pag. 84. Piem. in V.Ossola sull’Alpe Veglia lg. Sartori, Mondino G.P. in litt. Basil., Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007).

Primiero in Val Canali, anche in Val di Non ma in forma meno tipica (Prosser F. in litt.). Lazio a Ostia Antica, Lattanzi E. e Lucchese F. - Sched. 255, Inform. Bot. It., 15 (1983). Pineta di S. Vitale e Bardello, Ravenna, Montanari S. e Marconi G., Quad. Studi Not. St. Nat. Romagna 31: 4 (2010).

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Piem. nel Cuneese (Villafalletto, Saluzzo) e Lig. (Cairo Montenotte), Abbà G. e Picco F. in litt. V. Aosta pr. Donnas, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 60: 104 (2006). Abr. merid. a Lentella, ma è dubbio se si tratti di specie indigena, Conti F., Bocconea 10: 77 (1998). Abr. a Capo Pescara e L. di Filetto, Conti F., Bocconea 10:43 (1998). Abr. a Capo Pescara e L. di Vetoio, Popoli, Conti F., Bocconea 10:43 (1998). Bresc. a Roccafranca e Lonato, Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 226 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Ceratophyllum submersum Ceratophyllum submersum

 

Friuli, Poldini L. e Vidali M., Gortania 19: 173 (1997).

 

Leccese agli Alimini, Beccarisi L. et al., Segnal. Flor. Ital. 1081, Inform. Bot. Ital. 35: 108 (2003).

Ceratophyllum submersum Ceratophyllum submersum

 

Pr. Roma, Anzalone B. e Lattanzi E., Sched. 521, Inform. Bot. It., 20 (1988). Puglia Merid. agli Alimini e Masseria Romatelle, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 87-98 (2997).

Ceratophyllum submersum

 

Puglia nel Salento: Beccarisi L. e Medagli P., Segnal. Flor. Ital. 1081, Inform. Bot. Ital. 35: 108 (2003).

Cerinthe auriculata

 

Cerinthe glabra Cerinthe minor

  auriculata

Cerinthe minor

auriculata

Abr. sulla Majella e pr. L’Aquila, Guarrera P.M. et al., Inform. Bot. It. 27:241 (1995). V. Ossola a Goglio di Baceno, Antonietti A., in litt. Abr.: Gran Sasso, Velino, Sirente, Majella, Chiarano ecc., Conti F., Bocconea 10: 133 (1998). App. Pavese, Ardenghi N.M.G. e Polani F., Not. Checkl. Fl. Ital. 1729, Inform. Bot. Ital. 42 (2010).

Cestrum parqui

 

Ceterach officinarum

cyprium

Chaenorhinum origanifolium Chaenorrhinum origanifolium Chaenorrhinum rubrifolium Chaenorrhinum rubrifolium

 

Chaerophyllum aureum

 

Chaerophyllum bulbosum Chamaerops humilis

 

Cheilanthes guanchica

 

Cheilanthes maderensis

 

Cal. presso Rose e a Reggio di Cal., Marchetti D. e Puntillo D. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 17 (2001):117, 2003.

Cheilanthes persica

 

Cheilanthes tinaei

 

Chenopodium ambrosioides Chenopodium bonus-henricus Chenopodium botrys

 

Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Lig. in Val Graveglia, Bernardello R., Sched. 935, Inform. Bot. It. 31, 1999. Umbria, Bencivenga M. et al., Ann. Fac. Agr. Perugia 32: 499522 (1977-78)..F130. Umbria (Ballelli S. in litt.).

Chenopodium botrys

 

Chenopodium botrys

 

 

     

 

   

Chenopodium ficifolium  

Naturalizzata in Abr., Pirone G., Alberi, Arb. E Liane d’Abr. (1995). Puglia Meridionale e Sicilia Settentrionale, Van den Heede C. J. & Viane R. L. L. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 25, 2010. V. Stura al Forte di Vinadio; è invece scomparso da Dronero, Pellegrino G. in litt., 2005. Alpi Maritt. in V. Gesso sopra Valdieri, M. Pascale, Riv. Piem. St. Nat., 26: 371-375 (2005). Abr. a S.Vittorino, M.Corno ed Eremo di S.Onofrio, Conti F., Bocconea 10: 150 (1998). Sard.: Lula, Montalbo, Janna Vritturosa, Camarda I., Segnal. Flor. Ital. 146, Inform. Bot. Ital. 14 (1982). Triest. sul M. Lanaro e Cocusso, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Piem. nel Cuneese pr. Caramagna, Abbà G., ined. Lig. a Portofino e S.Fruttuoso, Orsino F. e Olivaris S., Webbia 41: 261-272 (1987). Sard. a Torpè e Spargi, Bagella S. et al. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 24 (2008): 138, 2009.

M. Vesole - Chianello (Salerno)., Motti R. e Salerno G., Webbia 61: 325-357 (2006). Noto per un’ antica segnalazione a Monfalcone (Brumati), rinvenuto a Trieste, Martini F. e Polli E., Gortania 14:155 (1992). Sard. al Nuraghe Arrubiu (Basso Flumendosa) - Camarda I., Sched. 147, Inform. Bot. Ital. 14 (1982). Bellunese al L. di S.Croce, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 228 (1997).

Specie Chenopodium foliosum

Sottospecie o Varietà  

Chenopodium hybridum   Chenopodium hybridum   Chenopodium multifidum Chenopodium rubrum

 

Chenopodium rubrum

 

Chenopodium rubrum

 

Chenopodium strictum

 

Chenopodiumm glaucum Cicendia filiformis Cichorium pumilum Cicuta virosa

 

Cicuta virosa

 

Cicuta virosa

 

Cicuta virosa

 

Cicuta virosa

 

Circaea intermedia

 

Cirsium canum

 

Cirsium carniolicum

 

Cirsium carniolicum

 

Cirsium creticum Cirsium creticum

triumfetti triumfetti

Cirsium pannonicum

 

Cirsium pannonicum

 

Cirsium tuberosum

 

Cistus albidus

 

Cistus albidus

 

Cistus albidus

 

Cistus albidus

 

Cistus albidus

 

 

     

Nota Tipico negli ambienti sottoroccia sulle Dolomiti (Prosser F. in litt.). Marche a Serravalle Chienti, Pieve Torina, M. Tolagna pr. Collattoni - Brilli Cattarini A. e Gubellini L. - Sched. 479, Inform. Bot. It., 19,2 (1987). Triest. A Basovizza ed Opicina, Poldini L. in Martini F. e Polli E., Gortania 14:156 (1992). Abr. a Torre dei Passeri, Conti F., Bocconea 10: 29 (1998). Abr. sul Fucino, Tammaro F. ex Conti F., Bocconea 10: 29 (1998). Trent.: Cogolo e Soraga, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994). Umbria, Bencivenga M. et al., Ann. Fac. Agr. Perugia 32: 499522 (1977-78). Umbria, Bencivenga M. et al., Ann. Fac. Agr. Perugia 32: 499522 (1977-78). pr. Parma a Trecasali, Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012). Riserva Naturale di Torre Salso (Agrigento), Federico C., 2002. Sard. sul M.Ortobene e Capo Ferrato, Camarda I., in litt. Lago di Varese, Banfi e Radice in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). nel Veronese RR, Bianchini F., Boll. Civ. Museo St. Nat. Verona 21:39 (1997). Nella Pad. è divenuta rara a causa dell’abbandono dell’agricoltura tradizionale. Prov.di Bolzano a Milland pr.Bressanone, Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 68: 7-28 (1997). Prov.di Bolzano nel Grante Moos (Vipiteno), Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 68:18 (1997). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Distrib. in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 196, 1992). Trent. in Val dei Ronchi di Ala, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Un’antica segnalaz. per la Val Vestino non ha conferme recenti, Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. Orient. 1: 230 (2012). Riserva Naturale di Torre Salso (Agrigento), Federico C., 2002. Colli romagnoli, Montanari S. et al.un, Quad. St. Nat. Romagna 36: 7 (2012). Piem. a Castelleto Merli (Monferrato), Negri G., Mem. Accad. Sc. Torino 56: 387 (1906). Piem. nel Monferrato a Castelletto Merli, Picco F. e A., Riv. Piem. St. Nat. 14:62 (1993). Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1224, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Gargnano (Brescia), Cartasegna N. e Fenaroli F., Atti Ist. Bot. Lab. Critt. Pavia 6: 88 (1987). Lazio alla periferia di Roma, Iomonico D., Segnal. Flor. Ital. 1204, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Pr. Cuneo a Perletto., Abbà G., Segnal. Flor. Ital. 91, Inform. Bot. Ital. 12 (1980). Presenza nel Veron., cfr. Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 18: 309-310 (1991).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Cistus clusii

 

Cistus clusii

 

Cistus monspeliensis

 

Cistus salviaefolius

 

Cistus salvifolius

 

Cistus salvifolius Cladium mariscus

   

Cleistogenes (Kengia) serotina Cleistogenes serotina

 

Clematis cirrhosa

 

Clematis flammula

 

Clematis integrifolia Clematis viticella Clematis viticella

     

Clematis viticella

 

Clematis viticella

 

Cochlearia officinalis

 

Coincya cheiranthos

 

Coincya cheiranthos Coincya richeri

   

Coincya richeri

 

Colchicum alpinum Colchicum alpinum Colchicum alpinum Colchicum bivonae

       

Appennino Piem. a Carrega Ligure, Carrega M. e Silla D. V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Sic. sui Nebrodi, Giardina G., Inform. Bot. It. 31: 8 (1999). Sard.: le segnalazioni per l’ Isola sono dovute a confusione con C.neapolitanum Ten., Camarda I., in litt.

Colchicum corsicum Colchicum kochii

   

Colchicum lusitanicum

 

Sard. nell’ Arcipelago della Maddalena, Camarda I., in litt. Non in terr. Italiano, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Bresc. dal Garda al solco dell’Oglio (Martini F. et al. Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 234 (2012).

Colchicum lusitanum

 

Colchicum lusitanum

 

Colchicum lusitanum

 

 

Duna di Lesina, programma di conservazione in situ, Forte L., Cavali V. & Macchia F., Quad. Bot. Ambientale Appl. 13: 3-9 (2002). Rocca S. Giovanni pr. Chieti, Conti F. e Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 660, Inform. Bot. Ital. 23 (1991). Distribuzione in Sicilia,Giardina G., Segnal. Flor. Ital. 574, Inform. Bot. Ital. 20 (1988). Tra Brescia ed il L. d’Iseo,: RR120-480 m, Tagliaferri F. in Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 232 (2012). Distribuzione sui colli dl Varesino, Macchi G., Fl. Prov. Varese p. 96 (2005). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Basilicata al L. di Monticchio, Conti F., Arch. Bot. Ital. 68: 26-34 (1992). M. Vesole - Chianello (Salerno)., Motti R. e Salerno G., Webbia 61: 325-357 (2006). Nel Bresc. è frequente dal Garda all’Oglio, rara nel Bergam,, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 168 (2012). Tosc., Capraia, Mannocci M., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1615, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Garda sulla sponda Bresc. a S. Felice del Benaco, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 233 (2012). Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 46 (1998). Basilicata a Tolve, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425-428 (2004). Molise a Campomarino, Iamonico D. e Palermo D., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1618, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Va eliminata per il Veronese, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 6: 281 (1978). Abr. sul Fucino, Tammaro F. ex Conti F., Bocconea 10: 60 (1998). A. Apuane sopra Rif. Donegani, m 1200, Pellegrino G. in litt., 2005. Appennino Piem. a Bosio, Carrega M. e Silla D. A. Cozie al Colle d’Ancoccia (tra V. Maira e V. Stura), Pellegrino G. in litt., 2005. Val d’Aosta in Valgrisanche, Kaplan K. e Ch., Rev. Valdot. Hist. Nat. 39: 79 (1985) e Bovio M. ibid. 41: 137 (1987).

S. Vito dei Normanni (Brindisi), Caforio F. e Marchiori S., Inform. Bot. Ital. 38: 37-40 (2006). Sard. Sui calcari mesozoici della parte centro-orientale dell’Isola, Camarda I., in litt. Sul Garda, riva bresciana a Manerba (Banfi E., Atti Mus. St. Nat. Milano 124:56, 1983).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Colchicum lusitanum

 

Sull’Appenino pr. Genova, Calbi M. e Martini E., Segnal. Flor. Ital. 552, Inform. Bot. Ital. 20 (1988).

Colchicum neapolitanum

 

Gr. Sasso a Campo Imperatore, Tammaro F. e Visca C., Segnal. Flor. Ital. 469, Inform. Bot. Ital. 19 (1989).

Coleostephus myconis

 

Collomia linearis

 

Colutea brevialata

 

Comarum palustre

 

Comarum palustre

 

Comarum palustre

 

Conopodium majus

 

Conopodium majus

 

Conringia orientalis

 

Consolida ajacis

 

Consolida pubescens

 

Convallaria majalis

 

Bresc.: RR (70-130 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 234 (2012). Bellunese pr. Rocca Pietore, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 233 (1997). Segnalata per le Marche da Brilli Cattarini A., Giorn. Bot. Ital. 107: 59. Abr. a Campotosto, probabilm. estinta, Conti F., Bocconea 10: 72 (1998). Pr. Varese al Lago di Biandronno, Gerdol in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). V. Ossola (rarissima), P.Pirocchi, A.Selvaggi, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006). Distrib. nelle Langhe, App. Piem. ed App. Lig. in V. Bormida, (Abbà G., in litt.). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Pr. Potenza a Calvello, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425428 (2004). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Abr. a Collerotondo di Scanno, Tammaro F., Sched. 474, Inform. Bot. It. 19,2 (1987). Camp. Sett. sul vulcano di Roccamonfina, Croce A., Segnal. Flor. Ital. 1092, Inform. Bot. Ital. 36: 75 (2004).

Convallaria majalis

 

Lazio sul Terminillo ed Ernici, Steffan M. et al. Segnal. Flor. Ital. 288, Inform. Bot. Ital. 17 (1985).

Convolvulus althaeoides  

Abr.: alle falde del Morrone pr. Rocca Casale, a Guarenna, Lentella e Rosciano, Conti F., Bocconea 10: 132 (1998).

Convolvulus althaeoides   Convolvulus betonici  folius

Finale Lig., Pellegrino in litt. Segnalata da Marchesetti (1882), non più ritrovata Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Convolvulus cantabrica

 

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al. (2012).

Convolvulus cantabrica

 

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. (2012).

Convolvulus cneorum

 

Toscana sull’Argentario, Baldini R. M. e Luccioli E., Segnal. Flor. Ital. 612, Inform. Bot. Ital. 22: 57 (1990).

Convolvulus lineatus

 

Convolvulus lineatus

 

Abr. a S.Vincenzo in Val Roveto, Veri L., Mic. e Veg. Medit. 3: 1-176 (1988). Meana Sardo (Nuoro), Scruglia A. et al., Segnal. Flor. Ital. 895, Inform. Bot. Ital. 30: 57 (1998).

Convolvulus lineatus

 

Puglia a Torre Guaceto (Brindisi), Medagli P., Segnal. Flor. Ital. 653, Inform. Bot. Ital. 23 (1991).

Convolvulus meonanthus

 

Lazio a Barbarano Romano (Viterbo), Scoppola A. et al., Segnal. Flor. Ital. 1258, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Convolvulus pentapetaloides

 

Lazio merid. sul M. Dragone, Minutillo F. e Rossi W., Segnal. Flor. Ital. 323, Inform. Bot. Ital. 17 (1985).

Convolvulus sabatius

 

Convolvulus sabatius

 

avventizia a Roma, Fanelli G., Segnal. Flor. Ital. 1147, Inform. Bot. Ital. 36: 98 (2004). Liguria orientale pr. Recco, Peccenini S. e Poggi G., Segnal. Flor. Ital. 644, Inform. Bot. Ital. 23: 137 (1991).

Specie

Sottospecie o Varietà

Convolvulus siculus

 

Convolvulus tricolor

 

Coreopsis lanceolata

 

Coreopsis lanceolata

 

Cornucopiae cucullatum   Cornus sanguinea hungarica Cornus sanguinea  

Nota La var. agrestis in Sic. a Piana degli Albanesi, Di Martino A., in litt. 18.4.1994. Lazio sugli Aurunci, Minutillo F. et al., Segnal. Flor. Ital. 324, Inform. Bot. Ital. 17 (1985). pr. Torino, R. Pascal, L. Gallo, Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 (2010). Triest. a Redipuglia e Monrupino, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Tomaselli V. et al., Brindisi, Inform. Bot. Ital. 41: 137 (2009). Basilicata sul M. Sirino, racc. personalmente. Distribuzione in sardegna, Atzei A. D., Segnal. Flor. Ital. 55, Inform. Bot. Ital. 12 (1980). Bresc. e Bergam. nella pianura (40-200 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 236 (2012).

Cornus sanguinea

australis

Cornus sanguinea

hungarica

Bresc. e Bergam. nella pianura e collina (40-400, rar.1000 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 236 (2012).

Coronilla cretica

 

Coronilla cretica Coronilla cretica Coronilla minima

     

Lig. pr. Lerici ed alla Palmaria, Marchetti D., Lav. Soc. Ital. Biogeogr. n.s. 9: 135 (1982). pr. Trieste, Poldini L. et al., Studia Geobot. 21: 106 (2001). Umbria (Ballelli S. in litt.). Bresc. sul Garda ed a Nave, Bergam., (solo dati storici) cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 87 (2012).

Coronilla vaginalis

 

Coronilla valentina Coronilla valentina

   

Coronilla valentina

 

Coronopus didymus

 

Coronopus didymus Coronopus didymus Coronopus didymus

     

Coronopus didymus

 

Coronopus squamatus

 

Corydalis capnoides

 

Corydalis cava Corydalis intermedia

   

Corydalis pumila

 

Corydalis solida

 

Corydalis solida

 

Corylus maxima

 

Corynephorus divaricatus

 

Piem. in Valle Stura, Pascale M., Sched. 991, Inform. Bot. Ital. 32: 59 (2000). Abr. a Taranta Peligna, Tammaro F., Sched. 3, 10 (1978). Umbria, Bencivenga M. et al., Ann. Fac. Agr. Perugia 30: 397437 (1975). Va eliminata dalle A. Apuane , Ferrarini E. e Marchetti D., Fl. Reg. Apuana vol. 1 (1994). Calcinate (Bergamo), Arzuffi A., Notiz. Fl. Alpina Bergam. 18: 10 (2000). Friuli a Sesto al Reghena (Costalonga in litt.). Piem, a Torino (città). e S. Sebastiano Po, Abbà G., ined. pr. Pavia - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 77, Pagine Bot. 2011: pag. 68. Umbria, Menghini A. e Mincigrucci G., Ann. Fac. Agr. Perugia 31: 109-122 (1976). Umbria, Bencivenga M. e Granetti B., Ann. Fac. Agr. Perugia 31: 541-568 (1976). Bellunese nel Livinallongo m.1600, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 230 (1997). Piem. a Villanova d’Asti, F. Correggia (in litt., 2012). pr. Sondrio in Val Lesina, Ferranti R. e Fioletti L., Natural. Valtell. 11: 8 (2000). Dati distributivi per l’ It. Centr. in Frizzi G., Sched. 415, Inform. Bot. It., 19 (1987) e Brilli Cattarini A. e Gubellini L. Sched. 483, ibid. Lazio sugli Ernici al Prato di Campoli, Lucchese L. e Lattanzi E., Sched. 389, Inform. Bot. It., 18 (1986). Monti del Lazio: Simbruini, Duchessa, Terminillo, Arcioni D., Inf. Bot. Ital. 25: 217 (1993). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 221 (1982). Basil. a Policoro: Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Cosentinia vellea

bivalens

Sicilia a Capo Tindari e Taormina, Brullo S. et al. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 23 (2007): 209-210, 2008.

Cosentinia vellea

vellea

Cosmos bipinnatus

 

Cosmos bipinnatus

 

Cota segetalis

 

Tosc. all’Elba, Atzori S., Ann. Mus. civ. Rovereto 22 (2006): 195199, 2007. Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). pr. Torino e sulle Langhe, L. Gallo et al., Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 (2010). Trieste al Campo Marzio (Marchesetti, 1882) non ritrovata di recente, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Cota triumfettii

 

Trieste al Campo Marzio (Marchesetti, 1882) non ritrovata di recente, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Cotinus coggygria Cotinus coggygria

   

Abr. in varie località, Conti F., Bocconea 10: 102 (1998). Piem. nel Monferrato a Mombello e Castelletto Merli, Picco F. e A., Riv. Piem. St. Nat. 14: 58 (1993).

Cotinus coggygria

 

Pr. Aquila a Raiano, Tammaro F. e Visca C., Segnal. Flor. Ital. Sched. 475, Inform. Bot. Ital. 19, 2 (1987).

Cotoneaster integerrimus Cotoneaster integerrimus Cotoneaster nebrodensis Cotula coronopifolia

 

Crambe hispanica

 

Montagne della Duchessa (Rieti); Scarici E., Sched. 1070, Inform. Bot. Ital. 35 (2001). Umbria, Bencivenga M. et al., Ann. Fac. Agr. Perugia 30: 397437 (1975). Umbria (Ballelli S. in litt.). Sard. sett.: Arzachena, Ruggero A., Segnal. Flor. Ital. 925, Inform. Bot. Ital. 31: 78 (1999). Sic. sui Nebrodi (Acquedolci) ed Etna (Mascalucia), Turrisi R. E., Segnal. Flor. Ital. 1061, Inform. Bot. Ital. 35: 100 (2003).

Crassula muscosa

 

Calabria in prov di Catanzaro, Caruso G., Uzumov D. e Gangale C. Inf. Bot. It., 40 (2): 257 (2008).

Crataegus azarolus Crataegus coccinea

   

Crepis biennis

 

Appennino Piem. nat. in varie loc., Carrega M. e Silla D. Bollate (Milano), Costalonga S., Sched. 11, Inform. Bot. Ital. 42: 54 (2009). Nel Goriziano sul M. S. Michele e Sabotino, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Crepis bursifolia

 

Puglia pr. Lecce, Marchiori S., Medagli P., Sabato S. e Ruggiero L., Inform. Bot. It. 25:38 (1993).

Crepis froelichiana

dinarica

Confermata per Carenno (Lecco) - Arrigoni P. e Orsenigo S., Inform. Bot. Ital. 44: 396 (2012).

Crepis neglecta

 

Bresc. e Bergam. in pianura e collina, rara e incostante, Martini F., Bona E. et al., Flora Vasc. Lomb. centro-or. 2: 90 (2012).

Crepis pontana

 

Alpi retiche valtellinesi in Valdidentro, Rainalter R., Denkschr. Schw. Akad. Wiss. 105 (2004).

Crepis pontana

 

Crepis praemorsa

 

Crepis pygmaea

 

Piem. nell’alta Valle Stura di Demonte a Bersezio e Argentera, Abbà in litt. Le indicazioni per Carnia e Friuli vanno riferite a Crepis froelichiana (b), Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Lazio a Monte Tarino (M. Simbruini), Bartolucci F. e Attorre M., Segnal. Flor. Ital. 1252, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Crepis pygmaea

 

Crepis pygmaea

 

Crepis pyrenaica

 

     

Trent. sul Gr. di Brenta al Sasso Rosso (Melchior H., Fedde’s Rep. Beih. 100:173-177, 1938). Trent.: Gruppo di Brenta al Sasso Rosso, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994). Bresc. nella media e alta V. Camonica, Martini F., Bona E. et al., Flora Vasc. Lomb. centro-or. 2: 90 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Crepis rhaetica

 

Alpi Retiche valtellinesi nel Livignese, Rainalter R., Denkschr. Schw. Akad. Wiss. 105 (2004).

Crepis sancta

 

Crepis sancta

 

Bellunese alla stazione di Polpet, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 200 (1993). Carso Triestino, avv. in espansione, Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Crepis sancta

 

Frequente nel Bresc. e Bergam.50-300(430) m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 241 (2012).

Crepis sancta

 

Crepis sancta

 

Crepis sancta

 

Crepis sancta

 

Crepis sancta Crepis suffreniana

   

Crepis tectorum

 

Nel Veronese, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 114 (2014). Pianura lombarda: negli anni ’50 era sconosciuta, oggi è comune, Martini F., Bona E. et al., Flora Vasc. Lomb. centro-or. 2: 90 (2012). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Trent. a Mori, Avio, Serravalle, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Trieste, sinantropica, Barbo M. et al. Gortania 17: 138 (1996). Marina di Massa al Cinquale, Marchetti D., Boll. Mus. Sc. Nat. Lunig. 4: 81 (1987). Bresc. e Bergam. RR o scomparso, Martini F., Bona E. et al., Flora Vasc. Lomb. centro-or. 2: 90 (2012).

Crepis vesicaria

 

Crepis vesicaria

 

Crepis zacintha

 

Crepis zacintha

 

Cressa cretica

 

Cressa cretica

 

pr. Brindisi e Catanzaro, Albano A. et al., Segnal. Flor. Ital. 1005, Inform. Bot. Ital. 33: 35 (2001).

Cressa cretica Crithmum maritimum

   

Crocosmia crocosmiiflora Crocus biflorus

 

Riserva Naturale di Torre Salso (Agrigento), Federico C., 2002. Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Lig. a Sestri Levante ed in prov. di La Spezia, Marchetti D. in litt.

Crocus biflorus

 

Crocus corsicus

 

Crocus ligusticus

 

Crocus vernus

 

Crocus vernus

 

Puglia a S. Marco in Lamis, Wagensommer R. P. e Di Pietro R., Segnal. Flor. Ital. 1244, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Crocus vernus

 

Val d’Aosta in Valchiusella tra Cantello e Moriondo 1550 msm, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 44:39 (1990).

Crocus versicolor

 

Cuneese sul M. Mirauda (V. Pesio), Re D. e Gallino B., Segnal. Flor. Ital. 788, Inform. Bot. Ital. 27: 39 (1995).

 

Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1500 m di quota (Cirino E., in litt.). Trent. a Avio, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Avv. a Trieste (sec. XIX), non più ritrovata, Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Piem. a Spigno Monferrato, Abba G., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat. Torino 9: 184 (1991). Lazio a Ponte Galeria, Lattanzi E, e Leporatti M.L., Segnal. Flor. Ital. 373, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Abr. a Rocca di Mezzo e Roccascalegna, Conti F., Bocconea 10: 205 (1998). Distribuzione in Piemonte, Picco F. e Picco A., Riv. Piem. St. Nat. 12: 25-29 (1991). Sard.: segnalato sul Gennargentu da Gamisans, ma per confusione con Crocus minimus var. sardous Martelli, Camarda I., in litt. pr. Parma a Tornolo, Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012). La segnal. per la V.Aosta (Cerutti G. V. ex Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 46: 116, 1992) va riferita a C. versicolor.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Crocus versicolor

 

Cuneese sul M. Murin (V. Vermenagna), Pascale M., Segnal. Flor. Ital. 618, Inform. Bot. Ital. 22 (1990).

Crocus versicolor

 

Distribuzione in Liguria e Piem., Peccenini S., Segnal. Flor. Ital. 681, Inform. Bot. Ital. 24 (1992).

Crucianella angustifolia

 

Lazio merid. sul M. Calvilli (Ausoni), Lattanzi E. e Lucchese F., Segnal. Flor. Ital. 225, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Crucianella latifolia

 

Cruciata glabra

hirticaulis

Sic. nel Catanese ad Agira (popolazione estinta), Castel di Judica e Avola, Galesi R., Giardina G. e Rossello F., Inform. Bot. Ital. 37: 1163 (2005). Lig. pr. Genova, M. Nero, V. Chiaravagna, Iamonico D. e Barberis G., Notula 1592, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Cruciata glabra

hirticaulis

Pr. Bologna ak Colle S. Luca, Iamonico D. e Alessandrini A., G., Notula 1579, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Cruciata pedemontana

 

Ai limiti tra Bresc. e Cremon. (Genivolta), Bonali (2011) cit. in Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 243 (2012).

Cruciata pedemontana

 

Campania sui M. Picentini, Moraldo B. e Caputo C., Segnal. Flor. Ital. 13, Inform. Bot. Ital. 11 (1979).

Cruciata pedemontana

 

Cruciata pedemontana

 

Pr. Parma a Bardi, Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012). Un’antica segnalazione pr. Verona, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 13 (2014).

Crupina crupinastrum

 

Crupina vulgaris

 

Crypsis aculeata

 

Crypsis alopecuroides

 

Crypsis alopecuroides

 

Crypsis schoenoides

 

Crypsis schoenoides

 

Crypsis schoenoides

 

Cucubalus baccifer Cucubalus baccifer

   

Cucubalus baccifer Cuscuta approximata Cuscuta campestris

     

Cuscuta campestris

 

Cuscuta cesatiana

 

Cuscuta cesatiana Cuscuta europaea

   

Cuscuta kotschyi Cutandia maritima

   

Umbria sul M. Tezio, Venazoni R. e Gigante D., Fitosociologia 36:170 (1999). A. Cozie e Maritt. in V. Maira, V. Stura e V. Gesso, Pellegrino G. in litt., 2005. In Abr. sul Tronto e Pescara, probabilmente estinto, Conti F., Bocconea 10: 225 (1998). In Abr. sul Fucino e Piano delle Cinquemiglia, probabilmente estinto, Conti F., Bocconea 10: 225 (1998). Sard. nella Giara di Gesturi, Desfayes M., Flora Medit. 18: 304 (2008). Colli Euganei pr. Colle S. Daniele (Padova), Tornadore N. e Brentan M., Sched. 973, Inform. Bot. Ital. 32: 51 (2000). In Abr. a Pescara, probabilmente estinto, Conti F., Bocconea 10: 225 (1998). Pr. Salerno ad Albanella, del Guacchio E., Sched. 956, Inform. Bot. Ital. 32: 44 (2000). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 42 (1998). Sulle Alpi Lomb. il limite occid. è lungo il solco dell’Oglio (Martini F. et al. (2012). Umbria (Ballelli S. in litt.). Liguria tra Minceto e M. reale, Orsino F. e Dameri M. R. in litt. Liguria a Vernazza, Di Turi A. e De Mattei R., Notulae Fl. Vasc. Ital. 13, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Toscana nel Pisano ed a Empoli, Peruzzi L., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. B 11:23 (2005). Civitanova Marche, Segnal. Flor. Ital. 399, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Conferma per la Sic. (Etna), Distefano C. et al., Segnal. Flor. Ital. 760, Inform. Bot. Ital. 26: 217 (1994). Segnal. Flor. Ital. 1109, Inform. Bot. Ital. 36: 82 (20044). Prov. Rovigo a Pto. Caleri, Villani M., Segnal. Flor. Ital. 1192, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Cvephalaria gigantea

 

App. Pavese sp. Romagnese su serentino, Polani F. e Ardenghi N., Notul. Fl. Esot. Ital. 49, Inform. Bot. Ital. 42 (2010).

Cyanus triumfetti Cyclamen hederifolium Cyclamen hederifolium

variegata    

Cycloloma atriplicifolia Cyclospermum leptophyllum Cymbalaria pilosa

   

Val Maira e V.Pesio, Pellegrino G: in litt., 2005. Sard. non se ne conoscono stazioni naturali, Camarda I., in litt. Vicenza sul M. Berico, Scortegagna S., Natura Vicent. 5: 105 (2001). Piem. lungo il Po a Isola S. Antonio, Abbà G., ined. Piem. a S. Stefano Roero (Cuneo)., Abbà G., ined.

Cymodocea nodosa

 

Cynanchum acutum

 

Cynoglossum cheirifolium Cynoglossum clandestinum

 

Cynoglossum creticum

 

 

 

Cynoglossum montanum  

Abr. in molte località: pr. Avezzano ad Albe, Coccorello, S.Benedetto, Morrone, Lecce nei Marsi, Pescina, Conti F., Bocconea 10: 151 (1998). Coste del Lazio, comune da S. Marinella a Ostia, Nettuno, Torre Astura, Circeo, Iberite M., Segnal. Flor. Ital. 785, Inform. Bot. Ital. 27: 37 (1985). Basil.: Ferrandina, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425-428 (2004). Molise pr. Termoli, Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 106, Inform. Bot. Ital.13 (1980). Cal. sett. nelle prov.di Cosenza e Crotone, Bernardo L. et al., Segnal. Flor. Ital. 1195, Inform. Bot. Ital.36: 76 (2004). Nella Pad. è divenuta rara a causa dell’abbandono dell’agricoltura tradizionale. Alpi Marittime in Val Stura al Vall. Del Piz, 1700 m, Pellegrino G. (in litt., sub C. dioscoridis). Abr. in molte località, però forse a volte confuso con C.montanum, Conti F., Bocconea 10: 135 (1998).

Cynoglossum officinale

 

Cynosurus echinatus

 

Cynosurus echinatus

 

Cyperus alterniflorus

 

Sard.. Arcip. Maddalena e Asinara (introdotto)., Bocchieri ex Desfayes M., Flora Medit. 18: 281 (2008).

Cyperus aristatus

 

Pr. Rovigo sul Po di Goro a S. Maria in Punta, Benetti G., Segnal. Flor. Ital. 578, Inform. Bot. Ital. 22 (1990).

Cyperus brevifolioides

 

Cyperus difformis

 

Cyperus difformis

 

Cyperus eragrostis Cyperus eragrostis

   

Cyperus eragrostis

 

Cyperus eragrostis

 

Nell’area urbana di Milano, a Vernate e Lacchiarella, Galasso G., Brusa G. e Banfi E., Segnal. Flor. Ital. 1247 e 1248, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Dignano (Udine), Danelutto A., Sched. 957, Inform. Bot. Ital. 32: 44 (2000). Sard. a Cagliari e Oristano nelle risaie, Desfayes M., Flora Medit. 18: 282 (2008). Piem. pr. Trecate, Abbà G., ined. Pisa, Anzalone B. e Brilli Cattarini A., Segnal. Flor. Ital. 26, Inform. Bot. Ital. 11 (1979). Pr. Gorizia sul Sabotino, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Segnalato a Lucca e Sarzana, Soldano A., Atti Ist. Bot. Lab. Critt. Pavia ser. 7, vol. 5 (1988).

Cyperus eragrostis

 

Cyperus esculentus

 

Cyperus esculentus

 

Alpi Marittime in Val Stura al Pratolungo di Vinadio, 900 m, Pellegrino G. (in litt.). Trieste alla stazione di Campo Marzio, Friuli a Lignano, Martini F. e Polli E., Gortania 14:161 (1992).

Trentino pr. Arco, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 129 (2000). Distribuzione in Trent., cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 211 (1992). Friuli a Camino, Bertani in Martini F. e Poldini L., Gortania 13 (1991).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Cyperus esculentus

 

Cyperus esculentus

 

Cyperus glaber

 

Cyperus glomeratus

 

Cyperus glomeratus

 

Cyperus involucratus Cyperus longus

   

Cyperus michelianus

 

Cyperus microiria

 

Cyperus microiria Cyperus polystachyus

   

Cyperus rotundus

 

Cyperus rotundus

 

Cyperus serotinus

 

Cyperus serotinus

 

Cyperus strigosus

 

Cystopteris dickieana

 

Cytinus hypocistis

 

Colli Euganei al M. Ceva, Tietto C., Chiesura Lorenzoni F. e E. Emo Capodilista, Sched. 951, Inform. Bot. Ital. 32: 42 (2000).

Cytinus hypocistis

 

Lomb. a Dubino (Sondrio), pr. Chiavenna e Comasco a Gera, Rossi G., Atti Ist. Bot. Pavia ser. 7, vol. 3 (1994).

Cytinus ruber

 

Umbria nella bassa valle del Tevere, Menghini A. e Benucci M., Ann. Fac. Agr. Perugia 25: 443-489 (1970).

Cytisus aeolicus

 

Cytisus decumbens Cytisus decumbens

   

Cytisus emeriflorus

 

Distribuzione a Vulcano, Giardina G., Boll. Accad. Gioenia 28: 540 (1995). Lazio si M. Aurunci, Moraldo B., C. Tosc. a Roccastrada, Selvi F., Sched. 1002, Inform. Bot. Ital. 33: 31 (2001). M. Doppo (Prealpi Orobie, Brescia), Armiraglio S. et al., Inform. Bot. Ital. 37: 1095-1106 (2005).

Cytisus hirsutus

polytrichus

Cytisus hirsutus Cytisus nigricans

   

Cytisus spinescens Cytisus spinusus Cytisus villosus

     

Cytisus villosus

 

Marano Vicentino sul torr. Leogra, Casarotto N., Natura Vicent. 5: 111 (2001). Puglia Merid. Alla Palude di Cassano, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 87-98 (2997). Da eliminare per la Sard., Desfayes M., Flora Medit. 18: 282 (2008). In Abr. a Caramanico, non confermato di recente, Conti F., Bocconea 10: 234 (1998). Marche in molte loc., Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 491, Inform. Bot. Ital. 19,2 (198). Sard. Sett. a Porto Mannu, osserv. personale (estate 2013). Distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 212, 1992). Abr. a Pescara, Tammaro F. e Pirone G., Giorn. Bot. It. 113: 33 (1998). Bellunese a Sedico, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 203 (1993). Pr. Belluno a Longano, Argenti C., in litt. Lazio pr. Anzio a Tor Caldara, Moraldo B., Minutillo F. e Rossi W., Delpinoa 29-30: 69-75 (1988). Trent.: avv. a Riva del Garda, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8:213, 1992). Trieste a Barcola, sinantropica, Martini F. e Polli E., Gortania 14:163 (1992). In Abr. nel Teramano, sembra estinto, Conti F., Bocconea 10: 235 (1998). Pr. Varese a Brabbia e M.Radice, Duebi in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Piem. al Lago Campagna, Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 47: 80 (1993). Piem. in Valsesia, Cerutti G. V. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 20 (2004): 134-135, 2005.

Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 258 (1982). Basil., Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Abr. a Teramo, Montorio al Vomano, Scanno, Conti F., Bocconea 10: 78 (1998). Umbria (Ballelli S. in litt.). Abr. in Valle dell’Orta, Conti F., Bocconea 10: 78 (1998). Abr. a Fossacesia, Conti F., Sched. 605, Inform. Bot. It., 22 (1990). Cilento da Torre Arena a Palinuro - De Natale A. e Strumia S., Webbia 62: 53-76 (2007).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Cytisus villosus Dactylorhiza incarnata Dactylorhiza sambucina Damasonium alisma

       

Liguria pr. Alassio al Capo S. Croce, Mariotti M. B. in litt. Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 238 (1998). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 238 (1998). Basilicata a Metaponto, Fascetti S. et al., Segnal. Flor. Ital. 1196, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Metaponto di Bernalda (Matera), Fascetti S. et al., Segnal. Flor. Ital. 1196, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Damasonium alisma

 

Damasonium polyspermum

 

Descrizione recente in Trinajstic I., Pavletic Z. & Pandza M., Acta Bot. Croat. 54: 35-39 (1995).

Danthonia alpina

 

Danthonia decumbens

 

V. Aosta in V. Chalamy, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 60: 101 (2006). Sard.: Gallura a Trinità d’Agultu, Castiglia E., Segnal. Flor. Ital. 406, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Daphne alpina

 

App. Ligure sul M. Pu, Bernardello R. e Martini E., Sched. 934, Inform. Bot. Ital. 31: 82-83 (1999).

Daphne alpina

 

Campania sui Picentini: M. Terminio, Balordo e M. Vernacolo, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 203 (1981-82).

Daphne alpina

 

Daphne laureola

 

Daphne petraea

 

Lazio sul M. Navegna (Rieti), Bartolucci E., Inform. Bot. Ital. 38 (2006). pr. Sondrio in Val Fabiolo, Ferranti R. e Fioletti L., Natural. Valtell. 11: 11 (2000). Bresc. dal Garda alle Giudicarie e Val Trompia (1000-1900 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 250 (2012).

Daphne petraea

 

Daphne reichsteinii

 

Datura innoxia

 

Litorale campano a Torre Ficaiola (Cilento), De Natale A. e Strumia S., Webbia in pubbl. (2006).

Datura innoxia

 

Datura innoxia

 

Datura innoxia

 

Datura wrightii

 

Naturalizzata in Abr. pr. Pescara e nel Teramano, Conti F., Bocconea 10: 148 (1998). Settore Astigiano della Collina Torinese, Correggia F., Riv. Piem. St. Nat. 23: 1-92 (2002). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Bresc. e Cremon.: RR 50-300 m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 251 (2012).

Datura wrightii

 

Datura wrightii

 

Datura wrightii

 

Delphinium elatum

helveticum

Delphinium elatum

 

V. Aosta in Val Gressoney tra 1950 e 2200 m, Fenaroli F. in Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 39:115 (1985).

Delphinium fissum

 

Delphinium fissum

 

Garfagnana alla Pania di Corfino, Peruzzi L., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. B 11:23 (2005). Piem. in V. Stura di Demonte (Cuneo) pr. Moiola, Pascale M, Sched. 647, Inform. Bot. It., 23 (1991).

Delphinium fissum

 

Deschampsia cespitosa

 

Distrib. In Trent., Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto, Sci. Nat, Suppl 14: 31-64 (2000). Bresc.: Prealpi Gardesane 75-500(720) m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 251 (2012).

Lig. a Bergeggi, Cerutti G. e Motta A., Notule Fl. Esot. 126, Inform. Bot. Ital. 44: 189 (2012). Pineta a Marina di Ravenna, Montanari S. e Marconi G., Quad. Studi Not. St. Nat. Romagna 31: 4 (2010). pr. Sindrio - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 115, Pagine Bot. 2011: pag. 86. V. Orco, V. Susa, V, Chisone e V. Po, AA vari - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 no. 114, 131, 228, 268 (2007).

Val di Susa, reperti dei secoli scorsi e ritrovato recentem. a Chiomonte, Mondino G.P. in litt. Lazio pr. Amatrice e Roma, Anzalone B. et al., Segnal. Flor. Ital. 367, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Descurainia sophia

 

Bresc.: Diff.; Bergam.: solo dati storici cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 98 (2012).

Deutzia scabra

 

presso Sondrio, Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 117, Pagine Bot. 2011: pag. 87.

Dianthus armeria Dianthus balbisii

  balbisii

Dianthus balbisii

 

Dianthus ciliatus

 

Sard.: non se ne conoscono località certe, Camarda I., in litt. Basil. a Castelmezzano, Buccomino G. et al., Notula 1908, Inform. Bot. Ital. 44: 182 (2012). Bresc.: Alta Val Camonica pr. Corteno Golgi, Fenaroli F., Natura Bresc. 27: 77 (1990-91). Segnalato sulle A. Apuane da Bolzon (1895)., ma da eliminare, Soldano A., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 91 (1984)..

Dianthus furcatus

lereschii

Dianthus glacialis

 

Dianthus glacialis

 

Dianthus japygicus

 

Dianthus rupicola

 

Dianthus sternbergii

 

Bresc. a Limone d. Garda, M. Nota, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 253 (2012).

Dianthus sylvestris

longicaulis

Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012).

Dianthus vulturius

 

Abr. ai Prati della Renga di Capistrello (segnal. prec. per Popoli) - Tammaro F., Sched. 465, Inform. Bot. It., 19,2 (1987).

Dianthus vulturius

 

Dichondra micrantha

 

Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 233 (1982). Bresc.sul Garda e Bergam. in pianura, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 99 (2012).

Dictamnus albus

 

Campania sull’Alburno, La valva V. et al., Segnal. Flor. Ital. Sched. 176, Inform. Bot. Ital. 14 (1982).

Dictamnus albus

 

Dictamnus albus

 

Civitella di Romagna, Tedaldi G., Quad. St. Nat. Romagna 13: 69 (2000). Collepardo (Frosdinone), Culicelli W. E Lanzara P., Segnal. Flor. Ital. Sched. 96, Inform. Bot. Ital. 12 (1980).

Dictamnus albus

 

Dictamnus albus

 

Dictamnus albus

 

Dictamnus albus

 

Digitaria ciliaris

 

Digitaria ischaemon

 

Digitaria sanguinalis Dinebra retroflexa

   

Val d’Aosta in Valchiusella all’Alpe Pra e sulla parete meridionale del Monte Marzo; va eliminata dalle valli di Cogne e Champorcher, Bovio M. e Fenaroli F., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat: Torino 7: 205 (1989). Bergamasco sul Trobio 2600 m, Cavadini G., Notiz. Fl. Alpina Bergam. 7: 23 (1995). Val di Fassa sul Col Rodella (Facchini) e Padon (Gerdol) e Val di Sole sul Redival (Prosser F. in litt.). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Sulla bocchoriana Llorens et Gradaille, endemica a Maiorca, cfr. Lorens L. y Gradaille J.L., Candollea 46: 383 (1981).

Lazio sett. A M. Rufeno, Rossi W.,Segnal. Flor. Ital. Sched. 131, Inform. Bot. Ital. 13 (1981). Lazio sugli Aurunci, Moraldo B. e Banudi F., Segnal. Flor. Ital. Sched. 237, Inform. Bot. Ital. 15(1983). Ossola a Mergozzo e Bettola, A. Antonietti, Riv. Piem. St. Nat., 26: 371-375 no. 10 (2005). Puglia a Castellaneta, Bianco P. et al., Segnal. Flor. Ital. Sched. 649, Inform. Bot. Ital. 23 (1991). Prov. Bolzano a Lana e St. Leonhard Wilhalm, Gredleriana 1: 290 (2001). Prov. Bolzano nella V. Adige ed Isarco, Wilhalm, Gredleriana 1: 290 (2001). Prov. Bolzano, Wilhalm, Gredleriana 1: 292-293 (2001). Abr. a Pescara e Giulianova, non ritrovato di recente, Conti F., Bocconea 10: 224 (1998).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Diphasiastrum issleri

 

Diphasiastrum oellgaardii Diphasiastrum zeilleri

 

Diplachne fusca

 

Diplotaxis erucoides Diplotaxis erucoides

   

Dipsacus ferox

 

Dipsacus laciniatus Dipsacus pilosus

   

Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Piem. in prov. Torino (Paesana, Crissolo) e Cuneo (Oncino), A. Soldano, D. Bouvet - Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 (2010).

Doronicum austriacum

 

Doronicum austriacum

 

Alpi Cozie in Val Pellice, R. Pascal - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313340 (2009) no. 234. Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al, Flora Vasc. Lomb. C-Orient. (2012).

Doronicum austriacum

 

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al. (2012).

Doronicum columnae

 

Doronicum glaciale

 

Doronicum orientale

 

Appennino ligure-piemontese sul M.Antola lg. L.Cristaldi, Mondino P.G. in litt. Per il Trent. solo antiche indicazioni, non confermate di recente (Prosser F. in litt.). Lazio merid. sui M. Aurunci, Moraldo B. et al., Accad. Naz. Lincei Quaderni 264: 266 (1989).

Draba dolomitica

 

Bresc. nell’alta V. Camonica: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 103 (2012).

Draba dolomitica

 

In Trent.-A. Adige ancora sul Latemar, Vallaccia, Marmolada, Padon, Tonale (Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8:187, 1992).

Draba fladnizensis

 

Bresc.(alta V. Camonica) e Bergam. (Orobie), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 103 (2012).

Draba fladnizensis

 

Draba fladnizensis

 

Draba fladnizensis

 

Draba fladnizensis Draba hoppeana Draba muralis

     

Draba muralis

 

In Trent. sull’Adamello-Presanella, Cevedale, Sassolungo, Latemar (Prosser F. in litt.). Prov. Belluno nel Livinallongo sul Col di Lana e M.Pore, Argenti C., in litt. Prov. Sondrio in V. d’Ambria e sul M. Combolo, Ferranti R., Natural. Valtell. 8: 13 (1997). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Altre loc. nel Trent. in Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:139, 1994. Cuneese nell’alta Val Po, A. Soldano, S. Picco, D. Bouvet - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011).

Draba muralis Draba muralis

   

Friuli-VG, Melzer H., Gortania18: 71 (1996). Piem. nel Monferrato a Odalengo Grande, Pontestura, Casale, Picco F. e A., Riv. Piem. St. Nat. 14: 56 (1993).

Draba muralis

 

Trent. a Avio e tra Torbole e Nago (avv.?), Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992).

Draba muralis

 

Trent.: Giudicarie, bassa V.Adige, Tesino, Valsugana, Primiero, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994).

 

Piem. in Valsesia, Soster M., Boll. Mus. reg. Sci. nat. Torino 18 (1): 203-208, 2001. Piem. in Valsesia, Soster M., Boll. Mus. reg. Sci. nat. Torino 18 (1): 203-208, 2001. Piem. in Valsesia, Soster M., Ann. Mus. civ. Rovereto 15 (1999): 67-72, 2000. Vercellese in diverse loc., in espansione, A. Soldano, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006). Cordignano (Treviso)., R. Pavan (S. Costalonga in litt.). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Segnalata in Abr. a Caramanico e nel Teramano, ma da confermare, Conti F., Bocconea 10: 162 (1998).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Draba nemorosa

 

pr. Sondrio in Val Grosina, Sondalo, Grosotto, Uzza, V. Bregaglia, Ferranti R. e Fioletti L., Natural. Valtell. 11: 8 (2000).

Draba nemorosa

 

Trent. a Ziano e Predazzo, prov. di Bolzano a Vipiteno (Sterzing), Boiti I. e T., Sched. 81, Inform. Bot. It., 12 (1980).

Draba nemorosa

 

Draba thomasii

 

Trentino pr. Rovereto, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 105 (1986). Bresc. nell’alta V. Camonica, Tonale, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 259 (2012).

Draba thomasii

 

Distribuz. nell’alta V. Camonica, Tonale, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 259 (2012).

Draba tomentosa

 

Dracocephalum austriacum

 

Piem. in Val Grana, Mondino P.G. in Riv. Piem. St. Nat. 16 (1996). Alpi retiche valtellinesi per. Livigno a Trepalle, Rainalter R., Denkschr. Schw. Akad. Wiss. 105 (2004).

Dracocephalum austriacum

 

Cuneese in V. Stura di Demonte, Vallone del Piz, Tognon G. e De Maria G., Sched. 900, Inform. Bot. Ital. 36, 30: 59 (1998).

Dracocephalum austriacum Dracocephalum ruyschiana

 

Trent. sul Cornello pr. Mezzocorona (Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:146, 1994.). Alpi retiche valtellinesi al Passo d’Eira sopra Livigno, Rainalter R., Denkschr. Schw. Akad. Wiss. 105 (2004).

Dracocephalum ruyschiana Dracunculus vulgaris

 

Dracunculus vulgaris

 

Dracunculus vulgaris Drosera ×obovata

   

Drosera anglica

 

Drosera anglica

 

Drosera anglica

 

Drosera anglica

 

Drosera intermedia

 

Drosera rotundifolia

 

Dryopteris oreades

 

Dryopteris remota

 

Dryopteris submontana

 

Dryopteris tyrrhena

 

 

 

Drypis spinosa   Dysphania ambrosioides  

V. Aosta nel Vallone di Chavannes, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 40:78 (1986). Riaccertamento per la Toscana: presso Sesto Fiorentino, Campolmi B. e Lanza B., Segnal. Flor. Ital. 547, Inform. Bot. Ital. 20 (1988). Romagna a Rocca S. Casciano, avv., Cappelli F., Quad. St. Nat. Romagna 14: 123 (2001). Sard.: non se ne conoscono stazioni naturali, Camarda I., in litt. Antico reperto in Val Formazza al Lago Antilone, A. Selvaggi Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 no. 101 (2008). Alta V. Camonica: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 260 (2012). Bellunese alla torbiera di Sochieva, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 198 (1993). L’ ibrido D. xobovata M. et K. sec. Prosser F. (in litt.). nel Trent. è frequente e talora compare anche in assenza dei genitori (ed in tal caso può esser stato interpretato per D. intermedia). Torbiera di Pranolz pr. Belluno, Argenti C. e Lasen C., Sched. 361, Inform. Bot. It., 18 (1986). Distribuz. in Piem., R. Dellavedova - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443461 no. 51 (2007). Ossola in Valle Strona e sul Mottarone, R. Dellavedova - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 no. 50 (2007). Lig. in Val d’Aveto, Bernardello R., Sched. 969, Inform. Bot. It. 32, 2000. Lombardia presso Luino, Peroni A. et al., Farnblätter 23: 1-13 (1991). Abruzzo a Castelli, Cagnano Amiterno e Anversa degli Abruzzi, Conti F. & Soldati R. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 25, 2010. Lig. lungo le coste spezzine, Marchetti D., Boll. Mus. St. Nat. Lunig. 1 (2, 1981): 75-82, 1984. Umbria (Ballelli S. in litt.). Lig. a Cogoleto, Peccenini S. et al., Atti Ist. Bot. e Lab. Critt. Pavia 10:89 (1991).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Ecballium elaterium Echinaria capitata

   

Echinaria capitata Echinochloa colona

   

Echinochloa oryzoides Echinophora tenuifolia

   

Echinops exaltatus

 

Echinops sphaerocephalon Echinops sphaerocephalus

 

Echium arenarium

 

pr. Viterbo a Barbarano Romano, Scoppola A., Segnal. Flor. Ital. 1157, Inform. Bot. Ital.38 (2006).

Echium parvoflorum

 

Eclipta prostrata

 

Eclipta prostrata

 

Abr. alle sorgenti della Pescara, Pirone G. et al., Pubbl. del Comune di Popoli (1997). Lazio a Formia, Moraldo B. et al., Delpinoa 29-30: 47-55 (198788). Lazio merid. a Fondi ed al Lago Lungo, Moraldo B. et al., Accad. Naz. Lincei Quaderni 264: 266 (1989).

Eclipta prostrata Eclipta prostrata

   

Oristano, Desfayes M., Flora Medit. 18: 271 (2008). pr. Bologna a Malalbergo, Pellizzari M. e Piccoli F., Notule Fl. Esot. 130, Inform. Bot. Ital. 44: 190 (2012).

Eclipta prostrata

 

Elaeagnus ebbingei

 

Elatine alsinanstrum

 

pr. Milano, Ceffali G. e Galasso G., Pag. Bot. Mus. Milano, Not. Adv, 34: 19-34 (2010). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Pantano di Accumoli (Rieti), Lattanzi E. e Scoppola A., Segnal. Flor. Ital. 699, Inform. Bot. Ital. 24: 136 (1992).

Elatine alsinanstrum

 

Elatine macropoda

 

Elatine triandra

 

Elatine triandra

 

Eleocharis acicularis

 

Eleocharis acicularis Eleocharis austriaca

   

Eleocharis austriaca Eleocharis austriaca

   

Eleocharis mamillata Eleocharis mamillata

   

Pr. Varese, Peracchio in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Val d’Aosta a Saint Vincent: Le Lot d’Eresa, Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 42: 109 (1988).

Eleocharis multicaulis

 

Piem. ai laghi di Cossavella e di Prè ed a Villarboit, Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 47: 80 (1993).

Eleocharis multicaulis

 

Trent.: L del Frassino, Béguinot ex Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994).

 

Venezia al Lido, Scarpel N. in litt. 5 sett. 2002. Distribuzione in Lazio, Lucchese F., Segnal. Flor. Ital.340, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). Piem. in Val Susa, Braun-Blanquet J. (1961). Sard. a Pula e Oristano, Desfayes M., Flora Medit. 18: 305 (2008). Sard., frequente Desfayes M., Flora Medit. 18: 305 (2008). Cal. pr. Crotone (Casabona), Gangale C. e Uzunov D., Notula 1910, Inform. Bot. Ital. 44: 182 (2012). Friuli tra Rondons e S.Canciano, Polcenigo (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Piem. distrib. generale e segnal. in Val Pellice, R. Pascal - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 (2009), no. 236.

Piem. pr. Ivrea a Roppolo, Minuzzo C. et al., Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 (2010). Puglia Merid.a Felline, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 87-98 (2997). Sard. a Oristano e Simaxis, Desfayes M., Flora Medit. 18: 278 (2008). Segnalata in Calabria, Conti F. et al., Arch. Bot. Biogeogr. Ital., 67: 177 (1991). Bresc. a Idro in Val Caffaro (Zanotti E. in Natura Bresc. 30: 189, 1996). Sila Grande, Conti F., Arch. Bot. Ital. 67: 176-179 (1991). Bresc. a Ponte di Legno (Fenaroli F. in Natura Bresc. 30:189, 1996). Feltrino a Celarda (Lasen in litt.). Trent.: S.Martino di Castr., P. Cereda, Rovereto, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Eleocharis ovata

 

Eleocharis quinqueflora Eleocharis quinqueflora

   

Eleocharis quinqueflora

 

Eleocharis uniglumis Eleocharis uniglumis

   

Eleocharis uniglumis Eleocharis uniglumis

   

Eleusine tristachya Eleusine tristachya

   

Elocharis austriaca Elodea canadensis Elodea densa

     

Elodea nuttallii

 

Elymus acutus

 

Elytrigia intermedia

 

Distrib. nel Bresc. e Bergam. [sub Elymus hispidus], cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 107 (2012).

Elytrigia obtusiflora Ephedra fragilis

   

Ephedra major

 

Epilobium alsinifolium

 

Prov. Bolzano, Wilhalm, Gredleriana 2:306 (2002). Va esclusa dalla flora della Sard. Arrigoni P.V., Willdenowia 11: 26 (1981). Basil.: Marsicovetere, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425428 (2004). M. della Laga al Pizzo di Sevo sopra Amatrice, Pedrotti F., Segnal. Flor. Ital. 261, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Puglia Merid., Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 87-98 (2997). Sard. a Pattada, Desfayes M., Flora Medit. 18: 285 (2008). Versante abruzzese dei M. della Laga sul M. Gorzano pr.Cortino, Conti F. e Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 354, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). Versante laziale dei M. della Laga pr.Capellastro, Pedrotti F., Segnal. Flor. Ital. 266, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Abr. in varie località, Conti F., Bocconea 10: 234 (1998). Bresc., Bergam.e Cremon., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 107 (2012). Sard. alla Maddalena, Desfayes M., Flora Medit. 18: 285 (2008). Val d’Aosta nella Palude di Lozon, Rey Ch., Rev. Valdot. Hist. Nat. 44:14 (1990). avv. a Trieste, Martini F., Bauhinia 17: 39-59 (2003). Liguria a Cogoleto, Galasso G., Segnal. Flor. Ital., Inform. Bot. Ital. 42: 343 (2009). Cuneese lungo la Stura a S.Albano, Pellegrino G. in litt., 2005. Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 194 (1998). Banne (Trieste), Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Bresc. e Bergam.: frequente (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1:264 (2012). Trent. a Mori, Rovereto, Mezzolombardo e pr. Bolzano, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992).

Epilobium angustifolium  

Sard. sul Limbara, Corrias B. e Diana Corrias S., Segnal. Flor. Ital. 40, Inform. Bot. Ital. 11 (1979).

Epilobium ciliatum

 

Epilobium collinum

 

Epilobium collinum

 

pr. Sondrio, Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 119, Pagine Bot. 2011: pag. 87. A. Apuane: frequente a 750-1450 m , Marchetti D., Boll. Mus. Sc. Nat. Lunig. 4: 81 (1987). Pr. Savona al P. del Melogno, Minuto L., Segnal. Flor. Ital. 776, Inform. Bot. Ital. 26: 224 (1994).

Epilobium fleischeri

 

Trent.: anche in Val S.Nicolò e Contrin, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997).

Epilobium lanceolatum Epilobium nutans

   

Epilobium nutans Epilobium obscurum

   

Epilobium obscurum

 

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 111 (1998). Alpi Carn. al Giogo Veranis e Casera Pramosio, Martini F. et al., Gortania 19: 152 (1997). Bellunese (Lasen in litt.). Abr. a Montesilvano, Pescara, Rigopiano, Conti F., Bocconea 10: 111 (1998). Abr. sulla costa a Montesilvano, Tammaro F. e Frizzi G., Segnal. Flor. Ital. 164, Inform. Bot. Ital. 14 (1982).

Epilobium obscurum

 

Lig. a S. Stefano d’Aveto, Minuto L., Segnal. Flor. Ital. 777, Inform. Bot. Ital. 26: 224 (1994).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Epilobium obscurum

 

Epilobium obscurum

 

Epilobium obscurum

 

Epilobium roseum

roseum

Epilobium tetragonum

 

Epimedium alpinum

 

Anfiteatro morenico di Ivrea, C. Minuzzo, D. Bouvet, E. Martinetto - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 no. 364(2011).

Epimedium alpinum

 

Epipactis microphylla Epipogium aphyllum

   

Collina Torinese, L. Gallo, R. Pascal - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 no. 156 (2008). Piem. nelle Langhe a S. Giorgio Scarampi, Abbà G., ined. Cansiglio al Vallorch (prov. Treviso), Villani M. et al., Segnal. Flor. Ital. 963, Inform. Bot. Ital. 32: 47 (2000).

Equisetum hyemale

 

Lazio e Abruzzo nei Monti della Laga, Brilli-Cattarini A. J. B. et al. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 21 (2005): 249, 2006.

Equisetum pratense

 

Equisetum sylvaticum

 

Equisetum variegatum

 

Trent. al Lago di Tovel, Prosser F., Ann. Mus. civ. Rovereto 8 (1992): 175, 1993. Trent., Bonalberti C. et al., Studi Trent. Sci. Nat. 68 (1991): 181188, 1993. Abruzzo nei Monti della Laga, Brilli-Cattarini A. J. B. et al. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 20 (2004): 133-134, 2005.

Eragrostis barrelieri

 

Trentino, avventizia in molte località di fondo valle, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 127 (2000).

Eragrostis curvula

 

Calabria pr. Cosenza, Bernardo L. e Puntillo D., Segnal. Flor. Ital. 1175, Inform. Bot. Ital. 37 (2005).

Eragrostis curvula

 

Prov. di Vicenza a Romano d’Ezzellino e Montebello, Scortegagna S., Natura Vicent. 6: 142 (2002).

Eragrostis curvula Eragrostis frankii

   

Eragrostis frankii

 

Eragrostis frankii

 

Tosc. a Punta Ala, Selvi F., Inform. Bot. Ital. 41: 130 (2009). Liguria presso Savona, Galasso G., Segnal. Flor. Ital., Inform. Bot. Ital. 42: 343 (2009). Nell’area urbana di Roma, Anzalone B., Segnal. Flor. Ital. 1164, Inform. Bot. Ital. 37 (2005). Prov.di Vicenza sull’Astico pr. Sandrigo - Lupia, Scortegagna S., Natura Vicent. 5: 110 (2001).

Eragrostis frankii

 

Eragrostis multicaulis Eragrostis pectinacea

   

Eragrostis pectinacea Eragrostis pectinacea

   

Eragrostis pectinacea

 

Eragrostis pectinacea

 

Eragrostis pectinacea

 

Eragrostis virescens

 

Eragrostis virescens

 

Pr. Torino a Noasca, M. Lonati et al. - Riv. Piem. St. Nat., 29 no. 117 (2008). Trent. a Pinè pr. Brusago ed in Val Rendena a Verdesina (Prosser F. in litt.). Trent.: parecchie indicazioni, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Lazio sul M. Cimino, Caporali C., Sched. 958, Inform. Bot. Ital. 32: 45 (2000). Per la distribuzione della lamyi in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8:193 (1992).

V. Aosta pr. Donnas, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 60: 104 (2006). Pr. Bolzano, Wilhalm, Gredleriana 1: 297 (2001). Milano a Lambrate e P.le Lotto, Cologno Monzese (Banfi E., Atti Mus. St. Nat. Milano 124:57, 1983). Piem., Mondino G.P., in litt. Prov. Bolzano nella Valdadige e Val Venosta, Wilhalm, Gredleriana 1: 297 (2001). Sulle Alpi Lomb. penetra lungo le vallate del Brembo e dell’Oglio (Martini F. et al. (2012). Sulle Alpi Lomb. penetra lungo le vallate del Brembo e dell’Oglio (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. (2012). Trentino, avventizia in molte località, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 128 (2000). Nel Bresc. dalla pianura alla V. Camonica, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 112 (2012). Prov. Bolzano, Wilhalm, Gredleriana 1: 299 (2001).

Specie

Sottospecie o Varietà

Eragrostis virescens

 

Eranthis hiemalis

 

Erica arborea Erica cinerea Erica cinerea

     

Erica forskalii

 

Erica tetralix

 

Erigeron annuus

 

Erigeron atticus

 

Erigeron atticus

 

Erigeron bonariensis

 

Erigeron bonariensis Erigeron epiroticus

   

Erigeron gaudinii Erigeron gaudinii

   

Erigeron karvinskianus

 

Erigeron karwinskianus Erigeron karwinskianus

   

Erigeron karwinskianus Erigeron sumatrensis

   

Erigeron sumatrensis

 

Eriophorum vaginatum

 

Erodium acaule

 

Erodium alnifolium Erodium alpinum

   

Erodium cyconium

 

Erodium malacoides

 

Erodium malacoides Erodium malacoides Erodium malacoides Erodium malacoides

       

Erodium malacoides

 

Nota Prov. di Vicenza pr. Valdagno, Scortegagna S., Natura Vicent. 5: 110 (2001). Nel Veronese solo come coltivata ed inselvatichita, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 6: 264 (1978). Distrib. in Valtellina, Ferranti R., Natural. Valtell. 8: 2\1 (1997). In Piem.; Badino A. et al., Riv. Piem. St. Nat. 7: 101-105 (1986). Piem. nel Biellese, Dal Vesco G., Forneris G. e Montacchini F. Allionia (1985-86). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Prov. Bolzano a Latzfons, avventizia, Wilhalm Th., Gredleriana 2: 306 (200). Abr. A Morino (L’Aquila), Del Guacchio E. e Magri B., Segnal. Flor. Ital. 1216, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Abr. sul M.Petroso, L.Vivo, Valle Cupella, Conti F., Bocconea 10:167 (1998). Nel Bresc. (V. Camonica) e Bergam. (A. Orobie), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 113 (2012). Pavia - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 70, Pagine Bot. 2011: pag. 65. Piem. a Chieri e sulle Langhe, Bono G. (1960). Pollino, Peruzzi L. e Bernardo L., Segnal. Flor. Ital. 1275, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Montagne presso Agordo (Lasen in litt.). Trent. in Val Duron e Val di Rabbi (Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 195, 1992). Trent. a Torbole e Tierno pr. Rovereto, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Friuli a Polcenigo, R. Pavan (S. Costalonga in litt.). Piem.: diffuso pr. il Lago d Orta e L. Maggiore ed in prov. di Torino, Abbà G., ined. Torino e dintorni, naturalizzato, Mondino P.G. in litt. Trent. merid. sul Garda ed in Val d’Adige, diffusa, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). pr. Sindrio - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 121, Pagine Bot. 2011: pag. 88. Prealpi varesine tra Cuasso e Cavagnano, al L.di Ganna e Pralugano, Pomi U., Segnal. Flor. Ital. 710, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). App. Piem. (Capanne di Marcarolo), Marsili S. e Barberis G., Inform. Bot. Ital. 44: 121-124 (2912). Riserva Naturale di Torre Salso (Agrigento), Federico C., 2002. Lazio sul M. Navegna (Rieti), Bartolucci E., Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Presso Brescia e sulle rive del Garda, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 114 (2012). Dubbio nel Veronese, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 15: 92 (1988). Piem. a S. Sebastiano Po e Scagnello, Abbà G., ined. Piem. nel Monferrato, Mondino P.G. in litt. Trent. Merid. al M. Brione di Riva, Arco, Storo, Prosser F. in litt. Trentino pr. Storo, Monte Brione e Verla di Giovo, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 118 (2000). Trieste al Campo Marzio, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Specie

Sottospecie o Varietà

Erodium malacoides

 

Erodium moschatum

 

Erucastrum gallicum

 

Erucastrum gallicum Erucastrum gallicum Erucastrum gallicum

     

Erucastrum gallicum Erucastrum nasturtiifolium

  benacense

Erucastrum nasturtiifolium Erucastrum nasturtiifolium Erucastrum nasturtiifolium Erucastrum nasturtiifolium Eryngium alpinum

nasturtiifolium

Nota Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 114 (2012). Friuli in Val Dogna e pr. Sacile, Barbo M. et al. Gortania 17: 124 (1996). Friuli-VG.: Vidali M., Gortania 6. 193-194 (1985). In Trent. è frequente nella Valle del Chiese (Prosser F. in litt.). Marche sui M. Sibillini, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Sched. 481, Inform. Bot. It., (1987). Presso Belluno, Argenti C., in litt. Nel Bresc. sul Garda tra Toscolano e M. Ponale, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 115 (2012).

 

pr. Brescia a Collebeato, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 115 (2012). Friuli pr. Erto (Costalonga in litt.).

 

Friuli-VG.: Martini F. e Poldini L., Gortania 9: 146-147 (1987).

 

Marche sui M. della Laga, Ballelli S., Sched. 452, Inform. Bot. It., 19 (1987). Un’ indicazione per il Grappa rimane priva di conferma (Lasen in litt.). Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente nel Bresc. ad est della V. Trompia (Martini F. et al. (2012).

 

Eryngium amethystinum   Eryngium spinalba

 

Eryngium spinalba

 

Erysimum aurantiacum

 

Erysimum cheiranthoides Erysimum cheiranthoides Erysimum cheiranthoides Erysimum cheiranthoides Erysimum chieranthoides Erysimum jugicola Erysimum pseudorhaeticum Erysimum repandum

 

Erysimum repandum Erysimum repandum

   

Erysimum rhaeticum Erysimum rhaeticum Erysimum virgatum

     

Erysimum virgatum

 

Anche in Liguria, Val Nervia fra Toraggio e Pietravecchia, Pascale M. in litt. Le loc. di M. Toraggio e Pietravecchia sec M. Pascale in litt. 22.9.1997, anche in V. Roya, in terr. francese.

 

Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Abr. a Pietracamela, Sirente e V. d’Arano, Conti F., Bocconea 10: 55 (1998). Friuli-VG. - Gandolfo G., Sched. 729, Inform. Bot. It., 25 (1993).

 

Sacile, R. Pavan (S. Costalonga in litt.).

 

Trent. a Terragnolo e Tezze, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Abr. sui Prati del Sirente, Guarrera P.M. et al., Inform. Bot. It. 27:241 (1995). Alpi Liguri sul Colla Melosa (Orsino F. in litt.). Pr. Roma a Gabii, Salerno G. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 167-180 (2007). Carso Triest. a Colludrozza, Martini F. e Polli E., Gortania 14:157 (1992). Raccolto da Zirnich a Trieste all’ inizio del sec. (Mezzena, 1986). Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1225, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

       

Alpi Feltrine, Lasen C., Gortania 14:148 (1992). Ven. pr. Feltre e Vittorio Veneto (Lasen in litt.). Bellunese a Fortogna, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 198 (1993). Forse va qui attribuita l’indicazione di E. diffusum per il Veronese, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 8: 304 (1981).

Specie Erysimum virgatum

Sottospecie o Varietà

Nota

 

Trent.: Rovereto, Calliano, Civezzano, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994).

Eschscholzia californica  

Sulla costa tra Mongerbino e Capo Zafferano (Palermo), Spadaro V. e Raimondo F. M., Quad. Bot. Ambientale Appl. 13: 15-16 (2002). Specie a baricentro orientale, sulle Alpi Lomb. è presente tra il Garda e la V. Trompia (Martini F. et al. (2012).

Euonymus latifolius

 

Euonymus latifolius

 

Euonymus verrucosus

 

Euonymus verrucosus

 

Euonymus verrucosus

 

Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1226 (orig. 1126, error ?), Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Euphorbia barrelieri Euphorbia biumbellata Euphorbia biumbellata

     

Euphorbia biumbellata

 

Piem. a Garessio ed al Colle di S.Bernardo (Abbà G. in litt.). Calabria a Bova S.Pasquale, Stranges in litt. Sard.: M. Limbara, Ruggero A., Segnal. Flor. Ital. 1118, Inform. Bot. Ital. 36: 86 (2001). Segn. per Massa da Pellegrini (1937)., ma da eliminare, Soldano A., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 91 (1984)..

Euphorbia carniolica Euphorbia carniolica Euphorbia chamaesyce

     

Piem. sul L.Maggiore al Mottarone, Abbà G., ined. V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Camp.a Albanella (Salerno), Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1213, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Euphorbia chamaesyce

 

Euphorbia characias

 

Trieste Zirnich 1930 ex Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Ravennate a Pto. Corsini, Montanari S. e Iamonico D., Quad. Studi Not. St. Nat. Romagna 29: 232 (2009).

Euphorbia corallioides

 

Euphorbia cuneifolia

 

Euphorbia cuneifolia

 

Euphorbia cyparissias

 

Euphorbia dentata

 

Euphorbia dulcis

 

Euphorbia esula

 

Bellunese nel Livinallongo sul Col di Lana m 1950, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 231 (1997).

Euphorbia esula

 

Nel Bresc. e Bergam. Diff. in pianura e lungo i fiumi, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 116 (2012).

Euphorbia esula

 

Euphorbia exigua

 

Romagna a Bagnacavallo, Pezzi G., Quad. St. Nat. Romagna 20: 133 (2005). Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 117 (2012).

Euphorbia falcata

 

Euphorbia gasparrini Euphorbia gayi

samnitica  

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente nel Bresc. ad est della V. Trompia (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. (2012). Le segnalazioni per il Trent. sono inconsistenti (Prosser F. in litt.). Umbria, in numerose loc., Orsomando E. e Catorci A., Sched. 960, Inform. Bot. Ital. 32: 46 (2000).

Campania sui Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 203 (1981-82). Sard. a Pula, Bocchieri E. et al., Segnal. Flor. Ital. 152, Inform. Bot. Ital. 14 (1982). Tosc.: Montepescali, Selvi F. e Sforzi S., Inform. Bot. Ital. 37: 1145 2005. Sard. : Ulassai, Valsecchi in Segnal. Flor. Ital. 45, Inform. Bot. Ital. 11 (1979). Piem. In molte loc., G.V. Cerutti et al., - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011). Campania sui M. Alburni, La Valva V., Moraldo B., Ricciardi M. e Caputo G., Delpinoa 29-30: 107-115 (1987-88).

Nella Pad. è divenuta rara a causa dell’abbandono dell’agricoltura tradizionale. Abr. in Valle dell’Orta, Conti F., Bocconea 10: 99 (1998). Sard. Centrale a Villanova Strisaili, Camarda I., in litt.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Euphorbia glyptosperma  

Cuneese a Trezzo Tinella, Abbà G. e Pistarino A., Segnal. Flor. Ital. 1089, Inform. Bot. Ital. 35: 111 (2003).

Euphorbia humifusa

 

Euphorbia humifusa

 

Euphorbia hypericifolia

 

Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Piem. pr. Ivrea, F. Verloove, A. Selvaggi - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011). Massicciata ferroviaria a Feltre e Ponte nelle Alpi, Lasen, Sched. 362, Inform. Bot. It., 18 (1986).

Euphorbia marginata

 

Euphorbia meuselii

 

Euphorbia nicaeensis

nicaeensis

Euphorbia nicaeensis

 

Euphorbia nicaeensis

 

Euphorbia nutans

 

Euphorbia nutans

 

Euphorbia palustris

 

Euphorbia pinea

 

Euphorbia platyphyllos

 

Euphorbia prostrata

 

Euphorbia prostrata

 

Euphorbia prostrata

 

Euphorbia prostrata Euphorbia prostrata

   

Euphorbia prostrata

 

Euphorbia prostrata

 

Euphorbia prostrata

 

Euphorbia prostrata

 

Euphorbia prostrata

 

Euphorbia prostrata Euphorbia pterococca

   

Euphorbia segetalis

 

Elba a Marciana Marina, Mannocci M., Segnal. Flor. Ital. 1106, Inform. Bot. Ital. 36: 81 (2004).

Euphorbia seguierana

 

Nel Bresc. sul Garda ed in pianura ad est del Mella, manca nel Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 118 (2012).

Pr. Biella, A. Soldano, G. Innocenti - Riv. Piem. St. Nat., 31: 365395 (2010). Basil.a Moliterno, Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Tosc.: Pomarance, Capraia, Selvi F. e Sforzi S., Inform. Bot. Ital. 37: 1145 2005. Marche pr. Macerata sul M. delle Tegge, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 1027, Inform. Bot. Ital. 33: 43 (2001). Nel Bresc. dal Garda all’Oglio, manca nel Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 117 (2012). Alpi Maritt. In Val Gesso, A. Soldano, D. Bouvet - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011). Liguria pr. Deiva, Barberis G. e Calvi M., Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Distribuzione nell’Italia mediterranea (Lig., Pen. e Is.) cfr. Tomei P. E., Amadei L. e Garbari F., Ann. Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 92: 207-240 (1985). Pr. Molfetta anche al Lago Lungo, Chiapperini R., Quad. Centro St. Molf. 3:21 (1983). Puglia sui M. della Daunia (Faeto), Terzi M. e D’Amico E. S., Inform. Bot. Ital. 41: 129 (2009). Emilia a Parma e Formigine, Peccenini S. et al., Atti Ist. Bot. e Lab. Critt. Pavia 10:89 (1991). Lig. a Cogoleto, Peccenini S. et al., Atti Ist. Bot. e Lab. Critt. Pavia 10:89 (1991). Lomb. in molte loc., Peccenini S. et al., Atti Ist. Bot. e Lab. Critt. Pavia 10:89 (1991). Piem. in molte loc., Abbà G., ined. Pr. Salerno, Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1213, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Prov. Bolzano a Salorno, Bolzano, Egna, Terlano, Wilhalm Th., Gredleriana 2: 304 (2002). Rovereto, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 111134 (1986). Sard.: Cagliari, Pula, Bocchieri E. et al., Segnal. Flor. Ital. 151, Inform. Bot. Ital. 14 (1982). Settore Astigiano della Collina Torinese, Correggia F., Riv. Piem. St. Nat. 23: 1-92 (2002). Sic. a Messina, Peccenini S. et al., Atti Ist. Bot. e Lab. Critt. Pavia 10:89 (1991). Trent. in Val d’ Adige e Valsugana (Prosser F. in litt.). Cilento a capo Palinuro, Loche P. e Squartini V., Segnal. Flor. Ital. 510, Inform. Bot. Ital. 19: 125 (1987).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Euphorbia serrata

 

Euphorbia serrata

 

Euphorbia serrata

 

Euphorbia spinosa

ligustica

Euphorbia stricta Euphorbia stricta

   

Euphorbia stricta

 

Euphorbia sulcata

 

Tosc. nel Grossetano sul Mozzapiede (Scansano), Cenerini A., Atti Mus. St. Nat. Maremma 17: 41-68 (1998).

Euphorbia taurinensis Euphorbia taurinensis

   

Avventizia per due anni alla Stazione di Feltre (Lasen in litt.). Cuneese in Valle Stura di Demonte, M. Pascale - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008). Tosc. pr. Massa lungo il Frigido, Soldano A., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 91 (1984).. Nel Bresc. e Bergam. al margine merid. delle Alpi, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 118 (2012).

Euphorbia tommasiniana  

Lazio tra Itri e Sperlonga e sugli Aurunci, Segnal. Flor. Ital. 326, Inform. Bot. Ital. 17 (1985). Marche pr. Fabriano, Baldoni M. e Loiotile A., Segnal. Flor. Ital. 747, Inform. Bot. Ital. 25: 220 (1993). Tosc. pr. Ansedonia, Baldini E. M., Segnal. Flor. Ital. 573, Inform. Bot. Ital. 20 (1988). Toscana e Elba, Mannocci M., Segnal. Flor. Ital. 1614, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). avv. a Udine, Martini F., Gortania 25: 155-186 (2004). Lazio alla foce del Garigliano, Moraldo B. et al., Delpinoa 29-30: 47-55 (1987-88). Sulla Collina Torinese, L. Gallo, R. Pascal, L. Garraud - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008).

Euphorbia variabilis

 

Euphrasia cuspidata

 

Euphrasia hirtella

 

Euphrasia kerneri

 

Bresc. a Moniga del Garda, manca nel Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 119 (2012).

Euphrasia kerneri

 

Nel Bresc. a Moniga del Garda, manca nel Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 119 (2012).

Euphrasia liburnica

 

Abr. nel Teramano a Bosco Martese, Sirente, Rocca Calascio, Majelletta, Conti F., Bocconea 10: 154 (1998).

Euphrasia liburnica

 

Monti pr. Rieti, Scoppola A. e Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 701, Inform. Bot. Ital. 24:204 (1992).

Euphrasia minima

 

Abr. in molte località: Monti della Laga, Gran Sasso, Civitella Roveto, Majella, Parco Nazionale, AA. vari in Conti F., Bocconea 10: 154 (1998). Alpi Apuane, Soldano A., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 91 (1984).. Nel Bresc. diffusa tra Garda e L. d’Iseo, nel Bergam. soltanto sul M. Costone di Zugno, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 119 (2012). Avventizia in Piem, a Castelletto pr. la stazione di Masserano (Biella), Soldano A. e Sella A., Riv. Piem. St. Nat. 9: 117, 1988.

Euphrasia salisburgensis   Euphrasia tricuspidata   Euthamia graminifolia

 

Exaculum pusillum

 

Falcaria vulgaris

 

Fallopia baldschuanica

 

Fallopia baldschuanica

 

Fallopia multiflora

 

Non vi sono segnalazioni recenti per il Trentino-Alto Adige (Prosser F. in litt.). A. Apuane sulle pendici del M.Brugiana 850 m, Marchetti D., Boll. Mus. Sc. Nat. Lunig. 4: 81 (1987).

Umbria a Ferretto (Perugia), Gigante D. et al., Notula 1165, Inform. Bot. Ital 37: 1177 (2005). Scomparsa dal Friuli; a Trieste una comparsa effimera nel 2005, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Collina di Torino, A. Selvaggi, A. Ebone - Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 no. 303 (2010). Distrib. In Piem., G.V. Cerutti, A. Motta - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 no. 240 (2009). Lombardia a Ponte S. Pietro, Cittiglio, Laveno, Rozzano, Zibido S. Giacomo, Galasso G. et al., Segnal. Flor. Ital. 1249, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Fedia graciliflora

 

Campania merid.: Scario, Lucchese F. e Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 341, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Ferula communis Ferulago campestris Ferulago campestris

     

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 118 (1998). Piem. a Cantalupo Ligure, Carrega M. e Silla D. Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al., 2012).

Ferulago campestris

 

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2012).

Festuca alpestris

 

Trent. sulla catena Mendola-Roen, gr. di Brenta sett., Val di Fiemme a Panchià, Predazzo, Forno (Prosser F. in litt.).

Festuca alpina

 

Festuca cinerea

 

Festuca cinerea

 

App. Emil. sul M. Alto, M. Prado e Cimone (Alessandrini, in litt.).. - F. alfrediana. Appennino Parmense a Roccamurata (Alessandrini, in litt.). Dubbia. Indicata in Abr. senza località (Catonica ex Conti F., Bocconea 10: 212, 1998).. - prob. F. inops.

Festuca gracilior

 

V. Aosta a Cogne, Kaplan K. et Overkott-Kaplan Ch., Rev. Valdot. Hist. Nat. 39:80 (1985). - prob. F. inops.

Festuca halleri

 

Festuca laevigata

 

Festuca maritima

 

App. Emil. sul Rondinaio, Cimone e Corno alle Scale (Alessandrini, in litt.).. - F. plonkae. App. Emil. Sul M. Bue, Marsili S, Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1595, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Distrib. nelle Marche, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 1016, Inform. Bot. Ital. 33: 40 (2001).

Festuca maritima

 

Festuca ovina

guestfalica

Festuca picturata

 

Festuca pseudodura

 

Festuca riccerii

 

Festuca robustifolia

 

App. Piem., Lig. E Piacent., Marsili S., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1596, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Festuca rubra

juncea

Pr. Genova (M. Aiona), Marsili et al., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1597, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Festuca stenantha

 

Festuca tenuifolia

 

Festuca ticinensis

 

Festuca trichophylla Festuca trichophylla

   

Festuca vizzavonae

 

Festuica stricta

trachyphylla

Fibigia clypeata

 

Trent. in parecchie loc., Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994). Distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 201, 1992). = F. filiformis. Pr. Varese al Pian della Rogna, Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Friuli in varie località (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Prov.di Bolzano al Raier Moos pr.Bressanone, Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 68: 7-28 (1997). App. Piacent. al M. “La Ciapa Liscia”, Alessandrini A., in litt. - F. alfrediana. Pr. Alessandria, Marsili S. et al., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1593, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Nel Bresc. e Bergam. solo dati storici, non osserv. di recente, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. “. 123 (2012).

Ficaria verna

bulbifera

Un’antica segnalazione per il Reggiano è da verificare (Alessandrini, in litt.). La diffusione di questa sp. pare sia stata sovrastimata: non identificata sulle Dolomiti e nel Trent. (Prosser F. in litt.). Dolom. sulla Creipa Negra, Padon e Col Rodella (Prosser F. in litt.). Abr. al Lago di Campotosto, Conti F., Bocconea 10: 213 (1998). Dubbia. Presso Genova (M. Aiona), Marsili S. e Foggi B., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1594, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

A. Cozie in V. Stura, Pellegrino G. in litt., 2005.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Ficaria verna

bulbifera

Filago arvensis

 

Filago gallica

 

Nel Bresc. e Bergam. RR (in regresso), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 123 (2012).

Filago minima

 

Nel Bresc. e Bergam. solo dati storici, non osserv. di recente, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. “. 123 (2012).

Filipendula ulmaria

denudata

Filipendula ulmaria Fimbristylis annua

   

Fimbristylis bisumbellata Fragaria moschata

 

Fragaria moschata

 

S. Sofia (Forlì) Gonnelli V. et al., Segnal. Flor. Ital. 1065, Inform. Bot. Ital. 35: 102 (2003). Piem. a Villanova d’Asti, F. Correggia (in litt., 2012). Friuli a Vigonovo pr. Fontanafredda (Pordenone), Costalonga S. e Pavan R., Segnal. Flor. Ital. 1020, Inform. Bot. Ital. 33: 42 (2001). In Abr. a Tortoreto, sembra estinto, Conti F., Bocconea 10: 234 (1998). Abr. in Fondo Majella e Tossicia, Conti F., Bocconea 10: 74 (1998). Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al. (2012).

Fragaria moschata

 

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. (2012).

Frangula alnus

 

Abr. nel bacino di Sulmona, Cianfaglione K., Contrib. Bot. Grad. Bot. Borza 44: 49-56 (2008).

Frangula alnus

 

Frangula alnus

 

Frankenia pulverulenta

 

Frankenia pulverulenta Fraxinus angustifoia

   

Campania a Eboli, Salerno G., Segnal. Flor. Ital. 1126, Inform. Bot. Ital. 36: 89 (2004). Umbria nelle marcite di Norcia, Pedrotti F., Braun-Blanquetia 44: 1-31 (2008). Pr. Comacchio, Pellizzari M. e Piccoli F., Segnal. Flor. Ital. 1201, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). pr. Monfalcone (Melzer in Gortania 13:107, 1991). Piem. a Trino Verc., Bosco della Partecipanza, P.G. Terzuolo, L. Varvelli - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007).

Fraxinus angustifolia Fraxinus angustifolia

   

Diffuso nella pianura veneto-friulana (Lasen in litt.). Nel Bresc. a Centenaro e Vezza d’Oglio e Bergam. a Pianezza, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 287 (2012).

Fraxinus angustifolia

 

Piem. a Trino Verc., Bosco della Partecipanza, P.G. Terzuolo, L. Varvelli - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007).

Fraxinus oxycarpa

 

Nel Bresc. a Centenaro e Vezza d’Oglio e Bergam. a Pianezza, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 287 (2012).

Freesia refracta

 

Fritillaria involucrata

 

Pr. Roma, Iamonico D. e Lorenzetti R., Segnal. Flor. Ital. 1279, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). La stazione più orientale in Lig. sul M. Carmo pr. Loano, Martini E., Segnal. Flor. Ital. 188, Inform. Bot. Ital. 14 (1982).

Fritillaria involucrata

 

Piem. In Val Tanaro pr. Ormea, A. Ebone, D. Bombonati, F. Ebone, B. Gallino, Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 (2009).

Fritillaria messanensis Fritillaria montana Fritillaria montana

     

Fritillaria montana

 

Fritillaria montana

 

Calabria sull’Aspromonte in molte località, Stranges in litt. Appennino Piem. in Val Borbera, Carrega M. e Silla D. Camp. sul M. Cervialto, Moraldo B. et al., Segnal. Flor. Ital. 68, Inform. Bot. Ital. 12 (1980). Camp. sull’ Alburno, Caputo G. et al., Webbia 41: 273-287 (1987). Cuneese, Pascale M., Boll. Mus. Reg. Sci. Nat. Torino, 17: 218 (2000).

 

Basil.a Moliterno, Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Nel Bresc. e Bergam. RR (in regresso), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 123 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Fritillaria montana

 

Fritillaria montana

 

Fritillaria montana

 

Fritillaria montana Fritillaria tubiformis Fumana ericifolia

     

V. Aosta , Bovio M., Rev. Valdôt. Hist. Nat. 54: 159 (2000). Cuneese in V.Maira (Gola G., Atti Ist. Ven. Sci. 92-93, 1933-34). Specie a distrib. orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al., 2012).

Fumana ericifolia

 

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2012).

Fumana ericoides

 

Collina Torinese e altre loc. in Piem., L. Gallo, R. Pascal, P. Pânzaru - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 no. 158 (2008).

Fumana ericoides

 

Fumaria capreolata

 

Fumaria capreolata

 

Fumaria capreolata

 

Fumaria flabellata

 

Pr. Varese in Val Ganna, Valsangiacomo in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Biellese in varie loc., G.V. Cerutti, A. Motta - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 no. 139 (2008). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Trentino a Riva del Garda, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 11: 201-230 (1996). Camp. nel Cilento sul M. Bulgheria, Moggi G., Segnal. Flor. Ital. 1146, Inform. Bot. Ital. 36: 98 (2004).

Fumaria gaillardotii

 

Fumaria parviflora

 

Fumaria vaillantii Gagea busambarensis Gagea foliosa Gagea granatellii

       

Gagea granatellii

 

Gagea lutea

 

Gagea lutea

 

Molise pr. Pietrabbondante, Conti F. e Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 531, Inform. Bot. Ital. 20 (1988).

Gagea minima

 

Lazio a Picinisco, Prati di Mezzo, Minutillo F., Segnal. Flor. Ital. 773, Inform. Bot. Ital. 26 (1994).

Gagea minima

 

Liguria presso Triora (Imperia), Ferrando U., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1587, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Gagea minima

 

M. Baldo settentrionale alla Malga Canalette, Prosser F., Segnal. Flor. Ital. 718, Inform. Bot. Ital. 24 (1992).

Gagea minima

 

Gagea minima

 

Gagea minima

 

Gagea minima

 

Marche sui Sibillini, Arcioni D., Segnal. Flor. Ital. 741, Inform. Bot. Ital. 25: 217 (1993). Tarvisiano a Ugovizza, Martini F. e Poldini L., Gortania 13 (1991). Tarvisiano sul M. Osternig (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Trent. sull’Altissimo e Bellun. sulle Vette di Feltre, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992).

Gagea minima Gagea pratensis

   

Lazio suli Aurunci, Minutillo F., Segnal. Flor. Ital. 327, Inform. Bot. Ital. 17 (1985). Molise sulle Mainarde, Rovelli E. e Conti F., Arch. Geobot. 1: 186 (1995). Trentino ai prati di Servis (Pomarolo), Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 109 (1986).

Abr. a Chieti, Pavesi A. e Leporatti M.L., Sched. 970, Inform. Bot. Ital. 32: 50 (2000). Sul Garda pr. Peschiera, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 289 (2012). Abr. a Colli, Velino, Chieti, Conti F., Bocconea 10: 54 (1998). Etna, Giardina G., Inform. Bot. It. 31: 9 (1999). Abr.: varie località, Conti F., Bocconea 10: 198 (1998). Abr. a Barrea e Majella in V.Orfente, Conti F., Bocconea 10: 197 (1998). Marche in molte località, Ballelli S., Segnal. Flor. Ital. 457, Inform. Bot. Ital. 19 (1987). Aurunci sul M. Faggeto e Altino, Lucchese F. e Moraldo B., Segnal. Flor. Ital. 234, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Versante trentino del M.Baldo (Prosser F. in litt.). Bresc.: Villachiara, Zanotti E., (1987).

Specie

Sottospecie o Varietà

Gagea pratensis

 

Gagea pratensis

 

Gagea pratensis

 

Gagea spathacea

 

Gagea spathacea

 

Gagea tisoniana

 

Gagea trinervia

 

Gagea trinervia Gagea villosa

   

Gagea villosa

 

Galanthus reginae-olgae  

Nota Cuneese a Sommariva, Abbà G., Segnal. Flor. Ital. 126, Inform. Bot. Ital. 13 (1981). Marche sul Gruppo del Montigno, Ballelli S., Segnal. Flor. Ital. 456, Inform. Bot. Ital. 19 (1987). Piem. a Sommariva Bosco (Cuneo). e Galliate (Novara)., Abbà G., ined. Presenza sui Colli Euganei, Peruzzi L. et al., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1578, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Stazioni note: a) Maserno di Montese (Modena); b) Serramazzoni (Modena); c) Monte Rua, Colli Euganei (Padova), comune di Torreglia; d) Bosco di Pradiziolo, comune di Cervignano del Friuli (Udine); e) Bosco di Roggia, comune di Torviscosa (Udine); f) Bosco Portelle, comune di Torviscosa (Udine). Bertoldi M. L. et al., Webbia 64: 17-22 (2009); Peruzzi L. et al., Inform. Bot. Ital. 41. Lazio sugli Aurunci, Moraldo B., Segnal. Flor. Ital. 244, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Sic. pr. Niscemi (lg. R. Galesi), Giardina G. in litt. (2001). Colli Eug. Tra M. Fasolo e M. Gallo, Tietto C. et al., Segnal. Flor. Ital. 1060, Inform. Bot. Ital. 33: 99 (2001). Ven. sui Colli Euganei, Tietto C. e Chiesura Lorenzoni F., Segnal. Flor. Ital. 1060, Inform. Bot. Ital. 35: 100 (2003). Tosc.: Aulla, Mazzoni A. et al., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1584, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al., 2012).

Galatella linosyris

 

Galatella linosyris

 

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente ad est del solco dell’Oglio (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2012).

Galatella sedifolia Galatella sedifolia

   

Galega officinalis

 

Appennino Piem. a Cantalupo Ligure, Abbà G., ined. Appennino Piem. a Cantalupo, Gavi, Bosio, Casaleggio Boiro, Carrega M. e Silla D. Sard. in ambiente costiero a Mare’e Foghe pr. Tresnuraghes, Camarda I., Sched. 759, Inform. Bot. It., 25: 216 (1993).

Galeobdolon flavidum Galeobdolon luteum Galeobdolon montanum Galeopsis bifida

       

Piem. a Villanova d’Asti, F. Correggia (in litt., 2012). Abruzzo, Conti F., Bocconea 10 (1998). Langhe, Abbà G., Fl. delle Langhe p. 82 (1990). Le segnalazioni per il Trent. vengono messe in dubbio già da Dalla Torre e Sarnthein (Prosser F. in litt.). Non osservata in seguito.

Galeopsis ladanum Galeopsis ladanum

   

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 139 (1998). Nel Bresc. e Bergam. RR (in regresso), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 127 (2012).

Galeopsis pubescens

 

Galeopsis pubescens

 

Galeopsis reuteri Galeopsis segetum

   

Galinsoga mixta

 

Galinsoga quadriradiata Galinsoga quadriradiata

   

Confermata per la V. Aosta, Bovio M., Rev. Valdôt. Hist. Nat. 54: 171 (2000). Lazio sul M. Navegna (Rieti), Bartolucci E., Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Valle Stura di Demonte tra Vinadio e Sambuco, Abbà G. in litt. Nella Pad. è divenuta rara a causa del’abbandono dell’agricoltura tradizionale. Bresc. a Ghedi e Orzinuovi, Zanotti E., Natura Bresc. 33: 219221 (2003). Abr. a Barrea, Conti F., Bocconea 10:170 (1998). Nel Triestino, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Galinsoga quadriradiata

 

Puglia a Lecce, Marchiori S., Medagli P., Sabato S. e Ruggiero L., Inform. Bot. It. 25:38 (1993).

Galinsoga quadriradiata Galium aetnicum

   

Galium baldense

 

Galium bernardii

 

Galium carmineum

 

Galium centroniae

 

Tosc. pr. Massa, Soldano A., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 91 (1984). Castel del Monte (Aquila), Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 38: 113 (2006). Veronese aui Lessini, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 11 (2014). Abr.: M. della Laga, Gran Sasso, Majella, Conti F., Bocconea 10: 129 (1998). App. Sett. in Emilia (Fivizzano), Foggi B. e Ricceri C., Atti Soc. Tosc.Sci. Nat. 96: 77 (1989). App. Sett. in Emilia (Piandelagotti) e Tosc. (Pratomagno), Foggi B. e Ricceri C., Atti Soc. Tosc.Sci. Nat. 96: 77 (1989).

Galium cinereum

 

Galium debile Galium glaucum

   

Galium magellense Galium margaritaceum

   

Galium megalospermum   Galium megalospermum   Galium minutulum   Galium montisarerae  

Le segnalazioni in Piem. e Lig. non hanno conferma, va esclusa dalla Flora d’Italia, A. Selvaggi, A. Soldano - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007). Pr. Varese, Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Piem. nel Monferrato a Ponzano verso Casalino, Picco F. e A., Riv. Piem. St. Nat. 14: 59 (1993). Pollino, Foggi B. e Ricceri C., Arch. Geobot. 1: 187 (1995). Le indicazioni per il Trent. non hanno trovato conferma, nonostante diligenti ricerche (Prosser F. in litt.).; recentem scoperto dalla Hoerandl al Lago Secco (Duerrenstein) pr. Dobbiaco. A. Cozie al Vallone di Mollasco (V. Maira), Pellegrino G. in litt., 2005. In Trent. sec. Prosser F. (in litt.) soltanto al Bondone, rarissimo. Sard. nell’Isola di Caprera, Candollea 46: 155 (1991). Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 12 (2012). Campania sui M. Picentini, Moraldo B. e Caputo C., Segnal. Flor. Ital. 14, Inform. Bot. Ital. 11 (1979).

Galium palaeoitalicum

 

Galium palaeoitalicum

 

Distribuzione sulle Alpi Apuane, Bechi N., Miceli P. e Garbari F., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 98:171 (1992).

Galium palustre

palustre

App. Piem. (Capanne di Marcarolo), Marsili S. e Barberis G., Inform. Bot. Ital. 44: 121-124 (2912).

Galium palustre

 

Galium parisiense

 

Abr.: Teramo, Giulianova, Capo Pescara, Scanno, Rivisondoli, Pescocostanzo, Parco Nazionale ecc., Conti F., Bocconea 10: 129 (1998). Diffuso ma poco frequente nel Bresc. e Bergam. 40-420 m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 292 (2012).

Galium parisiense

 

Galium pomeranicum

 

Galium rotundifolium

 

Galium rotundifolium

 

Galium rotundifolium Galium rubioides Galium rubrum

     

Galium rubrum

 

V. Aosta a St.Denis, Prunier P., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 113124 (2005). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Bellunese pr. Agordo, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 199 (1993). Nuove località nel Trent. occidentale, Gafta G., Arch. Bot. Ital. 68: 134-140 (1992). Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Trent., Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 120 (1999). Diffuso nel Bresc. e Bergam. (100)400-1500(2400) m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. “. 123 (2012). Diffuso nel Bresc. e Bergam. (100)400-1500(2400) m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. “. 123 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Galium rubrum

 

Diffuso nelle Alpi Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 293 (2012).

Galium scabrum Galium scabrum

   

Pr. Ortona, Conti F., Segnal. Flor. Ital. 661, Inform. Bot. Ital. Reg. Apuana pr. Pietrasanta, Marchetti D. e Soldano A., Mem. Accad. Lunig. Sc. 60-61: 313 (1992).

Galium spurium

 

Galium tricornutum

 

Galium verrucosum

 

Gamochaeta pensylvanica Gastridium scabrum

 

Nella Pad. è divenuta rara a causa dell’abbandono dell’agricoltura tradizionale. Nella Pad. è divenuta rara a causa dell’abbandono dell’agricoltura tradizionale. Sard. A Stintino, Farris E. et al., Segnal. Flor. Ital. 998, Inform. Bot. Ital. 33: 32 (2001). Tosc. a Massa dal 1989 al 2012 rara e incostante, D. Marchetti in litt. Lazio a S. Severa e pr. Roma alla Caffarella, Magliana e Tivoli, Segnal. Flor. Ital. 379, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Gastridium scabrum

 

 

Gastridium ventricosum  

Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1000 m di quota (Cirino E., in litt.). Piem. a Spigno Monferrato, Abba G., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat. Torino 9: 185 (1991). Ven. a Belluno e sulla costa a Bibione , Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 202(1993). Litorale campano a Palinuro, De Natale A. e Strumia S., Webbia in pubbl. (2006). Litorale campano nel Cilento a Marina di Pisciotta, Pietralata, Torre Telegrafo e Torre Caprioli, De Natale A. e Strumia S., Webbia in pubbl. (2006). Alpi Apuane tra Ponzano Sup., Falcinello e Sarzana, Ferrarini E. e Marchetti D., Prodr. Fl. Reg. Apuana 1: 111 (1994).

Gaudinia fragilis

 

Gazania rigens

 

Genista cilentina

 

Genista desoleana

 

Genista ephedroides

 

Genista ephedroides

 

Genista januensis

 

Genista pilosa

 

Genista pilosa Genista radiata

   

Genista sagittalis Genista sagittalis

   

Genista salzmannii

 

Genista salzmannii

 

Gentiana alpina

 

Gentiana brentae

 

Nel Bresc. (V. Camonica) al limite orient. (M. Bondolo), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 130 (2012).

Gentiana clusii Gentiana ligustica

undulatifolia  

Gentiana lutea

symphiandra

Prealpi Carniche, Poldini L. et al., Studia Geeobot. 21: 48 (2001). Alpi Liguri sul M. Carmo, Martini E., Segnal. Flor. Ital. 185, Inform. Bot. Ital. 14 (1982). Trent.sul Pasubio, Bertolli A. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 26: 292 (2011).

Camp. pr. Palinuro, Lucchese F. e Lattanzi E., Sched. 347, Inform. Bot. It., 18 (1986). Distrib. in Sard., Valsecchi F., Boll. Soc. Sarda Sc. Nat., 25:198 (1986). Reg. Apuana in molte località, Marchetti D., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 90: 261 (1983). Abr. sulla Majella in varie località, Conti F., Bocconea 10: 79 (1998). Umbria, Pedrotti F. et al., Not. Fitosoc. 16:73-75. Alpi Graie Or. in Valchiusella, Bovio M. e Fenaroli F., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat. 7:191-214 (1989). In Trent. soltanto sul Pasubio e Folgaria (Prosser F. in litt.). M. Vesole - Chianello (Salerno)., Motti R. e Salerno G., Webbia 61: 325-357 (2006). Lig. pr. Genova ai Piani di Praglia, Mariotti M., Sched. 416, Inform. Bot. It., 19 (1987). Reg. Apuana fra Castello e Patigno, Marchetti D., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 90: 261 (1983). Alpi Lombardo-Ticinesi fra la Val Mesolcina e L. di Como, Ferranti R., Natural. Valtell. 8: 24 (1997).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Gentiana nivalis

 

App. Sett. Sul M. Modino (Fiumalbo), Verivaski A. e Bonafede F., Segnal. Flor. Ital. 676, Inform. Bot. Ital. 24 (1992).

Gentiana pannonica

 

Alpi retiche valtellinesi in Val Federia, Rainalter R., Denkschr. Schw. Akad. Wiss. 105 (2004).

Gentiana pneumonanthe  

Abruzzo nell’Aquilano, Ciaschetti G., Segnal. Flor. Ital. 1062, Inform. Bot. Ital. 35: 101 (2003).

Gentiana pneumonanthe  

Distribuzione nell’Italia mediterranea (Lig., Pen. e Is.) cfr. Tomei P. E., Amadei L. e Garbari F., Ann. Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 92: 207-240 (1985). Nel Bresc. e Bergam. in forte regresso: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 297 (2012).

Gentiana pneumonanthe   Gentiana prostrata

 

Gentiana pumila

 

Gentiana purpurea

 

Distribuz. occidentale: nel Bergam. è frequente, nel Bresc. solo in Val Arcina di Blenno, Martini F. et al. 1: 297 (2012).

Gentiana purpurea

 

Gentiana symphyandra

 

Gentiana terglouensis

 

Gentiana terglouensis

 

Distribuz. occidentale: nel Bergam. è frequente, nel Bresc. solo in Val Arcina di Blenno, Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 297 (2012). Trent.sul Pasubio*, Bertolli A. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 26: 292 (2011). Sec. Prosser F. (in litt.). le indicazioni ad Ovest dell Adige vanno eliminate. Veronese sul M. Posta, non ritrovata di recente, Bianchini F., Boll. Civ. Museo St. Nat. Verona 21:101 (1997).

Gentiana villarsii Gentiana villarsii Gentianella aspera

     

Gentianella engadinensis  

Alpi Venete presso il confine austriaco sul M. Cavallino-Pitturina (Lasen in litt.). Sulle Pale di S.Martino anche alle Regade, Col delle Fede, Val delle Lede, Velo della Madonna (Prosser F. in litt.).

Piem. in Val Grana (Mondino G.P., 1958). Val Maira sopra Chiappera, Pellegrino G., in litt. Nel Bresc. (Foppolo di Esine, M. Guglielmo, Corna Blacca, Gaver; Bergam. al P. del Vivione, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 298 (2012). Nel Bresc. (fra M. Cadino e Corna Bianca), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 133 (2012).

Gentianella germanica

 

Gentianella germanica

 

Gentianella insubrica

 

Gentianella rhaetica

 

Bresc. Gavia, Tombea) e Bergam. (Brassamonti, Campo Alto), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 299 (2012).

Gentianopsis ciliata

 

Geranium argenteum

 

Carso Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Nel Bresc. e Bergam. solo indicazioni storiche non confermate, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 299 (2012).

Geranium macrorrhizum   Geranium palustre

 

Geranium palustre Geranium phaeum

   

Geranium phaeum

 

Bresc. sul Concarena, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 298 (2012). Piem. in Val Grana, Mondino P.G. in Riv. Piem. St. Nat. 16 (1996). P. di Campo sia sul versante trentino che lomb., Cartasegna N. e Fenaroli F., Atti Ist. Bot. Lab. Critt. Pavia 6: 89 (1987).

Carso Triest. pr. Banne, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Asiago verso Roana (porv. Vicenza), Scortegagna S. e Casarotto N., Natura Vicent. 6: 134 (2002). Piem. a Leynì (scomparso) e lungo il Ticino, Mondino in litt. A. Apuane pr. Vagli, Marchetti D., Boll. Mus. Sc. Nat. Lunig. 4: 81 (1987). Triest., forse introdotto, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Geranium pratense

 

distrib. dettagliata in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8:191 (1992). Nel Bresc. e Bergam. mancano conferme recenti cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 135 (2012).

Geranium rivulare

 

Geranium rivulare

 

Geranium sibiricum Geranium sibiricum Geranium sibiricum

     

Geranium sibiricum Geranium sibiricum

   

Geranium versicolor

 

Geum molle

 

Geum molle

 

Geum rivale Geum rivale

   

Geum rivale Gladiolus byzantinus

   

Gladiolus byzantinus

 

Gladiolus byzantinus

 

Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012).

Gladiolus communis

 

Nel Bresc. e Bergam. mancano reperti recenti, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 301 (2012).

Gladiolus dubius

 

Gladiolus imbricatus

 

Gladiolus imbricatus

 

Molise pr. Termoli, Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 963, Inform. Bot. Ital. 13 (1980). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Inform. Bot. It. 19: 127-136 (1994). Varese sul M. Pelada sopra Comabbio, Kleih M., Segnal. Flor. Ital. 1261, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Gladiolus italicus

 

Gladiolus palustris

 

Glaucium corniculatum

 

Glebionis coronaria

 

Glebionis coronaria

 

Glechoma hirsuta

 

Glechoma hirsuta

 

Globularia incanescens

 

Globularia meridionalis

 

per il Trent. vi è solo una segnalazione a Tremalzo, poco verosimile (Prosser F. in litt.). avv. a Udine, Martini F., Gortania 25: 155-186 (2004). Bellunese (Lasen in litt.). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Trent. in Valsugana e Val di Non (Prosser F. in litt.). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Lazio nella Tuscia a Caprarola, Scarici E., Segnal. Flor. Ital. 1071, Inform. Bot. Ital. 35: 104 (2003). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 253 (1982). Distrib. nel Laz., Minutillo F. et al., Sched. 328, Inform. Bot. It., 17 (1985). Abr. in varie località, Conti F., Bocconea 10: 72 (1998). Cuneese a Fossano, Evangelista M., Riv. Piem. St. Nat., 31: 365395 (2010). Piem. a Villanova d’Asti, F. Correggia (in litt., 2012). Grossetano nella riserva del M. Penna, Frignani F. et al., Webbia 63: 97 (2008). Lazio sul M. Leano, Pastena e M. delle Fate, Lucchese F. e Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 963, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1300 m di quota (Cirino E., in litt.). Bovio et al., Segnal. Flor. Valdostane n. 145, Rev. Valdot.Hist. Nat. 49: 117 (1995). Abr. nel Teramano, Zodda G. ex Conti F., Bocconea 10: 53 (1998). Friuli a S.Giorgio di Nogaro, sinantropica, Barbo M. et al. Gortania 17: 138 (1996). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1250 m di quota (Cirino E., in litt.). Diffusa sui colli pr. Verona, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 29 (2014). Distrib. sul Garda e nel Bresc., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 136 (2012). Lig. pr. Portovenere, Marchetti D., Lav. Soc. Ital. Biogeogr. n.s. 9: 135 (1982). M. Vesole - Chianello (Salerno)., Motti R. e Salerno G., Webbia 61: 325-357 (2006).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Globularia nudicaulis

 

Friuli sulle Giulie (Mangart, V. di Resia). e pr. Tramonti (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991).

Globularia nudicaulis

 

Sopra Pordenone (M. Raut), Martini F. e Poldini L., Segnal. Flor. Ital. 130, Inform. Bot. Ital. 13: 200 (1983).

Globularia repens

 

Globularia repens

 

Val Maira, Pascale M., Segnal. Flor. Ital. 761, Inform. Bot. Ital. 26 (1994). Valle Stura di Demonte pr. Bersezio, Sambuco e Vinadio, M. Pascale - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007).

Glyceria declinata

 

Glyceria fluitans

 

Glyceria maxima

 

Glycyrrhiza echinata Glycyrrhiza echinata

   

Goniolimon italicum

 

Grafia golaka

 

Grafia golaka

 

Gratiola officinalis

 

Groenlandia densa

 

Groenlandia densa

 

Groenlandia densa

 

Puglia nel Salento: Beccarisi L. e Medagli P., Segnal. Flor. Ital. 1079, Inform. Bot. Ital. 35: 107 (2003).

Guizotia abyssinica Guizotia abyssinica Guizotia abyssinica Guizotia abyssinica

       

Abr. sul Gr.Sasso, Conti F., Bocconea 10:170 (1998). avv. a Udine, Martini F., Gortania 25: 155-186 (2004). Bellunese lungo i greti del Piave e Cordevole, Argenti C., in litt. Bergam. in Val Serio (Calvi R. e Ferlinghetti R., Riv. Mus. Civ. Sc. Nat. Bergamo 10: 106, 1986).

Guizotia abyssinica

 

Guizotia abyssinica

 

Guizotia abyssinica

 

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). pr. Trieste, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Abr. alla foce del fiume Saline pr. Città S. Angelo ed alla foce del torrente Piomba - Pirone G., Sched. 493, Inform. Bot. It., 19,2 (1987). Otranto, Olivieri N., Notule Fl. Esot. 117, Inform. Bot. Ital. 44: 188 (2012). Colli Euganei in molte loc., Tietto C., Chiesura Lorenzoni F. e E. Emo Capodilista, Sched. 952, Inform. Bot. Ital. 32: 42 (2000).

Halimione portulacoides   Halophila stipulacea

 

Haplophyllum patavinum

 

Haplophyllum patavinum Hedera canariensis

   

Trent.: Miola di Pinè, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Marche a Colfiorito, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 462, Inform. Bot. Ital. 19 (1987). Abr.: lungo la Pescara, il Tirino ed al Lago di Ortucchio (Tammaro et al.). Pr. Chieti, Olivieri N., Scheda 15, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Tosc. a Piombino, Sturloni S., Scheda 1, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). nel Veronese suiM. Lessini, Bianchini F., Boll. Civ. Museo St. Nat. Verona 21: 30 (1997). Prealpi Gardesane e nel Bresc. (limite occident. sulle Alpi al L. d’Iseo), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 304 (2012). Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 188 (2012). Abr. a Castel di Sangro, Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 470, Inform. Bot. Ital. 19,2 (1987) e Lago Serranella, Conti F., Bocconea 10: 195 (1998). Puglia ad Otranto, Beccarisi L. e Medagli P., Segnal. Flor. Ital. 1079, Inform. Bot. Ital. 35: 107 (2001).

Triest. a Prosecco, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542644 (2009). Lecco - Villa M. e Brusa G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 34, Pagine Bot. 2011: pag. 49.

Specie

Sottospecie o Varietà

Hedera helix

poetarum

Hedera hibernica

 

Hedysarum brigantiacum

 

Hedysarum hedysaroides Helianthemum aegyptiacum Helianthemum apenninum

     

Helianthemum croceum  

Nota Trieste (1 pianta), Martini F., Fl. vasc. spont. Trieste p. 156 (2010). Lecco - Villa M., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 30, Pagine Bot. 2011: pag. 48. Valle Stura di Demonte (2 loc.), A. Selvaggi , D. Marangoni - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 no. 103 (2008). App. Modenese, versante Nord del M. Cimone, Alessandrini A., in litt. Sic. pr. Caltagirone sulla Montagna della Ganzaria (lg. R. Galesi), Giardina G. in litt. (2001). Distrib. nel Bresc. e pr. Lecco, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 140 (2012). Abr. senza indicazione di località, Conti F., Bocconea 10: 108 (1998). Pr. Chieti a Torre Ramitelli, Conti F. e Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 529, Inform. Bot. Ital. 20 (1988).

Helianthemum jonium

 

Helianthemum lunulatum

 

Liguria a Rocca Berleurio pr. Loano, Martini E., Segnal. Flor. Ital. 139, Inform. Bot. Ital. 13 (1981).

Helianthemum nummularium

glabrum

Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 140 (2012).

Helianthemum salicifolium

 

Nel Bresc. dal Garda all’Oglio: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 140 (2012).

Helianthus pauciflorus

 

Helichrysum frigidum

 

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Sard., indicata da Reverchon sul Limbara, dove non è mai stata ritrovata: errore ?, Camarda I., in litt.

Helichrysum italicum

 

Colli Bresciani pr. Sabbio Chiesa (inselvat.), Martini E., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 308 (2012).

Helichrysum stoechas

 

Bresciano e Bergam.: antiche segnal. non confermate, Martini E., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 308 (2012).

Helictotrichon parlatorei  

Friuli orientale sul M. Borgà sopra Erto, Boscutti F., Gortania 28: 126 (2006). Va esclusa per la V.Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1227, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Sulla morfologia cfr. Kofol-Seliger A. e Wraber T., Biol. Vestnik (Ljubljana) 27: 122-134 (1979).

Helictotrichon sempervirens Heliosperma veselskyi

 

Heliotropium amplexicaule Heliotropium arborescens

 

Heliotropium curassavicum Heliotropium curassavicum Heliotropium europaeum Heliotropium supinum

 

pr. Monfalcone (Melzer e Bregant in Gortania 11:161, 1989).

 

Helleborus foetidus Helleborus foetidus Helleborus multifidus Helleborus multifidus

    istriacus istriacus

Helleborus multifidus

 

Triest. al Lisert, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Nella Pad. è divenuta rara a causa dell’abbandono dell’agricoltura tradizionale. Lazio a Castelporziano. Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 522, Inform. Bot. Ital.20 (1988). Sard.: segnalato per errore, Camarda I., in litt. Veronese sui Lessini (Lasen in litt.). Nel Parco Alto Garda ed a Pontoglio, fide Guarino R. RR nel Bergam., una loc. anche nel Bresc. pr. Chiari (quadr. Pontoglio), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 141 (2012). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 44 (1998).

 

 

   

Pavia, Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 73, Pagine Bot. 2011: pag. 67. Inselvat. nel Bergam., Cremon. e Milanese, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 309 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Helleborus niger

 

Helleborus odorus

laxus

Helleborus viridis

 

Frequente nel Bresc. e Bergam. in collina e nelle vallate, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 142 (2012).

Helminthotheca echioides

 

Distrib. nel Bresc. e Bergam.: in espansione, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 142 (2012).

Abr. in varie località, ma non ritrovato di recente, Conti F., Bocconea 10: 44 (1998). Diffuso nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 142 (2012).

Helmithotheca echioides   Helmithotheca echioides   Helosciadum crassipes  

Bresciano a Orzinuovi, Zanotti E. in litt. M. Lesima, sul versante pavese, Abeli Th. (in litt.). Lazio al Bosco di Foglino pr. Nettuno, Perinelli E. e Riggio L., Sched. 976, Inform. Bot. Ital. 32: 53 (2000).

Hemerocallis fulva

 

Toscana a Montalbano (Firenze), Ferrando U., Segnal. Flor. Ital. Inform. Bot. Ital. 42: 343 (2009).

Hemerocallis lilio-asphodelus Hemerocallis lilio-asphodelus

 

Piem. a Ghemme Trino alla Partecipanza (spontaneo?), Mondino P.G. in litt. Una sola loc. a N. di Bergamo cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 142 (2012).

Heracleum mantegazzianum Heracleum pollinianum

 

Heracleun sphondylium

pyrenaicum

Herminium monorchis

 

Hermodactylus tuberosus Hermodactylus tuberosus Herniaria glabra

 

Herniaria glabra

 

Herniaria glabra

 

Herniaria incana

 

Herniaria incana Herniaria litardierei

   

Hesperis inodora Hesperis laciniata

   

Hesperis laciniata

 

Hesperis matronalis Heteranthera limosa

candida  

Heteranthera reniformis

 

Heteropogon contortus

 

 

 

  mediterranea

Pr. Bergamo, Galasso G. et al. Segnal. Flor. Ital. 1280, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Distrib. nel Bresc. e Bergam.: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 143 (2012). Sulle montagne del Veronese, Bianchini F., Boll. Civ. Museo St. Nat. Verona 21: 50 (1997). Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 143 (2012). Credaro pr. Bergamo, Mostosi L., Notiz. Fl. Alp. Bergam. 18: 12 (2000). Pr. Nuoro, Farris E. et al., Segnal. Flor. Ital. 999, Inform. Bot. Ital. 33: 33 (2001). Basil. sul Pollino, Conti F., Lakusic D. e Kuepfer Ph., Inform. Bot. Ital. 33:8 (2001). Sard. A Riu Miceli, Aritzo, da verificare, Arrigoni P. V., Fl. Is. Sard. 2: 70 (2010). Sard., Foresta Settefratelli, da verificare, Arrigoni P. V., Fl. Is. Sard. 2: 70 (2010). Marche al M. delle Tegge - Ballelli, Sched. 448, Inform. Bot. It., 19 (1987). Umbria (Ballelli S. in litt.). Sard. sul Gennargentu, Arrigoni P. V., Boll. Soc. Sarda Sc. Nat., 23: 245 (1984). A. Maritt. in V. Pesio, Pellegrino G. in litt., 2005. Sard. a sul Monte Albo a Punta Cupetti, in una popolazione a fg. basali intere che si collega a H.cupaniana Guss. della Sic., Camarda I., in litt. Sard. sul M. Albo, Camarda I., Sched. 216, Inform. Bot. It., 15 (1983). Bellunese nel gr. dello Schiara, Argenti C., in litt. Sard. (Cagliari, Oristano etc.)., Desfayes M., Flora Medit. 18: 308 (2008). Novarese a Casalbeltrame, Carrega M., Riv. Piem. St. Nat. 9 (1988). Distribuzione dettagliata in Camp., Basil. E Calabria, cfr. La Valva V., Delpinoa 29-30: 108-109 (1988).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Heteropogon contortus

 

Lazio sugli Aurunci a Costamezza, Moraldo B., Segnal. Flor. Ital. 163, Inform. Bot. Ital. 14 (1982), e Lattanzi E. e Lucchese F., ibid. 227, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). V. Ossola a Vogogna, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Distribuzione nell’Italia mediterranea (Lig., Pen. e Is.) cfr. Tomei P. E., Amadei L. e Garbari F., Ann. Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 92: 207-240 (1985). Lazio al Lago di Fondi, Moraldo B. et al., Delpinoa 29-30: 47-55 (1987-88). Pr. Varese a Brabbia, Banfi in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Abr. a Sulmona, Stinca A. e Motti R., Notule Fl. Esot. Inform. Bot. Ital. 44: 190 (2012). Lomb. a Como e Pavia - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 72, Pagine Bot. 2011: pag. 66.

Heteropogon contortus

 

Hibiscus palustris

 

Hibiscus palustris

 

Hibiscus palustris

 

Hibiscus syriacus

 

Hibiscus syriacus

 

Hibiscus trionum

 

Hibiscus trionum

 

Hibiscus trionum Hibiscus trionum Hibiscus trionum

     

Hieracium caespitosum Hieracium glanduliferum

   

Hieracium porrifolium

 

A. Apuane 425-1700 m, Marchetti D. e Soldano A., Mem. Accad. Lunig. Sc. 60-61: 313 (1992).

Hieracium porrifolium Hieracium tomentosum Hierochloe odorata

     

Appennino Piem. a Cantalupo Ligure, Abbà G., ined. Appennino Piem. a Dernice, Carrega M. e Silla D. Piem. sulle A.Maritt. al Lago della Maddalena (Burnat). e sopra il Colle d. Maddalena (Pellegrino G. in litt.).

Hippocrepis ciliata Hippophae rhamnoides

  fluviatile

Umbria (Ballelli S. in litt.). Valmeronte (Perugia), Orsomando E. e Catorci A., Sched. 959, Inform. Bot. Ital. 32: 45 (2000).

Hippuris vulgaris

 

Hippuris vulgaris

 

Hippuris vulgaris

 

Distrib. in Piem., Baveno, Valenza, A. Soldano - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 (2009). Nel Bergam. l’unica popolaz. residua al L. di Endine, cfr. Martini F. et al., 2012, 2: 157.. Nel Bergam. l’unica popolaz. residua al L. di Endine, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 157. (2012).

Hirschfeldia incana

 

Hirschfeldia incana

 

Hirschfeldia incana

 

Hirschfeldia incana

 

Holcus mollis

 

Holosteum umbellatum

 

Cagliari, Chiappini M. e Pintus G. P., Segnal. Flor. Ital. 274, Inform. Bot. Ital. 16 (1984). Colli Euganei a Torreglia, Tietto C. e Chiesura Lorenzoni F., Sched. 949, Inform. Bot. Ital. 32: 41 (2000). Friuli in molte loc. (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Piem. a Marene verso Bra, Abbà G., ined. Piem. in Val Grana sul greto del Grana pr. Caraglio, 550 m, Mondino G.P., in litt. Trent. al Passo Coe sopra Folgaria (Prosser F. in litt.). App. Emil. sul M. Prado e M. Cimone, Foggi B. e Ricceri C., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 96: 78-79 (1989).

Piem. a Pecetto (Torino) - Abbà G., Sched. 359, Inform. Bot. It., 18 (1986). Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012). Trentino ad Arco, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 11: 201-230 (1996). Umbria, Bencivenga M. e Granetti B., Ann. Fac. Agr. Perugia 31: 541-568 (1976). Un’antica segnalazione di Vaccari per la Val d’Aosta è dovuta a rerrore di determinazione (Bovio M., in litt.). Basil., Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Holosteum umbellatum

 

Hordelymus europaeus

 

Hordelymus europaeus

 

Hordeum bulbosum

 

Hordeum bulbosum

 

Hordeum bulbosum

 

Colli Vicentini pr. Priabona, Tomasi D. e Tosato E., Segnal. Flor. Ital. 1153, Inform. Bot. Ital. 37 (2005).

Hordeum jubatum Hordeum marinum

  gussoneanum

Val Venosta, Wilhalm, Gredleriana 1: 299 (2001). Sard. a Tempio e sul M. Limbara, Calvia G. e Ruggiero A., Notula 1917, Inform. Bot. Ital. 44: 184 (2012).

Hordeum secalinum

 

Horminum pyrenaicum

 

Hormuzakia aggregata Hormuzakia aggregata

   

Piem. a Tonco (Asti), Picco F., Segnal. Flor. Ital. 888, Inform. Bot. Ital. 30: 53 (1998). A. Cozie sopra Chiappera (in V. Maira), Pellegrino G. in litt., 2005. Riserva Naturale di Torre Salso (Agrigento), Federico C., 2002. Sic. tra Gela e Licata, Butera Marina, Siculiana, Giardina G. et al., Arch. Geobot. 6: 83-86 (2000).

Hornungia alpina

austroalpina

Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 159 (2012).

Hornungia pauciflora

 

Hornungia petraea

 

Marche alla Gola della Rossa, gruppo del M. Murano-Valmontagnana, Brilli Cattarini A. J. B. e Ballelli S., Giorn. Bot. Ital. 113: 332 (1979). Nel Bresc. sulla costa orient. del Garda, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 336 (2012).

Hornungia procumbens

 

Hottonia palustris

 

Hottonia palustris

 

Hottonia palustris

 

Humulus scandens

 

Humulus scandens Humulus scandens Humulus scandens Humulus scandens

       

Hyacinthoides italica Hyacinthoides italica Hyacinthoides italica Hyacinthoides non-scripta Hydrocharis morsus-ranae

         

Estinta nel Bresc. e Bergam. (ultima segnal. nel 1971 pr. Chizzoline): RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 335 (2012). Lazio sui M. Prenestini alla Mentorella, Lattanzi E. e Guarrera P., Segnal. Flor. Ital. 371, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). Veneto pr. Feltre sul M. Avena, Lasen C., Segnal. Flor. Ital.713, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). Appennino Piem. a Voltaggio, Molino di Franconalto, Lerma, Carrega M. e Silla D. Carso Monfalconese al L. di Doberdò, Martini F. e Poldini L., Segnal. Flor. Ital.349, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Pr. Comacchio, Pellizzari M. e Piccoli F., Segnal. Flor. Ital. 1203, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 159 (2012). Distribuzione nell’Italia mediterranea (Lig., Pen. e Is.) cfr. Tomei P. E., Amadei L. e Garbari F., Ann. Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 92: 207-240 (1985). pr. Padova in diverse loc., Marcucci R. et al., Segnal. Flor. Ital. 913, Inform. Bot. Ital. 30 (1998). Como - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 74, Pagine Bot. 2011: pag. 67. Lomb. nel Bresc., Crescini A., Natura Bresc. 23: 131-139 (1987). Piem. a Borgo S. Martino (Alessandria), Abbà G., ined. Piem. pr. Casale (Morano, etc.), Mondino G.P. in litt. Pr. Varese a Luino e Arcisate, Duebi in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Alcune stazioni in prov. di Alessandria, Carrega M. e Silla D. Piem. in molte loc., Abbà G., ined. Piem. sulle Alpi Maritt. e sulle Langhe, Bono G. (1960). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Bresc. a Pontevico e Bergam. a Romano, qui re-introdotta (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1:337 (2012).

Specie Hydrocotyle ranunculoides

Sottospecie o Varietà  

Hydrocotyle sibthorpio-   ides Hydrocotyle vulgaris  

Nota Distribuzione nell’Italia mediterranea (Lig., Pen. e Is.) cfr. Tomei P. E., Amadei L. e Garbari F., Ann. Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 92: 207-240 (1985). Venezia nel centro storico, Gamper U., Segnal. Flor. Ital. 1199, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Distribuzione nell’Italia mediterranea (Lig., Pen. e Is.) cfr. Tomei P. E., Amadei L. e Garbari F., Ann. Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 92: 207-240 (1985). Sard. Sett. a Rio Li Cossi, Camarda I., in litt. Appennino Tosco-Emil. sul M. Prado, Tomaselli M., Sched. 214, Inform. Bot. It., 15 (1983). Piem. in V. Susa e V. Varaita, F. Rota, M. Lonati, M. Evangelista, A. Selvaggi, D. Marangoni - Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 (2010). Appennino ligure-piemontese alle Capanne di Marcarolo, Mondino G.P. in litt. Appennino Piem. al Forte di gavi e Voltaggio Carrega M. e Silla D. Piem. tra Vignole Borbera e Stazzano, Abbà G., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat. Torino 9: 183 (1991).

Hydrocotyle vulgaris Hylotelephium anacampseros Hyosciamus niger

   

Hyoseris radiata

 

Hyoseris radiata

 

Hyoseris radiata

 

Hyoseris radiata Hyoseris radiata

   

Hyoseris scabra

 

Hypecoum imberbe

 

pr. Roma nella riserva Decima Malafede, Rinieri G. e Serafini Sauli A., Segnal. Flor. Ital. 1146, Inform. Bot. Ital. 36: 98 (2004).

Hypericum androsaemum Hypericum australe

 

Hypericum calycinum

 

Molise pr. Isernia, Prasti G. e Tonti D., Segnal. Flor. Ital. 1144, Inform. Bot. Ital. 36: 98 (2004). Abr. al M.Brancastello, Zodda G. ex Conti F., Bocconea 10: 52 (1998). Nel Bresc. sul Garda, naturalizzato, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 338 (2012).

Hypericum calycinum

 

pr. Pavia - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 75, Pagine Bot. 2011: pag. 67.

Hypericum desetangsii Hypericum hircinum

   

Hypericum humifusum

 

Alpi Ossolane in V. Traveggia, Antonietti A., in litt. Distrib. in Sard., Arrigoni P. V., Boll. Soc. Sarda Sc. Nat., 28: 311 (1991). Le segnalazioni per la Sardegbna si riferiscono a H. australe, sec. Arrigoni P. V., Fl. Is. Sard. 2: 301.

Hypericum maculatum Hypericum mutilum

   

Hypericum richeri

 

Hypericum richeri Hypericum spruneri

   

Hypericum tetrapterum

 

 

 

Hypericum triquetrifo-   lium Hypochaeris facchiniana  

Trent. a Riva sul Garda, Prosser in litt. Trentino: avventizia pr. Riva, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 124 (2000). Abr. in Valle dell’Orta, Corvara, Pescosansonesco, Punta Aderci, Conti F., Bocconea 10:185 (1998).

Piem. nelle Langhe, Abbà G. in litt. Piem. nel Novarese (Trecate, Ghemme, Cavaglio d’ Agogna), Abbà G. in litt. Camp. sul M. Cervialto e M. Cervati, Moraldo B. et al., F372., 11 (1979). V. Aosta, Bovio M. et al., Rev. Valdot. Hist. Nat. 53: 152 (1999). Sardegna a Giuncheddu: Atzei A. D., Inform. Bot. Ital. 28: 272 (1996), ma secondo Arrigoni P. V., Fl. Is. Sard. 2: 302 si tratta di H. perfoliatum. Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 240 (1982). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1000 m di quota (Cirino E., in litt.). Distrib. nel Bresc. (V. Vestino) ed aree vicine del Trent., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient.1: 340 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Hypochaeris facchiniana   Hypochaeris facchiniana   Hypochaeris glabra

 

Hypochoeris facchiniana   Hypochoeris radicata   Hypochoeris robertia   Hypopitys hypophegea

 

Hypopitys monotropa Hyssopus officinalis

   

Hyssopus officinalis Iberis amara Iberis pruitii

     

Iberis sempervirens

 

Iberis spathulata Iberis spathulata

nana  

Iberis stricta

 

Iberis umbellata Iberis umbellata

   

Illecebrum verticillatum  

Nota Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Trent.sull’Adamello e Gr. di Brenta, Bertolli A. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 26: 292 (2011). Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 340 (2012). Alpi Feltrine, Lasen C., Atti Mus. Friul. St. Nat. 14:148 (1992). V. Aosta, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 50: 243 (1996). App. Pavese sul M. Pietra Corva, Castasegna N. e Fenaroli F., Natura Bresc. 29: 176 (1994). Abr. sui M. della Laga pr. Cortino ed al Bosco Martese, Di Pietro R. et al., Webbia 63: 61 (2008). Sard. sul calcari mesozoici del Monte Albo, Camarda I., in litt. App. Lig. Sopra Genova, Orsino F. e Dameri M. R., Sched. 685, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). App. Piem. a Cantalupo e Cabella, Abbà G., in litt. greto del Piave pr. Belluno, inselvatichita (Lasen in litt.). la var. tenoreana in Abr. sul Morrone e Majella (Pennapedimonte, Pratola Peligna, Campo di Giove), Tammaro F., Sched. 30, Inform. Bot. It., 11 (1978). Camp. sul M. Cervialto e M. Cervati, Moraldo B. et al., Sched. 18, Inform. Bot. It., 11 (1979). A. Maritt. a Cima Pian Ballaur (Lig.), Pellegrino G. in litt., 2005. Sulla tassonomia di questo gruppo cfr. Moreno M., Webbia 37: 63-67 (1983). Una segnalaz. per il Friuli a Maniago va riferita a Iberis intermedia Guersent, Poldini L., Webbia 29: 472 (1975). greto del Piave pr. Belluno, inselvatichita (Lasen in litt.). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Pr. Varese al M.Radice, Busto A., Lentate, Golasecca, Macchi P., Flora Prov. Varese (1995).

Impatiens balfourii Impatiens balfourii

   

Bellunese (Lasen in litt.). Calabria a M. Reventino (Catanzaro), Caruso G., Segnal. Flor. Ital. 1243, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Impatiens balfourii

 

La comparsa nel Veronese (1982) è descritta da Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 18: 269 (1991).

Impatiens balfourii

 

Liguria sulle Alpi (Triora) ed App. (Campo Ligure, Pegli), Martini E., Segnal. Flor. Ital. 554, Inform. Bot. Ital. 20 (1988).

Impatiens balfourii

 

Tosc.: S. Marcello Pistoiese, Anzalone B., Segnal. Flor. Ital. 1078, Inform. Bot. Ital. 35: 107 (2003).

Impatiens balfourii

 

App. Pavese al Brallo, Ardenghi N.M.G. e Parolo G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 95, Pagine Bot. 2011: pag. 78.

Impatiens glandulifera Impatiens glandulifera

   

Impatiens glandulifera Impatiens glandulifera

   

Impatiens glandulifera

 

Impatiens noli-tangere

 

Bellunese (Lasen in litt.). Costalonga S. comunica le loc. seguenti: Friuli a Sacile ed in Valcellina; Ven. nel Trevigiano (Alpago).; Lomb. pr. Erba all Alpe del Viceré. Piem. sul L. Maggiore e L. d Orta, Abbà G., ined. Piem.: Mondovì, F. Rota - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007), ibid. (2008), (2010). V. Aosta, Fenaroli E. e Bovio M., Rev. Vald. Hist. Nat. 43: 197 (1989). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Impatiens parviflora

 

Avventizia nella Valle di Champorcher in V. Aosta, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 117 (2005).

Impatiens parviflora

 

Impatiens parviflora Impatiens parviflora Impatiens parviflora

     

Impatiens parviflora Impatiens parviflora

   

Inula bifrons

 

Inula bifrons

 

Lazio pr. Leonessa, Visonà L., Segnal. Flor. Ital. 25, Inform. Bot. Ital. 11 (1979). Piemonte in V. Pesio a Certosa e Peveragno, Pellegrino G. in litt. Pr. Cuneo, F. Rota - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007). V. Aosta: Champorcher, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 113-124 (2005). Val Gesso, Pellegrino G: in litt., 2005. Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Abr. sui M. Pizzi, M. di Mezzo, M. Pidocchio e Maiella, Conti F., Bocconea 10:169 (1998). Piem., una lista di numerosi reperti nel Monferrato viene data da Picco F. e A., Riv. Piem. St. Nat. 14: 61 (1993).

Inula ensifolia

 

Nel Bresc. diffusa (limite occid. in Lomb. sull’Oglio), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 164 (, 2012).

Inula ensifolia

 

Nel Bresc. diffusa (limite occid. in Lomb. sull’Oglio), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 164 (, 2012).

Inula helvetica

 

A. Maritt. in Valle Stura di Demonte a Moiola, M. Pascale - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008).

Inula montana

 

Ipheion uniflorum

 

Ipheion uniflorum

 

Ipomaea purpurea

 

Ipomoea purpurea

 

Ipomoea sagittata

 

Ipomoea stolonifera

 

Iris cengialti

cengialti

Nel Bergam.: fascia collinare ad ovest dell’Oglio; Bresc. sul M. Orfano, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 342 (2012). Abruzzo a Tollo (Ortona), Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 38: 114 (2006). Spontaineizz. A Trieste, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). pr. Sondrio - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 122, Pagine Bot. 2011: pag. 88. pr. Sondrio - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 122, Pagine Bot. 2011: pag. 88. Lazio al Lago di Fondi, Moraldo B. et al., Delpinoa 29-30: 47-55 (1987-88). Pr. Catania alla foce del S. Leonardo (lg. R. Turrisi), Giardina G. in litt. (2001). Bresc. sulle Prealpi Gardesane in Val Lobbia, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 344 (2012).

Iris foetidissima

 

Iris graminea

 

Iris graminea

 

Umbria pr. Assisi e Gualdo Tadino, Falcinelli F. e Donnini D., Segnal. Flor. Ital. 1179, Inform. Bot. Ital. 37: 118 (2005).

Iris juncea

 

Va eliminata dalla flora della Lig., Barberis G. e Tognon G., Accad. Lunig. Sc. 60-61: 301 (1992).

Iris lutescens Iris marsica

   

Iris marsica

 

Appennino Piem. a Sottovalle pr. Gavi, Carrega M. e Silla D. Appenn. Umbro-Marchig. Sul M. Cucco, M. Maggio, M. Pennino, Salerno P., Loreti M. e Puletti E., Speleologia 40: 58-60 (1999). Marche sui Sibillini, Brilli Cattarini A. J. B. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 596, Inform. Bot. Ital. 22 (1990).

Iris pallida

 

Nel Bresc. diffusa (limite occid. in Lomb. sull’Oglio), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 164 (2012).

Iris sibirica

 

Trent. a Pinè, Cei e Carbonare di Folgaria (Prosser F. in litt.).

Nel Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 165 (2012). Trent. a Vigolo Vattaro ed in Giudicarie, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Iris sibirica

 

Trent. al Lago di Cei pr. Villalagarina, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 110 (1986).

Iris sibirica

 

Isoetes echinospora

 

Val di Susa pr. Oulx, E. Ramassa, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006). Alta V. Camonica (Paisco, S. Antonio), Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 345 (2012).

Isoetes echinospora

 

Piem. a Toceno, Antonietti A. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 23 (2007): 205-206, 2008.

Isoetes malinverniana

 

Isolepis cernua

 

Isolepis cernua

 

Isolepis cernua Isolepis setacea Isolepis setacea

     

Piem. nel Vercellese, Soldano A. & Badino A., Riv. Piem. St. Nat. 11: 65-69, 1990. Lazio a Fonte Scopella pr. Picinisco, Conti F. e Minutillo F., Inform. Bot. Ital. 33:11 (2001). Nel Ravennate a Verucchio, Alessandrini A., Quad. St. Nat. Romagna 6: 76 (1996). Puglia a Peschici, Licht W. In litt. Friuli a Lignano (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Marche in prov. Macerata sul Montigno, Ballelli S., Schede Flor. 459, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Isolepis setacea

 

Segnalato in Abr. sul Gr. Sasso, e recentem. osservato alla foce del F.Saline, Conti F., Bocconea 10: 233 (1998).

Isolepis setacea

 

Trent.: a Vermiglio ed in Val Rendena, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997).

Isopyrum thalictroides

 

Isopyrum thalictroides

 

Bellunese pr. Trichiana, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 229 (1997). Bresc: limite occid. sull’Oglio (nel Bergam. a Adrara), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 165 (2012).

Isopyrum thalictroides

 

Isopyrum thalictroides

 

Jacobaea abrotanifolia

tiroliensis

Jacobaea abrotanifolia

 

Jacobaea aquatica Jacobaea incana

   

Jacobaea maritima

 

Jacobaea paludosa

angustifolia

Jacobaea paludosa

 

Jacobaea uniflora Jacobaea uniflora

   

Jacobaea uniflora

 

Jacobaea vulgaris

 

Jasione echinata

 

Piem. pr. Cuneo a Piozzo e Farigliano, Abbà G., Sched. 535, Inform. Bot. It., 20 (1988). Sec. Prosser (in litt.) non vi sono reperti sicuri per il Trentino-Alto Adige. Un’antica segnalaz. sul gr. del Peralba A. Carniche) non è confermata (Poldini L., 2002). V. Aosta al Mt. Avic, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 113124 (2005). Trent. a Piné (Prosser F. in litt.). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). In Abr. a volte sfuggito alla coltura, Conti F., Bocconea 10:177 (1998). Carso Triest., Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Nel Bresc. e Bergam. quasi ovunque non ritrovato di recente, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 278 (2012). Alpi Cozie al Lago Visaisa (V. Maira) , Pellegrino G., in litt. V. Ossola (frequente), Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Val d’Aosta in Valchiusella al Colle d’Arlens e Lago Liamau 2300-2500 m; anche nelle alpi Graie Orientali sul Monfandì, Bovio M. e Fenaroli F., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat: Torino 7: 208 (1989). Distrib. in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 195, 1992). Lazio sul M. Rocca Romana (Bracciano), Tescarollo P. e Fanelli G., Segnal. Flor. Ital. 1148, Inform. Bot. Ital. 36: 99 (2004).

Specie

Sottospecie o Varietà

Jovibarba hirta

 

Juglans nigra

 

Nota Trent. sui Lessini al Passo di Rocca Pia, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Da ricondurre a J. globifera lagariniana. Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 166 (2012).

Juncus alpinoarticulatus   Juncus alpinoarticulatus  

Abr. sul Pizzo di Sevo, Conti F., Bocconea 10: 207 (1998). Lazio sui M. della Laga al Pizzo di Sevo, Pedrotti F., Segnal. Flor. Ital. 263, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Juncus alpino-articulatus   × J. articulatus Juncus ambiguus  

RR nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 166 (2012). Friuli sul Tagliamento, Lippert et al., Ver. z. Schutz der Bergwelt, 1995: 60. Lazio sui Monti Ruffi, Lattanzi E. e Tilia A., Ann. Bot. (Roma) 54: 266 (1996). pr. Sondrio in Val Federio (Livigno)., Ferranti R. e Fioletti L., Natural. Valtell. 11: 17 (2000). V. Aosta, Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 45: 115 (1991). Abr. sul Gr.Sasso in varie località, Conti F., Bocconea 10: 207 (1998). Lazio sui M. della Laga al Pizzo di Sevo, Pedrotti F., Segnal. Flor. Ital. 262, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Juncus ambiguus

 

Juncus ambiguus

 

Juncus ambiguus Juncus arcticus

   

Juncus arcticus

 

Juncus arcticus

 

pr. Sondrio in Val Malenco e V.Scerscen, Ferranti R. e Fioletti L., Natural. Valtell. 11: 16 (2000).

Juncus bulbosus

 

Prov. Varese in Valcuvia ed a Cuasso, Pomi U., Segnal. Flor. Ital. 712, Inform. Bot. Ital. 24 (1992).

Juncus bulbosus

 

Stresa in V. Scoccia, R. Dellavedova, A. G. Zanetta, A. Soldano Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007).

Juncus capitatus

 

Juncus capitatus

 

Juncus heterophyllus

 

Juncus hybridus

 

Juncus jacquinii

 

Colli Euganei, Masin R. et al., Segnal. Flor. Ital. 1154, Inform. Bot. Ital. 37 (2005). Puglia Merid. a Torre Mattarelle, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 87-98 (2997). Piem. al Lago di Prè (Ivrea), Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 47: 80 (1993). Litorale Ven. a Rosolina, Benetti G., Segnal. Flor. Ital. 578, Inform. Bot. Ital. 22 (1990). App. Sett. in Emilia (M.Alto, M.Prado, Cimone) e Tosc. (Fivizzano), Foggi B. e Ricceri C., Atti Soc. Tosc.Sci. Nat. 96: 77 (1989).

Juncus jacquinii

 

App. Tosco-Emil. sul M. Prado, Tomaselli M. e Rossi G., Segnal. Flor. Ital. 555, Inform. Bot. It. 20 (1988).

Juncus sorrentinii

 

Juncus squarrosus

 

Juncus squarrosus Juncus striatus

   

Juncus subnodulosus Juncus subulatus

   

Juncus tenageja

 

Juncus tenuis

 

Tosc. pr. Grosseto sul M. Leoni, Selvi F., Webbia 52, 2: 301 (1998). Cuneese In V. Varaita, M. Lonati e C. Tagliatori, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006). Pr. Varese, Peracchio in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1300 m di quota (Cirino E., in litt.). Confermato per il Ravennate al Bardello (Alessandrini in litt.). Abr. alla foce del Sangro, dove sembra sia estinto, Conti F., Bocconea 10: 206 (1998). Piccole popolazioni nel Bresciano (Offlaga, Orzinuovi): Zanotti E. App. Ligure tra Genova e Pegli, su serpentiniti, Martini E. e Zappa E., Segnal. Flor. Ital. 553, Inform. Bot. Ital. 20 (1988).

Juncus tenuis

 

Marche pr. Sarnano (Macerata), Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 1015, Inform. Bot. Ital. 33:39 (2001).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Juncus triglumis

 

Juncus triglumis

 

Juniperus macrocarpa

 

Segnalato ad Aurisina e S. Pelagio pr. Trieste, ma non conferm. di recente, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Juniperus oxycedrus

 

Pr. Trieste a Duino (non più ritrovato) e Conconello, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Juniperus phoenicea

turbinata

Juniperus phoenicea Juniperus phoenicea

turbinata  

Juniperus phoenicea

 

Prov. Matera a Bernalda e Policoro, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425-428 (2004). Sard. pr. Palau (osserv. person.). Piem. in Val Gesso, Pesio, Stura, Vermenagna, Mondino P.G. in litt. Prov. Reggio Calabria a Palizzi, Russo M. T. e Mondello F., Segnal. Flor. Ital., Inform. Bot. Ital. 30: 60-61 (1998).

Juniperus thurifera

 

Alpi Maritt. in Piem. in Val Gesso e Stura di Demonte, Barbero M, Hammoud A. et Quézel P., Webbia 42:49 (1988).

Kalanchoe daigremontiana

 

Calabria in diverse località, Caruso G., Uzunov D. e Gangale C., Inf. Bot. It., 39 (2).: 433 (2007).

Katapsuxis silaifolia

 

Settore merid. dei Monti della Daunia, Wagensommer R.P. et al., Inform. Bot. Ital. 46 2: 175-208 (2014).

Kernera saxatilis

 

Kickxia cirrhosa

 

Kickxia elatine

 

Kickxia spuria

 

Kickxia spuria

 

Basil. sul Pollino, Conti F., Lakusic D. e Kuepfer Ph., Inform. Bot. Ital. 33:8 (2001). Puglia Merid.a S.Cataldo, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 87-98 (2997). pr. Ravenna, Orsenigo S. e Mantovani S, Notula 1884, Inform. Bot. Ital. 44: 175 (2012). Bergamasco a Torre Boldone, Perico G., Notiz. Flor. Alpina Bergam. Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 169 (2012).

Klasea flavescens

cichoracea

Klasea lycopifolia

 

Klasea lycopifolia

 

Klasea nudicaulis

 

Knautia baldensis

 

Knautia baldensis

 

Knautia calycina

 

Knautia dipsacifolia Knautia dipsacifolia

   

Knautia drymeia Knautia illyrica

   

Knautia integrifolia

 

Knautia integrifolia

 

Abr. ai M. della Laga, Gran Sasso e Morrone, Conti F., Bocconea 10: 206 (1998). Abr. sui M. della Laga al Pizzo di Moscio, Arcioni D., Segnal. Flor. Ital. 742, Inform. Bot. Ital. 25: 218 (1993).

Sic. a Caltagirone, Giardina G., Boll. Accad. Gioenia Sc. Nat. 28: 543 (1995). Abruzzo nell’Aquilano, Ciaschetti G., Segnal. Flor. Ital. 1063, Inform. Bot. Ital. 35: 101 (2003). Umbria sul M. Faeto, Ballelli S. et al., Notula 1903, Inform. Bot. Ital. 44: 180 (2012). Alpi Cozie pr. Vinadio, M. Pascale - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313340 (2009) no. 212. Mancano esemplari dai Lessini nell’erbario veronese, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 68 (2014). Nel Bresc. sul Garda e fino al limite verso il Trent. nelle Giudicarie, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 169 (2012). Abr. al M. dei Fiori, M. Corno, Pretoro e Velino, Conti F., Bocconea 10: 163 (1998). Trent. in bassa Val di Sole (Prosser F. in litt.). Trent. in Val di Non, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177224 (1992). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 162 (1998). Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 169 (2012). Friuli a Ronchi dei Legionari, Barbo M. et al. Gortania 17: 137 (1996). Monfalcone, Martini F. et al., Gortania 19: 153 (1997).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Knautia longifolia

 

Distrib. nel Bresc. (Diff.) e Bergam. (solo dati storici), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 170 (2012).

Knautia persicina

 

Knautia persicina

 

Knautia persicina

 

Knautia purpurea

 

Lessini in molte loc., Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 68 (2014). Nel Bresc , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 351 (2012). Sul Garda, sponda bresciana sul M. Carone e sopra la Rocca di Manerba, Cartasegna N. e Fenaroli F., Atti Ist. Bot. Lab. Critt. Pavia 6: 89 (1987). pr. Torino a Moncalieri, R. Pascal, L. Gallo, P. Pânzaru - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008).

Knautia transalpina

 

Diffusa ad ovest dell’Oglio nel Bergam., nel Bresc, RR , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 170, (2012).

Knautia transalpina

 

Diffusa ad ovest dell’Oglio nel Bergam., nel Bresc, RR , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 170, 2012).

Knautia transalpina

 

Pr. Varese in Valcuvia, Pizzoni, Fornasette-Trebedora, AA. vari in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995).

Knautia transalpina   Kobresia simpliciuscula   Kobresia simpliciuscula  

V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Dolomiti Bellunesi (R) , Argenti C., in litt. Val d’Aosta nel Vallon de Challant ed in Val Ferret, Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 42: 109 (1988).

Koeleria australis

 

Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 353 (2012).

Koeleria eriostachya

 

Koeleria eryostachya

 

Sponda Bresc. del Garda sul M. Pizzoccolo (Fenaroli F. in Natura Bresc. 30: 186, 1996). Bresc. sul Garda M. Denervo, M. Pizzocolo, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 352 (2012).

Koeleria insubrica

 

Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 353 (2012).

Koeleria splendens Koeleria vallesiana

   

Piem. in Val Grana, Mondino G.P. in litt. Bresc. sul Garda pr. Tremosine, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 353 (2012).

Koeleria vallesiana Kohlreuteria paniculata

   

Kosteletzkya pentacarpos Kosteletzkya pentacarpos Kosteletzkya pentacarpos Lactuca alpina Lactuca perennis

 

M. Lesima, sul versante pavese, Abeli Th. (in litt.). pr. Milano, Galasso G., Pag. Bot. Mus. Milano, Not. Adv, 34: 1934 (2010). Lazio al Lago di Fondi, Moraldo B. et al., Delpinoa 29-30: 47-55 (1987-88). Puglia alla Foce S.Andrea (Lesina), Pantaleo F., Ann. Bot. (Roma) 49, suppl.8: 123 (1991). Ven. a Scano Boa, Tornadore N. et al., Plant Biosystems 134: 71 (2000). Appennino Piem. a Cabella Ligure, Carrega M. e Silla D. Freq. nel Bresc. e rara nel Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 173 (2012).

Lactuca perennis

 

Lactuca quercina

chaixii

Lactuca tenerrima

 

Lactuca viminea

chondrilliflora

Marche sui M. Sibillini, Brilli Cattarini A. e Gubellini L.,Segnal. Flor. Ital. 436, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Lagarosiphon major

 

Laghi lomb.: Garda, Idro, Moro, Iseo e lungo l’Oglio: frequente (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1:264 (2012).

       

Romagna a Verghereto, Semprini F. e Togni I., Quad. St. Nat. Romagna 20: 134 (2005). Alpi Marittime alle Terme di Valdieri, 1400 m, Pellegrino G. (in litt.). Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1228, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Lagarosiphon major

 

Lamium bifidum Lamium bifidum

   

Lamium bifidum

 

Lamium flexuosum

 

Lazio pr. Minturno alle Terme di Suio, Moraldo B. et al., Accad. Naz. Lincei Quad. 264: 284 (1990).

Lamium hybridum

 

Lamium hybridum Lamium orvala

   

Lazio a Terracina, Lucchese F. e Lattanzi E., Sched. 257, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Pian. Bresciana a Orzinuovi, Zanotti E., in litt. Nel Bresc. ad est dell’Oglio, manca in gran parte del Bergam, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 172 (2012).

Lamyropsis microcephala Lappula deflexa

 

Lappula squamosa

 

Nel Bresc. e Bergam. solo dati storici, scomparsa, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 356 (2012).

Laserpitium gallicum

 

Nel Bergam. sopra Carenno (non ritrovato), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 357 (2012).

Laserpitium gallicum

 

Romagna merid. sul M. Carpegna, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012).

Laserpitium krapfii

gaudini

Laserpitium krapfii Laserpitium latifolium

gaudini  

Distribuz. nel Biellese cfr. Soldano A. e Sella A., Fl. Biell. 271 (2000). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012).

 

Trent. a Riva e Torbole cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 201, 1992). Campobasso, Mennema J., p. 139, 1989. Lig. a Moneglia, Cibei C. et al., Not. Checkl. Fl. Ital. 1718, Inform. Bot. Ital. 42 (2010). Marche (Sibillini, M. dei Fiori), Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Sched. 461, Inform. Bot. Ital. 19 1987).

Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Nel Bresc. (Limone) e Bergam. (Adrara, Schilpario, Presolana), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 356 (2012).

Laserpitium prutenicum  

Nel Bresc.: Diff.; Bergam.: solo un dato antico per Adrara , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 357 (2012).

Lathraea squamaria

 

Lathraea squamaria

 

Abr. sul Sirente, Carsoli, Rocca di Botte, AA. vari in Conti F., Bocconea 10: 156 (1998). Colli Euganei sul M. Venda, Tietto C. e Chiesura Lorenzoni F., Sched. 985, Inform. Bot. Ital. 32: 56 (2000).

Lathraea squamaria

 

Lathraea squamaria

 

Lathraea squamaria

 

Lathraea squamaria

 

Lathyrus aphaca

 

Lathyrus clymenum Lathyrus filiformis

   

Lathyrus gorgoni

 

Lathyrus gorgoni

 

Lathyrus linifolius

 

Distribuz. nel Cuneese, M. Evangelista, M. Pascale - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011). Sard. Centr. a Villagrande Strisaili, Piccitto M. e Giotta C., Sched. 940, Inform. Bot. Ital. 31: 85-86 (1999). Sard. nel massiccio del Gennargentu sul Rio Govosoleo, Camarda I., in litt. Sard.: Lodine, Camarda I. e Lureddu G., Sched. 217, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Nel Bresc. RR e in regresso, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 358 (2012). Piem. nelle Langhe in parecchie loc., Abbà G., ined. In Emilia al Corno alle Scale,Alessandrini A., Arch. Geobot. 1:77 (1995). Tosc. a Orbetello, Argentario e S. Quirico, Steinberg C. H., Sched. 8, Inform. Bot. It., 11 (1979). Tosc.: S. Martino sul Fiora, Selvi F. e Sforzi S., Inform. Bot. Ital. 37: 1145 2005. Laz. a Monte Rufeno, Scoppola A., Sched. 684, Inform. Bot. It., 24 (1992).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Lathyrus nissolia

 

Lathyrus nissolia

 

Lathyrus nissolia

 

Nel Bresc. a Edolo e Daverio, Bona e Tagliaferri in Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient.1: 359 ( 2012).

Lathyrus odoratus

 

Lathyrus palustris

 

Lathyrus palustris

 

Abr. alle Gole di Popoli e Grotta Imposta, Conti F., Bocconea 10: 85 (1998). Trent. a Borghetto, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Va esclusa dalla flora del Piem., A. Selvaggi, R. Pascal - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 no. 95 (2008).

Lathyrus pannonicus Lathyrus sativus Lathyrus saxatilis

     

Lathyrus sphaericus

 

Lathyrus venetus

 

Lathyrus venetus

 

Lathyrus venetus

 

Lathyrus vernus

flaccidus

Laurus nobilis

 

Possibile indigento sul Garda, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 6:306-307 (1978).

Lavandula latifolia Lavandula multifida

   

Lavatera agrigentina Lavatera olbia

   

Frequente nella Tosc. Merid, Selvi F., in litt. Distribuzione in Sic., Galesi R., Giardina G. e Rossello F., Inform. Bot. Ital. 37: 1164 (2005). Riserva Naturale di Torre Salso (Agrigento), Federico C., 2002. Camp. a Battipaglia, La Valva V., Moraldo B., Ricciardi M. e Caputo G., Delpinoa 29-30: 107-115 (1987-88).

Lavatera punctata

 

Lavatera punctata

 

Lavatera punctata Lavatera punctata

   

Leersia oryzoides

 

Lemna minuta

 

Lemna minuta

 

Lemna minuta

 

Lemna minuta

 

Lemna minuta

 

Lemna perpusilla

 

Laz. al Lago di Mezzano (Viterbo), Lucchese F., Sched. 388, Inform. Bot. It., 18 (1986). Nel Bresc. a Edolo e Daverio, Bona e Tagliaferri in Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient.1: 359 ( 2012).

Umbria (Ballelli S. in litt.). Umbria (Ballelli S. in litt.). Sic. sul M. Catalfano, Marcenò C. e Colombo P., Sched. 52, Inform. Bot. It., 11 (1979). Nel Bresc. e Bergam. in regresso, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1. 357 (2012). Dubbia presenza nel Veronese, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 15:32 (1988). Nel Bresc. a Toscolano , cfr. Brullo S. e Guarino R., Phytocoenologia 28: 319-355 (1998). Nel Bresc. a Toscolano , cfr. Brullo S. e Guarino R., Phytocoenologia 28: 319-355 (1998). Nel Bresc. e Bergam. nella fascia merid., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 176 (2012).

Abr. pr. Chieti, Conti F. e Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 659, Inform. Bot. Ital. 23 (1991). Abr. sulla Pescara, S.Salvo, Casalbordino, Fossacesia, Gessopalena, Conti F., Bocconea 10: 105 (1998). Pianura Friulana, Costalonga S. et al., Gortania 9: 150 (1987). Sard.: Laconi, Scrugli A. et al., Segnal. Flor. Ital. 583, Inform. Bot. Ital. 22 (1990). Camp. nel Cilento, Rosati I. et al., Inform. Bot. Ital. 44: 111-119 (2912). Pian. Bresc. e Bergam.: frequente (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1:361 (2012). Pian. Veneta pr. Fontanelle e Sacile, Costalonga S., Gortania, 25:191 (2003). Romagna sulla costa a Punte Alberete, Valle della Canna, Mesola, Piccoli F., Pellizzari M., Merloni N., Segnal. Flor. Ital 928, Inf. Bot.Ital., Vol. 31: 1-3 (1999). Trent. al L. di Caldonazzo, Desfayes M., Segnal. Flor. Ital. 677, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). Zanotti E., Nat. Bresc., Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia, 32: 225229 (2000). Pian. Lomb. lungo l’Oglio, Bonali F. et al., Atl. Corol. Cremona (2006).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Lemna perpusilla

 

Lemna trisulca Lemna trisulca

   

Lemna trisulca

 

Lens ervoides

 

Lens nigricans

 

Lens nigricans

 

Lens nigricans Leontodon anomalus

   

Leontodon berinii

 

Leontodon saxatilis

 

Sila al L. di Cecita, Gangale C. e Uzunov D., Not. Checkl. Fl. Ital. 1683, Inform. Bot. Ital. 42 (2010).

Leontodon saxatilis

 

Leonurus cardiaca

 

Trentino in Vallarsa e pr. Borgo, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 125 (2000). Distrib. nel Bresc. e Bergam. (RR), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 178 (2012).

Leonurus cardiaca

 

Leonurus marrubiastrum   Lepidium campestre   Lepidium didynum

 

Lepidium latifolium Lepidium latifolium

   

Lepidium virginicum

 

Lepiidium densiflorum

 

Pian. Lomb. lungo l’Oglio, Bonali F. et al., Atl. Corol. Cremona (2006). Abr. in varie località, Conti F., Bocconea 10:227 (1998). Camp.a Padula (Salerno), Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1211, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Pr. Salerno a Padula, Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1211, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). pr. Monfalcone e Cima S.Polo (Gorizia), Poldini L. et al. in Segnal. Floristiche Ital. A. Maritt. in Val Gesso, M. Pascale, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429441 no. 15 (2006). Senese a Murlo, Angiolini C. e Cinti C., Segnal. Flor. Ital. 1041, Inform. Bot. Ital. 33 (2001). Umbria (Ballelli S. in litt.). App. Piem. Sul M. Tobbio, Carrega M. e Silla D., Riv. Piem. St. Nat. 16: 17-76 (1995). Segnalato anticam. a Sagrado, ma non ritrovato di recente, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Marche a S. Giovanni Frattale pr. Acquasanta (Pedrotti F., in litt.). Sacile, R. Pavan (S. Costalonga in litt.). Sard. a Orgosolo, Camarda I., Sched. 145, Inform. Bot. It., 14 (1982). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Abr. a Caramanico, Conti F., Bocconea 10: 62 (1998). avv. a Trieste nel Porto Vecchio, Martini F., Bauhinia 17: 39-59 (2003). Sulla presnza di questa specie nel Veronese cfr. Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 8: 339 (1981).

Leucanthemum ceratophylloides Leucanthemum tridactylites Leucojum aestivum

tenuifolium

Sulla presenza in V. Aosta cfr. Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 44: 37 (1990). Montagne silicee del Trentino e Tirolo Merid. e vicine catene nel Veneto. Abr. in numerose località, Conti F., Bocconea 10:174 (1998).

 

Abr. in numerose località, Conti F., Bocconea 10:174 (1998).

 

Leucojum aestivum

 

Leucojum nicaeense

 

Leucojum vernum

 

Leucojum vernum

 

Ligustrum luicidum

 

pr. Arezzo, Lastrucci L. e Raffaelli M., Webbia 61: 271-304 (2006). pr. Lecco al Piano di Colico, Ferranti R. e Fioletti L., Natural. Valtell. 11: 15 (2000). Confermata la presenza a Grimaldi, sopra Ventimiglia, Pellegrino G. in litt., 2005. Abr. in Val Chiarino, Carapellese V. ex Conti F., Inform. Bot. Ital. 34: 55-61 (2002). Romagna a Palazzolo sul Senio, Landi E. e Melloni L., Quad. St. Nat. Romagna 12: 78 (1999). pr. Sondrio - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 123, Pagine Bot. 2011: pag. 88.

Leucanthemopsis alpina  

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Lilium martagon

 

M. Vesole - Chianello (Salerno)., Motti R. e Salerno G., Webbia 61: 325-357 (2006). Monferrato a Ponzano (lg. Picco) e Langhe cfr. Abbà G. (1990). Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 181 (2012). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Alle Cesine pr. S. Cataldo (Lecce), Chiapperini R., Quad. Centro St. Molf. 3: 22 (1983). Abr.: foci del Tronto, dove sembra estinto , Conti F., Bocconea 10: 125 (1998). Abr.: lungo la costa a Fossacesia, Punta Penna, P. Cavalluccio e P. della Vignola , Conti F., Bocconea 10: 125 (1998).

Lilium martagon Limodorum abortivum

   

Limonium etruscum

 

Limonium japygicum

 

Limonium serotinum

 

Limonium virgatum

 

Limosella aquatica

 

Limosella aquatica Limosella aquatica

   

Limosella aquatica

 

Limosella aquatica

 

Limosella aquatica

 

Linaria angustissima Linaria arvensis

   

Linaria genistifolia Linaria micrantha

   

Trieste, inselvat. Martini F., Fl. vasc. spont. Trieste p. 163 (2010). Al Pulo di Molfetta, Chiapperini R. e De Santis M. I., Quad. Centro Studi Molfettani 3: 23 (1983).

Linaria pelisseriana Linaria pelisseriana

   

Abr., Conti F., Bocconea 10: 150 (1998). Marche pr. Sarnano (Macerata), Brilli-Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 433, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Linaria pelisseriana

 

Linaria pelisseriana

 

Linaria reflexa

reflexa

Linaria simplex

 

Pr. Bologna, Alessandrini A. e Sirotti M., Segnal. Flor. Ital. 1282, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Trecate (Novara) Abbà C., Segnal. Flor. Ital. 722, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). Puglia a Ostuni, Peruzzi L. et al., Not. Checkl. Fl. Ital. 1708, Inform. Bot. Ital. 42 (2010). Siena, Viterbo, Angiolini C. e Scoppola A., Segnal. Flor. Ital. 943, Inform. Bot. Ital. 31: 87 (1999).

Linaria tonzigii Linaria tonzigii

   

In Val di Scalve, Tagliaferri F., Nat. Bresc. 27: 99-101 (1992). Nel Bergam. solo sul calcare di Esino, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 368 (2012).

Linaria vulgaris Linaria vulgaris

   

Linaria vulgaris

 

Lindernia anagallidea

 

Lindernia palustris

 

Sard. nei campi coltivati presso Ardara, Camarda I., in litt. Sassari, Camarda I., Segnal. Flor. Ital. 218, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Sic. a Aidone e M. Sambughetti, Raimondo F. M. e Bazan G., Flora Medit. 17: 287 (2007). Rive del Po pr. Rovigo, Benetti G., Segnal. Flor. Ital. 580, Inform. Bot. Ital. 22 (1990). Torin. a Foglizzo, A. Selvaggi - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008).

Estinta in Piem., A. Antonietti, R. Dellavedova - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011). In Calabria, Conti F., Arch. Bot. Ital. 67: 177 (1991). L. d’Iseo pr. Paratico: estinta, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 366 (2012). Nel Bresc. solo sul L. d’Idro, Desfayes in Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223 (1993). Nel Bresc. solo sul L. d’Idro, Desfayes in Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223 (1993). Tirolo Merid. al Ritten, Collalbo, Pfaffstall e Lomb. al L. d’Idro, L. d’Iseo, e lungo il Mera, cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Abr. ad Assergi, Massa d’Albe e Sirente alla Forca d’Acero, Conti F., Bocconea 10: 150 (1998).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Lindernia palustris

 

Villastellone e Anfiteatro morenico di Ivrea, A. Selvaggi, M. Evangelista - Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 (2010); C. Minuzzo - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011). Nel Bresc. a 1330-2500 m; RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 368 (2012).

Linnaea borealis

 

Linnaea borealis

 

Trent. Nord-occidentale: nuovi ritrovamenti, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994).

Linum alpinum

bertolonii

Lazio sugli Aurunci, Minutillo F. et al., Segnal. Flor. Ital. 329, Inform. Bot. Ital. 17: 126 (1985).

Linum alpinum

 

Linum austriacum

tommasinii

Linum austriacum

 

Campania sui Picentini: M. Terminio, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 203 (1981-82). M. Cetona (Tosc. Merid.)., Mazzeschi F. e Selvi F., Flora Medit. 9: 209 (1999). Linum austriacum L. s.s. venne osservato avv. a Bolzano dopo la prima guerra mondiale e recentem. a Rovereto (Prosser F. in litt.).

Linum austriacum

 

Linum capitatum Linum capitatum

   

Linum capitatum

 

Linum flavum

 

Linum hirsutum

 

Linum hirsutum

 

Linum maritimum

 

Linum narbonense

 

Linum nodiflorum

 

Linum nodiflorum

 

Linum nodiflorum

 

Linum nodiflorum

 

Tosc. nel Grossetano sul Mozzapiede (Scansano), Cenerini A., Atti Mus. St. Nat. Maremma 17: 41-68 (1998).

Linum nodiflorum

 

Linum strictum

spicatum

Linum strictum

 

Linum strictum

 

Linum tommasinii Linum tommasinii

   

Linum tommasinii

 

Linum trigynum

 

Tosc. nel Grossetano, Segnal. Flor. Ital. 1101, Inform. Bot. Ital. 36: 79 (2004). Puglia a Manduria, Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 1303, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). altre località in Piem,: L. Gallo, R. Pascal - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1300 m di quota (Cirino E., in litt.). Abr. in Valle dell’Orta, Conti F., Bocconea 10: 97 (1998). Tosc. Sul M. Cetona, Mazzeschi E. e Selvi F., Fl. Medit. 9: 209 (1999). Tosc.: Montecerboli, Selvi F. e Sforzi S., Inform. Bot. Ital. 37: 1145 2005. Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1300 m di quota (Cirino E., in litt.).

Piem. a Bardonecchia, Cesana e sulla Collina Torinese, A. Selvaggi, R. Pascal, L. Gallo - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 n. 160 (2008). App. Emil. Sul M. Cimone, G. Rossi, in litt. (1994). Campania sui Picentini: M. Terminio e M. Vernacolo, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 203 (1981-82). Lazio nella Tuscia a Caprarola, Scarici E., Segnal. Flor. Ital. 558, Inform. Bot. Ital. 20 (1988). La segnalazione per il M. Baldo (Pona, 1617) non è verosimile, Prosser F. et al. Fl. Ill. M. Baldo 1135, 2009). Colli del Reggiano, Branchetti G. et al., Inform. Bot. Ital. 38: 435 (2006). Lig. Occid. pr. Alassio, Ormea e S. Dalmazzo di Tenda, Pellegrino G. in litt., 2005. Puglia alla Foce S.Andrea (Lesina), Pantaleo F., Ann. Bot. (Roma) 49, suppl.8: 123 (1991). Pr. Fiuggi, Lattanzi E. e Scoppola A., Segnal. Flor. Ital. 628, Inform. Bot. Ital. 24: 203 (1992). Estinta nel Veron., Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 15: 95 (1988). Lazio nella Tuscia a Caprarola, Scarici E., Segnal. Flor. Ital. 558, Inform. Bot. Ital. 20 (1988). Marche sul M. S. Vicino,Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 430, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Linum trigynum

 

Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Indicato anticam. per Ariano di Puglia, ora Ariano Irpino in Camp., Chiapperini R., Quad. Centro St. Molf. 3: 21 (1983).

Linum viscosum

 

Liparis loeselii

 

Prov.di Bolzano all’Alpe di Siusi (Seiseralm), Wallnoefer B., Katast. D. Moore u. Feuchtgeb. Suedtirols 144, Bolzano (1991).

Lithodora rosmarinifolia  

Pen. Sorrentina verso Punta Campanella, Caputo G. et al., Delpinoa 31-32: 48 (1990). Estinta nel L. d’Iseo, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 434 (2012). L. d’Iseo sec. Hess, Landolt & Hirzel, 3: 279. pr. Domodossola a Montecrestese, A. Guiggi, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 no. 17 (2006). Nel Bresc. e Bergam. RR (in regresso), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 123 (2012).

Litorella uniflora

 

Littorella uniflora Lobivia silvestrii

   

Logfia gallica

 

Logfia minima

 

Nel Bresc. e Bergam. solo dati storici, non osserv. di recente, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. “. 123 (2012).

Lolium remotum

 

Lolium remotum

 

Lolium rigidum

 

Lolium rigidum Lolium temulentum

   

Bresc. e Bergam. probabilm. scomparso dopo l’abbandono della coltura del lino, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 370, (2012). Bresc. e Bergam. probabilm. scomparso dopo l’abbandono della coltura del lino, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 370, 2012). Basil. a Policoro: Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Prov. Bolzano pr. Terlano, Wilhalm, Gredleriana 1: 303 (2001). Estremam. raro nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient.1: 370 (2012).

Lomatogonium carinthiacum Lomelosia crenata

 

Lomelosia crenata

 

M. Aurunci sul M. S. Angelo, Moraldo B., Segnal. Flor. Ital. 162, Inform. Bot. Ital. 14 (1982).

Lomelosia crenata

crenata

Abruzzo a Palena (Chieti), Wagensommer R. P. et al., Not. Checkl. Fl. Ital. 1726, Inform. Bot. Ital. 42 (2010).

Lomelosia graminifolia Lomelosia pseudisetensis

   

Alpi Cozie in Val Maira sopra Stroppo, Pellegrino in litt. Camp. sui M. Picentini in Val di Fenza, Moraldo B., La Valva V. e Caputo G., Segnal. Flor. Ital. 175, Inform. Bot. Ital. 14 (1982).

Lomelosia pseudisetensis Lonas annua

 

Loncomelos brevistylus Loncomelos brevistylus Loncomelos brevistylus

     

Loncomelos brevistylus

 

Lonicera nigra

 

Lonicera periclymenum

 

Loranthus europaeus

 

Soveria Simeri (Catanzaro), Caruso G., Segnal. Flor. Ital. 1274, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Sard. pr. Olbia Manunta A., Segnal. Flor. Ital. 98, Inform. Bot. Ital. 12 (1980). Langhe, Abbà G., Fl. d. Langhe p. 129 (1990). Piem. in molte loc., Abbà G., ined. Piem. sul Monferrato, Picco F. e Picco A., Riv. Piem. St. Nat. 14 (1993). Settore Astigiano della Collina Torinese, Correggia F., Riv. Piem. St. Nat. 23: 1-92 (2002). Abr. sulla Majella nel Vallone di Fara S.Martino, Conti F., Bocconea 10: 160 (1998). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Umbria, Bencivenga M. et al., Ann. Fac. Agr. Perugia 30: 397437 (1975).

 

 

Gr. Del M. Rosa, Soster M., Segnal. Flor. Ital. 1142, Inform. Bot. Ital. 36 (2004). Lazio a Villa Latina (Frosinone), Steffan M. e P., Segnal. Flor. Ital. 334, Inform. Bot. Ital. 17 (1985).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Lotus alpinus Lotus alpinus

   

Alpi Liguri sul M. Grai (Orsino F. in litt.). Distrib. sull’ App. dall’ Emilia all’ Aspromonte, Foggi B. e Ricceri C., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 96: 227 (1990).

Lotus conimbricensis

 

Laz. a Veio, M. Lucretili, Soratte e Maccarese, Lucchese F. e Lattanzi E., Sched. 345, Inform. Bot. It., 18 (1986).

Lotus cytisoides

cytisoides

Lotus edulis Lotus halophilus

   

Lotus pedunculatus

 

Basil.alla foce del Bradano, Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Abr. a Vasto, Conti F., Sched. 398, Inform. Bot. It., 18 (1986). Basil. a Policoro: Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Collina Torinese, Moncalieri, Leynì, L. Gallo, R. Pascal, L. Miserere - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 no. 162 (2008).

Lotus preslii

 

Lotus tenuis

 

Lotus uliginosus   Lucanthemum virgatum   Ludwigia palustris

 

Ludwigia palustris

 

Ludwigia palustris

 

Ludwigia palustris

 

Ludwigia palustris

 

Ludwigia palustris

 

Ludwigia peploides

 

Lunaria annua

 

Lunaria rediviva

 

Lupinus angustifolius

angustifolius

Lupinus angustifolius

 

Lupinus graecus

 

Lupinus gussoneanus

 

Lupinus luteus

 

Luzula sieberi

 

Luzula sudetica

 

Lychnis coronaria Lychnis flos-cuculi

   

Umbria, Bencivenga M. e Granetti B., Ann. Fac. Agr. Perugia 31: 541-568 (1976). Trent. a Borgo, Levico, Vallagarina e pr. Trento (Prosser F. in litt.). Umbria (Ballelli S. in litt.). Alpi Lig. Orient. pr. Loano (Rocca Berleurio), Martini E., Segnal. Flor. Ital. 301, Inform. Bot. Ital. 17 (1985). Camp.: Marzano (Caserta), Croce A., Segnal. Flor. Ital. 1093, Inform. Bot. Ital. 36: 76 (2004). Distribuzione nell’Italia mediterranea (Lig., Pen. e Is.) cfr. Tomei P. E., Amadei L. e Garbari F., Ann. Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 92: 207-240 (1985). Nuove loc. piemontesi, M. Evangelista - Riv. Piem. St. Nat., 30 no. 221 (2009). Piem. sul Monferrato e anfiteatro moren. di Ivrea, C. Minuzzo, P. Eusebio Bergò - Riv. Piem. St. Nat., 31 no. 288 (2010). Sintesi delle loc. piemontesi, A. Selvaggi et al. - Riv. Piem. St. Nat., 29 no. 92 (2008). Trent. al L. di Lavagnone e L. di Sovenigo, cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994). Pian. Padana a Piacenza, Lodi, pr, Cremona, Mantova, Ferrara e Ravenna, Bonali F., Giordana F. et al., Segnal. Flor. Ital. 1200, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Settore Astigiano della Collina Torinese, Correggia F., Riv. Piem. St. Nat. 23: 1-92 (2002). Trieste in Val Rosandra, sinantropica, Martini F. et al., Gortania 19: 151 (1997). Lig. pr. Corniglia, Marchetti D., Lav. Soc. Ital. Biogeogr. n.s. 9: 135 (1982). Indicato da Zodda a Teramo, ma ne mancano campioni d’erbario, Conti F., Bocconea 10: 80 (1998). Lazio a Formia, Minutillo F. e Moraldo B., Sched. 752, Inform. Bot. It., 25: 222 (1993). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1000 m di quota (Cirino E., in litt.). Camp. pr. Palinuro, Lucchese F. e Lattanzi E., Sched. 346, Inform. Bot. It., 18 (1986). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). La citazione per il Bolognese è probabilmente erronea (Alessandrini in litt.). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 39 (1998). M. Vesole - Chianello (Salerno)., Motti R. e Salerno G., Webbia 61: 325-357 (2006).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Lychnis flos-jovis

 

L’indicazione per il M.Baldo è dubbia, Bianchini F., Boll. Mus. Civ. Sc. Nat. Verona 3: 216 (1976).

Lycium barbarum Lycopodiella inundata

   

Lycopus europaeus

mollis

Lysimachia nemorum

 

Lysimachia nemorum

 

Lysimachia punctata

 

Langhe in parecchie loc., Abbà G., ined. Ven. in Cadore, Scariot A. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 20 (2004): 145-146, 2005. Bresc. e Bergam.: raro, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 377 (2012). Lazio pr. Settefrati, Minutillo F., Segnal. Flor. Ital. 768, Inform. Bot. Ital. 26 (1994). Trentino tra Sagron e Mis, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 120 (2000). Lazio a Vallinfreda pr. Roma, Filibeck G. e Rosati L., Segnal. Flor. Ital. 1009, Inform. Bot. Ital. 33: 37 (2001).

Lysimachia punctata

 

Lysimachia vulgaris

 

Lythrum hyssopifolia

 

Lythrum thymifolia

 

Malaxis monophyllos

 

Malcolmia maritima

 

Malcolmia nana

 

Malcolmia nana

 

Malcolmia nana

 

Malcolmia nana Malcolmia orsiniana Malus dasyphylla Malus florentina Malus florentina Malva cretica

           

Malva cretica Malva moschata

   

Malva pusilla

 

Indicata per Trieste da Pospichal, ma non osservata in seguito (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991).

Malva subovata

 

Basilicata a Maratea, La Valva V., Moraldo B., Ricciardi M. e Caputo G., Delpinoa 29-30: 107-115 (1987-88).

Malva subovata

 

Gaeta, M. Orlando, Minutillo F. e Rossi W., Segnal. Flor. Ital. 132, Inform. Bot. Ital. 13 (1981).

Malva veneta

 

Mantisalca salmantica

 

Rosolina all’Is. Albarella (Rovigo), Masin R. et al., Notula 1580, Inform. Bot. Ital. 42: (2009). Va eliminata dalla flora della Lig., Barberis G. e Tognon G., Accad. Lunig. Sc. 60-61: 301 (1992).

Marrubium vulgare

 

Marsilea strigosa

 

Lazio sui M. Ruffi, Lattanzi E. e Tilia A., Ann. Bot. (Roma) 54: 247 (1996). Camp.a Padula (Salerno), Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1209, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Collina Torinese, Pascal R. et al., Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008). Lazio pr. Tarquinia, Iocchi M. e Bartolucci F., Webbia 63: 143 (2008). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Inform. Bot. It. 19: 127-136 (1994). Sic. al Torrente Letojanni (Messina), Spampinato G., Sched. 667, Inform. Bot. It., 24 (1992). Abr. a Pineto, probabilm. estinta, Conti F., Bocconea 10: 55 (1998). Ansedonia, duna Feniglia, Selvi F., Segnal. Flor. Ital. 1299, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Lazio a Castelporziano; sulla distribuzione cfr. Lucchese F. e Lattanzi E., Sched. 414, Inform. Bot. It., 18 (1986). Sicilia, Giardina G. in litt. (2001). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 55 (1998). Trieste - Martini F., Fl. vasc. spont. Trieste p. 163 (2010). Abr. a Villavallelonga, Conti F., Bocconea 10: 76 (1998). Umbria (Ballelli S. in litt.). Abr. a Capistrello, S.Salvo e Torre di Cerrano, Conti F., Bocconea 10: 105 (1998). Roma, Scalo S. Lorenzo, Tarsia N. (in litt.). Trent.: avv. a Trento, Pergine, Bresimo, Vermiglio, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997).

Bresc. e Bergam.: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 379 (2012). Puglia a Montesano Salentino, Accogli R. & Beccarisi. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 25, 2010.

Specie

Sottospecie o Varietà

Matricaria discoidea   Matricaria discoidea   Matteuccia struthiopteris  

Nota Piem. in alta Val Tanaro e Val Grana, Martini E., 1984. Piem. tra Ormea e Garessio, Abbà G., ined. Appennino Romagnolo, Norcini F. & Zoccola A., Sched. 813, Inform. Bot. It. 27, 1995. Nel Bresc. sulle Prealpi Gardesane, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 190 (2012).

Matthiola fruticulosa

valesiaca

Matthiola tricuspidata

 

Matthiola valesiaca

 

Mazus japonicus

 

Nel centro di Verona (2008), Di Carlo F., cfr. Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 55 (2014).

Mazus japonicus

 

Medicago arabica

 

Prov. di Cremona a Robecco d’Oglio, Zanotti E., Nat. Bresc. 30: 172 (1996). Distribuzione in Piem., G.V. Cerutti, A. Motta - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 no.: 140 (2008).

Medicago arabica

 

Medicago carstiensis

 

Medicago disciformis

 

Medicago disciformis

 

Medicago italica Medicago praecox

   

Medicago rugosa

 

Medicago rugosa

 

Medicago scutellata Medicago scutellata

   

Medicago tenoreana

 

Melampyrum barbatum

carstiense

Melampyrum barbatum

tergestinum

Melampyrum barbatum

 

Melampyrum cristatum

 

Melica arrecta

 

Melica arrecta

 

Melica nutans

 

Melica transsylvanica

 

Melilotus albus

 

Melilotus albus

 

Puglia a Torre Guaceto (Brindisi), Medagli P., Sched. 652, Inform. Bot. It., 23 (1991). Nel Bresc. sulle Prealpi Gardesane, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 190 (2012).

Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1200 m di quota (Cirino E., in litt.). Rara nel Veronese, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 15: 49 (1988). Lig. Pr. Ceriale (Savona), Barberis G. et al., Sched. 764, Inform. Bot. It., 26 (1994). Molise a Campobasso, Lucchese F., Sched. 592, Inform. Bot. It., 22 (1990). Colli attorno a Torino, Gallo L., Riv. Piem. St. Nat. 17 (1996). Umbria, Bencivenga M. e Granetti B., Ann. Fac. Agr. Perugia 31: 541-568 (1976). Lazio a Gaeta, Moraldo B. et al., Accad. Naz. Lincei Quaderni 264: 245 (1989). Lazio merid. sul M. Orlando, Moraldo B. et al., Delpinoa 29-30: 47-55 (1987-88). Abr. in varie località, Conti F., Bocconea 10: 88 (1998). Lazio sugli Aurunci, Moraldo B. et al., Accad. Naz. Lincei Quaderni 264: 245 (1989). Lazio sugli Ausoni, Lucchese F. e Lattanzi E., Sched. 421, Inform. Bot. It., 19 (1987). Carso Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Carso Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Per l’Abr. si hanno soltanto segnalazioni non recenti, di Parlatore (Aquilano) e Zodda (Teramano), cfr. Conti F., Bocconea 10:154 (1998). Anfiteatro morenico di Ivrea, C. Minuzzo - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008). Abr. a Pescara e S. Vito Chietino, Chi ? Segnal. Flor. Ital. 420, Inform. Bot. Ital. 19 (1987). Umbria pr. Allerona (Terni), Gigante D., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1569, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Abr. sul Velino, Camosciara, Rivisondoli, Majella, Conti F., Bocconea 10: 214 (1998). Trent.: Val Bresimo, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135170 (1994). Puglia Merid.all’Invaso del Cillarese, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 87-98 (2997). Sard. a Sassari, Is. S. Antioco e Is. Mal di Ventre, Arrigoni P. V., Fl. Is. Sard. 3: 212 (2010).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Melilotus albus

 

Melilotus elegans Melilotus neapolitana

   

Melilotus segetalis

 

Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012).

Melittis albida Mentha pulegium

   

Menyanthes trifoliata

 

Menyanthes trifoliata

 

Menyanthes trifoliata

 

Sard.: da controllare, Camarda I., in litt. Bresc. e Bergam.: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 194 (2012). Abr. pr. Alfedena, Naviglio L., Segnal. Flor. Ital. 202, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Alpi Lig. al L. delle Moglie, Martini E., Segnal. Flor. Ital. 140, Inform. Bot. Ital. 13 (1981). Calabria pr. Brognaturo, Cesca G. et al., Segnal. Flor. Ital. 1097, Inform. Bot. Ital. 36: 77 (2004).

Mercurialis ambigua Meum athamanticum

   

Mibora minima Micromeria juliana

   

Micromeria marginata   Micromeria microphylla  

Sic.: Mti. Sicani e F. Verdura, Giardina G. et al., Bocconea 20: 171 (2007). Umbria (Ballelli S. in litt.). Umbria nella bassa valle del Tevere, Menghini A. e Benucci M., Ann. Fac. Agr. Perugia 25: 443-489 (1970).

Lig. Occid. al Castello di Andora, Pellegrino G. in litt., 2005. Trentino pr. Pergine e Telve, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 119 (2000). Sard. nel Marghine e Goceano, Camarda I., in litt. Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Piem. in Val Gesso ed alta Val Tanaro, Mondino G.P. in litt. Ostia Antica (Roma), Lucchese F., Segnal. Flor. Ital. 546, Inform. Bot. Ital. 20: (1988). Basil.alla foce del Bradano e Policoro, Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Molfetta, Chiapperini R. e De Santis M. I., Quad. Centro Studi Molfettani 3: 23 (1983). Lazio al bosco di Foglino pr. Nettuno, Perinelli E. e Riggio L., Sched. 977, Inform. Bot. Ital. 32: 53 (2000).

Micromeria nervosa

 

Micromeria nervosa

 

Middendorfia borysthenica

 

Mimulus guttatus

 

Le popolazioni osservate in Trent. non presentano mai le macchie scure sulla corolla (Prosser F. in litt.).

Mimulus guttatus

 

Pavia, lungo la Vernavola, Gardini Peccenini S., Segn. Flor. Ital., n. 38, Inform. Bot. Ital. 11: 177 (1979).

Mimulus guttatus

 

Trent. al L. di Ponte Pià e sul Sarca a Strembo, cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994).

Mimulus moschatus

 

Piem. in Val Pellice, Pinerolo e Chivasso, G. Pandolfo - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011).

Minuartia capillacea Minuartia capillacea

   

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 34 (1998). Nel Bresc. tra Lozio e Cerveno: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 388 (2012).

Minuartia capillacea Minuartia cherlerioides

  rionii

Umbria (Ballelli S. in litt.). Bresc.: Alta V. Camonica (sinistra orogr.), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 388 (2012).

Minuartia glomerata Minuartia graminifolia Minuartia grignensis

     

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 33 (1998). Bellunese sul M.Serva, M.Talvena e Col Nudo, Argenti C., in litt. Nel Bergam. (1330)1600-2000(2150), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 388 (2012).

Minuartia mediterranea Minuartia mediterranea

   

Minuartia mediterranea

 

Abr. in varie località, Conti F., Bocconea 10: 33 (1998). Molise a Campobasso e Rendinara - Lucchese F., Sched. 591, Inform. Bot. It., 22 (1990). Tosc. merid. a Castellazzara e Capalbio, Selvi F., Sched. 980, Inform. Bot. Ital. 32: 55 (2000).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Minuartia mediterranea Minuartia mediterranea

   

Umbria (Ballelli S. in litt.). Un’ antica indicazione per Ala non è confermata (Prosser F., in litt.). Camp. sui M. Terminio, Cervialto e Polveracchio, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 227 (1982).

Minuartia recurva

juressii

Minuartia recurva

juressi

Minuartia recurva

 

Minuartia rostrata

 

Minuartia rubra Minuartia rupestris Minuartia verna

    collina

Minuartia verna

gerardi

Minuartia verna Minuartia verna

kabylica kabylica

Minuartia viscosa

 

Minuartia viscosa

 

Miscanthus sinensis Misopates orontium

   

Moehringia argenteria

 

Moehringia bavarica

 

Bresc. sul Garda (Gargnano-Limone) e rilievi soprastanti, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 196 (2012).

Moehringia ciliata

 

Distrib. nel Bresc. e Bergam. (RR), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 197 (2012).

Moehringia concarenae

 

Moehringia dielsiana

 

Distrib. nel Bresc. e Bergam. (RR, sui macereti del calcare di Esino), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 197 (2012). Distrib. nel Bergam. (dalla Presolana al M. Lantana), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 197 (H2472012).

Moehringia dielsiana

 

Sic. a Monte Salvatesta 1100 m, Giardina G., Boll. Accad. Gioenia Sc. Nat. 28:541 (1995). Va esclusa dalla flora dell’Abr., Conti F., Segnal. Flor. Ital. 1256, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Lig. occid. a Cima Pian Cavallo (Cosio, Imperia),Marsili S. et al., Notula 1912, Inform. Bot. Ital. 44: 183 (2012). Abr. a Monte Bello, Conti F., Bocconea 10: 33 (1998). Alpi Liguri sul M. Saccarello (Orsino F. in litt.). Bresc. Cima S. Glisente, V. di Viso, V. Cané, Martini F. et al. (2012). Bresc. e Bergam.: Diff. nelle catene più interne (460)14002400(2940) m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 389 (2012). Sard. sul Gennargentu, Camarda I., in litt. Sic. e Sard., Arrigoni P.V., Boll. Soc. Sarda Sc. Nat. 23: 235 (1984). Bresc. : Rocca di Manerbio (RR), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 389 (2012). Sulla distrib. in Svizzera cfr. Theurillat J.-P., Saussurea 15: 37-43 (1984). spontaneizz. in Piem., sul L. d Orta pr. Gozzano, Abbà G., ined. Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Limone Piemonte (V. Vermenagna), J.-L. Polidori, G. Bellone Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 n. 252 (2010).

Distrib. nel Bergam. (dalla Presolana al M. Lantana), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 197 (H2472012).

Moehringia glaucovirens  

Distrib. nel Bresc. (dal Garda all’alta Val Trompia), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 197 (2012).

Moehringia insubrica

 

Bresc. e Bergam. attorno al L. d’Iseo e V. Sassina ad Artavaggio, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 197 (2012).

Moehringia markgrafii

 

Distrib. nel Bresc. (Val Sabbia inf. tra Nozza e M. Coro), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 197 (2012).

Moehringia papulosa

 

Moehringia sedoides

 

Moenchia erecta Moenchia erecta

   

Moenchia erecta

 

Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Piem. in Val Grana, Mondino P.G. in Riv. Piem. St. Nat. 16 (1996). Abr. sui M. della Laga, Conti F., Bocconea 10: 37 (1998). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1200 m di quota (Cirino E., in litt.). Umbria (Ballelli S. in litt.).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Moenchia erecta Moenchia mantica

erecta  

Moenchia mantica

 

Moenchia mantica

 

Moenchia mantica Molineriella minuta

   

V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Sicilia sugli Iblei, Siracusa G. e Tomaselli V., Segnal. Flor. Ital. 902, Inform. Bot. Ital. 30: 60 (1998).

Molineriella minuta

 

Teramano, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 1017, Inform. Bot. Ital. 33: 40 (2001).

Molinia arundinacea

 

Molinia arundinacea

 

Molinia caerulea

 

Abr. nel Teramano ed in Val Roveto a Morino, Conti F., Bocconea 10: 221 (1998). Abr. pr. Morino, Guarrera P.M. et al., Inform. Bot. It. 27:241 (1995). Lazio sui Simbruini, Frondoni R. e Iberite M., Segnal. Flor. Ital. 915, Inform. Bot. Ital. 30: 67 (1998).

Mollugo cerviana

 

Moltkia suffruticosa

 

Montia fontana

 

Montia fontana

chondrosperma

Moraea sisyrinchium

 

Moraea sisyrinchium

 

Moricandia arvensis

 

Basilicata a Aliano, Santarcangelo, Valsinni, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425-428 (2004).

Moricandia arvensis

 

Sard. pr. Pula - Bocchieri E., Sched. 118, Inform. Bot. It., 13 (1981). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Prov. Bolzano a Vilpian e Gargazon, Wilhalm Th., Gredleriana 2: 309 (2002). Piem., Mondino G.P., in litt. Garda a Torri del Benaco, Tietto C. e Lorenzoni-Chiesura F. (sub M. kerneri ?), Segnal. Flor. Ital. 1058, Inform. Bot. Ital. 35: 99 (2003). Alpi Occid. dalle A.Marittime a Ivrea, Mondino G.P. in litt. Friuli e Carnia in molte loc. (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Piem. in molte loc., Abbà G., ined. Maratea (Basil.), Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1085, Inform. Bot. Ital. 35: 110 (2003). Pr. Centola (Cilento), Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1085, Inform. Bot. Ital. 35: 110 (2001).

Muehlenbergia schreberi   Muhlenbergia schreberi  

Basil., Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Frequente nel Veron.Bianchini F., Boll. Mus Civ. Sc. Nat. Verona 3: 210 (1976). Nel Bresc. a Portese, Guarino R. (1995) e alta V. Camonica, Frattini (1992) cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 391 (2012). Puglia pr. Brindisi e nel Salento, Marchiori S., Medagli P., Sabato S. e Ruggiero L., Inform. Bot. It. 25:38 (1993).

Non più osservata recentem., cfr. Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 80, Pagine Bot. 2011: pag. 69. Avventizia casuale (1886-1888). Distribuzione sulle Alpi Apuane, Bechi N., Miceli P. e Garbari F., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 98:171 (1992). Prov.di Bolzano al Raier Moos pr.Bressanone, Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 68: 7-28 (1997). Lazio alla Caldara di Manziana, Castel Giuliano, M. Paperano, Castelporziano (segn. preced. al M. Cavo e is. di Palmarola) Lucchese F., Sched. 337, Inform. Bot. It., 18 (1986). Lazio pr. Tarquinia, Iocchi M. e Bartolucci F., Webbia 63: 148 (2008). Va eliminata dalla flora della Lig., Barberis G. e Tognon G., Accad. Lunig. Sc. 60-61: 301 (1992).

Murdannia keisak Muscari botryoides

  longifolium

Muscari botryoides Muscari botryoides

   

Muscari botryoides Muscari commutatum

   

Muscari commutatum

 

Muscari parviflorum

 

Basilicata a Campomaggiopre (Potenza), Fascetti S. et al., Segnal. Flor. Ital. 1197, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Muscari parviflorum

 

Leccese a Ugento, Mele C. et al., Segnal. Flor. Ital. 1042, Inform. Bot. Ital. 33: 424 (2001).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Muscari parviflorum Muscari tenuiflorum

   

Myagrum pefoliatum Myagrum perfoliatum

   

Myagrum perfoliatum

 

Myosotis decumbens

decumbens

Myosotis decumbens Myosotis decumbens

florentina  

Myosotis decumbens

 

Myosotis discolor

 

Myosotis laxa

cespitosa

Myosotis laxa

cespitosa

Myosotis laxa

cespitosa

Abr.: Campotosto, lungo l’Aterno, il F.Tirino e F.Pescara, Castel di Sangro, Conti F., Bocconea 10: 135 (1998).

Myosotis laxa

cespitosa

Camp.a Pertosa (Salerno), Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1208, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Myosotis laxa Myosotis nemorosa

cespitosa  

Myosotis rehsteineri

 

Myosotis scorpioides Myosotis scorpioides Myosotis soleirolii Myosotis stricta

  laxiflora    

Trent. a Piné, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 11: 211 (1995). Triest. al Lago di Doberdo, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Sponde del Ticino a Isola Mezzana pr. Trecate (Novara)., Peccenini G. e Terzo V., Segnal. Flor. Ital. 94, Inform. Bot. Ital. 12 (1980). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 135 (1998). Sard. e Gerei, Desfayes M., Flora Medit. 18: 272 (2008). Sard. sul M. Gennargentu, Camarda I., in litt. Abr.: Roccaraso, Rivisondoli, Piano della Corte, Campo Felice, AA. vari in Conti F., Bocconea 10: 134 (1998).

Myosotis stricta

 

pr. Rieti ai Pantani di Accumoli, Lattanzi E. e Scoppola A., Segnal. Flor. Ital. 700, Inform. Bot. Ital.24 (1992).

Myosotis stricta Myosurus minimus

   

Myosurus minimus

 

Trent. a Rabbi, Peio, Castello di Fiemme (Prosser F. in litt.). Campo Felice (L’Aquila), Conti F., Inform. Bot. Ital. 34: 55-61 (2002). Piem. a Nichelino (estinto), A. Selvaggi, R. Pascal - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 no. 174 (2008).

Myricaria germanica

 

Myricaria germanica

 

Myricaria germanica

 

Prov.di Bolzano in Val di Pennes pr. Weissenbach (Riobianco), Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 63:139 (1992).

Myricaria germanica

 

Prov.di Bolzano nella Valsertal, Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 68: 9 (1997). Basil.al L. Monticchio (Vulture)., Conti F., Lakusic D. e Kuepfer Ph., Inform. Bot. Ital. 33:8 (2001).

Myriophyllum spicatum  

Riserva Naturale di Torre Salso (Agrigento), Federico C., 2002. Trieste in città e sul Carso a Padriciano, Martini F., Studia Geobotanica 17: 93 (1999). Prov. Bolzano a Terlano, Wilhalm Th., Gredleriana 2: 309 (2002). Distrib. nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 199 (2012). Nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 199 (2012). Piem. in Valsesia, V. Chisone e pr. Biella, M. Lonati, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006), ibid. (2007), (2010). Abr., Conti F., Bocconea 10: 135 (1998). Alpi Carn. da Pontebba a Tarvisio, Melzer H., Linzer Biol. Beitr. 19: 377 (1987). Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012). pr. Roma sulla Via Pontina, Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 368, Inform. Bot. Ital.18 (1986). Abr. a Capestrano, Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 496, Inform. Bot. Ital.19 (1987). Abr. a Castel di Sangro e Molise a Montenero (Isernia)., Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 251, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Alta V. Camonica: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 395 (2012). Nel Veron. solo indicazioni storiche lungo l’Adige, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 18: 316-317 1991).

Specie

Sottospecie o Varietà

Myriophyllum spicatum   Myriophyllum spicatum  

Nota Basilicata a Pignola, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425-428 (2004). Pianura Piem. (Settimo Torinese), P. Pânzaru, Riv. Piem. St. Nat., 27 no. 42 (2006). In via di scomparsa dal Veron.: Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 18: 332-333 (1991).

Myriophyllum verticillatum

 

Myriophyllum verticillatum Myrrhoides nodosa

 

Myrrhoides nodosa

 

Myrrhoides nodosa

 

Myrris odorata

 

Myrtus communis

 

Najas marina Narcissus poeticus

   

Friuli pr. Ragogna (Bertani ex Costalonga in litt.). Un piego d’ erbario da Morimondo pr. Milano lg. Stucchi (Banfi E., Atti Mus. St. Nat. Milano 124:57, 1983).

Narcissus pseudonarcissus Narcissus pseudonarcissus

 

Appennino ligure-piemontese alle Capanne di Marcarolo, Mondino G.P. in litt. F1613. Liguria presso Genova e Savona, Piem. a Voltaggio, Barberis G., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1608, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Narcissus pseudonarcissus

 

Narcissus serotinus

 

Narcissus tazetta

 

Nassella neesiana

 

Nasturtium microphyllum Nasturtium microphyllum Nasturtium microphyllum

 

 

Lomb. nel Bresciano a Orzinuovi, rive dell’Oglio, Zanotti E., Ann. Mus. Civ. St. Nat. Brescia 26: 155-162 (1991).

Nasturtium microphyllum Nasturtium microphyllum

 

Messa a punto della distrib. italiana in Soldano A., Sched. 95, Inform. Bot. It., 12 (1980). Nel Bresc.: pianura ai limiti del Cremon., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 201 (2012).

Nasturtium microphyllum

 

Prov.di Bergamo in pianura nei fontanili, Rinaldi G., Notiz. Flor. Fl. Alpina Bergam. 7: 12 (1995).

Nasturtium microphyllum Nasturtium microphyllum Nelumbo nucifera

 

Nepeta cataria

 

Trent. a Rovereto, Ala, Villa Lagarina, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Rovereto al L. di Sovenigo, cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994). Nel Bresc. e Bergam. presenza in regresso, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 397 (2012).

Nepeta cataria

 

 

 

 

 

   

Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Pavia, Ardenghi N.M.G., Not. Checkl. Fl. Ital. 1732, Inform. Bot. Ital. 42 (2010). Sic. Merid. a Buccheri e Vizzini, Galesi R., Giardina G. e Rossello F., Inform. Bot. Ital. 37: 1163 (2005). Tosc. merid. a Castellazzara e Capalbio, Selvi F., Sched. 981, Inform. Bot. Ital. 32: 55 (2000). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Spontaneizzato sulla riva bresciana del Garda, Fenaroli F. & Tagliaferri F. Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 27 (1992).

Secondo Carrega M. e Silla D. va considerato sicuramente spontaneo sull’ Appennino Piem. dove è molto raro (Bosio, Capanne di Marcarolo). Puglia a Sannicandro, S.Giovanni e Manfredonia, Pantaleo 198690. Distrib. nel Bresc. e Bergam. cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 201 (2012). Rosolina (Venezia), Tietto C. et al., Segnal. Flor. Ital., Inform. Bot. Ital. 42: 343 (2009). Cuneese a Racconigi, A. Soldano - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439474 (2008). Feltre alle Fontane di Formegan (Lasen in litt.).

Sard. sul Gennargentu in territorio di Villagrande, Camarda I., in litt.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Nepeta nepetella

 

Abr.: segnalata sul M.Corno dal Tenore, ma non confermata in seguito, Conti F., Bocconea 10: 142 (1998).

Nepeta nepetella Nephrolepis cordifolia

   

Lomb. a Cantu (Costalonga in litt.). Lig. sopra Sestri Levante, Bernardello R. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 16 (2000): 378, 2002.

Neslia paniculata

 

Nel Bresc. e Bergam. RR: presenza in regresso, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 202, (2012).

Neslia paniculata

 

Nel Bresc. e Bergam. RR: presenza in regresso, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 202, 2012).

Neslia paniculata

 

Nicandra physalodes

 

Nicandra physalodes

 

Nicandra physalodes

 

Noccaea brachypetala Noccaea caerulescens Noccaea corimbosa Noccaea corymbosa

       

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Prov.di Vicenza pr. Schio a Magrè, Scortegagna S., Natura Vicent. 5: 106 (2001). Romagna a Bagnacavallo, Contarini E., Quad. St. Nat. Romagna 12: 78 (1999). Romagna a Palazzolo sul Senio, Landi E. e melloni L., Quad. St. Nat. Romagna 12: 78 (1999). Umbria (Ballelli S. in litt.). Lomb. nel Bresc., Crescini A., Natura Bresc. 23: 131-139 (1987). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Bergam. sulle Orobie, verso est fino al M. Gleno e M. Tornello, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 528 (2012).

Noccaea rorundifolia

 

la cepaefolium sulle Dolomiti al Passo Giau, Mittendorfer H., Sched. 597, Inform. Bot. It., 22 (1990).

Noccaea virens Noccaea virens Nonea lutea Nonea lutea

       

Nonea lutea Nonea pulla

   

Nonea pulla

 

Nuphar luteum Nymphoides peltata

   

Nymphoides peltata

 

Oenanthe aquatica

 

Oenanthe globulosa

 

A. Cozie al Col Sampeyre, Pellegrino G. in litt., 2005. Piemonte in V. Varaita, Pellegrino G. in litt. Piem. a Govone, Antignano e S. Martino Alfieri, Abbà G., ined. Triest., ad Aqulinia e Basovizza, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Trieste, sinantropica, Barbo M. et al. Gortania 17: 137 (1996). Triest al Campo Marzio, estinta Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Val di Cogne, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 113-124 (2005). Umbria, Orsomando E. e Pedrotti F., F243 25: 87-103 (1986). Bresc. nel L. di Val Vestino, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 399 (2012). Distribuzione nell’Italia mediterranea (Lig., Pen. e Is.) cfr. Tomei P. E., Amadei L. e Garbari F., Ann. Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 92: 207-240 (1985). Pianura Veronese e Matov., Bianchini F., Boll. Civ. Museo St. Nat. Verona 21: 27 (1997). Abr. in molte località, ma per lo più estinta a acusa di drenaggi e bonifiche, Conti F., Bocconea 10: 115 (1998).

Oenanthe globulosa

 

Oenanthe pimpinelloides  

Camp. nel Cilento, Rosati I. et al., Inform. Bot. Ital. 44: 111-119 (2912). Nel Bresc. RR: Toscolano, Azzano Mella , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 400 (2012).

Oenanthe silaifolia

 

Abr. in molte località: Morrone, Altopiano delle Rocche, Piani Palentini, Conti F., Bocconea 10: 115 (1998).

Oenanthe silaifolia

 

Oenanthe silaifolia

 

Pr. Crotone, Falcinelli F.e e Donnini D., Segnal. Flor. Ital. 1269, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1200 m di quota (Cirino E., in litt.).

Specie

Sottospecie o Varietà

Oenothera erythrosepala   Oenothera erythrosepala   Oenothera fallacoides

 

Oenothera parodiana

 

Oenothera pedemontana   Oenothera rosea

 

Oenothera rosea

 

Oenothera royfraseri

 

Oenothera speciosa

 

Oenothera stucchii

 

Oenothera suaveolens

 

Oenothera suaveolens

 

Oenothera suaveolens

 

Omphalodes verna

 

Onobrychis alba

tenoreana

Onobrychis arenaria

arenaria

Onobrychis arenaria

 

Onobrychis arenaria

 

Onobrychis arenaria

tommasinii

Onobrychis caput-galli Onobrychis caput-galli

   

Onobrychis caput-galli

 

Onobrychis montana

 

Onobrychis supina Onobrychis supina Onobrychis vicifolia

     

Ononis alopecuroides

 

Ononis cristata

 

Ononis minutissima

 

Nota Loc. nel Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 192 (1992). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Tosc. pr. Massa sul litorale, Soldano A., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 91 (1984).. Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Pr. Torino e Cuneese, Rota F. - Riv. Piem. St. Nat., 32 no. 390 (2011). presente nel piano di Ortonovo (Sezia), quasi al confine con la provincia di Massa-Carrara – Marchetti D. in litt. Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 125, Pagine Bot. 2011: pag. 89. Cremona - Bonali F., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 44, Pagine Bot. 2011: pag. 53. Trent., cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Cuneese pr. Barge, A. Soldano, D. Bouvet - Riv. Piem. St. Nat., 31 no. 304 (2010). Loc. nel Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 193 (1992). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 270 (1982). Pr. Parma sull’Appennino in molte loc. (300 – 1400 m), Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012). Abr. sul Velino, Tammaro F., Sched. 105, Inform. Bot. It., 13 (1980). Laz. ai Pantani di Accumoli, Lattanzi E. e Scoppola A., Sched. 697, Inform. Bot. It., 24 (1992). Camp. sul M. Vernacolo e M. Terminio, Moraldo et al., Delpinoa 23-24: 270 (1982). Lig. a Cairo Montenotte, Abbà G., Sched. 90, 88, 12 (1980). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Sard. a S. Teresa di Gallura, Ruggero A. e Di Giacomo A., Sched. 1119, Inform. Bot. It., 36: 86 (2004). Alpi Apuane alla Foce di Pianza, Soldano A., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 91 (1984).. Appennino ligure-piemontese in V. Curone, Abbà G., 4, 1 (1986). Appennino Piem. a Costa Vescovato, Carrega M. e Silla D. Sard. pr. Olbia e Bonorva, Corrias B., Diana Corrias S. e Valsecchi F., Sched. 48, Inform. Bot. It., 11 (1979). Sard., Molentargius, De Martis G. et al., Notula 1620, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1229, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Lig. pr. Spezia a Portovenere e Derbi, Marchetti D., Lav. Soc. Ital. Biogeogr. n.s. 9: 135 (1982).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Ononis minutissima

 

Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1230, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Ononis mitissima

 

Pian di Spille (Viterbese), Iacchi M., Segnal. Flor. Ital. 1161, Inform. Bot. Ital. 37 (2005). Abr. pr. Lentella e Fresagrandinara, Conti F., Bocconea 10: 86 (1998). Laz. sugli Ausoni al M. Leano e M. della Cucca, Lucchese F. e Lattanzi E., Sched. 423, Inform. Bot. It., 19 (1987).

Ononis ornithopodioides   Ononis ornithopodioides   Ononis pubescens Ononis pusilla

   

Ononis pusilla

 

Ononis reclinata

 

Bresc. sul Garda ed anfiteatro morenico: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 402 (2012).

Ononis reclinata

 

Ononis reclinata

 

Ononis reclinata

 

Ononis reclinata

 

Ononis rotundifolia

 

Ononis rotundifolia

 

Ononis spinosa

foetens

Onopordon illyricum

illyricum

Onosma echioides

dalmatica

Romagna a Bertinoro, M. Maggio, Semprini F., Quad. Studi Nat. Romagna 9: 72 (1998). Trent. Sud-Occidentale a Romarzolo, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994). Umbria sui M. Martani, Menghini A. e Boni U., Ann. Fac. Agr. Perugia 25: 283-352 (1970). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Abr. sul Gr. Sasso, Tammaro F., Sched. 167, Inform. Bot. It., 14 (1982). Trent. a Vigo di Ton in Val di Non, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Distribuz. sull’App. Lig., cfr. Martini E. e Zappa E., Webbia 47: 248 (1993). Pr. Trieste a Trebiciano, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Distrib. nel Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542644 (2009). Trieste: frequente sul Carso, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 235 (1998). Pr. Catanzaro, Fascetti S. et al., Segnal. Flor. Ital. 1088, Inform. Bot. Ital. 35: 111 (2003). Abr. in varie località, Conti F., Bocconea 10: 235 (1998). Sic. sull’Etna a Zafferana, Scholz H. e Jung K.-D., Willdenowia 24: 79 (2004). Brescia, Denno, Pregasio, Toscolano: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 405 (, 2012).

Onosma pseudoarenaria fallax

Catania, Giardina G., Inform. Bot. It. 31: 7-8 (1999). Nel Bresc. e Bergam. solo ad Est dell’Oglio (Garda, fascia pedemont., V. Camonica), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 205 (2012). Piem. sulle A. Cozie, A. Maritt. e Collina Torinese, L. Gallo et al., Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 no. 164 (2008).

Ophrys insectifera Ophrys insectifera

   

Ophrys tenthredinifera Oplismenus undulatifolius Opuntia engelmannii

   

Opuntia engelmannii

 

Brescia, Denno, Pregasio, Toscolano: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 405 (, 2012).

Opuntia humifusa

 

Opuntia stricta

 

Orchis quadripunctata

 

Orchis spitzelii

 

Oreochloa seslerioides

 

Piem. sul L. Maggiore, A. Guiggi - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313340 no. 192 (2009). Susa alla Brunetta, Gallo e A. Guiggi, Riv. Piem. St. Nat., 26: 371-375 no. 2 (2005). Abr. nella Valle del Trigno pr. Schiavi, Conti F., Bocconea 10: 238 (1998). Sulla distrib. In Trent. Cfr. Perazza G., Ann. Mus. Civ. Rovereto 12: 147-176 (1996). Alpi Graie Or. in Valchiusella, Bovio M. e Fenaroli F., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat. 7:191-214 (1989).

 

Specie Oreochloa seslerioides

Sottospecie o Varietà

Nota

 

Val d’Aosta in Valchiusella al Colle d’Arlens, Alpe Buré e Lago Liamau; anche nelle alpi Graie Orientali sul Monfandì, Bovio M. e Fenaroli F., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat: Torino 7: 208 (1989).

Origanum heracleoticum  

Romagna a Rocca S. Casciano, avv., Cappelli F., Quad. St. Nat. Romagna 5: 61 (1996). Appennino Piem. a Serravalle Scrivia, Carrega M. e Silla D. Abr. a Salle, Caramanico, Azzinano, Pietracamela,Pacentro, Castellafiume, Tagliacozzo, Balsorano, Sirente, Conti F., Bocconea 10: 121 (1998). Distrib. nel Bresc. e Bergam.: Diff. (in espansione ?) , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 208 (2012).

Orlaya daucoides Orlaya daucorlaya

   

Orlaya grandiflora

 

Ornithogalum divergens   Ornithogalum exscapum   Ornithogalum kochii  

M. Cetona (Tosc. Merid.)., Mazzeschi F. e Selvi F., Flora Medit. 9: 209 (1999). Abr. senza località, Conti F., Bocconea 10: 199 (1998). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127136 (1994). Laz. a Latera (Viterbo), Lucchese F., Sched. 387, Inform. Bot. It., 18 (1986). Pr. Varese a C.na Turbignacco, Mermet in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Umbria (Ballelli S. in litt.). pr. Perugia, Gigante D. et al., Sched. 1167, Inform. Bot. It., 37 (2005). Liguria in varie loc. (De Notaris, Rep. Fl. Ligusticae, 1844). Mondragone (Caserta), Corazzi G., Sched. 1094, Inform. Bot. Ital. 36: 76 (2004). Lazio al M. Cairo, Trisulti, Cartore, Civitacastellana, Lucchese F., Segn. Flor. Ital. n.384 (1986).

Ornithopus perpusillus

 

Ornithopus perpusillus

 

Ornithopus perpusillus Ornithopus pinnatus

   

Orobanche alba Orobanche amethystea

   

Orobanche caryophyllacea

 

Orobanche ebuli

 

Orobanche elatior

 

Orobanche elatior

 

Orobanche flava

 

Orobanche flava

 

Teramano sui M. della Laga, Brilli Cattarini A., J., B. e Gubellini L., Segn. Flor. Ital. n.394 (1986).

Orobanche flava

 

Orobanche loricata

 

Trent. sul Carega, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Per l’ affine O. picridis vi è un’ antica segnalazione dal Triestino (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991).

Orobanche loricata

 

Orobanche loricata Orobanche lucorum

   

Orobanche lucorum

 

Orobanche lucorum

 

Nel Bresc. a Ponte di Legno: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 410 (2012).

Orobanche lutea

 

Orobanche picridis

 

Lazio sugli Ausoni pr. Pastena, Lucchese F. e Lattanzi E., Segn. Flor. Ital. n.343 (1986). Colli Berici a Nanto - Chiesa Vecchia (prov. Vicenza), Scortegagna S., Natura Vicent. 4: 143 (2000).

Lazio sui M. Affilani, Abr. A Opi, Lattanzi E., Sched. 932, Inform. Bot. Ital. 31: 81 (1999). Calabria sul Pollino, Bernardo L. et al.., Sched. 1170, Inform. Bot. Ital. 37 (2005). Trent.: Grigno, Vallagarina, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Macerata sul M. Fema, Di Massimo F. e Gubellini L., Sched. 1030, Inform. Bot. Ital. 33: 45 (2001).

Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Puglia a Ripalta, Biscotti N. in litt. Alpi Liguri sul Poggio Grande della Val Neva, 800 m, Pascale M. in litt. Bresc. nell’alta Val Camonica, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 209 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Orobanche picridis

 

Orobanche pubescens Orobanche pubescens Orobanche purpurea

     

Orobanche purpurea

 

Orobanche purpurea

 

Orobanche ramosa

mutelii

Orobanche ramosa

ramosa

Orobanche ramosa

 

Orobanche rapum-genistae Orobanche reticulata

 

Orobanche salviae

 

Orobanche salviae

 

Orobanche schultzii Orobanche teucrii

   

Orobanche teucrii

 

Oryzopsis coerulescens

 

Oryzopsis virescens Ottelia alismoides

   

Oxalis articulata

 

Oxalis dillenii

 

Oxalis latifolia

 

Oxalis latifolia

 

Oxalis purpurea

 

Oxalis purpureata

 

Oxytropis caputoi

 

Oxytropis caputoi

 

Oxytropis halleri

 

Oxytropis halleri

 

pallidiflora

Nota Sec. Prosser F. (in litt.). va considerata stirpe di rango specifico: Trent. ad Avio. Lazio al Circeo, Pignatti et al., Segn. Flor. Ital. n.270 (1983). Puglia a Sannicandro, Biscotti N. in litt. Abr. senza indicazione di località, Conti F., Bocconea 10: 156 (1998). Lazio sui M. Ruffi, Lattanzi E. e Tilia A., Segn. Flor. Ital. n. 792 (1995). Umbria sul M. Tezio, Venazoni R. e Gigante D., Fitosociologia 36:170 (1999). Settore Astigiano della Collina Torinese, Correggia F., Riv. Piem. St. Nat. 23: 1-92 (2002). Pr. Brescia a Cellatica, Fenaroli F. & Tagliaferri F. Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 27 (1992). Ritrovata nel Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Trent.: Lodrone, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187222, 1997). Tosc. ad Arcidosso (Grosseto), Selvi F., Sched. 982, Inform. Bot. Ital. 32: 55 (2000). pr. Parma (Berceto), Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012). Trent. a Festa di Brentonico e Passo Borcola, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Sard., diffusa a 0-800 m di quota , Camarda I., in litt. Appennino Ligure sul M. Antola, Orsino F. e Dameri M. R. (1998). Lazio sui M. Simbruini e M. Affilani, Lattanzi E. e Tilia A., Sched. 931, Inform. Bot. Ital. 31: 81 (1999). Puglia pr. Lecce (Ugento) e nel Salento a Castro Marina, Marchiori S., Medagli P., Sabato S. e Ruggiero L., Inform. Bot. It. 25:38 (1993). Reggiano a Ca’ del Verito e Mataiano, Alessandrini A. (in litt.). Risaie in Lomellina pr. Zeme (Pavia), osservata negli anni ‘70 (Corbetta F., in litt.). Barcellona (Messina), Villari R. e Zaccone S., Sched. 898, Inform. Bot. It., 30: 58 (1998). Lig. a Pietra Ligure, Galasso G., Sched. 5, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). (1980). Lig. a Pietra Ligure, Galasso G., Sched. 6, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). (1980). Messina, Villari R. e Zaccone S., Sched. 897, Inform. Bot. It., 30: 58 (1998). pr. Messina, Villari R. e Zaccone S., Sched. 899, Inform. Bot. It., 30: 58 (1998). Va esclusa per Pavia - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 82, Pagine Bot. 2011: pag. 70. Abr. sul Morrone, Cagnano di Amiterno, Castel del Monte; Basil. sul Volturino, Tammaro F. e Visca C., Sched. 466, Inform. Bot. It., 19,2 (1987). Pr. Potenza a Calvello, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425428 (2004). Distribuzione in Piem., A. Soldano, D. Bouvet, E. Barni - Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 no. 293 (2010). Val di Susa pr. Cesana, S. Macchetta, A. Selvaggi - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 no. 77 (2007).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Oxytropis helvetica

 

Val d’Aosta a Chenessy, M.Marzo, Col Santanel, Bovio M. et al., Rev. Valdot. Hist. Nat. 41: 54 (1987).

Oxytropis lapponica

 

Nel Bresc.: RR (Tonale, Adamello), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 212 (2012).

Oxytropis lapponica

 

Oxytropis pilosa

 

Oxytropis pilosa

 

Oxytropis pyrenaica Pancratium maritimum

   

Pancratium maritimum

 

Trent.: Tonale e Val di Pejo, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Nel Bresc. osserv. recenti in V. Camonica (quadrante Braone): RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 410 (2012). Umbria, Bencivenga M. et al., Ann. Fac. Agr. Perugia 31: 211266 (1976). A. Cozie in V. Varaita, Pellegrino G. in litt., 2005. Romagna al Lido di Classe, Sirotti M. e Fariselli R., Quad. St. Nat. Romagna 13: 69 (2000). Veneto a Rosolina (Masin R. et al., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1581, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Panicum capillare

 

Cal. pr. Cosenza al L. di Tarsia e Settimo di Montalto, Bernardo I. e Puntillo D., Segnal. Flor. Ital. 1177, Inform. Bot. Ital. 37 (2005).

Panicum dichotomiflorum Panicum dichotomiflorum

 

pr. Arezzo, Lastrucci L. e Raffaelli M., Webbia 61: 271-304 (2006). Segn. (sub P. chloroticum Nees) sulle sponde del Frigido pr Massa, ma da elimin., Soldano A., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 91 (1984).

Panicum dichotomiflorum

 

Trent. in Valsugana ed in espansione altrove cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 204, 1992).

Panicum dichotomiflorum Panicum gattingeri

 

Valdadige fra Trento e Bolzano, Wilhalm, Gredleriana 1: 304 (2001). Prov.di Vicenza pr. Breganze, Scortegagna S., Natura Vicent. 6: 144 (2002). Nel Bresc. e Bergam.: R, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 415 (2012). Puglia a Brindisi e pr. Lecce, Tomaselli V. et al., Brindisi, Inform. Bot. Ital. 41: 137 (2009). Appennino Piemontese a Cassano Spinola, Carrega M. e Silla D. Bellunese a Longarone, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 228 (1997). Colli Euganei al M. Ceva, Tietto C., Chiesura Lorenzoni F. e E. Da Col, Sched. 986, Inform. Bot. Ital. 32: 57 (2000).

 

 

Panicum philadelphicum   Panicum repens

 

Papaver apulum Papaver apulum

   

Papaver apulum

 

Papaver apulum Papaver argemone

   

Papaver pinnatifidum

 

Papaver rhoeas Parapholis incurva

strigosum  

Parentucellia latifolia

 

Paris quadrifolia Parkinsonia aculeata

   

Parnassia palustris

 

Paronychia capitata

 

Paronychia capitata

 

Friuli in molte località, Poldini L., Atl. Corol. 826 (1991). S. Stefano di Sessanio (Aquila), Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 38: 114 (2006). Tosc. sul M. Argentario a S. Liberata, Baldini R.M., Sched. 637, Inform. Bot. It., 23 (1991). Piem., Mondino G.P., in litt. Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1000 m di quota (Cirino E., in litt.). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1400 m di quota (Cirino E., in litt.). Sard.: non se ne conoscono località certe, Camarda I., in litt. Cal. pr. Catanzaro a Parghelia, Rossitto M. et al., Sched. 85, Inform. Bot. It., 12 (1980). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Sched. 22, Inform. Bot. It., 11 (1979). per il Piem. è segnalata in Val di Susa (Montacchini) e V. Aosta (Vaccari). Sic. a Grotte S.Giorgio, Giardina G., Boll. Accad. Gioenia Sc. Nat. 28: 543 (1995).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Paronychia echinata

 

Lazio al sasso di Furbara e Cerveteri (segnal. preced. a Ponza, Palmarola, Zannone e tra Civitavecchia e S.Marinella) - Lucchese F., Sched. 385, Inform. Bot. It., 18 (1986). Ciserano pr. Bergamo, Mangili L., Notiz. Fl. Alp. Bergam. 18: 12 (2000). Nel Bresc. parecchi reperti dal Garda all’Oglio, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 215 (2012).

Paspalum dilatatum

 

Paspalum dilatatum

 

Paspalum dilatatum

 

Puglia pr. Lecce a Melendugno, Marchiori S., Medagli P., Sabato S. e Ruggiero L., Inform. Bot. It. 25:38 (1993).

Paspalum paspaloides Paspalum vaginatum Passiflora caerulea

     

Paulownia tomentosa

 

Pedicularis adscendens

 

Bergamo, Arzuffi A., Notiz. Fl. Alp. Bergam. 18: 12 (2000). Sard., frequente Desfayes M., Flora Medit. 18: 305 (2008). Pavia - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 83, Pagine Bot. 2011: pag. 70. Pr. Lecce, Olivieri N., Notul. Fl. Esot. Ital. 47, Inform. Bot. Ital. 42 (2010). Val Camonica al P. Campelli, Fenaroli F. & Tagliaferri F. Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 27 (1992).

Pedicularis comosa

 

Pedicularis comosa Pedicularis comosa

   

Pedicularis comosa

 

Pedicularis comosa

 

Pedicularis foliosa

 

Pedicularis foliosa

 

Pedicularis foliosa

 

Pedicularis gyroflexa

 

Pedicularis hacquetii

 

Pedicularis julica Pedicularis julica Pedicularis julica

     

Pedicularis oederi

 

Pedicularis oederi

 

Pedicularis palustris

 

Nel Bresc. e Bergam. mancano reperti recenti: estinta ?, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 418 (2012).

Pedicularis palustris

 

Pedicularis recutita

 

Pedicularis rostrato-spicata

 

Val d’Aosta nella Palude di Lozon, Rey Ch., Rev. Valdot. Hist. Nat. 44:14 (1990). La var. trichocalycina Poldini in Carnia, cfr. Poldini L. et al., Studia Geobot. 21: ) (2001). Abr. in molte località del Parco Nazionale: M.S.Nicola, M.Marsicano, Valle Cupella, Forca Resuni, Conti F., Bocconea 10: 155 (1998).

Faggete sul M. S.Angelo a Tre Pizzi, Caputo G. et al., Delpinoa 31-32: 55 (1990). Friuli occid. pr. Aviano, Costalonga S., in litt. In Trent. a Cadria sopra Malga Vies e M. Baldo a Malga Canalette (Prosser F. in litt.). Località in V. Aosta, Bovio M., Rev. Valdôt. Hist. Nat. 47: 167 (1993). Nel Bresc. sul M. Doppo in Val Gazza, Tagliaferri F. in Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 418 (2012). Nel Bresc. e Bergam. in V. Caffaro, M. Colombine, L. d’Arno, Sabbio Chiese , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 418 (2012). Trent.: Gruppo di Brenta, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Val di Scalve, Fenaroli F. & Tagliaferri F. Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 27 (1992). Nel Bresc. R, nel Bergam. Diff., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 216 (2012). Trent. orientale in Val S:Nicolò, Bellamonte (Lg. T. e I. Boiti)., P. Brocon (lg. E. Fent)., versante merid. dei Lagorai (Prosser F. in litt.). Bellunese sul M. Serva e Prealpi, Argenti C., in litt. Dolomiti Feltrine e Bellunesi (Lasen in litt.). M. Grappa, Busnrdo G., citato da Martini F., in xxxxxxxxxxxxx (completare). Al limite fra Trent. e Bresc. sul M. Caplone-Tombea (Prosser F. in litt.). Val Vestino sul M. Caplone, Fenaroli F. & Tagliaferri F. Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 27 (1992).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Pedicularis rostrato-spicata Pedicularis rostrato-spicata Pedicularis rostrato-spicata

 

Pedicularis rostrato-spicata Pedicularis rostrato-spicata

 

Pedicularis rostrato-spicata Pennisetum villosum

 

Val Gesso, Pellegrino G: in litt., 2005.

 

Puglia nel Leccese, Marchiori S., Medagli P., Sabato S. e Ruggiero L., Inform. Bot. It. 25:38 (1993).

Pentaglottis sempervirens Pentaglottis sempervirens Peplis portula

 

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Pr. Como, Galasso G. e Selvi F., Segnal. Flor. Ital. 1270, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Piem. a Ceresole d’Alba e Torin. a Santena, M. Evangelista- Riv. Piem. St. Nat., 30 no. 224 (2009).

Perilla frutescens Perilla frutescens

   

Periploca graeca

 

Periploca graeca

 

Persicaria amphibia

 

Persicaria amphibia

 

Lago d’Orta, A. Antonietti, R. Dellavedova, R. Gentilli - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 no.341 (2011).

Persicaria decipiens Persicaria filiformis

   

Abr. a Campotosto e sul Vomano, Conti F., F105 10: 27 (1998). Figino Serenza (Como), Galasso G. e Brusa G., Segnal. Flor. Ital. 1281, Inform. Bot. Ital. 39 (2007).

Persicaria hydropiper Persicaria nepalensis

   

Persicaria nepalensis

 

Persicaria orientalis

 

Persicaria orientalis

 

Persicaria virginiana

 

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 27 (1998). Bellunese in molte località, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 227 (1997). Piem. In varie loc., A. Selvaggi, S. Picco - Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 no. 305 (2010). Bergam. a Briolo (Calvi R. e Ferlinghetti R., Riv. Mus. Civ. Sc. Nat. Bergamo 10: 104, 1986). Lazio a Caprarola, Scarici E., Segnal. Flor. Ital. 1277, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Nel Milanese e fino a Lecco, Galasso G. et al., Segnal. Flor. Ital. 1264, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Petagnea saniculifolia

 

Petasites hybridus

 

Petasites hybridus Petasites pyrenaicus

   

Petrorhagia dubia

 

   

 

   

App. Tosc. Sul M. Prado, Alessandrini A., Sched. 205, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). in Val Gesso vive anche su substrato acido (gneiss), Pellegrino G., in litt.2005. La helvetica nel Trentino sud-occid., Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 11: 201-230 (1996). Lig. pr. Triora (Imperia), Aeschimann D. et al., Sched. 1591, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Sulla presenza della helvetica in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:146 (1994).

Friuli pr. Latisana (Costalonga in litt.). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Capestrano (Aquila), Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 38: 114 (2006). Reg. Apuana a Marinella di Sarzana, Marchetti D., Boll. Mus. Sc. Nat. Lunig. 4: 81 (1987). Distribuzione in Sicilia - Barone R. e Naselli Flores L., Sched. 508, Inform. Bot. Ital. 19,3 (1987).

Distribuzione sui Nebrodi, Gianguzzi L., Nat. Sicil. 28: 265-326 (2004). Sic. sui Peloritani a Rocche Palazzolo, Arcidiacono S. e Giardina G., Archiv. Geobot. Ital., in pubbl. Sicilia, Giardina G. in litt. (2001). Distrib. in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 195, 1992). App. pr. Genova De Notaris ex Barberis G. e Tognon G., Accad. Lunig. Sc. 60-61: 301 (1992).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Petrorhagia dubia

 

Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1200 m di quota (Cirino E., in litt.). Lazio pr. Roma al km. 13 della Nomentana ed al L. di Vico (segnal. prec. a Civitavecchia) - Anzalone B., Lucchese F. e Lattanzi E., Sched. 365, Inform. Bot. It., 18 (1986). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 232 (1092). Abr. presso Lanciano e Castelli, Conti F., Bocconea 10: 117 (1998). Sondrio, Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 126, Pagine Bot. 2011: pag. 89. pr. Sindrio - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 126, Pagine Bot. 2011: pag. 89. Distribuz. nelle Langhe, cfr. Abbà G., Fl. d. Langhe 67 (1990). Reg. Apuana fra Castello e Patigno, Marchetti D., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 90: 261 (1983). Pr. Brescia e Orzinuovi e pr. Lecco a Brivio , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 216 (H2782012).

Petrorhagia nanteulii

 

Petrorhagia saxifraga

gasparrinii

Petroselinum segetum

 

Petunia hybrida

 

Petunia hybrida

 

Peucedanum officinale Peucedanum officinale

   

Peucedanum palustre

 

Peucedanum schottii

 

Peucedanum venetum

 

Peucedanum venetum

 

Peucedanum verticillatum

 

Nel Bresc. Diff. e Freq., nel Bergam.solo ai limiti orient., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 220 (2012).

Phacelia tanacetifolia

 

Bellunese nello Zoldo alle Cime di S.Sebastiano, 950 m, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 200 (1993).

Phacelia tanacetifolia

 

Lazio alle Terme dei Papi e S. Vittorino (Viterbo), Scoppola A. et al., Segnal. Flor. Ital. 1259, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Phagnalon saxatile

 

Phalaris aquatica Phalaris aquatica Phalaris caerulescens

     

Phalaris truncata Phalaroides arundinacea Phedymus stellatus Philadelphus coronarius Phillyrea angustifolia

         

Phillyrea latifolia

 

Lazio a Fondi, Moraldo B. et al., Accad. Naz. Lincei Quaderni 264: 266 (1989). Friuli a Sacile (Costalonga in litt.). Friuli a Sacile, Martini F. e Poldini L., Gortania 13 (1991). Ven. a Bagatella, Masin R., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1604, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Umbria pr. Terni a Dunarobba (Costalonga in litt.). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 221 (1998). Abr. nella Valle del Trigno, Conti F., Bocconea 10: 68 (1998). Abr. a Caramanico, naturalizz., Conti F., Bocconea 10: 67 (1998). Abr.: nella Pineta di Pescara, Montesilvano, Lentella, Conti F., Bocconea 10: 126 (1998). Colli Euganei al M. Comun, Tietto C., Chiesura Lorenzoni F. e O. Ferroni, Sched. 993, Inform. Bot. Ital. 32: 59 (2000).

Phillyrea latifolia

 

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente nel Bresc. ad est della V. Trompia (Martini F. et al. (2012).

Phillyrea latifolia

 

Phleum ambiguum Phleum arenarium Phleum echinatum

     

Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente nel Bresc. ad est della V. Trompia (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. (2012). Appennino ligure-piemontese, Mondino G.P. in litt. Sard. Sett., soprattutto sulle coste, Camarda I., in litt. In Abr. a Francavilla al Mare, dove probabilmente è estinto, Conti F., Bocconea 10: 223 (1998).

Phleum subulatum

 

Appennino Piem. a Cabella Ligure e Fabbrica Curone, Carrega M. e Silla D. Settore Astigiano della Collina Torinese, Correggia F., Riv. Piem. St. Nat. 23: 1-92 (2002). Umbria sul M. Subasio ed in altre loc., Falcinelli F. e Donnini D., Segnal. Flor. Ital. 1254, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Friuli pr. Sacile e sul basso Isonzo (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Phlomis fruticosa

 

Abr. a M.Salviano pr. Avezzano, tra Pescina e Cocullo e nel Parco Nazionale, Conti F., Bocconea 10: 139 (1998).

Phlomis fruticosa

 

Phyla canescens

 

Sard.: non se ne conoscono popolazioni naturali, Camarda I., in litt. Abr. presso L’Aquila, De Martis B. e Loi M.C., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 87: 71-84 (1982).

Phyla nodiflora

 

Phyla nodiflora

 

Phyllitis sagittata

 

Phyllostegia grandiflora

 

Physalis alkekengi

 

Physalis angulata

 

Physalis angulata

 

Lecco - Arrigoni PF., Sala A. Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 50, Pagine Bot. 2011: pag. 58.

Physospermum cornubiense Physospermum cornubiense

 

Distrib. in Piem., cfr. Abbà G., Fl. d. Langhe 66 (1990).

 

Nel Bergam. occid. (Palazzago, Mapello), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 223 (2012).

Physospermum cornubiense Physospermum cornubiense Physospermum cornubiense Physospermum verticillatum Phyteuma humile

   

Palazzago (Bergamo)., Perico G., Notiz. Fl. Alp. Bergam. 24: 19 (2003). Piem. nel Novarese, Abbà G., ined.

 

Pr. Como sulla Collina di Montevecchia (Banfi, l.c. p. 55).

 

Calabria tra Brancaleone e Bovalino, Stranges in litt.

 

Val Camonica nelle valli di Corteno, Cartasegna N. e Fenaroli F., Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 29 (1994).

Phyteuma scorzonerifolium

 

Diffuso nel Bresciano, Fenaroli F. & Tagliaferri F. Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 27 (1992).

Phyteuma scorzonerifolium

 

Phyteuma spicatum

coeruleum

Phytolacca esculenta

 

Picris hieracioides

grandiflora

Nel Bresc. e Bergam.: Diff. nella fascia collinare-submontana 200-800 (1500) m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 428 (2012). A. Maritt. tra S. Dalmazzo e Granile (V. Roja), Pellegrino G. in litt., 2005. Triest. (non osservata di recente) , Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Un’antica segnal. pr. Gorizia sul Sabotino, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Picris rhagadioloides

 

Segnata a Trieste nel sec. XIX, non più roitovata, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Picris scaberrima

 

Pilularia minuta

 

Puglia sulle Murge di Minervino, Terzi M. e D’Amico E. S., Inform. Bot. Ital. 41: 130 (2009). Lazio a Nettuno, Marchetti D. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 16 (2000): 383, 2002.

Pimpinella alpestris

 

Pimpinella lutea

 

Ospedale Rasori (Parma), Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012). Pescara, Conti F., Segnal. Flor. Ital. 397, Inform. Bot, Ital. 18 (1986). Cal. nell’isola di Dino, La Valva V. & Ricciardi M., Delpinoa, n. ser., 18-19 (1976-1977): 127-178, 1978. Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Calabria pr. Cosenza, Peruzzi L. e Puntillo D., Inform. Bot. Ital. 41: 134 (2009). Lecco, Arrigoni PF., Sala A. Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 50, Pagine Bot. 2011: pag. 58.

Piem. in Val Grana, Mondino P.G. in Riv. Piem. St. Nat. 16 (1996). Camp. nel Cilento, Rosati I. et al., Inform. Bot. Ital. 44: 111-119 (2912).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Pimpinella major

rubra

Pimpinella nigra

 

Pimpinella peregrina

 

Pinguicula arvetii

 

Pinguicula reichenbachiana Pinguicula reichenbachiana

 

Pinguicula vulgaris

ernica

Pinguicula vulgaris

 

Pinus brutia

 

Pinus halepensis

 

Pinus mugo

pumilio

Prov.di Bolzano pr. Nova Ponente al Woelflsee, Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 69/70: 49 (2000).

Pinus nigra Pinus pinaster

   

Pinus pinaster

 

Piptatherum holciforme

 

Camp. sui Picentini, Moraldo et al., Delpinoa 23-24: 218 (1982). Piem. nelle Valli dell’Erro e Lemme (Hofmann A.) e pr. Ovada (Mondino G.P. in litt.). Umbria, Bencivenga M. e Granetti B., Ann. Fac. Agr. Perugia 31: 541-568 (1976). Garvina di Matera, D’Amico F. S. e Terzi M., Segnal. Flor. Ital. 1276, Inform. Bot. Ital. 39 (2007).

Piptatherum virescens

 

Pistacia lentiscus

 

Pistacia terebinthus

 

Pistacia terebinthus

 

Pistacia terebinthus Pistia stratiotes Plantago afra

    afra

Plantago afra

afra

Plantago alpina

 

Plantago altissima

 

Nel Bresc. e Bergam. solo indicazioni storiche, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 432 (2012).

Plantago altissima

 

Plantago altissima

 

Plantago altissima

 

Nel Ravennate a Mandriole, Alessandrini A., Quad. St. Nat. Romagna 6: 75 (1996). Nel Ravennate a Mandriole, Alessandrini A., Quad. St. Nat. Romagna 6: 75 (1996). Sec. Prosser F. (in litt.). in Trent. solo a Servis (Rovereto)., segnalazioni bibliografiche precedenti non sono confermate.

 

Nel Bresc. e Bergam. nella fascia montana-subalpina a 13001750 m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 429 (2012). Nel Bresc. e Bergam. RR (600-1250 m), anche pr. Tirano, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 430. (2012). Trieste a Montebello (avv.) - Martini F., Fl. vasc. spont. Trieste p. 171 (2010). Distrib. sulle A. Cozie, cfr AA. vari, Riv. Piem. St. Nat., 29: 439474 (2008), id. 32 (2011). Abr. in molte località, AA. vari in Conti F., Bocconea 10: 158 (1998). Lig. nell’entroterra di Albenga, Martini E. e Rebora R., Segnal. Flor. Ital. 735, Inform. Bot. Ital. 25: 56 (2000). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Abr. a Campotosto, Altopiano delle Rocche, Gran Sasso, Simbruini a Morino, Conti F., Bocconea 10: 157-58 (1998). Miramare (Trieste), Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542644 (2009). Sulla riva occidentale del Garda è coltivato e tende a naturalizzarsi, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994).

Tosc.: Capalbio, Selvi F. e Sforzi S., Inform. Bot. Ital. 37: 1145 2005. Pr. Ravenna sulle dune, Semprini F. e Togni I., Quad. St. Nat. Romagna 20: 135 (2005). Frequente sui colli del Veronese, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 18: 263-264 (1991). Nel Bresc. dal Garda al L. d’Iseo, risale in V. Camonica fino a Esine, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 43 (2012). Piem. a S.Michele di Mondovì e nelle Langhe, Abbà G., ined. Fossi pr. Portogruaro, Costalonga S., in litt. Roma, riserva d. Laurentino, Lorenzetti R. e Iamonico D., Inform. Bot. Ital. 41: 139 (2009). Termoli, Iamonico D. e Palermo D., Not. Checkl. Fl. Ital. 1706, Inform. Bot. Ital. 42 (2010). App. Sett. in Emilia (Cimone, Libro Aperto) e Tosc. (Abetone), Foggi B. e Ricceri C., Atti Soc. Tosc.Sci. Nat. 96: 77 (1989).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Plantago altissima

 

Plantago altissima

 

Plantago argentea

 

App. Piem. (Capanne di Marcarolo), Marsili S. e Barberis G., Inform. Bot. Ital. 44: 121-124 (2912).

Plantago argentea

 

Plantago argentea

 

Appennino ligure-piemontese alle Capanne di Marcarolo, Mondino G.P. in litt. Bresc. In V. Sabbia e Val Vestino, Fenaroli F. & Tagliaferri F. Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 27 (1992).

Plantago argentea

 

Plantago argentea

 

Plantago argentea

 

Plantago atrata

 

Plantago atrata

 

Plantago coronopus

 

Plantago crassifolia

 

Plantago holosteum

 

Plantago indica Plantago indica Plantago lagopus

     

Plantago macrorrhiza

 

Plantago major Plantago maritima

intermedia  

Plantago sempervirens

 

Plantago serpentina

 

Plantago subulata

 

Plantago weldeni

 

Platycladus orientalis

 

Pleurospermum austriacum Poa cenisia

 

Poa chaixii

 

Poa chaixii

 

 

Trent. a Savignano in Vallagarina, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994). Un’antica segnalazione per Verona (Goiran), cfr. Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 60 (2014).

Nel Bresc. Freq. dal Garda all’Oglio, manca in gran parte del Bergam, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 432 (H2872012). Nel Bresc. Freq. dal Garda all’Oglio, manca in gran parte del Bergam, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 432 (H2872012). Trent. anche ad Ovest del Garda sopra Bondone di Storo (Prosser F. in litt.). App. Emil. All’Alpe di Succiso, Rossi G. et al., Segnal. Flor. Ital. 557, Inform. Bot. Ital. 20 (1988). Bellunese sul M.Cavallo m.1600-1780, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 236 (1997). Non ritrovata in V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1233, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Abr. Pr. Vasto, Conti F. e Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 524, Inform. Bot. Ital. 20 (1988). Lig. Occid. pr. Finale, Varazze, Cogoleto, Martini E. e Zappa E., Webbia 47: 249 (1993). Piem. nelle Langhe in molte loc., Abbà G., ined. Piem., Mondino G.P., in litt. Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1100 m di quota (Cirino E., in litt.). Segnalata in Abr. a S.Valentino e Tortoreto, Conti F., Bocconea 10: 158 (1998). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 158 (1998). App. Bolognese, Alessandrini A., Segnal. Flor. Ital. 204, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Antiche segnal. per il Bergam. vanno riferite a P. arenaria, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 434 (2012). V. Ossola (diffusa), Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Lazio meridionale sul M. Faggeto, Moraldo B. et al., Delpinoa 29-30: 47-55 (1987-88). Nel Bresc. pr. Desenzano e sui colli pr. Bergamo, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 227 (2012). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Non ritrovata in V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1234, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Comelico e zone vicine della Carnia, (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Bellunese al M.Terne, Pramper e Valle dell’Ardo, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 201 (1993). Bresc. nell’alta Val Camonica sinistra orografica, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 435 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Poa glauca

 

Cuneese in V. Stura di Demonte (Argentera), Garraud L., Pascal R. , Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006).

Poa hybrida

 

Poa hybrida

 

Poa molinerii

 

Poa molinerii

 

Bresc. sull’Alpe Mola e poco oltre il limite regionale in Val Lorina (Trentino), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 436 (2012). Trent. ad Ovest dell’ Adige cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 150, 1994). App. Lig., Cima della Roncalla sul versante piacentino, Martini E. e Bernardello R., Segnal. Flor. Ital. 738, Inform. Bot. Ital. 25 (1993). Bresc. sul M. Pizzocolo ma probabilm. più diffusa, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 436 (2012).

Poa molinerii

 

Poa molinerii

 

Poa palustris

 

Poa remota

 

Poa remota

 

Poa remota

 

Poa remota

 

Trent.: Val di Sole, Fiemme, Fassa, Primiero, Val Rendena, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994).

Poa supina

 

App. Emil. Sopra Corniglio, Foggi B. e Ricceri C., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 96: 80 (1989).

Podospermum canum

 

Basil.a Policoro, Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). sub Scorzonera jacquiniana.

Podospermum canum

 

Un’antica segnal. a Trieste non ha conferme recenti, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Podospermum laciniatum Podospermum laciniatum Podospermum purpureum Podospermum roseum

 

App. Pavese, Ardenghi N.M.G., Not. Checkl. Fl. Ital. 1733, Inform. Bot. Ital. 42 (2010). Nel Triest. è divenuto molto raro, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Abr. sul M. dei Fiori e Gran Sasso, Conti F., Bocconea 10:186 (1998). Le indicazioni per l’ Abr. vanno riferite a P.purpureum, Conti F., Bocconea 10:186 (1998). Molise a Montenero di Bisaccia - Tammaro F., Sched. 542, Inform. Bot. It., 13 (1980). Per il Bresc. e Bergam. solo dati antichi, non confermati, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 437 (2012).

     

Polycarpon alsinifolium  

V. Aosta pr. St. Pierre, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 60: 104 (2006). V. Ossola a Macugnaga, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Prov.di Bolzano nella Valsertal e pr. Sterzing, Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 68: 9, 19 (1997). Belluno, V. Zoldo e Cadore, Argenti C., Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 201 (1993). Distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 201, 1992). e nel Ven. cfr. Argenti C., Ann. Mus. Civ. Rovereto 9:193-208, 1994). Trent. in Val di Fiemme (Cavelonte, Predazzo, Bellamonte), Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992).

Polycnemum arvense

 

Polygala alpestris

 

Polygala alpina

 

Polygala amara

 

Polygala amarella

 

Nel Bresc.: RR, mancano conferme per il Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 438 (2012).

Polygala carueliana Polygala chamaebuxus

   

App. Lucch. alla Pania di Corfino, Soldano A. in litt. App. Ligure sui M. Alpisella e Beigua, Orsino F. e Zappa E., Sched. 856, Inform. Bot. Ital. 28: 412 (1996).

App. Lucano sul gruppo Sirino-Papa, Caputo G. et al., Webbia 51: 343 (1997). Per l’ Abr. è stata segnalata da Kunz H. e Reichstein T., Bauhinia 3: 1-5 (1966). Indicata per il Bresc. e Bergam., ma da eliminare, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 438 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Polygala chamaebuxus

 

Marche sui Sibilini, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Sched. 486, Inform. Bot. Ital. 19, 2 (1987).

Polygala chamaebuxus

 

Polygala major

 

Polygala monspeliaca

 

Pr. Bagno di Romagna, Gonnelli V., Quad. St. Nat. Romagna 24: 154 (2007). Appennino Piem. sul M. Boglelio ed a Roccaforte Ligure, Carrega M. e Silla D. Abr. ad Atessa, Valle del Sangro, Marsica, capo Pescara (Pirone G. ex Conti F., Bocconea 10: 102 (1998).

Polygala monspeliaca

 

Polygala nicaeensis

mediterranea

Polygala pedemontana

 

Polygala serpyllifolia

 

Polygala sinisica

 

Polygala vulgaris

oxyptera

Polygonatum multiflorum

 

Polygonatum multiflorum

 

M. Limbara (Sard.), Corrias B. e Diana Corrias S., Segnal. Flor. Ital. 47, Inform. Bot. Ital. 11 (1979).

Polygonatum multiflorum Polygonatum odoratum

 

Sard. sui monti Limbara e Gennargentu, Camarda I., in litt.

 

Polygonatum odoratum

 

Sard. al Bruncu Enna ‘e Casta pr. Tonara-Desulo e Marganai, Camarda I., in litt. Sard. tra Tonara e Desulo, Scrugli A. e Grasso M. P., Segnal. Flor. Ital. 84, Inform. Bot. Ital. 12 (1980).

Polygonum bellardii

 

Polygonum equisetiforme Polypogon maritimus

 

Polypogon monspeliensis

 

Polypogon monspeliensis Polypogon viridis

 

Polypogon viridis

 

Portulaca granulatostellata Portulaca nitida Potamogetom berchtoldii Potamogeton alpinus

 

Potamogeton alpinus

 

Potamogeton angustifolius

 

 

 

     

Pr. Campobasso, Lucchese F., Sched. 590, Inform. Bot. Ital. 22 (1990). Trieste a Borgo S. Sergio e Melara - Martini F., Fl. vasc. spont. Trieste p. 173 (2010). Lig. Occid. Sul M. Toraggio, Martini E., Sched. 734, Inform. Bot. Ital. 25 (1993). A Campotosto probabilmente estinta, Conti F., Bocconea 10: 102 (1998). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Nel Bresc. e Bergam.: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 231 (2012). Arzana (Nuoro - Sard.), Piccitto M. e Giotta C., Segnal. Flor. Ital. 775, Inform. Bot. Ital. 26 (1994).

Sec. Prosser F. (in litt.) non si hanno reperti sicuri dal Trentino-Alto Adige. Sic. pr. Misilmeri (Portella di Mare) - Marcenò C., Sched. 114, Inform. Bot. It., 13 (1980). Liguria a Sampierdarena, Tognon G. e Peccenini S.., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1598, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Confermata la presenza a Mezzocorona (a quasi un secolo dalla prima segnalazione). da Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 202, 1992). Trieste a Zaule ad al Porto Nuovo, Martini F. e Polli E., Gortania 14:161 (1992). Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1235, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Va esclusa per la V.Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1235, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Trent. a Grigno, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Bresc. ai laghetti di Bruffione, L. di Dasdana e L. Nero in V. Belviso (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 442 (2012). Trent.: Laghi del Colbricon m 1909, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994). Pian di Leone sui M. Sicani - Raimondo F., Flora Medit. 6: 81 (1996).

Specie

Sottospecie o Varietà

Potamogeton berchtoldii   Potamogeton berchtoldii   Potamogeton berchtoldii   Potamogeton crispus   Potamogeton crispus

 

Potamogeton friesii Potamogeton friesii

   

Potamogeton gramineus   Potamogeton gramineus   Potamogeton gramineus  

Nota Abr. a Castel di Sangro, Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 250, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Camp. nel Cilento, Rosati I. et al., Inform. Bot. Ital. 44: 111-119 (2912). Friuli pr. Cordenons (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Camp.a Padula (Salerno), Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1210, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Pr. Salerno a Padula, Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1210, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Friuli a Polcenigo (Costalonga in litt.). Friuli a Polcenigo e Solimbergo, Martini F. e Poldini L., Gortania 13 (1991). Abr. a Campotosto, Conti F., Bocconea 10: 195 (1998). Pian di Leone sui M. Sicani - Raimondo F., Flora Medit. 6: 81 (1996). Trent.-A.Adige al L. di Lavagnone (scomparso ?), Ob. Karlenmoos e Gr. Montigglersee, cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994). Sard. pr. Alghero (Mola in Accad. Sci. Torino 54, 1919), Ogliastra (in FI) e Burcei (Cagliari), Bocchieri E. e Poledrini A., Segnal. Flor. Ital. 117, Inform. Bot. Ital. 13 (1981). Sicilia pr. Fillaga, pr. Termini Imerese esul medio corso del Ciane, Giardina G. et al., Arch. Geobot. 6: 83-86 (2000).

Potamogeton lucens

 

Potamogeton lucens

 

Potamogeton nodosus

 

Trent.: L. del Frassino, L. di Endine, L. di Lamar. L. di Monticolo, cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994).

Potamogeton perfoliatus  

Abr. a Campotosto, Sirente, Fucino (qui forse estinto), Conti F., Bocconea 10: 195 (1998). App. Piem. (Capanne di Marcarolo), Marsili S. e Barberis G., Inform. Bot. Ital. 44: 121-124 (2912).

Potamogeton polygonifolius

 

Potamogeton polygoni-   folius Potamogeton praelongus   Potamogeton praelongus   Potamogeton pusillus Potamogeton schweinfurtii Potamogeton trichoides

   

Potentilla alpicola

 

Potentilla argentea

 

Potentilla brauneana

 

Potentilla cinerea

arenaria

Potentilla cinerea Potentilla cinerea

   

Potentilla cinerea

 

 

Appennino Piem. a Bosio, Carrega M. e Silla D. Trent. al L. Juribrutto e Colbricon, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994). Trent. al Lago d’Ampola (Gams). e sui Lagorai al Laghetto di Colbricon Inferiore, Juribrutto e Lago di Bocche (Prosser F. in litt.). Abr. a Campotosto e Lavino, Conti F., Bocconea 10: 195 (1998). Sard. a Escalaplano, Desfayes M, Flora Medit. 18: 310 (2008). Abr. a Giulianova, Montesilvano, Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 411, Inform. Bot. Ital. 18 (1986) e Lago Pantaniello, Conti F., Bocconea 10: 195 (1998). Indicata per il Bergam., non ritrovata , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 444 (2012). Abr. al Pizzo di Sevo, Pettorano. Simbruini, Scanno, Conti F., Bocconea 10: 72 (1998). Abr. sui M. della Laga pr. Cortino ed al Bosco Martese, Di Pietro R. et al., Webbia 63: 63 (2008). Laz. sui M. Aurunci, Moraldo B. e Banaudi F., Sched. 174 (1982). Abr. in varie località, Conti F., Bocconea 10: 73 (1998). Bresc. al M. Maddalena e Caionvico: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 444 (2012). Trent. a Pieve Tesino, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115150 (1994).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Potentilla cinerea

 

Umbria sul M. Cucco, Menghini A. e De Capite L., Ann. Fac. Agr. Perugia 28: 603-645 (1973).

Potentilla clusiana

 

Indicata per il Bergam., va eliminata , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 447 (2012).

Potentilla collina Potentilla crantzii

  baldensis

Potentilla crantzii

 

M. Baldo, Prosser F. et al., Fl. Illustr. M. Baldo, 374 (2009). Prealpi Friulane a Piancavallo, Poldini L., Segnal. Flor. Ital.1184, Inform. Bot. Ital. 37 (2005). Basil. sul Pollino e Pollinello, Conti F., Lakusic D. e Kuepfer Ph., Inform. Bot. Ital. 33:8 (2001).

Potentilla crantzii Potentilla frigida

   

Potentilla grammopetala  

Umbria (Ballelli S. in litt.). Trent. sull’Adamello, m 3100, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Val d’Aosta in Valchiusella a 2000-2500 m, Bovio M. e Fenaroli F., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat: Torino 7: 207 (1989).

Potentilla grandiflora Potentilla grandiflora Potentilla inclinata

     

Agordino, Lasen C. in litt. Prov. Belluno sul Col di Lana ed in Val Biois, Argenti C., in litt. M. Baldo, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 12: 52 (1985). M. Baldo, Prosser F. et al., Fl. Illustr. M. Baldo, 374 (2009). Pr. Aosta, Cerutti G. V., Segnal. Flor. Ital. 1273, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Bergam. a S. Giovanni Bianco (Calvi R. e Ferlinghetti R., Riv. Mus. Civ. Sc. Nat. Bergamo 10: 105, 1986).

Potentilla inclinata Potentilla indica

   

Potentilla intermedia

 

Potentilla intermedia

 

Indicata per il Bergam., va eliminata , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 447 (2012).

Potentilla johanniniana

 

Indicata per il Bergam., va eliminata , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 444 (2012).

Potentilla neglecta

 

Indicata per il Bresc. ma da eliminare, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 447 (2012).

Potentilla nitida

 

Potentilla nivea

 

Abr. sul Gr. Sasso (un solo individuo !), Guarrera P.M. et al., Inform. Bot. It. 27:241 (1995). Alpi retiche valtellinesi sul M. Trela e M. Radisca, Rainalter R., Denkschr. Schw. Akad. Wiss. 105 (2004).

Potentilla nivea

 

Potentilla nivea Potentilla nivea

   

Potentilla norvegica Potentilla pensylvanica Potentilla pusilla Potentilla rigoana

       

Potentilla rupestris Potentilla sterilis

   

Potentilla supina Potentilla supina

   

Potentilla supina

 

Potentilla supina

 

Biellese in molte località, Soldano A. e Banfi E., Riv. Piem. St. Nat. 6: 199-209 (1985). Piem. in Val Gesso, Bono G., Webbia 20: 1-216. Val d’Aosta in Val di Cogne sotto il Passo d’Invergnaux, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 39: 112 (1985). Lomb. nel Bresc., Crescini A., Natura Bresc. 23: 131-139 (1987). Piem.: Val Maira (Rotti, in litt.). Piem. sulla Serra d’Ivrea, Mondino G,P, in litt. Distrib. nel Laz., Moraldo B., Sched. 236, Inform. Bot. It., 15 (1983). Bellunese nel Comelico, Lasen C. in litt. Lig. sopra Teriasca, Calbi M. e Martini E., Sched. 287, Inform. Bot. It., 17 (1985). Abr. nel Fucino pr. Avezzano, Conti F., Bocconea 10: 72 (1998). Bergamasco a Stezzano, Mangili L., Bona E. e Perico G., Notiz. Fl. Alp. Bergam. 24: 20 (2003). Cuneese a Racconigi, Minuzzo C. et al., Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011). Per la distrib. In Friuli cfr. Martini F. et al., Gortania 19: 151 (1997).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Potentilla supina

 

Potentilla supina Potentilla supina Potentilla tabaernemontani Potentilla thuringiaca

       

Alpi retiche valtellinesi in Val Federia, Rainalter R., Denkschr. Schw. Akad. Wiss. 105 (2004).

Potentilla thuringiaca

 

Potentilla thuringiaca

 

Potentilla thuringiaca

 

Bellunese nel Livinallongo m.1400-1700, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 230 (1997). Indicata per il Bresc. (V. Camonica) e Bergam. (V. Sanguigna), ma da eliminare, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 447 (2012). Indicata per il Bresc. e Bergam., ma da eliminare, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 447 (2012).

Potentilla thuringiaca

 

Val Parma sul M. Caio (1350 m ca.), Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012).

Potentilla valderia

 

Potentilla valderia

 

Primula albenensis

 

Valle Stura: M. Autes, M. Lonati et al. - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007). Valle Stura: Vallone del Puriac, Garraud L., Pascal R. , Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006). Nel Bergam.: M. Venturosa e M. Sornadello, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 447 (2012).

Primula allionii

 

Alpi Maritt. Ital.: distribuzione generale cfr. Martini E., Segnal. Flor. Ital. 300, Inform. Bot. Ital. 17 (1985).

Primula allionii

 

Primula auricula

 

Val Vermenagna (Cuneo), Pascale M., Segnal. Flor. Ital. 708, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). Va eslusa dalla flora del Piem., A. Selvaggi, R. Pascal, B. Gallino - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008).

Primula daonensis

 

Primula elatior

intricata

Primula elatior Primula elatior

intricata intricata

Primula farinosa

 

Primula glaucescens

 

Distribuzione nel Trentino, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto, Sci. Nat, Suppl 14: 31-64 (2000).

Primula halleri

 

Primula hirsuta Primula integrifolia

   

Primula palinuri

 

Primula pedemontana

 

Primula spectabilis

 

Distribuz. sulle Alpi Cozie, L. Salvo, M. Pascale - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008). Alpi Cozie e Maritt., Martini E., Biogeographia 16: 85 (1992). Nuove segnalazioni per la V. Ossola, A. Antonietti, Riv. Piem. St. Nat., 26: 371-375 (2005). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Va eliminata dalle Alpi Maritt., Martini E., Biogeographia 16: 77 (1992). Distribuzione nel Trentino, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto, Sci. Nat, Suppl 14: 31-64 (2000).

Primula spectabilis

 

pr. Ivrea, Soldano A. et al., Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006). Trieste al Porto Nuovo, Martini F. et al., Gortania 19: 151 (1997). Vicentino lungo il Brenta (Lasen in litt.). Umbria (Ballelli S. in litt.).

Trent.: Lagorai, Valsugana sul Montalon, Gardini Peccenini S. e Vittadini Zorzoli M., Segnal. Flor. Ital. 56, Inform. Bot. Ital. 12 (1980). Lig. occid. a Cima Valletta (Triora, prov. Imperia), Ferrando U. e Marsili S., Notula 1891, Inform. Bot. Ital. 44: 177 (2012). Piemonte in V. Stura (Vall. dell’ Arma) , Pellegrino G. in litt. Umbria in molte loc., Falcinelli F. e Donnini D., Notula 1915, Inform. Bot. Ital. 44: 183 (2012). Nel Bresc. e Bergam. in pianura ovunque estinta, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient.1: 449 (2012).

Distribuzione sul M. Baldo e Lessini, Bianchini F., Boll. Civ. Museo St. Nat. Verona 21: 77 (1997).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Primula spectabilis

 

Primula spectabilis

 

Primula vulgaris

 

Primula wulfeniana

 

Prunella xintermedia

 

Prunella xintermedia

 

Prunella xintermedia

 

Prunus brigantina

 

Alpi Occid. in Lig. pr. Triora (Imperia),Alberti M., Notula 1889, Inform. Bot. Ital. 44: 177 (2012).

Prunus laurocerasus

 

In espansione in V. Camonica, L. d’Iseo, Bergamasco, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 447 (2012).

Prunus mahaleb

 

Prunus mahaleb

 

Prunus mahaleb

 

Prunus mahaleb Prunus mahaleb

   

Prunus prostrata

 

Prunus serotina

 

Prunus serotina

 

Psathyrostachys juncea   Pseudofumaria lutea   Pseudolysimachion bar- barrelieri relieri

Bresc. a Villachiara, Zanotti E., Natura Bresc. 33: 219-221 (2003). Grossetano nella riserva del M. Penna, Frignani F. et al., Webbia 63: 90 (2008). Nel Bresc. areale continuo tra Oglio e Garda, più raro nel Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 241 (2012). Piem. nelle Langhe e nel Cuneese, Abbà G. in litt. V. Ossola a Mergozzo, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Pollino all’Impiso, Foggi B. e Ricceri C., Arch. Geobot. 1: 187 (1995). Piem. nel Biellese pr. Zubiena e Torrazzo, M. Lonati, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006). Trentino in Valsugana, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 11: 201-230 (1996). Prov. Bolzano a Laas, Wilhalm, Gredleriana 1: 305 (2001). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Lazio sugli Aurunci al M. Petrella, Moraldo B., Segnal. Flor. Ital. n. 241, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Pseudolysimachion bar-   relieri

Abr. in molte località: Piani di Pezza, Sirente, Serra Lunga tra Civita d’Antino e Collelongo, Conti F., Bocconea 10: 152 (1998).

Pseudolysimachion bar-   rellieri Pseudolysimachion lon-   gifolium

Alpi Apuane sul M. Cerchio, Soldano A., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 91 (1984).. Piem. nel Cuneese pr. Caramagna, Abbà G., Segnal. Flor. Ital. n. 41, Inform. Bot. Ital. 11 (1979).

Pseudolysimachion pallens

 

Rocca di Manerba (Brescia), Cartasegna N. e Fenaroli F., Atti Ist. Bot. Lab. Critt. Pavia 6: 89 (1987).

Pseudolysimachion spicatum

 

App. Ligure alla Cima della Roncalla (vers. piacentino), Martini E. e Bernardello R., Segnal. Flor. Ital. n. 737, Inform. Bot. Ital. 25 (1993). Feltrino (Lasen in litt.).

Pseudolysimachion spi-   catum Pseudostellaria europaea   Psilathera ovata

 

M. Baldo e Lessini, cfr. Bianchini F., Boll. Civ. Museo St. Nat. Verona 21: 77 (1997). Nel Bresc. Diff. ad est della V. Trompia; segnal. nel Bergam. (M. Alben) ma per errore, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 450 (2012). Pr. Nuoro a Ussassai, Piccitto M. e Giotta C., Segnal. Flor. Ital. 774, Inform. Bot. Ital. 26 (1994). Bellunese nell’Alpago m.1800-1900, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 232 (1997). Lazio a Caprarola, Scarici E., Segnal. Flor. Ital. 1074, Inform. Bot. Ital. 35: 105-106 (2003). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Piglio pr. Frosinone, M. Tancia pr. Rieti, Lattanzi et. al., Segnal. Flor. Ital. 908, Inform. Bot. Ital. 30: 63-64 (1998).

Pr. Varese, Osmate, Sesto Calende, Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). V. Aosta in Val di Rhemes, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 40:80 (1986).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Psilurus incurvus

 

Bergam. a Predore, reperti (antichi) anche nel Bresc., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 454 (2012).

Psilurus incurvus

 

Psilurus incurvus Psilurus incurvus

   

Pteris vittata

 

Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Sacile, R. Pavan (S. Costalonga in litt.). Trent.: avv. a Mattarello, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Piem. a Verbania, Antonietti A. & Dellavedova R. in Marchetti D., Ann. Mus. civ. Rovereto 25, 2010.

Ptychotis saxifraga

 

Ptychotis saxifraga

 

Puccinellia convoluta

 

Laz. a Tarquinia e S. Marinella, Iberite M. e Frondoni, R., Segnal. Flor. Ital. 1091, Inform. Bot. Ital. 36: 75 (2004).

Puccinellia distans

 

Puccinellia distans

 

Ancona, Biondi E. et al., Segnal. Flor. Ital. 797, Inform. Bot. Ital. 27: 44 (1995). Trent.: avv. ad Ala e Arco, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Basil.alla foce del Bradano, Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Puglia a Brindisi, Tomaselli V. et al., Brindisi, Inform. Bot. Ital. 41: 138 (2009). Calcinate (Bergamo)., Ferlinghetti R., Marconi C., Ravasio G., Notiz. Fl. Alpina Bergam. 18:10 (2000).

Puccinellia festuciformis   Puccinellia festuciformis  

Sard. tutte le segnalazioni vanno riferite a P.sardoa, Camarda I., in litt. Una segnalazione per l’ Abr. (Sirente pr. Secinaro, Tammaro F. et al. ex Conti F., Bocconea 10: 117) è da verificare.

Pueraria lobata

 

Pueraria lobata Pueraria lobata Pueraria lobata

     

Lomb. In Brianza e Piem. a Fondotoce, Mondino P.G. in litt. Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Piem.: Fondotoce, Arona, Vercellese (Varallo), Selvaggi A., Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 no. 182 (2009).

Pueraria lobata

 

Pr. Teolo (Padova), Villani M. e Masin R., Segnal. Flor. Ital. 1193, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Pulicaria vulgaris

 

Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1236, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Pulsatilla halleri

 

Sulla distrib. in V. Aosta cfr. Montacchini e Forneris, Rev. Vald. Hist. Nat. 36-37: 135-146 (1982-83).

Pulsatilla montana

 

Sulla distrib. in V. Aosta cfr. Montacchini e Forneris, Rev. Vald. Hist. Nat. 36-37: 135-146 (1982-83).

Pulsatilla montana Pulsatilla vernalis

   

Valtellina a Teglio, Ferranti R., Natural. Valtell. 8: 11 (1997). A. Cozie (V. Stura e Colle del Mulo) e A. Maritt. (Colle d. Maddalena), Pellegrino G. in litt., 2005.

Pulsatilla vernalis

 

Pyracantha coccinea

 

Pyrola chlorantha

 

Pyrola chlorantha

 

Pyrola minor

 

Alpi Maritt. al C. d. Maddalena e tra Bersezio e Ferrere, Martini E. et al., Sched. 551 (1988). Sard. pr. Laconi, Scrugli A. et al., Sched. 585, Inform. Bot. It., 22 (1990). Abr.: Majella a Fara S.Martino , Conti F., Bocconea 10: 122 (1998). Piem. in Val Chisone sopra Fenestrelle, Braun-Blanquet J. (1961). Francavilla sul Sinni (Potenza), Fascetti S. & Caldararo E., Notula 1576, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Pyrola rotundifolia

 

Pyrola secunda

 

Le Morricane (Teramo), Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 38: 114 (2006). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Pyrola uniflora

 

Pyrus amygdaliformis Pyrus amygdaliformis Pyrus nivalis

     

Pyrus pyraster

 

Sard. sul Montarbu di Seui, Arrigoni P. V., Fl. Is. Sard. 3: 55 (2010), segnalata anche sul Gennargentu e altrove.

Quercus brutia

 

Una segnalazione per Trieste in Lovric A.-Z., Sumark. Lista 3-4: 127 (1981). Non è confermata.

Quercus congesta

 

Quercus crenata Quercus crenata

   

Basil. a Cersosimo, Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Monferrato, F. Viarengo - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 (2009). pr. Torino a Cumiana, M. Verona, G.P. Mondino, F. Longo - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007).

Quercus crenata

 

Romagna pr. Brisighella, Bassi Sandro, Bassi Stefano e Sordi M., Quad. St. Nat. Romagna 22: 161 (2006).

Quercus crenata

 

Romagna pr. Brisighella, Bassi Sandro, Bassi Stefano e Sordi M., Quad. St. Nat. Romagna 22: 161 (2006).

Quercus crenata

 

Quercus ilex Quercus macrolepis

   

Quercus suber

 

Quercus virgiliana

 

Trent. a Brione, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994). Pr. Varese, Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Lig. pr. Spotorno - Gardini Peccenini S., Sched. 36, Inform. Bot. It., 11 (1979). Una segnalazione per Trieste in Lovric A.-Z., Sumark. Lista 3-4: 123 (1981). Probab. altra stirpe con distribuzione balcanica.

Ranunculus aconitifolius   Ranunculus alpestris Ranunculus aquatilis Ranunculus arvensis

     

Ranunculus baudotii

 

Ranunculus baudotii

 

Ranunculus baudotii

 

Ranunculus baudotii

 

Ranunculus bilobus

 

Ranunculus chius

 

Ranunculus circinatus

 

Ranunculus flammula

 

Ranunculus flammula

 

Ranunculus flammula

 

Romagna sui M. Gemelli (Premilcuore), Milandri M., Quad. St. Nat. Romagna 16: 105 (2002). Pr. Monfalcone, Poldini (2010). Umbria (Ballelli S. in litt.). M. Canto Alto (Bergam.), la segnalazione di questa specie va attribuita a P. pyraster, F. Martini in litt.

Nonpresente nel Veronese, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 6: 294 (1978). Umbria (Ballelli S. in litt.). non è in Sard., Desfayes M., Flora Medit. 18: 314 (2008). V. Aosta, Valtournenche, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 115 (2005). Basso Friuli a Pradizolo, probabilm. scomparso (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Bolognese a Malalbergo, Pellizzari M. e Piccoli F., Segnal. Flor. Ital. 927, Inform. Bot. Ital. 31: 78 (1999). Colli Euganei, Villani M. et al., Segnal. Flor. Ital. 1113, Inform. Bot. Ital. 36: 83 (2004). Lazio pr. Furbara, Leporatti M.L. e Pavesi A., Sched. 272, Inform. Bot. It. 15 (1983). Distrib. In Trent., cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto, Sci. Nat, Suppl 14: 31-64 (2000). Presso Cesena, Zangheri (1966), non ritrovata di recente, Alessandrini A. e Saiani D.,Quad. Studi Not. St. Nat. Romagna 35: 79 (2012). Trent. al Lago di Endine, cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994). Calabria pr.Brognaturo (Vibo Valentia), Peruzzi L. et al., Segnal. Flor. Ital. 1099, Inform. Bot. Ital. 36: 78 (2004). Marche pr. Pieve Torina, Ballelli S., Sched. 449, Inform. Bot. It. 19 (1987). Romagna a Verghereto, Togni I., Quad. St. Nat. Romagna 17: 118 (2002).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Ranunculus flammula

 

Sulla cariologia di questa e delle specie vicine cfr. Diosdado J. C. y Pastor J. E., Candollea 46: 303 (1991).

Ranunculus fluitans Ranunculus fluitans

   

Ranunculus fontanus Ranunculus friesianus

   

Ranunculus friesianus Ranunculus friesianus Ranunculus garganicus

     

Ranunculus garganicus Ranunculus gramineus

   

Ranunculus gramineus

 

Ranunculus gramineus

 

non è in Sard., Desfayes M., Flora Medit. 18: 315 (2008). Rovereto, cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994). Sard. a Asfossado, Desfayes M., Flora Medit. 18: 315 (2008). Abr. sul Sirente, Guarrera P. e Tammaro F., Ann. Bot. (Roma) 52: 267 (1994). Val Belluna, Argenti C., in litt. Val Pesio, Pellegrino G. in litt., 2005. Abr. senza indicazione di località, Conti F., Bocconea 10: 48 (1998). Umbria (Ballelli S. in litt.). Lazio pr. Rieti sui piani di Rascino e Cornino, Arcioni D., Inf. Bot. Ital. 25: 217 (1993). Marche sul Vettoretto (Sibillini), Ballelli S., Sched. 450, Inform. Bot. It. 19 (1987). Val di Susa a Meana ed altre loc., L. Giunti et al. - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 no. 356 (2011).

Ranunculus lanuginosus  

Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Sard. a Bolotana, Desfayes M., Flora Medit. 18: 315 (2008). Al Nord in via di scomparsa; una messa a punto per il Trentino-Alto Adige in Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8:183 (1992). Lazio al Lago di Ventina ed a Colli sul Velino, Sorgi S., Sched. 582, Inform. Bot. It. 22 (1990). Prealpi Trevisane al L. di Revine, Tasinazzo S., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1601, Inform. Bot. Ital. 42: 352 (2009).

Ranunculus lateriflorus Ranunculus lingua

   

Ranunculus lingua

 

Ranunculus lingua

 

Ranunculus lingua

 

Ranunculus lingua

 

Ranunculus marsicus

 

Abr. pr. Villa Celiera in Val Voltigno, Tammaro F. e Pirone G., Sched. 64, Inform. Bot. It. 12 (1980).

Ranunculus monspeliacus

 

Marche sul gr. del Montigno, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Sched. 428, Inform. Bot. It. 19 (1987).

Ranunculus monspelia-   cus Ranunculus neapolitanus   Ranunculus ololeucus Ranunculus ophioglossifolius Ranunculus ophioglossifolius Ranunculus paludosus

   

Ranunculus parnassifolius Ranunculus parviflorus

 

Ranunculus parviflorus

 

   

 

Prov.di Bolzano al Raier Moos pr.Bressanone, Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 68: 7-28 (1997). Raro nel Bresc. e Bergam., non ritrovato di recente e forse estinto cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 463 (2012).

Umbria (Ballelli S. in litt.). Camp. sul M. Terminio, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 237 (1982). eliminare da Sard., Desfayes M., Flora Medit. 18: 322 (2008). pr. Parma a Fornovo di Taro, Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012). Umbria, Bencivenga M. e Granetti B., Ann. Fac. Agr. Perugia 31: 541-568 (1976). Umbria, Bencivenga M. e Granetti B., Ann. Fac. Agr. Perugia 31: 541-568 (1976). Alpi Carniche sul M. Avanza e M. Chiadenis, Poldini L., Atl. Corol. 830 (1991). Lazio a Roma (Acquatraversa, Villa Ada), Anzalone B. e Lucchese F., Sched. 364, Inform. Bot. It. 18 (1986). Trent., Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto Sc. Nat. 15: 116 (1999).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Ranunculus penicillatus

penicillatus

Nel Meduna, a Cordenons e Zoppola Costalonga S., Notula 1885, Inform. Bot. Ital. 44: 175 (2012).

Ranunculus penicillatus Ranunculus penicillatus

   

Ranunculus pollinensis

 

Ranunculus pollinensis

 

Feltrino a Celarda (Lasen in litt.). Sic. pr. Catania, Spampinato, Sched. 662, Inform. Bot. It., 24 (1992). Abr. sul Gr.Sasso, Velino, Majella, Parco Nazionale, Conti F., Bocconea 10: 47 (1998). Umbria sul M. Cucco, Menghini A. e De Capite L., Ann. Fac. Agr. Perugia 28: 603-645 (1973).

Ranunculus polyanthemophyllus Ranunculus polyanthemophyllus Ranunculus polyanthemophyllus Ranunculus pratensis

 

App. Ligure sul Gr. di Voltri (Orsino F. in litt.).

 

Bellunese nel gr. dello Schiara, Argenti C., in litt.

 

Carnia pr. Chiusaforte, Melzer H., Carinthia II 95: 229 (1985).

 

Ranunculus pyrenaeus

 

Ranunculus reptans

 

Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1200 m di quota (Cirino E., in litt.). Emilia pr. la vetta del M. Cusna, Alessandrini A., Sched. 203, Inform. Bot. It. 15 (1983). Lig. pr. Sassello a Giovo Ligure, Aita L. e Minuto L., Sched. 689, Inform. Bot. It. 24: 198 (1992).

Ranunculus reptans

 

Val d’Aosta in Valtournanche, Verrayes, Valpelline ed al Piccolo S. Bernardo, Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 39: 53 (1985).

Ranunculus reptans

 

Ranunculus rionii

 

Ranunculus saniculifolius Ranunculus sardous Ranunculus sceleratus Ranunculus sceleratus Ranunculus seguieri

 

Valtellina a Colico, Montespluga, Castione, Ferranti R., Nat. Valtellin. 8: 3-41 (1997). Rovereto ai laghetti di Marco e Volano, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 7:185 (1991). molto diff. in Sard., Desfayes M., Flora Medit. 18: 317 (2008).

       

Trieste - Martini F., Fl. vasc. spont. Trieste p. 175 (2010). Umbria (Ballelli S. in litt.). Piem. a Villanova d’Asti, F. Correggia (in litt., 2012). RR in V. Camonica (sinistra orogr.) e nel Bergam. (V. Scalve), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 248 (2012).

Ranunculus serpens

 

Abr. a Castel di Sangro, Molise a Montenero Valcocchiara, Tammaro F. e Visca C., Sched. 472, Inform. Bot. It. 19,2 (1987).

Ranunculus thora Ranunculus trichophyllus Ranunculus trilobus Ranunculus tuberosus

  confervoides

Umbria, Ballelli S. e Pedrotti F, Webbia 48:431-437 (1993). A. Maritt. al Lago Raschiera, Pellegrino G. in litt., 2005.

   

Ranunculus tuberosus

 

Ranunculus tuberosus Ranunculus velutinus

   

Ranunculus velutinus

 

Ranunculus velutinus

 

Ranunculus venetus

 

Abr. a Teramo, Zodda G. ex Conti F., Bocconea 10: 48 (1998). Camp. sul M. Terminio, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 237 (1982). Lazio sui M. Ruffi pr. Cerreto, Lattanzi E. e Tilia A., Inf. Bot. Ital. 27: 35 (1995). V. Aosta, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 54: 170-171 (2000). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 236 (1982). Friuli lungo la linea delle sorgive da Doberdò a Sacile, Poldini L., Atl. Corol. 830 (1991). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1200 m di quota (Cirino E., in litt.). Frequente nel Bresc., nel Bergam. fino alla V. Brembana, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 249 (2012).

Raphanus sativus

 

Si distinguono tre varietà: var. radicula, il ravanello rosso coltivato; var. niger (rafano) a radice nerastra e var. albus (rafano a radice bianca).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Reineckia carnea

 

Reseda alba

 

Reseda alba

 

Bergam. a Valbrembo (Calvi R. e Ferlinghetti R., Riv. Mus. Civ. Sc. Nat. Bergamo 10: 105, 1986).

Retama raetam

 

Reynoutria japonica

 

Reynoutria japonica

 

Reynoutria japonica

 

Sicilia merid., Bartolo G. et al., Boll. Accad. Gioenia 29: 352 (1996). per le differenze con R. sachalinensis cfr. Strgar V., Bioloski Vestnik 29: 121-136 (1981). pr. Rovereto a Nomi, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 111-134 (1986). Pr. Varese, Banfi e Frattini in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Piem. nel Cuneese e sulle Langhe, Bono G. (1960). Naturalizzato sui colli del Bresciano, Fenaroli F. & Tagliaferri F. Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 27 (1992).

Reynoutria sachalinensis   Rhamnus alaternus  

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Anticam. segnalata in Friuli e ritrovata a Udine da Bertani (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991).

Rhamnus alaternus

 

Nel Bresc. ad est della V. Trompia, forse inselvat., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 467 (2012).

Rhamnus alaternus

 

Piem. al Castello di Montalto Dora (Ivrea), spontaneo, Mondino G.P., Riv. Piem. St. Nat. 11:73, 1990.

Rhamnus alaternus

 

Rhamnus alaternus Rhamnus alpinus

  fallax

Stazione isolata sul Grappa, di indubbio indigenato (Lasen in litt.). Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Campania sui Picentini: M. Cervialto e Piano Migliato, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 203 (1981-82).

Rhamnus intermedia Rhamnus saxatilis

  infectoria

Rhaponticoides alpina Rhaponticoides alpina Rhaponticoides alpina

     

Rhaponticoides alpina   Rhaponticum coniferum   Rhaponticum heleniifolium Rhaponticum repens

bicknellii  

Rhaponticum scariosum  

Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Lazio sugli Aurunci, Moraldo B., Segnal. Flor. Ital. 161, Inform. Bot. Ital. 14: 285 (1982). Bresc.: Limone sul Garda, Belotti P., Nat. Bresc. 29: 164 (1994). Imperia a Valle Argentina (Rotti G., in litt.). Trent. sui Lessini in Val Rocca Pia e Val Fondra e M.Baldo (Val Sobia), Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Veron. a Dolcè e Trent. a Serravalle (Prosser F. in litt.). Langhe pr. Serole, F. Viarengo - Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 (2010) no. 296. Piem. in V. Vermenagna, G. Bellone, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429441 (2006) no. 23. Schluderns, presso la stazione, Winkler J. in Wilhalm T. et al., Gredleriana 4: 394 (2004). M. Lessini e M. Baldo: RR, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 102 (2014). Alta pianura Cremonese, Bonali, D’Auria, Ferrari, Giordana, Atlante Corol. Cremona p. 243 (2006).

Rhinanthus alectorolophus

 

Rhinanthus antiquus

 

Bergam. sulle A. Orobie RR (1700-2500 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 468 (2012).

Rhinanthus aristatus

 

Segnalato in Abr. sul M. Brancastello, Tammaro F., Boll. Mus. Civ. St. Nat. Verona 19 (1995).

Rhinanthus facchinii

 

Nel Bresc. e Bergam.: RR, 1700-2400, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 468 (2012).

Rhinanthus minor

 

Alta pianura Cremonese, Bonali, D’Auria, Ferrari, Giordana, Atlante Corol. Cremona p. 243 (2006).

Rhinanthus minor

 

Distribuz. nelle Langhe, cfr. Abbà G., Fl. d. Langhe 95 (1990).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Rhinanthus minor

 

Puglia sui M. della Daunia (Faeto), Terzi M. e D’Amico E. S., Inform. Bot. Ital. 41: 129 (2009).

Rhinanthus songeonii

 

Nel Bresc. areale prealpino continuo, nel Bergam. staz. isolate , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 251 (2012).

Rhododendron ferrugineum Rhus coriaria Rhus hirta

 

A. Apuane, Ansaldi M. et al., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat., Mem. B 110: 189-191 (2004). Triest., Lenardon P. e Valli R. in Gortania 16: 146 (1994). Nel Bresc.: raro; nel Bergam.: frequente cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 252 (2012).

Rhynchospora alba Rhynchospora alba

   

Rhynchospora alba

 

Rhynchospora alba Rhynchospora alba

   

Rhynchospora alba Rhynchospora alba

   

Pr. Varese, Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Prealpi Varesine tra Cuasso e Cavagnano, al L.di Ganna e Pralugano, Pomi U., Schede Flor. 607, Inform. Bot. Ital. 22 (1990).

Rhynchospora alba

 

Prov.di Bolzano pr. Nova Ponente al Woelflsee, Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 69/70: 49 (2000).

Rhynchospora fusca

 

Rhynchospora fusca Rhynchospora fusca

   

Antiche segnalazioni per la Lomb. in Val di Scalve, Provaglio, Castione e Piateda, Breggia, Cernobbio, Luino; osservata di recente a Brenna e Verc. a Rovasenda (Banfi E., Atti Mus. St. Nat. Milano 124:58, 1983). Friuli pr. Sequals (Bertani e Danelon ex Costalonga in litt.). Piem. a Omegna (Mottarone), Gignese, Premosello, R. Dellavedova - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 no. 56 (2007).

Rhynchospora fusca Rhynchospora fusca

   

Pr. Varese, Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Prealpi Varesine al L.di Ganna e Pralugano, Pomi U., Schede Flor. 608, Inform. Bot. Ital. 22 (1990).

Ribes alpinum

 

Umbria sul M. Cucco, Menghini A. e De Capite L., Ann. Fac. Agr. Perugia 28: 603-645 (1973).

Ribes sardoum

 

Ribes spicatum

 

Ribes uva-crispa

 

Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Goriziano a Fogliano, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Sic., Madonie, forse inselvat., Gianguzzi L. et al., 37. Congr. Ital. Biogeogr. Catania pag. 91 (2008).

Ridolfia segetum

 

Bresc. tra Chieri e Rovato, cfr. Fenaroli F. ex Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 471 (2012).

Ridolfia segetum

 

Romulea bulbocodium

 

Tosc.: Grosseto, Capalbio, Selvi F. e Sforzi S., Inform. Bot. Ital. 37: 1145 2005. Abruzzo pr. Popoli e Molise a Termoli, Frizzi G. e Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 165, Inform. Bot. Ital. 14 (1982).

Romulea columnae Romulea columnae

   

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 208 (1998). Abruzzo alla foce del Sangro, Frizzi G. e Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 168, Inform. Bot. Ital. 14 (1982).

Romulea ligustica

 

Romulea ramiflora

 

Genova ad Arenzano, Martini E. ex G. Tognon, Segnal. Flor. Ital. 756, Inform. Bot. Ital. Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1200 m di quota (Cirino E., in litt.).

   

Bellunese sul M. Nevegal, Argenti C., in litt. Distribuz. in Piemonte, R. Dellavedova - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 no. 55 (2007). Friuli tra Pagnacco e Lazzacco, Bertani G. e Martini F., Gortania 13: 123-136 (1992). Passo dell’Aprica, Pellegrino G. in litt., 2005. Pr. Udine alla palude di Mossa, lg. Zirnich, Mezzena R., Atti Mus. Civ. St. Nat. Trieste 38 (1986).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Romulea ramiflora

 

Sopra laigueglia (Savona), G. Tognon, Segnal. Flor. Ital. 757, Inform. Bot. Ital. Foce della Fiumara Trionto (Cosenza), Bernardo L., Segnal. Flor. Ital. 1169, Inform. Bot. Ital. 37 (2005).

Romulea rollii

 

Romulea rollii

 

Nella pineta di Pescara, Tammaro F. e Pirone G. F., Segnal. Flor. Ital. 62, Inform. Bot. Ital. 12 (1980).

Rorippa amphibia

 

Rorippa austriaca

 

Rorippa austriaca

 

Rorippa austriaca

 

Rorippa austriaca

 

Rorippa austriaca Rorippa islandica

   

Rorippa islandica

 

Rorippa islandica Rorippa lippizensis

   

Abr. alle Gole di Popoli, L. di Ortuccio, Fucino, Conti F., Bocconea 10: 56 (1998). Lig. a Cogoleto, Peccenini S. et al., Atti Ist. Bot. e Lab. Critt. Pavia 10:89 (1991). Pavese a Broni, Ardenghi N., Pag. Bot. Mus. Milano, Not. Adv, 34: 19-34 (2010). Piem. a Moncalieri, P. Pânzaru, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). A. Maritt. in Val Gesso, M. Pascale - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439474 (2008). Altre loc. in Trent.: Pasubio, Piccole Dolomiti, Lagorai, Lusia, S.Pellegrino, Rendena allo Spinale, Brenta alla Flavona (Prosser F. in litt.). App. Ligure sui L. Agoraie (Orsino F. in litt.). Avv. in Trent. dopo la prima guerra mondiale ma oggi probabilm. scomparsa (Prosser F. in litt.).

Rorippa lippizensis Rorippa palustris Rorippa palustris

     

Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Friuli a Budoia e Ven. sul Cansiglio (Costalonga e Pavan in litt.). Lazio: Paganico Sabino sul L. del Turano (Rieti), Presti G. e Rosati L., Segnal. Flor. Ital. 896, Inform. Bot. Ital. 30: 76 (1998).

Rorippa palustris

 

Marche in diverse località, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Sched. 480, Inform. Bot. It., 19,2 (1987).

Rorippa palustris

 

Reg. Apuana pr. Sarzana, Massa e sul Serchio, Marchetti D. e Soldano A., Mem. Accad. Lunig. Sc. 60-61: 313 (1992).

Rorippa palustris

 

Rorippa pyrenaica Rorippa pyrenaica

   

Torin. a Chieri, L. Gallo, R. Pascal, P. Pânzaru - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008). App. Ligure sul Gr. di Voltri (Orsino F. in litt.). Nel Bresc. e Bergam., mancano segnalazioni recenti , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 492 (2012).

Rorippa pyrenaica

 

Rorippa sylvestris

 

Rosa andegavensis

 

Rosa balsamica

 

Rosa gallica Rosa glauca

   

Rosa glauca

 

Rosa multiflora Rosa pouzinii

   

Sulla presnza in Tosc.: Selvi F., Segnal. Flor. Ital. 922, Inform. Bot. Ital. 33: 34 (2001). Sard.: Luras (Sassari), Ruggero A., Segnal. Flor. Ital. 1011, Inform. Bot. Ital. 33: 37 (2001). Pr. Isernia, Fortini P. et al., Segnal. Flor. Ital. 1291, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Pr. Roma a Gabii, Salerno G. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 167-180 (2007). In Sard. soltanto come pianta coltivata, Camarda I., in litt. A. Apuane ed App. Lucchese, Marchetti D. e Soldano A., Mem. Accad. Lunig. Sc. 60-61: 313 (1992). Romagna a Verghereto, Semprini F. e Togni I., Quad. St. Nat. Romagna 20: 133 (2005). Trieste, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Basil. a Policoro: Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Rosa pulverulenta

 

Rosa rhaetica

 

Rosa rubiginosa

 

Bresc. in V. Serramando, Aprica, Alpe Giovello, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 474 (2012).

Rosa rugosa

 

Veneto a Caorle, duna costiera, Costalonga S., Quad. Mus. Natur.-Archeol. Vicenza 8: 136 (2004).

Rosa serafini

 

Rosa serafinii

 

Rosa sherardii

 

Rosa spinosissima

 

Rosa spinosissima

 

Rosa squarrosa

 

Rosa stylosa

 

Rosa tomentosa

 

Rosa uriensis

 

Rosa uriensis

 

Distribuzione sulle A. Apuane , Ferrarini E. e Marchetti D., Fl. Reg. Apuana vol. 1 (1994). Tosc. al Pratomagno, Nepi C. e Miniati U., Sched. 614, Inform. Bot. It., 22 (1990). Val dOssola, Formazza, Foppiano, 1565 m. leg. A Soldano, det. V. Wissemann. M. Vesole - Chianello (Salerno)., Motti R. e Salerno G., Webbia 61: 325-357 (2006). Piem. in Val Grana, Mondino P.G. in Riv. Piem. St. Nat. 16 (1996). Lazio sul M. Navegna (Rieti), Bartolucci E., Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Lazio sui M. Ruffi, Lattanzi E. e Tilia A., Ann. Bot. (Roma) 54: 232 (1996). Abr. nel Teramano e sul Velino, AA. vari ex Conti F., Bocconea 10: 70 (1998). Distribuzione nel Bresciano cfr.De Carli C. e Formenti S., Nat. Bresc. 37: 21-25 (2010). Veronese sopra Monteforte d’Alpone, De Carli C. e Formenti S., Nat. Bresciana 37: 21-25 (2010).

Rubia peregrina

 

Bresc. sulla riva occid. del Garda: R (70-600 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 475 (2012).

Rubia peregrina

requienii

Rubia tinctorum

 

Basil. a Policoro: Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Casteggio (Pavia) Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 51, Pagine Bot. 2011: pag. 71.

Rubia tinctorum

 

Rubrivena polystachya

 

Rubus bellardi

 

Rubus bellardii Rubus bifrons Rubus candicans

     

Rubus canescens

 

Rubus divaricatus

 

Rubus glandulosus

 

Rubus hirtus

 

Rubus phoenicolasius

 

Rubus phoenicolasius

 

Abr. al M. Scarafano, Tammaro F., Boll. Mus St. Nat. Verona 19 (1995). Bresc. a Cané e Bergam. a Valgoglio RR (970-1600 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 494 (2012).

Estinta nel Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542644 (2009). Val Travaglia (Varese), Galasso G. et al., Segnal. Flor. Ital. 1246, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Umbria, Bencivenga M. et al., Ann. Fac. Agr. Perugia 30: 397437 (1975). App. Ligure sul M. Antola (Orsino F. in litt.). Umbria (Ballelli S. in litt.). Camp. sul M. Accelica e M. Mai, Moraldo B. et al., Delpinoa 2324: 251 (1982). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 251 (1982). Pr. Varese a Duino e M.La Nave, Duebi in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 251 (1982). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al. Delpinoa 23-24: 251 (1982). Altop. Di Asiago pr. Enego (prov. Vicenza), Scortegagna S., Natura Vicent. 5: 98 (2001). pr. Sondrio - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 128, Pagine Bot. 2011: pag. 89.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Rubus procerus

 

Rubus procerus

 

Rubus saxatilis Rubus sulcatus

   

Rubus sulcatus Rubus vestitus

   

Rudbeckia hirta Rudbeckia hirta

   

Rudbeckia laciniata Rudbeckia laciniata

   

Rumex “tenuifolius” Rumex acetosella Rumex acetosella

  pyrenaicus pyrenaicus

Rumex acetosella Rumex acetosella

pyrenaicus  

Rumex alpestris Rumex arifolius

   

Rumex arifolius Rumex cristatus

   

Rumex hydrolapathum Rumex hydrolapathum

   

Rumex kerneri

 

Rumex palustris

 

Rumex palustris

 

Bergam. su L. d’Iseo, manca nel Bresc., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 478 (2012).

Rumex palustris

 

Rumex palustris

 

Rumex palustris

 

Rumex palustris

 

Rumex patientia

 

Marche a Porto d’ Ascoli, alveo del Potenza pr. Montelupone ed al Ponte di s. Firmano, Colli del Tronto - Brilli-Cattarini A.J.B. e Gubellini L., Sched. 478, Inform. Bot. Ital. 19 (1987). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Rocca Brancaleone, Ravenna, Saiani D., Quad. Studi Not. St. Nat. Romagna 31: 189 (2010). Un’ antica indicazione per Rovereto non è confermata (Prosser F., in litt.). Marche sui Sibillini al M. Rotondo - Brilli Cattarini A.J.B. e Gubellini L., Sched. 460, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Rumex patientia

 

Rumex pulcher

suffocatus

Rumex sanguineus

 

Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 251 (1982). Pr. Varese a Luino, Duebi in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Umbria (Ballelli S. in litt.). Pr. Varese a Luino, Duebi in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Umbria (Ballelli S. in litt.). pr. Rovereto a Mori, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 111-134 (1986). Trevis. a Portobuffolé, R. Pavan (S. Costalonga in litt.). Triest. a Sgonico, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542644 (2009). Pescara lungo la costa, Conti F., Bocconea 10:170 (1998). Trent. a Volano, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Piem. in Val Grana a 1000 m, Mondino G.P. in litt. Bolzano, . Wilham et al., Gredleriana 4: 391 (2004) . Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 225 (1982). Umbria (Ballelli S. in litt.). informazioni sulla cariologia in Fernandes A., Revista de Biol. 12: 341-362 (1983) e Bol. Soc. Broter. 57: 179-200 (1984). Sard.: non se conoscono località certe, Camarda I., in litt. Abr. al Bosco S. Antonio (Pescocostanzo) ed antica segnalazione sulla Maiella - Pirone G., Sched. 408, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). Umbria (Ballelli S. in litt.). Pianura Bresc., Zanotti E. - Pag. Bot. Mus. Milano, Not. Adv, 34: 19-34 (2010). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 29 (1998). Estinto nella Lomb. Orient., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 468 (2012); dati recenti. dal Cremonese (Bonali et al., 2006). Bellunese a Arsiè, Galasso G. e Argenti C., Inform. Bot. Ital. 41: 136 (2009). Abr. segnalato sul Fucino ed a Caramanico, ma oggi estinto, Conti F., Bocconea 10: 29 (1998).

Trentino in Valsugana e Val di Non, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 11: 201-230 (1996). Distrib. in Sard., Camarda I., Boll. Soc. Sarda Sc. Nat., 24: 311 (1985). Piem. a Grondona (Alessandria), Abbà G., ined.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Rumex thyrsiflorus

 

Rumex thyrsoides

 

Ruppia cirrhosa

 

Ruppia drepanensis

 

Ruppia maritima

 

Ruscus hypoglossum

 

Ruscus hypoglossum

 

Trent. nelle Giudicarie a Bondone, inselvat. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 199, 1992).

Ruscus hypoglossum

 

Ruta angustifolia

 

Ruta chalepensis

 

Triestino pr. Gabrovizza (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Lazio pr. Sperlonga, Moraldo B. et al., Accad. Naz. Lincei Quad. 264: 284 (1990). Rocca di Manerba (Bresciano), Fenaroli F. & Tagliaferri F. Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia 27 (1992).

Saccharum spontaneum Sagina apetala

  apetala

Sagina apetala

 

Sagina apetala Sagina apetala Sagina apetala Sagina glabra

apetala apetala erecta  

Sagina maritima Sagina maritima

   

Sagina maritima

 

Sagina maritima

 

Sagina micropetala

 

Sagittaria latifolia

 

Sagittaria latifolia

 

Sagittaria latifolia

 

Sagittaria sagittifolia

 

Sagittaria sagittifolia

 

Sagittaria sagittifolia

 

Sagittaria sagittifolia

 

Salicornia dolichostachya

 

Trent.: avv. a Mattarello, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Abr. sulla Majella e Velino, ma non confermato di recente, Conti F., Bocconea 10: 28 (1998). Sard. pr. Cagliari, Marchioni Ortu A., Segnal. Flor. Ital. 874, Inform. Bot. Ital. 14 (1982). Sard. pr. Cagliari, Marchioni Ortu A., Segnal. Flor. Ital. 873, Inform. Bot. Ital. 14 (1982). Sard. pr. Cagliari, Marchioni Ortu A., Segnal. Flor. Ital. 875, Inform. Bot. Ital. 14 (1982). M. Orlando (Foggia), Perrino E. e Wagensommer R., Notula 1897, Inform. Bot. Ital. 44: 178 (2012).

Riserva Naturale di Torre Salso (Agrigento), Federico C., 2002. La (a) al Nord è rara: Trieste al Porto, Pordenonese, Martini F., Studia Geobot. 17: 70 (1999). Bresc. lungo l’Oglio a Roccafranca, Zanotti E., Natura Bresc. 33: 219-221 (2003). Avv. a Trieste, Martini F., Bauhinia 17: 39-59 (2003). Avv. a Udine, Martini F., Gortania 25: 155-186 (2004). Aosta, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 113-124 (2005). Versante Trent. del Pasubio sul Col Santo (Facchini, confermato da Prosser). Abr. a Ortona - Conti F., Sched. 603, Inform. Bot. It., 22 (1990). Pr. Comacchio, Pellizzari M. e Piccoli F., Segnal. Flor. Ital. 1202, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Ravennate a S. Vitale e alla Pialassa della Baiona, Montanari S. e Iamonico D., Quad. Studi Not. St. Nat. Romagna 29: 231 (2009). Sicilia nel Catanese allOasi del Simeto, Giardina G., Boll. Accad. Gioenia 28 (1995). F232. Nel Bresc. a Badia 40-170 m: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 480 (2012). Bresc. a Provaglio d’ Iseo (Fenaroli F. in Natura Bresc. 30:184, 1996). Bresc. e Bergam. (70-320 m): RR (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 261 (2012). Rupingrande (Trieste), Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). In Abruzzo non è stata osservata di recente, Conti F., Bocconea 10: 194 (1998). Nel Bresc. RR, nel Bergam. solo dati storici, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 480 (2012). pr. Arezzo, Lastrucci L. e Raffaelli M., Webbia 61: 271-304 (2006). Sul Tevere pr. Nazzano (Roma)., Gigli M. P. et al., Segnal. Flor. Ital. 504, Inform. Bot. Ital. 19, 3 (1987). Castiglione d. Pescaia (Grosseto), Sforzi S. e Selvi F., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. B 106: 110 (1999).

Specie

Sottospecie o Varietà

Salicornia patula

 

Salix apennina Salix apennina Salix breviserrata

     

Salix caesia

 

Salix caesia

 

Salix glaucosericea Salix helvetica

   

Salix laggeri

 

Salix mielichhoferi Salix mielichoferi

   

Salix rosmarinifolia

 

Salpichroa origanifolia Salpichroa origanifolia Salpichroa origanifolia

     

Salpichroa origanifolia

 

Salsola oppositifolia

 

Salsola tragus

pontica

Salvia aethiopis

 

Salvia aethiopis

 

Salvia argentea

 

Salvia grahami

 

Salvia haematodes Salvia nemorosa

   

Salvia nemorosa

 

Salvia nemorosa Salvia officinalis

   

Salvia pratensis

saccardiana

Salvia saccardiana Salvia sclarea

   

Salvia verbenaca

 

Nota Abr. tra Ortona e il Riccio (ed indicazioni antiche da Pescara, Fiume Saline, foce del torrente Piomba) - Conti F. e Pirone G., Sched. 658, Inform. Bot. It., 23 (1991). App. Ligure sul M. Antola (Orsino F. in litt.). pr. Belluno, Argenti C., in litt. Lazio sui M.della Laga (M. Gorzano sopra Amatrice)., Di Pietro R. et al., Webbia 63: 64 (2008). Alta Valle del Po, C. Minuzzo, P. Eusebio Bergò - Riv. Piem. St. Nat., 29 no. 130 (2008). Trent.: Passo Pordoi, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 190, 1997). Prov. Belluno sul Col di Lana - Settsass, Argenti C., in litt. sul Col di Lana anche entro i limiti regionali del Veneto, Argenti C., in litt. Bresc. nell’alta V. Camonica sopra Ponte di Legno, Tonale, Presanella: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 263 (2012). prov. Belluno nell’Agordino e Zoldano, Argenti C., in litt. Bresc. nell’alta V. Camonica sopra Ponte di Legno e nel quadrante Bazena: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 263 (2012). App. Piacentino pr. Coli al “Lago di Averaldi”, Alessandrini A., in litt. Abr. al Castello di Crecchio, Conti F., Bocconea 10: 147 (1998). Liguria ad Albenga, Pellegrino G., in litt. Reggio Calabria, Aquila G. e Rossitto M., Quad. Bot. Ambientale Appl. 13: 13-14 (2002). Romagna a Riccione, Mattoni A. e Alessandrini A.., Quad. St. Nat. Romagna 25: 122 (2007). Cal. a Montebello Jonico, Capo dell’ Armi - Ricceri C. e Rizzotto M., Sched. 60, Inform. Bot. It., 12 (1980). Pr. Ravenna e Cervia, rara e localizz., Saiani D., Notula 1886, Inform. Bot. Ital. 44: 176 (2012). Sard. Pr. Nuoro; Manca Mura L. e Scrugli A., Segnal. Flor. Ital. 894, Inform. Bot. Ital. 30: 56-57: (1998). V. Aosta pr. Ozein, Peyronel B. e dal Vesco G., Rev, Vald. Hist. Nat. 32: 157-165 (1978). Basil.: Abriola, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425-428 (2004). Al Pulo di Molfetta, Chiapperini R. e De Santis M. I., Quad. Centro Studi Molfettani 3: 23 (1983). A. Cozie a Montemale (V. Maira), Pellegrino G. in litt., 2005. Abr. Aa Campo Felice, Di Carlo F., Segnal. Flor. Ital. 728, Inform. Bot. Ital. 25 (1993). Abr. in molte località: Lucoli, Casamaina, M.ti Pizzi, Frattura, Campotosto, Conti F., Bocconea 10: 147 (1998). Colle della Maddalena, Pellegrino G. in litt., 2005. Sard. sembra esista soltanto come pianta coltivata, Camarda I., in litt. Trent.: Valsugana pr. Tezze, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 122 (2000). Poldini L., Atlante corol. Friuli-Ven. Giulia (2002). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Distribuz. nelle Langhe, cfr. Abbà G., Fl. d. Langhe 86 (1990).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Salvia verbenaca

 

Salvia verticillata

 

Salvia verticillata

 

Salvia verticillata

 

Salvia verticillata

 

Nel Bresc. e Bergam.: RR (350-450 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 486 (2012).

Salvia virgata

 

Avellinese a Aquilonia, del Guacchio E. e Penna R., Segnal. Flor. Ital. 1124, Inform. Bot. Ital. 36: 88: (2004).

Salvia viridis

 

Campania a Palinuro, Lucchese F. e Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 345, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Salvia viridis

 

Salvia viridis Sambucus racemosa

   

Samolus valerandi

 

Gaeta, Minutillo F. e Moraldo B., Segnal. Flor. Ital. 753, Inform. Bot. Ital. 25: 223: (1993). Sic. pr. Niscemi (lg. R. Galesi), Giardina G. in litt. (2001). Abr. sul Gran Sasso al Rif. Acerbo e sulla Meta alle sorgenti del Melfa, segnalazioni che richiedono conferma, Conti F., Bocconea 10: 160 (1998). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Bergam. tra il P. Vivione ed il P. S. Marco, scende fino a 430 m lungo il Serio a Casnigo, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 486 (2012). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Nel Bresc. e Bergam: Diff. a 50-500(900) m , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 487 (2012).

Sanguisorba dodecandra   Sanguisorba dodecandra   Sanguisorba minor

balearica

Saponaria bellidifolia

 

Saponaria lutea Saponaria sicula

   

Saponaria sicula Sarcocornia alpini

   

Sarcocornia alpini

 

Sarcocornia alpini

 

Sarcopoterium spinosum   Sarcopoterium spinosum  

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Abr. al M. dei Fiori, Guarrera P., Inform. Bot. Ital. 14: 295 (1982). Abr. sulla Montagna dei Fiori, Guarrera F., Segnal. Flor. Ital. 189, Inform. Bot. Ital. 14 (1982). Lazio a Canetra, E. Lattanzi e A. Scoppola., Segnal. Flor. Ital. 543, Inform. Bot. Ital. 20 (1988).

Forca Canapine (Umbria)., Ballelli S. e Pedrotti F., Inform. Bot. Ital. 9: 236-237. V. Susa sopra il Rif. M. Levi, Pellegrino G: in litt., 2005. Per la distrib. in Sard. cfr. Arrigoni P.V., Giorn. Bot. Ital. 111: 359 (1977). Sard. sui calcari mesozoici del Supramonte, Camarda I., in litt. Abr. a Silvi, foce del torrente Piomba - Pirone G., Sched. 494, Inform. Bot. It., 19,2 (1987). Lazio a Furbara, S.Marinella, Ladispoli e Torre Flavia - Leporatti M.L. et al., Sched. 350, Inform. Bot. It., 18 (1986). Puglia pr. Gallipoli all’Is. S.Andrea, Sabato S. et al., Thalassia Salentina 21 (1995). Distrib. in Sard., Bocchieri E. et al., Sched. 108, Inform. Bot. It., 13 (1980). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Nel Bresc. sul Garda e Prealpi Gardesane (500)800-1880 m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 267 (2012).

Satureia montana

variegata

Satureja montana Satureja montana Saussurea alpina

variegata    

pr. Belluno, Argenti C. in litt. Appennino Piem.: diffusa, Abbà G., ined. Alpi Meritt. a Valdieri, R. Giordano, M. Pascale - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007) no. 66.

Saussurea depressa

 

Alpi Cozie, Argentera (2 loc.), Gallino B. et al., G. Bellone, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006) no. 40.

Saussurea discolor

 

Alpi Cozie in Val Maira e V. Varaita, G. Pallavicini, M. Pascale Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008) no. 126.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Saxifraga adscendens

parnassica

M. Picentini sul Terminio, Cervialto, Accelica, Moraldo B. e Ricceri M., Delpinoa 23-24: 249 (1982).

Saxifraga ampullacea

 

Saxifraga ampullacea

 

Saxifraga ampullacea

 

Camp. sul M. Calvello, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 249 (1982). Distrib. in Camp., Moraldo B. et al., Sched. 75, Inform. Bot. It., 12 (1980). M. Partenio, Taburno, M. Picentini, Cervati, Moraldo B. e Ricceri M., Delpinoa 23-24: 249 (1982), id. 29-30: 47 (1989).

Saxifraga arachnoidea

 

Aggiornam. Sull’areale Trent., Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto, Sci. Nat, Suppl 14: 31-64 (2000).

Saxifraga arachnoidea

 

Bresc. nella fascia collinare-montana (600)800-1800 m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 267 (2012).

Saxifraga burserana

 

Saxifraga caesia

 

Saxifraga caesia Saxifraga corsica

   

Saxifraga cotyledon

 

Saxifraga cotyledon

 

pr. Rovereto a Volano, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 111-134 (1986). Laz. sul M. Terminillo, Steffan M. e P., Sched. 333, Inform. Bot. It., 17 (1985). Umbria (Ballelli S. in litt.). Distrib. in Sard., Diana Corrias S., Boll. Soc. Sarda Sc. Nat., 23: 279 (1984). In Trent. soltanto in V.Rendena (Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:141, 1994). Trent. sulla Presanella in Val di Bon, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997).

Saxifraga depressa

 

V. di Fiemme sulla Pala di Santa, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto, Sci. Nat, Suppl 14: 31-64 (2000).

Saxifraga diapensioides

 

Saxifraga facchinii

 

Saxifraga graeca

 

Saxifraga hederacea

 

Saxifraga hederacea

 

Piem. In V. Chisone, S. Macchetta, A. Selvaggi - Riv. Piem. St. Nat., 28 no. 78 (2007). Catinaccio e Latemar, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto, Sci. Nat, Suppl 14: 31-64 (2000). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 249 (1982). Distrib. in Sic., Bevilacqua G. e Grillo M., Sched. 564, Inform. Bot. It., 20 (1988). Puglia alle Pianelle pr. Martina Franca, Bianco P. e Medagli P., Sched. 514, Inform. Bot. It., 19,3 (1987).

Saxifraga hostii

rhaetica

Saxifraga marginata

 

Saxifraga moschata Saxifraga muscoides

   

Saxifraga muscoides

 

Saxifraga muscoides

 

Saxifraga muscoides

 

Saxifraga mutata

 

Saxifraga mutata

 

Saxifraga mutata

 

Distrib. In Trent., Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto, Sci. Nat, Suppl 14: 31-64 (2000). Abr. sul Gr. Sasso, Majella e Velino, Conti F., Bocconea 10: 66 (1998). Umbria (Ballelli S. in litt.). Distribuzione in Valtellina, Ferranti R., Natural. Valtell. 8: 16 (1997). Nel Bresc. nella zona del Gavia, indicata per il Bergam. ma forse per errore, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 490 (2012). prov. Sondrio pr. Tirano, Ferranti R. e Fioletti L., Natural. Valtell. 11: 8 (2000). Unico ritrovamento recente nel Bergamasco al M. Torena, 2800 m, Valoti M. e Brissoni C. Notiz. Flor. Alpina Bergam. 7: 16 (1995). Bellunese sul M.Terne e Pale di S.Lucano, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 199 (1993). Prealpi friulane in Val Cellina (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Veron. sul Baldo e Lessini, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 12: 23 (1985).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Saxifraga petraea

 

Nel Bresc. e Bergam.: RR 600-1300(1800) m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 490 (2012).

Saxifraga porophylla

 

Campania sul M. Partenio, La Valva V., Moraldo B., Ricciardi M. e Caputo G., Delpinoa 29-30: 107-115 (1987-88).

Saxifraga porophylla

 

Saxifraga presolanensis

 

M. Partenio, Moraldo B. e Ricceri M., Delpinoa 29-30: 47 (1989). Distrib. nel Bresc. e Bergam.: R (1500)1900-2300(2580) m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 490 (2012).

Saxifraga presolanensis

 

Saxifraga tombeanensis

 

Saxifraga tombeanensis

 

Saxifraga tombeanensis

 

Saxifraga tombeanensis

 

Saxifraga valdensis

 

Saxifraga valdensis

 

Saxifraga vandellii

 

Scabiosa ochroleuca

 

Scabiosa velenovskyana  

Val Camonica a Capo di Ponte, Val Paisco (Bona I. in Natura Bresc. 30:178, 1996). Nel Bresc. dalle Prealpi Gardesane alla V. Trompia, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 492 (2012). Per la distribuzione dettagliata cfr. Fenaroli L., Studi Trent. Sc. Nat. 54: 29-50 (1977)., Arietti N. e Crescini A., Natura Bresciana 15: 15-35, (1978). e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:141 (1994). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Trent.: Bondone di Storo, Mezzocorona, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994). Piem. In Val Chisone, S. Macchetta, A. Selvaggi - Riv. Piem. St. Nat., 28 no. 79 (2007). Piem. In Val Germanasca, A.Selvaggi, Riv. Piem. St. Nat., 27 no. 21 (2006). V. Daone sul M. Foppa, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto, Sci. Nat, Suppl 14: 31-64 (2000). Triest., a Montebello e Goriz, a Sagrado, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). M. Baldo (Goiran), cfr. Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 70 (2014). Nel Bresc. e Bergam. lungo la fascia collinare-submontana, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 270 (2012).

Scabiosa vestina

 

Scabiosa vestina

 

Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1237, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Scandix australis

 

Goriziano, dati storici: non ritrovata di recente, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Scandix pecten-veneris

brachycarpa

Scheuchzeria palustris

 

Campania sui Picentini: M. Calvello, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 203 (1981-82). Bellunese nello Zoldo alla torbiera di Pra Torond, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 9: 200 (1993).

Scheuchzeria palustris

 

Prov.di Bolzano pr. Nova Ponente al Woelflsee, Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 69/70: 49 (2000).

Scheuchzeria palustris

 

Scheuchzeria palustris

 

Prov.di Bolzano pr. Trodena al Weissensee, Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 66/67: 80 (1996). Trent. a Madonna di Campiglio e sopra Predazzo, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992).

Scheuchzeria palustris

 

Schoenodorus giganteus   Schoenoplectus litoralis

 

Schoenoplectus mucronatus

 

Val di Cembra sopra Grumes (Trento) al Lago Nero, L. Bianco, L. del Vedes e L. di Valda ed alla torbiera Lagabrun (qui subfossile), Pedrotti F., Studi Trent. Sc. Nat. 55: 3-9 (1978). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). In Abr. alla foce del Tronto, sembra estinto, Conti F., Bocconea 10: 233 (1998). Sulle sponde del Metauro pr. Fano, Brilli Cattarini A. e Gubellini L. Schede Flor. 463, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Schoenoplectus pungens  

Sul Trasimeno pr. Castiglione, Gigante D. et al., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1568, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Schoenoplectus supinus

 

Schoenoplectus supinus

 

Schoenoplectus supinus

 

Schoenoplectus tabaernemontani

 

Cal.a Cecita, Falcinelli F. e Donnini D., Segnal. Flor. Ital. 1268, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Colli Euganei, Masin R. e Tietto C., Segnal. Flor. Ital. 1284, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). La segnal. pr. Vercelli a Greggio (Cook Ber. Schw. Bot. Ges. 83: 58 (1973) va rifer. a S. juncoides, cfr. Desfayes M., Inform. Bot. Ital. 24: 52 (1992). In Trentino alcune segnalazioni antiche; osservato di recente pr. Pergine e Castello di Fiemme (Prosser F. in litt.).

Schoenoplectus tabaer-   nemontani Schoenoplectus triqueter  

Piem. a Moretti e Val d’Aosta, Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 47: 80 (1993). In Abr. alla foce del Tronto, sembra estinto, Conti F., Bocconea 10: 233 (1998). Bresc. in V. Vestino pr. Armo, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 496 (2012). Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 230 (1982). Asiago a Valstagna - Le Pozzette (prov. Vicenza), Scortegagna S., Natura Vicent. 4:128 (2000).

Schoenus ferrugineus

 

Scleranthus polycarpos

collinus

Scleranthus polycarpos

 

Scleranthus uncinatus

 

Al confine tra Lazio ed Abruzzo sul M.Metuccia, Minutillo F., Sched. 769, Inform. Bot. It. 26 (1994).

Scolymus hispanicus

 

Scopolia carniolica

 

Settore Astigiano della Collina Torinese, Correggia F., Riv. Piem. St. Nat. 23: 1-92 (2002). Biellese in V. Sessera, M. Lonati - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439474 (2008). Umbria nella bassa valle del Tevere, Menghini A. e Benucci M., Ann. Fac. Agr. Perugia 25: 443-489 (1970).

Scorpiurus vermiculatus   Scorzonera aristata Scorzonera austriaca

   

Scorzonera glastifolia

 

Scorzonera glastifolia

 

Scorzonera hispanica

 

Scorzonera hispanica

 

Scorzonera hispanica

 

Trentino sul Monte Baldo (M.Vignola) a 1100 m, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 124 (2000).

Scorzonera humilis

 

Scorzoneroides autumnalis

 

Estinta nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 497 (2012). Abr. a Rivisondoli, Tammaro F. e Visca C., Segnal. Flor. Ital. N. 477, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Scrophularia auriculata

 

Un’antica segnalazione di Vaccari per la Val d’Aosta è dovuta a rerrore di determinazione (Bovio M., in litt.).

Scrophularia canina

bicolor

Scrophularia nodosa Scrophularia scopolii

   

Carso Triest., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Sard. a Tortoli, Desfayes M., Flora Medit. 18: 319 (2008). Puglia a S. Marco in Lamis, Fiorentino M., Segnal. Flor. Ital. 1253, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Abr. sul Pizzo di Sevo, Conti F., Bocconea 10:186 (1998). Abr. sul M.Rosa Pinnola pr. Bisegna, Conti F., Bocconea 10:186 (1998). Probabilm. anche in Piem. nel Monferrato a Ponzano verso Casalino, Picco F. e A., Riv. Piem. St. Nat. 14:62 (1993). Pr. Barbarano Romano (Viterbo), Magrini S. et al., Inform. Bot. Ital. 38: 105 (2006). Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente nel Bresc. ad est della V. Trompia (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 273 (2012). Specie orientale, sulle Alpi Lomb. è presente nel Bresc. ad est della V. Trompia (Martini F. et al.,2: 273 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Scrophularia scopolii

 

Puglia a S. Marco in Lamis, Fiorentino M., Segnal. Flor. Ital. 1253, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Scrophularia umbrosa Scrophularia umbrosa

   

Scrophularia umbrosa

 

Scrophularia umbrosa

 

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 150 (1998). Abr. pr. Aquila, Veri L., Segnal. Flor. Ital. 32, Inform. Bot. Ital. 11: 67 (1979). Abr., Conti F. e Pellegrini M., Arch. Bot. Biogeogr. Ital. 67: 36 (1988). Basil. al Lago Grande di Monticchio, Medagli P. e Sburlino G., Segnal. Flor. Ital. 651, Inform. Bot. Ital. 23 (1991).

Scrophularia umbrosa

 

Scrophularia umbrosa

 

Scrophularia umbrosa Scrophularia umbrosa Scrophularia umbrosa

     

Scrophularia umbrosa

 

Scutellaria alpina

 

Scutellaria alpina

 

Scutellaria columnae

 

App. Piem. (Capanne di Marcarolo), Marsili S. e Barberis G., Inform. Bot. Ital. 44: 121-124 (2912).

Scutellaria columnae Scutellaria columnae Scutellaria columnae Scutellaria hastifolia

       

Appennino ligure-piemontese a Voltaggio, Mondino G.P. in litt. Appennino Piem. a Stazzano e Villalvernia, Carrega M. e Silla D. Cuneese in V.Maira (Gola G., Atti Ist. Ven. Sci. 92-93, 1933-34). Abr.: un’ antica segnalazione del Tenore a Pizzoli va verificata, Conti F., Bocconea 10: 138 (1998).

Scutellaria minor

 

L’indicazione nella Ia Ediz. 2: 448 per “Ivrea” va corretta in “Zubiena lungo la strada per Ivrea” (Allioni orig.), Sondano A. in litt.

Scutellaria minor

 

Piem. pr. Biella, Ivrea e Torino, C. Minuzzo, A. Soldano, P. Eusebio Bergò - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008).

Scutellaria minor

 

Piem. pr. Biella, Ivrea e Torino, C. Minuzzo, A. Soldano, P. Eusebio Bergò - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008).

Scutellaria rubicunda

 

Sulle relazioni genetiche con il gr. di S. albida L. (Egeo) cfr. Bothmer R. v., Willdenowia 20: 5-13 (1991).

Secale strictum

 

Marche sui Sibillini, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 440, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Sedum alpestre

 

Indicato per la Majella su esemplari del Tenore (Tammaro F.ex Conti F., Bocconea 10: 65, 1998), ma da riaccertare.

Sedum annuum

 

Sedum anopetalum

 

Sedum anopetalum Sedum caespitosum

   

Abr. a Caramanico, Tammaro F., Arch. Bot. Biogeogr. It. 62: 51 (1986). Colli attorno a Torino, Mondino G.P. ex Gallo L., Riv. Piem. St. Nat. 17 (1996) = S. sp. Sacile, R. Pavan (S. Costalonga in litt.). Abr. a Villavallelonga e Trasacco, Anzalone B. e Bazzichelli G., Ann. Bot. (Roma) 26: 198 (1960).

Sedum cepaea

 

Sedum cepaea

 

Fontanili di Viarolo (Parma), Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012). Friuli a Pordenone e Sacile (Herb. Costalonga). e Feltrino (Lasen in litt.). Pian. Bresciana da S. Zeno a Bagnolo Mella, Zanotti E., in litt. Piem. a Villanova d’Asti, F. Correggia (in litt., 2012). Puglia Merid., Idro, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 8798 (2997). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Bellunese sul Col di Lana m.2200, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 234 (1997). Pollino, Serra Dolcedorme, Serra delle Ciavole, Foggi B. e Ricceri C., Arch. Geobot. 1: 187 (1995).

Colli Euganei al M. Ceva, Catajo e M. Venda, Tietto C., Chiesura Lorenzoni F. e E. Emo Capodilista, Sched. 984, Inform. Bot. Ital. 32: 56 (2000). Piem. nel Novarese, Abbà G. in litt.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Sedum hirsutum

 

Sedum monregalense

 

Sedum rubens

 

Sedum rubens Sedum sarmentosum

   

Sedum tenuifolium

 

Sempervivum calcareum Sempervivum calcareum Sempervivum dolomiticum Sempervivum grandiflorum Sempervivum montanum Sempervivum riccii

     

Sempervivum tectorum

 

Senecio abrotanifolius

tyroliensis

Bresc. nell’alta Val Camonica: R, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 276 (2012).

Senecio cacaliaster

 

Nel Bresc. ai limiti con il Trent. in Val Vestino, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 277 (2012).

Senecio doria

 

Senecio inaequidens

 

Per il Piem. solo antiche segnalazioni (V. Sesia e Ossola) non confermate, Selvaggi A., Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011) no. 315. Prov. Torino e Cuneo in molte loc., Pascale M. et al., Riv. Piem. St. Nat. 29: 439-474 (2008) no. 170.

Senecio inaequidens

 

Senecio inaequidens

 

Senecio leucanthemifolius Senecio linifolius

 

Senecio lividus

 

Senecio ovatus Senecio paludosus

   

pr. Biella, Soldano A. e Sella A., Fl. Biellese (2000). Nel Bresc. e Bergam. quasi ovunque non ritrovato di recente, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 278 (2012).

Senecio sylvaticus

 

Lazio a Sacrofano (Roma) e Vejano (Viterbo), Scoppola A. e Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 1260, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Senecio sylvaticus

 

Serapias cordigera

 

Serapias neglecta

 

Serratula macrocephala

 

Per il Trent. solo antiche segnalazioni, non confermate (Prosser F. in litt.). Appennino ligure-piemontese, Carrega M., Riv. Piem. St. Nat. 9 1988. Langhe a Roccaverano, Cavallo O., Cavallo R. e Dellapiana G. ex Mondino G.P. in litt. Nel Bresc.: RR 850-1700 m, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 278 (2012).

     

 

Piem. in Valle Stura, Pascale M., Sched. 990, Inform. Bot. Ital. 32: 58 (2000). Distrib. in Piem. Peccenini S., Sched. 643, Inform. Bot. It., 23 (1991). Si tratta di S. cepaea. Colli Euganei al M. Ceva, Tietto C. e Chiesura Lorenzoni F., Sched. 948, Inform. Bot. Ital. 32: 41 (2000). Piem. pr. Alba e nelle Langhe, Abbà G. in litt. Settore Astigiano della Collina Torinese, Correggia F., Riv. Piem. St. Nat. 23: 1-92 (2002). Distrib. nel Lazio, Lucchese F. e Lattanzi E., Sched. 425, Inform. Bot. It., 19 (1987). Distrib. in Lig., Martini E., Sched. 142, 999, 13 (1981). Piem. sulle Alpi Maritt. a Palanfrè, Mondino G.P. in litt. Trent.: Scanuppia, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135170 (1994). Valle d’Aosta e Piemonte numerose località, Vaccari L.,  Ann. Bot., 3: 21-41 (1905). Sulla presenza nel Veronese cfr. Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 12: 5 (1981). Ampio elenco delle località in Abr., Conti F., Bocconea 10: 65 (1998). Umbria sul M. Cucco, Menghini A. e De Capite L., Ann. Fac. Agr. Perugia 28: 603-645 (1973).

Sard. sul Limbara e Foresta di Filigosu a Oschiri, Camarda I., in litt. Val d’Aosta tra Arnad e Bard, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 44:37 (1990). Appennino ligure-piemontese, Mondino G.P. in litt. Segnalato in Abr. a Bazzano, avventizio, Conti F., Bocconea 10:177 (1998), ma per errore. pr. Fornovo Taro (Parma) su ofiolite, Adorni M. et al., Inform. Bot. Ital. 44, Suppl. I: 83-86 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Serratula tinctoria

macrocephala

Trent. sul M.Maggio (la macrocephala), Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994).

Serratula tinctoria Seseli annuum

   

Seseli elatum

 

Trent. sul M. Maggio (Prosser F. in litt.). V. Aosta a Pré St. Didier, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1238, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1239, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Seseli kochii

 

Bresc. dal Garda alle Giudicarie, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 299 (2012).

Seseli libanotis

 

Seseli libanotis

 

Seseli pallasii Seseli pallasii Seseli pallasii Seseli peucedanoides

       

Seseli tommasinii

 

Nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient.1: 505 ( 2012). Nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient.1: 505 ( 2012). Bresc. a Cologne (Fenaroli F. in Natura Bresc. 30: 180, 1996). Bresc. al M. Orfano di Cologna, Fenaroli F. (1986). Bresc. al M. Orfano di Cologna, Fenaroli F. (1986). Campania sui Picentini: M. Pollaro, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 203 (1981-82). Campania sui Picentini: M. Terminio ed altre loc., Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 203 (1981-82).

Sesleria apennina

 

Gargano nel Vallone di Pulsano, Wagensommer R. P. e Di Pietro R., Segnal. Flor. Ital. 1245, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Sesleria autumnalis Sesleria tenuifolia

   

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 213 (1998). Puglia a M. S. Angelo, Wagensommer R. P. e Di Pietro R., Segnal. Flor. Ital. 1245, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Sesleria tenuifolia

 

una collezione del Montini dal Canale di Brenta è probabilmente divuta a scambio di cartellino (Lasen in litt).

Setaria ambigua Setaria decipiens

   

Setaria faberi

 

Setaria geniculata

 

Friuli a Sacile, Barbo M. et al. Gortania 17: 131 (1996). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Vicenza, sponde del Bacchiglione, Scortegagna S., Natura Vicent. 4: 153 (2000). Puglia a Melendugno, Marchiori S., Medagli P., Sabato S. e Ruggiero L., Inform. Bot. It. 25:38 (1993).

Setaria geniculata Setaria glauca

   

Sard. a Fertilia (Pavan ex Costalonga in litt.). Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1240, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Setaria italica

 

Setaria pumila

 

Setaria pycnocoma

 

Setaria pycnocoma

 

Setaria verticillata

ambigua

Sibbaldia procumbens

 

V. Aosta pr. Bard, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 113-124 (2005). Va esclusa per la V.Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1240, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Lecco Villa M., Pag. Bot. Mus. Milano, Not. Adv, 34: 19-34 (2010). Pr. Savona a Pietra Ligure., Segnal. Flor. Ital. 1250, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Pr. Bolzano e da qui irradia in Val Venosta e V. Isarco, Wilhalm, Gredleriana 1: 309 (2001). Monti d. Laga sul Pizzo di Sevo, versante laziale, Pedrotti F., Sched. 260, Inform. Bot. It., 15 (1983).

Sicyos angulatus

 

Lazio a Civita Castellana (Viterbo) e Morolo (Frosinone), Salerno G. et al., Segnal. Flor. Ital. 1262, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Sicyos angulatus

 

Sicyos angulatus

 

Piem. a Ivrea, C. Minuzzo - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 (2009). pr. Ancona, Biondi E. et al., Segnal. Flor. Ital. 796, Inform. Bot. Ital. 27: 44 (1995).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Sicyos angulatus

 

Romagna a Forlì, Semprini F., Quad. St. Nat. Romagna 12: 78 (1999). Valtellina - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 131, Pagine Bot. 2011: pag. 90. Trieste, su tetti a terrazzo di vecchie case, Polli E., in Martini F. e Poldini L., Gortania 10:155 (1988).

Sicyos angulatus

 

Sideritis montana

 

Siegesbeckia orientalis

 

Siegesbeckia orientalis Siegesbeckia orientalis

   

Silaum silaus

 

Silene acaulis

 

Distrib. sull’ Appennino e sottospecie, Foggi B. e Ricceri C., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 96: 227 (1990).

Silene bellidifolia

 

Silene catholica

 

Silene coeli-rosa

 

Silene cretica

 

Abr. a Grotta Imposta pr. Casoli, Conti F., Bocconea 10: 42 (1998). M. Cetona (Tosc. Merid.)., Mazzeschi F. e Selvi F., Flora Medit. 9: 209 (1999). Abr. a Canistro ed alle foci del Sangro, aa. vari in Conti F., Bocconea 10: 41 (1998). Nel Bresc. e Bergam. non ritrovata di recente, avv. casuale, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 508 (2012).

Silene gallinyi

 

Silene gallinyi

 

Silene inaperta

 

Silene laeta

 

Silene lanuginosa

 

Silene lanuginosa

 

Silene morisiana

 

Silene muscipula

 

Silene neglecta Silene nemoralis

   

Silene noctiflora

 

Silene noctiflora Silene notarisii Silene nutans

    insubrica

Bellunese a Sedico e Ponte nelle Alpi, Argenti C., in litt. Umbria (Ballelli S. in litt.). Bresc. e Bergam. nella fascia collinare e vallate principali, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 282 (2012).

Silene otites

 

Silene otites

 

Basil.alla foce del Bradano, Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Nel Bresc.dal Garda all’Oglio: Diff. (limite della specie: manca nel Bergam.) , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 283 (2012).

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Piem. nell’Astigiano e Torin., Abbà G. in litt. Veronese ul Garda, Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 86 (2014). Le antiche segnalaz. nel Bresc. e Bergam. non sono confermate, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 507 (2012).

Abr. alle Gole di Popoli, Tammaro F., Giorn. Bot. Ital. 105: 49 (1971). Cal. a Guardia Piemontese Terme - Lattanzi E., Sched. 370, Inform. Bot. It., 18 (1986). Sard. tra Arco d. Angelo e Arco Neridu (strada da Muravera a Cagliari) - Bianchini F. e De Carlo F., Sched. 572, Inform. Bot. It., 20 (1988). Lazio a Nettuno, Torre Astura, Castelporziano e Sabaudia - Pignatti S., Loche P., Lucchese F. e Squartini V., Sched. 296, Inform. Bot. It., 17 (1985). Distribuzione sulle A. Apuane , Ferrarini E. e Marchetti D., Fl. Reg. Apuana vol. 1 (1994). Distribuzione sulle Alpi Apuane, Bechi N., Miceli P. e Garbari F., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 98:171 (1992). Distrib. in Sard., Valsecchi F., Boll. Soc. Sarda Sc. Nat. 26: 315 (1988). Umbria nella bassa valle del Tevere, Menghini A. e Benucci M., Ann. Fac. Agr. Perugia 25: 443-489 (1970). Abr. sulla Majella, Conti F., Bocconea 10: 42 (1998). Nel Bresc.dal Garda all’Oglio: Diff. (limite della specie: manca nel Bergam.) , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 282 (2012). Abr. pr. Cretone di Tornimparte (L’ Aquila) - Tammaro F. e Pelliccione G., Sched. 33, Inform. Bot. It., 11 (1979).

Specie Silene paradoxa Silene roemeri Silene roemeri Silene rosulata Silene saxifraga Silene subconica Silene succulenta Silene velutina Silene velutina Silene velutinoides

Sottospecie o Varietà

Nota

 

Reg. Apuana in molte località, Marchetti D., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 90: 261 (1983). staminea Umbria (Ballelli S. in litt.).   Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 40 (1998). sanctae-therasiae Sard. a Giuncaglia (Sassari), Ruggero A., Sched. 988, Inform. Bot. Ital. 32: 58 (2000).   Distrib. in Emilia e Tosc., Foggi B. e Ricceri C., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 96: 227 (1990).   Pr. Lonato (Brescia), Cartasegna N. e Fenaroli F., Atti Ist. Bot. Lab. Critt. Pavia 6: 87 (1987).   Distrib. in Sard., Arrigoni P. V., Boll. Soc. Sarda Sc. Nat., 23: 249 (1984). 2490005 Sard. a Chisginagghju (Sassari), Ruggero A., Sched. 989, Inform. Bot. Ital. 32: 58 (2000).   Distrib. in Sard., Corrias B., Boll. Soc. Sarda Sc. Nat., 24: 321 (1985).   Sul ritrovamento in Sard. e distrib. cfr. Corrias B. e Diana Corrias S., Webbia 32: 147-153 (1977).

Silene vulgaris

angustifolia

Liguria a Varigotti (una segnal. prec. al Capo Noli) - Minuto L., Sched. 688, Inform. Bot. It., 24 (1992).

Silphium perfoliatum

 

Friuli a Sacile e Pordenone; Ven. a Motta di Livenza, Portobuffolé e Portogruaro (Costalonga in litt.).

Silybum marianum

 

Simethis mattiazzi

 

Simethis mattiazzi

 

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Distribuzione nella Pen. Sorrentna, La Valva V., Delpinoa 29-30: 112 (1988). Pen. Sorrentina allo Spirito, La Valva V., Moraldo B., Ricciardi M. e Caputo G., Delpinoa 29-30: 107-115 (1987-88).

Simethis mattiazzi

 

Sinapis pubescens

 

Sinapis pubescens Sison amomum

   

Sisymbrium altissimum

 

Sisymbrium austriacum

 

Sisymbrium erysimoides   Sisymbrium erysimoides   Sisymbrium loeselii

 

Sisymbrium orientale

 

Sisymbrium orientale

 

Sisymbrium strictissi  mum Sisyrinchium montanum   Sisyrinchium montanum   Sisyrinchium montanum  

Pen. Sorrentina verso Punta Campanella, Caputo G. et al., Delpinoa 31-32: 68 (1990). Sulla presenza in Piem. cfr. Pascale M., Boll. Mus. Reg. Sc. Nat. Torino 17: 217 (2000). Val Stura, Pellegrino G: in litt., 2005. Nel Bresc. e Bergam.: solo dati storici, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 510 (2012). Val d’Aosta a Quart, 530 msm, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 44:36 (1990). Indicato da Tenore per la Majella, ma non ritrovato di recente, Conti F., Bocconea 10: 54 (1998). Avventizia a Napoli, De Natale A., Segnal. Flor. Ital. 922, Inform. Bot. Ital. 31: 76 (1999). Avventizia al Capo di S.ta Croce pr Alassio (Lig.), Peccenini S., Inform. Bot. Ital. 42: 357 (no. 1619), 2009. Piem. in varie località - Abbà G., Sched. 207, Inform. Bot. It., 15 (1983). Lazio sui M. Reatini 2n = 14, Polatschek A., Phyton 23: 127-139 (1983). Trieste allo scalo legnami, Martini F. et al., Gortania 19: 150 (1997). Friuli-VG, Poldini L. e Vidali M., Gortania 15: 130 (1993). Bellunese negli incolti a Limana, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 237 (1997). Friuli a Torviscosa, Martini F. e Poldini L., Gortania 13 (1991). Trent.: Rif. Panarotta m 1785, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 125 (2000).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Sium latifolium

 

Nel Bresc. e Bergam.: solo dati storici, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 511 (2012).

Smyrnium olusaTRUM

 

a Treiste avventizia incostante, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Lazio a Itri, Minutillo F. e Moraldo B., Segnal. Flor. Ital. 754, Inform. Bot. Ital. 25 (1993). Distrib. nel Bresc. (e Cremon. sec. Bonali et al.), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 285 (2012).

Smyrnium rotundifolium   Solanum carolinense

 

Solanum carolinense

 

Val d’Astico ad Arsiero - Campagna, (prov. Vicenza), Scortegagna S., Natura Vicent. 4: 141 (2000).

Solanum chenopodioides

 

Distrib. nel Bresc. (e Cremon. sec. Bonali et al.), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 285 (2012).

Solanum chenopodioides Solanum chenopodioides Solanum chenopodioides Solanum citrullifolium

 

Novarese a Cerano, G. Ceffa, A. Soldano - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008). pr. Sondrio, Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 132, Pagine Bot. 2011: pag. 90. pr. Sindrio - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 132, Pagine Bot. 2011: pag. 90. Pavia, sub S. sodomeum, Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 90-91, Pagine Bot. 2011: pag. 73.

Solanum citrullifolium

 

Solanum eleagnifolium

 

Solanum heterodoxum

 

Solanum linnaeanum

 

Solanum linnaeanum

 

Osservata a Trieste, avventizia incostante - Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Solanum linnaeanum

 

Segnalato in Abr. a Giulianova ma non ritrovato di recente, Conti F., Bocconea 10: 148 (1998).

Solanum mauritianum

 

Solanum pseudocapsicum Solanum rostratum

 

Genova, Dui Turi A. e Albericci R., Notul. Fl. Esot. Ital. 45, Inform. Bot. Ital. 42 (2010). Coltiv. e inselvat. in Via Virgilio, Trieste - Martini F., Fl. vasc. spont. Trieste p. 183 (2010). Un’antica segnalazione per Massa non ha conferme recenti, Marchetti D., Ann. Mus. Civ. Rovereto 26: 256 (2011).

Solanum seaforthianum

 

     

 

qui va riferita l’antica segnalazione di S. sodomaeum a Pavia Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 90-91, Pagine Bot. 2011: pag. 73. Ravenna a Marina Romea, Saiani D. e Marconi G., Quad. St. Nat. Romagna 23: 216 (2006). Massa: non osservato di recente, Marchetti D., Ann. Mus. Civ. Rovereto 26: 255 (2011). Massa osservato nel 1942 ma non di recente, Marchetti D., Ann. Mus. Civ. Rovereto 26: 256 (2011).

Sicilia presso Carini, Raimondo F.M. & Aquila G., Quad. Bot. Ambientale Appl. 12: 67-68 (2001).

Solanum sisymbrifolium  

Massa: presente in passatop, ma probabilm. estinto, Marchetti D., Ann. Mus. Civ. Rovereto 26: 256 (2011).

Solanum sublobatum Solanum sublobatum Solanum sublobatum Soldanella minima

       

Bolzano Wilhalm T. et al., Gredleriana 4: 407 (2004). Indicazioni in Banfi (1987). e Poldini 1991. Trent.ad Arco, Prosser F. (2000). Nel Bresc. e Bergam. solo dati storici, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 285 (2012).

Soleirolia soleirolii

 

Piem. a Varallo e Vigliano Biellese, G.V. Cerutti, P.G. Bovo - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008).

Solidago gigantea

 

Solidago litoralis

 

Soliva sessilis

 

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Tosc. a Castagneto Carducci, Selvi F., Sched. 983, Inform. Bot. Ital. 32: 55 (2000). L. Maggiore a Pallanza, Antonietti A. in litt.

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Sonchus arvensis

 

Marche sui Sibillini, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 435, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Sonchus palustris

 

Sonchus palustris

 

Lazio merid. al L. di Fondi, Camp. al L. di Patria, Moraldo B. in litt. Nel Bresc. e Bergam. solo dati storici, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 287 (2012).

Sonchus tenerrimus

 

Trieste, conferme recenti (avventizia casuale) Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Sonchus tenerrimus

 

Sorbaria sorbifolia

 

Sorbaria sorbifolia Sorbaria sorbifolia

   

Sorbus aucuparia Sorbus aucuparia

   

Ven. a Rosolina, Masin R. et al., Notulae 1603, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Carso Triest. tra Prosecco e Opicina, Martini F. e Polli E., Gortania 14:157 (1992). Inselvatichita in Val d’Aosta a Villeneuve (Bovio M. in litt.). pr. Sondrio, Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 134, Pagine Bot. 2011: pag. 91. Alpi Carniche, Poldini L., N. Atl. Corol. Friuli-VG p.469 (2002). Sard. sul Gennargentu al Bruncu Spina, Alias S. e Camarda I., Sched. 519, Inform. Bot. It., 19,3 (1987).

Sorbus chamaemespilus   Sorbus hybrida  

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 76 (1998). Lig. in V. Trebbia pr. Fontanigorda, Orsino F. e Dameri R.M., Sched. 686, Inform. Bot. It., 24 (19929.

Sorbus latifolia

 

Umbria sul M. Subasio, Falcinelli F. e Donnini D., Segnal. Flor. Ital. 1255, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Sorbus mougeotii Sorbus mougeotii Sorbus mougeotii

     

Sorbus scandica Sorbus torminalis

   

Sparganium angustifolium Sparganium angustifolium

 

Sparganium angustifolium

 

Sparganium angustifolium

 

Piem. A bagnolo pr. Saluzzo, Corradetti M. in litt. Piem. in Val Grana, Mondino P.G. in litt. Scanno al Vallone della Terratta, Conti F. e Vitale L., Inform. Bot. Ital. 34: 55-61 (2002). M. Twerminillo,Andreatta G., Monti e Boschi 52: 14-17 (2001). Sic. sugli Iblei, Silluzio G., Sched. 938, Inform. Bot. Ital. 31: 85 (1999). Alpi Carn. in laghetti a Cima Corso e Piz di Mede, Martini F. et al., Gortania 19: 154 (1997). Alpi Lomb. in Valtellina (V. Gerola), V. di S. Giacomo (Andossi) e Orobie in V. Belviso al L. Nero, Ferranti R., Natural. Valtell. 8: 33 (1997). Piem. sulle Alpi Maritt. sopra S. Anna di Vinadio ed al L.Lauzarot, Pascale M., Segnal. Flor. Ital. 648, Inform. Bot. Ital. 23 (1991). - Riv. Piem. St. C470 28: 443-461 (2007). Piem. in Val Gesso lg. Sciandra A. ed in Val Stura di Demonte, segnalato da Pascale e da Abbà.

Sparganium emersum

 

Lazio ai Pantani di Accumoli, Scoppola A. e Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 705, Inform. Bot. Ital. 24 (1992).

Sparganium emersum

 

Sparganium emersum

 

Sparganium erectum Sparganium hyperboreum

   

Sparganium minimum

 

Sparganium natans

 

Lazio merid.: Lago di Fondi e Pantano di Minturno, Moraldo B., Delpinoa 29-30:53 (1988). Trent.-Alto Adige a Caldaro, Aldeno al Fosso Maestro, L. di Coredo, L. di Lavazé, cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994). Piem. a Villanova d’Asti, F. Correggia (in litt., 2012). Confermato per la Sarner Scharte e Luesener Alm sopra Bressanone (nuova località), cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994). Trent.: Ricaldo di Pinè, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Rovereto ai L.di Marco, cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994).

 

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Spartina juncea

 

Abr. lungo la costa alle foci del Piomba e del Saline e tra Vasto e S.Salvo, Conti F., Bocconea 10: 223 (1998).

Spartina townsendii

 

Laguna Veneta in Valle Millecampi, Ghirelli L., Segnal. Flor. Ital. 1115, Inform. Bot. Ital. 36, 1: 84 (2004).

Spartina versicolor

 

Tosc. a S.Rossore (Pisa), Bertacchi A. e Lombardi T., Segnal. Flor. Ital. 725, Inform. Bot. Ital. 24 (1992).

Spartina versicolor

 

Spergularia bocconei

 

Spergularia bocconei Spergularia diandra Spergularia diandra

     

Spergularia heldreichii

 

Spergularia macrorhiza

 

Spergularia media

 

Spergularia nicaeensis

 

Spergularia salina Spergularia salina

   

Sphenopus divaricatus

 

Spiraea japonica

 

Tosc. pr Massa al calambrone di Tirrenia, Soldano A., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 91 (1984).. Abr. a Roseto, Silvi e sul F. Saline, Pirone e Tammaro ex Conti F., Bocconea 10: 39 (1998). Anche in Friuli, cfr. Melzer et Bregant, Gortania 13: 110 (1991). Abr. al Bosco Martese, Conti F., Bocconea 10: 39 (1998). Pineta di Classe (Ravenna), Zangheri (1966), non ritrovata di recente, Alessandrini A. e Saiani D.,Quad. Studi Not. St. Nat. Romagna 35: 79 (2012). Sic.: Capo Passero, Cristaudo A. e Margani I., Inform. Bot. Ital. 37: 1153-1159 (2005). Sard. Sett., Diana Corrias S., Boll. Soc. Sarda Sc. Nat. 23: 285 (1984). Lazio pr. Ladispoli a Torre Flavia e ad Ostia (segnal. prec. a Roma all’ Isola Sacra e pr. Civitavecchia) - Lucchese F., Sched. 383, 18 (1986). Basil.alla foce del Bradano, Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Abr. a Ortona - Conti F., Sched. 600, Inform. Bot. It., 22 (1990). Abr. a Vasto, Punta Penna - Conti F. e Pirone G., Sched. 351, Inform. Bot. It., 18 (1986). Laz. a Tarquinia, Iberite M. e Frondoni, R., Segnal. Flor. Ital. /////, Inform. Bot. Ital. ///////. Nel Bergam. in espansione, manca nel Bresc., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 516 (2012).

Spiraea japonica Spiraea japonica

   

Spiraea salicifolia Spiraea salicifolia

   

Spiraea salicifolia

 

Spirodela polyrrhiza

 

Nebrodi sotto il Pizzo della Battaglia, Brullo S. et al., Segnal. Flor. Ital. 669, Inform. Bot. Ital. 24 (1992).

Spirodela polyrrhiza

 

Sporobilus poiretii Sporobolus neglectus

   

Puglia agli Alimini, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 8798 (2997). Friuli a Sacile, Barbo M. et al. Gortania 17: 131 (1996). Bergamo e sabbie dell’Oglio a Torre Pallavicina, Bona E. e Perico G., Notiz. Fl. Alp. Bergam. 24: 19 (2003).

Sporobolus neglectus Sporobolus neglectus

   

Sporobolus poiretii

 

Sporobolus vaginiflorus

 

Sporobolus vaginiflorus

 

Sul L. Maggiore pr. Sesto Calende, Meneguzzo E. in litt. Trent. a Roncegno, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 9: 115-150 (1994). Piem.in V. Vigezzo a S. Maria Maggiore, Meneguzzo E. in litt. Pr. Varese al Lago di Comabbio, Coòlatore A., ex Macchi P., Fl. Prov. Varese p. 94 (2005). Vercellese a Varallo e Rovasenda, A. Soldano, M. Lonati, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006).

Prov. di Bolzano, Wilhalm, Gredleriana 1: 311 (2001). Trent.: Strigno, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994). Sacile, Treviso e Ven. a Punta Sabbioni, (Pavan e Costalonga, in litt.). Distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 203, 1992). Pr. Ravenna all’Oasi di Punte Alberete, Saiani D., Quad. St. Nat. Romagna 20: 139 (2005).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Sporobolus vaginiflorus

 

Sporobolus vaginiflorus

 

Stachys alpina

 

Stachys annua Stachys annua Stachys byzantina

     

Stachys byzantina

 

Stachys byzantina

 

Stachys corsica

 

Stachys heraclea Stachys maritima

   

Stachys palustris Stachys recta

  labiosa

Gargano (Biscotti N. in litt.). Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012).

Stachys thirkey

 

Abr. A Lama dei Peligni, Gessopalena e Montenerodomo, Conti F., Bocconea 10: 141 (1998).

Staehelina dubia

 

Staphylea pinnata

 

Abr. a Tagliacozzo, Cavaceppo, Gole del Vomano, Conti F., Bocconea 10:177 (1998). Romagna pr. Brisighella sul M. Mauro, Bassi S. e Sami M., Quad. St. Nat. Romagna 19: 170 (2004).

Stellaria longifolia Stellaria longifolia

   

Stellaria nemorum

 

Stellaria palustris

 

Sternbergia colchiciflora   Sternbergia colchiciflora   Sternbergia colchiciflora   Stipa bromoides

 

Stipa capensis

 

Stipa capillata Stipa crassiculmis

  picentina

Stipa eriocaulis

austriaca

Stipa eriocaulis

eriocaulis

Stipa eriocaulis

dvorakii

Prov. Bolzano lungo l’Adige ed Isarco, Wilhalm, Gredleriana 1: 311 (2001). Torbiere del Lago d’ Iseo (Zanotti E. in Natura Bresc. 30: 187, 1996). Confermata per la V. Aosta, Bovio M. et al., Rev. Valdôt. Hist. Nat. 54: 173 (2000). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 142 (1998). pr. Belluno, Argenti C. in litt. Madonie a Piano Battaglia, FalcIani L., Lagascalia 19: 228 (1997). Pr. Torino, R. Pascal, L. Gallo, L. Miserere - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008). Pr. Torino, R. Pascal, L. Gallo, L. Miserere - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008). Arcip. Tosc. alla Capraia, Soldano A., Boll. Soc. Sarda Sc. Nat. 29: 245 (1993). Senago pr. Milano (Costalonga in litt.). Pr. Taranto a Campomarino, Mele C. e Lumare D., Sched. 1138, Inform. Bot. Ital. 36, 1: 94 (2004).

Comelico in Val Digon (prov. Belluno), 1979, Lasen C. in herb. Trent.: Val di Sole pr. Vermiglio, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). In Friuli-Ven.Giulia abbiamo la situazione seguente: la (a). è comune dappertutto, mentre la (b). è sporadica sulle Prealpi (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Pr. Varese a Cavagnano e Ganna, Peracchio in Macchi P., Flora Prov. Varese (1995). Grossetano nella riserva del M. Penna, Frignani F. et al., Webbia 63: 96 (2008). M. Cetona (Tosc. Merid.)., Mazzeschi F. e Selvi F., Flora Medit. 9: 209 (1999). Sard. nel Supramonte a Monte Novo S.Giovanni, Camarda I., in litt. Trent.: Mezzocorona, segnalata anche a Bolzano e Torbole ma per errore, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Abr. nella Conca di Capestrano, Guarrera P.M. et al., Inform. Bot. It. 27:241 (1995). Bresc. a Edolo (Fenaroli F. in Natura Bresc. 30:187, 1996). Confermata la presenza nel Bresc., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 292 (2012). RR nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 292 (2012). Frequente nel Bresc. e Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 292 (2012). V.Aosta in Val di Cogne, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1242, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Specie

Sottospecie o Varietà

Stipa juncea

 

Stipa pennata

 

Stipa pennata

 

Stipa pulcherrima

 

Stratiotes aloides

 

Streptopus amplexifolius  

Nota Liguria pr. Ceriale, Martini E., Segnal. Flor. Ital. 307, Inform. Bot. Ital. 17 (1985). Trent. a Lavis cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 203, 1992). V. Aosta a Charvensod ed in Val di Rhemes, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1241, Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Nel Bresc. dal Garda all’Oglio, non procede ulteriorm. nel Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 293 (2012). In uno stagno a Mercallo dei Sassi (Varese), Pomi U., Segnal. Flor. Ital. 610, Inform. Bot. Ital. 22 (1990). Abr. nel Parco Nazionale e Molise sulle Mainarde, Conti F., Bocconea 10: 203 (1998). Abr. a Ortona - Conti F., Sched. 599, Inform. Bot. It., 22 (1990). Lazio pr. Tarquinia, Iocchi M. e Bartolucci F., Webbia 63: 139 (2008). Monfalcone, Melzer H., Linz. biol. Beitr. 377 (1987). Abr. in varie località, Conti F., Bocconea 10: 162 (1998). Abr.: Val d’Arano sul Sirente sopra Ovindoli, Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 248, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Suaeda vera Suaeda vera

   

Suaeda vera Succisa pratensis Succisa pratensis

     

Succisella inflexa

 

Antica segnal. per Legnago, cfr. Bianchini F., Boll. Museo Civ. St. Nat., Verona 38: 68 (2014).

Succisella inflexa

 

Sutellaria galericulata

 

Non si hanno segnalazioni recenti per il Trentino-Alto Adige (Prosser F. in litt.). Molise al Pantano di Montenero Valcocchiara, Tammaro F., Sched. 278, Inform. Bot. Ital. 16: 49 (1984).

Swertia perennis

 

Bresc. occid. nel settore M. Broffione-Bagolino: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 293 (2012).

Swertia perennis

 

Swertia perennis Sylibum marianum

   

Liguria a Mendatica (Imperia), Marsili S. et al., Notula 1610, Inform. Bot. Ital. 42: 354 (2009). Trent. sul Rio Riccomassimo sopra Lodrone, Prosser F. in litt. Rara nel Triest., sporadica nella pin. friulana, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009).

Symphiotrichium lanceolatum Symphiotrichium lanceolatum Symphiotrichium novi-belgii Symphiotrichium salignum Symphiotrichium salignum Symphiotrichium salignum Symphiotrichium squamatus

 

Symphiotrichum novae-angliae Symphiotrichum novae-angliae Symphoricarpus

 

Symphoricarpus rivularis

 

           

   

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Piem. sulle Langhe, Bono G. (1960). Trent. a Mori (avv.), Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177224 (1992). Trentino nella Valle del sarca a Ponte Oliveti, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 123 (2000). Distribuzione in Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 8: 194 (1992). Friuli a Fratta pr. Sacile (Costalonga ex Martini F. e Poldini L., Gortania 9: 152, 1987). Colline del Torinese e Astigiano, L. Gallo - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 (2009). Abr. a Villetta Barrea, Viegi L. et al., Arch. Bot. Ital. 66 (1990).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Symphytum bulbosum

 

Symphytum bulbosum

 

Symphytum bulbosum

 

Symphytum bulbosum Symphytum bulbosum

   

Sard. non se ne conoscono stazioni naturali, Camarda I., in litt. Trentino sulla riva orientale del Garda ed a Borgo Valsugana, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 15: 121 (2000).

Symphytum bulbosum

 

Symphytum orientale

 

Synphiotrichum novae-angliae Tagetes patula

 

Tanacetum cinerariifolium

 

Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. pr. Ancona, Baldoni M., Segnal. Flor. Ital. 1090, Inform. Bot. Ital. 35: 112 (2001). Lecco - Villa M., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 32, Pagine Bot. 2011: pag. 49. pr. Sindrio - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 136, Pagine Bot. 2011: pag. 91. Pr. Genova a S. Ilario e Pieve Ligure, M. Calbi e Martini E., Segnal. Flor. Ital. 305, Inform. Bot. Ital. 17 (1985).

Taraxacum pacheri Taraxacum schroeteranum

   

V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Piem., Alpi biellesi m. 2200, A. Soldano, J. Kirschner & J. Šte˘pánek - Riv. Piem. St. Nat., 31: 365-395 (2010) no. 258.

Teesdalia nudicaulis

 

Teesdalia nudicaulis

 

Telekia speciosa

 

Telekia speciosa

 

Tephroseris capitata

 

Teucrium fruticans

 

Piem. a Trecate e Galliate (Novara) e Lomb. a Borgo S.Siro (Pavia) e Boffalora (Milano), Terzo V. e Gardini Peccenini S., Sched. 183, Inform. Bot. It., 14 (1982). Umbria a Castiglion del Lago, Gigante D. et al., Inform. Bot. Ital. 42: no. 1573 (2009). Bellunese a Formegan di S.Giustina, Lasen, Sched. 446, Inform. Bot. It., 19 (1987). Trent. Merid. al P. Cimirlo, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992). Camp. sul M. Cervialto, Moraldo B. et al., Delpinoa 27-28: 97 (1986). Basil. pr. Potenza a Crivi, Maratea, Ogliastro e Acquafredda, Del Guacchio E. et al., Sched. 968, Inform. Bot. Ital. 32: 49 (2000).

Teucrium fruticans

 

Teucrium fruticans

 

Teucrium scordium Teucrium scorodonia

scordioides  

Thalictrum foetidum

 

Thalictrum foetidum

 

Nel Bresc. e Bergam. nei sistemi montuosi più interni, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 297 (2012).

Thalictrum foetidum

 

Thalictrum lucidum

 

Thalictrum lucidum Thalictrum lucidum

   

Thalictrum lucidum

 

Piacent. pr. Ferriere, Bernardello R., Segnal. Flor. Ital. 1008, Inform. Bot. Ital. 33: 36 (2001). Abr. a Pescara e Spoltore, Conti F. e Pirone G., Sched. 401, Inform. Bot. It., 18 (1986). Friuli in molte località, Poldini L., Atl. Corol. 837 (1991). Lago di Carezza (prov. Bolzano), Kiem J., Ber. Bayer. Bot. Ges. 61:159 (1990). Lomb. a Cazzago Brabbia (Varese), Pomi U., Inf. Bot. Ital. 25: 222 (1993).

 

Appennino ligure-piemontese, Barbero M. e Bono G., Lav. Soc. Ital. Biogeogr. (1970). Appennino Piem. a Novi Ligure, Tassarolo e Tortona, Carrega M. e Silla D. Piem. a Torino, Ivrea, Biella, L. Gallo, R. Pascal, F. Longo, G. Pandolfo, - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008), ibid. (2011).

Matera a Montescaglioso, Fascetti et al., Inform. Bot. Ital. 36: 425-428 (2004). Sard.: soltanto coltivato e raram. sfuggito alla coltura, Camarda I., in litt. Ai Laghetti di Briaglia pr. Mondovì, Pellegrino G. in litt., 2005. Abr. in loc. Fano a Corno, Sirente, Valle Subequana, Conti F., Bocconea 10: 137 (1998). Lig. orient. in V. Aveto, Bernardello R., Segnal. Flor. Ital. 1121, Inform. Bot. Ital. 36: 87 (2004).

Specie

Sottospecie o Varietà

Thalictrum lucidum

 

Thalictrum lucidum

 

Thalictrum simplex

 

Thalictrum simplex Thesium bavarum Thesium bavarum

     

Thesium bavarum

 

Thesium divaricatum

 

Thesium divaricatum

 

Thesium divaricatum Thesium humile

   

Thesium linophyllon

 

Thlaspi corymbosum

 

Thuja occidentalis

 

Thuja orientalis

 

Thuja orientalis

 

Thuja orientalis

 

Thymelaea tartonraira

 

Thymelaea tartonraira

 

Thymelaea tartonraira

 

Thymelaea tartonraira Thymus oenipontanus

   

Thymus pannonicus

 

Thymus praecox

 

Thymus spinulosus

 

Thymus spinulosus

 

Thymus thracicus

 

Thymus vulgaris

 

Thymus vulgaris

 

Thymus vulgaris

 

Nota Puglia alla Foce S.Andrea (Lesina), Pantaleo F., Ann. Bot. (Roma) 49, suppl.8: 123 (1991). Trentino pr. Rovereto al Taio di Nomi e Villalagarina, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 104 (1986). Abr. pr. Opi in Val Fondillo, Conti F. e Pirone G., Sched. 402, Inform. Bot. It., 18 (1986). Umbria (Ballelli S. in litt.). App. Ligure sul M. Antola (Orsino F. in litt.). Lazio Merid. sugli Aurunci, Minutillo F., Moraldo B. e Rossi W., Sched. 331, Inform. Bot. It., 17 (1985). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). L’ indicazione per il Trentino a Cles non è confermata da ricerche recenti (Prosser F. in litt.). Nel Bresc. RR; manca nel Bergam., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 528 (2012). Veneto a Moriago (Treviso), Argenti C., in litt. Abr. alle Gole di Popoli ed a Lentella, Conti F., Bocconea 10: 25 (1998). Umbria, Bencivenga M. et al., Ann. Fac. Agr. Perugia 31: 211266 (1976). Bergam. sulle Orobie, verso est fino al M. Gleno e M. Tornello, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 528 (2012). ontanea pr. Merano, Wilhalm et al., Katal. Gefässpfl. Südtirols (2006). Camp. sui M. Terminio e Accelica, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 218 (1982). Piem. in Val di Susa pr. Bussoleno, Montacchini F. e Caramiello R., Arch. Bot. 45 (1969). Piem. inselvatichita in V.Susa, Val Grana, Voltaggio, Mondino P.G. in litt. Basil. pr. Potenza a Crivi e Acquafredda, Del Guacchio E. et al., Sched. 967, Inform. Bot. Ital. 32: 49 (2000). Campania sui Picentini a Olevano, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 203 (1981-82). Campania, Basilicata e Calabria, Urbani, Inform. Bot. Ital. 23(1): 35-37 (1991). tra Maiori e Amalfi, Caputo G. et al., Delpinoa 31-32: 38 (1990). pr. Rovereto a Nomi, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 111-134 (1986). M. Cetona (Tosc. Merid.)., Mazzeschi F. e Selvi F., Flora Medit. 9: 209 (1999). Abr. senza indicazione di località, Conti F., Bocconea 10: 145 (1998). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1300 m di quota (Cirino E., in litt.). Tutte le segnalazioni per l’Abr. risalgono all’800 e l’unica località precisa è il M.dei Fiori, cfr. Conti F., Bocconea 10: 145 (1998). Abr. a Palena e Lettopalena, Tammaro F., Flora della Majella (1986). Abr. sul Gr. Sasso ed a Notaresco, Conti F., Bocconea 10: 144 (1998). Appennino Piem. a Stazzano, Vignole, Borghetto, Cantalupo, Roccaforte e Grondona, Carrega M. e Silla D. avv. a Trieste, Martini F., Bauhinia 17: 39-59 (2003).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Thymus vulgaris

 

Thysselinum palustre

 

Tilia platyphyllos

 

Sic. sui Peloritani a Vallone Lauro, Gramuglio G. et al., Sched. 992, Inform. Bot. Ital. 32: 59 (2000).

TIllaea campestris

 

Sicilia nei dintorni di Bagheria, Brullo S., Campo G., Marcenò C., Romano S. e Siracusa G., Willdenowia, 28: 53-58 (1998).

Tillaea muscosa

 

Tillaea muscosa

 

Puglia pr. Gallipoli all’Is. S.Andrea, Sabato S. et al., Thalassia Salentina 21 (1995). Puglia pr. Lecce, Marchiori S., Medagli P., Sabato S. e Ruggiero L., Inform. Bot. It. 25:38 (1993).

Tofieldia calyculata Tofieldia calyculata

   

Tofieldia calyculata

 

Tofieldia calyculata Tofieldia pusilla

   

Tofieldia pusilla Tofieldia pusilla

   

Tolpis staticifolia

 

A. Apuane sulle pendici del M. Piglione 900 m, Marchetti D., Boll. Mus. Sc. Nat. Lunig. 4: 81 (1987).

Tolpis umbellata

 

Tolpis virgata

 

Romagna a Scardavilla (Forlì), Zangheri (1966), non ritrovata di recente, Alessandrini A. e Saiani D.,Quad. Studi Not. St. Nat. Romagna 35: 79 (2012). Bosco Ladino (Forlì), Zangheri (1966), non ritrovata di recente, Alessandrini A. e Saiani D.,Quad. Studi Not. St. Nat. Romagna 35: 79 (2012). Nel Bresc. Diff. e Freq., nel Bergam.solo ai limiti orient., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 220 (2012).

Tommasinia verticillaris  

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Pr. Brescia e Orzinuovi e pr. Lecco a Brivio , cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 216 (H2782012).

Abr.: Gran Sasso in varie loc., Conti F., Bocconea 10: 196 (1998). App. Emil. al L. Bocco, Rossi et al., Archivio Bot. Vol. … :115116 (19..). App. Parmig.: Lago Verde, Capanna Biancani, Alessandrini A., Segnal. Flor. Ital. 122, Inform. Bot. Ital. 13 (1981). M. Prena (Abr.), Conti F., Archivio Bot. 68: 32 (1992). pr. Sondrio in Val Malenco, Ferranti R. e Fioletti L., Natural. Valtell. 11: 14 (2000). V. Ossola, Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Val d’Aosta in Val di Cogne nel piano di Bardoney, 2250 m, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 42: 137 (1988).

Tommasinia verticillaris   Tommasinia verticillaris  

Calabria tra Bova e Palizzi, Stranges in litt. Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1231, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Tordylium apulum

 

Torilis arvensis

neglecta

Torilis arvensis

 

Torilis arvensis Torilis leptophylla

neglecta  

Trachelium coeruleum Trachycarpus fortunei

   

Trachynia distachya Trachynia distachya

   

Carso Goriz. pr. Redipuglia, Martini F. e Polli E., Gortania 14:159 (1992). Alpi Marittime in V. Gesso a Valdieri, 800 m, Pellegrino G. (in litt.). Nella Pad. è divenuta rara a causa del’abbandono dell’agricoltura tradizionale. A. Maritt. a Valdieri, Pellegrino G., in litt. Tosc.: Follonica, Selvi F. e Sforzi S., Inform. Bot. Ital. 37: 1145 2005. Piem. a Pecetto, Abbà G., ined. Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Appennino Piem. a Bosio, Carrega M. e Silla D. Prealpi Bresc. e Bergam. sul Garda e L. d’Iseo., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 301 (2012).

Tradescantia fluminensis   Tragopogon crocifolius  

Sard. a Vellozo, Desfayes M., Flora Medit. 18: 276 (2008). Piem. distribuz. generale: Alpi Mar. a Limone Piemonte e Valdieri, M. Pascale, G. Bellone - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011) no. 346.

Specie Tragopogon pratensis

Sottospecie o Varietà minor

Tragopogon tommasinii   Trapa natans

 

Trapa natans

 

Trichophorum alpinum

 

Trichophorum pumilum   Trichophorum pumilum   Trientalis europaea

 

Trientalis europaea

 

Trifolium alexandrinum  

Nota Segnalata in Abr. (Velino), Petriccione B., Collana Verde Min. Agric. 92 (1993). Bresc. a S. Eufemia: la segnalaz. in Zersi (1871) non ha avuto conferme successive, Martini F., Bona E. et al., Flora Vasc. Lomb. Centro-or. (2012). In Trent. l unica loc. al Lago di Madrano pr. Pergine (lg. Gabbi R., sec. Prosser F. in litt.), probabilm. scomparsa. Distribuzione nell’Italia mediterranea (Lig., Pen. e Is.) cfr. Tomei P. E., Amadei L. e Garbari F., Ann. Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. 92: 207-240 (1985). Liguria presso Triora (Imperia), Ferrando U., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1588, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Cuneese in Val Maira, M. Lonati, C. Tagliatori - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007). pr. Sondrio in Valle del Gallo, Ferranti R. e Fioletti L., Natural. Valtell. 11: 19 (2000). Bresc. al P. della Foppa, L. di Salarno, V. Savione: RR (15001850 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 534 (2012). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Bresc. (Collebeato), Bergam. (Calcinate) e Cremon.(Genivolta), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 302 (2012).

Trifolium badium

 

Acquitrini a Pian Vallese (Reggio Emilia), Alessandrini A., Sched. 123, Inform. Bot. It., 13 (1981).

Trifolium brutium

 

Trifolium cherleri

 

Trifolium dubium

 

Camp. sui M. Picentini, Moraldo B. e La Valva V., Sched. 71, 12 (1980). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1000 m di quota (Cirino E., in litt.). Abr. a Castel di Sangro e Molise a Montenero Valcocchiara, Tammaro F., Sched. 252, Inform. Bot. It., 15 (1985).

Trifolium dubium

 

Trifolium dubium

 

Trifolium echinatum

 

Reg. Apuana pr. Pietrasanta e Sarzana, Marchetti D., Boll. Mus. Sc. Nat. Lunig. 4: 81 (1987).

Trifolium fragiferum

bonannii

Castiglione d. Pescaia (Grosseto), Sforzi S. e Selvi F., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. Mem. B 106: 110 (1999).

Trifolium ligusticum

 

Trifolium maritimum

 

Trifolium micranthum

 

Trifolium nigrescens

 

Trifolium noricum Trifolium obscurum

   

Romagna a Scardavilla (Forlì), Zangheri (1966), non ritrovata di recente, Alessandrini A. e Saiani D.,Quad. Studi Not. St. Nat. Romagna 35: 79 (2012). Colli attorno a Torino a Casalborgone, Allioni in Gallo L., Riv. Piem. St. Nat. 17 (1996). Pineta di S. Vitale, Ravenna, Saiani D., Quad. Studi Not. St. Nat. Romagna 31: 188 (2010). V. Aosta a Pont St.Martin, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 113-124 (2005). Bellunese sul M:Talvena, Argenti C., in litt. e ! Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012).

Trifolium patens

 

Trifolium phleoides

 

Baricentro ad ovest dell’Oglio: nel Bresc. RR e nel Bergam. Diff., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 303 (2012). Serre Calabre pr. Brognaturo, Bernardo L. e Gargano D., Sched. 1096, Inform. Bot. It., 36: 77 (2004).

Lazio sul Lago di Fondi, Moraldo B. et al., Delpinoa 29-30: 4755 (1987-88). Laz. ai Pantani di Accumoli, Lattanzi E. e Scoppola A., Sched. 696, Inform. Bot. It., 24 (1992).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Trifolium pratense

nivale

Nel Bresc. e Bergam. Diff. (alta V. Camonica, Orobie), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 304 (2012).

Trifolium saxatile

 

Trifolium scabrum

 

Trifolium spadiceum

 

V. Aosta in Valsavarenche, Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 40:77 (1986). Piem. in Val Grana, Mondino P.G. in Riv. Piem. St. Nat. 16 (1996). Marche sul M. Ceresa, Brilli Cattarini A. e Gubellini L., Sched. 485, Inform. Bot. It., 19 (1987).

Trifolium spadiceum Trifolium spadiceum

   

Trifolium squarrosum

 

Trifolium stellatum Trifolium striatum

   

Trifolium striatum

 

Trifolium striatum Trifolium suaveolens

  gruppo resupinatum

Trifolium subterraneum Trifolium suffocatum

   

Trifolium suffocatum Trifolium thalii

   

Trifolium thalii

 

Triglochin laxiflorum

 

Triglochin palustre

 

Triglochin palustre

 

Trigonella corniculata

 

Trigonella gladiata

 

Trigonella gladiata

 

Trigonella gladiata

 

Trigonella monspeliaca

 

Trigonella monspeliaca Trigonella monspeliaca Trinia glauca

     

Tripidium ravennae Tripidium strictum

   

Sard. allo stagno di Platamona, Sassari, Camarda I., in litt. ricerche recenti di L. Giovagnoli sul greto del Piave non hanno avuto esito positivo (Lasen in litt.).

Tripodion tetraphyllum Trisetaria aurea

   

Umbria (Ballelli S. in litt.). Pineta d’Avalos (Pescara), Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 38: 114 (2006).

Trent. sopra Daiano, Prosser F. in litt. Umbria, Cortini Pedrotti C. et al., Atti Ist. Bot. Lab. Critt. Pavia 9:155-249 (1973). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1200 m di quota (Cirino E., in litt.). Sec. Prosser F. (in litt.). non esistono reperti sicuri dal Trentino. Abr. in Valle di Sevice sul Velino, Giulianova, Capistrello, Conti F., Bocconea 10: 89 (1998). Antiche segnalazioni dal Triest. e Goriz. non sono state verif. di recente (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Umbria (Ballelli S. in litt.). Bergamo e dintorni: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 537 (2012). Basil., Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Laz. pr. Roma a castelporziano, Lucchese F., Sched. 376, Inform. Bot. It., 18 (1986). Umbria (Ballelli S. in litt.). Cal. Sett. sul M.La Mula, Moraldo B. e La Valva V., Sched. 70, Inform. Bot. It., 12 (1980). Pollino, Serra del Prete, Foggi B. e Ricceri C., Arch. Geobot. 1: 187 (1995). Calabria a Isola di Capo Rizzuto, Bernardo L. e Puntillo D., Segnal. Flor. Ital. 1173, Inform. Bot. Ital. 37 (2005). Abr. a Rivisondoli, Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 410, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). Abr. a Rocca di Cambio, Rivisondoli, Camosciara, Conti F., Bocconea 10: 195 (1998). Marche a Fabriano, Ballelli S., Sched. 453, Inform. Bot. It., 19 (1987). Lazio a Sperlonga e sugli Aurunci, Moraldo B. et al., Accad. Naz. Lincei Quaderni 264: 245 (1989). Piem. in Val Gesso, Pascale M., Sched. 709, Inform. Bot. It., 24 (1992). Umbria sul M. Tezio, Venazoni R. e Gigante D., Fitosociologia 36:170 (1999). Pr. Roma sui M. Ruffi, Tilia A. e Lattanzi E., Sched. 782, Inform. Bot. It., 27 (1995). Trieste, Martini F. et al., Gortania 19: 152 (1997). Umbria (Ballelli S. in litt.). Va probabilm. eliminata dalla flora dei M. Picentini, Moraldo B. et al., Delpinoa 23-24: 203 (1981-82).

Specie

Sottospecie o Varietà

Trisetaria panicea Triticum triunciale

   

Triticum vagans

 

Triticum ventricosum

 

Trochiscanthes nodiflora  

Nota Sacile, R. Pavan (S. Costalonga in litt.). Lazio sett. a M. Rufeno, Scoppola A., Segnal. Flor. Ital. 682, Inform. Bot. Ital. 24 (1992). Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1350 m di quota (Cirino E., in litt.). Umbria pr. Deruta sul M. Cinque Querce, Gigante D., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1572, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Monti pr. Rovereto, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 106 (1986). Maremma grossetana pr. Montepescali, Selvi F. in litt. Pr. Roma a Castelporziano, Lucchese F., Segnal. Flor. Ital. 375, Inform. Bot. Ital. 18 (1986). Sicilia sui M. Iblei, BartoloG. et al. Boll. Accad. Gioenia 36 (1996). Appenn. Centrale sui Simbruini, Attorre F., Segnal. Flor. Ital. 1145, Inform. Bot. Ital. 36: 98 (2004).

Tuberaria lignosa Tuberaria praecox

   

Tuberaria villosissima

 

Tulipa australis

 

Tulipa australis

 

Pr. Potenza a Poggio di Fritubbio, Facsetti S. e Romano V. A., Segnal. Flor. Ital. 1103, Inform. Bot. Ital. 36: 80 (2004).

Tulipa australis

 

Romagna pr. Firenzuola sul M. Beni, Landi E. e Cappelli F., Quad. St. Nat. Romagna 5: 61 (1996).

Tulipa australis

 

Tulipa australis

 

V. Ossola (diffusa), Antonietti A., Bot. Helvet. 112: 173-200 (2002). Val d’Aosta in Val d’Ayas (Vallone di Messonère e sotto le Cleve di Moula), Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 39: 113 (1985).

Tulipa australis Tulipa raddii

   

Valtellina in V. Fabiolo, Ferranti R., Natural. Valtell. 8: 31 (1997). Colline del Palermitano a Blufi e Prizzi, Raimondo F.M. & Spadaro V, Quad. Bot. Ambientale Appl. 12: 101-102 (2001).

Tulipa raddii

 

Tulipa sylvestris

australis

in prov. di Reggio Emilia, Alessandrini et al., Inform. Bot. Ital., 44 (2012). Bresc. a Serodine Sup. e Bergam. sul M. Pora (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 540 (2012).

Tulipa sylvestris

 

Avellinese a Monteverde, Del Guacchio E., Segnal. Flor. Ital. 1125, Inform. Bot. Ital. 36: 88 (2004).

Tulipa sylvestris

 

Lazio sui Simbruini, Ausoni ed Aurunci, Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 232, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Tulipa sylvestris

 

Turgenia latifolia

 

Romagna a Alfonsine, Bonafede F., Archiv. Bot. Ital. 68: 195 (1993). Bresc. e Bergam. solo indicaz. storiche: estinta (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 541 (2012).

Typha domingensis

 

Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012).

Typha laxmannii

 

Typha laxmannii

 

Typha laxmannii

 

Abr. alla confluenza tra Sangro e F.Aventino, Conti F., Bocconea 10:228 (1998). Avv. in Trent. pr. Tione cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 154, 1994). Pr. Padova a Saonara, Marchiori S. e Sburlino G., Segnal. Flor. Ital. 517, Inform. Bot. Ital. 19,3 (1987).

Typha minima

 

Abr. presso Bolognano, Vasto ed alle Foci del Sangro, Conti F., Segnal. Flor. Ital. 400, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Typha minima

 

Molise sul Trigno pr. Mafalda, Conti F. e Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 526, Inform. Bot. Ital. 20 (1988).

Typha minima

 

Nel Bresc. e Bergam. è rimasta un’unica stazione: L. d’Iseo N a Costa Volpino, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 541 (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Typha minima

 

Typha shuttleworthii

 

Typha shuttleworthii Typha shuttleworthii Tyrimnus leicographus

     

Ulmus laevis

 

Ulmus laevis

 

Ulmus minor

 

Ulmus minor Urtica membranacea

   

Urtica urens Utricularia australis

   

Utricularia australis

 

Utricularia australis

 

Sic. sulle Madonie, Raimondo F. M. e Ottonello D., Atti Accad. Sc. Lett. Arti Palermo 38: 1-12 (1979).

Utricularia bremii

 

Caldaro (Bolzano) Marcono G. e Tassara F. , Segnal. Flor. Ital. 1060, Inform. Bot. Ital. 35: 100 (2003).

Utricularia intermedia

 

Trent. al Laghestel di Piné, non ritrovata di recente, cfr. Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994).

Utricularia minor

 

Per l’ Abr. c’è un’antica segnalazione a Campotosto, dove pare sia estinta, Conti F., Bocconea 10: 158 (1998).

Utricularia minor

 

Trent. al Laghestel, Le Grave e L. di S.Colomba, Pedrotti F. in Desfayes M., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10: 223-47 (1994).

Utricularia minor

 

Val d’Aosta in Valtournanche (Le Lod) e Valgrisanche (Lac Lolait), Desfayes M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 39: 55 (1985).

Utricularia minor

 

Utricularia minor Vaccaria hispanica

   

Val d’Aosta nella Palude di Lozon, Rey Ch., Rev. Valdot. Hist. Nat. 44:14 (1990). Val di Susa, A. Selvaggi - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007). Nel Bresc. e Bergam. RR e incostante, in via di scomparsa, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 309 (2012).

Vaccinium microcarpum   Vaccinium uliginosum

microphyllum

Vaccinium uliginosum

 

Vaccinium vitis-idaea

 

Valantia hispida

 

Valantia hispida

 

Val d’Aosta lungo la Dora Baltea presso Lillaz e Pallu di Brissogne (530-540 m), Bovio M., Rev. Valdot. Hist. Nat. 39: 114 (1985). Bellunese alla torbiera di Antole e sul M. Serva, Argenti C, , in litt. Carnia ad Ampezzo, Martini F. e Poldini L., Gortania 13 (1991). Carnia pr. Socchieve (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991). Trieste, avventizia effimera (nell’800), Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Nel Moden. introdotto nei vigneti ed inselvat., Alessandrini A., Fl. Moden. 268 (2010). Piem. nel Cuneese (Crava-Morozzo), A. Selvaggi, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006). sulle specie italiane di Ulmus spontanee e coltivate cfr. Gambi G., Gellini R. e Brogi L., Inform. Fitopat. 30: 27-47 (1980). Umbria (Ballelli S. in litt.). Trent.: avv. a Riva del Garda, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Umbria (Ballelli S. in litt.). Piem. in pianura e collina: molte loc., A. Selvaggi, R. Pascal, A. Prete, F. Viarengo - Riv. Piem. St. Nat., 29: 439-474 (2008), anche ibid. (2009), (2010), (2011). Qui vanno verosimilmente riferite le segnalazioni di Utricularia vulgaris per il Trent. (Prosser F. in litt.).

Sec. Prosser F. (in litt.). in Trent. è più diffuso che Vaccinium oxycoccos. Pizzo di Sevo (versante abruzzese), Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 38: 115 (2006). Bresc.: alta V. Camonica (Cané), segnal. sulle Orobie ma da verif., cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 543 (2012). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Abr. alle Gole di Popoli, Tammaro F., Giorn. Bot. Ital.105: 49-93, (1971). Le segnalazioni per il Lazio pr. Sperlonga non sono confermate, Moraldo B. et al., Accad. Naz. Lincei Quad. 264: 284 (1990).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Valantia hispida

 

Valeriana collina Valeriana collina

   

Valeriana collina

 

Valeriana officinalis

nemorensis

Valeriana officinalis

sambucifolia

Valeriana saliunca

 

Valeriana tuberosa

 

Valeriana tuberosa

 

Valeriana tuberosa

 

Valeriana versifolia

 

Forme che probabilm. vanno attribuite qui sono state osservate nel Bellunese (Lasen C.). e Trent. (Prosser F. in litt.).

Valeriana wallrothii

 

Valerianella carinata Valerianella coronata Valerianella coronata

     

Valerianella echinata

 

Lazio sul M. Navegna (Rieti), Bartolucci E., Inform. Bot. Ital. 38 (2006). Distribuz. nelle Langhe, cfr. Abbà G., Fl. d. Langhe 99 (1990). Distribuz. nelle Langhe, cfr. Abbà G., Fl. d. Langhe 99 (1990). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Sic. Su Rocca Busambra, Galesi R., Giardina G. e Rossello F., Inform. Bot. Ital. 37: 1164 (2005).

Valerianella eriocarpa

 

Valerianella eriocarpa Valerianella microcarpa

   

Valerianella microcarpa Valerianella puberula Valerianella pumila Valerianella turgida

       

Vallisneria spiralis

 

Vallisneria spiralis

 

Vallisneria spiralis

 

Velezia rigida

 

Velezia rigida

 

Veratrum album

lobelianum

Veratrum album

 

Veratrum nigrum

 

Puglia pr. Gallipoli all’Is. S.Andrea, Sabato S. et al., Thalassia Salentina 21 (1995). Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 162 (1998). Lazio a Leonessa, Anzalone B. et al., Inform. Bot. Ital. 26: 252 (1994). Rivisondoli (Abr.), Pirone G., Segnal. Flor. Ital. 409, Inform. Bot. Ital. 18: 205 (1986). Nel Bresc. e Bergam.: RR (100-1500 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 544 (2012). Nel Bresc. (alta V. Camonica pr. Galleno) e Bergam. (alta V. Brembana a Valleve), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 311 (2012). Trent. sul Gr. di Brenta (Melchior H., Fedde’s Rep. Beih. 100:173-177, 1938). Alpi Liguri supra Ceriale e Bordighera, Martini E., Segnal. Flor. Ital. 186, Inform. Bot. Ital. 14 (1982). M. Cetona (Tosc. Merid.)., Mazzeschi F. e Selvi F., Flora Medit. 9: 209 (1999). Nel Piem,, soltanto in Val di Susa, D. Bouvet, A. Soldano, L. Giunti, E. Giuliano - Riv. Piem. St. Nat., 32: 349-418 (2011).

Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1200 m di quota (Cirino E., in litt.). Trent. ad Arco (Prosser F. in litt.). Basil.alla foce del Bradano, Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Piem. sul Monferrato a Crea, Mondino P.G. in litt. Abr. a Oricola, Veri L., Flora dei M.Simbruini (1988). Piem. sul Monferrato a Crea, Mondino P.G. in litt. Veronese e Vicentino, Festi F. et al.,, Segnal. Flor. Ital. 1140, Inform. Bot. Ital. 36: 95 (2003). Garda, L. Iseo e lungo l’Oglio e l’Adda: frequente (Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1:545 (2012). Puglia Merid.sul fiume Tara, Beccarisi L. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 87-98 (2997). Sard. nel fiume Liscia ed a Bosa, Desfayes M., Flora Medit. 18: 290 (2008). Sard. a Genna e Mari pr. Sinnai - Camarda I., Sched. 149, Inform. Bot. It., 14 (1982). Sic. a Caltagirone, Giardina G., Boll. Accad. Gioenia Sc. Nat. 28: 543 (1995). Tosc. sulle Cerbaie pr. Orentano (Pisa), Corsi R. e Magrini A., Sched. 971, Inform. Bot. Ital. 32: 51 (2000). Piem. nelle Langhe, Abbà G., Riv. Piem. St. Nat. 4: 217-28 (1983). Trentino pr. Rovereto, Festi F. e Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 2: 109 (1986).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Verbascum alpinum

 

Alpi Apuane alla Foce del Giovo, Soldano A., Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. 91 (1984).. Molise sul Matese, Lucchese F., Elenco Fl. Spont. Molise 291 (1995). Distribuz. nelle Langhe, cfr. Abbà G., Fl. d. Langhe 89 (1990). Piem. sulle Langhe a Cravanzana e Niella Belbo (Abbà G. in litt.). V. Aosta a St.Denis, Prunier P., Rev. Valdot. Hist. Nat. 59: 113124 (2005). Pr. Varese a Ganna, Cottini P., in litt. Tuscia al L. di Vico, Scoppola A. e Blasi C., Ann. Bot. (Roma). 47, Suppl. 6: 33-35 (1990). App. Piacentino a Villanova di Perino (M. Mangiapane), Fagnola P., Segnal. Flor. Ital. 916, Inform. Bot. Ital. 30: 67 (1998).

Verbascum argenteum

 

Verbascum boerhaavii Verbascum boerhaavii

   

Verbascum boerhavii

 

Verbascum chaixii Verbascum chaixii

austriacum  

Verbascum phoeniceum

 

Verbascum phoeniceum

 

Conferma per l’anfiteatro morenico di Ivrea, C. Minuzzo, P. Eusebio Bergò - Riv. Piem. St. Nat., 30: 313-340 (2009).

Verbascum phoeniceum

 

Diff. tra Garda e Brescia, Manerbio, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 313 (2012).

Verbascum thapsus Verbascum thapsus

crassifolium  

Verbascum virgatum

 

Verbascum virgatum Verbena bonariensis

   

Val Venosta sup. a Mals, Wilhalm T., Gredleriana 4: 392 (2004). In Trent. la crassifolium è presente in Val di Fassa, Val di Sole, Mendola (Prosser F. in litt.). Avv, in Sard. (Olbia), Valsecchi V., Segnal. Flor. Ital. 44, Inform. Bot. Ital. 11: 67 (1979). Avv. in Friuli, Melzer H., Gortania 18: 73 (1996). Tosc. nel Tombolo Pisano, Monti G. e Tomei P. E., Segnal. Flor. Ital. 116, Inform. Bot, Ital. 13 (1981).

Veronica agrestis

 

Bellunese nel Livinallongo ad Andraz m.1390, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 236 (1997).

Veronica agrestis Veronica agrestis

   

Veronica alpina

 

Veronica anagalloides

 

Veronica anagalloides

 

Lazio sugli Aurunci, Accad. Naz. Lincei 264: 263 (1990). Trent.: parecchie indicazioni, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997). Abr. in molte località: Monti della Laga, Gran Sasso alle sorgenti del Rio Arno, Parco d’Abruzzo al M. Palombo, Conti F., Bocconea 10: 152 (1998). Nel Bresc. pr. Desenzano, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 548 (2012). Sul Garda pr. Desenzano, Crescini in Martini F. et al., Fl. Vasc, Lomb. Centro-Or. 1: 548 (2012).

Veronica anagalloides

 

Trent. ai Lavini di Marco pr. Rovereto, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992) e Segnal. Flor. Ital. 716.

Veronica aphylla

 

Veronica catenata

 

M. Fronté pr. Imperia, Marsili S. et al., Notula 1894, Inform. Bot. Ital. 44: 178 (2012). Bresc.a Padenghe sul Garda, Poncarale, Azzano Mella, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 314 (2012).

Veronica catenata

 

Garda sulla sponda bresciana a Padenghe e Poncarale, Frattini in Martini F. et al., Fl. Vasc, Lomb. Centro-Or. 1: 548 (2012).

Veronica catenata

 

Veronica cymbalaria

 

pr. Arezzo, Lastrucci L. e Raffaelli M., Webbia 61: 271-304 (2006). Nella Lomb. centr-or. sul Garda e nell’area urbana di Brescia e Bergamo, Martini F. et al., Fl. Vasc, Lomb. Centro-Or. (2012).

Veronica cymbalaria

 

Veronica filiformis Veronica filiformis

   

Trieste: incostante (efemerofita)., Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Friuli pr. Sacile in diverse loc. (Costalonga in litt.). In Lomb. diffusa tra il Garda e l’Adda, Martini F. et al., Fl. Vasc, Lomb. Centro-Or.. (2012).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Veronica filiformis

 

Novarese tra Castelletto e Varallo, Abbà G., Segnal. Flor. Ital. n. 208, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Veronica hederifolia Veronica jacquinii

   

Veronica jacquinii Veronica peregrina

   

Basil., Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). Alpi Piem. pr. Bardonecchia, Mondino G.P., N.Giorn.Bot.Ital. 67 (1960). Bellunese a Ponte nelle Alpi (estinta), Argenti C. in litt. Marche pr. Camerino, Brilli-Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. n. 434, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Veronica peregrina

 

Sila al L. di Cecita, Gangale C. e Uzunov D., Notul. Fl. Esot. Ital. 39, Inform. Bot. Ital. 42 (2010).

Veronica prostrata Veronica prostrata

   

Veronica serpyllifolia

humifusa

Abr. in molte località, Conti F., Bocconea 10: 153 (1998). Ven. nel Bassanese, Busnardo G., Lav. Soc. Ven. Sc. Nat. 19: 127-136 (1994).. Lazio a Monte Tarino (M. Simbruini), Bartolucci F. et al., Segnal. Flor. Ital. 1251, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Veronica serpyllifolia

humifusa

Bresc. dall’alta V. Camonica ai limiti delle Giudicarie, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 316 (2012).

Veronica sublobata

 

Distribuita in prov. Bolzano nelle vallate dell’Adige, Isarco e Pusteria, Wilhalm T. et al. Gredleriana 4:393 (2004).

Veronica sublobata Veronica sublobata

   

Veronica triloba

 

Veronica verna

 

Finora non osservata in Trent. (Prosser F. in litt.). Nel Triest. diffusa e in espansione, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Abr. sulla Majella a Pennapiedimonte, Tammaro F., Fl. Della Majella (1986). Marche sul M. Fema, Tolagna e Fietone, Brilli-Cattarini A. e Gubellini L., Segnal. Flor. Ital. 488, Inform. Bot. Ital. 19. 2 (1987).

Veronica verna

 

Sic. sull’Etna a Adrano e Nicolosi, Turrisi R.E., Segnal. Flor. Ital. 1068, Inform. Bot. Ital. 35:103 (2001).

Viburnum opulus

 

Viburnum rhytidophyllum Vicia amphicarpa

 

Vicia atropurpurea

 

Vicia barbazitae

 

Vicia barbazitae

 

Vicia barbazitae

 

Abr. in varie località: Val di Sangro a Ateleta, Lagozzo, Simbruini a Oricola, un’antica segnalazione per il Gran Sasso, Conti F., Bocconea 10: 160 (1998). Lecco - Villa M., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 33, Pagine Bot. 2011: pag. 49. Sard. a Baunei, Arrigoni P. V. e Ricceri C., Inf. Bot. Ital. 19: 445 (1988). Marche a Ripatransone (sub. V. benghalensis L.), Brilli Cattarini A. e Gubellini L, Segnal. Flor. Ital. 1025, Inform. Bot. Ital. 33: 43 (2001). Abr. nel Parco Nazionale al M. La Difesa, Conti F., Bocconea 10: 83 (1998). Camp. sull’ Alburno, Caputo G. et al., Webbia 41: 273-287 (1987). Laz. in prov. di Viterbo sul M. Montalto, Scoppola A., Sched. 545, Inform. Bot. It., 20 (1988).

Vicia bithynica

 

Vicia cassubica

 

Vicia cassubica Vicia cusnae

   

Vicia dalmatica

 

Vicia dalmatica

 

 

Sicilia: nel Catanese si incontra fino a 1200 m di quota (Cirino E., in litt.). Trent.: M.Stivo, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994). Umbria (Ballelli S. in litt.). Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Marche sul M. Conero, Baldoni M. e Martelli M.., Segnal. Flor. Ital. 1060, Inform. Bot. Ital. 35: 100 (2003). Prov. di Vicenza sui Lessini a Montorso e Tonezza, Scortegagna S. e Curti L., Natura Vicent. 6: 131 (2002).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Vicia dalmatica Vicia ervilia Vicia ervilia

     

Vicentino al Passo Vezzena, lg. Perazza G., det. Anzalone B. Appennino Piem. a Cassano Scrivia, Carrega M. e Silla D. Un’ antica segnalazione nel Goriziano non ha avuto riscontri recenti (Poldini L., Atl. Piante Vasc. FVG, 1991).

Vicia giacominiana

 

Vicia giacominiana

 

Vicia grandiflora Vicia grandiflora Vicia grandiflora

     

Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Sulla cariologia cfr. Tornadore N. et al., Giorn. Bot. Ital. 126: 300 (1992). Bellunese a Longarone, Argenti C., in litt. Lomb. nel Bresc., Zanotti E., Natura Bresc. 74: 91-97 (1988). Nel Bresc. RR (Collebeato, Urago d’Oglio), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 317 (2012).

Vicia incisa

 

Vicia johannis

 

Vicia lathyroides

 

Vicia lathyroides Vicia loiseleurii

   

Vicia loiseleurii

 

Vicia loiseleurii

 

Vicia loiseleurii

 

Vicia lutea

 

Vicia pannonica

 

Vicia pisiformis

 

Vicia pisiformis

 

Marche pr. Macerata, Brilli Cattarini A. e Gubellini L, Segnal. Flor. Ital. 1026, Inform. Bot. Ital. 33: 43 (2001).

Vicia pisiformis

 

Vicia pseudocracca

 

Romagna, (Zangheri (1966), non ritrovata di recente, Alessandrini A. e Saiani D.,Quad. Studi Not. St. Nat. Romagna 35: 79 (2012). Antica segnalazione in Umbria Cascia, Iamonico D. e Ballelli S., Notula 1583, Inform. Bot. Ital. 42 (2009).

Vicia pseudocracca Vicia pseudocracca

   

Ischia, Ricciardi M. et al., Webbia 59: 38 (2004). Le indicazioni per la Sard. vanno riferite a V. dasycarpa, Arrigoni P. V., Fl. Is. Sard. 3: 195 (2010).

Vicia pseudocracca

 

Romagna sulle dune costiere, Contarini E. e Cappelli F., Quad. St. Nat. Romagna 6: 75 (1996).

Vicia sativa Vicia tenuissima Vicia tetrasperma

cordata    

Vicia villosa

microphylla

Udine, Buccheri M. in Gortania 25 (2003). Sul Po pr. Trino Vercellese, Soldano A. e Banfi E. (1985). Nella Pad. è divenuta rara a causa dell’abbandono dell’agricoltura tradizionale. Puglia pr. Tiggiano (Lecce), Rizzo R. et al., Segnal. Flor. Ital. 917, Inform. Bot. Ital. 30: 68 (1998).

Vicia villosa

 

Sic. a Castiglione, Cristaudo A. e Margani I., Inform. Bot. Ital. 37: 1153-1159 (2005). Indicata per l’Italia, Schäfer H. I., Kulturpflanze 21: 211-273 (1973). Nel Bresc. e Bergam.: RR e in forte regresso, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 552 (2012). Triest. ad Aurisina, Martini F. et al., Gortania 19: 151 (1997). Colli Euganei, Poldini L., Segnal. Flor. Ital. 1185, Inform. Bot. Ital. 32 (2005). Liguria pr. Deiva (Spezia), Minuto L. Segnal. Flor. Ital. 766, Inform. Bot. Ital. 26 (1994). Puglia agli Alimini, Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 1302, Inform. Bot. Ital. 39 (2007). Triest. A Duino e DoberdòPoldini L. et al., Segnal. Flor. Ital. 880, Inform. Bot. Ital. 29 (1997). Nel Bresc. e Bergam.: RR e in forte regresso, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 552 (2012). Friuli pr. Ovedasso (Moggio Udinese)., Martini F. et al., Gortania 19: 151 (1997). Abr. sui M. della Laga presso Rocca S.Maria, Guarrera P. et al. Inform. Bot. It. 27: 241 (1995).

Bellunese nel Livinallongo, Agordo, Ponte nelle Alpi, Argenti C., Ann. Mus Civ. Rovereto 13: 231 (1997).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Vincetoxicum hirundinaria

contiguum

A Trieste solo la contiguum (W.D.J. Koch) Markgr. - Martini F., Fl. vasc. spont. Trieste p. 191 (2010).

Viola alba

denhartii

Viola ambigua

 

Viola arborescens

 

Viola arborescens

 

Bresc. sulla Costiera Gardesana occid., Brullo S. e Guarino R. (1998). Triestino tra S. Croce e Grignano, Poldini L., Divers. Veg. Carso, Note pp. 542-644 (2009). Alghero, Valsecchi F., Segnal. Flor. Ital. 46, Inform. Bot. Ital. 11 (1979). Ritrovata a Crabolazzi pr. Sassari, Atzei A. D., Segnal. Flor. Ital. 53, Inform. Bot. Ital. 12 (1980).

Viola bertolonii Viola calcarata

   

Appennino Piem., Carrega M. e Silla D. La calcarata in Trent. penetra nella Valle del Chiese fino a loc. Romantera (Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:145, 1994).

Viola canina

montana

Lazio a Bracciano e Genzano, Scoppola A. e Caporali C., Segnal. Flor. Ital. 944, Inform. Bot. Ital. 31: 87-88 (1999+G1204).

Viola canina

ruppii

Romagna in Val Marecchia, Alessandrini A. et al., Quad. St. Nat. Romagna 36: 25-33 (2012).

Viola cenisia

 

M. Mongioje sopra Viozene (Cuneo), Demaria G. e Tognon G.., Segnal. Flor. Ital. 791, Inform. Bot. Ital. 27: 41 (1995).

Viola collina

 

Nel Bresc. e Bergam.: RR, anche in V. Sassina a Introbio, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 554 (2012).

Viola comollia

 

Nel Bergam.: RR (1800-2860 m), cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 320 (2012).

Viola cucullata

 

Pavia e dintorni, Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 92, Pagine Bot. 2011: pag. 74.

Viola dubyana

 

Viola elatior

 

Viola elatior

 

Viola elatior Viola elatior

   

per la distrib. In Trent. cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 7:189 (1991). Cervia (Romagna) nella pineta, Barasi A., Quad. St. Nat. Romagna 9: 73 (1998). Monferrato a Castell’Alfero, F. Viarengo, A. Ebone - Riv. Piem. St. Nat., 30 no. 183 (2009). Trent. al Lago di Terlago (Prosser F. in litt.). Una antica collezione del Montini per il Vicentino in una vallecola laterale del Brenta non è confermata (Lasen in litt.).

Viola eugeniae

 

Viola eugeniae

 

Viola hirta

 

Viola hymettia

 

Viola hymettia

 

Viola hymettia

 

Viola jordanii

 

Viola kitaibeliana Viola kitaibeliana

   

Viola kitaibeliana

 

Romagna a Rocca S. Casciano, Contarini E., Quad. St. Nat. Romagna 5: 73 (1996). Sulle pendici del M. Falco (Gr. Falterona). anche in territorio emliano, Semprini F. e Milandri M., Quad. Storia Nat. Romagna 15: 109 (2001). Abr. senza indicazione di località, Conti F., Bocconea 10: 106 (1998). Abr. in varie località: Gole del sagittario, sorgenti dedlla Pescara, Capestrano, Morrone, Conti F., Bocconea 10: 108 (1998). Pr. Barbarano Romano (Viterbo), Magrini S. et al., Inform. Bot. Ital. 38: 98 (2006). Viterbese pr. Barbarano romano e sui Cimini, Scoppola A., Segnal. Flor. Ital. 1158, Inform. Bot. Ital. 37: 1175 (2005). Pr. Ventimiglia (rio Giaurusso), Martini E., Segnal. Flor. Ital. 299, Inform. Bot. Ital. 17 (1985). A. Maritt. pr. Valdieri, Pellegrino G: in litt., 2005. Grossetano nella riserva del M. Penna, Frignani F. et al., Webbia 63: 88 (2008). M. Tancia in Sabina (Rieti), Corazzi G., Inform. Bot. Ital. 29: 286 (1997).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Viola kitaibeliana

 

Marche sul Montigno (Macerata), Ballelli S., Segnal. Flor. Ital. 454, Inform. Bot. Ital. 19 (1987).

Viola laricicola

 

Valle Stura di Demonte pr. Vinadio, J.-L. Polidori et al. - Riv. Piem. St. Nat., 31 no. 253 (2010).

Viola palustris

 

Viola pinnata

 

Viola pseudogracilis

cassinensis

Viola pseudogracilis

 

Viola pseudogracilis

 

Viola pseudogracilis

 

Val d’Aosta nella Palude di Lozon, Rey Ch., Rev. Valdot. Hist. Nat. 44:14 (1990). A. Cozie in V. Maira, A. Sciandra - Riv. Piem. St. Nat., 28 no. 70 (2007). Lazio sugli Aurunci, Moraldo B., Segnal. Flor. Ital. 239, Inform. Bot. Ital. 15 (1983). Lazio sugli Aurunci, La Valva V. et al., Segnal. Flor. Ital. 173, Inform. Bot. Ital. 14 (1982). M. Vesole - Chianello (Salerno)., Motti R. e Salerno G., Webbia 61: 325-357 (2006). Sul Matese a M. Miletto, versante N, Moraldo B. et al., Segnal. Flor. Ital. 238, Inform. Bot. Ital. 15 (1983).

Viola pyrenaica

 

Trent. occid. e merid. in parecchie località, cfr. Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 13: 187-222, 1997).

Viola rupestris

 

Viola thomasiana

 

Viola thomasiana

 

Nel Bresc. e Bergam.: RR, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 322 (2012). Dal versante trentino irradia sulle vicine pendici bellunesi (Lasen in litt.). Nel Bresc. (alta V. Camonica), Bergam. (Orobie) e Valsassina, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 322 (2012).

Viola thomasiana

 

Trent.: Val di Non, V. di Sole, V.Rendena, Primiero+D699, Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto 10:135-170 (1994).

Viola tricolor Viscaria alpina

   

Viscaria vulgaris Viscaria vulgaris

   

Viscum album

abietis

Viscum album

austriacum

Basil., Conti F. et al., Inform. Bot. Ital. 39: 11-33 (2007). App. ligure-emil. al M. Ragola (segnal. prec. al M. Prado) - Rossi G., Tomaselli M., Dell’ Aquila L., Sched. 561, Inform. Bot. It., 20 (1988). Piem. pr. Alba, Abbà G. in litt. Settore Astigiano della Collina Torinese, Correggia F., Riv. Piem. St. Nat. 23: 1-92 (2002). Prov. Bolzano a Salorno, Buchholz, Leifers, Wilhalm Th., Gredleriana 2: 299 (2002). Bresc. sulle Prealpi Gardesane fino al solco del L. d’Idro, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 2: 323 (2012).

Vitex agnus-castus

 

Abr. a Fossacesia (foce del Sangro), Tammaro F., Segnal. Flor. Ital. 247, Inform. Bot, Ital. 15 (1983).

Vitex agnus-castus

 

Abr.: lungo la costa a Giulianova, Casalbordino, Fossacesia, Vasto e foce del Sangro , Conti F., Bocconea 10: 122 (1998).

Vitis berlandieri

 

Vitis berlandieri

 

Vitis riparia

 

Brianza - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 36, Pagine Bot. 2011: pag. 50. Sondrio - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 137, Pagine Bot. 2011: pag. 92. Brescia e Cremona - Ardenghi N.M.G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 94, Pagine Bot. 2011: pag. 75.

Vitis riparia

 

Vitis riparia

 

Vitis riparia × rupestris

 

Vulpia bromoides

 

Puglia agli Alimini e Noicattaro, Bartolucci F. e Conti F., Inform. Bot. Ital. 41: 130 (2009). Sondrio - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 138, Pagine Bot. 2011: pag. 92. M. Baldo - Bonali F. e Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 47, Pagine Bot. 2011: pag. 55. Nell’area urbana di Roma, Lattanzi E., Segnal. Flor. Ital. 369, Inform. Bot. Ital. 18 (1986).

Specie

Sottospecie o Varietà

Nota

Vulpia ligustica

 

Vulpia ligustica

 

Wigandia caracasana

 

Inselvat. alla Mortola (Ventimiglia)., Campodonico P. G., Profumo P. e Zappa E., 94° Congr. SBI, Ferrara (1999).

Woodsia glabella

pulchella

Woodsia ilvensis

 

Woodwardia radicans Woodwardia radicans

   

Xanthium italicum

 

Xanthium spinosum

 

Xanthium spinosum

 

Trent. nel M. Pasubio, Prosser F., Ann. Mus. civ. Rovereto 6 (1990): 119-125, 1991. Alto Adige in Val di Fosse, Dunkel F. G., Ber. Bayer. Bot. Ges. 72: 7-12, 2002. Cal. Meridionale, Pisani G., Inform. Bot. It. 31: 3-6, 1999. Schede IUCN Red Lists Categories, Inform. Bot. Ital. 44, Suppl.1: 49-134 (2008). Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Biellese pr. Coggiola,probab. estinto, A. Soldano, Riv. Piem. St. Nat., 27: 429-441 (2006). Bresc. e Bergam. avvent. casuale instabile, cfr. Martini F. et al., Flora Vasc. Lomb. C-Orient. 1: 559 (2012).

Padova, Favaro G. et al., Segnal. Flor. Ital. (Notula) 1582, Inform. Bot. Ital. 42 (2009). Trent.: avv. ad Avio e Bolzano a Oberau, Prosser F. Ann. Mus. Civ. Rovereto 7: 177-224 (1992).

Xanthoselinum venetum  

Va esclusa dalla flora della V. Aosta, Bovio M., Segnal. Flor. Ital. 1232, Inform. Bot. Ital. 38 (2006).

Xeranthemum anuum

 

Xeranthemum cylindraceum

 

Piem, sulle Colline del Po, Gallo L., Quad. Muscandia 12: 45-78 (2012). Colli Euganei al M. Ceva (Padova), Tornadore N. e Brentan M., Sched. 974, Inform. Bot. Ital. 32: 52 (2000).

Xeranthemum cylindra-   ceum Xerolekia speciosissima   Zannichellia obtusifolia Zannichellia palustris

   

Zannichellia palustris

 

Zannichellia palustris

 

Zelkova sicula

 

Zinnia elegans

 

Ziziphora capitata

 

Zostera noltii

 

Settore Astigiano della Collina Torinese, Correggia F., Riv. Piem. St. Nat. 23: 1-92 (2002). In Trentino solo alòl’estremità occid. (M. Cingla e Cingol Rosso), Prosser F., Ann. Mus. Civ. Rovereto, Sci. Nat, Suppl 14: 3164 (2000). Sard. a Talavera, Desfayes M, Flora Medit. 18: 322 (2008). Bolzano a Moritzing, Wilhalm T. et al., Gredleriana 4: 393 (2004). Camp. nel Cilento, Rosati I. et al., Inform. Bot. Ital. 44: 111-119 (2912). Piem. Sul Verbano al L. di Agarina, R. Dellavedova, G. Guglielminetti - Riv. Piem. St. Nat., 28: 443-461 (2007). Iblei, locus classicus, Bartolo G. et al., Boll. Accad. Gioenia 29: 220 (1996). Milano - Galasso G., Notulae Plant. Adven. Longob. n. 37, Pagine Bot. 2011: pag. 51. Abr. in varie località, ma non raccolta di recente, Conti F., Bocconea 10: 143 (1998). Lazio merid.: Lago di Caprolace, Iberite M. et al., Segnal. Flor. Ital. 1162, Inform. Bot. Ital. 37 (2005).