Il crudo e il cotto

La tensione tra natura e cultura è uno dei temi che principalmente innervano la ricerca di Claude Lévi-Strauss, insieme

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Italian Pages 510 [514] Year 1966

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Il crudo e il cotto

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La struttura dei miti, l'analisi delle risonanze e dell e connessioni tra mito e mito, un'analisi che svela il rapp orto tra uom o e m on do , tra uomo e uomo, tra natura e civiltà , tra storia e società: ecco il tema di quest'opera di Lévi-Strauss che inizia una nuova seri e di ricerche e che testimonia della duttilità, della ricchezza di applicazioni , della ·segreta vocazione fenomenologica del metodo strutturalista. Dall'analisi di un mito si p roce de a qu ella di tu tti i miti compresi nel primo: ne risulta una visione cosmica, la rivelazione del contesto logico operante e fungente nella facoltà fabulatrice e poetica, proprio la facoltà che sembra la piu indipendente dalla rigorosa coerenza del tessuto strutturale. I miti dell'America tropic ale rivelano un mondo c on i l quale dapprima ci scontriamo, ma che infine ci aiuta a riscoprire noi s tessi, poiché il nuovo mondo si rivela come il nostro mondo. A nalizzand oli ritroviamo il passaggio tra la natura

-

la nostra corporeità

con tutto il suo ambiente- e la cultura, il sen so della civi]J:à e della storia.

La corporeità e il suo ambiente fisico, nella sua crudezza, la crudezza del cibo non elaborato, non sottoposto ad operazioni umane, si trasforma, con la cottura, con la cucina , come con le prime forme di tatuaggio, da

res

naturale in

res

culturale: la cucina è un geroglifico originario, simile ai ger ogl ifici v ich iani , nel quale si

co

gli e la trasformazione dei dati elementari della natu ra

in res gestae. Le strutture mitiche si liberano dal loro apparente disordine, rinascono d all'obl io e il lettore che segue Lévi-Sq:auss si risveglia,·

coglie nella «logica poetica» la metrica del proprio pensiero. Ma la novità

piu prestigiosa, ch e attende ulteriori precisazioni, s viluppi e c or rezi on i , è la riscoperta di una mediazione tra il for malismo delle strutture

e il contenuto materiale. Il termine di mediazione, che assolve in Lévi-Strauss

la fu nzi on e dello schema trascendentale in Kant, è la musica. Nella sua peren t orietà fisica la musica racchiude le figure della logica e della ma tematica ; è la indiscutibile presenza precategoriale delle catego rie l ogiche che appaiono nel ritmo, nella melodia, nell'esplicitazione spa ziale del tempo, nella danza, e nei comportamenti piu elementari dell'uomo. La logica è fisicamente

vissuta prima di espri mersi nelle tau tolog ie linguistiche. La stessa esposizione di Lévi-Su;auss si p resenta come uno spartito che attende una esecuzione musicale da parte del lettore e l'esecuzione è la comprensione del pensiero primitivo, del pensiero selvaggio , de ll ' origine sempre rinnovata delle nostre categorie logich e : è qu esta comprensione che deve diventare un rinnovamento, che deve trasformare anche !�antropologia in funzione del significato dell'uomo.

«Ho cercato la mia strada molto a lungo. L'ultimo mio professore di filosofia

mi aveva de tto che non ero fatto per la .filosofia, che dovevo diventare giurista ... Cosf ho

omi nciato con l'iscrivermi a legge. Ma quello studio

c

mi ha disgustato, lo confesso, e mi sono volto alla filosofia.

Ques t a mi ha deluso, e mi sono volto all'etnologia. In etnologi a sono un completo autodidatta: non ho m a i seguito corsi di questa disciplina, non ne co nos cevo neppure l'esistenza. Una prima rivelazione l'ho avuta per ragioni inconfessabili: smania di evasione, desiderio di v i aggi ar e, ecc.» Cosi Claude Lévi-Strauss in una intervi sta col traduttore italiano dei Pensiero selvaggio. Ed ecco come le «ragioni inconfessabili» raggiunsero i loro fini. Dopo avere insegnato per due anni filosofia in licei di provincia, Lévi-Strauss

(n. nel 1908), lasciò la Francia nel1935 per andare a coprire una cattedra di sociolo gia all'Università di San Paolo. Sul