Fascisti della parola [Prima edizione] 9788831813266

Con le parole si può giocare, ma non si scherza. Sono roba seria. Infatti, uno dei primi segni di un potere totalitario

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Italian Pages 111 Year 2023

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Table of contents :
Indice

Copertina
L’immagine
Il libro
L’autore
Frontespizio
Fascisti della parola
Introduzione
Vietato dire “negro”, eppure fino a qualche anno fa era termine ammesso e non offensivo
Vietato dire “frocio”
Giorgia Meloni e l’obbligo di definirsi “presidenta”
Chiamare “zingaro” lo zingaro è da razzisti
Proibito il termine “terrone”
Se chiami “clandestino” il clandestino sei perseguito
La sinistra vuole risolvere la crisi demografica importando extracomunitari, ma guai a parlare di “sostituzione etnica”
“Patria” è un valore, non una parolaccia
Se proferisci la parola “razza” vieni assimilato a Hitler
Difendere la “famiglia tradizionale” è un delitto
“Mamma” e “papà” sono diventati termini offensivi
L’aggettivo scomodo: “vecchio”
Il linguaggio genderista. Vogliamo una lingua senza genere e poi incriminiamo il maschile, che è pure neutro
La mania del “linguaggio inclusivo”
“Merito” è discriminatorio verso chi non è meritevole
“Populista” è un improperio
La “minaccia sovranista” si è rivelata infondata ma i “sovranisti” sono ancora considerati pericolosi
I delitti di opinione andrebbero aboliti. Confliggono con la libertà di pensiero
Sia lodato il turpiloquio
Conclusioni
Copyright

Fascisti della parola [Prima edizione]
 9788831813266

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