La preziosa ghirlanda degli insegnamenti degli uccelli (Bya chos rin-chen 'phreng-ba) 8845913082, 9788845913082


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La preziosa ghirlanda degli insegnamenti degli uccelli (Bya chos rin-chen 'phreng-ba)
 8845913082, 9788845913082

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Piccola Biblioteca 403

La preziosa ghirlanda degli insegnamenti degli uccelli [Bya chos rin-chen 'phreng-ba]

ADELPHI

«Riflettete dunque sul fatto che il ciclo dell'esistenza è privo di sostanza e affida­ tevi alla [triplice] Gemma, che è una pro­ tezione certa [e] infallibile! Poiché si può fare affidamento sia su questa vita che su quella futura, concentratevi sulla santa dottrina! Poiché la morte giunge rapi­ damente, fate pochi progetti! Poiché è certo che perderete anche le persone ca­ re, recidete gli attaccamenti! Poiché tut­ te le cose sono illusione, non prendetele per vere! Tutti gli elementi del ciclo del1'esistenza e dell'estinzione delle sue aflli­ zioni sono racchiusi nella mente. La men­ te è la base che esiste in modo spontaneo fin dall'origine: vuota e priva di ego, non generata, non ostacolata, non rimane, non va, non viene, se la si cerca non la si trova, se si guarda non la si scorge».

PICCOLA BIBLIOTECA ADELPHI 403

La preziosa ghirlanda degli insegnamenti degli uccelli [Bya chos rin-chen 'phreng-ba]

A CURA DI ERBERTO LO BUE

ADELPHI EDIZIONI

TITOLO ORIGINALE:

Bya chos rin-chen 'phreng-ba

© 1998 ADELPHI EDIZIONI S.P.A, MILANO WWW.ADELPHI.IT ISBN 978-88-459-1308-2 Edizione

Anno

2020 2019 2018 2017

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INDICE

Prefazione di Jacques Bacot

9

I.A PREZIOSA GHIRLANDA DEGLI INSEGNAMENTI DF.GLI UCCELLI

11

Bibliografia

45

Elementi per la pronuncia dei termini tibetani

52

Nore

57

Postfazione di Erberto Lo Bue

93

PREFAZIONE

Il lettore europeo di questo libro, se pure ha già dimestichezza con la letteratura buddhista, difficilmente riuscirà a liberarsi dai preconcet­ ti che nutre sugli animali. L'abisso che separa l'uomo anche dalle specie più evolute lo in­ durrà inevitabilmente a considerare un poema sul buddhismo degli uccelli come una fantasia letteraria. In India, tuttavia, questo abisso non è mai stato altro che un piccolo avvallamento in apparenza superabile; ancor oggi è possibi­ le vedere animali domestici o liberi vivere fra gli uomini in commovente intimità. L'univer­ salità del buddhismo non è limitata all'uomo. L'universalità totale, estesa a tutto ciò che vive sopra e sotto di lui, è l'essenza stessa della dot­ trina. Un concilio di uccelli non varca dunque i confini dell'ortodossia, e il testo qui presentato è un'opera devozionale al pari delle variazioni sui Jataka, nei quali la letteratura tibetana ha trovato gran parte dei suoi temi edificanti. Il merito della conversione degli uccelli dove­ va andare a un uomo. Secondo un famoso rac­ conto tibetano, il tramite fu uno sfortunato principe indiano, avatara di Avalokita e figlio di un re di Benares, accidentalmente trasfor9

matosi in cuculo, la cui storia è una delle più belle invenzioni nate dall'inesauribile riserva delle leggende indiane. Malgrado le apparenze, il traduttore non ha affrontato un compito facile. La resa del lin­ guaggio attribuito dai buddhisti tibetani agli uccelli himalayani, di cui la nostra ornitologia ignora le abitudini, il carattere e talvolta persi­ no i nomi, presentava difficoltà maggiori che non gli sviluppi discorsivi di trattati più classi­ ci e severi. Donde piccole oscurità, dovute in qualche misura al mistero insito nel linguag­ gio degli animali. In Tibet, dove la stampa tipografica è ancora pressoché sconosciuta e i libri poco diffusi, le opere popolari vengono trasmesse oralmente e risultano dunque assai poco note agli studio­ si occidentali. Era tempo che La preziosa ghir­ landa, ingenua testimonianza di come il popo­ lo alato raggiunse il disincanto degli uomini, ci venisse rivelato: lo imponevano la sua rarità e l'originalità del tema affrontato. .J. BACOT

Questa Prefazione fu scritta da Jacques Bacot per l'edi­ zione francese della Prr..iosa ghirlanda, tradotta da Hen­ riette �feyer e pubblicata dai Cahiers du Sud a Parigi nel 1953.

LA PREZIOSA GHIRLANDA DEGLI INSEGNAMENTI DEGLI UCCELLI

Dedico questo libro alla memoria di Beniamino Lo Bue, uomo giusto. E, L. B.

Om svasti. 1 Nélla lingua degli dèi e nella lingua di serpenti e demoni2 nelle lingue di vampiri' e uomini, e nei linguaggi di ogni essere vivente, per quanti siano, in tutte le lingue io4 la dottrina ho insegnato.

Dunque, un tempo, anticamente - in questa fortunata èra -, 5 sulla cima del monte Ra­ ratna-rga, chiamato « Prezioso [e] Piacevole », 6 ai confini tra India e Tibet, luogo di medita­ zione del grande realizzato Saraha' - monta­ gna ove dimoravano inoltre molti di coloro che si realizzano segretamente8 - appariva un bianchissimo splendore. Là leoni e leonesse se­ devano con aria altera ed esibivano criniere turchesi. 9 Sui fianchi del monte - perfetti nella loro vastità a levante e a mezzogiorno - dimo­ ravano uccelli di buon augurio, capeggiati dal gallo cedrone,w e animali selvatici, quali cervi, baral11 e gazzelle, 12 che saltavano per diverti­ mento con animo tranquillo. Mezzogiorno, ponente e settentrione erano abbelliti da fore­ ste di alberi di sandalo e di numerose altre specie, come l'agalloco,1' il mirabolano chebu13

lo, il mirabolano bellerico, 14 il mirabolano em­ blico, 15 il noce e la betulla. Belle erano nella lo­ ro eleganza le turchesi di rupi magnifiche ai quattro angoli di questo monte. lvi uccelli re­ gali, come l'awoltoio, re degli uccelli, e ga­ ruda, 16 dimoravano esibendo la destrezza delle loro ali. Su ogni lato della base del monte c'era abbondanza d'acqua: laghi e laghetti, polle sorgive, prati, sorgenti zampillanti dalla roc­ cia, acque di ghiacciaio e freschi torrenti; qui il prezioso monte era adorno di vari uccelli ac­ quatici, oche selvatiche, 17 'dam-bya 18 e gracchi corallini, 1i1 e sulle cime degli alberi era adorno di diversi uccelli dei boschi, pavoni, pappagalli parlanti, tordi20 e corvi. Il nobile Avalokitesvara,2 1 allo scopo di inse­ gnare la dottrina agli alati uccelli, si trasformò nel grande cuculo, re degli uccelli. 22 Quindi ri­ mase immobile in concentrazione giorno e notte per vari anni nel folto di un grande albe­ ro di sandalo. A un certo momento il dotto pappagallo giunse al cospetto del grande uc­ cello e gli rivolse queste parole: Oh, grande uccello prezioso, perché da ormai un anno a questa parte, nella fresca ombra di un albero di sandalo, il [tuo] corpo siede accovacciato immobile, la parola non proferisce verbo, alla maniera di un muto, [e] il comportamento [ è quello] di chi ha la mente corrucciata? Mentre, grande uccello, emergi dalla tua contemplazione, ti prego di accettare i frutti che sono l'essenza dei semi! 14

Così parlò. Allora il grande uccello gli rispose con queste parole: Ahimè, ascolta! Oh pappagallo, esperto nel parlare, dacché io ho scrutato questo oceano del ciclo dell'esistenza, 23 non ho trovato nulla che avesse una sostanza. 2t Ho visto che la fine di questo corpo, che è nato, è di morire: a togliere la vita per [procurarsi] cibo e abiti ci si avvilisce. 25 Quanto ai castelli, ho visto che la fine di ciò che è stato costruito è di crollare: a innalzare terra e pietre con le mani ci si avvilisce. La fine delle ricchezze accumulate è di essere portate via dal nemico: a celare quanto l'avarizia ha accumulato ci si avvilisce. La fine di parenti e amici uniti è di separarsi: ad affezionarsi ci si avvilisce. Il destino dei figli che si sono cresciuti è di diventare nemici: a prendersi cura dei nati dal [proprio] corpo facendosene carico ci si avvilisce. Parenti uniti e amici cari, figli cresciuti e ricchezze accumulate, sono tutti impermanenti, simili a illusioni. Poiché non c'è nulla che abbia una qualsiasi sostanza, ho rinunciato a ogni attività; poi, per realizzare lo scopo ultimo, 26 nella fresca ombra di un albero di sandalo io son rimasto da solo, silenzioso: senza distrarmi ho meditato in concentrazione. A tutti quelli portati dalle ali, ai grandi uccelli, questo mio discorso tu riferirai! 15

Così parlò. Allora il pappagallo, esperto nel parlare, 27 mo­ dulò un segnale a tutti gli uccelli e uccellini. Tutti gli uccelli, gli uccelli indiani - guidati dal pavone -, gli uccelli tibetani - guidati dall'av­ voltoio -, gli uccelli acquatici - guidati dall'o­ ca -, gli uccelli dei boschi - guidati dal pappa­ gallo -, gli uccelli di buon augurio - guidati dal gallo cedrone -, gli uccelli domestici - gui­ dati dal gallo dal petto rosso -, e così via, si adunarono. Poi vennero insieme alla presenza del grande uccello per chiederne gli insegna­ menti. Quindi gli uccelli indiani, capeggiati dal pavo­ ne, sedettero in fila a destra; gli uccelli tibeta­ ni, capeggiati dall'avvoltoio, sedettero in fila a sinistra. Allora quel pappagallo, esperto nel parlare, si fece avanti in mezzo alle file e si prosternò tre volte gettandosi completamente a terra. 28 Poi rivolse questa richiesta: Oh, grande uccello prezioso, tu, tediato e disgustato del ciclo dell'esistenza! Ti preghiamo di pensare un poco a noi: noi, esseri oscurati dall'ignoranza, poiché [i frutti delle] azioni malvagie accumulate in passato sono maturati, siamo attaccati a questa sofferenza e la desideriamo. Chiedo la santa dottrina che libera dalla sofferenza. Chiedo la lampada che rimuove l'ignoranza. Chiedo gli insegnamenti della medicina che rimuove i tormenti emotivi. 29 Per l'adunanza di uccelli qui riuniti in assemblea, pensando a quella, la santa dottrina chiedo. 16

Così implorò. Il grande uccello sbatté le ali tre volte. Poi fece questo discorso: Cucù! Uccelli qui riuniti, ascoltate senza distrarvi, cù! Io farò in tre parole un discorso franco, cù! Riflettete seriamente su impermanenza e morte, cù! Non commettete alcuna azione nociva, cù! Producete buoni pensieri virtuosi, cù! Nella vita presente e futura la [triplice] Gemma� è il rifugio, cù! La sua venerazione è la radice delle benedizioni, cù! Supplicatela ininterrottamente, cù! La felicità di questa vita è un sogno, cù! Lasciate perdere ogni attaccamento a qualunque 'I cosa, cu. Quanto alle azioni, mettete zelo [nel] compierle, cù! Con ciò si realizzerà una felicità duratura, cù! Gli elementi prodotti'' sono del tutto relativi, cù! Ponete la vostra mente in uno stato di non azione, cù! L'intento del Vittorioso3� è proprio questo, cù! Per sette giorni meditate su tali precetti, cù! Poi venite al mio cospetto, cù! Così parlò. Poiché [il discorso] era [risultato] congeniale alle orecchie di tutti gli uccelli, essi vi medita­ rono per sette giorni senza distrarsi. I sette giorni trascorsero e il mattino successivo il grande uccello parlò: Prima del fuoco c'è il fumo, prima della pioggia c'è la nube del Sud: se viene un uomo ci sarà stato un bimbo, se viene un buon cavallo, un puledro. 17

« Se viene l'unico insegnamento valido, [è per­ ché] si sarà riflettuto seriamente sulla morte. Dunque, il disgusto per il ciclo dell'esistenza, la nascita della convinzione della [legge di ] causa ed effetto33 e la consapevolezza dell'im­ permanenza e della mortalità di questa vita so­ no presagi del sopraggiungere dell' unico inse­ gnamento valido. Che cosa ha in animo l'as­ semblea degli uccelli? Ora ditemi tutto ciò che è sorto [nelle vostre menti ] ! » .

Il re degli uccelli, l'awoltoio, che sedeva nella fila di sinistra, si alzò e, dopo aver aperto le ali per tre volte, pronunciò queste parole: Bisogna prestare ascolto a questo utile discorso. Bisogna capire che le azioni senza fine hanno origine dall'ignoranza. 3� Bisogna capire [ che J , attraverso la pratica, questa santa dottrina [è] fondamen tale. Bisogna capire che, una volta nati, non si rimane: si perisce. Bisogna capire che le ricchezze accumulate hanno fine. Bisogna capire che donare adesso è un viatico per il futuro. Bisogna capire che le cattive rinascite sono frutto di azioni nocive. Bisogna capire che questa felicità è frutto della virtù. Bisogna realizzare la felicità che proviene da meri ti duraturi.

Così disse. Poi si alzò la gru, grande uccello, e inarcò il collo tre volte: 3 « Sung go ! » . " 18

Bisogna fare attenzione: la moralità immacolata [è] la radice di tutti gli insegnamenti ! Bisogna fare attenzione: le catene di ferro del paradiso [sono] opera del sa�sara! 36 Bisogna fare attenzione: indolenza e pigrizia [sono] ostacoli alla pratica della virtù ! Bisogna fare attenzione: questo Giur-ghék3 ; dell'avarizia [è] un ostacolo alla generosità ! Ponete bene mente anche a queste cose!

Poi si alzò anche l'uccello giallo, la casarca, 38 scosse le ali tre volte e disse queste parole: 9 « Nan tu ! Nan tu ! » . ' Per chi è privo del santo insegnamento dalla nascita alla morte,-!() per ottenere la liberazione dalle cattive rinascite il tempo stringe! Perché una mente che ha opinioni errate riceva benedizioni il tempo stringe! Per abbandonare le attività connesse ai progetti relativi ai bisogni in questo mondo il· tempo stringe! Essendo confusi da pensieri sbagliati, per conseguire la visione pura il tempo stringe! Essendo incatenati dall'avarizia, per dispensare doni il tempo stringe! Essendo distratti in questa vita, per realizzare lo scopo duraturo il tempo stringe ! Essendo incatenati da speranze e paure, per comprendere la [natura della] propria mente il tempo stringe! [ Per] tutti gli esseri nell 'oceano della sofferenza il tempo stringe! « Cercate di capire innanzitutto [questo] di­ scorso relativo all'urgenza [del praticare] ! ». Così disse.

19

Poi si alzò il pennuto corvo, fece qualche passo di lato41 e pronunciò queste parole: 42 « Trok yon ! Trok yon! » . Se si sono realizzati i voti nella loro essenza, 43 verrà l'aiuto della felicità fra gli uomini! Se si sono dispensati doni, verrà l'aiuto di una ricchezza futura! Se si sono effettuati propiziazione e realizzazione, verrà l'aiuto delle divinità tutelari! 44 Se gli impegni45 [ vengono mantenuti] puri, verrà l 'aiuto del compiacimento delle 4iikini! 46 Se ci si è applicati nelle feste sacrificali, verrà l'aiuto dei protettori della dottrina! Se vita e pratica si sono eguagliate [in durata] , verrà l'aiuto dei futuri Buddha! « Sappiate acquisire le realizzazioni rappre­ sentate dagli aiuti che verranno ! » . 47 Così dis­ se.

Poi si alzò la cutrettola, 48 un uccellino, sfregò49 il becco tre volte e pronunciò queste parole: 50 « Tin-rin! ». L'oceano della sofferenza del ciclo dell'esistenza è profondissimo! Gli inferni dei malfattori sono profondissimi! Gli abissi delle cattive rinascite sono profondissimi! I progetti mondani sono profondissimi! L'attaccamento a cibi e vesti è profondissimo! Il vincolo dell'egoismo è profondissimo! Le propensioni karmiche delle cattive abitudini51 sono profondissime! Questa palude di azioni malvagie è profondissima! « Applicatevi ai mezzi per uscire da questo profondissimo ciclo dell'esistenza! » . 20

Poi si alzò anche l 'anatra selvatica rossa,52 un gr!1nde u�cello, e pronunciò queste parole: 53 « O tor! O tor! » . Se si rimane nel ciclo dell'esistenza si distrugge la possibilità [di avere] felicità! Se si è privi della dottrina divina si distrugge la possibilità [di avere] la liberazione! Se si è privi del frutto della generosità si distrugge la possibilità [di avere] ricchezze! Se si è privi di devozione si distrugge la possibilità [di avere] benedizioni! Se si è di scarso valore si distrugge la possibilità [di avere] persone care! 54 Se si è privi di saggezza si distrugge la possibilità [ di avere] delle buone qualità! Se si è privi di norme sociali si distrugge la possibilità [di avere] degli affetti! Se si ha un cattivo carattere si distrugge la possibilità [di avere] degli amici! « Se le aspirazioni sono cattive, si distrugge la possibilità di intraprendere opere durevoli! » . Disse.

Allora si alzò il gallo cedrone, uccello divino, agitò il codrione55 tre volte e pronunciò queste parole: Che il ciclo dell'esistenza sia sofferenza è difficile da capire! Il rapporto di causa ed effetto che lega tutte le cose è difficile da capire! La nozione che le azioni mondane non hanno fine è difficile da capire! Cosa ha in mente uno stupido disonesto56 è difficile da capire ! Gli inganni dei genitori sono difficili da capire! 21

Che un atteggiamento religioso [sia] ipocrita è difficile da capire! Che l'uso di termini religiosi non rifletta una vera comprensione"; è difficile da capire! Gli imbrogli dei capi locali sono difficili da capire! Il sapere dei dotti è difficile da capire! Qualunque azione si compia è difficile da capire! « Si distruggono tutte spontaneamente, da so­ le.. . ! »."8 Così disse.

Poi si alzò il balbettante59 colombo, volò tre volte in cerchio e pronunciò queste parole: 60 « Yi muk! Yi muk! » . Gli esseri dell'età degenerata61 deprimono l'animo! I comportamenti degli uomini malvagi deprimono l'animo! I coniugi in disaccordo che litigano deprimono l'animo! I vicini che pensano male a causa dell'attaccamento e dell' avversione62 deprimono l'animo! Le sordide, interminabili dispute [tra] grandi uomini 63 deprimono l'animo ! L'avvelenamento&l provocato da chi compie azioni empie e nocive deprime l'animo! I progetti degli incostanti deprimono l'animo ! I cicalecci dei logorroici deprimono l'animo! Coloro che con dottrine eretiche agiscono ostilmente contro gli insegnamen ti deprimono l'animo! Questi miscredenti che si uccidono per [essere stati ] spendaccioni deprimono l'animo! Questi ciarlatani che vivono di raggiri deprimono l'animo! Coloro che si preparano a vivere in eterno quando è certo che ciò che è impermanente [deve] morire deprimono l'animo !

22

Coloro che, dopo essere stati amorevolmente allevati da piccoli, quando sono cresciuti scacciano i genitori deprimono l'animo! I cari amici su cui non si può fare affidamento né ora né mai deprimono l'animo ! I coniugi che si incattiviscono per degli affanni temporanei6.; deprimono l'animo! Gli amici dai pensieri malvagi, che ripagano il bene con il male, deprimono l'animo! « Poiché deprimono l 'animo, cercate in qual­ che modo di evitare tutte queste azioni ! » . liti Così disse.

Poi si alzò il sdig-sdig67 e pronunciò queste pa­ role: 611 « Kyi guk-pè duk thuk! » . Ricercando la felicità nel ciclo dell'esistenza si incontra la sofferenza di cattive rinascite! Ricercando la felicità nel mondo si incontra una sofferenza senza fine! Ricercando la felicità nel coniuge si incontra una sofferenza inesauribile! Ricercando la felicità nell 'avarizia si incontra la sofferenza della fame e della sete! 69 Ricercando la felicità con le distrazioni si incontra la sofferenza di non aver tempo libero! Ricercando la felicità nelle usanze degli uomini si incon tra la sofferenza del corpo e della mente! Ricercando la felicità negli oggetti dei sensi 7" si incontra la sofferenza dello sforzo ! Questi modi di agire, che incorrono nella sofferenza, non vanno bene! Poi si alzò il gracchio corallino, chinò il capo tre volte e pronunciò queste parole: " Khu kyun ! Khu kyun! » . 7 1 23

Se si lasciasse perdere questo mondo di attività infinita! Se si lasciasse perdere questa brama di azione, fatica infinita! Se chi non controlla il flusso della propria mente lasciasse perdere i discorsi religiosi! 72 Se chi predica bene e razzola male lasciasse perdere i discorsi eroici! 73 Se chi è privo di vesti sfarzose lasciasse perdere la smania di eleganza! 74 Se chi non sa pregare lasciasse perdere l'autocompiacimento! 75 Se chi non sa assumersi responsabilità lasciasse perdere l'ambizione! 76 Se chi non sa ascoltare lasciasse perdere di dare consigli! 77 Se chi non si sa radere lasciasse perdere le infiammate contese! 78 Se gli ipocriti lasciassero perdere gli atteggiamenti religiosi! i9 « [E] in questo mondo si vedono molte [ altre ] azioni ancora che occorre lasciar perdere ! » . Co­ sì disse .

Poi si alzò il gufo reale e, dopo che le sue pen­ ne si furono erte verso il cielo, pronunciò que­ ste parole : . 80 « U duk! U duk ! »

Che tristezza il momento della morte, se non c'è la comprensione che deriva dalla meditazione! Che tristezza un monaco, se è privo di moralità! Che tristezza un vecchio erudito, se è privo di esperienze e comprensione meditative! Che tristezza un capo senza autorevolezza! 8 1 Che tristezza un generale senz'armi! Che tristezza un sovrano senza ministri !

24

Che tristezza un capo che non ha combinato nulla! Che tristezza un maestro privo di sapere ! Che tristezza un discepolo senza devozione! Che tristezza un amico di cui non ci si può fidare! Che tristezza una famiglia in disaccordo! Conoscendo le azioni che [causano] tristezza, non compitele ! Così disse. Poi si alzò il gallo domestico, sbatté le ali tre volte"2 e pronunciò queste parole: «

E ko? E ko? » . 8�

Non c'è beatitudine nei luoghi del ciclo dell'esistenza, lo capite? Non c'è fine al karman delle azioni nel mondo, lo capite? L'aggregato di carne e sangue non è permanente, lo capite? Non si può sapere quando arriverà il demone del Signore della morte, lo capite? Anche il ricco si diparte da casa sua da solo, lo capite? Non c'è la possibilità di portar via le ricchezze accumulate, lo capite? Uccelli e cani si ciberanno del vostro amato corpo, lo capite? Dove la mente va non ha potere su se stessa, lo capite? 84 [La morte] separa dagli amici più cari e da coloro in cui si confida, lo capite? Si seguono le propensioni karmiche negative, lo capite? « Capite che qualunque cosa guardiate è priva di sostanza? » . Così disse.

25

Allora la lodoletta si rattristò profondamente"5 e mostrò che le erano spuntate le lacrime. Poi pronunciò queste parole: » . 86 « Kyi kyu r! Kyi kyur! Dimorando in cattive rinascite gli esseri senzienti sono presi da disgusto ! Dopo aver visto le precedenti nascite e morti, di ulteriori rinascite prende il disgusto! Quando si vede che altri godono quanto si è accumulato, di accumulare ricchezze prende il disgusto! Quando si vede che astragalo"; e grandine hanno il sopravvento, di coltivare prende il disgusto! Quando si vedono i luoghi in cui vengono relegati i genitori dopo che sono invecchiati, di allevar figli prende il disgusto! Quando - al momento dovuto - ce ne andremo, dopo aver abbandonato l'aggregato fisico, dell'amore per il corpo ci prenderà il disgusto! Quando in futuro ce ne andremo soli [con ] noi stessi, dell'amore per gli amici ci prenderà il disgusto! Quando il corpo si starà disfacendo [in ] u n cimitero, dell'amore per i castelli c i prenderà il disgusto! A che pro queste azioni di cui prende il disgusto? A che pro questa vita coniugale, radice della sofferenza? A che pro questi coniugi dai miserabili litigi, che non si separano? A che pro questi figli che non si ha il tempo di accudire? A che pro questi amici pavidi nel difenderci? A che pro queste ricchezze che pur possedute non si sanno usare? A che pro queste fortezze che nulla possono contro il Signore della Morte? 26

A che pro questi signori che infliggono il tormento della decapitazione? A che pro far fare circumambulazioni al corpo mediante il nutrimento, se manca la dottrina? 118 A che pro questi discorsi dottrinali poco ascoltati [e] non capiti? A che pro questo interesse per gli altri, [quando] dentro [si è] pieni di egoismo? A che pro questa dottrina etica89 che non ci si sforza di realizzare? « A che pro queste numerose azioni inutili, dunque? » . Così disse.

Poi si alzò l 'uccellino della mostarda [con le] guance rosse/l(> gettò uno sguardo obliquo e disse queste parole: 91 « Tik-tik mé ! Tik-tik mé ! » . Nelle esperienze [passeggere] di uno yogin certezza non v'è! In tutto ciò che appartiene al ciclo dell 'esistenza e alla sua estinzione certezza non v'è! 92 '.'llelle storie che vengono da lontano certezza non '' V ' e. Nei discorsi dei fanfaroni certezza non v'è! Nelle chiacchiere dei logorroici certezza non v'è! Nei propositi di chi fa troppi progetti certezza non V e. Nelle conversazioni di chi non mette le cose in pratica certezza non v' è ! Nei possedimenti situati alle frontiere d i paesi nemici certezza non v'è! Dacché si nasce, sul momento in cui si muore certezza non v'è! Nei discorsi dottrinali dei disonesti certezza non V e. Nelle promesse dei furbi certezza non v' è !

'''

'''

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Nelle facoltà mentali dei bambini certezza non v'è! Nei cambiamenti di casa delle donne certezza non ,, V e .I Negli spostamenti dei cani randagi certezza non ', V e I. 9 Nelle piogge dei cieli primaverili � certezza non v'è ! Nei culi dei somari certezza non v'è! 94 Nel basso dei ventri soddisfatti9 '' certezza non v'è ! Nel marito della puttana certezza non v'è! Negli spostamenti degli zoppi certezza non v'è! Nelle amicizie degli esseri certezza non v'è!

Così disse. Poi si alzò il Jol-mo [ dal] becco rosso96 e pro­ nunciò queste parole: 97 « Ciii lon! Ciii lon! » . Dacché si è conseguito un corpo umano, si colga l 'essenza delle istruzioni ! 98 Rivolgendo preghiere, si colga l'essenza della santa dottrina! Dispensando doni, si colga l'essenza della ricchezza ! Facendosi umili, si colga l 'essenza della visione pura! Meditando sulle divinità tutelari , si colga l 'essenza delle esperienze e della comprensione [ che ne derivano] ! Si colga l 'essenza del disgusto99 per le cose del mondo ! Comprendendo la natura della mente, si colga l 'essenza della condizione di Buddha!

Così disse. Poi si alzò il pavone dal bell'aspetto, agitò tre volte la ruota 100 e pronunciò queste parole: » 101 « Kok-kò! Kok-kò! . 28

Trovandosi in una cattiva rinascita si è privati della felicità! [Se si è] incapaci [di praticare] la santa dottrina si è privati della condizione di Buddha! Quando si è sprovvisti della forza della generosità si è privati del godimento della ricchezza! 1 02 Quando si è sprovvisti di valore si è privati di attività! ' 0' I volubili sono privati di ogni cosa su cui fare affidamento! Coloro che fanno di continuo nuove amicizie sono privati della loro durata! I vanesi sono privati di adulazioni! w4 Gli iracondi sono privati di awersari! Gli avari sono privati [della possibilità] di elargire doni! Coloro che hanno cattive abitudini sono privati della consapevolezza! Gli ubriaconi sono privati della capacità di ragionamento! Coloro che sono schiavi dei tormenti emotivi sono privati della santa dottrina ! Coloro che hanno opinioni erronee sono privati delle benedizioni ! « Ma non esiste neppure una possibilità che si venga privati del kannan proprio del ciclo del1 'esistenza! » . 1 05 Così disse.

Poi si alzò il falco mongolo 106 e pronunciò que­ sta parola: 7 « Ki-ki ! » , 1° I signori di smisurata grandezza, decaduti a plebe, 1 0l! ohi! ohi! Gli insoddisfatti delle loro ricchezze, che saranno sicuramente sopraffatti dai loro nemici, ohi! ohi! Gli empi che, non pensando al frutto delle loro azioni, se ne vanno all'inferno, ohi! ohi!

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Coloro che, calcolando di vivere per sempre, vengono irretiti dalla morte, ohi! ohi! Gli uomini selvaggi , autori di rapine e furti, che vengono assicurati alla giustizia, ohi! ohi! Gli eretici irreligiosi, [ che sono] la vergogna della triplice Gemma, ohi ! ohi! « Costoro vedranno con i loro occhi quanto hanno accumulato con i pensieri e gli atti em­ pi: questa è la legge di causa ed effetto che co­ stituisce il ciclo dell 'esistenza,109 ohi! ohi! » . Co­ sì disse.

Poi al centro della fila si alzò il pappagallo, abi­ le parlatore, diede una scrollata d'ali 1 1 0 e pro­ nunciò queste parole: Deh, esseri del ciclo dell'esistenza! Per desiderio di felicità si sperimenta 1 1 1 la sofferenza! Quando ci si trova in una cattiva rinascita manca l'occasione per liberarsi! 1 1 2 A ciò conviene pensare: [ così] nasce il disgusto [ per il ciclo dell'esistenza] ! [Io, ] pappagallo, tengo a mente l'unica santa dottrina ! Oh, esseri del ciclo dell'esistenza! Alla madre benevola m da tempo senza inizio, [oggetto di] una gratitudine che non si può concepire, conviene pensare: si tenga a mente l' unica dottrina: « Questa sofferenza delle rinascite inferiori, frutto di peccati, è la maturazione di quanto l'individuo ha accumulato. Poiché non c'è modo di trasferirla altrove, si rimuovano adesso gli oscuramenti nel pensiero! ». 30

Poiché non è possibile rimanere perennemente in questa vita, impermanente come la rugiada dei pascoli, conviene che riflettiate adesso: esercitate uno sforzo! « Le sofferenze del caldo e del freddo nell'inferno, le sofferenze di fame e sete per gli spiriti affamati, 1 u e così via, [sono] frutto di azioni malvagie » disse il Saggio. m Di realizzare la virtù evitando i l peccato 1 1 6 adesso, io, pappagallo, faccio voto in cuor mio. Nel prezioso perenne protettore, la triplice Gemma, immutabile, assolutamente inscindibile, io, pappagallo, cerco in cuor mio rifugio. [ Nella mia] mente si è generata una fede priva di dubbi . Comprendendo fermamente la vera dottrina, 1 1 ; io, pappagallo, abbandonerò le cose che appartengono al ciclo dell'esistenza. Deh, grande uccello prezioso, ti prego di offrire adesso a questa adunanza un'istruzione relativa alla conoscenza della propria vera natura!

Così parlò. Poi si prosternò ... Allora il cuculo, grande uccello, pronunciò queste parole: « Uccelli e uccellini qui adunati, avete capito benissimo! Bene! Bene! Poiché, per quanti di­ scorsi siano stati pronunciati, non ce n'è stato uno che fosse erroneo! « Or dunque serbate a mente il mio sincero consiglio, senza distrarvi ! Deh, uccelli, uccelli grandi e uccelletti giovani, che avete la fortuna di essere qui adunati ! Ascoltate con reverenza, senza distrarvi ! » . 31

Le cose del mondo sono simili a un sogno, a un'illusione: qualunque cosa vediate, quale sostanza ha mai? Una buona abitazione costituita di questi tre: terra, pietra [e] legno, una ricchezza costituita di questi tre: cibi, abiti [e] gioielli, e schiere numerose, autorevolezza, amici e servitori 1 18 in abbondanza, sono come arcobaleni in cielo, analoghi a una fata morgana. Gli esseri che li prendono per veri si illudono. Nipoti e zii, fratelli e sorelle, i numerosi 1 1 9 amici intimi, coppie di coniugi, figli, i numerosi amici cari, vicini sinceramente felici e i numerosi cari amici, 1 20 sono come gli amici in sogno e un forestiero 121 incontrato per strada. Gli esseri che li prendono per veri si illudono. Un corpo illusorio composto di un siero di sperma e sangue, 1 22 le propensioni [generate] dall'abitudine ad azioni cattive in [vite] precedenti, e le menti stesse, che considerano le cose come reali,1 23 sono simili a fiori autunnali, alle nubi del cielo. Se invero li prendete per eterni, uccelli [qui] adunati, vi illudete. L'elegante piumaggio delle penne variopinte del pavone, la nostra stessa voce melodiosa, che alterna toni alti e bassi, e le circostanze propizie che ci hanno radunato qui ora, sono simili alle parole dell 'eco e ai giochi illusionistici. Non prendendo per vere queste cose, meditate sulla loro illusorietà!

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Le nebbie dei laghi, le nubi del Sud che si addensano in cielo, la schiuma 124 del mare agitato dai venti, e frutti e sementi di cui si prendono cura i mesi della stagione estiva, 1 25 non rimangono per sempre: si dissolvono presto, in un istante. Non considerando permanenti queste cose, meditate sulla loro illusorietà!

Così parlò. Poi il grande uccello disse: 1 26 la felicità e i « Nel precisare i nostri discorsi, miseri [e] temporanei oggetti di godimento del mondo trasmigrante sono stati spiegati con esempi [dicendo che sono] come illusioni, co­ me sogni, arcobaleni in cielo, come gridi in una valle vuota, in quanto non permangono a lungo e non hanno sostanza. « Riflettete dunque sul fatto che il ciclo dell'e­ sistenza è privo di sostanza e affidatevi alla [ tri­ plice] Gemma, che è una protezione certa [e] infallibile ! Poiché si può fare affidamento sia su questa vita che su quella futura, 1 27 concen­ tratevi sulla santa dottrina! Poiché la morte giunge rapidamente, fate pochi progetti! 128 Poi­ ché è certo che perderete anche le persone ca­ re, recidete gli attaccamenti! Poiché tutte le co­ se sono illusione, non prendetele per vere ! Tutti gli elementi del ciclo dell'esistenza e del1' estinzione delle sue afflizioni sono racchiusi nella mente. 1 29 La mente è la base che esiste in modo spontaneo fin dall'origine: 1 � vuota e priva di ego, non generata, non ostacolata, non rimane, non va, non viene, se la si cerca non la si trova, se si guarda non la si scorge. 33

Per questo, pur esistendo, non è un 'entità de­ terminata: 131 se la si mette [in uno stato] , essa non [ vi] rimane; m poiché si manifesta 1 33 come una e molteplice, non esiste come una cosa de­ terminata. 134 I perfetti Buddha del passato non hanno potuto dire una parola che dichia­ rasse la sua esistenza o non esistenza, né la di­ chiareranno quelli del futuro. . . Poiché avete sperimentato i fenomeni condizionati,'�5 medi­ tate queste istruzioni con il metodo infallibile della comprensione dei fenomeni non condi­ zionati ! 1 !16 Anche noi che siamo qui radunati, siamo radunati soltanto in un sogno. Anche coloro che nascono nascono soltanto in un so­ gno. Anche coloro che periscono periscono soltanto in un sogno. Anche coloro che diven­ tano Buddha, lo diventano soltanto in un so­ gno. Se si vaga nel ciclo dell'esistenza si vaga in un sogno. In che modo si conosce la propria vera natura? 1 37 Poiché, se si taglia la radice del­ l'errore, non c'è assolutamente nulla che esista davvero, cercate di vedere la verità nella vostra propria mente! 1 :1t1 Io vi ho introdotto alla natu­ ra delle cose prodotte » . 1 '9 Così parlò. Il cuculo, grande uccello, soggiunse: « Ora noi, riuniti in questa occasione, ci sentia­ mo come esseri felici e contenti. Per il moltipli­ carsi dei discorsi sulla dottrina, il frutto [ di ta­ le] azione sarà buono. L'anno prossimo, nel quinto mese mongolo, 1 40 dopo essere convenu­ ti nello Yarlùn , 1 4 1 grande terra degli uccelli, accrescendone la fertilità del suolo, faremo un incontro con gli uccelli del Tibet. Nel frattem­ po [possiate godere di] buona salute! D'ora in­ nanzi non perdete la comprensione della dot34

trina! Impartite questi precetti conformi alla dottrina agli uccelletti e uccellini che non sono arrivati fin qui ! » . Così parlò. Poi tutti gli uccelli offrirono in abbondanza al grande uccello i frutti che costituivano il cibo specifico di ciascuno di loro. 1 42 Dopo avere com­ piuto una prosternazione e un giro di circu­ mambulazione [intorno a esso] ,H' ciascuno ri­ tornò alla propria dimora. Il grande uccello si pose in uno stato di i "" per­ fetta meditazione. L'anno successivo, durante la luna crescente del quin to mese, 1 45 il grande uccello emerse dalla meditazione e partì per il Tibet. Quindi si posò sulla tacca di un albero 1 46 dello Yarlùn, grande terra degli uccelli, affinché il nutrimento dell'elemento terra fosse accre­ sciuto. 147 Allora tutti gli uccelli del Tibet si recarono nello Yarlùn, terra di uccelli, per incontrarsi al cospetto del grande uccello e richiedergli l 'insegnamento. Prosternandosi a terra com­ pletamente e con animo felice, tutti [ i volatili] , guidati dall'awoltoio, re degli uccelli, e da al­ tri , fecero a una voce sola la seguente richie­ sta: Deh, grande uccello prezioso! Dal tempo in cui ci incontrammo, lo scorso anno, fino a oggi sei stato bene? La tua meditazione ha fatto progressi? Fra la comunità degli uccelli che si trovano nel ciclo dell'esistenza i discorsi sulla dottrina si sono diffusi? Non ti sei stancato durante il viaggio? 35

Ti senti a tuo agio in Tibet? Di tutti i grandi uccelli qui radunati anche in passato ti sei preso cura con grande benevolenza. Chiediamo ancora qualche insegnamento congeniale alle nostre menti!

Così implorarono. Allora il grande uccello sorrise e pronunciò queste parole: Fate scendere il nutrimento! 1 48 Uccelli [e] uccellini qui radunati, nell'intervallo di tempo fra l'anno scorso e oggi il mio corpo è stato bene e anche la mia mente è stata felice. Alla fresca ombra di un albero di sandalo, esercitando la mente nella meditazione ho sperimentato la felicità. Avendo abbandonato tutte le distrazioni e avendo continuato a praticare in ritiro 149 ho sperimentato la felicità. Avendo abbandonato inoltre la cattiva compagnia dell'attaccamento e