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Italian Pages 700 [1182] Year 2018
La Bibbia dei Settanta Opera in quattro volumi diretta da Paolo Sacchi
IV.
Profeti
a cura di Liliana Rosso Ubigli
MORCELLIANA
Titolo originale:
Septuaginta
© 2019 Editrice Morcelliana Via Gabriele Rosa 71 - 25121 Brescia
Traduzione di: Francesco Bianchi - Silvia Ceriani - Margherita Farina - Chiara Pilocane Sirnone lsacco Maria Pratelli - Giuseppe Regalzi - Daniela Revelli - Liliana Rosso Ubigli
Redazione di Marco Bertagna La revisione dei testi di Osea, Amos e Abacuc è a cura di Paolo Lucca
Prima edizione: maggio 2019
Con il sostegno di
o a2a
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(compresi i microfilm), sono riservati per tutti i Paesi. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei
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ISBN 978-88-372-2670-1 Litos srl - Via Pasture 3 - 25040 Gianico (BS)
LILIANA
ROSSO UBIGLI
PREFAZIONE AI LIBRI PROFETI CI DEI LXX
Nell'edizione del Rahlfs i libri profetici chiudono il corpus dell'Anti co Testamento. Collezione singolare quella degli scritti profetici della Bibbia, che si distingue dalle profezie dell'antico Vicino Oriente non solo per la sua va stità e la varietà dei generi letterari che la caratterizzano, ma anche perché incorpora scritti attribuiti a figure che, come Osea e Geremia, ma non sol tanto, avevano combattuto il profetismo ufficiale1• Singolare per la ricchez za dei temi trattati: sullo sfondo delle vicende storiche del popolo ebraico si susseguono, infatti, oracoli di giudizio e profezie di salvezza, requisi torie contro le classi dirigenti, compresi sacerdoti e profeti, e messaggi a difesa dei deboli e degli sfruttati, condanne dei nemici d'Israele e aperture universalistiche accanto alla denuncia del culto disgiunto dalla giustizia e dell'idolatria. Singolare infine per il rilievo che assumeranno i Profeti nel Nuovo Testamento, e più tardi nella letteratura patristica. Sin dalle più antiche attestazioni di un corpus scritturistico i Profeti sono menzionati congiuntamente alla Legge e agli «altri libri dei padri» (prologo del Siracide). Il Siracide cita esplicitamente Isaia (48, 22-25), Geremia (49, 7), Ezechiele (49, 8-9) e i XII Profeti (49, 10). Nella Bibbia ebraica essi formano tutt'uno con i libri storici, dai quali saranno successivamente distinti come nevi 'im 'a/:laronim, o «profeti po steriori», comunemente noti come "profeti scrittori" o "profeti classici". Il Testo Masoretico (d'ora innanzi TM) ne conta quindici: Isaia, Geremia, Ezechiele, il cui sfondo storico abbraccia eventi che vanno dall'ultimo terzo dell'viii alla fine del VI sec. a.C. e oltre, cui seguono i XII Profeti, che in realtà costituivano un unico libro e sono detti anche Profeti Minori2 verosimilmente in ragione della loro lunghezza. Questi ultimi comprendo no Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia,
1 Su questa problematica si vedano G. Garbini, // sangue dell'innocente, in Atti della settimana "Sangue e antropologia nella letteratura cristiana" (Roma, 29 novembre-4 dicembre 1982), Roma 1983, pp. 513-524, ristampato in Id., Storia e ideologia nell'Israele antico (Biblioteca di storia e storiografia dei tempi biblici), Paideia, Brescia 1986, pp. 155-167; P.G. Borbone, L 'uccisione dei profeti (Osea 6, 5), in «Henoch» 6 (1984), pp. 271-292; A. Catastini, Profeti e tradizione (Seminari di
orientalistica 3), Giardini, Pisa 1990. 2 Per quanto riguarda la tradizione latina cfr. l. Delgado Jara, Libro de los Doce Profetas, in BGS tv, pp. 15-25 (lntroduccion), a p. 17.
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Liliana Rosso Ubigli
Aggeo, Zaccaria e Malachia, che nei LXX precedono i Profeti Maggiori3 e subiscono qualche mutamento nell'ordine almeno per quanto riguarda i primi sei (Osea, Amos, Michea, Gioele, Abdia, Giona). Alcuni di essi s'in quadrano più facilmente dal punto di vista cronologico e dell'ambiente di provenienza, come Osea, Amos e Michea, tutt'e tre collocabili nell'viii sec. a.C., i primi due "attivi" nel regno d'Israele o del Nord, il terzo, contempo raneo di Isaia, nel regno di Giuda o del Sud. Più incerta la collocazione e la datazione di una parte degli altri, ad eccezione forse di Naum e di Abacuc che si riferiscono alla caduta di Ninive, la capitale dell'impero assiro, nel 612 a. C., ma non sembrano ancora conoscere la distruzione del tempio di Gerusalemme ad opera dei Babilonesi. Meglio definiti sono, invece, Aggeo e Zaccaria che contengono dei riferimenti cronologici precisi e alludono al rientro dall'esilio di Babilonia (520 a.C.), alla ripresa dei lavori di rico struzione del Tempio di Gerusalemme e al fallito tentativo di ripristinare la monarchia davidica. Anche il libro di Giona, nonostante lo sfondo storico che lo proietta in epoca assira e che per il genere letterario può definirsi più una "satira" che uno scritto profetico, sembra in qualche modo riflettere le problematiche dibattute nella società giudaica post-esilica, che vedeva contrapporsi tendenze particolaristiche e universalistiche, così come Ma lachia con la polemica contro i matrimoni misti (2, 11)4• Tutti questi scritti, che sono passati attraverso una lunga storia redazio nale, sono confluiti nella Bibbia dei LXX non senza aggiunte importanti. Accanto ai tre Profeti Maggiori, infatti, i LXX annoverano il libro di Daniele che nel TM è inserito fra i Ketuvim, «Scritti» o Agiografi, che costituiscono la terza sezione del canone ebraico. Daniele in realtà era con siderato un profeta sia in seno alla tradizione ebraica sia in quella cristiana. Viene citato come tale a Qumran e dallo storico ebreo Flavio Giuseppe e nel Nuovo Testamento (Mt 24, 15). Nel Midras escatologico (4Q174, IV, 3), un tempo noto come 4QFlorilegium, unpèser tematico che commenta una serie di passi biblici che trattano della fine dei tempi, si accenna al libro di Daniele come al «libro del profeta Daniele» (spr dny 'l hnby ')5, mentre nelle Antichità giudaiche Daniele è in qualche modo considerato superiore agli altri profeti non soltanto per aver preannunciato il futuro (où yàQ 't'cl J.1ÉAAoVTa J.lOVOV 7tQOcp1')TEurov StETÉÀEt xa90.7tEQ xaì oi &U.Ot 7tQOcpfjTat), ma per aver saputo determinare il tempo della realizzazio-
3 Questa è almeno la sequenza nei codici Vaticano e Alessandrino (cfr. l. Delgado Jara, Libro de los Doce Profetas, cit., p. 18). 4 Cfr. P. Sacchi, Storia del Secondo Tempio, SEI, Torino 1994, pp. 97-98. 5 Cfr. M. Harl - G. Dorival - O. Munnich, La Bib/e grecque des Septante. Du Judaisme helléni stique au Christianisme Ancien, Éditions du Cerf, Paris 1988, p. 117, e F. Garcia Martinez, Testi di Qumran, traduzione italiana dai testi originali con note di C. Martone, Paideia, Brescia 1996, p. 352.
Prefazione
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ne delle profezie (Ant. x, 267: ài.J...à xaì xatQÒV OOQtçev eic; ov ·tuu-ra à7top�ae-rat) ed essere stato anche profeta di eventi positivi (Ant. x, 268: àya9éòv èyive-ro 7tQO>
«Rivista di storia e letteratura religiosa»
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«Rivista di studi orientali»
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«Revue de science religieuse»
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«Theologische Zeitschrifb>
«VT»
«Vetus Testamentum»
«WO»
«Die Welt des Orients»
9 ( 1 959), pp. 9-30. Μ. Harl et α/. (eds.), Lα Bible d 'Alexαndrie 23. 4-9: Les Douze Prophetes: Joel, Abdiou, Jonas, Nαoum, Ambαkoum, Sophonie, Editions du Cerf, Paήs 1 999. Ρ. Humbert, Prob/emes du liνre d 'Hαbαcuc, Secretaήat de l 'Universite, Neucbatel 1 944. Ρ. Jδcken, Das Buch Hαbαkuk. Dαrstellung der Geschichte seiner kritischen Er forschung mit einer eigenen Beurteilung (ΒΒΒ 50), Hanstein, Kδln - Bonn 1 977. Κ. Koch, The Prophets, ι: The Assyriαn Period, Fortress Press, Philadelphia 1 982. J.A.E. Mulroney, The Trαnslαtion Style of 0/d Greek Hαbαkkuk, Mohr Siebeck, Tϋbingen 20 1 6. Α. Passoni Dell' Acqua, " YHWH si αdirα contro Nehαrayim". Ilmitemα dellα lottα cosmogonicα in A bαcuc 3, 8-15, in «Mateήa Giudaica» 1 0 (2005), pp. 33-56.
216
Abacuc
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Testo greco e italiano
218
ι, 1 -8
Αμβακουμ
[ 1 , 1 ] Το λημμα1 , δ εΙδεν Αμβακουμ ό προφήτης. [2] 'Έως τίνος, κύριε, κεκράξομαι και ού μη είσακούσης; βοή σομαι προς σε άδικούμενος και ού σώσεις; [3] ϊνα τί μοι έδειξας κό πους και πόνους, έπιβλέπειν ταλαιπωρίαν και άσέβειαν; έξ έναν τίας μου γέγονεν κρίσις2, και ό κριτης3 λαμβάνει. [4] διa τοuτο διε σκέδασται4 νόμος S , και ού διεξάγεται είς τέλος κρίμα, οτι ό άσεβης καταδυναστεύει τον δίκαιον· ενεκεν τούτου έξελεύσεται το κρίμα διεστραμμένον. [5] ίδετε, οί καταφρονηταί 6 , και έπιβλέψατε και θαυμάσατε θαυμάσια7 και άφανίσθητε, διότι έργον έγrο έργάζομαι έν ταίς ήμέραις ύμrον, δ ού μη πιστεύσητε έάν τις έκδιηγηται. [6] διότι ίδοu έγrο έξεγείρω έφ' ύμiiς τοUς Χαλδαίους τοUς μαχητάς8 , το έθνος το πικρον και το ταχινον το πορευόμενον έπι τα πλάτη της γης τοu κατακληρονομησαι σκηνώματα ούκ αύτοu· [7] φοβερος και έπιφανής έστιν, έξ αύτοu το κρίμα αύτοu έσται, και το λημμα9 αύτΟU έξ αύτΟU έξελεύσεται· (8] και έξαλοuνται10 ύπf;ρ παρδάλεις Οί ϊπποι αύτΟU και όξύτεροι ύπf;ρ τΟUζ λύκους της Άραβίας1 1 " και έξιπ πάσονται12 οί ίππείς αύτοu και όρμήσουσιν μακρόθεν και πετασθή1 Oracolo che νide: λijμμα traduce l 'ebraico mαSsa ' (dalla radice n.s. . ) che πei χιι Profeti indica un oracolo ήcevuto ίπ visioπe (come in questo caso e ίπ Nah ι, I ) ο ίπ forma di parole (Zach 9, I ; ι2, Ι; ΜαΙ ι , 1 ). 2 Perche... giudizio: il 'fM preseπta un ordiπe delle parole differeπte ήspetto al greco: >. \π greco va perduto il gioco di ρarole dell'ebraico, dove comρare la stessa radice verbale ( '. m.n. ) ίπ forme e significati diversi ("credere, essere stabile"). 1 85 // Signore... ancora: per Ia costruzioπe che ήcalca dell'ebraico cfr. 1, 1 2. 1 86 Ne//a profonditiι: τΜ ha 'meq se 'iι/ah, letteralmeπte «ρrofoπdameπte, chiedi>>, ma la lezione oήgiπaήa doveva essere se 'o/ah, «πello Sheol>>, come coπfermaπo Aquila, Simmaco e Teodozioπe che ήροrtaπο είς ί,iδην, «πeii'Ade>> (cfr. Μ. Zaρpella [ed.], lsaia, cit., ρ. 40), uπ ήferimeπto che ίπ ogni caso e omesso dai LXX ( di ορίπίοπe diversa Α. vaπ der Kooij et α/., Kommentar, ρ. 252 1 ). 1 87 Contendere; contendere: τΜ ha/ Όt, «staπcare»; άγίiiνα παρέχειν figura solo ίπ questo ρasso. 1 88 La νergine: ebraico 'a/mah, «giovaπe dοππa», che Aquila, Simmaco e Teodozioπe reπdono cοπ νείiνις, «ragazza». Sulle iππovazioπi dei LXX si ήπνίa alle osservazioπi di Ρ. Sacchi ίπ BS ι, in ρarticolare ρρ. 2 1 , 23-24. 1 89 Concepiriι: il testo dei LXX sρosta l'eveπto "ίπ uπ futuro iπdetermiπato", a differeπza del'e· braico che legge harah, .
10, 9-20
395
lsaia
capo che te», [9] ήsponden\287: «Non ho forse conquistato il paese a nord di Babilonia e Chalanne288, dov'era stata costruita la toπe289? Ηο conqui stato 1 'Arabia290, Damasco e Samaήa. [ 1 0]291 Come con la mia mano292 ho conquistato questi, conquisterό tutti gli impeή293• [ 1 1 ] Urlate, immagini scolpite di Gerusalemme e di Samaήa! Infatti come ho trattato Samaήa e ί suoi (idoli) manufatti, allo stesso modo tratterό anche Gerusalemme e i suoi idoli. [ 1 2] Ε quando il Signore avnί finito di fare tutto sul monte Sion e ίη Gerusalemme, procedera contro l'animo ambizioso294, il capo295 degli Assiή, e la boήa dei suoi occhi. [ 1 3] Infatti ha detto: «Agirό con la forza e con la sapienza dell'intelligenza, ήmuoverό i confini delle genti e sac cheggerό la loro ήcchezza296, farό tremare delle citta coi loro abitanti, [ 1 4] e con la (mia) mano m'impadronirό dell'intera ecumene come di un nido, e le prenderό come delle uova abbandonate. Nessuno ήuscira a sfuggirmi ο a opporsi a me». [ 1 5] Potra forse vantarsi una scure senza il taglialegna? Ο potra inorgoglirsi una sega senza chi la usa297? Ε lo stesso se uno solleva un bastone ο un pezzo di legno. [ 1 6] Ma non (andn\) cosί298; piuttosto il Signore Sabaoth ήversen\ il disonore sul tuo onore299, e sulla tua gloήa ardera un fuoco ardente. [ 1 7] La luce d'Israele diveπa un fuoco e lo santi fichera nel fuoco che arde3 00 e divorera la selva come ( se fosse) fieno301 • Ι η quel giorno302 [ 1 8] si estingueranno i monti, i colli e i boschi303 e (il fuoco li) divorera da cima a fondo3 04; e chi fugge sara come chi fugge una fiamma ardente305; [ 1 9] e quanti di loro saranno sopravvissuti306 si potranno conta re: anche un bambino sara in grado di farlo307 • [20] Ε avvern\ in quel giorno che il resto d'Israele non continuera308 piιi (a confidare) e i salvati di Giacobbe non confideranno piιi in coloro che
Usa: letteralmente «trascina». Non (andra) cosi: ebraico laken, «perciό». 11 traduttore deve aver letto /ο ' ken. 299 Riversera... onore: letteralmente «manderiι... »; ebraico . [ 1 0] ίδετε1625 οτι πάντες έκτετύφλωνται, ούκ έγνωσαν φρονησαι1626, πάντες κύνες ένεοί, ού δυνήσονται ύλακτείν, ένυπνια ζόμενοι κοίτην, φιλοuντες νυστάξαι. [ 1 1 ] καl οί κύνες άναιδείς τft ψυχft1627, ούκ είδότες πλησμονήν· καί είσιν πονηροl 1628 ούκ είδότες σύνεσιν, πάντες έν ταίς όδοίς αύτrον έξηκολούθησαν, εκαστος κατα το έαυτοu1629. [57, 1 ] 1630 'Ί δετε ώς163 1 ό δίκαιος άπώλετο, καl ούδεlς έκδέχεται τft καρδίι;χ, καl άνδρες δίκαιοι163 2 αίρονται, καl ούδεlς κατανοεί. άπο γαρ προσώπου άδικίας1633 fίρται ό δίκαιος [2] έσται έν είρήνn ή ταφη αύτοu, fjρται έκ τοu μέσου 1634. [3] 1635 ύμείς Μ προσαγάγετε rοδε, υίοl άνομοι1636, σπέρμα μοιχών καl πόρνης [4] έν τίνι ένετρυφή σατε; καl έπl τίνα ήνοίξατε το στόμα ύμrον; καl έπl τίνα έχαλάσατε την γλώσσαν ύμrον; ούχ ύμείς έστε τέκνα άπωλείας, σπέρμα άνομον; [5] οί παρακαλοuντες1637 έπl τα είδωλα1638 ύπο δένδρα δασέα, σφά ζοντες τα τέκνα αύτrον έν ταίς φάραγξιν άνα μέσον των πετρών. [6] έκείνη σου ή μερίς, οUτός1639 σου ό κληρος, κάκείνοις έξέχεας σπον δας κάκεί νοις άνήνεγκας θυσίας έπl τούτοις οuν ούκ όργισθήσο μαι; 1 640 [7] έπ' όρος ύφηλΟν καl μετέωρον, έκεί σου ή κοίτη1641 , κάκεί άνεβίβασας θυσίας. [8] καl όπίσω τrον σταθμών της θύρας σου έθη κας μνημόσυνά σου· ιj)ου οτι έαν άπ' έμοu άποστftς, πλείόν τι εξεις
ketiν.
1623 Casa. . .preghiera: cfr. 60, 7. 1624 Una comunita: ebraico «i suoi radunati». 1625 Vedete: ι Qis• e qere «i suoi guardiani», cioe i capi d ' Israeιe. 11 traduttore comcorda con il 1626 Essere saggi: φρονijσαι e aggiunto dai LXX. 1627 Dal/'animo impudente: τΜ 'azze nefes, «aνidi (letteralmente "forti di goιa")». 1628 Malvagi: i LXX hanno ιetto ra 'im in luogo di ro 'im, «pastoή», metafora con cui si indicano
ιe autoήta di Israeιe, ίι cui comportamento viene denunciato nei νν. ι 0- ι ι . 1629 Ciascuno... suo: a questo punto i n greco manca un intero versetto che ιegge: (LXX) e tutt'altro che trascurabile, poiche secondo ί LXX i profeti vengono colpiti da sciagure di provenienza (lo scambio fta νίχος e νείχος e dovuto alla pronuncia itacistica) viene attήbuito al significato che la radice n.$./:1. ha in aramaico (cfi". Ρ. Walters, Ί'he Text ofthe Septuagint. Its Corruptions and Their Emendation, University Press, Cambήdge 1 973, p. 35). 3 1 Ε. pur νedendo: si legga είδεν in luogo di είδον con alcuni mss. greci e la versione siήaca. 32 In mano: omesso nel testo ebraico, tale particolare e stato introdotto dai LXX in accordo con Deut 14, 1 .3 .
3, 2- 1 6
Geremίa
603
na ίrrimedίabilmente contamίnata? Ε tu, pur essendotί prostίtuίta con moltί pastori, vorrestί tomare da me?», dίce ίl Sίgnore. [2] «Leva ί tuoί occhί sulla (vίa) dίritta29 e guarda: dov'e che non tί seί ίnsudίcίata? Τί seί seduta lungo le stesse vίe ίη loro attesa come un corvo solitario, contamίnando 1a terra con le tue fomίcazίonί e con le tue azίonί malvagίe. [3] Ηaί avuto moltί pastori (che sono dίvenutί) per te occasίone d' ίncίampo: haί assunto l'aspet to dί una prostίtuta, non haί provato vergogila davantί a nessuno. [4] Non mί avevί forse chίamato "casa", "padre", "guίda della tua gίovίnezza"? [5] "(La sua ira) dureriι per sempre? Sariι serbata ίη etemo?30"; bencbe parlassί cosi, per quanto tί era possίbίle haί compίuto questί peccatί obbrobriosί». [6] ΑΙ tempo del re Gίosίa ίl Sίgnore mί dίsse: «Ηaί vίsto quel che mί ha fatto la casa d 'Israele: sί sono recatί su ognί monte elevato e sotto ognί albero del bosco per prostίtuίrvίsί. [7] Dopo che essa sί fu prostίtuίta ίη questo modo dίssί: "Toma da me". Eppure non tomό. L'ίnfedele Gίu da notό la sua ίnfedeltiι [8] e, pur vedendo3 1 che avevo ripudίato la casa d'Israele per tuttί glί adulteri che aveva commesso - neί quali era stata sorpresa - e le avevo consegnato ίη mano32 ίl documento del dίvorzίo, l'ίnfedele Gίuda non ebbe tίmore dί andare anch'essa a prostίtuίrsi. [9] Vana e stata tuttavίa la sua prostίtuzίone33 : con l 'albero e con la pίetra ha commesso adulterίo. [ 1 0] Nonostante tutto cίό, l ' ίnfedele Gίuda non e tomata a me sίnceramente, ma ίη modo subdolo». [ 1 1 ] Μί dίsse ancora il Sίgnore: «lsraele sί e dίmostrato pίu gίusto dell' ίnfedele Gίuda34• [ 1 2] Va' e proclama queste cose a nord; dίraί: "Toma a me, casa d'Israele - dίce il Sίgnore - e ίο non νί guarderό con durezza, poίcbe sono mίsericordίoso - dίce ίl Sίgnore - e non sarό perennemente ίη collera con voi. [ 1 3] Solo, ήconoscί la tua colpa, dί esser stata empίa neί conftontί del Sίgnore tuo Οίο, dί aver concesso ί tuoί favori35 agli stranίeri sotto ognί albero del bo sco senza ascoltare la mίa voce - dίce ίl Sίgnore. [ 1 4] Pentίtevί, figlί ribellί - dίce il Sίgnore - perche ίο sarό vostro Sίgnore, νί prenderό uno per cίttiι, due per famίglίa e νί condurrό a Sίon. [ 1 5] Vί darό delle guίde secondo ίl mίο volere, che νί guίderanno sίcuramente con saggezza. [ 1 6] Quando36 νί sarete moltίplίcatί e sarete aumentatί sulla terra, ίη quel tempo - dίce
33 Vana. . .prostituzione: τΜ «con il clamore della sua prostituzione ha contaminato il paese». 11 testo greco potrebbe anche essere tradotto - in base al parallelismo -, ma forse meno coerentemente con il contesto: «Si e prostituita con ίΙ nulla». 34 lsraele ... Giuda: la fi"ase greca ήcalca la sintassi ebraica, sicche άπό viene ad assumere valore comparatiνo (come in ebraico min) e introduce il secondo termine di paragone. " Aνer. . . i tuoifaνori: si segue una congettura gia avanzata per l'ebraico (derakiιyik, «le tue stra de» τάς όδούς σου in greco - viene infatti considerata una corruttela di dodάyik, «i tuoi amoή» ). Per altre soluzioni cfi"., p.es., J. Bήght, Jeremiah (ΑΒ 2 1 ), Doubleday, Garden City, ΝΥ 1 965, p. 24, e W. McKane, Jeremiah (ICC), Τ. & Τ. Clark, Edinburgh 1 986- 1 996, ι, pp. 70-7 1 . 36 Quando: alla lettera «e avverra (che) quando»; και έσται έάν ήcalca la costruzione ebraica. -
604
Ιερεμιας
3, 1 7-4, 4
έκείναις, λέγει κύριος, ούκ έρουσιν έτι Κιβωτος διαθήκης άγίου Ισραηλ37, ούκ άναβήσεται έπl καρδίαν, ούκ όνομασθήσεται ούδε έπι σκεφθήσεται καl ού ποιηθήσεται έτι· ( 1 7] έν ταίς ήμέραις έκείναις καl έν τφ καιρφ έκείνφ καλέσουσιν τitν Ιερουσαλημ Θρόνος κυρίου, καl συναχθήσονται είς αύτην πάντα τα έθνη καl ού πορεύσονται έτι όπίσω των ένθυμημάτων της καρδίας αύτων της πονηρi:Χς. [ 1 8] έν ταίς ήμέραις έκείναις συνελεύσονται οίκος Ιουδα έπl τον οίκον του Ισραηλ, καl ilξουσιν έπl το αύτο άπο γης βορρi:Χ καl άπο πασ&ν των χωρων38 έπl την γην, ilν κατεκληρονόμησα τοuς πατέρας αύτ&ν. ( 1 9] καl έγrο είπα Γένοιτο, κύριε39 • οτι τάξω σε είς τέκνα καl δώσω σοι γην έκλεκτην κληρονομίαν θεου παντοκράτορος έθνωv- καl είπα Πατέρα καλέσετέ με καl άπ' έμου ούκ άποστραφήσεσθε. [20] πλην ώς άθετεί γυνη είς τον συνόντα αύτfi, οϋτως ήθέτησεν είς έμe οίκος Ισραηλ, λέγει κύριος. [2 1 ] φωνη έκ χειλέωVW ήκούσθη κλαυθμου και δεήσεως υίων Ισραηλ, οτι ήδίκησαν έν ταίς όδοίς αύτων, έπελάθον το θεου άγίου αύτων. [22] έπιστράφητε, υίοl έπιστρέφοντες, και ίάσομαι τα συντρίμματα ύμων. ίδοu δουλοι ήμείς έσόμεθά σοι, οτι σu κύριος ό θεος ήμων εί. [23] όντως είς ψευδος ijσαν οί βουνοl και ή δύναμις των όρέων, πλην δια κυρίου θεου ήμων ή σωτηρία του Ισρα ηλ. [24] ή δε αίσχύνη κατανάλωσεν τοUς μόχθους των πατέρων ήμ&ν άπο νεότητος ήμων, τα πρόβατα αύτων καl τοUς μόσχους αύτων και τοUς υίοUς αύτων καl τας θυγατέρας αύτων. [25] έκοιμήθημεν έν ήj αίσχύνη ήμων, καl έπεκάλυψεν ήμας ή άτιμία ήμων, διότι έναντι του θεου ήμων ήμάρτομεν ήμείς καl οί πατέρες ήμων άπο νεότητος ήμ&ν εως της ήμέρας ταύτης καl ούχ ύπηκούσαμεν της φωνης κυρίου του θεου ήμων. [4, 1 ]41 'Εα.ν έπιστραφfi Ισραηλ, λέγει κύριος, πρός με έπι στραφήσεται· έαν περιέλη τα βδελύγματα αύτου έκ στόματος αύτου καl άπο του προσώπου μου εύλαβηθfi [2] καl όμόση Zfi κύριος μετιΧ άληθείας καl έν κρίσει καl έν δικαιοσύνη, καl εύλογήσουσιν έν αύτφ έθνη καl έν αύτφ αίνέσουσιν τφ θείi}42 έν Ιερουσαλημ43• [3] οτι τάδε λέγει κύριος τοίς άνδράσιν Ιουδα καl τοίς κατοικουσιν Ιερουσαλημ Νεώσατε έαυτοίς νεώματα καl μη σπείρητε έπ' άκάνθαις. [4] πε ριτμήθητε τφ θεφ ύμων καl περιτέμεσθε την σκληροκαρδίαν ύμ&ν«, άνδρες Ιουδα καl οί κατοικουντες Ιερουσαλημ, μη έξέλθη ώς πυρ ό
37 Arca...lsrae/e: τΜ ((arca dell'alleanza del Signore»; sull 'arca cfi". Εχ 37, 1 -5. 38 Ε da... regioni: nel testo ebraico e omesso. Ι LXX pensano verosimilmente a una diaspora piύ vasta di quella babilonese. 39 Cosi sia, Signore: τΜ ((Come?». La lezione greca apparentemente traduce 'amen YHWH
3, 1 7-4, 4
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il Signore - non si parlera piu dell'arca dell'alleanza del Santo d'Israele37, non sara ήcordata, non se ne fara menzione, non se ne avra cura ne sara ήcostruita. [ 1 7] In quei giorni e a quel tempo chiameranno Gerusalemme 'Trono del Signore' e in essa si raduneranno tutte le genti, non seguiranno piu i pensieή del loro cuore malvagio. [ 1 8] In quel tempo si ήuniranno la casa di Giuda e quella di Israele, e dal Nord e da tutte le regioni38 verranno insieme nella teπa che avevo dato in possesso ai loro padή"». [ 1 9] Allora ίο ήsposi: «Cosi sia, Signore39». «Ti annovererό tra i figli e ti darό una ter ra eletta, eredita di Οίο onnipotente, (Signore) dei popoli. Aggiunsi: "Mi chiamerete 'padre' e non vi allontanerete da me". [20] Eppure, come una donna tradisce la fiducia di suo maήto, allo stesso modo agi verso di me la casa d'Israele - dice il Signore. [2 1 ] Oalle labbra40 si e udita una voce di lamento e di supplica dei figli d'lsraele poiche si sono comportati in modo empio e hanno dimenticato il loro Οίο santo. [22] Pentitevi davvero, figli, e guaήrό le vostre feήte». «Eccoci, saremo tuoi servi, perche tu sei il Signore nostro Οίο. [23] Le colline e la possanza dei monti si sono davvero ήvelate fallaci, la salvezza d'Israele viene solo dal Signore nostro Οίο. [24] (Fin) dalla nostra giovinezza il disonore ha consumato il ftutto delle fatiche dei nostή padή, le loro pecore, i loro vitelli, i loro figli e le loro figlie. [25] Ci siamo adagiati nel nostro disonore e la nostra infamia ci ha avvolti : abbiamo peccato contro il nostro Οίο sia noi sia i nostή padή dalla nostra giovinezza fino a oggi, e non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Οίο». [4, 1 ]41 «Se Israele voπa tornare - dice il Signore - potra tornare da me. Se si togliera dalla bocca i suoi abomini e avra timore di me, [2] se giurera sulla vita del Signore secondo veήta, diήtto e giustizia, allora i popoli benediranno in lui e in lui renderanno lode a Oio42 in Gerusalem me43». [3] Poiche questo dice il Signore agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: «Preparatevi dei maggesi, non seminate sulle spine; [4] circoncidetevi per il vostro Οίο, circoncidete la durezza del vostro cuore44, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, affinche la mia collera non ki, una fonnula ήcoπente che sarebbe stata abbreviata e pίίι tardi confusa con 'yk (vocalizzato 'ek, «come» in trase inteπogativa): cfr. S. Talmon, Amen as an lntroductory Oath Formula, ίn «Textus» 7 ( 1 969), pp. 1 24- 1 29. 40 Dal/e labbra: τΜ «sui colli»; έκ χειλέων presuppone un testo ebraico leggennente diverso (sefatάyim ίn luogo di sefayim). 4 1 Cap. 4: il capitolo e caratteήzzato da una grande abbondanza di vaήanti tra testo greco ed ebraico, tra cui si segnalano di seguito solo le pίίι ήlevanti. 42 Ι popoli. .. Dio: ebraico ; ί vv. 1 6-20 riportano un col\oquio personale fuι Dio e Geremia e sembrano inteπompere, pur manteπeπdo sostaπzialmente \ο stesso tema, il flusso del discorso, che ήprende - cοπ il profeta nuovameπte rivolto a\ popolo - al ν. 2 1 ; Ier 8, 1 -3 e iπoltre in evideπte coπtiπuita cοπ ί vv. 29-34 di questo capitolo. 90 Focacce: χαυώv e neologismo del traduttore di Geremia e traslittera un hapax ebraico (kawwan); cfr. aπcora Jer 51(44), 1 9. 91 L "esercito: la lezione del testo greco trova ήscoπtro πella versioπe aramaica (τargum); il testo ebraico \egge «la regina». La «Regiπa del cielo» va probabilmeπte ideπtificata cοπ Btar, dea assiro babiloπese, il cui culto ίη Palestiπa era stato assimilato a quel\o di Astarte, dea cananea della fenilita. 92 Raccog/iete. . . carni: sui sacήfici, cfr. Lev Ι, 1 -7, 38. Trattare \ Όiocausto, che prevedeva la combustioπe totale della vittima, come gli altή sacήfici, πeί quali pane delle cami della vittima veniva consumata, doveva appaήre una gravissima provocazioπe. L' iπvito di Dio a\ popolo e, dunque, signi ficativo: il sacήficio in se ποπ ha πessun valore, se e un atto purameπte foπnale. 93 Non ho . . . mandarvi: έξαπέστειλα ... κα'ι άπέστειλα offre υπ esempio dei calchi di strutture ebraiche segnalati πell' iπtroduzione.
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οUς αύτrον, καl έσκλήρυναν τον τράχηλον αύτrον ύπερ τοUς πατέρας αύτrον. [27-28] καl έρε'iς αύτο'iς τον λόγον τουτον Τουτο το έθνος, δ ούκ ήκουσεν τfjς φωνης κυρίου ούδε έδέξατο παιδείαv- έξέλιπεν ή πίστις έκ στόματος αύτrον. [29]94 Κε'iραι τι)ν κεφαλήν σου καl άπόρριπτε καl άνάλαβε έπl χειλέων95 θρηνον, οτι άπεδοκίμασεν κύριος καl άπώσατο τι)ν γε νεαν τι)ν ποιουσαν ταυτα. [30] οτι έποί ησαν οί υίοl Ιουδα το πο νηρον έναντίον έμου, λέγει κύριος έταξαν τα βδελύγματα αύτrον έν τφ οίκφ, ou έπικέκληται το ονομά μου έπ' αύτόν, του μιaναι αύτόν· [3 1 ]96 καl Φκοδόμησαν τον βωμον97 του Ταφεθ, ος έστιν έν φάραγγι υίου Εννομ98, του κατακαίειν τοuς υίοUς αύτrον καl τας θυγατέρας αύτrον έν πυρί, ο ούκ ένετειλάμην αύτο'iς καl ού διενοήθην έν τfi καρδίι;ι μου. [32] δια τουτο ίδοu ήμέραι έρχονται99, λέγει κύριος, καl ούκ έρου σιν έτι Βωμος του Ταφεθ καl Φάραγξ υίου Εννομ, άλλ ' η Φάραγξ τrον άνnρημένων, καl θάψουσιν έν τij) Ταφεθ δια το μη ύπάρχειν τόπον. [33] καl έσονται οί νεκροl του λαου τούτου είς βρώσιν το'iς πετεινο'iς του ούρανου καl το'iς θηρίοις της γης, καl ούκ έσται ό άποσοβrον. [34] καl καταλύσω έκ πόλεων Ιουδα καl έκ διόδων Ιερουσαλημ φωνην εύφραινομένων καl φωνην χαιρόντων, φωνην νυμφίου Καt φωνην νύμφης Η)(), Οτt είς έρήμωσιν έσται Πaσα ή γη. [8, 1 ] έν τφ καιρίj) έκείνφ, λέγει κύριος, έξοίσουσιν τα όστα των βασιλέων Ιουδα καl τα όστα τrον άρχόντων αύτου καl τα όστα των ίερέων καl τα όστα των προφητών καl τα όστα των κατοικούντων Ιερουσαλημ έκ τrον τάφων αύτrον [2] καl ψύξουσιν αύτα προς τον ilλιον καl την σελήνην καl προς πάντας τοUς άστέρας καl προς πασαν την στρατιαν του ούρανου, α ήγάπησαν καl οίς έδούλευσαν καl rον έπορεύθησαν όπίσω αύτrον καl rον άντείχοντο καl οίς προσ εκύνησαν αύτο'iς ού κοπήσονται καl ού ταφήσονται καl έσονται είς παράδειγμα έπl προσώπου της γης, [3] οτι εϊλοντο τον θάνατον η την ζωήν101 , καl πaσιν το'iς καταλοίποις το'iς καταλειφθε'iσιν άπο της γενεiΧς έκείνης έν παντl τόπφ, ou έαν έξώσω αύτοUς έκε'i. [4] 'Ότι τάδε λέγει κύριος102 Μη ό πίπτων ούκ άνίσταται; fι ό άποστρέφων ούκ έπιστρέφει; [5] δια τί άπέστρεψεν ό λαός μου οuτος άποστροφην άναιδη καl κατεκρατήθησαν έν τfί προαιρέσει
94 V. 29: ίΙ versetto costituisce un breve poema indiήzzato a Gerusalemme. 9' Sulle labbra: cfr. 3, 2 1 . 96 Vv. 31-33: i l contenuto di questi vv . ήcοπe anche, con qualche vaήante, in 19, 5-7. 97 ι 'altare: ebraico bamot, «le alture»; βωμός, che in genere e ήservato agli altaή pagani, e stato forse scelto per l 'assonanza con bamot. Per il lessico del culto e del sacήficio cfr. S. Daniel, Recherches sur le vocabulaire du culte dans /α LXX, Klincksieck, Paήs 1 965. 98 Del. .. Ennom: il Tapheth (rofet nel testo ebraico, perche sono state applicate al termine le voca-
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attenzione, indurendo 1e 1oro cervici piu di quanto non abbiano fatto ί 1oro padri. [27-28] Farai dunque 1oro questo discorso: "Questo e il popo1o che non ha asco1tato 1a voce de1 Signore e non ha imparato 1a 1ezione: 1a fede1tiι ha 1asciato 1a 1oro bocca. [29]94 Tag1iati 1a chioma, getta1a via e 1eva sulle 1abbra95 un 1amento, perche ί1 Signore ha respinto e ήgettato 1a generazione rea di ta1i misfatti''. [30] Ι fig1i di Giuda hanno fatto cίό che e ma1e a1 mio cospetto - dice ί1 Signore - hanno posto ί 1oro abomini nella casa che prende nome da me per contaminar1a, [3 1 ]96 hanno costruito 1' a1tare97 de1 Tapheth, che si trova nella valle de1 fig1io di Ennom98 , per ardere ne1 fuoco ί 1oro fig1i e 1e 1oro fig1ie: ίο non ho affatto ordinato 1oro questo, ne 1'ho concepito ne1 mio cuore ! [32] Pertanto giungeranno giomi99 - dice ί1 Signore - ίη cui non si par1en1 piu dell'a1tare de1 Tapheth e della valle de1 fig1io di Ennom, ma della valle degli uccisi: si seppelliranno (ί morti) ne1 Tapheth perche non ήmaπa a1tro spazio. [33] Ι morti di questo popo1o andranno ίη pasto agli uccelli de1 cie1o e alle be1ve della teπa e non vi sara chi 1ί scacci. [34] Farό cessare nelle cittiι di Giuda e nelle strade di Gerusa1emme 1a voce di co1oro che gioiscono, di co1oro che esu1tano, 1a voce dello sposo e 1a voce della sposa100, perche tutta 1a teπa diveπa una deso1azione. [8, 1 ] Α que1 tempo - dice ί1 Signore - estrarranno 1e ossa dei re di Giuda, dei suoi capi, dei sa cerdoti, dei profeti e deg1i abitanti di Gerusa1emme dalle 1oro tombe [2] e 1e 1asceranno seccare sotto ί1 so1e, sotto 1a 1una, sotto tutti g1i astή e sotto tutto 1 'esercito de1 cie1o, che essi amarono, a cui prestarono cu1to, che seguirono, onorarono e dinnanzi ai qua1i si prostrarono. Non saranno oggetto di 1utto ne saranno sepo1te, ma resteranno sulla teπa come esempio [3] de1 fatto che essi prefeήrono 1a morte alla vita101 per tutti i superstiti de1 resto di quella generazione, ovunque 1i abbia dispersi». [4] Il Signore dice infatti 102: «Forse chi cade non si ήa1za? Ε chi se ne va non toma? [5] Perche questo mio popo1o si e ήbellato in modo tanto
li della parola boset, «νergogna») era un 'area cultuale a sud-ovest di Gerusalemme in cui si bruciavano vittime umane, generalmente bambini, al dio Moloch (cfr. 39[32], 35; Deut 12, 3 I ; ιv Regn 16, 3; Is 30, 33). L'area era nota come «νalle di Ben Hinnom», alla lettera «νalle del figlio di Hinnom» (si noti che i LXX hanno tradotto la pήma parte del toponimo). Ι η ebraico il toponimo, che suona ge ' ben hinnom, si i: evoluto nel tempo in ge · hinnom, ovvero Geenna (ctr., p.es., G. Garbini, Ι/ sacrificio dei bambini nel mondo punico, in Atti della Settimana Sangue e Antropologia biblica 1980, Roma 1 98 1 , pp. 1 27- 1 34). 99 Giungeranno giomi: il sintagma ήμέραι έρχονται i: tipico del libro e ήcorre altre 13 volte (contro 6 sole occorrenze nel resto dell 'ΑΤ greco). 100 Faro cessare . . . sposa: ctr. 16, 9 e 25, 1 0. 101 Non... vita: ebraico «non saranno raccolte ne sepolte ma resteranno sulla terra come letame. [3] Allora la morte sara prefeήbile alla vita». La vaήante «esempio» Ι «letame» si spiega forse con una confusione di radici; ctr. ancora 9, 2 1 e 16, 4. 102 Ι/ Signore. . . infatti: il τΜ premette «dirai loro»; di qui in avanti fino a tutto il cap. 9 il testo e composto da una seήe di brevi passi giustapposti, non sempre perfettamente saldati tra loro.
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αύτrον καl ούκ ήθέλησαν τοu έπιστρέψαι; [6] ένωτίσασθε δfι καl άκούσατε· ούχ οϋτως λαλήσουσιν, ούκ έστιν άνθρωπος μετανοrον άπο τfις κακίας αύτοu λέγων Τί έποί ησα; διέλιπεν ό τρέχων άπο τοu δρόμου αύτοu ώς ϊππος κάθιδρος έν χρεμετισμφ αύτοu103. [7] καl ή ασιδα104 έν τφ ούρανφ έγνω τον καιρον αύτfίς, τρυγrον καl χελιδών, άγροu στρουθία105 έφύλαξαν καιροUς είσόδων αύτrον, ό δε λαός μου ούκ έγνω τα κρίματα κυρίου. [8] πως έρείτε οτι Σοφοί έσμεν ήμείς, καl νόμος κυρίου έστl ν μεθ' ήμrον; είς μάτην έγενήθη σχοίνος ψευδfις γραμματεuσιν106. [9] ήσχύνθησαν σοφοl καl έπτοήθησαν καl έάλω σαν, οτι τον λόγον κυρίου άπεδοκίμασαν· σοφία τίς έστιν έν αύτοίς; [ 1 0] δια τοuτο δώσω τας γυναίκας αύτrον έτέροις καl τοuς άγροUς αύτrον τοίς κληρονόμοις107, [ 1 3] καl συνάξουσιν τα γενήματα αύτrον, λέγει κύριος, ούκ έστιν σταφυλfι έν ταίς άμπέλοις, καl ούκ έστιν σuκα έν ταίς συκαίς, καl τα φύλλα κατερρύηκεν. [ 1 4] έπl τί ήμείς καθήμεθα; συνάχθητε καl είσέλθωμεν είς τας πόλεις τας όχυρας καl άπορριφrομεν, οτι ό θεος άπέρριψεν ήμί'iς καl έπότισεν ήμί'iς ϋδωρ χολfίς108, οτι ήμάρτομεν έναντίον αύτοu. [ 1 5] συνήχθημεν είς είρήνην, καl ούκ ijν άγαθά· είς καιρον ίάσεως, καl ίδοu σπουδή. [ 1 6] έκ Δαν άκουσόμεθα φωνfιν όξύτητος ϊππων αύτοu, άπο φωνfίς χρεμετισμοu ίππασίας ϊππων αύτοu έσείσθη πi'iσα ή γη· καl flξει καl καταφάγε ται τiιν γfίν καl το πλήρωμα αύτfjς, πόλιν καl τοUς κατοικοuντας έν αύτft. [ 1 7] διότι ίδοu έγrο έξαποστέλλω είς ύμi'iς οφεις θανατοuντας, οίς ούκ έστιν έπg.σαι, καl δήξονται ύμi'iς. [ 1 8] άνίατα μετ' όδύνης καρδίας ύμrον άπορουμένης109. [ 1 9] ίδοu φωνfι κραυγfίς θυγατρος λαοu μου άπο γfίς μακρόθεν Μiι κύριος ούκ έστιν έν Σιων; η βασι λε\)ς1 10 ούκ έστιν έκεί; δια τί παρώργισάν με έν τοίς γλυπτοίς αύτrον καl έν ματαίοις άλλοτρίοις; [20] διfίλθεν θέρος, παρfίλθεν άμητος, καl ήμείς ού διεσώθημεν. [2 1 ] έπl συντρίμματι θυγατρος λαοu μου έσκοτώθην1 1 1 · άπορί ςι κατίσχυσάν με ώδίνες ώς τικτούσης. [22] μη ρητίνη ούκ έστιν έν Γαλααδ1 1 2, η ίατρος ούκ έστιν έκεί; δια τί ούκ άνέβη ίασις θυγατρος λαοu μου; [23] τίς δώσει κεφαλft μου ϋδωρ και
103 11 corridore. . . nitrisce: il τΜ legge piiι coereπtemeπte: «tutti persistoπo πella loro corsa come cavallo che galoppa ίπ banaglia)). 1 04 Cicogna: ασιδα, trascrizioπe dell'ebraico l;ιasidah, ήcorre soltaπto qui e ίπ /ob 39, 1 3; in altemativa vieπe tradotto «airoπe)). 10 5 I passeri: άγροϋ στρουθία, alla lettera «i passeή del campo)); ebraico «la gru)). Άγροϋ de ήva forse per assoπanza dall'ebraico 'agur, «gru)), meπtre στρουθία e probabilmeπte uπa diplografia. 1 06 La penna. . . scribi: la secoπda parte del versetto e di difficile iπterpretazioπe, sia ίπ ebraico sia ίπ greco. 11 testo ebraico emeπdato legge: ιιla peππa falsa degli scήbi l'ha resa menzognll)>. Aπche il significato del passo ποπ e del tutto chiaro: alcuπi ήteπgοπο che si alluda al complesso di πorme deu teronomiche (J. Bήght, Jeremiah, cit., ad /oc. ; D.R. Joπes, Jeremiah, cit.); altή peπsano, iπvece, che un
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sfrontato e persiste nella sua condotta senza volersi redimere?)). [6] Ascol tate attentamente: non parlano in questi termini; non c'e nessuno che si penta della sua malvagitiι dicendo: «Che cosa ho fatto?)). Il corridore inter rompe la sua corsa come un cavallo ήcoperto di sudore che nitrisce103. [7] Anche la cicogna1 04 nel cielo conosce il suo tempo; la tortora, la rondinella, i passeή 105 ήspettano i tempi del loro ήtomo, mentre il mio popolo ignora i comandamenti del Signore. [8] Come potete dire: «Noi siamo saggi e la legge del Signore e con ΠΟ Ϊ))? La penna falsa e divenuta inutile per gli scή bi 106. [9] Ι sapienti provano vergogna, si sono spaventati, sono stati sconfitti poiche hanno ήgettato la parola del Signore. Che sapienza c'e in loro? [ l Ο] «Per questo darό le loro donne ad altή, i loro campi a chi ne veπa in possesso; [ l l - 1 2] 1°7 [ 1 3] ne raccoglieranno i frutti - dice il Signore - ma non c'e pίίι uva nelle vigne ne fico sugli albeή, e le foglie sono cadute)). [ 1 4] «Perche ce ne stiamo seduti? Radunatevi, andiamo alle cittiι fortifica te e gettiamoci gίίι: Dio infatti ci ha ήgettati e ci ha abbeverati con acqua avvelenata108 perche abbiamo peccato contro di lui. [ 1 5] Ci siamo ήuniti per la pace, ma non c'era benessere; per il tempo della guaήgione, ma ecco la sofferenza. [ 1 6] Da Dan sentiamo l'acuta voce dei suoi cavalli, tutta la teπa ha tremato per il nitήto dei suoi cavalli: giungera e divorera il paese con tutto ciό che esso contiene, la cittiι con i suoi abitanti)). [ 1 7] «Pertanto, ecco, ίο mando contro di voi serpenti letali, impossibili da calmare con il canto, che vi morderanno. [ 1 8] Senza ήmedio, con sofferenza del vostro cuore angosciato109. [ 1 9] Ecco il gήdo della figlia del mio popolo, da una teπa lontana: ''11 Signore ποπ e a Sion? (Il) re1 10 non e li?". Perche mai mi fecero adirare con le loro statue e con i loro idoli stranieή?)). [20] :έ passata la stagione calda, e trascorso il tempo delle messi e non siamo stati salvati. [2 1 ] Sono affranto1 1 1 per la feήta della figlia del mio popolo; dolorosamen te mi hanno colto spasmi come di partoήente. [22] Non c'e balsamo in Galaad1 12? Non vi si trova alcun medico? Perche la figlia del mio popolo non guaήsce? [23] Chi dara alla mia testa dell 'acqua e ai miei occhi una
ιa critica sia rivoιta all 'intervento secondario, di interpretazione-manipoιazione, svoιto dagιi scribi suι testo oήginario del\a Torah. 1 07 Vv. / /-/2: mancano nei LXX; c&. 6, ι 3- ι 5. 108 Acqua avve/enata: c&. 9, ι 4 e 23, ι 5; forse un rifeήmento alla punizione ήservata all'aduιtera (Num 5, ι ι -3 ι ). 109 Senza. . . angosciato: ίι testo ebraico e coπotto e viene emendato: «iι doιore mi ha soverchiato, ίι mio cuore e maιato)). 1 1 0 Re: ossia ίι Signore. 1 1 1 Sono affranto: alla ιettera «sono stato ottenebrato)); cfr. Ier 14, 2. 1 1 2 Non... Galaad: ιa Giudea intratteneva rapporti commerciaιi con Gaιaad. Iniziaιmente era detta Gaιaad ιa regione circostante ιa montagna omonima, in seguito ιa denominazione si estese fino a desi gnare, in epoca romana, ι' intera Transgiordania (Perea).
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Ιερεμιας
9, 1 - 1 7
όφθαλμοίς μου πηγην δακρύων, καl κλαύσομαι τον λαόν μου τουτον ήμέρας καl νυκτός, τοuς τετραυματισμένους θυγατρος λαου μου; [9, 1 ] τίς δq)η μοι έν τn έρήμφ σταθμον έσχατον καl καταλείψω τον λαόν μου καl άπελεύσομαι άπ' αύτrον; οτι πάντες μοιχrονται, σύνο δος άθετούντων. [2] καl ένέτειναν την γλώσσαν αύτrον ώς τόξον· ψευδος καl ού πίστις ένίσχυσεν έπl της γης, οτι έκ κακών είς κακa έξήλθοσαν καl έμε ούκ έγνωσαν. [3] εκαστος άπο του πλησίον αύτοu φυλάξασθε καl έπ' άδελφοίς αύτrον μη πεποίθατε, οτι πaς άδελφΟς Πτέρνn Πτερνιεί 1 13, Καt πaς φίλος δολίως ΠΟ ρεύσεται. [4] εκαστος καηχ του φίλου αύτου καταπαίξεται, άλήθειαν ού μη λαλήσωσιν· μεμάθηκεν ή γλώσσα αύτrον λαλείν ψευδη, ήδίκησαν καl ού διέλι πον του έπιστρέψαι. [5] τόκος έπl τόκφ, δόλος έπl δόλφ· ούκ ήθελον είδέναι με. [6] δια τουτο τάδε λέγει κύριος Ίδοu έγrο πυρώσω αύτοUς καl δοκιμrο αύτούς, οτι ποιήσω άπο προσώπου πονηρίας θυγατρος λαου μου. [7] βολlς τιτρώσκουσα ή γλώσσα αύτrον, δόλια τα ρήμα τα του στόματος αύτrον· τφ πλησίον αύτου λαλεί είρηνικα καl έν έαυτφ έχει την έχθραν. [8] μη έπl τούτοις ούκ έπισκέψομαι, λέγει κύριος, fι έν λαίj) τφ τοιούτφ ούκ έκδικήσει ή ψυχή μου; [9] Έπl τα ορη λάβετε κοπετον καl έπl τας τρίβους της έρήμου θρηνον, οτι έξέλιπον παρα το μη είναι άνθρώπους· ούκ ήκουσαν φωνην ύπάρξεως1 14 • ά ΠΟ Πετεινών του ούρανου Καt εως Κτηνών έξέστησαν, q)χοντο. [ 1 0] καl δώσω την Ιερουσαλημ είς μετοικίαν καl είς κατοικητήριον δρακόντων1 1 5 καl τας πόλεις Ιουδα είς άφα νισμον θήσομαι παρα το μη κατοικείσθαι. [ 1 1 ] τίς ό άνθρωπος ό συν ετός, καl συνέτω τουτο, καl Φ λόγος στόματος κυρίου προς αύτόν, άναγγειλάτω ύμίν· ενεκεν τίνος άπώλετο ή γη, άνήφθη ώς έρημος παρα το μη διοδεύεσθαι αύτήν; [ 1 2] καl είπεν κύριος πρός με Διa το έγκαταλιπείν αύτοUς τον νόμον μου, ον έδωκα προ προσώπου αύτrον, καl ούκ ήκουσαν της φωνης μου, [ 1 3] άλλ' έπορεύθησαν όπίσω των άρεστrον της καρδίας αύτrον της κακης καl όπίσω τών είδώλων, α έδίδαξαν αύτοUς οί πατέρες αύτrον, [ 1 4] δια τουτο τάδε λέγει κύριος ό θεος Ισραηλ Ίδοu έγrο ψωμιrο αύτοuς άνάγκας καl πο τιrο αύτοUς ϋδωρ χολης [ 1 5] καl διασκορπιrο αύτοUς έν τοίς έθνε σιν, είς οuς ούκ έγίνωσκον αύτοl καl οί πατέρες αύτrον, καl έπα ποστελώ έπ' αύτοuς την μάχαιραν εως του έξαναλώσαι αύτοuς έν αύτft. [ 1 6] τάδε λέγει κύριος Καλέσατε τας θρηνούσας καl έλθέτω σαν, καl προς τας σοφας άποστείλατε καl φθεγξάσθωσαν [ 1 7] καl
1 1 3 Ogni. .. ingannera: nei LXX si perde l'allusione all'inganno perpetrato da Giacobbe ai danni del fiatello Esau (Gen Ί1, 36), allusione basata su un'assonanza dell 'ebraico, impossibile da rendere in tra duzione ( 'aqov ya 'qov - «senza dubbio inganneri>> - laddove Υα 'aqov e il nome ebraico di Giacobbe).
9, 1 - 1 7
Geremίa
625
fonte dί lacήme perche pίanga gίomo e notte questo mίο popolo, ί feήtί della figlia del mίο popolo? [ 9 , 1 ] «Chί potrebbe offήrmί nel deserto una dίmora remota si che ίο lascί ίΙ mίο popolo e mί allontanί da loro? Tut tί ίnfattί commettono adulteήo, sono una massa dί trasgressoή ! [2] Han no teso la loro lingua come un arco: nel paese ha avuto la meglίo non la fede, ma la menzogna. Sono ίnfattί passatί dί peccato ίη peccato e non mί conoscono. [3] Guardatevί cίascuno dal propήo νίcίηο e non fidatevί dei vostή fratellί, perche ognί fratello senza dubbίo ίngannera1 13 e ognί amίco sί comportera ίη modo ίnsίdίoso. [4] Tuttί sί faranno beffe deί loro amίcί e non dίranno la veήta: la loro lίngua ha ίnfattί ίmparato a dίre menzogne, hanno commesso ίngίustίzίe senza smettere pentendosi. [5] Oppressίone su oppressίone, ίnganno su ίnganno; non hanno voluto conoscermί». [6] Pertanto ίΙ Sίgnore afferma: «lo li proverό con ίl fuoco e li saggerό, ( cosi) mί comporterό dίnanzί alla malvagίta della figlia del mίο popolo». [7] La loro lίngua e freccίa che feήsce, le parole che escono loro dalla bocca sono ίngannevoli: parla al νίcίηο dί pace, ma ίη cuor suo ha l'odίo. [8] «Non dovreί forse castίgarlί per questί mίsfatti? - dice ίl Sίgnore - Non dovreί forse punίre un popolo sίffatto?». [9] Portate ίΙ lutto per ί montί, (levate) un lamento per ί sentίeή della steppa, poίche sono abbandonatί, non c'e pίiι nessuno; non sί ode la voce della propήeta 1 1 \ daglί uccellί del cίelo al bestiame (tutti) se ne sono an datί, sono spaήti. [ 1 Ο] «lmpoπό a Gerusalemme la cattίvίta, ne farό una dίmora dί serpentί 1 1 5 e dίstruggerό le cίtta dί Gίuda ίη modo che nessuno pίiι le abίtί». [ 1 1 ] Chί e saggίo? Comprenda questo. Coluί al quale e ήvolta la parola del Sίgnore l'annuncί a νοί. Perche il paese e devastato, ίnaήdίto come un deserto al punto che nessuno pίiι l'attraversa? [ 1 2] Il Sίgnore mί dίce anche: «Dal momento che hanno abbandonato la mίa legge, che avevo loro concesso, non hanno ascoltato la mίa voce, [ 1 3] ma (al contraήo) han no seguίto ί desίdeή del loro cuore malvagίo e gl 'ίdolί che ί padή avevano fatto loro conoscere, [ 1 4] per talί motίvί - dice ίΙ Sίgnore, Dίο d'Israele ecco, ίο li nutήrό dί sofferenze e darό loro da bere acqua avvelenata, [ 1 5] Ιί dίsperderό fra ί popoli che ne loro ne ί loro padή conoscevano e li farό ίnseguίre dalla spada fino a che non li avra annίentatί». [ 1 6] Questo dίce ίΙ Sίgnore: «Chίamate le prefiche, che vengano ! Mandate a chίamare le mί glioή, che ίηίzίηο a stήllare ! [ 1 7] Levίno per νοί un canto luttuoso, ί vostri
1 14 Della proprieta: ϋπαρξις traduce l 'ebraico miqneh, che significa Ι e /elJem - da CU i /alJmo, con suffisso possessivo - e sia (φane» sia ((frutto».
11, 20-12, 1 1
Geremia
633
gio dicendo: «Forza, mettiamo del legno nel suo pane132, strappiamolo al mondo dei vivi, in modo che il suo nome non sia piu ήcordato». [20] Si gnore che giudichi con rettitudine e che saggi i reni e i cuoή 133, possa vede re la tua vendetta su di loro poiche a te ho ήvolto la mia giusta pretesa. [2 1 ] Per questo i l Signore, parlando degli uomini di Anathoth che vogliono la mia vita e minacciano: «Non profetizzerai in nome del Signore, altrimenti moήrai per mano nostra», afferma: [22] «lo li punirό: i loro giovani peή ranno di spada, i loro figli e le loro figlie moήranno di fame. [23] Nessuno di loro sopravvivra, poiche ήverserό sciagure sugli abitanti di Anathoth nell 'anno del loro castigo». [12, 1 ] Sei (troppo) giusto, Signore, perche ίο mi difenda dinnanzi a te; voglio tuttavia parlarti di come va la giustizia: perche il cammino degli empi procede felicemente? Perche tutti coloro che prevaήcano prospera no? [2] Li hai piantati e hanno messo radici, si sono ήprodotti e hanno dato frutto. Sei vicino alla loro bocca, ma lontano dal loro cuore134 • [3] Eppure tu, Signore, mi conosci, hai messo alla prova il mio cuore dinnanzi a te. Puήficali135 in vista del giomo della loro strage. [4] Fino a quando la teπa portera il lutto e tutta l 'erba del campo secchera per la malvagita di coloro che la abitano? Il bestiame e gli uccelli sono stati sterminati. (Costoro) infatti hanno detto: «Dio non vedra le nostre vie». [5] «τί affatichi nella corsa a piedi: come puoi esser pronto a montare cavalli? τί senti al sicu ro in una teπa tranquilla, ma come ti comporterai dinnanzi allo sbuffare del Giordano? [6] Poiche anche i tuoi fratelli e la famiglia di tuo padre, persino loro, si sono comportati slealmente nei tuoi confronti. Anche loro hanno gήdato, hanno cospirato contro di te. Non ti fidare di loro perche ti ήvolgono belle parole. [7] Ηο abbandonato la mia casa, ho respinto la mia eredita, ho consegnato la mia anima amata nelle mani dei suoi nemici. [8] La mia eredita e diventata per me come un leone nella boscaglia: ha levato contro di me il suo ruggito, per questo ho iniziato a odiarla. [9] Forse la mia eredita e ai miei occhi una grotta per la iena? La protegge forse una grotta? Venite, radunate tutte le belve della campagna: vengano a divorarla! [ 1 0] Molti pastoή hanno distrutto la mia vigna, hanno contaminato la mia parte di eredita, hanno trasformato la mia porzione prediletta in un deserto im praticabile. [ 1 1 ] Ε stata abbandonata alla distruzione totale, per mio volere tutto il paese e stato completamente devastato, poiche non esiste uomo che
1 33 Ι reni e i cuori: i reni sono metafora dei sentimenti, il cuore del\' intel\igenza e dei pensieή. 1 34 Da/ /oro cuore: alla \ettera «dai \oro reni»; cΠ. 4, \ 9 e 10, 2 . 1 3' Puri.fica/i: ίl traduttore greco non ha capito il significato dell' hif'i/ del verbo qadαS, che in
questo contesto significa: «rendili sacή», cioe «destinati allo sterminio».
634
Ιερεμιας
12, 1 2-13, 1 1
ούκ έστιν άνηρ τιθέμενος έν καρδί ςι . [ 1 2] έπι πίiσαν διεκβολην έν τn έρήμφ ηλθον ταλαιπωρουντες, οτι μάχαιρα του κυρίου καταφάγεται άπ ' άκρου τής γης εως άκρου της γης, ούκ έστιν είρήνη πάση σαρκί. [ 1 3] σπείρατε πυροUς και άκάνθας θερίσατε1 36 • οί κληροι αύτrον ούκ ώφελήσουσιν αύτούς αίσχύνθητε άπο καυχήσεως ύμrον, άπο όνειδι σμου έναντι κυρίου137 • [ 1 4] ''Οτι τάδε λέγει κύριος περι πάντων των γειτόνων των πο νηρών τrον άπτομένων της κληρονομίας μου, ης έμέρισα τφ λαίj) μου Ισραηλ Ίδοu έγrο άποσπrο αύτοUς άπο τής γης αύτrον και τον Ιου δαν έκβαλrο έκ μέσου αύτrον. [ 1 5] και έσται μετa το έκβαλείν με αύτοUς έπιστρέψω και έλεήσω 138 αύτοUς και κατοικιrο αύτοuς εκα στον είς την κληρονομίαν αύτου και εκαστον είς την γην αύτου. [ 1 6] και έσται έaν μαθόντες μάθωσιν την όδον του λαου μου του όμνύειν τίj) όνόματί μου Zft κύριος, καθrος έδίδαξαν τον λαόν μου όμνύειν τft Βααλ, και οίκοδομηθήσονται έν μέσφ του λαου μου· [ 1 7] έaν δε μι) έπιστρέψωσιν, και έξαρrο το έθνος έκείνο έξάρσει και άπωλεί ςι . [13, 1 ] Τάδε λέγει κύριος Βάδισον και κτησαι σεαυτίj) περίζωμα λινουν και περίθου περι τfιν όσφύν σου, και έν ϋδατι ού διελεύσεται. [2] και έκτησάμην το περίζωμα κατa τον λόγον κυρίου και περιέθη κα περι την όσφύν μου. [3] και έγενήθη λόγος κυρίου πρός με λέγων [4] Λαβf; το περίζωμα το περι την όσφύν σου και άνάστηθι και βάδι σον έπι τον Εύφράτην και κατάκρυψον αύτο έκεί έν τft τρυμαλι� της πέτρας. [ 5] και έπορεύθην και έκρυψα αύτο έν τίj) Εύφράτn , καθrος ένετείλατό μοι κύριος. [6] και έγένετο μεθ' ήμέρας πολλaς και είπεν κύριος πρός με Άνάστηθι βάδισον έπι τον Εύφράτην καt λαβε έκείθεν το περίζωμα, ο ένετειλάμην σοι του κατακρύψαι έκεί. [7] και έπορεύθην έπι τον Εύφράτην ποταμον και ώρυξα και έλα βον το περίζωμα έκ του τόπου, ou κατώρυξα αύτο έκεί, και ίδοu διεφθαρμένον ην, ο ού μη χρησθft είς ούθέν. [8] 139 και έγενήθη λόγος κυρίου πρός με λέγων [9] Τάδε λέγει κύριος Οϋτω φθερrο την ϋβριν Ιουδα και την ϋβριν Ιερουσαλημ, [ 1 0] την πολλην ταύτην ϋβριν, τοUς μη βουλομένους ύπακούειν των λόγων μου και πορευθέντας όπίσω θεrον άλλοτρίων του δουλεύειν αύτοίς και του προσκυνείν αύτοίς, και έσονται ίόσπερ το περίζωμα τουτο, ο ού χρησθήσεται είς ούθέν. [ 1 1 ] οτι καθάπερ κολλίiται το περίζωμα περι την όσφuν του
1 36 Seminate; mietete: τΜ και άπο πονη ρων πραγμάτων αύτων, οτι μνησθήσονται της όδοu πατέρων αύτων των άμαρτόντων έναντι κυρίου. [34] και άποστρέψω αύτοUς είς τfιν γην, ilν ώμοσα τοίς πατράσιν αύτων τίj) Αβρααμ κα1. τφ Ισαακ καl τφ Ιακωβ, κα1. κυριεύσουσιν αύτης κα1. πληθυνω αύτούς, κα1. ού μfι σμικρυνθωσιν· [35] και στήσω αύτοίς διαθήκην αίώνιον του είναί με αύτοίς είς θεον και αύτο\ έσονταί μοι είς λαόν· και ού κινήσω έτι τον λαόν μου Ισραηλ άπο της γίϊς, fίς έδωκα αύτοίς. [3, 1 ] κύριε παντοκράτωρ3 1 ό θεος Ισραηλ, ψυχη έν στενοίς καΙ. πνεuμα άκηδιrον
24 Sottometteteνi. . . Babilonia: letteralmente «inclinate la spalla ... »; su έργάζομαι, cfi". Jer 34[27], 6. Si ήpropone in questo passo la posizione filobabilonese di Geremia (cfi". Ier 34[17]-36[19]), che, secondo alcuni studiosi, costituisce υπ ulteήore elemento a favore di una datazione bassa dell'opera (cfi". Β.Ν. Wambacq, L 'unite du liνre de Baruch, in >. C&. anche ν. 26.
1 004
Ιεζεκιηλ
40, 25-40
και τα αιλευ και τα αιλαμμω κατα τα μέτρα ταuτα736• [25] και αί θυρίδες αύτης και τα αιλαμμω737 κυκλόθεν καθrος αί θυρίδες του αι λαμ73 8 , πηχών πεντήκοντα το μηκος αύτης και πηχών είκοσι πέντε το εuρος αύτης. [26] και έπτα κλιμακτηρες αύτf\, και αιλαμμω έσω θεν, και φοίνικες αύτf\ είς ένθεν και είς ένθεν έπι τα αιλευ. [27] και πύλη κατέναντι πύλης της αύλης της έσωτέρας προς νότον· και δι εμέτρησεν η)ν αύλ'ι)ν άπο πύλης έπι πύλην, πήχεις έκατον το εuρος προς νότον. [28] και είσήγαγέν με είς τι)ν αύλ'ι)ν η)ν έσωτέραν της πύλης της προς νότον και διεμέτρησεν τι)ν πύλην κατα τα μέτρα ταυτα [29] και τα θεε και τα αιλευ και τα αιλαμμω κατα τα μέτρα ταυτα· και θυρίδες αύτf\ και τφ αιλαμμω κύκλφ· πήχεις πεντήκοντα το μηκος αύτης και το εδρος πήχεις είκοσι πέντε. [3 1 Γ39 και αιλαμμω είς τι)ν αύλ'ι)ν η)ν έξωτέραν, και φοίνικες τφ αιλευ, και όκτrο κλι μακτηρες. [32] και είσήγαγέν με είς τι)ν πύλην η)ν βλέπουσαν κατα άνατολαξ40 και διεμέτρησεν αύτι)ν κατα τα μέτρα ταuτα [33] και τα θεε και τα αιλευ και τα αιλαμμω κατα τα μέτρα ταuτα· και θυρίδες αύτf\ και τφ αιλαμμω κύκλφ, πήχεις πεντήκοντα μηκος αύτης και εuρος πήχεις είκοσι πέντε. [34] και αιλαμμω είς η)ν αύλ'ι)ν την έσωτέραν741 , και φοίνικες έπι τΟU αιλευ ένθεν και ένθεν, και όκτrο κλιμακτηρες αύτf\. [35] και είσήγαγέν με είς η)ν πύλην τ'ι)ν πρΟς βορρίiν και διεμέτρησεν κατα τα μέτρα ταUτα [36] και τα θεε και τα αιλευ και τα αιλαμμω· και θυρίδες αύτf\ κύκλφ και τφ αιλαμμω αύτης742 • πήχεις πεντήκοντα μηκος αύτης και εuρος πήχεις είκοσι πέντε. [37] και τα αιλαμμω είς τ'ι)ν αύλ'ι)ν τι)ν έξωτέραν, και φοίνικες τφ αιλευ ένθεν και ένθεν, και όκτrο κλιμακτηρες αύτf\. [38] τα πα στοφόρια αύτης και τα θυρώματα αύτης και τα αιλαμμω αύτης έπi της πύλης [39] της δευτέρας743 έκρυσις744, οπως σφάζωσιν έν αύτfi τα ύπέρ άμαρτίας και ύπέρ άγνοίας745 • [40] και κατα νώτου του ρόακος των όλοκαυτωμάτων της βλεπούσης προς βορρίiν δύο τράπεζα ι προς 736 Di... dimensioni: cfr. ν. 2 I . 737 Essa. . .jinestre: si legga con l 'ed. Ziegler: καΙ. θυρίδες αύτfi καΙ. τφ αιλαμμω in luogo d i καΙ αί θυρίδες αύτijς καΙ. τα αιλαμμω. 738 Come . de// 'ailam: ™ «come queste finestre» (cfr. ν. 22). 739 V. 31: da notare che i LXX omettono il ν. 30, che in parte ήpete il contenuto del νersetto precedente. 740 ΑΙ/α porta. . . oriente: ™ >, e νe rosimilmente coπotto (con ipercorrettismo grammaticale). C'e chi lo considera un eπore antico, pre cήstiano: sulla sua ήleνanza teologica per Apoc I , 1 3- 1 4, in quanto comporta l 'identificazione del (>, cfi". J. Lust, Danie/ 7, 13 and Septuagint, in ((EThL>> 54 ( 1 978), pp. 62-69, e Κ. Koch, Der «Menschensohn>ι in Daniel, in (cZAW>> 1 1 9 (2007), pp. 369-385; per un' opinione contraήa cfi". Ο. Hofius, Der Septuaginta-Text νοn Danie/ 7, 13-14: Erwόgungen zu seiner Gesta/1 und seiner Aussage, in (cZA W>> 1 1 7 (2005), pp. 73-90. 284 1 presenti g/i .furono α fianco: Th ένώπιον αύτοu πeοσηνέχθη, ((fu portato daνanti a lui>> (τΜ ha il verbo nella forma attiνa: ((lo avvicinarono>> ). 285 1/ potere: il ms. 88 con la νersione siro-esaplare aggiunge: καΙ. τιμη βαmλική, ((e onore regale>>, omessi dal Rahlfs perche contrassegnati da asteήsco; Th (con τΜ) ή άρχi] καΙ. ή τιμη καΙ. ή βασιλεία, ((il potere, l 'onore e il regno>>. 286 Ε tutte /e nazioni. .. /o serνiνa(no): Th κα1. πάντες οί λαοί, φυλαί, γλωσσαι αύτίj) δου λεύσουσιν, ((tutti ί popoli, tήbiι (τΜ "nazioni"), lingue Ιο serviranno>>; ((ogni gloήa>> e ήtenuta una glossa (cfi". J.A. Montgomery, Α Crilica/ and Exegetica/, cit., p. 305). 287 Angosciato: Th έφριξεν το πνεUμά μου, ((il mio spiήto rabbήνidi>>. 288 Per queste cose: testo aramaico incerto; Th έν τfi &ξει μου, ((nel mio stato>>.
1 1 22
Δανιηλ
7, 1 6-27
έν τφ όράματι της νυκτος289 [ 1 6] προσηλθον προς ενα των έστώτων και η)ν άκρίβειαν έζήτουν παρ' αύτου ύπερ πάντων τούτων. άπο κριθεις δε λέγει μοι και τfιν κρίσιν τ&ν λόγων290 έδήλωσέ μοι [ 1 7] Ταυτα τα θηρία τα μεγάλα είσι τέσσαρες βασιλείαι291 , α'i άπολοuν ται άπο της γης292 " [ 1 8] και παραλήψονται τiιν βασιλείαν aγιοι ύψί στου και καθέξουσι τiιν βασιλείαν εως του αί&νος και εως του αίώ νος τ&ν αίώνων. [ 1 9] τότε ήθελον έξακριβάσασθαι περι του θηρίου του τετάρτου του διαφθείροντος πάντα293 και ύπερφόβου, και ίδοu οί όδόντες αύτου σιδηροί και οί ονυχες αύτου χαλκοί κατεσθίοντες πάντας κυκλόθεν και καταπατουντες τοίς ποσί294, [20] και περι τ&ν δέκα κεράτων αύτου των έπι της κεφαλης και του ένος του άλ λου του προσφυέντος, και έξέπεσαν δι' αύτου295 τρία, και το κέρας έκείνο είχεν όφθαλμοUς και στόμα λαλουν μεγάλα, και ή πρόσο ψις αύτου ύπερέφερε τα άλλα. [2 1 ] και κατενόουν το κέρας έκείνο πόλεμον συνιστάμενον προς τοUς άγίους και τροπούμενον αύτούς296 [22] εως του έλθείν τον παλαιον ήμερων, και τfιν κρίσιν έδωκε τοίς άγίοις του ύψίστου, και ό καιρος έδόθη297 και το βασίλειον κατέ σχον οί aγιοι. [23] και έρρέθη μοι περι του θηρίου του τετάρτου, οτι βασιλεία τετάρτη έσται έπι της γης, ilτις διοίσει παρα πaσαν τi]ν γην298 και άναστατώσει αύτiιν και καταλεανεί αύτήν. [24] και τa δέκα κέρατα της βασιλείας, δέκα βασιλείς299 στήσονται, και ό άλλος βασιλεUς μετα τούτους στήσεται, και αύτος διοίσει κακοίς300 ύπερ τοUς πρώτους και τρείς βασιλείς ταπεινώσει· [25] και ρήματα είς τον ϋψιστον λαλήσει και τούς άγίους του ύψίστου κατατρίψει και προσδέξεται άλλοι&σαι καιροUς και νόμον, και παραδοθήσεται πάν τα301 είς τας χείρας αύτου εως καιρου και καιρών και εως ήμίσους καιρου302. [26] και ή κρίσις καθίσεται και τfιν έξουσίαν άπολοοοι και βουλεύσονται μιαναι και άπολέσαι εως τέλους303. [27] και τi]ν
289 Nel/a visione nottuma: Th (con τΜ) καl αί όράσει.ς τijς κεφαλijς μου έτάρασσόν με, «e le νisioni del mio capo mi turbaνano». 290 Del/e cose: letteralmente >. 347 Dei potenti. .. dei sαnti: Th (con 'ΓΜ) ίσχυροUς κα\ λαόν ίiγιον, «i forti e un popolo santo». Quanto a δi'jμος che nel testo dei LXX compare in luogo di λαός, ha un uso limitato nella Bibbia greca, a eccezione del libro dei Numeri, che introduce la distinzione fi"a . 11 traduttore di Dan-LXX ha forse letto k-, «come>>, in luogo di b-, «in», e $iddi, «il mio fianco», anzicbe $iray, «i miei doloή», uno scambio agevolato dalla confusione fuι res e dalet. Non e neanche escluso che sia stato influenzato da Ez 4, 4.6.8-9, in cui si descήve un'azione simbo\ica di Ezechiele che giace ora su un fianco, ora sul\'altro. 42 1 Sono. . . debole: ΤΜ!Γh «Da ora». 422 Mi tocco di nuovo: προσέθηχε (Th προσέθετο) καl i]ψατο ήcalca un costrutto ebraico che ha valore iterativo. 423 Degno di compassione: c&. ν. 1 1 e 9, 23. 424 Comportati. . forte: cosi anche Th; άνδρίζομαι nella Bibbia greca e solitamente attestato in coppia con ίσχύω (c&., p.es., /os I, 6-7.9. 1 8) ο con altή verbi indicanti forza, e ha un significato so prattutto morale e spiήtuale. C&. Α. Passoni De\1' Acqua, Ricerche su/la versione dei LXX e ί papiri, in «Aegyptus>> 62 ( 1 982), pp. 1 78- 1 87. 425 Mi al/ontanavo .. .sopraggiungeva: letteralmente >: cosi anche Th; piiι chia ro l'ebraico che si puό rendere con dei futuή. 426 Ι primi eventi: Ietteralmente «le pήme cose»; τΜ raium, «ciό che e fissato per iscήtto>>; Th τό έντεταγμένον, «ciό che e ordinato». Ι LXX hanno forse letto ri 'sonot in luogo di raium. 420
10, 1 5-11, 2
Danie1e
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nuto per mostrarti a che cosa andπ\ incontro il tuo popolo alla fine dei giomi: infatti c'e ancora una visione per (quei) giomi». [ 1 5] Quando mi comunicό queste ordinanze, io chinai la faccia a teπa e tacqui. [ 1 6] Ed ecco, qualcosa di simile alla mano419 di un uomo mi toccό le labbra. Αpήί la bocca per parlare e dissi a colui che stava davanti a me: «Signore, quan do la visione e tomata a me420, sono ήmasto senza forze. [ 1 7) Come potra il (tuo) servo parlare con il suo signore? Sono diventato debole421 , non ho piiι energia, non mi e ήmasto (neppure) il respiro». [ 1 8] Colui che aveva le sembianze di un uomo mi toccό di nuovo422 e mi fece recuperare le forze. [ 1 9] Μί disse: «Sei un uomo degno di compassione423. Non temere! Sta' bene! Comportati da uomo e sii forte424!». Quando mi parlό, mi ήpresi e dissi: «Parli il mio Signore, poiche mi ha fatto recuperare le forze». [20] Mi disse: «Sai perche sono venuto da te? Ora tomerό a combattere con lo stratega del re dei Persiani; e mentre mi allontanavo, ecco che sopraggiun geva425 lo stratega dei Greci. [2 1 ] τi mostrerό bene ί pήmi eventi426 ( che sono registrati) nel documento427 della veήta. Ε non c'era nessuno che mi aiutasse in questo, a eccezione dell'angelo428 Michele». [ 1 1 , 1 )429 Nel pή mo anno del re Ciro430 mi disse di essere forte e di comportarmi viήlmen te431 . [2)432 «Ora sono venuto433 per farti conoscere la veήta. Ecco, tre re combattono in Persia e il quarto accumulera una ήcchezza piiι grande di quella di tutti. Ε quando si sara affermato grazie alla sua ήcchezza, insor-
421 Ne/ documento: Th έν γραφji, «nello scritto»; άπογραφή, che e di uso relativamente raro nei LXX (cfr., p.es., π Mac 2, I ; πι Mac 2, 32), indica una lista ο una dichiarazione scritta, una «regi strazione». 428 De// 'ange/o: τΜ «del vostro principe (Th "capo")». 429 11 cap. 1 1 coπtieπe un excursus storico dall ' eta persiaπa fiπo all' epoca elleπistica, che culmi πa cοπ la figura di Aπtioco ιν. Nel complesso, esso preseπta molti passi tormeπtati dal punto di vista testuale sia πell 'ebraico sia πel greco. Ι LXX preseπtano dilferenze cospicue rispetto all'ebraico e, se da una parte alcuπi studiosi le attribuiscono all' ignoranza degli eveπti storici di cui si tratta, altri ipotiz zano che le divergeπze siano dovute aπche alla reiπterpretazioπe degli eveπti πarrati (cfr. iπ particolare Α. van der Kooij, Α Case ofReinterpretation in the 0/d Greek ofDanie/ 1 1 , iπ J.W. νaπ Heπteπ et α/. [ eds. ], Tradition and Reinterpretation in Jewish and Ear/y Christian Literature. Essays in Honour of Jurgen C.H. Lebram [SPB 36], Brill, Leideπ 1 986, pp.72-80). Si segnala fiπ d'ora che iπ Dan-LXX il titolo di «re del Sud», che vieπe maπteπuto in Dan-Th, e sempre tradotto cοπ «re d' Egitto» (νν. 5.6.9. 1 1 . 1 4. 1 5.25.29.40), a coπferma della probabile origiπe egiziaπa della versioπe dei LXX: un uditorio egiziaπo, iπfatti, ποπ avrebbe compreso ο avrebbe frainteso tale espressioπe. 430 De/. .. Ciro: cosi anche Th. Le versioπi greche si armoπizzano con Dan 10, Ι ; τΜ, invece, menzioπa «Dario il Medo». 43 1 Mi disse. . . viri/mente: su άνδρίζεσθαι cfr. 10, 1 9; Th εστην εiς κράτος καi iσχύν, «(io Gabriele) stetti (presso di lui) per (dargli) vigore e forza». 432 V. 2: siπtetizza la storia persiana nella figura di quattro sovraπi sulla cui ideπtita non c' e ac cordo fra gli studiosi: c'e chi li ideπtifica con Ciro, Serse, Artaserse e Dario 111 Codomaπo, i re persiani menzioπati nella Bibbia (cfr. J.A. Moπtgomery, Α Critica/ and Exegetica/, cit., p. 423). 433 Sono venuto: p/us dei LXX.
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Δανιηλ
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[3]434 και στήσεται βασιλεUς δυνατος και κυριεύσει κυριείας πολλης και ποιήσει καθffiς άν βούληται. [4] και έν τφ άναστηναι αύτον συν τριβήσεται ή βασιλεία αύτοu και μερισθήσεται είς τοuς τέσσαρας άνέμους του ούρανοu, ού κατα τfιν άλκfιν αύτοu435 ούδΕ κατα τfιν κυριείαν αύτοu, ilν έδυνάστευσε, οτι άποσταθήσεται ή βασιλεία αύτοu, και έτέρους διδάξει ταuτα43 6 . [5] και ένισχύσει βασιλείαν Αί γύπτου437 · και εΤς έκ τrον δυναστών κατισχύσει αύτον και δυνα στεύσει· δυναστεία μεγάλη ή δυναστεία αύτοu. [6]43 8 και είς συν τέλειαν ένιαυτί.Ον439 άξει αύτούς440 , και είσελεύσεται βασιλεUς Αί γύπτου441 είς τfιν βασιλείαν τfιν βορρii ποιήσασθαι συνθήκας και ού μη κατισχύσn. οτι ό βραχίων αύτοu ού στήσει ίσχύν, και ό βραχίων αύτοu ναρκήσει442 και τί.Ον συμπορευομένων μετ' αύτοu, και μενεί είς ίόρας. [7]443 και άναστήσεται φυτον έκ της ρίζης αύτοu καθ' έαυ τόν444 , και ilξει έπι τfιν δύναμιν αύτοu έν ίσχύι αύτοu βασιλεUς βορρί'i και ποιήσει ταραχfιν και κατισχύσει445. [8] και τοUς θεοUς αύτrον κα ταστρέψει μετα των χωνευτών αύτrον και τοUς οχλους αύτrον446 μετιΧ των σκευών των έπιθυμημάτων447 αύτί.Ον, το άργύριον και το χρυσίον, έν αίχμαλωσίι;χ άποίσουσιν είς Αίγυπτον· και έσται έτος βασιλεί βορρίi448 . [9] και είσελεύσεται είς βασιλείαν Αίγύπτου ήμέρας449· καl. έπιστρέψει έπι τfιν γην αύτοu [ 1 0]450 και ό υίος αύτοu451 . και έρεθι σθήσεται452 και συνάξει συναγωγfιν οχλου πολλοu453 και είσελεύσε ται κατ' αύτfιν454 κατασύρων· παρελεύσεται και έπιστρέψει και πα ροξυνθήσεται έπι πολύ455. [ 1 1 ] και όργισθήσεται βασιλεUς Αίγύπτου και πολεμήσει μετα βασιλέως βορρα, και παραδοθήσεται ή συναγω434 Vv. 3-4: questi versetti sono dedicati alla figura di Alessandro Magno, alla sua rapida ascesa al potere e alla suddivisione del suo impero fra i Diadochi. 435 A/trettanto forte: letteralmente ((della sua forza» (c&. 8, 22.24); τΜ ι�r la sua posteήta (/e 'a/:ιarito)». Th con είς τιΧ έσχατα αύτοϋ offre una traduzione stereotipa di 'a/:ιarit, Ι(Cίο che viene dopo». 436 Insegnerά. . . queste cose: ΤΜ!Γh ιιsara per altή tranne che per costoro (vale a dire, i discenden ti di Alessandro Magno)». La traduzione dei LXX presuppone che si sia letto me/ammed, ((insegneni», in luogo di mi//evad, ιιeccetto». 437 Renderάforte. . . d 'Egitto: l 'ed. Ziegler e Ziegler-Munnich, che accolgono una congettura, leg gono invece: ένισχύσει βασιλεύς Αίγύπτου, ιφrevarni il re d'Egitto». 11 ν. 5 si focalizza su Tolomeo Ι Sotere (305-285 a.C.) e su suo figlio Tolomeo 11 Filadelfo (285-246 a.C.). 438 V. 6: tratta dell 'alleanza tra Seleucidi e Tolomei, suggellata dalle nozze tra Antioco 11 Teo (26 1 -246 a.C.) e Berenice, figlia di Tolomeo 11 Filadelfo, a conclusione della seconda guerra siήaca (252 a.C.). 439 /n capo ... anni: και είς συντέλειαν ένιαυτίiiν ήcalca l'ebraico u/eqe� sanim, letteralmente ((e alla fine degli anni»; Th και μετa τa έτη αύτοϋ, ιιe dopo i suoi anni». 440 Li guiderά: τΜ ι(stήngeranno un 'alleanza»; Th συμμειγήσονται, ιιsί mescoleranno». 44 1 // re d 'Egitto: ΤΜ!Γh (ιla figlia del re del Sud». 442 1/ suo braccio... s 'intorpidiranno: dal testo ebraico di questo tormentato versetto si ήcava che, oltre alla regina e al suo seguito, sono coinvolti nello stesso destino anche il figlio (Th ή νεiiνις, ιιla giovanetta»). Ναρκάω ha poche occorrenze nei LXX (c&. ancora Gen 32, 26.33 e Job 33, 1 9).
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gera contro ogni re dei Greci. [3]434 Ροί sorgera un re potente, che sara si gnore di un grande impero e fara ciό che vuole. [4] Ma non appena sorto, il suo regno sara distrutto e spartito ai quattro venti del cielo, ma non sara altrettanto forte435 ne pari all' impero di cui egli fu signore, che il suo regno si disgreghera e insegnera ad altri queste cose436. [5] Rendera forte il regno d'Egitto437, ma uno dei principi prevarra su di lui e dominera; il suo domi nio sara un grande dominio. [6]43 8 In capo ad alcuni anni439 li guidera440 e il re d'Egitto441 veπa nel regno del Settentrione per stringere accordi, ma non s'impoπa perche il suo braccio non si dimostrera forte; il suo braccio e il braccio di quelli del suo seguito s'intorpidiranno442; restera per (poche) ore. [7]443 Dalla sua radice spuntera da se444 un germoglio; il re del Settentrione veπa in forze contro il suo esercito, generera scompiglio e avra la me glio445. [8] Abbattera i loro dei con i loro idoli di metallo fuso e deporteran no in Egitto le loro popolazioni446 con gli oggetti preziosi447, l'atgento e l'oro; e ci sara un anno per il re del Settentrione448 • [9] Per alcuni giorni449 veπa nel regno d'Egitto, ma (poi) fara ήtorno nella sua teπa. [ 1 0]450 Ε suo figlio451 sara provocato452, radunera un grande esercito453 e marcera contro di esso454 saccheggiando, passera ma poi si ήtirera e si adirera molto455. [ 1 1 ] Il re d'Egitto si adirera e combattera con il re del Settentrione, e l'e-
443 Vv. 7-9: narrano dell'ascesa al trono di Tolomeo 111 Eνergete (247-22 1 a.C.), &atello di Bereni ce, e della campagna intrapresa contro Seleuco 11 Callinico (246-226 a.C.), figlio di Laodice (ν. 7); del bottino conquistato da Tolomeo (ν. 8) e della ήconquista siήana dei teπitoή sottratti dali'Egitto (ν. 9). 444 Da se: ebraico «al suo posto». 44' /1 re de/ Settentrione... avriι /α meg/io: TMfl'h