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Italian Pages [128] Year 1991
T.COBELLIS
LA CATENA DEGLI SPIRITI L'ARTE DEL MIRACOLO E LA TEORIA DEL SUCCESSO
BRANCATO
© by Atanòr s.r.l. Copertina: Maria Grazia Caruso
Fotolito, impaginazione e montaggi: Carlo L'Episcopo Stampato dalla cLitografiat Villaggio Cristo Redentore Troina (EN) ·
© 1991 Giuseppe Brancato Editore 33-95127 CATANIA Tel. 095/386677-Fax 095/388971 Via Pasubio,
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PREFAZIONE
Q
uesta prefazione· non ha nessuna pretesa di essere una revisione od un ripensamento cri
tico dell'opera di Tommaso Cobellis. Vuole essere invece un documento di fraternità intellettuale; il compiacimento di chi ha assistito, in intima con fidente amicizia, quasi al travaglio, alla gestazione dell'opera nel cervello dell'autore e l'ha vista com piuta; un attestato di simpatia spirituale in con clusione. Il libro non é quello che si potrebbe desumere dal titolo. Il titolo sta al libro non in un rap porto di comprensione, nta quasi direi di contatto o d'interferenza. Da esso si potrebbe desumere che il libro serva solo ad uno scopo pratico, vo glia cioè dare l'indicazione di un metodo per con-
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seguire ciò che costituisce l'assillo della nostra tormentata generazione :
il -successo
nella lotta
della esistenza. Ma il libro ha ben altro signifi cato, se anche se ne possano trart:e consigli per una pratica di vita; consigli che, del resto, si ri ducono ad uno solo: rafforzare il proprio potere spirituale, fare della propria volontà, per mezzo della concentrazione e della meditazione, un'arm a di potenza e di dominio. Ma il libro, dicevo, ha un significato ben diverso e profondo: è una . vi sione d'insieme dei fenomeni del mondo e dello spirito come espressioni di una sostanza spirituale universa. Esso tesaurizza,
è vero, sapientemente
assimilato, tutto il materiale di esperienze di pen siero moderno; ma ha una linea sua propria, una sagoma inconfondibile e direi quasi originale. Ad Arturo Schopenhauer possono, secondo il mio convincimento, ricondursi alcuni indirizzi che oggi hanno il predominio infilosofia, com.e l' antintellettua lismo, il volontarismo, la prevalenza del sentimento, della volontà, dell'istinto sull'idea astratta e la ra gione ragionante. La scienza, la trionfatrice di ieri, che sembrava averci dato il criterio della verità, si stemando definitivamente i fenomeni secondo leggi universali e necessarie, ha manifestato la sua im potenza quando le abbiamo chiesto la visione e la comprensione della vita.- La scienza è il mondo della distinzione e della relazione; è il regno del fastratto; è il dominio della ragione e della lo-
x
gica.
Essa
serve
meravigliosamente
scopi utilitari, ma non ci realtà,
farà
ai
nostri
mai conoscere la
della quale anzi rappresenta una
fa/si
...
ficazione. Ogni
verità ed
ogni certezza
di vita, in quanto è
�
nell'attimo
è.
v issuto, non in quanto
pensato. Questa presa di contatto con la realtà, questa adesione all'essenza della vita multiforme
può essere ottenuta, secondo Bergson, solo me diante la intuizione. Ed ecco come il Cobellis, e qui
è
evidente l'influenza del pensiero del Ber
gson,. definisce l'intuizione :
•
. .. quella facoltà .
.
•
divinatrice dello spirito umano, che improvv isa-
•
mente rivela a nòi la realtà o parte di essa
•
•
Queste sono, a mio modo di v edere,· le pre messe ideologiche dell'opera del Cobellis: ma egli va
più innanzi ,· e, paichè sente
delle dottrine: esoteriche, piena di fascin o, integrale
tenta
e
la suggestione
una spiegazione
compiuta del monda
e della vita. La formazione naturale dell'universo, egli dice, è la catena; così nei sistemi planetari come negli atomi dei corpi. Ogni entità, infinita mente grande od infinitamente piccola, è centro e
periferia nello
stesso tempo ; ha la sua catena di
corpi e fa parte di un'altra catena.
c
Tale fatto
t
c/' immagine tangibile di- ciò che avviene nella c
convivenza degli esseri umani. Ogni cervello è un
c
centro di i"adiazione di luce astrale nel tempo
•
e
nello spazio. L'umanità assume anche essa la
Xl
•
formazione sensibile dei sistemi astronomici e si
«dispone in miriadi di catene, formanti delle vere co c
stellazioni di spiriti, viventi in stretta armonia e
c
contatto. Ogni individuo tende ad allargare la
c
propria catena spirituale, mentre esso stesso fa
c
parte di altre catene, sviluppate dai propri simili».
Vi è dunque una. sostanza spirituale cosmic.a ,· ed il metodo magico, profondamente diverso da quello scientifico, è quasi la compenetrazione della so stanza spirftuale individuale con quella universa. Ma esso non è solo adesione, è pure azione.
l pochi privilegiati che lo posseggono rendono operativa la forza nascente dal pensiero, sorretto dal volere; agiscono sugli uomini; sprigionano correnti spirituali, che attraggono nella loro orbita seguaci e discepoli. Cosi i grandi riformatori, i profeti, i guidatori di popoli, i fondatori di reli gioni sono modeilatori di spiriti; ed il toro verbo non fu tanto la parola parlata, quanto la parola interiore:
c
vera sorgente di forza travolgente che
c
attraverso la fede profonda ha la virtù di inca
c
nalarsi ed operare qttraverso lo spazio
»
•
La sostanza del mondo è spirituale: e l'uomo
che si sa mantenere con essa in contatto è capace di operare il miracolo. La coscienza umana é in cammino evolutivo. Superato lo stadio della coscienza istintiva, essa
è attualmente coscienza riflessa e tende alla co scienza cosmica, intuita dai filosofi e dagli asceti
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indiani. Quando
r avrà
raggiunta sarà in possesso
della verità assoluta. Cosi il sistema del Cobellis, pur essendo an tintellettualista, ha una conclusione che è propria di tutti i sistemi inte lltttualistici, una conclusione cioè monistica. Questa interpetrazione della realtà, cosi sug gestiva e nuova, suscettibile di propagazioni infi nite, io non dico· che contenga il segreto del/ti' ve rità. Purtroppo la· verità è lo spasimo e l'ansia del nostro spirito, ma nessun sistema di filosofia è riuscito; nè riuscirà mai ad imprigionarla. La verità siamo noi stessi ed il nostro pensiero. Ma la teoria del Cobellis è viva in questo che si po trà confutare soltanto contrapponendole una· spie gazione diversa del mondo e dell'essere. Ed è viva in quanto contiene un insegnamento di vita, ed è questo: solo i semplici ed i puri riescono nella via luminosa dello spirito; ed è la fede sola operante e fattiva. Il Còbellis è partito d_a Schopenhauer, ma egli nega la filosofia del maestro, che ha la sconsolata tristezza del mare del nord. Egli non è ilno scettico; per lui l'ironia non ride il suo metallico riso sul cumulo rovesciato delle nostre illusioni: egli ama e crede.
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LUIGI SCARPA DE MASELUS
L, ARTE DEL MIRACOLO E LA TEORIA DEL SVCCESSO +
MIRACOLO- SCIENZA ED ERRORI
I
te m p i sono maturi per studiare molti fatti, che nella storia dell' universo e del genere umano sembrarono degli errori, e ciò perchè questi si vollero esaminare con un metodo p iù conface nte ai fenomeni del mondo s en si bi l e , cioè materiale, anzichè sottoporl i ad un metodo ide a l e o p er meglio dire spirituale. La riflessione fu il fon damento dialettico, anzichè l a i n tu iz ion e , cioè quella facoltà, che immediatamente può, a preferenza, ri vel are in un bagliore sintetico la vera essenza delle cose, che cadono sotto i nostri sensi. Il metodo seguito fu quello della coscienza riflessa, cioè quella della r iproduzi one speculare del mondo esteriore, che sotto quest ò angolo vi•
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suale si rivela a noi sotto la forma spaziale e temporale, e del principio di ragione suffi ciente . Lo spirito umano fu immerso nellk materia Iità del mondo fenomenico, e non mai potette avere la chiara visione della parte spirituale del medesimo, che è la vera essenza delle cose, cioè dei fenomeni. Ol i errori, le superstizioni, le crede nze popo lari, furono invece la manifestazi one diretta) sin t etica, immediata d i una realtà, che diversamente non p otrebbe essere percepita, o sentita. Questo movimento di errori è la via (Tau) che può spi ngere la mente umana a penetrare un mondo estraspaziale ed e stemporaneo, che pure esiste, che deve esistere d i ftonte alla constata zione pervia della coscienza individuale riflessa, che registra la caducità o la niuna consi stenza del mondo materiale di fronte ad un pri ncipio immanente, che solo può essere il termine d i paragone, il punto d i riferimento, c h e è senza spazio e senza tempo. Si attribui al miracolo un carattere puramente eccezionale, mentre altro non era che la norma, la regol a della vita, dell 'universo, dei viventi e del genere umano. L'Astrologia, l 'Alchimia, la Magia, furono ri pudiate dalla Scienza, pe rchè qùesta non era al _ tro, che Ja conoscenza del discreto, del relativo,
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del fenomenico, mentre quelle affermavano l'as soluto. La S cienza è l a conoscenza relativa della co scienza empirica, cioè che si rivela al soggetto c onoscente, soltanto dopo, attraverso l'analisi tra mezzata dal volgare buon senso. La S cienza non è altro che Ja constatazione
di un insuccesso, non è altro che la rivelazione
evi den te 'di u n ' impotenza assoluta di penetrare il mistero dell'Universo, che è sovraintel ligibile e spirituale . Molti autori moderni si impegnarono in tutti i modi di varcare le colonne di Ercole, im poste dalla coscienza individuale riflessa, creando una n uova monadologia, materiata di ioni, d i elet troni, cercando ·di d eterminare in tale e ntità iJ se�reto del miracolo permanente che è I'Universe, !a vita umana, il pe nsiero umano. Ma i loro
ra
gion 3: menti peccano di relatività, lo spazio ed il tempo, la simultaneità e la successione rappre sentano il l imite fatale . - Ol i errori furono l a negazione della scienza,
e quindi della d ialettica spaziale o temporale,
cosi che i n e ssi soltanto noi possiamo rin venire
un
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raggi o luminosissimo del segreto -di Maia, cioè della sofistica che è il mondo sensibile. Sol tanto, attraverso que sta reputata visione ne gativa della coscienza empirica, noi possiamo avere · il mezzo di gettare un ponte tra il mondo sensi-
bile e la sua esistenza spirituale, tra l e esistenze fenomeniche e le e ssenze reali , che dominano so vrane l'universo delle apparenze e delle contingenze spaziali e temporali. ·
La coscienza riflessa ci rivela soltanto una m inima p arte d i q uello che è, e che deve es sere il grande p atrimoni o dello spirito umano, ricco d i un tesoro nascosto, che, usando oppor tuni metodi, può improvvisamente rivelarsi , come un'eruzione
di
immenso
ed
incomme nsurabile
vulcan o. Tale tesoro è costituito, nell'essere vivente e cosciente, da un' infin ità di rapporti e relazioni esistenti tra la sua abissale costituzione e l'uni verso, e tale patri monio di ricchezza infinita forma lo sfondo dello spirito. umano e del grande spi rito dell 'Universo, che ne segue le l eggi, e ne h a ·te medesime risonanze, mentre i l mondo fenome nico, cioè delle apparenze, si muove nella grande marcia palinge n e siaca per rivelarsi attraverso H fo co della cosci enza i ndividuale a m ezzo della intuizione. Tale coscienza i ntu itiva che noi chi amiamo subliminale, perchè osa appena affacci arsi alla sogli a de ll a coscienza empirica, non può far p arte · di una conoscenza scientifica nel senso da noi i n tesa comunemente, ma costituisce il più vasto
campo dell'umana esiste nza. Alcuni segni evidenti di tale coscienza subl iminale, che è ascosa nella
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profondità abissale del nostro essere, sono i casi -detti fortuiti, che condussero i grandi, benefattori dell ' umanità alle più grandi scoperte, sia nel campo della morale che della religione. Vi è. una coscienza universale che ha subito un certo influsso del principium individuationis, ma che non può rivelarsi intera a noi stessi attraverso la piccola lente della coscienza empirica, la quale non può essere oggetto di scienza, perchè questa è soltanto relativa, mentre quella è un segno dei principii assoluti. Il dogma, con le sue contradizioni, è l'espres sione empirica di questo principio assoluto, im mutabile, necessario che esiste e non esiste n èllo stesso istante, che è simultane o e successivo, che occupa e non· occupa spazio, che afferma e nega, che corre ed è in quiete, che è luce ed è ten ebre. Quella coscienza che si agita nel più oscuro mistero dell ' incosciente empirico , è la sola infal libile, come infallibile è la legge sovrana dell'u niverso ; è semplice , _come semplice è la legge fon damentale della vita. Il miracolo adunque non è l'eccez {one, ma la regola; non è il meraviglioso, ma l'indifferente, non è il molteplice, ma l'uno, non il diverso ma l ' identico. Il m iracolo consisterebbe solo nella scoperta della rel azione tra questa coscienza subliminal e, e la coscienza riflessa� l' intuito simultaneo, sin-
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tetico della risonanza tra le leggi de l l 'un i ve rso e del mondo che noi ab i ti a mo , della coscienza uni versale del g en e re umano e la c oscienza dell' in dividuo, che è la s i n t esi di entra mbe, la più me ravigl i osa constatazione dell'espressione imma nente della spirit ua lità de l l ' u n i ve rso . L'arte m agica fu c redu ta una v o l g are super stizione di ciurmadori, di g en t e volgare , di indo vini, e di altra tri sta genia ; come pure l ' astro l ogia e l'alchimia furono reputate ciurmerie e so p e rchie rie di gen t e m al v a gia ed i g no r ante . Ma occorre bene osserva re t al i fa tti, che p ur dominarono per tanti seco l i l 'umanità , sorpren derli nel loro s ig n i fic ato più alto, studiatli nella loro essenza p rofond a . Carte magica � il metodo p sico l o gi co e mo rale·� che, partendo dal mondo sensibile e feno menico, cioè dal nulla, dall' inconsistente, tende a s pi n gers i nella realtà ve r a estraspaziale ed estem poranea, a c ompenet rars i in maniera sintetica e d abbreviativa con l 'Ente creatore, e ricondurre l'es sere u m ano alla sua orig i ne divina, e ri donargli le sue virtù taumaturgiche che furono sempre avvolte nei p rofondi veli del' relativo, che vietò a lui la chiélra visione dell ' intelligibile, cioè d e l l ' i nesteso , d e l l ' i m m a ne nte , d e l l ' etern o . L'essere umano è u n microcosmo ; esso ripro duce sinteticamente tutte quante le leggi fonda mentali della natura, ed è depositari o di forze
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intelligenti, che attuano nelle. forme spaziali e temporali i l principio imm anente della creazione. Di tali forze soltanto alcune si rivelano alla coscienza, ed in minim a parte soltanto possono essere val utate nei loro effetti, pur restandone i gnote le cause ed avvolte nel più profondo mi stero. La coscienza i ntuiti va è soltanto un piccolo raggio di l uce in questa armonia di intelligenza cosmica che si agita in noi, e che, soltanto in cir costanze eccezionali, può oltrepassare la soglia della coscienza empirica. I Fachiri indiani per le loro abitudini costanti nello i rretire la volontà, nel rafforzarla, con l e pratiche ascetiche, riescono per sino ad osservare e percepire, in una v i sione di retta, la situazione pre c isa dei loro visceri interni, a vedere i l loro cuore pulsare, fermarne a volontà le pulsazioni, provocare nel proprio orga n ismo uno stato di morte apparente, ed in tale stato pro vocare influenze dirette sulla materia del m ondo esterno, come lo sviluppo e la crescita di un germe, di una pianta e simili. Tal i fatti , di cui è piena l a casistica moderna, restano ancora i nconcepibil i e i nesplicabili , perchè inadatti ad. essere rintracciati con i metpdi scien tifici comuni, mentre tali leggi possono essere ri velate soltanto a po chi i niziati, che sono stati messi a parte di alcu ni metodi semplicissimi e che sono capaci di ricond urre quelle forze sconosciute d ai margini del mistero alla luce della coscienza •
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riflessa, la quale è propria della vita di relazione svolgentesi nel tempo e nello spazio. il sonno è uno stato di i nferiorità d i front e alla veglia, ma soltanto per ciò che riflette spi ritualmente la coscienza spaziale e temporale, es sendo uno stato di superiorità e di comunicativa di quelle forze non rivelate, che chiameremo tau maturgiche dell'essere umano. I casi di doppia vista, di sdoppiamento della personalità, di telepatia rientrano ormai nel do minio dell' opinione generale degli studiosi� e non crediamo, per amor di brevità, nè anche ci tarli, tanto essi si rendono frequenti, specie in questi tempi, in cui l'organismo psichico, per la enorme accelerazione del ritmo dell'esistenza, non riuscendo a registrare tutte le sensazioni ed im pressioni del mondo esterno, deve spesso lasciarsi trascinare ana deriva da quell' immenso torrente di forze fatali e subcoscienti che noi chiamiamo il carattere, la volontà, la tonalità fondamentale della nostra intima essenza. Celebre è il caso attribuito a S. Alfonso de' Liguori, che mentre si trovava in estasi nella sua cella, come in uno stato di catalessi, lo si vedeva nello stesso momento salire le scale del Vaticano ed assistere l'anima al Papa moribondo . Sono questi fatti, che gli scienziati temono di approfondire per quella naturale ripugnanza, che gli uo.mini speculativi ·hanno per ciò. che ha del
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meraviglioso e del miracoloso nel senso ortodosso, ed anche perchè lo scoprimento di tali misteri, che in realtà poi non sono tali, dovrebbe con durre al la parziale o totale bancarotta della scienza possibile i n un mondo di relatività. La Magia non è una scienza, ma un antischema di scienza, che può essere più gi ustamente chia mata arte poichè essa può essere da tutti pra ticata e poichè i suoi pri ncipii fondamental i ripo sano sui rapporti che si possono stabilire attra verso · · a lcune pratiche psichiche, morali, fisiche, capaci di rimuovere le pesanti cortine, che se p arano la coscienza i ndividuale riflessa e la co scien za universale cosmica, i n cui riposa la causa prima dell'uni verso e della vita. La Magia è altresì una reli gione, poichè è una ri velazione ed un dogma, per cui è necessario il mi stero più profondo per mantenere la sua altezza eti ca, come pure essa deve essere l a espressione della morale più perfetta, che riconduca l'essere umano dalle m isere contigenze del mondo fenomenico nel campo sconfinato delle forze creative dell'universo. I Maghi furono dei sacerdoti, come la magia è una religione universale da tutti praticata senza saperlo, da tutti adoperata con metodi singolari, che difficilmente ciascuno di noi oserebbe rive lare in pubblico, per tema che altri possa im possessarsi del nostro metodo, che è as soluta mente relativo a ciascuno individuo. •
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Se a noi fosse concesso seguire l' inconscio lavorio della nostra intima natura, seguirla nello svolgimento palingenesiaco della marcia faticosa per la conquista degli ideali , potremmo avere un metodo perfetto, che, adoperato opportunamente nella vita, ci assicurerebbe assolutamente ed in fallibilmente il trionfo. La material ità della vita di re l azione, il nos tro assillo continuo per la conquista dei beni terreni, mediante l 'uso della coscienza di relazi one, ben povera cosa di fronte al grande patrimonio oscuro della specie, ci m ette ogni giorno in grado di in feriorità di fronte alle forze avverse della natura. La Magia non è l'arte degli stregoni, ma il patrim onio vero dell'umanità, non è superstizione, ma realtà, non è scienza perchè non può avere tale appellativo, perchè il suo fondo non può in akun modo poggiare s u l le apparenze fenome niche, ma è l'arte di penetrare l'essenza della vita dell' individuo e dell'universo, il metodo di vino di dominare le forze intelligenti della natura . I Maghi sono sacerdoti c osmici, nè la loro virtù è esclusiva, ma tutti gli uomini esercitano le loro virtù taumaturgiche per ottenere il successo, quantunque essi non vogliano o non sappiano rivelare ai proprii sjmili il proprio segreto.
LA
VITA È MIRACOLO
A L
scienza propriamente detta, cioè la con statazione delle relazioni fenomeniche, ba sate sulla riflessione, non può dare un'esatta nozione dell'essenza della vita, perchè, come i n nanzi spiegammo, è costretta a rimanere vinco lata dalle parvenze, cioè dagli effetti di una causa unica, che non può essere rivelata dall'osservazione coscie nte del soggetto pensante. Le cause enumerate dalla scienza propria mente detta nella successione temporale, non sono che degl i effetti, che in sè stessi producono la realtà fenome nica, cioè l' inconsistenza di ciò che sempre diviene, ma non mai diventa. •
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E q uesto è appunto il risultato di una causa, che deve sfuggire alla constatazione emp irica ed analitica, e che assolutamente ci riconduce al mi racolo e quindi alla concezione magica della vita dell'universo. Questo principio dormiente per l a nostra co scienza riflessa, è invece il principio attivo, crea tore ed informatore di tutte le esistenze, e che solo può essere oggetto dell'arte magica, cioè della virtù di mettere in contatto e funzione. le forz� i ntelligenti c he formano la loro più alta espres Si(tne nell'essere umano, per accelerare o dimi nuire l'attività di quelle ide ntiche forze spirituali che pervadono non soltanto la materia organi�a, ma anche quella cosi detta inorganica, sebbene in m i sura minore. Dette forze intelligenti si fondono in un'unica forza, che non conosce il diverso, ma è identica e semplice, e che il diverso produce soltanto im plicandosi nel sensibile, che nel suo divenire ci racconta la virtù di quella forza prima, e ci di mostra una tendenza teleologica di ritornare all a sua origine spiritual izzandosi. Il mondo fenomenico nelle sue espressioni vi tali-, è soltanto il segno, il simbolo, di quell'unica causa, che produce la natura naturante, ma che è eterna ed immortale e diffusa ovunque. La vita si esplica e si attua, mediante il con flitto di principii opposti, sia nel campo pura-
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mente fi sico che in quello fisi ologico e morale (Piacere e Dolore) . - Tale conflitto è la causa contingente, o piuttosto l'effetto di quella spiri tualità, di cui l'universo è pervaso nelle più di verse e svari ate manifestazioni. Il processo di in tegrazione é disi ntegrazione della materia nei suoi stati di versi di aggregazione sensibile, dà origi ne al m oto, che è la più evidente manifestazione della vita, di fronte alla quiete assoluta, che usiamo chi amare morte nel nostro linguaggio comune. È ormai assodato, che perfino i mineral i rac chiudono i n sè stessi un principio spirituale ed attivo, che tende a l iberarsi per ritornare alla sua origi ne divina, quindi, sotto un certo rispetto, Era dito aveva ragione quando credeva ravvisare nel fuoco questo supremo principio attivo dell'uni verso, che nella sua espressione mimetica ten deva . verso il cielo. · I metalli si ammalano, dicono i filosofi indiani, com e gli esseri organizzati. Certi istrumenti di metallo, (rasoi, coltel li) dopo un lungo uso, hanno bi sogno di riposo, per essere di nuovo adoperati. Gli strumenti musical i, le macchine, mostrano evi dentemente segn i di stanchezza dopo un certo tempo, per cui occorre farli rimanere inattivi per lunghi periodi di tempo. Tutto ciò non può essere soltanto spiegato con cause puramente fisiche senza incorrere in una petizione di principio, e quindi rapportare •
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detti fatti alla sola meccanica, ma si è condotti assolutamente a pensare a quella particella spi rituale ed intelli gente, che è la caratteristica del moto universale e qu indi della vita. Questa forza è semplice e diventa dialettica, quando è impli�ata nel sensibile, nella lotta dei contrari, che forma l'alterna vicenda dell'esistenza. Essa può essere rappresentata simbolicamente dall'unità, che nel suo svolgimento è l'origi ne della numerazione, cioè della successione, che nel suo i nfinito divenire marcia verso l' identifi cazione con questo. In essa è contenuto l'u no ed il molteplice, l'identico ed il diverso, la sintesi, l'analisi, il tempo e lo spazio. Il principio m agico dell'esistenza è tutto in questo eterno fluire, che è la legge eterna bron zea del mondo fenomenico, d al macrocosmo a l'atomo; è l'analogia dei contrari intuita dalla mente umana, che è la sintesi ed il risultato delle forze spirituali della natura u n iversa . Un chicco di grano rinvenuto nelle piramidi, come offerta propiziatoria ali 'anima del defunto, può, gettato nella terra, germogliare dopo venti mila anni, allo stesso modo con cui un asceta indiano, caduto in sonno catalettico, può, se vuole, produrre lo stesso fenomeno i n pochi minuti. l due fatti sono identici, ridotti alle medesime proporzioni, perchè è sempre la stessa forza in-
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telligibile, che entra i n azione,
m
condizioni
ao
p arentemente dive r se .
La biologia in gene rale è tutta in questo suc cedersi ed avvicendarsi, ed i dentifica rsi dello spi rito e della materia, in una tendenza al ritorno alla vera essenza divina creativa, att rave rso il contrasto degli oppositi nella realtà fenomenica: cioè nella apparenza o p ar v en z a di realtà, che è l'oggetto della scienza empirica! La filogenesi, nel campo biologico, rivela il me desi m o arcano nel divenire dei generi e delle spe cie animali, fino all'uomo ; e la mi racolosa trasmu tazione da una specie all'altra stto la forma dia l ettica e di pugna per l'esistenza. Cosi la lotta per la ricerca della Venere ha la sua magica ricapitolazione nell'ontogenesi, o sviluppo del germe nel l ' ute r o materno. Esso si at�ua, si organizza, esprime tutto un piano t e leo logico ·n forma conc r eta, fin da quando la ma cula ge inativa lo h a reso gravido, gli ha co m�nicato la virtù intell i g ibile , · dir�mo quasi ra diante, che lo mette in condiz i o ni di compierè il m iracolo di evolversi, di diven i re , attraverso infi nite t r asfo rma z i o n i ed i n modo sintetico ed ab breviativo, un organismo p e rfetto . · La simiglianza col soggetto generante, sia nelle forme fi sich e che spiri t uali, come frutto della sim patia e del l 'amo r e , è la di m ost r azione più evidente, che il mira colo è compi uto da una forza, che tra•
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scende la materi a, ma che è nella materia stessa e che della m e desima forma l 'essenza. La teoria volontaristica di Arturo Schopenhauer ci spiai.la la via in questo campo misterioso del l'essere, inquantochè, sia nei m inerali che nel l e piante e negl i a n i m a l i , troviamo sempre l'attua zione di questa volontà, che non è quella empi rica, m a assoluta, intelligibile, reale, che non h a subìto ancora il principiunz individuationis nel senso che l ' individuo non ne h a coscienza ri flessa, sebbene essa entri nel campo della intui zione, che è il più vasto ed ancora inespl orato della mente umana. L'essere umano che è la sintesi più perfetta dell' i ntelligibile e del sensibile cosmico, che rac chiude in sè stesso tutto il dramma della n atura risultante dalla implicazione del l ' intelligibi l e nella materia nel suo divenire verso la spiritualità dei fini , non ha coscienza dello sviluppo del suo corpo più di quanto ne abbia u n vegetale, un albero, per esempio, dell a crescita del suo fusto e dei suoi rami. Tutto il miracoloso e misterioso la vorio del suo organismo, sia dal punto di vi sta filogenetico, che ontogenetico in rapporto alla biologia, al ricambio continuo delle sue cel lule in rapporto alla fisiologia, resta assolutamente ignoto al soggetto cosciente. Lo stesso atto della procreazione non ha che una minima parte, che si rivela al soggetto come
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1a più squisita manifestazione della sete di vivere, tutto· n resto, che si produce nell'utero materno, durante l a fecondazione e la gravidanza per la for mazione del nuovo essere, che, in apparenza, non è che una negazione dell'atto primo, che a sua voJta è una negazione apparente del soggetto, rimane nel campo del puro miracolo. Noi lo per cepiamo soltanto come una manifestazione di una volontà cosmica, che non si traduce nella co scienza i ndiyiduale riflessa, che non ne ha me moria, pur essendo la memoria di tale movimento evolutivo universale, ed appartenente soltanto alla specie ed all'universo in generale. Tale volontà, che non è quella illusoria della empirica, ma intelligibile, universale ed eterna, è la cosa in sè, che ci riconduce all' identità, al l'unità, alla medesimezza dell'univ erso ç delle esistenze individuali. La realtà fenomenica sa rebbe soltanto il segno di tale volontà inte l li gi ·· bile; i l corpo umano stesso non sarebbe .altro. che la i mmagine concreta dell'attuazione sensibile di tale forza spirituale. Le cose che noi vediamo e tocchiamo, il mondo inorganico, gli esseri viventi propriamente detti, vegetali, animali, uomo compreso, non sono al tro che la rappre sentazione mimetica di questa volontà. La realtà intelligibile coincide . con questa spinta interna che è universale, identica, sem•
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p)jce, diretta m anifestazione del sovraintelligibile implicato nella materia, esprimentesi nello spazio e nel temp o. I fil osofi ind iani avevano prima di noi intuita quest'essenza dell'universo, e questo costante mi racolo della vita per cui essi giungevano perfin o a dimenticare la coscienza individuale riflessa , completamente identifican dosi con l'un iverso, i n cui essi vedevano parte di sè stessi, come quando nel toccare la pietra dicevano: c questo sei t u !• L' io individuale non è che apparenza e ma nifestazione di un io universale, cosmico, come I' individuo non è altro che immagine della spe cie, come la volontà individuale, la coscienza in dividuale riflessa, empirica, non è che la brutta co pia di una coscienza universale, eterna infal libile. La vita um ana adunque offre tutti i caratteri di un a magica essenza, che inerisce al giuoco di una vita u n iversale, infin ita, e torna irreducibile nel· quadro delle cognizioni della scienza. Questa è sempl i cemente coordinazione di relazioni dei fe nomeni nelle categorie spaziali e temporali, ten denti a formare il patrimonio della coscienza ri flessa e puramente individuale ed empirica. Soltanto il metodo magico pub, attraverso la intuizione, attraverso la rimozione del sistema sc�entifico, che è limite, penetrare il miracolo della vita, assumere il domi nio delle anime, del mondo inorganico, dell 'universo.
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CERVELLO E LE SUE FACOLTÀ IGNOTE
IL
n mondo delle sensazioni, il Karma dei Sutra, è il grande ostacolo, che · tramezza tra il mondo fenomenico e il mondo i ntelligibile e spirituale, che è l'unico verame nte esistente, la cosa in sè, fondamento essenziale di ciò che appare e si evolve, senza mai farsi. La volontà cosmica, la rete dell'esistenza, il ritorno allo spirito è la via (Tau) che l'essere umano può seguire, seguendo il metodo magico, esoterico. Il detto popolare c abbi fortuna e dormi • è una grande verità e soterica �i velata nell'intuizione del genere umano, perituro negli individui e nei singoli, ma eterno nel grande essere che tutti li unisce in un sol fascio, in un'anima sola, immensa, pa l pi tante , infallibile.
L
'ESSERE
umano è, come tutti gl i organi smi viventi, un aggregato di milioni e m i l i oni di altri esseri infinitesimali, ciascun o avente p e r sé un'esistenza i n dividuale, e, nello stessq tempo, partecipante al la vita unitaria del l' agg�egato. Qu ell ' i de nt i c a legge, che si attua nel macro cosmo, ne l l'u ni verso in generale, si r i p r od uce n el· l'essere vivente, nel m icrocosmo, di cui è la più schietta e fedele riproduzione. La cellula è, di fronte all' intero organismo, ciò che è l'individuo in rapporto alla sp eci e . La cell ula è u n mondo, cosi come è un mondo l' indiYiduo, che ne rappresenta l'aggregato e l'ar monia. •
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La cel l ula di fronte all'organismo uman o è come una costel l azione d i fronte ai s i s t em i stel lari, insieme coordinati e ri u niti da u n'unica le ge
g
supre ma. L a coscienza cel l ulare è i gn ot a all'organi s mo, cosi come la coscienza d i u n p i an eta è ignota a l sistem a planetario e v ia d i seguito. La coscie nza si eleva generalizzandosi, d iventa più ·vasta e più spirituale, man mano che essa procede dall ' atomo alla neb ulosa, dalla ce l l u l a al l 'individuo, dall'individuo alla specie. La coscienza . umana, che noi c h i amiamo riflessa ed empirica, è, d i fronte alla coscienza cellulare , c i ò che è l a cosc i e nz a universale cosmica rli fronte al l' i n d i vi d u o . La vita d i rel azione dell' u nità cellulare con l ' aggregato è dò che produce n e l l ' a g gre ga to ta coscienza i n d i v i d u a l e per c u i si d i ce: c Io'». Il ME è l a sintesi di quest'un ione che è il principium i ndividuationis.
Non tutte le impre ssioni della coscienza cel lulare vengono registrate da q uesto io sintetico, anzi la parte maggiore di d ette i m pressioni re st a sotto la soglia della coscienza individuale riflessa. Noi della realtà non re g i st ri a m o che sol t a n t o una piccola p arte delle i m p re ss io n i , che ci ven gono fornite dalla natura attraverso i sensorii . Noi non riceviamo dalla luce tutto i l numero infinito di sensazioni che si producono in un solo istante per le vibrazioni i nfinite dell'etere .
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•
. S e noi queste impressioni potessimo ricevere attraverso i nostri sensori i , la nostra vita, la no stra coscienza sarebbe infin itamente più i ntensa e piena, i l panorama dell'esistenza nostra sarebbe i m me n samente più vasto, e noi potremmo scor gere nel l a realtà fen o m e n i ca, nella vita dei nostri s i m i l i , u n a più vasta messe di relazioni . L'uomo di ge nio, i l taumaturgo è il privile giato, che, attraverso la coscie nza individuale ri flessa, registra nn numero infinito di impressioni che restano asso l utamente i gnote ai propri simili. Già accenn ammo precedentemente a questa co
scie n za e l a chi amammo s u b l iminale , appunto per chè essa è i l gran tesoro, che può, da un momento all'altro, essere rivelato al l 'indivi duo, che conosce il metodo d i svegl i are q u e l l e impre ssioni le qual i
a ndrebbero in esora b i l m ente perd ute. Il ce � vello umano è l 'organo sintetico per e c cellenza, è l'organo armoni co d e l l e antitesi e della l otta d e i contrari, che è l a l egge bronzea, eterna d el l ' e si stenza del l ' universo, della vita spirituale e d i ntel l igi b i le della specie. In detto organo adun que si ve ngono crogiolando tutte l e . forze e si
vengo n o u nifi.c a ndo tutte l e contradizio rì i conflagrazioni dell ' u n i verso.
e le
Il cerve llo è t utto uno con l a natura, come la cel l u l a con l' i n d i viduo, l' individuo con la specie, la quale è l'e spressione· piu elevata del fine spi rituale dell'esistenza . •
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È chiaro adunque che il cervello umano è la virtù palpitante e potenziale , l ' organo che è in più diretto contatto con la fo rza creatrice del tutto. La volontà cosmica di Arturo Sch open a u er trova in detto organo la più squisita attuazione, sia nella forma (corpo) che nella sua essenza (spirito). ' Le virtù taumaturgiche, che si credettero pri vilegio di pochi ispirati o v e gg enti, maghi, rifor matori, profeti, sono u n p at rim o n io comune a g l i uomini, ed elevato al massimo g ra d o ne l l a sp ec i e Il segr e to è n e l l o stabilire il metodo di ripor tare nel campo della coscienza i ndividuale ciò che è nella coscienza cosmica, di ridurre nel foc o della coscienza riflessa ciò che è nell'intuizione , nel vago p rese n ti me n to di quel patrim o nio d i i m pressioni e sen s a z i o ni occulte, che pure esistono e che formano la vera essenza della realtà fe .
nomenica .
Il pensiero, che è il più grande miracolo del l' umana esistenza, conserva ancora il cara tte re
della lotta d i forze antagonistiche vinc olate dalla vita di relazione nel mondo sensibile. Lo st e sso pensi e ro , e la scienza, che ne è la sua e s pre ss ione attraverso il verbo, è g ià una limitazione del campo di azione di una coscienza i nfinita, che urge di a ffi ora re alla superficie, co me un i mm en so oceano nascosto nelle v isce re della
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•
terra� I l c erve llo non dà solo pensiero nel senso empirico, ma irradia altresl una forza spirituale intelligente nello spazio, che assolutamente deve avere la sua azione indipendente ed autonoma nell' u niversa l e coscienza . del genere e della specie. r s anti , i taumaturghi . vengono rappresèntati n ella tradizione popolare, nell'arte plastica e nella pittura, come circonfusi da un'aureola. Cib è ov vio, è naturale, è il segn o della loro virtù tau m aturgica, è l a riproduzione sensibile di quella forza spirituale che faceva sentire· la loro azione a distanza, che ·aveva l a v i rt ù di commuovere i popoli, di ridurre il g e nere umano al l oro volere. L'essere · vivente ha una caratteristica, che lo d istingue dal cadavere, non s ol tanto per la mo bilità delle membra e il.'fu lgore dello sguardo e le movenze espressive del volto, ma anch e, e so vratutto, per un non so che d i indefinibile, di ind e scrivibile, di cui egl i è ci rc onfuso, e che lo segue come l'ombra del suo corpo, che ne segnala l'approssimarsi a di st anza , che ne fa presentire il suo arrivo, che ne registra la sua presenza vicina.
Il èervello umano. adunque è un organo ra diante al massimo grado, nella cui luce spirituale si fonde quella dell' intero organismo, ne è la somma potenziale ed armon i ca capace di ema nare nello spazio correnti di ·diversa natura, ri•
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p etendo ed attuando una le gge , che è fon d a mento e sse nz i a le dell' universo. E tutto q uesto noi l o sentiamo soltanto in uno stato crep u sco l are ed int u iti vo, e, s oltanto
in ca so eccezionale, viene pe rc ep i t o dalla co scienza i n d i v i duale r i fle ss a . La divin azione e l' a rte hanno i l l oro fo n d a me nto in questo p r in ci p i o creativo del l 'essere, c he viene sognato e rivelato nelle r eli gi on i , nella mito l o gi a , nella favola e nella storia evolutiva d e l l e arti magg iori ( Pla s tica, Pittura, Poesia, Mu sica).
Il ge ni o non sa di
av e r
compiuto un capo
l av oro , come il grande riformatore non h a mai
appreso l'arte del proselitisino, ma in una sintesi rapid is s i ma giunge alla visione s i m u l ta nea del c ap o la v oro , del l 'et i ca, d e l l a p o l iti ca e della sco perta sci e nt i fica. È u n fiume dal l argo corso in cui l' indivi duo viaggia verso il suo avvenire p a l i nge nes iaco verso la sua o ri g i n e divina. Il cer v e n o umano ci rivela alla coscienza in dividuale soltanto qu a l ch e ra ggi o di quella luce spirituale, co me pure ci traduce i n coscienza po chissime e grossolane imp re ssion i del m o n d o e stern o . Lo sciacquio delle o nde , il ritmo dell'onda mossa sulla riva· .del mare immenso, come in un immenso respiro di un e s s e re gigantesco, può
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•
essere virtualmente diviso in milioni e milioni d i sensazio- n i, una diversa dall'altra, con diver sità di tono e di colorito, ma il cervello ce ne rivela una sola semplice, sintetica, uniforme, men tre il resto rimane ad accrescere il patrimonio oscuro nelle profondità abissali. Quando noi ci determiniamo a compiere u na qualsiasi azione a preferenza d i un' altra, spesso non sappiamo ricercarne i motivi pros si mi, e agiamo appunto i n virtù di queste forze occulte e, n el tempo stesso, spirituali, che informano il nostro temperamento ed il nostro carattere. Sono i primi baglio ri di una coscienza uni versale cosmica, che appaiono come lampi ed aderiscono alla coscienza della veglia, cioè della vita empirica. Il sonno, che i n rapporto alla vita empirica è uno stato di i n feriorità, spesso si rivela come i l mezzo d i risveglio dell ' i mmenso patrimonio oc culto di atti vit à, come la malattia è certamente uno stato di i nferiorità di fronte alla salute del corpo, ma spesso è uno stato di raffinata supe riorità di fronte allo spirito ; la morte stessa è l'annull amento completo dell'esistenza materiale, m i m etica dell' individuo, ma è, secondo questa dottri na, la rimozione del limite verso l'appren sione completa dei fini spirituali della v.:era esi stenza. •
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Un segno di tale trapasso sublime è Il dono della immortalità, che ordinariamente viene con ferita ai . grandi dopo la morte. Le grandi correnti spirituali, che furono dif fuse nel genere umano nello stato di estasi, di mistica esaltazione, di eroico furore, fanno sen tire · la loro estrema azione
nelle folle e nelle
masse, producendo l'apoteosi, la gloria, invano agognata durante la vita.
E questi grandi agirono più in virtù di quella
luce spirituale ad essi rivelata, attraverso le oc culte " facoltà cerebrali, anzichè in base al sapere ·
scientifico.
La propaganda di Cristo, di Sach ia non fu espressione
·
Munì,
scientifica, ma intuitiva. Il
successo fu ad e ssi concesso· dall' ispirazione ; la grande virtù suggestiva
della
comunicativa si
propagò a distanza, attraverso il tempo e lo spa zio, come un'onda misteriosa ; i loro prodigi fu rono l'effetto di un metodo intuitivo nella me ditazione ascetica, nella sintesi delle forze spiri tuali attuata in stretto contatto con la coscienza universale del genere · umano.
La cena preparata dagli angeli do po il lungo
digiuno nel
deserto, raccontata
negli
evangeli,
simboleggia il metodo adoperato dal Redentore per la valorizzazione di facoltà, che, diversamente, sarebbe!o restate per sempre sconosciute al grande operatore di miracoli.
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IJ digiuno è u n fattore depressivo delle fa coltà fisi ologiche del cervello, l a scarsa nutri zione dei centri superiori produce un consi dere vole abbassamento della tonalità delle cellule che presiedono alle funzioni più importanti dell 'or gano del pensiero, (perd ita della memoria, diffi coltà nell' i deazione, ritardo nella percezione del mondo esterno) ma d'altra parte è una condizione favorevole al divampare di quella luce spirituale, astral e, che è l'essenza di ogni manifestazione dello spirito. La malattia agisce nello stesso modo ; a tutti è noto l a caratteristica di certe malattie incura b i l i , come la tubercolosi, che offrono ai clinici argomento diagnostico, più dalle manifestazioni spirituali dei soggetti, anzichè dalla constatazione scientifica degli agenti patogeni. Tutti san no e c o noscono la squisita e potente ·suggestione che esercitano nell 'ambie nte sociale i detti ammal ati , p er l a delicatezza raffi nata del sentimento, per la profondità del pensiero, persi no in gente incolta, per suggestione ipnotica emanante dal loro aspetto spettrale o paradisiaco, per cui tutti manifestano la più strana sorpresa, in tali improvvise rivela zioni, di una potenza sovrintellegibile. Tale sorgente inesauribile è in tutta · la ma teria, e ssa è m aggiormente i ntuita nella materia organizzata e vivente, man mano che si procede nella ascesa verso forme superiori : dal cristallo •
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all'ameba, ai vegetali, alle piante ; dalla m o nera all' uomo. Il segreto ci si rivela soltanto a sbal zi, con improvvisi bagli ori, in circostanze eccezionali, e ci prean n u nzia un nuovo stato pal i n genesiaco, che d ovrà accadere sul nostro pianeta, per la, com pleta ri velazione di questa forza, che mette i n con tatto ogni atomo dell' u ni verso con un tutto un ico, vivente un' unica eterna esistenza, che è assolo mente spirituale, e dove tutte le antitesi si fon dono i n una sola ed indissolubile armonia. Perciò il segreto per l'acquisto di tali preroga tive, che sono universali e q u i ndi patri m o n io di t utti gli uomini, consi ste nel ridurre la coscie nza universale cosmica nel foco della coscienza del microcosmo, che è l'uomo, d i cui il cervello è il depositario e l' organo trasm issore per eccel len:a. Girolamo Cardano fu certamente uno dei cer velli p i ù complessi tra i filosofi del rinascimento, e di fronte ai propri simili, apparve un malato, ma meravigliò i l mondo per le sue facoltà intel lettual i, che fecero di lui, nella leggenda popol are , un vero taumaturgo, i n quanto chè egli parlò, fi n d ai primi anni d ella sua fanciullezza, d iverse lin gue straniere senza averle mai apprese� Non vogliamo fare una casistica, ma abbiamo una letteratu ra immensa in proposito, per cui si potrebbero riempire volu m i . Il nostro assunto si
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riduce ad affermare un principio, che può sem brare un errore, ma che i n sostanza nori è, cioè che il sapere è il l imite di queste facoltà occulte del cervello, e, che, il non sapere, cioè l ' i ntu ire è la via (Tau) del dominio del le forze natural i · dell'ambiente (Società-Stato) unica fonte inesau rib ile del successo. Il cervello umano adu nque, come parte del tutto (Specie) e come sintesi delle forze contra stanti dell' universo, come espressione massima della volontà cosmica, può, in determinate circo stanze, rendere più sq uisito l' i mpiego delle sue virtù radianti e spirituali, rivelare interamente le sue ricchezze nascoste ed essere i l vero signore della materia, che nella organizzazione fisiologica, e nel cervello in ispecie, ripete tutto quanto il dramma del creato e ne è la più fedele sintetica realizzazione. Questo fatto, che è l ' unico, che può ambire ai caratteri della ve ra esistenza, perchè im ma nente e d eterno, costitu isce la meta e l 'oggetto di ogni fi l osofia, H ritrovamento della l egge, del metodo per riportarlo entro il foco delle nostre nozioni fi nite ; è il vero passo dell' uomo verso l ' immortal ità e verso l' i nfinito. l primi segni si affacc iano di già in tante man ifestazion i diverse, sem pre da tutti intuite, ma giammai tenute nel debito conto. A tal punto si potrà giungere soltanto muovendo e gettando •
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lontano il fardello della scienza delle relazioni fenomeniche, patrimonio superficiale e grosso lano della coscienza empirica, e farsi trascinare alla deriva, attraverso la meditazione solitaria dello spirito, dalle lumi nose correnti dell'intuizione. Lo studio profondo di tutto ciò che fu fino a a questo momento reputato errore o superstizione, fa voloso o leggendario, e che fu pr o fondàmente sentito dalla specie, che fu i l n ucleo fondamen tale delle religioni in genere, porterà alla cogni zione di una sola virtù capace di rendere inu tile il sapere scientifico. La scienza sarà come la gruccia adoperata da chi si sente di avere le gambe ben ferme. La realtà si rivela immediatamente e diretta mente allo spirito, e non già, per approssima zione, attraverso i meandri del sapere scientifico. La tramutazione dell'acqua i n vino non è un miracolo tanto quanto quello compi uto dalla natura attraverso il virgulto, che è germogliato dalla terra. Il proselitismo, la gloriosa ascensione etica di un popolo verso un'etica superiore, le virtll sublimi di un riformatore e di un taumaturgo sono il risultato dell' unione degli spiriti, non soltanto naturale, ma voluta, desiderata, forte mente sentita, ed li fenomeno non sarà l'eccezio ne, ma la regola, non il fatto storico, ma eterno, perchè inerente al continuo, all ' infi nit o .
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•
Un banco madreporico ha la .sua coscienza di essere un solo orga n i s mo , e non sospetta nem meno
che esso è formato da milioni di esseri
aventi anch' essi un crepus�olo di coscienza i n vi duale, di éui esso rapprese nta la· sintesi. L' uomo non sospetta nem m e no la coscienza delle cellule del suo organismo, come scienza
del la
specie . non
ha
la co
che una . lonta n a
notizia , della coscienza degl i individui, - e via d i seguito fino ai sistemi astronomici . dell' universo . Cosl, percorrendo i l verso, ci
cammino in
sen so i n
tr�veremo : d i fronte allo stesso m i
stero, i l quale però ci offre, ogni tanto, qualche segno d i quel mondo . spirituale,
che
è
realtà assoluta.
la
L'ALLENAMENTO D EL
PENSIERO
I
L
pensiero tende a realizzarsi nell' azione, ed è una manifestazione d i volontà, cioè della
cosa in sè, come dice Arturo Schopenhauer. Ma avvi una volontà empirica, che è sentita e per cepita dalla coscienza, e ve ne è una, che, nella sua espressione teleologica, si rivela soltanto nella sua diretta ed immediata attuazione. L'essere vivente non ha coscienza della cre scita del suo corpo, dei suoi organi interni, del l e funzioni di assorbimento dei succhi vital i, del gioco complicatissimo della circolazione del san gue, degli u mori del si stema glandolare, del grande movimento, che, nello sviluppo del germe, si verifica nella plastica del nuovo essere pre•
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para n te si
alla
vita, come
l ' al bero non
ha co
sci e n za del l 'al larga m e nto de i suoi ram i , del succo vitale, che circola n e l suo corpo vegetale e che ne irrob u stisce il tronco. in
t utte
q u este
A niuno sfugge però,
continge n ze ,
forza poten te che
l ' azione
di
una
è i l principio pro p u l sore, che
attua un p iano rispondente ad un concetto teleo logico.
La volontà d u n q ue è l 'arma pote nte che può pro durre l a sua az ion e , anche srnza passare at t raverso i l vaglio d e l la coscienza individ uale ri flessa, anzi la s ua azione si m a n i fe sta i nfal lib i l e n e i suoi stato
effetti
miraco losi,
appu nto
in
q u e sto
di in crescioso s v i l uppo e di incommen
surab i l e sil e nzio. L a v o l o n tà e m pirica n e l l ' u o mo tramezza tra q u e sto stato cre p u scol are ed i n co sci e nte
ed il pe n siero rive lantesi n e l l a sua vita
di relazi one. Il
rafforzame n t o de l l a volontà empirica, por
l a co n c e n tra
tato al mas simo grado, m e d i a n t e
zione d e l pensi ero, p u ò dil ata rsi i m m e n s a m e nte e
prod urre
q u egl i
effetti
stessi
m i rac o l o s i nel
�ondo esterno. Tal fatto che
più
è conferm ato da l l a
caratterist ica,
fa spi ccare l a fi g u ra del gra n d i . E ss i
sono i n nanzi tutto dei sol itari ; n o i v e d i a m o scri tto nel loro volto la tensione d e l v o l ere , c h e rie sce persino a scol p ire n e l l oro aspetto
l ' I n t erno l a
vorio di focal izzazione, che a v v l e u c n e l l oro cer-
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vel l o, e tale aspetto, che, n e l
li n guaggio . comune, . chiamiamo professionale, è il s eg no della grande elaborazione i n teriore . La sol itudine, l 'astrazione p.� riodica dai rumori della marea della vita esterna, è uno dei più gra n di fattori per il crogiuolamento di un pen siero pote n te e tale da svi l uppare una potente radiazione di l uce astrale, che farà sentire la sua e ner g ica e potente azione attrattiva, anche senza essere rivelato per mezzo de lla parola scritta o parlata. Quante volte noi abbiamo osservato uomini d i affari rinchiudersi nei loro g abi n etti alla vi.:.. gilia dell'attuazione di un g ra n d e piano econo mico-finanziario, e come spesso occorre consta tare l ' apparta r si che fan no alcu n i, durante i l t e m p o che precede un'azi one destinata � passare sotto. il c ontrollo dell a pub b lica opinione. Questo meditare, questo isolarsi , n on è dato sol t a n to da un istinto d i sottrarsi alla vista ed al contatto dei concorrenti nella lotta per la esi stenza, ma per la vaga conosce n za che tutti gli uomini hanno di quest a forza volitiva, ch e , nel momento concl u si vo di ragg i u n gere i l massimo p o t e n z i ale, non deve essere disturbata dall' i n terferenza di correnti sp iritual i dirette i n s e nso c o n trar i o . La società umana , e s p ressi on e ideale del l a specie, è da vve ro u n orga n ismo vi vente, col •
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quale l' i ndividuo è in pieno ed assoluto con tatto spirituale, come o g n i pensiero, avente in sè la fatale tendenza a real izzarsi, v incerà nella lotta delle forze p s ic h i c h e contrastanti, se la volontà empirica sarà diventata potente e avrà al l argata la sua sfera di azione ne l l a volontà cosmica; che è latente nella materia e nell' u n i verso. I marabutti, i santoni, i fà chiri, i sacerdoti delle re ligioni esoteriche, i settari sono gli attua tori di tale principio intuito attraverso i s ec o l i , rivelatosi nelle religioni p r i m or d ial i, proclamato dai filosofi o dai sacerdoti delle antiche religioni criptologiche. Nei periodi di gran di calamità, che sono i cataclismi, l e epidemie, le guerre, l'attua zione di tale principio è ovvio. L' ultima grande gue·rra, più che una lotta di armi, è stata u n a lotta d i pensiero rafforzata dal volere. I disfattisti, i profeti di sciagura, erano pu niti, non tanto per la propalazione d i false noti zie o di opinioni contrarie, quanto perchè essi potevano diventare, nelle nazioni in lotta, la neu tralizzazione e l ' annu l l a m en t o di queste cor.renti spirituali, i ndirizzate all ' i ncrol labile volontà di vincere a qualunque costo. La vittoria è sovra tutto dovuta a q uesto potente sforzo delle anime focalizzate e concentrate in un so l o pensiero : • La V ittoria • . Il fascino esercitato da alcune persone ( ma locchio) che fu ritenuto da tutti come una voi·
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•
gare superstizione è degno di essere profonda m e nte studiato, e d osservato, come fattore rive l atore
di
una forza o cc u l t a, che è insita nella
m ateria, e che n e l l ' uom o pub raggiungere il più alto po t en zi al e. · Se una nazione fosse esasperata e piangesse, come u n sol uomo, la perduta libertà, nessun di spotismo sarebbe possibi le, come se agognasse al dominio del
mondo con tutte le forze del
l 'animo dei suoi consociati, dal p r im o all'ulti m o dei suoi . uomini, fatal mente e certamente ne rag giungerebbe l ' att ua zi one. L'allenamento del pensiero, mediante il con corso della vol ontà, è il più grande segreto dei dominatori. I l loro ce rv el lo è un centro di i rra diazione d i luce astrale, che ha la virlù, m edian te la fede, di muovere i monti. I grandi fondatori di rel igioni, i riformatori, i grand i g uidatori di popol i , i conquistatori , ne diedero l' esempio più evidente e palpitante. La fede profonda . è i l ri s ultato di questo i n t e rno lavorio, è la virtù taumaturgica per eccel l en z a , l a suggestione po tente degli spir i t i , la conquista assoluta del do minio sulla stessa materia inorganica. La rabdomanzia, la ricerca dell'acqua nelle vi scere della terra in lu ogh i aridi, ci fa pensare, che lo scaturire della sorgente dalla roccia, oprato da Mosè innanzi al suo popolo assetato, non fu un miracolo, ma l ' effetto di una forza •
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cosmica, ridotta
dal volere, entro il foco della
esistenza empirica. Il silenzio, che è l 'opposto della parola scritta o parlata, è una delle condizioni più adatte allo sviluppo di u n pensiero potente. S. Agostino ci dice che la parola esteriore è come la nostra parola. Egli ha ragi one, però è ovvio che la parola scritta o p arlata non è as solutamente ed esattamente la nostra parola. Il verbo umano risonante nei penetrali della coscienza ha davvero u n suono d i bronzo. Spesso ci accorgiamo di aver detto una sci occhezza, non appena i l suono della nostra p arola esterna ritorna al nostro cervello attraverso il sensorio. Ma la parola interiore ha più efficacia, essa
è infallibile, fatale. Il
c
No • dell ' lnnominato n e l
fondo d e l s u o essere ebbe l 'efficacia · d i u n i m perati vo categorico, come i l c Voglio • della co scienza meditante nella solitudine ha un potere i n fin ito ; è come il tuono, a cui t i e n d ietro l 'ura gano e lo sconvolgimento degli elementi della n atura. La parola i nteriore è i l risultato d i un principio assoluto dipendente da una legge co smica, mentre il verbo esterno è il velo, la ma schera, la riproduzione approssimativa del pen siero generatore della l uce astrale, che è cinetica, vi tale, produttrice del miracol o e quindi del successo. Il segreto di meditazione è la condizione fonda mentale della fede, che è produttiva del miracolo.
48 .
Quando Cristo discese dal monte Tabor, in compagnia dei discepoli prescelti per la rivela zione del gran de mistero deJla trasfigurazione, dovette constatare che i suoi adepti, ai quali egli aveva comunicato l e sue virtù taumaturgiche, invano si adoperavano per guarire un fanci ullo i ndemoniato, e fece subito loro notare che la fed e aveva subita u n a scossa profonda, perchè ave vano creduto di indagare la ragione della sua predilezione per quelli che l'avevano accompa gnato d urante la sua breve assenza. La vita quotidiana empirica, le contingenze del mondo fenomenico, il dil agare delle basse tendenze e passioni, che allontanan o l'uomo dal l a med itazione d e i profondi pensieri etici, s o n o d e l l e cause p i ù forti c h e interferi scono nell'af fermazione e d esplicazi one potente della virtù tau maturgica, che è l 'essenza deJla vita e del mondo. Il silenzio, la parola interiore, la p urezza dello sp irito, spesso l'arresto delle funzioni vitali, la malattia del corpo, sono l e condizioni favorevoli al
d i l atamento
mente La messi l i gio iii
della
forza radiante,
assol uta
spirituale, che è creatrice del successo. l i turgia, il cerimoniale, il rito, che erano in essere dagl i antichi sacerdoti delle re esoteriche, nei misteri orfici, non era no le
cause dei fenomeni, ma l a condizione favorevole al d i latamento della forza sp irituale, al rafforza mento del volere, alla meditazione degli iniziati, che, •
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in quelle condizioni di esaltazione spirituale, riu scivano a condurre quella forza mi steriosa entro il territorio delle loro cognizioni comuni e a di rigerla per il bene dell ' u m anità. La storia de Il ' um anità è in m assima parte la storia delle
sette
e delle cospirazioni, sia nel
.c ampo dei rivolgimenti sociali e politici, che in q uello dei rivolgimenti religiosi. I n tutto lo svolgimento di tali manifestazioni u mane noi vedemmo trionfare sempre la stessa l egge dell'allenamento del pensiero e del rafforza mento della volontà nel silenzio. Il pensiero rivelato perde di efficacia come la parola, che ne è l 'espressione, ed il mistero, di cui si avvolsero settari e cospiratori, non fu tanto per il timore di persecuzioni, q uanto per la mag gi or efficacia che i l oro principii acquistavano nella teoria dei si mboli. Il giuramento, per esem pio, compiuto con la massim a sol ennità d a p i ù p ersone ri unite intorno ad u n altare, a l l a luce incerta di un fuoco bril l ante su di un tripode, ha in sè la v irtù di rafforzare consi derevolmente la tendenza alla realizzazione di un pensiero, e di mettere in m oto quella spirituale sostanza, che è il vero mezzo trasm issore di una grande idea. Il rituale liturgico, i paramenti sacerdotali sono una rivelazione di un metodo seguito da pochi
iniziati, che ebbero, i n tempo remoti ssimo, la di retta ed immediata
50
•
conoscenza
intuitiva della
realtà, che è nel fondo dei fenomeni, constatati d al sapere scientifico .
La scie n za fece perdere la memoria del vero sapere , che
è la i ntuizione della vera essenza delle cose. La scienza è l'ostacolo più potente allo sviluppo di questa apprensione dire tta ed
i m m e d iata della realt à , attraverso il s ilenzi o e la m e d i tazi one focalizzata in un pensiero, in una i d ea, di cui si reclama l 'attuazione La fusione degli spiriti, che spesso otter.gono .
alcuni privilegiati, che hanno la virtù occulta di sintetizzare i l pensie r o delle folle e delle na zioni, medi ante l a suggestione che e m an a dalla l oro persona, è dovuta esclusivamente alla forza radiante di cui il loro cervello è il centro.
La durata del success o è dovuto appunto ·al le correnti reflue, che dalla periferia confluiscono al centro e da q ueste vengono di nuovo rimandate alla periferi a, in una alterna vicenda, che è la legge uni versale, e che caratterizza gli on deggiamenti degli u mori delle fol le, dei pubblici, delle n azioni e della stessa umanità, che invano ne ri-
cerca le cause e le ragioni pros si m e o re m ote, at traverso le n ozioni della vita empiri..;
ca.
-
LE PAS S IONI INDIVI DUALI E COLLETTIVE
L I
dolore è un principio vitale, esso ha per base l a insodisfazione e la noia, come il de
siderio ne è il profondo ed occulto suscita tore. Il dolore non si restri nge soltanto nel campo
fisiologico e biologico, ma si estende a tutto il mondo fenomenico. Esiste un dolore cosmico, come esiste un dol ore i ndividuale ed umano. Gli antichi filosofi avevano ragione quando assegna
vano al contrasto dell'amore e del l'odio, del pia cere e del dol ore, la cau sa fondamentale della vita dell' un iverso . Il male adunque fu la grande spinta dall' interno al l 'esterno, i l fondamento della l otta fruttificante l 'armonia e l 'ordine dell' uni verso, e, nella successione palingenesiaca, ta mar•
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eia verso un fine etico. Le p assion i adunque, sia d ell ' indi v id uo , che della specie , furono la causa fondamentale dello s vi luppo della forza potente dello sp irito , e del dilatamento del breve spazio assegnato alla coscienza i ndi vidu al e rifl essa . l mor a l i sti ortodossi e che seguirono i sistemi empirici si scagliarono potentemente, e , forse non a torto, contro l ' irromp ere ed il dilagare delle p assio ni , appunto perchè essi guardarono il pro blema attraverso l'angolo visuale del loro isola mento d al resto della realtà fe nomen i c a ; non im maginarono, neppu re lontanamente, che tutto l'uni verso vive in stretto contatto, come un unico e d immenso organismo. Questo contatto non v i de ro nella s ua essenza reale, pur ammettendo l'unità della causa ; non videro che il diverso e il fll O ite plice è sol t anto una parvenza sensibile. Le grandi passioni adunque sono una .,;on.d ;_ zione i mmen samente fa vo re vole al risveglio deLa spiritualità c osmica diffusa nella materia e nel l'universo.
Lo stato passionale è la condizione imprescin dibile, favorevole per il d i l atament o della c oscie n za
intuitiva. La prova più evidente la sorprendiamo nelle manifestazioni più se m p l i ci dei popoli vi venti allo stato sel vaggio. Essi provocano, con le danze oblique,
e
con la introduzione nell' or
ganismo di sostanze eccitanti, i poteri cerebrali
per l'acquisto di virtù taumaturgiche
56
•
e,
nella ap-
parenza, misteriose : (levitazione dal suolo, guari gione istantanea di ferite, divi nazione, sdoppia mento della personalità). Le pizie profetavano durantè il fervore mistico ; i sacerdoti operanti nei misteri orfici riusci van o a m ett ers i in comu ni cazione con le forze spirituali occulte, dopo i l ungh i digiuni e le meditazioni, provocando con la danza, con i rituali dei banchetti e delle orgie, uno stato passionale, che aveva la virtù di pro durre l 'estasi e di avere notizie della realtà in tell_igibile ed immanente, che altrimenti non avreb bero potuto apprendere. Gran parte del sapere antico h� questo ca rattere esoterico, sintetico, intuitivo. Le superstizioni sono il ricordo rudimentale di una scienza perduta, o, per dir meglio, di un'arte dimenticata. Il successo nella v ita e nel
mondo è tutto materiato di questo sviluppo evolutivo della forza spirituale immanente. Nessun uomo di geni� po trebbe indagare la causa profonda della sua glo ria. Cesare passa il Rubicone con la stessa sicu rezza con la quale, adolescente, aveva impau rito i pirati che lo avevano catturato ; tocca i cu l m i n i della gloria con la stessa semplicità con la quale aveva rassicurato i rematori durante lo infuriare di una · tempesta. Napoleone non seppe mai per . quale occulta ragione riuscl a far
paura ai colossi dello stato maggiore �eli' eser•
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cito d' Italia la prima volta che chiamò
a
rap
porto i suoi gen erali . L'emozi one è come l o scoppio di una folgore, che fa seguire la pioggia scrosciante ; la passione è l'uragano che sconvolge tutte quante le forze
della natura. È un i stinto di una natura supe riore quello che conduce l'uomo alla gloria e alla vittoria. Le grandi epidemie mistiche del medio evo, che sincronicamente si svilupparono in diversi
punti di Europa, e che riunivano le . correnti uma ne, come i n un confluente, dai punti estremi con un solo ed unico volere, con una sol a ed unica idea, furono l 'e spressione più potente di questo sollevamento delle pesantissime cortin e d e l mondo sensibile tramezzanti tra la materia e lo spirito. condottieri furono gli accu mulatori sin tetici di q uesta forza unica suscitata dalla pas l
sione. Le popolazioni della Francia, ai tempi di Pi pino il Breve, videro nel cielo riprodursi schiere di armati, che furono quasi la material izzazione sensibile e plastica degli spiriti esaltati dal fu rore bellico.· T utto ciò servi ad alimentare il favoloso ed il
leggendario nell'art e e nella letteratura, che gi am mai fu sottoposto ad un serio ed acuto e same in ordine alla concezione di una spiritualità, ca-
58 ·
pace di materializzarsi e produrre effetti concreti, nello spazi o e nel tempo . L a storia delle superstizioni è tutto un campo vastissimo di in dagi ni della virtu del pen siero, sorretto dallo stato p assionale e dal vol ere . Il superamento della prova del fuoco, del l 'acq ua fredda, dell 'acqua bollente, del ferro ro vente che fu il dono di moltissi mi, durante la barb ara p rocedura giudiziaria medievale, durata per tanti secoli, con alterna vicenda di afferma zioni e di negazioni di colpabil ità o di inno cenza, non può essere spiegata se non affer mando positivamente la man ifestazione operativa di una forza astrale l
La sposa i n nocente accusata di adu lterio, che riesce a sostenere sul palmo delle mani · un vo m ero infuocato senza scottarsi , l 'asceta che rie sce
a
passare ill eso tra due roghi accesi, e tanti
e tanti altri prodigi, registrati nei processi di quell'epoca oscura, non possono essere tutti an noverati fra i trucch i e le soperchierie di volgari stregon i ; ma evidentemente devono essere gli effetti d i uno stato emozionante e passionale, tau maturgico. Tale virtù non può essere appresa dal sapere scientifico, ma solamente intuita allo stato cre puscolare.
Il metodo non può essere unico per risve gliarla, ma ognuno di noi possiede un metodo •
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singolare, che, rafforzato
nella vita interiore del
l'animò, è capace d i produrre i suoi effetti sor
prendenti e meravigliosi. Il
rafforzamento
della volontà,
mediante il
met9do dell'autosuggestione, mediante un impe rativo categorico · lanciato alla coscienza empirica prima di addormentarsi, è certo uno dei metodi
più sempl ici, perchè conduce ad inserire
nel l a
coscienza individuale l a coscienza cosmica, che, al momento opportuno, ci farà sentire nel mondo
esterno la sua azione potente. ' Lo stato passionale dell'ambiente sociale è il terreno più adatto per ottenere -il successo . .
E i n ciò troveremo l a ragione per cu i Mas si mi liano Robespierre, misero ed i nfacondo av·
voc a to di pretura, vende la sua p roprietà e va a
Parigi, non appena bri llano i primi bagliori
della rivolta.
Gli arrivisti sono tratti istintivamente verso
i focolai di grandt passionalità soci ali, nelle ri
voluzioni, n e l l e sommosse, nei cataclismi sociali in genere. Essi, alcune volte, finiscono col soccombere, perchè non hanno l a virtù di u n pensiero matu rato nel silenzio, non sono depositari i di una fer rea volontà, non possono funzionare da conden satori della spiritualità diffusa nell'ambiente so ciale, perchè ignari
del
metodo tau maturgico,
p atri m � n i o degli sp i ri ti etici e cogitativi .
60 .
La malattia fisica
e morale spesso è frut
tifera di ri sultati miracolosi ; gli uomini di ge nio furono spesso degli amm alati e molte delle grandi scoperte furo n o compiute durante stati abnormi. Le grandi passioni sono, anche esse, delle ma l attie, che riescono a dare allo spirito una grande
virtù operativa. - La casistica della telepatia è
molto numerosa e se ne possono registrare casi singolarissimi. Ma il fatto è semplice e chiaro, poichè ormai è entrato nel patrimonio della vita quotidi ana. Chi no11 ha sentito un insolito ma lessere alla vigilia di una grande sciagura, chi n on h a avvertito un elevamento sen sibile della tonalità del senso edonico, prima di ricevere una buona notizia che ci ha riempito i l cuore di gioia ?
(vincita
al
lotto ;
una inattesa notizia,
ma presentita fortemente nella coscienza subii minate) . L ' asceti smo non fu praticato, tanto per un senso di pietismo religioso, quanto per l'acquisto
di virt ù operative dello spirito, che, l ibero final m ente delle peculiari contigenze della materia, riusciva a dilatarsi ed a sequestrare qualche par tice lla di un mondo ignot o, la cui esistenza è ri velat a agli uomi n i soltanto in uno stato di co scienza crepu scol are. L'uomo è un Dio che comincia, dicono alcuni fil osofi ortodossi, ed appunto perciò comincia ad •
61
acquistare qualità, che, i n epoche remote, erano soltanto intravedute attraverso le superstizioni e le prati che rel igi ose e ascetiche. Nè si parli d i allucinazioni, perchè l'allucina zione· è soltanto u ri errore dei sensi, che non si
trad uce nella realt_à, come l' ill usione è un errore di apprezzamento della percezione. I fatti primi tivi a cui ci riferiamo si riducono ad una vera e propria ripercussione d el l a forza sp irituale nel mondo esterno i n u n a . maniera sintetica e, nel tempo stesso, obbiett iva. La stampa, per esem pio, h a la grande virtù di trasmettere il pensi ero a distanza, ma nel l a s u a opera segue i l metodo anal itico ed empirico, e presuppone tante altre cose, che sono i l risul tato del progresso scie ntifico : (macch ine, ferrovie, strade ecc.), mentre l a virtù operativa, d i retta ed immediata, del pensiero umano è si ntetica, in quanto che è in pieno ed evidente c ontrasto col metodo seguito d al sapere sci entifico. Le gran d i epidemie m i stiche s i propagarono i n un baleno da un capo all'al tro di sconfinate regioni senza
l ' ausi lio dei portati della scienza ; la paro l a dei . gran di riformatori si intese tra le nubi, e le po polazioni si trovarono incanalate in un'unica cor rente di anime anelanti ad un unico scopo, sor rette da un sol o pensiero, vibranti al l' unisono, con un' idea sola, rappresentata dal capo setta, dal profeta, dal santo, dal cond ottiero.
62
•
Questi grandi sconvolgimenti degl i spiriti eb bero una forza travolgente, che riuscl a condurre l ' u man ità, nel suo svi l uppo pali ngenesiaco, ai p i ù a l t i fastigi . L'essere umano comincerà ad indiarsi quando scoprirà u n metodo sicuro ed infal libile di raffor-
-
zare l a volontà ed i l pensiero
.
e
dilatarlo nel l a
volontà cosmica, nella coscienza cosmica. U n og getto perduto si rit rova megl i o , affidandosi
a
que
sta facoltà occultà del nostro essere, anzichè se guendo i precetti scientifici dell'associazione dei ricordi. Il metodo è in ciascuno di noi ; non si tratta di altro che di renderlo unico, d isciplinarlo, provocarne artificialmente l'efficacia. Si dice di Pasca! che, durante il lavoro ce� rebral e, per rendere più prolifico il suo pensiero, doveva disegnare su di u n pezzo di carta de l l e p i ccole croci . Tal fatto insignificante era u n simbolo della sua v i rtù taumaturgica, lo sti molo esterno per met tere in moto un patri monio sconosciuto al soggetto che dava a lui l' i l l usione che un altro lo ispirasse. Lo stato passionale è fatale, ma può anche essere provocato, per ren de re produttivo ed ope rativo il pensiero, cosa che tutti praticano, ma che nessuno osa ri velare francamente ai propri simili . La bacchetta magica, custodita gelosamente da m aghi, non era quella che essi usavano i n presenza d e l pubblico, d e i preseliti e dei neofiti. •
63
LA P LASTICA D E LL O SPIRITO
L
-
A
teratologla, creazione dei mostri della specie, è la . riprova del nostro assunto in ordine all 'efficacia operativa ed alla
trasmissione della sostanza spirituale nel mondo e sterno. Tal fatto inoppugnabile, e di cui ve diamo gli effetti nella procreazione dei mostri, ci
d ice che tale trasmission..- può avere anche effetti negativi dell'estetica naturale, se non pure di struttivi dell'armonia della natura. Il miracolo, operato dal Redentore alle porte di Gerusalemme, del fico maledetto ed inaridito i mmediatame nte, mentre ci rappresenta il fine mo rale che in esso contiene, ci dimostra ancora che tal fatto rientra esattamente nella sfera di azione •
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della potenza dello spirito, rafforzato dal volere, come forza attiva ed operativa nel mondo esterno. Si racconta di una donna. incinta, che, dopo aver assistito all 'estremo supplizio di u n condan nato dell' i nq uisizione, ebbe a dare alla l uce u n feto del tutto mancante dell 'epi d ermide, riprodu cente, nella sua forma mi metica, i l corpo del d i sgrazi ato attanagl iato dai ferri roventi del carne fice. A tutti è n oto il fenomeno che si verifica, con costanza, quasi matematicamente sicura , nelle donne i ncinte, quando un forte desiderio riesce ad occupare e ad imporsi al l oro volere . Esi stono nelle città posti di soccorso per l e donne incinte p e r provvedere le medesime, du ranfe qualsiasi stagione, d i q ualsiasi specie di frutta o di altra peregrina leccornia, allo scopo d i evitare la nascita d i feti abnorm i o · segnati mimeticamente dalla natura. Le pecorelle pregne della bibbia son fatte ab beverare nelle fonti dove furono messi tronchi di alberi dai colori vivi o ramoscelli fioriti , perchè p otessero i vi specchiarsi e pro durre . figli dalle lane variopinte . Nel mondo vegetale predomina la i den tica misteriosa i nfluenza, per cui possono prodursi i n dividui imitanti specie affini, o fiori, o altra pianta germogl iante a breve distanza. Un peperone riprod uce nella forma esterna il fiore di una cocurbita vici n a, seguendo la stessa i dentica legge. Le bambine nei collegi si rasso-
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•
m i gl i ano tutte. Tutto ciò non
può essere
pa
trimonio di scienza, m a di arte ; tutto ciò non può essere spiegato dalla chimica natural e e dalle co gnizioni che
si
sogl iono
avere
dall 'esperienza
scientifica, ma rientra soltanto nel camp o d e l l 'arte e della intuizione. G l i errori e le cosi dette superstizioni soltanto rivelano gli effetti di questa virt ù occulta d e l l a m ateria, e l e rel igio n i furono l a sintesi i deale di q uesti fatti, che assolutamente dovevano sfuggire a d ogni forma d i speculazi one scientifica. Le religioni, con i l oro culti esterni , furon o l 'attuazione d i u n metodo magico, per I' i ncana l amento della forza creatrice dello spirito a d un fi n e etico ed estetico nello stesso tempo. I prinCipi del bene e del male furono l 'espre s sione simbolica di questa simbolica polarità del l a sostanza spirituale e d ebbero la loro espression e se nsibile e rappresentativa, in tutte le mitologie . Ari mane (male) e d Ormutz (bene), Oro e d Osiride, Apollo e D i onisio; Dio ed i l Diavol o sono, anche essi, per q uesto punto d i vista, forze spirituali, che, nel mondo sensibile, danno luogo al l a l otta degli oppositi ed alla polarità i n n a n z i accennata, c h e , nella dialettica dell'un iverso, d i venta armonica. Oli uomini, che hanno molti nemici, devon o fi n ire per soccombere, più per l ' influe nza d i questa forza occulta, c h e finisce col disinte•
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grare il loro organismo spirituale, anzichè per altra causa di ordine più direttamente patologica. In ciò consiste principalmente il fatto istin tivo di nascondere i propri disegni, sia per raf forzare nel silenzio e nella meditazione la po tenza operativa, sia per sottrarsi all'azione di correnti spirituali, dirette i n senso contrario. La fede, la p assione, la rel igione servono a rafforzare il volere ed a renderlo più acuto e for midabile nell'ambiente sociale . I grandi riformatori , i profeti, i guidatori di popoli,. i fondatori di religioni , alcuni filosofi furono i perfetti modellatori degli spiriti , no n solo, ma perfino dell'aspetto mimetico dei loro prose liti. Essi appresero, nelle solitudini desertiche, nelle pratiche ascetiche delle sette segrete i l metodo di sequestrare e dirigere la forza. astrale, divina, che si muove al disotto dei fenomeni, cioè delle par venze, unico patri monio riservato al sapere scien tifico. Tutti i più grandi benefattori dell' uma nità furono sostaazialment� cogitativi ed etici, e perciò essi produssero opere eterne e raggiun sero l'apoteosi, cioè il fine u ltimo dell'esistenza. La natura, gli . uomini ubbidirono al ,cenno della loro volontà, · ed ebbero la virtù di diffon dere nel genere umano le loro dottrine, a grandi distanze, per se mpli ce contatto fl u i d i co, in tempi in cui non esistevano vere e proprie vie di comu-
70
•
gibmali o altri mezzi e mp i ri c i di tra smissione. Il loro v e rbo non fu tan t o la p ar o la estern a, ma la parola interiore, v era sorgente di forza travolgente, che at t ra v ers o la fede p ro fon d a , ha la virtù di incanalarsi e o p era re att r a v erso l o sp az i o . Se così non fosse, la stori a d e i grandi tau maturgi r e ste reb b e i n espl i cabile ; l' u nicit à del metodo da essi usato sarebbe ill og ico , i rra nicazione,
zionale. l m i steri orfici, le sette sacerdotali, che nelle pi
ramidi i st rui vano g li adepti a tesaurizzare i l grande patrimonio della intuizione, medi ante la sugge
stione, i l sonno catalettico del neofita rinchiuso nel sarcofago d i alabastro, e a cui comunica vano le loro virtù esoteri ch e e r ac c o n t a v an o i l d r am m a della creazione, r i v e l a t o nelle estasi e nei so g n i , sarebbero, p rati cat e p e r m igl ia i a d i sec ol i , in t e mp i di progredita civiltà, un s i nt om o di u m ana e uni v ersale follia. Le rel i gi oni medesime, tanto riproduttive di opere i mmorta li , non possono essere soltanto spie gate col metodo evolutivo, perchè avvi qualche cosa di i mm a ne n t e che trascende il semplice fa tt o re gistrat o da ll a scie n z a. l te mpl i , le chiese, le cripte m o nu m ent al i ci raccontano, nel l o ro m u to e d i den t i co l i n gu a ggi o , di quella luce spirituale che bale n a v a , tra l'ar•
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monia della l ine a , nella maestosità dei .colo n nati, delle c up o l e, d e ll e fa c ciate. Vi è qualche cosa di immensamente potente che si possiede, che si s en te , che si può utiliz zare, ma che non pu ò essere incluso nella no zio n e della vita e m p i ri c a . La storia dei gran di è q uasi i dentica, ma in tutti p red om i na la t en den z a alla sol itudine. Cristo va nel des ert o , Sachi a Munì si astrae nella meditazione, Maom etto fugge e si cela alla vista d e i p ro p rii simili , e in seguito riappaiono
p otenti , armati, modell atori di anime, suggestio natori di masse.
L' impiego di tale virtù spi rit u a l e può essere usata nel bene e n e l male, ma, per assurgere ai caratteri d e ll ' e te rn i t à , deve essere escl usivamente ed essenzialmente etica, cioè restare nel campo dei fini ideali della coscienza de l l a specie. P ie t ro l ' U n ghe re se, Oen c i sc a n , Tamerlano, At t il a, i gra nd i invasori furono, in genere, anch'essi gli operatori p o t e n t i di q u esta grande virtù spi rituale sorretta dal vol ere, ma essi p e rdettero la l oro virtù e p e ri ro n o miseramente, perchè furono sopraffatti dalle passioni brutali , e m ananti dalla materia gro s solan a , dal principio n egativo
( dal
mal e ) , che ne produsse la disintegrazione spi ri tuale. Simone Mago, A p o llo n i a di Tiana, Raimondo lullo, Agrippa, G i ro l a m o Cardano furono anche
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•
e s si operatori di miracoli, furo no anch'essi pa droni del metodo di re nde re o p erativa la forza emanante dal pensi ero sorretto dal volere, ma essi i nfine · furono involuti nel mondo materiale e la loro arte non ebbe il talità.
dono · dell' i m mor
La pl astica dello sp irito è .un fatto inconte stab i l e , che t utti sentono, che tutti altamente pro clam ano, per spi egare certe misteriose i nfluenze d e l l a fortuna, che alcuni favorisce, altri distrpgge , come canne abbattute dal vento ; che alcuni eleva ai fastigi della gloria, altri abbandona nell'ob l i o e n e l l a disperazione, e t u tto per u n fine e t i c o , c h e si riannoda alla fort u n a e all a degen erazione "della specie, ch e anche essa ubbidisce alla legge eterna d e l l a morte e della risurrezione, nel viaggiçt p a l i n ge n esiaco, che sempre si opera senza mai rag gi u n gere la meta. S i parla di una legge di compenso, si a n el campo puramente materiale, che nel campo etico; si p arla di premio e di pena, si parla d i successo
e di i n successo i n condizioni determinative pres sochè i dentiche. Ciò dipende dal fatto, ormai ov v i o , sicuro, i n controvertibile, che alcuni seppero i ntuire il metodo magico della vita, e seppero si ntetizzare i contrari e crearono l'armonia, altri i nvece, seguendo il sistema analitico, (&cientifico ) fur_o n o sopraffatti dalle contigenze m imetiche uni laterali del mondo sensibile . •
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Il volere, il pensare e meditare nel segreto
e
nel silenzio i grand i disegni, con l'audacia pro pria dei movime nti della natura nel l a sua costante elaborazione dei germi nascosti e dorm ienti. che a volta a volta si rivelano, sia nell' im mensamente piccolo, che nel grande, è il segreto dei Maghi, che nella sua essenza non è sostanzialmente un segreto, perchè.ci è costantemente a tutti rivelato dana intuizione.
D E GLI S P I RITI
L A CA T E N A
L
A
formazione naturale dell 'universo, il piano di posizione dei corpi in generale, è quello della catena. I sistemi stella_ri, i sistemi planetari sono riu niti in c atena, così come le molecole e gli atomi, gli i o n i e gli elettroni det mondo, cosi detto, inor ganico, e le cell ule, i n euro n i del mondo organico. È sempre la identica ed unica legge che riunisce le esistenze sensibili, nel m a cr ocosm q e nel mi crocosmo, jn u n unico ed i m m e n so organi s mo Ogni particula è centro e periferia n e l medesimo tempo, ogni corpus c o l o ha la sua .catena di cor puscoli e, nello stesso tempo, fa parte di u n'altra catena, che tende ad all argare la sua s fera di �zione dal centro alla periferia. .
.
•
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Un pizzico di polvere , che cade in uno stagno pr odurrà tanti cerchi concentrici · che si i nterse cheranno in tutti i sensi , propagando le loro onde all' infinito. Tal fatto è l' im magine tangibile di ciò c!Ie avviene nella convivenza degli esseri umani . Ogni cervello è un centro di i rradiazione di luce astrale, nel tempo e nello spazio. L'um anità assume an ch'essa la formazione sensibile dei sistemi astro nomici e si d ispone in m i riadi d i catene, for manti una stretta armonia e contatto. Ogni indi viduo tende ad a l l argare la propria catena spirituale, mentre e sso stesso fa parte di altre catene sviluppate dai propri simili. l multiformi atteggiamenti dell' io empirico ce ne danno la prova material e. Un individuo è suddito e dominatore, schiavo e re nello stesso tempo. Egli può essere il ·fon datore di u na opera pia, ed essere u n beneficato dall'umanità; può essere il capo di u n'azienda i m portante ed essere un beneficato dall'umanità; può essere il capo di un'azienda importante ed essere, al tempo stesso, un propagan dista delle i d ee di un filosofo sconosciuto ; può perfino riempire un'epoca del suo nome, ed ubbidire alla sugge stione esercitata da uno scrittore che vive di menticato in 11na soffitta. La catena magica, dunq ue, non è un privilegio dei maghi e degli stregoni, ma è una legge co-
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•
smica, che,. nella umana società, trova la sua na turale e pratica attuaz ione.
Tale tendenza dello spirito, a crearsi un ' au·
spiriti, che ne aumentino la forza creativa ' è data dalla i ncomunicabilità della vera essenza per mezzo della p arola esteriore. Ora que sto assillo della comunicabilità assol u ta della pro pria parola interiore i nduce lo spirito umano ad allargare sempre più la corona delle anime, che devono aiutarlo a raggiungere la meta prefissa ed· a valorizzare sè stesso. Ogni individuo, considerato assolutamente, è i n uno stato di isolame nto spaventevole ed il contatto non è mai tale da produrre la com pleta comunicabilità della idea. In tale condizione defettibile dell'anima umana giace- il segreto del p ro c e s so palingenesiaco. I grandi poeti, i grandi artisti, i veri filosofi, i ri formatori i profeti , sono tal i , perchè hanno rag giunto il massimo d i comuni cabilità essenziale delle loro anime. Appunto perciò l 'arte è la ma n ifestazi one di un raggio divino, perchè nella sua manifestazione intuiti va i mmediata, diretta, è la più adatta alla comunicabilità dello s p i r ito· ed è il veicolo p i ù sicuro per la formazione di una catena degli spiriti. L'uomo che ri usci sse a raggiungere uno stato di perfetta comunicabilità, potrebbe assolutamente reputarsi divino. reola di
•
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La catena m agica non è soltanto un c.o ntatto di spiriti ma anche quella l uce astrale di cui tutti sentiamo la potente azione. l pericoli di grandi rivoluzioni o di guerre sono preceduti d a · uno stadio premonitorio d i perturbamenti psichichi, di eroica esaltazione, per cui da tutti si dice che vi è qualche cosa nell'aria, che fa sentire la sua azione a grande distanza, senza alcun sussidio dei portati della scienza. Il popolo, che è grande accumulatore im personale delle correnti spiritual i del m o ndo, senza alcuna nozione appresa dal la vita empirica, q uasi per ge nerazione spontanea, crea gli e s Jl onenti di un determinato movimento. I grandi meneurs non sono che gli organismi ed i cervelli sintetici, che, in virtù della grande sug gestione emanante dalla l oro mentalità, sintetiz zano, saldano gli anelli della infinita catena de gli spiriti, gravitanti attorno al la loro anima. La concentrazione del pensiero e d il mono ideismo non fanno altro che rafforzare sempre più i a forza generativa della catena spirituale. I Maghi operavan o in tal . modo, quando, at traverso le cosi d ette superstizioni, essi avevano intuita la legge fond amentale dello spirito e il p ortato miracoloso del suo i�piego nel mondo esteriore.
Il taumaturgo conosce, attraverso l ' intuizione, il grand e svilupp o che può avere un' idea sola
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professata, voluta, contemporaneamente ed i mme diatamente, da milioni e m ilioni di esseri. La fortuna di un uomo e di un. popolo di pende, inn anzi tutto, da questa spirituale co i nci denza del volere universale indotta da una po tente suggestione. L'uomo, che riesce a dominare gli spiriti, è votato alla morte , se non ha la virtù di prevedere la potenziale reattiva di dette correnti spirit ual i . I caduti , i vinti neJla lotta della vita, spesso, precipitarono da altezze i n access i b i l i , perchè non seppero valutare la reazione di quella forza ra diante dello spirito umano, che, quasi vindice, per essere stata condotta entro il foca del l a vita dei sensi e della materia grossol ana, finisce per travolgere inesorabilmènte i dubb i osi, i temerari in san i ed i malvagi. Gli effetti misteriosi dell 'energi a spirituale, pro iettata nel mondo esterno nelle condizioni su dette, sono assolutamente i ntesi da tutti, ma nessuno osa farne un caposaldo del suo orientamento ne lla vita, pur seguendone, nel segreto della co scienza, gli ordini fatali. L'uomo ha paura di credervi, pur avendone le pro ve dirette ed immediate. I simboli furono perctò inventati nelle religioni , che furono tutte esoteriche nelle loro origini, ed anche per evi tare u n ' i n u til e dispersione nelle plebi ignoranti ; l'arcano fu soltanto r i velato a pochi. ·
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I m i ste ri Orfici ne fu ron o la più c h i ara ed evidente man ifestazione, e non tutti potevano es sere amm es si all a visione t an gib i le dl un mondo sconosciuto, che si rivelava ai sacerdoti nei pe netrali. I primi cristiani furono . anche essi �so terici e crearono i simboli abbreviativi del rituale, adatto alla c r è az ion e della massi ma efficienza del l'energia radiante dello spirito ; i Cate cu m e n i fu rono quel.H che e bbero, d o p o lunga attesa, la · gra nd e rivelazione del m i r a c olo . Il popolus fidelium fo r m ò la gran de fonte i n e sauri b i l e d el p rosel i t i sm o , che, a mezzo del culto e stern o , rese operativa nel mondo -la forza spiri tuale di pochi taumaturghi .· Nella so de tà · mo derna tale flusso c o st a n te di sp irit ualit à subi u n profondo mutamento, p e r un certo scetticismo pe netrato a causa dei p ro gr ess i della scienza, e p a rve, per un momento, che l ' u ma ni t à avesse perd uto p e r sempre il s e n t i me n t o profondo dell'unica verità assoluta, che si riattacca all'essenza stessa del.:. l'universo. Però ognuno di noi non può negare l' i n flusso di una forza che · tra sc e nde · la realtà, che ci si rivela med ian t e la r i fl e s si o n e , che si agita nel fondo di ogni manifestazione umana ; niuno può miscon"oscere la grande virtù sugge sti va di ·u n' idea diventata u n i v e rsa l e, e gli stessi gov e rn i cercano rinsaldare gli anelli della catena spiri tuale d�lle anime , anche quando si cercano con·
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segui r e fini, che, d i ve r sament e , si sareb bero ad dimostrati dei veri sofismi . La stessa l ibertà umana è
s ofi st i ca ,
come
s ofistica è la realtà sensibile ; ed il g rande com
pito della stam p a, del l' istruzione e de l l'e d u ca zione si riduce sostanzi a lmente ad un' induzione graduale di p iccole suggestioni tendenti a stabi l i re uno stato di monoi deismo. La libertà non è soltanto illusoria per la sua azio ne fisiopsichica di motivi provenienti dal l'azione riflessa del mondo esteri o re, ma sovratutto per il magi co influsso d i una catena s p ir i tual e di cui noi fac ci amo p arte allo stato subcosciente e d i ntuitivo. Gran parte dei perturbamenti, d i cui siamo spes so vittime durante lo stato d i veglia, e che, durante il sonno, si concretano in i mmag i ni plastic he , hanno l a l oro origine in tal u n e i n d uzioni di correnti s p i r ituali . I sog:ti non sono soltan to la ri p rod uzione scorretta e d inesatta di sensazioni materiali, .ma sono ancora il r i su l t ato della fluttuazione di l uce astrale, proiettata dai cerve l l i sinteti c i, che hanno raggiunto la nozione della grande legge. : Le tenebre fi siche sono una condizione fa vorevole allo svil uppo della grande luce spiri t u ale, ragione per cui i grandi pensat or i nelle ten ebre son o più prod u ttivi . La . tenebria fisica è l o stato normale del I ' universo, nella sua vera essenza, p e r cui dal le
tenebre ogni cosa ebbe origi ne. •
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L'intuizione n elle tenebre diventa una coscienza speculare. I settatori, i maghi amavano le tenebre
e la foschia dei l u o gh i solitari e silenziosi, i n certe ore della notte, per rafforzare la virtù operante di una sola i dea, che doveva real izzarsi nel mondo della coscienza riflessa e delle nozioni empiriche. Oli stessi i d i oti chiudono gli occhi per se guire il corso d i un pensiero, come per disim parare le n ozioni della vita empirica e ricercare un punto, che U ricongiunga alle origini del loro spirito, e rinvenire la via dell ' orientamento nella vita inesorabilmente smarrito. La cate n a magica si forma più soli damente nelle tenebre, nella m editazione e nel silenzio. . Ogni uo mo, fino an ' ultimo suo giorno, deve i m piegare tutte le sue forze spirituali a m antenere ben salda l'aureola degli spiriti cooperanti alla sua gloria ed alla sua finale apoteosi. Alcuni privilegiati vi riescono subito, essen do ancora in vita e vedono i l loro. pensiero fruttificare come una novella creazione ; altri, ed è la mag gioranza, vi riescono soltanto dopo l a morte, c h e è uno stato di supe riorità e
di
gran de prevalen-
za, in rapporto alla sfera . di i nfluenza deila intuizione e della suggestio-
ne.
LA G RAND E E F F I CA� C IA D E LLA PR.EGHIER.A
L
o
studio comparato delle religioni ci rivela
la grande virtu operativa della parola, a cui accennammo nel corso del presente la v oro.
Il verbo s' identifica col principio del tempo
e
quindi dell a realtà fenomenica. La cosmogonia cristiana si riduce al l' idea iniziale della parol a : c In principium erat verbum • cosi come i l suono
(Kabda)
delle religioni indiane.
La parola scritta, parlata, simbolica o inte-. riore, ha maggiore virtù, per quanto m aggiore è l a somma di dolore umano che essa racchiude ; è quasi il fondamento, lo stimolo concreto dello stato passionale della volontà e del pensiero con cretato .nel foco del desi derio e dello sforzo d i •
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rimuovere gli ostacoli ed i limiti della materia gros solana verso la spiritualità diffusa nell' u niverso. La nostra concezione è pneumologica, e non ha niente a che fare con le teodicee dei teologi volgari. Una sola parola può assurgere alla potenza superiore di un impulso formidabile al ra ggi un gimento di fini umani, come allo scon :v olgimento della materia stessa nell e convulsioni della na tura, nella lotta degli elementi. La parola cLibertà .. fu il moto iniziale di un progresso infinito dei popoli verso forme di civiltà superiori, come la parola • A vanti• , pronunziata al momento della lotta, ha la magica virtù di condurre u n esercito alla vittoria. I gridi di guerra si usano appUnto per le virtù operative che essi contengono, perchè sono capaci di risvegliare, nel momento della lotta, ' il grande patrimonio ascoso nelle profondità del l ' essere, donando · al l ' individuo la skurezza d i essere invulnerabile, la coscienza assoluta d e l suo predominio, in u n o stato di estasi trascen dente il semplice affiato della coscienza indivi duale riflessa. 1 . soldati di Costantino furono in tale · stato quando videro nel cielo la gigantesca croce col motto e/n hoc signo vinces• cosa che decise la vitto ria delle armi cristiane . Ciò che si racconta della Pulzella di Orleans, che avev� la virtù di tra-
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smutare gli alberi in soldati, di far apparire nel l'aria le dominazioni di angeli e di santi armati, . è riferibile alla virtù del suo gri do, che era la sintesi di uno stato passionale, capace di mettere in moto la virtù plastica del suo spirito espri m ente la passionalità di tutto un popolo oppressò dal dolore, e che di q uesto vuoi liberarsi, con la forza di un pensiero solo, sorretto da un' unica ed incrollabile volontà . La preghiera non è soltanto . la parola del c ulto esterno delle religioni, ma l'obbiettivazione del logos, cioè dèllo sviluppo discorsivo del l ' universo nelle sue materiali parvenze : è l'arma più potente delle religioni nel toro affermarSI nei secoli, ed è tanto più efficace, q uanto più essa ri esce a suscitare uno stato passionale attorno ad un unico pensiero. È fa manifestazione tangibile del dolore pro fond�mente sentito, capace di provocare l'impeto della sostanza spirituale delle cose. Una preghiera mormorata, senza una risonanza spirituale non può avere valore alcuno. I Te Deum che si ca ntano nelle chiese, i ringraziamenti propiziatori, le invocazioni collet tive hanno la virtù d i provocare la vittoria, di reiterarl a, di operare nel mondo sensibile più di quanto non valga l ' im piego deUa forza musco lare, delle macchine create dal genio inventivo della coscienza scientifica. •
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I r ituali delle religio n i consacrano, nella espe rienza dei secoli, la m agica·· virtù della pregh iera, che, attraverso il nostro punto di vista, assume un signi fi ca to diverso da quello finora concepito , inquantochè si inserisce nella pratica di d irigere le f:Orrenti s p iritua l i, che, dal campo puramente astratto, finiranno .per formare il sapere i ntuitivo �egli es seri umani. St rammenta che durante la grandiosa ceri monia della tr aslaz i one del corpo di S. Criso stomo, ve stito dei sacri paramenti, in Santa Sofi a di Costantinopoli , in seguito alle clamorose in vocazioni del p opolo innumerevole allo spirito del santo, perchè avesse fatto ancora sentire il fasc ino di una allocuzione, i l cadavere si fosse alfine mosso sul trono, e a vr e bb e, con meravi glia degli astanti, raccomandato al . popolo la fede i n Cristo. Tal fatto leggendario sarebbe, per la· nostra opinione , un fatto p ositivo in rife rimento alle virtù taumaturgiche dovute alla in v ocazione , S� lla preghiera collettiva in uno stato ·· di mistica esaltazione. La voce di Cristo era come suono di tromba , e, quando egl i oprava, sembrava che richiamasse qualche cosa di lontano, come quando risuscitò Lazzaro già _ sepolto da quattro giorni . Tale arte era cono sciuta dai popoli sacerdo tali _della antichità e nessuna . meraviglia arrecava tra loro il riferimento di fatti del genere, pe rchè
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tali prodigi furono perfino virtù di volgari stre goni. Il miracolo consisteva s olta n to nel fatto, che doveva dare la sicurezza che fosse opera di Dio. Tale sicurezza si desumeva dal fine etico, che il prodigio doveva assolutamente contenere, altri menti si attribuiva allo spirito del male. La di minuzione di tali prodigi si verifica nella storia delle religioni in ragione inversa della fede e della preghiera, cioè della focalizzazione del sen timento in un'unica idea che si voglia vedere assolutamente attuata. La preghiera adunque, secondo il nostro punto di vista, � on è soltanto un mezzo propiziatorio, suggerito d alla paura dell' ignoto alle anime rozze ed incolte, ma è una rivelazione concr�ta di una de l le vie per metter�i i n contatto con una forza spi:-ituale ed intelligente · e in uoverla per il rag giungimento di fini determinati . La preghiera sorretta dalla fede, dalla con cretazione del pensiero acquista valore maggiore, quando è assolutamente dominatri ce della sfera di azione dello spirito, come l' i mprecazione dei derelitti, degli oppressi può essere causa dei p i ù grandi mali materiali e morali. Napoleon e provò grande dolore quando seppe che le sue effigie eran o state calpestate dai s u o i nemici. Questo fatto produsse nell'animo suo una contrazione dolorosa, più di quando vide l a · sua •
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cavalleria ridotta a mal p artito contro le truppe inglesi . L ' animo suo n on ebbe più la forza d'in fluire sugli avvenimenti della battag l ia , ed an
�he quando gli parve che la vittor ia dovesse an cora arri dere alle sue armi , ne l fondo della sua .coscienza s u b li m i n al e , che sempre lo aveva sor retto nelle trovate miracolose del suo genio guer riero, . doveva esservi già un p unto dol oroso, preoccupante, allo stato crepuscolare, che non gli faceva più s e nt i re la sicurezza del l a vittoria. S e la realtà non fo s se tale, se il nostro modo di vedere i n q uesto fondo oscuro dell'essere, non rispondesse a veri tà assoluta, il genere uma no avrebbe già r i n u n z i a to a molte manifesta zioni che si riferiscono alla religi one ed al l ' ar t e. Gli inni l it u rgici , gli inni nazio nali, i canti dei . p oe ti , i l dolore di un popolo, r i pr od ott i nei salmi mistici a traverso tanti secoli d i
sapere scien
tifico, sarebbero di già caduti nel n u lla, se tal i manifestazioni non contenèssero una grande virtù o p e rat iva n e l m o n d o e st e rno .
Tali fatti, che, in epoche remotissime, furono
noti soltanto a pochi iniziati, furono l a gran de virtu t au m aturgica dell'universo aspi rante alla redenzione, c i o è al la completa l ibertà dello spirito, al s u o completo dominio .
I
T R E S TADI D E L L A C O S CI ENZA
I
L
cam mino evolutivo della coscienza in gene rale è segnato appunto da t re stadi successivi , di cui i due pri m i si ri velano molto chiara
m ente, me ntre il terzo già fa sentire la sua presenza entro la sfera d i azione della vita em p i rica . Edward
Carpenter
(L' arte
della
creazion e
pag. 63) ha i llu strato magistralmente l 'argomento ; pur tuttavia a noi occorre farne cenno p er q uanto si riferisce alla teoria del successo . Gli animali sono nel pri mo stadio che nof chia meremo della coscienza i st i ntiva, in quanto
che
essi non disti nguoAo i l proprio sè dal mondo esterno, - pe r cui non vi è alcuna differenza sta bilita · tra il p ro p rio essere ed il mondo esterno. •
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Oli ani mali adunque, specie quelli che me nano vita selvaggia, sono dotati di prerogativ e , che sono assolutamente la conseguenza di una completa fusione della propria essenza psichica con il mondo est e rno. I miracoli dell' istinto sono molto n oti , per cui, anche agli occhi dei profani, non sfugge la perfezione ed i nfallibilità di certi atti compiuti dagli animali inferiori. Un favo di miei � , u n for micaio, un nido, la casa costruita da un castoro sono per sé s tessi la prova più evidente di pro blemi di diversa natura, nella cui risoluzione oc correrebbe utilizzare gran parte del saper e scien tifico e ·c he, per converso, vengono dagli animali risoluti soltanto dalla loro coscienza istintiva. V infalli b i lità degli atti istintivi viene di gran lunga diminuita, se l'animale passa allo stato di dQmesticità , perchè in lui com int.ia a determi narsi q ualche barlume di quel sapere empirico, che, per il nostro punto di vista, rappresenta un vero ostacolo all' attuazione di certe i ntime ed essenziali virtù. Oli animali devono, alla loro coscienza istin tiva i n differenziata dal mondo esteriore, la per cezione anticipata di alcuni fatti contingenti , ch è fruttarono loro la propiziazione di v ina . Il tote mismo ebbe o r igine dalle manifestazioni infalli bili dell' istinto, come la percezione di un pericolo a grande distanza, la reazione premonitoria d i
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catacl ismi , di mod ificazioni dell 'ambiente esterno, dell 'appre ssarsi del nem ico ecc. L' animale è un' ottima guida quando non è d i sturbato dall' i·nfl usso della coscienza riflessa, che è propria del l ' u omo, che attraversa il seco n d o stad io ch e lo dovrà condu rre al l ' acqu i sto della coscienza uni versale cosmica, che è la coscienza assolu ta.
Il bamb i no, che, per an alogia, può e ssere pa
ragonato, nei pri m i al bori dell3 sua esistenza, agli a n i m a l i i nferiori, attraversa anch'esso il pri mo stadio del la coscienza, quaado n o n ancora d i fferenzia sè stesso dal mondo esterno. La paura appare soltanto all' i nizio del se condo stadio della coscienza, quando spunta nel cervello del fanci u l l o la riflessione. ' I l detto po .pol are c pazzi e bambini il cielo aiuta • . è la ri produzione, nell' esperienza quotidia n a, di una prerogativa che l ' uo mo perd e al sopraggiu ngere della coscienza riflessa . La tradizione della caduta e del peccato ori gi n ale, esistente in quasi tutte le religioni , shl� ferisce appunto a questa i ngrata sorpresa del
l ' essere, che, . con i l sopraggiungere della ri
flessione , cioè con la diffe renziazione d,e ll' io e del non io, ha per"uto molte delle prerogative
che· erano gratuitamente concesse all ' uomo pri mitivo, vivente allo stato selvaggio.
Lo spirito umano segue Il suo calvario do
loroso nelle strette della coscienza riflessa per •
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raggiungere il p unto corrispondente nel pr� gresso a spirale di ogni manifestazione cosmica. La coscienza universale cosmica, intuita dai filosofi e d agli asceti indiani, che, n�l · mostrare gli oggetti del mondo esterno, d icevano ai neo liti : • questo sei tu, -questo sei tu, • comincia ad apparire con improvvisi balenii. Quella frangia, che ogni pensiero, - -ogni idea possiede quasi allo stato ra diante, ci conduce all ' identificazione dell' io con l ' universo, cosa che deve condurre l ' umanità in uno stato analogo al primo sta�io di coscienza, ma più inn anzi . nel divenire palingenesiaco. Il movimento segue la linea spirale ; gli estremi non si toccano, ma si sovrappongono nei piani diversi. I -messaggi cti e· ci giungono attraverso lo spazio, che spesso allietano o rattristano il nostro spi rito ; i · casi di divinazione, cosi frequenti in sog getti estremamente delicati, la conoscenza di . fatti, che giammai formarono oggetto del nostro sa pere, son o la dimostrazione più evidente dell'av vento prossimo di questo nuovissimo stadio dello spirito umano. Il successo di un uomo è tutto materiato di fatti del genere, che, diversamente, restere � bero inesplicabili. Gran parte della vita essenziale dell' uomo è punteggiata di luci di questa coscienza cosmica,
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di cui noi tutti sentiamo l 'avvento, ma che nes suno, tranne pochi, osano confessare in pubblico. Spesso c'è occorso di parlare con uomini di affari, diventati ricchi , per scorgere il segreto della loro fortuna, ma gran parte dei loro rife rimenti si riannodano . a visioni ricevute, a co mandi interiori sentiti di scegliere questa o quella via, ad oscuri avvertimenti risuonati nel fondo del loro spirito allo stato crepuscolare, che de terminarono in loro uno stato di angoscia o di esaltazione, per cui si arrestarono, oppure si de cisero ad agire. L' uomo che riesce a trionfare nella vita, spesso ignorante, è colui che ha i ntuito l ' es senza di questa ascesa verso uno stadio dì per fetta identità coi prepri sim i l i e con l ' universo . La parola dei grandi m eneurs è l a ,n ostra parola, il loro pensiero è il n ostro e di tutti, per chè la completa fusione è avvenuta, .ed il suo sparire sarebbe la disintegrazione, cioè la sua rovina, e la rovina dei suoi prose liti.
L'ARTE DEL MIRACO L O E D I L SVC C E S S O
I
N
ogni manifestazione sublime, specie nel cam po dell'arte, noi osserviamo sempre due cose : una particula indefinibile di spiritualità e la tecnica, o, per dir meglio, il metodo. La prima è frutto dell' intuizione, cioè di quella facoltà di .:. vinatrice dello spirito umano, che improvvisa mente rivela a noi l a realtà assoluta o parte di essa ; che riempie l ' animo nostro di esaltazione o di terrore nello stesso tempo per cui noi, come abbagl iati da una visione divina, ci sentiamo im men samente piccoli i nnanzi a un' opera sublime ; la seconda costituisce il metodo più efficace per chè l 'opera assuma la forma concreta per e ssere percepita dai sensi e compres a dai nostri simili . •
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Durante il corso del presente lavoro abbiamo
dato, come in una visione prospet t ica, la dimo
strazione di una realtà, la quale ci si rivela im mediatamente, sia a mezzo della coscienza in t u iti v a, sia allo stato crep u scolare nella coscienza riflessa, stad i o preparatorio di una coscien z a uni versale cosmica, verso la quale l' uomo, in dian dosi, si avanza nel tempo. Per giungere a tale dimostrazione abbiamo sorpreso lo s pi r i t o dei grandi trionfatori: taumaturgh i , guidatori di po polo, asceti, in certi momenti eccezionali, durante i quali, il metodo dagl i stessi seguito ebbe la grande prerogativa di rend ere o p e r a t i v o il loro pensiero, senza farlo passare per il vagJ io della coscienza riflessa e del sap ere scientifico in ge nere, che, secondo il nostro modo di vedere, è l'ostacolo piii formidabile allo sviluppo delle fa coltà ta u mat u rgiche dello spirito ; come pure ab biamo riferito che t a l i facoltà non sono un pri vilegio di alcuno, ma uman a mente universali. Siamo sicuri di buscarci l'appellativo di igno ranti o di i n volut i , specie quando, partendo dal fondamentale p ri ncipio che il mondo fenome nico è soltanto mimetico, cioè rappresentativo d i una realtà imm utabile , abbiamo affermato che l o studio delle cose, che furono rite n uti errDri i n rapporto alla coscienza riflessa e d alla cosè ienza scientifica, può solo darci una notizia sicura della realtà asS