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Italian Pages 431 Year 1971
Marramao MARXISMO E REVISIONISMO IN ITALIA dalla (< Critica sociale>> al dibattito sul leninismo
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Giacomo Marramao MARXISMO E REVISIONISMO IN ITALIA dalla « Critica sociale» al dibattito sul leninismo
De Donato
Indice
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Avvertenza
I. « CRITICA SOCIALE » TRA MARXISMO E POSnIVISMO 1. La teoria sociale tra anarchismo e democrazia, p. 3. - 2. Socialismo e scienze positive: la questione sociale tra Marx e Darwin, p. 19. 3. La volatilizzazione della lotta di classe, p. 30. ·- 4. Malthusianismo e socialismo, p. 37. - 5. La polemica su socialismo di stato e socialismo democratico, p. 42. - 6. La teoria rivoluzionaria tra determinismo e volontarismo, p. 47. - 7. La pretesa antinomia fra il diritto e la forza (polemica contro Loria), p. 54. - 8. Individuo e società: la questione dell'attuabilità del socialismo, p. 59.
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II. LA PROBLEMATICA DELLA SCIENT,IFICITA DEL MARXISMO NEL PENSIERO DI ANTONIO LABRIOLA 1. Il marxismo come scienza: aspetto genetico e aspetto morfologico, p. 67. - 2. La critica dell'ideologia e l'esposizione critica del materialismo storico (rapporto struttura-sovrastruttura), p. 69. - 3. La storia come « terreno artificiale » e la questione del darwinismo. Labriola e il « marxismo della Seconda Internazionale», p. 73. - 4. Riesumazione di una polemica sul rapporto Hegel-Marx a proposito di Antonio Labriola, p. 86.
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III. LABRIOLA POLITICO? IV. BENEDETTO CROGE E LA CRISI DEL MARXISMO TEORICO 1. La teoria del valore di Carlo Marx (ovvero la genesi teorica del revisionismo), p. 123. - 2. L'Anti-Loria, p. 127. - 3. La riduzione critica della concezione materialistica della storia, p. 133. - 4. Il problema scientifico del Capitale secondo Benedetto Croce, ovvero Marx e l'economia pura (alla ricerca della teoria dell'economia pura), p. 139.
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V. MATERIALISMO STORICO E FILOSOFIA DELLA STORIA
175 VI. LA RISCOPERTA FILOSOFICA DEL ROVESCIAMENTO DELLA PRASSI 1. Le origini teoretiche, della « filosofia della prassi », p. 176. - 2. Il marxismo come « umanesimo reale», p. 195.
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VII. LA FILOSOFIA DEL RIFORi\USMO 1. La « filosofia della prassi» e il riformismo, p. 215. - 2. La concezione storicistica del marxismo, p. 219. - 3. Vecchio e nuovo revisionismo, p. 224. - 4. La filosofia di Engels, p. 249.
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VIII. LENINISMO, MARXISMO, REVISIONISMO. DISIMPEGNO RIVOLUZIONARIO E RESPONSABILITÀ CONSERVATRICE DEL REALISMO CRITICO-PRATICO 1. Spirito rivoluzionario e senso storico, p. 273. - 2. « Lenin contro Marx»: volontarismo e determinismo alla resa dei conti, p. 280. - 3. La « coscienza di classe come teoria della difensiva», p. 293.
307 Appendice « CRITICA SOCIALE » TRA REVISIONISMO E ANALISI SOCIOLOGICA NEL PERIODO DELLA SECONDA INTERNAZIONALE 1. La versione sociologica del materialismo storico, p. 307. - 2. Socialisti riformisti e socialisti rivoluzionari, p. 313. - 3. Mazzini e il socia1ismo: una polemica sulla paternità del socialismo, p. 318. - 4. Marx sociologo: volontarismo e sindacalismo rivoluzionario (Vilfredo Pareto e Giorgio Sorel), p. 320. - 5. L1 pratica politica del riformismo e le sue coperture ideologiche, p. 322. - 6. « L'ultimo critico di Karl Marx» (ovvero: Marx e l'argomento del «sorite»), p. 330. - 7. Vecchia ideologia rivoluzionaria, nuova ideologia borghese, p. 332. - 8. Sindacalismo, riformismo, rivoluzionarismo, p. 337. - 9. La rinascita dell'idealismo, p. 340. - 10. Conclusioni, p. 343.
347
Note al capitolo primo
369
Note al capitolo secondo
379
Note al capitolo terzo
395
Note al capitolo quarto
401
Note al capitolo quinto
403
Note al capitolo sesto
409
Note al capitolo settimo
419
Note al capitolo ottavo
431
Note all'appendice
437
Indice dei nomi
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Premessa
Il filo conduttore del presente lavoro non è risolvibile nei term1m e negli intenti di una ricerca puramente storiografica, ma si muove su due, per cosi dire, livelli di trattazione: le teorie revisioniste e i dibattiti sul marxismo teorico vengono, per un verso, considerati dal punto di vista prettamente storico, con la conseguente messa in rilievo dei legami con la politica attiva e militante; per l'altro vengono valutati alla luce di un'acquisizione teorica e quindi fatti rientrare in una critica delle deformazioni ideologiche nelle interpretazioni del materialismo storico. Rispetto a questo secondo livello era necessario isolare la figura di Antonio Labriola, come il solo che avesse compreso, pur all'interno di una dimensione di coscienza teorica « secondinternazionalista », il senso della scientificità del ·marxismo e la funzione determinante della critica della ideologia. Il revisionismo ha una storia complessa: Croce dà inizio al revisionismo teorico in Italia. Per revisionismo teorico intendo quella corrente che va dai critici post-marxiani del valore (Schmidt, Sombart) alla scuola edonistica austriaca e la cui caratteristica fondamentale consiste nella demolizione sistematica del concetto di « scienza » marxista e della funzione storica e politica del materialismo storico nel suo complesso. Riprendendo questi motivi, Croce (che svolge in Italia una funzione parallela a quella di Sorel in Francia e sul piano europeo) assume come bersaglio polemico un positivismo già morto e in via di dissoluzione: per questo, bloccando la sua critica della concezione materialistica della storia alla fase distruttiva, si autoesclude dal dibattito sulla « filosofia » del socialismo.
VII
L'esclusione di Croce non comporta tuttavia, come qualcuno potrebbe essere portato a credere, la conseguente esclusione di Labriola: è Gentile che riprende il motivo del marxismo come ,concezione unitaria (predominante nelle lettere a Sorel) e lo trasforma in quello del materialismo storico come filosofia organica, al pari di quella hegeliana, ma ad essa opposta per la sua base materialistica (erano aperte le strade per un'interpretazione di Marx sotto la suggestione del « rovesciamento » feuerbachiano, che avrebbe fornito la piattaforma metodica costante anche alle successive analisi economiche). Ma in tanto questa operazione è possibile al Gentile, in quanto egli risolve la scienza nella filosofia: la filosofia è la sola ad avere un carattere genuinamente scientifico; la vera scientificità è del concetto. Ma da qui erano aperte le porte alla filosofia dell'Atto puro; qui pure - caso strano - , nei principi cioè, nell'esigenza di un momento iniziale e finale (coincidenti), l'origine dell'incontro dei due massimi esponenti del (neo-)idealismo italiano. Cosi Gentile, nel ribadire l'istanza dei principi, converge paradossalmente con Croce, il quale a sua volta approderà alla filosofia dello Spirito dalla critica della « scientificità » del marxismo e dall'esigenza di una Teoria dell'Economia: ogni scienza, in quanto tale, deve essere riconducibile a principi generali; ogni sfera del reale procede e si sviluppa secondo moventi che la concernono e la trascendono a un tempo (ma tutto questo cade fuori dall'argomento del nostro lavoro). Una volta stabilito che l'idealismo italiano nasce biforcato in due vie diverse e che, di conseguenza, l'incontro di Croce e Gentile è frutto di un'ambiguità, occorreva distinguere e valutare il peso specifico dell'influenza gentiliana, in particolare sul tema che d interes1 sava piu da vicino: il marxismo teorico. Ed ecco sorgere il problema della collocazione storica di Mondolfo e dei suoi rapporti con positivismo e idealismo e con il marxismo. Per fare ciò era necessario preliminarmente rimuovere due ostacoli, entrambi ricondpcibili a un criterio ideologico di storiografia: le influenze negative e le distorsioni determinate dall'uso e dall'accezione generica e indiscriminata tanto dell'etichetta « positivismo » che dell'etichetta « marxismo italiano ». Nel momento in cui si leggeva Mondolfo tenendo presente finfluenza del saggio su Marx di Gentile, si rendeva necessario, per un verso, dissolvere l'illusione dell'esistenza di un « filone del marxi-
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smo italiano », per l'altro cr1t1c1zzare i rapporti fra pos1t1v1smo e idealismo, facendoli uscire una volta per tutte dall'accademismo e dagli schemi stereotipi, consueti di una certa tradizione storicistica. Una volta sganciato Mandolfo - e con lui tutta la ripresa degli studi marxisti in Italia, negli anni della crisi del socialismo riformista - da questo fantomatico e leggendario « filone del marxismo italiano », è piu facile comprendere quanto Gentile abbia effettivamente pesato su tutti i successivi sviluppi teorici, fino all'accezione gramsciana di « filosofia della prassi ».